Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Sono gli anni della ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale e vuole essere una
risposta di tipo economico, come lo era stata la maison Dom-Ino. Prototipo che
pensava per la risposta ai fabbisogni abitativi di 1800 abitanti in diverse parti del
mondo, e in effetti ne sono stati realizzati a Nantes, Berlino, Firminy, Briey. Modificati
in base alle caratteristiche del posto.
Lama ad alta intensità abitativa che si erge come una scogliera nel paesaggio brullo.
La condizione dove si trova l’edificio è molto favorevole perché è rivolta verso il mare.
Princípi:
1 Grande ossatura in cemento armato che accoglie nella sua maglia le cellule abitative,
2 idea del grande volume prismatico sollevato su pilotis,
3 rapporto equilibrato tra spazi pubblici (strade interne a piani alterni e il tetto giardino
e quelli privati delle abitazioni).
Ossatura in cemento armato e cemento grezzo a vista (effetti di luce con il sole), a
ricordare le rovine romane locali.
All’esterno l’impronta dei casseri, il béton brut interpretato come un materiale naturale.
I colossali pilotis definiscono lo spazio comune sotto l’edificio, riservato alla
circolazione.
Plenum tecnologico - piano che corre lungo tutto l’edificio dove sono inseriti tutti gli
impianti tecnologici.
Si sviluppa su 12 piani, Nel 7 e 8 piano servizi comuni per un tratto della stecca: negozi,
albergo di 21 camere…
Gli alloggi non sono tutti uguali perché i nuclei familiari potevano essere composti in
modo diverso, 23 tipi diversi per nuclei da 1 a 10 componenti. Appartamento più
piccolo: 15,5 mq, più grande 203 mq, il più comune era quello di 98 mq. I più comuni
sono dei duplex perciò può incastrare la faccenda dei corridoi, perciò due cellule su tre
piani vengono servite da un corridoio (rue intérieure). I duplex vanno a creare delle
doppie altezze (zone giorno) a volte con dei mezzanini che si rifanno alla maison
Citrohan. Le unità sono letteralmente infilate all’interno dell’edificio che non risulta
ripetitivo grazie al ritmo e le proporzioni.
Il tetto a terrazza attrezzato presenta degli oggetti scultorei (scale, ascensori, volumi
per l'aerazione) che ricordano la ciminiera di una crociera. Pensato come uno spazio
ricreativo e rigenerante.
Le finestre sono protette da “brise-soleil”.
L’idea della produzione in serie per affrontare i problemi ma in realtà ne sarebbero sorti
altri se questo modello fosse stato adottato ovunque senza modifiche. Egli avrebbe
voluto disporle una a fianco all’altra.
Referenze: transatlantico, tetti di Gaudì, paesaggio greco, viadotto ad Algeri, maison
Citrohan, Pavillon Suisse, Ville Radieuse
Cemento armato brut (economico), realizzato con delle armature di legno. Fa parte del
brutalismo. Lasciato a vista e l’espressione è data dal tipo di edificio. Le casseforme
erano delle assi di legno costruite in modo tale che veniva gettato all'interno il cemento
armato. Una volta fatta presa veniva staccato l’asse di legno e rimaneva impressa
l’impronta del legno. Non c’era una cura maniacale come quella del Maxxi.
Edificio autarchico, basta a sé stesso.
Brutalismo significa anche creare una forma, che qui si vede soprattutto con il sole.
Tra il 1945 fino alla sua morte nel 1965, i lavori di Le Corbusier si caratterizzano da una
correlazione tra vecchi temi e nuovi mezzi d’espressione, primitivismo e antiche
associazioni. Introdusse nuove modalità come il beton brut (cemento a vista) e il
Modulor, complesse linee curvilinee e “acustiche” mantenendo però, e sviluppando, i
Cinque Punti della Nuova Architettura.
I segnali di questo cambiamento si vedevano già nella Petite maison de Weekend o
nella Maison de Mandrot, dove fa riferimento a tecniche e linguaggio vernacolari,
distanziandosi dal modernismo dell’international style rivelando qualcosa di più
arcaico. Inoltre la Seconda Guerra Mondiale lo allontanò dalla fiducia nei confronti
della macchina e del suo potenziale. Sono gli anni in cui il Surrealismo offre una visione
sull’inconscio e alla ricerca di contenuti primitivi.
La Francia della fine degli anni quaranta non aveva permesso a Le Corbusier di
diventare l’architetto-urbanista capo della ricostruzione e i suoi progetti (come l’Unità
di Marsiglia) non raggiunsero il grande impatto che auspicava.
Ora cercava l’ispirazione nella fraternità con la natura e con le grandi opere del
passato, più che nei miracoli della vita contemporanea. Nostalgia per le rovine
dell’antichità e ricerca di valori perenni e immutabili.