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Stili dell’architettura nell’ottocento:

Neoclassicismo:
Si sviluppa dapprima in Francia, successivamente in Inghilterra ed in Germania. In Francia le personalità di
maggior rilievo sono Etienne-Louis Boullè e Jean-Nicolas-Louis Durand.
-Boullè viene ricordato in qualità di teorico, della schiera degli architetti visionari che porta avanti progetti
con elementi di rilievo come sfere e cubi. Va ricordato il Cenotafio di Newton.
-Durand grazie alle sue opere teoriche ed i molti anni di corsi di architettura all’Ecole Polytecnique di Parigi.
I suoi insegnamenti plasmeranno un altro artista in Germania. Durand e “Gli elementi degli edifici” per
L’Architettura degli ingegneri.
-Karl Friedrich Shinkel studiò in Italia ma le sue opere sono principalmente a Berlino.
Altes Museum dove partendo dai metodi tipologici di Durand realizza un organismo composto da colonne
ioniche che sorreggono un porticato che abbraccia il fronte principale. Si distinse per il rigore degli impianti
e la purezza delle linee.
-In Italia lo stile europeo non attecchisce completamente, Giuseppe Piermarini (allievo di Vanvitelli), attivo a
Milano realizzerà il Teatro alla Scala, Il Palazzo Belgioioso, e Monza dove realizza la Villa Reale. Opere
caratterizzate dalla regolarità dell’impianto e la nitida geometria delle superfici, sono presenti elementi
( paraste poco aggettanti e superfici ben delineate) che richiamano la tradizione italiana.
-Giuseppe Valadier risulta l’architetto italiano più attivo nell’ottocento a Roma come architetto Papale. I suoi
interventi non sono mai invasivi, considerando il contesto entro il quale lavora. Da prova di grande
attenzione alle urgenze architettonica ma senza contrastare con l’ambiente circostante.
Piazza Del Popolo, rappresenta un suo grande intervento.

Neogotico:
Si sviluppa in Francia ma soprattutto in Inghilterra e rompe il legame con la tradizione architettonica
precedente. Caratterizzato dal rifiuto dell’industrializzazione quindi assume connotati etico - sociali e
intrecciandosi al romanticismo. Si susseguono diverse personalità che argomentano la posizione del
Neogotico, Pugin che esalta la comunità medievale, poi Ruskin che critica la società industriale,
successivamente Morris, che sostiene che l’arte non si debba limitare all’antica architettura, scultura o pittura
bensì informare tutti gli aspetti della vita.
Morris da vita alle sue idee costruendo la sua Casa Rossa, che verrà progettata da Webb ma arredata dallo
stesso Morris. L’opera rompe con la tradizione, è un edificio pensato solo in funzione delle comodità e delle
esigenze della vita quotidiana. Alcuni architetti la considerano come la precorritrice dell’architettura
moderna. Morris fonderà successivamente la Arts and Crafts Exhibition Society allo scopo di organizzare
esposizioni di fattura artigianale, riunendo artigiani e dando fondo a quella che diventerà l’Industrial
Design. Morris trae in parte ispirazione degli studi in materia urbanistica di Ebesener Howard, che pubblicò
uno scritto “Città giardino di domani”, analizzando il rapporto tra attività industriale e campagna elabora la
teoria della cosiddetta “Città Giardino”. Le peculiarità sono la distanza da dai centri abitati ma ben collegata
a quest’ultimi, popolazione di circa 30000 abitanti, un’area di 405 ettari ed essere circondata da circa 2005
ettari di campagna. Il giardino è autosufficiente, le attività devono soddisfare la vita cittadina, la proprietà dei
terreni è pubblica, l’utopia venne realizzata a Letchworth, tuttavia le evidenti difficoltà porteranno alla
mancata espansione della città giardino.
-Eugene-Emmanuel Viollet-le-Duc è l’ultimo esponente, vivissimo restauratore, si occupa soprattutto di
studi statici sulle cattedrali gotiche, le grandi volte e strutture possono essere realizzate con elementi
metallici. Successivamente nella Francia ottocentesca nasce con L’Ecole Polytecnique la figura
dell’ingegnere che opera spesso in concorrenza con l’architetto. Le opere dell’ingegnere si concentrano sulle
strutture in acciaio,ferro e vetro. Nel 1851 durante la grande esposizione universale a Londra venne richiesta
un’enorme copertura in ferro e vetro, vinse l’appalto Joseph Paxton, il quale costruì in soli 9 mesi un
immenso edificio, il Cristal Palace, lungo 1851 piedi (circa 550m), totalmente trasparente eseguito in ferro e
vetro. Composto da una parte rialzata centrale e quattro laterali più basse, quasi a simulare 5 navate. La
sommità è coperta a volta per includere anche degli alberi, composta da elementi prefabbricati e smontabili si
basa su elementi modulari quadrati 7 X 7. Dopo la mostra l’edificio venne completamente smontato e
rimontato a Sydenham in Inghilterra dove restò fino all’incendio del 37’.
-Gustave Eiffel, rappresenterà il massimo esponente della struttura in acciaio, realizzando ponti e simboli
come la Torre Eiffel, che rappresentò la sconfitta della muratura in favore dell’acciaio, infatti Eiffle vinse il
bando proprio contro un ingegnere Jules Bourdais, nell’EXPO del 1889. I vari ponti Maria Pia, il Ponte
Eiffel, entrambi a Porto, in Portogallo.

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