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4 La secessione viennese e il Darmstadt: Otto Wagner e la Moderne Architektur,


Joseph Maria Olbrich, Joseph Hoffmann.

Nell’ultimo decennio dell’Ottocento in Europa prendono forma una serie di movimenti di reazione e di
rottura, che si inseriscono nel filone di protesta di alcuni giovani artisti verso il conservatorismo del mondo
accademico e degli storicismi ottocenteschi. In Germania e in Austria si verificano azioni collettive e
organizzate, ovvero le "Secessioni", accomunate da una concezione di arte non più riservata ai ceti agiati
della popolazione. Le più importanti sono quelle di Monaco, Berlino e, soprattutto Vienna. Quest’ ultima
produce gli artisti di maggior valore, tanto da diventare nel tempo, la secessione per antonomasia. Il
manifesto del “Sezessionstil” parla di aspirazione a un’integrazione delle arti come mezzo per consentire
l’opera d’arte totale, espressione del nuovo impegno artistico e sociale dell’arte moderna. "La cultura, un
tempo confinata nei palazzi, si era riversata sulla piazza del mercato, accessibile a tutti. L'arte cessò di
servire soltanto come espressione di grandezza aristocratica o di fasto ecclesiastico: divenne l'ornamento,
la vita comune, di una cittadinanza illimitata (…). La crescita economica dell'Austria creò le basi che
permisero ad un numero crescente di famiglie di perseguire uno stile di vita aristocratico (…). Non solo le
buone maniere, ma anche i contenuti intellettuali venivano coltivati nei salotti della nuova elite”.
Tra gli architetti che si fanno interpreti di questo nuovo modo di pensare l’arte, spiccano Otto Wagner,
Joseph Maria Olbrich e Josef Hoffmann.
Il programma di Wagner sarà analogo a quello dei Belgi e della Scuola di Glasgow: la nuova architettura
doveva liberarsi di ogni imitazione e tener conto delle condizioni tecniche moderne. Wagner, tuttavia,
strettamente legato all'esperienza dell'accademia e fortemente influenzato dal linguaggio accademico
classico, intenderà il rinnovamento del linguaggio architettonico in modo ristretto: non si sposterà dagli
schemi compositivi usuali, ma ricondurrà gli effetti plastici alla superficie, comporrà i volumi in piani e linee
(fattore che accomuna il suo stile alla linearità della decorazione di Horta, anche se l'equilibrio della linea
retta si sostituirà al dinamismo della linea curva) rinnovando il repertorio tradizionale con la trasposizione
di valori formali da plastici a cromatici. Il passaggio verso il nuovo gusto non è improvviso: accanto al
repertorio classico cominciano ad apparire, dal 1894 in poi, nuove forme (vedi le stazioni della
metropolitana di Vienna, nelle quali Wagner collaborò con i suoi seguaci più innovatori, tra cui Olbrich), ma
Wagner utilizzerà elementi classici anche nelle opere più moderne ed audaci (vedi la Cassa di Risparmio), e
continuerà a progettare fino a tarda età edifici stile classico, quando le circostanze lo richiedono,
(composizioni bloccate, simmetrie, uso della decorazione), anche quando, sotto l'influenza di Olbrich e
Hoffman sostituirà le decorazione eclettica a quella più propria del nuovo gusto.
Il persistente legame tra il nuovo movimento della tradizione, limita le esperienze degli austriaci rispetto a
quelle delle avanguardie occidentali, ma è anche il motivo principale del successo di questa scuola. Infatti le
esperienze di Wagner e dei suoi discepoli forniscono un metodo per attaccare e trasformare tutto
l'immenso repertorio di forme e di abitudini visive e mentali ereditate dal passato trasformandolo per
liquidarlo definitivamente. Perciò la scuola austriaca, mentre è responsabile in larga misura di quell'irritante
compromesso tra classicismo e modernismo, ha anche evitato di cristallizzarsi troppo presto in una moda
decorativa ed incastrare i propri esponenti dell'avanguardia, preparando il terreno al movimento moderno
più direttamente di ogni altro movimento contemporaneo. L'Art Nouveau in Austria segna una svolta
dell'architettura moderna facendo emergere dal nuovo stile tutti gli accenti decorativi per poi operare una
semplificazione che prelude al proto-razionalismo. Essa può essere riassunta in tre fasi: quella classicista di
Wagner, quella decorativa di Olbrich; la semplificazione proto razionalistica di Hoffman.
Il movimento secessionista viennese si diffuse nel periodo di pubblicazione della rivista "Ver Sacrum”.
Ufficialmente questo movimento inizia con l'opera di Wagner, anche se con le riserve sopra-citate.
Otto Wagner non ebbe successo immediato: ebbe una notevole carriera accademica, prima al Politecnico
di Vienna, e poi alla Bauakademie di Berlino, che custodiva la tradizione di Schinkel. L'educazione
accademica di Wagner gli aveva lasciato un forte attaccamento alla tradizione neoclassica, ma allo stesso
tempo la sua visione romantica lo portò ad avvicinarsi alle sollecitazioni radicali dei suoi allievi più dotati, e
verso il movimento artistico anti-accademico fondato dal suo assistente Joseph Maria Olbrich e il suo
miglior allievo Josef Hoffman. Costoro furono fortemente influenzati sia dagli "quattro di Glasgow", sia
dall'opera esotica e simbolista di due pittori viennesi, Gustav Klimt e Koloman Moser. Klimt, Moser, Olbrich,
e Hoffman si uniscono in un movimento anti-accademico nel 1897 e con l'approvazione di Wagner
fondarono la “Secessione Viennese”. Wagner manifestò subito la sua simpatia per questo movimento nel
1899 creò scandalo divenendo membro della Secessione.
Wagner cominciò ad esercitare la libera professione realizzando inizialmente edifici ad uso residenziale,
come la Villa di Utteldorf, nei pressi di Vienna, di sua proprietà, concepita come un volume parallelepipedo
ancora in stile neopalladiano, impostata simmetricamente intorno ad un asse centrale, marcato dalla
presenza di una monumentale scalinata di accesso. Quattro colonne e un imponente portico caratterizzano
la facciata principale. La villa era circondata da un ampio e curato giardino all'italiana.
Ebbe successivamente l'incarico di costruire gli edifici per la metropolitana di Vienna: le Stazioni Gemelle di
Karlsplatz. Qui l'impianto neoclassico cominciò ad attenuarsi e semplificarsi, mentre al consueto repertorio
di imitazioni prende il sopravvento un nuovo linguaggio decorativo (le decorazioni verranno realizzate dal
suo allievo Olbrich).
Più innovativa sarà la Cassa di Risparmio, realizzata nel 1904 a Vienna, nella quale l'influenza della
Secessione e di Hoffman su Wagner sarà più evidente, e che sarà il suo capolavoro. Coronato da un
"pergolato d'onore", cui sono appese corone d'alloro fiancheggiate da vittorie alate, un'evidente omaggio
all'impero austro-ungarico e un ulteriore citazione di carattere classicista, l'esterno appare in realtà del
tutto innovativo: esso si presenta come un grande scrigno metallico, effetto ottenuto tramite l’utilizzo di
sottili e lucide lastre di marmo bianco ancorate alle facciate con rivetti di alluminio, l’impiego di tettoie
vetrate in copertura e l’uso di balaustre e ringhiere di alluminio. Lo spazio interno è organizzato su una
disposizione planimetrica trapezoidale con i servizi dislocati sul perimetro ed un'ampia sala al centro.
Proprio quest'ambiente, la "Sala degli sportelli", è il fulcro lo spazio più originale di tutto l'edificio.
Completamente rivestita in ceramica, con finissimi pilastri in acciaio che si rastremano verso il basso e che
sorreggono le travi del tetto curvo completamente vetrato, con vetri opachi traslucidi che lasciano entrare
la luce naturale e creare un ambiente estremamente, estremamente luminoso, soffuso, razionale e
moderno, anticipando le opere del proto razionalismo. Per la prima volta i materiali non vengono celati
dietro forme del passato, rispondendo ai moderni canoni di funzionalità, leggerezza delle strutture e
luminosità degli ambienti.
Nel 1898 Joseph Maria Olbrich progettò la “Casa della Secessione", probabilmente aiutato da alcuni schizzi
di Klimt. Si trattava di una Sala per Esposizioni e allo stesso tempo Circolo di Ritrovo per gli architetti della
Secessione. Il progetto si configura una costruzione estremamente rigorosa, impostata su pianta quadrata e
caratterizzata da pareti lisce ritagliate da aperture finestrate nette, prive di cornici, costituita da un
massiccio basamento spoglio e privo di decorazioni, se non quelle che caratterizzano la copertura e
l'ingresso. La pianta è bloccata, simmetrica, quasi a croce greca, ottenuta dall'incastro di quattro rettangoli,
ed è inserita in un lotto triangolare. Lo spazio di risulta, sistemato a giardino, doveva servire all'esposizione
all'aperto di sculture. In pianta, abbiamo due distinte zone e funzioni del fabbricato. Quell'antistante,
contenente l'atrio d'ingresso, i locali per gli artisti e gli uffici, manifesta la sua volumetria esterna con un
accento più monumentale. La seconda parte, retrostante, era destinata alla galleria d'esposizione, con un
innovativo sistema di pareti mobili, in modo che ogni porzione dello spazio poteva essere utilizzato nel
modo più adatto e a seconda della luce desiderata, proveniente dai lucernari posti in copertura. Alla
razionalità dell'impianto generale si contrappone la monumentalità dell'ingresso e dell’ originale copertura,
sormontata da una cupola traforata formata da foglie di alloro in ferro battuto decorato e coperto con
lamina d'oro, di gusto romantico ed originale, sospesa tra quattro brevi e tozzi piloni. L’entrata arretrata
rispetto al filo facciata è raggiungibile mediante una scalinata, tramite cui si accedeva all'edificio attraverso
portali in bronzo, opera di Klimt, sovrastati dall'iscrizione: "a ogni epoca ha la sua arte; all'arte la sua
libertà". Qui si concentrano gli elementi decorativi: un fregio di foglie dorate che incornicia il portale
d’ingresso, teste femminili che simboleggiano le discipline artistiche (pittura, scultura e architettura).
Olbrich viene invitato nel 1899 dal granduca Ernst Ludwig von Essen a Darmstadt, per costruire su una
collina presso la città, sopra un bacino idrico, una sorta di Colonia, comprendente residenze e ambienti
d'esposizione per un gruppo di artisti protetti dal sovrano. Il complesso è inaugurato nel 1901, e l'edificio
più progressista è senza dubbio l’Ernst Ludwig Haus, composta da otto spazi destinati a studio e soggiorno
tutti organizzati simmetricamente intorno ad una sala di riunioni comune, con un ingresso monumentale
caratterizzato da un portale circolare decorato e incassato, fiancheggiato da colonne gigantesche e due
enormi figure umane, a cui si accedeva tramite una lunga scalinata sulla quale venivano svolti riti "mistici".
Il complesso venne successivamente ampliato nel 1904 per una seconda mostra e nel 1907 con un nuovo
Palazzo delle Esposizioni che comprendeva la particolare "torre nuziale", opera originalissima e misteriosa,
coperta di mattoni rossi interrotti da ricorsi in pietre e mosaici oro e blu, sormontata da un elemento
costituito da cinque archi simili a dita protese verso il cielo ricoperti da piastrelle in ceramica blu. Egli riesce,
utilizzando materiali diversi, ad ottenere una vasta gamma di effetti cromatici, con soluzioni di continuità
molto varie e sempre felicemente risolte. Quest'opera gettò le basi per lo stile di Olbrich, del tutto
innovativo, ormai lontano dagli stilemi floreali del Art Nouveau, mistico ed elegante allo stesso tempo.
Egli muore precocemente a quarant'anni e Josef Hoffman succede a Olbrich come maggior architetto della
secessione. Egli studia all'accademia con Wagner, da cui erediterà inizialmente lo stile, e che influenzerà
successivamente con la propria opera. Esordisce nel 1898 con l'allestimento di una sala alla prima mostra
secessionista mostrando subito la sua inclinazione per l'arredamento, adoperando uno stile lineare e
raffinato ("sono interessato particolarmente al quadrato in quanto tale, all'uso del bianco e del nero come
colori dominanti, poiché questi nitidi elementi non sono mai apparsi negli stili più antichi"). Nel 1904
insieme a Moser fonda un proprio laboratorio destinato alla progettazione, alla produzione e alla vendita di
oggetti di alta qualità. In quell'anno è anche pubblicato l'ultimo numero di "Ver Sacrum”.
Nel 1903 Hoffman si era ulteriormente avvicinato allo stile del suo maestro Wagner, in particolare nel
progetto severo ostello del sanatorio di Purkersdorf, tuttavia con una concezione del tutto innovativa:
l’edificio appare come un blocco in muratura intonacata di bianco; un filare di mattonelle a quadri bianchi e
blu percorre ogni spigolo, per ottenere una trasposizione degli effetti volumetrici sul piano. Anche le
finestre, prive di cornici, sono come ritagliate all'interno delle pareti intonacate. L’adozione del calcestruzzo
armato, in particolar modo per i solai, consente una distribuzione spaziale complessa ed articolata, con
murature disposte in maniera indipendente ai vari piani, stanze di dimensioni differenziate, ed un
particolare gioco di incastro dei volumi che determina una terrazza al secondo piano.
Nel 1905 Hoffman inizia a lavorare al suo capolavoro, il palazzo Stoclet, costruito a Bruxelles dal 1905 al
1910. Costruito senza risparmio di spesa, l'edificio è considerato un profondo rinnovamento concettuale e
stilistico dell'Art Nouveau, uno degli edifici più compiuti della scuola di pensiero artistico viennese.
Hoffmann coinvolse in questa impresa altri artisti, ed è per questo che l'edificio viene considerato la
massima espressione dell'opera d'arte totale, principio costante dell’ Art Nouveau. Hoffmann, che aveva già
anticipato le principali linee guida della costruzione con il sanatorio di Purkersdorf, riguardo la
semplificazione delle forme, con questo palazzo osò ulteriormente tramite l’aggregazione dei diversi moduli
geometrici secondo una articolazione libera, mentre l’appiattimento totale delle superfici rivestite in
marmo bianco e le cornici in bronzo scuro, che delimitavano in maniera netta le parti e davano una cornice
alle aperture, ebbero la funzione di alleggerire notevolmente la massa dell’edificio, scomponendo il volume
edilizio in riquadri, circondati dagli listelli scuri. Nella casa Stoclet è espresso pienamente il rifiuto di
Hoffman per la volumetria o la tensione, e il suo forte senso dell'equilibrio ("un elemento fortemente
lineare è introdotto da queste articolate bande metalliche, ma non ha niente a che fare con "linee di forza"
quali gli elementi lineari dell'architettura di Victor Horta (…). L'effetto tende a negare la solidità del volume
costruito. Rimane la sensazione che i muri non siano stati costruiti in pesante muratura, ma consistano di
grandi fogli di materiali sottili uniti agli angoli da bande metalliche per proteggere gli spigoli"). La
semplificazione geometrica e lineare dell'abitazione anticipa l'estetica del proto razionalismo, mentre la
scomposizione dei volumi in piani contigui sembra anticipare gli del Neoplasticismo. La parziale simmetria
del corpo centrale, vagamente riconoscibile in pianta e nel prospetto sul giardino. Al corpo centrale con un
impianto rettangolare variato da bovini poligonali aggettanti verso l'esterno e pareti tonde è aggiunta
un'ulteriore ala di forma trapezoidale, a determinare un impianto “ad L”, ma molto più complicato e
complesso. Anche l'aspetto esterno è quindi estremamente articolato, e a sormontare l’edificio è posta una
torre, precorritrice di simili soluzioni Art Déco nei decenni a venire, e su di essa quattro figure maschili
sorreggono una cupola di alloro in stile Secessione. Gli interni sono incredibilmente lussuosi. La sala è
interamente rivestita di mosaici progettati da schizzi di Gustav Klimt in marmo, vetro e pietre preziose.
Dopo questi episodi eccezionali, assistiamo ad uno ritorno alla Classicità da parte degli architetti viennesi,
causata dalla fine della forza propulsiva della Secessione, pur avendo ormai questa posto le basi per i
principi dell'estetica del proto razionalismo che si diffonderà di li a poco in tutta Europa.
La "classicizzazione" della Secessione raggiunse il suo apice nel padiglione dell'Austria nell'Esposizione
d'arte di Roma, realizzato da Hoffman, cui classicismo atettonico anticipava la monumentalità retorica della
nuova Roma di Mussolini, e di una seconda villa realizzata da Wagner, austera e di proporzioni eleganti,
decorata liricamente da Moser, in cui Wagner ha trascorso i suoi ultimi anni che chiuse ufficialmente la
Secessione.

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