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NEOCLASSICISMO

Il Neoclassicismo si sviluppò in Europa tra la seconda metà del Settecento e i primi decenni
dell'Ottocento, un'epoca di profonde trasformazioni economiche, sociali e politiche, riforme e
rivoluzioni.
Il Neoclassicismo si colloca infatti negli anni tra lo scoppio della Rivoluzione Francese ( 1789) e la
caduta di Napoleone (1815), la sua maggior diffusione fu legata proprio alle fortune napoleoniche.
I centri culturali di maggior spicco furono Parigi e Londra e in subordine l'Italia, frammentata
politicamente, che tornò ad essere centro della vita artistica internazionale: essa conservava le
vestigia dell'Antica Roma e vi accorrevano cultori dell'archeologia e delle arti da tutti i Paesi
europei.
Roma fu la meta privilegiata del Gran Tour, nacque il cosiddetto “turismo aristocratico” diretto
verso i luoghi della classicità, italiani e greci.

CULTO DELL'ANTICO
Osservazione delle sculture durante gli scavi archeologici: opere originali frutto di spoliazione nella
conquista della Grecia del II sec. a.C. e in misura maggiore copie eseguite da artigiani greci in Italia
nella fase della moda ellenizzante e del collezionismo seguita dai possidenti romani a partire dal I
secolo d.C.

Elemento essenziale del Neoclassicismo è il rifiuto della sregolatezza formale del Barocco e del
Rococò per un recupero dei valori e delle forme dell'antichità classica greca e romana.
Il punto di avvio di questo orientamento è stata la scoperta dei resti di Ercolano nel 1719, gli scavi
inizieranno solo nel 1738, e di Pompei nel 1748, con l'avvio di numerose campagne e ricerche
archeologiche.
Ciò che contraddistingue il Neoclassicismo dai precedenti riferimenti al grande patrimonio della
classicità è il fatto di aver posto per la prima volta il problema di una teorizzazione dell'arte.
Era cambiata la concezione stessa dell'arte: essa non è più condizionata dalla religione, non deve
sottostare più ad un'iconografia imposta ma ha acquisito un'autonomia di linguaggio.

Il filosofo tedesco Baumgarten intorno alla metà del '700 aveva teorizzato una Scienza dell'Arte ,
cioè l'Estetica: affermava l'autonomia del fare artistico e il riferirsi dell'arte a ideali, canoni e
modelli specifici del suo ambito, cioè estetici.

Il Neoclassicismo trae origine proprio dalla concezione razionalista del pensiero illuminista che
tendeva ad organizzare le conoscenze secondo principi di classificazione, pertanto l'arte e la cultura
classica vengono studiate in modo metodico, catalogate e non solo imitate.
La teorizzazione neoclassica raggiunge il vertice negli scritti dello studioso, bibliotecario e
archeologo tedesco Winckelmann che nella prima “Storia dell'arte dell'Antichità” datata 1764
imposta una linea metodologica tutta illuministica e organizza le sue riflessioni sull'evoluzione
storico-stilistica delle opere d'arte analizzate in senso formale e cronologico, individuando diverse
categorie estetiche e indica l'arte greca come modello di bellezza ideale, in essa ritrova quella
“nobile semplicità e quieta grandezza” che per i greci erano qualità morali oltre che estetiche.
Gli intellettuali impegnati nel progetto di una nuova arte antica scelgono come loro città ideale
Roma. Nella città eterna il teorico Winckelmann guida il pittore boemo Anton Raphael Mengs nello
studio sulla questione della bellezza e del rapporto tra antico e moderno.
Mengs da artista illustra, osservandole dal vivo, le tecniche e i sistemi usati dagli antichi, realizza
l'affresco del “Parnaso”, considerato un vero manifesto degli ideali neoclassici nella galleria di Villa
Albani, ora Villa Torlonia, costruita come casa-museo: in essa le opere, frutto delle campagne
archeologiche e antiquarie del periodo, vengono esposte in modo originale, fantasioso e non
cronologico; il giardino in particolar modo risponde al gusto raffinato del cardinale Albani, suo
committente, perché univa alle opere contemporanee antiche statue ed elementi naturali.
Nella composizione pittorica del Parnaso Mengs rifiuta la dilatazione degli spazi barocchi per
tornare alla più rigida simmetria, la composizione ha il ritmo e la distribuzione spaziale di un
bassorilievo. Si avverte un senso di pulizia e di chiarezza, si comprendono i contorni e gli
atteggiamenti. L'Apollo nudo e statuario ha il suo riferimento assoluto nell'Apollo del Belvedere,
copia di un originale greco in bronzo ora ai Musei Vaticani.

LA QUESTIONE DEL BELLO IDEALE.


In tutti i settori dell'arte si persegue la ricerca della purezza della forma.

• Secondo i canoni neoclassici l'opera d'arte deve essere caratterizzata dalla semplicità ma allo
stesso tempo deve essere in grado di esprimere il dominio sulle passioni umane e mirare ad
una bellezza ideale superiore.

• La natura non deve più essere imitata dall'artista ma assunta a modello da cui poi isolare le
parti più belle da mettere insieme in un'opera compiuta e organizzata secondo l'ideale di
bellezza dell'artista.

• Nell'estetica neoclassica la scultura va ad occupare un ruolo primario perché in essa si


compie l'ideale di bellezza dei greci. E' soprattutto nell'ambito della scultura che si fa più
sentire la ripresa del modello classico, nell'insegnamento delle accademie in cui si
copiavano i gessi tratti dalle sculture antiche.

• Per la maggior parte la scultura neoclassica è molto connessa con l'architettura, come
complemento di edifici civili, monumenti, archi e colonne commemorative.

• L'arte per i neoclassici deve educare al bello e alla virtù attraverso immagini di azioni
eroiche, di sentimenti nobili, di esempi edificanti tratti dal passato. Jacques Louis David
ritrova nell'antichità i riferimenti per esprimere nobili valori etici e civili di impegno e lotta
per il proprio paese.

• Nella pittura neoclassica di storia si deve temperare la passionalità dei sentimenti e delle
azioni eroiche misurando i gesti, il movimento, i colori, per rappresentare non la realtà ma
l'ideale.

• La freddezza e l'impersonalità che sono state attribuite dalla critica romantica all'arte
neoclassica ne rappresentano in realtà l'indirizzo formale: i maggiori artisti esprimono
attraverso un'esecuzione tecnica impeccabile la propria volontà di svolgere una funzione
civile e didascalica.

L'antichità rappresenta :
• una fonte di modelli estetici e morali;
• un esempio di grandezza insuperabile a cui ispirarsi nel presente;
• un repertorio di forme, immagini, decorazioni .
ARCHITETTURA NEOCLASSICA.

L'architettura neoclassica si è sviluppata nel XVIII secolo in tutti i paesi occidentali e ha influenzato
la progettazione di edifici in Russia, negli Stati Uniti e nell'America Latina fino al XIX secolo.
Gli architetti neoclassici interpretano la necessità della borghesia in ascesa di definire la città come
luogo deputato alla vita civile: si costruiscono teatri, caserme, mercati, prigioni e si agisce sul
tessuto urbano creando strade, piazze e giardini pubblici.

• ARCO DELLA PACE-MILANO: si innalza maestoso all'inizio di Corso Sempione,


concepito come Arco della Vittoria, richiesto dal comune e da Napoleone come punto nodale
del Foro Bonaparte, inteso come ideale porta verso la Francia, venne concluso per volontà
dell'imperatore asburgico Francesco I d'Austria con l'attuale intitolazione a gloria della pace
ritrovata tra le nazioni europee.

• ARCO DI TRIONFO- PARIGI: fu fatto erigere dalla Grande Armata, è un monumento


emblematico per il suo ricordo dei fasti imperiali, porta in effige i nomi illustri della Francia
e ospita la tomba del Milite Ignoto.

• Negli STATI UNITI i modelli del gusto neoclassico ebbero larga diffusione diventando lo
stile ufficiale della giovane nazione, nella città di Washington, nuova capitale, si persegue
un'attività edilizia a scopo monumentale che esprima attraverso il candore delle superfici e
gli elementi costruttivi classici il richiamo allo spirito politico democratico dell'Atene di
Pericle.

MODA E COSTUME.
Ispirati all'abbigliamento dell'antica Grecia entrano a far parte della moda femminile europea gli
abiti stile impero: in netto contrasto con la moda sontuosa del Settecento grazie all'imperatrice
Giuseppina Bonaparte si afferma l'abito con la vita molto alta, legato sotto il seno con un nastro o
una cintura, che scende con una gonna dritta e lunga, dotato di ampia e profonda scollatura e
maniche a palloncino.
Il modello più tradizionale dell'abito impero è di colore bianco.
Anche le acconciature erano ispirate all'antica Grecia: incroci di ciocche sul capo, ornate da perle e
fiori, sono nella versione all'inglese si lasciavano liberi riccioli che cadevano sulle guance.
In Francia come in Italia il colore dei capelli alla moda era il castano, ma le italiane non usavano
parrucche. I cappelli erano piccoli e allacciati sul mento.
Con la fine degli ideali rivoluzionari si abbandona lo stile aulico e moderno del Neoclassicismo per
un abbigliamento più casto e severo, fatto di ampie e lunghe gonne sovrapposte, busti, corsetti e
scolli dritti.

ARREDAMENTO
Gli arredi assumono una veste ornamentale: si affollano su superfici lineari elementi scultorei come
vero omaggio alla classicità, divinità, fregi militari, foglie di acanto, capitelli, colonnine, aquile,
greche, perle, medaglioni, ovuli, etc.

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