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ARTE

Il NEOCLASSICISMO in arte si sviluppa intorno alla metà del 18 sec. e si


conclude con la fine dell’impero napoleonico nel 1815.
(1750 metà XVIII- finisce nel 1815).

- Ciò che contraddistingue lo stile artistico di quegli anni, fu l’adesione ai


principi dell’arte classica, si vogliono far rivivere: i principi dell’ARMONIA,
dell’EQUILIBRIO e della PROPORZIONE; che erano presenti nell’arte degli
antichi greci e degli antichi romani e inoltre si ricerca l’essenzialità delle forme
e la funzionalità.

- il termine NEOCLASSICISMO vuol significare “NUOVA CLASSICITà”, si


chiama così perché è una ripresa dell’arte greco-romana che si focalizzava
sull’armonia, compostezza ed equilibrio.

- è un movimento teorico ossia elabora delle regole seguendo le quali dovevano


rifarsi le opere d’arte.

- il motivo principale dell’interesse per il mondo antico furono le numerose


scoperte archeologiche che segnano il secolo: Ercolano, Pompei, Villa Adriana;
in più giunsero dalla Grecia numerosi reperti archeologici che vennero esposti
nei principali musei europei. Dunque la vera fonte della grandezza classica fu
individuata nell’arte greca. Per la pittura si riferiscono al rinascimento Tiziano Raffaello
ecc. perché dell’età classica non avevano riferimenti.

- IL NEOCLASSICO riflette la mentalità illuminista e rifiuta gli eccessi del


Barocco, visto come un movimento fantasioso, complicato e volgare perché era
troppo elaborato e illudeva l’osservatore, rigettava anche il PATHOS: cioè opere in cui
l’osservatore provava sentimenti guardando l’opera;.
Il Neoclassicismo nacque come desiderio di un’arte più semplice e pura ma
comunque grandiosa, come quella che si esercitava in età classica.
Una prorogativa della neoclassicità era l’assenza dell’espressione ossia le opere non
dovevano mai dimostrare sentimenti.
L’opera neoclissica non viene mai rappresentata al momento CLOW del
PATHOS ma o prima o dopo

- ARTE NEOCLASSICA divenne lo stile ufficiale dell’impero di Napoleone e


venne utilizzato per celebrare il potere imperiale (arte in servizio della
propaganda politica); inoltre incarnò gli ideali della rivoluzione francese e per
questo dalla fine del 700 la nuova capitale del neoclassicismo non fu più Roma,
ma Parigi.
- Fu un movimento non solo artistico ma anche teorico;
il massimo teorico del periodo fu Winckelmann, secondo il quale il bello
ideale era perseguibile attraverso l’imitazione degli antichi modelli greci e
romani. Infatti Winkelman paragona questo periodo al mare ossia al di fuori doveva
sempre sembrare normale, doveva rappresentare l’eroe cineco.

- Altri protagonisti del periodo furono: Anton Mengs (pittore e teorico), Antonio
Canova (scultore), Jacques- Louis David (pittore).

- L’Italia nel 700 fu la destinazione preferita da coloro che svolgevano il Grand


Tour, ovvero un viaggio che rappresentava per la nobiltà e gli intellettuali
europei, una fondamentale esperienza di formazione del gusto e dell’estetica
artistica.

LA SCULTURA
- Il materiale privilegiato per la scultura del periodo neoclassico è il marmo, a
differenza del Barocco venivano preferiti il legno e i metalli.
- Gli scultori neoclassici ricercano la perfezione nell’esecuzione, un’estrema
levigatezza del modellato e composizioni equilibrate e bilanciate, senza scatti
dinamici (i volti imperturbabili).
- Nella scultura neoclassica si avverte il legame diretto con l’idea di bellezza
classica.
- (Le sculture del periodo neoclassico e quindi quelle realizzate da Antonio
Canova riacquistarono piena autonomia. Infatti durante l’epoca barocca la
statuaria fu al servizio dell’architettura. Una scultura infatti non era apprezzata
in qualità di oggetto artistico. Era piuttosto un abbellimento e un elemento che
contribuiva alla scenografia dello spazio architettonico. Un’opera come Amore
e Psiche che si abbracciano era collocata nello spazio per essere apprezzata
nella sua interezza.)

LA PITTURA
- La pittura neoclassica si riaffidò agli strumenti del naturalismo rinascimentale:
la PROSPETTIVA, il CHIAROSCURO per esaltare il volume e i
CONTORNI TRACCIATI con tratto incisivo e nitido, per confermare grande
precisione al disegno.
- I soggetti delle opere neoclassiche sono per lo più di carattere storico e
mitologico, tratti dalla storia antica, grazie ai quali si potevano riscoprire i
valori etici e morali.
- L’artista neoclassico tende a rappresentare solo i movimenti pregnanti, cioè
quelli culminanti e fondamentali in una vicenda, nei quali vi è la maggiore
carica simbolica della storia.
- i tre elementi della pittura sono: la NITIDEZZA DELL’IMMAGINE,
UTILIZZO DEL CHIAROSCURO, DISEGNO PRECISO, COLORI
PRIMARI.

L’ARCHITETTURA
- anche nell’architettura si riutilizza il linguaggio classico: gli ordini ionico e
corinzio sono i più diffusi. Nella costruzione di edifici si ricercano le
proporzioni perfette e la funzionalità, più che la bellezza estetica.

PITTURA NEOCLASSICA
- chiaroscuro
-prospettiva rigorosa
-nitidezza delle immagini
-disegno preciso con colori primari
-compostezza

SCULTURA NEOCLASSICA
-compostezza
-levicatezza del modellato
-perfezione dell’esecuzione

Romanticismo è cupo, misterioso, rappresenta la natura, rifanno all’arte


medievale, romantica/gotica.
I temi: opposizione Neoclassicismo, saltazione valori religiosi,
Pittura: natura, temi storici

CANOVA

- Egli è il massimo esponente del neoclassicismo italiano.


- Antonio Canova è considerato dagli storici dell’arte lo sculture di riferimento
del Neoclassicismo. Nacque nel 1757 e morì nel 1822. Fu attivo soprattutto a
Roma, città nella quale si recarono molti artisti per copiare le statue romane. Fu
infatti in seguito allo sviluppo degli scavi archeologici che si diffuse la moda di
riprodurre sculture classiche.
- Canova ebbe la capacità di non limitarsi alla pura copia ma di reinventare i
soggetti.
- Le sculture di Antonio Canova furono apprezzate quindi per la loro adesione
agli ideali di bellezza classica. Inoltre possiedono lo stesso fascino delle statue
antiche. Egli fu autore di note opere apprezzate anche presso la corte di
Napoleone.
- è veneto, studia a Venezia ma e subito dopo a Roma nell’accademia di Francia
dove studia il nudo; mentre lui sta a Roma, incontra altri artisti: Mengs, lo
scozzese Hamilton, il francese David e tutti loro sono accomunati dal desiderio
di riscoperta della classicità, tutti affascinati dalle idee di Winckelmann, il
grande teorizzatore del Neoclassicismo.
- Egli viene litigato da tutto l’Europa ma vuole rimanere a Roma visto che è la
capitale dell’arte di questo periodo.
- La prima opera che egli realizza, appena arrivato a Roma è il “TESEO E IL
MINOTAURO”.

- Antonio Canova è considerato lo scultore più rappresentativo del Neoclassicismo. A Roma,


l’artista studiò la statuaria classica e si concentrò sulla perfezione formale realizzando sculture
equilibrate che citano i classici nelle forme e nei soggetti. Come nel caso di tutta la scultura del
secondo Settecento, anche in quest’opera di Canova le forme mosse, riccamente decorate, dai forti
contrasti, vengono sostituite con sculture dai caratteri rigorosi, privi di decorazione, che prendono
spunto dalle copie romane delle sculture classiche greche, immobili in posizioni monumentali e
atemporali. La statua è stata concepita come esempio di bellezza classica e di equilibrio formale
prendendo ispirazione dalla statuaria greco-romana. Le forme sono morbide e sinuose, la
modellazione del corpo priva di asperità. I cuscini e il panneggio sono stati scolpiti con grande
senso di realismo e attenzione alle linee compositive.
TESEO E IL MINOTAURO (CANOVA) 1781-1783

- Questo è stato il primo lavoro in assoluto realizzato da Canova quando


quest’ultimo è arrivato a Roma.

- Teseo sul Minotauro è la prima opera scultorea che Antonio Canova realizzò
appena giunto a Roma.
Fu commissionata nel 1781 da Gerolamo Zulian, ambasciatore della
Serenissima a Roma, e terminata due anni dopo nel 1783.
- Il soggetto e il modo in cui viene trattato, indicano quanto Canova fosse
vicino alle teorie di Winckelmann.
- L'eroe è seduto sul corpo del mostro che ha appena ucciso. La scena viene
rappresentata dopo la lotta: il momento scelto dall'artista, quindi, è successivo
all'azione.
Ogni passione è spenta, la rabbia e la furia del combattimento sono passate. In
posizione a riposo Teseo mostra la sua anima di nuovo in sintonia con il corpo,
non più teso e contratto, perché non più preda di passioni violente.
L'eroe, simbolo della vittoria della ragione sull'irrazionalità bestiale, siede sul
Minotauro mentre regge una clava e, appoggiandosi su una gamba del mostro, è
inclinato indietro, mentre osserva il nemico.
Scopo di Canova è il raggiungimento della bellezza ideale, alla quale si può
pervenire tramite la massima padronanza della tecnica scultorea e sempre
imitando la scultura classica. L'opera è in marmo ed è oggi esposta al Victoria
and Albert Museum di Londra.

- L 'opera rappresenta TESEO nudo seduto sul corpo del Minotauro: l'eroe è
nudo, con un panneggio che gli copre parte della coscia destra, della zona
inguinale e poi il braccio destro nella cui mano trattiene la clava mentre la
sinistra è appoggiata al corpo inanimato del mostro. Il capo, con i capelli a
calotta e leggermente reclinato, sottolinea l'espressione malinconica del volto;
le gambe sono divaricate e quella sinistra è avanzata rispetto a l'altra. Il corpo
del Minotauro giace disteso, leggermente inclinato sopra un masso sul quale è
appoggiato il lungo , donatogli da Arianna, che ha permesso a Teseo di uscire
dal labirinto.
- L'opera è un tuttotondo realizzato completamente in marmo, modellato in
modo da rendere naturalisticamente liscia la superficie del corpo delle figure,
ruvida quella del nasso. Essa si compone di due direttrici essenziali: una
determinata dalla figura di TESEO , costruita su una linea ad andamento
verticale e obliquo, l'altra da quella del Minotauro, costruita invece su una linea
ad andamento orizzontale obliquo. La scultura è caratterizzata da forme
prevalentemente chiuse e regolari, inscrittibili all'interno di una forma
piramidale, ed è definita da superfici curve, sia concave sia convesse. Lo
sviluppo dei volumi e la modellazione determinano la completa riflessione della
luce sui corpi delle figure: solo le ciocche di Teseo, le pieghe dei panneggi e
quelle del filo (e in parte la modellazione del masso e della clava) sono
caratterizzate dal chiaroscuro, accentuato, negli arti di Teseo, per il contrasto
con i vuoti che si aprono nella scultura. L'opera è collocata rispetto
all'osservatore per essere osservata da due punti di vista: frontale e dal lato
sinistro. La struttura semplice e geometrica, l'andamento morbido delle
superfici, la luminosità diffusa, rendono l'opera composta e ne deriva
un'impressione di quiete.

- Il soggetto è ripreso dalla mitologia greca, è un mostro metà uomo e metà


animale che ha ucciso 7 fanciulle e viene ucciso dall’eroe che siede sopra al
mostro e dall’espressione non sembra abbia ucciso il mostro.
- Il mostro rappresenta l’irrazionalità e l’eroe la razionalità, infatti il mostro è
rappresentato in maniera serpentina.
-Canova progettava le sue opere seguendo sostanzialmente due principi:
a) l'adesione estetica al canone classico studiato, principalmente, sulle copie
romane di originali della scultura greca classica ed ellenistica, com'è evidente
da alcuni suoi disegni
b) la correttezza anatomica delle figure umane raffigurate come dimostrano i
disegni dello scultore da modello vivente e l'esatta disposizione delle fasce
muscolari nella rappresentazione del corpo umano

AMORE E PSICHE (CANOVA) 1787-93,


-Antonio Canova scolpì il gruppo ispirandosi ad una favola di Apuleio.

- Amore giunge in volo e si posa accanto a Psiche che si ridesta. Si abbracciano


e si baciano. I due giovani sono rappresentati nudi, solo Psiche è parzialmente
coperta dal panno sul quale è stesa. Sotto di lei vi è una roccia di forma ellittica.

- Il soggetto che ispirò la statua di Antonio Canova intitolata Amore e Psiche


che si abbracciano è tratto dalla favola narrata nell’Asino d’oro di Apuleio.
Venere, la dea madre di Amore, era contraria all’unione tra il figlio e la bella
Psiche. Divise quindi i due amanti e sottopose Psiche a una serie di pesanti
prove. Canova scolpì il momento nel quale i due giovani si ritrovano e si
abbracciano.

- è un mito famosissimo e rappresenta Afrodite, (dea della bellezza) che diventa


gelosa di una ragazza e dice Amore di colpire la ragazza e innamorarsi
dell’uomo più brutto del mondo, ma lui si innamora di Psiche e la rapisce. Le
sorelle invidiose le dicono di stare attenta e così di notte lui lo osserva e si
accorge che è un mostro e lui quindi scappa, così chiede ad Afrodite, la madre
cattiva, di ritrovarlo. Afrodite le dice che le avrebbe fatto trovare il figlio se
avesse superato delle prove ma l’ultima non la supera per curiosità e così
muore. Amore si dispera e a quel punto chiede aiuto a Zeus, il padre di Amore,
Zeus quindi risveglia Psiche, la fa diventare una dea e dalla loro unione, nasce
la volontà.
- Psiche vuol dire “ANIMA” in greco
- La scultura è il momento in cui lei si risveglia

- ciò che Canova ci rappresenta è il momento prima del bacio perché i


neoclassici non rappresentavano il momento claw. Le labbra dei personaggi in
Amore e Psiche che si abbracciano sono distanti. Il momento rappresentato è
quello intenso che anticipa il bacio nel quale i due giovani si guardano
intensamente. La composizione della scultura si basa su di una struttura a forma
di X. Un asse corre lungo il corpo di Psiche e prosegue sull’ala destra di Amore.
L’asse opposto invece si sovrappone alla gamba destra di Amore e alla sua ala
sinistra. L’incrocio delle due diagonali compositive è un punto che si trova nello
spazio tra le due bocche. Intorno a questo centro inoltre si trova l’intreccio
circolare delle braccia.
- questa opera è piena di erotismo ossia qualcosa di non esplicito ossia il
coinvolgimento dell’osservatore perché crea un’attesa, tutta la composizione
ruota intorno a questa attesa.

PAOLINA BORGHESE (CANOVA) 1805-1808


- Questa scultura celebra la bellezza di Paolina Borghese, sorella
dell’Imperatore Napoleone, e la paragona a una dea.
- Rappresenta la Venere vincitrice perché le viene dato il popolo della discordia.
- Anche qui è presente l’erotismo, possiamo vederlo dal panno che lascia vedere
e mai vedere l’inizio dei glutei e dell’inguine.
- Paolina Bonaparte Borghese è distesa con il busto sollevato. La mano destra
della giovane donna è poggiata sul bracciolo dell’agrippina mentre nella mano
sinistra stringe una mela. Paolina presenta il busto nudo e la parte inferiore del
corpo coperta da un telo che ricade in morbide pieghe.
- Paolina Bonaparte è scolpita come una Venere Vincitrice. Come Venere
vincitrice infatti Paolina regge nella mano sinistra la mela della Vittoria. Paolina
Bonaparte è ritratta come una dea classica, distesa su di una agrippina, e avvolta
da un panneggio.
- Canova, inoltre si ispira alla figura di Venere, come dipinta da artisti del
Rinascimento. (Secondo la mitologia greca Paride ebbe il compito di stabilire
quale tra le due dee, Atena o Afrodite, fosse la più bella e di consegnare il
simbolo della Vittoria alla prescelta. Paride consegnò il pomo a Venere.)
- Per Canova il marmo era perfetto per creare la morbidezza della pelle; ricopre
il marmo con della cera per farla sembrare ancora più vera.

-Le sue opere, quelle neoclassiche sono più chiare perché molto colorate e
attirano di più la luce.
- La luce scivola morbidamente sulle varie parti della scultura e crea graduali passaggi di
chiaroscuro. Non vi sono grandi contrasti tra parti in rilievo e parti incavate per cui non si forma un
gran movimento come nel caso delle sculture barocche.
- Canova progettò il ritratto in ogni sua parte, per essere visto da ogni angolazione.
MONUMENTO FUNEBRE A MARIA CRISTINA D’AUSTRIA
(CANOVA) 1798-1805

- Il Monumento Funebre a Maria Cristina d'Austria venne commissionato allo


scultore italiano Antonio Canova da Alberto di Sassonia in occasione della
morte della sua consorte Maria Cristina D’Austria avvenuta nel 1798, lo scopo
è quello di rendere omaggio alla memoria della donna e alle sue virtù.
- Il monumento si mostra come un'imponente piramide per ricordare le
monumentali tombe egiziane, infatti negli anni della realizzazione, Napoleone
Bonaparte dava il via alle sue spedizioni in Egitto.
- Nella parte alta dell'opera vi è un grande medaglione dove all'interno appare il
profilo in bassorilievo della defunta, l'intero del medaglione è circondato da un
serpente che si morde la coda, ciò significa l'eternità e sorretto da un'immagine
femminile che simboleggia la felicità.
- Al di sotto del medaglione vi è un'apertura dove vi si appresta ad entrare una
triste processione, la prima figura ad entrare è una giovane fanciulla, il
significato è che ha la fortuna di morire giovane e quindi non conoscerà mai le
sofferenze della vita, mentre l'ultima figura è un uomo anziano che si sorregge
ad un bastone, il significato è che non è stato altrettanto fortunato come la prima
figura, ha conosciuto in prima persona le sofferenze della vita.
- Sulla destra vi sono due figure dormienti, un leone che simboleggia la Forza e
un genio alato che simboleggia la morte vista come un sonno perenne.
- La differenza tra questo e altri monumenti funebri, è che l'entrata ha solo una
funzione simbolica, non conduce all'ingresso della tomba.
- Sotto i piedi dei personaggi che si trovano a sinistra è presente un drappo,
altro elemento inserito non casualmente: questo infatti rappresenta il forte
legame tra la vita e la morte.
La scelta di voler utilizzare la piramide è molto interessante: questa infatti
rappresenta il mondo dei morti, in continuità e non in contrapposizione con i
personaggi che partecipano, rappresentanti il mondo dei vivi.

ORFEO ED EURIDICE

Antonio Canova realizza la sua personale interpretazione del mito greco di


Orfeo ed Euridice nel 1775: l'opera si compone di due separate parti, ad
accentuare la separazione dei due amanti nel momento in cui vengono ritratti,
ossia quando Orfeo si volta per guardare Euridice, contravvenendo alla regola
che gli aveva permesso di riprendere la sua amata dagli Inferi.
E' ravvisabile una certa influenza barocca nelle forme opulente, e altrettanto un
richiamo a Bernini nell'utilizzo plastico del marmo.

DEDALO E ICARO

JACQUES-LOUIS DAVID
- è stato un pittore e politico francese
- Jacques-Louis David fu un pittore francese attivo nella seconda metà del
Settecento e nel primo Ottocento, capofila del Neoclassicismo in Francia.
-Jacques-Louis David nacque a Parigi il 30 agosto 1748.
- Il più importante pittore del Neoclassicismo, il quale non si limita a recuperare
le forme degli antichi, ma anche i loro ideali etici: l’artista vuole riproporre,
dunque, non solo la bellezza ma anche il mondo di valori dell’Antichità. Tra
qusti il valore dell’uomo-eroe che combatte per la propria patria anche a costo
della vita. Per questa ragione le sue tele sono ispirate a personaggi dell’antica
grecia.
- Nel 1775 vince il PRIX DE ROME, ossia un soggiorno di studio a Roma,
luogo fondamentale del famoso Grand tour, il viaggio in Italia che ogni artista
doveva compiere per accostarsi alla culla dell’arte europea.
Qui studia Raffaello, la scultura antica e conosce le teorie sul classicismo
proposte da Winckelmann.
- Tornato in Francia nel 1780 dipinge episodi della mitologia, della storia antica
o moderna, con chiari interni moralizzanti.
- Partecipò attivamente alla Rivoluzione Francese e all’età napoleonica,
realizzando quadri storici.
- Dopo la Restaurazione fu esiliato a Bruxelles dove si dedicò a soggetti
mitologici, e ad una pittura accademica priva del significato etico precedente.

IL GIURAMENTO DEGLI ORAZI (DAVID)


1784

- Jacques-Louis David dipinse Il giuramento degli Orazi, per


diffondere, tra il popolo gli ideali di impegno civile e
rivoluzionario.

- Il giuramento degli Orazi racconta la vicenda dei tre fratelli romani Orazi.
Tra loro e i tre fratelli Curiazi di Albalonga si verificò uno scontro armato.
- Jacques-Louis David raffigura il momento nel quale gli Orazi giurano al padre
di combattere fino alla loro morte per Roma.

- L’artista prende in prestito la leggenda per esaltare l’impegno politico ed


eroico del singolo a favore del bene comune. Sentimenti, questi, che saranno
determinanti durante la rivoluzione che scoppierà in Francia pochi anni dopo.

- In questa fase, iniziale, si rivolse ad un pubblico molto vasto con opere di


comunicazione sociale. La lettura dell’opera è facilitata dal suo ordine
compositivo. Il messaggio, pur ambientato in un tempo lontano, è chiaro e
facilmente decodificabile. La sobrietà della poetica neoclassica si evidenzia
nella mancanza di inutili dettagli che potrebbero distrarre l’osservatore.

- Lo sfondo del dipinto è in ombra. Il colonnato davanti al quale si svolge la


scena crea una parete scura che mette in gran risalto la scena. I colori degli abiti
dei personaggi sono brillanti e ben definiti. Rosso, blu e bianco colorano i
mantelli e gli abiti dei personaggi principali. La valenza simbolica di questa
scelta cromatica è chiara. Sono i colori della bandiera francese.

-David, utilizza una illuminazione particolare. La luce è fredda e cristallina. È


sicuramente una luce ideale che scolpisce le forme e i personaggi come fossero
statue. Anche la disposizione dei personaggi è attentamente studiata per renderli
immediatamente identificabili.

- L’azione si svolge da sinistra verso destra. I fratelli raffigurati insieme, come


un gruppo scultoreo classico, sono al cospetto del loro padre. Con un gesto
eroico prestano il loro giuramento. Sono dipinti di profilo come le effigi sulle
monete romane.

- Lo spazio nel quale si svolge la scena è limitato ad un interno. Il fondo è


chiuso da un porticato classico mentre a destra e a sinistra limitano la scena due
muri con mattoni a vista. La prospettiva geometrica è rigorosa e le linee di fuga
convergono sulle mani del padre che trattengono le spade. Altro chiaro
elemento simbolico, di tipo subliminale, ma evidente ad uno sguardo attento.
Lo spazio attivo, è la fascia orizzontale che accoglie i protagonisti. La
profondità è limitata a qualche metro verso il colonnato, illuminato e occupato
dai protagonisti. Il pavimento, lastricato con pietre di grandezza regolare,
permette, ad un primo sguardo, di dimensionare la profondità e la larghezza
della spazio chiuso.
- La composizione del dipinto di David è molto semplice e lineare. La scena si
dipana da sinistra a destra. I personaggi, infatti, sono collocati in modo
narrativo e scenico a partire dai soggetti del titolo. I fratelli giurano di fronte al
padre dipinto in centro. A destra le donne di famiglia piangono per il sacrificio
dei tre fratelli.

- Caratteristica neoclassica pittura: nitidezza, dove hanno un valore composto.

MORTE DI MARAT (DAVID) 1793


- La morte di Marat (La Mort de Marat) è un’opera di Jacques-Louis David che
celebra Marat, uno dei principali protagonisti della Rivoluzione Francese
assassinato da una giovane girondina.

- Marat è immerso all’interno di una vasca. La sua testa è reclinata verso


sinistra e appoggiata su di un piano. Sul capo indossa un turbante bianco molto
stretto. La sua espressione non è sofferente, piuttosto pare in uno stato di
incoscienza. Le sopracciglia, ancora corrugate, sembrano segnalare un barlume
di vita. Anche gli angoli della bocca sono sollevati.
Il suo braccio destro è abbandonato verso il pavimento e la mano impugna una
penna. Il suo braccio sinistro è appoggiato su un asse ricoperto da telo verde.
Inoltre, la sua mano stringe una lettera. I fogli sotto il suo braccio sono
macchiati di sangue.

-Marat soffriva di una malattia alla pelle, che la obbligava a fare dei bagni con
medicine specifiche per alleviare i dolori.

- Nel quadro Charlotte non viene mostrata, e ciò può farti intuire che il
momento ritratto sia qualche minuto dopo l’attacco da parte della donna.

- c’è un coltello a terra, alcuni fogli, un calamaio, la penna e la vasca sporca di


sangue e coperta con alcuni veli di diverso colore.
David ha inserito volontariamente alcuni oggetti che non mostrassero la morte
del giornalista come un comune fatto di cronaca nera, ma che elevasse
l’uccisione di Marat ad un sacrificio di un eroe che ha dato la vita per un bene
più grande.

-A terra c’è il coltello con cui Charlotte ha pugnalato l’uomo a morte, facendoti
capire quale è stata la causa della sua morte.
-Il grande altare di legno che risalta in primo piano e su cui sono appoggiati i
vari fogli, presentano una dedica da parte dell’artista al suo amico. 

- Si tratta di un ulteriore omaggio da parte di David all’attività giornalistica di


Marat, il quale, attraverso i propri testi riuscì a far cacciare i girondini ed a
convincere il popolo a seguirlo. Nella mano appoggiata sulla vasca, Marat ha
una lettera in cui puoi leggere chiaramente il nome di Charlotte: questo
particolare ti fa capire che si tratta della finta lettera dell’assassina per farsi
ricevere da Marat.

- Nell’opera non è presente l’assassina perché vuole metterla nell’oblio. È


presente in modo indiretto, nella lettera insanguinata. Inoltre in questo modo
Marat sarebbe stato ricordato per sempre, mentre la donna sarebbe stata presto
dimenticata da tutti.

- Un’altra cosa fondamentale da notare in questo quadro è la somiglianza del


braccio con quello di Gesù nel quadro che raffigura la Deposizione di Cristo di
Raffaello. (David fu uno dei più grandi pittori neoclassici e conosceva bene le
opere di Raffaello Sanzio e di altri famosi artisti, e spesso utilizzava i loro
lavori come fonte di ispirazione per i propri disegni. )

- Il dipinto di David rappresenta l’omicidio del politico e giornalista di origine


svizzera
Il giornalista fu eletto alla Convenzione nel 1792.
Charlotte Corday era, invece, una giovane sostenitrice girondina della città di
Caen. Considerando Marat il responsabile del Terrore, decise di ucciderlo.

- fu commissionata dalla Convenzione a David l’anno stesso della morte del


politico.

- David nella parte superiore del quadro non emette qualcosa per una ragione
ben precisa: Lasciando nell’oscurità il resto della scena, egli ti costringe a
concentrarti su Marat e sul suo brutale omicidio.
Una luce debole proviene dall’esterno sinistro della scena ed illumina
parzialmente il corpo di Marat ormai privo di vita.

Questo particolare gioco di luci ed ombre ricorda molto i quadri di Caravaggio,


molto apprezzati da David e studiati per il suo interesse per l’arte europea
classica.
NAPOLEONE BONAPARTE CHE ATTRAVERSA LE ALPI (DAVID)

1801
- Questo quadro è stato dipinto da David nel 1801
- Di questo quadro non esiste una sola versione di Napoleone a cavallo David,
ma ben 5. Questo perché l’originale, venne donata agli spagnoli. Bonaparte,
impressionato dalla bellezza del lavoro di David, ordinò immediatamente al
pittore di farne altre copie.
- Napoleone voleva essere ritratto mentre passava in rassegna le truppe
(per mettere in mostra le sue abilità di stratega e guerriero
- Napoleone è rappresentato come un eroe, è idealizzato. David infatti era un
grande sostenitore di Napoleone.
- Egli è rappresentato più giovane di quando il dipinto è stato realizzato.
- Egli è sicuro, sa cosa fare e dove andare, trovandosi su un cavallo imbizzarrito
e con gli occhi spiritati.
- come possiamo notare in basso a sinisttra vi sono delle pietre con su scritto dei
nomi:Annibale e Carlo Magno; Sono stati scritti questi due nome perché
proprio loro due avevano attraversato le Alpi prima di Napoleone: Annibale lo
aveva fatto in occasione della Seconda Guerra Punica nel III secolo a.C.,
guidando il suo esercito di cartaginesi contro i romani, mentre Carlo Magno
passò tra le Alpi al Cenisio con le truppe franche nel 773 d.C. per affrontare i
Longobardi.

- Ci sono diversi elementi importanti, come il cappello bicorne nero ed oro, il


mantello gonfiato dal vento ed il guanto bianco ricamato in oro con cui tiene le
redini del cavallo.
L’animale sta impennando.
Il braccio teso verso l’alto di Napoleone: con questo gesto sta indicando ai suoi
soldati la destinazione, guidandoli alla vittoria, proprio come i più grandi
generali.

- In secondo piano, in basso, si possono vedere alcuni membri dell’esercito di


Napoleone, i quali sono impegnati nel trasportare un pesante cannone con le
ruote tra gli scomodi passaggi delle Alpi.
- In realtà, Bonaparte passò attraverso le Alpi in una bella giornata di sole e non
in una giornata nuvolosa, ed inoltre, non era in groppa al suo maestoso cavallo
bianco, ma su un asino, mentre una guida gli indicava il percorso migliore.

INGRES
Jean-Auguste-Dominique Ingres (1780-1867) fu tra i più importanti pittori del
Neoclassicismo; di più, egli rimase il più autorevole rappresentante della
stagione neoclassica dopo che questa si era sostanzialmente conclusa, dunque in
piena età romantica. Con la Restaurazione, infatti, il Neoclassicismo, che aveva
legato le sue sorti all’epopea napoleonica, tramontò. E ciò avvenne a tutto
vantaggio del Romanticismo, che poté vivere il suo momento di gloria. In tale
contesto, pochi furono gli artisti capaci di difendere con sufficiente
autorevolezza il credo neoclassico. Tra questi, si distinse proprio Ingres,
l’allievo prediletto di David.
-Diversamente dal suo maestro David ad Ingres non interessa l’antico per i suoi
contenuti morali ma per la perfezione delle sue forme.
- Nei suoi dipinti, per la maggior parte ritratti e nudi femminili, Ingres si
richiama all’arte di Raffaello: le forme sono definite da un disegno puro e
rigoroso, i colori sono chiari e luminosi. È la rappresentazione della bellezza
ideale, una bellezza senza tempo.
- Compì il suo viaggio di formazione in Italia dal 1808 al 1824. Fu a Roma dove studiò l’arte
antica. Ingres a Firenze approfondì la conoscenza di Raffaello. Tornato in Francia dipinse opere
neoclassiche ispirate alle forme del Rinascimento italiano.

-Ingres, insomma, fu considerato come una sorta di “ribelle” dai neoclassici più ortodossi,
perché si rifiutava di attenersi scrupolosamente alle regole definite e corrette dell’accademia e si
ostinava ad attribuire più importanza ai valori lineari e di superficie che agli effetti
volumetrici. Il suo credo classicista, tuttavia, non fu mai messo in discussione; d’altro canto,
egli fu esplicito nell’affermare che «l’arte dev’essere solo bellezza e deve insegnare solo la
bellezza».
- sia neoclassico ma anche preromantico.

NAPOLEONE I SUL TRONO IMPERIALE (INGRES)


1806

- Napoleone I sul trono imperiale di Jean-Auguste-Dominique


Ingres è un ritratto dal carattere propagandistico probabilmente
destinato al Regno d’Italia.
- Napoleone è seduto su un trono dorato e domina dall’alto la corte
che presenzia l’evento. L’imperatore indossa un lungo abito di colore bianco coperto
da un mantello color porpora decorato da api dorate. Il sovrano porta una grossa
collana d’oro ricamata. La mano sinistra dell’Imperatore è posata sulla coscia mentre
nella destra stringe uno scettro che raffigura il ritratto di Carlo Magno scolpito.
- Napoleone I sul trono imperiale è un dipinto noto anche come Sua maestà
l’imperatore dei francesi sul suo trono. Il condottiero in posa ieratica e monumentale
si trasforma in una divinità classica.
- (Napoleone Bonaparte diventò imperatore dei francesi con la proclamazione del 18
maggio 1804. Il 2 dicembre 1804, a Notre-Dame di Parigi si tenne la fastosa
cerimonia di incoronazione alla presenza di familiari, corte e autorità. Per l’occasione
Napoleone indossò diversi costumi. Uno di questi fu il maestoso abbigliamento
indossato proprio per celebrare la sua incoronazione. Nel 1806 il giovane pittore
francese Jean-Auguste-Dominique Ingres lo ritrasse proprio con l’abito indossato
durante la cerimonia. )

-Le api insieme all’immagine dell’aquila furono uno degli emblemi dell’Impero.
Inoltre Napoleone indossa sulla testa la corona d’alloro che insieme al color porpora
del mantello ricorda gli imperatori dell’antica Roma. Sulla scena sono poi presenti
alcuni doni appartenuti ai re di Francia. Sono lo scettro con una statuetta di Carlo
Magno, la mano di Giustizia che si trova a destra, contro il braccio e una spada che si
ispira alla leggendaria spada di Carlo Magno detta Gioiosa. Le api dorate che
compaiono sul mantello di Napoleone sono il simbolo dei re merovingi. La collana
che indossa il sovrano rappresenta la sua appartenenza dell’Ordine della Legion
d’Onore.
Ai piedi del trono si trova un tappeto che raffigura una grande aquila. Si riconosce poi
nel tondo del bordo di sinistra una bilancia. Inoltre si intravede la Madonna della
Seggiola di Raffaello fortemente stilizzata. Quest’opera fu la preferita di Ingres e
alcune sue parti compaiono in molte opere in forma di citazioni. Inoltre sullo sfondo
sono presenti due stemmi del Regno d’Italia.

- Ingres dipinse Napoleone I sul trono imperiale come opera di propaganda politica.
L’opera era infatti un’ulteriore occasione per celebrare Napoleone incoronato
imperatore.

- Il Ritratto di Napoleone è un dipinto realizzato con velature di colore ad olio su una


tela di 260 x 163 cm.

- I colori che emergono nel ritratto di Napoleone sono quelli che simboleggiano
l’Imperatore. Infatti prevale il porpora del mantello, il bianco della veste e
dell’interno del manto e l’oro delle decorazioni. Anche il trono è impreziosito dalla
doratura delle decorazioni mentre lo sfondo è scuro per mettere in risalto la figura del
sovrano. Infine gli scalini sono coperti dal tappeto con colori caldi.

- La figura di Napoleone e il trono occupano interamente il primo piano mentre lo


sfondo è scuro. Si intravedono infatti deboli particolari nell’ombra. La luce proviene
da sinistra e crea preziosi riflessi che valorizzano la scena.
- Il dipinto è di forma rettangolare e sviluppo verticale. L’inquadratura quindi
pone al centro la figura dell’Imperatore che risulta saldamente ancorata alla
verticale centrale. Napoleone acquista così una centralità immobile e bizantina.
Infine le lunghe aste dei due scettri e la spalliera tonda del trono rafforzano la
simmetria dell’opera e la sua staticità.

LA GRANDE ODALISCA (INGRES) 1814


- Quest’opera è la prima incursione di Ingres nel genere
dell’orientalismo
- Si tratta del primo nudo con soggetto reale.
Infatti la donna rappresentata non è un personaggio mitologico. La
rappresentazione di un ambiente esotico lussuoso e affascinante venne favorita
delle campagne militari di Napoleone in Oriente.

-Il dipinto intitolato La Grande Odalisca fu commissionato da Carolina


Bonaparte. La sorella di Napoleone.

- Una giovane ed affascinante odalisca giace languidamente su di un materasso coperto da raffinate


lenzuola. Sotto il suo corpo si scorge una pelliccia di animale. Il suo busto poggia su morbidi
cuscini e tessuti preziosi. Una pesante tenda decorata scende dal baldacchino. Il corpo dell’odalisca
è voltato di schiena e completamente disteso. La sua nudità è però totalmente casta. Infatti le parti
più intime sono coperte alla vista e si intravede solo la parte inferiore di un seno.
Il volto della giovane è rivolto verso l’osservatore e rappresentato di tre quarti. I capelli sono
separati, al centro da una scriminatura. Gran parte della capigliatura è nascosta però da un prezioso
turbante annodato sul capo. Sulla fronte dell’odalisca è in mostra un fermaglio decorato con pietre
preziose. Tra le lenzuola si intravede un altro importante gioiello mentre tra le mani trattiene un
ventaglio di piume di pavone. Ai piedi della giovane si trova una lunga pipa e un elaborato
bruciaincensi posati su un vassoio di metallo.
- STILE: Il suo incarnato è liscio e perfetto e ricorda le bellezze ideali di Raffaello. Il turbante che
porta La Grande Odalisca per molti storici dell’arte fu ispirato a un dipinto di Raffaello.
La Fornarina ritratta dall’artista rinascimentale infatti indossa un copricapo molto simile. Ingres per
rappresentare il lusso orientale e le forme perfette della giovane odalisca prese a modello l’arte
italiana del Rinascimento.

-Il corpo dell’Odalisca è molto chiaro e colorato di un rosa molto pallido. Il tessuto che copre il
materasso e la tenda del baldacchino è di un blu molto intenso e saturo. Anche il fondo della stanza
che si intravede al centro è blu ma molto scuro. I tessuti delle tende e lo sfondo scuro creano un
importante contrasto di luminosità che mette in forte evidenza il corpo della giovane.
Il turbante, bianco e color ocra dorato si accorda con i tessuti che si trovano sotto il corpo a sinistra.
Il brucia incensi, azzurro e oro si accorda invece con il tessuto della tenda. Il dipinto è
fondamentalmente frutto di un contrasto di temperatura cromatica. I tessuti e il fondo sono freddi
mentre il corpo e i tessuti a sinistra caldi. Inoltre l’ocra dorato si avvicina all’arancione, colore
complementare al blu. Il volto della giovane infine è dipinto contro il fondo scuro e omogeneo.
-Nel dipinto lo spazio è limitato alla zona occupata da La Grande Odalisca. La limitata
profondità dell’immagine è costruita con i panneggi dei tessuti di sinistra. La tenda del
baldacchino invece crea il secondo piano di destra.

-Il corpo de La Grande Odalisca  è composto da curve armoniose che descrivono degli arabeschi.
La disposizione del suo corpo inoltre è leggermente obliqua e coincide con la diagonale destra del
dipinto

IL SOGNO DI OSSIAN (INGRES)


1813

- Sull’opera: “Il sogno di Ossian” è un dipinto di Ingres realizzato


con tecnica a olio su tela nel 1813.
- L’opera fu commissionata nel 1811 per la decorazione del soffitto
della camera da letto di Napoleone nel palazzo del Quirinale a Roma,
ma fu rimosso dal soffitto di quella stanza nel 1815.
- Nel “sogno di Ossian” Ingres ripropone il tema dell’evocazione. Il
bardo addormentato, riverso sulla propria arpa,ed è colto nell’atto di
sognare.
- Nel dipinto è rappresentato il bardo Ossian, addormentato sulla sua lira e sognante,
contro lo sfondo di una frastagliata e scoscesa scogliera, appena illuminata dalla luce
della luna, oltre cui si estende il mare, di un blu intenso e profondo.

- Il quadro possiamo dividerlo in due parti:


PARTE INFERIORE: (la realtà) usa i colori accesi
PARTE SUPERIORE: (sogno) persone che interpretano i suoi canti

Dalla sua mente, e sopra il suo capo riverso sulla lira, prende forma il sogno, la cui
irrealtà è resa dalla pallida luce lunare e dalla monocromia propria del
vagheggiamento, che assume una dimensione onirica, dove si materializzano gli eroi
dei suoi poemi, poggiati su un’eterea costruzione di nuvole.
- Usa un solo colore monocromo, attraverso il colore trasmette il silenzio. La
monocromia sottolinea l’incorporeità dei personaggi, mentre il paesaggio polveroso è
sormontato da un cielo blu cobalto, ed il bardo è vestito con vesti colorate
riccamente. Un silenzio soprannaturale sembra avvolgere la scena.
- è presente la SINESTESIA (miscuglio dei sensi)
APOTEOSI DI OMERO (INGRES)
1827

- Nell’Apoteosi di Omero di Jean-Auguste-Dominique


Ingres sono raffigurati i protagonisti della cultura
occidentale.

- Omero siede di fronte ad un tempio classico. Il poeta è circondato da celebri


artisti. Intorno a lui vi sono anche intellettuali di ogni epoca. Il trono sul quale
siede Omero è posto sopra ad una scalinata molto alta. Il tempio che fa da
sfondo alla scena ha una facciata esastila a sei colonne in stile ionico. La
Vittoria alata incorona Omero con una ghirlanda d’oro. La Nike si trova infatti a
sinistra del poeta ed è sospesa nell’aria. Ai piedi di Omero sono sedute due
figure femminili. Sono la personificazione dell’Iliade e dell’Odissea. L’Iliade ha
come attributo una spada che è posata alla sua sinistra. L’Odissea invece
abbraccia un remo simbolo della navigazione.

-All’interno del timpano del tempio è scolpito un bassorilievo. La decorazione


raffigura Omero portato in volo da un’aquila. Si tratta infatti di un omaggio al
poeta al quale il tempio è dedicato. In alto Ingres ha dipinto i poeti antichi. In
basso invece sono rappresentati quelli moderni. Gli artisti e i poeti onorano
Omero e gli porgono le loro opere. Lo scultore greco Fidia porge ad Omero il
mazzuolo e lo scalpello. A sinistra Virgilio abbraccia Dante. Il poeta che dona la
Divina Commedia. Raffaello si trova dietro a Virgilio e tiene Parnaso per
mano. Michelangelo si trova invece a sinistra ed è assorto nei suoi pensieri.
Dietro a Fidia sono ritratti Esiodo, Platone, Socrate e Pericle. Pindaro porge a
Omero una preziosa cetra.

-Il dipinto si ispira alla Scuola di Atene di Raffaello. Omero è raffigurato come
un  dio classico di fronte al suo tempio. I grandi della cultura occidentale
portano con se doni per onorarlo. La posizione del poeta è simmetrica e
monumentale. Questa caratteristica della pittura neoclassica rende le figure
statutarie. Le forme sono perfettamente disegnate e frutto di molti disegni
preparatori. Il modellato mette in risalto i corpi senza eccedere nella descrizione
della muscolatura. Il panneggio dei tessuti infine è elegante e realistico.

-I colori del dipinto sono brillanti. L’Iliade e l’Odissea sono colorate in rosso e
verde e creano un contrasto di complementarità. Parnaso è blu e con Omero in
bianco e Fidia in rosso ricrea il tricolore francese. La Nike ha una tunica rosa
molto chiaro. Lo sfondo tende all’ocra, declinato con toni chiari e scuri come
nel tempio. Il cielo azzurro è più intenso verso il bordo superiore del dipinto.
- La base del tempio è costituita da tre gradini sui quali si trova il trono di
Omero. Sul fondo emerge la solida e geometrica facciata del tempio. Questo
scenario architettonico crea una solida impostazione spaziale.

-La struttura compositiva del dipinto è simmetrica. Infatti le parti destra e


sinistra sono speculari rispetto all’asse centrale. Il tempio è perfettamente
centrale a partire dall’acroterio sulla facciata. Anche Omero è seduto al centro
in una posizione simmetrica. Infine le due ali di personaggi sono disposte
specularmente. Le oblique compositive poi puntano a Omero. Infatti i due
gruppi di personaggi formano due triangoli che convergono verso il poeta.
Infine l’inquadratura è molto bassa. L’osservatore si trova all’altezza dei
personaggi ai piedi del basamento. Tutto l’insieme assume così un aspetto
monumentale.

- ci sarà un periodo dove Neoclassicismo e Romanticismo saranno mescolati


- PERIODO CULTURALE: illuminismo
-PERIODO STORICO: rivoluzione francese e Napoleone.
Il termine NEOCLASSICISMO vuol significare “NUOVA CLASSICITà”, si
chiama così perché è una ripresa dell’arte greco-romana che si focalizzava
sull’armonia, compostezza ed equilibrio.
- è un movimento teorico ossia elabora delle regole seguendo le quali dovevano
rifarsi le opere d’arte.
- Il Neoclassicismo è uno stile perché ci sono delle regole. Il più grande teorico
è Winkelman che studiava l’arte antica e gli dava una sistematiz
zazione, è lui che si fa portavoce di questo movimento.

- Il neoclassicismo nasce come rifiuto del barocco perché secondo i neoclassici


il barocco era volgare perché era troppo elaborato e illudeva l’osservatore,
rigettevano anche il PATHOS: cioè opere in cui l’osservatore provava
sentimenti guardando l’opera;
- il BAROCCO faceva leva sulla compassione.
Una prorogativa della neoclassicità era l’assenza dell’espressione ossia le opere
non dovevano mai dimostrare sentimenti.
L’opera neoclissica non viene mai rappresentata al momento CLOW del
PATHOS ma o prima o dopo Winkelman paragona questo periodo al mare ossia
al di fuori doveva sempre sembrare normale, doveva rappresentare l’eroe
cineco. Questo amore per lìantichità viene da alcuni eventi che sono i siti
archeologici come gli scavi di pompei che vengono scoperti proprio nel 1700.
Per la pittura si riferiscono al rinascimento Tiziano Raffaello ecc. perché
dell’età classica non avevano riferimenti.

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