- Altri protagonisti del periodo furono: Anton Mengs (pittore e teorico), Antonio
Canova (scultore), Jacques- Louis David (pittore).
LA SCULTURA
- Il materiale privilegiato per la scultura del periodo neoclassico è il marmo, a
differenza del Barocco venivano preferiti il legno e i metalli.
- Gli scultori neoclassici ricercano la perfezione nell’esecuzione, un’estrema
levigatezza del modellato e composizioni equilibrate e bilanciate, senza scatti
dinamici (i volti imperturbabili).
- Nella scultura neoclassica si avverte il legame diretto con l’idea di bellezza
classica.
- (Le sculture del periodo neoclassico e quindi quelle realizzate da Antonio
Canova riacquistarono piena autonomia. Infatti durante l’epoca barocca la
statuaria fu al servizio dell’architettura. Una scultura infatti non era apprezzata
in qualità di oggetto artistico. Era piuttosto un abbellimento e un elemento che
contribuiva alla scenografia dello spazio architettonico. Un’opera come Amore
e Psiche che si abbracciano era collocata nello spazio per essere apprezzata
nella sua interezza.)
LA PITTURA
- La pittura neoclassica si riaffidò agli strumenti del naturalismo rinascimentale:
la PROSPETTIVA, il CHIAROSCURO per esaltare il volume e i
CONTORNI TRACCIATI con tratto incisivo e nitido, per confermare grande
precisione al disegno.
- I soggetti delle opere neoclassiche sono per lo più di carattere storico e
mitologico, tratti dalla storia antica, grazie ai quali si potevano riscoprire i
valori etici e morali.
- L’artista neoclassico tende a rappresentare solo i movimenti pregnanti, cioè
quelli culminanti e fondamentali in una vicenda, nei quali vi è la maggiore
carica simbolica della storia.
- i tre elementi della pittura sono: la NITIDEZZA DELL’IMMAGINE,
UTILIZZO DEL CHIAROSCURO, DISEGNO PRECISO, COLORI
PRIMARI.
L’ARCHITETTURA
- anche nell’architettura si riutilizza il linguaggio classico: gli ordini ionico e
corinzio sono i più diffusi. Nella costruzione di edifici si ricercano le
proporzioni perfette e la funzionalità, più che la bellezza estetica.
PITTURA NEOCLASSICA
- chiaroscuro
-prospettiva rigorosa
-nitidezza delle immagini
-disegno preciso con colori primari
-compostezza
SCULTURA NEOCLASSICA
-compostezza
-levicatezza del modellato
-perfezione dell’esecuzione
CANOVA
- Teseo sul Minotauro è la prima opera scultorea che Antonio Canova realizzò
appena giunto a Roma.
Fu commissionata nel 1781 da Gerolamo Zulian, ambasciatore della
Serenissima a Roma, e terminata due anni dopo nel 1783.
- Il soggetto e il modo in cui viene trattato, indicano quanto Canova fosse
vicino alle teorie di Winckelmann.
- L'eroe è seduto sul corpo del mostro che ha appena ucciso. La scena viene
rappresentata dopo la lotta: il momento scelto dall'artista, quindi, è successivo
all'azione.
Ogni passione è spenta, la rabbia e la furia del combattimento sono passate. In
posizione a riposo Teseo mostra la sua anima di nuovo in sintonia con il corpo,
non più teso e contratto, perché non più preda di passioni violente.
L'eroe, simbolo della vittoria della ragione sull'irrazionalità bestiale, siede sul
Minotauro mentre regge una clava e, appoggiandosi su una gamba del mostro, è
inclinato indietro, mentre osserva il nemico.
Scopo di Canova è il raggiungimento della bellezza ideale, alla quale si può
pervenire tramite la massima padronanza della tecnica scultorea e sempre
imitando la scultura classica. L'opera è in marmo ed è oggi esposta al Victoria
and Albert Museum di Londra.
- L 'opera rappresenta TESEO nudo seduto sul corpo del Minotauro: l'eroe è
nudo, con un panneggio che gli copre parte della coscia destra, della zona
inguinale e poi il braccio destro nella cui mano trattiene la clava mentre la
sinistra è appoggiata al corpo inanimato del mostro. Il capo, con i capelli a
calotta e leggermente reclinato, sottolinea l'espressione malinconica del volto;
le gambe sono divaricate e quella sinistra è avanzata rispetto a l'altra. Il corpo
del Minotauro giace disteso, leggermente inclinato sopra un masso sul quale è
appoggiato il lungo , donatogli da Arianna, che ha permesso a Teseo di uscire
dal labirinto.
- L'opera è un tuttotondo realizzato completamente in marmo, modellato in
modo da rendere naturalisticamente liscia la superficie del corpo delle figure,
ruvida quella del nasso. Essa si compone di due direttrici essenziali: una
determinata dalla figura di TESEO , costruita su una linea ad andamento
verticale e obliquo, l'altra da quella del Minotauro, costruita invece su una linea
ad andamento orizzontale obliquo. La scultura è caratterizzata da forme
prevalentemente chiuse e regolari, inscrittibili all'interno di una forma
piramidale, ed è definita da superfici curve, sia concave sia convesse. Lo
sviluppo dei volumi e la modellazione determinano la completa riflessione della
luce sui corpi delle figure: solo le ciocche di Teseo, le pieghe dei panneggi e
quelle del filo (e in parte la modellazione del masso e della clava) sono
caratterizzate dal chiaroscuro, accentuato, negli arti di Teseo, per il contrasto
con i vuoti che si aprono nella scultura. L'opera è collocata rispetto
all'osservatore per essere osservata da due punti di vista: frontale e dal lato
sinistro. La struttura semplice e geometrica, l'andamento morbido delle
superfici, la luminosità diffusa, rendono l'opera composta e ne deriva
un'impressione di quiete.
-Le sue opere, quelle neoclassiche sono più chiare perché molto colorate e
attirano di più la luce.
- La luce scivola morbidamente sulle varie parti della scultura e crea graduali passaggi di
chiaroscuro. Non vi sono grandi contrasti tra parti in rilievo e parti incavate per cui non si forma un
gran movimento come nel caso delle sculture barocche.
- Canova progettò il ritratto in ogni sua parte, per essere visto da ogni angolazione.
MONUMENTO FUNEBRE A MARIA CRISTINA D’AUSTRIA
(CANOVA) 1798-1805
ORFEO ED EURIDICE
DEDALO E ICARO
JACQUES-LOUIS DAVID
- è stato un pittore e politico francese
- Jacques-Louis David fu un pittore francese attivo nella seconda metà del
Settecento e nel primo Ottocento, capofila del Neoclassicismo in Francia.
-Jacques-Louis David nacque a Parigi il 30 agosto 1748.
- Il più importante pittore del Neoclassicismo, il quale non si limita a recuperare
le forme degli antichi, ma anche i loro ideali etici: l’artista vuole riproporre,
dunque, non solo la bellezza ma anche il mondo di valori dell’Antichità. Tra
qusti il valore dell’uomo-eroe che combatte per la propria patria anche a costo
della vita. Per questa ragione le sue tele sono ispirate a personaggi dell’antica
grecia.
- Nel 1775 vince il PRIX DE ROME, ossia un soggiorno di studio a Roma,
luogo fondamentale del famoso Grand tour, il viaggio in Italia che ogni artista
doveva compiere per accostarsi alla culla dell’arte europea.
Qui studia Raffaello, la scultura antica e conosce le teorie sul classicismo
proposte da Winckelmann.
- Tornato in Francia nel 1780 dipinge episodi della mitologia, della storia antica
o moderna, con chiari interni moralizzanti.
- Partecipò attivamente alla Rivoluzione Francese e all’età napoleonica,
realizzando quadri storici.
- Dopo la Restaurazione fu esiliato a Bruxelles dove si dedicò a soggetti
mitologici, e ad una pittura accademica priva del significato etico precedente.
- Il giuramento degli Orazi racconta la vicenda dei tre fratelli romani Orazi.
Tra loro e i tre fratelli Curiazi di Albalonga si verificò uno scontro armato.
- Jacques-Louis David raffigura il momento nel quale gli Orazi giurano al padre
di combattere fino alla loro morte per Roma.
-Marat soffriva di una malattia alla pelle, che la obbligava a fare dei bagni con
medicine specifiche per alleviare i dolori.
- Nel quadro Charlotte non viene mostrata, e ciò può farti intuire che il
momento ritratto sia qualche minuto dopo l’attacco da parte della donna.
-A terra c’è il coltello con cui Charlotte ha pugnalato l’uomo a morte, facendoti
capire quale è stata la causa della sua morte.
-Il grande altare di legno che risalta in primo piano e su cui sono appoggiati i
vari fogli, presentano una dedica da parte dell’artista al suo amico.
- David nella parte superiore del quadro non emette qualcosa per una ragione
ben precisa: Lasciando nell’oscurità il resto della scena, egli ti costringe a
concentrarti su Marat e sul suo brutale omicidio.
Una luce debole proviene dall’esterno sinistro della scena ed illumina
parzialmente il corpo di Marat ormai privo di vita.
1801
- Questo quadro è stato dipinto da David nel 1801
- Di questo quadro non esiste una sola versione di Napoleone a cavallo David,
ma ben 5. Questo perché l’originale, venne donata agli spagnoli. Bonaparte,
impressionato dalla bellezza del lavoro di David, ordinò immediatamente al
pittore di farne altre copie.
- Napoleone voleva essere ritratto mentre passava in rassegna le truppe
(per mettere in mostra le sue abilità di stratega e guerriero
- Napoleone è rappresentato come un eroe, è idealizzato. David infatti era un
grande sostenitore di Napoleone.
- Egli è rappresentato più giovane di quando il dipinto è stato realizzato.
- Egli è sicuro, sa cosa fare e dove andare, trovandosi su un cavallo imbizzarrito
e con gli occhi spiritati.
- come possiamo notare in basso a sinisttra vi sono delle pietre con su scritto dei
nomi:Annibale e Carlo Magno; Sono stati scritti questi due nome perché
proprio loro due avevano attraversato le Alpi prima di Napoleone: Annibale lo
aveva fatto in occasione della Seconda Guerra Punica nel III secolo a.C.,
guidando il suo esercito di cartaginesi contro i romani, mentre Carlo Magno
passò tra le Alpi al Cenisio con le truppe franche nel 773 d.C. per affrontare i
Longobardi.
INGRES
Jean-Auguste-Dominique Ingres (1780-1867) fu tra i più importanti pittori del
Neoclassicismo; di più, egli rimase il più autorevole rappresentante della
stagione neoclassica dopo che questa si era sostanzialmente conclusa, dunque in
piena età romantica. Con la Restaurazione, infatti, il Neoclassicismo, che aveva
legato le sue sorti all’epopea napoleonica, tramontò. E ciò avvenne a tutto
vantaggio del Romanticismo, che poté vivere il suo momento di gloria. In tale
contesto, pochi furono gli artisti capaci di difendere con sufficiente
autorevolezza il credo neoclassico. Tra questi, si distinse proprio Ingres,
l’allievo prediletto di David.
-Diversamente dal suo maestro David ad Ingres non interessa l’antico per i suoi
contenuti morali ma per la perfezione delle sue forme.
- Nei suoi dipinti, per la maggior parte ritratti e nudi femminili, Ingres si
richiama all’arte di Raffaello: le forme sono definite da un disegno puro e
rigoroso, i colori sono chiari e luminosi. È la rappresentazione della bellezza
ideale, una bellezza senza tempo.
- Compì il suo viaggio di formazione in Italia dal 1808 al 1824. Fu a Roma dove studiò l’arte
antica. Ingres a Firenze approfondì la conoscenza di Raffaello. Tornato in Francia dipinse opere
neoclassiche ispirate alle forme del Rinascimento italiano.
-Ingres, insomma, fu considerato come una sorta di “ribelle” dai neoclassici più ortodossi,
perché si rifiutava di attenersi scrupolosamente alle regole definite e corrette dell’accademia e si
ostinava ad attribuire più importanza ai valori lineari e di superficie che agli effetti
volumetrici. Il suo credo classicista, tuttavia, non fu mai messo in discussione; d’altro canto,
egli fu esplicito nell’affermare che «l’arte dev’essere solo bellezza e deve insegnare solo la
bellezza».
- sia neoclassico ma anche preromantico.
-Le api insieme all’immagine dell’aquila furono uno degli emblemi dell’Impero.
Inoltre Napoleone indossa sulla testa la corona d’alloro che insieme al color porpora
del mantello ricorda gli imperatori dell’antica Roma. Sulla scena sono poi presenti
alcuni doni appartenuti ai re di Francia. Sono lo scettro con una statuetta di Carlo
Magno, la mano di Giustizia che si trova a destra, contro il braccio e una spada che si
ispira alla leggendaria spada di Carlo Magno detta Gioiosa. Le api dorate che
compaiono sul mantello di Napoleone sono il simbolo dei re merovingi. La collana
che indossa il sovrano rappresenta la sua appartenenza dell’Ordine della Legion
d’Onore.
Ai piedi del trono si trova un tappeto che raffigura una grande aquila. Si riconosce poi
nel tondo del bordo di sinistra una bilancia. Inoltre si intravede la Madonna della
Seggiola di Raffaello fortemente stilizzata. Quest’opera fu la preferita di Ingres e
alcune sue parti compaiono in molte opere in forma di citazioni. Inoltre sullo sfondo
sono presenti due stemmi del Regno d’Italia.
- Ingres dipinse Napoleone I sul trono imperiale come opera di propaganda politica.
L’opera era infatti un’ulteriore occasione per celebrare Napoleone incoronato
imperatore.
- I colori che emergono nel ritratto di Napoleone sono quelli che simboleggiano
l’Imperatore. Infatti prevale il porpora del mantello, il bianco della veste e
dell’interno del manto e l’oro delle decorazioni. Anche il trono è impreziosito dalla
doratura delle decorazioni mentre lo sfondo è scuro per mettere in risalto la figura del
sovrano. Infine gli scalini sono coperti dal tappeto con colori caldi.
-Il corpo dell’Odalisca è molto chiaro e colorato di un rosa molto pallido. Il tessuto che copre il
materasso e la tenda del baldacchino è di un blu molto intenso e saturo. Anche il fondo della stanza
che si intravede al centro è blu ma molto scuro. I tessuti delle tende e lo sfondo scuro creano un
importante contrasto di luminosità che mette in forte evidenza il corpo della giovane.
Il turbante, bianco e color ocra dorato si accorda con i tessuti che si trovano sotto il corpo a sinistra.
Il brucia incensi, azzurro e oro si accorda invece con il tessuto della tenda. Il dipinto è
fondamentalmente frutto di un contrasto di temperatura cromatica. I tessuti e il fondo sono freddi
mentre il corpo e i tessuti a sinistra caldi. Inoltre l’ocra dorato si avvicina all’arancione, colore
complementare al blu. Il volto della giovane infine è dipinto contro il fondo scuro e omogeneo.
-Nel dipinto lo spazio è limitato alla zona occupata da La Grande Odalisca. La limitata
profondità dell’immagine è costruita con i panneggi dei tessuti di sinistra. La tenda del
baldacchino invece crea il secondo piano di destra.
-Il corpo de La Grande Odalisca è composto da curve armoniose che descrivono degli arabeschi.
La disposizione del suo corpo inoltre è leggermente obliqua e coincide con la diagonale destra del
dipinto
Dalla sua mente, e sopra il suo capo riverso sulla lira, prende forma il sogno, la cui
irrealtà è resa dalla pallida luce lunare e dalla monocromia propria del
vagheggiamento, che assume una dimensione onirica, dove si materializzano gli eroi
dei suoi poemi, poggiati su un’eterea costruzione di nuvole.
- Usa un solo colore monocromo, attraverso il colore trasmette il silenzio. La
monocromia sottolinea l’incorporeità dei personaggi, mentre il paesaggio polveroso è
sormontato da un cielo blu cobalto, ed il bardo è vestito con vesti colorate
riccamente. Un silenzio soprannaturale sembra avvolgere la scena.
- è presente la SINESTESIA (miscuglio dei sensi)
APOTEOSI DI OMERO (INGRES)
1827
-Il dipinto si ispira alla Scuola di Atene di Raffaello. Omero è raffigurato come
un dio classico di fronte al suo tempio. I grandi della cultura occidentale
portano con se doni per onorarlo. La posizione del poeta è simmetrica e
monumentale. Questa caratteristica della pittura neoclassica rende le figure
statutarie. Le forme sono perfettamente disegnate e frutto di molti disegni
preparatori. Il modellato mette in risalto i corpi senza eccedere nella descrizione
della muscolatura. Il panneggio dei tessuti infine è elegante e realistico.
-I colori del dipinto sono brillanti. L’Iliade e l’Odissea sono colorate in rosso e
verde e creano un contrasto di complementarità. Parnaso è blu e con Omero in
bianco e Fidia in rosso ricrea il tricolore francese. La Nike ha una tunica rosa
molto chiaro. Lo sfondo tende all’ocra, declinato con toni chiari e scuri come
nel tempio. Il cielo azzurro è più intenso verso il bordo superiore del dipinto.
- La base del tempio è costituita da tre gradini sui quali si trova il trono di
Omero. Sul fondo emerge la solida e geometrica facciata del tempio. Questo
scenario architettonico crea una solida impostazione spaziale.