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SANT’ANDREA-MANTOVA

La chiesa viene edificata dopo la morte di Leon Battista Alberti ma differenza del San Sebastiano probabilmente
Sant’Andrea è stato realizzato seguendo le indicazioni dell’architetto.
salvo la cupola
La genesi è molto particolare in quanto stranamente è documentato il passaggio che dà l'avvio alla progettazione della
Chiesa da parte dell’Alberti.

 probabilmente Ludovico II Gonzaga aveva già messo gli occhi sulla chiesa di Sant'Andrea con la volontà di
ricostruirla
 la chiesa di Sant'Andrea a Mantova era una chiesa molto importante, non era la cattedrale, ma era una chiesa
molto centrale e in particolare conservava una reliquia che ai tempi veniva considerata importantissima:
terriccio che si riteneva intriso del sangue di Gesù Cristo. La terra raccolta da Urgino nonché il
centurione romano che trafisse il costato di Cristo era stata sistemata in vasi- E uno di questi venne
ritrovato al di sotto della Chiesa di Sant'Andrea

 La chiesa però era abbaziale l’abate era assolutamente contrario alla ricostruzione della Chiesa MA nel
Marzo del 1470 muore
 Ludovico II Gonzaga ha la possibilità di ricostruire la chiesa
 la notizia circola a corte  l’Alberti viene a sapere che Ludovico voleva ricostruire la chiesa di
Sant'Andrea intuisce la possibilità di avviare una fabbrica e scrive, sua sponte, una lettera indirizzata a
Ludovico
 questa lettera è conservata non datata ma probabilmente è risalente all’ottobre del 1470 poiché la
risposta di Ludovico ha come data 23 ottobre 1470 mentre la precedente è della fine di settembre.
 ci dà una serie di informazioni:
1. Ludovico aveva commissionato al Manetti un progetto di chiesa
2. La Chiesa doveva essere capiente in modo tale da poter fare entrare tanta gente durante le
ostentazioni della reliquia del sangue di Cristo
3. il progetto del Manetti secondo Alberti è carino ma non sembra adatto allo scopo di Ludovico
4. Alberti manderà uno schizzo a grandi linee che se piacerà a Ludovico verrà messo in scalail
progetto secondo Alberti sarà più capace più eterno più degno e più lieto  riprende le categorie
vitruviane : utilitas (più capace) firmitas (più eterno) venustas (più degno più lieto).
+ costerà meno

 Considerazioni sul progetto del Manetti non conservato:


 Si pensa simile ai progetti di Brunelleschi del San Lorenzo e del Santo Spirito poiché Antonio Manetti
Ciaccheri terminò molte opere dell’architetto fiorentinoChiesa tre navate divisa da colonne e coperta da un
soffitto ligneo
il Sant'Andrea realizzato non ha le colonne è a navata unica

 probabilmente le colonne costituivano un elemento che ostruiva la visione della


reliquia e limitava lo spazio Della ChiesaArchitettura più capiente
Il Sant'Andrea realizzato ha una volta in mattoni e non un soffitto ligneoarchitettura
più duratura nel tempo
Il Sant'Andrea realizzato non ha le colonne libereciò porta ad un risparmio perché
le colonne sono in pietra e a Mantova non vi erano cave di pietra per cui i mattoni importati
costavano meno della pietra che doveva essere importata
5. Questa forma di tempio si chiama presso gli antichi ETRUSCU SACRUMIn realtà
probabilmente aveva in mente la basilica di Massenzio
 Ludovico corrisponde a questa lettera e in modo cautamente positivo Probabilmente il progetto viene ritenuto
degno e realizzabile per cui: il 6 Febbraio del 1472 viene avviata la demolizione della Chiesa precedenteLa
chiesa precedente non viene rasa al suolo ma vi è un periodo di coesistenza delle due fabbriche

 Aprile 1472 muore il Battista Alberti


 12 giugno del 1472Viene posta la prima pietra del Sant'Andrea
 MA 2 gennaio del 1472è documentato un modello dell’Alberti Sappiamo dalle lettere di Ludovico al figlio
Francesco che Ludovico per far proseguire il progetto di ricostruzione fa in modo che il figlio cardinale abbia il
patronato sulla chiesa Modello dell’Alberti è fondamentale per il proseguimento della Chiesa affidata a Luca
Fancelli
1494 navata è completamente finita
Interruzioni lavori
ripresa dei lavori nel 1530
1550 viene concluso il braccio settentrionale del transetto perché la data è incisa sulla volta
Fine 1500 viene aggiunta la cripta
1732 viene realizzata la cupola sul progetto di Filippo Juvarra

PIANTA
SANT’ANDREA
Piante incredibile se pensiamo che sia
stata concepita nel 1470
pianta croce latina, a navata unica, con
cappelle laterali
A differenza di tutte le altre chiese
costruite in precedenza che venivano
costruite a partire dall' abside
Sant’Andrea venne costruita a
partire dalla facciata

 Perché l'edificio era costruito


in un ambiente urbano già definito, era fiancheggiato da alcune case con botteghe al piano terra che erano di
proprietà dell'abbazia e che erano affittatedavano redditi notevoli
 Avere una fabbrica a cielo aperto probabilmente avrebbe potuto limitare gli affittuari e quindi si è deciso di
terminare visivamente la fabbrica partendo dalla facciata
La fabbrica secondo quanto avrebbe riferito Alberti doveva essere terminata in breve tempo ed effettivamente la parte
quattrocentesca è stata realizzata in circa 20 anni
GROSSO PROBLEMA STORIOGRAFICO Alberti aveva pensato sin dall'inizio il capocroce?
La critica tende ritenere che Alberto avesse pensato sin da subito all'impianto a croce Latina

 sono state studiate le murature dei piloni in prossimità del transetto e si è giunti a datare questi corrispondenti
alla parte terminata nel 1492
 Piloni così grossi potevano sorreggere una cupola e quindi è probabile che nel progetto dell’Alberti questa ci
fosseciò è verosimile anche perché se Alberti avesse pensato a una copertura della crociera diversa
(esempio volta) questa sarebbe stata realizzata già nel 1492 e quindi non avrebbe avuto senso l'interruzione
dei lavori
 Rimane un altro dubbio: Alberti aveva già pensato a un transetto così sporgente in pianta?
 Sopra le volte del portico del braccio del transetto settentrionale è incisa la data 1550, il portico rimasto a
rustico. si presume che uno dei muratori o qualche capomastro abbia inciso la data pensando che poi venisse
intonacata

La chiesa ha una struttura molto particolare


la facciata è costituita da un portico addossato con una struttura
ad arco di trionfo

 Ha tre campiture quella centrale maggiore rispetto


a quelle laterali
La struttura della facciata viene ripresa sui fianchi della
navata

 Per cui sui fianchi della navata le cappelle vengono


alternate in questo modo: vi sono cappelle maggiori
alternate a cappelle più piccole.
questo dà adito alle lesene che creano un ritmo
in particolare, con un interasse minore, uno maggiore, uno minore, uno maggiore… TRAVATA
RITMICA

Il fianco della navata è tutto articolato con lesene ma le lesene sono distribuite in modo tale da creare interessi
più piccoli e interassi più grandi.
la travata ritmica e una tecnica che pone in successione di continuità la facciata ad arco trionfale
 Questo sistema in realtà è abilmente sfruttato da Alberti per camuffare la presenza dei contrafforti molto
sviluppati - La navata centrale che è ricoperta da un'altra volta a botte crea delle spinte laterali. Queste sono
assorbite dalle cappelle laterali. In questo modo i muri d'ambito delle cappelle fanno da setti di
controventatura.
 Quindi i setti che dividono una cappella dall'altra fanno da contrafforti alla navata centrale e nello stesso tempo
vengono dissimulati all'interno del sistema delle cappelle laterali
Probabilmente Alberti aveva in mente la struttura della basilica di Massenzio Muri massicci, volte molto alte.
Nel 1472 73 sono documentate le lumaghe Scale chiocciola presenti in prossimità del capocrocela loro presenza è
un'altra informazione che ci porta a pensare che la cupola fosse già stata progettata da Alberti.

Possiamo vedere dall'immagine che la facciata è costruita tutta in proporzione


la facciata di Sant'Andrea ha un unico ordine che inquadra tutta la
facciata
Nella facciata di S. Andrea l’Alberti coniuga diversi elementi dell’antico come
il tempio tetrastilo

 costituito dal timpano triangolare del fronte che sormonta una


trabeazione poggiata su quattro paraste, dove l’interasse centrale viene
allargato per inserire un arco trionfale poggiato su un ordine minore,
riprendendo in questo modo l’impostazione della navata centrale, a
cappelle di dimensioni alternate.
Una scelta piuttosto insolita per l’epoca è quella di un corpo d’accesso
dotato di ambienti superiori.

 Sopra i portali laterali si trovano le grandi finestre ad arco che


illuminano due grandi stanze, coperte da volte a crociera, poste sopra le
volte dei vestiboli laterali, a cui si uniscono gli analoghi ambienti posti sopra alle prime cappelle minori della
navata (che risultano più basse rispetto alle altre, appunto per questa motivazione), che vanno a costituire le
cosiddette “stanze nobili”. Questi ambienti originariamente dovevano affacciarsi sulla navata principale
attraverso delle aperture delle quali ancora oggi permangono tracce.

Il timpano della facciata è sormontato da un porticulum, una struttura ad arco comunemente conosciuta come
“ombrellone” formato da una grande volta a botte poggiante su una cornice di elementi in cotto che va a costituire la
copertura di un terrazzo.

 In realtà l’ombrellone, non era destinato ad essere la conclusione della facciata, ma un elemento inserito in una
composizione più ampia, mai completata, che presumibilmente doveva concludersi in un timpano maggiore,
soluzione adottata anche nel Pantheon.

Il pronao, al pian terreno è costituito da 3 ambienti, coperti da volte


cassettonate contrapposte e viene collegato ai piani superiori tramite
due torri scalari, comprese nel muro continuo di facciata.

 Ogni torre racchiude due scale contrapposte, che danno accesso


alle sale sopra il vestibolo, all’ombrellone e ai sottotetti.
 La duplicazione delle scale consentiva di separare i percorsi
degli addetti alla manutenzione delle strutture, da quelli destinati
a raggiungere le “stanze nobili” e l’ombrellone.
L’avancorpo, come il resto della basilica, viene più volte modificato.

L’aspetto della controfacciata assume connotazioni che possiamo supporre molto diverse dall’originale,
attraverso
1. il rifacimento dell’oculo principale
2. la tamponatura delle aperture sulla navata
3. la creazione e la successiva tamponatura della vetrata sopra al portale (parte di questi interventi
avviene durante la campagna di lavori sotto la direzione dell’architetto bolognese Torri, portata a
termine fra il 1597 e il 1600).
 L’aspetto attuale può essere considerato principalmente come il frutto del restauro ad opera di Paolo Pozzo, che si
occupa della basilica a partire dal 1778. L’intervento principale del Pozzo ha l’obbiettivo di “restituire alla
basilica la sua forma originaria”.
 il Pozzo mette mano all’intero apparato decorativo degli interni prevedendo

1. il ripristino del vecchio cornicione, a sostituzione


di quello fatto dalla Pia Unione in occasione della
costruzione della cupola, intorno al 1732, ritenuto
“troppo pesante e di licenziosa forma”.

2. Il Pozzo prevede inoltre la sistemazione delle tre


testate con la ricostruzione dei sei pilastri (ai lati
dei portali maggiori) con gola, cimasa capitelli e
piedistalli su modello di quelli presenti nella
navata, la realizzazione di un finestrone rotondo
per ciascuna testata, a sostituzione di quelli
rettangolari realizzati dal Torri.

L’aspetto esterno del pronao, per quanto non sia mutato fondamentalmente nelle forme, si presenta oggi molto
differente dall’origine.

 La facciata e il vestibolo dell’Alberti erano infatti caratterizzati da un aspetto cromatico dominato dall’utilizzo
di materiali come il cotto, il cocciopesto e da un apparato decorativo pittorico dove il colore era largamente
impiegato e che contava interventi nell’ambito della scuola del Mantegna e affreschi attribuiti al giovane
Correggio.
 L’aspetto attuale è frutto di una reinterpretazione in chiave neoclassica di quello che era l’apparato decorativo
quattrocentesco, realizzato in occasione dei restauri diretti dall’imperial regio ingegnere Paolo Pianzola negli anni
’30 dell’800.

 In quest’epoca l’apparato decorativo e strutturale del pronao si trovano in cattive condizioni, viene dunque
previsto un rifacimento di tutti gli elementi decorativi con materiali più “solidi e durevoli”, dunque
1. le fasce decorative vengono sostituite con sagome rilevate in stucco forte
2. i capitelli e i basamenti in cotto e gli elementi in marmo scuro vengono sostituiti con copie in marmo
bianco
3. vengono rifatte le cornici in cotto
4. gli intonaci vengono raschiati e completamente rifatti
5. gli affreschi vengono strappati e sostituiti con delle copie
6. tutte le superfici vengono rifinite con un colore di stucco in modo da rendere l’intero apparato uniforme,
andando dunque a perdere interamente la policromia originale.
Dal punto di vista strutturale vengono fatti inoltre ulteriori interventi sulle murature attraverso tamponamenti,
ricuciture di fessurazioni e con l’inserimento di catene metalliche delle quali fino ad oggi non è stata possibile
l’individuazione, se non tramite indagini approfondite (georadar e termografia).

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