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COMUNE DI FAENZA

Settore Lavori Pubblici - Servizio Progettazione Edifici


dell'Unione della Romagna Faentina

CUP J21B15000100004

PROGETTO Servizio Progettazione Edifici


ESECUTIVO URF in nome e per conto del
Comune di faenza - Piazza del
Popolo n.31 - 48018 Faenza
(RA)

P.I. 2018/19 - Comune di Faenza


Deliberazione n. 202 del 24/10/2018

"Lavori di completamento restauro e risanamento


conservativo del fabbricato denominato
Palazzo del Podestà"
Asse 5 - POR FESR - Azione 6.7.1
Sala dell'Arengo un nuovo Padiglione Faenza nel cuore della città

ELABORATI: II Stralcio Funzionale RAPP.:


Opere Seconda
Fase 1 - Ex Scuola di musica e scalone

RUP e Validatore
(Arch. Claudio Coveri)
TAVOLA: documento firmato digitalmente

Elaborato:
Progettista architettonico
(Arch. Raffaella Grillandi) Relazione di
DATA: Progettista strutturale
Calcolo Strutturale
(Ing. Marco Peroni)
2. RELAZIONE DI CALCOLO STRUTTURALE

INTERVENTI LOCALI SU COMPLESSO EDILIZIO IN MURATURA PORTANTE


DENOMINATO “PALAZZO DEL PODESTA’”

Committente: COMUNE DI FAENZA

Ubicazione: Piazza Martiri della Libertà

Comune di Faenza (RA)

Progettazione architettonica: Arch. Raffaella Grillandi

Responsabile Unico del Procedimento Arch. Claudio Coveri

Progettazione strutturale: Ing. Marco Peroni

Faenza, Agosto 2018

Ing. Marco Peroni

(documento firmato digitalmente)


“Illustrazione sintetica degli elementi essenziali del progetto strutturale”
La presente relazione è finalizzata a descrivere gli interventi strutturali previsti nell’ambito della realizzazione
del II stralcio funzionale del più ampio progetto di Restauro e Risanamento conservativo del complesso
edilizio del Palazzo del Podestà.

L’intervento complessivo ha già visto completare, durante la realizzazione del I stralcio funzionale, una
serie di opere di consolidamento strutturale e di restauro conservativo dei paramenti murari e delle
coperture del fabbricato principale (cosiddetto salone dell’Arengo), nonché del loggiato superiore
prospiciente la Piazza del Popolo.

In questo secondo stralcio, il progetto strutturale è invece focalizzato principalmente sul consolidamento
della loggia novecentesca che si affaccia sulla piazza dei Martiri e della porzione di fabbricato che si
estende a est del palazzo, accanto alla torre dell’Orologio, e che affaccia sul corso Saffi, denominato “Ex
scuola di Musica”.

Completano il progetto, la realizzazione di una serie di opere di finitura (nuove pavimentazioni, arredi
interni, infissi, ecc.) e degli impianti elettrico e meccanico all’interno del Salone dell’Arengo.

a) Descrizione del contesto edilizio e delle caratteristiche geomorfologiche

Oggetto della presente relazione è l’esecuzione di interventi locali di consolidamento del palazzo
medioevale del Podestà situato nel Comune di Faenza (RA) e di proprietà dello stesso.

Il fabbricato è ubicato in Piazza Martiri della Libertà, classificato in Zona Sismica 2, cioè a media sismicità
(0,15 ≤ PGA < 0,25g) secondo le indicazioni delle Norme Tecniche.

Dal punto di vista topografico il sito di costruzione risulta pianeggiante e il suolo viene identificato come
categoria “C”.

b) Descrizione generale della struttura

Il fabbricato è collocato nel pieno centro storico di Faenza, confinante da un lato con Piazza del Popolo e
dall’altro su Piazza Martiri della libertà.

Trattandosi di un corpo di fabbrica risalente al XII secolo, fornire un quadro dettagliato di quale fosse
l’assetto dell’edificio è compito arduo, non solo per le gravissime manomissioni cui il palazzo, dal ‘700 agli
anni ’50 è stato sottoposto, ma anche per i continui rifacimenti e le mille modifiche susseguite tra Medioevo
e Rinascimento, spesso scarsamente documentate.
Localizzazione fabbricato

Il corpo di fabbrica principale, caratterizzato da una scatola muraria composta da pareti di spessore
variabile (da 50cm a 90cm), ha una conformazione planimetrica regolare, ingombro massimo in pianta di
circa 50.84x13.00m e sviluppo in elevazione su tre piani fuori terra, per un’altezza massima alla gronda
h=17.60m. E’ presente un piano interrato di altezza pari a circa h = 2.00m.

Individuazione planimetrica dei corpi di fabbrica oggetto di intervento: in rosso, il fabbricato su Corso Saffi; in blu, la
loggia su Piazza dei Martiri; in verde, il Salone dell’Arengo.
Il fabbricato su Corso Saffi: relazione storica e stato di conservazione

Vista odierna del fronte su Corso Saffi

Il fabbricato prospicente Corso Saffi è costituito da un’unità strutturale piuttosto ben definita rispetto agli
edifici confinanti, caratterizzata da tre piani fuori terra con elevazioni in muratura portante di mattoni pieni
con spessori variabili tra 50 e 70 cm, orizzontamenti di vario genere (volte in muratura, solai piani in putrelle
metalliche e tavelloni di laterizio, solai in legno), e copertura a due acque realizzata con struttura in capriate
di legno, arcarecci, terzere e tavelle.

L’edificio presenta evidenti segni di degrado al secondo ed ultimo piano dovuti essenzialmente
all’infiltrazione di acque meteoriche dalla copertura, che hanno causato in più punti il crollo dei controsoffitti
in arellato e legno che dividono i locali interni dal sottotetto non accessibile e non calpestabile. Anche la
facciata principale che affaccia sul corso Saffi presenta diffuse fessurazioni e fuori piombo dovuti
presumibilmente alle numerose modifiche delle bucature, specialmente ai piani terra e secondo, che si
sono succedute nel corso della storia a causa dei frequenti cambi di destinazione d’uso e
conseguentemente dell’articolazione dei locali interni.
Vista dei locali interni con evidenti segni di degrado dovuto ad infiltrazioni di acque meteoriche dalla copertura

Originariamente destinato ad ospitare gli appartamenti del Podestà, il fabbricato cinquecentesco divenne
nel corso del XVII secolo sede del deposito dell’Abbondanza Frumentaria, mentre a partire dal 1759
accolse le Scuole Pubbliche. Per migliorare l’accessibilità delle aule e poter contemporaneamente
accedere alla loggia e di qui al Salone dell’Arengo direttamente dal corso di porta Ponte (oggi corso Saffi),
fu acquistata una bottega al piano terra vicino alla torre dell’orologio e realizzata una lunga scala a rampa
unica (oggi non più esistente). Le scuole rimasero funzionanti fino al 1794 quando le stanze vennero
occupate dalle milizie pontificie per poi riaprire qualche anno più tardi ed essere definitivamente trasferite
nel 1823 nell’ex convento dei Servi. I medesimi spazi furono allora occupati dalla caserma dell’esercito
pontificio fino al 1848. Successivamente, alla fine del XIX secolo, il fabbricato fu adibito a sede della Regia
Pretura con conseguente stravolgimento delle aperture su corso Saffi che assunsero allora la
conformazione attuale, che vede alcune di esse fortemente disallineate rispetto a quelle dei piani inferiori.
Il 17 novembre 1944, a seguito del crollo della torre del campanile per opera delle mine innescate
dall’esercito tedesco in ritirata, il fabbricato subì ingenti danni nella porzione adiacente alla torre, che di
fatto vi crollò addosso. Negli anni successivi, il fervido dibattito che si innescò circa le modalità più
opportune per ricucire il tessuto urbano lacerato dagli eventi bellici coinvolse solo marginalmente i locali
su corso Saffi, che vennero restaurati senza riproporre l’originale collegamento con il volume della torre
dell’orologio e, soprattutto, privi della preziosa scala che conduceva dal Corso direttamente alle aule ed
alla loggia su Piazza dei Martiri.
Veduta di G. Pistocchi, Prospetto della Piazza Maggiore di Faenza, 1763 (particolare)
Planimetria del complesso datata 1821, ospitante all’epoca la caserma dell’esercito pontificio

Planimetria del complesso nel 1900, quando ospitò la Regia Pretura


Vista del complesso nel 1938 Esiti del crollo del campanile nel 1944
La loggia su Piazza dei Martiri: relazione storica e stato di conservazione

Vista attuale della loggia

La loggia risulta oggi parzialmente incastonata tra il fabbricato precedentemente descritto ed il Palazzo
del Podestà; i suoi orizzontamenti (sia quelli intermedi che la copertura) risultano infatti collegati ad
entrambe le strutture.

La presenza di uno scalone di accesso al Palazzo del Podestà e di una loggetta sul fronte orientale del
complesso è documentabile mediante fonti indirette già nel XIII secolo. Tuttavia, nei secoli successivi i
rimaneggiamenti quest’area furono molteplici e profondi al punto che nell’Ottocento la scala si trovava ad
essere coperta da una volta di mattoni imbiancata, prendendo luce da un paio di finestre aperte verso
l’esterno, risultando di fatto inglobata assieme alla loggia all’interno del tessuto edilizio che ricopriva la
facciata posteriore dell’intero Palazzo del Podestà. La conformazione attuale, tanto dello scalone quanto
della loggetta, risalgono invece all’opera dell’Ing. Guido Zucchini di Bologna che ne progettò la
configurazione assieme a Gaetano Ballardini a partire dal 1921. I lavori furono poi eseguiti nel corso del
1926 e videro la completa demolizione delle preesistenze (mantenendo e consolidando esclusivamente
gli arconi posti al di sotto della rampa dello scalone) per far posto ad un disegno d’assieme in stile
fortemente romantico, su ispirazione delle correnti di pensiero di Boito e Viollet le Duc. La copertura era
allora composta da una serie di capriate lignee dipinte ed intagliate in legno d’abete, di cui oggi non rimane
alcuna traccia: a seguito del crollo dell’adiacente campanile nel 1944, la ricostruzione di parte
dell’adiacente fabbricato su Corso Saffi amputato della porzione che lo collegava al campanile comportò
anche il rifacimento della copertura della loggia che parzialmente vi poggiava sopra.

Ricostruzione in stile del loggiato nel 1926

Attualmente il coperto è costituito infatti da una serie di travi spingenti in legno massello, prive di ogni
decorazione, posate a mo’ di puntone tra il paramento murario del palazzo del Podestà e le arcate del
loggiato; sul lato che affaccia verso il campanile, ricostruito completamente isolato dai fabbricati che una
volta vi si addossavano ai lati, è presente oggi uno sbalzo realizzato mediante due travi di legno in
appoggio l’una sull’altra, collegate alle murature dei due fabbricati che il loggiato separa o collega, che dir
si voglia.

Copertura della loggia sul lato che affaccia e sbalza verso la torre dell’orologio
Attuale conformazione della copertura spingente Lesioni connesse al ribaltamento della facciata

Data la attuale conformazione del coperto, appare particolarmente critica la spinta verso l’esterno che le
travi principali ed in particolare il cantonale d’angolo generano nei confronti delle strutture verticali di
sostegno, caratterizzate tra l’altro da bassissima resistenza alle azioni orizzontali fuori dal piano, come è
tipico per loggiati con colonnine in pietra e arcate in muratura. A dimostrazione di quanto appena esposto,
è recentemente apprezzabile l’attivazione di un cinematismo di primo modo (ribaltamento semplice)
dell’angolo del loggiato con cerniera identificabile da una serie di fessurazioni (attualmente oggetto di
monitoraggio) in corrispondenza circa del solaio di piano primo, ovvero alla quota di sbarco della scala.
L’intervento progettuale

Le finalità di questo secondo stralcio funzionale dei lavori di restauro e risanamento conservativo del
complesso edilizio denominato “Palazzo del Podestà” risultano essere essenzialmente:

 L’eliminazione delle principali vulnerabilità riscontrabili nelle strutture del loggiato su Piazza dei
Martiri e dell’unità strutturale denominata “Ex scuola di musica”;
 Restauro e risanamento conservativo delle principali situazioni di degrado materico che investe
tanto le strutture quanto le finiture del complesso;
 Riqualificazione impiantistica del complesso attraverso rinnovamento e/o sostituzione degli
impianti elettrici, idrici e meccanici;
 Riqualificazione funzionale del complesso attraverso una nuova distribuzione degli spazi interni,
con creazione di nuovi percorsi e vie d’esodo (compresa la realizzazione di una nuova scala
metallica per l’uscita di sicurezza posta nella parte meridionale del fronte su Piazza dei Martiri);
 Rinnovamento delle superfici e delle finiture interne (pavimentazioni, intonaci, tinteggiature, infissi
e serramenti, arredi, ecc.).

Dal punto di vista prettamente strutturale, l’intervento consisterà essenzialmente nel:

1. Rifacimento completo della copertura del blocco denominato “Ex scuola di musica”, conservando
(se opportuno e previo consolidamento) esclusivamente le nr. 6 capriate lignee che ne
costituiscono l’ossatura portante. Le lavorazioni previste sono:
o smontaggio del manto di copertura, delle tavelle in laterizio e delle orditure lignee
attualmente presenti;
o consolidamento dei nodi e degli appoggi delle capriate lignee (o, se necessario,
sostituzione completa con analoghi elementi di nuova realizzazione);
o posa di nuove travi in legno massello o lamellare di abete e soprastante doppio tavolato
incrociato;
o realizzazione di cordolo tirante perimetrale mediante posa di piatto metallico in
corrispondenza dei muri perimetrali e di spina del fabbricato, ancorato su di essi tramite
barre filettate in acciaio inghisate con resine epossidiche all’interno di prefori verticali
o realizzazione di opportuni strati di coibentazione, ventilazione e impermeabilizzazione della
nuova copertura;
o rifacimento del manto di copertura in coppi, con integrazione degli elementi danneggiati
e/o giudicati incongrui per il rimontaggio attraverso coppi nuovi anticati o di recupero da
altri fabbricati con caratteristiche analoghe;

2. Consolidamento della copertura del loggiato su Piazza dei Martiri, conservandone integralmente
la struttura lignea esistente. Le lavorazioni previste sono:
o smontaggio del manto di copertura;
o consolidamento delle strutture lignee (orditura primaria e secondaria) mediante
accoppiamento di profilati metallici a C su ambo i fianchi delle travi lignee e realizzazione
di nuovi appoggi sulle murature perimetrali con piastre metalliche;
o eliminazione della spinta generata dalla copertura sulle strutture verticali mediante posa di
catene metalliche collegate da un lato ai profilati metallici di consolidamento dei puntoni
lignei e dall’altro a contropiastre metalliche posate sul paramento murario interno del
Palazzo del Podestà previa realizzazione di fori passanti;
o realizzazione di cordolo tirante perimetrale mediante posa di piatto metallico lungo le linee
di gronda e colmo della copertura, ancorato sulle murature tramite barre filettate in acciaio
inghisate con resine epossidiche all’interno di prefori verticali;
o realizzazione di nuova impermeabilizzazione della copertura e rifacimento del manto in
coppi, con integrazione degli elementi danneggiati e/o giudicati incongrui per il rimontaggio
attraverso coppi nuovi anticati o di recupero da altri fabbricati con caratteristiche analoghe;

3. Modifiche alle aperture su muri portanti del blocco denominato “Ex scuola di musica”:
o chiusura di tre porte mediante l’uso di mattoni nuovi con caratteristiche meccaniche
certificate all’uso in zona sismica;
o riapertura di una porta precedentemente esistente e ora trasformata in finestra con
ringrosso delle spalle murarie;
o allargamento di una porta esistente in uno dei setti trasversali interni al fabbricato;

4. Lievi modifiche alle aperture su muri portanti del Palazzo del Podestà:
o Riapertura con allargamento di una porta precedentemente esistente e ora tamponata, per
il collegamento con lo sbarco della nuova scala metallica di uscita di sicurezza, nella
porzione meridionale del fronte su Piazza dei Martiri;
o Allargamento di una porta esistente in corrispondenza del passaggio verso il loggiato di
Piazza dei Martiri, per garantire la larghezza minima richiesta per l’esodo in caso di
emergenza;

5. Rialzo della quota di calpestio su una parte della superficie della loggia e del secondo piano del
fabbricato denominato “Ex scuola di musica”, in modo da uniformarla a quella del Salone
dell’Arengo. La lavorazione prevede la realizzazione di una nuova pedana rialzata a struttura
metallica leggera e finitura in doppio tavolato di legno da sovrapporre al solaio esistente,
opportunamente distaccato e, nel caso della loggia, impermeabilizzato. Lo spazio intercluso tra i
due elementi non sarà accessibile se non per manutenzione o ispezione delle strutture e delle
tubazioni che scorreranno nell’intercapedine. Le strutture metalliche di sostegno del nuovo
calpestio saranno direttamente ancorate alle strutture di elevazione in muratura e l’aumento dei
carichi provocato su di esse verrà compensato dalla rimozione delle pavimentazioni e dei
sottofondi attualmente esistenti sui solai sui quali insistono le nuove pedane.

6. Realizzazione di nuova forometria negli orizzontamenti di piano primo e secondo del fabbricato
denominato “Ex scuola di musica” per ospitare un nuovo vano montacarichi al fine del superamento
delle barriere architettoniche per l’accesso al fabbricato.

7. Realizzazione di nuova parete in cartongesso e profili di sostegno in alluminio di altezza maggiore


a 4,0 mt (e pertanto rilevante sismicamente) all’interno del Salone dell’Arengo, quale nuovo
divisorio tra locale impianti e salone espositivo. La parete verrà ancorata direttamente sul solaio di
piano (costituito da grandi volte in muratura), sulle pareti esterne e, in sommità, alla sotto-catena
di una delle capriate di copertura.

8. Eliminazione di nr. 2 pareti in muratura di mattoni ad una testa presenti al piano secondo del
fabbricato denominato “Ex scuola di musica”, in falso sulle volte del solaio sottostante e pertanto
dannose dal punto di vista strutturale sia in termini statici che sismici. Sostituzione di una terza
parete, sempre in muratura di mattoni ad una testa, anch’essa in falso sul solaio sottostante, con
nuova parete realizzata mediante struttura leggera a secco (cartongesso e profili in alluminio).

c) Normativa tecnica e riferimenti tecnici

Nella progettazione e nelle verifiche sono state utilizzate le Norme Tecniche per le Costruzioni di cui al D.M.
14 Gennaio 2008 e la relativa Circolare Applicativa n. 617 del 2 Febbraio 2009.

Si è inoltre tenuto conto di quanto modificato ed integrato con il D.M. 17 Gennaio 2018 – “Aggiornamento
delle Norme Tecniche per le Costruzioni”.

d) Definizione dei parametri di progetto che concorrono alla definizione dell’azione sismica di base del sito,
delle azioni considerate sulla costruzione e degli eventuali scenari di azioni eccezionali;

L’edificio è situato in Piazza del Popolo, in località Faenza (RA) con le seguenti coordinate geografiche:

Individuazione immobile oggetto di intervento

Il fabbricato viene classificato come opera che prevede affollamenti significativi (Classe d’uso III), essendo
un edificio che può assumere rilevanza in relazione alle conseguenze di un eventuale collasso. Si assume
come vita nominale della costruzione Vn = 50 anni.

Per costruzioni in Classe d’uso III il valore del coefficiente d’uso Cu viene assunto pari a 1,5.
Definizione dell’azione sismica

Le azioni sismiche sulla costruzione vengono valutate in relazione ad un periodo di riferimento, valutato
moltiplicando la vita nominale per il coefficiente d’uso della costruzione, per cui si ha:

VR  VN  CU  50 1,5  75anni
Per tale vita di riferimento si devono considerare azioni sismiche che abbiano una probabilità di
superamento pari al:

 SLO: 81% in VR = 75 anni → tempo di ritorno TR = 45 anni


 SLD: 63% in VR = 75 anni → tempo di ritorno TR = 75 anni
 SLV: 10% in VR = 75 anni → tempo di ritorno TR = 712 anni
 SLC: 5% in VR = 75 anni → tempo di ritorno TR = 1462 anni
I valori dei parametri sismici relativi a ciascuno stato limite sono riportati nella seguente tabella riassuntiva.

Valori dei parametri ag, Fo, TC* per i periodi di ritorno TR associati a ciascuno SL:

Ai fini della definizione dell’azione sismica di progetto secondo la classificazione indicata nelle NTC
17/01/2018, il profilo stratigrafico risulta appartenere alla categoria di sottosuolo di tipo “C”. Dal punto di
vista topografico il sito di costruzione risulta pianeggiante, rientrando nella categoria topografica T1, per
cui il coefficiente di amplificazione topografica ST è ST  1,0 .

La zona sismica in cui sorge il fabbricato è classificata in Zona Sismica 2, caratterizzata da pericolosità
sismica media. In particolare, per quanto riguarda lo stato limite SLV, si considera l’accelerazione
orizzontale massima ag=0,233g.

I valori dei parametri sismici sono riportati nelle schermate seguenti che riassumono i dati di input utilizzati
nell’analisi.
 
Definizione dell’azione della neve

La norma stabilisce che il valore del carico neve sulla copertura sia calcolato come:

qs   i  qsk  ce  ct
Valore caratteristico del carico neve al suolo:

Il valore di qsk dipende dalle condizioni locali di clima e di esposizione, considerata la variabilità delle
precipitazioni nevose da zona a zona.

Il sito di riferimento è quello della zona II - Mediterranea (regione Emilia Romagna).

Il valore caratteristico minimo del carico della neve al suolo vale:

q sk  1,5 kN / m 2 per as  200m

Coefficiente di esposizione:
Il coefficiente di esposizione ce viene di norma assunto pari a 1.

Coefficiente termico:
Il coefficiente termico ct viene di norma assunto pari a 1.

Coefficiente di forma della copertura:


Viene assunto un coefficiente di forma pari a 0,8.

Pertanto il valore del carico neve sulla copertura risulta:


q s 1    i  q sk  c e  c t  0,8 1,5  1  1  1, 2 kN / m 2  120 daN / m 2
Definizione dei carichi verticali permanenti portati e accidentali sugli orizzontamenti (stato di progetto)

Solaio di copertura oggetto di sostituzione - blocco ex scuola di musica:

CARICO SLE CARICO SLU


AZIONI TIPO DI CARICO γ
(daN/mq) (daN/mq)

Doppio tavolato incrociato di


G1 30 1,3 39
abete sp. 3+3 cm

Isolamento, ventilazione e
G2 manto di copertura in coppi 80 1,3 104
di laterizio

Totali permanenti Gk 110 143

Qk1 Accidentale (Neve) 120 1,5 180

Fd Totale carichi 230 323

Solaio di copertura oggetto di consolidamento - loggia su Piazza dei Martiri:

CARICO SLE CARICO SLU


AZIONI TIPO DI CARICO γ
(daN/mq) (daN/mq)

Tavole esistenti in legno sp. 5


G1 30 1,3 39
cm

Manto di copertura in coppi


G2 80 1,3 104
di laterizio

Totali permanenti Gk 110 143

Accidentale (Neve in
Qk1 240 1,5 360
accumulo)

Fd Totale carichi 350 503


Solaio di piano secondo - blocco ex scuola di musica, specchiature 4a, 4b, 4c, 4d:

CARICO SLE CARICO SLU


AZIONI TIPO DI CARICO γ
(daN/mq) (daN/mq)

Doppio tavolato incrociato di


G1 30 1,3 39
abete sp. 3+3 cm

ISOCAL 10 cm; massetto


G2 sabbia e cemento 5 cm, 185 1,3 241
pavimentazione
Incidenza tramezzi interni in
G2 80 1,3 104
cartongesso

Totali permanenti Gk 295 384

CAT C3
Qk1 500 1,5 750
ex tab. 3.1.II NTC2018

Fd Totale carichi 795 1134

Nuove pedane in acciaio e legno:

CARICO SLE CARICO SLU


AZIONI TIPO DI CARICO γ
(daN/mq) (daN/mq)

Doppio tavolato incrociato di


G1 30 1,3 39
abete sp. 3+3 cm

G2 Parquet in listoni 10 1,3 13

Totali permanenti Gk 40 52

CAT C3
Qk1 500 1,5 750
ex tab. 3.1.II NTC2018

Fd Totale carichi 540 802


e) Descrizione dei materiali e dei prodotti per uso strutturale, dei requisiti di resistenza meccanica e di
durabilità considerati;

I materiali utilizzati per uso strutturale sono distinti come segue:

Strutture in calcestruzzo gettato in opera (cordolo di cerchiatura delle nuove aperture nel solaio della volta):

 Calcestruzzo di classe C25/30 (§11.3.1 DM2008), con resistenza di calcolo a compressione


fcd=141,66 daN/cm2;
 Acciaio B450C (§11.3.2 DM2008) controllato in stabilimento, con resistenza di calcolo pari a fyd =
3913 daN/cm2.

Acciaio da carpenteria:

 S275-JR
 Classe di esecuzione ex UNI EN 1090-2: EX-C2

Acciaio per bulloneria:

 Classe 8.8

Legno lamellare per nuovi orizzontamenti di piano e di copertura:

 Classe Gl24h
 Classe Gl32h

Per una più approfondita identificazione delle caratteristiche meccaniche dei materiali da costruzione
utilizzati, si rimanda al documento “3. Relazione sui materiali”, allegato alla presente istanza.
f) Illustrazione dei criteri di progettazione e di modellazione

Criteri di progettazione:

Il progetto prevede una serie di interventi su di un fabbricato in muratura portante composto da complessivi
3 piani fuori terra, dei quali solo il terzo ed ultimo risulta appartenere per intero alla proprietà comunale,
promotrice dell’intero intervento.

I piani terra e primo, invece, risultano attualmente prevalentemente occupati da attività commerciali aperte
al pubblico, i cui locali interni non saranno oggetto di intervento: fanno eccezione i soli ambienti destinati
a contenere il vano montacarichi per l’abbattimento delle barriere architettoniche per l’accesso al Palazzo
del Podestà.

L’intervento strutturale pertanto, oltre a rispondere alle esigenze del progetto architettonico in termini di
distribuzione e percorsi interni (con la creazione di due pedane metalliche per sopraelevare l’attuale quota
di calpestio uniformandola a quella del Salone dell’Arengo), è incentrato su un miglioramento dei
collegamenti tra orizzontamenti e strutture verticali e, al contempo, sulla riduzione dei carichi permanenti
strutturali e portati. Inoltre, anche a seguito dalla accurata compagna di indagini eseguita, si è provveduto
a valutare il livello di sicurezza dei principali elementi strutturali costituenti l’involucro dell’unità immobiliare
oggetto di intervento (solaio piano secondo, coperture, paramenti murari e divisori interni) e, laddove le
verifiche abbiano fornito esito negativo, a progettarne la sostituzione e/o il consolidamento.

In particolare, si è riscontrata la presenza di tre divisori interni privi di carattere portante realizzati in muratura
di mattoni pieni, in falso sui solai sottostanti e se ne è prescritta l’eliminazione o, in un caso, la sostituzione
con una nuova parete leggera in cartongesso. Inoltre, il rifacimento delle finiture interne e degli impianti ha
fornito l’occasione per eliminare il pesante riempimento inerte riscontrato in alcuni campi di solaio (con
picchi di 35 cm di spessore, costituiti prevalentemente da sabbia, cemento disgregato e cocci da
demolizione), sostituendolo con un sottofondo alleggerito in calcestruzzo additivato con polistirolo (densità
a secco circa 400 kg/mc).

Per rispondere alle esigenze di esodo in caso d’incendio del Salone, due aperture esistenti sul paramento
murario del Palazzo del Podestà (delle quali una attualmente completamente tamponata) dovranno subìre
un lieve allargamento, con demolizione delle spalle murarie e ricostruzione dell’architrave. Nel seguito, si
intende verificare che tale intervento non alteri in modo significativo la conformazione portante del
fabbricato in termini di rigidezza e resistenza, dimostrando che la rigidezza finale non vari
significativamente rispetto a quella iniziale e che la resistenza e lo spostamento ultimo della parete nello
stato finale non siano inferiori ai corrispondenti valori dello stato iniziale.

Verifica della rigidezza della parete


La rigidezza iniziale (Kin) si calcola con la formula:

dove:

- E,G = moduli di elasticità normale e tangenziale della muratura;


- l,h = larghezza ed altezza del maschio murario;
- A= l*t = area del maschio
- t=spessore del maschio
- Kin = K1 + K2 + ..... =ΣKi
A seguito di modifica delle aperture o di inserimento di nuove, la parete assume una configurazione diversa
da quella iniziale; la rigidezza (Kmod) nello stato modificato (tenendo conto anche dell'eventuale
consolidamento dei maschi murari) deve risultare:

Kmod ≥ Kin

Se tale verifica non è soddisfatta allora occorre intervenire con un rinforzo quale la cerchiatura del vano
mediante un telaio metallico; dopodiché la rigidezza finale deve risultare:

Kfin = Kmod + KT ≥ Kin

KT = 12*E*ΣJp/H3 (rigidezza del telaio)

dove:

- E = modulo elastico del materiale costituente i piedritti;


- ΣJp = somma dei momenti d'inerzia dei piedritti (possono essere due o più piedritti);
- H = altezza del piedritto.
Verifica della resistenza della parete

La verifica viene condotta calcolando la resistenza della parete prima e dopo l'intervento e verificando che
la resistenza dopo l'intervento (in conseguenza di una migliore distribuzione delle aperture, oppure per
l’inserimento di un telaio di rinforzo oppure a seguito di interventi

di consolidamento) risulti superiore a quella che la parete possedeva prima dell'intervento di


miglioramento.

Viene calcolata, per ciascun maschio murario, sia la resistenza a taglio per trazione (rottura per
fessurazione diagonale) che quella per presso flessione; il valore di calcolo sarà il minore tra i due.

La resistenza al taglio della parete si calcola ipotizzando un comportamento elasto-plastico dei maschi
murari.

Vt,fin ≥ Vt,in

L'azione tagliante ultima del pannello murario può calcolarsi con la formula:

dove:

- l è la lunghezza del pannello;


- t è lo spessore del pannello;
- σ0 è la tensione normale media, riferita all'area totale della sezione
(σ0 = P/lt, con P forza assiale agente positiva se di compressione);
- ftd resistenza di calcolo a trazione per fessurazione diagonale della muratura;
- ftd = 1,5 τ0d
- τ0d resistenza di calcolo a taglio della muratura;
- b è un coefficiente correttivo legato alla distribuzione delle tensioni tangenziali sulla sezione,
dipendente dalla snellezza della parete.
Si può assumere b = h/l, comunque non superiore a 1,5 e non inferiore a 1, dove h è l'altezza del pannello

Nel caso di pannelli snelli, la rottura a pressoflessione potrebbe precedere quella per taglio da fessurazione
diagonale (taglio per trazione).

La valutazione dell’entità del taglio che produce la rottura per pressoflessione, si sviluppa secondo le
seguenti fasi:

Si calcola il momento ultimo:

Mu = σ0 ·l2·t /2·[1- σ0 /(0,85·fd)]

dove:

- σ0 = N/(l·t) = tensione media verticale


- fd è la resistenza a compressione di calcolo della muratura che potrà essere assunta pari al valore
medio tra quelli riportati in tabella C8A.2.1 della circ 617/2009 diviso il fattore di confidenza.
Pertanto, l’azione tagliante che produce la rottura per pressoflessione, è:

Vpf = 2·Mu/h

Quindi la resistenza al taglio ultima del maschio murario potrà essere assunta quale valore minimo tra il
taglio che produce rottura per fessurazione diagonale e quello che produce rottura per pressoflessione:

Vu = min (Vt ; Vpf)


Metodologia di modellazione

Le pareti in muratura sono state analizzate considerando il pannello (maschio murario) vincolato con
incastro fisso alla base e incastro scorrevole in sommità, dove agisce la forza di taglio F (comportamento
alla “Grinter”). La parete può dunque assimilarsi ad un’asta verticale incastrata ai due estremi. In pratica i
pannelli murari compresi tra le aperture contigue vengono a costituire i ritti della struttura (maschi murari),
che sarà poi completata dai traversi orizzontali (fasce di piano), supposti infinitamente rigidi
(comportamento tipo shear type).

g) Indicazione delle principali combinazioni delle azioni in relazione agli SLU e SLE indagati;

Ai sensi del § 8.3 del DM 17 Gennaio 2018, “la valutazione della sicurezza e la progettazione degli interventi
sulle costruzioni esistenti potranno essere eseguiti con riferimento ai soli SLU”.

Le combinazioni di carico SLU statiche (in assenza di azioni sismiche) sono ottenute mediante diverse
combinazioni dei carichi permanenti ed accidentali in modo da considerare tutte le situazioni più
sfavorevoli agenti sulla struttura.

I carichi vengono applicati mediante opportuni coefficienti parziali di sicurezza, considerando l’eventualità
più gravosa per la sicurezza della struttura.
Le azioni sismiche sono valutate in conformità a quanto stabilito dalle norme e specificato nel paragrafo
sulle azioni. Vengono in particolare controllate le deformazioni allo stato limite ultimo. In sede di
dimensionamento vengono analizzate tutte le combinazioni, anche sismiche, impostate ai fini della verifica
s.l.u.

I carichi variabili comprendono i carichi legati alla destinazione d’uso dell’opera e in questo caso vengono
considerati come carichi verticali uniformemente distribuiti.

Tutti gli altri carichi accidentali considerati sono il carico dovuto alla neve, al vento e l’azione dinamica
dovuta al sisma.

Le azioni sollecitanti utilizzate sono state calcolate secondo le seguenti formulazioni:

Combinazione fondamentale: stati limite ultimi (SLU)

n
F fondamentale   G * Gk   Q * [QK ,1   ( 0, J * Qk , j )]
j 2

Dove:

Gk è il valore caratteristico delle azioni permanenti;

Qk,1 è il valore caratteristico dell’azione variabile dominante (principale) di ogni combinazione;

Qk,J sono i valori caratteristici delle azioni variabili tra loro indipendenti e che possono agire
contemporaneamente a quella dominante;

 G = coefficiente parziale per le azioni permanenti = 1,3


(1,0 se il suo contributo aumenta la sicurezza);

 Q = coefficiente parziale per le azioni variabili = 1,5


(0 se il suo contributo aumenta la sicurezza);

h) Indicazione motivata del metodo di analisi seguito per l’esecuzione della stessa;

La tipologia di intervento in oggetto (riparazioni e interventi locali) non ha richiesto l’esecuzione di una
analisi complessiva del fabbricato. Sono state pertanto svolte esclusivamente verifiche di sicurezza sugli
elementi strutturali oggetto di sostituzione o consolidamento, mediante calcoli manuali coadiuvati da fogli
di calcolo elettronici di comprovata validità.

i) Criteri di verifica agli stati limite indagati, in presenza di azione sismica

Ai sensi del § 8.3 del DM 17 Gennaio 2018, “la valutazione della sicurezza e la progettazione degli interventi
sulle costruzioni esistenti potranno essere eseguiti con riferimento ai soli SLU (SLV)”.
j) Rappresentazione delle configurazioni deformate e delle caratteristiche di sollecitazione delle strutture
più significative, così come emergenti dai risultati dell’analisi, sintesi delle verifiche di sicurezza, e giudizio
motivato di accettabilità dei risultati

j,1) Verifiche di sicurezza inerenti i nuovi solai lignei del piano secondo:

Specchiatura 4a: travi 20x28 cm – classe Gl32h – passo 110 cm – luce massima 464 cm

CARATTERISTICHE MECCANICHE DEL MATERIALE

U.D.M
SPECIE CATEGORIA BS16

E0mean // 120000 Kg/cm2


E † 4500 Kg/cm2
Gmean 8400 Kg/cm2
valore caratteristico di resistenza a flessione // fm,k 320 Kg/cm2
valore caratteristico di resistenza a trazione // ft,0,g,k 205 Kg/cm2
valore caratteristico di resistenza a trazione † ft,90,g,k 4.5 Kg/cm2
valore caratteristico di resistenza a compressione // fc,0,g,k 280 Kg/cm2
valore caratteristico di resistenza a compressione † fc,90,g,k 33 Kg/cm2
valore caratteristico di resistenza a taglio e torsione fv,g,k 27 Kg/cm2
E //0,05 108000 Kg/cm2

CARATTERISTICHE GEOMETRICHE

U.D.M
Luce di calcolo effettiva 4.64 m
Base della trave (b) 20 cm
Altezza della trave (h) 28 cm
Interasse (i) 110 cm
Angolo di falda 0 α°
Interasse effettivo 110 cm
Area sezione 560 cmq
Momento d'inerzia Jx 36587 cm4
Modulo di resistenza Wx 2613 cm3
Modulo di resistenza Wy 1867 cm3

ANALISI DEI CARICHI

Descrizione Spessore (cm) Peso spec.(Kg/m3) U.D.M

PESO PROPRIO ELEMENTO G1 600 31 Kg/m2


CARICHI PERMANENTI G2 295 Kg/m2
TOTALE PERMANENTI (G) 326 Kg/m2

CARICHI ACCIDENTALI
Neve (Qn) 500 Kg/m2
Vento (Qv) 0 Kg/m2
TOTALE ACCIDENTALI 500 Kg/m2

CARICO CONCENTRATO (P1) 0 Kg


P FATTORIZZATO SLU 0 Kg

VERIFICHE SLU

SOLLECITAZIONI CdC1
Fd = gg*Gk+gq*(Q1k+y0*Qik)
qdC1 = 1291 Kg/ml
Taglio
TA 2994 Kg
TB -2994 Kg
Momento flettente tot = QL2/8
MAB -3473 Kgm
Freccia max SLU
f MAX SLU1 -1.22 cm
VALORI DI CALCOLO DELLE RESISTENZA
CdC1
tipo di legno LAMELLARE
classe di servizio 1 interno
classe di durata C (MEDIA) vento

gM 1.45
Kmod1 0.80
VERIFICA A FLESSIONE E SVERGOLAMENTO
CdC1
Momento max = 3473 Kgm
Mdx = 3473 Kgm
Mdy = 0 Kgm

σm,x,d = Mdx/Wx = 133 Kg/cm2


σm,y,d = Mdy/Wy = 0 Kg/cm2

fm,d = Kmod*fm,k/gm = 177 Kg/cm2


CONDIZIONE DI VERIFICA
σm,x,d < Kcrit*fm,d

σm,cr = 2764 N/mmq


λrel,m = 0.34
Kcrit = 1.00

Kcrit*fm,d = 177

VERIFICATA
VERIFICA A TAGLIO
CdC1
Vd = 2994 Kg
τd= 1.5*Vd/b*h 8.0 Kg/cm2
fv,d = Kmod*fv,k/gm = 14.9 Kg/cm2
CONDIZIONE DI VERIFICA
td < fv,d

VERIFICATA
VERIFICA A SCHIACCIAMENTO SUGLI APPOGGI
CdC1
Fc,90,d = Vd 2994 Kg

dim. appoggio "A" 15 cm


dim. appoggio "B" 20 cm

σc,90,d = Fc,90,d /A90 10.0 Kg/cm2


fc,90,d =Kmod*fc,90,k/gm 18.2 Kg/cm2
CONDIZIONE DI VERIFICA
σc,90,d <1.5* fc,90,d

1.5* fc,90,d = 27.3 Kg/cm2

VERIFICATA

VERIFICHE SLE

VERIFICA A DEFORMABILITA' - neve+vento


b= 20 cm
h= 28 cm
Momento d'inerzia Jx = 36587 cm4
Modulo elastico E = 120000 Kg/cm2
controfreccia w0 = 0 cm

CdE 1 combinazione rara 1 908 Kg/ml


2 633 Kg/ml
max 908 Kg/ml

CdE 2 combinazioni frequenti 1 468 Kg/ml


2 468 Kg/ml
max 468 Kg/ml

CdE 3 combinazioni quasi-permanenti 1 358 Kg/ml


2 /
max 358 Kg/ml

w(M) w(T) = ql2/8GA' w max


Freccia istantanea totale wist (CdE1)= 1.25
4
5/384*QL /EJ = 1.25 0.06 1.31 cm

Freccia differita wdif (CdE3)= 0.49


4
5/384*QL /EJ = 0.49 0.02 0.52 cm

CdE 2' comb. freq. solo carichi variabili 1 110 Kg/ml


2 0 Kg/ml
max 110 Kg/ml

Freccia istantanea solo variab w'ist (CdE2')= 0.15


4 2
5/384*QL /EJ + ql /8GA'= 0.15 0.01 0.16 cm

wist (CdE1) < L / 300 1.31 1.55 VERIFICATA


wfin = wist+wdiff-wc < L / 200 1.83 2.32 VERIFICATA
Specchiature 4b e 4d: travi 16x20 cm – classe Gl24h – passo 100 cm – luce massima 262 cm

CARATTERISTICHE MECCANICHE DEL MATERIALE

U.D.M
SPECIE CATEGORIA BS11

E0mean // 116000 Kg/cm2


E † 3800 Kg/cm2
Gmean 7200 Kg/cm2
valore caratteristico di resistenza a flessione // fm,k 240 Kg/cm2
valore caratteristico di resistenza a trazione // ft,0,g,k 170 Kg/cm2
valore caratteristico di resistenza a trazione † ft,90,g,k 4.5 Kg/cm2
valore caratteristico di resistenza a compressione // fc,0,g,k 240 Kg/cm2
valore caratteristico di resistenza a compressione † fc,90,g,k 27 Kg/cm2
valore caratteristico di resistenza a taglio e torsione fv,g,k 27 Kg/cm2
E //0,05 94000 Kg/cm2

CARATTERISTICHE GEOMETRICHE

U.D.M
Luce di calcolo effettiva 2.62 m
Base della trave (b) 16 cm
Altezza della trave (h) 20 cm
Interasse (i) 100 cm
Angolo di falda 0 α°
Interasse effettivo 100 cm
Area sezione 320 cmq
Momento d'inerzia Jx 10667 cm4
Modulo di resistenza Wx 1067 cm3
Modulo di resistenza Wy 853 cm3

ANALISI DEI CARICHI

Descrizione Spessore (cm) Peso spec.(Kg/m3) U.D.M

PESO PROPRIO ELEMENTO G1 600 19 Kg/m2


CARICHI PERMANENTI G2 295 Kg/m2
TOTALE PERMANENTI (G) 314 Kg/m2

CARICHI ACCIDENTALI

Neve (Qn) 500 Kg/m2


Vento (Qv) 0 Kg/m2
TOTALE ACCIDENTALI 500 Kg/m2
CARICO CONCENTRATO (P1) 0 Kg
P FATTORIZZATO SLU 0 Kg

VERIFICHE SLU

SOLLECITAZIONI
Fd = gg*Gk+gq*(Q1k+y0*Qik)
qdC1 = 1158 Kg/ml
Taglio
TA 1518 Kg
TB -1518 Kg
2
Momento flettente tot = QL /8
MAB -994 Kgm
Freccia max SLU
f MAX SLU1 -0.40 cm
VALORI DI CALCOLO DELLE RESISTENZA
CdC1
tipo di legno LAMELLARE
classe di servizio 1 interno
classe di durata C (MEDIA) vento

gM 1.45
Kmod1 0.80

VERIFICA A FLESSIONE E SVERGOLAMENTO


CdC1
Momento max = 994 Kgm
Mdx = 994 Kgm
Mdy = 0 Kgm

σm,x,d = Mdx/Wx = 93 Kg/cm2


σm,y,d = Mdy/Wy = 0 Kg/cm2

fm,d = Kmod*fm,k/gm = 132 Kg/cm2


CONDIZIONE DI VERIFICA
σm,x,d < Kcrit*fm,d

σm,cr = 3594 N/mmq


λrel,m = 0.26
Kcrit = 1.00
Kcrit*fm,d = 132

VERIFICATA

VERIFICA A TAGLIO
CdC1
Vd = 1518 Kg
τd= 1.5*Vd/b*h 7.1 Kg/cm2
fv,d = Kmod*fv,k/gm = 14.9 Kg/cm2
CONDIZIONE DI VERIFICA
td < fv,d

VERIFICATA

VERIFICA A SCHIACCIAMENTO SUGLI APPOGGI


CdC1
Fc,90,d = Vd 1518 Kg

dim. appoggio "A" 15 cm


dim. appoggio "B" 16 cm

σc,90,d = Fc,90,d /A90 6.3 Kg/cm2


fc,90,d =Kmod*fc,90,k/gm 14.9 Kg/cm2
CONDIZIONE DI VERIFICA
σc,90,d <1.5* fc,90,d

1.5* fc,90,d = 22.3 Kg/cm2

VERIFICATA

VERIFICHE SLE

VERIFICA A DEFORMABILITA' - neve+vento


b= 16 cm
h= 20 cm
Momento d'inerzia Jx = 10667 cm4
Modulo elastico E = 116000 Kg/cm2
controfreccia w0 = 0 cm

CdE 1 combinazione rara 1 814 Kg/ml


2 564 Kg/ml
max 814 Kg/ml

CdE 2 combinazioni frequenti 1 414 Kg/ml


2 414 Kg/ml
max 414 Kg/ml

CdE 3 combinazioni quasi-permanenti 1 314 Kg/ml


2 /
max 314 Kg/ml

w(M) w(T) = ql2/8GA' w max


Freccia istantanea totale wist (CdE1)= 0.40
5/384*QL4/EJ = 0.40 0.04 0.44 cm

Freccia differita wdif (CdE3)= 0.16


4
5/384*QL /EJ = 0.16 0.01 0.17 cm

CdE 2' comb. freq. solo carichi variabili 1 100 Kg/ml


2 0 Kg/ml
max 100 Kg/ml

Freccia istantanea solo variab w'ist (CdE2')= 0.05


4 2
5/384*QL /EJ + ql /8GA'= 0.05 0.00 0.05 cm

wist (CdE1) < L / 300 0.44 0.87 VERIFICATA


wfin = wist+wdiff-wc < L / 200 0.61 1.31 VERIFICATA
Specchiatura 4c (esistente): travi 30x30 cm – classe C14 – passo 120 cm – luce massima 319 cm

CARATTERISTICHE MECCANICHE DEL MATERIALE

U.D.M
SPECIE CATEGORIA C14

E0mean // 70000 Kg/cm2


E † 2300 Kg/cm2
Gmean 4400 Kg/cm2
valore caratteristico di resistenza a flessione // fm,k 140 Kg/cm2
valore caratteristico di resistenza a trazione // ft,0,g,k 80 Kg/cm2
valore caratteristico di resistenza a trazione † ft,90,g,k 4 Kg/cm2
valore caratteristico di resistenza a compressione // fc,0,g,k 160 Kg/cm2
valore caratteristico di resistenza a compressione † fc,90,g,k 20 Kg/cm2
valore caratteristico di resistenza a taglio e torsione fv,g,k 17 Kg/cm2
E //0,05 47000 Kg/cm2

CARATTERISTICHE GEOMETRICHE

U.D.M
Luce di calcolo effettiva 3.19 m
Base della trave (b) 30 cm
Altezza della trave (h) 30 cm
Interasse (i) 120 cm
Angolo di falda 0 α°
Interasse effettivo 120 cm
Area sezione 900 cmq
Momento d'inerzia Jx 67500 cm4
Modulo di resistenza Wx 4500 cm3
Modulo di resistenza Wy 4500 cm3

ANALISI DEI CARICHI

Descrizione Spessore (cm) Peso spec.(Kg/m3) U.D.M

PESO PROPRIO ELEMENTO G1 600 45 Kg/m2


CARICHI PERMANENTI G2 295 Kg/m2
TOTALE PERMANENTI (G) 340 Kg/m2

CARICHI ACCIDENTALI

Neve (Qn) 500 Kg/m2


Vento (Qv) 0 Kg/m2
TOTALE ACCIDENTALI 500 Kg/m2
CARICO CONCENTRATO (P1) 0 Kg
P FATTORIZZATO SLU 0 Kg

VERIFICHE SLU

SOLLECITAZIONI
Fd = gg*Gk+gq*(Q1k+y0*Qik)
qdC1 = 1430 Kg/ml
Taglio
TA 2281 Kg
TB -2281 Kg
2
Momento flettente tot = QL /8
MAB -1819 Kgm
Freccia max SLU
f MAX SLU1 -0.28 cm
VALORI DI CALCOLO DELLE RESISTENZA
CdC1
tipo di legno LEGNO
classe di servizio 1 interno
classe di durata C (MEDIA)

gM 1.40
Kmod1 0.80

VERIFICA A FLESSIONE E SVERGOLAMENTO


CdC1
Momento max = 1819 Kgm
Mdx = 1819 Kgm
Mdy = 0 Kgm

σm,x,d = Mdx/Wx = 40 Kg/cm2


σm,y,d = Mdy/Wy = 0 Kg/cm2

fm,d = Kmod*fm,k/gm = 80 Kg/cm2


CONDIZIONE DI VERIFICA
σm,x,d < Kcrit*fm,d

σm,cr = 3481 N/mmq


λrel,m = 0.20
Kcrit = 1.00
Kcrit*fm,d = 80

VERIFICATA

VERIFICA A TAGLIO
CdC1
Vd = 2281 Kg
τd= 1.5*Vd/b*h 3.8 Kg/cm2
fv,d = Kmod*fv,k/gm = 9.7 Kg/cm2
CONDIZIONE DI VERIFICA
td < fv,d

VERIFICATA

VERIFICA A SCHIACCIAMENTO SUGLI APPOGGI


CdC1
Fc,90,d = Vd 2281 Kg

dim. appoggio "A" 15 cm


dim. appoggio "B" 30 cm

σc,90,d = Fc,90,d /A90 5.1 Kg/cm2


fc,90,d =Kmod*fc,90,k/gm 11.4 Kg/cm2
CONDIZIONE DI VERIFICA
σc,90,d <1.5* fc,90,d

1.5* fc,90,d = 17.1 Kg/cm2

VERIFICATA

VERIFICHE SLE

VERIFICA A DEFORMABILITA' - neve+vento


b= 30 cm
h= 30 cm
Momento d'inerzia Jx = 67500 cm4
Modulo elastico E = 70000 Kg/cm2
controfreccia w0 = 0 cm

CdE 1 combinazione rara 1 1008 Kg/ml


2 708 Kg/ml
max 1008 Kg/ml

CdE 2 combinazioni frequenti 1 528 Kg/ml


2 528 Kg/ml
max 528 Kg/ml

CdE 3 combinazioni quasi-permanenti 1 408 Kg/ml


2 /
max 408 Kg/ml

w(M) w(T) = ql2/8GA' w max


Freccia istantanea totale wist (CdE1)= 0.29
5/384*QL4/EJ = 0.29 0.04 0.33 cm

Freccia differita wdif (CdE3)= 0.12


4
5/384*QL /EJ = 0.12 0.02 0.13 cm

CdE 2' comb. freq. solo carichi variabili 1 120 Kg/ml


2 0 Kg/ml
max 120 Kg/ml

Freccia istantanea solo variab w'ist (CdE2')= 0.03


4 2
5/384*QL /EJ + ql /8GA'= 0.03 0.00 0.04 cm

wist (CdE1) < L / 300 0.33 1.06 VERIFICATA


wfin = wist+wdiff-wc < L / 200 0.46 1.60 VERIFICATA
j,2) Verifiche di sicurezza inerenti i solai lignei di copertura:

Nuova copertura ex scuola di musica: travi 16x20 cm – classe Gl24h – passo 120 cm – luce max 460 cm

CARATTERISTICHE MECCANICHE DEL MATERIALE

U.D.M

SPECIE CATEGORIA BS11

E0mean // 116000 Kg/cm2


E † 3800 Kg/cm2
Gmean 7200 Kg/cm2
valore caratteristico di resistenza a flessione // fm,k 240 Kg/cm2
valore caratteristico di resistenza a trazione // ft,0,g,k 170 Kg/cm2
valore caratteristico di resistenza a trazione † ft,90,g,k 4.5 Kg/cm2
valore caratteristico di resistenza a compressione // fc,0,g,k 240 Kg/cm2
valore caratteristico di resistenza a compressione † fc,90,g,k 27 Kg/cm2
valore caratteristico di resistenza a taglio e torsione fv,g,k 27 Kg/cm2
E //0,05 94000 Kg/cm2

CARATTERISTICHE GEOMETRICHE

U.D.M
Luce di calcolo effettiva 4.60 m
Base della trave (b) 16 cm
Altezza della trave (h) 20 cm
Interasse (i) 120 cm
Angolo di falda 0 α°
Interasse effettivo 120 cm
Area sezione 320 cmq
Momento d'inerzia Jx 10667 cm4
Modulo di resistenza Wx 1067 cm3
Modulo di resistenza Wy 853 cm3

ANALISI DEI CARICHI

Descrizione Spessore (cm) Peso spec.(Kg/m3) U.D.M

PESO PROPRIO ELEMENTO G1 600 16 Kg/m2


CARICHI PERMANENTI G2 110 Kg/m2
TOTALE PERMANENTI (G) 126 Kg/m2

CARICHI ACCIDENTALI

Neve (Qn) 120 Kg/m2


Vento (Qv) 0 Kg/m2
TOTALE ACCIDENTALI 120 Kg/m2
CARICO CONCENTRATO (P1) 0 Kg
P FATTORIZZATO SLU 0 Kg

VERIFICHE SLU

SOLLECITAZIONI

Fd = gg*Gk+gq*(Q1k+y0*Qik)
qdC1 = 413 Kg/ml
Taglio
TA 949 Kg
TB -949 Kg
2
Momento flettente tot = QL /8
MAB -1091 Kgm
Freccia max SLU
f MAX SLU1 -1.34 cm
VALORI DI CALCOLO DELLE RESISTENZA
CdC1

tipo di legno LAMELLARE


classe di servizio 1 interno
classe di durata D (BREVE)

gM 1.45
Kmod1 0.90

VERIFICA A FLESSIONE E SVERGOLAMENTO

CdC1

Momento max = 1091 Kgm


Mdx = 1091 Kgm
Mdy = 0 Kgm

σm,x,d = Mdx/Wx = 102 Kg/cm2


σm,y,d = Mdy/Wy = 0 Kg/cm2

fm,d = Kmod*fm,k/gm = 149 Kg/cm2


CONDIZIONE DI VERIFICA
σm,x,d < Kcrit*fm,d

σm,cr = 2047 N/mmq


λrel,m = 0.34
Kcrit = 1.00
Kcrit*fm,d = 149

VERIFICATA
VERIFICA A TAGLIO

CdC1

Vd = 949 Kg
τd= 1.5*Vd/b*h 4.4 Kg/cm2
fv,d = Kmod*fv,k/gm = 16.8 Kg/cm2
CONDIZIONE DI VERIFICA
td < fv,d

VERIFICATA
VERIFICA A SCHIACCIAMENTO SUGLI APPOGGI

CdC1

Fc,90,d = Vd 949 Kg

dim. appoggio "A" 15 cm


dim. appoggio "B" 16 cm

σc,90,d = Fc,90,d /A90 4.0 Kg/cm2


fc,90,d =Kmod*fc,90,k/gm 16.8 Kg/cm2
CONDIZIONE DI VERIFICA
σc,90,d <1.5* fc,90,d

1.5* fc,90,d = 25.1 Kg/cm2

VERIFICATA

VERIFICHE SLE

VERIFICA A DEFORMABILITA' - neve+vento


b= 16 cm
h= 20 cm
Momento d'inerzia Jx = 10667 cm4
Modulo elastico E = 116000 Kg/cm2
controfreccia w0 = 0 cm

CdE 1 combinazione rara 1 295 Kg/ml


2 223 Kg/ml
max 295 Kg/ml

CdE 2 combinazioni frequenti 1 180 Kg/ml


2 180 Kg/ml
max 180 Kg/ml

CdE 3 combinazioni quasi-permanenti 1 151 Kg/ml


2 /
max 151 Kg/ml

w(M) w(T) = ql2/8GA' w max


Freccia istantanea totale wist (CdE1)= 1.39
5/384*QL4/EJ = 1.39 0.04 1.43 cm

Freccia differita wdif (CdE3)= 0.71


4
5/384*QL /EJ = 0.71 0.02 0.73 cm

CdE 2' comb. freq. solo carichi variabili 1 29 Kg/ml


2 0 Kg/ml
max 29 Kg/ml

Freccia istantanea solo variab w'ist (CdE2')= 0.14


4 2
5/384*QL /EJ + ql /8GA'= 0.14 0.00 0.14 cm

wist (CdE1) < L / 300 1.43 1.53 VERIFICATA


wfin = wist+wdiff-wc < L / 200 2.16 2.30 VERIFICATA
Loggia (esistente): terzere 10x10 cm – classe C14 – passo 78 cm – luce massima 177 cm

CARATTERISTICHE MECCANICHE DEL MATERIALE

U.D.M

SPECIE CATEGORIA C14

E0mean // 70000 Kg/cm2


E † 2300 Kg/cm2
Gmean 4400 Kg/cm2
valore caratteristico di resistenza a flessione // fm,k 140 Kg/cm2
valore caratteristico di resistenza a trazione // ft,0,g,k 80 Kg/cm2
valore caratteristico di resistenza a trazione † ft,90,g,k 4 Kg/cm2
valore caratteristico di resistenza a compressione // fc,0,g,k 160 Kg/cm2
valore caratteristico di resistenza a compressione † fc,90,g,k 20 Kg/cm2
valore caratteristico di resistenza a taglio e torsione fv,g,k 17 Kg/cm2
E //0,05 47000 Kg/cm2

CARATTERISTICHE GEOMETRICHE

U.D.M
Luce di calcolo effettiva 1.77 m
Base della trave (b) 10 cm
Altezza della trave (h) 10 cm
Interasse (i) 78 cm
Angolo di falda 0 α°
Interasse effettivo 78 cm
Area sezione 100 cmq
Momento d'inerzia Jx 833 cm4
Modulo di resistenza Wx 167 cm3
Modulo di resistenza Wy 167 cm3

ANALISI DEI CARICHI

Descrizione Spessore (cm) Peso spec.(Kg/m3) U.D.M

PESO PROPRIO ELEMENTO G1 600 8 Kg/m2


CARICHI PERMANENTI G2 110 Kg/m2
TOTALE PERMANENTI (G) 118 Kg/m2

CARICHI ACCIDENTALI

Neve (Qn) 200 Kg/m2


Vento (Qv) 0 Kg/m2
TOTALE ACCIDENTALI 200 Kg/m2
CARICO CONCENTRATO (P1) 0 Kg
P FATTORIZZATO SLU 0 Kg

VERIFICHE SLU

SOLLECITAZIONI

Fd = gg*Gk+gq*(Q1k+y0*Qik)
qdC1 = 353 Kg/ml
Taglio
TA 313 Kg
TB -313 Kg
2
Momento flettente tot = QL /8
MAB -138 Kgm
Freccia max SLU
f MAX SLU1 -0.53 cm

VALORI DI CALCOLO DELLE RESISTENZA


CdC1

tipo di legno LAMELLARE


classe di servizio 1 interno
classe di durata D (BREVE)

gM 1.45
Kmod1 0.90

VERIFICA A FLESSIONE E SVERGOLAMENTO

CdC1

Momento max = 138 Kgm


Mdx = 138 Kgm
Mdy = 0 Kgm

σm,x,d = Mdx/Wx = 83 Kg/cm2


σm,y,d = Mdy/Wy = 0 Kg/cm2

fm,d = Kmod*fm,k/gm = 87 Kg/cm2


CONDIZIONE DI VERIFICA
σm,x,d < Kcrit*fm,d

σm,cr = 2091 N/mmq


λrel,m = 0.26
Kcrit = 1.00
Kcrit*fm,d = 87

VERIFICATA

VERIFICA A TAGLIO

CdC1

Vd = 313 Kg
τd= 1.5*Vd/b*h 4.7 Kg/cm2
fv,d = Kmod*fv,k/gm = 10.6 Kg/cm2
CONDIZIONE DI VERIFICA
td < fv,d

VERIFICATA

VERIFICA A SCHIACCIAMENTO SUGLI APPOGGI

CdC1

Fc,90,d = Vd 313 Kg

dim. appoggio "A" 15 cm


dim. appoggio "B" 10 cm

σc,90,d = Fc,90,d /A90 2.1 Kg/cm2


fc,90,d =Kmod*fc,90,k/gm 12.4 Kg/cm2
CONDIZIONE DI VERIFICA
σc,90,d <1.5* fc,90,d

1.5* fc,90,d = 18.6 Kg/cm2

VERIFICATA

VERIFICHE SLE

VERIFICA A DEFORMABILITA' - neve+vento


b= 10 cm
h= 10 cm
Momento d'inerzia Jx = 833 cm4
Modulo elastico E = 70000 Kg/cm2
controfreccia w0 = 0 cm

CdE 1 combinazione rara 1 248 Kg/ml


2 170 Kg/ml
max 248 Kg/ml

CdE 2 combinazioni frequenti 1 123 Kg/ml


2 123 Kg/ml
max 123 Kg/ml

CdE 3 combinazioni quasi-permanenti 1 92 Kg/ml


2 /
max 92 Kg/ml

w(M) w(T) = ql2/8GA' w max


Freccia istantanea totale wist (CdE1)= 0.54
5/384*QL4/EJ = 0.54 0.03 0.57 cm

Freccia differita wdif (CdE3)= 0.20


5/384*QL4/EJ = 0.20 0.01 0.21 cm

CdE 2' comb. freq. solo carichi variabili 1 31 Kg/ml


2 0 Kg/ml
max 31 Kg/ml

Freccia istantanea solo variab w'ist (CdE2')= 0.07


4 2
5/384*QL /EJ + ql /8GA'= 0.07 0.00 0.07 cm

wist (CdE1) < L / 300 0.57 0.59 VERIFICATA


wfin = wist+wdiff-wc < L / 200 0.78 0.89 VERIFICATA
Loggia (esistente): arcarecci 14x18 cm – classe C14 – passo 150 cm – luce massima 427 cm

CARATTERISTICHE MECCANICHE DEL MATERIALE

U.D.M

SPECIE CATEGORIA C14

E0mean // 70000 Kg/cm2


E † 2300 Kg/cm2
Gmean 4400 Kg/cm2
valore caratteristico di resistenza a flessione // fm,k 140 Kg/cm2
valore caratteristico di resistenza a trazione // ft,0,g,k 80 Kg/cm2
valore caratteristico di resistenza a trazione † ft,90,g,k 4 Kg/cm2
valore caratteristico di resistenza a compressione // fc,0,g,k 160 Kg/cm2
valore caratteristico di resistenza a compressione † fc,90,g,k 20 Kg/cm2
valore caratteristico di resistenza a taglio e torsione fv,g,k 17 Kg/cm2
E //0,05 47000 Kg/cm2

CARATTERISTICHE GEOMETRICHE

U.D.M
Luce di calcolo effettiva 4.27 m
Base della trave (b) 14 cm
Altezza della trave (h) 18 cm
Interasse (i) 150 cm
Angolo di falda 0 α°
Interasse effettivo 150 cm
Area sezione 252 cmq
Momento d'inerzia Jx 6804 cm4
Modulo di resistenza Wx 756 cm3
Modulo di resistenza Wy 588 cm3

ANALISI DEI CARICHI

Descrizione Spessore (cm) Peso spec.(Kg/m3) U.D.M

PESO PROPRIO ELEMENTO G1 600 10 Kg/m2


CARICHI PERMANENTI G2 110 Kg/m2
TOTALE PERMANENTI (G) 120 Kg/m2

CARICHI ACCIDENTALI

Neve (Qn) 200 Kg/m2


Vento (Qv) 0 Kg/m2
TOTALE ACCIDENTALI 200 Kg/m2
CARICO CONCENTRATO (P1) 0 Kg
P FATTORIZZATO SLU 0 Kg

VERIFICHE SLU

SOLLECITAZIONI

Fd = gg*Gk+gq*(Q1k+y0*Qik)
qdC1 = 684 Kg/ml
Taglio
TA 1461 Kg
TB -1461 Kg
2
Momento flettente tot = QL /8
MAB -1559 Kgm
Freccia max SLU
f MAX SLU1 -4.29 cm
VALORI DI CALCOLO DELLE RESISTENZA
CdC1

tipo di legno LAMELLARE


classe di servizio 1 interno
classe di durata D (BREVE)

gM 1.45
Kmod1 0.90

VERIFICA A FLESSIONE E SVERGOLAMENTO

CdC1

Momento max = 1559 Kgm


Mdx = 1559 Kgm
Mdy = 0 Kgm

σm,x,d = Mdx/Wx = 206 Kg/cm2


σm,y,d = Mdy/Wy = 0 Kg/cm2

fm,d = Kmod*fm,k/gm = 87 Kg/cm2


CONDIZIONE DI VERIFICA
σm,x,d < Kcrit*fm,d

σm,cr = 944 N/mmq


λrel,m = 0.39
Kcrit = 1.00
Kcrit*fm,d = 87

NON VERIFICATA

VERIFICA A TAGLIO

CdC1

Vd = 1461 Kg
τd= 1.5*Vd/b*h 8.7 Kg/cm2
fv,d = Kmod*fv,k/gm = 10.6 Kg/cm2
CONDIZIONE DI VERIFICA
td < fv,d

VERIFICATA
VERIFICA A SCHIACCIAMENTO SUGLI APPOGGI

CdC1

Fc,90,d = Vd 1461 Kg

dim. appoggio "A" 15 cm


dim. appoggio "B" 14 cm

σc,90,d = Fc,90,d /A90 7.0 Kg/cm2


fc,90,d =Kmod*fc,90,k/gm 12.4 Kg/cm2
CONDIZIONE DI VERIFICA
σc,90,d <1.5* fc,90,d

1.5* fc,90,d = 18.6 Kg/cm2

VERIFICATA

VERIFICHE SLE

VERIFICA A DEFORMABILITA' - neve+vento


b= 14 cm
h= 18 cm
Momento d'inerzia Jx = 6804 cm4
Modulo elastico E = 70000 Kg/cm2
controfreccia w0 = 0 cm

CdE 1 combinazione rara 1 480 Kg/ml


2 330 Kg/ml
max 480 Kg/ml

CdE 2 combinazioni frequenti 1 240 Kg/ml


2 240 Kg/ml
max 240 Kg/ml

CdE 3 combinazioni quasi-permanenti 1 180 Kg/ml


2 /
max 180 Kg/ml

w(M) w(T) = ql2/8GA' w max


Freccia istantanea totale wist (CdE1)= 4.36
5/384*QL4/EJ = 4.36 0.12 4.48 cm

Freccia differita wdif (CdE3)= 1.64


4
5/384*QL /EJ = 1.64 0.04 1.68 cm

CdE 2' comb. freq. solo carichi variabili 1 60 Kg/ml


2 0 Kg/ml
max 60 Kg/ml

Freccia istantanea solo variab w'ist (CdE2')= 0.55


4 2
5/384*QL /EJ + ql /8GA'= 0.55 0.01 0.56 cm

wist (CdE1) < L / 300 4.48 1.42 NON VERIFICATA


wfin = wist+wdiff-wc < L / 200 6.16 2.14 NON VERIFICATA
Sia le verifiche di resistenza che quelle di deformabilità hanno dato esito negativo: occorre progettare un
intervento di rinforzo.

In accordo con la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio di Ravenna, si è valutato di


mantenere e conservare in toto le strutture lignee esistenti, affiancando gli elementi le cui verifiche di
sicurezza abbiano fornito esito negativo con nuovi elementi in metallo ai quali viene affidata l’intera capacità
portante della copertura. Ciò è reso possibile dalla sovrapposizione delle tre orditure (puntoni, arcarecci,
terzere e soprastante tavolame).

Le sollecitazioni di verifica vengono pertanto, nel caso in questione, affidate per ciascun elemento ad una
coppia di profilati metallici in acciaio S275 JR pressopiegati, sezione C 180x60x30x4 mm, collegati
all’elemento ligneo per mezzo di una serie di barre filettate in fori passanti praticati a quinconce con passo
60 cm per tutta la sua lunghezza.

I profili metallici poggiano su altrettanti elementi di rinforzo in corrispondenza dell’intersezione degli


arcarecci con i puntoni, secondo i particolari esecutivi riportati negli elaborati grafici di progetto.

Le sollecitazioni di progetto (MEd = 1.559 kg*m; VEd = 1.461 kg) risultano ampiamente sopportabili dai due
profili accoppiati, sia in termini di resistenza che di deformabilità:

   
Loggia (esistente): puntoni 17x20 cm – classe C14 – passo 425 cm – luce massima 500 cm

CARATTERISTICHE MECCANICHE DEL MATERIALE

U.D.M

SPECIE CATEGORIA C14

E0mean // 70000 Kg/cm2


E † 2300 Kg/cm2
Gmean 4400 Kg/cm2
valore caratteristico di resistenza a flessione // fm,k 140 Kg/cm2
valore caratteristico di resistenza a trazione // ft,0,g,k 80 Kg/cm2
valore caratteristico di resistenza a trazione † ft,90,g,k 4 Kg/cm2
valore caratteristico di resistenza a compressione // fc,0,g,k 160 Kg/cm2
valore caratteristico di resistenza a compressione † fc,90,g,k 20 Kg/cm2
valore caratteristico di resistenza a taglio e torsione fv,g,k 17 Kg/cm2
E //0,05 47000 Kg/cm2

CARATTERISTICHE GEOMETRICHE

U.D.M
Luce di calcolo effettiva 5.00 m
Base della trave (b) 17 cm
Altezza della trave (h) 20 cm
Interasse (i) 425 cm
Angolo di falda 0 α°
Interasse effettivo 425 cm
Area sezione 340 cmq
Momento d'inerzia Jx 11333 cm4
Modulo di resistenza Wx 1133 cm3
Modulo di resistenza Wy 963 cm3

ANALISI DEI CARICHI

Descrizione Spessore (cm) Peso spec.(Kg/m3) U.D.M

PESO PROPRIO ELEMENTO G1 600 5 Kg/m2


CARICHI PERMANENTI G2 110 Kg/m2
TOTALE PERMANENTI (G) 115 Kg/m2

CARICHI ACCIDENTALI

Neve (Qn) 200 Kg/m2


Vento (Qv) 0 Kg/m2
TOTALE ACCIDENTALI 200 Kg/m2
CARICO CONCENTRATO (P1) 0 Kg
P FATTORIZZATO SLU 0 Kg

VERIFICHE SLU
SOLLECITAZIONI

Fd = gg*Gk+gq*(Q1k+y0*Qik)
qdC1 = 1909 Kg/ml
Taglio
TA 4773 Kg
TB -4773 Kg
2
Momento flettente tot = QL /8
MAB -5966 Kgm
Freccia max SLU
f MAX SLU1 -13.51 cm
VALORI DI CALCOLO DELLE RESISTENZA
CdC1

tipo di legno LAMELLARE


classe di servizio 1 interno
classe di durata D (BREVE)

gM 1.45
Kmod1 0.90

VERIFICA A FLESSIONE E SVERGOLAMENTO


CdC1

Momento max = 5966 Kgm


Mdx = 5966 Kgm
Mdy = 0 Kgm

σm,x,d = Mdx/Wx = 526 Kg/cm2


σm,y,d = Mdy/Wy = 0 Kg/cm2

fm,d = Kmod*fm,k/gm = 87 Kg/cm2


CONDIZIONE DI VERIFICA
σm,x,d < Kcrit*fm,d

σm,cr = 1070 N/mmq


λrel,m = 0.36
Kcrit = 1.00

Kcrit*fm,d = 87 Kcrit*fm,d = 87
NON VERIFICATA

VERIFICA A TAGLIO

CdC1

Vd = 4773 Kg
τd= 1.5*Vd/b*h 21.1 Kg/cm2
fv,d = Kmod*fv,k/gm = 10.6 Kg/cm2
CONDIZIONE DI VERIFICA
td < fv,d

NON VERIFICATA

VERIFICA A SCHIACCIAMENTO SUGLI APPOGGI

CdC1

Fc,90,d = Vd 4773 Kg

dim. appoggio "A" 15 cm


dim. appoggio "B" 17 cm

σc,90,d = Fc,90,d /A90 18.7 Kg/cm2


fc,90,d =Kmod*fc,90,k/gm 12.4 Kg/cm2
CONDIZIONE DI VERIFICA
σc,90,d <1.5* fc,90,d

1.5* fc,90,d = 18.6 Kg/cm2

NON VERIFICATA

VERIFICHE SLE

VERIFICA A DEFORMABILITA' - neve+vento


b= 17 cm
h= 20 cm
Momento d'inerzia Jx = 11333 cm4
Modulo elastico E = 70000 Kg/cm2
controfreccia w0 = 0 cm
CdE 1 combinazione rara 1 1338 Kg/ml
2 913 Kg/ml
max 1338 Kg/ml

CdE 2 combinazioni frequenti 1 658 Kg/ml


2 658 Kg/ml
max 658 Kg/ml

CdE 3 combinazioni quasi-permanenti 1 488 Kg/ml


2 /
max 488 Kg/ml

w(M) w(T) = ql2/8GA' w max


Freccia istantanea totale wist (CdE1)= 13.72
4
5/384*QL /EJ = 13.72 0.34 14.06 cm

Freccia differita wdif (CdE3)= 5.00


4
5/384*QL /EJ = 5.00 0.12 5.13 cm

CdE 2' comb. freq. solo carichi variabili 1 170 Kg/ml


2 0 Kg/ml
max 170 Kg/ml

Freccia istantanea solo variab w'ist (CdE2')= 1.74


5/384*QL4/EJ + ql2/8GA'= 1.74 0.04 1.79 cm

wist (CdE1) < L / 300 14.06 1.67 NON VERIFICATA


wfin = wist+wdiff-wc < L / 200 19.19 2.50 NON VERIFICATA
Sia le verifiche di resistenza che quelle di deformabilità hanno dato esito negativo: occorre progettare un
intervento di rinforzo.

In accordo con la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio di Ravenna, si è valutato di


mantenere e conservare in toto le strutture lignee esistenti, affiancando gli elementi le cui verifiche di
sicurezza abbiano fornito esito negativo con nuovi elementi in metallo ai quali viene affidata l’intera capacità
portante della copertura. Ciò è reso possibile dalla sovrapposizione delle tre orditure (puntoni, arcarecci,
terzere e soprastante tavolame).

Le sollecitazioni di verifica vengono pertanto, nel caso in questione, affidate per ciascun elemento ad una
coppia di profilati metallici in acciaio S275 JR pressopiegati, sezione C 200x100x50x5 mm, collegati
all’elemento ligneo per mezzo di una serie di barre filettate in fori passanti praticati a quinconce con passo
60 cm per tutta la sua lunghezza.

I profili metallici poggiano su altrettanti elementi di rinforzo in corrispondenza dell’intersezione degli


arcarecci con i puntoni, secondo i particolari esecutivi riportati negli elaborati grafici di progetto.

Le sollecitazioni di progetto (MEd = 5.924 kg*m; VEd = 4.739 kg) risultano ampiamente sopportabili dai due
profili accoppiati, sia in termini di resistenza che di deformabilità:

   
j.3) Verifiche di sicurezza inerenti le capriate lignee esistenti

Nel fabbricato denominato ex scuola di musica, la principale specchiatura del solaio di copertura è
attualmente costituita da nr. 6 capriate lignee con catena e sottocatena, costituite da elementi in legno
massiccio sezione minima 20x20 cm, che attualmente paiono caratterizzate da un buono stato di
conservazione.

Previa verifica puntuale anche mediante sondaggi (ora non possibili a causa della presenza di un
controsoffitto in cannarella), in sede di direzione lavori verrà accertata la possibilità di mantenerle,
eseguendo il solo consolidamento dei nodi che risultano attualmente privi di ferramenta di collegamento.

Di seguito pertanto viene eseguita la verifica di sicurezza degli elementi lignei, considerando la specie
legnosa di abete con classe di resistenza minima secondo la tabella fornita dal CNR nella tabella 18-1 dell’
DT205 del 2007, ovvero la C14.

 
 
Viene realizzato un semplice modello di calcolo per mezzo di software fem (Mastersap della AMV) eseguendo 
una analisi statica lineare al fine di determinare lo stato tensionale dei singoli elementi lignei:  

   
Modello capriata in legno – schema statico di calcolo 
I valori di calcolo per le proprietà del materiale “Xd” sono stati definiti a partire dai valori caratteristici della
tipologia di legno utilizzato e con riferimento combinato alle classi di servizio (umidità ambiente) e alle
classi di durata del carico. Per la determinazione del Kmod è stata considerata l’azione di minor durata
(“media durata” dei carichi variabili), la classe di servizio 2 e il coefficiente parziale di sicurezza per il legno
massiccio ɣM=1,50. Le resistenze di calcolo a flessione, taglio e compressione valgono rispettivamente:

fm,d =[Kmod(0,80)*fm,k(140)]/ ɣM (1,50) = 75 daN/cm2

fv,d =[Kmod(0,80)* fv,k (17)]/ ɣM (1,50) = 9 daN/cm2

fc,0,d=[Kmod(0,80)*fc,k(160)]/ ɣM (1,50)= 85 daN/cm2

ft,0,d=[Kmod(0,80)*ft0,k(80)]/ ɣM (1,50)= 43 daN/cm2

La capriata è composta da elementi di sez.20x20cm e copre una luce massima pari a 9,20 m circa.

L’elemento più sollecitato risulta essere il puntone, che presenta le seguenti tensioni di calcolo:
 Tensione di calcolo a compressione σc,0,d=N/A=6.600 daN / 400 cm2 = 16 daN/cm2
 Tensione di calcolo a flessione σm,d=M/W=68.682 daN / cm / 1.333 cm3 = 51 daN/cm2.

Verifica di resistenza “slu”

- Verifica a pressoflessione del puntone


La verifica a pressoflessione risulta soddisfatta in quanto:

(σc,0,d/ fc,0,d)2+ σm,d/ fm,d = (16/85)2 + (51/75) =0.71 < 1

- Verifica a taglio del puntone


La verifica a taglio risulta soddisfatta in quanto:

V Ed  S 3  V Ed 3  883 kg
d     3,31 kg / cm 2  f v , d
J b 2  b  h 2  20 cm  20 cm

Verifica di deformabilità “sle”

La verifica di deformabilità viene eseguita sul puntone della nuova capriata, adottando il carico derivante
dalla combinazione di carico “rara”.

La freccia massima in mezzeria risulta:

f ini  1, 43 cm  920 / 250  3 , 68 cm


Sforzo Normale Fx [daN]

Momento flettente Mz [daN*cm] 

Sforzo di Taglio Fy [daN]

Deformata statica comb. rara [cm]


j.4) Verifiche di sicurezza inerenti le catene metalliche per l’annullamento della spinta copertura loggiato

La copertura lignea esistente del loggiato prospiciente Piazza Martiri della Libertà, oggetto di
consolidamento mediante accoppiamento di profilati metallici dimensionati in precedenza, presenta una
configurazione di tipo spingente. L’annullamento della spinta viene conseguito tramite il posizionamento
di una serie di tiranti metallici in corrispondenza di ciascuna trave spingente (puntone).

Di seguito viene riportato il calcolo della spinta di progetto:

H = Ha cos – Va sen = q L / 2 * sen * cos

Lmax = 500 cm

q SLU = 1909 daN/m

 = 20°

H = 1909 * 500 * 0.5 * sen(20) * cos(20) = 1.534 daN

La spinta viene assorbita dalle catene in tondo diametro 16 mm (A = 201 mm2, fyk = 275 Mpa), dotate
di NRd a trazione pari a 5.200 daN.

L’ancoraggio delle catene avviene mediante piastre metalliche collegate alla muratura del palazzo del
Podestà (paramento murario da 70 cm circa di spessore, non a sacco) con nr. 6 tasselli M12 e resine
epossidiche per l’inghisaggio su muratura in laterizio tipo HILTI HIT HY-270.

La verifica a strappo risulta soddisfatta, anche considerando a favore di sicurezza le peggiori


caratteristiche meccaniche della muratura:

NRk,p (hef = 100 mm) = 3,5 kN * 6 = 20 kN > 15,34 daN


Il collegamento a taglio tra la catena e piastre di ancoraggio (sia sul lato esterno che su quello interno)
avviene con un bullone M12 classe 8.8 sollecitato a taglio lungo due piani di sollecitazione:

VRd = 0,6 * ftbk + Ares / m2 = 0,6 * 800 * 84 / 1,25 = 32.256 N = 3.225 daN * 2 = 6.450 daN > 1.534 daN
j.5) Verifiche di sicurezza inerenti le nuove pedane di rialzo del calpestio in acciaio

Vengono di seguito riportate le verifiche di sicurezza (resistenza e deformabilità) inerenti i profili principali
e secondari delle pedane metalliche realizzate in alcune specchiature del solaio di piano secondo,
all’interno dei locali della ex scuola di musica e all’interno della Loggia su Piazza dei Martiri. Le pedane
sono costituite da una orditura di profilati metallici fissati tramite mensole (e pertanto, nodi a cerniera) ai
muri perimetrali del fabbricato, rimanendo discostate dagli attuali solai, per rispondere all’esigenza
architettonica di uniformare la quota di calpestio dei suddetti locali a quella del Salone dell’Arengo. Lo
spazio intercluso tra i solai esistenti e le nuove pedane resterà inaccessibile se non per la manutenzione
delle tubazioni impiantistiche che vi corrono all’interno (impianti elettrici e meccanici).

I limitati pilastri che si rendono necessari per poter seguire il profilo geometrico delle pedane e delle relative
scale di accesso risultano ancorati con piastre sulle teste dei paramenti murari del piano inferiore, senza
mai risultare in falso sui solai esistenti.

Inoltre, il sovraccarico generato da questi nuovi elementi sulle strutture di elevazione (murature perimetrali)
viene compensato mediante la rimozione della pavimentazione e del pesante sottofondo presentato
attualmente dai solai esistenti in tutti i locali interni del secondo piano del fabbricato. Laddove insistono le
pedane, verrà lasciato a nudo il finito strutturale del solaio esistente; altrove, verrà posata una nuova
pavimentazione in legno con relativo sottofondo alleggerito (ISOCAL 400 kg/mc), conseguendo comunque
una riduzione dei pesi trasferiti alle strutture portanti.

In particolare, l’attuale stratigrafia presenta nei locali in oggetto:

- Pavimentazione in cotto o mattonato di laterizio sp. medio 2 cm: 50 daN/mq;


- Massetto in sabbia e cemento sp. medio 5 cm: 100 daN/m;

e pertanto, mediamente, un peso permanente portato G2 pari a minimo 150 daN/mq.

Le pedane previste in progetto, considerando una incidenza delle orditure metalliche di 50 daN/mq e la
soprastante finitura con tavole di legno massello sp. 5 cm (30 daN/mq), posate a secco direttamente sulle
travi in acciaio, comportano pertanto una notevole diminuzione dei carichi permanenti portati.
j.5.1) Pedana interna ai locali della ex scuola di musica:

Verifica trave principale heb160

Lunghezza trave: 5,20 m


Area di influenza del carico: 13,45 mq Interasse medio: 13,45 / 5,20 =2,50 m

   
Verifica travetti secondari ipe160

Lunghezza trave: 2,30 m


Interasse medio: 1,00 m
j.5.2) Pedana interna al loggiato su Piazza dei Martiri:

Verifica travetti secondari ipe160

Lunghezza trave: 4,80 m


Interasse medio: 2,40 m

   

Verifica travetti secondari ipe160

Lunghezza trave: 2,30 m


Interasse medio: 1,00 m
j.5.3) Verifiche dei collegamenti tra profili metallici

Verifica unione travetti secondari ipe160 – travi principali heb160

VEd = 985 daN

Il collegamento avviene mediante nr. 2 bulloni M12 a taglio.

 
Verifica unione mensole metalliche di appoggio heb160 – muratura

VEd = 5.355 daN = 53 kN

Il collegamento avviene mediante nr. 6 barre filettate M12 a taglio, inghisate nella muratura con resine
epossidiche tipo HILTI HIT-HY 270 all’interno di preforo diametro 20 mm e profondità minima 80 mm.

 
j.6) Verifiche di sicurezza inerenti la nuova parete divisoria interna, priva di carattere portante, h>4,50 mt

Inoltre all’interno del Salone dell’Arengo, sarà realizzata una nuova parete divisoria interna priva di carattere
portante, necessaria per la separazione delle sale espositive dal locale tecnico, mediante la realizzazione
di un telaio in montanti e traversi di alluminio fissato al solaio sottostante (volte in muratura con soprastante
cappa in c.c.a sp. 10 cm circa, armata con rete elettrosaldata d6 mm maglia 20x20 cm, vedi sondaggi
eseguiti) ed ai paramenti murari laterali.

La parete sarà realizzata con struttura in profili metallici a “C” e “U” e tamponata da ambo i lati con doppia
lastra in cartongesso di spessore 12,5 mm. Completa la parete l’isolamento interno in lana minerale.

L’orditura metallica è realizzata con profili montanti C100/50 spessore 0,8mm e profili guida U100x40
spessore 0,6mm, opportunamente ancorati alla struttura esistente.

Come detto in precedenza i profili sono di due tipi:

- guide a “U”, da posizionare a pavimento e soffitto

- montanti a “C”, da inserire nelle guide.

Analisi dei carichi

Si considera il peso proprio della nuova parete in cartongesso e del relativo telaio metallico pari a 43
kg/m2.
Le pareti divisorie vengono dimensionate considerando i carichi statici secondo il D.M. 17 gennaio 2018.

In base al Decreto, alle pareti possono essere attribuiti sovraccarichi orizzontali lineari “Hk” a quota 120 cm
secondo la Tabella 3.1.II. Nel caso in esame si adotta un carico lineare orizzontale Hk=300Kg/m posto a
quota 120 cm.

Verifica effetti dell’azione sismica secondo il punto §7.2.3

Si allega il foglio di calcolo con la determinazione della forza Fa sul singolo montante posto ad interasse i
= 60cm.

Verifica dei pannelli di tamponatura


D.M. 14/01/2008 - § 7.2.3

La forza risultante Fa valuta al baricentro dell'elemento non strutturale è calcolata secondo la seguente
relazione:

Fa = (Sa W a) / qa
p
Z 7.75 m quota pannello
H 10.60 m altezza edificio
S 1.4 amplificazione locale
h 4.25 m altezza pannello
g mur 60.00 kg/mc peso specifico muratura
t 0.16 m spessore pareti
W 40.8 kg/m peso parete

l 0.60 m lunghezza parete (interasse tra due montanti)


Ta / T1 0.00 s rapporto periodo di vibrazione del pannello/struttura tende a 0
ag 0.212 g accelerazione al suolo
Sa 0.622 accelerazione adimensionale pannello
qa 2 fattore di struttura del pannello
Fa 7.62 kg forza fuori piano pannello
Ma 8.09 kgm momento generato da Fa

Trattandosi di uno schema statico “appoggio – appoggio” con carico in mezzeria, si ottiene un momento
massimo sollecitante pari a:

Fa  h 8.09kg  425cm
M Ed    860kg  cm
4 4
che risulta inferiore al momento resistente del profilo “C50x100” spessore 0.8mm.

Verifica effetti carichi statici

Il tamponamento è soggetto ad una azione variabile orizzontale (distribuita linearmente per unità di
lunghezza) applicata ad una quota di 1,20m dal piano di calpestio (la cui entità è funzione della
destinazione d’uso dell’edificio).

I sovraccarichi di esercizio (azioni orizzontali distribuite linearmente per unità di lunghezza, indicate con
Hk) sono definiti in accordo alla Tabella 3.1.II del D.M. 17/01/2018, qui di seguito riportata per comodità.
Nel caso in esame, il tamponamento viene realizzato all’interno di un’attività commerciale, si considera
quindi una categoria D (Cat. D1-D2), con valore di Hk pari a 2,00 kN/m.

I montanti del tamponamento sono posti ad interasse pari a circa 0,60 m; si ottiene una forza concentrata
(combinazione fondamentale S.L.U.):

300  1,5  400daN / m  P  0,60m  400daN / m  240daN

Verifica a taglio del singolo collegamento

Si esegue la verifica del collegamento realizzato mediante 2 tasselli M8 per ciascun montante.

La forza di taglio agente sul singolo collegamento viene considerata pari a 120 daN

La resistenza a taglio di un ancorante ad espansione M8 tipo “Vorpa” risulta pari a 1490daN, ampiamente
maggiore del taglio sollecitante pari a 120 daN.

Si riporta la scheda tecnica dell’ancorante (tipico).


k) Caratteristiche e affidabilità del codice di calcolo

Ai fini della progettazione e della valutazione della sicurezza degli interventi oggetto della presente istanza
non sono stati utilizzati codici di calcolo ma semplici calcoli manuali coadiuvati da fogli elettronici di
comprovata validità.

l) Verifiche Geotecniche delle Fondazioni

Gli interventi previsti a progetto non interessano le strutture di fondazione, né è previsto un aumento dei
carichi al suolo, pertanto non si è ritenuto necessario provvedere ad alcuna verifica geotecnica delle
strutture di fondazione.

m) Indicazione della categoria di intervento previsto e motivazione della scelta adottata;

L’intervento viene inquadrato come “Riparazione o Intervento Locale” ai sensi del § 8.4.1. del D.M. 17
Gennaio 2018 e del § C8.4.3 della rispettiva Circolare Applicativa di cui al D.Lgs n. 617 del 9 Febbraio
2009: “Interventi di ripristino o rinforzo delle connessioni tra elementi strutturali diversi (ad esempio tra pareti
murarie, tra pareti e travi o solai, anche attraverso l’introduzione di catene/tiranti) ricadono in questa
categoria, in quanto comunque migliorano anche il comportamento globale della struttura, particolarmente
rispetto alle azioni sismiche. Infine, interventi di variazione della configurazione di un elemento strutturale,
attraverso la sua sostituzione o un rafforzamento localizzato (ad esempio l’apertura di un vano in una parete
muraria, accompagnata da opportuni rinforzi) possono rientrare in questa categoria solo a condizione che
si dimostri che la rigidezza dell’elemento variato non cambi significativamente e che la resistenza e la
capacità di deformazione, anche in campo plastico, non peggiorino ai fini del comportamento rispetto alle
azioni orizzontali. La relazione di cui al par. 8.2 che, in questi casi, potrà essere limitata alle sole parti
interessate dall’intervento ed a quelle con esse interagenti, dovrà documentare le carenze strutturali
riscontrate, risolte e/o persistenti, ed indicare le eventuali conseguenti limitazioni all’uso della costruzione.”

n) Descrizione della struttura esistente nel suo insieme, delle eventuali interazioni con altre unità strutturali
e delle modalità con cui di ciò si è tenuto conto, dei principali interventi realizzati nel tempo, nonché sintesi
delle vulnerabilità riscontrate, derivanti dal rilievo strutturale;

Si rimanda a quanto esaustivamente descritto e documentato nei precedenti paragrafi a) e b).

o) Definizione delle proprietà meccaniche dei materiali costituenti le strutture interessate dall’intervento, in
relazione ad eventuali indagini specialistiche condotte o ad altro materiale disponibile, e conseguente
determinazione dei livelli di conoscenza e dei corrispondenti fattori di confidenza;

E’ stata svolta una estesa ed approfondita campagna di indagini distruttive per accertare visivamente lo
stato di conservazione dei principali elementi strutturali che compongono l’involucro dell’unità immobiliare
oggetto di intervento (solaio di copertura, solai di interpiano, murature interne e perimetrali). Si evince che
la muratura che compone l’edificio sia costituita da mattoni pieni con buona tessitura unita da giunti di
malta di calce e cemento.

Sulla base delle informazioni complessivamente acquisite sul fabbricato, si assume un livello di
conoscenza limitato LC1, basato su rilievi di tipo visivo (§ C8A.1.A Circ. n.617 2/2/09), che porta
all’adozione di un fattore di confidenza FC = 1,35 (tabella C8A.1.1).
Muratura esistente

Per la muratura esistente si fa quindi riferimento ai valori minimi di resistenza e ai valori medi dei moduli di
elasticità riportati nella Tabella C8A.2.1 (Circ. n.617 2/2/09).

Come indicato al §8.7.1.5 della Circolare n.617, nel caso di analisi elastica, i valori di calcolo delle
resistenze sono ottenuti dividendo i valori medi per i rispettivi fattori di confidenza e per il coefficiente
parziale di sicurezza dei materiali.

A causa delle limitate conoscenze sulle proprietà dei materiali, non vengono applicati alle caratteristiche
base i coefficienti migliorativi come da Tabella C8A.2.2 (Circ. n.617 2/2/09).

- fm = 240 N/cm2
- 0 = 6 N/cm2
- E = (1.200 + 1.800) / 2 = 1.500 N/mm2
- G = (400 + 600) / 2 = 500 N/mm2
- w = 18 kN/m3

I valori di calcolo adoperati per la valutazione della sicurezza del fabbricato nelle condizioni pre e post
intervento sono pertanto i seguenti:
 resistenza a compressione di calcolo della muratura:
fm
fd  = 178 N/cm2
FC

 resistenza a taglio di calcolo della muratura in assenza di compressione:


0
 0d  = 4,44 N/cm2
FC
 Modulo di elasticità normale
E = 1.500 / FC = 1.111 N/mm2

 Modulo di elasticità tangenziale


G = 500 / FC = 370 N/mm2

Riportando quanto suggerito dal CTS nel “Parere in merito alla classificazione degli interventi di formazione
e/o modifica di aperture in pareti murarie. (Rif. prot. int. n. 35)” del 12.01.2012, ai fini della realizzazione dei
confronti tra lo stato di fatto e quello di progetto delle singole pareti eseguiti in termini di rigidezza elastica
o equivalente (energia di deformazione), è opportuno che le caratteristiche dei materiali esistenti siano
assunte con riferimento ai loro valori più probabili (valori medi), senza l’applicazione dei fattori di
confidenza FC (ferma restando la possibilità di impiegare valori ridotti delle rigidezze per tener conto dello
stato di fessurazione nei materiali fragili).

Vengono pertanto assunti i valori medi tra quelli proposti in tabella C8A.1.1 Circ. n. 617 2/2/09 sia per le
resistenze che per i moduli elastici, dimezzando questi ultimi come suggerito dal § 7.8.1.5.2 DM 14/01/08.

Pertanto, per tale tipologia di analisi vengono presi a riferimento i seguenti valori delle caratteristiche
meccaniche della muratura:

- fm = (240 + 400) / 2 = 320 N/cm2


- 0 = (6 + 9,2) / 2 = 7,6 N/cm2
- E = (1200 + 1800) / 2 * 0,5 = 1500 * 0,5 = 750 N/mm2
- G = (400 + 600) / 2 * 0,5 = 500 * 0,5 = 250 N/mm2
- w = 18 kN/m3
Orditure lignee esistenti

Per quanto riguarda le orditure lignee esistenti, ai fini dello svolgimento delle verifiche, a favore di sicurezza
si è considerata la peggiore tra le classi riportate dal DT206 del 2007 edito dal CNR, del quale si riporta di
seguito la tabella 18-1 tratta dall’Allegato 3:

p) Risultati più significativi emersi dal confronto tra i livelli di sicurezza pre e post intervento, in condizioni
statiche e sismiche;

In assenza dello svolgimento di un’analisi globale sul fabbricato in questione, si rimanda direttamente ai
risultati delle verifiche di sicurezza riportati nel precedente paragrafo j). Tutti gli elementi strutturali
interessati da sostituzione e/o consolidamento (orditure primarie e secondari nel solaio di piano secondo
e in copertura) hanno conseguito nello stato di progetto un livello di sicurezza conforme alle vigenti
normative e pertanto certamente superiore rispetto allo stato di fatto.

Inoltre, a livello globale, è possibile accertare una favorevole diminuzione dei carichi permanenti sia nel
solaio di copertura che in quello di piano secondo, oltreché un miglioramento delle connessioni tra
copertura ed elevazioni grazie all’introduzione di un cordolo tirante metallico. Infine, nella copertura del
loggiato su Piazza dei Martiri, è stata eliminata la spinta generata dalla precedente copertura spingente
mediante l’inserimento di opportuni tiranti.

A livello di strutture verticali di elevazione (murature portanti), gli interventi si concentrano in una serie di
modifiche alle aperture esistenti, di seguito descritte ed analizzate singolarmente:
- Chiusure di aperture e nicchie esistenti all’interno dei locali della ex scuola di musica (interventi
identificati dai codici 1a, 1b, 1c ed 1d riportati negli elaborati grafici): si tratta di interventi che
indubbiamente aumentano il livello di sicurezza del fabbricato pur non alterandone il
comportamento dinamico complessivo: le chiusure sono localizzate in prossimità di spigoli murari
o intersezioni tra i setti interni e quelli perimetrali, per cui contribuiscono a migliorare il
comportamento scatolare del fabbricato;

- Realizzazione di nuova porta (codice 2) all’interno di nicchia esistente, sulla quale insiste
attualmente una finestra. L’intervento, che comprende anche il raddoppio murario di una delle due
spalle della nuova porta portandone il filo interno a pari della restante parete, non comporta una
tangibile variazione di rigidezza o resistenza nel paramento murario in quanto le porzioni sismo-
resistenti rimangono inalterate;

- Eliminazione di pareti esistenti, in falso sui solai sottostanti (volte), realizzate in mattoni pieni e/o
forati, non ammorsati ai paramenti murari perimetrali (vedi sondaggi): si tratta di interventi che
vanno ad eliminare evidenti vulnerabilità attualmente riscontrate nel fabbricato, migliorando le
condizioni generali di sicurezza degli orizzontamenti;

- Riallargamento di una apertura esistente precedentemente ristretta: in uno dei paramenti murari
interni, si procederà a riaprire una apertura esistente seguendo il profilo del soprastante arco di
scarico rinvenuto su uno dei due lati del paramento murario (a faccia a vista), eliminando le spalle
che attualmente restringono il vano, realizzate con mattoni forati sp. totale 10 cm. L’intervento non
comporta una tangibile variazione di rigidezza o resistenza nel paramento murario in quanto le
porzioni sismo-resistenti rimangono inalterate;

Sul corpo principale del Palazzo del Podestà, sono invece previsti i seguenti due interventi:  

- Allargamento di apertura esistente mediante prolungamento dell’arco di scarico esistente: le spalle


murarie verranno demolite per un tratto di 20 cm per parte, in modo da portare l’apertura dagli
attuali 140 cm di larghezza ai 180 cm richiesti per poter utilizzare il passaggio quale uscita di
emergenza con 3 moduli VVFF (60 cm cadauno);
- Riapertura di porta attualmente tamponata con allargamento previo posizionamento di nuova
architrave in doppio profilo metallico accoppiatto: le spalle murarie verranno demolite per un tratto
di 35 cm per parte, in modo da portare l’apertura dagli attuali 110 cm di larghezza ai 180 cm richiesti
per poter utilizzare il passaggio quale uscita di emergenza con 3 moduli VVFF (60 cm cadauno);

Anche senza lo svolgimento di calcoli numerici circa le variazioni di rigidezza, resistenza e deformabilità
della parete, appare chiaro come l’indebolimento del paramento murario risulti del tutto trascurabile
rispetto alla sua interezza: trattasi infatti di parete di spessore medio compreso tra i 70 ed i 75 cm, di
lunghezza complessiva pari a 49 mt, la cui area sismo-resistente, epurata delle aperture già ora esistenti
risulta pari a 20,3 mq.

La demolizione di 1,1 metri lineari di paramento (due spalle da 0,20 mt e due da 0,35 mt) comporta una
riduzione di circa 0,8 mq di superficie, ovvero inferiore al 4% rispetto allo stato attuale.

In fede,

Ing. Marco Peroni

(documento firmato digitalmente)

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