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TEMA: I laterizi tra tradizione e innovazione

I LATERIZI
I laterizi sono materiali da costruzione artificiali di vasto uso ricavati dalla
cottura di argilla impura (il consumo pro capite Italiano è dell’ordine di
400 Kg/anno), caratterizzati da forma regolare e da dimensioni e peso tali
che ne consentano un’agevole posa manuale.
Sono impiegati in genere per la realizzazione di murature, solai, coperture
e rivestimenti.
In figura sono mostrati alcuni esempi delle più comuni tipologie di laterizi
ma nella realtà è disponibile una grande varietà di prodotti destinati a
diverse applicazioni.
INFORMAZIONI STORICHE
Primi impieghi: i laterizi crudi

Gli edifici in mattoni di argilla cruda


risalgono al 14000 a.C., soprattutto nella
valle del Nilo se ne trovano tracce.
L’argilla cruda è attaccabile dall’umidità,
il suo stato è variabile. La presenza di
intemperie, la rende plastica, e indurisce
quando il clima è Secco.

Edifici tradizionali in argilla cruda, Yemen

In MESOPOTAMIA, intorno al 4000 a.C.,


si assiste alla produzione
“standardizzata” di mattoni crudi di
forma rettangolare, in seguito utilizzati
insieme al bitume per realizzare le
ziqqurat, grandiosi templi gradonati a
base quadrilatera. Ricostruzione teorica di una ziqqurat.
INFORMAZIONI STORICHE
Primi impieghi: i laterizi cotti
Alla cottura dei mattoni si arrivò intorno al I sec.
a.C.; la diffusione di tale procedimento in Italia
è da attribuire ai coloni greci.
La tecnologia dei laterizi cotti raggiunse la
massima espressione grazie alle maestranze
romane. L’impasto veniva compresso a mano in
forme di legno, quindi i mattoni venivano fatti
essiccare in zona ventilata. Infine, venivano Repertorio romano laterizi cotti.
cotti alla temperatura di circa 800 °C.

La tecnica produttiva dei laterizi continuò in modo


fiorente anche nel periodo Paleocristiano Bizantino
e nel periodo Romanico, momenti in cui si seppero
apprezzare le qualità decorative e strutturali.

Mausoleo di Galla Placidia, Ravenna,


V secolo d.C.
INFORMAZIONI STORICHE
Primi impieghi: i laterizi cotti
Nel Rinascimento, il ruolo strutturale del laterizio
fu rivalutato, tra gli altri, dalla realizzazione da
parte di Filippo Brunelleschi della cupola di Santa
Maria del Fiore (1420), concepita come una
doppia calotta: quella inferiore realizzata in
muratura di conci di pietra e quella superiore in
muratura di mattoni, posti in opera a spina di
pesce, in modo da costituire un sistema auto-
portante.

Nel periodo Barocco si rivalutano le qualità


estetiche del mattone, che viene impiegato per
caratterizzare le nuove configurazioni delle
facciate, in modo particolare negli effetti plastici
del muro.
Sant’Andrea delle Fratte, Roma, 1653
INFORMAZIONI STORICHE
Primi impieghi: i laterizi cotti

Con la Rivoluzione Industriale e con


l’invenzione del forno a fiamma continua,
brevettato da Hoffmann e Licht nel 1858,
la produzione dei laterizi conobbe una
straordinaria evoluzione; il loro impiego si
diffuse in tutti i settori dell’edilizia: case,
fabbriche, ponti, ecc.

Forno Hoffmann , pianta e sezione, 1858

Agli inizi del XX secolo, con l’affermarsi dell’acciaio e del cemento armato,
quali nuovi materiali da costruzione, il laterizio gradualmente perse il suo
uso con funzione strutturale, per assumere la funzione di alleggerimento
per i solai, di tamponamento per le pareti perimetrali e di rivestimento
superiore per le coperture.
IL CICLO DI PRODUZIONE

ESTRAZIONE E
PREPARAZIONE
DELL’IMPASTO

FORMATURA PER
ESTRUSIONE

FORMATURA PER
STAMPAGGIO

COTTURA

CONFEZIONAMENTO

STOCCAGGIO
E SPEDIZIONE
IL CICLO DI PRODUZIONE
ESTRAZIONE: l'argilla viene prelevata nelle cave preposte,
dove è possibile estrarre varie tipologie di argilla. In genere
sono utilizzate argille impure, contenenti: quarzo,
carbonato di calcio, solfati, ossido di ferro. L'argilla
sottratta viene poi accumulata al coperto pronta per essere
lavorata.
PREPARAZIONE DELL’IMPASTO: Le materie prime prelevate
dalla cava vengono macinate, miscelate e l’impasto così
ottenuto viene omogeneizzato. Le varie fasi della
lavorazione per arrivare ad un impasto uniforme sono:
raffinazione dell'argilla, bagnatura e impasto.

FORMATURA: Mediante la formatura si conferisce


all’impasto la forma del prodotto desiderato con
l’applicazione di una pressione sufficiente a deformarlo
plasticamente e stabilmente. Il crudo deve essere
sufficientemente resistente per sopportare il peso proprio
e le sollecitazione durante il trasporto. Ci sono vari metodi
di formatura: pressature o estrusione.
ESSICAMENTO: Questa operazione avviene in essiccatoi
artificiali, alimentati con aria calda prodotta da una
sorgente di calore. In questa fase viene stabilizzata
definitivamente la configurazione dei prodotti e tolta
l'acqua in eccesso che era precedentemente servita per far
acquistare all'argilla plasticità.
COTTURA: I prodotti vengono cotti all'interno di un forno,
detto a “tunnel”, costituito da una galleria, chiusa
all'estremità da porte, entro la quale scorrono dei carrelli a
ciclo continuo.
Attraverso la cottura, gli impasti essiccati acquistano le
proprietà fisico-meccaniche, le dimensioni e l’aspetto
definitivo. La temperatura di cottura varia tra 900-100 °C
STOCCAGGIO E SPEDIZIONE: In questa fase, chiamata anche
reggiatura, i laterizi vengono controllati selezionati per
l'imballaggio e quindi messi a deposito, pronti per la
spedizione.
CLASSIFICAZIONE
La UNI 8942 (prodotti di laterizio per murature) che considera la generalità
dei prodotti per murature (portanti, di tamponamento, di rivestimento, di
tramezzatura, ecc.) sia di laterizio normale che alleggerito in pasta. Tale
norma è strutturata in tre parti distinte: terminologia e sistemi di
classificazione (parte I°), limiti di accettazione (parte II°) e metodi di prova
(parte III°). I mattoni pieni

I mattoni semipieni

I mattoni forati

Possiamo individuare le I blocchi forati per murature


seguenti tipologie di maggior
impiego Le tavelle e i tavelloni

I laterizi speciali per solai

I laterizi per falde di copertura

I laterizi per pavimenti

I laterizi per rivestimenti


CLASSIFICAZIONE IN BASE ALLA PERCENTUALE DI FORATURA

NTC 08

j rapporto fra l'area complessiva


dei fori e l'area lorda della faccia
f sezione normale di un foro
I MATTONI PIENI

Presentano:
- una percentuale di foratura ɸ ≤ del 15%;
- dimensioni standard di 25 x 12 x 5.5 cm (UNI 5628/65), presentando quindi un rapporto
multiplo fra larghezza (testa), spessore ed altezza;
- massa volumica (densità) = 1.300÷1.800 Kg/mc.
I MATTONI SEMIPIENI

Presentano:
- una percentuale di foratura 15% < ɸ ≤ 45% e l’area media della sezione normale di un
foro deve essere inferiore a 12cm²,
- Sono molto resistenti e possono essere usati anche per murature portanti, inoltre la
presenza dei fori consente una più uniforme cottura con minori deformazioni.

Mattoni semipieni UNI (5.5x12x25) Mattoni semipieni bimattone


UNI (12x12x25)
I MATTONI FORATI

Presentano:
- una percentuale di foratura 45% < ɸ ≤ 55% presentano fori longitudinali di sezione
generalmente rettangolare;
-Sono utilizzati per strutture non portanti, quali tramezzi interni e pareti di
tamponamento.
-Tra i mattoni forati più diffusi, impiegati per tramezzi, si segnalano:

6x25x25/30/50 (8 fori) 8x12x25 (6 fori) 8x25x25 (10 fori)


I BLOCCHI FORATI
Sono simili ai mattoni forati salvo avere dimensioni maggiori avendo un volume maggiore
di 5500 cm³;
Questa categoria di laterizi ha avuto, negli ultimi anni un notevole sviluppo per far fronte
alle nuove tecniche costruttive ed alle problematiche di isolamento termico ed
acustico.
Al blocco in laterizio si richiede maggior leggerezza, coibenza, inerzia termica,
permeabilità al vapore, facilità di montaggio ed una resistenza adeguata.

Blocchi a foratura orizzontale Blocchi a foratura verticale


24x24x12 30 x 25x22.5
TAVELLE E TAVELLONI
Sono laterizi forati con una dimensione molto grande rispetto alle altre.
Le prime hanno in genere spessore di 3 o 4 cm, larghezza di 25 cm e lunghezza variabile
da 50 a 100 cm;
I tavelloni hanno spessori di 6 o 8 cm e lunghezza fino a 120cm.
I LATERIZI SPECIALI PER SOLAI
Sono impiegati come elementi di alleggerimento nei solai misti in laterizio e cls armato;
Alcune tipologie possono anche avere funzione resistente.
I tipi più usati sono la pignatta e la volterrana.
I LATERIZI PER FALDE DI COPERTURA
Presentano forma tali da poter essere assemblati per formare dei manti di copertura.
Possono essere curvi (come i coppi) o piani (come le tegole), in genere la loro forma varia
da regione a regione a seconda delle caratteristiche climatiche. I requisiti principali di
questi laterizi sono la resistenza al gelo e l’impermeabilità all’acqua.

Elementi in laterizio per coperture


a) embrice, b)portoghese, c)
marsigliese, d) coppo, e) olandese, f)
abbinamento embrice-coppo

Dimensioni tegola marsigliese Dimensioni coppo


I LATERIZI PER PAVIMENTI
Il cotto può essere usato sia all’interno che all’esterno, come testimoniano tante
interessanti e stupende pavimentazioni di antichi centri storici e palazzi monumentali.
La maggior parte della produzione di “cotto da pavimentazione” è fatta a macchina,
mediante estrusione della pasta; si ottiene in questo modo un cotto forte, con notevole
peso specifico e bassissima porosità e quindi grande resistenza e durata.
Non mancano però produzioni ancora realizzate a mano per impieghi particolari come il
restauro.
I LATERIZI PER RIVESTIMENTI
Sono particolarmente adatti per pareti esterne, per la loro resistenza agli agenti
atmosferici, per il colore, per la semplicità ed economia di messa in opera. Esistono tipi di
varia dimensione: listelli, quadri, angolari etc.
DALLA TRADIZIONE ALL’INNOVAZIONE DEL LATERIZIO

Possiamo considerare il laterizio come un


materiale innovativo e quindi capace di
rispondere meglio ed in maniera integrata a
tutte le problematiche edilizie: stabilità
strutturale, economicità di gestione, efficienza
energetica, compatibilità ambientale, durabilità,
comfort termoigrometrico e qualità
dell’ambiente abitato, sicurezza al fuoco.

L’innovazione è quindi legata a processi più complessi e non al solo all’aspetto


tecnologico, per affrontare, le tematiche legate all’ambiente ed alla sostenibilità
dei processi costruttivi e quindi rispettosa nei confronti delle esigenze di gestione
delle risorse sia economiche che energetiche.
DALLA TRADIZIONE ALL’INNOVAZIONE DEL LATERIZIO

Pertanto possiamo considerare il laterizio un materiale antico ed allo stesso


tempo moderno aperto quindi all’innovazione.

Uno dei temi più affascinanti del laterizio è che nonostante sia uno dei più
antichi materiali da costruzione rimane ancora oggi uno dei più utilizzati
,versatili ed efficaci sotto il profilo compositivo e prestazionale.

Si riportano di seguito alcuni esempi di realizzazioni significative in cui si evince


una delle potenzialità di tale materiale, quale l’impiego in facciata.
Paramenti faccia a vista
TEXTURE INNOVATIVE
di facciata in laterizio
È stata realizzata per una
famiglia con due bambini e
concepita con lo scopo di
rendere condivisibile lo
spazio all’e-sterno con gli
abitanti del vicinato.

Viene creato, un effetto decorativo, attraverso contrapposizione


tra parete liscia ed in rilievo puntiforme, in modo da produrre
l’originale “tessitura” a “pixel”.
La sua monumentalità, già implicita in una
forma così pura, è stata sapientemente
alleggerita dai disegni che, strategicamente
posizionati, contribuiscono a creare zone
traforate mediante il semplice cambio di
distanza tra gli elementi in laterizio
dell’involucro, allungandolo o accorciandolo a
seconda del disegno prescelto.
Il blocco della facciata è autoportante e si
compone di moduli di mattoni sovrapposti che,
succedendosi in rotazione sulle colonne in
laterizio, ripetono verticalmente un motivo
sequenziale, intersecandosi orizzontalmente e
proponendo ad intervalli regolari alcune file di
elementi non ruotati, utili a creare fasce di
rinforzo.

Centro di documentazione per i diritti umani


dell’Asia meridionale.
Il montaggio dei setti prefabbricati, il
cui rivestimento esterno, in laterizio,
è frutto del lavoro fuori opera,
tacendo la struttura in cemento
armato. La costruzione diviene come
una macchina di componenti da
montare.
La scelta del cotto, è stata determinata proprio
per le caratteristiche tipiche del materiale: la
capacità di schermare e filtrare la luce naturale e
di evocare le costruzioni della tradizione, ma
anche il forte legame con la contemporaneità,
per le tecnologie di montaggio e per la propria
capacità di durare.

Studio Archea, Biblioteca, Nembro (BG) 2002-07


CONCLUSIONI

È importante ricordare quanto l’innovazione non sia esclusivamente un modello


sequenziale di fasi dall’azienda al mercato.

Non sono quindi da perseguire solo obiettivi di tipo commerciale ma bisogna


anche soddisfare esigenze universalmente riconosciute come salute, sicurezza,
ambiente, comfort abitativo, controllo degli in-put e degli out-put di processo,
contenimento dell’uso di risorse non rinnovabili, durabilità nel tempo delle
prestazioni, riuso e riciclaggio dei materiali al momento della dismissione
dell’edificio.”

IL LATERIZIO SI PRESTA A TUTTO QUESTO

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