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Gu ino Gu ini

Guarino Guarini, un sacerdote dell'Ordine dei Teatini, architetto, trattatista, matematico e losofo, opera
principalmente a Torino, dove ha progettato edi ci religiosi e civili signi cativi. Sebbene abbia lavorato
anche in altre città come Messina, Parigi e Lisbona, le sue opere in questi luoghi sono state distrutte.
Prima di esplorare la sua attività a Torino, il testo fornisce un contesto storico sulla crescita urbana della
città, che nel 1620 aveva solo 20.000 abitanti. Torino, che era stata designata come capitale del ducato di
Savoia sotto il duca Emanuele Filiberto, aveva inizialmente un aspetto di cittadella forti cata. Tuttavia,
nel XVI secolo, attraverso tre fasi di espansione, la città si trasformò nel più completo esempio di
organismo urbano barocco in Europa, iniziando con il piano di ampliamento richiesto dal duca Carlo
Emanuele I di Savoia nel 1584, elaborato dall'architetto Ascánio Vitozzi.

Cappella della santa Sindone


Guarino Guarini iniziò il suo primo intervento a
Torino con la prosecuzione dei lavori per la Cappella
della Santa Sindone, iniziati da Amedeo di
Castellamonte nel 1657. Questo progetto, che durò dal
1667 al 1690, cominciò subito dopo l'arrivo di Guarini
a Torino su invito del duca Carlo Emanuele II. La
cappella, inizialmente circolare e collegata alla
Cattedrale e al Palazzo Ducale, fu trasformata da
Guarini per incorporare una soluzione triangolare,
come mostrato nel suo trattato di architettura
pubblicato postumo nel 1737. Nella pianta triangolare,
i tre vertici del triangolo corrispondono a tre spazi secondari: due ambienti
circolari che si estendono parzialmente all'interno della cappella e uno ad arco di
cerchio. I primi due servono a collegare la cappella al presbiterio della Cattedrale
tramite scalinate, mentre il terzo conduce direttamente al Palazzo Ducale. In
alzato, il triangolo e il cerchio si combinano con arcate e pennacchi, dando luogo a
una cupola ardita e singolare, completata nel 1682 ma poi danneggiata da un
incendio nel 1997. La cupola presenta un elaborato sistema di segmenti di
trabeazione sovrastati da elementi ad arco, ripetuto sei volte dalla sommità delle
arcate del tamburo. Questa struttura interna crea un effetto visivo di esagoni
concentrici e ruotati quando si osserva dal basso, e la sommità della cupola forma
una stella a dodici punte. Esternamente, la copertura della Cappella della Sindone
rivela questa complessa struttura interna, apparendo come un insieme di elementi
concentrici.
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Palazzo C ignano
Palazzo Carignano All'architettura
religiosa Gua-rini aggiunge anche la
progettazione di edi ci civi-li. In
Palazzo Carignano a Torino, voluto dal
principe Emanuele Filiberto di
Carignano, iniziato a costruire nel 1679,
l'architetto dà vita a un organismo
architettonico in cui la geometria è
assecondata dall'uso generalizzato del
mattone Fig. 22.38. La grande fabbrica
ha il suo fulcro nell'atrio ellittico
sovrastato dal salone di rappresentanza,
mentre gli appartamenti privati si sviluppano lungo ali ortogonali al blocco di facciata
Fig. 22.39. Il fronte sulla piazza si compone di due tratti rettilinei che stringono una
super cie ondulata che appare come se, originariamente concava e perfettamente elastica,
fosse stata premuta da una massa retrostante (il nodo ellittico dell'atrio). Impedita ad
allungarsi per la presenza dei due blocchi laterali, essa si è naturalmente disposta in modo
da presentare due concavità agli estremi e una convessità al centro.
La facciata di Palazzo Carignano è scandita da alte lesene, che diventano binate
avvicinandosi all'ingresso monumentale in pietra. Quelle dell'ordine inferiore hanno il
fusto decorato in maniera che, da lontano, sembrino bugnate. Quelle superiori, al
contrario, sono lisce, ma le sormonta un' ornatissima trabeazione Fig. 22.37. Il fastigio
centrale, realizzato nel XIX secolo, non rispecchia il progetto guariniano.
In ne, nel fronte posteriore, che dà sul cortile interno Fig. 22.40, gli ordini architettonici
sono stati abbandonati a vantaggio di semplici cornici orizzontali e motivi separatori -
verticali e orizzontali
- composti dal rincorrersi di stelle a otto punte realizzate in mattoni. Spicca, nella
geometria dell'in-sieme, la convessità del nodo ellittico centrale che, elevato a mo' di
torre e forato da aperture di varia forma e dimensione, si pone come asse visivo
dell'intera fabbrica.

Filippo Juv ra
Filippo Juvarra, nato a Messina nel 1678 e morto a Madrid nel 1736, ha iniziato la
sua formazione artistica a Roma dopo aver lavorato con l'architetto Carlo Fontana. Si
è fatto notare per le sue qualità scenografiche e nel 1714 si è trasferito a Messina,
dove il re Vittorio Amedeo II di Savoia ha apprezzato il suo talento artistico.
Successivamente, ha lavorato a Torino come primo architetto di corte, migliorando
ulteriormente le sue capacità progettuali e guadagnando fama a livello europeo.
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L a Basilica di Superga
Costruita da Filippo Juvarra nel 1717-1731, è un
monumentale edi cio situato sulla collina di Superga, a
est di Torino, nel contesto di una riorganizzazione
urbana in cui la città stava espandendosi. Questa
basilica ha una posizione panoramica che domina
Torino ed è diventata un punto di riferimento iconico
nella città.
Il complesso è stato eretto per celebrare le vittorie dei
Savoia sulla Francia nel 1706 ed è anche un mausoleo
che custodisce le tombe di molti membri della famiglia
reale dei Savoia. La basilica è composta da una chiesa
centrale con una cupola in stile michelangiolesco e un
imponente pronao quadrato ispirato al Pantheon
romano, delimitato da colonne corinzie lisce.
Il retro della chiesa si fonde con un convento che
circonda un ampio cortile porticato su tutti e quattro i
lati. Due massicci campanili gemelli si ergono
leggermente arretrati rispetto al corpo cilindrico della
chiesa, creando un effetto scenogra co.
Juvarra ha abilmente combinato elementi architettonici
diversi, dal pronao classico alla cupola rinascimentale e
ai campanili barocchi, creando un effetto scenogra co
attraverso l'alternanza armoniosa di super ci curve e
piane. Questa varietà di elementi architettonici contribuisce a rendere la Basilica di
Superga un'opera d'arte architettonica unica.

Palazzina di ca ia di Stupinigi
Nel 1729, Vittorio Amedeo II ha commissionato a Filippo
Juvarra la costruzione di una Palazzina di caccia a
Stupinigi, nelle vicinanze di Torino, con l'obiettivo di
ospitare in modo adeguato gli ospiti reali dopo le battute di
caccia. Questa struttura, che si distingue per la sua
complessità architettonica e scenogra ca, ha avuto un
impatto notevole sull'urbanistica della zona. Il progetto
prevedeva un corpo centrale ellittico dal quale si dipartivano
quattro bracci minori a forma di croce di Sant'Andrea, che
ospitavano gli appartamenti reali e quelli degli ospiti.
Anteriormente alla struttura principale, c'era un ampio
cortile ottagonale circondato da edi ci di servizio. L'intero
complesso fu completato in tempi rapidi e inaugurato nel
1731, circondato da un vasto giardino con aiuole e viali in stile francese, soprattutto nella
parte posteriore. La Palazzina di Stupinigi rappresenta non solo un importante esempio
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di architettura e paesaggismo, ma anche uno scenario per la vita di corte del XVIII
secolo, con feste, balli, banchetti e battute di caccia. Lo stile di Juvarra si adattava
perfettamente a questa atmosfera, con facciate esterne che creavano un effetto di
movimento e grazia attraverso variazioni di altezza e angolazioni. All'interno, la struttura
presenta uno stile Rococò italiano, con un grande salone centrale ellittico che si estende
per tutta l'altezza dell'edi cio e un ballatoio balaustrato al primo piano. Le stanze reali, la
Sala degli scudieri e la cappella sono decorate con grande sfarzo e raf natezza,
utilizzando materiali preziosi come lacche, porcellana, stucchi dorati, specchi e radiche
rare. Questi dettagli rispecchiano le tendenze europee del tempo e l'ambizione dei Savoia
di posizionarsi come grandi potenze europee.
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