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Scheda di lettura - Laboratorio di Storia dell’architettura 1 – a.a.

2021-22
NOME COGNOME DELLO STUDENTE, MATRICOLA

CAPPELLA DELLA VISITAZIONE


Denominazione dell’Opera
SANTUARIO DEL VALVINOTTO
VIA ARMANDO DIAZ, 18
Luogo
CARIGNANO, TORINO
Anno di Progettazione 1737
Committente ANTONIO FACCIO
Progettista BERNANDO ANTONIO VITTONE
Anno di costruzione 1738
Illustrazione 1: santuario del Anno di inaugurazione 1740
Valvinotto Attualmente in uso SI
Stato manutentivo attuale
RECENTEMENTE RESTAURATO
dell’Edificio

Attività ospitate in passato SANTUARIO


Attività che ospita ora l’edificio SANTUARIO - MONUMENTO

Illustrazione 3: pianta Illustrazione 2: cupola dall'interno

1. Descrizione della pianta dell’Edificio all’epoca della costruzione

L'opera è costituita da due parti: la preesistente cappella campestre (Madonna della neve) con nuova
destinazione di sacrestia e il santuario di Antonio Vittone. La pianta del santuario è circolare in cui al suo
interno è inscritto un esagono. Le cappelle radiali disegnano nello spazio un asse che dall’ingresso porta
all’altare. A raccordare i pilastri ci sono sei grandi archi portanti: l’aula esalta i ricami degli spazi interni
grazie alle cosiddette “camere di luce”, un espediente architettonico che utilizza uno studiato gioco di
riflessioni ottenuta dalle grandi finestre invisibili al pubblico (tutte le aperture sono nascoste da una
struttura che prepara la scenografia generale) creando così un’atmosfera quasi Divina. L’impressione è di

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una compenetrazione spaziale luminosa che gradualmente conduce all’elemento focale dell’edificio che
è la cupola . Scomponendo la pianta è possibile individuare l’intreccio di due triangoli equilateri (sempre
inscritti nel cerchio perfetto della cupola): evoca quasi inconsciamente l’Esagramma, la Stella di David,
continuando rimandi genealogici tra Maria e Davide, tra Cristo e a storia ebraica. Al di sopra di questa, è
impostato il tamburo della lanterna, conclusa da un ulteriore capolino.

La decorazione interna comprende un ciclo di affreschi di Pier Francesco Guala: che raffigurano i
maggiori protagonisti della Controriforma; sulla base del tamburo della cupola sono invece affrescati i
dodici apostoli e, salendo con lo sguardo, si può notare il gruppo di soggetti divini della Chiesa costituito
da schiere di angeli, la Vergine e la Trinità, gli affreschi perimetrali invece raffigurano i sacramenti. Sono
opera sempre di Pier Francesco Guala il paliotto e la pala della visitazione in origine collocati sull'altare
maggiore, mentre è attribuito al Piffetti il tronetto e la coppia di confessionali lignei.

La sacrestia, parte dell'edificio preesistente, conserva invece l'affresco della Madonna del Latte, risalente
al XVI secolo attribuito a Jacopino Longo, intorno a cui l'attuale santuario fu costruito, La cappella quindi
è stata congiunta e inglobata a questo antico tempietto.

Illustrazione 4: prospetto Illustrazione 5: particolare


della cupola in facciata

2. Descrizione del prospetto dell’Edificio all’epoca della costruzione

Esternamente si individuano la preesistente cappella (divenuta sacrestia del santuario) e il santuario: che
si presenta a tre piani digradanti, tre cupole (di cui due traforate), sovrapposte e realizzate con un
sapiente uso dei pennacchi: ciò richiama il mistero della Trinità che infatti appare dipinta sul cupolino
della lanterna.

Ciascuno dei tre livelli della costruzione presenta curve e contro curve opposte a quella del livello
precedente, particolarmente geometrica per l'alternanza di curve convesse e concave, questi poi
sonosormontati dalla cupola caleidoscopica a pianta matrice esagonale. A una prima calotta diafana e
stellare, si sovrappone una seconda volta, svuotata al centro. Ciascuno dei “vuoti” generati dalla “stella”
inferiore, inquadra una piccola finestra nascosta, creando all'interno giochi di luce (derivanti dalle

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ricerche di Vittone sul tema della luce appresa dal Bernini e dallo Juvarra). Il prospetto quindi è prodotto
di una grande considerazione del rapporto dei volumi, caratterizzata da una sobria eleganza esterna
quanto ricca di affreschi all'interno.

Altri elementi del prospetto è la presenza del campanile e di finestre cieche presso la sacrestia dove la
copertura, come nei tre piani che compongono il santuario è in tegole di mattone.

Le pareti esterne della chiesa in sé sono bianche intonacate e lisce, dotate di lesene appena accennate al
primo livello in corrispondenza dell'estremità delle curve che denunciano all'interno le cappelle. Le
aperture sono rettangoli per la sacrestia, mentre al secondo livello del santuario sono curvate ai lati corti
del rettangolo, invece per il primo e il terzo livello sono presenti una serie di oculi.

3. Descrizione del programma funzionale dell’edificio

La realizzazione della chiesa fu commissionata all'architetto Bernardo Antonio Vittone dall'agiato


banchiere Antonio Faccio, proprietario della Cascina del Valinotto situata presso lo stesso sito del
santuario inglobando il precedente tempio trasformandola in una sacrestia ad uso dello stesso santuario,
Antonio Faccio pensò al nuovo tempio come un «dono per i contadini e il suo fondo», riservando il
privilegio di nomina del cappellano a sé e ai propri eredi, ponendo come ulteriore vincolo testamentario
alla concessione del diritto di superficie del terreno un »diritto di prelazione« sulla nomina, vale adire il
fatto che il cappellano dovesse essere scelto preferibilmente fra i sacerdoti della famiglia.

Si trattò di un recupero di uno di quegli edifici di culto tipici del XVII e del XVIII secolo annessi a grandi
cascinali o posti al centro di borgate rurali: chiese o cappelle che offrivano alla comunità locale un luogo
fisico e un simbolo di aggregazione e di identità, ancora sentiti nel XXI secolo,

infatti la struttura ideata da Vittone e la presenza di determinati affreschi e la cupola stessa vogliono
invogliare alla preghiera, un forte senso di religiosità la pervade e, in essa, tutto è pensato e sistemato
per proporre, a chi vi entra, una sorta di cammino di fede. La luce che proviene dall’alto, dalla cupola che
si apre sopra le teste dei visitatori ed attira il loro sguardo verso l’alto, viene usata e diventa metafora del
divino.

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Illustrazione 6: veduta del santuario e la cascina Illustrazione 7: veduta satellitare

4. Descrizione del luogo al momento della realizzazione

Il santuario è situata nel cuore della campagna a circa 5 km da Carignano in frazione Valinotto, sorge su
un latifondo che prima di Antonio Faccio era appartenuta ai padri Agostiniani di Carignano, i quali nel XVI
secolo avevano costruito la chiesetta (Madonna della Neve) inglobata poi nel nuovo santuario. Fa parte
anche di un complesso architettonico ancora più antico rappresentata dalla presenza della Cascina
Valinotto di origine medievali.

La chiesa che sorge in posizione isolata, non ha lo stile delle chiese di campagna, ha una linea più sobria
ed elegante, spicca con il bianco del suo intonaco nel verde della campagna circostante, il Monviso e le
cime delle Alpi Cozie fanno da scenografia naturale che ne valorizza le linee architettoniche,
permettendo alla natura e il paesaggio di diventare parte integrante dell'architettura dell'opera.

Carignano rappresenta il centro più vicino al santuario e propone un repertorio artistico e architettonico
che spazia da Medioevo al Tardo Novecento.

5. Analisi dello stato attuale (effettuare una descrizione sulla base delle foto attuali dell’edificio)

Lo stato attuale del santuario è opera di una recente restaurazione e da poco aperta nuovamente al
pubblico, resa possibile grazie agli interventi effettuati dai beni culturali dell'associazione progetto
cultura e turismo di Carignano, finanziati dalla Fondazione Compagnia di San Paolo.

A causa del degrado le operazioni condotte hanno coinvolto gli intonaci esterni e la superficie affrescata
interna, dove il paliotto e la Pala della Visitazione che in origine erano conservati sull'altare maggiore
della chiesa ,oggi sono custoditi presso l'Opera Pia Faccio e Fricheri di Carignano.

I restauri hanno restituito sicurezza, fascino e colori alla struttura valorizzando nuovamente questo
patrimonio architettonico piemontese.

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6. Nota biografica sul Progettista


Bernardo Antonio Vittone nasce a Torino il 10 settembre 1704. Nono e ultimo figlio di Giuseppe Nicolao,
commerciante di stoffe di elevata importanza. Venne allevato dalla madre e dal fratello maggiore
Filiberto Matteo, teologo, che lo educò e gli diede insegnamenti di base, instradandolo alla professione
di architetto. Inizia la carriera di architetto nello studio dello zio materno Gian Giacomo Plantery. Il suo
secondo maestro è Filippo Juvarra (1678-1736) col quale collaborò in varie realizzazioni. Le sue prime
opere di rilievo furono la chiesa parrocchiale di Precetto Torinese, il palazzo municipale di Bra e la chiesa
di Santa Maria Maddalena di Alba. Le prime due risalgono al 1730 mentre l’ultima risale al 1733. Nel
1731 fu a Roma per partecipare al Concorso Clementino indetto dall'Accademia nazionale di San Luca per
il 1732. Il tema, una città in mezzo al mare, venne affrontato dall'architetto con grande abilità; il risultato
gli valse il primo premio, l'ingresso quale Accademico di merito all'Accademia, e un notevole
incoraggiamento in denaro da parte del sovrano sabaudo che lo mise sotto la sua protezione. Il 16
novembre 1732 viene eletto “Accademico di merito”. Spinto dallo zio e finanziato dal Re compie un
viaggio a Roma dove studia le opere antiche e i maestri del barocco Bernini e Borromini. Le sue
caratteristiche architettoniche principali sono: le linee curve alla Borromini, l’arditezza delle cupole
derivante da Guarini, la luce nascosta del Bernini e l’architettura aperta tipica di Juvarra. Al suo rientro a
Torino, con la fama guadagnatosi nell’ambiente artistico, diventa professore di Architettura e
Matematica presso il Collegio delle Province e mantiene i rapporti con la committenza pubblica. Si dedica
molto al problema della luce e perciò inventa camere di luce di varie forme. Nel 1735 è testimoniata per
la prima volta la sua attività didattica come insegnante di architettura civile e matematica al Collegio
delle Province. Muore a Torino il 19 ottobre 1770.

Bibliografia Andreina Griseri e Rosanna Roccia (a cura di), Torino: i percorsi della
religiosità, Archivio Storico della Città di Torino, Torino, 1998

Sitografia (indicare anche la Bernardo Antonio Vittone : http://www.monsbaroque.cigna-baruffi-


data di ultima consultazione) garelli.edu.it/index.php/opere-e-autori/biografie/10-bernardo-antonio-
vittone
Cappella della Visitazione in località Valinotto: Le Camere di Luce –
Carignano Progetto Cultura e Turismo:
https://www.carignanoturismo.org/2021/04/17/cappella-della-
visitazione-in-localita-valinotto-le-camere-di-luce/
Cappella della Visitazione (o Santuario del Valinotto):
https://www.cittaecattedrali.it/it/bces/573-cappella-della-visitazione-
o-santuario-del-valinotto
Santuario del Valinotto a Carignano | Aree protette Po piemontese:
http://www.parcopopiemontese.it/pun-dettaglio.php?id=1002
SANTUARIO DEL VALINOTTO | Turismo Torino e Provincia:
https://www.turismotorino.org/it/esperienze/cultura/spiritualita/i-
luoghi-dello-spirito/santuario-del-valinotto
Santuario del Valinotto o Chiesa della Visitazione, Carignano
Santuario del Valinotto o Chiesa della Visitazione, Carignano:
http://www.monsbaroque.cigna-baruffi-garelli.edu.it/index.php/opere-
e-autori/lettura-delle-opere/18-il-santuario-del-valinotto-a-carignano
I luoghi della Fede - Santuario del Valinotto:
https://www.nichelino.com/news/index.php/comunita/54-
proposte/1628-i-luoghi-della-fede-santuario-del-valinotto
Chiesa del Vallinotto :
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http://web.tiscali.it/enricoforasacco/Vallinotto.htm
Fonti di riferimento per le Illustrazione 1:
immagini che appaiono nella https://www.ilcarmagnolese.it/domenica-13-giugni-apre-il-santuario-del-
scheda valinotto-di-carignano/
illustrazione2:
https://ita.archinform.net/projekte/4575.htm
illustrazione3:
https://www.ilcarmagnolese.it/citta-e-cattedrali-2019-tappa-carignano-
virle-piemonte/
illustrazione4:
https://www.carignanoturismo.org/2021/06/10/domenica-13-giugno-
apertura-straordinaria-della-cappella-del-valinotto/
illustrazione5:
illustrazione6:
http://www.piemonteis.org/?p=5466 ph: Marinella Piola
illustrazione7:
google earth

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