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Dall’effimero al permanente.
Manifestazioni artistiche del culto di Santa Maria delle Vigne
a Genova

Valentina Fiore

La cappella in capo alla testata affrescata su una colonna, nel 16035 zione dell’immagine sull’altare per-
destra della chiesa, dedicata alla Ver- è la piccola tavola attribuita a Tad- marrà a lungo, pur affiancandosi, a
gine Incoronata, ha da sempre rive- deo di Bartolo a fornire la spinta partire dalla metà del secolo, all’i-
stito un ruolo centrale nel culto cit- necessaria per la costruzione di un dea di poter accogliere la statua
tadino 1, luogo in cui fortissima si altare dedicato alla Madonna; ma è libera sullo spazio dell’altare11. Sarà
esplicita la pietà popolare per la Ver- solo nel 1616 che avviene la solenne infatti solo l’attività di Puget prima e
gine, un vero e proprio Santuario, consacrazione della cappella, quan- di Filippo Parodi dopo, a concepire
come la definiva il Cer vetto negli do sull’altare fu collocata la scultura la scultura d’altare come oggetto
anni venti del XX secolo2, espressio- realizzata da Tommaso Orsolino, realmente tridimensionale, pensata
ne viva e sincera del sentimento reli- sua prima opera firmata, unitamen- per girar vi attorno e vederla da
gioso3. te al cugino Giovanni, e datata6. Si diversi punti di vista, forma libera,
In questo edificio, infatti, emble- tratta, quindi, come rilevava già non più vincolata alla struttura del-
matica è la devozione mariana, Magnani nel 1979 7, di un «culto l’edicola architettonica12.
posta in rapporto all’immagine col- indotto, privo all’origine degli epi- Se il modello di presentazione
locata sopra l’altare4: se nel 1586, sodi tipici della religiosità popola- della Madonna Incoronata delle
durante i lavori di restauro dell’anti- re», che passa attraverso tre immagi- Vigne, nonostante i continui rima-
ca collegiata, il culto era stato indi- ni, prima di trovare quella più fun- neggiamenti e modifiche che la cap-
rizzato verso un’antica immagine zionale e vicina alle esigenze devo- pella subisce nel corso del XVII
zionali della comunità: il riconosci- secolo13, rimane quello di primo Sei-
mento ufficiale religioso e laico al cento, negli anni cresce il potere
contempo ne sancisce di fatto il che riveste la scultura, essa stessa
rapido successo e spiega così la for- generatrice di devozione: conferma
tuna della statua orsoliniana8. Come la centralità dell’immagine statuaria
è stato indagato dagli studi di Parma la specifica attenzione riposta alla
The chapel dedicated to Nostra Signo-
Armani9, infatti, questa iconografia visibilità e fruibilità dell’immagine
ra Incoronata, in the Genoese church
of Santa Maria delle Vigne, has conosce una ampissima diffusione stessa. La questione è dibattuta in
always been of great importance as a sul territorio ligure, risultando esse- seno alla Masseria della Vigne e sol-
place of worship for the people of that re ancora un valido modello di rife- levata alla vigilia delle celebrazioni
city. The architectural structure and rimento, seppur per un centro peri- per il primo centenario dell’Incoro-
its rich marble setting are due to ferico quale la chiesa parrocchiale nazione della Madonna: i documen-
various different decorative phases; di Fumeri, nel 168910. ti d’archivio, oltre a fornire precise
starting from 1616 when Tommaso La statua dell’Orsolino, posta descrizioni degli apparati effimeri
and Giovanni Orsolino carved the all’interno di una nicchia, tra colon- messi in campo i giorni dell’ottava-
statue dedicated to the Virgin Mary. ne di marmo rosso di Francia e al di rio del 1716, evidenziano, infatti,
A century later the celebrations for the sopra di un piedistallo, è, quindi, il come appaia non più soddisfacente
first centenary of the “Crowned Vir- fulcro devozionale della cappella, la presentazione dell’immagine scul-
gin” are an incentive and a starting caratterizzata da una ricca partitura torea all’interno della nicchia.
point for a new phase of work. The di marmi policromi: la complessità Si decide, infatti, «restando la sta-
ephemeral structures erected not only della str uttura architettonica è tua di Nostra Signora nel Nicchio in cui
in the church but also in the urban accentuata dalla presenza di quattro è collocata bassa a segno, che quando
space annexed to the religious buil-
ding direct the attention of the com- colonne, pur in uno spazio di particolarmente si adorna la cappella co
munity towards this holy image dimensioni abbastanza ridotte fiori et altro poco apparisce all’occhio la
emphasizing its strong communicati- (fig.1). L’immagine scultorea è pen- statua per restare coper ta quasi la
veness, while the solution realized by sata per una visione assolutamente metà14», di costruire un piedistallo
Francesco Maria Schiaffino half way frontale (figg. 2-3) e appare posta che sollevi la statua e ne permetta
through the XVIII century confirs a allo stesso livello della ricca inqua- una più ampia visibilità, senza peral-
new and forceful centralization to the dratura architettonica; il rapporto tro modificare la struttura portante
revered image in a more definite sussistente tra la nicchia e la scultu- dell’edicola. Si tratta di una propo-
manner. ra è, a questo momento, ancora sta di intervento dovuta a esigenze
paritario e tale modello di presenta- funzionali e pratiche che evidenzia

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una maggiore attenzione rivolta


all’immagine e alla sua fruibilità da
parte dei fedeli. In un primo
momento i lavori tanto auspicati
dalla Masseria conoscono una bat-
tuta d’arresto, tanto che ancora
negli anni trenta del Settecento si
vagliano le proposte di più scultori,
tra cui Domenico Garibaldi, il cui
disegno, con «tutte le misure nella
cappella», e caratterizzato dall’ aver
«impressa la effigie della statua di
nostra Signora» era «riveduto corretto e
esaminato dal fratello Antonio afner di
San Filippo Neri e Francesco della
Costa» 15 ; forte è l’interesse della
Masseria nel voler ammodernare
una cappella centrale nel culto cit-
tadino, che probabilmente, proprio
per la dinamica di presentazione
dell’immagine devozionale, appari-
va ormai antiquata e non rispon-
dente al gusto coevo. La vicenda si 1
conclude così solo alla fine del setti-
mo decennio del XVIII secolo,
quando i Massari delle Vigne affida-
no a Francesco Maria Schiaffino16,
insieme a una compagine di mar- mettere in opera la Madonna et alzarla Pollinari 23, grazie a cui prendono
morai e stuccatori17, il compito di tirare avanti l’altare et imbianchirlo et il forma gli apparati messi a punto per
modificare l’impianto architettoni- piedestallo di mar mo sotto la l’interno dell’edificio religioso e per
co della cappella. La scelta ricade Madonna 20». Le ricevute di paga- l’area urbana intorno alla chiesa,
su uno degli scultori più attivi nella mento del 1759, tutte firmate da vero e proprio spazio scenico, luogo
Genova settecentesca: artista che Francesco Maria Schiaffino, illumi- di scambio tra le diverse esperienze
propone in città le soluzioni più nano ulteriormente sull’effettiva artistiche. La straordinaria illumina-
aggiornate nel campo della statua- entità dei lavori: non solo lo sculto- zione notturna dei palazzi e delle
ria e dell’organizzazione degli spazi re si era preoccupato di fornire vie24, «torce nelle strade, lumi alle fine-
sacri, lo Schiaffino risponde alle esi- «marmi nuovi in diverse parti» ma fu stre […] e lumi infiniti, disposti sopra i
genze di gusto e decorazione della pagato «per diversi marmi lavorati, per tavolati delle Botteghe», associate allo
committenza, impegnandosi qui, avere rimodernato l’altare o sia quasi sparo di fuochi di artificio, «voli di
come in altre occasioni18, in un’atti- fatta l’urna nuova con sue rivolte, con razzi infiniti con lumi artificiali, grandi
vità di restauro e di ammoderna- suoi pedestalli e mischi con una sguscia girandole, & una torre adattata con bel
mento di strutture preesistenti, in sotto la mensa in giro con mischio 21». modo sopra la fontana, ripiena di bellis-
un confronto serrato con l’alta tra- Dovendo, infatti, spostare in avanti simi fuochi 25» contribuiscono a crea-
dizione genovese (fig. 4). l’urna dell’altare, per inserire poste- re una dimensione di festa in cui
L’analisi dei conti e delle ricevute riormente alcuni gradini che per- fortissima è la partecipazione della
di pagamento conservate nell’archi- mettessero di arrivare all’immagine collettività, «un sommovimento univer-
vio parrocchiale permette di capire della Vergine, fu, infatti, costretto a sale di Popolo, che scorreva giubilante
quali zone della cappella furono modificarla nelle proporzioni: non per le strade». L’idea di realizzare una
interessate dall’intervento settecen- più addossato alla parete della cap- vera e propria scenografia teatrale è
tesco. Realizzati ex novo le balaustre pella, l’altare doveva, infatti, armo- suggerita dalla costruzione di palchi
e il pavimento, opera di Francesco nizzarsi con lo spazio interno della per la musica, «furono alzati due gran-
Sivori19, e alzate e rivestite di marmo cappella. di palchi ripieni di instrumenti musici
le porte laterali che immettono Se i desideri e le volontà dei Mas- d’ogni sorte & un bellissimo fuoco d’ar-
rispettivamente al Sancta Santorum sari delle Vigne vengono disattesi tifizio di ben lunga durata e straordina-
e alla sacrestia, l’opera più significa- nelle celebrazioni del 1716, arrivan- ria invenzione», e dalle illuminazioni
tiva appare l’esecuzione del piedi- do a una concretizzazione dei pro- messe a punto all’interno dei palaz-
stallo che avrebbe dovuto alzare la getti solo alla metà del XVIII secolo, zi nobiliari, come quella «vaghissima
figura della Vergine. è nelle strutture effimere messe in e bellissima […] di Strada Nuova (dove
Nel preventivo presentato il 3 campo per il centenario della messa i gran palazzi de’ Signori Tursi e Brigno-
marzo 1757 le prime voci riguarda- in opera della statua dell’Orsolino li risplendevano illuminati, i quali fra
vano proprio questo aspetto, che si dimostra il ruolo centrale del- di loro corrispondendosi, rappresentava-
«marmo per alzare il nichio secondo il l’immagine delle Vigne nella costru- no la veduta di un pomposissimo
disegno; mischio per raccordarlo nello zione della devozione22. Teatro)», sottolineando ancora di più
stesso», mentre la cifra più consisten- A fornirci una dettagliata descri- la dimensione di coinvolgimento
te era inerente alla messa in opera zione delle celebrazioni del 1716 è totale, evento sentito da tutta la
del piedistallo stesso, «per levare e la Narrazione Cronologica di Padre comunità.

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1. Cappella di Nostra Signora


Incoronata, Genova, Chiesa di Santa
Maria delle Vigne.

2. Tommaso e Giovanni Orsolino,


Madonna Incoronata, Genova, Chiesa
di Santa Maria delle Vigne.

Nelle pagine del Pollinari si evin-


ce il peso dato all’immagine, in
grado di veicolare con estrema effi-
cacia il messaggio religioso. Conside-
rata «trofeo della divozione verso la Ver-
gine», è la «fontana finta, posta nell’im-
boccatura del Vicolo, che comunemente 2
chiamasi della Neve, fabbricata con vago
e maestrevole artificio di certa erba, che
volgarmente chiamasi Cocca, altrimenti
Brusca, con doppio ordine di colonne,
spalleggiata di arazzi, nella quale fra sima tenerezza, in un crescendo di espressa dalla festa. Si vuole quindi
vari giouchi d’acqua con apparato di emozioni e di sollecitazioni sensoria- «allestire uno spazio altro rispetto a quel-
lumi e spalliere di fiori stava una piccola li, dalla vista all’adorazione fino al lo della quotidianità», per «rafforzare il
ma bellissima Immagine di Nostra Signo- rapimento interiore di una visione concetto, implicito nella rappresentazione
ra 26». Opera mirabile, distrutta dal che ha del miracoloso nello spazio mimetica dell’immagine artistica, di
fuoco che però preserva significati- urbano della città. compar tecipazione, di compassione,
vamente l’effigie della Madonna. Dalla scenografia cittadina al attraverso una compresenza del fedele
Degna di nota doveva essere, infine, luogo interno dell’edificio religioso, all’azione rappresentata31».
la sagoma della Vergine «che figura- il grandioso apparato rendeva
va al dì chiaro la Statua di Nostra onore alla Vergine, regina di Geno- APPENDICE DOCUMENTARIA
Signora delle Vigne», collocata sopra va28: cartelami dipinti29, stoffe prezio-
il balcone di Palazzo Imperiale in se addossate alle colonne, festoni di Documento 1
piazza Campetto, successivamente velluto nella cupola e tra i quattro
spostata in Palazzo Spinola, illumina- archi della crociera, lampade appe- Archivio parrocchiale di Santa
ta da candele nascoste che riusciva- se, torce, candele, profumi e musi- Maria delle Vigne - Filza di scritture
no a creare straordinari effetti di che contribuivano a creare un vero per la cappella di Nostra Signora
illusione e di virtualità artistica: «una e proprio Theatrum sacrum30. Incoronata delle Vigne dall’anno
bellissima Immagine finta di marmo in La potenza comunicativa dell’im- 1714 all’anno 1760
campo azzurro & a notte oscura illumi- magine, perfettamente capita dalla
nata a forza di trasparenti gettava uno società barocca genovese, arriva così 1715 giorno di sabbato li 21 del
splendore così bello e caro che tra gli orro- ad altissimi livelli, servendosi della mese di settembre alla mattina nella
ri notturni pareva ivi apparsa dal Para- virtualità e dell’illusione e mirando sacrestia della cappella di Nostra
diso vibrar raggi di gloria celeste, ond’era a raggiungere il totale coinvolgi- Signora situata nel chiostro superio-
impossibile vederla e non contemplarla, e mento del pubblico. Nei tre giorni re dell’insigne collegiata delle
contemplandola non sentire internamente di celebrazione per il centenario Vigne.
toccarsi da soavissima tenerezza, aggiun- dell’Incoronazione della Vergine Congregati gli Ill.mi Ecc.mi Sig.
gendo non piccola violenza al rapimento delle Vigne, si intuisce dalle parole Raffaele de Sig.re Da Passano, Gia-
amoroso, che cagionava nel rimirarla, l’i- del Pollinari come sia la stessa scena como Franzone, Bartolomeo de Sig.
scrizione che pure a forza di trasparenti urbana intorno alla chiesa, tra Stra- Da passano e Brancaleone Doria e
vi si leggeva all’intorno, e diceva CAUSA da Nuova, Soziglia, piazza Campet- l’ill.mo Sig. Gio Giacomo Imperiale
NOSTRAE LAETITIAE, esprimendo con to, piazza Banchi, via San Luca, a cinque dei Sig. 12 della cappella di
somma proprietà e forza l’immenso giub- trasformarsi in una scena teatrale, in Nostra Signora dell’Incoronata
bilo, che per gloria della sua adorata cui scultura, pittura, architettura, delle Vigne e che hanno facoltà di
Regina mostrava Genova con tanto ecces- musica, dialetticamente contrappo- poter officiare per mesi due in quel
so 27». ste, concorrono alla creazione di numero che si potranno congregare
La comunicazione passa così soluzioni effimere in grado di e con li due terzi de voti favorevoli
attraverso l’immagine che suscita rispondere alla forte esigenza di in vigore del decreto del Ser. Mo
compassione e stimola la comparte- partecipazione viva, ancora più Senato de 16 del corrente
cipazione dei fedeli, toccati da sovis- cogente nel momento della sacralità E con essi il R.mo Salvatore

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Castellino Vicario Generale Arcive- di Santa Maria delle Vigne rappre-


scovile e Proposto di detta chiesa sentati ai Ser. mi Collegi aver detti
Udito quanto è stato rappresenta- Ecc.mo Massari determinato di cele-
to dal detto R. mo Preposto cioè che brare nella terza festa di Pasqua di
nel venturo anno 1716 compiono li Resurrezione prossima la solennità
cento anni della erezione della detta della commemorazione correndo il
cappella e della Incoronazione di centesimo anno della erezione in
Nostra Signora esponeva all’Ecc.mo detta chiesa della statua di Nostra
e Ill.mo loro che stimassero proprio Signora e desiderando di farla con
che nel giorno in cui fu incoronata quella maggiore dimostrazione d’o-
Nostra Signora si facesse e celebrasse nore e di allegria che sia possibile
la festa con una funzione particolare supplicare perciò loro a degnarsi di
e più dicorosa anche di quella che assistere la mattina del detto giorno
annualmente si fa nella festa della alla detta festa e di ordinare lo sparo
Presentazione sia con l’inter vento dell’artiglieria nel tempo della
dei Sig. Collegi sia con qualche pro- messa solenne e le luminarie per la
cessione con procurare anche un’in- città le due sere della vigilia e della Benedetto de Franchi otto de Sig.
dulgenza speciale. festa suddetta nella maniera stessa Dodici et assente dalla città Domeni-
Inoltre che restando la statua di che si pratica per la solennità del co Sauli e Rolando De Ferrari altri
Nostra Signora nel Nicchio in cui è Nome di Maria. due colleghi e una sede vacante e
collocata bassa a segno, che quando È stato deliberato che la mattina interveniente anche il R. mo Salva-
particolarmente si adorna la cappel- della terza festa di Pasqua si tenga tore Castellino Vicario generale arci-
la co fiori et altro poco apparisce da lor Ser. me capella in detta chiesa vescovile preposito di detta chiesa e
all’occhio la statua per restare coper- di Nostra Signora delle Vigne. essendovi licenziato Lazaro Centu-
ta quasi la metà e che già vi era l’i- Che la detta mattina all’elevazio- rione pure altro collega intervenuto
dea di alzarla e ciò si potea praticare ne della messa solenne si faccia lo in questa sessione all’altre prece-
senza pronto formare l’architettura sparo del cannone de Posti della denti deliberazioni.
del nicchio e della cappella medema città conforme si pratica nel giorno Essendosi discorso rispetto alli
come si potrà vedere dal disegno che della festa del SS. Nome di Maria e cartelami che furono fatti dipingere
presentava e che come per la spesa che si faccia pubblica grida nella non solo adornamento dell’interio-
che va calculato di £ 900 circa già vi quale si esorti ogn’uno a onorare la re chiesa ma per le tre porte della
era persona che contribuiva scuti detta solennità nelle sue sere della facciata di essa come della porta
cinquanta argento con la speranza seconda e terza festa con luminarie laterale della nave dove resta la cap-
che qualche altra persona pia doves- per la città conforme si pratica per pella di Nostra Signora nella funzio-
se parimenti dar qualche elemosina quella del SS. mo Nome di Maria ne che in l’anno 1716 fu fatta del-
il tutto faccia presenti per quelle l’Ottavario del centesimo anno della
celebrazioni che l’Ecc.mi loro haves- 1718 giorno di lunedì 3 ottobre coronazione di detta Nostra Signora
sero stimato di dover prendere. […] per li quali cartelami non mancò di
Li detti Ill.mi Sig. ri come sopra farsi una spesa considerevole e che
1716 giorno di sabbato li 29 del deputati et ognun di essi in solidum però essendo detti cartelami stati da
mese di Febbraio addimandano conto di quelli carte- Canonici, sia convenienza riaverli e
lami che nella funtione del centesi- farli conservare in luogo opportuno
Congregati gli Ill.mi et Ecc.mi mo anno seguita l’anno 1716 furo- per servirsene alle occasioni.
Francesco Maria Imperiale e Barto- no fatti formare e dipingere per È stato deliberato che Gio Giaco-
lomeo de Sig. da Passano e Gio Batta ornamento della chiesa come anche mo Imperiale abbia l’incomodo di
Gentile Giacomo Franzone Lazzaro di quelli che servirono alle porte del indagare dove siano detti cartelami
Centurione Domenico Sauli Gio Gia- ingresso di essa per li quali fu fatta e da chi distratti e se li faccia resti-
como Imperiale e Francesco Maria una spesa di considerazione del tuire e riporre o sia collocare dove
Spinola otto dei Sig. della cappella denaro di detta cappella e procuri- stimerà più opportuno
di Nostra Signora Incoronata delle no di riaverli e farli portare nella
Vigne […] sacrestia della cappella medesima o 1720 giorno di Domenica li 10
E quanto alli cartelami da farsi in quel luogo dove stimeranno per del mese di marzo a dopo pranzo
per adornamento che si è inteso la loro conservazione [...] nella stanza o sia sacrestia della cap-
possa esser vi per mezzo di R.mo pella di Nostra Signora Incoronata
Vicario e Preposito della chiesa per- 1719 giorno di lunedì li 31 del delle Vigne situata nel chiostro
sona pia che si prendesse l’assunto a mese di luglio alla mattina nella superiore di essa chiesa.
fare la spesa, l’istessi Ill.mi Deputati stanza o sia sacrestia della cappella
paghino detto Vicario a contribuire di Nostra Signora Incoronata delle Congregati gli Ill.mi Rolando De
il suo zelo per animare detta perso- Vigne situata nel chiostro superiore Ferrari Domenico Maria de Mari e
na pia alla detta pia opera. di essa chiesa. Cesare de Franchi e gli Ill.mi Sig.
Congregati gli Ill.mi Domenico Gio Batta Gentile Eliano Spinola
1716 3 aprile Maria de Mari e Cesare de Franchi e Lazaro Centurione Francesco Maria
con essi gli Ill.mi Sig. Gio Batta Gen- Spinola q. federici e Gio Benedetto
Avendo l’Ill.mo e Ecc.mo France- tile Eliano Spinola Gio Giacomo de Franchi otto de Sig. Dodici della
sco Maria Imperiale uno delli Imperiale Francesco Maria Spinola detta cappella di Nostra Signora
Ecc.mo Dodeci massari della chiesa q. Federici Ippolito de Mari e Gio Incoronata et con essi anche il R.

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da essi dodici di rihavere da chi li nata delle Vigne.


tiene presso di se li cartelami fatti Per il modello a Francesco Maria
fare e che servirono per ornamento Schiaffino 928
della chiesa e alle porte di essa 288 2 2 aergento netto a 5.18
anche con spesa di considerazione oncia
nella solennità dell’ottavario seguita 20405.3
nell’anno 1716 per il centesimo 12 detto p. consumo a mezz’oncia
anno della coronazione di Nostra per libbra 848.12
Signora nonostante gli ordine da Manifattura che riviene poco più
esso dati alla detta persona per la di 8.4 l’oncia 6967.24
restituzione per quelle determina- Ferri per dette lampadi, bracci
zione che essi Ill.mo et Ecc.mi Dodi- trappe e altri attrezzi
ci stimeranno di dover prendere. e lavori per la medesima
È stato deliberato che l’ ill.mo 310.8.2
Lazaro Centurione habbia l’incomo-
do per lo effetto suddetto di dare 29460.5.6
mo Salvatore Castellino Vicario quelli ordini e praticare quelle Francesco Calegari che sotto per
generale arcivescovile preposito di norme che si stimerà più adeguate disegno e per fattura di lampade
detta chiesa assente dalla città Ippo- anche con far fare quelle rappresen-
lito de Mari et assente Domenico tazioni et istanze a quel tribunale Documento 4
Sauli avvisato però e vacante le altre che si stimerà opportuno […]. Archivio parrocchiale di Santa
due sedi. Maria delle Vigne - Filza di scritture
Essendovi discorso restar tuttavia Documento 2 per la cappella di Nostra Signora
distratti quelli cartelami che furono Archivio parrocchiale di Santa Incoronata delle Vigne dall’anno
fatti formare e dipingere per orna- Maria delle Vigne - Fogli sparsi 1714 all’anno 1760
mento sia alle tre porte principali
dell’ingresso della chiesa di detta Obblatione fatta da persona pia 3 marzo 1757
Nostra Signora sia al di dentro di di ridurre e ornare in miglior forma
essa nella funzione dell’Ottavario a sue proprie spese l’altare e nicchia Conto per la cappella di Nostra
del centesimo anno della coronazio- della Cappella di Nostra signora Signora delle Vigne
ne di detta Nostra Signora che fu in Incoronata secondo li disegni pre- Marmo per alzare il nichio secon-
Aprile 1716 e che convenga la resti- sentati do il disegno
tuzione da chi furono stati presi e L. 84
presso di chi fossero 1731 14 luglio Mischio per raccordarlo nello
Preposto di deliberare che stesso
L’ill.mo Lazaro Centurione il quale Che desiderando persona pia L. 30
anco in quel tempo fu diputato per ridurre e ornare in miglior forma Fattura e lustratura
la funzione suddetta abbia l’incomo- l’altare e nicchia della cappella di
do di indagare ove e presso di chi Nostra Signora Incoronata delle L. 300
possano essere detti cartelami ad Vigne a sue proprie spese per cui Per alzare le due porte marmo
effetto di addimandare conto ritirar- erano stati formati due disegni che L. 49
li e farli restituire e con la facoltà consegnati a me fosse uno cioè nel Mischio per fare la coperta di
insieme di farli vendere se così sti- quale resta impressa la effigie della dette porte secondo il disegno
merà al maggiore vantaggio con esi- statua di nostra Signora fatto dallo L. 244
gere il denaro, dovere riferire quan- scultore Domenico Garibaldi con Fattura e lustrature di suddette
do le occorresse qualche cosa. haver pria prese tutte le misure L. 300
nella cappella il quale disegno poi Per fare il pavimento
1721 giorno di Venerdì li 8 del in appresso riveduto corretto e esa-
mese di agosto alla mattina nella minato dal fratello Antonio afner di L. 315
Sala della Congregazione del mag- San Filippo Neri e Francesco della Per quattro tonde cornicie di
giore Consiglio Costa i quali col detto scultore accrescimento alla balaustrata
essendosi portati dopo il primo L. 143
Congregati li Ill.mi et Ecc.mi detto disegno nella cappella suddet- Per due tondi pilastrini col manto
Domenico Maria de Mari Eliano Spi- ta er esaminato tutto con attenzione nuovo di mischio
nola Rolando De Ferrari Cesare de fu formato il secondo disegno che è L 100
Franchi Lazaro Centurione Gio Gia- quello che detta persona pia pensa- Per n. 8 balaustri della medema
como Imperiale Ippolito de Mari e va di porre in opra. […] qualità
Francesco Maria Spinola q. Federici L. 240
et assenti l’ill.mo Domenico Sauli et Documento 3 Per n. 4 scalini con mezzanini
avvisato il R.do salvatore Castellino Archivio parrocchiale di Santa L 154
Vicario archiepiscopale e preposito Maria delle Vigne - Fogli sparsi Per scalino di marmo con suo
della chiesa vacante le altre sedi. giro dietro allo altare
Udito questo è stato esposto dal- Conto del costo a spese delle due L. 120
l’ill.mo Lazaro Centurione cioè che lampadi d’argento fatte a lumiere Per n. 2 chiappa di marmo di
non essendole state fino ora fattibile fatte dai fratelli Lodi nel 1744 per la sopra detta scala
secondo le commissioni che ne ha Cappella di Nostra Signora Incoro- L. 30

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Per levare e mettere in opera la


Madonna et alzarla tirare avanti l’al-
tare
Et imbianchirlo et il piedestallo di
marmo sotto la Madonna L. 350

L.2359

Conto di quanto si è pagato per


l’aggiustamento della cappella di
Nostra Signora delle Vigne da mag-
gio 1759

Conti del capo d’opera Cantone e


di diversi altri pagati dal detto
come da ricevute a 26 agosto
L. 581,12
Per marmi nuovi in diverse parti e
l’urna nuova
a Francesco Maria Schiaffino
L. 1254,1
25 agosto all’indoratore Giuseppe
della Torre 3
L. 50
7 settembre al Bancalaro Giam-
battista Rifanio per due inginocchia-
toi L. 60
13 ottobre al fer raio per due
rastrelli di ferro e altro
L. 50
7 novembre per pavimento di
marmi a Francesco Sivori
L. 57.16
4 dicembre per intagli a Giuseppe
Barberotto
L. 4
Altro conto del capo d’opera Can-
tone
L. 59.8
Altro conto dell’indoratore Giu-
seppe della Torre
L. 60
Altro conto del ferraio Andrea
Rizzo
L. 18
Conto del bancalaro Girolamo
Olivari
L. 15
Conto dello scalpellino Gianma- 4
ria Magino
L. 12

L.3509,4
ri numerati e così resta saldato detto
24 luglio 1759 conto Vigne per avere rimodernato l’altare
o sia quasi fatta l’urna nuova con sue
Sono lire duemila trecento mone- L. 2300 rivolte, con suoi pedestalli e mischi
ta F. B. che io infrascripto ricevo da con una sguscia sotto la mensa in
S. E. il Signor Felice Carrega deputa- Francesco Maria Schiaffino giro con mischio dico essere pagato
to per diversi marmi lavorati, confor- e soddisfatto interamente in denari
me l’accordato per la cappella della 24 luglio 1759 numerati e così resta saldato detto
Madonna delle Vigne come può conto
vedersi dalla cui sopra poliza e come Sono lire ducento quarantuna
anche si può riconoscere da detta moneta F.B. che io infrascripto rice- L. 241
cappella per tanto dico essere paga- vo da S. E. il Signor Felice Carrega
to e soddisfatto interamente in dena- deputato di Nostra Signora delle Francesco Maria Schiaffino

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3. Tommaso e Giovanni Orsolino, inteso però che sian a una grossezza


Madonna Incoronata, Genova, Chiesa proporzionata e dopo finito detto 23 agosto 1759
di Santa Maria delle Vigne.
pavimento essere lustrato e posto a
4 Altare di Nostra Signora Incoronata, lavoro obbligandosi detto sottoscrit- Conto di giornate e altro pagate
particolare degli angeli reggi mensa, to per lire cinquantacinque quali gli al capodopera Pietro Cantone ad
Genova, Chiesa di Santa Maria delle saranno pagate dall’Ill.mo Sig. Feli- uso dei lavori fatti nella cappella di
Vigne. ce Carrega deputato dico Nostra Signora delle Vigne d’ordine
Item si obbliga detto sottoscritto Alzare il nicchio, tirare avanti la
che per tutti li 24 settembre dare balaustra e altare e fare le due scale
terminato detto lavoro o sia pavi- dietro l’altare per accedere al nic-
mento. chio e alzare le due portine laterali
Et in fede Franco Sivori
Ricevuta del stuccatore
1759 7 novembre dico io sotto-
scritto esser soddisfatto del Sig. Feli- 1759 20 luglio
22 agosto 1759 ce Carrega per lire 55 e più lire due Sono lire 20 che io sotto scritto
e scudi dodici per aver fatto e posto ho ricevuto del Signor Pietro Canto-
Io sottoscritto mi comprometto di a lavoro il sopra detto pavimento a ne Griga quali sono per pagamento
fare il pavimento nell’andito che è compiacimento di detto Signor e di aver fatto li stuchi dentro al
fra il coro delle Vigne e la cappella finito e perfettionato e dico essere Nichio di Nostra Signora delle
di Nostra Signora di chiappelle di pagato e soddisfatto e questa firma Vigne.
marmo bianco e mischio di Francia per mia ricevuta
longhe un palmo poste a lavoro ben In fede Franco Sivori Pietro Cantoni

Bibliografia 1988. Bologna 1992.


F. FRANCHINI GUELFI, Il Settecento. C. CERISOLA, Gli angeli di Filippo Parodi
G. GUMPPENBERG S. J., Atlas Maria- Theatrum sacrum e magnifico apparato, in La per la cappella di Nostra Signora Incoronata
nus. Mariae imaginum miraculosarum origines, scultura a Genova e in Liguria, dal Seicento al nella chiesa di Santa Maria delle Vigne, in
Monachii 1672. primo Novecento, Genova 1988. “Bollettino Ligustico”, 1999.
F. ALIZERI, Guida artistica per la città di L. MAGNANI, Le immagini per la scena A. MANZITTI, Gli apparati settecenteschi
Genova, Genova 1846-47, p. 335. privata e per l’apparato sacro, in La scultura a per la canonizzazione di Caterina Fieschi Ador-
L.A. CERVETTO, La chiesa di Santa Genova e in Liguria, dal Seicento al primo no, in Le capitali della festa, Italia Settentriona-
Maria delle Vigne nel suo svolgimento artistico, Novecento, Genova 1988. le, a cura di M. FAGIOLO DELL’ARCO,
in Santa Maria delle Vigne nelle feste per la sua E. PARMA ARMANI, Diffusione dei san- Roma 2007.
incoronazione, Genova 1920. tuari nel territorio della repubblica e il rinnova- M. PRIARONE, La festa alle Scuole Pie di
G. RAVARA, Sancta Maria in Vineis, mento dell’iconografia mariana, in La scultura Genova per la canonizzazione di Giuseppe Cala-
Genova 1925. a Genova e in Liguria dal Seicento al primo sanzio nel 1768, in Le capitali della festa, Italia
L. MAGNANI, Santuario e culto marinaro Novecento, Genova 1988. Settentrionale, a cura di M. FAGIOLO DEL-
tra fede e politica, in “Indice per i beni cultu- L. MAGNANI Immagini della Vergine nelle L’ARCO, Roma 2007.
rali del territorio ligure”, nn. 16-17, 1979. rappresentazioni per il culto, per la devozione K. HERDING Les activitès de Pierre Puget
F. FRANCHINI GUELFI, Theatrum sacrum: privata e per la pietà popolare, in “Quaderni à Gênes: nouvelles recherches, in “Studiolo”, n.
materiali e funzioni dell’apparato liturgico, in Franzoniani”, Anno IV, n. 2, 1991. 6, 2008.
Apparato liturgico e arredo ecclesiastico nella riviera L. MAGNANI, La scultura dalle forme L. MAGNANI, La forza dell’effimero: appa-
spezzina, “Quaderno del Catalogo Regionale della tradizione alla libertà dello spazio barocco, rati e rappresentazioni della devozione e del
dei Beni Culturali”, Genova 1986. in Genova nell’età barocca, catalogo della trionfo religioso, in I Cartelami, catalogo della
V. BELLONI, La grande scultura in mostra a cura di E. GAVAZZA e G. mostra a cura di F. BOGGERO e A. SISTA,
marmo a Genova (secoli XVII e XVIII), Genova ROTONDI TERMINIELLO (Genova), Genova 2012.

(1) Lo conferma il fatto che Gumppen- naro tra fede e politica, in “Indice per i beni Putto che vediam nella nicchia; mediocre
berg, nella sua opera dedicata alla devozio- culturali del territorio ligure”, nn. 16-17, lavoro di Tomaso Orsolino ma insigne
ne mariana, citi per il territorio ligure, 1979, pp. 25-33. nella mente di tutti per la frequenza dei
accanto al Santuario della Misericordia di fedeli e per la celebrità del culto. F. ALIZE-
Savona, solo la chiesa di Santa Maria delle (5) Scrive infatti l’Alizeri: Vero è che RI, Guida artistica per la città di Genova,
Vigne. G. GUMPPENBERG S. J., Atlas l’altare chiamossi in principio di N. D. Genova 1846-47, p. 335.
Marianus. Mariae imaginum miraculosarum della Neve, e poi dell’Incoronata per un
origines, Monachii 1672. antico quadretto che trovato da un prete (6) E. PARMA ARMANI, Diffusione dei
Fenelli in certo ripostiglio della chiesa fu santuari nel territorio della repubblica e il rinno-
(2) L. A. CERVETTO, La chiesa di Santa quivi collocato nel 1603 e quindi a un tre- vamento dell’iconografia mariana, in La scultu-
Maria delle Vigne nel suo svolgimento artistico, dicesimo solennemente ornato di corona ra a Genova e in Liguria dal Seicento al primo
in Santa Maria delle Vigne nelle feste per la sua per decreto della Signoria. Ma quasi a un Novecento, Genova 1988, p. 15.
incoronazione, Genova 1920, pp. 27-54. tempo costrutta in miglior forma la cappel-
la cedette il primo titolo in quello delle (7) Magnani, 1979, p. 28.
(3) G. RAVARA, Sancta Maria in Vineis, Vigne e l’appellativo del tempio entrò ben
Genova 1925. tosto nel luogo di questa. Tramutata allora (8) L. MAGNANI Immagini della Vergine
la devota immagine sul sommo dell’altare nelle rappresentazioni per il culto, per la devozio-
(4) L. MAGNANI, Santuario e culto mari- si fece luogo alla statua della Vergine con ne privata e per la pietà popolare, in “Quader-

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ni Franzoniani”, Anno IV, n. 2, 1991, pp. Schiaffino, insieme ai suoi collaboratori


95-118. Carlo Bignetti e Carlo Cacciatori, sarà chia-
mato a modulare con una declinazione più
(9) Parma Armani, 1988, pp. 14-23 e 71-76. scenografica l’altare maggiore del Santua-
rio di Nostra Signora dell’Acquasanta. Si
(10) Archivio di Stato di Genova veda V. Fiore in corso di pubblicazione.
(A.S.Ge) – Notai antichi - Notaio Giuseppe
Celesia – 7 febbraio 1689: V. BELLONI, La (19) Appendice documentaria – docu-
grande scultura in marmo a Genova (secoli XVII mento 4 - Archivio parrocchiale di Santa
e XVIII), Genova 1988, p. 175. Maria delle Vigne - Filza di scritture per la
cappella di Nostra Signora Incoronata
(11) L. MAGNANI, La scultura dalle delle Vigne dall’anno 1714 all’anno 1760 -.
forme della tradizione alla libertà dello spazio 22 agosto 1759.
barocco, in Genova nell’età barocca, catalogo
della mostra a cura di E. GAVAZZA e G. (20) Appendice documentaria – docu-
ROTONDI TERMINIELLO (Genova), mento 4 - Archivio parrocchiale di Santa
Bologna 1992, pp. 291-302. Su questi temi si Maria delle Vigne - Filza di scritture per la
veda anche V. FIORE, La scultura negli altari cappella di Nostra Signora Incoronata
a Genova e in Liguria (1660-1750), tesi di dot- delle Vigne dall’anno 1714 all’anno 1760 -
torato a.a. 2010/2011, Università degli 3 marzo 1757. damasco pure fregiato e trianto d’oro sino
Studi di Torino, tutor G. Dardanello. sopra le colonne, le quali anch’esse erano
(21) Appendice documentaria – docu- fasciate e listate con fregio, e frangia della
(12) Ci si riferisce in particolare all’Im- mento 4 - Archivio parrocchiale di Santa stessa maniera, come parimente nelle navi
macolata Lomellini realizzata da Pierre Maria delle Vigne - Filza di scritture per la minori negli intervalli delle cappelle. Nella
Puget nel 1679 e ora collocata nell’oratorio cappella di Nostra Signora Incoronata cupola si spandeva un grandissimo festone
di San Filippo Neri o all’Immacolata di delle Vigne dall’anno 1714 all’anno 1760 - di zendado pur cremisino il quale princi-
Filippo Parodi posta sull’altare maggiore Conto di quanto si è pagato per l’aggiusta- piando dal Cupolino si spargeva tutto all’in-
della chiesa di San Luca. Cfr. K. HERDING mento della cappella di Nostra Signora terno, attaccando con rosoni sopra i quat-
Les activitès de Pierre Puget à Gênes: nouvelles delle Vigne da maggio 1759. tro archi della Crociera, donde con vaghis-
recherches, in “Studiolo”, n. 6, 2008, pp. 89- simo ripartimento pendevano pure festoni,
118 e L. MAGNANI, Le immagini per la scena (22) Si sottolinea così implicitamente la serbandosi lo stesso ordine per tutta la gran
privata e per l’apparato sacro, in La scultura a minore importanza del ritrovamento del volta della nave di mezzo, con bella e mae-
Genova e in Liguria, dal Seicento al primo Nove- 1603 della piccola tavola attribuita a Tad- stosa proporzione. Tra gli intervalli delle
cento, Genova 1988 pp. 150-165. deo di Bartolo. colonne pendevano da ciascheduna arcata
bellissime e ricchissime lampade di cristallo
(13) Belloni, 1988, p. 175; Magnani, 1988, (23) Archivio di Stato di Genova di mante guarnite di cerniotti: e due più
pp. 150-165; C. CERISOLA, Gli angeli di Filippo (A.S.Ge) - ms. n. 556 - Narrazione Cronologi- grandi v’erano laterali all’Altar maggiore, il
Parodi per la cappella di Nostra Signora Incorona- ca dell’antichissima parrocchiale e collegiata quale illuminato da grosse fiaccole con altri
ta nella chiesa di Santa Maria delle Vigne, in insigne di Santa Maria delle Vigne… di Gio lumi minori in quantità considerevole, ric-
“Bollettino Ligustico”, 1999, pp. 67-71. Agostino Pollinari. camente ornato in ispecie di un superbissi-
mo pallio nuovo di broccato d’oro, arricchi-
(14) Appendice documentaria – docu- (24) L’illuminazione pubblica notturna to con grosse frange appariva non meno
mento 1 - Archivio parrocchiale di Santa è una costante nelle feste religiose del Sei- vago, che ricco e nobile. Gli altari tutti
Maria delle Vigne - Filza di scritture per la cento e del Settecento, così come l’uso di erano decentemente adornati di belle spal-
cappella di Nostra Signora Incoronata delle musica e fuochi d’artificio. Si veda ad liere su ciascheduna dei quali continua-
Vigne dall’anno 1714 all’anno 1760. esempio A. MANZITTI, Gli apparati settecen- mente ardevano sei candele, singolarizzati
teschi per la canonizzazione di Caterina Fieschi però da numero molto maggiore quello di
(15) Appendice documentaria – docu- Adorno, in Le capitali della festa, Italia Setten- Nostra Signora de Greci e quello della
mento 2 - Archivio parrocchiale di Santa trionale, a cura di M. FAGIOLO DELL’AR- Croce, i quali dalle loro confraternite
Maria delle Vigne - Fogli sparsi. CO, Roma 2007, pp. 172-179 e M. PRIARO- sogliono in ogni occasione farsi distinguere.
NE, La festa alle Scuole Pie di Genova per la Ibidem.
(16) Non è la prima volta che lo scultore canonizzazione di Giuseppe Calasanzio nel
genovese inter viene nella cappella della 1768, in Le capitali della festa, Italia Settentrio- (29) A indicare il valore, anche econo-
Madonna Incoronata. Nel 1744 era, infatti, nale, a cura di M. FAGIOLO DELL’ARCO, mico, che tali strutture dovevano rivestire,
stato chiamato dalla Masseria a progettare Roma 2007, pp.166-171. sono gli appelli portati avanti dai Massari
due lampade d’argento, destinate all’illumi- delle Vigne nei quattro anni successivi alle
nazione del sacello: Francesco Maria Schiaf- (25) Archivio di Stato di Genova celebrazioni, per tentare il recupero di tali
fino si fa quindi designer ante litteram, pro- (A.S.Ge) - ms. n. 556 - Narrazione Cronologi- oggetti, come si ricava dai documenti con-
gettando pure le suppellettili ecclesiastiche. ca dell’antichissima parrocchiale e collegiata servati nell’Archivio parrocchiale di Santa
Appendice documentaria – documento 3: insigne di Santa Maria delle Vigne… di Gio Maria delle Vigne.
Archivio parrocchiale di Santa Maria delle Agostino Pollinari, p.50.
Vigne – fogli sparsi. (30) F. FRANCHINI GUELFI, Theatrum
(26) Ibidem. sacrum: materiali e funzioni dell’apparato litur-
(17) Lo stuccatore chiamato a lavorare gico, in Apparato liturgico e arredo ecclesiastico
nella cappella è Pietro Cantoni. I documen- (27) Ibidem. nella riviera spezzina, “Quaderno del Catalo-
ti parlano di stucchi all’interno della nic- go Regionale dei Beni Culturali”, Genova
chia dove è allocata la statua oggi perduti e (28) Molto precisa la descrizione del- 1986, pp. 9-19; F. FRANCHINI GUELFI, Il
sostituiti da una parete piatta. Diversa da l’apparato interno fornita dal Pollinari: E Settecento. Theatrum sacrum e magnifico appa-
quella attuale era quindi la collocazione principiando dal coro si stendeva per tutto rato, in La scultura a Genova e in Liguria, dal
dell’immagine scultorea. Appendice docu- il suo giro un fregio di velluto cremisino, Seicento al primo Novecento, Genova 1988, pp.
mentaria – documento 4: Archivio parroc- con ricchissima frangia d’oro, e d’indi a 213-277.
chiale di Santa Maria delle Vigne - Filza di basso tappezzerie di damasco pur cremisi-
scritture per la cappella di Nostra Signora mo con altro fregio, frangia e trine d’or, e (31) L. MAGNANI, La forza dell’effimero:
Incoronata delle Vigne dall’anno 1714 cortine di zendado alle finestre dello stesso apparati e rappresentazioni della devozione e del
all’anno 1760. colore. Proseguiva per tutto il rimanente trionfo religioso, in I Cartelami, catalogo della
della Chiesa collo stesso ordine il fregio mostra a cura di F. BOGGERO e A. SISTA,
(18) In particolare Francesco Maria parimento di velluto cremisino e indi Genova 2012, p. 58.

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