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Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e

per il Polo Museale della citt di Roma

Comunicato Stampa

ECCEZIONALE SCOPERTA A SANTA SABINA

Il Soprintendente Rossella Vodret e il Rettore della Basilica di Santa Sabina P.


Francesco M. Ricci O.P. presenteranno il giorno 19 luglio 2010 alle ore 11 presso la
Basilica di Santa Sabina all'Aventino - Piazza Pietro d'Illiria, 1 l'eccezionale
dipinto murale, recentemente scoperto e raffigurante la Madonna con il
Bambino tra santa Sabina e santa Serafia con committenti, risalente al VII
VIII secolo d.C., probabile opera di un maestro greco attivo a Roma, avvenuto
nel corso dell'intervento di restauro del portico grande della Basilica.
Il restauro dell'opera stato finanziato dalla Soprintendenza Speciale per il
Patrimonio Storico Artistico e per il Polo Museale della citt di Roma e diretto da
Claudia Tempesta.
Nell'occasione verr diffuso un volume, a cura di Claudia Tempesta, - realizzato dalla
casa editrice Gangemi Roma - nel quale si racconta la storia dell'importante
ritrovamento. I testi di P. Francesco M. Ricci, Claudia Tempesta, Federica Papi
Romina Cianciaruso, Manuela Gianandrea, Alessandro e Paolo Terribili, Lidia Del
Duca e Claudio Falcucci illustrano gli aspetti storici, stilistici , iconografici, le
tecniche esecutive e le metodologie di restauro applicate per il recupero del dipinto.

LA BASILICA DI SANTA SABINA ALLAVENTINO


Fatta edificare da un ricco sacerdote illirico di nome Pietro durante il pontificato di Celestino I
(422-432) e completata allepoca di Sisto III (432-440) la Basilica di Santa Sabina costituisce uno
degli esempi pi celebri di architettura paleocristiana. Costruita a tre navate separate da colonne,
dotata in origine di un portico frontale ad arcate e di tre ingressi, di cui il centrale contenente i
celebri battenti lignei del V secolo, fu, fin dallinizio, dedicata a Sabina una matrona romana vissuta
al tempo di Adriano che, rimasta vedova, strinse amicizia con Serafia una vergine cristiana di
Antiochia che la convert al cristianesimo. Accusate di aderire al nuovo culto, le due donne furono
uccise a pochi giorni di distanza: Serapia: flagellata e decapitata il 29 luglio per ordine del prefetto
Berillo, Sabina decapitata il 29 agosto per ordine del prefetto Elpidio. Divenuta sotto Gregorio
Magno una delle chiese pi illustri di Roma, la Basilica fu pi volte restaurata e ridecorata - da
Leone III nel 796 e da Eugenio II nel 824 mantenendo comunque inalterato il suo aspetto almeno
fino al X secolo, quando venne incorporata nelle fortificazioni erette dalla famiglia Crescenzi a
difesa dellAventino. Maggiori trasformazioni e ampliamenti si ebbero a partire dal XIII secolo
quando fu donata da papa Onorio III Savelli a san Domenico di Guzman. Fu allora che
cominciarono ad addossarsi ai suoi fianchi nuove cappelle, un convento e uno splendido chiostro.
Nel XVI secolo laspetto medievale che ancora la caratterizzava scomparve del tutto ad opera
dellarchitetto Domenico Fontana che per ordine di papa Sisto V Peretti la trasform in un tipico
Tempio della controriforma. Restaurata ancora nel XVIII e nel XIX secolo fu sottoposta, agli inizi
del Novecento, ad opera dellarchitetto Antonio Muoz ad una vera e propria operazione di
maquillage destinata, attraverso leliminazioni delle aggiunte successive, a ripristinarne il
primitivo aspetto.
STORIA DIPINTO
Il dipinto murale, di 2,80x4,35 metri, raffigura la Madonna col Bambino affiancata dai santi Pietro e
Paolo e, alle estremit, dalle sante Sabina e Serafia, che introducono, a sinistra, i due committenti e,
a destra, il papa regnante. Proprio le figure dei donatori, indicati dalliscrizione come
larcipresbitero Teodoro e il presbitero Giorgio e identificati con i due legati papali al Concilio di
Costantinopoli del 680, hanno permesso di datare lopera tra la fine del VII e i primi anni dellVIII
secolo. Si tratta, quindi, di un ritrovamento eccezionale, data la rarissima sopravvivenza di pitture e
mosaici in questepoca. Altrettanto straordinario il linguaggio stilistico del dipinto, naturalistico e
monumentale, che rende probabile una sua realizzazione da parte di un artista bizantino, ancora
fortemente legato alla classicit. La scoperta del pannello ha rivelato, in verit un vero e proprio
palinsesto pittorico, perch al di sotto di esso sono riemerse le tracce di una decorazione ancora pi
antica, raffigurante specchiature marmoree dipinte e risalente, addirittura, al V secolo d.C.,
momento di fondazione della Basilica di Santa Sabina.

STUDIO DELLE TECNICHE ARTISTICHE E INTERVENTO DI RESTAURO


Limportante scoperta dei dipinti murali oggi visibili sulla parete dellatrio di Santa Sabina,
avvenuta a seguito dellapertura di alcuni saggi stratigrafici commissionati dalla ditta Artedile
Broggi s.r.l. ed eseguiti dalla restauratrice Lidia Del Duca nel mese di marzo di questanno.
Lo studio delle tecniche di esecuzione e le analisi scientifiche condotte sui materiali impiegati dalle
maestranze, hanno messo in evidenza importanti dati circa le abitudini di questa bottega artistica
attiva sullo scorcio del VII secolo e rivelato la presenza di materiali particolarmente pregiati.
Si vogliono citare ad esempio il preziosissimo Blu di Lapislazzuli impiegato per le campiture

celesti, ed una particolarit tecnico-stilistica, come la scelta di realizzare i visi femminili e del Ges
nella mandorla partendo da una base verde a piena campitura (detta Verdaccio), entrambi
comunemente attestati solo a partire dai secoli successivi.
Lintervento di descialbo e restauro stato eseguito dalla ditta individuale Lidia del Duca con la
collaborazione di Claudio Falcucci per le indagini diagnostiche, del fotografo Pasqualino Rizzi e da
Giorgia Galanti per i rilievi grafici sulle tecniche di esecuzione, stato di conservazione ed intervento
di restauro. Proprio questi ultimi consentono una veloce comprensione sia dello stato di
conservazione con cui si presentavano i dipinti murali a seguito delloperazione di descialbo, sia
delle metodologie di intervento conservativo compiute successivamente.

Lidia Del Duca

Presentazione alla stampa: Luned 19 luglio 2010 ore 11.00


Basilica di Santa Sabina all'Aventino Piazza Pietro d'Illiria, 1
ORARIO APERTURA DELLA CHIESA :

7.30 12,30 e 15,30 19,00

Descialbo e resturo dipinti murali alto medievali nell'esonartece


(cm 280 x 435)
INTERVENTO:

PROGETTO: NR. 228 del 25. 03. 2010 intervento di Somma Urgenza 24.864,04
RESPONSABILE UNICO DEL PROCEDIMENTO: Claudia Tempesta
DIRETTORE DEI LAVORI: Claudia Tempesta
ASSISTENTE TECNICO: Laura Petriglia

RESTAURATORE: Anna Maria Brignardello


DITTA DI RESTAURO: Ditta individuale Lidia del Duca

Info: 3 3 5 / 7 5 2 7 0 3 0
349/8514243
338/8532896
Ufficio stampa della Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico, ed
Etnoantropologico e per il Polo Museale della citt di Roma

Anna Loreta Valerio - 06 69994218 artirm.uffstampa@arti.beniculturali.it

Il volume L'Icona murale di Santa Sabina edito da Gangemi

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