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Home Storia dell'arte Cappella Sistina

Cappella Sistina di
Michelangelo
Buonarroti: storia,
descrizione e analisi
degli a!reschi
A cura di Sonia Cappellini.

Storia e descrizione della Cappella Sistina dipinta


da Michelangelo Buonarroti, con immagini del
Giudizio Universale, della Creazione di Adamo e
della volta

Devi conoscere
La vita e le opere di Michelangelo Buonarroti
Cosa imparerai
Chi ha commissionato la Cappella Sistina
Quali pittori hanno partecipato alla sua
decorazione, oltre a Michelangelo
Che cosa è ra!igurato nella volta e sulle pareti

INDICE

1 Cappella Sistina di Michelangelo Buonarroti:


significato del nome
2 Cappella Sistina: dimensioni
3 Cappella Sistina, esterno e interno: la decorazione
quattrocentesca
3.1 Cappella Sistina, immagini: uno schema per
capirle meglio
4 Papa Giulio II e la nuova volta della Cappella Sistina
5 Michelangelo Buonarroti e le scene della Genesi
5.1 Uno schema per capire meglio
6 Michelangelo Buonarroti e Il Giudizio Universale
6.1 Cappella Sistina di Michelangelo: guarda il
video
7 La Cappella Sistina dopo Michelangelo
8 Il restauro della cappella Sistina

Concetti chiave

Infobox i
Autore
Michelangelo Buonarroti

Cosa
Cappella voluta da papa Sisto IV nel XV secolo e a!rescata
da Michelangelo Buonarroti nel XVI secolo

Quando
XVI secolo

Caratteristiche
La Cappella ha una larghezza di oltre 13 metri, una
lunghezza di 40 metri e un'altezza di quasi 21 metri. Le
decorazioni sono interamente e!ettuate con la tecnica
dell'a!resco

Dove
Citta del Vaticano

Frase celebre
«Si dipinge col cervello et non con le mani» Michelangelo
Buonarroti

1 Cappella Sistina di
Michelangelo Buonarroti:
significato del nome
La storia della Cappella Sistina, il capolavoro
di Michelangelo Buonarroti di cui parleremo
in questo contenuto, inizia nel 1471, quando il
ligure Francesco della Rovere viene eletto al soglio
pontificio con il nome di Sisto IV. Il nuovo papa
è un uomo astuto, ambizioso e coltissimo, amante
dei libri e dell’arte, tanto che durante il suo
pontificato Roma diventa il polo
d’attrazione dei più importanti intellettuali
dell’epoca. È lui infatti che arricchisce la
biblioteca vaticana di preziosi classici e che la
rende accessibile agli umanisti, è lui che crea il
primo nucleo di quelli che saranno poi i musei
capitolini ed è al suo nome che è legata la più
grande impresa artistica del Rinascimento
italiano.

2 Cappella Sistina:
dimensioni

Fotografia della Cappella


navigando.it

Sistina — Fonte: Getty-Images

navigando.it
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Anno di studio
all'estero
Apri

Papa Sisto inizia a costruire la sua Magna


Capella nella seconda metà degli anni
Settanta. Anche se i documenti non ci aiutano a
stabilire con precisione la data d’inizio lavori e il
nome dell’architetto che sovrintende all’opera, la
maggior parte degli studi converge sul 1477 e sul
fiorentino Baccio Pontelli.
Le dimensioni sono grandiose: 40 m di
lunghezza, oltre 13 di larghezza, quasi 21 al
sommo della volta. Alcuni studiosi hanno
ravvisato una impressionante similitudine con
le misure e le proporzioni del leggendario
tempio di Salomone a Gerusalemme.
Evidentemente Sisto IV non intende essere da
meno.

3 Cappella Sistina, esterno e


interno: la decorazione
quattrocentesca

Approfondisci

Giotto di Bondone: vita, stile,


opere

Vista da fuori la Cappella Sistina


assomiglia a una fortezza, solida e austera,
con finestre alte e strette e nessun parato
decorativo. Tanto è semplice l’esterno quanto
ricca e preziosa la decorazione interna.

Sisto IV chiama a sé i più grandi talenti del


tempo, tutti pittori toscani e umbri che gravitano
nell’ambito di Lorenzo de’ Medici, e senz’altro
redige personalmente un accurato programma
iconografico.
Per il soffitto sceglie un cielo stellato di
gusto un po’ medievale, sul tipo di quello che
Giotto ci ha lasciato nella Cappella degli
Scrovegni a Padova (ma quattro volte più
grande!), negli spazi tra le finestre i ritratti a
figura intera dei papi che lo hanno preceduto,
sulla parete d’altare l’Assunzione al cielo
della Vergine Maria, sulle pareti lunghe e sul
lato opposto all’altare scene della vita di Mosè e di
Cristo.

Circoncisione del figlio di


Mosè, a!resco del Perugino
situato nella Cappella Sisitina —
Fonte: Ansa

Com’è noto (e se non lo fosse lo sarà tra poco) la


decorazione originale della volta e della parete
d’altare non esiste più ma, a testimonianza del
gusto e della raffinatezza della cultura figurativa
sistina, restano sui lati lunghi i grandi
riquadri con le storie dell’Antico e del
Nuovo Testamento e dei rispettivi
protagonisti.
Cristo e Mosè, il messia e il suo precursore, si
guardano e si parlano dalle due pareti, ogni
episodio che riguarda l’uno, richiama l’altro
sull’opposto lato.
Alla circoncisione del figlio di Mosè corrisponde il
battesimo di Gesù. Le tentazioni di Mosè si
trovano di fronte a quelle di Cristo. Il passaggio
del Mar Rosso allude alla vocazione degli apostoli
che si svolge sulle acque di un lago e così via…

3.1 Cappella Sistina, immagini: uno


schema per capirle meglio

Ecco come erano disposti gli affreschi della


decorazione originale della Cappella Sistina. La
posizione si riferisce all’osservatore che guarda
verso l’altare.

Lato corto - altare:

Al centro: Assunzione di Maria vergine


A sinistra: Salvataggio di Mosè dalle acque
del Nilo
A destra: Natività di Cristo

Questi dipinti non sono più visibili.

Lato lungo a sinistra:

Circoncisione del figlio di Mosè


Le tentazioni di Mosè
Il passaggio del Mar Rosso
Mosè riceve le tavole della legge
La punizione dei ribelli
Ultimi atti della vita di Mosè

Lato lungo a destra:

Il Battesimo di Cristo
Le tentazioni di Cristo
La vocazione degli apostoli
Il discorso della montagna
La consegna delle Chiavi a Pietro
L’ultima cena, la crocifissione

Lato corto - opposto all’altare:

Angeli e demoni si contendono il corpo di


Mosè
Resurrezione di Cristo

Queste scene sono state ridipinte nel XVI secolo.

La " Consegna delle Chiavi " del Perugino. — Fonte: Istock

4 Papa Giulio II e la nuova


volta della Cappella Sistina
Sisto IV muore nel 1484, certamente
soddisfatto della sua impresa. Non passano però
molti anni che un altro Della Rovere, Giuliano,
sale al soglio di Pietro. Nel 1503 è eletto papa
Giulio II, nipote di Sisto, come lui ambizioso e
come lui desideroso di lasciare nella storia
un’impronta indelebile. Solo che per farlo è
costretto a cancellare un po’ quella dello zio…

Ritratto di Michelangelo
Buonarroti — Fonte: Ansa

Quel cielo stellato esprime un gusto un po’


antiquato e ormai ci troviamo nel
Rinascimento maturo: non solo prospettiva e
proporzione, è esploso anche l’interesse per i
soggetti mitologici, per la figura nuda, gli artisti
sono diventati degli intellettuali, si dibatte sulla
preminenza delle arti e c’è un certo ombroso
fiorentino che proclama la superiorità della
scultura. Anche se poi non disdegna di praticare
anche un po’ la pittura, l’architettura e la poesia.
Si tratta naturalmente di Michelangelo
Buonarroti, giovane talento allevato nei giardini
di Lorenzo il Magnifico (ancora lui!).
Michelangelo ha già dato prova di sé lasciando
in Vaticano una commovente Pietà e a Firenze
alcuni dipinti nelle case di ricchi mercanti. Ecco
dunque l’uomo giusto per Giulio II, quello
che può rinnovare il “vecchio soffitto”
della Sistina e nello stesso tempo
progettare una grandiosa tomba da
collocare proprio sotto alla cupola di San
Pietro.

Curiosità

Il rapporto tra Giulio II e Michelangelo è


descritto nel film degli anni sessanta "Il
tormento e l’estasi". I due protagonisti
sono interpretati da Rex Harrison e
Charlton Heston.

5 Michelangelo Buonarroti e
le scene della Genesi
Seppur con riluttanza, Michelangelo
Buonarroti accetta nel 1508 l’incarico di
eseguire sulla volta nove scene tratte dalla
Genesi, insieme alle figure di profeti,
sibille e antenati di Cristo.

Le difficoltà non sono poche. La superficie è


vastissima e Michelangelo rifiuta l’aiuto di
collaboratori. La curvatura della volta comporta
problemi di distorsione ottica. L’altezza determina
costi molto elevati per i ponteggi. Infine il papa ha
molta fretta che l’opera sia portata a termine.
L’artista, rivelando tutta la sua genialità, riesce a
concludere gli affreschi nel 1511 impiegando meno
di quattro anni.

Le prime scene che Michelangelo esegue


sono le ultime dell’ordine narrativo. Le
figure sono numerose e di piccole
dimensioni. Man mano che l’opera avanza
l’artista procede a una semplificazione, le
figure diventano più grandi e meno numerose.
Prende confidenza con le grandi dimensioni e ha
sempre meno bisogno di cartoni preparatori.
Inoltre egli stesso progetta e mette a punto un
ingegnoso ponteggio mobile che accorcia i tempi e
riduce enormemente i costi.

Immagine della volta della


Cappella Sistina — Fonte: Ansa

Dal punto di vista figurativo tutta la volta è


un inno al corpo umano, alla sua forza,
bellezza, capacità espressiva. Ogni tipo di torsione
viene sperimentato, ogni muscolo messo in
evidenza come in una rappresentazione scultorea.
Il nudo è indagato in tutte le sue forme. Il
paesaggio naturale e lo sfondo architettonico
passano del tutto in secondo piano.
I colori sono accesi, brillanti e cangianti.

5.1 Uno schema per capire meglio

Ecco l'elenco dei soggetti rappresentati da


Michelangelo sulla volta della Cappella
Sistina.

Fascia al centro della volta, dall’altare


verso la parete di fondo: Scene della Genesi.

Dio separa La luce dalle tenebre


Dio crea il sole e la luna
Dio separa la terra dalle acque
La creazione di Adamo
Dio crea Eva
Il peccato originale
Il sacrificio di Noè
Il diluvio universale
L’ebbrezza di Noè

Fasce esterne della volta:

Profeta Giona
Profeta Geremia
Sibilla libica
Sibilla persica
Profeta Daniele
Profeta Ezachiele
Sibilla Cumana
Sibilla Eritrea
Profeta Isaia
Profeta Gioele
Sibilla delfica
Profeta zaccaria

Nei triangoli in corrispondenza delle


finestre: Antenati di Cristo.

Ai quattro angoli della volta:

Il castigo di Aman
Il serpente di bronzo
David e Golia
Giuditta e Oloferne

Curiosità

Trovandosi a dipingere anche volte e


cupole con personaggi e figure sopra la
sua testa, Michelangelo si trovava spesso
a lavorare in posizioni scomode. Questo
gli procurò mal di schiena e seri problemi
di vista.

6 Michelangelo Buonarroti e
Il Giudizio Universale
Eccoci all’ultimo capitolo di questa incredibile
storia. Michelangelo è ormai un uomo di
sessantun’anni ma la sua grinta non si è
affievolita. Un altro papa, Paolo III, al secolo
Alessandro Farnese, vuole mettere mano alla
Cappella Sistina per rinnovare
completamente la parete d’altare. Il
grande artista non si tira indietro.
L’Assunzione della Vergine e le prime due scene
dei cicli di Mosè e Cristo spariscono per sempre
dietro la nuova parete che viene costruita a
ridosso di quella originale per ospitare la
mirabolante scena del Giudizio Universale.

Approfondisci

Il Concilio di Trento: scopo e


conclusioni dell'assemblea

Sono anni complessi, con la riforma


protestante il mondo cristiano occidentale ha
vissuto il dramma dello scisma e ora la chiesa
romana è costretta a ripensare se stessa, siamo
nell’età della controriforma e da lì a pochi
anni si aprirà il concilio di Trento sotto l’egida
dello stesso papa. Questo clima si rispecchia
anche nell’arte figurativa: non c’è più posto per le
favole antiche e per quella rassicurante idea di
fusione tra valori classici e moderni. Il
Rinascimento è finito, ha ceduto il passo
alla tensione e al dramma della
maniera.

La parete che Michelangelo affresca tra il


1536 e il 1541 si presenta come un grande
vortice azzurro che travolge anche lo
spettatore. Tutto parte dal centro dove
Cristo, come un direttore d’orchestra,
sollevando il braccio destro sembra dare
impulso al movimento.
Egli si presenta come giudice, mostrando secondo
le scritture le ferite delle mani e del costato.
Accanto a lui Maria che sembra ritrarsi ma che
rivolge lo sguardo verso il basso, verso quelli che
la invocano nel suo ruolo di mediatrice.

Intorno a questo nucleo centrale la folla


dei santi martiri, quelli cioè che si sono già
guadagnati di diritto il posto in paradiso. Molti di
loro mostrano l'oggetto con cui sono stati uccisi e
torturati: lo strumento di morte che diventa
strumento di salvezza.
Subito sotto gli angeli che soffiano
potentemente nelle trombe per risvegliare
i morti. E infatti i morti si risvegliano. Eccoli che
escono dalle tombe nell’angolo in basso a sinistra.
Alcuni si sollevano leggeri, altri sono trainati dal
potere della preghiera che prende visivamente la
forma di una fune.

In basso a destra il movimento opposto di


chi non si salva. Demoni trascinano corpi verso
il basso e li conducono all’inferno che è una
perfetta citazione dantesca.

Nelle lunette in alto gli angeli mostrano e


conducono in gloria gli strumenti della
passione. Il sacrificio di Cristo è necessario alla
salvezza dell’uomo.

"Il Giudizio Universale" di Michelangelo — Fonte: Ansa

6.1 Cappella
Apt Servizi Sistina di Michelangelo:
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