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Note
1 cfr. E.Rossi-Roìss, Cartapesta & Cartapestai, Maestà di Urbisaglia (Mc), 1983, p.19, e A.Contenti, Nel
Regno della Cartapesta e del Barocco, in “Artigiani di Puglia”, a cura di B.Tragni, Bari, 1986, p. 286.Inoltre
è da segnalare la scoperta durante i recenti restauri (1995-97), nella controriformata chiesa del Gesù (1568-
1584) in Roma, di una formella in cartapesta nel soffitto della chiesa. Questo la dice lunga circa l’impiego
della cartapesta anche da parte di grandi architetti quali il Vignola.
2
cfr. C.Ragusa, Guida alla cartapesta leccese, Galatina, 1993, p.49 e sgg.
3
cfr. A.Contenti, Nel Regno della Cartapesta..., pp. 283-286.
4
Sono fonfamentali tra gli altri i contributi di L.G.De Simone, La plastica cartacea in Lecce, Trani, 1892;
P.Marti, La modellatura in carta, Tip. Edit. Sal., Lecce,1894; A.Caggiula-Carlucci, La cartapesta in Lecce, in
“Numero Unico per le feste inaugurali nel giugno 1898”, Lecce, 1898; P.Palumbo, Storia di Lecce, Stab.Tip.
Giurdignano, 1910; R.D’Otranto (alias N.acca), Le umili origini di un’arte gloriosa, in “The Italian Review-
Apulia”, a.II, n°8, New York, 1928; N.Vacca, Appunti storici sulla cartapesta leccese, in “Rinascenza
Salentina”, a.II, 1934; G.Palumbo, L’arte della cartapesta, in “ Le Cento citta d’Italia”, fasc. 57,
Ed.Sonzogno, s.a., Milano; E.Rossi-Roìss, Cartapesta & Cartapestai, cit.; A.Contenti, Nel Regno della
Cartapesta...; M.Cazzato, La cartapesta. Origini e sviluppi, in C.Ragusa, Guida alla cartapesta...; C.Ragusa,
Guida alla Cartapesta...
5
Colgo l’occasione per segnalare la pregevole statua di S.Francesco da Paola nella leccese chiesa di S.Anna,
opera originale del maestro P. Letizia; il S.Biagio (1922) nella chiesa di S.Pietro, in S.Pietro Vernotico (Br),
opera di P.Errico e, dello stesso artista, le stazioni della Via Crucis (bassorilievi dipinti), nella chiesetta di
S.Elisabetta in Lecce; la S.Agnese di R.Caretta nella chiesa Matrice di Carmiano (Le).
6
cfr. C.Ragusa, Guida alla cartapesta..., pp. 47-106
7
cfr. F.Lotesoriere-M.Rubino, Le chiese e il patrimonio sacro, a cura della Bibl. Com.unale, v..IIL, t. I,
Latiano,1993., pp. 66-77, pp. 169-197, pp. 260-277, pp. 346-351.
8
cfr. P.Sorrenti, Pittori, scultori, architetti e artisti pugliesi dall’antichità ai nostri giorni, Bari, 1990, p. 353
9
ibidem, p. 448.
10
cfr. F.Nitti-A.Pasimeni, Ferdinando Cellino-Arte sacra in cartapesta nelle chiese di Mesagne, Mesagne,
1995, pp. 22-28. Del Cellino anche il S.Luigi, ora nella chiesa Matrice di Mesagne.
11
cfr. A.Foscarini, Guida storica, Lecce, 1929, pp. 128-130, e M.Cazzato, La cartapesta..., p. 26.
Al Flora anche se non ancora suffragata da alcun documento, mi pare possa essere attribuita la bella statua
raffigurante la S.Cristina (nella chiesetta leccese di S.Elisabetta) che è anche patrona di Gallipoli, città nella
quale il Flora nel novembre del 1907, attrezzò uno studio d’arte e un laboratorio di lavorazione della
cartapesta.
12
cfr. A.Latorre, Le Confraternite di Fasano dal XVI al XX secolo, Schena ed., Fasano, 1993, p. 164
13
ibidem p.195 n.74
14
ibidem p.52
15
cfr. A. Giannaccari, Fasano nella storia e nell’attualità, Schena, Fasano, 1965, p. 84
16
cfr. A.Latorre, Le Confraternite...,p.53 n.74
17
Era in uso nel napoletano modellare le forme dei vestiti usando tela di sacco gessato, che meglio si
prestava a dare movimento e leggerezza alle forme. La stessa soluzione tecnica la ritroviamo nella inedita
statua di S.Rocco (sec. XVIII), opera di notevole fattura conservata nella chiesa della SS. Annunziata in
Leverano.
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Il costo complessivo del bastone fu di 923 lire e 50 centesimi. Per questa circostanza venne sollecitata la
partecipazione del popolo con una pubblica sottoscrizione che fruttò alla Confraternita di S.Giuseppe 517
lire. Per questa notizia cfr. A.S. Trisciuzzi, San Giuseppe di Fasano. Il Santo-La Confraternita-L’Oratorio,
Schena, Fasano, 1995, p.58.
Occorre inoltre precisare che il S.Giuseppe, in parte, e il Gesù risorto, completamente, sono stati oggetto di
un recente restauro che ne ha travisato la originale cromìa.
19
ibidem p.83
20
Purtroppo l’imprevidente ridipintura della Madonna con Bambino non consente una lettura più
circostanziata dell’opera.