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COMPLESSO CONVENTUALE DI SANTA MARIA DEGLI ANGELI - GARDONE V.T.

(BRESCIA)

Lavoro di Chiara Huang, Giorgia DAndrea e Paolo De Montis.

Infatti nel mese di aprile egli [San Bernardino] fu in Gardone terra grossa della Valle Tromplina, ove
colle sue riverenti preghiere ottenne il fondo per la fabbrica di un Convento. Ci si fa manifesto per una
pubblica scrittura stipolata nel d ventesimo di aprile di questanno 1442, a cui il Santo Superiore si
sottoscrisse di proprio pugno, nella quale da Jacopo, e da Avogadro Figliuolo del q. Franceschino della
nobile famiglia degli Avogadro, ricevette la donazione di alcune pezze di terreno poste in certa contrada
di detto Comune detta Valcavrera per fabbricarvi un Convento del suo Ordine colla sua Chiesa, che
doveva essere dedicata alla Madonna degli Angeli, come lo fu, con obbligo di pregare Dio per essi, e di
donare loro, e ai suoi successori, ogni anno in certo giorno determinato in segno di ricognizione tre fiori,
oppure tre pomi di cedro

(Armadio Maria da Venezia, Vita di San Bernardino da Siena)

La storia della chiesa e del convento di Santa Maria degli Angeli ha inizio il 20 aprile 1442,
quando i signori nobili Giacomo e Bernardino Avogadro decisero di donare un appezzamento di
terreno, a Gardone, per l'edificazione di un complesso religioso. Armadio da Venezia, biografo di
S. Bernardino da Siena, racconta come fu lo stesso santo, giunto a Gardone, a stimolare con le sue
prediche l'atto di generosit dei nobili. Cos ebbe inizio l'edificazione di un monastero
francescano, costruzione che procedette molto lentamente, probabilmente fino alla fine del XV
secolo.
Finalmente concluse, chiesa e convento divennero ben presto degli importanti centri religiosi,
anche se nella prima met del XVI secolo la convivenza dei francescani con la comunit
gardonese divenne piuttosto travagliata. Motivo di questo travaglio la diffusione del
protestantesimo nel territorio. In particolare gli anabattisti, contestando il ruolo che l'ordine
francescano andava sempre pi assumendo all'interno della Santa inquisizione, arrivarono a dar
fuoco alle porte e ai confessionali della chiesa. San Carlo, che visit il complesso (probabilmente
nel 1580), nei suoi Atti ci racconta come l'unica fonte di reddito della chiesa fosse l'elemosina dei
fedeli. All'inizio del '600 documentata la presenza, all'interno del complesso, di otto frati. Lo
stesso numero riportato in una documentazione del 1657. Quasi un secolo dopo, il prevosto
Clemente Zanetti parler di ben 15/16 religiosi insediati al suo interno. Con la caduta della
Repubblica di Venezia e l'occupazione napoleonica, il complesso, come d'altronde molti altri,
and incontro ad una lenta e dolorosa fine. I frati dovettero abbandonare definitivamente il
convento nel luglio 1803. Il loro addio coincider con il totale declino della struttura, adattata di
volta in volta a vari usi. Destino diverso fu quello della chiesa, che fu restaurata nel 1810 grazie
all'opera di alcuni devoti. Alla rovina totale del convento inizi a farsi fronte soltanto nel 1920,
con un primo tentativo di restauro, nonostante il Comune di Gardone avesse acquisito la
struttura gi alla fine del XIX secolo. Una nuova serie di restauri, inaugurata nel 1952, permise il
quasi totale recupero dell'edificio che, da come abbiamo potuto vedere nella nostra visita, si
preservato piuttosto bene.
La chiesa di Santa Maria degli Angeli condivide un lato del suo perimetro con il convento.

La facciata della chiesa a capanna, tuttavia nel XVII secolo una parte della facciata stata
coperta da un porticato che forma un atrio davanti all'entrata della Basilica. Alla sommit del
portale maggiore vi una lunetta ad arco acuto nella quale presente il monogramma caro a
Bernardino; per garantirne la nitida visione il monogramma stato ridipinto in tempi moderni.
Ai lati della lunetta, invece, ci sono degli affreschi non restaurati rappresentanti alcuni santi.

Una volta varcata la soglia ci si trova dinnanzi ad una chiesa ad una navata con delle piccole
cappelle sul lato sinistro. Nella parte alta dei lati lunghi vi sono alcune piccole finestre monofore e
il soffitto costituito da una capriata lignea. Sulle pareti sono presenti sia affreschi sia opere
appese successivamente come polittici o quadri. Sopra l'arco che introduce al presbiterio si trova
un Crocifisso di artista sconosciuto riferibile al tardo '400 o all'inizio del '500. Osservando
l'abside si pu notare per prima una Madonna affrescata nella lunetta centrale del catino
absidale; ai lati di Maria, nelle altre due lunette, vi sono le immagini di S. Bonaventura da Bagnore
a di S. Ludovico da Tolosa. All'interno degli spicchi di volta sono raffigurati il busto di Dio Padre
ad alcuni tondi di cui per non pi possibile riconoscere il soggetto.

Osservando la chiesa dalla porta d'entrata e spostando lo sguardo dal Crocifisso verso destra
possibile notare l'affresco di una Madonna in trono con bambino e SS. Francesco e Lorenzo. Sul
resto della parete, purtroppo, sono visibili soltanto piccoli frammenti di affreschi poco
riconoscibili.

Sulla parete seguono alcuni quadri come un Frate Francescano di (probabilmente) Pompeo
Ghitti.
Rivolgendo le spalle all'abside per proseguire il percorso lungo il perimetro della chiesa, sopra ed
accanto al portone d'ingresso si possono notare due quadri ed un polittico, rispettivamente:
Cristo Crocifisso con anime del Purgatorio di B. Podavini, La Vergine con i santi: Carlo Borromeo,
Bernardino e Fermo di A. Gandino e il Polittico dell'Assunta.

Voltando di nuovo le spalle alla porta e proseguendo con lo sguardo a sinistra si notano le tre
cappelle interamente affrescate. La prima cappella detta cappella del Crocifisso per via
dell'affresco centrale che rappresenta, appunto, un Crocifisso. La seconda cappella , invece,
famosa per gli affreschi della Flagellazione e della Nativit. La terza cappella, infine, famosa per
l'affresco di una Madonna in gloria con gli angeli affrancata da SS. Rocco e Sebastiano.

Inoltre nelle cappelle vi sono parecchi affreschi dedicati a San Bernardino, fondatore della Chiesa
e del Convento.

Attualmente, la chiesa svolge ancora la sua funzione originaria. Dal 2008 il convento ospita gli
uffici del Sibca (sistema dei beni culturali e ambientali della Valle Trompia), ai quali si affiancano
una porzione di propriet privata e la sala del cenacolo, adibita a sala conferenze e incontri. Il
complesso conventuale, inoltre, costituisce una delle tappe dell'Itinerario I Luoghi del Sacro e
dell'Arte promosso dalla Comunit Montana.

Mappe utili
[A sinistra: Catasto napoleonico di Gardone con evidenziata laerea corrispondente al convento.

A destra: Assetto delle propriet attuali.]

[Due mappe catastali di Gardone Val Trompia con evidenziata larea corrispondente al convento. Sono
entrambe del tempo della dominazione austriaca, 1845 precisamente.]

[Disegno novecentesco del convento]

Bibliografia Utile
Il convento di S. Maria degli angeli in Gardone Valtrompia : dall'indagine storiografica al progetto di
conservazione / Antonietta D'Annunzio, Roberto Feroldi, Luciano Guerreschi, Giuseppe Lorenzini.
Brescia: la Rosa, 1995.

Il restauro della basilica di Santa Maria degli angeli in Gardone Valtrompia : guida illustrata per il
visitatore. [Gardone Val Trompia]: Comunit parrocchiale, 1972.

Basilica di S. Maria degli Angeli: Gardone Valtrompia (Brescia) : 1513-2013 : cinque secoli di storia e
fede. [S.n.], 2012

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