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DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE
STORICO-ECCLESIASTICA
DA S. PIETRO SINO AI NOSTRI GIORNI
S 1' E C I A L A] E N T E I N TOR iN O
AI PRINCIPALI SANTI, DEATI, MARTIRI, PADRI, AI SOMMI PONTEFICI, CARDINALI
E PIÙ CELEBRI SCRITTORI ECCLESIASTICI, AI VàRII GRADI DELLA GERARCHIA
DELLA CHIESA CATTOLICA, ALLE CITTA PATRIARCALI, ARCIVESCOVILI E
VESCOVILI, AGLI SCISMI, ALLE ERESIE, AI CONCI LII, ALLE FESTE PIÙ SOLENNI,
AI RITI, ALLE CERIMONIE SACRE, ALLE CAPPELLE PAPALI, CARDINALIZIE E
PRELATIZIE, AGLI ORDINI RELIGIOSI, MILITARI, EQUESTRI ED OSPITALIERI, NON
CHE ALLA CORTE E CURIA ROMANA ED ALLA FAMIGLIA PONTIFICIA, EC. EC. EC.
COMPILAZIONE
\ OL. LXXI.
IN VENEZIA
DALLA tipografìa E>IILIANA
MDCCCLV.
La presente edizione è posta sotto la salvaguardia delle leggi
vigenti, per quanto riguarda la proprietà letteraria, di cui
l'Autore intende godere il diritto, giusta le Convenzioni
relative.
DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE
STORICO-ECCLESIASTICA
SUD SUD
Suddiacono oSoddiacono, fuoco sull'altare degli olocausti. Ne'pri-
Siibdiaconiis,Hypodiaconus,ITypodiae. mordi della Chiesa esistevano i suddiaco-
Chierico che ha il sagro ordine, e l'uni- ni. Il Ilinaldi negli Annali ecclesiastici,
zio e la dignità dtìSuddiaconalo, Subdia- all'anno 34, n.°'287,ed all'anno 44> "•"
conalus, Hypodiaconalus, Ordine (F.) 7() e 80, riferisce che s. Ignazio vescovo
ecclesiastico inferiore a quello del Dia- d'Antiochia, sede che consegui dopo l'an-
conato {f), come lo espriuie il suo no- no 7 I per morte di s. Evodio successore
me, però è il3.° degli ordini maggiori del- del principe degli apostoli s. Pietro (e di
la chiesa latina; ed il nobile minìsterodei cui riparlai a Siria meglio descrivendo il
cassai congiunto a quello suhlimede'dia- piu.i ei2 agli antiocheni, che pe'primi
I
coni. Alcuni scrittori ecclesiastici riferisco- si chiamarono cristiani, disse loro: Salu-
no, che i suddiaconi sono succeduti a'Na- to sacros diaconos, hypodiaconos, lec.lo-
taneì o Natinei della legge Mosaica, che resycantores jjanitorcs, lahoranles, exor-
servivano appresso Sacerdoti e Leviti
i i cistas, confessores. Saluto cnstodes sacro •
nel tabernacolo e poi nel tempio di Dio rum vestibuloruiii diaconissas.\\\ altra e-
presso gli ebrei, nelle incumbeiize più fa- pistola scrisse pure: Saluto sanctum pre-
ticose, come di portare l'acqua e le legna sbyteroruni collegiuni, saluto sacros dia-
necessarie pe'sagriflzi. Condotti in ischia- conos, hypodiaconos, leciores, cantores,
vitù dagli assiri colla tribadi Giuda, quel- jaìiitores,laborantcs,exorcistiis,confts-
liche poterono poi tornare in Gerusalem- sores, cnstodes sacroruni vesùbuloruni.
me con Esdra, non bastando pel servigio E che tulli questi ministeri derivassero
del tempio, venne in seguilo istituita una nella chiesa mediante gli apostoli, egli ab-
festa chiamala SWoiona ,Xylophoria , nel- bastanza dimostra, parlando cogli slessi
il
tori, degli accoliti e de'suddiaconi o hip- Y Arcidiacono j^d\ Priore [V.) de'cardi-
))odiaconi, come dimostra s. Cipriano. Le nali diaconi; denominandosi il capo dei
Diaconesse {V.) erano Vedo\'e (/'.) ses- suddiaconi Archisuhdiaconus, che quale
sagenarie,assistevano alle /3or/ef/e//t- c/i/e- antichissimo uffizio della chiesa romana
se^ per dove entravano le donne, e però se ne fa spesso menzione negli Ordini Ro-
s. Ignazio le chiamò custodi de'sagri ve- inani, leggendosi: Archisubdiaconiis le-
lativi, non meno a Pkesbitera o Presci- tanto fiorirono, e delle differenti loro spe-
TEEESSA, così chiamandosi talora le vedo- cie, credo più conveniente parlarne poi.
ve vecchie per riguardo all'età, come di- Qui solo dirò, che nell'enumerazione del
chiara il can.i I del concilio di Laodicea clero romano, falla dopo il 254 d'ordine
cclehrato nel secolo IV. Più di frequente di Papa s. Cornelio, trovansi compresi 7
«lire donne prendevano! nomi di Preshi- diaconi, 7 suddiaconi, e i5oo vedove, fra
teresse. , Diaconesse eSucldiaconesse, per- le quali molle preshileresse , diaconesse
chè essendo ordinati i mariti preli, dia- e suddiaconesse. Si può vedere Gaspare
coni, suddiaconi, le mogli viveano celi- Zieglero, Comvienlario de diaconis et
l)i, come facevano ancora le mogli d'al- diaconissis i'cleris ccclesiae. Nel prece-
cuni creali vescovi, e perciò delle tahol dente anno n.°72 Rinaldi parla dell'uf-
ta Vescovee J^cscovesseA quali nomi tut- fizio del cursore, congiunto con l'uffizio
del 5G6 e d' Auxerre del SyS, e nelle ope- dovendo S.Cipriano mandare importanti
re de'ss. tasiliOj Gregorio e altri. I sud- lettere al clero romano, uè essendo lecito
diaconi furono pure ricordali nelle opere inviare le lettere eccle.-.iasliche senon per
di s. Cipriano, che nel i\^ fu consagra- ecclesiastici, perchè gli altri chierici era-
to vescovo di Cartagine. Quanto alle ii'»r/- no assenti, ordinò per questo Saturo let-
diaconcsse, dice Piazza nella Gerarchia tore, ed Otluloconfessore suddiaconi. Sif-
cardinalizia.'' Lo slesso poi, che fanno i fatte Lettere tcdesiasliche dicevansi For-
suddiaconi a'diaconi nelle funzioni ectle- viate, delie quali riparlai nel voi. LWI,
siasliclie, facevano colle dovute propor- p. 90, anzi pure lescri\evano. Inolile Ili-
zioni le matrone dette suddiaconesse, ri- ualdi all'anno 824,0.° 128, narra che nel
spetto alle diaconesse , recando loro gli concilio adunato in Roma da Papa s. Sil-
nale sempre a'servigi della chiesa, senza suddiaconalo divenne ordine sagro, se-
però veruna imposizione delle mani, ma condo alcuni autori, perchè in altri pae-
venivanoelelle col consensodel clero, dai si non si Osservò tale disposizione, pren-
vescovijdopo un diligente scrutinio di lo- dendo mogli suildiaconi. Il vescovo Sar-
i
ro vita e costumi". Lo stesso Piinaldi al- uelli, Lettele ecclesiastiche l. 8, leti. 3: Del
noi diciamo, e altro ordine maggiore. Il suddiaconato fu posto lia gli ordini sa-
suddiaconato detto irapropriamente or- gri avanti tempi di s. Gregorio Idei :")i)0,
i
dine minore, tu veramente sempre ordi- per essergli stalo aimesso l'obbligo dellii
ci tiis rffertur. Il p. Chanlon nella Storiti II, nel 58() impose a'suddiacoiii di Sicilia
de sagrainenti t. 3,cap. i : (ìuaiido il sud- (/'.) la legge della continenza
secondo ,
diesi faccia all'altare. Ma se vale questa za far prima volo al vescovo ili continen-
ragione, dice il p. Alartene, che nel 700 i za, come leggesi neìì'Episl. 44 scritta .1
za de'suddiaconi, e che forse ancora tal conde nozze, alfermando essere loro ciò
peso mettesse loro nella chiesa romana, lecito, perchè non sanno d'avere ricevu-
fosse s. Leone I del 440, neWEpìst. 1 2 ad ta In benedizione del vescovo. Perciò, af-
Anastasio diTessalonica; ma è d'avvertire finchè non rimanga loro in avvenire pre-
col p. Tournely, che neppure nella chie- testo di scusa, vogliamo, che il vescovo
sa romana fu dipoi costante l'osseivauza in ordinandoli dia loro colla beuedizio-
6 SUD SUD
uè o va$i destinati ai loro
gli stt'ODienti, cora reputato ordine sagro il suddiacona-
inioistero, siccome è costume antico di to. Ma un altro canone d'Urbano II, nel
in
farsi inceitecliiese, e la tiadizioneha sta- concilio da lui nel 1095 tenuto in Cler-
Quindi osserva il p. Chardon, che
Ijilito". niont, si decreta che » nuUus laicus, cle-
allora nella Spagna e nella parte delleGal- ricus vel tantum subdiaconus in episco-
lie dominata da'visigoli, si ordinavano i pum eligatur". Perciò acconsenti che con
suddiaconi colla sola orazione e imposi- pontilìcìa licenza potesse un suddiacono
zione delle mani, come in oriente. Euge- eleggersi a vescovo. Nondimeno fu credu-
nio li nel sinodo romano che celebrò nel- to comunemente, e notai a Ordine, che
r826,decretò:«Si quispiam sacerdotuin, istituito il suddiaconato fino da'teinpi a-
idest presby ler,vel diaconuSjVel subdiaco- divenne sagro circa il tempo di
postolici,
iius de quacumquo foemina crimine fur- Urbano li, come vuoIeTomassini, De ve-
primam, secuu-
iiicatiouissuspectus, post ler.el nov.Eccles.discij). par. i,lib. 2,cap.
dam,et lei liam ammonilionem invenitur 33,§ 2 e 3; ed essendosi propagato a poco
tabulari cura ea, etc." Questo testo pare a poco l'uso della chiesa lomana alle al-
fòrte, e si dubita che possa senza violenza tre chiese dell'occidente, fu compreso tra
spiegarsida chi mette più tardi l'epoca gli ordini maggiori da Innocenzo 111, co-
del suddiaconato divenuto ordine sagro. me dimostra il cardinal Bona, Rer. li-
bauo li, e che fu poi da Innocenzo III al- fiori Doauni dopo il concilio di Beneven-
legato in una lettera a Domenico patriar- to, afferma che al tempo suo il suddiaco-
ca di Grado." Erubescant aper- iuipii, et nato era ordine minore e il p. Fdipjto ;
posili, mulieroulas non abjecerunt, et ca- sacerdoti e diaconi sono onorati degli or-
ste non vixerunt, excludere ab eorum- dini sagri. Ma oltre questi, altri vi sono
demgraduum dignilale". Trecanoni ab- destinati al ministero dell'altare, e ordi-
biamo intorno a'suddiaconi d'Urbano II; nati perciò da'vescovi, quali, quantun- i
uno è del 1089 e vi determina: « Eos qui que non possa negarsi che abbiano qual-
in subdiaconatu uxoribus vacare volue- che grado di santità, non si chiamano tut-
« int, ab omoi sacro ordine removemus". tavia sagri gli ordini loro conferiti". Av-
Ma questo canone piuttosto dimostra, che verte jNovaes, checomunemente si crede
ordine sagro non era il suddiaconato, ma avere Urbano III deli i85 elevato suil- il
scala a'sagri ordini. L'altro è del 1091, fat- diaconato a ordine sagro; ma io temo che
to nel concilio di Benevento. « ÌNullus in pel nome fu confuso con Urbano ll,o gli
episcopum eligatur, nisi in sacris ordi- fuatlribuitoper congeltura a seconda del
nibus religiose vivensfuerit invenliis. Sa- riferito da Pietro Cantore, e che poi dirò.
eros autem ordines dicimus diaconatum, E vaglia il vero, ecco quanto scrive il cri-
etpresbyteratumjhos siquidera solos pri- tico e dotto p. Zaccaria. Dopo Urbano II
mitiva legiturhabuisse Ecclesia. Subdia- si celebrarono 3 primi concilii generali
i
fic: iMirainur de senns non ordtnandis, più verosimile ch'egli medesimo l'abbia
il quale scrive: Nani Ucct sacerordo non stabilito, decidendo la (jueitione diedi-
rtpntarelur (d suddiaconato) in Ecclesia bjltevasi, e rendendo uniforme dapper-
prinntiva, (amen a conslitutione Grego- tutto ciò che prima era vario, il che fece
riil,atqne Urbani II secundn/n moder- poi col permettere, che i suddiaconi po-
na tempora sacer gradus esse minime dti- tessero essere creati vescovi, del pari che
hitatur. Imperocché rimarca il p. Zacca- i sacerdoti e i diaconi. Finalmente (|ui ri-
ria, che s. Gregorio non altro fece, che 1 cordo, che Pio VI nel 1782 fece vescovo
in una lettera a Leone vescovo di Cata- di Sutri e Nepl mg."" Sinioni o Sinieonij
nia riconfermare il comandamento del poi cardinale,(|uanttin(|ue semplice chie-
suo antecessore Pelagio II, che vescovi i rico, e lo rilevai nel voi. XV, p. 222.
nou ordinassero alcun suddiacono, se non La chiesa romana sino da'principìi di
fjcea promessa di continenza. Concluile: sua fondazione gloriosa fu tanto fecond.»
I ."che errarono quelli che ad Urbano II, ne'frutti delia fede, che immenso stuolo
e molto più quelli che ad Innocenzo HI di seguaci vantò sotto lo stesso crudele
lifcriscono, siccome ad autore, che sagro persecutore Nerone, non solotia il po[)0-
addivenisse il suddiaconato; 2.° che tut- lojina nel palazzo slesso imperiale, corno
tavia Innocenzo 111 fu il i.° il quale chia- apprendasi da Tacito e da s. Paolo. Quin-
ramente aifermasse Subdiaconatuni ho- di a sostenere le cure gravissime del sa-
die inler sacros ordines conipnlarij 3.° gro ininislero sembrando fino da' primi
che la ragione, per la quale a sagro ordi- momenti insudicienti i Diaconi [f-^.), fu
ne fu innalzalo il suddiaconato quella , per conseguenza necessità di allegerir-
stessa fu per la quale Urbano II avea ai li dal peso de' molteplici uffizi, e stabi-
suddiaconi conceduto di potere qualche lire sotto la loro dipendenza de'ministri
volta col permesso dellas. Sede essere pro- subalternijChe perciò furono chiama ti .vo^
mossi al vescovato, cioè quia ti ipsi al- todiaconi, suddiaconi. Papa s. Urbano
taribus adimnislrant; che sino al
4.'' IX I del 226 dichiarò nel can. Nullusin E-
secolo non fu il suddiaconato tenuto sa- piscopuniy*ì\si. 60: Nullusin Episcopuni
gro; 5.° che da quel tempo fu varia intor- cligatur, nisi in sacris ordinibus religio-
no a ciò la disciplina della chiesa roma- se viveurfuerit ini>entus . Sacros auleni or-
na, ma che dopo Innocenzo III costan- dines dicinius diaconaluni et presbyte-
temente fu per sagro riguardalo tal or- ratum. Hos quidtni solos (idest sacros)
dine. Uipelepoicol p. Sbaraglia, che sot- primitiva leguur habuisse Ecclesia: sub •
8 SUD SUD
diaconos vero^ quia et ipsi altarìbiis mi- vidono soprannumerari ed in onora-
in
ci sc.ientiac: (juod ipsuin noiisine Roma' ferire le lauree dottorali, tranne quelle
fieri ptrmitlimus. Già narrai a Notabo, e canonico, in ollero vel ulroque jare, e
a Protonotari apostolici e luoghi ana- per ciascuna di tali due scienze soltanto
lof^hi,che il suddetto Papa s. Fabiano del per 4 individui presenti iti Roma, previa
238 per maggior precauzione e scrupo- licenza della s. Sede, e previo il loro esa-
losa esattezza, destinò in Roma 7 suddia - me da da 5 protonotari professo-
farsi
coni, uno per Regione (/^.), ed agU uni ri dell'università romana. Dichiarò non
e agli ahri aggiunse 7 diaconijalìinchè so- poter pili il collegio creare ogni anno un
printendessero e vegliassero sui notari re- protonotario di titolo,senza aver consul-
gionari istituiti da s. Clemente 1, di cui tato la s. Sede. Soppresse i privilegi di
era capo il Priiiìiccriodclla s. Sede (^ .), creare notari pubblici,e di legittimare gli
e gli assistesseio nell'opera tanto santa s[)uri per le successioni ereditarie. Vietò
della compilazione de'processi de'marti- la delazione delle armi proibite, senza su-
ed ancora perchèscrivessero gli atti di-
ri, periore permesso, in Roma e nello sta-
stesamente e non con iscritlura abbrevia- to, a'protonotari e loro parenti e servi.
to, e quindi li deponessero nello scrinio Distinse i prolonotari aposlolici parieci-
sanXoo Archivio della s. Sede (/'.) custo- panti, òa prolonotari di titolo, ed ordinò
dito dagli Scriniari[f^.) e dal Proloscri- che 7 partecipanti continuino ad esse-
i
niario^P'.). Gli atti poi che si compilava- re esenti dagli ordinari, non cos'i tito- i
no nelle Provincie (A.), si chiamavano lari, che assoggettò a' rispettivi ordinari.
proconsolari. In detti articoli, nel celehra- A'partecipanli confermò il privilegiodel-
je il nobilissimo collegio de'notari della l'altare portatile, non però nelle case al-
s. Sede, primari uHlziali del s. palazzo La- trui, eccettuato il caso di viaggio, poten-
teranense, e che dicrono origine apralo- dovi bensì celebrare o fjrvi celebrare la
tìolari aposlolici, descrissi le jmìplissime messa anche nelle feste solenni, con a-
dignità, ed i che e-
ragguardevoli ulllzi dempimento del precetto estensivo a'soli
sercitarouo nella chiesa romana e per la parenti e servi. A'iitclari poi tolse tal pri-
Sede apostolica, il che torna a grande o- vilegio dell'altare portatile, ed invece ac-
iiore dei suddiaconi della medesima, Qual- cordò loro l'indulto dell'oratorio priva-
che mese dopo la pubblicazione dell'ar- to da visitarsi dagli ordinari, e nel esto 1
ticolo FnoTONOTARi APOSTOLICI il Papa Pio sia per la celebrazione della messa, che
to che gli si assegnassero de'riofii o chie- trimonii che possedeva la chiesa romana
se da governare; Piazza, La Gerarchia nelle varie provincie, ed alcuni con l'e-
cardinalizia, in cui a p. 707 narra, che sercizio delle Regalie maggiori, solevano
7 suddiaconi regionari fucono corrispon- i Papi ad essi commettere le loro veci ne-
denti a'7 diaconi istituiti d<i s. Fabiano, gli affari pili ai dui e gelosi per l'osservan-
per assistere come »opraslanli a'7 notari za della disciplina ecclesiastica, ed anconi
a raccogliere gli ulti de'ss. martiri; Nar- furono inviati Apoerisari e Nunzi apo-
di, Dc'panochi, t. a, p. 199, dice che i stolici (/'.)a|)otenti sovrani. Il iNIaraiigo-
prelati suddiaconi trovansi da'primi tem- nxjsloria dell' oratorio di Sancfa Sancto-
pi della Chiesa stabiliti in numero di 7 rum, p..\ j., col più antico Ordine Roma'
(la s. Fabiano, acciò presiedessero a'7 no- fio, che il p. Mabillon nel Musacuin iLt'
tari che nelle 7 regioni raccoglievano gli lictim attribuisce al secolo XI, racconta
alti de' martiri. Questi suddiaconi regio- come il l*apa nel giovedì santo in dello
nari non erano addetti precisamente ad oratorio faceva la Lavanda de'piedi If.)
ima chiesa, ma al servigio della s. Sede, a 1 1 suddiaconi (in uno al proprio priore,
ed erano prelati che sotto il cardinal dia- e ornati di colla e rocchetto), ca[)pellani
cono aveano incombenze nelle regioni, e poulilicii, mentre da'canlori cantavasi il
60j>rinlendevano a'notari regionari. Che vespero, dipoi eseguendo nella vicina ba-
anzi da antichi codici rilevasi chenelleiS^a- silica di s. Zaccaria la lavanda ai?, pove-
zioni sagre delle chiese di Roma (/'.), vi- ri. I diaconi ne'Ioro ragguardevoli mini-
sitale dal Papa, da'cardinali, dal clero e steri eranocoa(huvali ilai suddiaconi, dil-
dal popolo, era incombenza de'suddiaco- le diaconesse e dalle suddiaconesse. Tut-
ni regionari il cantare \'
Kpistole e le Le- ti gli ordini de'suildiaconi della chiesa ro-
zioni [f^.),c\ok noni suddiaconi delle chie- mana anticamente erano soggetti e dipen-
se nazionali, ma i suddiaconi della chie- devano dal cardinalearcidiacono, il qua-
saromana e pontiOcii. Si raccoglie da un le era pure ficario del Papa. Il Hinaldi
frammento della lettera di Papa s. Cor- all'anno 198,11.°! G,lasciòscrillo:"In que-
nelio, immedialo successore di s. Fabia- slanno da s. Gregorio 1 fu aggiunto o-
no, diretta a Fabio vescovo antiocheno, nore e dignità all'ufllzio de' Z?//è/j5on(/^.)
e presso Eusebio, Hist. eccl. lib, G, cnp. iiiIloma,volendoche fossero regionarijCO-
43, che allora suddiaconi della romana
i me similmente erano i notari ed i sud-
chiesa erano7e denominali regionari per- ,
diaconi; imperocché (pielli a'quali era da-
chè fatti presiedere, sotto l'ispezione dei to il nome e la dignità di regionario, con-
diaconi, alle 7 regioni ecclesiastiche in cui venivano insieme col Pontefice alle sagre
era Roma divisa, e facevano la Collctta funzioni (come ampiamente ragionai a
di rjuesLua (^.). 1 suddiaconi nella chie- Cai'I'Elle pontificie e ne' tanti analoghi
sa romana successivamente si auinenta- articoli); e siccome i diaconi legionari e-
rouo e cùD dilfcreuli specie, dal iNurdi e raiio 7^ così delliilcsso mistico numero
IO SUD SUD
erano notali, suddiaconi, difensori re-
i i i distinguevano da quelli delie altre cl)ie«
gionari, ed in assenza del Pontefice sede- se, come si ha da s. Gregorio I, Epist.
vano col clero, ma essendo presente sta- 12, lib. 9; dall' Ordine Romano i.°; e
vano in piedi; ed era privilegio tanto ilei dal Micrologo o Ivone di Chartres, De
regionari l'assistere ^1 Papa in chiesa, es- ecclesiasticis qf/iciis cap. 8. Oltre le ac-
sendo per altro in Uonia, ed in ciascuna cennate prerogative, maneggiavano i va-
chiesa diaconale, nolari, suddiaconi, e di- si sagri, sebbene contenenti le specie eu-
fensori noti regionari. I difensori poi era- caristiche del Pane e del Fino {F.), co-
no princi[)aln)enle impiegati nella difesa me riferiscono pili Ordini Romanij pri-
de'poveri e delle chiese, e solevansi mau- vilegio distintissimo, cui i canoni sem-
daredalsonimo Ponlefice in di verse pro- pre rifiutarono ai suddiaconi delle al-
vincie, e delegavaiisi loro diverse cause, tre chiese. I suddiaconi regionari, come
e cotnnietlevasi la cura dei Patrininni i diaconi regionari, furono sempre 7, e
della Sede [r .),inìcììc con titolo di ReC'
s . gli altri erano come semplici titolari la :
Nelle cpjali ancora pone la furmola, con parto ecclesiastico delle regioni di Roma,
cui si creavano difensori, secondo lo-
i i si aumentarono secondo i\ suo iiuuiero
ro niinisteri, e avvertendoli con quanta tanto i diaconi, che i suddiaconi regiona-
modestia e con quanta piacevolezza si do- ri. Fra' suddiaconi regionari eran vi il sud-
vessero portare nelle cause de' vescovi. Di diacono staziotiario, e il suddiacono obla-
che riprese certo difensoie, il cpiale aven- zionario, de' quali parlerò poi. 1 suddia-
do a poco capitale il vescovo, faceva che coni Cantori pontificii (F.), periti nel
i chierici di lui al suo tribunale rappre- Canto ecclesiastico {F".), ed aventi a loro
sentati fossero, e determinò che la .' i- t superiore il Primicerio (^'.)di grande au-
stanza si facesse appresso il vescovo". Da torità,qual capo e regolatore del clero,
(\\\e^\\ Difensori , e da' Difensori della ìncond)eva loio di cantare quando cele-
chiesa romana (/''.), derivarono i nobi- brava il Papa nelle basiliche, nelle solen-
lissimi collegi tuttora fiorenti, degli Udi- ni messe, nelle stazioni, nelle processioni,
lori di Rota {P' .), e degli Avvocati con- e nelle principali feste della città; e fra
cistoriali [y.), tra i (|uali è ancora cospi- le loro prerogative e diritti ricorderò il
cuo l'antico uffizio dell'avvocalo de'/'o- sottoscriversi agli atti de Sinodi vomaiìì,
\cri(l^.). 1 sudtiiaeoni della chiesa roma- ed a'ponliflcii Dlplomi;\\ diritto d'inter-
na si aumentarono col corso de'secoli fino venire all' Elezione de' sommi Pontefici
al numero di i\ nel concilio di Raven- {F.), e di dare il loro suffragio ne'prirai
na del 967, e 28 come affermano l'anna- secoli della Chiesa, finché neh 179 il con-
lista Baronio negli Annali eccleùasliciiyX- cilio di Laterano definitivamente riservò
l'anno oSy, e GiovanniDiacono nel pon-
1 tale diritto a 'soli cardinali di s. romana
tificalod'Alessandro III deli i5q,nel li- chiesa. Nel loro articolo e altrove, notai
bro De Ecclesia Laleranensica\).'j;\ào\\- che s. Gregorio I eresse la scuola de'can-
de ne'secoli XI e XII ancora sussisteva- lori, chiamala Orfanotrofio, ed era come
no i suddiaconi in 3 classi distinti, e cia- un seminario di nobili o onesti giovanet-
scuna composta di <j chierici, cioè Regio- tiche desideravano dedicarsi al chierica-
narii, ch'era la i.'\ Cantori, e Palatini erano istruiti con ogni cura da uo-
to; ivi
Ira'quali uno esercitava l'ulliziodi Snh- mini valentissimi, massime ne'sagri riti
pnlnientario (/^'.). I suddiaconi regiona- e nel cauto, sotto la cura del primicerio
ri vestivano la tonaca ili lino bianco o de'cantori, ed aiutavano nella salmodia i
Camice e la Pianeta, sagre vesti che li nuovi nominati cantori, e cresciuti in età
SUD SUD II
ment., dichiara che 7 erano i suddiaconi fatto vasi e croci d'argento per le stazio-
palatini; e lo confermano Magri e Piaz- ni, di cui fu tanto benemerito. Il Magri
za,aggiimgendo che portavano avniili al chiama suddiacono Stationarius, civ\e\io
Papa la Croce pontifìcia [f^.). Dal me- che ministrava al Papa celebrando nel-
desimo Caroiiio airannoio57, n.° 22, e la chiesa della stazione, h' Oblazionario
da un antico /i/7»(7/e della basilica Vati- [P^.) fu diacono e suddiacono, e riceveva
cana si ricava, che suddiaconi della chie-
i rOA/(isi'0^2ede't'edeli,cioèil diacono il vi-
sa romana erano: 7 regionari,] quali c;in- noj suddiacono il pane nella messa, e
il
tavano l'epistoìe e le lezioni nelle stazio- se ne ha memoria che già esisteva nel
ni;
7 palatini, che facevano lo stesso nel- 5(3o:gli oblazionari della chiesa romana
la basilica Luleraueusci e 7 della scuola aveano il priore e il sotto-priore, ed era-
12 SUD SUD
no uffizi distinti. Ne tratta il p. Berlen- 2 11. Pelagio II del 578 si servi molto
di, Delle oblazioni all'aliare, e dice che dell'opera de'suddiaconi della chiesa ro-
l'oblazionario suddiacono raveano pure mana in delicati incarichi. Neil' elezio-
altre cliiese; nella cliiesa romana i sud- ne del vescovo Gregorio I
di Milano, s.
torio {f^-)j di che esiste memoria nelle l'esame della causa d'un vescovo accu-
messe solenni, ove il suddiacono olire al sato dal clero di sua chiesa. Da Antemio
diacono, dopo l'evangeloe cantatoli sim- suddiacono rettore del patrimonio diNa-
bolo, la patena col pane, il calice e poi il poli fece intimare al vescovo Pascasio di
vino. Fattele oblazioni del pane e del vi- eleggere vicedominoe il maggiordomo,
il
le oblazioni, ed era capo di tutti i sud- sa romana e rettore del suo patrimonio
diaconi , chiamato dai greci Dontcstico in Dalmazia, comandò che intimasse a
(/-^.),come scrìve Anastasio Bibliotecario: Natale vescovo di Salona di ripristinare
Priniuin subdiaconoruin ^raeci Dome' Onorato nel suo arcidiaconato, per aver-
sticum vocant,qHciìi romani Obladona- lo per forza ordinato prete, quantuncjue
rius. Molte dùNnrdi sui
notizie erudite ci avesse nominato il nuovo arcidiacono.
suddiaconi della chiesa romana, prelati Doveano questi rettori invigilare su' ve-
nobilissimi della s.Sede,e diversi da'sud- scovi, riprenderli e per ordine del Papa
diaconi minori delle chiese. Riferisce che puniili : aveano facoltà per le cause tra i
cilia a Pietro suddiacono Scdis noslrac. Chiesa, che da'Papi si mandavano a go-
papa Vigilio del 54" creò cardinale suil- vernare da' sudiliaconi regionari ; e nel
diacono il celebre Aratore, personaggio 7iv5 s. Gregorio li avea Teodinio sud-
che uvea esercitate grandi cariche nel- diacono regionario rettore della s. Salo,
Taupcro, e riparlai di lui nel voi. LV, p. e disponsalorc della diaconia di s. AuJrea
SUD SUD i3
di Nnpoli. Baronio ha credulo che il
Il l'ebbe a successore. Sergio II ordinò sud-
i.° suddiacono eletto Papa fosse s. Adeo- diacono Nicolò, e s. Leone IV l'innalzò a
dato 1 nel 6i5, ma Novaes lo nega e lo cardinale diacono, e nell'SSB divenne Pa-
dice figlio d'un suddiacono. Prima di lui pa <«. Nicolò I. INIartino li creò prete car-
e nel 536 alcuni vogliono che Papa s.Sil- dinale Stefano, che Adriano li avea or-
verio fosse suddiacono, ma piti piobabil- dinato suddiacono, indi nell'SSS fu Papa
menle diacono regionario. Molli opinano Stefano Y detto VI. Neh i65 Alessandro
che l'esclusione de'suddiaconi dal ponti- HI creòcardinale/ir/v/Jrt/J/zOjSuddincono e
ficatodebba ripetersi dal decreto del sino- notaro apostolico. Lucio ili nel i i 82 creò
do romano convocato nel 769 da Stefa- cardinaliPandolfo/J/rt5CrteSoftiedo Gae-
no III dello IV in cui fu stabilito: » Ne (ani, suddiaconi del palazzo apostolico,
ullus unquam praesumat laicorum, nc- il I ."dell'ordine de' preti, il 2.° di quello
que ex alio ordine,nisi per dislinctos gra- de' diaconi. Clemente III nel i 188 fece
dos ascendens diaconus, aut presbyter cardinale Alessio Arcipreti, ch'era slato
cardinalis fuerit ad sacrum Pontificalus ordinalo suddiacono della chiesa roma-
honorem posse promoveri". Il Cenni che na. Innocenzo III neli2o5 elevò al car-
ne pubblicò gli atti, dice che tal decreto dinalato (j/0i'rtt/ji2i suddiacono, notaro a-
fu fatto a cagione dell'antipapa Costan- postoli co e Uditore di Rota {^''.). Urba-
tino, intruso senz'ordine alcuno, e perciò no IV nel 1262 creò cardinale diacono
il I ° Laico ( V.) che occupò la cattedra a- Pirunto Conti suddiacono apostolico. Bo-
poslolica; e siccome anche prima erano nificioVIlI nel I2C)5 fece cardinaleFran-
i suddiaconi esclusi dal pontificalo, cosi cesco Gaelani cnppeWauo pontificio ossia
Cenni non conviene che da tal grado vi uditore di iota. E per non ricordare al-
fosse sollevato s. Adeodato I. Opina Lau- tri esempi, Nicolò V fece suddiacono a-
renli, che nel secolo XI non fosse in vi- postolico Piccolomini, che nella corona-
gore tal decreto, poiché Stefano X mo- zione gli portò la croce avanti ; Calisto
rendo nel o58, consultaloe richiesto dai
I III lo creò cardinale, e gli successe col
romani di designare il Successore[V.)y 5 nome di Pio 11. Nell'BgG fu intruso Bo-
ne propose, Ira' quali Ildebrando allora nifacio VI, u»a fu deposto prima dal gra-
suddiacono della chiesa romana ed eco- do di suddiacono, poi da quello di pre-
uomo della s. Sede fatto da s. Leone IX, te. Anche nel voi. IX, p. 276 feci men-
Apostolicae Sedis sub diaconus, che poi zione de' cardinali suddiaconi, ed il Co-
Nicolò II ordinò arcidiacono cardinale, e liellio riporta Lolaruigo fatto nel loSy
quindi fu Papa s. Gregorio VII. Aggiun- da Vittore II; econTomassini notai, che
ge luttavolta, che molti suddiaconi asce- nel sinodo romano del C)63,dopo Giovan-
sero al ponlificato,ma èquestione inqual ni suddiacono cardinale, trovasi Stefano
tempo ne sicno slati nuovamente esclu- arciaccolito coli tutti gli accoliti, non pe-
si; e che finalmente Pio IV colla bolla la rò facenti parte del Sagro collegio [F.).
cligendis tccltsiarum praelatis, iXvkh\\i ili Degli accoliti (/'.) della s. Sede, palatini,
non doversi ammettere al Conclave ( r.) regionari, stazionari e ceroferari con pri-
que'cardinali che non fossero almeno dia- micerio,riparlai a SEGNATURA,dicendo dei
coni. Nondimeno al cardinalato sino dai prelati votanti accoliti apostolici. Degli
primi furono elevati molli sud-
secoli vi accoliti della chiesa romana si deve rife-
diaconijComepuò vedersi nelle biografie, rire l'origine a' primi tempi della mede-
e qui ne ricorderò alcuni. Stefano IV det- sima; ministri inferiori dell'altare, pre-
to V era nel grado di suddiacono della paravano gli arredi sagri e servivano i
chiesa romana quando s. Leone IH del ministri superiori, e perciò con ministe-
793 lo sollevò a cardinale diacono, e poi ro assai diverso da'diaconi e da'suddia
i4 s U D SUD
coni; imperocché gli accoliti soleva no am- declinar del secolo XII crebbero iodefi-
luinistrare a've.scovi,(la'<|uali erano spes- nitamente,senzache piìi determinato fos-
re a'fedeli, e le Eiilogie [F.) o pani be- d'Innocenzo Ili deli 198 cominciò a di-
nedetti; e perciò erano astretti all'obbli- menticarsi e cessare lu loro antica classi-
go del silenzio e della disciplina (.lell'ar- ficazione in regionari, palatini e cantori;
cano, ne'primi tempi in cui i fedeli erano finalmente cessò altresì ogni idea dell'an-
ad ogni passo insidiati da'gentili. Gli ac- tica distinzione nel secolo XV, in cui ven-
coliti servivano ancora a'diaconi nel pre- nero promiscuamente appellali Suddia-
parare i v;isi sagri e gli altari, nell'accen- coni apostolici. Subdiaconi apostolici ,
dere e portare i Lumi (^'.), de'quali fa- che intervenivano a' Possessi de Papi a
cevasi uso da' fedeli nelle sagre Sinassi cavallo. Quando la cavalcata si faceva in
(^.), e sostenendo i CandeWcn (/^.)_,on- paramenti sagri, suddiaconi incedevano i
liti regionari^ che servivano co' suddia- graccus, subdiaconi. Allora essendo uni-
coni i diaconi nelle f;?/Vico/j/e cardinalizie, ta alla funzione del posse>so la preceden-
ed erano 7 e portavano co'suddiaconi
7 i te coronazione, nel pontificale di questa
candellieri nelle processioni e pontidcali il diacono e i suddiaconi Ialini e greci nei
del Pa[ia, il che rimarcai ancora nel voi. due aveano cantato l'epistola e il
idiouìi
LVIlIj p. 5. l'ero il p. Mal)illon ammet- vangelo; mentre il cardinale diacono che
te duesoli generi di accoliti nella chiesa avea cantato l'evangeio in latino, caval-
romana, regionari che prestavano il loro cava tra'due cardinali diaconi assistenti
servigio a'diaconi e al Papa, e titolari che del Papa. Quindi il Papa dispensava il
servivano nel Zi7o/o delle loro chiese: no- Presbiterio {^'.), inclusi vamente a'Sub-
mina pure gli accoliti ^a/cz/i«/jma li cre- diaronis, Audtloribus, Clericis Camerae,
de della basilica Laleranense, e che gli Acolitis. Dopo il I 5 3
1 e il possesso diLeo-
accoliti stazionari si prendessero da' re- neX, la cavalcata non ebbe più luogo col-
gionari, i quali sono coetanei alla divisio- le sagre vesti, laonde i suddiaconi apo-
ne ecclesiastica diRoma in ^regioni o par- stolici proseguirono il loro intervento a
li. Verso il V secolo era ullicio degli ac- cavallo, Clini habito violaceo, cum roc-
coliti regionari il trasferire la ss. Eucari- chrlto et mantelletto, dopo gli accoliti e
stia die si consagrava dal Papa, alle chie- gliuditori di rota; gli accoliti nella basili-
se titolari di Roma. Nelle Cappelle pon- ca Laleranense assumevano la colla sul
tificie sono acculiti apostolici i ricordali rocchetto, i suddiaconi la lonicelia, e con
prelati di segnatura; accoliti ceroferari i questa uno di loro portava la croce pon-
cubiculari Cappellani comuni del Papa tificia, e cantavano le Laudi o acclama-
{f.), e talvolta sono suppliti iW Chierici zioni come nella funzione della Corona-
della cappella pontificia (/'.). Ritornan- zione del Papa. Nel Cercmoniale della
do a'suddlaconì della chiesa romana, sul chiesa romaua,con)pilato daAgoslinoPa-
SUD SUD i^
trizi nel poDlificalotl'InnocenzoVIII, tro- pella pontificia, e delle s;igre funzioni che
vasi una celta disliuzione fra'sudcliaconi in essa, e nelle basiliche e chiese di Ro-
partecipanti nei numero ili 5,ene' sud- ma celebra o assiste, col h\-c\ti Niiper cer-
diaconi non partecipanti, il cui numero tis ex cautis, de'26 ottobre 1
655, presso
era indeterminato, e furmanti il collegio il Bull. Roni. t. G, par. 4, p- 57, e il Der-
de' suddiaconi apo<;(oUci. Scrisse i\Ia,^ii ni no, Il tribunale della Rota romana s.
munione con tutti cattolici, riunisce i i lico godevano la sola parte del pane dio-
due riti latino e greco specialmente nel nore,e loro accrebbe pure quella del vino,
canto \\t\V Epistola e dell' £"t'^'?^e/o(^'.); etpiivalente a scudi 5o annui per ciascu-
e per le sagre vesti che indossano e uffizi no; e siccome da secoli vestivano di ne-
che esercitano tutti i ricordati sagri mi- ro, volle che vestissero di paonazzo e con
nistri, come degli altri seguenti, ne trat- fiocco simile al cappello. Ad alcuni udi-
tai in tutto il citato dilfiisissimo articolo, tori non piacque il variato colore in loro
edinque'mollissimiche gli sono relativi. ripristinato, perchè col nero erano gli u-
Quindi parlai de'suddiaconi apostolici, e nici in Pvoma a portare il rocchetto. Pen-
degli accoliti apostolici. Di questidue col- dendo litedi precedenza co'chieiici di ca-
legi narraicome Alessandro VII, per mag- mera, il Papa considerando le antiche pre-
gior decoro, splendore e dignità della cap- rogative degli uditori, eche i\ea,VIngres-
iG SUD SUD
si solenni in Roma {V.) degl'imperalo- de' cantori pontificii, e della loro antica
li, scfjm'halur subcliaconi omnes, jiuli- nfliiiatura quotidiana, feriale e comune,
res lìolac, clerici caiiterae,ncolylhi, cu- eseguita nel palazzo apostolico, sino alla
ìncularl eie, la concesse agli uditori di metà del pontificato di Pio VI. Degli uf-
rota, e dopo di essi al HJaestro del Pa-
s. fici del suildiacono apostolico e degli ac-
lazzo (/^.), compensando in altri modi i coliti apostolici nella cappella pontificia
cliieiici di camera; onde i éna collegi pa- tratta ancora ilChiapponi.L'ulliciodidia-
cificamente tornarono ad assistere alle cono e di suddiacono della cappella pon-
pontificie funzioni. Gli uditori erausi ri- tificia, ha ancora l'onorevole prerogati-
tiratipure dall'intervenlonelle cavalca- va di unmediataraente assistere la perso-
leda o anni, perchè il romano Innocen-
I na del sommo Pontefice nella rispettiva
zo Xj benché stalo (jditoie di rotn,avea qualifica di diacono e suddiacono in tut-
permesso a'baroni di sua patria d'occu- te le funzioni che esso faccia, fuori il so-
pare il luogo vicino alla croce papale, go- lenne pontificale (oltre quelle altre de-
duto per l'addietro dagli uditori. Ales- scritte a Cappelle pontificie), nel quale
sandro VII perii suo possesso ad essi lo ri- un cardinale diacono esercita il ministe-
pristinò, facendo dire a'baroni, che l'in- 10 di diacono, ed un uditore di rota quel-
cedere presso la croce meglio conveniva lo di suddiacono. Per cui nella stretta e-
al cetodi quello che la portava e i cui pre- tichetla, i canonici delle 3 patriarcali ba-
lati ei-;ino capjìellani del Papa. Dice No- siliche Lateranense, Vaticana e Liberia-
vaes nella Storia d' Alessandro VIl^ che na (alle quali classi appartengono, come
questi obbligò gli uditori di rota ad es- ho detto, i 3 ministri sacri della cappel-
sere veri suddiaconi, con prendere gli or- la pontificia), fino a recentissimo tempo
dini sagri. A'volanti di segnatura surro- mai non accettavano 1' invilo di fire da
gati gli accoliti apostolici, Alessandro VII ministri sagri a'cardinali stessi, fuori cioè
commutò la pai tedi pane comune di pa- della cappella pontificia, ritenendosi che
lazzo, in parte più nobile, eguale a quel- i ministri sagri i quali iminediataiuen-
la de'cardinali. Raccontai pure che Ales- le assistono il i*apa, non sia conveniente
sandro VII col breve Pro pasioralis offi- che assistano altri. Da questa regola pe-
r/i,de'io dicembre 1 655, Z?«//.cit. p. 66: rò si ritiene eccettuato il caso nel qua-
Ut in Mifsamm soleniniuniyet l'espera- le, compreso il celebrante, sieno tutti ca-
rtim in Cappcllis pontificiis celebratio- nonici delle patriarcali basiliche mento-
ne sacerdoiis assisteniix, ne diaconia, et vate. Come ancora l'assistenza a'cardina-
subdiaconis officia per canonicoss. Joan- li nelle benedizioni nella Chiesa di s. Teo-
ìiis Lateranensis, ac s. Petti, et s. Ma- doro àeW A rciconfraternità del ss. Cuore
rine fliajorisde Urbe respective peragan- di Gesìidelta <\e Sacconi, considerando-
nir. Vale a dire, 1' uflìzio di prete assi- si lutti come confratelli. Al sommo Ponte-
slente, e(|uivalente all'arcidiacono, do- fice inoltre si assiste dal diaconoesuddia-
ficiae, Buasolanti (/'.). Dissi per ultimo Sagraoieulo, ed altre consimili. Si deve
SUD SUD 17
avvertire, che ritenendosi i lie capitoli to il rinomalo concilio iV Elvira, celebra-
ne nella sua basilica Lateranense, depu- La forma dell' ordine consiste nelle pa-
tando un, proprio concanonico all'unizio role che il vescovo indirizza a'suddiaco-
di suddiacono. Vi sono esempi che il dia- ni. Le funzioni de'suddiaconi ponno ri-
cono e suddiacono fecero a' Papi da mi- dursi a 6 principali, secondo il Pontifica-
nistri assistenti a funzioni, nelle quali in- le romano: .°a ver cura àtvasi s 7gri che
i
combe ad esercitare 1' uffizio a due car- servono pel sagrifizioj 2.° versare il vi/io
Lucidi canonico Vaticano, diacono; mg.r computazione fra' maggiori ordini. Gli
Francesco Pentini canonico Liberiano, ordinandi si prostrano, come (juelliche
suddiacono. vanno a ricevere il diaconato e il presbi-
All'ordinazione de' suddiaconi decre- terato, e sicantano per loro come per gli
tò nel 253 il concilio di Cartagine, che altri le Litanie de' santi. Anùcavùeìdeìa.
la materia fosse la patena e il calice vuo- loro ordinazione più semplicemente fa-
to, che il vescovo facesse toccare agli or- cevasi, come dispose il ricordalo conci-
dinandi , ricevendo dall' arcidiacono le lio di Cartagine. Anche adesso nella chie-
ampolle piene, il bacile e il pannolino per sa latina non s'impongono le mani a'sud-
asciugar le mani. Vedasi WPontificaie Ro- diaconi,mail vescovo porge loro il calice
ìuaniim: De ordinatione subdiaconi. Pro vuoto colla patena, e gli altri ornamenti
ordinatione subdìaconoruni parenlurca- che convengono al loro ordine; arnictUy
lix vacuus, Clini patena super posila, ur- non tamen super caput, alba, cingulo,
ceoli cuni manutergio, et liher epistola- manipulum in mano sinistra, tunicellant
rum. Pel conferimento del suddiacona- sive dalmatica^mper brachio sinistro, et
VOL. LXXI.
nella chiesa. Cos'i il loro ministeio è ri- mitra in capo; subito il Papa ripiglia la
dotto al servigio dell'altare, e a ministrar mitra, e gli vien dato il manipolo; poi le-
fizi. Il vescovo oidinante, dopo aver in- se gli pone la tonicella,e cos'i vestito sie-
tena vuoti, lo avverte delle virtù che de- sue stanze". L'ultima volta che si prati-
ve avere, e fa una preghiera colla quale cò l'ordinazione d'un Papa in suddiaco-
chiede per esso a Dio i doni dello Spiri- no, pare che fosse per s. Celestino V nel
lo santoi indi lo veste della dalmatica, e I2g4,che presto fece la solenne e clamo-
glimettein mano il lihro dell'epistole che rosa Rinunzia del pontificalo (^.). Que-
si cantano nella messa. Aggiunge Char- sto Papa concesse a fr. Francesco de Api
don, che anticamente suddiaconi erano i sacerdote francescano, la facoltà di con-
segretari de'vescovi, che gl'impiegavano ferire gli ordini minori a Lodovico figlio
no il nuovo eletto Pontefice. "Comparirà nai nel voi. LII, p.i49- Riferisce il p.Be-
il sommo Pontefice vestilo col rocchet- noflì. Storia minoritica p. 1 08, che Boni-
to, sopra del quale metterà l'amilto in facio Vili promosse al vescovato s. Lo-
maniera che lo possa porre in testa, poi dovico, ma ricusò accettare se prima non
il camice e il cingolo, e finalmente il pi- gli veniva accordata la dispensa di pro-
viale, che dal collo gli penda tutto dietro fessare la regola minoritica per adempie-
le spalle, e con la mitra io capo. Fatta la re il volo fallo quando fu in ostaggio pel
confessione col vescovo celebrante, leg- padre; ciò che eseguilo, fu poi consagrato
gerà l'introito della messa nel suo trono, dcd Papa. Vi furono de'vescovi mai con-
e l'altre orazioni conforme al solilo. Nel sagrati, anzi neppure ordinati suddiaco-
tempo delle litanie de'santi, il Papa s'in- ni, che figli di sovrani o gran principi fece-
ginocchierà nel faldistorio senza n)ilra,ed ro da altri governare la loro chiesa. Paolo
il vescovo nello sgabello posto alla sini- V ad istanza del re di Francia creò arci-
stra, ma colla mitra per dare poi a suo vescovo di Reims e cardinale Lodovico
tempo in piedi la benedizione solila. Fi- Guisa, il quale restò suddiacono, coiue
nite le litanie, il Papa ritorna al suo tro- vuole Novaes. Il Sarnelli nel t. 8 ci die la
no, ove sedendo con la mitra in lesla ri- lelt. 2 li: Essendo taluno ordinato per for-
ceve dal vescovo, che sta in piedi, la pa- za suddiacono, se sia tenuto osservare
tena,calice,ampolline,ec. col bacile e sciii- la castità, il cui voto è annesso ali'oidi-
gamano, culla solita founa. Al tempo ili ne. Oj)ina che se la forza è stala assolu-
licevere gli abiti sagri, sedendo il l'apa ta e precisa, non è tenuto ad osservare la
SUD SUD 19
continenza, percliè non ha ricevuto neui- fu l'abito proprio e antichissimo de'sud-
uieno il caialteie clelsagiamenlo; ne ri- diaconi, della forma della^«/m<3</cfl(/^^.),
porta le ragioni, ed una risoluzione della ma con maniche più strette: le altre ve-
s. che dichiarò nulla uu'ordinazio-
rota, sti suddiaconali sono V ainitlo^ il cami-
uè simile d' un suddiacono. Rinaldi al- ce, il manipolo. Nola Sarnelli
cingolo, il
l'anno 847, n.° 3i, registra una dispensa che il manipolo del suddiacono era un
concessa da s. Leone JV al suddiacono fazzoleltoche leuevanoattacoato al brac-
SwiliuooEtelvolfo,chesuccedendoal pa- cio sinistro per nettaree pulire i sagri va-
dre dovea di venir re degli angli, e di pren- si: perciò se non
forma,almeno nel-
nella
der moglie: ciò prova che allora era il sud- l'uso fu differente il manipolo sacerdo-
diaconato ordine sagro. Di (juesle e di al- tale. 11 p. Bonanni, La Gerarchia eccle-
tre dispense trattai a Dispense celebri. siastica, ca^. 53: Della dalmatica della
IN'arra JN'ovaes ueila Storia di Clemente volgarmente tonacella, dice che fu as-
Xr, che avendo questi concesso a Filip- segnata a'suddiacoui molto tempo dopo
po Ernesto conte d'Hohenlohe siuldiaco- de'diaconi, ma più angusta, e ne accenna
no, la dispensa di contrarre mairi nionio l'uso s. Gregorio I colle parole, ut induti
con una cattolica, ed avendo esso sposalo lineis tunicis procederent. Quanto alla
un'eretica, con breve de'ao giugno 706 1 forma, vuole Baronio che fusse pectora-
al vescovo d'Erbipoli, il Papa ricusò di leni tunicani siue manicis textam. Che si
convalidarlo, nou ostante i gravi danni usasse diversa la veste del suddiacono da
che potevano conseguile da taleriOuto: (juella del diacono, lo dissi con altre a-
bensì esorlò il prelato a procurare la con- naloghe notizie a Dalmatica. Oltre la
versione della ilonna al cattolicismo. A touicella, veste propria de'suddiaconi,essl
Ordinazioni de'Pontefici, e negli artico- in determinali tempi usano la Pianeta
li degli ordini sagti, notai molti esempi [f^.) ripiegala nella parte anteriore,ed il
degli ordini conferiti da'Papi. Qui ricor- Piviale (/ Osserva Piazza nella Ge-
.).
vescovati che gli avea conferito, e di am- loro la stola sacerdotale, il manipolo nel
mogliarsi. BenedetloXI 11 facilmente con braccio destro, pi onuiiziando quasi le stes-
feriva tutti gli ordini sagri, inclusivamen- se parole usate uell'ordinazione de'dia-
le alsuddiaconato. Benedetto XIV dopo coni e suddiaconi: le vergini così consa-
aver conferito gli ordini minori al car- grate cantano l'epistola alla loro messa
dinale duca di York, 1' ordinò suddia- conventuale, usano la stola quando can-
cono e diacono. Il regnante Pio IX pro- tano il vangelo all'ullizio notturno di 1 1
mosse a'sagri ordini sino al presbiterato lezioni, e con ornamenli sono sepol-
tali
uig.r Edoardo Borromeo, ora suo mae- te. Nell'articolo Sepoltura, dicendo co-
stro di camera. Dice il IJernino utW Islo- me si seppelliscono gli ecclesiastici ed i
ria delCtresiey che l'elagio lì Pa[)a del suddiaconi, per questi rimarcai senza sto-
578 obbligò suddiaconi alla recita delle
i la. Alcuni Papi concessero per privilegi)
7 Ore canoniche [F.). La Touicclla{r.) r uso de' Sandali (/'.) a' suddiaconi di
20 SUD SUD
qualche chiesa,come S.Leone IX ed Eu- incardinati nelle proprie chiese, fissi e
genio III a'y suddiaconi della calledrale sfabili,essendo considerata la cattedra ve-
diCoionia. In alcune cattedrali,egualmen- scovile il cardine su cui tutto poggiava
le per privilegio pontificio, hanno l'uso e tulio si aggirava. Quindisiccorae il col-
della Mitra [F.) il diacono e suddiacono legio de'preti, diaconi e suddiaconi cat-
ministrando al vescovo, come in quella tedrali, ossìa Presbiterio o Capitolo, tltr-
l'epoca si cominciò a far canonico qual- dinalis, ch'è lo stesso, si usava per cano-
che suddiacono, ciò che però non erasi nico anche a tempo Gregorio I del
di s.
mai costumato ne' secoli anteriori. Nel 590, e poi restò ad alcune chiese più ao-
concilio di Ravenna del 967 Papa Gio- ticheepiù illustri metropolitane. Nel det-
vanniXlI concesse all'arci vescovo dilMag- to concilio di Ravenna Giovanni XI nel- 1
cleburgo gli stessi onori che aveanogli ar- l'indicato senso chiamò curduiali preti, i
ma che i suddiaconi canonici erano sti- cardinalizi, vale a dire cappelle e oralo-
mati come gli altri canonici, e reputati lii urbani e suburbani soggetti a'cano-
assai più de'preli e diaconi del clero mi- nici chiamati cardinali,nome generico di
nore. Qualche raro esempio di ciò si vi- onore attribuito un tempo a quasi tutti i
l'essere gli unici ex cardine j€X sede^cìoc vivano all'altare sotto i diaconi, e face-
SUD SUD 2t
vanolefiiQZÌODÌ de'siiddiaconi, prima che cano, secondo l'insegnamento di gravis-
questi s'istituissero: ora il Pontilicale »'o- simi dottori, quali dichiarano che nou
i
che fu poi introdotto. Cominciò tale uso mediato del suddiacono. Anticamente il
di leggersi l'epistola da'suddiacoai nella suddiacono teneva la patena, non dietro
chiesa romana, per pura permissione,cO' il sacerdote, ma in faccia, essendo l'altare
me notò il Micrologo, /^e ecc/e^. oZ»5en'. isolato, per denotare la costanza delle san-
cap. 8, e narrai meglio ad Epistola. Ivi te donne, le quali seguirono Cristo nella
rilevai, che di qua è nata la ceremonia passione,quaudo gli apostoli, figurati nel
di cavarsi la pianeta piegata nel tempo diacono, chesta dietro il celebrante, tutti
del digiuno (restando col camice,de'cui fuggirono. Mentre il suddiacono tiene il
ricami feci parola nel voi. Vlll,p. ^-70), hbroaldiaconoche canta revangelo,niai
quando il suddiacono, vuol cantare l'epi- s'inginocchierà,come né anco gli accoli-
stola nella messa, non facendo allora l'uf- che allora sostengono camlellieri, ma
ti, i
re era uffizio del suddiacono di tener la re/noniale Episcoporuin lib. i,cap. io.
patena involta nel velo in tempo del ca- De'suddiaconi e loro uffizi molte erudi-
none, ma che poi la conse-
dell'accolito, zioni abbiamo dalSarnelli. Li chiama Hy-
gnava al suddiacono; non usava in prin- peretes, sinonimo A' Hypodiaconi o Stib-
cipio la touicella, ma il solo camice, co- minister, sotto-ministro, sotto-diacono;
me costumano greci; per cui in Sicilia
i e sebbene ne'tempi del concilio di Lao-
si fece lamento contro s. Gregorio quale I dicea, tenuto nel iV secolo, l'ordine del
introduttore de'riti greci, fra' quali si fa suddiaconato era già maggiore rispetto
ministrare da'suddiaconi senza veste sa- agli altri 4 minori, non però ancora sa-
gra e col solo camice. U Papa scrivendo gro, perciò il suddiacono, per divieto di
al vescovo di Siracusa
\' Epist. 53, lib.
7, quel concilio, non potevaentrare nel^/a-
si con queste parole. «Subdiaconus
difese coiiico (di cui riparlai a Sagrestia) desti-
autem utspoliatos procedere facerefn an- nalo alle persone sagre, ma stava alla sua
tiqua consuetudo Ecclesiaefuit; sed pla- porla; né eragli lecito toccare i vasi sa-
cuit cuidam nostro Fontilìci, nescio cui, gri, che ivi erano co'sagramenti, perchè
quieos vestitos procedere praecepit.Nam l'uffizio del suddiacono è di toccare vasi i
vostrae Ecclesiae numquid tradilioneni sagri, ma vuoti; infatti nella messa so-
a graecis acceperunl? Linde habent ergo lenne pone suir altare il corporale che
hodie ut subdiaconi lineis in tunicispro- cava dalla borsa, pulisce il-caliceela pa-
cedant, nisi quia hoc a matre sua roma- tena col purijicalorio, sostiene la pate-
na Ecclesia perceperunt? " Esorta Ma- na coperta colle estremila del t'e/o che
gri suddiaconi, che cantando V episto-
i pende dalle sue spalle (ricevendo eoo es-
la in peccato vieppiù mortalmente pec- sa l'incensazione dal diacono, che gli dà
. o
22 SUD SU D
poi Io prive dfUa messa, ed il suddiaco- latore del s. romano impero, o altro so-
no la porta al coro, coinunicandoh al i Mono, assistendo nella notte di Natale
(li qualunque ordine,e in fine all'accolito nella cappella poDlificiaall'uffizialuradel
che l'ha accompagnato: però nella ^'(7^- mattutino, dopo avere dal Papa ricevuti
pella pontificia il prete assistente la pren- i distintissimi donativi dello stocco e ber-
de dal cardinal ° prele e dà a'cardinali,
i rettone ducale benedetti da lui, vestiva-
prelati e altri, ecomunicalala al cerenio- no la cotta e il piviale (l'iuìperatoi e an-
niere, questi termina di dispensarla; que- che la 5^o/<z); l'imperatore cantava la mi
sto ufiizio ne' pontificali l'esercitano il lezione, gli altri sovrani o gran principi
cardinal vescovo assistente, ed un udito- la V. Che quando l'imperatore interve-
re di rota qual suddiacono apostolico), niva alla messa pontificata dal Papa, ve-
ed a suo tempo dopo che il celebrante ha stito di colta, sloia, dalmatica o tonicel-
adoperalo la patena, la cuopre colla /^rtr/- la, esercitava all'altare alcuni uffizi dia-
/^, piegai! corporale.Io ripone nella bor- conali esuddiacoDali; poiché dopo il can-
sa, e questa pone sul calice, che coperto to dell' evangelo, ministrando al Papa,
col velo lo la»cia sull'altare o porta alla gli presentava il co'y;orc7/fj la patena con
credenza. Anche il concilio di Agde proi- i'oslia, il calice col vino, 1' ampolla con
bì a'suddiaconi l'ingresso nel diaconico l'acqua; presentando il libro, versando
segretario, sebbene il sovrallegato con- l'acqua per la lavanda delle mani, soste-
cilio di Cartagine determinò l'ordinazio- nendo l'estremità del manto pontificale,
ne suddiacoiiale colla tradizione del ca- ollrealtri riverenti omaggi. Ne'citati luo-
lice e della patena vacui, ed il concilio di ghi pure dissi le ceremonie solenni della
Braga vietò a'chierici inferiori di toccarci coronazione imperiale,in cui ancora l'im-
vasi sa^ri, se non suddiaconi. Bal<amo- peratore fungeva diversi uffizi del diaco-
ne ed altri fecero la distinzione,che sud- i no e del suddiacono; quali ornamenti ec-
diacorti non ponno toccaie vasi sagri i clesiastici i Papi attribuirono agl'impe-
menti-e contengono divini sagra nienti,
i ratori ed altri sovrani, e come essi furo-
non già quando sono vacui, appartenen- no annoverali Ira'canonici Vaticani con
do al loro utlizio il nettarli,e perciò fu ad assumerne l'insegne corali, ed secondi i
essi concesso il manipolo, non però la stola per venerare da \\c\ì\o'\\ f'^ olio santo {^
f'.],
ch'è loro interdetta. Di altre ingerenze e le alti e reliquie maggiori diesi vene-
che esercitarono suddiaconi e degli al-
i rano in quella basilica. Il Durando nel
tri loro uffizi ragionoa' loro articoli; co- Rationalediv.off(C. lib. 2,cap. 8, dice che
me e per non dire di altro del licenziare l'imperalore deve avere l'ordine Suddia-
dalla Chiesa Catecumeni o Neofiti jche
i conale, perchè nel codice f'alentimanus
risponde all'invilo óeW Orate fratres, del dist.q, 3, l'imperatore è detto; Actj'utor,
celebrante; e dell' invito Levate ^ dopo et defensor Itius, ut nifuni ordineni de-
V intimazione del Flertamus genita del cetysemper existam. Ed inoltre, che nella
diacono (che anticamente diceva l'invi- funzione della coronazione, dopo essere
lo), di che trattai a Gexuflessioxe, Ore- Stato ricevuto per canonico dal capitolo
mus, Preghiera. Per l'uffizio del suddia- di s. Pietro, si vestiva de' sandali, della
cono nella messa solenne, si può leggere fonicella e sopraassumeva il paludamen-
l'ab. lì'\c\\c\\, Dizionario sacro-liturgico : to imperiale. La Glossa nel citalo capo,
Messa solenne. Negli articoli Imperato- sopra la parola Ord iti e tn, ecco come si e-
re, Sovrani, Diacono, Stocco e Berret- sprime: Ex hoc verbo dixerunt quidam,
tone DUC AIE benedetti, CORONAZIONE DEL- qnod imperator debet habere ordineni
i' imperatore, ed in quelli analoghi a siibdiaconalem : sed non est veruni , quia
quanto accennciò, narrai come l'impe- luibet militarem cìiaractereni. Altre ra-
SUD S U D 23
gioni ponno vedere inSarnelli nella let-
si vntis, dice che Carlo V dopo l'oflertorio
tera 1 7 del t. 6 e ricordala anche a Stocco olili 3o doppie da 4 ducati l'una, e come
con altri scrittori Se l' imperatore ro-: suddiacono vestito andò all' altare con
mano deve avere l'ordine suddiaconalc. Clemente VII, e ministrò il calice e la pa-
^'ella lettera 3.' del t. 8 egli discorre: Del tena, e l'acqua che s'infonde nel vino) a
suddiaconalo e accolilato, streilainente piedi del Papa; indi l'imperatore colla so-
e in largo modo intesi: Ede principi be- la tonicella segue il Papa all'altare, et Uh
nerneriti di s. Chiesa, onorati dalla me- in locuni subdiaconi calicem et paLenani
desima. Pertanto riferisce, che nella so- Clini hostiis ojfertj deinde aqiiain in/un
Jeune coiouazione dell' imperatore, de- dendani in i'inum,et retrahent se ad par-
scritta in un Pontificale antico stampato tem dextram stat u<;qne(jiio Pondfex ad
in Venezia nel 072, è notato che se gli
i sedem eniinenlem coniunicalurus re\'er-
la fare l'uffizio del suddiacono per ono- ^a//ir". Quanto all'^c'co/iVo.che deve pre-
revolezza,non altrimenti perchè abbia tal parare i sagri vasi, e anticamente soste-
ordine, poiché per conferire 1' ordine ci neva, oltre la patena involtata, anche la
vuole la furma,e nelle messe
materia e la Fistola (f^-) colla quale si dispensava al
private si tollera che un laico faccia cjue- popolo il Sangue di Cristo sotto le specie
sti uffizi. «L'imperatore nel giorno della -sagrainenlali, sostiene il candelliere colla
coronazione, nella basilica Vaticana, pri- candela accesa quando il diacono canta
ma indossa la cotta e l'almuzia, e viene il vangelo, ricorda e come narrai altro-
ricevuto tia'canonici di s. Pietro, J«cfl- ve, doge di Venezia quando ince-
che il
nonicum et fratrem, e dopo altre cere- deva solennemente, fra le altre insegne
monie nella cappella di S.Gregorio siede d'onore e di dignità, che lo accompagua-
e si mette i sandali, e stando in piedi si vauo,era preceduto da un accolito in ve-
veste della tonicella, e sopra questa il pa- ste paonazza con un cereo non acceso io
ludamento imperiale nella cappella di s. mano (altri dicono acceso e su candellie-
Matuizio, dali ."vescovo cardinale è un- re), per concessione d'Alessandro ili. In-
to coll'olio de'catecumeni nel braccio de- di ritornando a parlare dell'imperatore
stro e nelle spalle, perchè all'altare di s. nuovamente riporta dalla Glossa il can.
Pietro non si unge, riè si ordina che il solo Porro, 63, verbo Ordine: Ex hoc
dist.
24 SUD SUE
coli tle'palriarcali, delle nazioui,o in quel- the non vi dovevano assistere, non che
li litiiigici, o delie vesti sagre; mentie di serrare le porte (ìe\Sancla Sanctoriini,di
(juelle (le'suddiaconi greci ne parlai nel cui è custode in tempo della celebrazio-
\ol.XXXll, p. 145 ei 48.1 greci cliiaraa- ne. V eda%\?\.eQaudol,LUurgiarum oritn-
lono il suddiaconato Hypodiaconalus, e laliuin collecli'o.
gli ch'è divenuto n)inistro delle cose si- per essere stata metropoli civile della na-
gnificale per tali slromenti, e recitando zione,e per conseguenza ivi precipuamen-
un'o!a7Ìone che esprime la santità delle te fu promulgato il cristianesimo,sid per
funzioni di quest'ordine. 11 suddiacono la costante tradizione e pel consenso co-
quindi subito esercita il suo ulilzio.dan- mune degli scrittori. Ili ."vescovo che si
tlo da lavare le mani al vescovo, stando conosca è s. Giorgio d' Eslampachet del
però alla porta del Sancla Sanctomni, suburbio di Cagliari, nato da genitori co-
non essendogli permesso di entrarvi, né spicui per pietà, onde meritarono che nel
toccare i sagri vasi, secondo il decreto del battesimo del figlio un angelo gì' impo-
concilio di Laodicea. Anche il p. Chardou nesseil nome. Smo dalla tenera età di-
asserisce, che mentre sacerdoti e diaco-
i venne chiaro per santità di vita e per sa-
ni greci sono ordinati dinanzi l'altare in pere, perito non meno nell'idioma lati-
tempo della messa solenne, i suddiaconi no che nel greco, per cui di 2 2 anni ever-
si ortlinanu prima del suo cominciamen- so la metà del secolo XI fu scelto in ve-
to in sagrestia o fuori del santuario, ma scovo di Snelli. A lui si atliibuisce l'edi-
coirim[)osizione delle mani e per le ra- ficazione della cattedrale, ove fu tumu-
gioni che riporta, e cosi viene conferito il lato quando mori nel principio del seco-
lettorato, ch'è altro ordine minore trai lo Xlljdopo lunghissimo vescovato, ono-
greci. Le funzioni del suddiacono sono rato da Dio colla gloria de'miracoli. Fu-
di preparare i vasi sagri per la celebra- rono suoi successori:Giovanni; Pietro del
zione del sagrifizio, e che devono essere 1 12; N. del 1 220, eletto poi da'canoni-
portati all'altare dal diacono. Egli mini- ci di Cagliari in loro arcivescovo; Sergio
stra il suo uflicio vestito di tonaca stret- deli237; N. deli263; Giacomo de Mal-
ta, e si cinge d'una zona, veste che Ma- tio francescano e custode della provincia
gri chiama camice. 11 capo de' suddiaco- di Milano, creato neli38o daUrbano VI,
ni o arcisuddiacono, come già rimarcai, il quale nel 1887 gli sostituì l'agostinia-
del vescovo in Suert,che altri chiamano vescovile di Suerto Sert è sulfraganea del
Sert OiS"cer/Oi5c-ere/,capoluogo d'un san- patriarca ih Babilonia {^.) de' Caldei
giacato, paese dell' antica Assiria, diver- (f .), che prima risiedeva in Diarbthir o
so da quello dtìlla Media, provincia cor- Anudo celebre e antica, ed ora in iI7t>-
rispondente all'antica Gordiana o paese sul (/^.). Dal i838 n'è vescovo mg.rMi-
de'carduchi o kurdi.Suert è una delle cit- cl'.ele Catul Catulla, già vicario del pa-
tà della Turchia asiatica, pascialato 3o triarca caldeo mg.rMar-Giovanni d Hor-
leghe distante da Diarbekir, in una pic- niez.
cola pianiua circondata da aite monta- SUESSA. r. Sessu
gne ed irrigata dal Khabur. Ha l'appa- SUESSULA o S CESSOLA o SES-
renza d'un "rande villassio.e contiene 3 SLLA o SESSOLA. Sede vescovile an-
piccole moschee, collegio e chiesa arme- tica d'Italia, che alcuni prelesero essere
na e caldea, poiché oltre turchi è abi- i succeduta a Suessa Auriinca,à\ cui e del-
tata da' caldei e dagli armeni. La situa- le divergenti opinioni parlai a Sess», che
zione di questa città e la tradizione de- altri impropriamente chiamano Stzze ,
gli abitanti fanno presumere ch'essa oc- città vescovile dello stato pontificio e af-
cupi l'area dell'antica Tigranocerta^iun- fatto dalla precedente diversa. Dappoiché
data (non pare da Tigrane li e al tem- Siiessola, nella Terra di Lavoro, provin-
po della guerra di Mitridate VII) nella cia delreguodi Napoli, come trovo inSar-
Grande Armenia presso sponde delTi-
le nelli,Memorie degli arciicsco^'idi Bene-
gri e del iXicefurio, da Tigrane I fiorito vento, p. 67 e 227, era una città 4 tri-
505 anni avanti l'era nostra e re d'Ar- glia lontana da Acerra, 2 da Benevento,
i
prese questa piazza l'anno Gq prima di milmente nel privilegio di Papa Grego-
nostra era, la saccheggiò, e rimandò gli rio V, concesso nel c^qS all'arcivescovo
abituati uclle diverse cUlù dalle quali e- di Dcncvculu Aliàuu, è cuufcrujala sua
-
26 SUE SUE
suffragnnea Sessulae: alfrettanlo fece s. vento, e Landolfo I. "arci vescovo di Bene-
Leone lXneIio53 con l'arcivescovo Ul- vento nel 970 consagrò il
1. "vescovo Ma-
(Jarico, e le loro bolle riporta i' Ut^lielli delfrido, e così restituì alla città la cat-
da'popoli di Terra di Lavoro. Dal mon- indifiorì nel 1075 Bernardo; nel loSEn- I
te sopra Sessula ha la sua origine il fiu- rico,sotto il quale recatosi nel 1 o Papa 1 1
mostrando questi che pressodi essasi fe- la s. Sede: dipoi l'ebbero gli agostiniani,
ce gran battaglia fra romani e Sanni- i i indi il collegio scozzese di R.oma. Dopo
ti, i quali furono vinti per la 3.' volta a Andrea del i i 52,ricorderòUrsone,aI qua-
Snessuhi, venendo posti in fuga da M. Va- le Rainolfo conte di s. Agata de^Goti nel
lerio. Piacque poi al senato romano, che I I Bidonò beni econcessediritli. Neil 190
na.M. Claudio da Casilino passò per Ca- morte di Giovanni, il capitolo contro lo
jazia,e quindi varcando il fiume Voltur- slatuitodal concilio di Laterano IV, eles-
no, procedendo pel territorio Saticulanu se Bartolomeo canonico di Beneveatojma
Trebeiano, sopra Sessula, pe'monti arri- Gregorio IX, annullata l'elezione, lo creò
vò a Nula. Anche Plinio rammentai sues- di sua autorità nel 1234- Urbano IV nel
sidani nel lib. o. ^eW Italia sacrmldì' U 1262 con diploma riportato da Ughelli,
ghelli t.io, p. 164, si tratta del Sessula- eli surrogò con molte lodi il nobile Nico-
nus Episcopalns, e si dice che per le vi la de Morrone canonico di Caserta. Per
cende delle guerre e per l' ingiuria del compromesso il capitolo elesse fr. Eusta-
tempo fu soppressa la cattedra vescovi- chio teologo domenicano, coll'assenso di
le di Suessula, e venne unita al vescova- Martino 1 V,che lo confermò nel i 282 .Nel
to di s. Agaia de' Goti (/'), colonia dei I2q4 s- Celestino V fece anuninislratore
neli i38 Ruggero re di Sicilia, ed ebbe pitolo eletti lloberto Ferrari arcidiacono
poscia il titolo di ducato. Avendo nell'ar- e Pietro MontedeNovione cappellano re-
ticolo s. Agata de' Goti celebrato suoi i gio,Giovanni XXII nel 3 8 confermò il 1 1
La sede vescovile è antica, Giovanni Xlll di traslato a Caserta nel 3jo,e invece il 1
nel qGc) la dichiarò suiUagunea di Bene- pastore di quella chiesa JNicola di s. Aiu-
SUE SUE 27
bioglopa<sò in questa. Nel 1894 fu rimos- nicano diProcida del 1 663; Giacomo Cir-
so il colpevole fi. Antonio «li Sarno fran- ci di Monreale, già preside di Matelica
cescano, soslituendogli Ijonifrtcio IX il ca- e Foligno, che nel 1 68 r celebrò un rino-
nonico di Gaeta Giacomo l'apa. Al vesco- mato sinodo pubblicalo colle stampe; nel
vo Pietro Gatta nobile napoletano, e per J699 il molto encomiato Filippo Albini
sua istanza, Innocenzo VII dichiarò nul- nobile romano e di Benevento sua patria,
la la peiinuta Hilta delia baronia vesco- e di essa primicerio e vinario capitolare;
vile di Castro Balneolì con altre posses- celebrò nel 1 706 con molta pompa il si-
sioni col conte di s. Agata Carlo, senza il nodo che stampò, grandemente provvi-
con<;enso della s. Sede; indi pe'suoi me- de e migliorò il seminario nel formale e
riti nel 142 3 fa trajferilo a Brindisi. E- nel materiale; arricchì la sagrestia della
giialrnente fu traslafo all'altro arcivesco cattedrale di sagre suppellettili, fu bene-
vato di Antonio bretone nel
Sorrento i\\ fico in altro, zelante e operoso, fu ezian-
i44o- Nel 1494 Piglio Paolo Capobian- dio munifico colla cattedrale^ pose in or-
co decano di sua patria Benevento, assi- dine l'archivio, e per amore alla sua chie-
slentedella cappella pontificia e della ba- sa ricusò quella di Parma. Terminando-
silica Vaticana soltoAlessatidro VI: ilsuc- si con esso sacra la serie dei
r\e\\' Italia
go, dotto e integerrimo. Dopo di Ini e nel 1800, Pio VII colla bolla De utiliorido'
)583 il celebre fr. Feliciano Ningnarda niinicae, de'28 giugno 18 8, riunì la se- 1
na il successore e correligioso fr. Giulio Agata de' Goti e Acerra unite, come si
Santucci di Monte Filoltraiio deli 593, praticò con altre sedi e leggo ne'regislri
liitli nel I G08 Ettore Diotallevi nobile ri- concistoriali.Il Papa conservò ad ambe-
njinese, benefico colla sua chiesa, acerri- due separatamente la dipendenza metro-
mo difensore della giurisdizione barona- politana, confermando s. Agata de'Goli
le di Castri Ba ineoli e traslalo a Fano. sulfraganeo dell'ai ci vescovo di Beneven-
Fu degno successore nel 1 635 Gio. Ago- to, e Acerra di quello di Napoli, e lo sono
slino Can(Iolfi,già vescovo di Fondi, co- ancora. Innanzi di terminare la serie dei
me propugnatore dell'immunità ecclesia- vescovi di s. Agata de Goti e di Acerra del
stica, che lo fece esidare, e la sua spoglia nostro secolo, in supplenza all'articolo A-
riposa nella cattedi'ale. Di molto zelo con- CERRA, ricorderò quesuoi particolari ve-
tro gli eretici neh 653 fu fr. Domenico scovi più meritevoli di speciale ricordo.
Campanella di Putignaiio e procuratore Acerra, Comes. Agata de' Goti, e l'an-
generale de'carmelitani, perciò da Inno- tica Sitessula, è posta nella provincia ili
rtlurn e Cerenlliia,onde non va confusa tore della cattedrale; indi neh 363 Gio-
né con Cerreto, unito a Teluse con Ali- vanni, il cui coadmtore fi-. Nicola di Na-
fej né con Gerenza j\n latino Geruntia,(X\ poli francescano, amando la vita ritira-
cui riparlai a .Stro.ngoli perchè con f|uc- ta rinunziò a Bonifacio IX. Neh 434 f''-
sla e colla sede (\' Umbrialico, l'u unita a Nicola d'Urbino domenicano, illustre per
a Cariali. Fu città assai forte e munici- dottr'ma e virtù;- neh 497 fi"- Roberto de
pioromano, in premio di sua fedeltà a Noya domenicano, chiaro per
pugliese,
lìoma contro Annibale, che in vendetta pietà e scienza, già di Minervino, poi ar-
d'averla abbandonata gli abitanti, la pre- civescovo Pariensis.^t\i5ii fr. Giovan-
se d'assalto e bruciò, ina risorse da <jue- ni de Vico fu al concilio di Laterano V;
ste e da altre lovine. Uiftirisce l'avv. Ca- cui successe nel i 527 Carlo Ariosti nobi-
stellano nclloiSyvar/i/o geografico slori- le liirrarese, canonico e vicario della ba-
cof)oiilico,c\n:\ napuletanieblieroin »ni- silica Vaticana, dignità che ritenne. A
radi schernire il volgare dialetto, Ungen- questi Ughellidà per successore neh 535
do originario della Cerra il notissimo per- ilcardinal Caraffa [)oi PaololV (piale am-
sonaggio istrionico di Pulcinella; ma gio- ministratore, che dopo 4 ^Qiii l'inunziò;
condo, lepido, faceto, e talvolta senten- però giustamente Lucenzi lo corregge, sia
zioso. Celebrò la sua anticliilà e pregi an- nell'epoca che fu il 1 537 e per due anni,
che li'^\\<À\\nti\V Italia sacra t. G, p. o. 1
6, che nella persona, cioè il cardmal Vm-
Acerraiii Episcopi, ed i suoi annotatori cenzo (Gio. Vincenzo) Caralfa {f^.); in-
Coleti,eLncenzi \\ rpialeavverle non tro- di nel I 53() Gio.l'aolo de Thisds referen-
varsi nel concilio romano del 4<)0) ''^^''^'' dario delle due segnature, e il designato
nalodal'apas. .Simmaco,sottoscnttoCou- successore l^aolo Riccardo d' A versa mo-
cordioi. "vescovo di Acerra,come prete» li prima d'essere consagrato. Invece fu e-
se Ughelli, sibbene Adeodiilo Cerrenus Ictlo neh 555 il virtuoso Gio. Francesco
l'piscopus, cioè di Ceri (/ .) piesso Ro- Severino napoletane; indi nel 56o Gio. 1
ma. Laonde non con Conconlio riporta- Fabrizio Severino napoletano, che si recò
lo peli. "da Ughelli, ma col ?..° bartolo- al concilio di Trento ,
poscia Iraslato a
lomeo, cheneli iji) intervenne al conci- Trivento. Lodatissimi furono , Scipione
lio generale di Lalerano 111, e celebrato della nobile famiglia Salernitana napole-
i\iì l'apa Alessandro ili, dcvesi inco(nin- tana del I 57 r, di somma prudenza e pe-
ciare la serie de' vescovi Acerrani; caden- rizia ne'graviatfarida lui trattali; e il tea-
do nell'indicalo abbaglio pure Comman- tino Marcello .Majorana napoletano, tra-
ville, che lìtlì'IJisloire de long Ics AVe- sfeiito da Crotone, di santa vita, dottissi-
schez, dice erroneamente istitmta la se- mo e versato ne'sagri riti, illustre per ze-
Ccrra o Accrra nel secolo V, di-
tle di lo pasloialciVel 1
597 gli '^» sostituito lai
venendo sulfraganea della metropoli di tro teatino Gio. IJattista del Tulò patri-
Napoli. Indi trovasi notatoli vescovo Ro- zio d' Aversa, insigne vescovo; indi nel
mano, torse (nonaco; poiTeodino mona- i6o3 Giovanni Gorrea nobile spagnuo-
co di IMon te Cassino, intruso neh 2G3 per lo , dotto teologo e pretlicatore ;
poi nel
Manfredi principe di Taranto e invasore i()oG Vincenzo Pagani nobile teatino na-
del regno tli Sicilia, come rilevasi dal di- l)oletano,elo(juenle, scienziato e virtuoso
ploma d'Urbano IV prodotto da Ughelli. frugalissimo; nehG44 '' barnabita Man-
De'successori di Tommaso del i 28G, ri- sueto Merotti milanese, degnissimo ed e-
corderò rpielli più rimarchevoli. Nel 1
344 Fu degno successore
gregio predicatore.
fr. Enrico del IMonte domenica-
sicili;in(), iichGG3 IMacido CaralVa nobile teatino
no e insigne duUunidcU'accadcmia di ViX- uapolclauo; uchGij.ì Carlo Itili nobile
SUE S L l''
29
(revirensejZelanleederutlilissimOjlrasla- 2 3 canonici prebendati, fra i quali il teo-
to a JMonopoli; indi Giuseppe Roderio no- logo e il penitenziere,oltre 3 canonici non
bile napoletano, perito in molte scienze, prebendati, ei4 mansionari. Il capitolo
di felice esperienza, eccellente ed esem- d'Acerra ha 3 dignità, e per la i .^l'arci-
plare pastore. Nell'/tó/Za sacranti termi- prete, 1 5 canonici colle due prebende teo-
na la serie de'vescovi con fr. Benedetto logale e peuilenziale,e6ebdomadari. Am-
de Norie"a d'Oviedo minore osservante bedue hanno altri preti e chierici pel ser-
col domenicano fr. Giuseppe IM."^ Posita- cura d'anime un prete eletto dal capito-
ni nobile domenicano: la completerò col- lo e approvato dal vescovo, nella 2.' la
ché talvolta le medesime iVb //z /e sta m pi- ducali, ma con alcuni pesi. Le due dio-
no prima la chiesa à'Jccrra, come le pre- cesi unite si estendono per quasi 37 mi-
senti. Nel 829 gli successe Emanuele iM.^
1 glia, e contengono più luoghi.
Bellorado già arcivescovo di R.eggio. Per SUFARoSUFASAR. Sede vescovile
sua morte, Gregorio XVI dichiarò suc- della Mauritiana Cesariense, nell'Africa
cessore nel 1834 Taddeo Garzilli di So- occidentale, sotto la metropoli di Giulia
lofra arcidiocesi di Salerno, traslato da Cesarea. Ne furono vescovi Reparato che
]ìojano. Pel suo decesso il regnante Pio fu alla conferenza di Caitagine nel 4' '»
IX nel concistoro lenutoa'20 aprile 849 ; Vittore esiliato nel 484 ^^^ Unnerico re
in Gaeta, preconizzò l'odierno mg.' Fi an- de'vandali, e Romano forse donatista e
cesco Javarone napoletano, trasferito da non cattolico. Moi'celli, Afr. dir. t. i.
3o SUF SUF
si al conciliodi Cartagine nel255, Giocon- nelle loro diocesi,con quelle funzioni e au-
do donatista che fu alla conferenza diCar- torità a cui essi li abilitano, si;i come loro
tagine nel 4B4d'ordined'Unneiico re dei Coadiutori {F.) con futura Successione
vandali, Presidio cattolico esilialo da tal {/^.),sia semplicemente come loro /ausi-
re per essersi in essa opposto a'douatisli, liari o aiutatori, o per la loro assenza e
Morcelli, Jfr. chr. t. i. impotenza, od a motivo dell'ampiezza del-
SUFFETEoSUFFETO. Luogo d'A- le diocesi e arcidiocesi, e quali loro Fi-
fiica,ove nel 024 fu tenuto un concilio, cegerenti con giurisdizione locale e dele-
Concilium Siiffelanutn. Vi assistè il ce- gata; e notai che alcuni vescovi e arcive-
lebre e dottissimo s. Fulgenzio vescovo scovi, secondo la vastità delle diocesi e ar-
di Ruspa, e per tnotleslia lo fece presie- cidiocesi, di questi ultimi sulìraganei ne
dere dal vescovo Quod vull Deus, che hanno due, tre e anche (juattro, come va-
gli avea contrastata la preminenza nel do dicendo nel descriverle. 3.°De'vescovi
concilio di Junca nella Bizacena e tenuto parimenti m partibus, de'patriarchi e ar-
uell'istesso anno. Diz. de ConcUii. civescovi in partibus, suff'raganei di solo
SCFFRAG Ax^^EO, Suffragancus, Fi- nome, di quelle provincia ecclesiastiche
ce sacra Antisles. IN'onie che dà al Fc si dalle qualiun teujpo dipendevano, non
5rot'oeal tscovato[ì\) comprovincia-
ì avendo su loto giurisdizione tali patriar-
le d'una Provincia ecclesiastica, rispetti- chi e arcivescovi ,
perchè essi stessi doq
vamente all'arcivescovo, primate o pa- ponno esercitarla nelle provincia e anti-
triarca nelle Provincie del quale si trova: che sedi di cui portano il semplice titolo
Suj[frngnncusepiscopnsunoaichicpisco- onordìco , comechè esistenti nelle parti
pò suhduns, si legge nel cap. Pasloralis, degl'infedeli. Negli articoli de'patriarcati
in princ. De Ofjic. or<^/. cap. 1, Deforma earci vescovati riporto i loro sottoposti ve-
compet. in Sexlo, Si dà eziandio al J'c- scovi sulfraganei, anche in parlibusj e ad
scoi^'O in partibus (F.) che estiicha i pon- ogni articolo di sede vescovile residenzia-
tiiìcali, le ordinazioni e talvolta anche la le o di seuìplice onorillco titolo in par-
giuristliziune del vescovo titolare d' una Libus, (\\cQi\\ chi furono e sono sullVaganai;
Diocesi {F.) , al quale lu deputato o lo a IluMA poi riprodussi l'elenco de'vescovi
richiese per aiuto o per farne le veci, an- Esenti (K) e immediatamente soggetti
che se assente nel F escovato {F.). Nel voi. al Papa e alla Sede Apostolica (però a
XV, p. 247 ed altrove Ilei le distinzioni: Si'Ar.NA notai che non [)iù lo sono Leon
l.^De'vescovi sudi aganei, più o meno nu- e Oviedo). Le aunuali Notizie di Roma
merosi, d'un ilIelropolilanOj d'un Prima- pubblicandoli no vero al fubetico delle dio-
te o d'un Patriarca (F.) con giurisdizio- cesi, si legge pure quelle che hanno coa-
i
re? gentnt. TI IM.'igii, Notizia flc' vocaboli re Ira il T'^escovo suffrnganeo,ei\ il T'e-
cnìcsia siici, veì\)o Coni provinciali^ ,(\\cc: scnvo ausiliare o Ausiliario, Episcopus
''ìLvaW vescovo òitWa meò("^\m^ provincia aux.iliarius, auxilium, a sentimento dei
soggetto ad un melropolilano, cliinmalo canonisti asserenti e confcirmanti: Suffra-
oggi Siijfraganeo, di cui fa menzione s. ganeus dalur Ecclesiae ,ct A uxiliarìs da-
Beiiifirdo ixeWEpist. ^2". Nel vocabolo tur Episcopo, s'intende e chiamasi Snf-
Suffrnganeus, lo dichiara: «^Questo nome fraganeoqnel soggetto, cheilPapa in con-
appresso gli scriltori ecclesiastici in rigo- cistoro con Proposizione concistoriale
re denota il vescovo soggetto aWarcive- [F.) o con breve apostolico, promove ail
scovo o nìctropolilcino. Fti cos'i denomi- una chiesa vescovile in partihus, e lo de-
nalo perchè dava il sufTragioe voto nel- puta (talvolta a istanza e per proposizio-
l'elezione dei suo aici vescovo (o la con- ne del vescovo a cui si dà, previa la pon-
fermavano co'Ioro suffragi), il quale an- tificia approvazione) siiffraganeo d' una
cora concorreva con il suo voto nell'e/e- determinala chiesa, o d'un preciso luogo
zione àe'Fescovi (/ .) della sua provin- di qualche diocesi, affinchè aiuti il vesco-
cia. Al presente questo medesimo notue vo nell'esercizio pastorale. Simile suffra-
abusivamente significa un vescovo titola- ganeo resta tale nella medesima chiesa e
re, il quale esercita le funzioni pontificali luogo, seguila ancora morte del pro-
la
invece deW arcivescovo o vescovo". Chia- prio vescovo residenziale, il di cui Succes-
masi dunque diocesano un vescovo rela- sore[T^.) è obbligato di ritenerlo siuo che
tivamente alla sua propria diocesi ordi- venga trasferito ad altra chiesa, ovverei
naria in rapporto alla sua giurisdizione, cessi di vivere. Non si deve confondere coi
è il più ordmario, come rxtW Elezione del Sede. Nessun sovrano ha il /«*o padro-
Papa {/ .). Il capitoIoQuù? propler, dice nato di nominare i sulfiaganei, ma i soli
rhe colui che avrà in suo favore la mag- vescovi nelle proj^rie cinese che governa-
gior parte de'suffragi, sarà canonicamen- no, per piivilegi loro accordali da'Papi.
te eletto; ed i canonisti, in dici, cnp., sta- Ciò non pertanto negli ultimi tempi in-
l)iliscono che il maggior numero de'suf- cominciarono i sovrani a fare essi la let-
lìagi si conta per rapporto a quelli che tera di nomina o presentazione al Papa,
hanno il diritto all'elezione, e per rappor- cioè dello stesso soggetto che il vesco\o
to a quelli che assistono. Si fa uso di pal- presenta o propone. Se la chiesa è di no-
leo schede segiete per nianilestare il pro- mina o presentazione regia, nomina pu-
prio suffragio; e colui il (juale ha la mag- re ramuiinistratore, Ecclesiae adnitni-
gior parte de'suffragi, è considerato ave- stralor datus. Ria pel suffiagnueo si sia
re anche la parte più sana. Dell'elezione allanomina del vescovo, ch'è pure la no-
per Sorte, parlai a quell'articolo. mina regia, ed equivale ad un'ap[)rova-
Quanto alla distinzione che si deve fa- zione del disposto del vescovo. 11 Papa e-
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samlna meriti del proposto^ gli conferi-
i li. Indi furono regolate le Appellazioni
sce una chiesa tilolnie in partlbus, e lo de'comprovinciali al Primate o alla Sede
f
rleputa in sufTiagnneo. Quanto a'coadiu- y4posloiica {f^ .), contro gli abusi, le vio-
no per diocesi di stati in cui siavi la no- metropolitani dovevano assistere tulli i
mina o presentazione sovrana, nondime- vescovi sulfraganei comprovinciali, e poi
no rpiesta si accenna con l'espressione ne- fu stabilito bastare 3. Alla morte del me-
cedente consensn, perchè è di assoluto di- tropolitano, i vescovi sulfraganei compro-
ritto della s. Sede l'accordare i coadiu- vinciali gli celebravano! Funerali [V.),
tori a'vescovi, e in seguito i titoli onori- e onoratamente accompagnavanoallaó'e-
fici inpartihus, che si accordano dal Pa- pollura {^'.).
concedono pure gli ausiliari. Le provviste fmno a Dio, pe'fedeli che ricorrono al-
de'vescovi in partihiis , sulliaganei, ausi- l'intercessioneeflìcacedel lorobenignopa •
liari, o coadiutori degli ordinari diocesa- trocinio. Chiamansi piccoli suliragi dei
ni, si detraggono dalla mensa di questi, santi le Orazioni, le Antifone, i ì'erset-
ed un tempo non erano minori d'annui ti ij!) che s'inseriscono nn' Divini uffìzi
scudi .^oo. Oli antichi CorcpiscopH^Ì .) per la Con{WJemor<7sro/7ede'medesimi san-
orano sacerdoti che esercitavano alcune ti. Sulfragide'vi vi ede'morti sono la Pie-
o la maggior parte delle funzioni vesco- ghiera (/^) che fjnno fedeli vivi o de- i
vili, dalla confermazione in fuor», ne'ca- funti, e le buone opere che loro si appli-
stelli e villaggi ove vescovi non poteva-
i cano: quando l'applicazione è fitta a no-
no andare: erano riguardati come vi- i me e dai ministri della Chiesa, chiaman-
cegerenti, o f icari [/.) de'vescovi, per si suffragi comuni, cownHf/nV7j ma se l'ap-
cui furono detti Vicaridc' vescovi, Coa- plicazioneè fatta da'semplici fedeli, esen-
diutori devescovi ^ f^escavi foranei. Al- zachesiain nomedella C/t/e^^ (/'.), chia-
cuni di loro furono decorati del caratte- mansi suffragi privati o particolari, pri'
questi nella loro provincia ecclesiastica, gine del Suffragio [t\\ cui riparlai nel voi.
già trovavasi stabilita nel 3.° secolo,' ed Ll,p. 328), la quale ha per peculiare sco-
il concilio di Nicea I del SaS regolò l'e- po di sulfragare viem maggiormente i fe-
stensione della giurisdizione de'melropo- deli lìlord (F.) colle preghiere, l'elemo-
Titani sui sulTiaganei, anche per contri- sine, i sagriflzi. Inoltre in diverse dioce-
buire o confermare l'elezione de'vescovi, si vi sono sodalizi con tale titolo e pio in-
nel castello di lai nome, appartenente al in tempo del p. Maltei avea il capitolo
monastero di Laon,o in Parigi secondo composto dell'arciprete, dell' arcidiaco-
altri. Essendo vice-cancelliere guarda- no, di 9 canonici e di altri beneficiati e
sigilli del regno di Francia e arcidiaco- chierici: di poco differisce l'odierno capi-
no di Bruges nella chiesa di Tournay, di tolo. Vi erano i domenicani, i conven-
cui neliSoo una parte del capitolo l'a- tuali, i cappuccini, i gesuiti e le mona-
vea senza effetto eletto vescovo, si trovò che di s. Chiara: tranne i gesuiti, gli altri
presente nel I 3o2 all'assemblea del clero reli"iosi esistono. Il can. Bima nella Se-
di Francia tenutasi in Parigi. Nel i 3o5 rie cronologica dt vescovi di Sardegna,
a'i5 dicembre Clemente V lo creò car- seguendo il p. ^lix\.\.é\, Sardinia sacra p.
dinale prete di s. Ciriaco alle Terme, e 125, Ecclesia Sulcilana, ne tratta nel-
nel 1 3o6 il re Filippo IV gli conferì una la cronologia de'vescovi ò' Iglesias (^.),
pensione di 1000 lire lornesi. Indi il Pa- perchè a questa sede fu unita quella di
pa deputò neli3o7 col cardinal Fre-
lo Sulci, protestando essere malagevole da-
doli a formare il processo a'templari. Nel re la precisa serie de'suoi pastori per man-
1 o col cardinal Brancacci s'interpose,
3 I canza di documenti, essendo dubbiosa la
d'ordine di Clemente Vecon ottimo suc- tradizione di far risalire 1' esistenza del
cesso, tra il re di Francia e l'arcivescovo vescovato di Sulci al i ."secolo della Chie-
di Lione, Ira'quali stava per iscoppiare sa. Ove risiederono i vescovi fra le città
peiicolosa guerra a motivo del dominio di Sulci, Palma, Cornu o altra che fu-
di quella città, e colla sua prudenza e sa- rono distrutte, non si può definire. Sem-
viezza indusse l'arcivescovo, il capitoloe bra verosimile al can. Bima, che dopo la
i cittadini di Lione a mantenere la sta- distruzione di dette popolazioni, abbiano
bilita pace, e a prestare al re il dovuto o- i vescovi fissata la loro sede nell'isola ap-
maggio, Nell'istesso anno il Papa l'inca- partenente a Sulci, chiamata S.Antioco,
ricò di ricevere gli scritti che si produce- e in essa si sono fatte scoperte di fabbri-
vano in favore e coiìlro la memoria il- che: esiste in gran parte delle (nuraghe
lustre di Bonifacio Vili, ed insieme col il castello denon)inato anche al presente
cardinal Brancacci lo spedì alla corte di Castro, ed uu gran tratto di tempio sa-
Parigi per la conclusione di gelosi e rile- gro, tuttora chiamato la chiesa di Selle
VOI , LXXI. ù
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34 SUL SUL
porle. Se questa fosse la calledrale non Ecclesiensi ossia Iglesias, e così restò uni-
vi è documento, e neppure Irovasi a fi»- ta agli arcivescovi di Cagliari, finché Cle-
discepolo di Gesù Cristo abbia stabilito re che gli scrisse il Papa lo chiama uomo
per i.° vescovo di Sulci s. Melilo o Meli- prudente, discreto e nobile,non meno per
tene di Cagliari, cui successe s. Antioco, sangueche per virtù. Lo stesso feceio Ce-
poi AymOjindi Alberto; ma essendo dub- lestino III e Innocenzo III, conferman-
bi, i critici vi ripugnano,onde il 1 ."e ceilo dogli il diritto primaziale nella provincia
vescovo che si conosca è Vitale del 484 di Bordeaux, che visitò qual primate di
esilialo da Unnerico re de' vandali; il 2." Aquitania,e alla presenza dell'arcivesco-
Eutalio, ch'ebbe a successori nel 5 1 o Ei- vo di Bordeaux consagrò la calledrale di
legio, nel 53'j Frodonio, e quegli altri ri- Saintes solennemente. Morì in Bourges
portati dal p. Matleiedal can.Bima. Do- nel 1200, e rimase sepolto con brevissi-
po Simone Vargio del 1487. seguita la mo epitalfio nel monastero del suo ordi-
traslazione della sede di Sulci in Iglesias, ne, denominalo il Regioluogo, ov'era sta-
Leone X nel i5i 3 l'unì alla metropolita lo abbate.
Dadi Cagliari quando promosse il vesco- SULLY Simone, Cardinale. ^alo in
vo di SulciGio vanuiPilares a quella chie- Soliaco nelle Gallie, fu eletto co' voti con-
sa, colla ritenzione della sede Sulci tana- cordi di 70 canonici arcivescovo di Bour-
S L L SUL 35
ges, Onorio III gli CDofermò il diiillo di marmi, nonché di splendide suppellettili
primate (Iella provincia di Boi de;in\, es- e utensjli sagri, per mimificenza de' ve-
sendo legato della s. Sede in Francia a scovi e del capitolo. Questo si compone
Filippo 11 per esorlarlo a contribuire coi della dignità dell'arcidiacono, di i 3 ca-
Terra santa.
suoi sussiilii alla guerra di nonici comprese prebende del teologo
le
Nemico implacabile dfgli eretici, die una e del penitenziere, di mansionari e di al-
fiera sconfitta agli albigesi, e assistè in f r i preti e chierici pel servigio di vino. Nel-
Rlompensiei- nel 1226 alla morte di Lui- la cattedrale vi è il battisterio e la cura
gi Vili, che gli raccomandò di far coro- d'anime, e nella città altre 8 chiese par-
nare re il figlio s. Luigi IX, che lasciava rocchiali, non però munite del s.fonte,due
d'i I anni,come incontanente fu esegui- delle quali sono collegiate: l'episcopio è
to in Reims da Giacomo di Dasochi ve- alquanto distante dalla cattedrale, aven-
scovo di Soissons, qua) decano de'vescovi te anch'esso bisogno di ristorameolo. Vi
decanta la sua antichità e risalire la sua sunse il 2.° cognome dalla fimigtia n>a-
prima edificazione al III secolo, avendola terna: Lodovico Migliorati nipotedell'a-
Pio VII dichiarata basilica minore con pa,fu da questi fatto marchese dellail/ir-
grazie e privilegi, mediante il breve la ca. Si gloria ancora d'aveidatoi natali
<!iimmoopostola(us,de'2.5se\.[emhveiSiS, a Publio Nasone Ovidio, 43 anni avanti
Bull. Rom.cont. t.i5, p. 1 18, inconside- l'era nostra, pel suo talento uno de'pri-
razioiiedegl'illuslri pregi della città e del mari autori dell'antichità, e il più sven-
tempio ampliato e decorato di preziosi turato e fecondissimo tie'pueti chesi cu-
1
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iioscano, pel suo funesto esilio da Roma do il nome di Celestino F {7^.)A\\o\a pre-
ti'ordined'AugustoaTomi : in mezzo al- gò Roberto a tenergli cotnpagnia,e<jue-
l'indecenza e alla seduzione de'molli suoi sto degno discepolo, gli die una risposta
componimenti,mesce pensieri e sentimen- conforme alle istruzioni cheaveada lui
ti salutari e savi, anzi di sovente dà pre- ricevute: Non mi obbligate a gallarmi con
oetli gravi e onesti; i suoi apologisti vo- voi nelle spine; io sono il compagno del-
gliono notare, che le parti perniciose dei la vostra fuga, non del vostro esaltamen-
suoi poemi si devono riguardare piutto- to. Roberto ottenne d'essere in libertà di
sto come traviamenti d'una immagina- ritornare al suo ritiro. Recatosi il Papa
zione rotta a'piacerijchequal fruito d'un nella città d' A quila,si fece consagra re (an-
deliljerato sistema di morale. Inoltre fu che iS</f/f//V7ro»o,comedicono alcuni) dal
sulnioncse il rinomato poeta Marco Bar- cardinal Ugo Billomi vescovo d'Ostia (a
])ato. A poca distanza della città trovasi tal uopo fallo già da s. Celestino V con-
dezza d'animo fu dal Petrarca qualilicata che insorgevano nella vasta regione, la
affatto divina. Parli segretamente Pie- ridusse in due parti, cioè in Abruzzo Ci'
tro di Morrone da Napoli, perSulmona, tra o Citeriore, di cui è metropoli Chieti,
onde chiudersi presso il monte di Morro- di cjua dal fiume Pescara, ed iti Abruzzo
iie,nelsuo monastero di «.Spirito, ove spe- Ultra o Ulteriore II di là da detto fiume,
rava passare tranquillamente i suoi gior- di cui è capo Aquila, dicendosi II quan-
ni assorto nella preghiera. Ma visitato ivi do fu diviso col paese di Abruzzo Ulte-
d'ogni parte, poiché molti tenevano per riore I,di cui è capo Teramo. Inoltre l'A-
nulla l'elezione del successore Bonifacio bruzzo dalla natura fu diviso in parte al-
/^///, questi ad evitare uno scompiglio o ta e in parte bassa: l'alta essendo piti ri-
scisma nella Chiesa, e che fomentavano i gida e nevosa, comechè circondata d'al-
potenti suoi nemici, lo rilegò nella rocca lissi(ni monti, però con pascoli famosi; la
di Fumone, ove santamente spirò dicen- bassa generalmente ha il clima piti dol-
do: Ogni spìrito lodi il Signore. ce e tempeiato. La contea di Celano (co-
Sulmona, Sulnio, si pregia di remota me Sora, Arpino, l'Abruzzo, i Marsi, sog-
origine, ed Ovidio che ne'suoi versi eter- getta al dominio temporale della s. Sede,
nò il nome di questo luogo natale, ne at- come ripetei a Sovranità) essendo domi-
tribuisce la fondazione a Solimoo Solemo nata dal conte lUiggierone, questi si ri-
riparlai in molli luoghi, come a Pescina), ficato di Paolo V deli6o5, il redi Spa-
una sola provincia comprese, ed il suo giù- gna Filippo HI, a istanza di tal Papa di-
38 SUL SUL
chiaiò grande diSpagii.» econcesseil pnn- gnore a'28 aprile, e Sulmona che nella
cipato (li SulinoiKi al suo nipote d. IMar- cattedrale ne venera il corpo celebra la
c'Anlonio Borghese, figlio del liatello d. sua festa. Indi Gradesco Valvenseni re-
Gio. Battista castellano di Castels. Ange- xil ecclesia. Vadeperto o Valperto visse
lo: tuttora i principi Borghese poifano il nel pontificato d'Adriano I del 777.; poi
titolo di principi di Sulmona. Pe'lerre- Ha venno; quindi Arnolfo deir843 secon-
moti del 7o3 61776, Sulmona come A-
I do Baronio, ma in un monumento del-
quila restò diroccata, indi a poco a poco la chiesa di Valve si dice intruso, poiché
veschez, dice erette le due sedi vescovili Transono, Tcui successe Sua villo in tem-
nel secolo V, chiama Sulmona esente, e po di Papa s. Leone X del 049, che fu 1 1
che ad essa si unì Valve, ma le pone tra potente nell'opere e nel sermone, e se ne
le sudraganee della metr()[>oli di Chieti, fa menzione un documento della chie-
in
cioè come esistenti nella sua provincia sa di Valve. Nel io 54 s. Leone I\ colia
ecclesiastica, non essendo dipendenti da bolla £V.«i/tiief7J«r, pubblicata da Ughel-
quella metropolitana. Peli."Ughelli re- li, creò vescovo di Valve Domenico mo-
ria di Trenicbe, figlio d' Oderisio conte due designarono Oderisio per ve-
capitoli
de'Marsi, al quale Giovanni di Valve a- scovo di Valve, che Papa Alessandro III
bitante diSulmooa donò nel 1 078 de'be- riconobbe, einterveuneal suoconcilio di
ni al vescovato di s. Pelino: si dimise nel Laterano III: indi seguironoquelle dona-
1080, e s. Gregorio VII scrisse un'esor- zioni al vescovatodi s. Panfilio, che si leg-
tatoria a tutti gli abitanti del vescovato gono in Ughelli. Neh 200 Guglielmo fu
di Valve. Nel 1081 Giovanni Peccatore, confermato da Papa Innocenzo III, e coi
cbe restaurò la cattedrale di s. Pelino; nel canonici donò de'beni a Sante di Cucul-
I 102 altro Giovanni che sostenne una li- io, con l'annuo censo dita denari nella
te cogli abitanti di Popoli, a difesa de'di- festa dis. Panfilio e le decime. Anche que-
ritti di sua chiesa. Verso e avanti il i i o4 sto, co'seguenti documenti riportaUghel-
Valtero, al quale pel vescovato di s. Pe- li. Neh 206 i capitoli di s. Panfilio e di s.
fece l'mvenzione del corpo di s. Pelino, retta a' canonici di s. Pelino di Valve e
cis s.Pelini,sanclique Pamphili r.t\i (4o, se Oddone o Ottone suo suddiacono e cap-
fu riconosciuto da detto Papa; a suo tem- pellano, e siccome canonici di Sulmona
i
con alto presso Ughelli. Di più neh 160 nio colla lettera Sua nol>i'>. Indi il vesco-
01 167 Pernaldo del contado di Valve do- vo Oddone cou diploma assolse dalla sco-
nò al vescovato di s. Panfilio la chiesa di munica Burello milite d'Aversa, per es
s. Andrea, facendo il simile Gervasio e sersi approprialo quanto appa itene va A
4o SUL SUL
la chiesa di Sulmona, previa restituzio- beneventano (e nel settembre lo creò car-
ne. Nel 1208 Gregorio vescovo di Chitti dinale), come chiama Sarnelli,e cardi-
lo
sa Nova della diocesi di Penne. Dopo il al I 299 non si trovano titolari. Bensì Sar-
vescovo Giacomo vacò la sede nel i 25o, nelli corresse quelli che prelesero il car-