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DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE

STORICO-ECCLESIASTICA
DA S. PIETRO SINO AI NOSTRI GIORNI

S 1' E C I A L A] E N T E I N TOR iN O
AI PRINCIPALI SANTI, DEATI, MARTIRI, PADRI, AI SOMMI PONTEFICI, CARDINALI
E PIÙ CELEBRI SCRITTORI ECCLESIASTICI, AI VàRII GRADI DELLA GERARCHIA
DELLA CHIESA CATTOLICA, ALLE CITTA PATRIARCALI, ARCIVESCOVILI E
VESCOVILI, AGLI SCISMI, ALLE ERESIE, AI CONCI LII, ALLE FESTE PIÙ SOLENNI,
AI RITI, ALLE CERIMONIE SACRE, ALLE CAPPELLE PAPALI, CARDINALIZIE E
PRELATIZIE, AGLI ORDINI RELIGIOSI, MILITARI, EQUESTRI ED OSPITALIERI, NON
CHE ALLA CORTE E CURIA ROMANA ED ALLA FAMIGLIA PONTIFICIA, EC. EC. EC.

COMPILAZIONE

DEL CAVALIERE G^VETANO MOROiNI ROMANO


SECONDO AIUTANTE DI CAMERA

DI SUA SANTITÀ PIO IX.

\ OL. LXXI.

IN VENEZIA
DALLA tipografìa E>IILIANA
MDCCCLV.
La presente edizione è posta sotto la salvaguardia delle leggi
vigenti, per quanto riguarda la proprietà letteraria, di cui
l'Autore intende godere il diritto, giusta le Convenzioni
relative.
DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE

STORICO-ECCLESIASTICA

SUD SUD
Suddiacono oSoddiacono, fuoco sull'altare degli olocausti. Ne'pri-
Siibdiaconiis,Hypodiaconus,ITypodiae. mordi della Chiesa esistevano i suddiaco-
Chierico che ha il sagro ordine, e l'uni- ni. Il Ilinaldi negli Annali ecclesiastici,
zio e la dignità dtìSuddiaconalo, Subdia- all'anno 34, n.°'287,ed all'anno 44> "•"
conalus, Hypodiaconalus, Ordine (F.) 7() e 80, riferisce che s. Ignazio vescovo
ecclesiastico inferiore a quello del Dia- d'Antiochia, sede che consegui dopo l'an-
conato {f), come lo espriuie il suo no- no 7 I per morte di s. Evodio successore
me, però è il3.° degli ordini maggiori del- del principe degli apostoli s. Pietro (e di
la chiesa latina; ed il nobile minìsterodei cui riparlai a Siria meglio descrivendo il

suddiaconi, chiamati ì^uvq salto diaconi, |)atriarcato antiocheno) . scrivendo l'^^-

cassai congiunto a quello suhlimede'dia- piu.i ei2 agli antiocheni, che pe'primi
I

coni. Alcuni scrittori ecclesiastici riferisco- si chiamarono cristiani, disse loro: Salu-
no, che i suddiaconi sono succeduti a'Na- to sacros diaconos, hypodiaconos, lec.lo-
taneì o Natinei della legge Mosaica, che resycantores jjanitorcs, lahoranles, exor-
servivano appresso Sacerdoti e Leviti
i i cistas, confessores. Saluto cnstodes sacro •
nel tabernacolo e poi nel tempio di Dio rum vestibuloruiii diaconissas.\\\ altra e-
presso gli ebrei, nelle incumbeiize più fa- pistola scrisse pure: Saluto sanctum pre-
ticose, come di portare l'acqua e le legna sbyteroruni collegiuni, saluto sacros dia-
necessarie pe'sagriflzi. Condotti in ischia- conos, hypodiaconos, leciores, cantores,
vitù dagli assiri colla tribadi Giuda, quel- jaìiitores,laborantcs,exorcistiis,confts-
liche poterono poi tornare in Gerusalem- sores, cnstodes sacroruni vesùbuloruni.
me con Esdra, non bastando pel servigio E che tulli questi ministeri derivassero
del tempio, venne in seguilo istituita una nella chiesa mediante gli apostoli, egli ab-
festa chiamala SWoiona ,Xylophoria , nel- bastanza dimostra, parlando cogli slessi
il

la quale il popolo con solennità portava antiocheni: Pauli et Petnfuistii discipu-


legna ai tempio pel mautenimeDlo del lisj ne perdalis dtpositum. In altre sue e-
4 SUD SUD
))islole enumerò gli altri uffizi ecclesiasli- inVII regioni ecclesiastiche, diede per so-
ti, e scrivendo a s. Policarpo, traila del- printendenti a'nolari e per maggior sicu-
l'elezione del Cursore (/^), il carico del rezza di quelle storie 7 suddiaconi, sotto
quale fu poi congiunto coll'unizio de'iet- la direzione de'diaconi, capo de'quali era

tori, degli accoliti e de'suddiaconi o hip- Y Arcidiacono j^d\ Priore [V.) de'cardi-
))odiaconi, come dimostra s. Cipriano. Le nali diaconi; denominandosi il capo dei
Diaconesse {V.) erano Vedo\'e (/'.) ses- suddiaconi Archisuhdiaconus, che quale
sagenarie,assistevano alle /3or/ef/e//t- c/i/e- antichissimo uffizio della chiesa romana
se^ per dove entravano le donne, e però se ne fa spesso menzione negli Ordini Ro-
s. Ignazio le chiamò custodi de'sagri ve- inani, leggendosi: Archisubdiaconiis le-

sliholi ; ed eseguivano quegli altri uffizi valcaliccm^ etdateiim ArchidiaconoMa


che descrissi nel citato articolo e altri re- dei suddiaconi della chiesa romana ove

lativi, non meno a Pkesbitera o Presci- tanto fiorirono, e delle differenti loro spe-
TEEESSA, così chiamandosi talora le vedo- cie, credo più conveniente parlarne poi.
ve vecchie per riguardo all'età, come di- Qui solo dirò, che nell'enumerazione del
chiara il can.i I del concilio di Laodicea clero romano, falla dopo il 254 d'ordine
cclehrato nel secolo IV. Più di frequente di Papa s. Cornelio, trovansi compresi 7
«lire donne prendevano! nomi di Preshi- diaconi, 7 suddiaconi, e i5oo vedove, fra
teresse. , Diaconesse eSucldiaconesse, per- le quali molle preshileresse , diaconesse

chè essendo ordinati i mariti preli, dia- e suddiaconesse. Si può vedere Gaspare
coni, suddiaconi, le mogli viveano celi- Zieglero, Comvienlario de diaconis et
l)i, come facevano ancora le mogli d'al- diaconissis i'cleris ccclesiae. Nel prece-

cuni creali vescovi, e perciò delle tahol dente anno n.°72 Rinaldi parla dell'uf-
ta Vescovee J^cscovesseA quali nomi tut- fizio del cursore, congiunto con l'uffizio

trovano espressi nel concilio di Tours


ti si de'Ieltori e de'suddiaconi. Imperciocché

del 5G6 e d' Auxerre del SyS, e nelle ope- dovendo S.Cipriano mandare importanti
re de'ss. tasiliOj Gregorio e altri. I sud- lettere al clero romano, uè essendo lecito
diaconi furono pure ricordali nelle opere inviare le lettere eccle.-.iasliche senon per
di s. Cipriano, che nel i\^ fu consagra- ecclesiastici, perchè gli altri chierici era-
to vescovo di Cartagine. Quanto alle ii'»r/- no assenti, ordinò per questo Saturo let-
diaconcsse, dice Piazza nella Gerarchia tore, ed Otluloconfessore suddiaconi. Sif-

cardinalizia.'' Lo slesso poi, che fanno i fatte Lettere tcdesiasliche dicevansi For-
suddiaconi a'diaconi nelle funzioni ectle- viate, delie quali riparlai nel voi. LWI,
siasliclie, facevano colle dovute propor- p. 90, anzi pure lescri\evano. Inolile Ili-

zioni le matrone dette suddiaconesse, ri- ualdi all'anno 824,0.° 128, narra che nel
spetto alle diaconesse , recando loro gli concilio adunato in Roma da Papa s. Sil-

slromenti e le cose necessarie per il loro vestro 1, \i fu delerininato il pieno divie-


ministero, ed esercitandosi a servire quel- to delle nozze a'suddiaconi, e prescritto
le nelle cose più ordinarie e basse; desti- il Celibato (^''.)e la conlinenza, e così il

nale sempre a'servigi della chiesa, senza suddiaconalo divenne ordine sagro, se-
però veruna imposizione delle mani, ma condo alcuni autori, perchè in altri pae-
venivanoelelle col consensodel clero, dai si non si Osservò tale disposizione, pren-
vescovijdopo un diligente scrutinio di lo- dendo mogli suildiaconi. Il vescovo Sar-
i

ro vita e costumi". Lo stesso Piinaldi al- uelli, Lettele ecclesiastiche l. 8, leti. 3: Del

l'anno 238,n.°2, dice che Papa s. Fabia- suddiaconato e accoluato, stictlaniente


no, a'7 Notarl{V.) istituili da s. Clemen- e in largo modo intinsi, osserva che nel-

te I per raccogliere gli alti de' martiri ,


la primilivachiesailsuddiaconato era or-
quandodivise leXlV regioni di/ìo//?rt(/^.) dine minore, che poteva conferire il Co-
SUD
repiscopo (^ •), giusta il si aoilo d'Antio- di questa legge stabilita da s. Leone I. Sem-
chia e l'asserto di molli autori. Altro pe- bra certo al p. Sbaraglia, Disputaiio de
rò è essere l'ordine sagro, nel senso che sacris prai'oruni ordinai ionibus che il ,

noi diciamo, e altro ordine maggiore. Il suddiaconato fu posto lia gli ordini sa-
suddiaconato detto irapropriamente or- gri avanti tempi di s. Gregorio Idei :")i)0,
i

dine minore, tu veramente sempre ordi- per essergli stalo aimesso l'obbligo dellii

ne maggiore, ma nella primitiva chiesa continenza, obbligo meritevolmente in-


non era riputato sagro, perchè non avea giuntogli per la dignità dello stalo, a che
annessa la continenza, e gli ordini mino- i ricevitori di esso anelavano: però ridet-

ri comemaggiori sono sagri, perchè sa-


i te il p.Zaccaria,che la professione religio-
gl'amento secondo il concilio ili Trento, sa ha simile obbligo,nè perciò sarà da al-
che inoltre insegna : Subdiaconalus ad cuno reputata ordinesagro.In fatti il pre-
vin/'ores ordincs a patribus, et sacris con- decessore di s. Gregorio I, ossia Pelagio

ci tiis rffertur. Il p. Chanlon nella Storiti II, nel 58() impose a'suddiacoiii di Sicilia
de sagrainenti t. 3,cap. i : (ìuaiido il sud- (/'.) la legge della continenza
secondo ,

diaconato sia po^to nel numero de'mag- romana, vie-


l'antica usiinza della chiesa
gioriy diceche anticamente era minore, tando loro di separarsi e non più cono-
essendo poi riposto fra magi|ioii, fu an- i scere le loro mogli che avenno prese a-
che onorato del titolo d'ordine sagro; ma vanli il sud. liaconalu, essendo antioaineii-
in qual tempo non convengono gli eru- te loro permesso il inalriuKJtiio, ciò che
Morino, /-^e^acor^j/i., trattato
diti. Il p. iSoanni [)ri ma avea s. Leone I già vietato,
che pubblicò nel i653,credechequesl'or- su diche può consultarsi lo stesso p. Zac-
dine fosse stabilito verso la finedel II seco* caria, ^>>t'/ celibato degli ecclesiastici. Sem-
lo ovvero nel MI, cioè che fosse riposto fra brando ciò cosa aspra e dura al succes-
i sagri più d'iSoo anni addietro, eciò per- sore Gregorio I, questi nel )<)i e(jua-
s.

chè in antichi rituali si trova l'ordinazio- metile permise le mogli a'suddiaconi di


ne de'suddiaconi unita a quella dc'mini- Sicilia, cui patto che non prendessero gli
strisuperiori,e disgiunta da quella degl'in- ordini sagri; e poi proibì che niunu nel-
feriori, e inoltre tali rituali prescrivono l'avvenire (osse ordinato sudiliacoiio seii

diesi faccia all'altare. Ma se vale questa za far prima volo al vescovo ili continen-
ragione, dice il p. Alartene, che nel 700 i za, come leggesi neìì'Episl. 44 scritta .1

stampò mao^era, De antiquisEcclesiae


la Pietro suddiacono siciliano, come rilevai
rìtibus circa Sacramenta ,\ìì%os^vi!x conve- a Celibato. A quell'epoca nella Spagna
nire che l'elevazione di quest'ordine sia non era ancora ingiunta la continenza ai
più antica, a vendo egli veduto rituali scrit- suddiaconi. Però leggo nel p. Chardon,
ti da sopra a 900 anni prima di luì, che che neirS.^ concilio di Toledo fu decre-
lo stesso rito prescrivono. Il p. Zaccaria, tato. M Abbiamo inteso, che alcuni sud-
Storia letteraria d'Italia
t. 3, p. o , par- i i diaconi, dopo essere ordinati, non solo
lando della continenza prescritta asud- abitano raaiitalmenle colle loro mogli,
diaconi attesta che varia è slata in ciò
, quanlunquesiasciittopurillcalevi, o voi,
la disciplina delle diverse chiese. Egli cre- che portate vasi del Signore; ma di più,
i

de che i/a far menzione della continen-


il il che è vergognosa cosa, passano alle se-

za de'suddiaconi, e che forse ancora tal conde nozze, alfermando essere loro ciò
peso mettesse loro nella chiesa romana, lecito, perchè non sanno d'avere ricevu-
fosse s. Leone I del 440, neWEpìst. 1 2 ad ta In benedizione del vescovo. Perciò, af-
Anastasio diTessalonica; ma è d'avvertire finchè non rimanga loro in avvenire pre-
col p. Tournely, che neppure nella chie- testo di scusa, vogliamo, che il vescovo
sa romana fu dipoi costante l'osseivauza in ordinandoli dia loro colla beuedizio-
6 SUD SUD
uè o va$i destinati ai loro
gli stt'ODienti, cora reputato ordine sagro il suddiacona-
inioistero, siccome è costume antico di to. Ma un altro canone d'Urbano II, nel
in
farsi inceitecliiese, e la tiadizioneha sta- concilio da lui nel 1095 tenuto in Cler-
Quindi osserva il p. Chardon, che
Ijilito". niont, si decreta che » nuUus laicus, cle-
allora nella Spagna e nella parte delleGal- ricus vel tantum subdiaconus in episco-
lie dominata da'visigoli, si ordinavano i pum eligatur". Perciò acconsenti che con
suddiaconi colla sola orazione e imposi- pontilìcìa licenza potesse un suddiacono
zione delle mani, come in oriente. Euge- eleggersi a vescovo. Nondimeno fu credu-
nio li nel sinodo romano che celebrò nel- to comunemente, e notai a Ordine, che
r826,decretò:«Si quispiam sacerdotuin, istituito il suddiaconato fino da'teinpi a-
idest presby ler,vel diaconuSjVel subdiaco- divenne sagro circa il tempo di
postolici,
iius de quacumquo foemina crimine fur- Urbano li, come vuoIeTomassini, De ve-
primam, secuu-
iiicatiouissuspectus, post ler.el nov.Eccles.discij). par. i,lib. 2,cap.
dam,et lei liam ammonilionem invenitur 33,§ 2 e 3; ed essendosi propagato a poco
tabulari cura ea, etc." Questo testo pare a poco l'uso della chiesa lomana alle al-
fòrte, e si dubita che possa senza violenza tre chiese dell'occidente, fu compreso tra
spiegarsida chi mette più tardi l'epoca gli ordini maggiori da Innocenzo 111, co-
del suddiaconato divenuto ordine sagro. me dimostra il cardinal Bona, Rer. li-

Più decisivo è il testo non d'Alessandro turgie, lib. I Char-


,cap. iS.iVota però il p.
li, come pretesero alcuni, sibbened'Ur don, che anco Ugone di s. Vittore che ,

bauo li, e che fu poi da Innocenzo III al- fiori Doauni dopo il concilio di Beneven-
legato in una lettera a Domenico patriar- to, afferma che al tempo suo il suddiaco-
ca di Grado." Erubescant aper- iuipii, et nato era ordine minore e il p. Fdipjto ;

te nos inlelligant judicio sancti Spiritus di Buona Speranza abbate premostratcu-


eos, qui in tribus sacris gradibus, presbi- se, De conimenlia clericorum, cap. 107,
ttratu scilicet, diaconatu et subdiaconatu insegna lo stesso colle seguenti parole.» I

posili, mulieroulas non abjecerunt, et ca- sacerdoti e diaconi sono onorati degli or-
ste non vixerunt, excludere ab eorum- dini sagri. Ma oltre questi, altri vi sono
demgraduum dignilale". Trecanoni ab- destinati al ministero dell'altare, e ordi-
biamo intorno a'suddiaconi d'Urbano II; nati perciò da'vescovi, quali, quantun- i

uno è del 1089 e vi determina: « Eos qui que non possa negarsi che abbiano qual-
in subdiaconatu uxoribus vacare volue- che grado di santità, non si chiamano tut-
« int, ab omoi sacro ordine removemus". tavia sagri gli ordini loro conferiti". Av-
Ma questo canone piuttosto dimostra, che verte jNovaes, checomunemente si crede
ordine sagro non era il suddiaconato, ma avere Urbano III deli i85 elevato suil- il

scala a'sagri ordini. L'altro è del 1091, fat- diaconato a ordine sagro; ma io temo che
to nel concilio di Benevento. « ÌNullus in pel nome fu confuso con Urbano ll,o gli
episcopum eligatur, nisi in sacris ordi- fuatlribuitoper congeltura a seconda del
nibus religiose vivensfuerit invenliis. Sa- riferito da Pietro Cantore, e che poi dirò.
eros autem ordines dicimus diaconatum, E vaglia il vero, ecco quanto scrive il cri-
etpresbyteratumjhos siquidera solos pri- tico e dotto p. Zaccaria. Dopo Urbano II
mitiva legiturhabuisse Ecclesia. Subdia- si celebrarono 3 primi concilii generali
i

conos vero quia et ipsi allaribus mini-


, di Lalerano lsnai\ da Calisto 11, Innocen-
slranl, opportunilate exigenle, concedi- zo 11 e Alessandro 111, oltre quello cele-
mus,sed rarissime si tamen speclatae siut brato in Reimsóa Eugenio 111, che tra gli
religiouisetscìentiae:quodipsuai nonsine ordini derimenti il Malriinoiiio [F.) po-
romani Pontificis vel metropolitani licen- sero il suddiaconato; onde il p. Sbaraglia
tia fieri coucedimus". Dunque uuu era au- dichiarò manifesto argomealuche repu-
SUD S U D 7
tavasi ordine sagro. Un'altra fuite con- toInnocenzo ili die il suddiaconato l'ul-
geltiira che sotto Alcssaiiilro III già pas- timo passo alle sue glorie, avendo stabi-
sava per sagro l'ordiue del suddiaconato, lito quel Papa, che il suddiacono libere
secondo il p. Sbaraglia, èche insegna Ales- K'alerein episcopuni eligi siciudiacouuni,
sandro Ili, col cap. Siibdinconus^iiì. de i'elsacerdotem. Non debbo tacere, di tro-
Ic/iip. 01 d.,n\ solo romanoPonlefice esser vare nel p.Ghardon,chepocoilopola mor-
lecito d'orilinare indoinenica i suddmco- te del p. Buona Speranza, il suddiacona-
ni, avvegnaché in tali giorni potessero i to fu posto fra gli ordini sagri, perché Pie-
vescovi conferire gli 01 dini minori. Tutta- tro Cantore, il quale morì neh 197, nel
via il p. Zaccaria allega la suddetta testi- lib. De l'erbo niirif. dice espressamente,
monianza del p. Buona Speranza, che scri- che il suddiaconato erasi ili fresco fatto
veva neh 180; e soggiunge che maggior ordine sagro. Dice pure il [). Chardon, ciò
meraviglia nascerà dalle parolecontenute dimostra essere incorsoinnocenzo 111 in
nel disposto da Innocenzo 111 deli 198 nel errore di fatto, nell'allermareche Urbano
cap. c),A mullis de aelate elqual. prae- Il era stato autore di tal disciplina; ed è

fic: iMirainur de senns non ordtnandis, più verosimile ch'egli medesimo l'abbia
il quale scrive: Nani Ucct sacerordo non stabilito, decidendo la (jueitione diedi-
rtpntarelur (d suddiaconato) in Ecclesia bjltevasi, e rendendo uniforme dapper-
prinntiva, (amen a conslitutione Grego- tutto ciò che prima era vario, il che fece
riil,atqne Urbani II secundn/n moder- poi col permettere, che i suddiaconi po-
na tempora sacer gradus esse minime dti- tessero essere creati vescovi, del pari che
hitatur. Imperocché rimarca il p. Zacca- i sacerdoti e i diaconi. Finalmente (|ui ri-
ria, che s. Gregorio non altro fece, che 1 cordo, che Pio VI nel 1782 fece vescovo
in una lettera a Leone vescovo di Cata- di Sutri e Nepl mg."" Sinioni o Sinieonij
nia riconfermare il comandamento del poi cardinale,(|uanttin(|ue semplice chie-
suo antecessore Pelagio II, che vescovi i rico, e lo rilevai nel voi. XV, p. 222.
nou ordinassero alcun suddiacono, se non La chiesa romana sino da'principìi di
fjcea promessa di continenza. Concluile: sua fondazione gloriosa fu tanto fecond.»
I ."che errarono quelli che ad Urbano II, ne'frutti delia fede, che immenso stuolo
e molto più quelli che ad Innocenzo HI di seguaci vantò sotto lo stesso crudele
lifcriscono, siccome ad autore, che sagro persecutore Nerone, non solotia il po[)0-
addivenisse il suddiaconato; 2.° che tut- lojina nel palazzo slesso imperiale, corno
tavia Innocenzo 111 fu il i.° il quale chia- apprendasi da Tacito e da s. Paolo. Quin-
ramente aifermasse Subdiaconatuni ho- di a sostenere le cure gravissime del sa-
die inler sacros ordines conipnlarij 3.° gro ininislero sembrando fino da' primi
che la ragione, per la quale a sagro ordi- momenti insudicienti i Diaconi [f-^.), fu
ne fu innalzalo il suddiaconato quella , per conseguenza necessità di allegerir-
stessa fu per la quale Urbano II avea ai li dal peso de' molteplici uffizi, e stabi-
suddiaconi conceduto di potere qualche lire sotto la loro dipendenza de'ministri
volta col permesso dellas. Sede essere pro- subalternijChe perciò furono chiama ti .vo^
mossi al vescovato, cioè quia ti ipsi al- todiaconi, suddiaconi. Papa s. Urbano
taribus adimnislrant; che sino al
4.'' IX I del 226 dichiarò nel can. Nullusin E-
secolo non fu il suddiaconato tenuto sa- piscopuniy*ì\si. 60: Nullusin Episcopuni
gro; 5.° che da quel tempo fu varia intor- cligatur, nisi in sacris ordinibus religio-
no a ciò la disciplina della chiesa roma- se viveurfuerit ini>entus . Sacros auleni or-
na, ma che dopo Innocenzo III costan- dines dicinius diaconaluni et presbyte-
temente fu per sagro riguardalo tal or- ratum. Hos quidtni solos (idest sacros)
dine. Uipelepoicol p. Sbaraglia, che sot- primitiva leguur habuisse Ecclesia: sub •
8 SUD SUD
diaconos vero^ quia et ipsi altarìbiis mi- vidono soprannumerari ed in onora-
in

nislront, opporlnnilale exigente,ronce- ri. yVdunrpie il Papa a'protonotari apo-


dìmus; si tamen speclatac siutreligiouis, stolici partecipanti tolse la facoltà di con-

ci sc.ientiac: (juod ipsuin noiisine Roma' ferire le lauree dottorali, tranne quelle

ni ronlificis , vel melropoliiani licenlìa in teologia, e quelle ne'due diritti civile

fieri ptrmitlimus. Già narrai a Notabo, e canonico, in ollero vel ulroque jare, e
a Protonotari apostolici e luoghi ana- per ciascuna di tali due scienze soltanto
lof^hi,che il suddetto Papa s. Fabiano del per 4 individui presenti iti Roma, previa
238 per maggior precauzione e scrupo- licenza della s. Sede, e previo il loro esa-
losa esattezza, destinò in Roma 7 suddia - me da da 5 protonotari professo-
farsi

coni, uno per Regione (/^.), ed agU uni ri dell'università romana. Dichiarò non
e agli ahri aggiunse 7 diaconijalìinchè so- poter pili il collegio creare ogni anno un
printendessero e vegliassero sui notari re- protonotario di titolo,senza aver consul-
gionari istituiti da s. Clemente 1, di cui tato la s. Sede. Soppresse i privilegi di
era capo il Priiiìiccriodclla s. Sede (^ .), creare notari pubblici,e di legittimare gli

e gli assistesseio nell'opera tanto santa s[)uri per le successioni ereditarie. Vietò
della compilazione de'processi de'marti- la delazione delle armi proibite, senza su-
ed ancora perchèscrivessero gli atti di-
ri, periore permesso, in Roma e nello sta-
stesamente e non con iscritlura abbrevia- to, a'protonotari e loro parenti e servi.
to, e quindi li deponessero nello scrinio Distinse i prolonotari aposlolici parieci-
sanXoo Archivio della s. Sede (/'.) custo- panti, òa prolonotari di titolo, ed ordinò
dito dagli Scriniari[f^.) e dal Proloscri- che 7 partecipanti continuino ad esse-
i

niario^P'.). Gli atti poi che si compilava- re esenti dagli ordinari, non cos'i tito- i

no nelle Provincie (A.), si chiamavano lari, che assoggettò a' rispettivi ordinari.
proconsolari. In detti articoli, nel celehra- A'partecipanli confermò il privilegiodel-
je il nobilissimo collegio de'notari della l'altare portatile, non però nelle case al-
s. Sede, primari uHlziali del s. palazzo La- trui, eccettuato il caso di viaggio, poten-
teranense, e che dicrono origine apralo- dovi bensì celebrare o fjrvi celebrare la
tìolari aposlolici, descrissi le jmìplissime messa anche nelle feste solenni, con a-
dignità, ed i che e-
ragguardevoli ulllzi dempimento del precetto estensivo a'soli
sercitarouo nella chiesa romana e per la parenti e servi. A'iitclari poi tolse tal pri-

Sede apostolica, il che torna a grande o- vilegio dell'altare portatile, ed invece ac-
iiore dei suddiaconi della medesima, Qual- cordò loro l'indulto dell'oratorio priva-
che mese dopo la pubblicazione dell'ar- to da visitarsi dagli ordinari, e nel esto 1

ticolo FnoTONOTARi APOSTOLICI il Papa Pio sia per la celebrazione della messa, che

IX emanò il breve Quanivis peciiliares per l'adempimento del precetto, come ai


facnltales^(]eq febbraio] 853, riportato partecipanti. Della disposizione di s. Fa-
dagli Annali delle scienze religiose, 2." biano neir aggiungere a' 7 notari altret-
serie, 1. col quale e derogò e
12, p. 273, tanti suddiaconi, oltre quanto riportai al-
modificò que'vari privilegi che enumerai l'articolo Diaconie cardinalizie di Ro-
nell'articolo, laonde conviene che qui ne ma, a Regione, a Rioni di Roma, fanno
profitti e dia almeno un semplice cenno testimonianza vari scrittori, i quali ezian-
del contenuto, comepraticai per altri ar- dio trattano delle diverse classi de'suddia-
ticoli, nel riprodurre posteriori disposi- coni della chiesa romana, e loro cospicue
zioni, anche nel riflesso che altri collegi prerogative. Essi sono, per nominarne al-
prelatizi e persone ne godono i privilegi cuni: Chiapponi, Ada canonizalionis, p.
ad instar ih' [ìiGÌalì prolonolari aposlo- 2,quoruni testimonio rerum gestarum ve-
lici parlecipanli, g litolari i quali si di- rilaiìs inagis testala ficrtl, adjuuxit; ftla '
SUD S U iì
q
gri, Notizia de' vocaboli ecclesiastici, ver- da altri «ciiltori qualidcali quali prima-
bo Siihdiaconus, ove lifciisce cIih furo- ri prelati della s. Sede, per gli udizi e iu-

no cliìaniati Subdiaconi regionari (jiielli couìbtMize che disiinpegnarono, e per le


istituiti da s. Fabiano Papa [)er iaccoi;lie- singul.ui prerogative che goderono, sic-
re gli alti tle'ss. Mariirij Lauienli, ó'/o • come sudtiiaconi pontiiìcii e apostolici ,

ria della diaconia di 29, <li-


s. Agata, p. adilelti all'itnmedialo servizio del soniuìo
cendo tUe s. Fahiano incaiicò 7 suddia- l'oiilcfjce. L'autorità di tjuesli sutldiaco-
coni per soprintendere a'7 notati regio- ni 111 somma, non meno sul cloro inferio-
nari, acciò fossero con diligenza registra- re,che sui vescovi stessi, quando spediti
ti gli atti de'martiri, ina non è però no- ad amministrare pingui e vastissimi pa- i

to che gli si assegnassero de'riofii o chie- trimonii che possedeva la chiesa romana
se da governare; Piazza, La Gerarchia nelle varie provincie, ed alcuni con l'e-
cardinalizia, in cui a p. 707 narra, che sercizio delle Regalie maggiori, solevano

7 suddiaconi regionari fucono corrispon- i Papi ad essi commettere le loro veci ne-
denti a'7 diaconi istituiti d<i s. Fabiano, gli affari pili ai dui e gelosi per l'osservan-
per assistere come »opraslanli a'7 notari za della disciplina ecclesiastica, ed anconi
a raccogliere gli ulti de'ss. martiri; Nar- furono inviati Apoerisari e Nunzi apo-
di, Dc'panochi, t. a, p. 199, dice che i stolici (/'.)a|)otenti sovrani. Il iNIaraiigo-
prelati suddiaconi trovansi da'primi tem- nxjsloria dell' oratorio di Sancfa Sancto-
pi della Chiesa stabiliti in numero di 7 rum, p..\ j., col più antico Ordine Roma'
(la s. Fabiano, acciò presiedessero a'7 no- fio, che il p. Mabillon nel Musacuin iLt'
tari che nelle 7 regioni raccoglievano gli lictim attribuisce al secolo XI, racconta

alti de' martiri. Questi suddiaconi regio- come il l*apa nel giovedì santo in dello
nari non erano addetti precisamente ad oratorio faceva la Lavanda de'piedi If.)
ima chiesa, ma al servigio della s. Sede, a 1 1 suddiaconi (in uno al proprio priore,
ed erano prelati che sotto il cardinal dia- e ornati di colla e rocchetto), ca[)pellani
cono aveano incombenze nelle regioni, e poulilicii, mentre da'canlori cantavasi il

60j>rinlendevano a'notari regionari. Che vespero, dipoi eseguendo nella vicina ba-
anzi da antichi codici rilevasi chenelleiS^a- silica di s. Zaccaria la lavanda ai?, pove-
zioni sagre delle chiese di Roma (/'.), vi- ri. I diaconi ne'Ioro ragguardevoli mini-
sitale dal Papa, da'cardinali, dal clero e steri eranocoa(huvali ilai suddiaconi, dil-
dal popolo, era incombenza de'suddiaco- le diaconesse e dalle suddiaconesse. Tut-
ni regionari il cantare \'
Kpistole e le Le- ti gli ordini de'suildiaconi della chiesa ro-
zioni [f^.),c\ok noni suddiaconi delle chie- mana anticamente erano soggetti e dipen-
se nazionali, ma i suddiaconi della chie- devano dal cardinalearcidiacono, il qua-
saromana e pontiOcii. Si raccoglie da un le era pure ficario del Papa. Il Hinaldi
frammento della lettera di Papa s. Cor- all'anno 198,11.°! G,lasciòscrillo:"In que-
nelio, immedialo successore di s. Fabia- slanno da s. Gregorio 1 fu aggiunto o-
no, diretta a Fabio vescovo antiocheno, nore e dignità all'ufllzio de' Z?//è/j5on(/^.)
e presso Eusebio, Hist. eccl. lib, G, cnp. iiiIloma,volendoche fossero regionarijCO-
43, che allora suddiaconi della romana
i me similmente erano i notari ed i sud-
chiesa erano7e denominali regionari per- ,
diaconi; imperocché (pielli a'quali era da-
chè fatti presiedere, sotto l'ispezione dei to il nome e la dignità di regionario, con-
diaconi, alle 7 regioni ecclesiastiche in cui venivano insieme col Pontefice alle sagre
era Roma divisa, e facevano la Collctta funzioni (come ampiamente ragionai a
di rjuesLua (^.). 1 suddiaconi nella chie- Cai'I'Elle pontificie e ne' tanti analoghi
sa romana successivamente si auinenta- articoli); e siccome i diaconi legionari e-
rouo e cùD dilfcreuli specie, dal iNurdi e raiio 7^ così delliilcsso mistico numero
IO SUD SUD
erano notali, suddiaconi, difensori re-
i i i distinguevano da quelli delie altre cl)ie«
gionari, ed in assenza del Pontefice sede- se, come si ha da s. Gregorio I, Epist.
vano col clero, ma essendo presente sta- 12, lib. 9; dall' Ordine Romano i.°; e
vano in piedi; ed era privilegio tanto ilei dal Micrologo o Ivone di Chartres, De
regionari l'assistere ^1 Papa in chiesa, es- ecclesiasticis qf/iciis cap. 8. Oltre le ac-
sendo per altro in Uonia, ed in ciascuna cennate prerogative, maneggiavano i va-
chiesa diaconale, nolari, suddiaconi, e di- si sagri, sebbene contenenti le specie eu-
fensori noti regionari. I difensori poi era- caristiche del Pane e del Fino {F.), co-
no princi[)aln)enle impiegati nella difesa me riferiscono pili Ordini Romanij pri-
de'poveri e delle chiese, e solevansi mau- vilegio distintissimo, cui i canoni sem-
daredalsonimo Ponlefice in di verse pro- pre rifiutarono ai suddiaconi delle al-
vincie, e delegavaiisi loro diverse cause, tre chiese. I suddiaconi regionari, come
e cotnnietlevasi la cura dei Patrininni i diaconi regionari, furono sempre 7, e
della Sede [r .),inìcììc con titolo di ReC'
s . gli altri erano come semplici titolari la :

lore {f'-)i come dimostrano le molle e- loro precedenza nasceva dall'ordinazione,


pistole che s. Gregorio I ad essi scrisse. come rileva il p. Mabillon. Nel nuovo ri-

Nelle cpjali ancora pone la furmola, con parto ecclesiastico delle regioni di Roma,
cui si creavano difensori, secondo lo-
i i si aumentarono secondo i\ suo iiuuiero
ro niinisteri, e avvertendoli con quanta tanto i diaconi, che i suddiaconi regiona-
modestia e con quanta piacevolezza si do- ri. Fra' suddiaconi regionari eran vi il sud-
vessero portare nelle cause de' vescovi. Di diacono staziotiario, e il suddiacono obla-
che riprese certo difensoie, il cpiale aven- zionario, de' quali parlerò poi. 1 suddia-
do a poco capitale il vescovo, faceva che coni Cantori pontificii (F.), periti nel
i chierici di lui al suo tribunale rappre- Canto ecclesiastico {F".), ed aventi a loro
sentati fossero, e determinò che la .' i- t superiore il Primicerio (^'.)di grande au-
stanza si facesse appresso il vescovo". Da torità,qual capo e regolatore del clero,
(\\\e^\\ Difensori , e da' Difensori della ìncond)eva loio di cantare quando cele-
chiesa romana (/''.), derivarono i nobi- brava il Papa nelle basiliche, nelle solen-
lissimi collegi tuttora fiorenti, degli Udi- ni messe, nelle stazioni, nelle processioni,
lori di Rota {P' .), e degli Avvocati con- e nelle principali feste della città; e fra
cistoriali [y.), tra i (|uali è ancora cospi- le loro prerogative e diritti ricorderò il

cuo l'antico uffizio dell'avvocalo de'/'o- sottoscriversi agli atti de Sinodi vomaiìì,
\cri(l^.). 1 sudtiiaeoni della chiesa roma- ed a'ponliflcii Dlplomi;\\ diritto d'inter-
na si aumentarono col corso de'secoli fino venire all' Elezione de' sommi Pontefici
al numero di i\ nel concilio di Raven- {F.), e di dare il loro suffragio ne'prirai
na del 967, e 28 come affermano l'anna- secoli della Chiesa, finché neh 179 il con-
lista Baronio negli Annali eccleùasliciiyX- cilio di Laterano definitivamente riservò
l'anno oSy, e GiovanniDiacono nel pon-
1 tale diritto a 'soli cardinali di s. romana
tificalod'Alessandro III deli i5q,nel li- chiesa. Nel loro articolo e altrove, notai
bro De Ecclesia Laleranensica\).'j;\ào\\- che s. Gregorio I eresse la scuola de'can-
de ne'secoli XI e XII ancora sussisteva- lori, chiamala Orfanotrofio, ed era come
no i suddiaconi in 3 classi distinti, e cia- un seminario di nobili o onesti giovanet-
scuna composta di <j chierici, cioè Regio- tiche desideravano dedicarsi al chierica-
narii, ch'era la i.'\ Cantori, e Palatini erano istruiti con ogni cura da uo-
to; ivi

Ira'quali uno esercitava l'ulliziodi Snh- mini valentissimi, massime ne'sagri riti
pnlnientario (/^'.). I suddiaconi regiona- e nel cauto, sotto la cura del primicerio
ri vestivano la tonaca ili lino bianco o de'cantori, ed aiutavano nella salmodia i

Camice e la Pianeta, sagre vesti che li nuovi nominati cantori, e cresciuti in età
SUD SUD II

venivano ordinati snililiaconi: allora en- (\ecanlori, i quali cantavano solamente


ti a vauo a sostenere l'uffizio di cantoii,ser- quando celebrava Papa. Quanto a'sud-
il

vendo Papa io numero di n nelle sagre


il diaccni regionari deaomìnaù stazionale
funzioni. II medesimo s. Gregorio col ca- l e.oblazionarioj il i. "vocabolo si applicò
none del 5g5 statuì, die i cantori doves- tanto a un suddiacono regionario per
sero essere sempre suddiaconi, proiben- quanto eseguiva neWe stazioni ove inter-
do espressamente il cantorato a'diaconi. veniva il Papa, quanto al suddiacono pa-
Qual fosse l'abito de'cantori, lo spiega il latino che in esse pure portava la croce,
b. cardinal Tommasi, Praef. in Aiilif., non però la pontificia, ma la particolare
p. I 8; ed il loro luogo era situato imianzi Croce stazionale [P^.),ch(i nsavasi anco-
:d santuario oprftsbilerio, divisi in due co- ra nelle Processioni, sempve egualmente
ri con alternativo canto. Osserva .Sardi innanzi al Papa; altri sorissercj che n'era
the 7 suddiaconi della Schola cantorurn,
i delatore un diacono. Per ([uesta croce e-
che servivano ne'pontifioali del Papa, e- ravi la palatina scuola della croce, com-
rano diversi dagli altri cantori che assi- posta di suddiaconi, ed in seguito ne fa-
stevano quando celebravano i cardinali: cevano parte soltanto alcuni di essi e pa-
i 7 cantori maggiori doveano presiedere le due. 11 Moretti, De Presbiterio, rac-
alle scuole de'cantori minori. Non pochi conta che i suddiaconi palatini o aposto-
suddiaconi cantori furono elevali al car- lici erano i custodi tiella croce papale, e
dinalato, e non di rado al pontificato. I designavano le croci da portarsi nella ba-
sodiWixconì Pnlalinì furono chiamati an- silica Vaticana, in occasione delle Lita-
che Basilicarì, o equivalentemente sub- nie maggiori.Sembvri meglioritenere,clie
diaconi Basiticae o ncholae Basilicae,po\- la croce stazionale fosse portata da'sud-
che servivano al Papa quando celebrava diaconi regionari perciò detti ancora ,

pontificalmente nella basilica Lateranen- Subdiaconi de Cruce o Scholae Crucis,


se (.^chiesa del mondo cattolico, o nelle mentre le basiliclie per la delazione delle
cappelle palatine del Patriarchio o Pa- loro croci comuni aveano un collegio di
lazzo apostolico, e cantando l'epistola, ol- chierici detti della croce, e le portavano
tre il leggere alla mensa pontifìcia. Altri ne'giorni delle stazioni e processioni. La
vogliono che cantassero pure l'evangelo croce stazionale prese questo nome dal
nel Lnteiano,a diversità de' regionari che portarsi per le stazioni, ed erano gemma-
lo cantavano nelle regioni: temo però che te e con medaglie istoriate o ornate di scu-
gli abbiano confusi co'diaconi, come loro detti tonili in basso rilievo, più preziose
uffizio. Variò il numero de'suddiaconi ba- e più belle delle altre; già esistevano sot-
silicario palatini, ed il Baronione nume- to s.Leone III del 70 5, e di mg.'' Ciam-
rò 4j "l'J Cancellieri, Memorie delie sa- pini abbiamo Dissert. de Cruce stationa-
gre Teste, p. 2, e citando Mabillon, Corn- li: prima di tal Papa s. Gregorio avea I

ment., dichiara che 7 erano i suddiaconi fatto vasi e croci d'argento per le stazio-
palatini; e lo confermano Magri e Piaz- ni, di cui fu tanto benemerito. Il Magri
za,aggiimgendo che portavano avniili al chiama suddiacono Stationarius, civ\e\io

Papa la Croce pontifìcia [f^.). Dal me- che ministrava al Papa celebrando nel-
desimo Caroiiio airannoio57, n.° 22, e la chiesa della stazione, h' Oblazionario
da un antico /i/7»(7/e della basilica Vati- [P^.) fu diacono e suddiacono, e riceveva
cana si ricava, che suddiaconi della chie-
i rOA/(isi'0^2ede't'edeli,cioèil diacono il vi-

sa romana erano: 7 regionari,] quali c;in- noj suddiacono il pane nella messa, e
il

tavano l'epistoìe e le lezioni nelle stazio- se ne ha memoria che già esisteva nel
ni;
7 palatini, che facevano lo stesso nel- 5(3o:gli oblazionari della chiesa romana
la basilica Luleraueusci e 7 della scuola aveano il priore e il sotto-priore, ed era-
12 SUD SUD
no uffizi distinti. Ne tratta il p. Berlen- 2 11. Pelagio II del 578 si servi molto
di, Delle oblazioni all'aliare, e dice che dell'opera de'suddiaconi della chiesa ro-
l'oblazionario suddiacono raveano pure mana in delicati incarichi. Neil' elezio-
altre cliiese; nella cliiesa romana i sud- ne del vescovo Gregorio I
di Milano, s.

diaconi ricevute dal popolo le olFerte, le mandò Giovanni suddiaco-


a presiederla
consegnavanoal diacono per metterle so- no e rettore del patrimonio della Ligu-
pra l'altare, mentre cantavasi 1'
Offer- ria; ed al suddiacono Fantino commise

torio {f^-)j di che esiste memoria nelle l'esame della causa d'un vescovo accu-
messe solenni, ove il suddiacono olire al sato dal clero di sua chiesa. Da Antemio
diacono, dopo l'evangeloe cantatoli sim- suddiacono rettore del patrimonio diNa-
bolo, la patena col pane, il calice e poi il poli fece intimare al vescovo Pascasio di
vino. Fattele oblazioni del pane e del vi- eleggere vicedominoe il maggiordomo,
il

no, si faceva quella <\Q\Vacqua da infon- e se non ubbidiva adunasse il clero e li


dersi col vino nel calice, ed i chierici can- eleggesse; indi ordinò ad Antemio di ve-
tori l'olfrivano al suddiacono, il (piale la gliare sull'elezione d'un vescovo.acciò non
presentava al diacono che l'infondeva nel v'intervenisse simonia, e che costringesse
calice. Dice Magri , che Stibdiaconiis a- il vescovo d'Amalfi alla residenza; flnal-
hlalionarius era quello che raccoglieva menteadAntoninosnddiacono ilella chie-

le oblazioni, ed era capo di tutti i sud- sa romana e rettore del suo patrimonio
diaconi , chiamato dai greci Dontcstico in Dalmazia, comandò che intimasse a
(/-^.),come scrìve Anastasio Bibliotecario: Natale vescovo di Salona di ripristinare
Priniuin subdiaconoruin ^raeci Dome' Onorato nel suo arcidiaconato, per aver-
sticum vocant,qHciìi romani Obladona- lo per forza ordinato prete, quantuncjue
rius. Molte dùNnrdi sui
notizie erudite ci avesse nominato il nuovo arcidiacono.
suddiaconi della chiesa romana, prelati Doveano questi rettori invigilare su' ve-
nobilissimi della s.Sede,e diversi da'sud- scovi, riprenderli e per ordine del Papa
diaconi minori delle chiese. Riferisce che puniili : aveano facoltà per le cause tra i

nell'antichissimo 0/7/me/io/7irt/zo//si ap- vescovi, e spesso le piìi gravi inciunben-


A
prende ch'era vi V reisuddiacono (^ .), ze : s. Gregorio I sgridò Anatolio rettore
che dovea essere il caput, xcholae o pri- della Campania e suddiacono della chie-
micerio de' suddiaconi. Ne' primi secoli sa romana, per non aver corretto certi
della Chiesa, la s. Sede inviò le sue lettere vescovi negligenti. Talora questi sudilia-
per alfari urgenti a'primali,per mezzo dei coni erano richiesti per vescovi, per le
sudiliaconi maggiorijed i suddiaconi pon- loro eccellenti qualità: Primogenio sud-
tilìcii aiutavano i cardinali a battezzare diacono regionarioapostoliconel G80 eb-
nel Laterano. Inoltre di essi si servi la be il patriarcato di Grado. Altri furono
s. Sede in all'ari della più alta importan- presidi di città e provincie, dopo l'ori-
za, ecclesiastici e civili. Ne'memorati pa- gine del principato temporale della s. Se-
trimonìi della chiesa romana tenevansi de. Anche l'Adami, Ricerche delcarce-
de' rettori, talora notari, difensori e sud- reTulliano,p. i o5, rileva gli ufUzi de'sud-
diaconi, prelati maggiori o minori, per diaconi dispensatori e rettori delle dia-
amministrarli e governarli. Papa s. Sim- conie,non di Roma, ma fuori di essa e nel-
maco del 4o^ commise le sue veci in Si- le città o Provincie ov'erano i beni di s.

cilia a Pietro suddiacono Scdis noslrac. Chiesa, che da'Papi si mandavano a go-
papa Vigilio del 54" creò cardinale suil- vernare da' sudiliaconi regionari ; e nel
diacono il celebre Aratore, personaggio 7iv5 s. Gregorio li avea Teodinio sud-
che uvea esercitate grandi cariche nel- diacono regionario rettore della s. Salo,
Taupcro, e riparlai di lui nel voi. LV, p. e disponsalorc della diaconia di s. AuJrea
SUD SUD i3
di Nnpoli. Baronio ha credulo che il
Il l'ebbe a successore. Sergio II ordinò sud-
i.° suddiacono eletto Papa fosse s. Adeo- diacono Nicolò, e s. Leone IV l'innalzò a
dato 1 nel 6i5, ma Novaes lo nega e lo cardinale diacono, e nell'SSB divenne Pa-
dice figlio d'un suddiacono. Prima di lui pa <«. Nicolò I. INIartino li creò prete car-
e nel 536 alcuni vogliono che Papa s.Sil- dinale Stefano, che Adriano li avea or-
verio fosse suddiacono, ma piti piobabil- dinato suddiacono, indi nell'SSS fu Papa
menle diacono regionario. Molli opinano Stefano Y detto VI. Neh i65 Alessandro
che l'esclusione de'suddiaconi dal ponti- HI creòcardinale/ir/v/Jrt/J/zOjSuddincono e
ficatodebba ripetersi dal decreto del sino- notaro apostolico. Lucio ili nel i i 82 creò
do romano convocato nel 769 da Stefa- cardinaliPandolfo/J/rt5CrteSoftiedo Gae-
no III dello IV in cui fu stabilito: » Ne (ani, suddiaconi del palazzo apostolico,
ullus unquam praesumat laicorum, nc- il I ."dell'ordine de' preti, il 2.° di quello
que ex alio ordine,nisi per dislinctos gra- de' diaconi. Clemente III nel i 188 fece
dos ascendens diaconus, aut presbyter cardinale Alessio Arcipreti, ch'era slato
cardinalis fuerit ad sacrum Pontificalus ordinalo suddiacono della chiesa roma-
honorem posse promoveri". Il Cenni che na. Innocenzo III neli2o5 elevò al car-

ne pubblicò gli atti, dice che tal decreto dinalato (j/0i'rtt/ji2i suddiacono, notaro a-
fu fatto a cagione dell'antipapa Costan- postoli co e Uditore di Rota {^''.). Urba-
tino, intruso senz'ordine alcuno, e perciò no IV nel 1262 creò cardinale diacono
il I ° Laico ( V.) che occupò la cattedra a- Pirunto Conti suddiacono apostolico. Bo-
poslolica; e siccome anche prima erano nificioVIlI nel I2C)5 fece cardinaleFran-
i suddiaconi esclusi dal pontificalo, cosi cesco Gaelani cnppeWauo pontificio ossia
Cenni non conviene che da tal grado vi uditore di iota. E per non ricordare al-
fosse sollevato s. Adeodato I. Opina Lau- tri esempi, Nicolò V fece suddiacono a-
renli, che nel secolo XI non fosse in vi- postolico Piccolomini, che nella corona-
gore tal decreto, poiché Stefano X mo- zione gli portò la croce avanti ; Calisto
rendo nel o58, consultaloe richiesto dai
I III lo creò cardinale, e gli successe col
romani di designare il Successore[V.)y 5 nome di Pio 11. Nell'BgG fu intruso Bo-
ne propose, Ira' quali Ildebrando allora nifacio VI, u»a fu deposto prima dal gra-
suddiacono della chiesa romana ed eco- do di suddiacono, poi da quello di pre-

uomo della s. Sede fatto da s. Leone IX, te. Anche nel voi. IX, p. 276 feci men-
Apostolicae Sedis sub diaconus, che poi zione de' cardinali suddiaconi, ed il Co-
Nicolò II ordinò arcidiacono cardinale, e liellio riporta Lolaruigo fatto nel loSy
quindi fu Papa s. Gregorio VII. Aggiun- da Vittore II; econTomassini notai, che
ge luttavolta, che molti suddiaconi asce- nel sinodo romano del C)63,dopo Giovan-
sero al ponlificato,ma èquestione inqual ni suddiacono cardinale, trovasi Stefano
tempo ne sicno slati nuovamente esclu- arciaccolito coli tutti gli accoliti, non pe-
si; e che finalmente Pio IV colla bolla la rò facenti parte del Sagro collegio [F.).
cligendis tccltsiarum praelatis, iXvkh\\i ili Degli accoliti (/'.) della s. Sede, palatini,
non doversi ammettere al Conclave ( r.) regionari, stazionari e ceroferari con pri-
que'cardinali che non fossero almeno dia- micerio,riparlai a SEGNATURA,dicendo dei
coni. Nondimeno al cardinalato sino dai prelati votanti accoliti apostolici. Degli
primi furono elevati molli sud-
secoli vi accoliti della chiesa romana si deve rife-
diaconijComepuò vedersi nelle biografie, rire l'origine a' primi tempi della mede-
e qui ne ricorderò alcuni. Stefano IV det- sima; ministri inferiori dell'altare, pre-
to V era nel grado di suddiacono della paravano gli arredi sagri e servivano i
chiesa romana quando s. Leone IH del ministri superiori, e perciò con ministe-
793 lo sollevò a cardinale diacono, e poi ro assai diverso da'diaconi e da'suddia
i4 s U D SUD
coni; imperocché gli accoliti soleva no am- declinar del secolo XII crebbero iodefi-
luinistrare a've.scovi,(la'<|uali erano spes- nitamente,senzache piìi determinato fos-

so mandali a conforlare oa portar lette- se il loro numero, laonde nel pontificato

re a'fedeli, e le Eiilogie [F.) o pani be- d'Innocenzo Ili deli 198 cominciò a di-

nedetti; e perciò erano astretti all'obbli- menticarsi e cessare lu loro antica classi-
go del silenzio e della disciplina (.lell'ar- ficazione in regionari, palatini e cantori;
cano, ne'primi tempi in cui i fedeli erano finalmente cessò altresì ogni idea dell'an-
ad ogni passo insidiati da'gentili. Gli ac- tica distinzione nel secolo XV, in cui ven-
coliti servivano ancora a'diaconi nel pre- nero promiscuamente appellali Suddia-
parare i v;isi sagri e gli altari, nell'accen- coni apostolici. Subdiaconi apostolici ,

dere e portare i Lumi (^'.), de'quali fa- che intervenivano a' Possessi de Papi a
cevasi uso da' fedeli nelle sagre Sinassi cavallo. Quando la cavalcata si faceva in
(^.), e sostenendo i CandeWcn (/^.)_,on- paramenti sagri, suddiaconi incedevano i

de fmono i\q\.ì\ ceroferari dall'acoendere omne.s super rocchetlos innicellas albas


e portar le raiirlelc. Nel ponlilieato di s. hahebant, seguili dagli uditori di rota,
Cornelio del 2 54 §'' accoliti della chieda da'chierici di camera, dagli accoliti Pa'
romana erano 4^ e di visi nelle 3 classi de- /;cZ(?, I (juali ^ìoilavano super pelliccia su-
scritte da Panvinio, Arringhi e altri: /ic- per roccliettis, comesi legge nella descri-
coliti palatini, che suvv'wauo al Papa nel zione di (pjello deli4B4 P^'" Innocenzo
palazzo apostolico, e nella basilica Late- VIII.V'Mitervenivanopure:>S'«if//rtco/ìM5
lanense: /accoliti stazionari^ il cui u(fi- latinus, diaconus et subdiaconus graeci,
cio principalmente consisteva nel servir sacris i'cslibus indilli, quorum niedius e-
il Papa nelle chiese delle stazioni: Acco- rat, a dextris ejus laiinus, et a sinistris

liti regionari^ che servivano co' suddia- graccus, subdiaconi. Allora essendo uni-
coni i diaconi nelle f;?/Vico/j/e cardinalizie, ta alla funzione del posse>so la preceden-
ed erano 7 e portavano co'suddiaconi
7 i te coronazione, nel pontificale di questa
candellieri nelle processioni e pontidcali il diacono e i suddiaconi Ialini e greci nei

del Pa[ia, il che rimarcai ancora nel voi. due aveano cantato l'epistola e il
idiouìi
LVIlIj p. 5. l'ero il p. Mal)illon ammet- vangelo; mentre il cardinale diacono che
te duesoli generi di accoliti nella chiesa avea cantato l'evangeio in latino, caval-

romana, regionari che prestavano il loro cava tra'due cardinali diaconi assistenti
servigio a'diaconi e al Papa, e titolari che del Papa. Quindi il Papa dispensava il
servivano nel Zi7o/o delle loro chiese: no- Presbiterio {^'.), inclusi vamente a'Sub-
mina pure gli accoliti ^a/cz/i«/jma li cre- diaronis, Audtloribus, Clericis Camerae,
de della basilica Laleranense, e che gli Acolitis. Dopo il I 5 3
1 e il possesso diLeo-
accoliti stazionari si prendessero da' re- neX, la cavalcata non ebbe più luogo col-
gionari, i quali sono coetanei alla divisio- le sagre vesti, laonde i suddiaconi apo-
ne ecclesiastica diRoma in ^regioni o par- stolici proseguirono il loro intervento a
li. Verso il V secolo era ullicio degli ac- cavallo, Clini habito violaceo, cum roc-
coliti regionari il trasferire la ss. Eucari- chrlto et mantelletto, dopo gli accoliti e
stia die si consagrava dal Papa, alle chie- gliuditori di rota; gli accoliti nella basili-
se titolari di Roma. Nelle Cappelle pon- ca Laleranense assumevano la colla sul
tificie sono acculiti apostolici i ricordali rocchetto, i suddiaconi la lonicelia, e con
prelati di segnatura; accoliti ceroferari i questa uno di loro portava la croce pon-
cubiculari Cappellani comuni del Papa tificia, e cantavano le Laudi o acclama-
{f.), e talvolta sono suppliti iW Chierici zioni come nella funzione della Corona-
della cappella pontificia (/'.). Ritornan- zione del Papa. Nel Cercmoniale della
do a'suddlaconì della chiesa romana, sul chiesa romaua,con)pilato daAgoslinoPa-
SUD SUD i^
trizi nel poDlificalotl'InnocenzoVIII, tro- pella pontificia, e delle s;igre funzioni che
vasi una celta disliuzione fra'sudcliaconi in essa, e nelle basiliche e chiese di Ro-
partecipanti nei numero ili 5,ene' sud- ma celebra o assiste, col h\-c\ti Niiper cer-
diaconi non partecipanti, il cui numero tis ex cautis, de'26 ottobre 1
655, presso
era indeterminato, e furmanti il collegio il Bull. Roni. t. G, par. 4, p- 57, e il Der-
de' suddiaconi apo<;(oUci. Scrisse i\Ia,^ii ni no, Il tribunale della Rota romana s.

che suddiaconi apostolici vestono di pao-


i p. 9 5: Crealio Auditorwn s. Rotae inSub-
nazzo nelle pubbliciie funzioni, colia cap- diaconos aposiolicos, et f^olantinui Si-
pa vescovile, ch'erano cariche venali(cioè gnaturae j'uititiae in Jcolytos apo^toli-
i partecipanti, e come tante altre che si cos. Estinse e soppresse i collegi de'sud-
acquistavanocoD esborsare una somma); diaconi apostolici e degli accoliti aposto-
ma Alessandro VII togliendo tale abuso, lici, che assistevano e servivano il Papa
conferì il titolo e l'udlzio di suddiaconi iieile messe solenni, nelle processioni e
apostolici a' prelati Uditori di Rota, ai nelle altre sagre funzioni, eco'loro uffizi,
quali concesse l'abito paonazzo, e la pre- prerogative, attribuzioni ed emolu(ueu-
cedenza sui Chierici di Camera {f'^-); co- ti, a'primi sostituì gli uditori, a'secondl
sì anche per maggior decoro della cap- i votanti; cessando così la venalità, colla
pella pontifìcia, conferì l'accolilato, pri- quale da uomini denarosi si comprava-
ma anch'esso venale, a' prelati referen- no gli onorevoli uffizi di suddiacono e ac-
dari e Piotanti di segnatura, reslitueiido colito, uso sconvenevole e non corrispon-
il prezzo a coloro i quali aveano compra- dente alla dignità degli antichissimi mi-
to gli uffizi del suddiaconato e dell'acco- nistri sagri del palazzo apostolico, ed ai
lilato. Dunque errò Cancellieri nella Sto- cospicui gradi di suddiac(mi e accoliti a-
na de possessi p, 489, nell'asserire che postolici.Il Papa fece restituire a ciascu-

il collegio de'suddiaconi fu abolilodaGio- no de'soppressi uffizi il prezzo da loro pa-


vanni XX II, e ad essi furono surrogali galo,e loro vita durante gli conservò l'a-
gli uditori di rota. Già a Cappelle Po:y- bito paonazzo e altri titoli d'onore. Seb-
TiFiciE § IV : Ministri, cantori e inser- bene altri collegi prelatizi aspirassero di
vienti delle cappelle palatine, tenni pro- succetlere a'suddiaconi apostolici, Ales-
posito di essi, come del prete assistente, sandro VII considerando gli antichi me-
diacono e suddiacono assistenti (e di essi riti degli utlitoridi rotarle loro qualifiche
anche nel voi. XIX, p. 299 e altrove); ed di giudici Lateranensi e cappellani pon-
ancora de'diacouo e suddiacono greci(dei tificii, e che esercitavano nelle sagre fun-
quali riparlai ne' voi. XXXII, p. i^Z e zioni papali l'uffizio di suddiacono, volle
seg., XXXIII,
52), perchè il Papa ce-
p. a lutti preferirli, aggiungendo loro altre
lebrando solennemeiite,in segno della co- onorificenze ed Dal palazzo aposto-
utili.

munione con tutti cattolici, riunisce i i lico godevano la sola parte del pane dio-
due riti latino e greco specialmente nel nore,e loro accrebbe pure quella del vino,
canto \\t\V Epistola e dell' £"t'^'?^e/o(^'.); etpiivalente a scudi 5o annui per ciascu-
e per le sagre vesti che indossano e uffizi no; e siccome da secoli vestivano di ne-
che esercitano tutti i ricordati sagri mi- ro, volle che vestissero di paonazzo e con
nistri, come degli altri seguenti, ne trat- fiocco simile al cappello. Ad alcuni udi-
tai in tutto il citato dilfiisissimo articolo, tori non piacque il variato colore in loro
edinque'mollissimiche gli sono relativi. ripristinato, perchè col nero erano gli u-
Quindi parlai de'suddiaconi apostolici, e nici in Pvoma a portare il rocchetto. Pen-
degli accoliti apostolici. Di questidue col- dendo litedi precedenza co'chieiici di ca-
legi narraicome Alessandro VII, per mag- mera, il Papa considerando le antiche pre-
gior decoro, splendore e dignità della cap- rogative degli uditori, eche i\ea,VIngres-
iG SUD SUD
si solenni in Roma {V.) degl'imperalo- de' cantori pontificii, e della loro antica
li, scfjm'halur subcliaconi omnes, jiuli- nfliiiatura quotidiana, feriale e comune,
res lìolac, clerici caiiterae,ncolylhi, cu- eseguita nel palazzo apostolico, sino alla
ìncularl eie, la concesse agli uditori di metà del pontificato di Pio VI. Degli uf-
rota, e dopo di essi al HJaestro del Pa-
s. fici del suildiacono apostolico e degli ac-
lazzo (/^.), compensando in altri modi i coliti apostolici nella cappella pontificia
cliieiici di camera; onde i éna collegi pa- tratta ancora ilChiapponi.L'ulliciodidia-
cificamente tornarono ad assistere alle cono e di suddiacono della cappella pon-
pontificie funzioni. Gli uditori erausi ri- tificia, ha ancora l'onorevole prerogati-
tiratipure dall'intervenlonelle cavalca- va di unmediataraente assistere la perso-
leda o anni, perchè il romano Innocen-
I na del sommo Pontefice nella rispettiva
zo Xj benché stalo (jditoie di rotn,avea qualifica di diacono e suddiacono in tut-
permesso a'baroni di sua patria d'occu- te le funzioni che esso faccia, fuori il so-
pare il luogo vicino alla croce papale, go- lenne pontificale (oltre quelle altre de-
duto per l'addietro dagli uditori. Ales- scritte a Cappelle pontificie), nel quale
sandro VII perii suo possesso ad essi lo ri- un cardinale diacono esercita il ministe-
pristinò, facendo dire a'baroni, che l'in- 10 di diacono, ed un uditore di rota quel-
cedere presso la croce meglio conveniva lo di suddiacono. Per cui nella stretta e-
al cetodi quello che la portava e i cui pre- tichetla, i canonici delle 3 patriarcali ba-
lati ei-;ino capjìellani del Papa. Dice No- siliche Lateranense, Vaticana e Liberia-
vaes nella Storia d' Alessandro VIl^ che na (alle quali classi appartengono, come
questi obbligò gli uditori di rota ad es- ho detto, i 3 ministri sacri della cappel-
sere veri suddiaconi, con prendere gli or- la pontificia), fino a recentissimo tempo
dini sagri. A'volanti di segnatura surro- mai non accettavano 1' invilo di fire da
gati gli accoliti apostolici, Alessandro VII ministri sagri a'cardinali stessi, fuori cioè
commutò la pai tedi pane comune di pa- della cappella pontificia, ritenendosi che
lazzo, in parte più nobile, eguale a quel- i ministri sagri i quali iminediataiuen-
la de'cardinali. Raccontai pure che Ales- le assistono il i*apa, non sia conveniente
sandro VII col breve Pro pasioralis offi- che assistano altri. Da questa regola pe-
r/i,de'io dicembre 1 655, Z?«//.cit. p. 66: rò si ritiene eccettuato il caso nel qua-
Ut in Mifsamm soleniniuniyet l'espera- le, compreso il celebrante, sieno tutti ca-
rtim in Cappcllis pontificiis celebratio- nonici delle patriarcali basiliche mento-
ne sacerdoiis assisteniix, ne diaconia, et vate. Come ancora l'assistenza a'cardina-
subdiaconis officia per canonicoss. Joan- li nelle benedizioni nella Chiesa di s. Teo-
ìiis Lateranensis, ac s. Petti, et s. Ma- doro àeW A rciconfraternità del ss. Cuore
rine fliajorisde Urbe respective peragan- di Gesìidelta <\e Sacconi, considerando-
nir. Vale a dire, 1' uflìzio di prete assi- si lutti come confratelli. Al sommo Ponte-
slente, e(|uivalente all'arcidiacono, do- fice inoltre si assiste dal diaconoesuddia-

vesse esercitarlo un canonicoLateranense, cono della cappella pontificia, in tutte le


quello di diacono un canonico di s. Ma- funzioni comprese le consagrazioni delle
lia Maggiore, il che tuttora <^ in vigo- Chiese (e della recentissima di s. Paolo
re. Cos'i soppresse i precedenti ministri parlerò a Tempio), degli altari, e de'^^^
assistenti della cappella pontifìcia. Feci tisterij e nella Coronazione delle s. Ini-
pure menzione del disposto col breve A- magini (e dell'ultima latta nella basilica
lias nos, de' IO giugno 1657, Bull. cil. Vaticana farò parola a Teatine), bene-
p. S2:Erectio qualnor offìcioruni cleri-
I dizioni d'ìcampane (diche farò menzione
conint cerofcrarioruni Cappcllae ponti- a Tor.RE camp.anaria), benedizioni col ss.

ficiae, Buasolanti (/'.). Dissi per ultimo Sagraoieulo, ed altre consimili. Si deve
SUD SUD 17
avvertire, che ritenendosi i lie capitoli to il rinomalo concilio iV Elvira, celebra-

(Ielle memorale basiliche patriarcali di to in principio del IV secolo, prescrisse:


eguale rango, vi è l'inveterata consuetu- •'lisuddiacono non riceve l'imposizione
dine, chequando trattasi di tali sagre fun- delie mani, ma riceve dal vescovo la Fa-
zioni fuori delle ordinarie cappelle ponti- lena [P^.) e il Calice [F.) vuoto; e dal-
ficie, e che abbiano luogo in alcuna delle l'arcidiacono V Ampolla {/^.) coll'acqua
stesse 3 patriarcali basiliche, allora quel- e il sciugamano". Quanto alle
vino, e lo
Jo de'sagri ministriche appartiene a quel disposizioni richieste per ricevere il sud-

capitolo fa da diacono, ed a propria scel- diaconatOjSi riportano a Orr/me^ cos'i VE-


ta invita un altro concanonico a fare da ^^(/^'.), bisognando aver toccato 11 ^n- i

suddiacono, cedendo per antica conve- ni, prenderlo nelleQ«<a/^'o7'ewi/?orfl(^.),


niente consuetudine il collega ministro. osservare gr//j/er?^/z/(/^.), altrimenti oc-
Quando però non trattasi di funzione nel- corre la dispensa dell' Extra Tempora
le dette 3 patriarcali, sempre intervengo- [f^.].Per la sconsagrazione del suddia-
no all' assistenza il diacono e il suddiaco- conosi può vedereDEGRAD AZIONE eSACEK-
no, e non mai l'arcidiacono ossia il prete Dozio. Pretendono alcuni che anticamen-
assistente, il quale però esercita l'udizio te il suddiaconato venisse conferito dai
di diacono se il Papa eseguisce la funzio- semplici>5'<^cer/T?o^/o da' Corepiscopl[f^.).

ne nella sua basilica Lateranense, depu- La forma dell' ordine consiste nelle pa-
tando un, proprio concanonico all'unizio role che il vescovo indirizza a'suddiaco-
di suddiacono. Vi sono esempi che il dia- ni. Le funzioni de'suddiaconi ponno ri-
cono e suddiacono fecero a' Papi da mi- dursi a 6 principali, secondo il Pontifica-
nistri assistenti a funzioni, nelle quali in- le romano: .°a ver cura àtvasi s 7gri che
i

combe ad esercitare 1' uffizio a due car- servono pel sagrifizioj 2.° versare il vi/io

dinali diaconi, come nel 1 83 1 ,


nel quale e Vacqua nel calice j 3." cantare Vepisto-
Gregorio XVI eseguì la funzione della laj 4-° sostenere il libro degli evangeli ;

Lavanda r/e'^;ef//,assistitoda'prelatiLui- 5.° portar la croce nelle processionij 6."

giTheodoli diacono ecanonico Vaticano, presentare rrtr<7«rt! a! sacerdote per la Lrt-


e Francesco Pentini suddiacono e cano- vandadelle mani [f^ .), servire il diacono
nico Liberiano. Gli attuali ministri sagri in tutte le funzioni, ricevere le offerte del
della cappella pontificia sono i prelati : popolo. Dice il p. Chardon, che all'ordi-

nig.r Antonio R.ossi-Vaccari canonicoLa- nazione de'suddiaconi molte ceremonie


teranense, prete assistente; mg.r Lorenzo si aggiunsero, specialmente dopo la su;i

Lucidi canonico Vaticano, diacono; mg.r computazione fra' maggiori ordini. Gli
Francesco Pentini canonico Liberiano, ordinandi si prostrano, come (juelliche
suddiacono. vanno a ricevere il diaconato e il presbi-
All'ordinazione de' suddiaconi decre- terato, e sicantano per loro come per gli
tò nel 253 il concilio di Cartagine, che altri le Litanie de' santi. Anùcavùeìdeìa.
la materia fosse la patena e il calice vuo- loro ordinazione più semplicemente fa-
to, che il vescovo facesse toccare agli or- cevasi, come dispose il ricordalo conci-
dinandi , ricevendo dall' arcidiacono le lio di Cartagine. Anche adesso nella chie-
ampolle piene, il bacile e il pannolino per sa latina non s'impongono le mani a'sud-
asciugar le mani. Vedasi WPontificaie Ro- diaconi,mail vescovo porge loro il calice

ìuaniim: De ordinatione subdiaconi. Pro vuoto colla patena, e gli altri ornamenti
ordinatione subdìaconoruni parenlurca- che convengono al loro ordine; arnictUy
lix vacuus, Clini patena super posila, ur- non tamen super caput, alba, cingulo,
ceoli cuni manutergio, et liher epistola- manipulum in mano sinistra, tunicellant
rum. Pel conferimento del suddiacona- sive dalmatica^mper brachio sinistro, et

VOL. LXXI.

^Uy^'&m'a rvfc. rOi.


i8 SUD SUD
candelam in vianu dextera. Dà poi loro senza nnifra, gli viene posto in testa l'a-
il libro flell'episfola col potere di leggerle milto dal vescovo, che sta in piedi colla

nella chiesa. Cos'i il loro ministeio è ri- mitra in capo; subito il Papa ripiglia la

dotto al servigio dell'altare, e a ministrar mitra, e gli vien dato il manipolo; poi le-

al vescovo o sacerdote ne'solenni sagri- vatasi la mitra e spogliatosi del piviale,

fizi. Il vescovo oidinante, dopo aver in- se gli pone la tonicella,e cos'i vestito sie-

vocato per roidinandorinlercessionedei de colla mitra, e riceve dal vescovo il li-


santi, e avergli esposti doveri cui va ad i bro dell'epistole. Finita la messa il Papa
assoggeltarsijgiifatoccareil calice eia pa- ripiglia il piviale al solito, ritornando alle

tena vuoti, lo avverte delle virtù che de- sue stanze". L'ultima volta che si prati-
ve avere, e fa una preghiera colla quale cò l'ordinazione d'un Papa in suddiaco-
chiede per esso a Dio i doni dello Spiri- no, pare che fosse per s. Celestino V nel

lo santoi indi lo veste della dalmatica, e I2g4,che presto fece la solenne e clamo-
glimettein mano il lihro dell'epistole che rosa Rinunzia del pontificalo (^.). Que-
si cantano nella messa. Aggiunge Char- sto Papa concesse a fr. Francesco de Api
don, che anticamente suddiaconi erano i sacerdote francescano, la facoltà di con-

segretari de'vescovi, che gl'impiegavano ferire gli ordini minori a Lodovico figlio

in viaggi e maneggi aveano


ecclesiaslici; di Carlo II re di Sicilia, indi lo fece ar-
il carico delie limosine e dell'ammini- civescovo di Lione, la qual collazione an-
strazione temporale, e fuori di chiesa fa- nullò poi il successore BonifacioVIII,on-
cevano le stessefunzioni che diaconi. vSuI- i de reslò suddiacono e sagrista. Questo lo
la Coiìsagrazionc del Papa (f^.), in Sa- racconta Novaes nella Storia di s. Cele-
cerdote o in Diacono, sa già non lo l()sse, stino y, ma vi noto inesattezza, come po-
ne pallai anche a Sacerdozio: ilMagri im- trà vedersi nella biografia di s. Luigi o
porta il rito del Ceremoniale romano del Lodovico vescovodi Tolosa, da Bonifacio
l'alrizi, lit. 2 De promolionc ad siibdia- Vili dispensalo per essere vescovo di To-
ro»rt//wz, occorrendo ordinare suddiaco- losa, e lo consagrò a Perugia,come accen-

no il nuovo eletto Pontefice. "Comparirà nai nel voi. LII, p.i49- Riferisce il p.Be-
il sommo Pontefice vestilo col rocchet- noflì. Storia minoritica p. 1 08, che Boni-
to, sopra del quale metterà l'amilto in facio Vili promosse al vescovato s. Lo-
maniera che lo possa porre in testa, poi dovico, ma ricusò accettare se prima non
il camice e il cingolo, e finalmente il pi- gli veniva accordata la dispensa di pro-
viale, che dal collo gli penda tutto dietro fessare la regola minoritica per adempie-
le spalle, e con la mitra io capo. Fatta la re il volo fallo quando fu in ostaggio pel
confessione col vescovo celebrante, leg- padre; ciò che eseguilo, fu poi consagrato
gerà l'introito della messa nel suo trono, dcd Papa. Vi furono de'vescovi mai con-
e l'altre orazioni conforme al solilo. Nel sagrati, anzi neppure ordinati suddiaco-
tempo delle litanie de'santi, il Papa s'in- ni, che figli di sovrani o gran principi fece-
ginocchierà nel faldistorio senza n)ilra,ed ro da altri governare la loro chiesa. Paolo
il vescovo nello sgabello posto alla sini- V ad istanza del re di Francia creò arci-
stra, ma colla mitra per dare poi a suo vescovo di Reims e cardinale Lodovico
tempo in piedi la benedizione solila. Fi- Guisa, il quale restò suddiacono, coiue
nite le litanie, il Papa ritorna al suo tro- vuole Novaes. Il Sarnelli nel t. 8 ci die la
no, ove sedendo con la mitra in lesla ri- lelt. 2 li: Essendo taluno ordinato per for-

ceve dal vescovo, che sta in piedi, la pa- za suddiacono, se sia tenuto osservare
tena,calice,ampolline,ec. col bacile e sciii- la castità, il cui voto è annesso ali'oidi-
gamano, culla solita founa. Al tempo ili ne. Oj)ina che se la forza è stala assolu-
licevere gli abiti sagri, sedendo il l'apa ta e precisa, non è tenuto ad osservare la
SUD SUD 19
continenza, percliè non ha ricevuto neui- fu l'abito proprio e antichissimo de'sud-
uieno il caialteie clelsagiamenlo; ne ri- diaconi, della forma della^«/m<3</cfl(/^^.),
porta le ragioni, ed una risoluzione della ma con maniche più strette: le altre ve-
s. che dichiarò nulla uu'ordinazio-
rota, sti suddiaconali sono V ainitlo^ il cami-
uè simile d' un suddiacono. Rinaldi al- ce, il manipolo. Nola Sarnelli
cingolo, il

l'anno 847, n.° 3i, registra una dispensa che il manipolo del suddiacono era un
concessa da s. Leone JV al suddiacono fazzoleltoche leuevanoattacoato al brac-
SwiliuooEtelvolfo,chesuccedendoal pa- cio sinistro per nettaree pulire i sagri va-
dre dovea di venir re degli angli, e di pren- si: perciò se non
forma,almeno nel-
nella
der moglie: ciò prova che allora era il sud- l'uso fu differente il manipolo sacerdo-
diaconato ordine sagro. Di (juesle e di al- tale. 11 p. Bonanni, La Gerarchia eccle-

tre dispense trattai a Dispense celebri. siastica, ca^. 53: Della dalmatica della
IN'arra JN'ovaes ueila Storia di Clemente volgarmente tonacella, dice che fu as-
Xr, che avendo questi concesso a Filip- segnata a'suddiacoui molto tempo dopo
po Ernesto conte d'Hohenlohe siuldiaco- de'diaconi, ma più angusta, e ne accenna
no, la dispensa di contrarre mairi nionio l'uso s. Gregorio I colle parole, ut induti
con una cattolica, ed avendo esso sposalo lineis tunicis procederent. Quanto alla
un'eretica, con breve de'ao giugno 706 1 forma, vuole Baronio che fusse pectora-
al vescovo d'Erbipoli, il Papa ricusò di leni tunicani siue manicis textam. Che si

convalidarlo, nou ostante i gravi danni usasse diversa la veste del suddiacono da
che potevano conseguile da taleriOuto: (juella del diacono, lo dissi con altre a-
bensì esorlò il prelato a procurare la con- naloghe notizie a Dalmatica. Oltre la
versione della ilonna al cattolicismo. A touicella, veste propria de'suddiaconi,essl
Ordinazioni de'Pontefici, e negli artico- in determinali tempi usano la Pianeta
li degli ordini sagti, notai molti esempi [f^.) ripiegala nella parte anteriore,ed il

degli ordini conferiti da'Papi. Qui ricor- Piviale (/ Osserva Piazza nella Ge-
.).

derò, che Clemente VI nel i35o in un rarchia cardinalizia, ed io dico a Epi-


so\ giorno ordiuò suddiacono, diacono e stola, che i uìonaci certosini non usan-
sacerdote Umberto, cheavea rinunziato do suddiaconi nelle loro messe solenni, un
il Delfinato di Francia. Alessandro \'
I monaco da coro canta re[)istola, un al-
commise nel 4«)3 atl un cardinale di con
1 tro serve da diacono colla cocolla bianca,
ferire in un giorno il suddiaconato e dia- sulla quale pone la stola solamente quan-
conato a Cesaree Giovanni Boi già, che do cauta l'evangelo: la Stola (/^.) è in-
poi creò cardinali, e al prin)o perinise in terdetla a'suddiacoui. Invece notai bCer-
seguito di rinunziare alla porpora ed ai Tosi.NE, che il vescovo che le consagra d.t

vescovati che gli avea conferito, e di am- loro la stola sacerdotale, il manipolo nel
mogliarsi. BenedetloXI 11 facilmente con braccio destro, pi onuiiziando quasi le stes-

feriva tutti gli ordini sagri, inclusivamen- se parole usate uell'ordinazione de'dia-
le alsuddiaconato. Benedetto XIV dopo coni e suddiaconi: le vergini così consa-
aver conferito gli ordini minori al car- grate cantano l'epistola alla loro messa
dinale duca di York, 1' ordinò suddia- conventuale, usano la stola quando can-
cono e diacono. Il regnante Pio IX pro- tano il vangelo all'ullizio notturno di 1 1
mosse a'sagri ordini sino al presbiterato lezioni, e con ornamenli sono sepol-
tali
uig.r Edoardo Borromeo, ora suo mae- te. Nell'articolo Sepoltura, dicendo co-
stro di camera. Dice il IJernino utW Islo- me si seppelliscono gli ecclesiastici ed i

ria delCtresiey che l'elagio lì Pa[)a del suddiaconi, per questi rimarcai senza sto-
578 obbligò suddiaconi alla recita delle
i la. Alcuni Papi concessero per privilegi)

7 Ore canoniche [F.). La Touicclla{r.) r uso de' Sandali (/'.) a' suddiaconi di
20 SUD SUD
qualche chiesa,come S.Leone IX ed Eu- incardinati nelle proprie chiese, fissi e
genio III a'y suddiaconi della calledrale sfabili,essendo considerata la cattedra ve-
diCoionia. In alcune cattedrali,egualmen- scovile il cardine su cui tutto poggiava
le per privilegio pontificio, hanno l'uso e tulio si aggirava. Quindisiccorae il col-
della Mitra [F.) il diacono e suddiacono legio de'preti, diaconi e suddiaconi cat-
ministrando al vescovo, come in quella tedrali, ossìa Presbiterio o Capitolo, tltr-

ornamenti sagri ac-


di Poititrs. Di altri mava un corpo solo col vescovo e n'era
cordati a'suddiaconi ne feci menzione ai il senato; così per appartenere appunto
loro luoghi, ed alle chiese cui apparten- a questo cardine i canonici furono delti
nero. A Diacono notai, che il concilio di preti del cardine o cardinali, diaconi del
Trento prescrisse che in ogni cattedrale cardine o cardinali, suddiaconi del car-
i\Ciipi[olo{f.)s\ componesse di 3 ordini, dine o cardinali; appellazione derivala dal
preti, diaconi e suddiaconi; ed osservai presbiterio romano, senato del Papa, car-
«he nell'arcibasilica Lateranense, talvol- dinali di s. romana chiesa, in senso di ti-

ta nell'ordine de'diaconi e suddiaconi vi tolo distintissimo eonorificenlissimojuon


sono de' vescovi e anche de' patriarchi. che di dignità e quali Cardines universa tis
Leggo in Nardi, che canonici suddiaco- i Itcclesiae, non avendolo canonici del- i

ni cominciarono soltanto ne' secoli IX e le insigni chiese di Roma. Furono detti


X. In una donazione di Ramperto vesco- dunque cardinali canonici della catte-
i

vo di Bi escia deir824, vi sono sottoscrit- drale, come appartenenti al presbiterio


ti i canonici preti e diaconi, e perfino i vescovile, membri della chiesa catledia-
suddiaconi cattedralijimperocchè a quel- le. 1 n questo senso il nome cardine o car-

l'epoca si cominciò a far canonico qual- dinalis, ch'è lo stesso, si usava per cano-
che suddiacono, ciò che però non erasi nico anche a tempo Gregorio I del
di s.

mai costumato ne' secoli anteriori. Nel 590, e poi restò ad alcune chiese più ao-
concilio di Ravenna del 967 Papa Gio- ticheepiù illustri metropolitane. Nel det-
vanniXlI concesse all'arci vescovo dilMag- to concilio di Ravenna Giovanni XI nel- 1

cleburgo gli stessi onori che aveanogli ar- l'indicato senso chiamò curduiali preti, i

civescovi diTreveri, Colonia e Magonza, diaconi e suddiaconi di Magdebuigo, de


e che i 2 preti, 7 diaconi e 24 sud-
suoi i cardine ossia cattedrale, Cardinalibus
diaconi cardinoli, cioè cattedrali, potes- primae sedis, del presbiterio vescovile o
sero usar ledalniatiche quando ministra- arcivescovile. Indi ne'monumenti antichi
l'ano all'altare maggiore, salvo i giorni di trovansi preti, diaconi e suddiaconi car-
digiuno, e nelle feste usar potessero i san- dinali ordmaridellechiese diMilanOjBer-
dali. Rilevò il Lupi, Dissert. 3, che solo gamo, Lotli, Asti, e per non dire di altre,
in questi tempi si cominciarono ad ani» eziandio della metropolitana di Ravenna
mettere tra'canouici de'suddiaconi, men- (i cui suddiaconi erano 7), la quale volen-
treprima non erano che preti e diaconi; do imitare Roma, ebbe le chiese di titoli

ma che i suddiaconi canonici erano sti- cardinalizi, vale a dire cappelle e oralo-
mati come gli altri canonici, e reputati lii urbani e suburbani soggetti a'cano-
assai più de'preli e diaconi del clero mi- nici chiamati cardinali,nome generico di
nore. Qualche raro esempio di ciò si vi- onore attribuito un tempo a quasi tutti i

de anche tra'cardinali di s. romana chie- canonici cattedrali, e siccome titolo d'o-


sa. 11 Muratori nella Dissert. sui canoni- nore non sempre i canonici l'assumeva-
ci, riferisce che sino dal (3i5 i canonici no nelle sottoscrizioni. Quanto ad altre
erano appellati col nome di Cardinali erudizioni sull'ullizio de'suddiaconi, ag
(^'^.), attributo che proveniva loro dal- giungeròconChardon,che gli accoliti ser-

l'essere gli unici ex cardine j€X sede^cìoc vivano all'altare sotto i diaconi, e face-
SUD SUD 2t
vanolefiiQZÌODÌ de'siiddiaconi, prima che cano, secondo l'insegnamento di gravis-
questi s'istituissero: ora il Pontilicale »'o- simi dottori, quali dichiarano che nou
i

luano non assegna loroaltroimpiego,clie peccano se la cantano senza manipolo,


quello di portar il candelliere, d'accen- per essere questo abito loro proprio in
dere i lumi, e di preparare l'acqua e il origine per nettare i vasi sagri di cui sono
vino pel sagrilìzio. Dicono Magri eSar- ministri; anzi essendo il suddiacono sco-
nelli, che anticamente non incombeva ai municato, dice IMagri, potrà cantar l'e-
suddiaconi cantar l'epistola, ma a' Lettori, pistola senza manipolo per non incor-
come costumano oggidì i greci, alFerman- rere neir Irregolarità (^.)j e soggiun-
dolo [' t\miì\ài\o, Dedivi/iis q/Jìciis lib. 2, ge che questa dottrina si verifica molto
cap. onde il suddiacono nell'oriHna-
I I, più nel diacono cantando l'evangelo nel-
zione non ricevea il libro dell'epistola, il la messa, nella quale è ministro più im-

che fu poi introdotto. Cominciò tale uso mediato del suddiacono. Anticamente il
di leggersi l'epistola da'suddiacoai nella suddiacono teneva la patena, non dietro
chiesa romana, per pura permissione,cO' il sacerdote, ma in faccia, essendo l'altare
me notò il Micrologo, /^e ecc/e^. oZ»5en'. isolato, per denotare la costanza delle san-
cap. 8, e narrai meglio ad Epistola. Ivi te donne, le quali seguirono Cristo nella
rilevai, che di qua è nata la ceremonia passione,quaudo gli apostoli, figurati nel

di cavarsi la pianeta piegata nel tempo diacono, chesta dietro il celebrante, tutti
del digiuno (restando col camice,de'cui fuggirono. Mentre il suddiacono tiene il

ricami feci parola nel voi. Vlll,p. ^-70), hbroaldiaconoche canta revangelo,niai
quando il suddiacono, vuol cantare l'epi- s'inginocchierà,come né anco gli accoli-
stola nella messa, non facendo allora l'uf- che allora sostengono camlellieri, ma
ti, i

Ikio di suddiacono, ma di lettore, e lo av- resteranno immobili, ancorché tutti gli


verte l'Amalario lib. 3, cap. i 5. jVeppu- altri genuflettessero, e lo prescrive WCae-

re era uffizio del suddiacono di tener la re/noniale Episcoporuin lib. i,cap. io.
patena involta nel velo in tempo del ca- De'suddiaconi e loro uffizi molte erudi-
none, ma che poi la conse-
dell'accolito, zioni abbiamo dalSarnelli. Li chiama Hy-
gnava al suddiacono; non usava in prin- peretes, sinonimo A' Hypodiaconi o Stib-
cipio la touicella, ma il solo camice, co- minister, sotto-ministro, sotto-diacono;
me costumano greci; per cui in Sicilia
i e sebbene ne'tempi del concilio di Lao-
si fece lamento contro s. Gregorio quale I dicea, tenuto nel iV secolo, l'ordine del
introduttore de'riti greci, fra' quali si fa suddiaconato era già maggiore rispetto
ministrare da'suddiaconi senza veste sa- agli altri 4 minori, non però ancora sa-
gra e col solo camice. U Papa scrivendo gro, perciò il suddiacono, per divieto di
al vescovo di Siracusa
\' Epist. 53, lib.
7, quel concilio, non potevaentrare nel^/a-
si con queste parole. «Subdiaconus
difese coiiico (di cui riparlai a Sagrestia) desti-
autem utspoliatos procedere facerefn an- nalo alle persone sagre, ma stava alla sua
tiqua consuetudo Ecclesiaefuit; sed pla- porla; né eragli lecito toccare i vasi sa-
cuit cuidam nostro Fontilìci, nescio cui, gri, che ivi erano co'sagramenti, perchè
quieos vestitos procedere praecepit.Nam l'uffizio del suddiacono è di toccare vasi i

vostrae Ecclesiae numquid tradilioneni sagri, ma vuoti; infatti nella messa so-
a graecis acceperunl? Linde habent ergo lenne pone suir altare il corporale che
hodie ut subdiaconi lineis in tunicispro- cava dalla borsa, pulisce il-caliceela pa-
cedant, nisi quia hoc a matre sua roma- tena col purijicalorio, sostiene la pate-
na Ecclesia perceperunt? " Esorta Ma- na coperta colle estremila del t'e/o che
gri suddiaconi, che cantando V episto-
i pende dalle sue spalle (ricevendo eoo es-
la in peccato vieppiù mortalmente pec- sa l'incensazione dal diacono, che gli dà
. o

22 SUD SU D
poi Io prive dfUa messa, ed il suddiaco- latore del s. romano impero, o altro so-
no la porta al coro, coinunicandoh al i Mono, assistendo nella notte di Natale
(li qualunque ordine,e in fine all'accolito nella cappella poDlificiaall'uffizialuradel

che l'ha accompagnato: però nella ^'(7^- mattutino, dopo avere dal Papa ricevuti
pella pontificia il prete assistente la pren- i distintissimi donativi dello stocco e ber-
de dal cardinal ° prele e dà a'cardinali,
i rettone ducale benedetti da lui, vestiva-
prelati e altri, ecomunicalala al cerenio- no la cotta e il piviale (l'iuìperatoi e an-
niere, questi termina di dispensarla; que- che la 5^o/<z); l'imperatore cantava la mi
sto ufiizio ne' pontificali l'esercitano il lezione, gli altri sovrani o gran principi
cardinal vescovo assistente, ed un udito- la V. Che quando l'imperatore interve-
re di rota qual suddiacono apostolico), niva alla messa pontificata dal Papa, ve-
ed a suo tempo dopo che il celebrante ha stito di colta, sloia, dalmatica o tonicel-
adoperalo la patena, la cuopre colla /^rtr/- la, esercitava all'altare alcuni uffizi dia-

/^, piegai! corporale.Io ripone nella bor- conali esuddiacoDali; poiché dopo il can-
sa, e questa pone sul calice, che coperto to dell' evangelo, ministrando al Papa,
col velo lo la»cia sull'altare o porta alla gli presentava il co'y;orc7/fj la patena con
credenza. Anche il concilio di Agde proi- i'oslia, il calice col vino, 1' ampolla con
bì a'suddiaconi l'ingresso nel diaconico l'acqua; presentando il libro, versando
segretario, sebbene il sovrallegato con- l'acqua per la lavanda delle mani, soste-
cilio di Cartagine determinò l'ordinazio- nendo l'estremità del manto pontificale,
ne suddiacoiiale colla tradizione del ca- ollrealtri riverenti omaggi. Ne'citati luo-
lice e della patena vacui, ed il concilio di ghi pure dissi le ceremonie solenni della
Braga vietò a'chierici inferiori di toccarci coronazione imperiale,in cui ancora l'im-
vasi sa^ri, se non suddiaconi. Bal<amo- peratore fungeva diversi uffizi del diaco-
ne ed altri fecero la distinzione,che sud- i no e del suddiacono; quali ornamenti ec-
diacorti non ponno toccaie vasi sagri i clesiastici i Papi attribuirono agl'impe-
menti-e contengono divini sagra nienti,
i ratori ed altri sovrani, e come essi furo-
non già quando sono vacui, appartenen- no annoverali Ira'canonici Vaticani con
do al loro utlizio il nettarli,e perciò fu ad assumerne l'insegne corali, ed secondi i

essi concesso il manipolo, non però la stola per venerare da \\c\ì\o'\\ f'^ olio santo {^
f'.],

ch'è loro interdetta. Di altre ingerenze e le alti e reliquie maggiori diesi vene-
che esercitarono suddiaconi e degli al-
i rano in quella basilica. Il Durando nel
tri loro uffizi ragionoa' loro articoli; co- Rationalediv.off(C. lib. 2,cap. 8, dice che
me e per non dire di altro del licenziare l'imperalore deve avere l'ordine Suddia-
dalla Chiesa Catecumeni o Neofiti jche
i conale, perchè nel codice f'alentimanus
risponde all'invilo óeW Orate fratres, del dist.q, 3, l'imperatore è detto; Actj'utor,
celebrante; e dell' invito Levate ^ dopo et defensor Itius, ut nifuni ordineni de-
V intimazione del Flertamus genita del cetysemper existam. Ed inoltre, che nella
diacono (che anticamente diceva l'invi- funzione della coronazione, dopo essere
lo), di che trattai a Gexuflessioxe, Ore- Stato ricevuto per canonico dal capitolo
mus, Preghiera. Per l'uffizio del suddia- di s. Pietro, si vestiva de' sandali, della
cono nella messa solenne, si può leggere fonicella e sopraassumeva il paludamen-
l'ab. lì'\c\\c\\, Dizionario sacro-liturgico : to imperiale. La Glossa nel citalo capo,
Messa solenne. Negli articoli Imperato- sopra la parola Ord iti e tn, ecco come si e-
re, Sovrani, Diacono, Stocco e Berret- sprime: Ex hoc verbo dixerunt quidam,
tone DUC AIE benedetti, CORONAZIONE DEL- qnod imperator debet habere ordineni
i' imperatore, ed in quelli analoghi a siibdiaconalem : sed non est veruni , quia
quanto accennciò, narrai come l'impe- luibet militarem cìiaractereni. Altre ra-
SUD S U D 23
gioni ponno vedere inSarnelli nella let-
si vntis, dice che Carlo V dopo l'oflertorio
tera 1 7 del t. 6 e ricordala anche a Stocco olili 3o doppie da 4 ducati l'una, e come

con altri scrittori Se l' imperatore ro-: suddiacono vestito andò all' altare con
mano deve avere l'ordine suddiaconalc. Clemente VII, e ministrò il calice e la pa-
^'ella lettera 3.' del t. 8 egli discorre: Del tena, e l'acqua che s'infonde nel vino) a
suddiaconalo e accolilato, streilainente piedi del Papa; indi l'imperatore colla so-
e in largo modo intesi: Ede principi be- la tonicella segue il Papa all'altare, et Uh
nerneriti di s. Chiesa, onorati dalla me- in locuni subdiaconi calicem et paLenani
desima. Pertanto riferisce, che nella so- Clini hostiis ojfertj deinde aqiiain in/un
Jeune coiouazione dell' imperatore, de- dendani in i'inum,et retrahent se ad par-
scritta in un Pontificale antico stampato tem dextram stat u<;qne(jiio Pondfex ad
in Venezia nel 072, è notato che se gli
i sedem eniinenlem coniunicalurus re\'er-
la fare l'uffizio del suddiacono per ono- ^a//ir". Quanto all'^c'co/iVo.che deve pre-
revolezza,non altrimenti perchè abbia tal parare i sagri vasi, e anticamente soste-
ordine, poiché per conferire 1' ordine ci neva, oltre la patena involtata, anche la
vuole la furma,e nelle messe
materia e la Fistola (f^-) colla quale si dispensava al
private si tollera che un laico faccia cjue- popolo il Sangue di Cristo sotto le specie
sti uffizi. «L'imperatore nel giorno della -sagrainenlali, sostiene il candelliere colla
coronazione, nella basilica Vaticana, pri- candela accesa quando il diacono canta
ma indossa la cotta e l'almuzia, e viene il vangelo, ricorda e come narrai altro-
ricevuto tia'canonici di s. Pietro, J«cfl- ve, doge di Venezia quando ince-
che il

nonicum et fratrem, e dopo altre cere- deva solennemente, fra le altre insegne
monie nella cappella di S.Gregorio siede d'onore e di dignità, che lo accompagua-
e si mette i sandali, e stando in piedi si vauo,era preceduto da un accolito in ve-
veste della tonicella, e sopra questa il pa- ste paonazza con un cereo non acceso io
ludamento imperiale nella cappella di s. mano (altri dicono acceso e su candellie-
Matuizio, dali ."vescovo cardinale è un- re), per concessione d'Alessandro ili. In-
to coll'olio de'catecumeni nel braccio de- di ritornando a parlare dell'imperatore
stro e nelle spalle, perchè all'altare di s. nuovamente riporta dalla Glossa il can.
Pietro non si unge, riè si ordina che il solo Porro, 63, verbo Ordine: Ex hoc
dist.

romiino Pontefice (secondo l'istituzione verbo dixernntquidani, quod imperalor


di s. Gregorio I, ma dissi a Limlva che dtbet habere ordineni snbdlaconaleui j
Gregorio XVI vi
consagrò vescovi 4 car- sed non est veruni, quia habet militareni
dinali). Ciò fitto, è condotto l'imperato- characlerenì,u\. i,q. i quod quidam. Ge-
re a detto altare, dove il Papa comincia rii tamen offìciu'ii subdiaconi cam mi-
la messa, poi questi va al trono e tjuivi nistrai episcopo. E conclude:-' Cos'i an-
dà all'imperatore la spada e gliela cinge; che il doge di Venezia risponde all' in-
indi gli dà il pomo d'oro e lo scettro, e troitodel celebrante, e lo fa più volte l'an-
finalmente lu corona imperatore colla co- no pubblicamente nella basilica di s. Mar-
rona dell iin[)ero. il priore de'suddiacuui co con "l'alidissima edificazione", ililcri-
a[>ostolici canta le laudi all'imperatore. sce Cancellieri nella Storia de possessi
Dopo queste cose l'imperatore depone la p. 2 che celebrando Alessandro li in
I I,

corona e il ma nto,e senza corona e scettro Lucca, da diacono il vescovo, e


gli fece

va a fare l'olfei ta di monete d'oro (Can- da suddiacono il gonfiloniere che avea


cellieri, De secrelariis l. 1, p. 83o: De moglie. La festa de' Pazzi (/'.) fu altresì
diaconi, aiit stibdiaconi munere ab ini- chiamata \a festa de' sotto-diaconi o sud
peratoribiis praesiuo aliisque soleinnibus diaconi. Di quanto riguarda i sudiliaco
cacrcmoniis in eoniin coionalione scr- ni di altri riti ne leuni proposito a^jli arti-
1

24 SUD SUE
coli tle'palriarcali, delle nazioui,o in quel- the non vi dovevano assistere, non che
li litiiigici, o delie vesti sagre; mentie di serrare le porte (ìe\Sancla Sanctoriini,di
(juelle (le'suddiaconi greci ne parlai nel cui è custode in tempo della celebrazio-
\ol.XXXll, p. 145 ei 48.1 greci cliiaraa- ne. V eda%\?\.eQaudol,LUurgiarum oritn-
lono il suddiaconato Hypodiaconalus, e laliuin collecli'o.

il suddiacouo//)7;o^/(?co/j»i, essendo per SUELLI, Suellum. Sede vescovile e


la chiesa greca ordine minore. Dice Ma- piccola antica città di Sardegna, ricorda-
gri,cheanticameiile il suddiaconato non ta da Tolomeo ed anche da diversi mo-
pare che fosse ordine sagro, come lo di- derni geografi, posta nel seno di Caglia-
venne poi, e si conferisce in un medesi- ri, il cui arcivescovo porta il titolo di si-

mo giorno col diaconato, sebhene am- gnore e baione medesima, la cat-


della
mogliati e senza obbligarli a dividersi dal- tedrale della quale ebbe il capitolo com-
le mogli, come notai a Celibato, ma poi il posto del decano e di 5 canonici, e già e-
suddiacono non può congiungersi in ma- sisteva nel principio del secolo XI, sulfia-
trimonio. JN'ell'ordinazione si dà al sud- ganea della metropoli di Cagliari, la più
diacono il bacile e boccale, ponendogli antica della Sardegna, nel quale artico-
un asciugamano sulle spalle, per indicar- lo e in quello di Sassari ne ripailai, sia

gli ch'è divenuto n)inistro delle cose si- per essere stata metropoli civile della na-
gnificale per tali slromenti, e recitando zione,e per conseguenza ivi precipuamen-
un'o!a7Ìone che esprime la santità delle te fu promulgato il cristianesimo,sid per
funzioni di quest'ordine. 11 suddiacono la costante tradizione e pel consenso co-
quindi subito esercita il suo ulilzio.dan- mune degli scrittori. Ili ."vescovo che si

tlo da lavare le mani al vescovo, stando conosca è s. Giorgio d' Eslampachet del
però alla porta del Sancla Sanctomni, suburbio di Cagliari, nato da genitori co-
non essendogli permesso di entrarvi, né spicui per pietà, onde meritarono che nel
toccare i sagri vasi, secondo il decreto del battesimo del figlio un angelo gì' impo-
concilio di Laodicea. Anche il p. Chardou nesseil nome. Smo dalla tenera età di-
asserisce, che mentre sacerdoti e diaco-
i venne chiaro per santità di vita e per sa-
ni greci sono ordinati dinanzi l'altare in pere, perito non meno nell'idioma lati-

tempo della messa solenne, i suddiaconi no che nel greco, per cui di 2 2 anni ever-
si ortlinanu prima del suo cominciamen- so la metà del secolo XI fu scelto in ve-
to in sagrestia o fuori del santuario, ma scovo di Snelli. A lui si atliibuisce l'edi-
coirim[)osizione delle mani e per le ra- ficazione della cattedrale, ove fu tumu-
gioni che riporta, e cosi viene conferito il lato quando mori nel principio del seco-
lettorato, ch'è altro ordine minore trai lo Xlljdopo lunghissimo vescovato, ono-
greci. Le funzioni del suddiacono sono rato da Dio colla gloria de'miracoli. Fu-
di preparare i vasi sagri per la celebra- rono suoi successori:Giovanni; Pietro del
zione del sagrifizio, e che devono essere 1 12; N. del 1 220, eletto poi da'canoni-

portati all'altare dal diacono. Egli mini- ci di Cagliari in loro arcivescovo; Sergio
stra il suo uflicio vestito di tonaca stret- deli237; N. deli263; Giacomo de Mal-
ta, e si cinge d'una zona, veste che Ma- tio francescano e custode della provincia
gri chiama camice. 11 capo de' suddiaco- di Milano, creato neli38o daUrbano VI,
ni o arcisuddiacono, come già rimarcai, il quale nel 1887 gli sostituì l'agostinia-

«licesi Domeslico, vocabolo a|)proprialo no Benedetto; nel 1427 Elia francescano,


anche a'capi d'altri ulfizi. 1 diaconi colla che altri dicono eletto nel i4io da A-
loro stola detta orario, accennavano ai lessandio V vescovo di Chiusi, dicendo
suddiaconi (juando doveano far partire chea Uenedelto successe Antonio, depo-
i culccumeui, e alloutauure lutti quelli sto ucl sinodo di Pisa da Alcssaudio V,
SUE SUE 25
perchè ubbidiva e difeoclevaGregorioXII nondimeno eb-
ransi tratti per popolarla:
più legittimo di lui. Giovanni XXIII non be ancora molta im[)ortanzasin dopo l'in-
riconoscendo l'elezione d'Elia al vescova- vasione de'saraceni, ma in Sucri o Scrt
to di Cliiiisi, lo trasferì a questo di Suel- non vi si trovano antichità. Imperocché
li, e Martino V dicesi che nel 1420 unì non debbo tacere, che disputandosi sul
la sede alli metiopoli diCagliari; altri vo- Sito ove suise la celebre Tigranocerta, i

gliono che l'unione l'etlettuasse Alessan- discrepanti pareri la pongono ad Amido


dro VI, altri Giulio li. Da un documen- o a Diarbekir [f^.); la quale alcuni vo-
to sembra che nel 565 non fosse Suel-
1 gliono fondata da Tigrane Ili, o forse sol-

li ancora unita a Cagliari, ma critici me- i tanto restaurata. Rifei isceTacilOjcheTi-


glio l'attribuiscono ad Lsel o Uselli^aì- granoceita trovavasi situata sopra terre-
tra sede di Sardegna. Mattei, Sardinia no elevato, e quasi circondato dd i^ice-

sacra 120, Ecclesia Sullcnsis.


p. lorio, eh' era ben da
fortificata e difesa

SUEIIT [Suerlen Chaldator.).,\ esco- valido presidio. \. Patriarcato arme.no,


valo del Kurdistan di rito caldeo, nella parlando deir/^r//2e/j'V7,disSÌTigranocer-
Turchia d'Asia orientale, con residenza ta una delle sue più grandi città. La sede

del vescovo in Suert,che altri chiamano vescovile di Suerto Sert è sulfraganea del
Sert OiS"cer/Oi5c-ere/,capoluogo d'un san- patriarca ih Babilonia {^.) de' Caldei
giacato, paese dell' antica Assiria, diver- (f .), che prima risiedeva in Diarbthir o
so da quello dtìlla Media, provincia cor- Anudo celebre e antica, ed ora in iI7t>-

rispondente all'antica Gordiana o paese sul (/^.). Dal i838 n'è vescovo mg.rMi-
de'carduchi o kurdi.Suert è una delle cit- cl'.ele Catul Catulla, già vicario del pa-
tà della Turchia asiatica, pascialato 3o triarca caldeo mg.rMar-Giovanni d Hor-
leghe distante da Diarbekir, in una pic- niez.
cola pianiua circondata da aite monta- SUESSA. r. Sessu
gne ed irrigata dal Khabur. Ha l'appa- SUESSULA o S CESSOLA o SES-
renza d'un "rande villassio.e contiene 3 SLLA o SESSOLA. Sede vescovile an-
piccole moschee, collegio e chiesa arme- tica d'Italia, che alcuni prelesero essere
na e caldea, poiché oltre turchi è abi- i succeduta a Suessa Auriinca,à\ cui e del-
tata da' caldei e dagli armeni. La situa- le divergenti opinioni parlai a Sess», che
zione di questa città e la tradizione de- altri impropriamente chiamano Stzze ,

gli abitanti fanno presumere ch'essa oc- città vescovile dello stato pontificio e af-
cupi l'area dell'antica Tigranocerta^iun- fatto dalla precedente diversa. Dappoiché
data (non pare da Tigrane li e al tem- Siiessola, nella Terra di Lavoro, provin-
po della guerra di Mitridate VII) nella cia delreguodi Napoli, come trovo inSar-
Grande Armenia presso sponde delTi-
le nelli,Memorie degli arciicsco^'idi Bene-
gri e del iXicefurio, da Tigrane I fiorito vento, p. 67 e 227, era una città 4 tri-
505 anni avanti l'era nostra e re d'Ar- glia lontana da Acerra, 2 da Benevento,
i

menia, che le diede il proprio nome e ne e q da s. Agata de'Goli. Fu eretta in se-


fece la capitale de'suoi stati. Secoudol^lu- de ve:<covile, quindi nel q84anuoverata
ta reo era grande, beila e ntolto ricca; ma da PapaGiovanni XI \ ,nel priviifgio del-
al dire di Straboue, l'arrivo di Lucullo la concessione del pallio all'arci ve>covo di
in Armenia fu cagione che rimase imper- lìenevenlo Alone, tra i vescovati sutfra-
lètta, e in seguito si fece granile e popo- ganei di ([uella metropolitana, insieme a
losa. Ed aggiimge, che quaiulo Lucullo quello dis. Agata de'Goli e di altri. Si-

prese questa piazza l'anno Gq prima di milmente nel privilegio di Papa Grego-
nostra era, la saccheggiò, e rimandò gli rio V, concesso nel c^qS all'arcivescovo
abituati uclle diverse cUlù dalle quali e- di Dcncvculu Aliàuu, è cuufcrujala sua
-

26 SUE SUE
suffragnnea Sessulae: alfrettanlo fece s. vento, e Landolfo I. "arci vescovo di Bene-
Leone lXneIio53 con l'arcivescovo Ul- vento nel 970 consagrò il
1. "vescovo Ma-
(Jarico, e le loro bolle riporta i' Ut^lielli delfrido, e così restituì alla città la cat-

descrivendo gli arcivescovi di Benevento. tedra vescovile, con diploma riportalo da


Le rovine di questa città si vedono tut- Ughelli, t. 8, p. 344- " successore Ade-
tora, ed i molmi di Sessula erano posse- lardo verso il 1 DOG edificò il tempio di s.
duti dal conte dell'Acerra, e frequentati Maria della IMisericordia e vi fu sepolto;

da'popoli di Terra di Lavoro. Dal mon- indifiorì nel 1075 Bernardo; nel loSEn- I

te sopra Sessula ha la sua origine il fiu- rico,sotto il quale recatosi nel 1 o Papa 1 1

naeClaiiio,di cuiVirgilio cantò nella G^or Pasquale li da Benevento a s. Agata dei


gica: El l'acnis Clanias non aequus A- Goti, ove il suo conte lloberto avea fab-
cerris. L'Alberti narra, che di Suessola ne bricato la chiesa abbaziale di s. ìMenna,
parlano Slrabone, Frontino e Livio, di- la consagrò solennemente e sottopose al-

mostrando questi che pressodi essasi fe- la s. Sede: dipoi l'ebbero gli agostiniani,

ce gran battaglia fra romani e Sanni- i i indi il collegio scozzese di R.oma. Dopo
ti, i quali furono vinti per la 3.' volta a Andrea del i i 52,ricorderòUrsone,aI qua-
Snessuhi, venendo posti in fuga da M. Va- le Rainolfo conte di s. Agata de^Goti nel

lerio. Piacque poi al senato romano, che I I Bidonò beni econcessediritli. Neil 190

fossero icumani e isuessulani sotto quel- divenne vescovo della patriaGiacomoAti,


lemedesime leggi e condizioni in cui era beneficato da Enrico VI imperatore, ed
Capua, e vi fu dedotta una colonia ronia- ornò la cattedrale e l'episcopio. Dopo la

na.M. Claudio da Casilino passò per Ca- morte di Giovanni, il capitolo contro lo

jazia,e quindi varcando il fiume Voltur- slatuitodal concilio di Laterano IV, eles-
no, procedendo pel territorio Saticulanu se Bartolomeo canonico di Beneveatojma
Trebeiano, sopra Sessula, pe'monti arri- Gregorio IX, annullata l'elezione, lo creò
vò a Nula. Anche Plinio rammentai sues- di sua autorità nel 1234- Urbano IV nel

sidani nel lib. o. ^eW Italia sacrmldì' U 1262 con diploma riportato da Ughelli,
ghelli t.io, p. 164, si tratta del Sessula- eli surrogò con molte lodi il nobile Nico-
nus Episcopalns, e si dice che per le vi la de Morrone canonico di Caserta. Per
cende delle guerre e per l' ingiuria del compromesso il capitolo elesse fr. Eusta-
tempo fu soppressa la cattedra vescovi- chio teologo domenicano, coll'assenso di
le di Suessula, e venne unita al vescova- Martino 1 V,che lo confermò nel i 282 .Nel
to di s. Agaia de' Goti (/'), colonia dei I2q4 s- Celestino V fece anuninislratore

beneventani e contea de'principi di Ue- il cardinal Giovanni Gastroceli {F.) ar-


\ento, da cui la città è lontanai 4 miglia, ci vescovo diBenevento, a beneplacito del-
situata sopra una rupe e quasi dapper- la s. Sede; per cui Bonifacio Vili neh 2C)5
tutto circondata da un torrente: dopo i con diploma plesso Ughelli dichiarò ve-
gotijda'quali prese il cognome, fu domi- scovo IV. Guidone ili s. INIichele francesca-

nala da'Iongobardijda'quali la conquistò no, con magnifico elogio. Avendo il ca-

neli i38 Ruggero re di Sicilia, ed ebbe pitolo eletti lloberto Ferrari arcidiacono
poscia il titolo di ducato. Avendo nell'ar- e Pietro MontedeNovione cappellano re-
ticolo s. Agata de' Goti celebrato suoi i gio,Giovanni XXII nel 3 8 confermò il 1 1

illustri MticoxW^a^n Sisto r [1^ .) e s. Al- primo.Pandolfo del i327consagiò la chie-


fonso £ZeL/g'f/o/v'(/'.)fondatoredella con- sa di S.Francesco; il capitolo designò suc-
gregazione del ss. Redentorei^f .), ora di- cessore l'arcidiacono Giacomo Martoni,
rò degli altri degni di speciale menzione. e Clemente VI confermò nel 344> "»- lo 1

La sede vescovile è antica, Giovanni Xlll di traslato a Caserta nel 3jo,e invece il 1

nel qGc) la dichiarò suiUagunea di Bene- pastore di quella chiesa JNicola di s. Aiu-
SUE SUE 27
bioglopa<sò in questa. Nel 1894 fu rimos- nicano diProcida del 1 663; Giacomo Cir-
so il colpevole fi. Antonio «li Sarno fran- ci di Monreale, già preside di Matelica
cescano, soslituendogli Ijonifrtcio IX il ca- e Foligno, che nel 1 68 r celebrò un rino-
nonico di Gaeta Giacomo l'apa. Al vesco- mato sinodo pubblicalo colle stampe; nel
vo Pietro Gatta nobile napoletano, e per J699 il molto encomiato Filippo Albini
sua istanza, Innocenzo VII dichiarò nul- nobile romano e di Benevento sua patria,
la la peiinuta Hilta delia baronia vesco- e di essa primicerio e vinario capitolare;
vile di Castro Balneolì con altre posses- celebrò nel 1 706 con molta pompa il si-

sioni col conte di s. Agata Carlo, senza il nodo che stampò, grandemente provvi-
con<;enso della s. Sede; indi pe'suoi me- de e migliorò il seminario nel formale e
riti nel 142 3 fa trajferilo a Brindisi. E- nel materiale; arricchì la sagrestia della
giialrnente fu traslafo all'altro arcivesco cattedrale di sagre suppellettili, fu bene-
vato di Antonio bretone nel
Sorrento i\\ fico in altro, zelante e operoso, fu ezian-
i44o- Nel 1494 Piglio Paolo Capobian- dio munifico colla cattedrale^ pose in or-

co decano di sua patria Benevento, assi- dine l'archivio, e per amore alla sua chie-
slentedella cappella pontificia e della ba- sa ricusò quella di Parma. Terminando-
silica Vaticana soltoAlessatidro VI: ilsuc- si con esso sacra la serie dei
r\e\\' Italia

cessoreAlfoiisoCaralla napoletanofn pro- vescovi, la compirò colle Notizie di Ro-


mosso a patriarca d'Antiochia. Il degno ma. Nel 1722 Muzio Gaetano napoleta-
e lodato vescovo Giovanni Guevara na- no; nel (735 Flaminio Danza della dio-
poletano morì nel 556 a nitn^a mangian-
i cesi di Capaccio; a'i4 giugno 762 s. Al- r

do il melone; Giovanni Deroaldo paler- fonso Maria de Liguoro napoletano;a'i 7


mitano tra sialo perciò da Telese fu ni con- luglio I 7750nofrioPLOSsi d'Aversa trasla-
cilio di Trento. Gli successe nel i 5&Q fr. to da Ischia. Vacò la sede dal I 78 5 al 1792
Felice Peretti, poi /Oindi nel 1572 ly/.^/o in cui l'occupò PaoloPozzuolidell'arcidio-
U\ Vincenzo Cisonio domenicano di Ln- Capua. Essendo vacante la sede dal
cesi di

go, dotto e integerrimo. Dopo di Ini e nel 1800, Pio VII colla bolla De utiliorido'
)583 il celebre fr. Feliciano Ningnarda niinicae, de'28 giugno 18 8, riunì la se- 1

domenicano, già di Scala e poi della pa- de vescovile di Acerra a quella di s. A-


tria Como. Quindi nel 588 fr. Evange- I gata (\eGo[\,ae(jiueprincìpaliter,con que-
lista Pelleo <3Ì^orc/Oj genera Le de'conven- sto di doversi intitolar prima la chiesa an-
tnali lodatissimo; come lo fu per dottri- teriore di anzianità d'istituzione, cioè s.

na il successore e correligioso fr. Giulio Agata de' Goti e Acerra unite, come si

Santucci di Monte Filoltraiio deli 593, praticò con altre sedi e leggo ne'regislri
liitli nel I G08 Ettore Diotallevi nobile ri- concistoriali.Il Papa conservò ad ambe-

njinese, benefico colla sua chiesa, acerri- due separatamente la dipendenza metro-
mo difensore della giurisdizione barona- politana, confermando s. Agata de'Goli
le di Castri Ba ineoli e traslalo a Fano. sulfraganeo dell'ai ci vescovo di Beneven-
Fu degno successore nel 1 635 Gio. Ago- to, e Acerra di quello di Napoli, e lo sono
slino Can(Iolfi,già vescovo di Fondi, co- ancora. Innanzi di terminare la serie dei
me propugnatore dell'immunità ecclesia- vescovi di s. Agata de Goti e di Acerra del
stica, che lo fece esidare, e la sua spoglia nostro secolo, in supplenza all'articolo A-
riposa nella cattedi'ale. Di molto zelo con- CERRA, ricorderò quesuoi particolari ve-
tro gli eretici neh 653 fu fr. Domenico scovi più meritevoli di speciale ricordo.
Campanella di Putignaiio e procuratore Acerra, Comes. Agata de' Goti, e l'an-
generale de'carmelitani, perciò da Inno- tica Sitessula, è posta nella provincia ili

cenzo X. premiato col vescovnlo. Lodevo- Terra Lavoro, in riva alClanioosia


di
li furono pure, fi-. Biagio Mazzclla dome- Lagno oAgno, impropriamenledetta Ccr-
28 SUE SUE
ra in ìtaliuno, e da taluni in latino Cer- rigijnel 348 gli successeRanierogik can-
1

rtlurn e Cerenlliia,onde non va confusa tore della cattedrale; indi neh 363 Gio-
né con Cerreto, unito a Teluse con Ali- vanni, il cui coadmtore fi-. Nicola di Na-
fej né con Gerenza j\n latino Geruntia,(X\ poli francescano, amando la vita ritira-
cui riparlai a .Stro.ngoli perchè con f|uc- ta rinunziò a Bonifacio IX. Neh 434 f''-

sla e colla sede (\' Umbrialico, l'u unita a Nicola d'Urbino domenicano, illustre per
a Cariali. Fu città assai forte e munici- dottr'ma e virtù;- neh 497 fi"- Roberto de
pioromano, in premio di sua fedeltà a Noya domenicano, chiaro per
pugliese,
lìoma contro Annibale, che in vendetta pietà e scienza, già di Minervino, poi ar-
d'averla abbandonata gli abitanti, la pre- civescovo Pariensis.^t\i5ii fr. Giovan-
se d'assalto e bruciò, ina risorse da <jue- ni de Vico fu al concilio di Laterano V;
ste e da altre lovine. Uiftirisce l'avv. Ca- cui successe nel i 527 Carlo Ariosti nobi-
stellano nclloiSyvar/i/o geografico slori- le liirrarese, canonico e vicario della ba-
cof)oiilico,c\n:\ napuletanieblieroin »ni- silica Vaticana, dignità che ritenne. A
radi schernire il volgare dialetto, Ungen- questi Ughellidà per successore neh 535
do originario della Cerra il notissimo per- ilcardinal Caraffa [)oi PaololV (piale am-
sonaggio istrionico di Pulcinella; ma gio- ministratore, che dopo 4 ^Qiii l'inunziò;
condo, lepido, faceto, e talvolta senten- però giustamente Lucenzi lo corregge, sia
zioso. Celebrò la sua anticliilà e pregi an- nell'epoca che fu il 1 537 e per due anni,
che li'^\\<À\\nti\V Italia sacra t. G, p. o. 1
6, che nella persona, cioè il cardmal Vm-
Acerraiii Episcopi, ed i suoi annotatori cenzo (Gio. Vincenzo) Caralfa {f^.); in-
Coleti,eLncenzi \\ rpialeavverle non tro- di nel I 53() Gio.l'aolo de Thisds referen-
varsi nel concilio romano del 4<)0) ''^^''^'' dario delle due segnature, e il designato
nalodal'apas. .Simmaco,sottoscnttoCou- successore l^aolo Riccardo d' A versa mo-
cordioi. "vescovo di Acerra,come prete» li prima d'essere consagrato. Invece fu e-
se Ughelli, sibbene Adeodiilo Cerrenus Ictlo neh 555 il virtuoso Gio. Francesco
l'piscopus, cioè di Ceri (/ .) piesso Ro- Severino napoletane; indi nel 56o Gio. 1

ma. Laonde non con Conconlio riporta- Fabrizio Severino napoletano, che si recò
lo peli. "da Ughelli, ma col ?..° bartolo- al concilio di Trento ,
poscia Iraslato a
lomeo, cheneli iji) intervenne al conci- Trivento. Lodatissimi furono , Scipione
lio generale di Lalerano 111, e celebrato della nobile famiglia Salernitana napole-
i\iì l'apa Alessandro ili, dcvesi inco(nin- tana del I 57 r, di somma prudenza e pe-
ciare la serie de' vescovi Acerrani; caden- rizia ne'graviatfarida lui trattali; e il tea-
do nell'indicalo abbaglio pure Comman- tino Marcello .Majorana napoletano, tra-
ville, che lìtlì'IJisloire de long Ics AVe- sfeiito da Crotone, di santa vita, dottissi-
schez, dice erroneamente istitmta la se- mo e versato ne'sagri riti, illustre per ze-
Ccrra o Accrra nel secolo V, di-
tle di lo pasloialciVel 1
597 gli '^» sostituito lai
venendo sulfraganea della metropoli di tro teatino Gio. IJattista del Tulò patri-
Napoli. Indi trovasi notatoli vescovo Ro- zio d' Aversa, insigne vescovo; indi nel
mano, torse (nonaco; poiTeodino mona- i6o3 Giovanni Gorrea nobile spagnuo-
co di IMon te Cassino, intruso neh 2G3 per lo , dotto teologo e pretlicatore ;
poi nel
Manfredi principe di Taranto e invasore i()oG Vincenzo Pagani nobile teatino na-
del regno tli Sicilia, come rilevasi dal di- l)oletano,elo(juenle, scienziato e virtuoso
ploma d'Urbano IV prodotto da Ughelli. frugalissimo; nehG44 '' barnabita Man-
De'successori di Tommaso del i 28G, ri- sueto Merotti milanese, degnissimo ed e-
corderò rpielli più rimarchevoli. Nel 1
344 Fu degno successore
gregio predicatore.
fr. Enrico del IMonte domenica-
sicili;in(), iichGG3 IMacido CaralVa nobile teatino
no e insigne duUunidcU'accadcmia di ViX- uapolclauo; uchGij.ì Carlo Itili nobile
SUE S L l''
29
(revirensejZelanleederutlilissimOjlrasla- 2 3 canonici prebendati, fra i quali il teo-
to a JMonopoli; indi Giuseppe Roderio no- logo e il penitenziere,oltre 3 canonici non
bile napoletano, perito in molte scienze, prebendati, ei4 mansionari. Il capitolo
di felice esperienza, eccellente ed esem- d'Acerra ha 3 dignità, e per la i .^l'arci-
plare pastore. Nell'/tó/Za sacranti termi- prete, 1 5 canonici colle due prebende teo-
na la serie de'vescovi con fr. Benedetto logale e peuilenziale,e6ebdomadari. Am-
de Norie"a d'Oviedo minore osservante bedue hanno altri preti e chierici pel ser-

del 700, e dopo 8 anni di sede vacante


I vizio di vino. Nella i." cattedrale esercita la

col domenicano fr. Giuseppe IM."^ Posita- cura d'anime un prete eletto dal capito-
ni nobile domenicano: la completerò col- lo e approvato dal vescovo, nella 2.' la

le Notizie di Roma. Nel 1725 Domenico funge la dignità dell'arciprete aiutato da


Antonio Biretta di Capua; nel 17616 tra- altro prete: in ambedue vi è ilbattisteiio.

slalo da Monopoli Ciro de Alleiiis napo- Ciascuna ha prossimo l'episcopio. Nella


letano; nel 776 Gennaro Giordano na-
I città di s. Agata de' Goti vi sono due al-
poletano; nel 792 Gio. Leonardo M/ de
I tre chiese parrocchiali col s.fonte, due con-
Fusco domenicano della diocesi di Saler- venti di religiosi, un monastero di mona-
no; nel 798 Orazio Magliola di s. Elpi-
1 che, sodalizi, monte di pietà, e il semina-
dio diocesi d'Aversa. Governava la sua rio. Nella città d'Acerra vi ha un' altra
chiesa, quando Pio VII in perpetuo l'unì chiesa parrocchiale, e^fl^/^jrHae coufrater-
a quella di s. Agata de'Goli, allora come nitates tantum reperiuntur praeter semi-

dissi vacante del suo pastore; onde pel 1 narium. Ogni nuovo vescovo è lassato nei
lo pubblicò le Notizie di Roma, vescovo libri della camera apostolica in fiorini
di Jgala de GotiedAcerva luiite, ben-
s. 2 38, ascendendo la mensa a circa 6000

ché talvolta le medesime iVb //z /e sta m pi- ducali, ma con alcuni pesi. Le due dio-
no prima la chiesa à'Jccrra, come le pre- cesi unite si estendono per quasi 37 mi-
senti. Nel 829 gli successe Emanuele iM.^
1 glia, e contengono più luoghi.
Bellorado già arcivescovo di R.eggio. Per SUFARoSUFASAR. Sede vescovile
sua morte, Gregorio XVI dichiarò suc- della Mauritiana Cesariense, nell'Africa
cessore nel 1834 Taddeo Garzilli di So- occidentale, sotto la metropoli di Giulia
lofra arcidiocesi di Salerno, traslato da Cesarea. Ne furono vescovi Reparato che
]ìojano. Pel suo decesso il regnante Pio fu alla conferenza di Caitagine nel 4' '»
IX nel concistoro lenutoa'20 aprile 849 ; Vittore esiliato nel 484 ^^^ Unnerico re
in Gaeta, preconizzò l'odierno mg.' Fi an- de'vandali, e Romano forse donatista e
cesco Javarone napoletano, trasferito da non cattolico. Moi'celli, Afr. dir. t. i.

Ascoli di Puglia. Nella proposizione con- SLFESoSUFER. Sede vescovile del-


cistoriale pel medesimo si legge seguen-il la Bizacena, nell'Africa occidentale, sotto
te attuale stalo delle due chiese. Ambe- la metropoli d'Adrumeto. Ebhea vesco-
due buoni edifìzi, sono de-
le cattedrali, vi, Privalo che fu nel 255 al concilio di

dicate alla B. Vergine assunta in cielo Cailagine, Massimino intervenuto alla


(quella dis. Agata è basilica, con belle co- conferenza diCartagine nel4 1 i,Eustrazio
lonne di marmo e pavimento con pietre mandalo in esilio dal re de'vandali Un-
di vari colori; quella d'Acerra Ughelli la nerico nel 484 pei" >'0U sottoscrivere l'er-
disse sotto l'invocazionedi s. Michele Ar- ronee proposizioni de'donalisti.Morcelli,
cangelo, ina Coleti lo corresse con dichia- /éjr. dir. t. I.

rare essere sagra all'Assunta). Il capito- SUFETULA oSUFFETULA.Sede


lo di s. Agata si compone di 5 dignità, es- vescovile della Bizacena, nell'Africa occi-
sendo la {.^l'arcidiacono (le altre sono il dentale, della metropoli d'Adrumeto. Si
decano, due primiceri, il tesoriere), con conoscono vescoviPrivozianochclrovos-
i
,

3o SUF SUF
si al conciliodi Cartagine nel255, Giocon- nelle loro diocesi,con quelle funzioni e au-
do donatista che fu alla conferenza diCar- torità a cui essi li abilitano, si;i come loro
tagine nel 4B4d'ordined'Unneiico re dei Coadiutori {F.) con futura Successione
vandali, Presidio cattolico esilialo da tal {/^.),sia semplicemente come loro /ausi-
re per essersi in essa opposto a'douatisli, liari o aiutatori, o per la loro assenza e
Morcelli, Jfr. chr. t. i. impotenza, od a motivo dell'ampiezza del-
SUFFETEoSUFFETO. Luogo d'A- le diocesi e arcidiocesi, e quali loro Fi-
fiica,ove nel 024 fu tenuto un concilio, cegerenti con giurisdizione locale e dele-
Concilium Siiffelanutn. Vi assistè il ce- gata; e notai che alcuni vescovi e arcive-
lebre e dottissimo s. Fulgenzio vescovo scovi, secondo la vastità delle diocesi e ar-
di Ruspa, e per tnotleslia lo fece presie- cidiocesi, di questi ultimi sulìraganei ne
dere dal vescovo Quod vull Deus, che hanno due, tre e anche (juattro, come va-
gli avea contrastata la preminenza nel do dicendo nel descriverle. 3.°De'vescovi
concilio di Junca nella Bizacena e tenuto parimenti m partibus, de'patriarchi e ar-
uell'istesso anno. Diz. de ConcUii. civescovi in partibus, suff'raganei di solo
SCFFRAG Ax^^EO, Suffragancus, Fi- nome, di quelle provincia ecclesiastiche
ce sacra Antisles. IN'onie che dà al Fc si dalle qualiun teujpo dipendevano, non
5rot'oeal tscovato[ì\) comprovincia-
ì avendo su loto giurisdizione tali patriar-
le d'una Provincia ecclesiastica, rispetti- chi e arcivescovi ,
perchè essi stessi doq
vamente all'arcivescovo, primate o pa- ponno esercitarla nelle provincia e anti-
triarca nelle Provincie del quale si trova: che sedi di cui portano il semplice titolo
Suj[frngnncusepiscopnsunoaichicpisco- onordìco , comechè esistenti nelle parti
pò suhduns, si legge nel cap. Pasloralis, degl'infedeli. Negli articoli de'patriarcati
in princ. De Ofjic. or<^/. cap. 1, Deforma earci vescovati riporto i loro sottoposti ve-
compet. in Sexlo, Si dà eziandio al J'c- scovi sulfraganei, anche in parlibusj e ad
scoi^'O in partibus (F.) che estiicha i pon- ogni articolo di sede vescovile residenzia-
tiiìcali, le ordinazioni e talvolta anche la le o di seuìplice onorillco titolo in par-
giuristliziune del vescovo titolare d' una Libus, (\\cQi\\ chi furono e sono sullVaganai;
Diocesi {F.) , al quale lu deputato o lo a IluMA poi riprodussi l'elenco de'vescovi
richiese per aiuto o per farne le veci, an- Esenti (K) e immediatamente soggetti
che se assente nel F escovato {F.). Nel voi. al Papa e alla Sede Apostolica (però a
XV, p. 247 ed altrove Ilei le distinzioni: Si'Ar.NA notai che non [)iù lo sono Leon
l.^De'vescovi sudi aganei, più o meno nu- e Oviedo). Le aunuali Notizie di Roma
merosi, d'un ilIelropolilanOj d'un Prima- pubblicandoli no vero al fubetico delle dio-
te o d'un Patriarca (F.) con giurisdizio- cesi, si legge pure quelle che hanno coa-
i

ne oidinaria, alcuni arcivescovati sempli- diutori con futura successione, isuffiaga-


ci non avendoli, cotne rimarcai nel descri- nei e gli ausiliari, co'titoli in partibus di
verli;essendo tenuti ad intervenire a'Si- cui sono insigniti, e l'epoca incoi li rice-
nodi [F.) provinciali quando gli aduna- verono. 11 Zaccaria ntW Onotnasticon Ri-
no icapi della provincia ecclesiastica, men- tuale, verbo Su/fiaganeus, ecco come lo
tre ne'citati e relativi articoli ragionai del- definisce. Episcopus, Archiepiscopus,seu
le prerogative di
essi sui sulfraganei; on- Metropoiitae obnoxius , ita appellatus
de vocabolo sulfragaueo si vuole pure
il quia ìli ejus electione, caussisqne Coni-
derivato dal darei vescovi il loio sullra- provincialiuni Episcoporuni suffragiuni
gio nel concilio provinciale.^." De'sulfra- fcrebat,illiusque vice/n supplebat. tlodie
ganei vescovi in parlibus, che aiutano i Suff'raganei passini vocantur Titularis
vescovi (come alcuni Fescovi suhurbica- hpiscopi, qui in functionibus pontifica-
li) o arcivescovi, o primati o patriarchi libus Arcliicpiicopij veleiiam Episcopi vi-
S U F SVj F 3 I

re? gentnt. TI IM.'igii, Notizia flc' vocaboli re Ira il T'^escovo suffrnganeo,ei\ il T'e-

cnìcsia siici, veì\)o Coni provinciali^ ,(\\cc: scnvo ausiliare o Ausiliario, Episcopus
''ìLvaW vescovo òitWa meò("^\m^ provincia aux.iliarius, auxilium, a sentimento dei
soggetto ad un melropolilano, cliinmalo canonisti asserenti e confcirmanti: Suffra-
oggi Siijfraganeo, di cui fa menzione s. ganeus dalur Ecclesiae ,ct A uxiliarìs da-
Beiiifirdo ixeWEpist. ^2". Nel vocabolo tur Episcopo, s'intende e chiamasi Snf-
Suffrnganeus, lo dichiara: «^Questo nome fraganeoqnel soggetto, cheilPapa in con-
appresso gli scriltori ecclesiastici in rigo- cistoro con Proposizione concistoriale
re denota il vescovo soggetto aWarcive- [F.) o con breve apostolico, promove ail
scovo o nìctropolilcino. Fti cos'i denomi- una chiesa vescovile in partihus, e lo de-
nalo perchè dava il sufTragioe voto nel- puta (talvolta a istanza e per proposizio-
l'elezione dei suo aici vescovo (o la con- ne del vescovo a cui si dà, previa la pon-
fermavano co'Ioro suffragi), il quale an- tificia approvazione) siiffraganeo d' una

cora concorreva con il suo voto nell'e/e- determinala chiesa, o d'un preciso luogo
zione àe'Fescovi (/ .) della sua provin- di qualche diocesi, affinchè aiuti il vesco-
cia. Al presente questo medesimo notue vo nell'esercizio pastorale. Simile suffra-
abusivamente significa un vescovo titola- ganeo resta tale nella medesima chiesa e
re, il quale esercita le funzioni pontificali luogo, seguila ancora morte del pro-
la

invece deW arcivescovo o vescovo". Chia- prio vescovo residenziale, il di cui Succes-
masi dunque diocesano un vescovo rela- sore[T^.) è obbligato di ritenerlo siuo che
tivamente alla sua propria diocesi ordi- venga trasferito ad altra chiesa, ovverei
naria in rapporto alla sua giurisdizione, cessi di vivere. Non si deve confondere coi

e sulfraganeo nel senso sopraindicato. Tal- suddescritli siiffraganei ordinari e resi-


volta si dà altresì il nome iì\ siijfraganeo, denziali, sottoposti alla giurisdizione dei
Judicìuni, a colui che ha il diritto di pre- tnetropolitanijde'priniali ede'palriarchi,
slare suo suffragio, voto o parere che
il nèco'suffiagaiiei litolari in parlU)US. Au-
dassi ad un'assemblea nella quale si de- siliare \)o\ c\\\i\u\a.%\ quel \esco\o in par-
li liera di qualche cosa, in cui si procede tihus che dal Papa o in concistoro o per
,ì\V Elezione [E.) d'alcuno per una Cari- l)reve viene destinato ad esercitare i pon-
ca, Beneficio l'cclesiaslico (^.), ec. Le 3 ad un prescrit-
tificali, e gli uffici pastorali

dilferentimaniere di dare il suffragio in to vescovo residenziale (anche a sua istan-


una elezione, sono lo scrutinio, il compro- za). I\hji lo questo cessano al detto ausi-
niessoe l'ispirnzionejUìa \o Scrutinio (/'.) liare tutte le facollà concedutegli dalla s.

è il più ordmario, come rxtW Elezione del Sede. Nessun sovrano ha il /«*o padro-
Papa {/ .). Il capitoIoQuù? propler, dice nato di nominare i sulfiaganei, ma i soli

rhe colui che avrà in suo favore la mag- vescovi nelle proj^rie cinese che governa-
gior parte de'suffragi, sarà canonicamen- no, per piivilegi loro accordali da'Papi.
te eletto; ed i canonisti, in dici, cnp., sta- Ciò non pertanto negli ultimi tempi in-

l)iliscono che il maggior numero de'suf- cominciarono i sovrani a fare essi la let-

lìagi si conta per rapporto a quelli che tera di nomina o presentazione al Papa,
hanno il diritto all'elezione, e per rappor- cioè dello stesso soggetto che il vesco\o
to a quelli che assistono. Si fa uso di pal- presenta o propone. Se la chiesa è di no-
leo schede segiete per nianilestare il pro- mina o presentazione regia, nomina pu-
prio suffragio; e colui il (juale ha la mag- re ramuiinistratore, Ecclesiae adnitni-
gior parte de'suffragi, è considerato ave- stralor datus. Ria pel suffiagnueo si sia

re anche la parte più sana. Dell'elezione allanomina del vescovo, ch'è pure la no-
per Sorte, parlai a quell'articolo. mina regia, ed equivale ad un'ap[)rova-
Quanto alla distinzione che si deve fa- zione del disposto del vescovo. 11 Papa e-
32 S U F S U G
samlna meriti del proposto^ gli conferi-
i li. Indi furono regolate le Appellazioni
sce una chiesa tilolnie in partlbus, e lo de'comprovinciali al Primate o alla Sede
f
rleputa in sufTiagnneo. Quanto a'coadiu- y4posloiica {f^ .), contro gli abusi, le vio-

tori con futura successione, che si accor- lenzee lesenlenzede'raelropolitaiii, e tal-


dano con titoli in parlihus per grazia spe- voltaanche dal discusso ne'sinodi provin •
ciale a beneplacito apostolico, benché sia- Anticamente alla consagrazione dei
ciali.

no per diocesi di stati in cui siavi la no- metropolitani dovevano assistere tulli i
mina o presentazione sovrana, nondime- vescovi sulfraganei comprovinciali, e poi
no rpiesta si accenna con l'espressione ne- fu stabilito bastare 3. Alla morte del me-
cedente consensn, perchè è di assoluto di- tropolitano, i vescovi sulfraganei compro-
ritto della s. Sede l'accordare i coadiu- vinciali gli celebravano! Funerali [V.),
tori a'vescovi, e in seguito i titoli onori- e onoratamente accompagnavanoallaó'e-
fici inpartihus, che si accordano dal Pa- pollura {^'.).

pa a petizione di que' vescovi, che attesa SUFFRAGIO, r. Elezione, Scruti-


l'avanzala età o incomodi di salute, non nio, SuFFRAGANEO.
ponno inferamente attendere agli obbli- SUFFRAGIO, Siifragium , ^uxi-
ghi che loro incombono, pe'quali motivi si lium,Expialio. Preghiera che Santi [f^.) i

concedono pure gli ausiliari. Le provviste fmno a Dio, pe'fedeli che ricorrono al-
de'vescovi in partihiis , sulliaganei, ausi- l'intercessioneeflìcacedel lorobenignopa •

liari, o coadiutori degli ordinari diocesa- trocinio. Chiamansi piccoli suliragi dei
ni, si detraggono dalla mensa di questi, santi le Orazioni, le Antifone, i ì'erset-
ed un tempo non erano minori d'annui ti ij!) che s'inseriscono nn' Divini uffìzi
scudi .^oo. Oli antichi CorcpiscopH^Ì .) per la Con{WJemor<7sro/7ede'medesimi san-
orano sacerdoti che esercitavano alcune ti. Sulfragide'vi vi ede'morti sono la Pie-
o la maggior parte delle funzioni vesco- ghiera (/^) che fjnno fedeli vivi o de- i

vili, dalla confermazione in fuor», ne'ca- funti, e le buone opere che loro si appli-
stelli e villaggi ove vescovi non poteva-
i cano: quando l'applicazione è fitta a no-
no andare: erano riguardati come vi- i me e dai ministri della Chiesa, chiaman-
cegerenti, o f icari [/.) de'vescovi, per si suffragi comuni, cownHf/nV7j ma se l'ap-
cui furono detti Vicaridc' vescovi, Coa- plicazioneè fatta da'semplici fedeli, esen-
diutori devescovi ^ f^escavi foranei. Al- zachesiain nomedella C/t/e^^ (/'.), chia-
cuni di loro furono decorati del caratte- mansi suffragi privati o particolari, pri'

re episcopale, e non solo amministrava- vaia. De'sidfragi pe'fedeli Defunti {f\)


no la Confcriìì azione, ma eziandio ordi- ne tratto ne'mollissimi articoli che li ri-
navano sagri 3Jinislri, ed altro a secon-
i guardano, e principalmente a Commemo-
da della Disciplina ecclesiastica delle razione de' FEDELI defunti, INDULGENZA,
chiese ede'Iuoglii. La subordinazione poi Purgatorio, Messa, Elemosina, ed in lut-
de'vescovi siilfraganei comprovinciali ai ti quelli delle pie opere meritorie. In Ro-

luetropolilani, e l'intendenza generale di ma vi ìiY A rei confraternita della B. 1 er-

questi nella loro provincia ecclesiastica, gine del Suffragio [t\\ cui riparlai nel voi.
già trovavasi stabilita nel 3.° secolo,' ed Ll,p. 328), la quale ha per peculiare sco-
il concilio di Nicea I del SaS regolò l'e- po di sulfragare viem maggiormente i fe-

stensione della giurisdizione de'melropo- deli lìlord (F.) colle preghiere, l'elemo-

Titani sui sulTiaganei, anche per contri- sine, i sagriflzi. Inoltre in diverse dioce-

buire o confermare l'elezione de'vescovi, si vi sono sodalizi con tale titolo e pio in-

e farne la consagrazione cogli altri vesco- tendimento.


vi comprovinciali; non che per giudicar SUGDEA o SUCCIDAVA. Sede ve-
le vertenze insorte tra essi coiiiprovincia- scovile della Mesia 2." o Bulgaria, nella
S U I S U L 33
tliocesi di Tracia, sotto la metropoli pri- vantissimi affari. Morì nei 3 i in Vien- 1 r

ma di Nicopoli e poi di ]Marcianopoii,e- na del Delfinato, o in Avignone come vo-


retla ne'primi del secolo IV. Goinman- gliono altri. Trasferito a Laon, fu sepol-
ville dice ch'erale unita la sede di Bulla to nel chiostro del monastero di s. Gio-
Phulla, e nel secolo XII divenne arci- vanni de'benedettini con breve iscrizio-
vescovato onorario. JNe furono vescovi, ne in versi barbari.
Stefano che intervenne nel 325 ali. "con- StJLCl, Sulcis. Sede vescovile e città
cilio generale, Costantino fiori sotto il pa- di Sardegna, ove parlai di sua antichi-
triarca Sissiaiio li, Arsene sedeva in tem- tà e principali avvenimenti, e che fu mu-
po del patriarca Alessio, N. nel patriar- nicipio romano, fabbricata da' cartagine-
cato di Nicola Theoproblet nel 1087, N. si sulla costa dell' isola, nel sito ove è og-
fu al concilio del patriarca Luca Criso- gi il luogo detto Porlo o Palma di Solo,
bergo 58, Teodoro a quello del pa-
nel 1 1 lungi 3o miglia da Cagliari, che Plinio
triarca Giovanni Bec Eusebio si trovò , chiamò Enosis o Pliunbaria , Cluverio
al concilio che condannò Barlaam e A- Melalla, e altri Isola di s. Antioco pel
cindina sotto il patriarca Calisto, Teofa- martirio che vi patì quel santo. La catte-
ne vivea nel {^S5.0rieiischr.t. i,p.i229. drale era d' Iglesias chesuccessea Sulci,
SUISSY Stefano, Cardinale. Nacque sotto l' invocazione di s. Chiara d' Asisi;

nel castello di lai nome, appartenente al in tempo del p. Maltei avea il capitolo
monastero di Laon,o in Parigi secondo composto dell'arciprete, dell' arcidiaco-
altri. Essendo vice-cancelliere guarda- no, di 9 canonici e di altri beneficiati e
sigilli del regno di Francia e arcidiaco- chierici: di poco differisce l'odierno capi-
no di Bruges nella chiesa di Tournay, di tolo. Vi erano i domenicani, i conven-
cui neliSoo una parte del capitolo l'a- tuali, i cappuccini, i gesuiti e le mona-
vea senza effetto eletto vescovo, si trovò che di s. Chiara: tranne i gesuiti, gli altri
presente nel I 3o2 all'assemblea del clero reli"iosi esistono. Il can. Bima nella Se-
di Francia tenutasi in Parigi. Nel i 3o5 rie cronologica dt vescovi di Sardegna,
a'i5 dicembre Clemente V lo creò car- seguendo il p. ^lix\.\.é\, Sardinia sacra p.
dinale prete di s. Ciriaco alle Terme, e 125, Ecclesia Sulcilana, ne tratta nel-
nel 1 3o6 il re Filippo IV gli conferì una la cronologia de'vescovi ò' Iglesias (^.),

pensione di 1000 lire lornesi. Indi il Pa- perchè a questa sede fu unita quella di
pa deputò neli3o7 col cardinal Fre-
lo Sulci, protestando essere malagevole da-
doli a formare il processo a'templari. Nel re la precisa serie de'suoi pastori per man-
1 o col cardinal Brancacci s'interpose,
3 I canza di documenti, essendo dubbiosa la

d'ordine di Clemente Vecon ottimo suc- tradizione di far risalire 1' esistenza del
cesso, tra il re di Francia e l'arcivescovo vescovato di Sulci al i ."secolo della Chie-
di Lione, Ira'quali stava per iscoppiare sa. Ove risiederono i vescovi fra le città

peiicolosa guerra a motivo del dominio di Sulci, Palma, Cornu o altra che fu-
di quella città, e colla sua prudenza e sa- rono distrutte, non si può definire. Sem-
viezza indusse l'arcivescovo, il capitoloe bra verosimile al can. Bima, che dopo la
i cittadini di Lione a mantenere la sta- distruzione di dette popolazioni, abbiano
bilita pace, e a prestare al re il dovuto o- i vescovi fissata la loro sede nell'isola ap-
maggio, Nell'istesso anno il Papa l'inca- partenente a Sulci, chiamata S.Antioco,
ricò di ricevere gli scritti che si produce- e in essa si sono fatte scoperte di fabbri-
vano in favore e coiìlro la memoria il- che: esiste in gran parte delle (nuraghe
lustre di Bonifacio Vili, ed insieme col il castello denon)inato anche al presente
cardinal Brancacci lo spedì alla corte di Castro, ed uu gran tratto di tempio sa-
Parigi per la conclusione di gelosi e rile- gro, tuttora chiamato la chiesa di Selle
VOI , LXXI. ù
- 1

34 SUL SUL
porle. Se questa fosse la calledrale non Ecclesiensi ossia Iglesias, e così restò uni-
vi è documento, e neppure Irovasi a fi»- ta agli arcivescovi di Cagliari, finché Cle-

vote di altra rovinala della di Rosa,che


s. mente XI 1
, colla bolla Universi chn'iiia-
sino dal principio di (jucslo secolo venne hì popii li f de '2'')
^\u^tìoi 'jCì^jBull. lioni.
ridotta incimileiio, e poi dopo forma-
la coni. t.2,p.363: Praevia dismeiììbralio a
zione d'allro canìpo sanlo, in magazzino dioecesi Calaritana ySidàtanae , seii Ec-
del monte frunienlario di pietà. ìi opi- clesiensi dioecesi suus ilernin concediliir
nione che per pieservarsi dall'incursione Antisles, qui ipsius Calaritanae eccle'
de'saraceni, il vescovo e capitolo si tras- siae sii/fraga ne US declaraUir. Ristabili-
ferissero a Tartalias: che sia la chiesa e- ta così la sede vescovile dell'antica Sulci,
dificala per opera de' vescovi, lo indicano col nome della città d'/g/<rs/V75,Cleuiente
le isciizioni, senza peiò accennare la loro XIII dichiarò i.° vescovo Luigi Satta, al

dimora; ma vi sono prove che vi dimorò quale successero que'vescovi cheriporlai


il capitolo, poiché f|iiello slahililosi ad I- a Iglesias, inclusìvamente all'attuale.
glesias statuì nel i 5?. i che annualmente SULIANA oSILVAMA. Sede vcsco-
si dovesse porta reaTarlalias, per celebra- vile della Bizacena, nell'Africa occiden-
re la festa della ss. Yeigine titolare, un tale, sotto la metropoli d'Adrumeto,ed
canonico con sacerdoti capitolari e un sa- Ilaro uno de'suoi vescovi nel 4 i ' mterve
grista,per essere slata loio cattedrale. La nulo alla conferenza di Cartagine, seguì
festa si continua a celebrare con concor- il partito de'donatisti. Morcelli, /^/r. f/<r.

sodipopolo,portandovisi il simulacro del- t. I.

la B. Vergine, che canonici seco condus-


i SULLY Enrico, Cardinale. De'conti
sero nel trasferin)enlo loro ad 1 glesias, di Borbone, nacque in Soliaco nel Ber-
quando Giulio II verso il i5o3 onel 5o4 i ry, chiaro per parentela co'monarchi di
con sua bolla trasferì la sede vescovile di Francia e d'Inghilterra, e abbraccialo l'i-
Sulci ad Iglesias, unendo alla uiensa la stituto cistcrciense, divenne archiman-
parrocchia, e vi fissò la residenza il capi- drita del monastero Callense nella dio-
tolo neh ') I 7. La diocesi si compone di 18 cesi di Senlis. Neil i 83
da Lucio III
fatto
parrocchie, comprese 7 cappellanie dette arcivescovo di Bourges, fu consagrato dal
iitSuiti Sulcisj ed è suffraganea dell'ar- cardinal Crivelli, che divenuto Urbano
civescovo di Cagliari. Riferisce il p. Mal tei, III neli i85 peIi.°lo creò cardinale e le-
che diversi autori credonoche S.Bonifacio gato apostolico d'Aquitania. iVelle lette-

discepolo di Gesù Cristo abbia stabilito re che gli scrisse il Papa lo chiama uomo
per i.° vescovo di Sulci s. Melilo o Meli- prudente, discreto e nobile,non meno per
tene di Cagliari, cui successe s. Antioco, sangueche per virtù. Lo stesso feceio Ce-
poi AymOjindi Alberto; ma essendo dub- lestino III e Innocenzo III, conferman-
bi, i critici vi ripugnano,onde il 1 ."e ceilo dogli il diritto primaziale nella provincia
vescovo che si conosca è Vitale del 484 di Bordeaux, che visitò qual primate di
esilialo da Unnerico re de' vandali; il 2." Aquitania,e alla presenza dell'arcivesco-
Eutalio, ch'ebbe a successori nel 5 1 o Ei- vo di Bordeaux consagrò la calledrale di
legio, nel 53'j Frodonio, e quegli altri ri- Saintes solennemente. Morì in Bourges
portati dal p. Matleiedal can.Bima. Do- nel 1200, e rimase sepolto con brevissi-
po Simone Vargio del 1487. seguita la mo epitalfio nel monastero del suo ordi-
traslazione della sede di Sulci in Iglesias, ne, denominalo il Regioluogo, ov'era sta-
Leone X nel i5i 3 l'unì alla metropolita lo abbate.
Dadi Cagliari quando promosse il vesco- SULLY Simone, Cardinale. ^alo in
vo di SulciGio vanuiPilares a quella chie- Soliaco nelle Gallie, fu eletto co' voti con-
sa, colla ritenzione della sede Sulci tana- cordi di 70 canonici arcivescovo di Bour-
S L L SUL 35
ges, Onorio III gli CDofermò il diiillo di marmi, nonché di splendide suppellettili
primate (Iella provincia di Boi de;in\, es- e utensjli sagri, per mimificenza de' ve-
sendo legato della s. Sede in Francia a scovi e del capitolo. Questo si compone
Filippo 11 per esorlarlo a contribuire coi della dignità dell'arcidiacono, di i 3 ca-
Terra santa.
suoi sussiilii alla guerra di nonici comprese prebende del teologo
le

Nemico implacabile dfgli eretici, die una e del penitenziere, di mansionari e di al-
fiera sconfitta agli albigesi, e assistè in f r i preti e chierici pel servigio di vino. Nel-
Rlompensiei- nel 1226 alla morte di Lui- la cattedrale vi è il battisterio e la cura

gi Vili, che gli raccomandò di far coro- d'anime, e nella città altre 8 chiese par-
nare re il figlio s. Luigi IX, che lasciava rocchiali, non però munite del s.fonte,due
d'i I anni,come incontanente fu esegui- delle quali sono collegiate: l'episcopio è
to in Reims da Giacomo di Dasochi ve- alquanto distante dalla cattedrale, aven-
scovo di Soissons, qua) decano de'vescovi te anch'esso bisogno di ristorameolo. Vi

della provincia, essendo vacante la sede sono 3 conventi di religiosi, 2 monasteri


di Pieims. Meritò che Gregorio IX nel di monache,un conservatorio, diversi so-
1232 Io creasse cardinale prete di s. Ce- dalizi,il seminario, il celebre e ricco ospe-
cilia, dignità in cui visse circa q mesi, poi- dale pe'babtardijpe'mendican ti e per gì 'in-
ché morì nel 2 33,efa sepolto nel coro di
I fermi con chiesa sagra alla ss. Annunziala.
sua metropolitanajCon un elogio in versi Non manca di altri grandiosi edifizi,di co-
barbali, scolpiti sopra latnina di bronzo. piose e limpide fonti, ma sopra tutto rice-
S{JLMOy.\oSOL'SlOy\{Sulmoiìefi). ve vantaggio e lustro dall'attività dell'in-
Città con residenza vescovile del regno dustrioso suo traffico. Sono in gran pregio
delle due Sicilie, nella provincia dell'A- le sue rinomale e squisite contelture, e se
bruzzo Ulteriore Il,capoluogo di distret- ne fa notabile esportazione: ha pure fab-
to e di cantone, distante quasi 8 leghe da liriche di carte, tintorie, concie di pelli e
Chieti er 1 da Aquila, vicino a'Maisi. Gia- altri stabilimenti. Si tengono in ispaziosa
ce in vasta e fertile pianura, in riva al So- piazza mercati frequentatissimi, ed an-
ra il maggiore fra gl'influenti del Pesca- nualmente 4 fiere di 2 giorni per ciascu-
ra, ocome altri dicono è bagnata da due na, la più cospicua essendo quella degli 8
fiumi, e cinta da solide mura tra' monti. e q ottobre. Ubertoso e produttivo n'è il
E' sede d'un tribunale di i.' istanza, d'un territorio, massime di eccellente zalTer.i-
giud ice d'islruzionejpiazza forte d 14. 'clas- no. Vanta non pochi uomini illustri che
se, e assai bene edificata, principalmen- fiorirono in santità di vita, nelle dignità
te dovendosi ricordare la grande e bella ecclesiastiche, nelle scienze e in altro. So-
strada nel centro della città. Superba n'è lo ricorderò che dalla nobilissima fami-
la cattedrale, ma bisognosa di restauri, glia Misliornli uscirono il cardinal Cosi-
secondo l'ultima proposizione concisto- mo poi nel 1404 Innocenzo /^'//(^'.)e
riale, sotto l'invocazione di s. Pamphilio di cui riparlai a Pv0M.4,ì cardinali Giovan-
martire, già suo vescovo, concittadino e ni Migliorati suo nipote e da lui creato,
patrono, ed ivi si venera il suo corpo. Si e Cosimo Migliorali Orsini, ipiale as- il

decanta la sua antichità e risalire la sua sunse il 2.° cognome dalla fimigtia n>a-
prima edificazione al III secolo, avendola terna: Lodovico Migliorati nipotedell'a-
Pio VII dichiarata basilica minore con pa,fu da questi fatto marchese dellail/ir-
grazie e privilegi, mediante il breve la ca. Si gloria ancora d'aveidatoi natali
<!iimmoopostola(us,de'2.5se\.[emhveiSiS, a Publio Nasone Ovidio, 43 anni avanti
Bull. Rom.cont. t.i5, p. 1 18, inconside- l'era nostra, pel suo talento uno de'pri-
razioiiedegl'illuslri pregi della città e del mari autori dell'antichità, e il più sven-
tempio ampliato e decorato di preziosi turato e fecondissimo tie'pueti chesi cu-
1

36 SUL S U L
iioscano, pel suo funesto esilio da Roma do il nome di Celestino F {7^.)A\\o\a pre-
ti'ordined'AugustoaTomi : in mezzo al- gò Roberto a tenergli cotnpagnia,e<jue-
l'indecenza e alla seduzione de'molli suoi sto degno discepolo, gli die una risposta
componimenti,mesce pensieri e sentimen- conforme alle istruzioni cheaveada lui
ti salutari e savi, anzi di sovente dà pre- ricevute: Non mi obbligate a gallarmi con
oetli gravi e onesti; i suoi apologisti vo- voi nelle spine; io sono il compagno del-
gliono notare, che le parti perniciose dei la vostra fuga, non del vostro esaltamen-
suoi poemi si devono riguardare piutto- to. Roberto ottenne d'essere in libertà di

sto come traviamenti d'una immagina- ritornare al suo ritiro. Recatosi il Papa
zione rotta a'piacerijchequal fruito d'un nella città d' A quila,si fece consagra re (an-
deliljerato sistema di morale. Inoltre fu che iS</f/f//V7ro»o,comedicono alcuni) dal
sulnioncse il rinomato poeta Marco Bar- cardinal Ugo Billomi vescovo d'Ostia (a
])ato. A poca distanza della città trovasi tal uopo fallo già da s. Celestino V con-

allefaldedel monte Morone o INIorroiie il sagrare vescovo da Giovanni Gastroceli


celebre monastero e chiesa di s. Spirito, arcivescovo di Benevento, che il Papa a-
fondato nel i 286 da s. Pietro da IMorro- vea crealo vice-cancelliere di s. Chiesa e
iie istitutore de' CV/e5///»(/'.),e riccamen- poi elevòalcardinalalo, come vuole Sar-
te dotato da Carlo 11 d'Angiò re di Sici- nelli) e coronare a'29 agosto, nella sub-
lia, indi dichiarato nel 1 2q3 arci-cenobio urbana chiesa di s. Maria di Collen)ag-
e residenza dell'abbate generale dell'or- giore del suo ordine, ammettendo poi a
dine, che si estinse nelle politiche vicende mensa i cardinali. Distribuì molte cari-
che desolarono i primordi del corrente che a'suoi paesani dell'Abruzzo e di Pu-
secolo. Pietro nel i iSc) si ritirò a far pe- glia, e scelse un laico per segretario. Por-
nitenza nelle grotte del Morrone a ^foga- tatosi in Sulmona, a'g ottobre concesse
le il suo ardore perla vita eremitica econ- al sacerdote francescano fi. Francesco da
lemplativa, tra gli esercizi della piìi mi- Api, la singolare facoltà di conferire gli
rabile pietà, e perciò in ispecial modo fa- ordini ojinori a s. Lodovico poi vescovo
Toritode'celestidoni. Dopo 5 anni essen- di Tolosa, figlio di Carlo II, e di cui parlai
dostatoatterrato il bosco che cingeva nel anche a Suddiacono. Coiisagrò la cliicsa
detlomonte la sua angusta cella, nel 1 25 di s. Spirilo, fra il tripudio e gli applausi
passò a soggiornare nel monte di Majella de' sulmonesi. Inesperto nelle leggi del
non lungi da Sulmona, dove istituì il suo buon governo di s. Chiesa, inlluenziilo da
ordine, approvalo poi da Gregorio X. Di- Carlo II, con una curia che abusava di
screpanti i cardinali ne'pareri per dare il sua semplicità, ed cardinali malcootenli,i

successore a Nicolò IV, dopo 2 y mesi e 2 s. Celestino V vedendosi raggiralo,sospi-


giorni di sede vacante, a'5 luglio 1294, rando la sua anteriore tranquilla e dol-
tratti dalla fama delle angeliche virili e cissima solitudine, venne alla clamorosa
santità di Pietro di Morrone, lo elessero e inaudita risoluzione della solenne Hi-
in sommo Pontefice. Nella sua profonda niinzia del pontificato [/'.), che eilcttuò
umilia prima sorpreso e sbalordito, poi a'i3dicembre in Napoli. Così die al mon-
addolorato di non vedere accolta la sua do un esempio strepitoso della più pro-
forma ripugnanza in accettare il ponti- fonda umilia; atto di abdicazione da tut-
ficato, fuggi da IMajella col suo discepolo tiaminiralo,ma da niuno imitalo, tranne
Kobeito; ma lenutogli dietro e per lepre- quelle eccezioni che riportai nel citato ar-
ghiere di Callo li e di suo figlio Andrea ticolo.Tale rara virtù lo preservò tlai
111 pretendente corona d'Ungheria,
alla pericoli che accompagnano gli eminenti
come del sagro collegio, renitente e con onori, e lo fece uscire santamente trion-
pena accettò il supremo onore, assuuieu- faulce villorioso da tulli i gravi iuciam-
SUL SUL 37
pi che s'incontrano nella sublime digni- stizierato si amministrò in Sulmona. Ma
tà, da lui con tanta modestia e serenità nel secolo XV Alfonso V re d'Aragona,
di portamento rassegnatala quale gran- e di Napoli e Sicilia , per togliere le liti

dezza d'animo fu dal Petrarca qualilicata che insorgevano nella vasta regione, la
affatto divina. Parli segretamente Pie- ridusse in due parti, cioè in Abruzzo Ci'
tro di Morrone da Napoli, perSulmona, tra o Citeriore, di cui è metropoli Chieti,
onde chiudersi presso il monte di Morro- di cjua dal fiume Pescara, ed iti Abruzzo
iie,nelsuo monastero di «.Spirito, ove spe- Ultra o Ulteriore II di là da detto fiume,

rava passare tranquillamente i suoi gior- di cui è capo Aquila, dicendosi II quan-
ni assorto nella preghiera. Ma visitato ivi do fu diviso col paese di Abruzzo Ulte-
d'ogni parte, poiché molti tenevano per riore I,di cui è capo Teramo. Inoltre l'A-
nulla l'elezione del successore Bonifacio bruzzo dalla natura fu diviso in parte al-
/^///, questi ad evitare uno scompiglio o ta e in parte bassa: l'alta essendo piti ri-
scisma nella Chiesa, e che fomentavano i gida e nevosa, comechè circondata d'al-
potenti suoi nemici, lo rilegò nella rocca lissi(ni monti, però con pascoli famosi; la
di Fumone, ove santamente spirò dicen- bassa generalmente ha il clima piti dol-
do: Ogni spìrito lodi il Signore. ce e tempeiato. La contea di Celano (co-
Sulmona, Sulnio, si pregia di remota me Sora, Arpino, l'Abruzzo, i Marsi, sog-
origine, ed Ovidio che ne'suoi versi eter- getta al dominio temporale della s. Sede,
nò il nome di questo luogo natale, ne at- come ripetei a Sovranità) essendo domi-
tribuisce la fondazione a Solimoo Solemo nata dal conte lUiggierone, questi si ri-

frigio e contubernale e uno de'compngni bellò al suddetto Alfonso V, per aderire


di Enea; altri a certi illirii. Fu città illu- alla fjzione tiel pretendente del reame di
stre, metropoli e capo de' popoli peligni, Napoli Renato d'Angiò. Vinto e sconfit-
ch'ebbero parte nelle guerresche imprese to dai regi e confiscata la contea, Ilug-
co' Sanniliy come
pureCorsignani
attesta gierone bandito dal regno, nel i4t^i si u-
nella Reggia 3Iarsicana; po\chè non v'ha ni a Giacomo Fortebracci, detto Piccini-
antico scrittore che non l'abbia nomina- no dalla st.Ttura del suo piccolo corpo, a-
ta, e diversi ne ricorda l'Ughelli, Italia derente degli angioni francesi; per cui sli-

sacra 1. i358: T^'ah'enses et Salino-


1, p. molalo Giacomo dal conte cospirò poi al-
nenses Episcopi. Sotto romani patì mol- i l'eslerminio de'Marsi e del contado Ce-
to per le discoidie civili, prima tra IMario lanese, distruggendo eziandio le altre cit-
e Siila, poi tra Cesare e Pompeo. I longo- tà degli Abruzzi. In seguilo Giacomo di-
bardi la dominarono e vi costituirono un strusse ancora le confinanti castella, ro-
gastaldato, comune a'popoli di Teramo, vinò molte terre di Sulmona e le campa-
di Penna e di altri dell'Abruzzo. Saccheij- gne de' ÌMarsi, e s'insignorì di Sidmona
giata da'saraceni e altri barbari, si rialzò stessa. IMa Ferdinando I, successore del
più fiorente sotto normanni, dopo varie
i suo padie Alfonso, preso Piccinino, lo fe-
vicissitudini. Sulmona col suo territorio ce morire e ricuperò Sulmona. Nel 1496
divenne contea, e fu posseduta da'grao con diploma dato in Castelniiovo di Na-
conti de'Marsi, conti anche di Valve nel poli, il re Federico II d'Aragona conces-
Principato Citeriore. Incorporata Sulmo- se a Sulmona e TagUacozzo il privilegio
na al regno di Sicilia, ne segui i destini di baitele moneta. Di vernilo Carlo V im-
e le vicende politiche. Nell'impero di Fe- peratore re delle due Sicilie, con titolo di
derico II e nel secoloXIII, tutto l'Abruz- pruioipato donò Sulmona a Carlo Laiio-
zo in cui si contengono i Marsi (de'quali ia suo vicerèdi Napoli. Dipoi nel ponti-

riparlai in molli luoghi, come a Pescina), ficato di Paolo V deli6o5, il redi Spa-
una sola provincia comprese, ed il suo giù- gna Filippo HI, a istanza di tal Papa di-
38 SUL SUL
chiaiò grande diSpagii.» econcesseil pnn- gnore a'28 aprile, e Sulmona che nella
cipato (li SulinoiKi al suo nipote d. IMar- cattedrale ne venera il corpo celebra la
c'Anlonio Borghese, figlio del liatello d. sua festa. Indi Gradesco Valvenseni re-
Gio. Battista castellano di Castels. Ange- xil ecclesia. Vadeperto o Valperto visse
lo: tuttora i principi Borghese poifano il nel pontificato d'Adriano I del 777.; poi
titolo di principi di Sulmona. Pe'lerre- Ha venno; quindi Arnolfo deir843 secon-
moti del 7o3 61776, Sulmona come A-
I do Baronio, ma in un monumento del-
quila restò diroccata, indi a poco a poco la chiesa di Valve si dice intruso, poiché

fu riedificata nelle parti abhalluledaquel circa 1*873 T^alvensein ecclesiarn iin-a'


terribile disastro. Successivamente segui sii, econ epitaffio fu tumulato nella chie-
Suhnona gli avvenimenti del regno di Nu' sa di s. Alessandro I Papa in Sulmona.
jwli in cui è coinpresa, e il Di l*ielro uè Dopo Opilarmo, segue Grimoaldo del
scrisse le flletnorie sloriche della città di f)68 cpiscopus episcopio s. Felini, titola-
Sulmona, Napoli i8o4- re della cattedrale di Valve, e vivea nel
La sede vescovile essendo slata poi u- 9()3. Teodolfo o Tidolfo del i o 1 5, lue
nita, aef/ne principaliler, con quella di CasleUtnii de Populi, ut appellaiit, eX'
J"alve{^y.), e tuttora lo sono e immedia- truxit, ad honorem et revtrentiani s. Pe*
tamente soggette alla s. Sede, l'Ughelli lini. Popoli, Poperum, è un grosso bor-
liportò la serie de' vescovi d'aiid)edue in go o città lungi 4 leghe da Sulmona, e
una medesima cronologia ; laonde nel nella sua provincia, al confluente del Se-
riprodurla rimarcherò quelli denon)ina- ra e del Pescara, capoluogo di cantone,
li espressamente di Sulmona o di Val- con conventi di religiosi estabilimenti pii.
ve. Commanville,//£^/o/re de loiis les E- Nel oSoTransarico o Tiansano, ovvero
I

veschez, dice erette le due sedi vescovili Transono, Tcui successe Sua villo in tem-
nel secolo V, chiama Sulmona esente, e po di Papa s. Leone X del 049, che fu 1 1

che ad essa si unì Valve, ma le pone tra potente nell'opere e nel sermone, e se ne
le sudraganee della metr()[>oli di Chieti, fa menzione un documento della chie-
in
cioè come esistenti nella sua provincia sa di Valve. Nel io 54 s. Leone I\ colia
ecclesiastica, non essendo dipendenti da bolla £V.«i/tiief7J«r, pubblicata da Ughel-
quella metropolitana. Peli."Ughelli re- li, creò vescovo di Valve Domenico mo-

gistra Palladio cpiscopus Sitlinonensis^ naco beneilettino, e de[)lorando le deso-


memoria trovasi
la cui illustre nel sinodo lazioni fatte a quella chiesa, ne garantì
romano da Papa s. Simmaco celebralo a lui e successori l'integrità, con dichia-
nel499J P^'
"^-^ Foilunalo l^ali'ensis e- rarne i confilli, e l'appartenenze della cat-
piscopus, che intervenne nel 5o3 al sino- tedrale di s. Pelino di Valve, e parimenti
do romano di detto Papa. Per quasi 3 se- di quella di s. Panfilio di Sulmona, colle
coli s'ignorano vescovi di Sulmona, non
i altie chiese, cappelle, diritti e possessio-
meno che di Valve. Lucenzi annotatore ni, fulminando l'anatema a chi le inva-
d'CJghclli, rigettando Clarenzio (piale ve- desse; sottomettendo il vescovo alla spe-
scovo Dalnensis o di Bagnorea interve- ciale protezione della s.Sede, ed esortan-
nuto nel concilio del G80 di Papa s. A- dolo a non permettere che le cause dei
gatone, giustairrente sostituisce Benedet- chierici fo »cro giudicate da'secolari.L'U-
to Valvensis che fu a (juel sinodo. Cor- ghelli ci die pure l'atto col quale al ve-
regge pure l'Ughelli nelseguente s. Pan- scovo Domenico, a'canonici.e all'episco-
filio fatto/'<7/i'f/m.v episcopus CM'CA ÌI706 patodi s. Pelino esistente nell'antica Cor-
da Papa s. Sergio I, il quale già era mor- finio, e di s. Panfilio della città di Sul-
to nel 701; chiaro per la carità co'pove- mona, donarono possessioni e le chiese di
ri e illustre per miracoli, dormi nel Si- s. Maria e di s. Felice, Ardemano e Dra-
SUL SUL 39
gone ciltailÌDÌ di Sulmona eubitaiili del Alessandro dello stesso contado colla chic"
contado \ aì^en-ie^ per reder/iptionem, re- sa di s. Rocco della città di Sulmona. Mor-
mediurna uè salutisanitiiae nosliae de il- to neh i68Siginulfo, i due capitoli con-
Ha nostris consorlis, obbligandogli ere- vennero con rogito riprodotto da Ughel-
di a somministrare de auro nionelato li- li, e sottoscritto dal preposto, dal deciino
hrasZo. Gli successe neh 071 Giovanni e da 4 canonici nella chiesa di s. Pelino,
1

abbate cassi nese di s. Clemente, f^alveu' di riconoscereilgius di nominare e postu-


sis seu s. Peliiii episcopus, prudente e co- lare al Papa il vescovo, anche nel capito-
spicuo in religione, ma visse circa 3o me- lo di s. Panfilio, ciò che con liti gli avea
si. Nel 1 074 Trasmondo abbate di s. Ma- contrastato quello di s. Pelino; laonde!

ria di Trenicbe, figlio d' Oderisio conte due designarono Oderisio per ve-
capitoli
de'Marsi, al quale Giovanni di Valve a- scovo di Valve, che Papa Alessandro III
bitante diSulmooa donò nel 1 078 de'be- riconobbe, einterveuneal suoconcilio di
ni al vescovato di s. Pelino: si dimise nel Laterano III: indi seguironoquelle dona-
1080, e s. Gregorio VII scrisse un'esor- zioni al vescovatodi s. Panfilio, che si leg-

tatoria a tutti gli abitanti del vescovato gono in Ughelli. Neh 200 Guglielmo fu
di Valve. Nel 1081 Giovanni Peccatore, confermato da Papa Innocenzo III, e coi
cbe restaurò la cattedrale di s. Pelino; nel canonici donò de'beni a Sante di Cucul-
I 102 altro Giovanni che sostenne una li- io, con l'annuo censo dita denari nella

te cogli abitanti di Popoli, a difesa de'di- festa dis. Panfilio e le decime. Anche que-
ritti di sua chiesa. Verso e avanti il i i o4 sto, co'seguenti documenti riportaUghel-
Valtero, al quale pel vescovato di s. Pe- li. Neh 206 i capitoli di s. Panfilio e di s.

lino e di s. Panfilio fu donata la chiesa Pelino elessero 3 soggetti al vescovatodi


di Maria de Carbonibus. Nel
s. o4Gual- i 1 Valve, i quali avendo rinunziato, conven-
terio consagratoda Papa Pasqu.de II, ed nero per C. suddiacono apostolico, che
aggiunse al vescovato s. Populi ecclesia: Innocenzo III colla lettera f^enieutes, di-

fece l'mvenzione del corpo di s. Pelino, retta a' canonici di s. Pelino di Valve e

e lo ripose nella nuova cattedrale di Val- di s. Sulmona, dichiarò non


Panfilio di
ve, nel pontificato di Calisto II. Il capito- potere confermare per avere 2 5 anni, oc-
lo aventlo eletto Oddo, Papa Innocenzo correndone 3o ; laonde eleggessero altro
II nel i 1 38 lo confermò. Giraldo Salino- iììfra niensent,\[ che non avendo esegui-
nensent episcopalum adleiusesla canoni- to, il Papa di pienaautorità neh 207 scel-

cis s.Pelini,sanclique Pamphili r.t\i (4o, se Oddone o Ottone suo suddiacono e cap-
fu riconosciuto da detto Papa; a suo tem- pellano, e siccome canonici di Sulmona
i

po Giovanni abbate di Volturno, con do- mostrarono coulrarietà,scrisse loro l'am-


cumento presso Ughelli, donò neh i4^ monitoria Si secunduni rigoreni. A tem-
la chiesa di s. Maria di Valve al vesco- po di questo vescovo, neh 220 PapaO-
vato di s. Pelino e di s. Panfilio. Eletto norio III confermò il capitolo di 12 ca-
neh i44dal capitolo in vescovodi Valve nonici e del prepostodis. Panfilio di Sul-
Sigiuulfo, loriconobbe Papa Eugenio III: mona, dirigendo loro la lettera Cam ano-
neh 164 di consenso de'canonici die in bis petitur. Insorta poi dilTerenza e que-
feudo a Sebaslia e suoi figli abitanti iu stione tra i due capitoli sull'elezione del
Sulmona de'beni esistenti iu Corfinio, e vescovOj nel i 224 Onorio III ne commi-
del vescovato di s. Pelino e di s. Panfilio, se la composizione al vescovo di Furco-

con alto presso Ughelli. Di più neh 160 nio colla lettera Sua nol>i'>. Indi il vesco-
01 167 Pernaldo del contado di Valve do- vo Oddone cou diploma assolse dalla sco-
nò al vescovato di s. Panfilio la chiesa di munica Burello milite d'Aversa, per es
s. Andrea, facendo il simile Gervasio e sersi approprialo quanto appa itene va A
4o SUL SUL
la chiesa di Sulmona, previa restituzio- beneventano (e nel settembre lo creò car-
ne. Nel 1208 Gregorio vescovo di Chitti dinale), come chiama Sarnelli,e cardi-
lo

a' 29 settembre consagrò la chiesa di s. nale del litolodi 8. Croce in Gerusalem-


Panfilio soggetta alias. Sede, ed esiste do- me, nelle Memorie degli arci\>e'>covi di

cumento. Il vescovo di Valve e Sulmo- Benevento, p. 1 17, ma del titolo di s. Mar-


na rs'icola nel 1232 co'canonici donò con cello, poiché [""accurato Besozzi nella Sto-
atto e condizioni la chiesa di s. Maria de ria della basilica di s. Croce in Geni-
Carbonis al monastero cistercieuse di Ca- saleninie, a p. i 08 riferisce che dal 2 16 1

sa Nova della diocesi di Penne. Dopo il al I 299 non si trovano titolari. Bensì Sar-
vescovo Giacomo vacò la sede nel i 25o, nelli corresse quelli che prelesero il car-

ed i capitoli di s. Panfilio e di s. Pelino dinalPietro arcivescovo di Benevento che


elessero nel r 25 1 fr. Giacomo di Sulmo- noi fu mai (ad onta che per tale lo vuo-
na francescano, che post(dato con atto a le il Vipera), econfuiidendolo con Caslro-
Papa Innocenzo IV fu confermato. Nel celiche lo era e da s. Celestino V crea-
1252 Innocenzo IV colla huWu /4posto- tocardinaledopola morte diPielro, men-
licae digìiitatis , Cito \C'^coso Giacouio di tre stava per partire dall' Aquila (o in
Penne monaco di Casa Nova, virtuoso e Teano come sostiene Cardellu nelle Me-
dotto, il quale fu benefico pastore, impe- morie storiche de' cardinali), e perciò non
rocché colla sua prudenza neh 254 per- vero che fu tra gli elettori di Bonifacio V III;
venne a persuadere l'unione perpetua dei anzi per gratitudine a s. Celestino V l'ar-

due capitoli di s. Panfilio e di s. Pelino civescovo Gastroceli donò a' celestini la

in im corpo solo nell'elezione tlel vesco- chiesa di s. Caterina di Benevento e la do-


vo, convenzione che riporta Ughelli e il tò. Inoltre si dice da Cardella il cardinal
vescovoconfcrmònel 256, 1 in uno al pre- Aquila o Aquilano essere stalo abbate
a' 8 canonici. Morì
posto e 1 il degno pre- benedettino cassinese di s. Sofia di Bene-
lato nel 1263, lodalissimo per sanlilà e vento, e che nel cardinalato appena vis-
zelo. Nello stesso anno Urbano IV elesse se un mese. L'Ughelli scrive del vescova-
fr. Giacomo d'Orvieto domenicano, rac- to di Valve conlcrilo al cardinal Pietro,
comandalo dal capitolo e proposto (li Val- liane ccclesiam nonduni consecratus di'
ve; ma dilapidando i beni delle chiese di misil, che morì