Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE
STORICO-ECCLESIASTICA
DA S. PIETRO SINO AI NOSTRI GIORNI
SPECIALMENTE INTORNO
AI PRINCIPALI SAirri, BEATI, MARTIRI, PADRI, AI SOMMI PONTEFICI, CARDINALI
E PIÙ CELEBRI SCRITTORI ECCLESIASTICI, AI VARII GRADI DELLA GERARCHIA
DELLA CHIESA CATTOLICA, ALLE CITTA PATRIARCALI, ARCIVESCOVILI E
VESCOVILI, AGLI SCISMI, ALLE ERESIE, AI COHCILII, ALLE FESTE PIÙ SOLENNI,
AI RITI, ALLE CERIMONIE SACRE, ALLE CAPPELLE PAPALI, CARDINALIZIE E
PRELATIZIE, AGLI ORDINI RELIGIOSI, MILITARI, EQUESTRI ED OSPITALIERI, NO!f
CHE ALLA CORTE E CURIA ROMANA ED ALLA FAMIGLIA PONTIFICIA, EC. EC. EC.
COMPILAZIONE
VOL. LVI.
IN VENEZIA
DALLA TIPOGRAFIA EMILIANA
MDCCCLII.
DIZIONARIO
DI ERUDIZIOx\E
ST OR CO -ECCLESI ASTICA
I
PRO PRO
rROTONOTARI APOSTOLICI, la rius, con voce greco-latina fu dello il
numero e dagli emolumenti che parteci- cava esaminare lettori della chiesa, scri-
i
tizio di primo rango, tanto celebre per la schiavi, non che scriveva le lettere e man-
sua antichità , come per le distinte pre- dava gli ordini del patriarca agli altri pa-
minenze e rare prerogative di cui venne triarchi, agli arcivescovi ed ai vescovi che
fi-egiato in ogni tempo. 2.^ I protonotari riconoscevano la sua autorità. Io che ri-
stre collegio, né godono veruno emolu- a tempo di Carlo Magno, quello che pri-
mento, bensì posseggono tutti i privilegi mo era tra'notari della chiesa, appella-
de'partecipanti, tranne alcuni particolari vasi Arcinotaro o Protonotaro. Marini
propri del collegio, essendo chiamati ad negli Archiatri, famenzione del Protono-
instar partecipantium, cioè a gu\sa e simi- /ano delia curia Capitolina, ch'era nomi-
litudine de'partecipanti. 3.^1 protonotari nato dal Papa. Dipoi il protouotarato ca-
apostolici titolari o di onore, differiscono pitolino, ossia delia civica magistratura
dagli altri protonotari che sono veri pre- romana, venne dai Papi attribuito al
lati, ed essi non lo sono, anche nell'abito Senatore di Roma, il quale Io faceva e-
prelatizio che è nero, mentre i nominati sercitare mediante corrisposta da un no-
l'hanno paonazzo. I notari furono così taro del suo tribunale, che perciò pren-
detti perchè in origine servivansi delle deva il nomedii.° notaro protonotaro,
abbreviature o sieno note per scrivere ve- e durò finché nell'ottobre 1847 '"'^ eoa
locemente, quindi Protonotaro, Prolono» detta curia soppresso, quando il regnante
4 PRO PUÒ
Pio IX ristabilì il Municipio romano. daduto il somigliante nelle altre classi del-
Nel 83 1 si slam pò in Roma Statala ven.
1 : la prelatura. Veramente, avendo esami-
Collega dd. Notarioruni Curiae Capi- nato detta Promozione (f^.), trovai che
tolinae eorumqiie facullas et privilegia. IO propriamente non aveano altra qua-
Air articolo Notaro, come di quello che lifica, anzi Cesi era pure reggente nellii
scrive e nota le cose e gli atti pubbli- cancelleria. Noterò ancora, che Alessan -
ci, parlai meglio delle sue diverse eti- dro Vili nel suo breve pontificato creò
mologie, denomÌDi)zioni e modi di scri- 1 4 cardinali in 3 promozioni; nella i." il
vere; rilevando ancora l'antichità e im- proprio pronipote senza essere investito
portanza del nobile e grave officio, il qua- di alcuna carica; nella -2.' di i cardinali i
a questi gradi quelli che li meritavano un affine senza carica. Si disse, che tanti
pei servigi resi alla stessa chiesa, narran- chierici di camera promossi in breve tem-
do altresì a chi in progresso di tempo fa po, ebbe per fine di fare introitare alla
dato il privilegio di crearli e come ne ve- camera buona somma di denaro, essen-
nivano investiti. Fu sempre in tanta esti- do allora uffizi venali e Placabili (f^.), Olì'
mazione e singolare pregio il grado di prò- de il successore Innocenzo XII ne abolì
tonotario apostolico, anche come dignità la vendita. Marchesi,oltre l'antipapa Cle-
della chiesa,che nella gerarchia della pre- mente VII, riporta i seguenti Papi stati
latura, dopo i vescovi è il più onorevole protonotari apostolici. Adriano l,cioèno-
e distinto; ondei Papi volendo levare al taro apostolico regionario,BonifacioVIII,
cardinalato senza precedente carriera pre- Gregorio XI, Bonifacio IX, Giovanni
latizia i propri nipoti (come per l'ultimo XXIII, Martino V, Eugenio IV, Paolo
fece Clemente XII), ed i figli o parenti di II, Pio IH, Leone X, Paolo III, Marcello
sovrani o grandi principi, ovvero qualche li, Pio IV, Paolo V, Urbano VIII, In-
serva di due poc'anzi entrati nell'ordine revoli incombenzee preminenze, quali uf-
episcopale e riportandone i nomi,coiros- fiziali del sagvo PalazzoLateranense{P^.),
servazione, che forse non si leggerà ac- piiaieggiaodo tra gli uffizi palatini quelli
-
PRO PRO 5
del primicerio, e del seconcliceno, il qua- «cri vere con note, si frammischiavano tra
le essendo custode de'sagri scrigni o Ar- gli altri spettatori de' giudizi, e con gran-
chivio della s. Sede (F.), divenne anco- dissima celerità quanto ai martiri acca-
ra Bibliotecario di s. Chiesa (F.). Nei deva, extra cancellos obduclo velo scri-
medesimi articoli dichiarai, che a sì co- vevano, e poi con bel carattere lo rico-
spicui notari nel secolo XIV successe- piavano per uso delle chiese. Si chiama-
ro i protonolari apostolici per consen- vano Exceptores e pare che V Ecceltora-
so de* tanti scrittori che vanta il colle- to fosse il 1
.°
grado nel chiericato. Indi
gio de' Protonolari apostolici di nume- Papa s. Antero per ricercare con diligen-
ro fisso, ad instar de' quali i Papi isti- za e riporre negli archivi delle chiese gli
tuirono i soprannumerari; indi istituiro- atti de'marliri, che i notarr raccoglieva-
no ancora gli onorari o titolari, e quel- no con somma fedeltà, patì il marlirio
li vacabili, de'quali lutti infine ne darò Fabiano, il quale
nel 2 38. Gli successe s.
gioni ecclesiastiche, perchè reputando ne- vessero gli atti distesamente e non con
cessaria e utile la compilazione degli atti iscrittura accorciata e abbreviature co-
àe" Martiri (V.)^ per eccitare i fedeli a me solevano fare, donde ebbero princi-
seguirne l'eroico esempio, a ciascuna po- pio i Martirologi [F.), e quindi li depo-
se un nolaro, che perciò si chiamò nota- nessero nello sciinio santo o archivio, del
vo regionario j per raccoglierli, sceglien- quale divennero custodi con altri mini-
do a questo geloso uffizio persone di pro- stri notari, ma detti scrinari, che più tar-
vala integrità, diligenza e fedeltà, deno- di furono I 2, e poi essendosi aumentati,
minandosi il loro capo Priniicero, quan- verso il secolo IX ebbero a capo il Pro-
do formarono collegio o scuola (Zaccaria toscrinario[F.). In questo archi vio o seri
ritiene che nel 544 8'^ fosse formata). A nio ben presto si formò un prezioso te-
questi ordinò scrivere con pubblica fede soro e miniera inesausta della chiesa, per-
le genuine gesta de'primi gloriosi cara- chè eziandio vi si posero gli atti de'con-
pioni del cristianesimo, le loro azioni più cilii, l'epistole indirizzateai Papi, e le co-
eroiche, la specie de'supplizi, la qualità pie di quelle che essi scrivevano per re-
delle morti, luogo del martirio,
il il sito gola di fede e di disciplina ecclesiastica.
del sepolcro o catacombe, acciò per la fu- Cessate le persecuzioni della chiesa, e per-
ria delle Persecuzioni [P^.) non se ne per- ciò l'occasione di scrivere le passioni dei
desse la memoria, e per la varietà e vi- martiri, s. Giulio I del 336 diede ai notari
cende de'tempi non se ne confondessero regionari nuove incombenze e pubblica
le testimonianze sincere, ondePiazza chia- autorità in servigio della s. Sede e dei Pa-
mò i notari regionari, primogeniti pre- pi, e per le cause degli ecclesiastici, doven-
lati della chiesa universale, DeWEusevo- do scriverne, registrarne e conservarne i
logio romano trai. 5, cap. 26: Del col- documenti, le ordinazioni e lelettere pon-
legio de'protonotari apostolici. Zaccaria, tificie, e tener conto di tutto quanto spet-
Disseri. t. I , dissert. 9, Sopra i notai tava alla chiesa romana; essendo in se-
ecclesiastici , citando Zornio : De nota- guito impiegati in gravissimi affari, nel
rionini in prima ecclesia iisu, crede che governo Ae. Patrimoni della s. Sede (^'.),
s. Clemente I scegliesse i
7 notari regiona- e spediti legati e nunzi della medesima
ri da que'uolari cristiani che periti nello in diverse regioni. Anche questa istitu-
6 PRO PRO
zionedeifa chiesa romana, fu imitala dal- dell'827 prolonotariì patriarchio Late-
le altre chiese d'oriente e d'occidente, le ranensij Melchisedech del go5, protone-
quali talvolta fecero da essi correggere i tarlis. Sedis aposlolìcae: di più dice Gal-
liri, come di quelli proconsolari o presi- decano dell'antico collegio de'nolari re-
diali, di cui trattai anche a Provincia par- gionari, e sembra che ci di venisse per an-
landode'proconsoli, dicendo legali gli at- zianità; e Nardi, De'parrochi t. 2,p. 2o4,
ti scritti dai notari gentili e perchè. la celebrando i protonotari apostolici, ritie-
seguito dai notari regionari derivò la ne che da' primi tempi della Chiesa, dac-
Cancellerìa apostolica [F.), della quale ché cominciaronoaservivla,con serienon
fanno parte tuttora protonotaridi nu- i interrotta tuttora fioriscano. Riganti, De
mero, essendo notaro della s. Sede e del protonotarii 22, n." 97, Protonotarii,
p.
sagro Concistoro il cardinal Fice- Can- idest, primi notarli, seu principes /iota-
celliere. Nel più volte citato articolo Pri- riorum, Jiierunt appellati. A p. 2.5, n.°
micerio DELLA s. Sede, narrai ch'egli col 128 aggiunge che compete loro il titolo
secondicerio e coi notari regionari inter- di Magistri, e scrivendoInnocenzo III
veniva alle elezioni de' Papi, ed a tutte a Massimo notaro, lo chiamò Magistro
le funzioni che celebravano pubbliche e Maximo notario nostro.
palatine. Di più, che il primicerio ne'pri- Dopo il lungo e funesto scisma, deri-
mi secoli fece parie del sagro triumvira- vato dalla lunga assenza de'Papi da Ro-
to che governava la Chiesa in sede va- ma che soggiornarono in Avignone, elet-
cante, nell'assenza del Papa, e finché il to Martino V nel i4'7 «'idonò la pace
nuovo eletto non era ordinato, come ca- alla Chiesa e riordinò gli uffici della cu-
po delle dignità palatine, avendo pure ria romana. Quindi colla hoWa In Apò-
luogo ne'concilii. Un notaro regionario, stolicae saedis, stabilì a favore de'prolo-
la festa innanzi che si avesse la Stazione, notari partecipanti le tasse sulla spedizio-
l'intimava e avvertiva in qual luogo do- nedelle bolle di provvista delle chiese ve-
vesseadunarsi il popolo' e il clero, e do- scovili e abbazieconcisloriali, per la sot-
ve sarebbe andata la processione col Pa- toscrizione delIebolleapostoliche.Da tem •
pittati ad scribenda acta Pontijicis. Per formare e ampliare gli uffizi f'acabUi,
compensare Pio II il discapito de'proto- colla bollaRomanus PonlifeXjde 6 no- 1
notari, colla stessa costituzionestabiPi, che vembre i585, Bull. Rom. ì. 4, par. 4»
4 de'piìi anziani del numero ne'concistori p. 6 al numero de'7 protonotari par-
1 r ,
mulgazione della bolla, a decoro del col- notariati erano venali per acquistarsi me-
legio de'protonotari, conferì il protono- diante il pagamento della nominala som-
tariato a Lodovico d'Albret della regia ma, però non si soleva concederli che a
stirpe di Francia, ed a Francesco Gon- ragguardevoli e idonei personaggi; ed in
zaga figlio del marchese di Mantova, clie fatti il cardinal Petra, Comment. ad Con-
poco dopo creò cardinali. Paolo II sta- stit. Pii II, t. 5, n. 22 e 2g, encomia il col-
bilì che non si potessero creare protono- legio con queste splendide parole. "Hujus-
tari se non di 20 anni, costumandosi di- modi protonolariorum collegiura semper
spensare dall'età i nipoti de'Papi, e dei fuit in maxima veneratione, lum quiii
principi o loro figli; ma il rocchetto solo ut plurimum nobiliores ex familiìs Ila-
compiti i 10 anni potessero assumerlo. iiac, dum praelaliliura gradura assum-
8 PRO PRO
psere, Ingiedi solebant, tum quia ex eo nacità dovette suo malgrado cedere, ri-
bano Vili, come afferma anche Amyde- getto. M Quoniam freqnenter in eccle-
nio, Depielate romana p. 2 1 7, De prò- ya Dei , et potissimum haec nostra ae-
thonolariis apostolicis. Aggiungerò che tate propter diversas haereses pessimo-
rogò pure l'atto dello sposalizio tra l'ar- rum hominum malitia exortas, calholici
ciduca d'Austria yVlberto e Isabella so- diris infidelium, vel haereticorum perse-»
rella di detto re, fatto dallo stesso Papa. cutionibus, exilia, carceres, aliasquepoe-
Volendo Clemente Vili innalzare al car- nas , et denique mortem ipsam fortiter
dinalato gran Baronio annalista e suo
il sustinent prò calholica fide, et multoties
confessore, sapendo quanto abborrisse le contingit, ut in sagra congregationede il-
dignità ecclesiastiche, pochi mesi prima lorum confessionibus, gestis ac martyriis
e sedente in trono lo dichiarò protono- fiat relatio. Patres veterum Poulificum
tario apostolico, con precetto rigoroso permotiexeraplo, unanimi consensu cen-
d'ubbidienza; ed irremovibile nelsuo in- suerunt unum ex protonotariis'apostoli-
tendimento, non cedendo dlle angoscio- cis in ipsa congregatione ad scribendum
se preghiere e ragioni di Baronio, a for- esse, qui confessorum, et marlyruui ge-
za lo fece spogliare degli abiti e vestire staquae in ea referentur, scribat, ut et
i prelatizi che appositamente avea ordi- tantorum virorum praestanlissima virtus
nati. Non si può leggere senza edificazio- ad Dei gloriam,ipsorumque laudem itn-
ne morale il bel contrasto tra il saldo Pon- mortalitati consecretur, et posteris exem-
tefice e il ripugnante Baronio, la cui te- pla verae fortitudinis ad imitanduw re-
PRO PRO 9
linquantiir, et cum iuter Palres diiccpta- 1643 si legge :wSS. D. N. ne s. congre-
'relnr de protonotario apostolico in eoa- gatiodiutius prothonotario apostolico ca-
gregatiune adsciscendo SS. D. N. Caidi- reat, mandavit R.mo Aloisium Homo-
nalibus omnibus approbantibus,elegit in daeum prothonotarium apostolicum ex
ptolonotiuiutn s. Congregalionis R. D. collegio partecipantium intimari, ut eidem
Pelrum Sanesiuui". Di poi Urbano Vili congregationi, duranti absentia RR.DD.
nella congiegazione generale de'3o giu- Corsii, etRaimondi, iuterveniat". In se-
gno 1626, udito il parere de'cardioali, so- guito variatoil sistema di adunare la con-
stituì a detto prelato mg/ Antonio San- gregazione di propaganda avanti il Pa-
tacroce, e nella congregazione de' 9 no- pa^ sembra che il protonotario apostoli-
vembre ordinò la spediaioue del breve, co fosse nominato dal Pontefice prima
nel quale, premessa la succinta storia dei nelle udienze del prelato segretario, quin-
l'esame de'testimonisi dovesse fare avan- divenuto maggiordomo , come nel voi.
ti un protonotario del numero de' parte- XLI,p. 272), avendo venduto il suo pro-
cipanti; che per maggior cautela fossero tonotariato apostolico partecipante, Io
.sottoscritti , e che il notaro destinato a comprò l'ab. Giuseppe Pignattelli, cugi-
ricevere le deposizioni de' testimoni ed a no di mg."^ Francesco (poi cardinale) pa-
metterle in iscritto, esser dovesse in tut- rimenti del medesimo collegio, e ne pre-
to a disposizione e subordinalo al proto- se colle solite formalità il possesso, ed
notario. A Ili Scapi che abbracciai! det- assunse 1' abito prelatizio. Il collegio al-
to decreto, ne aggiunse altro il cit. Lam- l'epoca dell* invasione francese, in virtù
l)ertini, 1. 1, cap. 7, ciocche deve farsi la della bolla di Sisto V godeva annui scu-
scelta del protonotario dal Papa, cui si ap- di 584, più dalle porzioni delle tasse chia-
1
trina e il merito del soggetto, e che per nate e da altro, e di cui a Dateria e al-
taleelezione egli acquista il grado di con- trove), scudi 649. Essendo gli uffici dei
sultore della stessa congregazione de'ri- protonotari partecipanti vacabili , i pos-
ti, dimodoché senza la di lui presenza e sessori di essi a seconda delle leggi di quel
ratifica sarebbe invalido ogni atto , e le governo liquidarono loro i crediti, ed eb-
prove in una materia così gelosa verreb- beognuno pelcapitaledi franchi 3,586,
i
bero come insussistenti e illegittime ri- la rendita assegnata di franchi i 358. Sic-
gettate. In mancanza del segretario della come questa rendita consisteva in cartel-
congregazione supph il protono-
de'riti, le di rescrizione (^lìeWequaVi nel voi. XL,
tario, come sotto Clemente XI fece Col- p. 159), col mezzo delle quali furono com-
Jicola, per l'infermità del segretario In- prati beni delle corporazioni religiose det-
ghirami. Il protonotario interviene alla temani morte (per quanto dissi nel voi.
funzione della Beatificazione e della Ca- XLII, p. i3o e i3i), così dopo il ripri-
nonizzazione, ricevendo le vite e le im- stinamenlo del governo pontificio avendo
magini del beato o santo, e per la cano- dovuto la camera apostolica competìsare
nizzazione anche un quadro grande del i proprietari di que'beni, fece sue le ren-
medesimo dipinto a olio, come lo ricevono dite de' vacabili liquidati, in conseguenza
gli altri consultori. Attualmenteè proto- di che tutti i proventi certi del collegio
notario apostolico, per scelta fatta dal re- divennero camerali. Non successe però lo
gnante Pio IX, mg.^ Stefano Bruti, co- stesso degl'incerti derivanti dalle lauree,
me si legge neWeNotizie di Roma del 1 852. mentre essendo abolito a quel tempo il
Alessandro VII col breve jElr romani collegio de' protonotari,non si esercita-
Pontlficis, de' 4 settembre &5& Bull. i , vano più gli antichi privilegi , ne la ca-
Rom. t. 6, par. 4> p» 37, confermò pri- i mera poteva esercitare. Ma quando nel
li
vilegi, onori,preminenze e prerogaii ve dei 1814 dopo il ritorno di Pio VII il colle-
protonotari apostolici de numero par le- gio rientrò nel rango primiero, cominciò
cipantiuntj particolarmente quelli con- nuovamente ad esercitare que' privilegi
cessi da Sisto V nel 1 586 e da Urbano che furono conservati, e far sue le re-
gli
Vili con breve de'5 settembre 1 639,000- lative propine, come ancora ottenne che
1
PRO PRO 1
di 638 annui, ripartiti come segue. Scu- to interni nominò a tale ecclesiastica di-
di 168 pel mensai^ato di quel prelato che gnità img.i Mangelli-Orsi, Nardi-Valen-
assiste alle cappelle (sebbene i protono- tini, Vannicelli-Casoni, Meli -Lupi -Sor.!-
tari partecipanti v'intervengono in mag- gna, Cagiano de .Azevedo, Medici di Otta-
gior numero, ed anche a tutte le proces- jano, i quali 6 prelati sono stati ammessi
sioni, concistori e altre solenni funzioni), in esso collegio, dopo averne otlenutodat-
126 per l'assistenza in cancelleria, i44 la dateria apostolica la corrispondente
per 6 lauree a scudi 24 per ciascuna, 200 schedola di molo proprio : così preceden-
I per tasse di canceileriaoconcistoriali.il do ad essi nig.^ Pianetti vescovo di Vi-
prolonotariato partecipante vacava per terbo e Toscanella, già appartenente al
morte, per professione religiosa, per ma- prefato collegio, fu completo il numero dei
trimonio, per libera dimissione, per pro- 7 protonotari apostolici partecipanti, ri-
mozione al cardinalato ed alle chiese ve- pristinato colla prefata costituzione. Tut-
scovili o abbaziali administraùonemha- ta la curia romana applaudì all'operato
benteni, dice Riganti. Per l'accennata li- dal gran Pontefice, per aver conservato
quidazione de'vacabili, il cospicuo colle- il 1° collegio de'prelati della s. Sede, le
gio de''protonotari apostolici partecipan- cui glorie sono congiunte con quelle del-
ti formandosi soltanto de' superstiti pre- la venerabile antichità che vanta, e ven-
Iati Piallettie Ugolini, che avendo liqui- ne solennizzato l'avvenimento con quel-
dali i loro vacabili colla loro promozio- l'accademia di cui parlai nel voi. XLVII,
ne andava ad estinguere il collegio rae-»
si p. 58, leggendosi nella dissertazione che
desimo, il PonteficeGregorioXVI a man- vi fu pronunziata gli encomi per la ri-
tenere il lustro di questo ceto de Prelati prìstinazione d' un collegio così nobile e
(^.), 4 giorni prima di elevare al cardi- che per primo fu fondalo in Roma, al-
nalato mg.'" Ugolini, coir autorità della l'antico numero7 protonotari,
di soli
costituzione Ncminem certe lalel,Ae°\\% de' quali era principale ufficio raccoglie-
febbraio i838, dopo aver celebrato l'o- re, trascrivere e custodire le memorie
rigine e le beuemerenze del collegio, de- e i fatti de' prodi atleti di Gesù Cristo,
rogando alle costituzioni di Sisto V , lo perchè Roma cristiana fiooda'primi tem-
ripristinò nel suo primiero splendore e nel piconobbe assai bene quanta verace glo-
numero della sua antica istituzione, for- ria e utilità a lei derivasse dai trionfi di
uiandolodiy prelati ecol titolo: Collrg'min que'magnanimi e fu sollecita de'suoi fa-
Protonotarioruni aposlolicorum parleci- sti. "Collegio, che eziandio ne'secoli a noi
pantiuntj dichiarando che vi ammette- vicini è stalo illustrato, per tacer d'altri
rebbe, « viris, qui et laudem virtutum, molti, dai nomi di s. Gaetano da Tiene
et eximiis in rem ad sacram et publi- fondatore de'7e^^>»'(^.), dis. CarloBor-
cam oieritis probatissimi, a i>^ubis , et a romeo cardinale (nipote di Pio IV che
,
ri PRO PRO
con bolla degli 8 novembre 564 aumen- 1 ancora, che per avere Alessandro VII ac-
tò i privilegi del collegio), del ven. car- cordalo eguali cordoni e fiocchi paonazzi
dinal Baronio, e del ven. Innocenzo XI ". agli Uditori di rota (^.)e Clemente X
Indi Gregorio XVI nominò mg.'' Meli- ai Chierici di camera {V.), prerogativa
Lupi-Soragna (ora uditore della camera sino allora goduta dai soli protonotari ,
nazze, con)e pure attestano Lunadoro e semplice fettuccia rossa senza oro, anche
Piazza. Leggo nel Bovio, La pietà trion^ nel cappello rosso; nel qual tempo e come
fante, p. 192, parlando degli ufUìziali di dissi nel luogo citato e altrove, tutti i pre-
cancelleria apostolica: Protonotari apo- lati ad eccezione dei vescovi sostituiscono
che usando al cappel-
stolici partecipanti ^ al cappello una fettuccia di seta nera per
lo cordone e fiocco nero, citando Co-
il segnale di lutto; e che però i soli mag-
hellio che ne fu testimonio contempora- giordomo e maestro dicamera, ed i pro-
neo Paolo , V
glieli concesse paonazzi tonotari apostolici continuano a portare
quando cioè gli altri prelati li portavano l'usuale, finché il cadavere del Papa non
neri. Ciò e meglio notai a Cappello dei è sepolto. Questa particolarità ne'proto-
PRELATI, riportando il decreto e dicendo notari apostolici sarà derivata dall'esse-
PRO PRO i3
re eglino stali i più antichi prelati della tonotari e siedono prima di loro, come il
Famiglia ponlificia (f^.J, e consideran- banco più onorifico della prelatura, della
dosi tuttora famigliari e commensali del quale tranne ì banchi de' vescovi ed i del-
Papa , come dichiarano le bolle spedile ti prelati di fiocchetti, le altre classi sie-
in loro favore, per cui sino a che non fu dono in banchi minori o sopra gli ultimi
abolita neil'incominciar del corrente se- gradini del trono papale o del presbite-
colo la parte di palazzo ( di cui nel voi. rio. Nel voi. XLI, p. 142 dissi perchè Gre-
L, p. 2o5 ), ogni
protonotario riceveva gorio XVI stabilì, che quando il maestro
dalla panetterìa e tinello del palazzo a- di camera non è vescovosia fatto subilo
postolico quotidiane distribuzioni di pa- protonotario soprannumero e sieda do-
ne, ciambelle e vino. Distintivo de'pro- po il I ."protonotario partecipole. Mar-
tonotari è pure 1' Anello (P' .) d' oro , il chesi a p. 2 3 crede che sarebbe dovuta
quale non possono usare prolonotari so- i ai protonotari la precedenza sui nunzi ,
prannumerari, di cui parlerò poi, cele- quando sono fuori di loro giurisdizione o
brando la messa. Intervengono in cappa a non fossero consagrati vescovi; di più ri-
tutte ìeCappelle pontificie, aWeProcessio- ferisce, che fu posta in dibattimento e de-
ni, alle Cavalcate come dei Possessi e ad cisa la precedenza , che controversa ad
alcune Cappelle prelatiziei»\ modo e con essi veniva dal Sagrista del Papa [P'.)
quelle particolarità che descrissi con det- quando non è ve$co\o,l^e\i' incensazione,
taglio a tali articoli. Alle cappelle e altre nel ricever la pace, ìe candele, \e ceneri,
funzioni pontifìcie, colla distinzione d'es- mediante il decreto della congregazione
sere intimati , come pure rilevò Piazza, 12 febbraio 1098, confermato
de'riti de'
dal Cursore apostolico (/^) , nella per- a'27 luglio 1601. In questo venne Fiso-
sona del decano del collegio. Questo di- luto, che non solo si compete ai protono-
vide l'assistenza e il servigio che i prolo- tari la preferenza dal sagrista in tutti t
notari partecipanti prestano in dette cap- mentovati atti, ma per troncare ogni fu-
pelle e finzioni al Papa in quattro trime- tura vertenza anche dal commendatore
stri, in ognuno de'quali tre protonotari dis. Spirito ,àa\\ archimandrita di Messi'
disimpegnano le onorevoli incombenze, na, e dagli aZiia/i generali che hanno l'u-
benché v' intervengano in numero mag- so della mitra nella cappella papale, de-
giore, massime nelle solennità e processio- creto che fu poiratificatoa'i Sluglio 1 65 1.
ni. Siedono nel decoroso banco dietro ai I protonotari partecipanti nelle pontificie
cardinali diaconi , e nell'ordine gerarchico funzioni attendono il Papa nella Carne»
sono dopoi vescovi consagrati, ed i 4p'e- ra de' paramenti {f.), ove assunti il Pa-
lati di fiocchetti; ma a' tempi del Mar- pa gli abiti sagri al Letto de' paramenti
chesi, che pubblicò l'opera nel i yS , non r {/'.), il prefetto de'mae5/r/</e//e crremo-
\i era compreso il maggiordomo. Questi, nie pontificie consegna a due de'detli pro-
al dire di Riganti e prima che fosse anno- tonotari i lembi o fimbrie anteriori della
verato tra'prelati di fiocchetti, s'era pro- pontificia veste chiamata Falda (F.), le
tonotario soprannumero, sedeva pel t ."nel quali lasciano giunto che sia il Papa al
banco de'prolonotari partecipanti a suo : GemiflessorÌG[T'' .), detto pure Faldisto-
tempo (lySi) protonotari cedevano la
i rio {1^-), da CUI alzandosi il Papa suben-
precedenza ai soli prelati di fiocchetti go- trano a prendere i lembi della falda gli
vernatore, uditore della camera e tesorie- uditori di rota quali suddiaconi aposto-
re, oltre i vescovi. I detti pielali di fioc- lici ecappellani del Papa, che perciòfan-
chetti quando devono cedere il loro po- no altrettanto alle occorrenze del rima-
sto ai vescovi, in occasione che vestono nente della funzione. Terminata la qua-
gli abiti sagri, si recano al banco de'pro- le, nell'alzarsi il Papa dal genuflessorio,
4
1 PRO PRO
i mentovali prolouotari riprendono ilein* slatoria, al modo che ai rispettivi luoghi
bi della falda e la sorreggono sino al let- dichiarai, per esser pronti a riprenderli
to de'paiauienti. In t(iancanza de'prolo* nel discendere che fa il Papa dalla sedia
notali partecipanti non suppliscono i so- per recarsi al genuflessorio per venerare
prannumerari, ma gli uditori dirota.L'e* il ss. Sagramento. Indi alzatosi, i proto-
sercizio di questo uffizio è assai onorevo- notari tornano a pigliar V estremità an-
le pei protonotari, perchè incedono im- teriore della falda , ed accompagnano il
mediatamente a fianco del Papa, proce- Papa alla sedia : altrettanto praticano nel
dendo appresso di loro due cardinali i recesso.
primi diaconi sostenitori delle fimbrie del 1 protonotari apostolici non s'ingeri-
Manto ponlificale{V .). Affermano Piazza scono del servizio ecclesiastico delle cap-
ap.^S I , e Marchesi a p.26,che in mancan- pelle pontificie e pontificali, nondimeno
za del Principe assistente al soglio, degli ho osservato e descritto quanto qui ri-
.•^///^fl.yt'/Vz/or; (quando intervenivano alle cordo. Nelle due benedizioni che dà il Pa-
cappelle) ode' vescovi(temo ch'equivochi- pa nelle cappelle dopo l'evangelo e il ser-
no per quando ilPapa assumeva la C^y^^rt, mone, ascende al trono il i.° de'protono-
Fedi), sostenitoi'i dello strascico o estre- lari partecipanti e gli sostiene genuflet-
mità posteriore della falda (che sostengo- tendo ( che tutti debbono genuflettere
no \\ Senatore e Conservatori)^ spetta a quando il Papa benedice in cappella^
sorieggerlo a'protonotari apostolici. Deve lianne i cardinali, ed i vescovi e gli ab-
notarsi che nella funzione della Lavan- bati se sono in paramenti sagri, lo ripor-
da de'piedi (/^.) che fa il Papa nel gio- tai ne'vol. XXIX, p. 23, e XXX VII, p.
vedì santo, non essendo propriamente dai 189) una parte della fimbria del manto
liturgici considerata per finizione eccle- dalla parte sinistra, ed altrettanto ha luo-
siastica, si appartieneai protonotari apo- go nelle solenni benedizioni che il Papa
stolici il sostenere i lembi della falda pa- comparte dalle loggie maggiori delle ba-
pale dal letto de'paramenli al trono del siliche patriarcali. Ne'vol. V,p. 72,XXI,
luogo della lavanda , così nel regresso. p. iS'j, col Moretti dichiarai che non si
Leggo nel Gardellini, Decreta s. Riluuni può darne una ragionevole spiegazione, e
t. 7, Siippl. p. S5 Feria in : FI Para- forsericorda il sollevar quella borsa o sac-
sceve SS. D. N, fimbrias deferre ad cn- cone che Papa portava perfare elemo-
il
bicnlarios intimos periinet, cimi eo die sina, la quale recava qualche impedimen-
smnnius Pontifex sìt absqué pluviali j to all'alzamento delle braccia, come si usa
qua in re nulluni proionotariis praej'u- senza bisogno alzar la Pianeta (F.) nel
diciunt vidttur afferri, qui solemnitati- tempo dell'elevazione, benché cessata la
bus aliis eidem summo Pontifici cum plu- causa della sua antica ampiezza che im-
viali, et mitra eo in ministerio solentin- pediva alquanto 1' azione delle braccia.
servire. Che quando Papa indossava
il Alcuni opinano, che accedendo il proto-
la cappa, come nel venerdì santo, due ca- notario al trono a sostenere il lembo del
merieri segreti sostenevano le fimbrie an- manto, nell'atto della benedizione, la di
teriori della falda e leposteriori collo stra- lui presenza venga ritenuta conveniente
fici co i vescovi assistenti al soglio, lo dissi per la legalità dell'atto medesimo. Sicco-
nel voi. Vili, p. 84- Se il Papa dalla ca- me anticamente i protonotari precede-
mera de' paramenti recasi alla
Sedia gC' vano ai vescovi assistenti al soglio, e in-
slatoria (^.),comee particolarmente nei combendo a questi di sostenere la can-
pontificali, egualmente sostengono i lem- dela quando legge il Papa (il perchè lo
bi della falda i protonotari partecipanti; notai nel voi. XL, p. i33), se non inter-
indi essi precedono di poco la sedia gè- vengono supplisce un protouotario par-
PRO PRO i5
tecipante , come accennai nel voi. XLI, 1 769 incedevanoi protonotari dopoi pre*
p. I 7 3, per cui siede nel loro banco : nel - lati di fiocchetti con ampli mantelli, cap-
l'anniversario de' defunti i844 ^'ò fece pucci e cappelli pontificali , sopra mule
mg."" MeliLupi-Soragna che vidi e re- , bardate di paonazzo e finimenti dorati,
gistrai, onde qui ne fo memoria. Inoltre seguiti dai vescovi non assistenti e refe-
ili mancanza del necessario numero dei rendari; così per Pio VI e Pio VII. Nel-
vescovi assistenti al soglio, per portare le la cavalcata del 1846 pel possesso di Pio
iisle Baldacchino ( del quale parlai
del IX, dopo gli arcivescovi e vescovi assi-
oche a OMBEEtLiyo), quando il Papa por-
il slenti al soglio, seguivano i protonotari
ta il ss. Sagramento, suppliscono proto- i apostolici, tan to partecipanti che sopi-an-
iiotari apostolici come il collegio più de- numerari, vestiti incappa con cappuccio
qno della prelatura. I protonotari inter- e cappello pontificale nero, foderato di
\ engono alle cavalcate pel Possesso dei seta paonazza, con cordoni e fiocchi dì
Papi [f-".) e nelle relazioni. raccolte da
,
seta rossi, cavalcando cavalli con gual-
Cancellieri nelle più antiche li trovo com- drappa di panno paonazzo e testiera guar-
presi tra il generico nome di Praelati. nita di seta simile , con guarnimenti di
La I.' volta che sono espressamrtile no- metallo; indi procedevano gli uditori di
minali, fu nel possesso di ìXicolò nel V rota etì i chierici di camera. Osserva Mar-
i447- Id quello d' Innocenzo Vili del chesi a p. 28, che nellesolenni Cavalca'
1 484 si legge: Prolonolarii in eoriim cap- te {^F.) per l'incontro di qualche potenta-
pis, cavalcando dopo il vice-camerlengo to o de'cardinali che vengono in Roma
e seguiti dall' uditore e correttore delle a prendere il cappello cardinalizio, i pro-
contraddette. Nel i5i3 per Leone X in tonotari precedevano gli arcivescovi e ve-
cappa e galerati. Nel 1 Sgo nel possesso di scovi non assistenti al soglio, e ciò per due
Gregorio XIV in mantelletti e rocchetti, motivi che adduce de LucaiVi Relat.rom.
preceduti dai vescovi assistenti al soglio, cur. disc. 44j cioè dalla rappresentanza
e seguiti da molti prelati e referendari. di famigliari pontificii edalla qualità del
Per Paolo V neh 60 5, enei 162 i per Gre- vestitOjporlando in quel la funzione la cap.
gorio XV, Prolonotarii de numero cum pa magna col cappello rosso (cioè rosaceo
magnis mantelUs , el caputiis circa hu- o di seta cremisi ) in capo, mentre i ve-
meros, et galeris pontifìcalibus. Nel 1
644 scovi non assistenti cavalcano in abito pri-
per Innocenzo X, numerum protonotarii vato, e colla semplice mantelletta sopra
apostolici ,
quibus capita violacei galeri il rocchetto. F. Ingressi solenni ts Ro-
tegebant. Per Clemente X nel 1670, do- MA.Nelle4 annue cavalcateper lecappel-
po vescovi assistenti, Prolonotarii denU'
i le della ss. Annunziata, s. Filippo, Nati-
mero partecipantiunifindutiniagnis mari' vità della B. Vergine, e s. Carlo, i proto-
lelliy et caputiis violaceis , et pileis ponti' notari cavalcavano nel modo che descrissi
ficalibussaprà bireta in capite, equitan- nel voi. Vili, p. i5i, dopo i prelati di
tes mulas phaleratas stragulis, et habe- fiocchetti, seguiti dagli arcivescovi e ve-
nis de lana violacea, indi. cavalcando gli scovi non assistenti. Nel voi. X, p. 3o5,
arcivescovi e i vescovi non assistenti. Nel 3o6, 3o8, XXYIlI,p. 53 e 54 riportai il
1691 pel possesso d'Innocenzo XII, con ceremoniale col quale protonotari par- i
291, 3oi parlai del luogo chene'conci- zione delle bolle; avvi pure il notaro del
slori per la Canonizzazione occupano i concistoro pei processi de' vescovi. Nel me-
protonotari partecipanti, secondo il dispo- desimo articolo Concistoro o voi. XV, p.
sto di Pio II (anche nel voi. XV, p. 2 55, 288, 248, 25 1, dissi come protonotari
i
e per l'esercizio del loro ministeit)); di- lenne rinunzia della sagra Porpora car-
cendo pure, che votala la canonizzazione, dinalizia,con ceremoniale che riportai a
dal procuratore fiscale si fa istanza ai pro- questo articolo,come per altri atti; ed è
tonotari che se ne stipuli pubblico istro- perciò che nelle note delle tasse che pa-
mento , rispondendo il protonotario più gano novelli vescovi, ve ne sono in fa-
i
triarca di tutto il clericato regolare, pa- trosia del suo genioumile, per non resi-
dre e principale intercessore della divina stere alla volontà di Dio e per non dis-
provvidenza (si celebra ancora in s. Do- gustare il Papa da cui era tanto amato
rotea, di cui nel voi. XXVI, p.i 66, per (per sua morte nel 1 5 3 ottenne da Leo-
1
potè in lui ammirarvi maggiori virtù di vilegi con cui Papi fregiarono questo col-
i
quelle celebrate dalla fama;quindi lo vol- legio prelatizio, riuscirebbe troppo lun-
le nel palazzoapostolico per suo famigliare go se potessi farlo, e suppliranno i molti
eprelato domestico (nella biografia lo dis- trattatisti che citerò in fine, quindi mi
si anchechierico di camera, per quanto les- limiteròad accennarne principali, anche i
sinel citato Diario del 1 808), sperando la per quanto mi resta a dire de'prolono-
riformadella corte pel suoesempio. Il san- lari soprannumerari e de'prolonolari ti-
to benché presto divenuto in grazia e con- tolari. Leone X ne confermò privilegi i
.8 PRO PRO
esenti dalla visita, correzione, superiorità nondimeno la legge crede nou
ro ospitati, j
e dal dominio degli ordinali locali, du- debba estendersi sopra le persone non
rante il corso di loro vita, non dovendo espresse; laonde avendo i protonotari ac- !
soggiacere alle pubbliche decime, gabelle quislalo per titolo oneroso e rimunera-
e dazi, se non imposti dall'autorità della torio tale prerogativa, crede non potersi
s.SedejComechè a questa immediatamen- togliere o diminuire senza speciale di-
te soggetti e perciò liberi da qualunque chiarazione del Papa, per cui anche in
altra giurisdizione. Né solamente gli esen- Roma i protonotari continuaronoa frui-
guì la restrittiva del memoralo concilio mitato, per fare autentici documenti; di
romano, per altro moderato pei vescovi, cancellare le macchie del nascimento, con
cioè che non si debba intendere de'Iuo- tibilitare per l'illegittimità de'natali gli
ghi dove per viaggi o per la visita fosse spuri alle cariche pubbliche e alle sue-
- •
PRO PRO 19
cessióni, purcliè l'abilitazione non sia in Riganti, Lunadoro e Piazza: il i." ag-
pregiudizio de'Iegittimi, oè si tratti d en- giunge chea veano luogo neWeàixc segna-
liteusi o altri beni dipendenti dalle chie* ture, il 2.° che il più anziano avea luo-
se; di eleggere ogni anno un protonota go in quella di grazia, e quelli che citi-
rio di titolo o d' onore extra iirbem , , no dottori dell'una e 1' altra legge veni-
la nomina del quale andar dovesse per vano ammessi nel numero de'referenda
turno tra'r più antichi; e di spedire le ri. Quantoalla facoltà di conferire la lau-
lettele declaratorie, per l'esenzioni spet- rea dottorale, dopo avere nel concorso
tanti a questi protoiiotari; diede loro l'au- scandagliato il fondo del sapere de'lau-
torità di formare nuovi statuti, pel buon reaudi, nelle materie legali e canoniche,
regola mento e decoro del collegio, dichia- i protonotari ne furono privati da Cle-
rando, che nell'atto stesso in cui sono atn- mente YIII per Roma e suo distretto,
iDessi nel numero, si riputassero descritti concedendone la privativa agli avvoca-
nel ruolo ùe'preluli domestici, de'fami- ti concistoriali; ma Uibano Vili nel
gliari poutiGciie de'referendari di segna- 1629 ai 5 settembre modificò il divieto,
tura, entrando a parte delle loro esen- accordando loro la creazione di quattro
zioni e prerogative; che ad essi si doves- dottori nella curia di Pioma per ogni an-
se somminisli-are la poi*zione giornaliera no, ma famigliari o di condizione po-
del pane chiamalo onorario, ^a/iem Ao- vera. Poscia Benedetto XIV colla costi-
itoiisj che nella cappella si dassero loro tuzione Inter co^picuos ^ de' 29 agosto
le cancLle,ìe palme e gli Agnus /)e/,del- 1744» ch'è la 106 del t. i del suo Bul-
la stessa qualità che si distribuisce ai ve- lar., per terminare le controversie perciò
scovi; che non solo accordava loro l'uso insorte ti-a'collegi de'protonotari e degli
del rocchetto e della cappa magna, ma avvocati concistoriali, avendo avocalo a
anche come gli altri della famiglia pon- se la causa e la decisione, dopo aver loro
tilicia le vesti lugubri alla morte de' Pa- imposto silenzio, a quello de'protonotari
pi e le violacee nella crea/ione de' suc- tolse la facoltà di creare dottori gli as-
cessori ; che quando il Papa con solenne romana, per ovviare a
senti dalla curia
pompa cavalca^ dovessero intervenire al- qualunque pericolo cagionalo da lontane
la cavalcata immediatamente dopo e nel relazioni di laureare qualche eterodosso
modo stesso che i vescovi assistenti al so- o non idoneo sojzgetto, ed in vece rirao-
glio; di potersi eleggere un confessore vendo la clausola imposta daUrbanoVI II,
approvato, cui il Papa conferisce la fa- concesse al ColUgiuni Nostroruni et Sedis
coltà di assolverli una volta l'anno da'casi apostolicae Notariorum, Prolonotarìo-
riservati alla s. Sede, tranne 5; di libe- rum nuncupaloruni de numero parleci-
rarli dalie censure incorse e di cui fos- pantium, di poter promuovere in Roma
sero allacciati, e di commutar loro i voti ogni anno con diligente esame personale
in altre opere pie; l'abilitazione di con- sei soggetti al grado dottorale in altero
seguire benefizi e prebende di paesi stra- velutroquejure, e fossero riconosciuti co-
nierij come fossero nazionali. Ai proto- me laureati dall'università romana. An-
notari furono conce-^^e gratis le spedizio- che il privilegio di potere eleggere e inve-
ni delle bolle apostoliche per qualunque stire i Dotaridel loro uffìzio fu contraria-
beneficio ecclesiastico e pontificia prov- to, dappoiché sembrando al collegiode-
vista; venne dato il permesso di tenere gli archivi pregiudizievole, in forza delle
armi per loro ed affini e pei propri do- disposizioni di Giulio li a suo favore fece
mestici, dato l'indulto di poter disporre le sue rimostranze. Tultavollaead onta
anche de'beni di chiesa sino alla somma della riforma fatta da Paolo V , ove si
chirografo dello stesso Piipa. «Perla pre- ziando l'uHicio colla pontificia annuen-
sente ordiniamo, che essendo stati li det- za, dopo il possesso di i o anni, godono i
ti NostriProlonotari apostolici in tale pos- medesimi privilegi per lo spazio di 5 an-
sesso avanti la nostra Riforma, per l'av- ni; ma però non possono adoprare il roc-
venire tanto il detto Collegio congrega- chetto in Roma, ed in cappella devono
to, quanto ciascuno de' Nostri Protono- sedere dopo gli uditori di rota ed i chie-
tari apostolici partecipanti, possa conti- rici di camera, a tenore della costituzio-
nuare di crear Notavi tanto in Roma, ne di Sisto V. Quindi Urbano Vili am-
quanto fuori, conforme ai suddetti loro pliò tal facoltà, con dichiarare nel 1629,
indulti e privilegi, siccome per il passalo che rinunziando dopo 3 anni, godino gli
hanno non altrimenti, nonostan-
fatto, e accennati privilegi. Non solo i protono-
te I9 suddetta Riforma".Ne'vol. XLVIII, tari dopo la professione di fede prescrit-
p. 122, L, p. 189 ed in altri luoghi ri- ta da Pio IV prestano il giuramento di
cordai l'eccessive facoltà concesse a molti fedeltà , di difendere le ragioni della s.
di creare notari con degradamento del Sede, e di bene esercitare l'offizio, ma al-
nobile e delicato ufllzio e pregiudizievoli tro giuramento prestano nelle mani del
conseguenze. Oltre quanto ho detto di cardinal prefetto di segnatura, quali re-
sopra sulle precedenze de'protonolari.di- ferendari della medesima.
ce Marchesi a p. 23,ch'è rimarcabile
il
Prelati protonotari apostolici soprannu-
quella che essendo alcuno di loro cano-
merari non partecipanti, che godono
nico d'una delle 3 patriarcali basiliche
tutti i privilegi degli altrlpartecipanli.
di Roma che hanno capitolo di clero se-
colare, loro è dovuta, quando però vo- Nella Relazione della corte di Roma
gliono intervenirvi nell'abito proprio dei di Lunadoro, accresciuta da Zaccaria, si
proloootari, come consta da vari decreti legge :»» Oltre protonotari partecipan-
i
bem". B.ìganli tratta della precedenza dei consagrati vescovi. Il quale distintivo di
protonotari partecipanti sopra i canoni- onore d'ordinario suol darsi al nipote del
ci delle basiliche patriarcali di Roma ,
Papa (lo dichiarai di sopra), all'uditore
ed altri canonici e dignità capitolari sì in santissimo, al segretario di consulta, e ad
Roma che altrove; come pure sopra i altri qualificati prelati". Lunadoro nel-
generali degli ordini regolari a p. loi, r edizione del 1646 a p. 242, parlando
n." 38 e seg. Nel voi. XVI, p. i35, no- delle precedenze, riferisce: che dopo pro- i
tando l'ordine gerarchico come siedono tonotari partecipanti, gli uditori di rota,
i consultori della congregazione del s. uf- i chierici di camera ed i referendari, ven-
fizio, che serve di norma, rimarcai la pre- gono i protonotari non partecipanti, i
cedenza del protonotario partecipante: quali precedono i protonotari fatti dai le-
che questa nel caso e per promozione car- gati ancorché 10 anni prima : i prelati noa
dinalizia noD godono i non partecipanti partecipanti sono noraiuali dal Papa it^
PRO PRO ai
due modi, per bolla con la spesa dì scu- prelati di mitra e bastone pastorale, tan-
di 200,perbieve segreto qual grazia sin- to nelle processioni, sessioni, incensatu-
golare. Bergamaschi, Óello sprone d'oro re, nelle distribuzioni delle candele, cene-
p. 4i)«>eldifenderei cavalieri di tale or- ri e palme, quanto iu altre funzioni; on-
dine, censurati pel loro eccessivo numero de come osserva il Fabri, De protonota-
(prodotto da quelli ch'erano autorizzati ri apostolici, per 1' uso e stile della ro-
a conferirlo), difende pure il prolouota- mana corte, si nominano anche nelle pub-
riato soprannumeraiMO, che a suo tempo bliche scritture col titolo di Reverendis-
e nel 1695 era giunto a pari condizione. simi, e nelle sinodi diocesane o provincia-
>j Corre a questo proposilo la parità del li, almeno con que' titoli , con i quali si
clesiastica, che però la s. chiesa conferisce cuna sopra semplici ecclesiastici, contro
i
22 PRO PRO
levole , e che avvilisce ia se ii prolono- mento della falda, come già notai. Fuori
tariato, ma giammai si potrà dire, che la della cappella pontificia i prolonotari
dignità di protonotaro sia vile e non de- soprannumerari cedono la precedenza ni
gna d'essere venerala e counumerala fra chierici di camera. Dimesso l'offizio col
le prelature e dignità della Chiesa. Inol- permessodel Papa, godono privilegi per i
tre, se non ci uianca la fede, potressimo un quinquennio, ma senza l'uso del roc-
mai noi dire essere vile , né indegno di rhelto, ed in cappella debbono cedere
stima il sagtosanto sacerdozio, perchè a la precedenza agli uditori di rota ed ai
persone di bassi natali vien conferito? o chierici di camera. Il prefetto de' Mae-
pure perchè da alcuni sacerdoti viene av- stri delle ceremonie pontificie (/'.) si eie -
notarii apostolici supra ntimeruni, dice Giovanni sono prolonotari per bolla di
che sogliono i Pontefici nominarvi qual- Paolo IH (che colla costituzione Sanctis-
che benemerito e insigne prelato della cu- si/nns, de'22 dicembre 534, Bull. Rom. 1
ria per condecorarlo d'una maggiore o- t. 4> pa''- i>P- ' '9> nel dichiararci fami-
norifìcenza, Prae-mles forniti di virtù, di continui commensali del Papa, vi
gliari e
sangue illustre, e tali furono Baronio, no- comprese p«'olonotari),ma non prestaro-
i
ro, avanti 1' uditore delle contraddette, stancabile zelo rivendicò ai suoi colleghi i
del presidente del piombo e del commen- canonici di s. Pietro, in vigore della bol-
datore di s. Spirilo. » Sed protonotariis la di Sisto IV, Licei ex debito (che ho
partecipantibus reservalur hoccasu pri- riscontrato nel Bull. Vat. t. 2, p. 206, in
valivum munus accedendi ad soliiim cui creò i canonici notari e cappellani del-
Ponlificium, et exercitiumquarumcuro- ia s. Sede, dichiarandoli fimigliari e com-
que aliarum funclionum, quae per ipsos mensali del Papa, con T obbligo di do-
soiilae suol exetceri", tranne il sosleui- ver prestare il consueto giuramento di
PRO PRO a3
I
fedeltà al cardinal camerlengo), il privi- ceto de' protonotari soprannumerari, ex-
legio del piotonotariato apostolico, abs- tranumerari, extra nuineruni. Nella 2.'
: que ulto onere, et soluùone, e ,da potersi considerano protonotari creati dai Pa-
i
godere, etiamsi canonici esse desierUit, pi e dai diversi privilegiati, che denomi-
tostochè abbiano prestalo il loro giura- nano minori, litolari, onorari. Nella 3.*
mento avanti il cardinal camerlengo, a- i protonotari divenuti tali in ragione de-
vendone riportato l'opportuno attestato, gli uffizi P''acabili da loro acquistati. A-
di cui si prevalsero mg." Baglioni, Gi- i vendo parlato della i.' classe, dirò delle
gliati, Guerrieri, Mastai, Merli, Benigni, altre due. ^a^vàx, De parrocchia. 2,p.4i9,
Clarelli ora cardinale, e altri successiva- ragionando della gerarchia ecclesiasti-
mente con carriere che li portò al cardi- ca, pone i protonotari apostolici non par-
nalato.Anche Riganti rileva l'indulto di tecipanti, e creati ad instar partecipati-
Sisto IV in favore de'canonioi Vaticani, tiiirrij grado (posto di
nella gerarchia di
di poter ritenere il protonotariato , di- onore e coudizione diversa dagli altri),
ìiiisso etiarn canonicalu. I canonici di s. dopo i canonici delle cattedrali e colle-
Maria Maggiore si considerano protono- giate; aggiungendo, che a tale gerarchia
tari apostolici, in forza dellacumulativa non appartengono che ole persone in giu-
de'privilegi dellenominate basiliche, lo- risdizione, o in prelaturamaggiore oaii-
ro conferita dai Papi, confermata e am- nore, anche senza giurisdizione ; e quelli
pliata da Gregorio XPV (F.) nel 1 838. che sono in dignità o quasi dignitas, co-
Afferma Riganti a p. 1 34 che » Prolonota- me si esprimono canonisti parlando dei
i
rii partecipanti, soli sunt sedis npostolicae canonici, e tutti coloro che appartengo-
ofHciales, qui juramentum praestare nou no realmente come membri ad un cor-
tenentur. Repraehenditque Vitalinus pro- po che abbia o giurisdizione, o prelatura,
lonolarios illos qui jurant,et cappam, et o dignità; quindi conchiude, che pro- i
gnità detti maggiori , nou che dell'illustre a p. 24^ riferisce, che iprolonotaii fatti
k
24 PRO PRO
dai cardinali legati cedevano la prece- cesse air arcidiacono, dignità e canonici
denza a quelli filili dal l^apa; che fuori di della metropolitana di Firenze; s. Pio V
Berna possono usare le vesti paonazze col ai canonici della metropolitana di Napo-
rocchetto , ma in Roma devono andare li; Benedetto XIV alledignilà e canonici
vestiti di nero, pur da prelati, ma senza di Padova. Qui noterò che in alcune catte-
rocchetto. Osserva Marchesi, Del prolO' drali, come rimarcai ai loro articoli, tra
notariato, p.56, che questi protonotari so- ledignità del capitolo vi è quella del Pro-
no creati coll'autorità pontificia da'cardi- tonotario, così a Gerace. Urbano Vili fe-
uali LegatiyAaxP escavi assistenti al soglio ce protonotario d' onore 1' archivista di
(A^.), dal collegio de'notari partecipanti, e Monte Cassino, poiché i regolari con pon-
da altri erano sparsi
privilegiati, e perciò tificio indulto possono esserlo. Per ponti-
in numero prodigioso per le città eie pro- fìcia, facoltà prima creavano protonota-
vincie , imperocché gli autorizzati a no- ri apostolici i cardinali capi d' ordine in
minarli non aveano sempre le dovute cir- Conclave , cioè que' conclavisti che cre-
cospczioni in ricercarne le qualità ed i devano degni dell'onore; cardinali £e- i
/YZ, come lichiama il Papa nel distingue- godevano illimitala facoltà, così legati i
ti, dice che il Protonolarialus apostoli- ed vice-legati di tal dominio della chie-
i
CHS titularis licei non sit dignìlas in ca- sa romana : Sisto IV al nipote cardinal
thedrali, aitt collegiata, est tamen dignì- Rovere ,
poi Giulio II , senza restrizione
las in ecclesia romana, et quidetn cuni amplissima facoltà gli concesse. Sembra
honore conjuncta. Nella Pfo- dissert. 4 i
che eziandio godessero il privilegio car- i
tonotari apostolici a quihiis creari pos- dinali legali deputati all'apertura e chiu-
simi, dichiara che il solo Papa crea eco- sura delle Porle sanie [f^.), I f^escovias-
slituisce i protonotari apostolici, sieno di sislenli al soglio (/^) eranofacoltizzatia
il breve di Pio VI) a lui piti intimi o più lo IH concesse agli Sforza conti di s. Fio-
accetti, come ancora i Conclavisti (^^.), ra,ora duca Sforza Ceitìfrm/, insieme al
ed i Dapiferi {F.) de'cardinali che inter- cavalierato dello speron d'oro e al titolo
vennero al conclave in cui fu elevato al di conte palatino, l'autorizzò in perpetuo
pontificato, oltre altri privilegi che ripor- a creare protonotari, prerogative che il
tai a tali articoli. E inoltre annesso il pro- duca esercitò fino agli ullimi tempi, con
tonotarialo titolare a diverse prelature diplomi dati in Genzano. 11 privilegio lo
e altre dignità, come prelati referenda- i riprodusse Ratti, Della famiglia Sforza,
ri, abbreviatori e altri ; come a diverse 1. 1, p. 264 e seg. Trovo notato nelle mie
dignità e canonici delle cattedrali, per cui memorie mss. die la congr. de'riti in una
Riganti nota , che Clemeule Vii lo con- Tiburliua,coudecretode'2 1 murzoi 744
PRO PRO a5
permise l'uso delle vesti violaceecol roc- tà dentro il termine di 3 mesi, sotto di-
chello nelle funzioni ecclesiastiche all'ar- verse pene in caso d'inadempimento, e
cipiete di Casape d. Giacinto M.* Bezzi, prima di esercitare rutfizio, come dice a
die li duca Sforza-Cesarini avea nomi- p. i65, n.° 59 e seg. riparlandone.
nalu pi'otonolario apostolico. Kolò Fer- Alacri nella Not. dcvocaboli eccl., a
rari in Bibliolheca : "Pi oloiìolav'iaius ve- ProtonotariuSy riferisce che la 3." specie
ro, qui concedi solet Comitibus domus de' protonotari è quella, la quale viene
Sfoitiae, reser?ationemnon inducit, Nec unitaconqualchecaricaed officio,di que-
cum admillìt secietaria Brevium ". 1 car- sono protonotari tutti concla-
sta specie i
(ed i cavalierati con titolo di conte pala- slolici(P\), i famigliari del Papa, non am-
lino) con lettere patenti , la cui foroiola mogliali, ma chierici. Parlando di tal tri-
riporta Parisi (quella pei cavalierati a p. bunale il Bovio p. 192 , dice che la 2.*
5), a p. 8 del t. 4 j Istruzioni per la se- specie de' protonotari apostolici è quella
greUiria, con l'avvertenza che la decora- de' creati dal Papa, dai cardinali legnti
?ione del piotonotai iato non poteva con- elatere, odai medesimi protonotari par-
cedersi che a persone ecclesiastiche. Nella tecipanfi,anlicaraenleinstimae moltobe-
forniola era citato il breve facoltativo e ne appiezzati, ma presentemente (i 729)
si diceva che per autorità di esso, in di- sono resi vili , come osservò Sisto IV in
Cloe s. Stdif Notarios , Protonotarios Extravag. ,§ Quoniam de fregna et pa-
1
nuncupatos creandi, recipiendi et adtnit- ce, per la gran moltitudine Hodie tamen :
go di sua residenza. Riganti a p. 86, n.° fica i protonotari cui va annesso di sua
64 riporta la disposizione di Alessandro natura qualche oQìzioocarica^ come negli
VII colla quale prescrisse la suddetta for- scrittori apostolici, ne'soldati o cavalieri
mola pel protonotariato da conferirsi dai di s. Pietro, del Giglio, e altri famigliari
privilegiati, colla clausola di far la pro- del Papa, che ne sieno capaci. Hanno tut-
lc»siooe di fede e il giurameulo di fedel- te queste due specie di protonotari la pre-
26 PRO PRO
Jazione ad ogni altro chierico secolare , t. 6, par. 2, p. 341. Il canonico prolo-
essendo questa dichiara la per vera digni- notario può in coro adoprare la soltana
lìi, e possono portare il rocchetto e man- paonazza, mentre però porla gli altri a-
lellelta breve , colla veste eziandio pao- biti. canonicali. Essendo canonici devono
nazza, ma fuori di Roma; devono perciò in coro portare gli abiti degli altri cano-
avere 20 anni, e dopo un anno dell'ot- nici, e non quelli di protonotario , altri-
tentita dignità dei protonotariato devo- menti non partecipano delle distribuzio-
no promuoversi al suddiaconato, sotto pe- ni. Dopo gli abbati e non sopra debbono
na di nullità di detto privilegio. Riganti, sedere. Possono predicare in manlelletta
tra'protonotari che vi divenivano in vir- e rocchetto. I benefìzi de'prolonotari so-
tù degli uflìzi Placabili, ohvegVi scritto- no riservati alla s. Sede. Possono essere
ri e cavalieri del Giglio, vi novera i ca- deputali in giudici apostolici e sinodali,
valieri Pìi, Lauretani, di s. Paolo (F.) in conservatori de' privilegi de' regolari,
e simili. À comodo de'litigandi avendo i ed in altre cause che loro commette las.
Papi permesso che si giudicassero le cau- Sede,e per delegati. £a:^rac«riar7i e sen-
se ecclesiastiche fuori della curia roma- za il pregiudizio de' partecipanti scrivono
na, di frequente commettevano a per-
si gli attide'marliri, i processi per lecanoniz-
sone che mancavano di capacità e buo- zazioni, e possono rogare altri atti eccle-
na fede, abusi che derivavano dal gran siastici. Siccome nell'offizio sono come i
detto XIV considerando che altri Papi tolari creati dal Papa, che da quelli che
e il concilio di Trento aveano procurato ne aveano il privilegio, o per conseguen-
di piovvedervicon prescrivereclienefos- za del loro offizio , sono offìziali della s.
scro eletti i giudici ne' sinodi diocesani e Sede. Sono veri fam ìgliari del Papa Nei .
provinciali, riflettendo che questi soleva- Decreta della congregazione de'riti, molti
no differirsi, autorizzò i vescovi coi capi^ riguardano i protonotari, esono citati nel
toli a eleggerli, colla bolla Quamvis, dei l. 6, par. I ,p. 57. Pio VII rivocòai privile-
l'altare per la celebrazione della messa, Bull. coni. t. i5, p. i4i> confermando
ma in sagrestia, né possono portare l'a- quanto la particolare congregazione dei
nello con gemma mentre celebrano la riti da lui incaricata avea stabilito. De-
messa, bens'i quello di semplice oro come crelumde privilegiis Protonotariorum ti-
dissi ad Anello. Precedono i canonici tularium seu honorariorum. Ȥ 5. Quam-
nelle cattedrali , non quando sono con- quam plura de protonolariis, quos litu-
gregali capitolarmente, ed Urbano Vili lares, seu honorarios dicunt, a s. Rituum
confermò il decreto de'ri ti, col breve Ciwi congregatione decreta edita sint ,
prout
sicut, de'5 settembre 164^, Bull. Rem. videre est in nuperrima decretorunvejus-
PRO PRO 27
dem coUectione; eipeiienlia lamen com- ne. 6." De annuo censo sculoruro saltem
perlum est , compluies abusus percre- bìscentum, vel ex patrimonii bonis, vel
buis.'e illorum culpa, qui nullis, licei ut ex perpetuispensionibus, vel execclesia-
plurimum nominibus commendati ta- , sticis beneficiis. Sitpraetereapetitio testi-
A uria, qui una cum ejusdem s. Rituum rum titularium constitutis, cura eos lon-
congregalionis assessore, et altero ex a- ge differre palam sit ab illis, qui sunt de
posto! iairum caeremoniarum magislris, collegio parteci pantium, vel ad instar par-
meqne jnfrascripto secrelario , omnibus tecipantium a SS. Domino Nostro ex ro-
pi aedili facultalibusnecessariis, et oppor- raanae curiae piaelati adsciscuntur, de-
timis, remedia proponerenl, quae expe- cretum est ea dumtaxat privilegia, jura,
dire magis viderentur , et cerlas praefe- exempliones, praeeminentias, praeroga-
nirenl condiliones, et leges ,
quibus eo- tivas iisdem competere, quae intra singit-
nundtm privilegiorum modus, et usus lalim enumerantur : aliis proinde qui-
conlineretur ". buscuraquepraesenli decreto non descri-
» § 6. Quare habito ad infrascriptiim ptis, irriti? declaratis, et deleli*, et ahva-
die conventu in aedibus memorati EE. gntis, nipote quae ex falsa plerumque
et RR. DD. cardinalis de Somalia prae- dìplomatum interpretalione,vel ex prava
fedo, omnìbusque, serio , diligenterfjue consuetudine, vel alio quovis praelextu
perpensis, id in primis communi senten- usurpabanlur, iisque insuper moderalis,
tia visum est decernere, ut nimirum per- ac reformalis, quae licei alias Iribueren-
sonarum delectus baberetur in protono- tur,gliscenlibus lamen malis,occasionem
tariatushonore deferendo, ut nonnisi, qui praebuisse dignoscunlur. [r.° Igitur jus
rite, booeste, ac prò dignitate id honoris erit protonotariis apostolicis tìtularibus
sustinere valeant, eodem ornentur. Pro- extra url)emdumlaxnt, et quando eo lo-
ferantur idcirco testimonia, quibus con- ci ubi degunt, oonadsit summus Ponti-
stet indubie. i." De nobili, vel honesla fex, uti habito praelatitio, videlicet veste
familiae conditione. i.° De aetale saltem talari, et palliolo nuncupato mantelletto
annorum viginliquinque. 3." De stalu nigri coloris. 2° Eo habitu praelatitio
clericali, et caelibi. 4-° De laiu'ea doclo- nigri coloris cum rocchetto subtus pal-
ratus in utroque jure, vel in s. theologia liolum uti poterunl protonotarii in pu-
a probata uni versitate, vel a collegio prò- blicis supplicationìbus, aliisque ecclesiae
coloris sii pariler pileum cum lemni- Beneficia eorum,qui protonolarialum ti-
scis steiutualibus imponendum. 4-°Pi"o* tularem per apostolicas literas, vel per
tonotarii titulaies, qui dignitate, uutca- diploma collegi protonotariorum parte-
nonicatu potiiuitur, habilum geslent sui ci pantium assequutisunt,nonnisi ab apo-
ot'dinis,non vero piaelalitium in choro, stolica sede conferri possunt. i i.° Io ci-
coque consideant in loco, queiu ex be- vilibusnegotiis, nec non in criminalibus,
neficio eos cleceat: quodsihabitu prae- alque in vitae disciplina, ordinariis lo-
lalitio uti velini, distributionibus quoti- corum obnoxios piane se esse noverinl,
dianis piivenlur, quae sodalibus accre- nullaque ratione ab ipsorum jurisdictio-
scaiit. S.^Habitupraelatitio induli omni- ne liberos se comminiscantur. i2.°Etsi
bus clet'icis sacerdotibus simplicibus ,
, habitum praelalitium non geslent, gau-
el etiam canunicis praefetendi sunt sin- dent tamen privilegio fori, dummodo
gulatim sumptis, non vero in collegium in hubitu, et tonsura incedant. i3.° Fa*
coeunlibus. Neutiquam etiam praeferen- tuiliarìbus Papae minime accensentur,
dos se esse arbilrentur, aut apostolicis cum hoc privilegio gaudeanlprolonotarii
nunciis,aul ulriusquesignatui'aet'efei'en- dimitaxale partecipantibus, vel romanae
daiiis, aliisveex romanae curiae prae- curine preiati qui ex Ponlifiois benigni-
sulibus, etiamsi nulluni ex sui mimeris tate iisdem aequiparantur. 1 4-° Quae hic
insignibus il geslent, dummodode ipso- percensenlur privilegia ea sunt, quibus
rum gradu non latealj iteni nec antecel- dumtaxal protonolani titulares donatos
lanl vicaiiisgeneralibus, aut capitulari* se sciant, qui secus facere, aliisque prae-
bus, aut abbalibus. 6.° Sacrum operan- ter memorata privilegiis ac juribus uti
tes a simplicibus sacerdotibus minime auserint, si ab ordinario, tamquam ab
dilTerunt; idciccosacrasvestesinduant in apostolica sede delegalo, semel, et bis ad-
sacrario, uno tantum ministro utantur, moniti non paruerint, eo ipso privatos
ipsique calicem deferant, detegant, eoo- delato honore se sciant. i5.° Tandem qui
periant: ilem libri missarum fbiia evol- protonotarialu titulari donati sint,vel per
vant; vetanlur praelerea palmatoriam, apostolicas literas, vel alio legitimo diplo-
canonem, annulum, pìioleum adhibere. mate, nequeantuti ipsius juribus ab hu-
y." Quando adstant ad sacra cum habitu jusce decreti praestitutum conslabilitis,
praelatitio non genufleclant, sed caput nisi antea, vel apostolicas literas, vel di-
inclinent, uti in more est apud canonicos ploma ipsum in officio secretarli collegi!
cathedralium duplici duclu ihurifìcen-
: protonotariorunì de numero partecipan-
tur: consideant vero in loco per caerimo- tiumexhibuerinl, qui in codicem referat
Diale episcoporum constitulo. 8.° Confi- nomen,cognomen,aeta lem, patria ai,qua-
cere possunt acta de causis beatificatio- litates novi protonotarii titulans,ac prae-
canonizationisServorum Dei: quo
nis,et lereadiem ad quam, vel breve, vel di
tamen privilegio utinequeantsieoloci al- ploma datum est. Idem porro protono
tersit e protonotariis partecipantibus. g." tariatus privilegium in secretaria proto-
Item rite eliguntur in conservatores or- notariorum parteoipantium recognilum
dinum regularium, io judices syuodalcs, exhibeaut ordinario, apud quem, vel a-
PRO PRO 29
pud alinm personam in eccleslasllca di- Dei, ac BB. Petri et Pauli apostolorum
giiitate conslitutam fidei piofessionem ejus se noverit incursurura ". Trattano
(cioè quella di Pio IV di Pbo-
cui parlai a dei protonotari apostolici: P. Vincenti,
FEssio.vE DI FEDE, chiamata volgarmente Teatro degli nomini illustri che furono
Piana), et fjdelitatis juramentum erait- protonotari nel regno diNapoli, ivi 1607.
tanl (la formola sta nel iib. 2 delle De- Hier. Fabri, Tractalus de protonotariis
cretali a\ titolo 24 De jurej tirando, cap. apostolicis eorumque dignitale etnninere,
iliduere, ofFiciuro tenere, uli privilegiis, Jo. Battista Sacchetti, Privilegia protho-
honoribus ,
praerogativis, quorum no- notarioruni apostolicoruni tani de nume-
tula fypis impressa (sideve intendere dei ro partecipantium nuncupat. Roniae exi-
ripoitali 1 5 articolij non esistendo stam- stentmm, quani exiraordinariorum seii
pata a parte), et ab alìquo ex protouoia- honorariorum uhique terranim degen-
nis partecipantibus subscripta, et obsi- tium cumprimaei'a eorumdem insti tulio-
pnata iisdem tradetur, ne quid adversus ne, ipsis nontantuni sedEpiscopis eorum-
liaec decreta, ex ipsorum ignoratione pe- que f'icariisy omnibusquejurisdictioneni
ragi contingat. Quare tum literae apo- ecclesiasticani exercentibus e/c.,Romae
slolicae in forma brevis, tum diplomata, 1 6()3. Jos. h'ìganù, De protonotariis apo-
quibus protonotarii titulares creantur stolicis tani de numero partecipantium,
concinnanda erunt juxla hujusce decreti quam supranumenim , nec non tittiUt-
sententiam, ne qua ibidem ab eo aliena ribus seu non partecipantibus, Romae
describantur ". 1751. Giorgio Viviano Marchesi Buo-
* § 8. KLhiI autem hoc decreto immu- naccorsi, /antichità ed eccellenza del pro-
tatum censeatur de ampliorìbus privile- tonotariato apostolico partecipante,colle
giis,quibus collegia quaedam, et capitu- pili scelte notizie de'santi, sommi Ponte-
la ex apostolico indulto, etiam ad instar fici, cardinali e prelati che ne sono stati
gero osservò costumare gli etiopi di ap- nari istiluiti da s. Clemente I,edailoro
pellare Papasath i loro preti , Episco- successori essendosi aumentate di mollo
pasalh i loro vescovi, nondimeno fa no- le gravi incombenze, furono dati in aiu-
tare che tali termini sono della lingua e- to 1 2 notari per custodia dell'archivio o
tiope. Gl'indiani del Perù chiamavano scrinio santo, che come gli archivisti de-
il loro sominosacerdotePdf^aj. Delle vo- gli antichi romani furono denominati
ci Papa e Protopapa usate dai greci di- Scriniari. Che questi eziandio esercitaro-
scorre eruditamente Pauli nella Dissert. no l'ufficio di notari sotto la dire/ione dei
de ritu ecclesiae Ne.rilinae p. i oi5 e seg. medesimi notari regionari, con iscrivere
11 can. Morisani pubblicò la Diatriba de anch'essi gli atti de' martiri, e poi finite
Prolopapis,mpoì\ i yGB.Nel vol.XXXII, le Persecuzioni della Chiesa (f^.), impie-
p. i52, ed a Messina descrìssi il proto- gati a scrivere l'epistole pontificie,! pub-
papa, dignità della collegiata dis. Maria blici istromenti, leggevanoe pubblicava-
del Grafleo. Rodotà, Del rito greco in I- no gli altide'concilii, ed esercitavano al-
talia t. I, p. 265, diceche nel governo tri onorevoli uffizi. Soggetti prima al Pri-
de'vescovi greci si'inlrodusseronellechie- micerio della s. Sede {F'.) ossia de'nota-
se delle provincie napoletane quelle gre- ri regionari, più tardi e nel IX secolo eb-
che costumanze,delle quali ancora si con- bero per capo il Protoscriniarìoo Primi'
servano le vestigie. Ritengono alcune i scrinio, appellato pure Archivista e Bi-
nomi greci denotanti dignità e uffizi. Reg- bliotecario (J^.). Rimarcai in fine, che il
pa del greco nome di protopapa che ar- uense, chiamando Macri il protoscrinia-
ciprete dinota. Aggiunge Rodotà, che di rio, gran cancelliere. A Protonotari a-
questa eminente dignità narrano le pre- posTOLici , comechè successi ai notari re-
rogative e ne descrivono il ministero e gionari dichiarai che dalla loro impor-
,
l'uffizio, Codino, Gretsero, Goar, Meur- tante officina derivò la Cancelleria apo-
sio, Ducange, Allazio. La chiesa del pro- stolica [F.)j ma Galletti non crede che
topapa di R.eggio è dis. Agata della stessa il cancelliere di s. Chiesa fosse il proto-
diocesi, la quale in uno a quella di Mes- scriniariooprimiscrinio, il quale spesso e-
sina con greco nome s'intitolano ctìJ//o/i- ziandiofu chiamato Bibliotecario, finché
<7ie, voce altre volte adoperala per espri- poi le due ragguardevoli cariche furono
mere la cattedrale, ed anche la chiesa ma- separate affatto, per molto tempo eserci-
trice o parrocchiale; laonde convien di- tando l'uflizio di bibliotecario il Secon-
re, che parrocchiali fossero le chiese di dicero notaio regionario, di cui parlai
3
PRO PRO 3 r
Zaccaria, neWa Dissertazione sopra i no- e di altri uffìziali maggiori del sagro pa-
tai ecclesiastici, chiama il proloscriniario lagio Lateranense, a p. i33 discorre del
anche Cancelliere^ coli' autorità di Pau- Pratose rimario e riporta la seguente se-
vinio, dicendo che 12 scriniari aggiunti
i rie. Intendevano! romani per iScr/gnoquel
ai notali regionari aveano per loro impie- luogo, in cui erano custodite le scrittoi e
go lo scrivere soltanto quegli atti eccle- di qualunque genereesse si fossero. Quei
che dal protoscrioiarioocancellie'
siastici scrigni, che servivano alla conservazione
re erano a nome del Papa dettali come , delle carte spettanti al pul^blico, aveano
bollé,privilegi,altide'conciliiesomiglian- i suoi uffìziali, ì quali iS'cnn/an si appeU
ti. Parlando Zaccaria degli sa'iniari, dice lavano. Nella chiesa romana, dice ilPan •
che tale fu sotto Papa Marino lo scriniario vinio, erano 12 scriniari, i quali avevano
Gioigio scrittore della pontifìcia lettera in mano lo scrigno della sede apostolica,
a Gerardo vescovo di Lodi ; tale sotto s. e servivano a formare gli atti pubblici.
Leone IVneU'SSc Stefano; talenelioi Galletti senza affermare sul preciso nu-
Roccione; tale nel 1079 Angelo, neli i5g mero, soggiunge che certamente scrive-
Andrea^ nel 1 191 Crescenzio, nel 1204 vano le lettere apostoliche, e questa era
Giovanni. Conviene conPanvinio, che non privata loro incombenza, poiché s. Nico-
di rado si unirono in una sola persona i lò I dell' 858 nella sua epistola 27 dice
due impieghi di notaio regionario e di che non avea potuto dare certa risposta
Scriniario della chiesa romana. Una bol- in un preciso tempo, perchè i suoi scri-
la di s. Leone IV deir852 fu scritta per niari aveano le vacanze. Quegli che pre-
inanus Nicolai Nolarii atqueRegionariì, siedeva a questi scriniari dicevasi prolo-
et Scriniarii Sanctae nostrae romanae scriniario o primiscriuio,priinoscrinio,o-
Ecclesìae. Un'altra di Benedetto Vi 11 del pinando Galletti che questa non fosse una
101 3 è dala per manus Benedicti Rfgio' carica delle più antiche,sebbene da Gio-
nariìNotarii^etScriniariis. romanae Ec' vanni diacono si faccia precedere al primi-
ctfsiae. Da quanto dissi a Nome dei Pa- cerio de' Difensori [f^.) ed al Nomencla-
pi sul nome imposto a Pasquale 11, pare tore (/^.) ,
poiché in progresso di tempo
cheMacri la ritenesse prerogativa del Ca- gli scriniari si staccarono dal corpode'no-
poscrinario, cioè de'protonotarii egli di- tai regionari e se ne formò un collegio a
ce. Riganti citandolo, nel suo dotto trat- parte col suo capoprotoscriniario, il quale
tato de Proionotariis a p. 3o, n.° 2 3 ri- talvolta denominato semplicemente
fu
ferisce: Aderat quoque inter Notarios se- Proto. Neir82 7 Galletti per .° pone Gre- i
3i PR O PRO
sto uffizio òaprimiscvìniQ. Benedetto dei' stolico. Stefano del 989 primiscrinio s. ^
1*897, ed era visitatore del monastero di r. ecclesiae. Nel 992 Leone , Dei pietà- 1
s. Erasmo al Monte Celio : intervenne al te prothoxcriniarius. Indi Stefano proto-
concilio deirSpB Giovanni IX, in cui
di Giovanni XIX detto XX
AcnViirtno sotto
furono cassati gli alti contro Form oso, ed del 1024'. viveva ancora neh o38. Ser-
è chiamato protoscrìniariiis. fllelckise- gio del 1039 protoscriniario : in un pri-
dechde] c)0
5 protonotario, leggendosi nel vilegio si legge: scriptum per manum Ser-
privilegio di Sergio III al vescovo di Sel- pala ti i. Nel o44
gii archiscrivii sacri i
cae. Forse questi è quel medesimo Mel- ecclesiae. Nel 1060 Giovanni, Dei gratin
chisedech che da scriniario passò a proto- Proto; ed in altro documento Ego Jo' :
scrìniario e che scrisse una bolla di Ser- hannes Dei gralia s. apostolicae sedis
gio II deir847, quindi piotonotario, che Proto. Nel 1073 Pietro protoscriniario
da un documento si vede di verso dal can- della sede apostolica. Mardone del 1 1 Sg
celliere ch'era Teofilatto. Qualche vol- protoscriniario. Giovanni del i igS pro-
ta il cancelliere si chiamò archicancel- toscriniario /Wea:; dipoi ascese al grado
liete e archiscriniario j e bibliotecario di secondicero. Poscia notari si nomi- i
ufiizio che talora simultaneamente fun- navano ancora àa\ Prefetto di Roma[F .\
se. Tuttavolta Galletti non conviene che onde s'intitolava Ego N. Deigratia s. .
:
peratore Ottone I per trattare del suc- veanooccupato quella sede, quello di Ti-
cessore da darsi a detto antipapa, e per- ro ottenne il i.° luogo.
ciò partigiani degli scismatici; ma l'eletto PROVA. F. Giudizi DI Dio, Purga-
Giovanni XIII fece tagliare ad Azone la ZIONI.
lingua il naso e due dita. Stefano del
, PROVENZA. Antica provincia della
978 arch scrinio j lo stesso che protoscri- Francia (^.), nord dal Dc/-
limitata al
niario, ed era nolaro regionario. Azone /?«fl;o(A^), al nord ovest dal contado Fé-
del 983 che si sottoscrisse: /^zo Dei pietà- naissin (F.), all'ovest dalla Linguadoca,
te proloscriniarius et apocrisariiis roma' al sud dal Mediterraneo, ed all' est «lal-
nae ecclcsiae, essendo anche nunzio apo- l'italia : suoi limiti naturali fuiooo oltre
1
PRO PRO 33
ii mare, il Rodano, il Varo, le Alpi, la Du- colò V s'impadronì del paese Enrico II re
lenza. Sua capitale Àix (/^'.), tlivideva- de'visigoti, e suo figlio Alarico ne godet-
si in Alla-Piovenza e in Bassa Proven- te sino alla battaglia di Vouillé, dove fu
za comprendeva 1 1 vicariali, coi quali
;
vinlo ed ucciso. Tecdorico re de' goti o
si formarono dipartimenti delle Boc-
i ostrogoti ricevette la Provenza dai visi-
che del Rodano, del Varo e delle Bas- goti , e le impedì di cadere in potere di
se Alpi , la parte orientale di quello di Clodoveo ma non tardarono molto gli
I ;
toscana. Neh 723 in Avignone si pubbli- pero [V.) di Germania (/^•), nel quale a-
cò di Saverio Andrea Pellas: Diclionnaire vea la Provenzali titolodi contea. La se-
proi'encal elfrancois. Degli antichi e fa- rie de'conli ereditari di Provenza inco-
mosi poeti provenzali delti Trovatori ^
mincia nel o63 con Bertrando o Ber-
I
parlai a Poesia e in altri articoli. I pochi tranno che neh 08 offrì tutta la contea r
regione, furono gli anatilii, i desuviates, Sede, come aHerma Borgia, Memorie di
i vulgienles, i salyes o salici, i suelteri, i Benevento t. 1 , p. 106, e riportai a Re-
camalullici, i deceates, i suetri, i nerusi, galia. Gli successero, nel logS Stefa-
i sanili ed i verucini. 1 focesi usciti dal- nelto, nel i i 3o Gerberga o Gilberto,
l' Asia minore vi fondarono Marsiglia nel I 1 2 Raimondo Berengario I , nel
{f-). Suscitate discordie tra' marsigliesi ii3o Berengario, nel i r44 Raimon-
ed salii, domandarono primi aiuto ai
i i do Berengario II, nel 1 166 Alfonso I e
romani e fu mandato da Roma a soste- Raimondo Berengario III, nel i ig6 Al-
nerli il console Fulvio verso l'anno \i5 fonso II, nel 1209 Raimondo Berenga-
avanti la nostra era. D'allora in poi i rio iV {V. Innocenzo IH), che altri chia-
conquistatori del mondo gettarono le mano VI [V. Avignone), famoso soste-
fondamenta del loro dominio nella Gal- nitore degli albìgesi, per cui lo combat-
lia,edil paese che fu da prima loro sotto- terono diverse crociale j perdette diversi
posto chia mossi Provincia romana, Aon- stati, e la contea f'enaissina diventò do-
de venne poi il nome di Provenza. Que- minio della chiesa romana, con altre terre.
sta Provincia ebbe in seguito la denomi- Nel 1245 divennero conlessa e conte
nazione di Narbonese e fu suddivisa in di Provenza, Beatrice erede del bel pae-
5 Provincie la i .^ Narbonese, la 2.* Nar-
: se, e Carlo I d'Angiò re di Sicilia, il qua-
passò in Avignone che fu il luogo della Papi protestarono perchè dovea restare
slabile residenza, ed ove venne a render- paese d'obbedienza, cioè nella medesima
gliomaggio nel iSog il nuovo conte di sommessione in cui era sotto conti di i
i382diventòconledi Provenza il re Lui- sul fiume Pro vidence che immediata men-
gi I, nel 1 384 Luigi II, nel i4'7 Luigi il Seekhonk. a
te sotto riceve a sinistra 4
III, neli434Renato, neli48o Carlo III, leghe dalla baia di Naragansett. £' be-
tutti Angioini, per la morte del quale nel ne fabbricata, e molte case ne sono ele-
1481 Luigi XI re di Francia pretese che ganti, ed in bella situazione. Un grandio-
quel principe lo avesse istituito suo erede, so ponte lungo 90 congiunge le due
piedi
e dichiarò la Provenza riunita alla mo- parti della città, che ha la corte di giu-
ìiarchia francese. Dopo la morte del re, stizia. La cattedrale è sotto l'invocazione
Renalo di Lorena\o\\e far valere le sue de'ss. Pietro e Paolo. Vi hanno templi i
PRO PRO 35
pli congregazionalisti, quelli de'melodisli dolo alle romane e mandandovi un Pro-
e degli episcopali sono i più belli edifizi di console^uB Pretore, ed un Questore (P^.).
questo genere che esistano negli Stati U- Dice Cicerone che provincia è una re-
nili. L'università è frequentatissima; fon- gione, la quale il popolo provicit o prò-
data nel 1764 a Varren, qui fu traspor- cui vicilj e perchè ogni anno si dava fa-
Hav-
tata nel 17 70, ed haunbell'edifizio. coltà a qualcheduno di governarla, per-
vi biblioteca pubblica, collegio di qua- ciò fu presa la voce per ogni ufficio. Il no-
cheri accademie, banche, compagnie di
,
me Proconsole pressoi romani fu dato
di
assicurazioni. Vi sono fabbriche e mani- a colui che governava una provincia col-
fatture, con estesissimo commercio, che la stessa come se fosse console;
autorità
lende la città sommamente fiorente. Il aveano il comando della milizia, e lagiu-
fiume è navigabile, ed il canale di Mas- risdizione e cognizione delle cause, il go-
sachusets ne aumentò il commercio. Un verno e l'amministrazione di tuttociòche
poco all' est della città si attraversa il apparteneva alla provincia, nella quale si
Seekhonk sopra due belli ponti. IN'e'con- regolavano a similitudine dell'ammini-
torni si osserva il fenomeno delle rupi strazione di Roma. Sotto la repubblica
tremule; una di esse, ch'eia maggiore, for- erano fatti proconsoli dei privali; ed ai
tà. L'annuo ufficio computandosi dal cedonia, Chersoneso, Asia, A.ssiria, Egit-
giorno dell'ingresso nella provincia, ter- to. Suburbane furono dette le provincie
minato che fosse, il proconsole consegna- d'Italia (A'.), ed anche Annonarie per
va al successore la provincia e l'esercito; contribuire veltovagHeall'AnnonadiRo-
se il successore non era giunto, partiva ma: a PlCE^o parlai dell'Annonai-io e del
lasciando il questore che suppliva sino Subuibicario. Ai Prefelli del Pretorio
alla venuta del nuovo proconsole. La par- (f^-) erano subordinati i vicari dello sles-
tenza onninamente doveasi effettuare so prefetto ed i proconsoli. Adriano per
dentro il termine di 3o giorni, deponen- l'Italia destinò 4 proconsoli con pienis-
do il proconsole in due città della pro- sima giurisdizione, anche sopra le cose
vincia tutte le ragioni di essa. Giunto in sagre, anzi la prima cosa loro era visi-
Roma vi entrava privatamente, se non tare d'ufficio i sagri templi, onde per-
richiedeva il trionfo,nel qual caso restan- seguitarono crudelmente an-i cristiani,
do fuori della città, convocato il senato che senza editto dell'imperatore. Si chia-
nel tempio di Bellona o in altro luogo, maronoatti proconsolari de' Martiri^ F.)^
gli esponeva tutto quello che avea ope- quelh ch'erano fatti dai proconsoli, pre-
rato nella provincia. Se aveano ben go- sidenti, procuratori o prefetti nelle pro-
vernato, venivano molto onorati, fino ad vincie. Sarnelli, ZrC/^ eccl. t. 7, lett. 53:
Avendo Au-
innalzar loro statue e trofei. Degli alti proconsolari de santi martiri.
gusto diviso l'impero romano in due par- Questi atti li scrivevano e raccoglievano
ti, ritenne per se le provincie più forti, i Notari i^V.) cristiani^ istituili in Roma
le altre affidò al governo del senato e po- da s. Clemente I e poi propagati nelle
polo romano. Le provincie imperiali fu- altre chiese. Eranvi anche notari gen- i
ronodiviseinaSdiocesi, in 1 4 delle quali tili che scrivevano gli atti avanti il giu-
Augusto mandò procuratori o Rettori, dice che esaminava i Confessori della fe-
iquali nell'assenza, impotenza o morie de e\\ condanxìava a\ tormenti e alla mor-
de'proconsoli li supplivano per interim; te; e siccome nelle provincie questo giu-
le più importanti erano la Spagna, con dizio spettava ai proconsoli, così questi
Tarragona e la Lusitania, tutta la Gal- atti si denominarono proconsolari. Que-
lia, con Narbona, Lione, Aquitania, Cel- sti atti de'nolari gentili erano verissimi,
tica co'loro popoli e colonie, la cui di- perchè lo scrivere falsità sulle pubbliche
visione si può vedere ai loro articoli: più tavole era delitto di lesa maestà, e sic-
la Celisiria, Cilicia, Cipro,£gitto. Le prò- come tornavano a gloria de'cristiaui,mol-
PRO PRO 37
ti ne fece bruciare Diocleziano : di quelli Avignone e la contea Venalssinn, ed al-
che restarono se ne giovò Baronie, ripor- tri luoghi. Anche Innocenzo VI, allorché
tandone qualche saggio Sarnelli. Di que- costituì vicario generale di tutto lo sialo
luoghi rimarcai, cosi da Ducato venne Trabaria (di cui a Presidati), e le Terre
la dignità del Duca governatore dell'o- Arnolfe, poiché queste, sebbene tali fos-
monima provincia.Marca fu della una sero, non formavano ad ogni modo corpo
mania margravio. Negli articoli de'ri- Massa Trabaria da quello della Marca,
'
spettivi stali riportai i diversi nomi cui e leTerre Arnolfe da quello del ducato
I
furono e sono qualificate le provincie, col di Spoleti. Gli antichi presidi di queste
tutte le onorificenze e autorità loro con- provincie. Anche diverse provincie eccle-
Memorie di Benevento
cesse. Borgi.a nelle furono dette dalla loro divisio-
siastiche
\. 297, parlando dell'anlicadivisio-
3, p. ne i.^e 2.^ come in molle d'Oriente, ed
ne delle provincie della chiesa romana, in Eurppa particolarmente nelle Gallie.
dice che il cardinal Bertrando nel 347 1 Nell'ordine civile regno delle due Si-
il
Italia con titolo di vicario generale delle e altri articoli narrai che Costantino sta-
terre e provincie della Chiesa, cioè » in bilì grandi diocesi, che comprendevano
conslilutis". Così Clemente \1 ridusse a deva nella C/«à capitale oMetropoU( f^ .),
sei le provincie pontificie, oltre Roma e avente ciascuna diocesi un vicario del-
suo disUelto, non compreso Benevento, l'iniperalore, che abitava nella cillà prin •
38 PRO PRU
cipale del suo distretto: anche governa-
i te le Provincie co' loro straordinari avve-
tori delle Provincie risiedevano nella ca- nimenti.
pitale di esse, donde recavansi a visitare PROVINCIALE. F. Provincia, Or-
personalmente le altre cittadella provin- DIM RELIGIOSI, RELIGIOSO.
cia. Quindi l'ordine ecclesiastico fu rego- PROVINS. Città di Francia, diparli,
lato sovente sul governo civile, la Chiesa mento di Senna e Marna, capoluogo di
adottò tali divisioni per armonizzare col circondario e di cantone, in una valle a-
governanaento temporale. A Pentavoli mena, in riva al Durtein e alle Vouzie.
parlai de'vocaholi con che venne espres- E sede di varie autorità, «ha belle piazze,
sa la riunione di più città. Negli ordini con diversi stabilimenti scientifici e reli-
ta nella metropoli, prov'/«cirt/w. Anche Prudenzio. Pel suo merito neir84o o 845
le Provincie furono personificale : nel- fu collocato sulla sede episcopale di Tro-
l'antico Campidoglio erano tante statue yes, e fu uno de'più dotti prelati della
quante le provincie del mondo soggio- chiesa gallicana. Ebbe molla parte alla
gate da' romani, e ognuna con qualche disputa che suscitossi al suo tempo sulla
attributo esprimente la sua più partico- grazia e sulla predestinazione, ed otten-
lare proprietà. Se vinte furono rappt'e- ne da Papa s. Nicolò I neir859 la con-
seutate, in segno di dolore e di mestizia, ferma dei 6 canoni stabiliti nel concilio
pon la guancia o il viso appoggiato sulle di Valenza deir855 sopra questo argo-
mani o sui gomiti; furono collocale ac- mento. Temendo inoltre che si abusasse
canto le statue degl'imperatori in atto di a favore del pelagianismo degli articoli
portar loro de'doni o prodotti principali ch'egli stesso aveva approvati nel sino-
del loro suolo, ovvero ai loro piedi in se- do di Quercy delI'SSS, scrisse per con-
gno di ossequio e di debellamento. Nelle futare il cattivo senso che sarebbesi po-
medflglie precipuamente vennero figura- tuto dar loro, e per solidamente dichia-
PRU PRU 39
rare la credenza della Chiesa sopra la gra- seta e di cotone: il suo commercio dì seta
zia di Gesù Cristo. Lo zelo che s. Pru- grezza,considerata la migliore della Tiu--
denzio avea sempre mostrato pel man- chia, è significante. Conta 5o, 000 abitan-
tenimento della disciplina e per l'aboli- ti, turchi, greci, armeni ed ebrei. I greci
zione degli abusi, gli procacciò una par- abitano un sobborgo, con 3 chiese ed il
scorso in onore di s. Maura, vergine di ca dei suo splendore sotto i greci impe-
Troyes. Furono stampati nella Bibliote- ratori. Nel 94? Seid-ed-Deoulet, principe
ca del Padri. della casa di Hadaman in Arabia, la pre-
PRUSAoBURSAfPnwe/?;. Città con se d'assalto e la saccheggiò. I greci se ne
residenza vescovile, già capitale dell'an- resero padroni di nuovo e la ritennero
tica Bitinia, ora delIaTurchia asiatica nel- sino al i356, nel quale si rese dopo un
l'Anatolia, capoluogo del sangiacato di lungo assedio ad Orcano figlio di Otto-
Rhodavendkiar a 17 leghe da Nicome- mano, il quale la fece sua residenza e cit-
dia e 1-2 da Costantinopoli, chiamata an- tà capitale di tutto il suo regno. Timur
cora Brousse, e Prusaad Olynipiim per- se ne impadronì dopo la battaglia d'An-
chè costruita in parte sul monte Olim- cira. Fu quasi del tutto ricostruita da
po. Domina una bella e fertile pianura Maometto II, e servì di residenza ai pri-
coperta di gelsi e irrigata da molli ru- mi sovrani della casa ottomana sino al
scelli. Ha due leghe di giro, compresi i regno d'Amurat I, che trasportò la sede
sobborghi, ed è cinta di mura antichis- dell'impero ad Adrianopoli. E" celebre
sime. Sopra una roccia apicco,Ìa quale ancora questa tradimentodiPru-
città pel
s'innalza qua«i nel centro della città, ev- sa o Prusia II re di Bitinia, famoso per
vi un castello che si crede occupare il luo- la sua servile divozione al senato roma-
go dell'antica Prusa una delle torri di
: no, poiché quando Annibale si ritirò nei
questo castello si dice eretta da Comneno suoi stati, Roma gl'intimo odi consegnar-
Lascaris. Le moschee inn.° 36 5 circa so- lo odi ucciderlo, al che stando il re per
no il principale ornamento della città, uniformarsi, Annibale lo prevenne av-
massime quelle de'sultani Achmed ed O- velenandosi: gli successe Nicomede II suo
smano: diverse altre moschee racchiu- figlio, 48 anni avanti la
1 nostra ei'a. Pru -
k
-
4o PRU PRU
Prusa appartenne alla provincia odio- in quello di Murat già altri armeni sci-
cesi ecclesiastica o esarcato di Ponto, eret- smatici aveano firmato un atto pel me-
ta in sede vescovile nel I V secolo, suffraga desimo scopo, e simili buone disposizio-
nea di Nicoinedia, nell'XI divenne arci- ni aveano luogo in altri prossimi villag-
vescovato onorario, ciò che Comraanvil- gi. Bahadur si adopera a
Mg.*" vescovo
Je protrae al secolo XIII. Negli alti dei tal uopo con molto zelo e concertandosi
conciliisì chiama anche Therpoli. 11 i.° pure con mg.^Hassun arcivescovo prima •
strati ira'ducatidi Sassonia, ed principali i colo stato e gli elargiva molti vantaggi,
di Schwarzburg e di Reuss. La parte oc- massime commerciali. La fazione radica-
cidentale chesi ebbe il nome di grandu- le sciolse e conculcò senza diritto i rap-
cato del Basso-Reno, sta intieramente porti di legittima dipendenza del canto-
compresa nella Germania, ed abbraccia ne di Neuchàtel dal redi Prussia. L'en-
le Provincie di Westfalia, di Cleves-Berg tusiasmo prodotto negli animi dalla ri-
e del Basso-Reno, viene limitala al nord voluzione di Parigi del 24 febbraio 1848,
dall' Annover, all'est dai principali di Lip- indussea'28 il comitato patriottico di La-
pa, dal ducato di Brunswick, dall' Assia Chauxde-Fondsa convocarepel i
.° mar-
Elettorale , dal principato di Waldeck, zo tutti gli altri comitati del cantone; ma
dall'Assia Darmstadt e dal ducatodi rs'as- senza aspettare tal tempo innalzò la ban-
sau;alsudestdai possedimenti del ducalo diera federale e si dichiarò in rivolta con-
d'Oldenburgo, dal ducalo di Sassonia- Co- tro il governo del cantone principato: al-
42 PRU PRU
re alliiale Federico Guglielmo IV si re- go viene agevolala per vari canali co-
eòa prentleie possesso de'principali, ed struiti alla comunicazione del Pregel col
quali per la loro comunicazione col ma- dotti del suolo non sieuo svariatissimi ,
re possono considerarsi per golfi. Nota- i più essenziali tra essi sono assai abbon-
piosi sono gli animali selvatici , come la Francia da Woodward. Vi sono ancora
selvaggina, sulle coste e ne'fiumi i pesci, ii\hh\\c\^eAe\pnissiato di ferro per tinge-
essendo importanti i prodotti delle api, re la seta col bleau di Prussia j e i\tWÌ acido
della cocciniglia polacca ede'bachida se- prussico scoperto nel i 780 da Sheele, che
f T. Non manca di ricchezze minerali. Nel- gli die questo nome per averlo ottenuto
le Provincie sassoni trovasi molto sale, e i\aì bleau di Prussia. Altre principali ma-
carbone fossile; rare e non ricche sono le nifatture sono quelle della cerusa di Ber-
miniere di ferro, rame, piombo, vitriolo, lino e altri luoghi, e quelle della robbia dì
allume e nitro. Taluna offre poco argen- Slesia. E' ragguardevole il commercio di
manza presso Francfort sull'Oder. Si tro- tenza della gran rete delle ferrovie del
vano ancora diaspri, onici , serpentino ,
Nord. Delle 7 grandi linee che si dirigo-
marmo, ocria, creta rossa, tripoli, mar- no da quella capitale, 6 sono ora in eser-
na, terra da porcellane, terra da follone, cizio e compiutamente terminate. Lai.
pietre da macina. Le raanifalture prus- lega Berlino con Amburgo; la 2.' col-
siane sino agli ultimi tempi non hanno l'Annover e Dusseldorf; la 3.^ con Halle
occupato in Europa considerevole ra ngo, e Cassel, e per un tronco con Lipsia; la
ma successivamente si sviluppò grande 4.' si du'ige nell'Alta-Slesia, con un tron-
attività industriale in molti distretti, on- co sopra Cracovia; la 5.^ segue a setten-
de riesce importantissima l'industria. Si trione il corso deU'OJer sino a Stellino :
distinguono le tele di Weslfalia e di Sle- le altre due linee vanno, una a Strelilz,
s a, ed i tessuti di lana de' paesi renani. e l'altra a Broncherg nel ducato di Po-
\ i sono filature di cotone, fabbriche no- sen. In Prussia lo stalo evitò sempre di
tabili di cuoi, stoviglie, vetro, carta, ta- prendere parte diretta s\ alla costruzio-
bacco, amido, potassa, birra; bellissimi la- ne, che air esercizio delle ferrovie ma ;
vori di ferro, pregiati panni fini e di al- incoraggiò le compagnie, e aiutò priva- i
la fabbricazione della seta ; Berlino pos- per le sue condizioni economiche, nel
siede una superba manifattura di porcel- costo è comparativamente meno eleva-
lana ; sono segnalate le oriuolerie di tal lo che nelle altre parti d'Europa. Le
44 PRU PRU
principali piazze coinmercianli sono Ber- capoluogo Posnania, reggenze Posnania
lino, Breslavia ,
Magdebuigo, Colonia, e Bromberga. Provincia di Brandebui-go,
NaiiQjburgo, Franclòrl suirOder, Thoin, capoluogo Berlino e capitale della mo-
PosnaniajEifuit, Norclhaosen, MiilUau- narchia, una delle più belle città d' Eu-
scn, Minden, Muiislei', Aqiiisgiana, Co- ropa, residenza ordinaria del re, sede dei
bU;n7,a, Elberfeld, ee. 11 commercio ester- ministri e delle amministrazioni e tribu-
no liakiogoprincipalmenle, per terra col- nali superiori; reggenze Berlino, Potsdam
la Russia, Austria, regno di Polonia, sta- e Francfort suH' Oder. Provincia di Po*
li di Germania centrale, Francia e Pae- merania , capoluogo Stellino , reggenze
si Bassi; per mare colla Russia, Svezia, Stellino, Còsiin, Slralsunda. Provincia di
Danimarca, Ingbilterra, Paesi Bassi, Spa- Slesia o Silesia, capoluogo Breslavia, reg-
gna, Stali Uniti. Le piazze e porli raa- genze Breslavia, Oppeln, Liegnitz. Pro-
rillìmi più importanti sonoDanzica, Rò- vincia di Sassonia, capoluogo Magdebur-
nigsberga , Elbinga, Meme!, Stellino, go, reggenze Magdeburgo, Merseburgo,
Slralsunda e Colberga e la monarchia ha Erftu't. Provincia di Weslfalia, capoluogo
una suflìcienle marineria mercantile e di- IMiiiister, reggenze Miinster, Minden, A»
versi legni da guerra, dappoiché il nasci- iensberga.ProvinciadiCleves-Berg,capo-
mento della tnarina da guerra devesi al- luogo Colonia, reggenze Colonia, Dussel-
la risoluzione presa dal governo nel 84B, 1 ford. Provincia del Basso- Reno, capoluo-
di non più pagai e alla confederazione ger- go Aquisgrana, reggenze Coblenza, Tre-
manica la sua tangente per la marina te- veri, Aquisgrana. Talune di queste città
somme alle costruzioni di navi per la di- fanno distinguere per alta antichità e il-
Tesa delle coste e deporti del mare Balti- lustri memorie storiche parecchie sono :
lico, come pei bisogni del commercio ma- d'Europa, come Berlino,
delle più belle
rittimo e della emigrazione in America. Potsdam Dusseldorf Secondo il docu-
,
Laonde si convertirono alcune navi mer- mento autentico pubblicato nel i85i sul
cantili in navi da guerra, altre se ne co- censimento della monarchia prussiana ,
vincie, non compreso il principato di Neu- lern, quasi un 3.°della popolazione abita i
chàlel, né i recenti d' Hohenzollern. Le borghi che sono 347 > '
^'"^SS'j ' casali,
Provincie sono divise in 27 reggenze, le le colonie, il resto dimora nelle 980 cit-
quali abbracciano 337 circoli: ecco il pro- tà, gli altri accennati luoghi abitati som-
spetto delle Provincie, reggenze e capo- mando a 79,942. In tutto gli abitanti e-
luoghi,avendo articoli in questo mio Di- rano i6 milioni e più di 3ii mila, dei
vonario que' luoghi ove fu o esiste sede quali IO milioni professano la religione
vescovile o se vi fu tenuto qualche conci- protestante evangelica 6 milioni la cat- ,
lio; di altri ne parlo in quelli che vi han- tolica, 9,000 la mosaica, i4,odo la me-
2 r
anime: delle quali 8,6o4,748 apparte- atti pubblici , r esenzione dal servizio e
nevauoalla chiesa unita evangelica opius- dagli alloggi militari , dalle tasse perso-
i^iaiia, per maggior parte abitanti lun-
la nali, dal diritto di bollo e dall' imposta
go il Basso Reno, in Lituania, in West- prediale; l'esercizio della giurisdizione ci-
visa in più rami, come i polacchi, i wen- beni. Inoltre! nobili non possono aliena-
dij i lituani, i lettoni, i curi e gli hallo- re le loro signorie se non ad individui di
ni : vi hanno pure de'francesi che vi ri- nascita eguale e col consenso dei re , al
parla tra il Reno e l'Elba, e in una par- ussiti) i gichteliani, ec; il Caltolicisnio,
te del Brandeburgo; l'alto tedesco che vie- professato da ben più d' un terzo degli
ne parlato a Berlino è l'idioma più dif- abitanti; la religione Mennonita (A^.), ol-
fuso : è quello delie alte classi della so- tre i sociniani; e finalmente la religione
cietà, delle scienze e del foro, tra le qua- degli Ebrei [F.). Prima della costituzio-
li è pur famigliare la favella francese. I ne del 1848 il protestantismo era la re-
lituani e slesiani valgono del loro idio-si ligione dello stato ; però i settatori delle
ma polacco; nella Lusazia e Misnia il ser- altre religioni erano egualmente aniniis-
bo o wendo prevale, derivando dal ramo sibili agl'impieghi, poiché libero era ed
slavo occidentale. INe'contorni delle Ar- è l'esercizio del cullo per tutte le profes-
denne si parla un dialetto misto di fran- sioni religiose. Vi sono due vescovi evan-
cese e tedesco. Diversi dialetti slavi, co- gelici, r uno a Berlino, l'altro a Rònig-
me il polacco e il lettone, Irovansi in uso sberga : la gerarchia ecclesiastica evan-
nella parte orientale. 1 prussiani sono di- gelica offre quindi de'soprintendenti ge-
visi in 5 classi : nobili, cittadini, conladi- nerali, de'soprintendenti arcipreti, ispet-
ni, militari ed ecclesiastici,! quali ultimi tori, decani, pi epostì, ministri di parroc-
sono più di 5o,ooo. I nobili iPormano in- chie. Ogni provincia ha un sinodo, ed ha
torno a 20,000 famiglie; quelli che sono pure il suo ciascun circolo. Tiensi a Ber-
proprietari di beni signoriligià immedia- lino ogni 5 anniunsinodogenerale, e un
ti, godono di vari privilegi , i principali concistoro in ogni provincia. Layng cal-
tra'quali sono: l'eguaglianza di nascita coi vinista scozzese, nelle Osservazioni d'un
principi sovrani, il titolo d' altezza negli viaggiatore j riprodotte nel 1. 1 5, p. 1 6 de-
1
4G pnu PBU
gliAnnali (Ielle scienze reHgioseji]€Scr\- 7ia del Signore in questa nuova chiesa e-
vendo l'amalgama delle chiese luterana vangelica prussiana, senza lasciar di es-
e calvinista, per compone l'evangelica, sere per questo né luterano né calvinista
riferisce. •> Il dì 3o giugno 1817 un or- com'era per lo innanzi. Questa maniera
dine del ministro degli alFari interni a- di racconciar le cose di religione forse sa-
boli i nomi delle chiese luterana e rifor» rà frullo di abile destrezza, ma non sarà*
mata (o calvinista), ed eziandio Io stesso mai onesta ". Altri brani daW Osserva-
nome ò\ eh io, a pio ( està n te, che
distintivo zioni d'ìhayn^ li riportai nel voi. XXXV,
aveva un significato storico, ed ingiunse p. 1 5o. 1 n conseguenza del concordato del
e comandò che tulli facessero uso del so- i8ai I tra Papa Pio VII e re Federico Gu-
lo nome dì chiesa evangelica. Avendo già glielmo III, di cui parlerò verso il fine, la
una anche denominata con un
chiesa, e chiesa caltolica tiene negli stali prussiani
proprio nome, pochi che si prendevano
i due arcivescovati, Colonia e Posnania o
pensiero di (juesle cose cominciarono a ri- Posen, e sei vescovati; cioè Mnnslcr, Pa-
flettere in che cosa stesse la dilFerenza tra (lerhona e Z'/ew/7 su draga nei di Colonia;
<]uesta nuova chiesa prussiana, e tra le Cnlrna sudi-aganeo di Posnania; Bresla-
chiese di Lutero e di Calvino. Queste due via eIVarniia o Ermolund immediata-
chiese sono separate non solamente, come mente soggetti alla s. Sede, alla quale è
sifica e nelle dottrine e ne' riti ecclesia- da fide, coinpvendevauo nella monarchia
stici dal luteranismo, tal quale esiste nel- prussiana il governo spirituale de'catlo-
laDanimarca e in altre contrade pura- lici delle vaste provincie di Brandcbitr'
mente luterane della Germania, assai più go, di Ponierania, della Lusazia nel cir-
di quello che diversifica il luteranismo colo di Sassonia. In forza di detta con-
stesso dalla chiesa caltolica romana. Ma venzione e delia pontifìcia bolla De sa-
in quali cose concorda o discorda la nuo- lute aninianini ,
quelle di Brandeburgo
va chiesa prussiana, da questi due princi- e di Pomerania furono riunite alla dio-
pali ran)i della religione protestante? Ben cesi di Bresla via della anche PVratisla-
presto si scoprì che il sinodo di Berlino, via, lullavolta ancora conservano qual-
il quale abolendo il luteranismo e il cal- che rapporto e relazioni dirette con pro-
\inisn)o, ed il protestantismo fin anche paganda fide. Oltre quanto dissi nel voi.
del medesimo nome, aveva raflàzzonato XXIX, p. 102, parlando delle missioni
questa terza cosa solo per condiscendere di Germania, su quelle sottoposte al ve-
al volere del re j non considerò adatto i scovo di Breslavia di Brandeburgo e Po-
principii di dottrina, ma solo la dill'eren- merania, aggiungerò che ne parlai anco-
za de'riti esteriori; e rendendosi colpevo- ra quanto alla prima anche a Brande-
le diun equivoco indegno di ministri cri- burgo, ed a Berlino che n è la capitale,
stiani e dinomini chesiedono a consiglio a Francfort sul Meno dicendo di quello
per deliberare di cose ecclesiastiche com- , suir Oder, Magdeburgo e ad Hal o
i\
ri in guisa, cheogni uomo luterano ocal- delegato del vescovo di Breslavia. Quan-
vinisla potesse con coscienza tranquilla to alla Pomerania, la Svezia aveva una
(
per quanto vi possa esseie tranquillità 7.'' parte di questa provincia, e l'isola di
di coscienza do\e non havvi libertà elet- Bugcn nel Baltico, ma la cedette alla Da-
ti va) partecipare ul sagramculo della Ce- ìùniarca in compenso della Norvegia. 11
PRU PR II 47
re dì DaniiDorca le lasciò intieramente sìa s'impossesso di quella parte di Polo-
alla Prussia ,
prendendosi il ducalo di nia che tuttora domina, tolse ai cattolici
casa parrocchiale con orto nel 1780 la dala in Breslavia da s. Edwige duchessa
propaganda l'acquistò per 6000 talleri, di Slesia e legina di Polonia. In Roma
e pel vescovo di Breslavia vi esercitò la l'ordine Teutonic8 vi teneva un oratore
f^iurisdizione il detto preposto di Derli- o rappresentante , come quello che era
110. Si venera apostolo della Pomerania sottopostoall'immediata dipendenza del-
s. Ottone vescovo di Bamberga poiché ,
la s. Sede, per cui ne' Possessi de' Papi
(juando Boleslao I Vduca di Polonia con- tali procuratori intervenivano alla solen-
(juistò parte della regione,pregò il santo ne cavalcata: per quello d'Innocenzo Vili
(li ad ammaestrare nelle verità
recarsi neh 484) e pei' quel Io di LeoneXneliSi 3
del cristianesimo gì' idolatri pomerani. cavalcarono col vessillo dell'ordine, in-
Portatosi nella Pomerania orientale vi sieme col Gerosolimitano. Gli elettori di
battezzò Uratislao II duca dell'alta Po- Colonia e gli altri principi ecclesiastici
merania nel I 24 colla maggior parte dei
1 de'dominii formanti parte della monar-
suoi sudditi. Ma essendo poi ricaduti Stet- chia egualmente tenevano in Roma pres-
tino e Giuliers nell'idolatria, ad onta dei so la s. Sede un agente d'affari. Nel pon-
preti che ovunque area lasciati pei biso- tificalo di Pio VI il re di Prussia inco-
gni de'converfiti, traversata di nuovo la minciò a tenervi un residente regio, in-
Polonia e la Prussia, vi tornò nel i 128, caricato di trattare gli affari ecclesiasii-
e non solo richiamòla professione del cri- ci; ed in quello di Pio VII un invinio
stianesimo nelle due città , ma portò la straordinario e ministro plenipotenziario
luce del vangelo ad altri popoli barbari. con legazione, che prima tenne residen-
j
Quanto poi alla Lusazia, cìvco\o d\ Sas- za nel Palazzo Savelli o Orsini, poi nel
I
Sonia, oltre quanto dissi nel voi. citato, Palazzo Caffarelli ove tuttora dimora.
p,io3, meglio ne parlai a Meissen oMi- Nel voi. XXIX, p. io5 ei I I parlai de-
sNUj perchè un tempo fece parte di que- gli ospedali nazionali esistenti in Roma
sto vescovato, ed ora vi è il vicario apo- pei teutonici e per le teutoniche. Inoltre
stolico dei vicariato di Misuia e Lusazia. la Prussia tiene consoli residenti nello sla-
Dal I .° fascicolo degli Annali di Berli- to pontificio, cioè in Roma, in Civitavec-
no per la educazione e l' insegnamento , chia, in Ancona.
si apprende che nel declinar del La uno di que' paesi d'Eu-
«847 Prussia è
r odierno re avea intenzione di fondare ropa dove meglio sono coltivate le lette-
una università puramente cattolica. Allo- re e le scienze, e più dal governo favo-
ra esistevano per gli studi d^l cleio catto- rite : il sovrano suole incoraggire e ono-
lico i seminari di Miinsfer, Paderbona, rare anche i letterati egli artisti esteri.
Treviri, Posnania, Pelplin, e Braunsberg L'accademia reale delle scienze di Berli-
oBrunsberga collegio pontificio islituilo no la fondò nel 1744 ^'^^^'"^0 '' ilg/r/zi-
da Gregorio XIII, e mantenutodalla da- de, che da prima la compose in gran par-
teria apostolica, come dissi altrove, nella te di forastieri e con biblioteca. Trova'^i
diocesi di Warmia. Altri sludi cattolici nella slessa città l'accademia regia delle
sono le cattedre di teologia cattolica al- belle arti, quella delle scienze, una so-
le università di Breslavia e di Bona o Ben- cietà di geografia, il ginnasio Joachiin-
iia {V.). Si diceva che Miinster proba- sthal, così chiamato dalla città omonima,
bilmente diventerebbe la sede delia nuo- ove fu fondato dall'elettore Gioacchino
va università cattolica. Quando la Prus- e inaugurato nel 1607, ed in Berlino tra-
48 PRU PRU
sferilo nel 1 685. Il ginnasio lulerano fon- mente nociuto a'progressi della scientifica
dato in un antico convento di francesca- educazione, pure le classi colte hanno in
ni, cui fu riunito nel 1767 quellodi Coln. pochi anni percorso rapidissima carriera,
La biblioteca reale ricca di più di 1 80,000 e l'istruzione è ormai operosa da per tut-
volumi, e dove si depongono due esem- to. Nelle astronomiche e geografiche co-
plari di tutte le opere che si pubblicano gnizionisi distinsero prussiani, ed il so-
i
negli slati prussiani. L università istituita lo Copernico valse per renderli a niun al-
nel paliizzo Enrico 18 io, con 4 fa-
nel tro popolo secondi. Dai diversi paesi cui
coltà. L'osservatorio, un teatro e musei si forma la possente monarchia prussia-
lebri; società nelle diverse reggenze fa- Diesbach, Fahrenheit, Fichte, Forster,
cilitano l'istruzione ai giovani senza for- Garve, Gleim, Goerres, Goltsched, Ha-
tuna, dappoiché un'ordinanza obbliga i chert,Hamatm, Hardenberg, Haugwitz,
parenti a far fiequentare le scuole ai fan- Herder, Hertzberg, Hippel, Hoffmann
ciulli sino dall'età di 5 o 6 anni. In Bre- Federico, HofFmann Enrico Teodoro,
slavia ed a Kònigsberga vi sono istituti Humboldt Cristiano Guglielmo, Hum-
pei due case di educazione
sordo-muti : boldt Alessandro, Jacobi, Jahn , Kant,
pegli orfani militari a Potsdam e ad A nna- Kleist de Nollendorf, Lutzow, Mechel,
burgo; una scuola di navigazione a Dan- Meyerbeer, Mùller, Nicolai, Niemeyer,
zica, con scuole d'industria, di veterina- Potter, Ramler, ReinhardtjScharnhorst,
ria , di militari, e medico-chirurgica. Il Schill, Schlejrmacher , Schvrerin Sey- ,
carattere e il costume della nazione o mo- dlilz, Spurzheim, Stein, Trench, Wer-
narchia varia a norma de'popoli che la ner, Winckel ma nn,Wolf Cristiano, Zie-
compongono. Vivaci ed ingegnosi i sas- then, ec. ec. I principali storici degli stati
soni, robusti eattivi islesiani, che coi boe- prussiani sono: nominato Archenholtz,
il
familiarmente usano gli alemanni co'sle- ta, poiché non era il potere sovrano limi-
siani, è meno ancora co'polacchi.LaPrus- tato dagli stati provinciali. Dell'atto costi-
sia essendo essenzialmente militare,eseb- tuzionale concesso dal monarca regnan-
bene questo spirito abbia considerabil- te parlerò in fine. La corona è ereditaria
PRU PRU 49
pei due sessi; l'erede presuntivo porta il landrecht pubblicato nel 794» P^''^ al'a
1
lifolo di principe di Prussia, o più di so- sinistra del Reno si servono, con alcune
vente di principe reale, o luogotenente di modificazioni, del codice francese. Il i.°
Prussia , ed all'età di i8 anni diviene grado dell'amministrazione giudiziaria
maggiore. Fino al 1848 appartenendo il consiste in giurisdizioni patrimoniali pei
governo al re esclusivamente, lo eserci- conladmi, giustizie urbane e territoriali
tava col concorso del consiglio di stato, pei cittadini, ed alcune corti di baliaggi
delministerodislatoedel nainislero par- ereditari pei nobili. La giurisdizione di
ticolare. Il consiglio di stato era compo- 1.' istanza
componesi di corti superiori ;
sto del presidente e del 2.° presidente, ve ne ha generalmente una per reggen-
de'principi della casa reale dell'età di 18 za. Siede a Berlino un tribunale supre-
anni, de'ministri privati di stato, de'co- mo di appello. Imponente potenza mili-
mandanti generali e de'presidenli supre- tare ha la Prussia: sul piede di pace com-
mi delle Provincie, di 60 uffiziali di sta- ponesi di 122,000 uomini, sul piede di
to, a'quali la confidenza del governo ac- guerra può facilmente mettere sotto le
cordava volo e seduta nel consiglio. Il mi- armi 5oo,ooo uomini. Alia morte del gran
nistero di stato si componeva del princi- Federico li l'esercito prussiano contava
pe reale di Prussia, e di tutti i ministri 200,000 uomini, la piti parte disertori
di slato privati in attività di servigio. I di tutte le nazioni o arruolati volontari,
."
ministeri particolari erano nove, cioè: 1 radunati in lutti i circoli dell'impero: al-
il ministerodella casa del re,divisoin due laguerra del 1806 annoverava 25o,ooo
dipartimenti; 2. "della guerra, in due di- uomini. La landwehr di .' e 2.^ cateso-
o i
fari interni; 8.° della giustizia; 9.° delle a quella di 5o, capaci di portar le armi;
cipe regnante coU'attuale leggenda: Sin- del Merito {l\); 4-° di s. Giovanni (/''.) in
cere el conslanter. Il successore margra- luogo del soppresso ordine G e roso li mila-
vio Federico aggiunse al numero dei ca- no,HÌ modo che dissi nel voi. XXIX, p.276
valieri 12 giancroci. In seguito sotto gli e agS; 5." di Luigia j 6° Croce di Ferro
.'
ultimi raargrav- della linea Bayreulh- (/'.). Inoltre Federico Guglielmo III il i
Cuimbach venne meno di lustro, per la febbraio i835 istituì la decorazione del
facilità cui fu concesso anche a persone che inerito per quelli che avessero salvato al-
non lo meritavano, per cui il margravio cuno da qualche grave pericolo. Alma-
Cristiano Federico Carlo Alessandro, vo- nach p. 5o. 7.° Il re Federico Guglielmo
lendo ripristinarne lo splendore, lo rifor- I V nel 843 ristabilì l'ordine delCigno già
1
mò con nuovi statuti de'aS giugno 777, i istituito da Gioacchiuo I elettore di Bran-
cambiandone il nastro in color bianco deburgo del i499j po' abolito nel i53o
trapuntato in color d' arancio. Il re di da Gioacchino II quando abbracciò l'ere-
Prussia Federico li nel 1791, divenuto sia di Lutero, in onore della B. Vergine
proprietario de' ricordati principali , lo Maria, la cui immagine in rilievo fu po-
divenne ancora dell'ordine, che con di- sta nella placca di decorazione, per ricom-
ploma de' 1 giugno 792C0II0CÒ in digni-
1
1 pensare le virtù religiose. Nel ripristinar-
tà dopo quello àéX Aquila nera, con un lo il monarca regnante, e perchè acqui-
piccolo cambiamento nelle insegne. Il re stasse maggior lustro, di propria mano e
Federico Guglielmo 111 con diploma dei con solennità, in presenza di tutta la cor-
I o geunalo 1 8 1 o aggiunse all'ordine due te, ne decorò con l'insegna iu brillaoU la
-
52 PRU PRU
regnante regina sua consorte, Elisabetta adoravano i loro idoli sotto le querele,
Luisa figlia del i .° re di Baviera Massimi ed immolavano loro i prigionieri. Altri
lianoGiuseppea lui maritata nel 1 8?.3. Vi riferiscono, che la gotica tribù degli oe-
fu gi?i alti'o ordine del Cigno (f^.), nel du- stiì,che dell'Elettro faceva antichissima-
cato di Cleves, che alcuni attribuirono n mente co'circostan ti popoli mercato,tras-
Beatrice duchessa di Cleves, forse ripristi- sguardo degli europei su questo an-
se lo
nalo da Gioacchino I. Neln,°fì5del Dia- golo di terra selvaggio ed ignoto. Si con-
rio di Roma 847 si legge, che il re Fe-
i fusero questi primitivi abitatori colle pur
derico Guglielmo IV ha creato un nuo- barbare tribù de' peucini, de'sudavii edei
vo ordine o piuttosto decorazione cavai- gnlindi, e furono poi vittime delle san-
]eresca,desti nata esci usi va mente all'agri- guinose incursioni, che venedi-slavi e- i
blicò gli statuti dell'ordine della Casa paese, come toccai a Bratjdeburgo. Alcu-
reale d' Hohenzolletn, creato dal re Fe- ni attribuiscono a s. Remberto arcivesco-
derico Guglielmo IV a'2 3 agosto, che fu vo di Brema di aver pel i,° incominciata
il giorno in cui gli prestarono giuramen- la predicazione del vangelo in questi pae-
to i principati d'Hohenzollern. Quest'or- si, poiché la sede d'Amburgo essendo sla-
dine si è consagrato a perpetuar la me- ta unita a quella di Brema, questa ultima
moria delsuccessivo ingrandimento del- chiesa era divenuta metropoli di tutta la
la signoria della regia stirpe prussiana, e Germania settentrionale, laonde s, Rem-
perciò porta per di visa il molto: VomFels berto predicò la fede di Gesù Cristo agli
zwn Meer. 11 re è il gran maestro del- slavi, e ai vandali abitanti della regione
l'ordine, il quale si divide in due sezioni, di Brandeburgo: il santo mori nell'SSS.
ciascuna delle quali èsuddivisa in 3 clas- A PoLOMA narrai come s. Adalberto ve-
178 di Musanzio,dice che nel pontificato dalla stolta idolatria richiamasse alla ve-
di Gregorio V, cui si attribuisce l'istituzio- la religione i suoi abitatori ; ma ciò fu
ne del collegio degli elettori dell'impero, il invano, anzi si crede, che perciò inaspri-
duca Voldimiro di Prussia co'suoi vassalli ti perseguitassero i cristiani loro vicini,
si convertissero alla fede verso il
997 per tempo era passata ami-
coi quali fino a quel
Io zelo del vescovo Adalberto. Forse s. chevole corrispondenza. In questo tem-
Ottone di Bamberga nelle due volte che po regnavano sul paese di Brandeburgo i
traversò la Prussia ne'primi anni del se- discendenti di Alberto l'Orso dello il Bel'
colo XII, per evangelizzare la Pomera- lo, margravio di Brandeburgo e fondato-
nia, siccome convertì pure altri popoli re di questa illustre stirpe, il quale popolò
no i sagri vasi per servirsene in usi pro- loro arrivo i prussiani tornarono a met-
fani, e dalle clausure trassero a forza le tere a ferro e fuoco il paese, onde a pre-
sante' vergini, che sagrifìcaronoalle loro mura della duchessa unitisi i cavalieri al-
brutali passioni. La colluvie di tante or- le truppe, ad onta della loro perizia e mi-
ribili crudeltà costrinse il duca Corrado litare valore, i prussiani le disfecero e fu-
a .seguire il consiglio del vescovo Cristia- garono , ne imprigionarono il capo, re-
no e d'alcuni signori della corte, e ad i- stando mortalmente feriti i due cavalie-
«tituire l'ordine militare à' Obi'iìio[T^.), ri. Questa sconfitta obbligò Conado a
asoaiiglianzade'cavalieridi Lh>onia[r.) nuovamente domandare e con maggior
delti anche Porla spade o Spadaccini ellicacia il soccorso de'cavalieri teutonici,
(di poi ambedue gli ordini si unirono al e fece loro spedire lettere patenti sulla
Teutonico), il cui principale istituto fosse cessione delle provincie diCulma e Lu-
quello di difendere il paese dalle frequen- bonia, come di quanto conquistassero nel-
ti e desolanti incursioni degl'idolatri prus- la Prussia, con documento approvalo dal
siani, le terre de'quali se a vesserò conqui- Papa cui l'ordine era immediatamente
stato dovessero con lui dividersi. Ciò sa- soggetto. Intanto guariti Laiidisberg col
pulo dai prussiani,. con poderoso esercito compagno, Corrado fece per loro edifi-
assediarono il castello d'Obrino, residen- care il castello o fortezza di Vogelsank,
za de' cavalieri, quali avviliti non osa-
i onde opporsi ai prussiani e avere un luo-
rono uscirne, tollerando gl'insulti e le pro- go di difesa. Il gran maestro avendo de-
vocazioni anche de'pochi idolatri che re- lìnitivamente accettato le offerte, spedì
cavaiisi sino sotto le mura. Non avendo in Polonia il cav, Herman Balka col gra-
potuto i (Cavalieri d'Obrino corrisponde- do di provveditore e maestro provincia-
re alle speranze del duca Corrado, e ve- le. Quindi i teutonici con esercito di cir-
dendo questi suoi dominii bersaglio del-
i ca 20,000 uonfini presero possesso delle
la rabbia e furorede'prussiani, spedì una provincie, e coll'aiuto de'polacclii sot;gio-
solenne ambasceria ai celebri cavalieri garono i prussiani idolatri del palatina-
teutonici,pregando il gran maestro Her- to di Culma , oude incominciarono con
man de Salza ad allearsi con lui e sommi- successo a farvi predicare il vangelo.
nistrargli validi soccorsi nell'estrema ne- L'annalista Rinaldi all'anno 1220, n."
cessità in cui Irovavasi, con trasferire la 4o , racconta che Onorio III ammonì i
città,
conquiste, nel i23r ridusse
ed armate delle barche scendendo
Culma a vescovati, scrisse
vescovo di Modena
aGuolielmo legato e già
che col consiglio di
,
DO
per la Vistola s'impadronì dell'isola Quid- uomini esperti e prudenti , assegnasse a
zin, ove avendo fabbricalo un forte, nel ciascun vescovato i confini, e consagrasse
12 33 chiamò l'isola s. Maria. In seguito vescovi tre frati domenicani acciò promo-
pegli aiuti diBurcardo burgravio di Mag- vessero il bene di que' popoli. In questo
deburgo,di Corrado duca di Masoviajdel tempo i prussiani o pruteni idolatri fe-
suo figlio ^liezka duca di Cujavia, di cero grande uccisione di crociati e altri
Enrico duca di Cracovia, di Ottone du- chesi erano portati a predicar la fede nel-
ca di Gnesna, e di Svventopolo duca di la Livonia verso la festa di s. Maurizio,
Pomerania , riportò nuove vittorie sui essendo cagione di questa calamità la di-
56 PRU PRU
scordia nata tra il re di Danimarca ed i civescovodi Gnesna e quello de'suoi suf-
una rocca posta in talecon-
cavalieri, per fragane!, ad ammonirlo onde riparasse il
trada già spettanteal re, onde Gregorio mal fatto, e se non si correggeva lo sco-
IX ordinò ai teutonici la restituzione, ed municassero solennemente col consueto
al re danese di rimborsare l'ordine di Aggi unse, che se il mal-
rito ecclesiastico.
(pianto vi avea speso. All'anno 1 244) o." vagio principe, già altra volta scomuni-
52, Rinaldi racconta, che il duca d'Au- cato pe'suoi enormi misfatti, restasse in-
stria vedendo che nella Prussia gl^idola- sensibile a tali ammonizioni, disprezzan-
tri tenevano i teutonici in agitazione, e do le chiavi della Chiesa, e continuasse a
pieno di desiderio di propagare il nome perseguitare i fedeli, invocassero contro
preparò un forte esercito, per
cristiano, di lui il braccio secolare. Non andò guari,
cui Innocenzo IV concesse a chi ne se- che Casimiro duca di Cujavia, con eser-
guiva le bandiere le indulgenze proposte cito vittorioso percorse la Pomerania e
dal concilio generale a chi andava in aiuto mise duca ed prussiani con
in rotta il i
gona frate minore di singoiar virtù. Al- ni, fu assolto dalle censure. Nel 1
247 In-
l'anno 1245, n." 82, lo slesso Rinaldi ci nocenzo IV spedi legato apostolico in Po-
(lice che Sw^antopelcoduca di Pomerania merania, Polonia e Germania il cardinal
avendo tirannescamente usurpalo quel Capocci; indi nel i25r egualmente per
ducato ed , i cavalieri religiosi teutonici legato inviò in Pomerania , Livonia e
combatluto i prussiani o pruleni pagani, Prussia Jacopo Panlaleone che nel 1 261
nemici della nazione polacca, conquistato divenne Urbano IV. Nell'anno prece-
più città e luoghi, come indotto molti a dente riporta Rinaldi al n.° 22 die aven- ,
ricevere il battesimo, questi il duca pro- do cavalieri fallo una rocca sul monle
i
curò di sedurre per farli ritornare all'er- s. Giorgio, riuscendo gravissimo ai prus-
rore, onde invasi di furore improvvisa- siani infedeli ed ai lituani, questi con due
mente tagliarono a pezzi e uccisero tulli eserciti si portarono in Curlandia a com-
i polacchi e tedeschi cattolici dimoran- batterli;li vinsero e obbligarono alcune
pui due vascelli scorse il golfo di FriscbalF mente tentato nel corso di più secoli di
per rendere sicura la navigazione, resa pe- soggiogare la Livonia, e rimuovere po- i
licolosa dai corsari idolatri, che d'allora poli dall'idolatria, le loro conquiste aven-
in poi non osarono più infestare. Enrico do poca durata; ma questa gloria era ri-
tornò in Misnia, lasciando ai cavalieri i servata all'inclita nazione alemanna, che
enliluoniini che l'aveano seguito, con intieramente li soggiogò e guadagnò al-
aiuto de'quali i teutonici soggiogarono la religione cattolica. Circa
il i 58 al- i
I pogesani e fabbricarono nel 1827 El- cuni mercanti di Lubecca na- Brema e di
Ijiuga. vigando a Wisby, allora piazza di grau
Frattanto i teutonici portarono le glo- commercio nell'isola di Gothland, furo-
riose loro armi contro i vermalandesi, i no spinti ove il Duna mette foce nel ma-
bartesi ed i natangeni, popoli della Prus- re, e vi si stabilirono pel traflìco che gli
sia; ma nella spediiione marittima del gol- permisero gli .abitanti. Avendo fabbrica-
fo di Frischaff restarono uccisi quelli che to una cappella in cui facevano celebi-a-
l'aveano intrapresa. Per vendicarsene, il re i divini misteri, a loro esempio eper-
maestro provinciale con poderosa arma- suazione alcuni signori di que' paesi pro-
la navale nel i33q fece prendere la for- fessaropo il cristianesimo, onde l'arci-
tezza di Balga. Conoscendo i prussiani vescovo di Brema consagrò vescovo di
rimportauza di essa, risolvettero di ricu- Livonia Meoardo per istruire e propagar
perarla, recandosi all'assedio con Piopso la fede , cui successe Bertoldo ucciso dai
loro capitano che vi perde la vita, onde pagani nel i iqi; indi Alberto I che dif-
dovettero ritirarsi , e molte famiglie di fuse il cristianesimo e per assicurare que-
Barga e della provincia di Verraanlanda sto e -il conquisto della Livonia fondò il
spargere sangue per mantenere sotto l'ub- vonia, questi per volersene intieramente
bidienza dell' ordine i prussiani , i quali impadronire, quelli perimpedirlo e dimi-
di sovente ne scuotevano il giogo, col- nuirne l'autorità; però per respingere il
l'aiuto de* principi vicini ingelositi della comune nemico vi fu unione, e sospen-
gloria e somma potenza de'cavalieri, ri- devano le loro pretensioni. Da una bol-
tornando quindi all' adorazione elei falsi la di Clemente V si apprende, che l'ar-
Dei. La prima apostasia di questi popoli civescovo di Riga avea i4 vescovati suf-
successe nel 1240, onde cavalieri pote- i fraganei,che teutonici ne aveano deso-
i
rono con 3 anni di tremenda guerra in- lati 7, che degli altri restati 4 piuvvede- i
fienarli. Nel 1260 ribellatisi di nuovo, vano i commendatori chi loro piaceva ,
"
durò la guerra i5 anni. Seguì la 3.* in- facendoli eleggere dai propri cappellani
surrezione sotto il gran maestro Annone, che aveano sostituiti ni canonici, talvolta
e durò 7 anni; la 4-' cominciata nel 1286, impadronendosi anche delle rendite, on-
ebbe fine in un anno; la 5.* e ultima suc- de il Papa ordinò un'esatta inquisizione.
cesse nel 1295, con la quale avendo ca- i Verso il 369 ordinò Urbano Vche l'or-
I
fiuono i pr.ogressi dell' ordine nella Li- valieri decise che l'arcivescovo ed i ca-
vonia, che dopo averla per intiero sog- nonici riprendessero l'abito dell'ordine
giogata, conquistò pure la Curlandia eia che aveano deposto, e per contentare l'ar-
60,000 regi, e 4o,ooo teutonici co! grnn glia Colonna, che si diceva imparentata
i re di Prussia della regnante stirpe, a- Papa gli offrì per ispogliarne Giorgio Po-
vendo detto a Bra.'Tdeburgo quali dina- diebi-ad, e la corona di Polonia cui di-
stie fino a questo tempo lo dominarono, chiarò non accettare se non la rifiutasse
esercitando la dignità elettorale. Fede- prima Casimiro iV. Tale generosità tro-
I ico 1 figlio di Federico V burgravio di vò ammiratori, e un ingiato: primi fu- i
Norimberga della casa di Huhenzolleru, rono popoli della Lusazia, quali toc-
i i
per le sue ricchezze e capacità, per tem- chi dalle virtù di Federico II si diedero
po si procacciò gran credito nell'impero a lui, il secondo fu Giorgio che portò la
e molto contribuì all' elezione di Si"i- guerra ne! Brandeburgo, perchè la Lusa-
o
sraondo imperatore, che in ricompensa zia era feudo della Boemia; ma pel trat-
gli cede tutto il paese di Brandeburgo col tato del 1462 di Guben , fu costretto
titolo di margravio, riservandosi la di- Giorgio a cedergli ColbuSjPeitZjSommer-
gnità elettorale. Federico 1 si portò nei feld e molte altre città; inoltre acquistò
nuovo dominio a prenderne possesso, ri- altri dominii. Nel i4^3 nuova contro-
cevè a Neubrandeburgo l'atto del giura- versia insorse tra'teutonici ed i vescovi a
mento maggior parte dei signori,
dalla cagione dell'abito, ma Silvestro arcive-
e coloro che si ricusarono furono costret- scovo di Riga co' suoi canonici si obbli-
ti in breve dalla fcyza delle iirmi. Chia- gò anche pei successori a non lasciarlo
mato nel i4i5 alla dieta di Costanza il giammai. La Prussia era sotto il domi-
nuovo margravio vi esercitò la più gran- nio della sede apostolica, ed Papa vi te-
ii
di Prussia si ribellarono unite alla nobil- al padre suo, nella Franconia e nell' al-
j 3 castelli fortissimi, ed a poco a poco del- sercito imperiale contro Carlo di Borgo-
le altre città e fortezze, Casimiro IV re di gna, ma la contesa si compose. Nel 1476
Polonia profittandone si avanzò con po- abbandonò al figliosuoGiuliooGiovan-
derosa armata nella Prussia, ed i prussia- ni Cicerone l'amministrazione degli sta-
ni prestarono a omaggio, e le città
lui li, riservandosi la dignità elettorale e il
bligato cedere alla Polonia la Pomera- genito quello di Culmbach. Dal 1482 al
nia con tutte lecittà e forti che da lei di- 149^ passarono altre differenze tra've-
pendevano, Marienburgo, Elbinga, con scovi ed i teutonici; vennero sovente al-
tutti paesi e città di Culma e d'Obern.
i le mani e nel 1487 in una battaglia i cit-
Con detto trattato la Prussia fu divisa in tadini di Riga riportarono vittoria sui ca-
occidentale o reale, ed in orientale o citi' valieri. Ad onta delle considerabili per-
cale per la denominazione che poi prese, dite fatte dai cavalieri nella disastrosa
2."'
lai. ''appartenente al re di Polonia, la guerra con Casimiro IV, col loro corag-
ai cavalieri teutonici, essendone allora gio si opposero agi' invasori delle terre
gran maestro Erlischhausen: la sede del- dell'ordine, e Waltero di Plettemberg
l'ordine venne fissata a Rònigsberga, ve- maestro provinciale di Livonia potè glo-
nendo inoltre l'ordine obbligato fare o- riosamente trionfare con 14,000 uomini,
maggio della Prussia ducale al re polac- sui3o,ooo moscoviti e tartari scaricati
co, divenendo i cavalieri vassalli feuda- sulla Livonia, con un 3.° odue di morti
tari di Polonia. per parte de'nemici, un solo-restando uc-
Travagliato F"'ederico II dalla vecchiaia ciso dell'ordine. Nel 1 498 il gfan maestro
e dalle infermità, per riposo lo determi- Federico duca di Sassonia volle cancel-
narono neli46q a rinunziare in favore lare dall'ordine 1' infamia della pace di
del fratello A lberto,riserbandosi una pen- Thorn del 1 9 ottobre 466 colla Polonia,
1
sione di 6000 fiorini, e mori neli47i a con ripetere da questa colla mediazione
Plassenburgo. Alberto fu soprannomina- de! Papa e dell'imperatore la restituzio-
to {'Achille e \' Ulisse della Germania a ne di quanto 1' ordine dovette cederle ,
e quando resistè contro 16 nemici dicen- che questo principe perciò si sarebbe pie-
do; dove potrei io più gloriosa mente mo- galo di restituire all'ordine gli usurpati
PRU PRU 6i
derono tutta la Prussia. Questo gian mae- Waltero di Plettemberg, allora maestro
stro, come il predecessore, ricusò rendere provinciale della medesima e uno de'piìi
omaggio per la Prussia al re suo zio, il valorosi capitani, per timore che l'eresia
quale perciò sdegnato gli mosse guerra. infettasse la Livonia, volle sottrarla dal-
Alberto per qualche tempo la sostenne la soggezione d'Alberto, mentre ancoiti
eoo vigore, facendo ogni sforzo e venden- n'era "ran maestro, con offrirgli una som-
do persino suoi beni, tentando inutil-
i
ma pel diritto di sovranità onde restò
,
mente soccorso dalla dieta dell' impero, sciolto dal giuramento di fedeltà. Quin-
e violando la fede de'solenni voti, sposò carci suoi perniciosissimi errori e la pre-
Arma diMecklenburgo, da cui ebbe mol- lesa riforma, con quelle lagrimevoli e fu-
li figli. In questo modo ebbe fine l'ordi- nestissime conseguenze che in tutti gli a-
Gioacchino li mori nel 1071, dicesi av- tezze dagli svedesi, introdusse ordine ed
velenato da un ebreo di sua coiie, che te- economia nelle finavize, conchinse tregua
meva essere chiamato a render conto.Pri- colla Svezia, alleanza coll;> Polonia, e vi-
ma di lui era morto Alberto il Bellicoso de alfine pel trattato di TVestfalia (F.)
detto pure {'Alcibiade della Germania slabilile le sue frontiere, il suo territorio
a cagione di sua bellezza, figlio di Casimi- libero dai nemici e la sua situazione ab-
ro d'Hohenzolleru margravio di Culm- bastanza tranquilla per poter aspirare al-
bach; mostrò sommo valore ne'falli d'ar- la gloria senza mettere in compromesso
mi cui prese parie, ma per la sua biasi- la sua sicurezza. Per detto famoso trat-
mevole condotta fu privato degli stati pa- tato di pace fu riconosciuto signore del-
terni. Divenne elettore nel iSyi Giovan- l'eredilato ducalo di Cleves, delle contee
ni Giorgio, e regnò fino al i SgS. Per sua della Marca e di Ravensbeig,e del terri-
morte Gioacchino Federico nipote di torio dei soppressi vescovati di Mindeiiy
Gioacchino II, da arcivescovo di INFagde- Halbersladt, Magdeburgo e di Camino
burgo,divenneelettore di Brandeburgo, (/'.), come pure notai a Germania. Riu-
ove stabilì pel i.° un consiglio di stato, scì valente nel formare, cambiare e ab-
ponendo parlicolar cura nella pubblica bandonare le sue alleanze; profittò di
educazione, e pubblicando rigorose leg- quelle colla Svezia e Luigi XIV, per im-
gi Morì nel 1608 nella sua
statutarie. padionirsi contro gli stessi svedesi di par-
carrozza presso Roepinck, sobborgo di tedella Pomerania,indi nel 1 658 nel trat-
Berlino. L'elettore Gio. Sigismondo, che tato di Weiau costrinse la Polonia a ri-
ascese al trono nel 1608, unì ai suoi stati nunziare alla sovranità della Prussia, ed
ilducato di Prussia, in virtù del suo ma- a riconoscere su questala sua e qual so-
trimonio eoa Anna primogenita del sud- vrano indipendente, a tenore dei preli-
detto Alberto Federico, pel quale acqui- minari del trattalo di Broaiberga. Quin-
stò anche diritti alla successione di Cle-
i di si dedicò a ristabilire la prosperità ii»-
ves, composta de'paesi di Juliers, Berg, terna de'suoi siali, a rialzare le mura di-
Cleves ealtre piccole sovianità, ma gli fu- strutte delle città, a ridurre i deseiti in
rono contrastali da Guglielmo \Yollàng campi coltivati, a mutar le foreste in vii-
64 Puu PUU
laggi per Berlino fece scavare un cnnale
: gio. Inoltre si narra, che l'elcllore nella
che giunge fino n Francfort, gellandosi da conferenza ch'ebbe con Guglielmo d'O-
una palle suIl'Oder e dall'altra sboccan- range già divenuto re d'Inghilterra, que-
do srill'Elba. Si trovò a parte delle guer- sti gliricusò la seggiola elettorale, e che
re coll'Olanda, riportò vittorie e vantag- punto da questa offesa risolvette di porsi
gi sugli svedesi, accordò asilo a'protestan- nel numerodei re. Pertanto a' 8 gennaio 1
ti banditi di Francia per la revoca del- 1701 in Kònigsberga capitale della Prus-
l'editto di Nantes, fece grandi cose con sia, con pompa veramente reale, dichiarò
tenui mezzi e morì nel 1688. Qui noterò regno il ducato e assunse il nome di Fe-
due. conversioni alla chiesa cattolica de- derico I e il titolo di re, alla presenza
scritte dal p.T!he'\nev, Storia del ri torno d'un gran numero di forestieri accorsivi
alla chiesa delle case regnanti, p. 64 e 1 e degl'inviati della maggior parte delle
166. La prima fu quella del margravio corti d'Europa, che con lui si congratu-
Cristiano Guglielmo di Brandeburgo, ve- larono. Si cinse di propria mano la co-
scovo luterano di Magdeburgo, che me- rona, e fu unto da due vescovi, uno lu-
nò gran rumore dalle avverse parti, di terano, l'altro riformato, che avea fatti
cui lodò lo zelo Alessandro VII, quale si appositamente per tal cerimonia, il nuo-
ammira nel rarissimo libro, Speculuni vo re domandò all'imperatore Leopoldo
Brandebnrgìcuni. La seconda di Carlo I la conferma del titolo preso, offrendo il
non mancava che del nome, nella guer- mora e un freno pei tristi, ed ognuno te-
ra per la successione di Spagna, i conten- meva d'essere feritoda essa. In talequalità
denti della quale ne cercavano l'appog- si prcridevanoin corte persone facete, uia
PPiU PRU 65
(li svf glialo e perspicace ingegno, i tìeUi rotea sorella di Giorgio II le d'Inghilter-
(le'cpictii sentenziosi e pieni di snie, a un ra, ebbe Carlo Federico chedivenne tan-
tempo istiuivano e dilettaTano. Di que- to celebre col nome di Federico li, il qua-
sti bulFoni parlai in diversi luoghi, e nel le mostrando un genio deciso per la let-
voi. XXXI, p. 174- La fama del giusto teratura e le arti, non dissimulò l'avver-
e saggio governo di Federico I trassemi- sione pel padre nemico delle arti e delle
gliaia di famiglie in Prussia, e fra esse ec- lettere. Il principe reale formò il proget-
uomini scientifici, tutti
cellenti artefici e to di sottrarsi dai mali trattamenti del
ben accolti e provveduti proporzionata- genitore, ma questi glielo impedì. Lo fe-
mente alla loro cnpacilà, onde istituì di- ce porre in carcere, giudicare e condan-
versi di quegli stabilimenti artistici e scien- nare alla decapitazione col complice Katt;
memorati di sopra. Abbellì gran-
tifici però la sentenza venne eseguila solo su
demente Berlino, v'innalzò una sfatua e- questo infelice, ad onta che il principe
fneslie al genitore sul ponte reale, in- avea fatto di tutto per salvarlo, rinun-
rand"i il palazzo regio che ornò di pit- ziando anche alla successione. La fami-
ture, d'arazzi e suppellettili preziose, es- glia reale in costernazione, il reimpla-
^endovi poi stato aggiunto un gabinetto cabilealle lagrime della regina e di tutti,
(li antichità, museo di storia naturale, e solo si scosse dalle rappresentanze delle
galleria di quadri. La sua magnificenza corti straniere e da una lettera delTim-
in fabbricare l'estese anche ad altre par- peratore, che gli diceva dipendere il prin-
ti del reame: fece nuove strade e nuo- cipe dall'impero. Calmatosi alquanto,pro-
vi canali, ed eresse spedali e scuole. Si mise perdono se il principe si umiliasse;
•fece amare e temere, ed ingrandì con di- questi Io fece per lettera, non o- ma ciò
versi acquisti i suoi stali, vegliantlo con stanle per un anno lo tenne qual privalo
accorta politica alla loro tranquillità. a Custiin. Chiamatolo a se, gli affidò un
Fondatore della monarchia prussiana , reggimento e cominciò ad apprezzarne i
fu insieme origine di quanto servì poi talenti ed il genio, per cui caduto in lan-
a collocarla fra le grandi potenze d'Eu- guore voleva rinuuziargli l'amministra-
ropa. Morì nel 17 i3 e gli successe il fi- zione, quando la morte lo colse a'3 i mag-
glio re Federico Guglielmo I, che subito gio I 740)00" f^o™P'3nlo per l'eccessiva
fece le più severe riforme, disapprovan- sua severità ; lasciando florido lo stato,
do il fasto del genitore. Di costumi du- ordinata l'amministrazione, potente l'e-
riguardi,ma senza tenerezza, comechc av- partengono legittimamente, non che la li-
verso alledonne. Da principe reale, del ca- bertà.di coscienza ai protestanti. Indi tor-
stello diRbinsberg formò il soggiorno del - nò a dedicarsi all'amministrazione, rista-
le muse, la scuola delle arti e dell'urbani- bilì r accademia delle scienze fondata a
tìi. Vi riceveva gli uomini celebri di tutti i Berlino da Lei bnitzio, e ordinò che tutto
paesi e si pose in carteggio con Mauper- vi si facesse in francese, sempre scrivendo
tuis, Algarolli,esoprallultocon Voltaire, in questa lingua e disprezzando la tede-
il quale fu costantemente l'oggetto della sca.Vedendo che Maria Teresa si prepa-
sua ammirazione e.di cui gli scritti contri- rava a riconquistar la Slesia , si collegò
buirono a formar il suo gusto e le sue o- con Francia , e nel 1744 ricominciando
pinioni. Asceso al Irono, bandi i gusti e la guerra contro l' Austriapiombò con
le occupazioni frivole, persino la caccia, 60,000 uomini su Praga; voleva marciar
però conservando passione pei cani, dedi- su Vienna, ma il principe di Lorena lo
cando l'intiero suo tempo all'ammini- fece deviare. Aiutata l'Austria dalla Rus-
strazione e alla politica, tutto con inva- sia, si volle ridurre Federico II all'ere-
riabile metodo: la sua attenzione si fermò dità de'padri suoi, quand'egli nel 174'*
da principio sopra le finanze e l'esercito guadagnò la battaglia di Hohenfriedberg,
che aumentò, onde fece scorgere l'istinto con singoiar perizia militare; questa fu
di conquistatore. Il i." passo lo fece con maggiore a Soor allorquando sbaragliò
una esecuzione militare sul vescovo-prin- l'esercito aggressore, seguendo vari fal-
cipe di Liegi. Morto l'imperatore Carlo li d'arme e l'occupazione di Dresda; per
VI, l'unica figlia Maria Teresa fu l'ere- cui si trovò padrone di 4^,000 prigio-
dedell'immensasua potenza, quindi mol- nieri, ed assicurossi per sempre la Sle-
li principi vi aspirarono, al modochenar- sia. In mezzo ai campi governava il re-
rai ad Austria, Germania e relativi ar- gno e dirigeva la sua politica. La pace di
ticoli. Federico II diede il i." segnale di Dresda conchiusa con l'imperatore Car-
tale guerra di spogliazione^ ed invase la lo VII durò IO anni, ne' quali Federico
parte delia Slesia su cui pretendeva aver II si adoperò con zelo alla prosperità dei
ropa, e le potenze rivali dell' Austria si con due piccole thiese, una pei caltolici,
aUVeltarono di secondar le mire del re ca- l'altra pei luterani. Ne' voi. V, p. 1 38, XV,
valleresco, con formidabile alleanza. Col- p. 208 parlai dell'altra chiesa eretta in
la pace di Eresia via del i ^4^ ottenne gran Berlino in onore di s. Edwige con per-
parte della Slesia, senza curar gli alleali. messo del re, che non solo ne promise la
11 trattato con M.'" Teresa fu ne'prelimi- conservazione, ma vi contribuì e si trovò
nari sottoscrilto in detta città, nella con- presente quando il vescovo di Breslavia
clusione a Berlino il 28 luglio. Per ga- solennemente vi gettò la i.' pietra. Be-
ranzia della religione cattolica venne sta- nedetto XIV esorlò icardinali e l'episco-
bilito e accettato da Federico II : di con- pato nonché fedeli a concoirervi con
, i
ma Scafforsck vescovo di Eresia via gli ne- nuovi trionfi si mostrò veramente gran-
gò il possesso; ravveduto il sacerdote sot- de; quindi ricevette nuovi linfoizi dagli
toscrisse solenne ritrattazione, onde il Pa- inglesi e 12 milioni l'anno di sussidio.
pa confermò la collazione del beneficio. Vinto e ferito dagli austriaci non senza
Pubblicò Federico li un codice di uni- gloria a Hohenkirchen, colla perdita dei
formi leggi, e assicurò ai prussiani libera migliori generali^ più infelice fu la cam-
navigazione. Continuò a vivere nel mo- pagna del I 759 a Kunnersdorff per opera
do il più semplice; coltivando la musica de'russi e degli austriaci, onde il re temè
scrisse parecchie composizioni, suonando che Berlino fosse presa dal nemico, men-
jier eccellenza il
j per
"flauto la quale a- tre in diversi punti altri corpi d'armale
hiludine teneva capo un poco inclina-
il patirono disfatte. Fece tentativi di pace,
to a diritta. Nel l'jSo ricevè per la 2. 'vol- ma nulla valse a far desistere Francia e
ta e con viva gioia Voltaire tuttavia poi ; Austria dalla speranza d'annientarlo, on-
si disgustarono, anche per avere il lette- de fu forza riprendere le armi nel 1760,
rato vantato, che il re colla revisione di che incominciò col disastro di Landshul,
sue operCj gli avea commesso d'imbian- sempre e in tutto però spiccandola rara
car i suoi panni sporchi, per non dire di sua abilità, in mezzo a tanti
eserciti che lo
altri piccanti motteggi : Voltaire pubbli- minacciavano; a Lignitz superò se slesso,
cò poi con calunnie, rila prh'ata del re ma aTorgan ottenne una vittoria delle più
di Prussia. Si diceche la prosa di Fede- sanguinoseche gli lasciò in mani due ter-
rico ha maggior merito che la sua poe-
II zi di Sassonia. Rifinito nelle forze, passò
sia le sue Memorie per servire alla sto-
: ih 761 con mosse e accampamenti, el'In-
ria della casa di Brandebitrgo, sono lo- ghillerra cessò i questa perico-
sussidii; a
date perl'imparzialità. Le occupazioni let- losa posizione e ad altre sciagure, si ag-
terarie, le cure amministrative, non gli giunse una cospirazione per darlo in mano
fecero mai perder di vista l'esercito, che de'nemici, quando morte dell'impera-
la
ridusse
il migliore d' Europa godendo ,
trice di Russia Elisabetta lo liberò da uno
rinomanza del più gran capitano del suo de'più formidabili avversari, indi potè pa-
tempo , come di esimio nella strategica cificarsi con quella possente nazione, an-
e ne migliorò 1' arte. Avendo ingelosito zi stringervi alleanza col trattalo di Pie-
tutti i potentati, si trovò colla sola allean- troburgo. Perciò la campagna del 1762
za inglese alle prese con tutte le forze del si aprì con migliori auspiciij sebbene per
continente. Senza dichiarazione di guerra la tragica morte dell'imperatore Pietro
incominciò quella de'7 anni con invader III suo amico i russi si ritirarono. Colla
la Sassonia, onde prender parte per l'In- pace d' Amburgo conchiuse un trattato
ghilterra, indi sostenne i conati della lega collaSvezia; altro fu quello del i 763d'Hu-
anli-prussiana , formata dalla Francia, bertsburg, in cui si pacificò colla Sasso-
Russia e Austria. Neh 757 entrò in Boe- nia, e l'Austria perla 3.' volta cede la Sle-
miae vinseacaro prezzola battaglia sotto sia,promettendo il re il suo voto per l'ele-
Praga, indi per lai." volta fu vinto a Rol- zione di Giuseppe II .Giunto Federico II a
68 PR U PRU
tanta gloria e potenza, il suo regno era ca- .sta tanto falcidiato, eh' è restalo insnrti
duto nella più deplorabile condizione , ciente a ricoprire un contrabbando! Con
conseguenza di tante guerre, laonde depo- queste parole volle tare allusione al lol-
se ogni pensiero di altre, sempre pili ricon- togli, e che senza professale la fede catto-
ciliandosi con Piussia e Austria , e lutto lica in Paradiso non ci si entra, ludi l*'e-
dedicandosi a riparare i bisogni de.lla mo- derico II cumulò un gran lesone, venen-
narchia. Gli si attribuisce l'idea della divi- do tacciato d'avarizia; e tenne in tempo
sione di Polonia, che nel i 764 Io riconob- di pace 200,000 armati, considerati il mi-
be per re, ina sembra che la ."proposizio- 1 glior esercito d' Europa, che lui stesso i-
più commerciante. Nel corrispondente correvano, non senza fare talvolta uso di
trattato conchiuso a Varsavia a' 18 set- ironie in mezzo ad enciclopedici ragiona-
tembre 1773, fra il re di Prussia Fede- mentij pronunziali con dolcezza e grazia.
rico II, ed il re e la repubblica di Polo- Ad istanza di Clemente XIV permise al
nia, fu stabilito. I cattolici romani esislen- vescovo di Breslavia di visitare una par-
ti nelle provincie cedute con questo trat- te de'suoi diocesani, privi da mollo tem-
talo nel regno di Prussia, e ne' distretti po della , ciò che
visita del loro pastore
di Lauenbourgh, Butow eDraheim, con- avea negalo a Benedetto XIY e Clemen-
tinueranno a godere le loro proprietà e te XIII che gliene avevano fitto istanze,
Federico li che i suoi successori non si Guardie del corpo dei Papa.Sct\sse pu-
serviranno punto de'dirilti sovrani in pre- re a Pio VI, pregandolo a conservarli nei
giudizio dello 5to^«/7«o della religione cat- suoi stati, pel bene che vi facevano, ed il
tolica romana ne' paesi summentovati. Papa come quello che amava gesuiti l'e- i
Tra'paesi che nella divisione della Polo- saudì. Fece di tutto per prolungare la sua
nia toccarono a Federico II , vi fu pure esistenza, ma spirò a' i 7 agosto 1 786 d'i-
buona parte del vescovato sovrano di dropisia. R.e guerriero, filosofo, fu chia-
Warmia, per cui s'in>padronì di que'do- malo dai tedeschi Federico l' Unico, ven-
minii. Si narra che un giorno trovando- ne paragonato a Cesare come generale e
si il re a colloquio col vescovo di War- come uomo di stato; tollerante con (ulti
mia Ignazio Kraficki , uomo dotto e di i culti, molti ne celebrarono i fasti, come
spirito, in aria scherzevolegli disse: Mon- Paganel, Histoirc de Frédéric le Grand,
signore, sento che vi lagnate di me, non- Paris i83o. La più compiuta edizione di
dimeno per le vostre virtù spero che sot- sue opere è quella d'Amsterdam (Liegi)
to il vostro mantello mi porterete in cie- 1790 in 23 vol.,fra le qualimolteriguar-
lo. Prontamente il vescovo rispose : Si- dano la Storia di Prussia , massime del
re ciò è impossibile,avendolo vostra Mae- suo tempo. Sulla più bella piazza di Ber-
PRU PRU 69
lino s'erge il grandioso marmoreo monu- rato Residente del re di Prussia in Roma
menlo eiettoalgraii re, da Federico Gu- presso la s. Sede, unitamente all'agenzia
glielmo IV, in cui è rappresentato in ista- per le provviste ecclesiastiche, ed alla sua
tua equestre di bronzo con 1' epigrafe : abitazione fu innalzato lo stemma del re
FecìericusviagnusRex Boriissorum Pa- prussiano che destò generale sensa-
, ciò
ter Patriae, Ne fu scultore il valentissi- zione non essendo allora abituati roma- i
Federico Guglielmo II suo nipote gli cito formato da Federico II, aodaronodis-
surcesse, nato dal fratello principe reale, sipati e scoraggiati. Nel 1792 il re si pose
il quale morì di pena, perchè dopo la per- alla direzione dell'alleanza che dovea ri-
duta battaglia di Koliinjavendo fatto con- stabilire LuigiXVI sul trono di Francia
siderabili perdite nella ritirata , il re gli [V.) ove penetrò con 80,000 uomini.
,
scrisse acri rimproveri ; però a riparare Giunto nella Sciampagna, a 3o leghe di-
lo sdegno, mostrò sempre molto affetto pel stante da Parigi, esitò, indi negoziò col
nipote e successore. Lo avviò Federico II partito rivoluzionario e ritornò sul Re-
soprattutto per l'aringo delle armi, espo- no. In pari tempo si occupò colla Russia
nendolo nelle guerre ai più gravi pericO' d'una nuova divisione di Polonia, al 1°
li, senza riguardo. Il nuovo re mostrò in- e 3.° suo smembramento, eh' ebbero ef-
tenzìoni benefiche, e riparò a molte in- fetto nel 798 e 795. Nel trattato per-
1
i
calo da^V illuniì nati tedeschi eh' egli ac- convenne: Che cattolici romani, comei
colse nel suo palazzo, con tristi risultati. quelli che già erano passati sotto la do-
Tuttavolta per l'opposizione spiegata in minazione prussiana, abitanti nelle Pro-
Germania contro il Nunzio [F.) di Mo- vincie cedute nel presente trattato , con-
naco istituito da Pio VI, invece Federi- tinueranno a godere de'loro diritti e pro-
co Guglielmo 11 principe tollerante, di- prietà quanto al civile; per rapportoalla
chiarò che il nunzio di Colonia poteva religione si conserverà loro il medesima
liberamente esercitare l'ecclesiastica giu- esercizio libero di cultoe didisciplina del-
risdizione co'cattolici de'suoi stati, nella lo stato attuale, in uno alle chiese e beni
stessa maniera praticata sotto il prede- esistenti. Dichiarò il re, che né lui, né suoi i
chi accordò la sua prolezione, rispettò i di sovranità in pregiudizio dello stato at-
diritti della s. Sede, e volle che le no- tualedella religione cattolica ne'paesi pas-
mine de' vescovati e altri benefizi prima- sati sotto il suo dominio pel presente trat-
ri vacanti le facesse liberamente il Papa, tato. Inoltre si recò al suo esercito che
e che fossero a lui graditi que' che gli si combatteva sulle sponde della Vistola ,
proponevano. Clemente XI ed succes- i trionfò del prode Rosciuskoe s'impadro-
sori, nel re di Prussia non riconobbero che nì di Cracovia, mentre le sue truppe del
l'elettore di Braiideburgo; ma Pio VI vo- Reno non operavano che debolmente e
lendo usare gratitudine e condiscenden- con molta lentezza, quantunque riceves-
za conquesto sovrano, riconobbe formal- se da Inghilterra considerabili sussidii. In
ineute la reale sua dignità, onde avendo fine si ritirò affatto dall'alleanza e sotto-
sino dal 1786 l'abbate Ciofani, agente scrisse lapace a Basilea il 5 aprile 79'?, 1 i
di sua Maestà Prussiana, ricevute nuove con abbandonare alla repubblica france-
regie credenziali, 0611787 venne dicliia- se suoi stati della spoada sinistra del Re-
i
3
70 PRU PR li
no. In tal guisa lasciò l'Ausilia quasi so ma Napoleone coi combattimeflti di Ey-
la alle prese con quella potenza, dopo a- lau a' 7 e 8 febbraio 1807 , sconfisse le
ver colle sue niinacce e aggressione prò- due armate coti azioni sanguinose: altra
Tocalo il partito rivoluzionario a pone gran vittoria i francesi riportarono sui
in armi un'immensa popolazione, donde prusso-russi a Friedland a'i4giugno, ca-
conseguitarono all'Europa tante sciagu- pitanatida Napoleone. Questi in Tilsit
re. Moria'iG novembrei 797, lasciando a'21 giugno accordò un armistizio, ed
la corona al figlio FedericoGuglielmo III, abboccatosi con Alessandro I imperatore
che rappresentò una memorabile parte di Russia, ivi a'7 e 9 luglio conchiusero
per quasi mezzo secolo. Essendo suoi i la pace tra Francia, Russia e Prussia, le
fasti e quelli della Prussia collegati con quali potenze, tra altre clausole, accede-
quelli strepitosi d'Europa, che descrissi rono al blocco continentale ; la Prussia
a Gebmania, Fbancia, Inghilterra, Pae- rinunziò a tutti i possedimenti tra il Re-
si-Bassi, si possono vedere questi artico- no e r Elba , ed alla quasi totalità della
li, anche pel termine della dignità elet- Polonia -Prussiana, in favore del grandu-
torale, per cui qui mi limiterò a qualche cato di r'tìfr^flti'/rtjdato all'elettore di Sas-
generico cenno. 11 re ne'primordi del re- sonia divenuto re. Pistoiesi nella f^iln di
gno operò di , ed
concerto con Francia Pio Vili *• 2, p. 254, riporta un ordine
accreditò in Roma presso
Pio VII un mi- emanato dal re Federico Guglielmo HI 1
nistro residente. Artaud nella Storia di nc'primi del 1809, il quale commosso dal
Pio f^Il ^ t. 2, p. 8, riferisce nel i8o5', grande attaccamento, che gli aveano di-
che di Humboldt che sino allora era in Ro- mostrato i sudditi cattolici nelle ultime
ma semplice residente di Prussia, non ri- catastrofi coi francesi, dichiarò che in av-
conosciuto pubblicamente, perchè dice venire non abbiasi più riguardo alle dif-
che le bolle vietavano che non si doves- ferenze di religione tra'caltolici e prote-
se mal lasciare accreditare in Roma un stanti, promettendo di render migliore la
ministro protestante, e sul qual punto fu dotazione de'sacerdoti cattolici. Nel 1 8 1
questa risoluzione in vista della grande che formò molti corpi volontari. Inoltre
quantità di sudditi cattolici che le ven- colla promessa di organizzare nuove isti-
nero per le divisioni della Polonia, e vol- tuzioni sociali adatte all'indole e al desi-
le stabilire in Roma una rappresentanza derio de'siioi popoli, accese mirabilmen-
più diretta e più maestosa; e che lo stes- te r entusiasmo nazionale. Ebbe quindi
so Huinboldt spiegò il carattere di mini- gran parte ne'successi de' confederali, al
stro d'Assia, piccolo potentato tedesco pu- rovesciamento del trono di Napoleone nel.
re protestante, per aver egli condotto i i8i4j entrando colla sua armata in Pa-
negoziati con molta prudenza e saviezza. rìgi {V\ ove conchiuse il celebre trat-
Nel 1 806 il re cercò di opporre una diga tato; quindi intervenne al famigerato con-
alle conquiste dell' imperatore Napoleo- gresso di ^/e/2«rt, e contribuì a rovesciar
ne, il quale vinta sui prussiani a' i4 ot- di nuovo Napoleone ne'campi di Water-
tobre lasegnalala battaglia diJena,a'23 loo, a mezzo del valoroso feld- marescial-
coll'esercito entrò nella capitale Berlino, lo LebrechtdeBlucherdi Rostock. Il con-
donde decretò il famoso blocco continen- gresso di Vienna reintegrò la Prussia de-
tale. Corsero i russi in aiuto di Prussia, gli stati perduti, ad eccezione d'una parte
PRU PRU 71
lidia Polonia, per l'equivalente delia qua- dello slesso anno. Disse Papa: «Que-
il
le le venne data una porzione della Sas- stomonarca ( Federico Guglielmo III ),
sonia e la provincia del Basso-Reno, en- benché non professi la religione cattoli-
trando a parte della formidabile santa ca, tuttavia per la benignità colla quale
alleanza, per l'equilibrio politico e quiete riguarda i cattolici suoi sudditi (il cui nu-
d'Europa. Inoltre ricuperò og- tutti gli mero dalle ultime guerre, e dopo resti-
getti di belle arti, trasportati da Berlino tuita la pace d'Europa s'è considerabil-
a Parigi nel 1806, insieme alla famosa mejiteaccresciuto), ci ha volentierissiraa-
(juadriga , che decora la porta di Bran- menle prestato la sua mano adiutriceper
<!eburgo di delta capitale. Vedasi 1' Hl- sistemare e riordinare le chiese del suo
stoire de la Priisse depuìs la fin du re- regno, e quantunque indebolite si fosse-
iine de Frédéric le Grande fusquau trai- ro le forze del regio erario pe' mali gra-
le de Paris de i8i5, Paris 1828. vissimi a' quali quel regno fu soggetto ;
L'illustre Artaud, citato storico di Pio nulladimeno conregal munificenza ci ha
VHj a p. 372 parla della venuta in Ro- largamente somministrati i mezzi atti a
ma neli82i del principe d'Hardemberg fornire unaconvenientee stabile dotazio-
i.° ministro (e gran cancelliere, reduce ne alle mense vescovili, a'capitoli, a' se-
dalle conferenze di Lubiana , accompa- minari. Così fucili e benevole disposizio-
gnato dal pubblicista Schoell) di Federi- ni in favore della cattolica religione, han-
co Guglielmo III, e che il concordato col- no, come doveasi, chiamata tutta lano-
la Prussia da tanto tempo preparato per stra gratitudine, ed incontriamo colla più
cura del cav. INiebuhr inviato straordina- viva sodddisfuzione la opportunità , che
rio e ministro plenipotenziario , fu con- ora ci offre, per dare una pubblica testi-
cesi. Altra indicazione l'abbiamo da Cop- interessa) dati da noi alle chiese soprad-
pi, Annali d'Italia, anno 1821, n.° 83, dette i pastori, reintegrati i capitoli, e re-
che dichiara, a vere il principe in una con- stituitio più stabilmente sistemati per
ferenza tenuta col cardinal Consalvi ai l'avvenire i seminari de'chieiici, il gover-
25 marzo, convenuto nel modo di sta- no e r amministrazione de' quali dovrà
bilire la istituzione pei vescovi degli stati essere presso il vescovo diocesanojciascu-
prussiani. Bellomo, Continuazione della na di quellediocesi, che negli ultimi tem-
storia di Bercastel, 1. 2, p. i85, racconta, pi furono tanto agitate ed afflitta, vada
che il principe Hardemberg, avendo in- a richiamarsi ad un miglior ordine, e go-
tavolate trattative per riordinar la chiesa da di uno stato più felice. Tralasciamo
cattolica negli stati prussiani , mediante qui di enumerarvi le disposizioni dell'e-
convenzione de' 25 marzo, che tenne le nunciata bolla, le quali tutte potretea suo
veci di concordato, fu pubblicata da Pio tempo conoscere. Grato però vi sia il sa-
VII colla bolla De salute aniniarum, dei pere sin da ora la reintegrazione della
16 luglio 1821, ed annunciata al sagro chiesa di Colonia tanto illustre e antica,
collegio con allocuzione che riproduce del al primario grado di chiesa metropolita-
I 3 agosto (ch'è la vera data), leggendosi na, e la ripristinazione de' vescovi di lut-
ancora nel u.° GG del Diario di Roma to il regno da farsi, come già sole vasi, dai
,
72 PRO PRU
capitoli, e trovali gli eletti idonei a for- la de'canonicali che vacheranno in 6 me»
ma (Ic'iiacii canoni pei" mezzo del consue- si dell' anno, si prescrisse che la dignità
to informativo processo, verranno dalla del decanato, ed i canonicati che vache-
medesima confermati". La bolla De sa- ranno negli altri 6 mesi si conferiscano
lute animariim si legge nel Bullarium dai vescovi rispettivi. Tutte le mensear-
de propaganda fide, Jppendix t. 2, p. civescovili e vescovili , i capitoli, i semi»
329. Le principali disposizioni di essa bol- nari diocesani, ed i vescovi sufT'raganei di
la sono le seguenti. Fu di nuovo eretta ogni diocesi, che in gran parteerano sta-
la chiesa di Colonia che' le infelici circo- ti nei passati sconvolgimenti privati dei
stanze dell 80 1 a veano indotto la s. Sede loro beni, sono stati dotati con rendile si-
a sopprimere, e fu ripristinata all'anti- cure, somministrate dalla munificenza e
co grado di metropolitana assegnando
, liberalità del redi Prussia. Sono stati for-
ad essa in sulTraganee le chiese di Tre- niti a tutti i vescovi gliepiscopii, eie con-
veri, Miinslere Paderbona oPaderborn. venienti abitazioni alle dignità, canonici
Fu elevata al grado di metropolitana la e prebendati, ed altri locai i per le cure ec-
chiesa di Posnania, riunendo ad essa co- clesiastiche, pei capitoli e pegli archivi
me concattedrale la chiesa di Gncsna, ed dopo che il reFedericoGuglielino III die
assegnando in suffraganea dell'arcivesco- a'23 agosto 1821. la sua sovrana sanzio-
vo di Posnania e di Gnesna, la chiesa di ne al convenuto, ed insieme assegnò fon- i
la esecuzione della L)olla di Pio VII fu da comiando benevolenza per della chie-
la
venendovi promosso l'eletto come perso- ducati nella religione del padre e le fem-
na riconosciuta degna del vescovato. A- mine in quella della madre. Il re Fede-
vendo il medesimo principe vescovo ese- rico Guglielmo III nel i8o3 p'resciisse,
guila la slessa operazione nella chiesa di che tulli figli si dovessero educare nel-
i
cai come Gregorio XVI nel 835 condan- 1 Gregorio XVI, quel breve apostolico,
nò le opere di Ermes o Hermes, delle cui che celebrai nel voi. XLIII, p. 294 ('"•
dottrine trattai a Ermtsiaiii (/''.) o Her- sieme ai detto arcivescovo, ed a quel-
inesiani, perchè teneva in dissensione reli- lo di Posnania), che neli83o inviò loro
giosa Varie proviucie della Prussia e spe- con analoghe istruzioni, nelle quali si con-
cialmente la Weslfàlia, accennando pure discese fino dove lo permetteva la Disci-
le gravi vertenze insorte tra las. Sede e il plina ecclesiastica (/^.). Ma il governo
regio goveruu prussiano per l'aposlolico prussiano nou lo credette suOìcieule e
,
74 P Ru PRU
crebbeto perciò le angustie di que'caUo- arcivescovo a' 2 i ottobre con ragionala
liei, fra i contrasti delle due autoritù. Le lettera ricorse al re. Gli rappresentò es-
vive dissensioni che seguirono tra il mi- sere nella sua ardiocesi in vigore il bre-
nistero de' culti e l'arcivescovo di Colo- ve Magna di l'enedelto XIV sui mairi-
nia Droste, non tardarono ad eccitarsi Ili misti, a norma del quale, in confor-
vieppiù, per essersi questi ricusato di u- mità degli antichissimi canoni della chie-
niformarsi alla convenzione conchiusa a' sa cattolica, i matrimoni misti non pos-
19 giugno 1834 dal suo predecessore sono essere in caso estremo dichiarati le-
col governo riguardo ai matrimoni mi- citi se non sotto la condizione, che la par-
za di siffatta convenzione, la quale avea chiamare con tutte le sue forze la non cat-
per iscopo d'introdurre il protestantesi- tolica nel seno della chiesa cattolica , e
mo nelle provincie renane della Prus- far che i figli, che nascerannoda tale ma-
sia moltiplicandosi que' matrimoni. La trimonio, sieno educali nella credenza cat-
resistenza dell'arcivescovo di Colonia fu tolica. Rammentò la conclusione de' so-
tenace e insuperabile. Intimatogli lospo- lenni trattati in cui i re di Prussia pro-
gliamento de'beni, mirò con ripugnan- misero di non esercitare la loro sovra-'
za tal deliberazione, la quale non presen- nità sul culto cattolico e sulla disciplina
tava che una manifesta violazione del ecclesiastica de' cattolici romani passali
concordato vigente tra Sede eia Prus-
la s. sotto il loro dominio. Che la disciplina
sia provocalo a rinunziare almeno tem-
: della Chiesa sui matrimoni misti era in
poraneamente la sua giurisdizione epi- armonia e coerente al breve di Benedet-
scopale, ed allontanarsi dalla sua metro- to XIV, ai sinodi diocesani di Posnania
poli rispose non potersi separare dalla
,
del 1720, di quello di W^armia nel 1726,
sua chiesa ch'era sua sposa: minacciato di quello di Culma del 17451, e del bre-
di restarùe diviso per via di forza, pre- ve apostolico di Pio Vili. Che il re nel
sentò le sue sagre uiani ai ferri della cat- proclama del 8 5, nel rientrare in pos-
1 1
eroe nel lungo novero de'suoi più gene- in avvenire come prima. Rispose il re non
rosi difensori,venendo distinto col titolo poterlo permettere. Quindi l'arcivescovo
di Atanasio della Germania. Presso a a' 3o gennaioi838 pubblicò una detta-
poco tal fu pure la condotta ecclesiastica gliata lettera a tutto il clero delle sue ar-
di mg.'" Martino di Dunin arcivescovo di cidiocesi , esortandolo a osservare stret-
Gnesnae Posnania (f^.)- Avendo il mi- tamente la dottrina cattolica,! sagri ca-
nistro de'cultia'19 luglioi837 dichiara- noni e la disciplina della chiesa cattoli-
lo, che anco nelle due diocesi di Posna- ca sui matrimoni misti, mentre né la car-
nia e Gnesna debbano matrimoni mi- i cere, né lafame non lo farebbero devia-
sti essere celebrati dal clero cattolico, coi re dalla Seguirono n»olte altre let-
s. fede.
bandi e colia ecclesiastica benedizione tere e dichiarazioni tra le due autorità,
senza esigere una promessa, e senza insi- ciascuna nel senso loro , venendo la re-
nuare un accordo intorno all'educazione ligiosa costanza dell' arcivescovo corro-
della prole nella fede cattolica, il zelante borata dalie proteste dei diversi decani
PRU PRU 7?
delle chiese; ma il governo rilegò l'arci- bramare,chesicno restituiti alle loro chie-
vescovo a Colberg dopo averlo piocessa- se i due arcivescovi, e levali per tutto il
rando irrita e nulla per legge canonica, bito il nuovo re procurò di mitigare le
anzi per la stessa legge divina, la senlen- spinose questioni ch'erano insorte peidue
ya emanata dai giudici laici. Fece gran- arcivescovi, tra il regio governo di Prus-
dissimi encomi per l' invitta costanza del sia e la s. Sede. Permise pertanto che i
prelato, congratulandosi seco lui di patir vescovi della moiiarcliia potessero comu-
coulumclic per Gesù Cristo. Altro iiou nicare liberameule col Papa. Mitigò i ri-
76 PRU PRU
goii verso i due prelati di Colonia e di le insigni virtù, con nuove manifesta/io-
i'ugnania, indi nel i84i si concerie) Ira ni di lodi, per le quali avea intenzione
il real goverjio e ih slessa s. Sede, che il di crearlo cardinale, ma la sua edificante
I," per molivi di salute chiedesse ed a- umiltà con ogni studio avea procurato
vesse un coadiutore con futura succes- sottrarsi a tanto onore. Nulladimeno, se
sione, Ioche tlFelluò Gregorio XVI con la divina provvidenza avesse disposto che
breve del 2 1 settembre 1 84 con piena • , il prelato fosse restato in Roma, il Papa
suo degno coadiutore la direzionédel suo galo nato della s. Sede apostolica, dot-
greggecon lettera pastorale piena di gran tare in teologia e cavaliere dell' ordine
sentimento. Come
notai ne'vol.XLII, p. dell' Aquda rossa ec. descritto nella sua
i52, XLIII, p. 294» '"g-' Di'oslesi recò vita , azioni e morte al popolo tedesco ,
ne fece scolpire la memoria in marmo- chiesa della sua contrada. Uno dei capi,
rea iscrizione e collocò sul ripiano della su cui ebbe a pugnar colla Prussia, fu
scala. R.ilornatomg.'' Drosle alla sua pa- quello della educazione de'giovanettijSul-
tria Miinster,dopo travagliosa malattia, la quale egli impavidamente sostenne le
sempre cogli alFetti e colla mente a Dio, ragioni della Chiesa". Dopo i narrati av-
gli rese l'anima a'ig ottobre i843- U* venimenti, la disciplina sui matrimoni mi-
niversalmente lamentata la sua perdita, sti negli stati prussiani attualmente con-
ne resta a conforto la metnoria di sue su- siste : che il prete cattolico dà la bene-
blimi azioni che lo fai anno vivere ira- dizione, colla condizione che la prole si
mortale.Il Pontefice Gregorio XVI a'24 educhi nel callolicismo; assiste poi pas-
novembre con commovente allocuzione sivamente al matrimonio, quando non
ne pianse la morte (si legge
in concistoro si fa tal promessa. Leggo pure nell'Oc-
nel n.° 97 del Diario di lloina), ne esaltò sei valore Romano deli 852, n."! 1 1, che
-
PRU PRU 77
le persecuzioni di cui i cattolici furono serie 2.» p. \i^ sono riprodotte le regie
l'oggetto nelle discussioni de' matrimoni patenti di Federico Guglielmo IV riguar-
misti, non fecero che aumentare il loro danti le selle religiose che si formano al
•j fervore; i pellegrinaggi d' Aix-la-Cha- l'infuorì de'culti riconosciuti dalle leggi
pelle, ec. Io provano. Nel n.°i33 poi si del paese, ossia un editto di tolleranza.
riporta l'edificante ritrattazione del d/ In esse si legge: » Ci stimiamo obbligati
Munchen can." di Coionia , il quale ri- dichiarare colle presenti, che come sia-
prova la convenzione del i 834 tra la cu- mo per una parte risoluti di assicurare
ria ecclesiastica della sua chiesa e il go- per l'avvenire, a guisa del passato, la no-
verno di Berlino, siccome CQntraria ai stra più ferma protezione di sovrano alle
breve di Pio VIIF, non che rigetta quan- due chiese Evangelica e Cattolica roma-
lo fece e scrisse a danno della Chiesa e na, chiese privilegiate in forza del pas-
de'suoi diritti per l'esilio di mg.'" Droste sato e pel diritto pubblico, e a mantener-
e conseguenze; ed inoltre riprova le dot- le nel godimento de'Ioro diritti; così d'al-
trine d'Ermes, aderendo puramente e tra parte ella è nostra volontà immuta-
sinceramente al giudizio portato su quel- bile di conservare pienamente a' nostri
le dalla sa. me. di Gregorio XVI coi bre- sudditi la libertà religiosa pronunziata
vi apostolici del 26 settembre 835 e i del dal codice nazionale, e accordare loro la
y gennaio 837, 1 ai quali si dichiara sog- facoltà di riunirsi in una confessione co-
getto colln dovuta ubbidienza e rispetto. mune, e praticare il culto divino nel mo-
Nel n.° 7 delle Nolizie del giorno ili do compatìbile colle leggi del regno ".
Roma del 1847 è riportala la lettera pa- All'articolo PiolX, agosto 1848, parlai
tènte del re Federico Guglielmo IV, re- del 6.° centenario celebrato dalla metro-
lativa all'organizzazione del sistema rap- politana di Colonia per la sua fondazio-
presentativo in Prussia. In essa fra le al- ne, del dono fatto con breve al rispetta-
tre cose si dice, che l'ordinanza sulla for- bilearcivescovoGeissel,e del libro al Pa-
mazione della dieta riunita di Prussia, pa umiliato sul compito edifizio. Ne| n."
riserva al re il diritto di convocai la ogni 265 della Gazzetta di Roma 848 venne 1
qualvolta i bisogni dello stato l'erigano, riprodotto VAlto cosliluziona le per lo ^ta-
od importanti questioni lo rendano ne- to prussiano, dato dal re Federico Gu-
cessario. Al re spetta fissare in ogni caso glielmol Va Potsdam 5 dicembre 1848.
speciale il luogo della riunione, la dura- In esso si dice, the prussiani sono eguali
i
ta, l'apertura e la chiusura della dieta. davanti alla legge, ed egualmente am-
I principi della casa reale fatti maggio- missibili a tutti gli impieghi. La libertà
renni, hanno diiitto di sedere nella dieta de'culti è garantita, permesse le associa-
nella classe de'principi, conti e signori. zioni religiose. Lo stalo civile è indipen-
Questa classe è composta inoltre tle'prio- dente dal culto religioso. L'esercizio della
cipi e conti membri degli antichi stati libertà religiosa non può recare danno ai
Se il re non può governare, l'erede pre- bilò, quando apprese che per la i
.'^
volta
suntivo, o quegli che, secondo le leggi del- tlacchèOerlinosi allontanò dalla fede cat-
la casa reale, lo rimpiazza, convoca le ca- tolica, vide nella domenica fra l'ottava
mere. La reggenza non può essere affi- della festa del Corpus Domini del 18110,
data che a una sola persona. Il potere le- la processione del ss. Sagramento, ese-
gislativoè esercitato dal re e da due ca- guita con gran pompa e divozione. Uscì
mere.Là ." camera si compone di 180
I dalla chiesa di s.Edwige e traversando
membri eletti dai rappresentanti de'di- la grande strada di Linden, passò per la
che queste società non avranno a soffrire p. 228 narrai che Pio IX nel settembre
pregiudizio alcuno nella posizione che lo- di tale anno innalzò alla dignità cardi-
ro è dovuta egaraulila solennemente ". nalizia due prelati di Prussia mg.' Geis-
PRU PRU 79
se] arcivescovo di Colonia, e mg/ Die- prussiano abiurato il protestantismo era
penbt'ock vescovo di Bieslavia: le festive caduto in odio de'suoi fratelli d'arme, che
ncclamazioni, anche per parie del gover- quasi lo fuggivano, Pasqua di
il th della
sia cattolica. Il santo Padre nominò la ss. Crocefisso nel venerdì santo in pubbli-
guardia nobile conte Leoncilli a portare ca chiesa, per mostrare agli accusatori il
le notizie dell'esaltazione al cardinalato suo giudizio sopra tale atto, andò a strin-
coi berrettini rossi, ablegato apostolico gergli la mano pubblicamente in occasio-
per la tradizione delle berrette cardina- ne d'una rivista. Il re è inoltre assai sol-
lizie mg.*" Prosperi Buzi, e delegato apo- lecito nelcondiscendere a tutteledoman-
stolico per imporle mg.'"ViaIe-Prelà nun- de de'vescovi, riguardanti l'educazione
zio di Vienna, il quale pontificò messe morale e religiosa, in guisa che le mis-
solenni nel la cattedrale diBreslavia e nel- sioni ubertose che con indicibile frutto
la metropolitana di Colonia, ove si vide- e bene grandissimo si fecero dai zelanti
ro due troni, uno pel delegato, l'altro pel gesuiti e redentoristi nella \Veslfalia, a
cardinale, dopo lequali impose ai novelli Coblentz, nel Brandeburghese, in Pome-
porporati le berrette cardinalizie. Con rania e altrove, con numerose conversio-
mio rincrescimento non mi è dato ripor- furono esplicitamente
ni al cattulicismo,
tarne le belle e consolanti relazioni, per permesse e approvate da lui. Per cura di
la compendiosa condizione di questa mia questo sovrano soldati cattolici hanno
i
onore tanto ai cattolici che agli acatto- dosi egli sempre e in ogni incontro ri-
lici prussiani, essendo riuscite di vero e spettoso verso Dio. Nel quartiere Roep-
splendido trionfo di nostra s. religione. nick di Berlino e sulla piazza del campo
Sono però riportale sì interessanti de- si volle edificare una 2." chiesa cattolica
della tanto benemerita Civiltà cattolica, e forma della magnìfica basilica di s. An-
con preziosi dettagli. Alle mense fiwono tonio in Padova (^.). Non solo il re lo
fatte atfettuose e riverenti acclamazioni permise, ma autorizzò di procedere ad
convivali, a Pio IX, a Federico Gugliel- una questua ne'suoi stali, contribuendo
mo IV, ed all'episcopato germanico. Che egli 10,000 talleri. A pag. 677 poi del-
il regnante re di Prussia con saggia bene- l' Owen'fl/ore/iomrt/jo del 85 1, appren- 1
volenza ed equità favorisce i cattolici l'ho do, che agli Il luglio il re comparve sul-
indicato; in conferma aggiungerò ancora la piazza del così detto campo di Roep-
ciò che leggo nell' Osservatore Romano nick, ad assistere alla funzione colia quale
del 1 85 1
, p. -237,6 nella Civiltà cattolica, fu posta la I.' pietra al nuovo sagro edi-
t. 5, p. 1 33, che il degno vescovo di Bre- fizio cattolico. Siccome il cardinal di Bre-
slavia ora cardinal Melchiorre Diepeo- slavia fu impedito d'intervenire a questo
brock, scomunicò un grande e potente allo solenne, la ceremonia della benedi-
signore violatore de'sagri vincoli del ma- zione fu disimpegnata dal suo delegalo
trimonio, la burocrazia andò in collei-a parroco della chiesa di s. Edwige, assisti-
e minacciava; ma la giustizia e il buon to dai suoi 4 cappellani e da parecchi sa-
senso del re difese l'atto ilrlsuo Melchior- cerdoti stranieri. Oltre al re assistettero
re, com'egli lo chiama per l'alfelto che alla funzione diversi principi della real
gli ha. Un uffiziale superiore dell'esercito casa. Ciascun battaglione prussiano della
8o VSE PUC
guarnigione vi depulòroiiominl per com- Alene dopo la morte di s. Dionisio Areo-
pagnia, e cinscunsqiiadi'one 3 uomini per pagita, il quale ne fu il primo vescovo,
rappresentar le (Ile de'loro soldati catto- proclamato dall'apostolo s. Paolo. Altro
lici, gran parata. Le generalità, gl'im-
in non sappiamo di questo santo, se non che
piegati, membri del magistratoe del mu-
i egli terminò gloriosamente la vita col
nicipio, appartenenti alia confessione cat- martirio. La sua festa è segnata a^2 i di
tolica,circondavano più da vicine il luo- gennaio.
go ove si posò la pietra fondamentale. Mi- PUBLIO (s.), abbate. Figlio di un se-
gliaia di persone d'ogni ceto, cattoliches'i natore della città di Zeugma , dispensò
che protestanti vi vollcio assistere colla a'poveri tutto il suo avere, e cominciò a
massima quiete, per cui tutta la solennità condurre vita anacoretica; poscia imprese
ebbe il carattere della pace e dell'amore a governare un monastero numeroso, l
veramente cristiano. Di recente si è for- suoi monaci non mangiavano che erbe, le-
mata la camera de'pari, votata dalla i.' gumi, panebigio,e non bevevano che ac-
camera prussiana d^l 5 marzo i852. La qua. Publioper animarsi a nuovi progres-
1
.'
camera è formata dal re, con suode- si nel fervore e nella carità, aumentava o-
cieto, e composta de'principi della fami- gni giorno le sue mortificazioni ed i suoi e-
glia reale, de'capi delle case d'HohenzoI- sercizi di pietà, e metteva singolare atten-
lern, de'capi delle famiglie prussiane giù zione nello schivare l'ozio.Ri porta Teodo-
immediate dell'impero, de'capi delle fa- reloches. Publio fondò due congregazio-
miglie ai quali il re conferisce sede e voto ni, una di greci, l'altra di siri, e che cia-
nella t/ camera, de'membri che il re no- scuna celebrava i divini offizi nella sua
mina a vita fra 'grandi proprietari fon- lingua. Questo santo fioriva verso il 369;
diari delle grandi città e delle università è onoralo dai greci, ed il Butler ne po-
del regno. La Prussia postasi a capo del- ne la festa a'aS di gennaio.
lo Zollverein (associazione doganale) ac- PUCCI Lorenzo, Cardinale. Fìoven-
quistò per esso una grande influenza po- tino che recatosi a Roma occupò le ca-
litica. L'Austria che non ne fa parte, ora riche di abbreviatore, chierico di came-
sollecita di esservi ammessa, come par- ra, e datario di Giulio 11, chegli confe-
te importantissima della confederazione rì la coadiutoria di Pistoia. Intervenne
germanica. al concilio Lateranense V, ove nella ses-
PSEUDO. Falso, e deriva dal greco sione XI fu deputato a leggere le sche-
pseudos che significa menzogna. Perciò dule. Divenne anche datario di Leone X,
pseudo apostoH,f^iììsi a])osloì\; pseu-
si (ì'ìce il quale lo fece pure suo segretario, ed
do Cristi^ falsi Cristi ; pseudo profeti^ fal- a'23 settembre 01. "oltobreiSi 3 lo creò
si profeti. La denominazione di Pseudo- cardinale prete de'ss. Quattro e vescovo
nimi si applica tanto agli autori di libri di Melfi, nonchèamministratore di Van-
il di cui frontespizio contiene un nome, nes nel i5i5, e vescovo di Montefiasco-
che non è quello del loro autore; come ne. Divenuto vescovo di Pistoia nel 1 5 1
8,
si applica agli editori calle traduzioni. cede la sede al nipote Antonio. Adriano
PSIMO. Sede vescovile della i.' Te- VI nel i522 lo preconizzò alla chiesa di
nunziò in senato eloquente orazione. Lo riosi soldati non l'impiccassero, poiché ca-
stesso praticarono Leone X e Clemente rico di catene co'suoi colleghi veniva con-
VII, i quali sene prevalsero negli atiari dotto Campodifìore, quan-
alla forca in
e decidere le cause più ardue e interes- dinal Pompeo Colonna. Poco dopo Cle-
santi della curia romana, onde alcuni lo mente VII lo spedi nunzio agli svizzeri,
tacciarono di avere abusato del potere all'imperatore e al redi Francia per paci-
sotto kI I .°, quindi venne incolpato ad A- ficarli. Nel i528 lo fece vescovo diRa-
di iano VI di venalità e peculato, per cui polla,che però subito rassegnò a Gian-
esigendo il Papa che rendesse conto del nozzo suo nipote. Le sue rilevanti fatiche
MIO ministero, lo giovò col suo credito il Clemente VII premiò a'25 settembre
rardiual Medici, che divenuto Clemente 1 53 creandolo cardinale prete de'ss.
I
no le calunnie. Fu a due conclavi. Era- nes per nomina del redi Francia (che poi
smo gli dedicò le sue annotazioni sulle nel i54i cede al nipote Lorenzo) e nel
opere di s. Cipriano, e Battista Pianto- I
537 gli die in amministrazione Melfi,
vano la vita di s. Basilio. Mori in Roma che rinunziò ad Acquaviva poi cardina-
nel 53 1, di ySannijC fu sepolto nella ba-
1 le. Ricevè nella sua villa di Toscana il
silica Vaticana, donde fu trasferito nella Papa, reduce da Lucca, e scrisse alcune
chiesa di s. Maria sopra Minerva presso dotte ed erudite omelie, ed altre opere
il mausoleo di Leone X, con raagnilìco in verso e in prosa. Morì a Bagnorea o
elogio. Del suo palazzo feci parola nei in Roma nel i544j essendo vescovodi Sa-
voi. LUI, p. 83. bina; certo è che fu sepolto nel coro di
PUCCI Anto.mo, Cardinale. Paliizio s. Maria sopra Minerva, con isplendido
fiorentino, nipotedel precedente, ne'ver- elogio postovi dal zio cardinal Roberto.
di anni compose egregiamente in versi. PUCCI Roberto, Cardina le. Dì fami-
Alla poesia aggiunse la letteratura, e di- glia patrizia fiorentina, fratello del car-
venne profondo nelle facoltà legali, teo- dinal Lorenzo, dopo aver amministrato
logiche e nelle sagre scritture in cui si con lode di giustizia, pietà e prudenza
dice non avesse pari nell'età sua, e che nella repubblica di Firenze i più splen-
essendo canonico della metropolitana di didi carichi, come di gonfaloniere e prio-
Firenze, con somma lode pubblicamente re, tolta in moglie Eleonora Lesia, nobile
interpretò: fu al concilio di Laterano V e onoratissima, riportò numerosa prole.
e nella sessione IX pronunziò un'orazio- Rapita quella dalla morte, abbracciò lo
ne avanti Leone X. Questi nel i5i8 lo stalo ecclesiastico, quindi Paolo III am-
fece chierico di camera, e vice legato con- miratore di sue singolari doti, gli conferì
tro francesi che occupavano lo stato di
i il vescovato di Pistoia che nel i54i avea-
Modena e altri luoghi, con l'incarico d'in- gli rinunziato il nipote cardinal Antonio,
trodurre le milizie svizzere negli pon- stati in grazia del quale, che col suo sutFragio
tificii, ove vennero in servigio della Chie- avea contribuito alla sua esaltazione, ai
sa. Nello stesso anno ebbe il ves^covato dicembre 539 Io creò cardinale pre-
1 7, i
di Pistoia, per rinunzia dello zio Loren- tede'ss. Nereo ed Achilleo, e poi nel ì5^6
zo. Né minor stima ebbe di lui Adriano amministratore di Melfi e Rapolla, colla
VI, che si prevalse della sua opera e con- cospicua carica di penitenziere maggiore
VOL. IVI. 6
82 PUD PUG
dopo la morie tli detto nipote. Avendo ^pulo, si disse Beneventano dalla sua
disimpegnato tulio con particolare inno- principale città. Borgia, Memorie di Be-
Roma nel i547,
cenza e fedeltà, mori in nevento t. I, p. 106, dice che la Puglia
Havvi una chiesa in Roma a lei intito- subilo gli atti di sovranità, ed anche so-
lata. V. Chiesa di s, Pudenziana, e Pu' pra le parli che poi si dismembrarono dal
lazzo apostolico di s. Pudenziana j ove principato per formarne altri cioè Sa- ,
detti alcoro delle cattedrali, massime di rendesse famigliare e comune, erano voi-
Francia, checanlano le glorie di Dio nel- garmenledeltedai latini Piigliae(\a\ gre-
la ufììziatura ecclesiastica, ed esercitano ci Italia, laonde presso gli scrittori si ha
diversi uflìzi de'chierici in diverse chie- per rex Apuliae e rex Ilaliae i principi
se. Vedi Piier in Macri, lYot. de vocah. di queste terre, e da INiceforo Grecora Io
eccl. Zaccaria neh' Onomasticon lìilua' stesso Carlo I d'Angiò viene sempre ap-
le, alla voce Puer, Pueri, ecco quanto pellato rex Ilaliae. 1 Normanni [F.) nel-
dice. » Pueros olim cantasse in ecclesia la metà del secolo XI a mezzo di Gugliel-
palei ex Venantio Fortunato sic loquea- mo I e di Drogone impadronitisi della
te: Hinc puer exiguis adtemperat orga- contrada, s'intitolarono conti della Pu-
na cannis; —
Inde senexlargara ructat glia. In questa si recò s.Leone IX neh o5i
abore tubam. —
Tympana rauca senum e vi assolvè i beneventani che avea sco-
puerilis fistula mulcet, •=— Alque homi- municati per macchinare ribellione. Vi
num reparant verba canora Lyram". tornò colle sue milizie nel io53 per fre-
PUGLA.Sede vescovile della a.^Para- nare i normanni che guastavano la Pu-
filia, sotto la metropoli di Pirgi, eretta glia, la Calabria {/^.), e altre terre della
nel V secolo. Due vescovi registra l'O- Chiesa, indi nel io54 in Benevento [F.)
riens dir. 1028.
t. i, p. ne investì il normanno conte di Puglia
PUGLIA, Apulia. Patrimonio della Umfredo comprese l'isola di Sicilia
e vi
s. Sede, la quale già lo possedeva nel Sgo per quelle terre che vi avrebbe acquista-
sotto s. Gregorio I che ne fa menzione, te. La Puglia non ebbe il titolo di du-
ed al quale si mandava dal Papa un am- cato, che parecchi anni dopo s. Leone IX.
ministratore col titolo di difensore o ret- Il i.° che s'intitolò duca di Puglia e di
tore,che soleva essere uno de' primari Calabria fu Roberto Guiscardo, dopoché
romana. Notai a Pa-
chierici della chiesa Nicolò II nel loSg lo investì di Puglia,
trimoni DELLA s. Sede, che il patrimonio Calabria e Sicilia con giuramento di iie-
1
PUL PUL 83
dellàqual feudatario e vassallo della clile- strale dai minori osservanti, non essen-
sa romana e con annuo censo; furono dovi clero secolare; cioè Pianti, Scialla,
quindi duchi di Puglia R.uggieio e Gu- Sciosci, Nicai,Aragna, Dusraani, Jopla-
glielmo li normanni, Ruggiero II conte na e Ghiri, che sono luoghi ove esisto- i
no, ed anche nel voi. LUI, p. 217. L'an- desima congregazione nel 1837, per ot-
tica contrada d'Italia chiamata Puglia, tenere nel paese qualche riforma e sal-
oggi forma le provincie di Capitanata, vare cattolici dalle vessazioni delle au-
i
della Terra di Bari e della Terra d'O- torità ottomane, pregò l'imperiai corte
tranto nel regnodelledue Sicilie. La por- d' Austria di prendere sotto la sua pro-
zione della Capitanata, situata tra'fiuini tezione i cattolici dell'Albania. La sede
Ofanto e Fortore, viene spesso chiamata vescovile pretende Comman ville, Hi5/. f/e
Puglia propria. Il suolo vi è piano, con ioni V ève sche.z,c\\e sia stata eretta suffra-
numerosi ed eccellenti pascoli, ed in ab- ganea d'Antivari nel secolo X. Forse sa-
bondanza produce grani, vini, olio, frut- rà stata l'antica Chiros, imperocché è cer-
ti, lana ec. Si chiamò ordine di Pulsano to che la istiluzione del vescovato fu sta-
un ordine religioso istituito nelsecolo XII bilita nel 1654 da Innocenzo X, che la
Albania con residenza ordinaria in Giua- nani della stretta osservanza di Bergamo.
gni parrocchiaj capoluogo del distretto 1737 Giorgio Giunchi di Livari diocesi
del suo nome, sangiacato della Turchia d'Antivari. 1766 Alessandro Bianchi di
europea, a 12 leghe al nord-est da Scu- Morcio diocesi d'Alessio, 1781 Giovanni
tari.Questo è piuttosto un grosso borgo, Logorezzi di Bria diocesi di Scutari. 1 79
con circa 10,000 abitanti, situato in re- Marco JNegri di Sappa. 1817 Pietro Gin-
gione montagnosa, e nello spirituale di- nayoPinni barbaramente assassinato da
pende dalla congregazione di propagan- un suo domestico nella propria abitazio-
da fide. Oltre la chiesa di Gioagni, vi so- ne, i833 Fr. Benigno
O
Albertini minore
no altre 8 chiese parrocchiali ammini- osservante vescovo di Sculari, amiuìni*
84 PUL PUL
stratore apostolico, ed in tutto nel 184*2 Pulcheria. Essendo poi morto a'29 luglio
gli successe mg.rLuigi Guglielmi. Il Par- 45o, ad unanime voce proclama-
essa fu
lalo, lllyrici sacri t. i, p. 161, chiama ta imperatrice d'oriente. Per rassodare
Puliiti, Pulatium, pagus nobilis Dalma- la sua autorità, ella pensò di dividerla
tiae ad radices niontis Scardi, lungi 3o con Marciano, cui offrì la sua mano, a
miglia da Drivasto. condizione di osservare il votocheavea
PULCHERIA (s.), imperatrice. Fi- fatto di vivere vergine. Pulcheria e Mar-
gliadiArcadioediEudossia, nacque l'an- ciano non si occuparono che del modo
no 399. L'imperatore suo padre morì nel di rendere felici i loro popoli, e di far fio-
408, lasciando il figlio Teodosio 1 1 in età rire la religionee la pietà. Avendo s. Leo-
di8 anni, cui assegnò per tutore Anti- ne I mandato 4 legati a Costantinopoli,
mo; e nel 4^4 Pulcheria fu dichiarata questi furono accolli dall'imperatore e
augusta, per dividere col fratello la di- dall'imperatrice con giubilo e rispetto. U
gnità imperiale: anzi s'incaricò ella stes* loro zelo per l'ortodossia fece ad essi me-
sa della sua educazione, benché non aves- ritare i più grandi elogi del Pontefice e
se che due anni più di lui. Ella diede al del concilio diCalcedonia,che nel 4^1 con-
fratello più abili e virtuosi maestri, e
i dannò l'eutichianisrao. Pulcheria fece un
procurò sopra tutto d' inspirargli gran gran numero di utili stabilimenti, e fon-
sentimenti di pietà. Pose egualmente cu- dò molti ospedali, ai quali assegnò con-
ra nell'educare le due sorelle minori Ar- siderabili fondi. Tra le chiese che fab-
cadia e Marina, ed ebbe la consolazione bricò, le principali furono quelle di Bla-
di vederle seguire costantemente la vir- querna,A\ Chalcopratutn e di Hodegus,
tù. Il palazzo imperiale sotto la sua con- dedicate alla Madre di Dio. Le gravi cure
dotta rassomigliava ad un chiostro, ed dello stato non le impedivano di conser-
essa praticava mortificazioni ed austerità vare il fervore, e tutti i momenti che po-
sconosciute nelle corti dei principi. Non- tea involare agli affari del governo spen-
dimeno Pulcheria non trascurava nessu- devali ad orare, a leggere ed a servire i
no dei più piccoli afifari di governo; con- poveri colle proprie mani. Ella fu,a(|uan-
sultava le persone più sagge e più vir- to ne dice Sozomeno, favorita da Dio di
tuose che formavano ilsuo consiglio; nul- molte grazie straordinarie; e in conse-
la deliberava se non dopo le più mature guenza di una visione fece fare la solen-
disamine; indi faceva eseguire i suoi or- ne traslazione delle reliquie dei ss. Qua-
dini in nome del fratello, ond'egli nea- ranta martiri, che furono rinchiuse in
vesse l'onore. Versata nella letteratura una magnifica cassa. Lasciò per testamen-
e nelle lingue greca e latina, si dichiarò to alla chiesa ed ai poveri tutti beni di i
protettrice delle scienze e delle arti. Al- cui poteva liberamente disporre, e mori
lorché suo fratello giunse all'età di 20 ai IO settembre del 453. 1 greci ed la- i
anni, ella combinò il di lui matrimonio tini onorano s. Pulcheria del titolo di ver-
con Atenaide figlia d'un filosofo atenie- gine, e Papa Benedetto XIV aveva una
se, la quale ricevette prima il battesimo venerazione singolare per questa santa.
e prese il nome di Eudocia. L'influenza PULCHERIO (s ), abbate in Irlanda,
di Pulcheria fece assai presto ombra alla detto Mochoenioc dagl' irlandesi. Fu e-
dica ( /^. ) ed a Predicatore apostolico parte meridionale della chiesa cui gli uo-
(y.) delle diverse ceremonie che dai pre- mini concorrono. Si costruiranno o di
dicatori si devono fare sul pulpito, e co- marmo o di altro sasso, ornandoli di sa-
me vestiti vi debbono ascendere. Nelle gre sculture, e si possono anche edificare
chiese che posseggono pulpiti di singola- di mattoni, ma conviene adornarli di la-
stero: nel voi. L, p. 2 «4 parlai del pul- pratica oggi. In qualunque chiesa parroc-
pito nobilissimo di marmo fatto da Bo- chiale poi dove non possa erigersi ambo-
nifacio Vili nel Laterano, per darvi la ne , si costruisca un pulpito tutto di ta-
benedizione. Si dice pulpitino il leggio, vole (ordinariamente di noce) levigate
la cattedra, la bigoncia ove gli antichise- delle più forti, di conveniente lavoro e for-
natori e altri salivano a pronunziare il ma, pure a fianco dell'evangelo, affinché
loro parere quando arringavano il popo- possa farvisi la lezione del vangelo o la
lo in piazza, o in ringhiera ne' consigli, sagra concione. La sua figura può essere
eh' era un pergamo in terra a foggia di rotonda e poligona e mista, secondo può
bigoncia tribuna oggi si chiamaquel luo-
: meglio convenire al luogo. La sua gran-
go nelle camere ove ascendono! deputa- dezza sia comoda, ma limitata al biso-
ti ed ministri ne' paesi di regime costi-
i gno. Si può erigere unito al muro e iso-
tuzionale e parlamentare, per dichiarare lato. Nel I
° modo si può sostenere con
i prim i i loro sentimenti, i secondi per ma- mensole, con cariatidi, con termini, o
nifestare qualche cosa o rispondere alle anche con colonne o con altri ornamen-
iiiterpellazioni. Pulpito vale anche palco, ti, secondo la sua grandezza e la sua fi-
e precisamente fu detto del palco de'tea- gura. Ma nel 2.° luogo non può soste-
tri. Ad Ambone dissi ch'era la tribuna nersi che con colonne e somiglianti cose,
delle chiese antiche, ove si leggevano e ma è più maestoso potendosi costruire
cantavano alcune parti dell' uiiizio divi- vicino al muro. Il parapetto si forma al
no, massime {'Evangelo (al quale arti- modo di piedistallo o di attico con orna-
colo ne resi le ragioni) acciocché meglio menti convenevoli di risalti e d' intagli ,
s'intendesse. Degli amboni e de'pulpili, o di pitture o di sculture. Non mai però
delti ancora Analogiiwi, Dictorium, Le- si faccia a balaustri, non mostrando eoa
ctrnm, Lampiurn (per la moltitudine del- ciò la gravità che vi si richiede. Si abbia
le lampade accese che lo circondavano), in fine in vista che tanto l'ambone quan-
Lectricium, Lectoriuni, meglio ne parlai to il pulpito siano debitamente collocati
a Chiesa, onde piacque al eh. Ratti di a- in grembo alla chiesa, in luogo esposto
dottarlo e pubblicarlo a p. 85 del suo alla vista,donde il predicatore o il letto-
Trattato per V erezione de' sagri templi. re possa da tutti essere veduto ed inteso,
Questo ingegnere architetto milanese di- non molto lontano dall'altare maggiore,
ce: »Che se si deve costruire un solo am- e ciò per maggior comodo del sacerdote
bone lo si ponga a fianco del vangelo e che predica fra la celebrazione della mes-
si procuri di porvi due gradinate, l'una sa giusta i decreti ecclesiastici ". Nel ri-
per ascendere volta all'oriente, l'altra per portare questa magistrale artistica descri-
discendere volta all'occidente. Se devonsi zione sui pulpiti, mi tengodispensato dal
costruire due amboni, 1' uno sarà donde parlare delle antiche, come dell'odierne
si legge l' Epistola {V.) e si porrà a lato loro forme , tutto e bene essendo ktato
86 PUL PUL
detto tlall'encomiato Ratti. Solo aggiun- soslomo tornò a collocarsi il pulpito nel
gerò, che comuneraenle i pulpiti sono mezzo s. Grego-
della chiesa; tultavolta
sovrastati da una copertura o specie di rio Nazianzeno vescovo predicava infra i
baldacchino, sotto al qualeè la figura rag- cancelli (di cui nel voi. XI, p. i'ò^), co-
giante della colomba, simbolo dello Spiri- m'egli stesso testifica, quando (il menzio-
to santo, dal quale dev'essere ispirato il ne della moltitudine degli uditori, che
sagro oratore; che al lato destrosi suole si spingeva ai cancelli per udire il ser-
porre l'immagine del Crocefisso, cui il pre- mone. Ma in Roma si usava per antico ,
dicatore rivolge qualche supplicazione e che il Papa predicasse al popolo da un e-
col quale benedice il popolo. Nelle feste minente pergamo, onde Prudenzio in Ip-
solenni in cui si adornano le chiese con polito, hymn. i i, così disse Fronte sub
—
:
della chiesa di s. Maria in Ccsmedin, av- Papa nella chiesa di s. Marco andava so-
verte che impropriamente alcuni li dis- lennemente e processionalmente all' al-
sero pulpiti , leggendosi anticamente in tare per cantarvi messa, a istanza dell'im-
uno l'epistola, nell'altro l'evangelo posto peratore nella festa di s. Bartolomeo, l'i-
sopra un Z^fggro(/^.), osservando che que- slesso Federico I facendo ruificio pa-di
stonon è rotondo a guisa di colonna, ma lafreniere, pose giù il manto ,
prese una
angolare, rappresentando il Redentore veiga in mano, scacciò di coro i laici, co-
chiamato figuratamente pietra angolare, me se slato fosse un osliario,e fece fare ala
perchè insegnando colla sua celeste dot- al Papa. Dipoi rimanendo in coro cogli
trina incontrò travagli e morte, ovvero arcivescovi, co' vescovi e co'chierici d'A-
per denotare che nel magistero del van- lemagna, ai quali era stato commesso l'uf-
uno le dottrine del vec-
gelo si uniscono in ficio di cantare in quel gioino, udì divo-
chio e nuovo Testamento , esposte alla tamente la messa. Ed essendo il Pontefi-
continua contraddizione degli eretici ne- ce salilo in pulpito dopo il vangelo per
mici della fede. Che 1' uso di leggere in scrmonare al popolo, l'imperatore acco-
pubblico l'evangelo e in luogo eminente standosi più dappresso si mise ad ascol-
è funzione piena di misteri, usata princi- tarlo con attente orecchie. La cui divo-
palmente dalla chiesa greca , anche per zione osservando Alessandro III, fece che
dimostrare che la dottrina di Gesù Cristo il patriarca d'Aquileia gli sponesse in lin-
devesi confessare cortìiw hoininibiis, e sen- gua tedesca le parolech'egli latinamente
za verun timore o rispetto difendere. Che proferiva. Chardon , Storia de' sagra-
dai medesimi amboni si pubblicavano le menti, t, 78, discorre de'pulpili o
I I , p. 1
Profezie [f^.) del vecchio, nell'evaugelo cattedre o tribune antiche e della loro si-
del nuovo Testamento. Cheil pulpitodif- tuazione nelle chiese, e di quelli di diver-
ferisce dall' ambone, perchè in esso non se, dicendo che i penitenti, i catecumeni
si canta o legge l'evangelo, ma si spiega e gli eneiguraeni occupavano nelle chie-
dai predicatori. Nel voi. XI, p. 227 no- se il luogo o spazio che percorreva dalla
tai , che nella primitiva chiesa i vescovi porta al pulpito, gli altri fedeli quello ch'e-
predicavano ordinariamente sui gradini ra fra pulpito ed cancelli cui era pros-
il i
dell'altare, ma s. Gio. Crisostomo pre- sima la Soloa ( di cui nel voi. XI, p. 2?.6
feriva l'ambone. Leggo in Rinaldi, all'an- ed altrove) ; che ne' pulpiti si leggevano
no 40 7> »-°i 7j che a gran lode del Cri-' le scritture, si cantavano i salmi, il vesce-
PUL PUL 87
vo predicava e si facevano molte funzio- mente airiraposlo carico coli' esalta du-
ni, siccome luogo al popolo più vicino e plice dispensazione del pane della paro-
meno discosto dall'ingresso della chiesa, la e del pane della grazia ; quello cioè
ed ai cancelli i non po-
quali oltrepassar nelle lezioni e concioni sagre, l'altro nel-
teva. Apprendo da Memorie,Gavarap'ì, l'amministrazione della ss. Eucaristia. La
p. 33, che Pergola o Pergamo si disse il prima si soleva eseguire dagli antichi cri-
luogo ove stanno! predicatori ad annuo- stiani in quella parte de'templiche no-
: ziar la parola di Dio al popolo. Nella vita mavasi Ambone, la seconda nella Solca,
(li Cola di Rienzo si descrive un pergolo non essendo pienamen teconcordi gli scrit-
fallo erigere in chiesa per tenere un pub- tori nello stabilire il luogo preciso dai
hlico consiglio col popolo romano, e si medesimi rappresentato, d' altronde nei
chiamò parlatorio di tavole e vi salì so- diversi luoghi diverse funzioni si celebra-
pra quel famoso tribuno e agitatore e|o- vano. Per ambone s'intende pulpito o pul-
«juetite. Negli atti mss. della chiesa di Cit- piti esistenti nel coro. Le funzioni solite
tà di Castello si legge una scomunica da- praticarsi sull'ambone erano il canto del
la da Nicolò vescovo della medesima a- graduale o responsorio Allelujaj la \e-
s.;li 8 settembre 1 269, inler missarum so- zxonQàtW epistola e àtWevangeloAa prò*
Itinnìa ad Pergolum canonicati, contro clamazione degli editti q decreti de'Papi,
;
gli usurpatori de' beni di quella chiesa. delle censure ecclesiastiche j la recita dei
Siccome anche leggesi fatta a'5 febbraio prediche al popolo
dittici e le inoltre :
1 2G8 una monizione al popolo dallo stes- l'ambone fu luo^o destinato agli esorci-
so vescovo citmessetadPergulunicano- smi^nWa coronazione anche degV impera-
nonicaes. Floridiet praedicarelec. Que- tori, e finalmente alla pubblica professio-
stipergami o pergoli erano e dentro le ne di fede ne' Giudizi di Dio o Purga-
chiese e fuori di esse, come in Perugia e zioni (/^.) I lettori e cantori sull'ambone
i altrove. AggiungeGarampi,chenonè ve- eseguivano il canto del graduale; cou- i
' roche nelle chiese si predicasse solo in lin- cilii Trullano e di Laodicea proibirono
[ gua latina, come taluno ha preteso, ma questo officio ai laici, essendo pur vietato
anche in volgare, non solo nel secolo XV, a qualsiasi chierico; anticamente il sal-
ma anche sul principio del secoloXl V.Nel mo graduale si cantava per intiero, tro-
'
concilio generale Niceno II del 787, col vandosi già scorciato sotto s. Gregorio I,
canone i4 fu proibito di leggere nella Le lezioni dell' epistola e del vangelo si
chiesa sul pergamo, senza avere ricevuto facevano sopra l'ambone dai lettori, co-
l'imposizione delle mani dal vescovo, cioè me praticasi dalla chiesa ambrosiana.
l'ordine di £e«ore(F.), quantunque ab- Quanto ai discorsi tenuti al popolo sopra
biasi la tonsura. del pulpito, ove anche vescovi soleva-
i
minava in due scalini, uno più elevato, levava ne'battisteri pel battesimo d'im-
l'altro meno. Dove n'esistono due, uno si mersione , come in quello di Ravenna
vede più elevato e ornalo posto alia de- (^.). Talvolta dagli amboni vi si mostra-
stra del sacerdote celebrante o parie me- rono le Reliquie (^.). Anche nel Re-
s.
ridionale, 1' altro più basso e disadorno fettorio [V.) si eleva il pulpito, per la sa-
collocato nella parte settentrionale. Nel- gra e morale lettura che si fa durante la
le chiese d'un solo ambone l'epistola si mensa.
cantava nel gradino più basso, nel più e- PUPITANO o PtJPPUT. Sede ve-
levato l'evangelo. Ove poi n'erano due, scovile della provincia di Cartagine pro-
l'epistola leggevasi in quello boreale, col- consolare nell'Africa occidentale, solto la
la faccia rivolta verso l' altare, come lo metropoli di Cartagine. Di 3 vescovi par^
indica la mancan-
posizione del leggio; la la Morcelli, Africa chr. t. i.
^
za di questo negli amboni più elevati o PURGATORIO, Purgalorius, Fiam-
meridionali, sebbene sembra che il van- ma expiatrix, Purgatorius ignis. Luogo
gelo non vi fosse cantato, essendo anche di espiazione e di patimenti. La morte del
consuetudine di collocare il libro degli e- giusto è preziosa nel cospetto del Signo-
vangeli sul dorso d'un'aquila, nondime- re, pessima è quella del peccatore. Nel
no non si può asserire il contrario, per momento che l'anima si separa dal suo
l'accordo de'doltori nel sostenere la pri- corpo è già gi udicn la da Gesù Cristo.Que-
ma sentenza. Quanto alla Solca s'igno- sto è il giudizio che si chiama particola-
ra il luogo preciso ove esisteva e la sua re, di cui la sentenza sarà solennemente
forma certa ; non era un pavimento con- ratificata nel giudizio universale. I teo-
tiguo al santuario entro cancelli, né il i logi non definiscono con certezza se l'ani-
trono ove soleva sedere l'imperatore, ma nel separarsi dal corpo sarà trasferita
era però prossima ai cancelli dalla par- dinanzi al diviu Giudice, o se ivi è giu-
te di fuori , il più delle volte ornata di dicata dove lascia il suo corpo; se sarà
metalli e pietre preziose; locuni inter- giudicata immediatamente da Gesù Cri-
medium iiiler chorutn et saiictuariiim : stopronunziante sentenza informa uma-
era rilevata di alcuni gradini sopra il ri- na, o per la divina onnipossente virtù
manente del coro, e si estendeva dall'u- ch'è presente per tutto; o se si manife-
na all'altra parete. Ivi ricevevano la ss. mezzo degli angeli.
sterà la sentenza per
Eucaristia i laici e que'chierici che per Tuttoquesto poco importa che si sappia.
qualche delitto erano stali ridotti alla co- E' certo che il giudizio avverrà, e che la
munione laicale ; fra'laici al solo impera- potenza, sapienza e giustizia divina saprà
tore era permesso passare per la solca ,
renderlosollecito, profondo, inappellabi-
onde incontrare il patriarca esistente nei le. E' di fede, che subito dopo la morie,
cancelli del santuario. Tultavolla non è e compito il giudizio, l'anima va al luo-
improbabile che ivi avessero sede gl'im- go che le vienedestinatodalladivina sen-
peratori, in Costantinopoli avendo il tro- tenza. Oltre i molti passi della s. scrittu-
no entro i cancelli e più eminente della ra, gli esempi di Lazzaro e
Epulone, di
sede patriarcale; ivi finalmente dimora- elasolennedefinizionedel concilio di Fi-
vano chierici che custodivano il santua-
i reme [V.) stabiliscono questo domma.
rio, e quelli che doveansi ordinare in dia- Il detto luogo di nostra destinazione, se-
udì piìi perfettamente degli alti i, secon- tefici, sempre sono slati zelantemente im-
vanno. Il s. concilio di Trento nella ses- Il dotto mg."^ Bronzuoli, ora vescovo
iione 23 decretò.» I vescovi avranno par- di Fiesole, nelle sue preziose JslUuzioni
ticolare cura, che la fede e la credenza caltoliche, definisce il purgatorio, luogo
de'tédeli intorno al purgatorio sianocon- in cui le anime, che si separano dai loro
formi alla sana dottrina, che ci è stata corpi in istato di grazia e di carità, ma
data dai ss. Padri, e che sia lor predicata macchiate di qualche peccato veniale, o
secondo la dottrina di quelli, e de'concilii ancor debitrici di pene dovute ai peccati
precedenti; sbandiscano dalle predicazio- già rimessi, quanto alla colpa calla pena
ni che si fanno al popolo rozzo le questio- eterna, soddisfano alla divina giustizia il
ni difficili e troppo sottili intorno questa resto dei loro debiti, am-
prima di essere
materia, che niente servono alla edifica- messe nel paradiso. Cheildommadelpur-
zione ; non permettano nemmeno che si gatorio è stato costantemente tenuto dal
avanzino né si agitino in tal proposito popolo ebreo prima della venuta di Gesù
cose incerte, né tutt'altro che può aver Cristo; che si fonda sulle parole del vec-
aria di curiosità o di tal quale supersti- chio Testamento e specialmente sul libro
zione, o che ha sentore di sordido lucro de'Maccabei, si deduce dal Testamento
zione delle loro colpe e costituite in gra- conferma con la liturgia di tutti tempi, i
zia del Signore, non abbiano però intie- perché per testimonianza di s. Gio. Cri-
ramente soddisfatto la divina giustìzia per sostomo fino dal tempo degli apostoli la
90 PUR PUR
Chiesa ha ofTerlo la Messa (F.) pei Morti rimangano in purgatorio, non può dirsi
(/^'.). Domma che è stalo [irofessalo in con precisione; su di che si può vedere
ogni epoca della Chiesa, fino al punto che Berlendi, Oblazioni all'altare p. 347 ^
ne'primi secoli alcuno ne spinse tanl'ol- seg. Vi rimarranno più o meno tempo,
Ire la credenza da insegnare, che tranne a misura che più o meno olfesero Iddio,
Gesù Cristo, compresi pure gran
tutti, i che piùo meno fecero Penitenza (F.) in
santi, bisognava di necessità che vi pas* questa vita, che piùo meno vengono dal-
gasserò prima di entrare in paradiso. Ag- la pietà de'fedeli viventi, massime dagli
giunge l'encomiato prelato, che nella amici e congiunti, aiutate colie Preghiere
somma giustizia di Dio, anche la ragione (/^.), colle Uleinosine, coli' applicazione
trova un argomento dell'esistenza del pur- delle Indulgenze, e con altre opere me-
gatorio. E" di fede che Iddio renderà a cia- ritorie e di suffragio, in espiazione delle
scuno secondo leopere sue; quindi non sa- loro pene. La carità pegli amici, la gra-
rebbe giusto, secondo questo principio, titudine pei benefattori, la giustizia e l'af-
che un peccatore il quale procrastinasse fetto pei nostri, l'amore pel nostro simile
fino alla morte la sua conversione, e allo- tanto inculcatoci da'di vini comandijc'im-
ra avesse solamente quella disposizionedi pegnanoa porgere aiuto a queste anime,
cuore, quanta è necessaria per ottenere sollevandole con quei mezzi che sono in
la giustificazione, fosse subito ricompen- nostro potere. Se poi suflragi sono di-
i
salo con 1' eterna beatitudine, come un sposti con ultime volontà de' defunti, e
giusto che visse tutti i suoi anni nell'eser- per questi hanno determinata parte dei
cizio delle virtù in grado eroico, e morì loro averi, allora si aggiunge la più vigo-
nello stalo di perfella carità. Le anime rosa giustizia, la quale vuole onninamen-
del purgatorio solì'roiio assai, perchè è pe- te che con precisione si adempiano solle-
na certa per loro il ritardo della ])eali' citamente e nel mododelerminalo.L'om-
fica visione di Dio, e il desiderio più in- missione eanche la negligenza nell'adem-
tenso di questa le cruccia vivamente. Pa- pirli, è forse l'ingiustizia più grave che
tiscono anche al tre pene, quelle colle qua- possa crudelmente commettersi, consi-
li la giustizia di Dio ha prefisso di volerle derato lo stato penosodi loro che nesono
punire. La Chiesa però nulla ha deciso creditrici, e particolarmente la loro im-
sulla qualità di queste pene. E' sentimen- possibilità di reclamare e sostenere i pro-
to più comune che siavi quella del fuo- pri diritti. Finalmente il domma del pur-
co, chiamata di senso ; e i Padri che la gatorio reca ai viventi molti vantaggi:
tengono, i quali sono moltissinu, la dedu- precipuamente contribuisce al buon co-
cono specialmente da queste parole del- stume, perchè è un potente freno alle pas-
Y k^o%\.Q\o^saranno salvati quasi perniez- sioni della nostra fragilità il credere, che
zod'e///<oca.Leanimedel purgatorio non anco per le minime colpe non espiate, vi è
possono fare alcun'azione che torni loro un luogo di tormenti nell'altra vita, in cui
a merito o a demerito, richiedendosi per \ianderà chi nonavrà intieramente com-
questo lo stato di viatore (chi fa viaggio pita la penitenza de'suoi peccati prima
in questo mondo). Sono certe della loro della morte: è un conforto dolcissimo nel-
eterna salute; così ha sempre pensato la la morlede'parentie degli amici, perché
Chiesa. Ritengono viva la fede infusa; sicuri per fede che in paradiso non si am-
sono animate dalla più sicura speranza mette minima colpa nel debito di pena,
di conseguire il paradiso; ardono della e che una contrizione perfetta che rista-
più viva -carità, lodano ebenedicono Id- bilisca l'uomo nello stato d'innocenza bat-
dio con la più feroìa rassegnazione. Quan- tesimale, sia difficilissima e rarissima;sen-
to tempo le anime de' fedeli Defunti (F.) za una troppo mal fonduta fiducia e una
PUR pua 9(
presunzione eslremaoienle teraerarla,tld- la vista di Dio, cos'i quelle purgaleda o-
vrcrauio leslaie nell'angoscioso dubbio gni colpa, vietando sotto pena di scomu-
tiella dannazione di cbiunque, se non fos- nica d'insegnare il contrario. Trattano
simo certi della esistenza d'un terzo luo- della questione: Coti, Theol. dogm. t. 2,
go di purgazione in ultimo è un forte
: p. 177; Muratori, De Paradiso, cap. 2;
argomento di consolazione, perchè ci fa Schelstrate, in Praef. tract. de sensu et
sicuri che la memoria de'nostri cari tra- aut. decreto r. conc. Constantientes p. 7;
passati non è sterile e inutile per loro, Petra, Comment. ad Conslilnt. apost. t.
e siamo in grado di sovvenirli ne'mag- 4, p. 80; Rinaldi, Annal. eccl. an. i33g,
giori loro bisogni. Il purgatorio avrà esi- rì°^5,^6. Sulla questione della bolla Sa-
stenza fino alla generale risurrezione del- cratissimo dello stesso Giovanni XXI f,
la carne.Per quelle anime che aggra- sull'essere liberati dal purgatorio il i ."sab-
vate dimoiti debiti vi anderanno quan- baio dopo la loro morte, gli ascritti alla
do prossimo sia il suo termine, mediante fratellanza dell'abitino della B. Vergine
la onnipotenza divina l'intensità delle pe- del Carmine, parlai nel voi. X, p. 57. Iit
ne supplirà alla durata delle medesime. qual maniera la Chiesa accorda le indul-
ISel 1 33 eccitatasi fia' teologi la que-
I genze ai fedeli defunti che sono in pur-
stione, se leanime purgate da ogni col- gatorio, lo dichiarai nel voi. X'XXIV, p.
pa, ed entrate nel cielo godessero prima 283. A Commemorazione de'fedelidf.fuji-
de! giorno finale la vista chiara di Dio, Ti parlai de'Ioro suffragi, Per questi fu-
Giovanni XXlIcome dottore privato co- rono istituite molle Arciconfralernite e
minciò a cercare argo m etiti perla parte Confralernite,ai\c\ì&cox\ titolo corrispon-
negativa, affinchè i dottori più diligente- dente, come V Arciconfraternila della B,
niente li esaminassero, quindi in Avigno- y^ergine del Sitffragio, di cui anche nel
ne nella festa d'Ognissanti, nella 3.' do- voi. LI, p. 328,6 come Y Arciconfraler-
menica dell'avvento e nell'Epifania pre- niladelle anime più bisognose del purga-
dicò: che l'anime de'beali non arrivava- torio, di cui nel voi. XVI, p. 3o. Per ec- 1
no alle chiese e sagri luoghi : prò remis- che ilde Burgo descrive le severissi-
p.
sione peccatonimj prò reinedio o redeni- me penitenze che in detto pozzo o pur-
ptione animae nieae. Reda nel suo trat- gatorio vi fanno i pellegrini per 9 giorni
tato. De remediis peccatorum, insegna per risparmiarsi il purgatorio postumo,
la maniera di redimere i peccati. Vedasi anticipandoselo in vita.
Muratori, Dissert. t. 3,dissert. 68 Della : PURGAZIONEo PROVA,£Lr-yt7/rt//o,
redenzione de' peccali. Inoltre sul pur- Probatio, lentamen experimentuni. La
gatorio si possono consultare: Petii, f^i- purgazione canonica e la purgazione vol-
nea Domini cuni brevi descriplione sa- gare. Si dhie purgazione canonica il giu-
et Paradisi^ Limbi, Pur-
cranienloruni ramento col quale purgavasi da qualun-
gatoriiyatquelnferni ,Weneiì'i$\ SSS.Havi- que accusa l'incolpato, in presenza d'un
tino, Patrocinio delle anime del purga- numero di persone degne di fede, le quali
torio, Milano 672. Martino de Roa, Sla-
1 adermavano che credevano verace quel
to delle anime del purgatorio, de beati giuramento. Chiamavasi purgazione ca-
in cielo, de' fanciulli in limbo, de' dan- nonica, perchè si faceva secondo il dirit-
nati all' inferno, e di tutto l'universo do- to canonico e per distinguerla dalla pur-
po la risurrezione ed il giudizio uni- gazione volgare. La purgazione volgare
versale, Venezia 1672. f^'ita di s. Cate- si anche prova o giudizi di Dio, spe-
disse
rina Fiesca, col trattato del purgatorio rimenti usati dagli antichi per indagare
della medesima, Roma 1738. De Azeve- i delitti o l'innocenza delle persone. Sif-
do, Decathol. eccles. pielate erga aninias fatti azzardosi sperimenti di prove o giu-
in purgatorio degeates , Romae 1748. dizi di Dio furono istituiti dal volgo de-
Piazza, // purgatorio, istruzioni catechi- gl'ignoranti o temerari cristiani, con in- I
stiche dello slato epene del purgatorio vocare l'assistenza divina, per iscoprire,
e de' rimedi apprestatici da Dio in que- allorché alcuno veniva accusato di qual-
sta vita, Palermo i 754. Bolgeni, Slato che occulto delitto, se questi era vera-
de' bambini morti senza battesimo, Ma- mente reo o innocente; figurandosi essi,
cerata 1787. C. J. Ansaldi, Della spe- che Dio vendicatore delle azioni peccami-
ranza di rivedere i cari nostri nell'altra nose e difensore dell'innocenza, con qual-
vita, Venezia 1788. Valletta, Discorsi che prodigio rivelerebbe al loro capric-
sullo stato delle anime purganti nella vi- cio quella verità, cui non poteva natu-
tafutura, Koma 83o. LavedovaWool-
1 ralmente arrivare l'occhio degli uomini.
frey o il pregare pei morti, Londra 1 83g. A Giuramento lo dissi atto religioso col
Distinta idea della dottrina delpurga- quale si prende in testimonio Dio.per cor-
torio, in che si mostra essere ella pa- roborare il proprio detto, antichissima
triarchica, scrillurale, ecclesiastica, prò- purgiizione canonica ancora in vigore. 1
sulla tomba di s. Pietro, OTanti i -sepol- guanti tratti sulle purgazioni canoniche
cri e le reliquie de' Martin, sugli Am- e volgari. Un cattolico non potendo in
boni delle chiese, de'quali parlai anche una disputa persuadere un eretico delle
all'articolo Pulpito, onde purgarsi gli ac- verità della fede, per maggiormente con-
Di altra specie di
cusati dalle calunnie. vincerlo, cavatosi l'anello dal dito lo git-
giuramenti trattoaPEOFESSiowEDi fede, tò nel fuoco finché divenne rovente, poi
la quale fu equivalente alla purgazione disse: si recto est fides mea nihil prae-
canonica. A Giudizi di Dio, Pbova o Pur- valebunt haec incendia, e cos'i impune-
gazione parlai del loro antico e comune mente Altercando un diacono
lo ripigliò.
uso, e delle ceremonie che le accompa- cattolico diRavenna con un sacerdote a-
gnavano; che consistevano nel rimettere riano, per dar fine alla disputa posero un
l'accusato e incolpato a Dio la controver- anello in una grande caldaia di acqua
sia e la cura di punire il falso asserto, ov- bollente, concertando che chi di loro l'a-
vero nell'ofFrirsi a mostrare la sua inno- vesse cavato colla mano nuda senza of-
cenza con piove ed esperimenti che si fa- fesa, la sua fede sarebbe stata la vera;
cevano innanzi ai giudici per indagare la ma quando venne alla prova, il diaco-
si
namente da Innocenzo Vili, in occasio- fautori. Enrico IV si scusò per allora non
ne che nelle diocesi di Magonza, Treve- essendo presenti i suoi accusatori, per cui
ri, Colonia Salisburgo e Erema, gran
, non avrebbe avuto la dovuta fòrza, di-
quantità di maghi con ispaventosi por- chiarando di farein altro tempo lalepur-
tenti si acquistavano seguaci; proibendo gazioiie del sagrifizio; ed il Papa vi ac-
ancora a tenore degli antichi canoni il consentì. Meglio lo descrissi nel voi.
far prova di stringere un ferro infuoca- XXXII, 228.
p.
to, come que'raaghi senza lesione a foi'za Diversi esempi di purgazioni canoni-
d'incantesimi facevano. Riporta poi i se- che e volgari riportai ne'ci tali Giudizi di
-
94 PUR PUR
Dio, Giuramento, ed in altri articoli. A colo fu quella dell'acqua bollente, poiché
quest'ultimo citai la 38.^ Disserl. di Mii- se il tull'ato in essa si scottava, pei- certa
raion: D/giudizi di Dio, o sia degli spe- si teneva la di lui colpa, all'incontro u-
ìiinenti usati dogli antichi per indagare scendone sano e salvo, la sua innocenza
i dt'lillie l'innocenza delle persone. An- era in sicuro, ma la sola mano non già
ch'egli riprodusse molti esempi, notando tutto il metteva nella caldaia boi-
corpo si
che qualora a' vescovi ed agli slessi Pa- lente; altrettanto narra sul prendere un
pi era imputato qualche delitto, non al- ferro ardente, sul camminare sui vomeri
tra via più spedila aveano essi, che quel- roventi, sul giudizio e sperimento della
la del giuramento, per provare la loro in- croce, che consisteva nel tenere in alto o
Docenza; purgazione riguardata sempre in forma di croce le braccia per deter-
dai Padri per legittima e canonica. Inol- minato tempo, esulla prova di passar tra
tre fu appiovata anche Ptirgatioper Eu' le fiamme. Quindi Giuratori deplora la
charisliani, che l'accusato di qualche mi- misera condizione dc'mortali per tenere
sf'HttOjche non si poteva provare o levare infallibili questi stravaganti e fallaci giù-
con ragioni manifeste, prima di ricever- dizi, colla credenza che in essi vi concor-
la, protestava chiaramente l'intenzione resse la occulta mano di Dio, mentre era
sua dicendo: Corpus Domini siimiliiad un manifestamente forzarlo a far mira-
purgatiouem /iO(/fc,o pure in altra simile coli, rallegrandosi che i Papi ed i con-
forma. Il che fatto, niuno più gli recava cilii estirpassero queste follie divenute in
molestia, lasciando la cura a Dio dipu- tanto credito e famigliari, chiamate voi
Dire colui, se falsamente avea negato il gari perchè inventate dal volgo e non già
commesso delitto, ofintamentepromes- prescritte dalla Chiesa, il cardinal Laiu-
so qualche altra COSSI. Ricevette questa bertini poi Benedetto XI V, Oe//rt[*. /lie.?-
mnniera di purgarsi Papa Adriano II nel- sa, sez. 2, cap. 6, § 5, parla della pur-
r86c) da Lotario re di Lorena e da'snoi gazionejoer ac/uanifrigidam, nella qua-
compagni, ed il re e gli altri da lì a non le si celebrava dal sacerdote il sacrificio
mollo finirono loro giorni, percossi, co-
i chiamato Missa judicii, nella quale gli
me giustamente si credette, dal divino infamali di qualche delitto prima che si
giudizio. Aggiunge Muratori, che parti- gettassero nell'acqua venivano comuni-
colarmente vescovi e preti, imputali di cali, previa l'intimazione di non riceve-
come le altre; così quella del giudizio del eie e superstizioni, e chelra'Papiche l'e-
beni". Si suole anche porre il purificatore torlorelle. Altra leggestabiliva che il pri-
su quel vasetto d'acqua, che si colloca ac- mogenito dovesse offrirsi al Signore con
canto il ciborio, per purificarsi le dita il ceremonie particolari, e si riscattasse poi
sacerdote che comunica colle particole i con poco denaro. Maria portò il suo di-
fedeli. Per la purificazione del sacerdote vin Figliuolo al tempio per offrirlo al Si-
nella messa, e dell'uso del purificatorio, gnore per le mani del sacerdote, e diede
Tedasi Diciich, Diz. sacro-liturgico. quindi i 5 sicli per redimerlo. Perciò la
e di rovina e riprovazione per quelli che ventre delle donne che incedevano con
avessero ricusato di liconoscerio, o che fiaccole e candele accese, credendo che
avendolo già riconosciuto, non avessero questo mollo conferi.sse alla loro fecon-
secondo le sue massime menato la loro dità e alla facilità del parto. Indi il Pa-
vita. Anna sopraggiunta, lodò anch'ella pa confutò con libro , di cui nel voi.
il Signore, e parlava di Gesù a tulli gli Vili, p. 266, il senatoreAndromaco che
spettatori della redenzione. Questa pro- ne avea mostrato rammarico. Questa o-
fetessa era una santa vedova, la quale, pinione del Baronio fu contraddetta da
morto il marito, sfavasi di continuo ser- molli gravi scrittori sagri e profani, qua- i
sentimento furono Durando lib. 7,0. 7; sultato d'una congregazione del 1 640.C0-
Babano hb. 2, cap. 33j Beda, De temp., me talvolta è stata accorciata la distri-
ed che il portare candele ac-
altri, oltre buzione che fa il Papa delle candele, agli
cese ha maggiore similitudine alla festa altri dispensandole i ceremonieri, lo dissi
Amburbiale,che alla Lupercale. Le due nel •voi. LI, p. 70. Prima del pontificato
opinioni le riportai a Canuela, dicendo di Pio VI, cominciando dal governatore
che questa festa è chiamata anche Can- sino e inclusive ai ministri sagri, nel loi"0
delorao Candelaia.Beda,\a\\h.Detemp. ritorno dal trono, passando avanti l'al-
attribuisce a Gregorio I l'aggiunta pro-
s. tare, da un ceremoniere che stava sulla
cessione. Certo è che la festa, come dice predella, si consegnava a lutti una can-
Zaccaria, dissert. 5 sulle feste in onore di dela di libbra. Tutti mazzi delle cande- i
Maria, n." 12, la ricorda il martirolo- leche restavano erano del prefetto dei
gio Geronimiano, era divulgata a'tempi maestri di ceremonie, che soleva darne 4
di Cassiodoro, e si trova ueSagramen- a ciascun ceremoniere. Della distribuzio-
tari di s. Gelasio I e di s. GregorioI. Ve- ne delle candele che si fa dopo la funzio-
dasi alartene, De antiq. eccl. discipl.j E- ne dal Maggiordomo alla Famiglia pon-
veillon, De process. eccl.j Saad'ìw, Hist. tificia e ad altri , vedasi tali articoli. A
familiae sac. cap. 5, De parla etpurifi- Carnevale di Eoma parlai de' giorni di
catione flrginis p. 372. Che s. Sergio I esso che s'incontrano colla vigilia, in cui
del 687 y\ aggiunse la processione colle non ha luogo.
candele accese in mano, o meglio deter- Quantunque questa festa sia intitola-
minò il luogo ove dovea farsi la proces- taFesta della Purificazione della B. Ver-
sione, lo dissi a Candela, insieme al si- gine i'I/anVz, tutta voi la viene riconosciu-
gnificato di questa e della processione; al- ta dalla cliiesaambrosiana o milanese
tri li riporta Butler, a'2 febbraio. Baro- per Festa della presentazione al Tempio
nie nelle annotazioni al Martirologio, s. di Gesìi, come la riconosce la greca che
Eligio vescovo di Noyon Touinay,
e di celebra l' incontro o Hypante. Quindi
Semi. 2, ed altri santi; quanto allacere- cadendo eziandio in domenica (se non è
raouia delie candele pare sia più antica una delle 3 che precedono alla quadra-
di s. Sergio I. La slessa ceremonia e pro- gesima), se ne recita l'utììzio e la messa.
cessione si attribuisce al medesimo s. E- Ciò che rende più osservabile la presente
ligio che morì nel 665. In Roma si ce- solennità si èia benedizione delle candele
lebra la festa con digiuno per voto solen- e la processione, venendo le candele ac-
ne fatto per un secolo nel 1703 da Cle- cese non dal fuoco comune, ma da quello
mente XI e dal popolo romano per la li- consagrato nella chiesa dalla benedizio-
berazione dal terremoto (il citato Diario ne del sacerdote. Singolare poi era la ma-
riporta l'iscrizionemarmorea posta in niera che anticamente si praticava dal ri-
Campidoglio), indi nel 1802 perpetuato to ambrosiano nella slessa funzione. Nel-
da Pio VII. Per lo stesso motivo nella l'ordine di Beroldo del i 3o è prescrit- i
cappella pontificia che in Roma si cele- to, che nella vigilia della festa della Pu-
bra in questo giorno, dopo la messa il Pa- rificazione della B. Vergine, dovea l'ar-
pa intuona il solenne Te Deuni. La de- civescovo distribuire le candele a tutto il
scrizione di delta funzione la feci nel voi. clero della metropolitana, compresa la
VOL. LVI.
98 PUR PUR
scuola di s. Ambiogio, ossia de' vecchioni sta. Vedasi Rocca, Opera omnia t. t, p.
clero nella chiesa di s. Maria Bertrade, dopo aver partorito, che volgarmente
che per questa funzione de' cerei fu detta chiamasi andare in sanctis. Questa pia e
s. Maria Cerealis. Ai preti di questa chie- lodevole consuetudine fu introdotta nella
sa era riserbato di far la benedizione dei chiesa per imitare la B. Vergine, la quale
cerei, molti de'quali erano dati dall'arci- andò a purificarsi sebbene non ne aves-
vescovo al primicerio de' decumani per se bisogno, ed a presentare il suo divin
farne a questi la distribuzione, ed avendo Figlio al tempio, ed affinchè tutte le don-
tutti le candele accese in mano la proces- ne, dopo il loro puerperio, possano ren-
siones'incamminava alla metropolitana. der grazie a Dio del felice parto e pre-
Precedeva la croce de'vecchioni colle 5 garlo che faccia crescere la prole nel san-
candele, indi la croce d'argento avanti il to suo timore. Questa purificazione non
detto primicerio colle 7 candele, poscia la è di precetto, ma di consiglio soltanto e
croce d'oro avanti i sacerdoti e leviti, do- di divozione, ed ecco perchè non venne
po quali veniva V Idea o immagine
i della prescritta in molti rituali, come nel ro-
B. Vergine, affidata con correggie a una mano Paolo V; ma vi è nel Rituale
di
scala, portata dai due decumani che avea- Bonianum aumentato e corretto da Be-
no assistito al battesimo dell'ultimo sab- nedetto XIV De : benedictione mulierifs
ba to santo, cui spettava riportarla a s. Ma- post partum. Consiste la ceremonia nel
ria Berlrade. Questa immagine con can- portarsi la donna alla chiesa accompagna-
dela accesa in cima si portava nel medesi- ta. Si pone verso la porta o il pilo dell'ac-
mo giorno per la metropolitana in proces- qua santa in ginocchioni, con candela ac-
sione. Anticamente per la benedizione fu cesa in mano. Il sacerdote con colta e sto-
prescritta una sola orazione, poi vene fu- la, servito dal chierico, l'asperge coll'ac-
rono aggiunte diverse ingiunte dai decre- qua benedetta, le recita alcune preci, in-
ti sinodali di s. Carlo, oltre il canto di di porge alla donna una parte estrema
diverse antifone, durante la distribuzio- della stola e l'introduce nell'interno del-
ne e processione delle candele. Quanto la chiesa pronunziando analoghe parole.
alla chiesa latina, Diclich, Diz. sacro-li- Giunti all'altare, la donna torna a ge-
turgico, riporta nel t. 3, p. i56 e seg. la nuflettere, ed il sacerdote dice altre ora-
descrizione della festa, de' riti e della fun- zioni, e dopo V Oremus torna a benedirla
zione, tanto per le chiese maggiori, che coll'aspersorio, e riceve l'oblazione della
per le minori. Avverte, che se la festa ver- candela, figura di quella fatta dalla Bea-
rà nelle domeniche di settuagesima , di ta Vergine al tempio. Questa funzione
sessagesima e di quinquagesima, si farà spetta al parroco, come decise la s. con-
soltanto la benedizione delle candele e la gregazione oe' dicembre 1705,
riti il r.°
perchè la allora si dirà la messa della fé- Decretai. Vedasi Vermiglioli, Lezioni di
PUR PUR f).)
(lir'illo canonico lib. 3, lez. 47» Infila pu- io 1589 compro questo sito dai certosini
intitolata^. Maria in Monaslerio, s. Ma- dedicar questa chiesa per esser egli nato
riaeante venerabilem titulmn Eudoxiae, in lai giorno, e per ogni modoancor que-
se ove ora è quello detto della Purificazio- ne di questo anno santo 1600 , si sono
ne, e si vuole che una piccola cappella, ch'è qui rinchiuse le novelle serve di Dio e
innanzi moderna chiesa, sia un vestigio
la di Chiara imitatrici, e si ricevono tutte
s.
dell'antica. Qualche scrittore ha credulo, senza dote e senza elemosina alcuna, per
che presso il monastero vi fosse l'abita- essere fatto questo monastero per povere
zione del cardinal vescovo d'Albano, co- e bisognose, ma nate di legittimo matri-
me notai nel voi. I, p. i85, nella quale monio, da buoni e nobili parenti in Ro-
imbandiva una cena nella vigilia di Na- ma si possono anche ricevere forestiere,
:
tale al Papa ed a tutta la curia, restan- massime se fossero nobili, perchè così ha
dovi il Papa per totani noctemj di che lasciato il fondatore". Martinelli, Roma
parlai a Presbiteeio. Sembra che poi la sacra p.236, parla della chiesa e monaste-
chiesa col monastero fossero da Onorio ro, che dice posti in Carinis, già s. Maria
111 concessi al cardinal vescovo di Fra- in Monaslerio, riportando le iscrizioni del
scati per sua residenza, secondo quanto fondatore Orsini morto nel 1 59 r, e della
riportai nel voi. XXVI I, p. 2 1 3, e vi di- sua moglie Giulia Cinquina romana di
morarono fino a Martino V che die chie- gran pietà, morta nel 1607, erette dagli
sa e monastero ai girolaminì. Il p. Casi- amministratori del mona>.tero in chiesa
miro, Memorie d'Araceli p. 1 4, dice che sopra i loro sepolcri. Piazza, Opere pie
la chiesa di s. Maria in Monaslerio fu de- di Roma p.77, e Venuti, Roma modeC'
1
stinata altre volte pei vescovi Tusculani, nrtp.97,riferisconoche l'Orsini nel 1 589
ed ora appartiene alle monache che vivo- eresse dai fondamenti la chiesa e il mo-
no sotto la regola di s. Chiara, dette del- nastero di s. Maria della Purificazione,
la Purificazione, ovvero non era dal pre- siluatodietro
la chiesa di s. Pietro in Vin-
gole, alle quali non sono tenute sotto pe- furono approvate dall'arcivescovo dio-
na di colpa mortale, solo quanto le ob- cesano, e nel 1590 collocò in detta casa
blighi la legge di Dio, ovvero per ragio- alcune donzelle a professare il novello i-
ne Per ob-
de'voti fatti nella professione. stituto, cioè in n.° 24, oltre 6 serventi o
bligo delle costituzioni dovevano esse- converse. Presero il nome di Figlie della
re tutte coriste, ma a tempo del Piazza Purificazione, fecero il solo voto di ca-
(1679) vi erano state introdotte alcune promisero di vivere e perseverare
stità,
povere per servigio delle inferme.
zitelle sempre nella congregazione, di osserva-
Gregorio XVI fu amorevole di queste re esattamente la povertà e l'ubbidienza,
monache, che visitò alcune volte, e fece e senza clausura. Presero a pensione di-
costruire il lungo muro del loro orto dal- verse fanciulle per istruirle, in che am-
la parte del vicolo che conduce a s. Pie- misero altre gratuitamente e senza mer-
tro in Vincoli, anche in riflesso d'essere cede, per insegnar loro quanto si convie-
stato elevato al ponlifìcato nel memora- ne Assunsero abito
alle donzellecrisliane.
bile giorno della festa della Purificazio- di color nero senza ornamento, con pic-
ne della B. Vergine, di cui fu sempre te- colo collaro e manichetti bianchi, cuo-
neramente divoto. Capparoni, Raccolta prironoilcapo con velo pur bianco e scen-
degli ordini religiosi a p. 82, riporta la dente per la schiena, terminando in pun-
figura di queste monache francescane eia- ta. Recandosi alla chiesa, stabilirono di
risse (di cui nel voi. XXVI, p. 179), ri- usare il manto nero ampio^ onde ben cuo*
producendo quanto di quelle di cui vado prirsi, lasciando in vista solo la metà del
a parlare disse il p. Bonanni, Catalogo volto. Di queste religiose trattano il p.
degli ordini religiosi, par. 2,p. 86, il cui Helyot, Storia degli ordini, t. 8, p. 44 J
vestiario e professione rei igiosa sono affat- ed il p. da Latera, Compendio degli or-
todiversi, riportandone Bonanni eziandio dini, par. 3, p. 2 38.
l'immagine. PURITANI. Calvinisti rigidi, perchè
In Àrona piccola città degli stati sardi, si vantano d^essere più puri degli altri
già del Milanese, celebre per aver dato nella loro dottrina, seguendo essi alla let-
i natali a s.CarloBorromeo, onde ne par- tera le opinioni erronee di Calvino ere-
lai nel voi. XLV, p. 53, fu istituita una siarca, e rigettando assolutamente tutti
com unità o congregazione di vergini, sot- i venerabili riti della chiesa romana. Es-
della Purificazione della B. Fergine. Eb- Neil' Inghilterra (F.) puritani sono ne
i
•
delia sedicente chiesa anglicana hanno vedere infranto legame d'unione Ira le
il
j
PUSEISMO. Tendenza d'una frazio- va come capo del mondo protestante, a
ne della chiesa anglicana al ravvicina- lei rivolgendosi tutte le altre nazioni pro-
, mento del cattolicismo, di cui all'articolo testanti per averne il patrocinio. Fu ap-
Inghilterra ne celebrai i meravigliosi punto in questo paese, che sorse un par-
,
progressi, siccome professante dottrine se* tito, che non del tutto separandosi dal
mi-cattoliche, e perciò senza volerlo, me- protestantismo, locossi in una cotal po-
diante lo studio della religione cattolica e sizione di mezzo, e piegando verso il cat-
delle antichità ecclesiastiche, venne a per- tolicismo, cominciò ad amare e rispetta-
suadersi da per se delle verità eterne e re quanto i loro antenati meno antichi
sagre costumanze, che si professano dalla o per circa 3oo anni odiavano e anate-
chiesa romana. Dìo faccia che la nostra matizzavano. Bergiernel Dizionario en-
sia epoca gloriosa per la chiesa anglicana, ciclopedico ,
parlando del Culto angli-
ed argomento di letizia per tutta quan- cano, osserva che di tutte le comunioni
ta la grande famiglia cattolica composta cristiane non cattoliche, gli anglicani so-
di oltre 200 milioni di fedeli, compresi no quelli che meno si allontanano dalla
in un solo ovile e veneranti un solo pa- credenza della chiesa romana, ne riget-
store Vicario di Gesù Cristo, il ritorno tano nondimeno un gran numero di arti-
ad esso di sì nobilissima e ragguardevole coli essenziali: così Protestanti (F.) rim-
i
parte dell'antica greggia di Cristo,ora che proverano loro di pendere sempre verso
Pio IX (F.) vi ha ripristinata la gerar- il papismo o cattolicismo, e di non aver
chia ecclesiastica, ed ora che alla testa fatta la pretesa riforma che per metà. En -
dell'eccellente clero cattolico d'I nghil ter- rico Vili non toccò punti di dottrina,
i
sità e dello stesso vescovoanglicano, molti dicente sinodo tenuto a Londra nel 1 562
dotti e illustri membri delia quale, per fu in 39 articoli stesa la confessione di
convinzione, tornarono al materno grem- fede anglicana con moltissimi errori; pu-
bo della sede apostolica. Imperocché in re vi si regolano le funzioni e la giuris-
Oxford, essendovi più avanzi cattolici, dizione del pseudo-episcopato e della ge-
che qualunque altra istituzione d'Inghil- rarchia del clero, vi si tratta delle feste
terra, luogo più acconcio non poteasi tro- e de'digiuni, le vigilie, le ceremonie, le
vare ove raccogliersi insieme contro gli pratiche del culto. Indi i Presbiteriani o
ulteriori guasti della pretesa riforma. Puritani (F.) furono detti riformati, per-
Questo portentoso movimento di riconci- chè non vollero uniformarsi alla gerar-
liazione dell'anglicanismo ai dommi cat- chia e alla liturgia della chiesa anglica-
tolici si dilatò anche alla linomalissima u- na. Essendo molti inglesi fuggiti sotto Ma-
8
chiesa anglicana fosse iinperfella e mac- e seg. parlai della Dissertazione sul si-
chiata di paganesimo, non polendo sof- stema teologico degli anglicani delti Pw
frireche preti cantassero l'uifizio in cot- scisti dinig.'' Carlo Baggs rettore del col-
ta, onde impugnarono principalmente la legioingle se, Koma 1842. Inoltre ripor-
gerarchia e l'autorità de'vescovi, che vo- tai un brano dello slesso Pusey, sull'an-
levano laicale e con presbilerii o conci- damento secolaresco della chiesa angli-
stori protestantijcome rigettarono quella cana etrascuranza delle pratiche religio-
parie di ceremonie della chiesa romana, se, con diverse analoghe osservazioni.
contrarie alla purità del culto, come lo niee liturgie della chiesa romana, si rav-
pretendevano loro, che l'aveano ridotto vicinarono di molto al cattolicismo, pro-
conmaggior semplicità- Per avere adun- gredendo a gran passi a riunirsi al me-
que contrariato la gerarchia e la liturgia, desimo, come già fecero in gran numero.
e voluto presbilerii e il culto puro se-
i
Nel voi. XXXV, p. 43 registrai la trion-
1
condo il loro intendimento, furono detti fante conversione del celebre d.*" New-
Presbiteriani e Puritani, mentre (juelli man, capo della scuola teologica d'Ox-
che seguitarono a riconoscere la gerar- ford e de'puseisti, cioè in fatto di sape-
chia e le ceremonie, si denominarono E- re, d'ingegno e di morale influenza, non
piscopali, al modo che meglio dichiarala che di altri distinti dotti. Negli Annali
fjsGHiLTEBRA, parlando di loro e delle tan- delle scienze religiose t. 1
6, p. 4^8, si leg-
te sette che la lacerano e straziano con ge la Ritrattazione del d,^ Newnian dei
continueconlraddizioni. Quindi illangui- 12 dicembre 1842, sopra alcune propo-
dite anche le superstiti pratiche religio- sizioni contenute nelle sue opere, con-
se, surse per ristabilirle il celebre dot- tro Pioma e la s. Sede. Ne' voi. L, p.
loveE. B, Pu^ey, uno de'più dotti e sti- 79, LUI, p. 192 parlai della venula ia
mali scienziati inglesi, professore d'ebrai- Roma del doti. Newman, dell'abito as-
co in Oxford, il quale a poco a poco am- sunto óe'filippini in uno ad altri illustri
mise tutte le pratiche della chiesa roma- puseisti, per fondare l'istituzione in In-
na, col solo studiare nelle antichità ec- ghilterra , onorati d' una visita del Pa-
clesiastiche, ed affrontando il sistema e- pa. Ne' delti Annali t. i4, p- 267 e 273,
vangelico, fece abbracciare le sue tenden- si nuova scuola teologica
discorre della
ze a moltissime persone,onde tali seguaci dell'univeìsità d'Oxford, che dal suo ca-
di Pusey furono detti Puseìstij ed il suo po ebbesi il nome di Puseitla, e de'pro-
principio Puseisnio che fece rapidi pro- gressidel Puseisnio. Ivi è la seguente sin-
gressi, i quali fruttarono alla chiesa cat- golare definizione delle religiose dottri-
tolica splendide e ubertose conquiste. Pu- ne mantenute da detta scuola, tolta dal
berrazioni dottrinali e liturgiche dell'an- dipartirsi sempre più dalle dottrine del-
glicanismojcredette di avere in forza del- la riforma anglicana, il piangere pensan-
la riforma, la facoltà di pensar tutto que- do all'essere separati da Roma, il riguar-
sto e di poterlo bandire pubblicamente. dure Roma come madre, per cui siamo
PUS PUS io3
generati in Cristo. Il Puseiìtno sta nel tico Britannico, Tratlatelli pei Tempi,
denunziare la chiesa anglicana, siccome Lettera di Newman a Jelf, Opuscoli po-
stretta in servitù e in catene, e siccome stumi di Froude, Sermoni di Linwood,
insegnante con labbra balbuzienti for- Dottrina della chiesa anglicana intorno
raolari ambigui; è l'encomiare la chiesa all'Eucaristìa.
di Roma, siccome quella che dà libero Nel voi. i6de'citati/^/i/jaà'p. 457 sul
sfogo ai sentimenti di timore, mistero, progresso del puseismo, che descrive il
che i santi possono essere invocati, che del puseismo in Inghilterra. Più a p. 454
vi sono sette sagramenti, e che ciò non- si dà ragione della Lettera al rct*. dolt.
ostante gli anglicani possono con buona E.B. Pusey, conlenente un critico esa-
coscienza sottoscrivere i Sg articoli di fe- me di parecchi punti trattati in alcuni
de della chiesa anglicana". Quello poi che de' suoi recenti scritti j del rev. J, Lecuo-
è più rimarchevole si è, che ogni propo- na missionario cattolico spagnuolo, Lon-
sizione di questa definizione è ricavata dra 1846. Con sode ragioni espii ito con-
da opere puseistiche fedelmente citate, ciliativo, l'autore eccita quegli anglicani
come sono, Letlera di Palmer, Il Cri- puseisti, che si rimangono quasi sul limi-
lo^ PUS PUS
tare della chiesa cattolica romana, senza puseismo, vedendo in pericolo la chiesa
ancora risolversi ad entrarvi. L'autore in- anglicana, nel i85o incominciò la per-
tende convincere il leggitore, che il cri- secuzione de'puseisti, ne'quali in Inghil-
stiano e il.dotloal quale Dio ha dato gra- terra è personificata la dottrina e la scien-
zia per sentirla forza della dottrina cat- za; sospese a Pusey il predicare, toglien-
tolica, e vedere i divini caratteri dell'u- dogli il liberissimo attributo della favella,
nica vera Chiesa nelle essenziali fattezze eccitò i vescovi a sbarazzarsi degli uomini
sue, invano si va lusingando ch'egli è di di chiesa con tendenze romanistiche, con
quella Chiesa, se non entra veracemente espellerli dalle parrocchie; ma i vescovi
in lei; invano si dà a pensare che il ra- stessi eransigià mostrati e si mostrano a-
mo divelto dall'albore e senza vi tal suc- mici e patroni de'puseisti, ed il vescovo
co, ritenga virtù di germinare, e cresca di Londra chiamò modello d" un ecclesia-
e fiorisca separato com'è dalla materna stico inglese, Bennet capo del partito e
pianta.Dicendo al dott. Pusey: »» Voi non caldo sostenitore del romanismo di quel
sietenemico della chiesa romana, anzi clero. Apprendo ancora, insieme ad al-
ne ammirate la disciplina sublime,ne con- cuni nomi illustri passati alle filede'cat-
template la bellezza e il saldissimo or- tolici, che nel 85 (t, 4, P- 2 6) il pu-
1 r 1
dinamento, e ravvisate in esso lei una roc- seismo sempre più veniva in Inghilterra
ca inespugnabile; fate un passo di più, sottoposto alle vessazioni, con essere suoi i
e tutto sarà finito; non esitate. Tutte le seguaci deposti dalle cure o parrocchie,
braccie stanno aperte a ricevervi; tutti o forzati a dimettersi da loro, o costretti
gli occhi fìssati in cielo, in calda espetta- a lasciar le pratiche e ceremonie. Bennet
zione. Deh! consumate un atto degno del- zelante puseista si dimise dagl'impieghi
la grandezza vostra " Nel 1846 in Pa- 1 ecclesiastici e fu imitato da 3 de' 4 suoi
rigi fu pubblicato Conversione di 60 mi-
: vicari. Il sistema di persecuzione del go-
nistri anglicani membri delle univer' verno e dell'episcopato anglicano contro
sita inglesi^ e di 5o persone distinte, con li- il puseismo, spaventati dal dilfondersi le
na notizia riguardante Newnian^ Picard sue dottrine che si avvicinano assai alle
e Oakeley per Giulio Gondon. Dalle
,
cattoliche romane, produsse nuove con-
pubblicazioni della Civiltà cattolica n^- versioni (t. 5, p. 377) e disgustò sempre
prendo (t. 3, p. 4 6 e 665) che pusei- • i più questa parte del protestantismo, ch'è
sti vanno passo passo adottando tutte le insieme la più dotta e la più stimata del
pratiche romane. Il loro manuale di pre- clero anglicano e riformato, solo perchè
ghiere contiene quasi tutte le divozioni collo studio delle antichità ecclesiastiche
praticate ad onore della B. Vergine e dei venne a persuadersi da per se della ve-
santi, non ommesse alcune con indulgen- rità di molte dottrine e costumanze cat-
ze. Si dice pure che in s. Barnaba e in toliche, per cui veramente ogni d'i s'av-
altre chiese de'puseisti, si conservi il Sa- vicina di più ad un ritorno in comune
gramento come fra'cattolici. I propaga- alla fede romana, fuori della quale non
tori dell' aperto romanismo, come vien vi è l'eterna salvezza. Anche in America
chiamato in Inghilterra il cattolicismo, si guarda in cagnesco il puseismo, come
praticano suffragi alle anime del purga- quello che va scalzando le fondamenta
torio, e la recita dell'uffizio dell'Imma- dell'anglicanismo, con vantaggio del cat-
colata Concezione e di quello de'morti. tolicismo. Terminerò col ripetere, con l'e-
alla perfezione; ma non si trova che fon- tribunal della rota, che peri 5 anni illu-
dasse alcun monastero. Fu sepolta a Ban- strò colle sue celebri decisioni, e ne di-
sion, eiiell'86o lesuereliquiefurono por- venne decano. Giulio IH che da cardi-
tate all'abbazia di Herwoden in Weslfa- nale era stalo suo amico intrinseco, nel
lia. Questa santa è onorata in Francia, i55o lo promosse all'arcivescovato di
e la sua festa principale è segnata ai ^3 Bari , ne prevalse utilmente negli af-
se
ili aprile, fari più ardui e interessanti del pontifi-
PLTEA. Sede vescovile della Bizace* calo, ed a'ao dicembre 55 lo creò car- i 1
Ila neir Africa occidentale sotto la me- , dinale prete di s. Simeone. Paolo IV Io
tropoli d' Adruuieto, ch'ebbe a vescovo fece prefetto delle due segnature, lo ag-
Serbando, Morcelli, africa dir. t. i. gregò alla congregazione del s. oflìzio, e
PUTEA. Sede vescovile di ÌN'umidia, gli conferì leprotettorie del regno di Po-
nt^Il'Afiica occidentale, sotto la metropo- Ionia , dell' ordine gerosolimitano e del
li di Cirta. Morcelli registra due vesco- carmelitano ; quindi lo associò al cardi-
vi, africa dir. t. i. nal Cicala, por esaminare ed abolire le
PCJY (du) Umberto, Crtrr/mrf /e. Chia- alienazioni de'beni ecclesiastici falle con-
malo pure Del Pozzo, nacque in Montpel- tro la costituzione di Paolo li, non che
lier, e soltanto peresserecongiuntoa Gio- per liberare i beni enfiteulici ed i censi del
vanni XXII e senza alcun merito, dopo patrimonio della chiesa romana. Desti-
averlo fatto prolonotarioapostolico, a' 1 uato da Pio IV legatoalconcilio di Tren-
dicembrei327 locreòcardinale prete dei to, mentre si disponeva pel viaggio, morì
ss. Apostoli, altri diconoche prima lo po- in Roma nel 1 563, d'anni Qq, e fu ono-
se nell'ordine de'diaconi. Ebbe la prepo- revolmeiile sepolto nella chiesa di s. Ma-
silura della chiesa di Presburgo, diocesi ria sopra Minerva, avanti i gradini del-
di Strigonia,che rinunziò per la chiesa l'altaremaggiore, con nobile epitaffio po-
parrocchiale di s. Paolo di Frontignano stovi dal nipote Antonio e successore nel-
Maguelona. Fu ai concla-
nella diocesi di l'arcivescovato di Bari, Questa governò
^'\
Benedetto XII e Clemente VI, mo-
di 12 anni sempre assente, la regalò di pre-
rendo assai vecchio nel 348. i ziose suppellettili e rinunziò a dello ni-
PUy-(Du) Gherardo, C^/f/ùw/e./^''. Du pote. Intervennea'conclavi di Marcello II,
PuY. Siccome fu abbate di s. Pietro del Paolo IV e Pio IV, nell'ultimo de'quali
Monte monastero cui
diocesi di Chalons, poco vi mancò che non fosse eletto Pa-
presiedè per i4 anni, donde neh 363 fu pa, per la somma riputazione che gode-
trasferito al governo del Monastero Mag- va, pel candore de' costumi e per l'emi-
giore di Tours, così molti storici lo de- nente sua dottrina. Scrisse alcune opere,
signano col nome di Abbate di Monte ed una specialmente sulla variazione del-
fllaggiore.D'ì sua legazione a Perugia par- le monete, e più altre a schiarimento del
lai a tale articolo, mentre a Prefetto di diritto canonico e civile, diversi scrittori
I Roma dissi che gli consegnò Castel s. An- avendone celebrati i pregi della mente e
gelo. del cuore.
io6 PUY PUY
PUY {LE),y4nicien. Città con residen- chiuse in magnifico reliquiario e dono di
za vescovile di Francia , capoluogo del re Lotario. Altri magnifici reliquiari do-
dipartimento dell'Alta- Loira, di circon- narono al tesoro di questa chiesa Cle- ,
dario e di due cantoni, circa 1 1 3 leghe mente IVe Giovanni XXII, Carlo Magno
da Parigi , ha corte d' assise, i tribunali e Filippo IV il mentre Filippo III
Bello;
di I.' istanza e di commercio, altre au- l'Ardito regalò una croce d'oro, con en-
torità, società d'agricoltura, scienza e ar- tro un pezzetto della vera Croce. Il ca-
ti, già antica capitale del Velay in Lin- pitolo si compone
8 canonici titolari e di
guadoca.In pittoresca posizione, è fabbri- altrettanti onorari, insieme ad altri chie-
cata ad anfiteatro sulla cresta meridio- rici, ed ai pueri de choro, ai quali nelle
nale del Monte Anis, la cui vetta vedesi feste solenni si aggiungono gli alunni del
coronata dalle rovine del vecchio castel- gran seminario pel divioo servigio. Que-
lo del suo nome, e tra due piccoli fiumi, sto capitolo avea il dominio della città al-
la Donne e la Dolaison che riunitisi get- ta , la quale perciò chiamavasi il Chio-
tansi nella Loira, domina tre ridenti val- stro. Fu
uno de'più illustri del regno
già
li, al fondo di ciascuna serpeggiate dalla e numeroso, contando 4 dignità, 5 uffl-
riviera , che attraversandole le irriga e ziali, 43 canonici e molti altri beneficia-
fertilizza il bel territorio. E' divisa in 3 ti. Inoltreavea l'onore di contare tra'suoi
quartieri, cioè la città verso la sommità canonici re e delfìni di Francia. Car-
i i
(Iella collina, la città bassa ed i sobbor- lo VII dopo essere stato proclamato re nel
ghi. Le strade sono mal distribuite e sco- castello di Espalay presso Le Puy, assi-
scese nella parte alla della città. Ha 3 sob- stette ai primi vesperi dell'Ascensione in
borghi, d'Aiguilles, Bartolomeo e s. Lo-
s. abito corale; Luigi XI suo figlio, Carlo
renzo. Le case in generale non sono di Vili e Francesco I assistettero all'uffizio
buon gusto, tranne quelle nobili moder- nella stessa chiesa e nella stessa maniera.
ne; vi sono diverse piazze pubbliche, es- I canonici hanno l'uso della mitra quan-
sendo le più belle quelle dell'Ostello del- do uffiziano nelle grandi feste, ed un ce-
la città e del Breuil, oltre un ameno pas- remoniale del secolo XIII parladi questo
seggio pubblico. La cattedrale fondata nel uso come di privilegio antico. Nel 14^6
X secolo, è notabile per l' arditezza e la o più tardi, Luigi XI accordò ai canoni-
bizzarria della sua mista costruzione, non ci di portare la pelle di vaio al cappe-
meno che per l'efFelto della sua facciata, ruccio (la parte della cappa che cuopre
il cui disegno pubblicò V Album di Roma il capo) nell'inverno, la quale decorazio-
l. IO, p. 20, venendo considerato come ne era allora considerata come segnale
uno de'più vasti e maestosi monumenti di dignità. Non si sa 1' origine della così
gotici cheesislanoinEuropa. Tutti viag- i detta in francese /mg^areZ/di o piccolo sca-
giatori e intelligenti in archeologia non polare, che ì canonici portano in tutta
lasciano di visitare questa basilica che
, 18." di Pasqua , ornamento che sembra
yd onta dello ascendere difficile e peno- cominciato nel secolo XI e per conserva-
so, pure presto colle sue bellezze ne fa di- re la memoria di Ayraardo di Monteil
menticare la fatica. E' sotto l'invocazio- vescovo di Puy, nominato pel i." legato
ne della B. Vergine, con baltislerio, e cu- della s. Sede a condurre lai.' spedizione
ra d'anime amministrata dal canonico ar- o Crociata di Palestina. Clemente IV
ciprete, avendo annesso il conveniente e- con sua bolla scioglie per sempre dall'in-
piscopio. Ivi si venera una sagra Spina terdetto i 4 ebdomadari , acciò in tanta
della corona di Gesù Cristo donata da , chiesa non cessi mai la divina ufficiatura.
s. Luigi IX con lettera che si conserva. Le Una prova dell'antichità della chiesa di
ossa di s. Tertulliano prete romauorìn- Puy, è il nominare a titolo di beneficio
PUY PCY 107
un prete per battezzare i fanciulli di tut- 1 g5 del Giornale di Roma 85 1 1
, si leg-
te le parroccliie della città, nella cappella ge come l'odieino vescovo ha pienamen-
di s. Gio. Battista, contigua e dipenden- te riedi&cato l'antica cappella di s. Mi*
te dalla cattedrale: fino agli ultimi anni chele, alla quale si ascende per 220 gra-
ivi si conservò 1' urna e il cammino clie dini. Un antico autore la collocò fra le
si usava ne'primiti vi tempi pelbattesim-) meraviglie della natura. Il suo spazio è
d'immersione. Altro singoiar privilegio di ?i2 piedi. Due altari consagrati agli
di questa illustre chiesa è il giubileocbe altri aiv,-"^el' Gabriele e PialTaele, ed al
gode quando la fesla dell'Annunziazioiie martire s. Guineforl figlio d'un redi Sco-
cade nel venerdì santo. Nel prezioso ar- zia, .sono collocati a piedi della roccia. La
chivio della cattedrale si conserva un at- I .' pietra di questa monumentale cappel-
to del 12 34 di Bernardo di Veutadour la fu collocala nell'agosto 962 dal can."
\t scovo di Puy, che fonda un anni ver- Gotescale. Vi sono diverse confraternite,
> io pel riposo delle anime di quelli, che alcune case religiose, ospedali, seminario
M giubileo e la presenza di s. Luigi IX grande e piccolo. Il nuovo palazzo della
a\ea tratti a questa chiesa , e eh' erano prefetturaèbellissimojcome sono rimar-
^lati vittima della loro pia curiosità. Ad chevoli le fabbriche del collegio del tri-
istanza di Luigi XIll accordò 8 giorni bunale di commercio e delle due giudica-
di proroga al giubileo Gregorio XV. Io ture, l'ospedale dell'Hotel Dieu, l'ospe-
l'etto archivio o tesoro furono deposti, u- dale generale e le caserme di cavalleria.
ua carta di Curio xMagno che fonda nella Havvj la prigione assai vasta nell'antica
chiesa di Puyio prebende perpetue; un monastero della Visitazione, il gabinetto
nuovo Testamento greco della più rimo- di storia naturale, un museo di pregie-
ca d'Albania; molti stendardi che Carlo latoi, birrerie, ec: grande è commercio
il
so il fine del secolo X, è sopra l'alto del- signoria di s. Pauliano o dell'antica Rues-
la rupe roccia di granito d'Aiguille pres- siuiiiy appartenente ai Polignac , dal ca-
so la riviera di Bonne, che ha forma di stello della quale essa porta il nome, du
un'alta torre conica o campanile, perchè Podinni venne Podemniacunt e mutata-
sormontata da un campanile a guglia ,
si la 3." lettera in L per raddolcire la pro-
che confusa di lontano colla rupe ulTrc nunzia, se ne formò Poliguac. I contonu
l'aspello d' un superbo obelisco, ^el u." SODO fertili in grani e legumi, e nelle bue-
.o8 PUY PUY
ne esposizioni de'poggi si coltiva la vite. dominio a dei signori ed ai vescovi, pren-
Anche le creste delle altre montagne so- dendo i primi dalla dinastia de' conti di
no gremite di vulcani. Le Puy fu patria Tolosa onde il vescovo di Le Puy ha i
,
di diversi uomini illustri: tali furono il titoli di conte di Velay e Brioude. Alla
celebre cardinal Po/'g''iac(^.), il d.''Bal- città Ugo Capeto concesse degli stemmi
ine, il letterato Agostino Simone Irail, il verso il 992 , a sollecitazione di Guido
pittore Boyer, il prof, di bellelettere Gu- Folco vescovodel Velay, di cui Puy come
glielmo Tardif. Negli scavi furono trovale capitale era la sede degli stati del paese.
medaglie e iscrizioni romane. Si vuole Un tempo fu fortificata, patì molto nelle
che la cappella di s. Clair sia fabbrica- guerre civili e religiose, ed Enrico IV so-
ta sopra le rovine d'un antico tempio di lo vi fu riconosciuto nel1596, Nel j65o
Diana. Di Le Puy scrissero : Gisseyo, la quivi fu fondata la congregazione delle
Sloriaj Lebeuf sulle antichità, Tl/e//». del- religiose di s. Giuseppe dal vescovo En-
VAccad. delle iscriz.j e Baunier, Race, rico de Maupas de la Tour, e dal p. Me-
ist. de^ vescovati, riportandola serie dei daille gesuita. Nel suo stato florido, Puy
vescovi Chenu Ardi, et episcop. Gal-
, giunse ad avere 4o>ooo abitanti circa.
line, p. 4o e seg. I La sede vescovile di Podiiim o Ani-
La fondazione di Puy rimonta all'epo- <:iuni della r," Aquitania, secondo Com-
ca de'celli, ma chiamata Ruessiuni. I ro- manville fu eretta nel VI secolo ( cioè
mani dopo l'invasione delle Gallie vi fon- successe al vescovato di Ruessium o Fe-
darono una colonia, ed il nome di Pof/mw, /«j'), e volle godere l' esenzione, benché
donde si fijrmò Puy, provenne da quan- nella provincia ecclesiastica di Bourges,
to dirò parlandode'vescovi. Dopo la con- per aver la città domandato e ottenuto
quista de' romani paganesimo continuò
il direttamente dal Papa il vescovo. Certo
a regnare in tutta la provincia del Ve- è che antichissima fu la dipendenza di
ìay, finoal principio del IV secolo. Quan- Puy immediatamente dalla s. Sede, es,
do però cristiani straziati dai galli offri-
i Leone IX nella sua bolla la suppone già
rono il loro sangue per la verità evange- antica. Come soggetta alla sede apostoli-
lica, Puy abbracciò il loro culto con gran- ca, il vescovo Conflans fu invitato da Be^
de ardore. Come le altre città meridio- nedeltoXIll neliyaS al concilio di La-
nali di Francia , Puy ebbe a soffrire in- terano. Soppressa la sede da Pio VII pel
numerevoli devastazioni dai vandali, dai concordato del 80 dipoi nel 8 7 nel
1 r , 1 1
borgognoni, dagli eruli e dai germani, i ristabilirla tolse tale prerogativa e la di<
mare il nucleo in Puy di quell' impero. cordò al vescovo Stefano II, sembra sem<
Dopo la vittoria di Voville riportata da plicemenle rinnovare una prerogativa
Clodoveo 1, la Francia cacciò goti, e ne i ch'era stata conceduta in avanti, per gra-
conservò il dominiosino all'irruzione dei zia speciale della s. Sede. Alcuni vescovi
«araceni, epoca in cui Puy fu obbligata degli ultimi secoli o ignorandola o tras-
B chinar la fronte sotto il vessillo mus- curandola non ne fecero istanza. Ma Giù
sulmano. Appena Carlo Martello fugò i seppe de Galard nel 1 744 ^^^^^ vescov(
saraceni verso i Pirenei, la città ritornò da Benedetto XIV, lo domandò e trovò
«otto il potere de' franchi. Carlo Magno non pochi ostacoli. Colla sua costanza su-
etabiPi Puy vice- contea e ne accordò il però le difficoltà el'ottenne, venendo sta*
PUY PUY 1
09
bilito pel futuro che sarebbe sialo con- coli : le sue reliquie riposano a IVIunster
cesso, s'intende colla solila clausola a be- e si celebra la festa a'7 giugno. Dopo Ro-
neplacilodel Papa. Avendo il vescovo co- ricio ed Eusebio, fiori s. Pauliano, il qua-
Hìunicato al capitolo il risultato di sue le fu sì zelante nell'esercizio delle funzio-
pratiche, cauotiici ne furono tanto lie-
i ni del suo ministero e della dignità ve-
ti che per eternare la memoria di loro
,
scovile,che l'antica città de' velausiani
gratitudine, ed il ristabilimento dell' in- Riiessiiun dove sedeva, per onorare la
signe privilegio , fondarono una messa sua memoria, lasciò il proprio suo no-
perpetua pel rispettabile prelato. Però me per prendere quello di s. Pauliano:
questo pallio è di sua natura personale, il suo corpo riposa nella chiesa a lui in-
giacché avendolo Pio VII nel 8 1 1
7 accor- titolata , colle reliquie de' ss. Valenti-
dato a Gio. Pietro de Galiende Chabons, no e Albino, e se ne celebra la festa ai
nel 1823 glielo ritolse quando lo trasferì 24 febbraio. L' immediato successore s.
ad A miens, invece lo conferì al successore Evodio, dai francesi chiamato Vo>y, per
mg.' Lodovico deBonald, che poi Gre- avere Ruessinni o Paulianiini perduto
gorio XVI
traslatò a Lione e creò car- il suo splendore, alla distanza di due le-
dinale. Per questo trasferimento, Grego- ghe sulla montagna di Anis o Aniciuni
'^
rio XVI nel preconizzare neli84o mg fabbricò la chiesa cattedrale della B. Ver-
Pietro Darcimoles , esaudì l'istanza del gine nel Puy la quale divenne celebie
,
tà, si legge nel h.° 3o del Diario di Ro- s. Suacrio, s. Armentario, s. Aurelio, s.
Papa Clemente IV [V.) nel i265. Gio- Gallia dir. t. 2, la compie con Claudio
vanni de Cumenis, ni quale Filippo IV de la Roche Aymond del 1708, prosegui-
pariagiOy seu parie altera cwitatis Ani- ta dalle Notizie di Roma. La diocesi si
QUA QUA
Q
ijUACQUERI o QUACCHERI o diche. Questi predicanti d'ogni sesso, con-
TREMOLANTI. Giorgio Fox calzola- dizione e mesliere,entravano arditamente
io del Drelon di Leicester,
villaggio di ne'templi e interrompendo i predicatori
mentre l' Inghilterra abbandonata allo ordinari, spacciavano una dottrina tutta
spirilo dello scisma e di sviamento pro- opposta, e mettevano in rivoltail popolo
aria di profeta, che lutti gli uomini a- sensate attaccate da mania,, lasciandoli in
\eano abbandonata la via di Dio, e non libertà con promessa di contenersi per
i'aveano risparmiata a nulla, né nella l'avvenire. Bensì fece frustare Taylor co-
dottrina, né nei costumi. La singolari- me bestemmiatore perchè avea lascialo
e
tà della persona trasse a se un gran con- eleggersi re d'Israele dalla folla che lo se-
corso diascoltatoriie fra popoli che nul- guiva,echiamavalosole di giustizia, figlio
la aveano di fermo nella loro religione, unico di Dio, acclamandolo nell'ingresso
il preteso illuminato Fox giunse a farsi a Bristol: Osanna, figlio di Davide. Ti\-
ben tosto vari proseliti, da farne una set- venendo pel loro entusiasmo convulsi e
ta formale. Animato da questi successi tremolanti, furono delti Quakers, Quac'
e bramandone la conservazione, diede i queri cioè tremanti. Nondimeno questo
suoi vaneggiamenti per rivelazioni, le sue partilo fantastico fece progressi considera-
convulsioni per rapimenti estatici, e pub- bili, anche con persone distinte per for-
blicò delle guarigioni miracolose , che tune, per nascita, per cognizioni ed in-
diceva essersi operate per le sue orazio- gegno. Guglielmo Penn tra gli allri, fi-
ni. Ad esempio di lui, tutti i fanatici se- glio d'un viceammiraglio d'Inghilterra
guaci, qualificandoloapostolodi prim'or- e più distinto ancora pe'suoi talenti, en-
dine e glorioso stromento della mano di trò in questa sella, ne divenne ardente
Dio, si crederono altrettanti organi dello protettore e le ottenne la tolleranza, che
spirito divino; e dal mezzo delle loro a- già non avea più limiti tra 'sudditi d'In-
dunanze, i cui riti si riducevano a una te- ghilterra, se non per la religione de'Ioro
tra taciturnità aspettando l'effusione del- padri. Egli si abbagliò dall'incorrultibi-
lo Spirito santo, si levava ora un uomo, le probità che affettavano questi settari,
ora una femmina, ora un fanciullo per ,
dallo spirito di concordia e di fratellan-
annunziare gli ordini del cielo , che ve- fa, per cui sichiamano ^mzW, che ren-
nivano con rispetto ascoltati. Margheri- deva i beni comuni fra loro, dalla sem-
ta moglie di Fox divenne uno de'perso- plicità delle loro maniere, delle loro ta-
oaggi pi ù celebri dello setta per le sue pre- vole e dei loro vestili; dalla comunanza
112 QUA QUA
fra gli uomini di lulte le cose , cbe uno condannano però il battesimo d'acqua,
non potesse avere autorità sull' altro , e sebbene credono superfluo. Formano
lo
che nessuno fosse chi a ma lo padrone o si- le basi della sella 4 m^s'^ime fondamen-
gnore ; che non si cavasse il cappello a tali, i." L'autorità civile non può eserci-
nessuno, che ninno usasse segni d'onore, tar alcun diritto sulla credenza religiosa.
dandosi reciprocamente il /f< invece di voi 2." 1 giuramenti prescritti dall'autorità
o /f^t. La filantropia, prima base del quac- civile sono illeciti. 3." La guerra è ille-
cherismo indusse Penn a comprare in
, cita, per conseguenza contrappongono es-
America un terreno nella Nuova Jersei, si a qualunque violenza la rassegnazio-
per aprirvi un asilo a tutte le credenze, ne; la loro difesa non è mai spinta fino
massime a'suoi settari. Indi dal governo al punto di versare il sangue, odi met-
liritaimico si fece cedere a titolo di com- tere in pericolo la vita del nemico; pre-
penso, per lespese fatte dall'ammiraglio feriscono di lasciarsi uccidere. 4- Uno
suo padre nella guerra contro gli olan* stabilimento per stipendiare o ricompen-
desi, la proprietà e la sovranità del terri- sare il' clero, sembra loro illecito; per con-
torio contiguo e posto all'ovest del De- seguenza ricusanodi pagar le decime, per-
lawarc, il quale paese come abbondan- chè sono esse destinale pel mantenimen-
te di selve, si chiamò Perni- Sylvania, Pen- to d'un corpo sacerdotale; ma precet- i
sihania. Ivi allargato il suo diseguo, in- toriche vanno nelle loro case ne perce-
vitò con nuovi e acconci mezzi i coloni, piscono l'equivalente senza provare op-
e potè nel 1G82 làr loro accellare una posizione alcuna. Il loro costume, le loro
costituzione o Carla di Penn, la quale poi abitazioni, i mobili presentano tuttociò
servì nel 1776 di base alla costituzione che esigono la decenza, la necessità, l'u-
che regge gli Stali Uniti fabbricò anche : tilità; ma niente di superfluo. I quacque-
per capitale Filadelfia (/^.). Morì sme- ri condannano le rappresentazioni sceni-
morato nel 17 18, chiamato il buono dai che, i giuochi d'azzardo, le carte da giuo-
selvaggi, benedetto dai suoi settari, per la co, le lotterie, i vani discorsi, le futili let-
klin dice che corbellò gli americani. Di do, caso, sorte, destino, fortuna, ec. co-
molli suoi opuscoli il più Oiinoso è ()uel* me altrettanti insulti alla provvidenza.
lo intitolalo : Non
non corona. La
croce, Vedasi Bercaslel, Storia del cristianesi-
Pcnsilvania oggi si divide iu 5 contee, e 1 mo t. 25, n.° 255, Contin. Diz. dell'ere-
fa parte degli Slati Uniti, dopo essere sia- sie, nell'articolo Quakeri. Croesi, H isto-
del Redentore, la salute pei meriti di Gesù erede del loro spirito, e adoperò con si
Cristo, e allri punii di credenza. Escludo- mollo successo alla propagazione del van-
no la dottrina d'elezione, di reprobazione, gelo. Eusebio gli dà il titolo di uomo di-
senza previsione de'meriti. INon anunet• vino , ed assicura che fu in grado emi-
tonocuIloesleriore,nè ritijuèsagramenli, nente dolalo del dono della profezia e
neppure ilbaltesimoe lasagra cena; non dei miracoli. Dopo che s. Publio (/'.) fu
,
pietà e col suo zelo radunò i fedeli che le cose che vennero commesse al loroe-
conservatoci da Eusebio, nel quale si tro- della origine di tal divozione verso l' a-
vano le note che distinguono essenzial- dorabile mistero, cioè della solenne pro-
mente i miracoli di Gesù Cristo dalle im- babilmente derivata dalla Processione
posture dei maliardi. Non si conosce l'e- del Corpus Domini (in cui dalla Chiesa
poca della morte di s. Quadrato. Il suo è portato in trionfo per le pubbliche vie,
nome è inserito nel martirologio roma- a ricevere concordi onori , benedizioni
no ai 26 di maggio. e ringraziamenti dal clero e dal popo-
QUADRO , Tabula pietà. Pittura in lo; nel quale articolo, oltre delle proces-
legname, o in tela accomodata in telaio, sioni, parlai ancora delle antichissime e-
o propriamente la rappresentazione d'un sposizioni della ss. Eucaristia), come si
soggetto, che l'autore racchiude in uno portava prima nelle processioni, quindi
spazio, ornato d'ordinario d'una cornice; quando cominciò la pubblica esposizio-
esecondo il Baldinucci, quadro dicesi fra i ne o dimostrazione scoperta della sa-
pittori ogni sorta di dipinto, fatto sul le- gra Ostia (/^.) negli Ostensori (F.) o in
gno, sulla tela o su tult' altra materia vasi trasparenti : delle diverse specie di
che sia quadra o di altra figura. Quadro esposizioni per quarant' ore, da chi isti-
si dice anche pala e tavola, massime quel- tuite e per quali memorie del Redento-
lo deW altare (^ .). Ne tratto agli artico- re; come dell'approvazione e indulgenze
li relativi, come Immagine, Pittura, Dit- concesse dai Papi, non che delle diverse
tici, Altare e altri. rubriche riguardanti il tempo della espo-
QUALIFICATORE ,
Quali/icator sizione rimarcando come per singoiar
,
re o sia dichiarare la qualità delle propo- ghesiana nella Chiesa di s. Maria I\Iag-
sizioni che sono deferite ad un tribunale giorCy ha luogo l'esposizione coU'imma-
ecclesiastico, e soprattutto a quello del- gine della B. Vergine scoperta. Qui nel
y Inquisizione (/^^.), e della Congregazio- brevemente riepilogare alcuna parte,
ne del s. offizio(J^.). I qualificatori non chiarirò qualche punto. Ne'primi tempi
SODO giudici, essi non fanno che palesare della Chiesa si usò la precauzione di non
VOt. LVI. 8
s
I i4 QUA QUA
esporre la ss. Eurarislin,piirua n molivo talia, ed in Roma s'introdusse in ogni 1
.'
ilelle nei'Scr;U7Ìoni ,
poi per la disciplina domenica del mese tìnW Arciconfraterni'
(leiraicano, colla quale si occultavano i ta della ss. Trinità de' pellegrini, nella
j
ili vini misteri, per rpjelle saggie ragioni chiesa che descrissi al suo Osrizio; edin
die riportai altrove. Già però nel V sc- ogni 3." domenica del mese nel 55 1 dal- 1
non molto dopo cominciò la solenne pro- lizio, nel quale gli uomini e donne aggre-
cessione, in vasi chiusi o trasparenti,i qua- gate con altre persone oravano 4o ore ad
li ultimi in processo di tempo prevalse- imitazione de'4o giorni che Gesù Cristo
ro , di varie forme e con nomi diversi, digiunò nel deserto, e de' ss. Apostoli e
gli Ostensori essendo stati gli ultimi. Si primi padri della Chiesa, i quali conti-
espose Eucaristia sotto Tabernaco-
la ss. nuamente oravano; non si parla della
li (/^.)egualmente di dillèrenli specie e pubblica esposizione del ss. Sagramento,
denominazioni, secondoi luoghi ed tem- i ma belisisi diceche confratelli ogni me-
i
zione continua per 4» ore innanzi il ss. neh 556 introdussero in Macerala l'espo-
Sagramento in memoria delle altrettan- sizione del ss. Sagramento ne'tre ultimi
te che il sagro corpo di Gesù Cristo stet- giorni di carnevale,per contrapporla al-
te nel sepolcro, ebbero principio in Mi- le dissolutezze del tempo. Bercaslel, tSifo-
lano circa il 1 534, come vogliono diversi ria del cristianesimo t. 2 i, n.° 88, cre-
scrittori, e il Gardellini iu Coninientariis dette che questa fosse Io stabilimentodel*
ad TnstiditionemClementis XI latam pri- la divozione delle 4© ore. Meglio ne par-
ma jannarii ì']o5 prò ex-
vice die 11 lai nel voi. XXX, p. 12 I, ove notai, che
positione ss. Sacramenti in oratione 40 piacque tanto al loro fondatore s. Igna«
AortìfrH/7i,Romaei 8 19. Quanto all'istitu- zio , che volle fosse ogni anno praticata
tore, gli uni l'attribuiscono al cappucci- in tutte le case del suo ordine nel car-
no Giuseppe Ferni, che mor^i in Mi-
p. nevale: delle solenni esposizioni che in
lano neli56o, come Spondano all'anno questa circostanza si fanno in Uomo, neh
i556, n.°i; Thiers, De Euch.Wh. 4, cap. la chiesa del Gesù con cappella cardina-
17; Lambertini, Notificazione 3o,t. i, e lizia, e nell'oratorio del p. Caravita pn«
neh556. A Un col milanese Piazza e con re de' gesuiti , alle quali suole recarsi il
Bovio, ed una volta il mese, la dicono in- Papa, ne trattai ne' voi. IX, p. i34, X,
trodotta nella chiesa di Lombardia, nel p. 83, 84, XIV, p. 193, XXX, p. 1
79
tempo di Galeazzo M." Visconti duca di 181. Nel voi. XV III , p. 69 narrai pel
Milano (/^^.) per cui sarebbe più anti-
,
quali bisogni s. Pio V nel 56G istituì U
1
ca, da un sacerdote cremonese, il quale 4o ore, come scrisse Novaes nella sua StO'
secondo Ughelli,7/tìr//Vz chiama-
sagra, si ria. Piazza e Bovio riportano che le 4**
va Boiìo e nel 1 534; "^^ allora era duca ore s'introdussero propriamente in Roms
Francesco 11 Sforza e fu l'ultimo. Si pro- la i." volta nella basilica e Chiesa di
pagò la bella divozione in ailre città d'I- Lorenzo in Dama so [/ ), a spese dell'ar-
1 i
QUA QUA 1 7
( ironfralernita , con molte indulgenze e mento, tanto esposto che nel sepolcro, in-
privilegi, fra'quali è rimarchevole quel- nanzi al quale fanno continua e alterna
lo di esporre in ogui 3.^ domenica di cia- la orazione in cappa, camerieri segie i
scun mese il Santissimo, il che ricorila ti, i camerieri d' onore, i cappellani se-
l'anzidetto antico uso, del quale gode co- greti, i bussolanti, un'ora per cadauno.
li possesso, come notai al suo articolo. IVell'istessa ora che si ripone il ss. Sagra-
\ edasi. Statuti della ven. arcicoufratcr- mento nella cappella Paolina, si espone
lilla, ec, Koma iSpo. Carlo Ussleoghi, nell'arcibasilica Lateranense, alla cui prò
La vera idea del sollievo a' defonti^ ec, cessione intervengono gli ordini mendi-
liouia 1709. canti come cattedrale del Papa; quindi
Questa pia pratica forse in altri lem* si pongono alle basiliche Vaticana e Li-
pi dell'anno si sarà usata in altre chiese beriana, e successivamente alleallrechie
I per divozione al ss. Sagramento, sotto la se di Roma. Suole il Papa intervenireal-
i cui invocazione sono in Roma tante y^r- le processioni di queste ultime due basi-
ciconfraternite e Confraternite iP'.)^ Cn^- liche, cioè nella i.'^ se risiede nel propin-
I
che venne poi da Clemente Vili perpe- quo palazzo, nella 2.'' se abita il Quiri-
I
tua mente stabilita ed estesa nelle chiese nale, lo che notai nel voi. XLl, p. i43e
\
di Roma in tutto il corso dell'anno, con 9,89, a Camerieri dei Papa e Bussolan-
I
ordine comandato e successivo, incomin- ti. Questo giro delle 4o ore in R.oma du-
ciandosi il giro dal Papa nella 1.' dome- ra fino a Pentecoste , nel qual giorno si
nica dell'avvouto nella magnifica cappel- l'innova incominciando dalla basilica La-
la Paolina del palazzo apostolico Vatica- teranense. Pei due annuali turni si stam-
no, ove nel giovedì santo si ri pone la stes- pa il libretto Chiese ove si farà F ora-
:
sa ss. Eucaristìa in forma di sepolcro. Per- zione delle quarant'ore in onore di Ge-
tanto Clemente Vili per quelle calami- sù sagramentato, colle preci da recitai si
tessero questuare sulle porte delle chiese per muovere l'animo a ringraziar Dio dei
ove si fa l'esposizione, che in seguito fu- benefizi ricevuti, ed a detestare la propria
rono stabiliti in numero di 4o, fra'quali ingratitudine per le colpe commesse ; il
molti non sono ciechi, ma storpi o impediti leggere o udire in piedi per evitare il son-
nelle membra, insieme a diverse povere no o il tedio un libro spirituale, poi fare
donne, a ciò autorizzati dal cardinal vi- un'ora d'orazione mentale, aiutata da di-
cario con patente introdotta da Leone versi religiosi sentimenti suggeriti dall'as-
XII, la quale pure si concede a'di versi po- sistente e con vari affettuosi colloqui ; il
Teri accattoni che stanno sulle porte del- canto alternato di qualche lode spiritua-
le chiese, venendo sorvegliati da un ca- le tra idi voti della pia istituzione, imitan-
porale de' veterani assegnato pel buon or- do gli spiriti celesti che lodano incessante-
dine alle 4o ore : questa patente si rin- mente il Signore; la recita del rosario in
nova ogni anno, mediante attestato del onore di que' misteri che si operarono
parroco de'buoni costumi e di avere rice- per la nostra salute; quindi nel decorso
vuto i sagramenti. Dell'antica confrater- della notte si udivano da appositi sacer-
nita de* ciechi e storpiati de' due sessi, e doti le loro confessioni, verso l'aurora si
delle vecchie inabili, come de' ciechi che dava loro la comunione della ss. Euca«
con permesso della polizia cantano e suo- ristia, trattenendosi l'adunanza che tal-
nano per Roma, trattai a Povero. volta arrivava a 200 persone, col canto
Affinchè in nessun'ora di questa espo- delle lodi spirituali, d'inni e salmi ana-
sizione mancasse il debito culto alla ss. loghi al gran mistero, ed a rendere gra-
Eucaristia^ nello stesso pontificato d'In- zie a Dio pel ricevuto pane degli Angeli,
nocenzo XI, eda'aS novembre 1678, coi licenziandosi colla benedizione. Il Piazza
debiti pei'messi , il sacerdote d. Giulio che tutto cinarra nelle Opere pie di Ro-
Natalino di Foligno, che godè concetto ma ivi stampale nel 1 679, a p. 7G Del- i :
-
tempo e dopo la morte del Natalino, per emanate dal cardinal vicario Marefoschi,
giuste cagioni fu levato il trattenimento il i." settembre 1730, innanzi al ss. Sa-
spirituale notturno per venerazione del ss. gramento esposto debbono sempre arde-
Sagramento, ma si compensò da Innocen- re 20 lumi, e almeno IO e di cera nella
zo XII col fervore promosso nel portar- notte quando è chiusa la chiesa; ed inol-
lo per Viatico {V.) agl'infermi delle par- tre, che si dia il segno colla campana mag-
rocchie processionalmente, con santa e- giore d'ogni ora, sì di giorno che di not-
"
tidiana in tutte le chiese con gran con- torie a venerare l'esposto Signore de'Si-
corso, dalbuon mattino sino a due ore di gnori, ed a ricordare loro che nella vi-
notte, sopra di che stampò un volume cina chiesa è esposto solennemente, onde
Giuseppe Solimeno prete napoletano. Il visitarlo. Che sopra la porta della chiesa
Bovio che pose in luce nel 1 729, La pie- dove sarà l^ esposizione, si metta un se-
tà trionfante nella fondazione di s. Lo- gno del ss. Sagramento ornalo di festoni,
renzo in Daniaso, riporta a p. 4^ il nar- 1
come pure a capo della strada vicina, per-
rato dal Piazza, ed aggiunge che il Nata- chè sia noto a chi passa esservi l'esposi-
lino apparteneva al collegio de'penilen- zione del ss. Sagramento. Che questo do-
zieri di detta chiesa, e che il gran concor- vrà esporsi sull altare maggiore ( eccet-
so a venerare Gesù Sagramentato arri- tuale le basiliche patriarcali, nelle quali
vava siuo alle 4 ore di notte. Ambedue si suole esporre sopra altro altare ), e si
questi scrittori paragonarono questa ve- cuoprirà l'immagine o statua che vi sia ;
glia notturna ni fedele Uria, che stando cos\ pure le pareli della tribuna e le vi-
con generoso rifiuto Che ciò non era do- : tendosi che i parati non contengano sto-
vere , stando 1' Arca del Signore sotto i Che sopra l'altare non si pon-
rie profane.
padiglioni nel campo, edivi il suo gene- gano reliquie de'sanli o statue de'mede-
rale Gioab giaceva scoperto sopra il nu- simi, non escludendosi però quelle degli
do terreno. Dipoi, e perchè in nessun'ora angeli, che facciano figura di candellieri,
di questa esposizione mancasse il conve- e mollo meno si pongano figure dell'a-
niente cullo al ss. Sagramento, venne sta- nime del purgatorio , il che si proibisce
bilito, che ogni ora si dia la mula a una anche nelle esposizioni particolari. Che si
o due diverse persone, le quali subentri- chiudino o coprino le finestre vicino al-
iK) ad orare l'una all'altra, se chierici in l'altare dell'esposizione, ad effetto di rac-
con
colla, e stola se sacerdoti, col sacco se cogliere la mente de'fedeli all' orazione.
irati diqualche sodalizio, od in cappa se Che nell'altare dove sta esposto il San-
canonici o beneficiati se ne hanno l'uso. tissimo non si celebri altra messa, chela
Questo rito vuoisi che corrisponda a quel- solenne per 1' esposizione e reposizione :
lo degli ebrei, presso de' quali io uomini quelle che si debbono cantare in altri alta-
ingenui, chiamali i dieci oziosi dt Ila Si- ri, i ministri sienoparali,escludendo quelle
nagoga, aveano l'inoombeoza di orare a de'morti. Che il celebrante, dovendo por-
vicenda coutinuameule. tare il Santissimo in processione, sarà ve-
ji8 QIJA QUA
siilo con piviiile bianco, ijiiaudo uoii ab- ma banchi senza braccia; senzii genufles-
bia celebralo con alili coloii, poiché in sorii e cuscini , ai superiori de' sodalizi.
tal caso conlinuei à il colore della messa; Proibisce durante l'esposizione l'uso del-
il velo umerale però >arà di color bian- le sedie, come le questue per la chiesa a
co, e<l i parainenli de' sagri- ministri sa- chiunque , ed il predicare senza licen/,a.
rantiodcl colore del celebrante: parimen- Noterò, che di ilelle disposizioni di Cle-
ti il padiglione o canopeo dell'altare sarà mente XII alcune furono modificate, al-
sempre bianco, benché la inessa solenne meno colla consuetudine, altre ne furo-
del giorno sia d'altro colore, come bian- no aggiunte. Inoltre qui ricordo, come
co dev'essere il baldacchino e l'ombrel- dissi air articolo Protettore, che si so-
lino. Prescrive ilmodo come si deve fare gliono nelle chiese esporre le /jorticrc dei
la processione dell'esposizioue e della re- cardinali prolettori , titolari , diàconi e
posizione, e tulli i riti e le rubriche che altri superiori, coi ritratti laro e quello
ficcompagrlano l'augusta futrzione. w La del Papa. Benedetto XIV colla bolla /^c-
processione sarà composta di tulio il cle- ccpimim, de'iG aprile 174O, Bull, cit. l.
diaconale, ma vestito con colta. V'inter- quelliche visitano le chiese ove sono le
verranno 8 sacerdoti vestiti di colla, e 4o ore, benché nel tenq)o dell'adorazio-
colle lovcie accese in mano, i cpiali pre- ne non sia per qualche cagione esposto
cederanno dai lati avanti il baldacchino il ss. Sagramcnto, ma rincliiuso per po-
;
e dopo di essi seguiranno due accoliti coi che ore nel Ciborio (f^.)- Di fre([uente
lóro turiboli, i quali per la strada incen- questo Papa si recava a visitare le4o ore,
seranno continuamente il ss. Sagrameu- ed era dispiacente se impedito dagli af-
to, e durante la processione si suonerau- fari o dalla podagra o dall'intemperie dei
|io le campane solennemente. La proces- tempi non visi poteva recare. Dissi già che
sione si farà entro la chiesa, ed al più nelle settimane di setluagesima e conse-
per la piazza, se la ristrettezza della chie- cutive fu da qualche secolo iulrodollodu
sa lo esige ; e prima che la processione pii fedeli, non solo in R.oma nelle ricor-
esca di chiesa, si farà ben pulire la stra- dale chiese, nelle basiliche patriarcali e
da della piazza, dove se vi sarà qualche in altre chiese, ma altrove la divozione
bottega, dovrà tenersi 'chiusa durante la di esporre alla pubblica adorazione Gesù
processione. Se vi saranno istituite con- sagramenlalo in forma di /{.o ore , e di
fraternite de'secolari, o sieno vestite di larvi orazione in riparazione in qualche
sacco o no , tanto i guardiani e uljìziali parte delle olfese che si flinnoa Dio nel
di esse, quanto confratelli, tulli ande-
i tempo del carnevale, e per impetrare i
janno unitamente in corpo innanzi al suoi divini aiuti e misericordie. Ad aui-
tlero secolare e regolare che vi .sarà , al mare i fedeli medesin)i ad un esercizio sì
quale dovranno sempre cedere il luogo santo e .sì gradito a Dio, Clemente XI II
più degno. Di più espressamente si co- con decreto della congregazione delle in-
uianda, che guardiani o altri uflìziuli di
i dulgenze de'aS luglio lyGS, concesse iu
esse, non ardiscano sotto qualunque pre- perpetuo l'indulgenza plenaria a chi con-
testo di consuetudine, o altro, di andare fessalo e comuni-calo visiteràdivotamen-
dopo il baldacchino sotto la pena ec. , , te iu qualunque chiesa del mondo catto-
Possono bensì delti ulfiziali portar le a- lico il ss. Sagramenlo esposto per 3 gior-
stituzione Inter caetera. Clemente XIII nanzi al divin Sagramento nel così detto
era solilo ogni giorno di recarsi alla visi- giro delle quaraul'ore. Parecchi edifican-
ta delle 4o ove; gli altri Papi fanno al- ti laici, senza curare la perdita del sonno
trettanto nella propria cappella segreta, e l'intemperie delle stagioni ,
presieduti
ove y\ è sempre la ss. Eucaristia nel ci- da un sacerdote restano in questo santo
borio. esercizio a più ore. L'origine eie notizie
Ad Adorazione DEL ss. Sagramesto par- di questi adoratori notturni del ss. Sa-
lai delle congregazioni di monaehe per- cramento si leggono ancora nelle Brevi
petue adoralrici del medesimo, e di quel- notizie di Leopoldo Dourlie di mg.^Fa- ,
7a de'teatini di Roma, a' 17 ottobre 1796 2 che il principio vero della pia unione
i ,
concesse indulgenza plenaria perpetua a fu nel 1 809 quando nella Chiesa dis. 3Ja
chiunque de' fedeli cristiani, che confes- riain Fia Lata face vasi l'esposizione del-
salo e comunicato, neh." giovedì di cia- le 4o ore. Solendosi nella notte velare il
scun mese visiterà il ss. Sagramento o e- Santissimo, il can. Giacomo Sinibaldi (poi
sposto o anche chiuso nel tabernacolo o canonico Liberiano, presidente dell'acca-
ciborio, ed ivi reciterà l'orazione Respi- : demia ecclesiastica e patriarca di Costan-
Ci, Domine, de Sancluario tuo. A quelli tinopoli) ebbe in pensiero di formare una
poi che in qualunque giovedì confessati società di divoti, i quali anco in tale tem-
e comunicati reciteranno tale orazione |)0 a porle chiuse adorassero il Venera-
100 giorni in qualunque giorno, quali d. Raffaele Bonouii, il cav. Lorenzo dei
indulgenze si possono applicare a' fedeli principi Giustiniani, il marchese Patrizi
defunti. Ne' primordi del pontificato di poi senatore, il conte F. Saverio Parisani
Pio VII s'introdusse in Roma le mona- e Angelo Raudanini. Nel principio l'ado-
che A dorntrici perpetue dtldi\'in Stigm- razione era solo in qualche chiesa, finché
rnenlo (^ .), che nella loro chiesa di s. M.^ cresciuto il numerosi estese regolarmen-
Maddalena [^\ìì de' Predicatori, ledi), in te in ogni notte. La pia unione è gover-
giovedì e venerdì santo si facciano con no Pange lingua (^), col versetto e o-
vero spirilo di fede, con cuore penetrato razione al ss. Sagramento; e giorni 00 a 1
di dolore pei peccati, con sentimenti di quei che soltanto reciteranno il Tantum
gratitudine per quanto ha sofferto per la ergo {F.) col detto versetto e orazione. A
nostra salvezza , ed anche per maggior quelli poi che frequentemente, o alme-
vantaggio spirituale, a'7 marzo 1 8 5 con- 1 no per IO volle in ciascun mese recite-
cesse in perpetuo a tutti i divoli cristiani ranno Pange lingua o il solo Tantum
'i\
che visiteranno il s. Sepolcro in delti gior- ergo, concesse in ogni anno l' indulgen-
ni, ed ivi si tratterranno per un discreto za plenaria nel giovedì santo, e nella fe-
spazio di tempo a pregare secondo l'in- sta del Corpus Domini, ovvero in un gior-
tenzione del Papa , le slesse indulgenze no di della 8." e si ancora in altro gior-
che si conseguiscono visitando il ss. Sa- no ad arbitrio, purché in tali giorni con-
gramenlo esposto solennemente per l'o- fessati e comunicati visitino qualunque
razione delle 4o ore, cioè una volta l'in- chiesa e preghino secondo l' intenzione
dulgenza plenaria confessali e comunicati del Papa , le quali indulgenze sono ap-
o nel giovedì santo o nel giorno di Pa- plicabili a sulìragio delle anime del pur-
squa, e l'indulgenza di IO anni eie qua- gatorio. Pio VII concesse altresì indul-
rantene ciascuna volta che visiteranno il genze per la recita di atti di adorazione
voi. Vili, p. 289 e3i I descrissi le funzio- le giaculatorie » Vi adoro ogni momen-
:
ni e processioni per la esposizione del Se- to,o vivo pan del ciel gran Sagramenlo.
polcro e quando si leva, che fa il Papa. In Gesù, cuor di Maria, Vi prego a bene-
questo il pio autore consiglia 5 visite , e dir l'anima mia. A voi dono il mio cuo-
propone per ognuna 3 brevi considerazio- re. Santissimo Gesù mio Salvatore. Sia
ni, su chi giace nel Sepolcro e perchè. Inol- da tutti conosciuto, adorato e ringrazia-
tre Pio VII12 maggio 181 7 dichiarò
a' to ogni momento il ss. edivinissimo Sa-
che l'indulgenze concesse perla visita del- gramenlo ". f^. Sagro Cuore di Gesù".
le 4o ore, si possono eziandio applicare ai A p. 325 dell' Osservatore romano del
fedeli defunti, come pure decretò in per- i85ij si Siamo lie-
legge. » Inghilterra.
petuo privilegiati lutti gli altari di quel- ti di annunziate che a Londra , dietro
le chiese, ove si fa l'esposizione, durante l'esempio di Parigi, va a mettersi in u^o
QUA. QUA 121
la bella e santa pratica tielle 4o ore" de- romane, di cui fu stipite Vannuccio di
da il rito, non si celebra in tempo delle sapiente legislatoredella patria. I suoi di-
corpo di Cristo defunto. Entro una pro- chiarato dal cardinal legato dell'Umbria
{)orzionala campana cilindrica di vetro conte palatino; Gianfelice neh 54 spo-1
sta riposta la sagra Ostia, ed il colore nei sò Cencenna Quarantotti; Giulio Cesare
paramenti è ros^o, come lo è nelle altre nel 739 istituì una primogenitura co-
i
cenza dell'ordinario per la pubblica espo- di nel collegio romano, essendosi poi pro-
sizione con r ostensorio. Si possono leg- iundito nella giurisprudenza. Entrato in
gere: Girolamo Mascardi, Racconto del' prelatura. Clemente XIII lo fece prelato
le ceremonie da usarsi nella solennitàdel' domestico e ponente del buon governo,
le 4o ore, Palermo 1 632. Francesco Cor- abbreviatore del parco maggiore , am-
neo, Origine dell'istituzione dell'orazio- mettendolo tra'prelati delle congregazio-
ne delle 4o ore, Milano 1649. Chr. Lu- ni dell'immunità e del concilio. Egli sod-
pi, Dissertalio de ss. Sagranienti puhli' disfece con tal prudenza e perizia a tut-
cu expositione et de sacris processioni-
, te le relative incombenze, che ne riportò
bus, in quibus circumfertiir , cuni sacris applausi ed encomi, onde meritò il ca-
nliqniis, et immaginibus venerabile al- nonicato Lateranen.se, di cui più tardi
tnris Sacramentuni, in Operiun, p.
t, xi gli fu dato a coadiutore lo zio cugino Giu-
335. Thiers, De l'exposition da Sacre- lio (morto nel 8o3tumulato nella cap-
1 e
ment , Paris 167 3, 1677. Sarnelli, Leti, pella gentilizia, ha dal n.° 2 5o del
come si
Loreto. Inoltre Pio VII lo elesse prefet- riportai a tale articolo , secondo alcuni
to di segnatura e della celebre stampe- scrittori si desume dall'essere questo tem-
ria di propaganda. Morì in Roma a' i5 po quello nel cui fine si lascia di man-
selletnbre 1820, nell'età d'anni 87 meno giar carne. Nella settuagesima, sessagesi-
I 0. giorni, e gli fu celebrato il funerale ma e quinquagesima è la Chiesa ripiena di
nella sua titolare cantando la messa il , mestizie, sottraendo dai divini ufllzi il fe-
suo amico cardinal de Gregorio, indi fu stivo Allcluja (F.) e sostituendo il Z^rt«5
tumulato nella cappella del s. Bambino libi Domine {f'^.), preghiera ben propor-
padronato di sua famiglia. A[)partenne a zionata all' umiltà, e alla nostra caduta
«liverse congregazioni cardinalizie, e fu neli." padre Adamo. Ne'medesimi divini
j)rotetlore di Viterbo e di quel monastero uffizi si levano i salmi Doniinus regna-
di s. Rosa, della città di Norcia, di Monte vit,cJuhilale, come salmi di allegrezza ;
Leone in Sabina, non che protettore e vi- sostituendosi i salmi Miscrere {f^.) e Con-
sitatore della confraternita dis.Lorenzo filemini , quali salmi di penitenza : pren-
in Lucina. n.^yG del Diario di Roma
Il desi dalla Chiesa il segno del duolo nel co-
ili detto anno ne riporta le notizie e gli lore paonazzo, sopprime i cantici e il suo-
rende questoclogio. "Alla grande perizia, no dell' 0/'g<2«o(/^.). Ella copre i suoi al-
massime nella giurisprudenza, accompa- tari e veste i suoi ministri con ornamen-
gnava la piìi specchiata integrità e ret- ti che ispirano sentimenti di tristezza. Al
liludine; ad una soda pietà la modestia, s. sagrificio il diacono assiste il sacerdo-
ad un animo nobile e generoso una pro- te senza la Dalnialica[F.), e il suddiaco-
fonda umiltà; nò lo abbagliò lo splendo- no senza ToniceUa (f'.) dissono abi-
la
Jilà e piacevolezza, che dimostrò ne'pri- piegate. Gli altari non sono più oroat'i
mi suoi anni , costantemente mantenne con fiori, ne si espongono fra candel- i
lino agli estremi del viver suo ". lieri le immagini o reliqtiie de* santi. In
opposte. La Chiesa ci dispone alla s. qua- colle sue ceremoiiie, e cogli emblemi mi-
resima nelle tre domeniche antecedenti steriosi dieci presenta in queste 3 setti-
di Sessagesima e Quin-
Settuagesima y mane. La Chiesa per far meglio conosce-
qaagcsiina quali furono dati ta-
(
/'.), alle re la soppressione che si è per fare delle
li nomi perchè precedono la domenica di dossologie di allegrezza , ai vesperi che
Quadragesima, (/.)o quaresima chia- , precedono la settuagesima, dice due voi-
-
(/'.). Da qnesli giorni di domenica inco- resimale, sua origine, durala e quanti) lo
niinciavanouna volta idigiutii nella Chie- riguarda,sìdeiranlicochedelmoderno,a
sa,ed polacclii continuarono 1' wsanza
i
quell'articolo ne trattai. La chiesa ambro-
duo a Itmocenzo IV, il quale permise lo- siana incomincia il digiuno quaresimale
ro, come già praticavano gli alili callo- nella i /domenica di quaresima. La chiesa
liei, il mangiar carne fino al giorno del- greca principia l'astinenza delle carni dopo
le Ceneri (y.), eh' è il l.° di quaresima la sessagesima, e nel lunedi dopo la quin-
ilcllo Caput je/unii. In questo la Chiesa quagesima incomincia la quaresima, du-
ci as[Hn-ge di cenere la fronte, e quasi al- rante la quale greci
i si astengono non sola-
Turecchioe al cuore di ognuno colla no- mente dalle uova e dai latticini, ma ezian-
ia formola ci dice affeltuosa Ricordali, : dio da! pesce e daH'olio.Oltre questa qua-
uomo, che tratto dalla poU'ere, dovrai resima di Pasqua greci ne osservano 4 al -
i
1 itornarc in polvere. Questa formola non tre, cioè degli Apostoli, dell'Assunzione, di
si pionunzia dal cardinal Penitenziere , Natalee della Trasfigurazione, ma qucsle
per r|uanto dissi a Ceneri, ed iu sua man di soli 7 giorni per ciascuna: greci chiama-
i
tiuiza il Papa se le impone da perse. Nei nOilA'iO'ieifemo il digiuno; così nella litur-
3 giorni di quinquagesima, che precedo- gia di s. Gio. Crisostomo chiamasi la setti-
no il merculed'i delle Ceneri, per devia- mana media del digiuno quaresimale dei
re i fedeli dalle opere della carne a quel- greci, ossia la 4-' la quale corrisponde al-
le dello spirilo, e [ìev placare l'ira divi- la 3.' de'lalini, perchè come ho detto, la
na irritala dai peccali del (taruevale , s. loro quaresima incomincia una sellima-
Filippo Neri introdusse in Roma la visi- nu prima della nostra. Osserva il p. Ber-
la delle iSe£/e Chiese (F.) con gran comi- nardo da Venezia, annotatore di Char-
tiva di persone, indi s'istituirono le espo- don, che 3 quaresime anticamente osser-
sizioni delle Quarant'ore (f^.)e quegli e- vava la chiesa Ialina, cioè la maggiore a-
scrcizi di pietà che riportai a C.abseva- vanti Pasqua, altra prima di Natale det-
LE, ed a Carnevale di Roma. A Cai-pel- ta di s. Mai lino (della festevole ricreazio-
le l'oXTiFiciE e ne'relalivi articoli trattai ne nel giorno di sua festa e perciò pre-
delle altre Domeniche [f^.) dì (\\iMti\mi\ cedente questa quaresima, ne tenni pro-
e particolarmente della 4-* detta Laela- posito nel voi. XLIII, p. i85), e la 3/ di
re, in cui si benedice la Rosa doro (f .), 4q giorni innanzi la festa di s. Gio. Batti-
chiamala ancora OoHi/M/'c-a panis pel van- sta. Di queste 3 quaresime ne fanno men-
gelo che narra la moltiplicazione de'pa- zione i Capitolari di Carlo Magna, lib
degl' idoli, onde in segno d' allegrezza si c\\\ penitenziali. Furono [K)Ì per la umana
usa il colore rosaceo e si suona l'organo, debolezza ridottea due, quella di Pasqua,
come nella 3." dell'avvento ; della 5/ di e quella deW Avvento prima del Natale, la
Passione {f ) della cui settimana Me- ,
qualedagli ordini regolari ancorasi osser-
diana e sabbato Silientes parlai in più va.Crede inoltre il p. Bernardo, che final-
luoghi, come ne' voi. XX, p. i83, X\l, mente per maggiore indulgenza furono
[). 137, e ad Ordine; della G.' delle Ai/- diminuite e divise in que' digiuni chia-
me ^f^.^. Egualmente preziosa è la Noti- uiali Quattro Tempora {/'•). Di queste
ficazione i 5 <\tz\\ij slcsiu Lanibertini, sul e altre particolari quaresime, qualche e-
l'osservanza del digiuno quaresimale, che rudizione riportai nel voi. XX, p. ^5 e
dice ridotto a poco e quasi nulla in prò- 56. Gaiauq>i, Memorie, p. 540, parla dei
124 QUA QUA
iliversi digiuni denominali quaresime, (K) pasquale nelle proprie Parrocchie
ed opina che questa raoitiplicitù di qua- (>^'.)in adempimento del precetto. Inco-
resime fosse introdotta ad intuito di sod- minciata quaresima coHe ceneri, termi-
la
principali feste dell'anno, e di altri, par- alla capitale del cristianesimo , alla sede
lai a Digiuno. digiuno quaresimale fu
Il del sommo Pontefice che ne celebra le
attaccato dagli eretici antichi e moderni, commoventi funzioni che descrissi a Cap-
con tanta furia, quanto con erudizionee pelle PONTIFICIE, avendo parlato a Ore-
sodezza fu sostenuto e difeso dai nostri mus delle formole Humiliate capita ve-
:
1.° all'ultimo giorno le pratiche di reli- Cristo Signor Nostro nel digiuno della
giosa penitenza si celebrano con più o me- Quaresima, perche non V imitiamo anco-
no ardore ed esemplarità a seconda del- ra nel lempo.^ D'icUch nel Diz. sacro litur-
la religione che professano! cattolici. Non gico aìV avticolo Quaresima riporta, che
vi è chiesa nelle principali città e luoghi la sua I.' domenica è di i.* classe, onde
che a se non attiri affluenza di concorso qualunque festa che occorra in essa e- ,
di gente bramosa di ascoltare le Prediche ziandio del patrono o del titolare, ovvero
quaresimali [P^.); i CatecldsniijdeWdiCm della dedicazione della propria chiesa, si
origine parlai nel voi. XX, p. 24^5 g'» trasferisce al i.° giorno che segue non im-
Esercizi spiriliiali{^F.)j in sostanza e se- pedito. Tutte le altre domeniche poi che
gnatamente in Roma
può dire, che non si seguono sono di 2.'^ classe , e perciò si
,
vi è sagro Pulpito
(J^.),
da cui non sia può celebrare in esse soltanto la festa del
banditala parola evangelica a condanna patrono, ec, ma senza ottava. Butler nel-
del peccato, a stimolo della tiepidezza,» le Feste mobili, tratta come ci dobbiamo
conforto della pietà , a gloria della fede apparecchiare alla quaresima con ispiri-
Citttoliea, sempre eoa buoni effetti; im- lo di compunzione , facendo delle solle-
perocché il fecondo semedella divina pa- renze patite dal Redentore nella sua pas-
rola, poi germoglia , fiorisce e fruttifica sione un soggetto delle nostre medita-
nel cuore degli uomini. Nella quaresima zioni, sforzandoci per rientrare in grazia
Ì4i Roma la visita delle sagre Stazioni è con lui per mezzo de'nostri gemiti, ora-
ilcquente, così quella della Scala santa zioni e digiuni. Il prepararsi alla quare-
(A^.). Siccome la quaresima fu riguardata sima colla confessione è pratica eccellen-
dai Padri come tempo il più proprio alla te e bene spesso anche necessaria, mas-
confessione e penitenza de'peccati, cornee- sime a que'cristiani che vivono abituati
sorta va S.Cirillo di Gerusalemme, m Ca- nel peccato mortale; poiché se non si rom-
teck., considerando la quaresima come pono le catene che tengono l'anima nel-
tempo di accettazione,di propiziazione e di la schiavitù della colpa, il digiuno della
salute, così tutticercano il conforto e la sa- quaresima e tutte le altre opere buone
lute che deriva dalla penitenza, quale vie- sono inutili e senza merito innanzi a Dio,
ne regolata dagli ammonimenti de' sagri perchè non sono fatte in istalo di grazia,
con Dio, e
ministri, dalla riconciliazione secondo molti teologi. Ne'primi secoli del-
con ricevere Gesù Cristo nella Co/wf^/zio/ie la Chiesa questa confessione era eziandio
QUA QUA 125
una proTa o un esame ,
per mezzo cìel que* che usavano varietà di vivande. Ri-
quale il confessore diceva al penitente se serbavano ciò che avrebbero speso in al-
i suoi peccali fossero tali da obbligarlo tri tempi, per alimentare i poveri. Erano
ad andare a ricevere dal vescovo la pe- esotlali a impiegare il tempo in opere
nitenza canonica, 11 concilio di Parigi del di pietà. Il digiuno quaresimale era di
I
di quaresima, affme di prepararsi a questo ta Quaresima nt'loro rapporti colla sa-
sagro corso di penitenza. La vita de'pri- nità, del prof Giovanni Sannicola.
.
'
piavano all'avvicinarsi la quaresima, ed suoi figli aprano gli occhi alla luce, ed a-
era spinto tant'oltre nella s. quarantena, scollino l'eterne verità, colle memorate
ch'è diflìcile comprendere come vi potes- prediche e istruzioni occupa di richia- si
male come tradizione apostolica ; con Diario quaresimale ad uso delle reli-
quanta divozione si celebrava dai primi giose. Malmusi , Analisi del celebratissi-
cristiani, osservato esattamente in tuttala mo quaresimale del p. Paolo Segneri ge-
Chiesa, ognuno rallegrandosi nel riceve- suita, Torino 844- Quaresimale forma-
1
re l'ordine di digiunare; che niuno ardi- to delle prediche pili scelte de" migliori
va di violarlo. Quali cibi i cristiani in ta- autori sagli italiani, Parma 844- Ign^"
1
adunanze. Non bevevano fuori del tempo; dispose in Roma e neh 852 si ripetè, che
que' ch'era no di debole complessione fa- in alcune chiese, alle quali concorre la par-
cevano ciò che le loro forze porta vano.Tra te più colla e civiledellapopolazione,al-
giorno fedeli non prendevano veruna
i le consuete quaresimali prediche morali,
sorta di cibo ; furono ripresi dai vescovi fossero soslituilì ragionamenti o conferen-
j 'J.G QUA QUA
7e iiUoino « inalerietlorniniilitlie, emns- celeste, pwchè divino e celeste ne fu l'i-
condite di sale samosaleno, dierono ope- vuta al curato della parrocchia o alla sua
ra di corrompere il senso cristiano e di chiesa, sui legali pii falli dai parrocchia-
falsare le credenze religiose. Il perchè ni defunti, ovvero sulle spese de'loro fu-
tanto più rende necessario che sacer-
si i nerali, in considerazione de'sagramenti e
doti di Dio espongano epartilamente di- che ne ricevono. La
altre cose spirituali
mostrino Iq regola non solo de'coslumi, quarta funeraria de'parrochi sembra ri-
ma della fedeeziandio per la quale siatno dotta alle candele e torcie con quelle ,
cattolici, e non cessino dallo impugnare particolarità secondo f^. Vesco- i luoghi,
le cavillazioni e scoprir le fallacie dello vo,Paruoco. Muratori nella Dissert. 36,
spirito miscredente o eterodosso. E sic- Delle decime, tratta delle Quarle, coxne
come anche inlenta l'applau-
a questo è 4.''partede'fruUi de'beni ecclesiastici, co-
dilissima Cwillà Caltolica fece opera , me 4.'^ porzione che s'impiegava in fìivo-
santa e meritoria in pubblicare nei t. 5, redella chiesa, de'suoi ministri, per ospi-
T) e 7 le Conferenze delle nella chiesa tare e albergare i pellegrini, e per soccor-
(lei Gesù in Roma la fjuarcsinia del rere i poveri.
i85i, in cui magistralmente dal profon- QUARTODECIMANI, (^Hrt<»orf/ea.
do teologo p. Carlo Passaglia, uno dei mani. Con questo nome si chiamarono
pi imari ornamenti dell' inclita compa- quelli che pretendono dov.ersi celebrare
gnia di Gesù, furono trattati e svolti con la Pasqua [f.) di risurrezione nel gior-
U)olleplice dottrina e con lucida chiarez- no 14." della luna di marzo, qualunque
za i seguenti io argomenti, i. La libertà fosse il giorno della settimana iucui ca-
del pensiero. 2. La legge del credere. 3. deva. F. s. Vittore L
L'intellello umano e il vero soprarazio- QUATTRO TEMPORA, Qualuor
nale. 4-Verisimiglianze del fatto della ri- Tempora, Jejunium quaternarium. I
velazione. 5. Certezza di fatto della rive- quattro tempi o stagioni dell'anno, Pri-
lazione. 6. Verilàdelcrislianesimo dimo- mavera, Estate, Autunno, Inverno; di-
strata da' suoi effetti, y. Verità del cri- giuni che si fanno in tali tempi come ,
che concede il Papa per ricevere gli ordi- dosi negli j4lti degli /iposloli cap. 1 3, del-
npostolica, secondo s. Leone 1^ Sena, de In terzo luogo, per pregare o per rende-
jejunio decimi mcnsis, et collectis in cui re grazie a Dio pei frulli della terra, im-
inculca l'osservanza in questi giorni par- perocché nelle quattro tempora frut- i
>i osservasse il digiuno delle quattro tem- pere buone; riflessioni lulteche tratta dif-
pora dell' anno, oidinato dagli apostoli, fusamente Bellarmino, De contro\er. i.
che alcuni popoli trascuiavano, come no- 4, lib. 2, e. 2g. Questo digiuno si osser-
tano diversi scrittori presso Ferrali, Bi- va ogni 3 mesi nel mercoledì, venerdì e
//. Can., verbo Qiiotuor lenipora, citan- tabbato della settimana prossima alla
do ancora Lamberlini, Indit. 4j P- 'o > nuova stngione ed oltreché é diretto a
,
l'ellarmino, De bori. c>y:«'r. lib. 2, cap, ig; ringraziare Diu debenefizi che ci accorda
Pillale Alessandro , Z?mer/. 4j saec. 2, io ciascuna stagione e a richiamar sopra
art. 4 aggiungerò, Zaccaria, Storia
: leti. sopra di noi le celesti benedizioni median-
t. 5i7, che parla della gran dissen-
7, p. te la penitenzr. altres'i è prescritto ad ot-
sione che tì è fra gli eruditi su questo tenere dallo .Spiiito santo le grazie ne-
digiuno, avvertendo, che sebbene nel de- cessarie per ben esercitare i ministeri ec-
creto di s. Calisto I riportato dal libro che nel sabbato di
clesiastici, ai chierici
Pontificale, si usa non la voce instituit questi digiuni ricevono i sagri Ordini{P^.\
ma il verbo constiluit, non facendo men- i quali in quei tempi vengono ad essi con-
zione della tradizione apostolica, conchìu- feriti^quanto al digiunopremesso alla sa-
de che per asserire questa , basta che a gra ordinazione de sacerdoti, é certo che
tale tradizione sia conforme. Il sagro di- pratica vasi dagli aposlolij come dal cita-
giuno ne'4 tempi dell'anno fu giustamen- to passo degli Alti. Ora altribuendosi a
te nella Chiesa introdotto, in primo luo- S.Calisto I questo sagro digiuno delle quat-
go , acciocché non sieno i cristiani nella tro tempora, o che almeno ai 3 digiuni
virtù \leir astinenza inferiori agli ebrei, per avanti introdotti aggiungesse il 4> se-
che 4 volteì'anno aveano un solenne di- condo le testimonianze del nominalo li-
giuno, come si vede nel cap. 8 di Zac- bro Pontificale e di Mario Mercatore, si
caria. In secondo luogo perchè essendo conferma pure dalla decretale del mede-
stato necessario per la moltiplicità degli simo Papa al vescovo Benedetto, soste-
ordinandi, recedere dall'antica disciplina, nendo col comune de' critici moderni ii
a tenore della quale non si facevano le Constant, nella Raccolta delle lettere dei
sagre ordinazioni che nel mese di dicem- romani non essere tal decreta-
Pontefici,
bre, ed essendo slato d' uopo aggiunge- le di S.Calisto I, o almeno esseredubbio-
re per le medesime altri tempi uno in , sa,comediceBaronio all'anno 57, n.''2o6,
prinjavera, l'altro di estate, au- il 3." d' senza punto derogare al credito del libro
tunno, eome attesta Aninlario Fortuna- Pontificale; quindi osserva Novaes,che di-
to, De offìciis eccles. lib. 2, cap. 5, non giunandogli ebrei ne'4 tempi dell'anno, e
era doveroso che le sagre ordinazioni si non essendo questo loro rito puramente
128 QUA QUE
ceiemoniale e indicativo della venuta del dinali nella feria 4* delle settimane delle
Messia, ma piuttosto morale e apparte- quattro tempora, quale poi non fu osser-
nente alla virtù dell'astinenza, fu per a- vata. A Deoghatias accennai in quali del-
anche nel Senno dejejunio septimimensij pio, o un giorno ottavo, si dicela messa
in che concorda Tomassini nel suo Trat- della detta festa o deir8.^ colla comme-
talo del digiuno par. i, e. 21, n.° 7. Es- morazione e ultimo vangelo della feria.
sendo poi nata qualche varietà nella di- Scrissero inoltre sulle quattro tempora
sciplina e molle dinicollà, perchè in al- eruditamente: Fr. Giangiacinto Sbara-
cune chiese senjpre si celebrava il digiu- glia, De ffjnnii Quatuor Tenipornm a-
no della primavera nella i ." settimana del rigine, ac institutore dissertatio, eh' è la
mese di marzo, senza alcun riguardo al 4.'' della sua opera : Disputatio de sa-
tempo quaresimale talvolta accadendo
, crìs pravoruni ordinalionibus,Fìorenl\ae
che bisognava digiunare nel tempo del 1750; ed è la 12.* nella bella raccolta
carnevale; e quello d'estate nella 2." set- fatta da Zaccaria e intitolata Disciplina :
timana del mese di giugno, s. Gregorio populi Dei, p. 1 73. Muratori, Deiy Teni-
VII nel 1078 fissò il ." di questi due di-
I poruni jejuniis dissertatio , eh* è la 11.
giuni nella i." settimana di quaresima, nella citata raccolta. Boiler, Vile de san'
ed il 2.° nella settimana o ottava di Pen- tij come dobbiamo passare le quattro tem-
li, come si può vedere in Baìllet, V^itc dei pa, ed all'estremità meridionale della cit-
santi, t. 4,
P-' 44}
0^6 '^'Scorre sulla varia tà presentasi il capo del Diamante che toc-
disciplina de'4 tempi. Si conosce quando ca 340 piedi sopra il fiume ; da questo
cadono questi 4 lenipi dal verso: Post capo distcndesi al nord una linea forti-
Cai., et post Pen., post Crii., etpost Lii.j ficata, che chiude all'ovest il terreno sul
cioè nella i .^ settimana dopo le Ce«er/, do- quale sta fabbricato Quebec, e che può
po la festa di Pentecoste, dopo la Croce ó'i avere una lega di circuito. Si può consi-
seltenibre, edopos. Lucia in dicembre. A derare questa città come una fortezza
Ordinazioni de' Pontefici notai che le della prima importanza, tanto a motivo
stabilì per tulli sabbati delle quattro
i delle opere che la circondano, quanto in
tempora s. Gelasio 1, eoa decreto ripor- riguardo alla sua cittadella o castello di
talo da Labbé, Concilior. t. 4, P' 19'» s. Luigi, il quale tra per la sua posizio-
e da Graziano disi. 75, cap. Ordinatio- ne sulla cima del capo del Diamante ,
nes 7; e che Sisto V ripristinò l'antica intorno al quale predomina un precipi-
disciplina di fare le promozioni de' car- zio d'olire a 200 piedi di profóndi là ,
e
QUE QUE 129
jjei le molteplici opere che coilegansi al- le di armi per allestire 20,000 uomini.
le roiiificatioui delia piazza, la leude qua- Lan lieo palazzo vescovile degrada tissimo
si inespugnabile. Trovasi divisa in alta e è occupato dagli utìlzi del governo. Vi
bassa: l'alia cittàali'ovesl sia elevata cir- sono 3 piazze da mercato, piazza d'armi
ca I 5 piedi sopra l'altra, e n'è separata e altre. 11 porlo di Quebec è vastissimo,
da una linea di roccie scoscese; la città pub contenere 100 vascelli di fila. 11 com-
bassa è costruita sopra un terreno cui un mercio vi è florido. I suoi abitanti, per
tempo bagnava 1' acqua del fiume nelle due terzi cattolici, discendono dai france-
gono a caricare e scaiicaie con facilità. ma scoperta 1' avt-a fatta Cabot per la
La comunicazione della bassa coli' alta Spagna, quando ne fu portata la notizia
città ha luogo per una via inclinata, alla a Francesco I re di Francia, si vuole che
sommità della quale è una porta fortifi- dicesse » Perchè il re di Spagua e quel
:
cata, la quale ultima parie riesce inegua- di Portogallo si sono divisi placidamente
zione più 1 idente, è gueruita d' un gran fatto parte alcuna al re di Francia? Vor-
numero moderne, dove risiedono
di case rei vedere l'articolo del testamento d'A-
i primari ufBzìali del governo e ricchi. i damo, che lascia loro i' America in ere-
I piincipali edifizi di Quebec sono: la cit- dità "Quindi mandò ancor lui per lecoa-
!
tadella donde si gode di estesissima pro- quistee s'impadronì della vasta regione.
spettiva ; il palazzo di giustizia di bella Pretendesi che il nome di Quebec deri-
architettura moderna; la cattedrale an- vi da un vocabolo algonchino che signi-
glicana, edifizio bellissimo, notabile per fica contrazione, il quale indica il ristrin-
la sua guglia alta e leggera coperta di gimento che vi si nota nel S. Lorenzo, al-
'
dicalo all' Immacolata Concezione della la quale indicherebbe la punta sulla qua-
no addietro cessò di esistere. Il monaste- mori nel i635 , scelsero questo sito del
ro e la bella chiesa delle orsolioe, la chie- Canada nel 1 6ó8 per formarvi un glan-
sa degli scozzesi, quella della città bassa; le de stabilimento, ma contrariati dagl' in-
carceri nuove in pietra, lodate per le sue diani, lenti ne furono i progressi. Quebec
proporzioni e per le disposizioni interne; fu preso dagl'inglesi ueliGsg, restituito
; r ospedale , il seminario di s. ^'icola ; il 3 anni dopo pel trattato di s. Germain,
[
collegio de'gesuìti convertito in caserma; e da essi assediato indarno nel 1690: fu
'
le belle caserme dell'artiglieria, le quali grande incremen-
allora fortificato e pi ese
senza dire degli alloggiamenti de'solda- to. ÌVuùvamente l'attaccarono gì' inglesi
ti, sono magazzini di munizioni, oihcine senza effetlo nel 17 1 1 , ma più tardi Io
pei lavori, ed un arsenale ragguardevo» presero nel 17 59 dopo vigorosa difesa,
VOL. LVI.
9
i3o QUE QUE
durnnle la quale peri il loro generale per salvarsi ; l'edifizio divenne un muc-
Wolf; l'onno seguente francesi lenlaro- i chio di rovine, donde furono tratti 46 ca-
no di riprenderlo, ma inutilmente: la pa- daveri.
ce di Versailles e di Parigi nel 1763 per La fede cattolica, come notai ne'citati
cessione di Luigi XV lo assicurò ai vin- articoli, vi fu predicata prima nel i6i5
citori, come anche il resto del Canada. da quei missionari che nominai, poi nel
Gli americani fecero un tentativo infrut- 1637 dai gesuitiche vi stabilirono un col-
tuoso contro questa piazza nel 17 76, e vi legio, e dai recolletti , introduceodovisi
perdettero il bravocomandante Montgo- pure le orsoline, con numerose conver-
mery. Indi Quebec succossivamente si ac- sioni.La congregazione di propagandasi
crebbe. Però nel 1845 due furiosi incen- propose dopo l'istituzione di GregorioX V
di arsero e rovinarono Quebec a'28 mag- di mandarvi im vicario apostolico, e l'ef-
gio ed a' 28 giugno. In questo secondo fettuò sotto Alessandro VII che vi man-
disastro Sooo case divennero preda del- dò Francesco di Lavai Montmorency ve-
le fiamme, che divampate nel sobborgo scovo in partibus di Petra o Petrea , il
te, pure il più degli abitanti, fatti accor- lire coll'abbazia di s. Benedetto di Bour-
ti da una crudele esperienza, fuggirono ges assegnata dal re,ondela religione cat-
trasportando parte de loro averi, Persoc- tolica vieppiù si dilatò e si eressero mol
correre le vittime furono aperti i pubblici te chiese. Indi furono vescovi di Quebec
edifici. Non valgono le parole a descrivere o Nuova Francia , come fu anche chia
la desolante scena, la quale fu una fedelis- mata, Gio. Battista de la CroixdeClie-
sima riproduzione di quella del 28 mag- vriers de s. Valier , Luigi Francesco di
gio, se non che i danni di questa secon- Marnay , Pietro Ermanno Dosquet. Le
da furono maggiori. Il sobborgo che con- Notizie di Romax\^ovl?(rìo i'seguenli. Nel
tava 10,000 abitanti, de' quali in gran 1741 Enrico M." de Breil dePombriand;
parte appartenenti a quel di s. Rocco e- 1757 Oliviero du Brand al quale Cle- ,
ransi là rifugiati dopo il i." incendio, si mente XIII diresse Whveve Si quanluHi^
ridusse quale era mezzo secolo addietro, de'9 aprile 1 766, Bull, de propag. fide
tanto poche furono le case superstiti. Im- t.
4jP- io5, in cui fa un magnifico elogio
mensi furono i disastri che ne consegui- di tal vescovo. Dopo notabile sede vacan-
tarono, anche alle compagnie d'assicura- te, 1788 Gio. Francesco Hubert suc-
nel
, zioni.Da tutte le parli si presero provve- ceduto per coadiutoria. A questi nel i8o6
dimenti in soccorsode'danneggiati. Il ve- PioVIIdièpercoadiutoreBernaidoClau-
scovo cattolico, il seminario l' ospedale , dioPanet vescovo m^^/'f/it/.? di Salda. Lo
dierono ciascuno 1 2, 5oo franchi. Mont- stesso Papa non solo somministrò molli
real 1 7,5oo , il governo della provincia mezzi per conservare e propagare la fe-
5o,ooo , indi si aprirono soscrizioni di de nel vastissimo vescovato di Quebec,
soccorso. A' 1 3 giugno 1 846 altro spaven- e nelle adiacenti provincie e isole del-
tevole incendio scoppiò durante la rap- l' America , ma col breve In suinmo a-
presentazione, al teatro regio di Quebec. posiolatus, de* 12 gennaio 1819, citato
£' indicìbile il tumulto degli spettatori Bull. p. 375, riportato ancora nel l. «5
,
questa promozione come un'ingiuria fat- rio XVI ); Bytown, NordOvest, Terra
ta a lui, mentre era arcivescovo Giusep- Nuova (eretti da Pio IX). Qui il culto
pe Ottavio Plessis, reclamò al segretario cattolico è libero, il clero è rispettato an-
di stato delle colonie inglesi, per la mag- che didle autorità inglesi. Neli85i i io
eiore dis:nità conferita al vescovo cattoli- vescovi della provincia ecclesiastica di
co, e siccome l'arcivescovo ha dal gover- Quebec, presieduti dall'arcivescovo, ce-
no l'annua pensione di scudi 4ooo con lebrarono il concilio provinciale, ed è il
questo arcivescovo furono vicari generali, Nel n." 254 del Giornale di Roma del
nel Canada superiore Alessandro Mac Do- i85i vi è un interessante documento sullo
nell vescovo di Resina in partibusj del- stato presente dell'arcivescovato di Que-
laNuova Brunswick e nelle Isole del Prin- bec e delle sedi vescovili della provincia,
cipe Edoardo e della Maddalena , Ber- donde si apprende quanto vi fiorisce lo
parlibiis di Rosen. iVeliSao divenne ef- pagazione della fede. Quebec nella giu-
fettivo arcivescovo Panetj ch'ebbe a coa- risdizione spirituale ora abbraccia i di-
scovo di Sidimo in parlibus, e nello stes- ricevono l'istruzione primaria. Eglino in-
so anno il Papa sanzionò il decreto di pro- segnano Quebec a 85o, a Trois-Ri-
:'a
Brunswick e Oregon, eretti in sedi vesco- relle del grand' ospedale danno alle gio-
vile la i.^e in arcivescovile la 2.*, essendo i vani una vigilante educazione contano :
Quebec. Kingston (eretto da Leone XI 1); affidali alle religiose claustiali : quello di
i32 QUE QUE
TroiS'Rivleres, sotto la direzione delle or- gono diretti da d. Boucher curato di s.
soline, riceve i malati della città e del di- Ambrogio, e l'altra società da d. Hebert
stretto. L'ospedale generale di Quebec è curalo di s. Pasquale. Un vasto territo»
un asilo a 6'j vecchi de' due sessi. Una rio sarà tra poco in istatodi ricevere una
succursale di sorelle Grigie di Montreal parte della sovrabbondante popolazione
venne recentemente fondata in un sob- deiriclet, di Kamouraska e di Saguenay.
borgo di Quebec damgjTurgeon. Que- La 3." società sotto la direzione del can.
ste pietose dame divennero sorelle del- Mailloux, ha cominciato il dissodamen-
la carità , e si occupano in tutte sorte di to al sud del s. Lorenzo. Da un'altra re-
buone opere visitano malati a domi.»
: i lazione meno recente leggo che in tutto
cilio e ammaestrano t25o fanciulli mal- ; il Canada eranvi 22 monasteri di
basso
grado la loro povertà e la ristrettezza del- donne, un convento di francescani un ,
la loro dimora , esse tengono 36 orfani seminario francese per le Missioni stra-
che educano alla virtù e al lavoro; e sì gli niere (F.) dotato di ricche rendite dal
sforzi de' fondatori sono incoraggiati da- parlamento britannico, malgrado le op-
gli abitanti di Quebec, che un vasto edi- posizioni de'protestanti . Uno de'semina-
fìcio destinato alle sorelle Grigie era in ri di Quebec parimenti diretto da preti
corso di esecuzione e sarà stato nell'esta- francesi delle missioni straniere, egual-
te di detto anno terminato, e loro permet- mente fu ben dotato da detto parlamen-
terà ancora di rendersi più utili alle classi to^ ad onta delle contrarietà dell' angli-
povere della società. Nel i85o Quebec vi- canismo: sono questi preti che tengono
de pure il cominciamento d' una istitu- il gran studio teologico. Otto scuole sono
zione di rifugio. Alcune dame cantate- tenute dalle sorelle della congregazione,
Toli si stabilirono in società , senza però di cui la casa principaieè a Afonfred!/(^.).
obbligarsi con voti, ed esse sono di già riu- QUEDLIMBURGO ,
Quedelimbur-
scite a togliere dal vizio 1 8 povere crea- glint, Quintinelburgum. Città degli stati
pagazione della fede stabilita nel iBSy , mura, è circondata da 3 sobborghi. Sulla
novera 16,000 sottoscrittori. £' suo ogget- montagna vi è il castello con biblioteca
to fondare nuovi stabilimenti, ed evan- ragguardevole , e al quale appprtiene la
gelizzare gli aborigeni. A proporzione dei bella chiesa dell'antica abbazia di dame
mezzi che questa procura, missionari vi- luterane che aveano il titolo di princi-
,
sitano ciascun anno i selvaggi Abbitibi e pesse, l'abbadessa delle quali prendeva
Mosse, lontani 900 miglia da Quebec; le posto nelle diete dell' impero, tra'prelati
Teste Rotonde alla sorgente del s. Mauri- del Reno in questa chièsa si vede il se-
:
quine che occupava, dopo la scoperta del quali del celebre Klopslock. Presso la cit-
Canada, la parte nord -ovest dell'Ameri- tà è il Druhl,con passeggi e sorgente mi-
ca. In questi ultimi anni tre società dì co- nerale. Ne' contorni sonovi minieredi le-
lonizzazione sono state fondate sotto gli gno fossile, e cave di gesso e pietre. 1 1 detto
auspicii del clero cattolico. L'una di que- imperatore die principio a questa città
ste cominciò le sue operazioni sulle rive e alle sue fortificazioni, quando nel 919
del lago s. Giovanni. Questi lavori veu- 920 fu fatto re di Germania. L'impe-
QUE QUE i33
retore Ottone I regalò alla badia nel 987 Enrico Nordheiro, suo fratello
to luringio,
gettata all' ubbidienza della badessa , la aveano mandati legati. Ermannodi Lus-
quale ordinò un'altra forma di gover-
vi semburgo sedeva alla destra del legalo
no. Nel vi fu conchiusa una con-
15^3 apostolico. Il vescovo d' Ostia rizzossi e
venzione riguardante il vescovo d'///7/7e- con eloquenza attraente parlò non senza
sheim (^'.). JN'eli 583 fu nella casa del ma- maestà, vigore e dottrina de' canoni in-
gistrato tenuto un congresso teologico, torno al Primato [P'.) della chiesa di Ro-
tra'teologi pretesi riformali palatini, sas- ma, stabilendo questo principio Nessun :
affermare, non doversi far contodelle sco- non parlano di tale sovranità inerente alla
muniche de^Papi contro i re, e che l'im- sede romana; ed é falso che nessun uomo
peratore avea somma autorità sull'ele- possa rivedere le sentenze del vescovo di
zione degli abbati, de' vescovi e del Papa. Roma , Papa non sia soggetto a
e che il
trusione degl'imperatori neW Elezione dei co audace; ed un laico lo confuse col ci-
/Vr/?/, solo restando tolleiata dalia s. Sede tare il testo evangelico: Il discepolonon
l'avvertenza pacifica àeW Esclusiva. Bella sovrasta al maestro. Fu quindi proposta
è la descrizione che di parte di questo a trattare la questione del matrimonio di
concilio fece Voigt , Storia di Papa s. Ermanno con Adelaide figlia del conte
Gregoiio f'II,cap.i i : eccola. " Nemici Ottone d'Orlaraundo. Il legato apostoli-
mortali di Enrico IV, vescovi di Magde- i co, che avea inteso parlare di un'affinità
buigo, Salisburgo, Halberstadt Wurz- , fra gli sposi, minacciò di scomunica il re,
burgo, Merseburgo e Zeitz, Misnia.Ver- se non si fosse astenuto da queste nozze
den, Minden, e Worms; i principi Egber- incestuose. Ma lutti i congregati votare-
i34 QUE QUE
no che si dovesse ad alito tempo aggior- suoi bastioni sono convertilim ameni pas-
nar disamina delia scabrosa questione,
la seggi, con strade larghe e case ben fab-
non essendo allora comparso un accusa- bricate, essendo la Grande piazza quadra-
tore legale. La stessa pena fu da Ottone ta e assai vasta, in mezzo alla quale è un
niinacciata a que'principi sassoni, i quali, pozzo profondissimo e curiosissimo, e di
avendo nella guerra usurpalo beni ec- i cui forma un lato il palazzo della città,
clesiastici, non li restituissero con un'atu- bello edifizio gotico. Ivi è l'antica chiesa
iiienda entro l'anno né fu possibile d'in- : cattedrale, ampio e bel monumento go-
durre il legato a temperare il rigore del- tico, delquale ammirasi l'ardire e l'al-
la sua sentenza. 1 vescovi stati eletti da tezza, sormontato da un campanile don-
Cesare, Wezel di Magonza,Sigofredodi de si vede Laon. Vi sono in gran venera-
A ugusta, Norberto di Coirà, vennero pro- zione le reliquie di s. Q«mZiVio, che viene
nunciati rei di simonia e falsi pastori, e riguardato come 1' apostolo d' Amiens e
ne furono aboliti gii alti. Ma contro We- del Vermandese, onde questa città ne as-
zel di Magonza e tutti coloro i quali al sunse il nome fino da mollo tempo, e fu
Sigofredo d'Augusta e Wezel di Magou- losofo, di Bleville rinomato pittore sul ve-
za; quali, radunati a IVIagonza, scomu-
i tro, d'Allard celebre scultore , del pub-
nicarono alla loro volta lutti vescovi fe- i blicistaBaboeuf, forse di Condorcet. Que-
deli a s. Gregorio VII, pronunciarono di sta antica città, /augusta Feronianduo-
bel nuovo, per un ordine venuto d'Ita- rum, chiamata pure Ftvinand fu sede ,
concili! sono pure gli atti degli altri di carichi feudali, franchigia che molto con-
Quedlimburgo; cioè del 2.° tenuto nel tribuì alla sua prosperità e allo svolgi-
1 io5 per la riforma de'coslumi; del 3.° mento del suo commercio. Alomero che
adunato nei 2 sullo stato dell'impero
1 1 i n'era vescovo, nel 527 vi fondò un col-
e sulle investiture ecclesiastiche. legio che fu lungamente celebre e nel qua-
QUENTJ ^s.),s.Quinlmo,Augusla Ve- le fece i suoi studi s. Medardo. Nel 2 5 fu 1 1
I ; Arduino
I t. 8. 11 5." nel 1 349- Gal- chi romani ;
quindi si disse Questura o
li a dir. l. 3. Questoria, Quaeslura,\a dignità e l'uf-
QUERCl AOrdine equestre, istituito
, fìzio delquestore, il quale fu così deno-
secondo il p.Borìamì'ì, Catalogo degli or- minato a quaerenda pecunia, el malefi-
ditti equestri, p. 92, da d. Garzia Xinie- cor uni quaestione. Questo ufliziale che
nes nobilissimo e gran capitano, il quale nell'antica Roma avea cura del tesoro o
ritiratosi dalle armi a vivere romito, sti- erario pribblico, equivale ai moderni te-
molato da molli a liberare Xavarra sua sorieri e ministri delle finanze. Le opi-
patria dal giogo de'mori, mentre accom- nioni sono diverse intorno all'origine di
pagnava un esercito, vide il segno salu- questa carica; alcuni ne fanno risalire l'i-
liferodella crocesopraun alberodi quer- slituzione fino a Romolo, altri pretendo-
cia adorata da molti angeli. Ne prese fe- no clie fosse creata da Tullio Ostilio. Non-
lice presagio per la vittoria, onde assun- dimeno, convenendosi che questori esi- i
to coi soldati il segno della croce, debel- sterono sotto i re di Roma e che colla ,
tato fino a 20 ; in tempo di Giulio Ce- tori e di altre insegne di onore, che avea-
sare giunsero a 4o, e sotto gl'imperatori no i primari magistrati nelle loro provin-
il numero loro era arbitrario. Questi e- cie, ed essi hanno pure qualche volta co-
rano in obbligo di accompagnare i con- mandato le armate. I questori delle pro-
soli, i pretori e gli altri generali dell'ar- vincie esercitavano l'uffizio di soprinten-
mata quando uscivano in campo. Tene- denti degli eserciti, somministra vano il de:
vano registro delle spoglie de' nemici ;
naro e le vettovagliealle milizie. Di tutti
vendevano il bottino; ricevevano i tribu- i mentovati questori, due ch'erano detti i
dardi militari^ ch'erano d'oro e d'argen- questori urbani non aveano né littori ,
piego. In Boma e nelle provincie erausi due vescovi. Arduino, Conci. S^p. 740.
ancora stabiliti altri questori per registra- QUESTUA e QUESTUANTI, r.
re e ricevere lemulte ed il prodotto delle Cerca e Cercanti, Colletta di questua,
conquiste. A veano altresì l'incarico di ri- Elemosina, Povero, Predica.
cevere gli ambasciatori ed principi stra- i QUEVA, Cardinale. V. Cueva.
nieri, di accompagnarli per onore, di tro- QUEVEDO Y QUINZANO Pietro,
var loro abitazione, di far loro portare i Cardinale. Di nobile famiglia spagnuola
donativi della repubblica, di condurli alle nacque a' 12 gennaio 1736 in Villanova
udienze nel senato, e di eseguii'e tuttociò del Fresno diocesi di Badajox. Dopo i
che in tali occasioni veniva ordinato dal suoi regolari studi , abbracciato lo stato
senato. Eravi altresì un'altra specie di ecclesiastico, per le sue virtù e dottrina
questori, che il senato di tempo in lem- meritò che Pio VI nel concistoro de'i5
QUI QUI 137
aprile 1776 lo promulgasse vescovo O- non poteva non diffondere da per lutto
lense nella Spagna, e si distinse come il i suoi laggi , laonde obbligato dai supe-
cardinal Loienzana {V. ), in accogliere riori di condursi al capitolo generale che
pienodi benemerenze, Pio VII volle pre- questa dignità comparve un perfetto mo-
miarlo, creandolo cardinale dell'oidine dello di mortificazione e di zelo, iniperoc-
de' preti nel concistoro degli 8 marzo chè oltre a fare a piedi scalzi la visita dei
1816 e riservandolo in petto, quindi in suoi conventi, prendeva il suo riposo, che
quello de'23 settembre lo pubblicò, in- non oltrepassava lo spazio d'un'ora, so-
viandogli la notizia col berrettino cardi- pra la nuda terra, occupandosi nel rima-
nalizio pel guardia nobile d. Luigi dei nente della noi te nella preghiera e nel-
principi Spada, il qualeebbe lo stesso in- la contemplazione delle cose celesti. .Alie
Orano sulle coste di Barberia nel regno quali lo aveano in alto concetto, e tra gli
d' Algeri , e Tolomeo la dice distinta da altri Carlo V imperatore e re di Spagna
municipio. Ebbe per vescovi Prisco del lo scelse a suo confessore e consigliere.
i
r I , e Tiberiano del 4^4- Noi. Afr. Dopo il capitolo d'Asisi, in cui supplicò
QUIERCY. /^^.Chiersy. vivamente gli elettori a volerlo esimere
QUIETISMO. V. MoLixosisMO, ed il dalla generale prefettura deirordine,por-
voi. Lll, p. 25o. tatosi a Roma per baciare i piedi a Cle-
nel tegno di Leon , erede dell' immense lui ordine di trattare con Carlo V di sua
ebbe difficoltà di esporre la propria vita Croce in Gerusalemme, protettore del suo
inservigiodegli appestati, di amministrar ordine,e vescovo di Coirà; dipoi neli53t>
loro gli ultimi sagramenti e di seppellir- Paolo III lo fece amministratore di R>-
ne i cadaveri. Una virtù tanto luminosa vello. PiÀi volle da Clemente VII e da
- ,
a Carlo V, quali tutte sostenne con de- se sopprimere e ritenere l'antico brevia-
coro e vantaggio della s. Sede, ed in una rio, per non introdurre nella Chiesa no-
corso dell'annosi veniva a leggere tutta to, nel sepolcro ch'erasi preparato col so-
quanta la s. Scrittura, ed in quello della lonome e titolo cardinalizio scolpito sul
settimana lutto il Salterio senza ripeli- marmo. Riferisce Ughelli neW Italia sa-
7.ione d'alcun salmo, e ciò non ostante era cra che la di lui anima da Bernardino
,
assai più breve di quello che si usa di Haredo suo compagno e uomo di santa
presente nella recita delle Ore canoniche. vita, fu veduta ascendereal cielonel mo-
Sopra di che è degno d'essere letto il giu- mento in cui morì. Lasciò alcuni scritti
dizio sopra le ore canoniche del p. Sa- sul suo generalato e sui privilegi conces-
lamanca, nella Biblioteca francescana, t. si aiminori francescani, oltre il Brevia-
i,p. 4'?'9 dove in poche linee espresse
>
riiiinRontamun ex sacra potissimum
i pregi di detto breviario , di cui molti Scriptura et probatissanctoriun historiis
parlarono svantaggiosamente, tacciando- nuper confectiun, Romaei 535, con altre
lo di soverchia brevità e come troppo di- edizioni.
scordante dagli antichi riti. La facoltà teo- QUIMPER. F. CORNOVAILLES.
logica di Parigi nel 535 lo censurò gra-
1 QUINDENNIOoQUINTADECIMA.
vemente e lo giudicò degno di soppres- Metà de' fruiti d'un anno che si paga sul-
sione, non però come eretico al modo che la rendita di que' Benefizi ecclesiastici
scrisse per enorme calunnia lo Sleidano; (^.) , che per concessione apostolica si
ma poi nel i54o risolvè di lasciarlo cor- applicano ai seminari, orfanotrofi, capi-
rere e di approvarlo. Per la sua brevità toli, ec, lo che viene contribuito alla ca-
renderne T uso assai comune. Nelle bi- siccome questi non muoiono mai, cosi noa
blioteche Casanateuse e Angelica di Ro- vagano i benefizi ad essi uniti. Per non
ma ve ne sono esemplari, e molli scritto defraudare dunque la delta camera di
QUI QUl .3f)
queste annate, fu convenuto che ì luoghi lo vescovo, il quale pregò per la guarigio-
pii le pagassero ogn'n5 anni, ond'ehbe- ne ammalato ed instantaneamenle
dell'
\ìsti in ecclesiastici secolari , i quali ne festa è notata a questo giorno nel mar-
pagherebbero le annate nel loro posses- tirologio romano, non che in quello d'A-
so. Ne parlai nel voi. XIX, p. i i6 et 56, done e d'Usuardo. La città di Vaison lo
dicendo pure del succoUettore de'oiede- scelse per suo secondo prolettore.
siini. Originati quiudenni da GioTanni
i QUINQUAGESIMA. Settima dome-
\XII, Paolo li costituì nel 1470 questi nica prima di Pasqua , cosi chiamata
quiiidenni pei soli benefìzi ecclesiastici perchè da questo giorno a detta solenni-
uniti dai Papi dopo il i^i'j ; ma Paolo tà vi sono 5o giorni o 7 settimane. An-
IV l'ampliò a tutti i benefizi uniti eziao" ticamente si chiamò pure quinquagesi-
dio avanti tale tempo, e Sisto V com- ma la domenica di Pentecoste, perchè vie-
prese non solo gli uniti alla s. Sede, ma iieSogiorni dopo Pasqua, onde per distin-
ancora quelli che fossero uniti dai lega- guere la prima si disse Quinquagesima
li, nunzi, vescovi ed altri. Gregorio XHI pasquale, come nota Macri.DiceSarnel-
donò all'ospedale della Pietà di Venezia li che prima volendosi fare 42 giorni di
10,000 scudi, che in quel dominio si do- vero Digiuno {f''.), si cominciava questo
vca no riscuotere de'passali quindeuni.Nel dalla quinquagesima;eohe quanto al no-
pontificato diCSemenleXI vi fu una ver- me la quinquagesima per constare di 5o
tenza col Portogalio {V,) perchè il re ,
giorni dalla Pasqua, aggiunta la morti-
si credeva esente dal pagare quindenni i ficazione de'5 sensi per l'osservanza del
di quei benefizi ch'erano suo padronato, decalogo , conseguiamo il giubileo della
ina poi si riprese l'uso di soildisfìuli, on- remissione, perchè il numero quinqua-
de la s. Sede vi teneva un collettore per genario è di giubileo. Lambertini, Noti-
riscuoterli. ficazione i4) 1. 1, osserva che la Chiesa ci
In seguito l'amministrazione
gli affidò brauio, che liberalo dalle tenebre dell'i-
della diocesi, eleggendolo suo coadiuto- dolatria abbandonò il proprio paese ed
,
re. Morto
Teodosio governò egli la
s.
,
i parenti per andarlo a servire in un pae-
chiesa di Vaison con tutta la vigilanza se forestiero. Nel vangelo di questa do-
d'un pastore caritatevole e zelante. Fu menica Gesù Cristo, pochi giorni dopo
assai indegnamente trattato daMommoI di avere risuscitato Lazzaio, predisse ai
conte d'Auxerre, generale dell'armata suoi discepoli le principali circostanze del-
francese, sotto il pretesto che non gli a- la sua passione. La domenica di quin-
vea resi tutti gli onori che si credea do- quagesima nel messale e liturgia moza-
vuti per la vittoria da sé ottenuta nel rabica è chiamata Doniinica ad carnes
Delflnato sopra i longobardi. Quinidio tollendas, e nelle Storie di Matteo Pari-
soiliì tutto con esemplare pazienza; ma sio, Carnis privium, per la ragione che
MommoI appena uscito da S^aison, fu as- da essa anticamente incominciava il di-
salito da violentissimo male. Le sue gen- giuno, come ancor oggi si costuma dalla
ti lo portarono moribondo a'picdi del san- chiesa orientale, ed in alcune famiglie di
i4o QUI QUI
religiosi. E poiché questo tempo ci chia- QUINTINIANI. r. Libertini.
ma ai conviti, ai divertimenti, alle MU' QUINTINO (s.). r. s. QuENTiN.
schere (^.), ed all'altre allegrezze di Car- QUINTINO (s.), martire. Romano di
nevale [F.) , s' introdusset'o diverse pie nascita, e'di famiglia senatoria. Anima-
piatiche, che ricordai nel voi. X, p. 80, to d'ardente zelo per la propagazione del-
e le QuaranCore (f^.) ne'3 giorni di quin- la fede, si recò nelle Gallie con s. Lucia-
quagesima che precedono il mercoledì no di Beauvais per predicarvi il vangelo.
delle CenerH^f^.). A Domenica notai che Quintino scelse Amiens per esercitare il
si chiamò pure Excarnali o rum. Il But- suo zelo apostolico. Diversi miracoli ag-
ler, Feste mobili, p. 148 De' tre giorni : giunsero nuova forza a' suoi discorsi, i
di Quinquagesima o del Carnevale, dice quali erano inoltre sostenuti da una san-
che sono un'immediata preparazione al- ta vita e mortiticata. Il prefetto Rizio Va-
la quaresima, ne'quali fervorosi cristia- i ro, il cui odio contro il nome cristiano
ni raddoppiano il loro zelo, o aggiungo- produsse tanti martìri, lo fece imprigio-
no nuove opere di penitenza ai loro e- nare, e dopo averlo fatto tormentare in
sercizi ordinari, e la Chiesa ci fa vedere diversi modi crudelissimi, ordinò che gli
nel linguaggio de'suoi santi ufHzi, quan- fosse tagliata la testa. Così s. Quintino
to desideri che tutti i suoi fìgli sieno pie- consumò il suo glorioso martirio il 3 1 ot-
ni dello spirito di compunzione e di rac- tobre del 287, nella città dì Augusta, nel
coglimento.IVe'tempi andati in questa set- Vermandese , ov' era stato tradotto. Le
timana della quinquagesima tutti i fedeli sue reliquie riposano nella detta città, che
confessavano i loro peccati e praticava- chiamasi oggidì s. Quintino. V.%. Quen -
no particolari mortidcazìoni. Tutti quel- TIN.
li i quali per aver violato certe leggi ec- QUINTINO (s.), martire in Turena.
clesiastiche aveano incorso
pene por- le Originario di Ville-Parisis , borgo della
tate dai s. canoni, venivano nel .° giorno t diocesi di Parigi. Egli era iu alto stato sot-
di digiuno della quaresima a ricevere u- to Gontrano, che ignorasi se fosse il re di
milmente la penitenza che si avevano me- questo nome, o Gontrano Bosone genera-
ritata, alla presenza del vescovo o al suo le del re Sigeberto I. Una femmina, inna-
adattano alle circostanze del tempo so- suoi infami desiderii ; ma trovò in esso un
no 7 salmi penitenziali, le litanie, i trat-
i altro Giuseppe. Divenuta furibonda per
tenimenti die sì trovano in molti libri sui esserestata disprezzata, lo fece assassinare
patimenti del Redentore e sul ss. Sagra- sulle sponde dell' Indro, nella Turena ,
mento dell'altare. verso la metà del secolo VI. Si custodi-
QUINTILI AiNI. Eretici motttóww// che sce nella cattedrale di Meaux parte del-
adottarono le illusioni di Quintilla, fem- le reliquie di questo santo martire della
mina costumi sedicente pro-
di cattivi , castità, la cui festa è segnata ai 4 d'ot-
fetessa edamica di Montano. Essi com- tobre.
parvero nel 89, e l'errore che li distinse
1 QUINTODECIMO. r. Eclana; U-
dalle altre sette montaniste era quello ghelli, Italia sacra t. io, p. 6; Sarnelli,
d'insegnare, chesi dovevano innalzare le Memorie degli arcivescovi di Benevento
donne al sacerdozio e al vescovato, per- p. 2 34; Borgia, Memorie sloriche di Be-
chè Gesù Cristo, com'essi dicavano, era nevento 1. 1
, p. 225. Fu tra'due
fiumi Ar-
comparso a Priscilla sotto l'aspetto di u- vio e Calore, i5 miglia distante da Be-
na donna. Il concilio di Laodicea con- nevento. Ne fu vescovo Giuliano ordina-
dannò i quintiliani nel 320, e s. Epifa- to da Innocenzo I nel 4'6jefu antago-
e mofete di Ampsanlo, le cui acque sul- conosciuta venne arrestata in un col fi-
QUINZIANO (s.), vescovo. Nato nel- pure ripeteva : io sono cristiano, il giu-
r Africa, lasciò il proprio paese per sot- dice fuor di se stesso, lo prese per un pie-
trarsi al furore degli ariani, che perse- de e lo gittò in terra, sicché cadendo sui
guitavano i cattolici. Passato in Francia gradini del tribunale si sfracellò la testa
verso la fine del V secolo, fu eletto vesco- e morì immerso nel proprio sangue. Giu-
vo di Rhodez, ove si fece ammirare per litta ringraziò Iddio di aver accordato a
l'illibatezza de'suoi costumi, pel suo zelo suo figlio la gloriosa palma del martirio,
e carità. JVel 5o6 fu al concilio d'Agde, e perciò il giudice vieppiù furente, le fe-
no alla vita del santo vescovo, il quale per zata la testa. Per tal consumò
guisa ella
sottrarsi al pericolo che lo minacciava, si il suo martirio nel 3o4 o 3o5. Le due
ritirò in Alvergna,ove fu onorevolmen- donne che la servivano, portarono via se-
be tradotti dal latino, olire quelle opere fosse slata esaurita daMabillon. Nel suo
notale dagli Annali camaldolesi Aven- . soggiorno in Roma e nel 1714» Clemen-
dolo riportato tra' cardinali il Ciacconio te XI infarinato de'suoi talenti lo fece
e il Cardella, altrellanto ho fallo io, e ne considlore dell'indice e de'riti, ed abba-
parlai pure nel voi. VI, p. 2C)5. te del suo ordine, stringendo amicizia con
QUIRINI Angei,o Maria, Cardinale. Lambertini poi Benedetto XIV. Tutta-
D'illuslreanticafamigliaveoela,nel i
687 volta il Papa non credette di potere per-
fu mandato al colh'giode'gesuiti di Bre- mettere la pubblicazione di quanto avea
scia col fratello maggiore, ove passò 9 an- fallo sugli Annali, con memorie estrat-
ni allosludio delle umane lettere e filoso- te da r\»rfa. Allora intraprese un'edizio-
fìa, sostenendo con lustro varie tesi pub- ne di libri liturgici della chiesa greca e
bliche. Per altre cognizioni che andò ac- de'crisliani orientali. Dal successore In-
quistando, ben presto fece conoscere in nocenzo XllI, benché ricevesse la dedica
lui un letterato preclaro. Ad onta della del I ." tomo, pure gli fu proibito di pio-
contrarietà de'genitori, di 16 anni andò seguire,come vuole Cardella, onde si con-
a Firenze a vestir l'abito de'cassinesi, e dusse in patria e die alla luce Vita di
la
dopo iSue anni fece professione ilr.° del s. Benedetto, allribuita a s. Gregorio I,
1698. Applicato agli sludi di scienze gra- colla versione greca che vuoisi di Papa
vi, aggiunseaquelli della teologia e del- s. Zaccaria. Innocenzo XlII ne accettò
le matematiche, quello delle lingue gre- rinlitolazione, e nel 17^3 lo elesse ar-
ca ed ebraica; suo amore per la geo-
il civescovo di Coifù, ove fu ricevuto con
metria annunziava Io spirito giudizioso distinzione e con quegli onori che dai
e l'esattezza metodica che avrebbe por- magistrati erano stati disputali ai pre-
lato in tutte le altre, onde divenne let- decessori, ed ebbe la ventura di conci-
tore nell'abbazia fiorentina. Strinse rela- liarsi la stima de'greci scismatici e del lo-
zioni con diversi dotti di sua epoca, ed ro Protopapa (V.). Adempiendogli uf-
i colloqui col suo confratello Montfau- fici di sollecito pastore, si pose ancora a
con gl'ispirarono l'araoredeirerudizione. studiare le antichità dell'isola, onde in-
Nel 1704 ritornò in seno alla famiglia traprese l'opera : Priniordia Corcyrae,
in Venezia, quindi per ampliare le sue dedicandola a Benedetto XlII. Recalosi
cognizioni, insieme col fratello Giovanni in Roma nel 1726 ad Li mina ^'ìncoiAib
intraprese un viaggio, che durò dal set- talmente la grazia di lai Papa, che lo fe-
nianze, nelle restaurate e nobilmente ab- vita fino al 740 scritta da se medesimo,
i
incombenze a lui aflidate. Benedetto XIV tar maggiore della cattedrale, con breve
Tole va conferirgli la chiesa di Padova; ma iscrizione da lui composta, fa Ita vi scoi pi-
il cardinale, ad onta della pingue men- re dalla congregazione apostolica di Bre-
sa, per amore ai bresciani ricusò, onde fu scia istituita da lui sua erede. Non man-
fatto prefetto dell'indice. Volendo quin- cò di sollevare le indigenze de'poveri,e
di non solo coll'opera, ma eziandio coi di esercitarsi in altre belle virtù. La sua
frutti di sua applicazione e dottrina gio- gran dottrina e profonda erudizione fu
vare a Brescia, pubblicò le opere de'ss. celebrata daZaccaria lìcWaStoria lett. d I'
Gaudenzio e Filastrio, del b. Ramperlo, talia,\. I, p. i83, t. 2, p. 297,1. i4» P-
e del ven. Adelmanno suoi predecessori 33 I ; da Gradenigo, nella Brescia sagra,
nel vescovato, e quelle di s. Efrem siro. p. 4^4 J
^'^ Mazzucchelli, Hlitseo t. 2, p.
Scrisse la vita di Paolo II {F.), vendi- 273; da d. Antonio Sambuca, Lettere in-
i44 Q^i QUI
torno la morte del card. A. M. Qiiirìni, QUIRINO o CIRINO (s.), martire in
Brescia 1757, che si trovano nella Bi- Roma. V. s. Basilide.
blioteca Angelica di Roma, insieme ad QUIROGA Gaspare, Cardinale. Nac-
altre meniorierìguardanti questo insigne que nobilmente nel castello di Madri-
porporato, come al Catalogo di tutte le gale, diocesi d'Avila nella Castiglia Vec-
sue opere stampato in Brescia da Gian- chia, e siccome uomo di segnalata virtù
maria Rizza rdi. e chiaro nella scienza delle leggi, di ven-
QUIRINO (s.), vescovo di Siscia nel- ne vicario generale dell' università d'Al-
la Pannonia, martire. Venne arrestato calà,ma avendo probabilmente per ina v-
per ordine di Massimo primo magistra- vertenza lacerati alcuni brevi apostolici,
to della città, il quale gl'intimo di sagrifl- dovette portarsi in Roma a pie di Giulio
care agli dei o di prepararsi a sollrire la III per ottenerne l'assoluzione. Inoltre il
morte più torenentosa ; e non potendo Papa ad istanza di re Filippo II, lo am-
vincere la costanza del santo vescovo, lo mise tra gli uditori di rota e fece cano-
fece dapprima battere crudelmente con nico di Toledo. In Roma strinse amici-
l)astoni,e poicondurre in carcere carico zia intrinseca con s. Ignazio, ai cui reli-
di catene. Quirino pregò tosto Iddio di giosi fondò poi due collegi in Talavera
farsi conoscere da quelli che si trovavano e in Toledo. In nome del re di Spagna vi-
seco in prigione, e questa preghiera ven- sitò i regni di Napoli e di Sicilia, a fine
ne esaudita. A mezza notte si vide splen- d'informarsi se i popoli venivano anga-
dere una gran luce nel carcere, il che pro- riati da imposizioni e gabelle contro la
dusse la conversione del carceriere chia- mente regia. Dopo essere stato presiden-
mato Marcello, che fu battezzato tlal san- te dell'inquisizione inlspagna, fu promos-
to. Dopo tre giorni Massimo, non avendo so da s. Pio V nel 1571 al vescovato di
il poter di condannare a morte Quirino, Cuenca, dove celebrò il sinodo, e poi con-
Io fece condurre ad Amanzio governa- tro sua volontà fu trasferito nel 578 da 1
Ulta macina di molino al collo, e la sen- Papa a'i5 dicembre lo creò car-
inoltre
tenza fu sul punto eseguita. Ciò avvenne dinale prete di s.Balbina. Celebrò in To-
a Sabaria, oggidì Sarwar, a'4 giugno del ledo il sinodo, e accrebbe notabilmente
3o3 o 3o4, nel qual giorno è indicata la le rendite de'benefìzi detti di s. Clena,
sua fesla dai martirologi latini. Ruinart ed altri ne fondò nella cattedrale di Sa-
colloca il di lui martirio all'anno
809. lamanca. Fece costruire il monasterodel-
Essendosi trovato corpo del santo mar-
il le monache della Madonna del Refugio,
tire, fu interrato in una cappella fabbri- assegnando loro scudÌ2O0o d'annua ren-
cala sulla riva de! fiume, e non molto dita. Amministrò il battesimo e la con-
dopo venne deposto in una magnifica fermazione a Filippo HI; e con solenne
chiesa che si edificò presso Sabaria. Al- ecclesiastica pompa, alla presenza dell'im-
lorché i barbari invasero Pannonia le
la peratore, del re, della famiglia reale, del
di lui reliquie furono trasportate a Ro- clero e del popolo, accolse nella metro-
ma e collocate nelle catacombe, vicino a politana il corpo di s. Leocadia vergine
quelle di s. Sebastiano ; poscia nel i i4o e martire trasportatovi da Fiandra, e col-
.si poseio nella chiesa dis. Maria in Tras- locato in prezioso avello. Nel i584 <l'è
tevere. Questo santo è patrono della dio- «Ila luce gli Uffìzi propri de' santi della
cesi di Veglia. chiesa di ToWo, approvati da Gregorio
QUI QUI 145
XIII. Compi gloriosamente la sua iuuga toni seccati, talmente bene cementali, ed
carriera nunagenario inMadrid nel t
594> insieme congiunti mediante una specie
Tenendo trasferito il cadavere in Madri- particolare di calce usata dagli antichi
gale feudo di sua famiglia, nella chiesa indiani, che durano lunghissimo tempo.
di s. Agostino, da lui insieme al contiguo Nella Placa Mayor vi sono la cattedra-
mouastero edificata, con annua rendita le metropolitana, incontro il palazzo ar-
di scudi2000, in sontuoso mausoleo e civescovile bel fabbricato, il palazzo del-
con magnifico elogio. Lasciò pressoché la città, quello della ragione o giustizia
tutte le sue sostanzea'poveri, ai quali nel- che oggi é abitato dal presidente, tutti
le città di Toledo, Madrid e Alcalà fu- belli edilìzi, decorando il centro una fon-
rono subito da^li esecutori testamentari tana di eleganti forme. Sulle altre piaz-
distribuiti 60,000 scudi; avendo ancora ze trovansi per la più parte situati i con-
ordinalo la fondazione di parecchie san- venti e monasteri, le cui facciate servono
te opere e luoghi pii, e tra le altre una ad esse di ornamento. Le acque non so-
distribuzione di grano a'poveri di sua pa- no buone, discendono dalle montagne e
quale stabili un maestro di scuo-
tria, nella formano il fìumìcello Machangara, che
la con perpetua conveniente mercede, ol- bagna la parte meridionale della città,
tre avere in vita erogato in limosina, fab- nella quale lo si valica sopra un ponte
briche di chiese e altre opere di pietà più di pietra. La cattedrale, buon edifizio,è
di 200,000 scudi. Pietramellara dice che sacra a Dio sotto l'invocazione di s. Fran-
lasciòun milione e 4oo,ooo scudi, da im- cesco d' Asisi , con molte sagre relìquie
piegarsi in opere pie. Le sue decisioni ro- e con due organi, avente in nobile cap-
talisono registrate dal Torrigio, De seri' pella il battisterio, esercitandovi la cura
arcivescovile del Perù, nell'America me- ci colle prebende del penitenziere e del
,
presidente della repubblica dell'Equato- lo di s. Chiara per la sua cupola elilti-
re e delle principali autorità. La situa- ca; conservatorii per le donzelle , con-
lione di questa gran città sopra un ter- fraternite, ospedale, seminario, ospizio
reno disuguale ne rend^ irregolarissime pei poveri, e pegli orfani di bella archi-
le vie, ad eccezione delle 4 che mettono tettura e bene servito, scuole e altri sta-
capo alla Placa Mayor ch'é un grande bilimenti. Nel I 85 1 la repubblica dell'E-
quadrato. Vastissime le case e ben distri- quatoreabrogandola pi-ammalica diCar-
buite internamente, hanno di rado più lo III, ristabilì benemeriti gesuiti con
i
d'un solaio e sostengono un terrazzo cui decreto del i5 marzo, restituendo loro
guerniscono di fiori e sul quale vanno la chiesa e il collegio, che tosto aprirono
gli abitanti a prender aria: sono di mai- per dare al popolo gli esercizi spirituali.
VCL. LVI.
i46 QUI QUI
La chiesa, veramente sontuosa, è consi- altivamentealla emancipazione delle co-
derata la più bella della città, con im- lonie spagnuole, e comprese i 3 diparti-
ponente facciata di squisito lavoro, con menti dell'Equatore, di Guayana e di
pilastri d'ordine corintio e formati con Asnay nella repubblica di Colonjbia. Nel-
un sol masso di pietra bianca. L'interno lo scioglimento della medesima manten-
è costruito sul modello della chiesa del ne la propria indipendenza, si costituì in
Gesù di Roma, e sopra una tavola d'a- separala repubblica colle stessepreceden-
labastro con tiene scolpita un'iscrizione la* ti dipartimentali divisioni, e congiunta
tina in onore di Godin, Boguer e Con- insalda alleanza colle repubbliche sorel-
damine matematici francesi e spagnuoli le, fiorisce polente. Quito ebbe i suoi re
che misurarono in questa contrada dal nell'antico stato d'indi pendenza. Tupach-
1736 al 1742 un grado di meridiano, Japanchi dal Perù vi estese il dominio,
onde sopra una cima delle Cordigliere e quindi Uama-Capac vi comandò paci-
occidentali si eleva la croce che servì di ficamente. Alla sua morte egli dispose,
segnale a tale operazione. Vi è pure nel anzi richiese ad Uascar-lnticasa-Ualpa
collegio l'università istituita con autori- erede del trono peruviano, che fosse con-
tà apostolica, con le stesse disposizioni e tento di cedere il Quito ad Alabalipa fra-
indulti concessi per quella di s. Fede di tellosuo, come materno retaggio. Morì il
Bagola [V.) da Clemente Xe Innocen- re nel iSaS, ne l'invasione di Pizzarro
zo Xn. Altra università e assai ftimosa vi era nota ancora, ma nel seguente an-
fu fondata nel i586 da Filippo li re di no v'irrupperogli europei. Delle due pia-
Spagna, molto frequentata dagli studen- nure prossime a Quito, la meridionale
La biblioteca pubblica è considerata
ti. dicesiTuru-Pampa, eia boreale Ina-Qui-
come la più ricca di tutta la Colombia. Le perla battaglia del 1 546, nella
to, celebre
arti liberali e industriali vi si esercitano, qualeGonzalo Pizzarro vinse e uccise Bla •
chi o spagnuoli, di meticci, d'indiani, di della Nuova Granata; nel 1735 fu ro-
negri e di altre caste. Una delle bevande vescialo da un orrendo terremoto; a'a
più comuni è quella del mate o thè dei agosto 1 8 I o vi fu tremendo massacro del-
nata, e ne formò una udienza. Cooperò gli 8 gennaio i545 o i546, ad istanza
e
la protezione di s. Maria. Il i.° vescovo Pio IX, ad istanza della repubblica del
fu Garcidia, cui successe Pielro della Pe- l'Equatore, colla bolla Mos semper Ro
gna domenicano nel io63,che nior"ì nel manis Pontificibus , a' 1 3 gennaio 1 848
i583. Indi lo furono, Antonio di s. Mi levò Quito all'onore di arcivescovato, e la
chele francescano, morto nel ogsjLuig cattedrale a quello di metropolitana, as
Lopez agostiniano; Salvatore Ribera do segnando all'arcivescovo per suffragane!
menicano che mori nel 16 12; Ferdinan ì vescovi di Cuenca d'America, e di Gua
do d'Arias; Alfonso di Sautilliana dome yaquil. Quindi nel concistoro de'5 set
nicano nel 1 6 1 5; Francesco de Solo-Ma tembre i85i preconizzò l'attuale i.°ar
jorfrancescano,ec.ClemenleXInel 17 i i civescovo mg.*" Francesco Saverio de Ga
negò al vescovo di Quito viceré del Pe- raycos di Guayaquil, che Gregorio XV!
rù di poter celebrare la messa non digiu- nel i838 avea fatto vescovo della prò
no, quando dovea conferire gli ordini sa- pria patria. L'arcidiocesi è amplissima
gri, ad onta di sua debole salute. Le A'o- contenendo diverse Provincie e molti luo
tizie di Roma registrano i seguenti ve- ghijOnde suole avere un vescovo ausiliare
scovi. I y46 Giovanni Nido Polo dell'A- e perla biia grande ampiezza Pio VI per
quila di Popayan, traslato da s. Marta. le domande di Carlo III ne smembrò u
R
R--A AB. V. GlAVARINO. RACHLENA.Sedevescoviledella i.'
vescovo di Modena di lai nome, e proba- ta nel XII secolo, è chiamata pure /ira-
bilmente piacentino, da canonico di Pia- elea o Maraclea, secondo Commanville.
cenza Innocenzo II nelle tempora del di- Tu' Oriens chr.
t. 3, p. 83i,la dice isti-
cembre 1 138 lo creò prete cardinale di tuita nel VI secolo e registra 2 vescovi.
s. Anastasia. Fu amorevole e generoso RADAN. Sede vescovile di Babilonia,
col monastero di s. Savino, e di. piti colla nella diocesi de'caldei. Ebbe 3 vescovi»
cattedrale piacentina, cui lasciò un pode- Oriens chr. t.iij5.
"z, p.
re pel mantenimento de'libri della chie- RADANTS, Rhadantziuni. Sede ve-
sa, morendo nel maggio i \/\i. scovile di Moldavia, il cui vescovo Ana-
RABASTENSPeloforte, Cardinale. stasio nel 1642 intervenne al concilio di
Di Rapistaguo diocesi d' Alby, de' conti Jassi. Oriens chr. t. i, p. \i56.
di s. Giorgio, vescovo di Pamiers, inter- RADBODO (s.), vescovo di Utrecht.
venne nel 1 3 1 9 al sinodo di Tolosa. Tras- Francese di nascita dal canto del padre,
ferito alla sede di Rieux, a'20 dicembre ma da quello della madre era originario
i32o Giovanni XXII lo creò cardinale della Frisia, e fu chiamato Radbodo dal
prete di s. Anastasia e mori nel suo pon- nome dell'avolo, ultimo reo principe dei
tifìcato. frisoni. Educato sotto gli occhi di Gon-
RABBINO. Nome di dignità fra gli tiero vescovo di Colonia, suo zio mater-
Ebrei (F'.). Vi sono molli gradi per giun- no, si recò poscia presso Carlo il Calvo e
gere alla qualità di rabbino. Chiamasi Ca- il di lui figlio Lodovico il Balbo per per-
cham o sapiente il capo della scuola; Ba- fezionarsi nelle scienze, che alla corte di
chur o eletto quello che aspira al dotto- questi principi venivano insegnate da e-
rato; Cabardi rab il compagno del mae- sperti maestri. Si dedicò specialmente alle
stro e che è più avanzato; finalmente scienze ecclesiastiche , e ci rimane qual-
Rab o Rabbino e Moreno, nostro mae- che sua opera ed alcuni poemi sopra ar-
.Siro, quello il quale è piìi versato nelle gomenti di pietà. Fu eletto vescovo di
scienze della legge e della tradizione. Il Utrecht nel 960 , sebbene la sua umiltà
rabbino tra gli ebrei decide qualunque lo rendesse ripugnante ad accettare l'e-
questione, predica, è il capo delle acca- piscopato. A somiglianza della maggior
demie, occupa il i.° posto nelle ly/rt^go- parte de'suoi predecessori ch'erano stati
ghe (f^.), e può scomunicare disubbi- i monaci, prese l'abito religioso. Non volle
dienti. Secondo gli studi che fanno vi so- più mangiar carni, si cibava assai parca-
no diverse specie di rabbini. mente, e digiunava sovente due otre gior-
R ACCA. Sede vescovile di Mesopota- ni di seguito. Sidimostrò pieno di carità
mia, nella diocesi de'caldei, corrispon- pei poveri. Forzato ad allontanarsi da U-
dente a Callinico de'greci. Ne fu vesco- trecht,persottrarsi alla persecuzione mos-
vo Elia. Oriens chr. t. 3, p. i328. sagli da alcuni peccatori indurati^ si riti-
RACHILDE (s.). F. Guibobata (s.). rò a Deventer, ed ivi morì a'29 novera-
RAD RAD 149
bre del 9 1 8, sotto il qual giorno il Butler radunati a Tours nel 566, Radegonda in-
riporta la sua festa. titolò il monastero alla ss. Croce, per la
RADEGONDA (s.), regina di Frau- preziosa reliquia che ricevette dall' im-
eia. Era figlia di Berlario re d'una parte peratore Giustino II, e v'introdusse la re-
dellaTuringia nella Germania, principe gola di s. Cesareo d'Arles. Questa santa
pagano. In età di io anni fu condotta via principessa passò della presente vita l'an-
prigioniera da Clotario re di Soissons,che no 587,3'! 3 di agosto, giorno in cui o-
la fece istruire nella religione cristiana. norasi dalla Chiesa. In assenza del vescovo
Ricevuto ch'ebbe il battesimo, si consa- di Poitiers, fece la cerimonia de' suoi fu-
grò intieraraenteal servigiodiDio: la pre- nerali s. Gregorio vescovo di Tours, du-
ghiera, le umiliazioni e le austerità del- rante la quale un cieco riebbe la vista; e
la penitenza formavano le sue piti care molti altri miracoli furono operati da Dio
delizie. Ella voleva vivere in perpetua vir- alla sua tomba. Le sue reliquie rimasero
ginità, e condusse che a mala pe-
non si nella chiesa di Nostra Donna a Poitiers,
na a soddisfare il desiderio che aveva il sino al 1 562 in cui furono disperse dagli
re di sposarla.La sua esaltazione nulla ugonotti. Venanzio Fortunato, che fu suo
cangiò ne' suoi primitivi sentimenti, e cappellano, ne scrisse la vita, cui la reli-
Clotario lasciolla dapprima attendere con giosa Bandonivia , quale era stata al-
la
libertà a tutti i suoi esercizi. Ma diverse levata sotto la santa, aggiunse un secon-
passioni essendosi impossessale del di lui do libro.
cuore ,
gii fecero divenire odiosa la sua RADICALISMO. F. Panteismo.
santa donna; la quale tuttavia cercando RADICOFANI.Castello con Terra già
tutti i mezzi possibili e legittimi per cat- dominio della s. Sede, nei granducato di
tivarsi l'animo del re, sopportava i ma- Toscana, Val d'Orcia e la Valle
fra la
esisteva ne'primi del secolo XI H, ed era cessi dai predecessori, riconobbe i mona -
intitolata a s. Gio. Battista come chiesa ci signori della metà del castello di Ra-
battesimale; ne' territorii dipendenti di dicofani, e la s. Sede
debitrice di detto
Castel vecchio e di Con tignano
sono le vi censo per metà. Celestino III nel
l'altra
sunla. In detto secolo si eresse il convento della badia di s. Pietro in Campo di edi-
de'minori conventuali; ora sussiste sol- ficareuna chiesa nel distretto di Radi-
tanto quello de'cappuccini fuori di Ra- cofani.Da una bolla d'Innocenzo III del
dicofani, presso la strada regia, ov'è la 1200 si rileva, che già risiedeva in Ra-
posta delle lettere e de'cavalli, eoa locan- dicofani un castellano pontificio, eserci-
da. Questo luogo die Guasta sperimenta- tandone l'uHìzio un accolito Rinaldi al* ;
to militare del comune di Firenze, Dino l'annoi ig8,n.° 25, dice che questo Pa-
arcivescovo di Genova e poi di Pisa. Fu pa ricuperò Radicofani, Acquapendente
questo luogo uno degli antichi feudi dei dagli orvietani, Montefiascone e la To-
monaci dell'abbazia di i. Salvatore di scana pontificia, e che cinse di nuove mu-
Mont'Araiata, ai quali nel ii43 Cele- ra Radicofani. Narra Novaes, che Onorio
stino!! confermandone i possessi, vi coni' musando della consueta caritàdella chie-
prese il castello di Radicofani, dichiaran- saromana, per sostentare Giovanni di
do monastero immediatamente sog-
il Brenna spogliato del regno di Gerusa-
getto alla s. Sede, con retribuire annui lemme governo la provin-
(^.), gli die in
210 denari d'oro. Da un documento del cia del Patrimonio {f^.), da Radicofani
1 53 si apprende che l'abbate Ranieri ed fino a Roma. Per avere sanesi danneg- i
i monaci, col consenso scritto de'vassalli giato in una scorreria sudditi pontificii
i
sto paese ad Eugenio 1 1 1 e successori, in* scomunica, poi nel 235facollizzò il ve-
1
sieme alla sua corte e col sottostante bor- scovo di Palestrina ad assolverli, previa
go di Callemala, compresi diritti dei i cauzione pel rifacimento de'danni, onde
bandi, placiti, ec; ad eccezione però del il sindaco del comune di Siena sborsò a
padronato delle chiese situate nel castel- quello di Radicofani 257. Nel 124B
lire 1
tini l'annuo censo di 6 marche d'argen- tini a ricostruire un mulino sul Paglia,
successive, nel 4-° a"no s'intendesse an- sanesi colle loromasnade a infestare il
nullato il trattato; quindi, al dire di No- Radicofanese, Urbano IV del 26 1 li con- 1
vaes, Adriano IV nel i iSq cinse di mu- dannò a pagare alla s. Sede 8000 mar-
ra e di torri Radicofani, o come scrive che d'argento, e 2000 al comune di Ra-
Tolomeo da Lucca, fece il girone o cas- dicofani. Nel distretto di Radicofani era vi
sero, che munì di torri. PressoCastel Mor- ilfeudo Bocchette di Radicofani, che in
rò esisteva un fortilizio, e la chiesa par« parte spettava ai monaci. Nel 1276 nei
Id multa imposta da Urbano IV, edi com- incominciò l'edificazione di una nuova
porsi col comunedi Radicofani perquella fortezza sopraRadicofani, poscia nel i44'^
delle 2000 marche, essendo il luogo già fece guastare sotto la rocca la strada po-
costituito in comune e con palazzo civico. stale che guidava a Roma, sostituendo
Chei Papi anche dopo la metà del secolo l'attuale che passa sotto Terra di Ra-
la
zionario della Toscana. Dai medesimi padroni, col consueto annuale tributodi
«i rileva, che il Papa teneva soldati di scudi 29 e bai.4o per Radicofani e Cam-
guardia pure alla Rocchetta, onde i mo- porsevoli, che il comune di Siena pagò
naci per non sopportar l'aggravio dello sino al declinar del secolo passato, come
stipendio loro spettante, cederono alla s. dichiarò Novaes tanto bene informato
Sede il diritto di abbattere e diroccare delle cose sanesi. die anche Camporse-
quel fortilizio. Pochi anni avanti i fuo- voli fosse dominio della chiesa romana,
rusciti di Radicofani, senza urtare l'au- lo dissi altrove e nel voi. VI, p. 192, l'i-
torità papale, tentarono di togliere la lo- cordando l'infeudazione che ne fece Bo-
ro patria alla giurisdizione de'monaci a nifacio IX dell 389. Imperocché fuCam-
miatini e sottometterla alla repubblica porsevoli parte del contado di Chiusi, ret-
sanese, tranne la rocca e il cassero, e di to prima a cou)une dagli orvietani, po-
ubbidirle, salve le ragioni del Papa e del scia dominato dai Papi, finché Pio li as-
capitano del Patrimonio di s. Pietro in segnò come vicariato perpetuo della s.
eli Radicofimi,e messo che l'ebbe a sacco dai bagni di Pelriolo D'alloi a in poi Radi
i52 RAD RAD
cofani seguì destini politici di Siena, sof-
i governo d'alcune città, indi lo fece com-
frì molto nel i555 allorché Chiappino missario sanitario pei timori dì pestilen-
Vitelli generale di Cosimo I tentò con za. Alessandro VII nel GSq 1 lo promosse
grossa artiglieria ogni maniera, sebbene ad arcivescovo di Chieti, ove si mostrò
blicani sanesi, anche gli abitanti di Radi- munica contro governatori della pro-
i
cofani a* 1 7 agosto 1 559 prestarono giu- vincia. Adempiendo tutte le parli di sol-
ramento a Cosimo 1, che rese più forte lecito e vigilante pastore, visitò l'arcidio-
la fortezza sanese, fatta saltare in aria nel cesi, celebrò due sinodi, perfezionò e com •
decorso secolo. Nel i58o Gregorio XIII pi il seminario, restaurò diverse chiese,
col granduca Francesco I rinnovò il trat- arricchì di preziose suppellettili la metro-
tato suipagamento del censo alla camera politana, fondòun conservatorio alle ver-
apostolica. Diversi Papi e altri sovrani, gini orfane e sovvenne poveri con ab- i
1
come luogo di passaggio, onorarono di lo- bondanti limosine. Innocenzo XII lo ri-
ro presenza Radicofani. Nel voi. LUI, p. chiamò a Roma, lo fece segretario della
io4 ricordai il passaggio nel 1798 del visita apostolica, poi della congregazione,
detronizzato Pio VI, ed a 126 dissi p. dove meritossi l'ap-
de' vescovi e regolari,
che vi pernottò a'3 novembre i8o4Pio plauso non meno della curia, che de're-
VII, ricevuto al di là del fiume Paglia, ligiosi che ne celebrarono altamente il
confine de'due stati, dal senatore Salvetti sapere; laonde in premio di tante bene-
e dai dragoni toscani, ed in Radicofani merenze, il Papa ai 4 novembre 699 lo'
1 1
dal maggiordomo Corsini, dal nunzio di creò cardinale prete di s. Bartolomeo al-
Firenze, e dai vescovi di Chiusi e Soana: l'Isola, ed in sua morlecon grave discor-
nella mattina seguente, dopo celebrata la so determinò cardinali alla pronta ele-
i
messa, benedì dalla loggia della locanda zione del successore. Morì in Roma nel
il plaudente popolo e proseguì il viaggio 1 702, d'anni 76, e fu sepolto nel suo ti-
per /^/rewze. Nel citato voi. p. \^\ ripor- tolo sotto semplice lapide col solo suo no-
taicome Pio VII deportato dai francesi me, lasciando delle opere mss.
nel 1809 vi ritornò a'6 luglio, pernot- RADZIEJOV^SKI oRADZIEWSKI
tando alla locanda, e nella sera del 7 ne Michele Stefano , Cardinale. Nacque
partì; laonde dal trono di Roma, passò nell'omonima contea, feudo di sua nobi-
alla frugale stanza di questa locanda, i lissima famiglia in Polonia. Caduloin mi-
cui particolari narra il cardinal Pacca seria per essere stato
padre spogliato
il
a sua istanza Innocenzo XI con gran pia- sto a coadiutore da Valeriano vescovo di
cere a'2 settembre 1 686 lo creò cardina- Vilna ormai decrepito, che col consenso
le prete di s. Maria della Pace. Da Var- di re Stefano l'ottenne da Gregorio XIII,
mia il re lo fece trasferire all'arcivesco- però a condizione che Giorgio senza in-
vato primaziale di Gnesna, dove oltre la dugio si trasferisse in Roma a prosegui-
sollecita cura che si prese nel restaurar re gli sludi, come eseguì col minor fra-
le chiesefondò una casa pei sacerdoti
, tello divenuto a suo esempio cattolico.
della missione, dotandola con munifìcen- Affidali ambeduealla direzione del p. .\-
a facendo altrettanto coi carmelitani
,
chille Gagliardi religioso di sperimenta-
>calzi. Per soccorrere il re nella guerj'a ta bontà e dottrina, fu loro assegnata per
coi turchi, più volte portò i suoi argenti estiva abitazione la villa di Papa Giulio
al nunzio perchè fossero ridotti in mo- III. Dopo alcuni anni, Giorgio per divo-
neta. Nell'elezione del nuovo avendo
re, zione da Roma si recò a piedi vestito da
il primo luogo nella dieta, mostrò tutto pellegrino al santuario di Compostella,
l'impegno per l'esaltazione del principe con generale edificazione. Consagrato ve-
di Conty, Io che fu cagione di tante dis- scovo si adoperò con tutto 1' impegno
,
tensioni, che poco mancò non iscoppias- perchè la città di Vilna e la diocesi fos-
sero in aperta guerra. Ad onta che dif- sero immuni dal contasiio dell'eresia, da
ferisse ad altro tempo l'elezione, per se- cui coll'efllcacia di sue esortazioni ritirò
dare tumulti e aumentare il partito al
i molti eterodossi, con coraggio purgando
Conty, a suo dispetto fu elevato al tro- una libreria dai libri contenenti dottri-
no l'elettore di Sassonia Augusto 11, con- ne eretiche, che bruciò alla presenza dei
Iro il quale si mostrò tanto avverso sino primari settari. Ebbe pure sotto la sua
ad unirsi al suo nemico re di Svezia, a- giurisdizione la Livonia, ricuperata dai
zione che irritò altamente Clemente XI, moscoviti, della quale da re Stefano fu
che gli scrisse risentito breve , ordinan- fatto viceré con immenso vantaggio del
dogli di recarsi in Ronia entro tre mesi. cattolicismo, abbracciato da parecchi e-
L'effervescente e inconsiderato cardina- relici.Provvide alla pudicizia delle po-
le, nondimeno si riconciliò col nuovo re vere vergini e vedove insidiate dai nova-
a LoAvicz nel 699. Influenzato dall'acat-
1 tori, con fondar monasteri e luoghi pii,
l'arcidiocesi e forse per dannevole tolle- gio de' gesuili una rendita perpetua di
ranza vi lasciò correre infiniti piegiudi- lOjOoofiorini. Ai ruteni scismatici di sua
zi, contrari alle leggi del regno e della giurisdizione die facoltà di tornare alla
cattolica religione, per la sua conniven- comunione della chiesa, o di andarsene
za in permettereai luterani di congregar- e perdere i propri beni; ed agli ebrei di-
si danno de' cattolici. Iddio
e insolentire a strusse le sinanoglie. Dal fratello* ottenne
lo chiamò a render conio nel 7o5, d'an- 1 l'espulsione dal castello d'Olika di quelli
ni 60, e fu sepolto nella metropolitana che si mostravano alieni dalla cattolica
di Gnesna. credenza. Gregorio XI lì
a premio di tan-
RADZWIL Giorgio, Cardinale. Na- ti meriti, a' 12 dicembre i583 lo creò
to nel granducato di Lituania, dalla no- cardinale prete di s. Sisto. Dipoi Sisto V
bile prosapia de'duchi d'Olikae Nieswiz, lo trasferì al vescovato di Cracovia col
,
1846 fu introdotta nella Chiesa de' ss. pia opera, il regolamento,leistruzioni per
Carlo e 5//7g/ode*barnabili, dal parroco dirigerla e relative agli ascritti, colmeto-
p.d. Carlo Capelli con copiosi frutti, come do di vita cristiana pei fanciulli che ne
si legge nel n.°63 del Diario di Roma, nar- fumo parte, ne tratta l'opuscolo: Pia a-
rando come congregati per la i ."volta ce-
i pera di s. RaJ^,iele es. Dorotea da iritro'
lebrarono nella i .' domenica d'agosto la darsi nelle cillàe campagne per riforma-
festa del glorioso protettore arcangelo s. re il costume, ed educarecrislianamente i
Radaele (di cui a Coro degli Angeli, a fanciulli j in ispecie poveri e abbandonali,
Medico e altrove), da i3o fanciulli, che Genova i835, tipografia Fernando. In
in vece di vagare per le pubbliche vie, si Roma pel 84^ la pia opera fece stampa-
1
per impotenza, o per incapacità, o per in- candore di costumi e scienza, si portò in
curia de'genitori, crescono del tutto igna- Roma, ove nel 16 16 Paolo V lo fece prò-
ri de'doveri di nostra s. religione, non lonotarioapostolico. Nel 1622 dal prelato
temperata colla
distinse per la giustizia, saggio di maturo senno, prudenza, vivace
clemenza e carità cui era naturalmente talento e attitudine al governo, che il Pa-
inclinato, essendo benefico anche cogli pa nel 1643 lo dichiarò tesoriere e pro-
emuli. Prediligeva gli uomini pii edotti, maggiordomo, indi maggiordomo. Per la
, per la gran stima che fece de'letterali di guerra di Castro trovandosi esausto l'e-
disciplina con le parole e coli' esempio, monte a fronte della scarsezza di denaro.
togliendo abusi, restaurando e ornando Finalmente Innocenzo Xa'yoltobre 647 1
dopo fiera burrasca fu accolto in Genova lo nominò alla chiesa di Salerno, poi a
coi più grandi onori, ma giunto in Roma quella di Taranto, colla protettoriadi Si-
una febbre violenta lo balzò nella tomba cilia. Passò al titolo di s. Lorenzo in Lu-
nel1643, nel giorno e ora in cui 5i anni cina, e nel 1680 a vescovo di Palestrina,
prima era nato. Fu sepolto nella chiesa alla cui chiesa donò ricche suppellettili.
delGesù innanzi l'altare di s. Ignazio ,
Fu a 4 concia vi, favorendo efficacemente
sotto iscrizione onorevole fregiata delle l'elezione d'Innocenzo XI, che lo destinò
insegne cardinalizie, postavi dal seguente legato di Romagna, provincia che gover-
nipote. nò per io anni con giustizia e discrezione,
RAGGI LoBExzo, Cardinale. Geno- ad onta del suo temperamento caldo che
.56 RAG Rag
poco durava, con generale soddisfazione. conduce dal sobborgo di questo nome al
Morì nel 1687, d'anni 72, in Ravenna, forte Lorenzo, situata sopra uno sco-
s.
assai compianto dai romagnoli che lo a- glio di mare; e quella di Ploce all'ovest,
mavano qual padre, celebrato con Elo- facente comunicare il sobborgo omoni-
gio funebre da Levini, slanapato in Ge- mo col forte Mollo; dirimpetto a questo
nova nel 1687, che rimarcò crediti da i ultimo francesi eressero un 3.° forte,
i
linare nuovo, sulla quale il nipote ed ere- no anguste, tranne quella che percorre
de Gio. Antonio pose un monumento con la città dal nord al sud; le case assai ben
vano 5o uomini d'arme, con copioso se- Vi è pure una chiesa greca ed una si-
giiilodi arcieri e balestrieri. L'ordine poi nagoga. 1 liguorisli sono incaricati della
si estinse, e ne parlano Giustiniani, Hist. pubblica istruzione, per la quale vi è il
degli ord.i ed il p. Helyot, Storia degli ginnasio e la scuola normale; ev vi uno sta- .
driatico a 65 leglte daZaru, a pie del mon- patria di moltissimi uomini illustri, fra
te Sergio sopra una piccola penisola che iquali del celebre matematico Boscovich
vi forma due porti ampi e comodi. Non gesuita, di cui il mausoleo si eleva nella
è grande, ma è circondata da doppia cin- cattedrale, di Zamagna traduttore d'O-
ta di grosse mura, con bastioni, torri e mero, di Stay, di Cunich, di Baglivi, di
due porte; quella di Pille al nord, che Resti e di altri sommi letterati e poeti,
RAG RAG 1 57
come della famiglia /?rt^o/ot'/c/t, che die verno aristocratico, per la loro coltura,
un cardinale al s. collegio, e diGio. Fran- divennero celebri pel terrestre e marilli-
cescoGondola autore i.\eì\' Omanide poe- mo commercio, facendo incidere nelle lo-
ma slavo; alili in questa lingua avendo- ro monete le figure del Salvatore in pie-
ne composti diversi illustri ragusei, ed di, e quella di s. Biagio in abito ponti-
anche poemetti satirici, burleschi, di e- ficale e in alto di benedire. liagusadopo
gloghe, idilii, canzoni. Ragusa ebbe pure essersiemancipa la dagl'imperatori greci,
pregiati istorici, antiquari, biografi, me- che ne a veano ricevuto il dominio dai ro-
dici, filosofi, teologi, canonisti autori di mani, si eresse in repubblica, e benché
belle opere^ onde con ragione fu delta piccola divenne celebre per tulli gli ac-
Ragusi ['Alene delP Jlliria. Ne celebra i cennati elementi. Il p. Appendini sostie-
vanti il p. A ppendini delle scuole pie, nel- ne, chei ragusei ebbero intimi efrequenli
le Notizie ìstorico' cri lidie sulle anlichità, rapporti coi veneziani, ma che di essi
storia e letteratura dei Ragusei, e dedi- giammai non furono sudditi. Certo è che
rate all'eccelso senato della repubblica ne'priroi del secolo Xll recandosi a Co-
di Ragusa, i8o3. Queste si leggono
ivi stantinopoli il nuovo patriarca Tommaso
con piacere, anche dopo molteplici eru-
i Morosini colla flotta de'suoi veneti, di cui
diti e dotti lavori di Cervario Tubero- avea il coniando nel tragitto, viaggio fa-
ne, di Mauri Orbìni, di Luccari, di Ra- cendo sottomise Ragusa, la quale preferì
gnina, di Razzi, di Bauduri, di Resti, di il patrocinio della potente repubblica di
Giorgi, di Cerva e di Dolci. Ih esse si trat- Venezia alle interne zulle da cui allora
ta delle anlichità dell'illiricaEpidauro, era lacerata, perdispularsi dalle famiglie
i cui avanzi sodo nella prossima peniso- più autorevoli la signoria della patria,
la, nel villaggio detto T^ecchia Ragusi^ come attesta Engel nella Storia della re-
ov'è un altro comodo porlo. Egli vuole pubblica di RagusijWtnna 1807. Que-
che lutto quello che intorno a Cadmo e sta repubblica formavasi pressoché dal
alla moglie Armonia dopo la fuga da Te- circolo di Ragusa, isolato dal resto del
be, gli autori lasciarono scritto, avvenis- regno di Dalmazia, tra la Turchia euro-
se De'contorni d'Epidauro e nel pianodei pea e l'Adriatico da per tutto altrove. Si
Canali centro dell'antica Enchelia o Il- compone d'una lingua di terra rinserrata
lirico propriamente detto; che da una co- tra il mare e una catena dì montagne,
lonia di greci Iaconi fosse Epidauro fonda- e di parecchie i»ole, tra le quali primeg-
ta, e che in fine divenisse colonia roma- giano Cursola, Meleda, Lagosta,Giupa-
na. Discorre della lingua, de'costumi, del- na,MezzoeCalaraata.Ha 9 distretti, cioè
l'antica religione, della conversione al Canali, Breno, Ombla,Malfi,Valdinoce,
cristianesimo degli epidauri, de'vari sac- Canosa,Prinioria, Stagno PiccolOjC Pun-
cheggi e della distruzione di quella no- ta, con 23 comuni, comprese le isole, a-
bilissima città. bitati a. tempo della repubblica da circa
Dopo che Epidauro fu presa dagli sla- 80,000 persone. Ha molti porti di mare
tini, col massacro e la schiavitù di molti formati dalla natura, suoloper lo più cal-
de'suoi abitanti, quelli che poterono sal- care e pietroso, con valli coltivatissime.
varsi si uno scoglio, ove
ritirarono sopra Inoltre la repubblica di Ragusa per man-
nel 656 fondarono Ragusa, la quale do- tenersi indipendente pagò lievi tributi ai
po la rovina di Salona fu per qualche turchi ed ai veneti, non prendendo mai
tempo la sola metropoli civile della Dal- parte alle guerre tra le due potenze, ciò
mazia (/^.), onde sempre più ragusei, i che giovò a Ila sua durala. Quando la cri-
pel loro fervido zelo per la religione cat- stianità era minacciata dagli ottomani,
tolica, per la legislazione e forma di go- tuttavia all'appello di Pio li, uelcongret-
m RAG R.\G
so di Mantova e pei che Ragusa era in pe- di Trebigno, Marcana, Stagno, Narenla,
ricolo d'essere conquistata, si collegò alle Cursola, Risano. Il p. Appendini avverte,
altre nazioni nel 1^60, promettendo con- che anche dopo lo smembramento eccle-
corrervi coi richiesti aiuti. Nel i634 e Dalmazia
siaslico della provincia della
nel 1667 soggiacque a rovine pei terre- romana,essendosuccedutaaSalona,cioè
moti che la funestarono, più delle altre dopo l'istituzione di altri arcivescovati,
volte. Nel 1
697 fu presa dai francesi, che il metropolita ragusino non ebbe alcuna
poi l'abbandonarono. Essendosi obbliga- dipendenza dal patriarca Grado e dal-
di
ta dipagare 5oo annui ungheri all'im- l'arcivescovo di Spalatro come primate,
peratore di Germania, per essere protet- ma dal solo Papa. Di molli illustri arci-
ta dalle molestie de'lurchi, nel 1701 a vescovi parlai in più luoghi ,
poiché la
mezzo di ClementeXI fu dispensata, sen- maggior parte furono eccellenti perso-
za che venisse meno tal patrocìnio. Nel naggi, onde Papi gl'impiegaronoin gra-
i
il titolodiducaa detto generale, poi ma- nunziare il papato: nel 1882 Gregorio
resciallo di Francia,morto nel i852 iu XVI ne riconobbe il culto immemora-
Venezia. Riunita Ragusa al regno d'Ita- bile, ed i Bollandisti ne pubblicarono la
lia, poco dopo lo fu alle provincie illiri- vita a' IO giugno. Giannangelo Medici,
chesottoil dominio dell'impero francese, Paolo III lo creò arcivescovo e cardina-
quindi i russi uniti ai montenegrini as- le, poscia nel 559 divenne ^^^ ^^ i^-)'
1
cano di Raglisi. 1767 Nicola Pugliesi di magnanimo cardinale, oife^oda tali bia-
Ragusi, traslato da Nicopoli. 1777 Gre- simevoli condizioni, rispose essere inde-
gorioLazzari benedetlinodiRagusi. i
7^2 gno QOD meno del suo rango che del suo
Fr. Luigi Spagnoletli minore osservan- carattere l'ascendere alla suprema digni-
te di Stagno. 1800 Nicola Bani di Ra- tà della Chiesa con promessa tanto incou-
gusi,ultimo arcivescovo. Divenuta la se- venienle e uregolare; protestando che a-
de vacante, l'imperatore d'Austria Fran- vrehbe anche rinunziato il cardinalato,
cesco 1 domandò a Pio VII di poter no- anziché ammelteie trattato alcuno o sti-
i
minare vescovati delle repubbliche
i dì pular convenzione per e<seie eletto Pa-
'
concesse per privilegio e indulto aposto- Roma troppo funesta alla Chiesa; laonde
lico della bolla Nihil Romani Ponli/ice.f, con immortal sua gloria rinunziando il
de'3o settembre iHìj, Buil. cont.l. 4, i pontificato contribuì alla creazione di
p. 389, colla clausola » che la nomina Benedetto XII, e intervenne poi a quella
si facesse nel tempo stabilitodat diritto, di Clemente VI. Portandosi Alfonso IV
ed nominati per ottenere l'istituzione ca-
i re d'Aragona con gran comitiva ad Avi-
nonica dovessero adempire a tuttequel- gnone, il cardinale con 22 colleglli l'in-
le cose alle quali per legge e consuetu- contrò al passo del fiume Drosne, e nel-
dine erano obbligali." Dipoi ad istanza r ingresso d' Avignone gli fu a lato col
del medesimo imperatore, la s. Sede di- cardinal Napoleone Orsini. In concistoro,
chiarò Ragusi sede vescovile e lafecesuf- e alla presenza di Clemente VI acremen-
fraganea della metropoli di Zara. Dopo te rimproverò il cardinal Talleyrand de
lunga sede vacante, Pio Vili a'5 luglio Perigord, imputandolo di aver cospirato
i83o preconizzò vescovo Antonio Giu- alla morte d'Andrea re di Napoli, come
riceo di Veglia; e per sua morie Gre- zio di Carlo Durazzo pretendente a quel
gorio XVI nel 1843 dichiarò l'attuale regno,e chiamandolo traditore dellaChie-
ing.^ Tommaso Jederlinich diVeglia pro- sa. Morì nel 348 o i349 '1 §''8n ripu-
i
conti di Comminges e perciò chiamalo que nel proprio castello di questo nome,iu
pure con tal Dome; alla Dobiità ddiapro- Catalogna, nel 1
1
7 5. La sua famìglia di-
i6o RAI RAI
scendeva dai couli di Barcellona, ed era questa collezione, conosciuta sotto
il no-
stielta di sangue alla casa reale di Ara- raedi Decrelnli[F.),G\\ Papa ordinò che
gona. Raimondo fece sì rapidi progressi fosse seguita in tutte lescuole ene'tribu-
nello studio, che all'età di 20 anni inse- uali. Lo stesso Gregorio IX nel 1 235 no-
gnò fllusoHa a Barcellona ; ciocche fece minò Raimondo all'arcivescovato diTar-
gratuitamente e con somma riputazione. ragona;ma l'umile religioso ottenne col-
In età di 3o anni si recò a Bologna per le sue preghiere di essere esonerato da
perfezionarsi nello studio del diritto ca- tale dignità, e col consenso del Papa ri-
nonico e civile, e ricevuto in quali* uni- tornò in patria, ove riprese i suoi primi
versità il grado di dottore, v'insegnò eoa esercizi, e volle fare un secondo novizia-
pari zelo e disinteresse, couieaveva fatto to.Nel capitolo tenuto in Bologna nel 1 238
in patria. Berengario vescovo di Barcel- fu eletto 3." generale del suo ordine, né
lona, reduce da Roma nel i 2 19, lo tolse valsero le sue preghiere per ischermirsi da
ai bolognesi , lo fece canonico della sua questa carica; sicché gli convenne cede-
cattedrale, e gli confeiì successivamente re e soltomettervisi per obbedienza. E-
le dignità di arcidiacono, di gran vicarfo gli fece a piedi la visitadelle case del suo
e d'uifiziale. Raimondo era l'esempio di ordine, senza punto scemare le sue auste-
tutto il clero di Barcellona colla pratica rità, né ommettere alcuno de'suoi ordi-
di tutte le virtù, distinguendosi special- nari esercizi. Sua primiera cura fu d'in-
mente per fervore, tuodeslia, zelo e cari- spirare a'suoi figli spirituali l'amore del-
tà verso i poveri. A vendo (atto conoscen- la regolarità, della mortificazione, dell'o-
za co'fra li del l'ordine de'predicatori stabi- razione , e soprattutto della predicazio-
a Barcellona, ne prese l'abito nel 222,
liti 1 ne. Diede miglior forma alle costituzioni
8 mesi dopo la morte del fondatore s. Do- del suo ordine, e rischiarò con annota-
menico. Egli volledipendere in tutto dalla zioni alcuni passi che offrivano qualche
Tolonlà del suo direttore, e lo pregò d'im- oscurità : questa opera fu approvata in
porgli qualche penitenza con cui espiare tre capitoli generali. In quello tenuto a
le vane soddisfazioni che qualche volta Parigi nel 1 239, fece decretare che si do-
avea preso nell'insegnare. Gli fu pertanto vesse ricevere la dimissione d'un superio-
ordinato di comporre una raccolta di ca- re che producesse giuste ragioni per ot-
si di coscienza per istruzione dei confes- tenerla; quindi Tanno appresso rinunziò
sori. Questa raccolta è detta la Somma il generalato a motivo della sua età trop-
di s. Raimondo, ed è la prima opera che po avanzata. Sempre acceso di zelo per
sia stata scritta in questo genere. Egli si la salute delle anime , ripigliò suoi la- i
dedicò con ardore alla salute delle ani- vori evangelici, e colla mira di agevola-
me e si adoperò alla conversione degli
, re la conversione degl' infedeli , mosse s.
eretici, dei giudei e dei mori, predicando Tommaso a scrivere il suo celebre trat-
ne'diversi regni di Spagna. Ebbe l'inca- tato contro igentilij introdusse inoltre lo
rico di predicare la crociata contro mo- i studio della lingua araba ed ebraica in
ri, locchè eseguì con tanto zelo, che si può molti conventi del suo ordine, e ne fece
dire aver egli data la prima scossa alla fondare due tra'morijl'unoa Tunisi, l'al-
formidabile potenza di quegl'infedeli. Nel tro a Murcia. 11 viaggio che Raimondo
i23o Papa Gregorio IX lo chiamò a Ro- fece a Maiorica con Giacomo I re d' A-
ma, lo fece suo confessore e penitenziere, e ragona, gli porse occasione di consolida-
gli commise il grave incarico di raccogliere re la fede cattolica in quell'isola; poi ri-
i decreti dei Papi e dei concilii dopo l'an- tornò prodigiosamente a Barcellona, men-
no i5o ove finiva la compilazione di
I , tre il re non voleva lasciarlo partire. Sen-
Graziano. Raimondo spese 3 anni nel fare tendo frattanto il santo uomo avvicinarsi
1 -
le nolti negli esercizi della penitenza e ri una donna maritata, attendeva agli
di
dell'orazione. Durante 1' ultima sua ma- maggiore divozione ed alle
esercizi della
gennaio 1270 , dopo d'essere stalo mu- ed alla penitenza, aggiungendo forza alle
nito dei ss. Sagramenti. Moltissimi mi- sue istruzioni co'propri esempi. Avendo
racoli furono da Dio operali al suo se- adempiuto i doveri della sua famiglia ,
polcro, parecchi de'quali sono riferiti nel- cercava occasione di non più vivere clie
la bolla della sua canonizzazione, datada per Iddio. Una conferenza
col b. Roberto
Clemente VI 11 neh 601. Clemente X fis- un ardente desiderio
di A rbrissel le inspirò
ai 2 3 di gennaio. Innocenzo XI nel 1687 tevrault. Suo marito, avendo avuta una
concesse lo stesso uffizio prescritto da eguale inspirazione , si pose in cuore di
Clemente X, e col rito doppio di 2.^ clas- andare a vivere fra religiosi del mede-
i
lasco e il re Giacomo 1 d' Aragona. E ligione poco dopo la morte del b. Roberto
notabile, come avvertì Lambertini, De di Arbrissel; ma preferì l'altro monaste-
canon, ss. lib. 2, cap. 3, n.° 4? cbe ili.° ro di Marsignya quello di Fontevrault.
processo fatto dall'ordinario per la cano- Nel rimanente di sua vita rese estenuato il
nizzazione d'un servo di Dio, fu quello suo corpo colle austerità della penitenza,
di s. Raimondo, perchè 4 a'ioi dopo la e si adoperò con tutte le sue forze a man-
sua morte, Pietro HI re d'Aragona e il tenere quello spirito di compunzione che
concilio di Tarragona, ne domandarono porgeva ai suoi occhi una continua fonte
la canonizzazione a Nicolò III. di lagrime. Serviva alle sorelle con tanta
RAIMONDO, Cardinale. Denomina- affezione, come fossestata l'ultima di tut-
lo maestro e scrittore apostolico, nel
il te. Rendè Dio ai 24 giugno
lo spirilo a
marzo 58 Adriano IV lo creò cardina-
i 1 i i35,dopoaverricevuloroliosantoedil
le diacono di s. Maria in via Lata, indi Viatico, ed essersi falla mettere sulla ce-
legato nella Spagna. Aderì allo scisma nere. Non si vede ch'ella sia stata mai o-
dell'antipapa Vittore V, quindi sembra norata di un pubblico culto per alcun
che ravvedutosi ritornasse all'obbedien- decreto solenne; ma viene riguardata co-
za d'Alessandro III, morendo nel i 164. me santa nell'ordine de'cluniacensi, e da-
RAIMONDO (s.) NosxATo, Cardina- gli scrittori delle vite dei santi di Alver-
le. V. NoNNATO. gna. La sua vita è slata scritta con mol-
RAINGARDA (la veo.), vedova. Im- ta eleganza da suo figlio Pietro Mauri-
parentata colle principali case di Alver- zio, prima monaco, poscia abbate di Clu-
gna e di Borgogna, conobbe fino da fan- ny, soprannominalo il VenerahUe per la
tuosi e poveri, circa il 1 5io, e ricevette al lui morte, fece a gara per impossessarsi
sagro fonte il nome di Santo. L' educa- di qualche brano de'suoi abiti; ed il cor-
zione cristiana aiulò s'j bene le sue felici po medesimo non sarebbe rimasto intie-
disposizioni , che fin dai più verdi anni ro, se il vescovo del luogo non avesse or-
l'orazione formava le sue più care deli- dinato che venisse rinchiuso. L'odore soa
zie. Egli avrebbe desiderato di vivere ce- ve ch'egli esalò da quel momento , ed i
libe, ma per obbedire al padre si con- miracoli operati per sua intercessione fe-
giunse in matrimonio nell'età di 8 anni. 1 cero pensare di dar opera alia sua beatifi-
Dio però permise che una subitanea mor- cazione. Papa Pio VII approvò il di lui'
te gli rapisse la sua sposaj laonde sciolto culto.
da questi legami, egli ne cercò di più du- RAlNOoRAlNERlOoRENIO,G//-
revoli, e postosi in cuore di abbracciare dinale. Fu creato cardinale prete de' ss.
no di rispetto per la regola a cui erasi sot- RAJA o RAY.Sede arcivescovile del-
toposto, r osservava in tutti i punti col- la diocesi de'caldei, situata a'confini della
la più scrupolosa esaltezza. Nulla gli pa- Persia nelTabarislan.Credesi chesia l'an •
ne conosciuto il tempo della sua morte, giudici per decidere sulla successione del
vi si apparecchiò con tranquillità, e nul- regno, a cui fu nominato l'infante di Ca-
la trascurò perchè essa corrispondesse al- stiglia Ferdinando I,che lo mandò am-
la santità della sua vita. Volle ricevere basciatore ne'regni di Napoli e di Casli-
in chiesa la comunione in forma di Via- glia, quindi viceré di Sicilia. Nominato
tico, poi si recò all' infermeria , dove gli legato dall'antipapa Benedetto XIII per
fu amministrata l'estrema unzione, e Io la convocazione d'un concilio ecumeni-
stesso giorno, sul finire di compieta, re- co, ben presto conobbe i sotterfugi del-
se tranquillamentelospirito alsuoCrea- l'ambizioso pseudoponlefìce.Mosso Mar*
RAM RAN i63
lino Vdal suo distinto merito, neh 43o di peste singolarmente distribuì tutti i
lo creò cardinale prete de'ss. Gio. e Pao- suoi denari ai bisognosi, spogliando ge-
lo. Fu ai comizi di Eugenio IV che nel nerosamente l'abitazione delle suppellet-
I 443 lo ti a>fen al vescovato di Porto, do- tili di valore e del vasellame d'oro e d'ar-
po averlo il cardinale valorosamente dife- gento. Contribuì a molle opere pieemorj
so nel conciliodi Ilasilea, opponendosi an< in Roma nel i -^oo, d'anni 60, sepolto nel
che nei conci liod' A ries all'erronea opinio- suo dove sotto l'arco posto al man-
titolo,
ne della superiorità del conciliosul Papa, co lato vedesi 1' avello e nel pavimento
con trionfale successo. Pieno di beneme- l'effigie scolpita in marmo cogli abiti pon-
renze morì in Roma nel 144^) ^' circa tificali, con lungo epitafllo in versi nella
secolo XI
ne fu vescovo Roberto delia
l Papa, per commissione del quale consa-
regia stirpe de'normanni, ornato di emi- grò r altra chiesa di s. Maria. Dipoi fu
iienli virili. Terzi, Siria sagra p. 2 32. al concilio di Clermont, ed a quello di
Ramata, Ranialen, è ora un titolo vesco- Guastalla deh 106. Ignorasi l'epoca del-
vile m/7rtr/ii«^ sotto il patriarcato di Ge- la sua morte.
rusalemme, ed a'27 marzo 1846 Gre- Pi ANCONE LAyDoiTo,Cardinale. Mo-
gorio XVI lo confeiì al coadiutore del denese, Urbano II deh 088 lo creò car-
vicario apostolico del Siam occidentale, dinale prete di s. Lorenzo in Lucina, co-
alunno del seminario delle missioni stra- me fornito di eccellenti talenti, di virtù
niere. e di cristiana pietà. Sottoscrisse le bolle
RAMPINO Enrico, Cardinale. Di di Pasquale II, neh 106 pel monastero
Tortona, per la straordinaria sua dottri- di s. Egidio, nel 07 per quello
i i di s.
cembre 1446 'o creò cardinale prete di Giovanni da Capistrano passò in Unghe-
s. Clemente e legato di Lombardia. Ve- ria, dove avendo fatto progressi sotto tal
ro padre de^poveri, in tempo di fame e direttore nelle virtù e nella scienza, di-
,
renze il re Mattia lo nominò vescovo di (non prima, come con Ughelli riportai a
Alba nella Transilvaiiia e Sisto IV l'insti- Modena) lo fece vescovo della patria, o«
tuì, trasferendolo poi a Agria ; quindi pei ve nel 1527 pel suo vicario Giandome-
suoi meriti e ad istanza di tal sovrano, ai nico Sigibaldi radunò il sinodo diocesa-
10 dicembre 147 7 lo creò cardinale prete no e fu ili.°di Modena stampato. Fu an-
de' ss. Sergio e Bacco, chiesa che restaurò cora vescovo di Cava e di Nazareth, lo-
con magnificenza dai fondamenti. Venne dato grandemente dal Bembo e da altri
spedito legato a Napoli con gran somma come mecenate de' letterati, di
scrittori
di denaro, perchè con re Ferdinando I soavissimi costumi, d'indole benigna e ta-
si opponesse ai progressi de'turchi e ri- le che fu tenuto la delizia del s. collegio
cuperasse Otranto, segnando di croce i che ne pianse la morte, che lo colpì d'an-
fedeli contro il comune nemico. Dopo ni 36,nel 1 52 7, mentre trova vasi prigione
aver concorso all'elezione d'Innocenzo in Castel s. Angelo con Clemente VII,
Vili, mori in Roma nel i486 e fu sepolto assediati dall'esercito di Borbone. Venne
nella chiesa di Maria d' Araceli, nella
s. sepolto nella sua diaconia da lui magni-
cappella dis. Bonaventura da lui fondata. ficamente restaurata, insieme al palazzo
Tanta perdita fu assai deplorata per l'in- diaconale ed ai giardini , senza alcuna
nocenza de' suoi costumi , per la pielà iscrizione, come afferma Laurenti, Sto-
dolcezza e mansuetudine del carattere ria della diaconia di s. Agalaj che ri-
che lo rese a tutti venerando. Ingenua- porta i versi dal cardinale posti sotto l'ef-
mente egli stesso dichiarò, che in 3o an- figie della santa, fatta dipingere sulla
ni non rammentava di aver disgustato porta maggiore. Vedriani ne' Cardinali
alcuno. modenesi, fa menzione del cardinal O-
RANGONI Ercole, Cardinale. No- linipio Rangoni creato da Gregorio IV,
bilissimo conte modenese, istruito nelle ma non gli fanno ecogli scrittori de'car-
scienze da Lelio Giraldi, uomo di quella dinali.
erudizione che si ammira nelle sue opere, RANIERI, Cardinale. Abbate del mo-
divenuto famigliare del cardinal Medici nastero de' ss. Cosimo e Damiano, fu for-
volevaseguirlo in Francia quando diven- se creato cardinale da Stefano X del i o57,
ne prigiouiero de'franoesi, ma non gli fu e nel i o58 fatto vescovo di Palestrina
RAN RAN i65
dall'antipapa Benedetto X, come suoa- nellaCorona ^//a/joWtó, pretende che
deiente, morendo nell'ottobre, secondo appartenga alla famiglia Crescenzi, onde
Card ella. ne parlai nel voi. XVIII, p. i84-
RANIERI oRAlNERIO Teodorico, RANIERO , Cardinale. Celestino II
Cardinale. Orvietano di grande spirito nel dì delle Ceneri 144 lo creò cardinale
1
e di egregie •virtù adorno, nipote del ve- preledi s. Stefano in Monte Celio. Sot-
scovo di Piacenza ,
priore secolare di s. toscrisse due bolle di Lucio II pel vesco-
Andrea d'Orvieto, indi uditore di rota e vo della chiesa Castellana e pei canonici
collettore apostolico in Germania, Boni- di s. Frediano.
facio Vili nel i2C)5 lo fece arcivescovo RANIERO, Ctìrr^i>za/e.Di Pavia, Ales-
di Pisa e a'4 dicembre o nelle tempora Sandro III neli 171 oneli 173 lo creò car-
del 1 298 creò cardinale prete di s. Croce dinale diacono di s. Giorgio in Velabro,
di s. Cristina e il contiguo palazzo, ed una con ogni onore legati, e con solenne giu-
i
torre in Orvieto. Dopo avere egregiamen- ramento rilasciò quanto chiedevano, do-
te quale legato o rettore governato la po di che tornarono in Roma. Fu all'e-
provincia del Patrimonio, mori verso il lezione di Lucio IH, che nel 1 182 lo tra-
i3o6. sferì al titolo de'ss. Gio. e Paolo, e morì
ingerenze, nel 1667 fu fatto inquisitore le dare l'addio alia sua diletta Fano , in
di Malta e da Clemente IX nunzio di
, cui sorpreso da repentinomale ne morì
Torino, donde passò alla nunziatura di nel 1689, d'anni y3,con generale ram-
Polonia , ove colla sua industria e pru-
marico, ed ebbe onorala sepoltura nella
denza sedò le civili discordie clie lacera- cattedrale.
vano il regno, con gran piacere di Cle- R ANUZZl Vincenzo, Cardinale. Nac-
mente X. Eccitò magnati a volgere le i que nobdmente in Bologna ili." ottobre
l'argenteria perchè fosse convertita in mo- risolvette di dedicarsi allo stato chierica-
neta : questo generoso contegno indusse le e al servigio della s. Sede. Ammesso
il clero a somministrare l'occorrente per nella romana prelatura, dopo diverse ca-
la guerra. Nondimeno,annoiato dalle rin- riche, fu nominato ponente di consulla
novala intestine inimicizie de' nobili, ot- e ne divenne il sotto decano, essendoarli
tenne d'essere richiamato, e nel 1678 da pure conferito il canonicato dell'arciba-
arcivescovo di Damiata fu dichiarato ve- Giovanni in Laterano. Pio VI
silica di s.
me quello che avea mente, capacità e at- chiararlo il i.° ottobre i 775 arcivescovo
titudine per ben disimpegnarsi nelle gra- di Tiro in partibns, enunzio apostolico
commessegli, cioè di comporre la
vi cose presso la repubblica di Venezia. Disira-
vertenza delle regalie e franchigie, e di peguando egregiamente la nunziatura ,
pacificare il re cogli austriaci, spagnuoli nel 1782 lo promosse a quella di Lisbo-
e alemanni, onde questi potessero difen- na in Portogallo ; quindi nel concistoro
dersi dai turchi minacciosi. Richiamato de' i4 febbraio 1785 lo creò cardinale
a Roma per suppHre il cardinal Paluz- dell'oidiue de'preti e vescovo d'Ancona
zi nella presidenza d'Urbino, gli fu dato e Umana; gli spedì il corriere pontifìcio
pure il governo della Marca. Zelante pa- Ambrogio Faini colla notizia di sua esal-
store di Fano, ne visitò la diocesi, fondò tazione e il berrettino cardinalizio, de-
il seminario, riparò perfettamente l'epi- stinando per ablegato apostolico delia
scopio da certa rovina , riducendo a flo- berretta mg.*^ Luigi Gregori di Foligno.
rido stato i trascurati terreni della men- Nel n.°i 1 02 del Diario di Roma, si leg-
sa. Divisando opere piìi gloriose , come ge che a' 22 giugno il re di Portogallo
XXIII p. 226, fu inviato
dissi nel voi. ,
Pietro HI eseguì la funzione della ber-
iuFrancia colle j^^cfe benedette termi- ,
retta cardinalizia, con tutte lesolenni for-
nando le differenze tra le due corti. Per malità di quella splendidacorle, con im-
tanti meriti Innocenzo XI a'2 settembre porla al cardinale. In tale occasione l'ab-
1 686 lo creò cardinale prete(non mi è riu- legato, dopo avere effettuato la presen-
scito trovarne il titolo, giacché non l'eb- tazione della berretta in nome del Papa,
be essendo morto in sede vacante) e nel oltre le distinzioni ricevute dalla corte ,
1 688 arci vescovo di Bologna. Morto il Pa- ebbe in regalo dal cardinale un grosso
pa, partì da Parigi pel conclave, nel Delfi- biillante conloruato da altri, ed una sca-
- ,
come si ha dal n.° 8q del Diario dì Ro- Maria sopra Minerva presso la cappella
ma, riferendo le successive iVo^zJer// /io del Rosaiio, sotto semplice lapide, col suo
ma, che fu esposto e sepolto in quella cat- nome e insegne gentilizie. Il Mandosio
tedrale. romana cen. 9, p. 76, fece catalo-
Bihl. il
lione del 1641 sostenne un assedio lun- VI. Il successore Pio VII fece vescovo
go e rigoroso; dipoi fu restaurato ed ab- PietroMac-Langlin, della medesima dio-
bellito: tiene 4 fiere all'anno. La sede ve- cesi; e suo coadiutore Giovanni Mac-El-
per l'acquisto delle facoltà superiori gli capitolo si compone delle dignità dell'ar-
alunni passano al collegio di Maynooth, cidiacono, del cantore e del primicerio,
ove sono alcune borse a favore di questa di 6 canonici comprese le prebende del
diocesi, ed una nel Collegio Irlandese di teologo e del penitenziere, di 3 altri so-
Roma. Ogni parrocchia ha le sue scuo- prannumeri, di 4sacerdoli partecipanti,
le: i fratelli della dottrina cristiana istrui- e di altri ecclesiastici per l'unizialura. Vi
scono il popolo ne'doveri religiosi, nelle sono due confi-aternite ed i minori os-
domeniche e altre feste. Niun cattolico servanti. L'agricoltura vi fiorisce, con co-
abbandona la fede, invece molti prote- piose raccolte di ottimo olio e di eccel-
stanti l'abbracciano: nel i836eranovi lente vino. Pare di fondazione lon«[obar-
33,000 acattolici. Il clero è esemplare, da, e fu già colonia greca. Nel io.\i i nor-
e tiae la sua sussistenza dalle oblazioni manni la tolsero al greco impero e for-
de'fedelie dalle rendite delle parrocchie: tificarono. Dopo averlaconqnistala Rug-
il vescovo per provvista ha la sola par- giero, nel 1 1 37 Innocenzo 11 la die al te-
RAP RA P I
69
desco Rodolfo fratello di Lolario II, ma Cora provÌDcie di Terra di Lavoro e
le
delle chiese e delle case di Melfi sprofon- del caritatevolee pio monarca Ferdinan-
(.larono. La sommità cam-
del maestoso do li, onde attenuarne i tristi effetti, eoa
panile di Melfi schiacciò cadendo il sotto- molteplici soccorsi e ogni maniera di aiuti
posto duomo. Altra scossa durata 60 mi- elargiti con effusione d'animo veramente
nuti secondi distrusse quanto eravi re- paterno e munifico. Le autorità civili ed
stalo di fabbricato: le 22 chiese che con- i ministri del Signore gareggiarono in ze-
terribile sciagura di circa 1000 morti, disastri del viaggio, a'i5 settembre coi
per lapiìipartedisotterratidallerovìne,e reali princìpi di Calabria e di Trapani,
(juasi 60 feriti, il vescovo di Melfi e Ra- accompagnato da alcuni ministri,si portò
polla fece tutto quanto gli fu possibile; in Melfi a recarvi conforti e consolazio-
tliè 000 ducati, e ne avrebbe sommini-
1 ni, lesue beneficenze: sul piano di s. Mar-
strati di più, se non avesse dovuto accor- co fece erigere 80 baracche, ed altre in
rere a tantialtri urgenti bisogni, massime sostituzione delle chiese; ne visilògli spe-
della cattedrale ed episcopio di Melfi, il dali, s'interessò di tulto. Fu quindi a Ra-
terremoto aIìlisse,oltre la Basilicata, an- polla, Barile, Riouero ove pernottò, ed
170 RAP RAP
in alili luoghi. Ogni passo fu contrasse' istituita da s. Gregorio VII nel loycj,
guato da grazie e da geneiosissiuii soc- ma in tale anno quel Papa a postulazio-
corsi, cui concorse la regina, laonde l'en- ne del capitolo di Bari trasferì
il suo ve-
tusiasino de'suddili fu commovente spet- scovo Orso a quella metropoli, non co-
tacolo. Ordinò soccorsi pel restfiuro della noscendosi altro vescovo prima di lui.NeJ
chiesade'cappuccinidiMelfijdalcui mon- 1092 era vescovo Giovanni, nel i i43Nij
te frumeiitario fece dispensare il grano. che intervenne inTrani alla traslazione'
per dar pane agl'indigenti, come le stra- Nel i23y Gregorio IX riprovò l'elezione
tte da Melfi a Lacedonia, ed a Lavello. di Giovanni canonico di Rapolla fatta
Creò cousigli edilizi per fare risorgere dal capitolo. Nel 1265 il vescovo Gio-
i fabbricati delle comuni di Melfi, Ka- vanni pose la I." pietra nella chiesa di
polla e altri luoghi ; sgravò i dazi, parti- s. Maria di Monteverde, diocesi di Bo-
vembre come a Rapolla e Rionero. An- Gerardo domenicano, già di Vico ; nel
che nel i852 nel declinar di febbraio u- i349 fi". Nicola de'minori trasferito da
iia veementissima scossa fu preceduta Nicornedia; nel 1370 fr. Benedetto Ca-
da orribile rombo, che fu inteso anche valcanti nobilissimo fiorentino, insigne
a Rapolla, Barile e Rionero: nell'aprik teologo minorità, consagrato da s. An-
in Melfi si ripeterono gagliarde sussulto- drea Corsini: morì nel 137 i, indi fu ve-
rie e ondulatorie per 4 minuti secondi. scovo Nicola, e dopo di lui nel 1 376 An-
Dipoi l'inesauribile benignità del re per gelo. L'antipapa Clemente VII nominò
ollrire onesta e sicura sussistenza, e dar nel 1387 Antonio; indi fu vescovo Luca,
vita di virtli a 1 3o povere famiglie di co- morto nel 1398. In questo anno Boni-
loni in Melfi, a ciascuna di loro assegnò facio IX elesse Luca che morì nel i44^>
una quota di terreno demaniale ed una cui successero: Francesco Oli veto già di
comoda capanna in ubertosa campagna. Val va; nel 1455 Pietro Minutolo nobilis-
A'7 giugno fece il re aprire in Melfi la simo napoletano, illustre anche per pru-
traccia della strada di Macera che dirà denza; nel i48r Colanlonio Lentulo di
sentire alle circostanti terre i vantaggi i- Sulmona; neli482Malizia Gesualdo no-
nestimabìli del commercio con le Puglie, bile napoletano, segretario d'Innocenzo
onde popolazione con gioia inesprimi-
la VIII, virtuoso e sapieute; nel i488Troi-
bile benedi 1' adorato monarca, che ha lo Caraffa, poi traslato a Gerace; nel 497 1
per guida la carità e la sapienza. Nuove Luigi; nel i5o6 da Lipari vi fu traslato
e più recenti scosse di terremoto non pro- Francesco, che nel 1 5 1 4 passò a Vesti, e
dussero danni. gli fusurrogato Giberto Senili di Monte
La sede vescovile di Rapolla non fu Falco ueirUmbria,che intervenne al con-
I
RAS RAS 171
cilio «li Lalerano V, dolio e di severi co- controversie insorte colla corte, e con sod-
stiitiii : nel i5io con legiesso si dimise disfazione delle parti. Per questi e altri
dal vescovato in favore del nipote Rai- meriti, Alessandro VII lo creò cardinale
mondo Senili, che morì neliSaS, 5 mesi prete nel 1664 5 febbraio
e pubblicò a' 1
dopo lo zio. Clemente VII conferì que- 1 666, Giovanni a Porta la-
col titolo di s.
sta chiesa in amministrazioneal cardinal tina gli conferì subito la legazione d'Ur-
:
[
polla.Per morte del vescovo Bovio, ilre- dizio sincero, di gran destrezza nel ma-
i
gnante Pio IX a'5 novembre 1849 '^''' neggio degli affari, regolando le sue opi-
chiaro vescovo di Melfie R.apolla l'odier- nioni colla ragione, e che Alessandro VII
I
uo mg.' Ignazio Sellitti di Lecce, già ca- pel buon concetto che ne avea divers.T
'
nonico teologo nella patria cattedrale. volte lo consultò in affari scabrosi. Ste-
RASPOiNI Cesare, Cardinale. Di di- fano Grandi fece l' Orazione funebre, Ro-
stintissima nobile famiglia di Ravenna, ma 1676. Lasciò in parte erede di sue
attinente per sangue alla Barberini, por- facoltà r Ospizio de' convertendi {f^-) e
tatosi in Roma ottenne un canonicato mille scudi alla basilica Lateranense, o-
<]i s, Lorenzo in Damaso, donde Urba- ve fu sepolto nella tomba della propria
no \III lo trasferì ad altro nella basili- madre, da lui stesso preparata, sulla qua-
ca Lateranense(della quale come del pa- le si legge magnifico elogio postovi dai
triarchio ne scrisse l'istoria, al «nodo det- deputali dell'ospizio, che per gratitudi-
to a Chiesa di s. Giovanni, nel voi. Lj ne gli eressero nobile ed elegante mau-
p. 22 3 ed altrove) nominandolo udito- soleo in ampia nave del
nicchia sotto la
re del nipote cardinal Francesco, abbre- destro lato, decorato da un gruppo di sta-
viatore di parco maggiore, lefeienda- tue, una delle quali esprimendola Fama
rio e ponente di consulta, di cui nel 1654. tiene nelle mani 1' efiigie in marmo del
Innocenzo X lo fece segretario e consul- cardinale. Nel n,°54 della Civiltà cattoli-
toredels. oflizio. Alessandro VII lo die in ca del 3." «abbaio di giugno 852 1 si leg-
uditore al nipote cardinal Chigi, e nella ge a p. 71 i. L'istituto di pubblica bene-
Pestilenza (^.)di Roma lo deputò segre- ficenza de' Convertendi, colla loro casa
tario della congregazione di sanità per (ampliata con quelle abitazioni ch'erano
,
cui sostenne gravi pericoli e immense fa- occupate dagl'inquilini) e rendite, dal re-
tiche. Due volle si recò in Fiancia inser- gnante Pio IX vengono applicate a'mi-
vigio di sua chiesa e della s. Sede. Lai.'^ nistri e prebendali che dallo scisma an-
come canonico lateranense con snpreaia glicano deli' Inghilterra (/^.) sono con-
autorità del capitolo per accomodare af- vertiti al callolicisino, con tanta edifican-
faririguardanti l'abbazia di Clairac di te frequenza e in gran numero (come ce-
ragione del medesimo; la 2.' qual pleni- lebrai eziandio a Pkotestaivti), i quali
[l'jtenziario pontifìcio per comporre le per elfetto della loro generosa abiura si
172 RAS RAT
trovano qualche strettezza. Così delle
in nasteri di religiose, ospedale, diverse con-
nominate classi, coloro che vorranno ar- fraternite, seminario, monte di pietà. Vi
ruolarsi al clero, saranno accolti in que- sono pure3 templi luterani, scuola di di-
sto istituto, e quivi troveranno direzio- segno, società di botanica, ragguardevole
ne, sussistenza e comodità di attendere biblioteca, altra essendovene in s. Em- j
alia scienza delle cose divine. Potranno merano, museo d'istrumenti di fisica e
ancora esservi ammesse persone di altre di matematica, galleria di quadri. Qui i
nazioni, che si trovassero nelle medesime benedettini scozzesi aveano un antico mo-
condizioni che gl'inglesi. nastero dedicato a s. Giacomo. Per ripa-
RASSEGNAZIONE DE' BENEFIZI. rare alle perdite fatte dalla religione nel?
V. RlNirNZIA. la Scozia, il p. Flaminio abbate del mo-
RATISBONA {Raiisboneu). Città con nastero nel 1711 volle erigervi un semi-
residenza vescovile del regno di Baviera, nario e chiamò io giovani dalla patria
nel Palatinato superiore, capoluogo del per istradarli al santuario e rimandarli
circolo di Regen, a28 leghe da Monaco, nella Scozia abiti operai evangelici. Il ve-
sulla destra sponda del Danubio che vi scovo d'Eichstadt promise pel loro man-
forma un'isola assai grande, rimpetto al- tenimento 1000 annui fiorini sua vita
la città di Stadtam-Hof, che viene con- naturale durante. L'elettore di Baviera
siderala come uno de'sobborghi,ed alla applicò a quest'opera uncapitaledi 16,000
(|uale comunica mediante un ponte di pie- fiorini prò venienti dall'eredità del duca
tra di considerabile lunghezza, e dove il Massimiliano lasciata ad pias causas. Il
fiume riceve la Regen, a cui Ralisbona suffraganeo di Ralisbona fabbricò il co-
deve il suo nome tedesco Regeiishurg. E' modo seminario a sue proprie spese nelle
sede del commissariato del circolo, della adiacenze del monastero, contribuendo
corte superioreedelleallre autorità. Cin- i suoi avanzi al mantenimento degli a-
ta da vecchi bastioni poco suscettibili di lunni,chesul principio furono 29, ridotti
difesa, trovasi divisa in 9 quartieri con a 12 nel 1787 per la morte del vescovo
parecchi sobborghi; le strade sono strette d'Eichstadt. Ad oggetto di conservare
e tortuose, e le case fabbricate in pietra questa profittevole fondazione, nel 1719
sul gusto antico: vi si notano nondime- cominciarono i monaci, non escluso l'ab-
no di belli edifìzi, come il palazzo della bate, nella sua elezione a prestar giura-
cillà, tetro e d'un'architettura mediocre, mento di conservare e mantenere i beni
ove un tempo teneasi la dieta; l'arsena- del seminario, anzi di accrescerli. Com-
le, l'antico collegio de'gesuiti, la chiesa pilarono le regole, la formola del giura-
dis. Emmerano adorna di molte pitture mento, aggiungendo il 4-° voto di ritor-
pregievoli, i grandi fabbricati dell'antica nare alle missioni della patria. Furono
abbazia di s. Emmerano; sopra tutti la approvale nel 1720 dalla congregazione
magnifica cattedrale di stile gotico, sagra di propaganda fide, e Clemente XII nel
ai ss. Pietro e Paolo, con battisterio e 1787 con apposito breve confermò l'e-
parrocchia, che si amministra dal cano- rezione del seminario, e lo sottopose ad
nico curato, non mollo distante sorgen- istanza de'monaci alla protezione della s.
do il bell'episcopio. Il capitolo si com- Sede e di detta congregazione. Però gli
pone delle dignità del preposto e del de- alunni scozzesi non emettevano il voto
cano, di 6 vicari, di 8 canonici compresi di missione, che nell'entrare nella con-
il teologo e il penitenziere, e di altri chie- gregazione de'benedetlini, senza di che
rici pel di vin servigio. Vi sono altre 4chie- non erano a veruna obbligazio-
astretti
se parrocchiali munite del s. fonte, due ne. Quando emesso il giuramento ri-
poi
collegiale,dueconveuli di religiosi, 3 mo- tornavano nella Scozia, entravano nella
RAT RAT 173
dipendenza de' vicari apostolìci.E'^isle tut- cardinale in Ratisbona convocò un par-
tora il monastero e collegio scozzese di lamento o dieta, cui intervennero Fer-
Ratisbona, e nel i838 a richiesta del re dinando I fratello di Carlo V, il cardinal
di Baviera vi furono spedili 8 alunni dal- arcivescovo di Salisburgo, ed alcuni altri
del concilio genei-ale,e di coireggere quel- le e poi vescovo di Liegi colla ritenzione
lecose della dieta di lìalisbona, non con- delle altre chiese. Le Notizie di Romavegi-
formi agli antichi canoni della Cliiesa. Ra- strano seguenti succQSSori.
i i 756 Antonio
lishona seguì destini della Germania^
i deFuggerd'Innspruck,cuinel i 770 Cle-
dellai5tì;t';er<7 e del Pa/^//»flto(/^'.), quin- mente XIV die in coadiutore Clemen-
di nel 1806 perdette il pregio di capi- te Wenceslao de' duchi di Sassonia, ar-
tale della Baviera. Quivi i francesi e gli civescovoe elettore di Treveri. 1788 Mas-
austrìaci si sono dati parecchi combatti- similiano de Toerring di Monaco e am-
menti, in imo de'quali a'2g aprile 1809 ministratore di Frisinga. 1790 Giusep-
\inlo da Napoleone, che vi restò ferito pe de Schrosenberg di Costanza vesco-
in un piede, sforzò gli avversari a ritirar- vo di Frisinga e amministratore di Ra-
si in Boemia. lisbona. Nella divisione che ne'primi del
La sede vescovile fu istituita terso il secolo corrente si fecero i principi seco-
54osun"niganea Salisburgo e ne fu ve-
di lari de' dominii temporali che in Ger-
scovo Paolino. Dipoi circa il ^38 fu ri- mania godevano i vescovi, solo vi restò
pristinata da s. Bonifacio legato aposto- Ralisbona, elevata da Pio VII nel iHoj
enei 7 39 confermala da Papa s. Gre-
lico, ad arcivescovato, con bolla che citai nel j
gorio III. Alcuni vogliono I. "vescovo do- voi, LUI, p. 125, che fu conferito a Carlo ;
verno venne commesso a s. Adelberto: morendo in Ralisbona nel 18 17, con lui
vea sostenuto che Gesù Cristo uomo non nome. L'imperatore Ottone nel IX se- I
era figlio di Dio che per adozione. Reg. colo fondòil vescovato d' Oldemburgo,
t.20 ; Labbé t. 7 Arduino t. 4- H 3." ; che nel 060 venendo smembrato, si for-
1
vette partirne e ramingo con gran slento que e per l'esteso orizzonte dalla parte del
e disagiopassarle Alpi. Altro concilioce- mare, si rende un luogo assai dilettevo-
lebrò in Sardegna cogli arcivescovi, ve- le ; la collina sulla quale si trova, ha alla
drale parte del sangue di s. Pantaleone, go detto Thorus edificò una chiesa, nella
e versatala in altra ampolla, questa donò quale Vittore III nel 1086 eresse la sede
al cardinal Cusanì seniore, che morendo vescovile, quando vi dimorò coi cardina-
nel r 598 la lasciò a Clemente VI II, il qua- li, nel cui tempo era cosi florida che di-
le la regalò al suo diletto confessore car- cesi contasse circa 36,ooo abitanti.
dinal Baronio filippino, che ne'suoi An- Il I ." vescovo di Ravello fu Orso Papi-
nali descrisse la celebre traslazione del ciò monaco benedettino di famiglia illu-
capo di s. Pantaleone, fatta in Lione nel- che lo stesso Vittore III nelio86con-
stre,
r8o2. II cardinal Baronio con istromen- sagrò in Capua, e con diploma abilitò lui
to che si conserva nell'archivio di detta ed i successori a fare acquisti ,
possedere
congregazione, con altre assai insigni re- ed esercitare la Urbano II
giurisdizione :
liquie lasciò l'ampolla col prodigioso san- nel 1090 in considerazione della dimora
gue, essendovi pure fede autentica di de fattavi da Vittore III, con diploma lo di-
Cin-tis, all' accennata chiesa di s. Maria chiarò immediatamente soggetto alla s.
cessore nella cappella del ss. Crocefisso Sede che l'arci vescovo d'Amalfi non po-
che avea ornalo, e fu pastore di somma teva farsi precedere dalla croce e bene-
estimazione. hslor^\oJgnensi{F.) vesco- dire nella diocesi di Bavello. Furono quin-
vo, nei 4 8 Martino V lo trasferì a Mel-
1 1 di vescovi, nel1667 Giuseppe Sagezi del-
fi, Giovanni nel 1429 ot-
poi cardinale. la diocesi di Salerno, nel
1694 Luigi di
tenne un privilegio dalla regina Giovan- Capua trasiato a Gravina nel 1705, indi
na II. Nicola Campanile nobile di liaveh Nicola Rocco napoletano trasferito a Ca-
lo e abbate di s. Trifone, fu vescovo nel riati nel 1707, onde Clemente XI elesse
1455. Paolo III nel i536 fece ammini- fr. Giusep[>e M.^ Perimezzi della diocesi
stratore il cardinal Quignonei (f'.)j poi di Cosenza, dottissimo minimo che lasciò
nel 1 549 dichiarò vescovo Lodovico Bec- opere pregiate , trasferito a Oppido nel
cadelli dottissimo bolognese, che servi la 1714- Con questi Ughelli e Lucenzi ter-
s. Sede in gravi affari e nel 1 555 fu tra- minano la serie de' vescovi di Ravello e
slatato all' arcivescovato di Bagusi , cui Scala, Italia sacra t. i, p. 1 181, ripor-
Paolo IV sostituì Ercole Tarabusi ferra- tandone lacontinuaziooeleiyo//z/e^//io-
rese, benedettino dotto nelle lingue greca ma. Essendo fino dali792 vescovo Sil-
e latina. Fu lodato vescovo Emilio Sca- vestro Micco napoletano minore osser-
taretico di Salerno. Gli successe il cele- vante, neli8o4fu traslato da Pio VII al-
bre Paolo de Curlis nobile napoletano tea- l'arci vescovato d' A malfi.Restarono le due
tino, profondo teologo, pei* nomina di diocesi di Ravello e Scala vacanti, finché
Gregorio XIV a'26 aprile 1 591, da Cle- detto Papa neli8i8 colla bolla De lUi-
mente Vili eletto vicegerente di Roma liori, ambedue le soppresse e riunì ad A-
e nel 1 600
trasferito ad Isernia, indi pre- malfi, al tempodel vescovo Silvestro, on-
side di Benevento e di Spoleto , vicario de tornò ad essere pastore delle due dio-
di s. Maria Maggiore, sepolto nel 1629 cesi, che governò lungamente, Gregorio
sotto Urbano VII I nella chiesa del Gesù XVI dandogli in successore nel 1 83 Ma- i
me vescovi di Ravello, e suffraganei del- laRomagna (/^.) antica; fu pure capo dei
l'arcivescovo di Amalfi come vescovi di Piceno (f^.) che anticamente principiava
Scala. Paolo V nel 1617 fece vescovo di da Raven{ia anche al dire di Compa-
,
the vi risiedeva , al presente lo è da un merci sino alle sue porte, dove talvolta
prelato delegato apostolico sedente in in tempi procellosi giunge la marea; l'aU
Ravenna , il quale corrisponde col car- tro staccasi dal Lamone due leghe sopra
dinal legato di Romagna dimorante in Faenza, passa per questa città avendo o-
Bologna, e presentemente in sua vece col rigine dalla sua porta Pia^ entra nel ca-
prelato prolegato commissario pontifìcio nale naviglio Zanelli , e sotto tal nome
straoidioario ; imperocché il regnante vaa scaricarsi nel Podi Primaro^alimen-
pio IX, al modo narrato in quell'arti- tando per via mulini, nlacine di vallonea,
colo , dispose, che la legazione di Ro- servendo all'irrigazione, non me-
filatoi,
sforzi della coltura va ogni giorno di più che ricavansi circa metà del secolo V
la
le vette sono quelle di Pietra Mora, Mon- ritirandosi abbandonava il torrente Re- :
te Rota, Ronlana , Montemaggiore, Ca- vano traversa una di queste Pinete, pres-
lamello e Fornazzano; quindi scendono so alcuna delle quali probabilmente sor-
, -
RA V RAV 179
geva un Faro. 11 suolo della provincia è Ravennae apud Imp, Cam. Bernar-
lui/i,
[
ed a vari signorotti sottomesse e da essi vi sono due Brevi ragionamenti su la Ra
t
dominate. Vedasi Fr. M.' Gaudio, /rtcer- ventiate Pigneta e su la repubblica delle
I
tezza e diftUi delle 4 linee ^ che si pro- Api. La provincia di Ravenna si compo-
pongono alla s. congregazione dell' ac- ne di 3 distretti, Ravenna, Imola e Faen
I
(fue, e danni che minacciano al Rave- za, con 2 governi distrettuali, 6 governi
gnano, Roma 1 7 65. Ragguaglio isiorico di 2.° ordine ed 8 comuni, che secondo
I
\
della diversione dei due fiumi il Ronco ed il Riparto territoriale deh 833 contene-
il Montone della città di Ravenna, Bo- vano 1 56,552 abitanti quali sono di
, i
sione de'due fiumi da Clemente XII, pro- venna e degli arcivescovi, premetterò le
seguilo dal cardinal Alberoni;della chiu- indicazioni dove parlai de'nominati 3 di-
sa, del meraviglioso ponte, del nuovo Por- stretti, con qualche altro cenno su di al-
to e Canale naviglio. Ambasciatore del- cuni luoghi, secondo 1' Epilogo di detto
le 4 città Comacchio, Ferrara, Bologna Riparlo.
e Ravenna al cardinal Conti visitatore Distretto di Ravenna.
per gli affari dell'acque contro quelli che Alfonsine e territorio Z^eo/j/Vio. Gover-
progettavano la perdita di Comacchio per no nella diocesi di Faenza. Questo ter-
liberar le medesime. Cenni sul porto di ritorio faceva parte della valle Padusa.
Ravenna, ivi i836 pel Roveri. Antonio Leone X avocò a se la controversia di
Donati, De aere Ravennati opusculum quei possidenti che aveano bonificato le
Mordano. Vedi il voi. XXXI V,p. 5Q. pubblicò la storia Della famiglia Sfor-
Casola Valsenio. Governo colle se- za tutta documentata. Caterina fece edi-
guenti 3 comuni. Vedi il voi. XXXIV , ficare la maestosa rocca , i baluardi e le
p. 45, e Protettore pel possesso che vi so 1579. i^^rla ancora di Monte Mag-
il
prese il cardinal Zacchia. Il eh. Gaetano giore o Mavore, uno degli elevati bracci
Giordani nel 838 pubblicò Cronichet'
1 : dell' Apennino, donde si gode romanti-
castello di Riolo, ove fu un Castel sagro in canone d' un cane bracco e di 5 falchi
cui gli auguri etruschi facenti partedel col- per la Caccia (/^.). Occupato pel Borgia
legio dei sacerdoti di Giano (della cui esi- suddetto con istento da'francesi, lo spia-
stenza si trovano memorie ov'è Castel Bo- narono quasi Venuto il castello
tutto.
lognese) venivano per farvi le loro predi- e la fortezza di Monte Maggiore in po-
zioni.Questo castello in progresso di tera- tere de' veneti, neli5o6 lo venderono al-
podivenne nido d'armati, temuto e ben l'incanto aMariotto di Quattrino Vespi-
munito baluardo, onde nel 1212 ebbero gnani, i cui discendenti ne conservarono
non poco a travagliarsi le truppe imperiali la proprietà con titolo di contea. A poche
per espugnarlo, indi spietatamente lo sac- miglia da Riolo è la strana Grotta o Ta-
cheggiarooo.EsseudonedomiuatoreTad- na di re Tiberio^ di prodigiosa altezza ,
RAV RAV 181
nome derivato dalla dominazione o pro- usala con successo in molte malattie del-
tezione che esercitò sulla vallata del Se- la cute; delle benemerenze del legato car-
nio la famiglia Tiberia Claudia faentina, dinal Massimo, per rendere più salubri
le viscere delmonte, ed ebbe sfogo nelle terminando col descrivere pregi delle i
nesiil monte stesso, e che conservate in Roma o poste 43 circa, 1 5 leghe da Bo-
profondissimebuchea poco a poco facen- logna e 26 da Venezia, a circa due leghe
dosi strada per sotterranei condotti, van- dall'Adriatico, sul quale ha due pìccoli
no ad alimentar le fonti della sottoposta porli pei battelli pescherecci, ed al tri, uno
vallata, contribuetidoalla formazione del- all'est il Vecchio, e l'allro al nord il Nuo-
l'idrogene solforato che trovasi in alcune vo, al quale ultimo conduce il canale.
acque delle medesime. Descrive poi la vil- Trovasi sopra terreno un tempo paludo-
la de'marchesi Zacchia detta della Tor- si stagni, che perciò si reputava congiun-
re, ameno soggiorno con chiesetta io cui ta al mare: un tratto di teri-eno d'allu-
si venerano le reliquie di s. Venusta mar- vione incominciò ad unirla dipoi alla ter-
tire; Cascia Valsenio; Serra e la villa ma- raferma, ed i fiumi Ronco e Montone l'ac-
gnifica del conte Zauli-Naldi, ove giàsur- cerchiarono lungamente , cagionandovi
se antico e forte castello; Serra-Valle dei perniciose inondazioni, finché fu libera-
Liverani, già villeggiatura de' Manfredi ta da tal pericolo nel 1737 dal memo-
signori di Faenza; Gallisterna, luogo fa- ralo Clemente XII, onde il terreno pa-
moso per lagrande sconfitta ivi sofferta ludoso divenne coltivato e fertile di vino
dai galli , ed ove Narsete si condusse in e frutti.Per sì grandiosa operazione per-
armi a fronte di Telila , alle falde del- dette l'antico suo porto Candiano già fa-
l'Apenniiio nel sito chiamalo Sepoltura moso,nel quale e nell'altro di Classel'im-
(le Galli, al dire di Procopio, De bello pero romano vi teneva stazionata una
Golhico lib. 4j cap. 20. Finalmente del- flotta equipaggiata. Ma la magnanimi-
leaajue medicate di Rido la cui anti- , tà di Clemente XII e l'energiche cure del
chissima sede è al Rio de'Ragni, ove in re- cardinal Alberoui, compensarono Raven-
moli tempi furono bagni saluberrimi, co- na con donarle un altro porlo. E perchè
me della fonte solforosa detta del Coppo, questo nuovo benefizio riuscisse di tutta
ìB2 RAV RAV
the poteva desiderarsi, fu-
quelli! utilità città popolosa, piena di caserme, di ma-
rono chiamali 3 de'più celebri idraulici gazzini, di operai, di marinai, di mercan-
italiani,15ernardino Zendrini, Eustachio ti e soldati. A questi Augusto accordò pel
Manfredi e (Giuseppe Guisconti. La fo- loro gran numero l'alloggiamento pres-
ce della Baiona divenne il nuovo porto so Roma sotto il Monte. Gianicolo [f^.) nel
di Ravenna e dal casato del l'apa prese Rione di Trastevere {V.), che perciò fu
il nome che tuttora conserva di Porto chiamato Cillà di Bavenna, Lfrbs Ha-
Corsini. Ivi e sopra il ponte sovrapposto vennanliuni, mentre i soldati della flotta
alla linea sinoall'Adriatico de' riuniti due di Miseno ebbero i quartieri sul Monte
lilialifurono poste analoghe iscrizioni
, Celio (/^.), prestandosi tutti a vicenda al-
per eternare la memoria di lutto, oltre le laguardia di Roma, cioè quando non do-
medaglie monumentali che si coniarono. veano navigare. Queste truppe maritti-
La bocca del porto è munita a destra e me si formavano non solo della provin-
a sinistra di palificate tra loro paralelle, cia dell'Emilia o sia di Ravenna, ma di
che a guisa di moli la guarentiscono: ed etruschi , umbri, veneti, liguri, insubri,
i bastimenti entrati nella medesima, esod- lombardi , ec. Essendo Ravenna metro-
disfatlaogni prescrizione delle leggi di sa- poli delle città Cispadane d' Italia (/^.),
nità e di finanza, proseguono il loro viag- comechè assai popolate, somministrava-
gio sino a Ravenna per l'ampio Canale na- no gran quantità di militi e di cavalli ,
to, che termina in uno spazioso bacino o paesi situati di là del Po. Queste trup-
darsena, situata alle porte della città, con pe e legioni si alloggiavano pure in Tras-
rive murate, lungo le quali vi sono due tevere ne* quartieri ravennati, laonde a
comodestrade selciate pel carico e scarico poco a poco molte famiglie de' militari
«Ielle merci, e grandi fabbricati ad uso di sistabilirono nella regione Transtiberi-
niagazzini. Questo canale che in origine na. Questi quartieri ed accampamenti
non era senza difetti e presentava alla si anche Castra Ravennanliuni :
dissero
navigjizione non poche difficoltà sotto , ivi furono eretti due stabilimenti, cioè il
po Gregorio Vecchi, e riuscirono di mira- famiglie de'militari ivi stazionati, per cui
bile utilità. Dopo la battaglia d'Azio, da quando nel luogo fu edificata l' insigne
Cesare Augusto cangiato in monarchico Chiesa di s. Maria in Trastevere (^•),
il reggimento repubblicano di Roma, per questa si chiamò ancora Templunt Ra-
sicurezza e difesa dell'impero, fece esegui- vennatuni, quando già quartieri raven- i
re pressoRavenna, nel luogo detto Can- nati erano stati sciolti, ed i soldati ma-
diano, una sontuosa opera marittima o rittimi riuniti ai legionari versoli tempo
Porto militaredell'irapero capace di con- di Macrino e Eliogabalo circa il 220. Ma
tenere 25o navi, l'altro essendo i^Ìwe«o essendo la denominazione restata alla re-
(A'^.), ed a Marina parlai dello scopo di gione, anche per le famiglie che vi si erano
ambedue: qualche scrittore chiamòilRa- stabilite, quando nel secolo seguente Co-
vennate , Ariinlnuni. L'armata e flotta stantino fabbricò la basilica Vaticana, una
navale che vi stanziava diede il nome al delle 5 sue porle ossia quella corrispon-
luogo, ohe Classe si chiamò dal nome la- dente al Gianicoloe al Trastevere-fu del-
tipo di flotta, Classis, divenuto in breve ta Porta Ravennana o Ravenniana, per
RA V RAV i83
j
quanto dissi nel voi. XII, p. 257. Da Ce- dolese, poi arcivescovo di Nicosia, che di
sare Augusto parimenti ebbe origine il cuore celebrai aFoRLiMPOPOLi,colla Dis-
magnifico quartiere che da Ravenna a sertazione sul pregio della basilica Clas-
Classe si congiungeva, consideratoda ta- sense e del suo monastero annesso iti Ra-
luno quale altra città e tutta formata di venna^ Roma 1 827. La basilica Classense
palazzi, che dal nome del suo fondatore fu fatta erigere in Classe circa 3 miglia
ricevè quello di Cesarea. Per questo rea- da Ravenna, dall'arcivescovo s. Ecclesio,
le sobborgo, al cui confronto, nella esten- che occupò lacattedraraveunatedal52 t
sione e magnificenra non potrebbero reg- al 534, e di nuovo riedificata dal succes-
gere i più rinomatisobborgbi dellegran- sore s. Orsicino per opera di Giuliano
di capitali de'nostri .giorni, e pel milita- Argentario tesoriere aicivescovile (altri
re porto dell'impero romano , degne o- pressoZaccaria,iS/or.7eW., locredonouna
pere della celebre epoca di Augusto , si speciedibanchiere,altri questore degl'im-
può agevolmente concepire a quale alto peratori d'Oriente detti Argentarii), ed
grade d'importanza e di splendore fosse in più magnifica forma ridotta, indi nel
già pervenuta Ravenna che più tardi , 549 da s.Massimiano consagrata. Giusta
dovea farsi emulatrice di Roma, onde fu l'antico costume fu situala all'est, ripar-
chiamata la Roma del Basso-Impero. tila in 3 navate, sostenirte da 24 colon-
La basilica di s. Apollinare è uno de'più ne di finissimo marmo greco graziosa-
ragguardevoli templi del cristianesimo, mente venato. Le basi ed i capitelli so-
alle fondamenta del quale-mareggiarono nod'ordine corintioedi squisitissimo la-
due parti trovansi collocate all'estremità tri sovrani e principi, ed al cui ornamen-
de' sedili del coro, le cui muraglie sono to e splendore, con ricchi doni e amplis-
coperte da iscrizioni esprimenti la vita e simi privilegi concorsero Papi, imperato-
il martirio di s. Apollinare, e le trasla- ri,ed ravennati arcivescovi. A maggior
i
zioni del suo corpo. Sotto il coro coiri- decoro della tanto decantata basilica , e
sponde un sotterraneo ove è 1' urna di ,
affinchè in essa perenni fossero le divine
nìarmo greco in cui un tempo stettero le lodi, quasicontemporaneamente alla co-
«.reliquie del santo, ed ai fianchi sono in- struzione della medesima si eresse un
castrate nel muro due grandi tavole di nobile monastero nel 575 dall'arcivesco-
africano d'Egitto. La principal tribuna vo Giovanni 4-°j il quale o il successore
è adorna d'un antichissimo e ben conser- Mariniano lo consegnò a' canonici seco-
vato musaico, descritto da Ciampini, Vet. lari pel culto della basilica , indi l' arci-
monum. par. 2,cap. Questo mu-
i i e seg. vescovo Sergio del 748 probabilmente vi
saico è a 5 ordini; rappresenta il Reden- sostituì i monaci, certamente il successo-
tore in mezzo agli Evangelisti simboleg- re Giovanni 8.° del 769 lo donò ai mona-
giati dagli animali; r pecorelle che esco-
1 ci. Decaduto dalla regolare osservanza
no da Gerusalemme e Betlemme; la ma- verso il secoloX,s. Maioloabbale di Clu-
no di Dio padre con epigrafi greche, Mo- uy lo riformò e vi ordinò un abbate, se-
sè ed Elia; s. Apollinare, coi ss. Michele e condo alcuni; peiò è indubitato che l'im-
Gabriele arcangeli; ed ss. Ecclesio, Se- i peratore Ottone III nelr)C)5lo consegnò
veroj Orso e Orsicino arcivescovi, con s. a S.Romualdo fondatore de'camaldolesi,
Matteo e altre figure. Si attribuisce que- scelto dai monaci in loro abbate, il qua-
sto tanto celebre musaico a s. Agnello ar- le solo accettò per la minaccia di scomu-
civescovo. Fuori della tribuna e per la nica da lanciarsi da uu concilio. Anche il
RAV RAV i85
monastero fu arricchito di privilegi, pos- scrizione de musaici antichi che trovanti
sessioni, giurisdizioni ed esenzioni da mol- Ravenna. Inoltre negli
nelle basiliche di
vennati, rifece quasi tutto ilsoflilfo e re- fu pure un Linificio o gran fabbrica in
.slitul alla basilica quell'elegante splendo- cui lavoravasi il lino, per fare vesti e al-
re con cui conservata l'aveano i suoi an- tro per servigio dell'impero. A Druso Ne-
tichi custodi e benemeriti monaci camal- rone padre di Claudio imperatore, vi fu
dolesi. Si possono leggere su Classe e su eretto un Cenotafio. Altra opera quanto
questa basilica : T etera monumenta ad grande altrettanto utile venne costruita
Classem Ravennaleni nuper ernia in fi' d'ordine di Traiano e fu 1' Acquedotto ,
ne, Faventiae irSG. Gabriele M.^ Gua- che dai lontani colli conduceva un'acqua
f,\uzz\, Storia della basìlica di Classe ^ con purissima; avendo molto sofferto, Teo-
."
la vita e traslazione di s. /Apollinare i dorico lo fece compiutamente restaurare.
vescovo di Ravenna, ivi 1775 pel Rove- A questo re si attribuisce la fondazione
ri. Notizie i storielle della vita e martirio della basilica detta d'Ercole, edifizio de-
di s. /Apollinare i." vescovo e principal stinato a profano uso. Decorarono Ra-
protettore di Ravenna, dell'invenzione e venna antica imperiali palazzi e principe-
traslazione del di lui sagro corpo, e del- sche fabbriche, ma solo del Teodoricia-
l' antichissima basilica di Classe , Forlì no ne restano vestigia. Ad onta dell' in-
ilranieri di recarsi acontemplarne le bel* Rotonda. Dei musaici con cui ornò lai.*
lezze, ed a considerarne l'istorica impor- feci parola a Musaico, citando l'opera di
tanza. Primo fra essisi presenta il mauso* Spreti nella quale descrisse i musaici an-
leodi Galla Placidia figlia delgranTeo- tichiche trovansi nelle basiliche di Ra-
dosio I, e madre di Valentiniano III che venna. Quanto a s. Maria della Rotonda,
partorì in Ravenna. Fra le molte chiese che ha il pavimento di marmi colorati,
che nella sua pietà fece innalzare dentro e siccome alcuni ritengono il monumen-
e Cuori della città, come le ricchissimede- to sepolcrale edifìzio romano , e non se-
dicate alla ss. Croce, a s. Giovanni Evan- polcro di Teodorico, vi fu gara fra gli e-
pure quella dedicata ai ss. Nazario e Cel- come ne trattarono seguenti. D. Vandel-
i
so in forma di croce, che destinò per de- li, Descriz. della /?o/OAifl^rt, Bologna 754. i
posito delle sue mortali spoglie ede'suoi Paolo Gamba Ghiselli, Lettera sopra la
discendenti, che vi riposano già da i4 Rotonda, Roma 765. Pietro Paolo Gin-
1
secoli. Oltre la sua grande urna dietro nanni, Disserl. sopra il mausoleo di Teo -
l'altare, a mano destra vi è quella del dorico, ora s. Maria della Rotonda, Ce-
fratello Onorio I, ed a sinistra quella del sena 1 765. Rinaldo Rasponi, Ravenna li-
marito Costanzo console e patrizio, asso- herata da' goti, ossia sulla Rotonda diRa-
cialo dali.° all'impero: nella porta d'in- i'enna provato edificio romano , ne mai
gresso sono i piccoli monumenti de'mae- sepolcro di Teodorico re de'goti, Ravenna
stri de'suoi figli Valentiniano III e Ono- 1766 pel Landi. Ippolito Gamba Ghi-
ria: tutte queste urne sepolcrali sono di selli , Confutazione della Ravenna libe-
marmo bianco , tranne quella di Galla rala da'goti memoria sulV antica
sia
Placidia cli'è di alabastro. Sui personag- Rotonda ravennate provataopera e mau-
gi sepolti nellealfreurne non vanno d'ac- soleo di Teodorico re de' goti , Faenza
cordo alcuni scrittori, poiché in vece di 1767. Gio. Bianchì, Lettera al conte Ri-
Costanzo vi pongono Valentiniano III. naldo Rasponi che potrà servire di ri-'
,
che sembrano Profeti: in mezzo a questi raccolta degli Opuscoli scientifici, Ippo-
sta un vaso con acqua e alcune colom- lito (jaoìha(j\\\%v\\'\, Diatriba su vari pun-
be. Nella mezzaluna sopra la porta è Ge- ti di storia Ravennate, posti in dubbio da
ampliata da s. Orso arcivescovo nel 384 ne nel 1745. In questa occasione andò
circa nella regione Ercolana, così detta disperso il musaico della tribuna, tranne
da un tempio d'Ercole e in quella parte qualche parte trasportala nella cappella
che da Vincilio nobile si chiamava Po- dell'arciepiscopiodel ravennate s. Pietro
stenda Fìncilionis, e da lui consagrata Grìsologo (^.), cioè l'immagine della B.
a'i3 aprile di detto anno in cui cadeva Vergine che si pose per tavola all'altare,
la festa della domenica di Pasqua, per cui e le altre leste furono incastrate nei muri
la dedicò alla Domenica di Risurrezionej del museo arcivescovile. I disegni de'mu-
(inde in concorrenza di Gerusalemme, e saici della tribuna, come dell'antica chie-
Eoma o basilica Lateranense, le derivò sa furono incisi inramee inseriti nell'y^r-
il famoso \\\o\oAgios Anastasios in gre- chileltura della metropolitana di Raven-
co,che in latino suona Sanala Resurre' na,deì cav. Gio. Francesco Bonamici ri-
dio, col quale si denominarono tali sole minese, che fu l'architetto dell'attuale
3 chiese; si disse pure Orsiana dall'ar- metropolitana. In seguito vi si operaro-
civescovo consagratore. Era di 5 navate no notabili miglioramenti, e vi s'innaizò
con 4 ordini di colonne di marmo greco la maestosa cupola per cura dell'arcive-
ili numero di 56, con nobili capitelli va- scovo Antonio Cantoni. Si divide in 3 na-
riauienteintagliati, in alcuni de'quali ve- vate mediante pilastri e marmoree colon-
ileasi bene scolpili l'aquila e il capo d'a- ne,duedelle quali di granito rosso orien-
riete, congetturandosi avanzi del Campi- tale sostengono l'esterno portico. Di mar-
doglio o tempio di Giove Capitolino in mi vagamente disposti è pur fjrmato il
Ravenna. Vi si ammirava maestosa tri- pavimento; pietre preziose e bronzi do-
buna, il cui arco posava sopra due grosse rati abbelliscono l'altare principale, ove
colonne greche , eretta dall' arcivescovo in leggiadra urna riposano le sagre ossa dei
Geremia nel i i i 2, che la nobilitò ancora primitivi ss. arcivescovi ravennati. L'arci-
di musaico rappresentante la Resurrezio- vescovo Codronchi aggiimse al coro l'or-
ne del Signore, colle figure de'ss. Pietro namentodi 4quadri storici dipinti daSe-
e Giovanni che si recavano al sepolcro. rangeli,CoIignon, Ben venuti eCamuccini.
In mezzo alla tribuna vi fu effigiato il mar- Le pitturediGuidoedel Barbiani sonoin^
tirio di s. Apollinare, colle immagini del- teramente conservate nelle sontuose cap-
la B. Vergine, e dè'ss. Gio. Battista, Bar- Sagramento, e della prodigiosa!
pelle del
baziano e Ursicino, e nell'ultima parte i immagine della B. Vergine del Sudore, di
ritratti di 8 arci vescovi di Piavenna, cioè
."*
1 cui sono divotissimi i ravennati: nella i
pei primi s. Apollinare, e gli undici suoi sono di Guido il quadro principale, e gli
successori eletti dallo Spirito santo in for- Evangelisti; nella 2.^ Barbiani colorì a fre-
ma visibile di colomba, colla quale erano sco la cupola. La cappella del ss. Sagra-
dipinti ; in ultimo eravi s. Vitale martire mento è munificenza del cardinal Aldo-
protettore della città. In fine poi del fron- brandini; quella incontro della B. Vergi-
tespizio e pure in musaico, era l'Ascen- ne del Sudore l'eresse la città per voto
sione del Signore. Riferiscono Fabri e Pa- fatto nella trenjenda pestilenza del 63o, 1
solini, ch'è fama comune, che antica men- la cui traslazione eseguì l'arci vescovoTor-
te lutte le mura fossero gioiellate. Ridot- rigiani. Si chiama del Sudore, perchè nel
to l'edifìzio in cattivo stato, nel 1^34 l'ar- 1 3 12 prima del memorabile sacchegi^io
civescovo Maffeo Nicolò Farsetti dai fon- de'francesi, sudò miracolosamente stille
damenti ne incominciò la riedificazione, di sangue. E' dipinta su tela e mostra tut-
che morto nel i 74 proseguì e compì la ' tora i segni dell'avvenuto prodigio, co-
grande impresa il laveunale Ferduiandu mechè tinta di sangue in diversi luoghi.
.88 RAV RAV
Inoltre nel coro si vedono fissi al muro L'arciprete ha la cura d'ani me e dal i8o5
j pes'.zi convessi e decorali di bei rilievi in poi assume il titolo di parroco cardi-
dell'antico Ambone, opera del VI secolo nale in duomo. Alle dignità e canonici s.
e del tempo dell'arcivescovo s. Agnello, Pio V concesse l'uso del rocchetto e della
di cui è pure la pregievole croce stazio- cappa paonazza, ai mansionari quellodel-
nale d'argento.In altre cappelle fannoslu- l'alinuzia. Pio VII col breve In summo
penda mostra colonne di rosso e di nero Aposlolatus j de' 1 7 marzo 1 8 1 5, Bull,
finlico, tratte da varie chiese soppresse coni. t. i3, p. 357, concesse alle dignità
ne'primordi di questo secolo. In questa del capitolo l'uso della manlelletta e sot-
catledrale,oltre altre insigni reliquie, vi tana concoda paonazza, da potersi usare
sqno in venerazione i corpi de' ss. Esu- anche fuori della metropolitana nelle fun»
peranzio,Massimiano,Rinaldo .Concoreg- zioni e atti pubblici: ai canonici la sot-
gi, e Barbaziano confessore di Galla Pia- tana e fascia con fiocchi di detto colore,
cidia, i quali due ultimi riposano nella da usarsi nella metropolitana; e tanto
cappella della B. Vergine. Sono appesi ad alle dignità quanto ai canonici accordò
una parete i singolari avanzi dell'antica pure r uso, nelle sagre e capitolari fun-
porta, formata con legno di vite di sor- zioni, della croce d'oro nella forma dif-
prendente grandezza. Presso al coro era ferente dalla vescovile, etsi absque sa-
l'antico Cartilogio, ossia le camere desti- crarura reliquiarum custodia vulgo se-
nate alla conservazione de'codici e mss. pulchrino nuncupata a recta ejus parte
Nella sagrestia è la cattedra di s. Massi- imaginem s.Apollinaris archiepiscopi Ra-
miano in avorio con bassi rilievi, opera vennatensis in numismatae orbiculatae
del VI secolo, ed un antico Ciclo Pasqua- fìgurae ipsi cruci inhaerentecum epigra-
le. L'altissimo e vetusto campanile di for- phe circumposita Ecce vivll ecce bo- : ,
ma rotonda s'innalzava ancor più, ma il nus Paslor suo medius assìslU in grege
terremoto lo danneggiò sul finire del se- s. Apollinaris marlyr Aeniilìae aposto-
colo XVI. A lato della metropolitana s. lus j a parte vero inversa praedicti nu-
Pier Grisologo vi eresse la grandiosa ca- mismalis alicujus romani Pontificis re-
nonica, e vicino sta il palazzo arcivesco- speclive imaginem praeseferentem, de
vile, ottimo edifizio, ov'è la celebre me- collo ante pectus pendentem cum cor-
morata cappella edificata dadettos. ar- dula nigri coloris tam intra, quam extra
ci vescovo. La volta è tutta fregiata di an- ecclesiam, et supra vestes chorales, non
tico musaico ben conservato, nel cui mez- tamen supra paramenta sacra deferre,ec.
zo sono effigiati i simboli degli Evange- Col breve poi Exponi nobis, de' 1 4 mag -
listi, e sotto gli ardii in im- 28 circoli le gio 1816, Bull. coni. t. 14, p. 26, Pio
magini del Salvatore, degli Apostoli e di VII ampliò le concessioni fatte alle digni -
contiene 2 {,000 importantissime perga- cordone paonazzo in vece del nero, alla
mene, ed un antico papiro di Papa Pa- croceaccorduta. Lo stesso Papa col breve
squale 1 1. Il capitolo si compone delle di- Romanorum ìndulgentia Pontificuni, dei
gnità dell' arcidiacono e del preposto, di 1 3 aprile 182 i Bull. coni. t. 1 5, p. 378,
,
2 canonici comprese
1 prebende del teo- le ampliò gliornamenti già concessi ai par-
logo e del penitenziere, di 18 mansiona- roclii di Ravenna, della cotta e mozzetla
ri, di 4 soprannumeri, e di altri preti e rubri.<!globulisdecoralur,i/iCfx(aoique au-
cbierici addetti al'a divina uHìziatura. ro slolani habet inipositam, accordando
RAV RAV 189
loro l'uso eziandio del rocchello nelle sa- dinali di s. chiesa, possono i canonici ra-
gre funzioni,anche fuori delle pioprie par- vennati nelle messe, vesperi. uflìziature,
rocchie. Gregorio XVI con lettera apo- processioni, benedizioni, funzioni usare
stolica de'i6 marzo 1842 stabilì, che co- mitra di damasco bianco e bugia, come
me prima del 1806, lai/ dignità del ca- possono mettere la mitra anche sopra gli
pitolo avesse il titolo à' Arcidiacono a non slemmi; usare la dalmatica, tonicella, pia-
. d'arciprete, e la 2/ dignità quello di Pre- neta, croce, sandali, guanti, anello gem-
; posto e non d'arcidiacono. Lo stesso Pa- malo, faldistorio con suppedaneo opre-
!
pa accordò ai canonici l'uso delle calze delia, ministro con bugia, prete assisten-
paonazze e il fiocco simile al cappello , te, oltre il diacono e suddiacono, con nu-
ai mansionari l'uso della cappa. La me- mero competente di chierici e ministri,
' tropolitana di Ravenna ebbe suoi Car- i e ciò n tutte
i Cantando poi mes-
le feste.
dinali (/'.). Leggo in Muratori, Dissert. &a,o vesperi o altra funzione, semplice-
(>i, che dopo il 1000 nelle più cospicue mente,cioè non pontificalmente,usar pos-
città d'Italia i canonici delle cattedrali e* sono sempre la bugia eia mitra, non solo
'
rano insigniti col titolo onorifico di car- nella metropolitana, ma eziandio in qua-
come r avea la metropolitana di
dinali, lunque altra chiesa entro Ravenna o fuo-
Ravenna, e come si conosce per vari ri ; per cui canonici di Ravenna mai in-
i
vescovo Gualtieri del i4'> sono sotto- 1 ziaadopra la mitra e bugia, che tutti u-
scritti oltre a 4 vescovi Fanlolinus pre-
, sano anche nelle messe basse insieme col
sbjler Cardinalis s. Ravennalis Eccle- canone. Portano la croce d'oro pettorale
siaej tBiinioUis siihdiaconus Cardinalis. non solo sopra gli abiti corali che sono
Per testimonianza del Rossi, solamente cotta e rocchetto in estate,rocchetto e cap-
nel i568 canonici di Ravenna deposero
i pa con seta a mezza stagione, e rocchetto
il titolo di cardinali. Nardi, De^ pa/ rechi e cappa con pelli d'armellino in inverno;
t. 2, p. 378641 ijdice che i canonici del- ma portano detta croce anche fuori di
la tanto illustre chiesa di Ravenna avea- chiesa, in qualunque parte del mondo e-
no delle distinzioni assai grandi fuori dì ziandio sugli abiti usuali, come pure il col-
chiesaprima de' tempi di s. Gregorio I; lare paonazzo e il fiocco paonazzo prela-
che ne'monumenli del 1000 circa si par- tizio al cappello. Le dignità hanno anche
la de'canonici ravennati cardinali, ed a- abitoe calze paonazze. Nel pontificale ar-
vevano le mitre. Questo uso loro confer- civescovile i canonici tutti, oltre le sagre
mò nel 1064 con diploma Alessandro li, vesti, hanno la mitra, che nella proces-
come fece nel 1 84 Lucio HI. Nel
1 209 i sione del Co/y)«5 Z)o/yj/megualmente por-
si trova come uso immemorabile de'ca- tano in capo. Ma il più bello de' privile-
nonici di Ravenna, chiamati cardinali, la gi è la tiina benedizionech'essi danno col
dalmatica, tonicella, sandali, pianeta, mi- ss.Sagramenlo, anche presente l'arcive-
tra, anello, uso di benedire, predicare, ec: scovo o qualche cardinale, e la trina be-
di questi pontificali ne ri|)orta testimo- nedizione quando cantano messa ponti-
nianze di detta epoca e del i4oq, con- ficalmente purché non vi sia presente
,
fermati poi da Benedetto XIII, Pio VII l'arcivescovo o qualche cardinale. quali I
eLeoneX II. Dagli atti capitolari del 1666 privilegi oltre l'essere in uso, sono fon-
si rileva che ab itìimemorabill usavano dati sopra documenti autentici, esistenti
la palmarola o bugia, tanto nelle messe nel loro piezioso archivio capitolare. Ag-
basse, che nelle altre funzioni. Assenti o giunge Nardi, che anticamente fu tenuto
presenti i loro arcivescovi, o anche de'car- tanto importante l'essere canonico di Ra-
igo RAV RA V
venna, che tale onore
concedeva a' ve- si cano; 6 erano i diaconi, ed ili." l'arci-
sce vi. Abbiamo di Dodone vescovo di Mo- diacono; più eranvi 7 suddiaconi e 4 ac-
dena e sulfraganeo dilla vei)na,cli'era con- coliti. Nell'anno i 128 canonici di Ra- i
dosi loro la chiesa e titolo di s. Agnese chiara pure Nardi che la chiesa di E.a-
coi suoi beni, per concessione di Guallie- venna fu sempre distinta in modo singo-
10 arcivescovo del i i 22 che s'intitola Sor- iare dalla chiesa romana, e che a' tempi
vus scn'oruin Dei (/^.) divina gratin ar- di s. Gregorio I un diacono di Ravenna
chiepiscopus: concessione che fu fatta, ex nelle finizioni papali avea uno de'primi
constnsu cardi naliuni di Ravenna, nella posti: egli lo crede un apocrisarioo spe-
quale sono sottoscritti l'arciprete s, Ra- cie di nunzio, che stasse sovente in Roma
vennatis ecclesiae, el cardinnlis s. Pelri presso il Papa per gli artari. Certo è che
cogli altri vescovi sulFraganei,come delle rocchia li, ma senza il battisterio, il quale u-
chiese e abitazioni de'ss. Gio. e Paolo e di nicamenteesiste vicino al la metropolitana
s. Cipriano concesse ai vescovi di Faenza e nella chiesa di s. Giovanni in fonte. E que-
Comacchio, acciò recandosi in Ravenna sto uno de'più vecchi edifizi di Ravenna,
ai concilii provinciali o per assistere alle rimasto intero, conservandola sua primi-
processioni solenni di S.Apollinare e di s. tiva bellezza e magnificenza. Si attribui-
Vitale, potessero dimorarvi. Per (juella sce probabilmente a s. Orso, che dopo a-
di s. Vitale, Lamberto vescovo di Faen- vere ridotto a perfezione la metropolita-
za nel concedere ai camaldolesi il mo- na vi aggiungesse in vicinanza il batti-
nasterode^ss.Ippolito eLorenzo neli 14^^, sterio, come un'attinenza della medesi-
obbligò l'abbate a somministrargli an- ma. L'arcivescovo Neonedel 4^1 l'ador-
nualmente un cavallo bianco per andare a nò di marmi e di musaico. Gotica n'è l'ar-
Ravenna indetta solennità. Osserva Nar- chitettura di forma ottangolare. L'ador-
di, che questa di R.avenna pei Titoli car- nano 82 colonnette di paonazzetto e di
dinalizi{^P\)è un' anomalia, che non tro- bigio antico, e parte di greco e vario al-
vasi in altre chiese, e che anzi era con- tro marmo. I muri al basso erano anti-
traria agli usi universali: tutti gli oratori! camente marmi, ma
incrostali di preziosi
e chiese di città erano soggette al capi- ora non vedono che alcune tavole di
si
chè queste cappelle, oralorii, ec. urbani e eleva in mezzo al pavimento, col suo am-
suburbani erano soggetti ai canonici chia- bone o pulpito parimenti dimarmogreco,
mati cardinali, furono chiamati essi pure il quale servì anticamente per l'ammini-
oralorii, cappelle, titoli cardinali. Antica- strazione del battesimo uerù/ir/ieri/'oMf///.
mente i canonici erano 24, de'cjuali y n- La cupola poi o catino è tulio ricoperto di
veunoil nome d'arcipreti compreso il de- musaico, nel cui mezzo si vede Gesù Cristo
R A V RAV 191
sul Hume Giordano battezzalo per infu- della narata dì mezzo, sono decorate di
sione da s. Gio. Battista : airiiilorno sono musaici, quali dalla parte destra rappre-
i
leggili con 4 libri aperti de'ss. evangeli, Vitale, il sontuoso palazzo di Teodorico
conallrettaiile sedie vescovili o sagri tro- e de'regoli che qui vicino fece fabbricare,
ni, sopra ognuno de'quali è una croce: il cui accuralo disegno pubblicò Zirardi-
vi sono pure gigli e palme, simboli della ni. Seguono 24 figure di ss. Martiri con
•
purità e di martirio per la fede La chie- corone in mano, fra alberi di palmeedi
sa di s. Martino in coelo aureo oad Sa- fioi i, che in atto di accoglierli si vede il
lare sua bellezza. Sotto i goti servì di cat- loro doni al di vin Bambino che èin giem-
tt ti rale ai vescovi di loro nazione e di set- bo alla B. Vergine sedente in trono Ira
ta ariani, i quali risiedendo anche in al- due angeli. 11 resto de'muri sino al sof-
tre citlà e comechè soliti di dimorare io fitto resta coperto da musaici esprimenti
Ravenna, s'intitolavano vescovi di Ra- alcuni Padri del vecchio e del nuovo
ss.
' venua, lo che praticò Giornando vescovo Testamento, e nella parte più superiore
goto nella sua Storia Gotica. Dopo la lo- vari miracoli operali da Gesù Cristo. Del
! ro espulsione da Italia, l'arcivescovo s. A- musaico sopra la porla interiore non vi
gnello consagrò questa chiesa al rito cat- è rimasta che l'effigie dell'i mperatoreGiu-
tolico, e vuoisi cheadornasje le mura del- stiniano, che resta coperta dall'organo.
la navata di mezzo con musaici. 1 bene- Questi musaici alcuni gli attribuiscono
dettini furono i primi a possederla, e vi a s. Agnello, e altri con più fondamento
fiorì nobile abbazia, indi commenda e la a Teodorico insieme al tempio; Biondi
godè il cardinal Passerini sotto Leone X, li reputò più belli d'Italia, avendone
i
con autorità del quale l'ebbero i minori fatta minutissima descrizione il p. Fla-
osservanti nel i5i4) che vi si trasferiro- minio da Parma, nelle Memorie storiche
no da s. Marnante, ed i beni furono as- delle chiese e conventi de riformati della
segnali ai benedettini di s. Paolo di Ro- provincia di Bologna, t. 2 Convento di :
volgo fu chiamalo col suo nome. E' soste- fatto trasportare da Alessandria dall'ira-
nulo da •24^'^'onne di marmo greco vena- peralore Teodosio, e quello di s. Giovan-
to in due ordini eguali, trasportate d'ordi- ni Papa. Vi sono nella chiesa i depo-
l
principale suo ornamento è l'insigne mu- Malvasia. E" poi un madornale errore il
saico; quello della tribuna essendo caduto credere sarcofago di Teodorico 1' urna o
nel terremoto del nSi. Le mura laterali vaso grande di porfido che sta uell'au-
19^ RAV RAV
nesso ampio convenlo,ove sono gli avan- mi bianco e nero orientale e dì verde an-
zi del suo piilazzo. Giacque per lungo teoi' tico. Nel presbiterio lastricato pure di rag-
pu, non già sulla cima della Rotonda o guardevoli marmi, si ammirano 4 colon-
mausoleo di quel re magnauimo, ma sul ne pregievolissime, 3 delle quali di bel-
terreno, e non era che un vaso per bagni. lissimo verde antico tutte di un pezzo,
Celebre in Italia è il magnificoanlicolem' l'altra assai stimata per gran valore, poi-
pio di s. Vitale, che fa decoro alla sontuo- ché con meraviglia vi si trova ciò che ha
sa Ravenna e ammirazione agl'intenden- saputoprodurrela natura con pietre pre-
ti, riguardalo capo lavoro di gotica ar- ziose di varie sorti, di porfido, ofite, dia-
chitettura. Ursicino di Liguria fu il i." spri, carbonchi, calcedoni e agate; l'Al-
che abbracciasse la fede in Genova, co- berti non ne vide altra simile in Italia:
me il .° ad esser noverato fra'martiri di
I si vuole che anticamente sostenessero il
Nel luogodel marliriodi s. Vitale gli an- le immagini del Salvatore, de' 12 Apo-
tichi fedeli eressero una piccola chiesa, stoli e de'ss. Vitale, Gervasio e Prolasio.
indi dopo l'espulsione de'goti fu incomin- Sotto alle cantorie sono rappresentati i
razioni storiche su R.avenna antica, ragio- Vitale, s. Ecclesio col modello della chie-
na pure dell'originedi questo tempio. La sa in mano. Ne' riquadri musaico dei
di
forma è otlagona, con dueorduii di colon- muri laterali sotto detto concavo sono
ne di marmo greco, 28 delle quali nella effigiali Giustiniano I e Teodora sua mo-
loggia superiore sostengono la gran cu- glie, con corteggi e in alto di fare ofierte
pola, eaitre 8 al di sotto delia chiesa, con
1 alla chiesa; vicinoall'imperatore è s. Mas-
8 grandissimi pilastri, ricoperte di tavole simiano coi sagri ministri, per ricordare
di prezioso marmo africano, serpentino la consagrazione da lui fatta. Incontro l'al-
e greco, come lo sono i muri sotto le vol- tare di s. Vitale, rappresentato in islatua
te all'intorno. Pregievole è altresì il pa- grande di marmo bianco, evvi il pozzo
vimeulo elegantemente lastricalo di mui'- o fòssa ove fu luarlirizzato^ e dove riposa
RA V RAV 193
ilsuo sagro corpo, bevendosi l'acqua per quale lo spazio e tempo furono trop-
il
Barocci. Il vestibolo della sagrestia è or- zioni de' bianchi e de' neri, ghibellini e
nato da un bassorilievo di marmo pa- guelfi, Carlo de Valois spedilo da Boni-
rlo, che rappresenta l'apoteosi d'Augu- facio VIII neli3oi per ristabilire la pa-
sto, e presso la porta laterale sotto una ce, scacciò la fazione de'bianchi o ghibel-
cella si osserva una bella urna fregiata lini. Dante eh' era di questo partito si
di bassorilievi, che servì di sepolcro al trovò nel numero de banditi: la sua ca-
Raven-
patrizio Isacco o Isaacio esarca di sa fu distrutta, le sue terre saccheggia-
na, e sonovi all'intorno moltiframmenti te. Esule in vari luoghi, fu ospitato dal-
antichi, in mezzo ai quali una gamba di l' umanità di Guido e Ostasio I Polen-
Ercole Orario, famoso colosso che servi lani, nella cui casa morì nel i32i a'i4
per lungo tempo d'orologio solare. Sul settembre, di 56 anni, essendosi fatto l^e-
Gamba Ghiselli, et Renaud Rasponi sur natore o podestà di Ravenna pei veneti,
le tombeau d' Tsaace exarqiie , Pesaro avendo trovato il sepolcro di Dante ro-
1-65. Andrea Rubi, Dissertazione cro- vinato, nel 1483 lo fece ristabilire dallo
nnlogico-storico-crilica sopra il sepolcro scultore insigne Pietro Lombardi con
d'Isaacio esarca di Ravenna jeslvalta dal nuova iscrizione e l' effigie del poeta in
t. Raccolta ferrarese degli Opu-
XI della marmo. Dipoi nel 1692 il cardinal lega-
Venezia 1781.
scoli scientifici e letterari, to Corsi restaurò la volta e vi appose al-
Nella chiesa di s. Francesco, già di s. tra lapide. In fine il genio del cardinal
Pietro Maggiore, vi sono mausolei e- i Luigi Valenti Gonzaga legato di Roma-
relti a Ostasio Poletitano, al p. generale gna nel 1780, a tutte sue spese, dai fon-
Enrico Alfieri francescano, e al diploma- damenti e senza che gli anteriori orna-
LuIToNumai: fu data ai mi-
tico forlivese menti si distruggessero fece innalzare ,
nori conventuali. Sorge sulle rovine del- con disegno del ravennate Camillo Mo-
l'antico tempio eretto a Nettuno da L. rigia un elegante e nobile tempietto qua-
Publicio Italico, dove dalle amiate na- drato con cupola emisferica, raflìguran-
vali romane celebiavansi i giuochi net- dovi in 4 rnedaglioni i
4 personaggi dal
tuuali. La convert'i in chiesa e dedicò al divin poeta celebrati, cioè Virgilio, Bru-
principe degli apostoli s. Severo o s. Pie- netto Latini, Cau Grande della Scala, e
tro I .°; altri dicono s. Pier Grisologo. Le 3 Guido da Polenta. A sinistra del tempio
navi vengono sostenute da colonne, e pre- il cardinale collocò la marmorea iscri-
giatissimi sono dipinti co'quali l'ador-
i zione dell'aurea penna di Stefano Mor-
narono Rondinelli e Longhi ravennati, celli, in cui descrisse epigraficamente la
e Sacchi imolese, avendo Giotto dipinto storia del monumento, la quale più dif-
s. Apollonia in una fìneslrina vicino alla fusa si legge nelle pergamene in un colle
porta. Si mostra tra le reliquie il capo analoghe medaglie racchiuse dentro la
del profeta Giona. Propinquo e presso la piccola sottoposta arca di marmo, quan-
porta del convento de' conventuali nel- do si fece la formale ricognizione del-
la vicina strada, entro un grand'arco in le ceneri del gran poeta. La chieda dello
forma di cappella, è il sepolcro del sovra- Spirito santo ,
già di s. Teodoro, ove a
no e inimitabile cantore de'3 regni, pei tempo di s. Apollinare si railunavano i
voi. IVI. i3
194 r.AV RAV
ciisliani, si riconosce per opera ridotta che un monastero pei monaci dì rito gre-
bizantina o gotica da Teodorico pegli a- co, nel ([ual tempo avendola essi abbellita
riani,a'qiiali la lolses. Agnello. Non man- e restaurala si crede che la chiamassero
ca di eleganza nella struttura, sostenen- Costile (Un, titolo che greci dierono 200
i
done le navi Imbelle colonne : ma vene- anni dopo ad altra chiesa che Papa Ste-
randa è soprattutto la memoria che qui fano III nel 755 concesse loro in Roma.
si serba del prodigioso apparire dello Spi- Terminalo l'impero greco in Italia e lu
rilo santo in forma d' una colomba, la dominazione degli esarchi, partirono i
quale posandosi sul capo, designò ciascu- monaci e vi subentrarono benedettini, i
lontano era la casa di Droedone, la quale simi ornamenti, che andarono perduti:
serviva di episcopio a' vescovi ariani. Que- ora non si vede che un piccolo avanzo di
sta chiesa dedicata alla B. Vergine è ri- musaico, checredesi opera dell'Vi II o IX
nomata per la sua antichità, e perchè in secolo , rappresentante la tempesta del
Ravenna non vi era slata altra più bel- mare e il voto fatto, ciò ch'era meglio
la, dagli antichi fu chiamala Cosmee/in espresso nel più antico. Gli scrittori ra-
cioè Ornamentum. Risale la sua fonda- vennati narranocose meravigliose di que-
zione a Agabitoi. "arci vescovo del 206,
s. sta chiesa e delle ricchezze colle quali
Cacciati i goti da Italia, s. Agnello con- l'ornò la fondatrice, come di sua prodi-
sagrò nuovamente la chiesa con cattoli- giosa consagrazione eseguita dall' E van-
co rito, espurgandola dalle reliquie in- gelista, che per memoria vi lasciò un san-
fami dell'arianesimo. Dichiarata Raven- dalo quando disparve. Oltre 22 colon-
na dagli esarchi capo d'Italia e loro sede, ne di marmo greco vi è un bellissimo pul-
fabbricarono presso questa chiesa un o- pito, e le porle sono ricche di preziosi
spedale pei poveri greci che porta va nsi marmi. Gli hanno pitture di eccel-
altari
a visitare i luoghi santi di Roma, ed an- lenti artefici, comedi Giotto, di Longhi,
1
RAV R AV lOl
tìi Rondinelli. I benedettini per lungo prova Spreti contro Fabri. Vi fu un mo-
tempo l'uffiziaiono, intli divenne com- nastero di monaci, con insigne e rinoma-
menda, e nel 1459 Pio II permise che si ta biblioteca, ovvero fu de'canonici car-
de'ss. Sergio martire e Agnello arcive- vuoisi che il campanile fosse l'antico fa-
scovo. La chiesa di s. Maria Maggiore ro. Pasquale II ne approvò le costituzio-
nel 541 la costruì s. Ecclesio nel palaz- ni, e la congregazione si propagò e fra le
zo paterno, in onore della Maternità del- canoniche più rinomate po>seJelle quel-
la B. Vergine, perchè gli ariani negava- le di s. Maria in Vado di Ferrara, di s.
maggiore come la più grande tra le de- tova, di s. Maria fuori di Faenza di s. ,
dicate alla Madonna a que'tempi in Ra- Agostino nella diocesi di Forlì, e di s. Mar-
venna. Di 3 navate, quella ili mezzo è gherita presso Porlo Maggiore di Raven •
da generoGiuliano Argentario,
e dal suo decorala di varieslaluedi marmo, il lut-
medesimo, al quale il cai'dinal Valenti sa. Uno de'due organi è mirabile per es-
legato fece coniare una grande medaglia sere le canne di carta, che danno suono
monumentale col prospetto di tal tem- perfetto e armonioso. In questa canoni-
pio e la di lui effìgie, medaglia divenuta ca, celebre peglì uomini grandi che illu-
La basilica a 3 navi assai gran-
assai rara. strarono l'ordine antichissimo de'canonici
di è un santuario rinomatissimo per la regolari Lateranensi, nel maggio 1841
prodigiosa immagine greca della B. Ver- si celebrò dal medesimo il capitolo gene-
gine scolpita in marmo,trasportatavi dal- rale, e riuscì importante per la promul-
Porto Candia-
l'antica chiesa situata nel gazione delle costituzioni estratte da quel-
no, e miracolosamente venuta da Grecia le delle congregazioni Renana e Latera-
e presa nelle acque dell' Adriatico nel nense, e confermate da Gregorio XVI, co-
I 00 dal memoralo b. Pietro, sulla qua-
1 me riporta il n.°38 del Diario di Roma.
le scrissero: Serafino Pasolini, Rdazione Di tanti monasteri e conventi religio-
della Madonna Greca de'canonìci Por- si che avea Ravenna, ora ha quelli dei
inensi dì Ravenna, ì\\ pei stampatori ca- canonici regolari portuensi, agostiniani,
merali 1676. Poi accresciuta e ampliata minori osservanti, cappuccini, e de' reli-
in Ravenna
ristampò nel 1 7 1 3 il tipo-
la giosi delle scuole cristiane; non che del-
grafo Landi. Giovanni Arteta, Super le religiose carmelitane calzate, cappucci-
Deiparae if^irginis, vulgo PorluensìsjSeu ne e suore della carità. Vi sono pure l'or-
Graecae nuncupatae adventu, cultu, ac fanotrofio di fanciulli, 3 conservatorii di
Bavennatensis ejusdeni templi exornato donzelle, compreso quello delle orfane, e
modo prospectu Carmen adjeclis oppor- il ritiro delle donne denominate Tavelle
tunis notationibiis dilucidatum, Raven- con educandato; gli asili infantilijun gran-
nae typis Roveri 1782. Le Glorie del de ospedale, il monte di pietà, molte con-
greco simulacro di Maria che si venera fraternite, la caritatevole società de'mi-
in Ravenna nella basilica di Porlo, ri- sericordiosi pel soccorso delle famiglie in-
prodotte dal can. Gio. B. Guerra (ora ve- digenti e vergognose; un fiorente semi-
scovo ài^eviinovo) penitenziere nella me- nario in grande riputazione, ed altro pei
tropolitana di della città , Lugo 1826. chierici poveri. Uno stabilimento magni-
Questo bellissimo e nobile tempio che fico di pubblica istruzione o collegio mu-
tra'moderni primeggia in Romagna, de- nicipale, è situato nell'antico monastero
corato di tribuna e cupola, ha in ciascu- di s. Romualdo o dell'Assunta de'caraal-
no de'due lati 7 cappelle, alcune messe dolesi,che neli5i5 vi si erano trasferiti
a oro,altre ornate di preziosi marmi, fra da Classe. Quivi nel i8o4 fu trasporta-
le quali risplende quella della B. Vergi- to il collegio Barberino e fornito di ot-
ne, il cui altare di magnifica architettu- timi professori. Vi è una cospicua biblio-
ra ha 4 nobili colonne di marmo greco teca pubblica comunale istituita nel 7 i 1
e quantità d' altri marmi di gran valo- e nel 1804 notabilmente aumentata, o-
re. Il simulacro fu qui trasportato dal- ve si contano più di 4o,ooo volumi, 700
la suaccennata chiesa di Porto fuori del- codici mss., altrettante primitive edizio-
la città. Rimpelto a questa cappella è l'al- ni dal 1 465 al i5oo, e 4jOOO pergame-
tare d'eguale architettura sagro a Lo- s, ne. Nel 1847 si pubblicò in Rimini, La
renzo, in memoria della basilica famosa Biblioteca Classense illustrata ne' prin-
in Cesarea demolita sotto Giulio III, con cipali suoi codici e nelle più pregevoli
monastero abitato dai canonici Lalera- sue edizioni del secolo XP\
del conte A-
nensi, per essere d'impedimento alle for- lessandro Cappi vice-bibliotecario, inter-
tifìcazioDi delia ciltà^ i cui materiali ser- posta la descrizione delle miniature nel
,
niche che hanno prodotto distinti artisti, breria ricca di preziosi manoscritti si am-
massime in genere di macchine e di mo- mira nel palazzo Spreti. Altro di storia
bilio, onde fecero cose egregie e d'inge- naturale nel palazzo Ginanni, ot' è una
gnose invenzioni, essendone benemerito rara e compilasene de'nidi e uova degli uc-
direttore il prof. Ignazio Sarti di Bologna celli della Pinetaedellecampagne raven-
chiarissimo architetto e pittore. E' arric- nati, sul quale argomento il conte Fran-
chita di tutti i capi d'opera in gesso del- cesco compilò un catalogo ricco di note
le più magnifiche statue di Roma e di eruditissime, il quale nel 1762 pubblicò
Firenze, il regnante granduca le donò in Lucca il celebre poeta imolese Camil-
(iuelio della Venere de' Medici ,
per di- lo Zampieri con questo titolò: Produzio-
stinzione; ed il cardinal Antonelli segre- si ritrovano nel museo Gi
ni naturali, che
tario di stato il gesso del Sofocle, che ce- nanni in Ravenna metodicamente dispo-
lebrai nel voi. XLVH, p.i3o. I primari ste e con annotazioni illustrate. Del Sol-
pili stupendi quadri delle loro gallerie dico-chirurgico dis. Filale di Ravenna,
ond'è uno jstabiliniento degno d'una ca- Faenza 1766. Sono pure degne di men-
pitale, ed è con ammirazione visitato dai zione le gallerie private de'Cappi, de'Ca-
forastieri. L'accademia suoleogni tre an- valli,de'Lovatelliede'Rasponi.Non man-
ni fare una solenne distribuzione di pre- cano di raccolte di medaglie e monete per
mi , ed esposizione delle opere degli ar- la zecca ch'ebbe Ravenna, pei suoi domi-
tefici e degli alunni della provincia di Ra- natori e arcivescovi, onde pubblicò Giu-
venna che vi concorrono, cioè delle loro seppe Antonio Pinzi, De nunimis Raven-
produzioni delle arti belle e meccaniche. ualibus dissertatio singularis , Venetiis
La premiazione l'eseguisce il preside del- 1 750. La ristampò corretta Argelati nel t.
1
98 II AV RA V
Marcaiilonio Ginanni in un suo Lessico no ÀrciepiscopuSy e nel rovescio De Ra-
sul Blasone, che l'arme prendessero ra- i vena (intorno a una croce). Delle mone-
vennati dai goti, o perchè gliene dierono te di Ravenna tratta pure Reposali, Z?eZ-
il privilegio, o l'adoltassero da se mede- la zecca di Gubbio 1. .Conviene con Mu- 1
simi peresserestala Ravenna la sede prin- ratori che Onorio I fece battere moneta
cipale de'goli, ai quali molti attribuisco- in Ravenna, quando diviso l' impero ro-
no due leoni, aggiuntovi il pino per ac- mano, gli toccò l'occidente, dicendo che
cennare la gran selva , che non solo di gli arcivescovi n'ebbero il gius nel lOoo,
Ravenna, ma di tutta Italia è slata sem- e forse prima, e che queste monete era-
pre ornamento. Muratori, Dissertazioni no di due sorti, l'una chiamati Zìflv'Pg"f/rt-
sopra le antichità italiane , dissert, 27, ni piccoli, cioè di lega, e l'altra Rave-
tratta della zecca e delle monete di Ra- nnani d'argento. I ravegnani piccoli più
venna, e crede che nel 402 col divenire antichi di quei d'argento corrispondeva-
sede dell'impero occidentale, col portar- no al denaro e perciò i 2 di essi forma-
ad abitare l'imperatoreOnorio I, al-
visi vano un io\ào,c\i èva ravennano d'ar' \\
meno da quel tempo la nobile città inco- gente o grossi ravennati. Per concordato
minciasse a godere il privilegio della zec- fallo colla zecca d'Ancona nel 1249 eri-
ca. Non dubita che re Odoacre,
sotto i portato da Carli Zecche cV Italia t. 2,,
Teodorico e successori, dal 476 al 54o, p.i 79, ciascuna lira di denaii ravennati
li tenesse Ravenna la prerogativa della o anconitani , teneva d' intrinseco grani
zecca, e che Strada e Du Gange pubbli- 676 bolognesi d'argento (ino, e valutato
cnrono monete degli altri re goti , pro- tanto questo, quanto il rame che vi en-
babilmente battute in Ravenna loro re- trava, oggi corrisponderebbero ai 35 ba-
sidenza, ed ancora con l'effigie degl'im- iocchi romani. I ravegnani d' argento o
peratori d'oriente, perchè tuttavia rico- ravegnani grossi più moderni de'suddelti,
noscevano in loro r alto dominio sopra perchè battuti neliSoo circa, erano del
r Aggiunge che sebbene allora si
Italia. valore di 12 ravegnani piccoli, e 20 for-
continuasse a battere moneta in Roma, mavano la lira, la quale conteneva grani
pur anche ne godeva in que'tempi il dirit- 56d d'argento finoapesodi Bologna, con
to Ravenna, ed in un documentodel54o un valore di bai. io5. Coli' andar degli
scritto in Ravenna si trova : J^ilalis vir anni diminuì nell'intrinseco la lira, onde
clarissimiis Monitarius, cioè ministro o nel I 3 1 6 due lire ravennati corrisponde-
presiden te della zecca; descri ve alcu ne mo vano al fiorino diFirenze o posteriore gi-
nete e Denarins Ravennatis dicendo
il , gliato, contenendo circa bai. 74 di mo-
certo che in Ravenna batterono moneta neta corrente. Neh 389 il fiorino dai 5o
Eraclio, ed Eraclio Gostanlino augusti, soldi ravennati, a cui fu fissato il valore
colla parola Ravenna, Ra^'.j altro aven- nel i338 , si alzò a 74 soldi di piccioli,
do l'epigrafe, Felix Ravenna. Dopo poi cioè a 37 bolognini, ciascuno de'quali va-
che Ravenna fu presa dai longobardi, in- leva 24 piccioli, 12 di questi formando
di donata alia chiesa romana per lun- ,
un soldo e 240 una lira della di piccioli.
go tempo restò priva della prerogativa Scilla, Delle monete pontificie, p. 370, ri-
della zecca, in quale in seguito conferì ferisce che in Ravenna il cardinal Fie-
l'imperatore Enrico IV nel io63 agli schi legato di Leone X, vi battè ilgiulio
arcivescovi di Ravenna (già nel 996 Pa- e grosso con sua arme , ma deve rite-
pa Gregorio V gliene avea data facol- nersi arcivescovo. Della zecca di Raven-
tà, come notai nel voi. XLVI, p. 1 1
2), na , de* suoi denari e altre monete par-
ne'ninsei di Verona e Cortona essendo- lai in più luoghi, ed a Denari, e Monete
vi denari d'argento, che nel diritto han- roNTiFiciEOvedissi dell'antichità della zec-
RAV RAV 199
ca i'aveiinate,e che Papa Giovanni Vili dono famosa , sia perchè scilo di questa
nel concilio di Ravenna deirSyy fece proi- fu ucciso Guido Traversari l'ultimo di s\
bire l' occupazione delle regalie e della potente famiglia dai Polentani quando
zecca. tentava di ricuperare la signoria di Ra-
La fa mosa Porta Aurea o Speciosa che venna, sia perchè da essa uscirono i Po-
dava ingresso alla cillìi di Ravenna, più lentani quando spento il loro potere fu-
non esiste, e molti suoi ornamenli s'im- rono cacciati dalla città riparando a Ve-
piegarono ad abbellire la porta Anasta- nezia. In questo avvenimento essendosi
t sia. Quante porteavesseanticamente Ra- verificato un popolare vaticinio o la co-
,
venna non è certo. Ne' suoi Monumenti mune volontà di vedere espulsi que'pre-
^
storici del medio evo, con tanta dottrina potenti , i ravennati serrarono subito la
I
raccolti dal conte Marco Fanluzzi, se ne porta e vi posero guardie perimpedirne
I
enumerano 27, ma pare che non fosse- ed allora cominciò a
l'entrata e l'uscita,
I
ro tante, altrimenti non corrispondereb- chiamarsi Por^a ^yerr^/^, nome che tut-
bero al recinto di sue mura che di poco toraconserva, quantunque nel i5i i Giu-
I era differente dall' attuale.. Sembra più lio II ne ordinasse la riapertura col no-
probabile, come ne'lodati Monumenti se me Porta Giulia, e non ostante che
di
I
ne ha prova, che si chiamassero col no- poi le imponesse il proprio nome il car-
I
me di porte, come altrove, quegli archi dinal Cibo legato di Romagna che intie-
o fornici ovvero quelle aperture pratica- ramente la restaurò. La porta che si aprì
te nelle mura della città, per le quali en- nel 1739 sotto Clemente XII rivoltasi
travano anticamente in essa e ne usci- mare, prese il nome dal cardinal legato
vano la Padenna ramo del Po e alcuni che ne curò la costruzione e dicesi Porta
canali, e che taluna di siffatte porte cam- Alberoni, Ov'era la porta di s. Lorenzo
biasse nome , altre mutassero sito. Seb- in Cesarea fu chiamata Porta Nuova quel-
bene però va osservato, che trovandosi la che vi fu sostituita, sebbene fosse slata
anticamente Ravenna in mezzo alle ac- denominata Gregoriana e Pamphilia pel-
que, ed accerchiata a più o meno distanza le successive restaurazioni, dell'ultima
da molti fiumi, di cui in gran parte è og- vedendosi Io stemma d'Innocenzo X scol-
gi per alluvioni perduta ogni traccia, era pito da Bernini. Quivi incomincia lastra-
indispensabile aver più porte che il suo da per Roma, edi pubblici passeggi, ul-
recinto lo comportasse, acciocché fosse più timati nel 1820, accrescono decoro alla
agevole la comunicazione con que'luoghi città. La porta Sisi fu detta per lo innan-
esterni, a'quali non si sarebbe potuto an- zi Ursiciua o di Sarsi na, e vi si vede un
dare come si può adesso per ogni altra por- sobborgo popoloso, che termina coll'arco
ta, non solo a motivo delle circostanti ac- trionfale architettato da Morigia, quan-
que, ma
ancora de' fiumi che vi si frap- do il legato cardinale Valenti compì la
ponevano. Forse molte di queste portesi grande strada per a Forlì, che apre le co-
aprirono, come dirò, per comodità di al- municazioni col resto di Romagna e col-
cuni cittadini. Al presente le porte sono la Toscana. Lungi circa 8 miglia è la Co-
ridotte a 7, e sono: Porta Anastasia, seb- lonna monumentale con iscrizione dei
bene per magni licenza di orna li e per bel- francesi, che ricorda il luogo della mici-
lezza di architettura, che in questo dal- diale battaglia fra 1' esercito Ispano -pon-
l'Adriana è soverchiata, superi le altreche tificio di Giulio II, e quello di Luigi XII
pure sono ornate di colonne, cornicioni re di Francia con alcune milizie d'Alfon-
e fregi di marmi con diversi ordini ar- so I duca di Ferrara : ivi precisamente
chitettonici di buon gusto, ad essa sono incontrò morteli generale comandan-
la
congiunti avvenimenti politici che la ren- te francese Gastone de Foix, detto ìIFh^-
,
alla grandiosa basilicad'Ercole. Altra co- i85i. Si legge nel u° io.?) àtW Osserva-
lonna si eleva sulla contigua piazzetta, tore Romano del 852, che a' 5 maggio1 1
cui sovrasta un' aquila, stemma del car- si aprì il nuovo teatro Alighieri nome ,
dinal Gaetani legato, innalzalo in prin- che gli fu dato per ricordare il di viti poe-
cipio del secolo XVI. Nella spaziosa piaz- ta che in Ravenna ricevè rifugio e monu-
zii della metropolitana , sorge in mezzo mento sepolcrale. Nel n.° 146 del Gior-
sopra una colonna la statua della B. Ver- nale di Roma, dicendosi del festeggiato
gine postavi nel 1649, e vi danno accesso anniversario della coronazione del Papa
3 porte ornale. Il palazzo governativo o che regna, si narra che a'2 i giugno e per
apostolico è bastevolraente ampio per ri u- lai.^volta, dalla magistratura fu illumi-
nire tutti gli uffici amministrativi e giù- nato u giorno il teatro Alighieri, il quale
di?/iari, senza che meno splendida riesca viemmeglio comparve un sorprendente
la residenza del preside. Nel grandioso speltaculo di magnificeaza.
^,
iGaSavea luogo fiera di commestibili e armi, nelle arti , nelle scienze, di molti
merci nazionali, senza introduzione dell'e- de'quali vado facendo onorata memoria
stere: si celebrava ne' primi 8 giorni di in questo articolo. Ravennati furono. Pa-
maggio, con altri 3 consecutivi pel ritiro pa Giovanni X, come vuole l'Amadesi,
delle mercanzie, e in tutto il detto mese si Cronotaxiì.i, p. 80, altri facendolo ro-
faceva di pellami, cuoi e corami nel bor- mano; ed i cardinali Aratore secondo gli
go di Porla Sisi.Neh6c)8 il cardinal A- storici (di cui anche nel voi. LV,
ravennati
stalli legato di Romagna ne accordò al- p. 1 Cencio Cenci, s. Pier Damiani
1 2),
tra di bestiame, che avea principio a'29 Cesare Rasponi ,GaetanoFantitzzi quali , i
la Serrala, con vistoso commercio inter- di Teodorico, Agnello autore del libro
no. Nel 171 I mg.*" Daraboltini o Mara- Pontificale, Rossi, Spreti, Tommasi, Gi-
bottini visitatore apostolico e presidente rardini, Fabri, Pasolini, Ginanni,ed al-
di tutta Romagna, soppresse tutte le fran- tri celebri di cui trattano le seguenti o-
chigie e altieesenzioni che godevanodet- pere. Serafino Pasolini, Uomini illustri
le fiere, ma si diminuì il concorso de' ven- di Ravenna antica, ed altri degni profes-
ditori e compratori ; laonde Innocenzo sori di lettere ed armi, erudito tratteni-
XIII nel 1723 a preghiera della città ri- mento ^Bologna l 'j c'è. Monumenta genea-
pristino leaboliteesenzioni,quindisi rav- logica nohiV.s familiae Ravennalis de
vivò la fiera di maggio, non così quella Guicciolis j (jui et Catani de Dutia , et
d' ottobre che cessò del tutto, per cui si Guirondini, et Calvi, nec non Guizoli seu
suslituirono i mercati settimanali ogni Visoli appellati fuere , Ravennae apud
subbato, ed a tal effetto nel 808 la magi- 1 Laudi 1713. Si crede opera del dotto p.
stratura civica stabilì un campo bo vario e ab. Canetti camaldolese. F. Sansovino,
pe'cavalli nella piazza dell'Aquila. Quan- Origine e fatti delle famiglie illustri: Ri-
to alla fiera di maggio, nel 796 bisognò
i stretto delle pili notabili città d' Italia ,
con gran concorso e attivocommercio in le Rime scelte de' poeti ravennati, pub-
diversi generi anche esteri. 11 territorio blicò iWewion'e sloriche de poeti ravenna^
,
1791 pel Roveri. Girolamo Fabri,7?rt- venna dei\ Qieco Rein, a motivo della gran-
vcnna ricercala, ovvero compendio isto- de affluenza di acque in mezzo alle qua-
lieo delle cose piìi notabili dell' aulica li sorse la città. Ascosi nelle tenebre del-
città diRavenna, Bologna (678. Le sa- l'antichità i primi fondatori, Strabene ne
gre memorie di Ravenna anlicaj par. i.'*, assegna i ad una colonia di tes-
principii
delle chiese della città e principali del sali, manon potendo sostenere e soffrire
territorioj pav. 2.*, Catalogo cronologico le ingiurie de'popoli vicini, invocarono a
di tulli gli arcivescovi ravennati, Vene- difesa l'aiuto de'sabini, ondedivenne co-
zia I 664. Lorenzo Selcradero, Descriplio lonia degli umbri. 11 eh. Tonini, Rimini
ci inscriptiones Urbis Ravennae. Exst. avanti Vera volgare, ritiene che come tal
int. Thes. anliq. t. 7. Spicilegiuni Raven- città, Ravenna sia anteriore alla venuta
adEcclesiam,el Urbent Ravennateni spe- prima degli etruschi. Taluno ritiene che
ctanlia, Exst. int. Rerum Ilal. script, l. la conquistassero i galli senoni o boi 5 se-
I, par. 2. Desiderio Spreti, Librilres : i.° coli avanti la nostra era , onde il paese
de Amplitudine; 2." de T^aslalionc; 3." fu detto dai galli Gallia Cisalpina, divisa
de Inslauralione Urbis Ravennae, Vc- cioè in Gallia Cispadana o Togata il trat-
ncliisi588. Fu ì1j.° Ira'ravennali a rac- to di qua dal Po , Traspadana di là da
RAV RAV 2o3
quel fiiiine , e Gallia Cisalpina la parte venna metropoli della Gallia Cisalpina:
ov'è Ravenna. Nondimetio vi è chi opi- veramente e come dissi nel voi. XXV ,
na che non soggiacque alla dominazione p. iQ'a, la provincia dopo tal nome avea
tle'galli, che restò umbra, anzi die tran- preso quello di Flaminia, poi l'altro di
quillo rifugio alle genti che abbandona- Emilia che prevalse, come meglio notai
rono il proprio paese ai conquistatori. altrove, così ad Esarcato. Di più si vuole
ISell'anno 52odi Roma consoli M. Mar- i che per la costruzione delle navi facesse
cello e M.Scipione, avendo vinto galli i seminar la Pineta 3o4 miglia lunge dal-
])oi, s'impadronirono della regione e di la città vicino al mare , e tra le foci del
Ravenna, ma le lasciarono libero muni- Savio e dell'Amene; dicono nata
altri la
jogative col gius del sulTragio, e l'osser- te o essendo diroccate, Tiberio l'edificò,
vanza delle romane leggi. Oltre la liber- e presso Porta Aurea fabbricò un palaz-
tà, godeva Ravenna il dominio su Budrio zo che abitò nel recarsi a Pvavenna, da lui
e su multi altri castelli. Nobilissima città amata e beneficata in più modi. Eresse
della provincia della Gallia Cisalpina e pure il tempio d'Ercole e innanzi collo-
capo della Marca Anconitana, il cui po- cò una colonna colla statua del Sole con
polo era confederato coi romani , Cice- emisfero che coll'ombra indicava le ore,
rone la chiamò fiore d'Italia e firma- perciò fu detto Ercole Orario e quella
mento della repubblica romana, come- parte Ercolana. Egualmente presso det-
chè metropoli e'capo delle dueprovincie ta porta fu eretto un tempio a Mercurio,
Flaminia ed Emilia, e nobilissimo muni- meraviglioso per molte statue e altari d'a-
cipio. Ogni anno Giulio Cesare veniva labastro. Celebre fu il Campidoglio, e
blecj nelle quali o il console o il piocon- tefici gentili. Riporta Pasolino ne'Ltislri
sule o il pretore dava leggi alle provin-» ra%'ennalì, che Ravenna ebbe due ordi-
eie. Essendo potentissima quando Giu- ,
ni di nobiltà^ senatori e patrizi col gius
lio Cesare si decise elFettuare l'occupa- del voto nel consiglio de' romani. La mi-
zione della repubblica romana, partì oc- lizia ravennate era la più florida che a-
cultamente di notte dalla città colle sue vesse l'impero, con collegio de' fabri, su-
ti l'ardito suo divisamento, temendone rario per pagar le milizie. L' anfiteatro
opposizione; la città era cresciuta tanto, era di forma ovale, altissimo, con porti-
die non essendovi più luogo a fabbricar co e decorazioni di statue; vi si faceva-
case di pietra incominciò a farle di le-
, no combattimenti con gladiatori e fiere.
gno, al dire diTonduzzi, Historit di Faen- Come città fortissima e sicura, nell'anno
za. Riporta Rossi, Histor. Ravennaluin, i6 di nostra era, fu dai romani rilegata
che a vendo Giulio Cesare posto sulla Por- in Ravenna la moglie del famoso Armi-
ta Assiaua una porta e cassetta d'oro , nio germano, e poi Marobdovo re degli
colla sua preziosastatua sedente in sedia svevi. Nell'anno 44 Apollinare inco-
•''•
di tal metallo, prese il nome di Aurea. minciò a predicar 1' evangelo e la fede
Divenuto imperatore il nipote Cesare A ui cristiana, il cav. Camillo Spreti coi tipi
gusto, a difesa del mare Adriatico e io- di Faenza nel 1823 ci die: Memorie in-
nio nel Porto Candiano collocò formida- torno i dominii e governi della cillà di
bile fiotta, ed edificò comegiànotai ClaSf Ravenna, che seguirò come quello che
se e Cesarea, in queste e in Ravenna so- giunge a detta epoca e perciò in questo
lendo talvolta abitare, dichiarando Ra- argojuenlo il più compilo. Pertanto di»
2o4 RAV RA V
ce che il i ."governo fu municipale, reg- licone vinto a*6 aprile Alarico re de'golì,
gendosi i ravennati colle proprie leggi, e che avea messo a ferro e fuoco la Vene-
godendo la cittadinanza romana : inco- zia e la Liguria, fugandolo fino nell'll-
mincia dall'anno 58 colla serie de' pre- lirio. I romani bramosi di rivedere Ono-
fetti degl'imperatori. Verso il 288 i ger- rio, lo pregarono a trasferirsi in Roma e
mani fecero incursioni nella Gallia Tras- li compiacque; ma avendo inteso che Ra-
padana sino a Ravenna, e rubarono mol- dagasio, altro re o capo de'germani e dei
to. A questo tempo la città era divisa in goti, era venuto in Italia con20o,oooar-
7 regioni; altri dissero i4come Roma, al- mati, tornò in Ravenna ove fece grandi
meno dopo che vi fu stabilita la sede del- preparativi per la guerra. Nel 4o5 o4o6
I impero occidentale.Nel 3o4 Massimiano ilprode Slilicone con 3o legioni e gli au-
imperatore fu in Ravenna e fece martiriz- siliari unni,strinsefralemoHtagnedi Fie-
zaieil diacono s. Severo. Avendo Costan- sole Radagasio e ne fece perire l'esercito '\
tino diviso Italia in ly regioni, ordinò che di fame e di malattie; Radagasio tentò
in Ravenna si facessero le adunanze e si fuggire, ma fatto prigioniero gli fumoz-
piomulgassero le leggi, trasportando la zata la lesta. In questo tempo Onorio tor-
sede dell'impero da Roma a Costantino- nò in Roma, ed essendo venuto in cogni-
poli (^•). Morto nel SgS Teodosio I im- zione che certo Costantino era stato ac-
peratore, Arcadio e Onorio si divisero clamato imperatore dai britanni tosto ,
l'impero, il i.°si prese l'Oriente che ven- si restituì in Ravenna. Intanto Stilicone,
ne chiamato impero greco, il 2.° V Occi- abusando della debolezza d'Onorio, ten-
dente {f^.). Tratto Onorio dalla bellezza ne pratiche d'ogni specie per procurarsi
di Ravenna, nel 896 stabilì di volervi ri- con l'aiuto d'Alarico tornato in Italia, il
siedere, e comandò a Lauricio suo ca- trono d'occidente dopo la sua morte, per-
meriere di fabbricarvi un palazzo, ma in chè non avea prole. Onorio istruito di
vece edificò in Cesarea la chiesa di s. Lo- lutto da Olimpio, fece trucidare in Pa-
renzo, con 24 colonne di marmo greco, via gli amici di Stilicone, il quale non sti-
alcune delle quali mandò poi in Roma il mando ancora opportuno di alzar lo sten-
cardinal Capodiferro legato. Avendo Lau- dardo della ribellione,da Bologna fuggì
ricio terminato il tempio neavvisò l'im- in Ravenna. L'imperatore ordinò che si
peratore, onde venisse al suo palazzo. Re- arrestasse, e Stilicone si rifugiò in chiesa;
catosi Onorio nel 4oo a Ravenna, e por- accorso s. Esuperanzio arcivescovo per-
tatosi a Cesarea, fu invece introdotto nel- chè non si violasse, gli uHìciali dichiara-
la chiesa. Montato in collera voleva uc- rono non aver comando di ucciderlo; e-
cidere Lauricio, quando apparso s. Lo- gli dunque lasciandosi persuadere si die
renzo a difenderlo, l'imperatore perdo- nelle loro mani, ma appena uscito di chie-
nò il ministro. Promulgò Onorio due leg- sa gli fu troncato il capo a* IO settembre
gi in Ravenna, che trovò ottimamente 4o8 : pure reo verso la storia e la cri-
fu
munita ; sentendo che goti scorrevano i tica d'una perdita deplorabile, per aver
la Dalmazia e la Pannonia si portò in ,
fatto nel 899 bruciare i famigerati Libri
alcune città d'Italia per porle in istato sibillini, che avrebbero sparso tanta luco»
di difesa, e facendo ritorno a Ravenna sull'essenza del paganesimode'primi tem-
richiamò tutti gli esuli. pi di Roma e sulle superstizioni degli an-
NeI4o2 per comune consenso deglisto- tichi, sebbene avesse egli sempre ondeg-
l'imperatore Onorio stabilì definiti-
rici, giato tra il cristianesimo e il paganesimo.
vamente in Ravenna la sede dell'impero Frattanto Alarico progredendo co' suoi
accidentale, dichiarandola capo del me- barbari in nuove conquiste, nel 409 s'ac-
desimo, cioè dopo di avere pel faatoso Sti- campò tra Ravenna e il castello di Classe
-
R A V RÀV 2o5
icino al ponte Candidio, ed inviò am- di S.Innocenzo 1 tornò in Roma nel 4 1 <•
basciatori adOnorio per la pace. L'im- Per morte di Alarico, il successore .Ataul-
peratore conoscendo Ravenna fortissima fo inImola sposò Galla Placidia; che re-
e ben munita la ricusò. Alarico assediò stataposcia vedova, Onorio nel 4' 5 la
Roma, onde romani furono costretti a
i maritò a Costanzo da lui creato poi col-
patteggiare, ed i senatori sagrificarono lega e cesare. Dimorando l'imperatore
in Campidoglio agli dei per invocarne il in Ravenna promulgò molte leggi contro
patrocinio. Papa s. Innocenzo I fu prega- Pelagio e i donatisti, e concesse a Papa
to dai romani di recarsi a Ravenna, per s. Zosimo che cacciasse da Roma gli ere-
ottenere la conferma della capitolazione. tici avendo questo Papa scritto
pelagìanì,
Onorio lo ricevè cortesemente, ma non una comminatoria al clero di Ravenna,
voile riconoscere il trattato, anzi sdegna- che riporta Rossi all'anno 4' 7- Nel 419
to piotestò di voler severamente castiga- nacque in Ravenna da Galla Placidia Va-
re i romani. Narra Pigna, Hist. dt'prìn- lentiniano 111, e nel seguente avendo At-
e pi d'Este, che Onorio privò allora Ro- talo in Lipari, ov'era rilegato, macchinalo
ma della sede imperiale e la trasportò a contro l'impero nuova menle,vinto dai ro-
Ravenna, creò nuovi prefetti emagislrati mani fu condotto in Ravenna ad Onorio
romani, e perchè tra questi eranvi an- che gli fece mozzare la sola mano ch'era
cora molti idolatri, decretò che niuno del- gli restata, indi lo mandò prigione a Co-
la corte portasse il cingolo militarese non stantinopoli. Nel 4^1 Onorio e Costan-
era cri^tiano. In questo tempo i soldati zo fecero molte leggi in Ravenna, ed il
di Ravenna fecero grave sedizione e oc- 2.°vi morj.Vedendosi Galla Placidia mal-
cuparono il Porto; coll'esiliode'loro pre- trattata dal fratello, coi figli andò in Co-
fetti, Onorio li contentò. Alarico si avan- stantinopoli dal nipoleTeodosio II nel423,
zò a Riraini a domandar pace all'impe- poco dopo morendo Onorio in Raven-
ratore, che rifiutala, inaspritosi il barba- na. Quivi fu acclamato imperatore cer-
ro e vedendo impossibile di prendere Ra- to Giovanni segretario di Galla Placi-
venna, piombò su Roma, la quale per tra- dia, che tirannicamente assunse le vesti
dimento fu presa a' 24 agosto 4o9> ^^' augustali e violò l'immunità ecclesiasti-
cendo prigioniera Galla Placidia sorella ca ne' 8 mesi di sua usurpazione: Spre-
1
d'Onorio. Atlalo prefetto della città ven- ti la protrae al ^i5. Nel 4^4 Valenli-
ne acclamato imperatore dai romani, e niano III figlio di Galla Placidia dichia-
congiunto «uo esercito a quello d'Ala-
il rato cesare, gli fu stabilita per spo*a Eu*
rico, insieme si recarono ad assediare O- dossia figlia di Teodosio 11, il quale for-
norio in Ravenna. L'imperatore si portò nì la zia d' una formidabile flotta per
a Rimini, offrendo ad Alarico di associar- cacciare il tiranno, che fu prima truci-
lo all'impero; questi insuperbitosi ricusò, dato da Aspro. Giunta Galla Placidia in
esigendo che abdicasse e si ritirasse ove Ravenna la die in preda e saccheggio
piìi gli piacesse. Opportunamente giunte de'soldati, per punire i cittadini che a-
le 6 legioni d'oriente, da tanto tempo a- veano sostenuto Giovanni; però visitò con
speltate, Alarico levò l'assedio a Raven- venerazione l'arcivescovo per quanto a-
na, e passato il Po portò la guerra in Li- vea operato pel figlio, donando alla chie-
guria. Nel4io Alarico per conciliarsi l'a- -sa di Ravenna una lampada d'oro di 7
nimo d'Onorio, spogliò Attalo delle ve- libbre colla propria immagine. Nell'otto-
sti mandò, onde im-
augustali e gliele l' bre, d'ordine di Teodosio 11, in Ravenna
peratoie convenne con lui ad un abboc- assunse le vesti augustali e il titolo d'au-
camento 60 stadi lungi da Ravenna e pre- gusto Valentiniano III di 7 anni, eia ma-
se Alarico per compagno nell'impero, in- dre lo porlòa visitare Roma, ove altri di-
2o6 RAV RAV
cono che assunse porpora imperiale in
la Petronio Massimo cagionò la sua perdila,
presenza de'senalori. ValenliniaiioIH nel avendola violata per forza. Valenliniano
42G per espugnare barbari cbe deva- i III uccise poi Ezio, ed allora il dispregio
stavano Inghilterra, mandò in Francia il de'romani si converti in abborrimento;
ravennate Gallione di gran valore, che es- profittando l'orteso Petronio Massimo di
sendosi portato egregiamente, Io spedi tale disposizione, a'27 marzo ^55 lo fece
controBonifacio conte d'Afi ica per richia- trucidare nel Campo Marzio, sfogando la
marlo a soggezione ; restando disfatto, ri- sua vendetta. Con esso terminò la stirpe
po d'Italia; nel ^"ìS pubblicò in Ravenna Roma Genserico re de' vandali, per cui
molti editti e ricevè in grazia Bonifacio; fuggendo Petronio Massimo, fu fatto in
e nel 437 effettuò il suo matrimonio con pezzi dagli ufiiziali di Eudossia agli i i
Eudossia con gran pompa. Attila re degli giugno e gettato nel Tevere, vandali sac-i
unni nel 444 minacciò Valenliniano 111, cheggiando Roma. Divenne imperatore
the per pacificarlo gì' inviò Carpigliene Avito, che dopo i8 mesi abdicò l'impero
e Cassiodoro avo di Cassiodoro senatore nel iSy per la fazione di Ricimero gene-
ravennate. iSel 449 ''''"P^*'^lore colla rale romano e nipote di Valila re dei go-
madre e la moglie si condusse inRoma, ti, il quale sdegnando uno scettro di cui
morendovi Galla Placidia nel 4^o cir- poteva impadronirsi, dal senato e milizia
ca, e secondo la sua disposizione il cor- ravennate il i." aprile fece proclamare
po fu trasportato a Ravenna. Devastan- in Ravenna Majorano suo commilitone.
do Italia Attila e Odoacre cogli unni, Ricimero nella Campania fugò vandali i
eruli ed altri barbari, diversi popoli ri- conislrage, e Majorano nel 4^19 sconfisse
fugiandosi nell'isole e lagune dell'Adria- Teodorico re de'goli e lo costrinse 'alla
tico dierono origine a Venezia: nel 4^3 pace. Essendosi posto in cuore la rovina
Attila allettato importanza e bel-
dall' de'vandali, e per altre azioni gloriose di-
lezza di Bavenna l'assediò e voleva met- mostrandosi degno di rialzare il trono dei
terla a ferro e fuoco, quando l'arcivesco- Cesari, con emanare leggi savissime, e
vo Giovanni 2.° pontificalmente vestito affidando il governo delle provincie a uo-
con tutto il clero si portò ad implorare mini commendevoli per talento e probi-
grazia pei cittadini; la maestà del prelato tà, ingelosì Ricimero, il qnale non cer-
impose al re, che si contentò di passar per cava che schiavi per dominarli, e profit-
la città senza offesa d'alcuno, purché ra- i tando del credilo che godeva lo fece ar-
ro, e temendo che lo facesse assassinare, che legnava in nome del figlio e lo fece
si recò ad assediarlo in Roma nel 4 "2, decapitare a'28 agosto, indi a'4 settem-
facendo acclamare imperatore Olibrio bre entrò vincitore in R.aveoua, subilo
della famiglia Anicia,gran capitano e ma- deponendo Romolo la porpora, lascian-
rito di Placidia figlia di Valentiniano HI, dogli percompassionealla sua gio-
la vita
die d'ordine di Leone I dovea liberare vinezza, e confinandolo con grossa pen-
Roma dall'assedio; indi gli fu ficile di sione nel casteIloLucullanodii\'<7^o//(/'.),
battere le truppe d'Antemio, cbefu tru- e visse in esso con qualche libertà. In lui
cidato agli I I luglio; Ricimero abban- finirono gì' imperatori residenti in Ra-
donò Roma al saccheggio, morendo 4o venna e l'impero d'occidente. Odoacre
.orni dopo Antemio. Breve fu l'impero fissò la sua sede in Ravenna, quindi si re-
RA V RAV 209
inrerocoidenle, il valoroso Belisario d'or- gli scolari. Non potendo i goti tollerare
dine di Giustiniano I con un esercito era di vedersi privi di Ravenna, nel 55 r l'as-
peiietiato in Italia, dando principio alla sediarono per mare e per terra, ma usci-
famosa guerra gotica: a' io dicembre Ro- tone il prefetto Valeriano prese loro le
ma gli aprì le porle. Vitige invano corse navi e li disfece in terra. Tentando i ma-
ad assediarla, quindi si ri volse a saccheg- nichei di seminarvi i loro errori, furono
giare varie città italiane, che parteggia- trucidati. I progressi di Totila decisero fi-
vano per l'impero d'oriente, mentre Be- nalment la espedizione di Narsele, celebre
lisario con i5o,ooo uomini strinse d'as- capitano I, che da Salona
di Giustiniano
sedio Ravenna e procurò affamarla Vi- ; costeggiando mai ina nel 552 si recò a
la
tige vi penetrò per difenderla, invocan- Ravenna, e dopo aver spento in due gior-
do soccorso dai goti di Pavia. Vedendo nate campali Totila e il successore Teja,
Belisario ardua l'espugnazione di Raven- die fine nel 553 al dominio de'goti, ed
na, incominciò a intavolare trattative sen- esercitò egli stesso per l'impero d'oriente
za eCFetto; tutlavolta la penuria de' viveri o greco il potere supremo col titolo di
aumentando la confusionedella città, Vi- patrizio e duca, da detto anno sino alla
tige ed i gotiofiì'irono a Belisario di pro- sua morte, e nel 553 si portò a svernare
clamarlo loro re.Quel gran capitano fin- in Ravenna. A Esarcato d'Italia o di
53g; allora pieso Vitige colla moglie e no Il spedì in Italia Flavio Longinocon
coi principali capitani, li mandò a Co- autorità assoluta, il quale stabilì un nuo-
stantinopoli, [n Vitige ebbero termine vo modo di governarla, facendo Raven-
i re goti in Ravenna. Le mogli de'goti ve- na, non più Roma, capo e sede della pre-
dendo i soldati dell'esercito romano mi- fettura e sua residenza, prese il nome ili
nori in sta tura de'Ioro mari ti, questi ram- Esarca (f"'-), e la chia mò Esarcato o prin
pognando sputarono loro in faccia. Indi cipato o capo della signoria del paese a
gl'imperiali con l'aiuto de'ravennati pre- lui soggetto, della cui estensione e con-
sero Verona. Per gelosia e per gl'intri- fini ivi parlai coli' autorità di Muratori
ghi di corte Belisario fu richiamato, ed e Borgia : il cav. Spreti dice che il gover-
in sua vece fu inviato in Italia il logoteta no dell'Esarcato fu quel tratto di pae<e
o conte del palazzo Alessandro, che colle che gl'imperatori d'oriente possedevano
sue avanie si alienò gli animi di tutti. La in Italia, i cui confini si estendevano da
fortuna de'goti risorse sotto re Totila, e Rimini a Piacenza, e dall' Apennino alle
sola Ravenna colla vicina spiaggia adria- paludi di Verona e Vicenza, della quale
tica e pochi altri luoghi rimasero in potere ampia giurisdizione fu sempre Ravenna
degl'imperiali che vi restarono inozione- la metropoli e residenza degli esarchi.
ghittoso, né valse una seconda spedizio- Seguendo la maggior parte de'cronisti ri-
nediBelisarioa scuoterli dal letargo. Nel portai a detto articolo la serie degli e-
5441^c''sa'"'0 ritornò in Ravenna per for- sarchi incominciati nel 568, colle loro
tilicarla, ed avendo inteso che Totila re principali notizie. Però gl'istorici raven-
de'goti voleva assediare Roma, convocò nati danno princìpio agli esarchi nel 562
ì romani e i goti ch'erano nella città e o 5&Q come il cav. Spreti.
gli esortò a perseverare nella promessa Longino portatosi in Ravenna e di-
fede, ed a guerreggiare virilmente. Nel chiaratala capo o metropoli dell'Esarca-
549 in Ravenna fioriva lo studio, non so- to, governò Roma per capitani o duchi,
lo per la quantità ed eccellenza de'letto- così le altre provincie, sopprimendo le
ri, ma ancora pel numero e profìtto de- antiche cariche e istituendone delle nuo-
VOL. IVI. i4
-
2 10 K A V RAV
\e per ramrainislrazione civile e milita- vcnna, costrinse Severo e 3 altri vescovi
re, e degli uflìziali per rendere giustizia. ad abbandonar loscisma, quali in appa- i
venna con questi e la figlia Àlbìsinda,Lon- sarca si portò coU'esercilo in Roma e fece
gino se ne invaghì e voleva sposarla, on- prigioni la figlia di Agilulfo col marito
de Rosmunda die il veleno a Elmigiso, Godescalco; ad istanza de'popoli fu le-
il quale essendosi accorto di averlo be- vato, e nel 602 ritornò in Ravenna l'e-
RAV RAV 2 ri
gobaidi. Eletto nel 64o Papa Severino, non a Ravenna, come riferisce Pasolini.
l'impeiatore ricusò di approvarlo prima Dipoi con minacele, benché vivesse s. Mar-
che confermasse VEctesi {^.), che in ve- tino I, l'esarca obbligò il romano a
clero
ce condannò; onde portatosi in Roma l'e- eleggere il successore. Nel 658 ravenna-
i
Ravenna. Dio punì il sacrilego esarca col Platone, che imprudentemente venne al-
fallo morire all'improvviso nel 6^1. Era- le mani co'longobardi sulle rive del Pa-
clio surrogò Teodoro I Calliopa patrizio; naro, e dovette ritirarsi precipitosamente
questi con s. Martino I Papa sentendo che a Ravenna, lasciando 8,000 uomini sul
Rolari re de'longobardi era divenuto a- campo. L'imperatore Giustiniano II, non
riano, procurarono estinguere l'eresia che rispettando il decretato dal genitore, nel
serpeggiava per l'Italia, gli mossero guer- 686 per l'elezione di Papa Conone rin-
ra, ma riuscìinfelice per la morte di 7,000 novò il riprovevole uso che l'esarca di Ra-
ravennati. Intanto il Papa adunò il ce- venna la ratificasse perchè fosse consa-
lebre concilio contro il monotelismo, ed grato. Nel 687 per l'elezione del succes-
uniformi furono le vedute di Mauro ar- sores. Sergio I insorsero gli antipapi Teo-
civescovo di Ravenna; non avendo volu- doro, e Pasquale il quale chiamò a Ro-
to perciò Teodoro I Calliopa opporsi, nel ma l'esarca per sostenerlo colla promessa
648 o 649 gli successe Olimpio cubicu- di 00 libbre d'oro; ma Giovanni veden-
I
lario di Costante II, che giunse in Ro- do canonica l'elezione di s. Sergio I, ab-
ma mentre si celebrava il concilio, ma bandonò Pasquale, però volle dall'eletto
tentò invano d'imporre al numeroso ve- la detta somma ;
per cui il Papa per li-
nerando consesso, onde osò temeraria- berare la città dalla tempesta che le so-
mente di fare altrettanto sul Papa, e non vrastava, impegnò tutto l'oro della con-
riuscendogli, ordinò ad una sua guardia fessione di s. Pietro e saziò l'ingordigia
d'ucciderlo nel momento di ricevere l'Eu- dell'indegno esarca. Ricusando s. Sergio I
caristia ; però il rimorso gli fece confes- di approvare il concilio Trullo (/^.), Giu-
sare lutto a s. Martino I, e poco dopo a- stiniano li spedì a Roma Zaccaria pro-
vendo perduto contro saraceni il fiore i tospatario, acciocché conducesse il Papa
di sue truppe, cessò di vivere. Laonde nel in Costantinopoli; ma fu cacciato a forza
652 di nuovo fu esarca Teodoro I Cal- da Roma, e questa fu lai.' volta che la
liopa, che per aver s. Martino I (A^.) gente italiana si oppose alla potenza de-
condannato il Tipo {f^.) di Costante II, gl'imperatori greci in favore de'Papi, co-
si recò in Roma con ordine di ucciderlo, me si legge in Muiatori, Script, rer. /-
donando alla chiesaromana 3 calici d'o- tal. 1. 1, p. 4i4> ^<^ '" Ciacconio. In vece
ro; indi imprigionato, il Papa lo mandò narra Pasolini che i soldati di Raveima
in esilio, facendolo ini barcane alla foce del avendo cominciato ad essere buoni cri-
Tevere, come dissi nel voi. LIV, p. 2 io, sliaui , appena venuti iu cognizione che
9. li RAV R AV
Znccaria con un esercito dovea ioiprigio- denza divina, propizia a'Ponleficl roma-
iiar Sergio I,que'clie dimoravano in Ra- ni, si manilestava in favor loro in tal gui-
venna e fuori marciarono verso 11 orna, e sa, che quando contro di essi insorgeva-
avendo trovalo Papa in mano di Zac-
il no gl'imperatori, allora soldati italiani i
fice, fu da lui difeso e nascosto. I soldati salvezza de'Papi, che lasciar questi senza
non si quietarono, e più volte domanda- difesa nellemani de'greci. Da questo tem-
rono il protospatario per castigarlo di sua po pertanto cominciò a mancarla forza
temerità, ma sempre da s. Sergio I con negli esarchi di Ravenna, ed accrescersi
amorevoli parole furono tenuti in freno. quella de'Papi, pe'quali la truppa si di-
Dio punì l'imperatore: Leonzio patrizio chiarava, ammirandoli veri padri de'po-
gli tolse impero e vita nel 6c)8. L'esar- poli e difensori contro i longobardi, sen-
cato di Platino fu anche funestato da un za che perciò Papi
si abusassero
gli stessi
terribile avvenimento nel 6g6. Era costu- di questo favore militare, che anzi sem-
me in Ravenna che ne'giorni di festa u- pre si opposero alla vendetta contro gli
scisse fuori della porta la moltitudine a esarchi. L'arcivescovo Felice consagrato
diporto, e fra vari drappelli capitanati da in Roma da Papa Costantino , sebbene
un nobile del rione impegnavasi per gin- scismatico occulto, per timore fece la Pro-
nastico esercizio un combattimento. In u- missione di fede (f^.), e giurò ubbidien-
na domenica s'ingaggiò silfattamente fra za al Papa; però tornato in Ravenna in-
due parti il conflitto, chel'una fu messa dusse il popolo a negare ubbidienza alla
in fuga a colpi di pietra e taluni rimasero chiesa romana. Allora Costantino am-
morti. Nella domenica seguente si riac- moni i ravennati, ma essi lo disprczza-
cese più viva la zuffa, e si sguainarono le rono perchè l'arcivescovo era amico del
spade con numerosa strage dal lato dei re de'Iongobardi. Di tutto il Papa diede
\inli. Finsero questi di volersi riconcilia- parte a Giustiniano II, che esasperato pei
i"e, ma poi a tradimento gli uccisero; non voti poco favorevoli de' ravennati duran-
meno atroce fu la punizione, poiché i tra- te la sua deposizione, comandò a Teodo-
ditori furono passati a fìl di spada e ab- ro patrizio capitano generale dell'arma-
battute le loro case. Per morte di Plati- ta (altri dicono Giovanni governatore di
no nel 702 fu fatto esarca Teofilace pa- Sicilia, ovvero questi si unì ai capitano)
trizio e cubiculario dell'unperalore Ab- che si recasse a Ravenna: giunto che vi
simareTiberio, il quale lo incaricò di por- fu pose in fuga i partigiani di Felice ve-
tarsi dal nuovo Papa Giovanni VI per nuti dalle circonvicine città per difender-
ottenere da esso anche con la forza l'ap- da Cervia, Comacchio, Cesena,
lo, cioè
709, nel 7 IO gli successe Giovanni Rizo- Pineta, Ildebrando fu fatto prigione. Pla-
cupo patrizio, che traversando Roma die tina attribuisce a Liutprando stesso l'oc-
iniquo saggio di se, decapitando 3 uffi- cupazione di Ravenna dopo lungo asse-
ziali palatini del Papa, onde trovò furenti dio, che la saccheggiasse, trasportando a
i ravennati e stretti in alleanza colle al- Pavia molti ornamenti e la statua Regi-
tre città dell'Esarcato per tenerlo in fre- sole.Frattanto Leone III l'Isaurico im-
no ; a cui avendo voluto resistere e pel pelatole greco dichiarò guerra alle sagre
suo tirannico governo fu ucciso fra'tor- Iininagini (/^.), sostenne l'eresia degl'/-
uienli dai ravennati, restando Italia per conoclasti {f^.) ,
perseguitò la leligione
quasi 3 anni senza esarca; finché circa il cattolica e comandò a Maurizio o Marino
712 venne eletto l'eunuco Eutichio pa- duca di Roma
di far perire il Papa que- :
ca di Vicenza, nel 718 stretta d'assedio resistere restò morto nel 7 2 7, e gli fu sur-
Ravenna l'occupò, favorito dalle discor- rogato nuovamente 1' esarca Eutichio.
die de'nobili malcontenti dell'imperato- Questi, secondo alcuni storici, fu quello
re greco. L'esarca si salvò colla fuga, in- che dai longobardi colla flotta veneta ri-
vocando l'aiuto di Orso doge di Vene- cuperò Ravenna, Classe e Cesarea, con
zia, il quale aderì per le vive preghiere grande strage de' nemici. Il gravissimo
di Papa s. Gregorio II: qui gl'istorici so- argomento che ho indicato e che vado a
no in conflitto, chiamando alcuni Paolo tratteggiare, siccome con diffusione l'ho
patrizio esarca, mentre altri protraggono descritto in tutti moltissimi articoli a-
i
il suo esarcato
723 o 727, riportando
al naloghi alla Sovranità Pontifìcia {F.) su
l'espugnazionedi Ravenna al 725. Adun- tulli i àeW Esarcato, a questo, a
luoghi
que l'esarca assalì Piavenua per terra e c|utlio di Gregorio II, a Costantino-
s.
il doge per acqua, di noltee sull'aibeg- poli, a Longobardi eò a\lr\ s'ìtmh mi ri-
giare. 1 longobardi accortisi delle venete inetto. Avendo s. Gregorio II esaurito
navi vicine alle mura e che i veneziani a- luUc le vie di paterne esortazioni all'era-
2i4 RAV RAV
pio Leone HI imperatore, che avendo più stuzie de'greci, colie quali procuravano
Tolle e scopertamente insidiato alla sua che fossero cardinali
i di loro nazione per
vita, persisteva nel perseguitare crudel- dominar la chiesa romana. Ne' voi. XXII,
mente il immagini eia
culto delle sacre p. 77, LII, p. 2 I e altrove narrai, come
chiesa cattolica con un complesso d'ini- Liutprando vagheggiando il dominio di
quità, eopprimeva in tanti modi gl'italia- Ravenna, nel 74^ vi pose l'assedio, anga-
ni, e vedendo l'esarca Eulichio collegarsi riando l'Esarcato eia Pentapoli sua pro-
coi longobardi, le armi de'quali unite al- vincia, per cui Eutichio e Giovanni 5."
le greche vessavano popoli àeW Esar- i arcivescovo di Ravenna su[)i)licarono s.
cato e della Pentapoli (di cui parlai an- Zaccaria a interporre col re la sua auto-
cora nel voi. II, p. ^5, e perchè delta De- revole mediazione. 11 Papa per amore
capoli),dì cui prese paterna e zelante di- verso que'popoli non curati dagl'impe-
fesa, come molti di essi presero le armi ratori orientali, li prese sotto la protezio-
per sostenerlo, volle prendervi energico ne e difesa della s. Sede, egli esaudì re-
rimedio. Quindi s. Gregorio II, invocato candosi a Pavia: dissi pure come passan-
il patrocinio di jFrtì!«cia(/^.),dopo il 726 do per Ravenna vi fu festeggiato, cele-
e verso il 780 scomunicò solennemente brando in s. Apollinare di Classe, e che
l'eretico Leone III,eassolvette sudditi i- i tutto ottenne da Liutprando, insieme alla
taliani dal Giuramento (F.); laonde ri- restituzione degl'invasi territorii raven-
bellatasi l'Italia al giogo greco, molte cit- nati; onde Costantino IV Copronimo im-
tà si eressero in signorie priva te, al tre non peratore, per gratitudine di quanto avea
avendo forze per sostenere allora la pro- operato per la conservazione dell'Esar-
pria libertà, si assoggettarono ai longo- cato, gli concesse le richieste masse di Nin -
bardi, e Roma col suoducatochedagran fa e Norma (^.). Notai inoltre che dopo
tempo avea sperimentato l'efficace prote- essersi l'Esarcato posto sotto la protezio-
zione de'Papi, spontaneamente acclama- ne de'Papi, successivamente ne sperimen-
rono sovrano s. Gregorio li e la chiesa tò que'beneflci effetti che dichiarai. Nel
lomana con giuramento di fedeltà: cos\ 748 Ravenna fu travagliata dal terremo-
in quel gran Pontefice ebbe più stabile to che fece cadere la chiesa di s. Pietro
origine il dominio temporale. Marciaro- iu Classe e il musaico in s. Martino, ed
no su Roma con poderose squadre Liut- ancora da un certo greco che con arma-
prando ed Eutichio; ma s. Gregorio II ta navale venne ad espugnarla; ma vinto
seppe placare il re e riceverne ossequio, da' ravennati, questi per memoria cele-
riconciliandosi col debole esarca, cui al- brarono anniversari per la vittoria. Non
l' ombra de' longobardi restò un potere potendo longobardi di(nenticare la loro
i
ci, di doversi aspettare la loro conferma, derante, il le Astolfo nel 752 l'assediò, e
considera per tale, della qual nazione il ca Eulichio, terminando con lui la di-
favore e l'influenza degli esarchi avea fat- gnità degli esarchi greci e il principato e
to salire al trono pontificale non pochi la dominazione dell'Esarcato negl'impe-
soggetti, poicliij dal 685 al 741 fra io Pa- ratori greci. Poiché la caduta di Raven-
pi solo s. Gregorio li non fu greco 00- na trasse seco quella di tutte le altre cit-
rientale. /^. Grecia, ove toccai delle a- tà dell'Esarcato, dichiarando Astolfo Ra-
RAV RAV 3i5
venna capo e metropoli del regno dei drado che l'avea prese nelle città, e dai
longobardi, al riferire di Rossi. primari cittadini deirEsarcato,Pentapo-
L' insaziabile Astolfo di ciò non con- li e altri luoghi, massiraedi Ravenna, in-
glioso Astolfo ; ma quel principe impe- re meglio ritenere che soltanto lo ripri-
gnatonelle querele religiose e nel distrug- stinasse nel 7^9 circa, onde fabbricò la
gere il culto delle s. immagini fece il sor- magnifica chiesa di s. Nicola di Mirata
do; quindi sì portò in Francia nel ySS a Fincis, in ringraziamento del patrocinio
domandare aiuto dal re Pipino, per sot- che avea implorato nella sua disgrazia.
trarre dal dominio longobardo l'Esarca- Fino dunque da Stefano II detto III i
to, ch'era sotto la protezione della s. Se- Papi esercitarono la piena amministra-
de e gli altri suoi diretti dominii. Accol- zione e il dominio assoluto delle cose ci-
ra ripetutamente affaticata per salvarlo 3, lib. I, cap. ig-fJnastas. Bill. t. 4> "•
dalla straniera ingordigia, onde per de- 2 1 e 2 2; Borgia, Memorie di Benevento
dizione i popoli riconoscevano ne' Papi t. i6 e seg. ; Cenni, Orsi, Gretsero,
I, p.
anche i loro duci e protettori. Calato Pi- De Marca ed altri gravi scrittori. Stefa-
pino due volte in Italia nel ySSenel 'j55 no II detto III dopo avere ricevuto la re-
con formidabile esercito, in Pavia obbli- stituzione de' suddetti dominii, spedì to-
gò Astolfo a sgombrare l' Esarcato , la sto al reggimento de'medesimi i suoi mi-
Pentapoli e gli altri dominii della s. Se- nistri con titolo di giudici e di conti, co-
de ; quindi con amplissimo diploma ed me si legge nelle Epist. 02 e 54 del Cod.
eroica munificenza confermò e donò il Carolin.y senza che Pipinoe Carlo Magno
dominio assoluto di tali provincie e luo- suo figlio e altri loro successori preten-
ghi alia medesima chiesa romana, cui ce- dessero d'avervi più diritto alcuno; cosic-
de il facendone por-
diritto di conquista, ché avendo poi desiderato Carlo Magno
re il diploma e le chiavi, insieme aquel- di avere alcuni musaici, pitture e marmi
le di Ravenna, come rimarca Rinaldi, sul- del palazzo regio di Ravenna, ne fece ri-
la tomba di s. Pietro (f^.), in signuni ve' chiesta al padrone legittimo Adriano f,
Il et perpetui dominii, dall' abbate Fui- dal quale generosamente ottenne quanto
I
2i6 RAV RA V
bramava, lo si apprende daW'Epist.
che cato,e preso a forza Faenza e Comacchio,
67 del citalo codice Carolino. Indi Ste- l'arcivescovo di Ravenna Leone ed tre i
fano II detto III concesse r amministra- tribuni ne diedero parte a Papa Stefano
zione e commise
governo di Ravenna
il III detto V, il quale, e poco dopo il suc-
1
attestalo di Dionigi d'Alicarnasso, //«ft^. le che col consenso del Papa stabilisse la
vom. lib. 8 , questo diritto era compro- sua corte in Ravenna, dichiarandola sua
vato e confermato con l'uso di tutte le reggia e capo del regno italico. Nel 798
genti greche e barbare. Il re Astolfo per- Ravenna fu onorala dalla presenza di Lo-
secutore della Chiesa mori a caccia per- dovico I e Pipino re d'I lalia figli di Car-
cosso dal fulmine, e Stefano II detto III loMagno, che vi celebrarono il s. Nata-
contribuì che nel 7 56 gli succedesse Desi- le.Neir8oo recandosi a Roma Carlo Ma-
derio, il quale nondimeno ritenne alcuni gno passò per Ravenna, indis. Leone III
dominii della Sede non ancora resliluili
s. Papa lo proclamò e coronò imperatore,
dai longobardi; per lo che Papa s. Pao- rinnovando in lui l'impero d' occidente.
lo 1 ne fece gravi doglianze a re Pipino. A- Ripassando per Ravenna , col conseuM)
vcndo l'ingrato Dcaidcrio assalito i'Esar- del Papa la privò di altre cose preziose :
RAV RAV 217
nondimeno confermò agliosliari o sagri- occupò Ravenna Guido III duca di Spo-
si! della cattedrale il possesso della basi- leto. NeirSgS, a motivo della fazione di
Io divenne che solto Papa Clemente V III. re d'Italia regnò in Ravenna nel 924,6
ÌN'eirSoDs. Leone III rilornandoaRoma ne fu poi caccialo dall'imperatore Otto-
dal secondo suo viaggio di Francia, fu di ne I, perchè la travagliava e proteggeva
passaggio per Ravenna: donòalla chiesa di gli usurpatori de'beni ecclesiastici, come
s. Apollinare di Classe ricchissime suppel- nota ilTonduzzi, Hist. di Faenza. Yev-
lettili, e poi da Roma inviò artefici per ri- so il 92S ravennati portarono le armi
i
farne il letto. Poco dopo nella provincia contro gl'imolesi e ne devastarono le cam-
essendo già corrotta nel linguaggio dome- pagne, ma furono disfatti con gravi per-
stico la lingua latina, s'introdusse la volga- dite, e lo leggo in Alberghetti , Storia
re. Morto Carlo Magno nell'S 1 4, tra'lega- d'Imola, t. I, p. 69. Adalberto re d'Ita-
li lasciò alla chiesa ravennate una tavola lia vi stabili la principal sede del regno
d'argentoov'era efiigiata la citlà di Roma. nel 955. Vi fu di passaggio nel 961 Ot-
Stefano IV detto V nel portarsi in Francia tone 1 che andava a ricevere la corona
passò per Ravenna nell'S 16, celebrò so- dal Papa; indi nel 966 per Pasqua (al-
lennemente nella cattedrale e vi si tratten- tri dicono nel 97 ) vi si trovò con Papa
1
ritorno in Roma fu a Ravenna e coll'ar- rengario Il re d' Italia, da dove 1' avea
ci vescovo si baciarono. Lo splendore e fa- cacciato colle armi nondimeno Ottone ;
neir853 si fermasse alcuni giorni in Ra- Vincoli, distante dalla città 8 miglia, ac-
venna, con l'imperatore Lodovico II. ÌN'el- ciocché in essa i monaci benedettini, cut
1866 monastero di Classe fu allog-
nel ne fece dono, ospitassero que' pellegrini
giato r imperatore Lodovico II che di , ungheresi che per avventura vi passasr
passaggio era tornato in Ravenna, quin- sero. SlabiFi inoltre 1' annuo assegno di
di tolse ai ravennati Comacchio e lo do- 25 marche d' argento dalla real sua ca-
nò a Ottone Estense. Portandosi in Ro- mera, tutto decretando con diploma che
ma per farsi coronare imperatore Carlo poi confermò Bela IV. ÌVegli ultimi tem-
III il Grosso, neir88o fu ad incontrarlo pi la chiesa fa demolila ed il monaste- ,
tornò in Ravenna nel 998 ed abitò nel Papa scomunicato e cacciato, morendo
monastero per tutta la quaresima. L'im- poi in Sicilia. L'imperatore Ottone IV,
peratore Enrico II nel io 17 affidò il go- come aveano praticato tanti suoi prede-
verno e dominio della provincia di Ro- cessori, con diploma del 1209 confermò
magna all'arcivescovo Arnoldo suo fra- alla chiesa romana tutti suoi dominii e i
tello e successori, col titolodi legato im- giurisdizioni sovrane^ inclusivamente al-
periale, sebbene l'imperatore fosse in pa- la Terra comitissae Mathildis , camita'
ce colla s. Sede, essendo slato coronato tus Berlinorii , Exarcatas Ravennae ,
VI occupatoredi non pochidominii del- za. Paolo I meritò pel suo valore la stima
la chiesa romana. V^euuto l'imperatore a di Carlo Magno; fu nemico acerrimo del-
morte neh 197, con quel testamento che la celebre famiglia Anastasi e quasi del
riporta Rinaldi a detto anno n." 9, or- tutto la distrusse; fabbricò il castellodet-
dinò che si reintegrasse il Papa dell'oc- to Caslellazzo, ed i 4 suo' f^g'* governa-
cupato, tranne Medicina e Argelata , le rono tutta la provincia pel sovrano Pon-
quali col ducato di Ravenna, Bertinoro leflce.. Giovanni 1 i.° arci vescovo di som-
e la Marca d'Ancona lasciò a Marcualdo ma pietà e virtù. Piclro 11 del loi i eb-
•
RA V RAV 219
be in moglie la guerriera insigne Melil nardi. Nel 120 si fece Pietro III di nuo-
1
de, la quale colle milizie lavennali e vene- vo podestà di Ravenna, indi fu ucciso U-
te ricuperò Ferrara. Diversi Traversari golino conte di Romagna, cui Federico
sì distinsero scilo Ottone III imperatore Il imperatore surrogò Goffredo Blande-
nelle armi, crescendo nel secolo XI in ric- rau, il quale non trovando l'uccisore del
chezze e nobiltà, benemeriti di chiese e predecessore, multò la città di 1700 lire.
per le loro ragguardevoli aderenze per tut- Paolo IV fu investito dall' arcivescovo
ta Romagna con Pietro III disponevano Simeone in nome di sua chiesa del do-
quasi asiiolutameute della città di Ra> minio di Ravenna con titolo di duca eoa ;
venna. Pietro 111 nelii88 fu pretore e altri ravennati si portòa Verona alla die-
nel I 197 fu creato podestà ; nel 1202 i ta imperiale. Pacificò i concittadini eoa
ravennati coi forlivesi corabalterono coi x\ncona e fece tregua coi fientini che de-
cesenati che fecero prigioniero Pietro, ri» vastavano il territorio. Nel 1229 la re-
lasciandolo per la pace onde Cervia fu re- pubblica di Ravenna lo creò suo procu-
stituita a Ravenna. Nel 2 5 si aumenta-
1 1 ratore e lo destinò fra'principali al con-
rono nelle città romagnole le guerre ci vili siglio di Rimini per le questioni co' pe-
e particolarmente in Ravenna, perchè go- saresi. Neil 23 I fu discussa la causa tra
vernandosi le città d'Italia come repub- la metropolitana e la repubblica d' Osi-
bliche, ardevano cittadini d'invidia e
i nio per la demolizione di Ubaldo e Mon-
d'ambizione. Agitati da queste passioni te Cerno, osimano,
castelli del territorio
Pietro III e Ubertino Carrai io combat- pretesi dalla chiesa raveiuiate. Paolo IV
tendo fra loro divisero la città in due fa- ebbe in moglie Andronica figlia dell'im-
zioni; indarno l'arcivescovo Ubaldo ten- peratore greco, e nel 1287 segnò la pace
tò pacificarli. Guerreggiando Pietro 111 co'bologuesi; si dichiarò pel Papa Gre-
per alcune possessioni col conte Ruggie- gorio IX contro Federico 11 che combat-
ro Guerra, fu fatto da Ubertino prigio- tè valorosamente. Ad istanza degli Ac-
ne e perde Carpinetto e alcuni castelli ,
carisi nel 1288 cacciò da Faenza i poten-
indi sposò la sorella dell'emulo Ruggiero. ti Manfredi; volle dominarla, ma gli fu
Finalmente Pietro III a'2 ottobre 1318 tolta dai bolognesi con strage dei suoi.
memorato co'suoi aderenti occupò il do- Con questi pacificatosi, nel 1289 espulse
minio della patria sottraendolo alla s.
, da Ravenna il magistrato imperiale e ,
Sede e intitolandosi duca. Cacciò da Ra- con ciò la città divenne G«e//à(^.), os-
venna le fazioni de' Mainardi, di Uber- sia del partito pontificio , avendola for-
tino e di Guido Deusdeo. Ubertino col- nita di buona guarnigione i veneziani ,
r aiuto del conte Ruggiero prese il ca- come leggo in liijjaldi. Unitosi il Tra-
stello di Bertinoro, die il guasto al terri- versari col legalo pontificio, coi veneti e
torio ravennate e atterrò le case dei Rlai- con Aizod'Este contro l'imperatore, as-
220 RAV RAV
salita Ferrara, il governo fu consegnato p. ab. Ginanni negfi Scrittori ravennati,
ad Azzo nel 19.40. Ripatrialo Paolo IV e conte Fantuzzi ne' Monumenti ravcn-
morì e con regia magnificenza fu sepol- nati. \\i° de'Polentani che si conosca fu .
to nella chiesa della Rotonda con lui : Geremia fiorito nel ii 65, Guido del
terminò il dominio su R.aveinia de'Tra- 1192, Pietro podestà di Ravenna nel
versali. Federico il ne proilltò, assediò 1202; Guido lo prese Innocenzo III sot»
Ravenna e pei molti suoi partigiani Ghi- lo la sua prolezione come pure alcuni
,
bellini (f'^-) che vi avea, l'ebbe in 3 gior- feudi concessi ai di lui progenitori daGre-
ni a' 5 agosto 1240 esiliò l'arcivescovo
1 : gorio Papa. Si distinse Chiara figlia di
Federico, rovinò molte castella dell'arci- Geremia per singoiar pietà e per aver nel
vescovato, atterrò palazzi del defunto i i23o fondato il monastero di s. Chiara
qual capode'guelfl e col materiale vi fab- di Fiavenna. Un Guido fu pretore a Faen-
bricò la torre del palazzo, non la pub- za ed a Cesena, ma ghibellino. La fami-
blica come pretesero altri; lasciando nel- glia principesca de'signori daPoIenta pre-
la città per suo vicario Righetto Fandol- se il suo nomedal castellodi Polenta non
fiiioda Vicenza, che governò sino al 1248, lungi da Bertinoro ed ora suoappodia-
in cui il cardinal Ubaldini legato di Pa- to nella provincia di Forlì, già molto rag-
pa Innocenzo IV con l'aiuto de' raven- guardevole; castello che prima fu della
nati e altri la ricuperò alla s. Sede in chiesa ravennate, poi degli abbati di s.
uno al resto di Romagna, liicuperata Gio. Evangelista, uno de'quali nel 1290
Ravenna dai Papi, la possederono diret- lo die infeudo ai Polentani originari dal
tamente per qualche tempo, governando- medesimo. Era antichissimo, fortissimo,
la in loro nome un ministro pontifìcio col cinto di mura e torri e provveduto di
titolo di conte odi rettore, rilenendo pe- munizioni, quando nel 1278 lo rovina-
rò la città una certa qual forma di liber- rono Traversari, dopo averlo preso per
i
conte mandò in Puglia Paolo e Ayca fi- I Polentani si fecero strada al supremo
gli del morto duca. Di poi Traversana potere colla forza e prepotenza, rovinan-
superstite di sua famiglia del ramo di Pie- do e deprimendo le famiglie piìi polenti
tro 111 sposò Stefano figlio d'Andrea II e doviziose. 11 primo che tentò questa im-
re d'Ungheria, ed ebbe per dote l'ampia presa e che appianò la strada alla signo-
e ricchissima eredità. Avanti di progre- ria de' suoi discendenti fu Lamberto o
dire iu questi principali cenni storici su Guido. Richiamato Ravenna con
egli in
Ravenna, essendo collegati coi Polenta- tutta la famiglia dal suddetto conte Ugo-
ni, che poi lungamente e per 40 anni la 1 lino, poco dopo il figlio Guido colla ca-
dominarono, con l'autorità dell'encomia- valleria de' Ma la testa daRimini e co'suoi
to cav. Spreti, come ho fatto de'Traver- aderenti cacciò da Ravenna gli antago-
sari, premetterò alcune notizie. nisti Traversari e loro partitauli ; indi
Ravenna alimentava nel proprio seno con eccesso d ingratitudine si rivolse nel
due delle principali e potenti famiglie tra 1275 contro il suo benefattore, gli levò
Iure emule e nemiche, cioè i Traversari ogni autorità in Ravenna facendosi asso-
vd i Polentaui, de'quali scrissero Pietro luto signore della patria, mentre in Lo-
Fciretli storico ravennate, ed i sullodali sanna Rofoldo 1 re de'romaui giurava a
,
RA V R A V ri-ii
Papa Gregorio X [f^.) d\ difendere alla le scene da Silvio Pellico. Adirali i Po-
s. Sede r antico Esarcalo di Ravenna e lenlani del t ragico avvenimento, mossero
le altre lene della medesima , come si crudelissima guerra a Lancellottoperfar-
ha da due suoi diplomi presso Rinaldi e ne aspra vendetta inlerposli veneziani : i
fu tirannico e illegittimo durò circa San- famiglie. Ma di questo tragico fatto, me-
ili, poiché Papa Nicolò III avendo spe- glio è vedere Rimim. Nell'anno 1287 Papa
llilo in Romagna perchè reggesse tutta Onorio IV inviò il conte di Romagna Gu-
la provincia con titolo di conte il nipote glielmo Durante francese, cui poco dopo
lUitoldo Orsini , colle sue truppe ricu- Onorio IV sostituì Pietro Colonna roma-
l'eiò la città nel compagnia del1279 in no, e nel1288 Ermanno Monaldeschi di
rmdinal Latino Frangipane Orsini che Orvieto. A questi nel laSq Nicolò IV die
ne prese possesso. Pacificò i Polenlani in successore il rumano StefanoColonna,
cri Traversari, cogli Onesti ed Sassi, i il quale si mise incapo di voler la rocca
I
rò esiliando Lamberto coi figli : egual- di Ravenna ch'era in potere de'Polenta-
mente in altre città di Romagna il con- ni; perciò i ravennati si sollevarono, ira-
'-<•
pacificò le diverse fazioni, richiaman- prigionandolocon tutta lafamiglia. Quin-
uli esuli. A frenare le ambizioni di go- di si moltiplicarono io città le discordie,
1 1 nare, più che le discordie de'guelfi e fecero alcuni nelle mura della città certe
ghibellini, per ogni città fu posto un pre- piccole porte dette Posterie, per ricevere
tcreche trattasse e governasse egualmen- gli amici e fuggire quando occorresse.
te tutti i cittadini. Nel 1280 Martino IV L'irrequietoGuido Polenlani podestà di
nominò conte di Romagna Giovanni di Ravenna, dopo avere ribellato la provin-
Appia francese, di cui parlai a ForÙ. cia s'impossessò di Forlì e ne fu crealo
Guido di Polenta podestà di Ravenna, pretore. Papa saputo l'arresto di Stefa-
Il
guerriero di gran valore e virtù, già pre- no che altri chiamano Pietro (tra' croni-
tore di Faenza, ove aiutò i Lamberlazzi sti vi è discrepanza sull'epoche di questi
a ricuperarla, dopo aver espulso Tra- i rettori, chiamando il rettore Pietro col-
versari erasi fatto nominare dall' arcive- l 'aggiunto di Stefano e ne aulici pano il go-
scovo viceconte della chiesa ravennate, e verno) scomunicò i Polenlani, e poscia nel
nel 28 per ragione di statosposò Fran-
1 I I 2qi nominò contedi Romagna Ildebran-
cesca sua figlia, ch'era la più avvenente do Conti Guidi di Bagno vescovo aretino,
donna de'suoi tempi e perciò di contro- il quale indarno si atVaticò perchè fosse-
no con reciproca corrispondenza. Lancel- sura, e tutto si eseguì venendo anche pa-
Jotlo li sorprese e barbaramente gli uccise cificati i Traversari coi Polentani. Indi
nel settembre del 1283, altri e con diver- Ildebrando convocò un congresso pro-
si opinamenti dicono nel 1287 o 1288. vinciale in Forf), ove tassò la provincia
Dante to'suoi divini e commoventi ver- a contribuir20,000 fiorini annui pel
si rese immortali que' sciagurati, magica- mantenimento della necessaria soldate-
mente dipingendone l'infelice tìnecon su- sca; inoltre proibì l'eiezioni de' prelori
blime pietoso canto; sventure che da ul- volendo che le città li ricevessero dalla
tioiocon tanta maestria furono poste sui- $. Sede; gli levò la facoltà d'imporre col-
222 RAV RAV
Ielle senza licenza del I*apa: le quali co- laonde Ronifacio Vili nel 129) rimandai
se essendo di pregiudizio alla libertà del- rettore di Uomagnn Guglielmo Durante
le citlà, si sciolse il parlainenlo senza ve- divenuto vescovo di Mende, che trovala
runa conclusione. Spedirono lecillàarn- la parte guelfa assai indebolita e la ghi-
bascialori a Nicolò iV ma non furono , bellina baldanzosa, mostrandosi a questa
ricevuti, si sollevarono per opera princi- contrario parTi da Ravenna. Gli successe
palmente de'Polentani, non slimando le nel 1296 Massimo da Piperno. Favoren-
censure fulminate dal rettore che riparò do Guglielmo di Polenta assai valoroso i
cliè questi distrussero tutto ciò ch'era di del Papa rivocò la liberazione del conte
ragione de' loro emuli. Il dello conte o Guido di IMonlefitlco ; per cui Gugliel-
rettore tornò a pacifi«..rlineli2g4 dopo mo co' suoi ravennati si collegò con Fer
la generale assoluzione delle lanciate cen- rara e Forlì, prese Imola e Castelnuovo
sure. Ildebrando nel 1294 per s. Celesti- di Calboli : il legato ricuperò Forlì, ma
no V
succeduto da Roberto Gernaio,
fu Guglielmo arditamente glielo tolse coni
cui nell'istesso anno Bonifacio Vili sur- diversi castelli. Allora i Polentani cresce-
rogò Pietro Gerra arcivescovo di Mon- vano di forze ogni giorno e reggevano pei
reale, che richiamò gli esuli e pose in a- primi la repubblica; nondimeno il senato
tnislà cittadini ch'erano divisi in due fa-
i di Ravenna creava i magistrati che go-
zioni, massime i Traversari coi Polenta- vernavano la città, unitamenleai conso-
ni ; si cantò Te Deiwi nella metropo-
il li e rettori : però Lamberloe Ostasio Po-
litana e si visitò s. Maria di Porto in , lentani , mutati gli anticlii vocaboli di
gran venerazione, per ringraziamento a rettori, anziani e consoli, que'sei che co-
Dio. Si convenne che il magistrato di Ra- stituivano il magistrato chiamarono sa-
venna per due ambasciatori fosse obbli- vi, e lo furono sino a'noslri giorni, in cui
gato lai.=> volta incontrare il legato dei- si variarono le magistrature municipali
la provincia in segno di vassallaggio fuo- con uniformi magistrati che descrissi a ,
ri della città : questa per onorarlo gli Gonfaloniere a Pbiorb e relativi arti-
,
concedè di poter edificare convenevole coli. Bonifacio Vili neli3oo fece rettore
palazzo, ed il rettore fece diroccar le torri di Romagna Carlo d'Angiò, fratello del
di quelli dei conti di Cunio a Porta s. Ma- re di Francia, acciò imponesse colla sua
mante, e quelle di Guido Polentani pres- autorità ; indi nominò rettore Giovanni
so Porla Ursicina, vietando le erezioni di Pagani vescovo di Rieti , che a cagione
altre. Secondo un'altra versione, Pietro del suo mal governo fu rimosso da dello
vietando di costruir case ad uso di for- Papa nel 1 3o2, col nominare conte e ret-
tezza , concesse facoltà di edificare il pa- tore Rmaldo Concorreggi vescovo di Vi-
lazzo pubblico, ed un altro per il legato cenza, poi arcivescovo di Ravenna. Es-
della provincia, che quando trovavasi in sendo stato accordalo ai Polentani ed ai
Ravenna era costretto abitare il palazzo conti di Cuuio il trasporlo del raccolto
arcivescovile. Queste paci poco duraro- ai loro castelli, ciò che era stato negato a
no, perchè i Traversari e loro aderenti, Pietro Traversari ,
questi a dispetto del
credendosi angariali a confronto de'Po- senato ravennate trasportò i suoi nel ca-
lentani , radunate truppe di fuoruscili e stello di Traversara; del che piccatosi il
l'avle del fabbro in Portico di Forlì, per Enrico VII nel i3i2 voleva transitare
cui assunsero il cognome Fabri. In questo per Romagna e pollarsi a Roma per far-
teni|K) la casa Pulenlani divennequasi pa- si coronare, avendo in animo di riacqui-
drona di Ravenna, la quale oltre l'aver stare 1' aulica giurisdizione in Italia. La
latto podestà a vita Lamberto, il senato provincia e il pubblico di Ravenna per
gli concesse con annuo stipendio anche mostrarsi ben affetta a re Roberto, offrì
la pretura, solita accordarsi per sei mesi buon numero di fanti e cavalli. Neli3i4
ai forastierì. La repubblica i-avennate in- Oslasio e Bandino Polenlaui, essendo il
1' altro podestà di Cesena,
caricò Lamberto e due savi alla visita dei i.° capitano ,
piopri castelli, con ordine di presidiarli dierono principio al porto del Cesenati-
e foitifìcarli. Avendo i cesenati eretto un co. Lamberto e Bernardino Polenlani
castello sul lido del mare, Bernal dìuo Po- s' di Faenza
impadronirono sorpresero ,
sidenza pontificia in Provenza: questo Pa- do Novello suo cugino, d'ottima indole,
pa spedi un interuunzio e un legalo per amante della giustizia, fautore e mece-
ricuperare Ferrara dai veneti ed l*o- , i nate de'Ielterati e delle belle arti, onde
lenlaui vi contribuirono : i veneziani nel fece ricerca del celeberrimo Giotto pitto-
i3oc) tenlaronodi riprendere Ferrara ,
re e lo chiamò in Ravenna, ove lasciò di-
che soccorsa dai ravennati, nemici pa- i versimonumenti del suo ingegno. Poco
tirono grave peidila. Per nuovi rettori dopo Guido accolse come un inestimabi-
econtiClemeule V nominò nel iSoq Rai- le tesoro Dante Alighieri bandito dalia
mondo d'Atlone da Spello, nel 1 3 o Ro- i patria, cui trattò magnificamente; lo pro-
berto re di Napoli capoparte de'gueltì, il lesse, diverse volte lo mandò ambascia-
quale governò pei seguenti suoi ministri tore alla repubblica di Venezia; ne'piìi
e vicari : nel i 3 io Niculò Caracciolo na- gravi affari pulitici profìltò di questo mi-
poletano, nel.iSi I Gilberto Senlillo ca- racolo della natura, cui tanto Nomine nnl-
talano, neli3i6 Diego della Ralla spa- lum par elogium, ed in morte per ono-
gnuolo coi titoli di conte e rettore , nel rarne la memoria gli fece celebrare con
i3i6 Anfnso. Sotto il vicario Senlillo molla pompa l'esequie egli eresse un bel-
gravi tumulli insorsero tra'guelfi e ghi- lissimo sarcofago, ciie altri poi restaura-
224 RA V RA V
rono ed abbellirono. Ostasio I sul prin- Sicigliano, che i ravennati riceverono con
cipio tlel suo governo ebbe gravi contra- regia magnificenza. Nel 1829 vedendo
sti coi forlivesi pei confini, mai veneti ap- crescere la potenza del Papa pel tributo
pianarono le differenze. Nel iSao fu Ra- impostoaFerrara, pregò Giovanni XXII
venna afflitta da desolatrice pestilenza. a mandare il legato in Ravenna che la
Indi insorse fiero contrasto pei confini dei reggesse a nome della Chiesa, alche con-
propri beni tra'Polentani e Traversari, discese il Pontefice, stipulandosi l'istro-
nel quale s'interposero i veneziani. Osta- mento Bologna dal cardinal Bertran-
in
sio I nel 1 32 I sorprese e fece prigione nel do legato e da Americo rettore della pro-
castello di Polenta il marchese Alberico vincia. Nel I 888 il legalo volendo ripren-
di Guido Riccio e lo condusse in Raven- dere Ferrara con vocò in Ravenna un con-
na. Nel i322 scannò barbaramente nel gresso de'maggioraschi della provincia, e
proprioletlo il cugino R.inaldo, geloso pel* si concluse l'attacco della città; però l'e-
essere slimato da tutti, e qual capo della sercito pontificio restò disfatto e Ostasio I
merito e di santi costumi. Poco dopo cuc- to dal pontificio legalo, che fulminò l'in-
ciò dalla città il fratello carnale dell'uc- terdetto a quella città. Nondimeno fu da
ciso Guido, il quale unitosi ai bolognesi, lui in detto anno assoluto dalle censure,
forlivesi ed a tutti gli esuli lavennati, si gli fu affidata la difesa di tutta la provincia,
presentò con gran truppa nel iS^S sotto quando le città di Romagna dopo il fatto
le mura di Ravenna, sperando che con- i di Ferrara eransi quasi tutte ribellate, di-
cittadini disgustati per lecrudeltàdel cu- chiarandolo in nomedelPapa vero signo-
gino lo secondassero; ma invano perchè re e principe di Ravenna. Nel 1887 sor-
Ostasio I erasi posto in vigorosa difesa, prese Faenza e la tolse alla s. Sede, ma il
lesia, figlia di Guido Novello, vedendo no a Faenza. Nel i33g perde Lugo e si col-
imprigionato Malatestino suo marito, che legò contro Lodovico ilBavaro, coi guelfi
bramava signoreggiare in Rimini, prese Malatesta e Manfredi: tuttavolta Lodo-
le armi, recossi in piazza seguita da mol- vico diede a Ostasio I il dominio di Ra-
te nobili femmine, e dopo aver combat- venna e Cervia con titolo di vicario, che
tuto i nemici coraggiosamente, trovan- gli venne confermato da Benedetto XII,
dosi superala se ne partì. Resosi formi- acciocché dipendesse dalla s. Sede. Nel
dabile a'suoi nemici, Ostasio I confermò 1843 esiliò molli nobili e potenti citta-
le leggi municipali di Ravenna, le ridus- dini, come i Traversari, tranne i quali
se in un volume, facendosi giudice delle gli altri poterono ritoinare: i Traversari
medesimee principe della città. Nel 18281 si sparsero in vari luoghi, a Costantino-
Polentani e gliOrdelaffi di Forh persua- poli, in Toscana, a Ferrara, in Venezia;
sero Lodovico il Bavero, capoparte ghi- e Guido si stabilì a Brisighella, ove com-
bellino, a mandare nella provincia, co- prò la villa, cui die il nome di Traver-
me prima costumavano gl'imperatori, un sare.Desiderando egli di ri patriare, spes-
ministrochesostenesse la fazione dell'im- se volte con truppe si portò sotto le mia-
pero; e da esso fu spedito Chiuratuonle ra della città, e quando ardilauieute ere-
RAV RAV 225
deva d'insignorirsene, essendo penetralo principato, non pensò che ad angariare
a Porla Anastasia, sotto questa fu truci- i cittadini ed a commettere enormi cru-
data, lerminaDdo cos'i le speranze de'Tra- deltà: molti ne fece morire, altri esiliò,
versali. Al coute e rettore di Romagna altri confinò in perpetuo carcere; in Ra-
Rinaldo vescovo d'inioia successe Filip- venna non rimasero che gli artefici e il
po d'Amvilla, e poi Alinerigo, col quale basso popolo. Finalmente esecrato da tut-
si collegarono i Polenlani, i Malatesta e ti morì nel 35g. Guido Lucio suo figlio,
i
altri contro i ghibellini de'Visconti di Mi- fatto dal padre pretore di Ravenna, oc-
lano. Oslasio 1 prese il titolo di reggente cupò principati, ai quali fu proclamato
i
cìi Ravenna e di Cervia; ottenne dal le- dal popolo e confermato dal legato pon-
gato pontificio che il pretore della città tificio:richiamò subito nobili esiliali e i
(osse da esso crealo e soltanto dal legato si mostrò d'animo assai umano e gentile.
ricevesse la conferma. Stimato e temuto Con belle maniere si procacciò la prote-
dai principi conviciui, amarono collegar- zione di detto cardinal Albornoz, il qua-
si con lui; per tante svariate vicende di le con molti privilegi lo cosliluì e dichia-
sua condotta morì nel i344o i 34fi> la- rò vicario della s. Sede in Ravenna, e
sciando di se cattiva memoria. Gli suc- perciò vero legittimo signore di Raven-
cesse Bernardino suo figlio, che sul prin- na, per averlo aiutato contro i Visconti
cipio del suo governo fece carcerare Lam- che assediavano Bologna: d'allora in poi
berto e Pandotfo suoi fratelli e morire sicominciò a chiamare vicario della chie-
d'inedia per aver tentato di usurpargli saromana. Nel i365 l'arcivescovo di Ra-
il dominio. Dappoiché avendo questi e- venna creato da Urbano V rettore di R.o-
redilato dal padre un animo barbaro e noagna, convocò un parlamento a Forlì
crudele, chiamarono in Cervia con in- per farsi giurare fedeltà dalle città sog-
ganno Bernardino e lo imprigionarono, gette, come fece il vicario Guido Lucio.
mentre Pandolfo corse a Ravenna a farsi Ma nel 369, siccome debitore alla s. Se-
1
l'ioclamare principe nella gran sala, di- de di molte migliaia di fiorini pei tributi
cendo essere morto Bernardino. S'inter- non pagati, fu scomunicato invocando :
pose Malatesta riminese, liberò Bernar- perdono, gli fu condonata la metà del de-
dino con patto che reggessero tre fra- i bito e assolto dalle censure. Avendo Gui-
telli il dominio unitamente; ma non an- do comprato dal conte diCunio il castel-
I
dò guari che il primo si vendicò, sotto lo d\Fusignano, per politici riflessi di poi
ì pretesto che Lamberto e Pandolfo lo vo- lo donò colla contea di Donigaglia ad An-
j
lessero uccidere. Indi Bernardino cacciò drea de'conti di Conio, col patto annuo
f
dalla città Guido Novello col fratello Ri- d'un uccello da caccia e di due cani. Aiu-
' naidosuoi zii cugini, ed il primo mori di tando Faenza a ribellarsi, mentre avea
[
passione in Bologna, ov'era podestà. Ber- fatto lega col rettore contro banditi, nel i
strage e continuò nel i38g. Guido Lu- costumi, perdiè seguitando la peste ad
cio ebbe in moglie Opizo d'E-
la figlia di affliggere l'ilalia si fecero molle orazioni
ste signore di Ferrara, e maritò Sama- e processioni. Bernardino per un tempo e
ritana sua figlia ad Antonio Scaligero si- fino al i4o4 l'egnò solo; nel qual anno
gnore di Verona con real magnificenza. essendo egli mòrto, Opizo, fatto uccidere
l>eatrìce, altra sua figlia, donna di gran Aldobrandino, restò solo e padrone as'itì|
coraggio, sposò il Gonzaga, indi il conte soluto di Ravenna. Opizo maritalo a E4H
di Cunio, e di poi nell'assenza del fratel- lisabelta figlia diMalatesta signore di Ri-
lo Opizo restò alla testa del governo ra- mini, benché fosse d'animo feroce, pure
\ennate, ed in persona combattè le mi- si portò da buon principe e si fece amare
lizie papali che nel territorio facevano dai ravennati, governando con saviezza e
dannose scorrerie. Sisina, altra figlia, si curando l'economia della città. Pel suo va-
maritò con Gentile Varani, signorediCa- lore a prò della repubblica di Venezia fu
flierino. In questo tempo fiorirono due creato senatore con tulli i suoi posteri. A--
altri illustri Polentani, Chiara di sor- iulò OrdelalTi a impadronirsi di Forlì, e fu
prendente bellezza e abbadessa di s. Chia- amato da Innocenzo VII ch'era stato arci-
ra, monastero fondato da un'altra Chiara vescovo. Vedendo lecose politiche sempre
Polentani nel i23o, chiamata col titolo più intorbidarsi per la continuazione del
di beata; e Giovanna abbadessa delle be- deplorabile scisma, si pose sotto la pro-
nedettine di 9; Andrea, d'animo grande. lezionede'veneti,Ia cui capitale frequen- ,
Sotto Guido Lucio ravennati goderono i lo, lasciando il governo alla sorella Bea-
per la sua clemenza costante felicità, ma trice, come dissi di sopra, che lo difese
questa fu troncata dalla cupidigia di re- dalie milizie di Gregorio XII: egli pos-
gnare ch'ebbero i suoi figli Bernardino, sedeva Bagnacavallo, Fusignano, Russi
Ostasio II, Opizo, Pietro, Aldobrandino, e altri castelli. Nel i4'9 ricevè in Raven-
Azzone e Anglico, i quali tutti abusando na Papa Martino V a'sG febbraio, che re-
di sua inerzia iniquissimamente nel 1 390 cò seco Lodovico Pasolini ravennate suo
gli usurparono ildominio di Ravenna, e cameriere segreto: il Pontefice fu rice-
10 confinarono in perpetuo carcere, ove vuto con grandiosa pompa in Ravenna,
poi mori di dolore. Bernardi no, il più cru- incontralo da tutta la nobiltà e popolo;
dele di tulli, temendo che la nobiltà si Opizo lo trattò splendidamente. Maritò
potesse opporre ai pravi loro disegni, por- suo figlio Ostasio a Costanza Migliorali
zione ne fece uccidere, altra esiliare, e di pronipote d'Innocenzo VII e figlia di Lo-
quelli che fuggirono confiscò i beni e sac- dovico signore di Fermo, al quale lasciò
cheggiò le case. Nel iSgS morì Ostasio il principato morendo nel i432. Restato
11 dotato di celebrate qualità, indi a poco vedovo Ostasio III, sposò Ginevra figlia
a poco gli altri fratelli. Bonifacio IX nel di Manfredi principe di Faenza, bellis-
i3g4 spedì legato in Romagna il cardi- sima e di sommo valore. Libidinosoecru-
nal Marramauri arcivescovo dì Bari, ed dele disgustò i ravennati, angariò i citta-
i Polentani se ne prevalsero per fare una dini e pose la città tutta in disordine. Nel
permuta di Lugo e Colignola, da essi ac- 1432 si recò inRavenna l'iroperatoreSi-
quistali, colla riva del Po chiamata Fi- gismondo e fu ricevuto dai cittadini con
lo. Nel i3c)5 i Polentani per soccorrere solenne sfarzo: Opizo si fece gloria d' al-
- ^
RA V RAV 227
loggiailo eia suo pari e fu crealo cava- me notai in quegli articoli, contribuì al-
liere. Ostasi© III era salito in tanto cre- l'unione fra la chiesa greca e la Ialina, la
dito che gli stessi veneti l'officiarono per sciando molte opere tradotte dal greco
comporre alcune vertenze coi francesi, e ed altre proprie opere, anche ascetiche,
vi riuscì felicenf.ente. Ostasio III si uni e lettere importanti. Essendosi recalo a
coll'arcive'^covo Perondoli per pacificare Ravenna nel i433 a visitare i suoi mo-
il popolo ravennate sui beni en-
clero e il naci, fu ben accolto da Ostasio III che gli
fiteulici, perchè la maggior parte del ler- fece restituire pei camaldolesi l'ospedale
1
ritorio di Ravenna era formata dulia Val della Misericordia ch'eragli stalo tolto,
,
lePadusa già donala agli arcivescovi. Il e donò ai medesimi religiosi la chiesa di
I i438 fu calamitoso a Ravenna, stante la s. Bartolomeo. In tal guisa ebbe termi-
;
gran peste che vi faceva strage : il Po- ne la famiglia Traversari. Lo slemma di
lentani perciò si ritirò in Argenta, e allo- questa celebre famiglia fu un pinoincam-
, ra fu che i ravennati congiurarono con- pò ceruleo, con 3 fascié bianche che dal-
tro di essOj malcontenti del suo governo; le radici airami lo attraversano, e sul ci-
I vennero contadini armata mano in piaz-
i miero la figura della Fortuna.
zo con alle grida, ma furono dissipati. I Peggiorando la condizione di Ravenna,
1avennati si concordarono coi veneziani i furti, gli ammazzamenti, la depressione
per darsi a loro; ma Ostasio III tornalo de'buoni, insolentirono la plebe contro la
•
in Ravenna parlò in senato, si lagnò dei nobiltà, onde la repubblica fu quasi anni-
veneti e calmò per allora la turbolenza. chilila. I conladini colle armi ricusarono
Filippo M.' Visconti duca di Milano spe- l'imposizione che Ostasio III esigeva per
dì iNicolò Piccinini a danno di Romagna, rimborsarsi del denaro dato a Piccinini.
assalì Ravenna, die il guasto al territo- I cittadini e alcuni nobili vedendo peri-
rio, indi seguì fiera battaglia coi veneti colar la patria si radunarono in congres-
ch'erano in aiuto de'ravennali e furono so e risolvettero darsi ai veneziani, certi
',
disfalli. Ne
Manfredi di Faenza,
profittò di migliorar condizione^con pattoche fos-
del duca di Milano, che fossero espulsi i volevano più il suo governo, pronto a ri-
veneti, che pagasse 3,ooo scudi ; onde gli nunziarlo: fu risposto che altro principe
, furono restituiti i castelli. Piccinini pose non volevano che luiepregavanoDioche
'
presidio in Ravenna, ed Ostasio III con- Io volesse conservare. Avendo i veneti in-
tro il ricordo del genitore di non slaccar- tesa la congiura de'ravennali contro i Po-
si mai dai veneti, da per lutto fece cassar- lentani, e il loro desiderio di sottomet-
ne le insegne e porvi quelle de' Viscon- tersi alla loro repubblica, mandarono con
ti. 1439 mancò uno degli uomini più
Nel 5oo fanti Francesco Monaldiui nel Porlo
grandi che in quel tempo vantar potesse Pirololo, mentre Ostasio III era lontano
Ravenna, ornamento della Chiesa e della da Piavetma cogli amici; ma suonala la
repubblica letteraria : questi fu Bartolo- campana alle armi, i ravennati accorsero
meo Ambrogio Traversari, nato a Porti- alla difesa delle mura e si riuscì a sven-
co, sunnominato col nome di Fabri, che tare la trama de'partigiani veneti. Osta-
meritò d'essere abbate generale de'camal- sio III per vendicarsi fece uccidere molli
dolesi, nunzio d'Plugenio IV (dal quale complici e maltrattare nobili e cittadini.
ricusò la porpora) al concilio di Basilea ; Esacerbali gli animi tulli risolvettero sol-
'
che ne'concihi di Ferrara e Firenze, co- tometlersi alla repubblica di Venezia, cui
1
lere venete, entrarono le milizie per Por- le mostrava tanta affezione, essendo do-
ta Anastasia acclamate dui popolo. IIPo- ge Francesco Foscari. Seguì un tripudio
lentani non avendo mezzi di difesa ricevè universale e per ogni dove si abbattero-
cortesemente Donati, dichiarando che a no le polentane insegne, tra la gioia d'un
quanto avea operato contro la repubbli- lieto avvenire, per la potenza e saggez-
ca, era stato costretto dal Piccinini e dal za de' veneziani, le cui città erano flo-
Donati l'assicurò che stesse di
"Visconti. ride, rispettate e temute. Si spedirono
buon animo, volendola repubblica man- dai ravennati nuove ambascerie al se-
tenerlo in possesso della signoria. Ciò in- nato veneto, per sempie più assicurarlo
teso dai congiurati, spedirono al senato essere uno il voto e il desiderio di tutti,
della patria. Marcello con editto impose stabilì che i beni de'Polenlani sarebbe-
silenzio, e respinse il Piccinini ch'era ac- ro venduti per cancellarne la memoria;
corso per impadronirsi della città; quindi che avrebbe usato ogni buon ufficio per
dati saggi avvertimenti a Ostasio IH onde fare ritornare alla sede l'arcivescovo, e
atfezionarsiil popolo, altrimenti la sua colie sue rendite si ristorassero la me-
caduta sarebbe irreparabile, se ne parli tropolitana e il palazzo arcivescovile; e-
fra le lagrime di Ostasio III e de'raven- senzione ai ravennati ed a quei del con-
nati. Nel i44o5"oo ostante il sentimento tado da gabelle per 10 anni; accordati
contrario degli amici, il Polenlani seguì i privilegi de'padovani, veronesi e altre
lamoglie a Venezia, o chiamatovi, co- città della repubblica; che ogni forastie-
me vuole Muratori con uscire per Por-
: re che si stabilisse in Ravenna e suo con-
ta Anastasia si verificò poi un presagio tado godrebbe franchigia per io anni;
che della caduta de'Polenlani era nella che sarebbe permesso ciò anche agli e-
bocca di tutti, e dove un secolo prima brei, per far prestanze di denaro a de-
per singoiar coincidenza aveano annien- terminate usure. Accordate queste e al-
ttitoil potere de'Traversari e ucciso Gui- tre concessioni, il doge mandò tosto a
do; e quel che è più perderono il domi- Ravenna per legato Vittore Delfino, e poi
nio nel declinar di febbraio, per cui so- per provveditore Nicolò Memrao, i quali
levano tenerla serrata in quel tempo per coU'aiuto di profondi giureconsulti fece-
egual vaticinio. Mentre Ostasio 111 dimo- ro nuove leggi, piantando quel regime
rava in Venezia, principali e nobili di
i che valse a salvare Ravenna da quelle
Ravenna, stimando opportuna l'occasio- sciagure, da cui era minacciata, per l'im-
ne, presero le armi a'2 4 febbraio 1 44'» provvido, debole e tirannico governo de-
dichiarando di volere l'impero veneto gli ultimi Polenlani. Per ordine del con-
sotlo il vessillo di Marco, percorrendo
s. siglio de'Dieci, Ostasio e la sua famiglia
la città colle acclamazioni di f^ivas.Mar- furono rilegati in Candia coll'appannag-
-
na rissa fu in cambio ucciso a colpi di quale poi, come notai, fu sostituita quel-
bastone e sepolto senza pompa in quella la di s. Vitale, scultura dell'insigne Cle-
chiesa; liberando così la repubblica da mente Molli. Nel 14^7 sotto il podestà
ogni impaccio, e i ravennati dal timore Pietro Giorgi s'incominciò la fabbrica del-
ì
di tentativi per ricuperare il perduto seg- la fortezza di Brancaleone , in cui pose
,
ga, nell'esercizio delle podesterie e delle podestàMarcoBragadino, essendo la chie-
preture, massime di Romagna, nelle ar- sa di s. Sebastiano d'una sola navata, vi
mi, nelle scienze ed in cospicue cariche fu aggiunta la seconda e dedicata a s.
ecclesiastiche, avendone celebrati i per- Marco Evangelista , la cui immagine fu
sonaggi i biografi ravennati. Non rimase scolpita sopra l'altare maggiore. Andrea
allora del tutto estinta la stirpe de'Po- Zancano podestà del 1496 fabbricò dei
lentani,mentre conti Bellecitani di Car-
i baluardi alle antiche mura della città ,
f pi discendono da Giovanni figlio di Lam- che ancora esistono. Luigi Marcello del
berto. 1 Polentani paghi di signoreggia- i5o9 podestà per la repub-
fu l'ultimo
re Ravenna, Cervia e altri luoghi, affa- blica veneta, la qualeanche in tempo dei
scinati da idee cavalleresche e di falsa Polentani vi avea tenuto i suoi podestà,
. gloria, poco badando alla pubblica pro- incominciando dal i3oq e facendone il
sperità, non lasciarono memorie in Ra- catalogo il cav. Spreti. Elevato al pon-
venna, benché avesse in se tutti gli ele- tificatoli gran Giulio II, avendo in cima
menti a divenire, come era slata, il cen- de'suoi pensieri di ricuperare ad ogni co-
tro d'uno slato florido e possente. Le ca- sto i dominii della santa Sede, nel i5o4
gioni che determinarono la caduta de'Po- ammonì amichevolmente il doge veneto
lentani, in bell'articolo di Luigi Cecca Leonardo Loredano a restituire Raven-
; relli furono pubblicate nel t. io, p. 169 na, oltre le città e luoghi occupati dopo
: dtìì' Album di Roma, col disegno della la morte d'Alessandro VI, de'quali trat-
memorabile Porta Anastasia o Serrata. tai ai loro articoli; domanda che rinno-
Lo stemma de' Polentani era un'aquila, vò neh 507 inutilmente; laonde si aggre-
parte bianca in campo ceruleo e parte ros- gò alla famosa lega di Cambray[f^.)^pei'
sa in campodorato. AlcuniPolentani vin- abbassare la potenza veneta, entrando-
citori de'Traversari inserirono nel bla- vi anche il duca di Ferrara Alfonso I,
go di Porta Adriana; neh 444 '' podestà M.° della Rovere duca d' Urbino coll'e-
Benedetto Mula decorò la piazza erigen- sercilo iu Romagna; questi assalì e asse-
1
23o RAV RA V
dio Ravenna, difesa valorosamente dal dice che fu pubblicazione di quelli creati e
Marcello e da Mosè Zeno. Ria dopo la riservati in petto nel concistoro del 5o8. 1
jliepilosa rolla di Ghiaiadadda o Agna- Nel concistoro de' 4 ''"pose loro il cap-
1
del, eseguita dai francesi a' i4 maggio pello cardinalizio, ed in(iuellode'i 7 diede
contro la repubblica di Venezia, questa l'anello e il titolo; nel concistoro poi dei
ordinò ai nominali che la consegnassero ig aprì loro la bocca ; a'25 il Papa parli
al Rovere e partissero, come venne ese- per Cervia con 6 cardinali, indi ritornò
guito. Così la s. Sede neliSog per Giu- a Ravenna, e nella 4-° domenica di qua-
lio li ricuperò Ravenna e gli altri suoi resima benedì la rosa d'oro. Partì da Ra-
domini! di Romagna già occupati dai ve- venna a'3 aprile, e per Russi eCotigno-
neziani, e coiiiinciò tosto ad essere go- la si diresse a Bologna per conferire col
( F.). Nella cattedrale bened\ il popolo, in- guirne r intento a mezzo del re. Laonde
di andò ad alloggiare nel monastero di s, avvicinatisi francesi a Bologna, frappo-
i
Maria in Porto,dilettandosi assai di quel se indugi per respingerli, anzi per essere
soggiorno. Nel giorno delle Ceneri lesom- venduto alla flizione de'Benti voglio, con
ministrò a chi intervenne alla funzione, sua intelligenza sorpresero la città. Per
e concesse le indulgenze delle stazioni a non divenir vittima del popolo irritato
diverse chiese come in Roma, visitando contro di lui, travestito fuggì a Raven-
quella di s. Domenico de'predicatori. Nel na dal Papa per imputar la perdita del-
medesimo monastero e nel capitolo si ce- la città alsuo nipote duca d'Urbino, ge-
lebrarono le cappelle della I.", 2." e 3.^ do- nerale delle milizie pontificie. Trovò Giu-
menica di quaresima. A' io marzo con 1 lio li nel monastero di s. Vitale, nella
cardinali tenne concistoro, e vi creò 8 car- camera in cui si teneva l'archivio, che
dinali, 2 de'quali erano assenti : Novacs fu poi delta la Papalina, e nel dargli par-
RAV RAV 23£
te del triste a vvenimenlo ne incolpò l'im- il nuovo legato di Bologna el RomanJio-
perizia del nipote che si era fatto baite- lae de Medici, il quale fu condotto alla
le e respingere dai francesi nel soccorre- propria residenza dagli altri cardinali.
re Bologna. Nell'atto che avea compita Giulio II per mestizia non volle prende-
la narrazione o poco dopo sopraggiunse re cibo in Ravenna e partì per Rimini,
il Rovere duca d'Urbroo, ma lo zio Giu- uon potendo soggiornare nel luogo ov'e-
lio Il adirato non volle udirlo. 11 duca se rasi commesso tanto delitto; indi ritornò
ne offese tanto, che volle dai famigliari a Roma. Intanto il cardinal de Medici le-
pontifìcii conoscerne il motivo, ed ap- gato di Ravenna e delle milizie ecclesia-
prese la calunnia ond' era stato accusa- stiche, unito a quelle di Ferdinando V re
to. Montato in furore, andò per vendi- diSpaguajripresel'oOrensi va control fran-
carsi del cardinale, e incontratolo appun- cesi e il duca di Ferrara, i quali si dires-
to mentre a cavallo portavasi al monaste- sero a Ravenna , ove seguì la gran bat-
ro di s. Vitale, ove il Papa avealo invita- taglia che descrissi in diversi luoghi e net
to a pranzo presa la briglia della mula,
,
voi. XXIV, p. 12 1, XXXVIII, p. 35. Ivi
lo feri di stoccata ne'fianchi, sicché cadde narrai che ad onta del valore degli spa-
a terra, in cui giacendo fu percosso di pu- gnuoli e delle artiglierie pontifìcie , che
gnalate da due famigliari del duca , il dierono prove di crescente perfezione,
quale io ultimo gli passò colla spada il sulla destra sponda del fiume Ronco si
petto, emontato a cavallo partì subito per resero famosi i campi ravennati per la san-
Urbino. Morì il misero cardinale con grau guinosa vittoria riportata dai francesi a-
segni di contrizione poche ore dopo nella gli I I aprile, per le fulminanti artiglie-
vicina casa di Antonio Cavalli, e fu sepol- rie ferraresi e per la superiorità numeri-
to nella cattedrale verso il pulpito senza ca della cavalleria ove alcuno dice che ,
iscrizione. 11 cranio di questo cardinale perirono 20, eoo combattenti, ma non pa-
e legato di Ravenna si trovava nella li- re vero, essendo questo il numero delle mi-
breria di s. Vitale. Vedesi ancora sul can- lizie papaline e spagnuole, che certamen-
tone della strada conducente a s. Vitale te avranno fatto gravi perdite: bensì ti
ioipressa una piccola croce in marmo, de- perirono 5oo nemici nell'espugnazione
1
plorabile memoria del funesto caso. Car- di Ravenna nel campo e col loro gene-
;
die armate, di cui era capitano Guidone chi d'Alba, Montebasso e Valmontone;
Vaini, le quali restarono attonite e stu- tra ambe le parti sembra che 1 8, eoo fos-
pide.11 Papa, udito il crudele caso, si vuo- sero i morti. Il cardinal legato dicesi tra
leche esclamasse Già me lo aspettavo,
: i prigionieri, altri vogliono che gli riu-
né mi sono ingannato nel prognostico scisse fuggire al modo riportato ne' citati
che formato aveva d'entrambi. 11 duca luoghi : certo è che Jo furono il valoro-
fu cacciato dal Papa e spogliato degli o- so Fabrizio Colonna , supremo coman-
nori e caricheche godeva. Leggo inoltre dante dell'esercito della Chiesa, il princi-
nel p. Galtico, Ada caeremonialiaf che pe di Bisignano, marchesi di Bilontoe i
accordata a condizione che non patisse ca d'Urbino in maggio potè liberare l'al-
saccheggio ; ma in vece miseramente vi ta Romagna, entrò nel Ferrarese e in Bo-
soggiacque nel giornoappressodi Pasqua, logna perduta per sempre dai Bentivo-
nel modo il più iniquo e barbaro , non glio. Per ventura del duca di Ferrara Al-
essendosi risparmiate neppiir le chiese e fonso I, morì Giulio II nel febbraio i5i 3,
i monasteri; tutto fu desolazione. In un e gli successe il già legato di Ravenna
monastero di sagre vergini s'introdusse- cardinal de Medici, che col nome di Leo-
ro 34 soldati e vi commisero ogni eccesso: ne X prese il solenne possesso aglii i a-
corse in esso il capitano della Palissa, li prile, sul medesimo cavallo, in cui nello
fece prendere e impiccare alle finestre ; slesso giorno, nell'anno precedente, era
questo spettacolo e un bando rigoroso stato fatto prigioniero, e nella pon)pa fu
pose fine alle uccisioni e al sacco. Un sa- addestrato didlo stesso duca di Ferrara!
crilego guascone entrato nella metropo- Che realmente venisseiniprigionato, sem-
litana e trovatala già spogliata di tutto bra provarlo la nomina che Giulio II fe-
il prezioso, insieme alla ricchissima cu- ce subito nello stesso annoi 5i 2 del car-
pola d'argento di s. Vittore, apri il ci- dinal Sigismondo Gonzaga in legato di
borio, prese la pisside e gettò a terra la Bologna e Uà ventia, che s'intitolò vicario
s. Ostia , la quale miracolosamente ele- del Papa in Romagna. Leggo in Giorda-
vandosi dalia terra volò sopra una delle ni, Della venuta di Clemente VII e Car-
ed intanto si fecero per sorte una divi- celebre Gaspare Contarini, con grave al-
sione delle città per governarle da se stes- locuzione espose le circostanze, per cui
si o per deputati; la città di Ravenna toc- la sua repubblica fece occupar le città di
cò al cardinal Soderini , ma non col ti- Romagna e della Puglia, onde si sotto-
tolo e dignità di legato, che conferisce il scrisse il trattalo pure di confederazione.
solo Papa. A' 29 agosto entrò in Roma I veneziani pertanto restituirono a Cle-
Adriano VI che nominò governatore e
, mente VII Ravenna e Cervia, senza pre-
vicelegato Zaccaria Coniugo di Volterra giudizio delle pubbliche ragioni , ed al-
vescovo d'Asisi, Cleoienle VII neh 524 l'imperatore i porti sull'Adriatico enella
lece legato di Bologna e Romagna il car- Puglia. A'2 3 gennaio i53o il Papa ricevè
dinal Cibo, il quale deputò presidenti a 5 uomini distintissimi
oratori ravennati,
governare la Romagna Guicciardini ce- per nobiltà e dottrina, che la città avea
k^bre storico, e nel 526 suo fratello Gia-
1 spedito a Bologna per rendergli ubbidien-
como. IngelosiloClemente VII dellagran- za e omaggio, che furono Ottaviano Bel-
dezza di Carlo V imperatore , in detto lini (cavaliere e celebre giureconsulto u-
anno entrò nella lega di Cognac {f .), in- ditore di rota), Girolamo Ruggini (che
sieme ai veneziani;ratalissìmignai nede- d'ordine pubblico riformò gli statuti), A-
I ivarono:Roraa maggio 527
fu presa a'6 1 goslino Zobuli, Andrea Pellegrini, Ana-
e saccheggiata lungamente, il Papa ven- stasioCellini. d'introdusse al Papa Giu-
ne assediato in Castel s. Angelo. Alfonso lio Ferretti, che ne godeva la grazia, co-
I duca di Ferrara sene giovò per pren- mechè virtuoso e rispettabile, insigne co-
dere Modena e Finale ; la repubblica di me il padre in giurisprudenza ed eloquen-
\ enezia prese Ravenna e Cervia, dicen- za : i ravennati concittadini avendolo in-
do conservarle pel Papa. Vedendo ra- i viato oratore a Clemente VII, questi lo
vennati tutto lo stato in turbolenze e sot- dichiarò cameriere segreto e cavaliere ,
234 R^v RA V
più in esso tale lodato lavoro- Mi gode Pacifici di Ravenna 3 o sia capitoli e
l'animo di notificare ove si ammira. Di- leggi de^ XC Pacifici di Ravenna, ivi pel
Tenuto proprietà di Gregorio XVI , mi Tibaldini i58o. Paolo IV nominò pre-
die in custodia il capolavoro,ecomequel- sidenti, nel1557 Cesi vescovo di Narni,
lo che sempre si espropriò degli oggetti poi cardinale e protettore di Ravenna, e
rari per donarli a stabilimenti, in cui si nel i558 Doria chierico di camera. Pio
conservassero a onore delle arti, Io donò IV neli56o elesse legato di Romagna e
poi alla biblioteca Vaticana, come dissi Bologna il nipote cardinal s. Carlo Bor-
a Medaglie con imcennodi quantorap- romeo , il quale trattenendosi in Roma
presenta. Nel i533 Clemente VII fece fece governare la città e la provincia dal
presidentediRomagna Valori, enei 1 534 vicelegato Ranucci di Sabina , e poi da
Magalotti romano vescovo di Chiusi, che Pacini vescovo di Chiusi. Nel 1 564 ^^ P^'*^'
(issò le tassede'tribunali della provincia. sidente Federici vescovo di Martorano
]*aolo III destinò presidenti, nel i535 nel 1 565 di nuovo s. Carlo legato di am-
Sanfelice vescovo di Cava, nel i536 il bedue le Provincie, con Sassi per presi-
Magalotti, e per legato il nipote cardinal dente e poi cardinale ; ma per la morte
Guid'Ascanio Sforza, insieme di Bologna, dello zio accaduta nel dicembre, termi-
ma residente in Roma; per questi furo- nò la sua legazione. CoheHio,7Vo/zV. Car'
no presidenti i lucchesi de Nobili già se- dinalalus, riportando diverse notizie sul-
natore di Roma , e Guidiccioni vescovo la sovranità della s. Sede sopra Raven-
di Fossombrone. A
deve l'i-Paolo ili si na, a p. 148 dice che Pio propugna- W
stituzione dell'ordine equestredi s. Gior- culus niunivit. Papa s. PioV destinò per
gio di Ravenna (^.), per difendere il li- 1 566 Guarini vescovo d'I-
presidenti, nel
torale. Neh 54o Paolo III dichiarò lega- mola, nel 1567 Monte Valenti di Trevi
to di Romagna il cardinal del Monte poi protonotario, neli570 per legato ezian-
Giulio neli54j onorò di sua presen-
III; diodi Bologna il cardinal Alessandro Sfor-
za Ravenna, e nel 545 fece legato il car-
1 za, che si portò a Ravenna, indi passò a
dinal Capodiferro , il quale dimorò del Bologna, amministrandola Romagna pel
tempo in Ravenna, e quando stette in vicelegato vSorbolonghi, cui successe Me-
Roma governò pei vicelegati Benedetti e nichelli o Manichini sabinese. Nel ponti-
Ferratini vescovo di Lipari, che nel 1 555 ficato di Gregorio XllI furono presiden-
islilu"i il magistrato de'90 Pacifici, per la ti, nel 1573 Sega poi cardinale, neh 575
huona concordia tra'cittadini. Leggo nel- Lattanzi orvietano, nel 1576 Blandrata
la Storia di Paolo IF'di Bromato a det- poi cardinale e legalo, nel578 Ghisilie- 1
to anno, che fece istituire i pacieri, per- ri romano referendario; legati, nel i58o
sone di genio pacifico e alieni dalle risse di nuovo il cardinal Sforza, nel i58i il
e misfatti che allora desolavano Roma- cardinal Ferreri nel ì583 presidente
;
pace, oltre l'adoperarsi i pacieri con le Gregorio XIII comprò con ragguarde-
persuasioni a riconciliare gli animi. Essi vole somma Severolo o Solarolo, ricupe-
giurarono nel duomo di eseguire le re- rò il Passetto di Ravenna, Bassanoo La-
gole loro assegnate, e piantarono la det- go frazione di Bertinoro, Castel di Bur-
ta guardiae l'armentario vicino alla piaz- ghi. Serra frazione di Castel Bolognese ,
gio alla pubblica quiete. Abbiamo di tanti di Romagna, a vantaggio della ca-
Clemente Bellucci, Discorso sopra i XC mera apostolica. Esliose inoltre due cen-
6
RA V RA.V a35
sì annui, che pagavano all'arcivescovo
si larao Vidoni, poi cardinale. Nelponlifi-
di Ravenna ed al vescovo di Cervia. Nel catod'Urbano Vili presidenti, neliGi T
:
1 579 con gravi dispendi intraprese il di- Del Benino arci vescovo d'Adrianopoli, poi
seccanienlo e bonificamento delle valli masf^lordomo ; nel 1623 Corsini arcive-
co '
di Ravenna per circa 3o mila riibbia di scovo di Tarso, poi nunzio in Francia nel :
paese, al riferire di Novaes , nelle quali 1G29 legato cardinal Antonio Barberini
con fare argini e diverlirellumi,ne'6 an- nipote del Papa, anche delle provinciedi
ni che sopravvisse tanto progresso si ot- Bologna e Ferrara, reggendo la Roma-
tenne, thequando si fosse continualo il gna il nominato Corsini nel r63o, epoca
lavoro per 4 a^P'j '' terreno avreb-
altri d'infelicememoria per la desolante pe-
be potuto produrre ogni anno più di 5o ste : i636 Altieri, poi Cle-
presidenti, nel
mila rubbia di grano: oltre altri vantag- mente X, nel quale anno per lo straripa-
gi che ne derivarono a Ravenna, si mi- mento de'fiumi, funestissima inondazio-
gliorò l'aria che Je paludi rendevano no- ne allagò la città, l'acqua in molti luoghi
civa. Jìisto V fece legali di llomanna, nel salì al 2.° piano, fece crollare molle ca-
1 585 il cardinal Canaiii, nel 1 5S6 il car- se, immensi furono i danni e per la gran
dinal PineJli; presidenti, nel 1587 l'elli- copia delle barche che salvarono gli abi-
cani protonolario, nel i588 Schiaflìnati tanti si piansero solei o vittime; nel 1637
o Scladnati protonolaiio, nel 1089 Mon- Visconti arcivescovo di Larissa, poi nun-
temarte orvietano; nel 590 legalo 1 il car- zipin Polonia: legati, nel 1640 cardinal
dinal Gallo. Gregorio XIV nominò il car- Franciotli , con Pietro Vidoni per vice-
dinal Francesco Sforza legalo, per libe- legato, poi cardinale; nel 1642 cardinal
rare la provincia dai malandrini ,
quali Barberini nuovamente delle 3 provincie,
funmo avendone in un mese
sterminali, essendogli stato aggiunto percollegatoia
fatti uccidereSoo. Clemente Vili gover- Romagna il cardinal Capponi arcivesco-
tino Patrignani d' Amelia arcivescovo di qualitàdi capoluogo, che il cardinal Anto-
Cosenza : legati, neli5q5 cardinal Ban- uioBarberini neliG4o vi risiedeva, dun-
dirli, sotto il quale e ne'primi di maggio que pare che a quell'epoca già fosse ripri-
1598 il Papa passò per Ravenna e al- stinato nelle 3 legazioiii;aggiunge ch'ebbe
loggiò nell'arcivescovato, recandosi a Forlì nel suo seno i legali di Romagna,
jirender possesso di Ferrara ; cardinal quasi due secoli prima che si vedessero
Rlandrala nel i5q8 resiliente in Ferra- in Ravenna. Innocenzo X nominò: nel
ra qual collega di quel legato, onde in 1G44 Spada patriarca di Costantinopoli,
Ravenna dimorava il presidente Marsi- poi cardinale, qual presidente, e fu l'ul-
glioLandriani milanese, vescovo di Vi- timo; perlegati, nel 1 648 il cardinal Cibo,
gevano presidenti nel 1602 Volta refe-
: nel 1 65 1 il cardinalDonghi,neI 1 654il car-
rendario, nel i6o4 Centurione arcive- dinal Acquaviva. Il cardinal Donghi d'or-
scovo di Genova niorlo in Ravenna, nel dine d'Innocenzo X PamphLlj intraprese
i6o5 Bonifacio Gaetani vescovo di Cas- l'escavazione grandiosa del Canale Pam-
sano. Questi Paolo V lo fece cardinale e phiho, che ricondusse le navi fin sotto
legato nel i G06, con Belmosto per vicele- le mura, riparando così UTularaenti nel i
gato,poi cardinale; indi per successore nel lasso del tempo operati dalla natura. Per-
1 1 2 il cardinal Domenico Rivaroia. Gre- ciò sulla Porta Gregoriana o Porta Nuo-
gorio XV fece hgato nel 1621 il eai di- va fu collocata la statua marmorea di quel
na! Orsini, e nel 1623 presidente Giro- Papa con iscrizioni. Di Alessandro V Usi
236 RAV RAV
iinnno i cardinali legati: nel iG^y Bor- plendo con detto bel ponte alla divisio-
romeo, nel 660 Bandinelli, nel 667 Sa-
1 1 ne che la nuova corrente fece nella stra-
velli che dopo pochi mesi rinunziò senza da romana, aprendo da Ravenna al ma-
essere partito da Roma. Clemente IX nel re per 7628 passi un fosso, nel quale sic-
1667 fece legato il cardinal Roberti; Cle- come un porto unitele acque, restò gran-
mente X nel 1670 il cardinal Gabrielli; demente agiato il trasporto delle mercan-
Innocenzo XI nel 167 7 il cardinal Raggi zie della città. Quanto fece il cardinale
the morì dopo io anni e fu sepolto o- a Piacenza sua patria, ed alla repubbli-
norevolmenle in s. Apollinare, onde nel ca di s. Marino, a questi articoli lo rac-
1687 gli sostituì il cardinal Corsi. Inno- contai. Benedetto XIV successivamente
cenzo XII nominò legali, neli6q2 il car- dichiarò legati cardinali, Marini di nuo-
i
dinal Caraffa, che non recandosi in Ro- vo neli74o, Aldovrandi nel 1743, Oddi
magna la fece governare dal vice-legato nel 1746, Bolognetti nel 1751, Enriquez
Tommaso Rullo; e nel 1693 il cardinal nel 755 (che con dispiacere de'ravenna-
1
il quale, al diredi Placucci, nel 1698 risie- 1 76 Lodovico Gualtieri (la sua biogra-
r
deva in Forlì. Nel pontifìcatodi Clemen- fia non al cognome ma in riportai nel ,
te XI furono legati cardinali Durazzo i voi. XLIX, p. 207 ) che morì prima di
vescovo di Faenza nel 170Ì Gualtieri , partire, nel 76 Crivelli, nel 767 Oddi,
i i 1
inviò visitatore apostolico Fisimbo Ma- 9 mesi governò il pro legato Cambiaso;
i'alx)ltini di Macerata ; altri 3 cardinali Piccolomini nel 1768, che giunto in Ri-
legati fece Clemente XI Gozzadini ve- , mini vi morì a' 18 novembre e fu sepol-
scovo d'Imola nel 1714» Da via vescovo to nella cattedrale,.laonde il prelato Cam-
diRimini nel 17 i7,Benlivoglio nel 1720. biaso ripigliò il governo pel rimanente
Nel 1726 Benedetto XIII dichiarò legato dell'anno, finché nel 1
769 fu eletto il car-
il cardinal Maj-ini; ed a' 1 8 settembre col- dinal Borromeo. Pio VI promosse alla
la bolla Divina Proi'identia,pre&io\[ Bull. legazione di Romagna il cardinal Valen-
Rotn. 1. 12, p. i4oj confermò i privilegi ti nel I
778, che giunse a Ravenna il 7 à-
del .collegio de' dottori giureconsulti di prileJ783, al quale si deve pure la nuo-
Ravenna, ad uno de'quali assegnò la cà- va strada sul fiume Ronco, che da Ra-
rica di luogotenente generale della città, venna conduce a Forlì; nel 1786 il car-
con l'onorario di scudi 5o mensili, oltre dinal Colonna di Stigliano, nel 179? il
le sportule ed privilegi che gli concesse.
i cardinal Dugnani che dovette fuggire nel
Clemente XII fece legati, nel 1730 il car- declinar di gennaio 1797 per l'invasione
di imi IMassei ves(:ovod'Ancona,e neh 735 fatta dai francesi repubblicani dell'Emi-
lì cardinal Alberoni. Dice Novaes nella lia a'2 febbraio : di questi due ultimi fu
vita di quel Papa, che per la suddescritta vicelegato Giacomo Giustiniani poi car-
diversionede'fiumi Montone e Ronco, col dinaie. Le vicende politiche, cui soggiac-
Ponte Nuovo sopra di essi ridotti in con- que la R.omagna nel declinar del passato
fluenza, spedìaRavenna ilcelebre e intra- secolo e nel corrente, avendole descritte
prendente cardinal Alberoni con 5o,ooo Fer-
in tanti luoghi, e particolarmente a
(•cudi, coi quali mediante una cataratta rara e Forlì, sino e inclusive a Grego-
trasportò i due lluoii ad altro letto, sup- rio XFJ (f^.) , si possono vedere quegli
RA V fi A V 287
artìcoli ;
qtii solo noterò le cose partico- no d'organirzazlone della provincia diRo-
lari di Ravenna, avendonolaloa Legato magna, nominando prissidente delia nuo-
quanto riguarda questa dignità. va reggenza il marchese Francesco Pao-
Per la pace di Tolentino {P^.) fra Pio lucci di Forlì fu fissata in Ravenna co-
:
dovettero cedere per la forza maggiore cav. Spreti edurò sino a' 1 5 luglio 1 800.
delle circostanze le provincie di Roma- Nel dì seguente rientiaroiro francesi in i
dendosi i beni di tutti. Si spogliarono le epoca in cui esso terminò. Agli 8 dicem-
confraternite de' loro possedimenti, si bre di detto anno subentrò il governo
proibirono le processioni e tutte le solen- austro- britanno, con avere in detto gior-
nità del culto esteriore in pubblico. Molte no conquistalo Ravenna il general Nu-
chiese si ridussero ad usi profani; le altre gent comandante le truppe austro-bri-
si spogliarono degli effetti preziosi. Pio tanne: installò una reggenza, che sciolta
FI {F.)nè\ febbraio i 798 fu deportato dopo 2 mesi, un governatore e 3 consi-
in Francia, ove morì nel 799. Il gover- i glieri governarono Ravenna. Intanto la
no cisalpino durò sino al ^Gmaggio 799; i porzione superiore della provincia di Ro-
nel dì seguente incominciò l'austriaco, le magna era occupala dalle truppe napo-
cui truppe entrarono in Ravenna coman- letane comandate dal reGicacchinoMu-
date dal colonnello de Grill, lasciando si- rat, allora alleato d'Austria e delle altre
no al 21 giugno inattività il municipio potenze d'Europa, il che continuò sino
di Ravenna, passando poi alla nomina e circa all'aprile i8i4: un anno dopo
d'una provinciale reggenza, che per or- mosse le armi contro gli austriaci, occu-
dine del general Klenau fu composta di pando Ravenna per 1 5 giorni. Sollenlrò
5 individui, compreso il presidente mar- il governo auslriaco,un generale del qua-
steggiò il ritorno del Pa[)a nel suo stato e congiegazione governativa, il tribunale
l'ingresso in Pvavenna, pronunziando nella di i." istanza, la direzione di polizia, l'as-
solenne accademia ivi celebrata analoga o- sessorato camerale, l'ingegnere in capo
razione.Pìo VI Ia'20 giunse a Ila sua patria de'lavori di acque e strade. Agli ì i feb-
Cesena. A' 9 luglio 1
1 8 5 1 in Ravenna la braio 1820 Pio VII fece legalo il cardinal
commissione governativa cessò, perchè Rusconi vescovo d'Imola. Nelle annuali
nel congresso di Vienna furono restituite Notizie di Roma trovo i seguenti legati e
alla s. Sede le legazioni di Romagna, Bo- presidi. LeoneXlI nel 1 824 fece legato il
RA V RAV 239
montare in carrozza, mentre un colpo di 1 7 delle Notizie del giorno del 83 si
1
1
,
tiombone gravemente ferì il can." Muli legge che ai 2 3 aprile i conti Eugenio e
che lo accompagnava, e l'orecchio d'un Bonaventura Rasponi,e Giuseppe Albor-
domestico. Il cardinale che in principio ghetti patrizi di Ravenna, particolarmen-
erasi mostrato severissimo, allora avea te deputali, accompagnati dall'agenteco-
cominciato ad essere più indulgente. Leo- munale conte Alberto Alborghelli, ebbe-
ne XII comunicò al s. collegio la fune- ro l'onore di umiliare a'piedi di Grego-
sta notizia, fece di nuovo pubblicare in rio XVI gli alti di divozione e di suddi-
Ravenna la bolla contro i Carbonarì[P' .); tanza in nome di Ravenna stessa, non
mandò il cardinal Arezzo legato di Fer- che le sue più vive e rispettose congra-
rara perdirigere il processo criminale, che tulazioni pel suo innalzamento al trono
opinò di mettere più alle strette i dele* pontificale. Il Papa li accolse con bontà
nuli per affari politici; ma il cardinal Ri- e clemenza, ed esternò loro il suo par-
varola ch'erasi portalo in ForPi, quindi ticolare desiderio di conoscere i bisogni
fatto ritorno fra le acclamazioni e le te- e le suppliche di quella provincia, per far-
stimonia nze di pubblica gioia. pregò il car- le sentire i benefici effetti delie paterne
dinal Arezzo a non incrudelire sul sospet- sue provvidenze. A seconda di quanto leg-
to di complicità, ed il Papa fece liberare go nelle citate Notizie di Roma, Gre^O'
parecchi detenuti d'antica data e al tri con- rio XVI successivamente nominò prò- le-
dannati per delitti politici. Altri afferma' gali, nel i 83 I Pietro Desiderio Pasolini,
no che il cardinale non si mosse da Ra- nel 1832 il cav. Gio. Battista Codronchi
venna, il cui magistrato per dimo.slrare Ceccoli, nel Domenico Luc-
i835 mg."^
che il pubblico era lietissimo per esserne ciardiora cardinale, nel 836 Luigi Van- 1
uscito illeso, fece eseguire bellissimi fuo- nicelli Casoni ora cardinale, nel 1837 il
chi artifiziali alla presenza del porpora- cardinal Luigi Amai di s. Filippo e Sor-
to. Di poi il cardinal Rivarola partì, la- so, attuale protettore di Ravenna e vice-
sciando belle memorie del suo governo, e cancelliere di s. Chiesa, che riuscì applau-
\i restò vicelegalo mg.'" Lavinio Spada ditissimo, onde ilPapa lo confermò in un
de' Medici, col quale era stalo beneme- altro triennio; nel 1842 il cardinall\las-
rito dell' accademia provinciale. A De- simo, di cui parlai a ^Maggiordomo. Tra
LEGAZIOME tEGAZIONl APOSTOLICHE DELLO lebeneficenze effettuate daGregorio XV
STATO PONTIFICIO riportai le provviden- per Ravenna , ricorderò che migliorò
Leone XII del 1827 sul governa-
ze di grandemente ilPorto Corsini e fece in-
mento delle medesime, ripristinando i traprendere la grande bonificazione d'u-
pretori, i quali poi furono tolti e date al- na vasta parte del territorio ravennate,
tre forme da GregorioXVI,al modo ivi colle acque disalveale dalfiumeLamone,
riportalo, in uno al nuovo ripa^lo ter- rendendo così all'agricoltura terreni pa-
ritoriale. Leone XII in detto anno fece ludosi, infruttiferi, a miglioramento som-
legato il cardinal Bernetti ma avendo- , mo dell'aria. Pio IX {V.) nel 1847 fece
lo promosso a segretario di stato quan- pro-legatostraordinario mg.'" Bofondi de-
do stava per partire, nel 1828 nominò cano della rota, indi cardinal legato per
legalo il cardinal Macchi, Della rivolu- poco tempo, deputando nel gennaio 1 848
zione scoppiala nell'incominciar del feb- in legato straordinario il cardinal Gabrie-
braio i83i punto ch'era stato eletto
al le Ferretti, ora peni tenziere maggiore; ma
Gregorio XFl anzi ignorandosene l'e-
, a queir articolo narrai gli avvenimenti
saltazione, parlai a quell'articolo, a P^oR- dello slato pontificio dalia morie di Gre-
LÌ e altri luoghi analoghi, come dell'e- gorio XVI a tutto il 1 801. In questo an-
nergica e clemente repressione. Nel n." no Pio IXj in conseguenza delle disposi-
24o Pv A V RAV
zioni accennate in pnncipio,fece delegato di Ravenna Roma e di nuovo
rivista in
apostolico l'odierno oUimo prelato mg.*" ristampata, Ravenna i58o pel Tebaldi-
Stefano Rossi. Inoltre lo .stesso Papa a ven- ni da Osimo; la i.^edizione è del i574.
do elevato alla porpora il cardinal Bofon- La fede cristiana fu predicata in Ra-
di, nominò nel 1848 uditore di rota per venna, al dire di Fabri, Le sagre memo-
Ravenna rag.i'Teodolfo Mertel delle Al- rie di Ravenna, òaWaposloìo s. Giacomo
lumiere diocesi di Civitavecchia. Trat- maggiore. Nondimeno tutti gl'istorici so-
tano della storia di Ravenna: Teseo dal no concordi in attribuirne il vanto e l'a-
Cwno, Rm-enna dominante, sede d' ini- postolato as. /^^o///«flrre (^.) antioche-
peratoriy re et esarchi, ove si descrivo- no, secondo Ughelli, Italia sacra t.2,p.
no Ravenna antica e moderna, di lei do- 323, uno de*72 discepoli di Gesù Cristo;
minio e goi'ena', Ravenna 17.15 pel Lau- che sebbene non si legga il suo nome nel
di. Girolamo Fabri, Compendio istorico catalogo di essi, Maurolico nel Martiro-
del dominio e governo della città di Ra- logio afferma esservene stati molli oltre
%'enna, catalogo degC imperatori^ re, e- detto numero. Il principe degli apostoli
sarchi e principi che vi hanno dominato s. Pietro Io condusse dalla sua cattedra
e risieduto. Effemeride sacra e istorica di apostolica d'Antiochia in Roma, quando
Ravenna antica, ivi 1675 presso li stam- in questa metropoli dell'universo stabili
patori camerali e arcivescovili, Pietro P. la s. Sede. Indi l'ordinò primo vescovo di
Ginannì, Dissertazione sopra V origine Ravenna e Io spedi a promulgare il van-
dell^ Esarcato, e della dìgnitàdegli esar- gelo per tutta la provincia Flaminia ed
chi, 1758, estratta dal t. 4 della iV«oi^rt Emilia, neiranno44o46 a parere di Ba-
raccolta di Calogerà. Marcello Palonio, ronio, Annal. ecc/ei'.j* peròsi tenga pre-
De Clade Ravennalensi, sine loco etan- sente quanto dissi sulla venuta di s. Pie-
no. Serafino Pasolini, Lustri Ravennati tro in Roma, nel voi. LUI, p. 18. Fabri
dall'anno 600 dopo l'universale diluvio e Pasolini affermano che s. Pietro visitò
sino all'anno i 713, Bologna 1678, Ra- Ravenna. Viene comunemente chiamato
venna pei fratelli Pezzi 1-689, Ravenna s. Apollinare arci vescovo,così primi suc- i
pei stiimpatori camerali 1713. Girola- cessori, sebbene per consenso degli scrit-
mo Rossi, Historiarum Ravennatum, Ve- tori questa illustre chiesa ed venera- i
neliis 1572 e 1589: la 2." edizione è in- bili suoi pastori soltanto nel principio del
titolata a Sisto V dal S, P. Q. Raven., e secolo V ricevettero la giurisdizione me-
dall'autore al cardinal arcivescovo Fel- tropolitica sopra molte altre chiese, qua-
trio-Rovere. Il Rossi, discendente dall''il- le protrae dopo la metà di tal secolo il p.
Parma, fu dalla patria
lustre famiglia di B\ancììi, Dell' esterior polizia della Chie-
speditone! i6o4ambasciatorea Clemen- sa t. 4, lih- 2. Queste chiese suffraganee
te Vili che lo fece suo archiatro, e ne variarono secondo le circostanze de'tem-
feci menzione a Medico: l'opera fu assai pi, laonde ne restano al presente quelle
lodala, ed è autorevole. Saggio intorno di Bertinoro imita a Sarsi na. Cervia, Ce-
al politico, economico governo d'uno sta- sena, Comacchio, Faenza, Forlì, Imola,
to o di ima città scaduta dalla sua flo- Rimini {F.y Personalmente predicò la
ad un personaggio di pre-
ridezza, diretto fede in Imola, Faenza, Forlì, Rimini e
sidenza in occasione di certo memoriale Forlimpopolì (F.), onde sono riguardate
presentato in nome del pubblico di Ra- s. Apollinare queste chiese. Dice
figlie di
vemia a Clemente XI nel settembre F il Rossi che la chiesa di Ravenna sin dai
1770, Cosmopoli 1772. Autore di que- primi secoli si chiamò trono apostolico,
.slo saggio di storia ravennate fu il can.° e dopo Roma e Antiochia primogenita
1 eg, Fallelli. Tommaso Tomai, Hisioria di s. Chiesa, ed in Italia solo dopo Roma
RA V RAV 24i
pnumernla tra le apostoliche, essendo a fu il prodigio della colomba, che al modo
(nli epoche la città una delle più celebri già narrato si posò pure sopra s. Eleocadio
e più popolate della nobilissima regione, grecoe polsi rinnovò ne'seguenti 9 succes-
come si ricava dalle parole di s. Pietro. sori, laonde si ò\ssevo per Spiiituni san'
Giinito s. Apollinare in Ravenna, colla cileni electl. Governò con molto zelo, ed
predicazione, colla santità di sua vita e a lui tra le altre cose si attribuisce avere
coi miracoli che Dio operò a sua inter- pel primo ridotto in Italia i salmi e le le-
cessione, convertì un gran numero d'ido- zioni ne'divini uffizi. Nel i ic? gli successe
latri egl'indùssead abbattere inollialtarì s. Marziano, indi s. Calocero nel 127, di-
degl'idoli, per cui patì fiere battiture dai .scepolo di s. Giacomo apostolo, già vi-
sjicerdoti pagani, e poi lo fecero torturare cario di s. Apollinare quando predicava
acciò sagrifìcasse ai falsi deidei gentile- per che perciò s. Apolli-
le città vicine,
sÌDio. Ne presero la difesa i novelli con- nare fu detto apostolo della Flaminia e
vertiti ravennati, finché fu esiliato, pel- dell'Emilia. Indi nel 1 32 divenne vesco-
legrinando per la Misia, Sarmazia, Tra- vo s. Procolo, fervido nello zelo dell'ani-
cia e altre parti. Ardendo del desiderio me; gli successero s. Probo i .° operatore
di propagare il cristianesimo ne' luoghi di molti miracoli; poi s. Dato dottissimo;
ove l'avea introdotto, tornò dopo 3 anni nel i85 s. Liberio molto sapiente;
i."
in Ravenna, la cui chiesa trovò accresciu- nel 206 s. Agapito che ampliò l'oratorio
ta dai sacerdoti che avea ordinati, por- detto di s. Teodoro e lo dedicò allo Spi-
tando seco il corpo di s Eufemia vergine rito santo pel continuato prodigio, che
e martire donatogli da s.Ermagora d'A- forma di colomba scendeva sul nuo-
ivi in
(|uileia, e lo collocò nel tempio poco lungi vo pastore. Nel 232 s. Marcellino, al cui
dal fiume Montone, di cui erasi servito tempo infuriarono le persecuzioni con
per battezzare, ed alla santa lo intitolò: non pochi martiri;nel 283 circa s. Severo,
questo luogo era la casa del tribuno , la che da povero idiota pei comunicati doni
ciìimoglie Tecla sanò da mortale infer- dello Spirito santo fece subito un eloquen-
mità, ondeambedueabbracciarono la fe- te e dotto sermone con istupore di tutti
de. Questa chiesa fu la cattedrale e la se- e de' vescovi presenti che l'aveano consa-
de di s. Apollinare, ed ove egli esercitò grato, dichiarando che la colomba non
tutte le funzioni del suo ministero, ve- sarebbe più comparsa a designare il pa-
nendo poi ridotta a 3 navi. Delle primi- store, siccome avvenne: fra'suoi miracoli
zie de'marliri di Ravenna parlai di sopra, si narra che mentre celebrava in R.aven-
descrivendo le principali tra le circa 4o naj visibilmente assistette in Modena al-
chiese superstiti. Verso l'anno 74 gl'ido- l'esequie del vescovo s. Geminiano; altro
latri vollero costringere il santo a sagri- più strepitoso fu quelloche, avendogli Dio
ficare all'idolo d'Apollo, che s'infianse rivelato la sua morte, dopo aver celebra-
per virtù divina, onde gli dierono tante to, vestito pontificalmente esortò il po-
percosse che da lì a poco ne moiì a'23 polo all'osservanza de'divini precetti, in-
luglio. Adunati i fedeli nella casa del pio di recatosi al sepolcro della moglie e fi-
Teodoro raveunate,ove solevano fa re ora- glia, vi entrò, si stese e spirò il i." feb-
zione, per dargli un successore, apparve braio 348 o poco dopo. Pare che gli suc-
per la 1.* volta candida colomba che po- cedessero Severo 2.°, s. Agapito 2.°;
s.
del 377. Nel 378 s. Orso edificatore o cessorì vedono ornati di pallio nell'an-
si I
.soggettando loro nella giurisdizione me- padri della loro chiesa, ed in R.avenua lo
tropolitica le sedi vescovili di Emilia, os- consagrò Cornelio: altri attribuiscono al
sia i vescovi di Sartina , Cesena, Forlini- successore s. Leone 1 quanto ho detto di
popoli, Fori), Faenza, Imola, Bologna, di s. Sistoli!, il quale l'ordinò, al riferire
Modena, Parma, Piacenza, Brescello, di Novaes. Col nome di Pietro 2.° il Gri-
poi riunita a Reggio, flgovenza, Adria, sologo fu gran pastore, di aurea eloquen-
insieme a tutti i monasteri di detta pro- za e benemerito. Acciocché i canonici fos-
vincia. Rossi, e Bonoli, Istorie di Forlì, sero pronti con lui all'ulTiziatura diurna
vi aggiungono Rimini; poiché Vecchiaz- e notturna della metropolitana, contigua
Zani neir/y/or/e di Forlimpopoli osser- a questa fabbricò per propria e loro abi-
va, che s. Apollinare predicò la fede in tazione la canonica, che dalla sua strut-
Riraiui: Rossi poi rimarca cheì vescovi tura rappresentante 3 monti si chiamò
riminesi intervenivano ai concilii provin- TricoUi ; mori nella sua patria Imola e
ciali di Ravenna. Dice Pasolini che l'ar- ivi fu sepolto. Gli successero, nel 449 *•
civescovo Guinigi, passando per la diocesi Neone , che prosegui e aumentò la fab-
fraganea. Di queste sedi gli arcivescovi di s'interpose con Attila a vantaggio della
Ravenna cousagravano i vescovi. Tali e città dice Pasolini che nel 555 Papa s.
:
RA V R A V 243
ordinato Gregorio vescovo di Modena ridusse alenilo cattolico. Gli successe nei
senza il consenso del clero e del popolo 569 Pietro 4-° di edificanti costumi , sì
che gli era contrario; lo minacciò che a- portò in Roma per farsi consagrare da
vrebbe tolti alla chiesa di Ravenna quei Papa Giovanni 11!, e si trovò alla recen-
privilegi concessi dalla s. Sede, cioè l'es- te erezione dell'Esarcato. ìndi Giovanni
sere sopra i vescovi dell'Emilia, s'egli ne 4." del 575, ch'ebbe gravi questioni con
avesse più abusato. Di sopra dissi la par- Papa s. Gregorio I sull'uso del Pallio, al
te ch'ebbe per la capitolazione d' Odoa- quale articolo notai che Io accordò a lui
cre con Teodorico re de'goli per la resa e al successore. A Mappula e MA?fiPoto
di Ravenna, il quale incontrò col clero, riportai la concessione di dello Papa ai
colle croci, cogl'incensieri e coi s. Evan- primi diaconi della chiesa; le mappule e-
geli, processionalmeote cantando inni e rano gualdrappe bianche che usavano i
salmi; però restò afflitto quando vide in- canonici ravennati nellesolenni cavalcate,
trodurre da Teodorico nella città l'ere- quando accompagnavano l'arcivescovo;
sia dell'empio Ario, e le chiese stabilite onde s. Gregorio I ne confermò l'uso, mal-
all'eretico culto. Gli successe nel 494^'^' gì adole opposizioni de'cardinali e prima-
tro 3.° che prosegm la casa arcivescovile ti del clero diRoma, che volevano ado-
e canonica di Tricolli; visse e mori san- perarle esclusivamente quale particolare
tamente nel 5ig. Dopo di lui Aureliano privilegio. Vedendo Giovanni 4-" quan-
lodato pastore; nel 52 i s. Ecclesio cele- to il Papa era propenso per la sua chie-
bre per quanto di lui scrissi, e che molto sa,che nell'epistole l'appella sacrosancta
pati per la protezione che Teodorico ac- Ravennatis Ecclesia, gli scrisse che suoi i
gnello del 556 ottenne dal benefico di Ra- ^fl5/or/z//,e donò per la basilica 4 corpi san-
venna imperatore Giustiniano I che tut- ti con altre reliquie. Morto Giovanni 4°
to il territorio di Argenta (di cui a Fer- nel 5c)5, s. Gregorio 1 deputò visitatore
rara), fosse restituito allachiesa ravenna<- della chiesa ravennate Severo vescovo di
te ; ebbe pure in dono la selva dì Lugo , Cervia, e scrisse a Casteriosuonotaro resi-
ove poi surse la città omonima e sulla dente in Ravenna che vegliasse all'ottima
quale gli arcivescovi esercitarono il do- elezione del successore, che cadde su Do-
minio per lungo tempo; inoltre consegui nato arcidiacono, ma il Papa io rifiutò;
tutti i beni spettanti agli espulsi goti , le quindi fu scelto Mariniano o Marignano
chiese de' quali proftinate dai riti ariani benedettino, già familiare di s. Greguriu
9.44 R A V RA V
1 die lo consagrò. Tornato in Roma per da qualunque giurisdizione ecclesiastica,
un concilio appose la sua firma prima la sua chiesa autocefola, gli die il pallio,e
d'ogni altro dopo quella del PapH; simil- autorizzò i successori a farsi consagrare da
mente in un documento e prima dell'ar- 3 vescovi suffraganei ad imitazione de' Pa-
civescovo di Milano. Il Papa l'ornò del pi. Vedasi il Rossi, lib. 4; Zaccaria, An-
pallio, colla condizione che se ne servisse li-Fehhronio. Mori ostinato nello scisma
in chiesa, e fuori di questa 4 volte l'an- nel 67 i,e fece di tuttoché lo imitasse il
no, come il predecessore, cioè nelle pro- successore, che fu R.eparato, il quale solo
cessioni e nelle feste di s. Gio. Battista , nel fine di sua vita, costretto dall'impe-
ile' ss. Pietro e Paolo, di s. Apollinare. ratore Costantino 111, cui erasi rivolto
Colla celebre bolla Cuoi omnis Ecclesia, Papa Dono I, e nel 676 si sottomise co-
che si legge in Rossi ein Ughelli, s. Gre- nosciuto l^ errore : avea determinato re-
gorio I confermò alla chiesa di Ravenna carsi in Roma, quando lo colse la morte
tutti i che godeva, con-
privilegi e diritti nel 67 7. Teodoro si fece consagrare in Ro-
cessi dai Papi e dagl' imperatori colla , ma da detto Papa, secondo l'antico uso:
consagra/ione de' vescovi dell'Emilia, ag- Rossi però dice che ciò fece in s. Pietro
giungendovi quelli di Reggio, Comacchio di Ravenna da'3 sufìraganei, e che spo-
e Cervia, conche li dichiarò suffraganei, gliava i poveri chierici ed i religiosi, e li
onorando la stessa chiesa del titolo di /?- ridusse ad aperta ribellione. Certo è che
glia primogenita della s. Chiesa roma- restituì l'ubbidienza della sua chiesa al-
na. Muratori pose in dubbio la verità
11 la romana, e nel 679 fu al concilio di Pa-
di questa bolla lo confutò il dotto A ma-
: pa s. Agatone. Il successore s. Leone IF,
desi, anche colla Difesa del diploma di per testimonianza d' Anastasio Bibliote-
s. Gregorio Magno a Mariniano arci- cario, p. i4'2 , ottenne dall'imperatore
vescovo di Ravenna ,
presso Calogerà , Costantino 111, che morto l'arcivescovo
Raccolta d' opuscoli, t. 46. Nel 6o6 fu di Ravenna, l'eletto dovesse, secondo la
elevato all'arcivescovato Giovanni S.^jnel consuetudine per antico osservata, recar-
6i2 Giovanni 6.°, nel 63o Buono, nel si in Roma per esservi ordinato, conque-
648 Mauro, pel quale incominciarono le sto pierò che l'arci vescovo fosse esente dal-
funeste vertenze tra la chiesa di Ravenna le tasse pel pallio e altri uffici ecclesiasti-
e la s. Sede. Acciecato dall'orgoglio, ben- ci. Questo Papa vietò i suffragi per lo sci-
ché come già ricordai era convenuto al smatico Mauro. Scarseggiando Ravenna
concilio di s. Martino 1 , facendosi forte di viveri , Teodoro sovvenne abbondan-
delle ricchezze e vaste possidenze della temente i poveri, e nel 688 gli successe
mensa in gran parte della Sicilia e del- s. Damiano che portossi in Roma per la
l'Istria, con città, terree luoghi, non che consagrazione da s. Sergio 1 : nel 680 si
della residenza degli esarclii e della pro- bruciò la celebre biblioteca della chiesa
lezione dell'eretico imperatore Costante ravennate^ che stava vicina al coro. Nel
II, si sottrasse dall'ubbidienza al Papa : 705 s. Felice gli successe, il quale fu pu-
s. Vitaliano l'invitòcon monitorio in Ro- nito per la falsa professione di fede emes-
ma a difendersi, ed egli si ricusò; venne sa, come raccontai superiormente; gli ser-
scomunicato, ed altrettanto osò fare con- vì per santificarsi, e per dare esempio agli
tro detto Pontefice , il quale ricorse al- altri della fedele unione alla romana chie-
l'imperatore ch'era in Siracusa, acciò pu- sa.Nel 7 I t Papa Costantino ottenne dal-
nisseil temerario. Mauro pure invocò il l'imperatore Giustiniano li la conferma
suo patrocinio e l'ottenne a preferenza di del decretato da Costantino 111. Divenuto
s. Vitaliano , rilasciandogli nel 666 un nel 723 arcivescovo Giovanni 7.°, per le
diploma , in cui lo dichiarò indipendcute vicende politiche che agitavano l' Italia,
-
ture : a suo tempo la s. Sede divenne as- gliò le più nobili chiese; ma i suoi tesori
soluta signora dell'Esarcato, cessando gli furono preda de' soldati quando fu fallo
esarchi.Per sua morte nel 769 s'intruse prigioniero, insieme ai diplomi che seco
Michele scrinarlo, per influenza di re De- avea portalo, concessi dagl'imperatori e-
siderio e di Mauricioduca diRiuiini, ma relici; disgustato il clero e popolo di sua
condotto a Roma prigione dai messi di condotta, non voleva più riconoscerlo, e in
Carlo Magno, questo pretese poi d'inter- morte non gli fece pompa funebre. Deus-
venire nell'elezione degli arci vescovi, men- dedit gli successe nell'847;indi nell^85o
tre il solo popolo e clero di Ravenna io Giovanni 1 0.°, ambizioso, avaro e violen-
eleggevano, indi l'eletto con tal decreto to persino coi sulfraganei; avendolo inu-
recavasi a Roma per essere consagrato. tilmente ammonito Papa s. Nicolò 1, nel
Nel 770 venne canonicamente eletto Leo- concilio lo scomunicò, e ad istanza de'ra-
ne i.°e come già notai fu ili. "ad essere veunali portatosi in Ravenna restituì il
investilo dal Papa del dominio tempo- tolto dall'arcivescovo a ognuno: Giovan-
rale e dignità d'esarca, intitolandosi : Leo ni I o. "chiese perdono e fu reintegralo, con
Servus servorum Dei, divina grada s. ca- quei capitoli, che slabilìil concilio roma-
diolicae ecclesiae Ravennalis archiepi- no deir8Gi composto di 65 vescovi, me-
Exarchus. A-
scopiis et privias, Ilaliae diante quali gli fu ordinato portarsi in
i
busando del suo potere e volendo pro- Ron)a almeno ogni due anni, di non im-
cedere indipendente ebbe a lottare col ,
porre tributi ai sulfraganei, di restituir
gran Papa Adriano I perchè impediva l'occupato di ragione della s. Sede, e che
nell'Esarcato che i popoli gli giurassero non consagrasse alcun vescovo dellEtni-
fedeltà , e che gli abitanti dell' Emilia lia, se non dopo l'elezione fatta dal cle-
sa colla bolla Ciim picij scritta su papi- dama senatoria Teodora , che lo fece e-
ro nel concilio romano di Eugenio II ,
: leggere pastore di Bologna e con raro ,
dopo questi si sottoscrisse. Neil' 835 Pa- eseujpio lo fece passare da Papa Laudo
a4G RAV R A V
alla chiesa di Ravenna, e nel 914^' pon- lagato avea fallo ad arcivescova-
ìiiiialzar
tificalo col nome di Giovanni X[F .), che to da Giovanni XV. Per rinunzia di Gio-
Luitprando, Hist.Vìh. a, cap.i 3, con Mu- vanni 3.°, che alcuni dicono passato a
I
ratori afFermano,contro quelli che lo dico- vita eremitica, Gregorio V sostituì o con-
no Papa nel 912. Mentre era arcivescovo, fermò il celebre Gerberto eletto ad istan-
Papa Anastasio inconcesse ai vescovi di za di Ottone lU, a cui il Papa nel con-
Ptì!i'/<2(^.)di poter chiamarea'sinodi l'ar- ferirgli il pallio, riconfermando i privile-
civescovo di Ravenna coi suffragane!. In- gi della chiesa di Ravenna, concesse in-
tanto occuparono la cattedra ravennate sieme dominio temporale sulla città a-
al
Teobaldo, e Costantino, a cui nel 920 fu gli arcivescovi con facoltà di battere mo-
associato Onesto I.", ed ambedue furono neta, il dominio sul distretto ravennate,
arcivescovi sino al 924 che per morte del sulla contea di Comacchio Cesena, Li- ,
collega Pietro 6.° di gran virtù , acerri- ghi, come riportano pureLabbc, ConciV.
mo difensore de'diritti di sua chiesa, on- t.
9, p. 753 ; e Carli, Osserv. delle zeC'
de fu imprigionato dall' usurpatore del che d'Italia, p. 209 e 2 i f , contro Mu-
castello di Modigliana. Pietro 6.° traspor- ratori poco fa vorevolealla sovranità pon-
tò nella cattedrale i corpi di 8 santi pre- tificia, dicendo che questo diritto è uno
decessori, celebrò due concilii provincia- dei più rimoti, e che Ravenna dopo Ro-
li, nel 9.54 in Ravenna pei beni di chie- ma non ha in Italia l'eguale, ì cui arci-
sa usurpati a Ferrara, nel 970 in Ferrara vescovi avendo deposta da gran tempo
per domandare a Ottone 1 la restituzione Talterigia, non avendo di loro più ninna
di Consandolo appodiato d'Argenta, e al- gelosia i Papi, largheggiavano in aumen-
tri beni spettanti allamensa ravennate ; tare i privilegi e le prerogative; avver-
nel 971 pieno di benemerenze rinunziò , tendo che l'avvocazia esercitala dagl'im-
e fu eletto Onesto 2.° abbate benedetti- peratori per delegazione de'Papi sui do-
no di Classe, il quale ottenne privilegi e minii della romana chiesa, non pregiu-
f^onferme da Ottone I e dal Papa Gio- dicava la sovranità e le loro regalie, co-
vanni XI II sui domiuii di sua chiesa, mas- me io dimostrai in tanti articoli e a Pla-
sime su Massa Campilia e su Massa Fi- cito. Anzi dice Novaes, colla condizione
scaglia di Ferrara celebrò 3 concilii, in
: però che l'arcivescovo non potesse entra-
Parma,inMarzagliadi Modena, ed inRa- re in possessodell'investitura di dette cit-
venna che fu provinciale. Giovanni i3.° tà e terre, se non dopo la morte dell'in-
del 983 fu mandato da Papa Benedetto felice imperatrice Adelaide, al cui sollie-
realea Ottone III, il quale quando si por- Ravenna e Comacchio. Di questa prin-
tò in Ravenna confermò alla sua chiesa XXXVI, p. 277
cipessa parlai nel voi.
i ne implorò dal parente Pa-
privilegi, e e seg. e morì
999 in cui Gerberto
nel ,
RA V RAV 247
Tenendo in un sinodo convocato nella me- censure anche i ravennati. L'imperatore
tiopoiitana da Enrico II abrogate le co- Enrico IV, allora occulto seguace dello
stituzioni dell'usurpatore. Gli successe nel scisma, per sua morte neli07agli sosti-
lorq Eriberto, nel 1027 Gel>eardo, sot- tuì il famoso Guiberto, che Alessandro 1
datissinio pastore tenne due sinodi , nel Gregorio VII{V^ ed Enrico IV, le par-
io3i in Ravenna, nel 1 042 in Ferrara. ti di questi seguì, per cui il Papa nel 1 076
Widgero invase la sede nel i o44> ^ f" ^C" lo scomunicò cogli altri vescovi simonia-
posto dall'imperatore Enrico III; Unfre- ci e incontinenti nel concilio Laterano
do legìttimo nelio46, era cancelliere di censure che in altri rinnovò, ed altret-
quel principe, e da Clemente II fu con tanto fece l'iniquo arcivescovo nel conci-
pompa consagrato alla sua presenza. Nel liabolo di Pavia sul santo Pontefice, aiz-
concilio che il Papa tenne in Roma nel zandogli vieppiù Enrico IV per la que-
1047 contro simoniaci che tanto afflig-
i stione à&W Investiture ecclesiastiche (P").,
gevano le chiese italiane e di altre regio- e finì coldìvenireantipapa Clemente II f
ni, insorse nuovamente la controveisia (^.) nel 1080, S.Gregorio VII surrogan-
tra gli arcivescovi di Milano e di Raven- dogli l'arcivescovo Riccardo. Ma l'anti-
na, riguardo alia dignità e preminenza papa, convocato nella metropolitana di
di loro chiese, quali come pure il pa-
i , Ravenna un conciliabolo di cardinali e
triarca d' Aquileia, pretendevano ne' si- vescovi scismatici,avendo conservato l'ar-
icia Unfredo avendo occupati alcuni be- sparsa voce che nel sepolcro erano ap-
ni della s. Sede e per altri motivi, s. Leo- parse alcune fiaccole, quasi segno di san-
ne IX nel concilio di Vercelli del o5o 1 tità, Pasquale II neh 106 fece bruciarne
lo scomunicò e sospese; quindi ad istan- le ossa e gettare le ceneri nel fiume. Nel
za dell'imperatore Enrico III fu chiama- quale anno Pasquale li nel concilio di
to in Augusta nel io5i , ed obbligato a Guastalla decretò che tutta l'Emilia col-
restituire il preso e a domandare genu- le sue città Piacenza, Parma, Reggio, Mo-
ilessor assoluzione che gli fu data , ma dena e Bologna, non fossero più soggette
con simulazione; poco visseenelio5i mo- all'arcivescovo di Ravenna in pena di
,
ri. Nel seguente anno successe Eurico, al- essersi levata controSede e usurpa-
la s.
Hopo averlo ammonito lo scomunicò nel nati Gualtiero canonico regolare , colla
concilio delio63, per cui incorsero nelle sua ubbidienza a Gelasio li meritò che
1 ,
248 RAV ii A V
qiiesli riunisse la chiesa eli Ravenna alla lo Gerardo a s. Gio. d'Acri coi crociati,
comiiiiione della romana, e restituisse a ov'erasi portato, gli successe neh 190 Gu-
lui esuccessori 1 vescovati sulTraganei del- glielmo che ottenne dall'imperatore Eu-
l'Emilia, a condizione die fossero ubbi- rico VI un privilegio riportaloda Ughel-
dienti alla sede apostolica, confermando li, onorandolo come altri predecessori del
loro il ducato della città di Ravenna, e titolo di \n\xìc\\ìe,tnemhruni sacri inìpc'
gli mandò il pallio, come si legge in Ba- rii speciali Neh 201 Alberto approvato
lenio all'aniio i i i 8, u.°i5. Papa Ono- da Innocenzo IH, il quale coufermòecon-
rio II colla bolla Soci osancla, pressoi]' cesse privilegi; neh 207 Egidio traslato
ghelli, nel 25 confermò il decretato del
1 da Modena, cui detto Papa mandò il pal-
predecessore, dicendo Honorem famo- : lio, che secondo gli accennati privilegi lo
I .°de'conti Blandrateper elezione di Fe- IH, che ne avea approvata la scelta, on-
derico 1, e perciò ricusato da Adriano IV; de nel vol.XVlH, p. 261 parlai dellacro-
il che servì di pretesto all'imperatore per ce e campanello che li precede, come del-
aumentare il suo malumore colla s. Sede, e la estensione poi accordata da Clemente
poi proleggere lo scisma insorto contro A- V. Neh 228 Federico già canonico pre-
lessandro HI, sostenuto dagl'antipapi Vit- posto, die nelle vicende politiche de'Tra-
tore IV detto V, Pasquale 1 1 1 Calisto 1 1 1, , versari si mostrò difensore de'beni della
Innocenzo III. Intrusoli i.° nella sede ro- chiesa, in que'tempi spesso manomessi e
mana. Guido i." per aderire all'impera- usurpati; Gregorio IX ne approvò l'ele-
tore gli giurò ubbidienza e gliela man- zione e confermò privilegi col diploma i
RA V RAV 249
la disciplma ecclesiastica lenne sinodi a sala vita de'chierici.Promossealacremen-
Jinoln, ed a Forlì che sottopose all'inter- le il cidlo divino, difese l'immunità ec-
delto pei' aver molestale le giurisdizioni clesiastica, curò la claustrale osservanza,
della cliiesa ravennate. ed a lui si attribuiscono le costituzioni e
Bonilùcio Vili non piacendogli l'ele- regole del Convento de panochi nrbaniy
nominò Guglielmo
zione latta dai clero, ancora esistente. Disimpegnò gravi io-
Durando vescovo di Mende rettore di combenze affidategli dai Papi residenti
Romagna, che non accettando, nel 129 in Avignone, come nella causa de'tem-
gli sostituìObizo San vitali dotto e pru- plari, nellaguerra fra'venezianiela s. Se-
dente, vescovo della patria Parma. Per de pel dominio di Ferrara, e di consiglia-
concorde scelta del clero e di Benedetto re l'imperatore Enrico V 11 calato in Ita-
XI gli successe nel i3o3 s. Rinaldo i.° lia. Pieno di meriti e d'anni circa 80 spi-
santo studiò le leggi in Bologna, ove nel dotato di cappellania. Ora si venera il suo
I 286 il comune di Lodi gli spedì oratori sagro corpo nella insigne cappella della
per averlo a professore nella giurispru- B. Vergine del Sudore, in magnifico mo-
denza, ed accettò l'invito. Fatto ecclesia- numento con onorevole epitaffio. An- Il p.
man-
stico fu eletto cappellano pontifìcio e tonio Gallonio filippino di R.oma com-
dato nunzio inFrancia con rilevante com- pilò le lezioni pel suo uffizio. Il Compen-
missione per pacificare il re Filippo IV dio della vita lo pubblicò fr. Nicolò da
con Edoardo 1 re d'Inghilterra, già or- Rimini de'miuori nel i4i 3,esileggenel-
nato della dignità di vescovo di Vicenza. rUghelii a p. 382. Un illustre veronese
Essendo rettore di Romagna fra l'ardore discendente dalla famiglia del santo gli
delle fazioni guelfe e ghibelline, si trovò eresse un altare colia sua immagine nella
nella guerra tra Ravenna e Cesena, ed in chiesa parrocchiale di s. Maria dellaFrata
virtù e di sua paterna sollecitudine, au- gregazione de'riti col decreto. Ecclesia
tenticando Iddio il suo operato col dono Sponsa Christi, de' 1 5 gennaio 852, ap- 1
25o RAV R AV
Dopo Rinaldos. il clero avea dello luc- vanni 14-° Migliorati poi cardinale, in
cessore il suo arcidiacono Rinaldo i." da tempo del quale fu affidata ai carmeli-
Polenta, il quale fu subito ucciso dal cu- tani la basilica di s. Gio. Battista, già dei
gina Ostasio che si era impadronito
I, canonici regolari, ad istanza d'Obizo si-
del dominio di Ravenna, per quanto già gnore Ravenna. Nel i4i Tommaso
di i
narrai. Papa Giovanni XXII nel i323 Perendoli ferrarese profondo giurecon-
fece successore di s. Rinaldo i
.°
Americo sulto; sotto di lui Martino V introdusse
di Castroluce rettore di Romagna poi i canonici regolari laleranensi nella chie-
cardinale, il quale ricuperò diversi diritti sa e monastero di s. Maria in Porto, che
di sua chiesa, insieme ad Argenta, che u- era di venula commenda nel 368,aiqua- i
surpata dall'Estense gli lanciò la scomu- li fu poi anche data la basilica e mona-
nica, e ricevè il giuramento di vassallag- fitero di Lorenzo in Cesarea. Nel t44'>
s.
gio da diversi feudatari: a lui si attribuì- Bartolomeo Rov creila firsihhxìo da Adria
«cono l'erezioni delle rocche di Cesena e da Eugenio IV, poi cardinale e peiciò det-
Rertinoro. Passato alla chiesa di Char- to il cardinal di Ravenna: Nicolò V nel
tres, il clero conGuglielraoPolenfani prio- 1452 determinò le pontificie censure ec-
re della canonica Porluense elessero Gui- clesiastiche contro Astorgio Manfredi u-
do 1° Baisi di Reggio vescovo di Tripoli surpatore d'Oriolo, ed aggiunse a Cese-
nel I 332, che difese le ragionidella chie- na l'agro dì Cervia già della chiesa ra-
sa contro Malalesta feudatario di Gag- vennate; indi Carlo Manfredi comprò O-
giolo e di parte di Valdipondo, e contro riolo per 25oo fiorini, coi quali si acqui-
quelli di Cesena. Nel i333 Francesco Mi- starono possessioni nel territorio di Ber-
cheli patrizio veneto fu confermato da tinoro. Nel 1476 il nipote Filiasio Rove-
Benedetto XII, il quale rivendicò da O- rella prudente e dotto, al cuitempo mori
stasio I Lugo, da Ordelaffi Monte Aba- in Ravenna la serva di Dio Margherita
te, Bagnolo, Oriolo e Taibo: ridusse in Molli di Russi, che restala cieca di 3 an-
commenda gerosolimitana sotto il prio- ni, di 5 incominciò ad andarea piedi scal-
rato di Venezia s, Giorgio de Porlicibus zi fioche visse; fiorì per vita penitente e
e passò alla sede di Candia nel i34'2. Cle- virtuosa, ed istituì una pia adunanza di
.°
mente VI nominò a succederlo Nicolò i fiinciulle oblate, e dello le regole per la
Canali veneto, designato vescovo di Ber- congregazione de'sacerdoli del Buon Ge-
gamo, poi traslalo a Patrasso, dopo aver sù, che si doveano istituire in Ravenna
investito l'Estense di Argenta col censo secondo sua predizione, come di fallo se-
annuo di 6000 fiorini. Indi nel i 347 fr. guì più lardi. Imperocché Girolamo Ma-
Fortanerio /^ifl^f/// generale de'minori e luselli di Mensa nel distretto e diocesi di
patriarca di Grado, promulgatore della Ravenna, convertitosi a Dio dalla vitadis*
crociata pontificia contro Ordelaffi e Man- soluta, si fece discepolo della nominata
fredi tiranni di Forlì e Faenza, poi car- Molli, e fattosi sacerdote fu chiamato il
dinale. Nel 1362 Petrocino Casalesco fer- contemplati vo. A persuasionedelIab.Gen-
rarese abbate di s. Cipriano di Murano, tile vedova discepola della Molli tramu-
traslato a Torcello. Nel 370 il famoso Pi- 1 tò in chiesa la sua casa e vi aggiunse un'a-
leo Pietro di Praia poi cardinale, scisma- bitazione pe'sacerdoti che si unirono aGi-
tico seguace dell'antipapa Clemente VII rolamocon le regole suddette. Questa con-
nel grande scisma, deposto e scomunicalo gregazione regolare prese il titolo di Sa-
da Urbano VI ; onde sostituì nel 387 Co- i cerdoti del Buon. Gesù e di s. Marghe-
.simo Migliorati poi cardinale e Papa /«- rita di Ravenna, e fu approvata da Pao-
«Ofe«zo/^77{i^.). Rinunziando nel i4oo, lo III e confermata da Paolo IV. Ridot-
Bonifacio IX gli surrogò il nipote Gio- ti a 26 sacerdoti regolari, Innocenzo X
RA V RAV aii
con bolla de' 11 giugno 16 ji l'eslinse, scovile quasi in parte diroccato, unì in
ponendo in comnoenda beni che posse- i un solo corpo i due cnpitoli della metro-
deva. 11 Bonannì, Catalogo degli or-
p. politana, cioè i canonici cardinali ed i ca-
dini relig., t, 3, p. 5 e 3o, parla di que- nonici cantori, radunò 3 volte il sinodo,
sta congregazione e dell'altra delle Ver- trasferì le agostiniane da s. V itale a s. Gio.
girli consagrale a Dio di Ravenna, isti- E vangelista j introdusse i cappuccini cui
tuite da Margherita Molli, e di ambedue edificò chiesa e convento, istituì il semi-
riporta le figure come vestivano. Ritor- nario elo dotò. Gregorio XIII Io fece suc-
nando all'arci vescovo Filiasio,ricevèGiu- cedere dal nipote Cristoforo Doncompa-
Ilo li in Ravenna, il quale col cardinal gnì, che zelante della disciplina celebrò
Sederini protettore de'camaldolesi volle 4 sinodi, ebbe questioni co'concittadint
vedere il rinvenuto corpo di s. Apollina- per l'erezione di Bologna in arcivescova-
re, ordinò che se ne celebrasse la memo- to, e disputa clamorosa co'monacì di $.
ria a'2 aprile, e concesse 100 giorni d'in- Vitale per impedire all'arcivescovo e ca-
dulgenza. Questo egregio pastore contri- pitolo di celebrarvi nel giorno della festa,
buì del proprio all'erezione del monte di e la vinse. Clemente Vili nel 1604 fece
pietà, ed eresse nella metropolitana due arcivescovo il nipote cardinal Pietro 8."
altari. Ritiratosi nel castello diSoriuoli, Aldohrandini, del quale parlai, oltre alla
rinunziò nel i5i6, e Leone X neaflìdò biografia, nel voi. XX VII, pi 37, e colla
l'amministrazione al cardinal Nicolò 2. bolla Rotnanus Pont'fex, presso l' Ughel-
Fieschi, che da lui ottenne ampia eoa- li 46, restituì alla metropolitana di Ra-
p.
ferma di tutti i privilegi, beni e prero» venna le chiese d'Imola, Cervia, Rimini
gative della chiesa ravennate, colla bolla e Ferrara, che Gregorio XIII avea di-
fJcet (jiiae per Sedem, presso Ughelli p. chiaratosufifraganee dell'arci vescovato di
3g2j inclusivamentealla coniazione del- Bologna da lui eretto. Il cardinale fu splen-
la moneta, chepertestimonianza delRos- dido porporato e benefico pastore; abi-
si si sa che il cardinale la battè col pro- tuato a signoreggiare sovranamente sotto
prio stemma, con quello di Leone X e di Io zio. Paolo V volle abbatterne l'alteri-
sua chiesa, d'argento e di rame, coll'epi- gia con fare legato di Romagna cardi- il
Bertinoro Egidio Falzetta di Cingoli, fin- dri nella nave di mezzo rappresentanti
che s. Pio V nel i566 elesse arcivesco- i fasti della chiesa ravennate e de'suoi pa-
vo il cardinal Giulio della Rovere. Intra- stori; adunò due sinodi, ricuperò col suo
prese la visita, restaurò il palazzo arcive- peculio il castello di Tudorano, e nella de-
252 RAV RAV
plorabile inondazione in una barca por- so Papa lo dichiarasse arcivescovo della
tò generosi soccorsi agli assediali dalle patria, ed ornato del pallio consagrò la
acque, massime a'iuoghi pii. Il pronipo- nuova basilica nel giorno di Pasqua co-
te Luca Torrigiani (iorenlino gli successe me lo era stata l' antica, e vi celebrò il
nel 1645, di somma pietà e prudenza, sinodo. Nel 763 Clemente Xlll gli sur-
i
già chierico di camera, il quale soltanto rogò Nicolò 3.° Oddi nobilissimo peru-
nel i65i si portò a risiedervi, celebran- gino, poi cardinale e legato di Romagna,
do due sinodi, le traslazioni dell'imma- di cui era stato vice-legato per lo zio e
gine di Maria ss. del Sudore e del corpo perciò molto lodato dall' Amadesi nella
di s. Rinaldo I. Sotto di lui fu ventila- Difesa del diploma dis. Gregorio /, per
ta la gravissima questione sul corpo di averla letta nel palazzo apostolico lega-
s. Apollinare, che i camaldolesi aveano tizio, nell'accademia ecclesiastica-filoso-
occultamente trasportato nella chiesa di medesimo dal
fica-poetica istituita nel
s. Romualdo, per cui la s. congregazio- prelato. Nel767 Antonio i. "Cantoni tras-
1
ne de' riti con approvazione di Alessan- lato da Faenza sua patria, che adunò il
dro VH ordinò che si riportasse nella ba- sinodo e morì neh 781. Pio VI nel 1783
silica di Classe, che l'arca fosse chiusa da nominò Antonio 2.° Codronchi imolese,
3 chiavi, custodi delle quali fossero l'ar- che si trovò in calamitosi tempi di la-
civescovo, i canonici, i monaci. Nell'ar- grimevole ricordanza per l'invasione dei
ci vesC(*vato di Torrigiani Alessandro VII repubblicani francesi. Ne furono conse-
trasferì in Roma il collegio poutillcio dei guenza quanto toccai di sopra, riprove-
maroniti, istituito in Ravenna per dispo- voli profanazioni, aberrazioni politiche.
sizione del maronita Sciadah,al modo che L'arcivescovo che sino dal principio a-
riportai nel voi. X.LIII,p. 1 20. Clemente vea mostrato zelo e celebrato il sinodo,
X nel 1670 fece arcivescovo il nipote Pa- procurò colla sua prudenza di attenuare
Juzzo Prt/»zzi Altieri, che riservandosi u- la piena delle tribolazioni cui era espo-
«a pensione di scudi 1800 rinunziò nel sto il suo gregge, e si meritò la stima del
iGySjOndegli successe Fabio Guinigi luc- i.° console della repubblica francese Na-
cheseche tenneun sinodo. Indi nel 1692 poleone ; procurò diversi vantaggi alla
Innocenzo XII sostituì Raimondo Ferret- sua chiesa, ed intervenendo al sedicente
ti nobile anconitano, già arcidiacono in concilio nazionale di Parigi C^.), lesse il
patria e governatore di Loreto, traslato da messaggio imperiale, fu fatto grande e-
Recanati e Loreto, e celebrò il sinodo. Nel lemosiniere del regno italico, e gran di-
I720 Girolamo Crispi ferrarese tenne il gnitario della corona di ferro; laonde
siuodoe rinunziò. BenedettoXl li per ven- procurò di evitare l'incontro con Pio VII,
tura di questa chiesa nominò e consagrò quando consolò di sua presenza Raven-
nella cattedrale di Benevento il veneto na. Benefico colla sua chiesa, a sue spe-
Maffeo Nicolò Farsetti, il quale ebbe la se eresse il nuovo ospedale di s. Gio. E-
gloria di riedificare la metropolitana, non vangelista e morì compianto nel 1826.
laconsolaziouedi vederla compita. Morto Leone XII nel 1826 come notai nel voi.
nel 174', perchè i frutti della mensa si XXXVIII, 69, fece arcivescovo l'at-
p.
erogassero all'uopo, Benedetto XIV de- tuale cardinale Chiarissimo Falconierii
putò amministratore il ravennate Ferdi- Mellini romano (della cui nobilissima fa-
nando Guiccioli camaldolese, e lo consa- miglia parlai in tanti luoghi e nel voi. L,
grò in vescovo di Licopoli in parlibus, p. 3o6), e nella chiesa di s. Maria degli
che potè avere il vanto di terminare il sa- Angeli nella festa dell'Assunta lo consa-
gro edilìzio, e di aggiungervi il maestoso grò insieme al cardinal Pianetti odierno
atrio, onde meritò che nel 174^ lo sles- vescovo di Viterbo, assistito dai prelati
RAV RAV 2"3
Filonardi amvescovo di Ferrara e Pe- dopo aver prestato
detta propria chiesa, il
ni con grande profitto spirituale e mo- lustre prelato delegato apostolico, il ma-
rale. A edificazione di tutti l'arcivescovo gistrato, tutte le autorità civili e milita-
processionalmente portò sulla principale ri, i professori del collegio municipale, i
I
,
5.54 R A V RA V
inoniiinenlorum illus travi ty e.l auxil o De jurisdiclione Ravenn. Archiep. in ci-
tnnia in praesenti edilione cum mxs. cori. vitate et dìoecesi Ferrariensi , Paventine
Est. rursuscollala,emendataet aucla, o- typ. Landi, Francesco Bertoldi, Osser-
pere et studio L. A. Muratori. Ex sta t in- vazioni sopra due antichi marmi esisten-
ter Rer. Ital. script, l. i. par. i. Il p. Bac- ti in Argenta, ed ora nel museo arcive-
cliiiiipubblicò la prima volta neh 708.
lo scovile di Ravcnna,Comacc\ì\o i 783.GÌ0.
Giuseppe Luigi Amadesi, /n Anlistilum Fr.Bonamici, Metropolitana di Raven-
Jlaveiinalum Cìironolaxini ab antiquis- na e disegni dell'antica basilica, del mu-
siinae e/us Ecclesiae exordiis ad liaec seo arcivescovile e della Rotonda fuori
v.sque tempora perductam disquisiliones della città, Bologna 1754. L'illustrazio-
pcrpetuae dissertationlbus ad liisloriain ne è di Amadesi.
et nonnuUus veteris ecclesiae ri tus perii- Concila di Ravenna.
neiUibus iUustratae,elc.,Faven\.\aei jHS. Il I
." fu tenuto dall'arcivescovo s. Pie-
Fu lodata molto, anche ónW Efflmieridi tro I
.° nel 4 '9 d'ordine d'Onorio, per la
letterarie dlRomadel 1784- Inoltre l'A- contesa di Papa s. Bonifacio I e dell'anti-
rnadesi è autore, De Coniitala Argenta- ])apa Eulalio, decisa a favore del primo.
no nuniqnani diviso, quo respondetur ar- Baluzio. Il 2.° nel 498 d'ordine di Teo-
gumentis Fcrrarensiuin propositis can- dorico, per la causa di Papa s. Simma-
tra Ravennalis Ecclesiae fura in s. r. Ro- co contro l'antipapa Lorenzo, ed in cui
tae auditorio, disserlalio, Uomae 1763. l'arcivescovo Pietro 3.° riunì gli animi e
De jure fundiario universali Ecclesiae siriconobbe il Papa. Clementini. Il 3.°
Ravennatisin Coniitalu Argentano nnin- neir875 da Papa Giovanni Vili in per-
quani diviso dissertalio , Koitìde 1774- sona con 70 vescovi in cui si paciììca- ,
Contro Francesco Martello e altri ferra- rono le discordie tra Orso doge veneto e
resi lo difese il camaldolese p. Giovanet- Pietro patriarca di Grado. Regia t. 24;
ti poi caidinale : Appendix ad Dissc.rt. Labbé t. 6; Arduino t. 6. Il 4-'' neir877
Ainadesii, ex schedis ejusdem. Dissert. presiedutodallostessoGiovanni Vili eoa
de Melropolitana Ecclesia Ravennaten- i3o vescovi, sulla disciplina e immuni-
si, cum operibus s. Pelri Chrysologi, Ve- tà ecclesiastica. Si decretò pure , che il
ribus aerae christianae saeculis,e si pi'o- pallio, e intanto non eserciterà alcun uf-
vòdi no. 2.° Delitteris ClementisII Rom. fìzio. Il vescovo eletto sarà consagrato
Pont.praeeminentiam in conciliis Raven dentro 3 mesi, sotto pena di scomunica.
nati episcopo super 31ediolanensem as- Labbé l. 9; Arduino t. 6. Il 5.° ueir882
sercntis, e dimostra essere sincere e non tenuto da Papa Giovanni Vili alla pre-
apocrife. 3." De orìgine MetropoUtanae senza dell' imperatore Carlo il Grosso ,
tore Ottone I, con molti vescovi d' Ita- d'erano imputati; soli 5 fecero le purga-
lia. Ottone I restituì al Papa la città col zioni canoniche. Il giorno dopo si giudicò
Ravenna ; fu deposto l'arci-
territorio di chesi dovessero tenere per innocenti quel-
vescovo di Salisburgo Ercole o Jerocle, li che avessero confessato per timoredei
perchè essendo cieco avea avuto l'ardire tormenti, ma vi furono suddetti 5 so- i
oltre venne eretta in metropoli Magda- 32 articoli, per rinnovare gli antichi ca-
borgo. Labbé t. 9; Arduino t. 6; Mansi, noni male osservati sui costumi e sulla
Sappi. 1. 1. L'i i." nel 976 contro la si- disciplina ecclesiastica. Il più importan-
monia. Ivi. Il 12.° nel 998 celebrato dal- te riguarda le violenze usate contro i ve-
l'arcivescovo Gerberto, con 9 vescovi suf- scovi in que' tempi di fazione, eh' erano
fragane!, procuratori di quello di Par-
i carcerati, uccisi, o cacciali dalle loro se-
ma, e l'imperatore Ottone HI : si fecero di e spogliati de'beni. Si pronunziarono
3 canoni, ili.° de'quali proibisce di ven- contro gli autori di questi delitti tutte le
Il I 3.** nel I oi4contro i molti abusi per- non bastò. Regia t. 28; Labbé 1. 11; Ar-
messi dall'arcivescovo intruso. Labbé t. duino t. 7. 11 22.° nel 3 i4 ìd s> Nicola I
9. Il i4° nel I128 celebrato dal cardi- collegiata d' Argenta dall' arcivescovo s.
nal Pietro in nome di Papa Onorio II, Rinaldo i.° assistito da 6 vescovi e da 4
in cui furono deposti patriarchi i di A- deputati, che fecero un regolamento in
quileia e di Grado peraver favoriti gli sci- 20 articoli. V Vi si proibì tra le altre co-
smatici, e Corrado III contro Lotario II. se, di ordinar vescovo nessuno straniero
Pagi. Il i5.° nel 1253 per le immunità o incognito il quale non abbia popolo
,
delle chiese della provincia. Labbé t.i r. soggetto di quadal marej di far funzioni
11x6.° nel 1258 sugli ordini di s. Dome- poutilicali,nèordinazioni nelle loro chic-
^56 ì\ A V R A Z
se ". Gl'incogniti erano cerlaraente tc- l'amenle ispirala dalloSpìrito»santo, con-
scovi ìiiparùhit!;, il cui numero cresceva tro le macchinazioni de'neuiici della re-
di giorno in giorno. »> Quando i vescovi ligione cattolica, che si legge nel Siipple-
passeranno nelle loro cillà o diocesi , i vtento del n.° 129 del Giornale di Ro-
curati faran suonare le campane, affin- ma 1849.
chè i popoli possano venire a ricevere la RAZIONALE, Rationale. Ornamen-
benedizione ginocchioni, sotto pena di 5 to il più sagrosanto del sommo sacerdo-
soldi d'ammenda applicabileai poveri ". te degli /t^/ri(^.), chiamato de! g'/«^//z'o,
]VIeglio ne parlai nc'vol. V, p. 69, X Vili, o perchè il medesimo sommo sacerdote
p. 26t. » I canonici ovvero religiosi an- l'avea sempre al petto quando consulta-
«lianiio incontro al vescovo in cappa, col- va il Signore, a (ine d'intendere suoi i
ral Ignazio Cadolini arcivescovo di Fer- uomini. Questa nuova setta si denomina
lara, aderendo agli atti lodevolissimi del Razionalismo , e Iva i Protestanti (F .)
sì benemerito episcopato della
illustre e di Germania conta un numero sì gran-
nobilissima provincia. Da Imola a' 5 ot- de di seguaci, che soltanto l'arianesimo
tobre emanarono una mirabile, dottissi- può starne al confronto, del quale un con-
ma leltera pastorale ai loro diocesani, ve- temporaneo disse che il mondo intero
RE RE 257
stupiva al vedei"si Ariano (f^.)- Il dott. vernati dagli anziani, come nell'Egitto ;
M. Hagel nel 1 835 pubblicò inSuIzbach: poscia daicapi suscitati da Dio, comeMo-
// razionalismo in opposizione al cri- sè e Giosuè ; quindi dai giudici. Ma già
stianesimo. Compilò quest'opera dopo a- da lungo tempo si chiamarono rei primi
ver maturamente studialo renoneo si- monarchi del mondo, massime gli egizi,
slenia del razionalismo, come veniva e- assiri, medi, persiani, ec. Tutti i piccoli
sposto ne'libri e predicato dai pulpiti, on- stati della Grecia riconobbero i re per lo-
de manifestamela debolezza. Quest'ope- ro fondatori : Sparla sino dalla sua ori-
ra è adunque una confutazione di questa gine ebbe due re che comandavano uni-
setta, ossia una difesa della religione cri- tamente, con egual parte e autorità. Ro-
stiana positiva. L'autore ebbe per lode- molo fondatore di Roma fu eletto i.° re
vole fine, di fare ravvedere dagli essen- per consentimento universale del popolo:
ziali errori di questa pretesa religionecri- segui la repubblica, indi l'impero, sciol-
stiana coloro, che gabbati dal nome di cri- to il quale si formarono vari stati per la
di religione cattolica in Roma due dis- sangue reale furono sempre chiamati ai-
sertazioni : Osservazioni sul razionali- la dignità reale, secondo 1' ordine della
258 RE RE
ri tì'Oricnle giudicavano loro solamente gl'iroperalori romani col titolo di re, ma
compelenle, Carlo Magno con dolcezza per contumelia chiamò l'impero d'occi-
tollerò la greca ambizione e nelle lettere dente Regnicidum. Mentre poi gl'impera-
li chiamò fratelli. I greci angusti luttavol- tori greci negavano agli occidentali il tito-
ta si ostinarono nell'impegno di sostenere lo di Basilcvs lo davano ai re de'Bulgari.
la controversia, e fu cos^isensibilea Basilio, Nel concilio fiorentino il patriarca di Co-
sollevato al trono nell'SGy, il titolo d'im- stantinopoli rispettò colla prerogativa di
peratore usato dai re franchi, che di pro- Basilh's i due imperatori greco e latino.
posito volle combatterlo virilmente, e con 11 titolo di re è stato assunto dai medesi-
maggior fermezza si studiò di difendere mi principi, ovvero a loro venne conferi-
le antiche ragioni. Avendo a lui scritto to dai popoli, dagl'imperatori, e princi-
Papa Adriano li una lettera, in cui in- palmente dai Papi, quali ad alcuni per i
tolo ò! Augusto [F,), prese Basilio per af- toli di ydposlollco, Crislianìssirno , Cai'
fronto tale espressione e montato in furo- tolico, Fedelissimo (^'.), ed altri, come
re fece cancellare dalla lettera quel titolo; Difensore della fede { F.)j chiamandoli
uè pago di questo eccesso spedì legati a inoltre ordinariamente Carissimi, Figli
Lodovico li per lagnarsi nell'usurpato ti- (F.). Altri titoli sono quelli di Maestà,
tolo d'imperatore, e lo pregò ad astener- Don ai re di Spagna e Portogallo, Serenis-
sene per l'avvenire, perchè a lui solo con- Simo, Sire (f^.), e quegli altri che riportai
veniva sì nobile denominazione. Rispose agli articoli araldici di titoli onorifici, ed
Lodovico 11 con lettera intitolata così: Lu- in quellide^ispettivi regni perle denomi-
dovìcus , Divina ordinante, providentia nazioni parziali. 1 Papi a molti principi
Iniperalor Augustus Bomanoruni, dile- conferirono le insegne reali, della Corona
clissinio spiritualtquefratrì nostro Basi' reale, Scettro , Porpora,Manlo{ F.), ed al-
Ho gloriosissimo ci piissiniOy aeque Ini' tre insegne e prerogative anche ecclesia-
peralorinovae Romae. Primamente pro- stiche, che notai ai loro articoli, ed a Co-
testò, non saper conoscere da qual ragio- ronazione de're parlai di quelle fatte dai
ne potesse essere assistita la pretesa pri- medesimi Papi, i quali riceverono i loro
vali va denominazione d'imperatore. Spie- Stati tributari della Sede (F.), per ri- s.
avea loro conceduto, perchè innalzati al- concederlo o almeno confermarlo perchè
l'imperiai dignità dal romano Pontefice. fosse valido, come osserva Hurter, nella
Finalmente mellendo in derisione il ti- Storia d'Innocenzo UT, 1. 1, p. 2 34, che
tolo di Rex, con cui pretendevano gli o- ne riporta vari esempi, ed io tutti ai lo-
rientali onorare i principi d' occidente ro articoli, non solo per ornamento del-
conchiuse, che Iq voce greca Basilcvs, e la persona che fregiavano di questo ele-
la grecizzata i?<'a: denotando la stessa co- vato e sovrano distintivo, ma per onore
sa, cioè Rcj non doveano eglino incon- eziandio de'loro stati eretti in reame. Al-
trar difficoltà nel riconoscere la prero- trettanto i Papi fecero nel creare Du- i
gativa ù'ì Basilèus ne prìncipi occidenta- chi [p\) e altri Principi [F.). A Milite
li, non negavano quella di jRfX.Costan-
cui dissi, che Papi davano il grado di Mi'
i
RE RE 259
me doTea essere prima proclamato re dei Dei omnipotentis misericordia. Clemen-
romani, riconoscendolo e confermandolo tia Dei. Misericordia Dei. Omnipotentit
il Papa, ìndi coronandolo, dopoi consue- Dei disponente gratia. Divina annuente
ti giuramenti, massime di fedeltà e divo- clemen tia. Regis Regnili nutum. Divina
zione alla s. Sede, come narrai a Impera- propìtiante providentia. In Cliristi no-
tore , ed a Professione di fede. Nardi mine superni Regis praeordinante mise-
Deliloli del re, p. i8, traila dei principi ricordia. Mediatoris Dei, et hominwii
che assunsero il titolo di re, e dierono ai propìtiante misericordia , divina auxi-
propri quello di regno, ed a p. 1
stali liante clementia, suh imperiali polentia
della furmola usata dai re intitolandosi: Regis saeculoruni , aeternique principia.
Per la grazia di Dio. Con questa forrao- Queste e altre antiche formole usate dai
la si volle denotare sovranità di domi- re con espressioni di umiltà, e denotanti
nio, dimostrandosi principi a ninno u-
i autorità e potestà derivanti dal solo Dio,
mano arbitrio sottoposti, e riconoscendo furono adoprale ad imitazione di Costan-
la loro dignità e potestà unicamente da tino Magno, il quale s' intitolò Stivo di
Dio. Si vuole da taluno che l'uso di ta- Dio. Osservò uno scrittore, che di tali for-
le formola provenga dagli antichi titoli mole gli antichi principi: Utebantur ad
de'greci imperatori; ma essi piuttosto u- humililatis ostentationem ,etquod sui ipso-
sarono formole benaugurose, colle quali nim conscii, nihil liaberent quod sibi Iri-
cominciavano loro rescritti e costituzio-
i buerent, praeter unica humilitatem Dei
ni. In Dei nomine, In Christo, etDeofi- gratiam nilenlem. Ma ormai dice il me-
delis imperator. In nomine ejiis, qui u- desimo, ea locutiQ ad fastuni et subii- ,
niverso htimano generi salulares leges tU' mitateni,adeoque apicein ipsorum hono-
iu, Christi veri Dei nostri Imperator Cae- rum omnetn humilitatem aùiicientem ad-
sarj in Christo Rege aeterno piiis Impe- hibetur. Per la qual cosa, a farle valere
/«fo/'.Meglio l'origine della formola Gra- ciò che eSettivaraente oggi importa, è
tia Dei trovasi derivata da Carlo Magno, che dal solo Dio sono i re sui popoli costi-
che usò queste formole: Caro/«jgrflf/aZ)ei tuiti, e però a ninno tra gli altri uomi-
Rex.francorum, et longobardorimi, vir ni, ma medesimo solo Dio soggetti, on-
al
vente gratia, Nutum Dei, Per misericor- di), Imperator enim primus ante omnes^
diani Dei, usate da Carlo, e dagl' impe- secundum post Deum est, et tani grande
ratori e re di Francia suoi successori, si noinen a solo Deo traditur, ma per mez-
leggono ancora adoprale da altri princi- zo del Papa, dopoché dai principi Elet-
pi. Boerredus largiente Dei gratia Rex tori del S. R. I. ( ^.), da Papa Gregorio V
Merciorum. Dei patienlia. Patienlia di- probabilmente istituiti, a quella sublimis*
vina. Rex divina miseratione. Divina pie- sima dignità era stato legittimamen- egli
tatis gratia largiente. Divina illustrante te promosso. Dei loro le scrivono gl'in-
cltiHcntia. Divina ordinante provideiUia, glesi Omnes sub ilio, illc sub nullo, ni-
:
-,
26o RE RE
si tantum Deo, a quo secundus, sub quo qualche buco facile ad aprirsi e serrarsi.
primus, ante onincs , et super omnes in A Olio dissi ancora perchè si ungono i
suis ditionibus. La fui'iuola Dei gratta fu re, della cui consagrazione oltre a Coro-
poi l'iserbata ai soli principi non ricono- nazione de're, ne parlo a Impero e negli ar-
scenti superiore alcuno,lantoche inFran- ticoli degli stati da lorodominati. Del Z><a-
eia soUo Carlo VII, fu accusato reo di le- devia (/'.) reale usato da Davide, erudi-
sa maestà Giovanni IV conte d' Artna- tamente pijrla Marangoni, Delle cose gen-
gnac figlio di Bona di Francia e marito tilesche. Il diadema reale era tenuto per
della figlia di Carlo III re di Navarra, sagro e a Dio consagrato, come insegna
per aver voluto prendere il titolo di Co- di dignità che lui medesimo rappresenta-
mes Dei gratia. Luigi XI vietò a Fran- va : il profeta Isaia lo fece vedere in mano
cesco II duca di Bretagna di servirsi di dello stesso Dio.Aggiunge che Costanti-
lai qualifica, benché in seguito principi i no ornò il diadema di gemme, perchè co-
d'Italia e di Germania indifferentemen- noscendo egli l'eccellenza della religione
te incominciarono ad usarla, ad onta che cristiana, infinitamente superiore a quel-
riconoscessero a loro superiori la s. Sede la de'gentili, che Dio a vealo scelto per e-
e l'impero, e ciò per dimostrare la piena, saltare e propagare per tutto il mondo,
libera autorità e superiorità ne'territorii volle che il diadema imperiale, in cui era
de'propri dominii colTesercizio delle più simboleggiata l'autorità divina, risplen-
alte regalie. I Papi s' intitolano, Servus desse maggiormente agli occhi del genti-
servonwi Dei{^V.), ed anche: N.N. Divi' lesimo ad onore delia figura della croce,
na providentia Papa . . . Delle formole u- che collocò sul diadema. F, Corte e tut-
satedai Fescovi,àa\ Primicero e Secondi- ti gli articoli relativi ai re e altri Sovra-
cero della s. Sede, dal Prefetto dì Roma,
ec. vedasi tali articoli. Ne'regni ove le fera • I re sono principi sovrani omonarchi
mine godono la successione al trono, co- che hanno diritto comandare ai loro
di
giungono Reale, qualificandosi coi titoli popolo, che dominano. Nella monarchia
diAltezza Reale figli e parenti del re
i il supremo potere risiede nella persona
d' ambo i Eminenza, e Principe
sessi. /^. d' un solo ; e questo potere è limitato e
ove parlo del titolo d' Infante. Ai re si guidato soltanto dalla legge divina, dal-
dà il l\{o\od\ Sagra Reale Maestà. Sem- le leggi naturali e dalle leggi fondamen-
bra che il vocabolo di Sagra in princi- tali dello stalo. Ecco la differènza tra il
pio si usasse con quelli unti col sagro Olio monarca e il despota (vocabolo che tra
(/^.), al quale articolo parlo dell'unzio- i greci lo portava una dignità principe-
ne de're d'Israele con olio che si custo- sca e reale, come dissi a Despota), il qua-
diva in un corno, il quale nel tempio sta- le non conosce altra legge fuori della sua
va dentro altro vaso perchè stasse in pie- volontà assoluta e arbitraria. I re occu-
di, chiamato urna o custodia del corno. pano il posto di Dio sulla terra, sono dun-
Pare che l'olio si versasse sopra la testa que padroni, legislatori, difensori,
i i i
non dalla bocca lai'ga del corno, ma ben i pastori, i padri, ed i tutori dei popoli:
sì uscisse o piuttosto stillasse a goccia a a Regina dichiarai, come Iddio è chia-
goccia dalla parte stretta e più sottile da malo Re. Se Dio gli ha stabiliti per rap-
,
RE RE 261
presentarlo e occupare il suo luogo diso- vernato; ed il i ."governo stabilito da Dio
pra degli uomini , egli vuole altresì che medesimo, fu una monarchia ; il i." so-
Io facciano regnare coirimpero della giu- vrano, un padre di famiglia, alai.' leg-
stizia che mise loro nelle mani. E' per ge fondamentale della società , fu il se-
far fiorire la religione, per procurare l'ab- guente precetto, antico come l'universo:
bondanza e la tranquillità ,
per mante- «Onorerai il padre e la madre". Col nome
nere la pace e il buon ordine nel mondo, di padre non s'intendono soltanto quel-
che Iddio comunica loro tanto potere li che ci dierono la vita, ma anche prin- i
tanta autorità e gloria. La dignità reale, cipi, ed in generale tutti quelli, cui i prin-
dice s. Gio. Crisostomo, è un'unione di cipi stessi confidano una porzione della
cure e d'inquietudini pel riposo e felici- loro autorità nell'ordine politico e civile.
tà dei popoli. La vedova, il pupillo, l'or- Nell'origine del mondo, i capi di famiglia
fano, il povero , l'oppresso, tutti quelli erano altrettanti re stabiliti da Dio me-
che abbisognano di difesa e di appoggio, desimo. lli.° uomo fu il i.° monarca, ed
hanno un diritto acquisito sulla loro au- i suoi figli, dopo di lui , trovaronsi capi
torità: spetta quindi ai re di difenderli, di di altrettante nazioni. 1 figli di Halh rico-
vendicarli, di metterli sotto la protezione nobbero l'indipendenza d'Abramo, ben-
delle leggi, assicurando loro la giustizia ; ché straniero fra essi, e Io considerarono
siccome spetta ai re di reprimere la licen- come un gran principe. Isacco come so-
za degli oppressori, di soffocare le dissen- vrano sua famiglia, proibì alla sua po-
di
sioni, di prevenire od estinguere il fuoco sterità di sposare le figlie degli stranie-
della discordia, animare i talenti utili al- ri. Giuda condannò a morte la sua nuo-
la patria e consagrati al bene pubblico, ra Thamar; ma poi le accordò grazia. Il
coronare il inerito colla saggia distribu- governo d'un solo è dunque l'opera del
zione delle grazie e delle ricompense, re- creatore; ed è in virtù dell'istituzione di-
spingere gl'intriganti indegni, famelici di vina, che i primi re comandarono ai lo-
indipendenti da qualunque altra potenza pali doveri verso Sovrani [f^.). L'apo-i
umana,nè hanno alcun altro superiore ad stolo s. Paolo disse apertamente nell' E-
essi nelle cose temporali. Appena vi fu- pist. I, cap. i3, V. 2, ai romani Chi re- :
rono uomiui sulla terra, il mondo fu go- siste alle sovrane podestà, resiste alia or-
262 RE RE
dinazione di Dio e si compra la danna- forti e polenti pel numero e per lo stretto
zione; e die è necessario sottomellervisi, vincolo di carità, che li legava fortemen-
non solo per timore del gastigo, ma an- te fra loro, lungi dal ribellarsi a que'prin-
che per principio di coscienza. I sudditi cipiche erano per loro barbari tiranni ,
adunque debbono, i." Rispettare sovra- i non opposero alle fiere sevizie calle san-
ni come le immagini di Dio e partecipan- guinose crudeltà, che una pazienza e una
ti della podestà di lui: dice s. Pietro, nel- mansuetudine invitta che li rese am- ,
VF.pist. I, cap. 2, V. i3 : temete Iddio e mirabili anche nel co-^petto de' persecu-
rcndele onore al re. 2.° Obbedire allelo- tori e de'carnefici. La chiesa di Smirne,
j-o leggi, come di quelli che hanno avuto nella sua lettera a quella di Ponto sul ,
da Dio il potere di firle si legge nel li- : martirio di s. Policarpo, e' insegna che
bro de'Prot'crii cap. 8, v. i5: per me re- quel gran santo dichiarò altamente, che
gnano i regi, i legislatori ordinano quello i cristiani erano obbligati di ubbidire ai
cb'c giusto. 3.° Pagar loro i tributi e le principi: s. Giustino dichiara la medesima
gabelle : scrisse s. Paolo romani, Epist.
ai cosa nella sua 2.* apologia indirizzata ad
I, cap. 8, V. 7 : rendete a tutti quel che Antonino; Tertulliano e gli altri Padri
è dovuto, a chi il tributo, il tributo, a chi riconoscono medesimo dovere, e questo
il
per loro
le gabelle, le gabelle. 4-"P«*Pg'ii'e : la Chiesa ha sempre insegnato, ed Pon- i
lutto che si facciano suppliche, orazioni ... tremendo contro chiunque oserà violare
per i regi e per tutti i costituiti in posto il giuramento fatto ai re; e contro quelli
sublime, afTuichè menino vita tranquilla. che attentano contro l'autorità e la vita
A Pbeghiera dissi di quelle ordinate dal- loro. Quello del 656 dispose: I vescovi e
la Chiesa pei sovrani. E" cosa degna del- i chieiicì, che avranno violati giuramen- i
la più attenta osservazione, cosa Inastante ti falli per la sicurezza del principe e del-
a togliere ogni preteslo d'indipendenza e lo stato, saranno deposti; sarà permesso
di ribellione, a manifestare come la vera tuttavia al principe di far loro grazia. Il
religione è il migliore e il più saldo so- concilio diTours del i583 decretò: Se
stegno de' 7ro«i(^.) e della pubblica tran- alcuno per uno spirito d'orgoglio e d'in-
quillità, che il principe regnante nel tem- dipendenza si solleva contro la podestà
po in cui Paolo scriveva a Timoteo, e
s. reale, di cui Dio medesimo è l' istitutore,
ordinava a tutti che gli prestassero ubbi- e ricusa d' ubbidire senza volersi lasciar
dienza e rispetto, che gli rendessero tri- i convincere dalla ragioneedalla religione,
buti e le gabelle, che pregassero Iddio a che gli prescrivono un'ubbidienza intie-
dargli vita lunga, impero tranquillo, si- ra, sia anatema. Nel 1 796 in Como fu
curezza nella famiglia, senato fedele , e- pubblicalo : Cosa e un re, opera dell'ab.
serciti valorosi ,
popolo ben costumato ,
d. Antonio de Foppoli contro V eresia po-
questo principe era Nerone, ficrissimo e litica de' filosofi del secolo 18.° Egli ri-
crudelissimo nemico dellaChiesa e del cri- sponde alla domanda col linguaggio del
stianesimo. Con quanto maggior impegno cattolico. » il ministro di Dio; e
Il re è
per conseguenza si dovranno adempire i da Dio ha tutto suo potere, il quale è
il
RE RE 263
aloni, un rappresentante del popolo , e che il re della fava. Antichissimo fu l'uso
clie dal popolo e dalle nazioni riceve egli di dichiarare re della fava quello a cui
rantolila ". VediHieronyrai Oseiii, De toccava la fava nella distribuzione che si
rcgi's uìsliliUione et disciplina. Coloniae faceva d'una focaccia nella Tigilia o festa
Agrippinae. deW Epifania {F.), o re Magi {V.\ detta
Il vocabolo di re fu usalo per signifi- ancora Befana (F.)- Era cosa ben natu-
care molli capi di diverse uni^'ersità ar- rale, che ne'bassi tempi e ne'secoli mas-
tisliche e altre corporazioni, che tra'loro sime della barbarie e dell'ignoranza, non
compagni primeggiavano, esercitando su conoscendo il popolo se non che il potere
di essi qualche specie d'autorità e di co- e l'autorità concentrata d'ordinario nei
mando. I romani ebbero il re de'sagrifl- re, questo titolo attribuisse a qualunque
zi. Discacciati i re da Roma, fuelello un capo che primeggiava o che si distingue-
individuo di famiglia patrizia, d'un me- va in qualunque corporazione, arte, me-
rito distinto e d'una conosciuta probità, stiere, esercizio , e anche talora ne'vizi e
per presiedere ai sagrifizi, e per esercita- ne'disordinì. In Italia pure re si disse an-
re nelle ceremonie del culto le funzioni ticamente chiunque sorpassava gli altri
che solevano esercilare re , per timore i in qualunque cosa facendo gli antichi ,
che la religione non venisse meno, e che scrittori sovente menzione de're della di-
il culto degli Dei non fosse trascurato scortesia, del re degli usurai , ec. Mollo
mediante il cambiamento del governo. contribuirono a spargere questa deno-
Questo ministro si chiamò Rexsacroruni minazione anche le giostre e tornei, e i
que occasione l'onore delle signore e del- simo fabbricato. Era prima rinomata per
erano parimenti tenuti
le datnigelle; essi le sue manifatture di lana; altre oggi ne
verso tutto il mondo ad un segreto in- possiede, come di veli e nastri. La sua po-
violabile, e non era neppure permesso ad sizione le procaccia ragguardevole traf-
essi il rivelare le imprese segrete degli fico. Fu patria di alcuni illustri, fra i
liste contenevano
nomi, cognomi, le in-
i nuto un concilio a'3o luglio 1279, dal-
segne araldiche, gli slemmi, ed anche la l'arcivescovo di Cantorbery legalo di Pa-
qualità relativa de'féiidi, e in capo a cia- pa Nicolò III, e dai suoi suff'raganei. Vi
sctm triennio i re d^armi delle provincie si rinnovarono le costituzioni del concilio
minato Montjoie,checon quel mezzo com- benefizi in cura d'anime. Vi si fece an-
poneva un libro intitolato, iVbZ»/7irt/70 g'c- che un regolamento perle religiose: ven-
lìcrale del regno. Coll'aiuto di questo il ne ad esse ordinato di cantare 1'
officio
re poteva in qualunque tempo essere in- senza levar nulla dal medesimo, esi pre-
formato del numero o delle qualità di- scrisse il modo di fare e ricevere le visi-
verse de'gentiluomini, ed anche delle lo- te, giacché quelle religiose non osserva-
ro rendite rispettive. Pretendono alcuni vano un'esatta clausura. Labbé t. 1 i.
la parola d'ordine o il grido S. Dionigi : sina, dopo aver studiato in Palermo, la-
Montjoie. Altri l'attribuiscono a Dngo- sciò un beneficio ecclesiastico, ed alla ven-
berto. Carlo Magno nominò quegli uffi- tura si recòin Roma. Ammesso nellacor-
ciali compagni del ve,coniiles regimi. An- te del cardinal Caraffa, questi lo feceno-
che in Inghilterra, nella Germania e in minar vescovo d'Amida in parlibns e nel
d'Europa, mollo figurarono i
altri stati 1549 supplir per lui nell'arcivescovato
re d'armi, eziandio incaricati di cose a- di Napoli, in cui seppe mostrare pasto-
raldiche. rale sollecitudine, ed opporsi con petto
READING o REDING. Città d" In- sacerdotale alle nascenti eresie, per lo che
ghilterra,capoluogo della contea diBerks il cardinale nel i55i gli ottenne la sede
a i4 leghe da Londra, sulla sponda de- di Motula. Divenuto nel i555 il cardi-
stra del Tamigi e sopra due piccole emi- nale Paolo IV^, lo scelsea governatore di
nenze. Tra le chiese estimata la più an- Roma, ed essendo dottissimo nelle mala-
tica s. Maria, ed ammirata pel suo cani- rie ecclesiastiche poco dopo a'20 dicembre
piiiiile;diverseseltevi hanno templi. Ilav- lo creò cardinale prete di s. Pudenziana,
^i una gran scuoia latina, e diverse case ed arcivescovo di Pisa a' i o aprile 1 55(ì.
REC REC 265
Destinafo legalo a Intere nelle Fiandre a no all' Adriatico, in buonissima aria e cli-
Filippo II, non vi andò per le differenze ma donde si godono deliziose vedute.
,
insci le tra il re e il Papa, per la guerra che Fino da tempi antichissimi, la città si tro-
gl'imperiali aveano portato in Italia. Suc- va divisa in 4 quartieri : s. Flaviano, s.
ceduta la pace, fu spedito con ottimo elfet- Maria di Castelnuovo, s. Angelo,s. Vito.
lo legalo a Carlo Ve ai re di Polonia. Do- Ha in alcune parti belle muraglie e ter-
po la morte di Paolo //', d'ordine di rapieni, con molte porle: le mura già mer-
id nipote, essendo stato decorato del ti- segno gotico con 3 navi, torse la più an-
tolo di patriarca di Costantinopoli. Tro- tica diRecanati, o almeno è quella di cui
vandosi in Pisa fu colto da gravissima sihanno le più vetuste memorie. Appren-
malattia che fece disperare di sua salute, do dal conte Leopardi, Serie de\'escovi
quale protligiosamenle ricuperò appena di Recaiiati, p. 46, che vi dimoravano i
bevuta dell'acqua santificata dal contat- camaldolesi, come grangia del rinomato
to d'una spina della corona di G. C, onda monastero dell'Avellana, ora nella dioce-
dopo due giorni per riconoscenza si recò si di Pergola [F.).ln\\ocemo II neh 189
a celebrare la messa nella chiesa della Ma- nel confermare a quel monastero le pos-
donna delia Spina, fra le lagrime del po- sessioni vi comprende questa chiesa, che
polo commosso da tenera divozione. Of- chiama s. Maria 193
di Recanati. ì\el 1
feso dalla nominata detenzione, ricusò co- il vescovo d' Umana donò al medesimo
stantemente qualunque incarico nel pon- monastero la chiesa di s. Maria di Lore-
tificato di Pio IV, il cui successores. Pio to, un secolo avanti la venuta della s. Ca-
\ conoscendone il zelo lo dichiarò in- sa. Colla stessa denomina?. ione la ricordò
(juisitore della fede e si prevalse de'suoi Onorio IH nel 12 18 confermare
, in le
consigli negli affari più ardui della s. Se- proprietà di Avellana,! cui monaci vi e-
lle; Gregorio XI 11 neh 57 4 lo fece
indi rano ancora neh 456, enei 463 circa fu 1
vescovodi Sabina. Consumato dagli studi secolarizzata. Già nel i 193 era preposi*
e dalle fcitiche, morì in Roma nel iSyy tura con cura d'anime, la cui elezione Bo-
d'anni 78, dopo essere stato in tre con- nifacio 1 X nel j 4 o4 attribuì ai parrocchia-
clavi , e fu sepolto in mezzo alla chiesa ni, diritto che rispettato dal cardinal Bes-
di s. Silvestro al Quirinale, con elegante sarione, com menda tarlo A vellanense,noa
iscrizione collocala dal nipote Prospero lo fu dai successori, finché dopo l'ultimo
Uebiba patriarca di Costantinopoli, e l'al- preposto del 1 074, d. Gio. Francesco An-
do nipote Gio. Domenico fu vescovo di tici, onorato, nubile e ricco cittadino, ven-
nel mezzo del Piceno (f-) e nella dele- sendo capo il parroco priore, il quale coi
.; izione apostolica di Macerata, dallaqua- canonici vestono mozzetta paonazza. Il
i<; è distante circa 5 leghe, capoluogo del marchese Ricci , Meritorie storiche delle
distretto del suo nome, sopra elevato e arti e degli artisti della Marca d'Anco-
lungo dorso d'un ameno colleche bagtia- na^ dice a p. 4^ che aglix 1 aprile i 7.53,
uo il Potenza e il Musone, i quali corro* per opera di maestro JNicola d'Ancona, si
266 REC REC
apri niiovamenle questa chiesa, o lifab- canalese. Calcagni riporta le varie lapidi
brictila di pianta, o poco meno : loda la (Compagnoni chiama questo palazzo dei
Madonna che sono sulla
e quegl' intagli più insigni della provincia, e riporta la ce-
porta maggiore, avuto riguardo ai tempi lebre lapide di /4pronianoj quella di Fe-
in cui fuiono scolpiti, lo che gli fa dubi- derico li la riprodusse il p. Civalli) ebu-
tare di posteriore collocazione. In Reca- sti che sono nel palazzo , come pure le
nati vi sono molte famiglie nobili di co- iscrizioni diesi leggono ne'diversi palaz-
spicua fama e opulenza, che sostengono zi della città. L'antica cattedralestava nel
con decoro il pati'iziato, meritando men- quartiere di s. Maria di Castelnuovo, vi-
zione quelle de'Carradori,ColIoredo,Leo- cino alla Porta d'Osimo : un luogo poco
pardi, Antici,Mazzagalli,ec.La più gran- distante da quella porta si chiama ancora
de tra le vie, dilatandosi, produce a ca- E.Flaviano vecchio, e la porta islessa an-
po una piazza, ov'è il decoroso palazzo che in tempi meno remoti si chiamava
municipale, con magnifica torre propin- Porta di s. Flaviano. La porta che di pre-
qua, antica e merlata, ed un tempo più sente chiamasi Porta del Duomo o Porta
alta. Narra il p. Calcagni, fliemorie ìsCo- Romana, si appellava Porla di s. Mar-
ridiedi Recanaù, p. i i4i che recana- i gherita, prendendo ilnome da una chie-
tesi sempre ossequiosi alla B. Vergine,non sa vicina esistente nel i528. Quando si
contenti che loro maggiori avessero e-
i fabbricò li appresso la nuova cattedrale,
dificatola piccola chiesa dis. Angelo (che quella porla s'incominciòa chiamare an-
die nome al quartiere) in Mercato ( ora cora Porta del Vescovato, per essere l'ol-
s. Anna e della confraternita sotto tale limo palazzo vescovile adiacente alla cat-
invocazione), alla misura precisa della s. tedrale, ma il nome di Porta s. Flavia-
Casa (cioè la cappella in essa esistente ),
no restò sempre a quella di Castelnuovo.
nel 1 640 vollero sulla fronte del pubblico L'odierna e bella cattedrale fu edificata
palazzo collocare un'eterna memoria del dal vescovo cardinal Cino, spirando il se-
favore singolare ricevuto dalla ss. Ver- colo XIV, ovvero circa il i385, però il
gine, per aver scelto il loro territorio per campanile si compi nel 491; mentre
1 l'e-
sede della sua casa di Nazaret [F.). Or- piscopio fu rifabbricato nel i36c), quan-
dinarono pertanto quella beli' opera di do il vescovo Oliviero venne a occupar
bronzo che ivi si ammira, rappresentan- la sede; ma verso il i43o il nuovo epi-
te la medesima s. Casa sostenuta da An- scopio patì un incendio, in cui peri l'ar-
geli, e sopra di essa sedente Maria Ver- chivio della chiesa recanatese e fu deplo-
gine col divin Figlio in seno, ornata di rabile perdita j bisogna credere che sog-
cornice di marmo con analoga epigrafe. giacesse ad altro infortunio,ovvero la sua
Però il Ricci vuolechela bell'opera decre- solidità venisse meno, poiché neh 5i6 il
tre il maggiore, vi sono 8 altari con buo- comprese le prebende del teologo e peni-
ni quadri. Il ricchissimo sofìlilto inta- tenziere, di 1 4 beneficiati altaristi o man-
glialo e messo a oro e con belle figure, si sionari, e di altri preti e chierici addetti
deve al cardinal Galamini ; nondimeno al divino servigio: la cura d'anime è af-
Ricci lo dice pesantissimo, carico di car- fidata al beneficialo curato, secondo l'ul-
tocciaini, e che tutto l'insieme del tem- tima proposizione concistoriale. Con l'e-
pio sarebbe più maestoso e più svelto, se rezione della sede vescovile ebbe princi-
(osse sialo lascialo nella sua originaria pio il capitolo, ed il suo capo o dignità si
semplicità. Tra
molte e insigni reli-
le chiamò priore, poi divenuto arcidiacono,
quie che quivi si venerano, in uno ad un indi si eresse lai.^ dignità del preposto e
pezzo del braccio di s. Flaviano, ed mol- i le altre.Di questo illustre capitolo trat-
ti corpi de'sanli(i2 dice Pio VII nel bre- tano Calcagni, e Leopardi il quale rife-
ve Ad yipostolicae), vi sono due pezzi risce, che canonici usano la cappa ma-
i
della vera Ci oce donali da Gregorio XII, gna con armellino e portano al petto una
i maggiori che siano al mondo fuori di croce poco dissimile dalla vescovile; gli
Roma, secondo Leopardi; vi si conserva altaristi usatio la cappa col pelo cenerino,
pure altra porzione del ss. Legno donala e portano al petto una croce poco dissi-
da s. Pietro martire di Verona, uno dei mile da quella de'canonici. Leggo in Cal-
comprotettori della città, ov'egli predicò cagni, che prima l'abito corale de'cano-
e operò miracoli, reliquia che da lui get- nici era la colla e 1' almuzia nel braccio
tata nel fuoco per confondere gli eretici, sinistro. Però Pio VII considerando i sin-
rimase illesa; altro pezzo avendone do- golari pregi del capitolo e della catte-
nato alla chiesa di s. Domenico, che si drale, che già godeva 1' uso della cappa
custodisce con molta gelosia. Calcagni nel magna nell'inverno, e negli altri tempi la
novero delle reliquie, vi comprende una naozzelta paonazza col breve Ad Apo- ,
sepolcri gentilizi esistenti nella cattedrale; canonici l'uso del canone e della palma-
fra'quali io rimarco quelli di un ex Pa- toria o bugia, anche nelle messe solenni,
pa e d'un ex cardinale, che rinunziarono ed eziandio fuori di Recanati e in Roma
la dignità, cioè Gregorio XII (/^.) per stessa e alla presenza del Papa; più, in
magnanimità onde restituire la pace alla memoria della vera Croce donata da s.
Chiesa,ey^/j^iCi per debolezza, di cui me- Pietro martire, l'uso della croce d'oro pet-
glio nel voi. LIV, p. i47- Nel 1827 la torale con l'immagine della B. Vergine
porta principale che stava in un lato, fu sedente sopra l'alma Casa di Nazaret, con
aperta al fondo della chiesa. Pio VII col l'epigrafe; Nonfecit taliter onini nalio-
breve In siimnio aposlolalns^òc' l'j ago- nije nell'altra parte con l'efilgie di s. Fla-
sto 1804, Bull. coni. t. \i, p. 22 1, con- viano e l'iscrizione: Protectornoster aspi-
cesse a questa cattedrale il titolo e Tono- ce et respice : la quale croce fosse pen-
redi basilica, quindi col hvevcNiipcr No' dente da cordone nero, intarsiato d'oro,
bis cxponi, de' 1 8 marzo 1 80 5, loco cita- da portarsi sulle vesti corali. Inoltre alle
268 REC REC
4 dignità accordò l'uso della sottana pao- pre come adesso nel quartiere di s. Fla-
nazza, di seta o di panno secondo le sta- viano. Quella di s. Vito avrà avuto il
gioni, con asole, bottoni e moslre di se- titolo e gli onori di cattedrale , e alle
la color ci'enoisiiio, da potersi usare sem- altre si provvede, facendo che il prepo-
pre. Lo stesso Pio VII, col breve £^irpo- sto dis. Maria di Castelnuovo avesse luo-
iii NobiSy de'aS marzo 8o5, Bull. coni. i go nel capitolo di s. Flaviano, ed il ret-
1. 12, p. 275, concesse agli altaristi, che tore di s. Maria di Monte Morello avesse
Leopardi dice formanti collegio, l'uso del- luogo nel capitolo di s. Vito. La chiesa
la croce alquanto diversa da quella de'ca- dis. Vito l'ebbero un tempo carmelita- i
iionici, perchè corta e quadrata e di forma ni; poi nel 1578 col collegio fu data ai
greca, bensì colle stesse immagini, pen- gesuiti, partiti i quali, il Papa la resti-
dente da serico fiiniculo nigraflnvo curii tuì al comune. Fu la chiesa fabbricata
JJocculo : col breve poi Expoiii Nobis, dei con gusto gotico, ridotta al moderno da
18 marzo 1806, Bull. cent. 1. 13, p. r, e- Pietro Paolo Jacomettij o Tarquinio co-
stese la concessione, da potersi godere dai me vuole Ricci cheloda la nuova forma,
beneficiati altaristi, tanto dii." che di a.* rimanendo con 3 navi. Ha l'altare mag-
erezione. giore nella tribuna, e due altri altari nei
Nella città vi sono altre 4 chiese par- laterali cappelloni. Vi si venerano mol-
rocchiali, nominata proposi-
secondo la te reliquie, e vi è sepolto il celebre p. Ni-
zione, munite del s. fonte, una dellequa- colò Alfonso Bobadiglia gesuita con lun-
li è collegiata, s. Maria di Castelnuovo : go epitafiio, già degno compagno di s. I-
comprese quelle del territorio sono 12, al gnazio. Tale è 1' affetto rispettoso che i
lettore (la cui festa con quella di s. Fla- sogliono dire, qui il Bobadiglia li aspet-
viano sono di precetto; è prolettore an- ta. Ed in falli conservarono loro istitu- i
che di Polignann, Fedi), è una delle prin- ti stabiliti pei contadini, pegli artisti, pei
cipali e più antiche della città, ed era la nobili. Quanto
mentovata chiesa di
alla
pieve del Castello di s. Vito, uno di quel- Monte Morello restano poche memorie,
li che si riunirono nella formazione di certo è che la pieve del Castello omoni-
llecanali : aveva il suo capitolo e il suo mo con questo fu una di quelle che si
preposto, diverso da quello di s. Flavia- riunirono nella formazione di Recanati:
iio, insieme al titolo e gli onori di catte- quando la chiesa di s. Vito fu data ai ge-
drale. Il suo vescovo interveniva e dava suiti, il capitolo si trasferì nella chiesa di
j suoi voti in ambedue i capitoli : ve ne s. Maria di Monte Morello la quale es- ,
sono tnemorie fino al t465 e di Nicolò sendo piccola venne demolita e rifabbri-
vescovo. Nondimeno nelle bolle di Gre- cata dai fondamenti, ed èsagraalla Pre-
gorio IX, Rectae considerationis, e Cuni sentazione della B, Vergine, La collegia-
o//>«, presso Ughelli, Italia sacra 1. 1, p. ta fu soppressa nel 17 12. Dopo diverse
«217, in Eecaiialenses episcopi, per l'e- vicende, chiusa e riaperta questa chiesa
iezione del vescovato di Recaiiati, non si di s. Mariaj nel 1823 venne ripristinala
(a menzione di quello di s. Vito. Proba- colla parrocchia, grandemente abbellita
bilmente si volle avere un rispetto alle e restaurata. Altra principale chiesa è
antiche pievi o chiese matrici de'Castelli quella dell'abbazia di s. Maria in Poten-
riuniti, e si combinarono le convenienze za, non molto lungi dalla foce del fiume
<li ciascuna, Lachiesa di s.Flaviano ch'era Potenza , la quale col monastero appar-
l'orse la pieve di Monte Volpino fu eret- tenne ai religiosi crociferi, che espilava-
ta in caltedralcjla quale contrada fusem- no i pellegrini e segnatamente gl'infer-
,
tre chiese e ospedali altrove. Divenne il vuto il b. Gio. della Penna, ed Innocen-
monastero commenda e priorato, e lo era zo IV nel I 245 concesse indulgenze a chi
nel i3g3 ; dopo il i458 non si ricorda- contribuisse all'ampliazione della fabbri-
no più i crociferi. 1 cisterciensi presero ca. Il p. Civalli, presso Colucci, Amichi-
in enfiteusi i beni, ma nel 1 8 1 o furono ri- tà picene 25, p. 97, celebra Recana-
t.
ne e suburbane , come delle chiese ter- Francesco e da lui visitata ; che vi sono
ritoriali e di quelle distrutte, importanti molte cappelle stuccate e dipinte, essen-
notizie leggono in Calcagni e Leopar-
si do il più bel quadro dell'altare maggio-
di : darò alcun cenno di qualcuna delle re del Palma (più non esiste, bensì la
j^rime. La chiesa di s. Agostino, con con- Cena del Signore in refettorio di mano
vento degli agostiniani e fiorente studio, celebie e vaiolato scudi 2000, al riferire
tisterio, che riconosce quello del duomo de'nobili Ferri dimoranti inMonte Cas-
o cattedrale. La chiesa di s. Filippo con siano. La chiesa di
Lucia ha annesso l'o- s.
casa pei filippini, la cui congregazione qui spedale, già appartenente all'antichissi-
si fondò nel i656 dal p. Carlo Antici, e ma confraternita di s. Lucia , soppressa
la chiesa venne eretta
i665 con di- nel nel 1694. In altra chiesa di s. Lucia già
segno del Broglio bramava com- ; Ricci dell'esposte, il vescovo fa daregli esercizi
pila la maggiore cappella ne fu beneme- : a quelli che devono far la i.^ comunione.
rito il recanatese p. Roberto Carradori, La chiesa di s. Maria dell' Assunta, con
perchè neli8io fu compresa tra le sop- monastero delle nobili oblate , di cui fu
presse dal governo francese, ma egli la lodato architetto Tarquinio Jacomelti
mantenne a sue spese, fece poi ripristi- che Macerala pretenderebbe suo, come
nare congregazione e provvedere di
la osserva Ricci : fu fondata per disposizio-
beni, indi ampliò la fabbrica e venne con- ne Barbara Massilla con lestamenlodel
di
siderato nuovo fondatore. La chiesa e I595 cooperandovi il vescovo cardinal
,
figlie del Sagro cuore. La chiesa di s. Ma- le d'eloquenza, filosofia , teologia dom-
ria di Loreto con convento de'cappucci- matica e morale, e diritto canonico e ci-
ii vescovo d'Asti loro edificò a sue spese conte Maslai, Notizie dell'accademie, p.
il convento nel i4''0, come nota Ricci; 5'j, dice la i.' istituita dopo il i54o, la
pareche anco la chiesa allora o dopo fosse 2.* neh 661. Ad ambedue furono stabi-
dai religiosi rifabbricata : ivi si tennero liti il principe, e duecensori, il 2.° de'qua-
si. Tanti sagri edifizi, in cui le arti fiori- pagno, Gio. della Penna, Filippo Com-
rono, e pei capolavori falli in Recanati pagno silveslrino, Girolamo Geranduzio
dai sommi artisti Lombardi e Jacometli agostiniano, e b. Placido de'religiosi ad
per allri luoghi, ben a ragione fecero in Nenius. In pietà si distinsero: Giacomo
quel tempo qualificare Recauati un em- Venieri , Lodovico Vinciguerra ,
Paolo
porio d'opere d'arte dal celebre Cicogna- Leopardi, M. Ballista INlassari cappucci-
REC REC 271
no, Camillo Massucci , Tommaso Mel- e uditore della camera. Francesco Bra-
thiorri, Gaspare Gioacchini parroco dis. mante iuternunzio in Francia. Pier Gi-
Apollioare di Roma, Anna IMagnapoco, rolamo Leopardi preposto della catte-
e le sorelleMargherila eFrancesca. Nel- drale, e rettore del contado Venaissino.
le dignità ecclesiastiche, i cardinali Ja- Lodovico Angelita Maestro di camera
copo Antonio Venerio, Girolamo Ariticì (V.) di Clemente Vili. Benedetto Mel-
Capodiferro nalo in Roma, Tommaso chiorri marchese di Turrita, chierico di
/Vìllici, i quali come i vescovi e i presidi camera che rinunziò. Francesco x\ Iberici
cardinali hanno biografìe in questa mia uditore della camera. Marcello Melchior-
opera. Nella dignità vescorile i seguenti, ri uditore della camera. Costanzo Cento-
tìbus. Roberto Carradori filippino sullo- Recauati. Leone Urbani. Pier Antonio
dato, rinunziò la sede di Montalto. Fran- Lunari.MalteoCalcione. Bernardino l'Al-
cesco Leonini vescovo d'Urbania e An- s. banese. TommasoSofìa. Girolamo Co-
gelo in Vado. Domenico Condulmnri di stantini.Lodovico Gonfalonieri. Camillo
Belluno. Nelle altre prelature fiorirono: Antici. Metello Calcagni. Curio Percival-
AlfonsoRecanati o Antici, padre del car- li. Giacomo Gonfalonieri. Maurizio Vul-
dinal Capodiferro che volle ritenere il piani. Gio. Girolamo Vulpiani. Nelle ar-
cognome materno, avvocato concistoria- ti:Politodi Polito peritissimo nell'archi-
le e abbreviatore. Bartolomeo Alberici tettura civile e militare. Antonio Antici
abbreviatore, reggente della cancelleria per diletto esercitò le arti meccaniche.
272 REG REC
come la pillura Gio. Baltisla Antici. I- dito articolo necrologìco il prof. Ignazio
gnazioGioigi maestro di musica. Girola- Montanari nel t. 4 àcW AUniiit di Roma
mo Lombardo o veneto celebre scultore n.° 5o e 5^. Onorano al presente Reca-
in marmo e in bronzo. Antonio Calcagni nati e sono viventi: mg.*" Ruggero Antici
insigne scultore in bronzo. Pietro Paolo Mattei segretario della congregazione con-
eTarquinioJacometli, valenti sctdtori in cistoriale e del sagro collegio, e canonico
bronzo , che come il precedente lavora- valicano; il bali fr. Filippo Colloredoluo-
j
.stiaiii altro scultore in bronzo. Pier An- suo fratello p. Nicolò Colloredo superiore
drea Briolti pittore. Giuseppe Verzellipit- de'filippini di Roma; Gratiliano Bonacci
toree architetto. Nelle scienzee nella giu- professore di estetica nel collegio della Sa- jj
risprudenza: Bartolomeo. Francesco Mas- pienza in Perugia; il marchese Giuseppe;
succi.Benedetto AngeU'Ili legista. Andrea Melcbiorri archeologo e presidente del
medico che in favore d'0*/>«o {F'.) istituì museo capitolino, per non dire di altri. Il
pensioni per4osimani per lo studio di Pa- popolo recanalese,non che quello del con-
dova. Antonio Bonfini. Cristoforo Rappi tado, è veramente esemplare per la sua
medico. Antonio Vinciguerra poeta. Ni- morale, pietà, divozione alla B. Vergine
colò Antici. Tommaso Melchiorri lettera- e rispetto al clero. Inoltre si possono ve-
to. poeta. Girolamo
Francesco Melchioi 1 i deresugl'illustri recanatesi. Modesto Ben-
Marino Condulinari. Antonio
Melcbiorri. venuti, /7/5(ror/crtr('/<7z/o«e dialcuni san-
Condulmari legista. Pompeo Antici arci- ti proiettori, e de beati naiii'i della città
diacono della cattedrale. Raffaele Alitici di Recanali, Perugia 636. 1 Romana ad-
giureconsulto insigne. Gabriele Hercival- missionis inter LX nobiles conscriptos
li poeta. Bernardino Percivalli. Francesco per il marchese Melchiorri patrizio ro-
e Antonio Antici. Alessandro ePielro Au- mano e di Recanati, Roma 1776. Mar-
Maiino Gieneuri uditore di rota in
lici. c' Antonio Talleoni, Saggio di poesia li-
Firenze. Mercurio Vulpiani. Matteo Zam- rica con un discorso genealogico sopra
pini. M. Santi medico. Riccardo Politi. Ni- la nobiltà ddla famiglia Antici, Osimo
colò Masucci poeta. Ignazio Bracci. Pietro 1 779. Marchesi, Galleria dell'onore, àe\-
liuongiovanni erudito egregio. Girolamo la città di Recanati, e parla degli Antici,
A ngelita storico della s. Casa. G.Francesco Centofìorini e Condulmari. Molli reca
Angelila erudito insigne. Giulio Palini. G. natesi furono insigniti di ordini equestri;
Francesco Aulici poeta. Giuseppe Antici molti cavalieri gerosolimitani vantano i
poeta che pei poveri eresse un monte fi u- Melchiorri, i Mussucci, i Leopardi, An«
mentario con 00 some di grano. G. Cal-
1 tici, Calcagni ed allri; cosi delle decorazio-
cagni arcidiacono della cattedrale. Bandi - ni degli ordini di s. Stefano, de'ss. Mau-
no Zanobi giurisperito. Marchese Carlo rizio e Lazzaro, di s. Gregorio I, ec. Nel
Antici letterato e autore di opere. Leggo i835 il comm.*^ Gio. Battista Podaliri
nel n.^Sy del Diario di Roma 847
i la de- istituì una commenda di pndronato, nel-
plorata morte del celebre conte Monaldo l'ordine Gerosolimitano. Pio VI col bre-
Leopardi, come benemerito pei molli suoi ve Paterna de' g gennaio 1790, BulL
,
da un leone coronato d' argento e ram- avendosi prima rimosso il fiume dal suo
pante, tenendo colla branca destra la spa- letto per quasi due miglia e deviatolo si-
da nuda in campo porporino, già impre- no al castello, acciocché navigli che por- i
sa di Pompeo, le cui parti avendo segui- tavano alla fiera (quella rinomata di gen-
to Recina contro Cesare, vogliono gli e- naio di Recanati, vi attirava moltissimi
rudili che perciò l'adottassero recana- i commercianti) le mercanzie vi approdas-
tesi per insegna, aggiungendo la spada per sero sicuramente. Nel 1 5o5 per la guerra
simbolo d'incorrotta giustizia, per aver tra Giulio lì ed i veneti, il porto fu for-
occupala la pretura in Osimo. tificato e presidiato, nel qual tempo divi-
Del dislrello di Recanati ne feci la de- sandosi di fare di pietra le palizzate fat-
scrizione nel voi. XL,
278eseg., cioè di
p. te alla foce del Potenza, per averlo per-
Monte Fano, Filollrano, Montesanto ove messo il Papa, si soleva cliiamare il por-
parlai ancora dell'antica Potenza e Monte to col suo nome ; questa idea si rinnovò
Lupone, ne' quali articoli riportai molte sotto Clemente VII, anche pel timore che
notizie di Recanati. Porto di Recanati è
11 una flotta turca venisse per V Adriatico,
sullo sbocco del fiume Potenza nel mare ma non ebbe ed'etto. Altra frazione di Re-
Adriatico; assicura a'iegni Iragiltoe rico- canati è il Castello di Monte Fiore, con
vero , ed è una frazione e fa parte inte- circa I ODO abitanti. Lo fabbricarono i re-
grante del territorio comunale, ed oltre canatesi per difesa del territorio dalla par-
la pescagione copiosa, esercita ancora qual- te della montagna. Ha la chiesa parroc-
che Iraflìco e vi dimorano più di 3ooo chiale di s. Biagio , la quale esisteva nel
abitanti. E" stato soventesoggetto alle in- I i84) ed apparteneva al monastero del-
cursioni de^ barbareschi, allettali anche la valle di Focina : la parrocchia si fon-
ne'passati tempi dal tesoro della s. Casa dò nel 1462 e la dotò il comune di Re-
di Loreto. Vi sono le chiese , di s. Gio. canati che ne conserva il padronato. Nel
Battista parrocchiale, fabbricata a'nostri 1
49 1 vi stavano certi frali; questa chiesa
giorni, l'antica era dentro il castello; ivi si trova ancora intitolata de'ss. Biagio e
è quella di Maria Addolorata nel luo-
s. Luca. Calcagni parla delle monete anti-
go della parrocchia antica; di s. Maria del che trovate ne'campi vicino al castello di
Sullragio. Y)\c&Ca\\v\ò\:\f Saggio dello sta- Monte Fiore ciascuna delle quali poco
,
verso la riva del mare, con ispaziose stra- fu edificalo dai recanatesi per la sicurez-
de simmetriche. Compagnoni nella Reg- ta de' confini. Il territorio di Recauati è
gia Picena parla del fiume Potenza, che in colle e in piano, ed in aria buona; è
scorreva in mezzo a Recina della sua , fertilissimo, abbondante di grani, viti e
foce ov'è il Porto di Recanati, il quale lo olivi che danno olio eccellente, non che di
dice fabbricato con facoltà di Gregorio squisiti fruiti, particolarmente i fichi, ce-
IX in riva all'Adriatico, alle foci dell'A- lebrati in un breve da Innocenzo Ville
spi o Musone, perchè è un piccolo fiume riportalo da Calcagni. L'Angelita nell'o-
che in quello
si scarica e del Potenza ,
,
puscolo: / Ponii d'oro, eruditamente e-
essendo rettore della Marca (f.) ilcar- salla i fichi ed i meloni recanatesi. L' c-
voi. LVI. 18
e
le pei complesso delle naturali e delizio- bilirsi l'origine di Recanali. Aggiunge che
se vedute, segnatamentedachi vuol con- i recinesi si stabilirono nel Colle allettati
templarne bellezze dal monte Tabor. Il
le dall'amenità del sito, dall'ampiezza della
vescovatodi Recanati mai ebbe altra dio- sottoposta pianura, dalla comodità di due
cesi fuorché il suo territorio, nel quale fiumi, dalla vicinanza del mare, dalla fa-
però anticamente erano molti villaggi e cilità che presentava il suolo a fabbricare,
castelli. Tra questi era la Villa di s. Ma- sia per la terra alta a fare mattoni, sia
ria, detta poi Castello di Loreto, oggi cit- pel legname abbondante rielle vicine sel-
tà dì Loreto [P^.), ilcui territorio, circon- ve. Tanto più che Calcagni segue il pa-
dato dal recanatesein ogni lato, era una rere d'Angelita, che quivi fosse un ca-
parte del medesimo e si chiama tuttora stello chiamato Helia Servilia, mentre al-
Territorio smembrato, poiché venne tol- tri anche in questo luogo posero la tan-
nione che Recanati fosse fabbricata col- neva per l'imperatore, ed espugnò varie
le rovine di Traiana o di Potenza, no- città, indi passò all'assedio di Ricinati, ca-
bili, grandi e potenti viciue ciUà: luoUre stello campestre già divenuto assjii forte,
REC REC 275
essendo trascorsi quasi laoanDidallasna dati per ispontanea dedizione. Siccome
edificazione, e molto più perchè con buon l'Amiani nella Storia di Fano asserì, che
presidio lo difendeva Cumade valoroso Desiderio erasi impadronito anche di Re-
capitano persiano. Dopo molto tempo, canati, osserva Leopardi,che questo fatto
Recanali si rese a patti, ma per poco ri- dimostra che nel secolo Vili Recanati era
mase nelle mani di Teia, giacché JVarsete di già luogo forte. Prescindendo da quel-
seguitando il corso delle sue vittorie, ri- laguerra e conquista, diceìndubitato che
pigliò tutta la Marca e cacciò da tutta I- Recanati esisteva da molti secoli, e che il
taliaigoti nel 553; laonde la regione pas- suo nome attuale Recanati, come l'antico
sò nel dominio dell'impero greco, sotto e latino Ricinelurn, sono somigliantissimi
il quale Recanati andò aumentandosi. Ma a Ricina e a Ricinati. Crede quindi che
entrato in Italia Alboino re de'iongobar- Recanali fosse e sia effettivamente il Ca-
po crede Calcagni, che Recanali passasse cora in altri luoghi de'dintorni; soggiun-
sottoil governo spirituale de' vescovi d' L • ge ancora, che in ogni modo pare che a Re-
Piana {^.). Frattanto greci domina-i canati non si possano contrastare diritti i
rono, oltre l'Esarcato, diverse parti dei primogeniali, rispondendo con sode ra-
Piceno; ma avendo l'imperatore Leone gioni a chi sofisticò sulla derivazione ve-
mossa crudel guerra alle sagre Immagi- ra dell'etimologia di Recanati. Conside-
ni^ ed a s. Gregorio 77 (Z^.), dopo aver rando poi che in Recanati le vestigie di
questi esaurito tutte le paterne ammo- maggiore antichità si vedono nella con-
nizioni lo scomunicò e sciolse sudditi ita- i trada urbana chiamata Castelnuovo, in-
liani dal giuramento verso il 726. Allora clina a credere che quella fosse propria-
anche il Piceno scosso il giogo imperiale, mente il Castello de'Ricinati, trovandosi
si pose sotto la difesa e protezione del Pa- ividoppi avanzi di mura indicanti molto
pa con aumentarne il dominio tempora- maggiore antichità del rimanente della
le. Minacciando longobardi di continuo
i muraglia. Inoltre sembra che sul dorso
Roma, ed usurpando diversi dominii del- del colle stassero certi luoghetti o castel-
la s. Sede, mossero Papa Stefano II detto lucci, i quali soltanto in tempi posteriori
III ad implorare il soccorso di Pipino re si unissero alCastello de'Ricinati, forman-
de' franchi, il quale costrinse nel 754 i do tutti assieme il corpo attuale della cit-
longobardi a restituir l'occupato e am- tà. Si trovano memorie del castello oggi
pliò il principato del Papa. Tuttavia Desi- contrada di Monte Volpino della fami-
derio re de'longobardi ritenendosi diver- glia Volpini poiWulpiani o Vuipìanì,del
se città, fra le quali Ancona, Osimo e U- Castello di s.Vito detto ancora Borgo di
mana, occupò poscia il resto del Piceno; in- Muzio e poi Borgo Mozzo, e del Castel-
oltre travagliando Papa Adriano!, que- lo di Monte Morello appartenente ad un'
sto ricorse a Carlo Magno, che venuto in altra famiglia; di tutti esistendone docu*
Italia imprigionò nel773De5Ìderio,estin- menti e prove nell'archi vioLeopardi. Con-
se il regno de'longobardi, e restituì al Pa- chiude Leopardi, che una buona mano
pa il Piceno, ampliando il dominio del- di ricinesi costruisse il Castello de'Rici-
la romana chiesa con parte del tolto ai nati dove ora sta Castel Nuovo, e che al-
longobardi; così la Marca, i suoi castelli cuni altri stabilitisi isolatamente sulla ci-
e citlìi, non che Recanati tornarono al- ma del colle in cui forse aveano qualche
l'ubbidienza pontifìcia, alia quale eransi \illa o podere, vi andassero fabbricando
276 REC REC
castellie borgate, e costituendo le loro bolla d'Innocenzo 11 de' 1 4 '"aggio 1 i3g
signorie, col prosegui mento del tempo gli si dice che la chiesa di s. Maria in Ca-
intervalli fra l'uno e l'altro luoghetto si stel Nuovo stava nella diocesi d' Uma-
andarono fabbricando, e a poco a poco na, eda quell'epoca Recauati indubita-
venuto a noia degli abitanti, come altro- tamente continuò a restare nella diocesi
ve, il vivere da tirannetti padroni di , i di Umana fino all'erezione del vescova-
qua' luoghi abdicarono la signoria, e si to recanatese. Ora riprendo il filo della
riunirono cogli altri borghesi in un cor- storia.
po e reggimento municipale. Intanto gli Recanati dopo essere passato nella si-
abitatori del più antico castello, tratti gnoria della chiesa romana, ne seguì le
dalla maggiore amenità o da altre cause, vicende e destini, che in tanti luoghi de-
i
salirono sulla vetta del coile,lasciando ab- scrissi, nelle biografie de'Papi, a Mahca,
bandonato e quasi deserto il primitivo a Piceno e negli articoli delle principali
soggiorno, finché poi l'accrescimento del città di questa bella e illustre contrada.
popolo costrinse a fabbricarlo nuovamen- Gl'imperatori successivamente con di-
te, vicissitudineche gli die nomedi Castel plorai ne riconobbero il dominio, massi-
Nuovo,succedutoairanticoe veroCastel- me in occasione di giurare fedeltà e di-
lo de'Ricinatij della cui chiesa parlai di fesa alla chiesa romana. Sul fine del se-
sopra. Innanzi di progredire ne'cenni sto- colo X fiorì s. Fermano abbate, che da
rici di Recanati, per unità di argomento, molti si crede recanatese e della famìglia
parlerò dell'introduzione del cristianesi- Percivalli, il quale si vuole canonizzato
mo in Recina, quindi ad evitare ripeti- dalla .s. Sede: il suo corpo fu collocato
zioni unirò le notizie civili alle ecclesia- in una chiesa a lui dedicata, tra Recanati
stiche, essendo per la storia recanatese e Monte Lupone di cui è protettore. Le
le une particolarmente collegate colleal- politiche vicende e gl'incendi cui soggiac-
tre, ed ancora per quanto vi ha di rela- que la Marca dal secolo IX al XII, im-
zione perciò che riguarda Macerata e Lo- pediscono di dar conto di Recanali come
reto. Nel voi.XLI, p. 35 e 77, ossia nel- procedesse iu que'turbolenti tempi, tran-
l'articolo Macerata, come in quello del ne l'erezione delle chiese di cui parlai di
Piceno, dichiarai gli apostoli della reli- sopra. Principalmente sotto 1' impera-
fino quasi alle porte di Ancona. E ìiidu- vile, la tolse e dismembrò dalla giurisdi-
))ilalo che a quest'epoca Recanati era sa- zione ecclesiastica di Umana, e dichiarò
lita in tanta stima, che nata discordia fra Ciilledrale la chiesa di s. Flaviano. In pari
Rìmini e Pesaro, comparvero io Rioiini, tempo Gregorio IX soppresse il vescova-
278 RE e REC
lo d'Osirno, che poi Innocenzo IV die in canali. Nel 1249 era vescovo Matteo,
compenso pel perduto Recanati allachie' che esentò dalla giurisdizione episcopa-
sa di Uoinua ed alla sede di Recanati
, le le monache benedettine di s. Maria
trasferì il vescovo Raniero o Rinaldo coi Maddalena, cui donò la chiesa omoni-
canonici, onde tu questi il i." vescovo di ma col cimiterio e i beni: questo mo-
Recanati: le bolle corrispondenti che ci- nastero jstava presso Porta Marina, e re-
tai di sopra, sono riportate ancora nel stò poi soppresso. Nel 1253 Innocenzo IV
Bull. Rom. t. 292. Gradirono son»-
3, p. commise al vescovo di Recanati la con-
mamente i recanatesi questo beneficio e sagrazione di quello di Fermo, ma s'i-
grande onore, offrendo spontaneamente gnora chi fosse, imperocché leggo in Ca-
alla cattedrale 5ooolibbre comuni o scu- talani, Deecclesia Firniniia, che Girardo
di di rendile, e promisero fabbricare l'a- governò quella chiesa dali25oal 1272.
bitazione pel vescovo e pel canonici. Da Giàeravescovodi Recanati nel i256Buo-
ciò sipuò facilmente argomentare quan- nagiunta agostiniano, il quale di consen-
to fosse ricco ilcomune di Recanali^ eia so del capitolo esentò dalla giurisdizione
pietà de'suoi cittadini nel concorrere alla vescovile le monache francescane di s.
fondazione e stabilimento del loro vesco- Nicolò osservanti la regola dis. Benedet-
vo con tanta generòsità,come riporta Cal- to, fuori della Porla Marina, non più esi-
cagni : ma Leopardi avverte che le det- stenti.Nel 1257 Recanali era sotto il giu-
te libbre di moneta di rame o lire non dice generale della Marca, secondo Com-
ascendono nel valore a scudi, poiché o- pagnoni nel 258 Osimo riacquistò
: 1 il suo
gni lira equivaleva a due paoli d'argen- vescovo, col titolo d'amministratore. Nel
to; di pih che tal somma fu in capitale, 1 263 avendo Recanati aderito a Manfre-
non nulladimeno fu somma
in rendita, di naturale di Federico II, e re di Sicilia,
rispettabile perchè allora un rubbio di e abbandonate le parti della Chiesa, Ur-
grano appena costava una lira. Di questa bano IV con bolla del 27 luglio le tolse
erezione di Recanati in vescovato, trat- il titolo di città, la privò della sede ve-
tano pure Compagnoni a p. 104, e Gi- scovile, e la sottopose di nuovo ad Uma-
rolamo Baldassini Memorie di Jesi p. , na, allora governata dal domenicano Ar-
4B, il quale dice che la dedizione d'Osi' nolfo, che poi introdusse i suoi fiati in
mo all'imperatore era seguita 1 2 annipri- Recanati: il vescovo Buonagiunta fu tra-
nia, onde Gregorio IX non la obbliò e sferito a Jesi. Nel maggio 265 Recanati
i
era rimasta vedova lungamenle,nella bol- belli: pare che Recanali ubbidisse, perchè
la Dehitum
officiiy presso Ughelli: anche Clemente IV in un'epistola del 20 giugno
governò per poco. Innocenzo IV
(esso la si chiamava conlento di Recauali, e si
perchè sempre avesse vigore il privile- trattava una tregua recanatese. Compa-
gio di Federico II, lo ratificò. Infestan- gnoni riferisce clic nel 1266 vi risiedeva
do quest'imperatore più the mai lo sta- il cardinal Paltinieri legato della Marca,
X\e\ 1 247 seguì un gran fatto d' arme fece ritornare nellaMarca i fuorusciti guel-
nella Marca contro gl'imperiali, figu- Nel 1277 un vescovo di Recauati do-
fi.
rando tra i guelfi seguaci del Papa Re- menicano fu legalo apostolico, probabil-
-
pa marchegiano nello stesso anno a' 12 dazi.Che gli osimani non edificassero
dicembre colla bolla Quonìani huinana ed impedissero ad altri di fabbricare in
conditio, presso Uglielli, restituì a Reca- Monte Fano verso il castello di Monta-
nati il titolo di città e la sede vescovile^ gli, altrettanto in questo i recanatesi. Che
nominando vescovo fr. Salvo domenica' de'beni posseduti ne'due territorii si pa-
no. Contemporaneamente con altra bol- gassero le gabelle. Rinunzia delle ragioni
la il Papa ordinò al comune di Recanati di Recanati su Monte Fano, di Osimo su
che pagasse 6000 fiorini d'oro alla chie- Montagli. Si stabilirono i confini. Così ri-
sa d'Umana, in compenso di alcuni ter- masero lungamente in pace due popo- i
ritorii della sua diocesi attribuiti alla re- li.Nel cominciare del secolo XIII, perle
canatese, e di certi beni ceduti dalla men- dilferenze che recanatesi a vea no s()esso
i
nielio, per vendicare il trucidato nipote tore il vescovo Federico ch'era passato
e cugino Ponzio maresciallo della Marca a Sinigaglìa, ch'ebbe libertà di dettarne
nel i3 ig. Ciòavvenne a'3 maggio 1822, i patti, onde il i.° dicembre 1828, coi
dopo aver esso ricevuto il fortesull'Aspio priori e consiglio di Recanati si fece l'at-
e ilCastello di Monte Fiore, avendo dovu- to pubblico e solenne nella strada pub-
to i recanatesi demolire alcune portedella blica. S'inalberò il vessillo di s. Chiesa, e
città, perchè nell'entrarvi il rettore non il comune confessandone le
sindaco del
dovesse inchinarsi il vessillo di s. Chiesa. colpe domandò assoluzione e perdono, e
IItirannico governo de'ghibellini, contu- la restituzione degli antichi diritti e pri-
maci della s. Sede, era durato 7 anni, ed a- vilegi. I commissari del Papa senlenzia-
veano costretto a fuggire principali guel- i ronoche il comune pagherebbe 3ooo fio-
fi in numero 5oo, molte famiglie sta-
di rini d'oro, in termine di 20 mesi, dando
bilendosi in Loreto. Capoparte ghibellini ostaggi; riavrebbe i suoi privilegi e dirit-
furono due Percivalli^ unCruciani,ZeroIo ti, meno i forti Monle Fiore
dull'Aspio e
tli Corrado ed i suoi fratelli : molti fu- da restare in potere della Chiesa; procu-
rono pure rei di eresie e di idolatria, al rerebbe il ritorno degli esuli, e promet-
modo che distintamente narra Calcagni, terebbe d'essere obbediente e fedele, fa-
nel lagrimevole quadro che fa delle loro cendone sicurtà r 2nobili per 20,000 mar-
orribili scelleiaggini. Tutti gli scrittori, che d'argento. Il sindaco accettò tali patti
oltre i recanatesi, molto deplorano gli av- e genuflesso ricevè l'assoluzione, venen-
venimenti, fra' quali Colucci, Treja p. do imposta al comune una penitenza spi-
\ 9; Compagnoni, Reggia Picena p. 171,
1 rituale. Indi il sindaco fece venire i fuo-
180, 182, 188; Rinaldi negli annali, an. rusciti principali, i quali abiurate le ere-
j 820, n. 18, ig, an. 1822, n. 3, 4 Re* J domandato assoluzione e
sie professate, e
posati. Della zecca di Gubbio t. i,p.g6. perdono, proporziona tamen te s'imposero
Ili Macerata nel i 828 successe il vesco- loro pene canoniche, cioè orazioni, digiu-
vo Pietro, del quale e successori a quel- ni e visita de's. Liinini, e di abitare per
l'articolo parlai. Cacciati da i ghibellini tempo determinato nel borgo di Castel-
Recanali, questa di buona fede essendo nuovo: furono assolti e promisero
tutti
ritornata alla pontificia ubbidienza, nel fedeltà sotto pena di 20,000 marche d'ar-
j 824 Giovanni XXI I scrisse al comune gento, facendosene mallevadori detti 12 i
piccalo, l'altro tenaglialo. I\el iZ^S Ajo- canati. Finalmente a'ia aprile i35't il
letto Crociani, altro perdonato, fatta le- gran cardinal Albornozlegatodella Mar-
ga col famoso Gozzoliuo tiranno d'Osi- ca (che nel i355 in Recanati avea col-
ino, sollevò i ghibellini, uccise molli e locala la sua cavalleria per far guerra ai
bruciò diverse case: riavutisi iguelfi po- Malatesta), dopo aver ricuperalo Reca-
silo in ftigu i nemici, uno de' quali fu nati ch'era dominata dai collegati nemici
decapitato nel palazzo priorale, ed i beni della Chiesa, per speciale autorità d'In-
di Crociani e di Matteo Spedaiiieri con- nocenzo 1 V^ ristabilì la sede recanatese con
li^cati. Intanto il comune avea pagato le precedenza , e la uni perpetuamente a
multe, si era mantenuto in fedeltà, fa- quella di Macerata: le condizioni e altro,
vorite potentemente le parti della Chie- le riportai a quell'articolo, decorose per
sa,onde Benedetto Xil scrivendo al co- Recanati, insieme alla serie de'vescovi di
mune, chiamò recanatesi figli di bene-
i Recanali e Macerala, i° de' quali fu il
dizione e di grazia. Dopo questo tempo domenicano JNicolò sepolto in Recanati.
fu lauto grande la divozione ile' recana- Godeva la città il privilegio d'essere esen-
tesi verso il santuario di Loreto, che es- te nelle cause civili e criminali di prima
sendosi pubblicata. la relazione della uie- istanza, di andare alla curia generale, ed
lavigliosa venuta, coippilata d'ordine di il cardinale Albornoz lo confermò. Il ret-
Pietro vescovo di Macerata, il magistrato tore Oleggio dichiarò non esser tenuta
ordinò che nelle scuolese ne facesse lettu- Recanati a mandare il sindaco a detta
ra in vece delle storie profane, per accre- curia; ed il cardinal Grimoardi legato del
s.ere ne'fanciulli la divozione verso la B. fratello Urbano Yconfermò il privilegio,
A eigine, parziale protettrice della città. che tulle le prime cause criminali e civi-
Di più, le madri e le nutrici tiel pren- li si giudicassero privalive quoad alioa;
dere bambini dalla culla, gli avvezza-
i più tardi ciò confermarono Calisto III
vano a chinare il capo verso il santuario, e Pio II. Altrettanto aveva fatto Urba-
come nota Calcagni. Nel 1348 i ghibel- no V, che vi aggiunse, di non potere es-
lini insorsero contro i guelfi, ne ammaz* sere i recanatesi per l'esame chiamati dal-
zarono molti, bruciarono diverse case e la curia generale, e concesse loro la me-
fc' impadronirono della città, che perciò tà Fecligaliuni in Castro Porlus. Il suc-
incontrò la disgrazia del rettore. Questi cessore del vescovo Nicolò, il veronese O-
poi avendo conosciuto l'innocenza del liviero fu causa di gravi disordini per Re-
pubblico, cacciati gli autori del tumulto, canati. In que'lempi le lettere del comu-
nel i349 3^^o's^ 1^ città, continuando i ne non si sottoscrivevano dai magistrati,
recanatesi a mostrarsi ubbidienti alla s. ma si autenticavano col sigillo della cit-
Chiesa. IVelle scorrerie di Fr. Morreale tà. Questo rubalo o falsificato, alcuni male
e suoi depredatori venturieri, fu preso intenzionali in nome del pubblico scris-
daloroMonteFioiee vi commisero leso- sero al Papa ed ai cardinali, pregandoli
lite iniquità. In seguito restituiti i forti concedere al vescovo il principato tem-
dell'Aspio e di Monte Fiore, i recanatesi porale di Recanali: la notizia di questa
erano scontenti per la privazione della se- frode mise in furore i recanatesi nel i Syt»
de vescovile, e dopo molte istanze pro- e si giustificarono con Gregorio XI, e sic-
posero, che almeno resta odo la sede di come so.spettarono che il vescovo fosse in -
282 R E C REC
teso dell'accaduto, piantarono il pennone se facoltà di battere moneta, per cui la
D vessillo del comune alici porta dell'epi- città non solo battè ogni sorta di mone-
scopio, percui Oliviero impaurito ne fug- te, ma i^5o formò capitoli per la
nel i
gì. Al diiedi Baldassini, nel 1876 Recanali zecca, e determinò di fare imprimere
si
era slimata ghibellina, forse perchè questi nelle monete T immagine della B, Ver-
f.jziosi vi aveano di tanto in tanto ripreso gine, e dall'altra parte il Leone insegna
preponderanza, chesarà terminala nel se- della città. Se ne batterono di rame, d'ar-
guente anno, in che Gregorio XI restituì gento e d' oro. Nel 1303 essendola Mar-
la residenza papale a Roma. Gregorio XI, ca in arme per le guerre, Recanati come
come il predecessore Urbano V, che avea città franca dalle signorie e vicariati di
imposto al rettore della Marca di confe- que'tem|)i,si collegò con Macerata e O-
rire ne'negozi più gravi coi recanatesi, li simo, anch'esse libere, indi seguì una tre-
tenne in gran conto e confermò loro il me- gua generale e. poi la pace. Nel medesi-
l'o e misto impero citni potestale gladii, mo anno fu imprigionalo Andrea Toma-
già loro accordalo da Onorio IV e Nicolò celli marchese della Marca e fratello di
J V; laonde non sembra vero da l'asserto Bonifacio IX onde Andrea deputò vi-
,
Xìaldassini, che anzi Gregorio XI conces- cereltori della medesima il vescovo An-
se pure la facoltà di eleggere il giudice gelo, ed comuni di Recanati, Macerata
i
delle appellazioni. Dipoi fece punire al- e Osimo. Nel i4o8a'i2 gennaio l'am-
cuni insorti e donò al comune i beni con- basciatore di Recanati assistè alla pace
fiscati, oltre alle regalie e gabelle del Por- conchiusa in Roma con re Ladislao, e al»
to, in ristoramento de'danni sofferti, lo- tre città e luoghi della Marca. Frattanto
dandolo altamente per la fedeltà ed aiuti all'antipapa Clemente VII era succedu»
dati per combattere nemici della Chie-i lo il falso Benedetto XIII, che ostinando-
sa. Morendo Gregorio XI nel 1 878, col- si nello scisma si venne allacelebrazione
l'elezione di Urbano VI insorse l'antipa- del concilio di Pisa [F.) nel i4o9- I"
pa Clemente VII, il quale die principio questo furono deposti l'antipapa e ilPon-
ili lunghissimo e lagrimevole scisma; ma tefice Gregorio XII, ed in veceelello A-
Recanati restò sempre fedele a Urbano lessandro V; ma siccome tutti e tre furo-
VI e successori, né volle ubbidire ai ve- no ubbiditi e riconosciuti da stati e prin-
scovi intrusi residenti in Macerata. Per- cipi, così in luogo di rimuovere il disor-
iciò il cardinal Contempi legato della Mar- dine, produsse confusione maggiore, noti
ca fece la sua residenza in Recanati, ed sapendo fedeli a chi ubbidire legittima-
i
pnche come città di posto la più predo- mente. Morto poco dopo Alessandro V,
minante della Marca, e lo scrive Compa- gli fu dato in successore Giovanni XXlll,
gnoni. Nel i383 Urbano VI fece vescovo restando così due Papi e un antipapa:
Angelo Cini, poi cardinale di Gregorio siccome la città godeva credito ed era po-
^MjOndefudiìUo \\cardinaldiRecanati\ tente, due Papi procuraronoguadagiiar-
i
prendendo il nome dalla chiesa principa- la. Recanati avendo sempre ubbidito ai
le: nel principio governò solamente Re- veri Papi, così fece a Gregorio XII; ma
panati e solo nel i 385 passò a Macerata agli II agosto i4i2 costretta probabil-
ili notte con buona comitiva d'armati; mente dallearmi dovette riconoscereGio-
i maceratesi gridarono ^iVa la Chiesa, \anni XXIII, ed il suo rettore della Mar-
e cacciato il presidio de'Varani seguaci ca Antonio assolse il comune per aver a-
dell'antipapa che li opprimeva, tornaro- deritoa Gregorio XII e gli confermò tutti
no all'ubbidienza d'Urbano V^I. Il succes- iprivilegi. Recanati poco restò sotto Gio-
sore Bonifazio IX btimò mollo Recanali vanni XXIII, poiché mossosi Carlo Ma-
e per maggiormente onorarla le conces- Intesta signore di Riinini, afTettnosissiuio
REC REC 283
di Gregorio XII, per ricondurla alla sua la pace generale della Marca, colla con-
soggezione colle armi, e presi già due for- dizione, che Malatesla restituisse due i
ti nel lerritorio, i recanatesi per timore e castelli del comune, s. Pietro e Loreto,
per inclinazione cordiale a quel disgrazia- nella quale i recanatesi furono lodati co-
to eottimo Papa, spedirono alMalatesta me intenti al pubblico bene della pro-
ambasciatori, e fallo un accordo onesto vincia e zelantissimi dello stato comune
ritornò alla primiera ubbidienza a' i^feb- pacifico. Il concilio di Costanza dopo la
braio i4i3.Il comune propose che il ve- rinunzia di Gregorio XII, avendo proce-
scovoNicoIò Saraceni verrebbe conserva- duto alla deposizione dt Giovanni XXIIl
to nella sede a condizione che ricono- e di Benedetto XIII, nel 1417 venne all'e-
scesse Gregorio XII. Nicolò non volendo lezione di Martino V, il quale a'22 no-
soltomellersi per essere intervenuto al vembre con bolla che si conserva nel pre-
concilio di Pisa ,
partì da Recanali, la- gievolissimo archivio di Recanati, parte-
sciando però la di lui memoria in benedi- cipò al comune la seguila elezione e tut-
zione; ma Gregorio XII gli fece confisca- te le sue circostanze , monumento assai
re quanto avea lasciato e lo chiamò fi- interessante, vedendosi in essa che la e-
glio d'iniquità. Il Papa gli sostituì Ma- lezione del Papa dovea separatamente
rino già uditore di rota e vescovo di Te- fìirsi prima da'cardinali, e poi confermar-
lamo, che facilmente per un riguardo ai si dagli elettori deputati per questa sola
recanatesi amanti di Nicolò, solodichia- volta dal concilio. Recanati avendo po-
lò amministratore. Appena i recanatesi stulato al concilio per suo vescovo l'am-
conchiusero la sommissione col Malate- ministratore Marino, prima che si sapes-
sta,Paolo Orsini entrato nella Marca a se essersi date leduechiese in commea-
sostenere Giovanni XXIII, diede loro u- da al cardinal Corraro, Martino V per
na rotta, ammazzandone 107 e facendo- quanto dissi a Macerata, traslalò Mari-
ne 110 prigionieii. no da Teramo alledue chiese di Reca-
A Gregorio Xll narrai le memorabi- nati e Macerala, che già avea destinato
li sue vicende e lebenemerenzecolia Chie- tesoriere della Marca, ed in pari tempo
sa universale, imperocché per l'estinzio- lo fece pro-legato della medesima. Al-
ne del pertinacissimo scisma , non solo la città concesse la fiera, ed accordò in-
jicr terminarlo approvò ilconciliodi Co- dulgenze a chi visitava il santuario Lau-
stanza (^ .), ma io esso eroicamente ri- retano : per questa fiera Leone X conces-
nunziò al pontificato a'4 luglio 4 ^5 '" 1 ' • se franchigie, dal i.°di settembre a' 3i
prendendo il nome d' Angelo Correr o ottobre, come aveano fallo altri prede-
Conaro; laonde il concilio in premio di cessori, e pralicarono eziandio di versi suc-
tanta virtuosa generosità, lo dichiaròi." cessori. Nel 142 Recanati
i si concordò pei
cardinale, vicario e legato perpetuo del- confini con Castel Fidardo, indi come ad
la Marca, vescovo suburbicario , e ani- altre cittàmarchegiane, le fu vietato di
miuislratore perpetuo delle sedi di Re- assoldar genti nel regno di Napoli. Nel
canali e Macerata. Che partito dall' o- 1422 insorsero scrii dissapori fra il co-
spitalissima Rirnini [P.),(isib\a sua di- mune e il vescovo che non si voleva in
mora in Recanali, per la propensioneche città, e si spedirono al Papa oratori per-
avea alla città; che ivi morì nell'ollobre chè rimovesse; nondimeno nel 14^3
lo
te dal vescovo di Reoana ti. Il vescovo Gui- beni, e dipoi capitolò coi recanatesi che
dalotti (di cui parlai ne' voi. VII, p. 78; cedeiouo alla sua potenza, salvi diritti i
consiglio e da cambiarsi ogni 7 anni; il stò buona somma di denaro nella sua" :
lare a Nocera dai suoi ambasciatori e rice- mune una tassa straordinaria di 45o du-
vè con applauso e distinzioni straordina- cati nel 1437. Sforza celebrando in Fer-
iie;quale governatore della Marca perla mo le nozze d'Isolea sua duca figlia col
vinciale nella città. Sotto di lui nella torre tre Calcagni asserisce che non si effettua-
e4ano strettamente carcerati, ileo. Fran- rono, bensì a quelle fatte da lui con la
cesco Ferretti d'Ancona, e Pier Gentile figlia del duca di Milano. Nel i44o Aste fu
Varani che fu decapitato per aver falsi- vescovo ben accetto ai recanatesi, al qua-
ficato le monete d'Eugenio IV: si era in- le nel suor." pontificale di Pasqua44' 1
vea dovuto soffrirlo fremendo per la con- no alcardinal Capranica legalodella Mar-
dizione de' tempi, finché fortificalo con ca 400 cava Ili a difesa della piazza, e da!
1' aiuto d' Alfonso Vd'Aragona e di
re Papa s'invocarono provvedimenti perla
Kapoli, e di Nicolò Piccinini famoso con- pace e sicurezza della provincia. Prospe-
dottiero di armati lo scomunicò e fece
, rando nel 444 '^ ^^^^ 'J' Sforza, che ai
1
procedere al ricupero della provincia col- I 8 agosto presso Montolmo disfece Fran-
le armi. In que' frangenti Recanati restau- cesco figlio di Piccinino, il legalo che si
onde le monache con quelle di s. Nicolò di Sfoi-za e poi sinnore di Pesaro (^'.),
ebbero il monastero di s. Benedetto ove prese per forza il Porto di Recanali, e vi
dimorano; si atterrarono ancora tutte le fece alquanti prigionieri, indi a' io il Pa-
chiese e edifizi esterni che stavano da s. pa si pacificò e accordò a Sfoi"za le terre
Francesco a Porta Mai ina, mediante con- occupate, onde gli restò la Marca tranne
senso del vescovo, anche per le lasse su- Recanati, Osimo, Ancona e Fabriano,
gli ecclesiastici al pari de'laici, e per l'e- sebbene queste due ultime in qualche
rogazione de' generici legati pii alla for- modo ne riconobbero la signoria: il ve-
tificazione della città. Nel i443 avendo scovo fu fallo commissario per l'esecnzio-
quasi tutta la Marca ceduto spaventata ne della pace, col veneto Anastasio Grilli
al possente esercito aragonese, a'24 ago- poi governatore delle poche terre restale
sto il re e il commissario pontifìcio ve- alla Chiesa onde s' intitolò giibernnlor
,
scovo di Spoleto, dal campo sotto Monte Recanati tt Auocimi prò SSino. D. No-
Milone invitarono Recanati all'ubbidien- stro. Lo Sfoi za voleva ritenere il Poito,
za,che non curando le sollecitazioni Sfor- ma pel giudizio degli arbitri venne resti-
zesche (se deve credersi a Compagnoni, tuito al comune: recandosi lo Sforza colla
pel marchese in Recanali vi si era forti- moglie a visitare la s. Casa, il comune li
pio recanatese se ne stipulò l'atto il i." che ogni anno se ne dovesse far memo-
novembre; Compagnoni riporta il testo ria con pubbliche feste: aggiungerò, che
della capitolazione, in cui Recanati èchia- rinnovato il flagello a'3o gennaio i474>
mala Magnifica città. A'3 capitolò Mon- il municipio ricevè da'monaci la cessio-
t'Olmo, con sicurtà di Fermo ritornato ne del maggior altare, pel quale allocò
alla Chiesa , cui poi nel i44^ Recanali a Urbani di Sanseverino la tavola colle
pi estòi DOG ducali per fare con altra som- immagini della B. Vergine e di s. Seba-
ma evacuare il Girifalco da Alessandro stiano, ed a questa aggiunse l'altra di s.
Sfurza, avendone sborsati loo pel riscat- Benedetto il colorito riuscì pregievole,
;
to del cassero o fortilizio di Monle Milo- ed ora è nella sagrestia del duomo. Note-
ne così allo Sforza reslò solo Jesi nella
: rò col Leopardi benemerentissimo della
Marca, che cedèalFapa nel i447' Castel patria storia, che silvestrini furono iu-
i
Fidardo tenendosi per lo Sforza dal i444> trodotti in Recanati nel 1298; che il ve-
il legato domandò al comune di assalir- scovo Federico fabbricò loro la chiesa e
lo, aia si die agli anconitani, i quali per- lasciò tutti suoi beni; che nel 18 io il
i
ciò e per la loro inclinazione agli Sforze- governo francese soppresse il monastero,
schi si inimicarono e finì con aperta guer- e la chiesa fu demolita. Avendo la pesti-
ra. Le due parli si fecero molli danni e lenza falla molta strage nella città, per
rappresaglie; Ancona unita con Castel ripopolarla
il magistrato richiamò ban- i
occupando gli anconitani il forte d' Aspio, Tornalo in Italia l'imperatore Federico
quando fu elevato al pontificalo Nicolò V, III volle visitare il santuario di Loreto,
si fece un compromesso per decidere le ed i recanatesi lo trattarono con regia
questioni : Recanati riebbe il forte, e le magnificenza; laonde l' imperatore con-
prede si restituirono reciprocamente. Non cesse al magistrato la collana d' oro, di
finirono le contese, perchè Ancona che creare notari, di legittimare bastardi, e
avea dal Papa in pegno Castel Fidardo altri privilegi. Neh468 l'ottimo vescovo
per yooo ducati, voleva tenerlo per sem- Aste donò alla cappella del palazzo prio-
pi"e; Recanati pergelosia noi voleva: Ca- rale alcuni arredi preziosi e l'immagine
stel Fidardo si ribellò sostenuto dai re- della B. Vergine colla s. Casa dipinta in
canatesi. In fine reintegrata Ancona dei tavola, ed esistente nel municipio: morì
70ooducati, stipulò pace nel i45iconRe- nel 1469 e fu sepolto nella catledrale, in
canati, ritornando Castel Fidardo in li- monumento eretto dalla confraternita di
berlà. Essendo la città in molta slima di s. Lucia soppressa nel 694- 1
ilepntati, per erogarle nella fabbrica della tadini vi convitò le mogli: grato per tanta
chiesa. Recanati si concordò con Osimo accoglienza, volle chiamarsi il cardinale
per la reciproca estradizione de'rei, e Si- dì Recanati. Il pontificato d'Alessandro
sto IV confermò la fiera con tutti i privi- VI fu infausto a Recanali per le discor-
legi, ed esentò il comunedall'alloggio dei die aumentate tra'nobdi e il popolo, per-
esenzioneche successivamente poi
soldati; chè primi fino al i453 aveano domi-
i
riconobbero Leone X, Paolo IH e Paolo nato, nel quale anno un decreto del con-
IV. Il 1476 f'i luttuo-io per Recanati per siglio escluse i dottori, cavalieri e nobili
una peste che rapì moltissime vittime, che fossero prepolenti. Perciò frequenti
onde gli abitanti offrirono una corona di furono conflitti fra'diversi ordini della
i
sta il costume si recò prima in Recanati, 247. Alla morte del vescovo Rovere enei
che lo fece incontrare a Monte Falco, a i5o7 Giulioll tolse il sanluarioLauieta-
Tolentino e con pompa di oratori e4pf'g- no alla giurisdizione del vescovo di Reca-
gij indi con altri oratori e 00 armati ai 1 nali, destinandovi un governatore dipen-
confini, e presso la città da molli giovani dentedirettarnentedallas. Sede: però Lo-
a piedi e a cavallo con palme e bande- reto restò come prima in proprietà del
ruole, accompagnati dai butFuni secondo comune recanatese, sbagliando Tursel-
l'uso di que'tempi (di che feci parola a lino scrivendo il contrario, come dichia-
Gruoco, a Pranzo e altrove). Alla Porta ra Leopardi. Prinia di questo tempo e
di Monte Morello, nella quale si fanno nel 1496» '3 peste infierì in Recanali e
gl'ingressi solenni, lo ricevè e complimen- in tutto il Piceno, lo che notai nel voi.
tò il podestà con allocuzione; i priori lo XXXIX, 208, coll'autorità del celebre
p.
accolsero sol lo baldacchino, con l'accom- Vogel, parlando dell'annua processione
pagno de'palafrenieri e di 8 mazzieri, ed che fanno il clero e magistrato recana-
ivi si trovarono il clero e le confraternite, tese alla basilica Lauretana: gli osimani
accompagnandolo processionalmente al- dierono cortese ricetto ai recanatesi; al-
la cattedrale. Il comune gli donò bacile trettanto questi fecero quando quelli alla
e boccale d'argento, cui il vescovo rcali- loro volta ne furono molestati. Nella guer-
a88 . REG REO
ra cheGiiiIio II fece ai veneziani,! reca- s. Casa, ignorandose il motivo, dice Cal-
natesi d'ordine del legalo fortificarono la cagni. L'avv. de Minicis, Cenni storici e
citlà e non che Loreto con pie-
il porto, nuniisinatici di Fermo, p.95, parlando
sidio. Giulio II allorché andò a Bologna di Lodovico Eufreducci, racconta come
per la guerra contro il duca di Ferrara, questi essendosi fatto tiranno di Fermo
alloggiò in Recanati, la quale sommini- si uni con Amadio Alberici, ricco,
f^.),
strò aiuti. Il vescovo de Cupis, come ri- potente e ambizioso cittadino da Recana-
portai a Macerata, nel 1 5 6 conservan-
1 li, il quale per forza d'anni s'era fatto pa-
do quel vescovato, rinunziò l'altro di Re- drone della patria; donde cacciati o uc-
canati a Tasso vescovo di Parenzo, zio cisi i più ragguardevoli cittadini, ribelle
del famoso poeta, al cui ingresso in Re- alla Chiesa, veniva allargando la sua po-
canati il clero invitò quello di Loreto; fu tenza; e Zubicco da Fabriano (/'.), mos-
benevolo e generoso, restaurando l'epi- so da tali esempi, avea operato colà al-
scopio con looo ducati, altiettantosoin- trettanto. Erano il fabrianese e quel di
niinistrando comune. Avendo Leone X
il Recanati in alleanza con Eufreducci, ed
scomunicato e spogliato degli slati il duca ambedue miravano ad uno scopo, cioè a
d'Urbino Francesco M.^ I, ribellatosi que- rivoltare il Piceno e poi l'intero stalo del-
sti alias. Sede, (jlopoaverli ricuperali scor- la Chiesa. Oltre poi l'amicizia che li le-
se armato la Marca, come dissi nel voi. gava a Gio. Paolo Baglioni, gran capita-
LII, p. 20o,onde il consigliodiRecanali no di Perugia, si temeva assai che fossero
ordinò le provvisioni necessarie per met- confederali con polenti signori di Roma,
tere la città in buono stato di difesa. Ai e occultamente eccitati da princìpi mag-
3o marzo i5i7 il duca per un commis- giorìj forse anche dall'urbinate, laonde
sario domandò che mandasse ogni gior- si paventava che da poca favilla scoppias-
no 70 some di vettovaglia e 3o some di se un vasto incendio. Anche Ricci dice che
\ino, e per una volta 10 para di bovi e pei nominati lirannelti l'infelice provin-
40 guiislatori. Appena presa Jesi minac- cia in ogni parte si trovava disordinata
ciò dì portarsi a danno di Recanati, la dalle fazioni e guasta dalie armi, poiché
quale aumentò le sue difese ed a'5 giu- i loro malvagi aderenti e seguaci sconvol-
gno spedi oratori a Jesi per trattare col gevano e mettevano a ribellione l'intera
duca, e si combinò di pagar 6000 ducati Marca, derubando e uccidendo cittadini i
di il comune spedì oratori a Pesaro al car- con opere di militare architettura, con-
dinal Divizi legato delle milizie papali, tro nemici sì crudeli e potenti. Appren-
per dimostrargli la necessità per cui si era do dal conte Leopardi, rila di Nicolo
indotloaque'palti,ene fu assolto da qua- Boiuifede vescovo di Chiusi, del quale e-
lunque pena e censura. Questo cardinale ininenle personaggio parlai in molti luo-
era ancora [)rotettore del santuario di Lo- come nel voi. LUI, p.
ghi, 7 i ,che questo
reto nel contado recanatese, il quale ca- Amadio di Recanali era della famìglia
stello dipendeva intieramente dal comu- Mencioni o Minchioni poi Alberici, che
ne di Recanati. Nel 5 8 scorrendo cor- 1 1 i essendosi rovinalo nelle sostanze pensò
sari l'Adriatico, scesero in terranei porto a risorgere eccitando turbolenze nella pa-
e lo bruciarono. Fino a questo lem pò R.e- tria e procurandosi partilo col pretesto
canali era stata sotto il governo della Mar- di sostenere popolo,faceodo mettere uo-
il
ca; ma all'improvviso Leone X la soltras- mini del volgo nel consiglio. I primi moli
se dal legato e soggettò al protettore di di costui si trovano fin dal 1 5 1 3, ma nel
REC REC 289
5 7 promovendo gravi disordini e aspi-
1 1 stalo, e vice-legato e governatore assolu-
rando alla tirannia, fu processalo dalla to della Marca, per fiaccare l'Eufreducci
curia della provincia e mandato io esi- come principale e potente fazioso della
lio. Calcagni dà per pretesto alla solle- provìncia, indi rìfoimare ogni altra città
vazione del. da Amadio,
popolo istigato e luogo de'domiuii della s. Sede, per estin-
la sottrazione di Puecauati dal governo guerne tutti i capoparte e tiraunetli. La
della Marca, e di averla il Papa sottopo- virtuosa modestia del Buonafede ripu-
sta a quello del cardinal protettore del gnante accettò l'incarico, ma di semplice
santuario Lauretano e suo governatore, vice-legato, per non detrarre l'autorità
incitando i cittadini a ritornare sotto il del suo amico cardinal Armellini legato
legato ch'era allora il cardinal Armellini della Marca considerando il Papa, che
:
protettore di Recanali. Però a'27 novem- senza fasto di titoli il solo suo nome, in-
bre i5i9 alla testa di molti faziosi en- tegrità e severa giustizia, otteneva ubbi-
trò inaspettatamente in Recanati e sene dienza e rispello,- se ne contentò. Presi
fece quasi padrone con saccheggi, incen- dal Buonafedelodatissimì provvedimenti,
massime della fami-
di, ratti e uccisioni, si recò a Recanali che trovò nella pìLi in-
Monte Fiore Amadio, che Leone X di- mente richiamati da Loreto i rifugiati,
chiarò ribelle colla taglia di 2000 ducati che detestando la tirannide violenta di
d'oro a chi lo prendesse vivo: l'assedio Amadio e de'suoi fautori, Buonafede rim-
Amadio potè ritornare in Re-
riuscì male, proverolli perchè a veauo colla loro codar-
comune 900 ducati d'o-
canali e volle dal dia e negligenza lascialo trascorrere tanti
ro per pagare suoi satelliti. Dal com-
i guai e disordini nella patria, dovendo in
plesso di tanti affliggenti avvenimenti e principio porvi vigorosamente gli ostaco-
temerari disegni, perturbato l'animo di li opportuni. Allora i cittadini altamente
Leone X, nel dicembre i5ig, chiamato declamando contro i seguaci d'Amadio,
nedizione; il corpo fu portato nella cit- nal protettore col nome di Paolo IH, il j
tà, ove restò 8 giorni insepolto. Amadio quale alle energiche rappresentanze fat
pocodopoarrivatoaRoma vi fu fatto mo- tegli, restituì a Recanali il dominiodi Lo- <
della vita, e per certo tempo la custodia quello ilqualesopravvivesse avrebbe am-
di questa testa servì di mollo travaglio, bedue le chiese; Riccabella fu al concilio
finché per nuovo ordine venuto da Ro- di Trento e per sua morte nel 1571 iu
ma fu levata. Di Bernardino s'i^not'a il Melchiorri si effettuò la riunione. Prima
fine; in un ms. del Buongiovanni, si di- di questo tempo e nel i55o Giulio HI
ce anch'esso decapitato. La città pel sacco confermò il privilegio delle priraee secon-
di Roma, pegli mandali a Clemen-
aiuti de cause, colla facoltà di eleggere il po-
te VII, per quei eh' erano esuli, per la destà esuoi ufllzialijCiòchecoufcraiòPao-
REG REC 291
lo IV 556. Per la guerra che tal Pa-
nel 1 mento per un incidente, in cui si accorse
pa intraprese contro il re di Spagna e di che il comune non eragli ben affetto; e-
Napoli, recanatesi dovettero sommini-
i saltato al pontificato col nome di Sisto
strare grani e farine all' esercito pontifi- V, definitivamente compì la separazione
cio che per Ascoli marciò nel regno, non di Loreto da Recanati, il quale perduti
che vettovagliare francesi collegati ed i , i diritti politici, avea conservato gli eco-
armare molti uomini. Indi potè Recana- nomici, esigendo Je gabelle, oltre il do-
ti compiere la fabbrica del porto, e fare minare pienamente sul resto del Castel-
schiavi 5o corsari turchi, i quali manda- lo, specialmente sulborgodi ìMonteRea-
li in Roma furono impiegati ne'remi del- le. Il comune procurò placare il nuovo
la marina pontifìcia. INei i565 Pio IV Papa, pose il suo stemma marmoreo sul
tolse a Recanati il dominio del castello di palazzo municipale , festeggiò la nipote
Loreto, onde il capitano Tolomeo Mo- Tudina, ma inutilmente. Sisto V senza
naldi della nobile famiglia de' Vulpiani badare alle riverenti rimostranze de're-
ne fu espulso colla forza, per que'motivi canatesi, nel i586 soppresse la cattedra
che descrive Calcagni. Colla formidabile vescovile, ridusse la chiesa in collegiata,
legaconlroSelim,nel 1 57 I s. Pio F (f^.) eresse Loieto in. città e vescovato sotto-
ottenne la vittoria navale di Lepanto sui ponendogli Recanati e suo contado; fa-
turchi, avendo il comunesomministrato cendo vescovo Cantucci , il quale ebbe
108 remiganti, che tranne 6 tutti periro- tutti i riguardi per Recanati , vi fissò la
no il Papa in premio confermò la fie-
: sua residenza e poco dopo morì assai de-
ra, colla facoltà de'consoli, che Giulio III plorato. Benzoni che gli successe si mo-
avea dichiaraligiiidici nelle causede'mer- strò in principio condiscendente, ed il co-
canti. Del vescovo Melchiorri parla an- mune lasciò le pratiche di reintegrazio-
cora Garampi, Osservazioni delle mone- ne. Quanto a Macerata, Sisto V vi riunì
te, p. 290 per sua rinunzia
: nel i SyS gli il vescovato di Tolentino da lui eretto.
successe Moroni, e Reca nati sostenne il suo Tra'motivi di disgusto che si altribuisco-
primato e impedì la divisione delle chie- scoiio a Sisto V, Calcagni rileva quello
se; lo accolsero sotto baldacchino il po- di non avere il comune continuato ledi-
destà ed i prioii, e il comune gli die con- ficazione delle case per congiungere Re-
vito nel palazzo priorale. Sotto Gregorio canati a Lorelo,un numero per anno,
XIII si rinnovarono le vertenze più vol- con ingrandimento e vantaggio de' due
te insorte Ira'minislri di s. Casa e il co- luoghi. Egualmente a Loreto riportai
mune di Recanati sui pascoli e sulle ga- come venne reggimento mu-
costituito il
troversie e vicende successive, e tutte le cati di Urbano VII, Gregorio XIV e In-
sofferenze e dispendi patiti dal comune nocenzo IX, per la restituzione del ter-
recanatese, non avendone colpa
popolo il ritorio smembrato e dell'antico vescova-
loretano , composto
gran parte di fa- in to : all'ultimo riuscì effettuare le inten-
miglie recanatesi. E" tradizione che fr. zioni de'predecessorijdecretando a* 19 di-
Felice Perctti conventuale ebbe gravi di- cembre log I la restituzione della catte-
sgusti nel convento di Recanati, e perciò dra recanatese, ma a' 29 morìe la bol-
rimase poco benevolo della città dive- : la restò sospesa (in questo tempo la ca-
nuto cardinale il suo male umore si au- restia e le morlalilà desolarono Recana-
292 REe REC
Clemente Vili ademp"i subito il riso-
• i). luomini. In mezzo alla stessa piazza fu fat-
luto, ed a'q febbraio iSqì per 1.' bolla ta una bella fontana, nel cui centro era
emanò quella con cui la caltedra vesco- la figura d'una giovane che dalle mam-
vile di Recanati fu ristabilita ni modo in melle gittava vino rosso e bianco. Di tut-
detto articolo descritto, unita in perpetuo to mostrò singoiar piacere il Papa , e vi
a quella di Loreto e immediata mente sog- ripassò a' 3 dicembre festeggiato dai re-
i
gette alla s. Sede, coqje lo sono tuttora, canatesi. Il vescovo morì nel 1 6 3, lasciò 1
con alternativa residenza del vescovo : diverse opere e molti pii stabilimenti
, :
inoltre Clemente Vili dispose, che lega- la sua eredità, ascendente a 3o,ooo scu-
belle nella città e territorio di Loreto si di, Paolo V l'impiegò per istituire in Ro-
ne, oltre le taglie o tributi che pagavano Paolo V1621 fece vescovo e cardi-
nel
i comuni al principato ,
cui corrisponde nale Giulio Roma, che tenne il sinodo
l'odierna prediale : che sui beni del ter- nel 1623 e neh 633, indi trasferito a Ti-
ritorio smembrato spettanti ai recana- voli con molto dispiacere della città. Gli
tesi, si decidesse sempre dalla curia di ebrei furono ammessi in Recanali fin dal
Recanati. Adunque Rulilio Benzoni no- i3oo, dipoi a cagione della fiera si au-
bileromano, già canonico di s. Maria in mentarono assai e ingrandirono le loro a-
Via Lata, degno e dotto, fu il ° vescovo t bilazioni,onde il comune fece diverse leg-
di Recanati e Loreto , che prediligendo gi, come la chiusura delle botteghe nel-
la 2.* sede ebbe molte questioni col co- le feste, l'uso della berretta gialla, vie-
mune recanatese, e tenne il sinodo nella tata l'usura,permessa l'erezione della si-
cattedrale il giorno di s. Flaviano a' 1/^ nagoga, assegnato separato quartiere. Ma
novembreiSgs. Clemente Vili nel 1
598 nel 1629 presso un ebreo essendosi tro-
recandosi alla ricuperata Ferrara, passò vati 10,000 libri dell'empio Talmud, ed
per Recanati a'sS aprile, accolto con di- i commentari del rabbino MenecheReka»
mostrazioni di tripudiante riconoscenza nati, furono bruciati d' ordine della in-
e atlettuosa divozione; fu incontrato con quisizione. Urbano Vili nel 1 634 surro-
molta gente a piedi ed a cavallo ai con- gò al detto cardinaleAmico Panici no-
lini. Sopra la porta del palazzo pubblico bile di Macerala, traslalo da Sarsina e
fu eretta una statua del Papa che sem- lodalo pastore: morì nel 1661 e fu sepolto
brava di bronzo, in mezzo a quelle della in cattedrale. Dopo circa 6 anni di sede
Giustizia e della Religione, lavorate da vacante enei 1666 Alessandro VII no-
Verzelli. Nella piazza furono disposte al- minò Giacinto Cordella nobile fermano,
cune tavole piene di nobili rinfreschi, per già vescovo di Venafro, degnissimo; ter-
tutte le condizioni di persone del corteg- minò di vivere nel 1675 e riposa nel duo-
gio pontificio, e tutte assistite da genli- mo. Clemente X nelr676 a'2 gennaio lo
REC REC 293
fece succedere dal cardinal Alessandro lasciando molte omelie e opere mss. Al
Crfscenzi, zelante del divino cullo : nel suo tempo e nel 174' a'24 aprile terri-
i68:ì rinunziò due vescovati, e Innocen-
i bile terremoto afflisse la città, che per 5
zo XI li die a Guarniero Guarnieri pa- anni vietò maschere, teatri e festini. Be-
trizio osimano, rilevandolo da Segni; pre- nedetto XIV nel 1746 fece vescovo Gio.
lato fornito d'ogni virtù, terminò di vi vere Battista Campagnoli di Cento, morto nel
nel I 6Sq in Loreto e fu tumulato nella ba- I "49 6 deposto nella cattedrale detto :
silica nel sepolcro de'canonici. Alessandro Papa nominò quindi Gio. Antonio Bac-
Vili nel 1690 elesse Raimondo de' conti chettoni di Preci, già vescovo d' A nagni,
Ferretti arcidiacono della patria Ancona, che cessando di vivere nel 1767 in Mon-
e governatore di Loreto: traslaloa Ra- te Cassiano ivi restò tumulato. Divisi i
venna nei 1692 da Innocenzo XII, que- canonici nell'elezione del vicario capito-
sti gli sostituì agli 8 giugno secondo Lu- lare, lo deputò il viciniore vescovo d'O-
cenzi, o nel i6q3 come vuole Leopardi simo, e nel 1767 Clemente XIII destinò
correggendo tal continuatore d'Uglielli, in vicario apostolico Bernardino Noia, e
Lorenzo Glierardi nobile di Monte Al- dopo pochi mesi per vescovo Ciriaco Vec-
boddo ,
già governatore di varie città e chioni nobile anconitano: tenne il sinodo
di Viterbo. A'2 febbraio l'-oS, come in neh 781, onde abbiamo: Synodus Reca-
Roma, spaventevole terremoto danneggiò ualensis anni 'jS 1 ,B.ec\Deù
l ì rS-z.RWe^o
la città e il territorio, onde poi signori i dal Diario del viaggio di Pio a ì^ienna
con molto popolo processionalmenle si FI, 64j che domenica 9 giugno 1782
p.
recarono a ringraziar la B. Vergine nel da Loreto il Papa si portò a Recanati,
santuario di Loreto. Leggo in Novaes,che sulla cui porta un'iscrizione celebrava il
soppressi gli statuti municipali compilati suo ritorno nellostalo, e che in suo onore
nel i6o3, e stampati nel 1608 in Recanati, alla Porta Marina era stalo imposto il no-
Slaliitn civitalis Recineli, altri ne forma- me di Braschi. Entrato in città passò sot-
rono recanatesi
i pel buon governo del ma- to ur> magnifico arco ornato di molte sta-
gistrato^ i quali in 20 capitoli confermò tue allusive alla religione, fra le quali
Clemente XI colla bolla Paterna cura, quella del Pontefice con due epigrafi. Vi-
de'20 settembrei7i7, Suil. Rom. l.ii, sitò la cattedralericcamente addobbata,
par. 2, p. 19, ove sono riportati, la mag-
1 ricevuto da mg.*" Mazzagalli Corraducci
gior parte riguardando il bussolo del go- preposto della medesima alla testa del cle-
verno, nel quale non possono entrare se ro formalmente; e venerato il ss. Sagra-
non i nobili che abbiano l'annua rendita mento proseguì il viaggio per Tolenti-
di scudi 2,000 liberi da'pesi pubblici. 11 no : aggiungerò con Novaes che Pio VI
vescovo nel 1725 al concilio romano in- benedì il numerosissimo popolo dal pa-
"viò il fratello mg.'^Giuseppe, che losotto- lazzo Antici. 11 vescovo Ciriaco fu mu-
scrisse qual procuratore: dopo aver go- nificenlissimo e arricchì la cattedrale con
vernato più di tulli gli altri vescovi, nel preziose suppellettili e con argenterie del
1727 terminò di vivere, deposto in cat- valore di molte migliaia di scudi un al- :
tedrale. Gli successe per disposizione di tare da lui donato si ammirava per ric-
Benedetto XIII, Benedetto Bussi nobile chezza e meraviglia, ed il solo esposito-
romano che morto nel 1728 e sepolto
, rio costava6,000 scudi; tutto perì nell'in-
in duomo, tal Papa gli die per successore vasione francese del i 797. Morì nel 1 787
Vincenzo Antonio Muscettola de' duchi e fu sepolto in cattedrale, e Pio VI lo fe-
di Spezzano di Molinara arcìdiocesi di ce succedere dall'amministratore Dome-
Benevento; buon pastore, finì suoi gior- i nico Spinucci poi cardinale , vescovo di
ni nel 1746 e fu seppellito in cattedrale, Macerata e Tolentino, che governò sino
,
la piazza principale fu eretto maestoso governo gli togliesse tulli beni della men- i
il Pa-
trono, q pie del quale fu ricevuto sa, pure quasi prodigiosamente si conten-
cevendo e flìcendo sedere alla sua destra secondo la lettera pubblicata nel n.° 8 del
l'arciduchessa Marianna d'Austria. In Diario di Roma, a orei3 giunse in Re-
(juell'islante giunse l'imperiai commissa- canati, ov'erano concorse tutte le convi-
rio Ca vallar colla lieta notizia che dall'im- eine popolazioni. Tutte le strade erano
peratore Francesco li veniva restituito a coperte di verdura e fiori. Molti giova-
REG REC 295
netli vestili di candidi lini, con palme di beni della mensa, li erogò lutli in van-
olivo lunari dalla città inconlrarono il Pa- taggio della chiesa e de'poveri , vivendo
pa, la cui carrozza fu tirata da 4 compa- egli frugalmente- e penitente. Migliorò
gnie di giovani elegati temente vestili, alla cousiderabilmenle le campagne e vi edi-
cui testaerano il conte Benedetto Car- ficò molte case, restaurò splendidaraea-
radori e Francesco Giaccherini. Questi te il palazzo vescovile, erigendovi di nuo-
due patrizi già aveano in Imola compli- vo la scala e la nobile cappella; egualmen-
mentato Pio VII in nome del comune , te fece restaurare e abbellire la cattedra-
insieme a 5 ecclesiastici deputali dal cle- le, donandole pregevoli arredi sagri; ara-
ro. A Porla del Mare l'allesero il clero e pliò e quasi fabbricò di nuovo il semi-
leconfraternite colle antiche loro insegne. nario e vi fece la bella chiesa; stabili un
Traversatala lunga via tra incessanti ac- fondo per mantenere in perpetuo- 6 or-
clamazioni e generale commozione, per fane nel conservatorio di Recanati e a^l-
due ore alloggiò il Papa nel magnifico pa- trettante in quello di Loreto, assegnan-
lazzo Carradori (non Paradisi come ri- do convenienti localie proporzionate ren-
porta Pistoiesi, t. 3, p. 194)5 ove ammise dite pegli esercizi preparalorii de' giovi-
al bacio del piede quanti furono introdot- netti delle due diocesi al ricevimento del-
ti, ed a quello della mano i conti Carra- la I .* comunione. Leone Xil un mese do •
dori, i onore di offrire un
quali ebbero 1'
pò la sua esaltazione gli scrisse un amo-
degnò gradire; quin-
rinfresco che PioVII revole breve per attestargli la sua rico-
di da un balcone riccamente addobbato noscente affezione per le cure presedi lui
comparti all' immenso popolo la papale nella prima età, allorché il Bellini fu ret-
benedizione. Asceso poi in altra nobilis- tore del celebre collegio Campana in O-
sima carrozza , smontò nella pubblica simo; altrettanto e per lo stesso motivo
piazza per dare sotto splendido trono al- fece Pio Vili; onde il venerando vescovo
tra benedizione alla moltitudine, e di là nel declinar della vita ebbe la singoiare
passò alla cattedrale, nella cui porta si e dolce consolazione di vedere due dei
leggeva l'epigrafe : Felix Ecclesia Reca- suoi alunni sublimali al pontificato. Do-
naiensis, tutta ornata di tappezzerie e te- po essere staloper vari anni amministra-
le d'oro, illuminata da infiniti ceri accesi tore del santuario di Loreto, e fatte ivi
su brillantissimi lampadari in vaghissime quelle beneficenze che riportai nell'arli-
forme disposti. Sulla soglia lo ricevè il colo, insieme alle insurrezioni che afflis-
vescovo Bellini, accolto sotto prezioso bal- sero gli ultimi giorni della nonagenaria
dacchino sostenuto da 8 canonici anziani. sua vila, mori nel i83i.
Fermatosi Pio VII innanzi l'aUareprin- Gregorio XVI a' So settembre creò ve-
cipale, ricevè dall'arcivescovo Morozzola scovo Alessandro de'conti Bernelti di Fer-
benedizione colla ss. Eucaristia , indi in mo earcipreledi quella metropolitana. Si
una cappella e sotto nobilissimo baldac- legge nella Narrazione del viaggio di Gre-
chino ammise al bacio del piede il clero gorio XFI a
Loreto , del cav. Saba lucci,
che glielo bagnava di lagrime pel gaudio che Papa sabbato 1 1 settembre i84i
il
i delti coloni colle loro famiglie difilati diresse a piedi verso la Porta Marina in
ciascuno sull'entrata de'terreni confinan- mezzo al folto numero di cittadini, che
ti colla strada, ed all'ombra delle men- emulandosi a vicendevole divozione e al-
zionate festive insegne chiedevanoa ma- legrezza a veano addobbato con damaschi,
ni giunte labenedizione papale, che com- arazzi, verdure, fiori e quadri le finestre
partita amorosamente, si gloriavano del e le pareti delle case, a cui dovea avve-
gradimento che ne mostrava il gran Pon- nire il passaggio di sua Santità. Sull'in-
tefice. Essendo già prossimo l'ingresso in gresso della piazza erasi eretto un gran-
Recanati, Gregorio XVI fu incontrato de arco trionfale, al cui attico leggevan-
da dueschieredi giovani marinai'i del por- si d'ambo i lati iscrizioni italiane cele-
to, i quali vestiti uniformemente e sotto branti la gioia de' recanatesi pel conse-
la guida di due capi recanti ciascuno la guito onore e la loro costante fedeltà alla
jjandiera pontifìcia , intercederono per s. Sede. Nel mezzo della piazza e preci-
r assenso di trarre colle loro braccia la samente dirimpetto alla chiesa di s. An-
carrozza sua, e questo ottennero dopo un na elevandosi maestoso trono, cui ascen-
minor tratto di via di quello che deside- devasi per due ampie scale laterali, vi sa-
ravano , dovendosi vincere una non fa- lì Gregorio XVI e invocata feivoi'osa-
cile salita. Alla Porta Romana la ntiagi- iTiente la divina benedizione, questa af-
slratura, il governatore della città ed u- fettuosamente comparfi alla moltitudine
na folla indicibile di popolo attendevano commossa da religiosa piejlà e filiale at-
con ansietà l'arrivo dell'acclamato Pon- taccamento. Indi il Papa onorò il |)alaz-
veneto ex Gregorio XII, che divotamen- vescovo, il clero, il magistrato civico, per-
te osservai come quello di cui ho dovu- chè venisse espressa al santo Padre, che
to descrivere in tanti luoghi il burrasco- fu ben lieto di corrispondere agli alfet-
bo pontificato e l'eroismo di sua abdica- luosi desiderii della diletta città, contor-
zione. Salito poi Gregorio XVI sul tro- narla a visitare lunedì 3 settetnbi e nelle 1
no eretto nella spaziosa cappella del Sa- ore pomeridiane. Partito da Loreto, Gre-
gramento, ammise beuìgnamenle al ba- gorio XVI fu ricevuto fra le plaudenti
REC REC 597
ncclamazioni del popolo , che in campa- si legge sul monumento sepolcrale reslau-
i^nn e in città si era dato ogni studio di ratodal cardinal Roma, e i doni lasciati al
festeggiarne il ritorno con arazzi, bandie- medesimo duomo, il tutto estratto dall'o-
re e altri modi. Alla chiesa di s. Maria pera inedita che possiedeRecanati di Giu-
de* minori osservanli fu incontralo dal seppe Antonio Wogel canonico prima del-
magistrato municipale, e con esso pro- lacattedrale,poi di quella diLoreto: Coni'
cedette alla cattedrale. Ivi si pose ad ora- mentarhishisloricus de ecclesiis Recana-
re innanzi l'insigne reliquia della ss. Cro- tensis etLauretana, eaninigue episcopis.
ce , e passò poi all' episcopio , ove fra il Per morte del vescovo Bernetli che
clero e le autorità del luogo fu dal vesco- beneficò il seminario, il regnante Pio IX
vo umiliata al Papa a nome della città a' 27 luglio 1846 vi traslatò da Dama-
un'iscrizione ornala del pontificio slem- sco, colla ritenzione del titolo arci vescovi-
ma e di quello di Recanati, allusiva alla le e della pensione sull'abbazia dei ss. Se-
nario. Si recò quindi a piedi al palazzo volese, già canonico dell'arcibasilica La-
comunale, sul cui prospetlosorgeva gran- teranense, per la quale fu preside del-
diosa e parata loggia eretta sopra 5 pi- l'abbazia nulUiis di Ferentino, che soa-
lastri d'ordine dorico, congegnala in gui- vemente governa con apostolico zelo le
sa che vi soprastava con belle misure il due diocesi. Ogni nuovo vescovo è tas-
bassorilievo in bronzo che descrissi su- , salo in fioriniSoo, essendo le rendite del-
periormente rappresentante la venula
,
la mensa più di scudi 2000, secondo la
della s. Casa nel territorio. AcceduìoGre- proposizione concistoriale. Prima cheGiu-
gorio XVI a questa loggia, con paterna lio II dasse al santuario dì Loreto quasi
tenerezza die all' immenso e giubilante tutti i suoi beni era ricca : tuttavolla pel
popolo r apostolica benedizione. Quindi canone imposto da Leone X al santua-
nelle stanze municipali accolse colla usa- rio in favore del vescovo e per la prepo-
ta bontà i nobili e molle altre persone silura che gode di s. Maria di Castel Nuo-
riunite per contestargli divozione e osse- vo, dice Leopardi che le rendile annuali
quio. Confortò poscia di visita le nobili del vescovato in tutto ascendono a scudi
oblate dell'Assunta, e postosi in carrozza 4000 e maggiori in proporzione de'pro-
si restituì a Loreto, lasciando i buoni re- dotti delle terre. Le due diocesi si esten-
canatesi talmente commossi alla segnala- dono per 3o miglia di territorio. Reca-
ta benignità sovrana, che si scioglievano nali, come la Marca e lo stato pontifìcio,
in lagrime. Due altre iscrizioni si lesseio soggiacque quindi a que'polilici lagrime-
alla circostanza di si fausto avvenimen- voli avvenimenti, che descrissi all'artico-
to, magnificando il ripetuto onore conse- lo Pio IX. La ciltà ha un cardinale per
guilo da Recanati, ed voti di questa per i protettore, ed ora è il cardinal Giacomo
la prosperità di Gregorio XVI. Tulle le Filippo Fransoni, la cui protezione riu-
ricordale iscrizioni sono riprodotte nella scì a Recanati pia, benefica e generosa.
citata Narrazione. Oltre alle quali in o- Nel Porto di Recanati a coltivare la mo-
puscolo due al tre slam pale furono dispen- ralità del popolo fabbricò a sue spese una
sate dal capitolo della cattedrale per la casa di missione e vi collocò i sacerdoti
I.* visita, e la principale si vide sopra la del preziosissimo Sangue, cui ora sta e-
porta maggiore di tal tempio, con erudita dificando la chiesa. Inoltre, insieme al ve-
nota riguardante la rinunzia di Gregorio scovo, persuase le figlie del sagro Cuore, i-
XII, il suo soggiorno in Recanali, la sua sti tulle dalla benemerita Verzeri, di pren-
morte e tumulazione, coli' iscrizione che dere la direzione del conservntorio della
VCL. IVI. '9*
298 RE e REC
Concezione e di aprire in Eecanali una nella Spagna Scalzi, in HaWdi Riformati,
ricevere o donare neppure un'immagine bianco con tonaca stretta, oltre l'abito ne-
senza licenza. I loro abili sono di panno ro die usano in certi giorni dell'anno, nei
sendo morta la regina Margherita, fu ter- mostrò punto a lui inferiore nell' eserci-
minato da re Filij)po 11 suo sposo, che zio d'ogni virtù, massime dell'orazione e
alla magnificenza della fabbrica volle che mortificazione, recitando ogni giorno le
corrispondesse anco la preziosità de'sagri ore canoniche come una claustrale. Da
cUtedi, e gli altri donativi da lui faltial- alberi cosi buoni non potevano germo-
la chiesa del monastero sotto il titolo del- gliare che eccellenti frutti, quali appun-
l'Incarnazione. Lam. Marianna in questa to si furono di s. Al.Hjuso e degli altri ve-
fabbrica reale tanto ricca visseiu una po- nutidopo di lui, Ercole e Gaetano. A-
vertà SI estrema e straordinaria,che quan- vendo il santo sorlilo dalla natura un'a-
do morì a*i5 aprile 1 638 d'anni 70, non nima buona, tutta inclinata alla virtù ed
avea non una sottana, la quale porta-
se all' acquisto delle scienze , in breve fece
va da 35 anni; ed a questa virtùavea u- tanto ptodtlo in quella ed in queste, che
ulto la pratica di tutte le altre in grado lino dalla sua più tenera fanciullezza die-
coii'ì eccellente eh' era stata ad oguuno
, de Segni chiarissimi di quell'emiueute gra-
oggetto di esempio e di ammirazione. do di santità e dottrina, cui era pergiun-
Queste religiose, che poi si dilfusero per gere. Dopo un meravigliosoavanzameu'
multe parli , vesluuu ordiuariumeulc di tu nelle belle lettere e nella filosofìa, di
3uo RED RED
i6 anni fu adJoUorato con ispecial pri- carità a servire gl'infermi, ma nel discen.
vilegio nell'università di Napoli, e con am- der le scale dell'ospedale torno per la 2.'
mirazione di tulli fu ve<lnlo sedere con volta a vedere la medesima commozione
gloria ne' tribunali di quell' insigne me- dell'edifizio e a udire la medesima voce.
tropoli. Ma siccome l' applicazione agli Allora fu chequantunque ripieno di stu-
studi delle scienze e delle civili e cano- pore, rivolto a Dio gli disse Signore, ho :
niche Facoltà non avea potuto impedire troppo resistito alla vostra grazìaj ecco-
in lui l'esercizio della divozione e della mi qui, fate di me quello che volete. Ciò
pietà cristiana, apprese dal mirabile esem- detto, si portò immediatamente alla chie-
pio de' degni genitori , onde era andato sa della Redenzione degli schiavi ,
posta
crescendo del pari nell'età e nella virtù, fuori della Porta Alba, ed ivi genuflesso
cos'ipunto non lo distolsero dalla pratica avanti l'altare della ss. Vergine, depose
di questa né lo strepito del foro, né gli ai di lei piedi la spada e promise di la-
applausi de'clienti, né il favore che la sua sciare il mondo e di farsi ecclesiastico ,
famiglia godeva dell' imperatore Carlo come effettuò dopo aver consultato il suo
VI. Laonde all' uflizio di avvocato e di parente e direttore p. d. Tommaso Pa-
causidico univa egli mirabilmente la visi- gano dopo aver siqjerate le
filippino, e
la delle chiese e degli spedali, la frequen- contraddizioni del padre che lo amava
za de'sagramenli e delle divote congre- teneramente, degli amici e de'parenti, ai
gazioni de' filippini, alle quali era ascrit- quali rispondeva sempre : Voglio salva-
to, ed alieno da lutto ciò che allettar suo- rer anima mia; debbo in ciò ubbidire
le e distrarre l' incauta gioventù , altro a Dio e non al mio padre. Ad onta di
non ispirava nella sua condotta che un mille contrasti e opposizioni, rinunziando
grave e onesto contegno edificante mo- , la pingue primogenitura e ricusando lo
destia, religione soda e sincera. Iddio pe- splendido matrimonio combinato dal pa-
rò che voleva da lui grandi cose, comin- dre, nel 177,3 vestì l'abito chiericale, ed
ciò con forza e soavità insieme ad istil- essendosi aggregato alla congregazione
laigli nel cuoreabborrimenlo e disprezzo delle missioni, eretta nel duomo di Na-
tale del mondo e delle sue vanità, che ri- poli, si dedicò con tanto zelo all'aposto-
tiratosi nella casade'missionari di s. Vin- lico ministero, che in breve divenne ili."
cenzo de Paoli per farvi gli spirituali e- missionario del clero napoletano. Studiò
sercizi, quivi si determinò di non voler sa- la teologia dal can. Giulio Torni, che fu
per nulla di matrimonio, benché primo- poi vescovo d'Arcadiopoli inpardbus. Né
genito di sua famiglia, per vivere in per- conlento di ciò e per allontanarsi da'lu-
petua castità. Seguitò a frequentare il fo- mulli della casa paterna, passò a convive-
ro, ma
Signore che voleva farlo tutto
il re nel collegio della sagra Famiglia {V.),
suo, permise che perdesse una causa di eretto in Napoli da d. Matteo Ripa per
più che 5oo,ooo ducati, ch'egli trattava l'istruzione scientifica e religiosa de'gio-
per un suo cliente e teneva guadagnala vani cinesi, sotto la dipendenza dell'ordi-
e vinta; quindi mentre quasi ogni giorno nario e della congregazione di propagan-
anelava a visitar gl'infermi nell'ospeilale da fide. Il santo s'interessò tanto per lo
degl'incurabili di Napoli, vide all'improv- stabilimento di opera sì pia e vantaggio-
viso andar sossopra quella fabbrica, co- sa per propagare nella Cina il cristianesi-
me fosse stata agitata da forte terremo- mo, che presto giunse a sostenerne lutto
to, e nel tempo stesso udì una vocechia- il peso. Dal suo zelo e fervore si può ri-
religiose del ss. Salvatore, in oggi del ss. veano astringere nuovi congregati, in i
Redentore, suor M." Celeste favorita da capo a 6 mesi restò col solo avv.° Cesare
Dio con ispeciali doni e favori predisse Sportelli ancora secolare,e con Vito Cur-
al santo ch'era volere d'Iddio ch'egli ab- zio fratello converso, ricco gentiluomo
lìandonasse Napoli e fondasse una congre- d'Acquaviva di Bari, avendolo tutti gli
gazione di sacerdoti, i quali si applicas- altri abbandonato. Da questi si volle isti-
sero ad apprestare gli aiuti spirituali ai tuire con altra regola una congregazione
poveri abitanti delle campagne. Ritorna- che denominarono del ss. Sagramento,
to a Napoli con piena la mente di questa la quale non ebbe fino a Gregorio XVI
bella idea, ne conferì col proprio diret- e nel i83q approvazione dalla s. Sede,
tore, il quale l'approvò, onde col di lui ed anche venne riconosciuta dal re delle
3o2 RED RED
due Sicilie. Gl'individui di essa più dotti quali fu fondata inGirgenti. Giunto il san-
e più abili, chiamali volgarmente Man- to all'età di 66 anni, quando credeva di
darini dai nome del loro capo, quasi tulli godere in dolce quiete il frutto delle sue
s'impiegarono in fare da maestri e rettori apostoliche fatiche, e di attendere unica-
iie'seminari vescovili di varie diocesi e in mentealla santificazione di se stesso colla
altri collegi; finché fondarono una casa pratica, non mai per altro interrotta, di
in Lucerà di Puglia, accresciuta poi con tutte le virtù, e con promuovere e sta-
altre, e specialmente con quella di Tea- bilire maggiormente ne'suoi alunni la di-
no. Per questo abbandono non si perde sciplina e osservanza regolare, fu obbli-
di coraggio l'animo forte di s. Alfonso, gato per ubbidienza da Clemente XIII
il quale appoggiato nel la speranza in Dio, ad accettare il vescovato di s. Àgata dei
seguitò collo stesso zelo e fervore a pro- Goti nel regno di Napoli, a cui lo preco-
curar la gloria sua e la salute de'prossi- nizzò i4 giugno 1762. Avea egli già
il
mi, facendo le missioni come prima. Né ricusati prima altri più insigni vescova-
egli restò deluso nella divina confidenza, ti, come l'arcivescovato di Palermo per
poiché essendosi a lui riuniti altri indi- nomina di Carlo III; ma non potè esi-
vidui, nel 1733 aprì un'altra casa in Villa mersi da quest'ultimo, costretto,, come di-
diocesi diCaiazzo, e quindi altre succes- ceva, ad abbassare il capo al precetto for-
sivamente in Ciorani diocesi di Salerno, male del Papa, il quale lo dispensò dal
inNocera de' Pagani, in Illiceto diocesi di •volo fallo nella congregazione di non ac-
Bovino ad istanza del vescovo ven. Luc- cettare dignità fuori della comunità: fu
ci, ed in Caposale diocesi di Gonza. Ve- consagrato in Roma nella chiesa di s. Ma-
dendo il servo di Dio che la sua congre- ria sopra Minerva. Ottenne però di rite-
gazione si andava dilatando, volle farne nere insieme col vescovato anche la cura
approvare le chea-
costituzioni e regole di sua congregazione, che governava col
vca scritte, onde ricorse a Benedetto XIV, nome di rettore maggiore, la quale se-
il quale avendo conosciuto l'utilità di que- guitò ad accrescere colla fondazione di
sto istituto, con grandi encomi dello zelo nuove case e col suo zelo ed esempio, pre-
e santità del fondatore, l'approvò in uno cedendo tutti nell'osservanza delle regole
alle regole, col bieve^d Pasloralis,àe\ e nell'esercizio di tutte le virtù. Era egli
25 febbraio i
749, e per distinguerlo da in somma modello de'pastori per la sol-
quello de'canonici regolari del ss. Salva- lecitudine verso il gregge, ed a questo ed
tore, volle che denominasse del ss. Re-
si a'suoi alunni specchio di santità. Viveva
dcntorej indi col breve Pa^toris aeter- parcamente, con metodo austero e peni-
ni, degli I r agosto 1757, gli concesse i tente. Indefesso in tutti gli uffizi episco-
privilegi e le indulgenze della congrega- pali, vegliava sulla condotta degli eccle-
zione della dottrina cristiana de'Piiope- siastici e su quella de'diocesani, per ri-
mi. In seguito la congregazione fece nuo- parare subito ove ne fosse bisogno. Fon-
vi progressi, entrando in essa molti sog- dò nuove parrocchie, fece fabbricare del-
getti illustri per bontà di vita e perdot- le chiese, istituì di vote pratiche e stabilì
Irina, facendo a gara i vescovi per avere delle pie adunanze. Le porte del suo pa-
loro case nelle proprie diocesi, onde se lazzo erano aperte in tutte le ore ai bi-
era stato ad assisteie il Papa, che in quel cata in Fila del b. Alfonso Muria
Roma:
punto era morto. 1 circostanti e suoi fa- de L'gitori fondatore della congregazio-
migliari credettero che tale assertiva del ne del ss. Redentore e vescovo di s. Agata
santo fosse un delirio della sua mente, de Goti, dedicata al Pontefice Pio VII
giacché perduegiorni gli slavano in guar- dalp. Vincenzo Antonio Giatlini postiti
dia quasi fosse vicino a spirare; ma nel latore della causa.\aà\ nel 839: Vita di 1
d'i seguente alle ore 1 3 giungendo la posta s.Alfonso 31. de Liguori, ec. Abbiamo di
da Roma, si confermò che veramente a questo santo dottissimo, oltre la teologia
quell'ora Clemente Xi Vera morto. Tutto morale, la storia dell'eresie colle loro con-
è provato dai processi fatti poi dalla s. futazioni, altri libri contro i moderni in-
congregazione Nel 1775 defini-
de'rili. creduli, e varie opere ascetiche piene di
tivamente a'i" luglio rinunziò il vesco- unzione e pietà: alla biografia s. Alfow-
vato a Pio Vi e fece ritorno al suo isti- so DE Liquori riportai l' elenco delle
INI.
tuto, finché carico di meriti volò al cielo principali sue opere, che applaudilissime
il i.*' agosto 1787 , secondo la sua pre- sono sparse per tutto il mondo e tradotte
dizione, nella casa di s. Michele della cit- in parecchie lingue, essendo innumera"
91 anni.
tà di ÌN'ocera de' Pagani, di circa che ripetutamente ne furo-
bili l'edizioni
Subito nella contigua chiesa corse il po- no fatte. deW Osservatore Ro-
Nel n.° 18
polo anche da reoìote città e villaggi a mano del 1849 si legge che il Papa Pio
venerarne il corpo, ove fu esposto e do- IX (F.), agli 8 ottobre si portò in No-
po solennissime esequie sepolto: le sue cera de'Pagani a visitate la cattedrale, e
virtù furono argomento di varie orazio- nella chiesa di s. Michele a venerare la
ni funebri. Iddio confermò con vari se- tomba di s. Alfonso, col seguilo di car-
gni e prodigi l'eminente virtù e santi- dinali, prelati e altri illustri personaggi.
tà profonda del suo servo, e proseguì a Alla porta della casa de'liguorini il le
glorificarlo operando a sua intercessio-
, Ferdinando II col real suo fratello conte
ne miracoli in diversi luoghi d' Italia e di Trapani ricevette il Pontefice, tenen-
di altri regni e provincie; onde meritò dogli poi nel prosieguo compagnia. Pio
pochi anni dopo la sua beata morte che IXcelebrata la messa airaltare,dov'è sot-
solennemente nella basilica Vaticana Pio toposta l'urna che contiene il corpo del
VII lo beatificasse nel 18 16, e Gregorio santo, dopo aperta l'urna baciò la mano
XVI lo canonizzasse a'26 maggio 1839; di s. Alfonso, nel cui dito passò il proprio
della qua le canonizzazione e funzione feci anello. Indi visitate le camere del santo e
la descrizione ne'vol. VII, p. 295eseg., tutto il convento, proseguì il viaggio in
XV, p. 256 e seg.; quindi la sua congre- compagnia del re verso Salerno.
gazione fece collocare in detta basilica fra Pio VI col breve Sr.crosanclitm apo-
lesta tue de' fonda tori degli ordini rcligig- slolalus, de' 2 1 agosto 1789, Bull. cent.
3o4 RED RED
l, 8, p. 345, confermò e ampliò i privi- russo, superiore de'redenlorisli in Lon-
legi concessi a questa congregazione. Pio dra, e già celebrato professore di lette-
VII col breve Pro parie, de' 2 gennaio ratura greca all'università di Pietrobur-
1807, Bull, citalo t. 1 3, p. 83, accordò go, che convertirono i redentoristi del
al suddetto p. Giattini procuratore gene- Belgio. Tutti i missionari che si trovano
rale la privativa sulla stampa della f^ila in Inghilterra vivono in una perfetta u-
del vcn. Alfonso; e col breve Qui sicut nione che lammenta quella de'primilivi
boni, de'9 gennaio 1807, loco citato p. cristiani. Un prete redentorista da ultimo
88, confermò i privilegi e grazie concesse nel trasmettere da colà alcuni particola-
a questa congregazione, la quale rapida- ri sopra i successi delle missioni de'gesui-
mente si propagò in molte parti del mon- ti aggiunse: " I figli di s. Alfonso
inglesi,
do ed eziandio nelle missioni straniere, hannoereditato dal loro padre la sua pro-
avendone in Turchia, in America, cioè fonda stima ed il suo amore perla società
in Cincinnati, Nuova -York, Pittsburg e di Gesù; noi altri che siamo nell'ultima
l'altimore, ed in Londra. Ha case in Ger- fila dell'esercito, come non ammireremo
mania, Austria e nel Belgio. Essendo la quelli che formano l'avanguardia e sem-
congregazione assai propagata in Germa- pre sostengono il primo impeto dell'ini-
nia, lessi in un prospetto olllciale pubbli- mico? " Queste parole onorano tanto i
cato in Baviera, che nel solo \ 846 vi die- liguorini che i gesuiti, e la Chiesa tutta
de 26 missioni, di cui i5 per l'arcidio- intera così unita in presenza delle divi-
cesi di Monaco- Frisinga, 9 per la diocesi sioni del clero de Pro(estanli(f^ .) . Il fine
di Ratisbona,e 2 per quella di Passavia. principale di questa esemplare e beneme-
Di più a veano dato 9 corsi di esercizi spi- rita congregazione, lo ripeterò, è quello
rituali, 3 de'quali agli ecclesiastici per le principalmente di predicare la divina pa-
diocesi di Monaco eRatisbona. Nel 1847 rola a'poveri privi degli spirituali soccor-
erano domande ai liguorini di
slate fatte si, facendo le missioni ed i catechismi per
82 missioni per le mentovale diocesi, più le campagne e per le ville abitate da gen-
quella d'Eichstadt e i4 per quella di te più bisognosa d'istruzioni, a spese della
Wiulzburgo o Erbipoli. Una tra le più congregazione, quando le case saranno
salutari delle missioni fu quella della ca- provvedute di sufficiente rendita secon-
.sa di detenzione di Monaco. Olire a tutte do la regola. Nelle loro case liguorini o i
(juesle missioni locali, 3o liguorini risie- redentoristi danno gli esercizi, partico-
devano ad Alt-Oeltingen, santuario ve- larmente agli ordinandi; ogni domenica
iieralissimo della B. Vergine, ove eserci- predicano al popolo del luogo in cui han-
ta vano una specie di missione permanen- no domicilio, in lutti sabbati fanno un i
te in tutti i giorni. Nel 1848Ì rivoluzio- discorso della ss. Vergine, coltivandola
nari demagoghi della Germania presero salute delle anime. E" loro vietato l'in-
jiarlicolarmente di mira i redentoristi ed gerifsi in trattare matrimoni, contratti,
i gesuiti, e li fecero espellere dalle loro testamenti. Sono sacerdoti secolari, ed ai
case; nondimeno le due benemerite con- 3 voli sernplici di povertà, castità e ub-
gregazioni dopo il i85o vanno percor- bidienza, aggiungono quello di perseve-
rendo la Germania a modo di religioso rare nella congregazione fino alla morte,
trionfo, perle ubertosissime missioni pre- da cui non possono essere dispensali che
dicale anche negli stati acattolici i meno dal Papa o dal superiore generale ; e
tolleranti: il nome di s. Alfonso de Li- quello di non cercare direttamente o in-
con precetto formale di s. ubbidienza del coro l'uffizio divino; fanno 3 volte il gior-
Papa o del superiore generale. In tulle no l'orazione mentale, olire altre divole
le cose osservano perfetta vita comune, pratiche. Ogni anno fanno io giorni di
rigorosa povertà nelle celle, le cui porte esercizi spirituali, ed un giorno per ogni
sono senza chiavi e serrature, nel refet- mese. I superiori ed i sacerdoti eziandio
torio ed in tutti i luoghi delle case tanto servono a tavola alternativamente, così
pubblici che privati, essendo loro per- lavano le stoviglie di cucina ed esercita-
messi gli ornamenti di seta, oroe argento no per umiltà più bassi uffizi. Osserva-
i
nelle sole chiese. Sono promossi agii or- no il silenzio in ore determinate; ai di-
dini a titolo di patrimonio, del quale per giuni della Chiesa aggiungono le vigilie
allro,come ancora di qualunque livello delle feste della Madonna nell'Avvento :
o fondo che aver possano, è loro proibì» e per novena dello Spirito santo man-
la
lorché dai soggetti se ne farà la disposi- na;dormono sopra sacconi di paglia, però
zione a favore dell'istituto, essendo proi- sono loro permessi i cuscini di lana e le
bita ad essi l'aniministrazione de'propri lenzuola di tela. Una volta per settimana
beni. In qualunque caso di bisogno non tengono capitolo delle colpe, accusando
è loro lecito il mendicare, ma attendere ognuno al rettore i difetti e mancamenti
debbono il soccorso dalla provvidenza, commessi contro le regole, e fanno altresì
fuorché nel caso di necessità grave, in cui varieconferenze utili e necessarie. In som-
soltanto é loro permesso di manifestarsi ma praticano nelle loro case tutto ciò che
a qualche benefattore. La rendita ordi- suol farsi nelle comunità religiose, come
naria di ciascuna delle loro case, che con- se fossero veri regolari. L'abito loro con-
tenga 12 sacerdoti e 7 laici, non puòa- siste di sottana e mantello neri, ed in col-
scendere sopra ducati i i5oo;ma quella larino, il tutto simile a quello dePii o-
delle case di studio, di noviziato e di re- perai (/^'.), deve essere povero e
e tulio
sidenza del superiore generale, perchè di lana ordinaria; il cappello nero é con
possono essere più numerose, può giun- due grandi falde. jVe riporta la figura Cap-
gere anche a 2000 ducati. Senza la li- paroni, Raccolta degli or dini religiosi, con
cenza del rettore liguorini non possono i un cenno storico. 1 fratelli conversi o ser-
scrivere e ricevere lettere, né avere di- venti portano la sottana più corta di quel-
rezione di monache. I superiori locali del- la de'jaterdoti, e fanno due anni di no-
le case chiamano rettori, ed il gene-
si viziato, a diilerenza deprimi che ne fan-
rale ch'é perpetuo prima si denominava no un solo, dopo il qual tempo, premes-
rettore maggiore, ed al presente supe- si 1 5 giorni di esercizi spirituali, fanno
riore generale: questi è assistito da 6 la loro oblazione con proferire i detti vo-
consultori, i quali hanno il solo voto con- ti semplici. Le Regole e Costituzioni (a-
sultivo, e di essi uno ha l'uftizio di am- rono stampale in Roma nel 1782, don-
monitore, perché deve ammonire il ge- de trasse quanto ne scrisse il p. Flami-
nerale se mai mancasse nella sua con- nio da Lalera, oltre le notizie sommini-
dotta. I liguorini debbono sempre vivere strategli dal p. Tannoja istoriografo del-
soggetti ai vescovi rispettivi, e dal giu- la congregazione, nel Compendio della
dizio di questi e del generale dipende lo p. 3 1 g.
storia degli ordini regolari, par. 3,
stabilire in qual distanza de'paesi abbia- IVel J842 a Parigi si pubblicò: P. An-
no ad essere situate le loro case, che per tonio M. Tannoja, Alémoires sur la vie
quanto si puòdebbonsi fondare fuori del- et la Congtégation de s. Alphonse Ma-
3o6 RED RED
rie de Lìgiiorl. Vi sono ancora le reli- rettore de'coUegi di Ciorani e di Napoli,
giose liguorine o rec!enloriste,ed esisto- procuratore generale in Roma della con-
no nella città di s. Agaia, nella diocesi gregazione, autore d' una Teologia mo-
di Policaslro, inVienna, ed in Bourges rale, d' una Teologia speculativa, di E-
nel Belgio. Esse vestono con tonaca di sercizi pegli ecclesiastici, di Discorsiper
colore rosso, scapolare turchino scuro, lenovene di Maria Ss, La congregazio-
soggolo bianco, veli bianco e nero pel ca- ne possiede in Roma nel rione s. Eusta-
po : al (ìanco tengono appesa la corona, chio e incontro l' Arco della Ciambella
e sul petto portano l'immagine del Re- la Chiesadis.MariainMonteronio Mon-
dentore. teronc, con casa religiosa annessa per re-
Questa congregazione fiorì e fiorisce .«.idenza del procuratore generale,che di
per uomini illustri in dottrina e in santi- presente è rmo. p. d. Domenico Centore,
il
tà di vita, diversi de' quali furono come essendo superiore generale il rmo. p. d.
il fondatore insigniti della dignità vesco- Vincenzo Trapanese. Leggo in Panciro-
vile, occupandole sedi di Potenza, Poz- li, / tesori nascosti, p. 53G, che fu edifi-
rie, p. 420,422, 44^» sono le necrologie basilica , situata incontro 1' Arco della
di alcune recenti perdite fatte dai liguo- Ciambella, che secondo Martinelli, Roma
rini, cioè del p. Pier Luigi Rispoli amal- ricercala nel suo sito, p. 87,^1 demoli-i
fitano, già rettore del collegio di Nocera to sotto Gregorio XV. Prese l'arco tal
de'Pagani, istitutore di quello di Spole- denominazione, perchè supponendo ilcar-
to, autore di alcune opere, come di quel- dinal Valle che ivi fossero stale le Terme
le intitolate: Lux praedicatoriim, Vita d' A grippa e che fosse facile trovarvi mo-
di s. Alfonso de Lignori j e del p. Bia- numenti preziosi, fece eseguire degli sca-
gio Panzuti delia Calabria citeriore, sialo vi, ne'quali essendosi trovala una corona
RED RED 307
civica imperiale di metallo doralo, per ri : la piccola cappella del s. Angelo cu-
la forma somigliando alle ciambelle d'al- stode è molto elegante. Apprendo dal n."
lora, i cavatori cosi la chiamarono; onde 1 4 del Giornale Romano del 848, come 1
per questo e perchè un oste vicino adot- per opera e cura del lodato p. Centore
tò per insegua una ciambella,il luogo ne erasi compiuta in occasione della festa di
prese coli' arco il nome. Bovio aggiunge s. Alfonso, che ivi si celebra a'2 agosto, la
quanto riporta Panciroli ma con diver- , nobilissima cappella eretta da' fondamen-
sità di date, imperocché la vuole consa- ti a onore del santo con bellissima archi-
grata nelioSi eristoralanel 1241 quin- 5
tettura del cav. Pietro Campuresi : l'area
di di nuovo consagrata neh 35 1 a cagio- su cui poggia il sagro edifizio la donò l'ar-
festa principale l'AssunzionedeìlaB. Ver- li marmi che di vari colori 1' adornano
gine. Che nella visita apostolica del 1574 dal pavimento sino all'altezza del corni-
fu ordinato e poi eseguito che il pavimen- cione in gran parte appartenevano a quel-
to alzasse per 7 palmi. Nel pontificalo
si li inservibili della basilica di s. Paulo e
di Benedetto XllI, essendo morto il cu- concessi da Pio IX; oltre altri leggiadri
rato, ad onta dell'eseguilo concorso, il Pa- ornamenti, stucchi edorature, ed il qua-
pa perchè meglio fosse ufììziata die la chie- dro dell'altare esprimente s. Alfonso, vi
sa e la contigua casa ad alcuni religiosi sono affreschi de'4 Evangelisti sopra for-
trinitari scalzi del riscatto siciliani, fra- me esagone, e ne'Ialerali il santo è rap-
li Mercede secondo altri , col peso
della presentato in estasi predicando, ed in at-
annuodi scudi 80 riservali ad arbitrio del to di consegnare le costituzioni ai religio-
cardinal vicecancelliere come litolare di si e alle religiose. 11 quadro ed laterali i
fìciati e chierici beneficiati della sua ba- Trovandosi la chiesa in pessimo slato col-
silica, per scudi 20 al cui alo di questa; la sofHtta quasi cadente, a loro spese la
indi i trinitari vi fecero risplendereil cul- rifecero con volta a cannicciata e con or-
to divino. Venuti, Roma moderna 3 p. namenti di finissime dorature, con tutti
632 , dice che la chiesa fu abbellita an- gli altari di marmo. Furono poi i reden-
che io tempo d'Innocenzo XI, chei tri* toristi esonerati da ogni obbligo che a-
nilai i vi esercitavano la cura d'anime, a- veano gli antichi religiosi che li aveano
vendo rifabbricato e amplialo l'annesso preceduti verso la basilica di s. Lorenzo
convento ; che vicino all'altare principale in Damaso, sì perchè fu soppressa la cura
sono depositi del cardinal Stefano Du'
i delle anime, come anche per trovarsi a-
razzOy alla cui biografìa notai che il cor- lienale tutte le rendile che ai detti reli-
ri. Il quadro dell'altare maggiore è pit- scono grandi navi, sede di diverse auto-
tura dell'ab. Ga«pareSetenari oSeiena- rità. Deve la sua origine alla celebre ab-
286102
3o8 RED RED
bazia de'benedellini di s. Salvatore nel- brettoni a rinunziar le loro sedi, ed altri
la diocesi diVannes, da cui è lunge io ne furono sostituiti in luogo loro, e ad
leghe circa, fondata da s. Convojone nel- erigere 3 nuovi vescovati, Doi, s. Brieux
l'HaS nella foresta di Redon, autorizzato e Treguier, dando ali." nome di me-
il
da Ratullo signore del luogo, e da No- tropoli, che poi conservò per 3oo anni
menoè luogotenente dell'imperatore Lo- ad onta diTours. I 7 vescovi furono con-
dovico I; dipoi il cardinal Riclielieu v'in- sagrati a Dol, e Nomenoè venne dichia-
trodusse i Mauro. Nel-
benedettini di s. rato re, ch'era l'oggetto da lui propostosi
r848 in questo monastero Nomenoè o in tutti questi cambiamenti. Ma l'ope-
Noinenai duca di Bretagna vi fece radu- rato da questo preteso re fu riprovato dal
nare un concilio, e vi obbligò 4 vescovi concilio di Parigi deir849. ^'^'de'conc.
LVi
BX 841 .M67 1840
sncR
Moroni, Gaetano,
1802-1883.
Dizionario di erudizione
storie o-ecclesiastica
AFK-9455 (awsk)