DI ERUDIZIONE
STORICO-ECCLESIASTICA
DA S. PIETRO SINO AI NOSTRI GIORNI
SPECIALMENTE INTORNO
AI PRINCIPALI SANTI, BEATI, MARTIRI, PADRI, AI SOMMI PONTEFICI, CARDINALI
E PIÙ CELEBRI SCRITTORI ECCLESIASTICI, Al VARH GRADI DELLA GERARCHIA
DELLA CUIESA CATTOLICA, ALLE CITTA* PATRIARCALI, ARCIVESCOVILI E
VESCOVILI, AGLI SCISMI, ALLE ERESIE, AI CONCILII, ALLE FESTE PIÙ SOLENNI,
AI RITI, ALLE CERIMONIE SACRE, ALLE CAPPELLE TAPALI , CARDINALIZIE E
PRELATIZIE, AGLI ORDINI RELIGIOSI, MILITARI, EQUESTRI ED OSPITALIERI, NON
CHE ALLA CORTE E CURIA ROMANA ED ALLA FAMIGLIA PONTIFICIA, EC. EC. EC.
COMPILAZIONE
VOL. LXVIII.
IN VENEZIA
DALLA TIPOGRAFIA EMILIANA
MDCCCLIV.
La presente edizione è posta sotto la salvaguardia delle leggi
relative.
5
DIZIONARIO
di i;r,ur>iziONE
ST01U CO-ECCLESIASTICA
s
SPA SFA
OP AD S,FiisisjFcrrum Glarìiii<;,Te- )
a due tagli, per la sua potenza, nel bene
lum, Stallia. Anne antichissima offensi- e nel male, e perchè difende e ferisce Na-
ta appuntala, lunga intorno a due brac- poleone I chiamò quinta potenza coaliz-
eia, e tagliente da ogni banda. Spada nel zita contro di lui, la penna d'uno sciit-
senso letterale significa ancora ogni sorta ture. Diccsi uomo di spada, quello che
di armi taglienti, e dicesi figuratamente cinge spada, che sta sull'armi, Soldato
r
della podestà spirituale e della tempora- (/ .); e uomo di spada e cappa, significa
le. La spada spirituale significa la pode- non togato, secolare, laico. Infatti i Ca-
sta della Chiesa su tutte le anime, e più me rie ri del Papa sono deno- (F.) laici,
perciò usata da'ministri, famigliari e altri dal portare la spada, e il mantello di seta
primari impiegati in servizio de' principi, nera anticamente chiamato cappa, sidis-
ed anche da diversi corpi inorali, scien- seco dispada e cappa. Nel voi. XLT, p.
tifici e artistici. La parola di Dio è chia- 1 1 , avea promesso di descrivere a M ve-
rnala dalla s. Scritturauna spada a due giordomo l'abito antico nelitf^G accor-
tagli, a cagione della sua virtù, la (piale dato nuovamente dal regnante Pio \ a 1
fa sì ch'essa penetra fino al fondo dell'a- tali camerieri; per ommissionc non essen-
lutojdel mantello di velluto nero con col- e cappa, cioè Maestro del sagro ospizio,.
fibbia simile, ependente da cinta di vel- delle spalle sono di egual velluto, e così
luto pur nero; e della collana di argento le liste che guarniscono i due pelli con
dorato. Questo abito per la r .'volta, come bottoniera di seta nera, non che i l'aldini
rimarcai nel voi. LUI, p. 190, l'assunse- chependonointornoalla vita.l calzoni so-
ro nella solenne cavalcata pel possessodi no corti di panno nero con rosetta di detto
detto Papa agli 8 novembre, usando al- velluto, con bottone d'acciaio in mezzo;
lora guanti bianchi; i cavalli poi erano le calze di seta nera; le scarpe a babusse
bai dati con gualdrappa e testiera di pan- di pelle nera lustra, con rosetta simile a
no nero, stalle e Ubbia mi dor.iti. Cosi ve- quella de' calzoni. 11 rubbone è pure di
stiti, dissi a Scudieri, che nel i853 in- velluto in seta nera, con bulle alle sopra-
cederono nella pontificia processione del maniche di grò nero e ondalo, del quale
Corpus Domini, e con torcia accesa, do- drappo è altresì la pellegrina e le mostre
po iprotonotari apostolici, fra'quali sem- delle maniche. La berretta egualmente
pre ha luogo il Maestro di camera citi è di velluto in seta nera, del quale colore
Papa, capo della Camera segreta cui è la pernia di struzzo, 01 nata da cordone
appartengono camerieri pontificii, cioè
i d'oro con due boccili e coccarda a gra-
chiudendo la processione stessa, e seguiti noni pur d'oro. La spada ha l'impugna-
poi dalle guardie nobili a cavallo, ed in tura d'acciaio, e la cinta è di pelle nera con
tal modo e luogo v'intervennero ezian- fibbia d'acciaio. Finalmente il collare è
dio nella processione del i854- Al me- di lino di battista bianca, formato di più
desimo articolo Camerieri dei. Papa, par- ordini e a bordi ni di piccoli cannelli. Que-
lando de'4 Camerieri segreti di spada e sto vesliariosi usa sempre da'3 camerieri
cappa partecipanti, ne descrissi il loro segreti di spada e cappa in tutte le sta-
particolare vestiario, corrispondente a gioni: ne'soli pontificati che celebrail Pa-
tico vestiario, descrissi pure I' uniforme stri della religione sotto i principi tita-
che hanno tuttora col grado di colonnel- ni, ed a'quali secondo la mitologia fu af-
lo, e perciò con ispalline a granoni, e in- fidata l'educazione di Giove. Senza però
vece degli speroni dorali, usano l'arnese arrestarsi a tali racconti o tradizioni, si
senza la stelletta, e in luogodi essa'un fiot- raccoglie da vari passi della s. Scrittura
tone dorato. I Mazzieri del Papa (/'.) che la spada era uu'arma usata nell'Asia
neli852 anch'essi variarono il vestiario sino dalla più rimota antichità. Abramo
di spada, oltre la Mazza {V.) d'argento impugnò la sua spada per immolare l-
che tuttora portano; ivi dissi ili loro an- sacco; Simeone e Levi entrarono colla
tica spada chiamata stonino o piccola sci- spada alla mauo nella città di Siehem, e
mitarra. Trovo indispensabile notare le se ne servirono per trucidare tutti gli a-
posteriori seguile variazioni. In luogodel bitanti. Giuditta adoperò la spada di O-
vestito di panno nero si èsostiluito un sot- lofei ne per spiccar bu-
la di lui testa dal
attaccarlo all'elsa del palosso nel tempo bilissimi nel fabbricare le spade. Erano
delle funzioni ;
giacché la berretta serve assai corte, puntute e taglienti da ambo
quando si cammina allo scoperto. Alle le parti. Gli spartani soprattutto aveano
scarpe colle fibbie si sostituirono lescarpe spaile più corte e più ricurve che non
ababussedi pelle nera lustra con hocco di quelle degli altri popoli della Grecia. 1 la-
velluto nero, e bottone d'acciaio brillan- cedemoni usavano spade corte, affine di
tato nel mezzo. Invece della spada d'ac- colpire il nemico più da vicino; esse era-
ciaio, si è sostituito un palosso simile con no curve come le falci, o come le scimi-
uu ceuturoue di cuoio lòdcrato di velluto tarre e le sciabole. La scimitarra, tatù
G SPA S J> A
falcàlus, acinaceSj /nachera, è una spa- no. I greci e i romani
portavano d'or- la
da coila con taglio, e costola a guisa ili ili Dario solici il diesi crede
coscia destro,
coltello, ma rivolta la punta verso la co- latto affine di lasciar libero il movimeli-
viola, e diecsi anche storta. La sciabola lo dello scudo, ch'essi aveano annodato
OSCÌabIa,67l5&/B/caR<f,èuoa sorte dar- al braccio sinistro. Altri sostengono che
me simile alla scimitarra, comunemente i romoni portarono la spada da ambe le
usata dal soldato di fanteria, serve a'bas- pai ti al ternati epoche di verse
va mente, in
si ufficiali a vari bisogni negli accampa- e talvolta nell'epoca medesima. I fautac-
menti, se ne giova il soldato di artiglierìa cini di Tito portavano la spada alla sini-
e quello del genio; alcuni di questi ulti- stia, e un pugnale alla destra: dipoi molte
mi usano sciabola tagliente da una parte, nazioni usarono spada e pugnale alla de-
e a denti di sega dall'altro per farne le strae l'adoperarono insieme. 1 pretoriani,
veci; questa sciabola dentata si adopera per distinguersi dagli altri soldati, porta-
ancora da' Pompieri di Rotila (/".)• Da ul- vano sempre la spada al destro lato. Si ve-
limo da' soldati della Milizia pontificia de nelle sculture della colonna Traiana,
(F.)ì\i adottala la daga, ensis sica, specie l 'imperatore, gli ufficiali pretoriani, i Iri-
di spada corta e larga, robusta e di lem- buni,i centurioni con ispadecinte al fianco
pia forte, forse inliodotla in Italia da'po- sinistro. Da alcuni [tassi d'Omero e di Vir-
poh settentrionali; e il Davanzali chiama gilio si raccoglie, che ne'tempi più anti-
daga il glaclius de' legionari romani, la chi gli eroi portavano la spada in modo
quale era una spada di lama corta e lar- che l'impugnatura toccava quasi la spai-
ga, ed essa feriva di taglio e di punta : la, e l'arme scendeva sul fianco. Iruma-
nel medioevo si usava insieme alla spa- ninon poi lavano mai la spada se non con
da, poiché (piando un cavaliere avea at- ninno avrebbe osato di
l'abito militare, e
lerrato il suo uemico, lasciata la spada, comparire con questi due attributi di ini-
iinpuguavafla daga come più facile a ma- lizia o\e il sub nome non vi fosse stalo in-
neggiarsi, ecercava i vani dell'armatura scritto. Presso romani lasciavasi la spa-
i
di tutto punto, per ferirlo. Questi allora da allorché uno rendevasi prigioniero, 'jJ
si da va per vinto, gridando misericordia, anche allorquando egli 6Ì dichiarava vas-
onde alcuni perciò chiamarono miseri- sullo d'illustre personaggio. I littori era-
fon//^ la daga. Quella specie di spada bui- no incaricati di ricevere le spade di co-
ga e robusta, talvolta alquanto curva e loro che si presentavano al console. Sotto
chiamata squadrone, è ordinariamente gl'imperatori si riguardò come delitto
adoperata da' soldati e altre guardie di capitale l'a\ vicinarsi ad essi anche inav-
cavalleria, e dagli olliciali maggiori che vertentemente colla spada nuda. La spada
hanno l'uso del cavallo; forse derivò il suo e l'asta erano l'attributo del Pretore (P.),
nome dalla formazione della cavalleria e si piantavano dinanzi alla loro sedia. La
che l'usava per Squadroni, ed a Carlo V spada era ancor più particolare distinti-
si attribuisce la distribuzione della sua vode\Frefelto(P.)de\ pretorio, insignito
cavalleria per isquadroni. Anticamente della prerogativa del jns giada: essi colla
la voce squadrone, agiata, significava spada nuda precedevano nelle pompe gli
schiera, squadra, battaglione; poi si re- antichi imperatori romani, e pei ciò feee-
strinse ari una parte d'un reggimento di roaltreltaulo i Prefetti di'Roma de'Papi,
cavalleria di oo cavalli, indi aumentati a
1 quando questi coronavano gl'imperatori
i3o, ai5o,a 200. Come variava presso d'occidente, portandola ricca loro spada
tulle le diverse nazioni antiche la forma - innanzi. IS'el loro sigillo era\i la ligura
delle spade, cosi varia era altresì la ma- d'una donna colla spada, simbolo della
niera in cui gli antichi popoli la portava- giustizia che doveauo lare eseguire. Sol-
.
SPA SPA 7
to la i." dinastia de' re franchi e ne'primi come notai che fu costume de' romani,
anni della3/,le spaile erano assai larghe, dichiarandosi vassallo, il lasciar la spada,
forti e corte, affinchè non
rompessero
si dirò qui con Muratori, Disseti. 36/ A'feu-
percuotendo sugli elmi eie corazze. Tale di non si soleva imporre pensione, per la
era probabilmente quella di Goffredo di ragione che i vassalli erano obbligali al
Buglione, di cui si parla nella Storia delle servigio personale in difesa o in onore del
Crociale, e si dice die colla sua spada fen loro signore. Indi si andò introducendo
cia comunemente le spade corte; queste a'diretti padroni per memoria del vassal-
però aveano una punta ed erano a due laizqio: consisteva ordinariamente in una
tagli. Le spade erano allora sospese ad spada, in un paio di speroni o di guanti,
una tracolla, o ad un centurone, ma l'uso in un falcone o sparviero, e similicose. Si
dique'cingoli o fascie diventò ancora più legge nel Saggio storico sopra Parigi, che
frequente ii'.-lle armate sotto Luigi XII e anticamente in Francia il figlio d'un no-
Francesco I, e probabilmente quell'uso bile, giunto all'età di 1 4 anni, andava alla
divenne più comune dopo le guerre d'I- chiesa con un cingolo pendente dal collo
talia. Il Muratori, Disserl.iGS'.Dellami- che sosteneva una spada. genitori lo con- I
da Benvenuto da Imola, nel cap. 3i del rimanente della messa, poscia metteva la
osservazione. >» Melius et tutius est pu- a godere del diritto di portare quel di-
gnanti ferire punctim,quam caesim. Pri- stintivo d'onore attaccato alla sua nasci-
mo, quia ferens punctim, habet incidere ta. Quanto alla ceremonia che si osservi
con queste spaile acute sapevano vantag- re di quella nazione che abbracciò la Ce-
giosa mente combattere cogli uomini d'ar- lie cristiana, dignità che approvò Papa
ine tuttoché vestiti di ferro. Non pugna- Silvestro lì, oltre il donativo della coro-
li, ma spade corte da taglio erano quelle na reale. Alcuni ordini equestri furono
de' francesi nel secolo XIII stocchi sono
: istituiti sotto la denominazione deUaSprt-
chiamali dal Villani, e dal ferir di punta da (F.)- A Duello riportai le proibizioni
con essi, derivò il vocabolo italiano stoc- civilied ecclesiastiche, contro le disfide
cata. Inoltre Muratori avverte, che anco e combatlirnenli di spada o altre armi;
nel secolo Vili si conoscevano le spade mentre nel voi. XLIII, p. j.{, rilevai che i
da punta; e che gli antichi franchi, oltre avendo Filippo III redi Francia tolto il
vivano qnaudo erano alle Strette. E sic- giuochi illeciti. A Cavalieri:, grado di mi
8 S P A SPA
lizia o di dignità, dopo aver nccennato la sa. Trovo nel p. Tuzi, Memorie di Som,
questione se più nobili le Lettere (/'.) ole p. 88, che Onorio III benedì una spada,
aitili, la toga ola spada, di cui pur feci cen- e dall'altare di s. Pietro,ove lavea collo-
no a Letterato, a Stampa, parlai dell'o- bidonò a Federico II imperatore,
cata,
rigine dei cavalieri romani e loro distinti- quando giurò partire per la crociala di
vi, e dell'ordine equestre del cinto e spe- Siria, ma con inganno noi fece; e (piando
roni d'oro, poi cambiato nel cinto o cingo- ve lo costrinse neh 229 Gregorio IX con
lo della spada coll'uso degli speroni, che ceusure, tradì cattolici collegandosi in
i
gl'io pontifìcio, l'anello prezioso, e lo pose alla terra, e rialzandola ancora la vibiò3
in dito a Carlo V. Lo stesso vescovo levò volte in aria, poi la ripose nella vagina,
dall'altare la spada, ed era quello stocco 11 cardinal Cibo presentò pure al Papa
benedetto che il Papa avea donato all'ini- lo scettro e globo d'oro, quali coo-
il i
peratore nella notte del precedente Nata- segnaronsi a Carlo V genullesso, e quin-
te, e la die al cardinal Cibo legato di Colo- di locoronò col sagro imperiai diadema,
gna-et. "dell'ordine de'diaconi, che sguai- e con questo venne ad acquistare il ve-
nata dal fodero porsela a Clemente VII, roereal possesso del romano impero, e il
il quale ne fece consegna in forma a Car- privilegio d'usare giuridicamente il tito-
lo V. Questi avendola brandita e vibrata lo d'Augusto. Subito Carlo V si cui vii a
per aria 3 volte, mostrò con atto proprio baciare riverentemente i piedi a Gemell-
ili nettarla al braccio sinistro; e poi dallo te VII. A Diacono, riferendo gli uffizi die
stesso cardinal Cibo gli fu cinta al fian- l'imperatore eseguiva nelle funzioni sa-
co. Con siffatte cerenionie gli furono con- gre celebrate da' Papi, notai {'Evangelo
segnati lo scettro e il globo, recitando il (/'.)che cantava colla spada nuda in ma-
Papa le orazioni prescritte dall'apposito no, per segno di mostrarsi pronto alla sua
ceremoniale,e poi gli pose in capo la co- difesa., e così praticava la notte di Nata-
3
rotta ferrea, dichiarandolo re de'longo- le, cantando
principio della j. Lezione
il
bardi. Quanto alla successiva coronazio- (f-); mentre reo altri principi faceva.
i
messa il Papa.e l'imperatore servendo al- la ,'i. Che la spada è insegna sovrana pel
l'altare in abito da suddiacono, dopo il jus gladii, lo si apprende dal porla i vc-
canlo dell'epistola in latino e in greco, e scovi egli abbati, che esercitavano sovra-
l'orazione per Cesare; Deus, regno rum uilà temporale, ne'ioro Sigilli e Stemmi
omnium et christiani maxime propaga- (V-), e con altri attributi principeschi,
lor imperii, Carlo V fu condotto avanti ne'pon tifico li si pone va presso l'ai la re ove
il trono del Papa, seguito da'principi di- li celebravano, In tali articoli feci pure pa-
gnitari, che aveano ufficio di portar l'in- rola dell'aquila stringente negli artigli la
segue dell'impero. Allora mg r Pucci dal- spada e lo scettro. Il p.Costadoni nella rac-
l'altare pigliò la imperiale spada e la die- colta del p. Calogero., Opuscoli, l. [\ 7, p.
de al cardinal Cibo, questi denudata la 288, dimostra che negli antichi inumi-
porse uclle mani di Clemeule VII, che penti si rappresentavano sóvraui colla i
io SI» A SP A
spaila sguainala in mano, per segno della sto IV furono presentati in concistoro la
loro autorità e diritto sulla vita delucidi- spada e gli speroni. Ne'gran Sultani (/".)
ti. monete degli abbati d'Ersfeld si
Nelle o imperatori di Turchia la solennità di
veilono le immagini ili Carlo Magno col cingere la sciabola tiene luogo d'incoro-
volatile sulla sinistra, e la destra stringe nazione. E' ci i Ilici le stabilire l'origine dì
laspada alzata, come riporta Schlegelio, questa consuetudine; certo è che esisteva
De nummis abbatim Hersfeldens. Il Doe- prima che Maometto li neh 453 s'impa-
derlingio, De nummi s Germanìae me' dronisse di Costantinopoli, poiché si co-
dine, qnos vulgo Bracteatos, seti cavos nosce che nel 1 342 il cuiilfo Ahuied Na-
adpellant, Norirnbergaei 729, p. 69, nei serSchcabcddin cinse solennemente della
sigilli e nelle monete de' vescovi e de'prin- sciabola Melik Mensurs Dell'innalzarlo al
cipi d'Erbipoli; il Bruschio, De Germa- trono egizio. Si dice che la sciabola presa
niae episcopalus, Epit. 1.
1
53 e 6
, p. 1 1 1
;
nell'assunzione al trono del regnante sul-
Lugdero Frigio, Lecl. memorab. cerile* tano Ahdul Medjid Khan, per la ricchez-
nar. viir, t. 1, p. 204, in quelle di Mun- za de'diamanti e pietre preziose, fu valu-
steredell'abbatediCarapidona, ne fanno tata 4 milioni di piastre turche.
vedere le immagini, non solo assise in se- Anticamente nella chiesa greca e nella
gno della giurisdizione spirituale, ma e- latina vi furono de'ministri incaricati a
ziandio culla spada nella destra, per in- mantener l'ordine e la sicurezza nell'as-
dicare l'unione del dominio temporale. semblee cristiane, e il rispetto dovuto ai
Percjò ne derivi) il proverbio: Tlerbipo- sagri templi, per cui non era permesso ai
lis sola punianl, ense, sloia. Raccontai a militari di presentarsi armati per assiste-
CAnons,cbe il vescovo essendo conte del- titoli. La co-
re a'divini uffizi o per altri
la città, celebrava il pontificale, con te- stumanza dell'intervento, che tollera la
nere accanto alla mensa dell'altare la spa- Chiesa, pare introdotta dopo ilsccolo IX,
da il cimiero, la miccia, la manopola,
,
come rimarcai nel voi. XLV, p. 98, di-
portando stivali e speroni. Il vescovo di cendo pure che ne Funerali (f.), nel e.
Teramo si chiama Episcopus Aprutinus, triduo della Settimana santa [T.), in se-
in memoria del dominio che avea di tutta gnodi Lutto (P.) e duo\o, la Mazza(l'.),
la provincia d'Abruzzo Ulteriore I, di cui la spada e altre armi e insegne, si tengo-
restò la facoltà d'eleggere in Teramo e sue scordati. Che in alcuni atti religiosi si deve
e
70 ville il giudice delle 2. cause, il vice- deporre la spada, lo provano Widebur-
conte, o il vice barone nella sua contea gio e Kegelio, Machcrologia seti dispu-
e baronia, ove possedeva lìjus ulrumqite tulio de gladio in sacramenlorum revc-
ilo fa pontificale, di tener sulla mensa le gero Cesoni, Dej'ure circa gladii depo-
armi che si pone anche in dosso, come fé- sitionem praeserlim in actu bapiisimali
ceGiacomoSaverio Piccolomini de signo- apatrinis,el in benedictione sacerdotali a
ri di Celano nel concilio di Trento. Per- sponso^lisscrtationestresfivinhys j53- 1
ciò il vescovo di Teramo s'intitola: Pria- 54. Sarnelli, Leti. eccl. t. g, p. 22: Se il
ceps Teramì, baro Roccae s. Marine 3 Co- laico che vuol servir la messa dee lasciar
mes Bisemuii J ac s.Scdis immediate sub- l.i spada. Salvatore de Blasi, Costume di
jeclus. Di altri simili esempi parlai al- deporre le armi prima d'entrare in chie-
trove ed a Vescovo. Morendo in Roma sa, nelle Memorie leller. di Sicilia, Pa-
Carlotta regina di Bosnia (della qual re- lei ino 1
7 10, 1. i,p. 7. F. A. Zaccaria, Dis-
gione riparlai a Sibhio), per gratitudine seri. eccl. \, p. 3 6. Debbono deporre
1. 1 1
lasciò il regno alias. Sede; per cui a Si-, la spada, senza eccezione, tutti quelli che
SPA SPA 11
si recano a ricevere dalle mani del Papa della spada di s. Pietro portata a Lodo-
le Candele, le Ceneri, le Palme, gli A- vico Il re de' franchi figlio di Carlo I il
gnus Dei benedetti (/ '.), la Comunione Calvo, con quc»t e parole, e forse suppone
([-), oche versino l'acqua perla Lavati* fu una di quelle spade benedette che con-
da delle mata (/'.), ciò che notai anche cedevano! Papi, donde derivò lo Stocco
all'articolo Cappelle pontificie. I mae- benedetto, ovvero la spada come impera-
stri di ceremonie sono obbligati ad av- tore per difendere laChiesa. Eccone le pa-
vertirlo Dell'adempiere propri dove-
: i role.»A ttulit ei praeceptum per quod pa-
ri, i riguardi non hanno luogo, massime ter suus illi regnum ante mortem smini
in chiesa e col Papa. INe* voi. XIV, p. tradiderat, et Spatham, quae vocaturs.
5r>4, XLI1J, p. 177, dicendola visita che Petri, per quam eum de regno investirei;
l'imperatore Giuseppe 11 lece incardinali sed et regium vestimenluin,et coronaru,
in conclave, e che nell'entrare si voleva et fustem, exauro.etgemmis". A Chiavi
levare la spada, osservai che il cardinal pontificie, ed a s. Pietro, riportai altre
SerbelloDÌ soggiunse: l ostia Maestà la spiegazioni di esse. Nel voi. IV, p. 73, par-
dee ritenere per nostra difesa .AH' Udien - lai della spada o coltello col quale s. Pie-
za del Papa (l .) sono esclusi dall'am- tro tagliò l'orecchia a Malco, ed ove è in
missione colla spada, tra i militari quelli venerazione. Nella biografìa di s. Paolo
che sono dopo maggiori e tra civili i , i apostolo resi ragione perchè si rappre-
quelli che sono meno de'arincipi: ammet- senta colla spada, come istromento del
tendo visi generali, ministri del corpo
i i suo martirio, o qual simbolo della pre-
diplomatico, i ministri e ciambellani dei dicazione evangelica. Altri dichiararono,
sovrani, i grandi di Spagna, il magistra- le chiavi di s. Pietro esprimere la potenza
to romano. Benedetto XlVa'cavalieri di spirituale, la temporale figurare spadala
s. Stt /imo concesse di potersi presentare di s. Paolo, e che il clero può tenere am-
al Papa colla spada al fianco; eguale pri- bedue le potenze. A Milizia, a Sovrani-
vilegio hanno cavalieri Gerosolimitani,
1 tà, a Regalia, pai lai di quando gli ec-
e quelli de'ss. Maurizio e Lazzaro, oltre clesiastici dovettero impugnare le armi,
quelli àeWaFamgLa pontificia nobileche sia nelle Crociatela per difendere pro- i
hanno l'uso della spada, e così i ciambel- pri dominii temporali; onde più volte ab-
lani delle corti di Spagna, delle due Si- bati, vescovi e cardinali legati colle inse-
cilie,ec: meglio per tutto è vedere Udien- gne della loro dignità, e colla spada in
za. In principio dissi la spada spirituale pugno si videro alla testa degli eserciti,
significare la podestà della Chiesa. 11 p. come notai a'Ioro articoli. Altri vescovi,
Menochio,iS7«o/et.2,cent.8,cap. q6, trat- abbati e cardinali furono talvolta vaghi
ta: Delle chiavi e spada di s. Pietro, in si- di comparire cinti di spada, come car- i
gnificato di quelle del regno de'cieli, spie- dinali BaU'e e Ippolito de Medici. Il Can-
gando le 3 colle quali alcuni rappreseli- cellieri, Dissertazione delle ss. Simplicio
tano l'Apostolo, la scienza, la potenza, la e Orsa martiri ,a p. 79, ragionando della
giurisdizione; e le 2 secondo il consenso decapitazione oWmartiri e taglio della le-
comune, la potenza e la scienza. Quanto sta eolla scimitarra, colla spada, mannaia
alla spada, dice significare la podestà di e accetta, eruditamente parla della spada
castigare, lauto di lui che de'Papi suc- come istromento del martirio, ricordan-
cessori, li» quale si sfodera per sentenzia- do queste opere. Gio. Baruffatali, Del col-
re le peue ecclesiastiche. Pai la pure d'u- po ili spada, e di (piallili aite ferro taglien-
na spelila materiale appartenuta ìi s. Pie- te, non mai vano e fallace nel decapita-
tro, e venerata quale reliquia; e che Ai- re e dar la morte a' mai tiri di Gesù Cri-
moino, Hisf.lib. j; cap. 3G, fa menzione sto, Modena 172). AgostlaoF. lavino.
,
la SPA S P A
De poma gladii, ex legìbtu romani, Li- la Chiesa di s. /Varia in Aquiro. Che la
marti ri, risponde. Che avendo Gesù Cri- nominalo Lunga Spada, per quella da
sto ammesso sopra ili se l'azione del fer- lui usata e per le prodezze che vi operò.
ro, così quantunque spesso sopra i suoi Guglielmo I Braccio di ferro, il q.'duce
martiri rese inefficaci tutti gli altri mezzi normanno delle due Sicilie, fu chiamalo
che sogliono dare la morte, volle nondi- anche Comi tern Sedo rem ferri hoc nome/i
meno lasciare al ferro, cli'è l'ordinario e so/ titani, quia cum normanna confligens
ultimo mezzo, di cui la pubblica podestà (punii venirci solito con/lieto deluclans,
si prevale, per eseguire le condanne di ense corto, vel scorto durissimo ,
quem
morte, la sua naturale efficacia; allineile Jl'alandus Faber condiderat per me' ,
i membri, cioè i martiri, che spesso libe- dius corpus loricatum sccavit una percus-
rò dal fuoco, dalle acque, dalle bestie, e sione. La spada d'Arturo re de'breltoni
da tanti altri tormenti, non fossero supe- fu appellata Caliburna,G la regalò a Tan-
riori e distinti dal lorocnpo, anzi così più credi re di Sicilia. Benché si racconti che
adesso conformi si rendessero. Aggiun- Enrico I l' Uccellatore ebbe da Ugo Ca-
ge, che per rappresentar la decapitazione peto re di Francia la spada, di cui ser-
de'martiri, forse derivò l'esprimerli nelle vivasi Costantino I il Grande, \\ (piale nel-
pitture e bassorilievi, reggendo la propria l'impugatura vi avea inserito uno dei
lesta nelle loro mani. Inoltre Cancellieri Chiodi onde fu tinflilto sulla croce il Re-
ci diede: Lettera sulle spade depili cele- dentore, tuttavolla nel n.°55 delle Noti-
bri sovrani e generali, Roma 182 1 .Molle zie del Chracas del 8o8,citaledallostes- 1
sono ie spade illustrate dagli scrittori; gli so Cancellieri, fu riferito che il gra 11 si-
antichi essendo molto più forti e robusti gnore avea donatoal generalSebastiani li-
de'moderni, ne usavano con mirabile fa- na sciabola, che si pretendeva essere quel-
cilità e destrezza, delle smisurate e pesan- la slessa di Costantino I, la quale conser-
ti. Dopo aver celebrato le spade di Go- va vasi nell'arsenale ottomano. La lama
lia, diSalomone, e di Carlo Maglio, die era un damaschino, quasi nulla ricurvo,
chiama vasi Giojosa, Durandals o Du- sul ipaale vedeasi da una parte incrosta-
ce che si conservava tra le reliquie nella dall'altra quella di s. Michele, con vari e-
chiesa di s. Dionisio, e fu chiamala pure legauti lavori all'Agemina, econ un'iscri-
Spalila invincibili* Caroli Magni. Indi zione greca incisa lungo la lama: ma l'im-
parla di quella d'Orlando detta Durin- pugnatura era moderna, e tutta guarni-
dana, Durlindana, Durandola, e che in ta digrossi brillanti. Gio. Casti iota detto
Roma vi è il vicolo della Spada d Or- Scanderbergh reo principe d'Albania, di
lando{\)ev denominazione del volgo,a mo- Ispiro e d'i Croja, di cui Cancellieri ripor-
tivo del masso d'antica colonna di cipol- ta un catalogo di scrittori die ne descris-
lino ch'esiste in tal contrada, con incavo sero le gesta valorosissime, in difesa dei
formato a guisa di spada, che bonaria- cristiani d'Albaniu(/~.),l\i il terrore ella-
incute uè crede la misura) propinquo ul- gdìo de' turchi, per attribuirsi uua virtù
3
SP A SPA 3
soprannaturale alla sua scialila, per la Coi-' il quale avendo impugnato le armi con-
za straordinaria che dimostrava con essa tro la famiglia Gaetani, fece morite vari
in ogni pugna. Perciò il Formidabile con- ili essa; a tale effetto il prelato fece com-
quistatore Maometto II, contro il quale porre dal p. Massimiliano Gaetani d'A-
combatteva, gliela richiese e l'ottenne. Ma ragona gesuita, quell'iscrizione pubblica-
essendosi accorto che india avea di par- ta da Cancellieri che assicura essere la
,
ticolare la rimandò con disprezzo, fàcen- spada in possesso de'Gaetani. (>>scrva in-
doglidire:Che ne avea delle migliori, col* oltre, che in Napoli fu già altra famigera-
le quali però ninno era capace di far le ta spada nel palazzo di Ferdinando Fran-
sue prodezze. Egli subito rispose: Che non cesco d'Avalos marchese di Pescara, oltre
dovea meravigliarsene, perchè avendogli i famosi ed esistenti 7 arazzi disegnali da
mandata la sua scimitarra, non gli avea Tiziano, contornati sul disegno di Giulio
conessa mandatoancheil suo braccio. No- Romano di Tintoretto,e rappresentan-
terò con Thjulen, Dialoghi nel regno dui ti la memorabile battaglia di Pavia, \n cui
morii 1. 1 ,che Scarnici bergli col vigoroso fu fatto piigioniero Francesco! v-edì Fran-
suo braccio tagliava con un colpo di sol cia, che consegnò la spada al marchese di
sciabla la testa al più gran toro, e che nac- Pescara generale dell'esercito di Carlo V
quecolla figura della spada pei lèttamente e al quale la mandò col magnifico padi-
delineata sul braccio diritto, col quale o- glione del re suo emulo. Ma l'imperato-
però poi tante strepitose imprese da eroe re, dopoaver fatto fabbricare in Fiandra
cristiano. Questa famosa sciabla venuta in idelti arazzi, de'quali nel voi. LV, p. a 4
potere de' turchi, fu donati dal general indicai ove ne parlo, li donò insieme al-
Korafà albanese a Carlo Borbone re del- la spada e altre armi, ed al padiglione, al
le due Sicilie e collocata nell'armeria rea- detto marchese. Non debbo tacere, come
ledi Napoli. Ivi fu pure conservata la spa- rimarcai anche a Sicilia, che Francesco
da che Luigi XIV re di Francia consegnò I nel divenir prigioniero non volle ren-
al nipote duca d'Angiò quando l'inviò re der la spada che al viceré di Napoli Car-
nella Spagna e fu Filippo V, il quale poi lo Lannoy , il quale subito si staccò dal
la die al re Carlo suo figlio Dell'inviarlo suo fianco la propria spada e graziosa-
al regno di Napoli, che divenuto Carlo 111 mente la presentò con nobile trailo ca-
re di Spagna, nel recarvisi lasciò in Na- valleresco al re. Dice Cancellieri, che ta-
poli la spaila eil regno al figlio Ferdinan- le spada è simile ad uno de' 6 spadoni,
do IV. Altro ferro illustre, conservato un diesi portano sguainati sulle spalle dagli
tempo in Napoli dal duca dì Montallegro, Svizzeri ( /x .),per rappresentare G canto- i
èia spada del famoso Cesare Borgia (f.) ni cattolici (ora i cantoni cattolici sono ij),
duca Valentino, figlio d'Alessandro VI, e intorno alla Sedia Gestatoria del Papa.
di cui riparlai in tutti luoghi che con-
i Riferisce ancora che la spada di France-
quistò. Quest'ambizioso, crudele e valo- sco I, col cimiero e usbergo di ferro del
roso principe, ebbe per impresa il motto: medesimo, si conservarono nella nobilis-
Aul Caesar, Aut Nihil, il quale fu inci- sima famiglia del Vasto e Pescara, sino
so d'ambe le parti della lama tutta ara- all'ingresso de'francesi inNapoli nel 1 8o(>,
bescata.Questa famigerata spada fu acqui- dopo di che tutto fu trasferito nel palaz-
stata prima dal celebre ab. Ferdinando zo del principe della Roccella, uno degli
Galiani,che la lasciò in legato per il prez- eredi diCristoforo Saliceti. Portentose me-
zo di 3oo ducali a iti".
1
Onorato Gaeta* raviglie contiene, sulla spada di Gusta-
ni de'dnehi di Semionda, il quale acqui- vo Adolfo re di Svezia, tenore di Ger-
standola avea ideato collocarla nella roc- mania nel secolo XVII, la Triga Disser-
ca di Sermoneta dal Curgia assediata, e lalionuiìi Georgi J1 allindi- gladio ma-
14 SPÀ S P A
£Ùy> Gustai'! Adolphi svccomm regis poiNapoIeonel, nel la spedizione d'Egitto.
Lipsiaei 726. Enrico IV re ili Francia do- A Reliquie, parlandodelle profane, notai
po la battaglia d' Ivry, in contrassegno vari oggetti appartenuti a personaggi fa-
d'amicizia, mandò in dono alla repubbli- mosi, eccessivamente apprezzati dagli li-
ca veneta la sua spada, di cui erasi ser- ni, ed esecrati dagli altri. Ouanto ai do-
vilo nelle clamorose sue guerre per la nativi delle spade cavalleresche d'onore,
conquista del trono die gli si disputava. che sogliono fare a capitani illustri i so-
La medesima fu richiesta dal conte di Lil- vrani, le città, i corpi militari e altri, e
la, poi Luigi XVIII, mentre si tratteneva delle quali parlai in piìi luoghi, qui sol-
in Verona, con quella magnanima rispo- tanto mi limiterò ad inserire quanto si
sta, data all'intimazione propostagli da legge nel n.°i4i del Giornale di Roma
quel Umoroso senato a' 1 3 aprile 1 7()G,di del 1 8 j3.»Nel 1849 subito dopo la presa
partii e dal suo territorio per riguardi po- di Roma(I\) fu aperta in Lione (già det-
litici. Je partiraij mais f esige, qu'on me ta Roma francese, come Mouaco, Roma
presente le livre pour que c'en ef
d'or, germanica) una sottoscrizione per pre-
face le noni de ma fami Ile, et qu'on me sentare una spada al general Oudinot de
rende l armare, doni l'amilic de mon a- Reggio che avea diretto quell' impresa.
ieul Henri IV avait fait don à la repu- E' una spada detta cavalleresca, rappre-
blique. L'invitto Giovanni III Sobieski re senta una croce, la cui lista inferiore è la
di Polonia.dopo aver liberato Vienna dal- lamina. Sulla sommità del pomo si vede
l'assedio de'turcbi, tributò al santuario Gesù Cristo in alto di presentar le chia-
della B. Vergine di Loreto la sua scia- vi a s. Pietro e d'instituir la sua Chiesa.
bola unitamente alla conquistata bandie- In una faccia dell'elsa fu posta una sta-
ra di Maometto. Nel 1798 tale sciabola, tuetta di Carlo Magno: più sotto lo scu-
spogliata delle pietre preziose di cui era do ripiegato verso la lamina in forma di
guarnita l'impugnatura, nella general di- cartuccia rappresenta la consegna fatta
spersione di tutte le cose, venne in pote- a sua santità Pio IX delle chiavi di Ro-
re del romano console Liborio Angeluc- ma (in Gaeta, onde nel voi. LI X, p. 1 8,
ci, il quale la consegnò al general Dora- rimarcai una singolare coincidenza) dal
browski insieme allo stendardo, ebe fu general Oudinot accompagnato dal suo
condotto inRoma colla scorta di 1000 po- stato maggiore (il cui busto marmoreo
lacchi. La spada di Federico II il Gran- pel cardinal Tosti scolpìegrcgiamenle al
de re di Prussia, fu resa immortale dal- vivo il valente Amici scultore del Sepol-
le sublimi ottave del celebre poeta Mon- ero di Gregorio XVI). Sulla linea mede-
ti. Nel 1 808 Asker-Kan ambasciatore del sima all'estremità de' bracci due meda-
re di Persia, fra i ricchissimi doni offerti gliette rappresenlano,a dritta la cattedra-
all' imperatore Napoleone I, gli presen- le di Lione, a sinistra le armi di questa
tò le sciable di Tamei lano e di Tliamas- città. Sulla parte iuferiore dello scucio sfa-
Kaulican, altri famosi conquistatori. La villa il ritratto del general Oudinot. Sul-
l.'era ricoperta di perle, gemme e pietre la lamina, ove esce dallo scudo,si veggo-
2/ era semplicissima: ambe-
preziose; la no incrostate le armi del generale e sul-
due però aveano le lame indiane d'una l'orlo dello scudo si legge l'epigrafe: Fi'
grana finissima, con arabeschi in oro. Es- dei Christiani Genio Ducis Virtuti. lìJi-
sendosi recato il principe Napoleone in ///«.Dall'altra parte della lamina furono
quest'anno 8 j>4 a " a guerra d'oriente
1 disposti i seguenti emblemi: la statuetta
contro Russia, legasi nella Sentinella di di Costantino I; la battaglia di Costanti-
Tolone,cbe la sciabola del principe è quel- no 1 contro Massenzio sul ponte Milvio;
la stessa già poi tata dal suu ziobonaparle, la veduta di s. Giovanni di Luterano; le
S P A S I» A j 7
lli smalto celeste. Gli ornamenti che iu- de del Cristiano! Al genio del Capo'. Al
quadrano due piccoli rilievi dello scu-
i coraggio del soldato! Il sig. Bouillée alla
do sono annodali all'intorno da hotton- sua volta espose le vive simpatie acqui-
celli d'oro e di smalto, l'uno de'quali re- state dal general Oudinot duca di Reg-
na la seguente iscrizione: Roma Liberata gio per l'impresa di Roma, e pe'servigi
Plaudente G alitarum Roma; e l'altra il che prestò a'Iionesi l'armata delle Alpi,
monogramma di Cristo, il A e VR greci della quale il general Oudinot fu l'orga-
i.
inlrecciali. Il fodero è d'acciaio incrosta- nizzalore e "comandante incapo. Il ge-
lo d'arabeschi d'argento e d'oro. Il tutto nerale rispose. Signori, con gravila e gen-
è rinchiuso inuna cassetta d'ebano levi- tilezza sanzionatemi slabilmenlefatliin-
gato, in forma essa pure di spada, colle contestabili, de'quali però lutto il men-
armi del generale smaltatesupi a una le- lo deesi attribuire alla Provvidenza. IVel
ga d'argento a platino. Una delegazione 1848 la Provvidenza mi disegnò a colli-
di signori lionesi andò a Parigi, e il 3i battere con successo, alla testa dell'eser-
maggio offerse al general Oudinot la sud- cito delle Alpi, le passioni anarchiche, ai-
detta spada: la deputazione era compo- torà sì minacciose alla bella patria nostra.
sta del sig. conte d' Herculais , del sig. L'anno successivo, la Provvidenza si de-
Bouillée magistrato in ritiro, del conte di guò farmi strumento de'suoi disegni per
Havelt, del sig. Fabiseh scultore, del sig. lo compimento d' una grande impresa.
Penin, e del Hi vernai redattore deb
sig. Quest'ultimo avvenimento, oggetto delle
la Gazette de Lyon. 11 sig. Eli verna t co- vostresimpalie,fu, voi lusapete,giudicato
sì parlò: Generale! Mentre tulla intiera iu diversi modi. Souvi uomini che quali-
la cristianità applaudiva al glorioso fallo ficano di delitto politico il ristabilimento
d'armecheliberò Roma dal giogode'suoi dell'autorità temporale della s. Sede (su
patire, e allato alla spada offèrta mi dal* no principalmente colla spada, e da'qua*
la dttii di Roma (al quale articolo a ven« li emergeva l'eroico coraggio e il nobile
do narrato In sua espugnazione, tlissi pu- valore. < )ra l'ingegno umano f.i sforzi per
re della medaglia coniala in onore del- distruggere senza combattere con tale fer-
l'Ondino! e delle altre dimostrazioni fat- ro, con que'micidiali trovati che deplo-
te ddla municipalità romana), non solo rai a SoLOtTo. Altre fatali invenzioni si
appagherà la vista, ma darà seri ammae- i leggono nella Civiltà cattolica, 2.* serie,
stramenti. Questa meravigliosa opera di t. "), p. 7o5,e nel t. 6, p. 22 ,ove leggo
1
dequalea manifestarla riconoscenza, on- matematica. Parla pure d'un altro ter-
de son penetrato verso la generosa ini- ribile schioppo, vomitante una grandine
ziativa della città di Lione. E debbo di- di palle smisurata. Però queste macchi-
chiarare, che il nome de signori soscrit- ne infernali di rado ponilo adattarsi ad
tori sempre sarà presente al mio pensie- uso de' combattenti. Pare che gli areo-
ro, caro alla mia memoria e scolpito nel nauti co'loro palloni vogliano prendere
mio cuore". Quanto alla spada che dice- parte alle guerre, per fulminar dall'alto
si offèrta da Roma, temo avvenuto sia i combattenti ! La notizia si legge nel Sie-
qualche errore tipografico, non e>sendo de, e riporta il n.° 128 del detto Gior-
stata elfettuata. Imperocché alcuni roma- nale Hi Roma.
ni eransi è vero uniti per offrirla, ne fe- SPADA. Ordine equestre di Cipro.
cero fare il modello decoroso e cisellato, V . Silenzio.
tua dipoi l'associazione si sciolse, uè ebbe SPADA DI S. GIACOMO. Orami
luogo il propostosi omaggio. Il trarre la Spagna e Por-
cavallereschi e militari di
spada dal fodero è segnale di guerra. Leg- togallo. Giacomo della Spada.
V. s.
3
go nel n. 82 del Giornale di RomaiS5/{. SPADA oMERlTO MILITARE. Or-
» La dichiarazione di guerra (la ricor- dine equestre di Francia. V. voi. XL1 V,
data d'oriente e dell' Inghilterra contro p.2Ì3.
Russia) olliciale è stata proclamata ieri SPADA o SPADACCINI odelle DUE
a Southampton. A mezzodì la bandiera SPADE. Ordina equestre. V. Porta spa-
reale è stata inalberata alla finestra del da, Prussia, Polonia.
palazzo di città, e ben presto il maire in SPADA oSPADE. Ordine equestre di
abito di costume, il segretario, l'usciere Svezia. Da diversi scrittori si crede isti-
la lettura si è tratta dal fodero la spada, che fosse corta la sua durata, perchè sov-
come simbolo dello stato di guerra. La vertito il re da'medesimi perniciosi erro-
folla,che dal basso del balcone era ve- ri, sbandi fatalmente dalla Svezia (P.)
p. Bonarini, Catalogo degli ordini eque' partono in pensioni dal capitolo dell'or-
cimiero aveano una corona murale d'ar- assaiimportante per l'ubicazione e per
gento, ornata di piume verdi e sopra due quanto rilevai in quell'articolo. Questa
galli rossi. Elia Asmole dice che l'abito celebre casa che porta ancora l'onorato
r
de'cavalieri era ad arbitrio di ciascuno. cognome ile' Feralli (f .),è ricca di fondi
A'?.8 aprile i 748 anni versario72. "dell'e- e possedimenti, già con giurisdizioni feu-
tà del re Federico I, questi lo rinnovò; dali e civili sopra molti castelli; e preclara
laonde ora è un ordine militare per ri- per parentele,onori ealtre distinzioni, poi-
compensare il valore, lunghi e utili ser-
i ché iu essa fiorirono moltissimi uomini
vigi, e per servire di memoria della bra- chiari per dignità ecclesiastiche, per ca-
vura degli antenati. Il celebre re Gusta- riche civili, per gradi militari, a cagione
vo 111 nel 1772 alle 3 classi dell'ordine de'quali suona il nome suo singolare fra
aggiunse la 4-*; indi Gustavo IV Adolfo i più riveriti e nobili dello stato papale,e
forinogli statuti a'26 novembre 798, ai 1 della quale scrissero molti,e da ultimo e-
quali fece alcune aggiunte re Carlo XIII gi egiamente il eh. Gaetano Giordani, uno
a'cilugho 8 i4-AttuaImentel'ordinedel-
1 de'più profondi eruditi che ora vanti l'I-
che si conferisce in tempo di guerra, ov- articoli. Con questo opuscolo storico-ar-
vero quando il re ne decora un principe sono eziandio descritti l'amplia*
tistico,
del sangue, a cui viene aflidato il coman- zione e gli ornamenti non ha guari ese-
do dell'esercito del regno; 2. "in commen- Spada di Bologna,
guiti nel nobile palazzo
datori che almeno debbono essere co- «ibi Clemente (principe
tato dal principe d.
stituiti nel grado di generale, e per dirit- romano e di Castel Viscardo, marchese
to di nascita*! principi della famiglia iea- di Muuliauo, Montevesco vo e s. Giovanni
VOL. LXYUI,
i8 SPA SPA
in Squartatolo, conte di Viceno e Ron- e importanti ,
per cui si guadagnò ono-
cofreddo, grancroce di s. Gregorio I, ca- revole riputazione, che sostenne durante
valiere di Malta, ciambellano dell'impe- tutta la sua vita. In ricompensa dell'in-
ratore d'Austria), ed eseguiti per suo or- signe suo merito, nel 2.° anno della nun-
dine; si rammemorano le gesta degl'in- ziatura, il Papa a'iq gennaio 1G26I0 creò
dividui più distinti derivati da sì antico cardinale dell'ordine de'preli, rimanen-
e chiaro lignaggio, per molti titoli insi- do un «.Iti o anno presso la medesima, per
gne e benemerito, con copiose notizie ri- concludere negozi d'alta importanza Re-
cavate dalla sua scelta biblioteca e dal catosi in Roma nel 1627 ebbe per titolo
vasi quasi sempre unito a quello de' Veral- cooperando a paci private ristabilì il buon
li, e per maritaggi talvolta inquai tato con ordine, proteggendo validamente le scien-
altri delle principali ptosapie d* Italia o ze, le letlere e le arti : visitava sovente
d'oltremonte. Bernardino fornito di bel- le stanze de' pittori Guido Reni, Guer-
l'ingegno e di memoria sorprendente, si rino, Albani, Tiarini, Curii e altri arti-
diede a' buoni studi, e in Roma ove l'in- sti, acquistando da essi e commettendo
s'impiegò nella curia romana, e fu po- Papa lo conferì al nipote cardinal Bar-
nente di buon governo e di consulta, chie- berini, e per la stima che faceva del car-
rico dicamera colla presidenza della gra- dinal Spada ve lo lasciò con grado di col
scia, non che giudice sopra le cause ri- legato, ed ambedue fatte atterrare le mu-
guardanti la basilica Liberiana,per desti- ra di Castel Franco, ne applicarono le
nazione dell'ai cipi eie cardinal Borghese, pietre e le macerie alla fabbrica del forte
e pare che lo fosse pure della basilica Vati- Urbano. Per la memorabile peste che tan-
cana,secondo i continuatori di Ciaccouio. neh (J3o Bologna, spiccò l'at-
to travagliò
UrbauoVlU poco dopo la sua esaltazione tività e l'intelligente zelo del cardiuale, a
intrepido. Sollo i suoi auspicii e del car- miglia Spada in infinito. In Roma fu be-
dinal Barberini, in Bologna li aprì o al- nefico colla chiesa di s. Pietro in Vinco-
largò la nuova via Urbana ; e per cura li, e lasciato il suo titolo passò all'ordine
.«pedale del nostro porporato, si ampliò de'vescovi suburbicari, e lo fu neli645
e ornò con dipinti la sala Urbana nel pa- d'Albano, n'29 aprile l65a di Frascati,
lazzo pubblico, con l'erezione del busto di ed a' 9.3 del seguente agosto di Sabina;
brooiodi Urbano Vili suomunifico pro- indi agli 1 1 ottobre i655 di Paletti-ina,
tettore, di die si fa onorevole ricordanza la quale diocesi accrebbe nella cat-
visitò e
nel f. icj, p. ? i ideU'/flbuni di Roma, nel tedrale un beneficio fondato da Zenobia
descriversi quanto decorosamente di re- Petrarchini. Avantidi lui si tennero molte
cente fece eseguire mg. 1 Bedini pro legato congregazioni, sulle proposizioni conte-
di Bologna e commissario delle legazio- nute nel librodi Giansenio vescovo d'Y-
ni, nel restituire tal sala all'antico suo pri.Intervenne a'conclavi d'Innocenzo X.
splendore, e poi inaugurata con gran so- e Alessandro VII, e morì in Roma since-
lennità.Ancbe il n.°f)4 de\Y Osservatore ramente compianto a'io novembre 66 r t
Homano dei i852 descrive e celebra col d'anni 68 non compiti, e fu sepolto nel-
cardinale la restaurata sala Urbana, non la chiesa di S.Girolamo della Carità, nella
die la vicina aula ebe il prelato volle de- tomba di sua famiglia, senza alcuna fu-
dicala al suo augusto concittadino il re- nebre memoria, la quale però fu onore-
gnante Pio IX, prima essendo del tutto volmeute supplita nella chiesa di s. Ma-
disadorna, e per lui ora da vaghi e nuo- ria in Vallicella, dove nella magnifica
vi ornamenti resa degna di singoiar men- cappella di s. Carlo Borromeo, pur gen-
zione. In Bologna il cardinale Spada, da tilizia della famiglia Spada, si legge un
Romagna trasportò una parte di sua fa- illustre elogio comune sì a lui che al ni-
miglia, e maritò le sue nipoti a 3 nobili pote cardinal Fabrizio. Fu ammirato e
bolognesi, da'quali era amato per le sue stimato come uno de'migliori porporati
singolari virtù e per le benemerenze ac- componenti il sagro collegio dell'epoca
quistate nella città, ove lasciò altre me- sua, per perizia nelle scienze, per ispirilo
morie in nuovi abbellimenti e comodi. di giustizia che risplendeva in ogni sua
Tornato in Roma, pei l'acquisto fatto del azione. Beligioso e dotto, favorì con im-
palazzo, d'allora io poi denominato Spa- pegno i buoni e virtuosi, e come d'animo
da., lo ampliò e aruccbì di ornamenti : caritatevole dispose nel testamento che
dice Cardella che oltre il prezzo di com- 2 5,ooo scudi s'impiegassero in opere di
prila, v'impiegò 55,ooo scudi, e che al- pii soccorsi. Diffusamente trattò delle sue
la sua casa aggiunseGcastelli feudali. Nelle gesta,riportandolediverse iscrizioni scol-
controversie e rumori di guerre insorte pile in suoonore in vari luoghi, l'enco-
tra Urbano Vili e il duca di Parma pel miato Giordani, il quale eruditamente
ducato di Castro, il Papa deputò il car- riporta eziandio le importanti notizie de-
dinale a'traltati di pace qual suo legato gli altri cardinali Spada, non meno dei
a laure. Egli inoltre seppe frenare pres- tanti illustri che fiorirono in quella ce-
so Orvieto le armi ostili, e venire ad ac- lebre famiglia. Il Piazza ne\Y Euscvolo-
cordo conveniente. Dopo di che, il gran- gio di Roma ,cap. 1^: Della con-
trat. 1 r
tifìcia, il quale era degli Alidosi Cerniti, giovani di Bi isabella o suo territorio, a-
deferibile a tulli i primogeniti della fa- bili allo studio della giurisprudenza ci vile
20 S P A. SPA
ecanonicn,clie dovevano studiare in 4 an- di addolcire coll'afT.ibililà e cortesia del
ni compresa la pratica disponendo che ; trailo, (piando non poteva esaudire le ri-
l'avanzo del fondo stabilito pel loro man- chieste; onde la curia ammirava in lui
ta. INeli63o gli fu attribuito l'incarico Sede, a'2 marzo 1 654 finalmente lo creò
di segretario della congregazione di sa- cardinale prete di s. Susanna; lo nominò
nità, per vegliare acciò la pestilenza non legato di Ferrara, e lo ascrisse alle pri-
penetrasse in Roma. Avendo dato lumi- marie congregazioni cardinalizie. Ritro-
nosi contrassegni d'integrità, saviezza e vandosi nell'esercizio di sua legazione,ac-
prudenza, neliG35 fu fatto governatore colse ili. "fra tutti nello stato con eccle-
di Roma, nella quale grave carica perse- siastica magnificenza Cristina regina di
verò quasi o anni, nel corso de'quali fu
1 Svezia, e gli ambasciatori veneti che re-
provveduto di un canonicato nella basi- cavansi a Roma per rendere ubbidien-
lica Vaticana, e insignito del carattere za al nuovo Papa Alessandro VII, alla
di parole e malcontento, anzi tutti con- nipote del celebre cardinal Bernardino e
solava con bemgue maniere, studiandosi per cauto materno del cardinal Fabrizio
SPA SPA 2£
Veralli,si distinse pegli studi di glurispru* tinuò per tutto il suo pontificato. Quan-
densa nell'uni vei sita romana e ne fu lau- tunque all'oliato dalle gravissimeoccupa-
reato, indi vestì l'abito prelatizio. Dotato zionid'un tanto ministero, sapeva però
di pregiatissima indole, per natura pla- trovare nella mattina e nella seradueore
cido e gentile, e per molta capacità d'in- di tempo, per impiegarle in pratiche di-
telletto, ancor giovane crebbe nell'amo- vote e nella preghiera. Narra Cardella,
re e nel credilo di Clemente X, die lo che dimesso il titolo (ed il continuatore
nominò referendario delle due segnatu- d'Ughelli seri vedi s. Prassede),ottenne da
re, poi protonotario apostolico, ed arci- Clemente XI nel 1 7 1 o (a* 1 9 febbraio re-
vescovo di Patrasso in partibus, quando gistrò V Italia sacra, ed il Pettini nelle
nel1672 lo mandò nunzio a Torino, do- Memorie Prenesline), il vescovato subiti'-
ve riuscì a meraviglia, per essere confa- bicariodi Palestrina, colla prefettura del-
cevole a quella brillante corte la soavi- la segnatura di giustizia, e fu ascritto pres-
tà desimi modi; ivi coti fervore si ado- soché a tutte le congregazioni di Roma.
prò per ridurre gli eretici delle valli del Non mancò il cardinale di recarsi più vol-
Tesino alta cattolica religione. Pe' suoi te a far la visita pastorale della diocesi,
distinti meriti fu promosso alla nunzia- ed ebbe il piacere d'erigere nella catte-
tura di Parigi, ove coi probi costumi e drale il 2 i.° canonicato, co'beni di Vin-
colle squisite maniere rawivògliapplausi cenzo Salviati. Amoroso pastore, morì ai
di quella memorabile dello zio Bernar- 15 giugno 17 17, di 74 anni, dopo essere
dino, ricevuto da Luigi XIV con mani- intervenuto a 4 conclavi. Deplorata ne
festi segni di siogolar gradimento, e riu- fu la perdita, evenne sepolto nella chie-
scì a lui ben accetto e stimato. Nelle dif- sa di Maria in Vallicella, nella cappella
».
ferenze insorte a Roma tra fi cardinal Pa- di s. Carlo, dove alla sua memoria eres-
lazzi, l'arnbasciatorediFrancia egli altri se onorevole iscrizione scolpila in marmo
diplomatici per le franchigie, il prelato nero antico con lettere d'oro, il prelato
ne risentì disturbo e pregiudizio, e ne- nipote Bartolomeo Spada votante di se-
gli ondeggiamenti di quelle calorose di- gnatura, chierico di camera e vicario del-
spute corse gran liscino di perdere la me- la basilica Vaticana.
ritata fortuna. Con abile destrezza usci- SPADA Orazio Filippo, Cardinale.
tone a salvamento, in premio Clemente NatoinLuccad'illuslrestirpe, nella pue-
X ai 27 maggio 1673 lo creò cardinale rile età di 7 anni fu condotto in Roma
prete di s. Calisto, e non già di s. Gri- e posto sotto la cura e disciplina del pro-
sogono come pretese Marchesi nel libro zio cardinal Gio. Battista, per la cui va-
del Protonotarialo quantunque in se-
,
lida interposizione ottenne d'essere an-
guito vi passò, e poi lo nominò prefetto noverato tra i camerieri segreti d'Inno-
della segnatura di grazia, dice Giordani, ceuzoXI, e fatto ablegato apostolico per
perchè quella di giustizia fu carica che portare la berretta cardinalizia al concit-
altri ritardano, cioè Giordani la dice con- tadino cardinal Buonvisi, già nunzio di
ferita da Innocenzo XI, ed il continuatore Vienna, dove si trattenne oltre un anno,
d' Ughelli la protrae ad Innocenzo XII. nel godimento della più intima confiden-
Indi Innocenzo XI gli affidò la presiden- za del nuovo porporato. Restituitosi in
za e legazione d'Urbino, nel cui governo Roma e nomi nato canonicoLiberia no, do-
di 7 anni riscosse il plauso de'popoli, at- vè aspettar lungamente favorevole occa-
tesa la sua mirabile integrità, giustizia sione peresser impiegato, e di dar saggio
e prudenza. Innocenzo XI I, per i'alta sti- de'suoi talenti e di quella molta destrez-
ma che faceva de'suoi talenti, appena e- za che possedeva per trattare con buon
Ulto lo scelse a segretario di stato, e con- esilo i più ardui allarijfraltauto potè viep-
»a S P A S P A
più appi ofondirsi nellostudio delle scieu- ria, laonde restato senza carica, fu pro-
ze legali, finché da Innocenzo XII fu spe- mosso al la sede vescovile. Fi nalmen te (lo-
dilo iutermiiizio a Brusselles, dove ruol- pò tante laboriose fatiche, a' 7 maggio i
Tebe m^M>r/;'6u'(eome apprendo dal car* to d'Osi mo, dove ampliò l'ospedale, ao<
«linai Pacca, Memorie de nunzi di Colo- crebbe il numero delle parrocchie, visitò
nifi), e in taleoccasione come plenipoten- con estrema diligenza ed esaltezza la dio-
ziano pontificio dovè trasferirsi al con- cesi, celebrò neh 72 1 ilsinodo pubblicato
gressodi Ryswick in Olanda, ma non pò- colle stampe, e adempì le parti tutte di
te prendervi parte per l'opposizione ga- sollecitoezelante pastore. Dopo aver col
gliarda de'piotestanti, al dire di Cardel- suosnlfragiocontiibuitoall'elezionid'ln-
la, ilquale lo fa passar quindi in Polo- uocenzoXW e Benedetto XIII, un colpo
ma e poi all'imperatore Leopoldo I, che apopletico gli tolse la vita in Roma a'28
10 ricusò per sospetti di parzialità della giugno! 724, di 65 anni, e fu tumulato
«.Sede a Francia. Invece il cardinal Pao- senza alcuna memoria nella chiesa di s.
ca riferisce, che nel giugno 702(lestinato 1 Croce de'lucchesi, di cui avea la prole*
minziostraordinarioall'impei ial corte di zione. Coltivò una soda pietà, che lo rese
Vienna per le vertenze insorte tra casa assiduo alle funzioni di chiesa, dove non
d Ausilia e Francia per la successione di lasciò d'esigere la più minuta osservanza
Spagna, non vi fu ricevuto; poi passò nun- de'sagri riti, eziandio ne'minori chierici,
zio in Polonia e visi trovò ne'torbidi tem- Fu talmente premuroso della nitidezza
pi della guerra di CarloXII rediSvezia e pulizia de'sagri templi, che dopo il de-
contro Augusto II. Mollo si alfaticò/piau- sinare usava portarsi sovente nella cat-
tunque indarno, per dissipar l'assemblea tedrale, per osservare se i custodi aves-
di Varsavia, che la repubblica polacca seroesattamenteadempitoal lorodovere.
chiamava dieta; laonde vedendo inutili Nella preghiera fusi assiduo,che vi perse-
le sue proteste e diligenti industrie, ne velava più ore, congranderaccoglimento
pai fi. Seguendoli redi Polonia Augusto e tenera divozione. Promosse con inde-
II, che marciava alla testa delle sue trup- fessa vigilanza la disciplina del clero a nor-
pe, goffri moltissimo e corse gravi peri- ma de'sagri canoni, e fu geloso nella scelta
coli. La sua presenza nondimeno contri- de'parrochi probi e dotti; inoltre fu ve-
buì a mantener nell'ubbidienza regia pa- 10 padre de'poveri, tutore delle vedove
lecchi palatini e ottimati del regno, tari» e de'pupilli.
tosconvolto e disunito. Clemente XI per SPADA Alessandbo, Cardinale. Nac-
compensar la ripulsa di Vienna e la sua que in Roma a'4 aprile 1787 dal prin-
virtuosa rassegnazione, in contrassegno cipe Giuseppe e da d. Giaciuta Ruspolì
di stima nel 1
704 lo fece vescovo di Lue- de'principi di Cerveteri, perciò fratello al
ca sua patria, sede che vacava da \ anni sullodato principe d. Clemente, Venne e-
ptM 11:01 ledei cardinal Buon visi; ed è per- ducato alla religione, a Ila vera pietà e alle
ciò, che opino in favore del Cardclla, vale scienze, prima nel collegio di l'arma, e
a
11 dire chei. funsc la nunziatura di Po- quindi nel collegio Nazareno di Roma.
Ionia, e poi fu destinato a quella di Vieti- Radicate uelsuo cuore ben fatto le radici
SPA SPA a3
ili sì provvida instiamone, polè supera- dizione originale che posseggo.'» Aleian-
li' i pencoli e le vicende politiche, che a- ti rum e principibus Spada auditornin rn-
a servire la s. Sede gli fece vestire gli a- joslitiaeque integritate sustinnit ". Gli
Liti prelatizi. Quindi, avendo l'io VII de- conferì per diaconia l'insigne basilica di
signato uditore di rota il di lui fratello s. Maria in Cosmedin; lo annoverò alle
1
mg. Leonida (altro Spada di questo no- congregazioni della visita apostolica, del
me ed uno de'di versi prelati di lai funi- concilio, de'riti, della fabbrica di s. Pie-
glia fu nel 1681 protonotario, referen- tro, di consulta, del buon governo, del-
dario dellcdue segnature, e reggente del- la laurelana e delle acque; e gli attribuì
la cancelleria apostolica) protonotario a- le protettone dell'arcicoufralernite della
postolico ei ."assessore del governo, si di- ss. Trinità econvalescenli,delGonfalone,
spensò modestamente d'accettare tale no- del ss. Sagramento in s. Maria in Tras-
mina, [negando clie tale onorifico uffìzio tevere, del nobile collegio de'gioiellieri,
fosse accordato al suo minor germano A- orefici e argentieri, della pia società Ma-
lessandro, che di recente erasi posto in riana Filippina d'Urbino, del pio istitu-
prelatura. Il Papa l'esaudì, ed a'27 giu- to e ven. congregazione di s. Ivo di Ro-
gno 8 1 1
7 lo dichiarò uditore di rota, del ma, de'disciplinanti dell'Isola maggiore
quale tribunale in processo di tempo di- di Perugia, de'comuni di Montiano dio-
venne decano. In pari tempo molle chie- cesi di Cesena, e d'Arlena nella delega-
se e sodalizi l'ebbero a primicerio e su- zione di Viterbo (come si ha dalle Noti-
periore, ove dimostrò il zelo pel culto di- zie<// /ionia deh 843, p. 63). Inoltre di-
vino da cui era animato, e fu pure go- venuto camerlengo del sagro collegio,
vernatore della chiesa nazionale de' ss. zelatore delle sue sublimi prerogative,
Oio. e Petronio de' bolognesi in Roma, nel 1 836 fece stampare in Roma la 6. a e-
come si legge nelle Notizie isioriche del- dizione del dottissimo trattato: De Car-
la medesima raccolte dal sommo erudi- di nalis dignità te etoffìcio Jeronymi Pia •
to Cancellieri. Il retto operare, la probi- tiesocielate Jesu, ec. Nel 1840 Gregorio
tà di giudice, il sapere, la carità «/biso- XVI lo elesse legato apostolico di Forlì.
gnosi, il procedere nobilmente, gli procac- Mentre fungeva questa Iegazione,nacque-
ciarono ammirazione e bella riputazione. ro alcune mole intelligenze tra il cardi-
Il cardinal Annibale della Genga titolare nale e il governo pontificio, le quali fu-
di s. Maria in Trastevere lo fece suo vi- rono superate dalla virtù del cardinale,
cario in quella basilica, e fatto poi arci- e dalla nota prudenza di Gregorio XVI.
pretedi s. Maria Maggiore lo nominò di Ritornato in Roma, poco dopo la sua sa-
questa suo vicario, facendogli godere la lute alquanto si alterò,edopolunga epe-
propria prebenda canonicale. Nel 1823 di- nosa malattia, nelle ore pomeridiane dai
venuto Leone XII, il cardinal Naro che 16 dicembre i843 morì in Roma nell'e-
gli successe nell'arcipretato, ritenne il pre- tà immatura di 5j anni non compiti, la-
Gregorio XVI in premio
lato per vicario. sciando tutto il proprio patrimonio a fa-
della lunga eonorevole carriera fatta nel vore di cause pie edi pubblica beneficen-
tribunale della romana rota, nel conci- za.Un. "io del Diario di Roma, nell'ali-
1
storo de'2 3 giugno i834 lo creò e riser- nunziarne la morte, dichiarò: La sua per-
vò in petto cardinale diacono,indi ia quel- dita è stala compianta da quanti ueco
lo de'6 aprile 1 835 lo pubblicò con que- noscevano la virtù e la dottrina. Il se-
sto distiuto elogio, che ricavo dell'alio» guente u.°i02 descrive, che le sue uiui-
24 SPA SPA
tali spoglie, dopo esposte nel proprio pa- SPAGNA,
Hispania, Ilesperia, Ile-
lazzo.colla solita pompa funebre furono ria. Regno e penisola di Europa, situato
trasportate nella chiesa di ». Maria io Val- tra 36° o' 3o' e 43° 4^ 4°"^' latitudine
licela, ove fu tenuta cappella papale di nord, e tra i°o' 35 " di longitudine est, ed
esequie, e vi pontificò la messa di requie ii°36' i5, di longitudine ovest. Occu-
il cardinal Barberini, venendo poi tumu- pando la Spagna la parte maggiore della
lato nella stessa chiesa, nella sua cappel- penisola Iberica che forma l'estremità del
la gentilizia, il che confermano le Noti- sud ovest dell' Europa, ha per limiti a
zie di Roma del 844 1 a P- 86» ma senza settentrione l'Oceano Atlantico e i Pire-
funebre memoria, perchè sepolto nella nei che la dividono dalla Francia, e la pic-
nobile tomba de'suoi maggiorila cui cap- cola repubblica d'Andorre; all'oriente
pella essendo nelle pareti e pa vi mento in- il Mediterraneo; a mezzodì il Mediterra-
crostata di belli marmi,uon vi è luogo per neo, lo stretto di Gibilterra e l'Oceano
iscrizioni,come volli accertarmene perso- Atlantico; all'occidente il Portogallo e
nalmente. Nel n. Modelle .^ou'aiW/f'/g/or- l'Oceano Atlantico. La maggior larghez-
no di tale anno, G. B. A. ne pubblicò la za del reame di Spagna, da Llanza al set-
necrologia, nella quale tra le altre cose tentrione diRosesinCa talogna.ndAy mon-
si legge. » Un'indole avea sortito vivace te all'imboccatura dellaGuadiana nell'in-
e un robusto temperamento: però da so- tendenza di Siviglia, è58o miglia. La sua
la virtù dovette ripetersi quella inalte- maggiore larghezza, dal Capo Priore pres-
rabile pazienza, con che gli spasimi eb- so Ferrol in Galizia, al Capo Gata nel-
be sofferto del fiero morbo ond'era tra- l'intendenza di Granata, è di 5o2 miglia.
vagliato ,
quella perfetta rassegnazione Altri danno a tutta la vasta superficie del-
con che bevve a sorso a sorso il calice di la Spagna 20,000 leghe quadrate,owero
morte. Ma la sua luce non terminò nel- 23, 5oo, e riferiscono che il famoso stret-
la scintilla d'una fdcespegnentesi, nèdel- to ne disgiungono 1' estrema punta dal
lo splendore d'una vampa che se stessa continente africano. Le coste di Spagna
divora: dirò anzi meglio, che fu la sua non presentano alcun'isola di grande e-
cotale una luce, che per brillanti raggi stensione,tuttavollaper la loro importan-
lui morto ancora splende. Chiari la sua za e per molti rapporti vauno ricordate
virtù l'ultima di lui volontà. Meglio che la piccola isola di Leon, su cui trovansi
70 mila scudi legava a decoro del tem- le città di Cadice e dis. Ferdinando, e le
pio, a soccorso degli evangelici operato- isolette situate all'imboccatura del cele-
ri, a sollievo del povero, a sovvenimeu- bre Ebro. Alla distanza poi di 54 miglia
to del pellegrino, a premio de'suoi fami- dalCapo s. Martino nel regno di Valen-
gliari. Chi ama la virtù, chi ne sente il za trovasi l'isola d'Ivica, la più occidenta-
beneficio, faccia una prece per l'uomo vir- Ba leari, gruppo che compren-
le delle isole
tuoso e benefico! " Mi è noto che lasciò de la detta isola, quelle ili Majorca, Mi-
1 0,000 scudi al sodalizio della ss. Trini- noica, Formentera e alcune altre ancora
tà de'pellegrini, il quale nell'ingresso del piìi piccole. Fra differenti fiumi die ba-
i
«no edifizio gli eresse una marmorea i- gnano la Spagna, sono particolarmente
scrizione, dopo avergli celebrato decoro- rimarcabili perl'estensionedel loro corso
so funerale. Tra le altre solenni esequie i seguenti : la Bidassoa, il Min-
Nalon, il
latte in espiazionedi sua anima, il n.°i o ilo, il Duero, il Tago aurifero ch'è mag- il
S P A S P A i
bro, il Llobregated il Ter, che hanno io- va, Cariogena e Murcia, presso il Capo
ce nel Mediteranneo. Poca è l'importali- di Gala, nel monte Serial. Poche regio»
za de'laghi, sebbene freqnenti,e di Special ni ponno vantare al pari di questa peni-
menzione si ponno qualificare l'Allude- sola, i multiformi doni della benefica óa-
ra equel di Benavente. Sono pure di pò* tura, e quasi tutte le produzioni minerà-
comomento icanali di Murcia e di Guar« logiche più Un
clima purissimo, a
utili.
darama , meritando maggior riguardo nella più gran parte temperato, se le ag-
q nello che dicesi Canale Imperiale d'Ara- giacenze de'Pireneisi eccettuino dalle vi-
gona, dall'avello progettato e incomincia- cine continue nevi irrigidite, e le coste
to nel i 5i() l'imperatoreCai lo V, «.ebbene meridionali nel canicolare periodo av-
non sia stata l'opera compita che nel i
7 78
vampanti, infonde maschio vigorealle fer-
sotto regno di Carlo 111. Per esso viene
il tilissimeglehe.ed atletiche forme e Straor*
facilitatala navigazione dclTEbro, ed ha dinaria robustezza agli esseri organizza-
qualche impulso l'industria dell'Aragona Raccogliesi del grano in quasi tutta la
ti.
renei, i Cantabri che ne formano il pio- mento, delle biade, del riso, della cana-
lungamento, i monti Iberici e le loro ra- pe, del lino morbidissimo, della seta, del-
niificazioni occidentali, la catena d'Estrel- l'uva da cui derivano vini squisiti e rino-
ia la Sierra Morena e
e la catena d'Ossa, mati, essendo veramente magnifica lana-
la Sierra Nevada tono i principali sistemi turale vegetazione. Abbondanti sono le
di montagne della Spagna. Si avrà qual- piante d'ogni specie di frutti, di cedri, di
che idea della costituzione geologica del- aranci, di limoni, de'quali vi sono boschi
labri, e soprattutto il clivo orientale del- spetto alla fiora spagnuola, èessa ricchis-
la un granito grossolano di
penisola; che sima; le montagne ed prati sono pieni i
color grigiastro ed una pietra dura niac- d'utili piante medicinali,ed ornali di fio-
i in mensa sommità della Sierra ÌVevada trionali. Produce inoltre miele eccellen-
ti m pungolisi d'uno schisto micaceo tuoi- ha il resto
te, seta, cocciniglia. i\on ii' Icil-
io brillante e moltodnro, e che una gran ropa forse cavalli migliori, almeno gli an-
partedi questa catena racchiude del mar- dalusi per la loro bellezza, e reggono pu-
ino. bisogna pur mes^ovare lelaudedel- re ad ogni paragone i muli, i giumenti,
la sierra d'Albarazin e di Ter uè! ed , i e tutta la serie de'domestici animali, fra
7
crateri di vulcani che presenta il prolun- i quali furono già conigli per la gran-
i
gamento de'monti Iberici, tra il Guada- dezza e per la moltitudine talmente cou-
laviar ed il Jucar. Trovatisi ancora altre traddistinti,che invalse a lungo l'opinio-
traededi vulcaui tra Aluia^roe Calutra- uè avere il paese derivato da tali anima-
a6 SPA SPA
li, chiamali Spati in lingua fenicia, il no- miniere d' ogni specie si fa nscendrrc a
me di Spagna. Le foreste sono percor- 5ooo dall'ispezione d'Ona te. Male minie-
se da'bo vi, e le praterie da'selvatici e ter- re d'oro e quelle d'argento, veramente
ribili tori: i bovi sono in buon numero non sono assai abbondanti; il Tago il ,
lieti* Estreinadura, Galizia e nell' Astu- Sii e il Duero contengono particelle d'oro
rie, dove pure si allevano grandi torme ebe non vengono raccolte: le miniere di
di porci ebe somministrano squisiti pro- Guadalcanal producono maggior quan-
sciutti. Principalmente sono rinomati i tità d'argento; il rame e il piombo sono
buissimi velli delle numerose greggie, e abbondanti, eccellente lostagno della Ga-
specialmente de' celebri merino*, le cui lizia. sali eziandio, il nitro, la soda non
I
o armenti viaggiatori
accurata; gli ' no e deno- della contrada che presentano un aspet-
minati tranihmnanles, frequentano nel- to triste, desolante e monotono, sia pei
l'estate i dintorni di Cuenca e di Molina terreni non dissodali, sia per la rarità del-
d'Aragona, di Soria e di Segovia. Si cal- le piante, sia per le sleppe ignudeebe pre-
colano ascendere i merini a circa i 3 mi- sentano, ed alcune limili per l'aspetto al-
lioni, de' quali 8 stazionari, il resto nel- le lande meno elevate del mezzodì della
l'estate passa dalle piauure calde alle re- Francia. Non trovasi inlspagna vermi uc-
gioni montuose di temperatura più mi- cello, quadrupede, rettile, insetto die non
te. La carne degli agnelli dell' Aragona sia pure proprio alle contrade calde del-
e della Navarra è pregiatissima. Abbia- la Francia e d'Italia. Sono sulle monta-
mo di V. Dandolo, Del governo delle pe- ne più alte orsi, volpi, cinghiali, caprio-
core spaglinole e italiane, e de' vantaggi li, lupi -cervieri. Abbondano selvaggina
che ne derivano, Milano 8^3. Altri fon- i e pollame;! pesci d'acqua dolce sono mol-
ti d'inesauribile opulenza possiede la re- tiplicatissimi; quelli diesi pescano sulla
gione. Ila ricche miniere, e cave di fini costa lo sono anch'essi, ma si preferisce
marmi di tutte le qualità e bellissimi, di il pesce dell'Oceano a quello del Medi-
alabastri, di smeraldi, di topazi, d'ameti- terraneo. Ledivisioni politiche e topogra-
ste, di rubini, di corniole, di agate e di fiche della Spagna si ripartono in 3 pro- i
manca (Vagliadolid, Palencia, Salaman- la l'orma d'un bacino, e l'alture sono piena
ca). Regno della Cosliglia vecchia. I»ur- di pini. Molli piccoli fìninicelli vi hanno
gos (Durgos, Santander,Lt)grono),Soria la loro sorgente; l'Embalire principale di
(Sona), Segovia (Segovia), A vi la (A vi In). essi e che riceve tutti gli altri, sigelta nel-
Provincie Basche. Discagliaci} il Imo), Gii i- la Segre, fiume di Catalogna che si con-
puscoa (s. Sebastiano), Alava (Vittoria). giunge all'Ebro. Vi è una miniera di fer-
Regno di Navarro, cioè l'alta, poiché la ro e 4 fucine, con abbondantissime acque
bassa Navarro, (/'.) fa parte della mo- termali a Caldes. Questa valle contiene G
narchia francese. Na varrà (l'amplona). comunità, cioè Canillo, Encamp, Ordino,
Regno d" dragona. Aragona (Huesca, Sa- Massone, Andorra la vecchia, es. Giulia-
ragozza, Calataynd, Teruel), principato no, con inoltre 54 v ih*aggi o casali: Ali-
di Catalogna (Barcellona, Girona, Leti- dori a la vecchia n'è il capoluogo. Essa for-
da, Tari agona), reguodi Valenza (Castel- ma una specie di repubblica governala
loti della Plana, Valenza,*. Felipeo Ja- da' suoi propri magistrati, e dipendente
tiva, Alicante), Isole Calcari (Palma). Ga- dal vescovo d' Urgel nella giurisdizione
ttiglia Nuova. Madrid capitale della mo- spirituale. 1! governo si compone di i\.
(Si viglia, Huel va, Cadice), Cordo va (Cor- ri.L'Andorra dipendeva un tempo dalla
do va) Jaen(Jaen),regno
)
di Gì a nata (Gra- viscontea di Castellimi o dal paese d' Ur-
nata, Almeria, Malaga). Regno di Mar- gel. Il vescovo lì'Urgel e il visconte Foix
cia. Murcia (Mu l'eia, Chinchilla). Olire la possedevano in comune in virtù d'u-
(A'.), fuori della penisola, fauno parte del- cuzione. due padroni potevano riscuo-
I
la monarchia delle Spagne le isole Ga- tere ogni anno alternativamente una ta-
llorie, quelle di Ferdinando Po, di An- glia da'loro sudditi, avendoli vescovo il
nobon.ed i presidii Illa uri(a ni e di Gen- 4-°e il visconte il 3." delle multe. La giu-
ia nell'Africa, ov'è pure Mehlla uell'im- stizia era amministrata da due vicari, no-
pero di Marocco, Peguonde Velez e Al- minati l'uno dal vescovo, l'altro dal con-
hncemas; ie isole di Cuba , di Portorico te. I giudizi di questi vicari erano porta-
nell'America meridionale; le isole Filip- ti davanti un giudice d'appello, nomina-
pine e Mai ianne nell'Ocert/j/VfjO secondo to pure da'due padroni, che pronunzia-
altri neW'Indie Orientali e perciò in A- va definitivamente. L' Andorra pagava
sia. In una profonda e ritirata valle dei 480 franchi annui al vescovo d'Urgel, e
Pirenei esiste il piccolo slato indipenden- il doppio al paese di Foix, dal quale pe-
te o repubblica Andorre, sotto l'uni-
di rò osni anno ritirava segala e una certa
ta protezione della Francia e della Spa- quantità di bestiame d'ogni specie, come
gua. Questa valle è un paese neutro ira pure di portare ed estrarre, senza paga-
28 SP A SI» A
re alcun diritto, tutte le merci non proi- quelliche desiderano assistervi, vi è get-
bite, al paro de' prodotti delle miniere. tato dentro dal carnefice. La popolazio-
Questa convenzione fu eseguita sino alla ne è ili circa i 2,000 abitanti, che vivono
riunione della contea di Foix alla coroni» del prodotto degli armenti e delle man-
ili Francia, l'atta da Enrico IV, onde la die che costituiscono la loro principale
giustizia, la polizia e le finanze, pel buon ricchezza.
online erano sotto la vigilanza dell'inten- Il commercio spagnuolo illanguidito
dente di Perpignano. I re diFrancia con- dopo il discoprimento dell'America, non
tinuarono a conservare, però con qual- haconsistito per lungo tempo,chene'pre-
cliecambiamento, loro diritti sulla valle
i ziosi metalli, radunati a Cadice e distri-
sino al T09, epoca in cui diritti ch'essa
1 i buiti quindi nel resto dell'Europa. Ora
pagava,esseiidostaticonsiderati come feu- che si è nella più gran parte diseccata que-
dali, non furono più riscossi. Il governo sta malintesa sorgente d'opulenza, mira il
francese cessò sin d'allora di più mischiar- governo a porre in onore l'industria e le
si in modo alcuno negli aliali interni di manifatture. L'ultima esposizione pub-
questa piccola repubblica. Sembra che blica de'j'nazionali prodotti dimostrò il
quc>to stato non abbia solFerto alterazio- vantaggìodi tale eccitamento. Fra i prin-
ni dopo le ultime vicende della Spagna; cipali articoli di traffico si citano i cuoi
ma per la sua vicinanza alla comune di e specialmente i marrocchini, il tabacco
IWerens, tentò sempre I' avidità degli a- stupendo e rinomatissimo che si colorisce
bitanti, i quali procurarono d'impadro- d'Almazzaron, il zucca-
colla terra rossa
nirsene anche con la forza. Esso ha leggi io raffinalo, il sapone, il vetro, il cristal-
no da se slessi un codice, che venne pro- tone d' A vila e Torre della Vega, la ma-
mulgato in novembre in Andorre. E'del- iolica d'Alcora e la porcellanadi Madrid.
la più gran semplicità, e comprende tut- Solo le colonie spagnuole domandavano
ti i suoi casi civili e criminali inioo ar- i prodotti di delle fabbriche; la madre-
vocati ad Andorre. Il modo d'esecuzione ni, olio, ferro e altri prodotti del territo-
è corrispondente alla natura del popolo. rio, principalmente per la Francia, l'In-
Ad una breve distanza della strada che ghilterra e l'Olanda, per non dire d'altre
mette in Catalogna vi è un tremendo pre- produzioni che spedisce nelle medesime
cipizio, il cui fondo occhio umano non pe- e altrove, massime di sale. torchi spa- I
netra. 11 delinquente cogli occhi bendati glinoli hanno prodotto molte opere di
è condotto fino all'orlo, e al cospetto di scienze, storiche, romanzi, poesie dram-
SPA SPA 39
maliche e satiriche. Nell'articolo Sigil- fandcr; 4 da Alar del Rrya Vagliadolid
lo ho reso ragione di quella composizio- per Btireoa; 5 da Mataroad Arenysdel
ne che chiamasi Cera ih Spagna, per uso Mar; da Xeres a Cadice; 7 da Si vigli.»
('»
tli sigillare. Dai delti e altri paesi prin- ad Andujar. La linea da Aranjuez ad Al-
cipalmente trae i grani chele mancano, IDanza era in corso di esecuzione assai a-
e i diversi oggetti da essi fabbricati.! prin- vanzata, fra AranjuezeTremblecco;sulle
cipali porti commercianti sono quelli di altre linee lavori erano incominciati e
i
rie in Castiglia e del paese di Roja che manza a Murcia e a Cartagena; 6 da Ma-
comprende la massima parte della pro- drid a Saragozza; 7 congiungimenti tli
i
vincia di Logrono. Soprattutto si manca quest'ultima linea sopra Tortosa per Al-
di comunicazioni immediate tra i picco- caniz e Monlalban, e sopra Logrono per
li siti, senza le quali di poca utilità sono Soria; 8 da Saragozza a Navarra; q ila
le strade maestre che dal centro vanno Barcellona alla frontiera francese; 10 i
Da unastatislica sulle strade ferrate pub- di strade della Spagna sono allatto pur-
blicata alla metà deli852 rilevasi. Che gate dalle bande de'biiganti che le infe-
3 strade di breve sezione sono compite: stavano, e così felice risullamento è do-
i da Madrid ad Araojuez, già aperta alle vuto al corpo delle guardie civili istitui-
comunicazioni; i da Barcellona a Mon- te fin dal i844- Grazie alla loro attività,
talo idem, e fu la i ."inaugurata nel ter- j briganti, la cui audacia passa in prover-
ritoriospagnuolo a'29 ottobre 1848; 3 bio, non si trovano più sul suolo spagnuo-
daGijone a Langreo. Quest'ultima è de- lo. Questo corpo di gendarmeria è com-
stinata al trasporto de'com busti bili. Le posto d'8ono uomini, di cui Gooodi fan-
linee coucesse a qualche compagnia so- teria e 2000 di cavalleria, riparliti nel-
no: da Aranjuez ad Almanza; 2 da Va-
1 le differenti provincie dello slato. La Spa-
lenza a Zativa; 3 da Alar del Bey a San- gna traversata da numero infinito di fiu-
3o SF A S P A
mi, non Ita altra navigazione interna che quali impacci fosse il commercio spa-
lmili limitatissima de' ricordati canali gnuolo lungamente arrestato,come stesse
d'Aragona edi Casliglia, quella dell'Euro quasi sempre sotto il monopolio, come
piena eli ostacoli che serve al trasporlo non fune da prima permesso se non a Si-
de'grani da Saragozza n Tortosa , ed a viglia, poi a Cadice, poi in tutti i porti
mandar giù a galla foderi di legname i del paese nel 766. Vari autori cercaro-
1
clic gli affluenti del detto fiume calano no di valutare la popolazione della Spa-
da'Pirenei; si aggiungano quelle del Ts- gna a'tempi più floridi della contrada,
go, della Sigma e del Guadalquivir. 01- uia è difficile ammettere le loro suppo-
ti celie pregiudica al commercio spagnuo- sizioni. Sol tanto a contare dal 688si batt- 1
(piale prìncipe ed i suoi successori fece- 4^,000 zingari (de'gilanos, tribù nomadi
10 in modo di lianimare le manifatture, che hanno molta analogia co' zingari, e
ma non poterono mai tornare al grado discendono dagli antichi mori ,
parlai a
di prosperità che aveano toccato. Egli è Saragozza, ove risiede il loro capo), e
verso il fine delloscorsosecoloche il coni- 60,000 inori. D'allora in poi lapopolazio-
di fianchi de'suoi propri prodotti, all' A- ine. Dal medesimo si rileva, che si auuove-
nieiica pei 44 "hi' 011 ' de'inedesimi prò- ranoi 1 ,346 nj-untamientos; 1,326,089
dotti, e circa altrettanto di mercanzie fo- elettori ; 39,^95 elettori per capacità;
testiere. Non è del mio scopo il dire per i,i63,23j eleggibili; 637,875 giovani
S PA 8P A 3 r
da'i 8 a' 2 4 anni. E qui noterò, che la leg- za e coltiti n alle classi inferiori, mal corri*
gè elettorale spaglinola sta sulle due basi spondcnte alla gravila sei iota dell'alpe! •
della l'iccheiaa «della Capacità. Oguispa- tn,aiin certo orgoglio nazionale, l'eri) so-
gnuolo di 25 anni diventa elettore, gin- nociuti pregevoli degli spagnuoli, il vaio-
stifioando 4°° leali (ioo franchi) d'im- re, la temperanza nel cibo e oelle bevande
posizioni dirette. Il censo di i oo franchi spiritose, la costanza nel serbare intatto
scende sino a 5o per la capacità segnen- il patrio costume in onta della versatile
le. 1 componenti le 3 accademie; i dot- moda, al che però lo straniero contatto
tori e licenziati; i canonici ed i curali; i fece in moderna epoca notevolmente dc-
magislrati, gl'impiegati in attività, iu di* rogare;e quel che più monta, lo spaglinolo
sponibdtlà ediu ritiro, quando il loro è sempre eminentemente cattolico. Ogni
assegnamento sia di 2000 franchi [ter lo provincia ha costumi che le sono parli-
meno; gli ulliziali in ritiro di terra e di colali, ed il clima al pari delle differenze
mare dal grado io capitano in poi inclu- d'origine hanno introdotto nelle diverse
sivaiuente; gli avvocati, medici.chirnrghi parli della Spagna de'caratleri svariali*»
e farmacisti, i quali siano già entrati nel simi. Lo slesso si dica della costituzione
loro2.°anno d'esercizio} i professori ed fìsica degli abitanti di questa contrada. Si
institutori di qualsiasi stabilimento d'e- puònondimenoasscrire che gli spagnuoli
ducazione sussidiato dallo slato, provili- sono generalmente di vantaggiosa statu-
cia o comune ; Qualmente gli archilei- ra, ben fatti, più ordinariamente magri,
ti, pittori e scultori appartenenti alle so- con fìsonomia espressiva , e la tinta al-
cielà delle belle arti. Dappertutto si uo- quanto bruna è comune nelle contrade
tatto vestigia dell'antica popolazione del- meridionali e distingue Le il castigliano.
la Spagini: rovine o castelli gotici cuopro- femmine liescono naturalmente belle,
no i siti elevatijvcggonsi da tutti i lati cap- brune per la maggior parte e ben fotte,
pelle o chiese altre volte parrocchia li, pie- modeste nel con tegno,espressi ve nel volto,
sentementeisolate.Delleantichitàsiiper- animate da vivace brio. Grande è la pas-
sali nella Spagna, e de'suoi principali e sione degli spagnuoli perla giostra e cac-
magnifici edilizi esistenti, ho trattato ne- eia de'leroci tori, e famosi sono gl'intie-
gli articoli delle sue citlà arcivescovili e pidi e arditi giostratori picadores. Kel-
vescov ili, ed io quelle ove furono tenuti la caccia che si fece nell'arena di Madrid
concilii. La slot ta importante della cele- nell'api ilei 852 e gremita di spellatoti,
bre e nobilissima nazione spagnuola, di- vittime di quelsanguinariospeltacolo fu-
pinge il carattere di questi popoli, la te- rono 1 o tori e 22 cavalli. Un loro uccise
uacilà de'loro proposti, e l'iusuperabile 1 o cavalli e gittò a terra 6 picadores dei
avversione alla dominazione straniera, più valenti. Queslofurente loro, cui i bau-
Anlillon fece questo ritratto dello spa- deriileros dinante la tremenda lotta pian-
gnuolo. » Lo spagnuolo è, generalmente larouoi4 banderuole, fu ucciso dal celc-
parlando, citcospello, costante iteli' ini* bre Chierauero, nipote del gran Monles,
prese, nemico della novità, leale, (ìdo itila e dopo la morte dello zio il i.°spadacci-
sua parola, amico generoso, e scrupoloso no della Spagna. Il metadone pigliò l'a-
osservalore de'suoi impegni. Gli scrittori nini ale infurialo che avea le corna molto
stranieri sono solili a rimproverargli la slaccale dal lato, e gli portò tuie un colpo
pigrizia e la Superbia". Ma Laborde dice destro, che lo fece islantaneameule cade-
che questi pigi izia, quest'indolenza, non re. Applausi itdìniti rimeritarono il ma-
si trovano se non ne'paesi ue'quali l'in- tadoie; dalle lugye piovvero borse di de-
dusti ia rimane senza stintolo, cioè nell'in- nato, fazzoletti ili sela,scialli e persino veti-
temo. Silimprovera altics; poca uctlez- tagli. A Gassata dissi uie il suo anfiteatro
3i S P A. S P k
èunode'roiglioridetlaSpagna,pe'combaP scientifica de'loro fi^li e de'primi gran-
tìmenti de'tori.Fra gli usi domestici anti- di del regno. 11 secolo XVI fu il periodo
cbisnmoèil riposodopoilsollecitodesina- più splendido per leniti in Ispagna, non
re meridiano,che chiamasi tieste,e di là si rueno che il fosse per le lettere, lescien-
pretende essersi nel resto dell'Europa rae< ze, la formidabile potenza e la grandez-
lidionale diffuso. La lingua spaglinola è za della vasta monarchia in tutte le parti
derivata dal Ialino che sino all'invasione del mondo. E' impossibile qui riportare
de'gotifu solo in uso nel paese: vi si nota i nomi di tutti gli uomini che si fecero
un misto di tedesco, arabo o moresco. Al- distinguere ne'memorabili regni di Car-
ili dicono che la lingua spagnuola appar* lo I e di Filippo li suo figlio, e di quelli
tiene al ramo latino della famiglia ger- che li aveano preceduti, o in appresso i-
mano scandinava, ma molli vocaboli vi olitali osuperati. Fiorirono nella Spagna
sono rimasti di gotica provenienza; e che in quella celebreepoca i\ Università. Chi
nella Discaglia e nella Na varrà si conser- mai può enumerare il novero degl'illu-
sa l'aulico linguaggio cantabi ico. L una stri spagnuoli che fiorirono io ogni epo-
delle più belle liugue d'Europa, nobile, ca, in santità di vita, uelle dignità eccle-
armouiosa, ricca, grave, poetica. In Ca- siastiche, nelle lettere e in ogni sorta di
stigliasi parla con maggior purezza, e cpie- scienze, nelle arti, singolarmente nella pit-
sto è che le fece da re dagli spagnuoli il no- tura, scultura e incisione a bulino, nelle
me àilengua Castellana; nette altre pio- conquiste, nelle scoperte, nelle armi e in
vincie è varia come mescolata con altri altro? Poche nazioni certamente ponno
dialetti, quali sono il basco, il provenza- vantare come laSpagna un isplendido nu-
hanno: J. Costa, Compendio de
le, ec. Si mero di santi e beali d'ambo i sessi, fon-
mito prolungalo, che a un canto figura- ti seri Itori. Flores, Spagna sagra; Andrea
to. La letteratura araba introdotta sotto Nicolò, Biblioteca spaglinola; A. S. Pel-
il dominio de'mori, in tutti rami sparse i legnili , Biblioteca spaglinola j Audrea
nella penisola notabile lustro. Aldotlis- Scolto, Biblioteca spaglinola. J. Lopez
simo p. Andres siamo debitori d'un ma- de Sedano, Parnaso espanol, collccion
gnifico elogio di quell'epoca su tale rap- de poesias de los mai celebres poetas ca-
porto, il quale posa sui fondamenti del stellano*, Madrid 1 768. Poesie di 11 au~
vero, e che meglio ribalta pel contrasto lori spagnuoli tradotte in italiano daMa-
coll'ignoranza, in cui si vedevano cadute sdeu, Roma
1786. Deodato Caballero»
le classi visigote, perchèsoventei calloli- De prima typographia Hispanicae Spe-
ci munaichi duvetlero nelle tregue ricor- cimen, Romae 1793. Le arti italiane in
lue a 'principi mauritaoi ptr l'istituzione Ispagna, ossia storia di quanto gli arti-
,
SP A SPA 33
xti italiani contribuirono ad abbellì re le cintandogli un conveniente monumento.
Castiglie, 1 824. Quintana, J'idas des e- La Civiliàcattolica, a." serie, t. 'l,p.34 '
dal suo risorgimento fino a' nostri gior- levando altresì che ili." lavoro clic ma-
ni, Modena 84 1 1 • In essa furono celebri nifestò la vasta capacità e la svariata e-
Velasquez, AlonsoCano, Zurbnran,eMu- 1 udizione di lui, come statista cattolico,
rillo dello il Raffaello delle Spagne. Ai vide la luce nel 1 834- sotto il titolo di
nostri giorni re Ferdinando VII coni mi- Consideraciones salire la diplomaci/! y
se modello della statua semi-colossale
il su injluencia en el estado politico y so-
in bronzo di Michele Cervantes, sommo cial de Europa desde la evolucion deju 1 •
sua nobile letteratura, e che le porse nel diede al Corlesil destro di manifestare ed
famigerato D. Chisciotte e nette Novelle iisufrultuare quella sua sovrana potenza
ilpiù bell'esempio d'uno scrivere tutto oratoria, la quale egli volse unicamente
fior di favella, di vivacità, di leggiadria. al servigio della religione cattolica,del le-
Trovo qui opportuno di fare distinta gittimo potere e della sua patria. 11 me-
menzione di due dotti, eloquenti e bene- morabile suo discorso sopra la condizio-
meriti scrittori, da ultimo nel 853 de-
1 ne d'Europa, pronunziato nel 85o, reste- 1
governoa pubbliche spese ne fecero tra- ne registrò 12] nell'indice delle sue no-
sportare le spoglie a Madrid, ove gli fe- tizie sopra ognuno, e de'quali tutti io fe-
cero celebrare soleunissimi funerali, de- ci le biografie, come de' seguenti creati
VOL. LXVIU. 3
3\ SPà SPA
dopo l;il Papa. Cordova, Spinola de la nella giurisprudenza ic)3 1, nella medici-
de'quali riparlai per le loro famigerate leumane cognizioni nella penisola, crean-
gesta e per lo zelo, in tanti luoghi: come dovi un' accademia reale delle scienze ,
principi temporali furono assai beneme- consagrata come quella che esiste in Fran-
riti della sovranità della s. Sede, inope- cia sotto lo stesso nome, ad uno studio
rocchèCulisto III propria mente diede for- profondo e alla diffusione delle scienze e-
ma alla Marina
pontificia, di che nuo- satte, fisiche e naturali. Questa istituzio-
VI, d'alta mente, forse fu ili. "Papa che mini che più meritarono nel loro paese
pose i suoi successori in istato di figurar per lavori scientifici, fu data a presiedere
nel mondo come sovrani temporali e pos- al general Za reo della Valle, comandante
senti. De'Papi e cardinali portoghesi ne in capo il corpo del genio, di cui l'Europa
trattai a Portogallo, altra parte delle couosce lo zelo ardente e illuminato, e i
Spagne, avvertendo che alcuni chiama- molti servizi resiagli ufli/.iali posti sotto
na statistica deh 85 1, che la totalità de- parimenti per accessit una medaglia d'o-
gli alunni che in tale anno aveano seguito ro. Contami inoltre nella Spagna accade-
il corso sia nell'università, sia negl'istitu- mie regiedi lingue, distoria, di belle arti,
ti d'insegna mento seconda ri o.collegi e se- di medicina, di scienze naturali, stabilite
minari, ascende a 2 1,904: de'quali 45 16 a Madrid e in altre città; il collegio dei
in Madrid, 2907 in Barcellona, 25o5 in nobili, quello di s. Isidoro, e altri stabili-
Vagliadolid, 2453 in Siviglia, 2275 in menti d'istruzione mantengonsi nella ca-
Valenza, 71 lin Granata, 1 45 in Sara-
1 1 pitale del governo e altrove; devonsi alle
gozza,! 4> q in Composlella, i4 in Sa- 1 61 società economiche fondale nelle di-
lamanca, e 81 3 in Oviedo. Seguirono i verseciltà alcune istituzioni perle scienze
corsi di filosofia 12, f)8 1 alunni, nelle fa- esalte e naturali, e tra le altre il semen-
coltà di lettere 5089, nella teologia 486, 1 zaio diSautandcr e il giardiuo delle piaule
SP A S P A 35
esotiche di s. Luoar «li Barrnmeda, Ma il pubblico a veder si curiosa e sontuosa
eziandio ne' incordati miei articoli delle collezione»
città arcivescovili e vescovili Spagna,
ili Il cristianesimo fu nella Spagna intro-
ed anche delle altre di sua monarchia ,
dotto sino dalla sua nascita. L'invasione
non manco di fàrparoladeglistabilimenti de'gotie degli svevi condusse nella regio-
d'ognispecied'insegnamento, di cospicue ne l'arianesimo, che non fu da questi con-
biblioteche e preziosi archivi, ed ancora quistatori abiurato se non verso il 5oo.
de'musei e gabinetti che posseggono. Un Recarono mori l'islamismo, che non tar-
i
museo unico nel suo genere è aperto al dò a confondersi colcristianesimo; gli spa-
pubblico di Madrid. Questo museo, ap- glinoli divenendo insensibilmente in gran
partenente al duca d'Hijar, si compone parte mussulmani, finché lo zelo religio-
della collezione completa de'coslumi dei so di Ferdinando V e d'Isabella I, tro-
quali da più di
4 secoli tutte le regine di vando la falsa religione del sedicente pro-
Spagna sono vestile il giorno della festa feta Maometto stabilita ovunque a Tea-
de'Keo Epifania,quando presentano l'of- no dominato i mori, questi debellati, fe-
ferta di 3 calici d'oro, contenenti oro, in- cero nuovamente trionfare la credenza
censo e mirra, in memoria delle oblazio- cristiana. La religione cattolica tuttora è
ni latte a Gesù Cristo bambino da'ss. Re la sola tollerata in Ispagna, ed il regno li-
A/agi (?'.). Questi vasi sagri sono quindi no ah 85 e al concordato concluso tra
1
donati alle chiese designate dalle regine la s. Sede e la regina regnante, restò di-
stesse. La presentazione si fa dalla regina viso negli arcivescovati di Toledo, Sivi-
nella sua cappella reale, e riceve l'offer- glia,Compostila ossia Santiago, Gra-
te il patriarca dell'Indie. In Ispagna l'uso nata, Burgos, Tarragona, Saragozza e
vuole che in quella festa la regina regnan- Valenza: l'arcivescovatodi Toledo porla
te si vesta interamente a nuovo, e die in il titolo di primate delle Spagne. A Pri-
virtù d' un privilegio che risale a epoca mate parlai de'diversi primati ch'ebbero
immemorabile, tutti gli abiti portati dal- le Spagne, come di Siviglia, di Tarrago-
commissari della corte in una carrozza e riportatone! n.°35 del Giornale di Ro-
reale scortata da un distaccamento d'ala- ma 85 1 1 ,disse queste parole. vEsen te mai
bardieri al palazzo del duca d'Hijar, che sempre d'ambizione, se oggi mi glorio di
secondo l'uso lo ricevè nella sua gran sa- questa dignità, si è per lo splendore e lu-
la, ov'era assiso sotto un baldacchino in stro che ne ridonda alla s. chiesa di Bra-
gran tenuta di luogotenente generale, e ga. Qwesla Fri mate delle Spagne, nel lun-
circondato da tutta la sua famiglia. Indi go novero e splendido de'suoi arcivesco-
il duca immediatamente fece situare il ve- vi, ne conta 4 fregiati della porpora car-
line. Albarazin, Almeria, Aslorga, A' tato articolo, aggiunsi a Patriarca Posa-
Badajoz, Barbaslro, Barcellona , eia fido nel 1847;
P ei sua morte qui ag-
vita, "
rode Laguna nell'isola Teneriffe,dal con- misura portò uua ferita gravissima agli
cordato unito a Canarie, ma con vescovo ordini del clero cattolico, depauperalo e
ausiliare. Nell'Asia, o come vogliono alili vilipeso, già sì florido e illustre in Ispa-
geografi nell' Oceania, l'isole Filippine gna.Peraveiei] celebre ab. GaetanoCen-
(/'.) hanno i Caco res, Nome
vescovati di ui pubblicato in liomn nel J^i: De an- 1
zelante della purità della fede, che la dif- stanzadiCai 177 iClementeXI V
Ioli I, nel
fuseancora nelle missioni; e la pietà e mu- con brevede'26 marzo, gli compartì l'au
nificenza regia manteneva quelle delThi- torizzazione di creare una rota di giudici
bet e permetteva le questue uel Messico spagnuoli in Madrid, riservando al nunzio
desliuatea tovveoire quella cristianità. la pontificio la giurisdizione contenziosa ,on«
Madrid ebbero collegi gì' irlandesi e
vi ile fu chiamato il tribunale delia rota del-
gl'inglesi, e nel suburbano era vi un ospi- la nunziatura apostolica di Madrid, e ven-
zio addetto a' minori francescani per le ne formata di G giudici per sbrigare gli
comunicazioni delle missioni. In Vaglia- affari ecclesiastici della Spagna. Quindi
dolid vi ebbero collegi gl'inglesi, gli scoz- Carlo IV domandò e ottenne da Pio VII
zesi e gl'irlandesi. In Siviglia ne esisteva la facoltà di aumentare tale tribunale di
pure per gl'inglesi, iuSalamanca per gl'ir- due altri giudici, acciò si componesse di
landesi, cos'i a Composlella per gl'irlan- 8, come
legge nel breve Justitiae fa-
si
desi,! quali l'ebbero inoltre ad Alcali» di cilìus retinendae, de'23 dicembre 800, 1
Henares. Gli alunni di tutti questicollegi Bull. Rom. coni, t.i 1, p. 97, col quale
divenivano ministri e operai apostolici il Papa creò per giudici i due ecclesiastici
per le loro regioni. Il p. Antonio Linaz nominati dal re, cioè de llobles arcidia-
mi noie osservante, prefetto delle missioni cono della cattedrale di Toledo, e de Al •
del suo ordine nelle Indie occidentali, do- dama canonico di quella di Cordova. Ma
po aver eretti in collegi di missioni alcu- adonta di questa concessione, narra l' Ai-
ni conventi ne'dominii del re di Spagna, tami nella Storia di Pio F/f, t.
1 7,
r , cap.
per educare i religiosi da impiegarsi nel- the a'g ottobre 1801 il cav. Vai-gas mi-
la conversione de'popoli, neottenne l'ap- nistro di Spagna in Roma domandò al Pa-
provazione dalla congregazione di pro- pa: Che
nunzio non avesse alcuna giu-
il
(azione, i costumi, il merito, le opinioni del vesse in Madrid due legati: uno di no*
litigante, del colpevole, de'testimoni. Un me, assolutamente senza pio, l'altro ef-
giudice straniero deve associarsi ad un u- l'etti vo, ma straniero. Sua Santità potrelv
ditore spaglinolo, e quindi almeno indi- be levare al suo ministro le facoltà che
rettamente rinunzia alla sua autorità. E gli spettano? Non si ravvisa la sconvenien-
potrebbe egli, aiutalo ancora da questo za di un tale sistema? Non si vede 1' e-
le die quella risposta che testualmente ri- discutere punti importanti, si sa essere
porta egiustamente loda l'Artaud. In so- stati dal diritto canonico trasportati nei
slanzaegliconclu-e.Senzaportarcia tempi tribunali civili molli modi di facilità per
troppo lontani, si ponno porre innanzi dettare i giudizi e per renderli più uti-
cordato a' 17 giugnoiyiy fra Clemente tate ne'loro giudizi le forme dei giudizi
XI e Filippo V, in conseguenza del qua- religiosi. Sua Santità non dubita punto
le il nunzio fu reintegrato in tulli suoi i che la pietà del re non accolga queste ra-
dirilti e uffici. Un 2. ° concordalo sotto- gioni e desidera che le cose restino al
;
scritto nel 1737, confermò le medesime punto nel quale si sono lasciate da'suoi
disposizioni. Finalmente Clemente XIV antecessori. Già il ministro avea ricevu-
creò una rota di giudici spagnuoli, riser- to un altro rifiuto alla domanda chei ve-
vando al nunzio la giurisdizione conleu- scovi avessero il ditittodi decretare su tot»
ziosa. I Papi aver fatto innumei abili sa- te le dispense relative a'matrimoni, sulle
grifizi per soddisfare alle domande de're sccolarizzaz'oni, sugl'indulti d'oratorio,
di Spagna, e ad essi furono fatte più con- ec. ; ad onta che la Spagna in virtù dei
cessioni che ad alcun' altra potenza. La concordati del 1 753 edel 780 avea gua-
1
sovranità del Papa non essere che secon- rentiti tulli i diritti della s. Sede. Se il
claria, a confronto del suo sommo apo- Papa avesse conceduti alla Spagna tali
stolato : il Papa non può aver che min- diritti, sarebbe stalo costretto accordarli
zi; questo è il titolo che appartiene a'suoi poi a tutta l'Europa, li ceutro dell'uuio-
ambasciatori. E questo carattere è quel- ne, pel bene della religioue cattolica, non
lo che loro fa ottenere ili. "grado. I Papi dee permettere che si distruggano i di-
faanno sempre invialo legati o nunzi, col ritti Se gli altri dispensas-
della Chiesa.
1
r tal e oggetto di vegliare sugl'interessi dei sero, lai.' autorità non si troverebbe con-
caltolici lontani dalla s. Sede, e non bau- centrata nel solo Papa. Nella rivoluzio-
no giammai avuto l'idea di credere pei ciò ne fu poi dislru Ito anche il tribù naie dell. 1
di mostrare parità di comunione tra la rota di Madrid; indi con decreto speciale
chiesa romana e le allre chiese. Qualuu- della regina Isabella II neh 844 ' u iia ~
S I A S P A 3y
petto, e siccome dejure n'è il presidente tatODell83ldal re Ferdinando VII a Gre-
il nunzio apostolico, e questi allora non gorio XVI che lo confermò, morto di re-
essendovi, a Gregorio XVI spettò la no- cente decano della rota. Per la corona di
mina d'un interino vicegerente, quindi il Castiglia, la regnante regina presentò al
tribunale nel loglio ><S47 venne formal- Pontefice Pio IX l'uditore attuale: quindi
mente ristabilito. Quanto a' prelati / di- apprendodal n. y5del GiornalediRonid
tori della romana rota, e al privilegio di del 8 ">3,ehed Papa con biglietti disegre-
1
talento il maestro; aveano però lutti, con- te col burdone e un libro; altri 4 d'u-
forme dice il Preziado,uu direttole incari- ni l'or ine la teral mente esprime-
grandezza
cato di rivedere e osservare le opere loro. vano altrettanti miracoli del s. Apostolo,
Il Rollali chiamò questa unione di giova- con contorni e bordure; la q." lappi esen-
ni Accademia di Spagna; Lanzi segui la tava Gesù in croce, colla B. Vergine e
stessa sentenza, e di più asseù che fu (on- s. Giovanni; la 10/ il Salvatore. Altre pit-
data du'due re ricordali; però in segui- ture portavano l'elligie de'pellegrini spa-
to su tal puntosi disdisse. In lutto la Spa- glinoli genuflessi, vestiti con costume na-
gna non ha in Roma un' accademia [uo- zionale, il che conferma l'alloggio che ivi
pi iamenle, come sarebbe quella di Fran- prendevano nella loro venuta in Roma,
cia, ma in essa tiene alquanti giovani prò- e chevi aveano la loro confraternita. Il
si nelle 3 arti del disegno, diletti ne'loro Tommaso degli spagnuoli o della Ca-
sludi da mi artista di bella fama e con- tena , delta poi dei ss. Gio. e Petronio
pensionali in Roma. Quivi da tempo an- co del palazzo Farnese in Roma , nella
tichissimo la Spagna possiede chiese na- strada chiamata del Mascherone, riferi-
zionali, ospizi, ospedali, benefici stabi- sce. Che il Signorile nel mss. delle Cine-
limenti, die sono monumenti della pietà se di Roma dedicato a Martino V, no-
spaglinola. Già nel secolo XI gli spaglino- mina Ecclesiarii s. Thomaede Hispanis;
li aveano la chiesa e ospizio di s. Gia- ed anche Martinelli, Romasacra, lo chia-
como pei pellegrini che si recavano per- ma S. Thomae delti spagnoli in regio-
la visita de' santuari in Roma, presso e ne Areolae seu Arenulae o Regola; come
contiguo al Colosseo, ue'cui archi si (or- pure il Ciampiui, De Vice- cancellano,
mavano i corridori dell'ospedale, luoghi et de ecclesiis s. Lanrentio in Damaso
governali dal propi io sodalizio di Saucta deservie.ntibus j e così il Bovio, La pie-
Sancto/ tuli, il quale n'era divenuto pro- là nella chiesa di s. Lorenzo in Dama-
la denominazione e pro-
prietario, e sotto so, e di little le sue chiese figliali , tale
tezione diS.Giacomo apostolo delle Spa- essendo questa di s. Tommaso della Ca-
gne; nella chiesa aveano luogo solenni tena. Fu così chiamata perchè vi era una
(unzioni, coli' intervento del magistrato compagnia, di cui fratelli si disciplina-
i
e popolo romano, ed ivi il nuovo Papa vano con una catena di ferro, e derivata
assumeva gli abiti pontificali per recar probabilmente dalle primitive confrater-
si processionalmente alla basilica Late- nite de'battuti o flagellanti. La chiesa era
ranense per prenderne possesso, e poi parrocchiale antica, e nel giovedì santo
tornava a deporti. Vi si portava ancora soleva rappresentare il s.SepoIcrocustodi-
per alile festività, e indossati con solen- to da uomini vestili che pei
da soldati,
nità gl'indumenti pontificali, passava in la loro singolarità attiravano un gran nu-
detta basilica; e di tulio ne parlai nel voi. mero di spettatori. Gregorio XIII sop-
LX11, p. r-2. La chiesa fu atterrata nei pressela parrocchia, eda S.Giovanni del-
sooi avanzi nel 18 i5,dopo essere slate lu- l' Ospeda le de' he ufi a lelli, nel 1 58 vi tra- 1
SPA SPA 4
da Cancellieri, si rileva che la chiesa di de re con 1 cappellani; e per l'amorevole
1
s. Tommaso eia della nazioue spagnuo- vigilanza che preslava al contiguo ospe-
laanticamente, e che già esisteva ne'pi imi dale. Il sodalizio fu istituito senza vesti-
anni del secolo XV. Il Piazza, Eusevo- re il 579, con approvazione di
sacco ucl 1
iogio romano, trai, 2, cap. 9: dello spe- Gregorio XI II, che gli concesse molte gra-
da le dis. Giacomo degli spaglinoli a piaz- zie e indulgenze. Ehhe per fini principali,
za Navona, racconta che nell'anno santo l'esercitarsi in diverse opere di carila, nel-
i45o fu eretto in Roma tale ospedale a la visita de'connazionali spagnuoli infer-
benefìzio della nazione spagnuola, dad. mi, ed anche quelli che fossero carcerati
Alfonso de Paradinas, vescovo di Città per giovarli in tutti modi, non che soc- i
Rodrigo, il quale con generosa pietà fece correndo gli altri spagnuoli bisognosi ,an - a
ordinò che nell'ospedale fossero ricevu- legati. Che due volte all'anno, con son-
ti lutti poveri pellegrini de'reami di Spa-
i tuoso apparato, facevano l'esposizione del
gna, quali per
i la loro divozione a s. Pie- ss.Sacramento per 4o »' e e(b quando i
tro, dal cui zelo riconoscevano l'introdu- in quando, massime negli anni sauli, so-
zione della fede, venivano in Roma a ve- leva fare nella mattina di Pasqua di Ri-
nerarne sagri Elimina e gli altri luoghi
i surrezione, prima dell'aurora, una ma-
santi, ovvero ancora per qualche interes- gnifica processione col ss. Sagramento se-
se e aliare colla s. Sede; e che loro fos- condo l'uso di Spagna, con grande e su-
sedato cortese alloggio e vitto almeno per perbo apparato, fuochi artificiali, esplo-
3 giorni o più, tanto agli uomini che alle sioni di artiglierie, musica strumentale,
donne. Che neh' ospedale si ricevevano archi, altari, e molte altre misteriose di-
ancora i poveri infermi o feriti nazionali mostrazioni d'allegrezza. Immenso era il
di Castiglia) fino alla loro guarigione; es- Piazza Navona (A'.), intorno alla qua-
sendo corredato di tutto l'occorrente, con lesi faceva la processione, particolarmen-
propri medici, chirurghi e infermieri; a- te di pellegrini, essendo riuscita memo-
vendone cura, come dell'amministrazio- rabile la pompa del 1675 veduta dal Piaz-
ne de' beni, e dell'ufììziatura della chie- za. Dice pure, che per pio legato, nella
sa, la propria confraternita nazionale. In chiesa si celebravano divini uffizi con i
liere ch'egli era, i nobili spagnuoli di- so, di s. Ermenegildo e di altri santi na-
le delia ss. Risurrezione di Gesù Cristo luglio e a'?.3 gennaio. Martinelli citati,,
nella chiesa di s. Giacomo, avente perciò convenendo sull'erezione della chiesa del
per insegna il Salvatore che risorto esce vescovo Paradinas, riportandone la la-
• lai sepolcro, lodandone la pietà e lo ze- pide in veisi che lo dichiara, insieme .1
lo pel cullo divino che vi luceva nsplen- quella ci 1 Pietro Giacomo prete toletano
4? SP A S P A
dottissimo clie neh j8i lasciò erede la chie- storie superiori nella volta sono diBal-
sa aggiunge: tuoi ab Alessandro fi in dassare Croce, come anche le storie di
chiese del rione s. Eustachio, dicendo di tue della B. Vergine, Gesìi e s. Anna,
oliera de'ss. Giaconioe Idelfonso, la cre- le scolpì in marmo Tommaso Boscoli. Le
de edificata òn un d. Alfonso infante di pitture e stucchi nell'ultima cappella so-
Casliglia,epoi riedificato dal vescovo Pa- no di Giulio Piacentino. Il ss. Crocefis-
radiosi che fu seguito dal Vasi, nel-
(in so, colla B. Vergine e s. Giovanni nel-
l'Itinerario di lìoma), fondatore dell'o- l'altare maggiore, è opera assai lodata di
spedale con rendile, il quale e l'entrate Girolamo Sicciolanle da Sermoueta, ed
furono poi accresciute da vari benefatto- i laterali d'Onofrio d'Avellino, secondo
ii, come dal prelato Costantino Caslillo Vasi. La cappella di s. Giacomo dall'al-
votatile di segnatura (il Fanucci nell'O- tra parte della chiesa , col deposito del
la chiesi dì Cueuca) che lasciò molte iloti pito in marmocon garbo e franchezza
per distribuirsi nella festa dell' Assunta dal Sansovino ancor giovane; le pitture
(i4 dice Fanucci), non che dal Fonseca laterali, in pessimo stato, sono di Pelle-
e da altri ricordati da Fanucci, che stabi- grino di Modena. Qui aggiungerò col Va-
lirono doli per le nazionali zitelle, e in si: il quadro della seguente cappella è di
sciò alla chiesa la sua pingue eredità, per- santo, con altre pitture a fresco dalla cor-
chè in ogni sabato si cantassero le lilanie nice in su, è d' Annibale Caiacci, le al-
onde in più luoghi furono scolpile le sue e Giacomo. La volta della sagrestia fu
armi. Benefattore insigne dell'ospedale dipinta da! Fonlebuoni. Vicino alla sa-
fu pure lo spuguuolo cardinal Bartolomeo grestia è il deposito tenuto in mollo conto
r
della Cueva, che divenne il i. "protettore dagl'in tendenti, di nig. Montoja, col bu-
dell'ospedale de'pazzi fondato in lìoma sto scolpilo da Bernini, di cui sono due
dalla pietà d'alcuni spaglinoli e da s. I- eccellenti teste iu sagrestia, rappresentan-
goazio, comedissi nel voi. XL1X, p. 3o2. ti due anime, una beata, l'altra danna-
Foco come Venuti descrisse la chiesa. Il ta. IlCancellieri, // Mercato, il lago, il
a
quadro dell'Assunta nella i. cappella a circo Agonale o piazza Navona, riunì
deslia co'4 santini a iati, è di Francesco di diverse erudizioni riguardanti la chiesa,
Città di Castello; la volta la dipinse Pierin casa e sodalizio di s. Giacomo, sulla fe-
del \ aga.La Risurrezione del Signore nel* sta introdotta nel 1079 all'aurora per
hi contigua cappella a olio, colle figure Pasqua, in quali modi celebrala per di-
laterali u fresco, è di Cesare Nebbia; l'i- mostrare la risurrezione del òiguore, e
e
SPA SI» A 43
il suo trionfo vincendo morte, portati-
la ragonesi,majorcluni, catalani, valenzia-
dosi il ss. Sngiamento, etl incontro l'ini* ni e snidi, a s. Maria di MÓtuèrratOj
niagine della B. Vergine riccamente or- e nel tralt. 8, cap. 1 G, (Itila Madonna di
nata, per memoria che a lui subito ap* Monserralo degli aragonesi, ma/orchi-
parve il risorto Figlio; la descrizione delle ni, catalani, valcnziani e. sardi, dichia-
processioni dehG'io, 1
G7 *"*
e 1734. con ra.Nel 1 35odue piedonne.C.iaconia Fer-
maechine, archi, torri., cori di musici e nandez di Barcellona ne! principato di Ca-
fuochi arlilìziali; un elenco di relazioni talogna, e Margherita di Majorca, unite
e descrizioni stampate di tali solennità, le loro facoltà, fondarono l'ospedale per
di due edizioni degli statuti dell'arcicon- benefìcio non solo de'pellegrini, ma de-
fraternità nazionale; ricordando le feste gl'infermi sudditi della corona d'Arago-
ancora falle dagli spagnuoli della chiesa, na, con separati ospizi per uomini e gli
slianesimo, e dove furono tumulati tanti loro spedale che a veano a PortaSettimia-
illustri nazionali, con ridonarlo in parte na e che emulando il fervore religioso
;
al »uo antico splendore e culto. Questo delle altre nazioni in Roma» comprò un
lispletide nell'altra chiesa nazionale spa- sito a Coite Savella (tribunale e carceri
giuiola in l'ioma di s. Maria di Mouser- del Maresciallo) nel rione Regola evi lab-
rato nel rione Regola, con contiguo ospe- bri cu una piccola chiesa, che poi colle loro
dale, fondalo per gl'infermi e pellegrini pie industrie successivamente resero ma-
nazionali della corona d'Aragona. 11 ri- gnilica e propria della generosa nazione
cordalo Piazza nell'/-usri'o/o£/0,tratt. •>., spagnuola, e in onore della Madonna di
pan. 1 J, dell'ospedale degli spagnuoli, a< Muuaerrulo. Ed acciocché cuuLuao
I'uòsc
44 SP A Sl'A
e perpetuo il cu Ito di vi no, desti ria ronoi 2 facendo al loia laSardegiia parte del la ino>
sacerdoti della stessa nazione per uflìziai la marchia di Spagna. Tuttavia non è di que-
con opportuni statuti e regole. La con- stoavviso né Fanucci,che riferisce per tal
fraternità prese cura della chiesa e del- catastrofe averlo i sardi abbandonato; né
l'ospedale, ch'ebberonon pochi beiiefallo- il Bovio, nel descrivere a p. 1 46 la chiesa
ri nazionali e pingui legati, e Carlo V nel di s. Andrea di Domogiani dell' A ncelld
i5i(i con diploma dato in Brusselles ai di Dio, e detta pures. Andrea de'Naza-
3 ottobre, gli assegnò sulla tesoreria del
i reni, eh' è la sunimeutovata chiesa di s.
regno di Napoli, l'annua rendita perpe- Andrea, e figliale della basilica di s. Lo-
tua di 5oo ducati. La principale festa del- renzoin Darnuso, chesorgevapressoCorle
la chiesa èquella della Purificazione, nel* Savella, cioè vicino all'odierna di Moli-
la quale, anche in memoria de' lumi coi serrato, e non come vuole Piazza pres-
quali nel Monserrato si scuoprì la lìgu- so luogo de'filippini. Essa dunque fu
il
ra della Madonna, di cui [tarlerò, si he- abbattuta net 5 7 5 per allargare l'ospe-
i
nediconoe distribuiscono candele con i'ef* dale degli aragonesi, valentini e calala-
ligie della Madonna di Monserrato, ol •
ni,anche per comprender»! sardi che i
tre altre divozioni, come il s. Sepolcro nel nel sacco diRoma aveano perduto il pio-
giovedì santo decorosamente, essendo la priospedalea Fotta Seltimiana. Però nel
chiesa e il sodalizio ricchi d'indulgenze, pontificato di Giulio MI ricuperarono i
ci dà Marti-
Barcellona. Migliori notizie questa chiesa, ne ritarda l'origine. Adun-
nelli nella Roma sacra
228, con l'au- p. que imparo da lui, che l'immagine di ri-
torilà d'un documento, che in sostanza bevo che ivi si onora è formata a iirii La-
elice. Che neh 38 1 fu eretto l'ospedale dai zione e sul modello di quella del celebre
catalani sotto l'invocazione di s. Nicola, santuario di Catalogna; che a' 1 3 giugno
e nel i5o6 vi fu aggiunta la chiesa del i5i8 cominciò la fondazione di sua
si
Catalogna dalla dominazione de'mori, ed iare di belli marmi, collo stupendos. Die-
i cristiani del paese uniti a'franchi dila- go che stava in detta chiesa, ot'era pure
tarono le conquiste fino alle radici del il s. Idellònso eh' è nella parte sinistra,
Monserrato, riunione di monti che tor- e rimpelto vedesi il giudizio diSalomone,
reggiano nel mezzo della Catalogna in for- copia di quello di Mengs. La 2. a cappella
ma d'obelischi, chesembrano artificiosa- ha per quadro la ss. Annunziata di l'i .-in-
mente segali nelle loro acute punle col- ceselo Nappi che dipinse pure laterali a i
la sega, che nel nostro idioma suonaMonte fresco, cioè la Natività e l'Assunta, e nelle
Segato, hi colla traccia di lumi prodi- lunette la Concezione eia Visitazione: e
giosi che rilucevano di notte, fu trovata al di fuori sopra l'arco il Transito della
a
da alcuni pastori la figura della Madon- B. Vergine. Nella 3. cappella fregiata di
na col Bambino di color fosco, ma di ec- finì marmi e stucchi dorati, su ricco al-
cellente lavoro. 1 catalani e franchi mos- i tare vi sono la Madonna della Colonna,
si da stupore colà le eressero una chie- ed i ss. Giacomo e Vincenzo Feri eri, pit-
sa, ove operando Dio molti miracoli mo- tura di Carlo Saraceni : nella parete de-
strò di volervi un culto speciale, massime stra è appeso il buono e diligente dipinto
collo strepitoso della figlia di Udalardo s. Giacomo, ed in-
coll'Assunta ch'era in
contedi Barcellona, che per opera dia- coulro un gran quadro colla Conce/ione
bolica olt raggiata, uccisa e sepolta neho4o con moltissime figure, pregevole pel co-
circa, dopo 7 anni fu trovala viva e bella, Il gran cappellone ha l'altare mag-
lorito.
dichiarando essere volere divino che si co- giore isolato, formalo di marmi fini, die-
struisse alla B. Vergine più ampio tem- tro il quale è il coro con eleganti stalli
pio. Ne assunse l'impresa l'abbate bene- di noce ornati di metalli dorali. Il qua-
dettino di Bipol e largamente vi concor- dro nel fondo della tribuna con Gesù in
sero i popoli, assegnando il conte ricca croce, la B. Vergine e s. Giovanni, opera
dote pel monastero annesso che per 12 assai lodala, già esistente nell'altare mag-
monaci vi fu costruito. 1 Papi Urbano II giore di s. Giacomo. ÌNVlali sono due can-
e Bonifacio IX arricchirono il santuario torie archi tetta le da Ilo spago nolo Lavina,
di copiose grazie spirituali, Martino V e soi rette da colonne corintie e pilastri si-
e Eugenio IV eressero quel priorato in mili di granito dell'Elba, con basi e ca-
abbazia, poi fatta esente. Architetto della pitelli di marmo bianco, sulle quali ri-
chiesa di Roma
Antonio Sangallo, e
fu corre una cornice archil lavata di mar-
del prospetto esterno Francesco da Vol- mo venato di Carrara. Dentro una delle
terra, che restò imperfètto e altamente cantorie è situato il famoso organo dis.
a
censurato dal Milizia. L'interno ha una Giacomo. La i. cappella a sinistra, par-
sola navata assai grande con 6 cappelle tendo dall'altar maggiore, è assai ornala
a cupola, 3 per lato, ed il vasto cappel- con marmi e dorature siili' aliare è la :
lone a tribuna nel fondo. Essa è ornata statua di s. Giacomo, già nella sua chiesa;
di pilastri corinti scanalati, su cui posa la nella parete a destra è la memoria sepol-
cornice, sulla quale è impostata la volta : craledel march. Antonio Vaigas,che per
tanto i pilastri, che le pareti e la volta lungo tempo fu ambasciatore in Roma,
si vedouo abbelliti di dorature, e nelle ove morì Dell8a4, ed il suo ritrailo Io
$6 SPA SPA
scolpi Al vare*; l'altra parete contiene un zione d'innumerabili e importantissime
monumentino con ritratto ili Felice A- memorie, deplorata amaramente dal car-
guierre, scolpilo dal prof. Sola. Sotto a dinal Baronio ne' tuoi Annali ecclesia-
questi due depositi moderni, ve ne sono stiri, perirono eziandio sepolcri di Ca-
i
dile del secolo XVI ch'erano in s. Giaco- listo 111 e Alessandro VI, e le loro spoglie
ino, lavorati con singoiar diligenza e sem> mortali furono trasportate dietro l'orga-
j'Iicità. Essi sono due vescovi, il t. era no. Dipoi nel i Gofinell'ingiandirePaoloV
sialo segretario d'Alessandro VI, il 2. la basilica,dovendosi atterrare varie sue
è Paradinas sullodato. Viene poi la cap- parti, furonorimossi gli avanzi de'due Pa-
polla della Madonna di Monserrato, or- pida detto luogoeposti sottoil pavimento
nata di belli stucchi a oro; la paretesi- Po-
della slessa basilica o grolle Valicane.
nislra ha per affresco la ss. Vergine ti- sciaecon assensodi Paolo V,il prelato Vi-
tolare co'monti di Catalogna da cui pre- ves trasferì nel iGio, riuniti in una cassa
se il nome; l'altra parete contiene a fre- di piombo,gli avanzi mortalide'due Papi
sco s. Raimondo di Pennafort: ne'trian- nella sagrestia della chiesa di Monserrato,
goli della cupola sono l'effìgie ileg'i E- ove restaronosenza alcuna memoria. Im-
vangelisti, due storietle della Madonna perocclièlospagnuolomg.rVivesavendo
e altre figure nella cupolelta; al di fuori stabilito nella generosità del suo animo,
sull'arco è la Coronazione della 13. Ver- di erigere a' due Papi un conveniente
gine, tutte operedi Ricci da Novara. L'ul- monumento sepolcrale, insorte tra lui e
tima cappella ha s. Eulalia verginee mar- gli amministratori della chiesaalcune dif-
tire, pittura dello spaglinolo Patinatola, ferenze, abbandonato il suo nobile pio-
sostiluitoal pregevolissimo trasferito nel- ponimento, in sua morte lasciò la sua e-
l'infermeria : nella parete destra è la Ili- redità alla Congregazione di Propaga/i-
surrezione, e Saulle unto re, copia tratta da fide, al quale articolo lo celebrai co-
da Mengs, già esistenti in s. Giacomo, me benemerito segretario della medesi-
Tutti gli altari e le colonne di essi, esi- ma. Nel Ciacconio, V'ilae Ponliflcum, nel
stenti nelle cappelle, sono di bellissimi t. 2, p. 989, si vede inciso il marmoreo
di Gesù, tulle sculture di Bernino. No- Nel voi. XII, p. 289, 2qo, 291, nel do-
tai con Novaes, nelle biografie degli spa- scrivere le sagre grolle Valicane, rimar-
gnuoli Calisto 111 e del nipote Alessan- che
cai le vestigia, statue e altre sculture
dio \ I, come pure nel voi. XII, p. 296 esistono nelle medesime, avanzi de'due
e .»i|7,ehoi loro corpi furono sepolli nella nobilissimi monumenti, cioè più di Ca-
Clucsa dis. Pietro in ì"alleano (F.)nella li>to III che di Alessandro VI. Il Venuti
cappella di Calisto che poi nel por
III; e già cilato, descrivendo la chiesa di s. Ma-
inano Giulio li alla nuova sontuosa lab- ria di Monserrato, nel modo che trova-
bi ica della basilica, nella generale diilr.U- vasi prima d'essere siala ridotta con quel-
SPA SPA 47
la sontuosità nella quale ora ammirasi, le rispettabili ceneri di Calisto IH e di A-
afferma che nella sagrestia vi sono de- i lessandro VI. Si spera inoltre che anco
positi di Calisto HI e di Alessandro VI la facciata esteriore della chiesa sarà fi-
trasferitivi dalle grotte Vaticane, e col- nalmente compita. Questa chiesa viene
locati i cadaveri senz'alani ornato per uffiziatacon pompa e decoro ecclesiastico,
modo di provvisione dietro l'altare mag- de'cappellani spagnuoli che abitano nel»
giorai Essendomi recato in questa chiesa I' annesso ospizio, ov' è pine l'ospedale
Jio potuto accertarmi che realmente i cor- per gl'infermi nazionali, ed al quale, ro-
pi de'due Papi furono riuniti in una cas- me già rilevai, fu unito quello di s. Gia-
sa e provvisoriamente deposti nella sagre- como, ambedue che vanno a ri-
edifizi
stia, donde furono collocati dietro l'al- cevere gli accennali ingrandimenti e mi-
tare maggiore senza memorie. Quindi nel gliora menti, più proporziona ti al la digni-
recente magnili co restauro e abbellimen- tà della nazione spaglinola e alla riunione
to della chiesa, eseguiti nel declinar del de'due ospizi e spedali.
pontificalo di l*io \ Il con architetture e Il governo della monarchia spaglinola
rono lulte le opere di scultura più pre- consiglio di gabinetto o de' dispacci era
gevoli che erano nella chiesa di s. Gia- composto dal re e da'suoi ministri, il con-
como, fra le quali il deposito di mg." Mon- siglio di stato presieduto dal sovrano a-
tala, il grazioso altare di marmo colle sta- \ente per consigliere nato l'arcivescovo
tue di sopra ricordate del Bozzoli, e pa- di Toledo, il consiglio reale delle finan-
recchi altri monumenti sepolcrali de'se- ze detto dell'azienda, il consiglio supre-
coli XVI e XVII, meritevoli d'essere os- mo di guerra, i due consigli reali e su-
servati per bontà e diligenza di lavoro e premi di Cartiglia e d'Aragona, il consi-
ricchezza di marmi. Dipoi fu risoluta l'e- gliosupremo dell'inquisizione, il consi-
dificazione di un più ampio e decoroso glio degli ordini equestri, il consiglio reale
ospizio de'cappellani e dell'ospedale nel- dell'Indie, e finalmente il consiglio della
1' area di dello cortile, e delle contigue Crociata, ove si stabilivano i sussidi i che
case, con proporzionato e nobile ingresso il re levava al clero, destinati in origi-
dalla parte opposta a quello della chie- ne a spingere innanzi la guerra contro i
sa, affidandosi l'esecuzione all'architetto maomettani. Il consiglio di Cartiglia era
cav. Antonio Sarti. Pertanto fu guastato il più potente ili tutti , ed un dato nu-
beano. Vi hanno pure dei tribunali di sivamente alle cunflnazioni di certi de-
commercio. Gl'intendenti sono capi del- linqiicnti sono essi Ceuta, Pegnon de Ve-
:
dividili, comprese 6000le milizie, ed a erano nel 8^2, cioè 4 divisioni: una in
1
ti capitanati: Madrid, la Castiglia vec- ches. Gli ordini militari ed equestri 1 lei -
ti e di cui qui non fu ricordo, sebbene na medaglia d'oro con I* effìgie del so-
untlie ne scrissi gli articoli ili qua-
tli essi ; vrano: nello scudo della croce de'cava-
si gran maestro il re. Vi è pu-
tutti n'è lieri, oltre la cifra del monarca, vi è il mot-
le l'ordine Gerosolimitano [V'.), e quel- to, Per Isabella Cattolica: nello scudo
lo del Toson d' oro (F.) die conferisce della croce de'commeudatnri vi è il dop-
ancora l'imperatore d'Austria. Adunque pio globo, il motto, Plus ultra, e la leg-
gli ordini cavallereschi esistenti sono di : genda: A la leallad acrisolat la ,
nello scu-
s. Giacomo della Spada j di Calatravaj do della decorazione; quali motto e leg-
i
il' Alcantara j di Gesù Cristo e s. Pietro genda sono pure nella croce de'grancro-
martire (a i 7 maggio 8 5 re Ferdinan-
1 1 ci. Nel t. 14, p- 28 del Bull. Ilota, cont.,
da VII avea ordinato, ebe ministri del- i de'26 maggioi8i6, vi è il breve Viros
V Inquisizione portassero sempre e osten- magnos, di Pio VII, col quale confermò
sibile la decorazione ili quest'ordine); di l'ordine pel maggior suo splendore e or-
Montesa,&cv\\ fu unito quello reale mi- namento, e per la difesa della cattolica
litare ed equestre di s. Maria della Mer- religione, concedendogli le stesse grazie
cede; della Concezione o Carlo 111 (è di- e privilegi accordati da Clemente XIV a
viso in due classi quest' ordine del me- Carlo III per l'ordine della Concezione.
rito; in gran croci e cavalieri: il nume- Non esiste l'ordine ò'iMariaLuisa Isabel-
1
io della i. 60 non compresi prin-
è di i la II, che dicesi istituito dalla regnante
cipi della famiglia reale, e 200 cavalie- regina , secondo il narrato dall' Alma-
a
ri della 2. godono l'annua pensione di nach de Gotha pour V année 1837 p. 26, ,
3^5 fiorini, gli altri essendo soprannu- che riportai a tale articolo, seguendo tale
meri. L'ordine fu rinnovato a' 12 giugno libro, e qui fo emenda di rettificazioue.
18o4 da Carlo IV, indi soppresso nel re- L'attuale regina Isabella II soltanto isti-
gona regina di Portogallo. L'ordine è di- furono; iudi venne concesso a'primoge-
viso in 3 classi, i grancroci cui si deve uili,e successivamente a' vesco v'inguauili,
il titolo d'Eccellenza, i commendatoli, agli ecclesiastici, a lutti e d'ambo i sessi;
i cavalieri: l'ammissione nell'ordine co- e che dagli spagnuoli fu introdotto nel re-
stituisce la nobiltà personale. Gli ame- gno delle due Sicilie, ove ancora si usa
ricani che danno prove e si mostrano de- in luogo di siguore. Siccome dopo l'a-
gui del motivo per cui 1' unirne fu isti- brogazioncdeilaleggeSaIica,iumaucauza
VOL. LXV1U. 4
So s p a SPA
di maschi ledonne pure ereditano il trono ca di Borgogna, non ostante che quello
di Spagna, così il piimogenito o la pri- d'arciduca era proprio e distintivo di sua
mogenita del sovrano s' intitolano prin- famiglia e allora unico: Io stesso praticò
cipe o principessa delle Asturie. Tutti gli l'imperatore Rodolfo! le altri principi del-
altri membri della reale famiglia d'am- l'augusta casa, come discendenti di Gio-
bo sessi hanno il nome d'Info Meo d'In-
i vanna I erede delle Spagne, per mostra-
fanta {!'•), e ne riparlai nel voi. LIV, p. re la stima che facevano di tale titolo; il
i \\, dicendo degl'infanti e infante di Por- quale l'usa ancora duca di Parma e il
toga Ho, e che Infantado si disse quella /Vrtce/izrtjChe deriva da un infante di Spa-
massa de'beni appartenenti al primoge- gna della stirpe che regna; ed a Sicilie
nito del re di Portogallo, per suo appan- nel riportare titoli che prese il re Car-
i
naggio. Nella Spagna vi è una contrada lo di Borbone, poi Carlo III re di Spa-
debbono offendere alcuno, ma altres'j se- taria, negli altri personale. Il grandato
guire a mantenere la giustizia, non che di Spagna vuoisi originato dal momen-
ad ubbidire al re come gì' infanti. Non to in cui Carlo V, dopo la vittoria di Pa-
manca però chi vuole che tal nome pro- via e l'imprigionamento di Francesco £
ché avanzati in età. " Il Nardi, De'tiloll cuoprìrsi ileapo. Altri riferiscono che già
del re delle due Sicilie, illustrandoli a p. CarloV nel suo soggiorno in Ispagna avea
4o,dopo di avere reso ragione perchè si stabilito con legge la qualità de grandi,
attribuisce derivatoli titolo neh 1 57, men- che ivi son chiamali lo* primos, e pre-
tre è assai più antico, ti atta del titolo d'In- cedentemente dicevansi uomini ricchi, ri-
fante di Spagna, e dice che fu in tanta cos hombrex, a'quali però questo titolo
stima tenuto, che sovrani discendenti dai
i non dava loro alcuna qualità legale. Con
re di Spagna eziandio in maggiore di-
,
tale istituzione Carlo V si procacciò l'af-
gnità elevati, uon trascurarono mai di col- fetto della nobiltà; e Morcelli chiamò il
locarlo tra'loro titoli anche piìi sublimi; grande di Spagna di 1 .'disse, Adleclux
onde si trova che Ferdinando I d' Au- inter proccres ordini* primi, Procer lii-
ni, ha usato tra' suoi reali titoli anche lustri famiglie straniere, ed a molle del-
quello d'Infante di Spagna, innestandolo le romane in vari tempi lo conferirono,
avanti quelli d'arciduca d'Austria e du- come notai ai loro articoli, massime di
SPA SPA 5.
quelle de'Papi.Primadideserivereicenni giarccollepiù magni fiche d'Europa;m(.'ii-
storico -ecclesiastici della Spagna, credo tre non v'è città di a. "e 3."ordine, la qua-
opportuno alla migliore intelligenza lo- le non vanti qualche tempio ragguarde-
ro, come pure del già detto, di giovarmi vole. Il tempestoso soffio delle rivoluzio-
della Civiltà cattolica, con farli prece- ni,che da piti d'un mezzo secolo ha spar-
dere da un breve estratto generico del so l'Europa cristiana di tante rovine, e-
principale delle 3 interessanti e belle let- ziandio passò furibondo sulla Spagna, ed
tere, scritte dottamente con piena cogni- ivi pure profanò e rovesciò altari, spogliò
lano, sia nello stato de' Presidii di Sie- liberalitàdellepopolazioni pel divin culto;
naj dominando ancora sia ne\\' America e dimostrano ancora che a'tempi in cui
e già in immense regioni, sia ncW'Asia, furono eretti e abbelliti que'magnifici e-
Dell' Africa e nell' Oceania, ed in altre difizi, la chiesa era considerata iu ciascu-
contrade; dominazioni tutte, della cui o» na come monumento per
città il eccellen-
rigine, progresso e decadenza ragionai za, come il centro dell'affezioni di tutti;
non solamente agi' indicati articoli, ma era l'oggetto della loro viva fede, del lo-
negl' innumerabili che vi hanno stretta ro più ardente amore, e insieme forma-
relazione. Laonde riporterò compendio- va nell'ordine civile e politico, come il
samente e tratteggiando come in un qua- carattere più distinto della loro naziona-
dro generale, le condizioni in cui trovasi lità. L'epoca in cui la Spagna fu più re-
la Spagna, costumi, gli usi, lo spirito
i ligiosa e più cattolica, fu appunto quella
da cui sono animali gli spaguuoli, tulio della sua massima gloria e potenza. Fu
traendo dalle indagini del chiaro autore allora che i suoi re potevano dire con Fi-
delle eleganti e eloquenti Lettere, sulle lippoli, forse non senza un pò d'orgoglio,
la religione e la pietà vive tuttora profon- resto, ch'era il più e il meglio, in uno o
damente nel cuore degli spagnuoli; e che in altromodo, come salario, o come li-
se l'efficacia della sua azione venisse per mosina,necessariamente toccavaa noi. Ma
poco secondata, non tarderebbe a ripro- di più, chi di noi non avea tra'religiosi di
durre nella generosa e forte nazione le un convento un amico? non per se solo,
meravigliechelareserogià tantogloriosa. ma per la famiglia e la casa tutta, un ami-
Altra prova dell'attaccamento sincero che co sincero, generoso, efficace, che era al
il popolo conserva alla religioue, è l'af- tempo stesso consigliere, protettore, con-
fetto pegli ordini regolari che fiorirono solatore, direttore e padre dell' anima ?
tanto nel regno, ondedi frequente lamen- E quanti servigi non ne traevamo,quanti
ta l'abolizione de'monasteri e de'conven- aiuti per ogni nostro bisogno, nelle nostre
li. Con aria di tristezza deplorano gli spa- afflizioni, nelle nostre discordie, nelle no-
gnuoli di non aver più frati. » Delle loro stre traversie, e in una parola in tutti i
ricchezze a noi non è pervenuto nulla; dolorosi frangenti d'una vita, che il cielo
esse caddero in mano di pochi gran si- ha seminato di tanti patiboli e spine! "
gnori, costituzionali zelanti, è vero, ma Così declamano e ragionano buoni spa- i
in fatto di proprietà poco scrupolosi, op- gnuoli. Che avrebbero loro a risponde-
pure furono comprate a vii prezzo da fo- re quei fanatici che vomitarono tanto
rastieri, non trovandosi spagnuoli che vo- fiele contro frati e monaci, chiaman-
i i
lessero ingrassarsi de' beni della Chiesa. doli feccia e peste della società, da dover-
Né tampoco vi guadagnò lo stato, il qua- si bandire, spogliare e sterminare affatto
le anzi ora è più povero di prima, né sa a fine di rigenerare l'umanità ? Dopo i
tlizionedella vita monastica. I vescovi del- spagnuoli suono della chitarra e delle
al
ora ponno applicare alle gravi piaghe di nici stanno terminando vesperò in coro,
loro chiese. A quest'operasant'usima hau- io fanciulli escono due a due dalla sa-
no applicati (pie' pochi beni, di cui non grestia, esi recano vestiti come paggi a
Furono spogliali dalla rivoluzione; ed al- genuUetlere avanti il ss. Sagramento. Fi-
cuni predicatori annunziarono da' pulpiti niti i vesperi, tutto il clero seguito dall'ai'-
nel '852, che d'ora innanzi tulla la reti- ci vescovo co'suoi preti viene a schierar"
dita delle indulgenze della Bolla della si innanzi l'altare, lasciando in mezzo al
Crociata (f\), sarebbe impiegata nel fon- presbiterio uno spazio libero pe'fanciulli.
dar nuovi seminari, e nel mantenere o Allora i cantori conl'accompagnamento
ampliare gli antichi. Quando in Ispagna dell'orchestra cominciano a cantar lepri-
nella domenica di Settuagesima si pub- me strofe per la benedizione. Quindi i io
blica la bolla, e con solenne processione giovinetti col cappello in mano alzatisi,
si espone alla vista e alla venerazione dei fatto un inchino all'arcivescovo e coper-
fedeli, popolo con segni straordinari ne
il tosi il capo,al l'intonazione dell'orchestra
mostra il rispetto. La pietà spagnuola ri- presisi per mano cominciano cantando u-
splende ancora dell'antico suo lustro nel- na danza lenta, grave e figurata, che pro-
le festività, e nel massimo decoro con cui duce su tutti gli astanti vivissima impres-
cute volle delle cattedrali gotiche, ispira giovani danzatori tornano al loro posto,
s.
54 S P A SPA
ciulli si prostrano di bel nuovo genuflessi degli spagnuoli, specialmente nel mezzo-
dinanzi al ss. Sagramento, e si dà con es- dìdella penisola, conserva tuttavia lestes-
so la benedizione solenne. Le processio- se antiche foggie de'tempi cavallereschi.
ni, in cui la maestà del cultocattolicosuol La celebre manta, che n'é la parte prin-
risplendere di sì vaga pompa, hanno pu- cipale, consisteancheoggidì in gran pezzo
re in (spagna una grandiosità tutta pro- di stoffa vaneggiata a vive tinte, più lun-
pria di quella grave e magnifica nazio- ga che larga, che si avvolgono e drap-
ne^ formano uno de'più pomposi e gra- peggiano intorno con grazia e maestà sin-
diti spettacoli sagri. Ma non si vede più. golare: mai non la smettono, il dì serve
in essequel le splendidissime ricchezze che loro di mantello o sopravveste, e la not-
vi facevano pompa, e pareva che tutti i te di coperta da letto. Portano il cappello
tesori dell' Indie vi facessero bella mo- a coppa bassa e a falde rialzale, ciò che lo
stra, per far omaggio a Dio creatore del- fa parere un turbante di féltro, simile,
l'universo; poiché d decadimento dell'an- tranne il colore, a quel degli arabi. Ve-
tica opulenza spagnuola e l'impoverimen- stono sotto la manta una tunichetta che
to della Chiesa, dopo tantespogliazioni e scende loroa mezza vita, cinta d'una larga
ruberie, più non consentono siffatte di- fasciaericcamentericamata a fiori. Lungo
mostrazioni. All'ornamento che vi reca- il petto e le maniche corrono due file di
va il numeroso intervento de' religiosi, fìtti bottoncini d'argento o di rame, af-
suppliscono ora le copiose confraternite fibbiati a due a due con una catenella dello
colle loro insegnesuperbamente adorne. stesso metallo. I calzoni stretti e attillati
Alcune processioni durano le giornate, o si allacciano sotto il ginocchio, collo stes-
secondo le stagioni le notti intere. In tut- so ornato di bottoncini.! calzari sono sem-
to la nazione spagnuola si dimostra sem- plici suola di corde di canepa, strette e
pre cattolica per eccellenza, sebbene sca- avvinte al piede. Usano alle gambe so-
duta dall'antica sua gloria, primeggian- pracalze di cuoio, con fregi a impuntura
do in fervore tra le nazioni cristiane, mal- ed a ricamo, e allacciano con minute
le
grado le sue rivoluzioni e suoi travia- i strisciedi cuoio.Tutto il vestito non è pri-
menti. Ma qual grado di progresso socia- vo d'originalità e d'eleganza; ma tiene
le e d' incivilimento debbasi assegnarle meno dell'europeo, che dell'orientale e
tra le odierne nazioni, è l'argomento che dell'arabo. E' comune in tutta la Spa-
svolge l'encomiato autore del Piaggio in gna^ nonsi vedono chenellegrandi città
Impaglia nella i." sua lettera, con osser- e presso i grandi signori adottate le fogge
vazioni sopra i costumi e le condizioni ci- europee, e le mode di Londra e di Pari-
vili della penisola. Spiegati i molti sensi gi. Ingenerale, gli spagnuoli fanno abuso
in che suole adoperarsi il nome di civiltà, nel fumare il tabacco. In Ispagna è lusso
dichiara che la nazione non è punto in- comunissimo l'imbiancare spesso dentro
feriore in quella che deriva dal catlolici- e fuori le case, ciò che dà loro un'aria di ni-
smo che forma l'essenza eia base della per- tida gaiezza piacevolissima a vedere.L'uso
fetta civiltà. Quanto alla civiltà riguar- de' vetri alle finestre è sconosciuto ai ir)
do all'industria e alle arti, confessa che ventesimi della Spagna, e persino nelle
per molti rispetti è inferiore alle nazioni principali città poco comuni sono le fi-
più incivilite d'Europa, benché non uni- nestre fornite di vetriere; ordinariamen-
meila ragioni per scusare in gran parte te hanno le sole imposte. Le strade, tran-
gli attuali spagnuoli, restati in alcuni pan* ne quel le che cengi ungono la capi tale colle
li stazionari, in altri retrogradi, e che in grandi città, eie vetture pubbliche ten-
pochi non hanno fnltocheornieggiareda gono dell'antico, anzi del primitivo e in-
lungi gli altrui progressi. Il vestir propi io comodissime, e non sono meu disagevoli
SP A Sl>A 55
il giorno viandante, anco pel rapido
al glia reale, presa l'acqua d'uno dei con-
loro corso, clic gli alberghi ove alloggia lluenti dell'Ebro, l'incanalò e la condus-
le notti; però sono migliori gli alberghi se in (or no a Ila città e ad una superba villa,
die trovanti sulle strade reali, che quelli trasformando per incanto in un ridente
esistenti sulle vie provinciali, le (piali su- verziere, quel che prima era sterile lauda
ini limilo disagiate : nel suo complesso il e prunaia Imitato si bell'esempio, vastis-
viaggiare riesce aspro e fastidioso, onde simi spazi di terreno e intere provincia
la lunghezza delle leglie di Spagna è an- godranno 1'
indescrivibile benefìzio del-
data in proverbio. Ne'primi alberghi, e l'irrigazione di copiose acque, con quel-
a più caro prezzo, vi si trova tutta la squi- le [iure de'fiumi minori pressoché inutili
sitezza e l'abbondanza delle celebri locan- alla navigazione, come il Guadalquivir.
de italiane, italiani essendo per lo più gli Cos'i la Spagna in pochi anni rifiorireb-
Non bisogna però lacere, per onor
osi ieri. be e ringiovanirebbe, acquistando opu-
dellaSpagna, nobili sforzi ch'ella va fa-
i lenza e prosperità, ed accrescerebbe in-
cendo, per raggiungere nel inododi viag- sieme la sua potenza, e risalirebbe forse
giare il progresso europeo; e già sono
vi a quel grado di grandezza, che in altri
a leuue si rade ferrate, a I ti e più eslese sono tempi ella tenne in Europa; e ciò pel si-
in costruzione, o sul costruirsi, come no- stema d' irrigazione universale, che ri-
tai piìi sopra. Di più, si sta ora seriamen- vestitosi il suolo di rigogliosa vegetazio-
te (ruttando di por mano all' incanala- ne, egli è probabilissimo a seguirne ezian-
mento dell'Ebro, ciò che aprirà per un dio una felice mutazione di clima, da secco
vaslo tratto della penisola rapide e co- temperato e dolce. L'in-
e arso ch'egli è, in
modissime comunicazioni per acqua: que- canalamento dunque de' fiumi in Ispa-
st'impresa portata a tei mine aprirà alla gna non solo darebbe un immenso slan-
Spagna un'era novella di prosperità e di cio di vita all'agricoltura, ma vi addolci-
floridezza , pegli immensi vantaggi che rebbe il clima, vi renderebbe pia pura
produrrà al commercio e all'agricoltu- l'aria, più salubre il cielo, e quindi per
ra. L'Ebro,nobdissimo fiume, ha la sor- tutti insieme questi capi, più agiata, piìi
gente nelle montagne dell'Asturie, poco sicura e più lieta la vita degli abitanti.
lungi dal porto di Santauder sull'Ocea- E ne vantaggerebbe a ncora munitami nte,
no, e attraversa tutta Spagna dal nord- la il commercio,coU 'aprirsi di nuovi sbocchi
est al sud ovest per un corso di oltre e di più facili e pronte comunicazioni tra
120 leghe geografiche. L'incanalamen- idue mari. In Europa gli spaglinoli sono
to dell'Ebro è divenuta ormai la più ca- generalmente in mala voce di trascura-
ra speranza, il più vivo desiderio di tutti: re più o meno l'agricoltura, tranne l'in-
questo è il voto più bello che devesi fa- tera Catalogna, la provincia di Valenza
re per la prosperità della Spagna, pegli e alcune altre contrade, la cui ottima cul-
immensi vantaggi che recherà agli abi- tura può gareggiare cou quelle delle più
tanti delle due costiere della penisola. Le ubertose e ridenti campagne dellaFrancia
pianure composte di terra calcare o sab- e dell'Italia. La Spagua per la sua po-
biosa, sono per lo più infeconde e solo sel- sizione geografica sembra fra le contra-
vaggie perchè scarseggiano d'acqua. Irri- de d'Europa la più felicemente disposta
gate verrebbero fecondissime,come ap-
ili a produrre quanto può fare opulenta e
punto sono dintorni di Saragozza. Que-
i agiata una nazione; le provincie setten-
lla città in riva all'Ebro, la sua campa- trionali producono in copia olivi e viti,
gna formala di vasti piani calcari arsi da le coste meridionali forniscono prodotti
cocente sole, spicca e brilla' come un'oasi che non danno né Sicilia, uè l'Algeria;
deliziosa, perchè uu principe della fatui- coa'i a Biurcia e a Malaga fauno ottima-
56 SP A S P A
mente la zuccaroe il nopal eoe-
canna di felli dell'irrigazione. Quesl'è l'intera pro-
ciniglia, essendo il vino di Malaga tra'più vmeiadi Valenza, la coi campagna dna-
Equisiti del mondo; ne* sabbiosi piani di mata da essi medesimi il giardino di f^a-
Elclia e d'Orihuela, Ira Murcia e Già- lenza, è una delle piti ubertose, fiorenti
naia, s'incontrano intere foreste di pai- e ricche contrade di tutta Europa. Fil-
ine, ed palmizi di Spagna non servo-
i rono gli arabi, a quanto dicesi, che v'in-
no soltanto a ornamento, come in Sicilia canalarono le acque, e ne regolarono la
re unicamente gli spagnuoli d'indolenza, pulente agiatezza del loro vivere fa Tin-
numero degli abitanti non è punto prò- paese di Valenza. Pare dunque giunto il
porzionato da coltivarsi,
a' vasti terreni tempo di riparare efficacemente, con l*in>
La superfìciedella Spagna èegualeincir- canalazione dell'Ebroeil generale sisle-
ca a quella della Francia, mentre la sua ma d'irrigazione, allo sconcio de' vastissi-
popolazione è appena un terzo di questa, mi tratti di paese incolti, deserti, aridi e
La qualecircostanza deve avere gran pe- tristi. Secondi il cielo sì bella impresa, e
so in tulli i han da portare
giudizi che si consoli i desiderii e le speranze della no-
di questa nazione comparativamente al- bile e generosa nazione, con felice riusci-
ta altre d'Europa, non solo rispetto al- ta.Quanto all'industria e alle manifattu-
l'agricoltura, ma eziandio per ogni altro re, la Spagna è inferiore alle altre na-
ramo d'industria e di progresso materia- zioni incivilite d'Europa. L'autore però
le, se vuoisi esser giusti, e stimar gli ef- delle Lettere, Un viaggio in Ispagna,per
non dall'una o dall'altra privativa-
fetli debito di giustizia e per amore del ma-
mente, ma bensì dal complesso di tutte gnanimo ecattolico regno, dichiara le pre-
lecause che cospirano a produrli. Si rim- cipue cagioni alle quali debba ascriver-
proveiaaglispagnuoli.sefinoranon han- si il poco o nulla progredire che ha fatti»
no cercato di sopperire coli' irrigazione fin qui la nazione spaglinola negli ordini
allasiccitàdeH'adusloloroclima, adonta del materiale incivilimento, ne'quali co-
chesott'occhioeincasa loro racchiudano tantosi avanzò il rimanente d'Europa,
a veruno, per cui restò cotanto addietro d'industria, ch'ella volentieri lasciava ad
a^li aldi popoli per attività e sviluppo altre genti meri favorite dalla fortuna, e
d'arti, d'industria e di sociali migliora- dalle quali poi comprava col suo oro tri-
menti. Altri l'ascrivono a cause merauien- bu tato da ile ricchissime colonie qua rito la
te accidentali, altri all'indole propria del bisognava non solo a vivere con agio, ina
caratterespagnuolo, oppure ad influenza eziandio a scialare con fasto. Tornata poi
temperamento di clima. L'o-
di cielo e a la Spagna in basso stato, perdute le fio-
pinione più savia sembra quella che lo rentissime colonie d'oltremare, impove-
fa dipendere da tutte insieme queste cau- rifa e scaduta di potenza e di credito, po-
se congiunte. Ad accennar le più. rilevati- re non cambiò costume, o poco o nulli
ti, tra le cause accidentali, la più eflicace dismise di quella sua grandezza al (erosa
dee lòrse che trae l'origine
dirsi quella e di quella morbida inerzia, a cui s'era
dal discoprimento «teli' America, fatto 3 avvezza in miglior fortuna e quasi cari»-
secoli e mezzo addietro dall'immortale biata in natura. Quindi, henchè la mise-
Colornho. Perchè alla scoperta seguì la ria e povertà presente dovesse incitarla a
conquista, la quale mettendo la corona sopperire coll'opera industre di sue mani
di Spagna in possesso delle ricchissime a que'bisogni a'quali non poteva j»iù soci-
miniere del Messico, del Perù e del Chi- disfare coll'oro delle Americhe, e Ceserà-
lì, leuna sorgente di tesori inesli-
aprì pio della crescente prosperità dell'altra
Quindi l'oro e l'argento del mio-
inabili. nazioni aggiungesse a ciò novelli sproni,
vomondo, che veni va ogni anno sui famo* pure si stette neghittosa a languir Dell'i-
si galeoni a versarsi in (spagna, straric- nopia, e se poi si riscosse non fu che a f i-
chendola di contanti, le dava agio di proc- tica; e se ora si è mossa a seguire il moto
cacciarsia dovizia tuttii prodotti piùsqui- europeo, i suoi principii furono tardi e
siti delle arti e dell'industria delle altre lenti i progressi, sicché resta ancora gran
nazioni. Questa facile abbondanza, e il tratto indietro divisa dalle altre nazioni,
lusso naturale che ne fu conseguenza, e Aggiunge ancora l'autore delle Lettere,
la potenza in cui allora salì la nazione ca* oltre a queste cagioni altre ve ne sono pur
stigliami dopo la finale cacciata de'mo- gravissime e meri dure a dirsi, perchè non
ri e dopo le meravigliose sue conquiste hanno nulla che possa offendere ildelica-
oltre atlantiche ; tuttociò congiunto al- tissimo amor proprio della nobile nazio-
l'indole uatuialrueule albera e piuttosto uè. Tale è in i ."luogo la posizàoue sles»a
58 S P A S P A
del la penisola, poco meno che divisa dal ri giorni nelle tenebrose officinodelle mac-
resto d'Europa, e lontana dal centro del- chine; la tenacità e l'alterigia del carat-
la civiltàeuropea. Quest'isolamento del- tere spaglinolo , e quindi la pochissima
la Spagna, rendendo più difficili e quindi sua pieghevolezza u cambiare i suoi usi e
più rute le sue relazioni sociali cogli al- seguire gli altrui, benché per avventura
tri popoli meglio inciviliti; fa sì eli' ella migliori; il suo vantar le cose patrie e di-
conservi più tenacemente i suoi costumi spreggiare l'estranee, il non curarsi della
e le sue maniere e fogge nazionali; che versatile moda e degli andamenti della
sia meu corriva a seguirla moda di chiun- società, il nobile disdegno d'imitare e d».
que, che si avvezzi a bastare a se stessa, che seguire le altrui norme; e finalmente le
seuta meno il pungolo dell'emulazione, il politiche agitazioni e tempeste, che per
quale è vivissimo quando si vedono da vi- più lustri tennero sossopra la penisola, or
cino e sotto gli ocelli i progressi e miglio minacciala eassalita da potenti invasioni
l'amenti altrui, ma è languido e ottusoal- straniere, or lacerata da intestine discor-
lorchè questi non si apprendono che da die e da furore di guerre civili non anco-
lungi e per udito. Di più mancano alla ra del tu Ilo piena mente estinte,condÌ7.ioui
Spagna gli stimoliche metteal fiancod'al- tutte sfavorevolissime al fiorimento delle
tre nazioni la necessità : il Belgio, l'Olan- pacifiche opere d'arte. Se pertanto si vo-
da, e più di tutti l'Inghilterra si diedero gliano pesare tutte queste e altre simili
con tanto ardore all'industria, alle mani- ragioni, si troveranno più che bastanti a
fatture, alcommercio, perchè non avreb- spiegare l'inferiorità che mostra in que-
bero altrimenti di che campare. Se loro sto secolo la Spagna verso le altre nazio-
si chiudono queste fonti di vita, di pro- ni incivilited'Europa, per ciò che riguar-
sperità e di ricchezza, non solo impoveri- da industria, arti e progressi di materiale
ranno, ma tuonano di fame. La teriache civiltà. Ma quest'inferiorità non pare che
abitano none vasta, né feconda abbastan- possa dirsi veramente un male, o non anzi
za per nutrire le sempre crescenti popo- unbenealmen relativo, per le sa vie e gra-
lazioni co'soli prodotti del proprio seno, vi considerazioni dell'autore d'Un viag'
e perciò la necessità le sprona a cercare gio in hpiigna, che opina essere più pru-
idiroiide il vitto. Non così la Spagna, in cui dente e più benevolo consiglio il deside-
il terreno coltivabile è di tale estensione rarealla Spagna minor gloria d'industria,
ila bastare al triplo de'pi esenti suoi abi- che in volerla in ciò superiore o eguale
tanti, e la felicità del suolo sì grande, che alle altre nazioni. Indi fa il rilevante con-
malgrado d pochissimo lavoro che si a- fronto tra L'Inghilterra fiorentissima d'in-
dopera in esso e poco miglioramento di
il dustria, ma deficiente d'agricoltura, e la
sua agricoltura, pure un po' di pioggia o Spagna in condizioni opposte, che però
d'innaffio basta a sviluppare fiorèntissìme trovasi su più solide basi di pubblica feli-
ricchezza ; ma questo colosso ha le basi genere da quella degli eroici pnilri loro,
di argilla, e pocu basta per rovesciarlo, che ricacciarono, dopo una lotta di 8 se-
Fate che gli si chiodino mercati d'Eu- i coli, oltre mare il saraceno; che compii-
ropa e quegrinlìniti shocchi, di cui ella stanino il nuovo mondo; che Cecero argi-
ahhisogtia per lo spaccio delle sue produ- ne all' invasione napoleonica ; e la feraci*
zioni industri; lille che un caso sinistro, là del suolo le assicura sorgente inesauri-
et i cui si vede talora balenare la minaccia, bile di ricchezze. Quindi se a lei è dato
le tolga l'Indie orientali, o ne le separi per di sperare ancora un più lieto a? venire,
alcun tempo; ed eccovi subito suoi mi- i e di risorgere un d'i a nuova grandezza,
i inni d'operai costretti ad emigrare a mi- ciò è appunto non perchè ella sia gran
gliaia.oa morir di lame; ecco la regina fatto iudustre, ma perchè è nazione agri-
superba de'mari coulinaia in breve nel- cola,ein ragione appunto del maggiore o
l'angustia cerchia della sua Albione; ec- minore sviluppo che dar;» alla sua agri-
co inaliditi i fonti delle sue ricchezze, del- coltura, la quale siccome è oramai [iel-
la sua potenza, e poco men della sua vita, lei l'unico fonte di prosperità, così leriu-
Questo è sì vero che il timore appunto di scirà eziandio il più sicuro e perenne. Clie
unsìrovinososcrosciotieuecontinuamen- se ella giungesse mai (ciò che non le sa-
zia. Mercechè essiben sanno che se mai le fisiche e morali qualità della nazione,
venisse a rompersi l'equilibrio tra' pio- ina eziandio nelle politiche condizioni Mi
dotti della loro industria, e la vendila da cui ella trovasi presentemente, lequali g>à
farsene su tutti i mercati, a tutte le (le- vanno d'alcun tempo visibilmente mi-
re, in tutte le scale del mondo, sarebbe gliorando, e tendendo verso una stato no-
bilita per loro. Al contrario la Spagna, vello di prosperità, di pnce,che non èfor-
benchèpovera/leboleesfìuita per le tante se lontano. Dappoiché la Spagna trova-
perdite l'alte e per le crudeli guerre so- si di presente nell'ultima delle 3 consue-
slenute in questo mezzo secolo, non ha te fasi di rivoluzione, cui soggiacque, cioè
puntoa temere l'irreparabile rovina, che del disinganno. Le politiche tempeste che
minaccia la Gran Bretagna. La sua vita l'agitarono da 3o anni in qua, nel modo
non è sì precaria die il fi lo ne dipenda che in fine accennerò, seno notissime. La
da fortuiti accidenti, da fallimenti de'ban- rivoluzionedi Spagna ebbe, come quella
chieri, da rivoluzioni straniere,da estriu- di Francia le sue fasi d' inganno e di
,
sedie influenze. Imperocché ella ha in se pervertimento nelle idee del popolo se-
stessa, dentro il giro delle sue rive, quan- dottoda promesse bugiarde, e da cei ti bei
to le sovrabbasta non solo per sostenersi nomi di libertà, d'eguaglianza, di rigene-
in vita, ma per arricchirsi e sfoggiare, razione; e poi le fasi di violenza e di cli-
e in agitazione non davano luogo a ifles- i no mai fornire le politiche utopie moder-
sionejlaonde il popolo cosi profondameli- ne. La nazione spaglinola, principalmente
le religioso, assennalo ed accollo, rien- pel suo invincibilecaltolicismo, è forsedi
traodo in se stesso, e paragonando il pie- tutte le nazioni di Europa quella appiio-
sente suo slato con quel ili prima, danni
i toche può più promettersi un più. belfav-
solfei ti co'beni indarno sperati o perduti, venire, e per la meravigliosa ricchezza e
e colie splendide promesse de'suoi perii- libertà naturale del suo suolo haspedieu-
di agitatori, si avvide d'essere
ben tosto ti infiniti da riparare le sue perdite co-
stalo crudelmente tradito da'eiurmadori loniali, i pregi de' quali conoscendo, ha
demagoghi. Ed essi pare che lo pieve- già cominciato a porli in opera; in que-
dessero, perciò a scolpire negli animi l'i- sto continuando potrà acquistare in pò-
dea della rivoluzione, negl'impeti dell'eri- ehi anni tal ricchezza e potenza da risa-
tusiasmo, dappertutto eressero nionu- lùeaquell'eccelsogradodi grandezza che
menti pubblici per celebrarne la memo- per notabile tempo ella tenne in Europa,
ria. E cosi non vi è città di qualche ri- e di cui tanto fu degna per l'invitta sua
guardo in [spagna, che non abbia la sua fede e pel suo nobile coraggio,
piazza de la Constitucion, nel cui mezzo Iberia è il più antico nome della Spa-
d'ordinario sorge una colonna, una pira- gna, e lo trasse dal fiume Ibero oggi E-
micie, o una gran tomba marmorea, in bro, donde /beri pure si dissero i più an-
cui leggonsi scolpili i più celebri eventi tichi popolisuoi,equalchescriltore dna-
della rivoluzione, e il nome de'prodi che mò anche posteriormente iberi gli spa-
ma converti in Spagna. Alcuni dicono suolo si accese la lotta ostinala che non
clic propriamente ignorasi I' origine ilei dovea aver fine se non col totale slmili -
nome moderno, e Giustino elice clic de- ino della nazione perditrice. Le isole Gi«
riva da un re chiamato Hispanut : SW\- mnesie,oggidelleBaleari,già occupate dai
'
glia, che fu per qualche tempo capitale lenicii,comechèpiù vicine all'Africa, furo-
d'un regno di Spegnale detta Hùpalis in no la i. 'conquista dell'esercito cartagine-
Idtino, in significato di pianura j final- se, che di là mosse a recare aiuto a'gadi-
mente trovasi in alcuni antichi autori il tani di tuia origine anch'essi, la cui pro-
nome Spania. I feroci celti formio
di i sperità giù eccilava l'invidia e il ranco-
primi Btranieri che dalla Francia, supe- re de' popoli confinanti. Distraiti però
rando Pirenei, vi penetrarono, e da essi
i dalla i
." guerra punica, cotnhattuta nelle
la nazione, qualunque fosse, limase sog- ncque della Sicilia, e dalla guerra africa-
giogata, talmente accomunandosi in pro- na de'mercenari,i cartaginesi soltanto do-
cesso di tempo gl'interessi de'due popoli, po la pace si volsero di proposilo a far
che un solo ne composero sotto il nome soggetta Spagna, e colà spedirono con
la
di Celti- Ióeri o Celliùeri. Vissero però oste poderosa il famoso Amilcare Barca,
essi in un'oscurità neghittosa, finche in che vi tragittò oltre alle colonne di Er-
tempi remotissimi gli ardimentosi e in- cole,col giovinetto Annibale suo figlio ap-
traprendenti femeii non approdarono al- pena bilustre, e compi in pochi anni la
le sue spiagge orientali, quasi in terra in- sommissione delle nazioni e delle tribù
cognita e peregrina. V incominciarono barbareche occupavano il paese, più che
que' navigatori a trasportare colonie, a colla forza delle armi, colla dolcezza dei
fondare più di i ooo anni avanti la nostra inodi,e colla saviezza delle istituzioni. Con
era gli empori di Cadice e di Malaga, ad eguale prudenza e destrezza delte al so-
estenderenell'interne provincie il proprio ciale edifìzio I' ultima mano Asdrubale,
dominio. Più facili gl'i beri piegarono il suo genero e successore nel comando; ma
collo al nuovo giogo; ma nelle cantabi i- tratto a morte dopo 8 anni dall'insidio-
che gole, asilo perpetuo d'indipendenza, so pugnale di Gallo, venne acclamato su-
ripararono gl'indomiti celti. Ben presto premo duce Annibale, che allora conla-
i nuovi ospiti discoprirono le preziose va 26 anni d'età. Pieno egli d'ardore bel-
ricchezze che ascondeva il suolo metalli- licoso,ed incitalo dall'odio sulla pater-
fero, e la voce che ralla se ne diffuse, se- na destra giurato al nome romano, non
gnò nella Spagna la mela dell'universa- fu pago pe' trionfi otiennti sugli oleadi e
le cupidigia. Pare che greci gli abbia*
i sui cai pesti, ma spregiala l'ambasceria di
no seguiti,e si ha qualche ragione di cre- Pioma, diede colla espugnazione di Sa-
dere che vi fondassero Pioses e Sagunto. gunto il segnale di guerra, nulla curando
Ma iutanlo e tirii ed etruschi, e marsiglie- l'alleanza di quella città co'romani, che
si e punici o cartaginesi avventurieri bal- secoudo la convenzione di Lutazio, dovea
zarono a gara su quel lido, e carichi tor- essere guarentita, ed i limiti superando
nandone di dovizioso bottino, quivi tras- dell'Ebro,ch'erail confine con Asdrubale
sero con tale allettamento nuove genti, e statuito de' possedimenti cartaginesi. Si
si videro sorgere a poco a poco in riva al può vedere Gaetano Ceiììì\,Dissertazioni
a
Mediterraneo nuove città floride e po- t. 2 : Della espugnazione ili
Disseti. 8.
polose. Intanto due colossali potenze si Sagunto, riportandola notissima senten-
disputarono l'impero de'mari e delle ter- za: DuinRomae constili 'tur,Saguni uni ex-
re, Cartagine, e Roma (/".),aspirando con pugnalar. E già superali Pirenei e var- i
gona, mentre a Cartagena svernava l'e- laonde quel capitano, istruito dagli avan-
sercito punico. Dietro la fama poi della zi reduci dulie truppe sconfitte del fra-
vittoria navale cbeGneo Scipione ripor- terno disastro, non pensò che a vender
tò sulla flotta avversaria presso lefocidel- cara la vita, toltagli dopo 29 giorni nel
l'Ebro nel ìj 7 3 ti i Roma, il senato roma- calor d'una mischia, sicché si sarebbe re-
no,vagodi dominare fermamente la Spa- sa disperata la sorte delle armi romane,
gna, v'inviò Publio Scipione, che opera- se il prode cavaliere Lucio Marzio, ele-
ta la riunione col fratello, passò l'Ebro, valo per unanime consenso al supremo
e porlo la guerra sotto le mura diSagun- comando,non avesse con intrepido corag-
to nel territorio cartaginese, conoscendo gio riordinalo le sparse reliquie delle ar-
di quanta importanza fosse l'espugnare mate, e con tant' impeto assalito l'eser-
quella fortezza, ove Annibale racchiuso cito cartaginese, che in soli due giorni,
avea in pegno di fede i precipui ostaggi colla nolteintermedia, furono con im-
della nobiltà iberica. Un mutamento no- mensa strage espugnati nemici accam- i
tabile però accadde pel tradimento dello pamenti, succedendo la tregua all'univer-
spagnuolo abilice, il (piale dopo d'aver sale spossamento. Già a vendicare la mor-
sedottoil punico capitano Bostare a cat- te del padre, ed a ravvivare la gloria di
tivarsi col rinvio degli statichi la bene- Roma, moveva dal Tevere l'incompara-
volenza ispana, offrì a Publio l'eminen- bile PublioScipionegiuniore,che poi me-
te servigio di condurli al campo romano, ritò colPeroiche gesta nomea" Africa- il
da cui rimandati alle proprie case ram- no, e varcato l'Ebro impadronì della s'
pognando la durezza de'cartagiuesi, ma- nuova Cartagine, insieme a' punici im-
gnificarono l'azione generosa de'romani. mensi tesori ivi raccolti; riscuotendo l'o-
11 corso d'8 anni, ne'quali i due Scipio- maggio della nazione spagnuola, pel mi-
ni sostennero la gloria del nome roma- rabile esempio di continenza che die nel
no, fu contrassegnalo da continue bat- restituire la vergine eavvenente sposa ad
taglie, dalla rotta d' Asdrubale sull'Ebro, Allucio principe cellibero, il quale per
dalla versatile alleanza diSiface veiYìNu- azione sì magnanima ne fece scolpir la
midia, e da quella de'celtiberi che per la memoria sullo scudo d'argento. Libera-
involta congiunsero un esercito ausilia- to quindi dal pensiero di sconfìggere l'o-
rio alle legioni romane. Ma nell'impor- stecapitanata d' Asdrubale Barca, che ra-
tante giornata in cui era per decidersi la pidamente valicava le Alpi per correre
sorte politica delle Spagne, fu a'duci ro- in difesa del fratello Annibale nell'ulti-
mani fatale la separazione imprudentedi ma Italia, e dopo le prime vittorie celti-
loro armate. Publio che si rivolse a com- bere, delle quali Lucio suo fratello reca-
battere Asdrubale di Giscone e Magone, va a Botua l'annunzio ed i trofei, sospin-
SPA SPA 63
«e fino all'Oceano I' allro Asdrubale di dotto il proconsole Fabio Servivano alle
Giscone, co'due generali Magone e Mas- strette sotto la piazza d'Emana, con una
siuissn.cheun fiorente esercito di 74,000 vigorosa sortita l'obbligò a trattare e con-
combattenti si videro interamente taglia- eludere la pace fra il popolo romano e
ti a pezzi dalle assai più deboli romane Viriato. Non potendo l'orgoglio de' do-
legioni nella giornata ili Decula, dopo di minatori dell'universo solfi ire l' umilia-
cbedovèilducecartaginese riparare nel- zione di trattare da pari a pari con un
l'Africa, ed il redi Numidia invocar l'ai- capo «li partito, ricorsealla perfidia ilcon-
leanza romana. Cos'i da Scipione in me- sole Q. Cepione, e rotto arbitrariamen-
uo di ) anni furono interamente cacciati te il trattato, mentre l'accorto duce spa-
pizio Galba, sgozzando sotto buona fede generale che Cavea sottoscritta, offerta
le intere popolazioni disarmale e sotto- dagli assediati dignitosamente ricusala;
messe di Lusitania o Portogallo (I.), si e nel seguente anno confidò la spedizio-
vide sorgere l'intrepido Viriato. Nel boi- ne di Numanzia al famoso distruttore di
n
loie della 3. guerra punica, postosi egli Cartagine Scipione Emiliano, che utili-
alla testa de'suoi concittadini, fece tocca- laudo già come tribuno legionario sotto
re a' romani notabili perdite, tolse loro il console Lucullo, avea ottenuto la coro-
molte piazze nella Spagna Ulteriore, e ri- na murale saleudo il 1 ."all'assalto d' In-
6 S P A vSPA
tercalia forte ciltìi de'vacceì. L' accorto ch'egli voleva liberare dall'assedio, e che
capitano strinse per tal guisa l'assedio, Sertorio assali e incendiò sotto i suoi oc-
che in breve tempo quell'indomabile po- chi. Indeciso fu il vantaggio della gior-
polazione, degna di miglior sorte, rifiu- nata ih Sucrone, ove nuovamente si mi-
tando di sopravvivere alle patrie sciagu- surarono Pompeo e Sertorio, avendovi
re, pose fuoco alla città e si seppellì sotto questi perduta la fatidica cerva, ch'egli
le sue ceneri, contandosi appena 5o pri- 6epp^dopo qualche giorno ricuperare me-
gioni nel trionfo cbe prese Scipione do- diante \\\ì guiderdone promesso impo- ,
po la conquista. Delle vicende ili Ninnati- nendo così alla superstizione lusitana ,
zia riparlai a Roma, narrando le guerre che in quell'addomesticato annuale rico-
dei romani, eziandio per la conquista del- nosceva un messaggere degli Dei propizi
le Spagne. Ed ebbe allora precaria tran- a Sertorio. La riunione però delle due
quillità anche la Spagna Citeriore, cor- armate di Pompeo e di Metello condusse
rendo l'anno di Roma 620, cioè 1 34 a- Sertorio alla decisiva fazione di Siguen-
vanti l'era nostra. Indi seguì la momen- za, ove l'ala pompeiana era già in piena
tanea irruzione de'cicnbri, cbe dopo di- rotta, e le truppe ancora di Metello sa-
struttele romane armate di Cepione e rebbero state volte in foga, se una ferita
Manlio nella Gallio narbonese, si gelta- riportata da quel vecchiocondoltieronou
1uno nelleSpagne,nè portò a conseguen- avesse infiamma lo di straordinario ardo-
ze quell'irruzione, essendo ben presto quei re i suoi aflettuosi soldati fino a strappa-
bai bari rientrati nelle Gallie. Ma le fa- re di mano al rivale l'assicurata vittoria.
zioni di Mario e di Siila, dalle (piali fu E qui nuovo tradimento chiusela tragi-
lauto lacerala la romana repubblica, po- ca scena, quando Peipeuna ordì contro
co mancò cbe non producessero l'inatte- Sertorio infame e tenebrosa congiura, fa-
sa emancipazione delle Spagne. Intanto cendolo uccidere nella gioia amichevole
Sertorio cbe con valorose azioni avea no- d'un banchetto, ma n'ebbe il dovuto ca-
bilitato l'oscura origine, circondato da stigo dal virtuoso Pompeo, il quale non
moltissimi personaggi romani sfuggiti al- gli accordò il favore di comparirgli innan-
la proscrizionesillana, ed amato dalla na- zi, e ricusandosi d'ascoltare le sue impor-
zione spagnuola, ne divenne il legislato- tanti rivelazioni, comandò che gli fosse
re, ed organizzò un governo alla foggia troncato il capo, e insieme ordinò che si
classe de'cittadini cbe adoperò di erudi- tranquillità de'cittadini. Gneoe Sesto, fi-
re nell'arti greche e latine, preparandosi gli di Pompeo, dopo il tristo fatto del lo-
rocche, mentre Labieno uffisìale pompe- rasi egli stesso riservata l'amministrasi o-
iano guidava una parte delle sue truppe ne. La Spagna Ulteriore fu divisa in Be-
a difendere gli accampamenti , assaliti tica, e Lusitania o Portogallo; la Spagna
dalle truppe ausiliarie cesariane, si spar- Citeriore si chiamòTarragonese dalla sua
se fatalmente il grillo ch'egli si dasse alla capitale. Soggiacque inseguito avarie
fuga, un panico terrore s'impadronì del- suddivisioni, e la più costante fu quella
l'esercito, caddero 3o,ooo prodi, fuMuu- delle 5 provincie stabilitene! secolo IV
da presa dopo un mese d'assedio; Gneo da Adriano, cioè laTarragonese con Tar*
coperto di ferite e preso in una grotta ri- ragona per capitale, la Cartaginese con
coverò, vi fu inseguito e ucciso; Severo Cariogena per capitale, così la lìetica con
potè procacciarsi ignoto asilo ne' monti Siviglia, \a Lusitania oPortogallo con /I/e-
celtiberi, ed eziandio rimase interamente rida, e la Galizia egualmente con Braga
sottomessa a Cesare la Betica, una delle per capitale, tutte celebri città che prì-
Guipuscoa, la Biscaglia, l'Asturie eia Na- popoli famosi che occupavano le altre
varrà, fu l'ultima ad essere domata; ma provincie della penisola, si ricordano gli
numero le romane legioni nelle Spagne, nazione de' mori. Vedasi il citato Cen-
a
perchè il seme della rivolta non tornasse ni, Dissertai. i2. Dell'antica divisione
dalle montane vette a pullulare, e per tu- delle Spagne, fatta da' romani delle lo-
tela innalzando due fortezze di Sara-
le ro conquiste. LaSpagna fu perBomaquel-
gozza e Menda. Ebbero dunque a com- lo che per lei medesima sono stati in ap-
baltere per i secoli le romane coorti in- presso il Messico e il Perù; ma romani i
Danzi di dominare nel classico suolo di non ispenserogl'indigeni di quel bel pae-
Spagna,per cui si può dire che niuna na- se. Somma fu la prudenza d' Agrippa e
zioue resistè più lungamente degli spa- di Galba rettori della provincia, nel se-
gnuoli alla possanza romana, nèpiùspes- dare le rinascenti discordie; ma consumò
so ne compromise la gloria; tanto potè l'opera della pacificazione Vespasiano,
in que' generosi petti l'amore dell'indi- che coll'immedesimarli a'romani e ren-
pendenza, tanto era ad essi odioso il no- dendoad essicomuneogni privilegio, non
me degli orgogliosi e prepotenti conqui- esclusa l'elezione al soglio, giunse così a
statori. Sottomessa tutta laSpagna daAu- formarne un popolo solo, ed a spartire
gusto, ebbe origine \'Ei a di Spagna (F.). con esso il dominio dell'universo. INèRo-
VOI. LXVIII. 5
66 SPA SPA
DM ebbe a pentirsene, perchè alle belli- il \iaggio [>er la Spagna, dopo clie uscì
clie glorie valorosamente contribuirono dalla prigione, in cuilavea fallo mette-
te genti ispane, ed i Domidegl'ioiperalori re l'imperatore Nerone, e che di ritorno
m-coIu di nostra era a far dimenticare gli 'i,p.i253, ed altri, aflermanoches. Pao-
orrori che sui mostri coronati del Campi- lo non effettuò il divisamento di passare
doglio aveano attiralo nel i. la pubblica in lspagna; come si riguarda per favola
esecrazione. E come nelle armi, cosi nel- la conversione attribuita a s. Paolo dello
le lettere le numerose colonie romane gio- spaglinolo filosofo Seneca, del pari the la
vai ono agli spaglinoli, clie fra molti altri loro corrispondenza; l'eccellenti lezioni
diedero lo storico Floro, il savio Seneca, di morale, sparse nelle opere di Seneca,
Marziale e Lucano. Non v'ba dubbio che fecero credere ad alcuni ch'ei fosse disce-
per la mescolanza decine popoli la Spa polo di s. Paolo; ma se profondamente
glia acquistasse in gentilezza e in coltura; si esamina la sua condotta, scemerà di
.si
ma allo svolgersi del germe di corruzione inolio l'opinione di quella virtù che fu
fra i romani, partecipò anch'essa a quel- supposta in lui; veramente fu sobrio e sii •
la mollezza e infingardaggine che trasse- inabile per altri pregi. L'apostolo s.Gia-
ro a decadenza l'impero. Già nella Spa- conio di Galilea, fratello di s. Giovanni
gna erasi introdotta la religione distia- Evangelista, e stretto parente di Gesù Cri-
na, di che vado a pai lare. sto, il quale con s. Pietro li distinse so-
li comunesenlimenlo degli spagnuoli pia gli altri apostoli e li colmò di parti*
è che l'apostolos. Giacomo {f.) il fllag' colali favori: essi furono i soli che volle
gioie vi portò pel i .°la luce benefica del- spettatori della sua gloriosa Trasfigura-
l'evangelo: secondo alcuni questa opinio- zione, e testimoni di sua agonia nell'orto
ne è appoggiata soltanto alla tradizione, degli Olivi. Dopo 1' Ascensione di Gesù
la quale per non molta sua antichità
la Cristo gli apostoli travagliarono a spar-
lasela loro qualche dubbio SU di essa. Mo- gore la sua dottrina; ma gli scrittori di
Burnenti di autenticità incontestabile so- que'primi secoli non ci hanno lasciato al-
no, ches. Paolo(l' .)
promise a'romanidi cuna particolarità rispetto alle fatiche a-
visitarli quando fosse passato dattorna per postoliche di s. Giacomo: sembra saltati-
andareuella Spagna: JdHoman.i5,i^. to che abbandonasse la Giudea poco do-
Senza dubbio uè dalla sua lettera, nèda- pò il martirio di s. Stefano , che alcuni
$\Aili degli a postuli apparisce che s.Pao- stabiliscono verso la fine dell'anno in cui
lo abbia mantenuto la sua promessa; ma fu crocefisso Gesìi Cristo. Si legge nell'ag-
ciò si conosce da una tradizione, che non giunta al Catalogo di uomini illustri di
può essere equivoca. Dice espressameli- s. Girolamo, ch'egli annunziò il vangelo
Ics. Atanasio, chequel dottore dellegen- alle XII tribù disperse. E benché gli a-
ti andò aUoma, e di là in lspagna, nel- postoli ne'primi 1 2 anni del cristianesimo
VEpist. ad Drac. Dicono la stessa cosa non abbiano predicato ne' luoghi confi-
s. Cirillo di Gerusalemme, Calli. in ,e s. nauti alla Giudea, s. Giacomo non oslan-
Epifanio, Hae.rcs.i'j, e fra i Ialini s. Gi- te avrebbe potutoandareinlspagna a Dor-
miamo, in Amos, l'autore del commen- larvi la salutifera face della fede. Questa
turio sopra s. Paolo, conosciuto sotto il è almenolalradizionedella chiesa di Spa-
nome di s. Ambiogio, Papa s. Gregorio gna, appoggiata all'autorità di s. Isidoro,
1,Moral. 3i, e moltissimi altri autori, del breviario di Toledo, de'libri arabi di
che lungo sarebbe il citarli. Crede s. Gio. Anastasio patriarca d'Antiochia sui mar-
Crisostomo, ches. Paolo intraprendesse tiri. 11 p. Cuper fa risalire molto indietro
,
SPA S P A 67
questa tradizione, e conferma coliate-
In postolo. A Sangue notai, che quello di s.
della Spagna, a Siviglia avendo detto di Apostoli, e che parte ne fu mandato a're
quelle di s. Leandro, e di molte ci rcoslan* di Spagna. Rilevai a Incensiere quello di
39, oltre la sua risposta al p, Mamachi celebra in Compostela la festa del santo,
ante t.6. Il p. Fallati prova mollo a lun- col concorsod'una moltitudine immensa;
go, lUyrici sacri, Prolegom. par. 3, 1.
1
Famosi sono fuochi arti tizia li e le lumi-
i
p. a52, che s. Giacomo ha predicato in narie che hanno luogo in tanta solenni-
Ispagna. Si può anche consultare il car- tà, anche sulla facciata esterna della cat-
dinal d'Aguirre, Colleclio Concilio/lini tedrale e sue torri. Nella mattina di essa
J/ispaniac T\omae 16$$,
t p. 1 f\o, in pro- i rappresentanti della città accompagna-
posito del passo di s. Girolamo, in Isa. li dalle commissioni di tutte le corpora-
e. 34, Operel. 3, p. 279. Il re Agrippa, zioni e da'uotabili, secondo le rispettive
nipote di Erode, zelante seguace della loro classi, recansi dal governatore della
legge di Mosè, mosse sanguinosa perse- provincia per corteggiarlo alla messa so-
cuzione contro i discepoli di Gesù Cristo, lenne della cattedrale. Il corteo è prece-
persuaso di procacciarsi Pamorde'giudei, duto da uomini alti chiamati gigau ti, rap-
43 di nostra era a Ge-
e recatosi nell'anno presentanza religiosa che rammenta l'e-
imprigiouars. Pietro, poi liberato mira- divise di gala, che nella festa del 85 1 e- 1
colosamente dui carcere; ma non andò rano dono dell'ultimo commissario della
guari che Dio punì colla morte il re, fa- crociala, a'quali il governatore d. Barto-
cendo che vermi lo rodessero vivo. Il
i lomeo Hermida avea aggiunto un suore-
corpo di s. Giacomo fu sepolto a Gerii» gaio in riconoscenza della serenata che
salemme, ma poco dopo suoi discepoli i aveanofattaa suo riguardo. Le navi della
lo portarono in Ispagna e lo deposero a cattedrale sono occupale dalla folla del
lria Flavia, oggi delta El Padron, sul- popolo, ealleoreio incominciala proces-
le frontiere della Galizia, nel luogo cioè sione, che nelle grandi festività accom-
denom ina lo Compos(ella,\)ev quanto dis- pagna detto governatore, e si compone
si in quell'articolo parlando della prodi- de'consiglieri, degl'invitati, dei gonfalo-
giosa invenzione del medesimo, onde la niere, del governatore militare, ec. Giun-
chiesa fu eretta in metropolitana e chia- ta la messa all'offertorio, il governatore
mala pure s. Giacomo di Galizia o di della provincia prendendo la cassetta, che
Compostila eSantiago. Divenne uno dei nella processione viene portata su d'un
più celebri santuari delcristianesimo, pel bacile d'argento tra due cappellani, pre-
concorso straordinario de'sngri pellegri- senta l'offerta di 1000 scudi d'oro in no-
naggi, a venerare il corpo del santo apo- me del sovrano, pronunziando analogo
68 S P A S P A
titolato, Cattolico di Madrid, ed eccone benedizioni del cielo sopra questa nazio-
qualche brano.» Illustrissimo Signore. E' ne eminentemente cattolica, le diffonda
la 2." volta che io ho l'onore di visitare egualmente sopra la sua regina, sopra il
in nome di Sua Maestà il sepolcro del glo- re suo augusto sposo e sopra la reale di
innanzi a lui l'annuale tributo di ricono- no, sopra suoi eserciti e le sue armale,
i
scenza verso i beneficii da lui compartiti e sopra lutti gli spaglinoli". Invocò pure
a questa grande nazione. La regina cai- suppliche a Dio pel benefizio della diret-
lolica delle Spagne e dell'Indie, che sono la successione al trono di Spagna, per la
sue, l'eccelsa, l'amore voleva magnanima pace e concordia fra i principi cristiani,
Isabella II, in questo giorno si fa imita- per l'esaltazione della fede,eper l'intima
Ilice degli esempi de'suoi augusti proge- unione della regi uà di Spagna col sommo
nitori; ricordasi pardi loro con profon- Ponlefice,per se e sua famiglia. Oltre son-
da venerazione le glorie ei trionfi, di cui ebbe luogo il magnifico rin-
tuosi con vili,
gli eserciti spagnuoli andarono debitori frescocheda tempo immemorabile il ma-
alla visibile protezione del nostro glorio- gistrato comunale offre alle autorità su-
so santo:iimangono ancora vive nella me- periori, e agl'invitati tra i cittadini e fo-
inoria di lei le celebri giornate di Cova- restieri; non che altre dimostrazioni di
cadde sotto la possanza della croce, la qua- zumarono la regina e il re pel giorno 3o
lei'n fin d'allora l'insegna delle nostre vit- dicembre, in cui la chiesa celebra la Ira-
zione; i nostri eserciti forti del loro va- Com postella, in nome de' regni di Casti-
loie, pel presidio della croce furono in- glia e Leon,aH'arci vescovo della città, dal
vincibdi;s. Giacomo negli scontri fu il no- medesimo governatore Ilermida, con di-
stro capitano. Perciò esso è il nostro prò- scorso reso pubblico da'giornalispagnuo-
tettoie; perciò i nostri re di Spagna visi- li , e di questo pure conviene darne un
tarono il santo sepolcro di lui; perciò ri- I re non so-
cenno. » Illustrissimo Signore.
posero le sue ceneri in questo sontuoso no giammai più grandi che allorquando
tempio; perciò rinnovano ogni anno que- portano l'omaggio del loro potere innati*
st'omaggio all'eroe santo delle loro vit- zi all'onnipotenza di Dio. Così furono mai
lorie; perciò in questo giorno lo tributa sempre i re di Spagna, perchè seni pie es-
l'augusta sovrana che felicemente regna, si invocarono su' loro popoli le benedi-
Degnisi, Illustrissimo Signore, ricevere zioni del cielo; eglino con gloria porta*
l'offerta di questi iooo scudi d'oro,chefo no, e soli essi il portano, il titolo di Catto-
nel nome reale di Lei, e in virtù del re- liei. Nel tempo, in cui i regni di Castiglia e
gio suo mandalo; degnisi collocarla sul Leon gemevano sotto il giogo d'un go-
sagro alta re,perchè sollevandosi come in- verno barbaro e immorale; allorché era
censo dal trono della Spagna fino al tro- in pericolo la loro indipendenza; ador-
no dell'Altissimo, sia quivi presentata in- che correvano il più gran rischio la pro-
nunzi al Dio degli eserciti dalla possente prietà eia vita; allorché si propagava l'e-
mano del nostro gioì iuso capitauo e del resia, si rilasciavano i costumi, il valore
S P A S P A %
cedeva alla moltitudine, il potere umano sorte e tutta la reale famiglia; pregò an-
tenti Vasi impotente a contenere la rovina cora per la conservazione di Maria Isa-
ilei male; allorché ci fu mestieri cercare bella erede del trono di s. Ferdinando,
il rimedio è sempre sicuri di ri-
là, ove si acciò sia pure ereditiera di sue virtù. Ta-
trovarlo, invocossi il nome di Dio, e la le è la divozione e la gratitudine, che la
intercessione del glorioso apostolo s. Gia- Spagna ed i suoi principi sempre ebbe-
como; venne invocato con quel fervore ro pel primario suo Apostolo. Altri es-
che solo è ispirato da una lede pura, e sendo stali promulga tori della fede in Mi-
la vittoria non si fece punto aspettare: ta la penisola, come s. Eugenio discepolo
la moltitudine cedette al valore, ripor- dis. Pietro e i.°vescovodi Toledo, marti-
tarono la vittoria le armi spagn uolc,e seco re; s. Onoralo suo successore; s. Pio di-
loro la religione e l'indipendenza, le leggi scepolo di s. Giacomo ei.° vescovo di Si-
ricuperarono il loro impero, Castiglia e viglia; Atanasio greco discepolo di s.
s.
Leon furono salvati. Gli spagnuoli non Giacomo e suo successore nella sede di
sono uè increduli, né iugrati, essi non ar- Saragozza, indi martire,come lo fu S.Teo-
rossiscono di attestare la loro fede e la doro, altro discepolo di s. Giacomo, che
loro riconoscenza pubblicamente ed au- uvea occupato la sede dopo s. Atanasio;
tenticamente. Umiliti nelle cortes , essi e per non dire di che diffusero l'e- altri
hanno votato un annuo perpetuo dono, vangelo nelle Spagne, anche il Portogal-
che trasmettendo di generazione a gene- lo o Lusitania ricevè il dono della vera
razione la ricordanza delle grazie del cie- fedein tempi apostolici. Fino dal suo na-
lo e la protezione del nostro glorioso A- scere la chiesa di Spagna divenne flori-
postolo, sarà l'espressione viva del reli- da, tale essendo sotto Nerone, a cui si ri-
gioso sentimento, da cui sono essi anima- bellarono con Galba gli spagnuoli, come
ti. L'adempimento di questo voto è oggi afferma Rinaldi, Annali ecclesiastici t al-
l'oggettodella missione regia che io ven- l'anno 69, n.°46 e 47. Fino da'primi se-
go a compiere per ordine e in rappresen- coli della Chiesa i Papi esercitarono nel-
tazione della nostra sovrana I' augusta la Spagna il diritto d'appellazione ine-
dama Isabella II, regina di tuttala Spa- rente al loro primato; così s.Stefano
l Pa-
gna e delle sue Indie. E' egli dunque in pa del 257 ricevè l'appellazione di Ba*
suoreal nomecheio visito in questo gior- silide d'Astorga e Marziale di Merida, di
no solenne la tomba del nostro s. Apo- cui parla s.Cipriano nel la lettera 68. Es-
stolo, e che innanzi ad essa depongo que- sendosi ancora da'Papi commesso alcu-
sti 5oo ducati d'argento, votati dalle sue ne volte l'esame di esse ne'casi partico-
cortes e sanzionati dalle Maestà loro pel che si reca vano nel-
lari a'Iegali apostolici
giorno 3o dicembre,giornoiu cui laChie- la regione; cos\ nella causa d'un prete e
testalo della pietà de'noslri sovrani e del- scovo di Cordova, dì cui riparlai a Ni-
la gratitudine di Castiglia e Leon". Quin- cea, Simdolo, Sardica, ed a Sin.vno, ove
di il governatore pregò 1* arcivescovo ad lo lodai e difesi, per esservi stato alcun
innalzar voti a Dio, alìinchè colla poten- tempo in esilio. Non si ha nulla di ben
te intercessione del glorioso prolettore cerio sul tempo incili si formarono in I-
della Spagna, continui a concedere a'suoi spagna le provincie ecclesiastiche. Ciò che
abitanti protezione e soccorso, e benedire avvi di certo è, che prima del concilio
la regiua Isabella 11, il re suo augusto cou- d' Elvira (P .),telebratu nel 3oo, e di cui
7o
S P A S P A
Ferdinando Mendoza ci die la storia, vinciuLusilanica. Emerita o Menda me-
Conciltum TUiberitanum thugdunì G i
"> ~>.
tropoli,con G sedi e vescovi suffragane!.
ed anche prima del regno di Costantino Provincia Cartaginese. Tolelo metropo-
I il Granile, cheincominciato nel 3o6 re- li, con 3 sedi e vescovi suffragane!. Pro-
1
stituì la pace alla Chiesa e ne fece trionfa- vìncia Belica. Spaliso Siviglia metropo-
re il puhhlico culto nel 3 i 3, non distili- li, con 8 sedi e vescovi suffragane!. Pro-
guevasi alcuna metropoli ecclesiastica, ed vincia Tarragonese. Tarragona metro-
il solo vescovo più anziano avea il dirit- poli, con i4 sedi e vescovi suffraganei.
ti >di convocai e i concilii, de'quali abbia- Altra uotizia delle chiese di Spagna, rica-
mo di Giuseppe Ileig, Compendio de to- vata da un mss. della chiesa d'Oviedo in
dos los Bologna i 7 jG. Oltre i
concilio'!, lettere greche, contiene pure 6 provincie,
concilii tenuti nelle città vescovili e in al* con queste metropoli e sedi sulhaganee.
tri luoghi,, si celebrarono a Uri concilii de- Toledo con 9 sedi, Siviglia con g, Me-
1
quali non avessero solamente acconsenti- (), Tarragona con 8, urbana con 9. 1 N
to all'empietà, ma che a vesserò presiedu- Alcuni autori assicurano che tale dispo-
to alle ceremonie superstiziose, sarebbe- sizione fu fatta nel concilio di Toledo in
ro eselusi per sempre dal clero, e che co- presenza ili re Vamba, ma invece seguì
loro i quali avessero peccato facendo em- in un concilio nazionale tenuto sotto il
pi sagrifìzi, potevano essere ricevuti dopo medesimo re, al quale tutti gli arcivesco-
la penitenza. Ancora non distingueva^! vi e i vescovi del regno intervennero. In
alcuna chiesa metropoli nel concilio di esso volle il re, che a togliere tutte le dis-
Toledo, come nel precedente tenuto in sensioni e discordie nate fra i vescovi pei
Saragozza nel 38o contro Priscilliani- i diritti di loro chiese e conlini di loro dio-
iti, poiché Filatilo sottoscrisse senza al- cesi, e fermarsi per sempre la pace tra i
cuna prerogativa, fuori di quella che da- prelati, con il loro pieno consenso e ap-
vagli la sua anzianità; nel concilio riuni- provazione, si dividesse e con termini di-
to nel 4oo, Poltruino vescovo di Men- stinti si stabilisse la diocesi di ciascuno.
da sottoscrisse pel i.°,ed Asturio vescovo Intoruoalladivisione della giurisdizione
di Toledo firmò invece pel 6.° Sembra disse il re Vamba. » Le sedi di queste due
peròcheil vescovo ili Cartagine incomin- Spagne soggette a'goti, tanto arcivesco-
ciasse poco tempo dopo a godere de'di- vili, quanto vescovili, sono 80, dalle quali
ritti di metropolitano, come anche quel- è ministrata a noi han-
la pai ola di Dio, e
lo diToledo. In seguito le chiese di Spa- no dal romano Pontefice la comunione
gna vennero distribuite sotto G metropo- cattolica. Questa divisione adunque no-
li, come trovatisi uotate in un mss. del stra, intorno le predettesedi, fatta in To-
962 della biblioteca dis. Lorenzo di Si- ledo di consenso di tutti gli arcivescovi
viglia, in questo modo. Provincia di Ga- e vescovi, si conservi in eterno". La chie-
hcia o Galleria. Brachara o Braga me- sa di Spagna restò in questo stato fino
tropoli, con 1 3 sedi e vescovi suffragane!. all' invasione de' mori, il Zaccaria nel-
Provincia di Gallia.Narbona metropo- V Anli- Febbronio par. 2, p. VII, tratta
li, con 9 sedie vescovi e suffragane!. Pro- dedo stato delle chiese di Spagna da Co-
-
S Pk S P A 7 1
barbari con grandissimo danno della re- Visigoti, mal soffrendo di lasciar da ban-
ligione e della disciplina mandarono in da la natia inclinazione alle anni e al bot*
disuso i sinodi. In peggior condizione si tino, presero anch'essi la via delle Gal-
divenne quando nel 4<5.{. anche re sve- i lie, ed in breve cacciati dalle truppe im-
vi abbracciarono l'arianesimo, e sino al perieli e da'feróci unni, si fecero seller-
558 lo professarono. Recareddl succe- nio della catena de' Pirenei, e superando*
duto al padre ariano Leo vigildo, il quale ne le cime, agognarono allo stabile pos-
ai regno de' goti avea unito quello degli sesso delleSpagne. A miglior intelligen-
svevi, fece in tutto ilreame rifiorire la za de' pochi cenni che vado a riportare
religione cattolica; ma dopo la sua raor- sulla dominazione de' visigoti di Spagna,
te, le continue guerre esedizioni che tut- premetterò la serie de'loro re. Ad Ala-
to sconvolsero, continuarono a tener le narico essendo nel 382 succeduto Alari
chiese di Spagna quasi divise dalle altre, co I, a questi progressivamente seguirò-
Sul principio del secolo Vili un nuovo no sul trono: nel <\ii Ataulfo, nel 4 (
"»
furioso turbine desolò la fiorente cristia- Sigerico, nel 4' 5 Vallia, nel \iq Teo-
nità, i mori entrati nel 714 7 1 5 con dorico I, nel 4-5 1 Torrisrnondo, nel 4 >3
grosso esercito nelleSpagne, le assogget- Teodorico II, nel 466 Enrico, nel 48 {.
vi, ed osserva che Potamio di Braga e gila, nel 554 Atanagildo, nel 567 Lia-
Sisberto di Toledo furono deposti da'si- ba I, che nel 568 si associò Leovigildoe
nodi diToledosenza saputa del Papa; ma poi gli successe nel 5j"2,s. Ermenegildo
di questi concilii egli ne dimostra l'irre- (f ) nel 585, llecaredo I nel 586, Liu-
golarilà. ba 11 nel (io 1 , Condo-
Viltericonel 6o3,
li) principio del secolo V i vandali, gli maro nel6io,Sisebut nel 61 2, Becarcdo
alani e gli svevi dalle germaniche balze II nel 62 i,Svintilla nel 62 r, deposto nel
piombarono nelle Callie, e quindi incal- 63 e morto nel 635; Rici mero era sta-
1
zati da'barbari assai più potenti, dovei- to associato al trono nel 6a5,e gli succes-
tero mendicare asilo nella Spagna, e so- se nel 63 Sisenando. Nel 636 Cimili-
t
pila trovarono tanto la patriottica ener- la, nel 6|0 Tolga, nel 64^ Chindasuin-
gia, che agevolmente versoi! 4°9 potè- lo, il quale nel 649 si associò Kecesuin-
10110 dividerseneil dominio: gli svevi eb- toche nel 652 gli successe.Nel 672 Vani •
bero insorte laCantabria e la Galizia; gli ba, che abdicò nel 680 e morì nel 6^S,
alani la Lusitanin; ed vandali la Betica, i indi Ervige, nel 687 Egiza, nel 700 Vi-
chedenominossi d'allora in poiAndalusia, tizo, nel 7 io Roderico. Il suddetto re A -
ristretto restando il debole romano presi- taulfo, cognato ilei celebre Alaiico I, fu il
: -x SPA SPA
i ."che dal territorio di Narbona si spin- diritti del bambino A malarico suo ni-
se nella Catalogna, e dipoi il cognato Val- potè, s'introdusse il re ostrogoto nelle fac*
Ita (piandogli successene!:}." 5 mirò a con- cende ile'visigoti, e discacciato G esalico
solidale il suo regno, valendosi del nome figlio naturale del defunto re Alarico II,
dell'imperatole Onorio, che con debole col mezzo del prode conte Ibba suo ge-
mano trattava le redini de' vacillanteim- aerale, governò per un tempo con asso-
pero. Questo principe Valli;! nel,|i8di- luti modi l'una e l'altra nazione. Papa
strusse la nazione degli alani introdotti- s. Ormisda coì\'EpÌ8t.n5 decretale a tutti
si in Ispagna, de'quali si conoscono soli i i vescovi delle Spagne, comandò che i sa-
ie Respendial e Atace. Riserbandomi a cerdoti Fossero ordinati conforme a'eano-
Vandali di parlare de loro re, cessata, pu- ni, salto, ma osservando gl'in-
non per
rela lorodominazionenellaSpagna,que- teritizi che pubblici penitenti non si
; i
sta restò sotto il potere de' visigoti, e de- potessero consagrare ; che si avesse lun-
gli svevi, i re de'quali sono i seguenti. iVel ga esperienza della probità e della scien-
4oc)Ermanrico l,nel 42?Erniigarìo,neI za degli ordinandi; che il vescovato non
4^8 -Ermanrico II che abdicò nel 4^8 e si ottenesse con doni o ricercasse con ns-
morì nel 44 A Richila successero, nel
1 * sequi; e che sinodi provinciali
i si celebra*-
448 Rechiario, nel 4^7 Fratan, nel 4^7 sero due volte o almeno una all'anno.
]\Iasdran,nel46o Framario sino al 4^3, Venne poi Teudi dal re ostrogoto spedi*
benché dal 4^9 558 regnarono pure al to all'amministrazione delle possessioni
Remismond, Teodemond, Cariarico: nel spagnuole, e fu sì savio il suo regg'unen-
5S5 Leovigildo rede'visigoti s'iropadro- to, che dopo a vere A malarico, cogli aspri
nìanchedel regnodeglisvevi.Nel 447 fu * modi onde afflisse la pia Clotilde conce-
rono tenuti due concilii nazionali in Ispa- dulaglida Clodovco I, concitato l'odio di
gna, l'uno in Toledo di 4 Provincie, e l'ai- quel possente sovranoe perduta ben pie-
tro in Galizia ignorandosi il luogo preci- sto in Narbona la vita, il voto unanime
so, e ambedue contro gli eretici priscillia- lo chiamarono a regnare, ed egli ben cor-
nisti. Altro fu adunato nel 4^4 a moti- rispose a tanta espettati va, riuscendo e-
vodiSilvano vescovo di Calahorra,ilqua- guai mente caro alle due gotiche schiatte
le ordinava de' vescovi senza saputa di A- ealla nazione ispana,ove avea faltoscelta
Scanio vescovo di Tarragona suo metro- di ricca e nobilissima sposa, solletican.
politano. Questi alla testa della sua prò- do altresì l'amor nazionale col mantelle-
vincia ne scrisse al Papa per sapere qual re 2000 cittadini a guardia della sua per-
trattamento dovea farsi a Silvano. Euri- sona. I 18 anni del felice suo regno ven-
co re de'visigoti, inoltrandosi ognor più nero funestati dal tragico fine che a (freti
nel suolo Tai ragonese, incominciò a re- lo in lui un nascosto pugnale. E ben di-
golare con leggi scritte la cosa pubbli- mostrarono quanta perdila si fosse fatta
ca, e dopo lui Alarico 11 genero del gran i turpi vizi del successore Teodigiselo, clic
1 eodori co re degli ostrogoti d'Italia, i grandi vicinamente disonorati dalla
che morto per le mani di Clodoveo I re sfrenatezza di sue impudicizie, si affret-
de franchi a Poitiers, pose fine al galli- taronoa toglieredal mondo. Accadde poi
co regno di Settimiana, sulle basi de'co- la guerra civile tra Agila e Atanagildo,
dici Teodosiano, Gregoriano ed Ermo- dispulandosi il trono_, e sebbene il patri-
geniano, valendosi degli scritti dei fatuo- zio Liberio fosse mandato dall'imperato-
si giureconsulti Gaio e Paolo, promnt- re Giustiniano I a soccorrere ili. gl'ima-
go il Breviario d'Aniano, così detto dal se l'altro vincitorea Siviglia, e quindi pa*
dotto gaulese suo referendario che lo sot- droue della monarchia visigota nel 554;
toscnsse. Sostenendo il grau Teodorico i costituì Toledo capitale del regno, estua- 1
SPA SPA 73
do alcune piane marittime agl'imperiali, ni co'loro vescovi, ed anche di quegli ive*
edominatedagli svevi la Galizia e la Lu- vi che seguivano l'errore, contribuendo'
litania. Leovigildo nominato governato* vi specialmente lo zelo indefesso di Papa
re generale della Spagna dalreLiuba I s. Gregorio 1. Egli permise aglispagouo-
suo fratello, residente nella Gallio Nar* li d'usare nel battesimo una sola immer*
booese, e poco dopo nel )68 associalo al sione, per distinguerli dagli eretici delia
trono, di cui rimase presto solo possesso- regione, quali colla triplice immersione
i
scacciò da molte piazze gl'imperiali, do* torno alla ss. Trinila. Inoltre s. Grego-
mò cantabri sempre proclivi all'insur-
i rio I proibì di costringere gli ebrei ad ab*
regione, e distrusse del tutto la poteu- bracciale la fede cattolica. Il religiosissi*
la sveva, che contava da circa due seco- imo re Recaredo I volle che i vescovi ve-
li serie non interrotta di particolari so- gliassero sopra i magistrati laici, acciò non
vrani cattolici. Peròoscurataè lasua glo- si facesse da loro corri alcuna contro il
ria dal fanatismo per la setta ariana, che giusto, sapendo egli^ii appartenere «'pa-
limi solo foriuòdi lui un intollerante per- dri il correggere tutti i figli erranti. Id-
secutoro, ma lo rese eziandio sanguina- dio premiò le virtù del re, liberandolo
rio e parricida;mentre avendo associato dalla congiura d'Argimondo duce dell'e-
del regno, l'Andalusia e Siviglia per ca- e vantaggi riportali sui franchi diNar-
pitale, a questi mosse guerra perchè prò* bona; per mansuetudine e segnalala bon-
fèssava dogmi cattolici, ne' quali avea-
i tà, per generosità massime colle chiese,
10 istruito s. Leandro vescovo di Siviglia, a cui restituì il confiscalo dal padre, li-
secuzione ariana, servirono a renderedo- con annuo censo, ciò che altri re tolsero
minante la cattolica religione nelle Spa- e altri restituirono. Nel medesimo arti*
giù; e Leovigildo visse in mezzo a'ri morsi colo noto che furono pure olferti alla
gli ultimi anni di sua vita, dalla sola poli- chiesa romana quali stali censitali, Ma-
tica trattenuto a riconoscere i suoi erro- jorca, Miuorca, Tarragona eia contea di
ri. La sua persecuzione eccitata dagli a- Barcellona. 11 fine di Recaredo I nel 601
.inni in Ispagna, fu una delle principali fu edifica nte,con pubblica ed egregia con-
della Chiesa, cominciò nel 584 e terminò Fra posteriori re,
fessione di penitenza. i
Del 586, epoca della morte del re. Il fi- degno di special menzione è Sisebut del
glio successore Recaredo I, convertito al- 612, il quale valorosamente forzò l'i m*
la purità de'dogmi cattolici, ne divenne peralore Eraclio a ceder tutte le piazze
l'apostolo, ed ebbe i gloriosi aggiunti di ch'erano restate al greco impero da Gi-
c nilotico, fedelissimo e di piissimo, per btl terra a Valenza, ed a ritirarsi negli Al-
aver fatto rispondere sul trono la verità, garvi , regno poi imito al Portogallo, e
della fede, con quanto riporta l'annalista perciò ne parlai in quell'articolo. Di più,
Rinaldi all'anno 58g, n.°8 eseg., ponen* Sisebut eslese le sue conquiste a Tangere
do fine ad ogni divisione col celebre con- Ceuta nellaAfauju'Àl/iaTingitana.Nèsot-
eilio del 58g adunalo in Toledo, seguendo to meno felici auspici nel 62 cominciò il i 1
data la regia pietà e virtù, perchè pieno dallamonarchia de' visigoti laGallia Nar-
di marito zelo della fede avea co' vescovi bonese. Siccome Vamba fu tutto propen-
statuito d'estirpare in tulto il reame la so a provvedere a'bisognidellaChiesa,co-
giudaica superstizione, non permettendo sì ricevè da Dio un segnalato beneficio;
che vi dimorasse alcuno che non profes- e fu che Saraceni (^ .), quali dopo a-
i i
sasse la fede cattolica. Oltreaciòedi con- ver sottomesso al tirannico loro dominio
senso di Chintila e de'sooi grandi, si de- gran parte dell'oriente, e recato in deso-
terminò nel concilio che i futuri re non lazione moltissime isole, entrando nelle
salissero sul real trono, se prima non pro- Spagne con 270 navi, furono vinti dal re
mettessero con giuramento di non per- in battaglia navale, avendo arsa e ridot-
mettere che vistasse nel loro regno per- ta a nulla la loro flotta. Né meno gran-
sona alcuna non cattolica. Debitamente de si dimostrò egli nell'abdicazione della
dunque fu attribuito a're di Spagna lo corona, insinuando a' magnati di surro-
speciale titolo di Cattolici, e reso loro e- gargli neI68o quello stessoErvige che con
sci usi vo, essendosene fatti degni col zelo venefica bevanda avea attentato a' suoi
per l'ortodossia, e perciò nell'assunzione giorni. Questo nuovo re nel 68 fece con- 1
Spagna la nomina de' vescovi, la (piale si mase solo, e per poco imitò il padre. Si
proponeva poi al concilio da farsi, accioc- abbandonò a malfare, e colla suaeiupie-
cbé vi si esaminasse la qualità della per- tà aprì le porte del dolentissimo regno
sona eletta, e se egli fosse degno del ve- di Spagna n'IìJori (/'.) saraceni. E sicco-
Spagna. 11 perchè Luca Tudense lasciò vasse contro di lui, ordinò il re che i ve-
scritte queste parole: Et romani Ponti/I- scovi, i sacerdoti, i diaconi e gli altri chie-
cisconsensu statuii } cioè Ervige re ut , rici, tutti avessero moglie, e fece loro di-
nullus archiepiscopusHispanìarum sub- vieto sotto pena di morte d'ubbidire al
dcretur alicui primati } nisi romano .Don- Papa. Yitiza colla sua abbominevole con-
desi comprende, che costume fu di darsi dotta strascinò i goti a molti vizi, pro-
edi togliersi ad arbitrio de'Papi i privile- vocò l'ira divina e preparò la rovina del-
gi delle chiese, secondochè richiedeva la l'infelice Spagna. Abbattè le mine ili tnt-
di versila de' tempi e delle persone; e che te le città del regno, tranne Toledo, Leo-
non sussisteva cosa alcuna determinata ne e Astorga, e ciò fece per impedire ai
dal re in simile ma teria,senza il beneplaci- cittadini la resistenza.Con frode preseTeo-
todel Papa. Nel 682 s. Leone II approva- Irido figlio del reChindasuinto e duca di
to il concilio generale 6.° tenuto in Co- Cordova, e I' accecò; levò dal mondo il
vilegi alle cinese, a quelli invece gli ac- maggiore probabilità riconoscono le scia •
coniò. Prepara vasi frattanto la più lui* gore ili Spagna dalle mene diEvan e di
tuosacatastrofealle Spagne, ed il nembo Sisebut degni figli di Vitiza, pe'quali non
sorgeva tempestoso da quella Mauritia- è meraviglia seil conte Giuliano sua crea
uà che mal soffriva sulle sue coste i vi- tura parteggiasse per loro. Con qualche
sigotici stabilimenti. In si critiche circo- diversità ciò riporta il Rinaldi, dicendo
stanze il re Vi ti sa, degno imitatore del che lioderico per vendetta dell'ingiuria
lascivo re Teodigiselo, ne affrettò le ter- fatta a suo padre da Vitiza che l'avea ,
libili conseguenze, continuando a violare accecato, cacciò di Spagna con gran ver-
i più nobili talami, a praticar le più enor- g gua di lui figli Furmalo ed Erpulio-
i
mi violenze, a portare la licenza in trion- ne, i quali trapassati in Africa nella prò •
ino e alla poligamia i secolari, alle prò- costarono a Giuliano conte della mede»
giunzioni la plebe. Ecosì il prestigio del- sima, slato già uno de'segretari di Viti-
la voluttà non tardò gran fatto ad affa- za e da luicaramente amalo, ed allora
somare ogni cuore, e schiere fatte imbel- acerbamente malcontento di Roderico, il
li rimasero sole ad opporsi alla saracena quale avendo preso Cava sua figlia per
ferocia. Nondimeno riuscì a Vitiza d'ini- moglie, la teneva come concubina, ed in-
pedire a' inori, condotti da Mussa gene- sieme sfogati i risentimenti deliberarono
i ale del caliilò Valici, lo sbarco sulle co- di vendicare le comuni onte, chiamando
ste andaluse, ed il conte Giuliano gover- i saraceni ad invadere la Spagna. Con-
natore di Ceuta serbò alla monarchia temporaneamente l'astuto Giuliano isti-
di malcontenti opposero a Vitiza un Ilo- mandare parie delle sue truppe contro i
clerico discendente da regia stirpe visigo- franchi, e parte a lui in Africa, riuscen-
te nel 710. Il Rinaldi narra, che per Vi- do inutili nella Spagna. Questo tradimeu-
tiza erasi la Spagna separata dall'ubbi- lofu favoritodaU'iuiquoOppaarcivesco-
dienza del Papa, con aperta apostasia e vodi Siviglia e di Toledo, che Vitiza suo
ribellione, mentre suoi re predecessori i padre avea posto su quelle sedi per di-
di somma pietà aveano donato il regno struggere la fede cattolica. Assicurati i
della Spagna as. Pietro, e rilenendolo in saraceni che in Ispagua non avrebbero
nome della chiesa romana, a questa pa- trovati forti ostacoli.e che i franchi an-
gavano annuo tributo. E perchè Papa davano distruggendo nel Narbonese vi- i
dò con pubblico editto che niuno ubbi- de'mori a Calpe, oggi Algesiras, lasciata
disse al Papa
onde annullare del tutto
, dal condottiero Tarif- Abdahal in costo-
tale donazione. Ad una disonorevole pas- dia al conte Giuliano, e dopo lo sbarco
sione, in mal punlo concepita da re Pio- di Taric con forze maggiori nell'Arida-
derico o per la moglie o per la figlia del lusia e negli Algarvi , sebbene i figli di
conteGiulianOjil più degli storici attribuì' Vitiza si ululassero riconciliazione per me-
sce la defezionedi quel primario sostegno glio trarre Roderico in inganno, si vide-
della nazione, e il rovescio delle armi vi- 10 poi nella decisiva giornata di Xeres
SPA SPA 77
della Frontera,comechèpoco lungi dalle resistere si sottomiseroa palli per la loro
frontiere, sulla strada (la Cadice a Sivi- credenza religiosa e vita; altri andarono
glia, in mezzo a pingui campagne, coni- in traccia d'un'altra patria alla loro sven-
I) attutai novembre 71 presso ilGua-
i i 1 tura, che asilo fosse di loro fede, nazionali -
dolete, uniti al conte traditore rivolgere tà,e di (pianto più amavano al mondo. I
la spada contro la patria e affrettarne la saraceni presero Leon già capitale del re-
i-ovina, e Roderico coperto di ferite perì gno degli svevi, mettendo a ferro e a mor-
in sito ignoto e con esso la serie de're vi- te molti della Galizia che valorosamen-
sigoti. Entrò allora per lo stretto di Gi- te ladifendevano; ed occuparono anche
bilterra il poderoso esercito saraceno di Toledo per tradimento de'giudei, quali i
Mussa, e da quell'epoca cessando l'unita aprirono le porte a'mori, che fecero a pez-
della dominazione nella penisola ispani- zi i citladini,ed in seguito stabilirono pre-
ce, conviene seguirne le posteriori poli- fetti e governatori nelle provincie di Spa«
tiche divisioni, riguardando in separato gna, ed elessero Cordova (/'.) per pri n-
sotto la loro soggezione. Anzi tanl'oltre do violenze e seduzioni, con che otlenne-
giunse la perfidia di quest'indegno eccle- ro numerose apostasie. Quegli spaglinoli
siastico, che inseguì maestra-e"li stesso i che non erano caduti dal ferro e ch'era-
li di Toledo fuggitivi, per esporli al ma- no restati fra nuovi dominatori, sebbe-
i
piantava Mussa lo stendardo di Maomel- imposte da'bai bari, la cui ragione risiede-
lo (f/ .), suo figlio Abdalaziz percorreva va nel tagliodellelorospade.e nella tein-
le coste delMedilerraneo penetrando sino pera delle loro scimitarre. Tra le altre
a'I'uenei con altrocorpo d'armati, ed un dure condizioni rammenterò quelle di ,
3.° per la Lusilania recavasi in Galizia e pagare doppio tributo da quello che con-
slringeva le gole cantabriche, dappertut- tribuivanoimaoineltani;le chiese dovea-
to poca o niuna resistenza incontrando, no ciascuna dare i5 libbre d'argento, 5o
per quell'invilimento e mollezza della ria- ogni monastero, 100 le cattedrali. 11 cri-
none,! n cui era caduta dall'antico valore, stiano che carnalmente si unisse a una zi-
goti mancarono prodi spagnuoli che di- Iella araba dovea rendersi mussulmano
fendendosi morirono da bravi per la loro e sposarla sotto pena di morte. Colui che
indipendenza e libertà; altri non polendo entrava iu una moschea. e diceva male del
78
SPA SFA
loro profeta Maometto, non restavagli al- in queste montagne ouimò a vendicarti
tro scampo tra l'apostasia e la morte. Sic- e al ricupero «Iella libertà que' pochi visi-
cornei mori erano originniianienle'arabi, goti che lo seguirono o vi si erano rifu-
cosiMussa loro capo volendo dare a IlaSpa- giati. Colla piccola sua armata, ritiratosi
gna il suo nome e quello della sua priuiiti- nel centro delle montagne, attese d'esse-
va palria,la chiamò Mussarabia, laonde i re du'mori assalilo, li vinse, ne fece stra-
cristianispagnuoli furono detti mussarti- gè, e da tal epoca fondò il nuovo regno,
.
vastazioue delle sue pi ovincie, eccettua- de' visigoti divenne tanto celebre nella
te le Asturie, nelle quali gl'infedeli non storia di Spagna, che tutti gli abitanti del -
il titolo di principe delle Asturie, formò do colle maritali unioni fra le due stirpi,
l'appannaggio dell'erede presuntivo del e ne die primiero esempio Egilena ve-
trono, e il titolo del principato che assu- dova di re Roderico che strinse la mano
me. 11 ìitiramento di d. Pelagio nell'A- del fi io di Mussa sulle ceneri ancor tie-
I
tolo di Cattolico. Frattanto Abderamo I, dova una pace comprala coll'onla d'un
in
ultimo della razza de'calillì Ommiadi di annuo tributo diioo fanciulle al serra-
Siria, balzato dal seggio asiatico dagli A- glio arabo, al dire diMariana, in ciò smen-
bassidi,corsead emancipar laSpagna dal- ti lo da Ferreras e da altri scrittori. Ve-
la saracena soggezione, privando del pò- ramente leggo in Rinaldi all'anno 844>
tere I' ultimo Yuseff o viceré, e nel ^56 n.°i5,equiriporto per unità d'argomen-
ficendosi proclamare Califfo o re di Cor- to,chered. Mauregalo fu quellochecon-
dova, che costituì capitale dell'omonimo venne al riprovevole patio di sommini-
caiiffato , nel quale fu succeduto da'qui strare a'saraceni 5o nobili fanciulle spa-
appresso califfi. Nel 788 Hesciam I, nel gnuole, eh' eglino doveano pigliare per
7q(S Al Hiikkem I,neir82 2AbderamolI, mogli, e 5o della plebe per Ira Ita rie a pia»
nell'85a Maometto I, nell'885 Almun- cer loro. Che appena salilo al Irono d.
dhir, nell'889 Abdallah, nel 9 1 2 Abde- Ramiro I richiesero saraceni l'annuo
i tri-
Dal 1010 al io3i fu successi vamenle ni si posero in orazione per invocare pel
smembrato il calillato di Cordova, e si e- patrocinio di s. Giacomo il divino aiuto,
ressero oltre Cordova questi regni, che il quale apparve al re, come tutelare delle
tutti hanno articoli. Nel 1010 Badajoz e Spagne, gli promisesoccorso,egli predis-
l\.lurcia,ì\e\ o 3 Granato, nel o ì/y Sa-
1 1 1 se la vittoria non senza perdite, e perciò
ragozza,nt\ 02 latenza, nel 023 «Sii1 1 1 doversi tutti confessaree comunicare. Nel
viglia, nel 1026 Toledo. Ritornando al combattimento si vide l'apostolo acavai-
1 /'califfo Abderamo 1, pe' vantaggi ripor- lo con un gran stendardo bianco in ma-
lati coulro di lui, Alfonso I potè ingrao- no,ciòche infuse tantocoraggio negli spa-
Bo S P A S P A
gauoIi,che marciando contro i mori edi- deramo III nel qt>i, i cristiani erano già
cendo: Àdiuva nos et b. Jacobi, ne ucci- divenuti padroni con una serie di vittorie,
sero 70,000. 11 re co'vescovi per memo- «Iella maggior parte del nord della Spa-
rili una quantità di gra-
stabilirono dare gna. Ma questi cristiani, piùdati alla guer-
no a'ehierici di s. Giacomo, nel perpetuo ra che non all'agricoltura e al commer-
anniversario disi prodigioso trionfo. Do- cio, lasciarono (piasi tulli i loro possedi-
po quale gl'infedeli non furono più au-
il menti selvaggi e incoltiji mussulmani per
daci a domandare ti ibuto delle fanciul- il lu contrario, sotto i califfi di Coi dova, col-
le cristiane. La regina Urraca moglie del tivarono le scienze e le lettere, e l'epoca
re arriccili con molti doni il tempio di s. loro più brillante fu appunto il regno di
Giacomo, e quello del Salvatore d'Ovie- Abderamo 11 I, celebrato per meravigliosa
do. ÌNel 7q3 circa fu tenuto un concilio magni licenza. Vedasi il p. G.Andres, Del-
in Ispagua, e foise a Toledo, nel quale l 'origine, progressi e slato attuale d'ogni
i vescovi del regno non approvarono l'er- letteratura t.i, cap. 8: Della letteratura
rore d'Elipando {J-) arcivescovo ili To- degli arabi; cap q: Dell'influenza dell'ara-
ledo, e di Felice H'TJrgel: il p. Mansi ne bica letteratura nel risorgimento dell'eu-
traila nel 1. Supoi., p. y3o. IN'el calif-
1
, ropea ; cap. io: Delle invenzioni traman-
fato d'Ai -Ilakkem I, il re d. Alfonso II il dateci dagli arabi. Continuò Io stato di
Casio virilmente sostenne l'onore delle guerra tra'cristian: e i mori, i primi per
armi cristiane, collegandosi conCarlo Ma- cacciare i secondi, questi per mantenersi
gno, cui però con avveduta politica non nelle conquiste e ricuperare il perduto,
volle soverchiamente animare ail'isparie l'iii gloriosi e più efficaci sarebbero stati i
conquiste, preferendo di profittare delle trionfi de'crisliatiij più rapida la fine del-
guerre maui itane nell' Aquitania per la la monarchia ili Cordova, se una fatale
liberazione di gran parte della Lusitani» divisione non avesse di sovente guasto l'è-
e per sostegno dell'indi pendenza de'conti difizio cui innalzavano le valorose armi
di Navarra, mentre incominciava coll'e- de're di Leon e di Navarra, e de'conti di
rezioue della contea di Barcellona, ligia Cast iglia,a itela n ti ad ematici parsi. 11 guer-
a Francia, il decadimento dell'araba pos- riero Maometto Almansor fu il più fune-
sanza. A Navarra parlai dell'erezione del- sto alle armi cristiane, vinse almeno 5o
la contea nell'83 1 , indi regno, e riportai battaglie, e s'impadronì di Leon e Com-
la serie de'conti e de're. L'incursione dei postela; ma
mentre nel qgq terminava
normanni sulle coste di Discaglia e nel- il Bermudo o Veremondo 11, fu
regno di
l'Andalusia, fu compressa da're d. Rami- finalmente mauro duce sconfiltodalla
il
di lui figli che poi gli successero d. Garzia navano a certa rovina il regno di Cordo-
le d. Ordogno II, all'uno de'quali per e- va, per cui dopo lunga e sanguinosa a-
•vilarc le guerre civili generosamente ce- narchia, sursero dai rottami del califfa-
de lo scettro delle Asturie, ed ali' alito to tanti sovrani quanti quasi vi aveauo
quello della Galizia. Consolidatasi poi nel governatori nelle mauritane provinciedi
g [3 in d. Ordogno 11 superstite l'intera .Spagna, si eressero in regno gli enumera-
dominazione, stabilì questi in Leon la sua ti di sopì a, ed usurparono titolo regio fra
residenza, onde re di Leon appellaronsi gli altri Mundir in Saragozza, Muzeit in
poi successori. Alla morte del califfo
i Ab- \ alenzQj Idris in Siviglia, Aly-Maymon
e
S P k S P A «Si
in Toledo. Mentre dò accadeva fra mo- i quale Sancio III conservò le conquiste
ri, d. Sancia 111 il Grande retti Navar- latte, a condizione che il figlio suo Ferdi-
ro si meritava perchè nessun
tale titolo nando sposasse la sorella del redi Leon,
re, nuli solo della Navarro, ma di tutta e la Castiglia fu eretta in regno in favo-
la Spagna pur anche, non dilatò (pianto re di tal matrimonio. Così divennero re-
egli la gloria del trono. Quantunque va- taggio della casa del re di Navarro 3 re-
ici il suo coraggio era tempera-
olissimo, gni di Spagna, e Sancio pervenne al III
ne della Castiglia e del regno di Leon. cessori Garzia IV o Sancio IV; altri ne
Questa doppia conquista ecco come se- fanno restauratore Ferdinando I re di
guì. Il contedi Castiglia d. Garzia oGar- Aragona. Sancio III morì nel febbraio
cias eraprossimo a celebrare il suo ma- io35, dopo aver assunto il titolo d'im-
trimonio colla figlia di Bermudo o Ve- peratore, e fu sepolto nella cattedrale
remondo III re di Leon, allorché fu as- di Leon. Fu
pure lodalo per illuminata
sassinato da'suoi vassalli. Sancio III redi pietà, per gli utili stabilimenti che fece
Navarro ereditò la Castiglia per conto di ne'suoi stati, e pe' regolamenti che diede
sua moglie Nugna o Runna Mayor sorel- a'suoi sudditijda'quali fu giustamente a-
la di d. Garzia, e per tal successione di- mato e pianto. Nulla mancherebbe alla
venne il più potente re della Spagna, ed gloria del suo regno ,
se commesso non
in Castiglia portò il nome di Sancio I. Il avesseil faIlo,allora troppo comune, d'in-
lediLeonCermudo III, vedendo con ram- debolire i suoi stali dividendoli fra isuoi
marico l'accrescimento della monarchia 4 figli. Ebbero essi ciascuno un regno,
di Navarro, si oppose apertamente a'pro- la posterità loro sedè a lungo su tutti i
gl'essi di Sancio 111. Questi piùattivo del troni delle Spagne. Ma tale spartizione
suo nemico, entrò nel regno di Leon, si fece versare torrenti di sangue, ed inde-
rese padrone di tutto il paese che si sten- bolì i cristiani, che di venuti a quell'epoca
de dal fiume di Pisuerga fino alla Cea, più potenti de'mori, gli avrebbero potuti
costrinse Dermudo III alla fuga, assediò fin d'allora cacciare dalla Spagna, se fos-
e prese Astorga neho32. Spogliato d'n- scrostati tutti uniti. Pertanto Sancio III
n i parte de'suoi siati, il re di Leon radu- dispose e assegnò il regno Navarro al
di
nò finalmente un'armata e si mosse con- suo primogenito Garzia IV; il regno di
tro Sancio III. I due re erano per venire Castiglia al 2. "figlio Ferdinando!; lecon-
alle mani, allorché i vescovi che li avea- tee di Sobrarbia e di Ribagorca, riconqui-
no seguili, proposero un accomodamento sta te da'mori,con titolodi regnoad.Gou-
che fu accettalo. Bermudo IH non aven- zalez 3.° figlio; e I' Aragona con eguale
do figli, due re fecero uu trattalo pel
i
prerogativa di regno a d. Ramiro 1, suo
VOL. LXYUI.
Si SPA SPA
i. "figlio naturale. Da questo tempo e dal 1 oR interamente riunila, e Madrid
">
fu
i o35prendeorigine la fondazione de'due sua città divenne poi I' attuale capitale
possenti reami di Casliglia e d'Aragona, della monarchia di Spagna. Quanto al-
ne'quali vennero a poco a poco incorpo- F/^/77go/?<7,dissi in quel breve ai ticoloihe
rati gli altri, e costituirono in seguilo l'o- per la prima ebbe la gloria ili scuotere
dierno regno di Spagna. D. Ferdinando I il giogo moresco, e si scelse un capo he 1
redi Casliglia, allorché nel 1037 mori sul prese il titolo di conte; indi divenuta re-
il Savio g\\ successe in ambo regni, nel i dopo averla tolta di mano a'saraceni, e
1284 Sancio IV, nel 1295 Ferdinando restituendogli la ciltà le impose l'annuo
IV, neh 3 12 Alfonso XI, neh 35o Pietro censo di 5 libbre d'argento. Circa allo sta-
rico III, nel 1406 Giovanni VI, nel 4^4 1 gresso di tempo, oltre l'accennato supe-
Enrico IV, uel 474 Isabella 1 e suo ma-
1 riormente, re di Na varrà, di Leon, di
i
stiglia Vecchia feci cenno di sue notizie, te città in cui erano stabilite, ed il nome
rcgoodi Toledo, notai che fece [iurte an- di rinnovamela memoria, sia per tradi-
ticamente del regno di Leon, a cui nel zione, cheappoggiati a monumenti anti-
SPA SPA 83
chi, per mezzo de'quali giudicare conget- gallopiesso Braga. Portttcale,oVni'loc\l-
turalmente (Iella loro situazione. Il se- là ili Portogallo. Lia Flavia, citili del
gtiente elenco è tratto dalla storia ecele- regno di Galizia chiamata el Padl'Ofl, il
Manica, che si chiama A linaio. Buicia, Bi itanica o Britania, nel regno di Leon,
città dell'Andalusia, che appellasi Bacca, di cui non vi sono vestigie; cosi Egara,
Mintefa, che dicesi Montezon. Avi t c\t- di Catalogna. Aura, città della Castiglia
là dell'Andalusia, che chiamasi Guadi*, vecchia, il cui nome fu cambiato in Or-
Urei, città dell'Andalusia, che vuoisi Al- ca ed vescovato trasferito a Burgo s. Mn-
meria o forse Murcia. Basii, città dell'Ali- nada, città di Catalogna, che non si co-
dalusiao Bacca. Bigwitro, fu luogo pres- nosce; come sono ignote Berla, Oriola,
soOrihuela ed una sua porta ne ha il no- Jelosa città di Catalogna, Osca. Ilenia,
me: mori chiamarono Bagastro, Murcia
i o Lerida. Uiclosa , oTortosa. Ampurias t
o Albaiazin Ilici, città del regno di Va- città di Catalogna che conserva il nome.
lenza, o Ibiclie, non pare Alicante o Di- Ausonia, o Vich. Caesar Augusta, o Sa*
bilica. Sctabis, città di Valenza, o Xati va ragozza. Calagurris, o Calahorra. Patti'
famosa lungo assedio sostenuto con-
pei Mavnrra o Pamplona.
pilo, capitale della
tro Filippo V, che la ridusse in cenere e 7 trailo, o Tarragona città d' Aragona,
poi ristabilì col nome di s. Filippo, tale.- Oltre il ristabilimento delle chiese, a mi-
ria, città della Casti»lia nuova, che ere- sura che i re trionfavano de'mori, ilnn-
desi Valera Quemada , ovvero Cuenca , mero de'fedeli aumentò. E siccome sulle
ma piuttostodeveclassifìcarsi tra i veseo- rovine de'dominii infedeli in Ispagna for-
cati aboliti. Legobriga , forse Segorbe. A- maronsi molli legni, re de'quali volendo i
rabica, che dicesi Alcanilz o Arcas, nella ciascuno fare rifiorire la religione crislin-
diocesi dì Cuenca. Compiutimi, o A Ica là na nel proprio regno, ristabilirono i ve-
d Henares. Italica, città dell'Andalusia, scovi che n'erano stati espulsi, o altre nuo
o Siviglia la vecchia. Assidonia, o Medi- ve sedi eressero; quindi coli' andare del
na Sidonia, il cui vescovato fu trasferito tempo si videro 8 metropolitani invece
a Cadice; alcuni dicono Xeres de la Frou- di 5o di 6 com'erano anticamente, seti-
fera. F.lopla, città degli Algarvi, o Mie- za contare quello di Braga, come sollo il
la ne'vol. XXXI I,p. 192, XXXI V,p. 125. cuperate in gran parteda'principi cristia-
Ferdinando I morì nel ioG5 suddividen- ni le città e le provi ncie dalle mani dei
do tra'suoi figli d'ambo sessi suoi do- i i mori, riscuotesse i censi e i tributi soliti
mimi, con pregiudizievoli conseguenze; pagarsi ab antico dall' islesse prò vi ncie
dappoiché alle figlie die in appannaggio alla Sede prima ebe gli arabi le occu-
s.
telli dal re di Toledo Ali-May mon, mas- gli arabi usurpate, e cosi fece un accordo
sime per respingere le molestie del mag- di quello die dovea ilare alla s. Sede. Di
giore Sancio 11, giunse in poco tempo ad questa legazione il Papa ne scrisse a tutti
usurpare il suo retaggio nel 1072 o più i principi di Spagna, i quali desiderava-
tardi, e quello di Garzia neliogico'più no togliere a'saraceni i luoghi sino allo-
riprovevoli mezzi, e volse in fine le armi ra tenuti con violenza tirannica. Che poi
contro il figlio dello stesso Ali, ristabi- i principi spagnuoli fossero solleciti a'vo-
lendo così in Toledo la sede principale dei leri pontificii, ricevendo come in investi-
monarebi cristiani diSpagna, dopo ebe tura dalla chiesa romana domimi che i
per 36o anni era stata sotto la durissi- toglievano a'saraceni, come ad essa ob-
ma schiavitù moresca. Prima di questo bligati e pagando per essi il canone, lo
tempo Papa Alessandro II volle prende- dimostra il summenlovato esempio del
co. Beucbè fosse stato composto da uo- cu (linai Bianco d'ottenere dal re Alfon-
mini santi, nelle molteplici vicende poli - so VI nuovamente l'introduzione del pu-
tiebe cui era miseramente soggiaciuta la ro rito romano nella Spagna, eliminan-
Spagna, era da gravi errori contamina- do il gotico o mozzarabico, ebe restò a-
to. A tale effetto nel 1 068 spedì nellaSpa- holito tranne in alcune poche chiese. Del-
gna per legalo apostolico il celebre car- la liturgia di Spagna mozzarabica par-
dinal Ugo Candido Bianco, per intro- lai nel voi. XXXIX, p. 64, a Siviglia,
durvi il rito de' divini ullìzi secondo la a Toledo, a Mozzar adi. Dice Rinaldi che
liturgia della cbiesa romana, come all'er- tuttociò s. Gregorio VII determinò nel
ma Pagi nella Critica agli annali di Ba- sinodo di Roma del 1074, obbligandosi
ronio,an. of>8. Perciò in quest'anno fu-
1 a ricevere l'ordine e l'uffizio romano, i
rono tenuti diversi concilii nella Spagna, vescovi della Spagna intervenuti al sino-
per abrogare le ceremouie ecclesiastiche do, che L'accettarono. Dipoi il Papa ri-
SP A SPA 85
cevè lellere da Sancio Ramiro re «l'Ara- Spagna, ma lo dichiarò in essa suo lega-
gona di gran pietà e prode in armi, si- to ti Intere. Agnello Anastasio, Istoria de-
gnificandogli come avea ricevuto pron- gli antipapi t. 1, p. 9..SG, dice che Urba-
tamente, secondo il di Ini ordine mani- no II concesse ad Alfonso VI il padrona-
festato dalsuo legato, l'uffizio divino con- to delle chiese di tutto il suo vasto reame.
forme al rito romano: gli rispose s. Gre- Dopo che questo re avea riunito al suo
gorio VII, esortandolo a perseverare nel regno di Leon que' rammentati di Gali*
bene, nella divozione e fedeltà della chie- zia e Castiglia, assunse il titolo d'impe-
sa romana. Sancio II si distinse in ciò per ratore delle Spagne, e dopo essersi impa-
la pronta ubbidienza alla pontificia in- dronito dell'Aragona si collegò col redi
giunzione, gli altii re restando perplessi Francia Filippo I. Essendo passato in I-
nella variazione dell'inveterato rito, e al- spagna a militare con un corpo ausilia-
cuni dose il Papa ammonire, come Al- rio Enrico che dicesi nipote di Roberto
fonso VI, scrivendo pure a've;<covi spa : duca di borgogna discendente da Ugo
gnuoli. Narra Rinaldi, che insoi la guerra Capeto, Alfonso VI se ne servì per libe-
civile tra'iratelli Sancio II e Alfonso VI, rare da' mori il Portogallo, ove già esi-
questi fu da quello privato del regno e steva il regno cristiano di Portocalo, sog-
ne, ed inoltre s. Pietro apparso a Sancio soluta formò di Guimaraens la sua ca-
Il gli ordinò con gravi minacce di rein- pitale. In questi tempi era fiorito pure il
tegrare il fratello nel regno, il che eseguì : famoso Ciclo Rodrigo Diaz di Bivar, eroe
Alfonso VI ne rese grazie a Dio ed al san- casigliano di Rurgos, dì cui feci parola
to liberatore, raddoppiando l'annua o- a Palencia. Armato cavaliere da Ferdi-
blazione che il padre Ferdinando I avea nando 1, entrò poi al servizio di Sancio
fra tei lo caldina II\iccardo/u6'Crt/Y//,il qua- tare stesso in cui dovea essere incorona-
.°
le, come notai nella sua biografìa, fu il 1 to.Ma da quel punto Rodrigo fu per sem-
a stabilire nella regione il ministero pon- pre dal re escluso da' consigli e dal suo
tifìcio delle apostoliche nunziature. Nel favore. Lasciò allora la Castiglia menan-
1 o85 Alfonso VI riunì alla Castiglia vec- do seco molti suoi parenti e amici, non
chia, la Castiglia nuova. Dopo l'accen- cessando perì) ci i servire il re. Essendosi
nata espugna/ione di Toledo, Papa Ur- 5 re mori collegati per devastar la pro-
bano 1008 non solo dichiarò l'ar-
Il nel vincia di Rioja, Rodrigo marciò alla loro
civescovo Bernardo primate di tutta la volta seguito da'suoi amici e vassalli, ri-
86 S P \ SV A
portò compiuta vittoria, ed impose loro il più gran capitano del suo secolo. Morì
un ti Unito in nome del re di Castiglia e a Valenza nel i o<)f), con fama di grande
di Leon. Richiamato alla corte, ricevè in e religioso eroe della Spagna. Fu sepolto
presenza d Alfonso VI deputati mori, che i nel solitario convento di s. Pietrodi Car-
salulandolo lo qualificarono ElScid, che dera,tn vasto e nobile tempio, con epitaf-
in lingua moresca \ imi dire Signore, don- oche lo quali lira guei ri ero celebre, rion-
fi t
de gli venneil soprannome di Cui. Ghia- fante, invincibile. A lato di sua tomba
mato a H'assedio di Toledo nel 1086, con- riposano gli avanzi mortali della moglie
liibui col suo valore alla presa della città. Ximene o Chimene, de'fieli e delle linlie.
T> 1 -
liandito di nuovo d;dla corte d'Alfonso Varie sculture ricordano le loro immagi*
Vi, che non gli perdonò mai il giuramento ni e le gesta di Cid. Egli dispose
che il suo
con pronunzia di maledizioni a cui lo a- corpo deposto nella chiesa di que-
fosse
vea forzato, radunò una moltitudine di sto monastero, da dove egli dava consigli
cavalieri spaglinoli e stranieri, e seguito di stato al re, ed ove si recò prima di con-
ila prodi s'impadronì del castello di
tali quistar Valenza, e pieno di fede fece he-
Alcacer, e si rese ancora formidabile ai nedirla bandiera prima di condurla con-
mori. Tale 2. "esilio fu l'epoca più glo- tro gl'infedeli; alle cure de'rcligiosi affidò
liosa di Cid: aiutato solamente da'bra- Chimene e le figlie piangenti, e dipoi sui-
ti cavalieri che la sua riputazione alti- l'altare principale depose le primizie di
rava sotto suoi vessilli, riportò sui ino-
i sua vittoria. Dopo la sua morte fu imbal-
11 un gran numero di vittorie. Il vantag- samato e quivi portato ed esposto, con a
gin che traeva da'siti (rampati, gli fece fianco la sua prode spada Tizona, agli o-
dar la preferenza a'qunrtieri di Termi, maggi rispettosi d'un gran popolo, ti at-
rio ve si man tenne lungo tempo in una for- to in pellegrinaggio dalla memoria di sue
tezza detta poi Rocca del Cid. Dopo la imprese. Dopo tanti secoli i rivoluziona*
morte di laga re moro di Toledo, ch'era- ri francesi tolsero il corpo di Cid dalla
ti ritirato a Valenza, il Cid si rese padro- tomba, per esporlo alla pubblica vista al
ne di tal città, e vi fermò stanza co'suoi passeggio di Burgos, indi fu restituito al
compagni d'armi nel 1
oq/f.- Troppo ino- suo sepolcro, restando il biasimo a sì ri-
no avole de'Borboni che regnano di pie- due corone di Castiglia e di Leon col ma-
«ente in Ispagna. Cid generale valente, trimonio che in seconde nozze avea am-
icale cavaliere, modello de' guerrieri, ù trallocolla regina Urraca, unica figlia di
S l'A S P A 87
Alfonso VI, avendo preso il titolo d'ini- dipendenza, e per le sue strepitose vitto-
paratore delle Spagne dopo la morte del rie coatro regoli mori di Badajoz, El-
i
che Boti lo escluse dal trono e dal suo Pietrosi dichiarò vassalloetribotariodel-
lelto, e con guerra per 7 anni glieli di- las.Sedeconannuocensoda pagarsi da lui
sputò, e ciò immerse la Spagna in ogni Papa fu confermato
ecla'tuoi eredi, e dal
calamità e l'inondò di sangue nazionale, re come raccontai a Portogallo. Alfonso
La regina avendo assedialo il re in Car- VII inviò un esercito control mori d'A-
rion, non gli concesse pace che a condi- iricachedesolavanoicontornidi Toledoe
zione d'abbandonar le sue conquiste. Il furono sconfitti. Passato il re nell'Andalu-
concilio tenuto a Palencia nel 1 1 i4 a "' sia ottenne nuovi successi, e ricevè la soni-
nullo il loro matrimonio. Restato Alfonso missione di molti piccoli sovrani maomet-
1 armi contro mus-
lihero, voltò le sue i tani, che preferirono il giogo cristiano al
sulmani, e prese loro nel 1 8 Saragozza 1 1 dispotismo del re di Marocco. Nel 1 1 34
ch'era stata per 4 secoli sotto l'araba do- andòa soccorrere l'Aragona e la IVavarra,
munizione, e vi stabilì la sua corte, con- minacciate d'invasione da' mussulmani;
Cedendo vari quartieri della città ai si- malaprotezionedisuearmi nonerasenza
gnori aragonesi e francesi che l'avevano interesse,si fece dare Saragozza dal re di
caltedrale d'Astorga, come nato dal suo mieres,la celebre dispensa d'ammogliarsi
I." marito Raimondo
borgogna conte di per ottenere il regno d'Aragona, che gli
di Galizia, appannaggio che V avo avea spettava. Egli era terzogenito di Sancio
stabilito ad Alfonso VII nell' escluder- Ramiro fralellod'Alfonso Battagliere, I il
lo dal trono. Fu sua prima cura di cai- il quale morendo nel 34 per cordoglio 1 1
che aveva dovuto guerreggiare: riprese legò i suoi regni ai due ordini militari Ge-
Burgos e le altre piazze che Alfonso I re rosolimitano e de'Templari, testamento
di Aragona possedeva ancora in Castiglia. che non volendosi osservare,per diritto di
Intanto Alfonso l figlio d'Enrico conte di nascita fu elevato al tronoRamiroII.Que-
Portogallo vinse Alfonso VII, e si liberò sti sposò Agnese Guglielmo IX.
figlia di
dall'omaggio cui era sottoposto il Por- d' Aquitania, da cui ebbe Petronilla, in
togallo, e lo costrinse a riconoscerne l'in- favore della quale abdicò neh 137. Ra-
88 SFA SFA
miro IT ritornò nel monastero ove morì Abduluienone miramolino degli Almoa-
ikI i r
47 » a ' tl ' dicono che erasi ritirato di o Almoravidi, e giungere al possesso
tra' chierici di s. Pietro d'Huesca. Tar- di Cordova. Forse egli avrehhe conser-
ragona nel 3 7 lo aveva eletto a vesco-
i i vato I' acquisto e spento interamente il
vo, ed in uno de'suoi diplomi egli s'in- nome arabo, se dopo la gloriosa estrepi-
titolò: Vescovo eletto di TarrngonaeBar- tosa vittoria che nel i5j riportò presso 1
valieri, Alfonso VII garantì a'suoi suddi- ratoi 187 per l'abdicazione di Ramiro II
ti negli stati adunali in Leon.le loro leggi re d'Aragona, questa riunì in se la con*
e privilegi; regolato fu pureiu taleassem- tea di Barcellona, mediante il matrimo-
blea che gli alcadio governa tori delle città nio del conte d. Raimondo Berengario IV
frontiere farehbero ogni anno incursio- colla regina Petronilla, ultimo rampollo
ni sul territorio de' mussulmani. Volcn- di quella nobilissima stirpe. Raimondo
do profittare de' tumulti che agitavano resse il regno sotto il titolo di principe di
5f Navarra
fece co re di Castiglia e di
va fu istituito l'ordine militare, per di- II il Casio loro primogenito, che ne'suui
fendere i cristiani dal dominio saraceno. diplomi,senza indicar gli anni, usò la for-
Si confederò poscia cogli altri principi cri- mola Regnante me. Papa Alessandro Il
sliani, onde 3 eserciti cattolici riportalo- III secondo alcuni spedì nella Spagna per
no sul Tago, sull'Ebro e sul Dnero tri- legato il cardinal Raimondo, ed appro-
plice e compiuta vittoria. L'estremo pe- vò gli ordini di Calatrava, della Spada
ricolo indusse l'inaspettata riunione delle di s. Giacomo istituito per rendere sicu*
vncdi legatoa latere in [spagna il cardinal s. Setle coll'annno censo ili »5o denari
Gregorio, che alili chiamano Guido, il innomezzellini, equivalenti ciascuno a 6
qualead onta ohe già fossero loro nati 3 fi* soldi reali, come riportano Roderico di
gli, nel sinodo di Salamanca dichiarò il Toledo, De. rebus llisjxiniaruin lib. (>;
loposeall'interdetloi due regni finché non 1 1. Che il Papa impedì a Pietro II il di-
Scimento di santa; Alfonso IX sposò qui n- nella sua idea, per il istoria, la regina era-
di la nipote Berengaria sorella o liglia
,
si portata in Roma ad invocar la pontifi-
ci' Alfonso Vili re di Castiglia, per cui lo eia protezione, ove morì e fu onorevol-
SleSSO legalo riconobbe per nullo il ma- mente sepolta nel Vaticano. Come il Pa-
trimonio, e promulgò la sentenza d'ana- pa sopì le discordie de' principi e li rivol-
teuia.Per incestuosa unione lo riguardò se contro i mori, con formidabile arma-
pure Papa Innocenzo 111, e lo assolse e ta ; e quali preghiere fece in Roma pel
levò l'interdetto dall'Aragona quando si felice successo, che si edettuò nella me-
separarono, ad onta del reciproco amo- morahile vittoria, che vendicò la sangui-
re, e della nata prole di due maschi e tre nosa giornata d'Alarcos; onde Pietro II
femmine, che però dichiarò legittima e inviò al Papa la lancia tolta all'emiro, e
atta a succedere al trono,e s. Ferdinando fu appesa collo stendardo in s. Pietro con
III fu poi re di Castiglia, indi di Leon, festa e altre dimostrazioni, ciò che dissi
IS'elia biografìa di quel gran Papa rac- pure a Marocco, ma con Rinaldi nomi*
coniai il singolare interesse e lo zelo di nai Alfonso IX re di Leon donatore di
cui fu animalo pe' re delle Spagne, pel tali trofei. Il eh. Hurter nella Storia d'In-
benchè concluso per finire la guerra tra' 10, siccome ornato dell'eroiche virtù de-
due re, come mitigò l'effetto delle cen- gli antichi re di Spagna, le cui gloriose
snre ecclesiastiche. Che minacciò l'inler- gesta vivono ancora nella memoria dei
detto a Sancio VII redi Navarra se non canti popolari. Maneggiando con pari hra-
riliravasi dall'alleanza de'mori, se non ri- vura la spada e la lira, nella sua corte,
metteva le discipline andate in disuso, e come in quella di Provenza, fiorivano il
non correggeva gl'in valsi abusi. Che negò canto e la poesia de'lrovatori, accoltivi
a Pietro 11 re d'Aragona di sposare Biau- con grandi onori. Di volo della Chiesa,
ca sorella di Sancio VII, bensì in iloma cacciò da'suoi stati gli erelici valdesi, ed
neli?.o4 solennemente lo coronò, e gli emanò i più benefici regolamenti pel buon
concesse quelle particolari insegne nel ci- governo del popolo. Volendo camminare
tato articolo indicale; e perché i red'A- sull'orme paterne e combattere isaraceni,
ragona non erano coronati, e solo ginn- pregò Innocenzo 111 acciò per un suo le-
tiall'età di 20 anni o contraendo ma» gaio formasse contro essi una confedera-
ti imoiiio erano annuii cavalieri, e quin- ziooe fra're di Spagna. A tante belle qua-
no SP A S P A
lità di Pielro II, si aggiunse il desiderio provinciesoggelte alla mia dominazione.
d'innalzare il suo regno al maggior spien- Di che chiamo Dio in testimonio, ed i suoi
«loie. Gli avi suoi, come vassalli de're di santi Evangeli." Da delta chiesa il refe-
Francia quanto alla Marca spagnuolafra stilo de'regi ornamenti si porlo cammi-
nala oei Pirenei giàconquistata da Carlo nando a fianco del Papa nella basilica di
Magno, altro titolo non ebbero un lem- s. Pietro, dove deposti la corona e loscet-
po die ili cotiti di Barcellona, e poi as- tro, commise il suo regno al principe de-
sunsero quello di re«d' Aragona, ed il no- gli apostoli;indi l'ebbe in feudo da Ile mani
me dei re di Francia che in segno del- del Papa, il quale a tale efletto gli coti»e-
l'alta loro signoria si ponea negli atti pub* gnò la spada, ed egli depose sull'altare
da ben 2 5 anni sparito. In qne-
bltci n'era un diploma pel quale manifestava, che
sto stato di cosere d'Aragona non veni-
i riconoscendo il Pontefice a Roma qua!
vano coronali, ma solo armati cavalieri, successore di s. Pietro e qual vicario di
Pietro II dunque pensò di accrescere hi- Colui pel quale i re imperano in terra,
stro alla dignità col farsi coronare al pa- poneva il suo reame sotto la protezione di
ri degli altri re, e affine di dare maggior s. Pietro e obbligatasi, perla salvezza dei-
solennità alla ceremonia, ed escludere l'anima di seede'suoi successori, a pagare
qualunque obbiezione da parte de grandi un annuo tribolo di 200 mazemuitini,
equalunquepretensioueda partediFran- così chiamati dal re mauro Jnssnt Ma-
si portò in Roma per riceverne la co-
cia, zemut. Il Papa dalla sua parteohhligossi a
rona dalle mani del Papa, e per compa- premiere suoi stati s la persona sua sot-
i
vezzageneralea'magnati del regno. Ginn- fece dipoi spedire, con l'assenso de'nobifi
to nella metropoli del mondo cristiano, di sua corte, e in presenza dell'arcivesco-
Innocenzo MI lo accolse nella chiesa di vo d'Arles suo zio e d'altri personaggi, il
s. Pietro, e per ordine suo ospitato nella corrispondente diploma, Aduni Romac,
casa de'canonici della basilica. Nel gior- apud s. Petrurn, ec , e lo autenticò del
no di s. Martino, il Papa accompagnato suo sigillo; indi per provare alla s. Sede
da tutti i cardinali, da'principali prelati^ la sua divozione, rese libere nel regno le
dal senatore, da tutti i giudici e curiali, elezioni a'vescovati e alle abbazie. Ter-
dalia nobiltà e dal popolo, si recò alla minate le solennità, il Papa gli die l'apo-
troppo inclinato alle donne. Morto nel leste perderono appena 25 uomini ami- :
1 2 1 3 Pietro 11 nella battaglia di Muret,il co delle arti e delle lettere fondò l'uni ver-
Papa Innocenzo III obbligò il celebre Si- sita di Valencia, die èia più antica istituì-
reami, eil eccitò tutti i fedeli ad accorre- e d'Aragona perchè costumavano d'adi-
re in soccorso della penisola. dare le loro ambascerie a'principi mori a-
Giacomo imprigionato prima dal con-
I gli ebrei, con gran ila mio della cristianità;
te di Moufort, si vide poi contrastato per ed a tale elicilo scrisse [iure all'arci veico-
la sua tutela; ne prese le difese Innoceu- vodl Toledo legato della s. Sede,a quello
zo III, lo fece condurre in Aragona da un di Tarragona, al vescovo di Barcellona e
legato pontilìcio,e gli stati adunati in Le- di altre città. Per uiorted'Alfuiiso IX nel
rida lo riconobbero,e ne adularono la cu- 1280 il regno di Leon passò sotto s. Fer-
stodia allo zio Sancio conte di Kossiglio- dinando III, e così permanente restò du-
ne, ed a Mouredon gran maestro de'tem- nito a quello di Casliglia. Papa Gregorio
plari. Impaziente di governare, deliberò IX approvò l'ordine militare e regolare
di rivolgere le armi contro i mori, fece della Mercede, per riscattare gli Schiavi
una spedizione nell'isole Baleari, assalì (/'.) da'saraceni, fondato da s. Pietro No-
Majorca, sconfisse i mori e s'impadronì lasco e da Giacomo da lui educato. Oue- I
ddla città die sottomise all'Aragona. In- sto re d'Aragona eletto al trono ili iNa-
tra prese in seguito la conquista del re- varrà, usò la generosità di rinunziare in
guo di Valenza, e s'impossessò della ca- favore di Tibaldo I conte di Champagne,
pitale, eh' era ricaduta nella soggezione nipote del re Sancio VII morto nel 1 234.
moresca, secondo alcuni, sempre più de- Altri storici dicono die a Tibaldo I spet-
clinando la maomettana potenza, a cui lava il regno, e die Gregorio IX s'inter-
iion restò die il regno di Granata fon- pose perchè Giacomo I non glielo impe-
ciato da Abcu-Alhamar , e pochi altri disse. Tibaldo I si unì cogli altri re delle
ga S 1* A SP A
Spagne nella crociala predicata da Gre- lemanni calcolando d'arricchirsi co'suoi
gorio l\ contro i inori, la quale costrinse tesori, favorirono le sue pretensioni come
quasi tulli i loro superstiti princìpi a di- figlio di beatrice di Svevia e nata da Fi-
fa successe
chiararsi loro vassalli. Nel 12 lippo duca diSvevia,già aspirante all'im-
a Ferdinando III ne'lroni di Castiglia
s. pero come fratello d'Enrico VI e zio di
edi Leon il primogenito Alfonso Xil 'Sag- Federico II Hohenstaufen. Ancorché con
gio, V Astronomo, il Filosofo, pel suo a- imposizioni e mezzi ingiusti, per cui rese
more alla giustizia e alle scienze massi- malcontenti sudditi, non potè abbastan-
i
salo. Fece tradurre in ispagouolo libri i dopo essere stati posti sopra uno scudo
hagii, ed ordinò che fossero scrini nella all'usanza de'visigoti. Federico ed Enri-
stessa lingua tulli gli atti pubblici, cbe co fratelli d'Alfonso X parteggiarono per
si facevano in latino barbaro. A lui al- Corradino di Svevia pretendente al reame
a
tresì si deve la i , storia generale della delledueòVt77/>,oude tedeschi espagnuoli
Spagna, scritta in lingua castigliana. Ma nell'agosto ?.0c» combatterono ne'campi
i
all'infuot'i dell unione del piccolo regno Patentini presso Tagliacozzo la gran ten-
mauritano di Niebba e quello di Murcia, zone che die il regno a Carlo I d'Angiò.
oltre alcune città, alla corona di Casti- Nella biografia di Papa Gregorio X nar-
glia, con che fu punito il tradimento di rai cbe nel 1272 ricevè in Orvieto gli am-
A ben- A fon ,
partigiano di d. Enrico fi- basciatori d'Alfonso X, perchè come elet-
glio o meglio fratello ribelle d' Alfonso to rede romani acconsentisse alla sua un-
X poi senatore di Roma (/ .), e di alcune zione e coronazione;ma il Papa conside-
brevi ma pur gloriose spedizioni nell'An- rando che gli aveva disputata la dignità
dalusia, non si lece luogo a guerresche im- Riccardo d'Inghilterra, nulla volle risol-
prese, tra per l'umiliazione cui era i idotlo vere. Nel recarsiGregorio X aLione,il re lo
il redi Granata, non valendo a farlo risor- supplicò a passare prima in Ispagna, ma
gere neppure i tentativi dell'ausiliario re non l'esaudì, perchè comprese il motivo
di Marocco, e per la felloniadel proprio fi- per la seguita elezione iti re de' romani
gliosecondogenitoSancio IV WBravo, con- di Rodolfo 1 d'Absburg progenitore della
tro il quale Alfonso X dovè invocar l'aiuto casad'Austi ia, che riconoscendola poi con-
dello stesso mirainolino,come poi meglio fermò nel 12 74- Essendo passato Alfonso
dirò. Non amato da'suoi, né da're vicini, X in Delcaire di Provenza, per abboccar-
tuttavia suo sapere ed eloquenza gli ac-
il si con Gregorio Xe perorare la sua cau-
quistarono grande riputazione inEuropa, sa, il Papa si recò a visitarlo, ed alle gra-
e disposero parte degli elettori dell'im- vi lagnanze del re pel riconoscimento di
pero nel 1257 a favorire le sue preten- Rodolfo I, il Papa restò fermo, e solo con
sioni alla corona imperiale. Lasciandosi dolci maniere lo distolse dalle sue preten-
trasportare da eccessiva ambizione la va- sioni sul ducato di Svevia, sul regno di
gheggiò, in vece d'occuparsi della espul- N'avaria e sub' impero, per cui dovè poi
sione de'mori, e dell'abbassamento dei deporre le insegne imperiali che usava,
nobili, punti essenziali della politica dei nulla avendo potuto ottenere dal Papa,
re di Spagna. Una l'azione di principi a- e le sue preghiere e proteste riuscirono
SP A SPA g3
inutili.Narra Rinaldi che il re stette col zi apostolici il francescano Mascio poi Ni-
Papa in Ih lenire tutta la primavera e parte colò IV, e Giovanni da \ ercelli generale
dell'estate, lasciando al governi) del re- ileidomenicani. Quelle domestiche e il
gno il figlio Ferdinando, e riporta le ra- malcontento pubblico favorirono am- I
gioni perché fu eletto Rodolfo I. Che i- bizioso Sancio IV suo figlio, che per le
nutilmente perorò suoi interessi e tornòi sue prodezze era l'idolo dell'armata. Se-
sdegnato nei propri stati anche per la , condato ila'grandi e dal popolosi voltò
dispensa data da Gregorio X a Giovan- contro il padre, e nel 1282 lo balzò dal
na erede di Navarca per sposarsi non con trono,esi fece conferire il titolo di re dagli
talmente fu vinto da'mori, che gli moz- serbare diritti che credevano com-
illesi i
zarono il capo e la mano sinistra orna- peter loro. Jolanda d'Aragona madie di
ta dell'audio vescovile. Per maggiore scia- SancioIV,in utilmente sostenne diritti al- i
privi del regno dallo zio Sancio IV, donde gnori dei regno: sui mori conquistò l'im-
nacquero calamitose guerre tra'francesi portante piazza di Tari fa, città forte sullo
espatrinoli. Papa Innocenzo V vedendo stretto di Gibilterra, già punto principale
la Spagna tribolata da'mori, che vi fa- dellecomnuicazioni loro coli' Africa. Di poi
cevano grandi uccisioni di cristiani, in- nel 1 2i)3 essendo alcade o governatore di
vitò i popoli a prendere le armi, e rin- Tarifa Alonso Perez di Guzman, i mori
novò le accordate decime. Divenuto Pa- l'assediarono e poterono rapirgli l'unico
pa Giovanni XXI, s'interpose tra il re Al- suo figlio. Indi lo minacciaronodi scannar-
fonso X e quello ili Francia Filippo 111, lo se loro non rendeva la piazza. Guzman
per terminar le discordie insorte tra es- con coraggio terribile gillò ai mori i\n
si, a tale, dialo inviando loro per min- colttllu ; ihceudochesc ne sci vissero, e poi
«ii SPA SPA
si posr n pranzo; e quando intese le gii- Trinacria,riinanendo l'altro di Sicilia agli
da pei- la recisa lesta, credendo un imo- Angioini mi dispenso di qui parlar De,
,
pieso da' Papi Clemente IV e Gregorio gona. Il redi Francia Filippo III, per ven-
X , e spirò colla cocolla dei cistercensi, dicare Carlo I d'Angiò suo zio e sostene-
Lasciò il regna al figlio maggiore Pietro re i de la Cerda suoi
diritti de' principi
1282, e come Pietro 111 se ne impadronì conciliò colla s. Sede. Morto senza figli nel
e fu coronato in Palermo, restando a Car- 1 29 1, la corona passò a suo fratello Già-
lo 1 il regno qua dal Faio. Senza ha-
di conio II, più ambizioso che generoso, ma
dare alle replicate scomuniche di Mar- aniantedella giustizia e rispettoso de'pri-
lino IV, e alla sua deposizione dal regno vilegi de'sudditi. Poco dopo e nel 29T a 1
giorno della citazione, per cui fu detto Ci- raglioegeneraledella romana chiesa. Gio-
tato (nel voi. LIV, p. 1 4 dissi di quel ve- vanni XXII soccorse il re di Majorca con-
scovo diPoitiers ebe si fece seppellire con tro i saraceni, e inviò missionari a pre-
quasi eguale citazione in mano,controCle* dicar la fede agi infedeli. Nel 1 327 a Gia-
melile V). In molti combattimenti con- como Il successe il figlio IV il
Alfonso
tro i mori, n'era uscito sempre vittorioso. Buono, per l'eccessiva sua bontà che tal-
Gli successe appena nato il figlio Alfonso volta degenerò in debolezza, e prese in
XI il Jendi calore, \ier\n sua seveiità e moglie Eleonora sorella del re di Casti-
per le guerre die fece a'mori ed a'gran glia e di Leon. Giurò agli stati cortes
signori. IVe'cbie articoli Sardeg\* descris- di non alienare alcun dominio della co-
si come Papa Bonifacio Vili e per quali rona, giuramento che esigettero per fre-
molivi nel i297solennempnteinvestìGia- nare le sue prodigalità nondimeno il re :
conio II «e d'Aragona dell'isole di Sar- die dipoi per appannaggio alia moglie,
degna e di Corsica (/'.) ch'erano della Xaliva e qualche altra piazza, ed al secon-
s. Sede, coll'annuo tributo di 2000 mar- dogenito il marchesato di Tortosa e la si-
che d'argento alla chiesa romana, coro- gnoria d'Alba razin. La guerra sanguinosa
nandolo nella basilica di s. Pietro e di- e rovinosa che sostenne contro Genova
chiarandolo Vessillifero di s. Chiesa. Fin- (F-) per la Sardegna, riuscì utile agli ara-
ché il regno di Sardegna e la Corsica fe- gonesi e catalani, poiché divennero i più
cero parte della monarchia, ne trattai a valenti navigatori del loro secolo, e fu-
quegli articoli, laonde sarebbe ripetizio- rono obbligati formare una marina che
ne qui di più parlarne; ivi ragionai
ancora fu uno de'principii della grandezza spa
delle decime concesse a're d'Aragona, e gnoola. Alfonso IV affli Ilo dai dispiaceri
quanto altro riguarda le co^e ecclesiasti- domestici, del figlio e successore Pietro
che e le relazioni colla s. Sede, riguardanti 1 VCrudele, morì nel 33G. Ora debbo
il 1
pure l'Aragona, essendo re feudatari del- i parlare d'A IfonsoX l re di Casliglia eLeon,
laromana chiesa.il regno di Giacomo 11 fu «inde possibilmente progredire cronolo-
rimarchevole per due guerre importanti, gicamente con questi pochi e generici cen-
nel 3og contro mori di Granata, e nel
1 i ni, nel gran caos della storia di Spagna,
i32icontro Pisa {?*.) in Sardegna. Al- vero laberinto per ridurla alle minime
lorché Clemente V neh3o5 avea stabi- proporzioni cui sonoindottodal mio com-
lito la residenza pontificia in Francia e in pendioso sistema e natura dell'opera; on-
Avignone (V.), il re assistè alla sua coro- de temo siami sfuggito il filo d'Arianna a
n