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DIZIONARIO

DI ERUDIZIONE

STORICO-ECCLESIASTICA
DA S. PIETRO SINO AI NOSTRI GIORNI

SPECIALMENTE INTORNO
AI PRINCIPALI SANTI, BEATI, MARTIRI, PADRI, AI SOMMI PONTEFICI, CARDINALI
E PIÙ CELEBRI SCRITTORI AI VARII GRADI DELLA GERARCHIA
ECCLESIASTICI,
DELLA CATTOLICA,
CHIESA ALLE CITTA PATRIARCALI, ARCIVESCOVILI E
VESCOVILI, AGLI SCISMI, ALLE ERESIE, AI CONCILII, ALLE FESTE PIÙ SOLENNI,
AI RITI, ALLE CERIMONIE SACRE, ALLE CAPPELLE PAPALI, CARDINALIZIE E
PRELATIZIE, AGLI ORDINI RELIGIOSI, MILITARI, EQUESTRI ED OSPITALIERI, NON
CHE ALLA CORTE E CURIA ROMANA ED ALLA FAMIGLIA PONTIFICIA, EC. EC.EC.

COMPILAZIONE

DEL CAVALIERE GAETANO MORONI ROMANO


SECONDO AIUTANTE DI CAMERA

DI SUA SANTITÀ PIO IX.

VOL. XCVII.

IN VENEZIA
DALLA TIPOGRAFIA EMILIANA
JHDCCCLX.
La presente edizione è posta sotto la salvaguardia delle leggi
vigenti, per quanto riguarda la proprietà letteraria, di cui
TAutore intende godere il diritto, giusta le Convenzioni
relative.
DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE

STORI CO -ECCLESIASTICA

VIA V I A

V,lA CRUCIS, Fia Crucis. Pia, an- ture, con isculture, con incisioni, o col-
lichissima e commorente pratica religio- locati in nicchieo nelle cornici. Sono d'o-
sa, principalmente esercitata da'clivoli fe- gni dimensione, tutte essendo sovrastate
deli nel sempre memorabile giorno di Ve- dal salutare vessillo della ss. Croce (F.),
nerdì (F.J,\u cui più specialmente si ono- su cui venne crocefisso il Salvatore del
ra, commemora e medita l'acerbissima mondo per la nostra redenzione. Queste
Passione (F.) di Gesh Cristo (F.) consu- sagre e pietose rappresentazioni si collo-
mata in quel dì colla morte sul Golgota o cano alquanto distanti l* una
in luoghi,
Calidario (F.). Nel venerdì santo ha luo- dall'altra, pel breve tragitto che deve far-
go con più solennità nelle chiese ed ora- si nel visitarne ciascuna, perciò eziandio
torli pubblici, ed in alcuni, oltre le con- chiamate Stazioni^ ma diverse dall'altra
suete preci, si suole pronunziare un bre- lodevole visita delle Stazioni sagre delle
ve discorso in ogni stazione sul rappre- Chiese di Roma (F.)^ e di quelle conces-
sentato dalla stazione, per eccitare il po- se nel cristianesimo da'Papi ad altre chie*
polo alla compassione de'patiraeLti sof- se, per lucrare le ss. Indulgenze^ da essi
ferti dal Redentore, e pentimento e do- accordate. Nondimeno quest'ultima divo»
lore per esserne stali cagione! peccati de- ta pratica corrisponde all'altra, poiché h
gli uomini. Si propagò tanto il religioso eseguisce in memoria di qtielle amare
esercizio, che si può dire quasi non esservi processioni o viaggi, che fece il Salvato-
chiesa e oratorio, e casa religiosa, che non re nella sua andando da un
Passione ,

contenga le stazioni della Via Crucis, sen- giudice all'altro dalla sua condanna al
,

za parlare dell'immenso numero esisten- Calvario. Da ultimo anche Sette Dolo- i

te nelle abitazioni domestiche de'buoni ri patiti dall'Immacolata Maria sua Ma-


cattolici d'ogni luogo. Viene eseguila in- dre, si cominciarono nelle pubbliche
nanzi XIV rappresentanze de'falti più do- chiese e con solennità a contemplare con
lorosi della Passione ^ espresse con pit- una specie di Fia Crucis^ appellala Fia
4 VIA V I A
Natris (F.). Per privilegio ponlificlo, pella è oratorio privato, godente l'indul-
esclusivamente appartiene all'ordine// Y7/2- to della celebrazione quotidiana della s.

eescano de* Minori Osservanti e Bì- Messa, Papa suole benignamente esten-
il

Jorniaiif V eiezione canonica della Via dere l'indulgenza, anche a'pigionanti ed


Crucis, onde lucrarvi il tesoro dell' in- altri estranei visitanti la medesima Via
dulgenze concesse a' visitanti e facenti Crucis. Fu istituita questa tenera pratica
il divoto esercizio. Ove essi non sono, divota, per supplire al sagro pellegrinag-
la santa Sede ne concede la facoltà a' gio di Gerusalemme, in memoria della via
"vicari e prefetti apostolici delle naissio- percorsa in essa dal Piedenlore, dalla sua
ni pontificie, di erigerle, ed anche ad al- condanna a morte, all'incedere al mon-
tri. Le sagre rappresentazioni delle xiv te Calvario, sotto il gravissimo incarico
stazioni della Via Crucis si erigono o e- della Croce, coronato di Spine (F.)j on-
spongono con autorità pontificia, nelle de tale memorabile via , santificala dal
chiese e oratorii pubblici, ovvero nelle passaggio e da'dolori del divin Salvatore,
loro piazze o propinqua vìa che ad essi presso Gerusalemme [F.)j(\\ces\ Fia Do-
conducono, massime se de' francescani, lorosa^ in venerazione della quale i con-
oltreché nelle chiese, ed anche negli ora- templativi della Passione denominarono
torii o cappelle private ossia domestiche. Via Crucis. Roma si gloria possedere il

] Papi concedono l'erezione delle stazioni santuario della Scala Santa (F.) del pa-
della Via Crucis nelle camere di comuni lazzo abitalo in Gerusalemme da Ponzio
abitazioni, formate a guisa di cappella, Pilato governatore romano della Giudea,
separate però dagli usi domestici, colle che il Redentore più volte salì e discese

solile indulgenze da lucrarsi dal conces- nella sua Passione, altresì dopo la Fla*
sionario, e da'suoi consanguinei, affini e gellazione (F.) e coronazione di spine,
inservienti coabitanti con esso. Quindi la perciò grondante Sangue (^.), alcune
s. congregazione dell'Indulgenze, con re- preziose goccie del quale caddero in di-
scritto concede facoltà al R.mo p. mini- versi gradini. Il Chateaubriand, il p. ab.
stro generale de' minori osservanti, Ira' Geramb, e altri illustri che si recaro-
quali è il p. Guardiano del s. Sepolcro no a'nostri giorni a visitare Gerusalem-
di Gerusalemme (V.)^ per la benedizio- me, ci narrano come tuttora, per tradi-
ne ed erezione della s. Via Crucis. In vi- zione passata di bocca in bocca, si mo-
gore di che il , p. generale con suo re- strano a'pellegrioi i luoghi santificati dal
scritto autorizza il p. guardiano del con- Redentore, e segnatamente quelli del do-
cento d'Araceli (nella cui chiesa nel 1 702 lorosissimo viaggio. Il Morcelli latinizzò;
il sacerdote d. Diego Ma jorchino, v'i- Fare Via Crucis. D.N.Jesu supremos
la

stituì la divozione della Via Crucis, co- Cruci atus per Stationes recolere. Iter D.
me riporta Cancellieri nel Mercato^ a N. ad Crucem celebrare. SuppUcatio in
ovvero di cora-
p. 164), all'efFetluazione, amphiteatro per omnia Sacella. Ingene-
metterne l' esecuzione ad altro sacer- rale, nella visita di queste stazioni, pre-
dote dell' ordine idoneo. Il religioso a messe alcune preci e l'alto di contrizione,
ciò deputato, assunta la colta (ed an- avanti a ciascuna si recita il ^ Adoramus
che senza la cotta) e la stola, a seconda te, Christe, et henedicimus tibij cui si ri-

del decieto della s. congregazione del- sponde col Quia per Sauctam Crucem
5j.
l'Indulgenze de' IO maggio 174^, bene- tuam redemisti munduni. Segue la medi-
dice con l'acqua santa e con preci le Cro- tazione più o meno breve
quanto ognu- di
ci e i Via Crucis, on-
quadri, ed erige la na rappreseuta, e poscia si uuPaler, recita
de potersi lucrare le indulgenze, e ne ri- Avet Gloria^ terminandosi parimente o-
lascia testimonianza in iscritto. Se la cap- gni \foltacol Sj. Miserere nostri Domine,
V I A VIA 5
e col Miserere nostri. Orclioariamenle
1\». dovea essere a Dio svenato in olocausto,
si canta ({uindì, questa o altra strofa: San- è figura nobilissima del Redentore. Ora
ta lUadre questofate, - Che le piaghe del avendo lai figlio d' Abramo recate sulle
Signore- Siano impresse nel mio cuore. spalle le legna, che servir doveano al sa-
Termiuata la visita delle xiv stazioni, si grifizio, anco il medesimo Figlio di Dio,
dice il "5^ Domine exaudl ^ etc. , l'altro volle portar la Croce, e far eziandio que-
^ Doniinus vohiscum^ Oremus: Re- etc. sto segnalato atto di umiltà. Pare poi che
spicey quaesumus Domine^ etc. Oremus: il Nazzareno non già colle mani sostenes-

Omnipotens^ sempiterne Deus^ miserere se la Croce, ma bensì sulle spalle, sia pel
famido tuo Pontifici nostro N. etc. Ov- grave peso del tronco, sia perchè trova-
vero ['Oremus: Deus, qui Unigeniti Fi- vasi assai spossato, atteso il lungo e gra-
lli tui, etc.
,
potendosi chiudere con un ve patire fin dal momento della sua pre-
Pater Ave e Gloria^ secondo l'intenzio-
f sura nell'orto di Getsemani, dopo aver su-
ne del Sommo Pontefice ossia per la , dato sangue. Alcuni degli antichi cristia-
sua conservazione e pe'bisogni di s. Chie- niper iscjusigliatozelonel copiar il Van-
sa. Finisce la pia pratica col Benedictio gelo di s. Luca, nella parte che riguar-

DeiOmnipotenlis, etc. Altri vi aggiungo- da la Passione del Signore, tralasciaro-


no particolari orazioni, eziandio in ono- no a bella posta ciò che vi si dice del su-
re de* Sette Dolori della B. Vergine, e dore di sangue nell'orto ; onde anche a'
col canto del beli' inno Stabat Mater : tempi del dottore della Chiesa s. Ilario*
(A''.). Ogni stazione rappresenta e si me- nel IV secolo, trovavansi non pochi co-
dita un tratto della Passione di Gesù dici, ne'quali quel prezioso racconto man-
Cristo nel suo doloroso viaggio. Il dotto cava. Fu perciò gran debolezza di que*
p. Ireneo Alfò minore osservante, col suo primi cristiani ommeltere quel passo co-
libro dimostrò, come sia alla critica e al- sì essenziale , come se gli eretici Ariani
la storia appoggiato quanto nelle stazio- potessero direttamente abusarne contro
ni della Via Crucis si medita, quantun- la divinità di Gesù Cristo. Noi leggia-
que di alcune di esse non sì faccia men- molo , e ringraziamo ilRedentore che
zione ue'ss. evangeli. Nella I.': Gesù con- tanto abbia sofferto per noi, dopo essersi
dannato a morte. Questionano gli eru- recato al monte degli Ulivi a pregare il

diti, se romani avessero lasciato agli E-


i suo divin Padre. Nella IH.": Gesh cade
Irei la facoltà di condannare alla mor- Itprima volta sotto la Croce. Nulla è sì
te; e con qualche fondamento si crede, verosìmile quanto che ildivia Maestro
che avessero dato a'poutefici un tal per- cadesse più volte nel suo viaggio al Cal-
messo, solo nelle cause di religione. In- vario. L' Adriconio ne indica precisa-
fatti senza giudizio di preside romano fu mente i luoghi, ed assicura essersene con-
s. Stefano lapidalo. Siccome però si vo- servata la memoria dalla tradizione. La
leva far morire Gesti della più ignomi* pia imperatrice s.Eleua, madre di Co-
niosa fra le morti, la Croce, supplizio noii stantino I, li contrassegnò con tre colon-
usato fra convenne aspet-
gli ebrei, così nette che il Laudi scrisse aver veduto.
,

tar la sentenza di Ponzio Pilato, che giù Opina s. Bernardino da Siena, che questa
dice ingiusto e debole, o non seppe o non prima caduta del Redentore avvenisse
volle resistere alle domande d'un popo- principalmente per aver da lontano ve*
lo furibondo. Nella II.* : Ges'u caricato data la Madre; il cui dolore siifuttameu-
della Croce. Isacco» il quale mou*
salì nel te riverberò nel cuore del Figlio, da far*
te Moria (patte o fianco montagna
della lo per commozione stramazzare al suolo.
diSionne,$ulla quale fu fabbricato il Tcm' Nella IV.' Gesù incontra la sua ss. /ila
: •

pio di Salomone)^ ove dal proprio padie (Ire, Seppe Maria che il P^erbo di Dio uu-
6 VIA VIA
clava alla morte, o perchè egli medesimo Narra Luca, che nel passoggìo del Re-
s.

nella sera innanzi glielo avea dello, come dentore, questi trovò molle donne che
alcuni ascetici pensano, o perchè nel mat- l'avean seguilo in Galilea, alle quali al-
tino il discepolo Giovanni era andato a tre pietose eransi aggiunte; ed esse accom-
riferirle barbaro modo, con cui era sla-
il pagnandolo e fortemente piangendo tra"
to condannalo. Mosse dunque frettolosa sospiri, il divin Maestro volto a loro escla-
u rivederlo, e forse in compagnia di altre mò: Figlie di Solima^ non su di me^ ma
donne, ossia delle tre Marie (di cui me- su di voi stesse piangete: piangete i vo-
glio riparlai nel voi. XCIV, p. 45» e seg., stri figli. Verrà tempo ^ in cui si diran-
ti que'Iuoghi che indicherò più sotto).
in no beate le sterili, beate coloro die non
Entrata in Gerusalemme, s'imbattè col- partorirono o allattarono. Chiameran-
l'adorabile Figlio, che carico della Croce no i monti e i colli, perche gli ricopra.
procedevain mezzo al furioso popolo. Nel Che sarà del verde, se tanto avviene
luogo dell'incontro fu poi edificata per nel legno a ri do.^^TììUo appuntino si ve-
memoria una bellissima chiesa, che nella rificò poi, nello sterminio che fecero ro- i

mela del secolo XIll ancora esisteva, sot- mani degli ebrei, e nella distruzione di
to il titolo dello Spasimo ,
appunto pel Gerusalemme, di cui è sinonimo Solima,
grave dolore soQerlo dalla Madre e dal Solyma seu Jerosofyma.ì!{t\\& IX.": Gè-
Figlio. Nella V.': aiutalo dal Ci-Gem sÌL cade sotto la Croce la terza volta.

reneo a portar la Croce, Non potendo Non manca chi sostiene, che nel salir il
il Salvatore più reggere al suo peso, sol- i Golgota, il Salvatore non cadesse men di
dati costrinsero a portar la Croce Simo- sette volle, affranto com'era da tanta

ne di Cirene nella Libia, padre d' Ales- continuato patire^ ma la comune opinio-
sandro e di Rufo, il quale veniva da uu ne è per tre sole volle. Oltre la sofferta
podere presso Gerusalemme. Alcuni Pa- sanguinosa flagellazione e iepuoture del-
dri l'hanno credulo gentile, raffigurando le spine nel capo, solevano i romani ac-
in lui il popolo idolatra che dovea esser compagnar al patibolo grinfelici condau'
chiamato alla sequela della Croce. Sicco- nati, di tratto in tratto percuotendoli cru-
me però in detta Cirene trovavansi mol- delmente con flagelli, e con ogni manie-
ti giudei, così è probabile ch'egli lo fosse ra di strapazzi e urti li facevano cader ai
e gerosolimitano , anzi pure discepolo di suolo, il che riusciva a loro di barbaroi
Gesù Cristo. Si pretende che divenisse ve- diletto. Nella X.': Gesìi spogliato e ah'
scovo di Boslra nell'Arabia, e che abbia beverato di fiele. Gìuiìlo alia vetta del
terminato di vivere col martirio. Ne par- Calvario, sul quale si soleva eseguire le

laianche altrove. Nella VI.*: Gesti asciu- sentenzedi molte, l'Unigenito di Dio ven-
gato dalla Feronica. Di s. Veronica^ del- ne spoglialo delle sue Vesti (P^.), in mo-
la casa innanzi la quale passò il Reden- do COSI crudele che riapertesi le ferite,

tore, e del pannolino che gli presentò, in sanguinarono nuovamente. Era costume,
cui restò impresso il Volto Santo, ragio- tra' romani di porgere per conforto a
,

no ne'due articoli. Nella Vii.": Gesù ca- que'chedoveansi giustiziare, certa bevan-
de la seconda volta sotto la Croce. Pa- da ingrata al palato che però avea la
,

re che questa portandola insieme al Ci- proprietà d' istupidire sensi, e render i

reneo, o gli servisse d'impaccio, o pel sen- meno acerbi i dolori della morte. Consi-
tiero aspro e scosceso, estenuato da'pati- steva in un vino temperato di mirra e al-
menti ricadesse, ancorché si voglia cre- triaromi; uè deve confoiidersi col mirri-
dere a quelli che sostengono strascinasse no, delizia degli anticbi. I ministri per
la Croce il solo Simone. NeirVIII.": Gè renderlo più ingrato, vi mescolaron fide
su consola le donne di Gerusalemme. e aceto; e non già per compassione, uju
VIA. VI A 7
per ninggior pena il diedero a bere al la credenza che fosse sepolto nel monte
Salvatore. Nella XI.*: Gesù b inchiodato stesso, o che i suoi avanzi toccassero l'e-
alla Croce. Varie eran le forme delle stremità della Croce, mentre non man-
Croci , su cui si facevano morire i con- cano quelli che lo dicono deposto sul raoa-
dannali alla crocefissioue, o legandoveli le Moria; altri eruditi spiegano esprime-
con funi, o configgendoli con Chiodi (/'), re la vittoria di Cristo sulla Morte. Ab-
traforando mani e piedi. La decussata beverato nuovamente colla Sponga (T.)
era di due legni eguali posti a traverso in d'aceto efiele, quando disse: Ho selej e

forma di ^Y, poi denominata di s. Andrea, pronunziate l'ultime parole; Tutto e ter*
perchè vuoisi su di essa morto. La coni- mina lo j Padre, nelle vostre mani racco-
missa era d* un legno traverso corto po- mando lo spirito mioj Gesù rese l'ulti-
sto sopra d'uno più lungo in figura di T*, mo sospiro, e per assicurarsi di sua mor-
per cui non si mancò di venerare la Cro- te colla ss. Lancia (V.) gli fu aperto il

ce in forma di Thaa (A^.). La immissa costato. Fu allora che tutta quanta la


veniva formata da un legno più lungo, natura si commosse, per la morte del suo
che sovrapposto all' altro più corto so* creatore, come Uomo. Segui la sua mor-
prawanzava alquanto dalla parte superio- te in mezzo a due ladri pur crocefissi,
,

re. Quest'ultima è quella su cui comune- figurede'due popoli giudeo egentile, ean-
mente si crede fosse il Redentore inchio- ch'essi flagellati nel viaggio al Calvario;
dato e poi inalberato, spettacolo al cielo e secondo altri figura de' tribolati eletti
e alla terra di amore per noi. Si disse e de'reprobi. Furono essi crocefissi dopo
alta piedi 1 5, e nelle braccia larga 8; ma di Cristo, nudi e co' chiodi; il crocefisso
è assai incerto. Nella XII.': GesU mor- dalla parte destra del Salvatore, non a-
to ili Croce. Piantata la Croce a mezzo vendolo bestemmiato come il suo com-
di scale e di altri congegni, vi si legava- pagno, meritò che la B. Vergine coope-
no o inchiodavano i crocefii-si , i quali rasse alla sua conversione, e qual confor-
frattanto posavano i piedi sur una trave, tatore a' suoi acerbi dolori, gli ottenne
a guisa di sgabello, il quale alcuni artisti l'eterna salvezza. Di tutto ampiamente
antichi posero sotto i piedi esprimendo tratta Giovanni Marangoni, Vammira-
Gesù Croc^/^^o (^.). È pero, come or- bile conversione dis.Disma detto il Buon
dinariamente si rappresenta, universale Ltì!^^o^^e,Roma 174 1. H Redentore dis>-
sentenza, che inchiodato sulla Croce, nel- se a lui: Oggi sarai meco in Paradiso.
la sommità di questa postovi il ss. Tito- Nella XIII.': Gesù deposto dalla Croce
lo (nel quale articolo notai col Maran- in seno della sua ss. Madre. Sì raccon-
goni, che fu capriccio artistico il rappre- ta, che l'adorabile Corpo del Signore^ia

stjntare con Titoli^ anche le croci de'due schiodato dalla Croce per opera di s. GiU'
ladroni), per beffeggiarlo, di Rede'Giu- seppe d' Arimalea (^.), di s. Nicodemo
dei, quindi dal suolo venne gittata cou (A^.) e d'altri suoi discepoli^ e posto in
veemenza nella fossa a tal edetto scava- grembo a Maria Fergine sua Madre, la
ta, per recargli altro doloroso patimento. qualecolle altre Marie, secondo l'uso del-
Ma l'amore e la sapienza di Cristo, cor- le donne ebree, assisterono al compimen-
rispose a tanti oltraggi e tormenti, dalla to del divin sagrifizio. Altri sostengono
Croce pregando per essi: Padre, perdo- che le pie donne non si trovarono a quel
nale loro, perche tion sanno ciò chefan- punto estremo e sopravvennero dopo, u
no. Suole figurarsi il Crocefisso Signore, pie della Croce solo assistendovi la B, Ver-
colla testa della Morie (V.) sotto i pie- gine, e s. Giovanni diletto apostolo ed e-

di, teschio che si crede da alcuni rappre- vangelista, n cui e alla Madre rivolto l'a*

fccutar quello del primo Uomo f/^.j, ucl- gouizzautc GesUj loro disse: Ecco la tua
8 VIA V I A
Madre: Eoco il tuo Figlio. Le tre ore sprime Benedetto XIV nel breve Cu'n
d'agonia del Redentore e le sette parole tanta, de'3o agosto 1741- Ebbe essa ori-
da lui in essa pronunziate, fedeli vene- i gine, per costante tradizione, fin dal tem-
rano al modo riferito ne' voi. LXIV, p. po che Gesù Cristo ascese al Cielo (Tan-
319, XG, p. 190, 2o3 e seg. Furono le to si afferma aelV Apologia della Fia Cru-
altre parole : Dio mio , Dio mio, perche cis del p. Ireneo Affo minore osservante,
mi avete abbandonato? Nella XI V/ e ul- Parma 1783; dal p. Flaminio da Luterà
tima stazione: Gesìc posto nel Sepolcro. minore osservante, e da altri scrittori),
IVicodemo avea portato una mistura di in Gerusalemme slessa da' primi fedeli
circa 100 libbre di mirra e di aloe, col che vi abitavano, venerando que'ss. Luo-
quale, con Giuseppe e altri, imbalsamato ghi più memorabili satitiflcati nella sua
il ss. Corpo del Signore, l'involsero nel- Passione dal nostro divin Redentore; an-
la ss. Sindone (/"".), e collocarono nel s. zi è pia opinione, che la stessa B. Vergi-
Sepolcro [V.) situato in un adiacente ne, dopo la morte del divin Figlio, ritor-
giardino; monumento allatto nuovo, ac- nasse dolente a visitar quelle care memo-
ciò non potesse mai insorger dubbio sul- rie, che fecero pure gli Apostoli e i di-
il

la realtà della persona risorta. Divenne scepoli del Signore. Fin da quell'epoca,
poi supremo e tenerissimo oggetto del» continuarono sì bella e religiosa pratica,
l'universale venerazione, il primo San- come sappiamo da s. Girolamo , Epist.
tuario del mondo, che occupato colla 46j alias 17, morto nel ^10 d'Sganni, i

regione da' Saraceni^ più famose Cro- primi cristania portavano a vi-
folla vi si

date accorsero a liberarlo; ma ricadu- sitarli, e che anco a'suoi tempi continua-
to in mano de' maomettani, restò nel- va tal concorso per lo stesso pio ogget-
la Turchia (^.), però sempre segno to, partendosi dalle contrade più riinote
a fervorosi pellegrinaggi , in uno a tut- della terra. Tutto con diffusione narrai
ta la Terra Santa (P^.) di Palestina, ue'citati articoli. Il Castellano nel suo
Della processione che celebra il capitolo libro.Croce e Colosseo, narra che nel
Vaticano, dopo secondi Fesperi^F.) del
i 333 in riva alla Dordogna si compose
giorno di Pasqua, delta delle tre Marie, da un pio fedele l'itinerario da Bordeaux
ne ragionai nel citalo articolo, riparlan- a Gerusalemme , divenuto poi prezioso
do di queste e della loro andata al se- monumento della geografia antica, che
polcro, non che sulle diverse opinioni in- dirigeva i passi degli abitatori delle Gal-
torno a chi furono le s. Donne le quali lie e della Germania rivolli alla Siria
meritarono d'essere i primi testimoni del- (/^.). Tra l'entusiasmo de'crescenli pelle-
la gloriosa Risurrezione di Gesù Cristo. grinaggi insorti abusi, s. Gregorio Nisse-
Nella Raccolta di orazioni e pie ope- no ne zelò la repressione, più tardi rin-
re, per le quali sono state concedute da* novati in tempo delle Crociate. Queste
Sommi Pontefici le ss. Indulgenze, si leg- teraiinate, a contenere ne'limiti qualun-
ge quanto vado a riprodurre, nel § Fi- que esorbitanza, si pensò a sostituire al
sita della Fia Crucis. Tra le pratiche di lungo viaggio, la pia divozione delle sta-
divozione che ci fanno considerare la Pas- zioni della Via Crucis (trovandosi Luo- i

sione, la Croce, e la Morte di Nostro Si- ghi santi compresi nella Turchia, in que-
gnore Gesù Cristo, rimedio il più effica- st'articolo assai ne ragionai, rip'irlaudo
cea'peccalori per convertirsi, a'tiepidiper pure delle Quindi tal divoto e-
crociate).
infervorarsi, aggiusti per più santificarsi, sercizio incominciò ad introdursi in Eu-
una si è Tesercizio com-
delle principali ropa e tra noi, da pie e sante persone,
Fia del Calvario, della
iDOvente della dopo essere stale nella Palestina a sod-
eomuasmenle la Fia Crucis^ come si e- disfare la loro tenera divozione, come tra
V \ A V I A 9
le altre si legge del b. Alvaro o Alvaiez ca, emollo più da quando neli34'i eb-
tlomeiiicano, discendente dagli antichi du- bero lo stabilimento col nuo vo convento
chi di Cordova, di santissima vita (in Ofjìc. sul monte di Sion, con approvazione di
h. Ahari conf. ord. Praedìc. sub die 1 1 Papa Clemente VI, colla custodia e ufllzia-
fcbr. lect. Noctiirni , e nella Fila presso tura del s. Sepolcro e di altri santuari di
gli Annali domenicani, pubblicata dal p. Palestina tanto venerandi, incominciaro-
Marieta a Madrid nel 1607 ^^^^ P- ^o* no in Italia e altrove, e per così dire ia
lilla in Siviglia nel 1678), il quale per- tutto il mondo cattolico, a propagare la
corsa la Spagna e parte d' Italia predi- divozione della Via Crucis ^ erigendola
cando per tutto con fervore apostolico^ specialmente in tutte le loro chiese in xiv
operò veraci conversioni. Indi egli per% distinte stazioni, nel visitare le quali, al
griuò in Terra Santa, mosso da un fer- diredi Benedetto XIII nella bolla I/Uer
vido affetto di tenera divozione alla Pas- plurima^ et maxima^ de'3 marzo 726, i

sione del JNostro Signore Gesù Cristo, e § I, come di voti Pellegrini personal-
i

per qualche tempo si fermò inque'sagri mente si portarono a venerarci Luoghi


luoghi bagnati del sangue dell* Uomo- santi di Gerusalemme; così i fedeli cri-
Dio, a meditarne la misericordia infinita stiani spirilualmenle fanno questo viag-
e l'immensa carità. Poscia ritornalo nel gio, considerando quanto in que'santiLuo-
suo convento di s. Domenico di Cordova ghi pati Gesù per la nostra eterna salu-
nell'Andalusia, pel primo costruì diversi te nelle ultime ore di sua vita. Questo sì

oratorii, ne'quali a forma di distinte sta- salutevole ed edificante esercizio fu appro-


zioni espresse la Via del Calidario, ossia vato dalla s. Chiesa con diverse bolle e
il viaggio di Gesù al Calvario, colle co- brevi de'Papi, cioè da Innocenzo XI col
se principali in essa avvenute, acciò al- hveveExponi nobi.i, de'Ssettembrei 686;
l'occhio fossero rappresentate: tosto fu da da Innocenzo X.\\^/4deaperquaey(.\e2/{.
altri imitato, propagandosi mirabilmen- dicembre 1692, e coli' altro Sua nohìs^
te la divozione. Non andò guari, che la de'26 dicembre 1695; da Benedetto XI 11
fama di sue virtù lo fece scegliere a con- colla mentovata bolla, confermata da Cle-
fessore dalla regina Caterina, moglie d'En- mente XII col breve Expo ni nobis^ de*
rico II re di Castiglia, e poscia anche del 16 gennaio I73r ; e col pure ricordato
figlio d. Giovanni. Amante però della breve di Benedetto XIV, venne esteso per
solitudine, dopo reiterale istanze, otten- tutto il mondo cattolico, indi costante-
ne di potersi ritirare, concedendogli la mente praticato da ogni celo di persone,
regina i mezzi d'erigere a due leghe da e arricchito di moltissime indulgenze, già
Coi dova il convento di Scala Codi, ove concedute a'pellegrinaggi sagri della Pa-
restò sepolto morire a* 19 febbraio
nel lestina. Imperocché divotamenle visitan-

14^0 o i43o, nel qual punto suonò da dosi la Via Crucis, ponno conseguirsi tul-
se la campana della chiesa, e per tutta la le quelle già concesse da' Sommi Ponte-
vicinanza dellasua camera fu veduto uno fici che personalmente
a'fedeli cristiani,
straordinario splendore, se'guito da mira- visitano Luoghi santi di Gerusalenìuie;
i

coli. Benedetto XI Vnel 74 i 1 ne riconob- le quali indulgenze sono applicabili alle

be il culto immemorabile, e assegnò per benedette anime del Purgatorio, come.


sua 19 febbraio. In modo però
festa il dichiaròil memorato Benedetto XI li nel-
particolare religiosi minori osservanti
i la sua bolla. Per il conseguimento però

di s. Francesco da che sul principio del delle medesime sì richiede, che nel visi-
loro ordine s'introdussero nella Palesli- lare la Via Crucis, si vad.i considerando
iia, e vi erano giù nel i23o, (|uasi rap- hi Passione del divin Redentore, secondo

preseutuuli deputati dulia Chieda calloli-


i la pro[)riu capacità, e che si passi du unu
fo V I 4 V [ A
stazione all'altro, per quanto permette o Signore, divisa in xrv pernii della mede-
la molliludine delle persone, che la visi- sima, In altrettanti luoghi ove si rappre-
tano , o la ristrettezza del luogo, dove senta in quadretto il punto che si medi-
sono erette le xiv stazioni, come si rileva ta. Ma siccome la concessione era a fa-
dall' accennate costituzioni apostoliche. vore delle chiese de'francescani, Benedet-
Quindi il recitarsi in ciascuna delle sta- to XI li confermando l'indulgenza, ne e-
zioni il '^ Adoramus te Chrisle (nota il stese l'acquisto alle altre chiese, purché
Mazzinelli nell' Uffìzio della seltiinana la Via Crucis venga eretta da'minori os-
santa, che la Chiesa sollecita sempre del- servanti, e concesse pure di potersi appli^
lo spirituale pjofìtlo de'suoi figli, per ec- care all' anime purganti a modo di suf-
citarli a riflettere con santi affetti di rin- finagio). Gl'infermi poi,eque*cristiani, che
graziamento, d'amore, di pentimento, di si trovano nelle prigioni, o per mare , o
confidenza e simili, a quel gran momen- nelle parti degl'infedeli, oppure che sia-
to, in cui il Salvatore morendo per noi no veramente impossibilitati a poter vi-
in Croce die' compimento a tutti i miste- sitare le stazioni della Via Crucis eretta
ri delia nostra redenzione, allorché si ri- nelle chiese, o ne'pubblici oratorii, pon-
corda nella storia della Passione, preserie no guadagnare le surriferite indulgenze
ve a'sagri ministri di genuflettere. E che con recitare i4 Pater ed Ave, ed in fine
anticamente, specialmente in Roma, ba« altri 5 Pater, Ave e Gloria, ed un altro
ciavasida tutti la terra, il che praticasi pel Sommo Pontefice, tenendo intanto
ancora in alcuni ordini religiosi, mentre in mano un Crocefisso d'ottone (pare
altri colla faccia in terra dicono: Adora- anche d'oro o d'argento, poiché trovo nel
mus te Christe ec; divoto uso che s. Lui- libretto che fa pure imprimere la s. con-
gi IX re di Francia procurò d* introdur- gregazione dell' Indulgenze ,
per quelle
re nella regia cappella, perchè mento- le concessea'Crocefìssi, Croci, medaglie, co-
vate parole, Adoramus te Christe^ ram- rone, rosari e statuette, benedetti dal Pa-
mentano il supremo momento della mor- pa, quanto alla materia, solo esclusi il

te di Gesù), il Pater noster^V Ave Maria, ferro, lo stagno, il piombo, le stampe e


col "^ Miserere nostri Domine ec, è sol- altre materie fucili a frangersi e consu-
tanto un pio e lodevole costume intro- marsi), il quale sia benedetto dal R.mo
dotto da'divoti nella Via Cru- visita della p. ministro generale de'minori osservan-
cis, come dichiarò la s. congregazione dtU ti, o dal p, provinciale o da un p. guar-
Vlmìiìì^enzene^W Àwertimenti da prati' diano al p. generale soggetto, e muniti
carsi nelV esercizio della Via Crucis^ a* di facoltà. Tale grazia fu concessa da Cle-
11. e 9, pubblicati con ordine e appro-
6 mente XIV a'26 gennaio 778, ad r istan-
vazione di Clemetite Xll a'3 aprile 78 r, 1
za de* ndnori riformati del ritiro di s,

e di Benedetto XIV a' io maggio 174^; Bonaventura di Roma, quali ne conser- i

ne'quaii ancora si proibisce a'catechisli, vano il decreto. Si deve avvertire, che tal
predicatori e altri , di specificare quali Crocefisso dopo essere stalo benedetto
sieno le indulgenze, che si ponno conse- non può vendersi, né donarsi, prestarsi
guire nella visita della Via Crucis , do- ad altri ad oggetto di far lucrare le in-
vendosi in ciò uniformare a quanto è sta- dulgenze della Via Crucis, a tenore de'
to dichiarato e confermalo da'Papi più replicati decreti della s. congregazionedel-
volte nominali (d Novaes nella Storia l'Iridulgenze (però secondo essi, i divozio-
<:Ze*Po«<e/?Cidisse,cheInnocenzoXll con- Papa, oltreché conser-
nali benedetti dal
cesse indulger>za plenaria a quelli che vano l'indulgenze a favore di quello che
per un mese intero facessero la Via Cru- li fece benedire, sono valide eziandio per
cis, cioè la meditazione della Passione del le persone alle qn;jli da que'lo per lai,*
,

Y A I VIA 1 1

volta saranno clislribuili. Perdio poi ne* (a pel pio esercizio per le cuie dello stesso
Crocefissi benedelli dal Papa abbiano pu- b.Leonardo,ed alla quale il Papa edificò
re l'indulgenze della Via Crucis, conviene un oralorioaccanto la chiesa de'ss. Cosma
specialmente ollenerle). 1 francescani e Damiano, e la prese sotto la protezio-
principnhnente minori osservane, sicco-
i ne propria ede'successoii. Benedetto XIV
me antichissimi custodi de'Luoglii santi non solamente rinnovò l'operalo da Cle-r

di Gerusalemme, si fecero caldissimi pro- mente X con più di solennità, ma di-


motori della discorsa divozione; ed io chiarò pubblica chiesa l'arena^ piantan-
singoiar e meravigliosa guisa la propagò dovi nel mezzo il glorioso vessillo della
nel decorso secolo il zelo insigne del b. Croce; ed in essa ogni venerdì i confra-
Leonardo da Porto Maurizio minore os- telli e sorelle del sodalizio celebrano de-
servante riformato del ritiro di s. Bona- corosamente e con pubblica edificazione
ventura di Roma, della cui santificazio- la pia pratica, al modo riferito ne'ricor-

ne fu benemerentissimo, specialmente Osserva ilNovaes uoiìa Sto-


dati articoli.
colle ss. Missioni. Posseggo una diligente ria di Benedetto XTV, che questi dopo
nota di tutte le Via Crucis da lui fervo- le missioni fatte dare nell'anno santo

rosamente erette in Roma sino al nume- I 750 in Roma dal b. Leonardo, a di lui
ro di 43, nellealtre parti dello stalo pon- suggerimento promosse quindi la divo-
tificio, nella Toscana, nel regno di Napo- zione della Via Crucis nel Colosseo e l'i-
li, nel Genovesato inclusivamente alla, stituzione del suo sodalizio, in quel son-
fua patria, nella Corsica ec: in tutte e- tuoso edifizio cioè, edificalo colle braccia
resse 567 Via Crucis. Fra quelle di Ro- degli schiavi ebrei, dopo la guerra giu-
ma, merita special menzione l'eretta da daica, i quali aveano ucciso il Redentore;
lui nell'anfiteatro Flavio o Colosseo {F.)^ e nel quale tante migliaia di martiri e-
di cui riparlai ne' voi. LXXlll, p. 2471 sposti alle belve sparsero il sangue per
XCl V, p. 1 97> in uno al recente celebralo confessare medesimo Redentore e la
il

centenario dell'erezione. Nel Colosseo e- sua dottrina; onde la terra ne restò sif-
rasi cominciato nel princìpio del secolo fattamente inzuppata, che s. Gregorio I

XVI a rappresentarvi con drammi la Pas- richiesto di ss. Reliquie, ne fece prende-
sione del Signore (di che riparlai nel voi. re un pugno, e spremendola fece uscir
LXXIII, p. 174 e altrove), ed a quella vivo sangue con istupore degli astanti.
Clemente X ne consagiò V arena in me- II perchè s. Pio V e Benedetto XIII so-
ujoriade'ss. Martiri, che ivi gloriosamen- levano dire, esser la terra dell'arena del
te lasciarono la vita e del loro sangue Colosseo rimasta impastala del trionfa-
inzupparono propinqua vi è
la terra , e le e fecondo sangue de'ss. Martiri. Nar-
fabbricala la s. Maria della
cappella di rai nel yol. XVI, p. i3o, che istituitasi

Pietà dell'arciconfralernita del Gonfalo- la Confraternita (\& Devoti di Gesìi Cri^


ne, colle limosine de'passeggieri, in cu- sto al Calvario e di Maria ss. Addolo»
stodia d'un romito, alla quale il dello rata^ allìne d'impiegarsi nell'esercizio del-
Papa concesse indulgenza nel 1675, per la Via Crucis in sulfragio de'defunti, nel
risvegliare la venerazione a s. Almacchio 1760 i fratelli per la i.* voltasi recaro-
o Telemaco, per essere stato l'ultimo a no a visitarla nel Colosseo. Dall'opusco-
patire il martirio nell'arena.' Dipoi Bene- lo del conte Severino Servanzi Colilo, si

detto XIV, ad istanza del b. Leonardo, ha la descrizione dell'erezione eriprisli-


eresse a sue spese e fece costruire nell'a- nazione solenne della Via Crucis: esso è
rena XIV edicole o cappelletle colla Via intitolato: Stazioni della Via Crucis
Crucis, che donò all' Àrciconfralcniita stithiiua la I*. volta nel 1818 dal ven.
diluii Atiiauli (li GesìcMiUia (F-)^ istituì C aspa re dclBufa lo nel viale de*pp. Ca/n
12 VI ^ VI A
pnccini in Sansevenno^ e ripristinate li vento di numeroso popolo divoto, altro
3 seftembreiSS^, Macerata 1 854- Delle esse()do sui poggi e alture vicine per go-
XIV Croci benedette e piantate in terra, derla. Si cominciò la sagra ceremonia con
in rappresentanza delle stazioni, neh 8 18 analoga e commovente discorso del sul-
dal ven. Del Bufalo, fondatore della con- lodato p. Stefano da Crespiero , del cui
gregazione del preziosissimo Sangue, in- contenuto importa far cenno, con ripro-
sieme all'altro servo di Dio can. Antonio durre il riepilogo del conte Servanzi
Muccioli, essendovene restate soltanto 5, Collio, perchè conferma il riferito di so-
commossa la pietà del conte Servanzi Col- pra. Pertanto disse: » Come ebbe origi-
lio(per quale virtù e per l'altra di pa-
la ne questo pio e!>ercizio dalla visita de*
trio amore, ora ha pubblicato: Dev'ozio- Luoghi santi doveGesìi Cri-
di Palestina,
ne antica e perenne de* Sanseverinati slooperòil comune riscatto. Raccontò co-
verso la ss. Vergine Maria provata con me la Madonna fu la prima a visitarli,
monumenti raccolti in queste pagine ec, quando si portò (o ritornò) al Sepolcro
Macerata dalla tipografia Mancini 1859), del morto suo divin Figliuolo meditan-
eccitò quella del p. Stefano da Crespie- do l'aspra carneQcina sofferta da lui in
ro lettore cappuccino , già deflnitore vari punti del Golgota , bagnando essa
generale e provinciale dell'ordine, alla le orme del sanguinoso viaggio di amare

intera ripristìnazione proponendogli i ,


lagrime, ed imprimendovi dolcissimi ba-
mezzi per agevolarne l'esecuzione; e que- ci; disse , che da quelle fermale ebbero
sti accolse con piacere le proposizioni e origine le stazioni. Raccontò pure che
le ampliò. Il vescovo fece riconoscere l'i- l'esempio della Veigine Madre fu segui-
dentità delle 5 Croci superstiti, secondo to dagU Apostoli e discepoli di Gesti Cri-
le prescrizioni di Benedetto XIV, e quin- che caduta Gerusalemme nelle
sto. Riferì

di si volle sostituire alle precedenti xiv mani degl'infedeli, furono que'sauti Luo-
Croci, altrettante cappelline murate, co- ghi devastati e profanati, e coloro i quali
me il ven. Del Bufalo avea raccomanda- si recavano a visitarli ebbero a soffrire
lo farsi. La pietà cittadina vi concorse vessazioni, crudeltà e barbarie. Volle an-
con oblazioni, e colla costruzione d'alcu- che aggiungere che continuando questi
na edicola; altri erigendo la maggiore in scandali quando vi si recò il patriarca s.

fondo al viale per collocarvi la ss. Ver- Francesco, e non avendo potuto tollerar-
gine Desolala; e gratuitamente Venan- li, vi lasciò alcuni suoi compagni perchè
zio Bigioli donò il disegno e diresse i la- custodissero que'santi Luoghi, li preser-
vori , e Lucio Tognacci dipinse a olio i vassero dalle nefande profanazioni , vi

14 quadri; tutti i sanseverinati insomma prestassero anzi riverenza e culto, ed 0-


gareggiarono ad un'opera di tanto spiri- spitassero i devoli pellegrini, come* tutto
tuale profìtto. Tutto compito, ecco come questo continua a praticare anche og-
si

procede la funzione della nuova erezio- gi da* pp. minori osservanti e riformati.
ne. A pie' del viale de' cappuccini si riu- Si fece poi a conchiudere, che reso il

nirono i confrali di s. Rocco colla Croce viaggio di Gerusalemme difficile a molli,


inalberata, i religiosi cappuccini, e molti impossibile a sostenersi da mollissimi,sup-
minori osservanti riformali de'conventi plirono a ciò Sommi Pontefici con la
i

di s. Severino al Monte e di s. Maria del- visita dellaVia Crucis nelle chiese, negli
le Grazie, il cui guardiano p. Giuseppe oralorii, anche privali, ed in altri luoghi,

M.' da Sanseverino era vestito di colla e concedendosi molte indulgenze per viem-
stola per celebrare la funzione pel privi- meglio infervorarne i fedeli. Aveva già
legio goduto dall'ordine suo di erigere le ricordato, che in quel medesimo luogo,
stazioni in qualunque luogo, colfinter- doveegli parlava, fu istituito dal ven. Del
VIA VIA i3
Bufalo questo pio esercizio, il quale ah- obbligata di aggiungere agli acerbissimi
banilonalo da qualche tempo si voleva sofferti dolori, l'altro anco più intenso di
ripristinare oggi stesso. E propoDendo a gioire, qual Madre in terra del Verbo
niedilai'e| che Gesù Cristo sogrifìcòla pro- Incarnalo , della crocefissione e morte
pria vita per dar morte al peccalo, esor- sua^ per esser da ciò derivato il riscatto
tando ancora a piangere non tanto sulla del genere umano. In fine fece riflettere,
Passione delTUomo Dio, quanto sui no- che venendo a Lei negalo persino il sol-
stri falli, i quali furono la Tera cagione lievo d' un lamento e di uno sfogo, fu
di così luttuosa tragedia, pregò il Croce- veramente desolata". Compitosi il ragio-
fìsso Signore perchè in grazia di quel pie- namento, fu i.ttuonato il Te DtiirUy e
toso viaggio, che si andava ad intrapren- tutti s'avviarono alla chiesa di s. Salvato-
dere , avesse accordato a tutti la grazia re de'cappuccini, ove ilcan. d. Luigi Ma-
di una vera compunzione'*, lodi il p. donna compartì la benedizione col ss. Sa-
guardiano delie Grazie, secondo il rito, gramenlo. Nel 1760 si stampò in Pado-
benedi le xiv Croci ed xiv quadri, e i va dalManfré, Orìgine, progresso, cìila'
vennero consegnati ad altrettanti confra- (azione ed eccellenza della Via Crucis,
li di s. Rocco quali poi si presenta-
, i In Viterbo nel 1783 co'tipi del Poggia-
rono ciascuno innanzi alla cappella a cui relli fu pubblicato : La pratica del pio
il quadro apparteneva. Di sua mano esercìzio della Vìa Crucis , introdotta
quindi il p. guardiano collocò e Croce e nella Chiesa da*frati Minori, vendicata
quadro nella i.'' stazione, recitando le so- da Ile oh biezic n i dì d. G in seppe M. Puja" *

hle preci, e cantandosi da'pp- minori os- ti monaco cassinese, e censura della nuo-

servanti riformati le divote strofe di uso. va da esso Pvjati ideata. E noto agli e-
Cosi erano erette e visitate , secondo le ruditi, che sin dall'aprile del 1782 eia
regole praticate anche dal b. Leonardo uscito alla luce, colla data di Firenze, il

da Porlo Maurizio (the nel 1740 prima detto nuovo metodo della Via Crucis,
di chiudere le missioni, avea posta la Via dedicato al fanatico giansenista Scipione
Crucis in s. Maria della Misericordia di Ricci vescovo di Pistoia e Prato (V.),
Sanseverino. Trovo nella suddetta nota, composto dal nominato cassinese, il quale
che l'eresse ancora nelle cappelle di mg.*^ pretese escludere il santo esercizio della
vescovo e d el prelato governatore, nel Via Ciucis praticato sino allora, o per
monastero di s. Caterina e nella casa o meglio dire cinque delle sue stazioni per-
chiesa de' filippini) per lucrarne le ss. in- chè non e»>presse nella s. Scrittura, alle
dulgenze. Procedendo l'erezione d'ogni quali il Pujali sostituì altre cinque di
stazione, prima delle consueti pieci, un suo piacere e arbitrio. Ma tosto sorse ii

p. cappuccino spiegava il fatto rappresen- dotto p. Flaminio Annibale da Latera


tato nel quadro, ponendo in considera- nnnore osf^ervanle, e coll'enuncialo libro
zione le pene soHerle dal Nazzareno per prese a difendei e le cinque censurate ed
redimerci dall'eterno inferno. Si percorre- escluse stazioni, in altretlanli capitoli, ne*
va insomma col pensiero riconcentrato, quali dimostra l'origine e il progiesso del
la strada dolorosa the fece il Salvatore pio esercizio; confutò con sode7za e forza
dalla casa di Pilato sino al Calvario. Ter- di ragioni i cavilli delPujnti,e stabilì la
minata l'erezione e visita delle xiv sta- veritìi delle stazionimedesime. Quindi in
zioni, il p. guardiano innanzi la cappella altri cinque capitoli censurò il nuovo me-
della B. Vergine desolala niosliò con , todo della Via Crucis, composto dal Puja-
retta argonientazione. « Che dovendo Es- li, ne scuopiì ad evidenza gli assurdi,
sa tributare al Figlio di Dio crocefisso e gl'inconvenienti, gli errori eziandio, e le
morto una ccoi mozione degna dì Lui, fu pericolose espressioni delle quali il Poja-
1
4 V I A V I A
li fece uf;o iti lolla la sua nuova pralico; tucrunf. Innììmerah'ìW sonoi libretti sulla
concludendo, cl)e nell'esercizio di questa Via Crucis, più o meno diffusi e anche col-
nuova non si acquistano l'indulgenze con- le rappresentazioni, e quasi lutti quelli di-
cesse da'Papi a chi visita le stazioni del- vozionali di preghiere Contengono il me-
la Via Crucis, secondo il metodo da'frali todo per visitarla. Mi limiterò a ricordar-
minori introdotto e praticato finora. Il ne alcuni. Fia Crucis dell' ab. Pasqua-
libro del p. da Latera è chiaro e convin- le de Seriis ornata di strofe e canzonet-
cente, pieno di ragioni e riflessioni gravi te, dedicata al cardinal Carlo Ode-
e naturali; in favore delle cinque stazioni scalchi vicario generale di Gregorio
escluse dal Pnjiti, ponendo in vista di i XFJy Roma 836, per l'Ajanì con figu-
1

lui abbagli nella nuova pratica, s^ in buo- re. Breve esercizio della Via Crucis ^ con
na critica e sì in teologia, per aver fatto figure, Roma pel Monaldi. // Tesoro del-
uso di certe frasi equivoche, le quali si l' anima con la Via Crucis, ed un no-
ponno intendere in senso acattolico, alle venario a Maria ss., Napoli 85o. La 1 Fio,
volte mostrando eziandio di non sapersi della Croce ovvero le xir Stazioni di
che sia stazione o Via Crucis, da chi pen- Nostro Signore Gesù Cristo, disegnate
sa di questa riformar l'antico metodo. Col- dal cav. Filippo Bigioli, adorne di al-
ie stesse stampe del Poggiarelli, in Vi- trettanti sonetti, illustrazioni istoriche e
terbo e nel 1783 usci: La difesa dell* an- considerazioni, Roma a spese e per cura
tico modo ria Crucis e la censu-
della di Romualdo Gentiluccii85>i. Magnifica
ra del nuovo, scritta da F. F. A. F. O. e nobile opera, co^disegni acquarellati e
vendicata dal giudizio proferito da" gaz- ben incisi da Pietro Gatti, Giovanni Wen-
zettieri fìorentini^nefogli intitolati An- zel Gregorio Cleter, che con encomi
e
nali Ecclesiastici. 11 libercolo del Pitja- accennai nel voi. LXV, p. 12.
li, e il novatore Ricci, furono pure bef- VIA FERRATA, Ferrea Via.l^eia
feggiati e censurati dal can. Guasco nella inventore inglese Tommaso Gray di
1'

sua dotta e facetissima opera intitolata : Leeds, pel riferito nel voi. XCl, p. 4^8.
Dizionario Ricciano-Anti-Ricciano, ove Tuttavolta l'ingegnere inglese, leste de-
all'articolo Fia Cr«c/* colla confutazione funto, Roberto Stephenson, fu a ragione
de'nonnnati, si lodano giustamente il p. chiamato il padre delle ferrovie. Figlio
da Latera, il p. Affò per l' ottima opera di Giorgio, altro ingegnere insigne, se-

ricordata piti sopra, non che il celebre ab. guendo r opera del padre, s* applicò in-
Zaccaria, il quale egualujenle confutò il tetamentea perfezionarne il sistema, ed
Piijati. Nel i8o3 si pubblicò in Pioma la inventò in vari tempi diverse locomoti-
Fia Crucis del h. Leonardo da Porto ve, le ultime delle quali sono considerate
Maurizio con figure. Pio VII ne accor- come il tipo delle più perfette sino al pra-
dò la privativa a Pietro Bombelli. Dipoi sente giorno. Non vi è forse sistema di vie
a Parigi nel 181 3 s'impresse con rami ferrate che non abbia con sé congiunto
ben incisi: P^ia Crucis^ ou collection de il nome di Stephenson, avendo egli assi-
XI V gravures representants xiv statìons. stito o dato consigli a quante sono linee
Pio Vili col breve Quum sicutnobis,òe ferrate in Inghilterra, in Belgio, in Isve-
23 novembre i83o, Bull. Roni. cont. t. zia, in Germania, nel Canada, nell'Egitto
18, p. i5o: Confirmatio privilegiietin- e neir Indie. I suoi lavori non sono cer-
dulgentiaruni jam concessarum Pelro to così brillanti come alcuni del suo ar-
Bombelli incisori aerario prò publica- dimentoso rivale, il francese Isambert
tione Slationuni Fiae Crucis sfavore fi' Brunnel^ parimenti morto da ultimo, au-
liorum, et haeredum illius, quod e ani- tore del Tunnel di Londra (F.); noa
dem publicalionem continuare consti- portano però meno l' impronta del genio
VI A VIA i5.
e forse uniscono meglio alla grandezza la dissi che anco ferroviari! e le sue stazio*
i

soliililà e l'ulililà. Sono suoi i fnniosi jion- ni si vollero inaugurare e santificare col-
ti tubolari di Conway e di Bretagna get- le benedizioni, le preci ed riti della Chie- i

tati sullo stretto di Menai. L'idea di que- sa, riprodussi alcuni esempi delle più so-
sti ponti tubolari sospesi sopia un brac- lenni ceremonie e festeggiamenti civili
cio di luaread un'altezza S4^ifilcienle da praticali, con un sunto degli eloquenti e
lasciar passare sotto le navi a vele spie- magnifici discorsi pronunziati per le loro
gale, per più di 460 piedi di lunghezza, ferrovie da'vescovi, rag.*^ Pie di Poiticrs^
ed ammettendo nel loro seno il passaggio mg.' Farina di Treviso^ e mg.*^ Raesz
de'più pesanti convogli, fu certo un gran di Strasburgo^ e quest'ultimo alla pre-
trionfo del genio umano sulla materia, e senza del presidente della repubblica
renderà per sempre immortale il nome francese, l'attuale imperatore Napoleone
di Roberto Slephenson. Delle Strade Donnei arcivescovo di
lllj e del cardinal
ferrale^ loro origine, immensa propaga- Bordeaux. Siccome mi propongo in fine
zione, successivi progressi e vantaggi, ra- di riportare le orazioni ora stabilite dalla
gionai nei voi. LXX, p. i5o e seg. Per s. Seóe per le benedizioni delle ferrovie,
quali motivi gravi e prudenziali di mo- loro istrumenti, macchine e stazioni, cosi
rale, economia e igiene pubblica, di
di prima indicheiò fugacemente ove ripar-
politica, sì presenti e A futuri, non le in- lai, dopo il proprio articolo, delle strade

traprese Gregorio XVI nello slato pon- di ferro, ed anco in quali luoghi feci cen-
tificio, l'accennai soltanto in piccola par- no delle sagre e civili ceremonie usate,
te nel detto voi. a p. i59,ne'vol. LXIV, p. non senza qualche aggiunta, per tali a-
289, XCI, p. 549jeinaUri luoghi. Inoltre zionijCon parte de'discorsi recitati da've.
nel medesimo voi. LXX, a p. 6 e seg., ri- 1 1 scovi nelle stesse occasioni. I nomi che
parlai delle ferrovie inlrodolle in Europa distinsi e distinguerò in corsivo, servono
e in America, Prussia^ Russi a^ Spagna, per avvertire, giusta il mio metodo, ap-
Scozia ec.y non meno che in Italia, come di punto in quali articoli tuttociò riferii, io
quelle delle due4S'/c77/e(dellequali pure nel un alla telegrafìa elettrica, di quel fre-
\ol. xeni,169), del Pieoìonte, della
p. mito arcano del filo metallico che tra-
Lombardia,delVenelo,della J'o5cr/««,del smette le novelle colla celerilà della fol-
Genovesalo , di Parma e Piacenza , di gore, quasi forandone a lei medesima una
Modena, e delle iniziale nello stalo pon- scintilla meravigliosa invenzione, che
j

tifìcio nel 1846 dal Papa Fio IX, ripor- contribuisce alle tanto stupende agevola-
tando alcuni libri scritti sulle vìe di fer- le comunicazioni per terra e per acqua,
ro. Altro è quello di cui ragiona il Gior- somma potenza del va-
colla artificiale e
nale dì Roma del i856 a p. 981, pub- pore. Adunque successivamente, nel pro-
blicalo in Vienna co' tipi di Zamarj«ky, gredire di questa mia opera, andai prin-
sulla fondazione d'una società anonima, cipalmente per alfabeto registrando, che
fidine d'attivare in tutta la monarchia au- ebbero pine le vie di ferro Susa^ la Sve-
striaca un nuovo sisleoìa di strade ferra- zia e la Norvegia j la Svìzzera. Descv\-
te a cavalli, delleStrade Ipposidire a Tendo la metropoli di Torino meglio ri-
rotaie incassate^ supplendo a'bisogni che parlai della rete ferroviaria della Sarde-
non soddisfano le ferrovie a vapore. Del- gna, della Savoia^ del Piemonte e altri
le altre strade ferrale tenni ragione, ap- stati ad esso appartenenti; rilevando che
pena polei farlo, ne'propri articoli degli in Italia, dopo il regno delle due Sicilie
stali e luoghi ove si formarono, per av- (il quale da ultimo potè aggiungere il
vicinar ledislanze e perla floridezza com- vanto d'aver peli." nella penisola inlro-
meiciale. Quindi a p. i65 del voi. LXX doUo eziandio il telegrafo soUo marino),
. i6 VIA VI A
f*li stali (li Lomhnrdia e della Venezia della festa, di detto ferroviario, fu ini-
furono i primi paesi in cui si aprirono le ziatada pia ceremonia , e dal facondo
vie ferree. Egualmente descrivendo la sermone di mg.' Multi vescovo di Vero-
Toscana^ enumerai le sue strade di fer- na, di cui riportai un brano. E quanto
ro. Feci pur cenno di quelle di Tours, alle ceremonie civili, qui ricorderò pure,
di Trnnsihania^ nuovamente del tron- quale esempio di argomento opposto, che
co di Treviso; e dell'argomento altre pa- di recente cessando Riga d'essere piazza
role dissi a Trieste ed a Turchia, per forte di Russia, mediante la demolizione
la quale rilevai nel voi. LXXXVII, p, di sue fortificazioni, tranne la cittadella;
t88, che a'22 settembre 1857 segui la so- ilborgomastro pronunzialo un discorso
lenne inaugurazione civile de'Iavori del- di circostanza, come avea fatto il suddet-
la strada ferrata da Smirne ad Aisin, e to pascià, die' il r.° colpo di zappa, alla
che il governatore turco Mustafà pascià, presenza e accompagnato dalle autorità
con una pala d'argento mosse la terra per militari, da' vari corpi de'meslieri e dal-
<lar cominciamento alle vie ferrate di la musica.
Turchia, pronunziando uh discorso allu- vi sono tre linee
Nello stato pontificio
sivo alla circostanza. Il simile praticai col- ferroviarie. E' chiamatala I.'; Linea Pio-
le ferrovie d' Ungheria , del progetto di Latina^ la quale da Pioma per Frascati,
far quelle di Falacchia e Moldavia, del- l'antico y^f.yco/o, deve giungere a Felle-
le strade ferrate di f^ar savia , e perciò tri, ed a Geprano, confine del regno di
ulteriormente di quelle di Polonia e del- JXapoli ,
per unirsi con quel ferroviario
l'impero di Russia. Di quelle di Venezia (di essa e del commissario generale del-
e sue Provincie, oltre il gran ponte della le ferrovie romane, riparlai ne* volumi
Laguna, nel qual incontro registrai altre LXXXIV, p. 25, LXXXIX, p. 48). E'
nozioni sulle vie di ferro, cioè ne' voi. XG, chiamata la 2.' : Linea Pio-Centrale, la
p. 207, XCI, p. 433 e 437 XGHI^
, p. quale da Roma per Foligno, Ancona e
57, 79, 84, ed ancora tornai a parlare Bologna, deve giungere a Ferrara (di es-
dell'ardealemente bramata effettuazione sa e dello statuto e suo articolo addizio-
del taglio dell' Istmo di Suez, che ora nale, della società privilegiata generale
sembra definitivamente vicina a verifi- delle ferrovie romane, rilevando l'impor-
carsi (per averne richiesta alla Porta Ot- tanza che se ne spera , riparlai ne' vo-
tomana l* approvazione, 5 delle 7 poten- lumiLXXXIV, p. 25, LXXXVI, p. 8 r,
ze segnatarie del trattato di Parigi del LXXXIX, p. 48; mentre quanto riguar-
i856, restando sola da banda l' Ina;hil. da l'emissione dell'azioni, per le quali il
terra, la quale però pare che cominci a governo pontificio garanti l'annuo inte-
cedere al voto universale), della cui resse del 6 per 100, oltre Tammorlizza-
strada ferrata feci menzione nel volume zione, emissione aperta a'3o marzo ei.
LXXXI, 434? 6 '" ^^l'''' ai*ticoli pure.
p. aprile 18 57, si può vedere il Giornale di
Finalmente del nuovo tronco della via Roma di quell' anno a p. 293. Il quale
ferrata Ferdinandea, tra Vicenza e Ve- nel n. 74 riporta l'approvazione dell'im-
rona che fu solennemente inaugurato,
, presa del Papa Pio IX, e della detta ga-
oltreché dalle ceremonie civili, dall'otti- ranzia, a motivo che:" Considerava il Pa-
mo degli auspicii, la Religione, che da pa, che rendendosi ogni giorno più esle-
tempo immemorabile sempre a mezzo si questi mezzi di comunicazione, non po-
de'suoi ministri sanziona e benedice l'o- tesse più aluogo differirsene l'applicazio-
pere lodevoli dell' uomo, massime la i.' ne allo stato, ed essere conveniente che
Pietra che si pone ne'fondamenti degli Roma, centro della vera Religione, pre-
edifizi sagri o ragguardevoli. La santità sentasse facili gli accessi a quanti vi eoa-
V I A VIA 17
vengono per venerarvi le tombe degli A.- zìone della ferrovia. All'ora indicata mg.**
postoli, e per consolarsi della presenza del Palermo agostiniano, vescovo di Porfirio

Vicario di Gesù Crislo". Inoltre è detto e sagrista del Papa, per di lui disposizio-
nel Giornale^ che il Santo Padre si de- ne, procedette alla solenne benedizione,
gnò di permettere, che il suo venerato no- vestito degli abiti pontificali e mitra, a-
me figuri peli." nell'albo degli azionisti). vendo somministrato l'occorrente la sa-
E' chiamata la 3/ : Linea da Roma a grestia pontificia. Preceduto dalla Croce
Civiiavecchia^ perchè dalla capitale con- astata e da due'ceroferari con torcie, non
duce a quella città e porto, riunendo con che dalla scuola de'cantori alunni dell'o*
essa il Mediterraneo all' Adriatico, me- spizio apostolico di s. Michele, s' incam-
diante la Linea Pio-Centrale di cui è , miuòil vescovo alla cappella, assistito dal
una sezione: ne riparlai ne'citati volumi. diacono e dal suddiacono, com'esso in pa-
Della i." in costruzione, se n* è fatto un ramenti bianchi, da'sacerdoli di detto o-
tratto; della 2.' sono in esecuzione diver- spizio in cotta e formanti il clero, e dai
si lavori preparatori!; della 3.^ compita, maestro delle ceremonie pontificie mg/
non mancano che gli accessorii per per- Antonio Cataldi pure in cotta, incarica-
fezionarla , e le stazioni. Adunque della to di dirigere le ceremonie di tal funzione

I.' e dell' ultima dirò alquante parole, nuovissima per Roma. Seduto il vescovo
per supplire al cenno che ne diedi anche sul faldistorio, e disposti tutti al proprio
a TuscoLO, e quanto a questo come ili.° luogo, iodi si alzò in piedi scopertosi di
tronco eseguito ne'pontificii dominii, col mitra, e musici cantarono il cantico Be-
i

Giornale ulFiciale, intrecciandovi alcuni nedicliis Dominus Deus Israel, da essi


schiarimenti sul ceremoniale. Comiucian- composto alla Palestrina; questo termi-
do dalla i.% narrano n. i54 e i56 del i nato , il vescovo si voltò verso le linee
Giornale di Roma del i856. Lunedi 7 ferree e con apposita orazione le benedì,
luglio 1 856, ad un'ora e un 4'° dopo mez- unitamente alla via , che coperto di mi-
zodì segui con grande solennità l'apertu- tra asperse d' acquasanta coli' aspergillo
ra della strada ferrata da Roma a Fra- d'issopo, camminando per un tratto nel
scati. I cardinali, Cagiano vescovo Tuscu- mezzo della strada ferrata fino alla bar-
lauo, Altieri segretario de'memoriali,Aa* riera, da dove asperse tutta la via da tre
tonelli segretario di stato, e Roberti pre- lati.Tornato il vescovo all'altare e sedu-
sidente di Roma e Comarca, i ministri, to al faldistorio, il maestro delle ceremo-
il maggiordomo e il maestro di camera nie fece avanzare le locomotive, mentre
del Papa, vari altri prelati , alcuni del il concerto de' pompieri faceva risuonar

corpo diplomatico, la romana magistra- l'aria di gioconde armonie. Giunte le lo*


tura, molti della nobiltà, l'u^Hcialità su- comotive presso l'altare, il vescovo sco-
pcriore delie guarnigioni francese e pon- perto di mitra recitò un'altra orazione su
tificia, e altre distinte persone espressa- di esse e sugl'istrumenti già disposti a fa-
mente invitate dall'intraprendente gene- sci in guisa di trofei dinanzi lo stesso al-
Giovanni Olivie*
rale della ferrovia cav. tare,aspergendo quindi all'intorno quelle
ro York, furono presenti alla ceremonia. macchine, le quali tosto retrocedettero,
Appositi palchi erano stati innalzati al- tornando al posto loro. Intonatosi poscia
Porta Maggiore di Ro-
la stazione di dal vescovo il Te Dcuni , fu continuato
ma, elegantemente ornati, dove si collo- col canto da' suddetti alunni; il quale
carono personaggi invitati e un grande
i terminato , il prelato funzionante recitò
numero di signore. E^er la religiosa ce- alcuni relativi versetti e 1' orazione prò
remonia venne eretto un altare a forma gradar uni actione^ compartendo al po-
di cappella con padiglioue, pj;esso la^ta polo la poQtificale benedizione , daodo
VOI. xcv». 2

»wi>omcKv6, Pop
i8 VIA V I A
così termine alla funzione a mezzo un , suo gonfaloniere cav. Vincenzo Del Gran-
religioso raccoglimeuto della numerosa de , minutamente il tutto descritto nel
moltitudine di persoued'ogni condizione, Giornale di Roma, oltre la coniazione
accorsa a questa desiderala solennità. Al- d'una medaglia monumentale coll'efiìgie
le ore due e mezza circa era all'ordine del Papa Pio IX e l'iscrizione che ripro-
il convoglio f
composto di sei bellissimi dussi nel voi. LXXXi, p. 485.—-INello
vagoni, ne'quali presero posto i
4 porpo- slessoGiornale di Roma del i856, col
rati, i ministri, i prelati, e quanti signori e n. 282, si ha la descrizione, come nelle
signore erano slati invitali a quel i .° viag* ore pomeridiane di giovedì 9 ottobre la
gio. Al momento della partenza fragoro- società generale delle strade ferrate ro-
si applausi risuonarono fra gli spettato- mane colle benedizioni della Chiesa fece
ri. In 28 minuti fu compilo il tragitto inaugurare i lavori della sezione della li-

dalla stazione romana a quella di Fra- nea Pio-Centrale, che da Roma mette a
scati. Al giungere in questa gì* illustri Civitavecchia. La ceremonia ebbe luogo
•viaggiatori trovarono la magistratura quasi cogli stessi riti suddescritti, tranne
della città, ed una folla di persone che quelle varietà che noterò, essendo diffe-
gli accolsero con grandi evviva; e trova- rente l'azione, sulla collina presso s. Pras-
te pronte le carrozze si condussero alla sede;, della volgarmente , ad s. Passera
villa Conti ora Torlonia, gentilmente
, una distanza di 3 miglia dalla capitale.
per tale circostanza posta a disposizione Sopra il dello ameno poggio, che domi-
degl'intraprendenti della ferrovia, i quali na buona parte della Campagna romana,
oltre un rinfresco sotto magnifico padi- vennero innalzati due padiglioni, elegan-
glione, aveano fatto allestire un sontuo- temente ornati, e sormontati da slemmi
so banchetto per tutti quelli che compo- e bandiere pontifìcie. Sotto del maggio-
nevano il convoglio. Per cura del muni- re, aperto da ogni lato, sorgeva un altare,

cipio Tuscolano varie statue e diverse collocato in modo da essere veduto da


iscrizioni in onore del Sommo Pontefice, tutte le parti. La ceremonia cominciò
del ministro del commercio e lavori pub- all'arrivodi mg.' Miiesi ministro del com-
blici mg.' Miiesi, ora cardinale, del con- mercio e de'lavori pubblici, vestito del-
•iglio de'ministri e dell'impresa adorna- l'abito prelatizio. Mg/ Vincenzo Tizzaui
vano le vicinanze della stazione di Frasca- arcivescovo di Nisibi ,
per commissione
ti. Le offre il Giornale di Roma. Nella speciale del Papa , assistito dal ceremo-
detta villa, il cardinal Antonelli in nome niere mg.' Cataldi, e preceduto dalla Cro-
del Papa decorò dell* ordine Piano di ce astata, recossi processionalmeute in a-
2." classe il cav. York, l'ingegnere in ca- bili pontificali all'altare, e subito dagli a-
po Harlingue, e l'agente amministrativo lunni dell'ospizio apostolico fu cantato il

De Vilry; e distinse con medaglia d'oro Benedictus Dominus Deus Israel. Il pre-
l'ingegnere delia sezione di Roma Alto- lato funzionante seduto al faldistorio re-
belli, e l'ingegnere della sezione di Fra- citò un breve ma eloquente discorso per
scati Friederich. Verso le 4 e un 4'°> una la circostanza. « R icordando come la Chie-
parte de'viaggiatori, compresi i cardinali sa suole benedire a tutte cose, che Dio
Antonelli e Roberti, ed i ministri, fecero ha disposto a beneficio dell'uomo, e mo-
ritorno a Boma dall'una all'altra stazio- strando come la Religione santifica ogni
ne in 22 minuti. Cosìcompita l'inau- fu ritrovato dell' umano ingegno , fece co-

gurazione della I .' ferrovia romana, colla noscere come il governo del regnante
massima precisione, e con una magnifi- Pontefice non abbia mai avversato lo svi-

cenza degna d' ogni encomio, anche per luppo dell'industrie, in ogni tempo pro-
parte della municipalità di Frascati e dei mosse dal clero, e come sia stato sempre
V I A VIA ,9
iletiiderosodi stabilire ne'suoi stati le stra- se quindi al piano, per assistere alla civi-
de ferrate. £ mostrò in modo particola* le funzione dell'imposizione d'una lapide
re come dalla ferrovia, di cui ìq quel mo* monumentale e commemoratrice de'la-
mento andavano ad inaugurarsi lavori, i vori, avendo sul marmo scolpita in carat-
i credenti ne avrebbero avuto anche uno teri d'oro la seguente iscrizione: Viani -

spirituale vantaggio, potendo pili facil- Ah Urbe Ad Centunicellas - Ferreis


mente accostarsi al centro della verità, Axibus Sternendarn - Plus IX Pont.
accorrere a venerare le tombe degli apo- Max. - Proi^idenlia Sua Inchoari Jus-
stoliPietro e Paolo *'. Dopo il discorso, siL - Sacris Rite Peractis
- Septimo Idus

che fu udito con religioso raccoglimento, Oc toh. Ann. mdccclvi - Curante Jo-

l'arcivescovo dall'altare benedl e asperse sepho Milesi Op. Pubi. Praef, Questo
coir acqua santa gli strumenti che do- prelato pertanto, preceduto dal concerto
veano servire al lavoro, precedentemen- degli alunni dell'ospizio apostolico, dagli
te collocati intorno al medesimo altare in u{Ii^iali del suo ministero, ed accompa-

tanti fasci a guisa di trofei; quindi porta- gnalo dal ceremoniere mg."^ Cataldi in
tosi all'estremità del poggio, e scendendo raantellone, e dagli amministratori della
ad aspergere la via sottoposta ed i lavo- ferrovia rappresentanti la società, disce-
ranti, che stavano pronti cogli strumenti se al luogo del terreno tracciato, ov'era
alla mano sui punti della via tracciata, per preparata la lapide coperta da un velo
ultimo recitando un'altra preghiera. Su- crejnisi, ed ascese un magnifico palco ric-
bito gli operai diedero immediatamente camente addobbato, cogli ingegneri inca-
principioai Iavoro,smovendo a tale ogget* po. Gli alunni cantarono l'inno O Sani-
Co la terra cogl'istrumenti necessari,a suo* me Dac/oretc, musicato dai celebre mg."^
no de'musicali concerti della banda del i.° Baini defunto per Gregorio XVI, con cui
reggimento estero ai servizio della s. Se* s'invoca l'aiuto del Signore su R.oma, sul-
de, ed al rullo de' suoi tamburi. Torna- lo stato pontificio e sul Papa; e quindi
to l'arcivescovo innanzi l'altare, intuonò il detto maestro di ceremonie cinse mg.'
1' inno Ave Maris Stella, proseguito col Milesi d'un ricco grembiale, e ricevutasi
canto de'mentovati alunni, e quindi re- da questi una cucchiaia dorata, prese del-
citò l'orazione della ss. Vergine, chiu- la calce da un nobile schifo e principiò

dendo la sagra funzione colla trina bene- a fermare la lapide a ridosso del muro
dizione pontificale. Egli era un bellissimo della discorsa collina; poscia la scuopri al
spettacolo il vedere l'alto poggio elegan- suono della banda militare e de' tambu-
temente ornato, e gremito di persone di- ri, venendo l'azione compita da'detti in-

stinte invitatevi dagli amministratori del- gegneri. Il prelato si lavò quindi le ma-
la società delle ferrovie. V intervennero ni, dopo di che il principe Del Drago, uno
il cardinal Roberti, vari ministri del Pa- degli amministratori delle ferrovie roma-
pa , mg.' delegato di Civitavecchia, ed ne, gli diresse brevi parole, pregandolo
altri prelati, diversi del corpo diplomati- ad assicurare il Sommo Pontefice del
co, alcuni uffiziali della guarnigione fran- grande impegno, con che la società dava
cese e pontificia, e grandissimo numero incominciamentoalla bella impresa, ben
di signori e di distinte signore. Nel sot- persuasa di meritare cosi la grazia so-
lopostopiano stava spettatrice molta gen- vrana. Mg.*^ Milesi rispose ringraziando
te accorsa dalla capitale. Centinaia di gliamministratori e assicurandoli che a*
bandiere pontificie segnavano il terreno vrebbe immediatamente umiliati al San-
tracciato^ per la strada ferrata; e la
ban- to Padre ì sentimenti del loro impegno e
da militare rallegrava tutti colle sue ar- del loro zelo. Indi il prelato ministro ven-
monie. Dal poggio la moltitudine disce- ne complimentato anche dagli altri aiu-
20 VIA V I A
ministralori presentì in lloma conte Fi* viaggio. Esso convoglio portava oltre
lippo Anlonelli e Luigi M.^ Manzi, non l'illustre prelato, il gonfaloniere, ed altre

che dal cav. Petit ingegnere in capo del- autorità civili e militari, qual deputazio-
la società.Finalmente tutti gl'invitati in- ne per deporre a'piedi del Papa l'omag-
di furono condotti ad un altro poggio di gio della gratitudine delle popolazioni del-
contro, convertilo in una specie di chio- la provincia stessa ,
pel benefìcio segna-
sco , e Ih furono trattati con un lauto lato a loro concesso della strada ferrata.
rinfresco fatto a spese delia società, che Il Santo Padre ne mostrò gradimento e
con tanta pompa volle inaugurare i lavo- tutti benedi. A.lle ore 5 e mezza la depu-
ri di una strada, che in brevissimo tem- tazione ripartì perCivitavecchia collo stes-

po sarebbe portata a compimento. Que- so convoglio. L'inaugurazione, non solen-


sto è annunciato da'n. 68 e 80 del Gior- ne però, ma in modo privato, seguì saba-
nale di Roma del iSSg, ne'quali è det- to 16 aprile di detto 1859, coU'assistenza
to. Gl'intraprendenti De Brousse e Hou« del duca d. Mario Massimo commissario
dry delia ferrovia da Roma a Civitavec- generale delle ferrovie pontifìcie, e degli
chia fecero un tragitto su di essa, siccome amministratori della società della linea
resa praticabile in tutta la sua estensione. Pio-Centrale, e delle persone invitate a
A'25 marzo 1859 6 mezza, me- corsa, alla stazione fuori di Por-
.''
alle ore e quella i

diante un convoglio apposito, partirono la Portese. R.iferisce il o. 87 del Giorna-


da Civitavecchia con 240 viaggiatori, de' le di Roma, che mg."^ Antonio Ligi- Bussi
quali la più parte pescatori; e dopo una arcivescovo d'Iconio e vicegerente di Ro-
fermata di mezz'ora a Palo, ove carica- ma, compì la religiosa ceremonia, in tut-
rono del pesce preso in quelle pesche, to quanto simile alla già narrata esegui-
giunsero alla stazione di Porta Portese di la da mg." Palermo pel tronco di Fra-
Roma alle 9 e mezza. Piccatisi co'pesca- scati, egualmente assistito dal ceremonie-

lori a'piedi del Papa, gli deposero gli o- re rag.' Cataldi; dopo la quale parli un
raaggi di loro divozione, ed i pescatori il convoglio cogl'invitati, e la sera fece ri-

pesce con que* versi pubblicati dal Gior- torno con molli viaggiatori. Nel dì se-
nale, del prof. Francesco Massi: Maxi- guente cominciarono le corse ordinarie
me Piscator , cui relia eredita Petri, - pel pubblico; indi a* i3 giugno a servi-
Cynihaque tartareis nnnquani demersa zio di esso si aprì l'ufficio del telegrafo di
procellis, - Has libi priniiùas offerì Via Civitavecchia. Dipoi nel pomeriggio de*
Ferrea, piscem Aequore Tyrrheno ca- 5 luglio , al modo detto dal n. \5i del
ptimi, duni surgitab iindis etc. Tutto il Giornale\di Roma , il Papa si recò al-
Papa gradi, dimostrandolo con varie te- la detta stazione provvisoria, per osserva-
stimonianze. Indi nominati intrapren-
i re vagone speciale riservato a'suoi viag-
il

denti inviarono altra ollerta di pesce a gi e alle sue gite, che piì* sotto descrive-
tutti i cardinali, ed a tutti i ministri del rò. Fu ricevuto dal duca di Rianzares (ma-

Papa. Nella sera il convoglio ripartì per rito di Cristina regina vedova di Spagna)
Civitavecchia, inalberando la bandiera presidente del consiglio d'amministrazio-
pontifìcia, a mezzo una folla di popolo ac- ne, dal conte Filippo Antonelli vice-pre-
corso fuori di Porta Portese. Dipoi a'7 a- sidente e fratello del cardinal segretario
prile, un convoglio della ferrovia in ar- di stato, dal barone Pontalba , e Solar
gomento, posto dall'intendente generale amministratori delegati, e dal principe
a disposizione di mg." Domenico Guada- Del Drago. Il Santo Padre esaminò mi-
lupi delegalo apostolico della provincia nutamente il vagone pontifìcio, costruito
di Civitavecchia, da questa giunse a Ro- in Parigi, con lavoro elegantissimo e gu-
ma alle ore IO e mezza, dopo 2 ore di sto squisito; essefldo composto d'uoa sa-
V I A VI A 11
la, il'un oratorio, d'un gabinetto da ve- cremento del commercio, dell* industria
stir»!, e d'una sala a balcone. Indi il vSo- e dell'incivilimento, notò il grandioso av-
lar pronunziò un ringraziamento, prodot- venimento del maggio 1 856, come qua-
to dal Giornale^ avendo detto fra l'altre lificò le ferrovie, una delle maggiori im-

cose:M Sarà una nuova gloria del pontili- prese dell'umana industria, in occasione
calo di Vostra Beatitudine, aver infro- di dover narrare il di lui accesso pome-
dollo negli slati della Chiesa le vie fer- ridiano de'23 luglio 18.59 ^'^^ stazione
rate, stupendi strumenti di progresso e della ferrovia in attività da Roma a Fra-
d'incivilimento. Il Cristianesimo che reca scati, che forma parte integraledella mag-
salute all'anime, non può non incoraggia- gior linea conducente per Cepranoal con-
re l'industria che produce il prospero de* tine del reame napoletano. Ivi gli ammi-
corpi, sciogliendoli da' ceppi della mise- nistratori cooteLuigi Antooelli, altro fra-
ria. Il Pontefice Romano sovrano spiri- tello del cardinal segretario di stato , e
tuale e temporale, avrà con ciò consegui- cav. Benedetto Filippani scalco segreto
to la duplice gloria di aver largito agli del medesimo Papa, unitamente al diret-
uomini due franchigie, due fonti di ben tore cav. Giuseppe Ducros, alla presenza
essere, quelli cioè dell'anima e quelli del del summentovato duca Massimo, ebbero
corpo; e la Chiesa la quale ha per unico l'onore di fare al Pontefice promotore del-
scopo il vero progresso, che è quanto di- le vie ferrate e del commercio nello stato
re Dio , avrà provato una volta ancora, papale, il presente del vagone a servizio di
che essa né può ne vuole rimanersi estra- lui unicamente costruito. Se ne piacque la
nea, quaggiù in terra, a verun savio a- Santità Sua, ed in vero, prosieguo il GioP'
vanza mento". Il Santo Padre risponde- naie y in qualunque parte od accessorio
va con benevole parole, rallegrandosi di della macchina si volga V occhio civile,
veder compita quella via ferrata per la ,
artistico e indagatore, divien certo che
cura e diligenza di tutti quelli che vi a- ogni cura venne adoperata perchè il la-
vevano avolo parte, e si augurava tempi voro riuscisse degno del Ponte- Sommo
migliori per poter sempre più occuparsi fice a cui venne destinato. Quindi il Pa-
del morale non solo, ma anche del mate- pa si degnò fare una corsa lungo il trat-
riale sviluppo a vantaggio de'suoi suddi- to compiuto, ma non ancora in attività,
ti, ì quali ,
qualora fossero lasciati nella fino alla Cecchina presso Albano. Qui
quiete, avrebbero potuto tranquillamen- enfaticamente il Giornale dichiara le
te goderne. Qui io debbo notare col n. ferrovie « patrimonio di incivilimento,
:

233 Giornale di Roma deli857,che


del di scienze, di lettere e di arti, e, non esi-
già il Papa nelle ore pomeridiane de* tiamo a dirlo, di concordia ". L* Album
i4 ottobre di tale anno in Civita Vec- di Roma de'27 novembrei858, sui due
chia avea assistito alla religiosa ceremo- vagoni d'onore pel Papa , riprodusse il

nia, ch'ebbe luogo nel collocamento del- pubblicato in Parigi nella cronaca della
la I.' pietra delia stazione della via fer- Patrie^ ch'è il seguente. »• Abbiamo sot-
rata da quella città a Roma. La stazio- t'occhio i due vagoni di onore fatti co-
ne poi di quest'ultima, cioè di Porta Por- struire pel Sommo Pontefice dalla socie-
lese, dicesi provvisoria, la stabile doven- tà generale delle ferrovie romane. Dopo
dosi formare alle Terme di Tito (V.)^ un esame delle parti compiute, de'dise-
sin dove si dovrà proliuigare la ferro- gni in generale, possiamo dare un'idea
via, eh' èquanto dire dentro Roma, In di questo bel lavoro. Lai." vettura è un
seguito il n. 170 del Giornale di Re- vagone a terrazzo, avente una ringhiera
ma del 1859, celebrando le benemeren- <la ogni lato. Il padiglione è sorretto^da
ze e la provvidenza di Pio IX per l' in- colonne a spira e dorate, che lo dividooo
12 VIA V I A
per lungo in 3 parti eguali. Su due scom •
ta in acaju, un'anticamera in acero di
parti pieui, di azzurro celeste carico, si color grigio verdastro, il tatto compreso

staccano le armi della Chiesa; piccole co* in uno spazio di 5 metri quadrati. Nulla
lonne a spira e dorate formano interior- è più grazioso della disposizione ed or-
mente un balcone di graziosissimo effet- namento di queste 3 camerette, destina-
to. I davanzali sono pure dorati, larghi te a'd uso particolare di Sua Santità. La
ed eleganti; le tende, le quali ornano gli lunghezza totale del vagone sala è 7 me-
spazi fra il padiglione e i davanzali, sono tri: divldesi in 3 grandi scomparti azzur-

dello stesso colore degli scoraparti. Il fre- ro cupo, con 3 grandi aperture. Una ric-

gio del padiglione decorato con gusto, è ca armatura in rame dorato e cesellato
coronato d'una cornice in foglie di quer- inquadra gli scomparti ed i contorni de-
cia e d'alloro, sormontata da ricche an- gli specchi: sono scanalate, i
le asticelle

tefisse in rame cesellato, nel centro delle rosoni e gli ornati degli angoli composti
quali vedonsi 1' arme papale e la tiara. di foglie d'acanto. Lo scomparto di mez-
L'interno della vettura è parato di vel- zo porta le armi del Papa, gli altri due
luto grigio perla tendente all'azzurro. Il quelle della Chiesa. ! fregi sotto gli spec-
mobilio è dello stesso colore, e corapone- chi rappresentano foglie di quercia e di
si d'un canapè a ferro di cavallo in fondo, lauro: i fregi superiori sono in tutto si-

e di due scanni canapè sui lati. Lo spa* mili a quelli del vagone a terrazzo , ed
zio servato a passeggiarvi è grande quan- hanno le stesse cornici ed antefìsse colle
to è possibile. Le delicate tinte del sof- armi pontifìcie. Un artista chiavaiuolo,
fitto sono in perfetta armonia di toni co' il Dellettrez, ha costruito fra il vagone
disegni delle tappezzerie. Questo vagone, aperto e quello chiuso un ponte di con-
in costante comunicazione col vagone giungimento, cui parapetti e davanzali
i

principale, gli serve d'accesso e di vesti- sono di compiuta eleganza. Vederamoan-


bolo. Si penetra nel i° vagone da una Cora le vetture dii.' classe che la società
larga porta a due battenti ornata di cri- delle ferrovie romane unirà a'due vago-
stalli a tortiglione. L'interno del salone, ni d' onore. Le loro casse, bipartite az-
illuminato da 4 aperture i"* 6oo lar- zurro e nero, sono dovunque ornate col-
ghe, i«» 900 alte, è a colori papali bian- le armi della Chiesa, e non se ne vedono
co e giallo, o meglio ad oro e argento; le più belle sulle linee ferrale francesi".
poiché le stoffe fabbricate appositamen- Notificò poi il n. 227 del Giornale di Ro-

te hanno il rilievo e lo splendore di que- via del 1859, che il Papa Pio IX nelle
sti metalli. La sedia del Sommo Pontefi- ore pomeridiane de' 6 ottobre partì dal
ce sta nel fondo in faccia all'ingresso. Ces- Vaticano per recarsi alla Filleggialura
sa è sormontata dall' arme pontifìcia e di Castel Gandolfo , dirigendosi per la

dalla tiara; le armi della Chiesa stanno strada ferrata Pio Latina. Giunto alla
nel centro di ciascun canapè. Grandi a- stazione di Porta Maggiore, fu ossequia-
perture, tende, festoni, panneggi, tutto to dal generale conte Goyon comandan-
dà a questa vettura l'aspetto d'un como- te r armata francese di guarnigione in
do e piacevole appartamento, e nulla di- Roma, e dal duca d. Mario Massimo com-
ciamo de'mille dettagli ch'è d'uopo vede- missario generale per le vie ferrate pon-
re co'propri occhi, per apprezzar la ma- tificie, oltre altri distinti personaggi; sali

gnificenza di questa portatile abitazione. nel suo magnifico vagone, e tra gli augu-
La 1.^ parte di questo vagone (un 3.** cir- rii della moltitudine accorsa si diresse al-
ca) è disposta per camera da riposo, con la volta della Cecchina (diversa dalla Cec-
oratorio e mobilio in ebano, e tendine di chigoola, di cui nel voi. XXX Vili, p. 82).
seta color ciliegio, un gabinetto da tolet- A questa stazione il Santo Padre fu ac-
V I X VIA 23
colto con festa da numeroso popolo, e nello stesso d\ colla devota pratica della
proseguì il viaggio colla propria carroz- Fia Crucis(F.), al cui esempio e col me-
za, verso Albano e Castel Gandolfo. Ed todo con cui si suol fare, fu istituita anche
il n. 289 del Giornale descrive il ri- questa anticamente ed a'nostri giorni ri-
torno del Papa a detta stazione della onorare quasi con nuovo
pristinata, per
Ceccliina a* 20 ottobre, risalendoli ma- culto, almeno quanto alla maniera, la
gnificovagone per restituirsi a Roma. Ec* pietosa rimembranza e la meditazione de'
co poi il rituale approvalo dal Papa e patimenti e acerbissimi dolori dell'ado-
stampato in Roma, per la benedizione rabile e tenero Sagro Cuore di Maria
delle ferrovie e suoi convogli. Benedi' (V.) , della più alfettuosa fra le madri.
Clio Curruum. "J^. A-
Fiae Ferreae^ et Che se di tal sagro Cuore la Chiesa oe ce-
djutoriimi nostrum in nomine Domini. lebra la festa nell'ultima domenica d'a«
I^. Quifécit coelwn et terram. '^. Do- gosto (mese interamente consagrato allo
minus vobiscicni. ^.Elcum spirita tuo. stesso venerabile Cuore, della cui con-
Oremus. Oninipolens sempiterne Deus, gregazione primaria che lo celebra solen-
qui omnia elementa ad tuam gloriam, nemente, istituita nel 1807 nella Chiesa
utilitatemque hominwn candidi sti ; di- dis. Eustachio òì Roma, riparlai nel voi.
gnare quaesumus hanc Fiam Ferream, LXXXV, p. 20 1 e 202. Ed abbiamo del
ejusque instrumenta bene dicere , et^ DesgmetteSjiVbiiZf'e storiche intorno Var-
benigna semper tua providentia tuérij ciconfraternita del ss. Cuore di Maria,
et duni famuli tui velociler properant in Firenze i85o), i Sette Dolori di Maria
via , in lege tua ambulantes , et viam Vergine (F.) solennizza due volte, nel
mandatorum tuorum currentes, ad eoe- venerdì di Passione, e nella 3.* domeni-
lestem patriam feliciter pervenire va- ca di settembre , il contemplare i quali
leant. Per Christum Dominum nostrum. riesce di soave sollievo, ed è proprio di

Rj. Amen. Oremus. Propitiare Domi- tutti gli animi affettuosi e compassione-
ncy et bene ^
die currus ìstus dextera voli. Imperocché, qual più dolce confor-

tua sanctaj adjunge ad ipsos sanctos to per chiunque si trova oppresso da*
Angelos tuos , ut omnes qui in eis ve- mali e dagli affanni, che sovente si alter-
lientur^ liberent et custodiant semper a nano in questa valle di lagrime e di mi-
periculis uni'^ersisict quemadmodum vi- serie transitorie, quanto il pensare che
ro Aethiopi super curruni suum seden- la Madre degli afflitti fu anch'essa fie-
tif et sacra eloquia legenti, per Aposto- ramente travagliata in terra, e il consi-
lum tuum Jidem etgratiam contulisti; derarne perciò i pene e gli af-
dolori e le

itafamulis tuis viam salutis ostende, qui fanni sofferti dal suo innocente cuore? E
tua gratia adjuti^ bonisque operibus ju- questo pure ha il lùo esercizio peculiare
giter intenti y post omnes viae et vilae diviso in sette parti per onorare l' addo-
gaudia conse-
huj'us varie.tates aeterna lorato Cuore di Maria, col premio del-
qui mereantur. Per Christum Dominum rindulgenze. L'ora di Maria Vergine De-
nostrum. Rj. Amen. Deinde Sacerdosa- solata fu istituita per compiangere il suo
•pergat Viam et Currus aqua benedicta. più crudo dolore, forse prima il men co-
VIA MATRIS, P'ia Matris. Tenero e nosciuto e venerato da'fedeli, cioè quan-
commovente pio esercitio, precipuamen- do Ella si vide priva anche della prezio-
te praticato da'fedeli divoti nel memoran- sa spoglia mortale del divin Figlio, depo-
do giorno di Venerdì (V.Jy in cui più spe- sto nel sepolcro. U pio esercizio princi-
cialmente si rimembrano dolori della i palmente si divide in 3 meditazioni: Ma-
divina MadrCy e del divin Figlio, la cui ria Desolata ul sepolcro del Figlio. Ma-
Passione è meditata in pnrlicolar modo ria tornando alla sua casa ripasta per il
24 V I A V I A
Calvario. Maria Desolata nella sua casa. pografìa Marini: 1 sette acerhissinii do-
Vi e pure la divozione cle'setle venerdì in lori di Maria meditali nella forma me-
preparazione alla festa di Maria Addo-
ss. desima della Via Crucis. Nello scorso
lorata. Inoltre ad onore della B. Vergine anno 1859 fu stampato in Roma dal Sal-
Addolorata furono istituiti xServidi Ma- viucci: Pratiche divote in onore di Ma'
ria (V.), le Serve di Maria (V.), le O- ria ss. Addolorata^ e di alcuni Santi «
hlate de sette dolori (f^.j^ diversi soda- Beati dell^ ordine de" Servi di Maria^rac'
lizi, e la Corona de sette dolori di Ma- colte dal p. Francesco M." Pecoroni del-
ria /^drg^me C^^.^, oltre altre di vote pra- l' istesso ordine^ coli' aggiunta di alcuni

tiche, fra le quali primeggia ne*veoerdì, cenni sulV origine e progressi dell* ordi-
massime nel Venerdì santo (V.)\ la ri- ne, ed altri divoti esercizi soliti prati-
ferita divozione della Desolata, descritta carsi nelle chiese de" religiosi e confra-
ancora in quell'articolo, e nel voi. LXIV, telli dell' ordine medesimo. In esso a p.

p. 319; mentre nell' articolo che pre- 6r, viene descritta la Via Matris, come
cede quello avanti il presente, ho det- si pratica da'servi di Maria in s. Marcel-

to perchè cosi viene appellata la Bea- lo. Stando innanzi l'immagine di Maria

ta Vergine : divozione da* servi di Ma- ss. Addolorata si dice prima Actiones no-

ria praticata nelle loro chiese, come nel- strasy ovvero Veni Sancte Spiritus. Se-
la Chiesa di s. Marcello di Roma, in- gue apposito atto di contrizione, indi si

trodottavi dal servo di Dio cardinal Car- dice: Maria dolce mio bene, - Stampate
lo Odescalchi, ed ivi eseguita ad un'ora nel mio cuor le vostre pene. Questa stro-
di notte con molto decoro e modi com- fa si ripete passando da una stazione al-
moventi. La Via Matris consiste nel ve- l'altra. Stazione I.* e dolore
Profezia i.°
nerare, a guisa di stazioni, avanti set- di Simeone. In questo s'immagini l'ani-
te quadri esprimenti ciascuno uno de* ma di stare nel Tempio di Gerusalem"
dolori patiti da Maria, ed eseguiti con me, dove l'amabilissima Vergine, nell'of-
incisioni o pittura, esposti nelle chiese e frire a Dio il suo divin Figlio, ascoltò l'a-
negli oratorii pubblici, come nelle cap- mara profezia del santo vecchio sacer-
pelle domestiche, ed ogni quadro viene dote Simeone, di quanto ella avea a sof-
sovraitato dalla Croce, la quale ha nel frire nella dolorosa Passione e morte del
mezzo il sagro Cuore addolorato trafìtto medesimo. Indisi recita un'orazione re-
dalle spade, cioè secondo l'ordine della lativa dopo la quale anche un Pater,
,

stazione si comincia con una spada e si fi- Ave e Gloria; poscia si dice: Virgo do'
nisce CQf\ 7; nella chiesa di s. Marcello di lorosissima, Ora prò nohis. Ripetendo-
Roma vi è un 8.° quadro che rappresenta si la suddetta strofa , come notai. Ogni
Maria Desolata. Di più la Via Matris col- stazione, dopo la meditazione, ha la sua
le stazioni commemorative de'dolori ser- propria orazione, dopo la quale si recita-
ve purea meditarli e compatirli nella for- no il Pater, l'Ave e il Gloria , il Virgo
ma medesima della Via Crucis, per lu- dolorosissima, colla strofa. Stazione 2."
crarne le indulgenze, però col metodo se- e dolore 2.° Fuga in Egitto. In questo
guente , che ricavo dal libro pubblicato immagini l'anima il penosissimo viaggio
in Roma neh 85 co'tipi de'Pallotta, dal
1 intrapreso nottetempo, nel più crudo in-
R.mop. Filippo M.^ Ronchini provincia- verno, dalla Vergine col suo sposo F. Giu-
le de*servi di Maria, e parroco di s. Mar- seppe verso r Egitto, per liberare Gesù
cello di Roma, che porla per titolo E- ; dalla crudele persecuzione d'Erode, che
sercizi divoti a Maria Vergine Jddo- fece morire ss. Innocenti per compren*
i

/o/Yz?rt.Non che dall'altro precedentemen- dervelo. Stazione 3.', dolore 3.° Perdita
te impresso in Roma nel 1842 dalla ti- di Gesìtnel Tempio. In questo s'imms-
V r A V I A a5f

gìni ranima come ,


reslò afllillissimn ia fero innoStalo l 3fa ter dolorosa j e
:

Vergine, quando recalasi a GeruSiilem- r antifona Tua ipsius anima. Seguo-


:

lue col suo sposo s. Giuseppe e coU'auia' no il ì5^. Ora prò nobis Virgo doloro*
lo fi"lio Gesù, nei ritornare alle sua casa, sissima. 1^. Ut digni effìcìaniur promìs-
lo smani e per 3 giorni continui ne an- Sìonibus Christi. Oremus: Deus in cupu
dò lagrimosa in traccia per ritrovarlo. P/^vj/o^e. Terminano le stazioni della P'ia
Stazione 4•^ dolore 4-° Incontro di Ge- Matris colla strofa: Fi prego, o Madre
sù colla Croce. In questo s'immagini l'a- pia^ - A benedir dal ciel l'anima mia»

nima r incontro che fece 1' Addolorala Sebbene per tutto il narrato di sopra,
Vergine del suo appassionato Gesti, che la divozione versoi dolori di Maria Ver-

dopo essere stato preso da' giudei, bar- gine non abbisognava d'ulteriore eccita-
baramente trattato e condannato a mor- mento per mantenerla in vigore, poiché
te, questa andava a subire camminando i diversi esercizi di compassionare la ss.
verso il Calvario, con pesantissima Croce Vergine Addolorata sono d'antichissima
5/, dolore 5." Cro-
sulle spalle. Stazione istituzione e fioriscono per tutto il mondo,
cepssìone di Gesù. In questo s'immagini siccome un divoto culto fondato nelle
l'anima il monte Calvario, ove l'afflittis- divine scritture e celebrato da'ss. Padri;
sima Vergine vide costante in un Iago di tutlavolta si volle in antico tempo , al"
dolori spirare sulla Croce per la nostra meno da più di due secoli, istituire il sa-
eterna salute il suo diyin figlio Gesù, ver- lutare esercizio ora denominalo della Via
sante da capo a pie' il suo pre2Ìosissimo Matris da'servi di Maria^che riconoscen"
Sangue. Stazione 6/, dolore 6." Depo- dola e ossequiandola per fondatrice e pa^
sizionc dalla Croce. Io questo s'imma- trona del benemerito loro ordine, l'intro-
gini l'anima come la sconsolatissima Ver- dussero in molle delle loro chiese^ con
gine ricevette fra le sue braccia il sagro* meditare ne' sette venerdì precedenti il
santo corpo del morto suo Figlio depo- venerdì di Passione sette principali do-
i

sto dalla Croce, tutto ricoperto di pia- lori che la ss. Vergine solh'ì nella vita e

ghe e di sangue. Disse un Angelo a s. Passione di Gesù Cristo. Questa pia pra-
Brigida, che fu miracolo se la B. Vergi- tica , nella stessa guisa che si usa per la
ne a sì fiero e violento dolore non mo- Via Crucis, mediante altrettanti quadri
risse di spasimo. Stazione 7.'^ ed ultima, che esprimono dolori, appunto col no-
i

dolore 7.° Sepoltura di Getìì. In questo me di Via Matris fu a' nostri giorni ri»
s'immagini l'anima e consideri come la pristinata e propagata pubblicaujente con
desolatissima Vergine accompagnato al indulgenze; conoscendosi quanto riesca
sepolcro il corpo del suo defunto Figlio, sommamente gradilo alla ss, Vergine, in
fu costretta ad allontanarsi da quella tom- più guise contemplare e venerare suoi
il i

ba, che racchiuse l'unico oggetto del suo dolori, addimostrandolo colle giazie se-
amore. Scrive s. Ambrogio, essere stato gnalate daLei largamente concesse a quel-
sì veemente e sì acerbo il dolore che la li che di sue penose ambascie serbano nel

ss. Vergine provò nel vedersi senza il suo cuore loro con fervore la dolente rimem-
Figlio, che per mitigarne l'asprezza Egli branza. E' celebre la rivelazione fatta a
accelerò la sua gloriosa Risurrezione. 11 s. Elisabetta a cui degnossi il divin Sal-
perchè fu istituita la discorsa divozione vatore di manifestare, ch'egli avea pra-
ideila Desolata, che come dissi, si suole rnessoalta ddetta sua Madre di concede-
rappresentare in quadro dopo la 7." sta- re senza alcuna riserva tuttociò ch'essa
zione della Via Matris, e dopo la r 4." del- chiedeva pe'divoli de'suoi dolori, e spe-
la Via Crucis. Dopo le sunnominate pre- cialmente di assisterli nel terribile e peri-

ci e strofa, si canta o dice parie o l'in- coloso istante della morte loro. Ella in
:?.r, V I .V Vf A
fatti, al dire di s. Pier Damiani, ìmpelrò sario della fausta assunzione al pontifica-
l'ultima grazia finale al buon Ladrone, to del medesimo Papa. D'allora in poi si

cui stava dappresso, e cooperò alla sua praticò il pio esercizio in s. Marcello e al-
conversione; laonde da ciò si comprenda trove pubblicamente, perchè mai sempre
quanto Ella possa per quella degli allr l'ordine de'servi di Maria curò l'incre-
peccatori. 11 Marangoni, coll'autorilà de' mento e la gloria della divozione verso
ss. Padri, chiama s. Disma volgarnien , la B. Vergine Addolorata. Indi notificò
te detto il Buon Ladrone primogenito ,
\\ Diario di Roma àe 1 5 aprile 1837, nel-

tra' figli adottali da Cristo alla Vergine la parte ufficiale. « Per maggiormente ec-
figura di lutti i martiri e de'tribolati pa- citare i fedeli di questa metropoli alla ri-
zienti, per l'esempio ricevuto dalla B. Ver membranza e meditazione de'dolori acer-
gine; T unico santo canonizzato da Cri bissimi della gran Madre di Dio, si è in-
sto. llb. Bùonfiglio Monaldi,i.° tra'sette cominciato fin dallo scorso febbraio nel-
fondatori dell'ordine de'servi di Maria, e la ven. chiesa di s. Marcello da'religiosi
tenerissimo di voto de'suoi dolori, udì dir- servi di Maria un divoto esercizio ne'gior-
si da Lei medesima; Bùonfiglio, riceve- ni di venerdì^ col quale si meditano, nel-
rai in compenso il centuplo, e verrai un la forma medesima della Fia Crucis^ \
dì possessore dell'eterna vita. E) Gesù sette dolori della ss. Vergine. Grande è il

Cristo stesso presso di s. Brigida, chia- concorso de'fedeli, che con somma edifi-
mò di sua bocca tal divozione: Conipen- cazione si vede frequentare questo divo-
diiim salutis. Per quanto poi essa è gra- to esercizio, tanto accetto alla Regina de'
ta a Maria, questa scorgendola al tempo La Santità di Nostro Signore
Martiri.
della Santa quasi dimenticata, se ne dolse Papa Gregorio XVI, si è degnata per-
colle parole: Fauci sunt ,
qui recogitent ciò di concedere (dirò io positivamen-
doloreni nieum. Neh 836 il pio Giusep- te: per organo del cardinal Carlo Ode-
pe Capperoni romano , valente artista, scalchi vicario generale del Papa) l' in-
bramoso che la divozione della Via Ma- dulgenza di sette anni a chiunque in di-
tris venisse pubblicamente propagata, me- stinti giorni visiterà una voltale delle sta-
diante contemplazione de'sette
la visita e zioni, ed anche V indulgenza plenaria a
dolori della B. Vergine, nel modo prati- tutti quelli, che dopo averle visitate in set-
cato per la Via Crucis, di consenso de' te giorni, si accosteranno a' sagramenti
religiosi servi di Maria, disegnò e incise della Penitenza e dell'Eucaristia. Ad og-
in rame, in foglio reale, le sette rappre- getto poi che venga propagata questa di-
sentazioni delle stazioni , e collocate in vozione, sono stati incisi i sette rami
cornici di legno tornite e dorate, con cri- delle stazioni dal valente artista sig.*^ Giu-
stalli, gennaio 1887 le presentò a
il i.** seppe Capparoni, i quali possono servire
Papa Gregorio XVf , il quale si degnò per collocarsi nelle chiese, ed anche nel-
benedire i quadri esprimenti i sette do- le cappelle private; e trovansi vendibili
lori della Madonna , accordando facol- col libro delle preci, nella libreria Mari-
tà di esporli alla pubblica venerazione. ni in piazza del collegio romano". Indi
Pertanto il Capparoni ne fece divota of- 8*2 1 aprile dello stessoi 887 il Capparo-
ferta alla suddetta chiesa di s. Marcello, ni ottenneil diritto di privativa delle sud-
che accettata da'religiosi servi di Maria, dette selle stazioni de'dolori della B. Ver-
li collocarono sui pilastri della medesima gine, e libro, dal cardinal Galleffi camer-
a'2 febbraio dell'istesso anno, giorno in lengo; diritto che poi cedette ad Antonio
cui la Chiesa celebra la memoria deli." Spadino, dal quale l'acquistò l'ordine de*
dolore della B. Vergine colla festa della servi di Maria. L'egregio litografo Vin-
Purificazione, e insieme giorno anniver- cenzo Rosciani di Caldarola, eseguì selle
V I A V I A 27
belle litografie, tratte da* piti stupendi anno vii. - Pel sìg.*^ Cardinal De Grego-
cjuadri, rappresentanti ciascuno de' sette rio, A. Picchioni sostituto". Nel ricorda-
dolori di Maria Vergine e componenti la to libro del p. Ronchini, Esercizi devo-
Via Matris. la fine del sunnominato li- ti a Maria Vergine Addolorata^ si ri-
bro: / Sette Dolori della P^ia Matris ^ porta a p. 24- >* Indulgenza plenaria a
si legge il seguente breve.» Gregorio XVI chi in distinti giorni (nelle chiese de'ser-
Papa. A perpetua memoria della co- vi di Maria) visiterà sette volte le stazio-
sa. Essendosi non ha molto in alcune ni di Maria ss. Addolorata, dette Fia Ma^
chiese dell* Orbe cristiano reso più fre- tris, e per ciascuna volta sette anni d'ia-
quente l'uso assai lodevole e salutare, dulgenza ed altrettante quarantene".Di-
dirinnovare in alcuni stabiliti giorni, e poi il pio benefattore Salvatore Massimi*
con alcune determinate preci la memo- ni donò alla chiesa di s. Marcello, più. vol-^
ria de* dolori della Vergine Madre di te nominata, i belli quadretti dipinti a
Dio, con certo pio esercizio o divozione olio della f^ia Matris, questi pure ese-
che si dice: Stazione de' sette dolori della guiti dal suilodato Capparoni, che attuai-
B. rergine Maria. Stimando noi esser menteservono alla visita delle stazioni de*
desso il più adatto ed opportuno a nu- sette dolori della B. Vergine, sopraqua- i

trireed aumentare la cristiana pietà, e a li e negli alquanto distanti,


stessi pilastri,
conseguire l'eterna salute, volonlieri lo vi sono pure quadretti esprimenti le sta-
i

arricchiamo di speciali doni d'indulgeo zioni della f^ia Crucis. Questo prova,
ze, a noi dal Signore commesse per di- che la un medesimo luogo, si ponno te-
spensarne. Per lo che confidali nella mi- nere le due stazioni della P'ia Crucis e
sericordia dell'onnipotente Iddio, e nel- della Via Matris, ed esercitarne le di-
l'autorità de'beati suoi Apostoli Pietro 8 vote pratiche separatamente, co'consueti
P90I0, a lutti e a ciascun de' fedeli d'arn- piccoli viaggi nelle distanze che separa-
bo i veramente contriti, confessali e
sessi no le rappresentanze delle stazioni. Per
comunicati, quali avranno perselte vol-
i quelli del Redentore, abbiamo del car-
te visitato ne* determinati giorni alcuna dinal Fontana barnabita: / viaggi pe-
delle chiese, ove tali stazioni de'sette do- nosi di Gesìi Cristo, considerazioni.
lori della B. VergineMaria si trovano, ed VIAGGI E VILLEGGIATURE DE*
adempito ad altre ingiunte opere di pir- SOMMI POlNTE;FICI. F. Viaggio.
la, non che supplicato Iddio per la con- VIAGGIO E VILLEGGIATURA,
cordia de'principi cristiani ,
per l'estirpa- Iter, Profectio, Progressus, Via, Ru-
zione dell'eresie, e per l'esaltamento di s. sticatio.L*andar per via o strada, il cam-
Madre Chiesa; concediamo misericordio- mino, il trasferirsi da un luogo all'altro,
samente nel Signore la plenaria indulgen- sia con viaggio per terra, Iter terrenuin,
za e remissione de'Ioro peccati. A coloro sia con viaggio per mare o per fiume.
poi,! quali adempiendo alle cose premes- Iter maritimum. Iter flumineimi, che fi
se, per una sol volta avranno ciò pratica- il viandante o viaggiante o viaggiatore,
to, sette anni e altrettante quarantene di Fiator, Commeans, a piedi, a Cavallo,
opere ad esse ingiunte, ovvero per qualsi- in Carrozza^ in Lettiga (V.)y in barca
voglia modo a penitenza dovute condo- di qualunque specie, di che ragionai a
niamo nellaiorraa consueta della Chiesa. Strada, Poste, Stazione, Fia Ferrata^
Da valere le presenti in perpetuo ne'tem- Marina, Porti {F.) e altri articoli rela-
pi futuri. Non ostante qualunque cosa in tivi, come nel voi. LXXXIV, p.98, 108,
contrario. Dato in Roma presso s. Miiria i44> >70> parlando de' Z?^rcrtro/t, Coc-
Maggiore sotto l'Anello Pescatorio il gior- chieri. Marinari, Navicellari, Dicesi il
no i3 luglioiy37, del Destro pontificato villeggiare lo stare in Filla, a diporto,
28 VIA VI A
Rustìcarii e villeggiatura, il villeggiare celiente. Nel uo rileva-
mezzo facevasi
€ il tempo atto alla villeggiatura, /?msZì- mento detto argine, rimanendo piìj bassi
catio. Nel ricordato articolo dirò della i laterali sentieri de'pedoni, l'argine pro-
magnificenza delie Ville di Roma e di priamente essendo un'eminenza nel mez-
altrove, antiche e moderne, formate per zo. A sollievo de* passeggieri, ed a rego-
la ricreazione e sollievo della villeggia- lamento di chi viaggiava, in ogni miglio
tura, la quale ha luogo precipuamente si ergeva una piccola e tronca colonna
nelle stagioni di primavera, estale ed au- avente inciso il numero delle distanze,
tunnoj ed io quest'ultima ne godono gli ed anche il nome degl* imperatori, che
scolari delle Scuole^ Semìnarii e Uni- pe' loro frequenti viaggi vegliavano al
versità, e gli addetti di Tribunali^ e al- mantenimento delle strade. Sebbene gli

tri per la Vacanza. Velocissimo è il alberghi si vogliono di meno antica isti-

viaggio del Corriere (^.), ma pel por- tuzione, soggiunge il Malfei, riferire Po-
tentoso trovalo del Telegrafo (^.), e pel libio, che per l'abbondanza e fertilità del-
movimento di sue immensurabili brac- le pianure Traspadane, comprese le Ve-
cia siamo tenuti in co4'reute di qualun- ronesi, negli alberghi i viaggiatori non
que notizia colla celerità del folgore. Al- pattuivano con l'oste partitamente d' o-
tre moderne invenzioni meravigliose, per gni cosa, come facevasi altrove, ma chie-
cui sono agevolati i viaggi per terra e devano solamente quanto si dovesse dare
per acqua, le ripetiamo dalle Vie ferra- per l'alloggio e trattamento, come oggi-
te [F.) e dalle barche a vapore, delle dì dicesimangiare a pasto, consistendo
quali riparlai nel voi. i52 ei54«LXX, p. ilpagamento nella 4" parte di un obolo,
Kagiooando delle Strade, feci il con- ossia mezzo asse, piccola moneta, e di
fronto di quelle delle Milizie e ùe Sol- rado eccedeva tal prezzo. Forse si dovrà
dati [V.) antiche colle moderne nelle di- intendere per ogni fermata e trattamen-
verse loro marcie, e di quelle de' viag- to. Buon viaggio, si dice quando desi-
giatori, circa le celerilà relative. Nel voi. deriamo, che alcuno faccia viaggio pro-
XCIV, p. 124, rilevai col Malfei che mi- speramente immune da disgrazie, che gli
rabili furono le strade antiche, e quella antichi latini esprimevano colle parole,
(ì'Ostia (della quale anche nel voi. XC, Vade felici ter, Felix faustumqiie sit

p. 96 e seg.,e precedenti),siccomefreqiien- tuum iter. Veneriamo l'arcangelo s. Raf*


talissima, fu divisa in due da un corso di faele, uno de' 7 della gerarchia del Coro
pietre alquanto più alte dell'altre ;
per degli Angeli (V.)^ i quali sono conti-
una si andava, per l'altra si veniva, schi- nuamente avanti il trono di Dio, pronti
vando l'incontrarsi. Questa divisione tal- ad eseguire i suoi ordini, quale guida e
volta si praticò sul Ponte s. Angelo di protettore celeste de'viandanti. Veneria-
Roma nel Giubileo i\e\V/4nno Santo. Di mo e invochiamo ancora s. Antonio di
più narra il Malfei, che mansione, Man- Padova, perchè ci liberi da disgrazie, a
sio, chiamavasi alcuni casamenti pub- presidio delie quali si suole pure porta-
prendevano alloggio pre-
blici, ne'quali i re indosso, oltre altri divozionali, la me-
non che quelli che
sidi e gl'imperaloti, daglia benedetta coU'effigie di s. Venan-
viaggiavano muniti di diploma. D' ogni zio, in vece delle Superstizioni (V.) de*
mansione avea cura un decurione col pagani. I marinari^ oltre il venerare e
nome di preposito. Nel cammino d'una l'implorar l'aiuto d'alcuni santi,come S.E-
giornata occorrevano non meno di 5 mu- rasmo, Elmo o Ermo,di cui parlai in più
tazioni di vetture, guarnite ciascuna di luoghi,enelvol.XCI,p.56i e 588, preci-
4o (sic) cavalli velocissimi. Il lastrico puamente invocano il potente presidio di
delle vie era piìj alto de' campi, ed ec- Maria, che nell' inao cantiamo: Ave Ma-
,

V I A V I A 49
ris Stella. E que' di Roma specialmen- nato e decente locale. Laonde la chiesa di
te la Madonna del Buon yias;giOy os- s. Maria in Cappella fu ridotta in altra
sia del Marc, esislenle presso Ripa gran- forma e rimase semplicemente chiesa del-
de eia dogana, nella propria chiesa (no- l'ospedale, al quale la rispettabile moglie
tai nel voi. XXXIV, p. 225, che nel sob- del lodalo principe e figlia del virtuoso
borgo di Calcutta esiste altra chiesa col conte di Sìirewsbnry (^.), la principes-
medesimo titolo. L'elegante poetessa tri- sa Maria, morendo in freschissima
d.
lustreMaria Alinda Conacci ha pubblica- età compianta a* 18 dicembre i858, la-
to di recente tra' suoi Canti Saluto del : sciò 5ooo scudi, oltre altre beneficen-
marinaro alla Madonna di s. Ciriaco ze in Pioma ed a Londra (venne celebra-
in Ancona, Perugia i856), donde fu ta per le sue distinte qualità dal n. 288
per un tempo trasferita nella chiesa di del Giornale di Roma del i858, men-
s. Maria ad Pineani, detta volgarmen- tre il tti 290 descrive le solenni esequie
te in Cappella, della principesca fami- fatte nella magnifica chiesa dell'Ecc.ma
glia Doria-Pampkìlj, la quale ultima casa Doria-Pamphilj, di s. Agnese al fo-
chiesa ne avea nel 1796 affidatola cura ro Agonale, facendo l'assoluzione il car-
allabenemerentissima Pia unione di s. dinal Ferretti prolettore della medesima;
Paolo Apostolo. Ma qui occorre una li- altre avendole celebrate nella chiesa del
cenza d'una breve digressione, per esse- Gesù la pia unione degli asili infantili,

re le umane cose soggette a cambiamen- di cui fu benefica e zelante deputala e-


ti, onde si conosca quello avvenuto nel- lemosiniera, descritte nel n.i8 del Gior-
le due nominate chiese, dopo il narrato nale di Roma del 1 859. Deposta tempo-
de* marinari, di della chiesa, di s. 3Ia- raneamente nella cappella di s. Filippo,
riaad Pincaniy e dell'immagine delia sarà poi trasferita nelle tombe gentilizie,
Madonna del Buon Fiag^^io, come del- che r inconsolabile principe consorte ha
la encomiata pia unione , nel volume rese più nobili, anco facendovi penetrare
LXXXIV, p. i44 e seg. Conviene dun- luce e aria da un'elegante apertura fatta
que sapere, che morendo il piissimo cav. nel pavimento; e dalla cappella di S.Fran-
d. Carlo de' principi Doria-Pamphilj cesca Romana trasportandovi le spoglie
lasciò 75,000 scudi per erigere in Ro- mortali d' Innocenzo X. Avendo inollre
ma un ospedale nuovo pe' cronici de' disposto il principe, che a suo tempo i

due sessi, cioè pe* romani gratuitamente, suoi avanzi mortali riposino presso quelli
pegli altri con discreta pensione. Ad ese- della ddetta moglie). Inoltre dalla chie-
guire il caritatevole pensiero, il di lui de- sa dis. Maria inCappella fu rin)ossa la fon-
gno nipote principe d. Filippo .Andrea, dazione della divozionedel-5VjgfroC«orcr/«
fece erigere lo spedale presso la memo- (!^e5;V,la quale unitamente alla pia unione
rata chiesa di s. Maria in Cappella, lad- di s. Paolo^ e poi anche all' opera pia
dove s. Francesca Romana avea già fon- de' marinari, venne trasferita alla chie-
dato un ospedale pe' poveri infermi ; sa della Madonna delBuon Viaggio, col-
quindi chiamò da Parigi a Roma le Fi- la sua immagine, come in antico. Impe-
glie Suore della Crf/'/tó, pel novello no- rocché, sacerdoti della pia unione pre-
i

socomio, ed affidollo alla cura di quelle murosi di perpetuare l'opera pia tanlo
eccellenti religiose. Tutto accennai nel vantaggiosa a'marinari, vedendo che nel-
irol. LXXXIV, 144, 145 e 149, de-
p. la chiesa di s. Maria in Cappella, conse-
scrivendo la pia unione e la Madonna gnata coli'ospedale alle figlie della Cari-
del Buon Viaggio, e nel voi. LXXXVIII, tà, poteva terminare la loro religiosa
p. 264- Nel luglio 1859 si cominciaro- istruzione e coltura spirituale, supplica-
no a ricevervi le croaiche) in ben ordi- rono il Papa Pio IX a concedere alla
3o VIA VI A
pia unionti di s. Paolo la chiesa di s. Ma- della pia unione di s. Paolo, l^1s$o a ri-

ria del Buon Viaggio, che secondo la la- prendere ri»»terrotto argomento.
pide in essa esistente, con bolla dell' i r Gli antichi non erano meno convinti
febbraio 578, da Gregorio XIII era sta-
1 de'modernidella grande utilità de' viag-
ta data a'pp. dottrinari di s. Agata, col- gi, e credevano con ragione che nulla fos-
l'obbligo d'istruire e confessare i mede- se atto a supplire un siffatto genere d' i-
simi marinari, col compenso di percepi* struzione. Per tal modo Omero, nelT O-
re un paolo per ogni barca che appro- dissea, comincia la storia del suo eroe,
dava al porlo di Ripa grande; leggen- dicendo, ch'egli ha veduto le città di mol-
dosi inoltre nell'iscrizione che sub Ole- ti popoli e conosciuti costumi loro. Dio- i

tnente XI solo aequalam^ e in fine resti' doro Siculo annovera tra gli antichi
mia per acta Pacìchelli N. C. xir junii viaggiatori illustri Omero, Licurgo, So-
1710 (a'nostri giorni a spese del pub- lone, Pitagora, Democrito, Eudossio e
blico erario la fece restaurare il pro- Platone. Strabone insegna, che si mostro
tesoriere cardinal Tosti). Papa inteso
Il per lungo tempo nelT Egitto la casa in
il parere del Rrn.** p. d. Pietro PaoioMe- cui questi due ultimi stanziarono con-
loccaro vicario generale de' dottrinari, giuntamente, onde profittare de' ritrovi
annuente alla cessione della chiesa alla de' sacerdoti di quella regione, che soli
pia unione, a non privare i marinari de- possedevano le scienze contemplative. A-
gli aiuti spirituali, w* quali egli semplice ristotile viaggiò col suo discepolo Ales-
sacerdote avea amministrato la peniten- sandro in tutta la Persia e in una parte
za e predicato, colla condizione di loro dell'Asia. Cicerone poneSenocrate,Cran-
continuarli, a' 17 aprile i858 con bene- tore, Arcesilao, Cameade, Filone, Possi-
placito apostolico donò alla pia unione donionel numerodi quegli uomini celebri,
di s. Paolo la chiesa di s. Maria del Buon cheaveano illustrato la patria loro colle
Viaggio, co' suoi annessi e proventi in cognizioni che avevano acquistate visi-
perpetuo, ma col peso annuo d'un ca- tando estranee regioni. Quest'amore de-
none di 20 scudi da pagarsi alla congre- gli antichi pe' viaggi si spiega natural-
gazione de' dottrinari, come risulta da- mente per la difficoltà che presentava lo
gli atti della s. Visita apostolica de' 21 studio delle scienze e della filosofìa in un
aprile i858. Pertanto la pia unione di tempo ove i librierano molto meno spar-
s. Paolo dalla chiesa di s. Maria ad Pi' siche non losono ne'tempi nostri; que-
neam trasferì nuovamente in quella di sta difìlcoltà rendeva viaggi più frequen-
i

s.Maria del Buon Viaggio la sagra im- ti per la necessità in cui si trovava la gio-
maginedi quésto nomee quella pure bel- ventù che cercava d'istruirsi, di visitare
lissima del Sagro Cuore di Gesù, e eoa i paesi più celebrati onde profittare del-
tulio fervore e zelo tornò a dedicarsi a le lezioni de'sapienli delle diverse regio-
vantaggio spirituale de' marinari, eoo ni del globo. Allorché gli antichi si po-
maggior successo per più
esser la chiesa nevano in viaggio indirizzavano le loro
vicina al porto e alle loro barche. Anzi preghiere agli Dei tutelari del luogo don-
anche i soldati di finanza e gli addetti de partivano, essi aveano altre preghiere
allebarche a vapore pontifìcie vi accor- per le Divinità che trovavano lunghesso
rono in tutte le feste ad ascoltare la s. cammino, ed altre finalmente per Nu-
il i

messa e la spiegazione del Vangelo, ed in mi dove terminavano il viaggio. Mercu-


tutti i giovedì ivi si fa loro dal proprio rio era il Dio protettore de' viaggiatori;
cappellano il catechismo, e per la s. Pa- Castore e Polluce proteggevano navi- i

squa attendono in due mute a'ss. Eser- ganti. Mercurio, finto da'poeli messaggie-
cizii, egualmente pei* cura de' sacerdoti le degli Dei, massime di Giove suo pa-
V 1 A VIA 3 1

dre, questi per renderlo pih agile gli die' dell' ospitalità, essendo tempo di festa
il berretto con orlo chiamato pelaso, ed quello nella quale si esercitava, dicui non
a' piedi gli attaccò delle ali chiamate ta- mancano nobili e caritatevoli esempì an-
lari. I gemelli Castore e Polluce, altri fi- co al presente, per civiltà o per religio-
gli diGiove, perciò delti Dioscuri, per a- ne. Risalendo all'epoche più remote, la
ver purgalo 1' Arcipelago da' pirati che lodevole ospitalità eia sua pratica era di
r infestavano, furono annoverati tra le 3 specie. La i." era quella che esercita va-
Deità marine e invocati nelle burrasche. si verso i viaggiatori stranieri e le perso-
Un viaggiatore portava sempre indosso ne sconosciute ; tale fu quella che Abramo
qualche immagine e statuetta d' una di- praticò cogli Angeli, e quella praticala da
vinità favorita, e al suo ritorno non man- Alcinoo con Ulisse. La 2." era come una
cava giammai d'oHrire un sagiifìzio di conseguenza della precedente; coloro che
rendimento di grazie, di soddisfare a'voti dato aveano ricovero o alloggio a qualche
che avea fatti nel viaggio, e di presentai e persona rimanevano con questa legati co'
un qualche Numedegli abiti chea vea por- nodi dell' ospitalità ; colui che l'accorda-
tati. Presso greci e romani,
i viaggia^
i i va e quello pure che la ricevea, erano ob-
tori indossavano la clamide, la spada, il bligati r uno all'altro di soccorrersi a vi-
petaso, il quale si usava ancora da quelli cenda, e quell'obbligo e quel diritto pas-
che molto camminavano per le strade, savano alla posterità: tale fu l'ospitalità

come un cappello per guarentirsi dal so- da Raguelea riguardo del g'io-
esercitata
le. 11 Menochio esaminò nelle ty/worf, cen- vane Tobia, accompagnalo dall'arcange-
turia 7.',cap. 36: Se gli ebrei potevano lo s. Raffaele, e quella di Nestore e di Me-
far viaggio in giorno di sabato. Spiega, nelao praticata con Telemaco. Si contrae-
secondo lediverse opinioni e il testo della va la 3.^ specie di ospitalità senza neppu-
legge, esser loro vietato far viaggio lun- re che gli otpilisi fossero veduti; si man-
go più d' una o due miglia, sia per tra- dava un regaloa qualche persona,esi chie-
sinagoga, sia per ricreazione
sferirsi alla deva di legarsi con essa col diritto di o-
o per altro, non mai per opere servili. spitalilà ; se questa rimandava un altro
L'ospitalità fu assai in uso presso gli e- regalo, era quello un segno ch'essa accet-
breiealtri popoli antichi, ricevendo ad tava l'offerta, e da quel punto in avanti i
Ospizio (V.) i foraslieri che viaggiava- diritti reciproci erano egualmente sagri;
no, ed usando loro ogni dimostrazione questa fu l'ospitalità che Cinira re di Ci-
amorevole e generosa, oltre la
d' onore, pro esercitò a riguardo d'Agamennone.
Lavanda de piedi ( V.) ; essendo scono* Si potrebbe ancora aggiungere una 4*
sciuti ne' tempi antichi gli alberghi e le specie di diritto egualmente sagro, e que-
osterie, e degli uni e delle altre riparlai sto dicevasi il diritto del supplicante. Gli
nel voi. LXXXIV, p. 64 e 194, rilevan- stessi princìpii religiosi obbligavano gli
do che dal nome hospites^ cioè alberga- antichi a rispettare ed a riguardare co-
tori, derivò il vocabolo oste e quello di o- me un deposito, di cui dovea rendersi
steria,in uno alla loro introduzione, e nel conto agli Dei, una persona ridotta dalle
voi. LXXX,p. 182 e seg. dissi dell'yen- sue sventure a pigliare la casa loro per
tergwm, donde derivò il vocabolo tìf/Z>cr- luogo di rifugio, qualora anche quella
go, cioè r ospizio che si do vea dare a' re persona fosse il più grande loro gemico.
e loro ministri, con aiuti e somministra- 11 supplicante si assideva sulle ceneri del
zioni ivi descritte, di carri e cavalli, anco focolare de'domestici Numi, luogo sagro
pe' corrieri, e barche pronte ne' fiumi e pressogli antichi,perraantenervisiuncoa-
laghi; mentre nel precèdente luogo cita- tiuuo fuoco, quasi come quello delle f^e»
to produssi altre uozioui sulla bella virtù 5^^/i, e implorava gli Deideiruspitalilà;
3?. V I A Vi a
ili questo modo conipaive Temistocle garono tra loro co' santi vincoli dell' o*

presso Admeto re de* molossi ; e in que- erano protettori Giove


spitalilà; di cui
sto modo comparve Coriolano in Anzio, XeniuSy Apollo T/ieoxenìus, Venere, Mi-
e pose nelle braccia di Azzio Tulio ge-
si nerva, Castore e Polluce, e più di tutti i
nerale de* volsci, già il più fiero suo ne- domestici Dei Mani o Lari; Il diritto del'
mico, per vendicarsi dell* ingrata llom i. r ospitalità non prescrivevasi mai, e qua-
1 riti principali nella pratica dell' ospita- lora non vi si rinunziassecon atto forma-
Illa col viandante straniero, oltre il lava- le, nulla poteva alterarlo. Quel diritto
raento de'piedi, era quello di porlo nel ba- passava dagl'individui alle loro famiglie,
gno, il mangiare insieme in principio del- ed era a vicenda rispettato in mezzo an-
la mensa del pane e del sale, il doman- cora ali* orrore de* combaltimenli. I gal-
dare soltanto dopo il i
."
pasto o refezione li e i celti spinsero tanto avanti la loro
il tìome dell'ospite. Ne*secoli delti eroici, previdenza e la loro cortesia oell'ospita*
gli ospiti si facevano a vicenda regali, i lità, che tenevano nella notte aperte le

quali servivano di testimonianza perpe- porte delle case, per timore che un viag-
tua del legame che univa le loro perso- giatore, stanco o bisognoso o sviato, si

ne e famiglie. Menochio, centuria io.",


Il trovasse nel cammino obbligato a passar
cap. 12 : De donifalli agli ospiti^ seb- oltre ed a cercare altrove ricovero, l cre-
bene osserva eh* era più ragionevole do- tesi ne' loro banchetti pubblici aveano un
versi fare dal beneficato coli* ospitalità, desco riservatoa' viaggiatori; tra'persia-
pure si ha che Menelao re di Sparta, a- ni un ulllziale regio non avea altra cura
vendo alloggiato Telemaco e Pisistrato, se non quella di far trattar bene gli ospiti
fece istanza al i.° di trattenersi seco una che si presentavano. Presso i greci gli o-
dozzina di giorni, promettendo alla par- spili erano lavati al loro arrivo dalledon-
tenza donargli 3 cavalli, un cocchio e zelle; ed il cav A. M. Ricci, Disserl. Ho-
.

una tazza d'argento. A queste offerte re- nter., tratta De puelLis ho^piles lai'anti-
plicò Telemaco, come ciò non fosse do- bus. Gli orientali furono ospitalissimi, iu
nativo, ma alto di giustizia} però rifiutare che si resero pur celebri i germanici. Pre-
i cavalli e ilcocchio, per essere la sua iso- dicata la sublime dottrina di Gesù Cristo,
la d'Itaca aspra e montuosa, o produtti- fin dal principio del cristianesimo la pietà
va di poco fieno e biada, e perciò gli fa- de'fedeli eroicamente e iu più forme eser-
cesse dono d' altra specie. In vece Mene- citò la santa virtù dell'ospitalità, i vesco-
lao di offendersi, soggiunse che l'avrebbe vi erigendo appositamente come in Ro-
fornito del più prezioso che possedeva. ma propinque alle Diaconie, presso \aSa-
Egual costume seguirono i romani. Con- grisliaeW Fesùbolo de'sagri Templi^ ca-
clude, meglio convenire regalare chi si se e Ospizi per albergarvi i pellegrini,
ospita,che riceverne, sembrando ciò pe' quali fu assegnata parte della Rendi-
mercenario, e qual pagatuento di ricom- la ecclesiaslica d' ogni chiesa precipua-
pensa. Io appresso in vece di que'regali mente cattedrale, donde ebbero origine
ospitali, alcuni ospiti si contentarono di gli Ospizi, gli Ospedali, i Lazzaretti
rompere in due pezziuna moneta, e più presso le porte delle città pegl' infermi
comunemente di segare in due pezzi un viaggiatori di mali contagiosi, massima-'
bastonano d'avorio, delle quali parti mente nelle Pestilenze j oltre l'ospitalità
ciascuno de* due ospiti una ne conserva- esercitata da IllonaHeri, molti de' quali
va per memoria ; e questa era quella che ebbero contigui ospizi e ospedale, e dalle
nominavasi tessera hospilalis, segnale o pie persone, in che ue'primi secoli si di-
indizio dell'ospitalità o data o ricevuta. stinsero s. GiuliaYio, perciò detto V Ospi-
Varie famiglie di diverse regioai si le- taliere, q la sua moglie s. Basilissa, par-
V I A VIA 33
lirolnrmeule colle Fergìni, la Vedova ro- bere l'esercizio della religione, tanto più
mana Fobiola,ed iss.Pamraachioe Gal- chiari erano gli esempi di ospitalità, che
licano, oltre tanti ordini religiosi de' due davansi da'cristiani, edificando spedali e
ses^i, in processso di tempo, ed in singoiar ospìzi per trattarvi caritatevolmente ì

modo quegli ad lioc istituiti Ospitalieri. pellegrini, come aifermano i ss. Padri del
Narra il ^.M^iXìAc\i\^Dt\'Oslumi de' pri- IV secolo, anche con assisterli ne' loro
nìUi\>icrisliani^t. 3, p.5o, ch'erano soliti i alFari.Se ne vergognò Giuliano V Apo^
nostri maggiori di ricevere con particola- slata, facendo il confronto co'suoi genti-
rissimi segni d' aifetto gli altri cristiani li, rimarcando non trovarsi mendico tra*
che capitavano nelle loro città
forestieri giudei, ed essendo da'cristiani alimenta-
e luoghi, che aveano dato loro ospizio, ti non solo gli altri fedeli bisog«aosi, ma
di lavar loro piedi , e di trattarli con
i gli stessi /'ot'erz gentili abbandonati dagli
quella lautezza, che lo stato del cristia- altri pagani. Questa gloriosa testimonian-
nesimo e la modestia permetteva, e ciò za rese quel capitale nemico della Chie-
da per tutto fin da'primordii della Chie- sa all' ospitalità e misericordia degli an-
sa. Dell'usanza di lavare i piedi a' fedeli, tichi cristiani. Parlando Sozomeno, nel-
di dare ospizio a' Pellegrini, e d' usar la sua Hist. di Giuliano V Apostata, rac-
loro la dovuta assistenza, parla s. Paolo conta, che queir empio imperatore, tra
nella sua i / Epìst. a Timoteo; e s. Gio- gli altri regolamenti e lodevoli usanze
vanni altro apostolo nella sua 3.' Epist., della Chiesa, ammirò le tessere delle
con alte lodi agli esercitanti l'ospitalità, lettere di raccomandazione che da' ve-
e ad esempio del divin Maestro col lava- scovi si davano a'pellegrini, afììoché fos-
mentode'piedi. « Imperciocché pel nome sero accolti dagli altri vescovi e cristia-
di lui, eglino impresero il viaggio sen- ni , CTiconosciuti per fratelli e amici, e
za ricever nulla da'gentili, e noi dobbia- fossero trattati benignamente, e allog-
mo ricevere tali persone, per esser coope- giati con quella carità, eh' è propria di
ratori delle verità ". Né solamente nel chi professa la nostra s. Religione, onde
i.° secolo del cristianesimo , ma nel 2." volle che i gentili seguissero l'esempio de*
eziandio , come si trae dall' Epist. di s. cristiani da lui perseguitati. Furono tali
Dionisio vescovo di Corinto, singolare era lettere mentovate da Tertulliano, nel li-
forastieri, che
l'assistenza de'fedeli verso i bro delle Prescrizioni, come indizi del-
o per divozione de'luoghi di Terra San- la contesserazione, COSI egli qualifican-
ta consagrati da Gesù Cristo e da* ss.
, do l'ospitalità. La quale virtù contribuì
Apostoli non che di Roma pe* Limina
, mirabilmente alla diffusione della fede ,
Apostolorwn , o Sepolcro de' ss. Pietro e l'attesta s. Agostino nel Tract. C)'j.
e Paolo, o per propagare che la fede, o Prima d'intraprendere il viaggio, conti-
per altro motivo passavano da un paese nua il p. Mamachi, fedeli ricorrevano i

all'altro. Del pio uso metlesiino parlano al proprio vescovo, pregandolo a dar lo-
8. Giustino martire, nella i." Apologia^ ro per contrassegno la tessera o le Lettere
dicendo che lelimosine de'fedeli servivano comunicatorie, per far nota la loro cat-
per raccogliere i pellegrini, e Tertullia- tolicità e ch'erano nella comunione del-
no, ad Ujcoreni, nel 3." secolo. Non i- le Chiesa e le Lettere commendatizie
,

scemò punto questa caritatevole consue- per loro viatico o cibo occorrente pehviag-
tudine ne'susseguenti aimi, ne'quali fio- gio; ed i sacerdoti le lettere Formate ^

rirono illustri per santità e dottrina Ci- per essere riconosciuti e ricevuti senza so-
priano, Firmiliano, Dionisio vescovo A- spetti in materia di fede, colla solita u-
iessandrino, ed altri vescovi. Quanto più manità, e mantenuti per qualche tem-
andava crescendo, e acquistando più li* po da'crisliani degli altri paesi, allriiueu-,
VOL. XCVII. 3
34 VIA VI A
ti erano ruloUi alla comunione slranie- no, come ha dalla vita di s. Fulgen-
si

ra o pellegrina, di cui parlai ancora nel zio. La medesima ceremonia si pratica-


voi.XV, p. Ili, mentre a p. 19 notai ove i va nella basilica di s. Gallo, riferita ne-
in Roma pellegrini prendono la comunio-
i
gli atti di s. Ottone. Osserva il Magri,
ne pasquale. Inoltre ricorderò che s. Sisto JYotizie dc'vocaboli ecclesiastici, in quel-

] del 32 ordinò che niun vescovo chiama-


1 lodi Altare,z\\e per tal elFetto si edifica-

lo in Roma, nel ritorno non fosse ricevu- vano gli altari staccati dal muro, come si

to nella sua diocesi senza presentare al vede nelle chiese antiche, e in tutte quelle

clero e popolo le lettere apostoliche For- de'greci,tenacissimi degli antichi riti, non

male, in cui si attestava l'unità della fe- permettendo essi ravvicinarsi all' altare a'
de col Papa. E s. Anastasio I del 898 laici, né alle donne per la gran riveren-

proibì che pellegrini ricevessero gli or-


i za che gli professano. P^orse da detto ri-
dini senza lettere del proprio vescovo, e to di girare intorno l'altare derivò quel-
cosi ebbe origine la Diniissoria. Notai lo simile nel lucrare l'indulgenza della
nel voi. XI, p. 2 1 1 , che senza di essa per Porziuncola, in quelle chiese che hanno
privilegio il patriarca di Costantinopoli l'altare isolato, o per imitare quella pro-

e il primate di Cartagine potevano am- cessione che si fa in quel santuario avan-


mettere nelle loro diocesi chierici viag- i ti il principio dell'indulgenza chiaa»ata
giatori. Ed anticamente pellegrini non i anco perdono d' A sisi di s. Francesco,
erano ricevuti in Roma alla comunione Nel Rituale Romanwii vi sono le bene-
cattolica, se provenienti da luoghi ereti- dizioni comuni Bcnedictio Pcregrino- :

ci o scismatici, senza farprima la Pro- rum ad LocaSancta prodeuntiuni: Bene-


fessione di fede , colla condanna dell'e- diciio Peregrinoruni post redilum. Tut-
resie di delti luoghi. Olire le letti» e Di- tora si conseguano a tali pellegrini, dal
missoric del proprio vescovo , onde un proprio ordinario parroco,letlere com-
chierico possa ordinarsi da altro, prescris- mendatizie. De' privilegi de' veri Pclle^
se Gregorio XVI agli esteri ordinanti in grini, può vedersi quell'articolo, massi-
R.oma, la soscrizione della formola d'ac- me per lucrare l'indulgenze del s. Scpol»
cettazione di queir enciclichCi sue ripar- ero, dell' Anno Santo, o Giubileo uni-
late nel voi. LXXXIII, p. 3 1 3, che con- versale, al modo in questi detto. Papa

dannano gli errori Lamenniani, di recen- Celestino III del i 191 pare che pel i."
te magnificamente celebrate dalla Civil' ponesse le loro personee robe sotto la pro-
tà Cattolica jSer\e 4.^ t. 4 ^^ libertà al : tezione della s. Sede. La splendida pie-
tribunale della Chiesa, § V: Gregorio tà romana esercilò sempre la sua bene-
XV le Pio IX. Sul sagro Pellegrinaggio ficenza anco co' pellegrini, eziandio col-
a*Santuari, per gli abusi che talvolta in- le fondazioni degli Ospizi dì Roma,o\lve
sorsero, i vescovi presero quelle provvi- quelli ivi eretti da molle nazioni: quanto
denze che riferii ne' due articoli, poten- a quello di s. Lucia de* Ginnasi già pe'sa-
dosi leggere: Disquisitio de sacra vele- cerdoti pellegrini, va avvertito il notato
rum cristianoriim romana peregrinatio- nel voi. LXXXIV, p. i36. I Papi furono
ne, Romae 1 774- Giorgio Loysio, De Pe- pure benemeriti de'viaggiatori naufi aghi,
regrinatione, Argentinae 1608. Viaggi per la restituzione delle loro robe: si pon-
sagri talvolta si chiamano le Processio- no vedere vol.LXXX,p. 1 89,LXXXI V,
i

ni, le visite delle Stazioni sagre delle Set- p. 100. 11 Vitali, De Senatori di Roma,
te Chiese, della Via Crucis, della Fia a p. 98, riporta diploma del senatore il

Malris , ed anticamente anche il girare Malaljranca del 12 35, con privilegio del-
intorno l'altare per venerazione delle re- la giurisdizione concessa sopra i pellegri-

liquie de' Santi che deatro vi riposa- ni e aliti che per divozione recavausi a
VIA VIA 35
Roma, a'oanonici Valicnni,e con tlispo- periate, e sia quando veniva In soccorso
si/ioni rignartlanli i pellegrini : dell;i pri- della Chiesa Uomana : si diceva procura'
vativa eli* ebbero i canonici delle meda- zioni e fodro. Prescriveva lo statuto feu-
glie de'ss. Pietro e Paolo pe' Pellegrini, dale che in luUo il tempo dell' assenza
riparlai in tale articolo. Ed a p. 286 si dell'imperatore d' Alemagna, si dovesse
lesjue un brano degli statuti di Uomadel a lui da'vassalii contribuire la metà delle

secolo XIV, da'qnali si ricava il privile* rendite feudali. Sia per la Coronazione
gio goduto dagli oltramontani di portar dell'Imperatore, sia in occasione ch'egli
le armi, ne'tempi di Quaresima e in quel- era chiamalo in soccorsodella ChiesaRo-
li in cui si lucrano le ss. Indulgenze. Nel n»ana,il cui principato temporale in tulli
voi. LXXX, p. 170, ricordai il tributo i tetnpi ha avuto nemici e cupidi aspiranti,
che pagava in alcuni paesi, come nel-
si il Papa dunque tanto nel passaggio del-
la Borgogna, quando il signore di qual- l'imperatore e suo seguito per lo slato ec-
che luogo intraprendeva il viaggio di clesiastico, quanto nel suo soggiorno in
Terra Santa. Ivi ed a p. 181 notai, che Roma, gli somministrava il mantenimen-
si chiamò Excacìentìa e Bona cadu- to, cioè all'imperatore, sua corte, mili-
ca^ V eredità de* pellegrini e forasi ieri lie e cavalli. Veramente fu usoo abuso
che mancavano di vita senza fare Te- assai strano, e siccome dal fodro erano
stamento e senza eredi chiamati dalla slati esentali i vescovi e abbati feudata-
legge, per cui era presa dal fisco: nel ri, alcuni Papi ripugnarono dal conti-
ricordalo articolo dissi dell'albinaggio ,
nuarlo ;
gli uni dicendolo tratto di ospi-
concessione posteriore fatta a favore de' talità, gii altri cosa convenula. Piitornan-
forastieri che mtioiono. Alcimi signori , do a' pellegrini, tratta il p. Menochio
in tempo delle Crociale , riparlale nel- nella centuria lo.^cap. 8: Quanto sia*
l'articolo Turchia, per fare il viaggio di no lodevoli le sagre peregrinazioni.
Terra Santa si venderono il proprio Fen- Cap. IO Dell'ospitalità che deve eser-
:

do : neir antecedente articolo accennai citarsi particolarmente co'pellegrini, che


come ora si può viaggiare economicamen- vanno visitando i Luoghi santi. Dice an-
te a que'Luoghi santi. Inoltre e per ana- tichissimo r uso de' sagri pellegrinaggi,
logia ricorderò, che principalmente ne* provandosi colla s. Scrittura, poiché Dio
voi. XXXIV, 145 e 146, LVH, p.
p. comandò a lutti i maschi ebrei di andar
19, LVllI, p. 281 LXXX, p. 182 e , 3 volte all'anno, nelle principali solenni-
i83, ragionai della Regalia maggiore, tà, nel Tabernacolo e poi nel Tempio di

specie di tributo o almeno aggravio del Gerusalemme, dopo la sua erezione, al


fodvo,fodruni seufoderum, cioè il man- quale concorsero pure i gentili per divo^
tenimento óeW Imperatore i e del suo zione e per adorarvi il Dio degli ebrei* l
copioso esercito di fanti e cavalli, a spe- speravano conseguire l'e-
visitatori, tulli

se degl'italiani, oltre il contribuirvi e saudimento delle loro preci. Nel voi,


coir accompagno de* principali baroni LXXXIV, p. 64 e seg., parlai degli al-
feudatari F assalii dell* /^7/y9<?ro, quan- bergatori e locandieri, oltre altre erudi-
do Germania recavasi a Roma per
di zioni sul présente argomento, riportan-
farsi coronare dal Papa. Il fodro l'isti- do le paterne e molteplici prowidenr.e
tuì Carlo Magno, prelese con rigore Fe- de' Papi a favore de'pellegrini e altri fo-
derico l, rinnovò Rodolfo I d'Absburgo. rastieri in Roma, inclusivamente agli sin*
Quanto al Papa, dovea somministrarlo denti, onde proteggerli contro prepo- i

quando l'imperatore passava per lo sta- tenti e maliziosi che volessero abusare
lo ecclesiastico, sia nel recarsi a Roma a di loro condizione, eziandio pe* diritti
prendervi dalle sue mani la Corona int' inerenti all'inquilinato; con quanto ri-
36 l" V I A V I A
guarda l'obbligo degli albergatori e al- t. 2, p. 542 discorre: De forasiìcri dir,
loggiatori d* ogni specie verso la polizia percorrono il mondo, e trovansi in este-
per la denunzia de'foraslieri o ospiti, an- ri stati. Egli nel dare ottimi documen-
che se ricevuti da corporazioni religiose, ti, dichiara giovarsi del dottissimo ma-
non meno gli obblighi de* viaggiatori di nuale de' foraslieri di Giorgio Loysio di
qualunque condizione, i quali se prove- Franco fu r-
Spira, Pervìgiliiim /l/erc«ri/,
nienti fuori della Comarca di Roma, ti i644) come libro appoggiato alla più
devono esser muniti di legale e regolar pura morale e sobria politica, pieno di
passaporto, o foglio di via o carta di pas- mirabili precelli e di profonda scienza.
saggio, e quindi procurarsi dalla polizia Il quale autore appella il forasliero, Pc-
la carta di sicurezza per rimanere in Ilo- regrinanSj ed il suo slato Pcregrinatio.
ma a soggiornarvi, ovvero di transito, e Comincia però dal riferire, che Tanli-
anche di partenza. Inoltre tornai a cele- chità,ben anco ne* tempi del cieco paga-
brare la confraternita del ss. »Sagramen- nesimo, consagrò il principio di non in-
to e della Perseveranza, la quale prende traprendere viaggi e pellegrinaggi sen^
cura de'foraslieri in Roma, se infermi za più caldi voti alla Divinità, ed in que-
i

nelle locande, con soccorsi spirituali ed sto principio furono conformi lutti po- i

anche temporali, se poveri colle limosina poli, anche più barbari, come prova il
a tale effetto raccolte : se muoiono, dopo dotto Everardo Ottone nel trattato. De
averli suffragati e sepolti, fatto l'inven- tutela viariim puhUcarumy Trajecti ad
tario delle robe lasciate, premurosa- Rhaenum 1734, le cui rubriche riferi-
mente ne avvisa i parenti, sì del decesso sce I. De religione et super.slitione ve'
:

e per loro conseg-narle fedelmente. Il so- teritm peregrinanliiim. 2. De statiUisj


dalizio tuttora è in vigore come si rica- aris et templis Deorum Vialium. 3. De
va dalla seguente dichiarazione, pubbli- Diis Vialibus aegypliorum.yjudaeoriim,
cata nel Giornale di Roma del i858,a et syrorum. 4. De Diis Viaiihus clial-
p. 852. >' La confraternita del ss. Sagra- daeorum, arahum et persariini. 5. De
mento sotto l'invocazione della Divina Diis Fialibus germanorum, gallorum,
]*erseveranza, canonicamente eretta nel hrillanonim, hispanorum, indoruni^tur-
i663 sotto il pontificato di Alessandro cariim etrussorum. Lo scopo di chi ama
"Vii di sa. me. nella ven. chiesa già par- percorrere il globo, o sia del forastiere,
rocchiale del ss. Salvatore alle Coppelle, dev'esser quello di studiar l'uomo in e-
dipoi confermala nel i 'j'66 da Papa Cle- slere e diverse regioni, e di apprendere
mente XI li, ed arricchita di più estesi le arti e quelle nozioni che ponno van-
diritti e privilegi, in forza della transa- taggiar 1* amministrazione pubblica, il

zione celebrala col ven. collegio de'RR. proprio interesse e la propria patria. In-
Parrochi di Roma li 2 luglio 1829 per nanzi di porsi in viaggio, deve il forastie-
gli alti del Gaudenzi ; ricorda a tutti gli re scandagliare la sua corsa e le sue for-
albergatori e locandieri di Roma l'ob- ze, poiché mancandogli i mezzi, o po-
bligo che ad essi corre di denunciare tut- trebbe pericolare, o divenir delinquente.
te lepersone che cadono malate ne'loro Il forastiere d'onore deve fissare il fine
alberghi o locande, a forma de' più volte primitivo de* suoi viaggi, a cui poi diri-
divulgali editti, e sotto le pene da quelli gerà tutte le sue azioni e premure : ma
comminate. Ledenuncie si porranno «el- prima di scegliere questo scopo, n' esa-
la solila bussola, aderente al iMo destro n)inerà la riuscita, le difficoltà e le altre

di della chiesa, giornalmente visitata, circostanze, dipendendo dal consiglio de*


Mon ostante i restauri che ivi si esegui- saggi. Stabilito il suo scopo, deve il fo-

gcono''. — Il Martinetti, La Diceologiay restiere implorare da Dio la prosperità


V I A VIA 37
del suo viaggio, al raetlesinìo slanciarsi fcuì. In materia di religione e di costu-
col suo interuo, per otleiier la fortuna mi delle nazioni, non deve il forastiere
di ricevere l'alta sua benedizione, corae far travedere ne censura, uè.disprezzo ;

il principale auspicio d'un buon viaggio. né si accinga a interpretare bbri santi, i

Cominciando a fare il suo giro, deve in né dogmatizzare sugli articoli di fede. La


ciascuna città o paese idoneo ricercare vera pietà tante volle consiste nelT evi-
le sue prime relazioni con uomini scien- tare dispute pericolose. Sebbene il fora-
tiali o eruditi, profittando degli utili lo- stiere sia in molteplici onorevoli relazio-

ro avvertimenti. Nel viaggio giova la let- ni, senza necessità meglio è asconderle:
tura, specialmente sulla cognizione de' si adatti all'umore di que'che trattano
luoghi e de'precipui monumenti. La tol- con lui, in cose lecite; si mostri affabile
leranza è cjuella virtù che non deve esser e cortese con tutti, specialmente nella
disgiunta dal forastiere, dovendosi pre- convivenza, non senza dimostrare alla
parare a soffrire provocazioni, privazio- circostanza qualche trailo generoso. Di-
ni e r intemperie delle stagioni. La so- vergendo nelle opinioni con chi deve
brietà del vitto e del bere, ossia la tem- conversare, ne eviti con prudenza la
peranza è indispensabile. Deve abborrire discussione. 11 forastiere ne' suoi viaggi
il libertina2[2;io. il cui veicolo è l'ozio, fon* può incontrare degli emuli e degli a-
le di disonore e di rovina (scrisse G. IVI. mici^ qtiesli apprezzi e coltivi ,
quelli
Peri mezzi, La vita dell' uomo rendala procuri placare e riconciliarsi. La pru-
breve dall'oziOiWeaezìa 1 697). Giammai denza insegna di non essere né troppo
il forastiere deve criticare fatti e delti i i credulo, né troppo sceltico, 8u ciò che ve-
del paese in cui trovasi, ne giammai ma- de e sente. Ne'giuochi, ancorché onesti,
gnificare il proprio con confi'onti depri- stia in guardia con chi li fa, essendo una

menti il luogo in cui soggiorna, ne far esposizione di manifestare i propri difelli,

pompa delle cognizioni che possiede.Tan- equindiscreditarsi. Se venga il forasliero


to meno deve ostentare le sue ricchezze, malignamente tentato in fallo di religio-
essendo lo stesso che fibbricarM un pe- ne, e sia ancora sottoposto a vessazioni,
ricolo alla propria sicurezza, i tristi tro- deve riporre il punto d'onore e del dove-
vandosi da per tutto. Benché nobilissi- re, nella costanza e nella fermezza di so-
mo, non deve mai disprezzare alcuno, né stener la vera fede, ad onta di qualsivo-
invidiare gl'ujferiori che si distinguono glia persecuzione. Il mondo essendo com-
ne' comuni studi : la vera nobiltà consi- posto di vecchi e giovani, di uomini e
ste nel professare umilia e nell'appren- donne, di nobili e di plebei, di dotti e d'i»
dere la sapienza. I propri disegni non de- gnoranti, di savi e di libertini, bisogna
ve manifestare, se non a que'che devo- considerare questi celi come tante perso-
no saperli ; molto meno comunicar de* ne diverse, a cui bisogna adattare i detti
segreti a* famigliari ; deve osservare un e le operazioni : é questa la cautela prin-
morigeralo silenzio. La curiosità del fo- cipale,il più importante criterio, il cardi-
rastiere non deve esser affettata, o appli- ne di ogni politica pel viaggiatore. A ciò
cala a cose insignificanti, ne temeraria da facilmenle ottenere, i giovani si avvezziuo
offendere il governo. Non è però che lo- a parlare con riserva, a professare som-
devole r informarsi con discrezione del- missione, astenendosi comparire ciò che
ia pubblica economia, delle leggi, de'co- sanno; e intanto scandagliare il genio, la
stumiedella religione de'popoli, per sua moralità e l'inclinazione altrui per proprio
istruzione. Trovandosi in casa di parti- ri'golamento. Riconosca il forastiere ovun-
colari, musili d'esser sordo-muto, nelle que la gerarchia de' magistrali e de'gran-
differenze che poQUo insorgere e negli u(- di, a cui deve prestarsi uu ordinalo ri-
38 V I A VIA
spello. Sia generoso co' poveri, ossequio- ma il nuovo vescovo per
essere consagra*
bo e venera loie co' uii lustri sagri. Se per to. Del Sussidio o Sinodatico dovuto al
inciileuza si trovi in luoghi sospetti o dis- Vescovo, nel recarsi a'sinodi, ne riparlai
soluti, conservi intemerato la propria nel § VII del 3." de'ricordali articoli. Si

virtù e riputazione, procurando di eva- stampano a Lione dalla pia opera della
dere; dovendo essere la bussola fedele io propagazione della fede in dieci versio-
qualunque viaggio e luogo, la presenza di ni gli Aiiiialcs di questa. Con essi e le
Dio e la pietà. Finito il viaggio, ripa- lettere de' viaggi arditi
che intraprendo-
triato il f'urastiere, non ostenti costumi i no i moderni Missionari Apostolici
che ha veduto, riassuma le usanze patrie, (V.) e Vicari Apostolici (F.) sparsi ne*
senza troppo esaltare le straniere. Aven- due mondi, recasi grande utile alla mo-
do il parlalo autore insinuato, che nel- derna civiltà de' popoli europei, raccon-
l' intraprendere il viaggio devesl implo- tando essi colle loro lettere coscienziosa-
rare la benedizione e T aiuto di Dio, co- mente i costumi e la storia delle più ri-
me il cristiano deve pur fare al comin- mote popolazioni ; non senza nozioni di
ciaraento d'ogni sua azione, qui ricorde- scienze naturali e geografiche, I missio-
rò the nel Poiiiificaie Romanuni vi sono nari apostolici sono veridici, e non come
le seguenti preci, co* rispettivi cerenio- que' viaggiatori romanzieri alla moda,
Diali. « De itineratione Praelatorum. Or- che riprovai riparlando de' missionari
do ad recipienduoì processionaliter Prae- nel 2.*'de'citali articoli, e nel voi. XGl V,
latum vel Legatum. Ordo visitandas pa- p. 1 79 e seg., confutando i maligni e bu-
rochias. Ordo ad recipiendum processio- giardi detrattori d'Italia e di Roma, nel
naliter Imperatorem. Ordo ad recipien- descriverle ne* loro viaggi. Disse un mo-
dum processionaliterPiegem.Ordoad reci- derno, i missionari apostolici essere uà
piendum processionaliter Principeoima- testimonio delle tradizioni de' selvaij"! ;

gnae poteutiae.Ordo ad recipiendum pro- e celebrando l'eroismo di questi uomini


cessionaliter Imperatricem, vel Reginaiii. apostolici e la loro fedeltà all'augusta
Ordo ad recipiendum Principissam ma- missione di cui pel dono delle Lingue
gnae potentiae".Di piti nel fine del Bre- (V.) dallo Spirito (ìeWdi sapienza ispira-
viario vi sono descritte le orazioni, le qua- te, furono come investiti e consagrati. —
li deve recitare ogni chierico o religioso 1 rapporti di città a citlà, di slati a stati,

prima del viaggio, e viaggiando ancora, di nazioni a nazioni, resero in ogni tempo
dovendosi sempre aver la mente al Signo- necessariol'mvio di persone, alle quali si

re, come leggo nel Compendio delle ce- adidavano negozi riguardanti le cose pub-
remonie ecclesiasliclie de'pp. Gavaiilo e bliche, e diedero origine alla Diplomazia^
Meratì. Parlando delle J'^esti de* Cardi- esercitata dagli Oratori^ Legati, Apo-
liali^ delleFesti de Vescovi^ e delle Vtsd crisari, Nunzi, Ambasciatori, e Mini-
degli altri Prelati, descrisssi il loro abito stri, temporanei o di Residenza stabile

viatorio pe*viaggi ; così dicendo delle Ve- cominciata nel XV secolo o meglio de-
sti degli ecclesiastici^ pe'chierici in viag- terminata; ampio argomento trattato in
gio. I Vescovi nel far viaggio nel recarsi tali e altri articoli, ne' quali pure ragio-
in Roma, al concilio, per la Visita pa- nai di quanto riguarda i loro viaggi, di-
storale ricevevano dal clero un sussidio more ne' luoghi, prerogative e Fm/zc/ii-
o altre dimostrazioni. Si scrivevano lette- gie che godono i rappresentanti de'prin-
re al Papa perconferma e cousagrazio-
la ci pi e nazioni, siccome riguardati perso-
ue de' vescovi; e con altre il Papa intima- ne sagre e inviolabili, ed originati in re-
va al clero de' vescovati immediatamen- motissimi tempi. E siccome io peculiar
te soggetti alla s. Sede di condurre a Ro- mudo si disliuaero i celebri ambasciatori
VI \ VIA.' 39
della nobilissima e s.ipieiilissima repub- multa, cioè perchè, quando venne la

lica di J^enczicty in quell'articolo ne ten- prima volta stabilito, i primi amba-


ni proposito, massime nel voi. XGIl, p. sciatori ad esservi ricevuti furono gre-
6S2 giovandomi della bel-
e seg., eziandio ci. In fatti la memoria più antica di que-
r opera del eh. barone Ueumont, Della sta fabbrica risale all'anno 448 di Roma
Diplof/iazla Italiana dal secolo Xfff in cui già esisteva, cioè vicino nll'edicoU
al Xf'/j e perciò importante non meno di bronzo della Concordia. Imperocché
a quanto si appartiene agli atiìbascialori osserva Nibby, che nel 422 di Roma por-
veneti, che agli altri diplomatici, discor- tatisi in essa gli ambasciatori di Alessan-
rendo de' viaggi e trattamenti omoni- dro re di Epiro a concludere la pace, di-
mi a p. 688. Né ommisi ricordare luo- i ce Livio, essere il tempietto della Concor-
ghi ove ragiono degli ambasciatori pres- dia edificato da Cneo Flavio edile curule
so la Sede, onorificenze e dimostrazio-
s. nell'area di Vulcano; e ciò mostra che
ni loro fatte nelT arrivo, nel soggiorno e stesse nel punto in che quell'area era a
nella partenza, e se morti ne* Funerali, contallo colla grecoslasi, onde potè va dir-
l'ultimo esecnpio avendolo registrato nel si egualmente nell' una e nell' altra. Sa-
voi. XLV, p. 194. Quanto a Roma an- pendosi pertanto, che fino all' anno 4' 7
tica, già negli ultimi tempi, e più in quel- di Roma le concioni tenevausi ordinaria-
li di Roma imperiale, le atnbascerie era- mente nell'area di Vulcano, e che in quel-
no giunte ad lìna forma determinata e l'auno fu eretta la tribuna de' rostri, è
ad una decisiva efficacia e la slessa este- ; molto probabile che in quella circostanza
riore apparenza ne esprimeva la cresciu- fosse determinato bene il Comizio, e che
ta importanza. Sopra il Foro Romano^ una parte di questo venisse destinata a
nel luogo destinalo sino da'primi tempi stanza di trattenimento degli ambascia-
a trattare colle Tribù romane de^ pub- tori stranieri prima di venire Introdotti
blici aftari nel comizio, presso la tribu- in senato; e per quando ne attendevano
na per le concioni propinqua a'roslri (di le delijjerazioni clieprendevansi da'sena-
che ne* voi. LXXIII, p. 290, LXXX, p. loriadunati nell' adiacente Curia, o nel
98, io5), sorgeva altra tribuna per gli tempio della Concordia. E siccome i prì«
acubasciatori, detta graecoslasis^ acco- mi furono greci mandati dal re di Epi-
i

munandosi nome d'una nazione a tutte


il ro, perciò cominciossi quel posto a desi-
le altre; come più tardi a Costantinopoli gnare col nome di stazione de' greci. D.i
fu dello xenodochiwn romano rum un principio non fu che un luogo aperto, so-
simile ediflzio, che serviva altresì di abi- strutto ed isolalo, e tale si mantenne fino

tazione a' legati, istituto imitato poi da' al secolo Vili di Roma. Riedificatasi la
sospettosi turchi col loro Eldsci-K.han, il Curia sotto Augusto, che dal nome di O-
quale fu succeduto dal sobborgo di Pe- stilia prese il suo, è molto probabile che
ra, per gelosia e precauzione onde isola- al luogo nel ricevimento degli ambascia-
re da'lerrazzani i legali e loro missioni di- tori si desse la formi di una sala de-
plomatiche,assegnando loro in esso un'a- gna della magnificenza della città, con sof-
bitazione particolare. La grecoslasi col fitto sostenuto da colonne, con ara in cui
suo nome graec US ^^reco, e statis^ stazio- si sagriGcava alla Luna. Perita nell'iti-
ne, determina insieme 1' origine e l'uso cendio di IVerone, pare rifabbricata da
della fabbrica. Era pertanto un luogo Domiziano, e forse sopra un piano più
isolato a destra della Curia, destinato a magnifico delTaugustale; ma arse di nuo-
ricevere gli ambasciatori stranieri prima vo ne'primi anni d'Antonino Pio nel gra-
di essere introdotti in Senato, ossia nella vissimo incendio di Roma che distrusse
Curia, ed il nome lo trasse a parte ut j'fo fra isole e case, per cui quell'inìpo-'
4o VIA V I A
ratore riedificò la grecostasi verso l'anno XCII, p. 2^2 e 44'- Jl Cancellieri, Dis-
145 di nostra era; e si vuole suo avanzo seriazioni epistolari e sopra Cristoforo
quelle 3 colonne di marmo che sostengo- Colombo discopritore dell' America^ di
no il loro inlavolamenlo, d' ordine co- cui anche nel voi. LXXXVIIl, p. 46, ri-

Foro Romano, presso


rintio, esistenti nel levò che le scoperte si diedero sempre la

la chiesa di Maria Liberatrice dell' O-


s. mano; perchè mentre in riva al Danu-
Hate di s, Francesca Romana. Volgar- bio si trova la poi vere da fuoco artificia-
mente un tempo si crederono appartenu- le (veramente fu d'assai anteriore), in ri-

te al Tempio di Castore e Polluce ^ ma va al Reno s'inventa la slampa, che gio-


in quest' articolo ne dichiarai l'errore, e va pure a'viaggi e alle scoperte; nel tem-
piuttosto già del Comizio, secondo altre po in cui gli spagnuoli, guidati dal gran
opinioni. Racconta Biondo da Forlì, nella Colombo, annunciarono al mondo vec-
Roma Trionfante, che i legati stranieri chio la scoperta d'un mondo nuovo, V A-
venivano a Roma da qualunque parte del merica^ \ portoghesi già aveano scoper-
mondo, recandosi prima di lutto nel Tem- to il Capo di Buona Speranza, e la tan-
pio di Saturno, dove in pubbliche tavole to cercata navigazione Ae\V Indie Orien-
si notavano i loro nomi dal prefetto del- tali j nello stesso tempo in cui gl'inglesi
J' erario; perchè, come rilevai in tale ar- e i francesi scuoprirono un nuovo Arci-
ticolo, i questori aveano poi la cura di pelago nel mar Pacifico meridionale, 1

mandargli quello che loro fosse bisogne- russi trovarono confinante col loro vasto
vole, oltre il mantenimento a spese del impero un nuovo Arcipelago settentrio-
pubblico erario, se ammalavano; mo- nale. Nelle Lettere intorno invenzioni e
rendo in Roma, erano sepolti onorevol- scoperte italiane del eh. R.arabelli, Let-
mente pure a spese pubbliche. Pare che tera 29.': P'iaggi, Scoprimenti di ter re j
anticamente si somministrasse a questi comincia dal celebrare gl'ingegni italiani
legali stranieri l' intero mantenimento, trionfatori arditi dell'Oceano, approdare
che però in processo di tempo per la lo- a sconosciute regioni, e rendendo stra-
ro gran moltitudine, prima si limitò du- nieri popoli dominatori di ricchissimi re-
rante la sommini-
malattia, indi non si gni, lasciare a quelli ogni utilità, rimaner-
strò piti affatto, restando nondimeno il si paghi della gloria di averli additati.
costumediandarea farsi scrivere dal pre- Lodevole, benché d'infelice riuscita, fu pe'
fetto. Diverse nazioni costumarono l'ospi- genovesi il tentar di rinvenire la via ma-
talità cogli ambasciatori, anche nell'abi- rittima all' Indie Orientali, che due se-
tazione, in seguito convertita in donativi coli appresso fu trovata da' portoghesi.
di commestibili al loro arrivo, il che fino Questo vanto si procacciarono nel 1291
figli ultimi tempi fu praticato pure dal Tedisio Doria e Ugolino Vivaldi, eoa
Papa, dopo la i." Udienza, d'ordine del due triremi private. Da loro, o seguen-
Maggiordomo mezzo del Maestro dia done r esempio, intorno a quell'epoca i
Casa del Palazzo apostolico, ovvero in genovesi scoprirono l' isole Canarie o
altri ragguardevoli regali alla loro par- Fortunate, mentre gl'inglesi a torto pre-
tenza, comeegualmente praticarono Pa- i tendono che gli europei non le conobbero
pi, dopo l'ultima Udienza. Io molti — che nel XV secolo. La sorte spinse il ve-
articoli parlai e de* viaggi scientifici, an- neziano DJicolò Zeno il P^ecchio allo sco-
cora in voga, anche commessi© favoriti primento d' alquante delle terre setten-
da'governi,ede'viaggi per lo scoprimento trionali, dovendosi a lui particolarmente
di nuove terre, scoperte che descrissi a* V esser giunto pel i.° a' lidi di parte del
loro luoghi, in che già si distinsero i ve- continente di Groelandia, e della terra di
neziani, pel riferito ne' voi. XGI, p. 370, Labrador. Non solo gl'italiani precorsero
V I A VIA 4i
in certa guisa, o aiutarono Iesco[)erle de* nere nella navigazione, riuscì a poter da-
portoghesi, ma le estesero ancora, e li fe- re il suo nome al nuovo mondo, cioè co-
cero posseditori di nuovi regni. Imperoc- minciando ne'disegni di tali carte a indi-
ché Luigi di C«ì da IMosto veneziano nel carne i d'Americo, chia-
paesi col proprio
1 454 scopri l'isola diCapo Verde,e giun- mandoli francamente America; e questo
se lino air imboccatura del fiume di s. nome cominciato quindi ad usarsi da'noc-
Domingo, alche ebbe pur molta parte chieri,divenne poi universale (mentre io
Anloniolto Usomare genovese; isole che sono convinto che il Vespucci usurpò al
poi nel 1462 meglio percorse e descrisse Colombo la gloria di dar il proprio nome
Antonio Noli altro genovese. Tante glo- alla sua scoperta, non devo tacere, che i

furono immensamente
rie degl' italiani biografi del Vespucci lo dicono trovarsi
superate con immortale e splendida co- in Si viglia nel i^^i quando Colombo in-
rona dallo scopritore del nuovo mondo traprese il piti memorando de'viaggi; in-
(ossia della metà della terra, come vo- di i di lui prosperi successi avendone de-
gliono alcuni) Cristoforo Colombo, che stato r emulazione, Vespucci nel i497
a* 12 ottobre 1492 approdò ad una del- con 5 comandati da Ojeda salpò
vascelli

l'isole Lucaie, cui die'il nome di s. Salva- pel mondo nuovo, visitò il golfo di Pa-
tore (1' autore dice che Paolo Toscanelli ria e l'isola di s. Margherita; fatte altre

medico e geometra fiorentino fin dal scoperte a vantaggio della Spagna, nel
1474 3vea Colombo lumi e con-
dati al i5oi entrò al servizio del Portogallo, e
sigli assai pregevoli per la sua intrapre- morto Colombo nel 5o6, nel seguente i

sa). Tentarono gli stranieri involare a Co- riprese quello di Spagna qnal i.° pilota

lombo e all'Italia sì gran vanto, preten- d'una nuova spedizione, e fu allora \\i°
dendo dimostrare M. Otto, che Martino momento America mediante il
in cui 1'

Eehaiui di Norimberga fu il vero scopri- suonome fu conosciuta dal


rimanente
tore dell' America (e M. Lielestrale pre- della terra e contrassegnata da un'ingiu-
tese che 100
fin dal igli svedesi Bioernlie- stizia. Americo Ve-spucci visse abba>tan.

ricllTon e Leif Erichson facessero il viag- za per godere di tale gloria usurpata, e
gio d' America, che nominarono Win- per rivedereil vasto continente che por-
laod, e vuoisi quella parte poi detta Ter- lava suo nome, morendo nel i5j6 nuo-
il

ra Nuova, stabilendosi nella sua parte vamente al servizio portoghese. Può ve-
meridionale). Ben chiarì la stoltezza di dersi il Cancellieri citato, e le Osserva-
tale asserto e l'infelicità delle prove Gio. zioni intorno ad una lettera sulla sco-
Iiinaldo Carli di Capo d' Istria, talché perta del Nuovo Mondo, colla risposta
converrebbe fosse al tutto cieco dell' in- delcav. Gianfrancesco Qaleani Napio-
telletto chi osasse riprodurre tale opinio- ne, intitolata: Del primo scopritore del
ne. Tultavolta lo svedese Folsom prò- Continente del Nuovo Mondo, e de'piìù
vòmodernamente di contrastar al Colom- antichi storici che ne scrissero, Firenze
bo la scoperta del nuovo emisfero, ma fu 1808). Abbastanza dunque ormai è già
ben rimbeccato dalgenovese Felice Isnar- dimostrato, che il Colombo visitò il nuo-

di. Assai pili degli stranieri contese al Co- vo continente evi fondò stabilimenti per
lombo la gloria dell' illustre suo scopri- la Spagna, e la terra di Paria, non mai
mento, quel forse troppo lodalo e troppo isola, al quale il fiorentino Vespucci uou

biasimato Americo Vespucci fiorentino, navigò che alcun tempo dopo. Che se co-
da cui il nuovo continente ingiustissima- stui si può notare d'alcuna impostura

mei»te ebbe il nome di America. 11 Ve- nelle sue relazioni, credesi da altri veri-
spucci nel 1 5o7 risiedendo in Sii>iglùt[f^.) tiero nella scoperta del Iha^ile da Ini
per seguale le strade che duvcausi (e- fultu nel i5oi per Eiuuuuele re di Poi-
4i V I A V I A
togallo, sebbene sostengano portoghesi i «'opeo a viaggiar nell'Abissinia, sino alle

che si debba a Pietro Alvarez de Cabrai, fonti del Nilo , vanto che or si arroga

1' avea trovato nel l'inglese Bruce. Dizionario delle origì'


il quale, secondo essi, Il

l5oo. Certo l'invidia e la malignila strap- ni celebrò numerosi viaggiatori vene-


i

pòal Colomboil culmine della gloria, do- ziani, fra' Marco Polo qualifica-
quali
po aver audacemente tentalo di depri- to da Malte-Brun, 1' Humboldt del se-
mere il merito tragrande di sue scoper- colo A///(l'Umboklttesté defunto, fu
te, svergognati dallo stesso Colombo, con il Nestore de'viaggiatori scientifici), e sco-

quanto narrai nel voi. LV, p. i33, non an-


pritori di terre e mari, e fra questi

senza qualche allusione analoga. Pari al che Colombo e altri, attribuendo a' Ze-
Colombo e al Vespucci di scienza e di ar- no l'aver nel 38 i pe'primi annunziato il
1

dire nel navigare, fu il veneziano Giovan- Nuovo Continente, onde alcuni scrittori
ni Caboto, che nel 1496 innanzi ad ogni attribuirono ad essi il merito di quella sco-
altro diedesi a tentare il passaggio pei perta. E che se grande giovamento reca-
mare del Nord all'Indie Orientali. Vi so- rono alle scienze, alle arti, al commercio
no alcuni che gli negano siflatto merito, le ardite peregrinazioni di questi viaggia-
asserendo che morisse prima d' intra- tori italiani; non di minore utilità riusci-

prendere quel viaggio ( la sua morte pa- rono, massime i veneziani, colle carte idro-
re avvenuta dopo il 1497), a cui si de- grafiche delineate, il mappamondo di Ma-
dicò il suo figlio Sebastiano, che riuscì a rio Sanudo, le tavole idrografiche d'An-
scoprire pergl'inglesi alcuni tratti dell'A- tonio Bianco, il planisfero di fr. Mauro
merica settentrionale, come forse Terra camaldolese, le memorie di Marco Polo,
Wuova, certo la Florida. Marco Foscari- tulli veneziani. Indi riporta il seguente
ni alferma che Sebastiano Caboto peli.** elenco, dal secolo XVI a'nostri giorni, lii

osservò la declinazione dell'ago magne- nomi illustri che con laboriosi viaggi sem-
tico, 4o anni prima di Dieppe, dice Tira- pre piò arricchirono i dominii deliescien-
boschi. Forse più a ragione il Colombo ze, delle arti, del traffico. I viaggi unica-
potrebbe contrastargliene la priorità, per mente intorno al mondo e fatli in detto
avere sin dal 1492 notato quel fenome- periodo sono 27. Di Ferdinando Magel-
no. Per la Spagna Sebastiano nel i526 lano 1519-22. Drake 1577 80. Tomma-
scoprì meglio il fiume Paraguay, che chia- so Caveudish o Candish 1 586-88. Oli-
mò Rio de la Piata e fondò stabilimen-
vi viero Van Noort 098 al 60 Gior- dal 1 1 [ .

ti. Anche la Francia deve a un italiano gio Spilbergi6i4-i7- Giacomo Le-Mui-


il dominio di parte dell' America setten- re e Schouten 161 5-17. Giacomo l'Her*
trionale, perchè Giovanni Verazzani fio- mite e Giovanni Huppoo 1623-26. Co-
rentino neh 528 giunse fino all' isola di wley i683-86. Wood Roger 1708-11.
Terra Nuova e ne prese possesso in no- Roggewin 1721-23. Anson ammiraglio
me di Francesco I, in seguito ceduta a- 174 1-44- Byroni764 ^'ò. Wallise Car-
gl'inglesi nel trattato d'Utrecht. Finisce teret capitani ili." 1766 68, il 2." 1769,
il Rambelli con ripetere l'osservazionede- Bougaiovillef766 69. Cook capitano i."
gl'inglesi autori deWa Raccolta de* viaggi: viaggio con Bansk e Solanderi 768 71,
Essere assai glorioso per l'Italia, che le 3 Cook 2.° viaggio col capitano Furoeaux
potenze fra le qualiun tempo divideva- 1772-75. Cook 3.** viaggio con Clarke
si tutta l'America, doverono agl'italiani 1776-80. Lapeyrouse 1785-88 non ter-
le loro conquiste, il che col Cancellieri ri- minato. Malaspina e Bastiamente 1789-
levai nel citato voi. XCII, p. 44"^- Notò 93. Stefano Marchand 1790-92. G. Van-
inoltre l'encomiato Rambelli, che Pietro couver 1 790 94.Turnbull 8oo-o4'K.ru- 1

da Covigliano nel secolo XV, fu il r



eu- senstern 180 3 06. K-otzebue i." viaggio
vìa VIA 43
i8i4-iG- Fi eycinet capitano i8i7-'20. consagrazioni di chiese , di altari, di ve-

Dupeuey capitano 1822 2 5. Kotzebue scovi, e di altre solenni funzioni. Quanto


2.** viaggio 1823. Tra gli allri viaggi os- alla consagrazione di chiese ed altari, ne
seivabili per l'importanza delle scoperte offre un bel catalogo a p.i65 eseg. il caa,

si distinguono: Di Salazar i525. Saave- Gio. Francesco Cecconi: // sacro rito di


dra 1 526. Giovanni Gaetanoi542. Men- consacrare le Cliiese^iìì cui profitterò. Le
doza e Mendanai 567. Sarmientoi 579. canonizzazioni e le promozioni le notai

Mendana i595. Ferdinando di Quiros dove furono celebrate. Dell'operato nelle


i6o5. Cttrpcnler 1628. Abele Tasinan villeggiature, nel più precipuo, andrò di-
I G42. Ddinpier 687. Gemelli 693. Pa-
1 1 cendolo. Ne' viaggi e nelle villeggiature
gès 1767. Dixon 1785. La Biliardière poijlifìcie,ordinarie sono le pubblicheege-
1 jQ^x. Abbiamo V istoria naturaledc viag- nerali esultanze spontanee, e le solenni ed
gi falli jjer mare e per terra nell'antico entusiastiche dimostrazioni d'ogni manie-
t nuovo Mondo per illustrare la geo-
^
ra, come di venerazione e di filiale affet-
gra/lay dell* ab. dìBcllegarde.Sì potreb- to, in cuigareggiano popoli e nazioni cat-
be formare una copiosa bibliografia , se toliche, anzi sovente eziandio que* d'al-
io potessi qui ricordare tutte le opere tre religioni, pel prestigio possente che
parlale sui viaggi marittimi e terrestri per emana e risplende la santissima persona
ogni regione e parte del mondo, siad'^a- del Capo della Chiesa cattolica. Queste
ropa, che di Asia nostra culla, Africa^ dimostrazioni di profondo rispettoegraa-
America e sue Repubbliche^ e dell' O- demente festive e sontuose, ovunque si

ccaiiia. alternano colle pontificie corrispondenti


I Viaggi e\Q Villeggiature de* Sommi beneficenze e segni d'amore paterno. E)'

Pontefici sono sempre eminentemente e* propriamente l'incedere in Trionfo, del


seniplari, utili e benefici, sia se i viaggi Padrecomuoede'fedeli tra'fìglijè un coa«
sono forzati per violenza de' persecutori tinuo avvicendarsi di alfettuose manife-
della s. Sede Apostolica o per fuggire stazioni, d'indicibili consolazioni e com-
empie trame, sia se intrapresi per gli af- mozioni reciproche da per tutto si ri-
:

fari generali o speciali di s. Chiesa, sia se guarda come un memorabile e lieto av*
per ({uelli particolari del principato tem- venimento, una pubblica e straordinaria
porale della medesima s. Chiesa nelle gioia, per tanto augusta e maestosa pre-
Provincie di esso, tra* loro sudditi imme- senza, che da tutte parti si accorre in fol-
diati, i quali con singoiar vanto ponno di- la per tributarle onore, plauso e venera-
re: Siamo governati da Colui, innanzi al zione; e si tramanda a*posteri la memo*
quale genuflettono i re e si prostrano le riacon imperituri monumenti, anco per
moltitudini. Anche ne' più disastrosi e non rinnovarsi che di rado. Questo spet-
logrimevoli tempi della Chiesa Roma- tacolo maestoso, tenero e sorprendente,
ne e di aperta persecuzione sistematica, dallapenna non si può in poche parole
i viaggi de'Papi riuscirono ognora trion- convenientemente descrivere, a cagione
fali e gloriosi, tanto per essi, quanto per dell'imponente complesso di sacerdotale
quella, per T incessanti testimonianze di e di regio di cui si forina: bisogna veder-
divozione , mista a dolore ed a fremiti lo, contemplarlo, ammirarlo per farsene
d'indegnazione contro i crudeli persecu- un'idea e giudicarne. Non regge al con-
tori,con incremento mirabile del senti- fronto de'festeggiamenti i più splendidi,
lueuto religioso. Tanti fasti registrò con e degli applausi i più sinceri di altri sud*
eterni caratteri la storia per tante cele- diti verso i loro principi sovrani, ancor-
brazioni diconcilii, di CanonizzazionifLÌì ché potentissimi, non solo perchè tutti i

P/omozio/ii di Cardinali e f^ escovi^ di sudditi pontificii non hanno come gli al-
44 VIA V I A
Iti la Cora piacenza di vedere i propri so* cipum et Regiim, Rectoreni Orbis. I car-
vrani,i({uali sogliono eponiioditVec|Lieu- dinali Legatici prelati Delegati delle Pro-
te viaggiare, mentre ciò a'Fapi non èdalo vincie, ed Go^'ernatoriinconlvano il Pa-
i

fare che di rado,come impediti dalle vaste paalconfine del territorio,per fargli rive-
e incessanti cure della Chiesa universale, rente ossequio. A^nchei vescovi viciniori ac-
dalla inediocrilfide'mezzi, e talvolta pure corrono a fargli omaggio, così le deputa-
dall'età e altre cause; ma altresì perchè zioni del clero e de' municipi circostanti
gli aflfelli e gli ossequi essendo d'una na- nel luogoove fa soggiorno, il clero e muni-
tura tutt* alfatlo diversa, a motivo che cipio del quale faaltrettauto avanti il suo
nelle solenni accoglienze e dimostrazioni arrivo. Questo avvenuto , trovansi alla
a'Papi domina l'elemento religioso, re- porta della città o presso un arco trion-
gnando i Successori di's. Pietro in tutto fale, il Gonfaloniere, o il Priore, o ììSiu'
il mondo sopra assai più che duecento daco del luogo colle magistrature muni-
milioni di figli e di coscienze, d'ogni gra* cipali in abito, per la presentazione delle
<\o , sesso e condizione. Imperocché gli Chiaifi so])va un bacile, accompagnala da
stessi sovrani, in faccia a tutti e al cospet- parole d'ossequio e di fedele sudditanza,
lode'loro popoli, alla presenza del Vica- alle quali il Papa risponde graziosamen-
rio di Gesù Cristo^ si prostrano, umilia- te.Se egli discende dalla carrozza è rice-
no e fanno riverente omaggio di loro di- vuto sotto baldacchino, le cui aste sorres-
vozione anco col Bacìo de piedi suWa
, gonola detta magistratura e il governato-
Croce delle i^c^ry^je pontificie; riconoscen- re, e giunti alla chiesa sottentrano a so-
do in lui la persona più augusta e reve* stenerle i canonici e il clero. Le chiavi le
renda della terra, che ha sede sul maggio- olirono anche i comandanti delle fortez-
re de'troni nel Praticano, nella Cattedra, ze. Tutti pubblici magistrati, tutte
i le au-
di s. Pietro, esistente nel tempio del i.° torità governative e militari rassegnano
mondo, e in quella ancora ch'è capo e ma- in più modi la loro osservanza, emulan-
dre di tutte le Chiese nel Laterano, del- dosi nel solennemente onorare Colui che
la quale patriarcale basilica è concatle- incede nel nome del Signore, preceduto
drale la Vaticana , come dichiarò Inno- dal suo crocifero che inalbera il vessillo
cenzo III, e riferì il suo beneficiato Dio- della Croce pontifìcia,spargendo su e
nisi e altri scrittori. Quante e singolari tutti le divine Benedizioni. I Papi viag-

dimostrazioni di pubblica venerazione si giando ne'Ioro dominii temporali, sia pu-


resero sempre òa Soi^rani verso i Papi, re ne'dinlorni della Villeggiatura ponti'
massime ne'Ioro viaggi, in quell'articolo fida, può dirsi che a somiglianza di Ge-
ricordai gli appositi che compilai su tali sù Cristo, di cui tengono le veci in terra,
diversi ossequi quali nel decorso di
, i passano beneficando, lasciando traccie de'
(juesto naturalmente dovrò alcuno ram- loro favori. Inoltre viaggiando ne' loro
mentare, ma fugacemente. Tutti i più e- stati,o dimorando nella villeggiatura i ,

minenti prelati della Chiesa, tutta la ge- Papi si dedicano neldisbrigodimolti affari
rarchia ecclesiastica, cominciando dal Se- della Chiesa, dello stato medesimo e de're-
nato apostolico e dall'Episcopato, sino e lativiprovvedimenti, segnatamente de*
inclusive all' ultimo chierico secolare e luoghi che percorrono o in cui soggiorna-
regolare, fanno a gara nel praticare ogni no,ed anche religiosi e benefici; informan-
riverenza e sommissione al f^escovo del- dosi premurosamente de' vari bisogni lo-
la Chiesa universale i al supremo Gerar- cali, prendendo pur cura de'poveri, de-
ca, al Pastore de' Pastori, a quello cioè gl'infermi, de'prigionieri. Visitano le chie-
che nell'imporsi Triregno pontificale
il se per adorare il ss. Sagramento solenne-
è proclamalo all'universo, Patreni Prin- mente esposto, e venerare i ss- Protetto-
VIA VIA 45
ri Oe'Iucghijrìceveiìclola benedÌ2Ìonecol* loro munificenza e dilìusiva generosità,
la ss. Eiicaiislia, o da uno de'vescovi (Ital- dispensando doni sagri e civili, decora-
ia colle, o dall'oidinaiio del luogo, o da zioni equestri, grazie e favori d'ogni spe-
altri. Se il \escovo riceve il Papa sulla cie; innumerabili essendo i privilegi elar-
porla della chiesa, è vestilo di muntellel- giti da'Papi ne'viaggi a chiese, che talo-
ta, gli presenta 1' aspersorio, the spetta ra consagrarono, a città e luoghi, a' ca-
ad uu cardinale se vi è presente, td ìd pitoli e ad altri celi, a stabilimenti e fa-
mancanza del vescovo, ciò fa il sagrista. miglie. Il celebre cardinal Pacca nelle
Well'ingresso de' sagri templi, il Papa è sue Jìjfevìorie storiche ^ nel t. 3, cap. c),

salutato da' cantori col canto dell'anti- fa cenno de'risultati sulla deportazione
fona : Ecce Sacerdos lìJngnus, ovvero di tanti cardinali e prelati deportati in
coir altra : Tu es Petrus. I Papi visi- Francia d'ordine di Napoleone I, edà uti-
tano pure i monasleii per ccn.^olaie e li documenti sui viaggi de'Romani Pon-
confortare le virtuose vergini ccnsagra- ti fici, che alla sua volta riferirò. Sui me-
te a Dioj i licei e le accadftuie per in- desimi viaggi quanto osserva
poi ecco
coraggiare le scienze, le lettere, le arti, nella Beìaziona del viaggio di Papa Pio
e insieme animare i professori e cultori VII. » I viaggi de'Papi fuori de'Ioro do-
delle medesime; gli opifjcii per onorare mini! dopo che divennero principi sovra-
le manifatture, ed eccitarle a piogrcdire; ni di uno stato temporale, e quelli di più
gl'istituti di beneficenza e di pubblica u- antica data anche fuori d' Italia, furono
tilità, per encomiarne le pratiche; gli o- sempre avvenimenti notabili nella storia
spedali a conforto de'Ianguenti inférnoi; s^icivile che ecclesiastica, ed ebbero per

gli episcopii e le residenze governative e cagioni ordinariamente tristi e dolorose


municipali, per dimostrazione di distin- \icende. Talvolta vennero violentemente
zione verso le primarie autorità ecclesia- strappati dalla loro sede o dagl'impera-
stica, civile e municipale, i palazzi delle tori idolatri di Roma, o da quelli di Co-
quali sogliono abitare, talvolta scegliendo stantinopoli protettori spesso degli scismi
a modesta residenza una casa religiosa, e dell'eresie, sacrilegi che vedemmoa'no-
ovvero quella d'alcun pio signore parti- stri giorni noi pure rinnovati. Non rare
colare che implorò tanta onorificenza,
, volte poi abbandonarono Roma o per sal-
in essa ricevendo ogni rango di persone varla da minacciate mine e da pericoli
a benigna Ldìcnza. Dal balcone o log- imminenti, o trasferendosi in lontani pae-
gia di tali residenze sogliono compaitìre si per trovar soccorso o prolezione a Ro-
solennemente l'apostolica benedizione al- ma slessa è all'Italia da pii e religiosi mo-
la moltitudine , il cui effetto religioso è narchi contro le violenze de'principi lor
immenso. In più luoghi celebrano solen- nemici e oppressori. Ebbero i loro viag-
nemente sagre funzioni, pontificali in- , gi un esito quasi senipre felice e mollo
clusiva mente alla consagrazione de'/^'c- giovevole a'popoli d'Italia, e nelle poli-
scovi^ lenendo pure il Concisforo eó il , tiche vicende, e negli affari della Chiesa".
maestro di ceremonie die ha seguito il Qui narra il risultato di qtìelli di s. Leo-
Papa nel viaggio con rogito ne fa la (e- ne I, di Stefano 11 detto 111, di s. Leone
de. 1 famigliari d'onore de' Papi, dimo- IX, del b. Gregorio X e d'Eugenio IV,
ranti o trovandosi ne'Iuoghi ove giunge che a suo luogo accennerò.» Anche quan-
e soggiorna il Popn, gli prestano servi- do i Pontefici viaggiatori non ottennero
zio. E benché siano extra i/z/'f///, tutta- il principaleoggettodelloro viaggio. Qua-
via indossano le vesti proprie del loro li accoglienze e quali dimostrazioni di
grado. Ovunque
Popi ne'viaggi, come i venerazione e di ricetto alcuni Ponte-
nelle vilieggiaturCj oncurn dimostrano la fici trasportati non ebbero nella Giecia
46 V I \ V I \
e in Costantinopoli in mezzo a quel po- zìandio esser giusto motivo di nobile or-
polo ed a quel clero sempre geloso delle goglio, 'j E così laddove rispetto a' loro
glorie dì Roma suprema podeslà
e della sovrani i popoli non possono mostrare
pontifici.'!? A'nostii giorni due pontefi- i altrimenti che con la grandezza degli ap-
ci Pio VI e Pio VII passarono le Alpi parati, con le grida di plauso e di giubi-
per trasferirsi il i ."a Vienna, l'altro a Pa- lo, con la sontuosità delle pubbliche fé»

rigi. Nel loro ritorno in Roma si disse ste quanto abbiano caro di vedere dap-
che non aveano conseguito quanto nel- presso chi li governa dall'alto d' un tro-
i'intraprendere que'viaggi si eran propo- no; qui oltre a tutto questo era un pro-
sti, che pochi anni dopo sono
lo però , strarsi riverente di lutti a terra in alto
slato in Germania ed
in Francia, ho co- di chi adora e prega di essere benedetto.
nosciuto il grnn bene_, che la sola loro Cosi ciò che fatto da un solo, verso ogni
presenza produsse. Si tolsero dalle menti più gran principe, sarebbe mostra inlob
de' popoli infiniti pregiudizi (in Augusta lerabile di profana adulazione, qui era
i tedeschi guardarono attentamente Pio giusto e comune ossequio di tutti verso
VI nello scender dalla carrozza: interro- Colui che tiene il luogo di Dio in terra;
gati perchè tanta curiosità, uno rispose : e gli a Pio IX da' suoi
omaggi renduti
M Ci aveano detto, che Papi hanno pie- i i popoli di tanto vantaggiano , pel so- si

di di caprone, ma questi gli ha come noi prannaturale principio di fede che li spi-
altri tutti ". Da questo può congetturar- ra e li accompagna sopra quelli di cui ,

si quanl'altre ridicole imposture sparse- sipuò largheggiare verso ogni altro prin-
ro tra'popoli i ministri protestanti atiche cipe, quanto la dignità spirituale di Pon-
nel secolo XVI II, chiamato filosofico, de* tefice sovrasta al potere temporale di re»

lumi e della tolleranza, contro i Papi) in- Ilavvi bene altri sovrani che a'diritti del
sinuati scaltraraenteda'nemici della s. Se- principato terreno congiungono T eserci-
de contro i Papi, e si risvegliò in essi l'an- zio d'atti propri tlViua supremazia spiri-

tica fervida fede de' loro padri ed ante- tuale sopra il culto udìcialmente profes-
nati. Pare dunque che la divina provvi- sato neMoro slati; ma in essi il primato
denza abbia segnata sulla fronte de'Ro- religioso è tenuto in quel conto che un
mani Pontefici un impronta misteriosa^ accessorio, una derivazione,unsussidio po-
che impone e comanda in certa guisa la litico del potere civile (come ora nella re-

venerazione e il rispetto. Di ciò sono sta- gina d'Inghilterra, e nello czar di Russia,
to io testimonio oculare in due viaggi di ambo capi di loro religione); e perciò il po-
Pio VII, e specialmente in quello per Ge- polo a traverso Io splendore della maestà
nova nell'annoiSiS". La Civiltà Catto^ regia non suole vedere, né suole riverire
/icrt,serie3.%t. 7,p. 4^, molto ragionan- nel principe il sommo gerarca legale, il

do sul viaggio di Papa Pio IX del 857 e capo litolare della propria Chiesa. Per
nelle sue provincie, dichiara che riuscì un contro nel successore di Pietro ciò che sta
solennissimo e continuato trionfo da non sopra tutto è la dignità pontificale, è la
poteressere mai adequato nelle accoglien- podestà suprema delle chiavi, è l'autori-
ze fatte ad ogni altro sovrano, re o im- tà celestiale di Vicario di Gesù Cristo;
peratore. Ciò non volle dire per istituir sicché i diritti e le pompe del principato
paragoni tra cose identiche, ma per la terreno sono in esso lui subordinati al-

condizione tutta speciale degli stali pon- l'esercizio perfetto di quel divino man-
che nel loro principe temporale ri-
tificii, dato Pasce agnos meos, Pasce oi^es
:

conoscono il Capo supremo della Chiesa rneasA popoli cristiani, senza tanto assot-
universale; il che a'suoi sudditi si fa ca- tigliare in ragionamenti, senza che sap-
gione di più alta riverenza e potrebbe e- piano quasi darne ragione a sé slessi, pu«
V I X VIA 47
re sentono e professano a falli questa ve- consolanle che fruttuoso, soggiunge op-
riln; e perciò avviene clie lullo il presti, portunamente con giusto confronto." Che
gio cle'piìi polenti monarchi e conquista- Santo Pa-
se le accoglienze festose falle al
tori sembri quasi eclissalo quando si dre negli stati pontificii partecipivanoal-
trovi ci i fronte la serena maestà d'un Pa- la slessa ora della sudditanza civile edella
pa; e i popoli si curvino ossequenti in- divozione religiosa, esse non potevano ave-
nanzi a quelli , ma si prostrino venera- re che questa sola seconda significazione,
bondi al cospetto del F escovo dì Eoina. come prima pose il piede sopra la terra a
1 viaggi di Pio VI a Vienna al fine de! lui civilmente non soggetta. Quivinon po-
passato secolo, e di Pio VII a Parigi sul teva esserechesenso di schietta fedecjuello
cominciare di questo, ne fanno amplissi- che addensò le popolazioni genuflesse ^ul
ma testimonianza; e le sale del Valicano suo passaggio; che fe'Ievare le intere cit-

videro più d'una volta avvallati certi oc- tà ad una esultanza festante e religiosa,
chi fulminei, piegate a terra certe fronti di cui più antichi non avean memoria,
i

che pareano sfidare l'Europa tutta, e che che fé' gareggiare tulli gli ordini di citta-
credeansi poter con un cenno far muove- dini a chi più e meglio sapesse fare per
re milioni d'armali, crollare i troni ed onorare il Padre comune. Questo spetta-
annientare le nazioni (allusione certa a- colo nobilissimo ha dato non ha guari di
gliedificanti omaggi resi a Gregorio XVI sé la così colla e gentileToscana ma noi ;

da Nicolò I imperatore e autocrata delle portiamo ferma credenza che nel presen-
Russie, da me, che fui presente, riparlati te tempo nessuna terra cattolica, onora-
nel voi. LXXXII, p. 48. Anzi Gregorio la di somigliante ventura vorrebbe a ,

XVI può gloriarsi del singoiar vanto d'a- quella restar seconda (lo diniosUò Mo-
verli ricevuti, nello slesso Valicano, forse dena, e lo ripeterò in fine)... Imperocché,
conpiìid'aifetto,eziandiodaunaltio('r<7r, quantunque sia verissimo che il Vicario
intendo il pacifico regnante Alessandro II, di Gesù Cristo non può essere straniero
il che rilevai pure nel voi. LXXXI, p. in alcuna terra cristiana ; luttavolla le
4t'2. Percljè il monarca russo s'intitoli dimostrazioni d'ossequio dategli da po-
autocrata, imperatore, czar, lo dissi nel poli che non gli sono soggetti per domi-
voi. LIX. p. 254, Martinoe lo dichiarò nio temporale, ci paiono acquistare qual-
Schmeizel, Grado de tìlulo Imperato- che maggior pregio, siccome que'le che
r/.9, quem Czaarus Ras sor uni sibl dari non possono muovere da altro principio
practendit^ notis^etobservalionibus ar- che da una schietta e viva fede callolica,
gumenta^ Jenae 1722). Quindi per ap- e da un sincero ossequio verso qtiella Se-
punto nasce quel carattere tutto specia- de di Pietro, che dal divin fondatore del-
leche scorgesi nelle festose accoglienze la Chiesa fu posta come immobile rocca
fatte alSanto Padre Pio IX in questo e centro di tulio l'edifìcio cristiano ".
Con-
suo viaggio, e che indarno cercherebbesi suona quanto contemporaneamente pub-
in mezzo allo splendore de* più sontuosi blicò d Giglio di Firenze coli' articolo:
festeggiamenti apprestali a re od inipe- Un occhiata retrospettiva al soggiorno
ratori". Poscia la Civiltà Cattolica,^ p. del Sommo Pontefice in Toscana. Lo ri-

643, nell'articolo: Per Toscana a Ro- produsse il Giornale di Roma del 1 857,
ma, ove narra il trionfai viaggio di Pio p. 837, di cui eccone qualche brano.
IX Toscana, e il tributo d'omaggio re-
in *>Non avevamo mai dubitato che il Vica-
so dal granduca Leopoldo II a Gesù Cri- rio di Gesù Cristo fosse per ricevere tra
sto nel suo Vicario, non meno glorioso noi un'accoglienza qual si deve all'altissi-
per chi lo die* che per chi lo ricevè , e tna sua dignità, e conveniente ad un po-
pe' popoli cristiani esempio non meno polo callolico e civile ; ma lo confessia-
48 V I X VI A.

ino, la nostra espeltazione fu superala di me di Prato, di Pistoia, di Lucca, di Pi-


gran lunga dall' evento. Dal momento sa, di Livorno, di Volterra, di Siena ;

eh' egli pose piede nel suolo Toscano ,


nelle quali città tutte furono non meno
possiamo ben gloriarcene, l'ovazione fu splendide che religiose le feste, non me-

continuo. Le popolazioni festanti di cam- no pronti che devoti gli ossequi, tanto
pagna sei trasmisero di mano io mano che possiamo con ogni verità pronunzia-
fino ad introdurlo nella città capitale (os- re, che tutta la Toscana in tutti suoi or- i

sia slaccati i cavalli alla pontifìcia car- dini ed in tutte le sue città fu di un solo
rozza, soltenlrarono essi a tirarla, come pensiero e di un solo affetto verso il Vi-
si costuma ne'paesi piti divoli dello stato cario di Gesìi Cristo. Il che se è molto
papale). Equesta si levò,per così diredalla pe' tempi che corrono, è moltissimo poi
sua sede e gli aperse le braccia, e lo rive- se si mira al modo con cui Egli riscosse
rì, lo festeggiò e l'onorò come suo padre, fra di noi tanti applausi e tanti segni di
sua guida, suo Sommo Pontefice. I n cpie- ossequio.... La Toscana come cattolica
sti sentimenti si confusero tutte le condi- non accolse il Sommo Pontefice qual
zioni di persone, il nostro augusto prin- monarca soltanto o principe temporale
cipe ne diede esempio schiuden-
il i° 1' di uno stato per altro ragguardevole
do il suo palazzo, suoi tesori e che èi , qual è r ecclesiastico : ma essa vide ia
mollo più, il suo cuore all' Ospite au- lui una dignità tanto più grande che a
gusto, e non vi fu genere di dimostrazio- petto di essa scompaiono tutte le auto-
ne propria di un animo generoso, e di rità regie ed imperiali per quanto au-
una pietà veramente cristiana che non guste. La Toscana non riverì il Papa
gli prodigasse. La nobiltà emulò i suoi soltanto come ili. "di tutti i vescovi, ma
esempi, e nella persona di que'suoi de- lo riconobbe come capo di tutti i vesco-
gni rappresentanti il Geriui, il Guicciar- vi, successore di s. Pietro, Vicario di Ge-
dini, il Niccolini, l'Arrighi, che furono si sù Cristo, come quello che ha la pienez-
fortunati da ospitarlo nelle loro mura ,
za di potestà e di giurisdizione sopra tut-
e per se stessa gliprove di
diede tutte le ta la cattolica Chiesa. Non fu per tanto
riverenza e di amore che si potevano un atto di convenienza quello che si
aspettare da una nobiltà che sente la sua compì tra noi, non fu un ricevimento
dignità, e molto piti che sente il valore ufficiale quello che gli si fece ; ma uà
della sua fede. 11 municipio, fattosi inter- atto di fede, il quale proruppe sponta-
prete verissimo del sentimento comune, neo da tutti i cuori fu un sentimento
;

non risparmiò ne spese, ne sollecitudi- profondo di riverenza alla Cattedra di


ne perchè riuscissero e splendide e reli- s. Pietro, di cui egli è il successore; fu
giose le feste apparecchiategli; ogni or- un alFetlo sincerissimo (che la singolaris-
dine di persone, ogni comunità^ ogni sima benignità di Lui ci permetta di par-
consorzio, se non potè esprimergli i suoi lar così) di famiglia, per cui noi figliuo-
sensi presentandoglisi in corpo, per mez- li ci stringemmo dintorno al Padre per

zo di deputazioni almeno volle signifi- goderne l'amata presenza; fu un deside-


cargli la sua devozione.11 popolo intero rio vivo di riceverne la benedizione che ci
altamente commosso si alFollò costante, scendesse fino nelle ossa ,
per poter dire
amoroso, riverente intorno alla sua sagra un giorno con vanto a* nostri figliuoli e
Persona, cercandolo ovunque egli si re- nipoti che fummo da lui benedetti; fu
casse, aspettandolo ovunque egli dovesse un sentimento di riconoscenza alla no-
apparire, e non lasciandolo mai un istan- stra Madre la Chiesa, la quale ci ha in-
te. E quel che diciamo di Firenze, vuol segnato quel che sia il Romano Pontefi-
dirsi di tutte le città dov'Egli si recò, co- ce; fu finalmente una prolesta contro tut-
VI A VIA 49
ti coloro die fanno bersaglio di loro lio- i8o4: Derogatio legum servandaruni
{:;nij e t!e* loro scrini l'augusta Sede di in electionc novi Pontificis in casa de»
Pietro. E noi confidiamo die come tale cessus durante itinere suscipiendo inpc-
al)|jia accellalo il nostro accoglimento il tenda Lutetia Parisiorum. Inquell'istes-
Souuno Pontefice ; anzi osiamo dire di so Bull.f a p. 248, è prodotta la bolla
più, ne siamo ceili: e cel rivelò qùell'a- di Pio VII, Quae et quanta superioribus
mahilità costante, quel volto sereno, quel annis^ de' 3 1 ottobre i8o4: Conjirma-
guardo amorevole, quelle benedizioni da- tio literaruni affbstolicaruni editaruni
teci con tanto affello che tutti ci vinsero a Pio Papa FI super licentia Cardi-
e rapirono ; cel rivelò quell' effusione di nalibus concessa celehrandi Coniitia prò
cuore per cui si fece tutto a tutti in ogni EUclione novi Pontificis loco melius eis
occasione". — Stabilitosi dal Papa d'in- beneviso. Nel medesimo modo, che Pio
traprendere un viaggio, ordinariamente VI ritornato dal suo viaggio di Vienna^
suole notificarlo al Sagro Collegio de* avea significato a'cardinrilicou una ener-
cardinali riuniti nel Concistoro, dichia- gica allocuzione nel concistoro de*27 set-
rando che la Curia Romana resta in tecnbre 1782 gli avvenimenti del suo
Ronia^ non ostante la sua assenza, e che pellegrinaggio, e quanto avea ottenuto
in caso di morte soltanto in tal città si da Giuseppe 11; cos'i Pio VII nel conci-
deve da'cardinali procedere all' £'/ezio/2e storo segreto mentovato, fece un'ampia
del Papa., in Conclave (nel quale arti- esposizione del suo viaggio, della sua di-
colo riportai i Papi eletti fuori di Ro- mora in Parigi, narrando altresì quanto
ma); benché le costituzioni pontifìcie pre- avea ottenuto io favore della Pieligione,
scrivono doversi eleggere il Papa nel luo- e le dimostrazioni d'ossequio da per tut-
go ove muore, nel ritenere che presso to ricevute da'popoli e da'sovrani. » Del-
di lui fosse la curia romana co'cardina- le quali cose essendone noi stati testi-
li, e sebbene suol dirsi Ubi Papa^ ibi
: moni, abbiamo a ragione giudicato do-
Romay ma unicamente s. Pie-
in questa versi lo zelo d'essi con sincere lodi en-
tro stabili la Sede apostolica. Tanto in comiare in faccia a tutta la Chiesa **,
concistoro annunciarono e dichiararono, Parlando della Sede Vacante notai qua«
fra gli altri, Clemente Vili prima di par- li s. Sede in alcuni secoli
ministri della
tire per Ferrara, Benedetto Xlll inn-in- antichi la governavano ; e chi Papi la- i

2Ì di muoversi per Denevenlo (come no- sciavano al governo di Roma, durante


tai ne'vol. XV, p. 207, XIX, p. 33). Pio l'assenza loro ne'viaggi. Per quest'ulti-
VI avanti di recarsi a Vienna ec. Nel ri- ma, in concistoro dipoi deputarono un
torno, massime se viaggiarono per gli cardinal Legato a latere, alcuni de'quali
affari della Chiesa, i Papi danno parte per venerazione alla s. Sede non vollero
del risultato a' cardinali in concistoro, usare delle prerogative legatizie d'ince-
mediante VII pri-
altra allocuzione. Pio dere per Roma col Rocchetto scoper-
ma di recarsi a Parigi nel i8o4, a' 29 to, né farsi precedere dal crocifero colla
ottobre pronunziò l'allocuzione ^oc ipso Croce astata pontificia , di che parlai
ex loco, riportata dal Bull. Roni. cont., nel voi. LXXIX, p. 280. In seguilo la-
l. 12, p. 244 i mentre a p. 325 è ripro- sciarono la somma del governo nelle ma«
dotta l'allocuzione jdi> ilio usque tempo- ni del cardinal Segretario di stato con
ris momento, delta dal Papa nel ritorno facoltà , altre compartendone agli altri
26 giugno
dal viaggio, nel conciiiloro de' ministri ordinari , acciò gli all'ari della
i8o5. Nello stesso BulL a p. 246 si leg- Chiesa universale non patissero ritardo.
ge la bolla di Pio VII, Quamvis non- Così lasciarono ancora aperti per conti-
nulli Romani Pontifices^àt 29 ottobre nuare a procedere i Tribunali di Roma
VOL. XCVlf. 4
5o VTA V I A
(quanto alia Dalcria apostolica fu an- Domini, et Angelus Raphael comilelur
che delegalo il sollo datario ed un e- , cum co in via, ut cuni pace salute^ et,

sempio che questi soddelegò ii reggente gaudio rcvertatur ad propria. Questa si

della Cancelleria, lo riporto a Vice Can- dice dal sacerdote genuflesso innanzi l'al-

celliere), anche per brevi viaggi, come tare. Indi alternando col coro recita il can-
espressamente notificò Innocenzo XII tico : Bencdictus Dominus Deus Israel.
quando si recò a Civitavecchia, e allor- Terminato il quale colla dossologia del
ché si portò a Porto d'Anzio e Nettuno. Il Gloria Patri, %\ ripete l'antifona: In vìam
cardinal vicario di Roma ordina a tutte le pacis. Indi Kyrie eleison , Christe elei-
chiese di Roma nelle quali si pratica»»o gli son. Kyrie eleison. Pater noster. Seguo-
uffizi divini e nelle chiese parrocchiali, co- no i ^^. co' R?5j. Et ne nos. Salvuni
:

minciando dal giorno in cui ne parte il fac. Mitte et Domine. Esto ei Domine,
Papa, di recitare dopo la messa conven- Nihil proficiat. Benedictus Dominus.
tuale l'itinerario, com'è notato nel ritua- Fias tuas. Utinam dirigantur. Erunt
le. Ed ancora, che in tutte le messe si ag- prava. Angelis suis. Domine exaudi. Do-
giunga r orazione prò Ponti/Ice iter a- minus vohiscum. Alzatosi il sacerdote re-
gente, e quella doversi dire prima delle cita i Oremus : Deus, qui fi-
seguenti
due collette Pro Peregrinantibus. Incul- lios Israel.Deus, qui Abraham. Ade-
cando a tutte le comunilà religiose di sto, quaesumus Domine. Praesta quaesu-

fare orazioni secondo l'intenzione delPon- ììuis. Apostolici nos Domine. Amen. I

lefice, pel quale è cosa giusta e dovero- sodalizi e le confraternite, nell'assenza del
sa il pregare Dio perchè si degni accom- Papa da Roma, sogliono pregare Dio per
pagnarlo nel suo viaggio , e sano e pro- l'incolumità del viaggio, con visitare il

speroso riconduilo alla sua sede. Appe- ss. Sagrameoto esposto in forma di Qua-
na poi è tornato il Papa nella sua Roma rant'ore, in modo straordinario in varie
(se abita il Quirinale, dalla loggia suol da- chiese destinate. Innanzi di partire anche
re l'apostolica benedizione, il che da essa il Papa Orationes prò felici iti-
recita le
suol fare anche se torna dalla villeggiatu- nere, nella cappella segreta e col cauda-
ra) lo slesso cardinal vicario ingiunge di tario, che ne accompagna le preci, se pri-
suonarsi per un'ora tutte le campane a fe- \atamente;chese vuol farlo pubblicamen-
sta, cominciando dal suo ingresso, dopo il te, ciò ha luogo nella cappella grande, in

segnale che ne dà col cannone il Castel s. unione a'prelati maggiordomo, maeslio


Angelo: di tralasciarsi la memorata col- dicamera e seguito. Le Festi del Papa
letla e itinerario, e per 3 giorni doversi ne viaggi e nelle villeggiature sono quel-
dire la colletta prò gratiarum actionej e le viatorie di lui proprie, cioè zimarra
nel seguente giorno in tutte le patriarca- bianca di panno odi seta, ctì'/;/7e//o e ^ctìfr-
li, basiliche o collegiate, ed in tutte le al- pe rossi, ovvero la sottana colla fascia
tre chiese d'ambo i cleri, dopo la messa bianche. Nel traversare Roma sogliono
conventuale, il canto in ogni chiesa del assumere il rocchetto, la mozzetta e la
Te Deiim, ovvero dopo l'ultima messa, stola rosse, co'quali indumenti fanno il

con l'orazione, Deus cujus niisericordiae loro ingresso nell'altre città e luoghi, pre-
non est numerus eie. L'ultimo rituale è ceduti dalla Croce pontificia inalberata
intitolato: Orationes recitandole prò fe- dal crocifero a cavallo, e se ciò non si

lici itinere SS. D. N. Pii Papae IX, Ro- pratica sedendo il Papa in carrozza , si

maeiSSy, typis R. C. Aposlolicae. In es- usa sempre se procede a piedi colla stola^
so si riportano l'antifona, In viam pacis^ a piedi andando pure il crocifero. Il Mag-
etprò sperita tis dirigat Pontijlceni No- giordomo e il Maestro di camera, che
strum Piuni omnipotens^ et misericors incedono in crtrrozs^ col Papa, sulla qua-
VI A VIA Si
le sempre si porta l* omhrellino (piega- corte, come pure l'appellò il n. iZ^ del
to: si porla dal palnfreniere innanzi al Giornale di Roma del 8^9, e tale la tro- 1

Papa, incedendo a piedi, e se occorre a- vo ne'docuraenli sempre chiamala, o ta-


prirsi per riparare il sole, Io sostiene sul^ vola di corte). Per sua assenza e impo-
pontificio capo il decano óepalafrejiie- tenza supplisce il Maestro di casa de sa-
n')y vestono 1' abito viatorio, come nelle gri Palazzi apostolici (di cui anche nel
villeggiature, cioè il prelatizio paonazzo voi. LV, p. 44 6 altrove), oltre che ne'
senza rocchetto, ed invece della maritel- viaggi e villeggiature lunge l'ufiìzio suo,
Ietta e consueta soltana , uo manlellone e talvolta col Fioriere (del quale pure
corto ed una soltana simile e senza co- nel voi. LXXIX, p. ayS), fu preceden-
da, e colla Croce pettorale se vescovi. Co- temente inviato innanzi a predisporre
sì vestono ne'viaggi e nelle villeggiature l'occorrente. L* odierno foriere impedito
i vescovi d'accompagno, come Vclernosi- di recarsi nel viaggio 1 84 1, restò in Ro-
nierej ma il sagrista, quale agostiniano, ma autorizzato a rappresentare il mag-
però procede colle consuete vesti nere giordomo, per quel biglietto che il prela-
prelatizie, il suo abito viatorio formando- to gli scrisse ho riferito nel voi. XLf,
e che
si di sottana e fascia, Croce pettorale, e p. i58. La suprema direzione del viaggio,
mantello talare. Inoltre il suddetto abito come della villeggiatura, spetta però a
viatorio paonazzo usano camerieri se- i mg.' maggiordomo, in uno a quella de*
greti partecipanti^ il caudatario e il ero- solenni conviti, il che rilevai nel voi. LV,
ciferOy quali pure per viaggio assumo-
i p. 43 e 44* Anticamente diverse attri-

no le calrette di seta paonazza, ed al cap- buzioni, riunite nel prelato e nel foriere
pello ecclesiastico talvolta pongono una maggiore, appartenevano al Maestro del
fettuccia o piccolo cordone (non col fioc- s. Ospizio: ad esso incombeva accogliere
co) di tal colore. Questi Cubiculari di nel palazzo apostolico, ne'solenni ricevi-
MantellonCj oltre l'abito viatorio, nelle menti, i sovrani e le sovrane. Il soprin-
villeggiature ponno e sogliono assumere tendente generale delle Poste pontificie
anco le calze paonazze. Si può vedere il ha la cura de'cavalli di esse, inservienti

voi. VI, p. 288, ove dico quelli che pon- al treno del Papa, ne'viaggi e talvolta an-
no usarle. Per gli altri della fimiglia pon- co nelle villeggiature, precedendolo al-
tificia, cioè cubiculari e altri, nelle vesti quanto nel proprio legno, dopo avere
non vi è innovazione al presente, poiché spedito innanzi il Corriere pontificio o
prima gli aiutanti di camera, e quelli che due di essi e di gabinetto. Inoltre tale
usano sottana e mantellone, doveano por- magistrato, ch'è pure cameriere segreto
tarli più corti. Il Foriere maggiore ve- di spada e cappa del Papa, precede e ac-
ste una montura, da ultimo rinnovata, al compagna anche Sovrani che viaggia-
i

modo descritto nell'articolo Vesti della no per Io stato pontificio, incontrati dal
CORTE E FAMIGLIA PONTIFICIA: a lui Spet- Maestro di camera^ che poi gl'introduce
ta, ne'viaggi e villeggiature, come tlico airUdienza pontifìcia , alla quale egli

al citato articolo preparare e distribui-


,
presiede anche ne' viaggi e nelle villeg-
re gli alloggi tanto pel Papa, che per la giature. Di pili tocca al soprinlemlente
corte e famiglia pontificia ,
presiedendo generale delle poste l'aprire e il chiude-
all'imbaodimenlo delle mense, massime re lo sportello della carrozza del Papa,
il solenne Pranzo (nel quale articolo ra- onore che suol cedere, oltre a'cardinali,
giono di quello de'viaggi del Papa, e del- a'vcscovi e gonfalonieri. Però va tenuto
la corte, la cui mensa pare impropria- presente quanto riguarda al Cavallerìz"
mente da alcuni denominala tavola di zo e al Foriere, sull'apertura dello spor-
mensa di
stalo j meglio seuìbra chiamarsi tello della carrozza ne' vìnggì e villrg-
52 VIA VI A
giature, tali articoli ed il voi. VII, p. no. Qualora non interviene l'elemosinie-
39. Quanto al Treno, che comprende re, supplisce un cameriere segreto, altro

r equipaggio delle carrozze, e T accom- cameriere segreto avendo l'ingerenza di


pagno della corte e famiglia pontificia, raccogliere memoriali^ ordinarli e pre-
i

delle Guardie nobili e de' dragoni, ec- sentarli al Papa, ovvero il sagrista funge
cone le opportune nozioni, parlate al- tale uffizio. 3." Frullone : Caudatario,
trove. Il Treno ^' viaggi del Papa si Crocifero Maestro delle ceremonie (in
y

compone della carrozza pontificia, e di luogo del quale talvolta un cameriere se-
altre carrozze e legni della scuderia pon- greto ovvero un Chierico segreto tal-
, ,

tificia (della quale riparlai nel!' indicato volta il Medico o il Chirurgo del Papa,
articolo), tirato da cavalli di posta, caval- che se il medico è archiatro è pure ca-
cati da'posliglioni: però nella cassetta o meriere segreto), un Aiutante di carne-
serpa della carrozza del Papa, siede il suo ra^ ed anche due; in serpa un cocchiere
cocchiere nobile colle guide de'cavalli in palatino, ed un servo del maggiordomo,
mano, per regolarne il corso e vegliare on- o del maestro di camera,© d' un came-

de proceda benej gli è a lato un palafre- riere segreto. 4.° Carrettella coperta: i
niere pontifìcio, il sellaro prendendo luo- e 2.° Scopatori segreti, decano de' pa-
go dietro la stessa carrozza o in altra, , lafrenieri, credenziere segreto; in serpa
ovvero un altro palafreniere. Questo tre- due servi de'camerieri segreti. 5.° Car-
no varia a seconda del beneplacito de** rettella coperta : Cuoco segreto ed altri
Papi, quanto alle persone d'accompagno, famigliari del Papa in serpa un ad-
;

talvolta ammettendovi qualche pej>onag- detto alla sagrestia pontificia, un coc-


gio o altri a loro cari, perciò meglio è che chiere di famiglia. 6." Furgone, sedendo
si rilevi da' diversi treni che successiva- nel gabriolet il sellaro, se non va colla
mente descriverò, sì di viaggio, sì di vil- carrozza pontificia o altra, ed un facchi-
leggiatura, sia di semplice gita da mane no di floreria. 7." Altro furgone, seden-
a sera. Ne'viaggi, consiste l'ordinario ne' do nel gabriolet camerieri del mag-i

seguenti legni e persone, mentre prece- giordomo e del maestro di camera.


dono il Papa il foriere maggiore con un Anticamente, secondo il Bianucci, Ope*
servo, il maestro di casa, il fioriere, cia- re pie di Roma, lib. 3, cap. 3, ed il Piaz-
scuno con un addetto al proprio uffizio, za , Eusevologio Romano , trat. 8 , cap.
e per solito con uno scopatore comune, 1 9: « Nel tempo, che per le persecuzioni
oltre i corrieri a cavallo. Il soprinten- della Chiesa o per cagione de'tiranni, o
dente generale delle poste pontificie, col per l'oppressione de'barbarijO per le tur-
direttore della posta di Roma , facente bolenze degli scismi, o pe'disturbidi gen-
funzioni del segretario della direzione ge- te maligna e perversa, convenne a'Sora-
nerale, secondo gli ultimi esempi, ed un mi Pontefici perseguitati andare foggia^
servo. Sono i legni: i
." La can ozza o frul- schi in diverse parti, avevano alcuni cap-
lone da viaggio del Papa, già parlata, se- pellani di nazioni transalpine,cioè di que*
dendo egli solo nella sua sedia dalla par- popoli che sono fuori dell* Alpi che chiu-
te delle ruote, e di contro il maggiordo- dono l'Italia, che di questi costumarono

mo emaestro di camera. In tutti se-


il i sempre i Papi, per la loro fedeltà alla s.
guenti legni siedono dentro 4 persone. Sede apostolica, e sincerità, valersi nella
2. "Frullone: V Elemosiniere il Sagrista, loro pontificia famiglia, e perciò deno-
due Camerieri segreti partecipanti, un minati cortigiani ollremonlani e tran-
esente delle guardie nobili ; in serpa un salpini; i quali cappellani ogni mattina,
palafreniere pontificio, ed il ferracocchio che i Papi far dovevano viaggio, e ca-
o facocchio, ovvero un cocchiere palali- valcare, celebravano loro la (nessa". Già
VI A V I A 53
ne feci cenno nel voi. XXVI, p. aSo, di- di quel ducato, di fresco divenuti nuova-
cendo del sodalizio e opera pia della Pu- mente suoi sudditi fortunali e im media-
rificazione ìnBanchidcforastìerio tran- li, per la morte del duca Alfonso II d'E-

salpiniy ciot' francesi , lorenesi ^ borgo- ste. Alcune comuni erano a ciò obbligate

gnoni e savoiardi^ e uè riparlai ne' voi. per concessioni di privilegi o di vicariato


XXXVIII, p. 88, LVI,p.99,LXXVIII, temporale, accordati dalla s. Sede. Il p.
p. 70 e 71. l Canonici regolari ospita- Gattico, Acta selecta Caerenionialia S.
Anlonìoabhateos\Gvoà\ Vien-
larii dis. R. Ecclesiae^ t. i ,p. 67, riporta il seguen-
1

na , ebbero per insegna il Tau con


eh' te ceremoniale per gl'ingressi solenni. Or-
Campanello, nel secolo XII o almeno nel da quando DomìnusNoster exit aliquani
XIII ebbero l' incombenza di seguire i Ch'itateni, vel inlrant, *» Primo praece-
Papi ne' viaggi e ovunque risiedessero, dunt omnes familiares et omues indistìn-
quali Speziali , onde aver la cura de' cte, et alii saeculares, non tameo nobiles,

medicamenti pe' bisogni del Papa, sua nec aliqui principales familiares, et atti-
corte, famìglia e curia; di che parlai in nenles RR.. DD. Gardinalium. Poslea ve-
tutti i rammentati articoli. Bonifacio Vili niunt salmae, idestsarcinae, cum Cooper-
stabiri,che i
7 pani o focaccie che i bene* tis de rubeo habenles ultra mulaterios ia
dettini di s. Pietro di Villa Magna dove* salmiscommunibus aliquos scriptores e-
vano olFrire ogni sabato a' Papi , che ligendos per Domìnum Camerarium ad
viaggiassero o dimorassero nelle provia- custodiendum, et adjuvandura, quando
cie di Marittima e Campagna , pe' loro esset expediens. Io salmis vero secreti»
beni e badia da lui dati al vescovo e ca- duo Papae communes. Postea
familiares
pitolo d'Jnagnì, questi dovessero conti- venit barbitonsor Papae cum valisia ru-
nuare a fare l'omaggio, i\ che costante- bea, in qua debet esse cappa Domini No-
lueute praticarono inclusive al Papa che stri, vel quod vult imponere; et aliquan-

regna, ed io notai ne' luoghi in cui ebbe do solent esse duo, videlicet barbitonsor,
luogo r oblazione e tributo , e per ulti- et sutor. Postea veniunt familiares Pa-
mo nel voi. LXXXIX, p. 52 e j3. Ne' pae, et nobiles, et allinentes, et alii prin-
tempi passati nou solamente le rispettive cipales familiaresD. Cardi na li um.Postmo-
Comunità dello stato pontificio facevano do vero veniunt duo magni nobiles, vel
dispendiosi festeggiamenti, come tuttora Oratorum Doraiuorum, vel magnarum
nel passaggio o stazione de'Papi, ed anco Communitatura,et portanlVexillum sim-
donativi ed al corteggio, che descrissi in pliciler cùm armis Papae; etunus Prior
più luoghi; ma ancora somministrazioni vel magnum Magister praeceptor ordinis
dicommestibiliedi suppellettili, pelman- Hierosolyrnitani portai Vex.illum cuoi
teuimento e uso di loro e della corte, co- crociata in medio habendo a dextra ar-
me mi ricordo di avere riferito per To- ma Ecclesiae, et a sinistra arma Papae;
scanella con Alessandro VI nel voi. et cum ipsis veniunt quatuor, vel sex.
LXXVIII, p. 7.^5; per Urbino e Fano, principales familiares eorum prò juvando
ed altre città del ducato , con Giulio II eos, et veniunt lateraliter, ut non impe-
nel voi. LXXXVI, p.3i4e 821; anzi an- diant ordinem eorum, qui vadunt ante,
che le comuni come può vedersi
vicine, et post in CI vitale; portando extra: et ubi
uell' Memorie di Matelica,
Acquacotta , non esset Prior llierosolymitanns, alter
p. 194, il quale narra che il comuue nel nobilis ((juod si essent gentes armoruai
1598 dovette spedire in Macerata 3o in societatePapae, lune portantur retro,
letti col fornimento necessario, all' occa- unte capitaneum, vel commissarium).! leni
sione del passaggio di Clemente Vili clic unus familiaris stabuli de prinoipulibus
si trasferiva a Ferrara, a visitare i popoli cum uno ecpio albo, et si non cum mon-

54 V I A V I A
taloiio. PoslDiotlum ducuntur equi albi baculo nomine suo ante prothonotarios,
cum cooperlis more solito de scailato, et vel quoscumque praelalos, vel in medio
sellis, et frenis preliosis per parafrena- vel aliorum priucipalium praelatorum,
lios Papae; et tunc ut plurimuna para- vel aliorum principaliura. Postea sequun-
frenarii sunt iriduti de rubeo. Item unus tur praelati, et alii clerici secuudum or-
serviens armoriim (Mazziere) onn utn- dinerai et sic est finis, Deo gratias ". Dis-
braculo, et habet duos, vel tresjuvantes si di rendere ragione dell'incedere il sa-
eum. Postmodutn poilanluicapellide ze- da una campa-
grista col bacolo, seguito
ta In (selano, idest serico) rubeo, et con- nella con chierico che la suonava per ,

siieverunt esse tres, vel quatuor, sed ut avvertire i fedeli a Euca-


venerare la ss.

plurimuni quatuor, per quatuor valde ristia che precederai PapineWiaggi (f^.)y
denotabiles; Inter quos sit unusfamiliaiis e ne'soteuni ingressi nelle città, la quale
Papae, qui portel capellum, quo utitur sembra ommessa nel ceremoniale ripor-
in itinere. Postea venitSubdiaconus cum tato e ricavato da un codice Vaticano, al
Cruce, et alii cubicularii,qui serviuut con quale però ampiamente il p.Gatlico supplì
linue Papae. Demum venit Sacrista cuai con altro ceremoniale fatto per Clemente
baculo (et debet esse praelalus ut pluri- VII I, di cui più avanti j intanto debbo pri-
nium, nec consuetudo astringit ad ali- ma dare un estratto, non senza opportune
quena ordiuem) cum cooperta rubea ad giunte, di quanto io argomento raccolsi
groppam, et campanella cum uno cleri- dal sagrista Rocca, DeSacrosancto Cliri-
co, qui pulset campanellam (di che più sti Corpore Rouianis Pontijicìbus iler

sotto renderò ragione), et juvet eua), et conficienLibiis praefereado commenta-


in civitatibus, vel terris Subdiaconus, et riusjdaì Chardon, Storia de Sagrameli-
Sacrista debent esse cum cappa, et capei- ti, t. 3, cap. 2; dal Bonanni, Gerarchia
lis, et extra civitatem cum crociae sunt ecclenasticaj dal Novaes, dal Cancellie-
ad instar pallii. Postea debent venire Car- ri, e da altri autori. Tale rito vuoisi in-
dinales incipiendo ab aoliquioribus, et trodotto non senza mistero, e con pompa
in fine debent esse Diaconi Cardinalesj et imponente, come l'Arca di
ecclesiastica
Prior Diaconorura portai baculum, et Dio precedeva nel viaggio del deserto il
vadit ante, et post aptando, ut decet. Et popolo ebreo, nella quale conservavasi
nota, quod si Caraerarius est Cardina- la manna prodigiosa , figura vivissima
lis, non portai baculum sed suum Lo-, della ss. Eucaristia , la quale prima di
cumtenens (Vice- Camerlengo) ;f\^\^ non partire era consagrala dallo slesso Papa.
ut Cardinalis, sed ut Caraerarius portai Ebbe inoltre origine da' primitivi Papi,
baculum retro. Postea Dominus Noster che ne'viaggi, massime in tempo di per-
incivitatecum pluviali rubeo, et aliquan- secuzione, la portavano pendente dal col-
do utitur pluviali cum figurisSanctorum, lo, per cibarsene prontamente in caso di
qua utitur in consisloriis extra
et mitraj morte violenta o se sorpresi da pericolo-
Adventum,et Quadragesimamjet debent sa infermità; uso più tardi praticato da
Domini civitalis, vel majores nobiles a- Alessandro VI, anche per Uoma, portan-
dextrare, et unus, vel duo debent ire ad do una particola consagrata dentro sca-
abenam, et aliì circumcirca tenendo plu- tola d'oro. In piccola pisside d'argento
extra debent ire cum alba, stola, et
"vialej e sospesa sul petto V u>ò Pio VI, come
cappa de scarlato de zeta. Extra civita- narrai anche nel voi. LUI, p. io8, quan-
tem, et terrascursores debent stare juxta do fu trasportato di prepotenza a f^alcn-
equum suum. Postea venit Caraerarius, za di Francia, la quale donala a Pio 7X,
si non est Cardinalis, unus praelatus se- questi fece altrettanto nel rifugiarsi da Ro-
quitur, et praecedit omnes prelatos cum ina a Gaeta. Egualmente per salvaguar-
VI A VIA n
dio, per difesa de!corpo e cìeiraoima, ed no II dellol II, recandosi nel 7^3 in Fran-
in pericolo di morie per prenderla in for- cia; ma dicendo il Baronio, che recando-
ma di flalìco, primi cristiani d'ogni
i si a Pavia condusse seco ex s. Romana
condizione, si d'Oriente e sì d' Occiden- Ecclesia quosdam sacerdoteSy procercs
te, nell'inlraprendere lunghi viaggi, co- etiaui, et caeteros clericorutn ordines, et

stumarono portar seco la ss. Eucaristia ex niilitiae optinialibus , Christo prae»


dentro sagro Faso (F.) d'oro in forma viOy caeptuni iter prosequutuni esse; dal-
di scatola e pendente dal collo sul petto, le parole Chn'sto prae<^iOy sembrò ad al-

principalmente i vescovi, i sacerdoti, i mo- cuno, e ripetè mg.' Bellenghi, non esser
naci, i sovrani e altri laici (però il conci- certo che debbasi intendere dell'Eucari-
lio romano celebrato oe'primi anni del stia, ma forse la Croce pontificia astata
secolo IV sotto s. Silvestro I, avea vieta- coH'immagine del Crocefisso, solita por-
to agli accoliti il portare l'Eucaristia, sen- tarsi avanti al Papa, quando incede colla
za la permissione del sacerdote;ma i parro- stola; poiché altri eruditi scrittori credo-
chidovevano averla sempre seco dove an- no principiata tale consuetudine da Ste-
davano, oltre VOlio santo, per qualunque fano IV nel 768. Io però avvertilo ch'e-
bisogno de'fedeli),finchè pacificata laChie- gli fu Stefano III detto IV, per quanto
sa e per ovviare a gravi casi, fu riconosciu- rilevai nella mia biografia
Stefano IT, di
ta prerogativa unicamente riservata a* il che avrà potuto confondere nomi e i

Papi, e vietata a tutti, ad ogni Vescovo le persone. L'ultimo a farsi precederedal-

(nel quale articolo al § VII riparlai del- la ss.Eucaristia ne' viaggi fu Benedetto
l'uso de' vescovi, non che de' loro viaggi XIII nel recarsi a Benevento suo arcive-
e ospitalità), ed anco agli arcivescovi di scovato da lui ritenuto , nel 1727 e nel
Benevento, con altro da Paolo II, i quali 1729, ma non con rito solenne, e solo
per distinguersi aveano conservato il rito cominciando nell'andare da Terracina e
ne' viaggi per la visita metropolitica di nel ritorno lasciandola presso Prosino-
loro provincia ecclesiastica, di farsi pre- ne, cioè a'conflni dello stato pontificio,
cedere dalla ss. Eucaristia. Su questopro •
trovandosi Benevento nel regno di Na-
posito leggo nella Disserlazioiie sulle ari- poli. Inoltre i Papi si fecero precedere
liche custodie della ss. Eucarisliay di dalla ss. Eucaristia anche ne' viaggi ma-
mg.' Bellenghi, p. 12. « La costumanza rittimi : Pio II avea stabilito usarne se
di seco portare l'Eucaristia ne' viaggi fu d'Ancona fosse partito per la Crociata^ e
dimessa , almeno nell'Occidente, circa Clemente VII l' usò recandosi a 3Iarsi-
l'annoi 464 (allude all'operato da Paolo glia. l Papi ciò praticarono anche in bre-
li); e consomma avvedutezza, come no- vi viaggi terrestri e nel proprio dominio,
ta cardinal Baronio all'anno 635, §17,
il come Gregorio XI recandosi nel 377 ad 1

ove scrive: Sicut liane piani consuetu- Anagni^ ed Alessandro VI neh 494 P^'*-
dineni fervens religio introduxit^ ita re- landosi a Vicovaro,del quale e di ciò
ligio sane fa subduxitj suadehat tane parlai anche nel voi. LXXVI, p. 5. Di
fldes , quod postea revereutia dissuasiti più, i Papi si fecero precedere dalla ss.

Utrohique commendandi fideles. Nel- Eucaristia in alcune dell'antiche Proces»


l'Oriente seguitarono i monaci ne'lunghi sioni, ue'loro Possessi quando li presero
loro viaggi a portare seco 1' Eucaristia; con Cavalcate in vesti sagre (benché Leo-
ma Benedetto XIV nella sua costituzio- ne X fu l'ultimo a prenderlo co'sagri pa-
ne, Super graecoruni^ ne ha loro rinno- ramenti, l'immediato successore Adriana
valo il divieto". II/." Papa che ne' viaggi VI tuttavia nel suo possesso si fece prece-
(i fece formalmente precedere dalla ss. dere dal ss. Sagramento , o meglio nel
Eucaristia, cumuueuiealc si crede Slefa- suo Interesso solenne in RontaJ^tuì in al-
56 VIA VI A
o altra funzione in
Clini ingressi solenni cappellano. Marciava in ale intorno la
Roma e Bologna, co*sovrani. Il precedere ss. Eucaristia la Guardia Svizzera. Se-
la ss. Eucaristia Papi d* un giorno ne'
i guivano a cavallo, peli." il prelato sagri-
viaggi _,
seguiva con decoroso accompa- sta con piccolo bacolo o bastone o ferula
gnamento, che se essi dovevano fermarsi coperto di velluto bianco in segno di ,

in alcun luogo, contro il disposto itine- giurisdizione; indi a due a duei vescovi e i
rario, per un corriere avvisavano il Sa- Suddiaconi apostolici^ se v'interveniva-
grisla a non continuare il viaggio, perchè no, altrettanto dicasi degli Uditori di
a lai prelato n* era affidata la custodia, Rota e col p. Maestro del s. Palazzo^ il
dopoché il Papa consagrata TOstia e col- quaIe,non intervenendo gli uditori, anda-
locata neir arca, o cassa, o tabernacolo, va a destra d'un accolito apostolico (di
gliene consegnava la chiave. Consisteva cui anche nel voi. LXXI, p. i 3), ovvero
la pompa ecclesiastica, partendo dalla ba- alla sinistra d'un suddiacono. Procedeva-
silica Vaticana. Precedevano cavalleggie- no pure a cavallo molti prelati Referen-
ri con trombetta, assegnati pel ss. Sagra- dari, Camerieri segreti^ 4 Cappellani^
menlo; indi ì carriaggi colle suppellettili e Scudieri pontificii Camerieri extra,

e utensili sagri della sagrestia pontificia, muros ed altri togati. Dalla comitiva di-
di cui il sagrista è prefetto; poscia caval- cevansi sempre stabilite preci, lungo il
cavano domestici de'personaggi forman-
i viaggio. Nella sera, in qualunque luogo
ti l'accompagnamento. Il cuoco, spendi- ove si fermava la ss. Eucaristia, era ono-
tore e credenziere per la comitiva. La revolmente incontrata alla distanza d'un
Ghinea che portava la scaletta per leva* miglio, da uomini armati, e poi dal cle-
re o collocare dall'altra il ss. Sagramen- ro secolare e regolare, quindi alla porta
lo, con altri cavalli e chinee a mano pel da'magistrati colle trombe, tutti accom-

Suo servizio. Cavalcavano poi due Cur- pagnando alla cattedrale o principale chie-
sori apostolici, (}iìe Maestri Ostiari, due sa il ss. Sagramento, cantando inni tra
Scudieri due Mazzieri venti Cantori
f , il suono festivo delle campane, facendo-

pontifìcii^ due sostituti del diaconoesud- si a gara di portare le aste del baldacchi-
diacono della cappella pontificia, il dia- no sotto il quale veniva accolta. Giunta
cono e suddiacono greci, il diacono e sud- alla porta della chiesa, uno de' suddetti
diacono latini, un Maestro di ceremonie^ chierici, sacerdote, levava dal tabernaco-
due Chierici della cappella pontificia^ lo il ss. Sagramento e lo portava sul mag-
uno de'quali di tratto in tratto suonava giore altare , veneralo nella notte con
il campanello, ciascuno portando un lam- molti lumi; e poi nella seguente mattina
pione o lanterna con lumi accesi. Seguiva lo riprendeva e riponeva nella sua cu-
lina mula ochinea bianca con campanello stodia, per riassumere il viaggio. Per ul-
d'argento dorato appeso al collo, co'qua- timo, nel discorso articolo, riportai l'in-

li suoni si avvertivano i fedeli a prostrar- dulgenza concessa da'Papi a quelliche in-


si e adorare il Signore. Sul dorso, coper- contravanoe veneravano il ss. Sagramen-
to di magnifica valdrappa, posava il ta- to, e diverse opere riguardanti questo sa-
bernacolo o ca/5sa contenente la ss. Eu- gro e commovente viaggio. — Il p. Gat-
caristia, sovrastato dal Crocefisso, sotto tico nella 2.' parte lìe Diaria Caeremo-
un piccolo baldacchino fermo. Questa m'alia riprodusse: De Ilinerihus Roma-
niacchina talvolta due
era portata da norum Pontificum a Sixto IV ad Bc'
chinee, le quali non potevano servire ad nedlctum XIF P. O. M.j ma l'opera re-
altro uso.Erano addestrate ciascuna da stò incompleta nella slampa col viaggio
un palafreniere talvolta chierico, no-
^ a Ferrara di Clemente Vili, del quale
minalo dal sagrista, ed eravi addetto un credo avervi supplito, s'intende con mi-
V I A VIA 57
noli proporzioni, sia in quell'articolo, sia della messa. Questa finita, deposti i pa-
in quelli de'luogbi da lui transitati o in ramenti, e presa la mozzelta e stola, po-
cui soggiornò, come più oraeno ho potu- trà mettere la custodia di cristallo col ss.

to fare di tutti i Papi. Il p. Gattico quin- Sagramento nella cassa, e chiuderla con
di a p. 192 e seg. riporta Tilinerario per dar la chiave al sagrista, e colla seguen-
dello viaggio di Clemente Vili, proposto te processione sarà accompagnato alla

e descritto dal celebre maestro di cere- porta di Roma. Anelerà prima la com-
mouie Gio. Paolo Mucanzio, restato pe- pagnia del ss. Sagramento di s. Pietro co'
rò incompleto, preziosoe importante. Lo sacchi e il suo Crocefisso. Poi la Crocedel
spigolerò, appena ripetendo quanto sarà capitolo Vaticano, co'chierici, beneficiali
necessario anco perchè slabdilo io un'
,
e canonici a coppia. Quattro o 6 canoni-
epoca che ceremonie, dopo lauti pre-
le ci colle stole porteranno la cassa col ss.

cedenti esempi, erano egregiamente ordi- Sagramento; ed Bcatnerieri segreti pren-


nate e regolale. Ordini e cereiìwnie^ che deranno l'aste del baldacchino, e lo por-
si potranno osservare da Clemente III^ V teranno sulla cassa. Avanti questa ande-
tanto nel partirsi da Ronia^ quanto per ranno almeno 20 beneficiati o chierici
tutto il viaggio che farà per Ferrara, Vaticani con colte e torcie accese in ma-
Prima Sacramento. 11 ss. Sa-
del ss. no. La Croce pontificia precederà la cas-
gramento potrà partire un giorno avanti sa , la Papa potrà seguire sino
quale il

che parta il Papa; e si deve avvertire, che alla porta maggiore della basilica ivi ,

1' onore inginocchiatosi e fatta riverenza Sa-


sia portato con lutto possibile, al ss,

non però con pompa solenne. Le due gramento, colla sua corte tornerà alle sue
cliinee sieno mansuete e senza vizi, e fion stanze. Gli altri seguiranno la processio-
abbiano timore di rumore, fuoco e ac- ne, con detto ordine fino alla vicina por-
qua: una porterà la cassa col ss. Sagra- ta Angelica. A pie' delle scale di s. Pie-
mento, e l'altra una scaletta, per levarla tro, i canonici portatori della cassa, la de-
e metterla sulla chinea, ed anche al bi- porranno e fermeranno sulla chinea col
sogno per supplire l'altra. Devono ben sagrista. Indi i canonici deposte le stole,

custodirsi in istanze o stalle separate^ e si riuniranno a'colleghi sino alla mento-


possibilmente vicino alla chiesa ove si vata porta. Ivi giunta la processione si

poserà il ss. Sagramento, visitandole ma- fermerà in ala, lasciando passare il ss. Sa-
nce sera, ne'ferri de'piedi e ne'fìnimenti: gramento, che sino a quel luogo si por-
i palcifrenieri siano robusti e grandi, e tò sotto baldacchino. Uscito dalla porta,
sempre le tenghino pel freno, colla mas- resta sciolta la processione. Allora suben-
sima diligenza dovendo impedire inciam- treranno all'accompagno del ss. Sagra-
pi e qualunque altro accidente ,
per la mento sunnominati, coll'awertenza, che
i

riverenza che si deve avere al ss. Sagra- se il consueto ordine in tutto non potesse
mento. Gli svizzeri d'accompagno siano osservarsi, almeno lo fosse nell' ingresso
uomini discreti, dovendo fare un 20 mi- delle città, terre e luoghi abitali, massi-
glia al giorno al più. Il Papa potrà ce- me dove si dovrà alloggiare la notte; e
lebrare messa bassa all'aliare maggiore così anco all'uscire, almeno per un mi-
di s. mattina stessa che dovrà
Pietro la siti. Avvicinandosi al luo-
glio fuori di tali
partire Sagramento, e nella messa
il ss. go, avrà da poiiare il ss. Sagra-
dove si

potrà consagrare anche 1' Ostia da por- mento la sera, si potranno spedire assai
tarsi per viaggiOj la quale dopo la puri- prima, uno o due cursori, ovvero mae-
ficazione, e prima dell'abluzione, mene- stri ostiari de virga /7/A^'<^, per avvisare
rà nella custodia di cristallo, quale pose- il clero e cittadini delia venula ilei ss. Sa-
rà nel mezzo dell'altare (ìuu all' ultimo gramento^ cou attaccare alla porta della
58 V I A. VIA
chiesa o in allri luoghi soliti per le pub- a Cavallo o entrerà nella Lettiga , per
blicazioni, la stampa ileirindulgenze con- cominciare nel nome di Dio il suo viag-
cesse dal Papa a quelli che l'accompagne- gio« Tutti i cardinali presenti in Roma
ranno. 11 clero della cattedrale o prima- lo seguiranno a cavallo, sin fuori la por-
ria chiesa, o palle di esso, con alcuni no- ta, vestili da caval-
dell'abito viatorio e
bili e roagisliati con baldacchino, e circa care quelli che dovranno accompagnar-
IO preti o chierici in cotta con torcie, si lo nel viaggio, e gli altri in abito ordina-
aduneranno alla porta della città o ter- rio di rocchetto, manlelletta e mozzetta,
ra. Ivi arrivata la cavalcata colla ss. Eu- i dovranno
quali di preferenza agli altri
caristia, sarà ricevuta sotto baldacchino precederli e cavalcare immediatamente
eaccompagnata alla chiesa, preceduta da dopo il Papa. Circa mezzo miglio fuori
dette torcie, e seguila da'due chierici col- della porla, il Papa colla benedizione po-
le lanterne. Se vi è il vescovo, anch'egli trà licenziare cardinali che dovranno
i

dovrà trovarsi alla porta io abito ordina- restare in Roma. Tutte le comunità de'
rio e stola; e dopo che 4 sacerdoti ca- i luoghi pe'territorii delle quali avrà da
merieri o cappellani deporranno col sa- passare il Papa, dovranno prima accon-
grisla la cassa, genufletterà e la baderà; ciarne le vie, e deputare a' confini due
dopo di che 4 dignità o primari canoni- cittadini maestri di strada per condurre
ci, parali di cotte e stole, la porteranno la cavalcata pontifìcia per la buona stra-

suir aitar maggiore, il sagrisla aprirà la da; e fuori della città sarà il magistrato
cassa per ispezionarla, e poi coperta di a piedi, il quale potrà presentare le chia-

\elo d'oro, dette alcune preci, ciascuno vi al Papa e baciargli accompa- i piedi,
andrà al destinato alloggio. Nella seguen- gnandolo all'alloggiamento. Similmente
te mattina, il sagrisla celebrerà la messa nella partenza del Papa , il magistrato
per lutti quelli dell'accompagnanaento, e l'accompagnerà alta porta, ed maestri i

giunta l'ora della partenza, osserverà pri- di strada sino a'conflni del territorio, do-
ma il ss. Sagramento , e poi verrà por- ve subentreranno gli altri di mano in
talo alla porta del luogo come nel suo mano. Arrivato al luogo di fermata, il
ingresso, dovendo il detto prelato almeno Papa senza mutar abito con la stola, qua-
ogni 8 giorni consumarlo e consagrare al- le porterà, entrerà nella città o terra, e

tra Ostia. Della partenza del Papa da andrà a smontare alla cattedrale o chie-
Roma, e del suo semplice ingresso nelle sa principale. Se in essa si troverà il ve*
città e luoghi, dove si fermerà la matti- scovo, in piviale e mitra, co' canonici e
na o la sera. Nel di seguente alla par- preti in abito ecclesiastico, attenderà sul-
tenza del ss. Sagramento, Papa celebre-
il la porta della chiesa il Papa, il quale ar-
rà la messa all'altare pontificio della Va- rivato ivi s'inginocchierà sur un tappeto
ticana, terminata la quale in mozzella e e cuscino, e bacierà la Croce presentata-
stola genuflesso sul faldistorio avanti il gli dal vescovo. Poi levatosi in piedi, pi-
detto altare, con voce alta reciterà l'iti- gliato l'asperiorio dalle mani del vesco-
nerario, cioè l'antifona In viam pacis, col vo, con esso aspergerà sé ed i circostan-
cantico Benedictus, in uno a' versetti e ti; e copertosi metterà l'incenso nel turi-
orazioni stampati nel fine del Breviario; bolo , e tosto dal vescovo sul limitare
risponderanno i cardinali, specialmente stesso sarà incensato 3 volte. Indi il ve-

quelli che dovranno seguirlo nel viaggio. scovo intonerà il Te Deurn, quale segui-
Quest' itinerario si potrà recitare ogni ranno a cantare i canonici e cantori del-
mattina innanzi la partenza, dopo aver la chiesa; e il Papa s'incamminerà per
il Papa celebrato. Indi il Papa uscirà l'altare maggiore, e s' inginocchierà sul
dalla basilica , e scese le scale, moaterà faldistorio. Finito l' inno, il vescovo pa-
V I A V I A '9

rato a corna Epistolae, verso il Papa panno oro o di velluto rosso pel Papa,
d'

ca olerà i seguenti versetti e orazioni, ^'j^. e lateralmente due lunghi banchi coper-

Proteclor nosltr auspice Deus. Sahiim ti di tappeti con cuscini pe' cardinali. Vi-

fac.MiUeei.NihUpro/lcìal. Domine exau- cino alla porta maggiore si prepari a de-


di. Doniinus Vohiscuni. Oremus: Deus stra una piccola tavola coperta di tovaglia
omnium fidelium paslor et rector , etc. bianca, soprala quale sia il turibolo col-

I^inila l'orazione, il Pupa si leverà io pie- con incenso, un vaso d'argen-


la navicella

di, e accostatosi all'altare lo bacierà, e to con simile aspersorio e acquasanta,

poi avendo la Croce avanti di sé darà ed in terra un focone co' carboni accesi.
la benedizione solenne al popolo, dicen- Il giorno del pontificio ingresso, ninno la-

do: Sit nomen etc. , ed il vescovo pub- vori e si riguardi per festivo e solenne,
blicherà l'indulgenza al popolo, che il dovendosi in quel punto suonar a festa
Papa vorrà concedere. Ne'luoghi ove non tutte le campane. Le vie per dove passe-
sarà il vescovo^ il Papa potrà lasciare di rà la cavalcata siano nette, dalla porta
baciar la Croce, e senza incenso pigliar cioè della città, alla chiesa, ornate di ver-
solamente l'aspersorio di mano d'un car- dura, d'arazzi e simili ornamenti. Per
dinale il più antico prete, e se vi saran- tale strada si potranno erigere archi trion-
no cantori e clero sufficiente, si potrà can- fali adorni di festoni e pitture, e tali da

tare il Te Deum j il Papa egualmente potervi passare comodamente il Papa


dando la benedizione, e facendo pubbli- a cavallo sotto il baldacchino. Che la por-
car l'indulgenza, se pure non volesse dar ta della città sia ancor essa ornata con fe-
la benedizione solenne con indulgenza stoni con l'arme del s. Protettore e Av-
nella moltinaseguente nel finedella mes- vocato della città, quelle della Chiesa u-
sa. Nella mattina, che seguirà al suo ar- niversale, del Papa, del cardmal protet-
rivo, il Papa celebrata o udita la messa, tore se vi sarà, e quella della Comunità,
e recitato l' itinerario, seguiterà il viag- e non d'altri. Che fuori della porta della
gio. Quest'ordine si potrà osservare sem- città, se non vi sarà chiesa vicina, sia con
pre in ogni luogo, ne' semplici ingressi, travi e arazzi formata una camera pel
per quello pontificale si potrà osservare Papa e i cardinali, nella quale si farà uti
l'ordine seguente, cioè per qualche città altare con 4- candellieri e sua Croce, sul
principale e insigne , e dovrà essere si- quale si dovrà posare il ss. Sagramento,
mile alla cavalcata del Possesso ^
con mentre si ordinerà la cavalcata e i' in-
quanto altro si dirà. Dell'entrata solen- gresso solenne; e da banda si prepari una
ne che potrà fare Sua Santità nelle cit-
^
tavola per collocarvi la falda e la stola
tà insigni. Prima deve il vescovo ordina- che Papa dovrà ivi prendere; ed avan-
il

re, che la cattedrale sia polita, ornata e ti r altare sia un genuflessorio pel Papa

parata più festivamente che sia possibi- e banchi pe'cardioali; da una parte poi
ornata con festoni e ver-
le; e la porta sia si tenga pronto un tappeto con cuscino,

dura con Tarme del Santo, quella della sul quale il Papa si dovrà inginocchiare
Chiesa universale, cioè Padiglione e chia- alla porta della città, per baciare la Cro-
vi, del Papa e del cardinal protettore, ce che ivi pure si preparerà. Deve la co-
se vi sarà, e non d'alti i. Che nell'altare munità preparar due baldacchini nuovi,
maggiore vi siano 6 candellieri nobili uno bianco pel ss. Sagraniento, l'altro ros-
con candele di cera bianca di libbre due so pel Papa, ciascuno con 8 aste lunghe
e la Croce in mezzo, con tutte l' Imma- 1
4 palmi. Ne'pendoni del i .°a'4 l^li si po-
gini, Tabernacoli e Reliquie propri de* tranno dipingere il seguo del ss. Sagra-
giorni solennissimi. Avanti l'altare si pon mento, l' immagine del s. Protettore, e
ga il geuuQessorio o faldistorio ornato eoa jili stemmi della Chiesa universale e del
6o V I A VI A
Papa: se vi pendoni si pO'
saranno altri porta della città fino alla cattedrale schie*
Iranno duplicare l'armi, ovvero aggiun- rato e distinto per ale laterali, per evi-
gervi qualche mistero o simbolo, del ss. tar confusione e acciò la cavalcata solen-
Sagi amento o della Passione, senz' altri ne proceda ordinatamente senza verun
sleraoii. Ne'pendooi del baldacchino pel trattenimento; dovendo bastare che il

Papa, 8Ì potranno dipingere l' immagine solo clero cattedrale, col vescovo, in fine
del «.Avvocato e Padrone della città, l'ar- camminassero a piedi avanti la Croce
mi della Chiesa universale, del Papa e pontificia. Arrivato che sarà il Papa la
della Comunità, e non altre se avanze- : sera precedente o la mattina al luogo
ranno pendoni vi si potranno aggiunge- destinato fuori della città, si fermerà ivi
re r immagine de' ss. Pietro e Paolo. Di a dormire o a pranzo; e quando sarà
più deve preparare la comunità almeno tempo di cominciare la cavalcata, piglie-

20 torcie bianche da portarsi avanti il rà la mozzetta sul rocchetto, e la stola


ss. Sagramenlo. Potrà ancora vestire con ordinaria, e monterà a cavallo. All'uscir
livrea (ossia uniformemente) da aS sino da detto luogo, gli si faranno innanzi i

a 5g giovani nobili, li quali anderanno priori della città, presentando al Papa


incontro al Papa fino al luogo ove si fer- nel bacile le chiavi di essa, e baciati ì suoi
merà, e poi cammineranno sempre a pie- piedi, anderanno sempre avanti alla Ghi-
di avanti al suo cavallo e fino alla chiesa. nea che cavalca, intorno alla quale ed al-

Dovrà ancora preparare un bacile d'ar- le bande anderanno i memorati nobili


gento, dove si poseranno le chiavi della giovani vestiti a livrea. I cardinali in
città legate con un cordone di seta ros- detto luogo piglieranno l'abito ordinario
sa, da presentarsi dal magistrato al Pa- proprio della città, cioè rocchetto, man-
pa. Volendo Sua Santità fai e questa en- telletta e mozzetta, e cavalcando segui-
trata di mattina, conviene che la sera ranno il Papa sulla mula pontificalmen-
avanti si fermi a dormire in qualche pa- te ornata fino alla porta della città, do-
lazzo luogo comodo più vicino alla cit- ve mentre il Papa piglierà la falda, essi
tà; se vorrà tarla nel dopo pranzo, po- deposte la manlelletta e la mozzetta, as-
trà fermarsi a desinare in un luogo simi- sumeranno la cappa e il cappello ponti-
le per dar tempo che si ordinino e pre- nuovo monteranno a cavallo.
ficale, e di

pariropo le cose necessarie, per le quali Il Papa smontato nella stanza presso la
occorrono 5 ore circa di tempo. Il ss. Sa- porta, dopo orato innanzi il ss. Sagra-
cramento, che sarà arrivato il giorno a- menlo, alzatosi piglierà la falda e la sto-
vanti, non deve entrare nella città, ma si la preziosa, si porterà sopra la cliinea, e
deve posare in una chiesa fuori della por- poi disceso, accompagnato da due diaco-
ta, la più vicina che vi sia, e poco prima ni, andrà 4 P^^si a piedi fino alla porta,

che cominci la cavalcata pel solenne in- dove inginocchiatosi sul tappeto e cu-
gresso, si potrà portare con decente com- scino, e baciata la Croce, presentala dal
pagnia e lumi da delta chiesa all' altare vescovo in piviale, rimonterà sulla chi-
della sunnominatastanza, preparata pres- nea, e 8 cittadini de* più nobili alzeran-
so la porta della città, (ino alla venuta no il baldacchino sulla di lui sagra per-
del Papa. Un'ora prima che cominci la sona. Mentre Papa piglierà la falda, si
il

cavalcata, deve il vescovo in piviale e mi- porterà il ss. Sagramenlo al suo luogo
tra con tutto il suo clero secolare e re- nella cavalcata già ordinata, sul quale si

golare trovarsi alla porta della città, con porterà il proprio baldacchino da 8 pre-
tulle le Croci, Insegne e Reliquie solile li o chierici in cotta con torcie accese.
portarsi in processione; e se il clero sarà Ecco l'ordine della cavalcata. La milizia
molto numeroso, potrà ordinarsi dalla e soldatesca della città, a piedi ed a ca-
V I A VIA 6i
vallo. I carriaggi poDiindi colle loro co- tifici!con vestì rosse, e il baldacchino so-
perle. La squadra di cavalleggieri papali. pra il ss. Sagramento, portando le aste 8
Li Ironibelli. Le valigie de'caidiuali por- preti in colla. Mg." sagrista colla sua fe-
tate da'Ioro famigliari. Li mazzieri o aiu- rula in mano. Li principi (feudatari e
tanti di camera de'cardinali colle mazze sovrani) che soglionosedere nel banco de*
d'argento sull'arcione. Altri famigliari e cardinali, se ve ne saranno. 11 Papa col
gentiluomini de' cardinali. Curiali laici. cappello di velluto rosso pontificale sotto
Barbiere e sartore del Papa con valigie il baldacchino portato da 8 cittadini no-
e cappotti rossi. Scudieri pontifìcii con bili, ed avanti a lui il magistrato a pie-
vesti rosse. Nobili della città e della cor- di co'detti nobili giovani intorno alla chi-
te. La chinea colla scala per montare e nea. Inoltre dalle bande le guardie sviz-

smontare Papa. Le chinee bardale e


del zere coll'alabarde, cominciando cioè dal-
ornate, condotte a mano, col maestro di la Croce Dietro il Papa il suo
pontificia.
stalla. Due aiutanti di camera del Papa maestro camera in mantelletta; cop-
di
con vesti rosse, e colle sue valigie di vel- piere, segretario e medico in vesti rosse.
lutorosso.Li camerieri ex^rfl wm/05, col- Li cardinali in cappe co'cappelli rossi so-
le vesti rosse senza cappello. Il procura- pra mule pontificalmente ornate. Li pre-
tore fiscale, con gli avvocati concistoria- Iati vescovi assistenti al soglio co' man-
li, insieme a'segretari, con cappucci pao lelloni, cappelli e mule con finimenti pon-
cazzi. Li cubiculari apostolici del colle- tificali. Gli altri vescovi nel medesimo a-

gio de' partecipanti. Li camerieri d'ono- bito solenne. Li vescovi che non avran-
re di Sua Santità. Li cappellani del Pa- no manlelloni e cappelli pontificali. Li
i

pa. Li 4 camerieri segreti del Papa co' 4 protonolari, li referendari, ed allri toga-
cappelli pontificali. Tutti con vesti rosse. ti. Se la città, il Papa, non
dove entrerà
Li segretari. Gli abbrevialori. Gli acco- sarà della Chiesa (forse dovrà inten- si

liti. Li chierici di camera. Tutti in man- dere di diretto dominio, comechè infeu-
ici letta. Gli uditori di Rota nel loro abito data ad alcun vicario temporale della
nero (allora), con rocchetto e mantellet- medesima), ma di qualche duca o prin-
ta (meglio mantellone). Li suddiaconi a* cipe, deve esso, trovandosi nella città, a-
postolìci con vesti paonazze e rocchetto. spellare il Papa alla porta, e prima che
Li baroni, principi, duchi, marchesi, con- Sua Santità entri, far levare le porle dai
tie altri titolali. Gli ambasciatori de're, gangheri, e posarle in terra, sulle (juali

repubbliche e principi grandi. Li princi- ilPapa cavalcherà (appunto per dimo-


pi assistenti al soglio. Il clero e canonici strazione di supremo dominio, come luo-
della cattedrale a piedi immediatamente go spettante allo slato della Chiesa), edili
avanti la Croce pontificia, col vescovo in tal caso non occorre, che li priori presenti-

piviale e mitra. Li maestri di ctremonie no le chiavi. Dopo che il Papa avrà baciata
in sottane rosse con 4 mazzieri del Papa la Croce, e sarà rimontato a cavallo, deve

dalle bande colle mazze d'argehlo.


sud- Il quel principe fare \\\GÀi\oò'ìPalaJrenierey
diacono apostolico colla dellaCroce in abi- con menare per il fieno la chinea di Sua

to di mantellone e cappuccio,col cappello Santità; e camminare a piedi sino che il


nero ponlificale,in mezzoedueullìciali^e Papa gli dia licenza di montar anih'egli a
virga ritbea, in manlelloni paonozzLcon cavallo, ed allora potrà farlo. Arrivalo
b»colo bastone.Li due chierici di cappel- che sia il ss. Sagramento alla chiesa, mg."^
la colle lanterne. Venti preti o chierici a sagrista con 4 cappellani lo leveranno
piedi con torcie accese avanti il ss. Sa- dulia chinea, e 4 delle prime dignità o
cramento. Questo portalo sulla thinea canonici della cattedrale, vestiti di cotte
menala a Diano da due palafrenieri pon* e stole) lo porteranno sull'altare maggio-
G2 VIA VI A
re. 11 Papa arrivato alla chiesa, smonta- le vi è poca differenza, soltanto una mag-
to dalla cliinea sur un tappeto già pre- gior pompa la distingueva. Imperocché
paralo, la chinea verrà custodita da uno ilPapa, nella chiesa, o luogo preparato,
de* giovani nobili del comune sorlilo a oltre la falda, assumeva 1' amitto, il ca-
sorte, per poi restituirla al Papa, dopo mice, il cingolo, la stola, il piviale, la mi-
che gli avià fatto dare una mancia per tra, ovvero il regno prezioso, ossia la mi-

dividersi co'compagni.ll baldacchinopor- tra preziosa o triregno. In veqe di caval-


tato sul Papa, di lagione toccava a' suoi care, pei" maggiorcomodità e decenzajpo-
palafrenieri; e quello sostenuto sopra il teva farsi portare in Sedia. I cardinali
ss. Sagramento, apparteneva ai sagrista, collecappe rosse, precedevano e non se-
a* maestri delle ceremonie, ed a* palafre- guivano il Papa, cavalcando immediata-
nieri della chinea che lo porta, in egua- mente dopo il ss. Sagramento. Se eravi
li porzioni. Smontato il Papa dalla sua alcun principe, cui era concesso sedere
chinea, giunto alla porta della chiesa e nel banco de' cardinalij dovea cavalcare
levatosi il berrettino, coU'aspersorio pre- innanzi adessi, ovvero tra que' cui sede-

so dal vescovo in piviale, aspergerà se e va.Del resto, nella cavalcata e nelle ce-
gli altri; indi copertosi coi berrettino, remonie pratica vasi il descritto per l'en-
porrà l'incenso nel turibolo, ministrando trata solenne. Si poteva aggiungere, nel-
la navicella il cardinal i.° prete, dal qua- l'ingresso pontificale^ per maggior solen-
le poi il Papa sarà incensato 3 volte. Al- nità, le bandiere o vessilli piccoli portati
lora il vescovo intonerà il Te Dcum^ da 12 cursori, il vessillo grande della cit-

quale continueranno i cantori^ ed il Pa- tà, quello del Papa, e per ultimo quello
pa si porterà all'altare maggiore, inginoc- della Chiesa romana. — Notai, che 1' o-
chiandosi sul faldistorio per venerare il pera del p. Gallico, restando incomple-
ss.Sagramento. Finito l* inno, il vesco- ta, non riporta la relazione dell'ingresso
vo dalla parte dell'Epistola, rivolto al Pa- di Clemente Vili in Ferrara: io però vi
pa, senza mitra canterà versetti, Pro- i supplii in queir articolo, o voi. XXIV,
U'ctornosler^co\VoYSiZ\Qx\eyDeus omnium p. 1 46, col Frizzi, Memorie per la storia
fidelìum. come sopra parlandosi del sem- di Ferrara. Da tale descrizione si potrà
plice ingresso. 11 che fatto, il Papa alza- confrontare lamaggior pompa della di so-
tosi, bacierà l'altare maggiore nel mezzo, pra riferita ; che fu più numerosa la caval-
e previa genuflessione al ss. Sagramento, cata, e che il Papa fu portato \x\ Sedia gè-
dopo il Sit noììien Domini etc, senza stataria^ colle vesti pontificali, e il Trire-
nuova genuflessione al San*
voltarsi, fatta gno \xì capo. Ma fermandomi sul proposto
tissimo, tiratosi per rispello un poco da dal Mucanzio, presso il p. Gattico,sulla ca-
parte, rivolto al popolo darà la benedi- valcata solenne, non accorgendomi della
zione, dicendo Benedicat vos omnìpo- posteriore avvertenza,di sopra riprodotta
tcns Deus etc. Dopo la benedizione, il sull'incedere de'cardinali, dissi col p. Gat-
vescovo pubblicherà l'indulgenza conces- tico,aver essi cavalcato dopo il Papa, men-
sa dal Papa. Il quale potrà ritirarsi in tre qui rettificandomi, debbo dire che ia
sagrestia, o in altro luogo a ciò prepara- vece lo precederono. Fu vera astrazione,
lo nella chiesa, e ivi deporrà la falda, e poiché neppur allora ignoravo e vedeva,
poi passerà al suo alloggiamento, accom- essgre regola generale d' ogni funzione,
pagnato da' cardinali in mantelletta e che i cardinali precedono il Papa, se in

mezzetta, pera ver deposte le cappe. Del- paramenti sagri. Io seguono, se vestito,

V entrata pontificale del Papa, con pi' di mezzetta e stola. — Il p. Gallico, nel-
viale e il regno^ che potrà fare in Ferra- l'itinerario di Clemente VIII, dal propo-
ra. Fra l'entrata solenne e la pontifica- sto, passa alla descrizione dell'effettualo.
VI A VIA G3
Qtiesto cnn<jlsle nel descrivere lo tiepn- articolo, ingegnandomi in altri di soppe-
larione del legalo n laferc di Roma, nel- rirvi possibilmente, cioè quando mi riu-
1' assenza di Clemente Vili, falla in con- scì di poterlo fare), per le relazioni indi-

cistoro segreto, nella persona dal cardinal vidue pubblicale, e piii di tutto per quel-
Innico d'Avalos d'Aragona. Nell'enume- le ufììciali dateci da' Diarii di Roma e
razione enomina degli uflìziali e persone da' Giornali di Roma, di cui largamen-
che formarono 1' accompagno del ss. Sa- te mi giovai, olire gli storici de'Papi. Per-
gramento. Della sua partenza da Roma tanto, come in progresso del presente ar-
e dell'ordine tenuto; delle sue stazioni e ticolo ho praticalo, senza citarli, indiche-
particolarità in esse avvenute, e prima a rò talvolta in corsivo appena alcuni de'
Castel Nuovo di Porlo, di Civita Castel- tanti numerosi articoli che si ponno leg-
lana, di Narni, di Terni, di Spoleto, e qui gere, siccome riguardanti i viaggi, le vil-
precisamente resta interrotta la ptdìblica- leggiature e le visite de'Sommi Pontefici
zionedeirifìnerario,nelqua!esi ricordano Romani, ne* quali si troveranno le noli-
pure luoghi per cui transitò il ss. Sngra-
i zie di dettaglio, già nelle delle loro bio-
menfo.LaondenulIaèdeftOjComeClemen- grafie almeno in buona parte accennate.
te Vili loseguì.E quibastino lenozioni ge- Perchè questa ricapitolazione riesca me-
nerali proemiali sui viaggi e villeggiatu- no monotona, v* inlreccierò qualche al-
re de'Papi. — Oro mi si presenta pe'due tra nozione, anrhe per tener presenti le
argomenti un imponente e vastissimo due seguenti opere, le quali pure già ado-
campo di XIX secoli, fecondo di avveni- perai in buona parte, nel compilare gli
menti d'ogni genere, se dovessi descri- accennati articoli. Quanto poi alle ordi-
verli, però sarebbe forse affatto ripetizio- narie straordinarie gite o piccoli viaggi
ne. Imperocché, io già vi ho supplito, cre- ne' dintorni di Roma, o città e luoghi vi-

do quasi per tutti, cioè in ogni biografia cini ad essa, in generale appartenendo
de* Papi, che vanno tenute sempre pre- alla categoria di villerecci sollievi e cam-
senti, massime di quelli che nominerò in biamenti d'aria per pochi giorni, anco
corsivo, non meno gli articoli di slati, cit- per molivi di salute, potendosi compren-
tà e luoghi onorati dalla presenza de'Pa- dere nella categoria della Filleggiatnra
che dovrò no-
pi stessi, e in altri relativi, de* Papi, siccome 1* articolo si com pene-
minare; non dovendo recare meraviglia tra e rannoda con questo interamente,
se in alcune città e luoghi, ancorché il così per brevità insieme al presente li tra-
lustri, non si conosce se alcun Papa gli ab- sfusi, quello di Castel Gandolfo descri-
bia onorati di sua presenza, poiché, me- vendo la villeggiatura ordmaria, ed in
no eccezioni, i Papi viaggiarono nelle vie fine riporterò la continuazione di tale
pubbliche ordinarie, per cui ìluoghi lon- villeggiatura sino ad oggi,dopo avere ri-
tani da esse restarono privi dell' onore medesima, secon-
ferito altre notizie sulla
e consolazione di vedersi confortati dal- do l'ordine progressivo de'tempi. Viaggi
le loro persone, siccome posti fuori di sif de'Papi dell' abbate Francesco Gusta,
falle strade. In tali numerosissimi articoli Firenze I 782. De\'iaggi da* Sommi Pon-
ancora descrissi, per quanto mi fu dato, tefici intrapresi cominciando da s. Pietro
il motivo e il successo del viaggio o vii- apostolo sino al regnante Pio FI. Ope*
leggiatura o visita di ciascuno, le cose ra in due parti divisa dell* ah. Antonio
principali avvenute nel decorso di essi e Severino Ferlone,nella quale si dà Videa
nel soggiorno de* Popi, eziandio con par- degli affari interessanti la storia e il
ticolari ;
principalmente da*primordii del governo de Pontefici viaggiatori^ Vene-
secolo passato a'nostrigiorni(o a meglio di- zia 1783. Nella I." parte traila : De'viag-
re fino alla pubblicazione d'ogni singolo gi per altrui volontà iutrapresi da' Som-
6i VIA VIA.
mi Ponlefici, e spesso ancora per altrui Romani Pontefici spedivano i loro legati,
persecuzione e violenza. Nella 2/ parte e non mai movevansi da Pioma loro resi-
tratta; De' viaggi da' Sommi Ponlefici denza; anzi la loro residenza nell'alma ed
intrapresi per importanti affari. 11 Gu- eterna città divenne a poco a poco neces-
sla,che l'avea preceduto d'un anno, si saria affine di rispondere alle molte que-
propose di dare ragguaglio de' princi- stioni, che di continuo e da tutti vesco- i

pali viaggi de' Papi, da s. Innocenzo I vi erano ad essi proposte, e confermare

del 4093 Pio VI del i 782, nulla dicendo ancora colla loro autorità le decisioni de-
delle piccole gite fatte da'Papi ne' propri gli stessi concilii ecumenici. Quale Ve-

stali per piacere, o per interessi partico- scovo della Chiesa universale, quindi di
lari. Egualmente non volle discorre-
egli rado e soltanto per casi straordinari, il
re de' molli viaggi fatti da loro ne'primi Papa inducevasi ad assentarsi da Roma
tre secoli della Chiesa, in cui benché tutti sua propria, vera e naturale sede ; e per-
avessero la loro sede in Roma, che mira- ciò iloro viaggi sono stati descritti dagli
bilmente Dio, ad onta di tutti gli sforzi e storici ecclesiastici e divenuti celebri ne-
persecuzioni degl'imperatori idolatri con- gli annali e fasti della Chiesa. Non sono
tro lo stabilimento del cristianesimo, de- per altro sempre stali il vero oggetto di
stinò per il cenlrodella nostra vera ss. Re- tali viaggi, gli essenziali interessi della
ligione e per slabile cattedra del suo Vi- religione, poiché in più occasioni ebbe-
cario in terra, nondimeno erano spesse ro a precipuo fine la conservazione de*
volte costretti a fuggire da quella città per dominii temporali da più che undici se-
sottrarsi dal furore de'tiranoi, e reprime- coli legittimamente acquistati per ma-
reancora le loroardenti brame di mori- nifesta disposizione della divina prov-
re per Cristo, affine di confortare colla videnza, per r azione libera e indipen-
loro presenza gli afflitti fedeli, animan- dente della loro suprema dignità spi-
doli a incontrare lietamente i più fieri rituale; e la paterna mediazione tra*
tormenti che la fierezza de' gentili seppe principi cristiani per ristabilire la Pace
mai e inventare eadoprare crudelmente. e la quiete de' loro popoli, persuasero i

L'attenzione del Gustasi rivolse a'tera- Papi, infiammati sempre di tal desiderio
pi succeduti allo stabilimento del cristia- a segno che per l' acquisto di loro indul-
nesimo e sua libera professione, per la genze ingiungono espresse preci, a intra-
conversione ad esso di Costantino I il prendere simili viaggi, anche in vecchia
Grande, ne* quali la Chiesa arricchita elà,che suole non andare esente da malori,
maestà della Se-
di rendite, accresciuta la malgrado che spesso furono faticosi e in-
de Romana, Vicari di Gesù Cristo di-
i comodi, anche per motivo delle stagioni
vennero segno dell'universal venerazione in cui li fecero. I più gloriosi però furono
de' popoli, compresi d'ammirazione nel i violenti, le prepotenti deportazioni, gli
vedere la suprema e più sublime dignità esilii, sostenuti con eroismo, a difesa delia
terrena, accompagnata di frequente da il- purità della fede,della giustizia e del pria-
lustri esempi e dallo splendore d'eroiche cipato temporale, che la storia segnò a
virtù. In que' primi e felici secoli della caratteri aurei ed eterni. Per le rivoluzio-
Chiesa, i vescovi e patriarchi dell* Orbe ni de' libertini, avidi d' usurparne il po-
cattolico erano nondimeno costretti, per tere civile,e per gliscisrai derivati da orgo-
lostabilimenlodella disciplina della Chie- glio e ambizione, tanto funesti alla Chie-
sa, o per condannare errori dogmatici, a sa, molte volte i Papi furono costretti fug-

fare molli e lunghi viaggi per radunarsi gire da Roma e vagare anche io estranee
uè' Conciai e Sinodi, celebrati or nel- regioni. Di che il Gusta non volle occu-
r Oliente e or nell' Occidente, a' quali i parsi, oelladesciizione de'priocipali viag-
V I A VIA 65
gì de'Papi. Mi è nolo che suirargoraenlo poslolico di Valacchia. La s. Sede soleva
Sdissero ancoia alili, come i segueoli, nelmedio evo scegliere fi'a gli ordini de*
mentre delie descrizioni de' viaggi spe- Francescani e àt Predicatori missiona- i

ciali, e del soggiorno de' Papi in alcune ri, col carattere altresì d'inviali e nunzi
cillà o luoghi, pollando di essi ne ripor- ponlificii,che spediva a'principi e alle na-
tai un bel numero. Ilistoire des voyages zioni perla propagazione delia fede, non
des Papes dtpuis Innocent I, jusijuà meno che per la propagazione della civil-
Pie FJy avcc des notes, Vienne 1782. tà, di cui emineiktemente furono e sona
Journal historique et litteraire de Lu- benemeriti Papi. Questi poveri religiosi,
i

xemhourgf avril ifj^Z. Les voyages


i abituati aduna vita dura e mortificata,
des Papes 1782. Notizie istorìche intor- durante loro lunghi viaggi si contenta-
i

no a viaggi fatti da' Papi per abboc- vano di poco; sapendo sopportare facil-
carsi co'' principi, Bologna 1782. A.* no- mente la fame, la selee ogni privazione,

siri giorni il celebre storico Giovanni de potevano con poco dispendio compiere
Miiller scrisse ancora : f^iaggi de' Papi, lunghe peregrinazioni. La vita studiosa
Il Bidlariimi Ronianiim^ per la data del- del chiostro e 1' esercizio delia predica-
le bolle e diplomi pontifìcii, oflVe sicure zione, dando loro inoltre grande abitu-
nozioni de' luoghi ove furono i Papi, co- dine a parlare, li faceva più opportuni
me dell' epoche. Siccome accennai di so- degli altri a convincere coloro, a' quali
pra, e dovrò ripetere in progresso del venivano spedili. La profonda fede da
presente articolo, le tante dimostrazioni cui erano animali, il loro zelo iliitnilato
divote e filiali di cui Pa- sono oggetto i pei trionfo della Chiesa e la salute delle
pi viaggianti, in ogni tempo le riceve- anime^ facevano si ch'eglino dimenti-
rono, e ricevono, anche i loro rappre- cassero se stessi per attendere solo allo
sentanti Nunzi e Legati apostolici, ed scopo di loro missioni. Ambasciatori scel-
altri simili inviali^ appunto riconoscen- ti in altre classi, e per remote regioni,
dosi in essi il mandato dal Sommo Pon- forse in quell' epoca non avrebbero pre-
tefice, il rappresentante la sua santissima sentale le stesse garanzie di abilità, di
persona. Pertanto in molteplici articoli abnegazione, di zelo e di fedeltà. Inno-
ne descrissi i viaggi, e le grandi, solenni cenzo IV nel 1252 formò una società di
e festive dimostrazioni di venerazione ri- Religiosi Pellegrinanti per amor di Cri-
cevute da' popoli, anche non cattolici, sto, onde COSI aver sempre missionari
dall'Episcopato, dalle magistrature e da' pronti a intraprendere lunghi e penosi
principi sovrani; tulli quanti con l' in- viaggi per predicare il Vangelo, e così
tendimento di onorare in ciascuno di ingrandire il regno della Chiesa. Trasse
essi r augusta e sagra persona del som- i membri a comporre tale società dagli
mo Gerarca della Chiesa cattolica e del ordini di s. Domenico e di s. Francesco,
successore di s. Pietro. Ne sono recenti che pieni di vita, dovunque operavano
esempi, dell'odierno pontificato, l'andata meraviglie. L'Angelico s. Tommaso d'A-
in Parigi del cardinal Patrizi, colla di- quino, ad eccitamento di s. Raimondo
gnità di legato a latere, sebbene con mo- di Pennafort, scrisse un'opera per questi
desto Treno (F.)', di mg.' Ferrieri am- missionari , esponendo chiaramente e
basciatore pontifìcio al sovrano mao- con metodo le verità della religione cri*
mettano della Turchia {F.)i ede'nunzi Alessandro IV continuando V o*
sliana.
di Vienna, mg.' Viale-Prelà e rag.' De pera del suo immediato predecessore, di
Luca, inviati del Papa nell' Ungheria e molto promosse la creata società de'mis-
in Transilvania (F.), di che ragionerò sionari, concedendole moltissimi privi-
eziandio nel descrivere il Vicarialo a- legi e facoltà. £ da un breve nel i258

VOI. xcvii. 5
66 VIA VI A
diretto a* francescani si conosce T esten- Irò della Superstizione e dell'errore. Ivi,
sione delle loro missioni, colle quali era come s. Leone I descrive, i bronzi e le pie-

spesso congiuta la qualità di nunzi apo- tre erano profumale e riverite co'sagrifl-
stolici. In esso è detto, che i religiosi an* %\; ad ogni passo era un tempio consagra-
davano tra' saraceni, i pagani, i bulgari, to al demonio, sotto la denominazione di
i dimani, gli etiopi, i siri, gì' iberi, gli false e favolose divinità; le più nefande
alani, i gazari, i goti, i ruteni, i giacobi- sozzure erano tenute per sagre, e le lai-

ti. i nubiani, i nesloriani, i giorgiani, gli dezze più vergognoseperatti di religione;


armeni, gì' indiani, i mosleliti, i tartari, ogni sorta di vizi era giunta all'eccesso,
gli ungari, i turchi e altre nazioni infe- trionfava la dissolutezza. Si accinse s. Pie-
deli o scismatiche dell'Oriente, e di qual- tro al viaggio di Roma, secondando mi- i

siasi altra regione. rabili disegni della divina provvidenza,


La storia de* viaggi de' Papi comin- la quale avea alzalo V impero de' romani
cia dal primo Sommo Pontefice e prin- al più alto grado di formidabile potenza
cipe degli depostoli s. Pietro. Scam- e di monarchia universale, per agevolare
pato cogli altri Apostoli in prodigiosa la salutifera diffusione del Vangelo^ e co-
maniera e pel ministero d'un Angelo, dal sì piantare la rocca della fède nella me-
carcere di Gerusalemme^ per predicare tropoli del mondo, donde si potesse spar-
la dottrina di Gesù Cristo, e pe' miraco- gere rapidamente nella moltitudine de*
li che operava per divina virlù, s. Pie- popoli e nazioni soggetti al suo dominio,

tro si recò successivamente in Samaria, indi conquistare alla Croce tutto quanto
a Lidda^ a Jcppe^ a Cesarea. Intanto gli l'universo. Governata 7 anni la sede d'An-
Apostoli si dispersero per propagare l'^*- tiochia, di cui riparlai nel voi. LXVII, p.
vangelo e il Cristiane simo^ divine Mis- i3, vi lasciò soltanto per semplice vesco-
sioni che tuttora floridamente si fanno vo successore s.Evodio, partì dall'Orien-
continuare da'iuccessori di 8. Pietro. Que- te per portare all' Occidente, colla vera
sti dalla Palestina passò in altre parti Religione, la dottrina della salute eterna,
della Siria, nella cui metropoli Anlio- il regno de' cieli. Non è facile il dire, av-
chiayV anno 38 di nostra era, fissò la sua verte il Ferloue,per quali luoghi passò s.

sede; divenne allora la metropoli eccle- Pietro nel lungo suo viaggio da Gerusa-
siastica di tutto rOriente, com'era di que- lemme a Roma. Soggiunge, che
dal mar-
sto la più famosa, e qual già i
.'
sede del tirologio romano, da' menologi e menei
Vicario di Gesù Cristo, celebriamo la fe- greci, e dagli scrittori che nomina, può
sta della Cattedra di s, Pietro in Antio- congetturarsi che dalla Palestina si por-
chia. Dui ante il suo pastorale governo, lasse nelPonto,indi nella Bilinia,poi nella
ivi fedeli cominciarono a denominarsi
i Tracia^ di là facesse vela per la Sicilia,
CristianifCd egli non lasciò di fare diver- sbarcando a Siracusa, allora capitaledel-
siviaggi in altri paesi, per dilatare la co- r isola, dove raccolto assai frutto dalla
noscenza di Gesù Cristo, predicando la sua predicazione, ordinò vescovo di quel-
fede nelle provincie di Ponto, Galazìa, la popolosa città s. Marciano antiocheno.
Cappadocia^ Asia minore e Bitinia. Do- Da Siracusa si portò a predicare in Taor-
po tornato in Gerusalemme, ivi fu visi, mina, e vi ordinò vescovo s. Pancrazio o
tato da s. Paolo^ e ne udì la conversione. Brancazio. Di là andò a Catania (ora
Quindi s. Pietro per divina ispirazione arcivescovato) non molto distante, e vi la-

scelse Roma^ capitale di tutto l'impero sciò per vescovo s. Berillo pur antioche-
romano, per principale teatro di sue apo- no, compagno anch'esso del suo viaggio;
stoliche fatiche^ nell' intendimento d* as- finalmeoteenlrò in Roma al finiredell'an-
salire ildemouiojcheue avea fatto il cen- no 2.** o al cominciare del S."* di Claudio,
. V

V I x VIA Qj
come nlTerma s. Leone I, ecì ertidilamen- 10 narrai in quell' articolo. a I primi
te ilimostrail Cuccagui nella P'ita di s. partecipare i evan-
tesori della grazia
Pietro, contro l'epoca stabilita dal Va!e- gelica furono gli Ebrei suoi connaziona-
sio; cioè l'anno 43 o44- ^o nella biogra- li, che abitavano allora nel Rione di Tra-

fìa del s. A postolo, e altrove, ripoi-tai le di- stevere. Non si vede, che fossero molto
verse opinioni sull'anno della venula di s. in formati delle cose a GesìiCristo accadu-
Pietro in Roma, e col Novaes dissi, che s. te in Gerusalemme, e perciò non ebbero
Pietro passando per iV^//7o// vi piantola fe- parte alla sua Crocefìssione, perchè sulle
de (e altrettanto fece in Sicilia ed a Pisa), prime s. Pietro non fu mal accolto da es-
e stabilì in i.° vescovo s. Aspreno. La Ci- si, e molti eziandio se ne convertirono al-
K'illà Cnttolica fSei'ie dà4-', l-
4j P* 36 i, la fede. Passato quindi a predicare pub-
contezza con molta lode dclTopera, Del- blicamente a' gentili, con tanta avidità
la venata eli s. Pietro apostolo nella cit- accolsero l'Evangelo, che in breve si for-
tà di Napoli della Campania^ libri 5 mò di essi la Chiesa più numerosa e più
delcan. Giovanni Scherillo, Napoli sta- celebre di quante o' erano fondate, e se
bilimento tipografico di A. Testa iSSg. ne fondarono dipoi nelle città più cospi-
Giunse inRoraaneiranno44^'no*^^*^®''^» cue; e pochi anni dopo la loro fede meri-
e nel 45i a* 18 gennaio vi stabilì la sua s. tò d' esser celebrata da s. Paolo, che ne
Sede apostolica, trasferita da Antiochia, scrisse l' elogio nell' Epist. ad Rom. La
la quale sarà perpetua e stabile sino alla medesima nobiltà romana convinta dalle
fine dei mondo, malgrado i netnici di parole di vita che gli usci vano dalla bocca^
lei, e tutti gli sforzi furiosi dell'inferno volentieri piegava il collo al giogo soave
non prevarranno contro la pietra sulla di Gesù Cristo: uno de'primifu Pudente
quale é fondato V edifìcio mistico della seniore stipite di sua famiglia, che s'ebbe
Chiesa. Noi celebriamo in detto giorno pure r amore di s. Paolo, e diverso dal
Cattedra di s. Pietro in Ro-
la festa della Pudente giuniore nato dall'altro,e quin-
ma, in memoria perenne del felice av- di padre delle ss. Pudenziana e Prassede.
Tenimento. Il Giornale di Roma de* 19 11 Davanzali, Notizie al pellegrino della
gennaio 1860, riporta la dichiarazione basilica di ,?. Prassede^ celebra il i .° Pu-
fatta dalla rappresentanza comunale di nico Pudente, come il i.° che abbraccias-
Roma al Papa Pio IX, nel dì preceden- se in Roma la fede, e quale ospite di s*

te, per mezzo del senatore di Roma mar- Pietro, che nel suo palazzo e Terme (del-
chese Matteo Antici-Mattei, il quale fra le poi Novaziaoe e Timotine dal nomede
le altre cose disse: » Che Roma senza il figli diPudente giuniore), vi celebrava i
Pontificalo non vivrebbe ora che nella divini misteri, amministrava sagramenti i

storia, eche questa eterna città deve sol- e predicava, il cui luogo fu tosto cambiato
tanto a' Papi il rinnovellamento dell'an- in tempio sotto il titolo del Pastore a si-
tica grandezza ". Può vedersi, De Ro- gnificar la persona di Gesù Cristo, il qual
mano divi Petri itinere^ et Episcopatu, titolo si attribuisce datogli da s. Pio I più
ejiisqne antiqidssimis imaginibus, exer- tard i I i era la Ca ttedra dis. Pietro ^t V Al-
citationes historico^crilicae^ auctore Pe- tare ligneo su cui celebrava, riparlalo nel
tro Francisco Fogginio s. th. d. ad De- voL LXXV, p. 36 e seg., 66 e seg.Da que-
nedictum XIV Pontificem Maximum, sto luogo scrisse la i.* sua lettera a' cri-
Florentiae I74i' Viaggio di s. Pietro stiani dispersi perle provincie, nelle quali
a Roma impugnato da* Valdesi del Pie- avea promulgato il Vangelo, spedì molli
monte con falsità^ cavillosità e mala discepoli a predicare ne'luoghi suburbani
fede incredibili Torino i856, tipogra-
i e nelle migliori città d' Italia, nell' isole
fia Agostini. Ma chi sono i Valdesi^ adiacenti, eziandio nelle Galliee in Bre-
GS VIA VI A
tagno, e probabilmente nelle Spagne e suo nascere. Afflitta la chiesa di Geru»s-
nell'Africa, e iu Egitto mando Marco s. lemme dalla persecuzione d'Erode Agrip-
a fondare la chiesa d* Alessandria, dopo pa, s, Pietro fu incatenato emesso in car-
aver scritto V Evangelo sotto la sua det- cere, ma un Angelo ne sciolse le catene
!atara,cheapprovò.Di quando in quando e condusse fuor della prigione, mentre
s. Pietro si assenlòda Roma per esercitare egli si stava tranquillo, e la chiesa gero-
l'apostolico minislero,ed anche fondare i solimitana costernata per lui avea pre-
FescovaliSnhuìbicarii (che a'nostri gior- gato Dio perla liberazione. Morto Clau-
ni Napoleone I prelese sopprimere come ! dio nel 54 Nerone, parti
e succedutogli
pur dissi nel voI.LXXXlX,p. 47)- Intan- s. Pietro da Gerusalemme, e dopo aver
to i felici progressi della predicazione di probabilmente visitate le chiese di Pale-
s. Pietro olTesero non pochi ebrei, mal sof- stina, giàda molt'anni da lui fondate,
ferenti della conversione di moki lor con- venne in Antiochia antica sua sede e frut-
fratelli, e mossero questioni acerrime sul- to de'suoi sudori; vi ritrovò s. Paolo e 8.

la Venuta chi Messia dal s. Apostolo an- Barnaba apostoli, occupati in benefìcio di
nunziata. Le dispute e clamori giunsero i quella novella cristianità, e seco loro per
a quel segno di turbare alquanto la pub- alcun tempo dimorò. Dall'anno 55 al
blica tranquillila, onde l'imperatore Clau- Qj ci passano i 2 anni, dice il Fellone, ne'
dio nell'anno 5i, o secondo altri 53, con quali per iscarsezza di sicure notizie i

pubblico bando cacciò da Roma gli ebrei. viaggi di s. Pietro intrapresi a vantaggio
Non si può assegnare 1' epoca certa del- della Chiesa non si ponno individuare.
la partenza da Pioma di s. Pietro, se fu Ci avvisa s. Epifanio, che Pietro fonda-
compreso nel numero degli espulsi, o to il vescovato di Roma, al lungo e pe-
sepoco prima si fosse incamminato ver- noso viaggio del Ponto e della Bitinia
so r Oriente. Certo è che s. Pietro, non parecchie volte si accinse.- Sulpizio Seve-
si trattenne in verun' altra città d' Ita- ro indica s. nel 54, quan-
Pietro in Roma
lia, cui non si estendeva l' imperiale e- do Nerone divenne imperatorei e s. Dio-
ditto, ma si restituì direttamente a Gè- nisio vescovo di Corinto nel 6 , ci fa sa- 1
1

rusalemme^ condottovi dallo Spirito del pere, che s. Pietro giunse in quella cele-
Signore. Le chiese orientali, massime bre città della Grecia, e vi predicò l' fi-

erano a
quelle di Siria e della Cilicia , vangelo poco dopo d' esservi stato la i.*

que'tempi gravemente turbate da Cerin- volta s. Paolo; onde pare, che ritornan-
to j il quale alla numeroso par-
testa di do in Europa si fermasse per qualche
tito di eretici Cerìntiani\ propugnava la tempo in Grecia, indi rivedesse la sua
necessità della Circoncisione^ e di altre Roma.Veroè,chenon vi si dovette ferma-
raosaiche osservanze , oltre altri errori, non per alcun anno, poiché dall'au-
re se
Supernalmenle illuminato s. Paolo in tore del libro, Delle morti de'per secutO'
Antiochia, dell'arrivo di s. Pietro in Ge- ri, attribuito a Lattanzio, ricavasi ch'e-
rusalemme, delermiuossi di colà portare gli nuovamente tornò a Roma circa l'an-
la controversia al supremo tribunale del- no 58, che indica esserne partito alcun
il

la Chiesa, al priocipedegli Apostolijquin- tempo prima. La più parte degli erudi-


di in un concilio s. Pietro proferì l'oraco- ti vogliono di questo tempo la famosa e-
lo decisivo, e lutti si arresero alla supre- pistola di s. Paolo a'romani, in circostan-

ma di lui autorità , ed al suo Primato za che s. Pietro avvisalo de'dissapori del-


d'onore e di giurisdizione. Questo si può la chiesa di Galazìa, eravi corso sollecita-
dire, osserva il Fellone, il 1." viaggio in- mente a smorzar quell'incendio. Se poi
trapreso dal Romano Pontefice a bene giunto quest'altra volta in Roma, egli ne
della Chiesa minacciata di seisma io sul sia nuovamente partito , non è sì facile
VIA VIA 69
ì) poterlo ileterminare. S. Cinllo di Co* si contro il Capo della Chiesa, predican-
Hnto,spiegatoda Rudìoo, lo mette di nuo- te la castità, scongiurarono s. Pietro a
vo in viaggio verso Levante, lo fa rive- partire da Roma, e siccome era stato im-
dere Corinto in compagnia di Paolo, e prigionato nel carcere Mamertino, di cui
seco lui di nuovo calato in Italia e in Ro- pure ne* voi. LXXXIV, p. 119 e seg.,
ma. Che con s. Asterio d'Amasia si
se LXXXIX, p. 384, ne favorirono l'usci-

voglia, che giunto s. Paolo la i ." volta in ta. Ma giunto fuori la porta s. Sebastia-
Roma, pel suo appello a Cesare, trovasse no, incontrò il Redentore che veniva nel-
s. Pietro lutto occupato nella divina pre- la città, domandò: Maestro ove
ed a lui
dicazione, e seco si unisse a diffonder l'E- andate ? Rispose Gesù Vado a Roma :

vangelo, non da veruno impedito, nem- per esser di nuovo crocefisso. Ciò bastò
meno dal soldato messogli di guardia, a farlo retrocedere. Monumento dell'ap-
non sarebbe inverosimile il congettura- parizione è la chiesa di s. Maria de pian-
re, che Pietro saputa la morte di s. Gia- ctiSf nel luogo appunto detto: Domine
como, da lui ordinalo i.° vescovo di Ge- quo vadis? La comune opinione essere,
rusalemme, colà si portasse a consagrar- che fu crocefisso a' 29 giugno del 69, il
vi il successore s. Simeone e lasciasse , Foggini assegnando l'anno 66. Nel Gior-
Paolo in Roma non per anco giudicalo naie di Roma del 85o a p. 335, fu pub-
1

da Cesare. Infatti pare che s. Epifanio blicato nuovamente quanto dall' autora
supponga Pietro in Oriente, allorché Pao- era stato scritto e letto nell'accademia Ti-
lo assoluto da Nerone partì da Roma e berina nel i8i4, e stampato co* tipi de
si porlo nelle Spagne. E questa forse fu Romanis neli8i5: Roma destinala dal-
la cagione, per cui nell' epistole in que- la Provvidenza di Dio per la libertà de*
st'incontro scritte da s. Paolo in Roma, Papi^ dissertazione di A Coppiy con Ap- .

non fece alcuna menzione di Pietro allo- pendice delii aprileiS5o, Questo tito-
ra assente. Cose tutte, che non poggiano lo fu desunto dall'autore, da un'osserva-
senon su congetture, mancando monu- zione del Muratori, cui Annali prosile- i

menti per la verità cronologica. Si può gue, nel deplorare mali derivati al Pon-i

ben asserire, che l'imposture di Simon tificato dalla traslazione della sede in A-
Mago , le di lui voci scredi latrici di s. vignone, o meglio della residenza ponli^-
Pietro, le crudeltà di Nerone, e i gravi ficia, perchè s. Pietro ha fondato in Ro-
bisogni della Chiesa romana , sollecitas- ma la cattedra pontificale. Cominciala
sero circa il 67 o 68 il suo ritorno in Ro- dissertazione. »» Introduzione. Roma, che
ma dove svergognato e sconfitto l'em-
, di tanti e così grandi pregi si vanta , di
pio mago, e per alcuni anni continuan- uno sopra tutti gloriar si puole, di esse-
do le fatiche dell'apostolato, lo coronò col re, cioè, in ispecial modo dal cielo desti-
martirio glorioso per Roma, perchè il nala à governare i popoli. Tempo già fu
T'^alicano divenuta sua tomba, daxix se- in cui annoverava tra le sue provincie le
coli è il tenero oggetto di pie e fervoro- nazioni, fra gli esecutori de'suoi coman-
se pellegrinazioni, propugnacolo di Ro-
il di i sponde deh Teve-
re^ e riceveva sulle
ma e della Chiesa, ogni Cardinale^ P^C' re tributi che le si recavano dal Nilo e
i

scovo e Ordinario essendo obbligato a dall'Eufrate, dall'Istro e dalla Senna, dal


visitare di quando in quando i Limiiia A- Tago e dal Tamigi. Mentre il più gran-
postolorum. Io narrai nella biografia del- de degl' imperi era nel colmo del suo
l'Apostolo e I ° Papa,che Nerone per l'av- splendore, gettavansi fondamenti d'uq i

venimento tragico di Simone, incrudelì nuovo regno dagli altri ben diverso, per-
nel perseguitare i cristiani, i quali trope- chè in esso dominarvi doveva un princi-
landò che voleva furiosamente avventar- pe totalmente pacifico^ e Roma fu beq
70 VIA VI A
presto dal cielo prescelta ad esser il cen* peratore Traiano nell'anno 100, fu con-
medesimo. Acquistò essa allora dal
trocìel dannato a penoso esilio a Chcrso nella
Valicano una giurisdizione molto piti e- piccola Tartaria (il Rosweido lo disse ri-
stesa e piti nobile di quella che esercitas- legato a Leuca), ove per aver tratta gran
se dai Campidoglio ne'più bei giorni del- parte di quella provincia all'adorazione
la sua gloria. L'impero romano qual o- diGestiCristo,come rilevai nel vol.LXXU,
pra degli uomini, sebbene di uomini eroi, p. 299, a'23 novembreioa, legatagli al
in fine decadde, ma il regno della Chie- collo un'ancora, fu precipitato in quel
sa, siccome opera di Dio, restò inconcus- mare. Abbiamo B. Clementis Romani ;

so, e durerà sino alla consumoi-ione de* Pont.j De rebus gestis ,


peregrinationi-
secoli. Slabilità della Cattedra dis, Pie- bus etc. B. Petriap. interprete Perionii,
tro. Persecuzioni le più atroci, intermina- Parisiisi 555. L'imperatore Massimino I
bili rivoluzioni, disastri, saccheggi, rovi* nel 287 Sardegna Papa s. Pon-
rilegò in
ne, lutto cospirò per ismuovere la catte- zìano, e patì il martirio a'19 novembre
dra fissatavi dal Principe degli Apostoli, nell'isola del Tavolato o Tavolara, ^er-
ma sempre indarno; essa se ne restò sal- inaea y isola del mar Tirreno presso la

da ed immobile sulla sua pietra, a testi- costa nord-est della Sardegna da cui di-
ficare all'universo intiero che le porte
, pende, e dalla quale é lungi un 3.*' di le-
dell'inferno non potranno giammai pre- ga, nella provincia di Tempio. Papa s.
valere. La volontà del cielo su questo pun- Cornelio a'i4 settembre 255 fu vittima
to è ormai troppo palese. La serie de* della persecuzione,perché esiliato dall'im-
Pontefici scacciali da Pioma, e la Sede A- peratore Gallo a Centocelle , ora Civi-
postolica sempre immobile sul Vaticano, taveccJday vi morì sostenitore della fede.
indica a suflicienza che questa città è de* In questo vi é discrepanza di date e di
slinata ad essere la sede fìssa de' succes- persone, perchè il Novaes dice eletto s,

sori di s. Pietro. Il dominio temporale Cornelio nel 254^ la storia vuole truci-
conservato frale infinite rivoluzioni, che dato Gallo da'propri soldati nel 2 53, ed
per lo spazio di oltre dieci secoli agita- il Ferlone tutto riporta al 252. Il dotto

rono e sconvolsero l'Europa dimostra , arcivescovo d'Iconio mg."^ Annovazzi nel-


abbastanza, ch'essa forma un patrimonio la sua bella Storia di Civitavecchia, art.
della s. Sede, quanto conveniente altret- 2.°: Esilio quivi soffèrto da s. Cornelio
tanto inamovibile, e da tuttocìò mi sem- Papa, lo dice avvenuto 25 sotto De-
nel 1

bra che si possa con ogni sicurezza de- ciò. E che stando il Papa a Centocelle
durre, che Roma e destinata dalla Prov- non ommetteva l'apostolico ministero, e
videnza dì Dio per la libertà de Papi. vi riceveva lettere da' vescovi dell'Orba
Prova irrefragabile di questa proposizio- cattolico. Richiamato a Roma nel settem-
ne ne sia la storia. Elenco de' Papi espul- bre 252, vi consumò la vita sotto cru-
si da Roma. Appena erano decorsi 7 an- deli tormenti a' 1 ^ota però il patrio sto -
4-
ni dacché la cattedra apostolica era stata rico, che altri vogliono che la sua preziosa
trasferita in Roma, che lo slesso Principe morte sia avvenuta in Centocelle, il cor-
degli Apostoli fu costretto di allontanar- po trasferendosi a Roma. Se è vero poi
sene per un lustro, in forza d' un editto che fu richiamalo a Roma s. Cornelio, al-
dello stupido Claudio". Fin qui il Coppi, lora il successore non sarebbe
s. Lucio I

che alla sua volta riprodurrò con alcun slato cveaio probabilmente Papa nel 2 55
tratto all'opportunità. Dopo s. Pietro, il in Civitavecchia, come dice il Novaes, per
i.° successore costretto a partire da Ro- aver seguito s. Cornelio nell'esilio. Osser-
ma fuClemente!, poiché nella 3.^ Per-
s. va l* Annovazzi, che sejnbra a quell'epos
secuzione della Cft/'c5rt, d'ordine dell'i DI- ca Centocelle, città presidiala e priacipa-
V A I V I A 7 e

le j luogo di rilegazione per persone di Fontane^ donde vuoisi passasse io Sali'


qualità, poiché vi fu ancora esiliato s. na ^coxxìQ a Rocca Antica ^ di cui nel
Lucio I; che se il Pagi lo chiama confes- voi. LX p. 58. Di che può vedersi la
,

sore, e Cipriano martire, ciò deve in-


s. biografìa, ove pur dissi se vere le donazio-
tendersi, per aver egli sofferto l'esilio per ni di signoria e altro, a lui fatte da Co-

Gesù Cristo, aia non la morte, come ben stantino I, nel trasferire la residenza im-
avverte il Novaes. Nella persecuzione di periale da Roma a Costantinopoli, pei»
Diocleziano, fu cacciato dii Roma nel 3o8 meglio difendere l'impero dagli attacchi
Papa s. Marcello I^fitiibus expidsispa' de'barbari; sul qual punto, nel vol.XGIV,
triae est feritati ty ranni, come scrive s. p. 274 e 275, ho riferito gravi e analo-
Damaso I; ma poi al cominciar del 809 ghi riflessi del MafFei. Ed ecco derivare
fu richiamato a Roma per combatterne dallo strepitoso avvenimento, l'effettua-
a forza di tormenti la fede. Gli successe zione de'mirabili disegni della provviden-
s. Eusebio nel Sog, che imitandolo nel za, per convertire Roma in centro del
zelo di sostenere la disciplina della peni- cattolicismo e nella veneranda reggia de*
tenza canonica contro la presunzione de- Papi , rimossa la rappresentanza irape- \

gli apostati o cadati durante la persecu* riale. Morto nel 337 Costantino I, l'im-
zione, per nuove turbolenze e sedizioni pero venne diviso tra'suoi figli e nipoti,
di essi, aventi alla testa Eraclio , uomo indisi riunì nel figlio Costanzo, che di-

torbido e prevalente, nel 3 io fu manda- venne crudele, superstizioso, protettore


lo in esilio nella Sicilia, ove a'26 settem- degli eretici Ariani , e persecutore de'
bre di quell'anno mori, al dire di Fer- cattolici. Propugnatore de'dogmi catto-
lone. U Buller lo dice esiliato in Sicilia lici era s. Atanasio, che gli ariani condan-

da Massenzio tiranno, e che vi morì po- narono in un conciliabolo, insinuando a


co dopo a' 17 agosto, indi probabilmen- Costan&o di farne approvar la sentenza
te a'26 settembre portato nelle catacom- da Papa s. Liberio. Ma ne le minacce,
be di Roma, nel qual giorno fanno men- né doni avendo potuto vincerlo, sdegna-
i

zione di lui gli antichi martirologi, ed il to Costanzo, nel 355 commise a Leonzio
Piazza neW'Ernerologio di Roma io dice che governava Roma, d'inviargli il Papa
coronato di martirio , e registra la festa a Mdano. Fu arrestato di notte tra lo
in detto giorno. Frattanto l'imperatore spavento de'romani, che volevano impe-
Costantino 1 il Grande nel 3 1 1 circa fe- dirne la partenza , e per Bologna vi fu
ce in Roma la pubblica professione di condotto. Le seduzioni dell' imperatore
cristianesimo, ne dichiarò libero l'eserci- riuscite inutili, nel 356 lo esiliò a Berea
zio del culto, e restituì la pace alla Chie- nella Tracia. Prima di partire gli fece
sa, alla quale con ispleodida muniQcen- presentare una somma di 5oo soldi d'o*
za eresse templi e assegnò fondi per la ro, equivalente a 800 scudi, che il Papa
loro conservazione e ulUziatura; non me- ricusò, ed il simile fece con quelle eguali
no a'Papi pel decoroso loro mantenimen- offerte dell'imperatrice e dell'eunuco Eu«
to, donando a Melchiade e successori,
s. sebio. Privo di tutto, tranquillo partì per
parte dell'imperiai palazzo di Laterano^ la rilegazione; finche dopo oltre due an-
che divenne il Palriarcìiio e residenza ni, portatosi a Roma Costanzo, le piò co*
de'Pontefici. Al successore s. Silvestro /, spicue matrone romane ne ottennero la
donò il resto lo stesso Costantino I. Non liberazione. Da Berea fece condurre il Pa^
pochi dubitano che il Papa pel divieto del- pa a SirmiOy e poi a*2 agosto 358 potè
l'aruspicineedi consultar gli auguri, trovò rientrare in Roma, acclamato dal clero,
necessario ritirarsi al vicino monte So- dalla nobiltà e dal popolo accorso ad in-
ralte o s. Oreste , nell'abbazia delle Tre contrarlo, onde Romani quasi vietar in*
rj-X VIA '
VIA
greclilur. Quando s. Liberio fu esilialo, in sollievo de'carcerati, e contro la super-
J'imperalore gli fece sostituire 8. Felica stiziosa astrologia giudiciaria. RitornatQ
//cardinale arcidiacono, ordinandosi nel in Roma desolata, s. Innocenzo I conso-
palazzo, poiché in veruna chiesa potè a- lò i cristiani dalle disgrazie e calamità
"veraccesso. Tre eunuchi rappresentarono sofferte, e si die* con tutto l' impegno a
il popolo, e 3 vescovi lo consagrarono, restaurare le chiese, ornandole di nuovi
tra'quali Acacio di Cesarea, e gl'impose» lavori, e di preziose suppellettili d'oro e
ro le mani. Vuole il Zaccaria, che s. Fe- d'argento. Meditando Aitila re degli Un'
lice li fosse dall' esule s. Liberio, col con- ni, di portarsi anch'egli alla distruzio-
senso del clero romano, dichiaralo suo ne di Roma, l'imperatore Valentinia-
vicario, cum jure successioiiis. Però nel no HI ed Ezio, ivi dimorando, stavano
356 ricusandosi di aderire agli ariani, e per abbandonar 1* Italia, quando prima
fedele al concilio Niceno, fu da Costan- vollero tentare proposizioni di pace. Si
zo rilegato a Cer/, ove patì glorioso mar- deputò a tale effetto nel ^^1 solenne
tirio a'29 giugno, ovvero a'22 novembre ambasceria composta d'Avieno uomo con-
365, forse per opera degli ariani. Ma ri- solare Tregezio forse prefetto del pre-
,

levai nel voi. LXXXIX, 192, che gli p. torio, e Papa s. Leone /il Magno, sul^
scrittori di Cori pretendono che patisse cui santità e insinuante eloquenza intera-
il martirio in Cori o nel suo territorio, mente si confidava; ed essi fecero la stra-
benché nel Martirologio si legge Cere in- da di Bologna. Era Aitila attendato eoa
vece di Coraej e che s. Felice I fu quel- circa 700,000 barbari laddove il Mincio
lo che nel 275 soffrì il martirio in Cere, si scarica sul Po, cioè a Governolo pres-

^el 408 Alarico re de'Gofi espugnò Ro- so Mantova, ovvero secondo Maffei seguì
ma^ e convenne a durissima capitolazio- l'abboccamento nel territoriodi Verona^
ne. Il senato e popolo romano per otte- ove sorge Peschiera, precisamente in A-
nerne la conferma, inviò a Ravenna una rovenco o A ri lieo. Animoso si presentò s.
ambasceria, con alla testa Papa s. Inno' Leone I hi feioce barbaro che intitola- ,

cenzo /, per muover l'imperatore a rati- vasi flagelluni Dei e col suo maestoso ,

ficarla;ma trattenuto dalla sua ripu- aspetto e soave facondia ne calmò il fu-
gnanza, nella sua assenza, Alarico sapen- rore, rendendosi alle sue persuasive, con
do la contrarietà d' Onorio imperatore ritirarsi di là dal Danubio e prometten-
d'Occidente (l'/w^ero essendo stato nuo- do pacificarsi. Il Papa attribuì il succes-
vamente diviso, fu partito in imperod'Oc- so al patrocinio di s. Pietro, che secondo
cìdente con sede a Roma talvolta, ordi- alcuni con s. Paolo apparvero armati e
nariamente a Ravenna^ Milano, Verona minacciosi ad Attila, nel punto dell' in-
ec, ed in impero ò' Oriente o greco con contro. Dice il Gusta, che s. Leone I rap-
sede a Costantinopoli), irritato nel 4^9 presentò al re la sua fortuna e gloria,
tornò ad assediarla, e poi si vendicò con nel venir supplicato dal senato e impe-
entrarvi a'24 agosto 4^°, devastando la ratore romano a conceder loro la pace,
città, spogliando e facendo carneficina de- da quel senato vincitore di tutti i popoli,
gli abitanti. Ma Dio dispose, dice Orosio, che ora umile si riconosceva da esso vin-
l'andata di s. Innocenzo I a Ravenna, ac- to, onde alle sue vittorie aggiungesse la
ciocché tawquamjustus Loih extractus più ardua e più gloriosa , di vincer se
a Sodomis apiid Ravennani tunc posi- stesso 5 concedendo perdono a' nemici.
tiis peccatoris populì non videret exci- Commosso e sbalordito Attila dal vene-
dimn. Tuttavia il Papa nella sua dimora rabile volto del s. Pontefice , convinto
presso r augusto ottenne la pubblicazio- dall' irresistibile forza di sue parole, coq
pe di molte leggi a favore degli oppressi, istupore di lutti si arrese e ordinò als
8

V I A VIA 73
l' Pannonia, an-
esercito di rilirorsi nella ne J Magno che la salvò dagli unni, di
che per vedersi minacciato nel collo- quello che lo fosse stata a Camillo che
quio, da un vecchio n)oIto venerando r aveva liberata da' galli ". Non molli
colla spada, se non esaudiva il Papa, al- anni dopo Odoacre re degli Eruli nel 476
la cui difesa mostravasi pronto. Bitor- entrò in Ravenna, e dichiarando basta-
ììò s. Leone 1 a Roma cogli ambasciato- re il solo Zenone imperatore d' Oriente
ri, contento del felice esito del suo viag- a capo dell' impero romano, a' 4 set-
gio, accolto dall'imperatore, dal senato tembre depose il debole Romolo Augu-
e dal popolo con solenni dimostrazioni di stolo detto Momillo, ultimo imperato-
riverenza e gratitudine. Tre anni dopo e re d'Occidente. Nello stesso anno Odoa-
nel 4^^ 5Leone I si recò fuori di Ro-
s- cre occupò Roma
da sovrano, e fissò la
ma 6 miglia ad incontrare Genserico re sua sede in Ravenna. Ma Teodorico re
de' J^a fida lij che veniva a farne eccidio, de* Goti o Ostrogoti j mal soffrendo che
ed ottenne a'suoi prieghi di contentarsi Odoacre regnasse in Italia, nel 493 l'as-

del sacco, senza effusione di sangue. Que- sediò a Ravenna, lo prese e fece perire,
sto propriamente non fu viaggio, ma per e fu egli acclamato re d'Italia, alternan-
tele viene annoverato nelle Notizie isto- do la sua dimora fra Ravenna Pavia , ,

riche intorno a viaggi de Papi, stam- Verona ec. Condannato Acacio vescovo
pate a Bologna, come rileva il Ferlone. di Costantinopoli, qnal fautore degli Eu-
Osserva il Coppi , parlando dell' origine tichiam\ la sua chiesa erasi separata dal-
della Sovranità del dominio temporale la romana. A terminare questo scisma,
del Papa, e sua indipendenza."»* La sede l'imperatore greco Giustino I, il vescovo

di Roma doveva esser libera, e tale non Giovanni e il suo popolo di Costantino-
poteva essere, se Papi non riunivano il
i poli nel 5i8 scrissero a Papa s. Ormi-
temporale dominio allo spirituale, e Pio- sda, per la riunione della Chiesa greca
ma non era indipendente da qualunque alla latina, il che gli riuscì gratissimo
straniera potenza. Ne' primi secoli della e si propose onde elfeltuarla d'inviare a
Chiesa, allorquando piaceva all'Altissimo Costantinopoli i suoi legati. Temendo
di far trionfare la sua religione colla per- poi di recare disgusto a Teodorico, sen-
secuzione, e l'impero romano si estende- za renderlo consapevole, nello slesso 5 1

va su quasi tutto il mondo conosciuto, si portò da lui personalmente a Raven-


non era meraviglia se Sommi Pontefi-
i na, per ottenerne il consenso. Il re, ben-

ci non avevano che la spirituale giurisdi- ché ariano, siccome molto moderato co*
zione. Ma appena collo smembramento cattolici e divoto de' ss. Pietro e Paolo,
dell'immenso impero si formavano diver- accolse Papa con ogni venerazione, e
il

si regni ne'quali si professava la fede di convenne alla spedizione de'Iegati; onde


Cristo, s* incominciò a conoscere, essere s. Ormisda congedatosi da Teodorico,

troppo conveniente che i Vicari del Dio fece subito ritorno a Roma, tutto effet-
di pace avessero una libera residenza, e tuando con prospero successo. Dopo di
Boma comprese la necessità di sottomet- lui fu eletto Papa s. Giovanni /, quan-
dominio de'Papi. Accadde questo
tersi al do l'imperatore Giustino I avendo ema-
grande avvenimento insensibilmente, e nato editti in cui ordinava che fossero
,

fu prodotto naluralmente dalle politi- tolte le chiese agli ariani e consegnate a'
che circostanze de' tempi. Nelle irruzioni cattolici, e privati delle dignità se non
de'barbari,Roma aveva talvolta rinvenu- abiuravano loro errorijTeodonco resta-
i

to ne'suoi Pontefici valevoli difensori che tone gravemente disgustato, dichiarò che
supplisseroairinsufllcienz.i de'propri prin avrebbe trattato in egual modo catto- i

cipi. Es&a non fu meno obbligata a Leo- lici d'Italia i e chiamato nel 5a5 a Ra^
74 VIA V I A
i'enna s. Giovanni I, gl'intimo d'andare ne versodi lui. L'imperatore quantunque
a Costanlinopoli co' suoi ambasciatori ,
già coronato dal vescovo o patriarca Gio-
Teodoro e Importuno consolari, e Aga- vanni, pel i." volle esser coronato anche
pito patrizio, perchè inducesse l'impera- dalle sue mani, e concesse al Papa e suc-
tole a reintegrare gli ariani, minaccian- cessori r uso delle vesti augustali. Ese-
do altrimenti la rovina de' cattolici suoi guita fedelmeote la commissione, ed ot-
sudditi. A ciò evitare ,
prontamente il tenuta la revoca de'decreti contro gli a-
Papa accettò 1* incarico per liberar 1*
I- riani, consigliando l'imperatore ad usa-
lalia dallo sdegno di Teodorico divenu- re soavi mezzi per ridurre nella via
to prepotente, e parti subito con 5 ve- della salute quegli ostinati eretici, con-
scovi e gli ambasciatori, per Bologna , sagrò le loro chiese, e ricolmo di do-
secondo alcuno. Giunto a Corinto e a- ni imperiali tornò a Ravenna nel 526.
veodo bisogno d'un Cavallo per conti- Ma iu vece d* essere ben trattato per la
nuare il viaggio, un nobile glielo som- felice riuscita della commissione, a mo-
ministrò, e poi fattone uso lo restituì. Ma tivo che non avea fatto motto all'impe-
da mansueto che era divenne indomi- , ratore, che gli ariani convertili potesse-
to, e non più acconsentì che altri lo ca- ro tornare alla loro setta, qual doman-
valcasse da che avea portato il Vicario da da lui reputata illecita, Teodorico di-
di Cristo. Divenuto inservibile, fu dona- ventò crudele , lo fece imprigionare in
to al Papa. Si vuole da questo derivala una torre disagiata, cogli ambasciatori
la tradizione volgare, che un cavallo ca- (o come altri vogliono pe' grandi onori
valcato dal Papa non dovesse servire falligli da Giustino I, sospettando segre-
più per altra persona. £ qui noterò, che te intelligenze i romani dal
per sottrarsi
poi Leone X, avendo cavalcato nel pos- dominio gotico), dove consunto da' pa-
sesso il cavallo turco, sul quale era sta* timenti mori a'27 maggio, e dopo 3 me-
to nello stesso giorno del precedente an- si per divino giudizio anche Teodorico.

no in pericolo di restar prigione da car- Dopo pochi anni, avendo 1' imperatore
dinale nella battaglia di Ravenna, ordi- Giustino I commesso a Belisario il cou-
nò che non fosse più da verun altro ca- ^quisto d'Italia, e di liberarla dalla goti-
valcalo. Avvicinandosi s. Giovanni I a ca dominazione, montò in furia Tenda*
Costantinopoli, fu tale il trasporto del to re de' goti, scrivendo fulminanti let-
clero, della nobiltà e de' cittadini di ve- tere a Papa s. Agapito /, ed a'senatori
dere per la prima volta il Capo visibi- romani con minacce di farli uccidere in-
le della Chiesa ^ che tutti con cerei ac- sieme alle loro mogli e figli, se non faceva-
cesi e con festevoli acclamazioni lo^incon- no desistere l'imperatore dal suo proponi-
trarono per 12 miglia fuori le mura, co' mento. Laonde senatori e il re costrinse-
i

maggiori segni di rispetto e venerazione. ro il Papa a recarsi a Costantinopoli nel


Anche l'imperatale uscì dalla città, e ap- 536, egli impegnando i vasi della basilica
pena lo vide, smontò da cavallo, si pro- Vaticana a'tesorieri regi per le spese del
strò a' suoi piedi e gli rese omaggio col viaggio, accompagnato da 5 vescovi, da
baciarglieli, come avea fatto Costantino 2 diaconi e da 2 uotari della Chiesa ro-
1 a s. iìilveslro 1, lietissimo di tanta ono- mana, a perorare desiderii di Teoda- i

rificenza. Entrato il Papa io trionfo nel- to. Arrivalo il Papa in Grecia , gli fu
la città per la porta Aurea , fu pregato presentalo un muto e zoppo, cui restituì
da un cieco a restituirgli la vista, il che la loquela e risanò, alla presenza del po-
fece ponendogli la mano sopra gli occhi, polo. In Costantinopoli fu ricevuto a' %
restando meraviglialo tutto il popolo da febbraio con grandi dimostrazioni d'os-
quel prodigio, con incremento di divozio- sequio da Giustiniano 1, e col più onore-
V I A VIA 75
vole incontro. Nulla però potè ottenere grave questione che commosse l'Oriente
sul richiamo dell'esercito, per le grandi e l'Occidente, e fu cagione di lunghi sci-
spese falle. Rivolte allora li Papa le sue smi. Giunse Papa a Costantinopoli a*
il

cure bene della Chiesa, depose il pti-


al 26 gennaio 547 dopo aver veleggiato
»

triarca Antimo eutichiauo, malgrado gli per Sicilia, condannò anch'egli Tre Ca- i

sforzi dell'imperatore e dell'imperatrice pitoli, colla clausola: salva l'autorità del


Teodora e gli surrogò Menna, che fu
,
concilio di Calcedonia. Indi ingannato da
il 1° vescovo orientale cousagralo da un alcuni vescovi occidentali, vacillò e riti-

Papa. Mentre stava per deporre Severo rò la sua condanna col pretesto d'es<iei'

falso patriarca di Alessandria, Pietro ve- necessario intender prima il parere di det-
scovo d'Apamea e Zoara monaco, mal- ti vescovi. Sette anni Vigilio rimase irt

vagi disseminatori dell' eresie de' Mani- Costantinopoli, ove tenne condotta poco
chei e degli Euùchiatiij proletti dall'im- prudente e variabile, non però quanto
peratrice, s. Agapito I fu colto dalla mor- alla fede. Celebratosi intanto il concilio
ie a'22 aprile. I funerali furono magni- detto il Quinto Sinodo, senza il suo in-
fici , e tali mai veduti a Costantinopoli tervento, ove i Tre Capitoli furono so-
per imperatore o patriarca, incantalo il lennemente condannali, dopo mali trat-
popolo nel mirarne il cadavere perchè tamenti ed esilio dotetle approvarlo, a»
sembrava dormisse. In Roma gli successe natematizzaudo Tre Capitoli. Termina-
i

il Papa s. Silverio, il quale ricusandosi lo questo strepitoso affare, ottenne Vi-


aderire alle pretensioni deirimperalrice gilio da Giustiniano 1 la confertna di

Teodora eulichiana e moglie di Giusti- tutte le donazioni fatte a' Papi da' prin-
niano che voleva abolito il concilio di
I, cìpi goti, e partito per la Sicilia mori
Cafcedonia, di suo ordine fa cacciato da in Siracusa a* io gennaio 555. Quan-
Roma nel 538 da Belisario, appena ri- to all' operalo da Belisario contro s. Sii-
cuperò la città da'goli, esiliandolo vesti- erio, Dio punV: privato alcun tem-
lo
to da monaco a Palara città della Licia, po dopo dall' imperatore del coman-
il cui vescovo presentatosi all'imperato* do, si ridusse a questuare pubblicamen-
re e minacciatolo della divina vendetta te una
vile moneta, esclamando Date :

per l'iniquo operato contro il capo del- obuluin Belisario. Roma passata dal do-
la Chiesa, Giustiniano I comandò che minio de' goti a quello de' greci, altro
fosse liberato e restituito a R.oma, ove non avea fatto che mutare giogo; e nou
da Belisario eragli stato sostituito l'am- doveva certamente soffrire di buon gra-
bizioso l'ìgilio. Però prevalsero le me- do d'esser divenula una provinciale cit-
ue dell' eretica Teodora fautrice di Vi- tà dell'impero d'Oriente. Nel 568 im-
gilio, e Belisario lo esiliò di nuovo nel- padronitisi di buona parte d'Italia i Loii'
l'isolaPalmaria nel mare della Liguria, gohardiycow residenza de'loro re a Prt^^iV/,
o nell'isola di Ponza, dove perì per fa- Ferotia e altrove, l'imperatore greco pe'
me e altre sofferenze a' 20 giugno 54 o. dominìi restatigli formò 1' Esarcato di
Fu allora che il clero romano elesse Vi- qual città stabili V Esarca
/Jtìf^'e/^/^d5, nella

gilio per amor della pace. Questi dive- qual suo vicario, in Roma tenendovi uà
nulo legittimo, si mutò alfalto rivocò : duca o capitano a governarla, ed il mae-
le promessse fatte a Teodora, confermò stro de'militi. Rorna di continuo miuac*
Menna, e condannò nuovamente Anti- ciata da' longobardi, abbandonata in pro-
mo co' suoi partigiani. Indi Giustinia- pria balia da' greci, seguendo i dettnuii
no I Tre Capìtoli^ nel
condannando i dell'inalterabile legge di natura, ripigliò
546 ordinò a Vigdio, che impugnava il il dominio di sé medesima, e cercò nello
suo decreto, di lecaiii u Gustuuliuopoli ; pioprie risorse uji rimedio agi* liilcr-
,

^6 V I A V I A
minabili disastri die le sovrastavano. I tnmento. Più volte s. Gregorio I s'inter-
Papi, a' quali più che qualsivoglia altro pose longobardi e gl'imperatori,
tra' re

principe importava il difendere la pro- Ira quelli e romani per pacificarli, eoa-
i

pria residenza dovettero naturalmente


, tinuamente dolendosi delle gravi cure
prendere sotto una speciale ed energica delle cose civili a cui doveasi sobbarca-
protezione il popolo romano. L'augusto re. Per quanto dissi, e dovrò progressi-

e dignitoso carattere di capi supremi del- vamente accennare sul principato civile
laChiesadavaloroun imponente influen- de'Papi, siccome nel suo complesso, col-
za negli affari, ed in tal guisa la prote- legato con qnest'articolo, vado ritoccan-
zione passò a poco a poco in una vera do alcunché degli inizi della sovranità
e assoluta autorità, predisposta dalla di* della s. Sede, al cui sviluppo e consoli-
viua provvidenza, anche col possesso de- damento non poco contribuì la greca per-
gli antichi, numerosi e ^\n^u'\ Pairiruonii fìdia fautrice non rara di eresie e di scismi.

della s. Sede, e tacitamente conferita Per avere Papa s. Martino /condan-


dalla spontanea dedizione de' popoli, a- nato nel concilio di Laterano del 649
bituali a venerare ne' Papi insieme alla l'eresia de* Mono te li li e l'editto J'/yw del-
più sublime dignità ecclesiastica , i loro l'imperatore Costante II, col quale im-
continui padri ,
protettori , benefattori. poneva silenzio a quelli ed a'cattolici nel-
ScnsieJyeaìnafRivoluzìonid^Jlalia.MDdL le controversie allora agitate sulla fede,
Giustiniano in poi, e in una parola, dac- di ciò sdegnato V empio augusto, ordi-
ché ogni cosa andata a ruba ed in rovi- nò all'esarca di Ravenna CaW'iopa di ar-
na, parve a' romani di ricuperare, quan- restare il Papa. Ed egli recatosi in Ro-
to la condizione de'lempi e la debolezza ma temendo il popolo romano divoto
,

loro il comportava, le antiche ragioni, e al Pontefice, col pretesto di volerlo ve-


senon di signoreggiareil mondo, di prov- nerare (poiché era tenuto per grave ec-
vedere almeno allo slato proprio , alla cesso, se il forestiere giunto in Roma, non
propria libertà e sicurezza". Papa s. Gre- si recasse prima d'ogni altra cosa a fare
gorio I Magno del Sgo , come replicai riverenza al Papa), entrò con armati nel-
altrove, ci attesta nelle sue lettere, di es- la basìlica Lateranense, che posta a soq-
sere stato talvolta costretto aJ esercitare quadro, con islrepito, rottura di cerei
le funzioni di principe, anziché quelle di e lampade, intimò al Presbiterio l'ordine
Pontefice. Prima di lui già i predecesso- dell' imperatore che voleva in Costanti-

ri trattavano gli adfari civili e ammini- nopoli e deposto Martino I come intru-
strativi di Roma, ed anche du- del suo so, il quale da lungo tempo infermo sta-

cato, probabilmente formato dall'ante- va coricato sul suo letto alla porta del
cessore Pelagio II (ne riparlai nel voi. tempio, per impedire l'elfusione di san-
LXXXlX, p. 36); direttamente cogl'im- gue nel sagro luogo, non permise d'esser
peratori greci per le benemerenze pater- difeso, giudicando piuttosto di morire.
ne acquistale colla regione e co' popoli , A' 19 giugno 653 l'esarca lo condusse
segnatamente co' romani che aveano la prigione fuori di Roma chiudendone le ,

ventura d' aver fra loro prudenti e sa- porle per impedire che fosse seguito, tran-
gaci difensori e provveditori in qualun- ne 6 giovani servi. Imbarcato sul Tevere,
que bisogno, nelle carestie , nelle pesti- giunti a Porto, fu condotto a Miseno e po-
lenze, negli assalti longobardi , provve- sto nella nave per carcere, costeggiando
dendo come meglio potevano alla dife- la Calabria, la Terra di Lavoro soggetta

sa e al governo della città residenziale ,


alla città di Roma (come scrisse lo stesso
sovente senza subordinazionee dipenden- Papa e leggo nel lìaronio) e più isole
za immediala, liberamente e senza ecci* approdando a Naxos, ove ricevè qual^
V t A VI A ff
theconforlo nell'anno c!ie vi rlnoase. Ri- se dal Porlo seco portando Niceta di Sel-
presa la navigazione e giunto ad Abido, va Candida, con altri vescovi, preti e dia-
gl'inuoiani suoi custodi spedirono a Co- coni, Giorgio Secondicero, Gìovamù i."
stantinopoli l'avviso del prossimo loro Difensore Cosma Sacellario Sisinnio
y ,

arrivo, ove giunsero 3*27 settembre 654, Nomenclatore y Sergio Scriniario, Do-
esposto il Papa alle comuni ingiurie, e con- roteo e Giuliano suddiaconi, il che rica-
dotto alla prigione vi restò 3 mesi. Quin- vo dal Cenni, Dissert. del Primicerio e
di processato e pubblicamente spoglialo Secondicerio. Arrivato a Napoli fu ac-
degli abiti sagri,con collare di ferro fu colto da Giovanni Rizocopo patrizio;
ignominiosamente riportato nel carce- quindi avanzatosi nella Sicilia ebbe un
re, ove rimase sino a' 1 3 marzo 655. Nuo- magnifico incontro da Teodoro patrizio
vamente imbarcato venne condotto nel- generale dell'armi. Per Reggio e Gotro-
la penisola di Cherso, ove mori a' 16 set- ne avanzò sino a Gallipoli, dove mo-
si

tembre dopo lunghi e indescrivibili pa- rì il di là venne ad O-


vescovo Niceta, e
timenti. Quando il Papa partì da Roma, tranto, dove sopraggiunto l' inverno gli
secondo la disciplina d'allora nell'assenza convenne fermarsi. Intanto pervenne ad
de'Papi e nella Sede apostolica Vacan- Otranto una lettera imperiale, con ordi-
te^ governarono la Chiesa e rappresen- ne a'governatori de'Iuoghi per dove pas-
tavano il Papa V Arciprete, VArcidiaco- sava il Papa, di fargli ogni sorla di ono-
nOf ed il Primicerio de'ootari della me- ri , come fosse la sua persopa j per cui
desima. Tuttavolta il clero romano in- ovunque fu spesalo e servito regalmen-
timorito dalle minacce dell'esarca, VS te. Venuta la primavera riprese il viag-

settembre 654 elesse s. Eugenio I , il gio per mare, ricevendo da per tutto
quale finche visse S; Martino 1 fu consi- grandissimi onori j ma i più insigni gli

derato suo vicario. Da ultimo e con molti furono fatti a Costantinopoli. Selle mi-
encomii fu pubblicata la Fita di s. Mar' glia lungi fu incontrato da Tiberio au-
tino I Papa e lìlartire^per Lorenzo Leo- gusto figlio dell'imperatore, col senato e
niif Todi 1857. — Dopo Papa Vigi- la primaria nobiltà in gran pompa, ol-
lio niun Papa era partito da Roma, se- tre il patriarca Ciro con tutto il suo cle-
condo il Gusta. Ricusando Papa s. Ser- ro e un'immensità di popolo, che accla-
gio I di confermare i canoni del conci- mava il Pontefice trionfante. A tutte le
lio di Trullo, adiratosi l'imperatore Giu- persone di sua comitiva furono dati de*
stiniano Il (che per fallo tipografico è cavalli imperiali con selle e fieni dora-
detto I nel voi. LXVII,
285), spedi a p. ti. Il Papa salì sur una bianca chine»,
Roma le sue guardie perchè glielo con- portando il Camauro^ come costumava
ducessero a Costantinopoli ma furono , in Roma, e attraversando tutta la cit-
cacciate ignominiosamente. Questa fu la tà messa a gran pompa, smontò al palaz-
I.* volta, che la gente italiana si oppose zo di Placidia destinatogli per alloggio.
apertamente alla potenza imperiale a Tosto che soppesi daGiustiniauo II l'arri-
favore de'Papi. Più tardi con più ardore vo del Papa a Costantinopoli, gli scrisse da
desiderando l'imperatore (Giustiniano II, Nicea,ovesi trovava, una lettera piena di
pentito dell'operato, per cui Dio V avea obbliganti espressioni, pregandolo di pas-
punito colta rilegazione a Cherso, che le sare in Nicomedia, ove l'aspettava. Vi si

chiese latina e greca si accordassero in portòCostantiuo, ed ivi l'imperatore cinto


ordine a' canoni del concilio di Trullo del suo diadema, e coperto del suo impe-
,

pregò Papa Costantino di recarsi a Co- riale paludamento, venne ad incontrarlo,


stantinopoli. E questi allestite le navi pel e al primo vederlo inginocchiatosi volle
"Viaggio, a'3 ovvero a'4 ottobre 7 o i sciol- pubblicamente se<^aulare la sua venera-
7B VIA V I A
zione verso il Vicario diCrislo,baciancìog!i fatto soggetti al paterno principato tem-
i piedi; dopo di che, rialzalo dal Papa, l'uà porale de'Papi(già notai nel vol.LXVlI,
J'altro si abbracciarono teneramente. Nel- p. 2 53, con analoghe osservazioni, che
la seguente domenica il Papa pontificò il Papr. trovasi nel 649 chiamato Pon-
alla presenza dell'imperatore, il quale tefice Soi^rano), fu un'esplicita e più so-
ricevuta dal Papa la ss. Eucaristia , lo lenne dichiarazione unanime, per veder-
supplicò d'impetrargli da Dio il perdo- si sempre più dagl'imperatori greci ab-

no delle sue colpe. Seguì poi l'abbocca- bandonati in balia de'liarbari, e insieme
mento intorno agli affari, e l'imperatore dovendo pagare a chi non lì curava gra-
rimase soddisfatto del Papa in maniera vi imposte. Prima che Leone III viep-
che gli confermò tutti privilegi della i più imperversasse, s. Gregorio II avea
Chiesa Romana, a Ila qua le sottomise quel- fatto di tutto per esorlare i popoli a ri-
la diRa venna che se n'era sottratto. Quan* manergli fedeli; Ne desislerent ab amo*
to a'canoniTrulIani,con fermò il Papa que* re et fide romani iniperii admonebat. La
che non erano contrari alla disciplina di dedizione a s. Gregorio II fu generale e
tale Chiesa. Partito quindi Costantino uniforme; affatto diversa da quelle appa-
da Nicomedia, benché afflitto da molti in- renti che vediamo a' nostri giorni, pro-
comodi di salute, e consagrati tra 1' an- vocale dagli agitatori delle rivoluzioni, e
dare e il venire 12 vescovi in diverse par- sostenute da una fazione di meschina mi-
ti , si rivolse alla sua sede. Arrivato al norità, la cui audace emanazione si pre-
porto di Gaeta, fu incontrato da un gran tendequalifìcare come fosse libera espres-
numerodi prelati e di popolo. Finalmen- sione della volontà nazionale; e quindi
te rientrò in Roma a* 24 ottobre 711, coll'arlificiosotranellodiplomatico e mas-
tra gli applausi e il giubilo di tutti. sima prevalente, de' flìtti compiuti (la

JNel 7i5 gli successe s. Gregorio /7, compiu-


politica rivoluzionaria de' fatti
il quale tosto accrebbe l'autorità pontifì- ti fu pure schernita dal Journal des
cia m Italia, a misura chediraiouiva quel- Dcbats^ riprodotto dal Giornale di Ro-
Appena egli udì che l'empio
la de'greci. ma del 1859, a p. io5g. » Questa dot-
imperatore Leone HI V Isaurico , fau- trina ha portato all' Europa colpi più
tore degli eretici Iconoclasti^ nemici del- tremendi che non si crede •, essa è il ma-
le ss. Immagini e delle ss. Reliquie^ ne terialismo in politica, è il diritto della
proibiva il culto , l'ammonì e minacciò, forza, triste a brutale compagna delle
ed intrepido si difese in Roma contro le società che incominciano e delle società
trame de'greci, che attentavano alla stia che flniscono.Gli esempi ne sono contagio-
vita e contro le forze de'longobardi, che
, si, e gli agitatori dell'Italia centrale hanno
si unirono per occuparla. Scomunicato trovato di piena loro convenienza tanti
poi l'imperatore, ed assolta l' Italia dal precedenti della storia contemporanea")}
Giuramento e da'tributi, ribellatasi essa sicrede potere ascondere l'usala violenza,
a Leone ili, molte città si eressero in si- ed imporre all'universale. La pontifìcia
gnorie private, altre si diedero a' longo- sovranità, sempre legittima in diritto,os-
bardi, e il ducato di Roma si sottopose serva il Coppi, fu spesso turbata in fat-

volontariamente a s. Gregorio II ; laon- to; ma tutti i tentativi che si fecero per


de sotto di lui ebbe stabile e formale co- distruggerla riuscirono in ogni tempo inu-
minciamento l'attuale Sovranità de' Ro- tili. Protervi Imperatori prelesero talvol-
mani Pontefici e della s. Sede, Vìnò'ipea' ta di esercitare in Roma un impero, ò\
denza civile di questa e di quelli, e del cui altro non aveauo che l'onorifico tito-
principatomedesimo. Questa libera e lo, e derivato, come dirò poi, dall'autori-
spontanea dedizione de' popoli, già in tà pontificia j come per onorare il prò-
V I A V I A 9
tenore della Chiesa, i Papi ìq al( joe /I/o- ra che li trattiene, si sono essi rivoltali
neic pontificie^ in uno alla Zecca ponfi- talvolta contro i Papi, ma non fuvvi in
ficia^ cominciate con s. Gregorio II, vi Roma cristiana la centesima parte delle
fecero imprimere col proprio il nonìe rivoluzioni che provò Roma pagana '*.
pure degl'imperatori, eziandio per atte- Anche Montesquieu scrisse chiaramente,
stare la confederazione strettissima tra che il solo rispetto , il quale si porla a*
la Chiesa e l'Impero, non mai per segno Papi, basta per sostenere i dominii tem-
di sovranità; che se talvolta gì* impera- porali della s. Sede. Ripeterò ancora una
tori esercitarono per la loro avvocazia e volta col Marchetti, Del denaro stranie-
cjvali Difensori della Chiesa alcuna au- ^ ro che viene a Roma: Il Papa si trovasen-

torità, come ì\e Piacili y ciò fu per anlo- za controversia essere il più antico sovra-
rilà delegata prima di
da'Papi; i quali, no possessore de'suoi dominii; e lai.' ori-
&vwmt\.\.Gv\\a\V Ingresso solenneiiiRomay gine di loro sovranità, devesi ripetere,
esigevano il loro solenne giuramento di secondo la piti ricevuta opinione, da vo-
non ledere i diritti pontificii, civili e sa- lontaria dedizione de'popoli a s. Grego-

gri,come di difenderli, cominciando da rio II,abbandonali da'cadenli imperalo-


Carlo Magno. Ne' secoli barbari potenti ri'greci.Ora magistralmente discusse l'ar-
faziosi romani, fra'quali si disti nseroi pre- gomento la Civiltà Cattolica^ serie 4-", t.

potenti conti del Tuscoloy fecero passare 4, p. 5: Ragionie diri Iti de* Papi al Prin-
R Roma alternati giorni d'anarchìa e di cipato. Prova egregiamente,che questasi-
dispotismo; ma tutti gli sforzi , si degli gnoria temporale era necessaria al libero
uni e sì degli altri, non furono che pas- esercizio dell'autorità spirituale, e che ciò
temporale de'Pa-
seggieri, e la sovranità ch'è necessario non può non venire al-
pi rimase costantemente salda. Lo spiri- l'atto. " Ma qual fu la mano che prima-
to repubblicano avea nel secolo XII in- mente die* corpo a quell'idea; quale il ti-

fiammato gli animi italiani, e in quel ge- tolo politico, a cui si appoggiò il primo
neral bollore della nazione, cosa troppo esercizio di giurisdizione civile de*Ponte-
difficile si era, che Roma, ricordevole del- fjci; quale il i.° Papa, in cui siCfallo dirit-
Tantico stalo, se uè rimanesse spettatrice to venne ad incarnarsi; tuttociò resta o-
oziosa di quanto accadeva in una gran scuro nella storia, e la podestà tempora-
parte delle città d'Italia. R.innovò essa in le nel supremo Capo della Chiesa sem-

fatti il suo Senato^ ed incominciò a go- bra spuntare quasi germoglio, che tutti
vernarsi a repubblicano reggimento, e se ammirano e riconoscono, ma ninno osa
v'era luogo in cui tal forma di governo chiamarsene produttore. Fu detto da al-
dovesse stabilirsi solidanienle,sembra che cuni che il principato civile de' Papi tras-
dovrebbe appunto essere stato questo. se origine dalle donazioni (e restituzioni)
Ma Papi avendo costantemente recla-
i di Pipino eCarlomagno. Ciò è eviden-
di
mato, e sostenuto loro diritti, dopo una i temente I Papi già godevano della
falso.
lotta che durò più di 3 secoli, fasci con- i signoria temporale non pur del Ducato
solari dovettero in fine sottomettersi alla Romano, ma di molle parli d'Italia (ve*
Tiara ,Campidoglio dovette sempre
e il rissimo, e lo dimostrai in molli articoli
cedere supremazia al Valicano. Inol-
la riguardanti l'argomento); e que'due prin-
tre il Coppi riprodusse le seguenti paro- cipi francesi non vennero tra noi, se non
le del re filosofo Federico II acattolico. perchè invocati dal Pontefice a rivendicar
» La Religione ha molto contribuito a te- coll'armi possedimenti ecclesiastici, usui**
i

Bere in dovere popoli. Venne cento voi*!


i pati dal re longobardo. Ciò che si dee a
le in testa a' moderni romani di cangiar Pipino e a Carlomagno e a Lodovico I il

sovrano; ma portano nel petto uoarenao* Pio si è il solo accrescimento (precisamcQ»


So VIA Vìi
te, e l'ho ripetuto colla Storia in più di dall'imperatore a presiedere in persona
loo luoghi), per ossequiosa donazione a il concilio di Calcedonia, se ne scusò, pei
s. Pietro, del Patrimouiodella Chiesa. Al- timore che la sua assenza da Roma vi po-
tri dissero che la dominazione tempora- tesse produrre torbidi, e perché eziandio
le de'Papideela sua origine al libero con- gli affari temporali non glielo permette-

senso de'popoli, che non più tutelali dalla vano). Che dunque è da dire? È da dire
lontana e debole Bisanzio (che converli- che l'origine storica del principato civile
la in Costantinopoli il veronese Malfei de'Papi é dovuta non tanto all'opera del-
chiamò, non nuoi^a Roma, sibbene colo- Tuomo, quanto all'opera di Dio, il quale
nia di Roma), ed irritali dalle persecu- con istraordinaria provvidenza andò mo-
zioni religiosedegl'imperatori iconoclasti, dificando a poco a poco le condizioni so-
cercarono un vicino e possente presidio ciali per guisa, che il capo spirituale del
nel paterno principato del romano Pon- cristianesimo si venisse costituendo altre-
tefice. Anche questo in rigor di termine sìcapo temporale d'un regno, senza che
è falso. Quel consenso si può recare co- né principi né popoli né quasi egli stes-
me un esplicito riconoscimento di ciò che so se ne avvedesse. L'ossequiosa cessione
già sussisteva (verissifno, e lo insegna la (e restituzione) de' principi, la spontanea
Storia), e quasi una riflessa confermazio- dedizione de'popoli, le donazioni divote
ne di un anteriore diritto. Prima che l'im- di potenti conquistatori , sono elementi,
pero gì eco cadesse s\ bassoj e che gl'impe- de'(juali nessun da sé vale a spiegare quel
latori di Costantinopoli muovesseroguer- fatto,ma solo possono entrare come stru-
ra alle sagre Immagini, i Papi esercita- menti esecutivi della viriti d'una idea sot-
vano giurisdizione in Romae'm altre ter- to gl'indirizzi della Provvidenza divina
re della Penisola italiana (con Sovranitày (accedo pienamente). L' incompatibilità
pel narrato in tale articolo). Testimonio, della soggezione politicadel Pontefice col-
non fosse altro, il fallo di Gregorio l il la sua supremazia spirituale, costringeva
Grande, il quale continuamente doleva- gl'imperatori cristiani a ritirare a poco a
si dall' importabii fcirdello che eragli la poco la loro giurisdizione da Roma; co-
cura de'negozi civili. Né si dica che dun- minciando da Costantino l, che, come
que il Magno Gregorio I dee tenersi pel prima si converti alla fede, cercò un nuo-
° Papa che
I esercitasse giurisdizione tem^ vo centro all'impero. A misura poi che
porale; imperocché sarebbe assurdoilcre- quella giurisdizione si ritirava (confessan-
dere che abbia voluto sobbarcare la i." do col fatto non esser possibile che da
volta omeri a tanto peso chi volon-
gli un lato al supremo depositario del pote-
tieri sene sarebbe sgravato, dove il be- re spirituale si elevasse un'altra autori-
ne della Chiesa e l'obbligo di conservare tà,che nella medesima dimora informas-
i diritti già da lui acquisiti non glielo a- se un subbielto da lui distinto; ed i bar-
cessero ad ogni patto vietato. Oltreché bari conquistatori d'Italia non osarono
Anastasio Bibliotecario ci narra atti di porre in Roma la i Pa-
sede del regno),
autorità politica esercitati già in Roma grado che occupa-
pi, attesa l'altezza del

da'Pontefici Gelasio I (del


49^) e Sim- vano, la riverenza ond'erano circondati,
maco, che precedettero d'un secolo Gre- i mezzi di cui disponevano, si trovavano

gorio I Magno (tanto è vero, che tutto- naturalmente in tale condizione sociale,
ciò non solamente lo notai nel suindicato che il diritto di provvedere all'ordine e
articolo, ma altresì rilevai, cheili." Papa al bene civile veniva di per sé ad attuar-
che s* ingerì ne* pubblici e politici affa- si nella loro persona. I popoli lungi dal
vi di Roma, vuoisi s. Innocenzo I nel contrastare una tale attuazione, la favo-
4o8j e che nel 45» i invitato s. Leone l rivano con ogni loro potere, mossi dalla
V I A VIA 8i
forza del naturale buon senso, dal rispet- che gli rinfacciò la sua infedeltà e am-
to della religione, dalla tuemoiia de'rice- bizione, onde ottenne che desistesse da'
vitti benefìzi. Infine la liberalità de' do- suoi disegni e liberasse i territorii invasi.

Oiinatori d'Occidente mise il suggello a Ritornalo a Roma, vi fu ricevuto colle


ciò, che dagli ordini dell'idea era già tra- maggiori dimostrazioni d'amore e di gra-
passato negli ordini della realtà, ed am- titudine, pel suo incomparabile zelo del
pliarono con donazioni, ed assodarono bene de'popoli. Nel viaggio era stato pro-
con diplomatico riconoscimento il sagro digiosamenleaccompagnatodauna nuvo-
possesso de'dominii temporali della Chie- la, che lo protesse, gli servi da ombrello e
sa. — Nel 74 1 divenuto Papa s. Zacca- riparò dall'ingiurie dell'eccessivo caldo.
r/Vi, medianteuna legazione inviala aLuit- Nel 746 recatosi a Monte Cas sino ^ne con'
prando possente re de'longobardi, otten- sagrò la chiesa, coll'assistenza di 1 3 arci-
ne la promessa di restituire 4 città usur- vescovi e di 68 vescovi. Sembrando dal
pale al territorio romano e alla domina- cielo destinato per recare sollievo co'suoi
zione pontifìcia; ma poi indugiando alla viaggi alle provincie italiane, quando R.a-
restituzione, quantunque da'romani fosse chis nuovo re longobardo mise l'assedio
stalo soccorso contro il duca di Spoleto, a Perugia nel 749 e minacciò tutte le
risolse il Papa di portarsi in Terni a ri- città dellaPe/ì^rt/7o/i, l'instancabile S.Zac-
chiederle al re. Partì da Roma nel 742 caria parti per quella città, e co'suoi par-
accompagnato da alcuni vescovi e chie- lari non solo costrinse il re a levar l'as-
rici. Luitprando l'accolse con grande o- sedio, ma a farsi monaco. Il fratello A-
nore, e il Papa non meno intrepido, che stolfo che gli successe, intraprendente e
mansueto e dolce, seppe colla sua elo- ambizioso, minaccìòi romani di passarli a
quenza persuadere il re a rimetterlo in fll di spada se a lui non si sottometteva-
possesso delle 4 città, ed anco d'altre più no, e cominciò a fare stragi nella provin-
antiche usurpazioni, come della Sabina. cia ; ricusandosi di restituire le terre e i

Tornato in R.oma, fu ricevuto da'romani patrimoni della Chiesa romana posti nel-
a modo di trionfo, siccome vittorioso; rac- l'Esarcato, da cui era fuggito l'esarca.
colto poi il popolo, rese grazie a Dio con Allora Papa Stefano II dello III, in tan-
una processione generale, dalla chiesa di te angustie, esortò il popolo a invocare il

s. Maria ad Mariyres^ o Pantheon, alla divino aiuto con preci e processioni, e ri-

basilica Vaticana. Conti nuandoLuitpran- corse all'imperatore greco, che fece il sor-
do a molestare i popoli con irruzioni, do, ed a Pipino re de'frauchi a muover-
contro il promesso, saccheggiandola pro- si compassione del patrimonio della
a
vincia dixRavcnna^ perciò l'arcivescovo e i Chiesa. Grato il re perchè s. Gregorio III
popoli supplicarono s. Zaccaria a venire avea fatto suo padre Carlo Martello Patri*
in loro soccorso. Il Papa li prese sotto la zio di Roma, e quanto a sé perchè s. Zac-
protezione della s. Sede siccome non
, caria l'avea surrogato nel trono aChilderi-
curati e abbandonati da'greci, e inviati a co IlI,condiscesesubilo alle pontificie bra-
Pavia al re i suoi legati con gran doni, me, con inv iare a Roma ambasciatori per
nulla ottenne.Sapendo poi che Luitpran- invitarlo a passare in Francia. Stefano
do voleva assediare Ravenna, nel 743 vi li detto 111 partì da Roma a' 1 4 ottobre
si recò in persona , festeggiato e accolto 753, accompagnalo da loro, da vescovi,
da* popoli colle acclamazioni riferite nel preti e diaconi, dal primicerio , dal se-
ricordalo articolo. Indi per Bologna si condicerio e da un notaro regionario, noti
portò a Pavia, incontrato du'magnali del senza pena de'romani temendo della sua
re.Non potè resistere Luitprando alla vita. Giunto a Pavia volle parlare ad A-
facondia e fortezza d' animo del Pupa, slolfo, il quale avendo a lui dato il salva-

VOL. xcvii. G
82 VIA V 1 A
condotto, glielo concesse a condizione che quali ne ampliò la Sovranità e il princi-
non domandasse la Ra-lestiluzione di pato civile del Papa, ed segno del lo-
in

venna, deli'Evaicalo e della Peniamoli da ro perpetuo e irrevocabile dominio fece


lui occupati. Il Papa rispose, che nulla porre le chiavi delle città sul sepolcro di
temeva, risoluto di fare le sue istanze : s. Pietro, da Fuhado, nulla curando le

così animato, gli fece maguifìci doni, ma rimostranze del greco imperatore per l'E-
ti ovò Astolfo inflessibile, che anzi voleva sarcato. A Stefano II detto III successe
opporsi alla sua andata in Francia. Do- nel 757 il fratello s. Paolo /, col quale
vette poi acconsentirvi, per le limoslran- incomincio a parlare delle villeggiature
ze degli ambasciatori franchi, onde Ste- pontificie, intrecciaudone le notizie in
fano II 16 novembre partì da
detto III a' quest'articolo, anche per unità d'argo-
Pavia co' vescovi d' Ostia e di Nomeuto mento, e così rendere più importante la
ed altri, ricevuto nel raonasterod'Agauno ricapitolazione di tante nozioni sui luo-
dal regio arcicappeilano Fulrado edai du- ghi ove si recarono i Papi per sollievo,
ca Rotardo; e fu il i.° Papa che valicò per affari, per soggiorno breve o lungo.
Je Alpi, portando avanti la ss. Eucaristia. Già parlando de' Palazzi apostolici, óe\
Il re Pipino gli mandò innanzi il suo Palazzo apostolico Faticano, del Pa-
figlio Carlo Magno, ed egli l'incontrò col- lazzo apostolico Quirinale, del Fatica-
la sua famiglia a Pont-Yon, ove gii rese no, delle Pestilenze, di Roma, ragionai
i più grandi onori e fece da scudiere al sull'aria e clima di questa, un tempo te-

suo cavallo, fra il canto degl' inni e can- nula nociva nella stagione estiva, per cui
tici. Per fare cosa grata al re, lo consa- anche Papi o abitarono altri palazzi,
i

grò configli Carlo Magno e Carlomanno descritti a'Ioro articoli per ordine alfa-
in s. Dionigi, il cui altare de' ss. Aposto- betico, dopo ili. "de'ricordati articoli, ov-
li pur consagrò. Rinnovate dal Papa le vero ne partirono per diversi luoghi subur-
sue istanze per liberare Roma dalle ves bani o delle Provincie limitrofe, ove al-

sazioni de' longobardi, e per ricuperare l'uopo fabbricarono palazzi apostolici. 11

quanto aveano usurpato , il re pa>sò in Cancellieri nella Lettera sull'aria di Ro-


Italia coll'esercito, e vi ricondusse il Pa- ma e della sua Campagna, ed i Palazzi
pa, e coll'assedio di Pavia obbligò Astol- Pontificii entro e fuori di Roma , con
fo con giuramento a restituire il tolto le notizie di Castel Gandolfo e de pae-
alias. Sede, ed a cedergli il dominio si circonvicini, copiose nozioni raccolse,
d'altri paesi in compenso de'danni e del- che usai ne'rispetlivi articoli, e le conti-

le stragi fatte ingiustamente. Restituitosi nuai sino al presente. Laonde in questo


il Papa a Roma, fu incontrato da' vesco- profitterò di quelle pubblicate dal car-
vi e dal clero, dalla nobiltà e dal popolo, dinal Borgia , nelle Memorie ìs loriche

colle Croci, cantando inni di lodi e inces- della pontificia città di Benevento, Ro-
santi acclamazioni. Ma dalia Lombardia ma 1769, cioè nella parte 3.^ a p.198 e
ritiratosi Pipino, non solo Astolfo nulla seg. Comincia con dichiarare, checchessia
fece, ma ardì d'assediare Roma, e di com- dell'insalubrilà dell''aria di Roma ne'me-
mettere empietà nelle chiese e case su- si più caldi, ed in parte nell'autunno, o-
burbane. 11 perchè Stefano li detto III pinione che al dì d' oggi ha certamente
avvisatone Pipino, questi calò di nuovo pochi scrupolosi seguaci; è tuttavia ma-^
coll'esercito in Italia, vinse il superbo e nifesto, che gli antichi, prima perisfug-
indocile Astolfo e ne castigò la perfidia, gire caldi di R.oma
i , e poscia invalsa
costringendolo a restituire alla Chiesa r opinione suddetta circa il secolo XI,
romana l'Esarcato di Ravenna, e altre e prese notabile credito, per evitare l'a-
terre deirEiuilia e della Pentapoli, colle ria nociva ed il conseguente pericolo, co-
V I A VIA 83
stiirnaiouo dì andare a respirare un'aria grato un altare della chiesa dal re fab-
yrnì aperta e fresca nel Ttiscolo , in Ti- bricata, lo fece accompagnare a Roma con
voli, in Albano^ in Pdlestrina e in altri imponente corteggio, onde fu V Ingresso
luoghi. Anche i romani Pontefici di un 5o/e««e;arrestati quindi isuoi nemici, fu-
pari sollievo proflUarono, uscendo di Ro- rono mandati in Francia.NeirSoo venuto
ma per soggiornare ora in un luogo ed in Roma Carlo Magno, il Papa nel rista-
ora nell'aUro a godervi d' un clima piìi bilire V Impero d'Occidente, lo proclamò
benigno e salubre. Anastasio Biblioteca- /m^errt^ore e coronò. Scopertosi neU*8o4
rio, [Ustoria de Vilis Romanoruni Pon- in Mantova parte del ss. Sangne di Cri-
iìfìcumy ci fornisce d'uno de'piìi antichi sto, l'imperatore pregò s. Leone Illa ve-
esempi in persona di s. Paolo I Papa, di- rificarne l'identità, recandovisi con diver-
cendo: Ilic dum in ecclesia h. Pauli a- si cardinali e prelati. Invitalo in Fran-
postoli aestivo tempore^ prò valido ca- cia dall'imperatore, passò poi nell'abba-
Loris fervore demora retar , corporali zia di s. Maurizio nel Vallese, ove il Pa-
praeocciipatus aegritudine illìc vltnm fi- pa fu incontrato da Lodovico I il Pio
nivit. Mori dunque s. Paolo I a'28 giu- primogenito di Carlo Magno, il quale e-
gno 767 presso la Chiesa di s. Paolo sultante l' attese a Reims. Di là andaro-
fuori le mura di Roma nella via Ostien- no insieme a Soissons, indi a Quercy ove
se. Mentre in que' tempi Taria di quel sembra celebrassero il s> Natale. Consa-
luogo era riputata salubre e di refrigerio grò il Papa la cappella edificata da Car-
a'calori di Roma, però ne'secoli successivi, lo Magno in Elisburg, ed alle preghiere
e tuttora, venne reputata grandemente di Gerbaldo vescovo di Liegi consagrò
nocevole a chi vi dimorasse, tanto è vero due chiese in onore della B. Vergine» Si
che Cassiìiesi ne partono e si trasferi-
i vuole che s. Leone III in Ferdeu cele-
scono nella stagione estiva nell'altro mo- brasse la i." Canonizzazione d'i s. Swid-
nastero , presso la Chiesa di s. Calisto^ berto altri però chiamano tale quel-
:

\\\ Pioraa, e fino a Paolo V recavansi in la fatta di s. Uldarìco da Giovanni XV


quello sul Quirinale ove sorge il palazzo detto XVI nel 998 iu Roma. Finalmen-
apostolico. — Mentre regnava Carlo Ma- te il Papa e l'imperatore si trasferirono
gno, Desiderio re de' longobardi trava- in Aquisgrana^ dove il Papa dopo aver
gliando Papa Adriano I e minacciando consagrato a'6 gennaio la chiesa della B.
Roma, reprimerne faudacia e le usur-
a Vergine, congedò, e caiico di regali,
si

pazioni, Adriano I invocò l'aiuto del re ed accompagnalo da alcuni baroni, per


come patrizio di Ro«na; ed egli debella- la Baviera pervenne a Ravenna em Ro-
lo in Pavia Desiderio e fattolo prigione, ma. Il successore Stefano I P^àeiloY nel-
presa P^erona e costretto alla fuga il fi« r8i6 per la via di Fano, Ravenna e
glio Adelchi, nel 774 s'impossessò del re- Bologna si portò a Reims, che incontra-
gno longobardo, confcrroandoed amplian- lo dall'imperatore Lodovico I il Pio un
do la sovranità de' Papi. Al pontificato miglio fuori della città, 3 volte si prostrò
d'Adriano I succedette s. Leone ///, gl'in- a' suoi piedi, e poi fu coronalo dal Papa;
vidiosi ribelli del quale tramarono con- e fattisi vicendevoli doni si separarono,
giura per ucciderlo, onde nel 799 accom- ritornando il Papa in Italia, e per Raven-
pagnato da'vescovi, da parie del clero e na a Roma. In congiuntura Stefano
tal

da buon nutnero di cittadini si recò a IV liberò i romani ch'erano rilegati in


Paderhona per rifugiarsi alla corte di
, Francia, ribelli al predecessore; e l'impe-
Carlo Magno. Questi lo fece incontrare ratore emanò il celebre diploma di con-
con onore, ed egli stesso gli rese ogni os ferma degli stati della s. Sede, rinnovalo
sequioj e poi dopo aver il Papa cousa- poi al successore s. Pasquale I, eoa ulte*
84 V I A V I A
rioie amplìazione di principato. Se è in- francese vivente. — Di recente, m.i-
dubitato che i monarclii di Francia e gnifico è Del potere tenipora-
il libro:
quel nobilissimo rearae, io più solenni le de' Papif pel visconte G. De-Ld'

modi contestarono in varie epoche la lo- Tour deputato al corpo legislativo di


ro venerazione e munificenza verso Pa- i Francia^ libera versione italiana^ Ru-
pi e la Se(\e apostolica; alla loro volta di ma tipografia della CivillàCatlolicai859.
questa e di quelli ne sperimentarono in- La sapiente Civiltà Cattolica , vera-
cessanti grazie e singolari onorificenze, e- mente giudice competetite, giustamen-
ziandio per riguardare i sovrani Figli te dichiarò, che fra'molli scrittori, i qua-
primogeniti della Chiesa e Crisliaìiissiniiy li hanno preso a ribattere le accuse, che
de' quali titoli d'onore riparlai nel voi. or l'odio, ov l'ignoranza muovono con-
LXXV,p. 26o.Per la soverchia condiscen- tro il potere temporale de'Papij il viscon-
denza dell* imperatore Lodovico I, pre- te de-la-Tour ha il vantaggio d'aver
sero le armi contro di lui i figli, Lotario compendiato in due brevi articoli le prin-
I associato all'impero, Pipino re d'Aqui- cipali risposte, che sopra una tal questio-

tenia, e Luigi re di Baviera. Sul princi- ne dagli apologisli cattolici furono date
pio della disunione , Papa Gregorio IV finora a'contraddittori. Questo bel lavo-
si lusingò pacificare Lodovico I co' figli, ro, pubblicato in Parigi dall'autore, per
pel pregiudizio che ne risentiva la religio- le sue speciali relazioni col governo im-
ne. Animato da questo zelo nell* 832 o periale di Francia danno alla sua scrit-
833 si portò in Francia, trovando le lo- tura un'importanza,maggiore ancora, che
ro armate accampale Ira Basilea e Stra- la semplice opinione d'uno scrittore par-
sburgo; ma con infelice successo. Poiché ticolare, lutto che valentissimo, o l'evi-
l'imperatore fidatosi delle baone speran- denza delle prove, tutto che inconcusse.
ze dategli dal Papa, che figli bramava- i E siccome in esso libro si contiene un
no di riconciliarsi seco, si portò al loro breve riepilogo della storia del dominio
campo. Ma perfidi e ingrati figli , isti-
i temporale de'Papi, io che tanto t»e scris-
gati da'Ioro pessimi consiglieri, lo prese- si, trovo di giovarmi utilmente, con ri-
ro, dichiararono decaduto dalla dignità produrne alcuni squarci , corrispondenti
imperiale, e lo costrinsero a rinchiuder- al da me in tanti luoghi esposto , sicco-

si nella badia di s. Medardo di Soissons me usciti dalla penna d'un abile e dot-
a far penitenza pubblica; iniquità che al- to scrittore francese nel XlXsecolo. « Noi
tri anticipano air83o. li Papa non ebbe ci siamo alquanto distesi sopra l'origine

coraggio d'opporsi alla deposizione di Lo- del potere temporale de'Papi, perchè es-
dovico I, ed afflittissimo tornò in Roma, sa generalmente è poco nota^ e viene per
riprovando però il concilio di Compiegne lo pili attribuita a Pipino ed a Carlo
che lo avea deposto onde poi fu rista- Magno. Ma chi risale alle fonti storiche,
— Essendomi
,

bilito. proposto di ripor- trova che questo potere cominciò a sta-


tare la seguente digressione, coerente al- bilirsi a'tempi di Costantino I, e che il
la storia, ed a quanto io scrissi in più dono di Pipino fa piuttosto una restitu-
articoli, non ho fatto che appena cenno zione, che una donazione propriamente
del diffusamente riportalo altrove su Pi- detta. Il re Franco poteva certamente,
pino, e nulla dissi di Carlo Magno e Lo- usando la forza , disporre a suo talento
dovico I,quanto cioè riguarda la so-
di de'paesi, che avea testé conquistati; ma i

•vranità temporale della Chiesa Romana Papi n'erano legittimi signori, e tali
i

ne' suoi stali, e dell'analogo operato da erano divenuti, allorachè gli abitanti di
Pipino, Carlo Magno e Lodovico I, pre- queste contrade s'erano intorno a loro
ferendo che parlasse un vero storico stretti per difenderne l'autorità spiritua-
V 1 A VIA 8>
aveano,quasi ricambio di difesa, in
le, etì dtdla Chiesa^ come per uni versai con-
loro soli trovalo chi li proleggesse coiilro senso sempre li riconobbero cattolici, i

le depredazioni de' barbari, e contro la che ne propugnarono e propugnano la


tirannide e l'eresia de'greci. Il primo fon- sovranità), e vi esercitassero il loro di*
damento del regno temporale de'Papi si ritto di proprietà, trasmettendolo a'suc-
fu la sua stessa spirituale supremazia, per cessori nell'Impero. Ma qiiest' asser-
cui in tempi di dissoUiraenlo sociale egli zione e al tutto inesalta. I Pontefici da-
si trovò, senza addarsene, il più venera- vano a Carlo, come a Pipino suo pa*
to Personaggio in mezzo al popolo, e l'u- dre, il titolo di Patrizio e Difensore del-
uico possessore di fatto del potere di man- la C/i/e5^2, attribuzioni di cui questi prin-
tener in e-so l'ordine e la tranquillila cit- cipi tenevansi grandemente onorali, eoa
tadina. Al che si aggiunse il ragionevole intitolarsene Carlo Magno. Ma in nessun
assenso de'popoli, che nella tutela ponti- luogo si attribuisce la qualità di signore
ficale e ne' beneficii da lei ricevuti rico- di Roma; anzi egli mostrò sempre gran
nobbero la più sicura e potente salva- rispetto all'indipendenza de' Pontefici ...

guardia alla loro vita civile... Essi face- Carlo Magno, alla donazione di Pipino
\ano omaggio a' principi Dizantioi, per aggiunse la Corsica , Parma , Mantova,
quanto il potevano, senza restituir loro Venezia, l'Istria, e alcuni diritti sopra i

la sovranità reale ... Essi al tempo sles- ducali di Spoleto e di Benevento: più tar-
so conchiudevano trattati disponevano , di offri alia Chiesa l^omana anche la so-

delle truppe rotnane, conferivano la di- vranità della Sassonia ... Lodovico I il

gnità di Patrizio di Roma, ed esercitava- Pio del resto confermò, sotto il pontifi-
no vera sovranità negli stali romani ... calo di s. Pasquale I, le restituzioni e do-
li Papa governava lutto lo stalo di Ro- nazioni fatte dall'avo e dal padre. Que-
ma e dell'Esarcato: egli ficeva le paci, sta carta enumera i possedimenti della s.

egli sosteneva le guerre, egli proleggeva Sede e ne accerta l'origine. Una prova
le città, egli allontanava i nemici , egli perentoria che Carlovingi non possede-
i

teneva il principale carteggio coli' impe- vano le Provincie di Roma e di Ravenna,


ratore, e i re vicini da'quali potevasi a- e gli altri paesi appartenenti alla s. Sede,
spettaresoccorso.Così prima me-
fin dalla si ha nel fallo , che elle furono sempre
la del secolo Vili il Pontefice regnava di escluse dalla lista de'paesi tra que'princi-
fdllo nella maggior parte dell'Italia cen- pi divisi ... La Chiesa Romana sempre
trale e meridionale ... l Pontefici roma- combattuta, sovente in pericolo, a noi
ni esercitarono essi soli la sovranità di sembra che un cristiano debba qui rico-
Pioma, ed e un errore il credere che que- noscere manifesto il dito della Provviden-
sta fosse posseduta da'dominatori fran- za. Consideriamo in fatti questa serie
chi. Pipino e Carlo Magno sapevano che prodigiosa di principi elettivi, sempre mi-
la Chiesa Romana era l'anima del mon- ralicon gelosia da'grandi, spesso ancora
do, e che avea bisogno d' indipendenza abbandonati dal popolo: molli fra loro
per esercitare con ogni pienezza la sua a- sono uomini canuti senza uso d' armi, ,

zione benefica... Fleury e alcuni altri


Il non pochi senza parentele potenti, alcuni
scrittori francesi (sempre vaghi di recare eziandio privi di esperienza governativa;
ogni bene di questo mondo all' opera e nondimeno fra lutti i troni elettivi, quel-
della Francia, ma*<sime Fleury, la di cui lo di s. Pietro rimane solo in piedi. I due
òloria contiene quegli errori che deplo- imperi romani sono scomparsi; l'impero
rai altrove), pretendono che gl'impe- di Germania , le monarchie elettive di
ratori Carlovingi si riguardassero come Polonia e d'Ungheria fmono distrulle; le
padroni degli stali romani (njeglio Stali repubbliche famose di Genova e di Vene
86 VIA VI \
zìa non sono più che una menìoria; tulio aiuto contro i saraceni , volò a FercclU
il rimanenle d'Italia ha sofFeiio mille tra- per incontrarlo, ricevuto con grandi ono-
smulazionii e intanto Pietro regna anco- ri, e di Ih continuò con lui il suo viaggia

ra sopra mohi de'suoi patrimoni dal VI a Pavia. Quindi avendo inteso che Carlo*
secolo, sopra le protincie che a lui si do- manno di Lodovico re di Germa-
figlio

narono, e che i re franchi gli restituiro- nia stava per assalirli con numerosa ar-
no ben mille e cento anni fa. Que* che mata, si ritirarono a Tortona, donde l'im-
negano di veder qui il dito di Dio^ ci peratore partì per la Savoia e il Papa per
mostrino un altro fatto somigliante nel- Roma ,
per cui fu costretto comprar la
la storia delle istituzioni umane. Un'al- pace da'saraceni con tributo. Neir878>
tra considerazione importante si è che, pretendendo Carlomanno d'esser corona-
fra tutti sovrani, Papi furono quelli
i i to imperatore, inviò a Pioma Lamberto
che men di ogni altro cercarono Tingi an- duca di Spoleto con truppe a imposses-
dimento de'Ioro stati. Tra essi re n'ebbe- sarsi del Papa; che scomunicatolo co'suoi
ro molti potentissimi; ma nessuno cercò complici nobili romani, con Bosone con-
mai di aggiungere a'suoi stati, come con- te di Provenza, che avea adottalo per Fi'

quista di guerra, un territorio straniero. g//o, s'imbarcò nel Mediterraneo facendo


E in qual altro regno, fuorché in quello vela per Francia, e giunse ad Arles l'i i
de'Papi, avrebbe potuto conservarsi per maggio ; indi visitò in Troyes V infer-
tanti secoli indipendente, benché inchiu- mo Lodovico II il Balbo re di Francia,
sa nel territorio, la piccola repubblica di e vi celebrò un concilio nell'agosto. Ri-
"
s. Marino > tornato in Italia con Bosone e la moglie
Intanto i Saraceni dopo aver saccheg- Ermengarda figlia deldefunto imperato-
gialo le chiese de' dintorni di Roma , in re Lodovico II, per Maurienne e il Mon-
uno alle basiliche Ostiense, e Vaticana cenisio, sano e salvo giunse a Torino e
non ancor racchiusa fra le sue mura, con di là a Pavia, da dove per Genova si re-

audacia si presentarono ad Ostia. Vi si stituì a Roma. NelT88o recandovisi Car-


recò tosto Papa s. Leone If^^ per anima- lo III il Grosso per farsi coronare impe-

re i combattenti a sconfìggere que'ladro- ratore, Giovanni VIII l'incontrò a Ra-


ni, e riportò completa vittoria neir849' venna, ed ambedue vi tornarononeir88i
Poscia nelT853 passò in Ravenna j^\j^\in- per trattare alcuni celebrando-
interessi,
re a Ti^oli^ ed a Suhiaco ove consagrò vi il Papa un Dovendosi abboc-
concilio.
due altari del s. Speco. Gli successe nel- care col dello imperatore in Worms, Pa-
1*855 Benedetto ìli, che pretendendo al- pa Adriano III^ si mise in viaggio neU
cuni si recasse a Feneziaj con digressio- r885, ma infermatosi a s. Ces^uio pres-
ne dimostrai non vero quel viaggio, nel so Modena vi morì 1*8 luglio, e fu sepol-
voi. XCI, p. 99 e seg. Neir874 trovan- to nel monastero i\\ N'onaniola.^e\V%(^^
dosi in Ravenna l'imperatore Lodovico eletto Giovanni IXy per l' intrusione di
II, Papa Giovanni Vili v\ si recò per Sergio III de'conti Tuscolani, si ritirò ia
concertare con un congresso, da te-
lui Ravenna, ove tornò nel 904 a tenere un
nersi nel territorio di Verona con Lodo- concilio, e si recò pure a Bologna. Sergia
vico re di Germania, ed ebbe luogo sul III de'conti Tuscolani, intruso nelI'SgS
finir d'aprile. Nel giugno o agosto 876 o dopo la morte di Teodoro II, fu caccia-
877 tornato a Ravenna Giovanni Vili, to da Roma, ma dopo 7 anni di vita fug-
vi tenne un concilio; ed avendo poi sapu- giasca per la Toscana, anzi il Platina lo
to che l'imperatore Carlo II il Calvo al- fa pure viaggiare in Francia, spalleggia-
le sue preghiere calava finalmente in Ita- to dalla sua fazione Tuscolana, nel 904
lia con molta cavalleria, per l' invocato fu richiamato in Roma dal popolo ro-
VT A VIA 87
ninno e consfigrato a* 9 giugno. Coni- a*suoi tempi, poi dagli storici posteriori,
mi nulo Saraceni a devastare le coste
i
troppo creduli a que'malevoli testimoni".
d'Italia, stabilitisi sulle rive del Gariglia- Nel 9^7 Gioita nni X
fi fi^Wo d'Wbev'ica
no nella Terra di Lavoro, donde porta- li conte Tuscolano, eletto dalla sua fa-
vano con iscorrerie la desolazione negli zione di circa 18 anni, radunata un'ar-
stali pontifìcii e nelle provincie napole- mata si alleò col duca di Spoleto, e mar-
tane, Papa G/oi'^«'if A, dopo essersi trat- ciò contro Pandolfo principe di Capua,
tenuto per più. mesi in Orvieto, sollecitò che lo costrinse a retrocedere e a doman-
a cacciarli T imperatore Berengario ! e dar la pace. Indi si collegò con A.dalber-
V[ imperatore greco, e for-
Cost'Hìlino lo re d'Italia contro T imperatore Otto-
mato un corpo di truppe alleate sotto il ne che a vea coronato con l'insegne im-
I,

comando diLandolfo principe diBeneven- periali, per frenare l'occupazione che fa-

to, di Atenulfo principe di Cipua,di Gre- ceva delle terre ecclesiastiche, e per ab-
gorio duca di Napoli e di Nicolò Panci- bassarne la preponderanza, mentre Ot-
gli generale greco, vi si pose alla testa lo tone I assediava nella rocca di s. Leo
stessoPapa, die combattendo peli.°da Berengario II padre d'Adalberto. L* im-
capitano generale, fu censtuato dal Mu- peratore recatosi in Roma nell'anno 963,
ratori,alquanto severo co^Papi, nel resto il Papa fuggì con Adalberto, portan-
però e dipinto con carattere di lo-
dife-Jo do seco gran parte del tesoro di s. Pie-
devole Papa, indi meglio vendicato nel- tro (nel quale anno, o prima, il Papa si
la fama d'altre accuse dal p. Soldan'. 11 recò al celebre monastero di Subiaco,

successo fu completo nel 916, dopo as- passando per Tivoli). Allora l' impera-
sediato il loro nido per 3 mesi; anzi pel tore adunato un conciliabolo, sacrilega-
riferito nel voi. LXXV,
29^, LXXVf, p. mente fu deposto Giovanni XII, e venne
p. 162, li disfece pure presso Vicovaro, eletto l'antipapa Leone Vili laico. Par-
ed ebbe origine Saracinesco. Il Ferlone tito r imperatole , e pentiti gli elettori
dice capitano supremo Alberico \ con- dell'indegno operato , richiamarono nel
te Tuscolano, fìu-lio della famosa Maro- 964 Giovanni XII, che punì gli autori
zia. Dopo alcuni anni Ugo red'Italia ven- principali di sua pretesa deposizione, non
ne a prender possesso del regno, e il Pa- senza crudeltà secondo gli usi di que'bar-
pa andò a Mantova a stringere lega con bari secoli. Imperocché a'partigìani del-
lui. Se Giovanni X o Giovanni XI per l'intruso non solo inflisse severe pene, e
alcun tempo fu prigione nella rocca di rior<linò ida lui ordinati, ma a Giovan-
r^eroli , può vedere il voi. XCIV, p.
si ni cardinale diacono fece tagliare la ma-
6 e 3o. Qui godo notare, cbe la Civillà no ad Azone protoscriniario'Ja
dritta, e
Cattolica^ serie 4-*, t-
4 P* ^^7%
"^1 no- lingua, il naso e due dita. Notò il eh. tra-
tificare la pubblicazione dell* Opere di duttore del commendato visconte de la
t)ìg/ Franreficn Liverrt ni prelato dome- Tour, essere degna d'osservazione la te-
stico eprofonofario apostolico parteci- stimonianza d'uno scrittore alemanno e
pante^ nel rendere all'illustre e dotto pre- consanguineo della famiglia imperiale,
lato giusti elogi, rileva comprendere an- delle cose imperiali naturalmente par-
cora: w Un frammento di storia ecclesia- ziale, cioè Ottone di Frisinga. Volendo
stica,che é un libro intero distribuito in questi in alcun modo scusare la barba-
XX capitoli, ne'quali si narra la storia di rica e inaudita violenza di Ottone I con-
Papa Giovanni K, vendicandolo, con o- tro Giovanni XI (, con un singoiar con-
fjni documenti di forza inelutta-
sorla di trasto tra il suo buon senso e la sua cat-
bile, dalle accuse, onde la sua memoria tiva cQii>a, Égli stesso non dissimula, che
fu gravata prima da'nemicì della CUiesu le accuse coulro il Papa Giovanni \I1
88 V I A V I A
non si ìeggetano, se non in alcuni scrit- ni XI furono per un tempo chiusi nella
ti di originealemanna, cui egli slesso rocca di Veroli, forse potrebbe essere que-
poco credeva. Se Giovanni XII avesse sto Giovanni Xlll. Alcuni, con Leone O-
tollerato le usurpazioni di Ottone I, il stiense, lo fanno ben accogliere da Pan-
quale andava occupando senza rumore dolfo principe di Capua. Giunta la no-
le terre dello stalo della Chiesa; e se tizia di tal violenza a Ottone I, nel declinar
per opporsi a tali usurpazioni non aves- del 966 calò in Italia, per cui i romani
se stretto lega collo spoglialo re Adal- impaurili richiamarono il Papa, che vi si

berto mancata ogni ansa alle salire del


; recò senza ri lardo; ma l'imperatore fece
maledico Luitprando e degli altri ale- punire i principali rei, altri esiliò, fra'cjua-
manni, apologisti d' Ottone I, ninna si- liSigolfo vescovo di Piacenza. Pietro Pre-
nistra accusa avrebbe deturpata presso i fetto di Roma fu attaccato pe' capelli al
posteri la memoria del suo ponlificato. cavallo di Marc'Aurelio (allora dello di
Per sua morle,nello slesso 964 gli fu sur- Costantino), quindi in ignominiosa for-
rogalo Benedetto V^ per cui Ottone 1 as- ma fu messo sur un asino, condotto per
sediò Roma e l'obbligò a rendersi. Rista- Roma frustato, e dopo carcere confinato
bilì l'antipapa, e questi convocato un con •
oltiemonle. Il conte Roberto e Stefano
ciliabolojfece spogliare il Papa degli abiti voslarario defunti, autori dell'arresto del
ponlificali, lo privò del sacerdozio, lo ri- Papa, furono disollerrati ed esposti allo
dusse all'ordine diaconale, l'esiliò, e rom- scherno del popolo. Indi nel 967 il Pa-
pendo in più pezzi la sua Ferula li mostrò pa con Ottone I passò a Ravenna, e vi
al popolo. Benedetto V rimase in potere tenne un concilio, e ricondotto a Roma
dell'imperatore^ che seco lo trasse a Pa- gli coronò il figlio Ottone li (parlando
"via , custodito da' suoi soldati. Nel 965 del quale nel voi. LVIII, p. 26i,col. 2.^,
si portò in Francia, vi restò dalla Quare- linea 24, dopo la parola indi, manca il

sima sino a Pasqua, e di là si trasferì in nome di Ottone II, ommesso dal tipo-
Sassonia, seco portando ovunque losven- grafo, e da me forse nella revisione de-
turato Pontefice, ivi dato a custodire ad gli slamponi non reintegrato).
Adaldaugo arcivescovo d'Amburgo, che Qui dovrebbe aver luogo una lunga
Jo trattò sempre con molto onore. Bene- digressione,se ne avessi lo spazio,per ven-
detto V era dotto e pio, e degno dell'al- dicare la memoria di Papa Bonifacio VII,
tissima dignità di cui era rivestito; edifi da me ancora alquanto aggravata nel se-
co i sassoni colle istruzioni e co'suoi vir- guirei! Novaes e altri, cioè negli articoli

tuosi esempi, talché l' imperatore era in che rileverò in corsivo, e con alcuni cenni
procinto di ridonarlo a' romani, che lo nel descriverlo quale jéntipapa Xt^Il,
chiedevano a grande istanza, se a* 4 li^- Ripetendo l'asserto dal Novaes e da altri,
glio Dio non l'avesse chiamato a miglior dissi aver egli fatto morire Benedetto FI

•vita. La pestilenza non tardò a far istra- nel 974s6 quindi usurpalo il pontificato;
ge dell' esercito imperiale, e gli rapì il che però eletto Benedetto ^/ A, dopo un
fìoredellesue truppe, onde universalmen- mese spogliato il Valicano del più prezio-
te fu attribuito a giusto castigo divino, so, fuggì a Costantinopoli che morto Be- ;

come contemporaneo Ditmaro.


riflette il nedetto VII, tornalo a Roma nel98Ti, fe-

L'antipapa l'avea preceduto nella tomba ce imprigionare xie\ yw^vzo Giovanni XI f^


nell'aprile, indi nell'ollobrefu eletto Gio- e poi morire forse a'20 agosto; e che indi
vanni XIIL Questi traila ndo con durez- egli slesso terminò con morte
di vivere
za i principali romani, fu arrestato e con- subitanea, soffrendo suo Cadavere cru-
il

finalo nellaCampania, dice il Ferlone. dele carneficina, tuttavia da'chierici por-


Siccome notai che Giovanni X e Giovan- tato al Sepolcro de' Romani Pontefici^
V I A V I A 80
nella proto-basilica, e Chiesa dì Gio s. afFallo sfigurala. T benemeriti che si ac-
vanni in F^. iterano. La Cronologia de' cinsero a sì laudala impresa, con giusta
suoi predecessori e successori p;itisce di- e savia filosofia anzi tutto a vverlirono, do-
sorepnnze presso vari cronisti e storici. versi collocare i Papi malmenati, presi a
Debbo anzi lutto notare, quanto a Bene- scolpare, nella loro vera luce, e ricondur-
detto VII, che si porlòad Or^'ieto^ vifece li all'età in cui vissero. Uno di questi è
f<d)bricare un palazzo apostolico per sua certamente il eh. cav. Luigi Crisostomo
residenza, e vi si trattenne molto tempo; e Ferrucci, il quale olire l'averci thto la
che nel 98 I per Tivoli andò a Sitbiaco, e y Continiiatio degli esametri di Frodoardo
vi consagrò a' 4 dicembre la restaurata di Reims, e poi 1'
Enchiridion liisloriae
chiesa de* ss. Benedetto e Scolastica: di Po;z//;^crt/t,v,co'quali versi storici continuò
lui t!<uo Sepolcro riparlai nel vol.LXIV, quella storia e riempì il lungo periodo di
p. I o I. In questi nostri miseri tempi, meo- 1000 anni di serie pontificia, cioè da Ste-
Ire il numero de'fìeri nemici della Chie- fano Vili à Pio VI inclusive (come già
sa^ del Pontificato e della Sovranità del riferii ne'vol. LI, p. iSr, LXX, p. lor),
la Sede jépostolica^ eccessivamente si nel 1847 e indirizzale al popolo romano
aumentò, sognandone empiamente la di pubblicò le sue Investigazioni slorico-
striìzione. Iddio che sempre protegge la criticìie sopra Bonifazio FU figlinolo
sua Chiesa e dal male ricava il bene, per- di Ferruccio, contenute in S'ò pagi-
mise che illuminati e coscienziosi acatto- ne in 8.°, che ammirai nel farne appe-
lici, olire moltissimi sapienti cattolici, po- na cenno ne' voi. LI, p. i ?o, LXI V, p.
derosamente ne assumessero la difesa col- 1 00 e IDI, per essersi egli proposto, nel-
le armi delia storia e della critica conva- la sua inalterabile divozione alla s. Sede
lidata da documenti, e con elevali invin- (ripetutamente dimostrila nelle sue dot-
cibili argomenti dimostrativi, provarono te opere, compresele due che dovrò lo-

ericonobbero essereiocontrastabile la con- dare in fine, parlando de' viaggi di Pio


servazione e inJipendenza della Chiesa e IX; mentre nella Scala di /^/^^ stampa-
del Pontificalo, e per la promessa divina ta nel i852, come le altre a sue spese,
dovere sussistere sino alla consumazione neir esibir bell'esempio di subordinazio-
de' secoli; ed essere la conservazione in- ne all'autorità pontificia, pose in calce di
violabile della sovranità della Chiesa Ro- tale opera: Venia ad Piani IX P. lì/.,

mana d'uiteresse universale, con chiariisi equivalente a quelle religiose proteste che
eziandio il diritto de' cattolici nel soste- fino al passalo secolo non mancavano ad
nere il legittimo principato de' Papi. La ogni ben consigliala opera,e d'allora in poi
Storia poi di questi, eguabnente a'nostri non si leggono che raramente !), difendere
giorni risorse splendida e depurata, ven- alacremente e con improba fa'ica studio-
dicandosi con più Irionfi le atroci cabm- Sfi, la memoria di quel Papa, rappresen-
nie de' nemici della Chiesa liornana, i tato per antip'ipa, che giacque per 8 se-
quali furono e sono setnpre intenti a de- coli sotto il peso di mostruose calunnie,
nigrare i Sommi Pontefici, sia col propo- proponendo altresì il riprislinamenlo del
silo di spostare la veneranda cattedra di suo epilaflio sepolcrale al Lateiano e da
s. Pietro da Rotna, sia col non meno scel- lui composto. Non contento l'oltimo cav.
lerato e accanito impegno di emancipare Ferrucci di sì critico ed erudilissinio la-
la cristianità dalcattolicismo romano; ca- voro fatto in Firenze, ov' è ora bibliote-
lunnie che erroneamente ripeterono di cario della i. r. biblioteca Latnenziana,
mano in mano gli storici posteriori, co- con ?..** edizione riformata ed accresciuta,
piandosi l'uii l'altro, senza investigarne e nel i8T>tì co'pilrii tipi Alelandriani di
vagliarne le origini, onde la storia restò Lugo, pubblicò con 107 pagine in 8.":
yo V I A V I A
fnvest/'gazioni storico critiche su la per- pò si videro sorgere due tre Papi. La
sona ed il poiifificato di Bonifizio FU lotta di tanti partiti e pretensioni rese

figliuolo di Ferruccioromano. In questa questo il più oscuro de' periodi della sto-
riproduzione eseguita in Roma, mentre ria ecclesiastica, che 1* autore con dovi-
egli meritamente era scrittore in lìngua ziosa suppellettile di notizie sloriche, in-

latina della biblioteca apostolica Vatica- traprese a rischiarare colla face della cri-
na, primeggiano documenti originali, i tica. Col § I : Ottone T nelle sue relazioni
non prima osservati, e ordinati in serie col Pontificato, queste descrive, da me
al numero di X, precipuamente la per- ragionale a* suoi luoghi, toccate di sopra
gamena originale dell'archivio di s. Ma- e più avauli. Quanto ad Ottone 1 fosse a

ria in Via Lata , e l'estratto del Rege- cuore la sua preponderanza nelle cose
stimi FarfeiisejiW cui niuno finora avea d' Italia, e perciò bramoso di eliminare
mai fallo il calcolo che si dovea, non che affitto da essa la superstite dominazione
la tavola o registro di Cronolassi e Cro- greca e quell'ombra d'influenza restata
nologia, elaborata con infinita pazienza in Rotna. A tale effetto ottenne in isposa

e diligenza, per ralFionlo e giustificazio- Ottone II, associato all'impero,


pel figlio
ne de'monumenti sincroni dall'anno 966 Teofania, figliastra o nipote del greco
all'anno 987. Senìpre genialmente e per imperatore Niceforo Foca, per la qua-
di voto animo, non ostante la mia pò* le ebbe in dote dal successore Giovanni

chezza, fermo nel mio proponimento di Zimisce la Sicilia e la Calabria. § 1 ;

propugnare gli oltraggiati Pontefici Ro- Carattere de'dae partiti Patrizio e Po-
mani, ed a gloria del vero chiarire le ca- polare in Roma. Successo al padre Ot-
lunnie di cui furono segno, se finora di tone suo tempo, secondo alcuni cro-
II, a

Bonifacio VII noi feci , tranne qualche nisti,morto Giovanni Xf/f, nell'elezio-
molto negl' indicati luoghi , correndo- ne del successore si ridestarono in Rotna
mene dovere, dopo il ripetuto a suo ca- l'animosità tra il patriziato, alla cui te-
rico col comune degli scrittori, reputai sta erano i Conti Tuscolani, di parte im-
questo il luogo d' eseguirlo, offrendome- periale, e la plebe, e insieme le speran-
ne argomento viaggi fatti peri la sua ze di emanciparsi dall'ingerenza imperia-
andata a Costantinopoli e suo ritor- le , e di aver il Papa a proprio modo.
no in Roma. Sebbene conosco riuscirà Laonde la fazione Tuscoiana dichiarossi
snervato, setiza forza, sconnesso il gra- pel figlio d'Ildebrando, e l'intronizzò col
ve argomento e le molteplici nozioni che nome di Benedetto F/ (alcuni assegna-
comprende nel suo imponente complesso, no prima il pontificato di circa 3 mesi
mi conforta il familiare riflesso: Meglio di Dono TI, ma di ciò più avanti); ed
poco, che niente. A dare dunque una il popolo, col quale parteggiava il clero,
gene» ica e isfuggevole idea del libro del unito al potente Crescenzio Nomentano
eav. Ferrucci, comincieròdal dire,ch'egli capoparte popolare, secondo le ispira-
Introduzione principia con lumeg-
iiell' zioni costantinopolitane, e per paraliz-
giar l'epoca di cui deve a lungo ragio- zare la possanza dvj' Conti Tuscolani, de-
nare, nella quale tra'romani faziosamen- signò Papa il cardinal Franco o Franco-
te si disputò neir Elezione de Papi, se ne, figlio di Ferruccio e Ferruzio, col no-
sceglierlo da famiglia senatoria o p'ebea, me di Bonifazio VII. §3: Famiglia e
oltre l'intervento abusivo dell'influenza persona di Bonifazio FU. Era roma-
imperiale, massime dal sissone impera- na, ese non|nobile, certo potente,e l'eletto
tore Odone Iin poi ; quindi non è da ambizioso e destro. L'autore dichiara, ri-

meravigliare se per tali conflitti, in cui petuta calunnia d'aver Bonifazio VII
col popolo era il clero unito, a un teoi- fallo morire Benedetto VI, e d'averne
,

V I A VIA 9.
_

con usurpazione occupalo la sede. Fu mo Pontefice, recò seco l'insegne di sua


tolto di naezzo dal popolo, istigalo da dignità, e quanl'altro costituiva il tesoro
Crescenzio, eccesso commesso nella ri- di s. Pietro, come Giovanni XII avea già
bellione de' romani contro V impero (i- fatto nella fuga da Roma. Forse nella sua
mitata da altre città e piovincie), pro- permanenza a Costantinopoli, Bonifazio
babilmente quale rappresaglia della de- VII si studiò di porre un termine allo sci-
portazione in Germania di Benedetto sma, e riunire la Chiesa greca alla latini,
V, per opera d' Ottone I e narrata di inun tempo nel quale Vladimiro il Gran-
sopra. Il misfatto contro Benedetto VI de gran principe di Russia (articolo che
fu consumalo nella notte di Natale da va tenuto presente a tale epoca), mandali
Cynlhìo StcphanOf d'ordine di Crescen- a Costantinopoli i suoi inviali ,
per ivi

zio. § 4 Tempo e modo della sua ele-


• pure informarsi de'di versi riti e culto re-
zione. Quest'epoca di Bonifazio VII, as- ligioso , trovarono nella pompa di que*

segnata dal Novaes e altri nel 974 è , , della messa (forse di Bonifazio VII, per
contrastata. L'autore, per le ragioni che esservi riconosciuto per Papa) il più for-
svolge, sostiene che non usurpò il pontifi- te motivo di riferire, che la vera cre-
calo, e la sua ordinazione fatta dal clero denza era quella. Ned è inverosimile^
non fu sacrilega, come si pretende, sic- che in tal soggiorno si adoperasse a di^
come eseguita in onta della fazione de* sturbare piowedimenti presi da Ot-
i

patrizi e de'Conti Tuscolani. Questi col tone 1 e da Ottone II per esercitare as-
favore d'Ottone II, in vece orretliziamen' soluta podestà in Occidente. Nel 982,
le elessero Benedetto VII de' Conti Tu- anno settimo dell'assenza di Bonifacio
scolani, e poi mantennero sulla cattedra VII da Roma, continuarono patrizi ro- i

di s. Pietro. § 5: Sua evasione e dimora mani con più di vigore a mantenere in


a Costantinopoli. I patrizi cacciarono possesso della cattedra apostolica il loro
perciò da Roma Bonifazio VII, il quale Benedetto VII, dopo 1' umiliazione del
si rifugiò a Costantinopoli (ove ancora partito popolare, quando cioè i greci eoa
regnava Zimisce, cui successe nel 976 Ba- condotta di saraceni invasero la Calabria,
silio II il G/oi^<5Jrte, che resse l'impero gre- mal solferendo che Ottone II si godesse i

co con più vigore che talento, pel corso bei possedifoenti d'Italia avuti in dote,
di 5o anni: il suofratelloCostaotino Vili, con molta probabilità provocati da Boni-
o IX secondo altri, associato al governo, sì fazio VII, acciò l'impero orientale ricu-
contentò tleltitoloe fece solo uso del pote- perasse i suoi diritti in Italia e la sua in-
re per soddisfare le sue passiojii). L'autore fluenza in Roma, ove era odiato Otloua
qualifica asserto gratuito d'alcuni lo spo- li colla denominazione di sanguinario, si
glio della basilica Vaticana e di altre per aver imprigionato i seguaci di Boni-
chiese di Ruma, da lui eseguito prima di fazio VII, e sì per aver fallo trucidarti
partire; ed avere fondatnento l'altra as- in un convito i principali cittadini alfe-
serzione, che Bonifazio VII seco portasse zinnali a'Berengarii ; e poi dopo la morta

il denaro della Chiesa da lui tenuto io di Benedetto VII, per aver imposto a*
ciislodia ,
qual giù cardinale diacono o romani per Papa Giovanni A^/^/^ (è sin-
arcidiacono; di essere necessario un pe- golare che chiamandosi egfi Pietro, il
,

culio a chi intraprendeva un viaggio comune degli storici afferma che in rive-
così lungo, per porre «è stesso in gra- renza al principe degli Apostoli caiubiò
zia dell'imperatore d'Oriente, e m uite- il suo Nome Giovanni, men-
in (juello d»

nere il suo partito in Roma. L' autore tre lo trovo ne'documenti che di lui qual
congettura ancora, che partendo Boni- Papa offre l'autore, denominala Petrus)
fazio VII da Roma, col carattere di Sono* suo arcicancelliere negli altari d'Italia. Ri-
()2 V l A VI A
leva l'autore gli anacronismi die s'incon- il cardinal Giovanni sia quello che per

Irano in tale esaltazione per esser morti, l'irritazione de'romani, nel dicembre q85
Ottonell nel dicembre 983 in conseguen- fosse fatto Papa col nome di Giovanni
za della disfalla ricevuta da'gieci, e Be- XP\ e visse pochi giorni (veramente il

nedetto VII nel Itiglio 984, per cui a con- biografo Cardella sostiene che il cardina-
cordarne le lui do-
discrepanze, pare a le accecato non divenne Papa, ma op-
VII durò
lersi ritenere, che Benedetto presso da malinconia morì nello stesso
nel papato più per connivenza che per 985). L'autore delle Tni^ósligazionij per-
assenso d'Ottone 11, il quale invece avea suaso che Bonifazio VII fosse Papa uni-
disegnalo il dello suo arcicancelliere per co, legittimo e consagralo, ed avendolo
Papa, come persona di sua fiducia, e co- la morte a un tempo liberato da Ottone
sì o})porlo a'due eh' erano sostenuti dal li che l'odiava, e da Benedetto VII suo
patriziato e dal popolo romano, cioè Be- competitore e creatura de'patrizi, che ia
nedetto VII e Bonifazio VII. § 6n.9«o r«- un sinodo di Roma del 975 1* avea sco-
torno in Roma. Giuntovi Bonifazio VII, municato, non solamente lo discolpa, col
per morte di Benedetto VII, reduce dal narralo or ora con lui, dalla taccia della
suoesdio_,si trovò a fronte egli consagra- morte di Giovanni XIV, ma deplora co-
to, Giovanni XIV preconizzalo dal de- n)e tanti storici, le cui varianti asserzio-
funto Ottone 11, però malveduto da'suoi ni accuratamente riporta, si scagliarono
partigiani, il perchè in una escursione de' contro di lui, il un let-
cui ponlifìcato fu
malandrini di Crescenzio dal Castel s. to di procuste. Imperocché appena toc-
Angelo al foro Agonale o al Vaticano, cato il trono, dovè vagheggiarlo da lon-
Io presero e portarono in Castello, ove tano per 9 anni, e tornalo in Roma essi
morì di fame o di veleno nel giugno o nel- lo fanno vivere più o meno d' un anno.

l'agosto 985, ma più storici dissero d'or- § 7: Sua morte. Anche il genere della
dine di Bonifazio VII. L'autore attribui- morte di Bonifazio VII è raccontato va-
sce la prigionia e violenta morte di Gio- riamenlersi fi morireall'improwiso, stran-
vanniXlV,sollanlo a Crescenzio, il quale golato, o di veleno, o di melanconia, tra-
poi per questo e altri gravi delitti che gicamente per furore di popolo, slrasci-
commise fu punito da Ottone III. E sic- Dato per le vie della città, messo in bra-
come Martin Polacco asserì aver ancora ni e lasciato o a piazza Colonna (o in
Bonifazio VII fatto cavar gli occhi al quella di Campidoglio, dice Novaes, ma
cardinal G;oi'rt«/zKle'Gonli Toscolani (di meglio ove vado a dire, perchè il caval-
palle imperiale e che avea cooperato al lo di bronzo non eravi ancora stalo tra-
suo esilio, dice il Cardella nelle Memorie sportato, s'è vero), ovvero a Campo Vac-
sloriche de' Cardinali)^ l'autore è d'av- ci no avanti il cavallo di Marc'Aurelio, ove

viso doversi leggere quanto al cardinale allora trovavasi col nome di Costantino,
oculiis eriiity in luogo di ocidof:, loculus, né manca chi sostiene di morte natura-
vale a dire che Bonifazio VII di ritorno le. Il cav. Ferrucci propende per questa,

n Roma locidiis eruii ^ scavò dalle mani ossia che morisse di melanconia, veden •
del cardinale diacono e perciò custode del dosi non curalo dalle gare de' parlili; e
denaro della Chiesa, quanto si trovava per denigrare la cattedra dis. Pietro, fu v-
avere //z/or«//.s', nello scrigno, per aggiun- vi chi suppose la violenta morte e ricor-
ger vita al suo partito io Roma. Inoltre dali oltraggi, copiati dagli storici. Anche
osserva, che se è vero, per tal concussio- l'epoca è disputala. Si vuole nel 983. ma
ne essere slato Bonifazio VII abbandona- la comune opinione assegna il 985 ed il

lo da'suoi, Irallandosi di denaro destina- Catalogo Farfcnse registra non prima


lo ad elemosine, gli sembra probabile che del 987, ed è un prezioso documento per
V I /V VIA 93
la data. § 8 Epìgrafe che lo disonora.
: secoli, e del secolo X appellalo dal Ba-
Il Raspolli alferma,che nella basilica Li- ronio y^rreo, dì piombo, oscuro, è un la-

terauense esisteva il monumento sepol- berinto, un ginepraio), l'aLitore riporta il

crale di Bonifazio VII, che poi in un in- novero de'suoi detrattori, che gareggia-
cendio fu traslocalo altrove. Olii e l'au- rono a pone la loro pietra per lapid irlo,
tore l'epigrafe the lo disonora, posta nel- con diversi confronti storici, rilevando la
la Chiesa diCroce in Gerusalemme
s. manifesta ingiustizia come si procedette
al sepolcro diBenedetto VII, di cui eia e l'incongruenze molteplici, con ragiona-
stato benemerito (come suo ristoratore e le osservazioni. Le calunnie si accumula-
edificatore del monastero, dice il Besoz* rono, per lo spirilo di partito imperiale
zi, La storia della basilica di Croce
s. e patrizio, che lo denigrarono; però un
in Gerusalemme), e fatta da'monaci be- buon dà lume per distinguere i
criterio
nedettini, dichiarandola posteriore, pro- limiti, a cuidebba arrestarsi la credulità.
dotto di parzialità e di malevolenza, e in- Quindi passa ad esaminare, quanta fede
vereconda parodia dell'epitafììo di Stefa- ponno meritare principali tra'detratlori
i

no VII dello FUI (óxe. inveì contro il di Bonifazio VII. Compiange, che ad onta

cadavere del predecessore Formoso), at- che un Baronio pone per lodata regola di
tribuita a Sergio ili (altro nemico di critica che nella collisione di due eletti de-
Formoso). § Suoi delrattori. Siccome
9: ve aversi per Papa legittimo quello dal-
l'ammissione di Bonifazio VII nel nove- la cui parte sta il clero; tuttavolla nel so-
ro de' Papi fu sempre un grande imba- lo caso di Bonifazio VII, questa regola
razzo pegli storici (non lo trovo nella non ebbe valore! Il clero lui riconobbe,
Chronologia Romanorum Ponlifìeuni di- a lui die' onorevole sepoltura nel Latera-
pinta nelle pareti della basilica di s. Pao- nOj luogo proprio del sepolcro de'Roma-
lo, illustrata dal Marangoni, ma hf\\i\ vi ni Pontefici; e quando l'ambizioso Cre-
è tra Benedetto VI e Benedetto VII, Do- scenzio, il quale voleva un Papa che si
no II, di cui in appresso, la cui esistenza lasciasse raggirare da lui, per vieppiù si»

dubbiosa fa vedere, anche per questo, non gnoreggiare Roma, slimolò i contrari ad
essere la Cronologia o serie Ostiense de' eleggere Giovanni XV, favorito de'patri-
Ritraili de'Papi, immune da errori: per- zi, il clero si ostinò a non voler consa-
ciò non deve sorprendere in essa ancora grare altro Papa, vivente Bonifazio VII,
l'esclusione di Bonifazio VII, come l'in- e gli fu attaccato anche in morte, e perciò
clusione d' alcuni di cui è incerta l'esi- da lui malvedulo, benché lo consagiò do-
stenza, osono riputali intrusi. Ormai, do- po il decesso di Bonifazio VII. §10: Ciò
po tanti sludi, neppure trovo scevra da che debba tenersi di Bowfazio III.Vùw-
eccezioni la Serie cronologica di tulli i tore lo riconosce Pontefice legittimo, ed
Sommi Pontefici Romani, esattamente ecumenico per 12 anni e forse più » re»
disposta, coixì' è qualificala dalle annuali stando orrellizio il pontificato di Bene-
e ufllciali Polizie di Roma, che la pub- detto Vile XI V,
quello pure di Giovanni
blica ogni anno, per quanto rilevai altro- se ebbe luogo". Bonifazio VII fu Papa
ve più volte. Qualora silfatta serie, e sa- senza esercizio, ma era vero Papa anche a
rebbe bene, nuovamente si soltoponej-se Costantinopoli; e (juindi produce la schie-
a più critico e severo esame, porto fidu- ra delle pergamene sincrone che assisto-
cia, che la mia proposizione sarebbe giu- no Bonifazio VII ben più fondatamenla
stificata, mentre ora forse a qualcuno ap- che non lo combalte la varietà delle cro-
parirà alquanto azzardosa, anzi audace, nache sempre incerte, e sicuramente faU
dimenticando che la Cronologia de Ro' laci quando adulano partiti. Le date de'

mani Ponlr/ìci , segnalamente di''primi mcnumeoli portano le formolc: Tempo-


9i ^ I A VI A
rihits Domnì Bonìfatli SS. Pnpac anno cismo e la misanltopia. « La pena mag-
e/iis Pontificatus- : Anno Deo propitio giore che la divina Provvidenza possa in-
PontìficalitsDomnì BonìfatìiSiwimiPon- fliggere ad un italiano nella vita presen-

tìficis et universalis Seplìnii Papae iasa- te si è quella di perdere le sue convinzio-


cratissima Sede B. Petri /éposloli linde- ni in punto di Religione e in fatto di tra-
cimo, Indictione XIIf(gS5,ed il Cata- dizione!" Che se Silvestro li accusalo
logo Farfense prolunga il ponliflcalo di negromanzia fu difeso dall' Hock , s.
ali' Indizione xv) mense septembrìo die GregorioVII tacciato d'esorbitanze fu prO'
xr. Come dunque si può asserire, che pugnato dal Voigl, Innocenzo HI glori-
non mai riconosciulo dalla Chiesa Bo-
fu ficalo dall'Hurter, Bonifazio Vili vendi-
nifazio VII per Papa legittimo, se non calo dal Tosti, ora la memoria di Boni-
fu mai solo, o Io fu per pochissimo tem- fazioVII Ferruccio vennepurgala in par-
po? Concede l'autore, la turbolenta ele- te notabile, da un altro Ferrucci, forse
zione, biasimevole la fuga, ardito l'alto discendente suo, e piìidi recente Clemen-
di recar seco il tesoro di s. Pietro, cieca te V scolpalo dalBabanis, per quanto do-
l'ambizione nell'acceuder guerra sulle co- vrò con altra digressione riferire alla sua
ste orientali del continente Italico, scon- memorabile epoca. Tali e allri Papi, in
sigliato il suo ritorno, temeraria la per- questo secolo politico, furono non pure
manenza in lloma a fronte di due partiti vendicali, ma proposti all' ammirazione
che si riunirono a'suoi danni, affrettata de'presenti e de'posteri, ed aggiungono
la morte, miserando lo spettacolo del suo un trofeo di pili alla gloria del cristiane-
cadavere; lutto può essere, egli dice, ma simo e una conquista pel mondo civile,
non che fu peggiore del suo tempo e , con festa del cattolicisrao, ed altresì for-
neppure antipapa. §1 '.Emendazioni sto- ì mano la corona de' loro dotti e coscien-
riche. U
ani ove propone una leggenda bio- ziosi difensori. Che se altrettanto non può
grafica di Bonifazio VII, onde togliere gli dirsi di Bonifazio VII, soggiungo col no-
articoli calunniosi che per la storia e pe* bile, zelante e laborioso suo difensore, se
dizionari hanno infamato sin qui la me- egli per lui avrà fallo assai meno, ab-
moria di lui. Ma sono in lotta colla bre- bracciò però il suo soggetto con eguale
vità, co'tanti allri viaggi che devo fare, coscienza, e forse con maggior cuore de-
per cui non senza pena non mi è dato ri- gli altri, per più ragioni, per cui esclama:

produrla; forse, se non m'illudo, si potrà « Va Bonifazio Che se non potei rido-
!

ricavare da queste mie spigolature, che narti alla storia purgalo d'ogni colpa, spe-
andai raccogliendo nel ferace e vasto cam- ro almeno al meno d'averli alleggerita l'in-

po, formato dalle solerti ricerche del va- famia di due parricidii, sceverando te da'
lentissimo cav. Ferrucci, e dal poco altro delitti del tempo tuo, e dandoli merito
che mi resta ad accennare. Ripiglia l'au- di mire politiche propizie alla libertà del-
tore, per ogni buon cattolico dev'essere laChiesa. Essa ti sollevò, e due fazioni
un motivo di consolazione, anzi d' esul- li tolsero di mezzo. Che se il modo inde-

tanza, che in meno di 3o anni i più ca- gno (ricavato da false cronache) offende
lunniati tra'Ponlefici Romani siano stati ancora nell'opinione de'vivi e te e la cat-
bravamente difesi, e, come a dire, riabi- tedra su cui sedesti, ti giovi però che pas-
litati dalle penne talvolta de'meoo divoti sasti non senza occulte lagrime , e eoa
della Chiesa e del Papato. Conviene la- manifesti uffizi del chericato riverente al-
sciare agli spirili torbidi, che ruppero la tua spoglia mortale. Ma se nessuna
guerra ad ogni autorità divina ed uma- tomba posso interrogare con sicurezza
io
na, il tristo privilegio di portare, può dir- nel sacro recinto di Laterano, so per al-
si, in processione per l'uaiverso lo scelli» tro che se ivi li mancò la magnificenza
-

V I A VIA 93
lì'un anello, non li mancherà riposo fino pit . Sua . S'ccjue . Potitns. - Mortcm O- .

al suono di quella troaiba che cliiamerù bit . Sed Ad Ti unii'


Incerta . Sorte . . .

gli estinti a vedere le misuiedi Dio tan- Inni - Succollante Sacra Referunlur ,
. . .

to di(Ferenli da quelle de* ciechi uomini. Membra Caterva - Quo Moles. Tem-
. . .

E se nel giorno in cui dalla morte del pli Stat Laterana Solo - Gens. Ro-
. . . .

tempo avrà vita T eternità mi sarà dato mana Pia Die Pace Quiescat In
. . . . .

di rallìgurarti fra le mille migliaia, potrò Aevum Tot Diala . - . . Non . Dignis .

forse dire: Io lavai la sua fronte dal Qui. Tulit Opprohriis . . - Decessi t. An-
lizzo sanguinoso: io ne rendetti meno no DCCCCLxxxFii Ind.
. . XV ". Ad ogni
ahborrita la memoria^ presentandolo in modo, qui applico il dichiarato pel Can-
figura d'uomo, e non di mostro. In os- cellieri, nel vol.LXXV,p. 35, al quale fu
sequio della Cattedra di s. Pietro, a rigo- rimossa dal Laterano 1' iscrizione sepol-
re d'esalta giustizia , e per risarcimento crale. § I 2: Appendice cronologica. Mi
dell'onore d'una casa che, patito naufra* contenterò soltanto di riferire , opinare
gio in Roma, si riparò nell'Etruria, on- l'autore che papato di Dono //, attri-
il

de comparirvi nel 12 io abile a'pubblici buito al 972, è forse una gratuita crea-
uHìzi, e dar più lardi alta repubblica Fio- zione cagionata dalle molteplici abrasio-
rentina Tuccio (ripetutamente gonfalo- ni in testa di quelle pergamene che ap-
niere, savio e d'unioio grande) e Leonar- partenevano a'tecnpi di Benedetto VI e
do (gonfaloniere e ammiraglio) gonfilo- di Bonifjzio VII, per fitto de' loro con-
«ieri di giustizia, e finalmenle Francesco trari. Per esempio slava scritto: Domnus
commissario generale di campagna nel- Bonifacius. Domnus Benedictus Aposto-
l'epoca deplorabile del tramonto di essa licus. Tempore Donini Bonifacii. Tem-
(assassinato a Gaviiiiana, come il mag- poribus Domni Benedictl Apostolici? Si
gior uomo che nella guerra vantasse la die' opera dagli antagonisti d'ambedue a
repubblica Fiorentina, fu scrino, ebbe raschiarne studiosamente il nome; laon-

per sepoltura il monte Apennino a ra- de reslò in quelle pergamene una lacuna,
gione. A spogliare il nome di esso delle la quale a chi attese ad ordinare la cro-
molte romanzerie onde fu circondalo a' nologia sembrò che potesse riempirsi con
tempo medesimo a ren-
dì nostri, e nel un Secundus ovvero //(benché fuori di
dere un giusto tributoalla memoria d'un posto), prendendo Domnus per nome pro-
uomo divolo fino alia morte al civile or- prio. Infatti il Baronio in Donino FI, di-
dinamento, sotto cui era nato, il cav. Fer- ce di quel Papa , tranne il suo nome e
rucci compose e fece incidere 1' epigrafe patria, di lui tutto e oscuro; ed il Mura-
collocata all'esterno della chiesa del ca- tori rileva che Domnus non è che un
,

stello di Gavioiana; non ignorandosi che aggiunto di qualità appropriata a Bene-


il Ferruccio fu sepolto lungo il muro di detto VI f/?o/20 7 fu Papa nel 676: altri
essa chiesa); quando si giudicasse oppor- lo chiamarono Donino^ Domnione, Co*
tuno di riporre in Laterano una memo- no^ Cunone). Altra giusta presmizioneio
ria del pontificalo e delle vicende di Bo- favore di Bonifazio VII, parve al cav. Fer-
nifazioVII conforme alla verilà «storica, rucci derivare dall'avere il cardinal Be-
potrebbe essere dislesa così. »|f Es talli t. nedetto Gaelani, dopo la clamorosa Ri-
Populus . Queni
Klerui . Clirysniatc . . nunzia al pontificato di s. Celestino /',
Inungil Septinius Et Petri. Est Se-
. - . . . nel 2gi assunto francamente il nome di
I

de Bonifacius - Pulsus Ahit Prore


. . . . Bonfacìo FUI. Un Papa così sagace e
rum Feritale Noi'emrjue PerAnnos -
. . . . di vasta mente, e per le correnti circo-
Mente Minax Fircs Couìparat Ad
. . . . . stanze, celio non avrebbe scello (juel no-
Reditum - lura.Mari Emcnso Reci-
. . . me, coH'aggiuulo di /''///, se il /7/noa
95 V I A VI A
fosse slato Papa legittimo; e si correva fiigiò in Orvieto, perchè i greci infesta-
pericolo, massime in quelle gravi contin- vano l'Italia, e con esso i principali no-
genze, di rinfrescare colla riproduzione bili di Puglia e Calabria; e nel looi si

di esso nome la memoria d*ua antipapa recò a Tivoli, salvandola dallo sdegno
coperto d'infamia (Anzi io credo poter d'Ottone III. In Orvieto nel oo3 vi fu pu- i

dire di più. Papi Clemente III, Gre'


1 re Giovanni XVIII detto XIX. Papa Be-
gorio P^IIIy Innocenzo Jlly Nicolo F, nedelLo FUI, becche fosse della prepo-
Calisto Illf Clemente VII, Clemente tente famiglia de'conti Tuscolaoi,che col-'
FUI, Benedetto XIII e Benedetto XI F le fazionimisero Roma a soqquadro ne'
si chiamarono con tali numeri, ad onta tempi mezzo, avendo con altra fazio-
di
che gli aveano cogli stessi nomi assunti al- ne usurpato il pontificato l'antipapa Gre-
trettanti Antipapi che non riconoscen-
j gorio, nel IO 12 fuggì in Germania per
doli per Papi non dubitarono di prender- ottenere aiuto dall'imperatore s. Etnico
li. Se avessero aggiunto al nome il nume- II. Questi glielo concesse, e dopo aver ce-
ro progressivo, avrebbe implicato ricono- lebrato insieme il s. Natale io Calilhi, al
scimento. Dunque Bonifacio Vili riten- dire di Ferlone, fu dall'imperatore eoa
ne per Papa Bonifacio VII). Termina il sicurezza rimandato a Roma, ove poi si

cav. Ferrucci il suo magnifico libro col recò l'imperatore ad esservi coronato. Il

Rcgestum Farfense, col Registro dì C/o- Roller fa celebrare a s. Enrico li il Na-


notassi e Cronologia, e con 102 Note. tale a Pavia nel i o i 3, senza far molto del
11 Papa Gioi^anni XF detto XVI del Papa, bensì coronazione nel feb-
dì sua

g85, travagliato da Crescenzio Nomen- braio o 4- Dell'antipapa Gregorio poco


I 1

lano foggi in Orvieto e in Toscana e


, ,
ne parlano gli storici. Lodovico Agnello
quindi ricorse all'imperatore Ottone Illj Anastasio, Istoria degli Antipapi, solo ci

il che saputo da'romani, per timore subi- dice, che la fazione Tuscolana elesse Be-
to lo richiamarono, assicurandolo eoa nedetto Vili, ed i romani Gregorio, che
giuramento dalle molestie di Crescenzio. da Benedetto Vili, questo
fatto cacciare
Continuando la sua prepotenza per tene- iromani costrinsero a fuggire richiaman-
le il Castel s. Angelo, appena partito da do Gregorio. Quando poi seppero vicine
Roma Ottone III, nel marzo 997 cacciò le truppe imperiali, fecero tosto partire

da Roma suo parente Papa Gregorio


il da Roma Gregorio , e vi richiamarono
/^^, costretto a fuggire nudus omnium re- Benedetto Vili, il quale pare che in que-
rum e per Bologna si rifugiò a Pavia,
, sto viaggio consagrasse in Bergamo la ba-
ove un concilio scomunicò il temera-
in silica di s. Giorgio. greci sempre pieni 1

il da lui creato antipapa


rio Crescenzio, e di rancore pe' perduti dominii d'Italia,
Giovanni XVI detto XVll. Sdegnalo Ot- tentavano incessantemente di estendere
tone III di tanta audacia, calò in Italia per i confini de'supersliti, ed erano giunti si-
castigarla. A Pavia si un'i al Papa, e col- no ad Ascoli, minacciando Roma. Per-
l'esercito per Cremona e Ravenna si por- tanto Benedetto Vili nello 19 0nelio2O
tò in Roma nel marzo 998, l'imperato- ripassò in Germania, ed entrò in Bam^
re facendo decapitare il tiranno, impic- berga, dov' era s. Enrico II. Nel giove-
care! 2 del suo partilo, accecare e muti- dì santo il Papa nel maltutioo recitò la
lar nella lingua, nel naso e nell'orecchie Z.^ lezione, la 2.^ avendola Iella l'arcive-
il quale messo a rovescio so-
l'antipapa, scovo di Ravenna, e lai.' il patriarca d' A-
pra un asino fu fallo girare per Roma, quileia, forse del suo seguilo. Vi celebrò
ripetendosi a gran voce: Di tal supplìzio la Pasqua, e nella domenica seguente con-

èdegno, chi a' Pontefici \niol togliere il sagrò la chiesa di s. Stefano. Fu pure ia
Regno. Nel 1000 circa Silvestro U si ri- Al gentiaa e vi si cousagrò la chiesa di s.
V I A VIA 97
Pietro apostolo. Calò poi il Papa coirim- li le città gemevano e le vie pubbliche
peratore in Italia, ed era in Verona a*6 erano infestate a segno che non viaggia-
sellembre 102 l'accompagnò nel-
1 ; indi vano più pellegrini, colle minacce, colle
i

la Puglia all'assedio di Troia, ove l'ira- censure e colle armi. Da tutti encomia-
peratore sconfisse greci, ed insieme pas-
i to , il suo spirito intraprendente eccitò
sarono a Monte Cassino e vi consagrò , querele di simoniaca elezione, onde l'im-
il nuovo abbate Teobaldo, restituendo- peratore Enrico III, adunato nel 1046
si Roma nel lo^S. Giovanni AX^ det-
a un concilio a Siitri^ lo fece deporre, ed
to XX nel 1026 si recò ad incontrare in in Roma fece eleggere Clemente Il^e tor-
Conio Corrado II, che poscia coronò in nando Germania condusse seco il de-
in
Roma imperatore, onde poi potè restituir- posto Papa, temendo insorgessero nuove
lo alla sedequandoi di lui nemici lo espul- discordie. Secondo il Platina che eoa ,

sero, seconilo Ferlone. Nel loSy torna- Gilberto celebra Gregorio VI per ave-
lo in Italia Corrado II, Papa Benedetto re ristabilita la dignità della s. Sede, sem-
/A'de'conti Tuscolani, dopo essere sta- bra che morisse in Roma; poiché raccon-
lo 4antiiia Orvieto, si recò a visitarlo ta aver chiamato i cardinali vicino a mor-
in Cremona, ricevuto con grande onore, te, e rimproverati de'loro biasimi, li esor-
forse per domandare la sua assistenza ,
tò a porre il suo cadavere fuori della chie-
perchè romani non potevano sopportar
i sa con porte ben chiuse ; che se per divi-
più la deplorabile condotta di sua gio- no volere si aprissero, gli dassero coa-
vanile età, per cui in Roma l'imperatore veniente sepoltura, e ritenessero il suo
iìelio38 ne ristabilì l'autorità. Nel io4o operato approvato da Dio, altrimenti
Benedetto IX parli da Roma o esulò, re- gettassero altrove il corpo. Morto Gre-
candosi in Provenza ; ed a' 1 5 ottobre in- gorio VI, i cardinali l'ubbidirono, e tosto
tervenne, alla solenne consagrazione del- seguì il prodigio dell'apertura delle por-
la chiesa di s. Vittore di Marsiglia, ov'e- te, e così io tumularono in chiesa con o-
rano pure diversi principi e molti vesco- pinione di santità. Di tante prepotenze
vi. Nel io44 s'intruse contro di lui l'an- imperiali fu vendicatore il grand' Ilde-
lipapa Silvestro 111 simoniacameute, ma brando poi s. Gregorio VII, già discepolo
dopo 3 mesi fu cacciato. A togliere ulterio- dello sventurato e degno Gregorio VI.
ri scandali, il clero di Roma e Gregorio IlGusta confuse questi, con quel Gregorio
YI, nello io44j ^'^^ denaro otten-
stesso antipapa insorto contro Benedetto VIII,e
nero la rinunzia di Benedetto IX, che poi crede erroneamente che Clemente II se-
ritrattò, nondimeno pare che finisseisuoi guendo r imperatore sia morto in Bam-
giorni penitente nel monastero di Grot- berga. Ecco la vera storia. Partì Clemente
taferrata, nel quale articolo di ciò par- li da Roma nel 1046 con Enrico III per
lai e del suo sepolcro. Il Ferlone rife- la Puglia il quale pretendeva che sco-
,

risce, che ad un tempo, per la condot- municasse beneventani per non averlo
i

ta di Benedetto IX, vivevano tre Papi voluto ricevere. Furono a Benevento, a


in Roma, Silvestro III abitante a s. Pie- Capua,a Ravenna,a Mantova,edopo cele-
tro, Giovanni XX
(?) a s. Maria Maggio- brata la Pasqua passarono in Germania.
re, Benedetto IX al Laterano, il perchè Ritornando poi Clemente 1 1 aRoma,mori
mediante l'assicurazione di grosse entra- presso Monte l'Abbate di Pesaro a*9 ot-
te, riuscì a Gregorio VI d'indurii a riti- tobre io47 > ed il suo corpo fu porta-
rarsi, onde romani, e per le sue virtù e
i to a Bamberga: meglio ne tenni pro-
dottrina, l'elessero Papa. Tosto ricuperò posito nel voi, L.\XXVI, p. iG5 e seg.
gran parte de' beni usurpati olla Chie- Anche il successore Damaso II fluì la
sa romana, provvidea'ladronecci pe'qua- sua vita tuori di Roma nel 104B , cioè
VOL xcvii 7
98 VIA V I A
in Paleslrìna^ ov'erasi ritiralo pel caldo. gheria, col i.*'abboccandosi in Worms pel
Questo prova, osserva il Borgia, che i s. Natale, ed in Augusta celebrando insie-
Papi continuavano a uscir da Roma nel- ma la festa della Purificazione. Visitò più
l'estate, e siccome Damaso II era stato chiese diGermania e d'Italia. E qui dirò,
17 luglio di detto anno, subito
eletto a* che consagrando una cappelletta, appe-
siportò a Palestrina, ad fugìendos UP' na vi foimòil i.° segno della Croce, im-
hanos aestus^ scrive il Ciacconio, ove do- mediatamente con prodigio apparvero
po 23 giorni di pontificato terminò di sulle pareti gli altri segni propri della Sa-
vivere. Nel 1049 ® P'^di scalzi e in abito gra, Altrettanto avverme quando da Ra-
di pellegrino entrato in Roma il vescovo tisbona si recò a Norimberga, poiché con-
di Toni S.Leone /yY(già pratico di quel- sagrandoduecappellette, una alla ss. Cro-
le vie per la divozione a s. Pietro, che ve ce e l'altra a Gesù Cristo, appena egli vi

Ioavea tratto precedentemente ogni anno fece ili.° segno della Croce, miracolosa-
in divoto pellegrinaggio), siccome abusi- mente sulle pareli si videro espressi tutti

vamente designato da Enricolll, onde in gli altri. In /?a/wi^0A2tìt canonizzò i ss. Wol-
Cluny Ildebrando gli avea fatto deporre fango ed Erardo; poscia in Amburgo ce-
l'insegne pontifìcie, fu eletto Papa di ge- lebiòla festa dellaPurificazione, e UQuin-
nerale consenso. Tutto il suo pontificato quagesima a Mantova per venerarvi il ,

fu un continuo viaggio pel bene della ss. Sangue, e per consagrarvi la chiesa di
Chiesa, per restaurare la decaduta disci- s. Andrea; donde ritornò a Roma nella

plina ecclesiastica, riparando a'gravissimi Quaresima del io53. Guastando intanto


disordini che infestavano la Chiesa stes- i Normanni la Puglia^ la Calabria, ed
sa. Dopo celebrato il concilio in Roma altre terre della s. Sede, marciò contro
contro l'elezioni simoniache, ne partì per di loro colle sue proprie truppe. Ben-
tenerne altro in Pavia. Ess^do Ih Ger- ché sconfitto e fatto prigione, a'2S giugno
mania celebrò in Colonia la festa di s. presso Civilella, condotto onoratamen-
Pietro con Enrico III ; passò indi a Md- te a Benevento dettò la legge a*vincitori,
gonza per un concilio, a J'owZ suo vesco- e ne fece de'feudatai investendoli di det-
i

vato, a Metz, a ReimSy ove tenne un al* te terre, convertendoli in protettori della
tro concilio nella chiesa di s. Remigio , Chiesa romana; Papa dipoi infermato, si
il

}a quale anche volle consagrare, trasfe- fece portare in lettiga a Capua, partendo
rendovi le reliquie delSanto processional- per Roma a' 12 marzo 1054^ avendo da-

mente colle sue mani, insieme con altri to in tutti i suoi viaggi illustri esempi di
vescovi. Tornato in Italia, celebrò il tutte le virtù. Si può dire di lui, col Gu-
s. Natale a Verona, donde passò a Fene- sta, che ne'suoi viaggi si portò da medico
ziay o meglio più tardi. Nel principio del e da visitatore generale, sanando le pia-
io5o si restituì a Roma, da dove si re- ghe, e riformando gli abusi che incontra-
cò aSiponto,a MonteCassino,a Vercelli^ va. Vuole il De Magistris, Istoria della
ove presiedè il concilio; passò in Francia, città e s. basìlica cattedrale d'Anagni^
e poi partendo per la Baviera, si abboccò che S.Leone IX prima di restituirsi a Ro-
con Enrico III in Augusta. Nel febbraio ma, si trattenne in Anagni per risarcir-
io5i si restituì a Roma, e di poi visitò side' passati incomodi. Morto s. Leone
, Benevento
Tivoli e Subìaco Capua , , IX, Ildebrando da lui creato cardina-
Monte GarganooSiponlo, Salerno, Mon- le, spedito in Germania dal clero romano
le Cassino, e altre città della regione. Ri- per scegliere un degno successore,nel o55i

tornato appena da questa gita fece un 3.° in Magonza designò littore II, e con-
"viaggio in Germania nel io52 per impe- dottolo in Roma fu riconosciuto. Venuto
dir la guerra Ira l'imperatore e il re d'Un- poi r imperatore Enrico III in Italia, il
V I A VIA 99
Papa si recò ad incoaliailoa Firenze, ed ro lo scudo de'Papi, tranne alcune ecce-
invitatolo in Germania, il Papa vi passò zioni, contro l'esorbitanze dell'impero e
nel io56, insieme celebrando in Goslar contro le fazioni de'romani; ed in fatti
la Walività della B. Vergine; ma tosto sì Nicolò II chiamò una banda dì normanni
cambiò l'allegrezza in lutto, perla mor- a percorrere le vicinanze di Roma, per
te dell'imperatore seguita a*5 ottobre in abbattere l'infesta prepotenza de' conti
Bolllifeld di Sassonia, alla presenza e col- Tuscolani e de* conti di Galera, che in-
Tassistenza del Papa, a cui lasciò racco- ceppavano l'autorità pontificia, devastan-
mandato il figlio Enrico IV, che ingrato done le terre. Nel suo pontificato sempre
tosto divenne perfido persecutore della più era invalsa 1' opinione sulla mal'arìaL
Chiesa e de'Papi, per vagheggiare la mo- di Roma nell'estate, onde il Borgia rife-
narchia'uni versale, e volendo arrogarsi risce, che ì Papi successivamente fabbri-
Tautorità suprema in materia di religio- carono altrove de'palazzi per abitarli ini
ne perfarsi schiava l'Europa. Egli si usur- quella stagione. Egli non prima del se-
pò il diritto di convocar concilii, pretese colo XI trovò lagnanze dell'insalubrità
di deporre i Papi, surrogandone altri a del clima romano. Innanzi di esso solò
suo capriccio, volle dare agli abbati ed a' lesse rammentato 1* eccessivo caldo per
vescovi rinvestitura ecclesiastica e feuda* motivo d'uscire dalla città; ma nel det-
le,col pastorale e l'anello. Dopo aver cele- to secolo al caldosi cominciò ad aggiun-

brato ils. Watale in Ratisbona, Vittore II gere eziandio la nocevolezza dell' aria.
tornò in Italia, nel 1 057 fu ad Ascoli nella Narra Baronio all'anno io5g, le gra-
il

Marca, e mori in -F//e/2-e.Quanto alla sua vissime querele che pei clima di Roma
Venuta in Ascoli è provata dal cav. Frasca- fece s. Pier Damiani , cardinal vescovo
relli. Relazione della venuta di Pio IX d'Ostia, al Papa Nicolò II , fin anche a
in Ascoli del Piceno ^ p. 1 07 e seg., 1 1 2 e recarlo per uno de'molivi della rinunzia
12 5, dalla quale si trae, che nel loS'j eh* esso intendeva di fare del vescovato
si parti da Roma e recossi nel Piceno (diche ragionai nel voi. XC, p. 68 e seg.).
per far cessare le discordie insorte fra* Avendo Nicolò II ritenuto il vescovati
vescovi di Ascoli e di Teramo, al quale di Firenze^ tornò a visitarlo nel r 060; fu
elfelto, prima fu in Ascoli e poi in Te- pure a Fano, a Monte Cassino, a Farfa,
ramo. Il successore Stefano IX detto X, Si restituì a Firenze e vi consagrò la chie-
l'ultimo di dicembre 1057 si recòaTl/o/z/e sa di s. Felicita nel io6( e vi morì, e
Cassino j tornò a Roma, e partito per Fi- fu il 3.° Papa che nel breve giro di 4
renze ivi mori a'2g marzo io58, sepolto anni vi terminarono i loro giorni; In suo
in Reparata. Insorse l'antipapa Bene-
s. luogo fu eletto Alessandro Ily che riten-
deito X de* conti Tuscolani e vescovo di ne il vescovato di Lucca , con indegna-
Ildebrando trovandosi in Tosca-
^'c//f'fri. zione d' Enrico IV, perchè esaltato alla
na, disegnò PapaiVico/ò//, allora vescovo sua insaputa, onde da pessimi vescovi fe-
di Firenze,che nel recarsi a Roma depose ce consagrare antipapa Cadolao col no-
nel concilio di Sutri l'antipapa. Nel loSg me d'Onorio II, che audace marciato su
parfiper Spoleto e perla Marca, facendo Roma con molte truppe da lui assoldate»
in Osinio una promozione di cardinali. venne però costretto alla fuga dal duca di
Tornalo a Roma, passò in Melfi a tenere Toscana. Trovandosi nel o62Alessandro i

un concilio, in cui o in Benevento si ac« II in Anagnì, approvò l'elezione fatta da'


comodò co'normanni,che l'aveano invi- canonici del vescovo Pietro de* princìpi
talo a recarsi in Puglia; gì* infeudò del» di Salerno. Nel 1067 Alessandro II si
ledue Sicilie con annuo censo e giura- portò a Mantova a celebrare un conci-
menlo di fedeltà, e così quelli divenne- lio, e fu pure a Milano sua patria. L'ao-
loo V 1 A V I A
lipapa tornò con altri armnli a depre- ciori, violando senza ritegno i più sagri
dare la basilica Vaticana; pernii popo- diritti divini ed umani. Il Papa sul prin-

lo rinvestì, ed egli si rifugiò in Castel s. cipio gli die' prove di grande e partico-
Angelo, venendo assediato per due anni lare affetto, siccome animalo dal pater-
da* soldati pontifìcii finche con denaro , no desiderio di vederlo emendato da'suoi
gli riuscì evadere. Intanto Alessandro II, disordini e attaccarlo agi* interessi della
dopo aver presieduto il concilio di Mel- religione. Inutilmente gli scrisse molle
fi, nel royi passò ad Aquino, e solennis- lettere, insinuanti e ragionevoli ,
poiché
simamente consagrò la basilica di Mon- eglicontinuando nelle sue molteplici sre-
te Cassino j nell'agosto 1072 volle rive- golatezze e irritato contro il Papa che
,

dere la sua chiesa di Lucca consagran- voleva correggere gl'incontinenti e simo-


done la cattedrale coli* assistenza di 11 niaci da lui proletti, giunse empiamen-
vescovi e di molti abbati regolari, arric- te nell'assemlDlea di W^orms a calunniar
chendola di parte del corpo di s. Ales- la sua irreprensibile vita, di farlo scomu-
sandro I Papa, e vi si trattenne 3 mesi. nicare da' vescovi suoi partigiani, e per-
Tornalo a Roma poco dopo morì nel sino di proibire che fosse riconosciuto per
1 073. In questo per somma ventura del- Papa. L' orbe cattolico scandalezzalo, s.
la s. SeAe^ vi fu meritamente sublimato Gregorio VII passò alle minacce delle
il celebre cardinal Ildebrando, col nome censure , ed il re in un conciliabolo di
di s. Gregorio T 11^ la meraviglia del suo Worms osò di farlo dichiarare depo-
secolo e d'invincibile energia nel resiste- sto. Non potendo più il Papa tacere, sen-
re alle pretensioni imperiali a beneficio za mancare al suo dovere, lo scomunicò
della società, ben conoscendo essere il Pa- con tutti i suoi fautori, e lo sospese dal-
pa il tutore de'popoli e il fondatore della l' reale. S' intimò
esercizio della dignità
gran comunità.chesichiama la cristianità, una Augusta pe'2 febbraio 1077,
dieta ad
come dice il dotto Mùller. Imperocché a- ove sidovea presentare Efirico IV. Il Pa-
•vendo concepito colla sua vasta mente e pa malgrado la stagione s' incamminò
animo impertorbabile,il magnanimo pro- per l'assemblea, ed era giunto a Vercel-
ponimento di sottrarre la Chiesa dallo li quando seppe che anco il re trovava-
Stato, il potere spirituale dal temporale, si Piemonte. Per miglior cosiglio il
in
far quello maggiore di questo , e come Papa retrocedette e si ritirò colla gran
prima render il Papa tutto indipendente contessa Matilde^ marchesana di Tosca-
dall'imperatore, collocare anzi il i.° più na, nella sua rocca di Canossa nel terri-
sublime dell'altro; e con indefesse ener- torio di Reggio. Alcuni vescovi e magna-
giche core vi riuscì meravigliosamente, ti si recarono da s. Gregorio VII ed ot-
con quella salutare riforma che donò al- tennero pel re l' assoluzione, previa pe-
la Chiesa vera e reale unità, per meglio nitenza pubblica. Si presentò Enrico iV
promuovere 1' eterna salute di tutti gli scalzo e in abito di penitente al Papa, si-

uomini. Opera ch'egli aveacominciatocon mulando emendazione con giuramento,


progrediente successo dall'elezione di s. e fu riconcilialo colla Chiesa. Ma poco
Leone IX in poi, essendo stato l'anima de* dopo tornò Enrico IV alle ostililà, e ten-
consigli de'suoi predecessori,massime nel tò un'altra conferenza col Papa per ar-
reprimere l'incontinenza de'chierici e ri- restarlo. Fu l'accorta IMatilde che lo sal-
storare il CelihalOj nel condannare e nel vò, conducendolo per le montagne. Al-
combattere Simonia e 1* Investiture
la lontanatosi il re s. Gregorio VII passò
,

ecclesiastiche. Enrico IV re de' romani, nel giugno a Bibianello, Carpineto e Car-


benché comunemente chiamato impera- pi, e fu pure in diversi luoghi del Modene-
tore procedeva in eccessi sempre mag-
, se, terre appartenenti alla conlessa, ed io
VI A VIA loi
Ficarolo sul Po; essa Iiisiogamlosi, che il d* una potenza morale indipendente, ca-
re suo parente si ravvedesse. Couosciu- pace di reprimere o impedire gli eccessi

losi poi che nulla eiavi da sperate, il Pa- della forza,spiegauo l'ampio esercizio che
pa s'iucamminò per la Toscana, a'i3 a- S.Gregorio VII e molti altri Papi fecero di
goslo giuDse a Fireuze, il i.** settembre questa sovranità, loro attribuita dall'opi-
a Sieoa, e di là si restituì a Roma. Di* nione pubblica. Nel 1086 eletto Fittone
poi il Papa si recò ad Aquino per paci* ///, 8 giorni dopo partì da Roma, e depo-
iicarsi con Roberto Guiscardo duca di sti gli abiti pontificii a Terracina ,fu^^ìa,
Puglia, il quale in Ceprnno col vessillo lìlonte Cassino, ove assalito dalle suppli-
di s. Pietro infeudò di Puglia, Calabria che di tutti, nel coucilio di Capua ripre-
e Sicilia nel 1080. Intanto i principi del* se l'insegne di sua dignità, e recatosi a Ra-
1* iaipero nella dieta di Forcheira depo- vello e ad Anagni, poi ritornò a Roma.
sero Enrico IV , ed elessero re liodolfo Indi si restituì a Monte Cassino, peravei'-
duca di Svevia. Allora Enrico IV indi- ne ritenuto la dignità abbaziale. Ne part\
spettitoconvocò un conciliabolo a Bres- per recarsi a Ponte Corvo, e pel coucilio
sanuoue a'i5 giugno 1080, ove si pre- di Benevento, e tosto vi fece ritorno, ed
lese nuovamente deporres. Gregorio VII, ivi morì. In Terracina ugÌioSS gli fu da-
e si elesse antipapa lo scellerato Guiber* to a successore Urbano 11^ il quale si re-
to arcivescovo di Ravenna col nome di cò in Puglia pel coucilio di Melfi e per
Cleoiente III ; il quale condotto da En* quello di Troiajaltro celebrandone in Be-
rico IV Roma, dopo lun-
coll'esercito in nevento: fu pure a Butera, in Traina ed
go assedio avendola espugnata, l'antipa- in Bari. Ribellatisi nei1 09 1 i romani, passò

pa ebbe l'audacia di coronarlo imperato- in vari luoghi, e ad Ascoli nella Marca,ia-


re in s. Pietro nel o84> wel quale anno le 1 di a Salerno e Benevento. E dalla ricordala
truppe JiMalilde riportarono vittoria su- Relazione e luoghi citali del cav. Frasca-
gl'unperiali a Sorbara nel Modenese. Il re relli, che si ricava, che Urbano II reca-
assediò quindi il Papa (il quale nel i o83 tosi nel I 09 1 nell'Abruzzo, il vescovo d'A-
erasi ritirato in Orvieto) in Castel s. Aq- scoli del Piceno l'indusse ad onorarla di
gelo, alla cui liberazione accorse Roberto sua presenza, indi nella sua dimora il ve-
Guiscardo nel maggio. Il Papa si recò ad scovo ottenne al capitolo la facoltà d'e-
Anagni, ìndi a Monte Cassino, e poi a leggersi il proprio pastore ed i canonici,
Salerno, ove morì nel io85, pieno di nelle vacanze della sede e delle prebende.
afflizione per le turbolenze in cui la- Gli riuscì poi di celebrare il s. Natale iu
sciava la Chiesa; colla gloria di difen- vicinanza di Roma , mentre l' antipapa
sore acerrimo de' suoi diritti, da lui ri- ClementellI erasi fortificato presso la basi-
stabiliti con inalterabile costanza, di a* lica Vaticana. Nel 1092 si portò iu Or vieto,
'ver elevato il Pontificato all' apice di e nel 1 093 tornò a Troia, e potè restituirsi
di sua potenza, e rivendicata dopo lun- a Roma ad onta degli scismatici, riceven-
ghe lotte l'indipendenza del potere tem- do da Ferruccio il Laterauo e il Castel
porale della s. Sede, che poi sempre con- s. Angelo che teneva per l'antipapa (al-

servò; altrimenti la dipendei»za del Papa tri dicono le principali basiliche^ e rice*
da qualsiasi potenza temporale avrebbe vutone premio si tramutò in Toscana^
posto in pericolo la stessa indipendenza prima in Populunia, poi iu Piombino, e
della Chiesa cattolica, poiché dessa non indi a Fireuze: egli era forse della fami-
è Chiesa provinciale, uè nazionale, ma glia di Bonifacio VII); da dove partì a*
universale. L'avere gì' iujperatori negalo 29 giugno 1 094 per Bologna, ricevuto co-
r indipendenza spirituale del Papato, e gli onori convenienti alla sua dignità,
il sentire che facevano i Papi la necessita nella quale occasione divise la città ia
103 VIA VI A
4 liibìi orioni. Toscana, fu
Passato in I Comneno, scrivendogli in lettere d*oro,
solennemente ricevuto dalla marchesana afìlnchè colla sua autorità decidesse la
Matilde. NeliogS passò a Bologna, indi questione se si dovea far uso degli azimi
celebrò il celebre concilio di Piacenza, in nel s. Sagrifìzio praticato da* greci. Non
Cremona ricevè gli omaggi di Corrado potè eseguire suo pensiero, perché l'an-
il

III figlio deirindegno Enrico IV. Piccan- tipapa Clemente IH era mollo potente
dosi nella Marca fu a Fermo. Indi pas- in Roma, e colla sua partenza dall' Italia
sato per mare in Francia, giunse in Pro- esponeva la Chiesa a maggiori turbolen-
venza, e da Valenza intimò il famigerato ze. Dopo la morte di s. Gregorio VII si era
concilio di Clermont/\i\ cui promulgò la accresciuto il numero degli scismatici se-
1.^Crociata per la liberazione di Terra guaci dell'antipapa^ e continuò lo'scisma
Santa dalle mani degl'infedeli. Fu in al- in più pontificati, per la lagrimevole suc-
triluoghi di Francia, e tenne concilii a cessione ch'ebbero gli antipapi, sostenuti
Tours, a Nimes, a Reims; visitò Limo- dalla potenza imperiale, giacché Enrico
ges, Poiliers, Angers, Le Mans, Saintes, Vfu quasi iniquo e persecutore della Chie-
Tolosa, Maguelona, Clugny ed Avigno- sa quanto Enrico IV suo padre. Nel 099 1

ne. Nel monastero di Clugny con solenne fu Papa Pasquale TI, mentre ancora con-
rito consagiò le chiese de'ss. Pietro, Mar- linuavano le strepitose dispute delle con-
tino e Nicola. Inoltre consagrò una chiesa dannate e simoniache investiture eccle-
della B. Vergine d'un monastero di Bor- siastiche; per cui dovette lottare con En-
deaux, oltre altra alla ss. Trinità in Fran- rico IV, Enrico V e 4 antipapi, che anco
cia, senza dirci il Cecconi in quale luogo. a lui furono cagione di esulare da Roma.
Tornalo in Italia, celebrò la festa dell'E- Nel 1 102 crasi portato in Orvieto, e nel
saltazione della Croce a Mortara, e fu a 1 106 partì per l' Italia, per la Germa-
Pavia e a Milano. Qui occorre narrare nia e la Francia, e vi tenne diversi conci-
col Borgia, che nel i og8 dopo Pasqua lii. In Bologna fu accolto con grandi o-
Tenne in Roma s. Anselmo arcivescovo nori da' magistrati e da' cittadini, e veur
^\ Cantorbery, e poiché l'opinione dei- ne ad incontrarlo la gran conlessa Matil-
Paria insalubre s'era di già propagata, de. Giunto a Firenze vi adunò il i .^, che
quindi il santo , quia calor aestatis in per l'argomento vi attirò una folla di cu-
partibus illis cuncta urebat, et habita- riosi. Il vescovo, uomo visionario e di
^io Urbis nimìurninsalubrìs^ sedpraeci- accesa fantasia , sosteneva ch'era nato
pue peregrinis hominibiis erat^ ottenne l'Anti-Cristo. Forse terremoti, leinon- i

licenza da Urbano II di allontanarsene duzionìj e altre calamità accadute in quel


finché si approssimasse il ten>po di andar tempo nella Toscana, alterarono alquaor
$eco in Bari per celebrarvi un concilio. lo la fantasia del prelato. Si disputò lun-
Scelse egli monastero di s. Salvatore
il gamente, il Papa con altri vescovi si sfor-
di Telese , ove il santo compii V insigne zò a disingannarlo , ma inutilmente. Il

opera^ Cur Deus homo, che avea comin- Papa passò a Modena e vi consagrò l'al-

ciato in Inghilterra. Indi nejiogS passò tare maggiore della cattedrale, ora me-
a Benevento ed a Salerno, celebrando tropolitana. Iodi proseguì il viaggio per

un concilio a Bari nell'oitobre, e nel se* Guastalla,aParma,consagrandovi la cliie -


guentemesesiporlòa Cepranp. In diver- sa della B. Vergine,epassòa Verona; ma
si viaggi Urbano II si fece precedere dal- per r insidie che gli tendevano tedeschi i

la ss. Eucaristia. Dice il Gusta, che Ur- partigiani imperiali, invece di proseguir il

bano pure in Sicilia , di dove era


Il fu viaggio per Germania, s'indirizzò alla vol-
ÌQ<tenzionato d'andare a Costantinopoli, ta di Francia, lasciando inesaudite le prcr
per averlo invitalo V imperatore Alessiq ghiere de' vescovi adunati a Magonza per
V I A VIA io3
la nioite d'Enrico IV, a cui tocco la scia- gni. Ivi prese l' informazioni giuridiche
gura da cui furono colpiti tulli i uemici per canonizzare il defunto vescovo della
sfidali della Sede: mancò all'improvvi-
s. medesima, s. Pietro de'principi di Saler-
so, mentre era in guerra co* propri figli, no^ come fece (altri anticipano al i 1 1 o tal

e il suo corpo rimase 5 anni alla porta canonizzazione).Aveodo Enrico V forzato


Hai suo an*
della chiesa. Si recò Pasquale s. Ottone suo cancelliere ad accettare il

lieo monastero
Clugoy, e poscia con-
di vescovato di Bamberga, coU'iuvestilura
sagrò varie chiese di Francia; fu a Char* del pastorale e dell'anello, tosto si recò ia
tres, Tours ove fu ossequialo dal re Fi-
e Anagni da Pasquale II a deporre tali ia-
lippo I, ed a Chalons sur Marne tenne una segne, riprovando d'averle ricevute da
conferenza cogli amhasciatori d'Enrico V, uu principe secolare, e quindi fuggi. Il
come il padre,soslenilore dell'inveslilure Papa lo fece raggiungere, e volle consa-
ecclesiastiche, perciò senza risultato. Tor- grarlo nella cattedrale d* Anagni. Andò
nato in Italia portòaBenevenlo, a Troia,
si poscia per Veroli a Monte Cassino, e poi
a Capua ove consagrò una chiesa già re- a Benevento, invocando la difesa de'nor-
staurata da Vittore HI quando era abba- manni feudatari; tenne un concilio a Co-
te; poscia passò a Fiesole. Passando per prano, ed altro a Troia. Indi si ritirò a
Veroli, tornò a Benevento per un conci- Sezze; poi per Anagni e Palestrina, in cui
lio, e trasferitosi a Gaeta vi consagrò la consagrò la cattedrale, tornò a Roma. Ap«
cattedrale, nel partire facendosi scortare pena eletto nel i i 1 8 Gelasio 11^ non pia-
dal duca di Gaeta sino ad Alba nelT A.- cendo a'fazionari dell'imperatore, patì
bruzzo (nel voi. LXX VI, p. 1 64, dissi che gravi ingiurie e fu costretto fuggire pel
con l'aiuto del duca ricuperò in persona Tevere in una barca a Porlo , e poi a
Tivoli, e notai le altre volle che vi fu,por- Terracina, donde per terra passò a rifu-
taudosi pure a Subiaco), donde recossi a giarsi in Gaeta sua patria, ove si fecQ
Roma. Quivi si portò pure neli 1 1 1 En- consagrarealla presenza de'feudatari du-
rico V con un esercito, per farsi corona- ca di Puglia e principe di Capua, e mol-
re; ma il Papa si ricusò finche non aves- ti altri signori, che gli prestarono il giu-
se rinunziato all'investiture de' benefizi ramento di vassallaggio e fedeltà. Rima-
ecclesiastici; il re lo giurò, come ancora se a Gaeta tutta la Quaresima, celebraa-
di conservare la libertà della Chiesa, ma do la Pasqua e un concilio a Capua, ia
al punto di eseguirlo nella basilica Va- Benevento infeudando {principi norman-
ticana, lo negò, onde il Papa non volle ni delle terre della Chiesa. Si rifugiò pu-
coronarlo. La basilica empiamente fu sac- re in Anagni, per cui poi l'imperatore se
cheggiala, e con dolo il re arrestò il Pa- ne vendicò con devastargli il territorio.
pa , motti cardinali , vescovi e signori, Ritornato in Roma a foggia di pellegri-
e tutti condusse prigioni in Sabina nel no, abitò nelle case degli amici, per esse*
castello di Tri bacco, di cui nel voi. LX, re il Lalerano occupato da* seguaci del-
p. 3o e seg. Dopo 55 giorni di misera l'antipapa. Assalilo poi mentre celebra*
schiavitù, Papa cede con alcune condi-
il va in s. Prassede, fuggì a s. Paolo e s'ira*
zioni, alla violenza d'Enrico V^ e poi lo barcò per Pisa, consagrando la chiesa di
coronò. Ma subito il Papa conosciuto il 8. Maria; indi per Genova, dopo avervi

mal fallo, annullò la coucessione e la consagrato la cattedrale, passò io Fran-


condannò. Tal fu il suo dolore, che vo- cia per implorare il patrocinio di Lui-
leva rinunziare il pontificato, e fuggire gi VI. Ammalatosi a Micon, si fece tra«
con abito religioso all'isole Punziane. Ir- sportare a Clugiiy e vi morìa' 39 gen-
ritato Enrico V tornò in Uuma, e il Pa- naio 1119. Nel suo soggiorno in Fran-
pa si ritirò in Albano e quindi ad Aua- cia, dice il Ceoconi, cou»agru le chiese
io4 VIA VI A
di s. Cecilia', di s. Silvestro e dì s. Ste- re r investitura di quel principato a Ro-
fano. Nel monastero di Clugny, dopo 4 bertoll, la cui funzione si esegui con gratt
giorni, fu eletto il successore Calisto 11^ pompa ne'primi deli i28.lnfestandoRog*
che si fece coronare a Vienna nel DelQ- gero li la Puglia ,
per essere divenuto
nato. Celebrò concilii a Tolosa e Reims, signore di tutta la monarcliia normanna,
in Aulun celebrò il s. Natale. In Francia intitolandosi pure re di Sicilia, vocabo-
consagrò le chiese di s. Giu-
Mauro, di s. lo che sino al fine del secolo Xlll fu co-
lio e di s. Antonio. Ritornato a Clugny, mune regno di Napoli; Onorio 11 mar-
al
nel febbraio 1220 partì per Valenza, e ciò contro di lui con l'esercito, ma presto
\alicate le Alpi, calò in Lombardia, ac- Ruggero II costrinse il Papa a conceder-
colto da'popoli con grandissima divozio- gli in Benevento l'investitura per vexil'
ne. Passò ladomenica delle Palme a Tor- luni^ rinunziando al titolo regio; ciò eb-
tona, la Pasqua a Piacenza, e per la via be luogo nel suburbano Ponte Maggio-
di Ponlremoli si recò in Lucca, incontra- re, neirS. "dell' Assunzione deli 128. La
to da tutta la roili/ia, clero e popolo. Do- Civiltà C^f/o//cc7,neirannunciare la pub-
po 3 giorni passò a Pisa, ricevuto con blicazione delle Opere del eh. prelato mg."^
magnifica processione; e continuando il Liverani, lodato più sopra, avverte che il

viaggio visitò Volterra consagrandovi la 3.° libro in fine contiene un frammento


cattedrale ed altre chiese. Indi entralo di storia ecclesiastica, destinalo alla dife-
ne'suoi dominii, fu ricevuto in Roma con sa di Onorio II , intorno al quale corre
gioia e trionfalmente nel 1 120. Trasferi- alcuna imputazione, ed errori di fatti e
tosi a Monte Cassino, passò indi a Troia, di cronologia. jN'eirelezioue di Papa /«•
ricevuto con grande onore dal duca Gu- nocenzo If^ insorse 1' antipapa Anacleto
glielmo, e portatosi a Benevento, animò li cognato di Ruggero II , che lo fece

i normanni all'assedio di Sutri, ove erasi coronare re di Sicilia col nome di Rug-
rifugiato l'antipapa Gregorio Vili, che gero I. Pertanto Innocenzo lì co'cardi-
fu imprigionato, rientrando solennemen- nali partì per Francia^ siccome conside-
te in Roma; quindi fece demolire la tor- rata porto sicuro alla fluttuante navicel-
re de'faziosiFrangipani. Intanto si comin- la di Pietro, la cui sovranità soggiacque
ciarono trattative di Pace coll'imperato- a que' pregiudizi in parte accennati nel
re, ed ebbero felice esito, terminandosi voi. LXXX, p.184. Con sommi onori fu
la gravissima vertenza dell'investiture ec- ricevuto in Pisa e in Genova e navi-
,

clesiastiche. L* imperatore lasciò libere gando perFrancia, per laProvenza, giun-


r elezioni pontificali e chiericali, e si con- se a Chartres ed a Clugny; indi fu in-
teniòdi dare a'vescovi e agli abbati l'in- contrato ad Orleans dal re Luigi VI col-
Teslitura delle Regalie collo scettro, in la famiglia reale e con singolare distin-
virtù della quale il feudatario era sola- zione, sotto il cui regno si videro 4I^api

mente obbligato a'doveri di soggetto e di andare Francia a cercare tranquillo


in
T'assallo, dipendenti dalle prerogative asilo, cioè Pasquale II, Gelasio 11, Cali-
civili del sovrano, h^di il Papa tornò a Be- sto li, Innocenzo lì. Questi tenne a Cler-
nevento, e restituitosi a Roma terminò di mont un numeroso concilio. Tornò poi
vivere. Il successore Onorio 7/neli 127 a Chartres condottovi da quel vescovo, e
andòa Benevento per impedire progres- i qui venne a tributargli ossequio con graa
sidel normanno Ruggero II contedi Si- compagnia di vescovi e di signori Enrico
cilia (nel quale articolo meglio ragionai I re d'Inghilterra, ilqualead esempio del
de'Papi che si recarono in essa e nel rea- re di Francia, si prostrò a'piedi del Pa-
me Napoli^ e quanto vi operarono),
di pa e gli promise filiale ubbidienza per se
ed a*3o dicembre passò a Capua per da- e pe'suoi sudditi. Anche Lotario II re de*
VI A VIA ìo'y

romani pregJ) Innocenzo II, a nonìe della tarlo II e la moglie. Innocenzo II lece

nazione germanica, di andare ad onorar poi dipingerne la ceretnonia ed il giura-


TAlemagna colla sua presenza. Parli dun- mento che gli fece genutlesso di difende-
que di Francia e si trovò a Liegi nella 3.' re la Chiesti, colla seguente iscrizione: lìex

domenica di Quaresima, dov' ebbe luogo venie ante foresti iirans prìusOrbis ho-
un'adunanza imperiale di vescovi e di ba- noresy - Post homo
Papae, sumit, quo
fìt

roni, olire Lotario Il e la regina. Condot- dante, coronani. Nel 134 il Papa tor- 1

to il Papa a cavallo in processione alla nò a Pisa, costrettovi degli scismatici, e


cattedrale, l'accompagnò il re a piedi, con vi celebrò un concilio. Essendo Anacle-

una mano tenendo una verga per allar- to II sempre spalleggiato da Ruggero I,

gnre il popolo addensato, coll'allra il fi e- perciò a combattere questo vassallo il Pa-


uodel cavallo ponlilìcio, e come nel mon- pa si collegò coll'imperatore. Nel iZj i

tare, così nel discendere assislè Papa. il scortato il Papa dal duca di Baviera En-
Di là Innocenzo 11 si trasferì alle badie rico, genero dell'imperatore, e dal duca

di Cbiaravalle e di s. Dionigi, quindi a di Sassonia^ passò a Viterbo ed a Bene-


Parigi, e vi celebrò con indicibile mogni- vento; poscia andò a trovare Lotario \i
ficeuza e divozione di quel popolo la set- che assediava Bari. La resa di questa cit-
tiujaua santa e la Pasqua; vi fece altresì tà intimorì le altre, che si diedero al-
secondo l'uso romano una magnifica ca- l'imperatore (Neil iSy il Papa e l'impe-
\alcata, montando un cavallo bianco, cui ratore si trovavano in Melfi, come lessi
i baroni a piedi facevano da scudieri, e in un documento; e con altri, dissi nel-
lenendo in capo la tiara pontificale. Ten- r articolo Fermo, che Lotario II vi cele-
ne poi un concilio a Reims, coll'interven- brò la Pasqua). Piestava Salerno, che fu
to del re e della regina di Francia , il cui se- attaccata aun tempo da'pisani per ma-
condogenito Luigi VII coronò. In tolto Papa. In-
re, e per terra d^'collegati del

il tempo che rimase nel regno, ne visitò tanto per trattato del Papa e dell'impe-
le chiese. Tornato nel i i32 in Italia, a* ralore co'salernitani, questi loro cedero-
IO aprile solennizzò la Pasqua in Asti. no la città. Vi entrarono Innocenzo II e
Trattenutosi alquanto io Piacenza, vi a- Lotario II, e celebrala la festa dell' As-
duuò un concilio de' vescovi di Lombar- sunta, passarono a Benevento, e poi in
dia, della Romagna e della Marca. Girò Avellino, ove venne al Papa aggiudicata
poi per quelle parli; e nel luglio fu a Cre- la creazione del duca di Puglia, onde far
mona e a Brescia. Nel principio di set- fronte a Ruggero I. Morto intanto nel
tembre seguì altro abboccamento con Lo- I i38 l'antipapa Anacleto II, gli fu dato
tario II per gli all'ari della Chiesa e del- a successore Vittore IV, che losto si sot-
l'impero, con assemblea ne'prati di Ron- tomise al vero Papa. E questo avendo
caglia, poco distante dalla bellissima ter- preso Palestrina, divenuta asilo degli sci-

ra di Cortemaggiore, presso Piacenza. smatici, assistito da diversi nobili di Ro-


Poco dopo il Papa avanzossi a Nonanto- ma, vi fece ritorno, e l'imperatore parli
la, menlre Lotario II coll'esercito s'avviò per Germania. Scomunicato Ruggero
la
per Roma ond'esseie coronato: per Pon- 1, mosse guerra alla Puglia, onde Inno-
tremoli calò a Pisa, nel cui territorio a cenzo Il neh i39 parli colle truppe per
Calcinala si riabboccò con Lotario II, che s.Germano, e con insidie fu fallo prigio-
per la via regia proseguì per Vilerbo, il ne a 11 luglio, co'cnrdinalì, nia Imitato
Papa viaggiando per la marittima; ed iu onorevolmenle. Alle preghiere di Rug-
Vilerbo riunitisi, per Orle, la Sabina e gero I lo riconobbe re di il qua-
Sicilia,

Farfa giunsero a Roma sul finir d'apri- le co'ligli si gittò a'piedi del Papa implo-
le 1 1 3 3, luDoceozol I corouuuduvi poi Lo- rando perdono, e giurarono ubbidiensji.
1 -

io6 VIA V I A
I romani nel ritorno del Papa Io riceve- solenni in Roma di molli di loro), per
rono con solenni dienoslrazioni d' alle- essersi calmate le rivoluzioni degli arnal-
grezza a' 11 settembre. Ma per ripri- disli e (atta co' romani una concordia.
stinare r autorità dell* antico Senato, Nondimeno poco durò la sua tranquilli-
contro di lui nel i i4i si ribellarono, sol- tà, per te discordie cagionale coli' erro*
levali da Arnaldo di Brescia eresiar- uee sue pretensioni dal libertino Arnal-
ca, nemico furioso della sovranità papa- do da Rrescia. Perciò Eugenio III disgu-
le e i\e\\eRendite ecclesiasticheiOiìde ne ri- stato nel 1 146 partì da Roma e si trasfe-
parlai ne\ol.LVllI,p. 268 eseg., LXVII, rì a Sulri, dov'era a'25 marzo, e quindi
p. 3o9,mentrecolBaronionel vol.LXIV, andò successivamente a Viterbo, Vetrai-
p.284,10 chiamai caposelta e patriarca de* la, Siena, Pisa, Brescia ec. Valicate po-
moderni infelli de'medesimi errori repli- Francia neli 147, e
scia le Alpi, passò in
cataraente condannali dalla Chiesa. Nel con grande onore fu incontrato a Dijoa
I i4i e nel i 142 Innocenzo liandò co' da Luigi VII, con cui celebrò la Pasqua
romani all'assedio di Tivoli contumace a Parigi. Presso tal metropoli, ad istan«
nella disubbidienza e ribellione al le^it- za del re, consagrò una chiesa, nella cui
timo principe, e la sforzò a capitolare; ma messa solenne fu da diacono da
assistilo

reslò addoloralo, quando romani radu- i s.Bernardo suo maestro, e da suddiaco-


nali tumultuariamente in Campidoglio, no da Pietro monaco cluniacense. Andò
risolvelterodi ricominciare la guerra. Ce- poi a Meaux, ad Auxerre, quindi a Ci-
lestino li dei 143 si recò a visitare la
i stello, a Chiaravalle; e trascorse altre cit-

cattedrale d'Anagni,ead esempio de'suoi tà di Francia, porlossi a Treveri ove a'3 e

predecessori le concesse alcune esenzioni. gennaio vi consagrò la basilica di s. Mat-


Lucio l del 1 44 si recò a Ceprano per tia,ed a Reinis ove celebrò un concilio
pacificarsi con Ruggero I.Appena eletto nel I 148. Ritornò al suo antico mona-
neh 145 Eugenio II I^ temendo le tra- stero di Cistello, indi andò a Langres, e
me degli Arnaldistiy i quali avevano con- di nuovo si restituìal diletto Cistello, don-
giurato per deporlo, se non avesse con- de poi s'avviò per l'Italia e giunse a Ver-
fermato l'usurpato senato, foggi di notte celli nel giugno , sollecitando il viaggio

a Monticelli (di cui nel voi. LXXV , p. per reprimere le sollevazioni degl' irre-
276, ove dissi che il Papa vi dimorò 3 quieti romani arnaldisli mossi dall'ereti-
giorni), ove riunì nella rocca cardinali. i co loro agitatore. Si fermò a Frascati, ed
Passò a FarfawtWdi Sabina^esì fece con aiutato dalle truppe di Ruggero I trioa-
sagrare e coronare. Intanto gli arnaldisli fòde'ribelli, e stabilita la pace rientrò ia
vedendo scampali il Papa e i cardinali, Roma verso la flae deli i49- Ma presto
simisero a distruggere e predare le case insorti nuovi tumulti, nel i 1 5o fu costret-
loro. Dalla Sabina Eugenio III passò a toad uscirne e dimorare per non breve
Ciltà di Castello, forse meglio a Civita tempo nelle provincie di Campagna, ora
Castellana (per la quasi somiglianza del detta Frosinone, e di Marillima, ora det-
nome due città, diversi scrittori
delle ta di Felletriy sempre fedeli a'Papi, ne'
confusero una con l'altra, così alcuni de* quali articoli descrivendone! luoghi dis-
loro vescovi), poi a Viterbo, ove consa- si dove fu, fra'quali Segni, come luogo
grò la chiesa di s. Michele Arcangelo e forte e sicuro, ove fabbricò un palazzo,
vi ricevè i legati di diversi principi, don- fors'anche per passarvi l'estate egli ed i

de tornò a Roma pel s. Natale, ricevuto suoi successori (nel ricordato articolo a-
con istraordinario giubilo (descritto dal vendo detto col Cancellieri, che infatti
Cancellieri nella Storia de' possessi de' vi passarono l'estate Innocenzo IH e O-
Sommi Pontefici ^ insieme agi* Ingressi noiio II, mancai d'avvertire che sarà
V 1 A VIA 107
meglio il dirsi Onorio III). Rileva il Bor- due con dispetto dell'imperatore,
Sicilie^

gia, che dopo invalsa l'opinione dell'a- parti da Benevento, e per la via di Monte
ria insalubre di Roma, prima d'Eugenio Cassino, dopo aver consagralo la chiesa di
III non trovò che altro Papa pensasse a s.Maria di Sora, passò ad Orvieto, ove, se*
por mano a qualche edifìcio in clima mi- condoNovaes,pel i.^Pnpa soggiornò alcun
gliore per uso proprio e de'successori nel- tempo colla curia. Alla venula del verno,
la state. Che sebbene il suo biografo car- per Viterbo si restituì a Roma. Ora con-
dinal Rosselli d'Aragona, non dica a qua- viene far cenno, col Ferlone, per quanto
le Io facesse; ad ogni modo si leg-
uso ve dovrò narrare, dell'insorte questioni tra
ge Riccardo da s. Germano, che nel
in il Papa e l'imperatore. Federico I tenu-
seguente secolo Innocenzo III, Onorio HI ta un'assemblea , erasi inollrato col suo
e altri Papi recaronsi in Segni a passar- campo sino a Bologna per giudicare i ri-

vi la state. Pacifìcati gli animi; con som- bellati milanesi. I legati del Papa inter-
mi onori tornò a Roma a' 16 settembre venuti alla dieta fecero 3 proposizioni^
1152. Portatosi a Tivoli per sollievo, ivi i.** L' imperatore non mandasse nunzio
morì neh i53. 1 l'omani non lardarono a Roma senza sapula del Papa perchè ,

ad essere sollevali dall'empio Arnaldo, la magistratura appartiene a s. Pietro con


che spalleggiato da alcuni magnati ride- tulle le regalie. 2.** Che non riscuotesse
vasi delle scomuniche. Ma Adriano lì' diritto alcuno di foraggio o fodro ne'do-
sottopose air//i/er(^e^/o Roma, castigo mai minii del Papa , se non in tempo della
per l'addietro provalo, e durò sino a* 23 sua coronazione, cioè nel viaggio per por-
marzo i55,allorchè alcuni senatori mos-
I tarsi a R.oma. 3." Che i vescovi d'Italia
si dal clero e popolo fedele, portarono si non abbiano a dare altro all'imperatore
dal Papa, ov'erasi rifugiato, giurando che che il giuramento di fedeltà senza omag-
avrebbero cacciato Arnaldo ed suoi set- i gio. Inoltre domandarono la restituzione
tari: Arnaldo poi preso dall' imperatore di molle terre, e de'tributi di Ferrara,
Federico I, fu consegnato al prefetto di Massa, Acquapendente, Spoleti, e dell'i-
Roma che in essa lo fece bruciare e get- sole di Sardegna e di Corsica, tutte si-

tar le ceneri nel Tevere. Ritornato A- gnorie della s. Sede. Le proposte de* le-
driano IV in R.oma seppe che Federico gati ebbero in replica da Federico I:Che
avvicinava coU'esercito, più come ne-
I si 6 cardinali dalla parte del Papa, e 6 ve-
mico che riverente alla s. SQÙe; onde il scovi scelli da lui venissero alla concor-
Papa si ritirò per Nepi a Civita Castel- dia delle questioni. Non piacque ad A-
lana, ed inviò all'imperatore Scardinali driano IV il progetto, fermo di non vo-
co' capitoli che dovea prima giurare, 11 ler altra pace , che la conclusa col suo
che fallo, il Papa si portò nel territorio predecessore Eugenio III, e l'imperatore
di Sulri al suo campo; ina ricusando Fe- negò di stare a quel trattalo. Questo sa-
derico I di prestargli l'uffizio di stalliere, rà forse quanto riferisce 1* annalista Ri-
secondo costume, il Papa retrocedclle
il naldi all'annoi i52. Egli dunque narra,
a Nepi, ove poi passò Federico I a far- che eletto io tale anno per re de'romani
gli tale ossequio, e insieme si trasferirono Federico I, mandò un'ambasceria ad Eu-
a Roma, ove lo coronò, Per un insorto genio III, composta di Hellino eletto di
tumulto ambedue si ritirarono a Tivo- Tre veri e di Everardo vescovo di Bum-
li. Tornato Adriano IV a Roma, recossi berga, co'quali si fece l'accordo deposita-
u s. Germano, indi a Beuevenlo, per for- to nell'archivio Vaticano. In esso si dico,
mare una lega contro Guglielmo I il Ma- che Federico 1 legò la sua fede con giu-
lo re di Sicilia. Conclusa poi con esso la ramento di non far mai né pace né tre-
pace nel 1 156, riconoscendolo re delle gua co'rontaui e con Ruggero ) redi Si-
loB Y I A VI A
cilia, senza il libero assenso e volere ile' e l'indossò a rovescio furiosamente. Indi
loiìJani etrEugenio ili o de* successori aiutato dalla sua potente fazione e da'
di lui.egli procurerebbe di soggio-
Che Colonnesi, con genti armate chiuse nel-
gare perfettamente romani al Papa, cu- i la basilica Vaticana Alessandro III co'
stodirebbe e difenderebbe la Chiesa ro- suoi elettori per 9 giorni, finche il popo-
mana contro di lutti e l'aiuterebbe a ri- lo con Ettore Frangipane li liberò. Altri
cuperare le cose a lei usurpate. Ed Eu- vogliono, che contribuirono all'intrusio-
genio III promise: Che l'avrebbe onora- ne dell'anlipapa, che prese il nome di Vit-
to come figlio carissimo di s. Pietro, e tore V,il clero, massime Valicano, e par-
venendo esso in Roma lo coronerebbe im- ie della curia e del popolo: certo che Fe-
peratore; che l'avrebbe aiutato per quan- derico I lo sostenne colle armi, contro A-
to richiedesse il debito del suo ufìizio, a lessandro III, insieme a due altri antipa-
mantenere ed accrescere l'onore dell'im- pi che gh fece sostituire, alimentando il

pero fulminando la scomunica contro


, lungo e pernicioso scisma che sconvolse
«•hi avesse ardito di olfenderlo. Ma per la Chiesa, e desolò l'Italia con guerre. A-
bene comprendere l'acceimato dal Fer- lessandro 111 si ritirò a Cisterna, e passa-

lone, ed i motivi della rottura fra l'orgo- to a Ninfa, a' 20 dello stesso settembre,
glioso Federico I e il virtuoso Adriano vi fu consagrato e coronalo, come narrai
IV, conviene leggere il Rinaldi negli an- nel descrivere que' due luoghi nel voi.
ni I 1 56, I 1 57, I I 58, II 59, in quest'ul- LXXXI X, p. 8 1 087, per odio venendo
timo toccando le cose riportate da Fer- poi Ninfa da Federico I distrutta. Ales-
lone. Della è la sentenza del Rinaldi, e< sandro III si diresse poscia ad Anagni, a
sponendo l'operato riprovevole dell' im- porsi in salvo dall'insidie degli scismatici.
peratore neir invitare tutto il mondò a Nello slesso settembresi presentarono nel-
separarsi dalla Chiesa cattolica. »» Egli la canonica due vescovi, annunziandosi
sparge ora i semi, e nùele poscia a suo ambasciatori di Federico I, con altura in-
tempo, nell'implacabile scisina". Intanto timando al Papa e a'cardinali d'interve-
il Papa Adriano IV morì non in Anagni, nire al sedicente concilio di Pavia convoca-
ina pare a Rignano, per l'avvertito nel todall'imperatoreonde togliere lo scisma.
voi. LVllI, p. 127 (ma Uomo, tornai a I cardinalìche l'ascoltaronOjdichiararono:
copiare l'anteriore asserto, senza farne ri- non poter un laico adunar concilii; e gli
marco, nel voi. LXXXIX, p. 8 in quel r , voltarono le spalle. IlPapa quindi si recò
punto avendo presente il De Magistris, in vari luoghi della provincia di Campa-
che lo dice morto in Anagni per una sca- gna, e neh 160 fu in Orvieto. Nel 1 161
lanziaj e non per una mosca entratagli tornò in Roma, vi consagrò la chiesa di
nella gola, nel fonie fuori la porta degl'I- s.Maria Nuova, che non registrò il sura-
doli, detto della Noce come finse uno , mentovato Cecconi, il quale, come già
scismatico), cioè ili." settembre i iSg. A' notai e vado ricordando, oltre le chiese
i4 fu eletto in Roma il magnanimo A- da'Papi consagrate ne'loro viaggi, ripor-
lessandro Illòa 25 cardinali, amici del tò pure il novero delle chieseda'Papi con-
re di Sicilia. Mentre si celebravano le sagrate in Roma. Vedendo però Alessan-
funzioni il cardinal Ottaviano Conti, del dro III , che ivi seguitavano le sedizioni
partilo imperiale, avendo avuto due mi- degli scismatici, e di non esser sicuro dal-
seri voli (afferma Agnello Anastasio, Isto- le violenze de' tedeschi che occupavano
ria degli Antipapi), farnetico strappò di molte terre della Chiesa, e che neppure
dosso al Papa il manto ponliflcale,ed es- nella provincia di Campagna poteva es*
sendogli tolto da un senatore, tosto se ne ser sicuro dalle loro armi, passò a Ter-
fece portare altro da un suo cappellano laciua co'cardiudli, s'imbarcò sulle galee
VI A VIA 109
(li Guglielmo I re di Sicilia, e fece uHa e poscia per mare s'avviò per Roma. Do-
per Francia. A'21 gennaio i 162 fu so- po pericolosissima navigazione approdò
ìennemente ricevuto in Genova, ed im- a Messina, onorato e regalato dal re Gu-
barcatosi di nuovo domenica di
nella glielmo 1, donde nel settembre partì col-
Passione, nell'aprile approdò in Francia, le sue galee e giunse a'22 novembre ad
e fu accollo con grandi plausi a Montpel- Ostia in cui pernottò. Nel di seguente cor-
lier e vi celebrò un concilio. Recatosi sero i senatori, i e altri romani
chierici
nella badia di Dol nel Berry, ebbe poi a venerarlo, e con rami d'ulivo lo con-
motivo di grande consolazione. Narra il dussero in trionfo al LateranOj ove era
Gusta, che allora guerreggiavano Enri- atteso dal clero in abiti sagri, da' giudi-
co li re d'Inghilterra e Luigi VII re di ci , e dalle milizie colle loro insegne in
Francia, e sebbene ambedue avessero le processione, dagli EbreicoWn Bibb^j, co-
loroarmaleaccampale l'una a fronte del- me ne'possessi. Ma neh 166 lo scismati-

l'altra, informati della venuta del Papa, co Federico I si recò a Berna per collo-
siunirono a Coucy sul fiume Loira. Ap- carvi il nuovo antipapa, e impadronito-

pena comparve il Papa, se gli presenta- sene, dopo avere alcuni faziosijistigati dal-
rono con grande venerazione, e lo con- l'imperatore, tentato d' indurlo a rinun-
dussero alla loro tenda camminando a ziare il pontificato che renitente avea ac-
piedi a canto di lui, tenendogli a destra cettato, Alessandro III nell'agosto 1167
e a sinistra la briglia del cavallo, e di- fu costretto in abito di pellegrino a fug-
cendogli ambedue a gara tutti i possibili gire in Terracina per Gaeta; quivi ripre-
onori, con istupore de* due eserciti (nel se le vesti pontificie, e passò a Beneven-
"Voi.LXIII, p. 191, notai col Rinaldi, gli to, ricevuto con grande onore dal popolo.
ossequi residaEurico 11 alFapa inBobbio). Mentre vi dimorava le città lombarde
A'i4agosto il Papa giunse aClermonlfra strette in lega si ribellarono a Federico
le continue insidie dell* imperatore, dalle I, ed avendo in onore del Papa edifica-
quali per le cure di Luigi VII fu libera- lo col suo nome Alessandria, nel i 169
to, celebrando Natale a Tours. Nel
il s. in Benevento gliela offrirono qual feudo
principio dell i63 arrivò a Parigi incon- della Chiesa romana. Passato a Fcroli
trato due leghe fuori della cillà dal re, nel I 1 7 o circa, ov'era già stalo nel i1 60,

a cui donò la Rosa d' oro benedetta, a- ascoltò gl'inviati di Federico 1 , che ab-
Tendogli baciato i piedi e fatto da pala- battuto dalle sconfitte della Lega Lom-
freniere. Dopo Pasqua tornò a Tours e barda (ne riparlai per ultimo nel voi.
vi celebrò un concilio. Ripigliato il viag- XCIV, p. 9.83), della quale fecero parte
gio si elesse Sens per residenza, e vi di- diverse città di Romagna e Marca, e da
morò da li.** ottobre fino alla Pasqua del allre disgrazie, propendeva alla pace, la
I 164. Di nuovo fu a Parigi, ed in Reims quale nel i 1 72 fu stretta in /énagni. ^at-
tenne un concilio. Morto ViUore V im- ra il De Magistris, che in tal città eravi
penitente a Lucca, 2t^'ì scismatici gli sur- ritornato neh 169, e ricevuto gli amba*
rogarono neir anlipapato Pasquale HI, sciatorid'Enrico U re d'Inghilterra, cou
che l'imperatore giurò di riconoscere per calunnie contro s. Tommaso arcivesco-
Papa. Tornato Alessandro 111 in Sens, i vo di Cantorbery, le quali il Papa ri-
romani con ambasceria lo supplicarono gettò. Arrivato poi l'arcivescovo servo
a tornare in Roma sua propria sede, e di Dio in Anagni, lo accolse Alessan-
bI popolo più specialmente commessogli. dro III con tenerezza paterna ed aven- ;

Celebrata la Pasqua in Sens, per Parigi do celebrato sempre nella basilica, il


e Bourges arrivò uel luglio a Montpellier capitolo dopo la sua canonizzazione lo
e visi trattenne siuoall'8.'' dell'Assunta, pose tra* suoi ss. Martìri, e gli dedicò
no VIA V I A
un oltare. Racconta poi la concortlìa titolo. Così alcuni sacrilegamente ardi-
trattata in Ànagnì coiranibasceria impe- rono inveire sugl'illustri avanzi d'uno
donde pereffetluarla a Fe^czzVz, do-
riale, de'piìi benemeriti, de'più santi e dotti
po aver canonizzalo in Segni s. Tomma- Papi, che con animo di bronzo ed eroica
so di Cantorbeiy ,
part'i nel declinar di costanza, intrepido sostenne tremende lot-
dicembre 176; e per Benevento, Troia,
I te col potente e prepotente Federico I, con
Foggia, Siponto ossia Manfredonia, e ^^• 4 antipapi e col codazzo numeroso degli
sto, giunse a Zara, e visitate le varie iso- scismatici loro seguaci , e con Enrico II
le della Dalmazia, 8*23 marzo 177 ap- i re à' Inghilterra, benché di persona 1' a-
prodò a Venezia, ricevuto con ispiendi- vesse onorato replicatamente, pel marti-
dezza veneziana. Tenuto un parlamento rio di s. Tommaso di Cantorbery. Di que-
a Fc* rara co' deputati della Lega Lom- Papa scrisse Muratori: »i In lui
sto ottimo
barda, tornò a Fenezia, ove di persona mancò uno de'piìi insigni successori di s*
coirimperaloreftì ristabilita la sospirata Pietro; tanta era la sua letteratura, tale
pace tra il Sacerdozio e l'Impero; strepi- la sua moderazione e saviezza ,
per cui
toso avvenimento che in quel geniale ar- gloriosamente governò in tempi somma-
ticolo, perchè ne fu il benemerito teatro, mente torbidi, ed in fine arrivò a resti-
con particolarità raccontai , riguardanti tuire il sereno alla Chiesa di Dio''^
pure il pontificio soggiorno uell'aotica re- In Fellctri gli fudatoa successore Lu-
gina dell'Adriatico. In tal dimora recos- cro ///, probabilmente per le turbolen-
si in altri luoghi del Veneto, cooie a Ve- ze de'romani, poiché recatosi poco dopo
rona. Tornalo a Venezia, circa la metà in Roma, essi arditamente gli domanda-
d'ottobre si rimise il Papa
in mare, e per rono l'aaimioistrazione della città da lui
Vasto, Siponto, Troia Benevento e s.
, indipendente, onde fece tosto ritorno irt

Germano, pervenne ad Anagni a'i4 no* Velletri e vi stabilì la sua dimora, e nel
vembre o dicembre; da dove, supplicato I 182 canonizzò in Segni s. Brunone. Per
da'romani a tornare alla sua sede, ne par- la vicinanza di Roma temendo poi qual-
tì, prima essendosi trattenuto alquanto che grave insulto, da Velletri nel 1 i82ì
al TuscolOi Q quindi a'12 marzo 1178 passò m Anagni e vi celebrò il s. Natale.
rientrògloriosoinBoma,con quella straor- Pareche si restituisse aRoma nel 1 1 84,n3a
dinaria pompa e universale giubilo de- infastidito dalle continuedissensioni e dal-
scritto dal Cancellieri nella Storia de le crudeltà de'romani, poco dopo per la

possessi. Ne devo tacere, che Alessandro via di Toscana si recò a Bologna e vi fa


111 ne'viaggi molte volte si fece precede- accollo con grande onore ed applauso, e
re dallass.Eucarislia.il 3.° antipapa Ca- r 8 luglio cousagrò la basilica di s. Pe-
listo III, co' suoi scismatici, si sottomise tronio, dice il Cecconi, o meglio la rifab-
alla sua ubbidienza jcome poi fece l'insorto bricata cattedrale di s. Pietro. Dopo 4
e pur falso Innocenzo 111, con che ebbe giorni giuiìse a Modena , accompagnato
fine il deplorabile scisma. L'ultimo viag- dal vescovo di Bologna Giovanni, dove
gio, Alessandro 111 lo fece a Civita Ca- a*12 o a'22 secondo B'erlone, parimente
stellana, ove impensatamente morì a'3o consagrò la nuova cattedrale di s. Gemi-
«gostoi 181; trasportalo il suo veneran- niano, il cui corpo riposa sotto l'altare.
do cadavere a Roma nel Sepolcro de Indi si trasferì a Verona a celebrarvi uà
Sommi Pontefici, alcuni empi e scellerati concilio e ad abboccarsi con Federico f,

l'oltraggiarono, in onta che fosse stato il e morì a*Gs5 novembre 185. Tosto fu
vi 1

protettore della Lega Lombarda e fautore detto in Verona Urbano III e vi restò
acerrimo dell'indipendenza ilaliana,il che per alcun tempo, consngrandone la cat-
altamente riprovai anche neli'indicalo ar- tedrale a'i 3 settembre 1 187, ed il Cec-
V I A V I A III
coni vuole anclie la cliìesa di Maria. s. luzione (per l'operato da Eurico VI vi»

Dopo l'agosto partì pei* Venezia, ove pel venie, notai nel voi. XCIV, p. 33, che
sovraggiunlo male non entrò, e di là Veroli gli negò sonuuiuistrare il fodro).
recossi a Ferrara^ ed ivi morì a* 9 ot- 1 Perciò subilo visitò personalmente il du-

tobre dello slesso i 187. Nel dì seguente cato di Spoleto , la contea d' Asisi , la
in Ferrara gli successe Gregorio Vili, Marca d'Ancona: durò il viaggio dalla
pare che si recasse a Piacenza, certamen- festa di s. Pietro sino a quella d'Ognis-
te andò a Bologna preudendo alloggio santi. In eifetlo ricuperò il ducato, la con-

nel palazzo contigno alla cattedrale, ed tea, Gubbio , Perugia ove consagrò uà
essendo morto il suddetto vescovo, elesse altare, eTodi in cui consagrò quello di
e consagi ò per successore il bolognese Ge- s.Francesco solennemente e altri altari.
rardo Giselli arcidiacono della cattedra- Nel 1202 o più tardi, Innocenzo III fu a
le, consagrando pure la chiesa di s. Ma- Tivoli e Subiaco. Nel 1207 passò a Vi-
ria Maggiore. Indi parli ^&v Pìsriy onde terbo, dopo l'Ascensione, e vi fu ricevo*
pacificarla con Genova per la crociata di to con gran giubilo; vi ritornò nell'esta-
Palestina, ed a*i 7 dicembre 1 187 vi ter- te del 1209, pai'leudone a'26 settembre,
minò di vivere. Circa due giorni dopo in per coronare in Roma Ottone IV impe-
Pisa fu eletto Clemente III, ch'ebbe la ratore, in breve divenuto ingrato, occu-
gloria di pacificarsi co'suoi concittadini, patore delle terre della s.Sede e suo perse*
per cui da Pisa si recò in Roma^ dopo colore. Laonde il Papajo scomunicò e de-*
accordi giurati, e fuvvi ricevuto con gioia posej restando eletto re de'roniani il suo

a*i3 marzo I 188. Papa Celestino III nel pupillo Federico II, figlio d'Enrico VI:
I iqS passò in Orvieto, e vi rimase colla Nel I2i3 si recò a Viterbo per pubbli-'
curia un anno. Senza ponderazione nel carvi la crociata di Terra Santa. In di-
voi. XCVI, p. 206, dissi con altri , che versi tempi
ad .\nagni sua patria e a
fu

questo Papa nel i igS presiedè al conci- Segni, suoi soggiorni favoriti; fu pure iu
lio diMontpellier ^ e senza rammentare altre città e luoghi della regione , come
che in quell'articolo avea già detto che a Ferentino, a Groltafenata, a Subiaco,
per lui lo presiedette il legato apostoli- ed a Rieti ove consagrò le chiese di s. E-
co Michele. Insortomi forte dubbio feci leuterioedis. Gio. Evangelista. Nel 1208,
ricerche, iuclusivamente al Labbé, Sa- per la tutela che avea del regno di Sici-
crosancia Concilia^ 1. 1 o, p. r 767 e 1 796, lia , di cui era altresì supremo signore,
e trovai soltanto vera la presidenza del spettante a Federico II per la sua madre
legalo Michele, non mai quella di Cele- Costanza, l'ullima del sangue normanno,
stino III, laonde qui ne faccio ammenda. di persona eravisi portato a por fine alle
Neil 198 fu sublimalo alla cattedra apo- perturbazioni, a stringare grandi col re^ i

stolica e al trono Vaticano il gran Pon- ed a raffermare la podestà di quest'ulti-


tefice Innocenzo III, insigne nella dot- mo. Partì da Roma a'i5 maggio, festa
trina e nell'eloquenza, esimio nella pie- dell' Ascensione, accompagnato da vari

tà, dolce nelle maniere^ magnanimo nel- cardinali, e dopo una fermata di ben un
l'imprese, e costante ne* doveri della sua mese ad Anagni, proseguì il suo viaggio,
fermezza pontificale, colla (junle compì la il quale fu piullosto processione, come hi
grand'opera di s. Gregorio VII. Lepri- qualifica l'illustre suo sloricoHurter. Fuo-
ine sue cure furono di ricuperare alla ri della città l'aspettava Giovanni da Ceu-

Chiesa romana i suoi domìnii, invasi da' cano con So cavalieri sontuosamente ve-
ministri del defunto imperatore Eurico stiti per servirgli di guardia; il clero de-
VI, figlio di Federico I, non ostante ch'e- gli stali del conte slava fuori di s. Giu-
gli in morte ne avesse ordinalo la resti- liano per precedere il Papa nel suo in-
112 VIA V I A
gresso in questa cillù (l'Hurter non dice e dopo aver pernottato nella celebre ba-
quale; forse Ceccano: Giuliano, e non s. dia di Casamari, presso /^ero//, si recò a
Giuliano, è un comune soggetto al go- Ferentino. Il vescovo della diocesi vole-
verno di Ceccano), dove alla porla delia va, com'era debito suo, provvedere al
chiesa il vecovo di Ferentino intuonò co* mantenimento del Papa e della sua cor-
sacerdoti il cantico: Tua e la podestà. te, ma Innocenzo III gli disse: » So le stret-

Al Papa venne imbandito uno splendido tezze della tua chiesa. Se tu fossi obbli-
banchetto sotto un padiglione, e il conte gato a spesare vescovi che venissero con
i

a fargli onore ronipeva intanto alcune quella frequenza che io a Ferentino, l'en-
lancie in giostra co'suoi compagni. Di là trate della tua chiesa non basterebbero a
tutto il corteo si rese a PipcrriOj venen- tanto. Non vogliodunque accettar nulla'*.
do il Papa ospitato a Fossaniiova, in cui E dimoratoviun mese e mezzo, ritornos-
volle sedere nel refettorio co' monaci a sene a Roma. E qui fo avvertenza, non
cena, e nel d'i seguente consagrò l'altare esser possibile in questi generici cenni,
maggiore di loro chiesa. Ivi fu, che pre- ricordare tutti quanti i luoghi onorati
sentatosi un protonotario di Federico II, da' Papi di loro presenza, bensì in quasi
proclamò asuondi tromba Riccardo, fra- tutti lo registrai, oltre il riferito nelle lo-

tello del Papa, conte di Sora e di tutte le ro biografie. Altrettanto dico per Inno-
castella tolte a'tedeschi, e gli consegnò lo cenzo HI. Nel suo immenso zelo voleva
stendardo reale in segno d' investitura. pacificare i pisani, i lombardi, i genove-
Nella domenica poi 22 giugno l'abbate si, per quindi colla sua presenza riconci-
di Monte Cassino, guidando lutto il suo liare gli animi e unirli in lega pel soc-
clero, venne ad incontrare Innocenzo III, corso de'crociati di Terra Santa. Soleva
che entrò con esso a s. Germano, ivi con saggiamente di sovente dire: « Chi tocca
gran pompa ricevuto. Convocò egli dun- la pace s' imbratterà: tanto piò la fatica
que in s. Germano i conti , i baroni e i è grande, è l'utilità mediocre per la ma-
reggitori della città, e nell'aprire la die- lizia degli uomini difficile a reprimersi",
ta volle prima, sotto giuramento e cau- A tal fine uscì di Roma, si recò prima ia
zione, la promessa d'accettare e osserva- Orvieto, ma appena pervenuto a Perù-
re lultociò ch'egli fosse per ordinare a già, quivi si ammalò, e non molto dopo
vantaggio del re, e per assicurare la pa- vi morì a'i6 luglioi2 16. Dopo 2 giorni
ce e la difesa del reame istituì capitani in Perugia fu eletto Onorio ITI, ove fu
governatori, con ottime istruzioni, e co- coronato e consagrato, e partito per R.o-
lui che le contravvenisse verrebbe consi- ma vi giunse a'3 il Cancellieri dice che
i :

derato e trattato qiial pubblico nemico; partì da Perugia a'3 agosto. Nel seguen-
oltre altre opportune disposizioni, pro- te anno o più tardi fu in Orvieto. Aven-
prie della saviezza e dell'acume d'Inno- do da cardinale rifabbricata la chiesa di
cenzo IH, riservandosi l'accrescerle o mo- Casamari , si recò a consagrarla solen-
dificarle secondo bisogni. Restò Innoceti-
i nemente a' i5 settembre, altri scrissero
20 IH più d'un mese in s. Germano, nel a'3 novembrei2 17; visitò anche /^ero Zi
qual tempo celebrò nel vicinissimo arci- ed Anagni, e consagrò la chiesa de' bene-
cenobio di Monte Cassino le 3 feste de'ss. dettinidi Villamagna: di che e deirinsigne
Apostoli. Alla fine di luglio si recò a So- arci-cenobio di Casamari ragionai, nel de-
ra, ove fece un facondo discorso a'conti, scriverlo, nel voi.XCIV, p. 85 e seg., e
baroni e magistrati delle città del regno, p.IDI, e vi ritornò nel 1222, in cui fa
per la sua pace e prosperità esortandoli pure a Sora e ad Alatri, dopo essere sta-
ad ubbidire a'deputati capitani. Partì da to ad Anagni ed a Feroli ove tenne un
Sora a*2i settembre, passò a Ceprano, congresso con Federico lì che avea coro-
V I A VIA ii3
tifilo iQjperalore , colla condizione , che gli dice di non potere ultimare certo ne-
partisse di persona coll'esercilo in Pale- gozio pet l'assenza da Roma de'cardina*
stinti a soccorso de'crociati; ciò che non proplcr intenipericm atrisj e l'altra di
li,

esfg(iendo,il Papa gl'ingiunsedi elfetlua- proroga del termine per presentarsi in


re. i*er lo slesso motivo, narrano Gusla curia a'due eletti nel monastero di s. Fa-

e Fellone, che Onorio HI nel 22 3, No* i condo di nos propter aesii-


Toledo, ciiin

vaessciivei 225, volendo obbligare l'im- vos calores, ctfralrum noslrorum abseii'
peratore airadempimenlo definitivo del- tìani procuratores licentia verimus uni-
le promesse, l'invilo ad un congresso da versos. Avvertì il Garampi, come notai
tenersi in Verona, o a s. Germano; ma al suo luogo, che le vacanze da' negozi

poi a motivo della poca salute e del ma- nella Curia /?OA;i^«tìf, facevansi allora ne*
le d'una gamba del Papa si stabilì che il mesi più caldi e specialmente ne* tempi
luogo fosse Ferentino, onde abboccarsi canicolari. Onorio HI morì poi in Roma
insieme a Giovanni di Brienne re litolare nel 1227, ed a'2 marzo ebbe a degno
i

di Geruscilcììiine^ come quello che solle- successore Gre<;órìo JX, il quale nel giu-
cilavagli urgeuti soccorsi pe'Luoghi santi gno, per la mal'aria di R.oma durante
profanati da'niaomettaui invasori. Riuni- l'estate, passò nella sua patria Anagnì,
ti tutti tre in Ferentino, il Papa impiegò il da dove net giugno sollecitò alla parten-
suo gran zelo per indurreFederico II a soc- za per la Palestina Federico II. Le dila-
correre il re. Dopo lunghi discorsi, si con- zioni sue, infermo ad Otranto, furono
venne che essendoallora tempo
: di tregua considerate dal Papa violatrici aperte del
co'saraceui, e richiedendosi molto tempo suo voto, e la malattia venne ascritta a
per farei necessari preparativi, passerebbe prelesto. Pertanto Gregorio IX, nel gior-
Federicol due anni inTerraSanta eoa
1 fra no di s. Michele, dopo uh sermone nella
potente esercito. Aggiunse alla promessa chiesa maggiore d'Anagni, dichiarò l'ira-
il giuramento, e per maggior sicurezza peratore scomunicato. Mentre dimorava
si obbligò sposare Violante o Jolante uni- in Auagni, un incendio bruciò più di 200
ca figlia del re. Lo sposalizio si elFettuò, case, ed il benigno Pontefice sovvenne i

ma Federico II, niente dissimile dall'avo danneggiati. Ritornato a Roma a' 18 no-
Federico neppur questa volta effettuò
I> vembre, ivi nell'anno seguente rinnovòla
il giurato, impiegando le sue forze con- terribile censura (gli storici orvietani di-
tro le città Guelfe d'Italia, unito alla sua cono che il Papa fu in On'ieto nel « 227),
ót G hibelli /lì. li partito ghibelli-
(az'ioue nel concilio tenuto verso il fine di Qua-
no rappresentava in Italia l'orgoglio del- resima; e vi sottopose all'interdetto tutti
la forza e la violenza del potere laicale: iluoghi che ricevessero l'imperatore sco-
gran parte della nobiltà feudale non vo- municato. Allora Federico li, facendosi
leva altro signure che il proprio talea- più aperto e fiero persecutore della Chie-
Io ; ed in Pioma stessa i prepotenti Fran- sa e de'Papi, chiamati in Barletta i Fran-
gipani, Colonnesi e altri piccoli despoti gipani, e altri nobili e ricchi romani, ne
osarono sfidare dall'alto delle torri l'au- comprò i beni, e tosto li restituì loro a
sovrana de'Papi.Nel 1225 Onorio
torità titolo di feudo, esigendo da essi il giura*
111 per le sedizioni de'romani, troppo fre- mento di fedeltà; e quindi indusse i suoi
quenti sotto il senatore Parenzo, si riti- partigiani romani a perseguitare Grego-
rò a Tivoli; indi si portò a Rìdi ^ e vi rio IX a segno, che celebrando nella a.*
consagrò la cattedrale. Racconta il Bor- festa di Pasqua in s. Pietro eia tempo del
gia, che da alcune lettere, date ne' mesi canone l'assalirono; per cui non più cre-
di giugno e agosloi226, l'una responsi- dendosi sicuro in Roma, nell'aprile passò
va all'urcivescovo di Spalalro, Onorio III a Rieti, poi a Spoleto, e in fine fissò a
VOI., xcvii. 8
Ti4 VIA VI A
Perugia il suo soggiorno; trasferendosi in co in fatto di date procurai la possibile
Asisi a canonizzare s. Francesco (e non esattezza e di evitare anacronismi. Col
in Perugia, come per una svista dissi nel confronto degli articoli, si potranno con-
Tol. VII, p. 292, mentre erami proposto cordare le divergenze, fra'quali primeg-
scrivere da Perugia Gregorio IX si por-
: giano Roma, per l'epoca della partenza,
tb ad Asisi a canonizzare s. Francesco). del ritorno o àoV! Ingresso solenneyeGer-
Frattanto Federico II partì perGerusa- jiiania per quanto riguarda gl'imperato-
lenjrae, come crocesignato, malgrado la ri. massime se scrittori, sono
Gli eruditi,
pontificia proibizione d'assumere tal qua* certo, prenderanno per giuste queste ra-
lifica, senza esser assolto dalle censure, gioni), e dimorò successivamente a Rieti,
ma tradì con infame patto co' saraceni Spoleto, Anagni. Restituitosi a Roma, i

gli affari de'cattolici, e fuggito in Italia faziosi romani tornando a sognare la re-

\i riaccese la furia delle sanguinarie fa- pubblica, sulla rovina della Chiesa, che
zioni; mentre Dio puniva i romani con sempre li fece ricchi e onorati, e rese piìi
desolante inondazione del Tevere, checa- polente e più venerata dell'antica la lo-

gionò mortale infezione. Laonde roma- i ro patria, costrinsero Gregorio IX a ri-


ni inviarono a Perugia un'ambasceria al partirne a'2 maggio 1234 per Rìeti^ ca-
Papa, supplicandolo a tornare in Roma, nonizzando s. Domenico, indi a Spoleto
ed benignamente nel declinar di feb-
egli e poi a Perugia, ove canonizzò s. Elisa-
braioi23o l'esaudì, ricevuto con grande betta di'Turingia, figlia del re d'Unghe-
onore e allegrezza. Nell'assenza da Koma, ria. Da Rieti a'20 luglio scrisse a Federi-
Gregorio IX fu pure a Grotta Ferrata^ co II di soccorrerlo, forse dissimulando
e solennemente vi fece trasportare l' effi- il fomento^ch'egli dava alla sedizione ro-
gie della B. Vergine, nella chiesa tutto- mana. Passato a Spoleto, vi tenne una
ra in venerazione. Essendosi poi stabilito assemblea intorno alla crociata. V'inter-
tra il Papa e l'imperatore un trattato di vennero, l' imperatore col primogenito
pace, Gregorio IX ch'era passato a vil- Corrado IV, i patriarchi latini di Costan-
leggiare nella sua Anagni, v'invitò Fede- tinopoli, Antiochia e Gerusalemme, colla
rico II, il quale a' 2 settembre incontra- pili parte degli arcivescovi, vescovi e al-
to da' cardinali e dalla nobiltà venne a tri prelati. Gregorio IX predicò nella
\isitarlo,e prostrato a'suoi piedi umilmen- piazza maggiore con tanta unzione, che
te glieli baciò. Nel dì seguente fu tratta- gli astanti struggendosi in lagrime, rice-

lo dal Papa di magnifico pranzo, ed eb- verono dalle di lui mani la Croce. Dopo
bero insieme un lungo e pacifico ragio- di che, come dissi, passò a Perugia, ove
namento. Tornò poi nell'autunno Gre- i romani troppo risentendo i gravi pre-
gorio IX a Roma, e Federico 1 1 al suo re- giudizi per l'assenza del Papa^ con solen-
gno. Ma continuando le fazioni, il Papa ne ambasceria 1* invitarono a restituirsi
partì di nuovo da Roma nel 23 (secon- 1 1 tra loro. Vinto da tante preghiere, rien-
do il Novaes, e nel 1282 scrive Ferlone: trò in Roma nell'ottobre 1237, tra stre-
questo conflitto di date in xix secoli che pitoseacclamazioni. Innanzi di procedere,
vado percorrendo con viaggi e villeggia- io debbo riferire col Borgia, che Grego-
ture, si presenta di frequente ; e sebbe- rio IX, dopo aver evitati suspecta aesta-
ne procuri d'essere coerente col di già tis incendia ora in Anagni, ora in Rieti
pubblicato, non devesi meravigliare se ed ora in T'erni, quivi fabbricò un palaz-
forse talvolta non comparirò rigorosa- zo per uso de' suoi successori tuttavia :

mente eguale da per tulto^ troppi essen- neppure in Terni vennero stabilmente i
do i luoghi in cui ne trattai, e molti gli Papi nell'estate. Poco dopo il ritorno a
scrittori di cui mi sono servito, benché au- Roma deh 237 il Papa si portò ad Ana-
VI A VIA ii5
gni per godervi nell'eslale l'aria pura e sì Cominciò dall'ammouir-
della Chiesa.
salutre. Io questo tempo il perfitlo Fede- lo a riparare tante enormezze commesse,

rico pose nuovamente in discordia il


li e l'imperatore scosso dalle disgrazie che
Sacerdozio e l'Impero, corruppe il seua- d'ogni parte incontrava, lo giurò pe'suoi
tore di Uoma, ma romani i restarono fe- commissari. L'avveduto Pontefice presto
deli, onde avvicinandosi l'inverno Grego- si accorse che macchinava nuove insidie,

rio IX si restituì tra loro , con singoiar onde a'7 giugno 1244 "scì da Roma, si

allegrezza della città, dopo aver fatto for- portò a Civita Castellana (il Novaes
tificare Fallano, il Serrone e Monteforti- scrisse a Città di Castello, e credo aver-
no; descrivendo il quale ultimo luogo nel lo ripetuto erroneamente altrove : ec-
voi. LXXXIX, p. 148, dissi che probabil- co un altro caso in cui si confusero le
mente vi fu di persona. Le iniquità di Fe- due città), ed a' 28 a Siilri^ da cui col-
derico li le registrò la storia imparziale r aiuto de' genovesi precipitosamente
(non quella de'ghibellioi: tale apparisce fuggì a Civita Vecchia, ed entrato in
il Gusta quando, imbevuto forse di essa, nave pervenne a Genova sua patria a'7
prelese alìermare. »» La condotta per al* luglio tra festanti plausi, eoo rabbia del
Irò di Gregorio IX tenuta contro Fede- deluso indegno imperatore, che credeva
rico II,non è da tutti gli scrittori lodata: poterlo imprigionare in Sulri. Co'cardi-
imperciocché procedette più per passio- nali che ivi si riunirono, parli a' 2 no-
ne, che per vero zelo del bene della Chie- vembre, e per Asti giunse a Susa a' i3.
sa"), ed io a' propri articoli; per cui fa Passale le Alpi, entrò in Francia, arri-
nuovamente scomunicato dal Papa, che vando a Lione di 1 dicembre, ove pur tra-
inoltre comandò a'suoi sudditi, massime mò contro di lui l'empio Federico II; ma
delle due Sicilie dominii della s. Sede, di ivi convocato il concilio generale di Lio-
non più riconoscerlo per re. Questi mar- ne I, neli245 Federico II vi fu solenne-

ciava su Roma, quando a GroUnferrala mente sentenziato di Scomunica^^òS. de-


seppe la morte del Papa seguita a'21 a- posizione dall'impero e dal regno, priva-
gosloi24i,iosul punto che stava per de- to d'ogni onore, e proibito a tutti di ri-
porlo nel generale concilio promulgato. conoscerlo per sovrano. Ardente di rab-
Per le barbarie e infinite iniquità com- bia, egli da Torino sarebbe piombato su
messe dall'imperatore contro cardina- i Lione, se le forze di Francia non l'impe-

li, vescovi e altri che si conducevano al


i divano. Il re s. Luigi IX dispiacendogli
concilio , non solo il nuovo Papa Cele- l'avvenuto, pregò il Papa di recarsi a Clii'
stino IV visse 17 giorni, ma la sede va- gny per un congressoj e Innocenzo IV vi
cante durò più di 20 mesi, che finì col- accudì. Nella metà di novembre 245 eb-1

l'elezione d'Innocenzo IF fatta io Ana- bero luogo le conferenze segretissime tra


gni a'24 giugno 1243, ove poi tornò più il Papa, il re e la madre di questi ; ben-

volle, prendendo sotto la sua protezione ché vi si trovavano 12 cardinali, a' quali
la cattedrale. Ci fu con Nicolò da Curbio per la i.' volta fu imposto il Cappeilo
confessore del Papa, che si trattenne in rosso, 2 patriarchi, 3 arcivescovi,! 5 ve-
Anagni nell'estate, e vi rimase finche non scovi, moltissimi abbati mitrati, i princi-
cessò il sospetto dell'aria di Roma. A* 17 pi reali di impe-
Francia, Baldovino II
ottobre s'avviò verso Roma, dove perve- ratore di Costantinopoli, due infanti d'A-
nuto a'i5 novembre fu ricevuto co'mag- ragona e di Castiglia, il duca di Borgo-
giori onori. Superata pazientemente una gna e altri signori, a'quali il Papa avea
insurrezione d'alcuni, benché già amico pontificata la messa nella chiesa maggio-
di Federico II mentre era privato, dive- re nella festa di s. Andrea apostolo. Re-
nulo Papa attese unicamente agl'interes- stando l'affare sospesO| sì coDveDQe per
n6 VIA V I A
altra conferenza 1 5 giorni dopo Pasqua. fitta dalaa'ghibellini. Tuttavolla il Papa
Il Papa tornò a Lione, ed il re alla sua partì malcontento da Bologna, perché i

sede rìlornando in Clugny nell' aprile


, bolognesi non gli vollero cedere Medici-
1246. L'imperatore umilialo, anche dal- na, che aveano presa e tenevano per for-
le congiure di Germania e d* Italia a di za. Per la Romagna si Irasfeiì a Perugia
lui danno, fece dal re offrire al Papa al- a'5 novembre, in cui dimorò un anno,
cune condizioni; ma per le tante sue in- non fidandosi de'romani. Di là nella do-
fedeltà non trovarono ascolto. Restitui- menica in Albis del 1202 si portò ad A-
tosi Innocenzo IV a Lione, Federico II sisi, presso il corpo di s. Francesco, vi
fu sconfitto da'parmigiani mentre ne as- celebrò la Pentecoste e vi restò l'estate,
sediava la città, si ritirò a Cremona, indi visitando s. Chiara. Quindi pregato, anzi

in Puglia, e moiì nel dicembre 25o. Nel 1 pur minacciato da' romani, a recarsi in
giovedì santo 2 5 1 ti Papa reiterò la sco-
1 Roma, da Asisi per questa si diresse a'6
munica contro Federico 1, e contro il suo 1 ottobre 1253, per Narni eia Sabina; e vi
figlio Corrado IV eh' erasi appropriato fu ricevuto con gran letizia e incontro
le Sicilie e l'impero, e confermò l'elezio- del senatore e del popolo, e dalla proces-
ne di Guglielmo d' Olanda in re de* ro- sione del clero secolare e regolare. E«-
mani, seguita a di lui istanza. Il Papa do- sendo morto Corrado IV, avvelenato da
po aver celebrato in Lione, nel suo sog- Manfredi suo fratello naturale, il quale
giorno di 7 anni, diverse canonizzazioni, pretendeva a'dominii delle Sicilie, e per
doni della Rosa d'oro benedetta ^cow-
fatti averle usurpate, il Papa in Anagni ne fe-
cessa indulgenza a chi facesse Preghiera ce processo, ed a' 1 5 agosto 2 54 ^' pub-
i

pe're di Francia e per la felicità di que- blicò i monitori! contro di lui, citandola
sta, ne partì il mercoledì dopo Pasqua, a comparire l'S del seguente mese.
Il che

ricevendo da per lutto infiniti ossequi. non eseguendo, Innocenzo IV quale su-
A Genova si trattenne 22 giorni. Indi premo signore di esse, siccome ricadu-
passò a Milano ricevuto con grand'ono- te alias. Sede, partì nello slesso 1254 con
re a porta Vercellina dal clero e dal po- esercito alla ricupera, ed entrò nel regno
polo, essendovi accorse nella città in quel- VS ottobre.Allora Manfredi, per simula-
I* occasione più di 200,000 persone, per zione, se gli umiliò, e gli rassegnò il go-
Tedere e udire il Papa che durante il suo verno del regno, e da Ceprano al ponte
soggiorno di quasi due mesi più volte pre- di Garigliano gli tenne la briglia del ca-
dicò dal pergamo; poi si portò a Brescia, vallo. Il Papa si fermò per qualche set-

indi per Mantova a s. Benedetto di Poli- timana a Capua, passato poscia a Teano
rone, esortando ovunque i popoli alla pa- si ammalò, ne più si riebbe. Fece l' in-
ce; enavigando pel Po giunse a Ferrara gresso a Napoli da sovrano, a*27 ottobi'e
ricevuto con pompa dal marchese d'Este. dice Wovaes, a' 3 novembre Ferlone, do-
1

A'6 ottobre arrivò a Bologna, e l'ingres- ve poco dopo morì a' 7 dicembre (non
so riuscì entusiastico. 1 bolognesi per mag- pare a' 3 com'è scritto sul sepolcro)
1

giormente onorarlo gli mossero incontro e fu sepolto nella cattedrale. E favola


col carroccio, e fecero feste straordinarie. del Canlipratese, che Innocenzo IV per
Il Papa prese stanza nell'episcopio con 6 la bolla ristrettiva de* privilegi de' men-
cardinali.Durante il suo soggiorno in Bo- dicanti , fosse da Dio punito di para-
logna, che fu d* 8 dì, o 1 7 secondo No- lisia, ne più potesse sino alla morte ri-
vaes, consagrò le chiese di s. Domenico cuperare la voce. Gli abusi, enumera-
e di s. Francesco d'Asisi edificate da'cit- ti nella bolla, derivati da tali privile-
ladini. Fece poi liberare Bosio da Dova- gi, specialmente nelle materie sagramen-

ra^ signore di Cremona, preso nella scon- tali, mossero il saggio e zelante Papa a
VIA VIA 117
farne la restrizione. Dopo 4 giorni e a* le, di cui nel voi. LXX, p. 218). In Vi-
12 (altri dicono a*2i) dicembre io Napo- terbo restò eletto Papa Urbano IVy il

li fu elello Alessandro IV, roenfre l'iu- quale dopo esservisi trattenuto per qual-
gtato e versipelle Manfredi, a cui il de- che tempo, non fidandosi de'vicini roma-
funto predecessore avea concesso varie si- ni, e temendo de' saraceni di Manfredi

gnorie , con un esercito prese atteggia- occupatore della Sicilia^ si ritirò io Or-
mento minaccioso, e riportò vantaggi sul- {fitto nel 262, da dove si portò a Monte
I

le milizie papali, per aspirare al regno, Fiasconee vi consagrò la chiesa di s. Fla-


contro le ragioni di Corradino a lui rac- viano, e del suo soggiorno sì compiace-
comandalo dal padre Corrado IV. Tentò va l'estate, per cui nella sommità fabbri-
il nuovo Papa di arrestarne progressi, i cò un palazzo con torre. Fu ancora io A*
e vedendosi inferiore in forze partì da nagni più volle, abitando nella canonica,
Kapoli per Roma. Ma neppur qui veden- e se ne dichiarò protettore. Avendo sa-
dosi tranquillo e sicuro, nel maggio 1255 puto neri263 che alcuni baroni e altri

litirossi colla corte a Viterbo, trasferendo della provincia di Campagna, erausi posti
ilcorpo di s. R-osa nel monastero delle tuo- sotto gli stendardi di Manfredi nemico
nache, e consagrandovi la chiesa di s. Ma- della s. Sede, ingiunse al podestà e con-
ria di Gradi; e poscia fu ad Orvieto. Al siglieri d' Anagni di confiscarne i beni^
cominciar di settembre passò in Anagni non senza restare stupefatto, come nella
e vi canonizzò s. Chiara. Egli da cardi- sempre fedelissima Campagna ciò fosse
nale trova vasi in Asisi col predecessore avvenuto. Dimorando in Orvieto, per lo
alta morte della santa, per cui Innocen- strepitoso miracolo accaduto nel 1 264 in
zo IV voleva che si cantasse la messa del- Boisena, deW Ostia consagrata, istituì la
le ss. Vergini; ma il cardinale con gravi festa solenne del Corpus Domini. Però
ragioni lo persuase a procedere con matu- volendo gli orvietani ritenere il castello
rità prima alla canonizzazione; nondime- di Bisenzo, della s. Sede, malcontento ne
no a di lei elogio pronunziò tosto tale un partì, ed 8*9 di settembre di detto anno
panegirico , che fece stupire i colleghi, il passò a Todi, ove poco dopo si sentì ma-
l*apa, lutti. Non debbo tacere, che Ales- le , alcuni dicono per propinato veleno,
sandro IV ritenne il vescovato d'Ostia e e aumentandosi l'infermità, colla lettiga
/'elletri, per la quale anteriore unione, volle esser condotto a Perugia, ma giun-
nel 2.** di tali articoli molto riparlai di to a Deruta, nel territorio perugino, mo-
Ostia, ove Alessandro IV eseicitò con ze- rì a'2 ottobre, i perugini trasportando-
lo personale l'uHizio di suo pastore. I fau- ne il cadavere nella loro cattedrale, ove
tori di Manfredi avendo in Roma incita- si dice che operasse miracoli, onde alcu-
to il popolo a tumulto, il Papa nel 1257 ni lo venerano per bealo. A' 5 febbraio
tornò a Viterbo, donde si restituì ne'pri- 1265 fu eletto assente Clemente IV io
ini di settembre 1258 in Anagni, ove al- i^erugia, però coronato a'22 in Viterbo,
cuni ribelli romani andarono a molestar- da cui si recò poi a Perugia, e non come
lo, mentre Roma fu cosi sconvolta che con alcuno dissi nel voi. LVIII, p. 280
Alessandro IV vi pose l'interdetto. Vo- (però correggendomi nel voi. LXV , p.
lendo poi celebrare un concilio generale 188), a Roma, ove fece investire Carlo I

per pacificare veneziani co'geoovesi, tor-


i d'Angiò, ftatello di s. Luigi IX, del re-
nò a /'ìlcrbo (ove meglio si vedranno gno delle due Sicilie e coronarlo da'car-
questi andirivieni) e poi vi morì a* 2 5 dinali a ciò deputali, che anzi pare non
maggio 12G1 , dopo essere ritornato in vi si recasse mai nel suo breve pontifica-
Orvieto (nel precedente annoerà sialo a to. Dimoiò pure in Anagni, confermao*
Tivoli, Subiaco e Jeune suo luogo uata» do i privilegi concessi da Alessaudro IV
1x8 VIA V I A
alia cattedrale. Neli268 fu a Tivoli. Ri- no tra il popolo l'opinione che dovea es-
tornò io Viterbo e vi canonizzò s. Edvi- ser nuovo Papa il legato. Non senza re-
ge regina di Polonia , e si recò ad Asisi sistenza virtuosa accettò il pontificalo a*
a consagrare l'aitare maggiore di s. Chia- 26 ottobre, tra la generale esultanza de*
ra, facendo consagrarne la chiesa e l'ai- crociali e de'reali principi che ne faceva-
tare de'ss. Cosma e Damiano da due car- no non volle partire per Vi-
parte. Egli
dinali, come ricavo dal Cecconi. Clemen- terbo senza prima venerare di nuovo il
te IV non si fece trasportare dall'amore s. Sepolcro in Gerusalemme, e quindi eoa

de Parenti. Appena divenuto Papa scris- l'onorato accompagno di vascelli, prepa-


se a'7 marzo al nipote Pietro Gross di rati da Edoardo I primogenito del re

s. Gilles la seguente ietterà, prodotta dal d'Inghilterra , nel dicembre si mise ia


Ferlone. « Molti si consolano di nostra mare, e approdò a Brindisi ili.°gennaio
promozione ... Non vogliamo però che ne 1272 ; e quindi per Siponto ossia Man-
"voi,ne verun altro de'voslri venga a tro- fredonia , accoltovi dal clero e dal po-
Tarci, altrimenti delusi della loro speran- polo colla massima venerazione, giunse
za ritorneranno indietro coperti di confu- in Benevento, incontrato onorevolmente
sione. Non cercale di maritare vostra so- e accompagnato con ossequio dal feuda-
rella più vantaggiosamente per nostra ca- tario re Carlo I d'Angiò, e così continuò
gione; questo non ci piacerebbe, né v'aiu- a fare fino a Geprano, tenendo ogni vol-
teressimo. Tuttavia se la maritarete al ta chePapa smontava da cavallo la staf-
il

figlio d'un semplice cavaliere, vi daremo fa, conduceva pel freno la cliinea al-
e poi
3oo tornesi d'argento. Se voi aspirate a quanti passi avanti. luCepranoGregorio X
più alto grado , non isperate da noi un fu ricevuto da alcuni cardinali con istraor*
soldo ... Non vogliamo, che veruoode'uo- dinario e riverente giubilo. Accompagna-
stri parenti si gonfi a titolo della nostra toda loro e da' baroni regi, pervenne a
promozione ma
che Mabilia e Cecilia
, Viterbo a'io febbraio, accollo dagli altri
(certamente le due figlie, nate dal suo cardinali, dalia prelalura, e dalla corte e
matrimonio prima che restasse vedovo) curia romana, indi vestito del manto pa-
prendano i mariti, che prenderebbero se pale. Volendo esser ordinalo sacerdote,
noi fossimo nel semplice chericato. Ve- consagralo e coronato Papa a Roma, co-
dete Gilia (forse di lui sorella), e ditele me luogo proprio di tali auguste funzioni,
che non cambi luogo, ma resti in Susa, vi fece il suo solenne ingresso la ." dome- r

e mantenga ogni possibile modestia ne* nica di Quaresima i3 marzo 1272, fim-
suoi abiti; che non s'aggravi di raccoman- ziooi tutte narrate dal p. Bonucci gesuita,
dazioni per chicchessia, perchè riuscireb- Istoria del b. Gregorio X, di cui pro-
bero inutili. Se le venissero offerti de're- fitto. Il De Magistris vuole che tosto si re-
gali, li rifiuti , se vuole avere la nostra casse in Anagui. Sui principio di luglio
IV mori
grazia". Clemente in Viterl^o a' partì per OrvietOy avendo già intimata
29 novembre 1268. Vacò la s. Sede 2 il Lione II, e dopa
concilio generale di
anni, 9 mesi e 2 giorni, in capo a'quali re- avervi dimorato circa un anno, per Asi-
stò eletto ili." settembre 1 271 il b. Gre- si, Perugia, Arezzo, Poggibonsi, giunse a
gorio Xf che senza essere ornato della di- Firenze Qi* \% giug'io '^73, accompagna-
gnità cardinalizia trovavasi allora in Si- lo da* cardinali, dall' imperatore Baldo-
ria nella città di Tolemaide o Acri lega- vino II, da Cario I re di Sicilia e da gran
to apostolico delia crociata. Il sagro col- corteo, bramoso di pacificare 1' ostinate
legio gl'invio il decreto dell'elezione per fazioni de'guelfi e ghibellini, le quali a-
due nunzi, un domenicano e un france- vendolo deluso, in onta a* suoi eloquenti
scano, i quali con loro stupore trovaro- ragionamenti, sottopose la città all'iutcr-
VIA VIA 119
dello, e benché pel suo delizioso soggior- vore eccitò tutta quanta la cristianità al
no si fosse proposto passarvi Testate, parli soccorso di Terra santa ch'era in cima de*
per Mugello e si trattenne presso la fami- suoi pensieri, benché il successo non ebbe
glia Ubaldiui, visitando le chiese de' din- r esito che si prometteva. In Beaucaire o
torni. Avvicinandosi il fine dell' estale, Belcaire di Linguadoca, indusse Alfonso
sì diresse per Bologna, ma caduto infermo X re di Castiglia a rinunziare alle sue pre-
fece sosta nella terra o castello di s. Croce, tensioni all' impero, conversandovi per
il che ommise Gherardacci posticipun»
il qualche mese. Indi passò a Valenza di
do l'accesso, e vi spedi non pochi impor- Francia, ed a Vienna del Definalo. Ri-
tanti affari^ abitando pure colla corte s. tornalo a Beaucaire, ne partì, ed a'6 ot-
Michele in Bosco, donde a' 20 settem- tobre ^vv'wo BiLosanna pel congresso con
bre fece il suo ingresso in Bologna, rice- Rodolfo I d' Absburgo, glorioso proge-
vuto con segnalate onorificenze, e vi com- nitore delT augusta casa d'Austria, che
pose varie nimistà, per cui si rimìsero in tuttora regna, pel suo favore eletto e con-
patria diversi fuorusciti. Ne parli a' 26, fermalo in re de* romani, il quale colla
recandosi a Modena nel palazzo Rangoni, famiglia regia ne baciò i piedi a' 18 otto-
il popolo ricevendolo con ogni riverenza, bre, e dopo due giorni solennemente giu-
edivi pure si applicò ad estinguere alcu- rò nelle mani del Papa d'esser fedele alla
ni odii civili con soavi esortazioni: visitò s. Sede e difenderne i temporali dominii,

il corpo del patrono s. Geminiano e gli che riconobbe con ampio diploma (quan-
donò preziosissimo pallio, e restò commos- to a questo e altro riguardante la sovra-
so sino alle lagrime per bon- la docilità e nità della s. Sede e Nicolò III, può ve-

Per Reggio giunse alla


là degli abitanti. dersi la Cwiltà Cattolica^ serie 4'"> t- 5,
sua patria Piacenza a' 1 ottobre, o a' 3 p. 35 r, confutando quanto in contrario
secondo Ferlone, accollo con indicibile asserì Filippo Ugolini, nella Storia d^
esultanza da' concittadini, e visitando il conti e duchi d Urbino 3 Firenze i85g,
santuario di Campagna, T ar-
s. Maria di della quale ragiona con critica e dottrina).
ricchì d'indulgenze. 6 era a Lodi, ove A.' Continuando GregorioX il viaggio, a'27
T arcivescovo di Milano Ottone Visconti, ottobre arrivò a Sion, e per Vercelli ritor-
che accompagnava il Papa,ritirossi a Pa- nò a Milano e all' alloggio dì s. Ambro-
via minacciato da* Torriani dominatori gio nel giorno dì Martino, accollo eoa
s.

di Milano, e da quel popolo, benché essi grandi onori ed acclamazioni e incontra-


r 8 ottobre accogliessero con molla ono- to da* Torriani; e quindi sì lasciò vedere
rificenza il Pontefice, il quale però disgu- a tutti cortesemente, e compartì molte
stalo per tale contrarietà restò nel mona- indulgeuzea chile domandò; e lasciando
stero di s. Ambrogio, senza mostrarsi, e il Papa Milano depositati 200,000 fio-
in
partendone a' 12 vi lasciò l'interdelto. A.' rini d' oro o scudi, da sborsarsi a Rodol-
3 novembre trovavasi aGhambery,e giun- fo I nel recarsi a Roma a prendere la co-
se festeggiato in Lione, meta del viaggio, rona imperiale, come avea promesso, per-
in cui era stato già canonico, ed era in- ché in Losanna,come dissi nel voi. LVIIf^
tervenuto air altro concilio ecumenico. p.281, crasi riservalo le procurazioni t
Presiedè il cominciamenlo
2.", a cui die' ilfodro; ne partì per Piacenza, ove arri-
a'7 maggio 1274» ed in esso formò pure vò a* 22 novecnbrcj e dopo 1 1 giorni a'3
le leggi pel Conciavef onde ovviare alla dicembre sì portò a Reggio. Per Gologna,
sua lunga e perniciosa dilazione, ricor- arrivò a* i5 a s. Croce presso Firenze,
dandosi dì quella che avea preceduto la che allacciata dall'interdetto non voleva
sua esaltazione, regolando altresì l'elezio- visitare., Nondimeno a* 1 6 vi entrò, incon-
ue de'Papi. Fra l'altre cose, cou gran fer- tralo dai popolo timoroso e riverente, iu*
Ilo VIA V I A
camminandosi per le mura vecchie ad A- pìessìane morì subilo a'22 agosto 1280
rezzo j e quantunque di passaggio bene- senza parlare. Però il conclave si tenne
dicesse i fiorentini, uscito da Firenze rin- in Fitcrho^e. ne uscì Papa a'21 febbraio
novò T interdetto e di nuovo scomunicò 1 28 I Martino IF, ma passato in Orvie-
j cittadini, non avendo ollenulo ii richia- to, a' 22 o a' 1?) marzo si fece coronare,
mo de'fuorusciti. Arrivato in Arezzo tra' poiché per le violenze avvenute nel con-

pubblici segni di venerazione giubilante, clave, Viterbo era incorsa nell'interdet-


Ti celebrò il s. Natale, ed aramalatosi rese to. Ridusse la torre fabbricata in Monte
Tanima a Dio a* io gennaio 1276. Tanto Fiascone da Urbano IV a rocca, e re-
su questo Papa, quanto in altri^, trovo ine- candovisi nel 1281, abitò il suddetto
sattezze sì nel Gusla e sì nel Ferlone : per contiguo palazzo da lui nobilitato (il
brevità le corieggo senza rilevarle. Dopo Borgia lo dice edificatore di due palazzi
1 o giorni di sede vacante, restò eletto nel per uso de'Papi, uno in Orvieto, l'altro
conclave d* Arezzo Innocenzo V , il qua- in Monte Fiascone, dov'anco f(d)bricò la
le passò tosto a Roma, e vi fu coronato forte rocca, per uso de' Papi; ma per la
a'22 ft^bbraìo. Visse 5 mesi, ed a' io lu- sua morte, essendo rimasti imperfetti gli

glio1276 gli successe Adriano F, che edifizi, tali restarono per circa 17 lu-
dopo 40 giorni passò a Viterbo^ e vi mo- stri),non credendosi sicuro in Orvieto,
rì a' 18 agosto. A* 5 settembre in Viter- temendo 1* armi degli aragonesi da lui
bo fu eletto Gregorio XI^ e morì nel dì scomunicati pe' Vesperi Siciliani j sen-
seguente, onde da alcuni non è conlato tenza che ripetè in Monte Fiascone a' 18
tra' Papi, ed altri negano il suo pontifi- novembre 1282. Tuttavia vegliando a
cato. Certo è, che circa un secolo dono sua difesa Cario I re di Sicilia, tornò in
vedremo altro Papa collo stesso nome, Orvieto, ove a'6 febbraio 1288 rinnovò
ilche favorisce l'opinione negativa del- tale scomunica. Ma nel 128 5 per l' in-
l'altro. Quindi tulli convengono, che a' solenze del governatore della città, ne

1 5 settembre seguì l'elezione in Viterbo partì. E siccome avea interdetto Peru-


di Giovanni XX detto XXI non pare : gia, restandone dispiacente, volle procu-
che si recasse a Roma, e morì a* 16 mag- rarle un compenso col suo soggiorno, e
gio 1277 in Viterbo. Quivi dopo nota- vi passò, cantando la messa nel dì di Pa-
bile sede vacante gli successe Nicolo squa a' 25 marzo, ma tosto si ammalò
III^ a'25 novembre 1277, e recatosi in e morì dopo 4 giorni. Dice il Ferlone :
Roma vi fu ordinato prete a' 18 dicem- Non si sa precisamente quando partisse
bre, consagrato Papa a* ig, coronato a' da Roma, senza dire quando vi andasse,
26. Portatosi ad Anagni, incorporò poi ilche mi è ignoto, sebbene il popolo l'a-
al monasteroVillamagna quello de'
di vea eletto senatore a vita. In Perugia a'
basiliani greci diCarrao diocesi di INi- 2 aprile i285 fu esaltato al pontificato
caslro. Fabbricò un palazzo a Monte Onorio IF^ e passato in Roma, &,'ì[\.^a

Fiascone, ovvero ingrandì quello d'Ur- ordinato sacerdote, consagrato nel dì se-
bano IV probabilmente per renderlo più guente e coronato a' 20 maggio. Nell'e-
comodo al sollievo e villeggiatura de'Pa- state colla curia si trasferiva a Tivoli,
pi. Verso la metà di giugno 1278, pe* per evitare i caldi. Nel 1287 s* '"^^^^ ^
gran caldi di Roma, si restituì a Viterbo, Orvieto^ e tornato terminò in Roma i

onorando di sua presenza anche Orvie- suoi giorni a' 3 aprile. Il successore Ni-
to, e recandosi più volte al vicino So- colò IV fu a Rieti e più volte a Orvieto;
riano^ per la sua amenità, vi edificò la ritornando a Rieti vi coronò Carlo II re
rocca, e dimorandovi, benché sanissimo di Sicilia. Per la lunghissima sede va-
e di buon temperamento, colpito d'apo- cante, nel conclave di Perugia, ivi lena-
V I A VIA 121

lo non perchè vi morisse il dello Papa, ro nella rocca di Fumone, del quale luo-
ma ptr le malattie e le discordie che aftlig- go riparlai nel poc'anzi rammentalo ar-
gevaiioUoma ove avea cessalo di vivere, ticolo. Nella slessa Napoli a*24 dicembre
a' 5 luglio I2g4 fti eletto*. Celestino V 1294 fu eletto il gran Bonifacio Vili,
fondatore de' Celestini y che faceva vita Gaelani, che in tanti luoghi celebrai,
solitaria e santapresso Sulmona^ senza qual vindice della suprema dignità pa-
essere cardinale. Costantemente ripii- pale, confutando le infami calunnie colle
gnante,suo malgrado accettò: di che ripar- quali sì tentò adombrare la sua glorio-
lai nel voi. LXXI, p. 36. Entrò in Aqui- sa niemoria, fra le quali d'aver con arti-
Jj, per umiltà, su d'un giumento, adde- fìcio indotto il predecessore alla rinunzia.
strato da Carlo II re di Sicilia e dal figlio Valga qui per tutta confutazione, la ri-

di (juesti Carlo Martello re d'Ungheria, sposta fatta nel consulto dal cardinal
ciò che notai pure nelvol. LX\^, p. 198, Caetani a s. Celestino V, riferita, De
inili consagralo e coronato a' 29 agesto Renunciat. Papae, cap. 23,da EgidioCo-
nella chie>a di Maria di Coilemaggio
s. lonna, cioè \o SKippììcoi gnod non rennn-

del suo ordine, suburbana d' Aquila, in ciartt, quia sujficiehai Sacro Collegio
cui rientrò su bianco cavallo fra gli ap- (vocabolo già in uso a quell'epoca), quod
plausi di 200,000 e più persone, accor- Nonien SanctitatisSuaeinvocnrelur su-
se allo straordinario spettacolo di veder per eos, et pluribus audientibus hoc fa-
trasformato un umile romito nel più gran ctum est. A' 2 gennaio 1295, accompa-
personaggio del mondo. Su di che è a gnatoda'summentovati due re, partì per
vedersi Tolomeo da Lucca ivi presente, Uouia, iu cui fu consagiato e coronato
presso Cancellieri. A' 9 ottobre passò in a' 16 o pompa non mai per
a* 2 3 colla
Sulmona fra gli applausi de' cittadini, e r addietro veduta, ampiamente riferita
vi consagrò la chiesa di s. Spirito già da dal Cancellieri. Secondo il Ferlone, nel
lui edÉlìcata a'suoi celestini; indi si recò recarsi a Roma Papa per la sua
passò il

a Teano. Inesperto e semplice, egli si patria Ànagni, accoltovi con danze e al-
trovava raalcontentOj cos\ i cardinali, tri segni diesultanza.il De M-jgistris non

massime quando nell'ottobre, cedendo solo conferma la venuta in Anagni del


all'istìnze di Carlo 11^ stabilì la sua re- Papa; ma aggiunge che vi chiamò il pre-
sidenza a JYapoli, anziché a Roma, do- decessore per averlo sotto gli occhi, per
po essere stato a Monte Cassino, a co- ioipedire che i maligni tentassero ingan-
stringere i monaci con minacce e castighi nare i popoli con farlo credere ancora
a indossare l'abito de' suoi celestini gri- Papa. E che di nascosto tornato il sau-
gio e grosso. Raggiralo e influenzato dal to nella solitudine di Sulmona, Bonifa-
re Carlo lì, sospirando la sua solitudine cio Vili In feceonorevolmente ricondur-
e vita contemplativa, venne alla risolu- re in Anagni, accogliendolo con distin-
zione clamorosa e inaudita della solenne zione; gli propose, se gradiva ritirarsi
Rinunzia del Pontificato, cUa elfettuò a' nella rocca di Fumone, ed ivi attendere
j3 dicembre in Napoli. Spogliatosi de- alle celesti meditazioni. Che di sua vo-
gli abiti pontificali e ripresele vesti mo- lontà il santo vi passò e che vi restò con
nastiche, segretamente partì pel suo mo- onesta custodia, l'attesta un Villani, di
nastero di s. Spiiito; ma visitato d'ogni cui più soltodovrò non poco parlare. Una
parte, ad evitare ogni scompiglio o sci- delle sue prime cure fu il tutelare V Inmit-
sma, il successore lo pose nella canonica nltà ecclesiastica iW c\V\^\'\c\, assai pre-
iV Anagni (nel qual tempo per le sue o- giudicala dalla podestà secolare, e fu ca-
razioni ivi restò guarito dal mal di pietra gione primaria de' lagrimevoli dissapori
l'arcivescovo di Cosenza), e più iu sica» C(jir orgoglioso e quasi pagano Filippo
Ili VIA V I A
IV il Bello ve di Francia, a cui si uni- ret miserabile ministro regio e il Co-
rono i prepotenti Colonna^ che dopo a- lonnese saccheggiarono il palazzo e i

verli beneficali il Papa condannò co' più tesori del Pontefice, e primo anche
il

prossimi parenti, tra'quali l'iniquo Sciar- lo ingiuriò ; ma nessuno percosse il Pa-


la Colonna, come
Nel 1297 pas- eretici. pa ". Scossi gli anagnini dal cardinal
sò in Orvieto, e nel suo trattenimento di Fieschi, dopo tre giorni lo liberarono,
6 mesi l'i I agosto vi canonizzò s. Luigi fugando nemici, e bruciando le case in
i

IX re di Francia; e sembra che vi tor- cui credevano fossero nascosti, non sen-
nasse. Nel medesimo anno fu anche a Rie' za spargimento di molto sangue. Allora
tij ed a Perugia in altro anno. Anzi de- fece ritorno a Roma, accorato per le sof-
scrivendo i feudi della sua famiglia Cae- ferte ingiurie, e ne mori l'i i ottobre,
taniy narrai che alcuni furono visitati dal vendicandone Dio l'onore, facendo nel
Papa, e nel voi. LXXXIXjp.igS dissi che i6o5 comparire incorrotto in tutte la
da Cisterna, uno di essi, andò a Cori. Nel parti, e come se vivo fosse, il suo Cadave'
i3oo rinnovò per Pioraa l'indulgenza re\ nel quale articolo riportai la relazio-

dell' Anno santo dell' universale Giubi- ne di sua invenzione. Il DeMagistris nel-
leo^ per cui 1' alma città ebbe di conti- V Istoria della città e cattedrale d'Ana-
nuo e quotidianamente un 200,000 pel- gni, difende i suoiconcittadini dalle ripe-
legrini. Inasprite le discordie coli* inde- tute incolpazioni di complicità d'indif-
gno re di Francia e cogl* irrequieti Go- ferenza; adducendo la testimonianza del
lonnesi, per la prevalenza di questi ve- p. De Rossi, nel suo libro, Bonifacius
dendosi mal sicuro in Roma, dopo aver FlIIdefcnsus. Non la città cospirò con-
scomunicato co'suoi fautori il re e inter- tro il Papa, raa restò sorpresa. Da que-
detto il regno, si ritirò Bonifacio Vili nel sta la scosse il cardinal Fieschi, e pron-
i3oi in Anagni, essendo pure stato io tamente armò la milizia urbana, aftldò
vari luoghi della provincia. Ritornato a il comando ad Arnolfo principal barone

Roma nel 1 3o2 a'3o ottobre celebrò uu della provincia, e corrispose al suo pro-
concilio contro detto re, dichiarando es- vato valore. Piombati sui francesi e lo-
sere necessario che una spada sia sogget- ro satelliti, gli uccisero e fugarono, stra-
ta all' altra, cioè la podestà temporale scinando per le vie gli stendardi di Fran-
alla spirituale. Divenuto ormai più pe- ria; quindi il magistrato registrò nello
ricoloso il suo soggiorno in Roma, ritor- statuto la pena capitale, decretala con-
nò in Anagni, ove senza che 1' impedis- tro i complici dell' iniquissimo misfatto.
sero i cittadini, a* 7 settembre vi entra- Confessa il De Magìstris, che soli cinque

rono con 3oo cavalli assoldati gli sgherri anagnini presero parte alla congiura e
di Filippo HI, con altri traditori gri- non devesi
di tre sole famiglie, per cui
dando, morte al tradimento che Papa ; imputare di fellonia un intero popolo
ordito nella provincia di Frosinone^ ia composto allora di sessantamila indivi-
più luoghi di quell'articolo riprovai. Su- dui. Dichiara apocrifa la bolla supposta,
bito l'assalirono nel palazzo e oltraggia- di maledizione ad Anagni, ne vera la pre-
rono, prendendolo prigione; depredaro- tesa assoluzione dalle censure di Clemen-
no il sagro tesoro d.ella cattedrale, bru- te VII, perchè Anagni non ebbe parte al-

ciandone le porte, ed accorsovi l* arcive- l'infame attentato. Nel conclave del Vati-
scovo di Strigonia, che trovavasi in es- cano gli successe a'22 ottobre il b. Bene^
so, per reprimere l'attentato, vi restò detto Xfy il quale essendo stato da car-
trucidato. Afferma il sullodato visconte dinale presente ia Anagni all' infausto
De la Tour: « E falso che Sciarra Co- eccidio contro il predecessore, non sola-
lonna percuotesse Bouifacio Vili. Noga- mente da Papa la visitò, ma con bolla
V I \ VIA 123
cìala in Laterano 5 cìicemhie i3o3,
a* accademici Lincei (di cui tenni propo»
per|)etiiò la divisione delia mensa capi- sito nel voi. XCII, p. 43o e seg.), par-

tolare dalia vescovile; perciò insussisten- lando benignamente della mia biografia
te la bolla attribuita contro gli atiagni- di quel gran Papa e di lutto questo mio
ni, o monitorio per presentarsi alla cu- Dizionario, dame .90/0 compilato, rile-
ria pontifìcia per udirne la sentenza. In- vando contro non esserne io
chi pretende
di Benedetto XI, per lo scompiglio del- il solo autore « perchè non usaste in pri»

le fazioni violente di Roma, pubblicò ma giovinezza alle panche de'licei e del-


voler passare ad Asisi, per ovviare nel le università, mentre l'ingegno e lo stu-

viaggio qualche sinistro incontro in tem* dio indefesso sono nostri veri maestri
i

pi così turbolenti, col sagro collegio, la (La storia offre innumerevoli esempi nel-
corte e la curia. Agli 8 aprile i3o4 era le scienze, nelle lettere, nelle arti, persi-

ancora in Roma, dice lo Scoti nelle Afe- no nellearmi, di uomini che sebbene non
morie del b. Benedelto X/^ e dopo pochi preparati nelle scuòle, svilupparono ra-
giorni partì per Viterbo, Orvieto, Monte pidamente non comune ingegno e noa
Fiascone ov' era a' i4. arrivando a Pe- comune attitudine a quanto si dedica-
rugia, luogo da lui veramente stabilito rono. Uso tali moderate espressioni, per-
per residenza, circa la fine dello stesso chè implicano allusioni a me stesso, che
aprile ; ma a'6 o a* 1 5 luglio fu tronca la d'altrondejla storia deve snpereperismea-
sua vita dal veleno con esecrabile n)i- tire gl'invidiosi, che affettando un ridi-

sfatto, attribuito a' Colonnesi, a' fioren- colo scetticismo , fondandolo pure sulla
tini, ad alcuni cardinali invidiosi, ed al- diflicoltà dell'impresaad un Uomo solo,
tri. Lungo e burrascoso fu il conclave di non s'avvedono che, a loro confusione, il
Perugia, finche dopo io mesi e 28 gior- pravo tentativo si risolve ad incremento
ni,' a' DO
5 diurno i3o5 fu eletto Bertran- di gloria, che però riferisco a Dio solo au-
do di Got francese, semplicemente arcive- tore di tutto, e insieme Alfa ed Omega).
scovo di Bordeaux. Come nello insieme, così ntille suigole
Siccome finora furono acremente ram- parti ognuno riconosce che voi portaste
pognati da tutti giistoricijtranneeinparte la falce su lutto lo scibile storico-ecclesia-
rare eccezioni, Papa Clemente V, oltre il stico, e adunaste io grossi manipoli le spi-

Sngro Collegio del 3o5, ed 1 il cardinal dì ghe piti elette. Cito ad esempio leVitede*
Fra/o, come tenuti cagione de'tanti mali RR. Pontefici, intorno alle quali tanto si
derivati dallo strano trasferimento della travagliarono scrittori di altissima lena,da
residenza pontificia in Francia, cioè nel Anastasio Bibliotecario, fino all'Artaud
contado Fenaissino e in À \>igito m,occov- (da me ammiratoanche al modo detto nel
re qui che io per giustizia chiarisca il voi. LXVII, p.
179), passando pel Baro-
delicato e grave argomento con breve di- nio e pel Novaes. Voi ne frugaste gl'im-
gressione, essendo questo il 1.° e più op- mensi volumi, e dove compendiando, do-
portuno luogo che me ne presenta l'oc- ve dichiarando, spesso ammendando
casione, dopo la pubblicazione de' due (cioè,meglio che nelle biografie, ne' nu-
stupendi articoli della CiviUà CaLtoUca, merosissimi luoghi che li riguardano;
serie 4-' » *• 3, p. 38 e ^-^^ , intitolati : dappoiché nelle biografìe, anco per con-
Clemente Ve
Filippo IV il Bello. Il servare il compendioso,io mi proposi rica-
che eseguisco con riverente genialità, pel pitolare con critica le notizie d'ognuno;
vagheggiato costante mio intendimento, le particolarità, i dettagli avendoli svolli
graziosamente riconosciuto anche dal dot- coll'occorrente diffusione ne'detli luoglji,
tissimo prof. d. Salvatore Proja, nella a ed eziandio all'opportunità, ed il presen-
nie direVla Lettera: Urbano Vili egli te urliculu ha i suoi esempi corrisponderr*
17.4 VIA V r A
li), ci forniste una nuova serie delle vite mento, lo ripelo, narralo replicata mente
de' Papi, che, lasciando intatta la verità negli accennati miei articoli, ed io quel*
della storia, accrescono riverenza a Ile som- pure che vi hanno connessione. Egli è
li

me 67z/<^u/ (die formando parte del Fes- appiiuto per questo, e per quanto di so-
A/7/o della s. Sede, in quest'articolo tornai pra ho scritto di Bonifacio VII, colle dotte
a ragionarne) '*. Sono i due articoli della Investigazioni del eh. cav. Ferrucci, che
Civiltà Catto tic a gravissimi e importan- si rende a me indispensabile spargervi e
tissimi, poiché eminentemente spargono dilìondervi sì splendido raggio di luce.
immensa luce sopra delicati punti stori- Warrò dunque il Villani, come per mor-
ci del massimo interesse, riguardanti pre- ie di Benedetto XI, nel conclave di Pe-
cipuamente i detti calunniali Papa Gle- rugia (nel quale articolo citai alcuni de*
inenle V e il cardinal Nicolò Alberti o luoghi ove ne tratto), si procede all' E-
Albertitii di Prato, e insieme confutano lezione (di ciò eziandio in tale arti-
virilmente quanto di loro espose nell* /- colo pel compromesso, al dire di No-
storie Fiorentine contemporaneo Gio-
il vae«, che la elfettuò, non essendosi tro-
vanni Villani, non sempre accuratissimo vato altro più plausibile modo, pel ri-
stoiico, il quale perciò viene accusato al ferito LXIII, p. i85) di Cle-
nel voi.

tribunale della critica, e la sua narrazione mente V, e la parte che n'ebbe il car-
di manifestamente falsa e favolosa, invo- dinal di Prato, per unanime consenso
candosene il bando perpetuo da'dominii de' cardinali elettori, per essere avve-
della storia, che per molti secoli ciurmò nuto pel compromesso nel suo voto, re-
il mondo, e trasse in errore innumerabili stando in sostanza poi deluso il cardinal
e gravi scrittori. Questi seguendoanch'io, Francesco Gaetani, nipote di Bonificio
sebbene non senza avvertire in alcun Ino- Vili, Papa d'animo grande e mente va-
go, de'mollissimi in cui ne ho ragionalo, sta, zelante della suprema autorità pon*
già in parte di sopra ricordali in corsivo, tiflcia, acerrimo difensore dell'immunità
oltre quelli che così in progresso farò, che del clero, la cui memoria voleva propu-
a Iquanto il Piina Idi, e principalmente Ber- gnare, contro mene le e l'esorbitanze del-
castel e altri , dichiararono insussistente l'ingrato Filippo IV il Bello ^ indegnis-
il complesso de' fatti riferiti dal celebra- sirao nipote d'un s. Jjuigi IX, alquanto
to cronista fiorentino. Ora dunque, i sa- longanime con esso, oltre l'essersi mostra-
pienti compilatori della Civiltà Cattoli- lo indulgente col suo reame. Filippo IV
ca scesero in arena armati di molteplice fiero nemico, anche dopo morto, del
erudizione critica, attinta da documenli magnanimo Bonifacio Vili, alteramente
prodotti da parecchi storici, e massima- pretendeva si condannasse la sua memo»
mente dalla recente encomiata opera, di ria. In vece essa restò gloriosa, ed il re se-
cui offrono un copioso e giudizioso estrat- veramente punito nella sua stirpe, che ia
to, laquale porta per titolo: Clément V breve si estinse nel 1 828, benché il succes-
et PhiVppe le Bel. Lettre à 31.' Charles sero ai trono 3 de'suoi figli e un nipote,
Dareniberg sur Ventrevue de Philippe le lasciando egli di se fama d'inverecondo
Bel et de Bertrand de Gota Saint- Jean nemico della cristiana civilizzazione, e di
d' Aiigély^ suivìe du Journal de la vi- principe degno de' tempi pagani. L'ele-
site pasloralc, de Bertrand de Gotdans zione era caduta sul guascone Bertrando
la province ecclésias tigne de Bordeaux de Got arcivescovo di Bordeaux, creatu-
en i3o4 et i3o5, par M."" RabaniSf Pa- rn di Bonifacio Vili, che poi si chiamò
ris 858. Dalle 35 pagine con molte note
1 Clemente V, a proposizione del cardinal
de'laudati due articoli, io soltanto inten- Gaetani e suo partito, designandolo pel
do farne un breve trasuulo, siccome argo- 1.° tra due altri arcivescovi ollramout^-
VI A VI A ìiS
'

fii. Laonde il cardinal di Pialo, secondo stazione in Francia delta papale rcsideo'
il Villani, col da lui dipinto Bertrando za. Tanto anch'io riportai, sulla fede al-
come vago d'onori e di signorie, e nemi- tresì del p. Fanlon'ìy Istoria d'Avignone
co del propose pacificarlo con questi.
re, si e del contado VenaìssinOy i55; t. i, p.

A tale effetto spedì corrieri a Filippo IV comequanfo pure dal-


alla 2.", la ricavai

acciò si facesse amico l'arcivescovo, an- l' Istoria degli Antipapi dell' accurato
nunziandogli che r innalzamento al pa- Lodovico Agnello Anastasio, 1.2, p. i i5,
pato dipendeva da lui, con prima otte- in cui si dice che Bertrando » promise
nere palli favorevoli a sé, ed a'suoi ami- al re non solo di essergli amico, ma an-
ci ex cardinali Giacomo e Pietro
gli che di trasferire la Sede Apostolica in
Colonna sempre furiosi nemici di Boni- Francia (cioè la residenza pontificia), se
facio Vili. Che quindi il re l'invitò a col- fosse creato Papa". Che l'arcivescovo lut-
loquio segreto nella foresta della badia to promise con giuramento sul Corpo del
di Saint-Jean d'Angély, e gli propose il Signore,e gli die'perstatichi il fratello e 2
pontificato a condizione che gli promet- nipoti ; ed il re giurò a lui di farlo eleg-
tesse 6 grarie, da me riferite ne'vol. Ili, gere Sommo Pontefice, e tutto parteci-
p. 171, XIV, p. 3o, e parlale pur altro- pò nella risposta al cardinal di Prato, in-
ve, in uno all' ultima che per allora si giungendo che si procedesse all'elezione
riservò di manifestare poi (il Gusta, che di Bertrando. Che in tutta questa faccen-
segue il racconto erroneo, crede la gra- da s'impiegarono 35 giorni, ed a'5giugno
zia segreta il trasferimento in Francia I 3o5 si eseguì l'elezione. Tutto questo è

del papale soggiorno; ed ilFerlone , il un isfuggevole cenno del minuto e circo-


quale parimente crede al racconto, quan- stanzialo racconto del Villani, ripetuto
to a quella di voler condannato Bonifa- e copialo^come notai, da numeroso stuo-
cio Vili, aggiunge con volerne le osso
, lo di gravi scrittori, e con diletto anche
disollerrate e arse. Ambedue poi ri- vestilo di maligni colori da* nemici del
tengono fra le grazie, compresa l'aboli- papato e della Chiesa. La Civilià Cat-
zione de'lemplari). Quanto però a due tolica ricorda diversi di essi, non che di
delle prime, cicè alla riconciliazione del quellichesaviamente sospettarono di fal-
re e del suo regno , e de* già cardinali sa la narrativa, ed anco di quelli che la ri-
Colonna (fuorcliè la reintegrazione nel- gettarono, li bel vanto nondiateno d'a-
la dignilà cardinalizia, e ne'loio benefi- verla pienamente smentita e confutata ,

zi dati ad altri), a tutto già avea prov- sì deve a'recenti e lodati lavori studiosi

veduto Benedetto XI, e perciò non avea dell'encomialo M.*^ Rabanis, specialmen-
ì''
luogo la pretesa richiesta. Fa poi enor- te nell'opera sunnominata, Clcinenl
me conlratldizione la .'colle 4 grazie che i et Philippe
le Bel, in cui l'autore trat-
il Villani disse domandate, poiché con tando ex professo questa controversia, al-
essa il re bramava perdono al misfat- le ragioni critiche de'precedenti scritto-
to atroce da lui commesso in Anagni a ri, aggiunse nuovi e gravissimi documen-
danno di Bonifacio Vili, e nella 4' «e ti lui trovati negli archivi di Fran-
da
esige annullata la memoria, quale da lui cia, rendendo ormai impossibile il prestar
tenuto eretico e falso Papa, per la ca- iviìe al Villani, e non ritenere il suo rac-
lunniosa imputazione d' aver indotto s. conto per una favola. AHìnchè ciascuno
Celestino V alla rinunzia del pontificato possa in questa causa recare da sé mede-
onde succederlo. Circa all'ultima doman- simo il giudizio, la Civiltà Cattolica ri-
da del re, alcuni stimano fosse l'estinzio- portò in succinto gli articoli del processo,
ne dell'ordine óe'Tentplari, ed altri con e gli argomenti piecipuicon cui dagli au-
maggior fondamento credono fosse In Ira- tori da lei nominali, e specialmcule dal
126 VIA V I A
eh. Rabanis, vien diraoslralo V assunto. fratello dell' arcivescovo per avere bea
Io debbo conlentarmi soltanto di appena militato. Se Bertrando protestò in dife-
appena accennare. Di tulli i cionisli an- sa de'privilegi di sua arcidiocesi, il re gli
tichi il Villani è il solo che narri la sto- rese giustizia, e se contro la volontà del
ria e colloquio misterioso di Filippo V con re, che avea proibito a'prelati di Fran-
Bertrando nella foresta, edell'infame ma- cia il recarsi a Pioma, egli vi si portò pel

niera in che ivi fu mercanteggiala la tia- concilio (nella qual circostanza entrò io
ra; e tutti gli storici posteriori, riferen- grazia di Bonifacio Vili e de'suoi paren-
dola, fondarono suirautorità del me-
si ti, non meno de'cardiuali, de'prelati e de*
desimoVillani. numerosi cronisti di lui
1 nobili romani, il favore de'quali gli val-

contemporanei o vissuti almeno non gua- se poi grandemente si a riamicarsi col re,
ri lontani dall'età di Clemente V, non come a ottenere il papato), tale colpa fu
solo tacciono altainenle 1* abboccamen- comune ad altri che
prelati di Francia,
to, ma non ne lasciano neppure traccia. nominai nel voi. XXVI, p. 229, quali i

D'altronde il Villani, buonamente narrò non per questo divennero nemici del mo-
per verità le fole e rumori volgari e i , narca. Apparisce in vece che Bertrando
per essere notoriamente avverso a' Papi era gratissimo e familiare del re, il qua-
avignontsi, non merita molta fede quan- le gli fu largo di favori, con atti regi e-
do sparla di essi. È inverosimile tanto numerati dal Ba1>auis e da lui veduti ne-
chei cardinali di parte guelfa si lasciasse- gli archivi della Gironda. Per cui non
ro raggirare dHloardinal di Prato, quanto eravi bisogno tra loro di riconciliazione
che cardinali ghibellini scendessero col
i al tempo del conclave di Perugia, pas-
re ad offerte così scellerate e ignominio- sando tra essi ottimo accordo. L'arcive»
se alla s. Sede. Tutt'altro risulta da'do- scovo Bertrando fu tutt'altro del descrit»
cumenti restatici, i quali se dimostrano to dal Villani; prelato illustre e veneran-
che i secondi bramavano fare un Papa do, era uno de' primi ornamenti della
amico IV, è pur chiaro che
di Filippo Chiesa di Francia, attendeva con zelo pa-
niun disdoro e detrimento ne volevano storale al suo uffizio. Roma, che ne co-
per la Chiesa. D'altronde il cardinal di nosceva il valore, l'avea adoperato in de-
Prato, a cui si attribuisce tutto il maneg- licate negoziazioni fra la Francia e l'In-

gio deH'empiointrigOjera a que'lempi per ghilterra , con lode di abile ministro ; e


virlù, scienza, sagacilà e consumala pru- l'ammirò quando senza rispetto umano
denza, uno de'Iumi più splendidi del sagro vi si recò, trovandovi ancor fresca la me-
colh^gio, impiegato in gelosissimi affari e moria del fratello cardinal Berardo de
lodalo dagli storici di gran pregio: quindi Got vescovo d'Albano. L'esimie qualità
come mai potè trasformarsi in macchina- e virtù di Bertrando gli conquistarono
tore e capo della più stupida e malvagia pre>to la stima e l'amore universale; sic-

trama, e tradire si vilmente il papato?Egli ché non dee recare meraviglia che poi
non n'ebbe premio, ne da Clemente V, ne nel conclave di Perugia, cardinali vo- i

dal re, che anzi tosto ne contrastò e de- lendo un Papa oltramontano, nella con-
luse le voglie, sia nella pretesa della con- trarietà de'partili, prescegliessero fra tan-
danna di Bonifacio Vili, e sia nell' ele- ti altri prelati Bertrando. L'elezione noa
zione del fratello Carlo di Valois all'im- segui per compromesso come la narrò
,

pero, consigliando il Papa a far eleggere il Villani, ma quale apparisce dal solen-
Enrico VII, e tutto questo narrasi dallo ne decreto autentico conservalo nell'ar-
stesso Villani. Non sussiste che Bertran- chivio Vaticano, pubblicalo dal Rinaldi e
do fosse slato offeso dal re o dal fratel- riprodotto dal Cossart nella collezione del
lo, che anzi Filippo IV premiò Arnaldo Labbé, cioè per scrutinio e per suUVagi
V I A VIA 127
segreti tliio de* i5 cardinali volanlì^ e hi per assolutamente falso. Questa tesi
gli altri 5 poi vi accederono nell'arce.? fo; storica egli difese e illustrò fin dal i84(>
e che r elezione non fu promulgala dal in una breve Memoria, dalla quale Tab.
cardinal di Prato, come vuole il Villani, Lacurie canonico de la Rochelle tolse oc-
ma dal cardinal Gaetani, ch'era appun- casione di pubblicare nel settembre i85o
to capo della fazione opposta al cardinal sul medesimo argomento una dotta Dis-
Pratese. Investigando inoltre, il beneme- seriazione^ che leggesi nell' Unii'ersité

ritoRabanis, monumenti della domi-


i Catìiolique di Parigi; e il valore de-
nazione inglese nella Guienna, e tutl'in- gli argomenti apparve sì chiaro , che la

tento a rintracciar le memorie del pontifi- tesi è ormai passala, dice il Rabanis, à
calo di Clemente V, trovò nell'archivio Vétatdelicii commun.Ma di recente non
della Girouda (del qual dipartimento è trovandosi più alcun esemplare della i.'

un Bordeaux) un mirabile do*


distretto Memoria, e richiestone per amicizia da
cumeoto che coronò le sue ricerche. E- M.*^ Daremberg, l'autore pensò di rifare
gli è questo un registro o sommario au- con più cura e ampiezza il i.° lavoro ,

tentico in cui sono notati quotidiana- piuttosto abbozzo che opera finita, e ne
luenle tutti gli atti e passi deirarcivesco- derivò il pregevole libro in discorso: Clc-
\o Bertrando, durante la visita pastora- meni F et Philippe le Bel. In questo il

le ch'egli fece di tutte le diocesi della sua Rabanis mette la controversia in piena
provincia ecclesiastica (che allora forma- luce, in mezzo a tulli gli argomenti che
Bordeaux d' A-
vasi de'vescovati, oltre , contro il Villani si ponno addurre e fu-
gen, Perigueux. Poitiers, Angouléme e rono già addotti; ma il campo e l'onore
Saintes, che per la loro vastità poi furo- precipuo della battaglia, osserva la Ci-
no smembrati per formare nuove diocesi) viltà Cattolica, lo riserba al suo Achil-
da' 17 maggio i3o4, in cui parti da Bor- le, cioè al grande e vitale argomento del-
deaux, fino a'20 giugno i3o5j giorno in r^/zZ;i fornitogli da'suoi documenli.Quin-
cui ricevè nel priorato di Lusignano la di io succinto tutto il suo raziocinio, non
I.' notizia della sua elevazione al pon- meno semplice che stringente , consiste
tificalo. Da questo Journal de la vìsite nel determinare il tempo preciso in cui
metropolitica, il Rabanis con felice pen- la favolosa conferenza del re col l'arcive-
siero trovò il parlilo per confalare ef- scovo alla foresta di Saint-Jean d'Angé-
ficacemente il Villani, il quale colia sua ly dovetleaver luogo, analizzando il viag-
lìùnuta narrativa, sembrava essere slato gio de'messi del cardinal di Prato e il lo-
a parte de' segreti o origlialo alle porle ro ritorno a Perugia. E qui non è fuor
del conclave e della supposta conferenza di proposilo, anzi si compenetra col pre-
nella foresta di Saint- Jean d'Angély. Non sente articolo, l'osservare quanto fosseio
conlento di sì preziosa scoperta, volle ri- a que' tempi lenti e difllcili i viaggi, an-
scontrare i documenti e le memorie da che in Francia, per rendere impossibile
cui del pari rilevansi gli alti e i viaggi di la riunione di Bertrando col re, il qua-
Filippo IV appunto durante la medesi- le Irovavasi circa 200 leghe lontano dal*
ma epoca della visita arcivescovile. Me ri- la supposta foresta. L'atluali belle e spa-
sultò l'irrefragabile evidenza, che l'arci- ziose strade, allora non erano; e le po-
vescovo e il re n)essi in iscena dal Villa- che vie che commercio avea pur falle
il

ni nella detta foresta, non avenno olfat- indispensabili, erano così mal guardate
to potuto incontrarsi né ivi né altrove \ e peggio mantenute che appena usciti ,

e che perciò il colloquio e mercato simo- da'dintorni delle grandi città, elle riusci-
niaco ivi loro attribuito, veniva dimo- vano per lo più intpralicabili. Le prov-
strato coH'argomenlo perentorio deH'tì://- videuze di Carlo Magno in alcune gran*
17.8 VIA V I A
di strade,per la debolezza de'successori stalo veramente eseguito, avrebbe dovn*
e per lanle vicende erano venule meno; to cadere fra* 8 e 20 maggio. In vece si
1

e benché Filippo li Augusto ne ripiglias- deduce da'docimienli che Bertrando non


se la cura circa un secolo prima , nella si trovava nella badia di Saint- Jean d'Au-

prima metà del secolo XIV erano tulle gt'ly, posta nella diocesi di Saintes, la qual
assai male in essere. Quanto poi a'niodi città è capitale della provincia di Sainlo-
di vettura, le cose andavano parimenti di glie o Xainlogne, ma attendeva tranquil-
ben altro passo che oggidì, le poste rego- lamente alla sua visita nella diocesi di
lari essendosi introdotte più tardi. Si sa Les fcssarls, di
Poitiers, ne* priorati di
che le carrozze, le diligenze, le corriere Monchamps, di Sgornay, lontano cia-
postali,© qualsiasi altra maniera di traino, scuno 25 leghe da Saint-Jean d'Angély.
di quel the al presente sono sì comuni Quanto a Filippo IV, viene pi ovato da-
per viaggiale, anche fuori delle ferrovie, gli atti irrefragabili dali di. lui in varie
con comodità e prestezza, non sono d'o- sue residenze, ch'egli in tutto il maggio
rigine punto «nlica. Notai nel vol.XClI, i3o5 restò sempre lontano da Saint-
p. 689, che la regina Anna, moglie di Jean d'Angély le dette 200 leghe o al-
Luigi Xil, nel declinare del XV secolo meno i,5o. Imperocché dal 3 al 18 mag-
viaggiava in una carretta coperta di cuoio gio le*.sue residenze sono a Gerraigny, a
e le dame pure andavano in carrette, il Cecoiseau, a Chàlres-sous-Monlhéiy : a*

loro numeroso seguito formandosi di 19 trovavasi a Pois^y, ed a' 25 a Ca-


3,000 cavalli A tempo di Francesco!,
! chant presso Parigi. Con questi dati di
che successe a detto re nel 5 5, in tutta 1 1 luogo e di tempo, egli è impossibile di
Parigi non eranvi che 3 carrozze, una conciliare la sua gita nel Saintogne per
della regina, I' altra di Diana di Poitiers l'epoca del famoso abboccamento. Per-
duchessa di Valenlinois o Valenza^ ed tanto la Ch'iltà Caltolica conclude, che
una 3." di Renato Lavai, che per la mo- il re e l'arcivescovo non poterono affat-
struosa pinguedine non poteva andar ne a to riunirsi a Saint Jean d'Angély o dove
piedi, nèacavallo(si tenga presente il rife- che sia, durante l'epoca assegnala dal'
rito nel voi. XCVIjp. ig6). Più tardi tro- Villani, presa eziandio ne'teruiini più
vansigli appalti di pubbliche vetture da larghi che si vogliano ; essendosi per tut-
viaggio in Francia, il primo esempio risa- ta quest' epoca i d(ie personaggi Iralle-
lendo 1587, perla via da Parigi a Or-
al nuti in parti diversissime e a tale distanza
leans ed a Rouen con corsa periodica. che rendeva impossibile ogni incontro.
Prima dunque di questi tempi, ne*viag- Con luttociòadunquecadeper terra tutto
gi chi non senti vasi l)ene in gambe o il racconto del Villani. Per cui è falso l'ia-

non trovava comodo di andar co'propri trgodel cardinal Prato e de'suoi com-
di
piedi non avea che la scelta odi farsi por- plici, è falso l'empio patto di Filippo IV
tare in lettiga o sull'antico e lento carro, con Bertrando, e il sacrilego mercato ad
e cosi costumavano di viaggiare le don- essi attribuito della dignità papale, falso il

ne più delicate, i vecchi e i deboli o ca- nefando giuramento dell'arcivescovo sul-


gionevoli di salute ; ovvero di andare a l'Ostia consagrata, falsa la cupida bas-
cavallo, e quest'era V usanza comunissi- sezza del prelato a piedi del re ; e così
nia degli uomini d'ogni classe. Ciò posto, puie falsa la nota d'infamia per questo
ben si vede con qual lentenza dovessero fatto apposta a Clemente V,a Filippo IV,
piocedere i viaggi, anche pe* corrieri in ed nota bugiarda e calun-
a' cardinali, e

proporzione: il più robusto cavalcatore niosa, degna perciò d' essere cancellala
poteva fare appena 20 leghe al giorno. per sempre dalla loro fronte. Di più nel-
Ke risulta, che l'abboccameuto, se fosse le fiequeoti lettere che il Papa scrisse al
VIA VIA 129
re non ti emotto che accenni al
ud sol ro nel censurare i Papi, perchè con essa
collu(fuio e alle promesse della foresta ; si accordano meglio tutti i monumenti
anzi da una rilevasi, d'aver accettalo a suo di quel tempo. Racconta dunque Ferre-
grandissimo Dialiucuore il papato. Lo to, che il conclave di Perugia fu lunga-

stesso dicasi delle lettere al Papa, in cui mente agitato e diviso tra due fazioni
Filippo IV non lascia mai sempre nul- una guelfa e riverente al-
cardinalizie, T
la che possa dar corpo a sinistri sospetti, la memoria di Bonifacio Vili, T altra
rendere verosimile l'abboccamento di ghibellina e divota al re di Francia; il

Saint- Jean d'Angély; neppure in quelle quale grandemente interessato d'aver uq


del i3o6 in cui ringraziò Clemente V Papa favorevole, adoperò presso i cardi-
d'avere ripristinato nel cardinalato due i nalij per mezzo de' suoi amici e agenti, e
Colonna, anzi pare dal contesto che il tra di essi i più operosi erano ex car-
gli

favore giungesse al re inaspettato e per- dinali Colonna. Usò il re ogni arte emol-
ciò tanto più gradito. Ma la favola del to oro perchè l'elezione seguisse a suo ta-
Villani riceve una confutazione ancor piìi lento ; ma non è vero che con l'oro co//l-
Valida e diretta dalle lettere che scrisse prò litui i cUrdinaliy come Rabanis in-
al re il suo amico cardinal Francesco Na- terpreta Ferreto. La lotta si rese più gra-
poleone Orsini, insieme col cardinal di ve per r intervento d'altri principi e re^
Prato capoparte hancese, dopo la mor- e per V ambizione de* cardinali Matteo
te di Clemente V, avvenuta a' 20 aprile Rosso Orsini decano del sagro collegio,
i3i4 (il i'(! lo segui nella tomba a' 29 e Francesco Napoleone Orsini, de'quuli
tiovend^re). In essa il cardinale invocan- il 1.^ agognava alla tiara, e ili." pure la

do l'aiuto e la protezione del re per l'e- bramava per sé o almeno per uno de'suoi
lezione d'un nuovo Papa, deplora l'ele- nipoti. Ma i perugini impazienti di sì

zione del defunto con gravissimi rimpro- lungo e pernicioso indugio (ad esempio
veri alla sua memoria. Ora nelle ripe- del praticato da' viterbesi nel 1271 pei*

tute menzioni che il cardinale fa del con- la più lunga delle sedi vacanti, nell'ele-
clave di Perugia, dice bensì che V eie- zione di Gregorio X), posto 1' assedio al
rione di Clemente mas- V fu fatta colle conclave, ne scoperchiarono il tetto, e
sime precauzioni per aver un Papa, il negati i viveri ed ogni cosa a' cardinali^
quale, onde provveder meglio alla pace li posero nella necessità di risolversi. Que-
di Francia, fosse amico del re, e con essa sti allora non potendosi accordare in uii
governasse la Chiesa universale; essendo cardinale italiano, volsero gli occhi fuor
stato prescelto col suo concorso, per solo del conclave e alla Francia. Venne propo-
riguardo del re, senza dir sillaba d'allu- sto dagli amici del re l'arcivescovodi Dor«
sione agi' intrighi narrati dal Villani, che deaux., e piacque alle due parti : a'guelfi,
il tenoiedella medesima esclude affatto. perchè era creatura di Bonifacio Vili,
Non resterebbe altro d'aggiungere, dice e n'avea nobilmente difesa la causa; a'
la Civiltà Caltolica, se non che potendo ghibellini,perchè lo sapevano flt/7i/co r/e/
insorgere il desiderio di conoscere la ve- re di Francia. Avuta quindi la maggiori-
rità intorno all'elezione di Clemente V, tùde'voti, fu proclamatoSommo Pontefi-
e donde mai il Villani trasse la sua favo- ce (benché non decorato della dignità car-
losa novellaj vi corrisponde come appres- dinalizia). Allora gli ex cardinali Colon-
so. Del lungo e tempestoso conclave di na, che n'erano stati caldissimi promoto-
Perugia, sembra narrazione più verosi- ri, ne mandarono subito avviso al re e
mile quella contemporaneo
dell' altro all'arcivescovo, prima che a questi giun-
Ferretu da Vicenza, che compi nell'anno gessero gl'inviati del conclave. L'arcive-
1 33o la sua Cro/wc^, ed alquanto se ve- scovo saisbe immediulauiente aire, dd
VOL. XCMI. 9
i3o VIA V I A
gravissimo carico a cai veniva chiamato; ove gli fu mostrato un
slesso cappellano,
e Filippo IV gli rispose coiiforlandolo ad palazzo con dentro un letto di fuoco ar-
accellailo con grande animo, e promet- dente, nel quale era l'anima del cardina-
tendogli il suo regio presidio. Rileva la le, per simonia così giudicato. Di più il

Civiltà Cattolica ^Qh&àiÀ racconto diFer- cappellano vide fatto un altro palazzo per
relo si trae, che il re adoprò oro e pro- Clemente V. Tulio il cappellano nar-
messe, per condurre il conclave alle sue rò al Papa, il quale mai più si vide alle-
voglie; non mai che Bertrando vi avesse gro e poco sopravvisse^ ed esposto il ca-
la menoma parte, e mollo più ch'egli si davere in chiesa, arse la cassa che lo con-
comprasse il papato nel turpe modo ri- teneva e il 'corpo dalla cintola in giù. A
ferito dal Villani. Questi fabbricò la sua quale de'nipoli alluda il o-arrato dal Vil-
narrazione sopra le voci popolari checor- lani, si può vedere nel mio Avi-
articolo
revano in Italia, nate in parte dalla fa- gnone, ove riportai tulle promozioni
le

ma, verissima benché oscura, degl'intri- cardinalizie fatte ivi e altrove da' 7 Pa-
ghi usati nel conclave dal re di Francia, pi aviguonesi, di quasi tulli francesi, ra-
e in parie dall' avversione che tosto de- ri essendo gl'italiani e pochissimi quelli
stossi negl'ilaliani contro Clemente V (do- dell'altrenazioni.Ghe il corpo di Clemen-
po aver dello in Poitìers di* Legati del^^- te V oe'funerali restò consunto dal fuo-
gro Collegio jche l'invitarono a recarsi a co, è storia, anzi gli avanzi ridotti col fuo-
Perugia ed a Roma, nominati nel i ."di ta- co in cenere furono gettati empiamente
li articoli, queste parole « Gh' era be- : dagli ugonotti al vento nel 1 537. Né al-

ne che le pecore seguissero il pastoie, e trimenti crede la Civiltà Cattolica^ che


non convenire ad esso che mancandogli nascesse l'altra leggenda; del Corio nel-
il gregge, in cambio di bastone pastora- XHistoria di Milano, ch'ebbe pur corso
le, dovesse pigliar soldati in sua compa- nel medesimo tempo in Italia , secondo
gnia". E però ingiunse a'cardioali di por- la quale Clemente V dovè la sua esalta-
si in viaggio per Francia, e andassero a zione all'averlo i cardinali elettori tenu-
lui senza ritardo), quando lo videro tra- to per morto. Fatalmente più volt^ giun-
smutar la sede papale (meglio residenza se la credulità del volgo di certi storici

pontificia, pel dichiaralo eziandionel voi. a credere le più strane assurdità. In que-
LXIIl, p. 168) in Avignone (ciò che fu sta si dice, che non accordan-
i cardinali
principio, sono parole della Civiltà Cat' dosi in conclave, un uo-
un di loro istruì
tolica^ di quella cattivila babilonica tan- mo astuto a fìngere venir di Francia, eoa
to deplorala da'nostri, che io piansi e la- lettere della morte del cardinal di Bor-
mentai in tanti luoghi nel doverne ripeta- deaux. Questa notizia sembrò ad alcuni
tamenle descrivere le luttuose e fune- cardinali aver trovato la via per uscir dal
stissime conseguenze), e farsi troppo ligio lungo conclave, con eleggerlo Papa, e do-
a'voleri del prepolente Filippo IV il Bel- po fare nuove pratiche; ma il vivo car-
lo. 11 Villani fabbricò il racconto nel me- dinale rimase Papa, e invitò cardinali i

desimo modo che l'altra novella, in cui a viaggiar per Francia presso di lui, ove
al e. 58 del9 narra la visione infer-
lib. restò la corte papale con gran danno del-
nale, veduta da un cappellano pontificio la cristianità. Già notai , che Bertrando
di Clemente V, per opera di negroman- non era cardinale, e dopo di luianchedue
zia. Si disse, che morto un cardinal ni- altri senza tal dignità giunsero al papa-

pote del Papa, cui egli motto amava, il to, nello stesso secolo. Forse ancora al-
detto cappellano costrinse un negroman- tre somiglianti e più stravaganti narrati-
te a dirgli che ne fosse dell'anima? Que- ve ebbero spaccio a quella turbolenta e-
sti fece io visione portare all'inferno Io poca. Siacomunque, fallo è che la me-
V I A. VI A i3t
moria Clemente V rima-
tlell'elezione di Ma appunto per lo strano trasferimento'
se perlasudtlella ragione macchiala del- della pontificia residenza in Avignone, é
la taccia di simoniaca neiro[)inione del perchè conosceva le propensioni de'car-
volgo, per quanto egli uè fosse immune dinali francesi per quella città , e le so-
e innocente. Anche Dante, facile com'era spirate delizie di Provenza^ pe'loro inte-
alla maldicenza contro Papi, seguì ed i ressi particolari, per l'alletto pe'loro pa-
accreditò tale erronea opinione, condan- renti e nazionali, motivi tutti egoìstici e
nando poeticamente Clemente V all'in- mondani che deplorai in tanti luoghi, per-
ferno de'simoniaci, nel canto 19 deW In- chè l* indusse allo scisma. Tuttavolta il
ferno. Del resto, in tutto io fo eco al- Rabanis, guidato dal buon senso cattoli-
ia Civiltà Cattolica^ in riparazione d'es- co, notò aver Gersone, se pure non fU
sere stato come gli altri trascinato , in interpolata la sua asserzione, dimentica-
buona parte, a ripetere la diceria del to esseril Papa fescovo di Roma, e co-

Villani (fors'anche derivata dal comples- me aver obbligo speciale di governa-


tale
so della condotta di Bertrando , tenuta re in persóna la diocesi romana. Dirò io;
poi nel ponti6cato, nell'indulgenza anzi L'eterna Roma, Orbis conipendiuni^XJrb'i
deferenza verso il re e suoi fautori; nel Apostoli, è il privilegiato luogo ove il

promuovere tanti cardinali francesi; pel Principe degli Apostoli stabilì la ponti-
modo come si regolò con Bonifacio Vili; ficale Cattedra di s. Pietro^ e pel i .° tra*
per la soppressione de'templari; per lo Papi ebbe il Sepolcro de' Romani Pon»
vi

strano stabilimento di sua residenza in tejiciy perciò luogo naturale della s. Se*

Francia; condotta descrittaanche dalFer* de apostolica j e già era allora da xiv


Ione), come storia, e fo eco sia nelle lo- secoli il centro dell'unità e del cristiane*
di, sia nel dissentire su alcuni punti del sirao, non che metropoli del cattolicismdj
Kabanis. Imperocché , essa giustamente di cui e di tutte le mondo èChiese del
disapprova le censure che quello scritto- madre che dichiarò pure lo
e maestra, il

re lancia contro Bonifacio Vili, nelle stesso Gregorio XI appena aletto con una
quali si lasciò facilmente fuorviare dalla bolla, e per quanto dissi nel voi. LXIII,
sua predilezione nazionale per Filippol V; p. 54 e seg. ; per essere Roma la patria
1

di cui, non ostante suoi sì gravi e ma-


i comune, e l'anello meraviglioso che con-
nifesti torti, osò appena mormorare qua giunge all'antico mondo moderno. Per
il

e là qualche motto di biasimo. Ed alla lutto questo Roma non può tollerare af-
medesima parzialità francese voglionsi a- fatto confronto alcuno , così le rive del
scrivere certe mal ferme ragioni, onde si famigerato Tevere , su cui giace , con
studia di attenuare danni recati alla
i quelle dal Rodano che bagna Avignone
Chiesa dall'esilio de' Papi in Avignone; e il Venaissino. L'illustre e antichissima
fino a dire col Gersone^ che il loro ritor- Chiesa e diocesi di Roma, va distinta dal-
no in Roma fu considerato covaQunnial- la Chiesa Romana o Sede apostolica, che
heiir per la Religione e per la s. Sede, e però risiede in Roma; ed ivi deve farsi
Gregorio XI che l'effettuò si pentì in mor- {'Elezione del Papa, sebbene muoia al-
te d'essersi lasciato sedurre dall'istanze trove, come in principio del presente ar-
di s. Caterina da Siena (cioè persuadere ticolo tornai a Quantunque
dichiarare.
per sua gloria e pel bene della Chiesa conosco gli Ubi
antichi autorevoli delti;
universale, non meno pe'gravi riflessi che Papa, ibi Roma; Ubi Petrus, ibi EccU*
registrai ne'vol. LXIil, p. 169, XC, p. sia; Ubi Episcopus , ibi Ecclesia; co»
i58 e seg.) e trascinare a Roma, e che nosco ancora, che Fescovo ha per i.**
il

Sentisse più amara l'agonia, prevedendo e principale obbligo la Residenza nelU


il grande Scisma imminente a nascere. sua chieua e Vescovato, Col fermare i
!?>?. VIA VIA
7 Papi francesi il loro soggiorno inFrari* storia dì Roma dopo il secolo Vili. ^^'
«ro, languì lo Chiesa di Roma vedovata rà meglio il dire specialmente dal pon-=
del suo pastore. Disse un moderno scrit- tifica to di s. Gregorio II, morto nel 78 i^
tore, riferito nel n. Giornale di 296 del pel di sopra narrato: le parziali ribellio-
ììomaòei SSg.probabilmenle protestan*
i ni delle fazioni, soltanto interruppero l'e-

te. M La Francia ebbe l'ambizione già nel sercizio della sovranità. Nondimeno è ve-
medio evo (nel XIV secolo), come pure rissimo , esser degno il Rabanis d' alta
nel secolo scorso sotto I' imperatore Na- commendazione pel tema da lui trattato
poleone I, di fare del Papa^ in qualche e valente maniera col quale lo svolse;
la

modo, un vescovo nazionalej ma l'Euro- e lanuova luce da lui diffusa sopra un


pa restaurò sempre il Pontefice, giacche punto di storia si importante e sì scon-
il capo supremo della Chiesa cattolica ciamente falsata fin qui. -^ Ora fo ritor-
non può esser soggetto all'influenza d'u- no alTintermesso argomento de'viaggi dei*
na potenza temporale". Pel re?to, valga Papi. Ricevuta da Clemente V a'20 giu-
p^r tutto che io mi riporti all' articolo gno i3o5j nel priorato di Lusignano,dio-
Sedè Apostolica e altri relativi. Riguar- cesi di Poitiers (nel quale articolo dissi^
do a s. Caterina da Siena, si può vedere che subito ne depose il santo vescovo per
l'egregia Stòria che di recente ne pubbli- brighe già avute con lui, il quale pri-
cò il filippino p. Capecelatro,il quale verso ma di morire si appellò al giudizio di Dio
il fine del lib. 6 narra la morte di Gre- e al futuro concilio} e che morto il pre-
gorio XI, e discute accuratamente que- lato volle esser seppellito con in mano la
sto punto dal lato storico e teologico. carta d'appellazione: ciò afferma anche
Celebrai le benemerenze di s. Caterina, il F^ertone), la notizia di sua assunzione
e parlai della lodata opera, anche ne' voi. al pontificato , si restituì a Bordeaux a'
LXXXVI, p. 27 e seg., XC, p. i58 e i5 luglio, continuando a trattarsi da
seg. Crede finalmente la Civiltà Catto- semplice arcivescovo, finche a'22, secon-
lica^ distrazione del Rabanis, l* annove- do il Novaes, ne ricevè il decreto dagl'in-
rare tra le 6 grazie chieste da Filippo IV viati de'cardioali, col consenso de* quali
a Bertrando, la soppressione e condanna vestì da Papa, ed assunse il nome di Cle-
de'templarij di che né il Villani, né al- mente V nella sua metropolitana. Risol-
trii né il Rabanis medesimo in tutto il vette farsi coronare a Lzo/2e,dove chia-
rimanente dell' opera fa più menzione. mò i cardinali e la curia romana, in on-
Ma per quanto notai più sopra e altro- ta ch'essi r aveàno pregato a trasferirsi
ve, pur troppo vi (ìirono scrittori che as- presto da loro per prendere il possesso
serirono tra le grazie che si dissero do- della come aveano fatto Clemen-
8. Sede,
mandate dal re, fìeio nemico de'templa- te IV X, creati Papi benché
e Gregorio
ri, vi fosse quella eziandio dell'estinzione assenti dal conclave. Partì da Bordeaux
del loro ricchissimo ordine. Respinge an- sul fine d'agosto, e passando ad Agen ed
cora la Civiltà Cattolica l'assurda pro- a Tolosa,si trattenne alquanto a Montpel-

posizione del Rabanis, contro la Sovra- lier,da àiO\Q Giacomo II re d'Aragona


nità de Romani Pontefici^ oltre il quale l'accompagnò a Lione^ ove i cardinali di*
articolo, e ì molti analoghi, può vedersi spiaeentissimi il raggiunsero, ed a'i4 si
il voi. XCIV, p. 278 e 279, per aver as- fece coronare, ma nella cavalcata cadde
serito: Il / en
de beaucoup que fallait da cavallo e nacquero molte disgrazie e
Home eutjamaìs voulu connaitre dans morte di personaggi, il che fu preso per
son Evéque un princeou un Souverain. malaugurio. Passato il verno a Lione, an-
Ciò ripugna, soggiunge la Civiltà Catto- dò a Clugny, accompagnato da 9 cardi"
lica^ troppo manifeslameotc a tutta la uali. A' 19 marzo era a Decis, ed a' 26 a
VI A VIA i33
Neves, secondo il Ferlone, rilevando che Da Bordeaux, Clemente V per Ageii si

dove !raltenevasi riscuoleva gran somme {)ortò a Tolosa nel dicembre , ricevuto
di denaro dalle chiese secolari e da'mo- soleunetnente, e nella festa del s. Natale
nasteri, e le sue fei male erano molto gra- pontificò la messa, assistito da 9 cardina-
vose a'Iuoghi, che l'accoglievano col suo li. Ne partì dopo I' Epifania i3o9, per
numeroso seguito. Bourge< ob*
Giunto a Comminges suoantico vescovato. Indi per
bligò l'arcivescovo Egidio a pagare Zoo Carcassona, Montpellier e Nimes, co'car-
lire tornesi, per cui 1* impoverì di tut- : dinali arrivò in Avignone (alla torre della
to questo prelati di Francia mossero
ì cui metropolitana, cioè alValtezza di 52
querele al re, con dispiacere del Papa. A metri, da'29 agosto 18 59 sovrasta la sta-
Limoges a*2 3 aprile i3o6 alloggiò da'do" tua colossale dell'Immacolata Concezio-
menicani, e tornato a Bordeaux si am- ne alta 6 metri, pesando la sua armatu-
malò, al dire di Ferlone, ovvero per gra- ra in ferro 4jOoo chilogrammi: l'opera-
ve malattia sofferta nel principio dell'an- zione pericolosa dell'elevazione fu esegui-
no, per cui rimase la sua salute sempre ta in 8 ore da ^i lavoranti), ove nell'S.'
cagionevole. Novaes vuole che si recasse dell'Epifania eravi giunta la corte e curia.
a ricuperar le forze al salubrePressacpres* Certo,as$erisce Ferlone, al finir di marzo
60 Bordeaux. Era stato a Poiliers, e vi a- il Papa Irovavasi Avignone^ dando j^ec
in
vea ricevuto la più parte de' cardinali e essa e pel Venaissino principio ad una me-
della curia romana, e ci ritornò nella pri- morabileepooa di splendore ed'opulenza.
mavera iSoy, ove tenne diversi congres- Nel 3 o visitò il Venaissino,gli concesse il
1 1

si con Filippo IV, accompagnato da*suoi titolo di contea, e nelle monete che fece

4 lìgli e daYratelli, e vi ritornò per 1* af- battere se ne chiamò conte. Vi scelse nel
fare de'lemplari, impedendo la fuga del territorio di Malaucene^al fonte dìGratzel-
Papa dal luogo, il quale erasi avveduto lo, un luogo in cui rizzò un palazzo e ca-
essersi prese precauzioni per assicurarsi di stello perdimorarvi l'estate, dal quale rese
sua persona, onde poi dovette esser più la maggior parte de'suoi oracoli, nell'es-
docile all'esigenze regie. Nell'agosto 1 3o8 ser consultato d' ogni parte d' Europa.
potè partire da Poitiers, dopo aver però Verso metà di settembre
la 1 3 1 1 partì
dichiarato di stabilire la sua residenza in per Fienna nel Delfinato e vi celebrò il

Provenza, nel Venaissino, dominio della XV concilio generale, di cui l'ultima ses-
s. Sede, e in Avignone, parte della qua- sione fu tenuta a'6 maggio 1 3 1 2. Termi-
le pure gli apparteneva. Preferì Avigno- nato il concilio, il Papa tornò in Avigno-
ne come propinqua al FenaissinOy e per ne, donde passò a Monteux o Monteil vi-
appartenere a'conti di Provenza , onde cino a Carpentrasso nel i3i3, ove pose
non esser tanto importunato dall' impe<r la curia. Indi infermatosi si fece portare
rioso e incontentabile Filippo IV re di a Bordiaux, ma in Riquemaure morìa*
Francia. In que'due articoli ragionai de* 20 aprile i3i4- Restò la sede vacante
viaggi, edanche delle villeggiature de* 2 anni, 5 mesi e 1 7 giorni, per aver i car-
7 Papi avignonesi, per cui in seguito ap- dinali lasciato in vergognosa anarchia la
pena ne farò alcun cenno. Tale fatale ri- Chiesa, finche nel i3i6 in Carpentrasso
soluzione, il Pupa la basò, per esser 1' I- restò etetto Giovanni XXII, ove da* pa-
talìa divisa dalle fazioni, massime de'Gz^e/- renti del predecessore erano stati uccisi
fi e Gliibellìiiìfóe Nerìe de* Bianchi j in- diversi italiani. Passato in Lione si fece
vece all'Italia, restata senza freno, T as- coronare a' 5 settembre, e per barca si
senza de' Papi riuscì rovinosissima e uè condusse in Avignone a'2 ottobre, men-
aumentò ì disordini e le turbolenze, al- tre l'assenza del Papa da Roma aumeo-^
trettanto dicasi della languente Chiesa. lava lo souvoIgimculQ d'iluha, rinsur-
1

i34 VIA V I A
lezione dello stalo pontificio, e produsse residenza pontifìcia in Avignone ne com-
fieli* alma città lo scisma dell'antipapa prò la città. Talvolta fu nell'estate a vil-

Nicolò V. Neh 322 i legati bolognesi, che leggiare a Villanuova ,diocesi d'Avignone,
stavano alla corte pontificia, annuncia- di là dal Rodano (luogo, che all'epoca
rono per Bologna che il Papa
lettere a del Borgia apparteneva al dominio fran-
vi sarebbe andato ad abitare. A. tale no- cese, benché la s. Sede possedesse ancora
tizia furono fatte grandi feste, e tali let- Avfgnone e il Venaissino), e morto nel
tere furono lette in piazza dal vescovo al- i352 gli fu surrogato Innocenzo VI, il
la presenza di tutto il popolo; ma poi quale pure frequentò nelT estate Villa-
tutti restarono delusi e malcontenti. Uu nuova, ove fece la 2.' promozione de'car-
documento prodotto dal Borgia, suona: dinali, e morì nel i362. Egli pel suo le-
Item unum instrumentum publicumhul- gato cardinal Albornoz, non meno va-
latuni Comitatus Venessini^ continens lente diplomatico, che coraggioso capi-
emptioneni possessìonum Villae Ponlis- tano, ristorò la sovranità della santa Se-
sorgine y super amplìalione palalii ApO' de in Italia, ricuperando tutti i doini-
stolìci ^ibidem faciendi, temporeD. Joan- nii Senza essere cardinale e
usurpati.
nis XXIIfactarum. Dat. A.iZi'j die 1 trovandosi nunzio a Napoli fu eletto Pa-
mensis decembr. A questo Papa non pia- pa Urbano V. Considerando questi la
cendo il soggiorno di Malaucene, trasferì dignità pontificia come esiliata al di là
la dimora presso il Ponte di Sorga, vicino de' monti, nel dì della coronazione non
ad Avignone, per la villeggiatura de'Pa- volle comparire in cavalcata per Avigno-
pi residenti in tale città, come luogo più ne. Quivi con gran somma di denaro do-
delizioso Morto Giovanni
de' dintorni. vette riscattare la sua libertà, da una com-
XXII in Avignone, neh 334 gli successe pagnia di ventura che lo minacciò in A-
\\ b. Benedetto XII (per non aver volu- vignone (abbiamo la Storia delle coni-
to l'eroico cardinal Raimondi di Com- pagnie di ventura in Italia di Ercole Ri-
luinges accettare il pontificato, colla ver- cotti). Al Ponte di Sorga fabbricò un pa-

gognosa condizione di non restituirsi a lazzo magnifico per la villeggiatura de' Pa-
Roma), il quale verso il 1 336 anch' egli pi, o meglio rese più nobile e vasto il di-
4'isol vette di partire per Bologna, essen* scorso preesistente, perfezionando l'edi-
do R.oma in preda alle turbolenze, ed a fizio pel ritiro de' Papi nell'estate. Iodi
tal effetto v'inviò deputati all'acquisto di ne'primi deh 367 si recò a Montpellier;
un palazzo per se, e per preparargli al- e scosso poi da gravi considerazioni, di
loggi pe'cardinali; ma Bologna essendo raffrenare l'ollracotanza, le violenze e le
ancora in commozione per recente rivol- stragi di Bernabò Visconti signore di
ta, non mostrò sollecitudine per degna- Milano, determinò di partire per Roma.
mente riceverlo. Il perchè, e per le mol- Superate tutte accompagna-
le difficoltà,

te brighe de'cardinali francesi, onde gio- lo dal sagro collegio, tranne 5 cardinali,
vareal re di Francia, si persuase di fab- colla corte e curia lasciò Avignone a'20
bricare Palazzo apostolico d'Avigno-
il o 3q aprile 1 367, e trattenutosi due not-
nCi per sua stabile dimora, con una gran ti al Ponte di Sorga, approdò in Marsi-

torre che dominava la città e la campa- glia, da dove salpò a' 19 o 20 maggio.

gna, la villeggiatura facendola al prossi- Fermatosi alquanto in Genova^per Por-


mo Ponte mori
di Sorga. In esso palazzo to Venere, giunse a Pisa ih.** giugno; nel
e nel 1 352 Clemente VI, il
gli successe dì seguente passò a Piombino, a'4 sbar-
quale si scusò poi coll'ambasceria romana, cando a Corneto. Quindi si recò a Fiter-
come aveano fatto i predecessori, di por- bOf ed a' 16 ottobre fece il suo Ingresso
tarsi in Koma, e per meglio stabilire la solenne in Roma, accolto con islrepitosi
V I A VI A i35
applausi e fesleggiooienli. Il Gusla no- malo e morì, come l'avea minaccialo s.
ta, che da Genova a Roma 1' accompa- Brigida se abbandonava Roma. Dice il
gnarono Amedeo VI conte di Savoia, Ma- p. ab. Tosti nella dotta Storia della Ba-
latesla Ungaro signore di Riraini e Ri- dia, di Urbano V, eh' egli abbate di s.
dolfo Varano signore di Camerino, ambe- Vittore e nùnzio a Napoli, chiamato ia
due feudatari della s. Sede, oltre molli al- Avignone, prima visitò il santuario, pian-
tri principi ed ambasciatori. Pare cerio es- se la badia ridotta a sede vescovile, e fe-
sere stalo ili.** Papa che visitò l'insigne e ce volo, se fosse divenuto Papa (forse già
celebre santuario di Loreto, presso /?e- ne avea ricevuto il segreto annunzio), di
c^zm2fi(ne'quali articoli narrai i Papi che ripristinarla. Tosto pubblicalo Papa, al-
lo visitarono): come fu ili." Papa che in la morte dell'ultimo vescovo, assunse a
Roma introdusse la celebrazione dell' o* sé il governo della chiesa Cassinese, se
dieroe Cappelle Pontificie. Volendo poi ne dichiarò abbate, e si fece rappresen-
prevenire i caldi di Roma, l'i i maggio tare da vicari, indi con bolla ridusse nuo-
i368 parti per Cesano, Sutri, Viterbo, vamente la chiesa a monastero e dignità
arrivando la sera de*i3 a Monte Fiasco- abbaziale. Ed avendo il terremoto rovi-
ne, ed alquanto dimorò nella non Ionia* nata la basilica, egli la fece da'fondameo-
na Fiterho: tornato in Roma vi coronò li ristorare e magnificamente abbellire.

ili." novembre l'imperatrice Elisabetta, Nello stesso 1370 in Avignone gli succes-
alla presenza del marito Carlo IV. Nel se a'3o dicembre Gregorio XI. Afflitta
iSGg, ad evitare la stagione estiva, Ur- l'Italia e Roma per la partenza del pre-
bano V tornò a Monte Fiascone, e forse decessore, nel timore che presto si rinno-
fu allora anche ad Orvieto, e poscia si re- verebbero le dissensioni, non lardarono
stituì a Roma verso la metà di ottobre, a lacerarla discordie intestine e turbolen-
Nola il Borgia, che aven do Urbano V tro- ze, per la general corruttela de' costumi,
vati ancora imperfetti i palazzi comincia- la dissolutezza e l'eccessiva ambizione de'
tida Martino IV in Orvieto e in Monte prepotenti signorotti. Neppure i mona-
Fiascone, qua in P'ulsiniuni lacuni pro- steri andarono esenti dalla generale de-
spectus est, diede ad essi il dovuto com- pravazione, e infinite calamità. Di tutto
pimento, vitandi aestus causa; e fu allo- era sorgente l' assenza de' Papi ,
per la
ra che pose in Monte Fiascone la sede grande autorità ch'esercitavano sui prin-
vescovile. NeliSyo parti da Roma 3*17 cipi italiani quando risiedevano in Roma
aprile per Viterbo onde soggiornarvi nel- o altra città del loro dominio. I romani
l'estate, e poi passò a Monte Fiascone, do- e vari personaggi , anche di santa vita,
ve proponendosi troncar le guerre tra're rappresentarono a Gregorio XI tanti de-
di Francia e Inghilterra, tra're di Porto- solanti mali, ed alfine penetratosene, non
d'Aragona e
gallo e di Casliglia, e tra're senza gravi ostacoli frapposti da'cardinali
di Navarra, ed avendo fatta la pace con e connazionali, risolvette restituire sta-
Bernabò Visconti, vivamente spiato da' bilmente la residenza papale, e della cu-
cardinali francesi, pubblicò la risoluzio- ria e corte. Parli d'Avignone, ove volle-
ne di tornare Avignone, ne le preghie
in ro restare 6 cardinali de'più ostinati, a'
re eie lagrime de' romani lo vinsero. Uscì IO 01 3 settembre 1376, e venne a Mar-
da Monte Fiascone a'a6 agosto, s'iinbar- sigliaove si trattennei2 giorni: poi s'im-
cò a Corneto a'5 settembre, e approda- barcò a' 1 2 o 18 ottobre, e superata fiera
to a'i6 a Marsiglia, giunse in Avignone burrasca nelle coste di Provenza, appro-
a'24'Sti quali galee egli navigò nella par- dò a Genova. Partitone a'38 scese a Li-
tenza e nel ritorno, ne riparlai nel voi. vorno. Postosi nuovamente in mare, per-
XCII, p. i58 e 160. Ma poco dopoam- venne a Pisa a'() novembre, ed lui Cil >i
5

i36 VIA VI A
a'cardinali furono fajili gran doni. Dopo non produssero memoria alctinn. Vi era,
8 giorni passò a Piombino, e dopo pe- l)«nsì un'ampia canonica, ohe nella vita

ricolosa tempesta, a*5dicerabre prese ter- di Gregorio IX dicesi Palat'mni Majori.%


ra allo scalo di Cornelo (luogo prossimo iFa7e5/V7e,equestafu l'abitazione di Gre-
9I portodi Civitavecchia, e secondo l'An- gorio XI, e de'suoi predecessori quando
novazzi in esso propriamente sbarcò con furono in Anì^gni,se si eccettuino Inno-
tutta la sua corte, in detto scalo solo es- cenzo III, Gregorio IX e Bonifacio Vili,
sendosi ristorato per alcuni momenti; an- che essendo oriundi di quella città, dima?
2Ì aggiunge, in Civitavecchia esultante per rarono nelle proprie case. Tanto di que-
tanto onore; TAnnovazzi pretende inol- sto che dell'altro viaggio, il suddetto A*
tre,che in Civitavecchia seguì l'omaggio melio ne scrisse il diario, riferito dal Ciac-
de'magistrati romani, e che per terra si conio, Fitae Pontificuniy e dal Muratori
condusse a Roma. Anche il Rinaldi e il ne'Script. Rer. Ital. l. 3, par. 2, p. 6go.
Muratori affermano che Gregorio XI ce- Il visconte De la Tour dichiara : La me-
lebrò le feste di IVatale in Corneto, ed il moria dei Papi d'Avignone merita d'es-r
I .° aggiunge che partì a' 1 3 gennaio 1877 ser giustificata da molte accuse che non
per Ostia con tranquillo mare), ove si hanno fondamento. Questi Papi non
trattenne 5 settimane. Quindi nel gen- mancarono ne di capacità, né di attivi-
naio 1877 tornò a porsi in mare, e arri- tà, ne di virtù. E che scrisse l' ottima

vato a'i3 a Ostia, pel Tevere s'avviò al- cav. Luigi Veuillol. n Papi d'Avigno-
1

la capitale del mondo cattolico, sbarcan- ne sì spesso calunniati, appariscono de-


do basilica di s. Paolo, dove ricevè
alla gni della tiara, irreprensibili nella fede e
gliomaggi de'magistrati romani, ed ove ne' costumi. L'assistenza divina promes-
ascoltò la messa di Amelio vescovo di Si- sa a s. Pietro, non è loro venuta meno,
Rigaglia; ed a'i 7 fece il suo Ingresso so- Esuli da Roma, durante 60 anni, ospiti
lenne in /JowtJ, accolto con indicibili di- e quasi prigionieri della Francia, avendo
mostrazioni esultanti, euniversali applau- a trattare con prolettori come Filippo IV
si. Quanto al viaggio marittimo, altre il BellOfCon avversari politici come Lo-

notizie riportai nel voi. XCII, p. 162. Le dovico il Bavaro fioo turbe scellerate co-
promesse di divozione e sommissione de* me i principotti ghibellini che divorav£^-
romani ebbero breve durata, presto ri- no l'Italia, coneresiarchi come Wicleffq
prendendo la loro alterigia, e per le lo- e Marsilio Patavino, con sedizioni teolo-
ro pretensioni angustiarono il Papa. Nel giche come quelle di a\c\ìn\francescanij'~
i377 stesso volendo scansare gran cal- i tutta via essi conservarono la sovranità spi-
di dell'estate, passò (nell'ottobre dice il rituale del mondo, e la sovranità tempo-
De Magistris, ma non pare) con tutta la rale di Roma, occupata successivamente
sua corte in Anagni, e vi si trattenne si- da 20 tiranni. Questo risultato significa
no novembre. Ed io narrai nel voi.
al che essi non erano uomini volgari". An-
LXXXIX, p. 1 32 e 48, descrivendo Val-
1 che Gregorio XI commise il grave erro-
montone e Montefortino, che si recò a re di moltiplicare i cardinali francesi, il

"Valmontone, in quella circostanza a' cui numero giunse fino a 17 sopra 20^ i

giugno, ed in Montefortino a* 5 settem- che componevano il sagro collegio. Que-


bre. Osserva il Borgia, che l'aver Grego- sto Papa non dissimulava punto la pre-t

rio XI preferito Anagni a Monte Fiasco- dilezione verso la Francia, e la corte era
ne, potrebbe far credere, che anco in que* quasi tutta francese. Nondimeno in sul

sta città vi fosse palazzo pontifìcio per la finir del suo pontificato, cioè nel 1376,
state; ma le sue ricerche fatte nel dovi- s' indusse ad abitare in Roma, la quale
5ii|gsp archivio della cattedrale d' Anagni, minacciava di crearsi un altro Pontefice.,
V I A VIA 187
s'eglinon veniva a fermnrvi la sua resi- SQ e Aversa giunse a (piella metropoli ne-
denza. Gregorio XI formava ormai l'itlea primi d'ottobre. L' ingrato monarca Iq
cjiritornare in Francia, slimolalo da'car- imprigionò nel castello, e tosto pentito

cjinali francesi, quando la morte lo colse pubblicamente l'onorò. Ma poco dopo Iq


nel Valicano venendo il 28 marzo 1 878, costrinse ad abitare nella fortezza di Ca^
Dopo 1 1 giorni gli successe Urbano /''/ slel Nuovo, ove lo tenne prigione 5 gior-?

napoletano e arcivescovo di BnrijSenxa es- ni, finché si venne ad accordi. Ricuperò

sere fregiato della dignità cardinalizia, e il Papa la sua libertà a' 26 ottobre, m^
come di severi costumi, correggendo que* il perfido re l'oltraggiò poi con nuove in-
de*cardinali,quesli vergognosamente si ri- giurie, e quindi si riconciliò con lui. Tut-:
bellarono in Anagni,donde furono caccia- lavolta neh 3^4 Urbano VI temendone,
li da'canonici(percui Urbano VI poi si re- qscìda Napoli a'26 maggio e si recòaiVbf
cò nella città a mostrar loro la sua gratitu- cera de Pagani, feudo del proprio nipo-
dine); ed a'20 settembre scismaticamen- tej prendendo alloggio nella fortezza. In

te elessero in Fondi ^ lavoriti dal conle falli il re prima coàUrinse il Papa a ritor-

Onorato Caetani pronipote di Bonifacio nare a Napoli nel novembre, e poicongiu-


Vili, l'antipapa Clemente VII, che por- rò con alcuni cardinali contro di lui, on-r
tandosi in Avignone vi stabilì una catte* de Urbano VI prese il partito di reslituirr
dra di peslilenza,dandQ origine al più de- si a Nocera, ove il re l'assediò per 5 mesi,

solante e piìi lungo Scisma d'Occidente, finche potè uscirne \'S luglio |385, e si

t fedeli divisi ncW Ubbidienza, parte re- recò a Benevento a' 24 luglio, ricevuta
starono fedeli a Urbano VI,e parte ingan- col massimo onore. Procedendo per Mi-
nati seguirono quella del falsoFapa. Il vis- nervinoeallri luoghi, s'imbarcò tra Bar-:
conte De la Tour deplorando |e conse- letta e Trani. Approdò
Messina e Pa- in
guenze del trasferimento della pontifìcia lermo, partì per Cornelo, donde salpò
residenza, da Roma in Avignone, sog- per Genoyay e vi giunse a'23 settembre,
giungergli male era fattoi I cardinali fran- Qve tragicamente fece punire cardinali i

cesi forti per numero e pei 60 anni di pos- ribelli. A' 6 dicembre 386 partì da Ge-
1 1

sesso (cioè quanto alla residenza dt^l Papa nova, e passò a Lnccn^ in cui henedì Iq
in Francia), non consentirono a perdere Stocco tB (arreno ne fi
lo donò a quel gon-
il governo della Chiesa (il quale fu dal faloniere, dando stabilimento a sì nobi-
^3o5»l 1^78, p'oprirt mente). Al Pon- lissimo donativo. Partì da L,ucca a* 23
tefice Romano Urbano VI, opposero l'an- settembre 1 387, per P^r//g/rt, vi giunse
tipapa (di Ginevra e quasi francese, o te- a'2 ottobre accollo con sotnina venera-
desco, come dice il Novaes) Clemente V 1 1, zione, e non senza portento una colomba
Rotta r unità della Chiesa, ciascuna
così posandosi sul suo capo. Con^e nel partir
delle grandi nazioni volleavere il suo Pa- da lincea, rompersi il freno del sua
nel
pa'. Urbano VI a*26 giugnoera passato in cavallo cadde la n^itra dal capo, cosi
gli

TivolijC nel settembre già erasi restituito a n^ir uscir da Perugia 1*8 agosto, per la
Roma: poscia vi ritornò a' 1
9 aprile 1 383. via di Narni, la sua mula cadde, ed egli
B goderne l'aria salubrq. Alferma il Bor- restò maltrattato in modo da non poter
gia, che Urbano VI riprese l'u^o del pon- più cavalcare. Probabilmente in lettiga
tifìcio Monte Fiascone. Passa-
palazzo di fu portato a JNarni e quindi a Tivoli,
to poi a Valmontone colla corte e quria, ove ricusandosi di ritornare a Roma,
dopo due mesi si portò a Ferentino, e andò a Fereniino, e poscia costretto a
dopo la festa di s. Michele si avviò nel restituirsi a Roma, si avviò per essa il

regno di Napoli per costringere il re i." settembre, non senza meraviglia scor-i

C;«vIq hi al(:QnYenvitoli'a lorQ,cp?vi5?5- iqto in ctria cjall'inimaginedi s. PielrOj,


i38 VIA VIA
quasi mostrandogli la via per Tal'tia cit- impero, e ne conn-icòi beni; sottoponendo
tà, e nell'ottobre vi entrò con gransoien- all'interdetto ecclesiastico loro domiuii
i

iiilàjterjiiinandoil suo procelloso pontifi- di Paleslrina , Castel Nuovo, Zagarolo ,


cato neh 389. Gli successe Bonifacio IX Gallese, Penne, Pazzaglia, s. Gregorio,
napoletano. Malcontento de'romani, che Gallicano e altre terre, promulgando pu-
poi infrenò, le dissensioni di Perugia ri- re la crociata contro di essi, cioè Giovan-
chiamarono le personali sue cure, parten- ni e Nicolò. Questi però nel i4oi otten-
do da Roma a' 2 ovvero a* 17 oUobre nero il perdono, l'assoluzione e la reinte-
1892, e passando per Monte Rotondo, grazione in tutto ; ed altrettanto consegui-
Montopolij Tarano, Narni, Terni, Spo- rono i Caetani figli del defunto Onorato,
leto, Foligno e Asisi, giunse a Perugia a' Morto Bonifazio IX nella sua ubbidienza
1 7, fecondo Novaes, mentre Ferlone in fu eletto /^i/2oce/230 VII à\ Sulmona nel
tal giorno lo dice partito da Roma, seni- i4o4, d'indole dolce e mansueta, che si
brando meglio seguire il Novaes,per l'au- mostrò propensoa rinunziare per l'estir-
torità del Marini. Nel suo soggiorno bene- pazione dello scisma, ed a tale effetto con
dì e donò la Rosa d'oro. Disgustatosi poi circolare de'27 dicembre invitò i vescovi
col partito de' Raspanti e loro insolenze, e principi delia sua ubbidienza, di tro-
partì occultamente la notte de'3o luglio varsi per sì importante affare in Ro-
1 893 per dove stette fino al 4 set-
Asisi, ma nella festa d' Ognissanti, avvisando-
tembre, poi passando per Foligno, Spole- ne pure l'università di Parigi. Avendo il
to, Cam-
Narni, Civita Castellana, Nepi e suo nipote uccisi due magistrati di Ro-
pagnano,a'2 5del detto mese fu in Roma. ma a'5 agosto i4o5, i romani insorsero
Jl Ferlone narrando che nel
894 in Avi- 1 fieramente. Papa, che difììdando de*
Il

gnone successenell'antipapato lo spagno- Colonnesi , dovea a sua custodia tener


loBenedetto Xlll, aggiunge, che dopo sempre un capitano con buon numero di
quasi un anno e mezzo spedìa Roma 4 aoi- soldati, e sospettava del castellano di Ca-
basciatori per trattarecon Bonifacio IX la stel 8. Angelo, nel maggior caldo del gior-
maniera di estinguere lo scisma; al quale no fuggì per Sutri a Viterbo, morendo
effettoanche il re di Francia e l'impera- per sete nella via alcuni della comitiva. A
tore nel 398 spedirono al Papa il vesco-
1 cagione della sopraggiunta peste e de'tor-
vo di Cambray. Bonifacio IX era allora bidi di Roma, il Papa s'avvide dell* im-
a Fondi, ammise il vescovo e fu contento possibilità di tenervi i4o6,
il concilio nel
delle lettere de'due monarchi. Si trasferì onde a* 26 novembre in Viterbo ne fece
bentostoin^ R.oma per consultare co'car- proroga.Neli4o6 pentiti romani del mal i

rimandò l'inviato con protesta,


dinali, e fallOj con diverse ambascerie pregarono
chequando l'antipapa si fosse Soggettato, Innocenzo VII a tornar fra loro, ed egli
eglidiporierebbesi in maniera da rima- vi si recò a'i3 marzo tra vivi plausi, mo-
uerne sovrani conlenti. Parole evasive,
i rendo a'6 novembre. Nel conclave tutti i

poiché né lui né l'antipapa erano since- cardinali promisero con giuramento, che
ramente disposti alla rinunzia ; e sicco- in qualunque di loro cadesse 1' elezione
me i Colonnesi aderivano al suo compe- sarebbe pronto a dimettere il papato, per
titore, ed erano collegali con Onorato morte rinunzia dell'antipapa, e perciò
Caelani contedi Fondi e (."fautore dello non doversi creare altri cardinali. L'elet-
scisma, non che per aver gridato io una to fu Gregorio XII à\ Venezia^ il quale
somtnossa. Muoia Bonifacio IX tiranno, tosto ratificò il giuramento dichiarando:
liscomunicò a' 14 maggio i4oo, dichiarò Che se per l'unione della Chiesa gli man-
rei di lesamaestà, li privò co'disceudenti cassero l'altre forze, o i cavalli per la vet-
d'ogtii onore, anche di quelli del romano tura, egli a piedi con iin bastone in mano
V I A VIA 139
sì porterebbe a farla; come mancando- sotto, il quale fu provocalo principalmen-
gli le galee per traversare il mare allo te dall' imperatore Sigismondo), rinun-
slesso fine, egli preoderebbe la i.* barca ziato alle loro inique pretensioni, per rial-
che gli venisse avanti. Scrisse al pseudo zare il trono di s. Pietro e fermarlo im-
Benedetto XIII per un abboccamento io mutabilmente in Roma. Gregorio XII,
Savona onde fare la reciproca rinun- partendo nel principio di maggio da Ri-
zia, e l'antipapa fìnse d'acconsentirvi. A. mini, erasi recato a Castel di Prata, e
taleelFetto GregoriaXII partì da Roma quindi a Cividaley ed ivi a' 6 giugno avea
per Viterbo a'9 agosto i4o7» da dove cominciato il concilio generale,*ma presto
andò per Siena e vi arrivò a'4 settembre si vide abbandonato pure da' suoi ve-
con 12 cardinali. Perbuone ragioni scris neziani, per quanto anche dissi ne* voi,
se all' antipapa doversi cambiare il luo* LXXXII, p. i3o, XCII, p. 182 e seg,,
go del congresso, benché 1' antipapa già per cui fuggì travestito in abito secolare
si trovasse a Savona, proponendo un luo- con due uomini a piedi, onde fu creduto
go di Lombardia o di Piemonte. Nel gen- un mercante, e per evitare gli aguati a-
naio i4o8 Gregorio XII passò a Liicca^ vendo fatto assumere gli abiti pontifìcii a
ed osservando l'odio che gli portavano Paolo suo cameriere, questi arrestato e
ormai i cardinali vecchi, per nuove ra scoperto fu ben bastonato. Raggiunte le
gioni non si credè tenuto al giuramento galee del versatile eambizioso Ladislao re
ili non crearne altri, ed ivi a'9 maggio ne di Napoli, fu condotto prima nell'Abruz-
creò 4,in onta alla contrarietà de'cardina- zo, quindi aOrtona e Fondi, e poi a Gae-
Ji. Questi pieni di rancore l'abbandona- ta. Avendolo quindi abbandonato anche
rono, si portarono a Pisa, ove appellaron- quel re, nel i^\i si trovò costretto a
si al Papa
mentre Gregorio XII
futuro, fuggire da Gaeta su due navi venete,e tra
intimava da Lucca a'2 luglio un conci- pericoli riparare a Riinini. Frattanto A-
lio generale per la Pentecoste. Ne parti lessandro V riconobbe per veri i car-
a' 1
4 per Ancona, ma avvisato de'perico- dinali scismatici, ed a cagione della pe-
li che poteva incontrare, fece ritorno a ste, nel novembre i4o9 P^i* Prato passò
Siena, ed a' 19 settembre creò allrÌ9car a Pistoia; ma raggirato dal cardinal Co-
dinali ,
passando poi a Rimini. Intanto scia, legato di Bologtia, ove colla forza
i cardinali pubblicato un concilio da te- era giunto a frenar le potenti fazioni che
nersi a Pisa, ad essi si unirono gli anti* spesso l'agitavano, si recò in questa città
cardinali di Benedetto XI II, e l'incomin- a' 12 gennaio i4io con diversi cardinali;
ciarono a'25 marzo 409, in cui deposero 1 entrò per porta Maggiore, ed i bolognesi
Gregorio XII e Benedetto XIII, ed a' 26 gli mossero incontro col carroccio coper-
giugno elessero Alessandro V (di Can- to di panno rosso con tutta la compagnia
dia, o di Bologna,' o di Candea di Nova- hngordando, dice la cronaca, perchè per
ra, odi Candiadi Pavia ;i più lo vogliono 3 dì vi fu ogni biigordo. La chinea che
dell'isola diCandia e perciò greco),al quale cavalcava era condotta pel freno da Ni-
nella solenne cavalcata gli ebrei presenta- colò III il Zoppo marchese di Ferrara,
rono laLegge.Così fedeli si trovarono di- i che l'avea incontrato a Pianoro. A'a feb-
visi fra 3, che si trattavano da Papa. Que- biaio benedì le candele, e secondo l'uso
sti tre Papi si scomunicarono l'un l'ullro. d'allora dalla loggia del palazzo le gitlò
E se ne sarebbero veduti di più, se le tre al popolo: pontifìcò in s. Petronio, e poi
nazioni che si arrogavano la supremazia, a'2 marzo vi assistè al ponti fìcale, e be-
(lice il sullodato visconte, spaventate dal- nedì anche la Rosa d'oro, che donò al
le conseguenze della loro lotta, non aves marchese Nicolò 111. Nel dì seguente die'
sero nel concilio di Costanza (di cui più udienza agli oratori di Rumu^ fra'quali
i4o V A I VIA
trova vansi V Orsini conte di Taglìacozzo doni. Accorso neli4i i '>u Bologna Laì«'
e vari vescovi, esiÌ3ea<Jo l'ubbidienza de' gi li d'Angiò, pretendente al reame di
romani, colle chiavi, sigilli, e lo sten- i Napoli, vi fu ricevuto con gran pompa;
dardo della città, pregandolo a sollecitar e siccome Giovanni XXIll Tavea ricono-
l.a venuta alla sua sede. iNon vedendosi sciuto per re, privando del regno Ladi»
sicuro in Bologna, ne credendo bene di slap, così Luigi II partì con lui e il pro-
recarsi inRoma, Alessandro V nel pre- prio esercito da Bologna a*3i marzo, che
cedente mese avea domandato alla signo- tosto si ribellò cacciando il legato e im-
ria di Venezia di poter passare a Padova padronendosi del palazzo, e per Firenze
o Treviso, ma per diversi riguardi non fu e Siena giunsero in Roma \' 1 1 aprile,
(esaudito. Poco dopo caduto infermo, vi- con pomposo ingresso. Il Cancellieri nel
cino a morire esortò i cardinali alla con- riportarne la descrizione del diarista Di
cordia, e perchè alcuni mostrarono cora- si Pietro, D. Rege Luysio^ l'interpretò La-
ijiossi, li rincuorò colle parole del Vange- dislao, con manifesto abbaglio, già da
lo: Faclo ad Patrein nieitm ad Patreni me rilevato nei ricordato articolo. Bensì
veslruni^ nonlurbelurcor vestrum. Spirò Ladislao neli4i2 si sottomise a Giovan-

venendo il 4 "^^SS'^ 4 O' "°" senza so- ' ' ni XXlII, dopo essere stato sconfitto dal
spetto di veleno, propinatogli dall'ambi- competitore; ma perchè non cercava che
zioso cardinal Coscia napoletano. Questi illuderlo, nel i4i3 con esercito piombò
brogliò per esser eletto e lo fu dopo agior- i su Roma, e vi entrò l'S giugno, costrin-
ni nel conclave diBologna, tenuto nell'epi- gendo Giovanni XXIII a fuggire a cavai*
SGopiOjCol nome di Giovanni XXIII, re- lo in Sulri e Viterbo (a* 7 maggio dice
stando così inasprito lo scisma : né piacque Ferlone), ed a Monte Fiascooe. Non ri-
in generale la sua elezione pe'precedenti di lenendosi ivi sicuro, passò a Siena, e doi>
sua vita, i bolognesi mordendo di mala* pò 3 mesi, per Radico/ani e Ca(n\)Ovse''
voglia il freno di sua dispotica legazione; voli, a Firenze, donde si recò a Bologna,
tuttavolta la citlù fece grandi feste per 3 tornata alla sua ubbidienza, l'i i novenir-
giorni. Coronato alla porta della catte- bre per la porta s. Stefano, essendo le fi*

drale, nel recarsi a cavallo da questa al nestre delle vie tutte ornate. Fu incoar
palazzo, ricevette il consuetoomaggio dal trato dal clero e dal magistrato , e ac-
rabbino degli ebrei, colla presentazione compagnato da 6 cardinali e da Gio.Fran-
della Legge; ed egli disse; La Legge era cescoGonzagasignore di Mantova, il qua-
Jiuona , ma dagli ebrei male osservata. le con altri cavalieri condusse il suo ca-
Scoppiala in Bologna la peste, Giovanni vallo pel freno, alloggiando nel palazzo
XXII dapprima
1 si ritirò a s. Michele in degli anziani. Si collegò co'fiorenlini con-
Bosco con 5 cardinali e vi rimase sino , tro Ladislao, ed a'28 febbraio 027 mar-?
a*i4 setlembre: dipoi crescendo il conta- zoi4i3 ovvero i4' 4 '" ^* Petronio be-
gio , andò a Castel s. Pietro, ove dimo- nedì la Rosa d'oro e l'inviò a Lodovico
rò sino a'4 novembre. Cessata la pesti- Aiidosio signore d'Imola. Riedificò la for-

lenza, che fece vittima anco qualche car- tezza a porta Galliera e vi andò ad abi-
dinale, si restituì a Bologna a cavallo, ve- tare, ma per un forte terremoto, a'i 3 a-
stito pontificalmente, e preceduto dal ss. gosto si condusse al palazzo della Piaz-
^agramento: tenevanopérla briglia il ca- za, e vi rimase sino a' 3o novembre, in
mallo Guido Pepoli, Lambertino Cane- cui tornò nella fortezza (con lai data 3q
toli. Lazzaro Cancellieri e LippoGhislie- novembre, se realmente 14^45 s* mani-
ri. Arrivato al palazzo, die* la solenne be- festerebbe grave anacronismo, poiché do-
nedizione. Per la festa di Natale celebrò vrò dire, che in ottobre 14^4 entrò in
le funzioni come in Ruma^ e fece molli Costanza. Il couflilt^ di date degli scrii-
1

V I A VIA i/ii

tòli è tale, da presentare ineslrìcabilc la- quanto dissi ih quell'articolo, rìparlanilo


beiinlo). Partilo da Bologna , Giovanni ancora di Costanza, il suo proiettore rag-

XXIII errò per le città di Lombardia. giungendolo poche ore dopo. Teodorica
Vedendo la necessità d' un concilio ge- di Niemo che l'accompagnò al concilio,
nerale, d'accordo coli* imperatore Sigi- scrisse la storia di sua fuga e prigionia

smondo ci convenne, ma i suoi legati a- a/l/o«rtco.Allora il concilio lodeposea'ag


•vtndolo trovato in Lodi, egli per luogo maggio. Perseverando l'ostinatoBenedet-
elesse Costanza. Giovanni XXIII non ne to XIII nelloscisma, a'26 luglio i4i7fu
fu contento, però dissimulò, e dopo d'es- deposto e scomunicalo; il falso successo-
sere stato a Piacenza, si abboccò coU'im- re Clemente Vili spagnuolodimeltendcsi
peralore a Lodi, ove celebrò il s. Natale. più tardi nel 4^9- Nello stesso
1 1 4 1
7 l' 1

Le conferenze per la celebrazione del con- novembre nel concilio di Costanza (con-
cilio, e per cacciar Ladislao da Roma^ dal- correndovi per questa volta i voli di 5 na-
la Toscana e dall'Umbria durarono circa zioni, cioè italiana, francese, tedesca, spa-
un mese , alle quali intervenivano Gio- gnuola ed inglese, cioè degli elettori di
vanni XXUI vestito pontificalmente e tali nazioni, oltre i cardinali) restò e-
Sigismondo da Diacono. Ambedue pas- letto e riconosciuto da tutti per Papa
sarono a Cremona, e nel visitare l'eccel- Martino V Colonna romano, ch'ebbe la
sa Torre corsero pericolo d'esservi pre- gloria di estinguere lo scisma e di rido-»
cipitati. Giovanni XXIII congedatosi dal- nare la pace a Roma e all'Italia, che pe^
l'imperatore, narra Ferlone, si recò dal rò ebbe breve durata. Martino V si di-

suddetto signor di Mantova suo amico; spose a partire per l'Italia e ne differì
ritornò a Bologna per la via di Ferrara, l'esecuzione per alcun giorno, per com-
e ne partì per Costanza tenendo la via piacere l'imperatore. Uscìda Costanza a'
di Veronaj di Trento e del Tiroloj si fer- 16 maggio i4 18 vestilo pontificalmente
mò a Mesano diocesi di Coirà, per ab- su cavallo bianco, addestralo per la bri-
boccarsi con Federico duca d'Austria, che glia dall'imperatore e dal l'eleltorediBran-
gli assicurò soccorso in ogni incontro. Fi- deburgo sino alla porta della città, sotto

nalmente entrò a cavallo in Costanza a' baldacchino portato da 4 conti, e segui-=-

28 ottobre i4i 4) ricevuto magnificamen- lo da 4ojOOO cavalieri^ compreso il eie-

te dal clero e da'roagistrati , e condotto rojoltre i pedoni. Ivi si vestì di rosso, cioè
all' episcopio , come una vittima ornata cogl' indumenti di tal colore propri del
pel sagrifizio. In quell'incontro, per Taf Papa accompagnato da Sigismondo e
,

fluenza di 100,000 forastieri, si contaro- dagli altri principi a Golleben, dove s'im-
no in Costanza 3o,ooo cavalli. Aperto il barcò sul Reno, procedendo per terra i

concilio, Giovanni XXIII giurò di rinun- cardinali e il rimanente della cortei Con-
ziare, ma non procedendo con sincerità tinuò il viaggio, descritto dal Becchetti
poi preparò la sua toga. Il virtuoso Gre nella tyfor.ecc/e^., nella i^i'/zzerfl fi no a Gi-
gorio XII inviò il suo procuratore, ed nevra, della quale e suo cantone,e di tale
a'4 luglio i4i 5 fece l'eroica rinunzia del avvenimento, a quell'articolo meglio ra*
pontificato. Benché Giovanni XXIII fosse gionai: vi giunse l'i i giugno e si tratten-
guardato a vista e gli fosse chiusa ogni via ne fino a^3 di settembre. In questo gior-
alla fuga, il duca d'Austna trovò il modo no si rimise in viaggio per Mantova, pas-
di farlo evadere con dare in Costanza un sando prima per Susa, Torino, Pavia e
clamoroso torneo a' 20 marzo i4'5^> e Milano, dove giunse a' 1 2 ottobre, cousa-
cosi travestito verso sera a cavallo ebbe grando l'altare maggiore della chiesa de*
agio di scappare, imbarcandosi sul Beno domenicani, ed a'17 a Brescia, arrivan-
per la Svizzera , e fil eie' luoghi e fece do a Mantova a'7 ottobre. Qui si kvuxh
8

1 42 VIA. V I A
sino a*7 febbraio 1 4 ' 9- Nel suo soggiorno freno nella lunga assenza de' Pontefici di-
spedì ambasciatori a Bologna per far cono- moranti in Avignone, e poscia pel gran-
scere il suo intendimento di recarvisi; ma de scisma d'Occidente, che sconvolse la
siccomesottrattasi dalla sovrana pontifì- Chiesa di Dio, e turbò sovr'ogni altro il
cia ubbidienza nelgennaioi4i6,edallora popolo di Roma. Se non che dopo il con-
dominata da Antonio Bentivoglio pri- ,
cilio di Costanza, ricomposte le cose di-
ma esigeva atto di sommissione. Questa vine e umane, avendo recato Martino V
non si ottenne a cagione d'essere la città la sedia (residenza) slabile in Roma, esuc-

in armi, e agitata da varie fazioni, poscia cedentisi Pontefici sul monte Valicano,
i

domate dalle milizie papali. Percui il Pa- a poco a poco colesla plebe si ammansò
pa VS febbraio fatto solenne ingresso in e colse i fruiti della pace, spogliando la

Ferrara, partito poi per la Romagna fu dura scorza d'as prone, ond'era da tanto
a'i8 a Forlì, ed entrato in Toscana^ a* tempo ricoperta. Non è tuttavia che gli
l6 si trasferì a Firenze accolto splendi- orgogliosi e potenti suoi baroni non le
damente (il Novaes registra quest'ingres- destassero a quando a quando T invete-
so a'y e poia'26 febbraio, erroneamert- rata fierezza e impetuosità naturale; ma
te c|uatllo aliai.' data), e vi si trattenne prima combattuti da Alessandro VI , e
non poco, consagrandovi l'altare maggio- poscia conquisi da Sisto V, sbaldanziro-
Ve di Si Maria Novella. Nel 14^0 a com- no, e fatti più miti, anco la plebe roma-
piacere i suoi concittadini , congedatosi na mitigò l'aspro animo, senza viltà, con-
da'fìorentini, si mise in viaggio per Ro- servando intemerata la nobiltà e genero-
ma^ senza entrare Siena afflitta dalla
a sità dell'indole antica". —Nel 143 I fuPa-
peste, per cui alloggiò a Cuna, e ti giun- pa Eugenio IF d i Venezia^ il qua le su hi lo
se 8*28 settembre (non a'9 come vuole sperimentò le prepotenze de'Golonriesi, e
Ferlone), ed a'3o passò al Vaticano, tra per le fazioni poi insorti i romani, il Papa
incessanti Fiva e molteplici allegrezzCi contro il consiglio de'suoi veneziani, a' 1

Dipoi onorò Tivoli di sua presenza. E maggio 1434 travestito da monaco fuggì
qui riprodurrò un'osservazione del cb^ p. pel Tevere a Ostia, ove salito su d'unii
Bresciani nel suo Edmondo o De Conta- galea veleggiò a Livorno, indi a Pisa, en-
vii del Popolo Romano^ presso la Civil- trando in Firenze a'23 giugno con mol-
tà Cattolica, sev'ie 4."> t. 4> P- ^g. » Chi te festive dimostrazioni; e passeggiando
legge Cronache
le di Roma dal IX al se- poi intorno le sue mura, il suo nemico
colo XV,
in mezzo a tratti di nobiltà, di duca Milano attentò a farlo imprigio-
di
magnitudine, di elevatezza e sublimità narCj a mezzo del vescovo di Novara Bar-
stupenda sopra ogni dire, vede contrap- tolomeo e di Nicolò Piccinino. Dopo aver
pouimenli terribili di ruvidezza silvestra, coosagrato la chiesa di s. Marco Evange*
d'audacia isfienata, di libertà licenziosa, lista, e la metropolitana, appianate le

di ferità sitibonda di sangue; per tale gravi contese nate fra Bologna e la s. Se-
che vi paia della romana semenza noa de, confermatogli il Papa lutto il da lui

essere, fra l'invasione di tanti barbari e promesso nell'esaltazione, partì con 8 car-
fra tante mine, allignata ne'sette Colli se dinali alla sua volta a' 18 aprile 1436, en-
non la schiatta feroce de'pugilatori, de- trandovi a'22 per porta Maggiore, accol-
gli atleti e de'giadialori. Con ciò sia che to sotto baldacchino di ricco drappo, che
dove gli altri Comuni italiani sursero per fu preso e involato dal popolo, giunto sul-
la libertà a gentilezza, il Comune di R.0- la piazza. Dorante suo soggiorno io Bo-
il

ma volse la libertà a vieppiù imbarba- logna, Eu2;enio IV feceedificare una roc-


rire e inferocire dispettando ogni legge; ca presso la porla che guarda Ferra-
appunto perchè mancava chi reggesse il ra, e con alte murice grosse torri forti-»
-

V I A VI A 143
fico il palazzo, che poi divenne aMlazio- na, e di là per le montagne di Pistoia

nede'legali. Essendo insorta Massa Lom- giunse a Firenze, con grande onore rice-
barda, a' IO agosto 1437 il Papa v'inviò vuto, ed apertosi il concilio, seguì l'unio*

le sue milizie, ed spontaneamente


a' 2-2 ne tra la Chiesa latina eia greca, il Pipa
s* arrese. Poi sped\ truppe contro Logo, a'26 aprile 44^ dichiarando il definiti-
1

e avutala a'i5 dello stesso mese, la cede vo termine del concilio in Roma; perciò
a Lionello figlio del marchese di Ferra- partì da Firenze a'7 marzo 443 con 24 1

ra. Intanto il concilio che celebravasi a cardinali, e trattenutosi a Siena suoan-


Basilea^ divenuto conciliabolo, nel 1 437 tico vescovato per beo 6 mesi, rientrò in

il Pupa lo trasferì a Ferrara^ ma buona Roma a'2 i o a'28 settembre (pare che
parte de'padri, accecati dallo spirito di questo debbasi riguardare pel ritorno
vertigine, orgogliosi si oslinarotio a con- stabile In Roma, poiché pel notato nel
tinuarlo, e divenuti scismatici a'5 novem- voi. LXXXI V, p. 84, sembra che tempo-
bre 1439 elessero l'antipapa Felice V di raneamente già vi si fosse recato nel i44'^)>
Savoia, da pochi riconosciuto: tutlavol- ricevuto con grandissima magnificenza,
ta creò degli anlicardinali, a cui per vi- trovando la città, come Gregorio XI, in
vere assegnò
o il 5." delle rendite ecclesia un misero stato, conseguenza fonesta del-
stiche che vacassero sotto la sua ubbidien- l'assenza del Papa. Il successore Nicola
za. Eugenio IV nel 1 438 si portò a pre- /^ ebbe la consolazione nel i449 *'' ^^'
siedere il concilio di Ferrara ,
prima a' dere rinunziare dal pseudo Felice V di
2 3 gennaio lasciò il gran palazzo di Bo- Savoia r antiponlificato. In tale anno
logna, e recatosi al Castello, nella matti- sopravvenuta la peste in Roma, nel giu-
na montò sopra una nave al porto di gno partì dalla città e sul principio di [lu-
Maccagnano, e partì per Ferrara, tratte- glio entrò nell'Umbria e si portò a Spoleto,
nutosi dal giorno monastero sub- 24 nel poi in Asisi ove vide il corpo di s. Fran-
urbano di s. Antonio, ed ivi entrò a' cesco; avviatosi per la Marca, passò di là
27 gennaio, tenendole briglie del pon- a Tolentino, e quindi a Loreto per visitar-
tificio cavallo, alla destra l'ambasciatore ne il santuario; fu pure a s. Severino, ed a
del re di Castiglia e di Leon, e alla sini- Fabrìano^doude partì perRoma a' 4 no- 1

stra il marchese d'Este. Intervenne al con- vembre. Nell'anno santo 1 4^0, dopo aver
cilio l'imperatore di Costantinopoli e il provveduto al maggior comodo e sicurez-
patriarca, oltre molti vescovi e altri greci; zade'pellegrini, ripullulatain Roma la pe«
mentre Bologna, sostenuta dal Piccinino, ste, fece ritorno nell'Umbria e nella Mar-
ribellava alla sovranità della s. Sede, imi- ca, come in Asisi, in Fabriano e altri luo-
tandone l'esempio Imola, Faenza e Forlì. ghi. Nelr458 assunto al pontificato Pia
Proseguiva il concilio di Ferrara, ma la cit- II i e seguendo lo zelo del predecessore
tà assalita dalla peste, il Papa denunciò il Calisto III, per reprimere le formidabili
suo proseguimento a 7"//'e/ise, ove ritor- conquiste de'lurchi, invasori dell'impero
nò nel gennaio 439- Partito da Ferrara,
1 greco, per promuovere l'unione de'prii>-
preceduto dal ss. Sagramento, a' 16 gen* cipi cristiani alla sagra guerra, denunziò
uaio, vestito pontificalmente col triregno un pubblico congresso da tenersi a iMati-
in capOjilmarchese d'Este tenendo il freno lava, dichiarando nel gennaio i4'>9Coa
del suo cavallo, l'accompagnò al suburba- una costituzione, che morendo egli fuori
no tuonusterodi s. Antonio, e nella chiesa di Roma, ivi soltanto si dovesse eleggere
Ti furono cantali i primi vesperi di sua fe- il successore, lasciandovi la curia e per
sta. Il duca di Milano tendendogli insidie, legato il cardinal di Gusa. Roma ne fu
gli fecero scorta le milizie ferraresi e mo- commossa , ed il Papa non potè tratte-
denesi. Nel dì seguente prauzò a Mode- nere il pianto in vederne In tristezza sul
e

j44 V i A V t A
putito (Jfclla pai-lenza. A* 1 6 di dello rtlft- pollato dà'piìi distinti cittadini sopra Uria
i>e dal Valicano passò alla basilica Libe- sedia coperta d'oro. I rappresentanti della
riana, e nel dì seguente (altri dicono con città gli offrirono le chiavi, ed egli nel re-
J\ovi»es e Ffcrlone a*22 di dello mese), stituirle li confermò nella loro signoria,
senza avere riguardo al rigido della Sta- soggetta però al supremo dominio della ».

gione, e tuttoché gottoso, si mise in viag- Sede. Nel dì seguente celebrò il Papa in s.

gio a piccole giornale, fermandosi più o Petrònio,benedì solennemente il popolo,


lijeno nelle città a misura che gli all'ari lo ritornato a palazzo aprì l'udienza per o-
richiedevano: 6 cardinali l'accompagna- gni persona. Lo ringraziò in nome della
vano. III.** giorno pernottò a Campagna- città il giureconsulto Borniocon eloquen-
uo, allora degli Orsini, ove con magoifl- te discorso, non però secondo quanto e-
co apparalo fu ricevuto dal fratello del ragli stalo ordinato. Bensì lodò la ferti-
cardinal Latino; indi per Foligno e Asisi lità (\e\ territorio, il clima, gli sludi, gli
andò a Perugia; passò a Corsiguano sua edifizi; ma inveì contro i pessiidi costu-
patria, che per lui prese il nome di P/<?/^• mi e l'inosservanza delle leggi, la gioven-
fctìr, poi a Siena, ove ricevè gli amba- tù non riconoscendo freno; invocando dal
sciatori imperiali e quelli di altri selle Papa proVvediraenli,appuntocoine supre-
sovrani. Dirigendosi a Firenze, alla sua mo signore della città. L* eloqueutissiino
Certosa fu incontrato da' vicari feuda- Pio encomiò la franca facondia del*
11

tari delia santa Smì^ di Faenza, d' I- l'oratore, promettendo l' opera sua per
tnola e di Forlì, non che da Galeazzo la riforma de'costumi della città, se pcfrò
M." Sforza figlio del duca di Milano con trovalo avesse un popolo atto ad esser
5oo cavalieri del presidio di Bologna, per frenato colle leggi. A'i3 maggio, festa di
avere i bolognesi, di consenso del Papa, Pentecoste, pontificò in s. Petronio, e fe-
guarnitala città con milizie milanesi, per ce cavaliere Jacopo Marsigli, benedicen-
guarentirsi db'fuoruscili ch'erano a Fer- do poi il popolo dalla loggia del gran pa*
rara. Venuto a*25 aprile, fu
a Firenze lazzo. Nel dì seguente vi fu grande gio-
accollo con gran magnificenza da Cosi- stra. Il Papa vi tenne concistoro, e dal-
inodeMedici principale di quella repub- la cillà ebbe in dono: una coppa dorala
blica, incontrato dal clero e da' priori e con 1000 ducati, 3.o corbe di farina, 100
dalla moltitudine del popolo. Come Mar- di vino, IO legnari di legna, 20 caria di
lino VEugenio IV alloggiò nel con-
e fieno, oltre il suo manteniraentoe quel-
vento domenicano di s. Maria Novella, lo di tutta la sua Famiglia pontificia.
e vi assistè a'funerali di s. Antonino i.° Ogni cardinale poi ebbe 5o libbre di:

suoarci vescovo nella contigua chiesti. Do- confelli, altrettante di cera lavorata, io
po 8 giorni ne parli a'5 maggio, co'bolo- corbe di pane, i5 di vino, un vitello, e 4»
gnesi ch'erano accorsi in Firenze per ac- corbe di spelta. A' 1 6 maggio partì perFer-
compagnarlo. Pernottò a MogellOjSplen- raraaccoltomagnificamente dal marchese
dida villa di Cosimo de Medici; nel dì se- Borso d'Este, lusingandosi che ilPapa suo
guente si fermò e dormì a Firenzuola, e parente gli desse il titolo di duca , ma
nell'altro a Pianoro, essendo già stalo s'ingannò (vi supplì il successore Paolo
incontrato a'confini presso Capreno da* II); e celebrata con grandissima pompa

deputati di Bologna : a Pianoro tutti i la festa del Corpus Domini, &* avviò pev
capitani delle milizie milanesi giurarono Mantova, con altri due cardinali, facen-
fedeltà al Papa, come a Firenze avea fat- dovi l'ingresso a' 27. Lungo sarebbe il

to Galeazzo, e poi l'incontrò con eleganti ripetere il narrato in quell'articolo. Pio


drappelli di cavalieri. A* 9 Pio li entrò li fece ogni sforzo per indurre i principi
in Bologna per la porla Maggiore, e fu ci'isliaoì a unirsi per far guerra alla 2ìi/'-
V I A VIA i45
chìaj perorò con mirabile unzione ed e- diRoma da Pio non visitati, e insie-
II

neigia le sngge sue intenzioni, ma poco me illustrati ne'suoi Commentari^ dalla


oltenne,e Io pubblicò con bolla. Nel gen- faconda e vasta sua erudizione, come dis-

naio 1460 Pio li parli da INlaiilova con si a*loro ailicoli. Narra ilCaucellieri, nel-
barche sul Po, con 4 cardinali, gli altri la Storia dt possessi de* Papi, a p. 3i 1,

andando per terra e giunse a Ferrara, , che solevano essi nell* estate partirsi da
nuovamente ricevuto sontuosamente da Roma, cioè dal Faticano t dal Latcra-
IJorso. Essendosi l'acqua agghiacciata, non no, per andare altrove a respirare un'a-
potè il Papa recarsi in barca a Bologna, ria migliore, citando Gio. Girolamo La-
ma in lettiga, pernottando con pochi nel- pi, Discorso sopra la maVaria e le ma-
la villa di Sante Centivoglio, e nel d'i se- lattie che cagiona principalmente in va'
guente entrato a Bologna andò ad abi- rie spiaggie d'Italia^ e in tempo di esta-
lare nel palazzo apostolico. Dopo due te, Roma 1743. E che Pio li, come nar-
giorni parli per Firenze, ricevuto con sin- ra ne'suoi Commentari, nel 1462 andò
golari onori; indi passò a Sieria^ e dopo a'bagni di Petrione nel Sanese per isfug*
non breve dimora, per Orvieto e Viter- gire i caldi eccessivi, e la calti v' aria di
bo, a*7 ottobre giunse in Roma, pernot- Roma. Poiché in quel tempo non essen-
tando come Martino V nel convento di dosi ancora incominciale a lastricare con
s. Maria del Popolo, e nel dì seguente si selci leStrade di Roma, né dato loro il
recò al Vaticano. Per le molle differen- pendìo per lo scolo delle acque, che per-
ze e guerre che vi erano allora tra alcuni ciò si rendevano stagnanti (ed io aggiun-
principi italiani, tra la Francia e l'Inghil- gerò, non essendosi ancora riallacciate le
terra, e nella Germania, già da me ri- acque formanti le odierne Fontane di
cordate , oltreché nella sua biografia , a Roma, per averne tagliati gli Acquedot-
Mantova, nel descrivere l'assemblea, l'in- ti i barbari, e perciò in alcuni luoghi e-
cessanti fatiche e fervide premure del Pa- rano stagnanti), l'aria era anche più in-
pa non ebbero il pieno desiderato effet- fetta. Onde per evitarne T insalubrità, i

to. Tutto poi racconta diffusamente lo Papi aveano fabbricalo palazzi in varie
stesso Pio II ne'suoi aurei Commentari, città di buon clima, adatti all'uso de*
e il cardinal Ammanati ntWEinst. v ad .Pontefici. medesimi Papi fecero cadere
1

Card. Senensem. Nel febbraio 1461 Pio le vacanze della curia romana ne' mesi
a Siena e vi si trattenne
lì si restituì più caldi, e specialmente ne' tempi più.
fino al sellembre per giovarsi de' bagni canicolari, il che osservò pure Bernar-
diMacereto e Petriolo, ove eravisi por- dino Borgarucci nello stile osservato da*
i^5q, come nel
tato sul fine deli' aprile Papi nel distribuire le vacanze, presso il
14O0, ritornando in Siena a'2 luglio. Vi Mazzucchelli, l. 6. Non sempre poi Papi i

tornò dunque neli4Gi e resliluilosi in , stimarono necessario di partire da Roma,


Pioma, a'2() giugno canonizzò s. Cateri- ma si contentarono di variarne l'abitazio-
na da Siena sua conciltadina ; dopo di ne, in sito d'aria migliore, come fece col
che nel seguente luglio passò a villeggia- Palazzo apostolico di s. iMarco, pel 1."
re in TiioUy ritornando a Roma a'6 ot- Paolo II immedialo successore di Pio II,
tobre. Assalila questa città neli4G2 dalla il quale concesse Frascati \itv villeggia-

peste, Papa passò a Viterbo a prender-


il
tura del suo maggiordomo, che poi ne
vi i bagni; ma non trovandosi lui e la fu fallo governature, quando divenne
corte garantiti dal fiero contagio, si tra- villeggiatura pontificia, i Papi frecpien-
sferì a Bolsena, quindi a Corsignano sua tando, oltre la città, le sue deliziose ville ed
patria ,
in cui stabilì la sede vescovile. i circostanti paesi; il qual governo, sullo
Del resto pochi sono i luoghi suburbaai Bcoedello Xill cessò. Sempre più esleu*
VOL. XCVII. IO
1 1

i46 VIA V I A
lìendo 1 turchi le loro conquiste, con Te- Pel fiume dunque giunse a Piano, don-
sterminio de'crislianì, Pio II che lra*pri- de passò al monastero di s. Benedetto del
mi suoi pensieri era quello d'una lega ge- Soralte, e quindi ad Otricoli, dove sbar-
nerale contro di essi, minaccianli la Ger- cato, s'incamminò per Narni, Spoleto, A-
mania, Ungheria, Polonia e la stessa Ita- sisi e Fabriano, alla s. Casa di Loreto; e
lia, afKVellò la crociata navale proponen- poi si rimise in viaggio perOsimo ed An-
dosi, tuttoché infermiccio e alquanto vec- cona (della quale meglio ad Umana), ia
chio, di porsene alla testa in
Ancona, fa- cui arrivò a' 19 luglio, ricevuto con som-
cendo noleggiar navi dall'arcivescovo di mo applauso da'cittadini e da un popolo
Creta e dal priore Gerosolimilano di Pi- infinito, accorso da tutta Europa per am-
sa, per unirle a quelle degli altri princi- mirare il singoiar spettacolo d'un sovra-
pi, ed alla flotta di Venezia. Prima di no Pontefice in persona alla testa della
partire da Roma emanò la celebre bolla crociala e preceduto dal ss. Sagramento.
de'aG aprile i463, in cui condannò gli Intanto giunse la notizia, che i turchi si

atti del conciliabolo di Basilea ^ di cui eia approssimavano a Ragusi, onde il Papa
stalo segrelario nella giovanile età, senza determinò d'affrettare al più presto pos-
bastevole discernimento per giudicar del- sibile la partenza. Mentre Pio lì con gran
le cose,che abrogò con l'auree parole : ansietà aspettava il doge veneto colla flot-
w Ciedelerai piuttosto presentemente che ta, fu sorpreso da grave malattia, ed ap-
sono vecchio, che quando vi parlava da pena ebbe la consolazione di veder l'uno
giovane. Fate più conto d' un supremo e l'altra, morì a'i4 agosto i464- Si ve-
Pontefice, che d'un uomo privato. Ri- da il voi. XCIl, p. 224 e seg., per inte-
fiutate Enea Silvio,e ricevete Pio II. Que- ressanti particolari. — Col pontificato di
gli è un nome gentile che c'imposero i pa- Sisto IV, come notai, cominciano Dia* i

renti al nascere, questi è un nome cristia- ria Caeremonialia de Itineribus Roma-


no che abbiamo assunto nel sedere sulla jioruni Ponlificiim, raccolti e pubblicati
cattedra apostolica". Con altra bolla de* dal p. Gallico. Sono della massima im-
23 ottobre pubblicò solennemente lasa- portanza pel deltagliojche sebbene mi-
gna guerra, nominandogenerale della mi- nuzioso, riescono pregevolissimi, per con-
Wtare Marina pontificia il cardinal For- tenere documenti preziosi pe* ceremo-
liguerra, replicando l'annunziato nel con- niali, principalmente da gustarsi da chi
cistoro, eh* egli sarebbe pronto a partire è addentro in siffatti studi ; ed offrono

in persona per la spedizione, per anima- norme deve poi badare al-
utilissime. Si
re tutto il mondo a seguirlo. Disposte per- le cose, nonneppure a' bar-
allo stile,
tanto tutte le cose occorrenti all'armata, barismi e solecismi di lingua (Noterò che
e quelle pel governo della Chiesa e dello nel 1472 Sisto IV si recò a villeggia-
stato nella sua assenza, Pioli a'i8 giu- re a Tivoli). Dirò prima, che Sisfo IF
gno 464r scese dal palazzo nella basilica per la Pestilenza di Roma del 1476 ne
Vaticana a pregar Dio di prosperare le partì a' 6 giugno con 6 cardinali per
sue intenzioni, e pronunziata una robusta Viterbo, ove essendo penetrato il malo-
ed elegante orazione a'cardinali, in lettiga re, passò a Campagnano, di cui nel voi.

s'avviò a Ponte Milvioo Molle, ove sali LV II, p. 1 5; a' 1


7 giugno era
a Vetrai-
in una barca per cominciar pel Tevere il la,a'3o ad Amelia (della quale anche nel
suo viaggio militare. Però il Lambertini voi. LXIX, p. 45), evi rimase sino a' 18
dice che andò prima a Siena pe* bagni, luglio, in cui andòa Narni,ed 3*2 1 ago-
indi in Ancona, ov' era a' 6 maggio, se- sto ad Acquasparta:a'2 2 arrivò a Bagno-
condo il Gigli, e perciò dopo il suo ritor- rea,ed a'23 ad Asisi, donde a'27 passò per
no in Roma intraprese l' altro viaggio. Foligno, dalla qualeparlìa'7 ottobre eoa
VI A V I A 147
1 2 cardinali. Pernottato a Spoleto, 1*8 fu me ne parlai nel voi. X, p.
di dello allo
a Piediliico, e ne parli a* i o, in cui giunse 1 57, nella colonna i / si deve leggere Ni-
a Rieti. Da questa passò a Poggio s. Lo- colo /"^jCnon Nicolò IV), che alla sua voi*
renzo a'ic), a Monte Le-
recandosi a'a I la ritornò al diretto dominio della Ca-
bele, a'22 a MomentanOj ed a* 23 rien- mera apostolica. Rileva il Borgiaj che do-
trò iu Ronfia. Nel 1480 avendo turchi i po Urbano VI, successori passarono l'e-
i

presa Otranto, Sisto IV pensò rifugiarsi state e l'autunno nell'Orvietano, in Pe-


in Avignone, ma
con miglior consiglio si rugia, in Viterbo, in Tivoli, in Corneto e
dedicò a soccorrere la cristianità, contro in altri luoghi; ma verso la fine del se-
il barbaro comune nemico. Neil' istesso colo XV si cambiò nuovamente sito di
anno per grmtensi calori delTestate, non villeggiare. Innocenzo Vili non fece viag-
senza contagiosomorbo, Sisto IV a* 12 gi: incominciò a formare o ristorare la vil-
sellembre parti da Roma e si recò a BraC' la Magliana sul Tevere, circa 5 miglia da
cianoj dicuianche nel voi. LVill, 121, p. Roma, di là dal rivo della Magliana, in
di Virginio Orsini, che lo trattò nobilmen- luogo molto bello e delizioso, acciò ser-
te e fu dichiaralo conte, donde si recò a Papi per piacere, vi costruì il pa-
visse a*
Tolfa e all'Allumiere, quindi a'2 ottobre lazzo e vi si recò spesse volte in villeggia-
passò a Civitavecchia, che quale unico tura per sollievo. Appartenne agli umi-
porlo sul Mediterraneo per lo slato pon- liati, da'quali la proprietà passò alle mo-
tificio, riconosceva utile al passaggio del- nache del monastero di s. Cecilia in Tras-
le navi e al loro ricóvero , nella guerra tevere, già da loro abitalo, perchè il fon-
che caldeggiava contro i turchi, laonde do appartenne alla famiglia della santa
neordinò il restauro. L'Anoovazzi,che di colla villa, siccome discendente dalla stir-
ciò ragiona a p. 258, dice che il Papa fu pe Manlia. L'accrebbero e ornarono Giu-
prima in Civitavecchia, e poi andò a Tol- lio II, LeoneX,PioIV,SisloVeallri Pa-
fa, della quale e dell'Allumiere riparlai pi, perchè spesso vi si recavano in villeg-
nel voi. LVIll, p.i3o,i32 e altrove. A' giatura per la primavera. Ne ho parla-
4 dello stesso ottobre passò a Corneto, ed lo in diversi luoghi. Ne raccolse le noli-
ordinò che si migliorasse il porto suo. L'i i zie A. Coppi nella Dissertazione^ presso
andò a Toscanella^ poi a Viterbo, a*i5 il l. 8 degli Jtti dell* accademia d'Ar-
a Ronciglionej a'i 6 a Baccano, pranzan- cheologia. Nel voi. LXXVI, p. 3 e 179,
do a Monlerosi, ambo luoghi riparlati in narrai il vìa^^ìo d' Alessandro ^/ del
detto voi. a p.i 17. A' 17 appena entrato 1494 3 Tivoli per Vicovaro, preceduto
nella porta Flaminia o del Popolo, visi- dal ss. Sagramento, come già dissi, per ab-
lòia propinqua chiesa di s. Maria del Po- boccarsi con Alfonso II re di Napoli, onde
polo, e quindi si restituì al Valicano. Di- collegarsi contro Carlo Vili re di Fran-
poi a'c) novembre 4^3 1 si portò ad Ostia, day che voleva conquistare quel regno.
\isilòd vicino Portole dopo 3 giorni pel Questi a tale effetto recatosi in Roma nel
Tevere tornò a Roma. Per l'accennalo di fine del i494» >^ Papa si ritirò iu Castel
sopra, quanto all'aria di Roma, Sisto IV s. Angelo. Ritornandovi nel declinar di

ya lodalo, pel miglioramento di essa, con maggio 49^> dopo l'occupazione del rea-
1

selciare o lastricare le sue vie, che pure me, Alessandro VI parli prima per Orvie*
ampliò, formando piazze con abbatterne lo e poi perPerugia,ed occorrendo passare
iporlicali.Èpure intrinseco per la futura in Venezia. Uscito il re da Roma, il Papa
stabile villeggiatura de'Papi il nolare,ch'e- vi rientrò. Narrai nel voi. LXXV,p. i34,
gli nel 1470 Castel Gandolfo la
investì di che il Papa a* 1 4 novembre 1 497 cavalcò
famiglia Savelli^ nel quale articolo ho rife- verso Ostia, e tornò a Roma in barca pel
rito altre notizie su lale Castello (e sicco- IWerc. ^ell5oI Alessandro VI aduna-
i48 VIA VI A
lo un esercito, uscì in campagna a' 1 7 lu- popolo e concesse 7 anni d'indulgenza e
glio contro i Colonna, e loro partigiani i altrettante quarantene, pubblicala in vol-
Savelli ed i Caelani, facendo 1' uflìzio di gare dal cardinal Colonna. Precedutodal-
capitano generale, occupò diverse loro la Croce uscì dalla cattedrale, e montato
terre, e soggiogò pure Serraonela, sulla sulla mula si recò nella fortezza con 6
quale meglio è vedere il voi. LXXIX, p. cardinali. Nel dì seguente udì la messa nel-
1 12, mentre a p. 149 dissi, che depressi la cattedrale, celebrala da un cappella-
i Colonnesi^ a'27 logliosi porlo a Monle- no pontificio. Nella domenica 1 4 settem-
fortino,che concesseal figlioGlovanni Bor- bre, si anticipò la festa de'suddetti ss. Pro-

gia. Raccontai nel voi. LXXVIII, p. 38 e cantando la messa l'arciprete, col-


tettori,
seg.,cheAlessandroVI a* 17 febbraio i5o2 l'assistenza delPapa, sedente nella catte-
partì da Roma a cavallo per Cerveteri, dra vescovile, e de'cardinali, e termina-
Cornelo, e per mare si recò a'2 i a Piom- ta,Giulio li dal mezzo dell'altare benedì x\
bino e vi restò fino al 24, prendendo pos- popolo col capo scoperto (ma dice lo slesso
sesso del principato per la s. Sede. Nel dì Durcardo, che essendo pure maestro del-
seguente si trasferì all' isola dell' Elba, e leceremonie, è autore della descrizione,
la sera del 26 tornò a Piombino. Il i.° non bene ; quia dcbebal in sede Cooper-
marzo rientrò nella sua galea, e con bur- tus benedicere): poscia il Papa ascoltò la
rascoso mare fu a Porlo Ercole e sbarcò messa bassa del cappellano, e sì restituì
a Cornelo. Indi passò a Civitavecchia, per- nella fortezza. Partì ili 5 per Fabrica a ca-
nottò a Palo a* IO marzo e nel dì seguen- vallo, ove lo trattò di pranzo il cardinal
te tornò a Roma. Giulio //a'2 setlem- Basso della Rovere (o per esserne gover-
bre i5o5 partì da Roma co* cardinali e natore o per avervi qualche delizia, per-
preceduto dal ss. Sagramento. Pranzò a chè vi morì neh 507); dopo il quale ca-
Baccano^ ed a cavallo si recò a Nepi, ubi valcò per Soriano, e fu ospitalo nella roc-
hospitalus fuit in Castro suo. L'8 entrò ca dal cardinal Franciollo della Rovere.
in Civita Castellana per porta Borghese, Si recò a Caprarola ov'erano due cardi-
incontrato dal podestà, da'conservatori e nali. A' 1 8 cavalcò Papa a s. Maria del-
il

daViltadini: circa 100 fanciulli vestiti di la Quercia di Viterbo, dove poi entrò ve-
bianco con rami d'olivo gridavano: Giu- stito come sopra, ed abitò nella rocca. We
lio, Giulio Papa. Cavalcò sino a s. Maria partì il i.° ottobre per Toscanella, ove
di Barco,ove assunse l'amitlo, il camice, rimase sino al seguente dì. A'3 passò a
il cingolo, la mozzetla, la stola ricamala Corneto, celebrando la messa pontificale
di perle e il cappello di velluto cremisi. nella festa di s. Francesco da'francescani,
Replica il diario: Cavalcò per la via e piaz- Hmag^.
jgiordomo Antonio Ferreri vescovo
za che conduce alla detta chiesa di s. Ma- di Gubbio, alla presenza del Papa e di 9
ria, e baciala la Croce, fu cantata l'anli- cardinali: a'6 vi tenne concistoro, e nel
fona:£c'ce Sacerdos Magnus. Progreden- dì seguente passò alla Tolfa a pranzo co'
do la processione per la cattedrale, il car- cardinali, e con essi cavalcò a Civitavec-
dinal Colonna amministrò l'aspersorio e chia, da dove a* 18 si recò ad Ostia e pel
l'incensazione. Inluonatosi il Te Deum^ Tevere alla basilica Ostiense, ove pernot-
Giulio II adorò il ss. Sagramento all'al- tò e desinò nel seguente dì, dopo avervi
tare maggiore, e venerò le reliquie de* ascoltato la messa. L'ingresso in Roma fu

ss.Giovanni e Marciano. Il vescovo dio- preceduto dal ss. Sagramento, cavalcan-


cesano Burcardo recitò quindi soliti ver- i doli Papaco'cardinali. Nel seguente anno
setti e l'orazione: Deus omnium. Alzato- 1 5o6 Giulio II a' 1 o febbraio si recò in ca-
si il Papa, dal mezzo dell'altare, previo valcata a /?//?tì5 Grtìt^rZf, e salito sopra una
l'inchino alla Croce pontificia, beoedì il barca, ed io altra 3 cardinali e pochi fa-
VI A VIA 149
niigliarij^elTevere navigò ad Ostia: altri sche, accompagnato da quasi tutti i car-

8 caidinali che l'aveanoaccoaipagnato al- dinali, cioè 27, la corte e curia, com-
l' iaibarcoj ritornarono alle loro case. In- posta de' riferiti dilFusamentedal p. Gal-
di a' i6 pel ritorno a Roma parli da O- lico a p. IO, con quanto altro venne di-
slia in una galea, in altra p.rendeudo luo- sposto per sì lungo viaggio, non che i ce*

go la sua famiglia, e pel fiume si diresse remoniali da osservarsi nell' ingresso e


a s. Paolo, ov'era aspettato da 8 cardi- soggiorno de' luoghi. Preceduto dal ss.

nali. Disceso dalla galea salì sulla mula, Sagramento, Giulio 11 uscì di Roma a*

e per porta Portese entrò in Roma. Avea 26 agosto, dopo aver udito la messa, ve-
Alessandro VI rassodato l' autorità so- stito di rocchetto e mozzetla, all'altare
vrana de' Papi neir interno, non ostante di s. Micola della basilica Vaticana, in*
le crudeli esorbitanze del figlio Cesare nanzi il ss. Sagramento avendo assunto
Borgia duca del Valentinois o P^alenza, la stota bianca (dovea usare la rossa pre-
e perciò detto duca Valenl'mo. E Giulio ziosa : non devono recare meraviglia que-
il, d'alti spiriti, di grandi talenti, di ge- ste censure, che s'incontrano di frequen-
nio ardente e bellicoso, paziente nelle te ne' diali, perchè scritti per 1' ordina-
sventure, coraggioso ne' pericoli, pietoso rio da' maestri delle ceremonie che ac-
nella vittoria, e tutto intento ad accre- compagnarono i Papi ne' viaggi, in cui
scere la grandezza del papato, lo rese in- 1* ordine spesso fu alteralo, non sempre
dipendente da qualunque influenza stra- riuscendo ad essi persuaderli pel meglio.
niera, cb' è sempre perniciosa per tutti, Anzi va pure avvertito, che molli Diari
specialmente pel Padre comune de' fe- li compilarono ceremouieri cheaccom-
i

deli. Anzi credettero alcuni, che se di due pagnavano la ss. Eucaristia, e perciò non
anni soli fosse stato più lungo il regno di sitrovavano in tutto col Papa, per cui
Giulio li,questa era forse la volta, che non poterono in ogni cosa essere esatti,
i Papi si vedevano giunti alla monarchia dovendo stare al riferito loro da altri),

d'Italia tutta, come osservarono il Denina e recitato le preci dell'itinerario, //z viani
e il Guicciardini. Giulio H era salito al pacis etc, dopo le quali avea depostola
pontificato con aver in cima de'suoi pen- stola. Sortito dalla porta del Popolo, be-
sieri, di ricuperare ad ogni costo le usur- ned'i e licenziò que* cardinali e altri che
pate terre della Chiesa; perciò dopo a- l'aveano accompagnato da detta basilica.
ver tolto a Cesare Borgia le signorie da Giunto aFormello,dicui nel voi. LVIII,
lui occupate, ammonì il doge di Vene- p. 116, alloggiò nel palazzo Giordani e
zia (grave argomento svolto in quell'ar- vi dormì. Nel dì seguente, per la selva di
ticolo o voi. XCII, p. 272 e seg.), a re- Baccano, evitando Campagnano infetta
stituire Piavenna, Faenza, Rimini, Cer- da peste, pervenne a Nepi, incontrato da
via, Brisighelia, Russi e altri luoghi.
Bo- plaudenti fanciulli con rami di quercia
logna era tiranneggiata da Giovanni li (tralascio ricordare le particolarità e le
Ben ti voglio, Perugia da Gio. Paolo
e consuete ceremonie, pel minuto dettaglio
Baglioni, ciascuno dominando col terro- del diario, altrimenti andrei assai per le
re. A liberarle di persona da' loro op- lunghe, ed anche per non ripetere quan-
pressori, e ricuperarle al pieno antichis- to avrò detto a' loro luoghi); indi giun-
simo dominio della Chiesa, manifestò il se a Civita Castellana. A' 3o si recò a
suo proponimento al sagro collegio nel Fabrica e vi pranzò, e por Canepina
concistoro de' 17 agosto i5o(>, e in quel- gi«uise a Viterbo. A' (i settembre pro-
lo de' 2 i nominò il cardinal legato di seguì per Monte Fiascone, i cui cittadi-
Ruma per governarla durante la sua as- ni nella piazza del vescovo iecero com-
senza, e partì da Ruma con suldule- parire loutaoe di vino tuoscalello, uiassi-
1 ,

i5o VI^ V A
I

me per farne godere a' aoo svizzeri che se la rossa : celebrò la messa un vescovo
a piedi accompagnavano il Papa. Il 7 luogotenente del legalo. Finita la quale,
entrò in Orvieto, e vi celebrò nel dì se- con rogito,! cittadini Ira loro nemici fe-

guente nella cattedrale la fe-^ta della Na- cero pace, recandosi all'altare due a due
tività della B. Vergine, venerandovi il d'ogni fazione, giurandola sopra la s. O-
ss. Corporale: il Papa vi ricevè il car- stia coperta con sottil velo, appositamen-
dinal Anloniotto Pallavicini legalo di te consagrata dal celebrante, toccandola
Perugia, e Guid'Ubaldo duca d'Urbi- I colle mani, passando poi a baciare il pie-
no e capitano generale di s. Chiesa, per de al Papa, che indi die' la solila bene-
discutere il da farsi. A'9 settembre il Pa- dizione con indulgenza plenaria. A' 2 i

pa giunse al ponte di Carnaiola, la qua- lasciando in pace Perugia, il Papa passò


le è un comune del governo di Ficulle, a Fratta, dopo il pranzo recandosi alla
e nello slesso giorno a Città della Pieve a badia omonima ove dormì. Nel dì se-
pranzoedadormirvi.il IO pervenne a Ca- guente andò a Gubbio, prima pranzan-
stiglione del Lago TrasimenOjOve si umi- do nel suburbano monastero di s. Secon-
liò Gio. Paolo Baglioni, che fino da Or- do, e preceduto dal ss. Sagramento entrò
vieto erasi sottomesso al Papa e restituito nella città, alloggiando nel palazzo du-
il dominio usurpato di Perugia. Tratte- cale. A' 23 pervenne a Canliguano e vi
nendosi il Papa a Castiglione, navigò l' 1 pernottò: si presentarono 8 ambasciato-

all' Isola Maggiore con 5 barche, incon- ri bolognesi, che furono invitati a recar-
trato da 12 minori osservanti cantando si in Urbino, ove sarebbero ascoltati ; ma
inni, recandosi nella loro chiesa sotto soggiunge il diarista, ex quo crediliun
baldacchino portalo da' primari isolani, est eosamplius non venturus. Nel seguen-
e dall'altare compartì la benedizione gli : te giorno dopoil desinare giunse in Ac-

fu presentata gran copia di pesci pescati qualagna e vi dormì, a'25 seguendo l'in-
nel lago, e vi pranzò con 6 cardinali. gresso in Urbino^ nel quale articolo non
Dopo il pranzo, colle barche, si portò a solo lo narrai, in uno al soggiorno, ed
Passignano molte acclamazioni. A*
tra eziandio con altri scrittori, ma ancora
il andò a Castel Cruciano a pranzo, e parlai de'suddetti luoghi percorsi, appar-
nell'ore pomeridiane Giulio II fece il suo tenenti al ducato, e che prima di Gub-
solenne ingresso in Perugia in paramenti bio fu a Cagli. Partì da Urbino a'2g set-
pontificali, ed in cappa paonazza car- i tembre e andò ad alloggiare a Macerala
dinali e la prelatura, e rossa i cardinali Feltria, nel dì seguente in Pennis s. Ma-
legato e vescovo. Essendo stata rapita la rini ossia s. Marino, e fu ospitalo nel bor-
mula pontificia da* 100 giovani vestiti go. Hinc sex oralores bononienses^ qui
uniformemente e con bacoli dal comu- comitabantur Ponlìficcm^ anfugerunt. Il
ne, il Papa donò 5o ducali per la resti- i.° ottobre arrivò a Savignano e vi ripo-

tuzione. Il Papa fu festeggiato in vari sò la notte; e nel seguente a Cesena, ove


modi e col suono di tulle le campane per pranzò a s. Maria del Monte, abitando
l'intero giorno, e portato in sedia nel pa- poi la rocca,dopo aver ammesso al ba-
lazzo de' priori, circondato da' baroni e cio del piede nelmonastero di s. Croce i
altri nobili, la processione essendo de- 6 oratori bolognesi, presentatisi a s. Ma-
scritta dal diario. Giulio lì a* 19 visitò rino, il i.° de' quali era Giovanni Marsi-
la chiesa di s. Pietro, e nel dì seguente ed alcuni, diversi da quelli che si tro-
gli,

fu alla messa solenne di s. Francesco de' varono in Canlignano, fra' quali eranvi
conventuali, assistilo da'cardinali in cap- due figli del Benlivoglio, che ora non
pe paonazze, biasimando Paride de Gras- comparvero. Nella vigiliadi S.Francesco,
sis ceremoniere^ il vescovo perchè assua- il Papa assistè alla messa nella chiesa del
V I A VI A i5i
santo ponllficata dal vescovo dell'Aqui- bino e al Mantova. Riget-
marchese di
la, coir intervento di 20 cardinali, con- tandosi gl'indegni patti, il Papa era pas-
cedendo colla benedizione V indulgenza sato ad Imola, per Tossignauo in lettiga
plenaria.llFapa volle che si facesse la pace ed ove pranzò da'minori osservanti, pre-
tra' cittadini di opposti parliti,comea Pe- so alloggio al palazzo, e tosto furono da
rugia. A'5 Giulio il tenne concistoro se- per tutto levale l'arme di Giovanni Sas*
greto nelpalazzode'conservatori,e nel con- satelli, nuovo occupatore d' Imola. Nel

cistoro pubblico de'7 pubblicò bolla d'in- di seguente Giulio li si trasferì nella roc-
terdetto contro i disubbidienti bolognesi. ca. Si presentarono gli oratori bolognesi
Nel di seguente si recò a Forliinpopoli, per una proroga dell'interdetto, ma non
pranzando e dormendo nella rocca. A'g furono esauditi, che anzi venne loro in-
entrò in Forlì, dopo aver pranzato nel timato, si sarebbe eseguito quanto con-
suburbano monastero de'canonici rego- teneva, se fra 4 giorni non si soggetta-
lari di s. Maria di Porno o delle Grazie^ vano. Indi fece il formale ingresso in Imola
correndo pericolo il Papa per volergli ra- Alfonso Iduca di Ferrara, con cavalcata
pir la mula diversi giovani, onde ne sce- descritta dal diario, aperta da'cavalleggie-
se, ed allora essi abbandonarono T im- ri pontificii, già detti Lande spezzate^ c\ò
presa biasimevole; fu quindi pubblicato espressamente avverto perchè secondo il

che niuno osasse appropriarsi il baldac- Novaes sembrano originate sotto Paolo
chino, ma inutilmente, non senza inde* IV. Intanto seppe il Papa, che mentre i
gnazione del Papa. Questi abusi non era- francesi stavano per valicare il Reno di
no rari, e si commettevano pure di fre- Romagna, Giovanni II Bentivoglio, ce-
quente ne' possessi de' vescovi di molte dendo alla forza, accetlò l'offerta di Chau-
diocesi, anzi varie volte perciò i Papi si mont che gli garantiva le proprie ricchez-
trovarono esposti a gravi pericoli ne'ioro ze, beni allodiali, e un sicuro asilo in
i

possessi, per l'avidità del popolo nell'ap- Milano (andò pure a P'eneziai ovvero
propriarsi il baldacchino, con contese so- il figlio Annibale, il che mosse reclami i

stenute colle armi, cosi il cavallo, l'uno di Giulio 11), per sé e per la sua famiglia.
e l'altro però l'ebbero diverse volte pa- Il Papa approvò 1' accordo, e Giovanni

cificamente, come appunto nel possesso li lasciato governo della repubblica


il

dello stesso Giulio II. Anzi la sedia ge- nelle mani del senato, a'2 novembre con
statoria nel possesso d' Innocenzo Vili 35 de' suoi parenti Bentivoglio, oltre gli
fu rotta e usurpata da'soldati, e salvata amici, uscì di Bologna. Per cui il Papa
a stento in quello di Leone X. In ForJi nominò legato della città il nipote car-
tenne Giulio li concistoro, in cui rinnovò dinal Franciotto della Rovere, inviando-
l'interdetto contro Bologna, e la bolla fu lo a Bologna per preparare il suo in-
allissa alle porte della cattedrale forli- gresso, oltre r uditore della camera e il
vese da'cursori, poiché continuava l'o- fioriere a disporre gli alloggi. Nella cat-
stilità de' Denti voglio, del senato e dei tedrale d' Imola il Papa intervenne al
bolognesi, lutti volendo la guerra. Allo- vespero d'Ognissanti, il duca di Ferrara
ra Giulio li alle sue milizie, comandate sedendo dopo l'ultimo cardinale diacono,
dal duca d'Uibino e dal suo luogotenen- e quando Giulio 11 die'la benedizione, il

te Francesco 11 Gonzaga marchese di duca piegò le ginocchia. Nel restituirsi


Mantova, associò l'aiuto delle francesi alla rocca, i famigliari della regina di
capitanate da Chaumont. A' 17 il Papa Francia Anna di Bretagna presentarono
andò a pranzo a Castrocaro, gimigendo in suo nome al Papa Icclicani crjttilato»
nella notte a Imola. Il Centivoglio olVrì, riaiiiysivc rhcdam cum duobus cquis uno
per deludere, patti i|iiqui al duca d'Ur- anicj ci alio post ìpsani rUedanifcrmli-
15^2 VTA V r A
hiiSy quae ernl plialerìs^ac tentorio ci le- nornmexpuhori: Tranquilli falis Lar-
ctlsternio undeq anqite. prctioso ornata ;et pilori: Liberatori Patriae : Bononiae a
insuper duo pueri equis duolms praedi- tyrannide liberata: e nel i.° bellissimo
ctis insidentes simili ornata induti lecti- arco fuori la porta : Bononia studiorunt
cam guhernabanl hflari vectura. Huìas Mater. Gli anziani presentarono le chia-
Ice tic ae equestrìs Papa admodani dcle- vi a Giulio II, i seniori degli ebrei l' ac-
clatusfuit tum prctiosìtate rei, turn novi- clamarono presso il loro arco cani pal-
tate^ etpulcritudiae.K mepare,clie in essa mis etolii'is,ac quercubus in uianibas, ed
si debba conoscere il i.° simulacro delle il bolognese Gozzadini chierico di came-
carrozze de'Papi, che però cominciarono ra e datario, lungo la via gettò al popolo
ad usare più lardi, versoi primi anni del monete d* oro del valore di più di 3,ooo
XVII secolo, oltre il dono che narrerò scudi d' oro, un 3.° delle quali di nuovo
al I 5c)8. Il Papa assistè alla messa pon- conio coir edìgie del Papa, e dall' altra
tificata dal cardinal Gio. Stefano Ferre- parte colle parole: Bononia per fuliam
1 i vescovo di Bologna, coll'intervento del a tiranno liberata. Dopo essere stato nel-
duca di F^errara, e del marchese di Man la cattedrale, e data la solenne benedi-
lova, il quale cani io vel \i haronibus zione con indulgenza plenaria, si recò al
stetit in ^radibus solii Papae^ mentre il pi lazzo, di cui gli furono presentate le

dtica sedè dopo 1* ultimo cardinale dia- chiavi. Tutti gli ordini della città, eccle-
cono. Il Papa non assistè al vespero e mat- siastici e civili, intervennero alla funzio-
tutino de'morti, bensì alla messa dell'an- nt*. Il Papa trovò la città tutta in disordi-
niversario nella cattedrale, recandovisi in ne per l'oppressione che fino allora vi avea
lììozzetta di paimo rosalo foderata d'ar- fallo gravitare il Bentivoglio, e i

suo
inellini colla stola aurea quotidiana e pensiero fu quello di riordinarla, forman-
il cappello di velluto, e deposta la stola do un nuovo senato. Il diario racconta
avanti l'altare assunse la paonazza, che qtianto altro il Papa fece nel suo soggiorno
lanciò dopo la messa per riprender l' al- a Bologna, le funzioni che vi celebrò, na-
tra. Avendo il Papa prima di tal funzio- che le cappelle nel palazzo apostolico, a
ne saputa l'uscita de'Bentivoglio da Bo- tale effettoavendo dichiaralo vari vescovi
logna, nel pomeriggio convocò il conci- assistenti al soglio; tenne concistori per
sloro per liberare quella città dall'inter- vescovi e cardinali, con eseguirsi tutte le

detto, e discutere sull* ingresso che vi a- ceremonie ;si recò a cavallo in vari luo-
vrebbe fatto. Liberata Bologna dalla ti- ghi suburbani, come a s. Michele in Bo-
rannia de' Bentivoglio, la sera in Imola sco. Recatosi a Bologna il gran Buonai*v
si festeggiò con Inmin.^ria e nella rocca roti, il Papa lo perdonò d' esser partito

collo strepito delle bombarde. Finalmen- silegnosamente da Roma, e gli commise


te, partito Giulio II da Imola, e pranzalo la sua statua in bronzo da collocarsi nel-

suburbano convento di
da'crociferi, nel la facciata di s. Petronio. Michelangelo

Bologna, a' IO novembre, e dormito nel- l'eseguì in creta esprimente la forza pron-

V ospizio suburbano de' Gerosolimitani, ta e alzando la destra in atto


terribile,

nel dì seguente fece il suo solenne in- fiero. Mostrandola al Papa, questi gli do-
gresso in abiti pontificali ed in sedia ge- mandò se dava la benedizione. No, rispo-
statoria, con gran pompa di cavalcata, se l'artista, avvisa il popolo di Bologna!

jneceduta dal ss. Sagramento, mmuta- ad esser savio! A* 12 febbraio 1^07 iti
mente descritta dal diario, la città tutta concistoro pubblico espose la deliberazio-
quanta essendo addobbata e feslanle, a- ne di fare ritorno a Roma, e la confermò
vcndo eretto i3 archi trionfilicon diver- in quello de' 19 febbraio, stabilendo pel
se epigrafi, fra le quali : JuUo il Tfran- dì della partenza il giorno 22. Avendo
VI A VIA ,53
dichiaralo nuovo legalo di Bologna il rocchetto e mozzetta, senza la stola, ac-

cardinal Antonio Fei reii (cui poi succes- compagnalo da'cardinali e incontralo da
se il cai'diuul Francesco Alidosi), questi que'di Roma, fra 1' applauso de* roma-
a* 20 presenza del Papa pose la i.*
alla ni. Questo viaggio fu anche descritto in
pietra per la nuova rocca di Bologna. A* versi dal cardinal Castellense presso Ciac-
12 Giulio li, celebrala la messa, recitale conio, F^itae Pontificnm, t. 3,p. 22 5. Ap-
le preci dell' itinerario avanti d ss. Sa- pena entrato per la porta del Popolo, si

gramenlo, partì da Bologna, lasciando recò nella contigua chiesa, assunse la sto-

perciò il popolo assai mesto e colla sua la, baciò la Crocee fu incensato, asperse
benedizione; fermatosi nel suburbano se egli astanti colT acqua santa; e can-
convento de' crociferi, passò a pranzo in tatosi Te Deiini, die' la benedizione
il

Castel s. Pietro, ed a dormire in Imola. versus non ad suani Crucem, sed ad al-
Intanto dalla chiesa de' crociferi il cardi- tare, et male.RìCQvè con ilare volto i car-
nal legato fece il suo foimale ingresso in dinali restati in Roma al bacio del ginoc-
Bologna, parimente descritto dal diario. chio, della mano e del volto. Il Papa, per
Giulio II partì da Imola a* 25 per Castel la stanchezza del viaggio, restò a dormire
Bolognese, a desinare, e nel pomeriggio nell'adiacente convento, e la mattina se-
andò a Forlì, evitando Faenza occupata guente 27 marzo, domenica delle Palme,
da' veneti. A' 27 pervenne a Cesena, vi- nella chiesa di s. M.^ del Popolo, fece la be-
sitando nel dì seguente il santuario di s. nedizione e dispensa delle palme, non sen-
Alaria del Monte. Dopo pranzo passò al za confusione.Nelleore pomeridiane seguì
porlo di Cesenatico, e nel i.° marzo da la cavalcata da detta chiesa alla basilica
esso si recò a s. Arcangelo. Il giorno ap- Vaticana, il Papa vestendo la mozzetta
presso fu a Monte Fiore, ed a' 3 arrivò de rosato, la stola preziosa e il cappello
ad Urbino. Ivi dissi che proseguì il viag- Tutte le vie e
di velluto. balconi erano i

gio per Cagli, Cantiano e Sigillo. A'7 ne sontuosamente addobbati, cou circa 8 ar-
parli, pranzò a Gaifano, passando a per- chi trionfali, e fuori delle chiese principali
nottare a Nocera. L'8 pranzò a Foligno, si eressero altari; presso quello della col-
distante 100 miglia da Roma, a* 9 arri- legiata di s. Marco l'attendeva il capito-
vò a Trevi, a cavallo, e indi a Monte Fal- lo Lateranense, il cui vicario presentò al
co, a' IO ad Acquasparta, ove pranzò, Papa la Croce velala; e se il Papa non fos-

dormendo Gemini. L* 11 desinò a


a s. se andato a s. Pietro, il capitolo si sarebbe
Capitone, e andò a pernottare in Orte. trovato presso la chiesa di s. Caterina (for-
Pervenne a Viterbo il 2, da dove a* 18 i se della Rota che gli è filiale, ma ora non
si recò a pranzo al lago di Vico, e pro- trovasi nella Slrada papale: tullavolla
seguendo il viaggio dormì a Nepi e vi si leggo, che nel ritorno di Leone K da Fi-
fermò pure nel dì seguente. A' 20, do- renze, egli percorse la via del Corso, vol-
menica di Passione, giunse a Civita Ca- tò a s. Marco, et inde ad Canipiiin Flo^
stellana, passando a*25 a Nazzano, di cui rae, et recta ad s. Petruni. Donde si trae,
nel voi. LVIII, p. 124, ed a'26 nel Ca- che non sempre Papi passarono per tut-
i

stello del monastero di.fi. Gregorio, indi ta la^ strada papale odierna). Generale fu
s' imbarcò nel Tevere in triremi^ r/uarn la letizia, grandi le acclamazioni. Giun-
Bacinloriani naveni, si\>c Buronloriutii to alla basilica, previe le cereoionie del-
appellante s\ao al ponte Milvio o Molle. l'ingresso, fu cantata il Te Denin^ e da-
Ivi si recarono il cardinal legato, il se- ta lasolenne pontificia benedizione eoa
natore e conservatori di Roma a baciar- indulgenza; poscia Giulio 11 in sedia ge-
gli i piedi. Ascendendo Giulio 11 a ca- statoria fu condotto alle sue camere. —
vallo, cou pompa recossi a Uuuia, iu A'25 ugosloi5o7 il Papa si porlo ad O-
^

i54 VIA VI A
slia per la festa di s. Aurea, e assistè alla In che il veronese Sanmichieli rifulse,
messa pontificala dal maggiordomo Fil- sull'architettura militare, non poco par-
inoli arcivescovo d'Aix, cou due caidinali lai descrivendo le fortificazioni di Verona
e poche cerecnonie, soltanto assumendo con l'autorità dell'altro insigne veronese
la stola sul rocclietio al fine per dare la marchese Malfai). NeliSog Giulio li do-
benedizione. Vi ritornò V i i novembre po la festa della Purificazione sì portò
ad assistete alla messa. Altrettanto fece ad Ostia, ritornando a Roma a* 12 feb-
nel i5o8 per le feste di s. Aurea e di s. biaio pel Tevere con triremi. Vi tornò
Bartolomeo; anzi pure il i .**tjQaggio 5 o. 1 1 rS marzo, passando a Civitavecchia, pro-
JNarra l'Aonovazzi , die variati tempi, i babilmente a vedere lavori della fortez-i

mutò pure il modo di guerreggiare, on- za; a'2 ne parti per Ostia, e con triremi
I

de sì resero inutili Tanticlie fortificazioni pel fiume sbarcò a s. Paolo , nel luogo
e rocca di Civitavecchia, così del castello delta La Volta; ne visitò la basilica , fu
e della torre, d'uopo essendo provvedere cantato da'benedettioiil Te Deum^ e die*
con altre militari fortificazioni per l'uso la benedizione. Nello stesso anno , dopo
divenuto comune della tremenda arti- la Natività della B. Vergine, Giulio U
glieria, come aveano fatto veneti. Giu- i conio cardinali andò in vari luoghi vici-
lio li inclinalo per animo elevato a re- ni a Roma; fu a Castelnuovo, a Soriano,
spìngere la forza colia forza a fin dì zelo in Viterbo , a s. Maria della Quercia a*
nel difendere i diritti del principato della 17, ove lasciò il Sagramento, passan-
ss.

Chiesa, come un altro Fmees, prontaraeq- do a dormire a Nepi, e con solennità tor-
te ideò colla sua vasta mente l'erezione nò a Viterbo. Preceduto dal ss. Sagra-
d'una valida fortezza a Civitavecchia, per mento, ne partì a*3o settembre per Gor-
difenderla in un al porto d'oguì nemica nelo, passando per Toscanella, la cui cat-
aggressione, massime de'pirati allora fre- tedrale visitò, compartendo la benedizio-
quenti. >e commise l'esecuzione al Bra- ne con indulgenza. Quo facto Papa, pc
mante, e nel principio di dicembre i5q8 des ivit ad donium Sebastiani de Saa-
il Papa vi si recò, gittando ne'fondameri- lis et ibicwn omni-
dovanerii Patrimonii,
ti lai." pietra che oHre
coli' iscrizione bus cardinnlibus pransus est honorifl-'
r Annovazzi, e con alcune medaglie che ce, Eadeni diefacta sunt quaedam spe-

benedi, cioè il Papa collocò la pietra e ctacula^ venatioiie9 laurorum, et ludi, et


le medaglie al principio del braccio si- choreae, et lucia brachialis. II i.° otto-
nistro del porto detto il Bicchiere, e poi bre da Toscanella andò a Corneto , fe-
a tale edifìzio vi fu aggiunto il ma- steggiato in vari modi, il ss. Sagramento
schio dal Buoniirroli, ristorandola Anto- posandosi in s. Margherita, ove il Papa
nio Sangallo (m'istruisce Giornale Ar-
il die' la sua benedizione con indulgenza.
cadico di Roma di marzo e aprile iSSg, Venne ospitato nel palazzo Vitelleschi.
ma pubblicato nel novembre, che il eh. A'4) festa di s. Francesco, il Papa co'car-
p. m. Alberto Guglielmotti, da ultimo ìq dinali nella sua chiesa assistè formalmen-
onore della patria pubblicò: Civitavec- te alla messa pontificata dal vescovo di
chia eil suo ingrandimento nel quale im- ^ Sessa magister ctì»yyeZ/i'ze,corapartendo con
portantissimo scritto « fra le altre cose di indulgenza la benedizione in fine. Ea-

singoiar considerazione vi si parla del tro- dem die Papa jussit intiniari cardina-
vato de'moderni bastioni applicati al ter- libusy ut venirent ad Civitateni Felulani
reno, che dal Sangallo neli5i5, cioè pri* die seguenti, sed unusquisque seenni da-
ma del Sanmicbielì nel 1527, furono di- cerei sex equitaiuras tantum , et non
segnati inun completo perimetro per plures, quia ibinon esset aqua ad ipsas
cbiudeie ed iagraudire Civitavecchia ". equitaiuras aquandas. Qui finisce il dia-
»

V I A VIA i55
rio. Riferisce il Fellone, che nel i5io, sitò a Forlì ed a Faenza, nella quale si

lìopo aver guerreggiato e assolto la re- fermò e nel dì seguente mosse per Imola
pubblica di Fenezia^^ev la lega di Cam- recandosi alla cattedrale. Anche qui av-
bray, e ricuperato i sunnominati domi- verte il diarista de Grassis. Ubique ha^
nii che avea occupato, Giulio II mandò hìia sunt baldaccliiiia dito^quoritm papa*
il veneto Gaspare Conlarini coli' armata le ad ejiis parafrenarios integre perline-^
navale della roedeiima contro Genova; e halj aliud vero^ c/uod super Sacramen->
quindi prima di recarvisi, approdò a Ci- to per canonicos portabalur, ad sacrU
i^itavecchia, ove il Papa si portò in per- stani prò tenia parte ^ et prò alia tertia.
sona per vederla, e benedir solennemen- parte ad parafrenariiim chineae (del ss.
te la bandiera del vascello ammiraglio. — Sagramento), et reliqua tertia pars ad
Conviene ora che io ricordi, esser amara- nos diios magistros caeremoniariini ae-
mente dispiaciuto a'francesi l'essersi Giu- qiiis portionibus pertiiiehat. Torciae 1 1 et
lio II ritirato dalla lega e pacificalo co* 16, autio albae (nell'ingresso di cui va-
veneziani: erano però i francesi restati do a parlare furono 3q) semper prò Sa*
in Italia, favoriti da Alfonso I duca di cramento perfcrrebantur quariim pO' ,

Ferrara e vassallo della Chiesa ; a punir stea niedietas torciarum sacristae,et re-
qiiestijdivenuto ribelle, e cacciar i francesi, liqua ad nos duos caeremoniarum ma-
il Pa'pa si collegò cogli svizzeri, cogli spa- gistros perlìnehatj sic Poaiijìce jubeiite.
gnuoli e co'veneziani, dichiarando capi^ Et si quando per incuriani chinni bal-
tano generale delle milizie ponlificiu il dacchiniini prò Sacramento nonflebat^
nipote Francesco M/ I duca d* Urbino, lune parafrenarios Sacramenti uno ali-
il quale a'3o luglioi5iQ cominciò l'osli- quod de suis supplebaty et tunc ciw.s a-
lità contro il duca. I francesi impedendo liquid eideni donabantj ut io aul 17. aut
agli svizzeri di soccorrere il Papa, esso I Sducatos (per l'ingresso in Bologna dia

deliberò di passar in Bologna per vegliar vado a ricordare n'ebbero 3o, e il baldac-
l'esito della guerra e la dubbia fede del chino pel Papa era tutto d'oro). Inonml'
legato cardinal Alidosio. Narra de Gras- bus locis cives,et oppidani ampia mtuie^
si?, che Giulio da Roma il i." set-
li partì ra, i'idelicet cxculenta^ etpoculenta Pon-
tembreiSio con 5 cardinali e gran se-
i tifici donciruntj quae omnia Papa jus-

guito, preceduto dw^'la ss. Eucaristia. Per sit inter cardinales^ac praclalos, ac nos

Monte Fiascone, Orvieto, Panicale, Asi- alios curiales disperliri, et reliqua mO'
Maria degli Angeli, Foligno, Reca-
si, s. nasteriis^ et pauperibus donari. Omnis
nati, Loreto, giunse a Tolentino la sera curiay quae Pontificem sequebatur, noti
de'y, e vi celebrò la IN' ativilà della B. Ver- erat ultra equos quadringenlos. Dome-
gine nel dì seguente con messa bassa nel- nica 11 settembre Giulio 1 fece il suo in-f
1

la sua cappella alla presenza della corte, gresso in Bologna magnificentissimo e fe-
e poi il sagrista cantò la solenne; ed il Papa stosissimo, come il precedente, dopo aver
dalla loggia o pulpito sulla porta della pranzato da'suburbani crociferi, da dove
chiesa,col triregno, die' la solenne benedi- alla porta era vestito di stola e cappello,
?LÌone, concedendo l'indulgenza del giubi- ed ivi assunse il piviale prezioso e il tri-
leo a chi la visita sse.A'g proseguì per Anco- regno preziosissimo; e parimente nume-
na e vi restò pure il dì seguente: a Sini- rosa fu la processione di tutti gli ordini
gnglia vi dormì, giungendo a Fano a'i3. della città; ma non fu gittato denaro al
Partì per Pesaro, indi arrivò a Kimini, popolo, quale lo festeggiò, così per lut-
il

ove udì gli oratori della Marca e della to il suo soggiorno. A' 29 settembre vi
Romagna, poi a Cesena con dirottissima fece r ingresso pubblico
il marchese di
pioggia e tempesta. Nel dì seguente tran» Mantova, poi creato Gonfaloniere di s.
i56 VIA VI A
Chiesa^ detto lai volta Vessillìfero di s. ri re. Dio però lo fece migliorare e poi gua-
Chiesa. Luigi XII re di Francia si mo- rire,celebrandosi le susseguenti cappelle
strò nemicissimo anche della dignità pa- senza il suointervento. Nel concistoro de'
pale, e 5 cardinali francesi e spagnuoli da IO dicembre creò legato contro il ribelle
lui sedotti cospirarono contro il Papa, li- duca di Ferrara il cardinal Vigerlo, e gli
ducendosi a Pisa, a Milano , a Lione pel fece fare in Bologna il pubblico ingresso.
conciliabolo. A' i8 ottobre fecero l'ingres- L'intrepido Giulio 1 1, volendo intrapren-
so pubblico in Bologna gli oratori vene- dere guerra offensiva, raccomandala a*
la

ti, col ceremonialedi Roma e la cavalca- bolognesi la pace e la fedeltà alla s. Sede,

ta. Per le fazioni guerresche che vado a a'2 gennaio i5i i partì da Bologna col-
indicare e pel tragico fine del cardinal l'esercito, celebrando nella città l'Epifa-
Alidosio va tenuto presente il volume nia i cardinali restativi. Nel viaggio, a ca-
LXXXVI, p. 32 e seg., e gli articoli ivi
1 gione della pioggia, il Papa retrocedette

ricordati. A '29 ottobre l'esercito france- alquanto il suo cammino, e questo lo


se condotto da Chaumont, co'Bentivoglio salvò d' esser fatto prigione dal famoso
si avvicinò a Bologna, ove quelli aveano cav.Bayard, che rilardò il suo apposta-
un numeroso. 11 Papa consultò
partito mento. Era assediata Mirandola, ed il
ìi4 cardinali ch'erano con lui , perchè Papa slesso, intollerante degl* indugi, si

d'Amboise era morto in Ancona, onde recò ad espugnarla, non senza pericolo,
provvedere,escomunicòi nemici. Fu par- e la prese, entrandovi trionfante a'20. Il
lato al popolo a restar fedele e difender- Ferione dice che già avea obbligato a ca-
si, compartiti ad esso molti benefizi, et pitolare Sassuolo, conquistato Formigo,
praesertint quod intrai 5 dies unum ex e fatto arrendere Concordia modenese:per
civibus hononiensihus cardinaleni crea- le altre imprese non sembra esalto nelle
rtt^ et si episcopuni bononiensem creas- date. Aveano
francesi circa 700 cavalli e
i

sety et exeniplioneni diniidiant dona^^it 6000 fanli;eranode'papaliuii5oo cavalli


populo in perpetuimi ,
quam et in foro e 9000 fanti. Il perchè, Giulio lì torna-
publicari jussit. Quo andito populus to a Bologna 3*17 febbraio esultante per
tnaxinie aniniatus est, et arniatus est, la vittoria , nel d'i seguente fece la fun-
non senza dichiararsi malcontento del le- zione delle candele, e si propose l'assedio
gatocardinal Alidosi, che mirava riacqui- di Ferrara. A' o nel concistoro provvide
i

star Imola alla sua famiglia a mezzo de' le chiese e i monasteri vacanti, ed il gior-
francesi. I cardinali Isualles e d'Aragona no appresso partì per Imola e vi dormì.
ascensis equis, et armis sub rocchettiSy Senza passare per Faenza, direttamente
et mantellis receptis, andarono nel foro andò a Ravenna, in vicinanza delle sue
de'Mercanli,ov'erasi assembrato il popo- truppe acquartierate a Bondeoo, e vi en-
lo e lo condussero in piazza, in numero trò a' 8 co! rocchetto e la stola, precedu-
1

di 5,000 pedoni e di 5,ooo cavalieri, ma


1 to dal Sagramento, celebrando le cap-
ss.

per la sopravvenuta pioggia molti si ri- pelle di Quaresima


nel monastero di s.
tirarono. Pontifex in ledo fbricitans, Maria di Porto sua residenza, e nel con-
uhi audit popuhun arma prò civitatis cisboro pubblicando 8 cardinali, fra'quali
defensione sumpsisse^Juliique nomea as- il bolognese Achille de Grassis fratello del

sidue acclamare, ex ledo proxilivit, et magnus niagister caeremoniarum, que-


in pulpilum, sive arrenghieram delatus sti dice a' IO marzo e Novaes a' 22 va ;

populum vidit, visusqueest hilarissimusj preferito il i


.*"
a cui aderisce Cardella. iVel
tandem et benedictioneni tamquam in giornodell'Annunziata, il Papa in lettiga

conjlictum progredienti concessit. A'24 con 6 cardinali andò a Cervia, entrando-


il Papa aggravò e fu ia pericolo di mo* vi iu sedia gestatoria, colle consuete cere-
V 1 A VIA 1^7
raonie. Tornalo q Ravenna 8*29, nel tl*i Bentìvoglio aprirono loro le porte di Bo-
seguente benedì la Rosa (Toro^ forse l'in- logna, e secondo il Ferlone fu spezzala la

viala al re d'Inghilterra. A'3 aprile parli statua del Papa falla da Michelangelo: la

da Ravenna, pranzò a Russi, andò a Ce perdila di quella città, il cardinal Alido-


tignola, infli a Lugo, e nella donienica di si r attribuì al duca d' Urbino ^ mentre
Passione giunse a Imola. Parli per Bolo- questi ne riteneva lui autore, per cui in
gna, felicilalo nell'ingresso con clamoro- Ravenna crudelmente l'uccise con estre-
se acclamazioni, giubilanti i bolognesi pel mo dolore del zio Giulio li, già corruc-
nuovo cardinal concilladino. Vi fecero il ciato per Bologna, sino a non prender ci-

pubblico ingresso gli oratori cesareo espa- bo. Pieno di mestizia jnon piacendogli più
gnuolo, a'quali il Papa die' udienza in con- ilsoggiorno di Ravenna, 3*24 partì per
cistoro , e come in Roma pratica vasi in- Rimini, ove con isdegno trovò la citazio-
viò doni. Et primo fuerunlin citrribus ne de'cardinaii audaci scismatici di Pisa,
tractae cortes frumenti ioo^corhes\OQ contro di lui, per quella conventicola e
ordeiy corbes 100 speltae^ corbesiSo vi- sedicente concilio generale. Ì5Ì fermò 10

ni, torciae 100 ex cera alba ^ i^Jafci- anche dalla gotta, a Rimi-
giorni, afflitto
culi candelaruni albarum mensalìum^ ni, donde passò a Pesaro e vi dormì, indi

sturiones salitis^ qiios scliinales dicwit per Fano eSinigaglia a'5 giugno perven-
^5, anguillae satis grossae 4oo qua- ,
ne ad Ancona e vi tenne concistoro, cele-
iuor K'ascula ovìuni sturionuni^ quae ca- brando nella cattedrale la Pentecoste.
villaras vacante 4 biUicellae nìalvicinif L'i I, per mare, si condusse al santuario
panes ex zuccharo 5o, scatulae curian- di Loreto e vi pernottò. Passò a Recana-
cinlorum ex zuccharo dìversarum sor- li ospitalo dal vescovo, poscia a Macera-
tiiwiiooj capsae 6 plenae diversorum la e Tolentino. A' i5 andò a Camerino
ciboriim quadra gè sirnalium ut jìcum, , ben ricevuto nel palazzo di Bel Diletto.
amygdalarum^ uvarum passarnm; et Nel dì seguente pranzò e dormì a Colfìo-
una capsa piena ovis caricis, quae but- rito, poi onoratamente accollo a Foligno.

targae vulgo appe Ila nlurA DBaìo^naGm- A'i8 arrivò a Spoleto, dove dalla catte-
lioll celebrò la funzione dellepalme, del- drale si portò nella rocca, i cardinali ce-
lo sellimana santa (inclusivnmenle alla lebrandovi il vespero e la festa del Cor-
pubblicazione della bolla in Coena Do- pus Domini. Giunse a* 19 a dormire a
mini, ma inferQìatosi, l'oblazione di 5o Terni, a'20 a Narni ricevuto splendida-
ducali per l'adorazione della Croce, il ce- mente. Per Borghelto arrivò a Civita Ca-
remoniere si recò a riceverla al suo let- stellana, ove ricevè gli oratori di Roma,
to), di Pasqua e del sabato in Jlbis. In- pernottando nel monastero presso Castel-
tanto la guerra inaspriva e prendeva mag- nuovo, e nel dì seguente 26 giugno giun-
giori proporzioni, i partigiani de'Dentivo- se al palazzo del suburbano casale di s.

glio tramavano, dubitava del cardinal


si Clemente a pranzo, e nella sera entrò in
Alidosi, e dello stesso duca d'Urbino pa- Roma, e per riposarsi andòadorniirenel
rente di quello diFerrara,calunniato d'es- convento di s. Maria del Popolo, ^el di
ser corrotto da' francesi.
Il Papa slimò seguente da esso con solenne cavalcala e
meglio tornare a Ravenna, ed a'i4 viag- processione, in piviale rosso e mitra pre-
gio parli da Bologna per Imola ove dor- ziosa, preceduto dalla ss. Eucaristìa, co'
mì nel convento subui bano de'minori os- cardinali in cappe rosse, come neh 507,
servanti. Nella manina seguente passò a sotto archi trionfali e tra il plauso de'ro-
Faenza in lettiga, n pranzo in Forlì e do- mani procedette, il datario spargendo al
po di esso rientrò in Ravenna. Ma a'22 popolo 5oo ducali. Ma apuds. Catari-
maggio fautori d'Anniba'e ed Lltore
i nani Papa jussit^ utniitrani ti pluvialcni
8

i58 VIA V I A
deponerem, quia nìrnis lassus, et totns a- o 20 cardinali, più di 3o vescovi, colla
quosiis esset prae sudore, quodfcci; et corte e buona parte della curia, per Vi-
sicslolatus pcn'enilad scalas s. Pelriubi terbo, Monte Fiascone, Toscanella^ Civi-
canonici eraiit paratile ^aile leceremonie tavecchia; giunto a Corneto scrisse a'
19
dell'ingresso nel tempio, orato e data la un corrispondente breve al cSldinal De
benedizione COI) indulgenza plenaria, pub- Grassi» legato di Bologna, che esibisce
blicata in volgare e in latino; etsicjinis Paride suo fratello ceremoniere, divenu-
nostrae peregrinaiionìs faslidiosae , et to vescovo di Pesaro, e descrittore del
inanis. Moi\ Gìuliolla'21 febbraioiSi 3, viaggio, onde i bolognesi fecero gran-
dirò anche qui, doppiamenteglorioso, pel di preparativi. Tornalo a Viterbo, ivi a*

sacerdozio santamente amministralo, e 2 fece il solenne ingresso 1' oratore di


pel principato valorosamente sostenu- Francia. A' 5 il Papa tenne concistoro
to. — Leone X che gli successe, a' i o gen- nella rocca, in cui fu concluso di andare
naio 1 5 14 conia cardinali partì da Roma a Firenze e poi a Bologna, dicendo vo-
per visitare vari luoghi di sue vicinanze: ler entrare a Siena a'20, ed a'3o a Fi-
fu a Bracciano, a Capranica, a Vetralla, renze e rimanervi 1 5 giorni; passare a Bo-
a Tosca nella, a Cani no; retrocedette a To- logna a celebrarvi le feste del s. Natale,
scanella, passò a Cornato e onorò di sua ritornare a Firenze, andare a Pisa, e per
presenza il palazzo Soderini; indi andò a ladomenica delle Palme trovarsi in Ro-
Civitavecchia, e fermatosi a s. Severa ed ma. Si stabilirono le persone del seguito,
a Palo, rientrò in Roma colla pioggia, in riferite dal diario , e creando legato di
mozzetta esloia, a*3o gennaio. La vitto- Roma il cardinal Soderini; fu pure sta-
ria di Marignano rimise in possesso de* bilito il vitto e trattamento de' due ce-
francesi e del re Francesco 1 il ducalo di rcmonieri. Erasi parte deiraccompagna-
Milano, Parma ePiacenza. Temendo Leo- mentoinviaload Acquapendente per pas-
ne X di veder invasolo stato pontificio, sare a Siena, ma quando lo seppe quella
e sapendo che il re avea gran desiderio repubblica, pensando a dovere alloggia-
d'abboccarsi con lui per trattare di affa- re tanta gente, pregò il Papa a tener al-
ri politici e religiosi , accolse volentieri tra via e fu esaudita, per cui furono ri-
lai brama; e siccome il re non amava re- chiamati; e preceduto dal ss. Sagraraen-
carsi fino a Roma^ intavolò negoziazio- to, il Papa andò in Orvieto a' 1
4 novem-
ni per un convegno a Bologna^ ove si sa- bre. Indi proseguì ad Svillum , et inde
rebbe recato, benché cardinali furono i ad Caslrum Pretii, poscia a Castiglione
d'opposto parere. Il Gusta però è di di- del Lago, indi a Cortona ospitato da Giu-
versa opinione. Egli dice avere il rescrit- lio Passerini , ove ricevè gli omaggi de*
to al Papa di portarsi a Roma per trat- deputati fiorentini. Partì per Castiglione
tare di alFari molto interessanti. Leone d'Arezzo, poscia giunse ad Arezzo, ne vi-
X,ch'era poco affezionatoa'fiancesi, entrò sitò la cattedrale, e andò alla villa subur-
in gran timore, per l'animo intrapren- bana di Marignolle, ove attese che i fio-
dente e guerriero del giovane re; per cui rentini terminassero i preparativi per de-
gli rispose, che si metterebbe in viaggio gnamente ricevere un Papa della fami-
e sì abboccarebbero a Bologna. Il INovaes glia Medici e concittadino, lasciando la
ed altri storici osservano, che il Papa non ss. Eucaristia nella chiesa del monastero
volle trovarsi nella condizione d'Alessan- suburbano di s. Gallo. Dell'ingresso e sog-
dro VI, il quale con suo pregiudizio si giorno di Firenze ,
già parlai nel voi.
fece trovare in Roma, quando vi giunse LXXVIII, p. 5o. Firenze, la città delle
1

Carlo YIII con circa 3o,ooo uomini. lettere e delle arti, che tanto sentiva la
Parli da Roma il i

ottobre 1 5 1 5 con 1 sua dignità, per quello che da suo figlio
3

VIA VIA i5g


era divenuto 8uo padre, e Insieme de'lel- ipso sit assistens, sìcut ettam sacrista (e
terali e degli arlisti, questi e quelli eccitò con ragione, poiché i Maestri delle cere-
a degnamente solennizzare l'avveninien- monic pontificie, come avvertii in quel-
to, e tulli gareggiarono nel fargli omag- l'articolo, in mancanza de' vescovi assi-
gio col sapere e l'arie. Dell'ingresso e per* stenti al soglio spetta loro il supplirvi,
sonaggi che intervennero alla cavalcala, cosi per altri prelati, ed io V ho veduto
lunga descrizione ne fa De Grassisjil Pa- di fatto in varie circostanze). iS'/c £'^/5co-
pa incedendo io piviale e triregno, pel cui pusPientinus (il celebre Patrizi), sic Epi-
peso alla metà della via lo depose e pre- scopus Soanensis, etsic denique Episco»
se la niilra preziosa. Wel portarsi LeO' pus Hortanus (il mordace Burcardo, il
ne X alla metropolitana, insorse una di i.° che cominciò a scrivere diari di cere-
quelle non rare pretensioni de'municipa- monie), qui, cu/n Papa Julius non ere-
li, in tali circostanze talvolta troppo esi* deret, docuit sic de consuetudine fuisse,
genti. Il gonfaloniere non voleva cedere et proplerea assistens designatus ftdt,
il passo a'cardinali,ed i priori virilmente Ad quod Papa mìhi dixit; quod mihi
sostenevano tal curiosa prelesa: l'avvedu- hoc imputari deberet, quia haec in prin-
to ceremoniere rise degli uni e degli al- cipio non adduxerim, etfecisset mihi il-
tri, consultò il Papa, che naluralmente ludy quod fuisset debituni, et solitum.
ordinò che la precedenza doveasi al sa- Respondi prò me non desiisse, sedSuani
gro collegio. Nondimeno il gonfaloniere Sanctìlateni dixisse mihi lune, quod sa-
ed priori si ostinarono nel loro orgoglio-
i tis suffìciler mihi, si Episcopuni fiereni

so proponimento, e postisi a sedere sur lune, et sic tacili j mine aulempeto, quod
un palco alla porta della cillà, colla ber- mihi nonfiat injuria; et tunc sedentibus
retta in capo, guardavano i cardinali che omnibus cardiiialibus Papafecit me as'
precedevano il Papa. Allora De Grassis sistenteni j cui oscula tus sum pedevi.
insinuò a'cardinali, che nel passar innan- Haec modo sic ego volui explicare,ìit
zi a tal palco, chinassero espressa niente de ce tero scialar, quid sit agendum. A'
Io sguardo e lo voltassero altrove; e così dicembre Leone X partì da Firenze con
vexillifer et prìores rtmanserunl in sua 18 cardinali, e giunto nel suburbano mo-
vanitale. Poscia il Papa fece consagrare nastero de'crociferi vi pernottò e nel dì
dal cardinal Del Monte la chiesa delia ss. seguente 8 vi pranzò, e poscia in piviale
Annunziata. Inlantoi bolognesi spedirono e mitra preziosa entrò in Bologna, con
deputati Papa ad ossequiarlo, per quin-
al poche dimostrazioni pubbliche; e sebbe-
di accompagnarlo a Bologna. Nel conci- ne tal freddezza inasprisse d'indegnnzio-
sloro del dicembre Leone X destinò
I
.**
i ne il zelante ceremoniere De Grassis, il
cardinali legali per incontrare il re di Papa non se ne mostrò offeso, e colla sua
Francia; e siccome pochi erano i Vesco- prudenza seppe cambiare in amici gì* in-
vi assistential soglio pontificio, il Papa differenti e gli avversari, laonde a tulla
volle crearne de'nuovi, interpellandone cara la sua permanen-
la città si rese poi
De Grassis. Dtjcì Snae Sanctitatis', au- za, e le festeche seguirono ridondarono
dienùhus omnibus cardinalibus miìiifa- , d'esultanza. Dopo 3 giorni arrivò Fran-
ctani fuisse injuriam inpromotione mea cesco I, con un numerosissimo corteo di
ad ecclesiani Pisaurenseni, quìa ctiani principi e altri signori, incontrato a porta
dtsignatns non fuerani assistensy prout 8. Felice dal sagro collegio, a tulli i cardi-
dtbtiìf quia sicesselregulare^etinobser- nali dando il bacio fraterno. Leone X
vationc sempcr fuissel ; videlicet quod vestito pontificalmente lo attese nell'aula
magister caervmoniaruni qunin pri- concistoriale: il re ascese il trono, gli ba-
inum pro/uoi'ctur ad Episcopaluni, co ciò i piedi, e il i*npa lo prese per mano e
iGo VIA VI A
gli presentò la guancia, e il re prese poslo vole iifTicio di Maestro del s. Ospìzio, a
su magnifica sedia alla destra del l*apa. lui conferito a vita da Giulio nella qua-
II;

Allora il cancelliere Duprat pronunziò un le occasione vuoisi che ilPapa fosse pure
discorso, conlenente la professione di fe- alla villa Catena, de' medesimi Conti, e
de del redi Francia, verso il supremo ca- diie miglia distante, di cui piùavanli deb-
po della Chiesa. In breve disse: Il vinci- bo ragionare. Frequentò, come notai, la
Marignano e il suo esercito di-
tore di villa Magliana, ove fu assalito da lenta

pendono da'cenni del Papa, così le forze febbre catarrale, che poi lo condusse al-
di Fi ancia; il figlio primogenito dellaChie- la tomba. Morto Leone X, a'9 gennaio
sa e re cristianissimo, sarà sempre pron- i522 fu eletto Adriano F7 che trova-
to a sostenere i ponlificii diritti colla voce vasi in ViUoria nella Spagna che go- y

e colla spada. Leone X rispose con amo- vernava per Carlo V. In più articoli de-
re ed affetto, e riprese per la mano il re. scrissi il suo viaggio a Roma, massime ne*

A' 1 2 il Papa recossi processionalmente in ricoidati e in quelli che rammenterò, il


s. Petronio, preceduto dal re, e vi celebrò che feci colla Descrizione del viaggio di
la messa, e comunicò molti del seguito re- Adriano FI dalla Spagna fino a Ro-
gio, assolvendo tulli dalla contrarietà per ma ^ scritta da Biagio Ortiz vicario ge-
Giulio II, al modo riferito altrove. Nel dì nerale di Toledo e suo famigliale, che
seguente il re si comunicò a s. Domeni- l'accompagnò in Roma e vi rimase sino
co. Nel congresso fu abolita la Pramma- alla di lui morte. L'itinerario fu stam-
tica sanzione^ e le fu surrogato il conclu- pato in latino a Toledo nel i548 , indi
so Concorda lofra Leone X e Francesco lo tradusse in italiano e pub- con note lo

/, il lutto riparlalo in quegli articoli, ed blicò in Roma nel 1790 Nicolò de La-
ancora con altre nozioni in più luoghi. Il gna, per la sua grande importanza. Tan-
Papa donò al re una Croce d'oro ornata to più volentieri me ne giovai, in quan-
di gemme, già di Giulio II, del valore di to che Adriano VI fu un Papa dotto e
1 5,000 ducali, con parte del s. Legno molto virtuoso, poco conosciuto e assai ca-
(perciò dal Ferlone chiamata reliquiario), lunniato, come eziandio dichiarai nel voi.
e un diamante di gran valore; alla corte LXXXI V, p. 275. Opportunamente dis-
regia fece pur magnifici regali,onde da- se di lui il Ferlone: » I migliori sogget-
re un'idea della grandezza della Sede ro- ti non sempre sono amati !" A' 9 febbra-
mana. A'i4il Papa creò un cardinale, e io giunse in Vittoria il decreto del sagro
nel dì seguente il re parli da Bologna. Il collegio, ma l'eletto appena a* 16 accet-
l^apa esortati i magistrali e il senato di tò il pontificato, alla presenza dell' Or-

Bologna alla pace e all'ubbidienza alla s. tiz,che poi fece canonico di Toledo, per
Sede, assicurandoli che non doveano più timore di non poter sostener tanto peso.
temere le molestie de' Benlivoglio, a*22 Allestite le navi ei bagagli, a'12 marzo
dicembre partì per Firenze, e vi fecequan- il Papa uscì da Vittoria, ed a* 28 arrivò
to dissi nel voi. LXXVIII, p. i5o. Lasciò a Saragozza^ ove giunse il cardinal Ce-
Firenze a'3 febbraioi5i6, ed entrò in sarini mandato dal sagro collegio per e-
Roma a'5 con poche pubbliche dimostra- sibirgli dovuto ossequio e riverenza.
il

zioni, anco per esser la metà di quaresi- Ne partì a'i3 giugno alla volta del suo
ma. Il Novaes scrisse che Leone tornò X vescovato di Tortosa, in cui pervenne
a' 18 febbraio, Leone X in varie epoche la vigilia del Corpus Domini^ dove V 8

fu a villeggiare ne'dintorni di R.oma, fra* luglio si mise in mare, ed a' 10 giunse a


quali nel 1 5 16 si recò a Poli, ove con Tarragona. Nel dì seguente approdò a
suo diploma concesse a' figli e nipoti di Barcellona; uscendo da'confiui della Spa-
Stefano Conti, di succedergli neironore* gna, per le spiagge di Marsiglia, navigò
t

V I A VIA 161
per Monaco ^ sbarcò a Savona con sin- funestissimi eplsodii, e per ultimo, oltre
donde per-
golari (.limosUazioni d'onore, l'articolo Ordino, nel voi. XCII, p. 8if>

venne a Genova. Ne parli per Livorno^ sino e inclusive a p. ^"^j^ con quanto pre-
ove giunse a'24 agosto e vi trovò 4 car- cedette, accompagnò e segui lo strepito-

dinali che l'aspettavano, e poi scese a Ci- so e lagrimevole avvenimento. Profana-


vitavecchia, Ira il tripudio degli abitan- zioni, ed ogni eccesso enorme, furono
li.Entrato in chiesa, subito fu cantala la commessi. 1 più barbari modi di tormen-
messa, indi andò al palazzo e vi disse la tare e di dar morte, tutti vennero per
messa privata, ossequialo da'cardinali Co- più di due mesi praticali per rapinare de-
lonna e Orsini, e da' nobili romani. Ri- naro ; avidità sacrilega, che non rispar-
preso il mare si recò ad Ostia a'28 ago- miò i Sepolcri de* Sommi Pontefici e le
sto, e quindi pel Tevere parli per la ba- reliquie de'Santi. Il Papa fu costretto a
silica di s. Paolo, onde pernottare nel capitolare col luterano principe d'Oraa-
monastero, edove recatisi in cavalcata i ge, succeduto al Borbone, a durissime
cardinali e la corle, a'29 gli resero YUb- condizioni. Nondimeno diflìdando il Pa-
hidienza , e li ringraziò di sua elezione. pa de' suoi nemici, a* 6 o 1' 8 dicembre
Anche gli oratori de'principi si portaro- iSij travestito da mercante o in altro
no ad esprimergli la loro venerazione, il modo, colle gioie (\q Triregni cucitene*
cardinal Colonna pronunziando un discor- suoi abiti e in quelli del cameriere, fug-
so analogo alla circostanza. Rimontati a gì a Monte Fiascooe, e poi ad Orvieto^
cavallo i cardinali, e Papa in sedia, alla
il ove restò nell'episcopio 6 mesi, secondo
porla di s. Paolo ascese un cavallo bian- alcuni, partendo per Roma il i.** giugno
co, e preceduto daiss. Sagramento,fra gli 1528, liberata da'francesi nel preceden-
applausi de* romani fece il suo Ingresso te febbraio.Il Martinelli però lasciò scrit-

solenne in Roina^ il quale come fu espres- to, cheClemente NW^die s. Nicolai{óoè


so quello di Gregorio XI alla sua tom- a'6) de mense decembri de intproviso in,
ba nella Chiesa di s. Maria Nuova, così nocte recessit versus Orvietum: che la
quello d'Adriano VI venne rappresentato domenica delle Palme nel 1 528 in Orvie-
sul di lui sepolcro nella chiesa di s. Ma- to cantò la messa il cardinal Valle. Diei
ria dell'Anima, di cui nel voi. XXIX, p. Junii Papa recessit Orvieto usque Viler'
I IO. Abbiamo di Biagio Martinelli mae- bium{os&'\\ Cardella dice creasse cardina-
stro delle cerernonie : De itinere et in- le il Quignones): fuit in prandio in Monte

gressa in XJrbeni Hadriani PP.P'J, pres- Flascone j de sero recessit cuni magna
so il p. Gallico a p. 99. Nel i523 gli fu pluvia usque ad /'"iterbium. Die martis 6
sostituito Clemente A'// Medici, il quale octobris Clemens VII reversus est ad Ur-
ebbe un pontificato agitalo da turbolen- bemjper Belvedere in traviti associavi
ze, e nel i v^24 si ritirò a Tivoli per Tìd- Sacramentuni in capellam Nicolai^ a-
valsa credenza che dovea succedere un doravit, et incensavit, et inde ad s. Pe-
diluvio universale.Vide dal Castel s. An- trum cuni caeremoniis solitis^ canonicis
gelo y ov^erasi rifugiato, il luttuoso ecci- cantantibus^TeDeiun laudamus, ut mo-
dio e feroce sacco di Roma con islrage, ris est j in reversione ante aliare niul'
per opera de'furibondi e crudeli soldati luni sane oravit genii/Iexus, inde per
di Carlo V, Imperatore^ re di Spagna e di scalas ad cameram. Il Novaes lo disse
Sicilia^ comandati dal contestabile Car- fuggito 1*8 dicembre, e ritornato a Roma
lo di Borbone (di cui pure nel voi. XCII, a'6 ottobre. Finalmente vuole l'Annovaz-
p. 3 1 5 e seg., 820 e seg., 828), espugna- zi, che dopo le grandi sciagure di Uomae

ta a'6 maggio 1527, che con orrore de- l'orribile sacco, dato da 4O)O0o soldati iu
scrissi in tanti luoghi, pe'suoi molteplici gran parte luterani, quali nello spoglio e
i

VOL. XCVIf. I i
i62 VIA V A I

nelle crudella eccedetleroi vandali, i goti, ad coronandum Carolum V electum ,

gli unni uniti insieme, Clemente VII fu a imperatorein, et ili cum eo multa tra-
Civitavecchia, cioè dopo la prigionia sof- ctandum^ et consullandum. i." Compen-
ferta in Castel s. Angelo. Il che sarà av- dium de rebus perlinentibus ad Corona»
venuto anco dimorando in Orvieto, poi- tionem Impera loris. 2.* Diarium Itine-
ché negli accordi se fu convenuto, oltre risClementi s FUBononiam (manca il
io sborso di grosse somme di denaro, la n." 3.°per isbaglio numerico che io e-
consegna agl'imperiali dij Piacenza, Par- menderò). 3." De rebus Bononiae actis
ma, Modena, Castel s. Angelo, la rocca ante advenlum Imperatoris. 4.** De In-
d* Ostia e qualche altra città dello sta- gressu Caroli V Bononiam. 5.° De rebus
to, come Ci vita vecchia, questa non si vol- gestìsBononiae usque ad Coronationcni
le affatto rendere dal celebre Andrea Bo- Imperatoris. 6." De Coronatione ImpC'

ria, che, capo delia marina militare pon- ratoris cum Corona ferrea. 7.® De Ca»
lifìcìa, la difese energicamente. Laonde ronatione Imperiali Caesavis. S.^De his,
per la vicinanza ad Orvieto, potè benis- quae Bononia acta sunt post Corona-
simo il Papa recarvisi, facendone conto tionem Caroli Vy ci de reditu Clemen'
se avesse dovuto evadere per mare. Do- tis FU Romani. Avendone dunque ra-
po trattative, Clemente VII si pacificò gionato in tanti articoli, mi limilerò ad
col potentissimo Carlo V, e convennero accennare. Clemente VII sapulo l'arrivo
di tener un congresso a Bologna per ^
in llalia di Carlo V, a' 3 agosto i529
accomodargli allàri, promuovere la cro- deputò in concistoro 3 cardinali legati
ciata contro Turchìa e per eseguire la
y ad incontrai rio, e die* loro la Croce lega-
Coronazione dell' Imperatore^ onde da tizia. A' 6 settembre nella chiesa subur-

eletto farlo imperatore assoluto; cora- bana di s. Antonio di Piacenza, Carlo


|)lessodi strepitosi avvenimenlicliehode- V giurò a* legati fedeltà al Papa ed alla
scritto in tanti luoghi, e negli articoli che Chiesa romana, protezione e difesa del
ho qui e piùsopra indicati, avendone det- principato temporale, senza pregiudizio
te altre parole nel voi. XCl V, p. 1 36, en- di quanto potesse spettare all'impero in
comiando ancora una volta l'opera eru- terris et dominiis Parmae et Placentiae,
ditissima che copiosamente grillustra,e di A'y ottobre 1529, il Papa dopo aver con
cui tanto mi giovai, del cav. Giordani : bolla enunciato il suo viaggio e lo scopo, e
Della venuta e dimora in Bologna del dichiarato che in qualunque luogo moris-
Sommo Pontefice Clemente FII^ per la se, in Boma dovesse tenersi il conclave, o
coronazione dì Carlo V
Imperatore ce' per gravi ostacoli in Civita Castellana, o
lehrata V anno i53o. Ne' mss. della bi- in Orvieto, o io Perugia, Clemente VII
blioteca Chigiana è Discorso di Mar-
il in lettiga, per la pioggia, e preceduto
cello Alberino sopra il sacco di Eoma Croce pontifìcia, e più avanti dal-
dalla
con molle particolarità innanzi e dopo Eucaristia, dopo pranzo parti da
la ss.
detto sacco. E parlando. De Itinere Bo- Roma, co* cardinali e la curia, pernot-
noniam versus Clemcntis VII ^ si dice tando nella rocca di Castel nuovo, in Ro-
ch'egli lo fece per ovviare che non venis» ma lasciandovi per legato il cardinal An-
se a Roma Carlo V, così rovinata e mal tonio Del Monte. Ntl di seguente, sopra
condotta da'satelliti di lui, e confidando un cavallo turco e in mozzetta e stola,
forse più nel popolo e città di Bologna. entrò in Civita Castellana e si recò diret-
Il p. Gattico pubblicò diversi Diari che tamente alla rocca, il ss. Sagramento ri-
la riguardano, e sono. Di Biagio Marti- ponendosi nella cattedrale nella mat- :

nelli, e con note illustrative: Itinerarium tina appresso il Papa si trasferì all'e-
Clemeniis PP, VII , Bononiam usque piscopio, donde partito, a* j pervenne a
VIA VIA i63
ferni, essendo prima disceso a Orte : i nenie Gambara, anche per istabilire l'oc-
giovani con impelo volevano rapire la se- corrente pel solenne ingresso^nella città,
dia e lamula del Papa, che quasi percos- ov'erano'^stati preparati 5 archi trionfali,
sero, onde alquanto si turbò, ma furono oltre altri splendidi ornati, e quanto ri-
respintii Giunse l'i i a Spoleto, incontra- guardava il vescovo cardinal Campeggi»
to dal vescovo e da' magistrati, che gli Da Imola partì nel pomeriggio del 23,
esibirono le chiavi : scese alla suburbana e si portò al monastero de'crociferi, sub-
chiesa, presso la porta, a venerare il ss. urbano a Bologna, e vi pernottò. Do-»
Sagrameuto, ivi deposto dal sagrisla, ia menica 24 ottobre, dopo pranzo, si recò
mozzetta e stola. Preceduto da quello, a alia porta di Bologna a cavallo, con pi-
cavallo fece l'ingresso, con magnifica co- viale e mitra preziosi, cavalcando 16 car-
mitiva. Alla porta della cattedrale fu ra- dinali in rocchetto e mantelletta ; la cor«
pitoli pontifìcio cavallo,eseguirono leso- le e curia descritta dal diario. Nella chie-

lite ceremonie: passato all'episcopio, vi sa di s. Maria del Popolo assunse il trire-


pernottò. Il i a arrivò a Foligno, e prece- gno e salì nella sedia gestatoria, precedu-
duto dal ss. Sagraraento cavalcò in roc- toancora dalle compagnie o università ar-
cheUum longurncumcapiitìo veltutì(moz- tistiche, da'sodalizi, daMue cleri, da'ma-
zelta),ef^z7eMm,alla cattedrale e poi all'e- gistrati,che gli aveano presentato le chia-
piscopio. Il diligente ceremonieie diari- vi. Giunto alla cattedrale di s. Pietro, fu
sta non lascia di notare la spartizione del- data ia sedia a'4o giovani nobili paggi bo-
le torcie, perchè gli spettava la 3." par- lognesi che aveano circondato il Papa dal-
te, o il ricavalo dalla composizione delle la porta della città, la quale e gli abitanti
comuni. Dall'episcopio di Foligno il Pa- con pubbliche e magnifiche dimostrazio-
pa partì, e giunse a' 3 in quello di No- 1 ni fecero manifesto il generale trjpudio ,

cera, sempre co' cardinali e curia, sem- pel singolare avvenimento, i bolognesi
pre egualmente vestito, e sempre colle avendovi corrisposto nobilmente e son-
solile ceremonie. A'i4 fu a Sigillo, a*i5 tuosamente con peregrine invenzioni, e-
a Cagli incontrato 4 niiglia distante da ziandio per ricevere degnamente un Ini'
Guid' Ubaldo figlio del duca d' Urbino^ peratorCy re di Spagna e di Sicilia^ ad
Clini midtis equiiibus et. peditìbus. Pre- hoc deputati i nobili De Rossi e Marsiglia
ceduto dalla Croce giunse a Fossombro- Ma il baldacchino sotto il quale era ince-
ne nel òi seguente, a' 17 fu a Pesaro, ti duto il Papa, secondo l'inveterato abuso,
entrò in lettiga, precedendolo il ss. Sa- alla della porta della cattedrale fu fat-
grameuto, senz' altra solennità con me- to in pezzi dal popolo. Uscito da essa
raviglia del popolo. Il 18 arrivò a s. Gio- in mozzetta e stola. Clemente VII mon-
vanni di Marignano, sopra la Cattolica, tò a cavallo, e col suo corteggio si con-
progredendo per Rimini, ove pervenne dusse al palazzo pubblico, disposto ma-
nel di appresso in lettiga , ospitato nel gnificamente pel suo alloggio: altridicono
palazzo de' Ma la testa. Pel porto di Cese- nel palazzo del cardinal legato, ma noa
natico, a* 20 fu a Cesena, passando per pare. Nel dì seguente i paggi restituirono
Savignano, ed in lettiga si recò al palaz- la sedia, con elegante orazione al Papa, il
zo de'conservatori ove dormì. A'21 an- quale li benedì, e fece donare una borsa
dò a Forile vi dormì, dopo aver accol- con 100 scudi d'oro. Intanto con bolla il
lo gli omaggi di 4 anibasciatori bologne- Papa approvò l'elezione di Carlo V in im-
si, i qu§U lo accompagnarono nel resto peratore, con dispensa di ritenere il regno
del viaggio. Di buon'ora il 22 partì per delle due Sìcilie.Se^uì la celebrazione di
Imola, ove fu visitato dal cardinal Cibo diverse funzioni e cappelle pontificie, e di
legato di Bologna e dal prelato luogote- ringraziamento a Dio ia s. Pelronio* A'
i64 V I A V I A
4 novembre giunto l'imperatore a Ca- precedere prima della Corona fin pena-
stel Franco, i magistrali di Bologna, il Corona Ferrea,
le /ì\ ricevi me.nio della

sagro collegio, la corte e curia pontifì- del regno Longobardo, questa Clemente
cia, andarono ad incontrarlo e ossequiar- Vii impose solennenriente a Carlo V nella
lo,eneldìsegnenterin»peratorefeceilsuo cappella del palazzo a'22 febbraio i53o.
solenne ingresso nella città , che riuscì Per la Coronazione deli' Iniptralore ,
grandioso e sorprèndente, cavalcando un ebbero luogo tutte le ceremonie come
cavallo bianco, il cardinal vescovo dan- in Roma, nella basilica di s. Petronio, e
dogli a baciare il Crocefisso. Al suo av- segui per mano di Clemente Vllduegior-
vicinarsi, il Papa usci dal palazzo e si con- ni dopo. Terminala l'imponente funzio-
dusse co' cardinali al gran .trono innal- ne, seguì l'altra splendidissima della so-
zato espressamente sulla piazza. Giunto lenne Cai'alcata^ incedendo il Papa sul
il possente monarca di tanti stati in vici- cavallo turco con piviale e triregno pre-
Danza, discese da cavallo, e giuiito a'piedi ziosi, alla sua sinistra cavalcando 1' im-
del trono si prostrò riverente dinanzi al peratore colla corona in capo e in piviale
Sommo Pontefice. In quel supremo istan- leggerOjil prezioso pesandogli troppo, do-
te tutti gli sguardi si rivolsero a Clemente po aver preso per la briglia il cavallo pon-
VII ed a Carlo V, i cui volti s* impallidi- tificio per condurlo a piedi, il che Clemen-

rono; forse ambedue pensarono al passa- te VII dopo pochi passi non permise olire,
to, specialmente al fatai sacco di Roma. ambedue sotto baldacchino, sovrastando
L'imperatore volle ad ogni costo baciare altro al ss, Sagraraento che li precedeva.
al Papa piedi e le mani, e poscia fu
i Era stato collocato in nobile custodia, va-
ammesso all'abbraccio e al bacio del vol- gamente lavorata a modo di tabernacolo
to. Indi Carlo V espresse il suo ardente de- d'argento e d'oro, con cristalli ne'trafori
siderio di provvedere alla pace della cri- munito in guisa da lasciare scoperta alla
stianità, eClemente VII rispose non es- vista del popolo l'Ostia coosagrata. Adde-
ser minore il suo; ed alzatosi, accompa- strava la sua chinea un senatore bologne-
gnò l'imperatore fino alla porta di s. Pe- se in abito di formalità, il quale vestiva-

tronio, donde fece ri torno alla sua residen- no pure 12 senatori suoi colleghi con al-
i

za. L'imperatore entrò nel tempio col suo trettanti grossi torchi accesi, che la prece-
corteggio e col sagro collegio, e dopo il devano. Le 4 aste del baldacchino, a for-
Te Deum fu condotto al palazzo pubbli- ma di trono portatile, fatto di drappi d'o-
co, ov'ebbe alloggio in un isplendido ap- ro, a vicenda si reggevano da'dotlori, ar«
parlamento, accanto a quello del Papa, listi e senatori bolognesi. Giunta la me-
il che favori poi i loro colloqui quasi quo- ravigliosissima pompa trionfale, fra'A^i-
tidiani, riuscendo a Clemente VII di paci- va Clemente VII e P^iva Carlo F, al
ficarlo con Francesco I suo emulo ; pace punto della via che conduce a s. Dome-
pubblicatasi dal Papa il 3 1 dopo la messa nico, il Papa si licenziò e andò dritto al
pontificala in s. Petronio. Già nella not- palazzo, co'cardinali, corte e curia; e l'im-
te del s. Natale, il Papa avea benedetto lo peratore andò nella chiesa di s. Domeni-
Stocco e Berrettone ducali e li avea dona- co, ove da' Canonici Lateranensi fu am-
ti all'imperatore, che fece l'uffizio da dia- messo tra loro, giusta il costume; già a-
cono. In quell'articolo Donsolamentenar- vendo fatto altrettanto i canonici Vati-
rai la funzione e descrissi quell' insegne cani. Creali circa 200 bolognesi Cava-
principesche, ma riportai la dichiarazio- lieri dello Speron d'oro^ Carlo V tornò
ne di Carlo V, che lescelleraggini com- alla sua residenza, ed allora creòeziaodio
messe empiamente in Roma dal suo e- cavalieri di delta milizia aurata i 4 sten-
sercito lo furono a sua insaputa. Dovendo dardieri della città, che i'aveauo prece-
V r A V A
1 i65
dato. Indi seguirono quelle feste, spetta- tà. Tutti, precipuamente i nobili, gareg-
coli e colle bandita, pariate altrove. Cle- giarono neirintrattenere lietamente gior-
mente VII con bolla ratificò la pace tra no e notte i molti principi e distinti per-
Carlo V marzo
e Francesco I; ed a* 19 sonaggi ch'erano in quella circostanza ac-
creò 5 cardinali, secondo Cardella, e 6 al corsi in Bologna, oltre le corti pontifìcia
dirediNovaeSjtia'quali 3 proposti dciCar- e imperiale. Clemente VII adunque, co-
lo V. Questi non senza grande comtno/io- me si ha dall'itinerario del ceremoniere
ne si accomiatò dal Papa, implorante i'a- Martinelli, a' 3i marzo i53o partì da
pustolica benedizione. Partì l'imperatore Bologna, e pernottò a Imola. 11 i.° apri-
da Bologna a' 2 3 di dello mese, accompa- le pranzò a Faenza, e passò a dormire ia

gnato dal s. collegio, e dalla corte e curia Forlì. Nel di seguente desinò nel palaz-
poulilicia sino a porta s. Felice, inceden- zo de'conservatori in Cesena, pernottan-
do in mezzo a due cardinali. Ivi lo atten- do Savignano, accompagnato per 3 mi-
a
devano Marc'Antonio Marsigli gonfalo- glia dalla nobiltà cesenate. Proseguen-
niere di giustizia,cogIi anziani di Bologna, do il viaggio giunse a Loreto, ove sciol-
i tribuni della plebe, e il reggimento ;gli se il suo voto di visitare il santuario, ce-
fecero riverenza, ed egli rese grazie delle lebrandovi la messa. Die 12 aprilis ad
molte cortesie ricevute nella città, con be- Urheni applicai, et per diem ante, vel
uignissime esibizioni. Seguitando il suo duos Papa venerai, et absqiie pompa ,
cammino, e recatosi a Castel Franco, do- vel soleninita le per Praia et Bell'edere
y
y

nò l'isola di Malta all' ordine Gerosoli- in traverai palaliuni, ut aiidivi. Notai nel
mitano j'mùì fu accompagnato a Man- vol.LXXV,p. i35,cheClemenle VII nel-
tova òsi due cardinali. Clemente VII re- l'ottobre i53o si recò ad Ostia, e nel ri-
stò a Bologna fino a*3 i marzo, occupan- torno per l'inondazione del Zew'ere caval-
dosi in molti affari della Chiesa e dello cò sempre coli' acqua che arrivava alia

stalo, secondo il costante uso de' Papi pancia de'cavalli. Per la pace universale
viaggianti o villeggianti, e trovandosi o- conclusa e pubblicità inBologna, si conob-
vunque. Benché abbia protestato di non be poi che gli avvenimenti successivi d'I-
voler rilevare gli anacronismi, però di talia, che dfì ultimo ricapitolai nell'arti-

fatto correggendoli, si di Gusla e sì di colo Venezia, non ebbero quel felice e-


Ferlone, tullavolta mi pare intrinseco il silo che molli pieni di speranza si ripro-
dover notare, non esser vero che Cle- mettevano, l'Italia essendo restata piena
mente VII continuò a stare in Bologna di grandissimo sospetto; laonde due an-
fino a tanto che Firenze domata dalle ni dopo, i capi del sacerdozio e dell'iin-
truppe imperiali fu costretta a ricevere pero, e insieme maggiori monarchi del-
per suo signore Alessandro de Medici, e i rOrbe cristiano, si risolvettero tornare in
di lui discendenti. Basti il leggere quan- Bologna a trattare e concludere nuovi ne-
to pur dissi nel voi. LXXVIII, p. i54e goziali di molta importanza e di grave
seg. Firenze non venne agli accordi che conseguenza. Clemente VII in Roma a'
a' 1 2 agosto. Delle molte cose trattate fra 3o ottobre i532 discusse in concistoro
Clemente VII e Carlo V, in vari luoghi se conveniva meglio ricevere a RomaCar-
ne parlai: il cav. Giordani però abbon- lo V, ovvero di recarsi egli nuovamente
dantemente e senza lasciar desiderii, tut- a Bologna e ivi attenderlo. Dopo lunga
to illustrò con critica e vero sapere. Da ponderazione, la maggior parte de' car-
lui si conoscerà bene come la nobiltà e
, duiali opinò, convenire che l'imperatore
la cittadinanza di sua nobilissima e cele- si recasse a Roma a visitare i Liniina A»
bre patria Bologna non vennero meno
, postolorurn, ed a baciare i P«. piedi al
airantica fama che godeva l'illustre cit- pu, per suo ouorc e per quello della s«
i66 VIA V I A
Sede. Ma dopo io giorni fu divulgata la a'12 giunse a s. Giovanni
in Persicelo ,
partenza del Papa per Bologna. Il cere- dichiarando questa volta rimanervi io
luoniere Biagio Martinelli ci diede Se- : casa de* nobili Marsigli, non volendo al-
cunda Itinerario Clementi? PP. FIT^ loggiare in Bologna, anche per evitar le

versus Bononiam adohviandutn Caroliti contese nate tra le sue truppe e i cittadi-
Romanoruni Imperatori, presso il p. Gat- ni nel giorno della coronazione. Però fu
Papa parli da Roma a' 8 novem-
tico. Il 1 spesato dal pubblico, e nella casa da lui
bre i532, in compagnia di 4 cardinali, abitata fu posta un'iscrizione monumen-
x8 vescovi, della corte e curia romana. tale,ora essendo residenza della magi-
Pernottò nella rocca di Castel Nuovo , stratura. Vi si recò bensì nel dì seguen-
di cui nel vol.LVlII, p. 121. Nel dì se- te, incontrato oltre il ponte del Rena
guente fu a Ci vita Castellana, e nello stes- dal governatore Francesco Guicciardini,
so giorno a Ri guano, ove probabilraeq- dal gonfaloniere Marsigli e altri magi-
tedormì. Degnamente a'20 tu ricevuto strati bolognesi, dal maggiordomo e fa-
a Narni, e nel seguente dì fece l'ingresso miglia pontificia, dal reggente e uffiziali

solenne in Terni , rimanendo nell' epi- della cancelleria apostolica. A porta $.

scopio. Il 22 fu a Treviy nel giorno ap- Felice l'attesero io cardinali. L'impera-


presso in Asisi, fermandosi domenica 24) tore era in mezzo a'cardinali legati, con
dopo essere stato a Perugia, a s. Pietro gran seguito di principi, ed allora lo pre-

fuori delia città a pernottarvi. Giunto a sero tra loro i cardinali decano e camer*
Fratta , ospitò a Barca il 26. Solenne- lengo, e baciata la Croce, entrò in Bolo-
rnente entrò in Città di Castello a' 27 , gna sotto baldacchino, e nel discender da
compartendo la benedizione nella catte* cavallo a s. Petronio, il governatore ten-
drale con indulgenza. Egualmente con so* ne la staffa e il gonfaloniere il freno. En-
lennità a' 28 fece l' ingresso in Borgo s. trato nella chiesa, dopo aver orato, fu con-
Sepolcro. Disastroso fu il 29, poiché per dotto dal Papa sedente in trono, in pi-
la pioggia e per la neve il Papa fu a Rari- viale e mitra preziosi. Appena Io vide ,
cheium, ì cardinali e i prelati dispersi in Carlo V genuflesse, e poi ascese il trono
vari luoghi. A* 3 novembre cavalcando a baciargli il piede, sollevandolo ilPapa,
lungo il fiume. Clemente VII giùnse ad indi la mano e il volto, con lieti amples-
Castrimi s. Jgatliaej nel dì seguente a si. Dopo alcune parole dell'imperatore,
Mercato Saraceno ; ed a* 2 dicembre a Clemente VII ammise al bacio del piede
Cesena, restandovi pure il 3. Nel seguen- il nobilissimo suoaccorapagoamento,Car-

te giorno arrivò a Forlì, a'5 a Castel s. lo V collocandosi alla sua sedia. Recitate
Pietro , ed a* 6 si fermò nell* ospizio de' alcune preci , riabbracciatisi il Papa e
cavalieri Gerosolimitani presso Bologna. rimperatore,e accompagnatolo al palaz-
In questa era atteso il Papa colla massi- zo si licenziò. Clemente VII e Carlo V
ma impazienza, e vi entrò nella domeni- intervennero in s. Petronio alla cappella
ca 8 dicembre, in mezzetta e stola, prece- della 3." domenica dell'Avvento, ciascu-
duto dal ss.Sagramentoe dalla Croce pa- no sedendo al suo trono, ed ove il Pa-
pale, seguito da'cardinali e pretati in cap- pa venne incensalo con tre tiri da un car-
pe e mantelli, prendendo nuovamente al- dinale, e l'imperatore con due tiri da uà
loggio nel palazzo pubblico. Clemente VII vescovo, e così ricevè la pace, ma l'Evan-
all'indomani tenne concistoro, e destinò gelo fu baciato da ciascuno di loro coq
i due cardinali legati per incontrare l'im- particolare messale: il duca di Mantova
peratore a Castel Franco e Modena, sta- prese luogo dopo l'ultimo cardinale dia-
bilendosi il cereiponiaie per l' incontro cono. Carlo V non intervennealla cappel-
degli altri al ponte del Reno. Carlo V la della 4." domenica , celebrata io uno
VI A V I A 167
«ile seguenli funzioni in s. Petronio, per pa e Timperatore assisterono alla cappel-
sé egli facendola cantare io s. Giovanni la, ma nel vespero dell'ultimo dell'anno

del Monte. Però assistè al vespero della vi- non vi fu Tiraperalore. Nel 1 533 vi si tro-

giliadel s. Natale, inluonato dal Papa, il vò, in uno al Papa, a quelledella Circonci-
quale benedi ìoSlocco eìlBerreltone du- sione e del vespero dell'Epifania, non alla
cali pvìma del maltutino.La 7.* lezione di messa della festa, nel qual giorno giunse
questocantò riiaperatore,col ceremonia* in Bologna il duca di Savoia Carlo III, co-
le dissi a suo luogo. Il Papa vi assistè
che gnato dell' imperatore, e poi fece il for-
in cappa, e terminato il mattutino, la de- male ingresso. Ne' diversi concistori te-
pose e assunse le vesti sagre per pontifi- nuti dal Papa, in uno accolse gli amba-
care la messa, ricevendo l'imperatore la sciatori dai Prete fanni o re d'Etiopia,pre-
pace dal Papa. Nella mattina del s. Na- sentando doni e chiedendo missionari, e
tale egualmente Clemente VII pontificò prestando ubbidienza; in altro creò due
la messa, intervenendovi l'imperatore col cardinali, ma il diarista dice il solo Me-
manto, corona e altre insegne imperiali, rini arcivescovo di Bari e patriarca, ad
sostenute dal suo maggiordomo, dal mar* istanza dell' imperatore , l' altro lo dice
cliese del Vasto, e Milano e di
da'duchi di pubblicato solamente. Vi approvò la con-
Firenze, portato sotto baldacchino uel- greg^azione de'barnabiti ; e dichiarò ille-
r ingresso e regresso e sorreggendo le
, cito il divorzio fatto da EnricoVlII red'Z/i-
fimbrie del paludamento imperiale l'ar- ghilterra, di Caterina d'Aragona zia del-
civescovo di Bari e patriarca dell' Indie l'imperatore. A'2 febbraio il Papa benedì
occidentali, e il vescovo di Badajoz suo e dispensò le candele, dopala ricevuta pei*

gran cappellano; prima orò, poi fece ri- se, altra eguale fu data all'imperatore,
verenza al Papa, indi ascese il proprio tro- che secondo l'altro cereraoniere Firma-
no. L'imperatore e il cardinal diacono del no, giunse in cappella verso il fine del-
Vangelo non riceverono la pace, perchè la confessione. Il duca di Milano sedè
dovendoli comunicare il Papa, la riceve- fra'due ultimi cardinali: per la preceden-
vano da lui.^AI punto della comunìonei za si astenne d'intervenirvi il duca N,
il medesimo cardinal diacono assistente, (forse di Mantova). La duchessa di Savoia
detta la confessione o Confiteor per l'im- prese luogo nella cantoria, ed i cantori
peratore, si recò all'altare a prendere l'O- si misero presso il pulpito, Nel d\ delle
stia consagrata collocata su patena, e cu- Ceneri, Carlo V le prese dal Papa dopo
stodita dal vescovo di Badajoz; quindi la tutti i benché Clemente VII lo
cardinali,
portò al Papa. Allora due cardinali dia- invitò a precederli, e fu molto lodato per
coni andarono a prendere l'^imperatore, essersi umiliato, baciando il piede al Pa-
e lo condussero al Papa corani quo
; gè- pa, sebbene non voleva permetterlo, o al-
nuflexus sine diademate dixit: Domine meno, secondo il Firmano, permise che
uonsuni dignus, ter da vicej tuni de nia- gli baciasse il ginocchio come i cardina-
nu Papae Sacranientuni accipity oscu- li. Il Papa e l* imperatore, nel resto, si

landò prius niaiiuni Pontificis^tl inde in trattarono colle stesse dimostrazioni di


facie: tuni diaconus caliceni cum vino de- rispetto e di amicizia; ma la mutua fi-

die, et Causar purificavit se. Indi il mag- ducia era venuta meno. Clemente VII
giordomo dell' imperatore, alla credenza era malcontento di Carlo V pel conlegno
prese il bacile coU'acqua, e copertosi col so- tenuto ad Ausburgo, ove aderì alla con-
lito veloy accompagnato da due mazzieri. vocazione del concilio generale (il Papa
Ioconsegnò a Carlo V, e questi versò l'ac- non si oppose, ma voleva prima la pace
qua sulle mani del Papa, il quale gli disse : tra' principi cristiani , e la sommissione
^ralias libi. Nelle due seguenti feste il Pa- de' luterani: si veda il voi. LKXIX, p.
i68 VIA V I A
3 19 e 320); e per la tolleranza da Idi lato. Donde giunto in Ancona vi si Iral-
accordala a'prolestanli Della dieta di Ra- lenne 5giorni, accogliendone reclami per i

tisbonatcon promulga-ie V Interim. Car- essere stala interamente soggettata al go-


lo V fece istanza pel concilio , il Papa v< rno della s. Sede, rimosso quello della

r»0D die solenne proniessa,considerando le città; promise restituirgli la libertà, ma


circostanze de'tempi. Altro scopo di quel non si effettuò. A' 2 3 Clemente VII per-
convegno fu la quiete d'Italia minaccia- venne a Loreto, celebrandola messa bas-
ta dall' arnoi francesi; Bologna
onde in sa nella festa della ss. Annunziata nel
fu proposta a' una lega
principi italiani santuario. A' 3 aprile rientrò in R.oma
difensiva, che fu accettata, tranne da Ve- segretamente, vietando ogni dimostra-
nezia. Le trattative fra il Papa e l' im- zione, tuttavia entrò in s. Pietro pel Te
peratore si prolungarono sino all'ultiooo Deiun. Intanto il re di Francia France-
di febbraio. Nel carnevale si fecero molti sco I, implacabile di vedersi sfuggita di
giuochi e grandi feste per la ci»tà, e par- mano 1' Italia, non mancava di pratiche
ticolarmente in palazzo furono fatti tor- per danneggiare il suo rivale Carlo V.
nei, in uno de' quali Carlo V colla pic- Profittando della passione del Papa pe*
ca e lo stocco volle combattere alia sbar- Medici suoi parenti, l'indusse a conveni-
ra con Ferrante Gonzaga principe di re al matrimonio pel proprio figlio duca
Molfetta de* duchi di Mantova; ed in d'Orleans, poi Enrico II, colla di lui ni-

quella giostra ambedue ornati di luci- pote Caterina, figlia di Lorenzo defunto
de armature, mostrarono meravigliosa duca A' Urbino, onde essa portava il tito-

destrezza e valoroso ardire, con infini- lo di duchessa Urbino, e di sposarli


d'
ta compiacenza de' principi e altri spet- egli stesso a Marsiglia. Il p. Gallico of-
tatori. L'ultimo di febbraio Carlo V par- fre I' itinerario del viaggio di Clemente
tì da Bologna accompagnato dal Papa VlIjCompilatodal Mai tinelli, Z?e Itinere
sinoall'ultimo grado della scala, ed a ca- Clenientis Fllusque Massiliam.ci'3 set-
vallo, co' cardinali sino alla porta, e più tembre i533 il Papa denunciò il viaggio
oltre da' magistrati della città: passò a in concistoro, e nominò legato di Pioma
Modena, indi a Genova, ove trovò due e suo distretto il cardinal Antonio Del
cardinali legati, che lo felicitarono in no- Monte. E per consiglio del suo medico
me del Papa. Nella seguente cappella es- Corti, si portò seco a Marsiglia l' acqua
so non vi potè intervenire, per male d'oc- del Tevere, che sempre beveva: altret-
chi. A'4 marzo, senza pompa. Clemente tanto praticò Paolo 111, che gli successe,
VII si recò al suburbano monastero di s. ne'suoi viaggi di Loreto, Bologna e Niz-
Michele in Bosco, e vi rimase sino agli za. Indi a'9 Clemente VII in lettiga, se-
8, dopo essere stato nel dì precedente a guito dalla corte e curia, uscì da Roma
Imola. Lasciando in Bologna per legato per la porta del Torrione, pernottando
il cardinal Cibo, Clemente VII ne partì all' Isola (probabilmente Farnese, presso
co' cardinali e il corteggio a' i o, ferman- l'antica /^c/o) degli Orsini, preceduto
dosi a Castel s. Pietro. Nel dì seguente dalla ss. Eucaristia. Nel dì seguente pro-
progredì a Faenza e vi dormì. Il 12 pas- gredì a Sutri e vi dormì. Agli i i recossi a
sò a Cesena, ben gradito da* cittadini e Viterbo, pernottando nella rocca. Passò
da' nobili; giunse all'improvviso a Sa- a Monte Fiascone, ed a' 1 3 ad Acqua-
viguanoe vi pranzò, pernottando a s. Ar- pendente, pernottando il i4 in Palcani,
cangelo. Il i3 recossi a R.imini, il i4 a A' 1 5 giunse a Monte Pulciano, ricevuto
Pesaro, il i5 a Fano a prar)zo e nella se dal nipote Alessandro de Medici duca di
ra in Sinigaglia per dormirvi. Domenica Firenze. Nel dì seguente pervenne a Mon-
}6 si trasferì alla Scheggia, e venne ospi- i% s. Sovino, donde andò a' 1 7 nella villa
V I A V I A 16^
Gajoli o Borgo e vi trovò il mercalo. Villafranca vicino a Nizza; essendosi al-
ÌNel giorno appresso slauziò a Borgo Ga- quanto infernìala la duchessa Caterina,
joli. A* 19 fu in Poggibonsi, ed a' 20 a vi rimase due giorni. Ripresa la naviga-

Castel Fiorentino, passando il 2 i a s. zione, entrò nel porlo di Marsiglia, ed il

Miniato, ove fermò per attendere che


si Papa pel 1.° discese dalla nave, e si recò
nel porto di Pisa fossero pronte le galee ai suburbano giardino regio a pranzo e
pel tragitto a Marsiglia. 11 24 da Ponle- a dormire. Vi restò sino all' ingresso so-
dera il Papa arrivò a Pisa, e vi entrò a lenne, frattanto venendo ad ossequiare il

cavallo senza solennità, in rocchetto e Papa il reale sposo col fratello,!' entrata
mantello rosso, a cagione della pioggia, nella città effettuandosi a* 12, tra l'esplo-
alloggiando nella propria casa de Medici sione di 3oo colpi di cannone, cavalcan-
presso la cittadella e il canale, aspettan- do i principi reali appresso la ss. Eucari-
tlo propizio tempo per navigare. A' 26 stia, ed il Papa in mozzetta,slola e cappel-

tenne in essa concistoro pel vescovato di lo, cantandosi nella cattedrale il Te


PorlOj vacato per morte del suddetto le- Venni: il Papa die' la benedizione so-
galo (a cui poi sostituì il decano cardinal lenne con indulgenza plenaria. Indi pas-
Furnesecon facoltà e privilegi consueti); sò ad alloggiare nel palazzo magniii-
e vespero per la festa de'ss. Cosma e Da- camenle preparato. Nella sera occulta-
miano, ufiiziando l'arcivescovo di Pisa, mente Francesco I gi presentò al Papa
coir assistenza di 4 cardinali. Nella mat- (secondo il Ferlone, il re Irovavasi in
tina seguente, festa di delti santi, il Pa- Marsiglia all' ingresso del Papa, e come
pa mozzella e stola, sedendo in sede
in lo volesse lasciar signore della città men-
catnerali optala, con 10 cardinali (poi tre entrava nella porla, egli ne usciva da
restati a pranzo dal Papa) si recò alla altra), e poi passò a dormire nel giardino
messa celebrala dall'arcivescovo, nella regio. Nel dì seguente il Papa destinò due
prossima chieia di s. Matteo delle bene- cardinali a prendere il re per la formale
dettine, concedendo indulgenza plenaria entrala, alla porla trovandosi i cardinali^
agli astanti e visitanti. Fermandosi nel la corte e la curia ad onorarlo. Clemente
monastero, ammise al bacio del piede VII Io ricevè in concistoro sedente in
l'abbadessa e monache, et post easquae- Irono con piviale e mitra preziosi, dopo
ilam mulieres sacculares similiteroscu- r ubbidienza consueta che gli resero i
latae sunt cantra volunlatem meani cardinali. Entrò il re nell'aula, in mezzo
• (esclama il zelante Martinelli 1 Egli é il a' due primi cardinali diaconi, co'due fi-

punito da Michelangelo pel narrato nel gli e con isplendido corteo: baciò il piede
voi. XLI, p. I 78), et me reclamante ta- e la mano del Papa, indi la faccia, così i

men inaudito, quia ultra solitiun, et due figli. Sedè a destra del Papa, ed i

honestatem. Nella mezzanotte de* 4 ot- figli a fianco d'ambedue. Il vescovo di


tobre, fu stabilito, che il Papa, co' car- Parigi, con discorso, ringraziòClemente
dinali, corte e curia entrasse nella nave ; VII, per degnalo venire in Fran-
essersi
ma egli l'eseguì co' cardinali, con Cate- cia, con viaggio di terra e di mare, di-
rina de Medici, accompagnala dall'altro chiarando in nome di Francesco I, che
zio Strozzi, e con quasi tulli gli altri do- il re cristianissimo e primogenito della
po mezzodì del giorno seguente, in una Chiesa, lo venerava per Vicario di Cri-
nave precedendolo il ss. Sagramenlo. Dal 8lo,ed ubbidiente offriva sé e il regno alla
porto di Livorno a' 6, triremi giunse- i sua difesa, ed a quella de'suoi successori
ro a porto Finale, ove il Papa discese a e della s. Seda. Rispose d. Biagio segreta-
venerare una miracolosa immagine della rio del Papa, per sua parte e de'cardina-
13. Vergine, a' 7 approdando a (|uello di li, con gratulazioui, accettando ledichia*
170 VIA Vìa
razioni fatte. Doveado veoire la regina gl'interrogò s'erano contenti congiunger-
Eleonora, col Delfino e due figlie, furono siin matrimonio,e rispondendo essi Folo,

deputati due cardinali a incontrarli. E9> ne coQgiunse le destre e sopra vi pose la


6a in lettiga, impotente di cavalcare, fu stola; disse la formola sagramentale, e
ricevuta alla porta della città da'cardi- bened\ con T acqua santa, leggendo indi
nali, corte e curia papale, cavalcando alcune orazioni. Alzatosi lo sposo, baciò
poi a' lati due cardinali, ed altre 3 cop- la bocca della sposa, e passarono a corna

pie di essi presero in mezzo il Delfino, Epistolae^ genuflessi su cuscino di drap-


ed i suddetti reali fratelli. Gli attese il po d' oro. Il re sedeva su sedia camerale,
Papa in soglio nel concistoro, vestito di la regina su due cuscini. Il sagrista cele-
piviale e mitra preziosi. Entrò la regina, brò messa semplice, e dopo il Pax Domi'
colle due figlie, e genuflessa baciò il pie- ni, recitò sugli sposi diverse orazioni. Al
de e la mano del Papa, sedendo sopra 3 Papa die' a baciar Pace un cardinale,
la
cuscini (va ricordato come Alessandro al re e alla regina un vescovo: il sagrista
VII, in Roma, fece sedere Cristina regi- diesagli sposi a baciar la patena. Anche l'E-

na di Svezia, die narrai nel voi. LXXI, vangelo fu dato separatamente a bacia-
p. 24^» e seg. in un al suo viaggio, ingres- re al Papa e al re. In sero Papa fecit
so in Roma e ricevimento) : le figlie fu- coenani magnani; Papa et regina in
rono ammesse al bacio del solo piede, e eadeni mensa. In alia rex ciirn cardi-"

sederono presso la madre. Il Delfino ge- nalibus, et regibus fHiis : in alia ducis-
nuflesse e baciò piede, mano e volto dei sa sponsa, cuni allis nudieribas. In hoc
Papa : quindi die' un amplesso a tutti i convii'io Cleniens f^II recessit a consuc'
cardinali, e sedè dopo il i.^ cardinal pre- tudinCf quani veleres libri caerenionialis
te. Poscia baciarono il piede circa 5o da- referunt: « quodnitniquani aliqua niii*
migelle della regina. Indi questa il Papa lier comedityinpraesentia Papae^ etiain-
accompagnò alla porta. A'iG Papa ri-
il si esseImperatrix, Regina^ vel ponti ficis
cevè in concistoro il cardinal Antonio consanguineis". Cosi Clemente VII s'im-
Prato o de Pradt gran cancelliere di parentò co'due sovrani più potenti d'Eu-
Francia; e nel di seguente tenne concisto- ropa, perchè Alessandro suo nipote spo-
ro segreto. A' 2 3 fece l'entrata solenne la sò Margherita d' Austria naturale di
sposa duchessa Caterina, ricevuta dal Carlo V. Si celebrarono dal Papa il ve-
Papa e dal re: genuflesse, baciò il piede sperod' Ognissanti e la festa, coU'inter-
e la mano al zio, e dal re ricevè l'amples- vento del re, il quale non volle baciare iU
so, indi eguale ossequio fece lo sposo du- Vangelo, ob reverentia Papae, et hona^
ca d'Orleans. A'26 seguirono le sponsa- reni Sedis apostolicae^ umiltà grande-
lizie air uso francese, nelle quali dopo mente encomiata. Alla messa intervenne
lauta cena, lo sposo die' l'anello alla spo- la duchessa d'Oileans colle damigelle, in
sa. A' 28 nella cappella il sagrista bene- cerlis fenestris aptalis nocte praeceden-
dì arrhas et anuluni: venuto il Papa in ti. Intervenne pure al vespero e mattu-
rocchetto, orò, assunse la stola e sedè. tino de' defunti, non il re; il Papa ve-
Dopo 1° cardinal diacono sedè il duca
il stendo la cappa, e nell' anniversario de*
d' Orleans, dopo il 2." il fratello duca defunti il piviale rosso e la mitra. A'7 no-
d' Angers (d'Angouléme dice Bercastel). vembre Clemente VII creò 4 cardinali (la
Entrò il re cooducendo per mano la du- Francia già neavea 6 efu portato il nume-
chessa sposa, e la presentò al Papa: allo- roa'io control timori vecchi della politi-
ra essa e duca sposo si prostrarono, e
il ca italiana: questa osservazione di Ber-
Clemente VII dispensando da qualunque castel sembra alludere alla deplorala resi-

impedimento, se vi fosse, con formula denza d'Avignone), ad istanza del re; ed


,

V 1 A VIA 171
b'7 impose ad essi il cappello rosso, inilt L' avvenimento fu pur celebrato co* se*
a* IO aprj loro e chiuse la bocca, e coa- guenti libri. La partita di N. S. Cle-
fen titoli e V anello. Cleineale VII uè'
i mente f'II da Roma, con tutù i patti
congressi con Francesco I trattò della stipulazione delle nozze di sua nipote^
conversione d'Enrico VI II dall'apostasia, col Delfino di Francia (poi lo divenne),
gli fece travedere che sarebbe contento efeste e presenti^ 533. La trioniphante
1

se ricuperasse il ducato di Milano, ed ap- entrée du Pape Clément en la vil- FU


provò la guerra contro Carlo V. Final- le de Marseillcy avec V entrée da roi
luenle partì da Marsiglia a'i^ novembre Francois /, de la reine, et des enfuns
sulle navi, a' i3 dormendo presso Tro- de France^ V an i533, Paris i533.
pei, a' i5 era a Villafranca, a* i8 a Sa- Paolo III Farnese, riferisce il Firma-
vona, ed il vento per 9 giorni impedì la no, si recò ad Ostia, e pel Tevere a* 22
navigazione. Giunse a' 27 a Monaco, e gennaio 535 discese alla porta della ba-
1

Porlo Venere, e nello stesso giorno alla sdica di s. Paolo, presentandogli a ba-
Spezia, ove il Papa per la podagra volle ciar la Croce l'abbate in piviale, che poi
riposare^ licenziando i triremi francesi, l'incensò dopo 1' aspersione dell' acqua-
che partirono a' 29. 11 i." dicembre, da santa. Si cantò il Te Deuni e altre preci,
Spezia per terra s'incamminò per Pietra- e poscia andò nella camera sua parata.
santa, ove pernottò. Giunse a* 2 ad La- Narra il Martinelli, che nell'aprile i535
cani, die 3 ad hospitium Moleiidinariij Paolo in destinò di portarsi a Civitavec-
die 4 ad Burguni Calallif il 5 a Siena, chia per benedire la flotta pontificia,
il 6 a Bonconveuto, il 7 ad N., 1*8 a s. Lo- consegnando il vessillo di s. Chiesa a
renzo, 1193 Viterbo, il i o a Monte Rosi, Virginio Orsini generale della medesi-
l'i I con gran pioggia in Roma. Sulla na ma; flotta ch'egli spediva contro Tunisi,
vigazione si nota, che a'5 dicembre giun- nell' impresa eh' erasi proposto contro
sero al Papa Andrea Doria,
i triremi di i barbereschi Carlo V, onde congiunger-

e vi sali il approdando a Civitavec-


6, 1*8 la alla sua comandata da Andrea Doria;

chia, W che confermano il Frangipani e questo fu risoluto nel concistoro de' 1 4»


nello Storia di Civitavecchia e T Anno- onde eseguire il praticalo da Sisto IV. A
vazzi, e che a* i o passò a Roma, pel giar- tal effetto ceremoniere compo-
il diarista
dino entrando in s. Pietro, ove orò e poi se un' orazione con versetti, e pare che
passò nel palazzo. Dipoi a'9 marzo 1534 si facesse precedere dal ss. Sagramento,
per sollazzo Clemente VII si recòadOslia, tornando a Roma a' 28 aprile. L' Anno-
ed a' IO tornò Rorpa, visitando s. Pie- vazzi nella Storia di Civitavecchia^ dice
tro. Sul matrimonio di Caterina de Me- che vi si recò Paolo III per migliorarla e
dici, viaggio del Papa a Marsiglia e sue così il suo porlo, anche accrescendone le

conseguenze, tratta Bercastel, Storia del difese e l'ornato,terminandola fortezza


CristianesinWf n. 37 e seg. Dirò
t. 20, di Giulio li; e che vi fu ancora per be-
solo con luì, che movente per France-
il nedire la discorsa flotta e quella impe-
sco I fu il Milanese, che il Papa destina- il che eseguì dall' alto della torre
riale,
va allo sposo futuro della nipote; che le Rocca, non lasciando di profondere in
navi francesi portarono il Papa da Pisa quella circostanza molte benelìcenze sul
a Marsiglia; che in Marsiglia si celebra- porto, sulla città e sulla Marina pontifi-
rono tornei e spettacoli d' ogni specie, e cia. Avendo Ridolfo Baglioui commesso
eh' ebbero luogo reciproci donativi, fra* deplorabili attentali in Perugia, Paulo
quali il re die' al Papa il famoso arazzo IH lo fece cacciare dalle sue nulizie, e
esprimente la Cena di Leonardo da Vin- per meglio consolidarvi l'ordine e l'au-
ci, di cui ael voi. IX, p. 5o e altrove. turila papale, vi si recò nel 1 53 5. Il Mar-
-

172 VIA V I A
lioelll ci offre: Recessus SS. D. N. PauU nero l'anello servilo nello Sposalizio
PapaelIIex Urbe versus Periisiam^ad della B. Fergìne. A'3o settembre partì
civitatem Ulani quìetaiidam a seditioni- da Perugia, solennemente entrando ia
hiis.A'3 settembre dal palazzo di s. Mar- Todi^ e colla stessa solennità il i .° otto-
co in Roma, con mozzetta e stola, e molti bre si trasferì in Amelia e vi fu ospitato.
cardinali, de'quali però solo5loseguirono, Nel dì seguente giunse alla Storta, i." sta-

partì per Perugia, preceduto dal ss. Sa- zione postale di Koma, di cui nel voi.
gramento e dalla Croce pontificia. Per- LVIII, p. I 17, e vi pernottò. A'4 retro-
nottò a Castel Nuovo, e nel dì seguente cedette a Gallese, poscia andò a Nepi e
passò e Civita Castellana, facendosi nella vi dimorò due giorni, a'7 passando a Ca-
cattedrale tutte le ceremooie, e pernot- sale Ariano, ch'era del camerlengo, e
tando nella rocca. A'5 pranzò a Otrico- vi restò a dormire. Nel giorno appres-
li, e si recò a dormire a Narni, onorifi- so, cum rocchetto (e mezzetta) et stola
camente ricevuto colla presentazione del- rientrò io Roma ricevuto da'cardinali,
le chiavi e nella cattedrale. A'6 passò a in Maria del Popolo, ove si cantò il Te
s.

Terni egualmente accolto con ossequio, Deuniy dal senatore, conservatori e curia
recandosi alla cattedrale; così a Spoleto di Roma, e così vestito, post prandiiun
nel dì appresso. L' 8 passò alla badia per Urbein.et per vlatn Turris Sangui-
presso Trevi, e gli fu imbandito roagni- neae (eh 'è quanto dire per la via de'Co-
iico pranzo dal fiscale Valenti. In tal ronari) K'erdt ad Palatium^ etprius in ec-
giorno molte furono le dimostrazioni di clcsiani s. Petri associando Sacranien-
Foligno nel riceverlo, con archi trionfa- tunij et ante altare genu/lexus incensa
li, e vi restò a dormire. A*9 ne partì per vity et in porta ohsculatas est Criicem,
s. Maria degli Angeli, ove ascoltò la mes- et post aspersioneni aqiiae betiedictae
sa e pranzò poscia s'avviò per Perugia,
: incensatus est a Rev° Cornar io archi-
fermandosi nel suburbano monastero di presbytero dictae ecclesiac ministrante
s. Pietro. Nel giorno appresso, con pivia- in omnibus. Lo slesso Martinelli riporta
le e mitra, \n sedia sotto baldacchino, l'itinerario deli 536, deli 537 edeli538.
preceduto dalla ss. Eucaristia, fece il so- Paolo III l'i I .settembre 1 536 con alcuni
lenne ingresso in Perugia: nella catte- cardinali da Roma si portò a Viterbo:fu al-
drale si cantò il Te Deum^ die'la bene- l'Isola Farnesea pranzo, eia sera a Nepi a
dizione con indulgenza plenaria, e pas?ò dormire.A'7 ottobre lornòaRoma,accom-
nel palazzo. Ivi a' i 5 ricevè formalmente pagnalo da molti cardinali. A' 16 ottobre
nel concistoro il cardinal Contarini, pre- andò a Frascati, deambulando prò loca
via cavalcata di canlinali, e gì' impose vicina prò sua delectalione. Per Trasteve-
il cappello rosso, e nel concistoro segreto re ritornò al suo palazzo a'20. Indi 3*9 no-
de'17 gli die' l'anello e il titolo; final- vembre si portò a ricrearsi alla Magliana
mente in quello de' 24, tenuto nella sa- e ad Ostia, rientrando in Roma a'i4- E-
grestia di s, Pietro, gli chiuse e aprì la gualmenle collo stesso scopo a' 10 gen-
bocca. Nel dì seguente io s. Pietro si ce- naio 1 537 fu in delti due luoghi, e in Ro«
lebrò l'anniversario della morte di Cle- ma fece tosto ritorno a* 1 2.Tornò ad Osti»-
mente VII. A compiacerei priori e pò a'20, quindi la sera del 24 approdò a s.
polo perugino, domenica 26 fece dal sa- Paolo, vi dormì, e nella seguente matti-
grista pontificare la messa nella catte- na io mozzetta e stola assistè nella basi-
drale, recandosi dal monastero di s. Pie- solenne messa per la festa della
lica alla
tro, ove dimorava, in lettiga co' cardi- Conversione di s. Paolo;di propria volon-
nali, co.icedendo indulgenza plenaria, tà intervenendovi cardinali io mozzet-i

onde immenso fu il concorso ; di poi ve- ta. Indi il Papa trattò ed essi, ed i prela-
V \ A VIA 173
lì flccoifii, olire la propria fSmiglìn, di ma- gresso in Nizza di Provenza, per pacifi-
gnifico prnuzo. Nel pomeriggio, da loro carli. I due sovrani, per condiscendere al
accompagnalo, pei Trastevere andò al suo gran Pontefice, annuirono al convegno.
palazzo. A'26 febbraio poitossi alia Ma- Pertanto Paolo III nel concistoro de'20
gliana e ad O^^tia: ritornò a'2 marzo. lu- marzo 1 538 denunciò al sagro collegio l'o-
di a* 29 aprile si trasferì a Civitavecchia perato, e la sua partenza per Piacenza e
a vedere alcuni triremi destinali contro i altri luoghi, prorogò l'apertura del con-
pirati 7 maggio fu a Roma. A'2 i poi
: a* cilio, e deputò legato a latere di Roma
di detto mese, per sollievo andò a Fra- e suo territorio nella sua assenza il car-
scati e ne' dintorni, facendo ritorno alla dinal Vincenzo Carafa, colla bolla Licei
sua residenza a'25. Wel i 538 Paolo III potestatis plenitudOi de'22 marzo 1 537
nel gennaio fu in diversi luoghi. Prima (sic), Bull. Rotn. t.i4, par. I, p. i55, in
8*2 gennaio andò a Frascati, vi tenne con- cui sono descritte la giurisdizione e le fa-
cistoro, e gli restituì il nome di TuscO' coltà. Poscia nel dì seguente, 23 marzo,
lo. Fu a Civitavecchia, ad Ostia e altri il Papa da Roma, preceduto dal ss.
partì
luoghi oiarittirai ; a'24 giunse a s. Paolo, Sagramento, con alcuni cardinali, molti
vi pernoltò, e nel dì seguente in mezzet- prelati, la corte e curia. Pernottò a Mon-
ta e stola assistè alla solenne messa della te Rosi, e nel dì seguente si fermò a Ron-
festa. Venuti ì cardinali, pranzarono col ciglione. A'25 progredì a s. Maria della
Papa, e poi con loro per porta s. Sebastia- Querciadi Viterbo, enei pomeriggio del-
no si recò a vedere sul Campidoglio la la ricorrente festa della ss. Annunziata
statua equestre di IMarc* Aurelio (e non passò in Viterbo. A'26 con 3 cardinali
di Costantino I, come il diarista errò con partì per Monte Fiascone, e rimase nel-
altri), d'ordine suo eretta sulla piazza, e la rocca pure ne! seguente giorno pel
,

perCampo di Fiore e piazza Farnese, per pessimo tempo. A*28 entrò in Acquapen-
ponte s. Angelo si restituì al Vatica- dente, non senza pioggia, donde a'3o pas-
no. Inoltre il p. Gallico ci die' del Marti- sò a Monte Pulciano in mezzetta e sto-
nelli: Pauli PP, III Itincratio versus la, ricevuto con molle acclamazioni: nel-
Placenliani etNicaeampro paceconclu- la chiesa maggiore si fecero le solite ce-
dendainterlmperatorentet Reperii Frati- remonie dando il Papa la benedizione
,

ci^ei538. Notò il p. Gallico, essere bre- con indulgenza. Nel dì seguente, ricorren-
ve e alquanto oscuro, per aver dichiara- do la 4>^ domenica di quaresima dopo ,

to il conopilatore, che dov'egli non inter- aver celebralo un suo cappellano nella
venne e perciò non vide, preferiva il si- sua cappella la messa, venuti i cardinali,
lenzio. Col da me riferito in tanti arti- assunse Tamitto, il camice, il cingolo, la
coli, forse in parte si potrebbe supplire, mozzetla di velluto rosso e la stola, queni
ma ciò appartiene aW Indice. Bramoso di si habere voluit, benedì la Rosa d'oro, e
ristabilire la tranquillità della Chiesa, raf- fu posta io mezzo all'altare. Celebrò quin-
frenando i Luterani e gli altri eretici, e di la solenne messa il vescovo di Castro,
riformando la corte di Roma e la disci- dopo la quaie il Papa die' la benedizio-
plina ecclesiastica, credette necessaria la ne con indulgenza plenaria. Ascesa quin-
celebrazione d'un concilio generale, an- di la sedia gestatoria, prese colla sinistra
nunziato nel i536;a superarne gli ostaco- la Rosa d' oro^ e fu portalo alle sue ca-
li, che derivavano precipuamente dalle mere, cum magno clamore popuU. Hi.*
devastatrici invasioni de'turchi, la cui cre- aprile, dopo la partenza del ss. Sagramen-
scente potenza vieppiù minacciava la cri- to da Monte Pulciano, fece la sua Paolo
stianità, edalla guerra tra Carlo VeFran- III per Monte Olivete, a*3 ricevuto ma-
cesco I, invilo i due monarchi ad uà con- gnificamente da Roberto Pucci. A'4 pas-
.74 VIA V I À
SO a Fosseto e vi pernollò. In Poggibonsi cardinale fece la funzione, il Papa assi-
sì trovò ad ossequiare ii Papa, Aiessaoclro stendovi, prima in paramenti violacei e
duca di Firenzecoo isplendido corteo. Wel poi con quelli bianchi. Nel dì di Pasqua
dì seguente giunse ad un suburbano di pontificò Paolo HI, assumendo le vesti sa-
Lucca a pranzo. Nella domenica Pas- di gre que'cui spettano. L'Epistola in greco
sione, 7 aprile, il Papa in piviale e mi- lacantòfr. Pimpinella 5 l'Evangelo in gre-
tra, precedendolo il ss. Sagramento, so- co lo cantò un vescovo di tal rito. Il Papa
lenneraente entrò in Lucca y ossequiato si recò nella cattedrale in sedia sotto bal-
da tutti gli ordini decorosamente, can- dacchino, col triregno, e da una loggia
tandosi nella cattedrale il Te Deum. Il die* sulla piazza la solenne benedizione
Papa assistè alla messa celebrata ponti- con indulgenza plenaria. Nelle due se-
ficalmente da un vescovo greco, e in fine guenti feste, e nel sabato in. Alhis, Pa-
il

die* la benedizione con indulgenza plena- pa intervenne alle cappelle. Il 29 e il 3o


ria. Il
9 partì da Lucca per Massa, vi pran- ricevè in concistoro pubblico gli oratori
zò e passò a pernottare io Sarzana. Nel di Genova e di Spagna, i quali erano car-
dì seguente desinò a Goli,edormi aPoa- dinali. Paolo III dopo aver creato militi
tremoli. L'i fermò in Brescello a pran-
f si o cavalieri alcuni piacentini e altri, partì
zare, pernottando in luogo detto La Ca- da Piacenza a'3 maggio per la via di Sa-
sa. Pranzò il 1 2 a Foroovo e vi dormì. Nel vona e Tortona a Nizza: giunse a Savo-
dì seguente fece il suo nobile ingresso a na a'i2j, indi a'i4 s'imbarcò nelle galee
Parma, già suo vescovato, accolto da'raa-^ imperiali comandate dal Doria, arrivan-
gistrati e dal clero onoratamente: nella do vicino a Nizza a'r6,non senza diffi-
cattedrale, dopo il Te Deum, die'la bene- coltà ammessovi da Carlo IH duca di
dizionecon indulgenza plenaria. Nella do- Savoia, che vi si era ritirato, essendo il
menica delle Palme, Paolo 111 benedì e Piecnonte teatro di guerra tra imperiali
dispensò le palme, nuovamente conceden- e francesi, per cui essendo retrocesso a
do l'indulgenza plenaria. La mattina de' Monaco a' 8 1 ivi erasi recato ad ossequiar-
i5 riassunse il viaggio per Borgo Sv Don- lo. Altri e il diarista dicono, che per ge-
nino, ove rimase. Pranzato iliG a Firen- losie di stato, soltanto fu ammesso nel con-
zuola, formalmente a cavallo entrò in Pia- vento suburbano de'francescani. Riferisce
cenza, ma come io Parma, in raozzetta il Ferlone: Carlo V era giunto a Villa-

e stola ; nella cattedrale si cantò il Te francale Francesco I dimorava distante 4


Deum^ benedicendo il Papa con indul- miglia, il diarista dice 20, lungi da Nizza,
genza. A* 17 nella cappella maggiore del- cioè in Villanova, e l'imperatore si por-
la cattedrale Paolo 111 assistè colla cap. tò a fare riverenza al Papa, e tenne seco
pa di scarlatto all' uffizio delle tenebre. lungo colloquio. Il re fu ricevuto dal Pa-
Nel giovedì santo cantò messa un cardi- pa co* reali tìgli formalmente in concisto*
nale, e il Papa ripose nel sepolcroil ss. Sa- ro aS giugno, ed in camera un gran pezzo
gramento: fu letta la bolla in Coena Do- ragionarono insieme.Ma per quanto faces-
minif e die' la solenne benedizione con se Paolo anche in altri abboccamen-
III,
indulgenza plenaria. Nella sala dell'epi- ti, per riconciliaredue inflessibili emu-
i

scopio ebbe luogo la lavanda de'piedii il li, non gli riuscì: appena ottenne una tre-

mattutino delle tenebre si cantòcome nel gua di IO anni, che poi non fu osserva-
dì precedente. Un cardinale uffizio nel ta. Quanto al concilio, gli convenne pro-

venerdì santo, il Papa riprendendo il ss. rogarlo. Laonde a' 16 partì dal convento,
Sagramento, assistendo alla funzione io e navigò per Genova per celebrarvi la
cappa e mitra. Dopo pranzo si Celebrò festa del Corpus Domini, accompagnato
l'uffizio delle tenebre. Nel sabato santo uo da Carlo V dice Ferlone, perciò non pa-
>' I A VIA 175
re sulle gnlere francesi, come pretende datoincambìodominiiinFrancia mag- di

JNovaes. li Martinelli termina il diario gior rendita. Inoltre il Papa dichiarò da


con queste parole: Pnpa die dominica piacenza, contentarsi alloggiare nel ca-
ultima junìi, post festimt Jpostolorvm stello, il quale restasse nelle mani del du-
discesserat Janna i'ersus portum Lucen- ca, se l'imperatore e il re se ne contenta-
sium ìtiiriis Lucani^ et inde Eonia via vano, credendo fermamente che due so- i

recta. Dice il Novaes, vi rientrò fra gli vrani dovessero concorrere a procurargli
applausi a' 24 6'"6"°' ^' ^ '* opuscolo: quella dimora, e con quel numero di per-

La gloriosa e solenne entrata del Pon- sone che gli fosse piaciuto; peròdelle gen-
te/ice Paolo ITI, sopra il santo viaggio ti del duca non vi restassero che due per-
dì Nizza ì53S. IVla a conciliare i dii^ersi sone per guardarne i mobili. Allora Ira
racconti gioverà il riprodurre quanto ne la guarnigione e i cittadini insorse graa
scrisse Pietro GiofFredo nella Storia del- bisbiglio, per timore di perdere la piazza;
l' j4lpi marittime. Erasi concluso nel li ai- siammulinarono e costiinsero il duca a
tato di Leucata, che per procedere alla ter- non attendere alla promessa fatta perTin-
minazione della pace, il Papa, Carlo V e sistenza di Carlo V, di consegnarlo a lui
Francesco I si abboccassero insieme in solo per circa 4o giorni, non senza suo
^^izza. In seguito di- questo fu ftìtlo sape- grande affanno, per esserne restato mal-
re al duca Carlo HI, dall'ambasciatore contento il Papa e più l'imperatore. Si re-
imperiale presso la s. Sede, come deside- cò da questi a Villafranca a fare le sue scu-
rando Paolo IH venire a INizza dove sì , se, ed altre ne umiliò a Paolo IH in Mo-
Iroverebbero gli altri due sovrani, per naco, ovverà giunto colle i 5 galee di Gian-
sua sicurezza e decoro, conveniva che a- nettino Doria mandategli a Savona da
vesse nelle inani quel castello per farvi Carlo V. Il Papa sbarcò alla spiaggia di

residenza durante il colloquio. 11 duca Wizza 17 maggio, e senza entrare nella


a'

prevedendo che tal domanda lo poneva città andò ad alloggiare nel convento di
nel medesimo Inberinlo in cui si trovò s. Croce de'minori osservanti. Inclinava
nel 533, quando gli fu richiesto da Cle-
I ilduca, ad onta dell'opposizione di Fran-
mente VII per abboccarsi per la pace e cesco I, di contentare l'offeso Carlo V^
altro con Francesco I, ma in sostanza per perchè avea dato la sua parola al Papa^
trattare del matrimonio della nipote; in- per abitare il castello, ma affatto l'impe-
viò subilo a Carlo V suo cognato un mi- dirono ì guarnigione,
nizzardi e laqua- ì

nistro per trattare sopra questo delicato li temendo sinchèdurò il congres-


di frode
negozio, e trovò che anco egli domanda- so stettero in armi vigilanti, eciò perchè
va il castello pel Papa. Ria temendo che sostenevano essersi datala città e il conta-
tali istanze dispiacessero al re, ed essere do a casa di Savoia, a patto di non poter-
pericoloso confidare all'altrui fede quella li alienare o consegnare adaltro principe^
foltezza, sola restata nell'universale deva- a tale effetto avendo preso di forza il prin-
stazione di lutto il suo stato, e poteva ser- cipe del Piemonte Emanuele Filiberto,
"viigli di ricovero easilo, non che temen- e condotto in fortezza, ove si ritirò poscia
do che il Papa s'impadronisse dell'insigne anche il duca, vedendo inutili tutte le sue
reliquia della Sindone, trafugata in
ss. pratiche per persuadere gli abitanti. Si
quel castello colle cose più preziose di Sa- conobbe poi che i sospetti non furono
,

voia , si denegò con modi ragionevoli e del tulio vani o dubbi, premendoassai per
convenienti. Dall'altro canto Francesco I la sua importanza, di avere il castello sì
gli fece non consegnare il castel-
sapere di all'imperatore che a Francesco I, e quello
lo, ed insieme che se voleva cedergli il per servirsene col porto diVillafranca, per
contado di ^'izza e altri stallagli avrebbe comodo di passare dalla Spagna in Ita*
ìjG VIA V I A
lia. 11 Pa[>ae Carlo V si solevano ahbon- furono ben Invali, sebbene peres-'ere sta-
care nel padiglione eretto sotto il castello ti prontamente soccorsi, nessuno ebbe al-

vicino a Len)pea. Il duca dispiacentissi- tro male che la paura. Ma ad onta di que-
n)0 della collera delTimpeiial cognato, e ste visite, non potè il Papa ottenere la co-
dell'irritazione di Paolo II), si adopiòche sa principale, ciocche il re e l'imperatore
almeno fosse ricevuto ilPapa inNizza per per allora insieme si abboccassero. Il Pa-

decenza, e rimuoverlo dall'angusto e po- pa destinò ad ambedue 3 cardinali lega-


vero convento. Il i.° sindaco di Nizza si ti per trattar la pace; gli ambasciatori ve-
recò ad invitare il Papa, ma n'ebbe fred- neti concludendo una lega col Papa e l'im-
damente ben alloggia-
in risposta cb'era peratore contro il turco. NuovamentePao-
to, e che almeno si badasse d'impedire lo 111 trattò colle piùaccurale negoziazio-
disordini a danno de'foraslieri. Francesco ni la pace, inulilmente pel questionato
I giunto a^3i maggio in Villanova colla ducato di Milano, e solo conseguì una lun-
regina, sorella di Carlo V, co'fìgli e splen- ga tregua diro anni a' 12 giugno, pub*

dido segnilo, fece apparecchiare un allog- blicata in iscritto a' 18 alla presenza del
giamenloun 4.''<Ji lega lontano da Nizza, Papa, ed in Nizza con grande solennità,
ed ivi l'i giugno con gran gioia, feste e
I e malcontento del duca di Savoia, perchè
apparali, si trovò insieme col Papa a par- la restituzione de'suoi stati si dovea dilferi-

lamento. GiofFredo riporta la descrizione re per tanto tempo. Sembra che in questa
del ricevimento fatto dal re al Papa, ca- circostanza Paolo III concludessecon Car-
valcando inmezzo a due cardinali, che lo V le nozze del nipote Ottavio Farne-
Paolo III avea a lui mandati per incon- se, con Margherita figlia naturale dell'im-
trarlo; essendo schierali in ordine di bat- peratore e vedova del duca di Firenze.
taglia circa 8000 uomini fra fanteria e Cosi terminato il congresso di Nizza, il

cavalleria bellissimi. Dopo l'ossequioso re parti appena pubblicala Villanova


In

incontro del re, esso e il Papa si ritiraro- la tregua, l'imperatore si trattenne alme-
no in una stanza soli, e vi si trattennero no sino a'20 giugno e s'avviò colla flotta
più di 4 o>e. *^on vi era il duca di Sa- per Genova, facendo accompagnare da 6
voia ,
per non averlo il Papa avvisato. delle sue galee, congiunte con 6 del re di
Già erano seguili altri abboccamenti tra Francia, il Papa, il quale, per mostrarsi
Paolo 111 e Carlo V nel padiglione, e di mezzano ed egualmente confidente, le ri-
lunghi discorsi. La regina con gran pom- chiese ad ambedue. Paolo III donò a'rai-
pa l'8 digiugno (dunque prima del re? nori osservanti suoi ospiti una croce d'ar-
A me pare che si debba leggere la suddet- gento ingegnosamente lavorala e ornata
ta datai I giugno, 2), si recò a baciarci nel piede colle sue armi e il calice col ,

piedi al Papa nel convento, con 5oo da- quale era solilo celebrare, i quali si por-
me superbamente vestite. Nel di seguen- tarono poi nella sagrestia de' minori os-
te successe altro abboccamento tra il Pa- servanti riformali di Cimella. Fece indi
pa e l'imperatore. A' 12 la regina andò vela dalla spiaggia di Nizza, smontò a Sa-
per mare a trovare in Villafranca l'im- vona di passaggio coll'imperalore, e giun-
periai fratello, e per contribuiredal canto to a Genova a' 24 giugno vi celebrò la
suoalla pacechesi trattava, accompagna- festa del Corpus -Domini j e visitata la

la dal duca di Savoia; ma nell'avvicinar- chiesa suburbana della B. Vergine, cele-


si airalloggiamento fabbricatosi dall'im- bre pe' recenti miracoli, ne partì. E' da
peratore sulla riva, traversando il ponte, notare, che nel memorabile assedio di
questo al grave peso della moltitudine si Nizza, fallo nel 1 543 da'francesi e da'lur-
ruppe in modo, che Carlo V, la regina, chi.Paolo III aiutò il duca Carlo III, co-
il duca, con molti altri caduti in mare^ noscendo quanto importasse al bene del
V A I VIA 177
cristianesimo il conservarla. Racconta poi nel dì seguente pernottò nel convento sub-
il Martinelli, che nell'agosto dello stesso urbano dé'crociferi. Il Papa da Bologna fu
i538, Paolo III partì per la Campania, festeggiato con archi trionfali e con altre
ora provincia di Prosinone, per diversi liete dimostrazioni: in mezzo alla piazza
luoghi, ed entrò inFelUtri (già suo ve- fu eretta la statua equestre del suo an-
scovato suburbicario, insieme ad Ostia, tenato Pietro JNicola Farnese, chea tem-
cioè a'22 agosto, e ne parti a' 28 : in po d'Innocenzo VI avea molto soccorso
queir articolo dissi le altre volte che vi i bolognesi. Paolo III entrò in Bologna
ritornò), in lutto rimanendovi 1 5 gior- a'28 settembre, preceduto da' sodalizi, e
ni. JNel 1539, dopo essere stalo in Ti- dal clero secolare e regolare, da'magistra-
voli nell'estate, ove soleva recarsi, l'B li, e dalla corte e curia, oltre il ss. Sagra*
settembre parli per Viterbo, passò a' 12 mento sotto baldacchino, gli ambasciato-
io Loreto ed a Camerino. Parla il dia- ri de'principi ei5 cardinali in cappa. E-
rista del ritorno in Roma senza indicar Te» gli incedeva in sedia gestatoria, con pivia-
poca.Parechesiastatoa Recanati, ead O- le e triregno sotto baldacchino, gettando
sinio di'i'j settembre, ma in quell'artico- denari il tesoriere di Bologna. SmontòaU
lo dissi con altri neh 538. £' più proba- la cattedrale, e dopo le solite ceremonie
bile nel 1539, perchè trovo nel can. Leo- fu condotto al palazzo pubblico. Nella fe-

ni, Ancona illustrata^ che Paolo 111 si sta di Petronio tenne cappella nella sua
s.

recò in Ancona nell'ottobre 1 539 e vi fece chiesa , e dopo due giorni partì per Ro-
solenne ingresso^ onorato in ogni maniera ma, accompagnato da due ambasciatori
ne'5 giorni che vi dimorò, e ne dimostrò della città. Dirò pure, che nel ritorno si

grandissimo gradimento. Gli anconitani fermò in Forti, già suo vescovato, e vol-
erangii riconoscenti per avere reintegrata le essere ascritto tra 'Pacifici. Di più leg-
la città de' suoi antichi diritti e onori, go nel Leoni, che nell'ottobre giunse Pao-
tranne alcune cose. Neh 54 avendo de-
1 lo HI in Ancona, che gli fece grandi fe-
stinato Carlo V di partire con un esercito ste, così a'cardinali, con nobili presenti a
contro Algeri, pregò Paolo HI di condur- questi ed a quello, come nel 1 539, viag-
si a Lucca, per trattare insieme di que- giando in sedia o forse meglio in lettiga.
sta spedizione e del concilio generale. 11 Essendo sempre il supremo pensiero di
Papa parti da Roma a'27 agosto, e T 8 Paolo IH, la pace tra Carlo V e France-
settembre entrò in Liicca^ e fu onoralo sco I, a*26 febbraio 543 mosse da Ro-
1

dalla città e dall'imperatore. Dopo 6 con- ma, e si recò a Bologna per attendervi
gressi,il Papa malgrado le sue esortazio- l'imperatore, con 1 1 cardinali, la corte e
ni non potè ottenere da Carlo V la pace curia, accollo con esultanza.Ma Carlo V,
rolla con Francesco I, né che guerreg- ch'era dalla Germania calato in Italia con
giasse la baldanzosa Turchia, TuHavoìla. l'esercito, mostrando gran fretta di ritor-
si convenne pel concilio d'aprirsi nel 542, 1 nare in Alemagna, si schermiva da quel
e lo fu in TrenlOy e di correggere l'ope- congresso. Frattanto il Papa passò a Fer-
rato nella dieta di Ratisbona. Rientrò so- rara. In quest'articolo narrai la splendi-
lennemente in Roma pontifìcalittr, a'3o da accoglienza duca d'Esle Er-
fatta dal
settembre, secondo il conlemporaueodia- colell allorché vi entròa'22 aprile, essen-
rista Colaine, o meglio ottobre. Il p. Gal- do passato per Modena, Reggio e Bonde-
lico riporta la relazione del colloquio di no, e pernottato nell* isola di Belvedere,
Lucca, dell'Ardiiighelli. Aggiungerò, che con un seguito di circa tremila peràuue,
reduce da Lucca, a'26settembre(o prima, tra'quali 20 cardinali, 4o vescovi e molti
altrimenti bisogna ritardare il rftorno in ambasciatori. A'24il Papa celebrò ponti-
Roma), Paolo HI giunse alla Porrelta e ficalmente nella cattedrale, ove donò al
VOL. XCVII. «2
jyS VIA VI A
duca la Rosa d'oro e Io Stocco e Ber- ove
della, gli anconitani avendo fallo il

rettone benedeltii regalando alla moglie baluardo alle Cavorchie, a suo onore lo

un fiore di diamanti e altro diamante, ol denominarono s. Paolo. In essa portaron-


tre i generosi donativi dispensati alla cor- si gli anziani a fargli omaggio, a'quali il

te ducale. Dopo 4 giorni di soggiorno in Papa benignamente ingiunse nominar


Ferrara, si restituì a Bologna. Quivi ce- persone per trattar gli alfari della città.

lebrò diverse funzioni, e la solennissima Prontamente ubbidirono, ma perla com-


Processione del Corpus Domini. Giunto plicazione delle cose non essendosi potu-
Carlo V in Genova, tali furono le pre- to dar fine a tutto il Papa ordinò
, che
ghiere di Pier Luigi Farnese figlio del due plenipotenziari lo seguissero a Lore-
Papa, e del cardinal Farnese, che non sen- to. Colà furono spedili Paolo Ferretti e
za slento r indussero ad un colloquio in Giovanni Trionfi, che diedero al Papa e
Busseto, terra del Parmigiano, diocesi di a'cardinali i solili presenti, ed ottennero
JJorgo s. Donnino, fra Parma e Cremo- quasi luttociò che richiesero. Nello stesso
na, eretta poi in città da Carlo V. Paolo 1543 Paolo III si recò in Anagni, di cui
III vi giunse a'20 giugno, e all'indoma- era stalo vescovo, visitandone la cattedra-
ni arrivoancherimperatore.il luogo, in le: vi ricevè l'omaggio e tributo de' sette
cui s' incontrarono i due capi del Sacer- pani, già discorso, e ne fu stipulato stru-
dozio e dell'Impero, fu precisamente nel- mento VS settembre. Il diarista Wicola
la villa di Samboseto di là poco distante. Colaine registrò che Paolo III nel torna-
Si dice che Carlo V accostandosi al Pa- re a Roma a' 9 1
agosto si fermò a pranzo
pa con profondo ossequio in quel casuale alla vigna Capo di Ferro, ed a 20 ore
kicontro proferisse queste parole Cor
,
: giunseal palazzo di s. Marco. Notò il Fir-
melivi, et caro mea exultaverwit ìnDeiim mano la gita del Papa fatta a Perugia nel
vìvum. E che il Papa stringendolo e ba« 1545, donde tornò a Roma a'2 ottobre,
ciandolo rispondesse:/w5/ztó etPaxoscn- ed appena entrata la porla del Popolo
latae sunt. Vi fu posta nel luogo una la- ascese nel contiguo tempio di s. Maria evi
pide per memoria. A Busseto due gran i fece orazione. Intravit in sacristiam, ibi-
monarchi abitarono nella rocca. Il Papa que depositis veslimentìs hrevihus (forse
e cardinali parlaronomolto a favore della
i la zimarra), accepit longaj et desuper
pace,e per 5 giorni scongiurarono CarloV. amictum (anticamente i Papi, col vestia-
Inoltre a nome del Papa il cardinal Gri- rio di cui usavano l'amitto), al-
parlo,
mani pronunziò un eloquenlissimo di- bani^ cingulunif et slolam pretiosani su-
scorso. Ma niente valse a piegar l'animo per cappuccio (la mozzelta) de raso crC'
di Carlo V per pacificarsi con Francesco mesinOj ed asceso un bellissimo cavallo,
1.Weppure volle investire del ducato di sirecò a s. Pietro, facendosi le solile ce-
Milano il nipote del Papa Ottavio, e si remonie. A'28 agosloi546 il Papa parti
vuole che la di lui moglie Margherita, per Viterbo, e passò a Perugia. Tornato
sua figlia naturale, senza profitto ne fece a Roma a'3 ottobre, entrò in s. Maria
genuflessale più vive istanze.CarloV par- del Popolo, poscia a s. Pietro. Tra le di-

tìper Germania per intraprender nuova verse volte che Paolo III recossi a Peru-
guerra con Francia, e Paolo III tornalo gia ^ principalmente nel settembre per ve-
a Bologna vi celebrò la festa de'ss. Pie- dere la fortezza da lui fatta erigere, me-
tro e Paolo, e iodi a 8 giorni parfi per morabile fu quella del i547, Poiché ivi
la sua sede, prendendo la via di Roma- seppe l'uccisione avvenuta in Parma di
gna. Avendo ricevuto gli ambasciatori suo figlio Pier Luigi Farnese a' io set-
d'Ancona^ a'20 luglio vi arrivò. Non vol- tembre, che avea investito di quella cit-
le essere ospitalo, ritirandosi nella citta» tà e diPiacenza , pure erette da lui la
V I A VIA 179
ducato, il quale ad ontn dc'IIa stia sco- gioni, domandarne parere alla sua pru-
sluinalezza gli era caio; uè meno si ram- denza, per quindi scriverne all'imperato-
malico per aver tosto Carlo V fallo oc- re. Quanlo all'occorrente denaro, non po-
cupare Piacenza. Tornò a Roma a'3o set- ter dire di possederne d'avanzo, ma cre-
tembre, prima pranzando nella vigna di dere di potersi valere in un bisogno di
d. Giovanni di Monte Pulciano, ed a 21 qualche somma. Non si conosce l'esito di
ora si recò in s. Maria del Popolo, ove tale lettera: certo è che il Papa non an-
dopo preghiera si veslì come nel 1 545, dò a Bologna. Scrisse il Novaes, che nel
ed in cavalcala si portò a visitar s. Pie- 1 553 arse di guerra la Toscana tra l'im-
tro. Il Colaine registrò, che fece l'ingres- peratore ed i francesi, cioè per Siena,
so in Uoaia pontificalmente, e che tirò per cui ad istanza de'belligeranti Giulio
Ire volle Castel s. Angelo le sue artiglie- III nel principio di gennaio passò in Vi-
rie. Trovo nel Borgia, che
Paolo III so- terbo, per tentarne la Pe-
pacificazione.
leva recarsi in Viterbo nelle prime acque rò leggo nel diarista Colaine, che Giuho
di agosto, ed alcuna volta anche in Tivo- III a'2 giugno i553 parli da Roma per
li, ed in Frascati nella villa Ruflìna, ora andare a fare accordo tra Carlo V ed i
Falconieri. Frequentò pure la Maglia- sanesi, perchè il campo imperiale slava a
na. — Il successore Giulio III frequentò Montalcino, e vi era dentro Mario di San-
sovente la vigna suburbana, dal suo no- ta Fiora, Giordano Orsini e il Morello
me detta Filla di Papa Giulio. Wotai nel calabrese. Arrivò sino a Viterbo, e ritor-
voi. XLI, p. 64, che Giulio III si recò in nò a Roma la mattina de'2 3,di buon'ora,
Macerata a'2 i setteoibrei 55 1. A' 1 2 di- reduce dall'Isola Farnese; e fu tirato dal
cembre 552 1 scrisse a Cosimo
duca di I Castel s. Angelo più colpi d' artiglieria
Firenze la lettera pubblicala dal p. Gal- del solilo. Ma leggo in alcune memorie,
lico. Da essa s'impara, che gli notifica il che già era stato in Filerbo, e vi tornò
proponimento di recarsi a Bologna, e tra- nel 554: di che meglio a quell'articolo;
1

versando il Val d'Arno, per Scarperia e e che neh 554 andò a Grolla Ferrala.
Firenzuola; con intenzione di non fermar- Apprendo dall'Annovazzi che Giulio IH
si a Bologna piì^i oltre del princìpio di transitò a Civitavecchia espressamente
Quaresima, profittando del tempo di car- per dare alla città e suo porlo quel van-
nevale, nel quale la corte suole essere io taggio e aumento di cui abbisognava-
Roma sfaccendata , e lasciando in essa no, per cui nella lapide collocata dalla ri-
pensare di viaggiare con
tulli gli uflìziali, conoscente comunità nel 1 554, «elle pa-
poca comitiva per tornare pili presto, e reti del suo palazzo , è dello , ConfeciL
innanzi primavera quando si potesse , ac munivit. Paolo IV onorò Tivoli di
dubitare di armala di mare. Ritenere sua presenza. —
Promisi nel voi. XXIII,
con tal poca fatica potersi aiutar mollo p. 75, di pubblicare io quest'articolo un
la pratica della bramosa la
pace, di cui è documento tratto da me dall'archivio del
corte di Francia, se dice il vero. Impe- palazzo Apostolico, riguardante il novero
rocché avvicinandosi al luogo ove dimo- de'famigliari di Pio IV che lo precedet-
rava l'imperatore, ogni 4g>oini avrebbe tero e accompagnarono a Perugia, di cui
risposte. Colla vicinanza a Parina^ da ma- e dell'Umbria era slato governatore, dal
ne a sera si potrebbe sciogliere ogni dif- quale si prenderà un* idea del corteggio
ficoltà. Dovendo in Bologna negoziare col de'Papi ne'viaggi, benché non lunghi, poi-
cardinal di Tournon, per quello che si do- ché la città è distante da Roma 1 () poste.
vesse significare al re di Francia, col du- Eccolo. Anzitutto noterò che colle Jet
ca di Ferrara^ si otterrebbe quanlo non tere iniziali t^i m. e. si deve intendere///
era dato in Roma. Per (pieste e altre ra- mÌQlii mulij cavalli. Se ad alcuno non
-

j8o via V I A
farò registro è perchè ne manca l'origina* del Fedeli. Paolo Poluzzillo. Carlo Ar-
le. Avvertirò pure ctie il Rollilo non con- chinto. Alessandro Bandeni. S.' Babbi.
tiene che buona parte della famiglia pon- Anzo Gotti. Francesco Beltramini. Gio,
e uiuno della curia. >* lìotulo del-
tificia, Andrea della Croce. Jjntanti di Carne-
la famiglia restante a Roma che seguila ra (Questi con titolo di Messere, lutti a-
la corley delle cavalcalure, et de muli^ veano un famiglio ed un cavallo per cia-
con gli allogiamenti nel viaggio di N. scuno, e non altro). Pliebo Vairo. Vin-
S. Pio UH
a Peroscia del mese di set- cenzo Barbiere. Travagliui. Pietro Moli-
iembrei56i. Rotula per li alloggiamen- gnalto. Julio Zibetto. Fabio Camulio.
ti dato alliforrìeri di N. S. nel viaggio Christiano. Hieronimo de Medici. 3Iedi'
di Peroscia di settembre! 565 (questo 5 e/' (Messeri). Francesco Manfredi (era del
mal fatto parei, ma poi si vedrà ripetuto Papa e lo trovo tra gli archiatri, così il

i565). La Santità di IN ostro Signore: m. seguente cognome fu Barba): f. 3.


il cui
ìo. Prelati Monsignori. Mae&Uo di Ca- m. I. e. 3. Pompeioda Pescia: f. 2. e. 2.
sa (cosi Maggiordo-
ancora chiamavasi il Nicolò speziale; f. 2. m. 2. e. 2. Cappel-
mo): f. 8. m. 3. e. 8. Datario: f. 7. m. 3. lani (Monsignori o Messeri: l'originale ri-

e. 4- Sacrista , con il Sagra mento (cioè porta come a'Messeri più avanti li M.*^:

parlando di questo si dirà I' assegnato a trovo addetti non al Papa, ma al ss, Sa-
lui): D'Anversa: di Bobbio, col sacerdo- gramento). Giovanni De Amati decano :
te: Jovio: tutti destinati col Sagramento. f. 2. m. Jacopo soprastante alle
i.c. 2.
Martoraoo: f. io. ro. 3. e. 6. Pasqua: f. cere: f. 2. m.
Bartolomeo o Ber-
2. e. 2.

4- m. I. e. 3. Fiordibello (segretario pon- nardino Cala per la Croce della mula (o


tificio): f. 8. m. 2, e. 5. Patriarca di Hie- crocifero), e Hieronimo Scalonio, ciascu-
rusalemme, col sacerdote: f. 4- Oì. 2. e. 2. no un famiglio e un cavallo, ed in comu-
Secretar/. Mg.' Tolomeo (Galli): f. 2. ne un mulo] così due seguenti. Gio. Ma-
i

e. 2. Mg.*^ Triphone Bencio: f. 2. e. 2. ria Alberti e NN Giulio Buggerio e Hie-


.

hxtra ordines. Mg.*^ Thesoriere genera- ronimo Guaccimanno, ciascuno soltanto


le: f.m. 3. e. 8. Mg.*^ Hippolito Lam-
9. un famiglio e un cavallo. Diversi. MJ
pognano maestro delle poste: f. 2. e. 2. Andrea Giannini sotto-maestro di casa
Camerieri. S.' Gasparo Bianco (scalco e (l'odierno maestro di casa): f. 2. m. 2. e.
decano) maestro di camera: f. 6. m. 2. e. 3. M.' Antonio maestro di stalla: f. i m. .

6. Mg/ Adriano Zoboli: f. 2. m. i. e. 2. I. e. 2. M.' Nicolò maestro di stallai f i.

Mg.' Julio Cattaneo: f. 2. m. i e. 2. Mg." . e. due seguenti, M."^ Andrea fer-


2; così i

Julio Giannotto copiere; f. 3. ra. i. e. 3. riere, e M.' Bernardin. Scudieri j tutti


S." Gio. Pietro Mandello: f. 3. m. i. e. M.' o messeri. Albio Franchino col sac. :

3. Gianotto Castiglione: f. 3. tu.


S.*^ i. e. f. I. CI. così tutti e ciascuno de'seguenli

3. Mg.*^ Fauslin R.ainoldo: f. 3. m. i. e. senza muli. Antonio Salusio ferriere. An-


3. Mg."^ Camillo Capilupo: f. 2. e. 2. Mg." gelo Trinciante (non pare cognome, ma
Ollavian Cittadino: f. 3. m. 2. e. 3. 6.' propriamente trinciante o scalco minore).
Galiazzo Pallavicino: f. 3. m. i. e. 3. S.' Bartolomeo d'Alba ferriere. Christopho-
Conte da Terni: f. 3. m. i. e. 3. S.' Au- roMassimello.DomenicoBona mico. Fran
relio Porcellaga: i. 2. e. 2. Mg.' Julio No- Cesco Campiglia. Hieronimo Pelei. Gio-
bili© perli rocchetti: f. 2. m. i e. 2. Con- . vanni Daddei. Giovanni Mendez. Gio.
te Manfredi di s. Bonifacio: f. 2. m. i. e. Francesco Tecchianello. Gio. M." Corte-
2. Mg.' Camillo Bagni: f. 2. m. i. e. 2 Lucian Angelo. Stephano Oldano,
sella.

(Tutti seguenti Monsignori ciascuno a-


i Silvestro scalco. Simon Portoghese. Pom-
vea due famigli e due cavalli soltanto). ponio da Castro.GiacomoOldrado.Quau-
AulouioGelerà. Felice Accorambono.Fc- danello. Giuliano Buscone. Burlolomeo
VIA VIA 181
Gasar. Filippo Schiavaccio. UfTiciali mi- nali. Illm.' S. Clemente: f. a5. m. 6. e.
nori (in diversi di' essi, forse per fanaigli 20. Illm.' S. Fiora : f. 3o. ra. 8. e. 25.
sNnteiideianno gli addetti al loro uflizio. Illm." Simoneta: f. 20. m. 3. e. 1 5. Illm."
Ho dubbio, che nella fìnca ove sono no> 5. Giorgio: f. 20. m. 6. ci 5. Illro.° Bor-
tHti i muli, non essendovi T intestazione, romeo (s. Carlo nipote del Papa): f. 5o.
forse possa accennare al numero degl'in* m. 23. e. 4o« nini.** Araulio: f. 20. ra. 6.
dividui. Ma questa spiegazione non reg- e. 1 6. Illm. ° Gorsiggia (è errato): f. 20. ra.
gerebbe pel dispensiere e lo scrittore, cia- 6. e. 16. Illra." d'Aragona: f. 3o. m.
scuno avendo il plurale i. Tultavolta da 8. e 26. Illm." Gonzaga : f. 3o. m. 8.
un altro esemplare del Rottilo apparisce, e. 26. Illm.*' DaCoosa (non vi è registro).
che invece di midi sono indicate le per- Illjuì Parenti {^de\ Papa). Illm." cónte
sone, e per tali si devono ritenere, ben- Federico: f. 20, m. 6. ci 5. Illm." Cesare
ché per e<ser fedele copista V indicherò Gonzaga: f. 20. m. 6. e. i 5. Illm.° Gabrio
col m.). Speoditor secreto: f. i. m. i.c. (Serbelloni) capitano generale: f. i5. m.
1. Spenditor comune: f. i. m. i. e. 2. 3. e. 12. Illm.** Fabrean (non vi è regi-
Dispensiere: fi. m. 1. e. 3. Scrittore del- stro). Guardia. Capitano della guardia
le spese (o computista) : f. i. m. 1. e. 3. de' cavalli: f. 4* ni. i.c 4* Capitano de'
Pagatore o Cassiere: f. i. e. 1. Creden- sguizzali: f. 2. m. i. e 2. Cancelliere del-
ziere secreto: f. 4' m- i. e. 5. Bottigliere la guardia: f. i.m. I. e. I. Una squadra

secreto: f. 4- ni» !• e. 5. Canavari comu- di 25 svizzeri: m. 3. Camerieri [d'onore).


ni: f. 2. m. 2.C. 4- Quochi secreti: f. 2. m. Bernardino Calzano: f. 2. e. 2, così i se-
1. e. 4- Quochi de'Reverendissimi: f. 2. guenti. M.'^ Hieronimo guardarobba (ol-
ui. 2. e. 4- Quoco comune: f. i. ra. i. e. tre 2 muli). S.' Girolamo dal Monte. M.*^
2. Gabbasso comune: f. i.io. i.c. r. Ac- HieronimoCasale.M."^ Francesco Vargas.
quarolo secreto: f. 2. m. 7. e. 4- Acquaro- S." Diego d'Andrada. M.' Michelangelo
lo secreto: ra. 1 e. 4' Fornaro secreto: f.
. Salomoni. Camerieri d' honore. M."^ Gio-
2. m. I. e. 3. Soprastante al forno: m.i. vanni Dolphino: f. 8. m. 4«c. 6. M.' Gior-
CI. Panattiere: f. 1. m. i. e. 2. Scopato- gio Pollacco: f. 2. e 2. L'Abate de Curii:
ri secreti: m. 3. e. 3. Scopatori comuni: f. 6. m. 2. e. 4« Sig.ri Ambasciatori. S.'
in. 8. Baccalari alle legna: m. 2* Lavan- Orator dell'Imperatore: f. 20. m. 6. e i 5.
darà secreta: f. i. m.r. e. i. Chierico di S."^ Orator di Portogallo: f i5. ra. 4« e*

cappella secreta: f. i.ra. i.c. i. Ulìiciali 12. S.*^ Orator di Venetia: f. io. m. 4« e,
del tinello secreto: m. 7. e. 7. Soprastan- 6. S.' Orator di Franzo: f. 20. m. 6. e.
te alla biada et strame: f. 1. m. 2. e. 3. i5. S.' Orator conte Francesco de Can-
Pollarolo: f. i. m. i.c. i. P^amigii di stal- driano: f. 8. m. 2. e 6. S.*^ Orator della
la: m. 3o.Lettichieri: f. 2. m. 4Sotto mae- Religione (Gerosolimitana probabilmen-
stro di stalla: ro. i.c. 1. Mulattieri di ca- te: (|uesto e i due seguenti non hanno re-
sa: m.io. Sellaro: f. i. m. i. e. i. Mani- gistro, forse o perchè assenti, ovvero che
scalco: t. I. m. r.c. I. Soprastante a'rau- non intervenivano al viaggio). S.' Orator
li; m. I. e. I. Macellaro: f. i. m. i. e. r. di Fiorenza. S."^ Orator di Spagna. Chic"
Mulattieri forestieri. Vetturini. Barilari: ricì di Camera. Mg/ Sforza: f. 12. m. 3.
in. 4' e. 8. I seguenti ciascuno con un e I o.Mg.' D* Avignone: f. 8. ra. 3. e. 6.
Diutu: facchino della camera, della cre- Z>/V^r.v/ (senza registro di famigli, muli e
denza, della bottigliaria, delia cucina se- cavalli). S.' Conleda Bagni. S.' Pietran-
creta, della dispensa, facchino della for- gelo Lunalo. M."^ Angelo Gianolto. M.*"
reria (floreria). Forreria: f. 3. m. 2. e. 5. Trojan Masio. Il Pio agente del Rm."
l^arafrenieri. Quarantaquattro: m. 4- e. Mansualo. Itinerario di N. S. per Pero-
3. Con sediari f\. Res'enndissimi Cardi' scia di settembre i565 (il 5 sembra i).
i8i VIA VI A
Da Roraa a Da Castel Nuo-
Castel Nuovo. Sagramento, compreso il chierico, egual-
vo a Civita Castellana. Da Civita Castel- mente una per ciascuno , tranne quello
lana a Naini. Da Narni a Terni. Da Ter- soprastante alia cera che ne leggo 2, e
ni a Spoleto. Da Spoleto a Foligno. Da quello destinato a portare la Croce ebbe
Foligno ad Assisi. Da Assisi a Peroscia. pure la mula, ed due cappellani ulti «ni
i

(Qui segue un altro Rollilo , ripetizione aveano il proprio cavallo: 16 scudieri, 3


in buona parte del precedente, e alquan- de'quali pel ss. Sagramento, cioè 3 ebbe-
to più ordinato. Senza leplicaie il riferi- ro due cavalcature, ed una gli altri, due
to, ne ricaverò l'opportuno). /?o^/z/o del- di essi avendo il proprio cavallo: forrieri
la Compagnia del ss. Sagramento nel e alti'i ufTiziali minori in numero di circa
\>iaggìo di Peroscia di settembre ^^^^ i 80, ciascuno con una cavalcatura, e due
con muli e cavalcature. Mg."^ Sacrista: f. il sotto maestro di casa, lo spenditore se-

3.01. 2. e. 3. Mg.' D'Anversa: f. 3. m.i. greto, lo scrittore delle spese; 4 forrieri


e. 1. Mg." D'Anlivari: f. 2. m.i. e 2. Mg.' n'ebbero 6, ossia 3 per coppia, benché
Jovio: f. 2. ni. i.c. i. Mg."^ patriarca di due di essi aveano il proprio cavallo, co-
liierusalerame: f. 4» ™- '- e. 2. Dodici sì il credenziere segreto, ed il sotto mae-
cantori : na. 3. e. 2. Il confessore : f. 2. stro di staila l'avevano. 1 3 scopatori se-
e. 2. M.' Francesco: f.i. M."^ Jacopo chie- greti ebbero 3 cavalcature, e 3 parafre- i

rico della cappella. Sotto chierico delia nieri. Pel ss. Sagramento, compreso il sa-
cappella. Per l'arciconfiaternita del Cor- grista, 2 cappellani, 2 chieri-ci, 2 para-
pus Domini: i. e. i. M.' Vincenzo pel f. frenieri,i3 cavalcature. Camerieri segre-
Sagramento: f. ci. M.' Gio. Francesco i . ti9 cavalcature, perchè il maestro di ca-
(Firmano) maestro delle ceremonie: f. 2. mera n'ebbe 2. Una il segretario Tripho-
e. 2. M."^ Gio. Battista indiano: f. i. ci. ne (questo nome deve essere erralo : il

Due mazzieri: Due cursori: f.i.


f. i. e. a. Bona mici, Pontificìariun Epislolaruni
e. 2. Due Virga ruhea: f. i. e 2. Custo- scriptoribus, di Pio IV solo nomina Cae-
di: di prima catena: f. i. e. 2 : di porta sarGloreriuSf Antonius Florebellus, la-
ferrea: ci. Duecubiculryj: f. 2. e 2. Due lius Rugerius. Se si fosse potuto leggere

scudieri partecipanti: e 2. M.*^ Ste- f. 2. bene, l'avrei cercato nel Marini, /ércìiia*
fano Oldano forriere: i. e 2. M. Alber- f. tri), altra medico Manfredi. Segue il
il

to Franchino forriere: i. e i. M. Gio- f. mule a diversi nel viaggio di


Rollilo delle
vanni Daddei commissario: f. i. e i. M. Peroscia pagati per Mg,"^ Maestro di ca-
Nicolò Firmiano capitano: f. i. e. i. M. sa al solito di settembre 1 56 1. Camera
Hieronimo Scalonio: f.i. ci. Credenzie- di N. S. Era composta di 28 persone,
re: f. I. e. 2. Cuoco: f. I. e 2. Quattro mu- cioè: lo scalco einsieme maestro di ca-
lattieri per la cucina". Non sono persua- mera, 7 camerieri, 8 aiutanti di camera,
so di lutti i famigli che ho registrato in 2 scopatori segreti, il medico, lo spezia-
tutto documento, poiché a molti indi-
il le,7 cappellani, il cherico: tutti ebbero
vidui non potevano appartenere e per , una cavalcatura per ciascuno, ad eccezio-
altri devesi interpretare, come dissi, per ne dello scalco-maestro di camera a cui
loro subalterni. Segue il Rollilo delle ca- 2 furono assegnate, cos'i allo speziale; sol-
valcature date a diversi, pagale per Mg J tanto 4 Oq'' ^ aiutanti di camera ed a ,

Maestro di casa^come e solito, nel viag- 6 cappellani solo ne furono date 3. Si


gio di Peroscia del settembre 1 5Q 1 (o diedero 66 mule agli ufììziali maggiori e
i565). Peli." è registrato il Papa; poi 8 minori, fra'quali 3 agli scudieri, io per,
aiutanti di camera, una per ciascuno, col- la dispensa, 4 per la cucina segreta, 4 per
l'avvertenza di avere il proprio cavallo il quella de' cardinali, 7 alla credeisza, 5 al-
4°: la bottiglieria, 5 al fornaio segreto, 3 al-
.**
I e il lo speziale: 8 cappellani del ss.
VI A VIA i83
la paneUeria, 4 a'polafreoieri. Mg/ mae- che sono obbligale a dare. Si ha da prov-
stro di casa ebbe 3 mule, così il datario, vedere de'barilari che abbiano a servire
il segretario Tolomeo (il Fioi dibello una), (m'immagino per l'acqua) tutto il viag-
li tesoriere, il capitano generale Gabrio, gio, acciò non si abbia a smontare di ser-
la guardia svizzero; una mula il capitano vizio. Si ha da far fare a tempo una vi-

di questa, il sotto maestro di casa, il can* sita generale a tutti gli ufficj, et special-

celliere della guardia, il capitano de' ca- mente alla floreria, cantine, panetteria,
valli, una ciascuno de'due maestri di stal- dispensa, cucine, staila, muli, et altri, sì

la. PeIss.Sagramentoesuoi addetli,com- segreti, come comuni, per vedere dove


preso il sagrista, che n'ebbe due, 19 mu- manca cosa alcuna acciò se li possa prov*
le.Termina il Rotalo con V avvertenze vedere di quanto bisogna. Volendo an-
seguenti. « Memoriale didivérse coseche dare N. S. a Bologna, bisognerebbe man-
sono necessarie ^volendo Sua Santità aa^ dare avanti il forriere maggiore, perchè
dare a viaggio lontano. Si ba da pigliare facesse atempo li allogiamenti, li quaU
risoluzione dove Sua Santità vuole an- non si ponno avere all'improvviso per un
dare, e che strada sia per fare, acciò si pos- tanto numero di persone. Et bisognereb-
sa provvedere di comissario etforrieriche be mandare con il detto un commissario,
al tempo avvantaggiato vadino fuora eoa persona atta et fidata con qualche dena-
i suoi Rotali, et fermar li luoghi dove si ro, il quale provvedesse di grano, vino
ba da allogiare. Si ha da fare il rollo di et biada, come altre volte si è fatto, ac-
quelli che hanno d'andare col ss. Sacra* ciocché all'arrivare della corte non si a-
mento. Si ha da fare il rollo che
di quelli vesse a mendicare la robba, et pagarla a
lianno da restare a Roma, e di quelli che scavezza, con disvantaggio". Dopo tutto
hanno a seguitar la corte. Si ha da fare questo, io ora non sono certissimo, che
il rollo di quelli, a' quali si ha da dare realmente andasse a Perugia Pio IV, e
cavalcature et muli. Si ha sopra ogni co- neppure mi riuscì di trovare se fece lun-
sa d*aver denari alla mano, et di più del- ghi viaggi, tranne neh 56 1 alla Maglia-
l'ordinario per provvedere a tempo, per- na; e pare anche a Macerata, pei riferito
chè ne'viaggi oltreché si spende assai non nel voi. XLI, p. 65; poscia in Anagni e
si vi ve a credenza come aRoma,et listraor- lo imparo dal De Mà»^\%U\Sf Istoria del-
dioari saranno novanti scudi il dì, volen- la cattedrale d* Anagni. PioIV,egli dice,
do Sua Santità andare come i suoi ante- nell'ottobre i563, avendogli progettato
cessori. Siha da determinare se si deve demolire la basilica d'Aoagui, ed erige-
o comprare li cavalli che mancano per la re sul suolo una fortezza, vi si recò co'
famiglia, o pigliarli a vettura, lo che è di cardinali Pio di Carpi, Vitelli, e Sforza
gran spesa. Si ha da provvedere de'mu- Santafiora: ma la morte ne impedì l'ef-
li, li quali per l'ordinario si sogliono pi- fettuazione.Tale singolare risoluzione for-
gliare quasi tutti a vitlura. Si ha da av- se, congetturo, potè derivare dalla recen-
vertire la famiglia a tempo, che si possa te desolante gutirra contro il suo imme-
provvedere di quanto le bisogna per il dialo predecessore Paolo IV, fieramente
viaggio, e soprattutto fermare gli ofliciali combattuta dal viceré di Sicilia^ preci-
che hanno d'andar fuora, perchè non tut- puamente nelle provincia di Frosinona
ti sono atti a simile impresa. Si ha da av- e yvile tri ^ in quegli articoli descritta e
vertire a tempo le comunità, dove si a- deplorata; nella quale fu pure espugnata
vrà d' allogiare, perchè essendone alcu- Anagni, l'antica capitale de'bellìcusierni-
ne povere non le sopraggiunga all' im- ci,benché tòrte per elevata posizione do*
provviso la corte, che non possiuo prov- minarne la valle dei Sacco. Perciò e per
vedere a tempo di legna, fieno, et paglia, precauzioni future» iu difesa delia pruviu-
iS4 VIA V I A
da, e balunrclo di Roma, da cui é distan- de ripetutamente si acclamò: F'iva Far-
te 3 1 miglia, forse fu proposta l'erezione nese. DeWa mensa pontificia discorse an-
del propugnacolo nel sito in cui sorge il che il Mucanzio, facendosi il quesito, se
Tenerando tempio, pei* la sua vantaggio- il cardinal Farnese, essendo in sua casa,
sa posizione. Nel seguente anno Pio IV dovesse seder l'ultimo. Fu risoluto, che
fu a Tivoli. Non trovo aver fatto viaggi alla presenza del Papa, ì cardinali anco
s. Pio V che gli successe. Gregorio XI fi a mensa siedono secondo l'ordine loro. A
elevò ad arcivescovato il vescovato di sua s. Severa ,
piccolo castello, lungo la via
patria Bologna, e mi pare forse d' aver di Civitavecchia, sorto dall'antico Pyrgo,
detto altrove che nutriva il desiderio di circa 3i miglia distante da Roma, il Pa-

visitarla, ma poi ne fu impedite. Vuoisi pa fu trattato di lauto pranzo, come nel-


che andasse a Perugia. Asserisce il No- la venuta, dal commendatore di s. Spiri-
vaes che nel 572 visitò a Civitavecchia il
r to Aldovrandi. Nell'ingresso a Civitavec-
porto, e la rocca d'Ostia, e vuoisi che vi si chia era nata questione, essendo feria vi,

recasse nell'autunno; certo a Civitavec- sulle vestida usarsi da'cardinali, ed il Pa-


chia vi fu, ne restaurò il porto, ed ampliò pa disse che trovandosi e^fr^E Urbern non
con baluardo e bastione, afferman-
la città era necessario osservar la regola delle ve-
dolo Frangipani. Parlando di Corneto, sti di lana paonazza, laonde usarono le
dissi che vi fu neh 576, e onorò il palaz- vesti rosse o violacee a piacere, egli ve-
zo Soderini; forse, quanto all'epoca, sarà stendo la mozzetta di velluto rosso. Nar-

meglio ritenere quella di cui vado a par- ra ceremoniere Francesco Mucanzio di


il

lare. Prima però voglio qui ripetere, che Gregorio XllI,<2/i/zoi58o die iS redenn-
nella primavera soleva andare a /^r«.yc.z- te ex vdla (certamente le sunnominate),

tiy nella villa Mondragone, per lui forma- ubi per aliq (WS dies. Giunto alla basilica
ta dal cardinal Altemps, e in quella detta Lateranense, Papa de^icendit e curru (che
Sora, da lui fondata secondo il Borgia, già si fossero introdotte le carrozze per
della sua famiglia Boncompagno; che nel uso del Vapa^) ante Scalas Sanctas (non
1576 recossi a Tivoli, ed alla villa d'E- ancora trasportata ove venerasi) , dove
sle, ai modo narrato in quell'articolo; e l'attendevano 7 cardinali, il i.° diacono
che nel fine d'agosto 1578 fu alla Ma- ponendogli la stola. Asperso scegli astan-
donna della Quercia presso Viterbo, nel- ti coll'acqua santa, orò a pie' del santua-
la quale circostanza visitò la città , e le rio, indi passò nella propìnqua basilica e
"vicine sontuose ville di Bagnala, Capra- poi nel battisterio; poi ascese la mula e

rola e Sforzesca. Il p. Gattico otfre il dia- si recò al palazzo. A'aS giugno 1 584 ''fi*
rio del ceremoniere Gio. FVancesco Fir- duce dal Tuscolo, Gregorio Xlll udì la
mano: De Itineribus Gregorii XIII. A* messa in detta basilica, e poscia si trasfe>
19 gennaio i58o il Papa partì da Roma ri al palazzo di s. Marco. 11 ceremonie-

per Palo, ora degli Odescalchi^ e Civi- re Paolo Alaleona racconta, che Sisto V
tavecchia, con 5 cardinali e il suo figlio a' 12 maggio 1 586 si recò a Zagarolo, a

Giacomo Boncompagno: vi dimorò 8 gior- cagione dell'acqua (Appiada lui compra-


ne parli dopo aver liberato più di 100
ni e ta per 25,000 scudi d'oro da d. Mario

condannati a'remi. Fu pure a Corneto, Colonna, da lui creduta Marcia, e col suo
per qiiatuor dies^duos eundo^et duosre- antico nome la chiamò Felice, conduceu-
deundo, ricevuto nel palazzo Farnesiano dota in Roma dal lago diPantano de'Grilli
e splendidamente trattato dal cardinal A- e dalla Colonna, che si perdeva nel Te-
lessandro Farnese, con singoiar abbon- verone), con alcuni cardmali e famiglia-
danza d'ogni cosa; così fu trattata tutta ri suoi, trattato dal cardinal Colonna. Tor-
la famiglia e la guardia degli svizzeri, oa- nò a Roma nel dì seguente, e scese alla
VI A V I A 18I:

sua vigna a 9. Maria Maggiore, oggi r'ilh §e la morfei Di Gio. Paolo Mucanzio si
i\lass{ino,e vi pernoUò. Il .^giugno 587
i 1 ha presso il p. Galtico: De brevibus iti-
Sisto Vpì recò in Frascati alla villa Mon- nerihns Clenientis PP. Vili, Essendo-
dragoiie, e poi a Zagarolo, con diversi si recato a Frascati (vi tornò anche al-
cardinali e famigliari : rientrò in Roma tre volte alla villa del nipote cardinal Al-
a'i4- Celebrai in pih articoli le beneme- dobrandini), rientrò in Roma a*22 mag-
renze di Sisto V per la marina militare gio i5()5, equitans descendit ad Se a la s
pontificia, e l'ordinamento della coslru» Sanctas (collocata da Sisto V ove trova-
«ione di IO galere in Civitavecchia, per si),e avanti di essa orò dopo avere ri- ,

radrenare l'audacia de'pirali depredato- cevuto l'aspersorio dal cardinal Gesual-


ri. E m'istruisce il Frangipnni, che quin- do. Passò alla vicina basilica Latera-
di Papa neh 588 si portò a Civitavec-
il nense, e poi al Battislerio, eqtiitans ad
chia con numeroso corteggio, e le bene- Monteni Quirinalem, accompagnato da
dì solennemente. Ordinò poi che tosto si 5 cardinali e da* suoi nipoti. A* i4 feb-
ecjuipaggiassero earmassero. Visitò la cit- braio 596 Clemente Vili si portò a Net-
1

tà e la fortezza edificata da Giulio II, e tuno, di cui anche nel voi. LI V, p. 1 97 e


volle che si munisse la città dal lato <le- seg., col cardinal Enrico Caetani e due
bole: vi ricondusse l'acqua dolce, aggiu- cardinali nipoti. Dice il Borgia le me- ,

stò la darsena e gunrnì la fortezza di mol- morate ville Sora, Aldobrandini e altre,
te artiglierie. Abbiamo dal Borgia, che fecero alienare i Papi dalla villa della Ma-
Sisto V alcuna volta fu nel casale di Tor- gliana, la quale perciò andò in rovina.
riiiipietra , dove al suo tempo si conser* Pe'debiti di Savelli, il commissario del-
vava il palazzo già servito per nobile di- la camera nel luglio 1596 prese possesso
porto de'cardinali Montalto suoi nipoti. di Castel Gandolfo, e quindi il Papa con
J)ice il ^Wyhy^ Analisi de dintorni (li Ro- decreto concistoriale l'Incorporò a'diretti
ma, essere ora Torrimpietra im vastissi- dominii della s. Sede. A' 20 passò a Ci-
mo tenimento de'Falconieri sulla strada sterna de'Caetani, e dopo pranzo s'avviò
di Civitavecchia, circa 16 miglia da porta per f^elletri, incontrato dal vescovo car-
Cavdlleggieri. Descrissi ne'Iuoghi che qtii dinid Gesualdo e magnificamente e con
ricordo, aver Sisto V determinalo la bo- acclamazioni da'veliterni: visitò la catte-
nificazione delle Paludi Pontine, e pro- drale e poi si dormì,
recò al palazzo, vi

gredendo felicemente la vasta impresa, a e nella seguente mattina celebrata mes-


goderlae incoraggiarne gli esecutori, par- sa nella cattedrale , tornò a Roma. Nel
tì da Roma Ti 1 ottobre i5Sc) in lettiga i/)97, narra il Bussi, n^W Istoria di P'^i-
(dice il Nicolai , e non ciirru , a p. 187 terbo, vi giunse Clemente Vili, e dopo
De lìoniflcnmenti delle terre Pontine), e aver celebrato nella cattedrale passò nella
riposò lai." notte a f'^elletri. Nel dì se- terra di s. Martino, donde poi si trasferta
guente andò a Sozze, quindi passò a Pi- Toscanella, per passare da Civitavecchia
perno, e finalmente a Terracina, senza a Roma. Notai nel voi. XLVI, p. 1 83, che
aver timore dell'aria insahibre. Nel ritor- Clemente Vili volendo visitare il celebre
no fu ricevnto da' Caetani in Cisterna Monte Cassino, partì per
arcicenobio di
anche nel voi. LXXXIX, p.
(della quale Anagni, ma per l'immenso numero di
78) magnificamente. Che fu pure in Ser- persone che volevano seguirlo, retroce-
moneta lo constatai in detto voi., p. [ 1 3, dette a Roma. E nel voi. LVlll,p. i3f,
descrivendo quella città. Dopo essersi dissi, che il Papa transitò all' Alluuìiere
trattenutola giorni sul territorio I^onti- per vederne la lavorazione : sarà stato
no, ritornò in Roma, ed anco qui tlichia- anche a Civitavecchia. Quiisi in princi-
ro erroneo il credersi che gli produces- pio di quest'articolo, con diliusione ripor-
I 86 VI A V I A
tai quanto riguardai! Cjelebre viaggio fai* berto, già cardinale. Clemente Vili col
to nel 1598 da Clemente Vili a Ferra- triregno incapo celebrò il solenne iS/jo-

ra, i\n[ìx\\uw(\\iQXìov\^0(io\.6\ menalo àd\- salizio dell'arciduchessa con Filippo III


la podagra, a prendere possesso del du- re di Spagna, rappresentato dall'arcidu-
calo, ricaduto all'immediata signoria del- ca, e quello di questi coll'infanla di Spa-
la s. Sede , ricordando i luoghi ove ne gna Isabella, sorella di detto re, procu-
ragionai. Qui dunque mi limiterò a po- ratore della quale fu il duca di Sessa;
chi cenni, in buona parte commeqiorati- così un uomo rappresentò una donna.
vi. Uscì di Roma a' 12 aprile con nume- La regina pranzò in pubblico due volte
roso seguito di cardinali , della corte e col Papa, però in una tavola a parte più
della curia ,
preceduto dalla ss. Eucari- bassa e un palmo distante dalla pontiQ-
stia.A' 16 aprile giunto in Terni ^ volle eia.Clemente Vili donò alla regina la
vedere lavori da lui ordinati per disec-
i Bof^a d'oro benedetta ^lìviicoìo che va te-
care la valleReatioa, recandovisiin barca nuto presente, e questa a lui la ricca car-
con diversi cardinali, e poi in Piediluco rozza già servita pel di lei solenne in-
vidu lai.* mossa dell'acqua nella nuova gresso. Questa è la i.* carrozza de' Papi,
pa\a. Si fermò al santuario di Loietp. di cui io mi sappia, oltre la suddescritta
Pervenuto in lettiga in Ancona a'26, al- lettiga equitatoria^ che qualificai .^simu- i

loggiò nell'episcopio e il 3 [ ne partì. Le lacro delle carrozze de' Papi, regalata a


feste degli anconitani furono sorprenden- Giulio II da Anna regina di Francia. la

ti: gli eressero 8 bellissimi archi trionfali, tal modp due regine diedero origine al-
compreso quello degli ebrei incontro s. le pontiftcie carrozze. Già nel suo sog-
Marco, e quello de'mercanti armeni, gre- giorno di quasi 6 mesi e mezzo in Fer-
pi e turchi a s. Agostino; le vie per cpi rara, il Papa erasi portalo in lettiga a
passò erano coperte di tela bianca; son- Beiriguardo, delizia Estense, a Voghie-
tuosissimo fu il pranzo pubblico dato al ra, a M esola a Comacchio. Partì Cle-
,

Papa e a'cardinali, a tale elfetto avendo il mente Vili da Ferrara a'aS dice il Gu-
vescovo spedito nella Schiavonia per o- sta, altri vogliono a'26 027 novembre, e

gni sorta di cose preziose. Fermatosi a il 27 o 28 giunse a Bologna. La porta


Trevi, per lo stato d'Urbino, il duca |o di Castel Tedaldo, donde uscì di Ferra-
festeggiò nobilaìente e con venerazione, ra il Papa, fu tosto chiusa per sempre.
e grande fu l'esultanza di Fano, a'2 mag- Mentre Clemente Vili trova vasi a Lore-
gio, per aver dato al Papa i natali. In Ili- to, l'aveano invitato i deputati e senatori
mini Cesare d'Esle ducq di Modena, già bolognesi conte Denti voglio, Mario Casa-
pretendente al ducalo di Ferrara, insie- \ì e Francesco Sampieri a onorare di sua
me con Alessandro suo fratello, poi dal presenza Bologna, per l' esultanza che
Papa creato cardinale, gli fece riverente tutti ne avrebbero inteso, e ne furono
omaggio, Magnificentissimo fu l'ingresso rassicurati. Perciò grandi preparativi fe-
seguito in Ferrara l'B maggio, insedia cero i bolognesi. Fuo^i di porta Galliera
gestatoria passando sotto molti archi
,
innalzarono due statue colossali, espri-
trionfali, gli applausi e l'allegrezza de'fer- menti la Fedeltà e l' Ubbidienza, con al-

raresi essendo indicibili. Vi si fermò più lusione alla loro verso la s. Sede. Di più e-
mesi, celebrò molte funzioni e concisto- ressero 3 niiigniiici archi trionfali, e da
ri. Vi si recarono molti principi, e du- i per tutto addobbi e dimostrazioni onore-
chi di Mantova e di Parma. L'arcidu- voli. Clemente Vili vi fece il suo mae-
chessa Margherita d'Austria vi entrò in stoso ingresso in lettiga, perchè solferen-
una bellissiaia carrozza di velluto tutta le per la podagra , con 5 cardinali , gli
messa a oro, col cognato arciduca Al- altri essendo restati indietro, cii condato
V I A V l A 187
da 3i paggi nobili, ossequiato da lulte le lazzo per uso de'Papi nella state e nel-
inagislraluie e corporazioni, e rallegra- rautunno;ma distratto dall'mgrandimen-
to dalla popolare letizia. Nella seguente to della villa Mondragone, non lo coni-
inaltina il Papa andò a s. Petronio, ove pi. Il successore Gregorio XV si recava
dopo la messa die* la solenne benedizio- spesso alla villa di sua famiglia Ludovi-
ne; si condusse indi all' università, e ivi si, presso Frascati^ e vi è tradizione che
creò i'paggi cavalieri e conti palatini. Ri- ci tenesse un concistoro; passò poi la vil-

correndo nel appresso lai." domenica


i\\ la a'Conti, e da (|uesti al duca Torlonia.
dell'Avvento, tenne cappella in s. Petro- Urbano FUI ih cardinale possedeva ia
nio, coni 3 cardinali. Nel 3." giorno fu a Castel Gandolfo una casa, un casino e
pranzo nel suburbano s. Michele in Bo- alcune vigne, e soleva frequentarlo. Di-
sco. In questi 3 dì del suo soggiorno, gran- venuto Papa, acquistò la villa Visconti per
di furono le feste e le luminarie, fuochi i la sua famiglia Baibei ini;quindi alquan-
artificiali e le corse del pallio. Uscì da to tlistante volle fabbricare il magnifico
°
Bologna il I dicembre accompagnaloda* Palazzo apostolico di Castel Gandolfo^
j)ÌLi distinti personaggi della città sino a' per diporto e villeggiatura di lui ede'Papi
confini della provincia. Pernottò a Forlì, successori. In tal modoebbe origine la FU-
C per Fano giunse in Ancona senza so- leggiaturadc'Papi \q Castel Gandolfo,
lennità rS. Alloggiò nel palazzo del co- che finoallora non raveanostabile,esi re-
mune, e dopo essersi trattenuto un gior- carono qua e là, massime a Tivoli ed gj
no, il I o proseguì il viaggio, preceduto nel Frascati. Fi\i\\\in-d che perCastelGandol-

giorno innanzi dal Sagramento, per-


ss. fo cominciò un' era nuova onorifica e di
nottando a Loreto. Celebrò la messa nel- beneficenza,gli abitanti sempre accoglien-
la s. Cappella, e tra'splendidi doni che fe- do Papi colle maggiori dimostrazioni di
i

ce al santuario vi comprese la RosacVoro. divozione e di gioia, con iade^crivibile en-


Finalmente, con sommi applausi rientrò tusiasmo; essendo direttamente governa-
in Roma a'20 dicembre iSgS. Paolo V ti dal Maggiordomo del Papa o dal
frequentò Mondrogone, che me-
la villa cfirdinal Prefedo de' ss. Palazzi aposto.-
ravigliosamente ampliò e abbellì, per far- liei. Da tale villeggiatura i Papi soglio-
ne la villeggiatura de'Fapi, e la villa Ta- no onorare di loro sempre benefica pre-
verna o Borghese, ambo nel territorio senza le città ed i luoghi de' dintorni^
di Frascati, del suo nipote cardinal Sci- come rilevai negli articoli di ciascuno,
pione Borghese. Avendo inoltre questi ac- uiassirae Marino, Grottaferrata, Fra-
quistato Monleforlino, Paolo V vi si recò scati, Albano, Riccia, Genzano e Civita-
l'i I ottobrei6i5, con diversi cardinali e Lavinia (di cui anche nel voi. XXXVII,
prelati, e vi pernottò. E nel 1619 si recò p.233 e seg.), Memi, Velletui, Nettu-
a Castel Gandolfo, a porre la i." pietra no e Porto d'Anzio ec. Urbano Vili nel
per la chiesa de' minori osservanti rifor- 63o o 63 soggiornando a Castel Gan-
1 1 I ,

mati, già "avendovi fatto prosciugare il dolfo, ne die' pel i.° l'esempio, poiché a*
{aghetto di Turno, che emanava nocevo- 19 ottobre si portò a Palestrina^it\MÌ(\
li esalazioni. Al dire del Borgia, piacque acquistato dal suo fratello, ed a'2 i pas-
l'amenità del sito di Castel Gandolfo, e sò a Cave (di cui anche nel voi. LV, p.
la dilettevole veduta del lago d' Albano 2.^3, oltre l'articolo che vado u ricordare),
Castel Gandolfo, di cui fece bellissima e (juindi a visitare l'insigne santuario di
descrizione Pio H, che secondo tale scrit- G<.'uazzano,o\G celebrò la messa e fuono-
tore vi si recò dopo l'Ascensionedel j4(j3. rato nel modo che descrissi in quell' arti-

Pretende inoltre il Borgia, che Paolo V colo. Nel medesimo giorno, o nel dì se-
cominciasse la lul'briai d'un grandioso pa> guente si restituì a Palestrina, e all'intlo-
i88 VTA V T A
ninni nnovnmente a Castel Ganrìolfo. Nel- giacevano, e dar gli ordini opportuni ci r-

l'fHiicolo Porto e Porti dellostatopox ca al loro riparo. Se morte gl'impedì


la

Tii'icio riparlai delle benemerenze de*


, l'eltettuazione, il successore generosamen-
Papi verso di essi, e della marina militare te vi supplì, e la città pe' restaurati con-
e coniroercialeponlificia,e perciòdi quan- dotti potè fruire bene delle sue acque
il

to Urbano Vili magnificamente operò a limpidea'22 novembre [702. Egualmen-


vantaggio di quello di Civitavecchia, in- te per favorire al commercio de'romani,
sieme alla città. Quindi certamente vi si a'21 aprile 1697 con ristretto accompa-
sarà lecato, ma non mi è riuscito stabi- gnamento Innocenzo XII in lettiga si tra-
lirne l'epoca. Il successore Innocenzo X sferì a Nettuno, per fare rialzare e fortifi-
PamphilJ talvolta si recò a Frascati, e nel care il famoso porto cVJnziOt di cui ri-
1 653 si portò a Fiterbo, abitando nel pa- parlai ne' voi. LXXV, p. 109, 1496 seg.,
lazzo de'LVini, ereditalo dalla di lui co- XC, p. 102 ero3, magnificamente rice-
gnata Olimpia Mdidalcbìni, superstite
d. vuto e trattato dalle nobili famiglie Co-
di tal famiglia. Indi il Papa per compia- lonna, Borghese, Pamphilj e Costaguti,
cere la cognata s' indusse ad andare alla come narra il Piazza nelT Ensevologio
sua deliziosa villa Maidalchina, discosta liornano, trat. xi, cap. 21: Dell'antico e
un miglio da Viterbo alle falde de' monti moderno porto d'Anzio, fior di Nettuno,
Cimini, allora la più bella della provin- Questo scrittore celebrò pure il suo ope-
cia, dopo quella di Ba^naja, che fu pure rato e gita a Civitavecchia nel cap. 22:
visitata dal Papa. Egualmente per appa- Vell^ antica città di Cencelle o Cento-
gare d. Olimpia, si recò nella terra di s. celle,ovvero Lcopoli , hor Civita Fec-
Martino del Monte, principato della me- chia, e suo porto franco. Loda assai l'ac-
desima e feudo de' Pamphilj, dal Papa qua del 3.** acquedotto, salubre e medi-
dichiarata abbazia Nullius. Tornato a cinalequanto quella di Nocera. Dell'ac-
f^iferbOf si restituì a Roma. Il successo* que Taurine abbiamo del prof. Domeni-
re Alessandro VII molto 9Ì dilettò della co Morichini: Memoria sopra le acque
villeggiatura di Castel Gandolfo, e di vi- l^ermali di Civitavecchia y presso il Gior-
sitare gli ameni dintorni, e come Pio II naie Arcadico di Roma, t. 9, p. 45. Ma 1

si portò all'elevatissimo Monte Albano o tornando a Nettuno, Innocenzo XII vi ri-


Cave, nel ritiro ora de Passionisli. Inno- cevè il tributo del capitolo d' Anagni de*
cenzo XII per giovare al commercio di sette pani. Si hanno pure di Mattia Giu-
Pi.oma,in riguardo a Ci vita vecchia, pel suo seppe Lippi: Relazione del viaggio fatto
porto, chiave elei Mediterraneo, volle ri- a Nettuno da Papa Innocenzo XII, con
sarcirne totalmente gli acquedotti, guasti la notizia de^ luoghi e dell' antichità di
da'saraceni e successivamente rovinati da Anzio. Fedula e spaccato del palazzo
altri barbari, a pregiudizio della necessi- fatto fare nella sua tenuta di Cartoceto
tà dell'acqua potabile. A dare impulso e dal principe Gio. Battista Borghese, in
attività maggiore all'impresa, volle de- occasione di alloggiarvi Papa Innocen-
corare di sua presenza la beneficata città zo XII nel passaggio che vi fece per il
rS maggio 1696 Novaes narra che vi
(il porto d'Anzio, detto oggi Nettuno, Van-
era già stato nel 1 692, e nel ritorno Po- i «01697. Qua l palazzo fu tulio fabbri-
veri usciti da Roma gli andarono incon- cato di legname in pochi giorni. Regio
tro, e presa la lettiga in cui sedeva , lo fu il trattamento del principe, ed ivi il

portarono in trionfo nella città). Si recò Papa concesse una dispensa matrimonia-
presso il ponte Belvedere, vicino a Civi- le a d.Antonio Lopez de Ayala contedi
tavecchia, per mirare più da vicino gli Fuensalida governatore di Milano , col
acquedotti, conoscere il bisogno in cui si Daiunt Cartoceli. Il Nibby che riprodu-
VIA VIA 189
Rasi e descrive ricevimento ivi ne Papa un quarto d* ora facendo he*
ce il , il il

falload Innocenzo XII a'aa e 25 aprile vere ed assaggiare de* canditi e confelli
1698 dal principe Marc' Aulonio Boi-. Montarono intanto a
a'^ignori cardinali.
glsese,neirandalaeriloiDoda Anzio, chia- cavallo due Capizucchi con tal garbo
li

ma il luogo CaroccetOj dall'anlico Car- che n% furono molto lodati dalla Santi-
ducetum,twmi: preso dall'abbondanza de* tà Sua, come anco pel loro spirito e mo-
cardi, casale con lenimento distante 24 destia, servendolo sino a Castel Gandol-
miglia da Roma, mentre Anzio lo è circa fo'"'* Trovo nel Mss.: Istruzioni per li

35; che la data del breve è così concepi- Mq.vì Maestri di Camera raccolte da
ta: Datum in Pilla Bitrghesiana Car- scruti di AJgJ Rìiffo maestro di camera
roceli. Ragionando poi il Nibby di Tor di d' Innocenzo XII e di Clemente AT, e
Mezza \ »a,dicui riparlerò più a vanti, luo- compilate da MgJ Francesco Pigna ttcl-
go 7 miglia lontano da Roma, a dare una li maestro di camera di Pio FI. Cap.

idea della splendidezza de'baroni roma- 58 Ceremoniale pel viaggio di Papa


;

ni d'allora, riporta col Piasi il ricevimen- Clemente XI alla di%>ozione della s. Ca-
to fatto d'Innocenzo XII a'21 aprile da* sa di Loreto, Lo riprodurrò, per le va-
signori del medesimo. » Giunto il Papa a rianti che contiene dall'antico cereuio-
Tordi Mezza Via, gli si pararono davanti niale. Mg/ sagrista la mattina della par-
da un lato iuginocchionì li due ultimi fi tenza per tempo dirà messa in s. Carlo
gli del conte Capizucchi, recitandogli con al Corso, e consagrerà il Santissimo da

gran disinvoltura, ad ossequio, un breve portarsi pel viaggio. 11 Papa celebrata la


epigramma per uno, per felice augurio messa nella sua cappella segreta, anderà
del suo prospero viaggio, presentando* nella forma solita iu detta chiesa, servi-
glieli poi stampati io raso focuto contor- to da'cardinali e famigliari soliti, con a-
naticon meri etto d'oro,che è Tunica stam- bito da viaggio. Ivi farà orazione avanti
pa sopra tale materia, perchè Sua San- il Santissimo, dirà l'Itinerario; e dopo 4
titàimmediatamente proibì qualunque sacerdoti di tale chiesa, vestili di colta e
stampa sopra il suo viaggio. Indi gli an- prenderanno l'arca del Santissimo
stola,
teposero il proprio regalo, cioè due ba- e porteranno fuori della chiesa, acco-
la

cili di cioccolata, l'uno in pizze, l'altro in modandola sopra il cavallo, e vi saranno


pezze, due bacdi canditi ì\uq bacili di , 20 scudieri o camerieri extra con torcie
confezione, due bacili caci fiori, due gran accese, e anderanno sino fuori la porta
forme di cacio parmigiano, due vitelle del Popolo lateralmente e vi saranno ,

inongane con le sue collarine d'argento ancora li due chierici della cappella pon-
etutleinfellucciate, due gran gabbieioar- tificia cogli abiti viatorii, portando h due

gentate ed indorale con intagli e colle lanternoni accesi. 11 corteggio e tutti li

armi del Papa sopra, entrovi 4 pavoni e famigliari anderanno avanti, e la Croce
li due epigrammi in raso focuto con mer- pontificia precederà il Santissimo, ed il

letti d'oro. Inoltre vi furono due tavole Papa seguila immediatamente coperto
di rinfreschi con quaranta bacili di bi- solamente col CamaurOt e dopo di lui i
scellini, ciambellette e ciambelle papali- cardinali, ed a piedi si uscirà fuori la por*
ne, con 200 fiaschi di vino per le due guar- la del Popolo, ove dala colla mano la be-
die e per il restante della comitiva ... Le nedizione, monterà in carrozza, ed ognu-
due tavole di rinfreschi andarono subito no andtrà al suo luogo assegnato. 11 ss.
a sacco, l'una da'cavalleggieri, l'altra da- Sagramento procederà innanzi: vi saran-
gli svizzeri e dalla famiglia bassa; in che no 8 svizzeri con un uflìziale, 4 pulufre*
principiò il gran brio, che poi si è conti* nìeri, 2 famigli di stalla guidando il ca-
nuato sempre nel viaggio. Visi trallen- vallo pel freno, li due chierici di cappel*
IQO VIA V l A
Ja avanti a cavallo co'Ianlernoni. Segui- no costumalo altri Papi. Deponerà le ve-
rà immediatamenle il sagrista a cavallo sti sagre, e presa la mozzelta, stola e ca-
con 4 camerieri segreti, un maestro di mauro, uscirà di chiesa, alla cui porta
ccremonie. Si procurerà moderatamente prenderà il cappello. Clemente Vili pe-
di sollecitare il passo tanto d'arrivare a rò entrò in Ferrara con solennissima ca-
Castel Nuovo prima del Papa , il quale valcata, portato colla sedia gestatoria, e
sino a tale luogo sarà servilo dalla com- si servii del triregno prezioso di Giulio
pagnia delle Corazze. La milizia di Ca- Il , ma essendo questo viaggio di Cle-
stelNuovo servirà il Papa, sino a quel luo- mente XF un santo pellegrinaggio di di-
go ove s'incontrerà l'altra milizia, e cosi sembra più conveniente l^ingres-
vozione,
da un luogo all'altro. Volendo il Papa en- so privato, come qui appresso è notato.
trare solennemente in città ragguarde- Entrato dunque privatamente tutti sa-
voli, prima in qualche chiesa o casa sub- ranno cogli abili da viaggio, e in questo
urbana si parerà degli abiti pontifica- caso fuori della città vi sarà il magistra-
li, con piviale e mitra, monterà a caval- to con tutta la nobiltà a piedi, presto udo
lo, oppure la Sedia gestatoria^ che pare al Papa il dovuto ossequio. Alla porta
più decoroso. Vestiranno i cardinali le della chiesa vi sarà il vescovo parato con

cappe rosse; li prelati e famigliari gli a- tutto il clero, e porgerà la Croce d=i ba-
biti che adoperano in cappella pontificia, ciare, e il tutto si osserverà come entras-
tutti a piedi anderà nella medesima for-
si se solennemente, e il Papa potrà pure
ma, che 8Ì va dalla Camera de paranìcii- dare la benedizione dall'altare. Pare più
tl alla Cappella pontifìcia. Se cardinali i a proposito dia il ss. Sagra mento, come
incederanno a cavallo, colle dette cappe, si praticò nel tempo di Clemente Vili

li prelati e famigliari cogli abiti propri (per ultimo), vadi avanti una giornata.
della Cavalcata solenne , seguiranno il Per pili miglia usciranno li soldati ad in»
Papa a cavallo, cominciandosi da'più de- contrarlo, poi le confraternite e gli ordi-
gni. Entrerà il Papa in città ricevuto ni religiosi , ed alla porta della città vi

sotto il baldacchino portalo da 8 del ma- sarà il vescovo in piviale e mitra con tut-
gistralo, e visaranno li Flabelli. Nella to il suo clero secolare e con lumi. Vi
porla della città vi sarà il vescovo para- sarà il magistrato con tutta la nobiltà, ed
lo con tulio il clero; porgerà da baciare il medesimo n-ìagistrato porterà l'aste del

al Papa la Croce, che la bacierà colla mi- baldacchino, il quale dovrà essere da lui
tra in capo. Poi intonerà l'antifona: Ec- preparato, e quelli che accompagnano
ce Sacerdos 3Iagn(is,€ processionalmen- ilss. Sagramento a cavallo, alla porta del-
te si anderà alla chiesa maggiore, ove il la citlà smonteranno, e anderanno a pie-
Papa preso T aspersorio dalie mani del di da'lali. Si procederà processionahnen-
vescovo aspergerà se ed il popolo e a- , te alla chiesa cantandosi il Te Deiim ^ e
vendo messo l'incenso nel turibolo sarà il Pange lingua. Arrivati alla porta del-
dal medesimo vescovo incensato, e can- la chiesa, li camerieri segreti deponeraa-
tandosi Te Deitm, s' anderà all' aitar
il no che sarà presa da 4 pi^i degni
l'arca,
maggiore, ove Papa sceso dalla sedia il sacerdoti con cotta e stola, e la porteran-
gesiatoria, genuflesso nel faldistorio farà no all'altare maggiore, s'incenserà, e si

orazione. Il vescovo nel corno dell'Epi- dirà l'orazione del ss. Sagramento dal
stola lateralmente canterà li versetti co- vescovo, ed estratla dall'arca la piccola

lazioni, e pubblicherà l'indulgenza, che cassetta, darà la benedizione. Nel partue


ilPapa concederà. Per consolazione del si osserverà il medesimo, avvertendo che
popolo, se pare al Papa, potrà dare la so- la chiesa sia parata più nobilmente pos-
lenne benedizione dairallaie, come han- sibile, come ancora siano parate le vie,
V I A V 1 A 191
dove passera il ss. Sagra mento. Si devo- vendo il Papa: Cardinali /\. Maggior-
no pollare per la cappella [)onlificia. Cro- domo. Maestro di Camera. Sagrista con
ce con () candellieri, e duecandellieri per suo compagno. Uditore del Papa. Se-
la credenza. Due palioUi, bianco e rosso. gretario de brevi. Segretario de'hrevi a*
Tovoglie per l'aliare e per la credenza. princìpi. Segretario de ntenioriali. Ca-
Falda. Abili poulificali del Papa, col for- merieri segreti. Cappellani segreti. Con-
male di diamanti. Mitre di tela d'oro e fessore del Papa. Confessore della fa-
lic^mata. Sedia gestatoria. Sedia ponli- miglia. Foriere maggiore. Capitano àaX-
iìcaiecon suoi baldacchini, e coltri co'diie \e q^\iM'iX\t{AeCavalleggieri) co'Ioro uf-
sgabellelli. Tre sgabelli pe'cardinali assi- fìziali. Sopraintendente della stalla (per
slenti. Sgabello per il lume dello lanter- vegliare il Tre^^o del le carrozze e cavalli,
na (cioè per quello de Vescovi assistenti uflizio pochi anni dopo denominato Ca-
alSoglio). Faldistorio con cuscini bianchi vallerizzo maggiore, sussistendo il qua-
e rossi. Messaletlo pel Papa con sue co- le a'noslri giorni fu chiamato soprinten-

pertine e cuscini (de' detti colori). Vesti dente il maestro di stalla). Maestro di
sagre bianche e rosse, con tutto il biso- casa co'suoi ministri. Aiutanti di came-
gnevole per cantare la messa avanti il ra del Papa. Bussolanti 6. Chierici del-
Papa. Due incensieri, cioè quello del Pa- la cappella pontificia 1. Due Cappcl-
pa e l'altro ordinario, colle navicelle. Tap- lani comuni ^0[)\)\ìvd\ servirà di due bus-
peti pe'gradini dell'altare, soglio, e ban- solanti, yi/er/ito della famiglia (quello del
chi pe'cardinali. Quanto al numero del- Papa sarà stalo compreso tra' camerieri
le persone che dovranno far parte del- segreti). Speziale. Chirurgo. Due della
Paccorapagnamento del Papa nel viag- Floreria co'Ioro aiutanti. Udiziali di cu-
gio: Cardi na li almeno 5, cioè 3 pel so-
y cina, credenza e bottiglieria del Papa. I

glio, e 2 assistenti ne'banchi. P'^escovi as- medesimi uffiziali pe'cardinali, e Fami-


sistenti al soglio 3. Pt eie assistente, Dia- glici. Scopatori segreti. Palafrenieri 3o.

cono e Suddiacono. Uditori di Rota 4, Due facchini di camera. Due Corrieri.


cioè uno per la mitra, due per le lìuibrie Udiziali in suflìcienza per le segreterie di
della falda, ed uno per la Croce pontili- stato, de'brevi, per la dateria e peniten-
eia. Chierici dì camera i.f^otantidi Se- zieria. I prelati della cappella (ossia i sud-
gnatura 3. In mancanza di questi ponno delti ministri assistenti, preti ec), (juan-
supplire altri prelati, e ancora i canonici do si stimi bene condurli. CantorideWa
delle calledrali. Cantori della cappella medesima 8. Due Mazzieri. Due Firga
pontificia 8. Chierici della cappella pon- ruhea. Due Maestri dì cerenionie^ uno
tifi eia 2. Mazzieri 2. Firga rubca 2. de' quali anderà sempre avanti col ss.
Palaheuieri colle loro vesti rosse (non vi Sagramento, a far preparare il bisogne-
è numero). Vi dovrà essere lutto il servi- vole,-e l'altro servirà il Papa. 1 cardinali
zio della cappella segreta, tanto pel Pa- avranno con loro un gentiluomo, un cap-
pa, quanto pe'cappellani segreti, con un pellano, un aiutante di camera, e due ser-
paliotlo di tela d'oro, e l'altare portati- vitori. I prelati, vescovi, maggiordomo
le. Secchiello dell'acqua benedetta, ed a- ec, un cappellano, un cameriere, un ser-
spersorio. Croce pontificia da portar per vitore. I prelati segretari e l'elemosinie-
\iaggio, e l'allra grande solita. Croce pic- re, avranno quelli che sono necessari al-
cola con suo velo, per ilare da baciare al l'esercizio del ministero loro. Dovranno
Papa. Due strati con suoi cuscini di vel- ipadroni ingiungere a'ioro servi tori som-
luto. Uno strato piccolo per mettere al- ma modestia , in questo santo pellegri-
la porta della chiesa (pel bacio della Cro> naggio, accompagnandolo con orazioni
ce ec). In questo viaggio vi saranno ser- vocali, per essere anche di esempio a'po-
1

ic>2 VIA V I A
poli. Dopo tuHo questo, non mi ^ riuscì» bre 1715 partì per Castel Gandolfo, com-
lo di trovnre che il viaggio a Loreto di ntettendo gli affari al cardinal Albani,
Clemente XI avesse clì'ello. Il prelato ma sentendosi non bene affrettò il ritor-
Buffo si procurò le riferite notizie per sua no alla (ine del mese. II dotto medico
tiornin ed eruMizione, non perchè gli spet- archiatro Lancisi, stimava utilissima la
tasse la soprintendenza del viaggio, prò* villeggiatura diCastel Gandolfo a Clemen-
pria del Maggiordomo^ die però ne fuo- te XI, per riparare agli abituali suoi inco-

gè le veci il Maestro di camera^ in caso modi,al quale elle Ito scrisse: ^yo/zemer/V/^j

di sua impotenza: wt Treni à^\ Roma egli praeserlim Clementis XI\^aletudinis^c\a[


ha ingerenza speciale, ai modo riferito al 17093117 16, e contengono ancora la de-
suo articolo. Il dello prelato però avea scrizione in forma di Giornale delle fil-
moggiori pretensioni di quelle inerenti leggialure fatte dal Papa. Si conservava-
alla carica, e nella descrizione del ripro- no nella Biblioteca Albani^ la quale fu
dotto ceremoniale, nella nota delle per- venduta neli857! la detto annoi 7 i6da
sone che doveano accompagnare il viag- Luc'Àntonio Chracas, co'lipi del fratello
gio, pretese di registrarsi pel i.°dopo i Gio. Francesco Chracas, s'incominciò l'u-

cardinali , cioè avanti il Maggiordomo^ tilissima e rara raccolta ùq Diari £?i /?o•
in che non credei seguirlo, mai ciò aven- w^r^.Ohfosseprincipiataappenaintrodot-
do veduto ne^'uoli palatini e altre carte ta la Stampai esclama Cancellieri con
antiche. Del resto Clemente XI non fe> ragione, benché non mai curata da'lelte-
ce viaggi, solo frequentò la villeggiatura rati^tranne però da noi due,e con pubblico
di Castel contemporaneoGio.
Gandolfo. Il vantaggio; sì, pubblico vantaggio. Quante
Francesco Cecconi, nel Diario istorico^ notizie di più sarebbero venute a nostra
presso lo Roma sagra e moderna del Pan- cognizione, che per gran disavventura so-
cirolo accresciuta dal Posteria^ registrò no affatto perite! Forse agli stranieri sem-
le seguenti villeggiature di Clemente XI brerà triviale o di poco conto l'empo-
a Castel Gandolfo. A*2 maggio 7 1 o per i
1 rio delle notizie che contiene, inclusiva-
iislahiiire meglio la sua salute pertossi mente alle descrizioni Ae Fiaggi e FU'
a godere dell' aria di Castel Gandolfo, leggiature dePopiy contenute pure nel-
restando al governo di Roma i cardinali le Notizie del Giorno di Roma^ e pro-
Paolucci e Acciajoli: ritornò a' 16 giugno, seguile dal Giornale di Roma, Ma ol-

ricevuto con allegrezza dal sagro collegio treché per la storia, pe'romani, anzi pe*
e dal popolo. Neliyi i pochi giorni do- cattolici tutti, tali non riusciranno. Or-
po Pasqua s'incamminò alla villeggiatu- dinariamente le cose non molto remote
ra, dalla quale tornò a' 28 giugno, do- dall'età nostra, e perciò non molto diffi-
nando 100 scudi a'soldati che l'aveano cili ad esser sapute, non sogliono interes-
accompagnato nel viaggio. L' 8 giugno sare e piacere, come quelle raccolte nel
I 7 1 2 parli da Roma per Castel Gandol- buio dell'antichità, essendo quasi sempre,
fo, donde ritornò a'27, ricevuto a s. Gio- secondo Tacilo, tutti gli uomini, duni ve-
vanni dal sagro collegio e dal popolo. Cle- teraextolluntt recentiuni incuriosi. Noa
mente XI sentendosi vieppiù incomoda- però vi trovai le notizie delle villeggiatu-
to dalle sue indisposizioni, nel giugno 1713 re di Clemente XL Gli successe nel 7 2 1

passò alla villeggiatura, affidando gli af- Innocenzo XIII Conti il quale soltanto ,

fari al cardinal Alhani suo nipote. Ritor- si recò alla Filleggiatura di sua Villa
nò a Castel Gandolfo a'7 ottobre 1714» Catena presso Poli, feudo di sua casa, che
non essendovi andato nel precedente an- descriverò in questo invece dell'mdicalo
no per sentirsi bene, restituendosi a Ro- articolo, sia pel promesso ne' voi. XVII,
ma nel principio di uovembre, A'9 olio- p. 80, LXXV, p. 286, e sia anche per
V I A VIA 193
rioteiessanle modo e treno usato, descrit- vallo, portando alzata la Croce pontifi-
lo dd Diari di Roma giù divenuti inte- cia, ìndi Innocenzo XIII in lettiga chiu-
ressantissimi, onde moltissimo ne profit- sa, vestito di sottana, fascia, rocchetto^
tai a'propri articoli, il perchè in questo mozzetta, stola, camauro e cappello, ser-
mi contenterò accennarli. La relazione vito da 4o svizzeri a piedi, formanti due
è di Lue' Antonio Cliracas, aggiunta al akj con moschetti e alabarde. LateraU
Diario n. 899, dell'S maggioi723, e da mente alla lettiga vi andavano pure il
essa ne ricavo il più interessante. Mi piace marchese Ottieri soprinlendenlealle scu-
anzitutto ricordare, che Innocenzo XIII derie pontificie a cavallo, decano e sotto-
fu grave e maestoso, magnifico, essendogli decano, con ombrellinOjCon 1 5 palafrenie-
vivacnente a cuore la dignità pontificia, e ri a piedi,e 6 aiutanti di cameradelPapaa

nel corpo estremamente pingue, non sen- cavallo, indi veniva la sedia a mano del
za incomodi. Mosse il Papa a questo bre- Pontefice, con 16 sediari, e lateralmente
ve viaggio, il desiderio di rivedere luoghi ad essa due scopatori segreti con l'occor-
a dove sperava rinfrancare le for-
lui cari, rente pel servizio del Papa. Poscia la
ze del corpo abbattute da recente malat- muta pontificia di 6 cavalli tiranti la
tia, cominciata ne'primi di marzo; già nel carrozza, con due garzoni a di scuderia
cardinalato avendo sperimentata quel- piedi,ed un 7 cavallo di riserva a mano.
l'aria favorevole alla sua salute. A' 26 La lettiga scoperta con due cavalli fri-
d'aprile 1728 si portarono al palazzo gioni, coperti da una sopravveste di taf-
Quirinale il governatore di Roma, V u- fettà cremisi, e indi 4 legni frulloni; il i.**

dilore della camera, il tesoriere genera- colla muta alla spago uola, cioè tirata da
le, il resto della prelatura, la nobiltà ro- 4 con entro mg."^ Conti nipote
cavalli,
mana, e le guardie de' cavd.lleggieri e del Papa, mg."^ Doria arcivescovo di Pa-
delle corazze. Dopo la messa il Papa in trasso e maestro di camera, mg."^ Mare-
sedia a mano fu da'sediari e palafrenie* foschi vescovo di Cesarea e uditore, e
ri portato alla basilica di s. Maria Mag- mg."^ Ruspoli pronipote dei Papae segre-
giore, che furicevuto da 19 cardinali. tario de' memoriali; nel 2.° frullone co*
Fece orazione all' altare del ss. Sagra- mg. ri Riviera segretario della cifra, Ta-
mento, a quello della B. Vergine, ed al sca elemosiniere, Scaglioni segretario de*
papale, e quindi i musici della medesi- brevi a* principi^ e Bandini segretario
ma cantarono l'antifona : In viani pa- d'ambasciata; nel 3." frullone mg."^ Gam-
."
ciSf el prosperitatis dirigat. Arrivato In- barocci imaestro delle ceremonie, rev."
nocenzo XIII alla porta della chiesa, ri- p. Flaminio Cesare de* chierici minori
cevè gli augurii del sagro collegio, licen- confessore, ed i mg." Michelangeli medi-
ziando la prelatura e gli altri ; indi l'u- co segreto ed Olimpio Emiliani scalco
ditore della camera pubblicò 1' ordine segreto; nel 4-*' fiuHonei mg.ri Bertoni
della continuazione dei tribunali non caudatario e Pizzi altro cappellano se-
ostante l'assenza da Roma del Papa. En- greto, ab. Ferrante chierico segreto, e p*
trato in lettiga^ frauna moltitudine di m. Allegri servila confessore della fami-
popolo, Innocenzo XIII s'incamminò glia pontificia. Cavalcava appresso la
verso porta Maggiore. Ordine del treno guardia de' cavalleggieri armata di ca-
e del corteggio. Precedevano a cavallo rabine, co' suoi ulliiiali. Seguiva un le-
due corrieri, e quindi seguivano la van- gno a 4 luoghi di riserva pegli aiutanti
guardia de'cavalleggieri,due cavalieri di di camera del Papa, e 3 altri di riser-
guardia, Gio. Corrado PfylFer d' Alti- va pe* palafrenieri, due eguali per ripo-
shofen capitano della guardia svizzera, so de' sediari, e due facchini di camera
mg.' Percati crocifero, egualmente a ca- a cavallo. Tcimiuava il treno colla ca-
VOL. XCVII. li
J94 VIA V I A
valcata di 12 aiotanli di camera e cir- la Sabina e delle Porte di Roma^ nel voi.
ca 48 servitori de' suddelli prelati e si- LXXVjp. 276,6 meglio altrove,ma non
gnori della famiglia pontifìcia. A'confini ricordo. Dice il Nicolai,qualunque fosse il

della tenuta di Lunghezza si trovò a ca- sito preciso in cui fu Collazia,certamente


vallo il principe Strozzi, che smontalo e nel suo territorio, o ne'dintorni,vi furono
genuflesso offrì al Papa la propria abi- nel tempo di mezzo castelli di Lunghez-
i

tazione. Arrivato ad essa, Innocenzo XIII za, di Osa^ di s. Giuliano, e di Castel


fu accollo con salve di mortari, ed evvi- Nuovo, che nel secolo XI appartenevano
va del popolo accorsovi. Il Papa andò alla basilica di s. Paolo. Lunghezza fu
subilo ad orare nella piccola chiesa della talvolta dominata da'Conti potentissimi
ss. Trinila del luogo, ove trovò 3 cardi- nobili romani, e mentre era di essi, sotto
uali palatini a riceverlo; quindi accompa- Ijonifiizio Vili vi si rifugiarono de- i

gnalo dal maggiordomo mg. 'Giudice e da posti cardinali Giacomo e Pietro Co-
mg.' Doria maestro di camera, recossi al- lonna, discorsi superiormente, ed ivi o-
le stanze riccamente addobbale,egli sviz- sarono appellare contro quel Pontefice
zeri ne guarnirono la porta. Una banda al futuro concilio. Nel i5i4 » Conti la

di diversi strumenti rallegrò tutti. Il concessero in enfiteusi ad Alfonsina Or-


principe Strozzi avea già innalzata sul sini,vedova di Lorenzo de Medici, e ma-
portone la seguente iscrizione, composta dre di Clarice de Medici nipote di Leone
<lal prelato Leone Strozzi. Innocentio X, da Alfonsina lasciato suo erede. Il Pa-
XIII- Pont. Opt. Max,- Quod - Avi- pa allora comprò interamente Lunghez-
tae Diiionis Loco Invisurus - In Lari- za, e nel testamento ne dispose a favore
ghetia Castriim Deverl^ens- Has Aedes di sua nipote Caterina de Medici figlia di
Impares Tanto Hospili - Pontificia Ma- Lorenzo dpca d' Urbino ; e Clemente
jestate Illustraverit Laurcntius Frati'
- VII, altro suo zio e tutore, la vendè a
cisciis Strozzi - Monumeniiun Posuit - Clarice figlia di Pietro de Medici, la qua-
Anno Salutis mdccxxiii. Altre iscrizio- le sposato Filippo Strozzi, in quésta uo-
ni si leggevano nelle camere ove pranzò bile famiglia restò la bella tenuta, a cui
il Papa, con lo stemma pontifìcio ed em- tuttora appartiene.il Nibby ne ragiona
blemi allusivi alla lieta circostanza. In di- neir Analisi de' dintorni di Roma, cioè
versi luoghi pranzarono i cardinali, e il negli articoli Collazia oCaslellaccio,C<2-
seguito pontifìcio in tavole separate se- strum OsaCi Castelhun Novum^ e Lun-
condo ilraugo,calcolaudosi in tutti circa ghezza e Lunghezzina^ Castellum Lon-
700 persone. Pi ima di partire, al Papa gezzae, lenimento esteso dell' Agro Ro-
il principe Strozzi presentò la consorte mano, sulla riva sinistra dell'Aoiene, che
ed i implorando l'indulgenza ple-
figli, racchiude le rovine di Collatia città la-

naria pel giorno della ss. Croce, la quale tina, distante da Roma circa io miglia,
poi venne concessa con breve, datalo in mentre Poli lo è 24. Ad ore 18 Inno- —
Lunghezza diocesi di Frascati. Onde sa- cenzo XIII rimontò nella lettiga, e verso
rà bene il dire poche parole sul luogo. Pantano fu incontrato da d. M/ Fausti-
Mg/ Nicolai ne tratta nel 5, p. 55,delle t. na, che avea sposato al nipote Marc'Aa-
Dissert. deW Accademia romana d'Ar- tonio duca di Guadagnolo, la cui cere-
cheologia : Dissertazione sulV antica monia LXIX, p. 161,
descrissi nel voi.
Collazia e suo ierritoriOi e sopra i ca- e dal di padre Matteo Ursino duca di
lei

stelli denominati Lunghezza^ Osa, s. Paganica. Finalmente verso le 21 ore


Giuliano e Castel Nuovo^ esistenti nel giunse al confine di Villa Catena, a 25
medio evo in quelle vicinanze. Ne feci pa- miglia da Roma, la cui via carrozzabile
iola nel vol.LX, p. i5, 19, parlando del- avea rifatto, la quale dirama dalla Tibar-
V l \ VIA
195
tiiia. duca di Poli Giuseppe Lotario
Il cium Marinus JoannisF. TorloniaDiuj
-

Conti suo fratello, si trovò a ricevetelo al- Rest. - Anno mdccxl) Smontato il Papa .

la lesta d'una compagnia di cavalleggie- dalla sedia, ricevuto da'cardinali che Ta-
ri, ed altra di frtnleria. Sceso da cavallo veano preceduto, si recò a visitare il ss. Sa-
e genuflesso, nel presentare al Papa due gramento nella cappella deiratrio del pa-
chiavi, gli disse: Beatissimo Padre^ offro lazzo. Dal principe fratello, con magni-
quello che di già e sito, conservalo bensì fica previdenza, erano stale preparate più
da molti secoli fedelmente alla s. Sede. ofiìcine e abitazioni per*lulla la fami-
Innocenzo XIII vi pose sopra le mani e glia pontifìcia, compresi i bussolanti e
i'ispose: À^'er piacere che quelle chiavi camerieri extra, e per tutti i forastieri
si troi'assero nelle di lui mam\ e vi re- che sarebbero venuti, non che per le mi-
stassero per altri loo anni. Giunto il lizie, ed altri, con molle dispense e co-

Papa alla villa Catena, fu salutato dal piose provvisioni. Era stato aperto un
rimbombo i4 cannoni e mastii, dal
di nuovo grandioso viale nel mezzo d' un
suono delle campane, da quello armo- colle, onde più agevole fosse il passare
nioso di musicali strumenti, e dagli ap- dal i.° al 2.° palazzo destinato per la sua
plausi di gran popolo, accorso da Poli e residenza, e questo si scoprisse da lungi
Gtiadagnolo feudi di sua casa, che descris- con bello e gradevole eCfetlo. Sorgeva
si nel voi. LXXV, p. 285 e 288, non che esso nel mezzo di spaziosa piazza, tutta
daMuoghi vicini. Il Papa era montato cinta con muro d'attorno e chiusa nel-
in sedia a mano, e si fermò al fine del l'innanzi con grandi cancelli di ferro ese-
lungo viale fiancheggiato di annosi cipres- guiti e ornati colla miglior maestria del*
si, e godè in vedere tutte le scalinate del l'arte: due cannoni erano posti innanzi
i.° palazzo, fatte a cordonata, e come in al palazzo, che avea la guardia degli sviz-
due ali divise sui lati dell'edifizio, ripie- zeri a custodia. Un 3.° palazzo era desti-

ne di dette genti. Era air innanzi schie- nato a' cardinali palatini, che aveano se-
rala la compagnia della milizia ducale guito o preceduto il Papa, e agli altri
colle assise bianche e turchine (il Viscon- che potessero sopravvenire. Nel palazzo
ti, di cui più sotto, sebbene prese a gui- del Papa soltanto i suoi nipoti mg."^ Con-
da la relazione del Chracas, avendola ti e il duca di Guadagoolo, il medico,
raffrontata con alcuni ricordi mss. d' un lo scalco, il caudatario, il confessore, i 6
testimonio di veduta, dice che le guardie aiutanti di camera, e uel pianterreno gli
consistevano in 12 uomini a cavallo ve- scopatori segreti ed i palafrenieri, ed ivi
stili con casacche paonazze trinate di se- erano l'officine segrete. Nel palazzo pe*
ta color d' oro). Al di sopra della fonia* cardinali, vi erano eziandio le camere pe*
na maggiore, stala allora restaurata, si loro cappellani e aiutanti di camera; ed
leggeva la seguente marmorea iscrizione, ancora pe' medesimi erauvi cuochi, cre-
con cornice e ornali di bronzo dorato, denzieri e bottiglieri particolari. Erano
sovrastata dall'Aquila scacchiatade'Con- i cardinali 18, fra'quali Alessandro Albani
ti. Innocentii XIII Pont. Opt. Max. - camerlengo, Corradini pro-datario, Pao*
Felici FaustoqueAdventui- Joseph Lot- lucci vicario di Roma, Spinola segreta-
tarius De Comitihus - D. D. D. - Die rio di slato, Origo, Altieri, Barberini,
xxvi JprilisMDCcxxiii (Questo raonu. Colonna, Ottoboni vice-cancelliere, Bel-
mento fu poi guasto e spezzato, ma per luga, Olivieri. Del corpo diplomatico e-
cura deir attuale signore del luogo, ven- ranvi 1' ambasciatore di Portogallo de
ne rinnovato e rimesso nel primiero sito Mellos, r incaricato d' aifari di Francia
con l'aggiunta delle parole: Tiluluni Guerrin di Tencin (poi cardinale), l'am-
Ininria Temporum Prostratuni Oi/fra- basciatore gerosolimitano bali Spinola, e
196 V I A V I A
quello di Bologna marchese Magnani. morabile il pontifìcio soggiorno, il duca
Oltre i principali membri della prela- di Poli fece scavare i fondamenti per
Con-
tura, tra'principi, oltre quelli di casa una chiesuola da innalzarsi sotto 1' in-
ti, eranvi Albani, duca
Giustiniani, il vocazione della ss. Croce; quindi pre-
Sforza Cesarini. Tutti servili nobilmente gò il Papa fratello a porvi solennemen-
e con lautezza. Co* cardinali pranzavano te la prima pietra benedetta, e I' ese-
diversi signori; con mg."^ Collicola teso- guì assistito da 3 cardinali, e mg.*^ mag-
riere gì' individui della camera segreta giordomo vi gettò diverse medaglie di
pontifìcia, in numero di i4 nella tavola : argento e di bronzo coniate nel suo pon-
del forier maggiore d. Girolamo Colon- tifìcato (quasi tutte allusive al suo no**
na, desinavano io maestri di camera de' me battesimale di Michel Angelo, e la i.*

cardinali e ambasciatori mandati da'lo- anco col cognome), tra le salve de'canno-
ro padroni a prender le notizie dell' ar- ni e mortari, e l'acclamazioni del popolo
rivo e stato di salate del Papa. Diversi accorsovi(Il Marocco, per quanto dirò,

cardinali, ambasciatori, prelati e signori, anche qui confonde Innocenzo XIII, eoa
si recarono in persona a visitare e osse- Innocenzo III, attribuendo a questi il pen-
quiare Innocenzo XIII. Cominciando dal- siero di decorare questa sua villa di 7
la i." sera dell'arrivo sì videro nella not- chiesuole per rappresentar le romane, ed
te i grandi viali tutti illuminati sia eoa ora esistere solo quelle di s. Giovanni, di
lampioni posti sopra legni, sia su bracci s. Paolo e della ss. Croce, per provve-
di ferro assicurali agli alberi, cioè lanter- dere alla pietà de'polani, onde senza re-
noni di vetro chiusi ben disposti, e pro- carsi a Roma ne potessero lucrare le in-

duceuli un eff'elto pieno di leggiadria, dulgenze). A' 2 maggio il Papa ritornò


corrispondente alla magnificenza che re- a Poli, visitando la chiesa di s> Stefano
.'
gnava da per lutto. A'29 aprile, colla sua degli scolopii (la cui i pietra era stata po-
corte e l'accompagno di diversi cardina- sta dal Calasanzio loro santo fondatore),

li, il Papa in lettiga scoperta si recò a Po- ad essi data da Lotario e Appio Conti, ed
li, lungi circa due miglia. Nella chiesa ove erano sepolcri di alcuni Conti suoi
i

principale di s. Pietro ascollò la messa di antenati, lasciando ad essa ed alla terra


nig.*^ Piz2Ì, e passato al palazzo ducale di diversi contrassegni di sua pontifìcia ge-
sua famiglia, benedì dalla loggia V affol- nerosità. Nel dì seguente, 3 maggio, Inno-
lata popolazione. Alle comuni di Poli e cenzo XIII dopo aver ascoltato la messa

Guadagnolo accordò 1 o anni d'esenzio- e recitato V itinerario, si pose in sedia


ne da* pesi camerali, e fece distribuire scoperta portata da' muli, e verso Icore
5oo scudi a'poveri. Nelle ore pomeridia- 12 parli dalla villa Catena. Giunto nelle
ne ritornò a villa Catena, ove ogni dì, vicinanzedi Lunghezza, fu iiiconlrato dal
come in Roma, faceva desinare i3 pove- principe Strozzi, e ad ore 17 giunse in
ri. Il i.° maggio tornò a Poli, e servito Lunghezza. Subito visitò la chiesa, ov'e-

da alcuni cardinali celebrò la messa nella ra esposta la reliquia della ss. Croce, ri-

chiesa primaria, lasciandovi in dono pa- i correndone la festa; quindi passò nel pa-
ramenti che avea vestito, concedendo al- lazzo, ove trovò alcuni cardinali a com-
la stessa alcuni privilegi e indulgenze. Re- plimentarlo. Il Papa, e gli altri, ciascuno
stituitosi alla Catena, arricchì la sua fa- pranzò nelle rispettive tavole, ed arrivato
miglia di spirituali grazie e indulgenze, il duca di Poli, fu servito a mensa dallo
anche quelle delle Sette Chiese dì Roma^ scalco della foresteria, da un bussolante e
coir ingiunzione delle visite delle 7 chie- da due camerieri extra, eoli' assistenza
suole erette in vari luoghi della villa. di mg." maggiordomo. Alle ore 20 Inno-
Mancandone una, per rendere più me- eenzo XIII parli, e per la strada fu io-
V I A VI A 197
ooiitrato da' cardinali suoi parenti, tro ro luoghi. L'amenità del luogo, le anti-
v;indo «1 porla Maggiore la prelatura, la caglie scopertenel recinto.fecero congettu-
nubiilà, i conservatori di Uoina, i cavai- rare derivala da Faustinianoo Fustiuia-
ed una gran molti-
Jeggieii, le corazze, no, parlato nel ricordato articolo, che si

tudine di popolo. \ 11 ore stnonlò a s. allribuisce ad una delle due imperatrici


Maria Maggiore, ricevuto da diversi car Faustina. Certo è che i Conti ne rinno-
dinali e dal capitolo; fatta orazione, pas- varono la delizia campestre e la manten-
sò al palazzo Quirinale, accotnpagnatoa nero. Pare che l'onorasse di sua presenza
cavallo dal governatore, uditor della ca- nel i5i6 Leone X quando si recò a Po-
Diera e tesoriere, che 1' aveano ricevuto li, anzi vi passasse alcun tempo, tratte-
nella basilica. Il Papa dal maggiordomo nuto a sontuoso ospizio da' Conti. Quasi
fece ringraziar tulli, e si trovò contento 5o anni dopo, l'illustre guerriero Tor-
della gita fatta, pel suo perfetto ristabili- quato Conti ridusse la villa a nuova ma-
mento. Descrissero la villa della Catena, gnificenza e grandezza colla direzione del
,

il Marocco, uell* articolo Pilla Conti, genio d'Anmbal Caro, in altre simili pu-
presso Monwnenti dello Stalo Pontifi-
i re: splendidamente esercitato, come de'
cio^ t. I I, p. 4o (^ interessante la sua de Farnese, di cui Torquato avea sposato
scrizione, ma sembra che abbia confuso Violante. Tanto piacque a quel sapiente,
Innocenzo XIII, con Innocenzo IN ; ben- pieno di discernimento e gusto pel bello,
sì riferisce l'operato a vantaggio della le sue peculiari amenità, che ne scrisse in
villa dal duca d. Marino Torlonia, che lode apposita lettera a Torquato a'6 giu-
io accennai nel voi. LXXV, p. 286, lo- gno i563, il cui ardore militare volle
dandone la pielà e altre virtù); ed il com- frenare con lepide parole: '» In ogni ca-
mend. P. E. Visconti, nell'articolo Fil- so è meglio starai alla Catena, che scats-
la Catena presso Poli, pubblicato co'di- narsi per andare alla caccia de' grilli. Si
segni del magnifico ingresso della medesi- torsi chesua non è una catena da star-
la

ma e del prospetto del palazzo moggio- ci volentieri? Vi prometto, Signore, che

re neir Album di Ronta^ t. 17, p. i53e vi sto tuttavia legato col pensiero. E che

169, per il lieto Sposalizio (anche in a tulle le ore mi vo immaginando nuove


quest'articolo ricordato) di d. Giulio tlelizie e bellezze ". Per essa il Caro de-

Torlonia duca di Poli e Guadagnolo, stò r emulazione del cardinal Ranuccio


eoo d. Teresa de'principi Chigi. Ne darò Farnese, per la villa magnifica diCapra-
un brevissioDO cenno. La villa Catena tro- rola, e di Vicino Orsini per la sua bellis-
vasi alle pendici del monte s. Maria pres sima delizia del Boschetto in Comarzo.
so il colle Faustiniano, nel distretto di Ti' Dal Caro inoltre in certo modos* impa-
voli,per vastità e varietà di luogo, per ra il significato della denominazione, sia
sontuosi edifizi e per illustri memorie che gli venisse dalla natura del luogo, che
degna d' esser annoverata fra le più ce- ha una continuazione e come catena di
lebri della contrada. È in salubre e deli- che piacesse cos\ chiamarla per
colli; sia
ziosa situazione, aperta a tutti i venti esprimere quella soave violenza colla qua-
favorevoli, e da cpielli contrari riparata le ratteneva e quasi legava gli animi pre-

da' monti. Domina l' immensa pianura si dal l'amenità e vaghezza del suo aspet-

romana, sino a scoprire i monti Cimini. to. Il commend.'^ Visconti quindi respin-
S'ignora la sua fondazione, la tradizione ge l' origine chesi preleode da altri da-

però la vuole assai presto divenula deli- re al nome della villa, derivandolo dalla
zia de'Conti, che sino dal secolo Xll cb< catena che ne sbarra a* legni I' accesso
bero la signoria di Poli, e di altre terre sulla via di Poli ; o che ricordi gli operai,
e castelli de' dintorni, che descrissi a'Io- che nella disposizione e nel nurueiQ for-
jfjS V I A V I A
manclocli se stessi catena, compito aveano za, fu il rinnovatore della villa, e vi dimo-
in forza di feudalesei'vitù, i più aspri e più rava volentieri colla moglie Lucrezia Co-
ardui lavori della villa. Fatto poi Tor- lonna, benefattrice di Poli; massime la
quato, da Pio IV, governatore d'Aoagni, ridusse con nuovi edifizi, adatti a rice-

e distratto da carichi uailitari, le cose di- vervi la corte pontificia, quando seppe
visale da lui a incremento della Catena, l'intenzione del Papa di volervi passare
si rimasero senza effetto, come la colonia alcuni giorni della primavera. Fu allora
che si proponeva stabilire presso la villa, che quasi ne mutò la disposizione, aggiun-
per la salubrità dell'aria. Vi abitava pe- gendole il propinquo fondo, ch'era de'pp.
rò la suddetta consorte, donna d'animo di s. Antonio, insieme al palazzo di loro
"virile, la quale vi fece eseguire alcuni or- villeggiatura. Tagliò nuova strada in mez-
namenti, e di lei resta ricordo religioso zo a un colle nell' altezza di 90 palmi, e
e di buon genio la chiesuola della Ma- facendola larga al piano 93, e nella cima
donna della Pietà, presso Poli, d'archi- 1 08, indi la selciò. Al i .° palazzo, che fron-
tettura traente a quella di Vignola, e per teggia l'ingresso, ed era l'antico, aggiun-
Jei dotata. Dipoi Lotario II Conti, già se le laterali scalinate. Accomodò la fonte
impiegato da Clemente Vili in gravi cu- e il lago, con aumento di getti d'acque.
re di pubblici maneggi, e inviato contro In fondo al lungo stradone coperto, pel
il turco a'principi d' Italia a Germania, quale dal palazzo s'entrava nel bosco, fu-
oltre all'imperator Rodolfo II, ritiratosi rono erette duegrandifabbriche,perallog-
a Polì^ e amantissimo del suo soggiorno, gi de'famigli e soldati ; mentre al pianter-

e della villa Catena, questa ebbe da lui reno si fecero scuderie per 60 cavalli pel
nuove amenità e copia d'acque. E quan- Papa e pe'cardinali palatini ; ed ivi puresi
to a Poli pose nel 1618 ne' laterali del- stabili la dispensa pontificia. Oltre ciò si

l' altare della cappella contigua al palaz- aprì altro spazioso viale, nel cui fondo si

zo ducale, due musaici già dell' antica dischiuse ampia piazza, munita di cancelli
tribuna e facciala della Chiesa dls. Pie- e circondata da muri. Nel suo bel mezzo
tro in Faticano, il i
.*'
fatto da Innocenzo venne eretto il palazzo d'abitazione del

III ed esprimente la sua efGgiecolla colom- Papa, ov' era una fabbrica di Torquato
ba che nel punto di sua elezione gli si a guisa di romitorio nel fine del bosco.
posò sulla spalla; il 2.° rappresentante il Altro gran palazzo si dispose per allog-
ritratto diGregorio IX , ambo a lui do- giarvi i personaggi, che per uffizio od os-
nati in memoria
del suo casato, cioè il sequio si recassero da Innocenzo XIII. Di
1." da Clemente Vili nel iSgG, e il 2.** più si fecero quartieri temporanei pegli
da Paolo V nel 1606, quando demoli- svizzeri a guardia del Papa, e per le mili-

rono quello la tribuna e questo la faccia- zie ducali a guardia della villa. Inoltre
ta della basilica, come si legge nell'iscri- con opere teraporarie si formarono bot*
zione che vi collocò. Mentre in Frascati, teghe con ogni genere di vettovaglie,
a quell'epoca, aveano gii Aldobrandini a vantaggio de' molti accorrenti. Tante
ed Borghese recato le suburbane ville
i opere si compirono in men di due anni!
omonime ad una nuova e straordinaria Tuttora l'interna disposizione della villa
magnificenza. Appio Conti con grande Catena è quasi ancora quella medesima
spesa ridusse a quella foggia la propria della discorsa. Con bella comparsa pro-
della Catena, massime nello scoraparto spettano le acque, in 5 tazze con altret-
de* viali e nella varietà delle fontane, la le cadute delle quali
tante fonti, si riuni-
cui moglie Giacinta Sanvitale fu muni- scono nel gran recipiente eh' è al pian
fica con Poli. Il fratello poi d'Innocenzo del prato. Sopra ciascuna delle due me-
XIII, per genio inclinato alla magnificen- morate cordonate, laterali al palazzo, ò
V I A V I A .99
un gran nìcchione con caduta d' ncq<ia Benedetto XIII, già domenicano, nel
a guisa di pioggia; e nel fondo sono due 1725 partì da Roma, e dal convento
foi'ami^couie di naturale fenditura di grot- domenicano di Monte Mario^ ove di-
ta, per dove penetrando produce
il sole morava (del quale parlai anche ne' voi.
un'iride al frangersi delle acque.Sopra LV, p. 99, LXIII, p. 1 23), a'5 novembre,
della caduta è una bizzarra fonte, dove con un seguito di 5o persone, per Mon-
le acque uscendo per due maschere pren- te Rosi si recò in f^ignanello, ove consa-
dono forma di vela. Il precipitare e il ca- grò la chiesa edificata dal principe di
dere di tutte queste acque, che si raccol- Cerveleri d. Francesco Ruspoli: la mat-
gono come in piccolo lago, per iscorrere tina delio rientrò in Roma. Qui solo ri-
nuovamente, interrotnpe il silenzio del ferirò r accompagnamento e il treno, e i

luogo con un grato fragore. Il palazzo doni elargiti dalla generosità del princi-
sovrapposto gode bellissima vista, e in- pe alla Famiglia pontificia in tale oc-
nalzandosi sui terrapieni e baluardi, fa casione. A mg." Lercari maestro di ca-
nobile mostra di sé. Grandioso è loscom- mera,,, OV.....W
schifo ^^con servizio —
di porcellana
^ V.. •cella
>. :

parto de* che coperti o fiancheg-


viali, idem a mg.*^ Fini arcivescovo di Dama-
giati d' alberi, mettono alle case nuove, sco e cameriere segreto. A mg."^ Gamba-
aggiunte dal fratello d' Innocenzo XIII, rucci arcivccovo d'Amasia (poiché Be-
ed al palazzo abitato da questi, il quale nedetto XIII quasi tutti primari suoi i

conserva ancora il nome di Palazzo del famigliari ed altri prelati insignì delta
Papa. Sebbene esso semplicissimo, pure dignità vescovile), prefetto delle ceremo-
così bene si compone colla fine del lun- nie, guantiera d' argento con cioccolata:
go viale, che lo ha in prospetto, da for- d.Girolamo Colonna foriere maggiore,
mare quell'armonia d'insieme, che pre- come al Lercari. Idem al marchese Ot-
senta la tavola del citalo Album. Per- tieri soprintendente della scuderia ponti-
correndo il vastissimo luogo, di tratto in ficia, e pel I
.° dallo stesso Benedetto XIII
tratto s' incontrano magnifiche scene, al- convertito Cavallerizzo Mag-
l'uffizio in

beri vetusti, collinettt coperte di piante giore, e rOttieri fu ili." ad usarne il ti-
odorose, ridenti prati, boschi di fronzu- tolo. Idem al marchese del Bufalo gene-

te elei, che difendono da' raggi del sole. Idem al p. Viviani do-
rale delle poste.
In fine nulla qui manca per ricrear l'a- menicano, confessore del Papa. Idem a
ni(no e per rendere lieta la vita. « Que- rag/ Reali maestro delle ceremonie, co-
sta felicilà del sito, questa varietà de'pro- me al prefetto. Idem a mg.' Piersanti
spetti, questo oruato delle acque, e la cappellano segreto e maestro delle cere-
quiete campestre coli' obblio de* mole- monie. A mg."^ Prati cappellano segreto,
sti che induce nella mente, sono
pensieri, mostra d'orologio da saccoccia; così a'se-
la Catena^ che dolcemente circonda e guenti, cioè a mg." Schinosi, a mg.' Cle-
ritiene e dà alla villa nome convenien- menti crocifero (con di più scatola d'ar-
tissimo alla sua tanta delizia, alla sua in- gento), a rag." Genovesi caudatario a* ,

cantevole venustà ". Ne* viaggi si fa so- mg ri Gennaro Santa Maria, e Lombar-
sta, stazione, riposo. Il presente articolo, Lon-
di (altri cappellani segreti), ed all'ab.
ad essi cousagrato, varie ne contiene, per go chierico segreto. All'ab. Selvaggi mae-
le diverse digressioni che feci, e questa stro di casa del Papa, scatola d'argento
n'é una. Servono pure siffatte interruzio- dorato: idem a'seguenli. Lorenzo Bagno-
ni a rompere la monotonia delia ricapito- li, Domenico Eustachi e Antonio Ferri
lazione di tante svariate notizie. Ma or- aiutanti di camera, ed n Felice scopato-
mai occorre riprendere il viaggio, onde re segreto. A fr. Domenico converso do-
gmngere alla meta che mi proposi. menicano del Papa, schifo verniciato con
200 "V I A V I A
cioccolato e vaso da tabacco. A Bailolo- Seguivano gli altri cavalleggieri, e la mu^
nieo spenclilore del Papa, scatola d'ar- lì di cavalli colla carrozza ove sedeva il

gento dorato. A Gaetano sotto-foriere Papa, e indi tutti gli altri del suo segui-
scudi IO, de'quali 3o o'cavalleggieri, i8 to; ed il vescovo di Terracina accompa-

agli svizzeri, i6 e bai. 5io a'palafrenieri, gnò il ss. Sfigramenlo sino al confine del
IO a'sediari,i5 a'cocchieri, 4 e bai. 20 al regno di Napoli. Ivi si trovò in un padi-
cuoco, e 1 e bai. io al sotto cuoco. Rite- glione a riceverlo il viceré cardinal d'Alt-
nendo Benedetto XIII l'arcivescovato di hann, che l'accompagnò a Fondi, ove il

BenevenlOy dominio della s. Sede, partì Papa passò la nelle. Il ss. Sagramen-
da Roma per tal città a'2g marzo 1727, to già era stato deposto nella chiesa di
dopo aver celebralo messa in s. Maria in s.Domenico, ricevuto dal clero e dal ve-
Vailicella all'altare di s. Filippo, e dopo scovo Carrara in piviale. Recatovisi il t^a-
aver orato nella basilica Liberiana j ove pi a venerarlo, passò poi nel contigua
ricevè gli ossequi di 20 cardinali, di tutta convento domenicano: la camera segreta
Ja prelatura e di gran popolo accorso. fu lautamente ospitata dal viceré nel pa-
In Albano pernottò al casino del cardinal lazzo di Sangro, e in altri luoghi il resto
Lercari, mio primo ministro e segretario de'fimigliari. La mattina de'3 parli per
di stalo. lotanto il cardinal vicario di Ro- Uri: nella salila volle il Papa alquanto
ma ordinò che in tulle le messe conven- cavalcare per un miglio e mezzo, essendo
tuali si dicesse la colletta : Pro peregri- il suo cavallo ornato con fini- ai solilo

nantibuSf vel iter agentibus.NeWa seguen- menti rossi. Riposò


pranzò da'conven- e

te mattina Benedetto XIII, continuando tuali, e ad ore 23 giunse a Caslellone di

ì\ viaggio, prese la cioccolata a Cartoce- Gaeta, alloggiando nel monastero de*


to, pernottò dal castellano a Porto d'An- monaci di Monte Vergine; la famiglia e
zio, e la mattina de'3 parli per torre Pao-
i camera segreta discesa al Molo, fu tratta-
la ,
presso Terracina , servilo prima di ta, come sempre, con ogni lautezza dal vi-

cioccolata dal principe di Caserta alle ceré. A'4s'avviò pel Garigliano, e traver-
capanne di Fogliano. Dormito in delta sato il fiume su ponte di barche, passò
torre, la mattiwa del i.** maggio in una a celebrare la messa nella chiesa di s.

feluca pontifìcia passeggiò lungo le Pa- Maria della diocesi di Sessa, accolto dal
ludi Pontine e s. Felicita. Nella seguen- vescovo Macedonio, pranzando nel casi-
te, messa nella chiesa di s.
celebrata la no del cav. di s. Agata insieme al suo ,

Salvatore, suburbana di Terracina, co- seguito. Indi riprese il cammino per Ga^
minciò a farsi precedere dalla ss. Euca- pua, preceduto dal ss. Sagramenlo, nuo-
ristia fino a Benevento, portata a caval- varaenleincontralo dal cardinal Allhana,
lo da mg.*^ Pasquale Ferrari da Nola cap- che sali nella carrozza del Papa, con se-
pellano segreto (più lardi crocifero) in a- guilo di calessi. In Capua accorse molta
bilo viatorio, con rocchetto, cotta e sto- nobiltà napoletana e da'Iuoghi circostan-
la bianca, coperto dal raantellone pao- ti tanta genie, che i letti si pagavano o-
nazzo, con cappuccio simile a quello de' gnuno circa 8 ducati. Benedetto XIII, do-
caudatari de' cardinali, ma attaccato al po aver visitato il cardinal Caracciolo ar-
mantellone, e dal cappello semi pontifi- civescovo infermo, passò al convento di
cale, reggendo colla destra l'ombrellino s. Domenico, nella cui chiesa era stata
di taffettà bianco inceralo ,
per guaren- deposta la ss. Eucaristia. Nella seguente
tirsi dall'acqua, ornato con trina e fran- mattina prese il cammino per Beneven-
gia d'oro. Precedevano la Croce pontifi- to: in s. Domenico di Matalona mes-
disse
cia, due cavalleggieri e alcune persone sa, ed in s. Maria in Vio il imban-
viceré
'v^ijtitq da campagna qual vapguardiq. dì lauto pranzo. Andò, a dormire a Cer-
,
V 1 A V I A 3QI
vioara, diocesi di Benevento, e la c^tne te pastore, a' 1 1 maggio part'i da Bene-
ra segreta a Monle Sarchio, lungi due vento, e preceduto dal ss. Sagramento si

miglia. A. cagione della neve, non potè recò a Capua e vi dormire 3


restò a gior-r

partire la mattina appresso, ma l' Indo- ni. Ripreso il viaggio, passò a'i6 a visi-
mani pervenne a Benevento, lasciando il tare la cattedrale di Calvi, e antloa dor-
ss. Sagraraento nella siiburbana chiesa di mire a Teano. Arrivato a s. Germano,
s. INIaria degli Angeli de'serviti, ilopo a- scese dalla carrozza, montò a cavallo per
verlo venerato. Enhò nell'amata Bene Monte Cassino, e vi giunse a' i
7, ricevuto
vento con inesprimibile consolazione e dal cardinal Althanu e dagli abbati del-
giubilo del popolo, al suono di tutte le l'ordine. A' 19 solennemente coqsagrò il
campane. Andò subito alla metropolita- celebre tempio e il suo maggiore altare,
na, e poi alla sua antica abitazione, nel- assistito dal cardinale, e da 7 arcivescovi
la sera recandosi all'ospedale de'pellegri- e altrettanti vescovi e abbati. Fece uq
ni,a'quali lavò i piedi e li servi a tavola. zelante discorso eruditissimo, sul miste-
Nella domenica delle Palme cantò messa rioso rito della funzione, e sui pregi dellfi
nella metropolitana, e ne fece la distri- basilica cassinese, edificata da s. Benedet-
buzione. Nel giovetlì santo cantò messa, to e CQnsagrala con ispecialissima prero-
mise il ss. Sagramento nel sepolcro, e gativa da 3 Papi. Intervenne poscia co*
die' la solenne benedizione, previa la let- monaci al refettorio, partendo a'2 i. Per-
tura della bolla in Coetia Domini , col venuto a s. Germano, si pose in carrozza
gettito della canileln; indi fece la lavan- e si condusse ad Aquino a venerar la pa-
da a' r 3 poveri e li servi a tavola. Assistè tria del dottore angelico s. Tommaso,
a' 3 mattutini delle tenebre, e nel sabato Giunto airisoletta confinedel regno, sem-
santo fece tutte le funzioni. La mattina pre accompagnato dal cardinal Allhann,
di Pasqua, dopo le laudi, celebrò ponti- entrò in quello pontificio ed in Ceprano
ficalmente , e die' pure la benedizione i.° luogo di esso, fermandosi nel conven-
solenne, passando poi al refettorio comu- to degli agostiniani, un miglio lungi da
ne del suo palazzo, pranzando colla ca- Frosinone, in cui celebrò la festa dell'A-
mera segreta, altri prelati e sacerdoti. Con- scensione, ed ivi fece posare la ss. Euca-
sagrò in arcivescovo di Ravenna mg.' Far- ristia, che più non lo precede, neppure
setti, e la nuova chiesa di s. Filippo Ne- nel viaggio posteriore, anzi fu 1'
ultimo
ri , de' chierici regolari minori. Conferì Papa ad osservare tale rito. Partito per
la cresima e gli ordini ecclesiastici, e in- Prossedi vi ascoltò la messa; seguitò il

tervenne col piviale paonazzo alle Lita- viaggio per Sezze, pernottando da'mino-
nie maggiori di s. Marco. In Roma frat- ri osservanti riformali, recandosi poi nel-
tanto dal sagro collegio si celebrarono la città, ove a'?.6 celebrò la festa di s.

tutte le funzioni, come si pratica ancor- Filippo Neri. A'27 si diresse per Sermo-
ché assente il Papa; ed avvicinandosi il neta, a Cisterna visitò la collegiata, trat-
suo ritorno, il cardinal vicario ingiunse talo di magnifico pranzo dal duca Cae-
la colletta perchè fosse felice, a tal fine tani.Giunse nella sera a Velletri e vi
le confraternite recandosi in processio«ie pernottò,donde nella mattina parli per
alla visita delle Quarant'ore. Benedetto Genzano. Ascoltò messa al santuario di
XllI da Benevento si recò a Padulio, 6 Galloro, traversò la Riccia , e trattenu-
miglia distante, vi riposò la notte, e la tosi alquanto in Albano nel casino Ler-
mattina ne consagrò la chiesa sotto il ti- cari, servito di rinfresco alle Fraltocchie
tolo della B. Vergine e de' ss. Giovanni dal cardinal Colonna e dal nipote conte-
Battista ed Evangelista. Dopo aver visi- stabile, rientrò in Roma n'iìy maggio ad
talo i monasteri e fatte le parli di zelati- ore :^ j. Portatosi a s. Maria Maggiore,
202 V I A VIA
vi fu ossequiato dal sagro collegio, dalla basilica Liberiana avanti la B. Vergine.
prelalura edalianobiltàje visitale le chiè- Complimentato da'cardinali Marini e Al-
se di s.Maria sopra Minerva, de'suoi do- bani, da'conservatori di Roma, dalla pre-
nienicaijj,edis. Maria in Vallicella, giun- latura e altri, si recò a prender la ciocco-
se al Valicauo, tutte le campane suonan- lata da'penitenzieridomenicani,indi nioa-
do per un'intera ora, con giubilo univer- tò in carrozza con mg.'^ Genovesi came-
sale de'romnni. Nello stessa 1727 porta- riere segreto e con mg." Errico cappellano
tosi a Filerbo Clemente di Baviera, ar- segreto, componendosi il corteggio d'ac-
civescovo ed elettore di Colonia, vescovo compagrìo de'seguenti e altri famigliari.
e principe di Miinsler e Paderbona per I mg.ri Nicolò Santamaria vescovo di Ci-

esservi consagrato, Benedetto XIII non rene e maestro di cameia, Albini vesco-
ostante le contrarie rintostranze, perchè vo di Leuca elemosiniere e guardaroba,
a motivo delle formalità de'ceremooìuli Pizzella vescovo di Costanza e camerie-
il principe non volle trasferirsi a Pioma, re segreto; Gennaro Santamaria, Prati e
da questa partì per Viterbo a'6 novem- Clementi altri camerieri segreti; Ferrari
bre, giorno deiranniversario de'cardinali cappellano segreto e crocifero. P. Vivia-
defunti. Si riposò a Baccano, pernottò a ni domenicano confessore. Domenico Cal-
Monte Rosi, nel seguente giorno udì la samiglia maestro di casa, fr. Domenico
messa nell'oratorio di s. Costanzo di Ron- Pinti converso domenicano, Antonio Fer-
ciglionee per la pioggia vi restò a dormi- ri e Domenico Eustachio aiutanti di ca<

re. 8 arrivò a Viterbo, e prese allog-


L' mera, uno scopatore segreto , 4 palafre-
gio nel convento di s. Maria di Gradt de' nieri, 2 sediari, un cuoco, un facchino di
domenicani, ove ricevè all'udienza l' ar- camera, 4 cocchieri, 6 garzoni di stalla,
civescovo elettore, e la sorella principes- 3 mulattieri per le stanghe. Pe' vescovi 3
sa Violante vedova del granduca di To- preti e 3 servitori, più altri 4 servitori. Il

scana. Nella seguente domenica il Papa Papa uscì di Roma e giunse a Marino a
lo consagiò in s. Maria della Quercia de* ore 22, smontando al convento degli a-
domenicani, facendosi reciproci doni, ma gostiniani della Madonna delle Grazie, il

que'dell'arcivescovo elettore furono ricchi contestabile Colonna che l'avea incontra-


esplendidi,oltre quelli che fece a*5 vescovi to, lautamente trattò la famiglia pontifi-

assistenti, ed a'4 oeremonieri, nonché al- cia. Nella seguente mattinaBenedettoXII [

la chiesa e alla cattedrale. Il Papa partì partì per Vellelri, prese la cioccolata da*
da Viterbo l'i 1 e pernottò a Rouciglione, benfratelli, e subito si rimise in viaggio.
e nella sera seguente a Monte Rosi, re- Arrivato a Cisterna cenò nel refettorio
stituendosi a Roma il i3 novembre, o de'minori osservanti riformati, ove pure
meglio nel suburbano Monte Mario, nel dormì, la famiglia riposando nel palazzo
suo prediletto convento domenicano, do- Caetani. 11 29 andò a Sermoneta e vi a-
ve sovente soggiorna va. Continuandosem- scollò la messa, e la sera si fermò a dor-

pre vivo il suo amore per la chiesa di mire in Piperno nel convento de' dome-
BeiieveiitOy nel 1729 volle tornarvi a vi- nicani, dopo aver cenato nel refettorio.
sitarla,ed a celebrarvi il suo 3.*^ concilio Nella mattina seguente visitò Fossanuo*
diocesano. Pertanto 3*27 marzo, dopo a- va, luogo ov'era morto s. Tommaso d'A-
ver nel concistoro pubblico imposto il quino, e presa la cioccolata proseguì per
cappello rosso al cardinal Cibo, partì dal Terracina, ove arrivò la sera al convento
Vaticano e si recò a venerare il corpo di de'domenicani in cui pernottò, dopo aver
s. Filippo Neri a s. Maria in Vallicella, cenato nel refettorio, la famiglia allog-
indi ad orare in s. Maria sopra Minerva, giando nella città. III.'* aprile s'avviò per
e quindi posso a celebrar la messa nella Fondi, dormendo da'domenicani,e la noi-
-

VIA V 1 A !Jo3

le seguente riposò a Caslellone dagli Oli- lone,rinfrescando alGarigliano;indi smon-


vetani. Nella seguente domenica, dopo la tò agli Olivetani di Castellone. In riva al
messa, viaggiò pel Gaiigliauo, fece ora- mare si videro costeggiare 4 g'^lee ponti-

zione in quella cappella, e poi rinfresco, ficie, le quali si portarono a Terracina,


cenando e pernottando nel palazzo s. A- per aver nell'altro viaggio corso pericolo
gata a Sessa. Nel di seguente partì'per s. d'esser preso da'pirati. Dotnenica 29 pi-
Maria di Capua, e passando per Caserta gliò la via diFondi, fermandosi a rifo-
ne visitò il conservatorio, arrivando a 22 cdlarsi ad Uri. Giunto a Fondi, pranzò
orea'domeiiicani di Maddaloni, ove tuatt- e dormì da' domenicani, e nel dì se-
giò nel refettorio e passò la notte. A' 5 guente s* avviò per Terracina, e fece al-
giunse a Benevento. Nella domenica fece trettanto, mangiando nel refettorio di
1.1 funzione delle palme, e poi tutte le fun- tali religiosi: vi si trattenne a fare al-
zioni della settimana santa, in uno al pon- cune ordinazioni, e partì per Cisterna il
tificale di Pasqua, incominciando il con- 1." giugno, pel fiume in 3 feluche. Si

cilio nella domenica in Albis. Nella do- fece colazione all'osteria delle Case Nuo-
menica i.° di maggio pontificò la messa ve, e giunse il Papa a Cisterna accom-
dello Spirito Santo, e celebrò la i." ses- pagnato dal duca Caetani, che poi in
sione, e nella seguente fece la traslazione Sermoneta gl'imbaudì un magnifico rin»
del corpo di Bartolomeo apostolo, dal
s. fresco. Quivi però pranzò da'minori ri-
segretario della metropolitana, alla nuo formati di magro, come praticava mer- i

va chiesa da lui fabbricata. A' io cantò coledì. Nel dì seguente, 2 giugno, p:jssò
messa di requie pe'vescovi defunti della ad udir messa a Castel Ginnetti: a Velie
provincia,e nella domenica 1 5 maggio con- tri fu incontrato dal cardinal Lercari,che
sagrò la detta basilica di s. Bartolomeo fece solo salire in carrozza con lui sino a
lineila biografìa di questo, seguendo il No- Genzano. Alla Riccia, a cagione degassi
vaes, dissi a*i 3, ora riporto il riferito da* che ingombravano la via, montò in sedia
Diari di Roma). Parfi da Benevento co' a mano, e con essa si trasferì in Albano,
sunnominati due cubiculari, recandosi a ricevuto dal maggiordomo, dal maestro
pernottare da'minori osservanti riforma- di camera e da molti altri famigliari pon-
li d'Appellosa OS. Martino. Nel di seguen- tificii, e smontò al casino Lercari. Nel sa-
te per Cervinara, Rotondi e Arpuja tornò bato disse messa nell'altare della cappel-
a mangiare e dormire da'domenicani di la, del proprietario cardinal Lercari, con-
Maddaloni. A'^S giunto a Caserta, disse sagrandola nel dì appresso, sotto il tito-
messa in s. Francesco di Paola de'mini- lo della B. Vergine, e de'ss. Nicolò di Ba-
mi, restando in convento a digiunare es- ri eFdippoNeri,e vi ascoltò la messa. Nel
sendo la vigilia del suo patrono s. Filip- seguente lunedì consagrò nella cattedra-
po Neri. Nel di seguente ne celebrò la le in vescovo di Marciana mg.*^ Simeo-

festa, assistendo alla messa cantata dui su- ni beneventano, segretario della cifra, e
periore locale. Indi partì per s. Maria di nel pomeriggio passeggiò nella galleria
Capua, ove pranzò e riposò la notte. La del limitrofo Castel Gandolfo, di cui vi-

mattina del 27 partendo per Sessa, si fer- sitò la chiesa de'minori riformati nel mer-
mò all'osteria dello spartimento acciò la coledì e vi udì la messa, e ritornato al ca-
famiglia facesse colazione, egli prenden- sino Lercari, nella loggia parata di pao-
do la cioccolata in carrozza. A preghie- nazzo, die' la benedizione contro gli ani-
ra del vescovo di Carinola, ne visitò la mali nocivi che infestavano le circostanti
cattedrale. A Sessa fèrmossi al palazzo s. campagne. A' i() ascollò messa a'cappuc-
Agata. Nella mattina appresso, detta mes cini, partendo da Albano nella seguente
sa nella contigua chiesa, partì per Castel^ mattina: alle Frattocchie gradì un son-
2o4 VIA VI A
luoso v'mfresco del conteslabile Colonna, due volle a Benevento, celebrandovi quel-
ti\ entrato in Roma smontò alia basìlica le maggiori funzioni della settimana san-
Liberiana ad orei4, incontrato da molti che iPapi fanno inRoma,eper lequali
ta,

cardinali prelatura e altri personaggi


, ; appositamente accorrono forastieri d'ogni
passo poi a fare altre orazioni nelle chie- partedel mondo. Osserva il Ferlone,Bene-
se di s. Maria sopra Minerva, e di s. Ma- dettoXIIIsi mise in viaggio per Benevento
ria in Vallicella alla cappella di s. Fdip- con piccolo accompagnamento di persone,
po, e poscia si restituì al palazzo aposto- ma con gran copia di suppellettili sagre
Jico Vaticanonel suo appartamentoaTor per quelle chiese, e di denaro per dispen-
de'Venti, fra il suono di tutte le campa- sare a' poveri; assai amando il Papa i

ne e le salve dell'artiglierie di Castel s. beneventani, per cui anche il Ferlone


Angelo. Siccome, il che già notai, in que- rimarca la caccia eh* essi fecero di posti,
sto viaggio Benedetto XIII non si fece di grazie e di benefìzi, profittando della
precedere dal Sagramento, dispensò da
ss. sua eccessiva beneficenza, e del candido
tutte le dimostrazioni festive, dicendo che e semplice suo animo; la sua umiltà es-
quando il Papa non si fa precedere dal- sendo somma, più stimando l'essere reli-
la ss. Eucaristia, deve sfuggire tutti gli gioso, per cui ne' conventine riassumeva
onori, e non accettare qualsiasi onorifi- le vesti, che la maestà pontificia. Morto

cenza. Così disse quando, giunto al Gari- Benedetto XI II nel 1 780, Clemente XU
gliano, fu complimentato a nome del vi- che gli successe non solamente nel de-
ceré di Napoli, offrendogli loo granatie- cenne suo pontificato non potè celebrare
ri per servirgli di guardia. Nel ritorno in o assistere le sagre funzioni, tranne alcune
Roma Gandolfo. E' da no-
visitò Castel ne'primordii, ma non fece villeggiature,
tare, che BenedettoXIllera allora in età ne Gandolfo
viaggi. Villeggiaturea Castel
d'8o anni, e conservando gran vigore di bensì cominciò subito,econtinuòi?eA2e-
le

niente e di corpo, non solo poteva viag- <:/e'/fo.Y//^,principiandodal n/\Q,^Q Dia- [

giare e sostenerne gl'incomodi, ma volon- ri di Roma del 174'» cioè ne* numeri
teroso prestarsi con tulli a qualunque fun- 3723, 3726, 3729, 3732, è descritto il

zione e amministrazione de'sagramenli,e treno e la durala della villeggiatura di


Belle prediche , come fosse un semplice 23 giorni, dal 3 al 26 giugno. Ecco il

Vesco^'Oy nel quale articolo tornai ade- treno. Il Papa prese seco in carrozza i

numerarie, il Cecconi calcolando sino al mg. l'i maggiordomo e maestro di camera


1728 le sue consngrazioni e benedizioni vestili in abito viatorio, cioè calze, colla-
all'enorme numero di i o4,863, compresi re, sottana corta senza coda, fascia, e man-
4i4 fanciulli battezzali, e non calcolate tellone pure corto, tutto di colore pao-
le estreme unzioni eseguite, cioè dal gen- nazzo; abito simile indossando i vescovi
naio 1675 in cui fu fatto arcivescovo di e altri prelati del corteggio, così i came-
Manfredonia. La semplicità del suo teno- rieri e cappellani segreti (sottana e raan-
re di vivere incolpato, lo faceva incedere tellone corti che dovrebbero pure usare
per Roma senza guardie, in una carrozza ne' viaggi e villeggiature gli aiutanti di
colle bandinelle calate, alla frequente e camera del Papa, e tutti quelli che han-
fervorosa visita delle chiese e degli spe- no l'uso della sottana e mantellone pao-
dali. Quando poi incedeva in sedia, egual- nazzi, come di già notai). Accompagna-
mente ne scendeva per cresimare qualche vano il Papa 8 cavalleggieri e altrettante
fanciullo morienle,o consolare gli agoniz- corazze, marciando 3 per avanguardia,
zanti colla personale sua benedizione e e 2 cavalleggieri avanti la pontificia mu-
sagra unzione. Non riuscì a* cardinali di ta, ch'era preceduta dalla Croce pontifi-
frastornare il santo Pontefice dal recarsi cia. Circondavano la carrozza i coadiutori
V t A V I A ^d^y

(lei foiieiemaggiore e del cavallerizzo matd, e in quelle de* Papi successori, ol-
maggiore, ed il 2.° e 4-" aiulaiili di came- tre il dono di commestibili che soleva
ra del Papa pure a cavallo; lo era ancora mandar loro a Castel Gandolfo. Indi Be-
da 1 2 svizzeri a piedi,dal sotto-decano e da nedetto XIV rimontò in carrozza, e giun-
2 palafrenieri a cavallo, oltre due di questi se a Castel Gandolfo, distante più di i3
che stavano dietro la carrozza papale,al- miglia da Roma. Dimorando in quella
tri 3 precedendo in uno sterzo. Seguiva pontificia villeggiatura, riceveva visite e
la 2/ muta col segretario de' memorialij ammetteva all' udienza^e da colasi so-
elemosiniere, medico segreto, ed un altro leva recare ne' dintorni, e fu anco a vi-
cameriere segreto. Nella 3.^ muta vi anda- sitare l'eremo de'camaldolesi presso Fra-
vano il caudatario, un cappellano comu- scatif e il francescano convento di Palaz-
ne, ed il p. Groppelli barnabita pro-con zuola nel territorio di Marino, celebran-
fessore del Papa. Quindi succedevano le do in Castel Gandolo piti solenni funzio-
mule de' mg. ri maggiordomo e maestro ni, in Roma facendo altrettanto il sagro
di camera, coment Treni di città. Usci- collegio. Mentre i Papi risiedono in Ca-
to Benedetto XIV dalla porla s. Gio- stel Gandolfo, in Roma si celebrano tut-
vanni, il crocifero abbassò la Croce pon- te le Cappelle pontificie, e talvolta fan»
ficia, e montò nella 3/ muta, ed allora no altrettanto i Papi. Benedetto XIV ia
fu licenziata la guardia svizzera. Il Papa Castel Gandolfo per l'Ascensione die' la
si fermò a TorMezza Via (nome di due
di solenne benedizione nel 1 74^, e poi vi ce-
torri poste verso la metà della via da lebrò la processione del Corpus Domini.
Roma ad Albano e da Roma a Frascati: La delta benedizione la die' pure nel
quella della strada d'Albano, circa 7 mi- 1745 e nel 1746. La processione del
glia da Roma, dà nome ad una tenuta Corpus Domini tornò ivi a celebrarla
de' Marescotti, delta anclie Barbuta, già negli anni 1749» ly^r, 17^2, 1753,
de' Capizucchi) dal conte Marescotti. i 754, 1 7^5 e 1 756, che fu l'ultima vol-
Smontò alla chiesa, ricevuto dal conte e ta che recossi a Castel Gandolfo. A' 2g
da altri signori : salì poi nelle stanze del- aprile 1745 Benedetto XI V partì da Ro-
ia torre, ch'erano state addobbale al pa- ma e andò a Porto, avendo seco in car-
ri della chiesa, ed assiso sollo il baldac- rozza il cardinal Valenti segretario di sta-
chino, aspettò chela famiglia nobile go- to e Colornia prò- maggiordomo; nella
desse degli apprestati rinfreschi, e l'altra due mute che lo seguivano, presero luo-
di vari commestibili e di vini. Questi trat- go nella i .' prelati segretario de'memo-
i

tamenti si ripeterono per moltissimi anni riali, pro-maestro di camera, eletnosinie*


da'contiMarescotti siguoridel luogo,anche re e medico archialro; nella 2.* cappeU i

nel ritorno a Roma, non solo nelle villeg- lani segreti egli aiutanti di camera. Gli al-
giature di Benedetto XIV, ma eziandio tri si recarono prima o dopo. La guardia

de'successori, descritti da' Diari di Roina^ svizzera l'accompagnò sino a porta Por-
e riprodoUi dal Cancellieri nella Lettera lese.A' lati della carrozza pontificia ca<*
delle notizie di Castel Gandolfo. Alle- valcavano il foriere maggiore e il caval-
stitasi intanto V altra muta per Benedet- lerizzo maggiore. Si cambiarono i caval-
to XIV, e montatovi, prosegui il viaggio li alla casetta di Malici della muta pon*
per le frattocchie, luogo del contestabi- tificia, ed a Porto fu ricevuto dal cardi-
le Colonna, che lo ricevè alla porta del nal vescovo; (|uìndi inviossi verso Kiu*
casino, ove salì il Papa, e si trattenne al- micino, alla foce del Tevere. Tornato a
quanto per dar tempo alla distribuzione Porto vi pranzò, e nella sera si restituì a

di nobile rinfresco, il quale il contestabi- Roma. Mariai nel voi. LIV, p. 199, che
le die' pure in occi-^sione di altre sue fer- nelmoggio 174^ si recòda Castel Gan-
'2o6 V I A V I A
tlolfo a Porto d'Anzio nel palazzo Cor- mente descriverle, in 7 giorni di perma'-
sini e vi pernottò, trattato magnifica- nenza ricolmarono il popolo d' entusia-
mente; così neir andata, e nel ritorno smo. A' 4 "ifigS'o ^d Ole 1 1 Benedetto
a Cartocceto dal principe Borghese. Tut- XIV partì da Civitavecchia a mezzo le
to racconta il Cancellieri nella Lettera di più vive acclamazioni, il suono delle cam-
Castel Gandolfo, a p. i5i e seg. A' 26 pane e il rimbombo de'cannoni. Si fermò
aprile i
^4? pa»'lì per Civitavecchia^ per alquanto nel padiglionea s. Severa, e giun-
beneficarla pel narrato in quell'articolo. se a Palo ad ore 16, restandovi a mangia-
Uscito per la porta Gavalleggieri, precedu- re e dormire. La mattina de'5 maggio,do-
to dal marchese Patrizi generale delle po la messa e la colazione, ne partì per
poste pontificie, e da monsignor Caso- Roma, ove giunse a 16 ore. Nella Serie
ni presidente delle strade; arrivato a de'Conii di Medaglie pontificie, a p. 34
Castel di Guido ad ore i3,fu ricevuto è descritta quella coll'effigie di Benedetta
e servito di nobile rinfresco da rag.*^ An- XIV con camauro, stola e mezzetta, e l'i-

tonio M." Pallavicino patriarca d'Antio- scrizione: Cura Reni nt Puhlicarumjé


chia e commendatore di s. Spirito, al cui nell' esergo : Ad Centunicellaa Profe-
ospedale oraoninrio appartiene il fondo. ctio. Nel rovescio si vede espresso il Pa-
Ripreso il viaggio, trovandola via guar- pa, fra le guardie, portato io lettiga a
nita di soldatesche, ad ore 16 giunse a Pa- Civitavecchia. Il successore Clemente
lo, fra gli spari del forte, ed ivi ascollò la Xni pev la l." volta sirecòaCastel Gan-
messa, pranzò e pernottò, festeggiando il dolfo a'3 giugno lySg, nelle ore pome-
luogo r avvenimento con luminarie e ridiane della festa di Pentecoste, ed egli
fuochi artificiali. Nella seguente mattina, pure vi celebrò solenni funzioni {nel giu-
recitato l'itinerario^ partì per Civitavec- gno e ottobre di tale anno, come vado a
chia, ricevuto sotto la fortezza di s. Seve- (lire), e la consagrazione di Vescovi. Nel
ra in magnifico padiglione dallo stesso detto anno lySg tornò a Roma per U*
mg/ Pallavicini, essendo altro luogo di processione del Corpus Domini, della se-
s. Spirito, offrendogli un sontuo<;o tratta- ra del precedente martedì, e si restituì
mento fra le salve dell' artiglierie della alla villeggiatura il venerdì di mattina a
fortezza e di 4 galee pontificie venule ia proseguirla. A' 3 ottobre vi fece ritorno,
queir acque. Salutato lungo la via dalle consagrandovi altri Vescovi, funzioni^
circostanti torri, ossequiato alla Chiaruc- che eseguì pure nella villeggiatura del-
cia dal vescovo di Viterbo, ordinario del l' ottobre 1760. Tutto descrissi nel voi.
luogo, preceduto dal crocifero a cavallo XCV, p. 3^5 e seg. Nel 1762 però si re-
colla Croce pontificia, festeggiato entrò cò in primavera a Civitavecchia, laonde
in Civitavecchia, e vi fece quelle cose de- in vece di due gite aCastelGandoifo,vi fece
scrittenel ricordato articolo, oltre la mes- poi la sola d'autunno.Partì da Romaa''26
sa celebrata nella chiesa dis. Maria, nel- aprile, prendendo seco in carrozza il car-
l'altare maggiore dedicato a s. Firmina, dinal Cavalcliini pro-datario, e il proprio
protettrice della città, di cui solennizza va- nipote mg."^ Rezzouico segretario de'me-
si la festa; ed oltre la benedizione e im- moriali. Nella 2." muta sedevano il mag-
posizione del nome ad una nuova galea, giordomo, il maestro di camera, l'elemo-
col ceremoniale riportato nel voi. LXYII, siniere e medico archialro in altre mu-
il :

p. 166, riparlando della Marina ponti- te e calessi,ed a cavallo, andarono il re-


fida. Le beneficenze verso Civitavecchia stante della camera segreta, famigli nobi-
di Benedetto XI V, che con l'erudito As- li e altri, coli' accompagnamento de' ca-
semani potrebbe chiamarsi Magno^ co- vai leggi eri e delle corazze. Per la porta
me rilevò mg/An«ovazzi nel minuta» Cavalleggieri, giunse a Castel di Guido,
VIA V I A 207
e mentre si cnmbiavnno i cavalli, mg/ della pontificia villeggiatura, nel 1773
Lodovico Gallili patriarca ti' Antiochia e acqjiislò in Castel G.indolfo la villa Ci-
commendatore di s. Spìrito intbandìun bo. E dopo di luì Pio n non vi si recò
isquisito rinfresco. Procedendo per Palo, né nel maggio, né nell* ottobre, come i
vi pranzò e dormì nel palaizo ducale. Nel suoi predecessori, siccome tutloimpegna-
di seguente s'avviò per s. Severa, servito to per la riuscita della grandiosa bonifi-
di rinfresco da detto patriarca, e quindi cazione delle Paludi Pontine; impresa
pervenne a Civitavecchia, per quanto ri quasi creduta impossibile da Vitruvio e
ferii in quell'articolo, descrivendone il Plinio, perchè a tempo loro non v'era un
soggiorno, festeggiamenti cominciando-
i Pio VI; e di essa riparlai nel voi. XC,
si nel suo ingresso, e nella sera con gè* p. io3. Pertanto ad animarne e sorve-
nerale illuminazione e sparo di cannoni, gliarne il progresso, ad esempio di Sisto
dopo aver passeggiato pel molo dovuto V, colla continua opera di 35oo persone,
alla sua munifìcenza, di cui mancava il ÌD primavera vi si recò diversi anni, in
porto; ossia luogo più spazioso, più pros- luogo di villeggiatura, traversando AU
simo alla porta delia città, che prese al- bano e f^elletri, ove alquanto si riposa-
lora nomedi Livorno, e prolungato en-
il va, e soggiornando a Terracina^ rice-
tro mare, onde acquistare fondo mag-
il vendovi l'omaggio de'sette panni, nel qua-
giore per dar campo a' bastimenti mer- le articolo tutto narrai. Vi conduceva
cantili di potersi avvicinare, e più age- nella propria carrozza il nipote o l'elemo-
volmente scaricare le loro merci, e queste siiiiere, ed il tesoriere generale; nella 2."
introdursi con assai minor difficoltà e di- muta incedevano un cappellano e un chie-
spendio nella città medesima, come ben rico segreti, edue aiutanti di camera; al-
osserva il patrio storico mg."^ Annovazzi tri famigliari andavano ne^calessi, ed era

A' 4 maggio Cle-


arcivescovo d' Iconio. accompagnato dalle corazze. Cominciò
mente XIII da Civitavecchia si trasferì a questi viaggi nel 17B0, e li proseguì nel
Corneto, pranzò nell' episcopio, e la sera 1781, 1783, 1784, 1785, 1786, 1787,
sì restituì a Civitavecchia, donde ne par- 1788, 1789, 1790, 1791, 1792 ("on
tì a*7. A s. Severa fu trattato di rinfresco nel 17^3 per le lagrimevoli vicende del-
dal nominato prelato, e passato a Palo la Francia), I794> I79^>
*79^- Isella
vi pranzò e dormì, beneficando ivi pure fermata che faceva a rdletri, in que-
alcune famiglie. Partitone il dì seguente, st' articolo parlai, e nel voi. XC, p. 77
dopo breve riposo a Castel di Guido, ser- narrai come nella prima volta ebbe in
vilo dal patriarca Calini, arrivò in Roma dono una preziosa Croce, in memoria
a'ore 24, ossequiato da molti cardinali, dell' antico costume di riceversi grandi i

prelatura e nobiltà. Trovandosi Clemen- principi nelle città, massime Papi, con i

te XI li nella festa del Corpus Domini l^incontro delle Croci. Nel mese poi d'ot-
del I763 in Castel Gandoifo, seguì la pro- tobre Pio VI, in vece di villeggiatura, si

cessione colla torcia accesa, e in quella ricreava in Roma stessa enei suo subur-
8.'' portò
dell' il ss. Sagramento. Il sue bio, visitando le ville e particolarmente
cessole ClementeXIV soltanto fece le vil- la Filladi Papa Giulio. Andò nel 1782
leggiature di Castel Gandolfo: fu lui che sul Monte Aventino, e quindi volle pas»
in questa villeggiatura concesse l'uso del- seggiare nella vigna adiacente di Stefano
le calze paonazze a' monsignori di man- Brandi suoi."uiutaule di camera. Inoltre
lellone, poi eslese a* viaggi. Egli soleva nell'ottobre, per l'amore che avea alle
cavalcare in quella villeggiatura in abito belle arti ed a'suui cultori, visitava gli stu-
corto d'abbate, tutto di bianco, come no- di degli scultori Pieratitonj, Lisandroni e
tai nel voi. LXII, p. 109. A vantaggio Fransoni,e quelli de'miisaicisti,cherestuu-
;

12 oS V 1 A VI A
ravano i nionumenli pel museo Vaticano; comparabile residenza, ad eccezione di
COSI gli studi cìeirargentiere Valadier, la brevi viassi ne' luoi»hi a Roma vicini.

fonderia del Righetti, ed il giardino del- Per le funeste e minuziose innovazioni


l'antiquario Cannpana presso il Laterano. religiose di disciplina ecclesiastica, per
Nel ritornare da Terracina a Roma nel sempre lamentevoli, di Giuseppe II, sem-
1783, visitò Netni accjuistato dal nipote brò all'illuminata mente del Papa (nel ve-
duca ^rrt!5r/i/y altrettanto fece nel 1787. dere,diceFerlone,che quelli quali più da i

Fra le sagre funzioni da Pio VI celebra- vicino aveano servito il predecessore, col»
te nella sua dimora di Terracina^ qui ri' l'abuso del suo nome aveano fatta rilassa-
corderò, che nel 1795 per la festa del- re oltre confine la disciplina), doversi le
l' Ascensione, dalla loggia del pontificio insorte vertenze, senza prevalersi d» nun-
palazzo die'solennemente l'apostolica be- zio legati, trattare personalmente da'
nedizione, che i Papi sogliono dare da supremi capi del Sacerdozio e dell' Im-
quella della basilica Lateranense essendo pero; anzi egli stesso, tralasciandoli con-
in Roma. Questi viaggi qille Paludi Pon- veniente apparato di maestà pontificia e
tine, e queste cure, furono a vantaggio senza contegno di superiorità, intrapren-
principalmente, oltre di Terracina, delle dere il viaggio all'imperiai residenza, sen-
provindedi Marittima e Campagna, vale za il presidio di teologi e canonisti sot*
a dire, quelle conosciute colle presenti tili e profondi, per difenderei diritti con-
denominazioni di Velletri e Frosinone culcati della Chiesa, siccome eccitato da
non meno ad utilità del commercio di superno impulso, confidando nel divino
altre e di Roma. Per la Chiesa poi, mas- Spirito, il quale con celestiale sapienza
sime di quella de' dominii dell'impera- moverebbe le sue lubbra a propugnare
tore Giuseppe IL sovrano di buona par- gì' interessi della Chiesa, senza togliere
te di Germania^ Paesi Bassi e Loni- a Cesare quanto gli è dovuto. Fu virtù
bardia, intraprese nel 1 782 quel viaggio e saldezza d' animo, il non apprezzare
memorando, sino a f^ienna, la cui no- la raotestia della lunghezza del viaggio,
bile causa e non corrispondente esito, ab- la rigida stagione, la propria sanità. Tut-
bastanza narrai, lodai e deplorai, se non to questo mosse il Gusta, a svolgere Far"
m'illudo, ne'detti orticoli, precìpuamen- gomento sullo scopo de'principali viaggi
te, oltre la biografia del Papa, nel i/ed de' Papi, intrapresi pel vantaggio della
anco neir ultimo, ove narrerò il recente Chiesa, e pubblicarlo nello slesso 1782;
emendamento. Laonde, non mi resta qui, però quanto al viaggio di Pio VI Inni^
che dare appena un isfuggevole cenno, tandosi a ragionarne alquanto nell'intro-
da servire ancora a ricordare in corsivo duzione, e con dire in fine il carteggio
gli articoli ove descrissi quanto riguarda tenuto fra di loro. Offre pertanto la ra-
ì luoghi percorsi, sia nell'andata a Vien- gionata lettera i5 dicembre
scritta a'

na e sia nel ritorno a Roma. Dichiara il 1781 da Pio VI a Giuseppe li, in cui ia
Gusta, Viaggi de Papi il secolo XVI li ^ sostanza dichiarando non valutarsi le sue
ferace d'avvenimenti, nel principio del istanze di non privare la s. Sede dell'an-
suo 4*' periodo, tale fu reputato straor- tichissimo possesso di conferire ne'domi-
dinario il viaggio di Pio VI, che appena nii di Lombardia i Vescovati^ le Abba-

si conobbe il proponimento, che per la zie e le Prepositure j di non applicarsi


sua singolarità facendo alla sua epoca, i benefizi ecclesiastici in usi diversi dal-

dopo sorpresa, obbliare gli altri, rapì ad lodevole istituzione, ed al loro go-
la loro

un tratto l' universale attenzione, avvez- dimento non siano elette persone so-
za a vederci Papi non più assentarsi dal- spette; e di non valutarsi il concordalo
la loro naturale gloriosa, magnifica eia» fatto tra la sua madre Maria Teresa, sul-
V I A V I A 209
la sula nomina dell' abbazie de' dominiì loggiare nella nunziatura, senza riguar-
aiiNtriaci in Italia, con diritto alla s. Sede do alla propria dignità. Giuseppe 11 nel
d' iinporvi pensioni, e Benedetto XIV, riscontro a questa, confermò l'intenzio-
die avea tenuto al s. fonte l' istesso im- ne di ricevere il Papa con attenzione e
peratore. Per tutto qtieslo, essere acceso filiale riverenza, offrendogli il propizio
di gran desiderio di trattare in per:>ona palazzo per suo <|uarliere, ciò esigendo-
con lui amiclievolmenteearnorevolajen- lo la dignità d'ambedue, ond'essere nel
le, a guisa di padre col Hglio, intorno a suo soggiorno più vicini e uniti (questa
tuli alFari, ed altri ancora che l'aveano lettera il Papa la ricevè in Ferrara). Seb-
immerso in grave e continuo dolore. Do- bene Pio VI fosse nel suo ardente zelo
mandare a Giuseppe I!, non mai per in- pienamente persuaso, che le sue parole
teresse particolare, ma soltanto per la co- potessero aver maggiore efficacia presso
mune religione, come da lui l'esigeva l'a- l'imperatore, che le trattazioni diploma-
postolico ministero, e dall'imperatore il tiche, sull'esempio di molti de'suoi pre-
carattere di protettore, di acconsentire decessori, che in circostanze simili avea-
al suo viaggio a Vienna per accomodare no colla loro presenza ottenuto da'prin-
co'cesarei diritti le dilferenze deila Chie- cipi, ciò che da lontano non aveano po-
sa. Offre pureGusta la risposta di Giu-
il tuto conseguire; tuttavolta diversi cardi-
seppe II, dell' II gennaio 1782, nella nali trepidarono dell'esito, ed altri si mo-

quale si legge l'amarezza da lui provala strarono apertamente contrari, come il


di non veder secondate le sue richieste cardinal De Bernis ministro di Francia,
relative alle nomine de' vescovati e bene- temendo che il viaggio foruisseargomen-
fìzi di Lombardia, mentre la coscienza, lo a censure satiriche de'maligni e liber-
per operar bene, gì' imponeva di valersi tini, pel dubbio successo, se questo non
del suo diritto. Accettare però con gra- avesse prodotto il bramato elletto. Il Pa-
titudine la risoluzione di venire a Vien- pa restò irremovibile, tutto confidato in
na, per trattare con lui a voce, quale di- Dio e nella santità della causa. Scrisse il
mostrazione esuberante d' affetto, non contemporaneo Ferlone (che nel 775 a- 1

senza dichiarare che il già disposto con vea predicalo nella chiesa del Gesù il
maturo consiglio ne'suoi stali, a vantag- quaresimale, e dal Papa incaricato a por-
gio della religione, per meglio regolare tare al duca di Parma quel breve che lo
la disciplina e pel retto esercizio della re- determinò a sincera riconciliazione colla
gia podestà, non potrà rimuoversi, se- s. Sede), che diversi affari impegnarono

condo il recente dichiarato in più di- ben tosto Pio VI in un reciproco confi-
spacci. Protestando insieme, nelle cose dente carteggio con Giuseppe II. Igno-
riguardanti la Religione e la Chiesa, es- randosi non pertanto le dolci industrie
sere disposto come conviene al figlio e dellesue pastorali sollecitudini, non man-
tutore della medesima. Esibisce pure il cavano persone, le quali entravano io un
Gustala responsiva di Pio VI de'9 feb- giudizio incompetente del suo contegno.
braio 1782, e la replica di Giuseppe II L'animosità giunse al segno, che alcun
de'26, giunta quando il Papa era parti- vescovo non arrossi di pubblicamente ac-
to (in dal 27. Pio VI nella sua lettera si cusare il silenzio di Roma: questo e altri
mostrò soddittfatto dal sentire accolta con motivi importanti mossero Pio VI al viag-

allegrezza la sua risoluzione, tanta gioia gio di Vienna. Saviamente poi, ci disse
compensare abbondantemente gì' inco'- contemporaneo Novaes, Storia di
l'altro
modi del viaggio, che andava quanto Pio yi: chi vedrà documenti anale* i

prima a intraprendere, con piccolo ap- ghi, e il carteggio fra Pio VI e Giusep-
paralo ed equipaggio, propoucudosi al- pe li, potrà formarsi un'idea ben fou<
VOL. XGVII, > i
2 IO VIA V AI

data de' molivi e delle ragioni che giù* ca del Nord', cioè da Paolo I poi impe-
slamente mossero grande animo di quel
il ratore delle Russie e dalla principessa
Pnpa a fare il viaggio di Vienna. Sono sua moglie Maria FederoAvna, che T ac-
riportali dal d/ Gio. Ballista Tavanli, compagnarono alta carrozza, insieme al
Fasti di Pio FI con note critiche, do- segretario di stalo, al maggiordomo, al
cumenti auieiilici e rami allegorici^ Ila- maestro di camera, alla prelatura e cor-
liai8o4, opera dedicala ad Alessandro I te, in mezzo a follo popolo , alla porta
ioiperalore delle Russie. E dal cardinal di s. Marta. Prima di montare. Paolo l
CesareBrancadoro, allora nunzio di Brus- pregò il Papa di accettare la stessa sua
Amster-
selleSjCollaraccolta pubblicata in magnifica pelliccia, che avea ricevuta in
dam: Àllocutiones^ Homeliae^ plurae- dono da sua madre Caterina II, la quale
que EpistolaCy tum viilgalae^ tiim liacte- poteva giovargli in quella rigida stagio-
Tiiis non vulgatae^ in unum corpus col- ne, e fu graditissima a Pio VI. Questi a-
lectac alqueeditae. Adunque Pio VI par- scese nella carrozza con mg.' Marcucci
tecipato in concistoro al sagro collegio patriarca di Costantinopoli e vicegeren-
il viaggio che andava a intraprendere, e- te, e mg/ Gontessini arcivescovo d'Ate-
sorlandolo a pregar Dio per lui, provve- ne ed elemosiniere. Era preceduto il tre-
duto oll'evenluale sua morte, secondo il no da' due corrieri, Bartolomeo Rodo-
notato in principio, confermate le facol- vedo e Vincenzo Catenacci. Seguiva lai."
tà de'cardinali e le cariche, consegnato carrozza col Papa in mozzetta e stola.
r anello pescatori© al cardinal segretario Nella 2^ muta co'mg.ri Domenico Nar-
de'brevi, aflidòil governo dello stato al dini segretario delle lettere latine, Giu-
cardinal Pallavicino segretario di stalo. seppe Dini prefetto de'maestri delle ce-
A'nipoti B raschi die* il suo testamento remonie pontificie (compilatore del Dia-
sigillalo; indi ordinò che si portasse con rio pieno e distinto del viaggio fatto a
lui un bellissimo triregno, due ricche Cro- Vienna dal Sommo Pontefice Pio Pa-
ci, e 4 cappelli cardinalizi da imporsi a pa rij con tavole e le medaglie coniate
chi non n'era fregialo a Vienna, Ferrara per tale circostanza di cui largamente
,

e Imola, eiooo medaglie d'oro apposita- mi giovai), Giacinto Ponzetli confessore,


mente coniate colle immagini de'ss.Pietro in qualità di caudatario, e Giuseppe Ros-
ePaolo, e nel rovescio la sua effigie, del va- simedico segreto onorario. Nella 3." mu-
lore di scudi5 runa.A'26 febbraio 782
I 1 ta mg.*^ Pietro Spagna chierico segreto
."
il Papa nelle sagre Grotte Valicane cc- in qualità di crocifero, Stefano Brandi i

lebiò privatamente la messa sull' altare aiutante di camera, eFdippo Morelli sco-
esistente nella Confessione del Principe patore segreto e chirurgo. Ciascuna mu-
degli Apostoli; e nello stesso giorno parti ta avea 6 cavalli, come sempre si costu-
da R.oma il provvisioniere del viaggio in ma. Un calesse o sedia con altri fami-
calesse, ed in una carrozza uno scopato- gliari, ed altro col facocchio e un pala*
re segreto, un cameriere, un cuocOj un freniere. Il treno si fermò avanti s. Maria
credenziere, ed uno strascino con grosso in Vallicella, ove il Papa, venerato pri-
bagaglio. Nella seguente mattina a ore 12 ma il ss. Sagramenlo, passò ad orare nel-
Pio VI scese nella basilica Vaticana a la cappella di s. Filippo Neri proiettore
venerare il ss. Sagramenlo, e ad ascoltar di Roma. Risalilo in carrozza, fra la com-
la messa d'un cappellano segreto, all'al- mozione d'immenso numero de' romani,
tare della Cattedra, indi recitando le pre- uscì dalla porla del Popolo, ed a ponte
ciper un prospero viaggio, e quindi fe- Molle, deposti gli abili, assunse viatorii
i

ce orazione avanti la Confessione. In sa- della ziuiarra. Il Ferlone, che allora pre-
grestia ricevè il buon viaggio dal graudu- dicava nella basilica Vaticana , descri-
VI A VI A an.
te il tenero spettacolo della partenza da nanza di Neìichirchen, 5 miglia e più di-
poma di Pio VI, ed il conlraslo di alleiti stante da Neusladt, fu il Papa improvvi-
in ogni ceto di persone, le lagrime, i cal- samente sorpreso dall'imperatore e dal
dissimi voti per l'esito. Avendo parlato in fratello arciduca Massimiliano gran mae-
ogni luogo in cui Pio VI si fermò o fece stro dell'ordine Teutonico e coadiutore
soggiorno, come de'grandi festeggiamenti dell'arcivescovo di Colonia, portatisi ad
e infinite dimostrazioni di venerazione incontrarlo dopo aver dormito a Neu-
,

che ricevette da per tutto, mi limiterò sladt. IJ Papa in mozzetta e stola discese
in corsivo a notarli, e le particolarità si immediatamente dalla carrozza,e con sin-
potranno leggere a tali loro articoli. Il golarissime scambievoli espressioni di cor-
Papa, senza guardie, successivamente fu diale reciproco amore ed affetto abbrac-
ad Otricoli y Narnì^ Foligno Tolenti- , ciato Giuseppe II, e distinto l'arciduca,
nOy T.oreto y Ancona (ricordato nel voK entrò nella carrozza dell'imperatore, con-
LXXXIII,p. 6o,con breve trattenimen- tinuando il viaggio perNeustadtjOve disce-
Fano, Pesaro.
to), Sinigrfglia, Riniini, sero all'accademia militare, la cui nobi-
Cesena sua patria, prendendo alloggio legioventù era schierata in bella ordi-
tiel palazzo di sua famiglia, con alla testa nanza. Indi proseguendo il viaggio, a*22
lo zio cardinal Bandi, ove deposta l'au- marzo Pio VI e Giuseppe II entrarono
stera maestà del suo grado, volle tutti i in Fìenna. Lasciando per quell'articolo
suoi parenti, anche fanciulli, a pranzo al- la descrizione del soggiorno del Papa, le
la sua mensa. Piipreso il viaggio , passò celebrate funzioni della settimana santa
a Forili Faenza, Imola , Bologna ove e di Pasqua, ed altre; solo ricorderò, che
giunse l'8 marzo. Indi per la via di Cen- nel voi. LUI, p. g4, parlando del viag-
to, si condusse a Ferrara, traversando gio,riportai i doni faltidall'imperatore al-

il Po a Ponte L^goscuro, in nobile bu- la Simiglia pontificia, mentre gli elargiti

cintoro , col seguito di divei'se barche; all'imperiale da Pio VI in FiV««rt, in que-


venne ossequialo da Ranuzzi nunzio
mg."^ st'articolo gli enumero. Per allora, il ri-
di Venezia, e indi giunse a Chioggia nello sultato de' frequenti e lunglii congressi,
stato di Fenezia. Qui cominciò quel ma- tra il Papa e l'imperatore, restarono se-
gnifico trattamento e onorificenza di quel- greti e l'Orbe cattolico in aspettazione;,

la nobilissima repubblica, e l'accompagno partendo Pio VI da Vienna a'22 aprile


per tulio il dominio da due procuratori di pieno di religiose speranze, contento del
s. Marco. Per Mestre passò il Papa a Tre- concordato, già con Giuseppe II stabilita
viso, Sacile, Udine. A Gorizia subentrò sul giuramento de' vescovi. L'imperato-
il nobilissimo trattamento ordinato da re prese nella sua carrozza Pio VI, se-
Giuseppe II ne'suoi stati, in uno alle ri- guito in altra dall'arciduca fratello, e da
spettose dimostrazioni , non meno l'in- tutte quelle del treno pontificio, e 1*80'
contro e accompagno del vice-cancellie- compagno per ben 6 miglia, sino al san-
re di corte e stato, e del nunzio aposto- tuario della B. Vergine degli agostiniani
lico di Vienna e vescovo di Monte Fia- scalzi j detto di Maria Briin. Ivi discesi
scone mg."^ Garampi. Per Lubiana ^o^se- dalla carrozza, e venerata la ss. Imma.
quiato dall'arciduchessa Marianna sorel- gine, nel sortire dalla chiesa seguì Iaconi-»
la dell'imperatore, indi pioseguì a Cilla movente separazione de'supremi capi del
o Cilly, Marbourgh, Gratz nella bassa Sacerdozio e dell'Impero, perle scambio^
Stiria^ Piuch, arrivò a Stuppach ove Pio voli , tenere e significanti espressioni, q
VI venne incontrato dui cardinal Migaz- per le dichiarazioni e sentimenti di filia-

z\ arcivescovo di Vierma. A' 22 marzo, le divozione, co'quali Giuseppe II prese


cambiali i cavalli a Schottwien, in vici- congedo dui Papa, il qnale, neiraltoche
3

5 12 VIA VI A
voleva umiliarsi a terra per ricevere l'a- to senato fece coniare una meclaglia co!*
postolica benedizione, lo sostenne e affet- r effigie del Papa e analoga iscrizione.
tuosamente abbracciò, restando l'impe- Del resto, anche per Augusta^ ne va let-

ratore penetrato dalla più viva impres- to l'articolo. Pio V! partì a' 6 per Fues-
sione. Il Papa benignamente trattò l'ar- sen, accompagnato dall'elettore, da cui
ciduca, e questi coiriroperial fratello l'ac- si separò il
7 , per rientrare negli stati
compagnarono alla carrozza, e solo ne austriaci pel Tiralo. Prima d'Innsprudt
partirono allorché si mosse. Dipoi l' im- fu compiilo in nome dell'imperatore dal
peratore fece erigere in detto santuario conte di Stremberg, incaricato di servir-
una lapide monumentale con caratteri lo sino al confine ; ed in tal città venne
d'oro, per eternare il tenero congedo fra ricevuto dalla sorella arciduchessa Eli-
lui e Pio VI. Il viaggio si proseguì per sabetta. Giunto a Mutrej trovò un muc-
l'abbazia di Molk ,
parlata a suo luogo, chio di 1787 pani per distribuirsi a' po-
s. Floriano, Zm/z, Vels, Ried, entrando veri del luogo, profoelici itinere Sancii-
negli stati di Baviera a'iS aprile. Giunto tatis SuaCy con memoriale supplicando-
il Papa ad Alt-Oettingen, ed Hag fu in- lo il parroco Walder a benedirli. Soddi-
contrato dall'elettore e duca di Baviera sfatto il pio desiderio, pro!>eguì per Bres-
Carlo Teodoro conte Palatino, nella cui sannone, ospitato nell'episcopio dal ve-
nobilissima carrozza si recò insieme alla scovo Spaur e, festeggiato dalla città, nel-
capitale Monaco. Indi uscito da' confini la maggio ce-
cui grandiosa cattedralea'g
della Baviera, Pio VI venne incontralo lebrò messa e poi dalla loggia com-
la

da Clemente Venceslao di Sassonia, ar- partì la solenne benedizione. Ossequialo


civescovo ed elettore di Treveri^ ed am- dal cardinal Hertzan, ministro imperiale
ministratore d'Augusta, il quale lo sup- a Roma, ove restiluivasi, Pio VI per Bol-
plicò ad ascender nella propria magnifi- zano e Trento, arrivò a Roveredo, e po-
•ca carrozza a 8 cavalli^ e restando appa- scia rientrò nel dominio veneto l' i mai»- i
o
gato, egli vi prese luogo rimpetto al Pa- gio, ringraziando il conte di Stremberg,
pa, e nell'altre carrozze di sua altezza salì ed accogliendo l'esibizioni de'procuratori
tutto il corteggio pontifìcio. Solenne ed di s. Marco, pel territorio della nobilissi-
ecclesiastico fu l'ingresso in Augusta a'2 ma repubblica. Per J^erona, ricenza^Pa-
maggio, accolto dal clero in processione dovadivv'wò all'inclita /^e/zesm, incontra-
sino alla cattedrale, tra gli ossequi ezian- lo dal doge, con ispetlacolo magnifico, de-
dio de'proleslanti. Rileva Ferlone, che scritto in queH'arlicolo insieme al memo-
avendo poi il Papa data la solenne be- rando soggiorno, che degno di loro seppe-
nedizione dalla loggia , sulla quale era ro rendere i solertissimi veneziani. Uscito
stata pubblicatala Confessione Augusta • dalla bella Venezia, Pio VI transitò a Pa-
na, precedentemente il senato con edit- doi'ae Ro^'igo, e al confine veneto licen-
to, benché composto per metà di acatto- ziò procuratori di s. Marco. Rientrato nel
i

lici, severamente avea ingiunto a'prote- suo stato a'20 maggio, giunse a Ferra'
stanti di fare ossequio al supremo prin- rrt, eda'23 maggio rientrò in Bologna,
cipe della Chiesa, e d'emulare la divozio- partendone a* 25. Da Imola proseguì a
ne de'cattolici verso di lui; per cui Au- Faenza, Cesena, Ri mini, Pesaro, Sini-
gusta a un tratto coniparve tuttaquunta gag Ha, Ancona, Loreto, Recanati, To-
divota, con esteriori dimostrazioni verso lentino^ Foligno, Spoleto, Terniy Narni,
ilVicario di Gesù Cristo. Un eretico che Otricoli, Civita Castellana. Partilo a' 1
osò proferire parole audaci in dispregio giugno per Roma, passando per Rignano
dell'alta rappresentanza, fu posto in car- trovò un grande e nobile arco fatto ev\-^
cere, per subire pene gravi. Poscia il del- gere dalla duchessa signora del luogo,
VI A VIA 2i3
che col suo (ìglio sì recò a fare omaggio ticamere, colla prelatura. Avendo il Pa-
al Papa , il quale gli fece gentile acco- pa vietato pubbliche dimostrazioni al po-
glienza. A Caslel Nuovo pranzò da mg/ polo, nondimeno il corpo diplomatico fe-

Mìselli coramissaiio generale della came- ce luminarie per due sere ne'propri pa-
ra. Giunto alla posta di Prima Porla, si lazzi. Il cardinal vicario, che avea pre-
trovò a servirlo il marchese Massimo ge- scritto da*2 7 febbraio, i." giorno del viag-
nerale delle poste, il quale avea fallo con gio, sino al ritorno, a tulli i sacerdoti ag-
decenza addobbare quel casino, perchè giungere nella messa la colletta y[7ro Ponti'
Pio VI erasi proposto di Iraltenersi al- ficeitìiitranle^ ed ove si
in tulle le chiese

quanto. Smontalo dalla carrozza fu osse- canta la messa conventuale, dopo (}i essa la
quiato dal conleslabìle d. Filippo Colon- recita dell'orazioni dal rituale prescritte,
na e dal fratello d. Fabrizio principe d'A- prò itinerantibuSfOUve la quotidiana espo-
velia. Deposti gli abiti vialorii, assunse i sizione del ss. Sagramenlo in destinale
pontifìcii di mozzetta e stola , consueti. chiese, per un prospero viaggio; ora ordi-
Verso le ore 21, preceduto dal general nò che si tralasciassero ledette preci, e per
delle poste, Pio VI si mosse per Roma, 3 giorni si dicesse la coWeita prò gralia^
incontrato ansiosamente da numeroso po- rum actione , e dopo la messa conven-
polo. A ponte Molle fu complimentato tuale del r." giorno, in ogni chiesa si can-
dal cardinal Albani decano del sagro col- tasse il Te Deuni, che il senato romano
.'
legio e dal cardinal Antonelli sua i crea- fece cantare solennemente nella chiesa
tura, rappresentanti il vecchio e il nuo- d'Araceli, dopo
la messa pontificata da

vo collegio, il Papa non avendo permes- mg.' Francesco Malici patriarca d'Ales-
so l'incomodo di tutti gli altri cardinali. sandria. Mei dì seguente cardinali, il i

Essendo ivi pronto il treno da città, co* corpo diplomatico, la prelatura, la no-
camerieri segreti, cavalleggieri e corazze, biltà romana, giusta il consueto, manda-

ed il crocifero colla Croce pontifìqia, co' rono loro gentiluomini neiranticanje-


i

due cardinali entrò nella sua carrozza^ ra pontifìcia a prendere notizie del Pa-
in quelle di viaggio restando il suo se- pa (ciò che sempre si pratica nel ritorno
guito. Tosto Castel s. Angelo co'cannonì da* viaggi e dalle pontificie villeggiatu-
annunziò all'alma città il desideralo vi- re), quale poscia successivamente ac-
il

cino ritorno del suo amato padre e so- colse tutti a benevola udienza. Intanto i
vrano. Giunto alla porta del Popolo, co- mordaci non mancarono commentare ma-
minciò per un'ora il festivo suono di tut- lignamente il risultalo del viaggio, anche
te le campane, trovò la guardia svizzera, con riprovevoli satire. Pio VI disprezzan*
e tale tuollìtudine di plaudente popolo do le dicerie e le mormorazioni, giudicò
d'ogni ordine, che di passo convenne pro- bene partecipare lutto al sagro collegio.
cedere per Ilipetta, s. Agostino, s. Apol- Nel concistoro de'iS settembre. Pio VI
linare, l'Anima, via Papale e ponte s. partecipò dunque al sagro collegio diffu-
Angelo, alla basilica Vaticana, ricevuto samente quanto gli occorse in tutto il

dal capitolo e dal cardinal York arcipre- Vienna, e nel ritor-


trionfale viaggio, io
te. Soddisfalla la sua pietà innanzi il ss. no, facendo dispensare il Diario d'i mg.'
Sagramenlo, alla B. Vergine calla Con- Dini in latino: ylcta a Pii FI causa iti'
fessione , si associò alla pontificia corte, nerissui Finciohonensis anno l'jSi, Ro-
ivi venula a servirlo col maggiordomo e niae ex lyp. R. C. A., poscia tradotto in
il maestro di camera per la scala regia ,
italiano nello stesso anno, ed in esso ri-
ascese alle sue stanze, ossequialo nella sa- stampalo a Venezia dal Formaleooi. Di-
la ducale da parecchi cardinali, e dal se- chiarò pure d'esser sicuro d'aver alme-
gretario di stato e da altri uelle sue au- uo rinfocolato col suo passaggio l'attac-
2l4 VIA V l A
caiiieolo alla Keligione e alla s. Sede; e Io descrissi il viaggio, la funzione, il sdg-i
Diilriielusingliiera speranza, che tal viag- giorno Subiaco, avendo proceduto an-
in
gio uon sarebbe riuscilo infruttuoso alla che con mg.' Brancadoro summentova-
ecclesiastica ed alla Chiesa.
iliscipliua lo: Pio FI P. M. in Subiaco. Fu festeg-
i>Alcune cose di somma importanza le giato nell'andata e nel ritorno da Tivoli
abbiamo certamente ottenute dall'equi- e da Vicovaro, ed alle Moiette d' Arsoli
tà dell'imperatore, come consta dagli e- dal marchese Massimo con magnifico ar-?

ditti di luij già pubblicati; e se di molte co trionfale, di cui abbiamo una bellissi-
altre cosecon abbiamo per anco ottenu- ma incisione. Mentre dimorava in Subia-
abbiamo però riportata con
to l'intento, co, Pio VI in lettiga si portò a CivilelU
noi una non mediocre speranza''. L'allo- al ritiro de'minori osservanti riformati,
cuzione è riportata oeW Elogio dì Pio f^I^ per venerare il corpo del b. Tommaso da
pubblicato dal Fenzi Venezia nel 799.
in i Cori. Declinando il secolo XVIII, la ri-
Nelle Mcmoires dei Jaulfret si legge, che voluzionata /^ra/iCiVz repubblicana, dopo
Pio V i ottenne alcune modificazioni, as- avere tolto alla sovranità della s. Sedei
sai leggere, e sagrifìcò de' vantaggi per suoi dominii iV Avignone e del contado
conservarne altri. Malgrado che nel se- FenaissiiiOy invase l'Italia elo stato pon-
guente iy83 recarousi ad ossequiare il tificio,che pure democratizzò, detroniz-
Papa in Roma, oltre l'eleltoie di Bavie- zando l'innocente e ottuagenario Pio FIj
ra, nel marzo l'arciduca Massimiliano, e ed a'20 febbraio 1798, depredato di tut-
nel dicembre Giuseppe II, questi ben to- to, prigione lo strappò dal Valicano e
sto pubblicò nuovi perniciosi cambia- fece condurre in penosa deportazione,
menti, pe'consigli dell'avverso ministro nella quale gloriosamente mori. Tuttt^
Kaunitz, che lo fortificavano contro le quanta la lagrimevole ed edificante sto-
zelanti sollecitazioni del Papa, che ripor- ria narrai ne' ricordati due articoli, mas-
tai e deplorai ne' voi. XXIX, p.i8i eseg., sime eziandio ne'seguenli che sono nomi i

LUI, p. 94 e seg., xeni p. i4o e seg. ,


de'luoghi da lui percorsi o dove soggior-
Osservò un moderno: Pio VI nella spe- nò. Co'famigliarie con quel treno descrit-
ranza d'ottenere da Giuseppe li un ter- to nella biografia, Pio VI fu trascinato
mine a tante leggi ostili alla Chiesa , e da'francesi, che ;4ltra volta erano slati i

di ridurlo a miglior consiglio, intraprese difensori de' Papi e del loro principato,
lungo e faticoso viaggio; ma quelle leg- per Monte Rosi , Filerbo s. Lorenzo ,

gi, dopo aver tanto nociuto alla monar- Quovo e Radico/ani, a Siena. Dopo nota-
chiaÀustriaca, furono provvidenzialmen- bile dimora, si rinnovò Io strazio con con-
te lacerate dalla saggezza dell'imperato- durlo alla Certosaó'ì Firenze, e non mol-
re Francesco Giuseppe 1, con recente con- to dopo di forza trasportato in Francia^
cordalo. Arroge il leggere: lulii Caesaris percorrendo questi luoghi, sempre fra'sol-
Cor dar ae e Società te le su. De Profe- dati prigioniero; cioè Le Maschere, Bo-
i:tione Pìi VI P. M. ad Aidam Fieri- logna, Modena, Parma, Piacenza, Castel
ìiensem eiusquecausis atqueexilu Cotn- s.Giovanni, Voghera, Tortona, Alessan-
merJarìì, Romae !ypis Civilitatis Catho- dria, Casale, s.Cvescenliao, Torino, Ch'ia-
licae i855. Inoltre questa ne die' rag- yasso, Susa, Oulx. Traversando l'orri-
guaglio nella serie 3.', t. 3, p, 2i3 e bile Monte Ginevra, vide il Monte s. Ber-
217. —
Pio VI ritenne l'abbazia di nardo o Monqenis, di cui ne' voi. LXVl,
Subiaco, fin da quando divenne Papa, p. 291, LXXII , p. 52, e giunse in Fran-
td avendone rifabbricata la chiesa abba- cia, già glorioso asilo de' Papi persegui-
llale, nel maggio 1789 si recò a solenne- tati, ed a Briangon; donde per s. Crispi-
meute cotisagrarla. JNelricordató artico- no , Anibrun f
Saviues, Gap^ Coro, Lc^-
VI A VIA 2i5
nini', Vizlile, Gre/20/^/e, Tullins, s. M;ìr- Pio VI; ed a seconda della di lui au-
cellioo, i4 luglio
Uomans, pervenne a' torizzazione, di potersi adunare in qua-
17993 Faleriza òe\De\Ciaalo.Cosi il Ro- lunque luogo, sotto gli auspicii dell'im-
dano rivide Papi, in modoben diverso da
i peratore Francesco II, poterono nel di-
quello in cui lungamente aveali ammira- cembre entrare in conclave nell' isola

li, venerati e possenti. Ma Fio VI, dal di s. Giorgio maggiore, situata nella La-
fondo della sua prigione, regnavasul cuo- guna dell'antica e nobile regina dell* A-
re de* suoi sudditi, e il suo supplizio ac- driatico. Quivi liberamente la sera de'i3
cresceva la forza e la fede de'cattoiici. Pio marzo 1800 stabilirono l'elezione di Pio
VI prigioniero a Valenza, era più forte VII che effettuarono nella seguente
»

de' demagoghi suoi carcerieri. Egli era mattina. Tutlociò, e il di lui lungo sog-

languente, affranto da'mali e da tante cru< giorno d'85 giorni in Venezia^ in que-
deli persecuzioni,ma coU'animo sempre st'articolo con diffusione raccontai, non
grande e nobile, degno della suprema di- meno quanto riguarda la sua partenza
gnità che le catene potevano inceppare, per Ronia^ la quale, con parte de'suoi
non mai adombrare, che anzi folgorò di stati, era stata restituita alla Sovranità
più scintillante luce imperitura. Ivi rese della s. Sede e de Romani Pontefici^ pri-
placidamente la bell'anima a Dio, la not- ma avendo visitato in Padova l'insigne
te venendo il 29 agosto. Non solamente santuario di s. Antonio, avendo trovato
il viaggio di Pio FI^ da Roma a Valeii- presso Fusina la nobile carrozza donata-
zùy fu un glorioso trionfo, ma lo furono gli dall'arciduchessa Marianna, che in tal
pure le Traslazioni so\tm\\ del suo Ca- città lo visitò. A*6 giugnoiBoo Pio VlC
davere e de'suoi Precordi da Valenza a partì (la ITospitalissi ma Venezia e sua isola
Roma, e nuovamente da Roma a Valen- di s. Giorgio, salendo con diversi cardinali
za Precordi per depositarli, per conso- un magnifico caicco, resto della corte
i

lazione de* valentini, nella cattedrale. — imbarcandosi in varie lancie.


il

Giunto al-
Dopo aver percorso fugncemente XVI II la fregata Bellona, posta a sua disposizio-
secoli, in tanti memorabili viaggi de' ne dall'encomiato imperatore, per con-
Sommi Pontefici, ollx'e le villeggiature, durlo a Pesaro, sali il Papa al suo bor-

degli uni e delle altre assai mi restereb- do, con tutto il suo accompagnamento.
be a dire di quelli e delle gite di sol- Ma non essendo favorevoli venti, e sof- i

lievo del secolo corrente tanto ferace fiando contrari, la nave dovè trattenersi

di rapidi e anche deplorabili avveni- alcuni giorni dentro il canale dello Spì-
menti, se non continuassi, ma con mag- gnon. Allora Pio VII si recòa diporto nel
gior brevità, il metodo tenuto nell'indi- vicino Malamocco y ed altri luoghi del
care i luoghi ove ne particolareggiai le litorale, ead ammirare i sorprendenti
notizie, precipuamente se richiamai ia Murazzi, nel Bargio della fregata. Ritor-
corsivo gli articoli in cui ne tenni propo- nato ad essa, prese il largo, ed appena
sito.Parlando dunque a'contemporanei, a' IO giugno avea perduto di vista il por-
procederò con più laconismo, accertan- to, mutatosi di nuovo il vento, fu la na-
do di averne suiUcientemente e fors'an- ve spiota sulle coste dell'Istria, sino a
che abbondantemente trattato negli ar- Capo d'Istria, ed a Parenzo che visitò.
che ricorderò.
ticoli Tranquillato il mare, potè navigare fe-
Venezia degnamente ebbe il glorioso licemente, e approdare a Pesaro a* 1 7,
Tanto, nel generale turbamento d'Italia, ove trovò i fratelli, i nipoti e altri paren-
d'accogliere i cardinali fuggiaschi e ra« ti, a'qunli però nou permise mai di re-
raiughi dalla persecuzione de' miscre- carsi in Roma. Accompagnato quindi dal*
denti, dopo la morte del magnanimo la cavalleria austriaca e dal marchese Ghi-
216 VIA V I A
slieii ministro imperiale, Pio VII prose- le vicinanze di Fontainebleau da Na-
guì il viaggio, a modo di trionfo per Fa- poleone 1. nella cui carrozza ascese il

;/o, Sinigaglia^ Ancona^ Loreto, Reca- Papa. A Fontainebleau vide l'impera-


nati. Macerata j Tolentino^Spoleto, Ter- trice Giuseppina, e giunse a Parigi a*
w\IVarnì, Civita Castellana^ Monte Ho- 28 novembre. Nel quale articolo, nel-
si, ed a'3 luglio fece il suo Ingresso so- la biografia, e altri relativi dissi quan-

lenne in Roma. Neirottobrei8o2 fece 5 to vi operò. Dominato da concentra-


gite dalla mattina alia sera; cioè ad Ostia, ta mestizia. Pio VII a'2 diceuibre e-

Gandolfo, ove
a Frascati, e tre a Castel seguì la Coronazione d(dV Imperatore^
fece villeggiatura nel8o3. Partì da Ro- i o meglio Unzione! Durante il soggiorno
ma a'g ottobre, avendo seco in carrozza in Parigi, fece un'escursione a Versail-
il maggiordomo e il maestro di camera. les. Fu detto, d'essergli stato proposto
Nella 2." muta erano T elemosiniere, il di stabilirsi in Parigi o Avignone; ma il

crocifero, il foriere maggiore e il caval- Papa in prevenzione di qualunque pos-


lerizzo maggiore; e nella S.'* alui fami- sibile violenza, avea lasciato in Roma re-
gliari col I
." aiutante di camera Giuseppe golare abdicazione « rinunzia al pontifi-
Moiraghi. Indi Pio /^ //si portò nel i8o4 calo.Ma è noto quanto in proposilo dis-
a Cii'ila Pecchia che celebrò anche , il se Napoleone I, che ne' tempi correnti
mg/ Annovazzi: nel ritorno si fermò a non è del tutto superfluo il ripetere. « E
Palidoro, vasto lenimento dell'ospedale Vorrà egli credersi, che se il Papa restas-
fli s. Spirito , nella cui chiesa ricevè la se a Parigi, viennesi o gli spagnuoli ri-
i

benedizione col Sagramento. Divenu- ss. ceverebbero di bel patto le sue decisioni ?
to imperatore de' francesi Napoleone I, E gran fortuna per lutti ch'egli stia nel-
pregò Pio Fila portarsi in Francia, per l'antica Rou)a . . . Questa è l'opera de'se-
consagrarlo e coronarlo in Parigi. Supe- coti, e fu condotta con gran saviezza, non
rate le dillìcollà, il Papa per contentar- polendosi pel governo delle anime ideare
lo, stabilì le persone che dovevano accom- i'^tiluzione più benefica o più perfetta.
jiagnarlo, che enumerai nella biografia (in Né io mantengo questo punto per inca-
uno a'doni che poi ricevè), deputando il ponimento di bigotto, ma per dettalo di
Foriere maggiore marchese Sacchetti ragione". Questi sentimenti espresse Na-
soprintendente generale del viaggio, per poleone I, quando era bene ispirato. A'
cui nell'archivio della nobile casa si con- 4 di aprile i8o5 il Papa partì da Pari^
serva mss. un accurato Diario del mede- gi, e percorse i segùenli luoghi. Fontai-
simo. Oltre quanto dissi in principio di nebleau, Trofes , Samm' , Chalons sur
quest'articolo, Pio VII lasciò le facoltà Saóne, in cui celebrò la Pasqua, Macon
pel governo dello stato al cardinal Con- e Lione. Uscito di Francia, e passate le
salvi celebre Segretario di Stato. A'2 no- Alpi, proseguì per Chambery, Maurieìi'
vembre partì da Roma e successivamen- ne, Torino, ove fu visitato dall'imperato-
te per Monte Rosi e Ronciglione perven- re, che recavasi aMilaoo a coronarsi re d'I-
ne a Viterbo, Acquapendente Radico- , talia; indi per Asti, Alessandria, Voghera,
fnni, s. Quirico, Siena, Firenze; indi a Broni, Piacenza, Parma, Reggio, Ma-
Modena, Reggio, Parma, Piacenza, A- dcna, Firenze, Pistoia, Arezzo, Gamonci-
lessandria, Asti e Torino. Per Siisa giun- ni, donde rientrò nel proprio stato. Da
se a Mont-Cenis suramentovato , e per Perugia passò a s. Maria degli Angeli e
Maurienne e Chamhery arrivò ne' con- ad Asisi, Spoleto Terni, Narni, Civita ,

lini di Francia. Entrato in Lione ,


pro- Castellana Nepij arrivò a Monte
,
Itosi

seguì poi il viaggio per Rennes, Moulins, e alla Storta, da dove a' 16 maggio fece
Wemours, incontralo a'25 novembre nel- X Ingresso solenne in Roma, e 1' altaie
V I A VIA 217
«li s. Pieiro fu il Ah-
leiminedel viaf»gìo. doven viaggiare d'inverno, attraver<iare le

l)ijimo le Notizie del vìa^^io di N. S. Pio Alpi , e trasportarsi in paese rispetto a


VII da Nanni sino al Ponte HJolle, sito Roma molto settentrionale, e si scelsero
ingresso in funesta metropoli^ e di tutte persone di età avanzata, molte delle qua-

le pubbliche dimostrazioni per sì fausto li non aveano giammai oltrepassati con- i

avvenimento^ Roma i8o5. Notizie al- d fini dello stalo ecclesiastico , e che do-

cuni festeij^^iamenti fatti in Homa pel fe- vunque giungevano nel cor*o del viaggio,
lice ritorno del S. P. Pio P 11. Narra- invece di prestare assistenza al l^apa, a-
zione isterica del viaggio fatto a Pari- vevano estremo bisogno d'essere as-
esse
gi, df Ila sua permanenza in quella città sistite. Si andava in paese di diverso lin-

e del ritorno a Roina^ di Modesto Ra- guaggio (cioè del francese) e la maggior
strelli Romai8o5. Fu coniala una me-
^
parte del seguilo di l*io VII non ne in-
daglia con l'epigiafe: Ex Gallia lìedcun- tendeva una parola. Alcuni, come gli e-
ti. Il tanlinai Pacca decano del sagro col- gregi cardinali Antonelli , Borgia, e Di
legio lasciò scritto nelle sue Memorie sto- Pieiro, ed il prelato Devoli (tutti dotti),
riche, parlatenelle prime colonne di que- l'intendevano leggendolo ne'lil3ri,ma non
st'articolo, tra gli altri utili documenti lo parlavano; raro era chi potesse ra-
die promisi di riferire, queste avverlen- gionare in conversazione con i\\\ france-
ze e gravi osservazioni sui viaggi a Pica- se. Si andava a l^arigi, città certamente
na e Parigi di Pio VI e Pio VII, per non seconda a qualunque altra capitale,
niìimaestramento pratico de* successori; teatro grande ed esposto alla vista di tut-
poiché in Kotna e da per tutto la fa- ta l'Europa, dove allora per la solenne
miglia Pontificia tleve per decoro dei coronazione imperatore Bonaparte
dell'

Ponleljce ^Sovrano e per dignità della s. concorreva quanto v'era di più grande e
i>ede, sempre risplendere, non meno per di più rispettabile traile nazioni allora in

pietà e virtù morali, che per dottrina e pace colla Francia, e si condusse prelati
coltura negl'inferiori, ed anco nella for- d ignobile figura, che non prevenivano
ma appariscente di natura e di vesti, colla loro presenza, privi non solo di ciò

onde in tulio servire di auìuiirazioiie e che francesi chiamano ì)on ton; ma di


i

di edificazione, in tulio quanto essere ve- una certa coltura e piacevolezza di trat-
ramente degna di circondare il P icario to, die ora nella socielà di persone edu-
di Cristo^ il maestoso monarca dell'uni- cale rigorosamentesi esige. Sillallo segui-
ca Roma. Dice dunque il cardinal Pac- to avrebbe prestato grande materia di
ca, tanto istruito nella teoria e nella pra- ridicolo in qualunque paese, ma dove»
tica delle corti ,
per la sua vita passata prevedersi, che mollo più io presterebbe
nelle nunziature, nella segreteria di sta- in mezzo al popolo parigino, che per la
to, nei camerlengato, ed intervenuto a 3 sua vivacità e leggerezza su tutto scher-
conclavi io cuipapeggiò. » Non si sa com- za, e di tutto fa soggetto di satira e di
prendere, come questi due l'api intra- molleggio. Ciò che dovea prevedere,
si

prendendo SI lungiii viaggi nel traspor- pur troppo accadde con grande discapito
tarsi alle corti didue grandi imperatori della reputazione e del lustro della Corte
per trattarvi affari della più grande im- di Roma. Doveva naturalmente supporsi
portanza, si formassero un corteggio ed da'francesi, che il l^apa recatosi in Fraa«
un seguito poco adattato alle circostanze eia in quella importantissima circostan-
e nuila corrispondente alla l'ama della za della coronazione dell'imperatore Na-
(>orte Romana. Peggiore fu la scelta fatta poleone, col (piale rilevantissimi affari v'e-
sotto i-'io VI; ma poco giudiziosa eziandio rano da trattare, avesse scelto per suo
fu quella ehe si fece fare a Pio Vii. Si seguito e corteggio le persone più abili
2 I 8 VI A V I A
e più istruite Jelia Cotte e di Roma. Ora breconte di 1808. >* Napo-
Maistre nel
da quella comitiva d'uomini gran par- in leone se la piglia Papa; da questo
col
te inelli, congetturandosi del rimanente, punto mi tengo certo di sua ruina! " E
nel capo di Na[)oleone e de'suoi ministri fu profeta veridico. Le truppe fran-
si formò quel basso concello e quella disi- cesi occuparono anche Rotna, e com-
stima del ministero ecclesiastico, che se pita r invasione dello stato, e riunito
non fece naséeie allora il progetto del alla Francia, fu dichiaralo Pio VII de-
sacrilego spoglio degli stati della Chiesa, tronizzato e prigioniero, quindi depor-
ne accelerò per lo meno l'esecuzione. La tato in una carrozza col cardinal Pacca^
deportazione (della quale più sotto) de' chiuso lo sportello con lucchetto, a'9 lu-
cardinali e di vari vescovi e prelati in glio 1809, con deplorabili e vergognose
Francia, tra 'quali ve n' erano alcuni di violenze. Per la Storta, proseguì il viagi-
merito non comune, raddrizzò in parte gio in Toscana^ fermandosi a Radicofa-
questa stravolta opinione e fece conosce- niy ove lo raggiunsero que* pochi fami-
re a' francesi il merito del clero italiano gliarinominali nella biografìa. Indi da
e del sagro collegio. Oltre questo van- Poggibonsi, sempre in arresto de'geodar-
taggio riportato da'due cleri italiano e mi, hi condotto a Firenze e alla sua Cer-
francese nelle loro deportazioni, altri van- tosa; indi a Chiavari, ed imbarcatosi pres-
taggi ancora al clero francese arrecaro- so Genova, e ripresa terra, per Novi ven-
no la stessa persecuzione e lo slesso spo- ne trasportato in Alessandria, a Mondo-
glio sacrilego de'beni dellaChiesa diFran- vi, VarcatoilMont-Cenis,egiun-
a Rivoli.
»:ia". Del resto Pio VII nel suo viaggio to a Montmeillan, entrò in Francia e per
da Eoma a Parigi, da per tutto fu accol- luogo di ri legazione gli fu assegnato Gre*
to con quell'entusiasmo religioso e so- noble. Ma poi si volle mandare in ista-
lenni dimostrazioni di filiale affetto e ve- bile prigionia aSai^ona ypeì'corvenQ\o Va-
nerazione, che celebrai negli articoli sun- lenza, parte del Venaissino e Avignone,
nominati; e da Pio VII dichiarate a'car- già dorainii della s. Sede, Aii?., Nizza: i

dinali in concistoro, nelTallocuzione colla popoli festeggiarono il pontifìcio passag-


quale fece un'ampia esposizione del suo gio con affettuose dimostrazioni religio-
viaggio, della sua dimora in Parigi, di se, trasportando sugli stradali mortari, e
quanto avea olteoulo in favore della re- campane. Io Savona av-
sugli alberi le
ligione e del culto cattolico, e dell'ottime venne quanto narrai al suo articolo, che
disposizioni manifestate da Napoleone I, si compenetra contultoil viaggio alla bio-

che tosto deluse con cominciare quella grafia, in cui raccontai le persecuzioni cui
serie di pretensioni inammissibili, che lo soggiacquero pure i famigliari del Papa,
portarono a strappare a brano a brano divelti dal suo fianco e imprigionati; per-
la sovranità di quello da cui era stato secuzioni che patirono ancora i cardinali,
consagrato e unto i«nperatore, Ora il vis- i vescovi, la prelatura^ i cleri secolari e
conte De la Tour, opportunamente, do- regolari, le monache, sudditi i fedeli, tut-
po aver dichiarato, che per conservare ti angustiati da una colluvie di orribili
l'indipendenza temporale e spirituale Diali. Non bastando i patimenti sofferti
della Chiesa, Papi lottarono in tutti i
i virtuosamente da Pio VII, con altri stra-
tempi control potenti che pretendevano pazzi, a' IO giugno 18 12 da Savona fu
diminuirla o distruggerla; dopo aver ag- strascinato occultamente aStupiniggi,ove
giunto, che senza questa loro lotta, la gli fu dato a compagno mg.' BertazzoU
quale in fine sempre riuscì vittoriosa, le suo elemosiniere e amico, e quindi attra-
libertà della società sarebbero state di- versando le Alpi marittime, la Savoia, il

strulle; ricorda l'esclamazione del cele- disastroso Mont-Cenis, benché già vemea-
VIA VIA 1119
a'ao giugno giunse ioFontai-
le infermo, Reggio eModena,ovegiunsea'27,fu8em-
neblcau. Ma il Papa co* suoi palimeuli pre festeggiato.Eutrò inBologna a*3 mar? i

iìin di vincere la causa della libertà re- zo, nel cui giorno le potenze fecero il lo-

ligiosa e civile. Soleva da per lutto ripe- ro ingresso a Parigi, per distruggere la
tei e: Coraggio e preghiera! Coraggio potenza e l'impero di Napoleone I, che
e pazienza l È possibile che inostri pec- poi abdicò l'i I aprile, partendo per l'i-

cati non ci rendano degni di rivedere sola dell'Elba a lui assegnata, come nar-
Roma, ma i nostri Successori ricupere- rai descrivendola nel voi. LXXVIII, p.
ranno tutti gli Stati che loro appar^ 3 I . In Bologna la popolazione avea pre-
tengono. Pio VII in Foutainebleau fu parato grandi feste, per onorar la sospi-

esposto a nuovi assalti perchè accudis- rata venuta del venerato Pontefice e so-
se alle prave voglie di Napoleone I, nar- vrano. Essendo allora temporaneamente
rate e deplorate io più luoghi, il qua- da Muiat occupata, oltre la Romagna e
le vedendo prossimo il fine di sua do- le Marche, ed oltre Roma e le provin-
minazione, e per altri suoi scopi, gli eie restituite a Pio VII, il suo governo
promise di restituirgli Roma e parte non fecespecialiapparecchi.il fragore del-
de'suoi siali, in uno alla libertà, ordinan- l'artiglierie e il suono di tutte le campa-

do che fosse riportato a Savona. Partì ne, annunziarono a'bolognesiche Pio VlC
da Fonlainebleau a'23 gennaio i8i4> e era tra loro. Alla porta della città gli fe-

percorrendo, sotlo il nome di vescovo d'I cero omaggio tutte l'autorità, ed entusiar
mola, Orleans , Ferie Molte-Beuvrou, ,
sliche furono le acclamazioni de'bologne-
Salbris, ripiegò verso Limoges: progres- si,non meno dell'infinito popolo esultan*
sivameute traversò Boisseuil e Pierre Buf- te accorso da ogni parte. Si piangeva di
lìere, Magnac, Uzerchesj la sera si fermo gioia; vecchi ringraziavano Dio di aver
i

aBrivesla Gaillard. A'3 i passò a Cahors, potuto vedere ancora una volta il Sommo
poi a Montauban, Caslelnaudary , Car- Pontefice; eie madri prostrate lo addita-
cassona, Beziers, Montpellier, Méze, Lu- vano con fervore a'ioro bambini. Il Pa-
nel. Passato ilRodano, proseguì perBeau- pa recatosi alla metropolitana, dopo le
caire, Tarascona, Aix, da per tutto in gui- preci passò nel propinquo palazzo arcive-
sa di trionfante. Rivide Nizza a' i feb- scovile, ove venne visitato da Murai, o-
braio e per la costiera di Genova e s.
, maggio che fu applaudito dal popolo^
Remo, da dove per mare, per Albenga, ignorandola politica di lui, ragionata nella
giunse a Savona ih 6 febbraio. Poscia a* biografia del Papa, pe'parlari con lui fatti,
IO marzo, decretatasi da Napoleone I la a Sicilia e altrove. Laonde Mural,che tra-
restituzione di delti stati, che ormai noti mava la distruzione temporale del Papa,
poteva più occupare, e la libertà al Papa, vedeva con rancore il suo ritorno, e l'in-

a' 1
7 gli pervenne la notizia. Partì dunque descrivibile allegrezza e venerazione uni-
a' 8 febbraio alla volta di Piacenza, giun-
1 versale com' era portato in trionfo, eteq-
gendo al Taro 3*25 marzo, ove trovò prò- lò impedire che si recasse a Roma. Nel-
nuscuamente gli avamposti dell'armate la mattina seguente Pio restituì U FU
alleale, napoletani di Marat re di Napo* visita al re, il quale mostrandosi lieto di
li, ed austriaci comandali da Bellegurde, tanto onore, lo ricevè a pie'delle scale.
accolto cun lutti gli onori dovuti al suo Non vi fu persona distinta in Bologna,
supremo grado. Alla liberazione del ca- che non anelasse di poter baciare il pie-
po della Chiesa, seguì (juella de'cardina- de al Papa, chiamandosi fortunati (juelli
li, de*vescovi, de'prelali, degli ecclesiasti- a cui fu data tale religiosa consolazione.
ci, e de'Iaici lulli carcerati o esiliati. Pio A*2 aprile Pio VII lasciò Bologna, ere-
Vii seguendo il suo viaggio per Parum, co^si alla giubilaqte Imola, di cui rilette*
7

?.2o V T A VIA
va il A'i5 passò in Faenza,
vc<5cotato. tranello si rifiutò, ed a*22 marzo 8 1 5 usci 1

indi a Forti, a'i6 a Ravenna, poscia a di Roma, seguilo dal sagro collegio e dal
Cervia, ed a' cso aprile giunse a Cesena corpo diplomatico, lasciando il governo
sua patria. A'7 maggio riassunse il viag- di essa e dello stato ad una giunta di car-
gio, e per Rimim\ Pesaro, Fano, Sini- dinali e altri. Pernottò ad Acquapenden-
gaglia, a* 12 arrivò in Ancona, ove fece te , nella delegazione di Fiterbo. Passò
qiiBoto narrai nella biografia. Ne parli a s. Quirico, e per Siena giunse a Firen-
a'i4 per Osinio e Loreto, ove rimase si- ze il 25, ed ivi lo raggiunse il cardinal
no a' 1 6. Andò a Recanatl, e continuò il Pacca pro-segretario di stato , e vi cele-
viaggio pei* Macerata, Tolentino, Foli- brò la Pasqua. Trasferitosi a Livorno^
gno, Spoleto, Terni, Narni, Civita Ca- andò a Pisaj quindi il ° aprile per Via- i

stellana: lìovnn a Nepia'i^ maggio, e nel reggio e Massa pervenne a Sarzana, ove
dì segiiente,avendo seco in carrozza i car- dormì; quindi proseguì per Genova nel-
ditiaii Matleie Pacca, accompagnato sem- le feluche, in cui montò a Lericì, e per-
pre sin dal Taro dalla cavalleria austria- nottato a Rapallo, vi approdò a*3. Invi-
ca del valoroso reggimento ungherese del tato da Sai'ona a coronare la miracolo-
celebre Radelzky (di che riparlai nel voi. sa statua della D. Vergine della Miseri-
LXXlll, p 229), fece il suo gloriosissi- cordia, l'eseguì. A' 18 maggio da Geno-
ino Ingresso solenne in /iom/2. Ecco dun- va, per Alessandria, si recò a Torino a
que nuovamente sul Vaticano rAposto* visitarvi il pio re. Indi partì per tornare
licaSede occupata dal supremo Gerarca, a Roma, festeggiato per ogni dove; e per
circondata da nuovi trofei, e consolidata /l/o<7ertrt, celebrandovi la processione del
da nuovi trionfi, starsene immobile sul- Corpus Domini, Pistoia, Prato, tornò a
la sua pietra, per testificare all'universo Firenze. Poscia perla via di Siena e Ra-
intero, che le porte dell'inierno non pre- dicofani, a'5 giugno rientrò nel suo sta-
valeranno mai contro di essa. E mani- to, e per Acquapendente e Viterbo, a'

festa la divina volontà, per la storia di pacificamente e applaudito si restituì a


che Pioma è destinata dalla
tanti secoli, Roma. Già Marat avea perduto trono e
Provvidenza per la sede de'Sorami Pon- vita tragicamente, ed a* 18 Napoleone I fu
tefici, e per la loro piena indipendenza e debellato persempre^e rilegato all'isola di
Jdjertà; magnifico argomento, che eoo s. Elena. Questo fu l'ultimo lungo viaggio
divozione e genialmente svolsi in tan- di Pio VII poi facendo
,
le villeggiature di
ti luoghi. Tuttavolla insorse, poco do- Castel Gandolfo, e visitandone i dintor-
po, breve tempesta. Murai che vo- ni. In Castel Gandolfo vi era ritornato
leva conservarsi il trono di Napoli, ap- nel precedente anno 18142»' 5 ottobre,
partenente al re di Sicilia, dopo aver scortato dalle guardie nobili, che in tale
abbandonato il cognato Napoleone 1^ giorno ripresero il loro servizio; e quindi
si mise con lui in intelligenza all' iso- dopo il narrato viaggio a Genova vi fu pu-
la dell* Elba; e mentre quel fulmine di re neh 8 1 5. Uscitod» Roma 8 settem-
a* 1

guerra abbandonava l'isola perapproda- bre lo precedeva il commend.'^ d. Loren-


le in Francia, e dominarvi ancora loo zo Altieri direttore generale delle poste
giorni, si trattò d'impossessarsi della sa- pontificie. Nella i,^ carrozza era il Papa,
gra persona del Papa. Murat facendo col maggiordomo e il maestro di came-
marciare il suo esercito nel pontificio sta- ra; nella 2.* muta l'elemosiniere, due ca-
to, promulgò causa comune col cognato, merieri segreti e il foriere maggiore; nel-
e la sedicente indipendenza italiana, on- la 3.' altre persone addette alla fami-
de occuparne maggior parte, e la sua pre- glia nobile del Papa; scortato dalle guar-
tesa unione. Pio FU accortosi del tristo die nobili e da* dragoni. Sulla piazza del
VIA VIA 121
Laterauo trovò schierata la truppa pon- spondente attitudine, descrivesse il sog-
tificia a rendergli ì tìovuli onori. N«lla giorno e le gite ne'dintorni, per l'esattez-
villeggiatura del maggio 1817, Pio VII za delle notizie, sicconie lestiraonio e par-
per l'Ascensione vi die* la solenne bene- te delle medesime; però non senza espo-
dizione; quindi tornò in Roma il martedì sizione pestanti riguardi da usarsi verso
sera precedente la festa iìeì Corpus Do- il Papa, la corte non sempre indulgente,

mìni, per celebrare la processione, e nel i luoghi visitati, le dimostrazioni da que-


seguente venerdì si restituì a CastelGan- sti fatte, per non dire altre difficoltà ed

dolfo, donde, pegli incomodi sofferti, non esigenze. Nella i." villeggiatura deli 83 1,
potè partirne che ili.° luglio. — Il suc- piacque a mg.' Del Drago maggiordo-
cessore Leone XII non fece viaggi, sol- mo^ ed al valentissimo direttore e com-
tanto escursioni. Weli824 a'2 ottobre, 1 pilatore del romano periodico ufficiale
andò a Castel Gandolfo ed Albano, e Gaetano Cavalletti, cioè il Diario di Ro-
tornò la sera in Roma. A' 7 ottobre 827 i 1 ma e le Notizie del Giorno^ di pregarmi
si portò a Tivoli a visitare i gii<ndi lavo- ad assumerne l'incarico, e mi vi sobbar-
ri da lui ordinati per la rotta delT Ani* cai, come dichiarai nel vol.X,p. 178. Eb-
me, e la sera si restituì a Roma. Inoltre bi la soddisfazione d'incontrare l'appro-
0*29 ottobre 1827 si recò a Monte Por- vazione d'an>bedue, e degli altri, non pe-
Frascati^
zio, presso al Collegio Ligie- rò interamente quella del Papa. Era Gre-
se, restituendosi nella sera a Roma, do- gorio XVI, ha le sue tante virtù, mo-
leva frequentare , senza pernottarvi, la destissimo, prudentissimo e circospetto;
subuibana Cecchignola, di cui nel voi. quindi alquanto contrario alle pubblica-
XXXVIII, p. 82. Poscia Pio Vili fe- zioni di sue beneficenze, di sue lodi, di
ce trasportarne i mobili al palazzo di onori fatti a lui. E sebbene nelle visite a
Castel Gandolfo da lui restaurato per
, stabilimenti scientifici artistici, e in quel-
villeggiarvi, ma ne fu impedito dal bre- le di edifizi o altre opere in costruzione,
vissimo pontificato. Succeduto neli83i dasse saggio continuamente d' ingegno
quello di Gregorio XVl^ tale pontifìcia pronto e multiforme, e di tutto ragionas-
villeggiatura iu da lui frequentata, con se con acume e cognizioni teorico-prati-
escursioni ad Jlbano, ricevuto nella cat- che; quando poi leggeva nel periodico ro-
tedrale e nell'episcopio, e visitando il col- mano descritta la visita, le osservazio-
legio Nazareno, Riccia e Gallerò, Gen- ni, ed i parlari fatti, velava ilsuo meri-
zanOy Nemi , Civita Lavinia , / ellelri^ to e le belle cose ragionate, con dire che
Marino e sua Palazzola, Grotta Ferrata^ sicoglieva tale occasione dagl' interessati
Frascati^ passando per la villa Montallo per dar contezza de'luoghi, delle cose o-
di Propaganda fide^ villeggiatura degli perale e da farsi; quindi rideva, in ve-
alunni, all'eremo (\t* Camaldolesi eremi- dersi rappresentalo enciclopedico, artista,
ti. Tralascio di ricordare le particolari- arthilelto, scienziato in lutto, e lasciava
tà del soggiorno e delle gite, per averle correre. Ma quando venne a couosceie
descritte non ne'ram mentali artico-
solo che io era il compilatore delle notizie sul
li, ma ancora perchè sono miei gli arti- soggiorno della villeggiatura di Castel
coli pubblicati sulle villeggiature di Gre- Gandolfo, ed escursioni nelle ciliàe luo-
gorio XVI a Castel Gandolfo e gite ne' ghi limitrofi , cominciò a lagnarsi, non
suoi dintorni, vìt* Diari di RoniaG nelle convenirvi, non dover io suonar la trom-
Notizie del Giorno di lìoma. Era con- ba, sembrare il suo panegirista. Io rispon-
suetudine, che uno della corte nobile del deva colla debita ri verenza. Uno della cor-
Papa viaggiante villeggiante, e facente te dev'essere il compilatore, e n'ebbi in-
palle del Ircuo , se fornito della corri- carico da chi spellava iiire la scelta del-
222 V I A V 1 A
l'intlividuo ad hoc; perciò obbligalo a gorio XVI in Castel Gandolfo. A'6 ot-
parlare del Papa con dignità e venerazio- tobre vestito di sottana, fascia, rocchetto,
ne; e per rendere giustizia storica alle mozzelta e stola, visi recò con questo Tre-

corporazioni, comuni e popoli che faceva- no. Precedeva il commissario battistrada


no festeggiamenti e ossequiose dimoslra- (di cui anche nel citato articolo), le guar-
fcioni, dover narrare ÌQi parzialmente lece- die nobili e i dragoni, i drappelli de'quali
se avvenute; qualunque preterizione pro- seguivano lai ."
e la 2.' carrozza. Nella i.'
irocherebbe malcontento e biasimo. Usare era il Papa, col maggiordomo e il maestro

tulli i prudenziali e delicati riguardi, sia di camera; nella 7.^ l'elemosiniere e3 ca-
per la sagra persona del Papa Sovrano, merieri segreti; nella 3." il caudatario, il

sia de' luoghi e personaggi di cui dovea crocifero, e due aiutanti di camera. Nel-
ragionare : la mia pochezza non permet- la carrettella, due scopatori segreti, il de-

termi operare diversamente; essere slato cano e il credenziere. Lunga poi fu la


pregalOj non aver io cercato siffatto peso villeggiatura di Gregorio XVI nel 1840,
e responsabilità. E che, se non m'illude- essendosi recato a Castel Gandolfo a' 16
va, portava lusinga, di essere anzi mo- luglio a cagione di salute (in questa vil-
derato e oculato, appunto per conoscere leggiatura compilai r articolo: Cappelle
a fondo la mente. Queste e al -
pontificia Pontificie, Cardinalizie e Prelatizie),
tre ragioni sopivano, ma non vincevano ed ivi recatosi il principe d. Aspreno Co-
la virtù di Gregorio XVI, onde di quan- lonna colia nobilissima famiglia, in uno
do in quando si tornava a'flolli. Final- al figlio d. Giovanni generale onorario
mente, nel 1837 avendo intrapreso, con delle milizie papali (fatto da Gregorio
ampliazioni, a ridurre in forma di Dlzio- XVI), il Papa l'onorò di visita, dichia-
narioU presente opera, e dovendo, come randogli il provato gradimento nel ve-
sempre, in tutto operare da per me so- derli ristabiliti in Roma, dopo 22 anni
lo, mancante di tempo e lutto assorto ne* d'assenza, e cosi riprendere il ragguar-
miei studi, il cui prodotto è questo Di- devole uffizio di Principe assistente al
zionario d'erudizione, cominciai a trala- Soglio pontifìcio. A' 1 4 agosto, ilPapa tor-
sciare la continuazionedelle discorse com- nò a Roma per la cappella dell'Assunta,
pilazioni. Ed allora l'egregio e lodato Ca- quindi nel pomeriggio del 16 si restituì a
valletti non potendo vincermi nella con- Castel Gandolfo, da dove si riportò sta-
cepita ripugnanza, per vedermi, dopo fa- bilmente Roma a' 17 settembre. Le ab
in
tiche, esposto anche col Papa, interpose tre volteche Gregorio XVI fu a Castel
l'autorevole rev." p. Gio. Battista Rosa- Gandolfo, sono gli anni 1842 dal 3 all'S
ni preposi lo generale delle scuole pie (ora ottobre; i843 dal 2 al 9 ottobre; i844
vescovo Eritrea e vicario della basili-
di dal 3o settembre al 7 ottobre, e fu l'ulti-
ca Vaticana) pel quale io avea ed ho
,
ma volta. In questa più solennemente
profonda ammirazioneedossequio.il per- lo festeggiòAlbano, perchè travagliata la
sonaggio, a temperare la mia delicatez- città da lunga penuria d'acqua, il Papa
za verso il Papa e la mancanza del tem- le concesse una parte di quella del pa-

po, m'invitò a scrivergli con lettere il più lazzo pontificio di Castel Gandolfo. Gre-
interessante del soggiorno e delle gite, ed gorio XVi fece inoltre i seguenti viaggi,
egli le avrebbe partecipale confidenzial- ne'luoghi che indicherò in corsivo, ove
mente al Cavalletti. Trovato saggio il descrissi il passaggio o soggiorno. A'28 a*

partito, l'adottai, ma non po-


gli articoli prilei834 pa»*ti da Pioma per Tivoli, on-
terono più essere diffusi e circostanziati, de vedere e incoraggiare la meraviglio-
come que'de'primi anni. INel i83i dun- sa intrapresa de' due cunicoli del monte
que cominciarono le villeggiature di Gre» Calillo per l'Aniene , da lui ordinala, e
VI A V I A 223
pernollt) nel Collegio dt* nobili in cura te. Così Gregorio XVI praticò col suo
tle'pp. gesuili. Nella seguente manina par- degno amico mg.' Traversi, di cui anche
tì da Tivoli, si pose in viaggio, e traver- nel voi. XGV, p. 328, non ancora vesco-
sato Vicovaro, giunse a Siihiaco, per vi- vo, e con mg.*^ Volpicelli, perchè lo 19^:^/-
silare il s. Speco, alloggiando nel proto- co scgrelOy sia secolare o sacerdote, non
monastero di s. Scolastica , e visitando ha luogo ne'treni" di città, ne in quel-
ancora l'alpestre eremo del b. Lorenzo li di viaggi e villeggiature. Questa è
da Fanello. Partilo da Subiaco a' 2 mag- la costante consuetudine e norma , a
gio,onorò di sua presenza Arsoli, descrit- cui ogni Papa, come in tutto, può de-
to nel voi. LXXXVIjp. 1 1 eseg., esmon- rogare ; ma Papi amano rispettare e
i

lò al palazzo baronale del principe Mas- conservare le convenienze degli altri fa-

simo. Dopo trattenimento, riprese il suo migliari che in tutto l'anno lo servo»
viaggio, e giunto a J'/Vo//, rimase a dor- no. Alcun raro esempio in contrario
mire nel detto collegio, e nell'ore pome- non forma regola ne stabilisce consue-
,

ridiane del di seguente si restituì a Ro- tudine. Quanto a mg.*^ Soglia fu un'ec-
ma. Meli 835 a'i4 moggio si portò a Fiu- cezione singolare: era l'antico e ben alTet*
micino per osservare la foce del Tevere^ to elemosiniere, e pieno d'esperienza; si

e per la formazione d'un regolatore, che può dire, era il consigliere della corte. Nel-
descrissi nel voi. LIV, p. 2 17, tornando lo slesso 18 35 Gregorio XVI partì da Ro-
la sera a Pioma. Da un documenlo pala- ma per Civilavecchia a'20 maggio, col
tino se ne trae il treno, che sicompose. seguente treno, preceduto dal principe
1." Frullone da viaggio, il Papa, mg.*^ Massimo soprintendente generale delle
maggiordomo, mg. "^

maestro di camera: poste pontifìcie, e da un corriere di ga-


nella serpa davanti il cocchiere nobile, in binetto. i.° Frullone da viaggio, il Papa
quella di dietro due palafrenieri. 2.° Frul- con nìg/ maggiordomo e mg.*^ maeslro
lone da viaggio, mg. "^

Soglia patriarca di di camera: nella serpa avanti il cocchie-


Costantinopoli, mg.*^ elemosiniere, e due re nobile, e un palafreniere, de'quali due
"^

mg." camerieri sagreti: nella serpa avan- erano nella serpa dietrc. 2. "Frullone, mg.
ti un cocchiere di famiglia e un servo del Soglia patriarca di Costantinopoli, mg."^
maggiordomo, in quella di dietro un ser- elemosiniere, due mg.n camerieri segre-
vo del maestro di camera e ilfacocchio. ti: un cocchiere di fa-
nella serpa avanti
3.° Frullone da viaggio, mg."^ caudatario, miglia e un servo del maggiordomo, in
mg."^ crocifero, e due aiutanti di camera; quella di dietro un servo del maeslro di
nella serpa davanti un cocchiere di fami- camera e il f\»cocchio. 3." Frullone, mg.*"
glia e un servo di mg."^ Soglia, in quella caudatario, mg.' crocifero e due aiutanti
di dietro un servo di mg."^ elemosiniere e di camera: nella serpa avanti un cocchie-
il sellare. Carrettella a 4 cavalli, due sco- re di famiglia e il servo di mg.' doglia,
patori segreti, decano de' palafrenieri e in quella di dietro un servo di mg."^ eie»
sotto-credenziere segreto: in serpa duei mosiniere e il sellare. Carreltella,due sco-
*^

servi de'camerieri segreti. Scappa via, mg. patori segreti, decano de' palafrenieri, il

Traversi e mg.^ Volpicelli scalco segreto: sotto credenziere segreto: in serpa i due
in serpa il servo del i.° Conviene avver- servi de'camerieri segreti. Una scappa-
tire, iPapi nelle villeggiature, escursioni, via con mg.' Traversi e mg.' Volpicelli
e ne'viaggi, ordinariamente se an>metto- scalco segreto : in serpa il servo del i.*
tio nel seguito alcuno della famiglia pon- Tanto ricavo da un documento palati-
che non ha luogo nel treno con-
tifìcia, no. A Palidoro (credulo l'antico castello
sueto, ovvero alcun prelato o altro per- Volitoriuin situato nel foro Aurelio, due
sonaggio, lo fanno servire in legno a par- volle preso e diroccato da'ruiuaoi, come
V I A
liana l'Aiiiiovazzi nella Storia di Givi- mene ne'due cunicoli. Partì da Tivoli la
taveccìiia) fu ricevuto da mg/ Ciojacom- uiiittina deirS per Castel C andaifo. ^el
iiietidulore di s. Spirito , ai cui spedale i83c) a' 22 aprile Gregorio XVI recò si

ouioiiiuio spella il latifuiido. Entrato il •i /\Uelriy già da lui visitata nel 1831,
Papa nella cliie^a de'ss. Filippo e Giaco- traversando Albano, Riccia e Genzanoj
mo aposlo'li, ricevè la benedizione col ss, iodi per Cisierna^àS'ìò a Terracina, ove
Sagiamento, indi il prelato olFiì una no- ricevè il tributo de' sette pani dal capi-
bile refezione. Pupieso il viaggio giunse tolo d'Anagni, e quindi a s. Felice o Fe-
a Ci\'ilavecchLa. Nel suo soggiorno, oltre licita. Nel ritorno percorse i medesimi
il notato anche nel voi. XLIII, p. 33. vi- luoghi, e giunse io Roma a'29. Avendo
sitò l'Alluiniere, e Corneto^ non che le a cuore la navigazione del Tevere, il ca-
Saline, alle quali si recò sul vapore fran- nale di Fiumicino, e di migliorare la sor-
cese il Mediterraneo e sbarcando al Por- te qV Ostia, pel riferitone! voi. XG, p. 95,
lo dementino, da dove colla carrozza di il Papa nel detto anno a'2 ollobre vi si

mg/ Corsi, ora cardinale, si recò allo portò dalla matlina alla sera; e per lo
stabilimento. Ammise in essa i cardinali slesso scopo fece a' i5 un* escursione a
Sala e Velzi, e mg.*^ Traversi: io uii posi Fiumicino, ricordata ancora nel voi. LI V,
in serpa, e due camerieri segreti monta- p. 218, ove pur dissi, che per lo stesso
rono di dietro. Il casuale incontro della importante oggetto altra ne fecea'G mag-
carrozza produsse al cocchiere un posto gio184 i- Ecco il treno di quest'ullima
fra quelli di famiglia della scuderia pon- gita.i." Frulloneda viaggio, il Papa co*
Altro simile cocchieralo il Papa
tifìcia. mg, ri maggiordomo e maestro di cacne-
concesse al cocchiere del cardinal Pacca, ra: nella serpa avanti il cocchiere nobile
per aver due volle in P'elletri onoralo la e uu palafreniere, e in quella di dietro
carrozza di questi. Parli Gregorio XVI altro palafrenieree il facocchio. 2.° Frul-
da Civitavecchia a'aS per Roma. Anche lone, mg/ Traversi patriarca di Costan-
ing.*^ Annovazzi, ch'eravi presente, a p. tinopoli, mg. elemosiniere, due mg.
"^ l'i ca-
428 celebra le beneficenza di Gregorio merieri segreti : nella serpa davanti uà
XVI per Civitavecchia, fra le quali l'or- cocchiere di famiglia e uu servo del mag-
dinazione di varie opere di pubblica uli- giordomo. 3.° Frullone, mg."^ cameriere
lità,come la demolizione d'un tratto del- segreto, mg.ri caudatario e crocifero,, uu
le antiche mura, che tagliavano per mez- aiutante di camera: nella serpa davanti
zo la città con incomodo e pregiudizio un servo del maestro di camera e il sei-
degh abitanti; oltreché fino dal 83 1 avea 1 laro. Carrettella con due scopatori se-
,

«uovamenle dichiarato Civitavecchia ca- greti, il cuoco segreto e il decano: in ser-


poluogo della delegazione del suo nome, pa davanti ù servo di mg." Traversi, e il
con moltissimo vantaggio e decoro del- garzone delle guardie nobili. zVveano pre-
la città. Sempre poi Gregorio XVI cal- ceduto il treno, con mule palatine, una
deggiò l'ingrandimento, miglioramento carrettella co'credenzieri, un carrettone
e ben essere ói Civitavecchia^ al quale ef- e uno strascino per bagagli; altra carret-
fetto vi ritornò due altre volte, come di- tella col maeslro di casa, il fioriere e Tuf-
rò a sua epoca. Intanto essendosi compiti fìzialede'carabinieri palatini. maggior-
Il

i cunicoli del monte Calillo, per la devia- domo con biglietto, che in copia mi sta da-
zione in essi dell* Aniene, Gregorio XVI vanti, avea incaricato il cavallerizzo mag-
si recò a Tivoli a*6 ottobre 1 835, ed al- giore per l'ordinazione di tale treno con
loggiò nel palazzo del duca Saatacroce, cavalli di posta emule palatine, descriUo
e nella seguente mattina felicemente e eoa nel medesimo. Vado riportando esempi
ispetlacolo memoraodo fu immesso l'A- de' Treni pontificii di viaggi escursioui
V I A VIA 42^
lVì villeggiatura e altro, per averlo pro- rysullanza per l'insolito e felicissimo av-
messo in queirarticolo: altri esempi li ri- venimento. Precederono il Papa, per le
ferisco in quelli che vado ricordando in opportune disposizioni ne' luoghi di fer-
corsivo, tutti interessanti al proprio ar- mata, ossia stazioni diurne e notturne,
gomento, e alla corte e famiglia pontifi- sia nelle residenze governative, sia negli
cia.Nel 1841 Gregorio XVI intraprese episcopii, sia ne'con venti e altri locali, il

il magnifico e trionfante viaggio per la Maestro di casa e il fioriere de'ss. Pa-


visita del santuario di Loreto, rallegran- lazzi apostolici, dal cardinal Mattei depu-
do di sua preserìza le provincie di Viter- talo ili."commissario del viaggio, il 1.^
bo, Umbria^ Marca e Orvieto, i santua- a coadiuvarlo, munendo il maestro di ca-
ri delle quali pure venerò. Prima di par- sa di circolare a* vescovi, delegati e ma-
tire, il principe Massimo soprintendente gistrali locali, acciò vi cooperassero e Tas-
generale delle poste pontificie (fratello sistessero. A'3o agosto, celebrata las. mes-
del maggiordomo mg/ Massimo), gli pre* sa nella cappella segreta, Gregorio XVt
sento un libro ms;;., che ho sotto gli oc- parli da Roma col seguente treno. Pre-
chi , colla pianta dimostrativa il viaggio cedeva un corriere di gabinetto a caval-
a Loreto e ritorno a Roma, colla descri- lo, altro correndo con alternativa. Avan-
zione del treno, che riprodurrò, il servi- ti la pontificia carrozza, una carrettella
zio de'ca valli occorrenti, e la descrizione col soprintendente generale delle poste,
dell'itinerario secondo la pianta, colle sta- col direttore della posta di Roma, facen-
zioni di cambiamento o aggiunta di ca- te funzioni del segretario della direzione
valli, e di fermata, e loro miglia di di- generale Luigi Giambone, avente io ser-
stanza. Questo pregevole libro il Papa pa un cameriere, i
."
Legno frullone da
Tebbe sempre seco in carrozza. Scrisse eoa viaggio, il Papa co'mg.ri maggiordomo e
eleganza l'accurata Narrazione del viag- maestro di camera: in serpa il cocchiere
gio, e pubblicata poi colle slampe (colle nobile e un palafreniere. 2.° Frullone,
iscrizioni e moltissimi componimenti poe- mg.*^ sagrista, due rag " camerieri segre-
tici) nel 1843, il cav. Francesco Sabatuc- ti facenti fimzione di elemosiniere e di se-
ci minutante della segreteria per gli gretario de'memoriali, ed un esente del-
affari di stato interni che accompagnò , le guardie nobili: in serpa un palafrenie-
il cardinal Mario Maltei segretario della re e il facocchio. 3° Frullone , i mg. ri
medesima a cui il Papa commise anco
, caudatario , crocifero e ceremoniere, ed
la cura di accompagnarlo e di governa- un aiutante di camera: un coc-
in serpa
re il viaggio. Innanzi di partire, Grego- chiere di famiglia, e il servò d'un came-
rio XVI affidò alle sagre congregazioni riere segreto, i." Carrettella, il R.mo p.
cardinalizie Ja trattazione delle cose ec- Vernò generale de*benfratelli (invece del
clesiastiche, e fece presiedere alle gover- medico o chirurgo del Papa, recando se-
native il cardinal Lambruschini segreta- co una piccola farmacia), mg.*^ segreta-
rio di stalo, ordinando alle prime di con- rio del raaggiordomalo, il i

scopatore
ferire con esso nella sua assenza. All'an- segreto, e il sotto-credenziere segreto: in
nunzio del disposto viaggio, un giubilo serpa un cocchiere di famiglia, e il servo
generale, uno straordinario entusiasmo d' un cameriere segreto. 2." Carrettella,
si desiarono nelle popolazioni, né a fre- il comandante de' carabinieri palatini, il
narle bastò la modesta e milissima pa- 2.*" scopatore segreto, il decano e il ciio-
rola del Papa, espressa a'magistrati mu- co segreto: in serpa il facchino delta sa-
nicipali » che si astenessero dalle pompe grestia pontificia, e un cocchiere di fami-
sontuose, non altro voler egli che amor glia, i." Legno furgone, nel gabriolel co-
per amore". A ciò non si attese; tanta fu perto, il sellare e un facchino di floreria.

VOL. XCVII. i5
226 VIA V I A
2." Legno furgone, nel gabriolel coperto pie oblazioni, che dalle note che mi sono
i maggiordomo e del mae-
cantìerieri del davanti, ponno stabilirsi a scjìdi 3,362,
stro di camera. Legno scappavia, il mae- non calcolato il valore de'ricchi doni in
stro di casa e il floriere: in serpa uno sco- utensili sagri, nèque'molli d'altra specie.
patore comune: ordinariamente tale le- Uscito da Monte Rosi, il Papa giunse nel
gno precedeva per tempo il treno. Due territorio della provincia di Filcrbo, eper
gubbie di cavalli di riserva. Si calcolaro- Ni'pi passò a dormire a Civita Castel-
no servire nel treno ordinario nelle poste lana. Ne partì a*3i agosto, e pel terri-
di pianura 5o cavalli da tiro, oltre due torio di Maglia no di Sabina ed Otricoli,
da sella pe* corrieri, e altri 1 5 da tiro os- entrato neir[7/?2^r/V7, pervenne a pranzo
sia l'aiuto de' pertichini. Ognuno de' 3 a IVarni , ed a pernottare e soggiornare
frulloni è sempre tirato da 6 cavalli. Leg- a Terni. Da essa a'2 settembre si recò a
go nelle disposizioni pel servizio delle trup- Spoleto^ e dopo soggiorno, nella matti-
pe durante il viaggio. Il Papa fu scorta- na de'4 pel territorio di Trevi e s. Era-
to fino alla Storta dalle guardie nobili, clio arrivò aFoligno. Vi dimorò fino al
€ da'dragoni, fra'quali incedevano i ca- 6, in cui s'incamminò per Colfiorilo nel-
rabinieri: il situile praticossi nel ritorno. la Marra , e giunse a Camerino (essen-
Dalla Storta in poi sino a Baccano pre- do già stampato l'articolo, dovei limitar-
starono servizio soli carabinieri, in ap-
i mi a farne menzione altrove, e neW Ad-
presso la scorta di viaggio fu di soli dra- dizioni spero descriverne il soggiorno).
goni, o cacciatori a cavallo. Due drappelli A'7 viaggiò, come accennai nel voi. XL,
però, composti ciascuno di 4 guardie no- p. 266 e altrove, per Valcimarra e Bor-
bili e diun cadetto, furono destinati a fare giano, nella provincia di Macerata pe-
il servizio d'onore presso il Papa ne' luo- netrato: Belforte fu ili." luogo che il vi-

ghi di sua stazione, facendo l'alternativa, de passare per la residenza di Tolentino,


cioè undrappello per stazione. A supplire da dove si trasferì a Macerata il 9 set-
all'antichissima guardia del cor|)o degli tembre. Ne partì l' i i, e pel Borgo di Po-
svizzeri,venne a ciò deputato ne' luoghi tenza e Monte Cassiano, come narrai nel
di residenza un distaccamento della com- voi. XL, p. 24 1> trapassò per Recanatì,
pagnia de'carabinieri palatini, divìso in e fece il suo ingresso in Loreto. Duran-

i\ue piccole brigate, egualmente con al- te il soggiorno presso quel santuario, Gre-
ternativa. Nel giorno innanzi la parten- gorio XVI recossi a visitare Recanati,
za del Papa, il cardinal Matte» seguito La mattina de' 14 settembre, lasciata Lo-
dal sullodato minutante, erasi diretto a reto, passando per Castel Fidardo, si por-
Civita Castellana, dalla qual città in poi tò ad Osimo, e quindi alla città e por-
precedette sempre d'un'ora il pontifìcio lod'Ancona, il cui vescovato essendo uni-
\iaggio. Giunto a Monte Rosi, un deco- to ad Umana ^ in quest' articolo feci la

roso arco trionfale di damaschi dava de- descrizione del soggiorno e delle feste.
coroso ingresso al paese , con iscrizione A' 17 partì per Falconara, s. Marcello e
annunciante la gioia degli abitanti, trat- Chiaravalle, ricordati ne'vol. XXXVl, p.
tato di mensa dal cardinal abbate, co- 271, LXXII, p. 191, e si fermò a Jesi.
me nel voi. XIII, p. 69. Ivi, anzi da
dissi Narrai in quell'articolo, che ne parli a'
Campagnano, cominciarono le dispense passando festeggiato in vicinanza di
18 ,

delie copiose limosine a'poveri, eseguite Castel Bellino,Monte Roberto, Majolati


dall'elemosiniere, che ascesero a se. 4,992, e Massaccioj e nel voi. XL, p. 277, che
come apprendo dal rendiconto originale per Serra s. Quirico e Albacina, giunse
che posseggo. Non visono compresele fatte a Fabriano. A'20 ne partì, e pel lerrly
dal Papa di particolare peculio e le sue torio di Cancelli fu a Gualdo Tadino {é\
V I A V I A 2^7
dui anche nel voi. Lll, p.i44)> ^ prnnzo rino e altre. De'festoni (Ji fiori erano iir-

e pernollare; nel dì seguente pnrlì. Indi e


Irecciati alle circostanti fila d* alberi,
percorrendo la via nazionale, pe'territo- nelle 4 erano
parli altrettante orchestre
rii di Regali e Teopano, entrò in Nocera musicali. Al giungere di Gregorio AVI,
il 2 1. Dopo trattenimento, riprese il viag- mg.' Mangelli presidente della Comarca
Ponte Centesimo eia Vescia ri-
gio, e per gli fece omaggio di felicitazioni a nome
tornò a Foligno ei dormire. A'aa passa- dell'intera provincia, co* componenti il

to per Spello, giunse in Asisi, come de- consiglio amministrativo e 7 gonfalo- i

scrissi nel voi. XXVM, p. 72, perchè l'ar- nieri della medesima. Rientrato in Ro-
ticolo era anteriormente pubblicato; don- ma fra entusiastiche acclamazioni e gli
de nella mattina seguente sì diresse al- addobbi delle finestre e logge, tra il rim-
l'altro santuario della Porziitncola di s. bombo de'cannoni e il suono delle cam-
IMaria degli Angeli. Nella mattina del 25 pane, giunto nel Quirinale j fu il Papa
ne partì , e per Bastia , come notai nel ossequialo dal sagro collegio, dalla pre-
voi. LU, p. i33, fece il suo ingresso in latura, dal senatore di Roma e da altri
Perugia. A'28 percorrendone la via pro- personaggi. Con essi andò nella cappella
vinciale, le Tavernelle e Piegaro, il che palatina e vi ricevè la benedizione col ss;

raccontai nel citato voi. a p.i4o, giunse àSagramento, e dalla gran loggia compar-
a Citlà della Pieve. A'3o seltembre la- tì alla giulìilante moltitudine 1* apostoli-
sciata tal città, entrò nella provincia d'Or ca benedizione. In quella sera e nella se-
vieto, e passato pe'lerritorii di Monte Leo- guente generale e copiosa illuminazio-
ne, Fienile e Bagni, pervenne ad Orvie- ne, con varie festose orchestre rallegrò la
to e vi rimase fino alla mattina de'2 ot- città; fuochi d'artificio avendo luogo nel-
i

tobre. Sulla via provinciale per Monte la seguente domenica, a motivo del pio-

Fiascone ^
graziosamente si fermò alla voso tempo,sulMonte Pincio. La magistra-
Capraccia, pel notato nel voi. XLVI, p. tura romana distribuì 5o doli di scudi
Ì19 , e poi arrivò in tale città. Nel po- 20 l'una a povere zitelle romane, ed il
meriggio de*3 portossi a FlterhOy e ne Papa ad esse ne concesse 100 di tal som-
partì la mattina de'5, fermandosi a Ca- ma, nel dì seguente cominciando egli dal-
nepino, e pel territorio di Caprarola, am- la basilica Vaticana le sue visite alle pa*
bo luoghi della provincia di /zVer^d, giun- tiiarcali, in rendimento di grazie a Dio^
se a Ronciglione e vi pernottò. Finalmen- per non esser accaduto in tulio il viag-
te partendone la mattina del 6 ottobre, gio niim sinistro, nessun rammarico, frd
in Monte Rosi fece una refezione e si ri- tante fragorose dimostrazioni, benché fos-
posò nel palazzo abbaziale, e proseguì il se sialo prolungato dalla primitiva idea,
viaggio per restituirsi a Roma. Benché che rilevo dalla nota che posseggo, do-
Gregorio XVI avesse fallo conoscere a' vendo cominciare a'g settembre e termi-
suoi dilelli romani, di astenersi da festeg- nare il 3o di tal mese. Posseggo pure
giamenti jlullavolla in dimostrazione d'e- un'abbondante collezione, non solamen-
sultanza della provincia di Comarca, Iro- te di questo e altri viaggi, e delle villeg»
\ò nell'ampia area di Ponte Molle, una giature ancora, di originali componimen-
colonna onoraria alla foggia di quella di ti poetici e iscrizioni celebranti Gregorio
Traiano, sormontala dal simulacro della XVI. Di questo viaggio mi limiterò a ri-

Religione, con chiaroscuri esprimenti fa- i cordare l'opuscolo di 176 pagine: Rac-
sti del suo glorioso pontificalo, ed a'4 lati colta di vari compoìiimcnti in occasiona,
del piedistallo egual numero d'iscrizioni, che la Santità di N. S. Gregorio Xn,
in nofnede'comuni di Tivoli, Snbiaco,Pa- si arecata a visitare alcuni santuari de*
leslrioa, t^'rascali, Albano^ Genzano, Ma- Auoi stati, fatta per cura e spese dei
— .

29.8 V r A V I A
cav. Pietro P. Paterno, Benevento 1 84 r • goi io XVI usci di Roma, ed a Palo, con-
Dedicato al eh. ab. Giuseppe Piolanti, fine della delegazione, nel castello fu os-
socio onorevolissimo delle più rinomate sequiato da mg."^ Stefano R.ossi delegato
accademie d'Europa, del quale è un bel- di Civitavecchia, dalla congregazione go-
lissimo sonetto offerto da lui al momento vernativa, da'consiglieri provinciali e da
dell* arrivo del Papa. Per il ritorno in altri; indi continuò il viaggio. Alla porta
Roma di S. S. Gregorio XVT, Iscrizio- della città presentò al Papa le chiavi il
ni X dell' ab. Domenico Zanelli. Cav. Sci- presidente dell'armi mg.' Amadori Picco-
pione Cappello, Rime, Roma 841. Rac- 1 lomini, ed a piedi si recò alla cattedrale,
colta di componimenti degli alunni del ricevendo la benedizione col Santissimo
Seminario Romano: Gratulantur Animo- dal cardinal Pianetti, ed in sagrestia am-
rum Triumphatori, Il Sacro Viaggio, mise al bacio del piede il clero, e l'auto-
versidel conte CesareGallosPesaro 1 84 1 rità civili e militari; ed egualmente a pie-
Del conte Girolamo Sebastiani governa- di passò al palazzo delegatizio sua resi-
tore d'Àsisi, lodatissima iscrizione latina, denza, fra gli evviva del popolo^ che be-
che egregiamente riepiloga i luoghi per- nedì dalla loggia. Verso sera andò a di-
corsi dal Papa , e le immense festevoli porto per mare, fuori dell'antemurale,
dimostrazioni a lui sinceramente tributa- co'cardinali Tosti pro-tesoriere, e Pianet-
le da per tutto. Notizie intorno al viag- ti vescovo di Viterbo e Toscanella. Nella
gio fatto da Sua Santità Papa Grego- seguente domenica, ricorrendo il giorno

rio XT^'Ifelicemente regnante, per la vi- natalizio di Gregorio XVI, fu annunzia-


sita di alcuni santuari de' suoi stati nel- to da o i colpi di cannone. Alla cattedra-
i

/'rtM«oi 84ijRoma pressoA.Ajani f 84». le udì messa, e disceso al porto ne osser-

Nel seguente anno Gregorio XVI si recò vò con soddisfazione le fortificazioni del-
in Civitavecchia ,
per osservare lo stato l'antemurale e del lazzaretto, e il nuovo
attuale delle fortificazioni in quel porto, forte Gregoriano, lodandone il direttore
da lui ordinate neli835a viva voce, Pam- commend."^ Stewart coloooellod'artiglie-
pliazione del fabbricato della città ed i ria; non che encomiò V ingegnere Fede-

lavori idraulici^ perchè sempre più consi- rico Giorgi pe'grandiosi lavori della sco-
derava la città e il suo bel porto, cosi vi- gliera, tanto utilmente eseguiti. Raccon-
cino alla capitale, di grandissima utilità ta poi il n. 38 delle Notizie del giorno
non meno ad essa, che all'intero stato. Il di Roma, che il Papa si recò a bordo del
treno sottosopra fu il solito; tranne che brick pontificio da guerra il s. Pietro, e
nel 3.° frullone, oltre il caudatario e il con esso fu condotto in mare alla distan-
crocifero, sedeva un solo aiutante di ca- za di 5 miglia, seguito da Z piroscafi e
mera,ed il cav. Baroni chirurgo del Papa. da moltissime lancie e da militari con-
In una carrettella, oltre la consueta, e certi. Poscia ascese sul bastimento fran*
fuori del treno, andarono due camerieri cese da guerra a vapore (delle poste dice
segreti, il segretario del maggiordomato l'Aonovazzi), Dante, allora giunto da
il

e il comandante de' carabinieri palatini. Napoli, ed il il comandante fran-


console e
In una scappavia il rev.° p. ab. Zuppani cesi gli offrirono un rinfresco, ed egli do-
camaldolese, e mg.' Volpicelli scalco se- nò loro una medaglia d' oro per ciascu-
greto. Con altro legno simile, nel di in- no ; altri attestati di gradimento conce-
nanzi, erano partiti il maestro di casa e dendo agli uffiziali e all'equipaggio. Re-
il Tutto rilevo
fioriere, oltre 2 furgoni. stituitosi alla residenza, accolse mg.' Rufi-
da un documento palatino. Narrano poi i Eocci vescovo d' Auria e suffraganeo di
n. 'j^ e 76 del Diario di Roma del 1842, Civitavecchia, col capitolo cattedrale, la
che nella mattina de' 1 7 settembre Gre- camera di commercio, il tribunale di i.
V A I V I A 229
Utauza, ed altri. Da Napoli si recò a vi- cati, nella accompagnarono.
partenza 1'

silaie il Papa, il nunzio mg/ Di Pietro, Inoltre mg.' Annovazzi, non volle lace-
ora cardinale. Sul qui accennalo, può ve- re un'altra bell'opera di Gregorio XVI
dersi anche il vol.XLIII, p. 34- Tal gior- in vantaggio di Civitavecchia, benché noa

no fu inoltre festeggialo colla tombola, e ebbe effetto. Di suo ordine nel i843 si
con isvariati divertimenti nel mare, e nel* cominciò la maestosa fabbrica della pol-
la sera da brillante illuminazione del por- veriera, un breve tiro di cannone da Ci-
to. Impedito dalla pioggia di recarsi a vita vecchia dal lato di tramontana,e quia-
Corneto, visilò nel dì seg^uenle il conser- di compita nel 1846 dal sullodato inge-
vatorio camerale, il seminario, domeni- i gnere Giorgi. Gli abitanti che con orro-
cani, i benfratelli; e poi ammise al bacio re sempre ricordavano lo scoppio della
del piede 1' ulLzialita della guarnigione. polveriera del forte incendiata da un ful-
Nella sera del 20 fu incendiato un vago mine, tremavano al solo pensiero d' un
fuoco artificiale sulla piazza d'armi, che possibile incendio del grande ammasso di
il Papa vide dalla loggia del palazzo. Nel polvere sempre seppellito nella polverie-
dì seguente accolse benignamente varie ra del bastione di s. R.osa; laonde fatta
deputazioni de' limitrofi luoghi, e nella vivissima istanza a Gregorio XVI per
mattina de'22 partì fra le acclamazioni impedire che saltasse in aria V intera cit-

di grato animo, di riverenza e di filiale tà, egli ne ordinò la costruzione fuori le

altaccamenlo, ed altre ne ricevè in Ro- muraj colla spesa di 4,000 scudi. Ma ter-
ma al suo arrivo. Pubblicò la tipografia minato l'edifizio , i comandanti militari
Strambi Gregorio
in Civitavecchia : A si opposero al trasporto della polvere nel
XFI P. O, M. quando la seconda vol- locale,dicendo non convenire ad una piaz-
ta nel settembre del i^ ^7. faceva di se za d'armi,il tenere le munizioni da guer-
lieta e onorata Civitavecchia^ i cittadi- ra fuori della cinta delle mura. Nel voi.
ni e i magistrati riconoscenti. È un lun- LIV, p. e 193, parlando de' Por/tf/e/-
192
go Carme, in cui leggo in nota, che per lo stato pontifìcio f riportai alcune meda-
ricordare a lungo tal fausta venuta il ma- glie pontificie coniate pe'medesimi e per
gistrato assegnò 12 doti a povere zitelle, quello di Civitavecchia, fra le quali una
ed altre 12 la camera di commercio, alle di Gregorio XVI per l'ampliazione ese-
12 fanciulle che nascessero dal dì del- guita della città e altre munificenze. —
l'arrivo. Mg.*^ Annovazzi nella patria sto- Desiderando GregorioX VI consolare col-
ria, a p. 443, racconta l'esultanza de'con- la sua presenza buona parte delle prò*
ciltadini e le dimostrazioni festevoli che vincie fedelissime di Campagna e di Ma-
fecero, il distacco de'cavalli della ponti- rittima, ossia di Prosinone e di P^elletri
fìcia carrozza, presso porta Promana, ese- (ne'quali articoli descrissi i luoghi da lui
guito da un drappello di scelti giovani, visitati o in cui soggiornò, opel territorio
giunto alla quale il Papa commosso vol- de'quali passò), co'ca valli di posta, il prin-
le scendere. Che dovunque Gregorio XVI cipe Massimo per incarico di mg.' Palla-
appariva, sia in terra che in mare, risuo* vicino maggiordomo die'le opportune di-
nava l'aria delle più liete acclamazioni, sposizioni , e siccome pel suo onorevole
con mille contrassegni di affetto e di di- uilizio precedeva e accompagnava il Pa-
vozione dell'affollato popolo. Che si com- pa, come avea fatto pel viaggio di s. Fe-
piacque delle nuove belle case e strade lice, pubblicò la Relazione del viaggio^
costruite a suo eccitamento. Ed incorag- di cui mi giovai ne'citati articoli, ed al-
giato il commercio , e invitati tutti alla trettanto praticai coli' altra. Dal docu-
costruzione di navi, le benedizioni since- mento palatino che lo contiene, qui ri-
re de'civitavecchiesi da lui tanto benefi- produco come si.couiponeva questo tre*
23o VIA V I A
no pontificio da viaggio. Precedevano un qualunque erudita che poi se rie-
riceroaj
corriere di gabinetto e due dragoni. Se- sce ad alcuni niun valore, per
egoisti di
guivano successivamente la carrettella altri è preziosa, dovendosi nella corte ri-

col soprintendente generale delle poste, spettare le convenienze graduatorie di


col segretario Luigi Giambene direttore tutti, non fare amalgami nocevoli. Ser-
e
della posta di Roma , e il cameriere in va poi docu mento riprodotto a chiari-
il

serpa. » i.° Legno frullone da viaggio, il re e rettificare l'esposto da! principe Mas-
Papa, ed i mg. ri maggiordomo e mae- simo nella Relazione del viaggio a p. 4j
stro di caraern: in serpa il cocchiere no- la quale narrazione per V autorità, eru-
bile , e un palafreniere, i." Frullone, i dizione e ordinaria accuratezza dell'illu-
mg. ri Castellani sagrista, Barbolani e Lu- stre autore, potrebbe un giorno produr-
cidi camerieri segreti, il marchese Mel- re pregiudizi e conseguenze, ed eccone il

chiorri esente delle guardie nobili: in ser- contenuto. » Essendo già nel Valicano
pa un palafreniere, e un cocchiere di fa- tutto pronto per la partenza, ed i legni
miglia. 3.° Frtdlone, rev.° p. ab. Zuppa- da viaggio attaccati, e schierati in buon
ni camaldolese,rag.'^Arpi caudalario^mg."^ ordine nel gran cortile delle loggie , il

Berlazzoli crocifero, cav. Gaetano Moro- Santo Padre scendendo dalle sue stanze
ni 1 .° aiutante di camera: in serpa un coc- in abito viatorio con un numeroso se-
chiere di famiglia, e un servo d'un came- guito, montò nella sua carrozza con le
riere segreto, i.' Carrettella, scopatore se- LL. EE. RR. mg.*^ Pallavicini suo mag^
greto, decano de* palafrenieri, il cuoco se- giordomo e mg.*^ Medici d'Ottajano mae-
greto, un giovane di credenza: in serpa stro di camera, prendendo posto negli al-
il facocchio e il sellaro. 2." Carrettella, tri frulloni e nelle carrettelle mg.' Ca-

Baro-
rog.' Volpicelli scalco segreto, cav. stellani sacrista , facente funzione di se-
ni chirurgo del Papa, uno scopatore se- gretario de' memoriali, mg.*^ Barbolani ca-
greto , ed altro individuo: in serpa un meriere segreto e coppiere di Sua San-
servo d'un cameriere segreto, ed altro del Lucidi segretario d'ambasciata
tità, mg.*^
caudatario. 3." Carrettella, i mg ri Della e facente funzione di elemosiniere, mg."
Porta e Biario camerieri segreti, mg." Ca- Della Porla guardaroba di Sua Santi-
gnucci segretario del maggiordomato, e tà, il p. ab. Zuppani camaldolese di Bel-
il tenente colonnello Calderari coman- luno, uig.*^ Arpi caudatario di Sua San-
dante de'carabinieri palatini: in serpa il tità, mg.*^ Berlazzoli crocifero, mg."^ Vol-
servo d'un cameriere segreto, ed altro ser- picelli scalco segreto, mg.' Cagnucci se-
vo. Scappavia, il maestro di casa e il fio- gretario del maggiordomato , il celebre
riere, che precederono il giorno avanti : professore Paolo Baroni, il sig.*^ Gioacchi-
in serpa uno scopatore comune. i.° Fur- no Spagna maestro di casa de'sacri Pa-
gone , nel gabriolet il facchino della sa- lazzi apostolici, il sig.*^ Berlazzoli fioriere,
grestia pontificia, altro della floreria,
ed il colonnello Calderari tenente de* cara-
unsediaro pontifìcio. Furgone, nel ga- 2.° binieri, cav. Gaetano Moroni primo aiu-
il

briolet due camerieri del maggiordo-


i tante di camera di Sua Santità, e vari al-
mo e del maestro di camera. Carrettone, tri soggetti. Vi prese anche posto il mar-

con un facchino di floreria ". Couferino chese Giuseppe Melchiorri esente delle
la veracità del discorso documento pala- guardie nobili, ec. ". Parti Gregorio XV£
lino, come pure quella de'precedenti, da Roma, pel trionfale viaggio alle pro-
quale testimonio di veduta e facente par- vincie di Marittima e Campagna ossia ,

te de'corleggi parlati, tenendo conto scru- Velletri e Frosinone, ili." maggio 1842,
taloie e critico di tutto, pe'miei studi, a' e percorse o dimorò ne' seguenti luoj^hi
quali giova, non u»cup che agli altri. descritti ne'suddetti articoli, e lucahucu-
VI A VIA 23i
te il) quelli che distiogueiò in corsivo. tiche fatte da'romani pel desiderato ri-

Dopo il suo arrivoColonna passòallu ,


torno, io uno a'versi felicitatorii degli a-
pe'lerrilorii di LalicOf di Zagarolo e di lunni del seminario Vaticano,/?or72<^.'/i /Je«
Palestrìaa, luoghi di Comarca, indi entrò deunllQuiriùbusPlaudentibusjed a quel-
Delia provincia di Vellctri a Lugnano, e li degli alunni del seminario romano, frt

si fermò a J'alinontone. Passando nel- provinciain Maritimani et Campaniam


l'altra provincia di Prosinone, recossi pel proficiscenti 3 fausUun iler oniinantur;

territorio di Segni (pel quale va tenuta oltre l'epigramma di mg.*^ Serafino Gros-
presente la lodevole rettificazione del eh. si decano de'votanti di segnatura^ pub*

prof. Alti, riferita nel voi. LXXXIX, p. blicato nel n. 38 del Diario di Roma del
53), a desinare e dormire in Anagni, ove 1843, congratulandosi pel felice ritorno
ricevè il tributo de'settepani. A'3 ne par* di sì benefico e amato Papa e Sovrano,
lì per FtrenLìnOy e si trasferì a FrosinO' implorandogli dal cielo sanità e lunga vi-
ne a pranzo e pernottare, anche nel se- ta a benefizio de'popoli e di tutta la cri*
guente giorno, in cui andò ad Alatrì, vi- slianità. Anco nel ritorno d' altri viaggi
sitando la grangia certosina di Trisulli^ e dalle villeggiature, il dotto prelato eoa
ossia Ticchiena. Da Prosinone usci il 5, epigrammi lo ed io conservo
celebrò ,

viaggiando pe' territorii di Ceccauo, Pa- quelli che presentava al Papa. Come nel
Irica e Giuliano : fermatosi a Prossedi, viaggio del 84 1 ,con medaglie monumen-
1

indi pe' territorii di Koccasecca, Maeuza tali aveano solennizzato l'avvenimento

e Roccagorga, pervenne a Pìpcrno, e do- Perugia^ Orvieto e f'^iterbo, altrettanto


po trattenimento, ripreso il viaggio e rien- per questo fece Prosinone, e ne'loro ar-
trato nella provincia di Vellelri ,
giunse ticoli le descrissi. Quanto alle villeggia-*
a pranzo ed a soggiornare a Terracina, ture di Castel Gandolfo avendo pub- ,

per vedere i lavori da lui ordinati al nuo- blicato quell'articolo neli84i} non potei
vo porto in vantaggio del commercio
, in esso descrivere le posteriori,indicate piìi
delle due provincie. Parli da Terracina sopra, le quali però indicai ne'Iuoghi ove
V^, si fermò a Tor Tre Ponti ed a Ci- da essa si recò dal Palazzo apostolico
,

sterna, e giunto à Fellctri^ vi si fermò. di Castel Gandolfo (ove riportai altre


Nella seguente mattina 9 maggio, ripigliò notizie sul luogo e chiesa, sulle villeggia-
ilviaggio per restituirsi a Roma. Rieu- ture de'Papi, e altre munificenze di Gre-
Irato nella Comarca, pranzò a Gtnzano^ gorio XVI), cioè Marino e Gemano^ ne*
dopo del quale, continuando la corsa, vi- quali notai, che in detto anno non vi fu,

de la nuova strada e il nuovo e utilissi- bensì nel 1 842, nel 843 e nel 1 844> ® ^^^
1

mo ponte costruiti di suo ordine, onde ebbe luogo nel £845 per quanto vado ad
evitare la pericolosa discesa di Gailoro, accennare. In quest'ultimo anno, Grego-
presso la Riccia. Passò per questa, si fer- rio XVI a'2 ottobre tornò a Tivoli^ pran-
mò prima Albano, e poi sotto Castel
in zò nel collegio de* nobili, diretto da'pp,
Gaudolf'o e Marino, non che a Tor di gesuiti, e impiegate utilmente molte ore,
Mezza Via, per Tullicuo cambiamento di nella sera si restituì a Roma. Avendo poi
cavalli, e circa le ore 2 3 si restituì a Ro- elevalo al grado minore la
di basilica
ma a mezzo il generale entusiasmo, eco chiesa collegiata di s. Maria Maddalena
di quello aifettuosissimo e universale del- di Monte Rotondo, nella Sabina^ in 00
le percorse provincie. La Relazione del casione che il vescovo cardinal Lambru^
viaggio contiene pure le iscrizioni e mol- schini l'aveaconsagratQ, Gregorio XVI a*
ticomponimenti poetici celebranti il fau- Goltobredi detto anno vi si portò, lornnn»
sto avvenimento , ed io ne posseggo gli do aRoma la sera: tutto narrai nel voi.
oiigìnali, insieme alle dimostrazioni poe- LXXVI, p. f{6e 5i, descrivendo tal cil-
,

232 VIA V I A
tà, edeironore compartitole da quel Pa- si Roma. Ritornò a Tivoli
restituì a a*

pa. Finalmente ultima gita di Gregorio 27 maggio i847>e quindi continuò il

XVI, tanto dell'ottobre 845, che di sua 1 viaggio per prendere possesso all' abba-
\ila,fu quellade*i5 di detto mese, a Ca- zia di Subiaco, eh' erasi riservata parli :

stel Porziano (l'antica Laurealo capitale da Subiaco Qa Civiltà Callo lica,^ev'\e ^'
degli aborigeni e la più antica metropoli t. I, p. 98, rende contezza delle /Memorie

del Lazio, che descrissi nel voi. XXXVI, di Subiaco e sua badia, raccolte dal can,
p. 219 quanto appena
e seg., insieme a Jannucelli cameriere d'onore di S. S.,
vado a indicare), baronia del duca Gra- custode della Piana Biblioteca Subla-'
zioli (del quale nel voi. LIX, p. 98 e
1
al- cense, Genova 856) 1 a' 3 1 di detto mese,
trove), nel cui palazzo si recò, dopo vi- ripassò per Tivoli, e nella sera rientrò in
sitala la chiesa, riportandosi in Roma pri- Roma. Avendo il Papa ordinato il sontuo-
ma della notte. Di Gregorio XVI e del so ponte della Riccia, di cui riparlai ne'
suo pontificato riparlai nel voi. XCI, p. vol.LXX, p. 147, LXXXIX, p. 2i3, e
528 e seg. Nel i85o il eh. Arlincourl, altrove, per livellare la via corriera di
V Italie Rouge ou hisloire des revolu- essa con quella d' Albano, a' i4 ottobre
tionsy disse di Gregorio XVI, che fu Tu. 1847 si recò in Albano, e dopo visitati

Dico sovrano eh* ebbe il coraggio di non la cattedrale e l'episcopio, passò ad osser-
permettere ne' suoi stati i sedicenti con- vare i lavori del ponte, ed a piedi si por-
gressi scientìfici. »lEiVa avvivato a com- tò nella collegiata della Riccia, e indi
prendere bene i loro fini Sia resa giu- I nel palazzo Chigi a onorare la principe-
stizia a Gregorio XVI. Solo, senza furze sca famiglia. Trapassando poi la galleria

e senza appoggio, resistette vitloriosa- di Castel Gaodolfo, ne visitò la chiesa


mente nelle circostanze le più dilHcili a' principale, e nel palazzo pontificio ammi-
fautori della ribellione. Lungi dall'esse- se alla sua mensa vari cardinali e la corte
re un tiranno senza pietà, perdonò molto pontificia. Nel pomeriggio andò nella vil-
e forse troppo. Seppe reprimere il di- la Cibo, nelle scuole cristiane, ed alla
sordine, e restò fermo sul suo trono !
". villa Torlonia, donde ripartì per Roma.
Ora un altro illustre francese^ mg." De Narrai nel voi. LIV, 199, che a' 27
p.
Ségur, già uditore di Rota, nell' aureo ottobre 1847 si condusse a Porto d^Au'
opuscolo // Papa, questioni odierna, R.o-
: zioj ed a Nettuno, e la sera si restituì a
ma 1860, col zelante protestante di Sco- Roma. Neil' articolo Pio IX deplorai la
zia Mac-Farlane, ripete « Gregorio XVI
: rivoluzione avvenuta ìu Roma a' 16 no-

lasciò il paese in uno sialo di prosperi- vembre 1848, contro la Sovranità del-
tà senza esempio j non era un tiranno la s. Sede, fatalmente per opera degli
distruttore". stessi faziosi propagata di poi in breve per
Il regnanteSommoPonteficeP/o IX ha onde nella sera
tutto lo stato pontificio,
fattodiversi viaggi, gite quotidiane e vil- del 24, il Papa vestito da chierico e col
leggiature, in buona parteaccennate negli ss. Sagramento sul petto, occultamente

articoli che ricorderò in corsi vo,e per quel- evase da Roma, e per la galleria di Ca-
li e quelle di cui ancora non mi fu dato stel Gandolfo, la Riccia e Galloro, tra-»

parlarne, supplirò con poche parole, altri- versate Genzano, Velletri e Terracina,
menti non basterebbe nemmeno un ben senza essersi mai fermato, entrò nel regno
grosso volume. I Diari di Roma ed il delle due Sicilie. Giunto a Mola di Gaeta,
Giornale di Roma ne offrono le conve- ivi riprese gli abiti pontificii, e dopo un
nienti descrizioni, e per le date che rife-f trattenimento passò a Gaeta, in cui il

l'irò, agevole è leggerne i dettagli. A' i4 virtuoso re Ferdinando li die'alui, a


ottobre 1846 si recò a Tivoli^ q la sera molti cai'dinali, prelati e altri riverente q
V I A V I A 233
iiiQgnincu ospizio. Dopo aver descritto nalmente Pio IX avendo stabilito ritor-
le cose pi iocipali operate dal l^apa in nare a Roma, partì da Portici a'4 aprile
Gaeta, concistori in essa tenuti di ve- 1 85o, e per la ferrovia si licenziò a Ca-
i
4
scovi e le sue inunindie dimostrazioni serta dal re e dalla real famiglia. Nel dì
verso la che elevò a sede arcivesco-
città, seguente, asceso in carrozza col re Fer-
vile, raccontai la ricupera di Roma e di dinando Il e il reale primogenito, ora re-
tutto lo stalo, e che a'4 settembre i
849 gnante Francesco il, si pose in viaggio.
sid vapore Tancredi ne parli. Approda- Pers. Maria giunse a Capua, e per Sessa,
to al porto dù Grana tei lo, in carrozza ove pernottò, e Mola di Gaeta, rivide la
passò alla reggia di Portici suburbano di città di tal nome, e per Itri e Fondi
ìNapoli. Riferito il più importante del pervenne all'Epitallio confine del regno,
soggiorno di Portici, 3 concistori ivia-
i di che anco nel voi. LXXI V, p. 200. Do-
duiiati per provvedere le chiese vacanti po il commovente distacco da'due loda-
di vescovi, la coutinuazione degli omag« ti principi, proseguì nel proprio stato il

gi ricevuti da tutto il mondo cattolico, viaggio per Terracina^ entrandovi a' 6,


notai le gite successivamente fatte dal Pa- qui cominciando la mia narrativa, massi-
pa a Napoli ripetulamenle,col Diario del me Velletri, de'luoghi per-
nell'articolo
cav, y^/oe, ed eziandio alla Torre del Gre- corsi, anche colTopuscolo del commend/

co, al santuario di Pie di Grotta^ sul va- Barluzzi eavv. Cnrnevalini: Viaggio da
pore il Delfino : per la f'ia ferrata^ la Portici a Roma. D\ questo libro parlò eoa
prima volta percorsa da un Papa, si re- lode la Civiltà Cattolica^ serie i.%t. 3,
cò a Nocera de' Pagani, indi a Saler- p. 36i.Da il Papa precedu-
Terracina,
?io, a venerare l'illustre tomba del ma- to dal principe Massimo soprintendente
gnanimo s. Gregorio VII; egualmen- generale delle poste pontifìcie, ne parli
te colla strada ferrata andò alla reg- agli 8, e per Fossanuova, che visitò. Pi-
gia di Caserta, e poi a s. Leucio, anche perno e Prossedi, giunse in Prosinone,
pel i.°Papa a Pompei. Fu pure a Ca- ove ricevè l'omaggio de* sette pani. Da
Equense e Sorrento j ed
stellamare, F^ico questa città a' 9 si portò in Alatri, e nel
all'Ercolano. A'28 ottobre parti per Be- ritorno visitò la grangia de' certosini di
nevento, l'unico dominio della s. Sede, Ticchiena. A' io uscì da Frosinone, ono-
oltre Ponte Corvo (di cui riparlai ne' voi. rando nel passaggio Ferentino, Valniou'
LXXXIX, p. 2ii,XCIV, p. 37), che ione e Monte Fortino, lungo la via rice»
non soggiacque alla ribellione, passando vendo omaggi da'circostauti paesi, come
per Arienzo, ArpaiaeMontesarchio. Par- di Anagni. A Lariano fu ricevuto dal car-
tì da Benevento a' 2 novembre, e rifa- , dinal Macchi decano del sagro collegio,
cendo la ferrovia di Cancello, tornò a vescovo e legato di Velletri, che in questa
Portici. A* 7 si mosse per Mugnano del città r ospitò magnificamente. Lasciò
Cardinale, a visitare il santuario di s. Velletri la mattina del 12 api ile, e tra-
Filomena; donde passò a Nola, e ad osser- versando Genzano, Riccia (nel quale ar-
vare i ponti della Valle o di Maddaloni, ticolo dissi che smontò dalla carrozza per
e dopo aver pranzato a Caserta, si r«sti- visitare la collegiata, e per traversare a
tuì a Portici. Dopo esser stato a Resina, piedi il viadotto del nuovo ponte in co-
celebrò il s. Natale a Caserta, e di nuovo struzione), e Albano, proseguendo per
fu a s. Leucio, tornando a Portici a' 2G Roma, Pio IX vi fece il suo ingresso trion-
dicembre. Anche nel i85o più volte an- fale, come lo era stato il viaggio, dopo
dò a Napolij passando nel giovedì santo i(3 mesi e 18 giorni dacché n'era parti-
u celebrar e ad assistere alle sagre funzio- to, descritto dal n. 85 del Giornale di
ni a Calerla, inclusive alla s. Pasqua. Fi- lioina del i85u, di cui mi giovai nel ri-
2^4 VIA V A I

cordalo articolo; facendo altrettanto per appresso le altre del seguito delle due
quanto pubblicò del viaggio, nella tnia corti. Nella seguente mattina andarono
descrizione, e così del riferito dall' O^^cr- a Marino, e nel pomeriggio vi tornaro-
valore Romano i85o, dal n. 4^ io
del no, passando poi a Grotta Ferrata. Nel
poi, nel quale cominciò le sue pubblica- palazzo di Castel Gandolfo, il Papa ten-
zioni con l' articolo: P'iaggio del Som- ue a mensa i sovrani e la real prole col-
mo Pontefice da Napoli a Roma. Di la principessa di Sassonia suddetta ed i

quanto precede, accompagnò e segui la cardinali Patrizi e Antonelli. Gli eccelsi


rivoluzione fatta nello stalo pontificio, si ospiti ripartirono per Porto d'Anzio, ac-
ponno anche leggere: Sommario storico compagnati dal cardinal Antonelli, ove
degli avvenimenti che occorsero negli già li avea ricevuti. Il Papa nel pomerig-
stati della s. Sede^ dal i4 novembr£ gio del i5 tornò a Roma. Nel i852 a*
184B, sino all' ingresso de' francesi in 9 settembre partì per Castel Gandolfo,
Roma^ ivi i85o tipografia Chiassi. Mc' donde nel dì 1 1 si recò a Marino. A'i3
morie della rivoluzione romana^ per alle ore 8 e mezza antimeridiane andò
Francesco Gigliucci^ Rotna i85i tipo- al famoso Moole Albano o Cave a visi-
grafia Checchi. L'aurea penna del sooicuo tare il ritiro Aq Passio nis ti (nel quale ar-
latinista cav. Luigi Crisostomo Ferruc- ticolo riparlai diquell'elevatezza). A Roc-
ci, ci diede in versi esametri degni di lui, ca di Papa, diocesi di Frascali,iìe\\ù. ca-
la storia del soggiorno di Pio IX a Gae- sa Botti, una delle primarie del paese^
ta e Portici, Caieta Profugiwn^ Conimo- l'attendevano i cardinali Mattei vescovo
ratio Por^/c/rt«tìr,trattaddigentemenle da diocesano, e Altieri presidente di Roma
idoneo e prezioso fonte,e per sua generosi- e Comarca, tra innumerevoli acclama-
tà stampati con decoro e col titolo: Coni- zioni del popolo. Montato il Papa a ca-
mentariorum Pontificalium libri II ex vallo, ed accompagnalo da'due cardinali,
Actis Dinrnalibus PiiFIIIIPont. Max, sah alla vetta del Monte, dove giunse al-
Ab viihal.decembr. Anni mdcccxlv ili, le ore IO e mezza. Ricevuto alla porta
Adprid.non. aprii. Anni MDCccLy Fio- della chiesa del rev.*" p. Antonio di s. Gia-
rentiae ex lypographaeo Magni Ducis. A. como preposilo generale della congrega-
MDcccLvii. La Civiltà Cattolica annunciò zione, ricevè la benedizione col Santissi-
tal pubblicazione nella serie 3/, t. 8, p. mo compartita da mg.*^ Macioti elemosi-
487 ; e delle Investigazioni su Bonifacio niere coadiutore, quindi in sagrestia am-
f^IIy del medesimo scrittore, ne a vea par- mise al bacio del piede la comunità reli^
lato nel t. 5, p. 478. Nello stesso i85o a' giosa. Dopo breve riposo il Papa uscì a
j 7 ottobre il Papa si recò a Castel Gaa- godere della magnifica prospettivadi quel
dolfo, e tornò a Roma la sera. Nel 1° lu- luogo, dal quale si scorge una gran parte
glio 1 85 1 ,P/o IX vi fece ritoino,ed a'3 eb' del Lazio, e la spiaggia del Mediterra-
be la gradita visita del re e della regina neo dal Monte Argenterò al Circeo. Ad
delle due Sicilie, colla reale famiglia, un' ora pomeridiana si degnò convitare
sbarcati a Porto d'A.nzio. IlPapa in car- alla sua mensa, nel refettorio del ritiro,
rozza col re Ferdinando II e col princi- i due cardinali, la sua corte, il p. prepo-

pe ereditario, nell'ore pomeridiane si sito e la famiglia religiosa. Alle ore 3 ri-

recarono a visitare il santuario di Gai- partì dal Montea piedi,edalle4e»'a nuo-


loro presso la Riccia y traversandola io vamente di passaggio in Rocca di Papa,
uno ad Albano : seguiva la carrozza del- dove tra gli evviva della popolazione e-
la regina, colle reali principesse e la prin- sullante, recossi alla chiesa principale,
cipessa di Sassonia Luisa Carlotta di ricevuto alla porta dal cardinal Maltei,
Borbone, posi,ia quelle de' reali piiucipi, dalcero e dal muijioUalo àtì luogo, e us»
VI A V 1 A 235
giste alla benedizione col ss. Sagramento, pa andò ad osservare i lavori del punte
Accolli paj:; nato poi dal cardinal Altieri, della Riccia, visitando le due ullimate
passò a visitare la chiesa de'religiosi tri- gallerie, e quindi la collegiata, il di cui
nitari riformali scalzi del riscatto. Quin- capitolo e magistrato comunale ammise
di tornato in casa Botti, montò in car- in sagrestia al bacio del piede. Poscia
rozza, per restituirsi a Castel Gandolfo, per le gallerie di Castel Gandolfo, sem-
dove giunse alle 5 e 3 quarti. Nel nuo- pre a piedi, si restituì al palazzo ponti-
vamente traversare Mai ino, si ripeterono ficio. A'ao passando per Marino, si recò
dagli abitanti i festeggiamenti, illumi- a Grotta Ferrata, ricevuto festevolmen-
nando l'ameno bosco. A' i5 nel pome- te, e nella chiesa abbaziale dal visitatore
andò a cavallo al convento de'
rigsio apostolico cardinal Malici, dal cardinal
minori osservanti di Palazzuola. Nel d| Fieschi, dall' abbale e monaci basiliam.
seguente parti da Castel Gandolfo per Dopo la benedizione col ss. Sagramenlo
Porlo d'Anzio, e Irail tripudio della po- di mg.*^ Macioli,ammirati gli affreschi del
polazione, visitata la chiesa e ricevuta la Domenichino, ammesse al bacio del piede
benedizione col Santissimo da mg."^ Ma la monastica famiglia, la magistratura
cioti, passò a piedi alla residenza came- locale e altre distinte persone, entrò nel
rale, ossequiato dalcommend.'^ Galli pro- contiguo monastero, ne osservò tutte le

ministro delle finanze. Indiando al porlo parli, massime la biblioteca in cui sona
e colla corte s'imbarcò in due piiosCidi molti e interessanti codici greci. Si trat-
pontificii, e navigò verso Nettuno. Tor- tenne a desinare,e ammise alla sua men!>a
nalo a terra dopo un'ora, visitò la nuo- i due cardinali, V abbate e i monaci, ol-
va e ampia chiesa de'mioori conventua- tre la corte nobile. Poscia si diresse a
li, che di sua munificenza si slava eri- Frascati, nel passaggio dalla villa Mou-
gendo (ne parlai nel voi. LIV, p, 200 e tallo ammettendo al bacio del piede
altrove, eretta con architetture del cav. gli alunni di Propaganda /ìJe. Alla por-
Gaetano Morichini), ed alla quale dovea- ta della città il magistrato gli preseti'
si fabbricare aiuiessu un convento cou tò le chiavi, e recatosi alla cattedrale,
locale per le pubbliche scuole, \edeudo dopo ricevuta la benedizione Eucaristi-
poi Papa, che nel promontorio, sul
il ca, ammise in sagrestia al bacio del pie-
quale anticamente sorgeva il grande e de il clero, le autorità e altri personaggi.
magnifico Anlium, fi a pochi eleganti ca- Sul tramonto del sole partì da Frascati,
sini eranvi meschine capanne esposte a e giunto a Marino V attraversò a lenta
pericolo d'incendio, ordinò al pro-mini- passo allo splendore d' innumerevoli fa-
stro l'erezione di comode abitazioni, per ci, de'plaudenti cittadini, e giunse a Ca-
la popolazione ora sempre crescente (ne stel Gandolfo ad ore 7. A''22 andòa Ne-
feci parola nel voi. LXXl V, p. 374)- l^a mì, a venerare l'immagina del ss. Cro-
Frascati furono a inchinare il Papa, i cefisso, a cavallo colla corte, accompagna-
principi fratelli Borghese e Aldobrundi- lo dal minislro del commercio e lavoii
nì, il i.° possedendo la maggior parte del pubblici commend.' Camillo Jacobini, il
territorio vastissimo di Nettuno, e s'ebbe quale avea fatto riparare la strada in vari
r onore di vedere visitato il suo casino punti. Giunto a Genzano, patria del mini-
dal Pontefice, che tornato alla sua resi- slro, fu ricevuto nella collegiata dal ve-
denza, gli ammise a mensa, col pro-mi- scovo cardinal Patrizi, dal capitolo, dal
nistro e la propria corte, e poscia parti governatore e dal magistrato, che ammi-
e tornò a Castel Gandolfo, incontrulo se in sagrestia al bacio del piede, ricevu-
dagli abitanti con un'infinità di faci nella ta ch'ebbe la benedizione cui Sanlis>iniii
galleria d'Albano. Nel dì segncnlc d Pa^ da mg.' Maciuli. Udcilu dalla chifau ai du-
a36 VIA V I A
gtiò riposare nella casa del lodato mini- villa il eh. p. Lombardi de' minori con-
stt'O;, ne ammise al bacio del piede la fa- ventuali iìt\y Àlbum di Romat t. i5, p.
miglia, e dalla loggia benedì il numeroso 87, e 20, p. 97, offrendodue vedute in-
t.

esultante popolo. Gradito un sontuoso titolate: Palazzo Albani in Anzio: Pa-


linfiesco, risalì a cavallo alle ore 1 1, ed lazzo Apostolico in Anzio, In tali dise-
a mezzodì arrivò a Nemi, fra le vive di- gni sono riprodotti, col i.°la parte del
mostrazioni di gioia degli abitanti, i qua- prospetto settentrionale che riguarda il

li aveano eretto un arco ornato di varie maestoso triplice viale della villa, in fon-
frutta, eh e il priucipal prodotto del ter- do a cui è il 1° ingresso da* provenienti
ritorio.Entrato nella chiesa de' france- da Roma; col 2.° la prospettiva meridio-
scani, appagò la sua divozione colla sud- nale. Lo dice di vaga architettura, al-
detta miracolosa Immagine, la cui co- quanto carica d' accessorii, con portici,
munità religiosa e njagislralura locale ri- loggie e balaustrate marmoree, che tor-
cevè al bacio del piede in sagrestia. Per- reggia maestoso, in salubre e soave situai-

corse poi a piedi pai te della terra a gode- zione, per la temperatura, signoreggian-
re le varie pilloresthe viste del lago e do il vasto ripiano il nuovo Porto Inno-
delle colline, e risalito a cavallo, per la cenziano. Presenta in fine una scena d'in-
via della foresta della Paiola, si restituì canto, poiché dal suo piano superiore lo
alle 2 pomeridiane a Castel Gandolfo. A' sguardo perdesi e sfuma in uno spazio in-
25 a piedi per l'ombrose gallerie andò terminato verso ponente,mentre a mezzo-
da'cappuccini d'Albano, e visitata la chie- giorno si posa in sulle isole di Ponza e
sa e il boschetto del claustro, nel refetto- Palmarola, a levante sulT isola favolosa
rio fece assidere alla sua ntensa la reli- di Circe, e a settentrione gira pe' monti
giosa famiglia. Egualmente a piedi disce- Lepini e poscia cogli Aricini e Albani. La
se in Albano alla chiesa di s. Paolo della beneficata popolazione, con sì nell'arrivo
congregazione del preziosissimo Sangue, acclamazioni, e con lumina-
sì nella sera
visitando pure i monasteri delle cappuc- rie^ dimostrò V esultanza dell' avventu-
cine e del Bambin Gesù. Tra'plausi de- rosa Anzio, e il cambiato suo destino,
gli albanesi montò in carrozza alla por- nobilitata da palazzo pontificio. A' 17 il

ta di s. Rocco, e fece ritorno al suo pa- Papa andò alla vicina terra di Nettuno,
lazzo, donde a'26 dello stesso settembre accolto nella collegiata dal capìtolo, rice-
il Papa si restituì a Roma. Nel i853 Pio vendo la benedizione col Santissimo da
IX ne partì a*6 maggio per Porto d'An- mg/ vicario d'Albano, poi dando il pie-
zio, preceduto dal principe Massimo so- de a baciare al clero e alle autorità del
printendente generale delle poste ponti- luogo. Percorse varie vie, visitata la scuo-
ficie, ricevuto dal cardinal Altieri e dal la delle maestre pie, fra l'ossequio de'net-
commend.*^ Galli, nella sua residenza. tunesi ritornò ad Anzio. Ivi piti volte si

Questo palazzo in seno ad amena villetta recò alla fabbrica della chiesa parrocchia-
edificò nel lySS il cardinal Alessandro le di s. Antonio, e suo convento, per sua
Albani, e da lui frequentato col Winchel- beneficenza in avanzata costruzione, e-
mann e altri suoi dotti amici, piacendosi sternandolasua soddisfazione alca v.Mo-
delle spiaggie sì ridenti e incantevoli, e richini. A' 18 si diresse al porlo Inno-
degU ubertosi scavi di pregiati monumen • cenziano, e ascese sul vapore pontifìcio
ti che n'estrasse, co'quali arricchì anche V Archimede^ nel ritorno rallegrando col-
la sua nobilissima Villa Albani di R.o- la sua presenza le scuole delle maestre
ma. il palazzo e la villa Anziate scaduti pie, da lui stabilite a vantaggio delle fan-
dal loro lustro, li acquistò il Pape, e ri- ciulle. Nel dì seguente visitò gli avanzi
storali abbellì. Descrisse il palazzo e la dell'aulico porto Neroniano d'Anzio, gu-
V I A V l A 237
slanilone pi ima la vetliiJa generale dal i855, ed a*g visitò la stazione del Tclc'
loggiato del piaazale della via Corsini, grafo^ che con quel palazzo apostolico co-
oggi Alencacci; accompagnato dall'inge- munica colla centrale di Roma; a* tele-

gnere pontificio Alessandro Beltacchi. grafisti della quale mandò la sua bene-
Poscia a cavallo tornò a Nettuno, smon- dizione con un telegramma: nel pome-
tando alla chiesa di s. Rocco, situata al riggio per la galleria inferiore si condusse
di là del paese, a venerare l' immagine alla cattedrale ed episcopio d'Albano, re-
della B. Vergine. Nel ritorno onorò la stituendosi in carrozza alla sua residenza.
principesca famiglia Borghese, entrando Nel dì seguente partì per Anzio, smon-
nella sua villa di BelT Aspetto, edificata tando al palazzo pontificio, ricevendol'o-
da'Costaguti nel XVII secolo: il principe, maggio de' cardinali Patrizi e Altieri, di
il fratello duca Salviati, e le loronobilissi- mg."^ Ferrari tesoriere generale, di mg."
lue famiglie, ne restarono commossi. A' Milesi ministro del commercio e de' la-
20, sopra lancia pontificia, andò al porto vori pubblici, delle magistrature muni-
Neroniaiioe alla sua rada, e nel ritorno cipali di Nettuno e Anzio, de'viceconso-
visitò il principe e la principessa Aldo- li delle potenze estere e di altri. Uscito-

brandini. A' 2 i si recò neh' ospedale, e ne andò a ricevere la benedizione col San-
nella mattina seguente volle celebrare la tissimo neir antica chiesa parrocchiale
messa nella chiesa de'convenluali, comu- de' conventuali, donde passò a vedere i
nicando varie persone. Essendo il mare lavori del porlo Innocenziano, il nuovo
tranquillo, la il Papa col-
mattina del 24 scalo o riva murata, eseguito sotto la di-
la sua corte bordo della corvetta
salì a rezione del prof. Federico Giorgi ; lavo-
francese la Meteora^ e fece una gita a s. ri dal Papa ordinati, per rendere libero
Felice, che descrissi nel voi. LXXIV, p. il passaggio verso il molo, e così evitare

202, restituendosi ad Anzio alle io po- il contatto colla darsena, di tutto restan-
meridiane. Dopo aver percorso, co* prin- done contento. Indi entrò nella nuova
cipi Borghese e Aldobrandini, e duca Sal- chiesa, ormai compita, da lui ordinata
viati, uu tratto de' vasti boschi di Nettu- sin dal i85i, essendo troppo angusta la
no, di proprietà del i.^e della comune, suddetta, ricevuto da mg.*^ Ferrari e dal
e nel ritorno visitato il casino Borghese cav. Morichini, e passato nella scuola del
in Anzio, da questo nel dì seguente 25 nuovo propinquo convento, manifestò lo-

maggio si restituì a Roma. Su questa gi- ro la sua soddisfazione, anche per avere
Chiltà Cattolica^ serie i.\
ta osservò la trovato aumentate l'abitazioni per la po-
l. 565, aver scelto il Papa la dimo-
2, p. polazione; eziandio dichiarando voler
ra d'Anzio a preferenza dell'altra più migliorare la scuola delle maestre pie.
agiata e consueta di Castel Gandolfo, per Tornalo al suo palazzo, ammise a mensa
osservare personalmente que' molti tni- i nominati e altri personaggi, fra'quali i

gliorauienti da lui ordinati a prò di que' principi Borghese e Aldobrandini, nella


iiltorani. Della gita fatta dal Papa nello sera restituendosi a Castel Gandolfo. la
slesso i853 a' 6 ottobre a Monte Ro- quest'occasione il sullodato p. Lombardi,
tondo, parlai nel voi. LXXVI, p. 52, tor- nel t. 22 dell' Album di Roma pubblicò
nando la sera in Roma. Tale fu pure a p. 97 il disegno della Nuova Chiesa
quella de* 12 ottobre i854, riferita nel cV AnzìOy e la sua descrizione in 3 navale
voi. LXX, p. 148, colla quale il Papa si con 3 soli altari di prospetto, come nel-
recò alla Riccia, per Tinaugurazione so» l'antiche basiliche, con bei lavori di mar-
lenne del maestoso ponte, passando a mo decorativi, massime del pulpito e
pranzo a Castel Gandolfo. In questa pon- delle balaustre sul fare del cinquecento,
tificia villeggiatura vi turno a' 7 maggio con campanile e orologio, oltre il portico
238 V 1 A V I A
ovefji collocala una marmorea iscrizione a vedere Vi i ottobre di detto i8^5, ri-

fuonumeiitale. (Vell'ore pomeridiane del- ferendo altre notizie sopra Ostia, le sco-
l'i I maggio, montò a cavallo e per la gal- perte ed il ricavalo da' progredienti sca-
leria superiore, colla corte, cavalcò alla vi; notando i benemeriti di essi e de' re-

Piiccia ed a Galloro. Narrai nel voi. XC V, stauri della rocca. Tanto interesse desia-
p. 337, che a' I 3 nella chiesa di s. Tom- rono al Papa gli oggetti importanti rin-
maso di Villanova, assistito da mg/ Ma- venuti in Ostia e le scoperte riguardan-
cioti e dal sagrista mg/ Palermo,, consa- ti che vi ritornò 3*28 maggio
l'antica,
t-rò in vescovo di s. Agata de'Goli mg/ i856, raccontandolo a p. 97, in uno al-
Francesco Paolo Lettieri di Foggia, al- la concessione fatta a mezzo di mg."^ Mi-
Ja presenza de' cardinali Patrizi e Anto- lesi, ad una società, per prosciugare lo
lielli, i quali poi col consagralo pranzaro- slagno d' Ostia, a utilità dell' aria e del-
no alla tavola di corte. Nel dì &e£;tiente l' agricoltura, ed anche alla qualità del
visitò le scuole cristiane (delle quali ri- sale che si trae dalle sue saline. Inoltre
parlai nel voi. LXIII, p. H6 o loro arti- nel i856a'3o giugno, tornatoli Papa al
colo : degli immensi beneficii recati alla Valicano, dall' aver assistito alla messa
religione e alla società da' fratelli di si pontificata nel'a basilica di s. Paolo da
utilissimo e benemerito istituto, sparso mg."^ Giacomo di Bailles vescovo di Lu-
per tutto il mondo, e perciò anche del con, alleore 4 e mezza pomeridiane par-
.suo fondatore di santa vita, tratta l^opu- tì col suo seguito per Porto d* Anzio, la
scolo, Notiiie istorìche della vita del ve- cui beneficata popolazione ne festeggiò
nerabile Gio. Ballista de la Salle isti- l'arrivoj anche con luminarie; co*ȓ fece-
tutore della congregazione de' religiosi ro i principi Borghese e Aldobrandint
fratelli delle Scuole Cristi une ^V<ova& tip. nelle loro ville. Nel dì seguente
o
visitò i

JVlonaldi i855), e le scuole delle maestre lavori della nuova chiesa e le maestre pie;
j)ie, distribuendo vari premi a' fanciulli Nella mattina de' 2 luglio vi approdò il

e alle fanciulle. Ricorrendo a'17 la festa re Ferdinando II, unitamente al ducci di


dell'Ascensione, co* memorati cardinali Calabria principe ereditario, co' conti di
e corte, si recò nella suddetta chiesa, ri- i'rani e di Caserta suoi figli, ricevuto al
cevuto dal capitolo della cattedi'ale d'AI- porto con tulle le formalità da mg.'^ Pac-
)>ano e dalla magistratura locale, ed as- ca maestro di camera e da parte della
sistè alla messa pontilìcata da mg.' Pa- corte nobile. 11Papa accolse il re ed \

lermo. Tornato al palazzo^ e indossati principi affettuosamente, i quali ascolta-


gli abiti pontificali, dalla loggia compartì rono la di lui messa celebrata per la i."

la solenne benedizione apostolica, i due volta nella nuova chiesa dedicata a Dio^
cardinali pubblicando 1* indulgenza pie- in onore di s. Antonio di Padova e di s.
Daria. Grande fu il concorso de' popoli Pio V Papa. Poscia alla sua mensa il Pa-
circonvicini, per la rarità della funzio- pa tenne il re co'regi figli, ed i cardinali
ne, altre 4 volte avvenuta in questo luo- Antonelii e R.oberti, alla tavola di corte
go, pel notato di sopra. A' 1 8 si recò a sedendo altri personaggi. Nel pomeriggio
Vellelri, partendo alle ore duce mezza pnsseggiarono pel bosco Borghese, e nel-
pomeridiane, ed alle 7 e mezza della se- la sera il municipio illuminò il porlo e il

ra sireslituìaCastel Gandolfo, dacuia'23 paese, e fece incendiare fuochi artificia-


maggio si restituì a Roma. Ne'vol.LXXV, li; alle ore 9 della quale^ il re co* reali fi-

p. 102, XC,
96, narrai i restauri or-
p. gli partì, graziosamenteaccorapagnato si-

dinati alla rocca d'Ostia dal Papa, e la no all'imbarco dal Papa e da' cardinali^
riapertura di que'feraci scavi con prezioso Nella seguente mattina Papa montò a il

successo, che descrissi^ e come andò lutto bordo del vapore guardacoste pontificio
-

\ I A V ! A a 3^9
il ». comandato
Giovanni f dal tenente santuari e nelle provincie de^suoi stati,

ili manna Ciaklì,e fece un giro per ma- discese nella patriarcale basilica Vatica-
re slaccandosi qiialclie miglia dal porlo; na, ove celebrò la messa all'altare papa-
e quindi nell'ore porneritliane asceso in le, assistilo da' cardinali palatini e dalla
carrozza tornò a l»0Q»a. — Wel presente sua corte nobile, non che dal capitolo e
articolo, ne'cenni proemiali sui 'iaggi e da una grande nìolliludine di fedeli. Do-
Tilleggialure de'Papi, già feci parola del po la messa, il Papa udì quella celebra-
solennissimo e continualo trionfo, quale ta da un cappellano segreto all'altare del-

fu il viaggio intrapreso dal Papa Pio IX la Cattedra; e dette le preci per implora-

nel proprio stalo, così di quello continua- re da Dio un felice viaggio, ritirossi in
to da Toscana a Roma
con un giornale alcune camere presso il monumento di
di Firenze, riportando pure l'orazione ap« Alessandro Vili, e complimentato
vi fu

positamenle stampata prò felice Ilinerej dal cardinal Macchi decano del sagro col-
vasto e varialo argomento, da non poter- legio e da'suoi ministri. Indi il Papa pas*
si affatto comprendere in quest'articolo, so al bacio del piede della statua vene-
che sebbene di semplice ricapitolazione è randa di s. Pietro, e uscito dalla porla
divenuto abbastanza prolisso. Dovrò quin- maggiore della basilica, venne accompa-
di contentarmi indicare puramente no- i gnalo da' nominati cardinali, dalla corte
mi de' luoghi percorsi , con rare parole, e dal capitolo a pie' della gradinata, ove
tacendo il resto, così le visite de* mona- stavano pronte le carrozze da viaggio, ed
steri per riunirsi in uno le varie mona- una moltitudine straordinaria di popolo.
che, e quelle de' luoghi pii; e dalle date Accompagnalo a porla Angelica dal gene-
che esibirò, facile è trovarne la descrizio- rale conte Goyon comandante la guarni-
ne nel Giornale di Roma, ed in quegli gione francese in Roma^ le cui truppe,
allri periodici che accennerò. Wolificò il colle pontificie, sulla piazza di s. Pietro,
Giornale di Roma de'2 7 aprile 857 Fu 1 . aveano reso gli onori militari al PonteQ-
sempre pio e ardente desiderio del Papa ce Sovrano. Preceduto il treno dal prin-
Pio IX, di compiere un atto speciale di cipeMassimo soprintendente generale del-
religione nell'insigne santuario di Loreto, le poste pontificie, e dal cav. Francesco

ove da tulle parti moltissimi fedeli fanno De Angelis direttore della posla di Ro-
il loro divolo pellegrinaggio. Ora crede ma, funzionando da segretario della dire-
il Santo Padre di potersoddisfare alla sua zione generale, per Baccano e Monte Ro-
divozione, e tal fausto avvenimento es- si, festeggia lo anche dagli ahi tanti di Cam

sendosi partecipalo a* presidi delle prò- pagnano, il Papa pervenne alla cattedrale
^incie, immediatamente gli giunsero sup- di Nepi, grata pel ricevuto ricco dono di
pliche e deputazioni, perchè volesse be- sagri arredi e per l'operato nelTedifiziG.^
nignamente degnarsi d'onorare colla sua Giunto a Civita Castellana, tra le salve
augusta e desideralissima presenza altre dell'artiglierie della fortezza, ne visitò la
città e Provincie che non s'incontrano sul- basilica cattedrale e passò a dormire nel-
la via, che da Roma mette capo a Lore- l'episcopio. Nella mattina de'5 maggio ce-
to. Per cui, commosso il Papa da lanlo lebrata la messa in dello tempio, comu-
solenne attestato d'amore e d'ossequio nicalo il magistrato municipale e allredr-
de' suoi amatissimi sudditi, accondiscese slinte persone, e lasciatagli una bella pia-
al manifestalo desiderio.Il Giornale di neta, partì per Narni ossequialo prima
,

Roma col suo n.


100 comincia la descri- da'magtianesi a Frangellino, ad Otricoli
zione del viaggio, con annunciare^ che il compartendo la benedizione da una log-
Papa nella ataltina de' 4 n^to'zo, prima gia. Visitati in Narni la cattedrale e 1* o*
d' intraprendere il suo viaggio a (Ììtcvsì spizio della b. Lucia, passò a Terni. Qui
9.4o V I À V T A
pure cnlrò nella calledrale , e dall' epi- dizione, e recossi all'episcopio per breve
scopio, comein Nanii, benediil popolo, flimora, donde
alle 5 pomeridiane si di-
onorando di sua presenza il florido sta- resse per Spello ad Asisi.Discesealla chie-
bilimento delle ferriere, ove celerernen- sa di s. Chiara benedì dalla residenza
,

le (il fuso il suo stemma e 3 sagre me- municipale la popolazione, ed a piedi si


daglie. Piipreso il viaggio, giunse a Spo- trasferì nell'appartamento pontifìcio del
leto, suo antico arcivescovato, e visitata s. Convento di s. Francesco. Nella matti-

Ja metropolitana, indi rimase a dormi- na appresso dell'S maggio, passò nell'a-


re nell'episcopio, già di lui residenza ar- diacente basilica, celebrando la messa nel-
civescovde. ^ella seguente mattina, 6 l'altar papale della chiesa di mezzo la- ,

maggio, tornò alla metropolitana a ce- sciandovi un calice; indi discese nella 3.*
lebrare messa, cui donò un magnifico a venerare il corpo di s. Francesco. Piìi
reliquiario, e dalia loggia benedi il po- tardi visitata la cattedrale, partì alle 4 po-
polo ; anche la mattina del 7 vi celebrò, meridiane, attraversando Bastia, Speda-
e partì per Foligno ; nel viaggio fu solen- liccliio e Ponte S.Giovanni. Arrivato a Pe-
nizzato dagli abitanti di s. Giacomo di rugia, accolto dal vescovo cardinal Gioac-
Bisignano, e da quelli delle Vene e di s. chino Pecci, entrò nella cattedrale, cui re-
Eraclio. Pervenne sul mezzodì a Foligno, galò una pianeta, e poi salito il padiglio-
che nella manifattura in cui primeggia, ne o loggia erettagli accanto e avanti la
eresse in ceraun arco trionfale e la co- piazza maggiore, compartì la benedizio-
lonna simile a quella di Roma dell'Im- ne passando al palazzo delegatizio sua
,

macolata Concezione (riparlata nel voi. residenza. Questa continuò sino ai i o, ia


LXXXVIII, p. 233 e seg. In onore della cui celebrò nella cattedrale innanzi l'in-
quale, ricorderò che si legge nel Gior- signe reliquia del s. Anello, servito nello
nale di Roma del i858, a p. i i5i, l'ar- Sposalizio della B. Vergine {V Album di
ticolo: Monumento ali* Immacolata Con- Roma nel t. 24 co'n.i i
7, 20 e 23 ci die-
cezione in Piacenza. Ricordalo quello de 4 disegni riguardanti Perugia, cioè :

eretto in Colonia e io altre città, e quel- la porla di s. Pietro, compita pel fauslo

lo che si proponeva innalzare Bologna, ingresso nella città di Pio IX; il monu-

si dice che Piacenza spinta da questi e- mento onorario, eretto al Papa per tal
sempli, sulla piazza del duomo,colle spon- giorno; 1' arco d'onore; la loggia per la
tanee elargizioni de' fedeli e specialmen- benedizione). Nell'ore pomeridiane de' io
te del clero piacentino, colla gratuita di- stesso, lasciò Perugia, e partì pel conven-
rezione dell'architetto Giovanni Per- to e tempio di s. Maria degli Angeli,
reau, eresse una colonna grossa di gra- presso Asisi, e verso sera giunse di nuo-
nito, su basamento di granito rosso di vo a Foligno, dormendo nell' episcopio.
Palanza. Dessa è sormontata da un ca- Noterò che il Giornale di Roma del 858 1

pitello per reggere il globo, su cui posa a p. 219 die'contezza òeW Album monu'
la statua dellass. Vergine scolpita dal mentale del viaggio del Sommo Ponteji^
valente Innocenzo Fraccaroli, e da fon- ce Pio IX nella provincia di Perugia.
dersi in bronzo nella sua patria Milano. È una magnifica raccolta delle dimostra-
Alle 4 facce del basamento erano desti- zioni fatte da Perugia e altre città della
nate in altrettante nicchie le statue se- provincia, con diversi disegni miniati e
dule de' profeti Mosè, David, Isaia e Mi- acquarellati, di cui fecero omaggio al Pa-
chea, come quelli che tanto vaticinarono pa il delegalo mg."^ Bella ed i rappresen-
la divina Madre del Verbo). Orò al duo- tanti della provincia stessa. All'mdoma-
mo o basilica, alia quale poi offrì un ca- ni, dopo aver celebrato nel duomo, andò
lice, dal palazzo municipale die* la beoe- a Camerino,rallegrando nel passaggio Ca-
V I A VIA 24i
«e Nuove, Serravalle, Pedagne e Morrò. mattina,! 7 maggio, celebrò la messa nel-
IN'eir aiciepiscopio alloggiò, dopo essere la metropolitana, e salito nel palazzo Pac-
stato nel duomo o meliopolifana; ed a' a i caroni benedl l'immenso popolo accorso-
tornato nel duomo a dirvi messa, parli poi Asceso quello comunale, dopo aver ribe-
per Tolentino, di cui visitò la cattedrale nedetta la moltitudine, da questo si re-
e il santuario insigne di s. Nicola, lascian- stituì alla sua residenza. Come Perugia,
do alla i/ un paralo in 4-° Alle ore 5 la città di Fesraosi propose, per memo-
s'avviò per Macerala, a riposare nel pa- ria , eli recare a compimento una delle
lazzo delegatizio: donò alla cattedrale, ove porle del la città,e di chiamarla Pia. U Al-
celebrò la messa, un pregevole calice, vi- bum di Roma nel t. 24, p. 117, olire le
sitò l'università, comeaveafattocon quel- I 3 iscrizioni latine che nella lieta circo-
le eli Perugia e Camerino. Nel pomerig- stanza si leggevano iu vari monumenti
gio del i4 da Macerata transilò a Recaua- e decorazioni di Fermo, dettate in gran
ti, ove entrò nella cattedrale, nel semi- parte dal eh. avv. Gaetano De Minicis,
nario e nel palazzo municipale per la be- Abbiamo pure : Nella venuta in Fermo
nedizione. Nella sera giunse a Loreto, e del Pontefice Pio IX ornamen-
Sommo
tosto entrato nella basilica e ricevuta la to e splendore della Cattolica Chiesa :
benedizione col Santissimo, passò a ve- Canto di Antonio Donati prete, Fer-
nerare la cappella della s. Casa , che ri- mo 1857 tipografia Ciferri. La matti-
corda l'ioefFabile mistero dell'Incarnazio- na de' 18 il Papa si pose in viaggio per
ne del rerho: vi disse le litanie cogli astan- Ascoli. Transitando per Porto s. Gior-
li,cou altre preci. Parlilo dal tempio prese gio, Torre di Palma, Pedaso, Marano
alloggio nel palazzo apostolico, dalla cui e Grottammare, le popolazioni, come da
loggia die' la sua benedizione. Da questa per lutto, gareggiarono in divoti omag-
pontifìcia residenza nuovamente calò nel gi e pubbliche festive dimostrazioni; a s.

tempio nella mattina seguente, celebròils. Benedetto diede la benedizione da una


Sagriflzio nella cappella della s. Casa, co- loggia, e degnossi gradire una refezione.
municando persone del suo seguito e
le Riassunto il viaggio, attraversando Ac-
varie signore della città, e ne ascoltò al- quaviva Monte Prandone (in questo e
,

tro. Nell'ore pomeridiane visitò il tesoro in Grottammare si leggevano 6 iscrizio-


del Santuario, e il collegio illirico in cu- ni, che esibisce il citato Album a p.160),
ra de'gesuiti. Nella mattina de'iG tornò Monsanpolo, Spinetoli, Colli e Lama, luo-
nella s. Cappella a celebrare la messa, ghi tulli riboccanti d' esultante popolo,
somministrando a molti la comunione. entrò in Ascoli ad ore 6, esceso al duo-
Indi nelle ore pomeridiane parti da Lo- mo vi ricevè la benedizione del ss. Sagra-
reto, lasciando al santuario un ricco ca- mento. Salito neirepiscopio,medianle ap-
lice. Passando pel PortodiRecanati, Mon- posita comunicazione fatta, passò al palaz-
te Santo, Civita Nova, s. Elpidio e Porto zo comunale per benedire l'innumerevole
di Fermo, giunse alla ciltà di Fermo al- popolo. Nella mattina appresso celebrò la
le ore 6 e mezzo, smontando alla metro- messa che poi dichia-
alla delta caltedrale,
politana, ove ricevè la benedizione; e po- rò basilica, oltre il dono d'una ricca pia-
scia passò a dar la sua al popolo, dalla neta rossa, e come a Fermo, passò ad o-
loggia del palazzo Paccaroni.Ospitatonel- norare il seminario^ e nel pomeriggio al
l'arciepiscopio dall' arcivescovo cardinal palazzo delegatizio, dalla cui loggia tornò
De Angelis, mediante un loggiato tempo- a benedire gli ascolani. Avendo il cav.
raneo, che lo riuniva al palazzo munici- Luigi Merli trafuralo una rupe, per con-
pale, nella sera passò in questo a godere durre l'acque del lìume Castellano, per
la splendida lun»inaria. Nella seguente animare i suoi molini e annessi edilizi^
VCL. XCVII. iG
5.42 V I A V I A
posti nel suburbio, il Papa gii concesse donandole una ricca lampada d* argen-
il' intitolare il traforo Cunicolo Piano; to. Continuando il viaggio fra le pro- ,

ilquale poi fu inauguralo a* 29 settem- lungate salve dell'artiglierie della fortez-


bre con solenne benedizione, e immessio- za, e delle goletta e fregata austriache,
ne delle acque. Con quanto amore e ri- entrò in Ancona verso le due pomeridia-
veienza fu accolto il Papa dagli ascola- ne (qui occorrerebbe, a lumeggiare diche
ni, che se fu comune a tutte le parti del* è capace un'Ancona , quello spazio che
lo stalo, non fu certo meno sincero né mi procurai, profittando dell'articolo U-
in appresso smentito, ben lo riferì con MANA, vescovato ad essa unito nel voi. ,

patrio affetto la Relazione di (guanto si LXXXlll, p. 66 e seg., nel dare un sun-


operò a festeggiare la venuta del Som- to de'festeggiamenti falli per la visita di
mo Pontefice Pio IX, nella città d'Asco- Gregorio XVI), trovando in porto a sua
li nel Piceno f descritta dall' ah. Gaeta- disposizione la fregata austriaca Ra-
no Frascarelli cavaliere portoghese^ A- detzky-f inviata dall'imperatore France-
scoli tipografìa Valenti i85g. La seguen- scoGiuseppe I ed il Falcano legno a
,

te mattina, 20 moggio, fu giorno di par- vapore affatto nuovo spedito dal Lloyd au-
lenza, Iransitandope'luoghi percorsi nel- striaco. Scortato per la via dal generale au-
la venula, solo fermandosi a Benedet- s. striaco comandante la fortezza, ricevuto
to per l' apostolica benedizione, così a dal vescovo cardinal Antonio Antonucci,
Grottammare, dopo averla ivi ricevuta il Papa scese alla chiesa di s. Agostino per
nella chiesa col ss. Sagramento. Inoltre ricevervi l'Eucaristica benedizione. Usci-
in Grottammare ammirò la rapineria de' Ione, salì un trono, benedì la moltitudi-
zuccari, e vi pranzò. Dopo altro tratte- ne, ed a piedi si recò al palazzo apostoli-
nimento al Porto di Recanati, per bene- co, la strada per 35o metri essendo tap-
dirne gli abitanti , il Papa ad ore 7 ri- pezzata di velluto. Indi dalla loggia ri-

tornava a Loreto, nella cui basilica nel benedì l'immenso popolo. Visitò il palaz-
dì seguente celebrò la messa e distri- , zo municipale,la sala de'mercanti, la gran-
buì la ss. Eucaristia a diveise guardie no- diosa filanda Berretta, su lancia pontifì-
bili e altri suoi famigliari, non che ad al- cia remigata da 16 capitani la fregata, la

tre persone. Ritornato in essa, ad ore io, goletta Saìda e il vapore austriaci, non
assistè con 3 cardinali, vari vescovi e al- che due vapori pontificii e la fortezza, do»
tri prelati, alla cappella dell'Ascensione, pò aver celebrato messa nella cattedrale,
ed asceso alla loggia del palazzo aposto- a cui die' una statua d'argento dell'Im-
lico, compartì la solennebenedizione. Nel macolata Concezione, con corona di pie-
pomeriggio si recò di nuovo a pregare tre preziose. Dal palazzo benedì le trup-
nella s. Cappella, e nella mattina de*22 pe austriache e parli da Ancona nella
,

vi celebrò e ascollò la messa. L'Album di mattina del 25, dopo aver prorogalo per
Romay nel t. 24, p. 1 13, ci diede un ele- altri 12 anni la cessione degli annui scu-

gante disegno, esprimente l^interno della di 4000 che la camera di commercio


s. Casa, col Papa e la sua corte oranti. (per la franchigia, ed il comune per la

Partito Papa da Loreto, nella slessa mat-


il tassa di consumo, la i
."
concessione aven-
tina, giunse a Osimo, accolto dal vescovo dola fatta Gregorio XVI nel marzo 1 843)
cardinalGiovanniBrunelli.Nella cattedra- pagava all'erario per il porto-franco; ed
le vi ricevè la benedizione col Santissimo, ordinato l'esame intorno al soggetto de
e salì all'episcopio per dar la sua agli o- legnami da costruzione per giovare alle
simanì. Dopo di che a piedi passò nella manifatture nazionali (Imperocché, nel
basilica dì s. Giuseppe da Copertino, a grandioso nuovo arsenale, eretto da Gre-
venerarne il corpo e visitarne le stanze^ gorio XVI, come pur dissi nel voi. LIV,
VIA V I A 243
p. ]C)3,eclove lavorano centinaia d'ope* sarò, ove si recò a ossequiarlo l'arciduca
rai, per la fabbrica cle'baslimenlì, più i FerdinandoMassimiliaoo governatore ge-
gi-Miidi che abbia la marina tnerCiintile nerale del regno Lombardo-Veneto. llPa-
d'Italia, e dove questo genere di lavoro pa si trattenne in Pesaro sino ad ore 4 del
può prosperare a preferenza); non che I. ''giugno. Procedendo per Selicata, Cat-
propostosi ingrandire il recinto della cit- tolica, Riccione , territorii di Romagna,
tà per 1' accresciuta popolazione. Venne di cui parlai nel luogo citato, alle 7 po-
pubblicato: Pio IX Pontefice Olii/no meridiane il Papa giunse a Rimini. Smon-
3/assii/io in Ancona ne giorni 22,28, tò alla cattedrale, e dopo ricevuta la be-
24 857. Relazione s lorica del-
'f^'^Sg^o 1 nedizione col ss. Sagramento, recatosi nel-
l Alinanaccliista Piceno Evaristo Masi^ l'episcopio benedì i riminesi. Tornò nel-
Ancona tipografia Aureli 1857 con ta- la cattedrale nel dì seguente, a celebrare
vole litografate. Ripreso il viaggio, il Pa- la messa, e passato al palazzo municipale,
pa passò per le festeggianli Falconara, compartì l'apostolica benedizione all'af-
Serravalle, Chiaravalle di cui visitò lo follato popolo. Nel visitare indi il porto
stabilimento de' tabacchi, e Mosciano ,
Canale, passò per traversarlo il ponte di
indi pervenne a Jesi, ricevuto dal vesco- barche a ciò formato , e poi sopra uno
vo cardinal Carlo Luigi Morichini. Dal- schifo andò allo stabilimento di bagni
la cattedrale, ove fu data la benedizio- marittimi , e sotto padiglione benedì il

ne col ss. Sagramento, si recò nel pa- mare e il porto. Dopo aver donalo alla
lazzo municipale a benedire il popolo, cattedrale il semibusto d'argento, orna-
prendendo alloggio nell'episcopio. A'26 to di pietre preziose, del patrono s. Gau-
disse messa nella cattedrale, cui donò due denzio, uscì da Rimini alle 4 pomeridiane
magnifiche lampade d'argento, visitò il del 2 giugno, e pers. Giustina progredì a

seminario e di nuovo alla residenza co- s.Arcangelo ove orò nella chiesa, e dalla
munale per benedire jesini,e partì per i residenza comunale benedì il popolo: al-
Case bruciale. In Jesico'tipi del Cheru- trettanto fece aSavignano. A Villa GuaN
bini nello slesso 1857 fu pubblicato: Del do si fermò per benedire gli abitanti di
soggiorno di Pio IX in Jesi. Memoria. Longiano, e ad ore 7 arrivò a Cesena, ri-
In ossequio alla patria del Sommo Ponte- cevuto dal vescovo mg."^ lìnricoOrfei, ora
fice e alla provincia, non avendo ancora cardinale. Ivi prese la benedizione col ss.

pubblicato l'articolo Urbiivo, in questo ag- Sagramento, e dall'episcopio benedì i ce-


giunsi la compendiata descrizione del sog- senati. Nella mattina de'3 celebrò messa
giorno e passaggio del Papa nella pro- nella cattedrale, e poscia dalla loggia mu-
vincia, cioè nel voi. LXXXVI, p. 8i e nicipale ribeoed) il popolo. Partì per For-
seg. ,
per cui qui appena indicherò tali lì, e trovando i bertinoresi presso la chie-
luoghi, non senza prima ricordare di a- sa della Madonna del Lago, li benedì,
ver notato nel voi. LXXXV, p. 264> l'e- dopo aver pregato innanzi la ss. Imma-
largita beneficenza per l'incremento del- gine. Io Forlimpopoli orò nella chiesa, e
l'ospedale d*Urbania. Alle ore 7 de* 26 da una loggia die' la benedizione agli a-
maggio, tra la gioia e l'entusiasmo de' bilanti. Verso le 7 giunse in Forlì, smon-
concittadini, e le salve dell'artiglieria vo- tando alla cattedrale, ove al solito rice-
lante, Pio IX fece il suo ingresso in Sini- vè la benedizione Eucaristica , compar-
gaglia. We parli la mattina de'29, e per tendo poi la sua a'forlivesi dalla loggia
Torrette, ossequialo da que'di Mondol- del palazzo legalizio, sua residenza. INet-
fo. Scapezzano, Marotla, arrivò a Fano la seguente mattina celebrò nella calle-
alle orei i antimeridiane: ne parli alle 6 drate , e vi comunicò la magistratura e
pomeridiane, e dopo un'ora giunse a Pe- molle altre distinte persone. A'5 partì da
1

244 VI A V I A
Forlì, e verso le ore 5 antimeridiane en- Verso le 7 pomeridiane
la moltitudine.
trò in Faenza , ricevuto alla cattedrale Pio IX giunse in Imola suo antico vesco-
anche dal clero toscano della vicina Mo- vato, festeggiato lungo la via dagli abi-
digliana (dal Papa già elevata a sede ve- tanti de' paesi circonvicini. Il magistrato
scovile , come dissi nel descriverla nel alla porta gli presentò le chiavi deila cit-
voi. LXXVIII,
p. 55), e n'ebbe la he- tà; tutte le vice piazze erano gremite di

Dedizione col Sagrameoto. Quindi an-


ss. popolo acclamante; ed un fìnto portico
nui al desiderio de'faenlini, che li bene- con interna galleria di quadri e di reli-
dicesse dal luogo in cui Pio VII avea giose rappresentanze erasi costruito lun-
compito simile paterno e pontificio atto, go la strada del Monte. L'immediato suo
cioè dalla gradinata che mette alla cat- successore in questa sede, cardinal Gae-
tedrale, ov'erasi appositamente innalzato tano Baluffi, col suo clero, ricevè il Pa-
un trono. Prese stanza nell'episcopio, e pa nella cattedrale ma>;nincamente ad-
passato nel palazzo del municipio, dalla dobbata e illuminata. Dopo l'Eucaristica
loggia benedì l'immenso popolo stipato benedizione, il Papa passò all'episcopio,
nella sottoposta piazza. Nel di seguente, 6 accompagnato dal cardinale, ove accolse
giugno, il Papa disse messa nella catte- ivescovi e prelati venuti in Imola , il
drale, innanzi la reliquia del dottore e clero, i magistrali, ed altri della città e
cardinale s. Pier Damiani, gloria di Faen- dintorni. Nella sera grande e generale fu
za. Indi alleSe mezza parti per Brisighel- la luminaria, specialmente nella facciata
la, i cui abitanti, con que'di Val di Lamo- del duomo a disegno e colori. All' indo-
ne,vantano tradizionale divozione costan- mani, Papa celebrando in tal tempio
il

te alla s. Seiìe. Trionfale ne fu l'accesso, comunicò il magistrato e addetti del mu-


lungo la via. Smontato alla chiesa princi- nicipio, molli funzionari governativi e i

pale e collegiata, ed orato alquanto, benedi limigli del vescovo. Più tardi tornò alla
poi su ricco trono e padiglione la popo- cattedrale e assistè alla cappella della ss.

lazione. Indi a non molto si mosse a visi- Trinità, e v'intervennero i cardinali Fal-
tare il rinomato e insigne monastero e conieri, Vannicelli e Baiuflì, i vescovi di
collegio d'educazione di Fognano, situato Faenza, Forlì, Comacchio e Cesena, ed i

nel comune omonimo e appodiato di presidi delle legazioni. Nel pomeriggio re-
Brisighella, posto tuttora sotto l'imme- catosi nel palazzo pubblico, benedì dalla
diata sua protezione, e seguito dalla bri- loggia la moltitudine plaudente. Nella se-
sighellese magistratura. Appena arrivalo ra alla rinnovata illuminazione si aggiun-
discese dalla carrozza per ascendere su sero i fuochi artificiali, con piena esul-
pubblico trono a benedire i fognanesi, e tanza de' cittadini. Continuando il suo
quindi entrò nel monastero da dove 1 soggiorno nell'episcopio ,
già sua episco-
anni prima, nello stesso mese e quasi nello pale abitazione, in dare udienze e ammet-
stesso giorno, partiva cardinale, per esser tere benignamente al bacio del piede, la
fra pochi dì sublimato al pontificato. Am- mattina dell'S il Papa co' cardinali Fal-
mise al bacio del piede le monache, le conieri e BaluHì visitò le domenicane e
numerose educande, i sacerdoti e alcune le Clarisse, l'istituto del buon Pastore da
distinte persone. Pùlornato a Brisighella lui fondato e sussidiato, numeroso di 120
alle orei i e mezza, poscia e ad ora tar- religiose, ivi raccolte in noviziato, per poi
da restituì a Faenza, donde partì nel-
si diffondere ne' vari luoghi dello stato aiu-
l'ore pomeridiane per Castel Bolognese. to all'umanità e educazione alle fanciul-
Ivi giunto, ne visitò la chiesa maggiore, le. Nel pomeriggio visitò l'ospedale di s.

e dal magnifico padiglione con trono, Maria della Scaletta,confortando quasi ad


innalzato presso il suo ingresso , benedì uno ad uno gl'infermi come soleva pia-
VI A V I A 245
licnre negli alili luoghi; indi si condusse abiti di mezzetta e stola, ed avendo se-

nel conservatorio di S.Giuseppe delle suo- co in carrozza cardinali Vannicelli e Cor-


i

re della Carità, rivolgendo loro, come gli si, pervenne al piazzale ove sorgeva l'aa-
è fimigiiare in silFatte visite, un iliscorso fiteatro, ed ivi gli fecero omaggio il pro-
pieno d'unzione. Nella mattina del 9 giu- legato di Bologna, commissario straordi-
gno si trasferì al santuario di s. Maria nario delle 4 legazioni, m°^J Camillo A«
del Piratello, 3 miglia lungi da Imola, a mici, e ilmarchese Luigi Da Via senato-
venerarvi la miracolosa Immagine, e nel- re a capo del municipio bolognese pre-
la messa che vi pane
celebrò, dispensò il sentandogli le chiavi della città. Asceso il

degli Angeli a variepersone e signore imo- trono, Pio IX compartì la solenne bene-
lesi. Verso le 4 pomeridiane, dello sles- dizione, con quella commozione, e corri-
so 9 giugno, Pio IX lasciò Imola fra le spondenza ne'riceventi che non è dato de-
più vive e divote dimostrazioni di divo- scrivere con parole, dice la Gazzetta di
zione e di riconoscenza di tutti quegli Bologna, riprodotta dal Giornale di Ro-
antichi suoi diocesani. Pervenuto» Castel ma a p. 53 r, sebbene con islancio d'elo-
s. Pietro, fu accollo dal clero e dal ma- quenza ne dà un'imponente idea. Il Pa-
gistrato, dalia residenza del quale bene- pa rimontato in carrozza, transitò il lun-
di la popolazione , ed ivi ricevè il cardi- go sobborgo, e quindi entrò in Bologna,
nal Baluffi arcivescovo vescovo d'Imola, col suo seguito, co'dignitari e stati mag-
andato appositamente colà per ringra- giori delle armi pontificie ed austriache
ziarlo di nuovo a nome di tutti i suoi della guarnigione. L'ingresso nella città fu
diocesani _,
pe'solenni atti di magnanimi- un trionfo, immensa la calca del popolo,
tà prodigati ad Imola. Ripreso il viag- accresciuta dal concorso de'paesi vicini e
gio, a s. Lazzaro il popolo fece omaggio stranierijindicibile il generale entusiasmo.
di sudditanza, e si diresse a Bologna, la Arrivato alla metropolitana, fu ricevuto
quale degna semi-capitale delio stato dall'arcivescovo cardinal Michele Viale-
pontificio, nobilissima e dotta, avea di- Prelà,da r4 ti'a arcivescovi e vescovi, da*
sposto per ricevere il suo sovrano e su- capitoli metropolitano e petroniano, da*
pi emo Gerarca, il tutto con una magni- pai rochi, e dal clero secolare e regolare,
ficenza e decoro , che forse mai la più liicevuta la benedizione col ss. Sagramen-
grande. Non mi è dato per ora descri- to, il Papa passò a piedi nel palazzo apo-
verla, neppur con fugaci cenai. A mezzo stolico, ove tosto accorsero tutte quante
miglio fuori di porta Maggiore, oltre la le autorità a fargli ossequio, cui succes-
via che vi mena dal sobborgo degli Ale- sero gl'inviati de'sovrani limitrofi, diver-
manni, cominciarono le maestose dimo- si prelati presidi delle provincie, l'inter-
strazioni, in un magnifico anfiteatro co- nunzio di Firenze mg/ Alessandro Fran-
strutto per sì fausta circostanza, con un chi arcivescovo di Tessalonica , il conte
superbo arco. Il Papa vi fu accolto da Gyulai comandante corpo dell'e- il 5.°
tutte le autorità, e da tutte le deputa- sercito austriaco in Italia, e da Venezia
zioni delle comuni della legazione, da tut* il conte Bissingen luogotenente delle pro-

li i convitti e collegi de'pubblici e privali vincie venete, ambo inviati dall'impera-


stabilimenti, dalle rappresentanze delle tore d* Austria, ed i consoli pontificio e
accademie, de'corpi docenti, delle arti e francese di quella metropoli veneta, co-
mestieri , e dalla più eletta cittadinanza me accennai nel voi. XGIII, p. 90. Nel-
e nobiltà, lutti avendo preso posto nelle la seguente mattina i o giugno, il Papa si
diverse tribune sovrastale da 38 padi- recò a celebrare la messa nella metropo-
glioni. Giunto il Papa a Crociali, villeg- litana, avanti In prodigiosa immaginedeU
giatura del collegio de'barnabiti, vestì gli la B. Vergine nllribuila a s. Luca, che
246 VIA VJ A
poi coronò colla corona d'oro tempesta- all'arclbasillca diPetronio una magni^
s.

ta digerarae, già da lui ivi beoedella.Per fica lampada-doppiere d'argento e di

tale funzione fu coniala una medaglia grandissima dimensione, di superbo la-


commemorativa. All'indomani si celebrò voro. Nel descriverla ancora nel t. 24, p.
Ja processione del Corpus Domini, che in 144 V ^Ihuìii di Roma^ offre la vedutsi
Bologna si fa con quelle particolarità in- interna di quel sontuoso tempio, col Pa-
dicate nel voi. LV, p. 261, ed in questa pa orante. Questi poi assegnò la cospicua
circostanza dovea riuscire più splendida somma di 75,000 scudi pagabili in 5
e magnifica, pel complesso degl* interve- anni, per proseguire i lavori alla fac-
nuti, se la pioggia non l'impediva; laon- ciata dell'arcibasilica (lavoro non per an-
de convenne effettuarla nell'interno della co cominciato, per le deplorabilissime vi-
metropolitana, portando il ss. Sagramen- cende politiche). Come già Pio IX avea
to mg/ Gianfrancesco Magnani bologne- decorato il capitolo di s. Petronio, lo dissi
se vescovo di Recanati e Loreto, seguito nel voi. LUI, p. 192. Il giorno 17, anni-
immediatamente dal Papa con torcia ac- versario di sua assunzione al pontificato,
cesa,accompagnatodalla corte. Nel dì se- Bologna lo festeggiò, ed il suo senatore
guente a mezzodì dalla loggia della be- recossi a s. Michele in Bosco, ad umiliar-
nedizione del palazzo apostolico, prospet- gli a nome di tutta la città cordiali feli-
tante gran piazza, solennemente benedì
la citazioni. Ricorrendo poi a*2 r l'anniver-
le truppe austriache d* ogni arma; e da sario di sua coronazione, si recq il Papa
im balcone corrispondente sulla piazza del da Michele, in piviale e triregno, in s,
s.

Nettuno, precisamente nelle stanze del Petronio ad assistere alla cappella papa-
l'ufficio telegrafico, le vide poi defilare al |e,e88endoil tempio tutto quanto splendi-
suono armonioso delle militari bande, co- damente ornato e preparato all'uopo, col»
mandate dal conte Degenfeld Schonburg l'intervento di 3 cardinali, arcivescovi,
lenente maresciallo. Il giorno 3 il Papa 1 vescovi e altri dignitari, oltre la cortepon-
pndò a risiedere alla villa di s. Michele tificia; assistendo al soglio, per sirigolar
in Bosco presso Bologna, già degli Olive- privilegio , il senatore di Bologna, e lo
tani e villa legatizia. Quivi giunse, il i5 seguiva dappresso il municipale magistra-

giugno, il duca di Modena Francesco V to; ed a'Ioro luoghi, le autorità governa-


colla duchessa Aldegonda sua consorte, tive e militari, e le corporazioni ecclesia-

ed i reali sorella e nipoti, prendendostan- stiche e civili della città, in abito di for-
za nel palazzo legatizio. Recatosi con essi malità. Pontificò la messa mg."^ Andreei
a s. Michele
Bosco a venerare il Papa,
in Casasola vescovo di Concordia, assistito
furono trattenuti alla sua mensa, e nel dì dal primicerio e da due canonici pelror
seguente tutti insieme andarono a visita- niani. Dopo la funzione, che terminò col-
re convento de'minori osservanti rifor-
il l'apostolica benedizione, il Papa nella sa-

mati. Nella mattina del 6 il Papa a mez- 1 la capitolare gradì gli omaggi ed lieti i

550 la messa comunicò il duca e la duches- augurii delle pubbliche rappresentanze,


sa, e cresimò i due infanti d. Carlo e d. e de'capitoli e intero clero. Il Papa dopo
Alfonso figli dell'infintedi Spagnad. Gio- aver visitato il cardinal arcivescovo indi-r
vanni e dell'arciduchessa Beatrice d'Este sposto, si restituì a s. Michele, ove fii can-
sorella del duca. Nello stesso dì i5 arri- tato uu inno musicato dal commcnd. Gio-
vò in Bologna per ossequiare il Papa l'in- vanni Pacini (del quale fu pure la can»
fante di Spagna e duca di ParmaRober- tata,con parole di mg.' Golfieri, esegui-
to I, ospitato anch'eg'.i in detto palazzo, ta nell'università a'25, presente il Papa.
ed accolto con paterna affettuosa bontà Di tutto tratta ancora V Eptacordo di Ho'
dal Pontefice. A questi piacque donare via del 1837, nel n. 1 1 ed a p. 62). E Do-

VIA V I A 2 Ì7
fogna non mancò ili solennizzare un tan- rita ed Alice, accolti graziosamente dal
to giorno, e con tuie luminaria e fuoclii Papa a s. Michele, e trattenuti seco a men-
d'artifìcio, che dall' apostolica residenza sa. Nella seguente mattina, duchessa
la

goderono lo spettacolo i cardinali, e ben col suo seguito ascoltò la messa del Pa-
200 tra prelati e nobilissimi personaggi. pa, e ne ricevè la comunione, indi invi-
Wel fausto giorno si recò in Bologna e poi tata co' realifigli alla sua mensa. Prima

in s. Michele ad ossequiare il Papa, il re di questa Papa visitò il palazzo della


il

Lodovico i di Baviera. Merita ricordo Borsa del Commercio, per inaugurare l'a-
la pontificia visita fatta a'22 luglio al ri- pertura della mostra industriale della bo-
uomatissimo opificio , e ripetutamente lognese provincia, fatta in suo omaggio.
premialo, a Porto Na vile, di panni e drap- A'2 luglio Pio IX partì da Bologna per
pi di lana di Luigi Pasquini , ove sono Modena, dove giunse verso le 7 pomeri-
ben 200 operai. A'25 poi visitò l'antico diane. Nella via accolse le liete dimostra-
archiginnasio, che tanto ha illustrato Bo* zioni di Samoggia, e di Castel Franco dal
logna, monumento delia scienza, ricco del- cui palazzo comunale benedì il popolo.
le piùillustri, svariate ecopiose memorie. Dopo essere stato incontrato da due ciam-
In quest'albergo già della scienza, oggi è berlani ducali, giuntoal confine della dio-
la biblioteca comunale ed i municipali cesi di Modena, alla chiesa di s. Anna, gli
musei. Visitò pure la superba cappella, e fece omaggio mg.' Franchi arcivescovo
la residenza dell'accademia agraria, e del- di Tessalonica internunzio presso la real
la societàmedico chirurgica. 11 27 giùn* corte di Modena, presentandogli il mini-
«ero in Bologna il granduca di Toscana stro dell'i nteino e il delegato provincia-
Leopoldo II e la granduchessa M.'^ An- le; ed ivi la guardia nobile d'onore Esten-
tonietta, co'loro figli gli arciduchi Ferdi- se a c;i vallo cominciò a scortarlo, ed a pre-
nando , e Carlo quale già avea osse-
il cederlo un mezzo scjuadrone di dragoni.
quiato il Papa a Perugia; non che la du- A piti di 3 miglia da Modena e presso un
chessa di Berry, col duca della Grazia suo grand'arco di stile gotico, fu incontrato
marito e loro due figli. Tutti furono ri- dal duca Francesco V, che pregò il Papa
cevuti dal Papa distintamente, ed ammes- a montare nella sua carrozza di gala; e
si alla sua mensa nel dì seguente, insieme così il Papa venne preceduto dal gover-
«'cardinali Falconieri, Vannicellie Baluf- natore di Modena in carrozza, e dal duca
fi, e nuovamente desinarono col Papa a cavallo con brillante seguito. Lungo la
nell'indomani. In questa mattina 29 giu- via, tutta ornata, erano giubilanti i par-
gno, tutti i prefati reali personaggi inter- rochi alla testa delle popolazioni de'dia-
vennero prima nella metropolitana di s. torni, oltre i modenesi, leni sodalizi in-
Pietro, ove il Papa erasi recalo da s. Mi- contrarono fuori della porta il supremo
chele ad assistere alla cappella per la festa capo della Chiesa: presso la chiesa e bor-
dc'ss. Pietro e Paolo, co'nominati cardi- go di s. Lazzaro, ed un bell'arco trionfa-
nali,! 4 arcivescovi e vescovi, altri prela- le, il podestà di Modena, co'conservatori
ti, la corte pontificia e le autorità locali. e i segretari del comune, si trovarono a
Dopo la messa, il Papa passò a s. Petro- baciare i pontificii piedi, per rappresen-
nio e dal grandioso trono eretto sul ri-
, tare tutti i loro concittadini, colla banda
piano della facciata die' la solenne apo- comunale. L'ingresso maestoso e trionfa-
stolica benedizione. Partiti i reali perso- le nella capitale degli stati Estensi fusa*
naggi, prima del mezzodì de'3o giugno lutato dal rimbombo di loi colpi di can-
arrivò in Bologna la duchessa Luisa di none, dal suono di tutte le campane, dal-
Borbone vedova di Carlo lil e reggente l'armonie de'molti concerti di 8 bande
di Parma, co' reali figli Enrico, Marghc- musicali,Gda]lcpiù vivo acclamuzioui del-
a48 V I A V I A
la gronde edivota mollifudìne. A.lla me- stato ricevuto dalla duchessa Aldcgondn,
tropolilana basilica modenese (tale dive- e dall'infanta arciduchessa M." Beatrice),
nuta per disposizione di Gregorio XVI e discese Pio IX dalla carrozza, ricevuto
pel riferito ne' voi. LXXXIV , p. 238, da'sovraiii duca e duchessa, e dall'infan-
LXXXVI, p. 49,eallri ivi citati, ove dis- ta Beatrice, unitamente alla nobile loro
si che Francesco V
da ultimo istituì l'or- corte,du mg.*^Cugini 1 ."arcivescovo di Mo-
dine equestre deW'^quila Esletise^ sotto dena, da'4 vescovi del ducato e sulFraga-
r invocazione di s. Contardo; e poi nel nei, cioè di Carpi, Reggio, Guastalla, e
1 858, modo pubblicalo dal Messagge-
al di Massa e Carrara, in mantelletta,dal ca-
re di Modena e riprodotto da! o. 276
y pitolo metropolitano, dall'internunzio a-
del Giornale di Roma di tale anno il , postolico della s. Sede, di Firenze e di
duca con chirografo de' 22 novembre, Modena, mg."^ Franchi, e da mg.*^ Amici.
considerando che con altro del 852 avea 1 All'ingresso del tempio la duchessa e l'in-

disposto che la Medaglia Estense di Fe- fanta prostrate, vollero ad ogni modo ba-
deltà Militare^ istituita dall'augusto ge- ciare il pontificio piede, con edificazione
nitore Francesco IV, fosse chiamata Me- degli astanti. Dopo la benedizione col ss.
daglia Estense pel Merito Militare, tro- Sagramento, Papa a piedi si condusse
il

vò opportuno d'istituire pe'sudditi Esten- al palazzo ducale accompagnato dalle


,

si,da conferirsi pure ad esteri^ per bene- LL. AA. RR., che mosse da vero e divo-
merenze, la Medaglia pel Merito Civile^ to rispetto vollero tenersi senipre a capo
di rame, d'argento e d'oro, colla propria scoperto, quantunque più volte invitate
effigie, e nel rovescio le parole: Pel Me- a coprirsi, e seguire il Papa a qu;ìlche
rito Civile, contornate da una corona di disianza, a pie' dello scalone del palazzo
quercia, pendente da una fettuccia cele- trovandosi gl'infanti d. Carlo e d. Alfon-
ste listata di bianco , onde appendersi so a fare ossequio, colle cariche di corte
alla parte sinistra del petto. Dedicato que- e i professori dell' uni versi'à; mentre la
sto mio Z>/z/o«tìfr/o all'encomiato France- moltitudine fece echeggiare riverenti e
sco V, per ossequio e grato animo, quan-
I prolungati applausi, i quali divennero più
do mi si presentano opportunità, come di- grandi e strepitosi, per entusiasmo reli-
chiarai altre volte, genialmente io sempre gioso, quando dalla magnifica loggia di
registrai le notizie riguardanti l'augusta dello palazzo, tutto commosso, comparti
prosapia Estense, come nel voi. LXXXII, l'apostolica benedizione. Passato negli a p-

p. 59 ed altrove, non che Modena egli parlamenti destinati a sua residenza, il Pa-
avvenimenti po-
slati di essa,pe'successivi pa ricevè gli omaggi della nobiltà di cor-
litici e d'ingrandimento. Per questo deli- te, dell'ufficialità, de'magistrati, de'pro-
cato e doveroso riguardo, oltre il nota- fessori e di varie distinte dame e molti
to, qui mi vado prendendo la licenza di signori, alia presenza dell' A A. RR., colle
dire alquante cose del soggiorno di Pio quali poi sedette a mensa. Messagge- Il

IX in Modena. Come pure mi piace ora re di Modena^ che dà distinto e


di lutto
ricordare, avere già aggiùnto a suo luo- particolareggiato ragguaglio, con dignito-
go, che il sunnominato interonnzio apo- se narrative commoventi , rileva che nel
stolico,anche di Firenze, e lo notificò il presentare il duca e la duchessa ogni or-
n. 259 del Giornale di Roma ^ìndA 1^5^ dine di personeal bacio del pontificio pie-
a'6 novembre, avea presentato in udien- de « trovarono per ciascuna delle più cen-
za di formalità al duca Francesco V, il tinaia di persone , cui fu concesso que-
breve pontificio, col quale venne accredi- st'onore, una espressione di quelle che non
tato nella medesima qualità anche pres- si dimenticano mai più I
" lo quella sera
so la rea! corte di Modena; ed eia pure memorabile, tutta Modena era splendi-
V I A V I A 249
clemente illuminala, arcleniìo 5oo tome che domenicane, le quali vi aveano uno
ili ceia nella facciata del palazzo ducale, de*più celebri educandati del ducato. Tor-
e da ben 3o,ooo lumi a spese dell'erario nato il Papa alle sue stanze vi ricevè l'o-
del duca brillavano in alcuni pubblici maggio della magistratura comunale, in
stabdiinenti; di più ordinò la quotidiana piena formalità vestita, per ringraziarlo
dispensa per 3 giorni di 12,000 razioni del sommo onoreimpartiloa Modena, par-
a'povei i. Nella mattina seguente de'3 lu» lando per tutti il podestà marchese Achil-
gito, alla presenza del duca e della reale le Bellencini Bagnesi. Intanto erasi rinno-
famiglia, il Papa celebrò messa nella me- vata, anzi accresciuta la luminaria dellase-
tropolitana, ricevuto dall' arcivescovo e ra precedente, vago spettacolo che il Papa
suoi 4 vescovi sulfragnnei in manlellet- osservò dalla gran ringhiera, con evolu-
ta ,
in uno a mg/ internjiuzio, al canto zioni militari eseguile con ben dipinti fa-
dell'antifona Sacerdos et Ponlifcx. A-
: nali, co' quali in varie guise composero
dorato il ss. Sagramenlo, si recò all' ai- in lettere trasparenti le parole: Al San-
tate maggiore a olFrire l' incruento sa-
, to Padre venerazione filiale. Poscia in
grifizio, avanti l'insigne reliquia del brac- nobile cocchio a 6 cavalli, seguito da tan-
cio di s. Geminiano patrono di Modena, ti altri di corte, che accoglievano la fami-
e quindi assistè a quello celebrato da un glia reale, e il seguito pontificio ed estense,
ta[)pellano segreto. E passato nell' arci- non che da moltissimi degli arcivescovi
episcopio amu)ise nella sala maggiore, in e vescovi convenuti in Modena, del pa-
trono, al bacio del piede il capitolo, lut- triziato e dell'agiate famiglie modenesi,
to il clero, i seminari di iModena e diNo- Pio IX fra le guardie nobili d'onore per-
nautola, e diverse religiose corporazioni, corse le principali vie della città, per tut-
non che distinti signori, dopo aver gra- to accompagnato da segni di riverenza,
dito un rinfresco col duca e la reale fa- e da'viva della folla che s'accalcava sui
miglia, e benedetto da un balcone l'im- suoi passi. Alle ore io e mezza tornò al
mensa moltitudine. Visitò il monastero palazzo, dove presa co' principi Austro-
delle salesiane, il convitto di s. Chiara de' Estensi la consueta serale refezione, si

gesuiti; l'educatorio di s. Paolo, ilove il mostrò soddisfattissimo di quanto in si

duca manteneva 20 orfane; le scuole del- i corti giorni in Modena era sorlo può dir*
la Caritèi tenute dalla congregazione del- si per incanto, onde onorare nella sua
le figlie di Gesù, ove a spese dell'erario persona il Vicario di Gesù Cristo. Nella
concorrevano 4oo e più fanciulle mise- mattina de'4 luglio, ultimo giorno in cui
rabili, restandovi dalla mattina alla se- Pio IX rese liete di sua presenza la cor-
ra, oltre più di 5o mantenute dal duca; te e la città di Modena, celebrò la messa
e altri pubblici stabilimenti. Tornato al nella cappella , alla presenza della reale
[)alnzzo, dalla loggia benedì ancora una famiglia , ed alcuni cavalieri e dame di
volta l'immenso popolo, e le truppe in questa ottennero di ricevere la s.comu-
liell'ordinescliierate, e indi le vide defila- nione dalle venerate sue mani. Dipoi vi-
re, a mezzo vivissimi applausi, essendogli sitò colduca la celebre biblioteca Esten-
a fianchi il duca colla real famiglia. Do- se, non meno nota pe'raccoltivi tesori di
po avere desinalo col duca e la reale fa- varia sapienza, pe'suoi mss., per le sue an-
miglia, con essa nel palazzo ducale percor- tiche miniature, per l'edizioni princi-
se ii vasto braccio della pinacoteca, am- pi onde arricchita, pel cospicuo meda-
mirandovi 1 capi d'opera che vi esistono, gliere e collezione di bronzi. Rimaneva-
ivi raccolti e distribuiti d'ordine del du- no ancora senza il conforto della visita
ca; poi uscendo a piedi, sempre col duca ponlificia parecchie comunità religiose e
e suu reale famiglia, recosiii dulie monu- pie istituzioni di cui abbonda Modenai
v.5o V l A V 1 A
e il Papa non potendo a tutte condursi, zioni ecclesìasliche. Poi rimase alla men-
ma a tulle trasmellendo la sua benedi- sa e a'colloqui d'intima benignità colla

zione , ne scelse alcune alia cui ispezione famiglia reale , e quindi si dispose alla
dedicar volle più ore di quelle poche che partenza, e pareva che sovrani di Mo- i

ancor gli rimanevano del suo soggiorno dena non sapessero dividersi da un tanto
in Modena. Uscito quindi in carrozza, padre ne egli da tanti figli. Tutto poi
,

seguendolo sovrani e le due coiti, e in


i procede nell'accompagno come nell'arri-
ogni luogo preceduto dall'arcivescovo e vo. Tornò alla gran ringhiera, ribenedì.

dal ministro deirinlerno, si diresse pri- nuovataenle l'innumerevole acclamante


mieramente alle suore della Provviden- pop( partito dalle ducali slau-
opolazione. e par
za, dedicate per l'educazione delle sordo- ze, giunto a pie' dello scalone, successe
mule, fondazione dovuta per l'una par- «cena tenera e commovente. I sovrani,
te al dotto e pazientissimo zelo de' preti l'infante e i suoi due figli infanti, si pro-
modenesi, secondati dall'abile perseve-^ strarono replicatamente al bacio del pie-
ranza delTotlime religiose j e per l'altra de. Il Papa che invano avea fatto sforzi
alla generosità di Francesco V e del suo per sollevarli, alzali al cielo i suoi occhi
duca genitore (di questo stabilimento, umidi di dolce pianto, sollevò le braccia,

uno de'piìl distinti d'Italia, riparlai nel e dato un amplesso al duca Francesco V,
voi. h, p. 2 3). Passò poi al grande ospe- gli le venerande labbra sull'omero,
pose
dale delle donne, regolato e servito dal- e baciollo. Montato io carrozza, alle ore
le figlie della Carità sollo la protezione di 4 pomeridiane il duca fece altrettanto
,

8.Vincenzo de Paoli, le quali hanno in per precederlo per altra via e attenderlo
Modena una casa provinciale e un vasto al confine. Ebbero luogo gli stessi plau-
noviziato, l'una e l'altro dotali d'annui si e dimostrazioni della venuta, ed alTar"
redditi sul privato erario del principe, co di s. Lazzaro il podestà e una depu-
che supplì ancora a tulle le spese di re» tazione municipale ripeterono il ringra-
stauro e di corredo. Colà il Papa si ac- ziamento e r omaggio. Giunto il Papa
cosliò a molti letti delle malate, e infor- presso al confine, trovò inaspettatamen-
raossi d'ogni più minuto particolare; poi te il duca, che sulla polvere della strada
ijon dubitò di ascendere alle sale supe- nuovo al suo piede. Pio IX,
chinossi di
riori ov'è l'ospedale delle croniche, a rav- gratamente sorpreso, lo rialzò, lo strinse
vivare la rassegnazione e il morale con- di nuovo al cuore, lo baciò, lo benedì; e
forto, anche in quelle povere sofferenti- pieno di soavi reminiscenze, riprese il

Indi si recò all'istituto numeroso de'sor- viaggio fra'triplicati evviva. Tosto la co*
do-muti maschi, da poco assicurato per mune di Modena si propose V erezione
sempre ne'modi d'ittsegnamento e di tu- d'un monumento, da ricordare a'posteri
tela mercè la ducale largizione di 00,000 1 l'epoca faustissima. Imperocché, a'3 lu-
franchi per formare un tondo al corpo glio avea pubblicato il Messaggere di
insegnante; ed ivi fece venire il collegio Modena. >» Sonovi di tempo in tempo
de'nobili di s. Carlo per benedirlo. Tor- nella vita de'regnanti e popoli certi atti
nato il Papa alla sua residenza, ricevè solenni e fausti avvenimenti, i quali si

moltissimi nobili e cittadini, del clero e compongono di tante augurate circostan-


della corte, a diversi di questa conferen- ze, e suscitano una tal folla di atfelti,da
do gran croci e altre cavalleresche ono- potersi bensì sentire in tutta la loro pie-
rificenze; dichiarò 3 dis.linti ecclesiastici nezza, ma da render difficile ogni prova
prelati domestici, e concesse a tutti icom- che si faccia per tramandarne intera la

ponenlidel capitolo metropolitano di Mo- memoria alla posterità. E di tal fatto è


dena fuso dell'abito paonazzo nelle fun- ben certamente quello di cui noi fummo
V I A VIA 25i
ora e siamo tuttora betiavvenlurati te* nìTT,in, /r del mese di luglio dell'an-
stimoui.Ciò che appeua poteva porsi tra' no 1857, Modena tip. dell' Immacolata
ilejiiclerii ora è divenuto un fatio, di cui Concezione 1857. —
PiolXreducedaMor
non sapremmo quanti altri esempi ci ri- dena, alle ore 8 pomeridiane de'4 luglio
corili Iq storia. Il Sommo Gerarca della giunse a s. Michele in Bosco sua resideu»
cattolica Chiesa, quegli che ci rappieseo- za, a varie miglia da Bologna essendo star
ta l'autorità di Cristo sempre viva e u»ai to incontrato dal senatore e da mollissir
interrotta sopra la terra , essendo stalo ma gente festante. Nel voi. LXXXIV, p,
ossequiato filialmente nella sua vicina 271, non solo narrai come il Papa rice-
Ijoiugna dalla reale altezza del nostro vè l'intero corpo universitario, non che
sovrano e sua augusta famiglia, e volen- l'accademia Benedettina e la società me-
do dare una pubblica testimonianza del dico-chirurgica, ma ancora la di lui visi-

come egli apprezzi il bene derivato alla ta falla poi a'6 luglio alla celeberrima V*
Jleligione e alla società dalle continue e- niversÌLà di Bologna. Raccontai pure la
leditarìe dimostrazioni di divozione e di pontifìcia visita fatta a' io all'accademia
provale virtù de'reali di Modena,si è com- delle belle arti, ed agli orli agrario e bota-
piaciuto uscir de* suoi siali per rendere, nico. Dipoi il Papa con la somma di due
qon amorevol ricambio di padre, beali di mila scudi, di suo privato peculioacqui-
una sua visita questi cari ed eccelsi suoi sto la biblioteca pregevolissima del piti

figli. £ ci è pur gradito il ritenere -che gran poliglotta italiano nel secolo XIX}
avrà mosso altresì l'animo dei Pontefice il bolognese cardinal Mezzofanti, descrit-
a questa breve ma faustissima peregrina- ta nel catalogo pubblicalo nel i85i ia
zione il sovvenirsi, che se <^^li era ospi- Roma dal libraio Bonifizi, acciò si collo-
tato in una reggia a lui fedelissima, ve- casse nella biblioteca dell'università fra*
niva pure a riempiere della santa mae- tanti codici orientali che po-^sedeva, in
stà sua una città dove non sono nuovi né quella intitolata al Mezzofanti slesso. Me-
scarsi gli argomenti di deliberato allac- rita leggersi l'opuscolo del prof. Giusep-
camenlo alla Sedia apostolica, dove il cle- pe Canali : Ad Piani IX Pont. Max:
ro è nolo egualmente per la esemplarità Oratio. Hahita est a. 1857 prid. non.
della vita, che per le armi della dottrina qiiint.^qiio die Prìnceps optiniits indul-
adoperate a combattere l'errore, dove la gentissinms Lycenni Magnwn Bono-
gioventù da lunghi anni è guidata alla nicnse innsil^ Bononiae ex officina Sa*
sapienza ed al vero sia ne'ginnasi dell'u- :3^iana a Vulpei858. In questa elegante

mane lettere, sia nelle dotte aule univer- e nobile orazione, il eh. autore discorre
dove la voce della cristiana carità
sitarie, i benefìcii ricevuti dalla città di Bologna
trovò sempre un eco ne'cuori, dove in o- dal Papa Pio IXj e specialmente dell'o-
gni coudizione fu in ciascun tempo tito- nore che le derivò dalla visita e dalla
lo di sincera gloria, e non cagione di co- lunga dimora che il Santo Padre vi facea.
darda erubescenza, la professione di cri- Quando il Papa uscì dall'univeisità, pas-
stiano Noi intanto in queste felici gior-
... sò nell'islitulo del Buon Pastore, special-
nate lasceremo libertà a'dolci e santi af- mente diretto a restituire nel retto sen-
fetti che ispira la presenza del Paslor Som- tiero dell'eterna salute le infelici travia-
mo del càllolico gregge , e in mezzo al le donzelle; e gradì l'offerta, in nome del-
nostro giubilo raddoppieremo la ricono* la superiora generale, residente nella ca-
scenza nostra ?erso quel principe senza sa madre di Angers in Francia, di due
cui non saremmo mai slati nuotali di pontifìcii calzari superbamente ricamali
tanta ventura ". Indi ftu'ono pubblicate in oro misto a preziose gemme. E nel dì
le Alt morie Modenesi de' faulìssimi giot' seguente 7 luglio visitò l'opifìcio della fi-
?.52 V l A VI A
landa meccanica della canapa situalo nel- Maria in Vado. Pertossi a benedire la Bo-
la parrocchia di Casalecchio, nel luogo nificazione Piana, opera che ricorda un
tielto Canonica, a 3 miglia da s. Michele; suo recente bet»efizio 9 Ferrara, di cui dis-
eall'indomani si recòagli stabilimenti del- si alquante parole nel voi. LXKXIV, p.
la fabbrica de'labacchi,edella Zecca ove 61 e altrove. Visitò pure il collegio del
il cav. Giuseppe Mazio direttore genera- Gesù, ove la gioventù ferrarese si educa
le presentò al Papa una magnifica meda- alle lettere e alle scienze , le scuole not-
glia d'oro, argento e rame, coniata d'or- turne, ed altri stabilimenti. De'maguifici
dine di mg/ tesoriere generale, per me- festeggiamenti e del soggiorno del Papa
moria della pontificia visita falla a Bolo- nella nobilissima Ferrara , dettagliata e
gna. A' IO il Papa parli da s. Michele per decorosa relazione ne fece Gazzetta di la

Ferrara, tra le continuate acclamazioni Ferrara^ riprodotta dal Giornale di Ro'


e festive dimostrazioni, lungo lo stradale, ma, co'n. i 56, 1 58, 1 60, 161,1 62. Men-
pe'Iuoghi in cui transitò, specialenenle a tre il Papa dimorava in Ferrara, fece una
Malalbergo, e vi giunse alle 7 pomeridia- gita a Ponte Lagoscuro magnificamente
ne, accollo con maestose lesliraonianze di ricevuto, ed ove molta gente concorse dal
gioia e di divozione. Nella metropolitana regno Lombardo-Veneto, per venerarlo
riol)ilmenle addobbala e sfavillante di ce- e ricevere la sua benedizione, lo Ferrara
rei, ricevè la benedizione del ss. Sagra- pubblicò la tipografia arcivescovile di G.
raenlo, e salito oell'arciepiscopio, decora- Bresciani, di Fortunato Benda-Ricci: Fé*
to splendidamente per sua dimora, con- ste di Ferrara per la fausiissiina cir-
solò resultante popolazione coli' aposto- costanza dell' arrii^o e permanenza di
lica benedizione. A* 12 celebrandosi nel- Sua Santità Papa Pio IX Pontefice So-
la metropolitana la festa della Madonna vrano ìlei luglio 1857. Inoltre ci die' la
delle Grazie, proteltrice della città, dopc» tipografia Ferrari, Le feste di Ferrara
avervi celebrata lamessa e lasciatavi una a Sua Santità Pio Nono^ Ferrara 1857.
nobile pianeta, vi tornò e tenne cappella A' i5 luglio partì il Papa da Ferrara,
con l'intervento de' cardinali Falconieri, incamminandosi alla volta della città
Vannicelli arci vescovo diocesano,eBalulfi, di Cento, fermandosi a
Agostino e s.

di vari vescovi ealtriprelati,i magistrali e all' Argellata per benedire le accorren-


le autorità locali; indi dalla loggia del pa- ti popolazioni. Indicarono la vicinan-
lazzo arcivescovile compartì la solenne be- za di Cento archi trionfali, festoni di ver-

nedizione alla straordinaria moltitudine. dura e fiori disposti io bell'ordine, facen-


Dal Castello o palazzo delegatizio ammi- dogli i cenlesi l'accoglienza la più festo-
rò l'incantevole luminaria, eseguita a cu- sa. Il Papa percorse le lunghe e larghe
ra del municipio, nelle 3 vie che gli prò vie, tutte ridotte coinè a vaghi giardini,
spettano. Visitò l'arcispedale di s. Anna, e coperte con tendoni e veli. Smontò al-
la chiesa e i suoi stabilimenti; la casa di la chiesa principale, ricevuto dal clero se-
ricovero ed industria; la villeggiatura del colare e regolare, e ivi ascoltata la messa
seminario; l'ateneo ove trovò un'esposi- e ricevuta la benedizione col Santissimo,
zione agricola-industriale della provincia; passò nella cappella in cui era stata pre-
le scuole di ornato e di scultura, l* acca- parata l'urna per collocarvi alcuni corpi
demia medica, la pinacoteca, e poscia di- di Santi estratti dalle catacombédi Roma,
stribuì i premi della festa agraria. Visi- e in mezzo a'sagri canti li depositò in es-

lato il tempio di s. Francesco, passò nel- sa. Uscito dal tempio, si condusse a piedi,
l'università, sua insigne biblioteca e gabi- tra le acclamazioni, al palazzo del mar-
onorò di sua presenza il palazzo
jietli.lndi chese R-usconi. Poscia passò alla residen-

municipale , e la sontuosa basilica di s« za comunale, ove dalla loggia riccamea-


V I A VIA 253
te addobbala benedì nella sottoposta gran pcjo, congratulandosi per tulio co'bene-
piazza il popolo esulta «ite^ ed ivi ammi- meriti proprietari, ed ammettendo al ba-
se al bacio del piede il clero e magi- i cio del piede governatore, la rappre-
il

strali, olire molli signori e signore. Os- sentanza municipale e il clero. Indi or-
servò quindi la ricca pinacoteca pubbli- dinò diverse macchine pel gabinetto fisi-
ca , in cui primeggiano varie opere del co di Bologna. Alle 3 pomeridiane del dì
celebre Gianfrancesco Barbieri detto il seguente partì quindi per Medicina, di cui
Guercino cenlese; ed una collezione di visitò la chiesa, e da una loggia benedì
altri suoi dipinti e disegni si conserva dal raflbllala moltitudine festeggianle. Won
suddetto marchese, poi ammirali dal Pa- minori furono le dimostrazioni di Massa
pa quando tornò alla sua residenza. Par- Lombarda, di s. Agata e di altri Iripu-
tito dal palazzo municipale, visitò il se- dianli comuni. Indi si diresse a Lugo,
minario, le cui scuole servono anche al- parte di sua antica diocesi, solennemen-
l'istruzione pubblica; e la chiesa di s. Pie- te accolto alle ore 8 e mézza, dopo i fe-
tro, per godervi lo stupendo Cristo morto steggiamenti delle popolazioni lungo la
pure del Guercino. Restituitosi al palazzo via. Era stalo incontralo dal clero , dal
Husconi, manifestata alla magistratura la magistrato, edalle moltee numerose con-
soddisfazione provala nell'osservare i di- fraternite , recandosi direttamente alla
stinti monumenti che abbellano Cento, e Rocca preparata a residenza per cura del
l'operosità degli abitanti, concesso al ca- municipio, in sì fausta occasione restau-
pitolo di s. Biagio l'uso del collare pao- rata e ornata; tutta la città essendosi ab-
nazzo, Papa riprese
il suo viaggio, ac- il bellita, scintillando per copia di lumi e
compagnalo da'magistrali sino al confine fuochi d'artificio, decorata d'archi trion-
del distretto Cenlese, fermandosi alquan- fali e di altre pubbliche dimostrazioni.
to al suo comune di Pieve, per benedi- Nella mattina de'22 celebrò messa nella
re i giubilanti abitanti. Dopo altri brevi collegiata, donandole un calice d'argen-
trattenimenti nelle parrocchie di s. Don- to dorato; in compagnia del cardinal Ba-
nino e di Argile, alle 8 della sera rientrò luflì visitò uno de' monasteri, cioè quello
nella sua villa di s. Michele in Bosco, con dell'Adoratrici del Sagro Cuore, e ribe-
festivo incontro. JNel dì seguente si recò nedelto il festante popolo, si diresse alle
al setifìcio di Ulisse Melloni, nel quale si 4 pomeridiane per l'antichissima Raven-
comincia dalla trattura delle sete, e si na, la Roma del medio evo, la città per
portano agli ultimi gradi dì perfetta la- 4oo anni residenza sovrana d'Italia; pri-
-vorazione in nobilissimi drappi e tessuti; ma festeggiato nel passare dalle esultaoti
cui l'altra industria aggiungesi delia fab- Bagnacavallo, Colignola, Russi e parroc-
bricazione de'tappeti e suppedanei in la- chia di Godo, con archi trionfali, e troni
na, a disegni e colori i più svariati e pia- innalzati dagli abitanti per esser benedet-
centi. A*2o si portò a vedere gli stabili- ti. Alle ore
7 pomeridiane, per la porla
menti Maggiore, cospicua bor-
di Castel Adriana ornata appositamente, Pio IX fe-
gata cui attraversa il Canal Navile, fio- ce il suo trionfale ingresso in Ravenna,
rente per le cure del proprietario mar- giorno memorando per essere la vigilia

ch eseGaelanoPizzardi, primeggiando fra del patrono e pastore s. Apollinare apo-


le molteplici industrie quella della lavo- stolo dell'Emilia. Sino al confine, alla
razione del ferro, con fonderia e oflicina chiesa di s. Giacomo in Cortina, era sta-
meccanica, ed ove alla sua presenza ven- to incontralo dal delegalo mg.*^ Ricci, col-
ne fuso il proprio biislo. Visitati e ammi- la sua consulta ed i provinciali rappre-
rati gli opilìcii, si recò nel palazzo de'mar- sentanti, ed il municipio gli fece ouiag-
chesi Pizzardi, da dove benedì il lieto pò- gio delle chiavi, presso Torco trionfale del
n

254 V I A V I A
grandioso borgo Adriano. Alla melropo- mi nel recinto , con bella gradazione di
lilana, nobilmente parata, Io ricevè, alla colori, ripercuotendo nell'acque della dar-
tesla de'sufliaganei e del capitolo, l'arci' sena, laonde sembrava il lago delle fate; di-
vescovo cardinal Falconieri, in unoa'par* mostrazioni tutleda una loggiaonoraledel
lochi, alle autorità, ed a'vice-consoli del- pontificio gradimento. Egualmente lun-
l'estere potenze. Do|)o la benedizione dei go sarebbe l'accennare il soggiorno del
ss.Sagramento, il Papa passò nel conti- Papa in Ravenna. Dovrò limitarmi ap-
guo palazzo arci ve5covile,scelto a sua stan- pena a dire, che visitò ancora il tempio
za, e dal balcone benedì l'acclaroante po- di s. Vitale; nel monastero delle teresia-
polazione. Nella generale illuminazione ne ricevè al bacio del piede anche le reli-
della sera, brillava pure il mausoleo di giose d'altri monasteri. Fu all'ospedale, e
Dante Allighieri di vario colorati lumi, allo stabilimento della pillatara del riso
la piazza AHigbieri,ed il Canale Corsini con macchine a vapore. Dopo aver visi-

con luminaria parimente a colori, sul mo- tato l'educandato delle Tavelle, Pio IX
do di quella di Pisa. Nella mattina seguen- sicondusse al vicino mausoleo di Dante,
te, il Papa solennizzò la festa di s. Apol- dove per appagare il desiderio della ma-
linare, recandosi alla metropolitana a ce- gistratura , che lo richiese a degnarsi di
lebrarvi la messa, ammettendo alla co- scrivere il suo augusto nome sul libro, ove
fiìunione i due seminari, e donando alla stanno le firme de'piìi illustri viaggiato-
chiesa un calice d' argento dorato eoo ri accorsi a quella famigerata tomba (di

ismalli. Più tardi tornò nella metropo- cui e del sommo poeta riparlai nel voi.
litana a tenere cappella, coU'assistenza di XCI V, p. 2 1 1 e seg., 289 e 290), ed in-
3 cardinali , 6 vescovi e vari prelati, ol- vece del nome si degnò scrivere in esso
tre la sua corte, il capitolo e il collegio di suo pugno la seguente terzina del can-
de'parrochi; e l'intervento di tutte le au- to XI del Purgatorio. » Non è il monda
torità e de* viceconsoli. Pontificò la mes- rumore altro che un Di vento, che fiato -
sa rag.' Enrico Orfei vescovo di Cesena, or vien quinci, e or vien quindi, -E muta
ora cardinale. Terminata la quale, il Pa- nome, perchè muta lato". La magistratu-
pa recatosi al palazzo delegatizio, posto ra poi dispose, che mediante alto forma-
nella maggior piazza, dalla ringhiera ri- le fosse autenticato l'autografo sovrano, e
dotta a magnifico trono, compartì l'apo- che il libro sia perpetuamente conserva-
stolica benedizione a'ravennati. Nelle ore to in apposita custodia, quale imperituro
pomeridiane si portò a veoerare la tom- monumento storico-morale. Passò quia-
ba di s. Apollinare nel suo tempio subur- di il Papa alla pia casa dell'orfanelle, di-
bano di Classe, e mg.*^ Orfei compartì la rette dalle figlie della Carità; poi all'ac-

beuedizionecolSantissimo. Nella sera una cademia provinciale delle belle arti, ove
nuova generale illuminazione ebbe luo- fermossi ad osservare la bella esposizio-
go per la città, brillando per la 2.' volta ne dell'opere di pittura degli ebanisti, ,

il mausoleo di Dante per bella distribu- de' gioiellieri e degli argentieri ; e nella
zione di lumi a colori, e si aprì uno spet- grande aula gradì l'ultimo quinquennio
tacolo così straordinario che sarebbe me- de' suoi atti, e il libro del conte Cappi,
ritevole di una descrizione dettagliata, co- La Biblioteca Classense illustrala , ne*
me fece la Gazzetta di Bologna^ se non principali suoi codici e nelle più prege-
dovessi di continuo lottare con isterilì in- voli edizioni del XV secolo. Si trasferì

dicazioni. Oltre questa grande luminaria, quindi alla biblioteca Classense. Nel po-
vi furono fuochi d' artificio alla darsena meriggio visitò r ospedale diretto dalle
del Canale Corsini, annunciati con pro- figlie della Carità, e lo stabilimento indù-
gramma muDÌcipale,ardendo 8o,ooo lu- striale Beroardini-Morgantini. Al magi»
V l A VIA 255
strato comnnale assicurò il Papa il mi- tesse Ranuzzi; lo stabilimentodeirimma-
glioiatMcnlo della concliziot»e uiariltiina, colata in via Galliera de'poveii orfani del
cuQjinerciole, industriale e civile di Ra- cholera, fondalo dal sacerdote d. Ignazio
venna, luediaute un ramo di fercovia di Lanzarini; il conservatorio delle zitelle di

congiungimento alla lioea Pio-Centrale, s. Maria del Baraccano; il ritiro eia scuo-
e lavori importanti al porto e carnale Cor- la di s. Pellegrino, con casa di asilo e di
sini. Poi ebbe la stazione telegrafica, e co- lavoro per povere fèinciullej bella istitu-
sì Forlì. Al cardinal Falconieri donò un zione di d. Giacomo Negri parroco di s.

leu)pietlo di metallo dorato e ornato di Isaia; l'educandato delie monache della


pietre preziose, rappresentante la Confes- Visitazione; il pio stabilimento del p. Ca-
sione di 8. Paolo. 11 Papa lasciòUaven- lini , il lanificio Manservìsi; la scuola a-
na a'25, e ripresa la via di Logo, ne'va- graria nel giardino della Viola. A'3 ago-
li luoghi già percorsi, vide rinnovate le sto il Papa tenne in s. Michele in Busco
più ail'elluose dimostrazioni di divozione concistoro con 9 cardinali, 5 de'quali ve-
e di sudditanza. A Bagnacavallo smontò nuti da Roma, e alloggiati nel palazzo a-
di carrozza, e dopo aver visitato le cap- poslolico, ed in esso provvide a 6 chiese
puccine, irei cui monastero s'erano riuni* arcivescovili e a r 2 vescovili, e concesse 8
le le religiose di s. Pietro d' Alcantara, pallii. Poscia il Papa convitò alla tavola
recossi all'abitazione di mg.' Foliculdi ve- di corte i cardinali, e vi si assise egli stes-
scovo di Faenza, e fra gli applausi del po- so. Nel dì seguente ricorrendo la festa di
polo questo benedì, ammettendo al ba- s.DomenicOjCelebrò messa nella sua chie-
cio del piede il clero, il magistrato e mol- sa; vi comunicò diversi novizi domenica-

tissime persone della città. Verso le 6 po- ni, cavalieri e signore; e nella biblioteca
meridiane arrivò a Lugo , le cui dimo- del convento gradì un rinfresco, ed una
strazioni superarono leprecedenti, eia se- reliquia del santo. A' 12 agosto il Papa
ra vi fu grande illuminazione. All'indo- si portò nella città di s. Giovanni in Per-
mani celebrò messa nella chiesa de' car- sicelo, e vi trovò divolissima e festosa ac-
melitani, e visitò lo spedale degl' invali- coglienza ed acclamazioni, anche de' po-
di. Lugo alle 4 pomeridiane, ed
Partì da poli vicini accorsi. Superati alcuni osta*
a Massa Lombarda fu ricevuto dal car- coli per la definitiva costruzione della
dinal Baluftj, e dalla popolazione esultan- Ferrovìa Internazionale dell' Ffalìa Ccn-
te. Visitò monastero delle Do-
la chiesa, il trale^ si cominciarono lavori nel trailo i

rolee e l'ospedale, benedicendo lutti da che da Bologna conduce al confine Mo-


una loggia. Anche a Medicina fu accolto denese, e singolarmente pel gran ponte
con festa. A Villa Fontana si fermò al sul Reno dì i5 amplissimi archi. Compi-
nascente istituto agrario presieduto dalle ta la 7.' pila del ponte, si volle sotto gli
figlie della Carità.
Avvicinandosi a Bo- auspìcii della Religione iniziare i lavori
logna, fu incontrato dal senatore e da a fior di terra, col porvisi solennemente
quasi tutta la popolazione, il municipio la I.' pietra. Questa funzione l'eseguì a'
avendo illuminato a cera lo stradale da i3 agosto l'arcivescovo cardinal Viale-
porla s. Mamolo a s. Michele, ove giun- Prelà, vestito pontificalmente, alla pre-
se la sera del 26, In vari tempi visitò in senza del Papa sedente in trono. Nella
Bologna, l'istituto de'sordomuti, fonda* festa dell' Assunzione , il Papa visitò il

lo da'sacerdoti fratelli Gualandi; quello santuario della Madonna di san Luca,


delle sordo-mute, fondato neh 845 da d. sul Monte della Guardia presso Bologna.
Pietro Buffetti parroco della ss. Trinila, La provincia e municipio di Bologna,
ora vescovo di Berlinoro (di cui nel voi. prima della partenza del Papa, nella sera
LXXXV, p. 3oo), contribuendovi le cou» de' i5 agosto, gli die' una fetta nel giar-
*>M V I A V l A
(lino annesso allo villa, raedianle il canto stato il soggiorno del Sommo Pofite/jce
tl*un coro, ed evoluzioni militari. Ad istan- in Bologna, città che ha veduto coiilrac-
za del cardinal Viale-Prelà, il Papa ac- cambiato il suo affetto e la sua piofonda
cordò all' insigne capitolo metropolitano venerazione con alti solenni di carità e di

l*uso delle vesti paonazze nelle sagre fun- munificenza destinati a perpetuare in essa
zioni: a' parrochi della città poi concesse lamemoria di si Augusto Ospite". Nella
Ja fascia paonazza in fitnclionibus, e l'uso malhna dunque de' 17 agosto, il Papa
comune della fascia nera, ed essi a nome PioIK ascoltatala messa nella pubblica
del clero umiliarono al Papa una grande chiesa di s. Michele in Bosco, assistito da
medaglia, in oro, argento e rame, fatta da tutta la pontificia corte, rientrò un istan-
quello espressamente coniare per la sua te ne' propri appartamenti, e trattenuto-
venula in Bologna: altra medaglia monu- si alquanto co' cardinali Vannicelli e Ba-
mentale per l'avvenimento avea fatto co- luffi, ivi accorsi per rinnovare i propri
niare il municipio, e quindi presentata in omaggi, accolti i voli ed, ossequi del ve-
nome della città, ed altra medaglia 1' uni- scovo di Faenza, di vari delegati, e de*
versità bolognese. Il Papa donò alla villa numerosi camerieri segreti in abito pao-
apostolica di s. Michele in Bosco alcuni nazzo e di spada e cappa, recentemente
capi d'arte, che ne cresceranno l'abbelli- nominali nel suo soggiorno, s'incamminò
raenlo; ed al suo tempio un superbo o- alla partenza; trovando nelle vaste sale
slensorio, un magnifico antico calice d'o- prosfrati ad ossequiarlo, mg.' vicario ge-
ro, una pisside d' argento, una ricca pia- nerale di Bologna e altri prelati, diverse
neta, un nobile rocchetto. Avvicinandosi deputazioni, gì' interi capitoli metropo-
la partenza del Papa da Bologna, tutte le litano e petroniano, il collegio de* parro-
corporazioni, autorità e magistrature fece- chi, i piesidenti de' tribunali, i capi de'
ro omaggio e di riconoscenza, e fu-
atti di dicasteri, i tenenti marescialli, gli stati
1 ono benignamente accolti. Il eh. can. d. maggiori austriaci e pontificii, e l'uflìzia-
Donjenico Zanelli, nel Giornale di Ro- lità di varie armi, oltre molti della no-
ma dello slesso iSSj con 9 articoli pub- biltà e del clero. Tutti si uìostrarono com-
blicò le notizie intitolate: I Papi a Bo- mossi, come visibilmente lo era il Papa,
logna. Cominciò a p. 585 e terminò a p. che prestavasi paternamente a porgere la

809 colle seguenti parole.»» Finalmente sagra mano a baciare, soddisfacendo cos\
il regnante Sommo Pontefice Pio IX ono- al vivissimo general desiderio di tanti a-
rava di sua augusta presenza la città di Bo- morosi figli. Poco dopo le ore 6 antime-
logna. Partito da Roma la mattina del 4 ridiane, il Papa sali in carrozza per viag-
passato maggio, dopo di aver visitate le giare in Toscana, lasciando il palazzo a-
principali cilià dell'Umbria, delle Marche poslolico di s. Michele, benedicendo e sa-
e delle Romagrie, ove fu accolto con feste lutando tutti, nonché il numeroso popo-
di vero trionfo, verso la sera del
g giu- lo affollato lunghesso le vie che percorse
gno entrava inBologna, accoltovi con quel- sino alla barriera di s. Stefano. Per tal
le solenni dimostrazioni di affetto e di ri- via si diresse a Firenze, venendo atteso
verenza, che ora sono note non a noi sol- nella vicina terra di Pianoro, della pro-
tanto, ma a tutta Europa. I bolognesi vincia Bolognese, da mg.' commissario e
nello onorare il regnante Pontefice hanno pro-legato, dal senatore e municipio di
mostralo di non essere per nulla degeneri Bologna, e da*componenti la provinciale
dalla pielà e dall' affetto de' loro raag- amministrazione, per ivi rinnovargli i di-
giorijchesemprecolla maggior pompa vol- voti sensi di profonda riconoscenza del/a
lero ricevere fra le loro mura il supremo città di Bologna, eternamente ricordevo-
Gerarca della Chiesa. Di ben due mesi è le del grande onore ottenuto. Venne poi
V I A VIA 2^7
impresso : Albo a memoria augu- dell' satonel real palazzo Pitti alle ore 6, dal-
sta presenza di Nostro Signore Pio IX la loggia benedi l'immenso esultante po-
in Bologna V estate del 1857. Strenna polo; e poscia, dopo il ricevimento, col
pc/i 858- 1859, Bologna tipografia gover- granduca in carrozza, percorse le princi-
nativa della Volpe e del Sassi. — Il Papa pali vie a goder l'universale illuminazio-
arrivò aFiligare, confine toscano, circa le ne. Air indomani, 19 agosto, con parte
ore 12 meridiane. Mancandomi Io spa- della real famiglia, visitò il conservatorio
zio, per accennare il trionfale viaggio per della Quiete, quello di Montalvein Ripo-
Ja Toscana, basti quanto ne dissi in prin* •
\\, l'istituto della ss. Annunziala, la galle-

cipio del presente articolo, equanto


som- ria Palalina,epoicon tutti gli augusti per-
mariamente appena ora indicherò. Po- sonaggi pranzò. Nel pomeriggio, accom-
tranno supplire il Monitore Toscano, il pagnalo da' medesimi, visitò i lavori in
Giornale di Roma, e la Civiltà Catto- pietra dura, scrivendo nell'albo della gal-
lica, alle loro epoche. Ed il libro d'Enri- leria Saprà firmam petram - Petra au-
:

co Martelli Canto a Pio IX Pontefice


: lem erat Christus. Il granduca in ricor-
Ottimo Massimo, quando regnante il se- do di quelle stupende manifatlure,gli do-
condo Leopoldo entrava in Firenze ih^ nò un lavoro rappresentante W Sepolcro
di agosto 1857, Prato tipografia Giac- di Cecilia Mc.tella. Recossfi quindi alla
chetti 1857, magnifica edizione col ri- cappella Medicea nella basilica di s. Lo-
tratto del Papa. Può darne inoltre un'idea renzo. Nella mattina de'20 celebrò la mes-
i plausi, i festeggiamenti^ lo splendido sa con un magnifico calice già da lui do-
trattamento fatto in Modena. In Roma i nato, nell* altare maggiore dei restaura-

nazionali toscani celebrarono tridui nelle to tempio della basilica della ss. Annun-
loro due chiese di s. Giovanni, pel felice ziata, riaperto allora, assistendovi la rea-
•viaggio del Papa nelle varie città della le famiglia; e con essa si recò al palazzo
gentile Toscana. Pio IX a Filigare fu ri- Vecchio, ove ud\ famosa Trilogia del
la
cevuto dagli arciduchi Ferdinando (allo- celebre maestro Raimondi ( della quale
ra granprincipe ereditario, ed al presen- nel voi. LXXIII, p. 221). Dopo pranzo,
te granduca Ferdinando IV) e Carlo fi- ch'ebbe luogo colla famiglia reale.con par-
gli del granduca, dai maggiordomo di te di essa andò a vari claustri. Nel dì se-
questi, dall' internunzio mg."^ Franchi, e guente dal palazzo Pitti, sua residenza, be-
dai soprintendente generale delle poste ned\ le milizie, e fece per la via ferrala una
granducali. Giunto alle Maschere nella gita a Prato e Pistoia. A Prato visitò la cal-
tilla Gerini venne ricevuto dai granduca tedrale,e monastero di s. Caterina, le cui
il

Leopoldo II, dalla granduchessa M." An- religiose gli olfriiono una reliquia della
tonietta, dalla granduchessa Maria vedo- Santa. A Pistoia fu ricevuto con più solen-
va di Ferdinando III, dall' arciduchessa ni tà. Visitato il duomo, a piedi, sotto bal-
Anna principessa ereditaria, dai conte e dacchino andò al palazzo municipale e be-
contessa di Trapani, e quindi ivi pranzò nedì il popolo divolo stringendo il tem-
:

colla reale famiglio. Ne parli la seguente po e non polendo lutti ammettere al ba-
mattina, a mezzodì arrivando alla villa cio del piede, gli accordò l' indulgenza
Guicciardini alla Pietra, ed ivi desinò; e plenaria, da lucrarsi in un giorno a loro
di là Papa, in carrozza di gala col
il beneplacito, e con parole commoventi li
granduca, s* avviò per la capitale Firen- benedì. Aggradi un rinfresco, il proprio
ze. Vi entrò preceduto dal crocifero a ca- ritratto in intarsio e due canestri di con-
vallo, smontando alla metropolitana, ri- fellura pistoiese. Poscia visitòil tempio

cevuto dui cardinal Corsi arcivescovo di dell'Umiltà e le salesiane. Tornato tosto


Pisa e da tulio V'Episcopalo toscano. Pas- a Firenze, dopo il desinare visitò l'arci-
VOL. XCVII. •7
::^58 VIA V I A
spedale di Maria Nuova. La mallina
s. per l'unione delle due chiese. Passò indi'
de'22 pose la 1/ pietra della facciala da al seminario e s'avviò alla stazione della

costruirsi alla chiesa di s. Croce, assisten- via di ferro. Ritornato a Pisa, ripartì per
dovi la granducale famiglia; e con essa Lucca che 1' accolse con segnalate dimo-

indi passò al monastero della Maddalena, strazioni. Vi giunse all'una pomeridiana,


agli Archivi calla galleria degli UfEzi, al- visitando subito la cattedrale, e passando
la biblioteca Mogliabecchiana. Nelle ore al palazzo reale: dopo pranzo andò nel
pomeridiane si recò ne' gabinetti anato- monastero di s. Giuseppe, a s. Nicola,
mico e di storia naturale, ed all'istituto alla collegiata di s. Ponziano, e nel mo-

tecnico, e nella sera visitò tutta la fami- nastero dell' Angelo in quello di s. Do- :

glia granducale riunita. Nella seguente menico trovò la principessa Maria di Sa-'
mattina, come narrai nel voi. XCV, p. vola, già duchessa di Lucca. Nella se-'
338, il Papa nel duomo consagrò l'arci- guente mattina de'26 agosto celebrò al-
vescovo di Firenze e altri 3 vescovi ; poi la cattedrale,e poi venerò il Volto Santo ;

visitando il Baltisterio di s. Giovanni, in indisi recò all'arcivescovato, e quindi


cui era esposta V insigne reliquia del s. visitate s. Michele in Foro, e la basilica
Precursore. Nella mattina de'24, conge- di s. FredianOjtornato al palazzo, dal bal-

datosi dall'autorità di Firenze, con espres- cone benedl i' ossequiosa moltitudine.
gradimento, parli per Pisa,
sioni di vivo Partì da Lucca colla carrozza di gala,
in compagnia del granduca e del gran- col granduca e il granprincipe, ad ore
principe ereditario, cioè il granduca se- IO e mezza, e per la ferrovia si restituì

deva a sinistra del Papa nella carrozza alla stazione di Pisa. Risalì co'principi la
di gala^ in altra seguendolo il figlio, indi detta carrozza, sedendo il granduca alla

il rimanente della reale famiglia, sino al- sinistra e di fronte il granprincipe, av-
la stazione della ferrovia Leopolda. Pro- viandosi per Ponledera, ove giunse dopo
gredendo per essa si fermò alla stazione le 12 festeggiato: proseguì per Camu-
di s. Pierino, ove gli fece omaggio il ve- gliano, già magnifica villa Medicea, oggi
scovo di s. Miniato, col clero e il popolo. delmarchese Niccolini, preparata nobil-
Giunto a Pisa alle ore 11, ricevuto dal- mente pel suo trattenimento, e alle ore 7
l'arcivescovo cardinal Corsi, e visitata la pomeridiane dello stesso 26 agosto per-
melropolilana, a piedi si recò all' arcive- venne a /^o//erra (nel quale articolo sono
scovato, colla famiglia granducale, dal a tempo di parlarne),già luogo di giovanile
cui balcone die' la benedizione al popolo sua educazione nel collegio di s. Miche-
acclamante: partitone colla carrozza, pas- le degli scolopi, e prese stanza nell' epi-
sò al palazzo reale, ove pranzò e poi visi- scopio; indi ne partì a' 28 a ore 9 anti-
tò il monastero di s. Matteo. All'indoma- meridiane. Preceduto dal granduca e dal
ni celebrò messa nella metropolitana, ri- granprincipe, tornò aCamugliano ePon-
tornò al palazzo arcivescovile e nuova- tedera ; e giunto ad Empoli alle 4 pome-
mente da esso die'la benedizione. Indi al- ridiane, per la via di ferro pervenne a
le ore 9 e mezza parti per Livorno col Siena dopo due ore, in compagnia de'due
granduca ed il granprincipe ereditario, principi. Visitato il duomo, si trasferì al
ove giunse alle io. Visitato il duomo, palazzo reale, tra le acclamazioni de' se-

superbamente addobbalo, a piedi andò nesi, che tosto furono dal balcone bene-
al palazzo reale, da cui benedl la popo- detti, e nella sera fecero splendida illu-

lazione esultante. Poscia a piedi anelò minazione. Nella mattina seguente, essen-
nella chiesa dei greci, non ostante un do alquanto moto de' gior-
affaticato pel
breve allarme poco prima suscitato, e ne (come era avvenuto in Jesi
ni precedenti
visitò il Sancta SaiiGtorum, facendo voli a Gregorio XYJ), non polè recarsi nelU
V I A V A I 259
cUiesa di s. Agostino e nelT annesso col- musaico lavorato a Roma. Rap-
ricordi in
legio Tolomei, preparati a riceverlo, es- presentavano quello pel granduca, una
:

sendosi il Papa proposto celebrarvi la Madonna di Sassoferrato; per la grandu-


messa; in vece la disse nella cappella re- chessa,s. Teresa; pel granprincipe,il tem-
gia, e altra ne ascoltò co* principi nella pio della Sibilla; per la granprincipessa, il

metropolitana dopo le i o, indi ammiran- tempio di Vesta; per la granduchessa ve-


do! pregi di quel sontuoso tempio, e ve- dova, una Madonna del Reni; ed all'arci-
nerandovi il braccio destro di s. Gio. Bat- duca Carlo, un cammeo legato sullo stile
tista. Bensì dopo passò a visitare li detti del Cellini. Partì dunque Pio IX da Siena
chiesa di s. Agostino e collegio Tolomei, col granduca, eco'due reali figli. Si fermò
non che il monastero della Maddalena; e a Rapolano a benedire il popolo: a Lu-
nel pomeriggio il conservatorio del Rifu- cignano ricevè la benedizione col Santis-
gio, il claiistro delie Santuccie, e la casa simo, e dalla casa del cav. Arrighi bene-
della serafica s. Caterina in Fontebran- dì la festante popolazione. Per Betolle, per-
da, ora convertita in cappella. Tornalo venne ad Acquavivaovefu ossequiato dal
al palazzo, nella sera ricevè benignamen- gonfaloniere, municipio e banda di Mon-
te il sanese cardinal Piccolomini. A' 3o a- te Pulciano, col clero e le corporazioni
gosto celebrò messa nella metropolitana, religiose: il Papa smontò alla chiesa di
recandosi poi al monastero della Madon- quella nuova borgata, e ricevuta la be-
na delle Trafìsse, si recò nell* istituto de* nedizione col ss. Sagramento, salì sur uu

sordo-muli, uno de'piùdistinti d'ltalia,per Irono fatto erigere da detto gonfaloniere,


le cure dello scolopo p. Pendola, che ce- e benedì gli astanti e la città di Monte
lebrai altrove: nelle ore pomeridiane vi- Pulciano. Ripreso il viaggio,giunseaChiu-
da una loggia del palaz-
sitò l'ospedale, e sì, senza entrarvi per l'ora tarda, gli com-
zo comunale comparii la solenne benedi* partì dal locale della dogana l'apostolica
zione all'immenso giubilante popolo, il benedizione, e quindi fu incontrato dal
municipio per sì lieta occasione die' una cardinal Pecci e da mg." Bella, il i.° ve-
2.**
festa in costume, rappresentando un'an- scovo e il delegato di Perugia. Alla
tica marcia con 3 carri di trionfo, prece- frontiera il Papa si separò dal granduca e
duti da una quantità di paggi vestiti alla dagli arciduchi suoi figli, colle più cordia-
foggia de' bassi tempi, e guidati da' capi li e commoventi dimostra/ioni
di scam^
delle 17 principali contrade della città, bievole affetto. Conclude Monitore To- il

sventolando vaghe bandiere sulla piazza scanOf con una confessione che non setii-
nell'atto della benedizione. Per la stessa bra corrispondere aifatto in tutto a'succes-
circostanza l'accademia de'Pvozzi fece di- sivi funesti avvenimenti. > Certo è che i

slribuirealle famiglie povere più di 9,000 toscani serberanno lunga memoria della
riizioiìi di pane, e il monte de'Paschi di- degnazione con cui il Vicario di Cristo li

spose 34 doti di 16 scudi l'una a fanciul- fece lieti di sua venerata presenza, e la
le povere. Nella delta piazza, la sera fuv- tramanderanno a'piti lontani nipoti; ma
vi imponente luminaria, ripetuta gene- il Padre della cristianità non isdeguerù
ral niente da tutta la città, cui il Papa per- pure, speriamo, ricordare quanta rive-
corse seguito dalla granducale famiglia e renza e quanto amore trovasse in questa
didle due eorli. Alle (> dell' indomani il Toscana, la quale pel provvido reggimen-
Papa si congedò da una parte della rea- to della Dinastìa che U felicita da oltre
le f.imiglia, con grande e reciproca com- uu secolo, aumentata piìi del doppio e
mozione, il granduca co'due suoi augusti di genti e di ricchezze, mantenne, se non

(ìf^lideterminaudo accompagnarlo al con* accrel>bo,intenierata la fede de'padri suoi|


line dello slato. Già avoa (asciato loro de' che legarono agli avvenire tanti monu-
26o VIA VI A
[oentidi loro salda pietà". — RientrbilPa- re, i seminaristi e varie dame, lasciando
pa Pio IX oe'suoi siali a*3 1 agosto, lice- in dono l'usata ricca pianeta. Quindi re*
Tendolo per la prima Città della Pieve con cossi all'ampliato palazzo per gli uffizi e
pubbliche dimostrazioni di gioia. L'accol- munizione della fabbrica del duomo, e
se, oltreillodalocardinale^g vescovi com- salito sulla grandiosa loggia, sorretta da
preso il diocesano mg/ Emidio Foschini, colonnedi granito orientale, appositamen-
ed altri prelati,colle deputazioni deMuoghi te eretta dalla commissione della fabbri-
couvicini, ospitato nell' episcopio, in cui ca , e tutta addobbata per la pontificale
pernottò. L'indomani celebrò messa nella benedizione,questa compartì solennemen»
cattedrale, visitò qualche monastero e te all' innumerevole acclamante popola-
l'ospedale, e nell'oratorio di Maria de' s. zione. Ivi accolse l'olTerta della magistra-
Ciancili ammirò la celebre Adorazione de' tura e commissione anzidetta e suo ca«
Magi di Pietro Vannucci da Castello della merlengo, d'una medaglia monumentalo
Pieve detto il Perugino. Ne partì alle due per perennare la fausta ricorrenza e la ,

pomeridiane , per la delegazione d' Or- gratitudine pe'ristauri delle pitture della
vieto, sul cui limitare trovò scritto; Che cappella del ss. Corporale. Altro edifizio
a somiglianza del Piedentore egli passa- eretto a perpetua ricordanza di questa
va beneficando. Smontò a Monte Leone visita e dedicato al Papa, è un grand'aico
per appagare la giubilante popolazione, onorario con colonne a due ordini, costrui-
che da un trono benedì. Attraversando i to sull'ingresso del palazzo comunale; il

lerrilorii di Carnaiola, di Fabro e di Ba- quale, colle altre opere lodale, ideò e
gni, festeggiato in più modi, giunse a Fi- diresse il conte Virginio Vespignani va»
culle; disceso a'cappuccini, per breve ri- lente architetto romano. Il Papa passò
poso, indi sur un trono die'la benedizio- poi a visitar l'ospedale, e monastero di il

ne all'esultante popolo. Alle 2 e mezza s. Bernardino; e nel pomeriggio anche i


pomeridiane dello slesso i.° settembre monasteri del Gesti e di s. Pietro, non
pervenne in Orvieto, illustre città già o- che la residenza delegatizia. Nella sera
Dorata dalla presenza di 36 Papi, che era atteso al Pozzo di s. Patrizio e nel-
nelle nobili e molteplici dimostrazioni l'interno del duomo, per l'illuminazioni
colle quali celebrò l' avvenimento, volle fatte onde goderne il merito architetto-
rappresentare in altrettante insegne di nico. Indi alle ore B de' 3 partì da Or-
essi, esprimendo quella Im- di Pio IX l' vieto, epassando per la Capraccia, fu fe-
macolata Concezione, alla qualeavea e- steggiato da mollo popolo, che per esser
retlo un monumento e s. Kafì^ìele che , benedetto avea innalzato un arco; ed altro
gli è scorta nel viaggio, opera del valen- ne trovò sullo stradale di Bagnorea, eoa
te orvietano Vincenzo Pasqualoni. En- un trono ove per benedire la festan-
salì

trò nel magnifico duomo, e dopo avuta te moltitudine. Pubblicò l'operoso ed e^


la benediziouecol Santissimo, prese stan- gregio tipografo Sperandio Pompei: Or"
za ueir episcopio di mg.' Vespiguani, e vieto la ci uà de Pontefici. Discorso sto-
da ornata loggia comparii l'apostolica be- rico di Vincenzo Prinzivalli, Orvieto
nedizione a' giubilanti orvietani, tra fra- 18.57. Giunto a Monte Fiascone ad ore
1' omag-
gorosi applausi. La facciata meraviglio- I I, alla porta Maggiore ricevè

sa di detto tempio e tutta la città mes- gio del municipio e del governatore, e
sa a festa, venne nella sera illuminala, e discese nella piazza Comunale per questa
rallegrata da bande e da fuochi pirotecni- circostanza rinnovata, oltre l'erezione di
ci. Nella seguente mattina celebrò messa diversi archi trionfali, e la costruzione
innanzi al ss. Corporale, che poi ammi- presso la piazza maggiore d'una porla,
rò e venerò , e comunicò la magistrata- che venne inaugurata col nome di Pov*
^

V I A VIA a6i
ia Pia, Tra le incessanti acclamazioni pane e 70,000 di carne per distribuirsi
entrò nel duomo maestosamente ornato, a mezzo de*parrochi, e 200 scudi a' pot
e vi ricevè la benedizione col Sagra-
ss. veri israeliti. L'amministrazione comuna*
mento ,
pasi^ando nell' episcopio a dare le cointeressata della tassa cavalli , con«
da una loggia l'apostolica benedizione al- donò a' vetturini tutte le tasse da loro
l'immenso popolo. Ammise al bacio del non pagate dal 85 a tutto il 856. L'ap-
1 1 1

piede principali, visitò il monastero del


i paltatore della dogana di pescheria di-
Divino Amore, e si diresse per Viterbo spose o doti a povere zitelle, 3o assegnan*
I

nel ijuale articolo descriverò il soggior- done la cassa di risparmio, ed una pep
no e le feste. Vi giunse verso le ore 2 e parrocchia la società della via ferrata Pio-»
mezza pomeridiane, e ne parli a'5 ad ore Centrale. Il fornitore delle carceri di Uo-
7 e un quarto circa , e per Ronciglione ma fece distribuire a'detenuli doppia ra-
e Monte Eosi, sempre tra divote dimo- zione di vino e straordinaria di carne. 11

strazioni, proseguì il viaggio per la sua capitolo Vaticano fece coniare una gran-
sede. L' ingresso solenne e trionfale in de medaglia in oro, argento e rame; ed
Uoma segui il 5 settembre, dopo 4 "le- altrettanto eseguì la presidenza di Roma
si compiti di assenza. L'alma città per e Comarca. Così l'eterna Uoma, destina*
festeggiare questo lieto avvenimento in- ta a perpetua sede de'successori di s. Pie-
nalzò archi e altre opere onorarie de- tro, disponevasi a ricevere il suo Ponte*
gne della sua grandezza e del Sommo fice e Sovrano. Lo sparo del cannone a'
Pontefice. A Ponte Molle per cura della Tor Quinto annunciò l'arrivo del Pa-
di
classe agricola, della camera di commer- pa Pio IX a villa Giustiniani-Piccioni,
cio, della banca romana e delle società , ove fu ricevuto da'cardinali vicario, segre-
delle vie ferrate pontifìcie, venne eretto Pioma e Co-
tarlo di stato e presidente di
UD arco d'ordine Corinto, con un ciruo marca, non cheda'suoi ministrie da rag/
imitato dagli antichi ed un pulvinare^ , direttore generale di polizia. Ivi indossa-»
tutto mirabilmente ideato e diretto dai te la mozzetta e la stola, saliva il Papa
sullodato conte Vespignani, Dal ponte nella carrozza nobile co'cardinali Patri-
fino alla porla del Popolo, i proprietari zi e Koberti, col treno della corte di se-
delle case lungo la via^ l'ornarono con guito. Alle 4 e mezza circa pomeridiana
festoni, ghirlande e bandiere. La detta pervenne a Ponte Molle, e sul pulvinare
porta venne decorata d* ordine del mu- vi ricevè gli omaggi di quelli cheaveano
nicipio, protraendo sulle due torri latera- eretto monumenti onorari. Giunto alla
i

li il disegno del Vignola, con pilastri, ba- porta dei Popolo, cominciarono le salve
laustri e ornati che formarono a quella delle artiglierie di Castel s. Angelo, e il

centro. Sulla propinqua e vasta piazza, suono di tutte le campane. Ivi venne com-
oltre copiosi palchi o loggiati pegli spet- plimentato dal senatore di Roma, unita-
tatori, s'innalzò fra le due chiese nel prin- mente alla magistratura; ed il generalo
cipio del Corso un grandioso portico a conte Goyon, comandante la guarnigio-
croce greca con arco quadrifronte, che in- ne francese inUoma, fatto altrettanto, pre-
sieme le congiunse, formando tutto un se ad accompagnarlo a cavallo allo spor-
prospetto. Tutte queste opere del muni- tello. Transitando il Corso, piazza di Ve-
cipio, furono eseguite sul disegno dell'il- nezia e via Papale, si condusse diretta-
lustre architetto commend. Poletti. In- mente a s. Pietro in Vaticano. Le case
oltre il municipio decretò la liberazione erano ovunque ornate a festa, le finestre,
dal carcere de'detenuti per debiti a tutto i veroni e le vie stipate dal popolo esul-
il 3o caduto agosto; e che venisse ero-
del tante di gioia. Alla cai rozza fu ricevuto
gata uaa somma per 120,000 libbre di dui cardinal Mucchi decano, dui capitolo
•26-2 V I \ V I A
c clero Vaticano e dal magistrato roma- il quale si propone stamparli a sue spe-
fio : verso l'atrio dall' episcopato e dal- se col titolo: Pii IX P. M. Profeclio in
la prelatura j e dentro la basilica dal sa- Provv. Sacri Principatus ejasqiie Ro-
gro collegio e dal corpo diplomatico. Re- mani per Elruriani redilus. La Civiltà
catosi il Papa all' altare pontificio, fu Cattolica , oltre la s«ia Cronaca (serie
cantato il Te Deum, e poi il cardinal 3.^t. 6, p. 484,6i8.737;t. 7, p.io8,
Mattei arciprete die' la benedizione col 227, 358, 4^^) ^ '
4)> pubblicò i seguen-
ss. Sagramento. Quindi salì il Papa ne' ti robusti e magnifici articoli nella serie
contigui suoi appartamenti, incontrato 3.^*, t. 7: Da Roma a Loreto: Da Loreto
dal cardinal Antonelli prefetto de' ss. Pa- a Bologna: Il Santo Padre in Bologna:
lazzi, e nella sala del trono ammise al Per Toscana a Roma. E nel t. 8, p. 2 33
bacio della mano il sagro collegio e il cor« riprodusse l'allocuzione, Cumprimumiit
pò diplomatico, e a quello del piede mol- hanc alniani Urbem Nostrani, Deobe-
tissiir»i prelati. Nella sera, fra scelte ar- neiui>antej sahnet incoluniesj post qua-
monie, splendida e generale fu la lumi- tuor mensiwn iter, etc. Ne'Iodati articoli
naria, distinguendosi la cupola di s. Pietro la Civiltà Cattolica fece gravi e impor-
e molli edifizi ; illuminazione che fu ripe- tanti osservazioni sullo spirito pubblico
tuta nella segtienle sera, nel cui giorno il nelle popolazioni, e confutò le dicerie de*
principe Borghese nella sua villa die'una giornali ostili, che pretesero malignare
gialuita tombola di varie centinaia di col linguaggio de'libertini. — - Agli 8 del
scudi, per festeggiare il fausto ritorno del seguente ottobre, dello stesso r 857, il Pa-
Papa alla sua sede. Seguirono ringrazia- pa si recò ad Ostia, per quanto narrai nel
menti a Dio e Te Deuni nelle chiese, fe- voi. XG, p. 97, ove però con fallo è det-
ste, poesie, cantate ed accademie. Le ac- to giugno benché notai il numero del
,

clamazioni, gli omaggi, le pubbliche di- Giornale di Roma, da cui ricavai la no-
Hiostrazioni di tante popolazioni, fatte ne* tizia; e parlai ancora de'progredienti sca-

detti mesi del suo corso trionfale, trova- vi del diseccamento dello stagno e del
,

rono per l'Augusto Viaggiatore un eco miglioramento delle saline. Ritornando


eloquente al suo ritorno in Roma. A'25 a R.oma nello stesso giorno si fermò a
settembre il Papa tenne concistoro, in cui pranzo nel monastero di s. Paolo, dopo
ragionò del suo viaggio e delle ricevute averne visitata la basilica propinqua, ed
dimostrazioni, con allocuzione pubblica- i lavori che progrediscono per rendere più
la dal n. 223 Giornale di Roma. Del-
del ornato il maestoso tempio. Quindi il Gior-
l'ingresso in Roma del Papa, \* ALbiun di nale di Roma, dal n. 232 al n. 236 in-
Roma ci 24» ^ P* ^4^ •' ^'"
diede nel t. clusive, oltre il n. 239, racconta la gita

segno dell'arcoeretto sulla piazza del Po- del Papa Pio IX a Civitavecchia, alla qua-
polo, a p. 1^^ quello delle decorazioni le e suo porto avea restituita la franchi-
eseguite nella porta del Popolo, ed a p. gia, tolta neli85o, come notai nel voi.
286 il disegno d'un grandioso quadrodel LXXII, 275. Eccone un cenno. A'i3
p.
prof. Cavalieri, ed eseguilo in trasparente ottobre 18^7 parli da Roma, e fermatosi
posto innanzi l'ingresso dell'accademia di a Castel di Guido, stazione postale, fu ri-
s. Luca, nelle luminarie. Nello stesso 837 1 cevuto da mg.*^ Salvatore Nobili Vitelle-
in Roma fu pubblicato il Ragguaglio del schi arcivescovo di Seleucia e commen-
viaggio di Papa Pio IX alla s. Casa di datore di s. Spirito, e dalla commissione
Loreto ec. Tutto il glorioso viaggio fu degli spedali di Roma, e ne visitò la chie-
pure descritto , mi è noto, con pivi che sa; facendo poi altrettanto a Palldoro.
4^00 esametri elegantissimi, dal già en- Dopo altra fermata a Palo, giunse a Ci-
comiato cav. Luigi Crisostomo Ferrucci, vitavecchia, tra lo sparo de' cannoni, il
V I A VIA 263-
suono delle campane e le acclamazioni dt;! grelario della s. congregazione del con
popolo. Alla porla della cillà il coman- cilio. Alla cattedrale lo ricevè mg.*^ Bi-
dante della fortezza piesenlò le chiavi, e sleti alla testa del suo clero^ ed ivi prese
]a magistratura suoi omaggi. Alia cat-
i la benedizione data col Sagramento. ss.

tedrale fu ricevuto dal cardinal Ugolini Recatosi al palazzo municipale, da orna-


protettore della ciltà,da mg.'Bisleli vesco- ta loggia compartì l'apostolica benedi-
vo di Civitavecchia e Corneto (di cui nel zione all'esultante popolo. Visitò poi l'o-
voi. XCl V, p. 1 7), col suo clero,da mg.'A- spedale , il monastero delle passioniste,
lessandroMontani delegato e da altri pre- quello delle benedettine, e l'episcopio.
lati. Ricevuta la benedizione colss. Sagra- Dopo il mezzodì partì da Corneto, e col-
inento, passò alla residenza delegatizia, e la corte montò il pontificio vapore il 7e-

dalla loggia benedì la giuliva popolazione, verCy posto al servizio della divisione fran»
indi accogliendo benignamente al bacio cese di Roma e perciò comandalo dal ca-
del piede i prelati, il clero, le autorità^ pitano di fregata Olivieri, e si condusse
l'udìzialità pontifìcia e francese, oltre i alle saline per esaminarne lo stabilimen-
consoli esteri e altre distinte persone. A to camerale, ricevuto dal cardinal Allie-^
mezz'ora di notte, in una lancia, i cui re* ri, e dal direttore cav. Baldassare Dol di
Diatori erano 12 capitani di bastimenti, Martigues gestore e amministratore coin-
lutti di Civitavecchia, vide la magnifica teressato del medesimo (cioè allora, poi-
illuminazione del porto. Nella mattina ché m'istruisce Giornale di Roma del
il

seguente celebrò nella cattedrale, a cui i856, a p. 179, che il principe Torlo-
lasciò io dono un calice di pregevolissi» nia, inleso a spacciarsi d' ogni affare a-
mo lavoro; e quindi visitò l'ospedale civi- vente relazione coH'amministrazione de'
le e militare, tenuto da'benfralelli; quel- Sali e Tahacchiy a'i4 febbraio, per con-
lo militare francese incompagnia delcon- tratto privato, avea ceduta l'impresa del-
te Goyon generale comandante in capo la le saline di Corneto al Dol, che da o i

divisione francese in Italia; il conserva- anni avea la direzione delio stabilimen-


torio camerale; le scuole dirette dalle suo- to, il quale prese l'assunto di condurlo

re del preziosissimo Sangue, premiando a proprio conto a tutto dicembie SIG, 1

con cammei le più meritevoli fanciulle termine del dodicennio dell'appallo del-
da loro istruite; l' ospedale delle donne; l'enccniiato principe, con questo che il
e la nuova chiesa delTImmacolata Con- contratto avesse forza retroattiva al i."gen*
cezione de' minori conventuali. Tornato uaio dello stesso i85G. 11 cav. Dol già lodai
al palazzo residenziale, assistè a' giuochi parlando delle saline nel vol.LX,p. 252,
fatti in mare; e nell'oie pomeridiane, se- ora essendo pure gerente e amnnnislra*»
guito da'cardinali Aitici i camerlengo di tore cointeressato di quella mirabile di
s. Chiesa e Ugolini, si recò ad assistere Comacchio, che fondò nel 1810 l'altro
alla religiosa ceremonia pel collocamcn- francese Claudio Girard deBayon di Mar-
lo della i.^ pietra della stazione della Fia siglia e conta 4)8oo,ooo metri quadrati

Ferrata (F.) da Civitavecchia a Roma; di superfìcie). Ivi si occupò delle nuove


poscia visitò il lazzaretto e la darsena. A' opere stabilite, e della macthina a vapo-
i5, dopo avere ricevuto il cardinal Vil- re in attività per accelerare i lavori sali-
l^court, \\ Papa partì per Cornelo, accol- ni. Indi a bordo dello slesso vapore, col
to con festa e vive acclamazioni dal po- cardinal Altieri e la corte, si restituì per
polo, da tutte le autorità e dal delegato di mate a Civitavecchia , approdando nel
Civitavecchia, da'vescovidi Bugnoreo,edi porto verso le 4 pomeridiane, tra le sal-
Civilaveccliia e Corneto, non che dal no- ve dell'itrliglicric. L'indomani si condus-
bile cornelano mg/ Angelo Quaglia se- se alle Allumiere I accolto con segni dd
a(j[ V 1 A VIA
maggior giubilo, ricevuto alla pol'ta de! Ne'primi del precedente anno 1857 il Pa-
tetupio da mg/ Cisleli vescovo, da mg/ pa compassionando le sterili raccolte del-

jVIertel delle stesse Allumiere ministro l'uve infette, per aiutare i lavoranti de*
mg/ Milesi ministro del
dell'inleino, e da vicini castelli, assegnò 2,000 scudi di suo
1

commercio, ora ambo cardinali, non che particolare peculio, per la correzione del-
da mg/ delegato e da mg/ Brinciotti ve- l'ardua salita che da Castel Gandolfo con-
scovo di Bagnorea, e dalla magistratura. duce a Marino, e così impiegarvi i brac-
Hicevuta la benedizione col ss. Sagramen- cianti de' prossimi paesi. Laonde nel dì
lo, passò al palazzo camerale, benedì il seguente del suo arrivo alla pontificia
popolo, e die'udienza a' nominati perso* villeggiatura, si condusse a vedere la via
naggi e alla deputazione della Tolfa, ol- costrutta e la percorse, tra le riconoscen-
tre i signori e signore del luogo. Indi nel- ti acclamazioni de'benefìcati marinesi, e
lo stesso palazzo osservò la collezione deN vi tornò la mattina degli 8, nel pomerig-
le pietre diallume naturale. La dirotta gio recandosi a visitare le chiese di Gai-

pioggia impedendogli di portarsi alIaTol- loro e di Genzano. Nel dì seguente partì


fa, verso le 4 si restituì a Civitavecchia. da Castel Gandolfo, e si trasferì a Porto
Nel resto del suo soggiorno nella città, d'Anzio, ricevuto da* cardinali Patrizi e
visitò la chiesa di s. Maria de'domenica- Roberti, da mg."^ Ferrari tesoriere gene-
nij ricevuto dal rev.° p. Jandel maestro rale edat magistrato comunale. Alla chie-
generale dell'ordine; si propose accresce- sa fu accolto da'minori conventuali, ed a-
re il recinto della città, per l'aumentata vuta la benedizione col ss. Sagramento, ne
popolazione (nella quale francesi di guar- i visitò il convento, recandosi poi nella vil-

nigione aumentarono poi le fortificazio* la camerale del palazzo apostolico ,


già
i)i); ad ore io e mezza de* 17
e ne partì Albani. Portatosi nelle sue stanze del pa-
ottobre, dopo aver decorato dell'insegne lazzo, ammise all'udienza il capitolo di
di cavaliere di s. Gregorio Mngno il sud- Nettuno, il magistrato d'Anzio, gl'impie-
detto M." Dol e Felice Guglielmi gonfa- gati camerali, e fra le distinte persone il

loniere di Civitavecchia. Dipoi ilcav. Dol principe Borghese e il duca di Sora. A*


a memoria del visitato stabilimento, e del- IO disse messa nella chiesa, ed al Molo
la soddisfazione mostrata dal Papa, del- visitòil nuovo casino camerale, eh' era

le migliorie, bonificazioni e nuove isti- in restauro; poscia ammettendo alla sua


tuzioni da lui condotte a compimento, mensa i menzionati personaggi, rag/ A-
inaugurò festosamente a* 2 i giugno del mici ministro del commercio, il general
1859, anniversario della coronazione, de Gregorio, e il principe del Vasto e Pe-
quella marmorea iscrizione, che ripro- scara d. Alfonso d' Avalos, eh' erasi già
dusse il n. i65 del Giornale di Roma portato a Castel Gandolfo per commis-
di tale anno. Complimentato il Papa a sione del re Ferdinando II. Verso le 4

s. Severa da mg.*^ commendatore di s. pomeridiane ricevè la visita della regina


Spirito, giunse in Roma alle 4 pomeri- M/ Cristina di Spagna, colla quale nella
diane. XC, p. 99, raccontai, che
JNel voi. sera assistè a'fuochi artificiali, dalla log-
il Papa Pio IX a* 29 aprile i858 si re- gia appositamente costruita sul Molo.
cò ad Ostia a rivedere gli scavi, di cui Nella mattina seguente approdarono al
feci la descrizione, e anco cenno di altre porto Ferdinando li, la regina M/ Te-
poster'fori, con altre nozioni sopra de'por- resa, la reale famiglia e l'infante d. Se-
ti d'Ostia e Anzio: nel ritorno a Roma bastiano, e tosto recaronsi in chiesa ad
si fermò a pranzo nel claustro de' cassi* ascoltare la messa del Papa, dal quale poi
nesi di s. Paolo. Nel successivo maggio a* passarono al palazzo, ed ivi sederono con
5 da Roma partì per Castel Gandolfo. lui e co' due cardinali a mensa. Nel pò-
V I A VIA 265
meriggio il Papa co'reali personaggi an- n'ebbe nel traversare Marino illumina-
darono a Nettuno, e vi riceverono nella to, accompagnato con torcia nel bosco.
collegiata la benedizione del Santissimo, L'indomani i5 maggio fece nella matti-
eil a cagione del cattivo mare, il re e la na una visita ad Albano festeggiato con
sua famiglia pernottarono in Porlo d'An- divozione. Nella domenica appresso si re-
zio. L'indomani, essendoil mare meno cò nella restaurata chiesa di Castel Gan-
agitato, dopo ascoltata la messa del Pa- dolfo co' cardinali Patrizi e Merlel, e
pa, e da lui benignamente accompagna- quesl* ultimo, il Papa durante la ce-
to al Molo, Ferdinando Ile la real fami- lebrazione della messa, assistilo dagli
glia con conimovente sepnrazione s' im- arcivescovi monsignori Redini e Fran-
barcò per fave ritorno a Gaeta; e nel po- chi, promosse all'ordine del dìacona-
meriggio d Papa si restituì a Castel Gan- to, e poi entrambi cardinali e prelati
i

dolfo, nel passaggio inaugurando la nuo- ammise alla sua mensa, insieme col car-
va strada di Hufelli, che abbrevia di va- dinal Cagiano, mg." Luigi Ferrari, mg/
rie miglia la ameni colli
di<«tanza dagli Campodonico, il conte general Goyon e
Albani a Porto d'Anzio, fatla dal comu- la corte. \Se\ pomeriggio de' 1 7, a piedi si
ne d'Albano e da altri per dare lavoro al- recò a visitare le domenicane di Marino;
la classe de'braccianti a cagione del man- e nel dì seguente fece il simile colla col-
catoraccolto delle uve neliSSy. Nella se- legiata di Riccia , e poi io carrozza per
guente mattina i3 maggio, festa dell'A- Albano ritornò al palazzo pontifìcio. Do-
scensione, assistito da'cardinali Patrizi e po aver visitato le maestre pie di Castel
Antonelli, die'la benedizione solenne dal- Gandolfo, e incoraggialo con doni le fan-
la loggia del palazzo apostolico : poscia ciulle, ne partì alle 5 pomeridiane de'20

ammise alla sua mensa i due cardinali, maggio, e giunse a Roma alle 7, ricevu-
la- corte ed altri pi elati, fra* quali mg/ Vaticano da'cardinali e pre-
to al solito al
Lf»igi Ferrari prefetto delle ceremonie lati palatini, e da'suoi ministri. Nel noti-
pontifìcie, e mg/ Ambrogio Caropodo- ficare la Civiltà Cattolica^ serie 3/ , t.

nico di Castel Gandolfo, rettore dell* u- 1 2, p. 5oo, la pubblicazione dell'opusco-


niversità romana e canonico Liberiano : lo: Le feste celebrale in Anzio nel mag^
nel pomeriggio visitò la chiesa de'mino- i858, per onorare il soggiorno del-
g^/o

ri osservanti riformali, e nella sera il co- la Santità di N. S, Papa Pio IX, illu-
muDcdi Castel Gandolfo festeggiò il ritor- strate e descritte da Francesco GigliuC'
no da Porto d'Anzio con fuochi artificia- ci, Roma 18 58, rilevò. » E stato bel
pen-
li, come fa sempre al suo arrivo da Ro- siero di quel municipio perpetuare eoa
ma. Nelle ore pomeridiane del dì seguen- quella stampa la memoria dell'universa-
te si recò a Frascati, ricevuto alla chiesa le letizia,onde quel Gomune,creazione che
del Gesù dal vescovo cardinal Cagiano, può dirsi di Pio IX, gli volle testificare

unitamente al capitolo cattedrale e a'ma- la riconoscenza che gli serba. Ed hanno


gistrati. Ricevuta la benedizìonecolss. Sa- ferma fiducia que' cittadini che, risorta
gramento, pHSsò nel propincpjo seminario, con piccoli inizii dalle sue mine, quella lor
e dalla contìgua loggia del palazzo mu- patria abbia d'acquistare in piccolo tem-
nicipale bencdì il popolo esultante, tor- po grandissima importanza e per lei me-
nando nel seminarlo a ricevere in i)ìblio- desima e per Roma stessa. E l'acquisterà
teca l'omaggio del bacio del piede, lodi quando sia legata alla capitale per una
passò a vedere i ristauri della cattedrale, ferrovia, riconosciuta tra le più impor-
visitò la stazione della via ferrata; e il tanti dello Stato, da una notificazione go-
monastero del Sagro Cuore. Partito da vernativa fin dah846; e quando il me-
Frascati tra gli evviva , altri maggiori raviglioso porto luuoceuziuoo fosse pur-
VCL. XCVII. 18
9.GG V I A V l A
gaio. Novellamente lacamera di com- Tare i fiume
lavori del diseccamenlo del
mercio di Roma ha emesso un suo ra- Morto, e vide già coltivali luoghi, dove i

gionato opinamento intorno alT insigne poco innanzi era palude, percorrendo a
utilitàche verrebbe da quella ferrovia e piedi buon ispazio dell'emissario Pacca e
da quello spurgo; veduto soprattutto la dell'altro nuovamente scavato per la lun-
grande rilevanza che acquisterebbe quel ghezza di circa due miglia. Dopo ciò, il

Porlo pel tagliamento oggiroai sicuro del- Papa accompagnato da mg/ Amici, dal
l'Istmo di Suez". Nel iSSq ci narrò il commissario dell'antichità commend.*^ Vi-
Giornale dì Roma^ all'epoche che dirò. sconti (i cui allievi nella scuola d' archeo-
H Papa Pio IX alle 7 e mezza de'28 a- logia l'aveano ossequiato, con riconoscen-
prile parli da Pioma per Ostia, e vi ar- ti parole del loro decano Giovanni Ga-
rivò dopo 3 ore , ricevuto dal cardinal dotti, pel nuovo alimento chegli scavi O-
Hoberli presidente di Comarca, Roma e sliensi apprestano agli studi dell'antichi-
da mg."^ Amici ministro del commercio là; avendo risposto benignamente il Pa-
e de' lavori pubblici, da mg."^ Borromeo pa insinuando senlimenti propri delle
,

suo maggiordomo, da mg.*^ Pacca suo circostanze, nonché conducenti al vero


maestro di camera, e dalla deputazione scopo d'ogni classica istruzione, che è
della società Pio-Ostiense per le saline e Vossequio verso Dio autore cV ogni sa-
bonificazione delle paludi d'Ostia. Sulla pienza ^ e la riconoscenza verso il priii^
porla della chiesa addobbala per cura cipe, che ne apprcf^la i mezzi e favori-
del vescovo cardinal Macchi, gli fece os- sce gl*ingegni)y e dal cav. Guidi ispetto-
sequio il vicario generale can. Fazzini : re onorario degli scavi, e dall' architetto
dopo avere oralo ,
passò ad osservare i Fontana, vide il nuovo accesso fatto, se-
ristauri della Rocca Ostiense, condotti a condo il disegno di quest'ultimo, per da-
buon fine, colla direzione dell'architetto re adito e custodire la via Ostiense nua-
Francesco Fontana. Poscia vide come il vamente rimessa in luce, che tutta per-
diseccamenlo del fiume Morto, operato corse,mirandone sepolcri isolati. Pres-
i

dalla società Pio-Ostiense, avesse conse- 1' omaggio


so la porta della città accolse
guilo fra le altre cose di liberar dalle ac- del Quinquennio Lapidario Ostiense,
que tutta l'inferior parte della Rocca, e stampato e offerto dal commissario, ed il
come si fosse potuto vuotare dalla terra libro dal suo nipote e coadiutore cav. Car-
il fosso che la circonda, ripristinandone lo Lodovico Visconti composto a illu-
le mura; e vide altresì ricondotto alla pri- strazione delle principali iscrizionri. Vide
miera perfezione il baluardo, che guarda la colonna di granilo alta palmi ^4, già
la città antica, e la lestimoniauza del suo trovata negli scavi e concessa alla sooie-
stemma e nome. Soddisfatto di tale la- là per collocarsi a memoria di essi nel
voro, s'avviò al locale detto Casone del- centro delle nuove case da edificarsi pe'
la stessa società, rinnovato da'fondamen- numerosi lavoranti del bonificamento e
ti e accresciuto di gran sala, con archi- delie saline, e quanto fossero progrediti
tettura diFroyer ingegnere in capo di es- i lavori dopo l'ultima sua visita. Passato
sa, appunto per riceverlo il presidente il Papa in carrozza all'altro punto della

principe Ruspolie membri del consiglio i città, vide liberata dalla terra molta par-
amministrativo, i quali offrirono al Pa- te d'un antico edilizio, forse servilo di sca-
pa una nobile refezione, e pelcommend.' lo lungo il corso del Tevere , mettendo
Visconti e dell' encomiato ingegnere, gli a' vasti magazzini in cui si depositavano
fecero osservare su analoghi tipi l'opera- le cose da Irasportarsi in Roma, in uno
lo e il da farsi. In seguito il Papa , ac- de* quali furono trovali 25 grandissimi
compagnato dal Froyer passò ad osser- dohi fiUili perfellaraenle conservati. Vi-
VI A V T A t?.67

de in fine il progresso de'Iavori di sterro, duchessa, ed i loro 3 figli maggiori, non


e il singolarissimo musaico d' una gran che col cardinal Roberti, mg.' Amici, la
sala, esprimente in duplice giro il recìnto sua camera segreta, rag." Grazioli, il prin-
d'una città colle proprie fortificazioni e cipeRuspoli, le guardie nobili di servizio
porte, da riferirsi probabilmente alla cin- e altri personaggi. Alle 3 e mezza il Pa-
ta di muro della colonia d'Ostia. Resti- pa fece una gita in mare ^ recandosi ìa
tuitosi il Papa ad Ostia moderna, trovò una carrozza del duca al litorate di Tor
l'arco di verdura eretto dalla società a Paterno, benedicendo dal caffehaus gran
segno d'esultanza, osservando l'edifizio numero di pescatori esultanti, tra le sal-
per la macchina a vapore, e per abita- ve de'maslii. Ritornato al castello, ne
«ione de* macchinisti e salinari; macchi- percorse l'ameno giardino, visitò il ss.
na da servire a condurre alle saline le Sagramento nella chiesa parrocchiale e*
acque salse del mare, ed a portare ad es- legantemente parata, come loerano le pa-
so o al Tevere le acque degli stagni da reti e le finestre delle piazze e delle vie.
bonificarsi. Dopo che il Papa la benedì, Accoltegraziosamente l'espressioni di ri-
la macchina fu subito posta in azione, e verente gratitudine del duca e della du-
cominciò ad attrarne le acque in gran co- chessa, per tanto onore loro concesso, al-
pia, facendole scorrere pel canale a ciò le 5 e mezza pomeridiane risalì in car-
destinato. Osservati per ultimo i punti rozza e partì per Roma, scortato sino al
dello stagno Ostiense, che già con canali confine della baronìa dal duca a caval-
erano stati pro-
di deviazione e di riserva lo e dalla duchessa in legno, e sulla via
sciugati e messi a coltura , dimostrando di Decima vennero di nuovo benedetti
con benigni modi quanto apprezzasse i con effusione. Il Papa giunse al Vatica-
lavori fatti eseguire dalla società e la lo- no dopo due ore dì viaggio. A*6 ot- —
ro buona direzione, tutti benedì, e circa tobre dello stesso iSSg, il Papa partì da
lei I e mezza partìdtjOstia. Servino que- Roma e per la f^ia ferrala Pio-Latina
ste parole, in continuazione delle notizie nel suo magnifico vagone descritto in
che sulla Rocca, sugli scavi, sulle saline quell'articolo, giunse alla stazione della
e sul bonificamento delle paludi d'Ostia, Cecchina. Ivi montato in carrozza si recò
raccolsi in breve ne'Iuoghi citati più so- in Albano, accolto con festive dimostra-
pra. Il Papa si diresse a Castel Porziano, zioni , da dove passò alla pontificia vii*

già discorso dicendo della visita di Gre- leggiatura di Castel Gandolfo, ricevuto
gorio XVI, incontrato al confine dal suo alla chiesa dal cardinal Patrizi vescovo
barone d. Pio Grazioli duca di Maglia- d'Albano, dal capitolo e dal seminario,
no, che gli fece riverente scorta a caval- e dalla magistratura e clero di Castel
lo. Giunto al castello fu ricevuto al li- Gandolfo. Ricevuta la benedizione col ss.
minare da tutta la nubile famiglia Gra- Sagramento da mg.' Gustavo Hohen-
zioli, ed asceso al piano nobile, da deco- lohe arcivescovo d*Edessa ed elemosiniere
rosa loggia compartì la benedizione alla segreto, tra il giubilo degli abitanti si

moltitudine de* villici e degli accorsi da* trasferì al palazzo apostolicOj ove ammi-
vicini tenimenti e da Roma stessa. Ira se al bacio del piede i sunnominati, pre-
gli evviva, lo sparo de* mortari, suoni i sentati dal cardinale. Nel dì seguente vi-
delle campane e del concerto svizzero, sitò la chiesa e la biblioteca de' minori
mentre sull'alta torre sventolava lo sten- osservanti riformati del luogo, e nel po-
dardo pontificio. Indi in trono ricevè gli meriggio dell'indomani andò ad orare al
omaggi dell' encomiata famiglia e de' santuario di Galloro, ossequiato dal car-
suoi addetti, e poi in altro magnifico sa- dinal Patrizi, e poi nella sagrestia ricevè
lone si assise a lauta mensa col duca e la al bacio del piede i pp. gesuiti che l'han-
268 VIA V I A
ijo ìq custodia, e diversi personaggi vil- stico americano, villeggianti in Genzano,
leggianti ivi accorsi. La sera de' 9 otto ed altri villeggianti de'dintorni. L'indo-
bre assistè dalla sua loggia ad un fuoco mani partì da Castel Gandolfo per Por-
d'artificio,applaudito dal popolo e da to d'Anzio, ove giunse sul mezzodì, scen-
quelli venuti da'luoghi vicini. Nel dì se- dendo al palazzo camerale, ricevuto da*
guente andò alla collegiata di Genzano, cardinali Patrizi e Roberti, da mg."^ Fer-
a ricevere dal suo elemosiniere la bene- rari tesoriere generale, da mg.*^ Pila min i-
dizione col Santissimo, traversando Ric- stro dell'interno, e dalla municipalità lo-
cia e Albano, che fecero riverenti dimo- cale. Poco appresso, io unione denomina-
strazioni. L'indomani si portò nella re- ti personaggi, salì a bordo della nuova
staurata cattedraled'Albano, ricevuto dal corvetta pontificia V Immacolata Conce-
cardinal vescovo, ed assistè alla benedi- zione, ricevuto dall' ufiìcialitàco' dovuti
zione compartita colla ss. Eucaristia, h.* onori : la visitò in ogni sua parte e mani-
12 portossi per la gallerìa a piedi a'cap- festò la sua piena approvazione. La piro-
puccini di detta città , ed ammise nella corvetta Immacolata Concezione^ ba-
biblioteca al bacio del piede la religiosa stimento misto, cioè ad elice ed a vela,
famiglia. Poi in carrozza si restituì alla era comandata dal tenente colonnello e
propria residenza. Nel pomeriggio andò commendatore Alessandro Cialdi coman-
in Marino, e nella basilica ricevè la be- dante della marineria militare pontifi-
nedizione col Santissimo, da mg.' elemo- cia (del cui ingegno e belle opere eoa
siniere, assistilo da due camerieri segre- ammirazione parlai in piìi luoghi), que-
ti: i marinesi replicarono il loro entusia- gli stesso che nell'ottobre dell'antecedea-

smo e grato animo. Nel dì seguente vi te 858, di commissione del governo poa -
1

ritornò recandosi a Frascati, e tra gli ap- tificio l'avea ordinata ne'cantieri di Lon-

plausi smontò alla cattedrale, ricevuto dra, e compita che fu nel mese di agosto
dal vescovo cardinal Cagiano, da altri 4 di quell'anno 1859, con equipaggio ro-
cardinali, dal capitolo e clero, e dalia ma- mano r avea condotta da Londra a Ci-
gistratura, che ammise in sagrestia al ba vitavecchia. Anzi dirò pure, che il piro-
ciò del piede, dopo ricevuta la benedizio- scafo s. Pietro, presente in Anzio, ed il

ne col ss. Sagramentoda mg.*^ elemosinie- s. Paolo, allora in Ancona, erano stati

re. Si condusse poi a villa Taverna a ono- dallo stesso commend. Cialdi nel prece-
rare di visita il principe Borghese e sua dente 1857 ordinati eziandio io Londra
nobilissima famiglia , dimorandovi con pel governo papale, e poscia con equi-
quella del duca Salviali fratello, ed altri paggio parimenti romano, dal medesi-
signori, trovandovi pure il duca di Gram- mo valente Cialdi erano stati condot-
niont ambasciatore di Francia. Piallegra- ti in Roma. Nella sera de' 18 assistè da
ti tutti colla sua sovratia presenza, e ri- un balcone al bel fuoco artificiale ch'eb-

cevutine gli omaggi, partì per la sua re- be luogo parte in terra e parte su detta
sidenza ,
particolarmente festeggiato da' corvetta e sul vapore pontifìcio s. Pie-
marinesi, che illuminarono la macchia a tro. Paitì da Porto d' Anzio a' 20 ot-
fuoco di bengala. A'i4 uscì a piedi e si tobre, e giunto alla Cecchina, stazione
recò alla villa Barberini, ove si tratten- della ria ferrata, sulle ore 4} salì nel
ne colla principesca famiglia; e nel dopo proprio vagone e ne partì dopo mezz'ora,
pranzo si condusse a villa Orsini, e fece ed alle ore 5 e minutilo arrivò alia sta-

altrettanto con quella del principe. Nel- zione di Porta Maggiore di Pwoma, e colla
la mattina de'i6 disse messa nella chie- sua carrozza si restituì al Vaticano.
sa di s. Tommaso, e vi comunicò gli a- VIATICO SANTISSIMO, Fiatiewn.
lunni del collegio o seminario ecclesia* llSagrameuto dell'Altare, ossia il Corpo
VI A V I A 269
(li CrislOi che dà a' Moribondi^ che
si na il Magri, che la parola Viatico nel con-
stanno per passare da questa all'altra vi- cilio Niceno significhi l'Eucaristia, come
ta, Extremnni Corporis Chrisli Fiati- si raccoglie dal testo greco. Riprodurrò
Clini. Deriva il vocabolo da Fia^ strada, quelloche ricavo da' collettori de' conci-
cammino, e significa la provvisione di lii. M Si osserverà sempre la legge antica
denaro o d' altre cose necessarie per fare e canonica, in guisa che se alcuno muore,
un Piaggio, nonché rassegnamento che non sarà privato del Viatico tanto neces-
si dà a'Iegati e ambasciatori per sosten- sario ". Altri canoni sono i seguenti. Di
tarsi. Altra definizione in senso figurato Cartagine del 3^8. » Se un infermo che
di Comunione i.\e\\a ss. Eucaristia, a que- dimanda la penitenza, perde la parola o
st'ultimo articolo la riferii, relativamen- cade in frenesia nel tempo speso dal sa-
te al nostro passaggio mondo. all' altro cerdote, eh' egli mandò a chiamare, per
Chiamasi Viatico perchè fortifica mo- i venir da lui ; attestalo che avranno i te-
ribondi e dà loro la forza necessaria per stimoni quel subito cambiamento, potrà
passare da questo temporaneo pellegri- il prete ammetterlo alla penitenza. E se
naggio all'eterna celeste patria del Para- si vede in pericolo prossimo di morte, si

dìso. Ed è per questa medesima ragione potrà anche riconciliarlo coll'imposizione


che chiamossi pure anticamente Viatico delle mani, e versargli in bocca la ss. Eu-
qualunque deSagrarnenti amministrali caristia. Or io caso, eh* egli ritorni da
in punto di morte, come il Battesimo^ la quest'estremo, i testimoni, de'quali si è
Cresima^ la Penitenza^ V Estrema Un- detto, gli faranno sapere, che si è soddi-
zioney ed anche le buone opere applicate sfatto alla dimanda, e resterà soggetto al
a'morienti, fossero quelli Penitenti o Ca- giogo della penitenza, finché il sacerdote,
lecurneni,e finalmente tuttociò che po- che avrà caricato, ne lo sgravi". Di O-
lo
teva riconciliarli con Dio e colla Chiesa^ range del 44 '• Quegli che perde im-
come si può vedere nell* omelia di s. Ba- provvisamente la parola, può ricevere il

silio in Sacr. Baptisni.^eneì discorso di battesimo e la penitenza, s'egli testimo-


s. Gregorio Nazianzeoo parimente sul bat- niò con qualche segno, che lo desidera, o
tesimo, il quale condanna coloro, quali i che lo ha voluto. Quelli che muoiono
ditferiscono di ricevere il battesimo nel- durante il corso della loro penitenza, de-
r ultimo punto della morte. Col nome vono ricevere lacomunione senza l'im-
Fiaticuniy dice il Magri
Notizia nella posizione delle mani stabilita per la ricon-
de' vocaboli ecclesiastici, la Chiesa e i ciliazione;il che basta per la consolazio-
Padri chiamano la ss. Eucaristia, che si ne de' moribondi, secondo i decreti de'
comunica a'fedeli nell'estremo della vita, Padri, che chiamarono Viatico questa
per essere come un viatico necessario al comunione. S'eglino sopravvivono reste-
passaggio da questa vita per approdare ranno neir ordine de'penitenti per rice-
al porto sicuro della salute. Di questo vere, dopo compita la penitenza, la im-
vocabolo si servì il concilio di Nicea 1 del posizione delle mani, e la comunione le-
325, Ultimi ac necessarii Fiatici y seb- gittima". Di Magonza deir827. *» I preti
bene il vescovo di Orleans Albaspina nel- non ponno esigere dagl'infermi, che sono
le note sopra quel i

sinodo ecumeni- agli estremi, che una dichiarazione de'lo-
co, per nome di Viaticointenda la ricon- ro peccati, quale il loro stato permette
ciliazione e assoluzione che si concedeva di farla e non devono aggravarli di tut-
;

a' pubblici penitenti in punto di morte, ta la penitenza che meritano, ma sola-


ancorché non avessero compila la peni- mente indicar loro quella che dovrebbe-
tenza. Lo stesso viene confermatodal con • ro fue se fossero in sanità. Del rimanen-
cilio di Girona del 517. Nondimeno, opi- te bisogna che le preghiere de' loro ami-
e

270 VIA VIA


ci, e le loro proprie limosina suppliscano Viatico da Onorato sacerdote di Vercel-
a ciò che manca alla loro soddisfazione; li. D* altronde è certo, che nel V secolo,
ma se Dio li tira dalle porte della morte, anzi anco prima come dirò, fu inteso del-
devono adempiere tutta la penitenza,clie la comunione Eucaristica il laudato canor

il sacerdote avea loro imposta. Ciò non ne Niceno, anco pel modo espresso da Dio-
ostante si accorderà loro il s. FiVz^fco, do- nigi il Piccolo, oblalionis particeps fa-.
po aver eccitato la loro fede con preghiere ctuSy il qual significato fondavasi sull' i»

e coU'efficacia della s. Unzione'*. Quanto dea che anco allora avevasi della neces-
ò\Sordo-Muto^è a vedersi quell'articolo, sità dell' Eucaristia per la vita eterna ;

per l'acquisto ad essodeirindulgenze,il voi. poiché in sagramenlo, eh' è la perfe-


tal
LXXI, p. 94. Aggiunge il Magri, quanto zione degli altri, cristiani mettevano al-
i

al Viatico discorso nel concilio JViceno, lora la precipua speranza di loro salvezza,
significante l'Eucaristia, di tal seutimenlo come dice il dotto e pio Esselio, conside-
essere stali molti scrittor> greci, fra'quali randolo come pane di vita, simbolo, pe-
Zonara e Balsamoue. Non si nega però, gno esementa di gloria eterna,e come sug-
che molte volte il vocabolo non significò gello della riconciliazione, senza il quale
V ultima riconciliazione ottenuta nell'ar- l'uomo non poteva essere perfettamente
morte da quelli i quali non
ticolo della incorporato con Cristo, né interamente
hanno potuto adempire la pubblica peni- ristabilito nella comunione de'fedeli, laon-
tenza loro imposta; perchè tale riconcilia- de concedevasi all'entrare e al sortire di

zione era un rimedio sufficiente, e un Via. questa vita. All'entrare, cioè anche nella
tico per la futura gloria. Onde Fialicuni fanciullezza, dopo il battesimo e la con-
non solamente denota V Eucaristia, ma fermazione, all'uscire, cioè alla morte,
qualsivoglia sagrantento necessario alla dopo la penitenza e 1' estrema unzione.
salute eterna conferito nell'estremo della Inoltre se tali infermi non avessero rice-

vita. Alcuni ricevevano il battesimo nel vuto r Eucaristia, perchè mai il Niceno
medesimo tempo che facevano Testa- e altri conci}ii avrebbero vietato, che lo-
mento. Anzi s. Cipriano chiamò {'Elemo- ro si dasse quando tornassero sani, né a-
sina viatico di quelli, quali sì partivano
i vrebbero loro permesso comunicare, se
di questa vita. Il p. QUaióoQfStoria de sa- non alle orazioni de' fedeli? Poteva forse
cramenti: Della Peni lenza, \\h. 2,cap. credersi che quelli a* quali era stata ne-
38, ragiona del Viatico dal concilio JNv- gata neir infermità, sani la pretendesse-
ceno conceduto a' peccatori in extremis^ ro? Tale decreto dunque fu fatto, perchè
confutando l'interpretazione data a que- ben prevedevasi, che avendola essi rice-
sto vocabolo dal p. Morino, dal p. Lupo, vuta in pericolodi morte, avrebbero pre-
dair Albaspina e altri, i quali lo credero- teso di mantenersi in possesso di ottener-
no un'assoluzione de'peccati, enon l'Eu- laanche quando fossero guariti, il che
caristia. Ma egli dichiara, sembra di no, non conveniva per le dette ragioni. Final-»
sìperchè la nozione comune del termme mente non portando seco il Viatico l'asso-
Viatico si riferisce necessariamente al ci- luzione dalle pene canoniche, si facevano
bo, ed a ciò che fa le veci di sostenlamen- i risanati giustamente riassumere qual-
tOj sì perchè i Padri e gli autori eccle- che grado di dette pene: laddove se si fos-

siastici sempre o quasi sempre lo piglia- se data l'assoluzione, la quale seco porta la
no in questo senso, del che moltissimi e- remissione delle pene medesime, con qual
sempi vi sono, come dice Paolino favel- ragione poi si sarebbero tali risanati pe-
lando della morte di s. Ambrogio; Cor- nitenti obbligati a penitenziali esercizi?
pus Domini ubi glutivil emisit spirituni^ In tal senso deesi prendere il canone del
ifonum viaticum seenni feiens. Ricevè il i.'' concilio d'Orange, e così il Niceno,
VIA VI A 271
il cui cauoue fu lorluralo dal p. Moriu e chei, in seguito si andò abolendo la co-
da alili per tirarlo al senso loro, rove- munione del calice; ma ristabilita da
sciaiidoue il ualurale sigaidcatu delle pa- Pio IV pe' tedeschi, fu presto rivocala
role. Dappoiché qual cosa più naturale^ poi la concessione da' successori s. Pio
quanto prendere il termine di comunione V e Gregorio XIII. Narra Eusebio di
per TEucaristia^e la imposizione delle ma* Cesarea, morto verso il 338, nell' Hi'-

ni riconciliatoria per l'assoluzione? Eppu- stor. Ecclesiast.y che amministrandosi


re essi al contrario sono costretti a prender la s. Comunione a' malati senza calice,
l'imposizione delle mani riconciliatoria e sotto una sola specie sagramentale, il

per la comunione, e la comunione per l'as- sacerdote cavava da un vaso un fram»


soluzione^ senza riflettere che sarebbe mento della ss. Eucaristia sotto la forma
slato sommo dolore per un infermo mo- di Pane senza lievito; e siccome era sec-
ribondo il vedersi privo della s. Coniti^ co l'ammolliva nell'acqua, e poi glielo
nione^ che faceva la speranza d' un cri- introduceva in bocca. Riparlai nel voi.
stiano? Ma basti colChardon. Antichissi- XXII, p. i58^ dell' uso molto antico di
mo è dunque l'uso di ricevere l'Eucari- portare seco la ss. Eucaristia^ nel Piag-
stia in Viatico. Si trae da s. Giustino, A- gio (/^.) lungo, perchè occorrendo qual-
poi. i,n. 65, che nel secolo 11, quando che pericolo di morte, si avesse pronto il
erasi cousagrata 1* Eucaristia nell'assem- Viatico, e per preservazione efficace ia
blee cristiane, o sagre Siiiassij e che gli tutti i pericoli di corpo e anima, a'qua-
astanti vi avevano partecipato, i Diaconi li è esposto chi l'intraprende. Narrai a
la portavano agli assenti, per conseguenza Titoli Cardinalizi, che il Papa quando
a' malati. Si ha da Tertulliano, lib. 2, ^<i celebrava la messa solennemente, pei*

Uxorenif cap. 5; e da S.Cipriano, episl. mezzo degli accoliti (pel notato nel voi.
54 adCornd.f Debono paùent.^ p. 25i, LXXII, p. 218) mandava l'Eucaristia
Despectac.y}^.Z^ii che nel secolo III i fe- da lui consagrala, in dette e altre chiesa
deli ognora esposti al martirio portavano di Roma, per consolazione de'fedeli, cioè
seco ['Eucaristia^ indosso, nelle case, nel- de' preti minori e del popolo che non a-
le catacombe, nelle carceri preparatorie veano potuto intervenire nell' adunanza
al martirio stesso, e la conservavano, a fi- pontificale. Di tale Eucaristia se ne ser-
ne di prenderla tostamente per Viatico, bava una porzione, e serviva per Viatico
ed acquistare per mezzo di quel divino de' moribondi. Il dotto camaldolese Bel-
alimento le forze delle quali aveano bi- lenghi arcivescovo di Nicosia, Sulle aw
sogno per confessare Gesù Cristo in mez- tiche custodie della ss. Eucaristia^ os-
zo a' tormenti. Tutto anche dissi nell'ar- serva che il recarla agi' infermi e a' mo-
ticolo CoMUNioiiE, come nel § V, ConiU' ribondi è uso antichissimo nella Chie-
nione degl' infermi, dell* obbligo che sa, e dicendolo il Niceno regola di an^
corre a* Medici d'imporla, di quello de* tica IcggCy lo volle quasi dire coevo a-
malati ancorché non in pericolo di morte, gli Apostoli. E che si fa menzione del s.

possibilmente a digiuno, con analoghe Viatico nella lettera sinodica della Ghie-
avvertenze e particolarità ; fra le^ qua- ca Africana a s. Cornelio Papa del 254,
li, che in alcuni luoghi si permise d' in- nel concilio di Vaison del 44^ (<>4i' • ce-
tingere la ss. Eucaristia nel ss. Sangue co altro relativo canone. » Sì pregherà
("A^.j consagra lo, per maggior facilità d'in- per quelli che muoiono repentinamente
ghiottirla,massime agi' infermi. Ivi nel nel corso della penitenza cui adempiono
§11, Comunione sotto le due specie d'is- ^ fedelmente "), in quello XI di Toledo
si pure, che prescritta da s. Leone I cir- nel cun. 33 (ed in quello del 675 è det-
ca il 4^5, per iscoprire gli eretici mani- to : » I penileuti che souo io pericolo di
272 VIA V I A
morte, debbono esser subilo riconciliali; gl'infermi che stanno in pericolo della vi-
ma se muoiono prima di esserlo, non 6Ì ta, lasciando passare dimentico e perdu-
lascierà di pregare per essi nella Chiesa, to affatto il solo tempo ultimo, che resta

e di ricevere l'oblazione falla secondo la per ricoverarsi ed assicurarsi bene sotto


Joro intenzione "), e ne parla ancora s. le ali immense del perdono di Dio. Fra

GregoriollI del yS i, allorché nega a'par- il duolo dell'infermità che occupa lo spi-

ricidi la comunione, ed a loro la concede rilo, lo sbigottimento della vicina morte,


sollanlo in punlo di morie (quanto agli le lagrime e i allinenli ed
singulti degli
allacciali di Scomunica^ sipuò vederne amici, ancorché resti sana mente, quan- la

l'articolo). Da tultociò il Bona rileva, che to non é egli diUlcile a chi si trovi non a-
se l'Eucaristia ne' primi secoli conserva- ver la coscienza scevra di colpe concepir
Tasi nelle case, se s'inviava agli assenti, in quello estremo pieno dolore de' suoi
e se si portava per viaggio, dovevasi an- peccali, e malagevole anco a' giusti il ri-
cora conservare nelle chiese pel bisogno trarre da'sanli Sagramenli frulli oppor- i

cconforlo degl'infermi e de'moriboridi. tuni? E se in generale ad ogni infermo,


Parlando del Tabernacoloy e del Taber- per poco gravato che sia dal morbo che
nacolo della ss. Eucaristia yiìon solo dis- il travaglia, si arduo riesce il richiamar
si dell'antico costume di conservarla nel- l'animo smarrito al compungimento dei
le chiese, per gì' infermi principalmente, passali trascorsi, quanto più disavventura-
e come; ma ancora di essere stato conces- ta e degna di compianto la sorte si é di
so a' primitivi cristiani, finché durarono coloro, pe* quali una crudele mal conce-
le Persecuzioni della Chiesa^ di custo- pula pietà occulta il periglio, e la mano
dirla nelle proprie case, acciò se sorpresi proleggllrice della lieligione allontana e
dalla morte tosto l'assumesserojcd ezian- rimuove, insino a che perdan l'uso del
dio del tabernacolo portatile ove si posa la diritto ragionare, onde reso vano o falla-
Pisside neir amministrarla agl'infermi e ce ogni spirituale ftrmaco che lor si ap-
a*moribondi : ricordai ove ho ragionato, presti, con quella istessa coscienza con

come nell'ultimo triduo delta settimana che dalle pericolose cure del secolo pas-
santa si custodiscono le s. Particole per sarono al letto di morte, si veggon d'im-
gì* infermi, cioè in luogo remoto delle provviso costretti ad apparire innanzi al
chiese, dentro piccolo ciborio e con lumi; Iremendocospetlo del Dio vivente. Come
notando il divieto alle femmine di recare e quanto errati vadano ne' loro mal con-
il s. Viatico agi' infertili, che in Siria fa- sigliati indugi i congiunti, che di occul-
cevano un tempo le Diaconesse. E qui tare s* avvisano più che ponno agi' in-
il

dirò, non esser lecito celebrar la Messa fermi r estremo danno che loro sovra-
senza Lumi, neppure per dare il Fiati- sta, lo conoscerà di leggieri qualunque,
co a un moribondo, vale a dire di con- che della salute eterna e della eterna
sagrare per comunicarlo. Merita leggersi morte sapendo tener giusto conto, ben
la Notificazione contro V abuso di non prestamente s'accorge e ravvisa, che col
amministrare di buonora i Sagramen- tanto cieco alfetlo, che quelli a' loro ca-
ti agì* infermi, emanata a* 17 novem- ri addimostrano^ se ne fanno nella più
bre 1828 da mg/ Cadolini vescovo di preziosa iucorruttibil vita micidiali spie-
Cervia e poi cardinale, riferita nel l. 2, tati. Nullameno s. Chiesa sembra aver
p. 65 delle sue Opere. «Noi lamentiamo voluto risparmiare parole di tanto dolo-
^ abbiamo dovuto piangere spesse volte read ognuno nell'i mporre dJ Medici (P'.)
quella trascuraggine e tardanza, colla rigorosi precetti, co' quali provvedendo
quale si chiamano i ministri della Chiesa pienamente all' uopo, libera parenti e i

q recare i conforti ultimi di religione a- i medici stessi dal dover chiaramente au-
V I A V 1 V 273
niinzìarela morie, ch'è pur sempre pau- vesserò a morire sen^'es^ere prima muniti
rosa e npjiventevole adii se V ascolta da di questo ss. Sagrameato a segno, che in-

presso, e crudele e fiera a chi ne deve da- fierendo la persecuzione della primitiva
re l'avviso". Quindi riporta il canone del Chiesa, concesse di ritenere appresso di
IV concilio di Lalerano, quello del
1° loro la s. Ostia^ al solo fine appunto, per-
concilio di Ravenna, le disposizioni di s. chè succedendo il caso di morte subito
Pio V e di Gregorio XIII, l'ingiunzione l'assumessero ; e poi, come dissi, ingiun-
della coiigregazione de'vescovi e regolari se a'3Jedici, sotto gravi pene, non visiti-

del 1G82, e quella di Benedetto XI li al- no più di 3 volle gì' infermi, se prima
l' Episcopato, corroborata da Benedetto non consti loro di cerio che abbiano fat^
XIV nelle sue Istituzioni Ecclesìaslichey to la Confessione^ il che principalmen-

JiLStil. XI. Spetta al Parroco di auìuii- te ordinarono il concilio generale di La-

iiistrare il s. Viatico agi' inlenui nelle lerano IV nel 1 2 1 5, s. Pio V nel 1 566, e il
principali solennità dell'anno, ed a'mori- concilio di Roma nel i725; e s.Pio V
bondi al bisogno; ovvero supplisce il vi- anzi ordinò che i medici esortassero alla
ce-carato, o altro sacerdote deputJtto, e confessior>e gl'infermi nella prima visita.

per urgenza (jualunque altro. Per questo Se i medici avessero costantemente ubbi-
€ per l'assistenza spirituale deinoribondi dito alle memorate prescrizioni, non riu-
vi sono più libri indicati altrove; qui ne scirebbe r ordinazione della confessione,
ricorderò altri. Pane benedetto: Il no- e più ancora del ss. Viatico, quasi senten-
vello sacerdote istruito per assistere i za di morte, il che produce grave effetto
vioribondi, Ron>a 179^- Jl sacerdote morale abbattimento di spi-
sul malato,

provveduto per l'assistenza de'niorihon- rito, e talvoltapeggioramento dell' infer-


diy del p. Giu.^eppe Trambusti de' CC. mità). 2.° Si guarderà il parroco di por-
il/?. Ministri degl' Infermi, Roma 1 856. tarlo agi' infermi con iscandalo degli al-
IMeritò gli encomii della Civiltà Catto- tri, come sarebbero pubblici usurai, i i

lica, serie 3.^ 566. Delli 3Iorte


t. 3, p. concubinari, notoriamente infami, no-
i i

dell' C/bwoedel giudizio purticolare che minatamente scomunicati, o denunziati,


subito ha luogo, riparlai nel voi. XCIII, purché non sì siano prima confessati, ed
p. 214. Contiene il Rituale Rotnanuni: abbiano soddisfaloy^^row^^/ey/^re alla pub-
De Coninninione injinnoruni: De visi- blica loro colpa. 3." Il parroco esorlerà
cura inflrnioruni: Modus ja
ta tio ne et r infermo che prenda Comunione, la ss.

vandi morientes. Riprodurrò le rubriche quantunque non sia gravemente malato,


che offre V ab. Diclich, nel Dizionario e non sia in imminente pericolo di mor-
sacro liturgico nell' articolo Comunione
^ te, massimamente se lo richiedala cele-

degl' infermi f (luì Morcelli latinizzala, Sy- brità di qualche festa, ed esso non ricuse-
iiaxis aegrotanlium, i^ontndo fra paren- rà di auìministrargliela. 4»° Pei* Viatico
tesi, a guisa di note, i commenti del Ba- poi amministrerà l'Eucaristia, quando
rullaldi e dello stesso Diclich, più alcune sarà probabile, che differendo, l'infermo
mie avvertenze ed erudizioni. >» i,° Si u- non la possa più ricevere. Che se il ma-
sera sommo studio e ddigenza che ven- lato, preso il ss. Viatico, sopravviverà al-
ga aiumÌDÌstralo il ss. Viatico a' malati cuni giorni, o cesserà il pericolo di mor-
in tempo opportuno, onde non avvenga te, e si vorrà comunicare di nuovo^ noti
che per incuria del parroco muoiano pri- mancherà il parroco di sodilisfare al san-
vi di tanto bene (nel licordato articolo e to suo desiderio. 5.'' Si potrà amministra-
altri relativi, riportai che fu sempre sì re il ss. Viatico a quelli, che dovranuo mo-
grande la premura della Chiesa, acciò i rire fra brevi istanti, ancorché non siano
icdeli costiluili iu pericolo di vita non a- digiuni) ciò però si dovrà fare con precau-
274 VIA V I A
zioqe e somma diligenza, onde noa si intendere generalmente; discendendo ma
dia a quelli, da'quali per frenesia, o pei* al particolare, talvolta il caso che si dà
un'assidua losse, od altro simile malesi non si ponno avere queste mondezze, e
teme che succeder ne possa una qualche che convenga portare il ss. Viatico, spe-
indecenza con ingiuria di un tanto Sa- cialmente nelle ville, a qualche infermo
gramento. 6° Agli altri infermi poi, che giacente in una stalla, o sopra di un fìeni-
.si comunicano per divozione nella lo- le, o in qualche altro luogo più vile e più
ro malattia, si dovrà amministrare l'Eu- sordido. Allora il parroco, non potendo t

caristia a digiuno come agli altri fedeli, circostanti somministrare tutto quello
né sarà lecito ad essi il prendere qualche eh' è necessario, dovrà portare seco la
cosa per modo dt medicina. j° Si porte- Mensa e la Tovagliay onde nel modo
rà questo ss. Sagramento dalla chiesa al- meno indecente si collochi la s. Pisside),
le case private degl'infermi eoa abito sopra cui deporrà decentemente il ss^
si

decente, sovrappostovi un /'è/o mondo Viatico. IO." Si apparecchieranno de'lu-


(detto Umerale e di seta bianca, per co- mi, e due vasi, uno col vino (l'acqua sol-
prire gli omeri del sacerdote e tutta la tanto è necessaria, anzi il vino dovreb-
si

pisside, coperta di piccolo conopeo di se- be escludere affatto, perchè dopo la pu-

ta bianca, o d'iutessuto d'oro equivalen- ji'iQcazione delle dita si somministra de


te .:di questi e altri conopei riparlai nel voi. more l'acqua all' infermo, al quale può
LXXil, p. 2 I o; e ciò non perchè riman- succedere l'inconveniente che il vino gli
ga celatoagli occhi de'fedeli il ss. Sagra- promuova la tosse, o che gli rechi nau-
mento, ma perchè si accresca maggior sea allo stomaco, e quindi ne nasca uno
venerazione ae'circostanti), e manifesta- scandalo; per la qua! cosa s. Carlo Bor-
mente, innanzi al petto con ogni riveren- romeo prescrisse che vi sia soltanto ad
za, sempre precedendovi almeno un lu- ablutionis itsus)^ ed un altro coH'acqua*
me. 8° 11 parroco che dovrà portare la Inoltre si porrà un lenzuolo mondo in-
ss. Comunione, comanderà che si diano nanzi al petto del comunicando, ed altre
alcuni tocchi di campana per chiamare i cose che ponno servire ad ornamento del
parrocchiani, ovvero confratelli deSo- i luogo, secondo la di lui possibilità, i 1."

dalizii del ss. Sagramento (dove sono Quando poi saranno adunati tutti quelli
istituiti ad hoc), ovvero altri fedeli, ac- che debbono accompagnare (per dovere
ciocché accompagnino la ss. Eucaristia debbono intervenire confratelli i del so-
con cerei e torcie accese, e portino l'O/^i- ss. Sagramento, della
dalizio del rispet-
brellino (di seta bianca : nel quale arti- tiva chiesa, sotto pena di privazione de*
colo notai che tale è il colore del drappo frutti spirituali, come
prescrisse Paola
in tutte leeucaristiche funzioni, e che ros» III colla bollaDominiis noster^ de*3o
so è sempre nel rito ambrosiano; riferen- novembre iSSg, Ball. Roin.^ t. 4» pa"*»
do pure, che già si usava nel i368, ma i,p. 167: Approbado Confralernitatis
portandosi il ss. Viatico senza l'ombrelli- sub invocatone ss. Corporis Christi, prò
no neir arcidiocesi di Toledo, Clemente decenliori ejus veneratione in Urbe in*
XI esortò l'arcivescovo a ripararvi imme- indulgentiarunique elargitìo,
stiCutae,
diatamente), e il Baldacchino^ dove si tam prò ea, quani prò aliis Confrater»
potrà avere (ne riparlai nel i.** di questi nitalibus iibique locorum institutis, et
articoli, e per le Comunioni solenni per instituendis. Si devono poi eccitare i sa-
le dette feste si usa sempre). 9." Premu- cerdoti a intervenirvi, ed i chierici di
nisca, che si mondi la stanza dell'infermo, quella parrocchia ; però sono
tenuti per
e che si apparecchi in essa una mensa cO' dovere del loro ministero, essendo i sa-
perla da lenzuolo mondo (questo si deve cerdoti dedicati all' aliare, e accompa-
VIA VÌA 275
gnaodo il ss. Viatico,vengono ad esercita- velata col conopeo, la rubrica prescrive
re il loro ulllzio, {joichè dull'altare si pren- le stesse ceremouie che si fanno avanti
de la ss. Eucaristia. Nelle costiluziotù sìuo* l'Ostensorio esposto e in cui si vede la
dali di alcuue chiese, tra le obbligazioni s. Ostia, benedicendosi con esso e colla
ingiunte agli ecclesiastici si ha questa di pisside. Insegna il conciliodi Trento, do-
accompagnare il ss. Viatico; e s. Carlo versi adorare col culto di latria la ss. Eu-
Borromeo ne'suoi concilii provinciali ri- caristia, coperta o scoperta. Finisce, col
gorosameule lo comanda) la ss. Eucari- disapprovare che il ss. Sagramento ossia

stia, sacerdote vestito di Colta e Sloia


il il Corpo di Cristo, venga semplice-
ss.

(F.), e se sia possibile eziandio d» Pivia- mente chiamato il Venerabile^ come se


le di color bianco (nelle Comunioni so- fosse il corpo di Beda detto il Venera-
lenni assume, e ordinariamen-
sempre si bile j commutando al Pontefice eterno il

te il sacerdote viene assistito dal diacono titolo di Sanlis si niOy coti ^ixviWo^x Veae-^

e dal suddiacono in dalmatiche bianche), r abileun tempo comune ad ogni prete.


accompagnato decentemente da alcuni We' brevi d'Innocenzo %\ del i.^ ottobre
accoliti, ossia chierici, oppure da* preti 1686, e d'Innocenzo XII de' 5 gennaio
(se vi sono) parimente di cotta vestiti, e 1 695 è detto ; Sanclissiinuni^ Angus tis-
prese de more alcune Particole consa- siuiunique Corporis^ Sanguinis Do' et

grate, o una soltanto (se sia troppolungo mirti Nostri Jesu Chris ti Sacramenlunt,
e più difficile il viaggio), le porrà in una E^d a chi parla altrimenti, il Sarnelli gli
pisside,che chiuderà col suo coperchio, dice col Salmo 90 : Scitote quoniani Do-
e sopra di essa vi soprapporrà il /^e/o. minus Deus. Io seguendo gravis-
ìpse est
1 2." Poscia impostosi prima il velo lungo simi autori, più volte lo chiamai Vene-
sopra gli oateri, prenderà con ambe ie rabile, ma per l'autorità, dottrina e va-
mani la s. Pisside, e si porterà col capo sta erudizione d' un tanto vescovo, noa
ondo (su di che è a vedersi il voi. L]^, ho voluto tacere la sua opinione), sot-
p. I 5o, ed il Sarnelli, Leti, ecclesiasli- 1 3.° Pre-
to l'ombrella ossia baldacchino.
t7ie,t. 26; Non doversi per nieUe-
4, leti. cederà sempre un accolito, o altro mini-
re a parrochi l' uso del berrettino nel stro, portando il fanale (o lampione con
portareil ss. Ftalico, Osserva, che aven- lume acceso di dentro. Lodevolmente co*
do InnoceuzoXli ampliato il cullo del ss. stumano alcune chiese si pel ss. Viatico
Viatico, pretesero i parrochi di portare il pe' moribondi e sì per quello portato so-
berrettino in tal funzione, benchègiàprC' lennemente agi' infermi, di usare due fa-
esistesse la disciplina proibitiva, che ri- nali lateralmente e anche 4} onde preve-
porta in uno alla rubrica del Rituale nire i frequenti casi che il vento smorzi i
Romaiium: De Coniniunione infirmo- lumi de'cerei, sebbene talvolta alquanto
rum, ed a'decreti de'ss. Riti. Ne osta che riparali con una specie d'imbuto di latta.
il ss.Sagraniento sia nella pisside chiu- Ad evitare l'irriverente sconcio, che ilsSt
sa o coperta di velo, poiché dicesi espo- Sagramento resti senza lumi, sarebbe ot-
sto tanto che stia in essa, quanto uell'O- tima l'adozione generale de' fanali. Nel-
stensorioj soltanto dicesi esposizione pri- la solenne processione del Corpus Domi-
vata se Sagramento è nella pisside,
il ss. ni, che celebra il Papa, ad onta che la via
e se solo minore solennità si richiede, sia riparata con tende e arazzi, nondime-
non minore dev' essere l'adorazione. Mei no per saggia precauzione, a' lati del às.
giovedì santo si vede doversi la stessa a- Sagramento 4 bussolanti sostengono al-
dorazione, benché non si vegga la s. O- trettanti nobili fanali, co'propri lumi. Di
stia. E celebrandosi avanti il ss. Sagra- notte poi non si porterà mai il ss. Viatico,
ineulu esposto nella pisside coperta e nisi necessitas urgeal)^ e seguiranno dn9
T-rG V I A V I A
chierici o quelli che faranno le loio veci, la ss. Eucaristia in una borsa decentemen-
uno de' quali [porterà 1' Acqua benedet- te ornata, e appesa al collo, e così legar-
ta col l'aspersorio, e la Borsa col Corpo- la al petto, e stringerla bene, per modo
ralcy econ un Purificatorio (questo pan* che non possa cadere, né scuotersi il Sa-
nolino non si suole benedire, secondo il gratnento. i6." Entrando poi nel luogo
Suarez, perchè anticamente, come dice il ove giace l' infermo, il sacerdote dirà:
Magri, non era in uso per purificare il Pax hiiic domili etc. i 7.° Allora deposto
calice, servendo a ciò il Manipolo) di lino sopra la mensa il ss. Viatico, sottoposto-
per astergere le dita del sacerdote, il qua- vi il corporale, lo adorerà
genuflesso, e
le si dovrà porre sopra la mensa apparec- tutti sene rimarrano pure genuflessi, e
chiata nella stanza dell' infermo; l'altro tosto ricevuta l' acqua benedetta, asper-
poi terrà in mano il Rituale^ e suonerà gerà la camera del malato, dicendo l'an-
continuamente il Campanello (in que- tifona: Asperges me, Domine, eie. con il
st* articolo lo dissi introdotto dal b. Gui- i.° versetto del salmo M/?erer<?, e il Glo-
do Pare, dopo che nel i igo creato car- ria Patri, lodi ripeterà l'antifona, A-
dinale fumandato legato in Colonia, an- sperges me. 18." Ciò detto, si accoste-
che nel recarsi il ss. Viatico. E nel vol.XG, rà all' infermo, per esaminarlo se sia be-

p. 20I non solo notai che comin-


e seg., ne disposto a ricevere il sagro Viatico, e
ciando da dopo il Gloria in excelsis Deo se voglia confessarsi di qualche peccato,
del giovedì santo sino al canto di tale in- ed egli lo ascolterà ed assolverà ; quan-
no nel sabato santo, non più si suonano tunque dovrebbe esser prima bene con-
le campane e i campanelli, sostituendosi fessato, nisi nenessitas urgeal. 19.° Po-
Io strepito delle tavolozze o crotalo ; ma scia fatta al solilo la confessione generale
dissi che in tale periodo di tempo por- o dall'infermo,© da altri a di lui nome (os-
tandosi il ss. Viatico agl'infermi in peri- sia la recita del Confiteor), àh'h. il sacer-
colo di morte, nelle solite forme, in ve- dote: Misereafur tiii, eie. fndiilgentiam,
ce del campanello si usa il crotalo, le pre- etc. '20.'* Indi fritta la genuflessione, pren-
ci diconsi a. voce bassa, e si tralascia il derà il Sagramento dalla pisside, e innal-
canto del Te Deunij e parlai pure del- zandolo lo mostrerà all' infermo, dicen-
l' acqua santa se deve conservarsi in ta- do: Ecce Agnus Dei, eie, e 3 volte, Do-
le triduo). i4.° Indi seguiranno quelli mine, non suni dignus, etc. Ed esso in-
che portano le torcie, e finalmente il sa- fermo assieme col sacerdote, con som-
cerdote, che portando il ss. Sagraniento messa voce una volta almeno dirà le me-
innalzato innanzi al petto sotto l'ombrel- desime parole. 2 i.° Allora amministran-
lino dirà il salmo Miserere, ed altri Sal- dogli l'Eucaristia, dirà: Accipe Frater, o
mie Canticì(ma ne'villaggi siccome man- Soror, Fiaticuni Corporis Domini No-
cano ministri ecclesiastici, che ponnori-
i stri Jesu Chris ti, eie. 22.** Se non si da-
sponderealternativamenle nella recita de' rà poi Comunione per modo di Viati-
la

salmi e de* cantici, e perchèpopolo per il co, come al solito Corpus Do-
si dirà :

lopiuèassairozzo,così vigelaconsuetudi- mini Nostri Jesu Chris ti, etc. 2 3.° Che
nedi recitare il ss. /io^^^r/o della B. Vergi- se sia imminente la morte, e il pericolo
uè, onde non sia solo il sacerdote quello sia istantaneo, dWova àeHoW Miserealur^
che recita, e tutti gli altri se ne stiano in e om messe tutte le predette preci, o in
silenzio). i5° Se il viaggio poi sarà più parte almeno, subito se gli amministre-
lungo, o più difficile (ovvero in città per rà il ss. Viatico. 1^.° Poscia il sacerdote
inletnperie atmosferiche), e se si debba si purificherà le dita nulla dicendo, e
forse anche cavalcare, sarà necessario porgerà infermo l'abluzione. Indi di-
all'

chiudere bene il P^aso sagro che contiene rà: Z?(?^7ì/a? ^^5 vohiscum.i^.'' Ciò com-
V T A VIA 577
piuto, se rliììfu ni un'ullra P.irlicola (die alla chiesa e alla sua abitazione". — Se-
dovrà sempre rimanere, fuoicliè nel ca- gue l'altro articolo : Coniunione, quando
so già detto), genuflellerà, sorgerà, e pren- e come si debba portare in petto agi' in-

dendo la s. Pisside farà un segno di Cro- fermi/^ in caso di assoluta necessità, come
ce sopra r infertno nulla dicendo, e rive- sarebbe se il viaggio fosse o più lungo, o
rentemente portandola, coll'ordine con più difficile, oche si dovesse anche ca-
cui era venuto se ne ritornerà alla chie- valcare, come dice la Rubrica del Ritua-
sa, dicendo il salmo: Laudate Dominum le Romanum nel titolo precedente, Co-
de coelis^ed altri salmi ed inni (alcuni so- munione degl* infermi, § 18. Come poi si
gliono cantare il Te Denm, ma non si de- debba portare? Ecco quanto prescrive
ve dimenticare il Pange lìngua e que- Onorio 111, cap. Sane de celebratione
gli altri inni che si sogliono recitare nel- Missarum : Ut sacerdos nempe Eucha-
l'uffizio del Corpus Domini)^ per quanto ristiam ad infirnnwi in decenti habiiUf
lo permetterà il tempo. 26.° Giunto che superposilo mundo velamineferal^et re-
sia alla chiesa, porrà il ss. Sagramenlo fe rat manifesterai: liono ri/ice ante pectusy
sopra r altare, lo adorerà, e indi dirà il cum omni reverentia^ et timore, semper
'^. Panemde Coc/o, etc. 27." Poi an- lurnine praecedente, cum sicut candor
nunzierà le indulgenze concesse da'Som- lucis aeternae^ ut ex hoc apud omnes
mi Pontefici a quelli che accompagnano fideSy et devotio augeatur. È nella ne-
il ss. ViaticoPaolo V, confermate
( di cessità di dover cavalcare, raccomanda il
da Clemente X, da Innocenzo XII ec). Baruilaldi: Utequus mansuetus sit, et
28." Indi col Sagramento nella pisside docilisy non vero audax, acer, indonìi-
coperta dai velo farà un segno di Croce tuSf et sternaXf ne se periculo labendi
sopra il popolo nulla dicendo. Finalmen- exponat. La precitata Rubrica ordina
te lo riporrà a suo luogo. 29." Che se si eziandio che ** sarà necessario chiudere
sarà presa una Particola soltanto per la bene il vaso che contiene la ss. Eucaristia
dillicoltà e lunghezza del viaggio (o per in una borsa decentemente ornata, e ap-
intemperie atmosferiche), o perchè non pesa al collo,e così legarla al petto e strin-
si possa ritornare con quella decenza che gerla bene per modo che non possa ca-
conviene(nelle città più colte, dove il viag- dere né scuotersi il Sagramento". Alqua-
gio è più breve, non che quando si suole le proposito interessante è la Pvubricadel
portare il ss.Vialicoad ecclesiastiche e al- Sacramentario Veronese: Or do commu-
tre religiose persone, con viene usare il tu- nicandi infirmoruni. At si aliquando
ribolo tanto neir andare, quanto nel ri- continga t, ab longiorem, et difficiliorent
tornare, come pure innanzi e nell' atto viam, haec servar i non posse j lune sa-
della benedizione. Deve poi avvertire il cerdos e Pixide imam tantum Partiru-
parroco, che dovendosi comunicare un lam in capsula argentea rotunda, ejus
qualche sacerdote infermo, dovrà porta- magnitudinis quae commodcParticulani
re seco anco una stola da imporsi al col- quam capsu-
possit continere, reclinei,
medesimo, perchè oh signuin di-
lo del lani filo serico collo antepectus appen-
gnilatis praecipitur, ut sacerdotes
extra detj deinde anni debita intortitioruni
missam^cum stola de collo pendente coni- accensorum quantità te^ seu lanternis
municenl), come si è detto; allora comu- decentibus cum lumine, ubi ventoruni
nicato che si sia l'infermo, il sacerdote, injuria intorti tia accensa deferri nequa-
recitate lepredette preci, lo benedirà col- quam possunty usque ad locuni infirmi,
la mano, e assieme cogli altri nel suo abi- eliani conscenso equo, si maxime difft-
to privato, estinte le torcie, dimesso Tom* quam longior facienda est via
cilis, scii

brdlioo, e nascosta la pisside, riamerà procedati comitante frequenti, et devo-


9.jH V I A VI A
ta ìlla, qunc interesse poferìt, pnpuli mento de' peccati, esorlando alla pa-
Titilli i Indine^ qui sub silentio orantes, mo- zienza, alla confessione, confortando alia
deste ss. Euchnristiae Sacramentumco- rassegnazione, e somministrando nel pe-
mitentur. E s. Edmondo vescovo di Can- ricolo di vita il ss. Viatico, in ogni ma-
torbery al cap. i delle sue Costituzioni niera dispensando consolazioni : finalmen-
prescrisse : Haheal seenni orariitm, sÌK>e te avvicinandosi il punto di morte, do-
slolam^ quando ciini Eucharistìa vadit versi amministrare l'estrema unzione e
ad aegroturn. Et aeger si remotus non cominciare la raccomandazione dell' a-
fuerit^in superpelliceo decenter adipsuni nima.
accedal. Lo slesso hanno le Costituzioni Venerazione verso il ss. Viatico. Il car-
iVìRiccardo vescovo di Sariovis (sic) in dinal Sanvittore C/^.j circa ili i4'i> vici-
Francia, cap. 3g, e del concilio di Vigo no a morte, ardentemente lo richiese, ma
nella Spagna, cap. g. Dal che dunque si non potendo ritenere alcun cibo, gli fu re-
"vede, che attesa la difficoltà e lunghezza cata una particola non consagrata; Iddio
del viaggio,accompagnalo talvolta da glielo fece conoscere, ed allora rimprove-
una cruda può benissimo il
stagione, rati gli assistenti, pregò che gli si recas-
parroco portare in petto, anche senza se la ss. Eucaristia, la quale portata, to-
cotta, la ss. Eucaristia agi' infermi, ma sto prodigiosamente volò a lui dalle ma-
non però senza stola. Indi il Diclich, de- ni del sacerdote. Narrai nel voi. LXXVIl,
plorando che talvolta sotto il pretesto di p.45, che nel 1249 tlaimondo VII ulti-
malferma salute si suole andare anche mo conte di Tolosa., nel punto estremo
col capo coperto da alcuni parrochi, con domandò il ss. Viatico, e sebbene debole
berretta e anche con cappello, riferisce si alzò dal letto e l'incontrò a metà del-
imo de' decreti del 1695, già parlati col l'appartamento, e gittalosi in terra ivi lo
Sarnelli. Conclude, che anco in questa ricevè di volissimamente. Riferiscono mol-
circostanza deve usar tutta la possibile
si ti storici, ed io nel voi. LXXII, p. 84 e
decenza e venerazione verso il ss. Sagra- altrove, che incontratosi Rodolfo I conte
raento, come sarebbe T invitar con alcu- d'Habsburg in un parroco che recava il
ni segni di campana i fedeli a interve- Viatico ad un infermo in campagna, sce-
nirvi co* lumi accesi, e il clero se ve ne se dal cavallo e glielo cede, accompagnan-
fosse: allo stesso modo dice della comu- dolo dal malato e poi alla chiesa. Dive-
nione agi' inferrai che si fa per divozio- nulo poi il parroco segretario dell'eletto-

ne, e che sarà sempre un abuso da non re e arcivescovo di Magonza , e narrato


tollerarsi, quello di portare senza grave l'edificante tratto, il prelato ne fu cosi
necessitàla ss. Eucaristia sotto la veste penetrato, che nel layS trovandosi alla
occultamente, senza lume e senza onore, dieta per l'elezione dell'imperatore^ rac-
mentre e ingiunto al sacerdote di rico- contato il pio avvenuto agli elettori del
con cotta e stola, tutto avendo ri-
prirsi s. Romano Impero, Dio per premiarlo li

provato que' sinodi riferiti dal Bianchi- mosse ad eleggerlo imperatore, e così di-
ni, Diritto ecclesiastico^ p. 2, cap. 4) § 6. venne il glorioso capo stipite dell'augusta
Inoltre il Diclich, nell'articolo: Fisita casa ò^ Austria (F.)t nella quale divenne
agV infermi, ricorda i doveri de' parro- ereditaria la particolare venerazione per
chi, per farla spesso, massime a' malati Papa Urbano VI nel
la ss. Eucaristia. ,

gravi, e se impediti si facciano supplire 1389 concesse 100 giorni d'indulgenza a


da altri. Riferisce come devono essere quelli che confessali e comunicati accom-
tali visite, dovendo recare soccorsi d* e- pagnassero il ss. Viatico agl'infermi. Per

lemosine a' bisognosi, e prenderne dili- l'accompagno decoroso del ss. Viatico in
gente cura spirituale, eccitando al penti- Roma ìd molle chiese parrocchiali, piti
V I A V I A 279
lardi successivamente si eressero Arcìcon- della parrocchia. Ad essi altri si nggre-
fralernite (V.) e Confraternite (V.), sot- garono, e già nel i5o6 erano 25, che a
to il titolo tiel ss. Siigramenlo (P\)^co\- vicenda 5 per volta praticavano la lode-
la quale invocazione si fondarono pure vole istituzione. In tale anno predicava il

varie congregazioni religiose, istituti tut- quaresimale in detta basilica il celebre


ti di cui e di altri ragionai io più luoghi. fr. Egidio Canisio generale degli agosti-

Altri iSbrZrt//sz furono istituiti eziandio col niani e poi cardinale, ed invitato a rac-
fine di onorare la ss. Eucaristia, e di ac- comandare limosine per lo stabilimento
coropagnarla divotamente e colia debita e incremento dell'opera pia, benché l'u-

decenza a'moribondi, ed agl'infermi nel- ditorio fosse scelto, con cardinali e prela-
le Processioni solenni pel ss. Viatico, an- ti, tenue ne fu il risultato; per cui in al-
che tra le Università artistiche (V.}y in* tra predica , sul culto dovuto al ss. Sa*
tervenendo a tale funzione i fratelli ve- gramento, di ciò lamentandosi, con ìs[m-

stiti de'loro sacchi e colle proprie insegne. rito profetico, disse che a loro confusio-
Lai.' arciconfraternila fondata in Roma ne, da remole regioni Dio avrebbe man-
per accompagnare il ss. Viatico nel 5o (, r dalo l'aiuto, e così fu. Recatosi poi dalla
ebbe luogo nella basilica e Chiesa di s. Spagna a Roma pel capitolo generale fr.
Lorenzo in Daniaso (f^.), sotto il titolo Antonio de* minori osservanti con laa ,

del ss. Sagramento e Cinque Piaghe, da scudi d'oro e 4cnnnedi ricchissimo broc-
Giulio 11 approvata con indulgenze e pri- cato d'^oro, a lui consegnato àsi d. Tere-
vilegi neli5o8, ed egli slesso volle esser- sa Enriquez di regio sangue, con 1' in-
ne fratello benefico, autorizzando il so- giunzione di farne suo nome a
dono in
dalizio, da lui dichiarato arcrcorifraterni- quel luogo d'Italia ove meglio fosse ve-
la, di aggregarne altri d'ogni parie del nerato il ss. Sagramento, il religioso in-
mondo. Poscia l'indulgenze e i privilegi contrandosi mentre fratelli associavanoi

furono confermati e ampliati dal succes- il ss. Viatico restandone ammirato ne


,

sore Leone X
e da Paolo V. il Bovio, La giudicò degno questo sodalizio, il quale
pietà trionfante nella basilica di s. Lo- se ne servì per ornare l'altare con bel-

renzo in Damaso di Roma^ ne tratta a lissimo tabernacolo e baldacchino. Il che


p. 1 32: Dell' Jrciconfralernitadel ss. Sa- saputosi dalla pia matrona, come quella
gramentoj ed il Fonseca, De banlìcas. che avea inviato due sacerdoti per tut-
Laurentiiin Damaso^ cap. i^i De Sa- to il regno di Casliglia a fornire di nobili
cello ss.CorporisChristi Domini^ etcfiis- tabernacoli le chiese parrocchiali che ne
dem sodalitio. In quell* epoca si porta- fossero priveo riconosciuti indecenti, man-
va agl'infermi il ss. Viatico da u» sacer- dò al sodalizio copiosi e ricchi utensili sa-
dote, con poco onore e decoro essewdo , gri e ragguardevole somma per compie-
soltanto accompagnato da un chierico, il re la magnificenza del suo altare, eoo
quale in una mano sosteneva un cereo egregie pitture e sculture, e nella sua si-
acceso, e coU'allra suonava
campanel- il gnoria di Turrivio fondò eguale confra-
lo. Neil 5oi un piosacerdote mal soffren* ternita; come pure implorò e ottenne da
do tanta trascuranza, con altre 4 divote Giulio II la memorata canonica erezio-
persone , ottenne dal capitolo di detta ne. La cappella e il sodalizio della basili-
chiesa, di recente riedificata, una parte ca di s. Lorenzo in Damaso ebbe poi al-
di essa per eiigervi nella cappella di s. tribenefattorijfra 'quali VincenzoPuìti ro-
Simeone un alture pel ss. Sagramento, mano, Gregorio XI li che dichiarò privi-
istituendovi il sodalizio col precipuo sco* legiato l'altare pe'defunti e come quello
pò di accompagnare con torcie di cera di 8. Gregorio I, il cardinal Alessandro
accese e fanali il ss. Viatico ngl' infermi Farnese titolare e vice cancelliere, il ba-
s8o V I A V I A
ione Carlo Cappellelli nobile reatino, il il vSnntissimo medesimo con maggior de-
coouììendalariocardinal Pietro Ottoboni cenza di quello, che per avventura si fa-,

che ridusse ia cappella e l'aliare colla son- cesse ne'tempi addietro (senza però pun-
luosilà diesi ammira. Quasi confempora- to derogarsi il merito e gloria a quella
iieatnente all'istituzione del celebrato so- di s. Lorenzo in Daroaso, che ne porla
dalizio, altro in Roma
ebbe origine nella titolo s'i illustre). U medesimo Paolo V
chiesa di s. Giacomo in Borgo, pei* opera concesse a tutte le confraternite, che si

d'alcune di vote persone, le quali a ciò si de- fossero erette dagli ordinari in tutte le

terminai ono in vedere nel i 5o6 pollarsi, chiese parrocchiali delle loro diocesi, tut-
dalla parrocchiale Chiesa dì Mariaiii s. te l'indulgenzeche avea concesse a que-
Traspontina^ ad un infermo, il ss. Via- sta della Minerva di Roma, per cui ad
tico da un parroco carmelitano, col solo essa ne sono aggregate quasi che infini-
accompfìgno di allro religioso laico, a cui te. Celebre pure è la Processione ò'x es-

un colpo di vento smorzò il cereo. Per- sa che si fa in questa chiesa ili.° giorno
tanto nel i5o9 dierono principio nella dopoquellodel Corpus Domini con l'in- ^

?i\V Areico
detta chiesa parrocchiale nfra- tervento di molti cardinali (ora del sena-
ternità del ss. iS'^g'r<7we/2^0j confermata to romano), in cui in segno di prerogn-
da Leone X
neli5i3. Avendo! fralelli, iiva'singolareporta il Padiglione o Gon-
in memoria de* i3 istitutori, ampliata falone, come fanno le chiese patriarcali
nella Piazza Scossacavalli una chiesa in di Roma (e tutte le altre basiliche). Ac-
onore del ss. Salvatore e de'XlI Aposto- compagna con torcia e lumi il ss. Sa-
li, ad uno di questi fu intitolata, cioè a gramento quando si porta agi' infermi.
s. Giacomo il Maggiore, avendola otte- Non veste sacchi, ma per insegna usa un
nula dal capitolo Valicano; indi neli520 Calice con Ostia sopra, sostenuta da due
\i si Irasfierì, e poscia nel i 55o peli.** so- Angeli". Avvertii nel voi. XXII, p. 5r, i

dalizio in lioma cominciò a recitare col aver proibito s. Pio V di portare la ss.

canto rudizio della B. Vergine. Per lo Eucaristia agl'infermi soltanto per ado-
splendore con cui fralelli esponevano il
i rarla. Clemente VllI,divolissimo del ss.

ss. Sjigra mento, meritarono che passando Sagramento, meglio stabili in Roma la

un tempo la pontilìcia Processione del sua solenne quotidiana esposizione pel


Corpus Donìini innanzi la loro chiesa, giro di QuaranCore[F.) nelle chiese di
vi entrassero col ss. Sagra mento, depo- Roma,cominciandoloegli stesso nella cap-

nendo questo alquanto sull'allare, s. Pio pella Paolina del palazzo Vaticano (del-
V^ Gregorio XI 11 e Clemente Vili. A fa- la quale anche nel voi. LXXXMI, p. loi).
re menzione anche di altro sodalizio, de* A suo tempo avvenne caso assai strano
primi ti vi, trovo opportuno preferire V Ar- in una Roma, che ricavo dallo Stringa,
ciconfraternila del ss. Sagramento, di Vita di Clemente FUI. Celebrandosi
cui riparlai in altri artìcoli, istituita in s. una processione del ss. Sagramento, uno
Maria sopra Minerva nelr53g, e appro- scozzese spinto da bestiai follia e da ere-
vala colla stmnominata bolla da Paolo tica pravità, furiosamente s'avventò ver-
111, con facoltà di aggregarne altre per so il sacerdote che lo portava, e con uà
tutto il mondo. Costruì in detta chiesa il forte pugno spezzò i cristalli della custo-
tabernacolo per custodire degnamente il dia della s. Ostia, facendo cadere a terra
ss. Sagraoìento, anzi dice il Piazza nel- il tabernacolo, ma il Sagramento per pro-
Y Eusevologio Romano^ trai. 6, cap. 6 : digio restò illeso. Lo scellerato fu preso
» Fu da Paolo V eretta in avciconfrater- immantinente, e perchè con empia per-
nita del Corpo di Cristo; e da questa a- linbcia continuava a oltraggiare colle pa-
irere imparalo tutte le altre a conservare role la ss. Eucaristia, fu fatto pubblica-
VI k VIA 28f
menlé morire, consumato tìvo dal fuo- qunm allis, quos Iranseundo per ci vita-

co. Nell'anno santo 1600 Clemente Vili tes, et loca invenissent, salutem quasi de-
si eseicilò co'pellegrini in ogni virtù, an- stitutaro Ponlificis nunciarent. De hoc
clie confessandoli e comunicandoli. Aven- similiter per suosfamiliares parlici pesred-
do saputo che tra di essi eiavi incognito didit dd. Cardinales in Urbe commoran-
il piissimo cardinal Andrea d'Austria, lo les. Insuper utendo facultate sibi a Sua

fece cercare e condurre al palazzo apo- Sanctilale data, distribuii omnia, quae
stolico, ove ammalatosi, il Papa celebrò potuil, et infra limitessuaefacultatiscom-
la messa nella sua camera, gli sommini- prehensa tara ad Datariam quam ad ,

strò il ss. Viatico, e l'assistè nella sua e- Cancellariam spectanlia. Hac die pariter
semplare morte. La Raccolta dell' Indul' auctus est morbus Suae Sanctitatis: qua-
gcNze, che pubblica la segreteria omoni- re sub vesperas per parafrenarios ponti-
ma, comincia a riportate le concesse da ficios fuerunt monili omnes dd. Cardi-
Paolo V, Clemente X, Innocenzo XI, In- bora convenirent
nales, ut die crastina
nocenzo XII, Benedetto XIV, ec, a quelli ad palatium aposlolicum audituri, quae
che co* Lumi (uel quale articolo le regi- eis significare intendebat ^S. D. N. Die

strai), accompagneranno il ss. Vialico a- ìgiluriSt missa absolula ,


quam in Sa-
gl'infermi, o senza, ovvero manderanno cello secreto pontificis celebravit cardi-
altre persone col lume; ed anche agl'im- nalis Ninius, fuerunt intromissi ad ca-
pediti d'accompagnarlo, se reciteranno uo meram, ubi jacebal SS. D. N. infirmus,
Pater e Jve secondo l'intenzione del Pa- dd. Cardinales ,
qui se bine inde ad le-

pa; come pure da applicarsi all'anime dei ctum disposueruut: Dom. vero card. Ni-
purgatorio; e che Benedetto XIV dichia- nius dimisso manipulo, indutus in reli-

rò non restare sospese nell'anno santo, e quis, uti erat in missa , imposìto supra
lo confermarono Clemente XIV e Leone ejus humeros velo argenteo debita vene-
XII. Nel libro, Il Maestro di Camera, del ratione accepit,de altari propriis mani-
Sestini, co'commenti dell'Amati pubbli- bus, sed velalis pyxidem ss. Sacrameo-
cati nel 1637, si avverte quanto riferii ne' tura ab eo prò Viatico Papae confectum
voi. X, p. I 17, XLIX,
che un car- p. 6, continentem ; et praecedeotibus consan-
dinale, prelato o altro personaggio in- , guineis saecularibus Suae Sanctitatis, a-
contrandosi col ss. Viatico, deve discen* liisque familiaribus in eorura habitu do-
dere dalla carrozza, e preso l'ombrellino mestico; nec non capellanis secretis cuni
l'accompagna sulla porta della casa del- coctis, quorum duo detulerunl duo in-
l'infermo, o nella chiesa se ad essa fa ri- tortitia accensa, me adejus sinistram(cioè
torno. Nel voi. LXXXI, p. 1 1 5, accennai il diarista maestro delle ceremonie) assi-
il rito col quale Alessandro VII nel mer- stente ad camerara, ubi erat Pontifex,
coledì di Pasqua 1667, ricevette prima di accessit ,
quam ingressus erga Sanctita-
'

morire il ss. Viatico, ed in questo suo ar- lem Suam conversus clara voce protulit
ticolo stimo offrirlo intero, traendolo dal '^ Pax huic domai , me respondente,
p. Gattico, Diaria Caeremonialia , p. et omnibus liahitantibus in ea. Progre-
4.68: De infirmitate et morte Alexaiidri diens ultra reposuit pyxidem cuoi Sa-
PP. FII^ ex Fulvio Sen'antio. » Mor- cramento supra quamdam mensam ibi-
bo ingravescente Alexandri VII, d. card. dem ex industria praeparatam cum sua
Chisius die i4 aprilis 1667 praecepti ex- mappula,Corporali,ac Purifìcatorio,Cru-
pediri labelliones in Germanirfm, in Gal- ce,quatuor candelabris cum cereìs ac«
liam, et Hispanìam, ut celeri cursu prò* censis, etduabus statuis Angelorum ar-
perarent ad dd. Cardinales in praediclis genteis instrumentum Passionis D. N. J.
1 egni, et provinciis exisleules, et tam eis, C. subslinentibus ex eis, quae existunt
VCL. XCMI. «9
iS2 VIA V I A
in aitati Pontifìcis,ornatam. In ea para- tiam eie, et accepta pyxide cum Sacra*
Terant vas cuna aqna benedicta, et asper- mento conversus iterum ad Papam, nu-
sorio, vas viUeum cum aqua ad abluen- dato capite, et junctis manibus summa
tios digilos, crateram vulgo sottocoppa devotione existentem, protulit clara voce
cum pelvim cum map-
vino, et aqua, et verba : Ecce Agnus Dei etc, elevatum
pa ad purificandum Pontificem. Depo- tenens supra pyxidem Sacramentum,et
sita , ut dixi , pyxide cuoi Sacramento, ad lectum se contulit, dicente interim Pa-
supra corporale in mensa praedicla, et pa, proprio ore, et non sine summa cor-
amoto velo, d. Cardinalis accepit asper- discompunctione, ter verba Domine non
sorium aqua benedicta madidum, et ac- svm dignus; et ss. Eucharistiara ore Suae
cedens ad lectum, in quo jacebat SS. D. Sanctitatis imponens praetermisso signo
N. a parte inferiori subtus slragulas, a crucis protulit verba: /d^cc/'/pe, Beatissime
superiori vero sedebat indulus supra roc- Pater, Fiaticum Corporis D. N. J. C.
cbettum, et mozzettara ex damasceno al etc. Sumpto Viatico Pontifex accepit pu-
Lo (perchè era V 8." di Pasqua), solila rifica tionem.quam obtulil pincerna,prae«
stolarubea auriphrygiata (ma il Papa in fecto cubiculi ministrante mappam; et d.
tutta rS/ di Pasqua usa la Sloia bian- Cardinalisredivitadmensam,supraquam
ca ricamala d'oro. Nel suo articolo dissi deposuit pyxidem, et digilos abluil uihil
colla Rubrica: l'Eucaristia si amministra dicens. Exlersis digitis reversus est ad
colla stola del colore conveniente all' uf- lectum, et conversus ad Suam Sanatila-
fìzio del giorno, e che il Baruffaldi con tem, ut supra manentem, sed capite coo-
molle ragioni sostenne che fosse sempre perto, funclionem absolvit dicens, Do^
di colorbianco. Del medesimo colore del- mimis vobiscum, Oremus: Domine saw
l'ufTiziatura corrente dev'esser lastola de' cte etc, ut in Rituali, commutatis ver-
sacerdoti o diaconi che ricevono la comu- bis, accipienti Fratri nostro , in verba
nione. Nelle solennità d-el s. Natale e di accipienti Sanctissimo Domino Nostro:
pasqua se non pontifica il Papa suppli- et recessit cum ministris redeundo ad ca-
sce il cardinal decano, e siccome in tali pellam, in qua paramenta dimisit^ et suo
feste i cardinali diaconi ricevono la co* tempore ad cameram Papae reversus, una
luunione, non avendo indossate le vesti cum aliis accessit ad teclum Papae, qui

sagie, ma le cappe rosse, nel comunicar- eos coram se slantes voce salis languida
si assumono la stola bianca. Per tutto allocutus est". Fece a'36 cardinali pre-
questo, a me sembra che si dovea porre senti un discorso latino col quale reu-
,

ad Alessandro VII la stola bianca, e non dendo loro conto della sua condotta, pro-
la rossa), ac bireto supra caput ad instar testando di non aver mai ambito il pon-
mozzettae, Sanctitatem Suam, et cubi- tificato , ne aver usato per conseguirlo
culum aspersil diceos ani. asperges me mezzo alcuno; soggiunse avere impiega-
etc, et primum
versus psalmi Misererei to il denaro della camera apostolica nel
et reliqua prout in Rituali adjuncta ac servizio soltanto della Religione cattoli-
oratione , Exaudi nos Domine sancte ca, nell'ornamento di Roma, e nella fab-
etc. Deinde accipiens Crucifisum oblu- brica delle chiese; essersi mantenuto per
lit Suae Sanctitati, a qua osculatus fuit, un anno senza chiamare alla corte suoi i

et reposuit supra lectura. Keversus ad Parenti, finché non polè più resistere al-
mensam genutlexit, et expeclavit, donec le istanze, che gliene fece il sagro colle-
per unum ex capcilanis secretis Suae gio, per chiamarli da Siena a Roma; ed
Sanctitatis confìcetur Confiteor etc. , et esortolli finalmente ad eleggere pronta-
versus ad Suam Sanctitalem fecit abso- mente e di comune accordo un succes-

lutionem: 3Iiserea(ur tui: et Indulgen- sore, che dovesse riparare alle mancanze
V I A VIA '2S3
da lui commesse nel governo della Chie- seppe Soli meno, Trattato his lorica- teo'
sa. A nome di tutti i cardinali rispose il logico mistico sopra le regole stabilite da
decano cardinal Francesco Barberini, con- Innocenzo XII per la venerazione del
dolendoci dello stato delia salute del Pa- ss. Sagramento^ Pioma 1700. Inoltre in

pa, per la quale avrebbero pregato Dio a Roma si stamparono nel ySS: Regole ed i

re<>tituirglieia; lo ringraziò dell'ammoni' istruzioni da osser^^arsi neW accampa,-


zinne perla sollecita e ottima elezione del gnamento del ss. Viatico. Carlo Barto-
successore, supplicandolo di sua paterna lomeo Piazza, contemporaneo d'Innocen-
benedizione. Alessandro VII tosto la com- zo XII, nel 1698 impresselo Roma: Eu-
partì, ed i cardinali piangendogli bacia- sevologio Romano ovvero dell* Opere pie
rono i piedi coperti da* drappi del letto. di Roma. Non solamente riporta le notizie
Indi mg/ Febei commendatore di s. Spi- di molti sodalizi istituiti nelle chiese par-
rito e prefetto delle ceremonie, lesse ad rocchiali o ne'propri oratorii per la ve-
alta voce la forroola della professione di nerazione del ss. Sagramento, e pel rive-
fede, ed il Papa posta la mano sull' im- rente accompagno del ss. Viatico, ma nel
tuaginedel Crocefisso, del messale presen- trai. 7, ci die'il cap. ^i: Del ss. Viatico
tato dal maestro delle ceremonie Pedac- agVinfermiySiio culto e venerazione. Co-
chia, mentre il Servanzi sosteneva il lu- mincia dal paragone dell' antica Roma
me, quindi la baciò, giurando con dire: gentile, alla moderna cristiana, di cui ac-
Sic me Deus adjuvet. Dopo di che par- cenna gl'incoroparabili suoi pregi religio-
tirono i cardinali. Nelle biografie de'Pa- sie la magnificenza del suo culto al ve-
pi, in molte narrai gli estremi momenti ro Dio, dichiarando: Ov'e Dio^'è la sud
di loro vita, il ricevimento del ss. Viati- residenza^ ivi e il Cielo. Indi discorre le
co, l'emissione della Professione dì fede, zelanti provvideo7.e del piissimo Innocen-
l'intervento de Generali degli ordini re- zo XII, nel promuoverel'ossequioe il de-
ligiosi per comunicar loro le indulgenze coro al ssi Viatico, che visita, anima, pa-
de'medesimi,ii ricevimento dell'jE'^/rcmrt sce e consola gli afflitti infermi, prima
Unzione dalle mani del Sagrista, l'assi- d'entrare nel terribile cimento della mor-
stenza del cardinal Penitenziere maggiO' te, onorandoli colla divina sua presenza,
re e per la benedizione in arliculo mor- e confortandoli colla sua infinita caritù|
tisi oltre l'assistenza del Confessore del dandosi cibo a'viatori per Teternità. Or-
Papa (del quale anche nel voi. LII p. , dinò pertanto, che in tutte le parrocchie
63), articoli tutti io cui ho riportato no- di Roma, ove non vi fosse, nel termine
zioni relative a'Papi moribondi. La te- — d'un mese, sub poena ad arbitriuni^ s'i-
nera divozione colla quale Innocenzo XII stituisse la compagnia del ss. Sagramen-
adorava il ss. Sagramento dell'Eucaristia, to; e dove non sotto questo titolo, ma eoa
lo mosse a costringere parrochi, accioc- i qualsivoglia altro esistesse, avesse il soda-
ché lo conservassero colla decenza dovuta lizio l'obbligo di onorare e promuovere
alla maestà divina; quindi col breve Debi' il culto dell'Augustissimo Sagramento, e
tuni Pastoralis o/^c//jde'5gennaio i BgS, in particolare quando si porta agP infer-
Bull. Ixont. 385: Confirmanlur
t. Off p. mi ,
partecipando loro tutte le grazie e
Jndulgentiae perpetuae ab Innoccnlio privilegi concessi all'arciconfroternita del
XI coneessae^ et aliae conceduntiir ca- Santissimo di s. Maria sopra Minerva, e
mita ntibiis ss. Sacranienlum prò Via- di altri simili istituti; con facoltà di eleg-
tico delalum. Il suo vicario cardinal Ga- gere deputati pel buon governo e progres-
spare Carpegna pubblicò: Regole et istru- si della divozione. Prescrisse le suppellet-
zioni neW accompagnamento del ss. Fia- tili sagre necessarie all'ecclesiastica fun-
tiro, F^omaiGq'j. Abbiamo piu'c di Giù- zione, uniforme al Rituale Romanmn, e
ié4 V A I VI A
coofacenle airincremenlo di splendore e de in lodare l'infinita bontà del Signore,
maestà al culto divino, per risvegliare an- e in benefizio spirituale degl'infermi, a*
che coll'esterna magnificenza la fede, la quali si degna accostarsi il Signore de'
pietà e l'antiore verso Dio nascosto sotto Signori. Segue Piazza col cap. ^2: Co"
il

le specie sagramentali; prescrivendo an- rollarlo delle confraternite del ss. Sa»
cora il modo da farsi le processioni del gravi ento in altre parrocchie di Roma.
ss. Viatico. Volle altresì Innocenzo XII, Celebra la dilatata divozione con tanto
che alle medesime intervenissero in vesti splendore e concorso, s condo la magna-
ecclesiastiche talari e decenti, non sola- nima pietà d'Innocenzo XII; poiché in
mente il rispettivo parroco, ovvero supe- tutte le parrocchie furono istituite com-
riore della casa religiosa a cui fosse uni- pagnie del ss. Sagramento, osservanti le
ta la cura d'anime, ma tutti i chierici del- prescritte regole, eoo nobile provvista di
la parrocchia in cotta per portare gli ar- copiose suppellettili sagre pel decoroso
nesi prescritti dal Rituale e sunnomina- accompagno. Celebra gli effetti chene de-

ti. Che vi dovessero intervenire pure, nel rivarono, di pietà, di scambievole carila,
divoto accompagno, i maestri di scuola e di pubblica edificazione, degna di Ro-
e i loro discepoli, a'quali servisse di re- ma, anco per la raccolta di limosine in
quisito per promuoversi agli ordini, e per sollievo de' Poteri infermi; e che nel re-
ricevere benefìzi ecclesiastici. Altrettanto ligiosissimo esercizio, per isplendidi appa-
ingiunse a'reltori de' seminari e collegi, rati e numeroso corteggio, acciò pure ne-
co'loro alunni e scolari, per avvezzar que* gli angusti tuguri con decoro comparisse
sti alla divozione pel ss. Viatico, esercizio il Signore del cielo e della terra a conso-
che onora Dio e rende carità agl'infermi. lare, non meno i grandi e potenti, che i

Comandò parimente, sotto gravi pene, a' miseri languenti, singolarmente si meri-
superiori regolari, che udito il suono d'a v- tarono lode le compagnie delle parroc-
"vìso della campana, mandassero un nu- chie di s. Ivo, di s. Salvatore delle Cop-
mero di religiosi ,
per unirsi col clero e pelle, di s. Maria in Monterone, di s. Si-
col popolo, ad accompagnare colla pre- meone profeta, di s. Maria in Cosmedin,
senza, con fervore di spirito e colla reci- di s. Lorenzuolo in Borgo, e di s. Nicola
ta dell'orazioni prescritte, il ss. Viatico. de'Perfetti. Di tali chiese é restata Par-
Ingiunse a'parrochi che tornati in chiesa rocchia quella sola di s. Maria in Co-
col ss. Viatico, promulgassero al popolo smedin, ed in s. Nicola de'Perfetti, o me-
l'indulgenze discorse, e che il Piazza e- glio de' Prefetti pel notato nel voi. LV,
Dumera,concesseda'Papi a quelli che l'ac- p. 122, vi é ora un sodalizio istituito al-

compagnano con cereo o senza, a chi man- trove pel Viatico sotto Innocenzo Xlf,
ss.

da una torcia, e a quelli d'ambo i sessi di cui pelpromesso nel voi. LXXXIV, p.
che reciteranno un Pater ed Ai'e pre- ^
i55 e altrove, io debbo qui parlare, col
gando per r infermo. Esortò i parrochi Piazza e con alcune memorie particola-
ad eccitare i parrocchiani al frequente ac- ri, ragionandone quello scrittore nel trat.

compagno ss. Sagramento, promet-


del 7 , ca p. 4 o: Del ss. Crocefisso /agonizzante
tendo loro, da parte di Gesù Cristo, am- sotto V istituto del ss. Sagramento per
pi guiderdoni temporali ed eterni, impe- Viatico agl'infermi^ a s. Nicola in Ar-
rocché dagli Angeli sono contati i loro cione, In conseguenza delle narrate dispo-
passi, per corteggiare il Be del Cielo, e sizioni d'Innocenzo XII, per eccitare e ac-
notati nel libro eterno di Dio. Assegnò crescere nell'animo de* fedeli, principal-
per ultimo le preci da recitarsi nell'ac- mente di Roma', il culto e la venerazio-
compagnareil ss. Viatico agl'infermi, per ne dovuta all'ineffabile Sagramento por-
rendere fruttuoso il l«mpo che vi si speu- talo per modo di viatico agl'infermi; non
V I A V I A 185;
die delle prescrizioni analoglie e delle re- sere la parrocchia popolosa di facoltosi
gole pubblicate dal cardinal Carpegna a* personaggi. Ma a* 18 febbraio 1740 un in-
2 febbraio iGgS, trovandosi la chiesa di cendio arse l'intero oratorio, gli armadi
s. Nicola in Arcione (allora non più de* e gli utensili sagri, liquefece tutti gli ar-
Se/'i'i di Maria, edella quale riparlai nel genti, ed un quadro in rame, ch'era an-
voi. LXIV, 2 1 6, indi reintegrati nel
p. nesso al tronco (forse del ss. Crocefisso),
1 729, come notai nel voi. XV^I, p. 3 1), 1 rappresentante Vergine Addolora-
la ss.

il parroco della medesinoa d. Gio. Luca la. Il ss. Crocefisso fu il solo che restò

Fenech o Fenest maltese, vi fondò la con- illeso non senza prodigio. Dappoiché
rS novembre 1695,
fraternita in discorso, un fratello entrò tra le terribili fiamme
con islromento rogato da Gio. Domeni- per salvarlo, e tale lo trovò nel prender-
co de Rubeis notaro del vicariato. Si pro- lo. Indi provvisoriamente lo collocò in
pose per iscopo il culto del ss. Viatico e angusto luogo del claustro de'servi di Ma-
l'accompagno agl'infermi, ed a'fratelli fu ria, ove accorse io folla il popolo a vene-

prescritto il sacco bianco consimile cor* rarlo, istruito dalla fama della mirabile
clone, in conformità dell'altre compagnie preservazione dal fuoco divoratore. Ivi
del ss. Sagramento; e di pregare con di- rimase il divoto ss. Crocefisso finoal 1 748,
noti esercizi il ss. Crocefisso Agonizzan- nel quale fu rimosso e trasportato al nuo-
te, che si venerava in una cappella del- vo oratorio in via di s. Isidoro, di cui fe-
l'oratorio, per la conversione de'peccalo- ci parola nel voi. LXIX,
p. 243, quan-
li. Osserva il Piazza, che la divola prati- do in esso passò la confraternita. Final-
ca si adottò da quella che esercitavasi in mente alla confraternita, da'domenicanì
Vienna nella chiesa di s. Michele, padro- di s. Sabina (descrivendo nel voi. LXXV,
nato dell'augusta casa d'Austria, da una p. 219, Titoli Cardinalizi ora esisten-
i

nobilissiina compagnia, e nella quale era- ti, fu ommesso quello di s. Sabina, che
no ascritti l'imperatore e la famiglia im- qui reintegro, sebbene nel voi. LV', p.
periale d' ambo i sessi. Il titolo e la di- 3oo, già avea notato, che fino dal t846
vozione del ss. Crocefisso sembra aggiun- lo possiede il cardinal Riario-Sforza ar-
Sagramento poco
to al sodalizio del ss. civescovo di Napoli), r II luglio 1848
dopo, certo non più tardi del 1698 in cui gli fu concessa ia propria chiesa di s. Ni-
il l^iazza pubblicò V Eusevologioj ed al- cola de'Prefetti, a'quali religiosi 1' avea
lora i fratelli convertirono il cordone e data per ospizio s. Pio V, e il successore
ia mozzetta del sacco nel colore violaceo, Gregorio XI II colla bolla Pastoralis offl'
per usarlo la Chiesa nella Passione del ciif de'23 giugno 157 5, Bull. Ront.t.^,
Signore; di più al cordone si aggiunse una par. 3, p. 3oo, vi avea ristabilito la par-
coroncina del Signore con crocetta di le- rocchia, da Leone XII nuovamente sop*
gno, che al presente non s'usa. Sulla moz pressa. La chiesa col Venuti, col Nibby
zetta e nella parte sinistra del petto fu e col Melchìorri la descrissi nel voi. LV,
posta l'insegna di carta miniata, espri- p. 98, qual era in tempo de'domenicani,
mente il ss. Crocefisso, orlata di fettuccia ossia nell'articolo Predicatori ordine, al
cremisi. In seguilo la confraternita edifi- quale avendone rassegnata la revisione,
cò presso la chiesa il proprio oratorio, co- e non avvertendomi dell'eseguita conces*
me leggo nel Venuti, Roma moderna. Il sione, qui vi supplisco. La confraternita
Piazza loda lo zelo de'fratelli nell'accora- del ss. Crocefisso Agonizzante restaurò e
pagnare il ss. Viatico con moltiplicità di abbellì la chiesa di s. Nicola de'Prefetti,
lumi e con decoro ecclesiastico, con nobi- ed accordò in padronato due cappelle ad
li suppellettili, e fanali o lanternoni or- alcuni confrati, per cui ora ecco come si

nali di elegunli emblemi, anche per es- trova. Ila 5 altari, cioè il maggiore e due
^86 V I A V I A
p€r parte laterali: sodo lutti di marmo, ed con ordine gli accorrenti. Nel tempo ìa
hanno simili colonne e balausliale due i cui Roma Terremoto^ non
fu afflitta dal
presso il maggiore altare. Entrando in comunicò meno di 5oo persone per vol-
chiesa, ili.** altare è di S.Vincenzo Ferre- ta. IVelle comunioni palatine, in cui tal-

ria il
2.*' di s. Wicola, padronato de' fra- volta supplisce il Maggiordomo al Papa,
telli Neri. Nell'altare maggiore non vi è si prestava Clemente XI non solamente
più la Madonna del Rosario, ma il pre- per le principali feste, ma ancora ogni i,*

zioso ss. Crocefisso sur un tronco mira- domenica del mese pe'suoi famigliari no-
colosamente preservato dal suddetto in- bili che lo bramavano, e in ogni due me-

cendio. A sinistra, dopo 1' ingresso, vi è si per tutta la famiglia nobile, inclusive
l'altare di Giuseppe; e quello che se-
s. agli aiutanti di camera. Nelle comunioni
gue, padronato de'hatelli Cassetta, con- generali di dette solennità, il Papa face-
tiene la statua vestita della B. Vergine va prima predicare dal predicatore apo-
del Rosario, trasportatavi da detto alta- stolico , sur un pulpito alla porta della

re principale. Al presente la chiesa tro- cappella. Benedetto XIII, appena eletto,


vasi in più notabile restauro. — Ad In- dedicò la sua i." uscita, l'i i giugno! 724,
nocenzo XI! successe Clemente XI, il qua- alla visita dell'ospedale di
s. Spirito, ove

le ne ereditò lo zelo verso il ss. Viatico, amministrò il ss. Viatico e l'estrema un-
onde non solo esortò l'arcivescovo di To- zione ad un malato moribondo. Questi e-
ledo,come ricordai più sopra, a pronta- dificanti esempi di frequente in quel ve-
mente curare T accompagnamento ono- nerando Papa si rinnovarono, sì negli o-
revole del ss. Viatico, ma gli mandò il spedali e sì nelle case particolari. Impe-
regolamento prescritto dal predecessore rocché incedendo per Roma, tosto scen-
alle chiese di lioma, raccomandandogli deva dalla carrozza o dalla sedia a ma-
la divulgazione dell'indulgenze concesse, no, se supplicalo a somministrare il ss.

e ch'egli stesso mandasse all'accompagno Viatico, l'estrema unzione, o a compar-


persóne con torcie, eccitando così il po- tire l'apostolica benedizione, e di assiste-
polo alla dovuta venerazione. Era gran re nell'agonia moribondi; e tutto questo
i

tempo che non si vedeva nelle pubbli- succedeva quasi quotidianamente. Anche
che chiese distribuire da' Papi la s. Co- Benedetto XIII nel promulgare l'anno
niunione,quando Clemente XI ne rinno- santo del Giubileo^ che celebrò, sospese
vò l'esempio a'3o ottobre 170 nella ba- i l'indulgenze, e tra le poche eccettuate vi
silica Lateranense. Vestito cogli abiti u- comprese quelle per l'accompagnamento
suali di rocclietto, mozzelta e stola, co- del ss. Viatico. Racconta il n. 802 5 del
municò 55o persone, a ciascuna delle qua- Diario di Roma del 769, che Clemente 1

li mg.*^ elemosiniere die'una medaglia be- Xlll tornando al suo palazzo dalla visita
nedetta. Celebrò poi la messa, nella qua- del ss. Sagramenlo, esposto in forma di
le somministrarono la comunione al po- Quarant'ore nella chiesa di s. Eligio de*
polo i Siccome per la
cardinali palatini. ferrari, nelle vicinanze della via di Ma-
folla de'divoti non erasi potuto impedite cel de' Corvi incontrò il ss. Viatico che
la confusione , questa non più avvenne veniva portalo ad una povera inferma
quando in seguito la distribuì in s. Pie- moglie d' un servitore, della parrocchia
tro all'altare del ss. Sagramenlo, perchè de* ss. XII Apostoli. Il Papa immediata-
fu stabilito r ingresso d'un numero di- mente discese dalla carrozza, avendo fat-
screto dal cancello, e l'uscita dalla porti- to lo stesso que'della corte pontificia. Si
ora sovrastata dal magnifico monu-
cella prostrò nella pubblica strada ginocchio-
mento sepolcrale di Gregorio XVI, e co- ni ad adorare il ss. Sagramenlo, e poi e-
sì a poco a poco entravano e uscivano seniplarmcnle lo seguì a piedi sino alia
V I A VI A t^y
casa della malata, ove ascese per assiste- uo al caso di conoscere l'onore che rice-
re genuflesso al fervoroso discorso pro- vono di far corte al Signore de'Signori?
nuiuialo dal parroco per disporre l'ia- Un SI meschino accompagnamento di-
ferma a ricevere degnamente la ss. Eu- strugge quell'idea vantaggiosa, che han-
caristia. Dopo chefu questa somministra- no le altre nazioni della fede e pietà di
ta, il Papa si alzò, e recatosi al letto delia questa città, la quale, come centro del
moribonda, paternamente l'esortò a sof- cristianesimo, se in tutto, in questo spe-
frire con pazienza e rassegnazione a'divi- cialmente dovrebbe essere di modello e
oi voleri il male da cui era afflitta, la- di esempio alle altre. A togliere indecen-
sciandola pienamente consolata coll'apo- za siffatta, ed a procurare vieppiù il cul-
stolica benedizione in arliculo morlis^ e todovuto a Gesù Sagramentato, non pos-
con averle inoltre fatta sooimiuistrare siamo a meno per debito del nostro uHì-,
abbondante limosina di denaro. Il car- ciò di non alzar la voce, con fiducia di
Zelada (l^.) nel declinar del pas-
dinal esser ascoltati e secondati, mentre parila*
donò a tutte le parrocchie di
sato secolo mo al popolo romano, la di cui fede, al
Boma un astuccio, il cui interno ha la dire dell'Apostolo, è celebrata per tutto
forma di piccolo baldacchino, e contie- il mondo per le tante pratiche di religio-
ne una pisside e due cornucopii per uso ne, che in questa città sono stabilite; per
del ss. Viatico, da portarsi agi' infermi cui teniamo per certo, che un semplice
di Dotte e occultamente. Ne' primi del eccitamento sia suflìciente a ravvivare la
corrente secolo, fece altrettanto colle par- divozione de'fedeli, ed impegnarli a pre-
rocchie di Ancona mg.' Passeri ammini- stare ogni maggior atto di ossequio e di
stratore delle chiese d'y^/zro»^ ed Umana riverenza verso quel Dio, che velato sotto
(f\). Gregorio XVI a'4 luglio 1842 f«ce le Eucat istiche specie percorre le nostre
pubblica redal suo vicario cardinalPatrizi: strade per portare la salute agl'infermi,
Avvisi t disposizioni per V accompagno e spargere per ogni dove le sue beneficen-
del ss. Viatico. Ivi è dello, che appena il ze**. Ad ottenere tal fine, inculcò a'capi-
cardinale venne destinato al gravoso ulH- toli, a'corpi religiosi cuà appartengono le
ciò, lai. 'volta che parlò a'parrochi riuniti, chiese parrocchiali, che si dassero tutta la
vivamente impegnò il loro zelo al deco- cura, perchè i sagri indumenti, egli al-
ro e riverenza dovuta al ss. Sagramen- tri arredi occorrenti all'amministrazione
to, fra le pratiche di pietà e di religione del ss. Viatico, siano tali e per la nettez-
dovendo tenere il
1.** luogo; quindi noa za e per la decenza, quali esige l'uso a
potersi i ministri del Sigtiore dispensare cui debbonoservire. Inculcò quindi a'par-
dal procurarne con ogni impegno, eoa rochi d' animare con grande impegno i

quelli alla loro cura adidati, la divozio- loro parrocchiani a prestarsi a quest'at-
ne e l'amore, massime in accompagnar- to di ben dovuto rispetto verso 1' augu-
lo quando si porta nelle pubbliche vie,noQ stissimo Sagrameoto , acciò la pia cere-
che nelle solenni processioni.»» Deploria- nionia riesca di gloria a Dio e di combi-
mo bensì il modo con cui talvolta in al- ne edificazione. Eccitò finalmente i fede-
cune chiese parrocchiali si vede accom- litutti ad essere docili agi' inviti de'Ioro

pagnalo Gesù Cristo, quando si porta per pastori per concorrere ad un'opera, che
Viatico agl'iikfermi. Uno scarsissimo nu- non potrà non gradire sommamente a
mero di persone, e forse solo della pi£i quel Dio, che ai protesta di voler retri-
bassa classe del popolo sono quelli , che buire ogni benché piccola azione fatta per
r accompagnano con lumi, e fru questi amor suo; e quindi uun dubitare, che al-
chi sa quanti per la loro età, per la loro lorquando ascolteranno il segno, che ne
educazione, per la loro ignorunzo uou su- dà la campana della chiesa parrocchiale,
288 VIA V I A
siporteranno a scortare con divozione sposìzioni, le quali sì dovessero pure an-
l'amorosissimo Signore, che si reca a con- nunziare da tutti i predicatori, e quindi
fortare e sollevare i poveri infermi, spon- tenersi sempre affisse nelle sagrestie par-
taneamente e non invitati. Ricordò a'sa- rocchiali. Dipoi nel i852 l'ottimo prela-
cerdoti di mostrare più gratitudine e ve- to mg."^ Francesco Liverani protonolario
Derazione a Gesù Sagramentato, che fan- apostolico partecipante e canonico Libe-
no scendere dal cielo nelle loro mani e riano, presentò al Papa Pio IX una sup-
lo conducono ove vogliono. « Quanto non plica firmata da luie da 4^ altri eccle-
sarebbe edificante, e quanto non giove- siastici e secolari, promotori della pub-
rebbe a promuovere negli altri fedeli l'im- blica venerazione del ss. Viatico e suo de-
pegno di accompagnare il ss. Viatico, se coroso accompagnamento agl'infermi, i

i sacerdoti e le persone di Chiesa concor- quali richiamando il contenuto del testé


"
ressero esse pure a siffatte funzioni ! ragionato editto del cardinal Patrizi , espo •
Invitò lechiesede'regolari,a mandare un sero che ad ovviare il da lui deplorato e-
numero di religiosi, oltre i secolari, ad ransi resi promotori d' una Pia Unione
accompagnare con cerei il ss. Viatico. Ne per l* accompagnamento del ss. Viatico
risparmiò di rammentare la venerazione in Roma , in ciascuna parrocchia, assu-
dovuta da tutti, nelle vie per le quali è mendo cura onde per T avvenire più
la

portato, richiamando e applicando le or- ampio, decoroso e devoto ne fosse il cor-


dinazioni prescritte, riguardanti le solen- teo. Che tulli parrochiaveano ricevuto
i

ni processioni delI'S.* del Corpus Domi' con gioia l'annunzio di questa/nuova isti-
/2/,in uno alle pene comminate a'trasgres- tuzione, e di unanime consenso l'aveano
sori, o d'irriverenza o di non prestazione approvata. E^ertanto ricorrenti promo-
i

del debito culto nell'incontro del ss. Viati- tori umiliavano lo statuto, con fogli rela-
che un discreto numero di
co. Prescrisse tivi, implorando la degnazione di bene-
persone accompagnino co'Iumi il Santis- dirlo, e colla sua apostolica autorità con-
simo, fino alla camera dell'infermo, e le fermarlo. Il Papa si compiacque, con be-
altre restino a pie' delle scale a far ora- nigno rescritto autografo, di ritneltere l'i-

zione, aspettando il ritorno del sacerdo- stanza e lo statuto per l'approvazione al


te, che porla il ss. Viatico per ricondurlo suo vicario cardinal Patrizi. Questi esa-
alla chiesa, e riceverne la benedizione, minato lo statuto l'approvò con suo de-
tranne il caso di dirotta pioggia, o di not- creto de'24 dicembre i852, erigendo ca-
te avanzata. Minacciò pene a'superiori di nonicamente la Pia Unione o Società,
quelle chiese, che non facessero suonar le da estendersi sotto certa e uniforme re-
campane a festa, nel passaggio avanti di gola a tutte le parrocchie di Roma per ac-
esse del ss. Viatico. Doversi da'cuori tut- compagnare religiosamente il ss. Viatico,
ti de'credenti, sentimenti d'amore, di ve- dichiarando e ordinando che la medesi-
nerazione e di gratitudine verso Ta moro- ma debba essere perpetuamente soggetta
sissimo e adorabileRedentorCjil quale per all'assoluta protezione, dipendenza e giù -

eccesso di sua infinita carità nell'ammi- risdizione sua e de'suoi successori. Alte e
rabile istituzione del Sagramento del-
ss. giuste lodi compartì alla società delle pie
l'Eucaristia , trovò maniera di restar-
la persone, che accese di amore della catto-
sene con noi fino alla consumazione de' lica fede, e di profonda venerazione per
secoli ; trovando Egli le sue delizie nell'a- l'incremento d'onore al ss. Corpo di Cri-
sempre pron-
bitare co'fìgli degli uomini, sto, portato a refocillare in forma di Via-
to ad ascoltar le nostre preghiere. Per tico le anime vicine a passare all'altra vi-
ultimo, ingiunse a'parrochi per 3 dome- ta, concepirono ed effettuarono una tan-
niche di leggere al popolo le discorse di- to desiderata istituzione, favorita dj'par»
V I A V I A 289
roclii eben accolla diil Sommo Ponlefi- chia si sf.abìru'annotreopiùdeputnli,uno
ce. Tosto fustaiDpalo col dello decreto lo de' quali sarà il direttore. Loro ufllciu è
Statuto della Pia Unione per Vacconi- il propagar l'aggregazione alla pia unio-
pfigfiamenfQ (hi ss. P iatico canonica- ne; ed allorché si reca il ss. Viatico a
mente eretta in Roma nell'anno i85'2, ((ualche infermo si daranno premura di
li orna dalla tipografìa Morini i852. Lo farvi intervenire un numero di aggrega-
statuto si compone di 5 capitoli. Gap. I. ti. Cap. W. De' suffragi per gli aggrega'

Del modo di aggregare i fedeli alla pia ti defunti. Consistono nella celebrazione
unione^ e degli obblighi de^li aggregati. di messe, a seconda dell'avanzo delle li-
Qualunque cattolico de'due sessi, compi- mosine (fu celebrato anco un funerale, di
li gli anni 7 può esser aggregalo, col de- cui poi ftuò ricordo). Cap. V. Del modo
siderio di prestare omaggio e veneiazio di derogare al presente statuto. Occor-
ne a Gesù Sagramenlato, a richiesta d'u- rono due terzi di voti de'consiglieri e la
no de' deputali parrocchiali, con pagelle sanzione del cardinal vicario di Roma. Il

firmate dal presidente (mg/ Liverani sul- Papa Pio IX quindi con breve de*2 1 gen-
lodato). L'aggregazione non induce alcun naio 853 si degnò concedere indulgenze
1

obbligo di coscienza, per chi oramettesse plenarie e parziali, che sono col transun-
praticare il prescritto d dio statuto, ma to degli obblighi espressi nelle pagelle, a-
non fruisce gli spirituali vantaggi che con- gli aggregali de'due sessi. L'egregio d. Fi-
seguirebbe osservandolo. Consistono gli lippo Andreozzi, uno de' componenti la
obblighi, nell'accompagnare il ss. Viali- congregazione de'promotori firmati nel-
co, se non impediti, e di procurarne al- la supplica umiliata al Papa (già degno
trimenti il decoroso accompagnamento. segretarioeconclavisla del piissimo e dot-
Ciò polrà farsi: i.° Col recarsi con lume to cardinal Dianchi), favorì di aggregar-
o senza alla parrocchia , e far parte del mi al la pia unione, a'9 febbraio delio stes-
corteo al ss. Viatico, a.** Col mandare i so i853, e insieme di mandarmi la pa-
domestici o altri dipendenti, con lume o gella n.i4i,e qui per grato animo ne fo
senza. 3.** Coll'ofFrire alla sagrestia della ricordo, nel tentare anche in queste an-
parrocchia lorcie o candele, esci usi vamen- guste pagine di corrispondere
al santo fi-

te per l'uso in argomento. 4-"* Coll'unir* ne propostosi dalla medesima pia unio-
si al corteo di qualunque parrocchia, e ne. A' IO del successivo marzo il cardi-
continuarlo sino al ricevimento della be- nal Patrizi emanò un Invito Sagro. Dì'
nedizione inchiesa. 5. "Col propagare que- chiaro in questo, che la pietà de' fedeli
st'esercizio di religiosa pietà. Cap. IL Del non può trovare oggetto più venerando
consiglio direttivo della Pia Unione, de- del suo culto di latria pel ss. Sagramento,
compongono, e del mo-
gli ufficiali che lo ed avere il s. concilio di Trento decretata
do di eleggerli. buon regolamento del-
Il l'esclusione dal seno della Chiesa, di chi
la pia unione è affidato a un consiglio di- avesse il temerario ardire di contraddire.
leltivo composto di 1 ulllciali, cioè d'un 1 E siccome i cattolici, oltre il precetto di
presidente, diro consiglieri, e d'»m segre- riceverloalmeno una volta 1' anno nel
tario, aventi tutti voto decisivo. Dal seno tempo di Pasqua, hanno altresì quello di
de'consiglieri il presidente sceglierà an- prenderlo per Viatico quando sono vici-
nualmente un 1." a<isisteute, un 2.° assi- ni a morte; così assai di frequente s' in-

slente,un camerlengo, un sindaco. Il pre- contra Gesù Cristo sotto le specie sa-
sidente e il segretario durano un quin- gramentali nascosto, e per lodevolissima
qucnnio, consiglieri si rinnovano due
i i istituzione della Chiesa portato nelle ca-
primi ogni 2 anni, ec. ce. Cip. III. De.'de- se. » Qu;into però non sarebbe da deside*
putriti parrocchiali, lu ciascuna parroc- tursi, che fosse più decoroso il corteggio,
2()0 V 1 A V 1 A
e quel divoto accompagnamento si au* glioi^?,Z. Riferisce l'edificazione ricevu.
mentasse, che si fa a Gesti Cristo, quan- la in Roma da un pio milanese , nel ve-

do appunto tlà le prove le più conviacenli dere a'i6 del precedente giugno una nu-
e le più tenere dell'amor suo verso i suoi merosa processione di seco! : ri e sacerdo-
credenti. Si rendano però
dovute gra- le ti con ceri accesi, quindi fra chierici e
zie airAltissimo, il quale si è degnato su- militari portarsi la s. Pisside pel Viatico
scitare neir animo di molte pie e fervo- sotto ombrello, seguita da una turba in-
rose persone il desiderio di vedere sem- numerevole d'uomini e donne, e ritorna-
pre più crescere siffatto decoro, e quindi re nella chiesa parrocchiale di s. Loren-
hanno immaginato formare una socie-
di zo in Oamaso (nella quale 4 secoli circa
tà fra lox'o, la quale diramandosi coiraiu* prima, si cominciò da pio sodalizio più
tedi Dioin tutte le parrocchie di quest'al- decoroso accompagnamento al ss. Viati-
ma città, vada ad ottenere il bramato io« co,come narrai superiormente), illumi-
tento di vedere accompagnato il ss. Via- nata come vi fosse solenne Esposizione^
tico con decenza, e da copioso numero di e depostavi la s. Pisside, si die* con essa
persone, le quali sia con lume, sia senza, la benedizione al popolo, e si proclama-
facciano corteggio all'amorosissimo no- rono l'indulgenze accordate a chi accom-
stro Gesù, mentre si porta a confortare pagna e onora il ss. Viatico. Essere que-
e consolare poveri moribondi, e ad aiu-
i sta una felice conseguenza del meraviglio-
tarli nelgran passaggio, che hanno a fa- so successo ottenuto in breve tempo dal-
retra poco dal mondo aireternità".Quin- la recente pia unione. Indi il compilato-
di notificò avere la pia unione formato re ne riferì gli statuti e le concesse in-
leggi per l'istituto, che benedetto dal Pa- dulgenze, con mirabili parole atte ad ec-
pa, a lui ne commise l'esecuzione, effet- citare la venerazione al ss. Viatico, mas-
tuata con decreto dato nella vigilia del simeinMilanoesuaarcidiocesi, per imita-
precedente s. un sun-
Natale. Passa a dare re il praticalo in Roma,essendosi alquanto
to di governo e propagazio-
tali leggi pel adìevotita l'antica divozione al ss. Viati>
ne della religiosissima opera, avvertendo co, benché non manchino nelle parroc-
che in ogni parrocchia sono costituiti de* chie le compagnie del ss. Sagramento.
deputati per ricevere le domande di ag- Disse ancora, che sovrani di Spagna
i

gregazione e rilasciare le corrispondenti tuttora conservano l'edificante consuetu-


pagelle. Manifestare a'fedeli questa edifi- dine di scendere dal real cocchio, ali* in-
cante associazione, per invitarli ad ascri- contrarsi in sacerdote che rechi agl'in-
versi, in un co' figli e dipendenti, e così fermi r Augustissimo Sagramento, per
concorrere ad onorare il divin Redento- farvi salire lui stesso, e di accompagnar-
re in SI suprema circostanza; od almeno lo pedestri sino al termine della sagra
a professare con esterno cullo dimostra- funzione. Per questo si è veduto anche il

zioni di fede e di venerazione verso il ss. Papa regnante seguire il ss. Viatico fino
Viatico, anche con fermare i cocchi, di- al letto dell'infermo. Ed in Roma e in Na-
scenderne e scoperti il capo adorarlo, e poli, generalmente, si arrestano tutte le
potendo seguirlo, per mostrare d* essere carrozze all'apparir nelle strade il ss. Via-
figli della Chiesa; accertandoli delle ce- tico, né alcuna sì rimette in moto finché
lesti benedizioni, e di sperare esser visi- esso non siasi perduto di vista, ed anzi
tati e confortati da Lui nell'estremo de' parecchi scendono pure dal cocchio e s'in-
loro giorni. —
La pia unione si fece poi ginocchiano sul suo passaggio; e in Roma
sollecita di propagare ristane pato V Arti- poi dalle vicine case de' cardinali, de* ve-
colo estratto dal Giornale di Milano^ scovi e altri prelati, non che da' signori
V /lineo Cattolico, n.i^.fasc.'òdi la- e benestanti, s'inviano i servi con livree
V 1 A V 1 A 391
(e di gala se il ss. Viatico è portato nelle gionarne per illuminare chi fatai meute

comunioni generali con solenne processio- n'è fuori, ciò feci per ultimo nel voi. XCV,
ne nelle feste principali, preceduta dalla p.77. » Meglio è un umile contadino, il
bandiera o altra insegna della compa- quale nel grembo della vera Chiesa ser-
gnia del ss. Sagraraento, i cui fratelli con ve Dio, che un superbo filosofo che noa
sacco portano cantano e sostengo-
i cerei, vi appartiene, il quale mentre contem-
no le aste del baldacchino, e per maggior pla il corso de' cieli, trascura sé stesso !"),

onore suol accompagnarsi anche dalla tutte e tre ebbero iocompara-


la somma
milizia , profumi d'incenso precedendo bile ventura d'esservi ammesse. Nel 1 855

il Santissimo)e con torcie accese, le quali la Pia Unione per V accompagnamento

si tengono appositamente in casa per tale del ss. Viatico, co'romani tipi del Mori»
funzione. Così l'articolo milanese. Aggiun- ni pubblicò il libretto: Salini^ Cantici
gerò: Se in Roma, o altrove, incedendo ed Inni che si recitano nel recarsi il ss.

il Ficario di Cristo, sia in carrozza e sia Viatico agV infermi, e nel ritorno alla
a piedi, nelle pubbliche vie, devono i so- chiesa. Coli'aggiunta dello statato del-
prani, i cardinali, e tutti gli altri che s'in- la Pia Unione per V accompagnamento
contrano scendere dalle loro carrozze; del ss. Viatico eretta in Roma nelVan-
quanto infinitamente con più di dovere no i852, e con breve apostolico del if
e d'ossequio ciò devesi fare incontrando aprile i853 dalla Santità di N. S.
si Gesù Cristo medesimo. Signore del Pio PP. IX elevata al grado di Arci-
cielo e della terra, sommo Re della glo- confraternita (con facoltà di aggregare
ria e Giudice di tutti?! Giova inoltre che altre confraternite fuori di Roma), non
io dia notizia d'una stampa dispensala da' che del sommario dell'Indulgenze con-'
deputati della Pia Unione dell* accom- cesse agli aggregati alla medesima.
pagnamento del ss, yiatico della par- Precede una commoventissima esorta-
rocchia de" Vincenzo e Anastasio a
ss. zione per r accrescimento d'ossequio al
Trevi, per aumentare il fervore e lo zelo ss. Viatico, il quale viene portalo anche

nel promuovere il maggiore ossequio pos- ne'tuoghi più luridi e schifosi, ad infermi
sibile al ss. cosa lodevole
Viatico. >» E abbandonali spesso da' parenti, perchè
rivelare ed annunziare opere di Dio. le la morte dipinta sul volto atterrisce an-
Toh,, cap. 12". Nella solennità d'Ognis- che i forti. Gesù Cristo, sempre vero a-
santi del 1 854)dalla parrocchia di s. Gia- mico dell'uomo, pure in corpi verminosi
como Augusta recavasi agl'infermi la
in e quasi putredine, trova nelT incessante
ss. Comunione, preceduta da numerosis- suo amore per noi le sue delizie: stende
simo accompagnamento d'olire 120 ag- pietosa la mano a qualunque morienle,
gregali con cerei accesi, L'israelita prussia- acciò non cada per debolezza pervia, ma
na HolTelin, e due sue figlie, una d'anni passi di buon animo da questo mondo, e
ly e l'altra d'8, vedendo dalla loro abi- il segua neir altro. Termina l'esortazio-
tazione in via Vittoria passare il magni- ne con l'auree parole. » Il vantaggio che
fico corteo della divola pompa, preseda ne riceverete sarà di accumulare tesori di
maravigliarne domandarono il signìfìca- meriti per le anime vostre, e di rendervi
to. Udita la spiegazione di questo catto- propizio Gesù per lutto il tempo della
lico rito, e prevenute dalla divina gra- vita, attrarre le suedivine benedizioni su
zia, chiesero d' essere istruite nei dogmi di voi e sulle vostre famiglie, e final-
di nostra s. Religione, e conosciuto che : mente avere la bella consolazione di ve-
Fuori della Chiesa cattolica non vie Ve- derlo venire in persona a visitarvi sul vo-
tema salute (terribile e incontrastabile stro letto di morte per fortificarvi, per
sentenza^ che uun saziandomi mai di ru* difendervi, per assiemarvi, per ricevere
292 V I \ V I A
ili una parola nelle stesse sue mani il vo* e recitare lutto a voce bassa. D<ipo i '^ ^/.
stro spirilo, e condurlo alla terra promes^ Panem de Coeloy e Domìnus vobiscum,e
sa (.lei Paradiso". Movendo dalla chiesa l'Oremus Deus, qui nobis sub Sacra-
sino alla casa dell'infermo si reciteranno mento, etc, il sacrdote benedice colla s.
i seguenti salmi e cantici, ripetendoli se l^isside. Nelle comunioni generali per le

fosse lunga la distanza Miserere mei : solenni feste, dette in flocchi^ essendo as-
Deus. Laudate pueri Dominuni. LaU' sai copioso il concorso de' fedeli che se-
date Domimim onmes gcnles. Magnifi- guono il ss, Sagramento, non -tutti po-
cat. Benedictus Doniìmts Deità Israel. lendo unirsi canto de' salmi, inni e
al

Gloria Patri ^ eie. Giunta la processione cantici, suole


recitare, specialmente
si

alla casa dell'infermo, alcuni de' fedeli d;ille donne, separale dagli uomini, il ss.

con lumi entreranno nella camera ove Rosario, di cui il discorso libretto offre i

giace il medesimo; gli altri rimarranno inisteri,il quale poi termina colle preci da
al di fuori nel luogo più opportuno, e dirsi nel principio e fine della congrega-
genuflessi reciteranno le Litanie della zione della pia uuioue o arciconfraternita
B. Fergine, avvertendo che nel rispon- per r accompagnamento del ss. Viatico.
dere dovrà dirsi, col Pater de Coelis Questa nel 1 854già contava olire a 1 6,000
Deus - miserere ei, s'è uomo- misere- aggregati,e nel febbraio di talanno celebrò
re ea, s'è donna; così ne' due seguenti i funerali per suffragare l'anime de* suoi
^^. Da Sancta Maria io poi, nel ri- defunti nella chiesa del ss. Gesù (che sem-
spondere dovrà dirsi - orate prò eo^ % è pre più va abbelleudosi e nobilitandosi),
uomo - orale prò ea, s' è donna. Agli A- ove e in altre i molti sacerdoti che ne fanno
gnus Dei, si xhponde parceei Domine : : parte applicarono il s. Sagrifizio. Il presi-
Exaudi eum Domine: Miserere ei. Anti- dente mg.*^ Li verani cantò la solenne mes-
fona Sub tuum praesidium yeic. ^. Ora
: sa di re^ywi'e accompagnala da scelta mu-
prò Ut digni., etc. Oremus.
eo, etc. '^. sica, esprimente il religioso pensiero del-
Concede^ nos famulos tuos, etc. Omni- : rarciconfraternita,perchèdirelta dal mae-
polens sempiterne Deus^ qui gloriosae, stro Meluzzi, e graziosamente eseguita da
etc: Omnipotens sempiterne Deussalus valenti cantori, tutti appartenenti alla pia
actenia^etc. Poi si recitano 3 Pater, A\>e unione. Vi assisterono i componenti del
e Gloria in onore di Gesù Sagramenta* consiglio direttivo, parecchi curali, e tut-
to, e infine di ciascuno la giaculatoria : te le deputazioni delle parrocchie, oltre
Sia lodato e ringraziato ogni momento i di voti fedeli. Tanto leggo nel n. ^1 del
il Santissimo e Disunissimo Sagramen- Giornale di flo«j/z,del i854- H n. 4^ del
to. Quindi un Pater^ Ave e Gloria per 1 855 dice essersi in tutto eseguito altret-
l'intermo o inferma che si è comunicalo. tanto nella detta chiesa a'i3 febbraio,
Jn fine la lode: Dio sia benedeltOt eie. coir intervento pure della real donna
JNel ritorno della processione alla chiesa Luisa di Borbone principessa di Sasso-
si reciteranno i seguenti salmi ed inni: nia (della quale riparlo dicendo del Vi-
fraudate Dominum de coelis : Cantate cario apostolico di Sassonia, eoa tri-

Donano: Laudate Dominum: TeDeuni buto di ossequio), ed essere giunti gli a-


laudamus: Tantum trgo: Pange Un- scritti al numero Per non di-
di 2 3, 000.
gua, se il tempo lo comporterà. Va av- re d'altri, il n. ^i del Giornale di Ro-
l'értito, che tanto nell' uscire che nel ri* ma del 1857 descrive i consueti funerali,
torno della processione in chiesa, qualora celebrati in tutto sopra, cantando come
si utlicii in coro, si canti messa, o si fac- la messa mg.' Giuseppe Angelini luogo-
cia ultra funzione, si deve astenere o ces- tenente del vicariato e canonico Vàlica-
sare dal canto dei salmi, cantici ed inai, uo. I funerali si coutinuano a celebrare
VI A V 1 A 293
nella suddetta chiesa, ed ebbero luogo tico, recrto ad un infermo, che poi nel-
anche nel corrente 1860. Al beneme- la slessa notte morì. L' infermo abitava
rito mg/
Liverani successe nella presi- al principio della via detta di Ascanio.
denza Todierno mg/ Antonio Ligi-Dussi Il ss. Sagramento fu accompagnalo da
arcivescovo d* Iconio e Ficegerenfe. — più di 60 persone colla candela accesa.
Ora accennerò vari recenti tratti esem- Durante la via, la quale in quel momen-
plari ed edificanti, in onore del ss. Via- to era affollatissima, quanti aveano la

co. Racconta il Giornale di Fonia del maschera la tolsero dal viso, e tutti ri-
i85i, che a' 28 marzo transitando il verentemente si prostrarono. Nel ritor-
Papa Pio IX per la via de* Giubbonari no fu tale il popolo che accompagnò il
col treno di trottala, incontrò che dalla Santissimo, che la chiesa ne fu riempiu-
parrocchia di s. Carlo a'Catinari si por- ta". La facondia del eh. p. Bresciani ci dis-

tava il ss. Viatico ad un'infermo. Discese se di più, colla stessa Civiltà Cattolica,
immediatamente una
di carrozza, prese t. 4j P' 699 : De* costumi del popolo ro-
piccola candela, e accompagnò la ss. Eu- mano. Imperocché osserva, che da io
caristia tanto alla casa dell' ammalata, anni non si erano permesse le maschere
quanto alla chiesa, tra l'ammirazione e a Roma, per cui il carnevale del 859 fu 1

il plauso della moltitudine accorsa al pie- più splendido, giulivo, bizzarro e chias-
toso atto. 11 n. 9 del Giornale di Roma soso. Quindi non solo al passaggio del
del i855, narra che Ti i gennaio il Papa ss. Viatico la folla de' mascherati si tol-

avendo incontrato presso la Chiesa Nuo- se maschera e si gittò in ginocchio,


la

va il ss. Viatico, portato ad una giova- rispondendo alla recitazione de* salmi;
ne inferma della parrocchia di s. Tom- ma molli di quelli che diconsi in haufa
maso in Parione, subito discese dalla car- o dominOj usando mezza mascherina e
rozza, si pose in ginocchione sulla via, e una mantiglia nera, toltasi la larva dal
quindi accompagnò il sacerdote, che re- volto, seguitarono composti e divoti la
cava processionalmente la s. Comunione; processione, ed entrarono in s. Agostino
ed entrato nella stanza della malata^ e- a pregar per l' infermo e ricevere la be-
gli slesso volle somministrarle il Pane nedizione da Cristo in Sagramento. Ec«
della vita, in mezzo la più profonda com- co la tempera della fede romana, la
mozione di quanti erano presenti. Con- quale non resta pregiudicata dagli spet-
fortata l'inferma nel Signore, per la gra- tacoli e da' sollazzi ancorché clamorosi.
ve sua malattia, colla benedizione ne Della venerazioned'lsabetlall regnantedl
partì, ed altra ne die' rimontando in Spagna verso il ss. Viatico,secondo la pia
carrozza al gran popolo riunitosi, tutto consuetudine de* monarchi della mede-
compreso dall'esercitata pratica religiosa. sima, e già encomiata, registrerò vari
La Civiltà Cattolica y serie 4/j*« p* 742» i
j
fatti. Trovo nel Giornale di Boma del
dopo aver celebrato il brillantissimo car- i85i, p. 981, che a* 21 settembre per-
nevale di Roma del 1859, 8'"^'^""^"^^ correndo la via dell'Arsenale, incontrò
rileva. >» Per provare poi sempre meglio il ss. Viatico, eh' era portato ad un ma-

quanto il popolo romano sappia, ne'suoì lato nella strada di Bordadores: discese
divertimenti, accoppiar 1' allegria colla di tratto dalla carrozza, vi fece entrare il

pietà e colla moderazione, basti questo sacerdote, e seguendola a piedi volle sali-
solo fatto che, ne' seguenti termini, ci re fino all'abitazione dell'infermo, mal-
viene scritto da persone degnissime d'o- grado il proprio stato interessante in cui
gni fede.= Martedì scorso, ultimo gior- si trovava. Ricavo dalla Civiltà Cattoli-
no di carnevale, circa V Ave Maria uscì ca, serie i/^t. 8, p. ()()9,chcnel no%rm-
dalla parrocchia di s. Agostino il ss. Via- bre 1854 In regina tornando dal santun-
9.94 V I A V 1 A
rio d' Atocha incontrò il ss. Viatico: to- d' Alocha, trovando per via il ss. Viati-
sto cede la carrozza al sacerdote che lo co condotto ad un' inferma, cedutogli la
portava, e in mezzo ad una folla di plau- carrozza s'unirono alla comitiva che l'ac-
dente popolo, r accompagnò airinfermo compagnava, a tributare il dovuto omag-
e poi alla chiesa a p»edi. M'istruisce il gio, che tanto ingrandisce le regie perso-
Giornale di Roma del i856, a p. 1072, ne. I reali coniugi confortarono la mala-
che nel novembre fu veduta Isabella II ta e i figli, i quali a siffatto spettacolo
accompagnare il ss. Viatico, con un cereo piansero nel contemplare tanta religione,
in mano, seguita da una moltitudine che e varie volte furono consolali nel dover
ne benediceva la pietà, al vederla entrare dar loro le notizie della malata. —
Notò
nel casolare de* poveri, a consolare gl'in- la Cronaca di Milano de' 3o gennaio
fermi, che videro la ss. Eucaristia accom- i856, che il principe d. Tommaso Cor-
pagnata dalla loro sovrana, la quale poi sini, tipo dell'aristocrazia romana e due
rnandò loro per soccorrerli alcune somme \olte senatore di /lom^r, prima d'ivi mo-
di denaro. Descrive il Giornale di Roma rire a* 18, quando gli fu portato dalla
de] 1857, a p.io'24, che la regina a' 28 parrocchia il ss. Viatico, lo volle riceve-
ottobre andando in carrozza al passaggio re ingrande uniforme, dicendo: Che se
col re, e giunta presso la chiesa di s. Se- tale divisa indossava quando si presen-
bastiano, udita la campana che annun- lava a* sovrani tanto più dovea indos-f

ciava l'uscita del ss. Viatico, subito di- sarla ricevendo in sua casa il Re de*
scesero e la cederono al Signore de'Cieli Re. Per ultimo riferirò col Giornale di
e de' Dominanti, camminando due i so- Roma del 1859, a p. 206, che l'acatloli-
vrani della terra a piedi con candela in 00 governo inglese rinnovò l'ordine alla
mano fino alla casa dell'infermo, ch'e- guarnigione di Malta, di rendere gli ono-
ra assai distante, e salirono nella stanza ri militari all'arcivescovo, e battendo il
ove giaceva, ed era un sergente invalido tamburo e abbassando la bandiera, quan-
che avea combattuto per la regina. Do- do passa il Viatico avanti le truppe. Che
po la comunione avvenne una scena te- anco turchi 1' onorano,
i lo dissi a suo
nera e commovente, quandoii milite, pri- luogo. Col Sallusli, Storia delle Missio-
vo di vista, seppe che a pie'del suo letto ni del Chile^ notai nel voi. LI, p. 2 53,
era la regina, da cui ottenne baciarle la e qui meglio dichiarerò, che in quella
mano. I reali coniugi riaccompagnato in parte d' America, quando si porta la s.

chiesa il ss. Viatico, tornando alla reg- Comunione agl'infermi, si accompagna


gia, di nuovo r incontrarono a s. Tom- il Viatico con istrumenti musicali, e colla
maso, eh* era uscito dalla parrocchia di gran cassa militare a tamburo battente;
s. Croce. Immediatamente calarono dal- quindi numerosi fedeli disposti due a due
la carrozza, e fallo salirei! vice-parroco precedono il ss. Sagramenlo con lampa-
che lo portava, a piedi accompagnarono de di vetro accese, che ha ognuno del
il Re del cielo e della terra, ad un in- proprio a quest'unico fine; e quando la
fermo ciabattino, salendo la penosa sua s. Comunione è di notte, si spopolano le

scala non ostante l' inoltrata gravidanza case, per dove passa il Viatico, facendo
della regina, che non senza disagio vol- tulli a gara di seguirlo con lampioni e
le pure seguire alla chiesa il ss. Viatico. altri onde render più solen-
lumi accesi,
Dipoi a ciascun infermo mandò 4'^^^ ne e più proprio l'accompagnamento.
reali, prendendo successivamente notizia Se l* infermo è vicino, il sacerdote che
di loro Sedute. Narra il G iornale di Ro- porta il Viatico va a piedi in mezzo a'fe-
ma del i858, a p.990, che a' 16 ottobre deli; se poi è in qualche distanza, come
recandosi isabella II col re al santuario alla metà nel 3." d'un miglio, il sacer-
V I i\. V 1 B if)-;

dote è Iraspoiialo in un carrozzino, che bilissima famìglia Pigiiall('lli(F.). Sorge


si conserva a quesl' unico fine ; per lo presso le rovine d* Ipponio, Hipponiiun^
più vi è dipinto al di dietro un Ostenso- floridissima città della Magna Grecia ,

rio con bella raggiera, e davanti ha due nel paese de* Bruzi. Il Luco di Agato-
o più campanelli, per avvisare fedeli ac- i cle, tiranno di Siracusa, che d' Ipponio
ciò si faccia ognuno un dovere di accom- fece un emporio, occupa una gran parte
pagnare Sua Divina Maestà. Nelle capi- del montuoso territorio, ed annose rove-
toli città, nella messa conventuale de'ca- ri vi resistono all'urto de'secoli. Conqui-
piloli, la campana grande annunzia l'E- stata Ipponio da' romani, vi dedussero
levazione con tre tocchi : al i." tocco tut- una colonia illustre, e chiamarono Fibo
to il popolo si mette in ginocchio nelle Valentia^ Vibona: divenne municipio e
pubbliche piazze e vie, restando immo- capitale de'Bruzi. Ne' primitempi della
bili ad adorare il ss. Sagramento, sino al Chiesa fu illuminata da* benefici raggi
3." tocco, e chi è a cavallo, scende all'i- della fede di Gesù Cristo, e l'Ughelli, os-
stante, e fa altrettanto. Lo slesso si pra- sia il Coleti, Italia sacra^
t. io,p. 186:

tica quando passa il Viatico, al cui in- Vibonensis Episcopatus.ìa predicazione


contro suiontano subito, e così pure quel- attribuisce a s. Pietro. Cum enini ss. A-
h che si trovano in carrozza, e si pongo- postolus Petrus Romani versus iter car-
no ad adorarlo colle ginocchia in terra. pens ad Urbcni appulissct Fibonem^ in
VIATKA. F. SwiESKi. qua Jesimi Chrislum praedicans pò-
VIBONA o BIVONA, Hipponmm, pulos a Chrisd fìdetn perduxit.quod e-
Vibo Valentia. Città vescovile del regno liam et in pluribus ìlJagnae Graeciae
di Wapoli, provincia della Calabria Ul- urbibus deindefecit^ ihiEpiscopurn^ cuj'us
teriore 2.'\capoluogo di distretto e di can- nomine ignoralur^ Fibonenseni consti'
tone, distante io leghe da Catanzaro, 4 tuitf ut habetnr ex tradilione. Fertur
da Tropea, ed una dal golfo di s. Eufe- etianiquoddam Fihone suburhuim no-
mia. È propriamente la città dì Monte nien ah ipso Apostolo accepisse, qnod
Leone, situata in vaga e deliziosa altura, usque ad haec nostra tempora s. Petri
dominata da un castello fortificato, che nomea retinet^esfque mare versus nunc
fra* suoi circondari novera quello di Piz- Montis Leonis pngus^ inter quevi et i»
zo, lungi due leghe, città marittima su psani oìvitatem duo mìUiaria intersunt.
d' una lingua di terra, nella costa me- Opinandum quoque est Peirum destru-
ridionale di detto golfo, ove nel i8i5fu do Proserpinae tempio, ac caeterorum^
arrestato Gioacchino Murat e fucilato a' quos Deos vocabant, eliminata omni
i3 ottobre, pel narrato nel voi. LXV, spurcitia, et exclusa mullitudine Dae-
p. 289. E sede d'un tribunale di com- monum, ipsuni templum in cathedraletn
mercio e piazza di guerra di 4-' classe. Ecclesiani convertisse. Nani locus noti
Alcune delle sue strade sono regolari e longe a pago praedicto, nomea Episco-
adorne di belle case, moderne ed elegan- patus retinensy ubi Proserpinae tempio
ti abitazioni erette dopo il disastroso fuisse haud dubium est. Fibonensis au-
terremoto de'5 febbraio 1783, pel qua- tem Ecclesia sub rifu graeco fundata
le soffrì notabili e funesti danni, anche usque ad ultimam sarracenorum inva-
nella popolazione, ora di circa 7,000 a- sìonem persedit. Nani vices regnoruni
bitanli, molti de' quali fanno la pesca del versante fortuna, Fibona nunc un. 409
tonno. Ha 4 chiese, un collegio reale, e sub Alarico 'wisigothoruin rege vexiU
uiolli filatoi di seta. Monte Leone dicesi lum erexit; nunc an. 49 3 sub Theodo-
fabbricata da Federico H, e quindi di- rico ostrogothoj nunc an. 53j sub Ju*
venne titolo di ducato e feudo della no- stiniano l imperatore^ duce Belisario j
286081
296 V I n VI B
mine an. 54^ -y"/> Tolila etìani gotha- vi latini di Vibona si conoscono «e- i

rum regej mine ilenini sub Justiniano h gui^nti. Soniano Episcopus Filionenùs^
caeterisque suhseculis graecis imperato- che intervenne al concilio di Calcedonia
rihiis.Jtanno 85o venientibwi ab Afri- nel ^5i. Giovanni fu al sinodo di lionaa
ca agnrenis primwn exeìdiuni passa del499. Piufino vivea nel 597, a cui
est. Ilerum refecta (seti vix pars di mi- Papa s. Gregorio I con epistola che ol-
dia hahitabaUir), iter um diruta^ ignique fre il Coleti, ingiunse, ut in Ecelesia
consumpia est an. 9 1 5 sub Romano /, Nicoterana presbyteruni ordinet, qui E-
qui graecorum imperiwn usurpaverat^ piscopi in poenitentiam deputati vice ba-
et a quo tunc Calabri defecerant. Qui plizety ac missas celebrct. Venerio, con
quidem Romanus ad eorwn ullionem altri vescovi, fu deputato nel 599 du s.
ogarenos advocavit ab Africa^ qui Vi- Gregorio I, nella causa contro Bonifacio
bonem tradiderunl ruinae. Sed non mul- vescovo di Piaggio, Tauraniensis ac Tur-
to posty scilicet an. 983, diruta fuit de- ritanacEcclesiaruni visltator decernitur.
mio ab agarenis, et adeo solo aequata, Papinio o Paponiano intervenne al con-
ut ad exiguum populum redaeta cives cilioromano di s. Martino I nel 649.
ad angulum civitalis^ ubi mine dicitur Crescenzio ovvero Oreste fu al sinodo
la Terra Vecchia eoadunati sint: de re- di Roma celebrato da s. Agatone nel
liquo vero praestantissiniae civitalis ne 679. Il vescovo Stefano fu al concilio di
vestigia quidem remanserint^ nisi longi ^icea li nel 787.061 resto, successe a
murorum circuituSjquo ìlla coronaba- Vibona, Monte Leone, decorala nei i 578
tur. Atque ita deletus est etiam Vibo' del titolo di città, dominio de* duchi
nensis ÈpìscopaluSj ejusqiie deinde di- Pigualtelli. A tempo del Coleti avea 4
gnifas^ et reddilus Rogerii magni comi- chiese parrocchiali, 9 njouasteri e con-
tis Calabriae^ et Siciliae precibus an. venti di religiosi, il collegio de' gesui-
1073 a Gregorio FII^ Militensi E-
s. ti, due monasteri di monache, due con*
piscopi adjuncli sunt. Altri dicono, che servatorii, altro di religiose, altro per
s. Gregorio VII, istituito in detto anno le penitenti, l'ospizio pe' pellegrini, l'o-
il vescovato di Mileto (/^.), più tardi vi spedale pegl' infermi, 2 monti di pietà,
unì quelh di Tauriana (F.), e Fibona IO confraternite laicali. Giuseppe Biso-
sutFraganee di Reggio. Anche Com man- gni de Galli, patrizio di Monle Leone,
ville afferma, che Vibona ebbe pure la pubblicò nel 17 io in Napoli la storia del-
sede vescovile di rito greco, suffVaganea l' aulica Hipponio e Fibona^ e di Monle
deli' arcivescovo di Reggio dello stesso Leone.
rito ; ma non ne trova menzione nel Ro- VIBONA (S.). F, GUIBORATA (s.).

dotà, Del rito greco in Italia. De'vesco-

FINE DEL VOLUME NOVANTESIMOSETTIMO.

CV/J
BX 841 .n67 1840
sncR
Noroni, Gaetano,
1802-1883.
Dizionario di erudizione
storico-ecclesiastica
AFK-9455 (awsk)

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