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DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE

STORICO-ECCLESIASTICA
DA S. PIETRO SINO AI NOSTRI GIORNI

SPECIALMENTE INTORNO
PONTEFICI, CARDINALI
AI PRINCIPALI SANTI, BEATI, MARTIRI, PADRI, AI SOMMI
ECCLESIASTICI, AI VARII GRADI DELLA GERARCHIA
E pm CELEBRI SCRITTORI
ALLE CITTA PATRIARCALI, ARCIVESCOVILI E
DELLA CHIESA CATTOLICA,
CONCILII, ALLE FESTE PIÙ SOLENNI,
VESCOVILI, AGLI SCISMI, ALLE ERESIE, AI
SACRE, ALLE CAPPELLE TAPAL1 CARDINALIZIE E
AI RITI ALLE CERIMONIE ,

EQUESTRI ED OSPITALIERI, NON


PRELATIZIE, AGLI "ORDINI RELIGIOSI, MILITARI,
CURIA ROMANA ED ALLA FAMIGLIA PONTIFICIA, EC. EC. EC.
CHE ALLA CORTE E

COMPILAZIONE

DEL CAVALIERE GAETANO MORONI ROMANO


SECONDO AIUTANTE DI CAMERA

DI SUA SANTITÀ PIO IX.

\ VOL. LXXXV.

IN VENEZIA
DALLA TIPOGRAFIA EMILIANA
MDCCCL VII.
La presente edizione è posta sotto la salvaguardia delle leggi
vigenti, per quanto riguarda la proprietà letteraria, di cui
l'Autore intende godere il diritto, giusta le Convenzioni
relative.
DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE

STORICO-ECCLESIASTICA

U
Utiì UNÌ
Continuazione e fine dell* articolo de'dolti e degli eruditi; altri che godeva-
Univeesita Romana. no della maggior riputazione, li chiamò
a Romacon onorifici inviti e colla pro-
N,eh Si 3 fu
I sublimato al triregno il messa d'ampi guiderdoni. Così negli inizi
fiorentinoLeone X de Medici, che die il del suo papato die saggio manifesto del
nome d'aureo al meraviglioso suo secolo, suo letterario buon gusto e perfetto di*
e Secolo di Leone A' pur chiacuossi, pel scernimento, e con tali principii fece con-
cui magnanimo favore e munificenza fu cepire le più liete e propizie speranze di
Ro-
insigne riformatore dell'università di vedersi per lui rinnovalo il fortunato se-

ma, e promotore splendido della roma- colo d'Augusto nell'alma Roma. Sparsasi
na letteratura, pel suo incremento e de- dappertutto la fama del nobile istinto di
coro. Egli in questo superò i più illustri Leone X iu promuovere e generosamen-
predecessori, e insieme rese a' successori rapidamente
te dilatare la sapienza, fece
ardua impresa l'eguagliarlo. Portò sul- accorrere in Roma un
gran numero de*
l'augusto trono del Vaticano il genio di suoi cultori, conche giovò assai mirabil-
sua famiglia eminentemente benemerita mente ad eccitare il rinvigorimento de-
delle scienze e delle arti nella nobilissi- gli studi, dal Papa lauto amati e stimati.
ma Toscana, nel quale articolo eziandio Chiunque das 5 e saggio di valore nella let-
grandemente la celebrai colla storia, co- teratura, era sicuro di ricevere da lui be-
mechè il cognome Medici divenuto giu- nigno accoglimento e liberal ricompen-
stamente sinonimo di Mecenati. Il suo sa. Leone X
parecchi uè provvide d'im-
pontificato segna la fausta epoca del pub- pieghi lucrosi, ne promosse altri a cospi-
blico studio di Roma, del vero suo splen- cue dignità, non pochi ricolmò di doni e
dore, e per le belle lettere e le belle arti di pensioni, o sovvenue anco con copiose
forma il periodo della più luminosa glo- largizioni di denaro; a molli die onorifi-
ria. Tosto compose la sua corte del fiore ca stanza iu Vaticano, mostrando pecu-
4 UNI U NI
liare inclinazione a'poeti e olla poesia, in cuore a grado a grado si dilata in mez-
cui avea facilità di comporre versi e un zo a tanta copia di dovizie naturali e ar-
gusto sopraffino nel giudicare. In questo tistiche. Per tuttociò la natura e I' arte
Il ohi a non poteva essere più adatta, poi- ingenera nelle menti eziandio di que'che
ché forse piìi che altrove-precipuamente in Roma {V!) dimorano, immagini no-
dal secolo d'Augusto in poi, in cui la poe- bili e conformi alla sua celebrità e magni-
sia salì al som ino grado di perfezione, qua - ficenza. Così gl'ingegni romani comune-
si sempre fu coltivata, e secondo i tempi mente sono svegliati, acuti, vigorosi e ar-
potè vantare copiosa schiera d'eleganti e denti, avendo inoltre l'animo franco e a-
spiritosi poeti, massime trascorsi che fu- perto, proclive alla generosità e a nobili
rono i secoli di barbarie e ignoranza, e azioni. Nati e cresciuti colle più felici di-

seguita la coronazione col meritato allo- sposizioni alla poesia e inclinati«simi a


ro dell'immoralal Petrarca, il genio della verseggiare, anche improvvisamente, la
poesia scosso dallo strepitoso e straordi- natura die loro metalli di voce sonora d'o-
nario spettacolo , e calmate le civili di- gni genere: l'armoniosa lingua italiana
scordie, riprese vivacemente l'estro e la parlata da'colti romani è la meglio pro-
lena canora e feconda: l'esimio suo valo- nunziata, sia con forza e gravità, sia con
re prosperando con poeti ingegnosi e su- dolcezza e soavità, e per quant'altro ri-

blimi, ornò d'uno de' suoi più splendidi marcai nel voi. LXXVIII, p. 47> °"°*
fregi la romana letteratura. L'abbondan- randocosì il gentile idioma sonante e pu-
za de'poeti fioriti in Roma, dopo che i ro. Il naturale istinto de' romani per la
romani cominciarono ad ammirare l'o- poesia, facilmente si trasfonde fra molti
pere de'greci ed a gustare l'eleganti dol- di quelli, che sotto il fortunato cielo ro-
cezze della poesia possente commotrice mano vengono a soggiornare per diletto
de'cuori e delle menti sirena incantalri- o per studi. Il gusto poi in Roma univer-
ce, si attribuisce ancora all'influenza lo- sale per la Musica dell' Ufficiatura divi-
cale della città. Circondata da'memora- na, e di quella del Teatro, compagna in-
bi li suoi sette Monti e da amena e rigo- di visibile e seducente della poesia, col can-
gliosa vegetazione, bagnata da salubri e tare per genialità o arte, sempre più ri-
limpide acque.tra versata dal trionfaleTe- scalda la accende I' estro e in-
fantasia,
vere che dignitosamente e placido scorre foca a poetare con entusiasmo. Egli è per
tra molteplici punti romantici e sorpren- tutto questo, che in Roma quasi sempre
denti di vista, doviziosa d'ogni genere di fiorirono e fioriscono poeti, il cui nume-
commestibili, benigno ha il clima, puris- ro però non fu mai tanto copioso quan-
simo e sereno il cielo. Di quel cielo ro- to in tempo di Leone X, pel suo .singo-
mano, ch'è forza confessare da'forastieri, lare trasporto alla poesia , amando di
che tanto nobilita e ingrandisce l' inge- goder la lieta e brillante compagnia de'
gnosi nelle arti e sì nelle lettere, per l'am- poeti , rimunerandoli con munificenza ,

pio e ridente orizzonte, il quale dilatan- anche que'di merito mediocre premian-
do l'animo ne amplifica le idee; non me- doli per animarli a salir coraggiosi l'erte
no che dall' incomparabile complesso cime d' Elicona, con questo ancora egli
maestoso e imponente degli avanzi stu- alimentando e propagando generosa in en-
pendi dall' antica romana grandezza e , te la letteratura. Non fu pago il magna-
sontuosità de' numerosi moderni edifì- nimo ed erudito genio di Leone X, e coi-
zi,cheinsensibilmeute con respirare l'au- l'efficacia di sue autorevoli persuasioni ,

ra della vita il lontano si abitua al gran- e coll'eccilamento di liberali rimunera-


de e al bello, al gusto delicato intelli- , zioni d' accender in tutti i petti I' amor
gente e pai letto nelle belle arti ; ed il suo degli studi. Imitatore del gran Nicolò V,
-

UN I li N I 5
gloria di Sarzana, adoperossi ancor esso calo di Leone X vieppiù divenne la sede
fervorosamente all'amplificamento delle delle belle arti, il domicilio della scienza,
scienze, e procurò di dilatare e favorire il i più dotti uo-
teatro su cui quasi tulli
per s'ingoiar modo in Roma la letteratu- mini dierono luminose prove di talento
ra. Quindi propose amplissimi premi, per- e di molteplice sapere. In tal modo il se-

chè in ogni luogo si cercassero I' opere colo XVI e Roma ebbero il primato nelle
inedite d'antichi scrittori, né perdonò a belle lettere e nell'arti liberali ; cioè nel
spese per riuscire nell'intento che conse- secolo principalmente tanto celebrato ne'
guì, e pubhlicò colle stampe a comune e- fasti letterari. Parecchi Roma dal suo se-
rudizione e profitto. Aumentò pure di no produsse, feconda sempre di genii su-

scelti e rari codici la biblioteca Vaticana, blimi e d'ingegni perspicacissimi, anco del
al modo narrato anco nel voi. LXIX, p. gentil sesso, e valga per tutte che io ri-
•2 9.5; aprendo in tal guisa in lloma alle cordi Vittoria Colonna, della quale par-
persone di lettere più vasto campo per i- lai pure nel voi. XLV1I, p. 87, quanto
struirsi.Ed essendo la cognizione della lin- all'epoca di cui vado genericamente ra-
gua greca necessarissima a più facilmen- gionando. Dico genericamente,perchè nel
te e fondatamente far progresso in qual- non mai abbastanza encomiato Renazzi
sivoglia scienza, appena divenuto Papa trovasi un emporio e vero tesoro di eru-
rivolse i suoi pensieri a stabilirne mag- dizieni su tuttaquanta la letteratura ro-
giormente e propagarne lo studio. A tal mana , de' suoi progressi e de' suoi illu-
uopo principalmente si servi dell'opera stri e celeberrimi cultori. L' accademia
di Giovanni Lascaris, dottissimo greco, romana d'archeologia, che peli. in Eu-
affidandogli la direzione e istruzione di ropa avea istituita Pomponio Leto, rico-
molti giovani nobili dalla Grecia fatti ve- stituita e sussistente sotto Giulio II, più
nire a Roma, pe'quali nella casa del ce- tempo di
di tutto rifiorì singolarmente in
lebre letterato e poeta lesino Angelo Co- Leone X, e con tal grado di rinomanza
locci, alle radici del Monte Quirinale, a- e di gloria al quale non era mai salita.
pùe fondò famoso collegio Mediceo, in
il Le radunanze frequenti di essa non po-
cui con real munificenza provvisti d'ogni tevano essere né più piacevoli, né più e-
cosa potessero agiatamente coltivar le lin- rudi te, presso qualcuno de'più beu alletti
gue e le lettere greche e Ialine. Del quale mecenati. Tra questi tenne distinto luo-
collegio riparlai nel vol.XLV.p. 236. Non go l'encomiato CoIocci,che di sue grandi
vi fu in vero alcun genere di disciplina, ricchezze usava splendidamente a pio del-
o serie o amene, o utili o dilettevoli, cui le lettere e de'letterali, la cui casa era for-
Leone X non rivolgesse le sue cure e la nita di sceltissima biblioteca e di delizio-
sua generosità. Considerando quanto gio- so ortOjCioè l'adiacenteal palazzo del Bu-
vi all'ammaestramento degli uomini, spe- falo uella via ora detta Chiavica del Bu-
cialmente a'destinali al governo degli al- falo, e la teneva sempre aperta agli ac-
tri, la cognizione della Storia, istituì nel cademici. Questi recavansi pure nell'ame-
Campidoglio uua pubblica lezione di sto- na villa, sulla ripa del Tevere, di Mario
ria romana, da esporsi per un' ora in tutti MafTei da Volterra, vescovo successiva-
que'giorui in cui ivi aduna vausi magi- i mente d'Aquino, Cavaillon e Foligno; e
sitali romani, in toro presenza e di chiun- nella vigna del tedesco Giovanni Gorizio
que volesse intervenirvi. Ne dichiarò let- sul Monte Mario, che li banchettava. Fi
tore il romano Evangelista MaddaleniCa- uidmenle ormai debbo narrare della ri-
podi feri o.eoU'.inuuo assegno di scudi 3oo forma e incremento dell'università roma-
da ritrarsi dalla gabella del vino che inRo- na, felicemente operata da Leone X ; per
ma s'introduce. Roma quindi nel pontili- cui i romani mossi da tauti benefizi e se-
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gnalati ornamenti fatti alla loro patria, pel quanto a soddisfazione degli scolari ; ed
i.° de'Papi decretarono a Leone X una a'professori legali vietò d'esercitar nel fo-
statua in Campidoglio, e con solennissi- ro il patrocinio delle cause, solo permet-
ma pompa l'inaugurarono con l'iscrizio- tendo nelle proprie case le consulte e le
ne : Gymnasium Bonranum, Qitod Si- domestiche lezioni,imponendo multa du-
xtus IV novum yectigal comrnenlus, In plice e all'onorario corrispondente, a chi
salaria professorini} fundaveral , Acci- tralasciasse alcuna pubblica lezione. Per
tisundiqiie viris doclissimis, Instauravil il diligente intervento alle scuole de'pro-
auxUque. Allorché Leone X ascese sul fessori e degli scolari, ingiunse al retto-
trono pontificio, l'università di Roma gia- re e riformatori la visita personale delle
ceva in notabile languore,perciò decadu- scuole ogni mese almeno, e di due volte
ta dalla sua floridezza e celebrità, quan- per settimana ad un riformatore. Coman-
tunque il gran Giulio II suo predecesso- dò a'bidelli o ministri inservienti l'uni-
re l'avesse favorita. Per le guerre strepi- versità, di registrare nel rotolo quotidia-
tose, da anche in persona combattu-
lui no i professori che mancassero nell' ore
te, gli animi de' romani distratti da bel- assegnate, e poi di farne relazione a'su-
licosi spiriti, di conseguenza erano più periori. A'medesimi bidelli die l'incarico
rivolti a Marte dio della guerra, chea Mi- d'avvisare nelle scuole i maestri e scolari
nerva dea della Sapienza, come fìnsero i delle feste e ferie del palazzo apostolico,
poeti ; e le rendite assegnate alle pub- in cui solevano vacare le lezioni nell'u-
bliche scuole restarono in gran parte niversità.Se poi bidelli mancassero nel-
i

distratte: tultavolta il numero de' loro dopo I' ammonizione dovesserq


l'uffizio,

maestri forse era maggiore di quello de' multarsi d> metà del salario, e continuan-
discepoli. Appena Leone X pervenne al- do nella trascuranza si privassero del-
la sovranità di Roma, in cima a' suoi l'impiego. Rigorosamente ordinò la dili-
pensieri concepì la pronta restaurazio- gente paga dell'onorario a' professori , i

ne e accrescimento dell'università roma- quali però doveano dare la sicurtà di lo-


na ; tutto compreso in questo concello, ro permanenza. Tollerò nondimeno l'ag-
nell'alta sua mente trovò essenzialmente gravio introdotto da Sisto IV delta riten-
convenire od una Roma, che gli studi fio- zione del 3 per 00 sugli onorari de'profes-
1

rissero in tutte le liberali e gravi disci- sori, a favore del depositario della gabella,
pline. Quindi emanò la bolla Dum sua- dello studio. A'3 cardinali capi d'ordine
yissimos atque uberes fruclus, de' 5 np- del Sagro Collegio (V.), Leone X com-
Tembrei5i 3, Bull. Boi», t. 3, par. 3, p. mise d'aver cura speciale e protezione de'
370: De nuinere^itclorilateetprìyilegns professori e degli scolari, sostenendo colla
ÌRecloris, et Beformatoruni , Leclornni- loroautorità i diritti, privilegi ed esenzio-
aite, et Scholarittm Studii generali* Al- ni concessia'medesimi; procedendo an-
inoti Urbis , et officio Bidelli. Con essa che alla pena della scomunica che de- ,

Leone X confermò quella di Eugenio IV cretò contro chiunque avesse osato vio-
sull'assegno della gabella del vino fora- larli. Finalmente e non ostante il divieto
stiercamantenimento del pubblico stu- degli antichi canoni, specialmente della
dio. Tra gli ordinari professori, espres- decretale d'Onorio III, dichiarò lecito a-
samente decretò dovessero sempre <>ser- gli ecclesiastici d'attendere liberamente
vene 3 insigni pel diritto civile, pel dirit- urli" università romana allo studio delle
to canonico, per la medicina e filosofia, e leggi civili, come assai opportune all'in-
con conveniente onorario; prescrivendo telligenza de' sagri canoni. Questi saggi
loro leggere nell'università ne'consueli provvedimenti produssero rapidamente
giorn', e dopo le lezioni trattenersi al- ubertosi frutti. I professori tornarono a$«
UN I UNI 7
sidui alle proprie cattedre, e d'ogni par- i833 pubblicò in Roma co'tipi di Gio-
ie concorse mi mero grandissimo di stu- vanni Olivieri tipografodell'Archiginna-
denti, vedendosi le già deserte scuole ri- *io: Notizie della chiesa interna dell' Ar-

piene di scelta gioventù avida d'istruirsi. chiginnasio romano , raccolte ec. Egli
Leone X si compiacque tanto del felice narra: Leone X, che meritamente può
e sollecito effetto di sue premure per lo chiamarsi il i." fondatore dell' archigin-
studio di Roma, che ne palesò la sua sod- nasio romano, avendo trovatoli vecchio
disfazione nel idi 4 colla bolla Quam o- suo fabbricato poco decente per la capi-

mnibus fere nationibus j e vieppiù infer- tale del mondo cattolico, tra le altre cu-

voratosi a consolidare la romana univer- re del suo glorioso pontificato, una delle
sità col culto religioso ingiunto in que- prime fu quella di edificarlo di nuovo con
st'ultima costituzione, scelse poi copiosis- più grandioso e magnifico disegno. Il lun-
simo numero di professori, quasi tutti fa- go braccio che guarda la via de'Sediari
mosi ed eccellentissimi nelle loro facol- (così detta da'molti sediari che ivi o me-

tà ; come può vedersi dalla sumroenlo- glio nellapropinqua via de'Canestrari la-
vjita Lettera di Marini sul Ruolo de' pro- vorano: convien credere che un tempo
fessori deli5i^, in pergamena, trovato fossero stabiliti nel rione Regola sotto la
malconcio sopra un pubblico banchetto parrocchia di s. Maria in Monticelli, per-

di rivenditore di merci, ed è il più anti- chè esiste altra via omonima. Nella no-
co che si conosca, gli altri cominciando stra ora ve ne sono pochi, e si protraedalla
dali53q. Nel ruolo Leoniano si contano via della Sapienza alla piazza di s. An-
tf8 professori numero che I* università
,
drea della Valle. Propriamente molti se-
non ebbe mai ne prima e né dopo, cioè diari sono nella via Canestrari ove ri- ,

i i canonisti, 20 giuristi,! 5 medici, 5 fi- siede la presidenza regionaria delle riu-


losofi, ec. Noterò che tra gli 88 si com- nite presidenze de' rioni di s. Eustachio
presero, il semplicista oude l'università e Parione) fu opera di Leone X, i di cui

romana per la 1. 'ebbe la cattedra di bota- stemmi ne resero testimonian-


gentilizi
nica, i 1 3 maestri regionari, il rettore e i za, conservatisi sino all'epoca repub-
riformatori insieme calcolatici notaro de' blicana del 1
798 sopra l'arco dell'atrio ,

riformatori, persino il bidello e il custode che corrisponde all'odierna porta princi-


della campana. Tanto leggo nel Marini, pale d'ingresso dirimpetto (all'abbando-
Dunque non tutti erano professori.Quan- nata) chiesa e casa della nazione spagnuo-
lo alle scienze esatte, osserva Renazzi,che la (tale ingresso raramente si apre: l'or-

soltanto in quest'epoca cominciarono al- dinario ingresso resta dalla parte della
cune a risorgere, altre a progredire; pe- piazza di s. Eustachio), ed altre che tut-
rò l'università romana può vantare d'es- tora si vedono nelle volte delle stanze ter-
ser stata la 1
."
a introdurre la cattedra di rene, le quali essendo state appigionate
botuuica, come dirò a suo luogo. Quanto ad uso di botteghe a diversi artigiani, da
procederò col Ratti, per-
al culto religioso Leone XII furono ripristinate a comodo
chè più recente e perchè espressamente e uso dell'università, a cura del vigilan-
ne trattò, lenendo presente il diligentis- tissimo relloieCristaldi poi tesor/ere mo-
simo Renazzi. Nicola Ratli, cancelliere del- dello e amplissimo cardinale. Secondo la

l' università romana, egregio autore di più comune opinione l'architetto della
diverse e interessanti opere, di cui mi gio- fabbrica intrapresa da Leone X, fu il gran
vai in questamia (arroge per qualche a- Michelangelo Buonarroti, dichiarata di
nalogia, che anche qui ne ricordi una; vaghissimo e bellissimo disegno, che for-
V inserì,sopra gli stabilimenti di pubbli se altri eseguirono come altre. Ma il Re-
4ù beneficenza degli antichi romani)) nel uazzi espressamente avverte, che sebbe*
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re quasi lutti descrittori di Roma mo-
i un anniversario di solenni esequie nel
derna abbiano francamente asserito die giorno di sua morie per I' anima sua e
Leone X fece erigere la fabbrica del pub- degli altri della famiglia Medici, che fos-
blico studio, è però certo che n'ebbe solo sero morti in Roma. Dispose inoltre, che
l'idea e giammai Conoscendo il
l'eseguì. quegl'individui di tale sua famiglia,! qua-
Papa quanto poco onorevole non che in- li Roma, godessero
fossero domiciliati in
comodo all'università fosse il non avere del padronato della nuova cappella ; il
nel suo interno una cappella, nella quale diritto poi di nominare e presentare alla
si potessero adempire tutte le varie fun- prepositura e cappellanie spettasse al ret-
zioni, tanto quelle che riguardano il cul- tore e riformatori deiruniversilà,e l'isti-

to divino a spirituale vantaggio de'lello- tuzione al rettore ancorché laico. Mollo


ri e della scolaresca, che le altre di sopra distinti furono i soggetti nominati allo-
accennate, proprie del pubblicostudio,os- ra per la i.* volta. La prepositura fu con-
sia esercizi accademici e altre letterarie ferita a Filippo Beroaldo giuuiore bolo-
funzioni, ed eseguite fin allora nella vi- gnese, segretario e famigliarissimo delPa-
cina chiesa di Eustachio o nell'annessa
s. pa, professore d'eloquenza dell' univer-
sagrestia , ne ordinò la costruzione con sità e custode della biblioteca Vaticana.
quello splendore che conveniva all'archi- Delle due cappellanie una fu conferita
,

ginnasio, e corrispondente al suo genio. a Camillo Porzio romano, successore al


Frattanto richiedendosi non breve spa- Beroaldo nella cattedra, «anonico Vati-
zio di tempo e molla spesa, fece provvi- cano e poi vescovo di Teramo; e l'altra
soriamente erigere una cappella in una a Giovanni Casoldo bresciano, cameriere
fratte* scuola al sinistro lato della porla segreto del Papa. Aftinché poi col decor-
principale d'ingresso(riguardante la piaz- rere degli anni l'impegno non prevales-
za di s. Eustachio, dice Renazzi). Essa fu se al meritOjOrdinòchein qualunque tem-
dedicata a s. Leone I Papa, ed a s. For- po alla prepositura non meno che alle cap-
tunato martire, il di cui corpo sembra pellanie si dovesse presentare un pro-
che allora fosse collocato sotto 1' altare. fessore romano dello stesso archiginna-
Assai splendido fu il Papa nel provveder- sio, ed in mancanza d'un romano un fo-

la di cappellani pel suo decoroso servi- rense o forasliere, permettendo riguardo


zio, e per comodo degli scolari. Fondò allecappellanie,che non essendovi un pro-
in essa una preposilura, che dichiarò di- fessore romano ,
potesse sostituirsi uno
gnità del clero romano, e due cappella- studente parimenti romano. La dote del-
nie; e volle che coloro , che ne fossero la prepositura fu assegnala da Leone X
provvisti, si chiamassero preposto e cap- in annui ducali d'oro ioo di camera, e
pellani dell'accademia romana. Volle an- quella delle cappellanie in annui ducati
cora, che sì l'uno, che gli altri godesse- d'oro 5o di camera per ciascuna, da pa-
ro del diritto d'intervenire alle pubbli- garsi sulle rendite del pubblico studio.
che processioni ocolcapitoloLateranen- Non solo Leone X aumentò notabilmente
se,o con quello di s. Pietro, in piviale e il numero de'professori e delle cattedre,

camice (e il preposto anche con l'ulmu- ma accrebbe pure i loro stipendi ripor-
ziae il rocchetto, dice Renazzi ; cioè quan- tati nella Lettera del Marini, in tulli a-
do non incedeva in piviale, almeno l'al- scendendo ai4,ooo fiorini d'oro, perciò
muzia non con esso usata). Gliob-
l'avrà noti furono sufficienti proventi del da- i

blighi del preposto e cappellani consiste- zio sul vino forasliere. Le lezioni erano
vano, nel celebrare allei nativamente la allora distribuite de mane et desera, non
messa nella detta coppella in tulli i gior- solamente ne'giorni feriali, ma anche ne'

ni di scuola, in primo crepuscolo, ed io ili festivi, nun usandoli in quel Icmpo le


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tarile vacanze introdotte in seguito, ed e- dividili che intervengono, de'5 collegi e
ziandio nell'altre università dice vasi scuo- del corpo de'professori, e l'ordine del se-
la ne'giorni di festa. Ogni rioneaveail mae- dere di ciascuno. Alla morte de'Papi si

stro di grammatica, stipendiato ciascuno celebra nella chiesa dell'università un fu-


con 5o fiorini annui sulla gabella dello nerale a spese dell'erario. In ogni anno
studio ; erano considerati un' appendice dopo compiuta la pubblica ecclesiastica
dell'università, dal cui rettore e riforma- funzione funebre si recita in presenza di

tori dipendevano. Fra'dotti che Leone X di tutto il corpo dell'università nella chie-
innalzò al cardinalato, ricorderò Tomma- sa adunato, da quel pubblico professore
so de fio o Gaetano, professore di teo- che di volta in volta si sceglie dal retto-

logia nell'università; e Domenico Jaco- re, un' orazio. ìe Ialina in lode di Leone
vazzi già rettore della medesima, ch'eb- X. Si deve credere, che insieme coli' e-
be la principali parie nella riforma e am- sequie subilo si cominciasse a pagar giu-
pi iazione dell'università. Morì Leone X sto tributo di grata riconoscenza a que-
a'2 dicembre 1 52 i, e si principiò subito sto gran Papa, come beneficen t'issi rno re-
ad eseguir la di lui volontà colla celebra- stauratore dello studio romano, celebran-
zione dell'esequie, le quali però dagli an- done pubblicamente le gesta gloriose.
tichi calendari si raccoglie, che insieme Qualcuna di tali orazioni fu pubblicata
con tutte le altre funzioni letterarie tut- da' loro autori colle stampe. Nelle Bis-
tavia facevansi nella chiesa di s. Eusta- seri, alle file dt Pontefici, di Novaes, t.

chio , forse perchè la suddetta cappella I, p. 256, trovo queste due. Pompeo ti-

non era abbastanza capace per contener- goni professore di lettere umane nell'u-
li la scolaresca e che in gran
i letterati, niversità: Oralio in funere anniversario
numero vi concorrevano. Ma compiutasi Leonis X Romani Gymnasii fundatoris,
poi la nuova chiesa esistente, sol lo Ales- habila annoi5S j, Romae 588. Fran- r
1

sandro VII, l'esequie e le altre funzioni cesco M. 3 Gasparri professore di legge nel-
cominciarono in essa a celebrarsi, il che l'università: Oralio in anniversario fu-
presentemente pure si pratica. Non più nere Leonis X habila in Ecclesia Roma-
però l'esequie, come usavasi sul princi- nae Sapienliae, Romae^gS. 11 Renazzi
pio , si fanno nel di anniversario della . loda quella del rinomato p. PaolinoSco-
morte di Leone X. Sin da'primi anni del lopio bravo professore di rettorica, reci-
secolo XVII celebravansi ne'giorni pre- tata e data in luce nel 1 7 1 5 ; e parla della
cedenti l'Epifania, ne'quali duravano al- propria che dedicò al cardinal Stefano
lora le vacanze Natalizie; e ciò s' intro- Borgia : Philippi illariae Renazzi advo-
dusse per non impedire coll'esequie le le- cali et antecessoris romani, De Lau-
zioni del dì 2 dicembre, e mortuale del di bus Leonis X, O ratio in tempio Ar~
Papa. Successivamente neh 683 trovasi cìvgymnasii Urbis habila vi Id. Fe.br.
per lai." volta assegnato il mercoledì di mdccxciii, in anniversariis ejus Paren-
carnevale per la loro celebrazione. A ta- talibus, Romaeex Officina Salomoniana.
le deslinazioneavràsicuramentedato luo- In conferma che tuttora si celebrano in
go l'essersi pur stabilite annue solenni e- carnevale l'esequie di Leone X, degli av-
sequie per gli avvocati concistoriali e pe' vocati concistoriali e de'professori, ripro-
professori defunti, le quali ora tutte si ce- durrò il riferito dal n.°i 1 del Diario di
lebrano nella i.
J
settimana di carnevale, Roma 1842 ,
poiché prima il Diario ed
come in tempo il più libero delle pubbli- ora Giornale di Roma, riferiscono tali
il

che lezioni, come narrai nel voi. XXVIII, funzioni. » Lunedì 3i gennaio nella ven.
n. 56 e 57, descrivendo tali funerali an- chiesa della Sapienza di Roma, addobba-
niversari, rilevando il vestiario degl' in- ta a lutto, si celebrarono le anniversarie
«o UNI UN I

(esequie per la sa. me. di Papa Leone X. non minore esemplare pietà , che di se-
r
Finita la messa solenne, il sig. avy. Giu- gnalata dottrina, di cui abbiamo goduta
seppe Capogrossi romano, pubblico pro- la conversazione letteraria". Dell' istitu-
fessore di giurisprudenza in quell'archi- zione del Carpani di quest'annue ese-
ginnasio, censore d'onore dell'insigne e quie, per le quali lasciò 7 luoghi di mon-
pontifìcia accademia di s. Luca, pronun- te, in più luoghi ne parla anche ilRe
ziò un'orazione latina in lode del suddet- nazzi, nelle notizie biografiche del me-
to Pontefice; e seppe con tratti maestre- desimo; per cui e per aver lasciata la sua
voli ed energici dar risalto alla rara virtù libreria alla biblioteca dell' università ,

della Sanlilàdi N. S. Papa GregorioXVI, » questa ed a' professori la sua memo-


che, emulando Leone X, governa sag- ria sarà sempre cara e preziosa. Lo stesso
giamente la Chiesa, e accorda ad un tem- Piazza discorre nel cap. DelVaccade- 1 1;

po la sovrana protezione alle scienze e inia deg l'Intrecciati in casa del fu d.r
alle buone arti, e di nobile patrocinio fa- Giuseppe Carpani. Questi che ne fu il
voreggia chi le coltiva. Intervennero alla promotore, pei* alludere al suo genio le

(unzione i collegi ei professori tutti del- die per impresa una siepe fiorita, col mot-
l'università romana, e vari letterati d'o- to Munit et
; ornat ; dandole perciò il
gni ordine, che fecero i meritati applausi nome à! Intrecciati. Volle cos'i esprime-
iil eh. oratore. Nel giorno poi di vener- re, che lo studio delle materie legali, per
dì 4 febbraio si celebrarono nella stessa sua natura aspro e faticoso, si può facil-

chiesa dell' Archiginnasio Romano due mente conformarlo con quello assai più
altre solenni esequie, una pe'defunti avr giocondo e dilettevole delle belle lettere,
vocali concistoriali, e l'altra pe' defunti Ne fui. "principe il celebre Carlo Cartari
lettori di Sapienza; e vi furono presenti avvocato concistoriale. Lo scopo del fon-
i signori avvocati concistoriali e i signori datore fu pel maggior esercizio nella giu-
professori dell'università romana". Carlo risprudenza de'giovani studiosi, nelle que-
JWlolomeo Piazza, che nel 1698 pubbli- stioni legali più intricate, e per addestrar-
ama-
1

cò Enwologio Romano, trai. ? Delle


I
'

1 li ancora nelle belle lettere, poiché


accademie Romane, cap. 3 Del celebre va l'erudizione ed era inclinato alla poe-
/irchiginnasio o ateneo ovvero JJniverr sia. V accademia fiori e fu frequentala
sita della Sapienza, riferisce. •> Il vener- dalla più scelta gioventù e dalle persone
dì di carnevale nella chiesa della Sapien- più gravi della città, e molti meritarono
za fanno l'esequie anniversariedel Pon*
si d'esser promossi a elevate dignità , e al
teliceLeone X, benefattore liberale di que- cardinalato Massimi e Buonvisi, A chia-
sto studio, con musica, e con 1' orazione rire 1' epoca in cui vado percorrendo e i
lettino in lode di esso, che si suol fi re da disastrosi avvenimenti che la segnalaro-
uno de'professori della medesima univer- no, fa d'uopo deviare alquanto dall'ar-
sità- Et il giorno seguente si celebrano gomento, sebbene in sostanza in esso si
l'altre esequie anniversarie per l'anima rannoda pe'fatali risultati. Intendo accen-
di tutti gli avvocati concistoriali defunti, nare a quel periodo di tempo che la mi-
fon l'assistenza nell'una e nell'altra fun- sera Italia fu disputata, per la disunione
zione de'medesimi avvocati concistoriali de'suoi principi, da'francesi e dagli spa-
C de'professori della stessa università. Un* glinoli e imperiali. Da ultimo a tale stu-

idlra finizione funebre in suffragio del- dio diffuse non poca luce il benemerito
l' anime di tulli i lettori della Sapienza letterato TullioDandolo, con pubblicare
r
per pia istituzione del sig. GiuseppeCar- illustratiRicordi inediti di Gerolamo
i

pani romano, lettore di legge civile e ca- Moro ne gran cancelliere dr II' ultimo du>
nonica per 4° auui e fiuo al i6t) 1), di ca di Milano, ivi 1 855. Ne dà contezza
(
UN 1 ti N I il

la Ch'illà Cattolica nella serie 3.", t. 6, te variare di sua condotta e di pescar chia-
j>. 32i. Girolamo Morone o Moroni fu ro nell'acqua torbida, cioè di conseguire
uno de'più destri negoziatori politici del l'utile senza curarsi del giusto.
suo tempo. Entrato di buon'ora al ser- Morendo Leone X,inRoma rimasero le

vizio de' suoi signori Sforza duchi di Mi- cose altamente sconcertate da' gravissimi
7 Lodo- debiti da lui contratti per sostenere l'enor-
lano (Z .), si formò alla scuola di

vico il Moro, il più dissimulatore tra'prin- mi spese della guerra, che ardeva anche
ripi d' Italia. Manifestò sotto di lui rari per la ricupera alla s.Sede de'suoi domimi
talenti per le negoziazioni diplomatiche, di Parma e Piacenza. Gli fu sostituito lo
ma co'principii falsi e furbi di Macchia- sconosci uto e calunniato cardi naIFIorenzi
vello segretario fiorentino. Divenne can- vescovo di Tartosa, nel qual articolo pro-
celliere de' principi suoi figli nel ducato pugnai le sue virtù e sapere, dal Renazzj
milanese, e governò lo stato in nome di con altri creduto di Salò, ma veramente
Massimiliano Sforza pressoché imbecille, d'Utrecht. Ritenendo il nome, si chiamò
e l'indusse alla capitolazioneche pose Mi- Adriano VI, e dalla Spagna, ove trovava-
lano in signoria de' francesi, e il suo si- condusse in Roma, con cattiva pre-
si, si

gnore divenne loro prigione. Egli però venzione per la sqa austerità e contra-
tosto si recò a Trento presso il fratello rietà a'poeti e ad altri studi, egli essen-

Francesco 11 , in cui sperava trovare più do dottissimo nelle scienze sagre. Perciò
risoluzione e più talenti. Moroni, dopo a- la maggior parte degli eruditi si ritiraro-

ver spiato lungo tempo il destro, venne a no da Roma ed poeti ammutolironsi


,
i

capo di persuadere l'imperatore Carlo V (tranne Satirici mordaci) o scomparve-


i

sovrano della monarchia spagnuo|aeLeo- ro. Esausto affatto l'erario, Adriano VI

ne X,a collegarsi nel«*>2i per cacciare si trovò costretto a revocare le prodiga-


d'Italia i francesi, e ristabilire Francesco lità esercitate anche con
dal predecessore,
Jl nel ducato di Milano, la quale aprì le impieghi e uffizi d'alcuni eruditi in rimu-
porte aProsperoColonna generale di Car- nerazione di letterarie fatiche. Le quali
lo V, e il Moroni ne prese possesso in no- cose gli concitarono il malcontento e l'a-

me de| suo sovrano. Neil' ultimo de' ^ lienazione de'letterati, i quali colla poten-
libri mss. del Moroni, si comprendono za abusiva della penna e della lingua,
i ricordi dal eh. Dandolo illustrati, per sdegnosamente ne denigrarono la memo-
rischiarare la storia de'primi 3q anni del ria ; e la romana letteratura temè forte

secolo XVI, massime da|i5i5 al i53q, di sua depressione. Tosto la morte, do-
perchè il Moroni ebbe mano ad ogni tra- po circa 7 mesi i di pontificalo, dileguò le

ma politica nelle cose italiane dique'tem- apprensioni dello studio romano, ed i let-

Il Dandolo volle purgare


pi infelicissimi. terati aprirono l'animo a lusinghe di ve-

laprofonda sagacità e l'alto ingegno del der per loro rinascere i lieti giorni di Leo-
Moroni dall'indegne calunnie di cui fu ne X, allorché neh 5s3 ne occupò la se-

tanto oltraggiata la sua memoria, per te- de cuginoClemente VII de Medici. Que-
il

nebrosa e versipelle politica, da altri in- sto Papa non era privo d'amore alle let-
vece portata a cielo, come modello di sa- tere, né mancava di propensione a pro-
pienza civile e italiana. Dice la saggia e teggere e beneficare i letterati, anzi a-
perspicace Civiltà Cattolica, intorno a vea secondato il nohil genio e la muni-
qualche punto la difesa del Dandolo non ficenza verso di loro del cugino. Richia-
biscia che desiderare, ed è compiuta; in mò quindi i letterati ch'eransi allontana-

altri non basta a dileguare i gravi so- da Roma


ti pel severo predecessore, e con
spetti di cui va macchiata la memoria di impegno si die a far fiorire la letteratu-
quell'uomo di stalo,massirae nel frequen- ra e mantenere in vigore il pubblico sin-
12 UNI UN I

dio, che di nuovo venne frequentato da restaurare il materiale edifizio dell' uni-
copioso numero di scolaresca sì natia e versità, ed in sostenerne il decoro con de-
si straniera. Intanto minacciava rovina, stinare uomini dottissimi a occuparne le

per vizio di costruzione non ben solida, calledre.Ma presloilPapa si raffreddò nel-
il magnifico edilizio fatto innalzare da A- l'i mitare gloriosi esempi del cugino, poi-
i

le.»sandroVI per usodelle pubblichescuo- ché la sua naturale inclinazione al rispar-


le. Avea già Leone X, sin da quando fe- mio, vinse in lui ogni altro riguardo; ces-
ce riattare una delle scuole e convertir- sò dal premiare le letterarie fatiche de'
la in cappella, designato di ripararvi con dotti, anzi giunse a sottrarre a' pubblici
ristorare e ampliare tutta la fabbrica, e professori dell' università i loro stipendi,
con aggiungervi anche una nuova cap- e a rivolgere per qualche parte in altro
pella o chiesa abhaslanza vasta per cele- uso i proventi sulla gabella del vino fo-
brarvi ogni letteraria funzione, come ap- rastiere, che inlroducevasi in Roma, de-
parisce dalja ricordala boUaQitam omni- stinali al mantenimento di quelli. Le qua-
bus fere natìonibus j è però certo che li cose contribuirono ad accrescere l'av-
n'ebbe soltanto l'idea, e non mai si ac- versione contro di lui già concepita dal po-
cinsead effettuarla. Il Ratti che narra l'e- polo romano per l'avanie de' suoi mini-
secuzione veramente non la prova con
,
stri. Ma egli raccolse amarissimi frutti di

sicure testimonianze o con documenti. Il sua malintesa parsimonia , e ne fece ri-


suo asserto lo fonda sul riferito da Fran- sentire a Roma i più funesti e deplorabili
zinineli653, nella Roma antica e mo- effetti. Nell'ostinate contese tra l'impera-
derna, dal Bottali nelle note alla l'ita tore Carlo V sovrano della mouarchia di
di Bonarroti del Vasari, che cita l'au- Spagna^ Francesco re di Francia,C\e-
I

tore della Roma antiòm e modernaslaiii' mente VII invece di mantenersi neutrale,
pata nel i^.'To, i quali tutti appena dis- cambiato più volte partito, finalmente si
sero l'edilìzio della Sapienza essere o collegò co' francesi e veneti in difesa del
credersi disegno del Bonarroti e princi- duca di Milano. Dappoiché nel 1 5a5 fat-
piato da Leone Xj indi proseguito da Si- to prigione Francesco 1 re di Francia da-
sto V e da Urbano Vili. Soggiunge Ite- gl'imperiali sotto Pavia, volendo Girola-
nazzi, Clemente VII bensì ordinò e fece e- mo Moroni scuotere l'insopportabile gio-
seguirela riparazione dell'edifiziocosti iti- go degl'imperiali, propose al suo signore
lo da Alessandro VI, coinè asserisce An- Francesco 11, alla repubblica di Venezia,
drea Fulvio scrittore di que'tempi e te- ed a Clemente VII d'unirsi a'francesi; di
stimonio oculare. Quindi osserva il Re- più tentò di guadagnare il marchese di
nazzi,che lo stemma pontificio de'Medici, Pescara generale di Carlo V, e gli olhì in

diesino agli ultimi (empi dello scorso seco- compenso il regno di Napoli. Il marche-
lo esistè nel prospetto interno del presen- se dissimulò, finse di prestare orecchio a
te edilìzio dell'università, dirimpetto alla tali seducenti proposizioni, e poi fece ar-
suo chiesa , dovette appartenere non a restare il cancelliere Moroni e l'inviò pri-
Leone X,come lutti i riguardanti crede- gione a Pavia, spogliandoli duca di Mi-
vano, ma piuttosto a Clemente VII, che lano de'suoi stati. I Colonna partigiani

con esso l'ebbe comune, ed esservi slato di Carlo V cominciarono in Roma sle^.i
uel suo pontificalo innalzalo in qualche la guerra contro il Papa, che fu costret-
parte della fabbrica da esso rinnovata, to rifugiarti in Castel s. Angelo, venen-

donde si sarà poi trasferito nel detto luo- do saccheggialo il Valicano e parte del-
go ove si mirava collocato. Le cure di Cle- la Per un'apparente cal-
Città Leonina.
mente VII ne'piimi fervori del suo ponti- ma, Clemenle VII commise l'impruden-
ficato, si resiti usuro solo a conservare e za di licenziai le truppe che uvea assol-
3

UN ! UNI 1

date, per inopportuna economia, e ad in- rati cui non


dato fuggire (lasciando
fu
sinuazione dell'avaro cardinal Armellini in balia dettar bari le loro sostanze que'
camerlengo , il quale ne pagò il fio coti ch'eransi posti in salvo), molti perdendo-
perdere poi nelf orribile sacco di Roma vi libri, roba e vita pe'crudeli strapazzi e
(A'.), che vado ancor una volta e con in- strazi inauditi. Dagl'infami soldati si di-
dignazione a ricordare, la più parte de' strussero preziose biblioteche, anco per
suoi tesori e per tristezza anche la vita. scaldarsi, o per far cuocere ie vivande! 11

Continuando la guerra contro il Papa, si sempre deplorando sacco di Roma del


fece una tregua ma senza curarla, il ge-
; 1527 riuscì fatalissimo alle lettere e al-
nerale imperiale d' Italia contestabile di le arti, ed a' suoi cultori, a qualsivoglia
Borbone si propose di marciare alla vol- genere di studi , come eloquentemente
ta di Uoma. Però trovandosi senza dena- compianse il celebre bellunese Pier Vale-
ro per mantenere il suo esercito, profer- riano professore dell'università e uno de'
se ad alcuni prigionieri di stato di rila- più insigni letterati, col suo libro: De in-
sciarli mediante un riscatto. Moro ni di tal felicitate lilteralorum. Così decadde in
numero ricuperò la libertà per 20,000 un baleno nella miseria e nella desola-
fiorini. Il vecchio insinuante ed accorto e zione della spogliata Roma tutto il vi-
grand'uomo di s lato, riuscì presto a gua- gore degli studi, e lo splendore disparve
dagnare l'intera confidenza di Borbone. della letteraria sua gloria. Poteva impe-
Ne divenne il segretario e ih ."consiglie- dire in buona parte tanti eccidii France-
re, e T accompagnò nella spedizione col sco M.' 1 duca d' Urbino : noi fece ! In ve-
titolo di commissario generale del Teser- ce, e al modo che dirò anco collo storico
ei to imperiale. Inoltratosi il contestabile De Rossi, Girolamo Moroni aderì alla li-

verso la città eterna, con feroce e rapace berazione del Papa, in che ministri di i

esercito di spagouoli, di tedeschi fanatici Carlo V erano assai discordi: il principe


eretici, e di alcuni raccogliticci schiuma d' Orange era un eretico, e Ugo Mon-
d'Italia, a'6 maggio 527 espugnò Roma,
1 cada un cattivo cristiano. Dopo 7 mesi
sebbene vi cadde estinlo,succedendolonel di assedio, riuscì a Clemente VII di eva-
comando il principe d'Orange. Fuggito il dere da Roma travestito , colla lettiga
Papa in Castel s. Angelo, Roma immersa somministratagli da Moroni, il quale era
nel pianta non ebbe mai forse giorno più. succeduto nel commissarialo con Filiber-
funesto e luttuoso, né notte più terribile to d'Orange, che soldati a\eano sosti- i

e spaventosa. 11 furore de' vincitori non tuito al contestabile, e di esso pure ne di-
la perdonò nel primo impelo a sesso, età e venne il confidente, al consiglio del quale
condizione: generale fu la strage, le de- in questa guerra gl'imperiali ricorrevano
predazioni e la rovina; logrimevoli cala- come ad oracolo per deliberare e ben go-
mità e orrori che si protrassero per più vernare ogni cosa. Anzi a sua mediazione
di due mesi, con devastazioni, incendi e principalmente, a' 3 1 ottobre era slato
distruzioni di edilìzi, di preziosi monu- concluso il trattato per la liberazione di
menti e di sceltissime librerie. Profanate Clemente VII, che diffidandone preferì
furiosamente le chiese, violale matrone poi l'occulta fuga in Orvieto, la quale fa-

e sagre vergini, i cardinali e prelati espo- vorita da Moroni, in ricompensa fece in


sti nelle piazze a'più infami e umilianti seguilo vescovo di Modena il di lui figlio
ludibrii; tutti i ricchi e. quasi tulli i cit- Giovanni Moroni, che divenne celebra-
tadini, e persino i fondatori de' Teatini tissimo cardinale. Inoltre il Papa die al

(V .) t patirono tormenti se non consegna- Moroni un regalo di più che 0,000 1

vano gli effetti di valore da loro pos- ducati in tanto grano che aveva nel pa-
seduti, fra' quali que' professori e lelle- trimonio di Corneto. L'operato del Mo-
4 unì ti M I

roni Io descrisse ancora De Rossi, Me- loia pensasse a finsi provvedere d' una
morie storielle de' principali avveni- cattedra vacante di lettere umane, e non
menti politici d' Italia, seguiti duran- mancò Clemente VII di spedirgliene, dal
te il pontificato di Clemente VII. Di Castel s. Angelo dove slava assedialo, il

più Girolamo, da Carlo V fu crealo du- breve di collazione a'7 luglio del ferale
ca di Bovino, e d' 80 anni tnoiì all' as- 1527. Essendo chiusa l'università, Cle-
sedio di Firenze. Per quanto il Dandolo mente VII credè di poterne i redditi con
sia persuaso die Moroni si sobbarcasse verlire in altro uso. ludi colia bolla Citta
ni commissariato cesareo per alleggerire nos affrettine % datain Orvieto a' 2 5 a-
culla sua autorità le calamità die gl'ini* prile 528, Bull. Rotti, t.4, par.i, p. 72,
1

periati inflissero alla sventurata Italia e dichiaiòche per l'infelicità de'tempi non
all'infelice Roma; alla Civiltà Cattolica più leggendosi nel pubblico studio, attri-
invece sembra per lo contrario , ebe la buì iu aumento degli assegnamenti de'
penna, senno e l'accorgimento finissi-
il conservatorie degli altri ulliziuli del po-
mo da lui adoperalo nel condurre le co- polo romano, ed in riparazione delle mu-
se politiche e militari degl'imperiali, die ra e altri pubblici edilìzi della città (ulto
sotto gli occhi del Moroni fecero in Ro- quel denaro da ricavarsi dalla gabella
ma 1' accennate atrocissime cose , servi già imposta sul vino introdotto in Roma,
piuttosto a vantaggio de'nemici il' Italia che si soleva e si dovea erogare nello sti-
e della s. Set\e; che. se la sua lettiga ser- pendiare lettori. Aggiunse, che se in ap-
i

vi di scampo al Papa, questo solo prove- presso fosse per riaprirsi nuovamente lo

rebbe ch'egli abboniva da ogni eccesso studio pubblico, i lettori dovessero come
contro la persona del Vicario di Gesù. Cri- prima percepire i proventi di delta ga-
sto. Tultavolta potè forse il Moroni tem- bella pe'ioro convenienti onorari. Lan-
perare alquanto la ferocia delle bande im- guiva la desolata Roma sotto il peso e-
periali che manomisero Italia e Roma. Pel norme di sue sventure , e per la palila
lungo soggiorno di tanta straniera e fero- Pestilenza sotto Adriauo VI e uel pon-
ce soldatesca,Roma m ridusse a sì deplora- tificalo di cui parlo, quando accelerata-
bile stato ch'è più facile immaginarsi che si pe'sofferli travagli e disgusti a Clemen-
descriversi; basti ormai conta-
il dire die te VII l'ora estrema, con meraviglioso
va appena 3o,ooo abitanti, quali più o i consenso gli fu surrogato a' i3 ottobre
meno risenti vansi della pubblica calami- 1 534 il nobile romano Paolo III Farne-
tà. In tanta miseria e perturbazione di co* se decano del sagro collegio, che da Pom-
se , rimase pure abbandonato e deserto ponio Leto a vea appreso l'amore agli stu-
il pubblico studio. De'professori, chi era di, e da Lorenzo de'Medici a proteggere
fuggito, chi fu ridotto all' estrema mise- i dotti, apprezzarne e rimunerarne le fa-
ria.alcuni rimasero oppressi da gravi ma- tiche e i talenti, amando di conversare co-

li contratti pe'soflerli strapazzi, altri an- gli eruditi, cui accordò il suo favore e pa-
cora infelicemente morirono, dopo aver trocinio. Divenuto Papa, non cessò mai di
con dolore veduto preda delle flammei proteggere e di favorire munificamente
libri raccolti con grandi spese, e gli scrit- le lettere e i letterati, ed usava quotidia-

ti frutto di lunghi travagli. Quindi man- namente di passare qualche ora per sol-

carono non solo maestri per insegnare,


i lievo in eruditi ragionameli co'suoi fa-
n-.n ancora chi avesse la voglia o I' agio migliari, per ingegno e dottrina chiari.
d'apprendere comechè dispersa la sco-
, Paolo III fu uno de' più saggi e de' più
laresca, massime forestieri, e molli di es-
i grandi Pontefici, e senza dir di lui qui al-
sa probabilmente saranno restali vittime tro, egli ha la gloria d'aver convocalo il

di tanta catastrofe. Tullavia vi fuchi al- concilio di Dento (/ •), il quulc fu au-
UNI CJN I f'
cora immensamente benemerito delle tà romana a florido stato, osserva quan-
scienze ecclesiastiihe, e per I' istituzione to alla teologia, che questa sopra d'ogni
i\e' Seminari (V.) vescovili. A' perniciosi altra grave e importante scienza felice-
r

errori de' Luterani e Protestanti ( 1' .^so- mente si liberò dalle questioni inutili e
stenuti da uno stuolo numeroso ili dotti dalle sottigliezze scolastiche. Le divine
eruditissimi ardili e audaci, oppose una Scritture, essendo i veri fonti per attinge*
schiera di uomini profondamente dotti, re i dogmi ortodossi, divennero l'oggetto
che fecero loro fronte e conquisero;per cui principale degli sludi. In tali modi Pao-
ie teologiche discipline furono insegnate lo III oppose un insuperabile argine al

con gran diligenza e ardore, per sostene- torrente impetuoso delle recenti eresie,
re la verità de'catloliei dogmi, smasche- che nate sotto Leone X, giganteggiando in
rando e confutando le false opinioni de' tempo di Clemente VII, ormai minaccia-
novatori, che abusavano «lei loro sapere, vano di sconvolgere tutta quanta la Chie-
e della perizia delle lingue greca ed ehi al- sa. Trovando Roma miseramente oppres-
ca, nel far guerra alla Chiesa e Dell'im- sa, non vi fu mezzo ch'egli non adoperò
pugnare la suprema podestà del Sommo per farla risorgere a nuovo fiorente sta-
Pontefice. Per le cure di Paolo III la teo- to, e per risuscitarvi il colti vamento de-
logia fu ricondotta alla propria sua gra- gli studi. A tal efletto chiunque dava sag-
vità e dignità; l'ortodossia religiosa fu va- gio di talento e dottrina, tosto chiamò a
lorosamente difesa, e riportò nell' enco- se, guadagnandolo colla liberalità e co
miato generale concilio compiuta vittoria benefizi; onde forse niun Papa, dopo Ni-
su'suoi accaniti contraddittori.Con l'isti- colò V e Leone X, ebbe mai al suo fian-
tuire s. Ignazio la benemerita compagnia co sì gran numero di uomini nell' uma-
de' Gesuiti (della quale riparlai nel voi. ne e nelle divine scienze segnalatissimi,
LXXXlI.p.2 73), si formò un nuovo op- quanto Paolo III. Appena assunto al tro-
poi [unissimo soccorso per educare cri- no, immediatamente rivolse il suo erudi-
stianamente la gioventù, per propagare to genio a ristabilire P università roma-
gli studi e per combattere l'eresie. Essen- na, che da alcuni anni giaceva dimentica-
dosi dalla vasta mente di Paolo 111 cono- ta e deserta, ed a farle ricuperare il pri-
sciuto quali vantaggi sanatisi potuti ri- miero splendore, meravigliosamente rav-
trarre da tal nuovo regolare istituto, non vivando la romana letteratura. Ptammen-
solamente lo confermò, ma ancora co- tando quanto a lui e suoi coetanei erano
minciò subito a prevalersi dell'opera de' state vantaggiose le scuole romane nel -

gesuiti. Tra questi distingueva usi per la l'apprendere le scienze, volle che i pro-
dottrina iGiacomo Lainez spagnuo-
pp. venti del dazio sul vino forastiere, distrat-
lo e Pietro Fabro savoiardo, e ad ambe- ti in altri usi dal predecessore, di nuovo
due die il Papa l'incarico d'insegnare le si erogassero negli stipendi de'professori
teologiche discipline nell' università ro- e pel mantenimento del pubblico studio,
mana. Il p. Lainez con nuovo più chiaro che riaprì. £ siccome la nuova fabbrica
metodo trattò le questioni scolastiche; il di esso, cominciatada Clemente VII, era
p. Fabro espose le s. «Scritture colla scor- rimasta sospesa, subito ordinò che fosse
ia de' ss. Padri e con singoiar apparato continuata e accresciuta. In una dell'an-
d'erudizione : saliti perciò ambedue in tiche scuole pianterrene il Renazzi vide il
fama, furono dal Papa spediti più volle suo stemma scolpito coll'iscrizione : Pan-
ni concilio di Trento, e vi fecero lumino- his PP. IH restaurant. Sedici giorni
sa comparsa. Il lleuazzi nel rilevare pre- i dopo la sua elezione, diresse un breve al
gi di que'professori, per cui opera e ine- celebre medico Girolamo Accorambono,
rito priucipalmcnte pervenne l'universi- il quale serve a fissare la vera epoca del
iG UNI UNI
ristabilimento dell' università. In esso si te vi corrispose; onde sotto sì validi e fau-
dice,che eccitato et officio suo, et patriae sti auspicii, nel i 53g era l'università ben
charitate, avea stabilito ad communcm ristabilita e formata. Nel ruolo di tal an-
cìvium romanor.um ,et curialium nostro- no trovansi descritti 24 lettori, cioè 2 di
rum utilitatem Studium unwcr salerà bo- teologia, 8 di legge civile e canonica, 5
narum artìum, et lucrar uniia hacalma di medicina, 2 di logica, uno di metafisi-
Urie nostra restìtuere, e che perciò an- ca, altri 2 di filosofia, 3 d'umanità e ret-
dava cercando undique viros insignes in torica, e uno di lettere greche. La bota-
t]uavisfacultatej\n\\\o perciòcon espres- nica e P anatomia, fino allora quasi del
sioni assai lusinghiere e con ampie offer- tutto neglette, s'incominciarono a colli-
te l'Accorambono a venir subitoinRonia vare con ardore, e a riguardare vieppiù
per salirvi la cattedra medica, e per pren- come essenziali alla medicina, e Paolo III
dere altresì cura «li sua sanità, come in v'introdusse nell'università le particola-
effetto seguì. Molti altri valentuomini fu- ri loro scuole stabilmente. Nola Renaz-
rono in progresso da lui chiamati, ed eb- zi, che dal pontificato di Paolo Illesisten-
be la soddisfazione e la gloria d'aver fat- do in buon numero ruoli o cataloghi de'
i

to in breve tempo risorgere il pubblico lettori, prima scritti in pergamena e di-


studio, e di vederlo fornito d'idonei pro- poi anche impressi e resi pubblici colle
fessori, e perla maggior parte assai accre- stampe, come annualmente ai riaprimen-
ditati. Verso di questi usò a larga mano to degli studi anco presentemente costu-
dimostrazioni di slima; molli ne ricom- masi ; potè quindi procedere nelle sue
pensò con impieghi lucrosi e onorifici , e belle, erudite e letterarie interessantis-
fu libéralissimo nel fare assegnare a cia- sime illustrazioni, assegnando a ciascu-
scuno gli opportuni stipendi, i quali vol- no de' professori il tempo in cui fu ara-
le sempre che fossero puntualmente pa- messo a tener pubblica scuola. Altrettan-
gati. Molti di que'letlerati, ch'ebbero la to dicasi de' cardinali camerlenghi gran
sorte di sfuggire alle crudeltà degli em- cancellieri, de'rettori, i quali talvolta eb-
pi soldati di Borbone, cercandosi altrove bero coadiutori o supplenti col nome di
un asilo, furono da l'aolo III a Roma ri- pro-rettori o vice-rettori, de'riformatori,
chiamali; gli altri da se stessi vi fecero ri- e persino degl' illustri letterali fiorili in

torno, per vi vervi onorali e tranquilli.sot- Roma nelle diverse epoche, per la parie
to un Papa letterato e de'lelterati gene- slorica da lui simultaneamente svolta sul-

roso fautore, e tutti ne sperimentarono la letteratura romana. Importanti noti-


la munificenza. Perciò e per aver Paolo zie, che io con pena nou posso riprodur-

III ricompensato con maggior discerni- re, ed appena qua e là vado spargendo
mento coltivatori delle lettere, fu ulta-
i qualche rara spigolatura. Mentre per la
mente lodato; poiché Leone X spesse vol- sollecita vigilanza di Paolo III l'universi-

te per capriccio mostrossi liberale con tà, fornita di cattedre in ogni disciplina
persone non del tutto meritevoli. Final- e abbondante d'eccellenti professori, ri-
mente non potè meglio dimostrare Pao- sorgeva a nuova vita; il senato romano
lo III in qual guisa glislessea cuore il ri- pensò a provvedere alla letteraria istru-
fiorimento dell'uni versila romana, quan- zione de'fanciulli, specialmente poveri,on-
tocon assegnarle in protettoceli suo pro- de senza dispendio venissero abilitali a
nipote celebre cardinal AlessandroFarne- erudirsi poi nella stessa università. Per-
se, che avendolo sempre vicino, gli espo- tanto neh 54i, con piacere di Paolo III
nesse e suggerisse tuttociò che fosse per e del cardinal Farnese protettore dello
occorrere ad aumento e decoro della me- studio pubblico, furono riaperte le scuole
desima. Il cardinale con zelo pienumeu- di grammatica in ciascun rione di Roma;
-

U N I UNI 17
ed ai maestro regionario del rione di s. la bassa invidia e della vana gelosia)".
Eustachio doppio stipendio,
fu assegnato Osserva inoltre Renazzi, che sebbene i l'a-

cioè annui 100


o perchè avesse
fiorini , pi ristoratori della letteraturauon omet-
quello d'iillora qualche maggior inerito, tessero di rivolgergli sguardi anche alle
perchè dovesse subire più grave fatica scienze, nondimeno il favor loro spiegava-
per concorso più numeroso di scolari. I si più frequente e copioso verso le belle

maestri regionari continuarono a far par- lettere; il che avvenne non solo in Roma,
te del pubblico studio, e da esso dipende* ma comunemente in ogni altra città d'I-
vano; ed ecco perchè a'tempi del Redaz- talia, dove rifiorirono con vigore gli stu-
zi maestri sparsi ne'rioni di Roma, che
i di. Ma il pontificato di Paolo 111 fu l'e-
tenevano scuola pe'fanciulli, sebbene non poca vera, in cui s'intraprese ad accudi-
più stipendiati con pubblico denaro, erano re in Roma con energia e con comune im-
ancora sottoposti all'ispezione e autorità pegno agli studi serii, e ad accoppiare le
del rettore dell'università. Gli splendidi una maniera
scienze colle belle lettere in
esempi di Leone X e di Paolo HI in favore costante ed efficace. Paolo HI amava
de' letterati, vennero imitati e seguiti da P erudizione, e ne conosceva tutti gì' in-
di versi ordini di persone. I cardinali,! più numerabili rami ; ma era anche a suffi-
ragguardevoli prelati gareggiavano tra cienza istruito nelle scienze, dilettandoci
loro in chiamare e tenere presso di con se, pure da Papa dell'astronomia e delle ma-
cospicui stipendi ed onoranze, persone tematiche. Vedeva di più egli il gran bi-
scenziatedi cui si prevalevano ne'dome- sogno, che al suo tempo v'era non tanto
siici uffizi e nel disimpegno delle pubbli- di sfoggio d'erudizione, quanto di sodez-
che incombenze.Non v'era gran personag- za e profondità di dottrina. Era necessa-
gi o, non ricco cittadino, che non ambis- rio di difendere le cattoliche verità, im-
se d'essere in amicizia co' più applaudili pugnale da'novatori, abusando essi d'o-
letterati, di goderne l'erudita e istruttiva gni maniera di scientifiche cognizioni, col
conversazione a mensa, nella villa, in cit- l'armi stesse colle quali le combattevano,
tà. Così da tutti erano generalmente a- resister loro e abbatterne l'orgoglio in-
mati i dotti, riveriti egiustamente apprez- sultante. Quindi piùche i beispiriti, gl'in-
zati. Ognuno facevasi pregio di favorire, gegni eleganti, le persone erudite , quel
di lodare , di ricompensare le letterarie perspicacissimo Papa si mosse a favorire
fatiche, e le produzioni de'nobili e viva- gli uomini scenziati , a premiare colti- i

ci ingegni. » Le vigilie, i sudori, la medi- vatori di discipline utili egtavi,a promuo-


tazione, gli sforzi dell'ingegno, la noia del- vere con ogni sorta di mezzi gli studi sa-
la vila letteraria, sempre dura , laborio- gri. Allora veramente la letteratura ro-
sa, e che la privazione induce de' piaceri mana fu in ogni parte piena e completa.
e di dilettevoli distrazioni , non s' incon- Le scienze giovaronsi della coltura e del
1 rano, non si tollerano senza la sicura spe- lustro delle belle lettere, e da questa u-
ranza di utili ricompense, e del guiderdo- nione risultò quello stato di perfezione
ne de' ineritali onori (o almeno per amor letteraria, che già una volta s' ammirò
di gloria o per rendersi utili)... Ma non nella Grecia, e vi produsse effetti splen-
rade volte avviene, che i rapporti, le cir- didi e meravigliosi. Poiché un comun vin-
costanze, alcune fortunale combinazioni colo lega e stringe tra loro buoui sludi,
i

spinghino taluni rapidamente cou poca come osservò opportunamente il gran Ci-
fatica e scarso merito a quella meta, a cerone. Per sì fausto congiungimento di
cui altri per ogni riflesso più degni o non scienze e belle lettere, sfolgoreggiò di am-
giungono mai, o pervengono, e
tardi vi plissima nuova luce la romana letteratu-
a grave stento (talvolta per le mene del- ra sotto Paolo 111, che irradiò eziandio la
voi,, txxxv
18 UNI UNI
successiva età. Cessò allora il calunnioso de conseguenze. 1 tempi che successero al
rimarco de' maligni , che in Roma ogni magnanimo Paolo III , continuarono ad
studio nel secolo XVI si riferisse soltan- essere floridi per l'università romana, che
to all'erudizione, a Ila coltura delle lingue, mai più poi per celebrità di professori,
alle belle arti. Tulle le scienze presero per frequenza di scolaresca, per pubblica
vigore solido, e giovaronsi del generale rinomanza così costantemente risplendet-
• ni li\ a mento degli studi ameni ed eruditi. te,come in tutto il rimanente corso del
A nianteneree propagare in Roma la let- secoloXVI. Per parte del senato roma-
teratura, Paolo 111 riparò nella bibliote- no nou si mancò di provvedere pronta-
ca Vaticana le deplorabili ruberie fatte mente all' occoi renze della medesima,
dagli avidi e furiosi saccheggiatori del supplendo come meglio potè agli stipen
5 27, con l'acquisto di nuovi codici e
i di de' professori , e alle spese necessarie
di libri stampali; e perla conservazione pel restauro e continua/ione dell'edilizio.
de' vecchi aggiunse per ricopiarli due Ne minor premura nudi irono quasi tut-
scrittoli greco e lalinojeper rendersi co- ti i Papi, che in quel secolo salirono sul-
muni e non più peribili i tesori di dottri- la cattedra apostolica, per conservare al-
na che ivi giacevano nascosti, fu aperta in l'università le sue rendite e privilegi, per
Roma la celebre stamperia di Biado per riformare alla loro volta gli abusi che in
pubblicarli e così rendei eperpetue l'ope- umani stabilimenti insorgono, e
tulli gli
re degli antichi sci it tori, a spese dell'en- per maggiormente accrescerne la repu-
comialo cardinal Farnese e del cardinal tazione e lo splendore.
Cervini. Di lutto tenui proposito nel voi. Il successore Giulio III prese partico-
LXIX, p. 226 e relativi articoli. Roma lar pensiero del pubblico studio, merite-
per Paolo 111 sorse più. maestosa e bella, vole perciò di giusta lode, e dell'onore
per lo copia di statue, d' Udizioni e di attribuitogli nel collocarsi il suo ritratto
monumenti d' ogni genere, clie disoller- tra quelli de'Papi che si distinsero in gio-
1 avarisi, e di cui si ornavano a gai ai pub- varlo e proteggerlo. L'esperienza aven-
blici luoghi e le private abitazioni, a gio- do fallo conoscere, che a'diversi disordi-
vamento delle lettere e delle belle arti. ni , i quali sulle rendile e regolamento
A vegliare alla custodia e conservazione dello studio ripullulavano e aumentava-
delle preziose antichità di Roma, il Papa no, non sarebbesi inai potuto opporre
stabilì il magistrato Commissario del- stabile riparo senza una provvidenza e
l'a idichi là romane (/ .). Tanti eccita- autorità superiore, da cui tutte le cose di
menti ispirando letteiali d'ìusolilo co- i quello dipendessero ;
quindi Giulio 111,

raggio, gli accese ad attender alacremen- olite il cardinal camerlengo, a cui come
te eoo maggior lena agli sludi, ad eserci- gran cancelliere dello studio spettava la

tarsi tra loro con pubblici saggi per il- priucipal cura del medesimo , scelse al-
lustrare le scienze, istituendo nuove Ac- cun'altri cardinali per maturità di con-
endemie, in sostituzione della celebratisi siglio e riputazione di dottrina più di-
sima accademia romana d'antichità per stinti, cioè Cervini poi Marcello Il,Moro-
l'archeologia, che nell'infelice 527 erasi 1 ni che in due conclavi fu vicino al trire-
disperda. Le scienze e le belle lettere as- gno, Malici di raro ingegno , e Polo che
sai debbono a tali eruditi consessi, di cui dovrà esser Papa. A questi, insieme col
Roma e l'Italia dicrono il modello alle camerlengo , appoggiò particolarmente
altre nazioni, le quali se ne giovaronofer- l'incarico di proteggere lo si odio, di rifor-
v 01 osameli I e con lauta loro gioì ia, e eou marlo e presiederlo., chiamandoli in un
sì meravigliosi progiessi nell'umano sa- breve regimila Studii ejutdem Preten-
pere, che produssero ubertose e splendi- de ntest illiusque Protvclorvs. Così ehbe
1

B N I UN1 19
origine e fu islituila la Congregazione lio III riparò all'enorme disordine eoa
cardinalizia degli studi o dello studio, applicarviil dazio d'un quattrino a lib-
per presiedere al governo e riforma del bra imposto sulla carne macellata per ,

medesimo. Perseverò essa sotto i succes- pagare i creditori, e i rimanenti scudi 1 4oo
sori di Giulio III, anzi s. PioV l'aduna- fece consegnare al rettore e riformatori
va quasi sempre innanzi a se. Sisto V la dello studio, per impiegarli nella fabbrica
confermò enumerandola tra le Congre- bisognosa d'ampliamento e 1 istauro. Per-
gazioni cardinalizie. Dice il Renazzi, ciò sino alla fine de! secolo passato esisteva
che se la medesima non fosse ita in disu- nell'edilìzio lo stemma scolpito di Giulio
so, certamente si sarebbe sempre I' uni- 1 1 (Sull'ingresso d'una scuola piauterrena,
versità romana mantenuta nel primiero poi convertita in teatro per le dimostrazio-
suo stato di floridezza e di riputazione. ni anatomiche. Ad outa delle provvide di'
Ed io sono lieto d'aggiungere, come me- s posizioni del concilio di Costanza e di Si-
glio poi dirò, die fu ripristinata a'uostri sto IV, sussistendo l'abuso che molti per
giorni da Leoue XII. La congregazione mezzodì rescritti estorli dalla s. Sede, sen-
tra gli altri provvedimenti stabilì, che ol- za previo esame e gli altri necessari re-
tre gli autichi due bidelli venali o assi- quisiti, si promovevano al grado di dot-
stenti, memorati nelle bolle di Leone X, lori nel diritto civile e canonico ; perciò
vi fosse un 3." Bidello chiamato Puuta- Giulio III a disvellerlo emanò la bolla
tore dall'uffizio specialmente addossato- Cam dignorum, de'6 febbraio
sicut fide
gli di notare quotidianamente le man- i55i, presso il Cartari, p. 88, Advoca-
canze de'professori,e d'accompagnarli do- ioruniSacri ConsistoriiSyllabum. In es-

po sonata la campanella nell'ore succes- sa confermò e concesse a tal collegio la


sive delle lezioni alle rispettive loro scuo- pi vati va facoltà, che per inveterata con-
i

le, vestito con soprano (specie di soprav- suetudine compelevagli , di esaminare e


veste) violacea indosso, berretta in capo, approvare queHi,checoH'autorità del car-
guanti sulle matti , e mazza o caduceo dinal camerlengo fossero per promoversi
sotto il braccio (d'argento, come rilevai nella curia romana al grado di dottori
nel ricordato articolo). A tale uffizio fu nel diritto civile e canonico, proibendo a
deputato famoso AlessioLorenzaui chie-
il qualuuquealtrodi piùpromoveruealcu-
rico di Reggio, che Giulio III confermò, 110 al dottorato per qualsivoglia titolo o
e dichiarandolo Archibidello ordinò, che pretesto, o rescritto apostolico, e dichia-
uluiprivativameutespellassedi condurre raudo promozioni irrite e di niuu va-
tali

alla chiesa, in cui si facesse la funzione, lore. Volle però che poveri, riconosciuti i

e di ricondurre alle loro abitazioni i lau- degni d'esser creati dottori, venissero da-
reandi precedendo la comitiva col suo
,
gli slessi avvocati concistoriali promossi

caduceo o mazza d'argento inalberata, gratis. Simile era I' abuso e anco più ,

ed esigendone la ricoguizione, o bibalia, pregiudizievole, che a vea preso piede nel-


com'era in uso nell'altre università. Di la facoltà medica. Molti sprovvisti di stu-
più volle che il bidello puntatore nulla a- dio, di perizia e d'esercizio, estorcevano
vesse di comune cogli altri autichi bidel- de'rescritti dalla s.Sede^ e sotto altri pre-
li, e che in caso di vacanza venisse confe- testi ottenevano d'esser dichiarati dottori
rito un tal impiego per suffragia Sebo- in medicina. Giulio III vi riparò col bre-
lasticorum viro pauperculo , facundo, ve Meritis devotionis, de'2 aprile 1 553, 1

probo, et bonis litteris imbuto. La gabel- Bull. Rom. t. 3o3, abolendo


4. par. 1, p.
la del pubblico studio, gravata di pesi e- per sempre tali dottorati, e concedendo al
stranei e di debiti, talvolta non potendo collegio medico la privativa facoltà d'e-
soddisfare gli stipendi de'professori,Giu- saminare e approvare i candidati, e sotto
20 UNI UN I

V autorità suprema del cardinal camer- deraici In filosofia e medicina ; non che
lengo conferire in Roma la laurea dotto- del \MO\.o-Mcdico di Roma, sue preroga-
rale in medicina, confermando altresì al tive e giurisdizioni, anche nel civile e Del
proto- medico la podestà di giudicare in criminale, perciò facente parte de' Tri-
(.'istanza le cause civili e criminali al bunali di Roma (/".), e il simile può dirsi
suo uffizio spettanti. Le provvidenze di dell'università romana. In questa subilo
Giulio III, e le cure de' cardinali da esso s'incominciò ad eseguire la bolla Piana,
preposti all'università romana vi ricon- con emettersi la professione e il giura-
dussero il buon ordine, e rassicurò a'pro- mento in mani del cardinal camerlengo
fessori la pronta esazione de'loro stipen- o altri da lui deputati. Dice inoltre il Re-
di, onde fioriva e sarebbe salita ambe a nazzi, che a'4 novembre ogni anno, pri-
più lieto e glorioso stato, se Marcello II, ma d'incominciarsi l'anno scolastico del-
che nel 555 gli successe, non fosse mor-
1 le lezioni, tutta l'università si aduna nel
to dopo 11 giorni, comechè dottissimo e palazzo del cardinal camerlengo, e nelle
mecenate delle lettere. Paolo IV che gli di lui mani alla presenza del rettore si giu-
fu sostituito, sebbene anch' egli dotto e ra da ciascun professore. Avendo Pio IV
versato nelle lingue orientali, virtuoso e fabbricato nella Citlà Leonina il Borgo
zelante, nulla operò a vantaggio dell'uni- Pio, per comodo degli abitanti vi stabilì
versità, per la mal'intra presa e peggio di- un maestro di grammatica, come in tut-

retta guerra contro gli spagnuoli, che de- ti gli altri rioni (e XIV di essi lo dichia-
scrissi nel voi. LXV, p. 234- Neh 55g ne rò poi Sisto V), e diesi pagasse colle ren-
occupò il luogo Pio IV, e colle sue inces- dile della gabella dello studio col con-
santipremure peri' università supplì al- sueto stipendio. Pio I V fu benemerito del-
l'immatura morte di Marcello II, ed al- la biblioteca Vaticana e vi stabilì la Stam-
l'inazione di Paolo IV. Egli ebbe a cuo- periaben secondo l'idea di Mar-
fornita,
re l'aumento e l'assicurazione de'proven- cello li, e poi la trasferì in Campidoglio,
ti della gabella sul vino forasliere, e col e fu la Stamperia del Popolo romano.
senato romano si adoperò in provvedere L'incremenlodelle stamperie in Roma o-
di professori d'un merito distinto I' uni- però la prodigiosa moltiplicazione de'li-
versità, alla mancanza de'precedenli, fra' bri, e dilatossi così il regno delle scieuze.
quali il sacerdote Marc' Antonio Mureto Allora cominciarono a formarsi le librerie

di Limoges, professore di elica, che riuscì di libri stampati da'letlerati, eda'ricchi


il maggior Suo ornamento nel secolo XVI, o'per genio o per vanità avidi di tali sup-
eletto dal senato, e Silvio Antoniano dal pellettili letterarie, alcune delle quali con-
Papa nominato professore d'eloquenza e servate e accresciute acquistarono gran
coadiutore al rettore, poi celebre cardina- rinomanza. Nel secolo XVII il Piazza nel-
le. Prima prender possesso della eoa-
di I' Eusevologio Romano, ci die il tratta-
d'intona, l'Antoniani fece la solenne prò- to: Delle pubbliche e private celebri /i»

fessionedifedee giuramento, prescritti brerie di Roma. Di quasi tutte anch' io


dallo stesso Pio IV a tutti i destinali a in- ne ragionai ai ispettivi articoli. Da parec-
segnare nelle Università d'ogni luogo, o chi consigli tenuti dal senato romano ap-
eletti a presiederle, come riportai in tale parisce il grande impegno di Pio IV, per-
articolo, nel quale vi sono notizie che si chè venisse proseguita la fabbrica dello
com penetrano cou questo, ed ancora spe- studio, co'denari della gabella dello stu-
cialmente riguardanti l'università roma- dio medesimo, con includervi il sito per
na e il collegio medico. Meglio ad Uni- una sufficiente stamperia, che all'univer-
versità' artistiche parlai del collegio me- sità servisse di uso e di lustro, e rilevati-
dico, e del cotifertaieuto de' gì adi acca* si le misure efficaci perciò da lui prese e
UN I UNI ai
secondale il al senato. Questo nel i 362 de- festis de mane Collegio Mcdieorum, ve-
putò 3 architetti, fra'quali il Yignola, a spere Collegio Advocatorurn.-Olire l'im-
proseguir la fabbrica , ma poi fu scelto pegno pel proseguimento della fabbrica,
l'ino Ligoiio. Per avere denari onde se- s. Pio V amava tenere alia sua presenza
guitarla e per I' acquisto d' alcune case le ricontate congregazioni de' cardinali
degli Aragoniae diGiottello, per edificar- preposti a riformare l'università e presie-
vi sopra, con approvazione pontificia del derla, e bramava che a lui si riferisse il

i565, fu eretto il Luogo di Monte del- risoluto nell'altre pel buon regolamen-
lo Studio vacabile a vita di scudi 2DOO, to. In una di queste prime congregazio-

alla ragione di scudi 1 percento, da pa- 1 ni si risolvette che si dovesse far la cam-
garsi col sopravanzo della gabella del vi- pana per convocare la scolaresca e indi-
no, importante annui scudi nj5o. Verso care le solennità dello studio (anche l'e-

la fine di detto anno morto Pio IV, il , sequie). A tal uopo esso già l'avea sotto
successore s. Pio V non ebbe miuor pre- Paolo III, anzi nel ruolo deli li 14, illu-
mura di lui pel buon ordine, decoro e strato dal Marini ,
per ultimo sono regi-
vantaggi dell'università, e ne fece prose- strali fiorini i5pro Campana, stipendia
guire la fabbrica, per la quale occorse an- del campanaro o custode della campana
ticipatamente 6000 scudi dall'appaltato- dello studio. Non si conosce come n'era
re. In tal modo poterono avanzare lavori i restato privo, e vi restò ancora per qual-
in guisa , cbe la parte superiore dell' o- che tempo. Il bidello Lorenzani suggerì
dierno edilizio tra levante e mezzodì, cor- di far uso d' una campana, che giaceva
rispondente al prospetto dalla parte di s. per terra oziosa nella chiesa di s. Marco,
Eustachio ed alla via de'Canestrari, ri- col portarla sul campanile della vicina
mase nel pontificato di s. Pio V quasi in- chiesa di Agostino, contentandosene
s.

teramente compita. Fu allora per como- il priore degli agostiniani. Il fantastico e


do de'3 collegi, cioè de'teologi, degli av- intrigante bidello, che non senza prontez-
vocati concistoriali e de'mediei, costruita za d'ingegno parlava e scriveva, propose
una sala, die esistita sino al declinar del ancora di couvertire una bombarda vec-
secolo passato, fu indi divisa e convertita chia in campana, perla ragione: Dignum
in uso di scuole. Ivi era una cattedra se- cnim videtur,ut si metallum inservit Bel-
micircolare co' suoi sedili elevati intorno lonatae, inserviat Mincrvaej nani in u-
per comodo di detti collegi quali nel , i troque versatur ipsa. In altre congrega-
1 078 cominciarono in detta sala ad adu- zioni fu risoluto d'invocare il pontificio
narci ed esercitarvi le loro funzioni, che permesso di fare nell'università la noto-
prima facevano nella chiesa e sagrestia di mia sui cadaveri degli ebrei o altri infe-

s. Eustachio, e poi qualche volta nella cap- deli morti per via di giustizia , e che al
pella dentro l'università aperta da Leone chirurgo si dovessero somministrare le
X al modo riferito. E perchè tra' nomi- spese necessarie. Che nuovi
i professori, se
nati colleginon sorgesse confusione, a te- uon aveano letto altrove in Italia, doves-
nore d'una interessante relazione mss. del sero far prima la prova con due o più
borioso bidello Lorenzani, furbo e mor- lezioni. Tra le materie trattate corani
dace, riguardante l'università dal 1 566 al Sanctissimo, dalla congregazione, meri-
1578, Ristabilito dalla congregazione de' ta ricordarsi 1' abolizione o sospensione
cardinali riformatori dello studio, c\ie di- degli uffizi, come non necessari, di revi-
visa sint tempora unicuique Collegio, ut sore delle porte e antichità di Roma , di
omnia sine strepitìi fieri possint,vidcli- revisore de'pouli, e di lettore de' conser-
cet dd. Theologis diebusfestis ,q uoniam vatori ossia spositore di storia romana
res sacrae trac(anUir } diebus vero non istituito da Leone X , dotali di cospicui
12 UNI U N I

stipendi sulla gabella dello studio e a suo nel favorire e proteggere la romana. Sua
pregiudizio, mentre pel di lui vantaggio prima cura fu, che non restasse interrot-
si applicarono. A'tempi di s. Pio V fioii- ta l'intrapresa fàbbrica dell'università,
tissimo fu lo stalo dell'università, ed e- per la quale impiegavano annui ducali
gli v'introdusse la cattedra di lingua e- 1200. Acciocché procedesse la costruzio-
braica, e fece riaprire quella di matema- ne con ispeditezza maggiore, pensò di de-
tica restata senza maestri dopo il saccodi putare a presiedervi un cavaliere roma-
Roma. Curò ancora la scella d'eccellen- no col titolo di governatore della fabbri-
tiprofessori, stipendiandoli in proporzio- ca dello studio, nella persona di Girola-
ne del merito, e aumentando l'onorario mo del Bufalo Cancellieri, assegnandogli
n' più. zelanti. Continua vasi nella chiesa un emolumento sulla gabella del vino fo-
di s. Eustachio la recita dell'orazione per rastiere. Così nel suo pontificalo crebbe
l'apertura dell'anno scolastico, alla a ispi- grandemente l'edifìzio, e mancando an-
rare ne' nuovi e vecchi scolari il deside- cora la campana ordinò la costruzione
rio di profittare, incarico per lo più con- del campanile nell' angolo incontro po-
ferito al professore d'eloquenza. V'inter- nente e verso setlenlrione, per prepara-
venivano i conservatori di Roma, i ma- re almeno il luogo in cui a suo tempo
gistrati accademici, e tutto il corpo del- collocai la. Si formò inoltre una nuova
l'università, cou gran concorso di scola- scuola superiore, s'aprì l'a/.ipia scala ver-
resca e di letterati, riuscendo la fu unio- so oriente, e proseguissi sotto e sopra l'or-
ne decorosa e solenne. Ciascun professore dine de' portici dal lato riguardante la

poi nell'incominciar di sue lezioni soleva chiesa di Giacomo degli spaglinoli. Un


».

nella propria scuola fare una prolusione, bel monumento n'è rimasto a'posteri nel-
o particola!' orazione analoga alla mate- la medaglia dallo slessoGregorio XIII fat-
ria che intraprendeva a trattare. Talvol- ta coniare, in cui si vede un intero brac-
ta vi assistevano i cardinali protettori, co- cio interno de'portici superiori e inferio-
si accrescendo credito e rispetto a' mae- ri dell'università col motto: Scholaium
stri. L'edifìzio in tanto erasi innalzato dul- Exaedificalioj incisione che riprodusse-
ia parte orientale sino all'altezza prefìssa. ro Ciacconio e Palazzi. Altre notizie sul-
Quindi oltre la ricordata gran sala con cat- la fabbrica di Gregorio XI li le riferirò poi
tedra e sedili in semicircolo, in cui potes- col Ratti quale però nulla dice delle
, il

sero fare promiscuameute le loro funzio- continuazioni della medesima operate sot-
ni i suddetti 3 collegi, si aprirono alcune to decorsi successòri di Leone X. Ri vol-
i

scuole nel piano superiore, rimanendone gendo poi Gregorio XIII il pensiero a'
altre nel pianterreno, dov'erano state tut- mezzi, per cui l'università si mantenesse
te sin allora. Ne'porlici esteriori, per cui in fiore, trovò opporluuissiino,che seguis-
siavea ingresso nelle scuole passeggia- ,
se a rimaner affidata al patrocinine di-
vano disputando gli scolari, ovvero trat- rezione de'più dotli e gravi cardinali che
tenevano in circolo co' professori. Insom- fossero in Roma; laonde ne conservò hi
ma ormai nulla mancava perchè lo stu- congregazione, aggiungendovi il suo nipo-
dio romano a ninna delle più antiche e te cardinalFdippo Boncouipagni, per ren-
rinomale università d'Europa cedesse in dere palese qual impegno egli nudrisse
floridezza e splendore, e molte ancora di per favorire e ampliare il pubblico stu-
lunga mano ne superasse. Nel 1572 su- dio. Continuarono inlatti i cardinali pro-
blimalo al papato il magnanimo Grego- tettori e riformatori in tutto il pontifica-
rio XIII, già professore di sagri canoni to ad adunarsi frequentemente non solo
nell'università di Bologna sua patria , a tra loro, ma anche alla presenza del Pa-
uiuno fu inferiore de' suoi predecessori pa per trattar delle cose dello studio, e con
1

U N I U NI 2 3
servarlo in florido stato. Spesso recavan- comprovòlasua propensione pe'rom.uii e
si a visitar le scuole, né mai lasciavano per l'i neremento dell'uni versi tu, alletta li-
di trovarsi presenti alle solenni prolusio- do con sì efficaci stimoli la gioventù ro-
ni, ed a tulle le altre accademiche fun- mana a studiare, e ad abilitarsi per poi
zioni per fare onore «'maestri, e incorag- facilmente ottare e ascendere alle letture
giare la scolaresca. Frutto dell'assidua ordinarie e di numero, venendo insieme
vigilanza de'cardina'i protettori fu I' in- l'università ad avere perpetuamente co-
troduzione in questo tempo fatta nell' u- me un seminario perpetuo d'idonei non
niversità d' un nuovo professore legale istranieri , ma propri professori. Per e-
per insegnarvi separatamente le istituzio- sercizio della gioventù eransi nell'univer-
ni del diritto criminale; istituzione lode- sità istituite diverse accademie letterarie,
volissima e di sommo interesse al pubbli* specialmente legali, con proprie insegne
co bene. Avendo i detti cardinali assun- e molti, prima cioè della mela del seco-
to fin dalla loro introduzione la somma lo XVI. Le componevano più i diligenti
del governo sull'università e sue rendite, tra'scolari, e li più fervorosi d' approfit-
non senza rincrescimento del senato ro- tare per mezzo degli esercizi accademici
mano, per vedere lesi suoi diritti sul pub-
i nelle rispettive facoltà, che studiavano.
blico studio; e reclamandone a Gregorio Sempre un qualche professore pubblico
XIII, magistrati romani non furono e-
i era l'anima e il direttore di tali accade-
sauditi per la reintegrazione. Grande al- mie. Sembra che in impeciai guisa si di-
tre lì fu la premura ch'ebbeGregorioXIll stinguesse allora l'accademia Eusiachiti
e la diligenza die usò perchè l'universi- o Eusiichiana, e per anteriorità all' al-
tà abbondasse di valenti e rinomati pro- tre e per pubblico stabilimento. Una tal
fessori; e perchè il celebre IVI u reto non ac- denominazione dev'esserle derivata da s.

cettasse l'invito del re di Polonia Stefano Eustachio, nobile romano guerriero e in-
Latori, a'5oo scudi d'oro che percepiva vitto martire cristiano, la di cui antica e
ne aggiunse 200, oltre una pensio-
altri nobilissima chiesa e sagrestia annessa,
ne di scudi 3oo e l'aggregazione alla no- prossima all'università, servivano già e
biltà romana. Àvea la congregazione de' seguirono anche in appresso per molto
cardinali permesso a'doltori giovani, in tempo a servire d'emporio e di seggio per
pubblico saggio di loro abilità, di leggere la celebrazione di tutte le solenni lette-
fuori d'ordine alcune particolari materie Il che si cor-
rarie e scolastiche funzioni.
e in ore diverse dalle letture de' profes- robora dall'impresa dell'accademia, ch'e-
sori. col breve Cu-
Però Gregorio XIII ra un capo di cervo avente tra le corna
pientes Universo* almae Urbis, dell' 1 una figura rappresentante il Padre Eter-
ottobre 1574, Bull. Rom. t. 4>P ar 3, p* - no, ed è tuttora lo stemma del Rione di
29 1 ad istanza del senato e popolo roma*
, s. Eustachio {V.), in allusione all' ap-
110,11011 solamente concesse agli scolari ro- parimene di tal animale, che si raccon-
mani non solo di nascita ma di avo edi pa- ta essere occorso a s. Eustachio in un
dre, i quali avessero conseguito la laurea monte non lungi da Roma, e in vicinan-
dottorale, dopo aver fatto uua prelezione za di Tivoli j nel quale articolo celebrai
solenne avanti a 'cardinali protettori dello l'avvenimento, il luogo e l'insigne santua-
studio, rettore e riformatori, il privilegio rio erettovi per memoria. Sotto l'impre-
d'insegnai e pubblicamente la facoltà clic sa si leggeva iu una fascia S. P. Q. R.j :

professavano; ma assegnò eziandio a tali e nella circonferenza erano delineate le


professori fuori di numero l'annuo stipen- seguenti parole: Publicae Ro;nanae t ct
dio di se. 2 5,da'proven ti della gabella dello A nliq uissinule Acadcmiae Eustachiae.
studio. Con tali belledisposizioni, il Papa È chiaro poi che l'accademia Euslachia
• -

?4 uni t) N 1

avesse pei suo oggetto


1
la giurisprudenza sta parie era viuna mano con un paio di
canonica e civile, e la materia de' feudi. cesoie o lamine per tagliare e in allo ap-
IN'on meno di 1070 furono le conclusioni, puulodi tagliare; e dall'altra parte si scor-
che estratle dal corso dell'uno e dell'al- geva un albero di palma. Sul cornicione
tro diritto in giugno 1 56 stampò, e s'ac- 1 delle porte si leggeva: Aykelonj e sotto
cinsea difendere Angelo Antonio de Ros- alla soglia: Lyceum. Ogni scienza divina
si aquilano, rettore dell'accademia sotto e umaua , e sino la rettorica e la poesia
gli auspicii del cardinal Madruzzi vesco- formavano l'oggetto universale degli ac-
vo e principe di Trento. La disputa du- cademici del Liceo Romano. Nel 1 57 1 n'e-
rò 5 giorni nell'università, i primi due ra rettoreMario Altieri patrizio romano.
coll'assistenza de'dotlori, e gli altri 3 de- Egli assumendo a patrono il cardinal
gli scolari^ poi conlinuossi ancora ncll'ac- Truchses, propose 1 oo5questioni, desun
cademia e tra gli accademici. Chiunque le dalle diverse discipline. La disputa eb-
era ammesso ad argomentare, faceva scri- be luogo nell'università per 3 successivi
vere dal bidello il suo nome. Pensò a te- giorni, insieme co'dollori e cogli accade-
nersi assai corto il rettore accademico nel mici, cioè a' 1 4, i5 e 16 maggior 57 5. Il
l 568, Gio. Battista Berti de Seragoni ro- difendente si esponeva a sostener le sue te-
mano. Imperocché 7 soli furono punti, i si contro tutti, e chiunque poteva fornir-

che propose a disputare agli studenti le- si del libretto stampato, che distribuì va-

gali^ ch'egli s'offrì di pubblicamente di- si dal bidello. Da'discorsi accademici ce-
fendere a'28 marzo nell'università, de- li si apprende qual fosse I' ardente fer-
dicando le sue conclusioni al cardinal Sa- vore della scolaresca nell' imparare ed in
raceni dottissimo. Esistono gli atti di que- addestrarsi; e quanto operativo fosse l'im-
si 'acca dem iaEuslachia oEuslachiana,che pegno de'pubblici professori, per l'istitu-
faceva allora grande strepito in Roma tra zione letteraria de'discepoli. A tal elicilo

gli studenti legali, nella Biblioteca Bar- usa vasi anche tra quelli, che fosse l'un col
berini, celebre per copia e preziosità di l'altro concorrente, cioè una stessa ma-
miss. Alt#a accademia scelta s' intitolava teria, un libro stesso o autore due profes-
de' TW^Z/V/,perchè da soli 1 3 spregiudica- sori simultaneamente tratlavanoed espo-
li si componeva. La sua impresa era un nevano , perchè la lodevole gara che si
sole raggiante e circondato da nuvole ri- accendeva tra' maestri, anche negli sco-
splendenti mollo sopra: Omnia lu-
, col lari si diffondesse. Frequenti assai erano

slratj e intorno una fascia colle parole: in quell'età saggi che del loro profitto
i

Academiac publicae. Trcsdecim. Non si davano gli scolari con solenni dispule, che
limitava essa alla sola giurisprudenza, ma tenevansi o nella chiesa di s. Eustachio,
abbracciava ancora la filosofia. Nel 565 1 nell'università con gran pompa e uni-
con punti presi dalle due facoltà intrapre- versale concorso. Oltre le pubbliche, e-
se a disputar l'accademico Matteo Mat- 1 ano continue ne'giorui festivi le dispute
lei di Vico varo per 3 giorni iteli* univer- particolari , e le lezioni privale che si fa-
sità romana, consacrando il suo accade- cevano nell'università per maggior istru-
mico esercizio al celebre cardinal Alciato, zione ed esercizio degli scolari compo-
benemerito per aver curato lo splendore nenti l'accademie legali e d'altre facoltà,
della giurisprudenza. E dubbio se pro- per cui maggiori erano allora mezzi d'ap- i

priamente fosse addetta all'università profittarsi per la gioventù studiosa. Da


l'accademia, chiamata il Liceo Ramano. tante dispute, circoli, funzioni accademi-
A via per impresa 3 porte arcuale, in 2 che, letterari esercizi chi ritraeva fiondi
delle quali vi era una persona, e in quel- soltanto, e chi fiori. Allora incominciava-
la posta a sinistra ve n'erano 2: da que- no lu lezioni, nell'inverno a ore 1 4 le mal-
UNI UNI 25
tutine, e nd ore 20 le vespertine: nell'e- crescimenli falli da Gregorio XIII all'e-

state cominciavano le lezioni del mattino dilizio : Roma nani Academiam , quani
nd orcio, le vespertine a ore 19. Quanto vulgati nomine Sapìentiani vocant. Al
all'antonomastica denominazione di Sa- che avrà poscia alluso Sisto V, (piando sul-
pienza, che da lungo tempo fu data al- la gran porta da esso aperta fece incide-

l'università degli studi di Roma., confes- re sotto il suo stemma il detto scrittura-
si»Renazzi noti trovarne l'origine certa di le o versetto del salino 1 10, che riportai
sua introduzione. Dice però nou esser nuo- in principio. In seguito assolutamente Sa-
vo il nominarsi Sapienza un qualche luo- pienza viene nominato lo studio roma-
go pubblico destinalo all'istruzione nelle no nelle bolle pontificie , negli atti, me-

Scienze, che sono fonti dell'umano sape-


i morie e libri, come anco adesso spesso
re. Il collegio istituito iu Perugia circa avviene. Così pure nel secolo XVI dovet-
la metà del secolo XIII dal cardinal Ni- te cominciarsi negli atti e nelle scrittu-
colò Capocci,%\ chiamò Sapienza. Quan- re a qualificare lo stesso studio romano
1

do poi ivi mg. benedetto Guidalotti fon- Arehigymnasinm Urbis, probabilmente


dò nido simile collegio si disse della Sa- per distinguere la sua anteriorità, maggio-
pienza nuova, e il precedente della Sapien- ranza e preminenza dalle scuole del Col-
za vecchia. Il suddetto cardinal Capra- legio Romano (F.) de'gesuiti, a cui Gre-
nica quando eresse in Roma il suo colle- gorio XIII, fondatore del sontuoso edili-
gio lo denominò: Collegiuni pauperum zio delie medesime, concesse il titolo e i

scholarium Sapientiae Firmanae, per- privilegi d' Università, detta perciò dal
chè dal suo vescovato era comunemente suo nome Università Gregoriana, affer-
chiamato il cardinal Fermanoj il qual mandolo anche l'ab. Costa ozi nt\V Osser-
nome andò in disuso, come si raccoglie valore di Roma, t. i, p. 1^1. Egli dice
da un breve Gregorio XIII, e fu det-
di che il Papa consegnò il nuovo edilìzio
to il Collegio Capranica. Forse ciò av- a'gesuiti, con l'obbligo di tenervi scuole
venne perchè era prevalso l'uso di deno- dall'i ufi ine alle principali scienze, ammet-
minare Sapienza lo studio pubblico di tendo ad apprenderle non solo i romani,
Roma. Certo è che dalle memorie che si ma ancora gli esteri di qualunque nazio-
hanno dell'università romana dalla sua ne, e dando loro la facoltà di addottorare,
fondazione sino circa alla metà del secolo secondo le leggi consuete, gli scolari che
XVI, non trovasi mai designata col nome frequentano tale Ateneo; quindi giusta-
di Sapienza, ma co' vocaboli Studium mente il Costanti fa uno splendido elogio
."
Urbis, o Gyinnasiurn Romanum. La 1 delle benemerenze de'gesuiti col collegio
volta che il il nome,
Renazzi trovò usalo romano. Non voglio tacere, che pretese il
è in un'opera del domenicano Feruatidez Ratti, aver dato il nome di Sapienza al-
impressa nel i568 Academia romana,
: l'edilizio dell'università romana, quando

(piani vocant Sapientiam. Adunque pa- il posteriore Alessandro VII nel fronte-
re che poco prima o verso la metà del nuova chiesa pose l'iscrizione:
spizio della
secolo XVI fosse invalsa tal volgare ap- OmnisSapientia a Domino, senza far pa-
pellazione, e forse allorché Paolo IH ria- rola delle dichiarazioni di Renazzi, e sen-
prì lo studio con tanta sceltezza di celebri za rimarcare che già Sisto IV altra ne
professori e gran concorso di scolarescajed avea collocata sulla facciala principale e-
a magnificarne l'istituto con sì splendido sterna dell'edilìzio stesso, e neppure che
soprannome si volle qualificarne rutilila egualmente prima d'Alessandro VII a*
e la stòria.
o Così la chiamarono nel 1 585 vea con simile vocabolo Urbano VI 1 1 cui»
il p. Malici nella vita di s. Ignazio, e |>o- lucalo l'iscrizione da lui riportala ; Ur«
slerior incute il Douati parlando degli ac- bano Fili - Pontifici Maximo - Ub Sui*
a6 UNI U N I

pientiac Gloriam-Et Patrocinium. La- le cattedre. Nell'università romana gli

pitie esistente nel Iato australe della fa!)- ordini regolari più cospicui, per la trasfu-
brica, rispondente alla via de'Canestrari, sione in essa dell'antiche scuole palatine
ed ove vuoisi che Urbano facesse il VW o università della curia già seguitaci tro-
2.° piano. Dal vocabolo Sapienza datoal- vavano in possesso di somministrarle chi
l'edifizio e allo studio che contiene, le due v'insegnasse teologia, e tale incarico per
adiacenti vieche vi conduconodalla piaz- lo più incombeva a' procuratori generali
7a Madama, e quella dinanzi al suo prò- residenti nella curia romana. Perciò nel-
spetto principale, presero il nome di via le costituzioni degli agostiniani romitaui,
(.Iella Sapienza. formate in Perugia nel i 58o, si prescri-
Ragionando il benemerito Renazzi de' ve che in procuratore dell'ordine debba
professori d'ogni facoltà, che dal i55o eleggersi un soggetto ben fornito di dot-
ai 1 585 insegnarono nello studio di Ro- trina e di eloipienza, perclrè tale uffizio
ma, cominciando dalla facoltà teologi- porta seco l'insegnare teologia nel ginna-
ca , dichiara che finalmente erasi capi- sio romano, e nel far la Predica in Gap-
to quanto ad attingere con sicurezza i pèlla pontificia nell'Avvento e nellaQua-
dogmi dalle divine Scritture, coutribuis- resima (prerogativa propria anche di ai-

se la cognizione delle lingue orientali, e tri procuratori generali religiosi). Laonde


perciòa quest'epoca ebbe la lingua ebrai- continuarono lettori di teologia, pi inci-
i

ta il ricordato speciale professore uell'u- palmento ad essere religiosi, unche ear-


mversità romana per insegnarla. A gara melitani, domenicani, serviti, francescani,
cattolici ed eterodossi moltiplicarono le fra 'quali il conventuale fr. Felice Perelti
traduzioni latine dell'ebraico originale e poi il gran Sisto V. La filosofia peripate-

delle greche versioni. I novatori cercava- tica d'Aristotelecontimiò a dominare nel-


no cos'i ansiosamente di fondare i loioer- le scuole romane, poiché nou erano au-
rori sulle parole della s. Scrittura e del cora giunti a penetrare in esse que' raggi
Testamento che ammessa da essi per
,
di vivo splendore che cominciavano ai-

unica regola di credenza, si spiegava a ca- trove a lampeggiare sul vasto campo ilei-

priccio secondo il privato spirito di eia- le filosofiche discipline. La maggior par-


seti no. All'incontro da'eattoliei la vera in- te de'romani maestri erano tuttavia me-
telligenza de'divini oracoli, non sempre dici, poiché continuavasi quasi sempre a

chiari abbastanza , o facili ad intendersi congiungere gli studi pratici di medicina


da lutti nel legittimo lorosenso,ncavava- cogli astratti della filosofia e di materna •

hinon da'propri lumi, ma bensì dagli scrii- tiche. Il professore di queste Giambatti -

ti degli antichi Padri, dalle decisioni de' staRaimondi deli576,chedottissimo uel-


Papi e da'eanoni de'concilii, donde risul- le lingue orientali il cardinal Ferdinan-

la la genuina e infallibile interpretazio- do de Medici gli affidò la Stamperia po-


ne della s. Bibbia. 1 più dotti e laborio- liglotla da lui aperta in Roma, fu un de'

si teologi intrapresero unche a fornire a' primi ad alzar bandiera contro Aristo-
commentatoli della Bibbia armi invinci- tele, e a preparare in Roma la letteraria
bili percomb. ittere e distruggere le mio- rivoluzione di rovesciarlo dal filosofico
ve eresie insegnate da Lutero, Calvino e trono, e rimettervi il già abbandonato
da altri eresiarchi, insorti in quel tempo Platoue.La giurisprudenza ci vile insegna
ad affliggere la Chiesa. Pegli studi falli tadalMureto, già professore di etica, co-
per risolvere le controversie dogmatiche mi nei ò u riprendere il nativo splendore,
e disciplinari, la teologia illuminata dal che in parte d'Italia avea sparso l'Alcia-

suo nativo splendore, con più conveuien- topoi cardinale, e in Francia diversi giti-
le dottrinasi trailo ne'libii e insegnò nel- inconsulti. Fioriva la giurisprudenza ca*
UNI UNI 27
nonica nelle scuole romane, siccome con- morì povero Non poco lo celebrai a'iuo-
!

viene alla sede del supremo Gerarca, uro* ghi rei iti vi, in uno al suo diletto discepolo
limitatore o approvalore de'canoni; che da Urbino (P-), e così di altri che vado
illustrata dalla sana critica e dall'erudi- nominando o per imperiosa brevità lac-
zione dell'antichità ecclesiastiche.con me- cio.Può inoltre vantare la romana uni-
raviglioso effetto e con solida utilità pò* versità, che in essa principalmente risor-
tè sostenere contro gli eretici le verità or- sero gli studi dell'eloquenza, e della gre-
todosse e ristabilir la disciplina dellaChie- ca e latina letteratura, donde poi sipro-
sa nella sua purità, ed eziandio eseguir pagarono per l'Italia e penetrarono anco-
l'emendazione del decreto di Graziano ra tra le straniere nazioni. L' università
d'ordine di Gregorio XIII, a cui si deve romana conservò felicemente primato il

anche la riforma del Calendario.Non eb- da Nico-


di gloria negli studi d'eloquenza,

be mai forse l'università di Roma più e- lò V alla metà del secolo XVI, dopo cui

letto numero di valenti e rinomati pro- a tal sublime segno pervenne, mercè ce- i

fessori di medicina, quanto nel periodo leberrimi e dotti uomini scelti a profes-
di tempo decorso dalla morte di Paolo sarvi, che non si può mai abbastanza ce-
III all'elezione di Sisto V. L'ero come in lebrare; ma dipoi per fatai condizione di
altre epoche, dottissimi teorici furono in- tutte l'umane cose, alquanto decadde e
felicissimi pratici, e non destri e fortunati venne meno. Può con verità dirsi , che
nel curare gl'infermi. Acquistarono allo- alla metà del secolo XVI pervenisse la ro-

ra le scuole romane gran grido, e immen- mana letteratura a! suo più perfetto sta-
sa turba di scolari sì indigeni che fora- to di maturità, mercè l'ardente zelo e l'e-

stieri ad esse accorse per formarsi sotto rudito genio di molti Papi, e il numero
la disciplina di maestri così eccellenti. Non grandissimo di uomini iu qualsivoglia spe-
deve ciò recar meraviglia, poiché già la cie di gravi e amene discipline dottissimi.
storia naturale e la botanica, massime per Così Roma
che godeva I' incomparabile
la scoperta America ferace di produzio- pregio d' esser la metropoli del mondo
ni naturali, e l' anatomia con incessanti cristiano, aggiunse anche il glorioso van-
studi e l'erezione de'teatri anatomici, a- to di di venir nuovamente il soggiorno co-
veano dovunque solerti colti vatori,a van- mune de'letterati, il domicilio di tutte le
taggio dell'arte salutare; e la farmaceuti- scienze, la sede delle belle arti. Siccome
ca ricevè notabile ampliamento, per co- iu luogo più che in Roma e nell'im-
ii i ti ti

noscersi viemmeglio la virtù medicinale menso suo circondario si presenta facili-


delle piante e dell'erbe, e il modo di trar- tà e insieme felicità di ritrovare e dis-
re dalle proprietà de'minerali e de'corpi seppellire vetusti monumenti, che a veauo
animali, eflicaci rimedi a sollievo dell'e- fortunatamente resistito all' ingiurie del
gra umanità, ed a lustro delle salutari di- tempo, ed evitalo il furore de' bar bari de-
scipline. Allora s'introdusse la (orinazio- vastatori ; così dal principio del secolo
ne più regolare degli orti botanici, e Ro- XVI s'ammirava di loro adornata qua e
ma anche in ciò ebbe vanto sopra l'altre là Roma, poiché più ragguardevoli i per-
città d'Italia. 11 famoso Bartolomeo Eu- sonaggi ansiosamente ricercandoli li rac-
stachio, che i più vogliono di Sanseveri- colsero per abbellirne le proprie abitazio-
no, uno de'primi e più celebri ristoratori ni, e n'adunarono tanta copia che vi for-
dell'anatomia, introdusse iu Roma e nel- marono gallerie e musei, la di cui descri-
I' università I' utilissimo e necessario uso zione si legge negli illustratori dell'anti-
di fare le sezioni dc'eadaveri, e le dimo- chità romane; e fra 'quali primeggiò il mu-
anatomiche su tutti
strazioni visceri e i seo del Palazzo Farnese (J^.) principia-

membra del corpo umano. Non fortunato, to da Paolo 111 e continuato da 'caldina-
28 UNI UNI
li suoi pronipoti. Propriamente la forma- gorioXIII non fu meno sollecito del pre-
zione ò" un pubblico Museo per racco- decessore, e perchè in Roma, oltre la bo-
gliervi e conservarvi gli avanzi preziosi tanica, potessero coltivarsi anche I' altre
dell'antichità, a grato diletto de'contem- parti della storia naturale , si valse del
poranei e ad erudita istruzione de'poste- Mercati per formare nel palazzo Valica-
ri, secondo il Renazzi, fu nobile idea del no un museo, in cui vennero raccolte tut-
cardinal Cervini poi Marcello li, e da lui te le produzioni della natura e singolar-
devesi ripetere l'iucomiiiciameiilo del A/k- mente del regno minerale , a comodo e
seo Faticano, che prendendo forma sot- benefizio degli studenti della storia natu-
to Clemente XIV, pel genio magnanimo rale. Non il Mercati con mirabil or
solo -

di Pio VI pervenne a quel grado di ma- diuedispose museo, ma poi l'illustrò col
il

gnificenza che ammiriamo. Racconta il nome di Mctallotheca. Dopo la sua mor-


l'olidori, che Marcello 11 nel brevissimo te andò il museo in deplorabile dispersio-
suo pontificato, ripose nel palazzo Vati- ne, e si crede che occupasse parte del lo-

cano copiosa serie di medaglie, di statue cale dell'odierno^museo Pio-Clementino.


e d'altre antichità, ed eccitò col suo esem- Le scuole del collegio romano, aperte da'
pio posteri a sempre più aumeuturne
i benemeriti gesuiti sul principio del pon-
la raccolta. I musei poi doviziosamente tificato di Giulio Ili, che in breve tempo
contribuirono ad esercitare letterati col- i a gran fama salirono, riceverono dalla
le loro illustrazioni, e gli artisti cogli slu- munificenza di Gregorio XIII vasU, sta-
di die con successo vi fecero. Fra tanti bile e nobile sede, copioso sostentamento
ormati raccolti in Roma per accrescere e e singolarissimi privilegi; e fin dal nascer
corroborare la coltura delle lettere e del- loro, come tutte le altre scuole de'gesui-
le più interessanti discipline, mancavano ti, riuscirono utilissime non meno alla
tuttavia mezzi necessari per conoscere
i civile cbealla cristiana repubblica, come-
le produzioni della natura, investigarne che consagrati gesuiti in peculiar mu-
i

le proprietà, e le virtù loro esporne pro- do a formargli animi giovanili alia pie-
ficue agliumani bisogni. Il vasto genio tà e alle scienze, non essendo disgiunta la
di Nicolò V formò presso il Palazzo a- religiosa dalla letteraria istituzione. Il Re-
poslolico Vaticano un ampio e copio- nazzi,giustameute, colla storia altamente
so orto di semplici, cioè di piante e er- ne encomia i sommi vantaggi che recaro-
be medicinali, in cui riunì le piante più no,e lo fece in uu tempo che i gesuiti non
rare e di maggior uso. Negligentato in erano ancora stati ristabiliti da per tutto,
seguito, Pio IV lo ristabilì con custode considerando ancora quanto la i." lette-
che ne'giorni feriali dalla cattedra espo- raria istituzione de' giovanetti sia imba-
neva semplici e la loro virtù. Meglio a
i razzante e fastidiosa. Quindi le scuole del
s. Pio V si deve la lode della compita re- collegio romano servirono meravigliosa-
staurazione dell'orlo botanico Vaticano, mente a dilatare in Roma e conservar-
che cominciò allora a nuovamente fiori -
vi l'amore e il coltivamento degli studi,
re e ad acquistar nome , poiché lo fece riuscendo di gran sostegno e ornamento
riempire di scelte piante esotiche odi lon- alla romana letteratura. In s'ingoiar gui-
tani paesi, e d'ogni specie d'erbe e d'arbo- sa vi fiorirono (e fioriscono) gli sludi delle
scelli nostrali , affidandone la soprinten- belle lettere, con maestri d' un merito
denza al celebre Andrea Mercati (io col straordinario, in qualunque facoltà. Per-
Marini, lo chiamai Michele e Mei lieo di ciò non deve sorprendere se le scuole
s. Pio V e alivi Papi, inoltre raccoglito- del collegio romano prendessero gran
re d'una collezione mineralogica, e fon- voga e giungessero prima a coutrobbdan-
dutole della Metalloteca Vaticana). Gre- ciare e poi auche a superare in riputa* io-
-

UNI UNI 29
ne e in concorso quelle della pubblica volgarmente e tuttora si appella. Da Sisto
università romana, che restò ecclissata e V fu pure fatta drizzare una delle due
illanguidita, per quanto poi accennerò col magnifiche scale che guarda il settentrio-
Ren^zzi. Intanto nel suo più bel fiore l'u- ne, fino alla sommità dell'edilizio, anche
niversità di Roma, nel i585 addolorata per dar comodo accesso al campanile, che
per la morte del munifico Gregorio XIII, incominciato ivi ad innalzarsi nel prece-
dopo 3 1 giorni esultò colle più liete spe- dente pontificato, fece egli a perfezione
ranze in vedere elevato a degnissimo suc- condurre. Vennero in questo perdi lui
cessore il glorioso Sisto V,già professore ordine collocate le campane non solo per
dello medesima; dotto nelle sagre scien- annunziare le pubbliche solennità e le
ze, iniziato e geniale nell'altre discipline ; funzioni dello studio, ma ancora per in-
amatore e premiatore degli scenziati e de- dicare i giorni scolastici, e avvertire i pro-
gli eruditi, gran promotore degli studi, e fessori e gli scolari del principio e del fi-
quale tentai lumeggiarlo nella biografia. ne delle rispettive lezioni. Nella campa-
Conoscitore dell'ornamento che recava a na maggiore, che serve la mattina e nel-
Roma e alla s. Sede l'università romana l'ore pomeridiane a convocarci professo-
degli studi, per V attaccamento che cia- ri e scolari, alta 5 palmi e pesante circa

scuno suol conservare verso que' luoghi 3ooo libbre, vi si vedono in rilievo l'ar-
o celi a cui siasi una volta appartenuto, e me di Sisto V e del Senato e Popolo ro-
lo zelo ardentissitno che nudi iva di man- mano, e l'immagini della B. Verginee di
tenere in vigore e proteggere gli studi, s. Francesco, del cui istituto religioso con-
lo stimolarono tra'tanti gravissimi ogget- ventualeilPapaerastatoalunno. La cam-
ti, intorno a cui sempre aggiravasi la sua pana ha V iscrizione Sedente Xisto V.
:

gran mente, comprendervi anche


di la P. I\I. Coronatiti Planea de Coronatis
romana università. Sapendola gravata di Rom. Gyrn. Reetor deputatus Campa-
vistosa quantità di debiti, con pontificia namhanc lect. horis signifie.conJlariC.
munificenza tosto ledonò la cospicua tf/i/10589. Nel 1^97 fu fatta la campa-
1

somma di scudi liberò da al-


22,000 e la na più piccola che serve all'orologio per
tri pesi. Tale debito pare residuo di quel- suonarle ore, posto sotto il campanile col-
lo contratto a' tempi di Pio IV per sup- la mostra nella facciata principale, e col-

plire alle spese della fabbrica, per cui fu lo stemma del rettore. Nel 1^98 fu col-
eretto il Luogo di Monte di scudi a5,ooo. locala nel campanile la campana mezza-
Indi continuò e condusse assai innanzi il na, coll'iscrizione del rettore che l'ordinò.
nuovo medesima. I portici
edilizio della Il Cancellieri che nel 1806 pubblicò: Le

e tutta quella parte che guarda la chie- due nuove campane di Campidoglio, ri-
sa di s. Giacomo degli spagnuoli, già co- ferì che negli ultimi anni (allude all'epo-
minciata a erigersi sotto Gregorio XIII, ca repubblicana e alla posteriore) pel Car-
fu per suo volere compita, con aprirvi la ncvale, invece della campana di Campi-
porta maggiore, su cui leggesi: SixtusF' doglio, che più non esisteva, e di quella
Pont. Max. Ann. //.Superiormente nel della Curia Innoccnziana, che da princi-
mezzo del frontespizio, precisamente so- pio era stata destinata a far le sue veci,
vrastante la finestra di mezzo, era vi il di fu suonato il segno della permissione di
lui stemma gentilizio marmoreo, e sotto portar la maschera, da quella dell'archi-
1' esistente cartella di pietra sono incise ginnasio della Sapienza. Perciò il valen-
le già riferite parole: Inìtium Sapienlìae te pittore e arguto poeta Salvator Rosa
est Timor Domini ,con allusione assai op- si querelò con questi versi, che: Chiama
portuna al luogo, alla cosa e al nome di in Roma
più gente alla sua udienza
Sapienza, con cui già solevasi chiamare L'arpa d'una lichca cantalrice,- Che
3o UNI UN I

la campanti della Sapienza. Noterò che ni che !' intero edilìzio sia di lui opera e
il Rosa morì nel
697, e perciò è un'ap-
1 disegno, come scrisse il Baglione nelle Vi-
plicazione di Cancellieri, e non versi falli te degli architetti ec. Privata l'univer-
pel da lui riportato. Poi soggiunge, rela- sità della cappella, fu ingiunto a 'cappel-
tivamente all'indicala epoca democrali- lani di portarsi quotidianamente a soddi-
ca.»Quanto più grande sarebbe stata la sfare i loro obblighi nella vicina chiesa di
sua meraviglia, se avesse sentito cangia- s, Giacomo. Il genio di Sisto V alla mu-
re grave suono della medesima, desti-
il nificenza propenso, egualmente che pron-
nato soltanto a chiamare la gioventù stu- to a riformare o ad innovare in ogni co-
diosa alle più serie occupazioni, ridotta sa non poteva esser pago soltanto del-
,

poi dall'infelicità delle circostanze ad in- l'estinzione de'debiti, e del proseguimen-


vitarla alla dissipazione e al divertimen- to dell' edificio dell' università romana,
to! " Circa all'edifizio,dopo tutto quanto poiché volle pure sul regime di essa por
ilnarrato coll'accurato Renazzi che Io , mano, unendone in perpetuo il rettorato
prova con documenti, massime dell'ope- al collegio degli Avvocati concistoriali ',

ralo in esso da Alessandro VI a Sisto V, benché avea da poco, con breve de' 19
e di aver avvertito ohe Leone X ebbe l'i- marzo 1 586, conferito la carica al prela-
dea di riedificare l'università romana, ma to SimoneCeccbini uditore delle contrad-
affatto non l'eseguì, come asserisce il Rat- dette, ad istanza del senato romano, di-
ti ; nominare tutti rammen-
questi senza i stinguendosi per dottrina e varietà d' e-
tati Papi successori che realmente pro- rudizioue. Ellettuò la sua determinazio-
seguirono la fabbrica, continuando a nar- ne colla bolla Sacri Apostolatus mini-
rare le vicende della cappella provvisoria sterio, de'23 agostoi587, Bull. Rom. t.
di Leone X, esplicitamente dice che sino 4, par. 4 > P-
336. In essa il Papa li chia-
a Gregorio XIII ninno più pensò al pro- ma fuse per ricordare
Difensori (V.) ,

seguimento della fabbrica dell'universi- quegli ScholasticiDefcnsoreSfU'qwdW nel


tà cominciata da Leone X. Che Grego- secolo V da'vescovi si appoggiavano di- i

rio XIII ne riassunse il pensiero, affidan- ritti di loro chiese e il patrocinio delle
done la direzione all'architetto Giacomo cause de'poveri,e vuoisi auche da s. Gre-
della Porta; ed in quest'occasione il loca- gorio I, che inoltre die loro la cura degli
le della cappella o fu demolilo o incor- affari della Chiesa romana ne Patrimoni
porato in altro uso perla nuova fabbrica, della medesima,
secondo alcuni scrit- e
per cui l'archiginnasio ne rimase nuova- tori da cospicuo collegio de-
essi derivò il

mente privo. Lo stesso accadde sotto Si- gli avvocali concistoriali, meglio stabili-

sto V, che fece costruire l'intera facciala Io da Benedetto XII in Avignone. Quan-
rimpetto alla chiesa di s. Giacomo; e nel- to alle vesti degli Avvocati concistoria-
l'epoca repubblicana del 1 798 l'armi gen- li,Cappa, Mantellone, Piviale ec, ne
tilizie diGregorio XI li e Sisto V (che le ragionai in tali articoli. Qui solo dito, che
mostrano sopra
incisioni della facciala le nelle cappe! le particola ri, come quelle che
3 finestre del ."piano, cioè quella di mez-
1 celebratisi nella chiesa dell'archiginnasio,

zo e due ultime), corsero la stessa sor-


le compresi preluti, i tulli usano la sottana
Leone X. Tultavja loro
te di quelle di i di saia paonazza e la cappa serrata. Nel-
emblemi scolpiti nell'alt io e l' iscrizioni le funzioni principali dell'università, co-
nella fumata esteriore (ossia le da me ri- me apertura di studi ,
premiazione ec,
poi late) fanno conoscere (piai parte del- tutli vestono nello slesso modo. Quando
l'edilìzio di liha-i a ciascuno di essi attri- sono nel collegio sia per esami o altro, gli

buite. La commissione da Gregorio XIII vestono I' abito d' abbate, e se l' inlimo
data a Della Porla, fece credere ad alcu- è in habititf allora vi si recano iu abito
UN I U NI 3i

lungo, fascia e mantellettone tutto nero, loia avesse origine quella cospicua pre-
colore adoperato nella Sede vacante an- stazione di denaro, che ogni nuovo avvo-
cora. Il Renazzi dopo aver riportalo un bel cato concistoriale presentemente ancor i

sunto storico del medesimo collegio e 'li deve improntare nell'atto d'esibire al col-
sue ragguardevoli prerogati ve,fra le quali legio il breve pontificio di sua elezione.
l'intervento a 'concilii generali, l' accom- Imposta quella in principio per trovare e
pagno de* Papi ne'viaggi, onde all'occor- unire la somma necessaria a estinguere
renza essere consultali, e per non dir d'al- il Monte eretto, in progresso anche dopo
tri, Innocenzo Vili concesse loro che i la sua estinzione non fu tolta , dividen-
propri figli potessero essere aggregali al dosi denaro tra gli altri avvocati qual
il

collegio per soprannumeri, se forniti de' provento loro dovuto nell' ammissione
necessari requisiti e quindi in morte suc- d'un nuovo collega. Risiedendo il relto-
cederli; non che riferiti motivi che po- i rato presso tutto il collegio, fu necessità
tè aver il Papa di far I' unione del ret- che alcuno di esso ne esercitasse l'incom-
torato agli avvocali concistoriali ,
quin- benze e le funzioni; perciò d il medesimo
di dice che Sisto V confermò lorogli an- collegio s'introdusse subito l'uso di de-
tichi privilegi e specialmente la fi «colia stinar un suo membro per tal esercizio
di conferire la laurea dottorale ne'due di- col titolo di Rettore Deputato, come poi
ritti, e loro concesse la precedenza su tut- sempre praticò. In principio la deputazio-
ti gli altri avvocali e causìdici della curia ne durava un anno, qualche volta si e-
romana, ed eziandio a'doltori più anzia- slese a maggior tempo, e spesso si coslu-
ni, perchè prima la precedenza desume mòdi confermare d'anno in anno un me-
\asi dalla qualità di professore e dall'an- desimo soggetto da cui così si esercitò
,

teriorità del dottorato. A'4settembredel- per più anni il lettorato. Negli ultimi tem-
lo slesso anno il collegio rettora le degli av- pi invalse l'uso di deputare ogni rettore
vocali concistoriali prese possesso del ret- per 3 anni, riuscendo l'annue mutazioni
torato, con atti assai solenni e formali. Sic- incomode e inopportune. Talvolta fu rie-
come a Sisto V abbisognava denaro per letta la stessa persona. II Renazzi, come de-
eseguire le grandiose sue idee, così non fu gli altri, fece la serie de' rettori avvocati
assolutamente gratuita la grazia accorda- concistoriali con notizie biografiche, co-
ta agli avvocali sull'unione perpetua al minciando dal i.° eletto e deputato dal
collegio loro del rettorato della romana collegio a'4 settembre 587,. nella perso-
i

università. Essi per renderla più facile na d'Orazio Rorghese romano, e fu ili.°
promisero pagare al depositario della da- avvocato, che fatto prelato ritenne l'av-
taria apostolica seimila scudi d'oro, come vocatura concistoriale, per iiululto pon-
sienuncia nella bolla. E perchè avesse- tificio (però chi è prelato non può oliare,
ro gli avvocati la maniera di pagar tale il decauato del collegio): mo-
uè esercitare
somma vistosa, Papa colla medesima
il rì nel590, e il fratello divenne Paolo V.
1

li facol lizzò a erigere un Luogo di Mon- Restato per morie il rettorato vacante,
te, i di cui frutti si dovessero pagare co' talora e sino alla nuova elezione supplì
proventi del rettorato, da estinguersi in iklecano, col titolo di pro-rettore ex com-
8 anni. Avverte Renazzi che errò il p. Ca- missione Collegii. Indi Sisto V a prov-
rafa nel!' asserire, che il collegio contri- vedere in altra stabile e solenne manie-
buì i seimila scudi d'oro in sollievo e van- ra alla conservazione, al decoro e al buon
taggio dell'università romana, perchè di- governo dell' università, colla bolla Im-
chiarò Sisto V nella bolla, prò sublevan- mensa, de'22 gennaio 1587, che Renaz-
dis in aliqua parte nostris et Sedis a- zi dice promulgala a*2 3 marzo 588, isti- 1

postolicae necessitatibus.Sembva che al- tuì la congregazione cardinalizia deputa-


32 UNI UNT
la a reggere, riformare e patrocinare lo lieri, gli sostitiù Francesco Rustici coll'e-
studio pubblico di Roma, cioè a dire con- molumentodi scudi o i mensilijdipoi Pao-
fermò solennemente la preesistente, de- lo V li raddoppiò e gli die a coadiutore
putando 5 cardinali a formarla, a'quali Ottaviano Vestri Barbiani segretario a-
tra le altre facoltà die ancor quella di sce- |5<M divenuto Papa Cle-
postolico. Nel
gliere professori e maestri eccellenti di mente Vili Aldobrandini già avvocato ,

qualunque scienza o arte liberale, e d'as- concistoriale, il senato lo supplicò a re-


segnar loro con intelligenza del Papa stituire al collegio degli avvocati conci-
convenevoli stipendi. Commise inoltre a* storiali la somma sborsala pel rettorato, e
medesimi la cura de' Collegi di Roma di questo reintegrarlo. Invece il Papa con
1

(?'•) esistenti de' Greci, de Maroniti, de- sua bolla confermò al collegio tutti i di-
gl' Inglesi e de' Neofili (7 \), e addossò ritti e privilegi che godeva, confermando
l'incarico di proteggere le università di altresì l'unione del rettoiato fitta da Si-
Parigi, Salamanca, Oxforcle Bologna. sto V, e gli statuti e regolamenti di tale
In questa congregazione vi ebbero sempre Qui conviene che noti col Ratti,
uffizio.
luogo cardinali camerlenghi e cardina-
i i che nel 5p4 un cappellano fece istanza
i

li nipoti de' Papi; ma dessa cessò adatto per la ripristinazione della cappella prov-
dopo metà del secolo XVII. Vedasi il
la visoria in un qualche locale il più adatto
p. Plettcoberg,NotitiaCongregationum, dell'archiginnasio, nel quale si potessede-
[).j56: De Congregatione Cardinaliutn centemente celebrare la mes«a,a forma del
prò Univer sitale Studii Romani. Inu- prescritto da Leone X. Pare ch'abbia avu-
tilmente per tali disposizioni reclamò il to il suo effetto, poiché rilevasi dalla visita
senato romano, che vedeva i suoi antichi apostolica del 1627 ch'era stata ripristi-
dirittipoco a poco diminuirsi, mentre lo nala l'antica cappella, in supplemento di

studio e lettori si mantenevano co' de-


i quella da costruirsi secondo l'antica sua
nari del popolo romano. Di più. il senato pianta; la quale il Balli crede quella di
si mostrò malcontento del rettorato per- Leone X, e perciò si conferma nel ri lene-
petuamente unito al collegio degli avvo- re che il disegno di lutto l'edilìzio è del
cati concistoriali, per temerne la poten- Buonarroti, che fu architetto di quel Pa-
za colla quale avrebbe ad ogni incontro pa, e non di Giacomo della Porta. In-
cercato di declinare o annullare ogni au- di si andò innanzi colla rinnovata cap-
torità del senato, e tutta a se avocare l'i- pella provvisoria, per la cui angustia non
spezione e podestà sul pubblico studio, potè servire che alla celebrazione del-
conforme realmente avvenne. Finalmen- la messa ne'giorni di pubbliche lezioni,

te a Sisto V si deve l' incremento della festa di s. Luca , anniversari o altre si-

Libreria Vaticana, e lo stabilimento ma- mili funzioni; menlre rispetto agli atti

gnifico della Stamperia faticanao A- pubblici, si continuò a tenerli nella vici-


poslolica,e<i il principio della Stamperia na chiesa di s. Eustachio. Parimenti per
Camerale. Gregorio XIV, essendo vaca- lo slesso motivo il collegio degli avvocati

ta la preposilura della cappella, derogan- concistoriali volendo festeggiare con mag-


do al disposto di Leone X a favore de' gior pompa e decoro l'annua ricorrenza
professori e la nomina al rettore e rifor- del loro protettore s. Ivo, si procurò il

/
matori, nel i ><)i la concesse n Domizio permesso di celebrarla nella chiesa lito-
Morelli, privo della qualità richiesta dal lare dello stesso santo (daCalisto III con-
fondatore. E continuandosi sempre a la- ceduta a' bretoni ad istanza del cardinal

vorare intorno alla fabbrica dell'univer- Cetivodi Bretagna) appai tenente alla na-
sità,al defunto governatore o amministra- zione francese ( e perciò la descrissi nel
tore della medesima Del Cufulo Canccl- voi. XXVI, p.229, e l'intervento de'car-
UN I UNI 33
dinali nel voi. IX, p. i3p, descrivendo ciò del secolo passato minacciando di-
,

questa Cappellacardinfrfizia). Ciò sì ri- staccarsi lo stemma di Clemente Vili,


leva ancora da una reciproca convenzio fu tolto e sostituito altro ornamento. La-
ne seguita nel 1 602, per mezzo della qua- menta Renazzi , parlando de' professori
le da'deputati della chiesa di s. Luigi de' delle scienze dell' università nel decli-
francesi, da'quali dipendeva quella di s. nar del secolo XVI, che non furono e-

Ivo , si accorda il richiesto permesso al guali nell'eccellenza a' precedenti, e già


collegio (sarà stata rinnovazione, poiché cominciavano a fermentare e pullulare
nel luogo citato riportai un documento fuori semi di quel cattivo e depravato
i

che già ivi si celebrava nel 5o ), e que- 1 1 gusto, che nel seguente secolo infettò nel-
sti in correspettivilà si obbligò dare ogni l'Italia quasi tutte le gravi e amene di-

anno a delta chiesa la ricognizione di scu- scipline, ed in Roma forse più che altro-
di tre, lasciare in dono le torcie che ser- ve allignò e propagossi ampia mente.Quin-
vono per l'elevazione, e fare a sue spese di anche la qualità de'pubblici maestri
gli occorrenti restauri all'altare maggio- fece travedere la decadenza del vero buon
re comprensivamente alla statua del San- gusto negli studi, cheandavasi poco a poco
to. Il collegio nella sua pia generosità ,
preparando, e che poi con impeto immen-
oltre i convenuti donativi, vari altri ne so fuori proruppe. Le scienze sagre non
fece alla chiesa di s. Ivo in diversi tempi, ebbero professori distinti. La filosofia di
consistenti in sagre suppellettili , e ciò in Aristotele cominciò ad essere fieramen-
seguilo delle piuttosto frequenti istanze, te combattuta, pure venne ancora soste-

cheal medesimo ne faceva il parroco del- nuta, credendosi più della Platonica op-
la chiesa (la cura fu soppressa da Leone portuna per la religione cattolica. Il ce-
XII). Così si praticò dal collegio, finché senateGiacomo Mazzoni, professore che
non fu edificata I' odierna e magnifica ebbe annui 1000 scudi d'oro di stipen-
chiesa nell'edifizio dell'università. Con- dio, a cui ninno mai era pervenuto ne
viene dar lode a Clemente Vili anco per la conseguì poi , difese Aristotele contro il
cura che si prese di non far mancare al- suo più arrabbiato nemico Francesco Pa-
l'università valenti professori, come pure trizi di Cherso. Continuarono in Roma
per non trascurare il proseguimento di e in Italia gli studi legali in istato di lan-

sua fabbrica. Il gran salone dal lato di guore ; così quelli dell'eloquenza, per cui
tramontana, incominciato da Sisto V, fu convenne chiamare degli estranei nell'ar-
per suo ordine compito e nobilmente or- chiginnasio. Però le scuole romane di me-
nato d'intagli assai eleganti nel solìilto, e dicina proseguirono a mantenersi nella
di maestosa cattedra a forma di semicirco- reputazione cui erano salite. Tuttavia, in
lo co'sedili intorno. In questi, nella catte- generale, l'università e la letteratura ro-

dra e nel soffitto s'intagliarono gli stemmi mana si conservarono vigorose e fiorenti
del Papa,del nipote cardinal Aldobrandini sul fine del secolo XVI sino a' principi»
camerlengo, assai propenso per l'univer- del XVII, in ogni ramodi scienze e arti: il

sità, del senato e popolo romano, perchè lieto stato deli'una influiva allora alla pro-
forse a di lui spese si sarà fatto l'orna- sperità e sostegno dell'altra. La coltura let-

to. D'allora in poi gli avvocali concisto* teraria s'era inRoma sempre più propaga-
riali lasciando libera a' collegi de'leologi ta e resasi generale, in quasi tulli i rami
e de'uaedici l'antica sala costruita sotto di quelle scienze e arti, per cui la mente
s.Pio V, e in cui anch'essi si adunavano, umana s'istruisce e adorna, onde poi spa-
cominciarono e tuttavia seguitano a con- ziar nel mondo astratto e intellettuale, e
gregarsi e a conferire le lauree dottorali pei vasti campi aggirarsi delle belle lettere
nel nuovo e magnifico salone.Nello scor- e dell'erudizione ; e niuno per avventura

vot. ixxxv. 3
34 UNI UN!
ve n'ebbe, che con successo non fosse con autore d'opera grandiosa in cui abbrac-
ardore percorso, e con sollecita diligenza ciò in un corpo solo tutta la scienza le-
coltivalo. Discipline sagre,storia ecclesia- gale: egli fu ili.°a dar l'idea di ridurre
stica e profana, anatomia, botanica, me- una scienza in Dizionario. Avendo fati-
dicina, matematica, filologia, antiquaria, cosamente raccolto tutte lequeslioui del
bibliografia, ogni genere quasi di lette- diritto canonico e civile, le distribuì in
ratura avanzavasi a gran passi e faceva ordine alfabetico, e così formò quasi una
nuovi e considerevoli progressi. Ma il enciclopedia delia scienza legale , che a
pregio, cbe insignemente distinse la let- suo tempo era in uso nel foro.
teratura romana , fu il fausto accoppia- llch.Renazzi tra gl'illustri dotti forastie-

mento degli studi delle scienze e delle bel- ri fioriti in Roma nel declinar del secolo
le lettere. Mai in Roma si composero lauti X V I,celebra ancoraTorquatoTasso/il che
libi ie pubblicai onsi tanteopere, mai tan- feci io pure in tanti luoghi, come a Fer-
testamperie furono in attività; che seb- rara. Roma (ove avea imparato le lin-
bene rare furono veramente le opere me- gue dotte) in lui ricoverò nel suo seno il
morabili,la gran copia degli svariati scrit- più grande forse de'poeti italiani (certa-
tori prova quanto in Roma fosse estesa mente il piùgrande dell'Italia moderna),
la letteratura e universale il coltivamen- uno de'più belli ornamenti del suo secolo,
to. Roma era in quel tempo a guisa di e insieme unodegli nomini d'insigne meri-
luminoso teatro, su cui venivano d'ogui to dalla fortuna più bersagliati, l'immor-
parte d'Europa a far pomposa mostra tale cantore della divina Gerusalemme,
de' talenti e del saper loro i più grandi liberata (composta di 20 anni, e in un
uomini che allora vivessero, accolti beni- tempo che la Turchia ,
pel narralo in
gnamente da polenti e splendidi mecena- quell'articolo, ridesiava il zelo e il terro-
ti, che in tutti gli ordini e ceti della corte e re de'cristiani, ed in cui gli sguardi d'Eu-
curia incoiUn» varisi in copia. Quasi tutti ropa in arme tendevano ad avventarsi
i Papi d'allora e la più parte de' cardi- sull'Asia, per ritogliere agl'infedeli la glo-
nali e prelati di quel tempo, si distinsero riosa tomba del Salvatore del mondo,
segnalatamente in favorire le leltere. In per nuovamente inalberare il salutifero
quell'epoca fiorirono i due gesuiti cardi- Crocesullemuradi Gerusa-
vessillo della
nali Francesco Toledo , e ven. Roberto lemme. L' ingresso in Roma del Tasso
Bellarmino, uno de'più valorosi difen- ebbe l*aspetto d'un trionfo). Dice inoltre,
sori delle verità cattoliche e dell'autorità che de'di lui pregi letterari e delle vicen-
della s. Sede contro i novatori, soni ino de in cui nel corso di sua vita sempre
controversista, e forse ili. "che si accinse sgraziatamente fu involto (agitata e an-
con armi cimento pari a combatter gli
al gosciosa per l'alterala fantasia, e con pie-
eretici di quel tempo, i quali impugnan- na la mente di sublimi concetti), bene
dolo sempre con esito infelice giunsero a ne scrisse il biografo ab. Pierantonio Se-
fondar cattedre espressamente per con- cassi da Rergamo, suo concittadino seb-
futarlo II cardinal Cesare Baronio fi-
1 bene nato a Sorrento. Bensì riferisce co-
lippino, che a rischiarar la storia della me il cardinal Cinzio Passeri AUlohran-

Chiesa .di cui facevano abuso protestanti i ilini (!'.), nato in Siuigaglia e originario
per sedurre gl'incauti e ingannar le colte di Bergamo, splendidissimo mecenate de'
persone , compilò gli Annali Ecclesia* Roma il Tasso, l'ospitò in
letterati, invitò a
siici, che servirono a smascherare I im- Vaticano, e da Clemente Vili suo zio gli
postine de'novotori. Il dotto ed elegante ottenne non solouna decente annua pen-
.scrittore cardinal Agostino Valerio. Il .sic ne, con cui sottrarre si potesse al peto di
giureconsulto cardinal Domenico Toschi, pò verta che opprime valojma uucora Tono-
U N I UNI 35
resin^olarissimo d'esser solennemenleco- monumento ,
pel complesso delle circo-
ronatu in Campidoglio col poetico alloro, stanze e di sì celeberrimo nome, mi sia
che dopo Petrarca ivi non era stalo con- permesso una digressione, che ricavo da'
cesso adaltri. Sarebbe ciò servito ad ac- n. ri q5 e 96 del Giornale di Roma del
cender maggiormente in Roma l'ardore 1857, perciò non potendo del lutto evi-
pegli studi, ed accrescere un nuovo splen- tare alcuna ripetizione, per la maggior
dore a'fasti della letteratura romana. Ma precisione dell'importante racconto, che
nnco in un' occasione in cui il Tasso avreb- onora Roma, Chi vi regna , le arti e le

be alla fine riportato un compenso alle lettere, ed i loro cultori. Recatosi in Ro-
tonte sull'erte sventure,sperimentò la for- ma Tasso, il cardinal Passeri Aldobran-
ra indeclinabile del suo perverso destino. dini dopo avergli ottenuto annua pensio»
Interinatosi mortalmente mentre si di- sione da Clemente Vili, a questi lo pre-
sponevano preparativi i della solenne fun- sentò. Il Papa lo ricolmò di lodi e gli dis-

zione, in vece della caduca passò il Tasso se: Vi abbiamo decretata la corona d'al-
a'i5 8prilei5g5, in età di 5 i anni, a ri- loro perchè sia da voi tanto onorata
, ,

cevere la corona immortale, come è da quanto ne'tempi passati fu ad altri d'o-


sperarsi pe'contrassegni di cristiana sin- nore. Aspettandosi la stagione propizia a
cera pietà con cui si dispose a morire (cosi compiere la solenne ceremonia, l'avversa
fra I' universale compianto si spense un fortuna non gli permise tal consolazione.
luminoso astro del bel cielo d'Italia, de- Consumato dall'angoscie, conobbe Tor-
(binando all'occaso col secolo che avea quato che pochi giorni di vita gli rimane-
veduto tante meraviglie). Fu sepolto nel- vano, e volendo disporsi all'estremo pas-
r
la Chiesa di s. Onofrio (f .) e poi tra- saggio, ottenne dal magnanimo suo pro-
sferito a sinistra presso la porta, nel di cui s. Onofrio sul Gia-
tettore di ritirarsi in
annesso convento de'religiosi Girolami- uicolo.Ciò fece non solo perchè l'aria è
ni del b. Pietro da Pisa (l~.) erasi ri- lodata da'medici più che d'alcuna parte
tiratone! raccoglimento e nella preghie- di Roma, ma (piasi per cominciar da quel
ra, appena cominciò a manifestarsi la gra- luogo eminente, e colla conversazione di
vezza del suo male; dove frali a istan- i qne'divoti religiosi, la sua conversazione
za di Gio. Battista Marno marchese di in cielo. Pace all'anima sua trovò in quel-
Villa, gli posero neh 60 1, nel 1. "sito ove l'amena solitudine. Ma logoro dal male,
era slato tumulato un'iscrizione: Hic/a- morì confortato da quella religione che
eet hoc ne nescius esset hospes poiché tanto potentemente l'avea ispirato ne'
,

il cardinale si proponeva erigergli un mo- suoi aurei carmi. L'annunzio di sua mor-
numento. Questo non essendosi effettua- te fu per Roma pubblica sventura, e il

to, il ferrarese cardinal Bonifacio Bevi- cardinal Passeri Aldobrandini ne fu col-


lacqua vi supplì con de' alarmi, il ritratto pito profondamente, addolorato ci i veder
del sommo poeta, ed una lunga elegante svanita la pompa trionfale per lui appa-
iscrizione neh 644? come dissi nel penul- recchiata. Fgli non trovò miglior sollie-
timo de'citati articoli. Ivi notai il magni- vo di quello che di rendere all'estinto
fico mausoleo di marmo che stava lavo- vate funebri onori i più solenni. Fatto ve-
rando, mercè l'offerte degli ammiratori stire il cada vere d'una Ioga romana e co-
di sì gran poeta, il comniend. Giuseppe ronato d'alloro, ordinò che fosse pubbli-
de Fabris, avendo rimarcato nell' ultimo camente esposto (arroge che io qui ricor-
articolo il giorno in cui perì la famosa di avere rilento nel voi. p. i63 , LXIV,
quercia, all'ombra della quale soleva se- che neh 853 Palermo dopo 7 lustri fu
in
dere Tasso, pei cui ne prese 1

il nome. O- diseppellito I' Anacreontc e il Teocrito


ia essendosi inaugurato solennemente il della Sicilia Giovanni Meli, e cinto il
ì
36 UN! UNI
suo capo corona poetica d' alloro so-
di do alla celebrità del Tasso e all' entusia-
lennemente, con gran pompa fu onoralo smo de'suoi ammiratori che lo visitava-
e lodato con discorso funebre. Arroge pu- no, nel 1 827 l'encomialo scultore com-

re che io rammenti, che Leopoldo I re del mend. de Fabris volse il pensiero a scol-
Belgio, volendo conferire il gran cordone pirne altro degno di quello ch'ebbe la fa-
del suo ordine di Leopoldo
al conte Fe- villa del genio d'Omero e di Virgilio. Al-

lice de Merode, questi con rara virtù si l'effettuazione si associarono varie distin-
sottrasse n tale alta distinzione per nobi- te persone, raccogliendo offerte di denaro,
le e scrupolosa delicatezza, narrata dal onde si die principio all'opera nel 1829
n.°3g del Giornale di Roma del 1857. (gl'illustri nomi de'primi offerenti si pon-
Venuto a morte a' 7 febbraio, il re per ilo leggere nel n.° 3 delle/VòfisiV del gior-
le grandi benemerenze dell' estinto fece no del 825, e in diversi Diari di Roma,
1

rimettere l'insegne del gran cordone al come nel n.° io delle Notizie del gior-
conte Wernero tìglio dell'illustre defun- no del 1 843), colla certezza di tornar glo-
to, mesto ufficio di deporle
affidandogli il riosa al decoro di Roma. Nondimeno re-
sulla sua tomba. Chi fu il conte Felice de stò per 27 anni sospesa, ecompimento
il

Merode, autorevolmente lo dice la Civil- era riservato al Papa Pio IX. Emulato-
a
tà Cattolica serie 3. , ,t. 6, p. 127. In bre- re del cardinal concittadino, per la glo-
ve: fu quello che quando il Belgio si rese ria di Tasso, prima con generosa largi-
indipendente lo designava suo re futuro, zione (nel marzo 853, poiché si ha dal
1

chiamandolo il Principe indigeno; di che n.°61 del Giornale di Roma die ac- ,

egli non ne ammise virtuosamente nep- cordò la sua protezione alla deputazione
pur l'idea, per sentimento nobilissimo di preposta a promuovere il compimento
pubblico bene. Si conciliò la stima uni- della lavorazione del monumento j,
poi se-
sempre difese la causa cattolica.
versale, e condando autorevolmente le preghiere
r
La sua morte fu pianta da tutti con pub- di mg. Giuseppe Milesi-Pironi-Ferretti
blico lutto,come vera sventura. Venne ac- ministro de'lavori pubblici, belle ai ti ec.,
clamalo il grande Cittadino o meglio il decretò che venisse fornito l' occorrente
grande Cristiano. L' onori fi cent issi ma pel sollecito compimento del monumen-
pompa funebre fu senza esempio ; e ne re- to.Di più il Pontefice, sapendo che la cap-
citò l'elogio il cardinal arcivescovo di Ma- pella ove dovea esser posto era piccola e
lines).Ordinalo un solenne funebre con- disadorna ordinò che fosse allungata e
,

voglio, le spoglie mortali del compianto abbellita il che lodevolmente fu eseguilo


;

cantore delle Crociate e della Religione, sotto la direzione del cav. Carlo Piccoli,
furono portate per le vie principali di Ro- per cui ora nella vaghezza di sua archi-
ma, ed accompagnalo con grande corteg- tettura vedesi ricca di fregiature dorale
gio da tutta la corte palatina e dalle fa- e di varie pietre di valore, che ne ador-
miglie de' due cardinali nipoti del Papa. nano le pareti ; come ancora di pitture
L' esequie si. celebrarono nella chiesa a olio e a fresco dell'egregio artista Fi-
parrocchiale di s. Spirito in Sassia; e con lippo Balbo, una lunetta
il quale in
ìstraordinario concorso di popolo furo- rappresentò il cardinale Passeri Aldo-
no le spoglie mortali chiuse in cassa di brandini che reca a Tasso infermo e as-
legno e sepolte accanto all'aliar maggio- sistito da' girolamini la benedizione pa-
re, ed ivi religiosi posero il ricordato e-
i pale. Il mausoleo sorge sopra una base,
pitaflio. Quando poi gli fu erelto il mo- sulla quale in bassorilievo è ritratto il

numento,^! trasferirsi all'indicato luogo, poeta portato a sotterrare, e vi sono ef-


le sue ossa furono poste in cassa di piom- figiati gli amici suoi e i letterati più fa-
bo. Tale monumento non corrispoudeu- mosi che l'accompagnarono. Al di sopra
U N I UN I 3?
r
d'una nicchia ben adorna di fregi, di ge- Tasso. La messa fu celebrala da mg. Be-
mi e d'emblemi che alludono all'opere dini arcivescovo diTebe,eaccompaguata
del Tasso,evvi la sua statua maggiore del- dui canto de'cantori della cappella pon-
la naturale grandezza, in atto d* invocai* tificia. Intorno al catafalco e in posti di-

la B. Vergine co' versi Musa, tu che : O sedevano personaggi che poi no-
stinti i

di caduchi allori Non circondila/tonte minerò, oltre due deputati per ogni acca-
in Elicona, Ma su nel del infra i head demia di Roma, invitati ad essere testi-
Cori, Hai di stelle immortali aurea co- moni della disumazione delle ceneri del
rona. I pregi della figura in tutto rilie- gran poeta e del chiuderle nel nuovo se-
vo, dal cui volto traluce l'anima, il cuo- polcro con onorarne la cereuioniu. 1 de-
re e la mente altissima dell'epico italia- putati generalmente furono i presidenti
no, appoggiata al tronco dell'alloro, sim- o i censori ed i segretari delle rispettive
bolo della poesia italiana, che secondo la accademie, i cui nomi e gradi sono rife-
predizione del suo degno padre Bernar- riti dal Giornale. Quanto all'accademie
do e illustre poeta, dovea rinverdire mer- cui appartenevano, esse erano quelle de-
cè il complesso dell'unità del
figlio suo; il nominate Teologica, di Religione Catto-
monumento, alto più di 33 palmi, ch'e- d'Arcadia,due professori dell'Archi-
lica,

sprime il cìrcolo della vita civile e lette- ginnasio romano, il direttore dell'acca-
raria del poeta, ed è sovrastato sotto l'ar- demia di Francia, il presidente dell' Ar-
co dalla ss. Vergine assorta nella gloria cheologia, il primicerio di s. Cecilia, due
degli Angeli; tutto viene dichiarato dal de'Lincei, della Tiberina, di Luca, del- s.

Giornale, che inoltre riporta la marmo- la Filodrammatica della Filarmonica ,


,

rea iscrizione ornata di cornice di giallo della Liturgica, de' Virtuosi delPanlheon
antico, con arabeschi e stemma pontifì- in numero di 3 compreso l'encomiato ar-
cio, scritta, come
che uel Gior- le altre chitetto, dell' luo macola taConcezione.del-
nale si leggono, dall' esimio cav. Luigi la Latina, de'Quiriti. Compiutasi l'asso-

Grifi segretario generale del ministero de' luzione, si aprì la cassa che racchiudeva
lavori pubblici, belle arti ec. In essa si di- le spoglie mortali di Tasso e avente l'i-

ce: Più» IX P. 31. Sumjjto pub lieo per- scrizione fattavi incidere da'girolamini, e
jccictj'uxla locum, In quo Princeps Ile- fu portata presso il tumulo tra la commo-
roici Carminis humatus fuerat , Erigi zione degl'illustri astanti. Poscia le ossa
j'ussit, Curante J. 31ilesi,ec. Il 2 5 apri- diligentemente furono cavate dal cav.
le 1807, an,u versarlo della morte del «ne- Fortunato Rudel professore dell' archi-
ra viglioso poeta, fu destinato alla traslo- ginnasio nell'istituzioni anatomiche, de-
cazione di sue ceneri al nuovo monumen- scritte e registrate con rogito da Camillo
to, ed un'epigrafe posta sulla porta del Diamilla notarodel vicarialo, e poste nel-
tempio indicava la cereraonia : Funere la nuova urna di piombo, insieme colla
celebrato adstantibus Academiìs l rbis. pergamena, chiusa entro un tubo di cri-
La chiesa fu tutta vagamente addobbata stallo e sottoscritta da tutti personaggi i

di ricchi drappi di velluto nero con tri- eh' ebbero un posto distinto nella cere-
ne e frange d'oro e veli a lutto, e in mez- monia funebre. Suggellala l'urna, fu col-
zo si elevava il catafalco formato da un locata in arca di marmo, e sì 111 questa
dado di legno con ivi dipinti ne' 4 lati > che nell'altra erasi incisa l'epigrafe: Os-
segni della virtù del poeta e corrispon- sa Torq itali Tassi. ludi l'arca fu calata
denti emblemi. Innalzandosi a guisa di sotto il lastrico del nuovo monumento ,
piramide fino alla volta erano tali fregi co- ponendo lai ." pietra perla chiusura del-
r
ronali da un serto d'alloro in memoria la fossa mg. .Mi lesi. Il Giornale ripro-

di quello che dovea cinger la houle di duce l'epigrafe acuita uella pergamena,
,

38 UNI UNI
e firmata dal cardinal Girolamo d'An- nione , primeggiavano cardinali
in cui i

r
drea, da mg. lkdini, da mg/ Milesi, i!al Altieri camerlengo, Garelli e Gaude. Il
bali Colloredo luogotenente dell'ordine n.°r i dell' Albata di E orna del 1. 1!\ ri-
Gerosolimitano (il quale col cardinale , produsse le bellissime ottave della gen-
con uig/ Pacca maestrodi camera del Pa- tile poetessa, con un disegno inedito di

pa , con mg/ Talbolt cameriere segreto Arrivabene, esprimente Tasso sedente in


del medesimo, col principe e principessa detto anfiteatro in atto di concentrata i-

Hohenlohe e baione de Thile mini-


il spirazione che sta per iscrivere; e dipoi
stro di Prussia/in una tribuna aveano as- componimenti ed epigrafi. Già il me-
altri

sistito al funere), dal principe Orsini se- desimo Album ripetutamente a vea ragio
natore diRoma, da mg/ Pacca, da mg/ nato del monumento, e nel 1. 1 o, a p. 1 1 1

Giuseppe Angelini canonico Vaticano, da pubblicò elegante incisione del disegno


fr. Carmelo Patrignani generale de' gi- di esso, illustralo dalle Stanze, con eru-
rolamini, da fr. Luigi Cazzoli procura- dite note, del celebratissitno cav, Angelo
tore generale dc'innìe-i mi, dal can, Fran- M/ Ricci, i cui onorandi avanzi mortali
cesco Anivitli promotor fiscale, die col riposano a Rieti [V?) in marmoreo avello
suddetto notaio, die per ultimo si sot- scolpito dallo stesso valoroso commend.
toscrisse,erano deputati dal cardinal Vi- de Fabris. Gloriandomi d'appartenere a
cario per la disumazione delle ossa; e fi- seidell'encomiate e illustri accademie ro-
nalmente si firmarono il cav. Grifi, il mane,se non di persona,almeno colla pen-
commend. dcFabris, mg.' Giovanni Co- na qui volli prender piacevole e riverente
razza maestro delle cei emonie pontificie, parte pubblico e solenne omaggio, giu-
al

il cav. Rudel, e deputali dell' accade-


i stamente reso alla memoria delgrand'uo-
mie a seconda die pc'primi si presenta- ido, spargendo sull'onorata tomba fron-
vano e perciò coli' ordine riferito, JNelle de d'alloro che resteranno sempre verdi,
ore pomeridiane la traslocazione delle
, e fiori che rimarranno freschi per l'im-
celebrate ceneri e la solenne inaugurazio- peritura stampa e insieme facendo af-
,

ne del nuovo monumento sepolcrale di fettuoso eco a'eantati carmi, Celebraro-


Tasso, furono festeggiate dall'accademia no l'avvenimento e il gran poeta, il qua-
de'Quiriti con isti aordinaria adunanza , le cantò le gesta dell'invitto capitano: Clic
nell'anfiteatro die sorge presso illuogo 7 gran Sepolcro Ubero di Cristo, anco
ove giganteggiò la quercia di Tasso: pic- la Civiltà Cattolica,serie 3. ',t, 6, p. 4$tì,
colo recinto che sorgendo sulle d'eliziose V Eptacordo di Roma co'n." 4 e ^, cu '
allure del Gianicolo domina lolla la mo- fecero eco illustri accademie romane. Fa-
numentale e maestosa città de'Selte Mon- rò un confronto. Misero destino ilegli uo-
ti, che adornalo del busto del famoso poe- mini ! Il maggior poeta d'Italia gemeva
ta cinto d'alloro ecbeggiò di sue alle lo- in vergognosa schiavitù a Ferrara , nel

di poetiche e di fragorosi applausi, pre« tempo stesso in cui a Lisbona sua patria
cedute da un discorso di Domenico Bo- terminava nell'ospedale il suo doppio a-
nauni sotto-bibliotecario della Coi sinia- riugo della miseria e della gloria, disco-
na, e intramezzate da un coro a tulle voci nosciuto da' contemporanei , Luigi Ca-
del maestro Fenzi con eco, e da un coro moens Egli è il sommo e celebre cantore
!

a grande orchestra del maeslro Ferretti. delpoema epico della Lusiade, il più li-
L'egregia poetessa estemporanea Gian- moso de'poeti portoghesi; poema nel qua-
nina Milli di Teramo, ispirata alla gran- le trionfa (ulta la loro storia nazionale,
dezza della solennità, improvvisò un can- congiunta allo splendore della poesia, al-

to, e cosi ebbe termine 1' adunanza. Ooc- ladivozione cristiana e alle favole del pa
ita fu nobilitata da imponente e scelta nu- gauesimu. Dopoi 5 anni gli lu cretto un
U NI UNI 39
monumento , e vi fu scolpito I' epitaffio gl'immediati predecessori, fu nondimeno
composto dal p. Matteo Cardoso gesuita. premuroso dell'aumento e decoro della
Per le vicende de' tempi perito il monu- romana università, ed professori di que-
i

mento, rimasero le spoglie mortali d'un sta gli devono gratitudine per le sue prov-

Camoens in oblio. Fu quindi grande atto vide cure a loro vantaggio. Imperocché
di riparazione, quando nel 855 se ne ri- 1 rimanendo spesso professori creditori
i

cercai ono l'illustri ceneri. Queste raccol- de'loro stipendi, doveuno ricorrere a'Pa-
te formalmente in feretro d'ebano, furo- pi,perchè pesi imposti alla gabella del-
i

no affidate alla custodia del monastero di lo studio superavano l'introito; Paolo V


s. Anna, lìtiche decorosamente saranno volle in una maniera stabile ed efficace ri-
collocate nel decretato monumento. Do- mediare a un disordinesìindecorosoepre-
po la pubblicazione della Lusìade, Tasso giudizievole, e provvedere per sempreal-
compose un sonetto in suo onore. Ora ri- la doverosa e sicura soddisfaziouede'pro-
piglio il filo della storia dell' università fessoli. Pertanto con chirografo de'7 a-
dogli studi di Roma. gosto 1610 prescrisseche dalla massa de'
Clemente Vili contribuì moltissimo a proventi suddetti si separasse in avvenire
mantenere in vigore la romana letteratu- l'annua somma di scudi 6000, assegnan-
ra, e procurò col maggior impegno che dola particolarmente a'professoii, per es-
si dasse 1'
ultima mano alla compilazione sere erogata soltanto ne' lorostipendi,sen-
ilei y.° libro delle Decretali, ordinata da za che potesse più farsi della medesima
Sisto V. Quantunque però tale compila- alcun altro uso o erogazione. Questosag-
zione fosse compita, e già secondo alcu- gio e opportunissimo provvedimento ,

ni stampata, nondimeno si sospese di. pub- trannetemporaneeallerazionijQnoal ter-

blicarla ,
perchè non servisse ad altri di minar del secolo ultimo fu inviolabilmen-
pretesto per spiegare i decreti del conci- te osservato. Si era sospesa la continua-
lio di Trento, l'interpretazione de'quali zione del nuovo edilìzio della stessa uni-
era stala da Pio IV a chiunque vietata. versità per mancanza di denari da ero-
Inoltre Clemente Vili, a far sempre più garsi a tal uopo, né da quelli che ritrae-

prosperare in Roma gli studi delle scien- va senato dalla gabella dello studio po-
il

ze, anziché formare nuovi superflui sta- teva togliersene somma alcuna , essendo
bilimenti , credè spediente di adoperare tutti destinali ad altri usi. Paolo V, a cui
un mezzo quanto efficace e solido, tanto era grandemente a cuore il proseguimen-
più comunemente raro a frequentarsi, to della fabbrica, assegnò per esso le pi-

cioèdi compensare le letterarie fatiche de- gioni delle case all' università annesse e
gli uomini dotti, e promoverli prelaliva- contigue, che allora rendevano circa an-
mente a chiunque agi'impieghi pubblici nui scudi 600. Ma vedendo che per la te-

e all'ecclesiastiche diguità; onde l'esem- nuità di tale assegno assai lentamente a-

pio del loro innalzamento servisse di sti- vanzavasi l' edilìzio, soppresse l'impiego
molo potentissimo a lutti gli altri per co- d'architetto dell'università, per morte di
raggiosamente imitarli. Da esso in fatti Gio. Paolo Maggi, ad etletlo che l'annuo
vennero a tal elicilo promossi agli onori, stipendio di scudi 5o assegnatogli sulla
e anco al cardinalato, moltissimi perso- detta gabella, uniti ad altri scudi 5o da
naggi non per altro titolo pregievoli, se trarsi dalle pigioni.servisse per crearvi so-
non che per la loro somma dottrina, ed pra tanti Luoghi di Monte redimibili col
esimie opere date alla luce! ÌNeli6o5 fu frullo di scudi 5 per luogo a favore de'
elevalo alla sede apostolica il grau Pao- compratori. Quindi pei l'esecuzione nediè
lo V Borghese , che se non sembrò cosi facoltà a'eonservatori di Roma, ingiun-
propenso e munifica verso i dotti, come gendo loro che il iitratto da tali luoghi
40 unì UN I

10 spendessero pel proseguimento della vienti, e perpaghe de'maeslri regio-


le

fabbrica. In questa guisa e non colla nar- nari in iscudi 43o, che ancora non era-
rata dal Ciaccolilo e dalNovaes, Paolo V no stali soppressi. Il senato avea eletto a
supplì alle spese per la fabbrica, che si ac- dirigere la continuazioue della fabbrica
crebbe non poco verso setleutrioné, e ne Domenico Zumpieri detto il Domenicki-
danno manifesto seguo l'aquile (alterna* no, sommo Papa l'approvò
pittore, e il

le co' draghi facenti pure parte del suo iu uno al salario d'annui scudi 5o. Gre-
stemma) che si vedono scolpite in alcune gorio XV con istituire la merawigliosa
delle uicchie ovali, che girano sotto il cor- Congregazione cardinalizia di Propa-
nicione nella parte interna del gran cor- ganda Fide (F.), die luogo a farvi fio-
tile, elequaliapparlengonoal di lui stem- rire vigorosamente lo studio delle lingue
ma gentilizio (la parte colle uicchie con po-
orientali, seguito dall'apertura della
leste di leuue, è quella edificala da Si- liglotta Stamperia di Propaganda Fi-
sto V, l'altra colle api e.-ilro nicchie è de (F.). Il suo medico Gio. M." Castel-
quella che fu eretta da Urbano Vili), lana gettò i fondamenti della celebre Bi-
che si vedeva ultre volte collocato presso blioteca Casanatense, di cui riparlai nel
l'angolo della facciala dell'edilizio espo- voi. L V, p. 97, con un legato di 1 2 ,000
sta a levante, cornspondeute alla piazza scudi. Pel breve suo pontificato, mancò
di s. Eustachio. 11 Borromiuo dice, che a Gregorio XV il tempo d'operare ulte-
Clemente Vili innalzò parte de'muri la- riormenle a beneficio dell'università, in
terali, principalmente verso austro, con- che abbondò nel suo lungo Urbano Vili
tinuali e terminati da Paolo V.Non po- Barberini che gli successe neh 62 3. Sot-
teva però la fabbrica procedere innaiui to di questo magnifico Papa letterato e
felicemente senza un valente architetto di grande ingegno, presto la fabbrica iu
che la dirigesse, perciò gli ufficiati del po- costruzione crebbe di molto, e per le di
polo romano cercavano di eludere il giu- lui incessanti premure restò interamente
stissimo provvedimento di Paolo V, sul- compita tulla la parte superiore meridio-
la separazione e parziale assegno da'pro- nale, cioè condusse a fine la facciata del-
venli della gabella dello studio della som- la parte australe, al diredi Boromino, ri-
ma di scudi
6000, per essere invariabil- spondente alla via de'Caneslrari, dove so-
mente erogata negli stipendi de' pubblici no presentemente le scuole, dice Renaz-
professori, quando162 1 l'ottimo Pa-
nel zi; ed anzi aggiunge, sopra cui sino agli

pa passò a godere premio di sue virtù.


il ultimi anni esisteva la rinomatissima
11 glorioso successore Gregorio XV Lu- stamperia Salvioni. Quindi in mezzo al-
dovisi non lasciò di dar prove del suo a- la facciata esterna venne innalzato il suo

more per le lettere, poiché a' 28 agosto stemma (non più esistente, olii e l'impre-

1O22 coti suo chirografo confermò pie- sa del sole raggiante che vi resta), coll'i-

namente quello del predecessore ordi- , scrizione che riportai di sopra. Neli632
nando onninamente a 'conservatori diRo- confermò la deputazione in architetto del-

idii che rimanessero sempre separati


, i lo studio, diede! celebre e bizzarro Fran-
6000 scudi per interamente stipendiare cesco Boromino o Borromiuo aveano fat-

1 lettori, come esige l'equità. In conse- to icouservalori di Roma. Da questo, per


guenza dell'alto fu stabilito il fisso as- far corte al Papa, fu ideato e incomincia-
segnamento sulla gabella del vino a favo- to ad eseguire il capriccioso e sorprenden-

re dell' uni versi là d'annui scudi 83oQ,cioè te disegno della nuova cappella •chiesa
6000 pe'piofe.v>oii e il resto perle minu- interna iu forma d'Ape, ullusiva al di lui
te spese della medesima, per ;di emolu- stemma che formasi di 3 api. Avendo il

fliculi de' suoi mmislri, uffiziuli e tusei- senato rotuuuo dichiarato governatole
UNI UNI 41
della fabbricaQuinzio del Bufalo, da suo a occuparsi da alcuni religiosi de'pt itici-
cedersi da' suoi figli e discendevi , e in pali ordini regolari, consuetudine che tal-

inancauzu de'quali autorizzandolo a no- volta die mediocri soggetti, come rileva
minare un cavaliere romano, Urbano Renazzi. Languì poiché qua-
la filosofìa,

Vili confermò sì singolare deposizione. si ninno tentò uua nuova carrie-


aprirsi
Mentre il materiale edilizio dell'universi- ra nel filosofare, sebbene ([nasi dovunque
tà notabilmente progrediva, il formale iu Italia elevati ingegni, e iu Roma stes-
cominciava ad affievolirsi e decadere; e sa dall' Accademia de' Lincei, che in tan-
mentre si assicurava a'professori gli sti- ti luoghi celebrai, nuova luce si sparges-
pendi, scemavano essi in pregio e dimi- se nella filosofiacon consultar la natura
nuivano in numero ,
perchè vacando le e l'esperienza, e fui. "esempio di società
cattedre si attribuirono gli stipendi per scientifica in Europa, il che è segnalata
pagare i debiti da cui era nuovamente gloria romana. Fiorì però nello studio
gravata l'uni versila. Si cominciò a trascu- romano la matematica lietamente, e dal-
rare la surrogazione di valenti professori l'industria di due professori la repubbli-
nelle cattedre di retlorica ,
già floride e ca letteraria raccolse frutti copiosi, cioè
numerose; gli studi d'eloquenza, pe'quali Andrea Àrgoli di Tagliacozzo e il bene-
l'università erasi acquistata tanta celebri- dettino p. ab. Benedetto Castelli brescia-
tà, erano venuti cotanto meno sino a con- no. Infelice fu lo stato della facoltà lega-
tarsi un solo professore di lettere umane. le, a confronto del precedente floridissi-
Però Urbano Vili nel 1628 eresse una mo. Alla morte dell'aretino Angelo Giu-
cattedra d'eloquenza, e nel 63j ripristi- 1 dici, che insegnò l'istituzioni per 3o an-
nò quella di medicina pratica, ma confe- ni ,
gli furono celebrale solenni esequie
rendola al suo medico Collicola con li- nella chiesa di s. Nicola a' Cesarmi, alle
bertà di leggere a beneplacito. Con que- quali collegialmente intervennero tutti i

sta disposizione die un colpo fatale all'u- professori dell'università. E questo ilt.°
niversità, mentre cercava di rinvigorir- esempio che s' incontra di tal pio conve-
la. In vero da tal esempio restarono in- nevole uso. La facoltà medica si manten-
coraggiati anche reggitori dell'universi-
i ne in riputazione, ed iu certo stato di vi-
tà a promovere in seguito spesse volle gore e di lustro. Ridotta l'eloquenza ad
alle vacanti letture, non più idonei, ma i una sola cattedra, iu essa il professore si

le persone da loro dipendenti per grati- limitò a insegnare scolasticamente i pre-


ficarle! La con «redazione cardinalizia so- celti rettoria. Copioso poi fu il numero
pia lo studio romano continuava, e tal- de'maestri di lingue esotiche, e tanti che
volta si adunò dinanzi al Papa; ed il ret- giammai ne avea avuti 1' università , in
tore Giulio Cenci avvocalo concistoriale, lingua arabica, ebraica, caldaica, greca,
eletto nel 1 64.0, fu ili.°a togliere l'an- Urbano Vili istituì il Collegio
siiiaca.
tico uso di fìngere casi criminali atroci e Urbano {V .), ove soltanto si addottora
declamarvi sopra ne'pubblici Concistori, in filosofia e teologia , non conferendosi
surrogandovi invece come più adatte a altri gradi accademici, uè anco in altre fa-
quegli augusti consessi le proposizioni del- coltà; non che fondò il Seminario Va-

le cause de Servi di Dio, per l'introdu- ticano. Del resto Urbano Vili fu muni-
zione a quelle di Beatificazione e Cano- fico e grande amatore degli scenziati,de'
nizzazione,di che in più luoghi parlai. Nel letterali ede'poeti, che in copioso nume-
1620 l'Aojydeno pubblicò in Roma, De ro fiorirono nel suo memorabile ponti-
Pielate Romana, ed a p. 108 tratta: De ficato^ e co'quali si mostrò generoso e a-
Urb isRomae Un iversita tib us,e t Gym ria- inorevole. Frattanto che nell'inol trarsi del
iris. Le cattedre teologiche proseguirono secolo XV 11 le cose del pubblico studio
4* UNI UN I

di Roma cominciavano a deteriorare sen- gi comparso un giornale letterario conte-


sibilmente, già alla romana letteratura nente le notizie, gli estratti e i giudizi de'
era sopravvenuta assai grave e violenta libri, ideato dal consigliere del parlamen-
ciisi, ad olVuscarne il bel primiero .splen- to Luigi Sallo, e coll'aiuto dell'ali. Gal
dore; si depravò generalmente in Roma lois, sotto il titolo di Giornale de' dotti.
il buon gusto nelle belle lettere, ma non Quest'invenzione bellissima e utilissima
s'interruppe il loro coltivamento inde- al comodo e istruzione della letteraria re-
fesso e con abbondanza di mezzi. £ no- pubblica, assai presto fu in Roma adotta-
to però, che la letteratura, come tulle l'u- la. Devesi a gran vanto ascrivere della
mane cose, va soggetta a vicende; la più letteratura romana, che il i.° Giornale
comune cagione è principalmente la man- de letterali pubblicato in Italia uscisse in
canta di premi e di onori a' coltivatori Roma, il di cui esempio fu poi imitato
dellamedesima. E volgare opinione in Ita- in altre città d'Italia. L'ab. Michelange-
lia e specialmente in Roma, ebe il seco- lo Ricci, poi cardinale, ne concepì il pen-
lo XV li fu fatale e disonorevole alla let- siero, e l'esecuzione fu assunta dall' ab.

teratura, tutti disprezzando il Seicento e Francesco Nazari bergamasco, letterato


i Seiventisti. Invece il coltivamento delle di merito assai distinto e dotato d'abilità
,

gravi scienze e dell'intellettuali discipline, pari all'impresa. 11 "tomo nella tipogra-


1

in Roma feceampii e lieti progressi, mol- fia Tinassi fu dato alle stampe nel i663,

ti e utili avanzamenti, non dovendosi con- e il giornale si continuò tranquillamente


fondere colle belle lettere; massime le sino al 167;). Insorse allora un'acre con-
scienze fisiche e matematiche vi amplia- troversia tra i librai e il giornale, il qua-
rono assai la sfera dell'analoghe cogni- leperò fu proseguito tanto dal Nazari,
r
zioni, e aprirono il varco a maggiori e più quanto dall'eruditissimo mg. Ciampiui,
segnalati progressi, e più che in tutte le che avea preso a proteggere un di quelli.
precedenti età. A perenne gloria demen- Questo lo continuò sino al marzo 1681,
ziali di Roma del secolo XVII, il pi in non giunse l'altro chea tutto il 1679.
cipe romano Federico Cesi fu fondatore Clemente Vili, Paolo V e molto più
e l' ornamento più bello della tuttora Urbano Vili non aveano lasciato di pro-
fiorente in Campidoglio e già encomiata curare , che continuata venisse la parte
accademia de'Lincei, istituita nel suo pa- superiore dell'edilìzio dell'università de-
lazzo, ora Palazzo Cainucciiii (ne\ quale gli studi, in eguaglianza di quella giìi in-
articolo dissi che vi si ammirava la cele- nalzata d'ordine di Sisto V in prospetto
bre galleiia de' (piatili del valentissimo alla chiesa di s. Giacomo. Ma la scarsez-
barone Vincenzo Camuccini , e cpii av- za d'assegnamenti bastevoli allegravispe-
verto che dipoi verso ili 855 l'acquistò il se necessarie per proseguire e termina-
duca di Norlhumberland), formandovi re una sì vasta fabbrica, e fors'anchc l'in-
un orto botanico fornito delle più rare e dolenza di chi dovea prendersene cura,
pregevoli piaute, una copiosa biblioteca, furono cagione che lentamente procedes-
un ricco museo d'ugni genere d'antichi- se il lavoro, e spesso restasse intermesso.
tà, sempre apeiti a comuu comodo de- Dissi che sotto Urbano Vili il Bori omi-
gli accademici. Quest'accademia scienti- no disegnò la nuova chiesa da erigersi den-
ficaprecede di gran tempo la fondazio- tro l'ambito di essa in luogo della prov-
ne della real accademia di Londra, di visoria cappella. Ma veramente inni si po-
quella delle scienze di Parigi, dell' altra se mano a che sotto Innocenzo
edificarla
de Curiosi di Vienna, e dell'accademia X Pamphilj, già avvocato concistoriale,
slessa del Cimento di Toscana. Foco do- che gli successe neh 644» P el cU c,u vo ~
po la metà del secolo XVII era in l'ari- lere si proseguì cou tal vigore, che a suo
U H I li i\ \
43
tempo ne fu «piasi compita la coslruzio- la la gloria di compiere e perfezionare
ne. Nc| l649 e,a g ,; > terminala la cupo- interamenteil nuovo edifizio dell'univer-
l;i, ma il Lizzali issimo cupolino a chioc- sità, dopo oltre un secolo e mezzo dac-
ciolache va restringendosi verso l'alto e ché era stato cominciato, al munifico A-
termina in una corona imperiale, non era lessnndro VII Chigielelto nel i655. Que-
ancor finito, come si vede nella delinea- sto dotto Papa amatore delle scienze e de'
zione della fabbrica dell'università pres- letterali, contri bui generosamente grosse
so Filippo De Rossi, Ritrailo di Roma mo- somme di denaro all'università, e giun-
r
derna. Fu
Rncor questo innalzato in
poi se nel i65g a dare al rettore mg. Vizza-
forma spirale, eh 'è una delie più ingegno- ni scudi 10,000 per supplire alle spese del?

se e vaghe opere dal Borromino ideale, l'edificazione. Così non solo nelf inter-

Sopra la palla che sormonta la detta co- no fece coprire e ultimar la fabbrica del
rona, vi collocò la colomba col ramo d'o- magnifico tempio pel suo compimento,
livo nel becco, alludente allo stemma e prospettiva del gran cortile; ina anco-
d'Innocenzo X, tuttora esistente, e sul- ra nell'esterno chiudere e riquadrare l'e-

la quale trionfa la croce greca adorna Del- difizio, innalzando da' fondamenti quel-
l' estremità con dei gigli, i quali pure ri- la porzione che guarda la parte di s. Eu-
cordano la sua arme gentilizia (quel Papa stachio, e che facendo angolo verso set-
creò cardinale Carlo Gualtieri, già ret- tentrione, dov'era l'antica dogana, e pre-
tore dell'università). 11 Cancellieri nella seutenienle è il palazzo de' conti Carpe-
citata opera sulle Campane, 77, de- a p.i gna, al il che forse non
dire di Retarti,
scrive tale cupola, ch'egli dice per la sua mi pare del tutto esatto. L'antica doga-
altezza e forma può annoverarsi fra'cam- na era situata nella via della Dogana
panili, facendone da lontano la compar- vecchia, la quale comincia dalla piazza
sa. termine di questa cu-
Osserva che il di s, Eustachio, incontro il palazzo Cenci
pola è in forma di torre angolare, e che ora Macca rani, ma non ha che tare col pa-
la corona imperiale luminosa con raggi, lazzo Carpegna, alquanto distante, posto
imitandola luce, è allusiva all'elfeltodel- tra ledue vie degli Staderari, perciò per
le scienze, che illuminano que'che le col- buona parte incontro ad un'ala dell'edili-
tivano. Riferisce il Ratti , che disconve- 11 epoca posterioi e,cioè
zio di cui ragiono. 1
nendo troppo all'archiginnasio romano da Innocenzo XII, fu eretto l'edifìzio del-
la mancanza d'una chiesa stabile, che fos- l'attuale Dogana di terra , ed allora fu
se degna di esso e corrispondente alla sua trasferita ivi la dogaua. Nou debbo tace-
celebrità e magnificenza dell'intero edi- re che il Palazzo Carpegna allora era
lizio, il che l'ere-
cav. Berniuo contribuì de' marchesi Baldinotti, cioè prima che
zione fosse allogata al Boromino o Borro- nel 1710 da loro 1' acquistasse il cele-
mino, il quale poi divenne ingratamente bre cardinal Carpegua; e che nel 1606,
il suo più fiero nemico e persecutore. come rilevai nel ricordato articolo, le do-
Principiò la fabbrica nel 64-2,traendogli
1 gane furono appaltate al marchese Ze-
ordini di pagamento al muratore i con- uobio Baldinotti di Pistoia, la cui figlia
servatoli di Roma e il rettore, ma io tut- sposò il conte di Carpegna, appalto che

ti d'8oo scudi, per cui pochissimo si fe- sembra protratto sinoal 1678. Questo fui-,
ce. Fu il collegio degli avvocati concisto- to darebbe una probabilità, che il Baldi
rialiche ne assunse pel proseguimento notti aveste tenutola sua dogana nel prò-
etlicaeetneule l'impegno con Innocenzo prio palazzo , ovvero avesse acquistato
X, benché non avesse ancora mezzi ne- i questo quando già la comprendeva; ma
cessari a così grandiosa impresa, e vi o- la distanza della via della Dogana vec-
peiò iti seguilo il imi iato. Lia lisci va- chia, che rammenta il luogo ove esiste-
44 uni U N I

•«, mi fa dubbiosa I' asserzione dell' ot- to e conciliato le narrate proposizioni.


timo storico Reoazzi, auzi avendone fat- In memoria
del compito edilizio, e de-
te ricerche, escludono la supposizione. gli comodi e ornamenti da Ales-
altri

L'accurato Bernardini, che d'ordine di sandro VII aggiunti all' università, de'
Benedetto XIV fece e pubblicò la De- quali poi dirò, il collegio degli avvo-
scrizione de Rioni di Roma nel 1 744» cali concistoriali fece incidere nel super-

a p. i4o parlaudo delia via Dogana vec- bo frontespizio della chiesa nel 1 66 1 l'e-

chia, dice che questa era già ove è 1' al- sistente iscrizione, riportata dal Reuaz-
bergo de' IVI archegiani, eh' è un fabbri- zi. Allorché prima della metà del secolo
cato contiguo alla chiesa di s. Eusta- XV furono dal senato romano collocate
chio. Però non voglio nemmeno occul- le pubbliche scuole nel sito dove ora so-
tare, che quasi un secolo dopo l' enco- no, si die a loro ingresso nella piazza di
miato e autorevole scrittore Ratti, nel s. Eustachio per comodità degli studen-
darci l'obbligazione di garanzia sulla cu- li, che abitassero iu Roma a levante, e con

pola della nuova chiesa di Borromiuo, savio provvedimento. Il 1 lori omino nel-
della quale da qui a poco terrò ragione, l'innalzaie all'angolo e lati della piazza
pose per condizione." Che si tiri avanti, di s. Eustachio, e ridurre in isola la fab-
et termini lino al primo piano la loggia di brica, due maestose porte apiì orizzon-
mano manca, che fiancheggia delta chie- talmente da quella parte co'suoi padi-
sa dalla pai te della Dogana fino allo shoc- glioni innanzi e magnifiche loggie sopra,
care nella piazza della Dogana". Per piaz- una sulla detta piazza, e l'altra nella via
za dellaDogaua,o deve intendersi la piazza che passando dinanzi al Palazzo Laute
di s. Eustachio che precedeva la Dogana, conduce al Teatro Falle, e porta que-
o al più. anche la piazzetta formala dal- st'ultimo nome. Avea pur pensato il Bor-
lo spazio eh' è tra delta piazza e le due i omino, che non ebbe pari nell'ardimen-
vie Staderari; ed iu questo caso acquista tose novità e felice esecuzione di sue in-
probabilità il riferito da Reuazzi. Dirò di gegnose e straordinarie idee, di chiudere
più altro risultato delle mie indugiai. La l'ingresso esistente nell'opposto lato, che
dogana non avea un solo e tegolaie edi- corrisponde incontro alla chiesa di s. Gia-
lizio. Olire la detta località, eh' è assai como, e di aprire ivi due altre gran por-
mediocre ueli' ampiezza, ne avea altra te, eguali d' ornati e corrispondenti per
precisamente nella casa accanto alla ii- linea retta al suddetto, onde il colpo d'oc-
nomata ed esistente trattoria del Falcone, chio riuscisse a' riguardanti più vago, <j

ilche risulta da un documento certo. E più spedilo fosse il passaggio pe'portici,


siccome tale casa resta in (ondo e di fron- che circondano il gran cortile. Così puro
te della piazza di s. Eustachio, e perciò riuscito sarebbe piii arioso e comodo il

da un iato dell'adiacente omonima chie- passeggio per la scolaresca ne' portici, la


sa, così pare certo, che tutta la piazza quale ivi si trattiene o disputando, o at-

avesse il nome di Dogana e lo comuni- tendendo l'ora delle rispetti ve lezioni. Di-
casse alla propiuquu via che lo conserva; seguo in vero bello, che può vedersi inciso
non che al resto di-Ila piazza versoli pa- in rame nella delineazione e descrizione,
lazzo Carpegna, In quale ultima parte che per cura di Sebastiano Giannini, che
venne ristretta dall'angolo dell'edilìzio avea acquistato il di lui studio, fu pub-
dell'università romana di tramontana o blicala iu Roma nel 1720 e dedicata a
seltentrioue. Sembra lilialmente che la Clemente XI, nella divenuta rara: Ope-
piazza in discorso fosse contemporanea- ra delca\'. Francesco Borro/nino ca-

mente denominala anche di sani' Eu- vata da' suoi originali, cioè la chiesa e
stachio. Iu tal modo credo aver chiari- fabbrica della Sapienza di Romaj con
UN I U M I
4~
in veduta in prospettiva, e con lo ut ndio in mezzo colle opportune corsie, cornate
delle proporzioni geometriche , piante, altresì con pitture analoghe il rentrodel-
al lezzi-, profili e spaccati, in 4^> tavole. 1h gran volta da Clemente Majoli pillo-
Inoltre per eguagliare il prospetto dalla re di sufficiente abilità. Nella città a Lr-
parie occidentale dell'edilizio, avea dile- bania (P".) trovava*i presso de' Chierici
guato il Dominino d'innalzare un altro regolari minori ( P .) una copiosa biblio-
campanile, il quale facesse simmetria con teca, collocata nella loro casa detta del
quello già erettovi nell'angolo verso set- Crocefisso da Francesco Maria II idtimo
tentrione e il palazzo Carpegn», dove as- duca d'Urbino, e da questa nobile città

sai fuorluogo sorgendo isolato rompe


di ivi trasportata, la quale ivi giaceva ne-
e guasta tutta l'architettonica simmetria gletta e inutile, secondo il Renazzi. Ales-
«Iella fabbrica. Dovea un tal campanile sandro VII promessa all'ordine una cat-
all'interno esser costrutto con tal artifi- tedra neh' università e una consnlloria
zio, che potesse servire di specola o os- nell'Indice, la fece trasferire in Roma nel
servatorio, di cui tuttavia è mancante l'e- che dal suo
sito destinato per la libreria,
dilìzio dell'università, non però questa nome si chiama Biblioteca alessandri-
come a suo luogo riferirò, cosa che tan- na {P.y. Col breve Innotuit Nohis, de'7
to bramò il Renazzi. Dice Ratti, che Bo- agosto 1657, Bull. Boni. t. 6, par. 4, p-
iomino voleva alzare due alte torri, una 187, commise al legato d'Urbino la tra-
nel sito del campanile, l'altra nell'ango- smissione in Roma anche della bibliote-
lo opposto ad uso di specola; e che le sue ca à' Urbino (V.) esistente in questa cit-
vaste idee, se realizzate, avrebbero accre- tà, a cui die in compenso 10,000 scudi,
sciuto bellezza e magnificenza al già no» per collocarla nella biblioteca Vaticana.
lidissimo edilizio. Di più Alessandro VII Ho voluto qui di ciò far cenno perchè ta-
pensò di destinaread uso veramente u- le libreria contenente principalmente
,

tile e decoroso quella porzione che al- , mss. e codici, non si confondesse coll'al-
l'elleno narrato doveasi alzar da'funda- tra. Indi per aumentare la biblioteca A-
menti. L'uni versila era senza libreria, che lessandrina, le donò molti suoi libri, e
servisse in particola!- modo al bisogno e volle che si accresresse con gran parte di
al comodo de' professori e degli scolari. quelli che avea uniti insieme il celebre p.
Quest'ultimi specialmente nell'ore inter- ab. d. Costantino Gaetano per uso de'
medie tra le diverse lezioni, eranocostret- suoi monaci benedettini che da qualun-
tia rimaner ne'loggiati, per cui si ha in- q uè paese si recassero a Roma, nel vasto
gresso nelle scuole, esposti all'intemperie ospizio o collegio che avea intrapreso a
e alle vicende dell' aria e delle stagioni, fabbricare in Trastevere. Nel principili
uè eravi luogo per trattenersi a impiega- prospetto della biblioteca fu posto il bu-
re utilmente il tempo, e molto meno e- sto inbronzo del benemerito Alessandro
ranvi libri per occuparlo nello studiare. VII, scolpito da Domenico Guidi, con o-
Per provvedere a tutto, il Papa con lode- norifìcentissima iscrizione riprodotta da
volissimo accorgimento, volle che la nuo- Renazzi. Quindi con sua bolla , riferita

va porzione di fabbrica, che si stende dal- dal p. Carafa, provvide al regime, rego-
la viaStaderarijdoè quella tra l'univer- lamento e conservazione della bibliote-

sità eil palazzo Carpegna sino all' an- , ca, la cui soprinlendenza commise al col-

golo sulla piazza di s. Eustachio, servis- legio degli avvocati concistoriali, da'qua-
se per formarvi un vasto bislungo salone li si dovesse di triennio in triennio depu-
ad uso di libreria. Lo fece a tal uopo for- tar un di loro col titolo di bibliotecario,
nire di plutei superiori e inferiori di no- a cui spettasse di presiedere alla biblio-
ce, cou bella simmetria disposti, e divisi teca, e di far quanto di comun consenso
4G UNI UNI
si sarebbe conosciuto spediente per mnn- cognizione dell'antichità sagre orientali,
tenerla in buon online e accrescerla di e per due libri dati in luce, uno ricorda-
nuovi libri. Stabilì ancora, conquella par- to nel voi. XLIII, p. 1 16, l'altro intito-
ie della bolla riferita dal Batti, die dal lato Evoplia. fidei Calholicae Romanae:
collegio dovessero scegliersi un i.° e un divenne poi 1." custode, e quale canonico
2. custode per aver cura de'libri, distri- di s. Eustachio fu sepolto in tal chiesa
buirli e ritirarli dagli studenti, e per as- nel 708, ed ove riposano le ceneri di mol-
1

sistervicontinuamente ne'giorni e ore sì ti professori dell'università romana, poi-


mattutine che pomeridiane, in cui la bi- ché per essere vicini ad essa abitarono
blioteca fosse per tenersi aperta a pub- nella parrocchia), di cui erasi servito per
blica comodità. Ambedue custodi volle i unir insieme in Urbania i libri della bi-

il Papacbe fossero sacerdoti, imperocché blioteca Urbinatense e presiedere al tra-


avendo colla suddetta bolla soppressa la sporto in Roma. Finalmente pegli stipen-
prepositura e le duecappellanie già eret- di de'due custodi furono dal Papa attri-
te da Leone X nell'antica cappella del- buite le somme già assegnate sulla ga-
l'università , trasferì negli stessi custodi bella dello studio al preposi to e a'cappel-
il peso di celebrare alternativamente la lani da esso soppressi, eccettuando le spe-

s. messa nella chiesa in tutti i giorni, in se occorrenti per l'anniversario di Leone


cui stessero aperte le scuole, e appoggiò X,e per la ricognizione del pubblico pro-
loro la cura della chiesa stessa e delle sa- fessore,che fa l'orazione in lode del me-
gre suppellettili. Al ."custode furono as-
i desimo, volendo che si continuasse la ce-
segnati o scudi mensili,e 7 al 2.°,con con-
1 lebrazione dell'uno e la recita dell'altra.
veniente abitazione per ciascuno dentro Perla manutenzione poi della biblioteca,
l'università. Alessandro VII, riservando- e per l'aumento e compra de'libri, il Pa-
si per lai. 'volta l'elezione del biblioteca- pa assegnò le rendile che sopravanzasse-
rio e de'custodi, scelse per bibliotecario ro dalle pigioni delle botteghe e magazzi-
l'avv. concistoriale Marc'Antonio Burat- ni esistenti (e nel corrente secolo per de-
ti romano (indi confermato da' colleghi coro tolti affatto da Leone XII, e così l'u-
ne'due seguenti anni, poi prelato e cano- niversità acquistò maggiori locali) nel cir-
nico Vaticano, rieletto rettore e confer- cuito esteriore dell'università, da erogar-
mato per 4 anni consecutivi; ma sicco- si principalmente nel conservar la fabbri-
me eravisi perpetualo, morendo nel 702 1 ca e fornire a' bisogni della chiesa. Non
il collegio decretò che l'uffizio di biblio- mollo dopo ebbe la biblioteca Alessandri-
tecario per l'avvenire dovesse durare un na aumento insigne di volumi, mediante
solo triennio), peri ."custode il maltese sa- il già celebrato legato del prof. Carpani,
cerdote Carlo Magri (eruditissìmo,che fe- di sua copiosa libreria, enei frontespizio
ce una nuova traduzione della Notizia de di ciascuno de'suoi libri fu notalo il suo

vocaboli ecclesiastici, del fratello Dome- nome per distinguerli, a memoria del suo
Hicrolexicon y da lui
nico, col titolo di benefìzio, del suo zelo pel decoro dell'u-
corretta ed emendata comechè poco cri- niversità, e di sua premura a bene de'col-
tica onde era stata una delle prime o-
, leghi. Il Piazza nel trai. 1 3 Delle Libre-
pere soggette a censura nel suddetto Gior- rie Romane, ne discorre al cap. 3: Del-
nale o Diario de letterali': di lui parlai la pontificia romana
della Sapienza.
nel voi. XL1I, p. 66 e altrove), e per a." L'encomia chiama,Teatro dc'moiii let-
e
Fausto Nairoui prete maronita (profes- terati, e bell'ornamento del celeberrimo
sore nell'università di lingua siriaca per Ateneo romano. Diceche Alessandro \ Il
oltre /|o anni, il cui stipendio da 60 scu- in compenso a'ehierici minori assegnò lo-

di si accrebbe sino a 160; celebre per la ro in perpetuo una lettura di filosofìa ino-
4

UN! u rv i
47
rale. Indi ne ila distìnta notizia, coe- mo nella scienza, die in luce il catalogo
rentemente al narrato, rilevando la qua- colia spiegazione d'alcune tra loro più
lità de'preziosi libri che contiene. Il giar- pregevoli. In tal guisa l'orto botanico del-
dino de' semplici, ch'era stato negli or- la romana università presto divenne uno
ti del palazzo apostolico Valicano prov- de'più scelti e rinomati d'Europa. iVe trat-
vidamente piantato e cresciuto nel seco- tò eruditamente il Piazza, come untai nei
lo XVI, e sembra essere allora servito voi. XLIV, p. 1 08, anche come accade-
pure ad uso del pubblico studio e de' di mia, la quale aprivasi ue'giorni festivi di
lui professori , col volgei degli anni fu tra- maggio e giugno a ore 22, celebrandone
scuralo in guisa, che non ne restò vesti- la bellezza, l'amenità del sito più emi-
gio né memoria. Forse avrà a ciò contri- nente di Roma. L'anno 1660 sarà sem-
buito il soggiorno, che dopo i grandiosi pre memorando ne'fasti della romana ti-
aumenti fitti da Paolo V al nuovo piaz- ni versi tà, poiché Alessandro VII, dopo es-
zo Quirinale, intrapresero i Papi a fate in sersi portato personalmente a'sc) settem-
questo con maggior frequenza e anche di bre i65g a riconoscere i nuovi accresci-
continuo, perchè situato in luogo più co- menti del fabbricato, e a visitar minuta-
modo di Roma, e in aria più ventilala e mente ogni cosa ; terminata la nuova
salubre, per cui l'abitazione al Vaticano chiesa , innalzata e aperta la biblioteca,
e le sue adiacenze cominciarono a trascu- formato l'orto botanico, ristabilite o isti-

rarsi.Quindi considerando Alessandro tuite le cattedre che narrerò, riquadrato


VII quanto disdicesse, che lioma fosse re- l'isolalo edifizio, e compiuta interamente
stala priva dell'orto botanico, pensò di ri- tutta la fabbrica, nulla piùsembrava man-
parare al difetto formando un giardino care, se non che con conveniente rito si
di semplici, e foi nitodell'erbe-e piante più dedicasse la nuova chiesa e l'università
rare e singolari, per attribuirlo e unirlo stessa, per tal guisa accresciuta, decora-
stabilmente all' università. Quindi sul ta, e nel suo material edifizio terminata,
Monte Gianicolo, presso il superbo fron- e fosse con solenne pompa inaugurata.
tespizio della Fontana dell'acqua Paola, Piacque ciò appunto al Papa d'eseguire
venne collocato, perciò aperto insito e- nel 660 pel riaprimento degli studi, col-
1

levato ed ameno. Gli arboscelli e le pian- le particolarità pubblicate un mese dopo


anche con non
te falle raccogliere, e venir dal prof. Francesco Macedo: Archi-
fv.

lieve spesa da lontani paesi, vi furono di- gyrnnasii Romanae Sapicnliae ab Ale-
stribuiti in ordine secondo le diverse loro xandro VHP. M.perfecli^luslrali^on-
classi,asseguandovi custodi. E perchè po-
i secrati postridie idus novembris de-
tesse agli studenti della scienza medica e sctiptio, Rumaci G61. Domenica 6( 1 1

delle cose naturali sì bello stabilimento dice il Ratti) novembre 1660 fu dal Pa-
riuscir di profìtto, il Papa ordinò che il pa destinato a compiere I' allo solenne,
pubblico professore di botanica dovesse ritardato da un'inondazione del Tevere.
impiegare un certo numero di lezioni a ri- Si die principio nella mattina preceden-
ferirei nomi dell'erbe e piante del nuovo te alle religiose ceremonie colla benedi-
r
giardino, designarne le loro caratteristi- zione fatta da mg. Lorenzo Gavotti ve-
che, ed esporne le virtù e gli usi medici- scovo di Savona della chiesa e altare sot-
nali. Crebbe in breve tempo tale orto si- to l'invocazione di s. Ivo o Ivone di Ti e-
no a contenere oltre 3ooo piante, rarissi- guier, e il cui bel quadro nella parte su-
me e tutte singolari, di cui non molto do- periore fu dipinto dal celebre Pietro da
po Gio. Ballista Trioiifelti bolognese, al- Cortona, e per sua morte e col suo dise-
lora pubblico professore di botauica,eche gno nella parte di sotto compito ila Gio.
per 3o anni l'ebbe in custodia, perilissi- Ventura Borghese da Ci Uà di Castello.
48 UNI UNI
Nella sera il cardinal Antonio Barberini cui immediatamente salirono i professori
camerlengo, come gran cancelliere e pri- di ciascuna facoltà più anziani per fare una
mario superiore dell'università, vi ricevè breve e analoga prolusione nella facoltà
e ripose sull'altare della vecchia cappel- che rispetti vamenteinsegnavanojcioèi let-
la le ss. Reliquie da collocarsi nella nuo- tori di teologia, di gius canonico, di diritto
va, ed il corpo di
Alessandro martire s. civile, di medicina teorica, di metafisica.
trovato nel cimiterio di Priscilla col va- A questi successero i pubblici maestri del-
so vitreo cosperso del suo sangue, che rin- le lingue orientali, dell'ebraica, della si-
chiuso in nobil arca in dono mandò il Pa- riaca, dell'arabica, della greca: recitaro-
pa al collegio degli avvocali concistoria- no essi un epigramma prima nelle lingue
1

li, per mezzo del suo sagrista mg. Lan- da loro insegnate, e poi tradotto in lati-
ducci, la cui autenticasi legge in Halli, no. Cbiuse questa pubblica solenne le-
insieme ad uno de'due voti sul corpo del zione in ogni facoltà il professore d' elo-
santo, illustranti la storia d'un celebre quenza con un'orazione di rendimento
campione della fede, fra' tanti die dello di grazie, ben dovute a un Papa sì splen-

nome si leggono nel Martirologio


stesso dido benefattore dell'università romana.
romano e presso Bollandisli. Questi due i Quindi si lesse il catalogo o rotolo de'
•voti si conservano nell'archivio di detto pubblici professori, i quali quando era-
collegio , e il pubblicato dal Ratti è di no nominati venivano presentati ad Ales-
r
rog. De Rossi avvocato concistoriale. Ap- sandro VII, e ammessi al bacio del pie-
pena spuntò l'alba della seguente dome- de, dopo cioè mg/ luogotenente è gli av-
nica, il collegio degli avvocati concistoria- vocati concistoriali. A ciascuno di quelli
li e tutti i pubblici professori s' unirono cheaveano agito, trattando le materie da
nella nuova chiesa per assistere in corpo loro professate, furono per parte del Pa-
alla consagrazione dell'altare e alla mes- pa date in dono 20 monete o scudi d'o-
sa,che dopo riposte sotto quello le sagre ro. Per tramandare la memoria di sì fau-

reliquie e il corpo di s. Alessandro, vi can- sto giorno e di tal solenne dedicazione


tò solennemente il cardinal Barberini. della romana università eaprimento de-
Frattanto sopravvennero molti altri car- gli studi, fece Alessandro VII coniare una
dinali, e i più cospicui ordini della prela- medaglia, da un lato s'impresse la
in cui

tura. Finalmente, essendo già compiuto camauro, stola e mozzet-


di lui effigie, con
tutto, giunse all'università lo stesso som- ta.coll'iscrizioner/^/e.r. VII P. O. M.;e
mo Pontefice colla sua corte. Recatosi nell'esergo il prospetto dell'edilìzio inte-
nella nuova chiesa, vi celebrò religiosa- riore dell'università, colla nuova chiesa,
mente la messa. Quindi ascese il Papa, col Omni» Sapientiaa Domino,
motto:
seguito da tutta la nobil numerosa co- nome di Sapienza, con cui per
allusivo al
mitiva, al gran salonecb'era stato magni- antonomasia comunemente viene desi-
ficamente ornato di tappezzerie e di fre- gnata l'università o pubblico studio di
gi, e si pose a sedere sul trono collocato Roma. La medaglia la trovo riportata dal
incontro all'ingresso, presso cui stavano p. Bonanni, Numisma ta Ponlifìcum, t.

l'ambasciatore delduca di Savoia, il gran 2, p. 64i, ed illustrata a p. 686. Nella


contestabile Colonna, ed i suoi fratello e Serie, de conii di medaglie pontificie esi-
nipote Mario e Agostino Chigi. Erano a' stenti nella pontificia zecca di Roma fa»'
due lati della sala i sedili pe' cardinali, e quali vi è quello di questa medaglia, pel
presso loro de'bancbi inferiori per la pre- riferito non è esatta l'indicazione, ch'e-
latura, e altre scelte persone concorse al- sprime il cortile dell'archiginnasio roma-
la gran funzione. Alcune cattedre o pul- no costruito da Leone X con disegno di
piti intersecavano i sedili de'cardinali, su Buonarroti, ed ornato della nuova cbie-
UN I U N I
49
sa da Alessandro VII. Gli avvocali con- stesso il collegio rettorale degli avvocati
cistoriali, a perpetuare la ricordanza de' concistoriali cominciò ivi nel giorno se-
benefizi d'Alessandro VII generosamente guente a far l'esequie de' colleghi defun-
all'università compartiti, fecero collocare ti.Nel i685 (o forse meglio ueli695) si
a
nc-lf islesso anno nel frontespizio della cominciarono perla i. volta a celebrar
chiesa la già summentovala iscrizione. quelle pe'lettori defunti. Che ne'3 anni-
Poiché fu l'università fornita della nuova versari intervengono gli avvocati conci-
e magnifica chiesa, s'incominciarono to- storiali, i collegi ed i professori, lo nar-
sto a celebrare in essa tutte quelle pubbli- rai superiormente. In segnilo s'incomin-
che funzioni, tinto sagre che civili, spel«' ciò dagli avvocati concistoriali, a seconda
tanti all'archiginnasio, che secondo la va- del decreto loro de' 1 9 agosto 66 , a so- 1
1

rietà de'tempi e delle circostanze si face- lennizzare pure nella uuova chiesa la fe-
vano nella prossima parrocchiale di s. Eu- sta di s. Ivo patrono del loro collegio, che
stachio, o anco nella cappella poi da Leo- come dissi celebravano nella chiesa di s.
ne X aperta dentro l'ambito del vecchio Ivo de'breloui, alla quale ogni avvocalo
edifìzio. Come la più antica, così ancora offriva una torcia in tal occasione, al ri-
la principale tra loro era s. Lu-
la festa di ferire del Fanucci, Opere pie di Roma,
ca, sin da'piìi remoti tempi veneralocome cioè innanzi a! rettorato conferito ad es-
protettore dell'università, e la di cui an- so, poiché dopo la celebravano nella cap-
nua ricorrenza serviva già d'epoca fìssa in pella antica dell' università. Tale riso-
ogn'anno pel riaprimento degli studi. Or luzione il collegio con lettera la parteci-
questa festa si solennizzò nella nuova chie- pò al re di Francia, e si legge uel Ratti.
sa per lai. "volta nel 1662, conservando- La celebrazione essendo solenne e a spe-
si la sostanza della funzione, che fu sem- se del collegio, questo iuvita il sagro col-
pre la stessa. L'intero corpo dell'univer- legio, ed uno studente ecclesiastico del-
sità adunatasi nel dì festivo di s. Luca, l'ultimo anno del corso legale ordinaria-*
assistendo alla gran messa cantata. Ter- mente, o altro studente di legge, per reci-
minala questa, recita vasi dal bidello pun- tarvi l'analoga orazione latina in onore
tatore il rotolo o catalogo de'lellori, indi- del santo. Il Piazza riferisce che nel se-
cando la materia da leggersi nel nuovo colo XVII vi assistevano anco gli Udito-
anno scolastico da ciascuno. in quale scuo- ri di Rota, che poi tralasciarono d'inter-
la e in che ora, e dopo si pubblicava l'e- venirvi, e in fatti non li nominai uel de-
ditto pel buon ordine degli sludi, con di- scrivere questa Cappella Cardinalìzia,
stribuirsene a tutti gii esemplari stampati, ma nel voi. LXXXII, p. 267, per er^
unitamente al calendario, in cui sono no- rore, invece d'intervenivano, è detto
tali i giorni delle rispettive lezioni sì or- intervengono. A tali notizie mi piace ag-
dinarie che straordinarie. Finalmente sa- giungere quest'altre. Gli avvocali cou-
liva in pulpito uno de'professori dal ret- cistoriali domandano al Papa la licenza
tore preventivamente destinato, e pro- d'invitare i cardinali per questa cappella,
nunziava un'orazione latina, prolusoria al la cui ora prendono dal cardinal decano,
riaprimento delle scuole, per infiammar e quindi si recano a invitare tulio il sa-

gli scoluri ad intraprendere fervorosa- gro collegio. Cadendo la festa nell'ottava


mente la carriera degli sludi. Nel seguen- di Pentecoste è necessaria una particola-
te i663 si die principio a celebrare an- re licenza per dire la messa del Saoto,nel
che l'esequie di Leone X nella stessa nuo- qual caso non ci va la commemorazioue
va chiesa, terminando coll'01 azione in di dell'8.*, ma il prefazio e il Cornniunican-
lui lode pronunziata da un professore tes proprio dellaPentecosle.Dietro il ban-
,

scello dal rettore. Siuiiliueulc nell'anno co uV cardiuali preti vi assiste il collegio


VOL. iXXXV. 4
So UNt UN I

degli avvocati concistoriali, dietro quello e senza -fondamento. Dall' assicurazione


de'cardinali diaconi siedono i lettori del- legale emessa dal Borromino, prende ar-
l'università. 1 cardinali hanno 3 tiri d'in- gomento il Ratti di esprimere il deside-
censo, i gli avvocati, i lettori e il ceremo- rio che sarebbe stato utilissimo, se
: la

niere. Terminata la messa cantata da un saggia disposizione di pubblico diritto si

vescovo, invitato dagli stessi avvocali, e fosse mantenuta in vigore, e fosse stata
giunto in sagrestia, I' oratore pronunzia osservata anche ne' tempi posteriori al
il panegirico e non dice l' Ave
M'ariamoti Borromino. Soggiunge Ratti. » Con que-
essendo discorso che si fa dopo il Vange- sta legge romana farebbe as«ai bella unio-.

lo. Terminata l'orazione i bidelli dell'ar- ne l'efesina, che Vitruvio fin dal suo tem-
chiginnasio presentano a ciascun cardi- po (nella prefazione al lib. x). desidera-
nale, avvocato e lettore, ed agli altri che va fosse adottata anebe in Roma, relati-
hanno assistito, una rama di fiori fìnti, va allo scandaglio della spesa occorrente
ovvero un mazzetto di fiori freschi. Rice- per ciascun pubblico edifizio. Secondo
vono e accompagnano cardinali due av- i una tale leggo doveva ogni architetto che
vocati concistoriali. Souo anche ricevuti fosse incaricato di nuova fabbrica, pre-
e poi ringraziati dal cardinal arcicancel- sentarne la sua perizia al magistrato. Fin-
liere, secondo il riferito del n.° i i4 del che la medesima non era al suo termine,
Giornale di Roma del 1857, in cui pur tutti i suoi beni rimanevano obbligali per
r
si dice, che mg. Rosa ni vescovo d'Etri- essa. Dopo terminata, se l'importo della
trea pontificò la messa solenne, a mezzo spesa superava più d* un quarto la pre-
la quale mg/ Lodovico Jacopini studen- cedente stima, il di più era a tutto carico
te di legge e cameriere d'onore del Pa- dell'architetto! "Continua Ratti a dire:
pa lesse il panegirico del Santo. Ora de- Questa chiesa è certamente una delle più
vo accennare le copiose notizie che sul belle, ma insieme delle più bizzarre ope-
narrato riporta il Ratti, con interessanti re del Boromino. In essa spiegò egli tut-
documenti. Comincia col dire , che noti te le sue nuove e singolarissime idee nel-
era ancora perfettamente al suo termi- l'arte edificatoria, die facendo dimenti-
ne la nuova chiesa, quando comparvero care buone regole dell'antica archilei-
le

al pubblico sanguinose critiche contro lura greca e romana, tanto contribuiro-


Borromino, sulla solidità della fabbrica, no alla decadenza e depravazione della
pitiche la stravaganza e bizzarria dell'ai*- primogenita dell'arti sorelle. La sua for-
rhitettura, pretendendosi che i muri del ma partecipa in qua'che modo della cro-
tempio non fossero sufficienti a sostenere ce greca. E decorata di pilastri d'ordine
la sovrapposta cupola, epiù ancora la gran composi to,e la cupola sovrappostavi è co-
massa di piombo da cui era tutta ester- struita con doppi archi. Vaghissimo è il
i

namente foderata. Di die il rettore fece cupolino esterno fatto a chiocciola, ed'uu
intimazionegiudiziale a Borromino, pro- travaglio il pili ricercato.» La gran tavo-
testando contro i danni, e invocando pe- i la dell'altare èinvenziotic e lavoro di Pie-
riti a giudicare sulle pubbliche apprensio- tro da Cortona, terminata però da Ven-
ni. Pare che essi non intervenissero, per tura Borghese di lui scolaro, essendo e-
l'obbligazione emessa dal boi romi no, ine- gli morto' prima di finirlo. Nella parte in-

rendo all'obbligo che per ragione comu- feriore, ch'è la principale del quadro ; è
ne hanno gli architetti, com'egli si espri- rappresentato s. Ivo in atto di accoglie-
me,cioè d'assicurazione della fabbrica per re varie persone d'ambo i sessi, che pei lq

anni 5 a forma del gius comune, oltre la


1 propria impotenza daini implorano d'es-
condizione che riportai. Il tempo ha di- sere gratuitamente difese nelle loro liti ;

mostrato, che le censure furono ingiuste nella parte superiore è rappresentato s.


UN I UNI ji
Luca, ed il Pontefice s. Leone I con altri a comodo e ornamento romana u-
della
santi, contornati da maestosa gloria d'an- ni versila degli sludi, poiché eresse 6 nuo-
geli, frapponendosi fra una parte e l'al- ve cattedre di varie scienze, le quali allo-
tra un ricco panneggio, il tutto assai ben ra mancavano, e altronde sembravano
inleso". Amaggiormente decorare la nuo- essere o utili o necessarie, cioè la cattedra

va cappella, l'avvocato concistoriale Giu- o lettura delle Contro versi e,qucl!a del De-
lio Cenci, che come dissi era stalo retto- creto di Graziano, delle Pandette, dell'i-
re, morendo nel 659 1 le avea lascialo due stituzioni canoniche e criminali, e la cat-
delle sei colonne di marmo che possede- tedra o lettura di storia ecclesiastica. Di
va, a scelta degli avvocati concistoriali, i questa non cade dubbio che Alessandro
quali preferirono quelle di lumachella VII nell'università uè fu il i.° istitutore,

gialla alte palmi


Essendo trop-
1 1 circa. il quale ben comprendeva, che iu Roma,
po piccole pel grandioso altare, furono sede principale dell' ortodossa religione
invece poi collocate a'iati della porta d'in- e del sommo Pontefice , fonte primario
gresso che dalla sala cos'i detta dell'acca- d'ogni sagra podestà, lo studio che sopra
demia teologica mette nel salone destina- qualuuque altro dee coltivarsi e fiorire
lo alla collazione delle lauree e all'altre è appunto quello della storia ecclesiasti-
pubbliche funzioni dell'archiginnasio, il ca. Ma rispetto alle altre letture, savia-
Ratti nota che di tutte le surriferite sagre mente riflette il p. Carafa, aver le mede-
funzioni, oltre la ricordata relazione del sime avuto luogo altre volte nell'univer-
Macedo, ne fu compilata esalta relazio- sità. Infatti Ira'lanti lettori uell'unu e nel-
ne, e più dettagliata quanto alla chiedi, l'altra giurisprudenza, che contempora-
da Carlo Vincenzo Carcarasio maestro neamente per lo più insegnavano, non è
la pub-
delle ceremonie pontifìcie, ed egli da dubitarsi, che alcuni impiegassero
s'

blicò. Che nel 1662 fu fatto di marmo nello spiegar l'istituzioni canoniche, e nel-
lutto il pavimento, con disegno di Boro- l'esposizione del Decreto e delle Pandet-
mino; e neh 685 il grandioso altare e la te, la quale lettura era stala intermessa.
cornice del quadro, impiegandovi mar- i Egualmente l'istiluzioui criminali ebbero
mi più preziosi, in guisa che sebbene tut- giàil loro professore. Couviene pertan-

to non sia perfetto pel disegno dell'archi- to concludere, che le menzionate cattedre
tetto Conlini, niente lascia a desiderare erano ite in disuso o non fissate stabil-
per la ricchezza della decorazione. E sic- mente nell'uni versila di Roma , e per prov-
come fu eseguito sotto Innocenzo XI O- vida cura d'Alessandro VII vi fossero ri-
descalchi, cogli stipendi sospesi perun fal- pristinate, e assegnalo loro certo stipen-
lo a un medico d'annui scudi 700, ne'la- dio e permanente collocazione. Se si au-
ti dell'altare vi sono due grandi sue ar- mentarono i comodi egli ornamenti del
mi di marmo. Finalmente, che il collegio pubblico studio di Roma, e il suo mate-
degli avvocati concistoriali provvide la rial edilìzio poco dopo la metà del seco-
chiesa de' necessari utensili sagri, l' in- lo XVII rimase finalmente compito; noti
ventario de'quali, prodotto dal Ratti, essi però prese esso novello vigore e si accreb-
consegnarono al bidello puntatore nel bero veri suoi formali pregi. Sembra an-
i

683, cioè que'da servire per le funzioni


1 zi che a proporzione dell'aumento d'e-

solenni della festa di s. Luca, per I' ese- strinseco splendore, scemasse l'intrinseca
quie di Leone X e del collegio, e per la di lui pregevolezza. Se Alessandro VII fos-
festività di s. Ivo, funzioni tutte loro par- se vissuto per qualche altro anno, forse
ticolarmente spettanti. l'università nou sarebbe sì tosto venuta
Non bastò al munifico genio d' Ales- dopo il suo pontificato in languore, e po-
sandro VII quanto da esso erasi operalo scia in decadenza assai critica e luttuosa.
57. UNI ri n 1

Forse ne avrebbe consolidato gì' inferni uso delle tettole inferiori: nel n.°i8i del
sostanziali vantaggi, die sempre più d'an- Giornale di Roma del 1 856 si legge la
no in anno scemavano, introducendovi proroga del privilegio per un altro decen-
miglior forma di governo, nuovo accon- nio, onde provvedere alla sicurezza de'
cio metodo di studi , e corredandola di libri scolastici, de'quali ivi è riportalo l'e-

maggiori rendite, valevoli a tenerla sem- lenco). A tempo di Renazzi la biblioteca


pre fornita d'eccellenti e rinomati mae- continuava a raccogliere il frutto della be-
stri. Ma in ogni genere le cose dell' uni- nigna concessione. Circa al suddetto tem-
versitàdopo la morte d'Alessandro VII poopocodopola biblioteca fu arricchita di
rapidamente decaddero. Clemenle IX cbe due ampi e bellissimi globi o mappamon-
nel 1667 gli successe nel pontificato, dot- di, e ne fu costruttore l'abilissimo d. Sil-
to per se stesso e amatore de'dolti, visse vestro Amanzio fabrianese,monaco silve-
assai poco, onde aver tempo e opportuni - con mirabile esat-
slrino. Li perfezionò
tà di volger su quella i suoi sguardi, e di tezza, onde si meritò le lodi de' contem-
rinfonderle il primiero splendore. Nel poranei matematici e intendenti. Tale or-
1670 divenuto Papa Clemente X in età namento si deve alla cura degli avvocati
d'8o anni, questa non gli permise di ca- concistoriali, che allora presiedevano alla
ricarsi di cure sopra il bisogno, né d'im- biblioteca, da'quali si ordinò il lavoro e si

pegnarsi in quelle vigorose isoluzioni,che


1 supplì alla spesa. La guerra feroce che i

occorse sarebbero per introdurre miglior turchi aveano mosso in Ungheria a casa
ordine e governo nello studio di Roma. d' Austria, minacciando rovina al resto
Non mancò tuttavia il virtuoso Clemen- dell'Europa cristiana, e una non interrot-
te X di confortare i professori e accen- ta serie di critiche circostanze assorbiro-
derli ad adempiere con zeloi propri do- no giustamente pensieri e le cure tutte
i

veri, e di contribuire al mantenimento d' Innocenzo XI del 1676. Perciò non


della biblioteca. Perciò ordinò che la som- ebbe agio di prendere in ispecial conside-
ma di scudi 6000 già assegnata per gli o- razione il pubblico studio, e di riparare
WNwrì sempre
de' lettori, tutta in quelli al rapido didecadimento, che allora
lui

si erogasse, ne sopravanzi che potevano


i maggiormente si dilatava. Col breve Cimi
esservi si convertissero mai più in altr'u- felicist Ùei 1 aprilei683, Bull. Roni. I.

so, ma si dovessero distribuire e consuma- 8, p.279, Innocenzo XI concesse alla bi-


re tra'lettori. Ma poco o nulla giovò tal blioteca la facoltà di ritenere qualunque
prescrizione di ClemenleX a risvegliar ne' opera proibita e dannala. Nel suo ponti-
professori diligenza o impegno nell'inse- ficato si costruì il teatro anatomico nella
gnare. Questo Papa condiscese altresì scuola a pianterreno , dove in tempo di
prontamente all' istanza avanzatagli dal carnevale solevansi già far le sezioni de'
collegio degli avvocati concistoriali, per- cadaveri, e la sposizione e spiegazione del-
chè si concedesse in benefìzio della biblio- le parti della mirabile struttura del corpo
teca Alessandrina, bisognosa di maggio- umano e del loro uso, poscia trasferito in
ri mezzi per la sua manutenzione e au- quaresima, e celebrato quale utilissima
mento , il gius privativo della stampa e accademia dall\£Wei'o/og/odel Piazza. Il
a
spaccio (da molto tempo non più in vjgo- di lui celebre medico Gio. M. Lancisi, cui
re)de'Diari, Lunari, Almanacchi, Ordi- quel Papaavea poc'anzi conferito la cat-

nari ec. su cui quella godeva una presta- tedra d'anatomia e di chirurgia, fu quello
zionedi soli scudi ?.o(l' Ospizio apostolico che propose e ottenne la costruzione del
di Michele, tuttora gode il privilegio
s. teatro, con vaga forma di disegno esegui-
esclusivo di stampare e vendere in lutto la, ed elegantemente ornata. La sollecita
lo stato ecclesiastico i libri scolastici ad cura de' maggiori per la primitiva lei*
U N I UNI 53
leraria istruzione de'giovanellj, special- luogotenente nel collegio degli avvocati
mente poveri, aveu provvisto al bisogno concistoriali, secondo il consueto, per la
e comodo loro cullo stabilimento di scuo- collazione delle lauree legali in utro-
le pubbliclie,dipendenti da'magistrali ac- que j'ure de mandato SS. Domini
. . .

cademici, e distribuite una per ciascun Nostri Papae vivae vocis oracido nobis
rione di Roma, onde in sì vasta .metro- desuper facto, et auctoritate nostri Ca~
poli hi tenera età neppure avesse il disa- meriaralus ofjlcii, come leggo nella pa-
gio di lungo tragitto per frequentar la tente perciò spedita dal cardinale al pre-
propria scuola. Gli stipendi de'maestri e- lato, presso Renazzi. Come e perchè, do-
rano notabilmente poco a poco scemati po Alessandro VII, sempre più illangui-
e ridotti ad annui scudi 3o, nel comin- disse il pubblico studio, e grandemente
ciar del pontificato d' Innocenzo X, per decadesse dal primiero suo stato, lo narra
ogni maestro di grammatica regionario, Renazzi. Solo dirò, che fra le principali

e di 4° pel decano. Ma sotto tal Papa fu cagioui fu la qualità de'pubbìici profes-


tolto anche sì tenue stipendio e di lui or- sori di que'tempi, assai mediocri, meno
dine erogato per le fabbriche di Campi- poche eccezioni; poiché il favore e l'a-
doglio. In tal guisa si estiusero le pubbli- micizia de' reggitori spesso regolava la
che scuole regionarie, dove i fanciulli i- scelta de'maestri. Così gli stipendi si re-
slruivansi a leggere e scrivere, e negli e- golavano per Io più in vista di partico-
letueuti dellagrammatica, con pubblico lari rapporti, che della fatica e del me-
danno. Cessate così tali scuole, il conimi rito nell'iusegnare, con tristi elfetti : gli
bisogno per la prima letteraria istruzio- nitri professori quasi tutti , indecorosa-
ne produsse che si aprissero pe' rioni mente per l'università di Roma, meschi-
nuove scuole mercenarie pe' fanciulli, e namente stipendiati s'indispettivano, in-
per cui i padri dovessero pagare meiisil di invalse generale trascuranza , e rare
pensione a'maeslri, perchè vi ammettes- divennero le lezioni pubbliche. Quindi la
sero e istruissero i figli. Ciò esigeva prov- scolaresca cominciò a disviarsi, e a pren-
vedimento perchè alcun inabile o scostu- dere altre direzioni. I gesuiti o per accre-
mato non abusasse della fiducia de' pa- scere sempre più il florido concorso alle
dri di famiglia, e mancasse alla cristia- loro scuole del collegio romano, o più
na e letteraria istruzione de'giovanetti. veramente per supplire all'istruzione più
Quindi nel 1668 dal cardinal Barberini estesa della numerosa gioventù, v'intro-
camerlengo e gran cancelliere dello stu- dussero una lettura d'istituzioui canoni-
dio si emanò un decreto per ingiunzione che. Così le scuole dell'università rima-
di Clemente IX, con cui si prescrisse, che sero quasi deserte, e circa
il fine del pon-

ninno ne'di versi rioni di [toma potesse tificatod'Innocenzo XI, e in quello assai
aprire e far scuola a'ragazzi,e tener pres- breve d'Alessandro Vili, eletto nel 1689
so di se scolari in educazione e convitto, d' anni 79 , alcuna stava chiusa e altre
senza previo esame ed espressa licenza servivano spesso a usi iuconvenieuli e
del rettore dell' archiginnasio romano. diversi dalla doverosa loro destinazione.
D'allora in poi si osservò , che in ogni Allora fu che il celebre giureconsulto car-
cosa relativa a silfatte Scuole di Roma, dinal de Luca ferì vivamente i profes-
e fino a'nuovi provvedimenti de' nostri sori di quel tempo, nella Relatio Roma-
giorni riferiti iu tale articolo, ed a' loro nae Curiae,dhc. 44> n.° 2 sparlando del
maestri, fossero pienamente soggetti al- pubblico studio e de'maestri di tutte le

l'autorità e giurisdizione del detto retto- attamen videris potius


facoltà, concluse:
re. Lo stesso cardinal Barberini deputò quoddamStudiuinCaerernoniidc.lenlò
r
mg. Celio Bichi uditore di Bota iu suo cou poco successo confutarlo il professor
54 V K I UNI
Gallesi, coll'opera legale: Tract. de re- pensodella suddetta biblioteca Urbaniese
sti t. in iutegr. cap. 7, n.° 11. L' uso in- de' duchi d'Urbino (già però altro chie-
valso di stampare e dispensare ogni an- rico regolare minore era stato lettore di
no i rotoli o cataloghi de'lettori, sommi- lingua caldaica e versatissimo nell'ara-
nistrò al Renazzi sicure notizie per illu- bica, il p. Filippo Guadagnoli d'Abruz-

strarli. Il neh 653 colla Notitia


Cohellio zo). Sebbene non appartenga alla classe
Cardinalatus, Romanaeaulae Ofjìcia- de'religiosi, tra' professori dell' epoca di
libus a p. o4'- Congregalo prò Univer-
1 cui si parla, merita particolare menzio-
sitate Studii Romani, pubblicò il rotolo ne il celebre e benemerito pontificio we-
a
di detto anno , e colle uotizie dell' -uni- dieo, Gio. M. Lancisi romano, fondato-
versità e di sua congregazione, notò il re dell' insigne Biblioteea Laneisiana
tempo da che ogni lettore insegnava, e (^.), nel sontuoso Ospedale di s. Spi/i-
lo 'stipendio che percepiva, licitato Gal- to, dotandola pure di rendite per accre-
lesi pubblicò il 167 3, presso il
rotolo del scerla e per mantenervi alcuni giovani a
Renazzi, assai più uniforme a'recenti, in studiare (la donazione seguì lui vivente,
cui si vedono om inessi gli stipendi de' e l'apertura nel 17 16 con molta pompa,
professori, e in vece trovasi notata l'ora in presenza di Clemente XI e d'un nu-
in cui ciascuno leggeva ne' giorni scola- mero grande di cardinali nel seguente :

stici. Jl Piazza nel 1 6^SyUe\Y Eusevologio, 1718 stampò in Roma Cristoforo Cai-
riporta il catalogo o ordine delle mate- sughi, Bibliolheca Laneisiana, con un
rieche si leggevano, colla loro distribuzio- discorso De recto usit Bibliofliceae. Con-
nedel tempo,notnndo che dal numero de' tribuì ancora alla formazione della li-

professori sono usciti molti cardinali, pa- breria -d'Urbino, nel quale articolo par-
triarchi,arcivescovi,vescovi, prelati e altri lai delle sue Lettere sul viaggio alla
uomini insigni, che hanno illustrato la Carpegna e Monte Feltre); e molto più
nobilissima università, la letteratura e la si conserva la sua memoria e si conser-
( diesa di Dio. Quaoloalle letture proprie verà famosa nelle varie dottissime ope-
d'alcuni ordini religiosi dirò.Nel i65i era re da lui composte, da me ricordate in
professore di teologia fr. Piet . Passerini, più luoghi. A vantaggio dell'insegna-
•uiche valente canonista, collo stipendio mento e istruzione de' giovani della no-
di scudi 60. Fr. Lorenzo Bratteati mi- bile e utilissima disciplina della medi-
nore conventuale professore di teologia, cina, già nel pontificato d'Innocenzo XI
.incora la leggeva collo stipendio di scu- avea il medico Giacomo Rrasavola*Valen-
di 200 quando Innocenzo XI locreòcar- tissimo, aperto nella sua casa, decorata
dinale neh68i. Nella s. Scrittura let- i Yaccadcmia
di scelta e copiosa libreria,
tori pubblici erano al solito dell'ordine avendo per impresa il corpo
de* Medicii
romitano di s. Agostino. Il portoghese e umano, ma cessò colla morte del Papa.
1
.° professore di storia ecclesiastica, ge- Ne discorre il Piazza nel trat.i ?., cap. 33,
suita e poi francescano fr. Francesco Ma- mentre al cap. 16 ragiona dell' Accade
ceclo summentovato, di molteplice dot- mia dev'Indisposti alla Sapienza, fon-
! lina e di vasta erudizione, ebbe a suc- data dal duca Cantarelli , colla recita di
cessori due conventuali. Pe'mesciiini sti- molti componimenti in versi e in prosa.
pendi professori di filosofìa e matema-
i Adottò per impresa uu Lauro carico di
tiche in que'tempi erano religiosi, e non bacchi, a'quali s'accosta un colombo per
sufficienti che ad essi. L'etica venne in- beccarne alcuno, col motto Sanabitur.
segnata da'ehierici regolari minori, per- Forse col titolo Indisposti volle l'istituto-
chè Alessandro VII ne cominciò a confe- re alludere alla grave indisposizione che
rir loro privativamente la lettura in com- cagiouu negli animi gcutili la velenosa 1
UN ! U N I 55
infingardii ignoranza; ina accostandosi al- no in gran voga nell'archiginnasio ro-
la virtù, che sempre produce pascoli di mano , come nuovamente dichiara Re-

godimento saporito e d'antidoto prezioso dazzi. Prima le scuole teologiche d'alcu-


a'vizi, gli dà perfetta salute e Io rende vit- ni ordini regolari aperte auche agli estra-
torioso delle proprie passioni, e dell'al- nei, e poi quelle de' gesuiti nel collegio
trui malvagità e calunnie. La congrega- romano attrassero a se generalmente la
zione de'cardinali protettori dello studio gioventù studiosa delle sagre discipline,
romano sussisteva ancora sotto Clemente la quale vi trovava mezzi opportuni e più
X, ma in sostanza era cessata poco a po- copiosi per ben istruirsi, e quotidiana-
co in ogni operazione e attività. Ne! pon- mente esercitarsi. Quindi nell'università
tificalo del successore Innocenzo XI uon sempre più divennero rari discepoli nel- i

si ebbe cura di surrogare nuovi cardinali la classe teologica. Le cattedre di questain


«'defunti, né più. si trova dopo tal tempo progresso di tempo furono privativamen-
memoria o monumento clic la riguardi; te addette ad alcuni principati ordini rego-
che anzi il cardinal de Luca, che a quel lari, i quali seguendo diversi sistemi non
tempo scrive* la rammentata Relazione presero nuova e più spaziosa carriera :

dilla Curia Romana, espressamente af- gli ordini che tuttora hanno il proprio
ferma, che tal congregazione più non e- lettore, sono 1' agostiniano Tornitami, il

si^leva. Ciò pose, osserva Renazzi, come conventuale, il domenicano, il carmeli-


il sigillo alla gran decadenza in cui l'uni- tano calzato. Dopo il pontificato d' Ales-
versità incorse allora, la quale re>tò co-à sandro VII le scuole teologiche divenne-
priva del decoro e del presidio, che ud ro sì scarse di discepoli,che in alcuna con-
essa risultava dall'averper capi, protetto- lavasene appena uno o due, e qualche al-
rie riformatori i più illustri personaggi e tra era affatto deserta. La scuola di sto-
autorevoli cardinali della Chiesa e cor- ria ecclesiastica io principio pel credilo
te di Roma. Quanto alla più antica ma- del professore e per la novità della cosa
gistratura de'riformatori dello studio, de- ebbe sufficiente numero d'intervenienti,
putala dal senato e popolo romano, un ma non molto dopo si diradò la frequen-
tempo con amplissima podestà e giuris- za, e iti essa pure sopravvenne general di-
dizione , cessò dal suo uffizio sotto Inno- serzione di scolaresca. Ne più lieta sorte fu
cenzo X, comechè divenuta inutile pe' a quel tempo quella delle scuole di filoso-
nuovi ordini dicose, e principalmente per fia. Quasi sempre si deputavano medici ad

aver quel Papa nell'edificare sul Campi- insegnarvi, i quali anziché immergersi iu
doglio il palazzo poi Museo Capitolino, filosofiche speculazioni, alcontinuo eser-
assegnalo per le spese anco le provvisioni cizio attendevano della lucrosa loro pro-
che pagavansi a'riformalori dello studio, fessione quesle scuole pure erano per lo
:

a' suddetti maestri di grammatica, ed a più affatto vacue di discepoli. Quanto al-
diversi antichi uffìziali capitolini, per cui la fisica, mentre già quasi dappertutto e
non più procede all'elezione de' rifor-
si in Roma stessa ingegnosi e asseunati fi-
matori. Così perde il senato ornano que i losofi attendevano ansiosamente ad esa-
sl'avanzo d' autorità e di giurisdizione minar la natura e a penetrarne i segreti,
sul proprio suo pubblico studio. Quando segui vauo i maestri a star attaccati agli
già il XVII rapidamente affretta-
secolo antichi sistemi. Sebbene nel collegio ro-
\asi verso suo termine, era l'università
il mano insegnavasi altrettanto io tutti i ru-
o archiginnasio giunto a tanta decaden- mi diversi delle filosofiche discipline, non
za, che simile non avea da gran tempo perciò tali scuole lasciavano d'esser fre-
sofferto, per le suaccennate ragioni. Le quentate da numerosa scolaresca, che dal-
scienze sagre, quasi mai per verità furo- la sua puerizia ucl collegio romano erasi
'56 UNI U N 1

assuefatta a ricevervi la letteraria istru" le scuole dell'università. Né mancarono


rione. Le scuole filosofiche dell'archigin- professori di lingue di singoiar dottrina
nasio giace vano abbandonatecelo in quel- e noti per opere pubblicate, il che gio-
la di matematica, quando vi fu preposto vava a richiamar ad udirli gli studenti
a insegnarvi Vito Giordani , molti con- di sagra erudizione.
corsero a istruirsi sotto la disciplina di Neh 69
r divenne Papa il magnanimo

uomo si raro e accreditato. Nelle scuole Innocenzo XII Pignattelli, mentre giace-
di giurisprudenza il concorso de'discepoli vano in luttuoso stato gli studi di quasi
si minorò non lievemente, massime dopo tutte le discipline nell'archiginnasio ro-
la negligenza de'posteriori professori, che mano, anzi alcune scuole forse per l'avi-
disgustando la gioventù la rese più rara dità de' ministri subalterni servivano al
a intervenire alle lezioni. Quindi surse la pubblico esercizio d' arti e mestieri. Fu
moltiplicazione di particolari maestri di perciò malignamente suggerito al Papa
legge, da'quali tenevasi aperta scuola pri- d'assegnare a'reli giosi delle Scuole Pie
vata nelle loro case, e che da'genitori do- (P.) l'edifizio, per convertirlo in uso di
viziosivenivano assunti per istruire pri- loro scuole, collo specioso pretesto di più
vatamente loro figli. Così con disdoro
i opportuno comodo e di maggior pubbli-
de'pubblici professori s'intraprese a sup- ca utilità. I benemeriti scolopii insegnali-,
plire all'indolenza e negligenza loro nel do gratuitamente a'fancudli poveri, as-
dar lezione; anzi per avidità di lucro, in- sai propenso era all' istituto Innocenzo

vece d'insegnar pubblicamente nell'ar- XII, perchè inclinalissiino a favorir tnt-


chiginnasio, cominciarono anch'essi a te- tociò,che contribuir potesse al sollievo
ner nelle loro case scuola aperta con mer- de' poveri , onde si meritò il glorioso e
cede, specialmente nell'istituzioni. Ecco onorevole nome di Padre de'poveri. Quin-
come le pubbliche scuole rimasero quasi di avea prestato favorevole orecchio al-
totalmente abbandonate d' uditori, con l'inconveniente progetto, e colla miglior
grave danno al credito e decoro dell' u- intenzione di giovare più ampiamente al-
ni versilaromana. Rispetto agli studi del- la cristiana e letteraria educazione de'gio-
la medicina si mantennero come sem- , vanetti , mostravasi disposto a cedere a'
pre, in credito e vigore, anche per non religiosi scolopii l'edifizio dell'università.
esservi in Roma altre scuole pubbliche Che se l'università di Roma sfuggì il gra-
in tal facoltà, né era facile supplirvi con ve pericolo, di cui era minacciata, se e-
particolari maestri; perciò sufficiente fu vilò il suo avvilimento, se Roma fu sal-
il concorso della scolaresca, dalla neces- va da tale disdoro, fu ciò per vigile e lo-
fcità costretta a frequentar le scuole del- devole cura del reltoral collegio degli av-
l'università, d'altronde fornita di profes- vocati concistoriali, e per industre ope-
sori di merito. Gli studi d'eloquenza, già ra de'professoii legali. Questi, a 'quali dal-
fioriti meravigIiosameole,caddero in lan- sì stravagante progetto
l'eH'eltuazioiie di
guore, poiché i professori di retlorica e ne sarebbe ridondato più danno, e scor-
belfe lettere ad uno soltanto erano ridot- no die agli altri, ebbero il coraggio di
ti.n'l ranii>niano edi comune sapere,men- accingersi a combatterlo, e a frastornar
Ire tra'romani eranvi molti e migliori. l'ottimo Innocenzo XII dall' accudirvi.
Sorte men
trista ebbero le scuole di lin- L'avvocato Didaco d'Aghirre professore
gue dotte. Chiunque bramava istruirsi primario di leggi, uomo di credito e che
Itelinguaggi orientali, tanto necessari alla la stima godeva di parecchi cardinali, fu
più compiuta intelligenza de' sagri libri quello che a fronte scoperta intraprese a
del vecchio e nuovo Testamento, non po- distornarne il colpo fatale. Coll'aiulo d'al-
teva altrove soddisfar sua brama, che nel- cuni suoi colleghi compose una scritta-
UNI UN I 57
ra , fondata su sode ragioni , fornita di me la facoltà legale , e dopo di essa la
gravissimi riflessi, e con doveroso rispet- medicina erano in singoiar voga, diven-
to, ma insieme con energica franchezza nero precipuo scopo delle riforme. 11 Pa-
distesa. Fiancheggiato dalla valevole as- pa ingiunse al cardinale di comminar pe-
sistenza del collegio rettorale, l'Aghirre ne e di dar tutti quegli ordini, che piìi
stesso la presentò al Papa e l'accompa- gli paressero, con valersi di tutte le fa-
gnò coli' energia della voce. Innocenzo coltà, che avea come camerlengo, dan-
XII colla sua saggezza, dopo aver matu- dogli di più tutte l'altre facoltà neces-
ra mente considerato il peso preponde- sarie e opportune, rimettendo tutto al
rante de'rilievi espostigli, siccome dotato suo assoluto e pieno arbitrio. Il cardinal
di fino accorgimento, tosto comprese l'as- Spinola con zelo non tardò un momento
surdità e 1' ingiustizia dello strano pro- a far eseguire i mezzi ei provvedimenti
getto, a Roma eminentemente obbrobrio* per riordinare il pubblico studio prescritti
so, nocivo alla s. Sede, e alla gloria in- nel pontificio chirografo, con emanare
festo del suo memorabile pontificato; in- diversi editti. Pertanto ordinò la chiusu-
di lo respinse irremovibilmente, e lo con- ra di tutte le scuole private legali, mas-
dannò a quel perpetuo obblio che meri- sime quelle aperte nelle case de' pro-
tava (si può vedere il memoriale indi- fessori,tranne le scuole per particolare
rizzalo a Clemente Xlintorno allo sta- uso de'collegi e seminari, e interdisse a
to antico e moderno dello Studio gene- chiunque la facoltà d'insegnar giurispru-
rale della Sapienza di Roma, ivi 705). 1
denza. A provvedere l'istruzione pubbli-
a
Svanito per vigilanza ecoraggio del colle- ca stabilì per la 1 . volta nell' università
gio rettorale e de' professori, il progetto le lezioni quotidianedell'istituzioni civili,
pernicioso alla perpetuità e integrità del canoniche e criminali ; sicché oltre l'or-
l'antichissimo e celeberrimo archi°inna- dinarie a certi determinati giorni nel ca-
o
sio romano, Innocenzo XII a rinvigorir- lendario assegnate, e le straordinarie ne'
lo energicamente prima d'ogni altra co- dì festivi e di comune vacanza , anche
sa rivolse il pensieroa provvederlo di nuo- quelle vi venissero introdotte , le quali
vi ed esimii maestri, quali colla loro di- i dal principio dell'anno scolastico durar
ligenza e rinomanza ne ravvivassero lo dovessero sino al seguente
o settembre. In-
splendore. Per buona ventura dell'uni- di 3 scelse tra'lettori legali, che comin-
versità era allora gran cancelliere dello ciassero il turno annuo delle lezioni, ed,

studio di Roma il cardinal Gio. Battista assegnò loro sulla dogana dello studio un
Spinola nuovo camerlengo, il quale re- accrescimento di scudi 120 per ciascuno
putò debito del suo uffizio d'usar subito di stipendio, per l'anno in cui legessero
d'ogni sforzo per fargli riprendere il pri- l' istituzioni. Lo stesso assegno fece a a
miero stato d'attività e vigore, onde to- lettori medici, che similmente elesse a in-
glierlo al pericolo di nuovi tentativi d'in- segnar quotidianamente per turno l'isti-

decorose e pregiudizievoli innovazioni. tuzioni di medicina teoretica e pratica.


Formò un piano di riforma a'tempi con- Ordinate così le cose , nel 2. giorno di
gruente e per sbarbicarne disordini, e i quaresima del 1700 professori legali e i

lo presentò al Papa per l'approvazione, medici mentovati principiarono le scuo-


che vi appose con chirografo de' io feb- le quotidiane con indicibile concorso di
braio) 700, presso il Renazzi ; ma fu co- studenti. Nel i.° lunedì di quaresima si
me il pomo di discordia e il germe di apù il teatro anatomico dell'università,
quelle controversie giurisdizionali, sulla per seguire l'aulico uso di far in tal tem-
direzione e governo dell' università che po lezioni e dimostrazioni anatomiche cou
dopo si suscitarono e agitaronsi. Sicca- maggior solennità. Il celebre Raglivi, nou
, ,

58 UNI li N 1

contento di sua prelezione ilei mattino [itilouna congregazione particolare com-


con anime tornava verso sera al teatro posta degli avvocali concistoriali Fagua-
per dare una a.* lezione a'suoi numerosi ui decano, Spreti rettore deputato dello
discepoli. A tutti gli altri lettoli poi s'in- studio e colla qualifica di segretario, Se-
culcò dal carnet tengo l'obbligo cbe loro vetoli e Bottini, e degli uditori di Rota
incombeva,di venir ali università ne'gior- Capraia e Scolti ,
già membri di detto
m destinali nel calendario di essa, a far- collegio. A questa congregazione die per
vi le lezioni delle materie a ciascuno as- capo il cardinal Spinola, innanzi a cui si

segnate, e furono comminate gravi pene dovesse adunaree dalla cui direzione di-
ii cbi negligentasse il proprio dovere. A pendere. Avendo assai influito al languo-
qualunque professore si vietò di doman- re de'professori nell'insegnare e al deca-
dare o ricevere dagli scolali mercede o dimento dell'università, la troppo accre-
dono alenno sotto qualsivoglia titolo o sciuta moltiplicazione delle letture, e la
pretesto, clie alla pubblica istruzione to- gran sproporzione tra gli stipendi de'lel-
gliesse d'esser gratuita e universale. Vari lori, pegli arbitrari assegni, alcuni aven-
altri provvedimenti emanò il cardinale do annui 700 scudi, 60
e sino 25;
altri

riguardanti melodi degli studi, doveri


i i perciò nella 1
."
congregazione de'19 lu-
degli scolari e il buon ordine delle scuo- glio 1701 si decretò ripararvi con divi-
le. Tulio riuscì felicemente a tenore del- dere tulio corpo dell' università in 3
il

l'intenzioni del Papa, dell'idee del car- classi.Secondo l'uso delle più antiche e
ili naie e de'pubblici voli. Lo studio ra- celebri università d'Europa seguila di-
pidamente si rimise in pregio, a centinaia visione : cioè legale, medica, e in classe
ci centinaia accorsero gli studenti non solo dell'arti, sotto cui restarono generalmen-
delle jàllà convicine, ma ancora de' più te comprese due cattedre una
di teologia,
i montati studi d'Italia e di fuori, frequen- di s. Scrittura, quella di storia ecclesiasti-
tato da'letterati ollremontani a udir con ca e controversie, le cattedre di logica
soddisfazione le lezioni de'professori. Ap- fìsica, metafisica, matematica, etica, ret-

pena «invigorita l'università, Innocenzo torica, e delle lingue greca, ebraica, a-


XII passò agli eterni riposi, ed a'^3 no- raba e siriaca. Le cattedre legali molti-
vembre 1700 gli fu dato a degno suc- plicate ai 1 si ridussero a 9. In altra con-
cessore il dotlo e virtuoso Clemente XI gregazione si fece la divisione degli an-
Albani, amico e mecenate de' letterati, nui scudi 6000 sulla gabella dello studio,
cbe in gioventù iteli' archiginnasio dal per classi, e neh 702 fu approvata dal Pa-
dottor Carpani a vea appreso la giurispru- pa. Fu ben accolta e applaudita da'legisti,
denza. Presso di lui fu agevole al cardi- classe che rimase più ubertosamente prov-
nal Spinola di procurare ogni maggior vista e dotata, in confronto della medica
bene all'uni versila, e d'impegnarlo a coa- e molto più di quella delle arti ; perciò
diuvare e garantire colla sua suprema non piacque che ne
agli altri professori

autorità quell'ullerior riforma e più este- fecero alle querele senza successo. Pare
so riordinamento, di cui quella sembra- che dopo l'accennate risoluzioni, la con-

vagli tuttavia abbisognare. Clemente XI gregazione non progredisse più oltre e na-
bramoso di renderla nel suo pontificalo turalmente si disciogliesse. L'altre con-

utile e fiorente, accudì prontamente al- feriiporauee e posteriori innovazioni non


l' inchiesta. Però gli piacque cbe proce- riguardano l'intera uni versila, ma la clas-
dessero le cose cou intelligenza del col- se de'legisti, e derivarono dal solo camer-
legio rellorale degli avvocati concistoriali, lengo. I professori del diritto civile e ca-
onde fosse per effettuarsi senz'alani di- nonico, come in quasi tutte l'altre uni-
sturbo e altrui amarezza. A tale elletto de- versità, formavano la principale e più ri-
U NI UNI dì)

spellabile parte, riguardata la scienza co- già.Di queste conferenze e simili ne feci
me di più universale uso e bisogno, per- parola nel voi. LI, p. a47> dicendo co-
ciò s'introdusse negli studi prima dell'al- minciate quelle dell'università pel dispo-
ti e e primeggiò nella loro maggior parie. sto d'Alessandro VII nel i (ilio. Anche il

1 professori canonisti e civilisti in assai Ratti ne parla, riferendo che nel 1 66 i nel-
più numero di quelli dell' altre scienze la nuova chiesa cominciarono a tenersi
dappertutto forma vano tra loro un distin- le conclusioni mensuali de'casi morali ,

to ceto, fornito di particolari leggi e di- alle quali erano obbligati d' intervenire
ritti. In fatti nello studio di Roma sul li- tutti parrochi, ed altri che avessero cu-
i

ne del secolo XVII, quasi la metà de'pro- ra d'anime, sostenendo pubbliche dispu-
fessori formavasi di canonisti e civilisti, te coll'assistenza d'un professore teologo
già facevano tra loro corpo e collegio, a- dell'università da destinarsi dal rettore.
vendo a distinzione da tutti gli altri let- Per quanto tempo fosse osservato sì utile
tori luogo o stanza propria e diversa, in esercizio , non apparisce dalle memorie
cui trattenersi prima di recarsi a leggere d'archivio dell'uuiversità. Bensì sotto Cle-
e dove insieme adunarsi, ed era situala mente XI gli fu sostituita I' accademia
in un angolo della chiesa verso setten- teologica, di cui sono vicino a riparlare,
trione. Il cardinal camerlengo rivolse le che non con minor vantaggio di coloro
sue sollecitudini a preferenza d'ogni al- che attendono allo studio delle materie
tra disciplina sulla facoltà legale , onde ecclesiastiche tuttora decorosamente vi
principalmente rifiorisse nello studio di fiorisce. Veramente uon si può dire so-

Roma, e sempre più migliorasse la con- stituzione, anco perchè il collegio de'par-
dizione e decoro de'professori; esigendo vochi continuò sino ali 74.2 nel discorso
speciale riguardo le scuole di giurispru- esercizio dentro i' archiginnasio , e solo
denza dell'università, dopo l' interdizio- cessò in tale anno per avergli Benedetto
ne delle private. Anche Clemente XI e- XIV data la chiesa di s. Salvatore delle
inanò alcuni decreti, con assegnare alle Coppelle, come riportai nel citato luogo.

9 ridotte cattedre la fissa dote, riservan- Dell' esercizio del caso morale eseguito
do Pozione di esse a beneplacito pontifi- dalla Pia Unione di s. Paolo apostolo,
cio dopo aver stabilito la precedenza.
, tratta il eh. mg/
Fabi Montani nel Ra-
Passando il Reuazzi a descrivere gli av- gionamento ixtorico della medesima.
venimenti e cose più memorabili occorse Strepitosa per la novità e gravissima per
nell'archiginnasio romano tra il fine del gli effetti che ne sarebbero derivati, se-

secolo XVII, o ultimo decennio, e la me- condo Reuazzi, fu la controversia insorta


tà circa del secoloXVIII, comincia dai e giudizialmente agitata intorno al dirit-

narrare. Che
Cara fa tace le cose me-
il p. to d'insegnare il gius canonico, tra l'uni-
morabili avvenute in tale periodo, e in- versità di Roma e 1' università Grego-
vece diffusamente ragiona dell' adunan- riana o collegio romano. I gesuiti che in
ze per le questioni morali, delle quali ci quello facevauo e fanno pubbliche scuo-
dà il seguente cenno. Sino da'tempi d'A- le non solo di lettere umane, ma anche
lessandro VII, i Parrochì di Roma co- di altre maggiori scienze, o profittando
minciarono una volta per settimana ad del decadimento dell'uni versila, o meglio
.ninnarsi nella nuova chiesa dell'univer- per supplire al bisogno della gioventù
sità, per disputar tra loro di questioni mo- studiosa, la quale circa il fine del secolo
rali, proporre e discutere casi di coscien- XVII, come notai , non più vi trovava
o conferenze ordinò
za; alle quali dispute assiduità di maestri né continuazione di
quel Papa che dovesse assistere o presie- lezioni, a veaao cominciato a leggervi pub-
dere uno de'pubblici professori di teolo- blicamente le istituzioni canoniche. Nel
6o UNI UN I

iGg6 il p. Febei.dolto e ben versato nel- no gli affari contenziosi e giudiziali, ma


l'arie d'istruire la gioventù, intraprese a riguardano altre materie; così proposta
dettare e spiegare nelle scuole del colle- di nuovo la causa a'g gennaio 1699, a'

legio romano un suo corso d' istituzioni 22 giugno non solo furono confermate le

canoniche, che furono reputate singola- precedenti decisioni, ma anco d'unani-


rissime, e che divulgale colle stampe non me consenso risoluto non potersi da'ge-
lasciano d'essere in qualche uso e di a- suiti indistintamente dar pubblica spe-
vere il Eia cosa naturale, che
lor pregio. ciale lezione di qualsivoglia parte del di-
alla scuola canonica del p. Febei, nume- ritto canonico. In tal guisa venne solen-
roso fosse il concorso degli uditori. Tutta nemente dichiarata e comprovata la pri-
quasi la gioventù romana frequentava al- vativa facoltà dell'uni versila romana cir-

lora fin da'più teneri anni le scuole de' ca l'insegnare il diritto canonico, la quale
gesuiti , in esse si formava alla pietà e accomunata anche alle altre scuole, a-
istruivasi nelle lettere, e ivi con piacere vrebbe ad essa lollo una prerogativa di
e con frutto proseguiva la carriera degli singoiar pregio e decoro, e che fu pria-
studi; onde nulla era per riuscirle più co- cipal oggetto di sua istituzione. Altra lite
modo e opportuno quanto potervi, sen- sostennero i professori colla camera Ca-
z'andare altrove , apprendervi anco la pitolina, circa la ritenzione, chiamata ca-
scienza del diritto canonico. Gli avvocati posoldo, del 3 per 100 sui loro stipendi,
concistoriali e altri moderatori dell' ar« imposta da Sisto IV, sì mal disposto con-
chiginnasio romano, in uno a'professori, tro i lettori dell' università e benché in
considerando che lai nuovo scolastico sta- altre lo fosse egli stato; la quale pose in
bilimento avrebbe recato perpetuo e ir- grande ardenza il corpo intero de'profes-
reparabile pregiudizio alle scuole legali sori, come avverte Vairone o-
poiché
dello stesso archiginnasio, che già deca- mnes turbat cura marsupi!. Invalse opi-
dute e poco frequentate, forse non più nione negli ultimi tempi, che il ritratto
sarebbero risorte a frequenza di discepoli dalla ritenzione sulle mercedi e onorali
e a riputazione di magistero; mossi da sudori de'professori scelti all'ammaestra-
gravi apprensioni, e ammaestrati dal pe- mento gioventù romana, fosse de-
della
ricolo poc'anzi corso per parte degli sco- stinalo per le spese del solenne banchetto
lopii, altamente reclamarono contro la che sino al declinar del secolo XVI 1 1 si

novilà. La prima nel tribu-


lite s' istituì dava nel giovedì d'ogni carnevale dal ma-
nale dell'uditore generale della camera, gistralo romano al governatore di Roma.
e poi si proseguì in quello della Rota, so- Avendo tulli i professori nel 1 7 1 4 ricorso
stenendosi in nome dell'università d'es- a Clemeute XI per esser liberati da ag-
sere essa sola in possesso di tener aperte gravio sì oneroso e disdicevole.l'esito com-
le scuole di diritto canonico, e alla me- provò quanlo sia ben fondato il cornuti
desima soltanto appartenere la privativa dello iniausapropriaAdvocatutn rptac-
fico! là di averle. In quest' ultimo tribu- re j poiché il proprio interesse allucinò
nale propostasi a' 6 maggio 698 la cau-
1 1 i professori legali che aveano promosso
sa tanlo super bono Jure, quanto super e sostenevano in nome di tutti gli altri

manille ntio ne, sull'uno e sull'altra fu ri- la La congregazione deputata


questione.
soluta contro il collegio romano e a fa- a decidere la controversia neh 7 19 deci-
vore dell'archiginnasio. Siccome però al- se, che constava del buon gius della ca-

cuni uditori di Rota erano rimasti irre- mera Capitolina nel ritenere il 3 peri 00
soluti, se potesse almeno esser lecito a'ge- sugli onorari de'professori, e che perciò
suiti d'insegnar separatamente quel'a por- dovea mantenersi in possesso di far tale
jiiuuc di sagri canoni, che non concerno* liteuzioue. 1 professori accortisi allora
UNI UNI Gt
dell'imprudente tentativo, rinunziarono un potente e benefico protettore. Volle
formalmente alla lite; ma i conservatori che si dichiarasse stampatore Vaticano
di Roma fecero ell'ettuar la spedizione col mensile assegno di scudi 2 5, e che
della causa, e per maggior solennità fe- collocasse dentro 1' archiginnasio la sua
cero approvare la risoluzione della con- officina tipografica di caratteri e rami,
gregazione, da un chirografo pontificio. colla fonderia di quelli, e ogni altro ne-
Indi Clemente XI ordinò , che le som- cessario corredo di attrezzi ; ben esti-

me sequestrate sin dal principio della mando che ciò a quello accrescerebbe co-
lite e ascendenti a scudi 1986, si erogas- modo e lustro, come avea ideato Pio IV.
sero a risarcimento delle statue da Ini do- Così con ispecial licenza del Papa situò
nate popolo romano, e della fabbrica
al la un angolo dell'edifizio, il
tipografia in
per collocarle ne'palazzi di Campidoglio. che confermato con chirografo de'27
fu
Già Clemente XI fin dal iyo3 col suo marzo 7 5, esentando esso e successori
1 1

particolare denaro avea comprato alcuni eredi d' ogni dipendenza e obbligazione
prati per ingrandire l'orto botanico sul verso l'università artistica degli stampa-
Gianicolo, che era divenuto uno de'più tori di Roma, dall'osservanza degli sta-
copiosid'Europa e reso dovunque celebre tuti della medesima, dall'esameda'reqni-
pel catalogo di sue piante. Indi sull' an- siti voluti e consuete patenti; ma però col
golo boreale magnifico del frontespizio giuramento da prestarsi conforme al so»

dell'Acqua Paola fece erigere un sufficien- li lo in mano del p. maestro del s. palaz-
te ben disposto edifìzio , i di cui portici zo, al quale lasciò illese le sue ordinarie
e aderenti pianterreni servissero per con- facoltà di concedere 1' imprimatur e pu-
servarvi nell'inverno le piante e gli ar- blicetur delle slampe e libri che s' im-
boscelli bisognosi di riparo dalle brine e primessero in detta stamperia. Era a Cle-
da'geli. Inmezzo al piano superiore si a- mente XI talmente a cuore il progresso

pri un'ampia sala pentagona,dove il pro- della stamperia Salvioni e il di lei situa-,

fessore di botanica avesse comodo nelle mento nell'archiginnasio, che poco dopo
miti stagioni di dar pubbliche lezioni di solennizzandosi nella chiesa la festa di s.

sue facoltà; e quindi scendendo al sotto- lvone,egli prese occasione di venirvi a'

posto orto, co'discepoli e spettatori veri- 19 maggio a venerare il santo, ed a vi-


ficare le dotte sue osservazioni. D'allora sitare la stamperia. Orato in ihiesa, asce-
in poi s'introdusse il costume, in vigore se poi nella biblioteca, ove in trono am-
anco a' tempi di Renazzi , che il profes- mise al bacio del piede il collegio rello-
sore de'semplici si reca all'orto ne'gior- rale e i professori, presentali dal cardinal
ni prefissi diprimavera e di estate a far- camerlengo e volle vedere le suddette
,

\i le ostensionicon profitto degli scolari carafe donate dalTrionfetti.Piecossi quin-


e gran piacere de'dileltanli. Il nominato di alla stamperia, ed avendo osservalo
professor Trionfetti sempre più divenne alcuni aderenti saloni rustici, e situati sul-
benemerito dell'orto, a vendo raccolto con le scuole nella parte rivolta a oriente, di
grandi spese e travagli i semi di moltis- cui non facevasi uso veruno, ordinò che
sime piante rare e singolari, che raccolti si riattassero a proprie spese e si riduces-
in 4°o carafe di cristallo donò all' uni- sero servibili. Indi con chirografo de'2 1

versità perchè si custodissero nella libre- agosto dello stesso 1 7 1 5 li concesse al Sal-
ria a comune profitto. Fiorendo in Ro- vioni e suoi successori ed eredi, a maggior
ma l'arte tipografica, in essa si distinse comodo e spazio della stamperia, sinché
e segnalò nel principio del secolo XVIII questi fossero per tenerla aperta e in e-
lo stampatore romano Gio. Maria Sal- sercizio. Soltanto impose loro per peso, di
vioni; trovò egli perciò in Clemente XI dover dare alla biblioteca dell'archigli}-
6* UNI U N I

nasio un esemplare di lutti i libri e stam- la privata casa del Girolami, la fece trasfe-
pe, che nella stamperia s'imprimerebbe- rire al palazzo Gol lifredipia Grazioli,
ro. In occasione di questa visita, il retto- in piazza di Venezia, dove avea allora sta-
re Desiderio Spreti fece costruire le sca- bilito V Accademia Ecclesiastica. Quan
le di peperino, che dal ripiano superio- do questa fu traslocata nel luogo in cui
re dell' edifizio sull'angolo tra oriente e esiste, il Papa ordinò che si desse comodo
mezzodì, conducevano all' abitazioni de' all' accademia teologica di tener le sue

bidelli. Grato poi il Salvionia tanta de- sessioni nell'archiginnasio, e le fu a tal ef-
gnazione e munificenza di Clemente XI, fetto assegnato il salone già ivi denomi-
fece incidere in marmo un' iscrizione e nato de'Teologi, perchè in esso si univa
collocare nella stamperia in onore del suo il loro collegio per la collazione delle tao-
benefattore e a perpetua memoria di si reedottorali. Cominciò l'accademia prov-
generose beneficenze. Siccome per gli e- visoriamente ad adunarsi nell'archigin-
normi sovrapposti pesi, e l'assiduo pre- nasio nel 1 7 i?., e poi vi ebbe slabil sede.
mer de'torchi tutta la parteorientale del- Sostenuti così accademici dal pontifi-
gli

l' archiginnasio erasi intronata con mi- cio fa vore,compilarono le costituzioni del-
naccia di grave rovina, fu d'uopo astrin- la loro adunanza, e il Papa l'approvò nel

gere sul fine dello stesso trascorso secolo 1718, confermando all'accademia la con-
i successori del Salvioni a sloggiare e tra- cessione di tener l'adunanze nell'archigin-
sferir fuori di quello la stamperia. Rimos- nasio, e di farvi le solenni accademiche
sa perciò l'iscrizione, per memoria Re- funzioni, con condizione che a' pubblici
nnzzi la riprodusse. professori di teologia dell'università fosse
L' Accademia teologica, che presen- sempre inerente la qualifica onorifica di
temente ancora con lustro e vigore nel- censori. Inoltre Clemente XI a perpetuo
1' archiginnasio romano fiorisce, ove fu decoro e sostegno dell' accademia le as-
stabilita da Clemente XI, venne fonda- segnò per difensori e protettori 5 de' più
ta da Raffaele Cosimo Girolami fioren- ragguardevoli cardinali (ora sono 4), et '
tino, poi cardinale. Recatosi in Roma pc- agli accademici concesse vari privilegi,
gli studi di teologia e storia ecclesiasti- specialmente riguardanti la prelazione a'
ca, nelle quali facoltà era profondamen- benefizi e dignità ecclesiastiche. Clemen-
te versalo, questo suo genio gli conci- te XI però, iuclinatissimo a favorire di
lio T amicizia di parecchi soggetti nelle fitto studi e studenti, non fu largo di so-
scienze sagre ciottissimi, i quali comincia- le parole, che d'ordinario a tutti poco o
rono a frequentare in certi determinati nulla coslano(anzi spesso in contraddizio-
giorni la di lui casa, passandovi piacevol- ne manifesta colle opere), verso gli acca-

mente le ore in eruditi discorsi su'punti demici ;


giacche molti di loro per essersi
più controversi dell'ecclesiastica storia e soltanto sopra gli altri nell'accademia se-
sulle principali questioni della teologia. gnalati, rimunerò con benefizi e pensio-
Essendosi accresciuto il numero degli ac- ni, e promosse ad ecclesiastiche dignità.
correnti, si pensò formare un'accademia Benedetto XIII vissuto tra'teologi e le tco-

i^omposta di poche e scelte persone, tra giche disputazioni, può dire non ama- si

Icquali il gesuita p. Tolomei poi cardina- va e non pregiava altri studi. Quando da
le, e tosto gli accademici esercizi furono cardinale dimorò in Roma, frequentò con
spesso onorati dalla presenza di parecchi suo gran piacere la novella accademia teo-
cardinali ealtricospicui personaggi. Sem- logica, per cui creato Papa a lei rivolse
brando di dover riuscire a decoro di Ro- le sue premure e beneficenze. Nel 1726
ma e di vantaggio agli studi della religio- la confermò insieme a'suoi privilegi, eper

ne,ClementeXI la prese a proleggcre.Dab la conservazione e aumento , efficace a


1

UN I ti N I CC,

mantener fiorente ogni lelternrio <*!nlj'!ì- ta Accademia de'nobili ecclesiastici^ di


inento, ordinò che a 20 tra 'più assidui e cui con diffusione ragiona; non che fon-
degni accademici, anche bisognosi d'alcun datore in Campidoglio di quella di pit-
sussidio, si distribuisse a ciascuno per 6 tura, scultura e architettura, applicando
anni una retribuzione dalla dataria apo- ad essa pel mantenimento e preniio deg'ì
stolica di scudi 5o,da rinnovarsi ogni ses- studenti, ipallii diesi sarebbero dovuti di-
sennio con altri simili accademici. Per stribuire nel carnevale a'cavalli vittorio-
que'gravi e autorevoli riflessi che fa lo sto- si nel corso. Ora dirò d'un'altra accade-
rico Redazzi, ad onta del breve pontifì- mia ch'ebbe stanza nell'università roma-
cio di Benedetto XIII, che ognuno può na. Il Piazza ne\V Eri sevo logio, trat. 12,
leggere nel Bull. RomA. i2,p. 86, in uno cap. 28: Dell'accademia De' dogmi alla.
alle costituzioni da lui confermate, gli ac- Sapienza, dice che questa fu istituita nel
cademici pochi anni dopo la sua morte t6g4 uella chiesa di s. Paolo alla Rego-
rimasero privi di valevole stimolo a s"i la de'francescani del Te rz' or dine, da di-

frequentare e distinguersi nell'adunanze, versi ecclesiastici e regolari. Perciò si com-


poiché nel 1740 già la dataria nulla piti pose di 48 accademici, de' quali 24 del
.-oinininistrava.Vedesi però non di rado clero secolare e 24 del regolare, affinchè
con sorprendente esempio, che la gene- nel giro d'un anno ciascuno potesse di-
rosità privata sottentra fortunatamente a scorrervi due
volte al mese ne'mercole-
supplire a qualunque trascuranza. Il car- dì, per mezz'ora, altrettanto di tempo do-
dinalGirolami lasciòall'accademia 10,000 vendosi passare in conferenza su diversi
scudi, perchècol fruttato si somministras- obbietti, tutto in un'ora (! !), il segretario
sero agli accademici le retribuzioni con- essendo incaricato di far terminar l'adu-
cesse da BenedettoXIII e poi da altri tol- nanza appena trascorsa 1' ora (!). Ne'due
te; il cui bell'esempio imitò il cardinal de discorsi mensili dagli accademici di diver-
Rossi morto nel 77^, il quale lasciò l'ac-
1 se nazioni doversi trattare di materie
cademia erede de'suoi beni, esauriti i ge- dogmatiche, particolarmente P uno con-
nerosi legati da d)e riferiti nella biografìa. tro l'eresia del tempo, l'altro alternati-
Dell' accademia teologica parla ancora vamente di s. Scrittura o teologia morale,
Pah. Costanzi, L'Osservatore di Roma, onde impugnare proposizioni condanna-
t.
, p. 1 , p. 1 62, cap. 1 : Accademia Teolo- te dalla s. Sede. Dopo un anno tale fu
gica. Io ne tenni proposito ne* voi. I, p. l'incremento dell'accadeinia,che per mag-
47 e 48, XVI, p. 27 eseg., parlando pu- giorcomodo e decoro fu saggiamente tra-
re delle solenni dispute da alcun accade- sferita alla Sapienza, nel centro di Roma;
mico tenute nell'archiginnasio e dedica- ben convenendo, che trattenimento cosi
le a'Papi, e delle nuove costituzioni ap- profìcuo a tutta la cattolica religione,si fa-
provate da Gregorio XVI. Clemente X ! V cesse nel piò splendido e magnifico tea-
con breve de'27 apri!er77o concesse al- tro delle scienze di Roma, maestra di tut-
l'accademia il privilegio di conferire lau- te le discipline cristiane. L'accademia de'
rea dottorale di merito ad uno de'soci del- dogmi cattolici prese a tutelare celeste
la medesima, che negli esercizi accademi- l'apostolo s. Paolo dottore delle genti, ed
ci avesse dato saggio di studio e di scien- a protettore terreno un cardinale, a van-
za. Il conte Paolino Mastai Ferretti, No- taggio dellaChiesa universale. Cardinali,
tizie storiche dell'accademie d' Europa ,
prelati e altre persone letterate, con fre-
ragiona della teologica di Roma a p. 49, quente concorso l'onoravano. Non aven-
e la dice principalmente stabilita da Cle- do impresa speciale, il Piazza (dicendosi
mente XI il quale a!lres"ì celebra pri-
; di ut minus sapicntes), propose dover-
<>e,

mario istitutore e munifico della suddet- si formare d'uno sciame d'api che in-
64 UNI UN I

gegnosamente fabbricano il miele negli raccontai. Quanto alla lettura, i religiosi


alveari , e co' loro pungoli lo difendono dal pontificato d' Alessandro VII trova-
dalle cattive bestie ; col motto del Tasso, vansi in possesso mai interrotto della cat-
s4rmalaClementia,cotì allusionealla for- tedra di filosofia morale; ma siccome
ra delle ragioni e alla soave eloquenza, niun alto positivo era stato fatto dal Pa-
gli accademici sostenevano gli argomen- pa concedente, domandarono a Clemen-
ti e incontrastabili verità de' dogmi cat- te XI che autenticasse la concessione per-
tolici. L'esperienza pur troppo prova che, petua della lettura e della cousultoria,
Regis ad cxcmplum totus componitur e in tutto furono esauditi con suo chiro-
Orbis. Clemente XI mostrando molta grafo confermativo. Nel 1
709 la lettura di
propensione per l'archiginnasio romano, storia ecclesiastica fu unita a quella di sa-
e grande impegno per rinvigorirlo, spe- gre controversie; in seguito ambo le let-

cialmente negli studi legali, a suo tempo ture talvolta tornarono a dividersi fino
niun anno trascorreva, in cui nell'archi- alla gran riforma di Benedetto XIV, che
ginnasio non si tenessero con solennità Io stato fissò stabilmente di tutte le let-

pubbliche dispute di legge, dedicate al Pa- ture. S'introdusse pure da Clemente XI


pa o a qualche cardinale. Oli scolari più l'uso di couferir la cattedra di fisica al re-
ricchi o più abili ciò facevano in line del ligioso domenicano Segretario dellacoii'
loro corso scolastico, per far pompa del- gregazione dell' Indice,fovse in compen-
l'acquistato sapere e per rendersi noli al so delle spese a cui era esposto; motivo
r
Pontefice. Nel 17 18 era rettore mg. Lam- che il franco Renazzi, come dev'essere lo
Benedetto XI V, e mancando
bertini, poi storico, chiama incongruo e strano; co-
io quell'anno chi si prestasse a tal fun- mechè le pubbliche letture dovessero ser-
zione, scelse egli unode'più spiritosi e mi- vir d'appannaggio, e talvolta anco per chi
gliori studenti , e a spese dell' università non abbia l'attitudine o l'abilità relativa
gli fece sostenere nella chiesa dell'archi- d'esercitarle. Peli. la conseguì il p. Pi-
ginnasio pubbliche conclusioni legali, de- pia, poi cardinale. I successori nel segre-
dicate con solenne pompa
Clemente XI,
a tariato per consuetudine lo furono pure
a cui riuscì assai gradila premurosa at-
la nella cattedra di fisica, niun atto pontifi-
tenzione del rettore. Noterò che fia'car- cio avendola comprovata. Avendo fr. Ni-
dinali creali da Clemente XI, vi fu Ber- colò Ridolfi rinunziato il vescovato di Re-
nardino Scotti, già rettore dell' univer- canati e Loreto, Benedetto XIII lo costi-
sità. Durante il suo pontificalo le cose deb tuì segretario dell'Indice e lettore di fisi-

l'università progredirono in regola e pro- ca, morendo maestro del s. palazzo. Qual-
sperarono lietamente, secondate dal zelo che segretario riguardò la lettura come
incessante del cardinal Spinola e de' ret- appendice ed emolumento di sua carica,
tori temporanei. Rispetto ad alcune let- quasi reputandosi esente da ogni peso
ture qualche provvedimento o innovazio- d ordinarie e straordinarie lezioni. Ma
ne ebbe luogo Clemente XI. I Chie-
sotto quando il celebre p. Orsi, poi cardinale
rici regolari minori più volte gli espo- e propugnatore validissimo della ponti-
sero, che Alessandro VII per formare la ficia spirituale e temporale podestà (sul-
biblioteca dell'università, erasi priuci- la di lui tomba è scolpito: Integri fate wo-
palmeute prevalso della celebre libreria rum conspicuus, Et editis scriptù prae-
d'Urbania lasciata loro dal duca d'Urbi- clartts), venne eletto segretariodell'lndi-
no, e che quel Papa in compenso stabile ce, incontrò gravi ostacoli per avere an-
al l'ordine a vea assegnalo una lettura nel- che la cattedra di fisica; nondimeno li su-
l'università e un consultoralo nella con- però pel singolare suo merito e pel favo-
gregazione dell'Indice, come più sopra re che godeva del concilladiuo Clemente
UNI UNI 65
XI F. Bensì sotto Benedetto XIV la rinun- 10 assegnata ne' giorni di martedì e ve-
ziò per dar luogo al famoso p. Francesco nerdì, perchè da tempo antichissimo l'u-

Jacquier de'minimi, che dovea introdur- so di quella era destinato pe' collegi de
re nell'università lostudio della fisica mo- teologi e de' medici. Tuttora il collegio
derna e sperimentale. Finalmente è a dir- de'procuratori tiene le sue sessioni nell'e-
che Clemente XI, a compimento di tan-
si, dilìzio dell'archiginnasio, presiedute dal
te sue vigili cure e beneficenze verso lo suo decano e sotto-decano. Nel pontifica-
studio romano, couliiiuamenle mandava to di Benedetto XI li Orsini del 1 724 con "
opere rare e corpi di libri scelti in dono servossi lostudio in sufficiente stato di flo-
alla biblioteca del medesimo, per accre- ridezza, e non s'illanguidì punto ne* ret-
scerne l'utilità e il pregio a pubblico co- tori l* impegno di migliorarne e anche
modo degli studenti. Corrispondeva a' d'accrescerne i comodi. Alcune scuole che
pontificii favori la premura del collegio sino dalla 1. 'collocazione dello studio nel
rei torà le per la biblioteca,dipendenledal- silo ove sorge, a tempo d'Eugenio IV e-
la di lui soprintendenza, con accrescerla rano slate al pianterreno, corrisponden-
mediante acquisti di libri e con gratuiti te agli anteriori portici o ambulacri, fu-

doni di parecchi avvocati concistoriali bi- rono trasportale, per maggior decenza o
bliotecari. Procuratori di Collegio, che
I quiete di chi insegnava e di chi appren-
nella chiesa di s. Eustachio aveano la cap- deva, nel piano superiore sopra edificato
pella di s. Michele Arcangelo , Codesti al primiero piantato antico, non molto al-
justitiae ministris, suo patrono, ed anco to. L'orologio pure situato nel campani-
venerato protettore primario degli studi, le, venne protratto a far sua mostra an-

disgustatisi col capitolo, nel 1708 comin- che internamente sul cortile in prospetto
ciarono per annuenza del collegio retto- alla chiesa, a premura del rettore Carlo
rale a celebrarne la festa nella chiesa deb M." Sacripante, poi cardinale, e per co-
l'archiginnasio, coll'inter vento degli Udi- modo degli studenti e de'leltori che vol-
tori di Rota (nel quale articolo molle ho- le esalti nell'adempimento de'loro dove-
tizie riportai de'procuratori di collegio), ri, siccome bramoso che tutto procedes-
degli Avvocati concistoriali e altri distin- se in regola. Benedetto XI li, oltre il ri-
ti avvocati, secondo il praticato nella det- ferito in vantaggio dell'accademia teolo-
ta cappella, celebrando la messa ili. Cu- gica, ordinò la formazione d'un genera-
stode della biblioteca Alessandrina, ser- le inventario di tutte le rendite, assegna-
moneggiando un alunno del seminario menti, capitali ed effetti mobili dell'uni-
Vaticano, e prima lo faceva un alunno versità, e fu riposto nell'archivio degli av-
o convittore del collegio Nazareno, nel fi- vocali concistoriali, dal loro rettore depu-
ne dispensandosi a ciascuno degl'interve- tato Carlo Alberto Guidobouo Cavalchi'
nuti un mazzetto di fiori finti. Tulio e ni, poi cardinale, che ebbe l'esclusiva al
meglio narrai nel suo articolo, rilevando pontificato. Fu
lodato nel rettorato, co-
altresì colRenazzi, il cui padre Ercole M." mechè stimato da'colleghi e ben accetto

eravi appartenuto e pervenne a essere 1 a* professori, e ciò fu tenuto simultaneo
sostituto commissario della camera apo- fenomeno singolare. Vigile eassiduo, im-
stolica, che circa il ricordato tempo i pro- pediva disturbi tra'leltori e qualsivoglia
curatori di collegio ottennero la facoltà disordine nell'università, di questa e di
anche d'adunarsi nell'archiginnasio,come quelli essendo forte sostenitore, e lo mo-
trovo riferito nelle carte e memorie da strò quando il professore Dionisio Eckel-
lui studiate. Di più dice , aver letto più lense di lingua siriaca, carpì da Benedet-
volte notalo, che il collegio de'procurato- toXIH un chirografo col quale sulle fa- 1

ri non poteva congregarsi nella sala lo- llite dell'università gli accordò un sussi-
voi., txxxv. 5
f,6 UNI U N I

dio di 5oo scudi, il quale solo esegui poi professori che fermamente credevano di
per astringente ingiunzione pontifìcia. In- poterla escludere. Il Papa rispetto al pa-
oltre F Eckellense successe allo zio Vai- dre fo pronto a' beneficarlo, concedendo-
roni nella custodia della biblioteca Ales- gli piena giubilazione; ma riguardo al fi-

sandrina. Fece fornire la sagrestia della glio prese il partito di rimettere la cogni-
chiesa dell'occorrente, ristorò le figure de- zione e decisione dell'insorta controver-
gli Angeli nella cupola, e meritò esercita- sia ad una particolar congregazione com-
re l'uffizio rettorale 7 anni. Nel 1730 fu posta di prelati e avvocali concistoriali, e
eletto Clemente XII Corsini, protettore presieduta dal cardinal camerlengo. Adu-
delle scienze e delle belle arti, ma tuttavia natasi a'9 luglioi 731 dichiarò, che per
Hulladi singolare operò a vantaggio dell'u- la grazia compartita a Domenico non si
r
niversità. Alsuo cappellano segreto rng. era fallo luogo al figlio Pompeo di sot-

Giovanni Barbi napoletano, poi vescovo tentrare nella lettura, ma che poteva con-
di Bilonlo, per molivi che s' ignorano, sultarsi il Papa per assegnar a questo l'ul-
saltò in capo l'idea di progettar la rifor- tima cattedra legale in qualità di sopran-
ma dell'archiginnasio, e vi riuscì cos'i be- numerario, e Clemente XII benignamen-
ne che iusinuò al Papa di far deputare te annuì. Non piacque agli Ursaya tale ri-

una congregazione particolare di cardi- soluzione, e ogni mezzo tentarono per far-
nali per vagliare il suo progetto, ed ef- la revocare e proseguir la lite. Domeni-
(

fettuar la concepita riforma, di cui egli co pensò allora di far migliore la causa
venne nominato segretario. Conosciuto del figlio comunicando al pubblico le ra-
tal maneggio da'superiori e professori del- gioni ei diritti che a quello credeva com-
la Sapienza, temendo gli strani e violenti peter, formando e divulgando colle stam-
divisamenli d'un riformatore regnicolo, pe il libro: De Vacationes, et Optiones
s'infiammarono di risentimento. Mg/E- Cathedrarum, utriusque Juris in Roma-
maldi, ch'era professore legale e segreta- nae Sapientiae Jrchigymnasii, Romae
rio delle lettere latine del Papa, fu quel- 1 73 .Con esso però mal combinalo e piìl
1

lo che prese a petto la cosa. Godendo più malamente scritto, la rese peggiore. Sin-
del cappellano la slima e la grazia pontifi- ché il padre visse, il credito forense di cui
cia, ebbe possanza di resistergli, e di far godeva e il lungo servigio da esso all'u-
abortire ogni di lui impertinente proget- ni versila prestalo, sostennero Pompeo nel

to. Sotto Clemente XII memorabile è la ruolo de'lettori. Ma


appena cessò di vi-
lite che suscitarono alcuni professori le- vere, bruscamente nel 1742 Benedetto
gali contro Pompeo Ursaya nato in Ro- XIV gli tolse la lettura come inabile a
ma da Domenico salernitano, antico prò esercitarla per malaffetta salute. Un'im-
fessole di gius canonico,il quale avea otte- provvisa innovazione recò stupore agli
nuto da Benedetto XIII con rescritto de' antichi dell'uni vei sita. Nel 1739 saltò in

5 novembre 726,che il figlio potesse sup-


1
capo a Lodovico Patenti di Trevi retto-

plirlo per coadiutore e ricevere l'ultima re deputato, poi cardinale, amante d'in-
cattedra ijuandociimque vacante. Frat- novazioni, di far tralasciare la festività di

tanto altri lettori erano stali ammessi, e s. Luca, antichissimo protettore dell'uni-
pretendevano d'esser surrogati alle suc- versità, e di trasferire la recita dell'ora-
cessive vacanti cattedre. Quindi , attesa zione pel riaprimento degli studi da' 18
anche la revoca delle coadiutore dal suo ottobre a'a5 novembre festa di s. Cate-
antecessore concesse, falla da Clemente rina, e vinto non senza ostacoli e gagliar-
XII, insorse sull'entità e intelligenza del- de contraddizioni il suo proponimento,
la grazia a Pompeo accordata acerrima in detto anno ebbe effetto nel gran salo-

controversia tra' due Ursaya, egli altri ne degli avvocati concistoriali, ed il uuo-
UN I UNI 67
xo uso dura ancora , fuorché rispetto al di sagre controversie, mediante orazione
luogo , per essersi di nuovo intrapreso a latina analoga alla materia e alle cit co-
recitarla nella chiesa (e dal giorno va- stanze. Il suo esempio fu poi da altri nuo-
riato dopo il Renazzi, come dirò a suo vi professori imitato, e alcuno non ne i «

luogo). Ne' trascorsi secoli, quando in sua scuola, ma nel gran salone degli av.
Roma la corte, i tribunali e le scuole le- vocali concistoriali decentemente prepa-
riavano nella stagione d' estate, sotto il rato, con gran concorso di prelatura e di
cielo romano allora specialmente alquan- regolari graduati, e talora pure coU'inter-
to nociva, e non nel!' autunno si faceva vento di cardinali. Mg/ Dollari , anche
Vacanza (del qual vocabolo parlai anco custode della biblioteca Vaticana , fu a
altrove, e delle ferie forensi de' Tribuna- suo tempo uno de'più. laboiiosi e valen-
li di Roma , degli Uditori di Rota ec, ti illustratori dell'antiquaria sagra e pro-
a quegli articoli), come in progresso si è fana, come apparisce dalle preziose spie-
introdotto, era il mese di ottobre quello gazioni delle pitture e sculture degli an-
in cui, dopo il riposo delle ferie estive, tichi cimiteri cristiani di Roma, pubbli-
tutte riassumevano le funzioni
si scolasti- ca te da'benemerentissimi autori di Roma
che e giudiziali. Però la festa di s. Luca sotterranea^ della Sepoltura de' Naso-
fu ripristinala nel 1768, celebrandosi so- ni. A lui si attribuisce la raccolta di let-
lenuetnenle nella chiesa dell'archiginna- tere sulla pittura, scultura e architettu-
sio, colla pubblicazione del rotolo de'pro- ra, scritte da'più. celebri professori de'se-
fessori, del calendario e dell'editto ret- coli XV e XVI, pubblicata in Roma nel
torale de recla ordinatione studiorum. 1754, e per cui eccitarono fazioni e tu-
11 Valenti dopo alquanti anni morì nel mulli nel regno pacifico delle belle arti.
giorno di s. Luca, con soli 4 anni circa di In mezzo sempre agli amati suoi studi,
cardinalato , ed il professore che scrisse quest'indefesso letterato visse sano e tran-
contro la di lui innovazione, notò a pie- quillo 86 anni, e placidamente rese l'a-
di della scrittura tal giorno dell'accaduta niuia a Dio. Olire le liti che narrai, altra
morte, aggiungendovi argutamente: Sa- pure erasi suscitata assai gagliarda, circa
lutat vos Lucas Mediata. Forse per tuie l'appai tenenza della superiorità e l'eser-
avvenimento la festa fu rinnovata. Inse- cizio di giurisdizione sull'archiginnasio,
guito però, nel declinar del secolo decor- tra il camerlengo e il collegio rettorale.
so, dal rettore Costantini grande innova- Morto nel 1698 il cardinal Paluzzi Altie-
tore, fu di nuovosposlala dall'anticocon- ri camerlengo, Innocenzo XII designò il

sueto giorno; ed egli pure dal genio suo successore, e intanto deputò a pro-camer-
novalorio lasciatosi rapire ad impaniarsi lengo il cardinal Galeazzo Marescotli ro-
in politiche innovazioni, perì in mezzo a mano, che per un anno esercitò l'uffizio*
loro vittima de'pubblici violenti cambia- e morì assai più tardi già prossimo a com-
menti. Esseudo già andate in disuso l'uti- piere il gq.°anno di sua vita vegeta e sa-
lissime lezioni pubbliche e solenni, che na: gli successe il designalo e già celebra*
i professori. nell* ascender la prima volta to cardinal Spinola. Nel rettorato di Gio.
la cattedra magistrale o neH'incomincia- Francesco Fagnani, pronipotedel celebre
meuto dell'annue lezioni pronunziavano, Prospero, per stabilmente conservare la
jqolla pompa discorsa superiormente, tali bella e singolare cupola della chiesa , la
prolusioni si ripristinarono nel 1
7 34- dal- fece ricoprire o foderare di lastredi piom-
l'eruditissimo e dotto, anco nell'antiqua- bo , ad onta dell' opposizione malintesi
ria e belle arti sotti! critico, Giovanni Dot- de'colleghi. Fu a suo tempo dichiaralo
tari fiorentino, nell'intraprender l'eserci- camerlengo il cardinal Spinola, col qua-
zio delle cattedre di storia ecclesiastica e le insorse la coutro ver sia giurisdizionale,
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ed arse precipuamente sotto il rettorato comprendendovi Mai esrotti, ed altrettan-

di Vincenzo de Manieri, chiamato Ama- ti prelati. Al cardinal Spinola non sem-


dori per la conseguita Prelatura, eletto a brandogli convenire di far agire in pro-
rettore sebbeue non ancor entrato nel nu- prio nome la causa, procurò e indusse che
mero settenario degli anziani , fuori de' il corpo intero de' professori uscisse in
quali raramente si sceglieva il rettore, e campo a sostener le sue parti e i suoi di-
ciò come giudicato alto a sostenere colla ritti. Tra questi si segnalò mg/ Fontani-
penna e colla voce i diritti del proprio uf- ni celebre letterato e professore d'elo-
ficio nella questione, e l'autorità del col- quenza ,
pubblicando colle stampe una
legio rettorale, contro la superiorità del sua scrittura, per dimostrar qual fosse in
cardinal camerlengo. L'impegno arden- origine la podestà del camerlengo sul pub-
tissimo del cardinal Spinola nel riforma- blico studio. Ma trattandosi di controver-
re l'università, il comando assoluto da es- sia legale, l'incarico immediato di difen-
so preso ad esercitare liberamente, il sin- dere la giurisdizione del camerlengo in*
goiar favore prestalo per decoro e van- combendo a' professori di leggi ,
1' avv.
taggio de' lettori legali, destò nel- collegio D'Aghirre ch'erari segnalato nel far sva-
rettorale degli avvocati concistoriali dif- nire il progetto d' introdurre gli scolopii
fidenza e gelosia, considerando I' opera- nell'università e che avea avuto gran par-
to fatale e pregiudizievole a' propri di- te nell'innovazioni, travagliò più. d'ogni
ritti. Gli avvocali concistoriali riteneva- altro alla difesa, e slese e stampò anche
no, che ogni ispezione e autorità sul pub- un'allegazione latina di fallo e di diritto.
blico studio e sopra i di lui professori fos- Gii avvocati concistoriali non mancaro-
se pienamente e privativamente inerente no a loro stessi, e con non minore calore
all'uffìzio rettorale; e che al cardinal ca- eimpegno si accinsero a sostenere dirit- i

merlengo, come gran cancelliere ili quel- ti del proprio collegio, e la privativa giu-
lo, non competesse, che la rappreseutau- risdizione da loro deputato
del rettore
za della sovrana podestà nella collazione sul pubblico studio. L' A madori -Manieri
de'gradi accademici, l'onore di preminen- ben soddisfece vigorosamente all'allidata-
za sopra il capo e i membri dell'univer- gli difesa, con due scritture legali per pro-

sità, e la particola!' cura di prestare pro- vare, che fuori d' alcuni onorifici diritti
tezione e assistenza ite' bisogni ed emer- di preminenza e di patrocinio, al camer-
genze della medesim a. All'incontro si pi e- lengo nella direzione e governo dell' uni-
tendeva, che nel cardinal camerlengo ri- versità non ispettava giurisdizione alcu-
siedesse la qualità di principal superiore na , neppure cumulativamente; ma che
e di supremo reggitore dell' università, questa risiedeva totalmente e privativa-
sopra cui al rettore spettasse quell'autori- mente nel solo relloie. Il Rena/zi dice
tà soltanto, che riguarda il metodo degli non aver potuto conoscere 1' esilo della
sludi, i doveri de' professori, I' ordinai io causa e la risoluzione della congregazio-
buon regolamento delle scuole, circa le ne deputala a definirla; bensì aver rile-
quali cose o potesse agire cumulativamen- vato dalle carte sino al pontificato di be-
te colcamerlengo , o anche da esso per nedetto XIV, che il camerlengo seguì ad
dovere e per convenienza dipendere, 'lai aver continua e gran influenza sulle cose
questione di giurisdizione, nel conflitto e ne' regolamenti dell'università, prose-
delle diverse opinioni e nel bollore delle guendo a pubblicar editli, a spedir paten-
scambievoli pretensioni, proruppe in a- ti e grazie; e da' l'api dirigersi a lui i chi-
perta lite giurisdizionale. Clemente XI ne rografi e rescritti concernenti i professo-
commise l'esame e la definizione ad una ri e le materie del pubblico studio. Os-
particolare cougrcgazioue di f\ cardinali, serva di più, che se allora in tal guisa pas-
UN I UNI 69
so la faccenda, il sagace e destro collegio riormente. Trovo poi altri esempi d'illu-
lettoni le sempre frastornò l'aggressione stri professori dell'università, a 'quali es-
sulla giurisdizione, e seppe accortamente sendo state celebrate solenni esequie, v'in-
profittar delle persone, delle circostanze tervenne tutto il corpo dell'università nel-
e de'lempi, per convalidar la propria au- la chiesa esponente, con recita d'orazione
torità e indebolir 1' altrui. Nel triennale funebre dopo le sagre espiazioni. Propria-
r
rettorato del gran Lambertini, e comin- mente nel rettoratodel sunnominato mg.
ciato nel 1716, oltre la suddetta disputa Valenti e nel 174° fu innalzato alla catte-
chea sue spese fece tenere, l'archivio per dra di s. Pietro il dottissimo e celebre Be-
le scritture rotali, dal collegio Nazareno nedetto XIV, già avvocato concistoriale
ovesi custodiva, d'ordinedi Clemente XI e rettore, fausto avvenimento che gran
fu trasferito nell' archiginnasio ,
perciò lustro accrebbe al collegio rettorale , e
chiudendosi mal a proposito porzione del nuova gloria all'archiginnasio. Laonde il

portico superiore corrispondente al gran rettore Valenti per la sua esaltazione e


(ìnestrone sulla porta nella piazza s. Eu- coronazione, doverosamente non rispar-
stachio.Pare che il Lambertini restasse miò spesa nel far illuminare tutto l'edi-
malcontento della qualità turbolenta de' fizio, e con suono di tamburi e musicali
lettori d'allora, sempre pronti a suscitar strumenti manifestò la gioia dell' uno e
ostacoli a'rettori, poiché divenuto Papa, dell'altro. Pari magnificenza spiegò allor-
nella 1." visita dell'archiginnasio, essendo- ché il Papa nel 1741 perla lesta di s. I vo-
gli nella libreria presentati dal rettore ile si messa nella chie-
recò a celebrar la
r
ing. Valenti i lettori pel bacio del piede, sa; fece addobbare nobilmente l'atrio, i
mentre quello di questi rilevava i meriti portici inferiori e superiori guarnire di
e le qualità, sorridendo disse : Sì, tutto tappezzerie, ed erigere io fondo alla bi-
è veni monsignore, ma state in guardia, blioteca un magnifico trono. Egli avea
eh' è gente inquieta. Né dimenticossi di anche in mira di procacciarsi la pontifì-
ciò nella gran riforma dell'università, in cia soddisfazione , ed a questo fine pure
cui poco o nulla migliorò la condizione ideò un piano di riforma e d'ampliamen-
de'leltori, anzi li ridusse in modo da non to dell'università, che capiva sarebbe riu-
poter più ingerire inquietezze a'rettori. scito grato, ma all'insaputa de'colleghi.
Il ravennate rettore Bonifazio Spreti ac- Questi però avendo trapelato il disegno,
corse a riparare i segni manifesti di ri- ed avendo al par di lui ambizione di fi-
sentimento del vasto edilizio con catene gurar nelle cose dell'archiginnasio, giun-
di ferro, ed aprendo nuove scuole nel cor- 1741* hi cui si fa-
to l'agosto dello stesso
ridore in prospetto alla chiesa di s. Gia- ceva l' conferma del nuovo
elezione o la

como, cosi tutte le scuole antiche esisten- rettore, scelsero Tommaso Antamori no-
ti al pianterreno furono convertite in bot- bile romano, restando il Valenti meravi-
teghe, con duplice vantaggio, pel ritrat- gliato del repentino contraccolpo. L' An-
to di nuove pigioni, e per maggior quie- tamori nel quadriennio che presiedè al-
te degli scolari dell'attendere alle lezioni, l'archiginnasio incontrò la comune sod-
allontanati dal disturbo e distrazioni de' disfazione. Fece ampliare le scuole su-
passeggiai pe' portici inferiori. Morì nel- periori aperte dal rettore Spreti, al qua-
l'esercizio del lettorato, ed all'esequie in le successe nell'avvocatura de'poveri, ed
s. Andrea delle Fratte assisterono gli av- ebbe gran cura di far fiorire il giardino
vocati concistoriali e i lettori dell'univer- botanico sul Già incoio, ch'erosi alquan-
sità. De Funerali degli avvocati conci- to trasandato. Egli procurò di sbarazza-
storiali, riparlai in quell'articolo, così de- re l' archiginnasio da una funzione, che
gli anni veiadii, il che ricordai pure stipe- in piuici pio si permise di fai vi in chiesa.
-

fa U N I li N I

e poi nel salone dello de' teologi nel i.° he gran parte con nitri letteratissimi nel-

ripiano verso levante, cioè della famosa la fondazione falla in Roma della bene-
generale disputa solenne che fa l'areico n- merita e nobile Accademia d' Arcadia
li a terni la della Dottrina Cristiana (A*.), (dalla (piale la Poesia, nel quale artico-
dalla quale esce l'imperatore ed i princi- lo tornai a celebrarla, ritrasse singolare
pi dellamedesima. Nel 746 conferita da i ornamento e splendore, perchè la ritor-
Benedetto XIV al sodalizio la chiesa di nò alle belle e pure sue forme), di cui
s. Maria del Pianto, allora vi fu trasferi- mi pregio ripetere il detto neh. "volume
ta coll'arciconfraternita anche la disputa, di questa mia opera sono arcade anch'io; :

che da ultimo ebbe quel metodo che in- senz'aver però mai tentato dar fiato alle
dicai nel voi. LUI, p. 233. Come presta- dispai i canne, conoscitore di mia Gora vo-
mente, dopo i già deplorati tempi, si rin- ce. Gravina, eccellente giudice in poesia,
vigorirono gli studi e le cose nell'archi- poco felice nel porne in pratica poetando
ginnasio, col Renazzi sono andato in bre- i precetti, con meravigliosa industria ne
ve dicendo; ed egli minutamente e da par compilò le costituzioni ad imitazione del-
mio nell'illustrate i professori destinati ad l'antiche leggi romane: seppe formare il

insegnare le diverse facoltà dal 1691 al principe de'poeti dia tornatici, PietroTra-
1748, in che non potendolo seguire è passi dal Gravina chiamato Metaslasio,
una privazione per me assai sensibile.Tro- cioè metà anima che lasciò erede
dell' ,

varmi in un prato rigoglioso e ferace di de* beni di Roma; gloria romana, di cui
fiori, mirai ne la variopinta specie, gustar- Vienna onora possederne le ceneri. L'o-
si

ne il fragrante odoroso olezzo,vagheggiar- pera De progressu Juris Ch'i-


orti.-, et

li con trasporto, e non doverli cogliere, lis,d\ cui può dirsi appendice il libro De
è dura cosa. Dirò genericamente, che pa- Romano Imperio, fu quella che preci-
recchi professori per dottrina insigni, per puamente gli conciliò la stima di tutti i

sceltezza d'erudizione celebri e per opere dotti, e per cui il suo nome sarà imperi-
pubblicate famosi, le industri e laboriose turo presso la posterità. Gravina fu il 1."

loro fatiche, e l'illustre rinomanza contri- italiano che dopo l'epoche d'Alciati e di
buirono a ripristinare il credito dell'uni- Mureto intraprese a illustrare la giui is-
versità e a richiamarvi affluenza di udi- prntlenza co'lumi della filosofia, co'prin-
torio. Dal seno degli ordini regolari se- cipii del pubblico diritto, e con lutto l'ap-
guirono ad uscire ordinariamente i reli- paralo della necessaria erudizione si gre-
giosi più ragguardevoli per reputazione ca che latina. E vero che si giovò dell'o-
e dottrina, per insegnare le scienze sagre; pere di tanti dottissimi francesi e tede-
come nella teologia i professori conven- schi, ignote allora in Italia, ma appunto
tuali e domenicani (co'primi esempi d'a- l'averle conosciute e saputo pi obliarne
ver i procuratori generali esercitata la torna a sua lode, mostrando il buon gu-
lettura per mezzo d'un sostituto del suo sto e il fino discernimento che possedeva.
ordine), nella s. Scrittura i romitani ago- Mori più da filosofo che da cristiano,
stiniani. Nel 17 17 la lettura di storia ec- nondimeno Renazzi deplora, che sepolto
clesiastica unitasi a quella di teologia nella chiesa di Magio, presso la quale
s.

dogmatica, esercitavasi ne' giorni in cui abitava, non ebbe l'onore d' un' iscrizio-
vacavano tulle l'altre lezioni. Tra'profes- ne,come rilevai io pure nel voi. LI, p,
«ori legali non posso astenermi dal ripe- 3i8; mentre a tanti figli della fortuna,
tere il nome di Gian Vincenzo Gravina e a uomini di ninno o mediocre merito
calabrese, di straordinario ingegno, dot- si vedono dappertutto innalzati superbi
tissimo nella giurisprudenza, e assai ver- mausolei, che qualifica monumenti coni
sato nella letteratura greca e latina. Kb- passionabili del fasto e della stoltezza ti-
UN I UNI 71
mana. Ma perenne sarà la di lui memo- professore Domenico Quartaroni messi-
ria nelle diverse e dotte sue opere, e nese ; e Renazzi dopo avere celebrato i

ne' fasti della romana università, me- pregi singolari del suo talento e dottrina,
glio di tutti avendolo celebrato il Fabro- dimostrasi sorpreso perchè morì ricco, co-
ni. Dopo il Gravina, nell'archiginnasio sa rara ne' lettori e ne' letterali. Inoltre

introdusse il buon gusto negli studi del- meritò di recente che il eh. prof. d. Sal-
la giurisprudenza Michelangelo Petroc- vatore Proja ne pubblicasse l'interessanti
chi pistoiese; ed il romano Saverio Orbi- ed eleganti Notizie biografiche del prof.
ni insegnò la facoltà canonica con appa- DomenicoQuartaroni bibliotecario del-
iato di sagra erudizione , senza la quale laPamphilianajioma 84o. I professori 1

invano si aspira a divenir dotto e illumi- d'eloquenza, di lettere umane e di lingue

nato canonista, e piima di lui digiuna- pochi in numero furono, ma fortunata-


mente si accennava da' maestri quanto mente per riputazione d'ingegno e di dot-
concerne i fondamenti e principi» del gius trina famosi. Tra'primi ricordo il già cele-

ecclesiastico, ed i suoi veri e sublimi og- brato friulano mg/Giuslo Fontanini, for-

getti. Petrocchi e Orbini furono i bene- nito di scelta e copiosa erudizione, instan-
meriti primari autori della vera manie- cabile scrittore di materie di verse,che nel-
ra e del buon gusto, che nell'archiginna- l'apertura della cattedra lesse e poi stam-
sio poi seguirono i lettori, nel trattare e pò l'orazione, De usu praestantia bona-
insegnar la giurisprudenza civile e cano- runì lilterarum: per le benemerenze col-

nica. Nella facoltà medica meritò Gior- la s. Sede, Benedetto XII I lo consagrò
gio Bagli vi di Lecce il soprannome d'Ip- arcivescovo d'Ancira. Nella lingua siria-
pocrate romano. Le cattedre filosofiche ca e nelle cose sagre de'cristiani orienta-
dal 690 al 748 furono sempre occupa-
1 1 li fu rinomato Giuseppe Luigi Asse tu a ni
teda religiosi, forse perchè la tenuità de- maronita. Indi il Renazzi con cuore ro-

gli stipendi non poteva ad altri conveni- mano, nobilmente svolge il bellissimo,
re, non forniti di sicura e comoda sussi- brillante, vasto e lusinghiero argomento,
slenza, tranne i professori di logica An- come risorse in Roma al declinar del se-
tonio e d. Pantaleo Balsariui di Scio zio colo XVII il buon gusto nelle belle let-
e nipote, ambedue custodi della bibliole- tere, spandendosi anche altrove, e vi fio-

ca Alessandrina. Il 1.' inerito il titolo d'ar- rì sempre più felicemente all' inoltrarsi
ci vescovo di Cartagine e l'uffizio di vica- del XVI li secolo. Fu bella e memorabi-
rio apostolico di Costantinopoli; il 2.° fu le sorte della gran Roma, che si conce-
benemerito raccoglitore di memorie per pisse in essa e si maturasse il grandioso
emendar la storia del p. Carafa, per for- progetto di muòver aperta guerra alla
marne una nuova più veridica, esalta e strana e corrotta maniera di spiegare i

copiosa, in unione a' lodati Petrocchi e propri pensamenti , e di scrivere in ogni


Orbini, che poi rimase senz'elle Ito. Vir- genere di gravi e amene discipline, nel se-
tuosamente confessa il eh. Reuazzi, rico- colo XVII più o meno invalsa per l'itali-

noscere dalle istruzioni e insinuazioni di che contrade, e ivi si tentasse di richia-


d. Pantaleo, peritissimo delle cose dell'u- mare nell'antico retto sentiero i traviati
niversità, la prima origine di sua classi- ingegni italiani; nel comporre, nel gusto,
ca storia sulla medesima. La cattedra di nello stile sì in prosa che in poesia con lieti

fisica già dissi unita alla segreteria del- e copiosissimi frutti. Fu singoiar pregio
l'Indice, e perciò insegnata da' domeni- e gloria eccelsa della romana moderna
cani. 1 professori di filosofia morale fu- letteratura, che ila scelto stuolo de' suo»
rono tutti delPordiue de'chierici regola- alunni sì utile e lodevole impresa fos-

ri minori. Nelle matematiche fu valente se cornggiosameute intrapresa e con sor-


72 UNI U N I

prendente felicità eseguita. Così fu a Ro- gina Cristina suo giar-


gli offrì ricetto nel

ma principalmente per una i." volta nel- dino del palazzo ora Corsini da lei abi-
la recente età debitrice l'Italia delia me- tato , ma poi per la condizione legale di
ravigliosa ristorazione,edel propagamen- Leonio non si effettuò. L'erudita società
to del vero buon gusto nella letteratura. divisò costituirsi in regolare letteraria ac-
Poiché prima avvenne nel glorioso
ciò cademia, e siccome quelli che la compo-
V, dotto e ma-
pontificato del gran Nicolò nevano col Leonio praticavano ne' prati
gnanimo, e di nuovo poi accadde nel de- presso Castel s. Angelo, ove recitavano
clinar del XVII secolo. La fioritissima le loro rime, uno della comitiva dal luo-

ed erudita letteraria accademia della ce- go campestre prese ad esclamare: Mi sem-


leberrima e dottissima Cristina regina di bra che oggi abbiamo rinnovata Y Arca-
Svezia (T.), insigne patrona della roma- dia. La proposizione fu da tutti applau-
na letteratura, notabilmente verso talee- dita e approvata. Ma Gio. M. a Crescim-
poca contribuì a preparare in Roma, di beni di Macerata e canonico di s. Maria
lei gradilo soggiorno, la grand'opera del- in Cosmcdin, ch'era uno degli astanti e
la riforma dello stravolto stile allora in «unico intvinst'codi Leonio, rimase da essa
•voga, «'della restaurazione del vero buon così altamente colpito, che convenne di
gusto. La riforma del pessimo e strava- formare con tal denominazione la nuova
gantissimo seicentismo, e lai/ idea d'i- accademia, con leggi e nomi pastorali,
stituireun'accademia a combatterlo e at- per rinnovar dell'antica Arcadia l'idea e
terrarlo nacque dal curialesco foro ro-
, la memoria. Imperocché nella prisca età

mano e da un causidico immerso nelle quella regione mediterranea del Pelopon-


controversie legali ciò prova falsa la ran-
; neso fu pel clima, pe'monti, selve e fiu-
cida cantilena, rbe alla gravità del foro mi, per l'abbondanza degli armenti e de'
mal si adattano gli studi ameni, e che le pascoli rinomatissima, e più anche famo-
Muse non ponno unirsi in amichevol con- sa per la vita pastorizia e innocente de'
sorzio con Pallade severa e colla rigida suoi abitatori, per genio e per costume al
Astrea. Vincenzo Leonio di Spoleto eser- suono e al canto inclinati, onde vennero
citava abilmente in Roma la professione da' greci e latini poeti cotanto celebrati,
di curiale, e versatissimo nell'umane let- anche nell'età più moderne co'carmi d'A-
tere le coltivò con indefesso fervore. For- zio Sincero e colle prose eleganti del car-
nito d'acuto criterio e dotato d'ingegno dinal Bembo. Penetrato Crescimbeni del
sublime, non poteva soffrire la maniera proponimento di Leonio e de'suoi amici
di comporre edi scrivere, seguila da'poe- e discepoli, si confermò nel concepito di-
ti e oratori, pieni d'idee ri dicole, di sten- segno di fondar un'accademia per oppor-
tate metafore ed' ampollose espressioni. si alla stravagante maniera di comporre,

Grande ammiratore diPelrarca, fu in Ro- edi richiamarecoll'esempio loro travia- i

ma il i . 'che osò di prenderlo per guida e ti ingegni alla vera e soda nobiltà e na-
modello nel poetare, e che tentò con fe- turalezza di pensare e di scrivere. Nell'ot-
lice riuscita d'imitarne la nobiltà dell'i- tobre 1 690 l'Accademia d' Arcadia fu
dee e la naturalezza dello stile. Alcuni istituitaacclamato custode generale il
,

giovani studiosi frequentando la sua casa, Crescimbeni, col nome pastorale d' A Ife-
du'sdggidi lui consigli illuminati, tosto ne sibeo, come lo presero gli altri, dividen-
seguirono divisamene e T effettuarono
i dosi le campagne d'Arcadia, quale ideale
con analoghi componimenti. Tale lette- poetico retaggio. Di recente si pubblica-
raria adunanza mosse l'erudita curiosità rono le Notizie istoriche sulPaecademia
di vari letterati per trarne profitto, ed il degli Arcadi, che ricordai nel voi. L1V,
Leonio ainorevolmeule li ammise. La rc- p. 266. Dello degl'inizi della celebrali»-
UNI UNI 73
sima Arcadia, avendone discorso in più giafo ogni letterario fregio, che in Roma
luoghi, de'beuemerili che combatterono si acquisti o da Roma provenga. Renaz-
il cattivo stile introdottone! compone in zi passa poi a trattare: De'lieti progressi
prosa e in versi, e che ristabilirono l'an- della letteratura romana Se nelle scienze.
tico buon gusto può vedere lo stesso
, si e quanto al secolo XVI II
convenga la gli

Crescimbeni, Le vite degli Arcadi illu- denomi nazione d'illuminato. Perchè il se-
stri, Roma 1708. Quanto a'rapidi pro- colo XVIII si possa chiamar secolo filo-
gressi della nuova accademia e de' mezzi sofico. Di alcune Accademie scientifiche
adoperati per propagarne dovunque sa- i in Roma fiorenti tra il fine del XVII e
lutari elicili; dell' origine della divisione il principio del XVIII secolo. Della Me-
d'Arcadia, e istituzione dell' Accademia ridiana formata dal Bianchini nella Chie-
de' Quirini (diversi dall'accademia de' sa dis. Maria degli Angeli. Dell' adu-

Quiriti istituita a' nostri giorni, pure in nanze e conversazioni letterarie. Delle
Roma, alla quale mi onoro appartenere, nuove biblioteche pubbliche. De'miglio-
e ne feci parola ne'vol. L\ 111, p. i5i, ramenti di tutta la letteratura, e de'di-
LXXIM, p.99 ancor essa ora celebra il
: zionaii di scienze e arti, col mezzode'qua-
Natale di Roma); e di alcuni arcadi più li s'è facile l'acquisto delle cognizioni,
famosi, ragiona Renazzi; oltre di qualche per chi si limita senz'alili studi a leggerli
altro più insigne poeta vissuto in Roma per far pompa di sapere, dice eh' è una
sino verso la metà del XV1I1 secolo, co- superficiale nozione della scienza, non po-
me de'più celebri ivi nati; e dice pure del tendosi «/dizionari fare il giro delle scien-
Teatro^.) la no e rappresentazioni del-
ti ze e divenir dotto in qualche particolare
le commedie di Plauto e di Terenzio. Per- facoltà, bensì ne agevola la cognizione.
ciò narra pure il valore poetico del cav. Del resto, tuttavia conviene Renazzi, che
Bernardino Perfetti di Siena, improvvi- i rendono comuni le letterarie
dizionari
satore pieno d'entusiasmo, facile ed ele- non solo agevolano la fatica, ma
dovizie, e
gante. Posto in Roma a rigoroso cimen- somministrano a' letterati la maniera di
to, nell'Arcadia e in altre pubbliche adu- menar vita più comoda e agiata, eziandio
nanze, ne fu solennemente conosciuto il senz'astringerli a intisichire continuamen-
merito, e anche premiato nella maniera te tra la polvere delle biblioteche.e a dover
per un poeta la più lusinghiera e glorio- consultare ad ogni incontro opere volumi-
sa. Benedetto XIII per far cosa grata al- nose, e ad immergersi tra farragine immen-
la gran duchessa di Toscana Violante sa di libri. Considerai dizionari del suo tem-
di Baviera di lui protettrice, ordinò che po come il lusso del la Ietterai tira, e con vie-
dopo alcuni sperimenti estemporanei sul- ne che ne sono certamente il raffinamen-
l'eccellenza del poetare, e dopo l'autore- to.Dice buoni e utili dizionari quando
i

vole giudiziodell' Arcadia, si coronasse so- siadoperano dalle persone dotte per op-
lennemente Campidoglio dal magistra-
in portuno e facile comodo di risvegliare in
to romano che ricevè
col poetico alloro, mente le idee loro già cognite, di richia-
dal senatore Frangipane. Seguita la fun- mar alla memoria i fatti, di procacciar-
zione, con singoiar vivacità ed eleganza si prontamente notizie o sfuggite o igno-
il Perfetti espresse i sensi del grato suo rate. Finalmente a quelli, che per passa-
animo verso il Papa e il senato romano, tempo, per piacere, per trattenimento a-
che a tanto onore aveanlo sublimato. Di mano di prender qualche erudizione e
ciò parlai in più luoghi. Così rinnovossi d'istruirsi superficialmente, opportunis-
un'eclatante funzione, che già eseguita pel simo n'è l'uso e aggradevole la lettura.
Petrarca e stabilita per Torquato Tasso, Dopo aver discorso de'romani e forastie-
rende palese quanto sia stalo sempre pre- ri scrittori e dotti, e de' più degni di spe-
.

74 UNI U N I

cial menzione, dice che il cav. Prospero nellamaniera di scrivere la storia, e spe-
Mandosio romano peli.°e innanzi di lui cialmente la letteraria,non erano spunta-
s'affaticò di proposito a raccogliere, ordi- ti que' lumi che scintillarono nel secolo
nare edare in luce notizie illustranti spe- XVIII onde non essendovi allora di me-
;

cificatamente la letteratura romana. Egli glio sulla storia letteraria romana, la Bi-
non solo perla varia e singoiar erudizio- bliotlieca fu accolla avidamente e cele-
ne di cui era ornalo, ma molto più anco- brata con meravigliosi elogi. Il Renazzi
ra pel suo nobile divisamento, fu esempio riporta quello degli eruditi di Lipsia pub-
che mosse a seguirlo Renazzi, che perciò blicato nel 1 683, Act.Erud. Lipsiae mena
lo rammenta con distinta lode, e propo- /unii. Un altro frutto degl* incessanti tra-
ne alla grata riconoscenza di tutti que' vagli del cav.Mandosio fa il Theatntm,
che simile al suo nudrono affetto e im- in quo maxìinorum Christiani Orbis
pegno patrio, pe'pregi e gloria della ro- Poiitìjìcum Archiatrós spcctandos exi'
mana letteratura. Dopo aver fattoMan- be £,Romae 1 696. Quest'opera è composta
closio il corso degli studi, pervenuto a ma- con maggior esattezza d'ordine e più scel-
tura età, con ardore proseguì a studiare tezza di notizie dell'altra, e meritò anch'es-
per sempre più una gran par-
istruirsi, e sa le lodi de'dotti oltramontani, tra'qoa-
te del suo tempo impiegava a leggere, co- li si distinse {(.estuerò nella Biblioth. Me-
me notificò nella prefazione d'una di sue die, Jenaeiy4^' M
a quanto mancasse al
opere. Non leggeva senza notare in car- suo compimento e perfezione, beo lo di-
r
ta e con ordine determinato distribuire mostrò l'insigne mg. Gaetano Marini, il
le cose che fissavano la sua attenzione, le quale per supplirvi pubblicò Degli Ar-
notizie più singolari e opportune.Aven- chiatri Pontifidi,m due volumi, vero te-
do così cumulato un dovizioso complesso soro d'erudizione, nel fine del 2,°rislam-
di nozioni le pubblicò in 2 tomi eoi ti- pando l'opera del Mandosio divenuta ra-
tolo: Biblìotkeca Romana, seti Roma* ra. Lasciò il Mandosio altri mss., special-
iiurtim Scriptoruni Centuriac, Il orna e mente intorno alle nobili famiglie roma-
1682-90. Divise l'opera in centurie e o- ne, che mio de'suoi nipoti nulla curando
gui volume ne contiene una decade. Vi le lettere e le studiose e laboriose fatiche
sono compresi non solo moderni, ma an- i dello zio , li fece girare per la città per
co gli antichi scrii tori nati in Roma, sen- ignobilmente venderli! Mandosio fu an-
z'ordine cronologico e nomenclatura al- co sufficiente poeta, frequentò l'Arcadia
fabetica, o di serie delle materie da essi con buona comparsa, godè la stima de'
trattate. L' idej fu eccellente e di som- dotli contemporanei, morì di circa 8 1 an-
mo alla romana letteratura, on-
decoro ni nel 1724, e fu sepolto nella chiesa di
de Mandosio è commendevole, per a-
il s. Maria in Monticelli con iscrizione in
,

verla immaginata e mollo più eseguita il cui è detto; Qui prisca ino rum probi ta-
meglio che potè. Tra gli scrittori d'oscu- te, Eruditis Òperibus in lucem editis, Et

ro nome e di mona importanza, nella Hi- Equestriuni disciplinarum cultu Salis


blìolheca s'incontrano scelte e belle noti- clarus, Nunquam ferialus a Studiis. Co-
zie d'altri scrittori romani, le quali sareb- sì nel periodo di tempo accennato brillò
be dillicile trovare in altri così riunite, o la letteratura romana di nuova immensa
almeno bisognerebbe grande pazienza e luce, che assai lungi spande fecondi e ful-

immensa fatica. Del rimanente l'opera gidissimi raggi ; allora all'università de-
manca di discernimento e di critica, ed gli studi di Roma s'infuse più robusto vi-

il lleuazzi scusa I' erudito e infaticabile gore, per risalire al primiero suo stalo di
autore , per le circostanze del tempo in consistenza e di rinomanza.
cui compilò la sua biblioteca, quando cioè Gloriosissimo avvemmentofu peri ai-
U N ! UNI 75
chiginnasio romano l'elevazione al pon- per riguardo che ve le posero
a' rettori
tificato dell'immortale Benedetto XIV, tiiuno le avea rimosse. Ora però volere,
da cui le derivarono maggiori splendi*
i che subito fossero demolite , acciò se ne
di ornamenti, la sua gran rifórma. La so- perdesse la memoria; come ne' seguenti
dezza e vastità di dottrina dell'insigni sue giorni fu eseguito. Nel salone superiore,
opere, gli procacciò la stima de' dotti di ove prese ristoro e ammise al bacio del
tutta Europa, e meritamente fu acclama- piede, gli fu presentato un corpo dell'o-
to uno de'maggiori scrittori fioriti nel suo pere di s. Agostino superbamente legato,
secolo, e anche come forse il più illumi- un bel mazzo di fiori finti, e un'orazione
nato e dotto de'Papi, al dire di Renazzi; in sua lode magnificamente stampata e
ed uno de' più grandi pure lo fu certa- a' circostanti distribuita. Agli avvocali
mente nel governo della Chiesa e del prin • concistoriali nel iy4^ con breve concesse
ci palo temporale della s. Sede. Già ascrit- luogo piùdecoroso nelle Cappelle Ponti-
to al rispettabile collegio degli avvocati fìcie e nelle processioni papali, ed il pri-
concistoriali e rettore deputato del pub- vilegio dell'altare domestico per la mes-
blico studio^ tosto per affezione rivolse le sa. Nel 1743 essi l'invitarono a celebrar
mire all'ingrandimento di quello con al- la messa nella festa di s. Ivo, ed egli vi si

tre prerogative e onorilìcenze, e alla ri- recò accolto come nella 1. "volta, ludi con
forma di questo il cui fervore erasi illan- bolla de' 29 agosto 744» i-**C conspi- 1

guidito dopo la morte del vigile cardinal cnos ordines, del 1. 1, p. 170, Bull. Be-
Spinola, sia l'impegno de'professori nel- ned. XI F 3 confermò al collegio retlora-
'

l'insegnare e sia la frequenza de'discepo- le degli avvocali concistoriali tutti i di-


)i nell'intervenire alle lezioni; le vacanze ritti, privilegi e distinzioni, di cui o per
erano troppo numerose, e queste in ar- antica consuetudine o per concessioni pon-
bitrio de'professori spesso regolate a ca- tificie il medesimo già godeva. Ne fissò
priccio nelle proprie scuole. Benedetto l'invariabile numero a 1 ?., compresi i na-
XIV che da per se avea conosciuto tali zionali; e siccome per gli altri per lo più
e altri abusi, stimò conveniente di ripa- ammettevansi nel collegioa succedere per
rarvi con generale riforma. Primieramen- coadiuloria i figli e nipoti degli stessi av-
te per palesare il suo amore verso il col- vocati, se l'opportune qualità in loro con-
legio rettorale e la particolar sua cura corressero, avendo ciò annullato Clemen-
pel pubblico studio, questo visitò nel sud- te XII con autorizzare gli uditori di Ro-
detto giorno festa di s. Ivo, ricevuto da' ta nelle vacanze a presentare 3 individui
cardinaliSacripanteeCoriogià rettori del donde Papa seglieva il nuovo avvoca-
il

medesimo. Celebrata la messa nella cine- to, Benedetto XIV invece concesse que-
si», nel partirne si fermò nel mezzo a guar- sta prerogativa allo stesso collegio degli
dare le 12 statue degli Apostoli di calci- avvocati concistoriali. Final mente dichia-
naccio e bruita torm.i, collocale nelle sim- rò il Papa, che il mantellone di color ne-
metriche nicchie da Borromino fatte per ro , lungo e tondo e lateralmente alle ,

ornamento, da'ieltori Buratti e Fagnani braccia aperto, fosse privativa veste degli
seniore con gusto gotico. Rivolto al retto- avvocati concistoriali, né potessero gli u-
r
re mg. Valenti, gli disse in serio: La bel- ditori di Rota usarlo senza licenza delcol-
lezza di questo tempio rimaner deforma- légio. Sembra da ciò, che sino a quell'e-
ta dalla mostruosità delle statue, che da poca gli Uditori di Rota (meglio è ve-
avvocato concistorialeavea setnpreguar- dere tale articolo) si servissero della stessa
dato con fremito di ribrezzo e sdegno, veste talare, e crede ancora Renazzi ch'es-
che in una Roma e in tal luogo fosse e- sa ne' tempi anteriori fosse promiscua-
sposto quel disonore della statuaria, e che mente usata in Roma dalle persone ad-
76
UNI UNI
dette alla professione legale, ed in tal fog- ni di loro prerogative, fatte dopo la pub»
gin egli vide vestito Munto, espresso in blicazione di talearticolo, le accennai nel
un dipinto nell'atto d'insegnare sulla cat- voi. LXXI, p. 8, anche sul numero at-
tcdra. Nella ricordata bolla, quanto alle tuale delle lauree da conferirsi. Gli av-
cose spettanti all'università, in i.° luogo vocati concistoriali a contestare pubblica»
Benedetto XIV
approvò e confermò con mente con perenne monumento lagrati-
gi anele ampiezza di parole e di formoli*, trilline verso Benedetto XIV, in un lato
l'unione del rettorato dell'università al del gran salone dell'università, dove si a-

collegio degli avvocati concistoriali, rati- duna il collegio e si conferiscono le lau-


reandosi le facoltà ipsum Gymnasium, ree dottorali nella facoltà legale, collo-
cjusque Ecclesiam, Scholas, et Biblio- carono dentro nicchia tra due genii o put-
tkecani regi udì asservandi et guber-
, ti che tengono le bilancie e la spada il ,

uandi; e altresì di far promulgare, mu- suo busto in marmo, lavoro assai pregia-
taree rinnovarequegli statuti, ordinazio- to del Cornacchini, o Antonio Corradini
ni e provvedimenti, che dalla maggior come vuole Venuti, scultore dell' impc-
parle degli avvocati si conoscessero spe- ratrice M." Teresa; e sotto di esso fece-
c! tenti al miglior regolamento e maggior ro incidere l'iscrizione che riprodusse Re-
vantaggio del pubblico studio. Perciò si nazzi. Finalmente nella bolla riferita, iu-
rinvigorì la giurisdizione del rettore, già oltre Benedetto XIV attribuì o confer-
nel principio del secolo controversa e coni- mò agli a v vocati concistoriali il gius di da-
baltuta dal cardinal camerlengo; fu que- re il suffragio insieme col cardinal camer-
slo un colpo maestro a favore dell'auto* lengo.ne'concorsi perla scelta de'pubbli-
riià rettorale, e produsse gli effetti avuti ci piofessori, che fossero per tenersi a tal
in miia. Di più benedetto XIV confer- uopo innanzi al medesimo. In progresso
mò agli avvocati concistoriali 1' antico Io- dell' articolo sono andato notando a chi
ro privilegio d 'esaminare i laureandi e di ne'di versi tempi sia appartenuto il dirit-
[>i innovelli al dottorato nella facoltà ci- to dell'elezione de'professori nello studio
vile e canonica, coll'autorità del cardinal di Ruma. [Nel secolo XVII nou vi fu re-
camerlengo gran cancelliere dello studio gola certa circa l'elezione de'cnedesimi, i

romano. Su tal privativo privilegio, gra- Papi e i cardinali camerlenghi per lo più
vi e pertinaci controversie erano insorte a proprio piacimento li deputarono. Al-
tra' detti avvocati, e il primario collegio cune volte però costumò
d' invitare a
si

prelatizio della curia romana de'protono- qualche cattedra con editto chi volesse far
tari apostolici , i quali a loro pure soste- sperimento di sua idoneità. Così s' intro-
nevano appartenere il diritto di conferir dussero concorsi che tenevano avanti
i

la laurea dottorale in leggi. Le sopì Ur- qualcuno de'cardiuali protettori, ovvero


banoVUI accordando a'protonolari par- del camerlengo coll'intervento degli nv-
tecipanti il privilegio di creare animai- vocati concistoriali. Nel i65o inlimossi il

mente iu Roma 4 dottori legali. Il seme concorso per conferire la vacante lettura
delle discordie tuttavia sussistendo tra' dell'istituzioni civili , da tenersi avanti il

due collegi, Benedetto XI V volle sbarbi- cardinal Capponi, uno de'prolettori del-
carlo interamente, con contentare i Pro- Io studio e a ciò deputato. Ma poi i su-
tonatori apostolici^ /'^partecipanti, ac- periori per lo più sceglievano a loro buon
crescendo loro in della Ih, Ila sino a 6 il grado nuovi professori.
i Innocenzo XII
numero de'doltori, che da quelli.si potes- ebbe in uso di nominarli egli slesso, e le
«ero iu avvenire liberamente e privativa- sue scelle furono quasi tutte eccellenti. In
mente iu lloma nel diritto civile e cano- tal guisa proseguì la cosa anche nel se-

nico laureare. Le posteriori modilìcazio- guente secolo, come nel precedente e si-
UNI UNI 77
no a Benedetto XIV. Al metodo di sce- mezzo ad ogni altro preferibile, e se ve-
gliere per concorso pubblici professori
i ramente produca l'effetto con esso pro-
die questo Papa la preferenza, e ne pre- postosi d'aver sempre professori abili e
scrisse il regolamento colla ricordata bol- quali si ricercano per insegnare in un pub-
la. Ne'concorsi per le cattedre legali, vol- blico studio, dice: Che lo stesso benedet-
le che l'esame de'candidati si facesse da- to XIV, che 1' uso de' concorsi approvò,
gli stessi avvocati concistoriali. 1 concor- non ne fu pienamente persuaso, dichia-
renti poi alle letture nell'altre facoltà do- rando non doversi fare per invariabile si-
vessero esaminarsi da assessori periti in stema; ma quoties ita Nobis, et Succes-
con assenso del car-
esse, scelti dal rettore soribus nostris placuerit. Il p. Curala poi,
dinal camerlengo,il parere de'quali e que- storiografo dell'università, eletto da Be-
sto e gli avvocati seguissero nel dare lo- i nedetto XIV nel 1 749 senza coucorso, ri-

ro voli. Compiuto f esame, ingiunge la levò la ragione che ridondava in suo de-
bolla di farsene rapporto al Papa, ut va' coro e giustificò la di lui scelta. Dichiara
canti cathcdrae seu lec tur ac de persona pertanto, che gli uomini veramente dotti
habili>et idonea auctorì tate Apostolica e che hanno fissato la loro riputazione
provideatur. Non
però l'uso de'concor- con opere date alla luce, ovvero per ma-
si dovea aver luogo impreteribilmente, gisteri altrove con lode esercitati, mai o
ma quante volte nelle rispettive vacanze almeno rarissime volte vogliono esporsi
fosse piaciuto a'Papi d'ordinarne la con- nicimento sempre equivoco e
, incerto
vocazione. Doversi tener sempre coll'au- d'un concorso (anco per benefizi ecclesia-
toritàe alla presenza del cardinal camer- stici), e al giudizio or non bene illumina-
lengo, a cui il Papa die il diritto del du- to, or appassionato e prevenuto di poche
plice suffragio. Nella sua abitazione tene- persone in parte fornite di sole cognizio-
vasi il concorso, in cui il rettore introdu- ni forensi. Per provvedere un bravo e ac-
ceva i candidali dal cardinale , il quale creditato soggetto, prudentemente Bene-
estraeva a sorte un lesto di legge, l'inter- detto XIV riserbo a' Papi l'arbitrio di
pretazione del quale doveano concorren- i procedei e all'elezione senza concorso. In
ti stendere iti 24 ore, e poi nel dì seguen- altre università i concorsi non si faceva-
te recitare a mente innanzi il cardinale e no sui personali con esibire i
esami, ma
gli avvocati concistoriali collegialmente propri requisiti, onde procedere tra'mol-
adunati. Terminata l'interpretazione 0- ti aspiranti alla migliore elezione. Dirò io,

gni avvocalo proponeva all'esaminando che generalmente si osserva, giovani fre-


i

una da sciogliersi da lui sul mo-


difficoltà schi di studio, senza avventurare riputa-
mento. Per togliere poi qualunque discre- zione,con animosa franchezza affrontano i

panza nell'ordine dell'esame, i candidati coucorsi; mentre i provetti, sebbene ma-


siammettevano a subirlo secondo l'estra- turi nelle scienze, ma privi del vigore gio-
zione che prima facevasi de' loro cogno- vanile e regolati dalla prudenza, difficil-

mi. L'idea di conferire in Roma le catte- mente si espongono a'pubblici esperimen-


dre magistrali per concorso da effettuar- ti, trepidando sull'umana debolezza di
sicon formale sperimento dell'idoneità e smarrirsi e restarne mortificati con pre-
dottrina de'concorrenli, dev'essere pro- gi udizio del loro credito letterario. A'gio-
venuta a somiglianza del disposto dal con- vani poi restando tempo di tentare nuo-
cilio di Trento e dalle successive pontifi- vi audacemente rientrano nella
concorsi,
ciecostituzioni,perla collazione dellePar- palestra e facilmente conseguono l'inten-
tocchie e altri Benefizi ecclesiastici. Il to. Conclude il Renazzi, genericamente e
Pienazzi sulla questione, se il provvedere in astratto parlando: 1 concorsi per l'u-
generalmente le cattedre co'coocorsi sia niversità romana, se non il migliore, né
7
3 li » 1 U N I

il più sicuro, sono fuor di dubbio il mez- riforma sarebbe seguila a genio del col-
zo meno inopportuno di scegliere i pro- legio rettorale, e senza che esso nulla a-
fessori. Si apre l'adito ad alcuno di dar Tesse a temere dell' altrui disgusto, poi-
saggi di raro ingegno, che gloria accresca ché il cardinal Annibale Albani camer-
all'università; è un argine agl'impegni e lengo mal soffriva qualunque innovazio-
favori di chi comanda e di chi regola; e ne. Quanto mg/Pirelli avea accortamen-
sebbene il maneggio e le prevenzioni te disegnato, tanto avvenne con meravi-
ponno introdursi pure ne'concorsi, non- gliosa facilità. A'4 agosto 1746 eletto ret-
dimeno l'influsso non può essere univer- tore Nicolò de Vecchis, mg/ Pirelli a-
sale e costante. Promulgata la bolla In- vendo altamente dichiarata nulla l'elezio-
1

ter conspìcuos ordines, soddisfatto il Pa- ne, l'eletto offeso rinunziò; allora mg. Pi-
pa alla sua propensione pel collegio de- relli brigò per mg/ Argenvilliers benché

gli avvocati concistoriali , e questi colini giuuiore, e gli riuscì di farlo promulga-
di gioia pe' loro privilegi e diritti accre- re rettore. La maggior difficoltà fu l'iii-
sciuti e consolidati , cominciò a ribollir d urlo ad accettare, comprendendo di non
r
fervidamente il progetto di nuova e gran potervi accudire; ma mg. Pirelli si offrì
riforma dell'uni versila. Il Papa stesso ne pronto, sotto la sua direzione, a supplir-
ravvolgeva in niente il pensiero sino dal- lo. Allora il rettore Argenvilliers, cou in-
la sua assunzione al pontificato, che la de- telligenza dei Papa, introdusse subito una
strezza dimg. "Valenti penetrò, onde s'ac- novità, assumendo per aiuto nell'eserci-
cinse con alcuni professori a combinarne zio del rettorato il suo promotore mg.'
il piano, per cui i colleghi ingelositi lo ri- Pirelli, e l'avvocato de Vecchis per pla-
Diossero dal rettorato, al modo riferito carlo e smorzar che la singola-
le dicerie
più sopra. Per operare la riforma , va- re novità avea prodotto. In sostanza pe-
r
gheggiata da Benedetto XIV per la cor- rò il solo mg. Pirelli ebbe dall'Argen-
rispondente gloria, e dagli avvocati con- villiers le redini del rettorato, e le tenne
cisloi iati per spiegare con essa tutta l'au- in sue mani; quindi l'ansietà sua di figu
torità rettorale, si andarono rimovendo rare e di comandare nell'università restò
gli ostacoli. Apparteneva al collegio mg. appieno soddisfalla. Il tempo era venuto
Pirelli, poi cardinale, ansioso di figura- a tentare opportuno il gran colpo, di por-
re e di far solleciti avanzamenti per giun- re il giogo a' lettori, di toglier di mezzo,
gere alla tanto bramata porpora; a per- o almeno d'infievolire a»sai l'autorità dei
venire al conseguimento de'snoi aspiri e camerlengo nell'università, e di farvi pro-
alla sospirala riforma, concepì il disegno fondamente abbarbicare le radici della
r r
nuo\ o rettore mg. Cle-
di far eleggere in giurisdizione reltorale.Comiuciò mg. Ar-
mente 'Argenvillìcrs, poi cardinale. Na- geuvilliers coi suo intraprendente corag-
to in Roma e d'origine nobile francese, gio, a intimar il concorso per le letture
benché conoscitore delle glorie militari legale e di botanica ; per lai/ restò pre-
de'di lui avi, sin dal tempo d'Enrico IV, scelto Silverio Orbini, per la 2." il p. ab.
invece della Spada, sempre a chi If im- d. Gio. Francesco Maratti vallombrosa-
pugna cimentosa strinse e si fece largo
, no. Indi e senza partecipazione al camer-
collaPenna vestendo la Toga. Il foro fu lengo , istallò ambedue nelle cattedre e
il suo campo di battaglia, di onore e di loro spedì la patente. Continuando negli
fortuna. Divenne uuo degli avvocali con- animosi suoi passi, all'ombra del pontifi-
cistoriali giuniori, da Benedetto XIV e- cio favore o fors' anche cou iulelligenza
lello per Uditore del Papa ,e presso cui del Papa, mg/ Argenvilliers, ex abrupto,
era in sommo credito e gran favore; per- col solo suo nome e di propria autorità,
ciò potente e di caratici e furie, onde la pubblicò alcuni edilli scolastici, che amo
L N I UNI 79
allora si promulgavano col nome in fron- ricevuti da loro lumi e notizie, di essi non
te e per autorità del cardinal camerlen- più fece conto; soltanto coll'Argenvilliers
go, ed appena vi pose il solo di lui stem- e colDe Vecchis compilando la riforma,
ma, ed nomi i del Papa e del senato roma- il che fece scontenti gli slessi colleghi te-
no. Queste e altre simili innovazioni, fat- nuti all'oscuro. La giand'opera della ri-
te bruscamente, esacerbarono assai l'ani- forma, manipolala dal detto triumvirato,
mo del cardinal Albani , e fini di disgu- fu sanzionata da Benedetto XIV col chi-
r
starlo altamente il sentire intavolata sen- rografo diretto a nig. Argenvilliers, Ci
za sua intelligenza la rifui ma dell'univer- e stato da voi rappresentato, de' 1 4 ot-

sità, con cui intendevasi dilatare a esclu- tobre 748, presso


1 il Renazzi. Primamen-
sione d'ogni altra la giurisdizione retto- te ridusse tutte le Iatture da ordinarie «
rale. Il Papa era persuaso, die al camer- straordinarie, a quotidiane come le le-

lengo come gran cancelliere dell'univer- zioni dell'istituzioni mediche e legali; poi-

sità, nulla più. competesse che d'esser- ché innanzi alcune si tenevano in deter-

ne considerato qual principal capo , per minali giorni e dice vansi ordinarie innu-
proteggerla colla sua autorità con una metodi 60 circa, allre ne'dì festivi echia-
certa superiorità d'ispezione; ma chela mavausi straordinarie. Le quotidiane o
giurisilizioue speciale, e il suo esercizio d'ogni giorno si stabilirono ue'dì feriali,
privativamente appartenesse al rettore. secondo l'indicazione del calendario sco-
Senza quest'opinar del Papa, l'Àrgenvil- lastico stampato ogni anno. Si eccettua-
liei s non avrebbe preso a cozzare con un rono però le lezioni di teologia scolasti-
cardinal Albani nipote di Clemente XI e ca e di controversie, le quali furono con-
camerlengo. Questi replicatamele fece servate, a memoria dell'antichissimo uso
energiche rimostranze col cardinal Silvio dell'università, come straordinarie le ,

Valenti segretario di stato, e vedendo che quali cioè si dassero ne'giorni festivi, e in
inutilmente riuscivano le sue forti lagnan- cui le lezioni quotidiane vacassero. La-
ze, gli dichiarò che per onor suo e della sciandosi intatta la divisione del corpo lu-
rappresentanza avrebbe rinunziato. Il se- terò dell'uni versila in 3 classi,cioè di legge,
gretario di stato rispose cbe non poteva di medicina e dell'arti, si ridussero i pro-
portar al Papa proposizioni di rinunzia fessori di ciascuna delle prime due classi a
se non in iscritto. Il cardinal Albani ina- soli 6, con cattedra e stipendio; si aggiunse
sprito, in un momento di calore, nel feb- un altro lettore soprannumero ad ambo
braio I747> stese e mandò la rinunzia, eh e le classi coll'obbligo di supplire, d'ordine
fu tosto accettata. 11 cardinale lusingan- del rettore, a'Iettori numerari infermi o
dosi che noi fosse, si pentì dell'impetuo- impediti, senza perciò poter pretendere
so suo giusto riseutimeuto e ne pali ram- stipendio, tranne il caso d'aver letto per
marico. Benedetto XI V poco dopo dichia- un'iutiera terziaria, ricevendo allora con-
rò camerlengo il cardi nal Valenti, che riu- veniente ricognizione. I 6 lettori legali di
scì propensissimo all'università. Frattan- numero furouo assegnati: 3 per l'istitu-
r
to mg.Pirelli provocando l'effettuazio- zioni canoniche, civili e criminali, uno
ne della riforma, ebbe il contento di ri- pel decreto di Graziano, uno per le Pan-
cevere l'incarico di formarne il piano da dette, ed un altro per qualche materia
r
mg. Argenvilliers e per commissione del criminale, civile o canonica ad arbitrio
Papa. Mostrando in principio di far con- del rettore. De'6 lettori medici, 2 si as-
to de'leltori, se ne valse d'alcuni e preci- segnarono per 1' istituzioni di medicina
puamente di d. Pantaleo Balsai ini, istrui- teoretica e di medicina pratica , altri 2
tissimo delle cose dell'università, che di per un trattato medico-teorico e per un
buon grado gli conseguo i suoi ni ss.; ma trattato medico-pratico, uno per fistili»-
So UNI DUI
zioni di botanica nuovamente aggiunto, ebbero alcun com -
lezioni quolidiane,non

e un altro peri' istituzioni chirurgiche e penso come richiedeva l'equità. Si criticò


anatomiche. A questi si aggiunse il let- che in Roma, fonte de' canoni, e sotto un

tore per l'istituzioni e sperimenti chimici, Papa canonista fu soppressa la lettura


,

la cui cattedra erasi quasi istituita. Sop- delle Decretali, di cui specialmente com-
pressi i passaggi delle cattedre, e gli sti- ponesi il gius pontifìcio. Egualmente si
pendi straordinari d'Innocenzo XII , si volle censurare^ che la riforma raggiran-
volle che ogni professore perseverasse nel- dosi sui lettori e sulle lezioni, uonsi prov-
la sua lettura, gli stipendi doverli rego- vide perchè fossero frequentate, non vi fu
golare l'anzianità del servizio ; si assegnò affatto l'emulazione che incoraggia. In-
a' due più. anziani di ciascuna classe an- tanto che si maturava la riforma, Bene-

nui scudi 4°°i a'due meno anziani 3oo, detto XIV volse le sue cure ad accrescere
ed agli ultimi due 200. Fu rinnovato il i comodi ,
gli ornamenti e lo splendore
disposto di Leone X, cioè che professori i dello studio romano. L'orto botanico tra-
non potevano assumer cariche che loro im- scurato e imboschito, fu riordinato e ac-
pedissero l'esercizio della leltura; le pun- cresciuto: nella sala pentagona si costruì
per ritardi o ommissioni di lezio-
tatili e la cattedra pel professore , ed i comodi
ni, da ritenersi sugli stipendi, tranne il necessari pe'discepoli e per l'oslensioni.
caso d'infermità. Al rettore fu commessa Il Papa gli donò due oncie dell' acqua
la formazione del calendario scolastico Paola, ed al professore medico destinato
co'giorni e ore delle letture, l'assegno a' a spiegarla virtù e l'uso dell'erbe, ag-
lettori delle materie da esporsi, e la visi* giunse il suddetto professore di botanica
ta settimanale delle scuole sparse ne'rio- pratica. Di persona si recò sul Gianicolo

ni di Roma, da eseguirsi anco da un col- e visitò l'orlo a'7 aprile 1 744» e come ge-
lega. Sull'elezione de'professori, confer- niale per la botanica ne rimase soddisfa-
mò la disposizione del 1744* L'intera tissimo, e vi assegnò un semplicista. Non
giubilazione fu determinata a /j<> anni di era quasi mai mancata nell'università la
lettura, meno di 60 scudi a 3o anni di lettura di matematica, ma però per lo
servizio, e la metà di stipendio dopo 20 più consisteva nella spiegazione degli ele-
di letture. I residuali scudi 480 degli scu- menti di geometria, algebra e aritmetica,
di 6000 della dogana dello studio, si po- fiorendo nell'altre università le discipli-

sero a disposizione del rettore per l'osten- ne matematiche nelle parti più sublimi
sioni anatomiche, coltura dell'orto bota- e astruse. Così in esse coltivavasi pure la
nico, mantenimento di macchine pegli chimica, disciplina meravigliosa che va
sperimenti fisici, del macchinista, e del- a sorprendere e analizzar la natura sino
l'incisore anatomico, e per sovvenzioni ne'primi suoi elementi, e cominciava già
a'iettori nella pubblicazione d'opere. Fi- la scienza divenir di moda onde , fece i

nalmente si die al rettore piena e libera sorprendenti e meravigliosi progressi che


facoltà di dar ordini, spedir patenti, Col- ammiriamo, mentre l'archiginnasio era
mar decreti e pubblicar editti anche pe- privo di sua cattedra. Avendo il Papa con-

nali. Osserva Renazzi sulla riforma di cesso la privativa della stampa per la
Benedetto XIV , che sebbene le sue in- Gazzetta francese politica e letteraria, ol-
tenzioni fossero dirette al maggior pub- tre calendari, introdotta in Avignone
i

blico comodo e utilità , e in varie cose da Alessandro Giraud, per l'annua rispo-
colse nel seguo, generalmente però non in- sta di 4ooo lire francesi, il cardinal Va-
contrò plauso, e più assai furono mal- i lentiche amava e proteggeva le scienze,
contenti che i soddisfatti. In vero pro- i propose d'applicarne il provento all'ere-
fessori cui fu raddoppialo il peso colle zione di due letture, una di malemali-
,

V N I UNI 81
che sublimi, e l'altra di chimica, e nelle ad onta dell'assiduità de'professori.Laou-
spese occorrenti pe' chimici sperimenti. de a promuovere nella gioventù l'impe-
Perciò Benedetto XIV con bolla dell'i i gno a compiere nelle rispettive classi il
ottobre i y4^> donò ad hoc all'università corso degli sludi, nel 1 754 il collegio ret-
il detto provento, ed ordinò 1' erezione torale decretò che ogni anno si dovesse-
di due cattedre, una per le parti più su- ro gratis laureare due scolari , a titolo
blimi delle matematiche, l'altra di chi- di inerito e d'onore, ed acciò servisse lo-
mica, assegnando a'due professori annui ro di requisito per oliare agi' impieghi
scudi 200 per ciascuno. Già come dissi se per un triennio avessero atteso agli stu-
avea provveduto alla lettura di fisica spe- di legali nell' università , dopo conve- i

rimentale, importantissima scienza cui si nienti sperimenti d' idoneità mediante


,

sono fatte grandiose scoperte e prodigiosi funzione pubblica e solenne, coli' inter-
progressi, con assegnarla al celebralo p. vento del collegio rettorale e del corpo
Jacquier perchè v'insegnasse la fisica mo- de' professori d' ogni facoltà; il che pro-
derna, e con tutto quell'apparato di no- dusse felici conseguenze, e nel luglio 756 1

zioni e di presidii che fossero necessari. si eseguì per la 1


.* volta questa nuova sco-
Quindi nel piano superiore dell'archigin- lastica premiazione. I due candidali, do-
nasio , verso la chiesa di s. Giacomo, fe- po aver recitato egiurato la consueta pro-
ce preparare il teatro pegli sperimenti fi- fessione di fede, brevemente esposero de'
sici; eper l'operazioni chimiche l'oppor- lesti civile e canonico. Allora il rettore de

tuno laboratorio nel pianterreno verso o- Vecchis pronunziò elegantissima orazio-


riente. III." venne corredato di macchine ne, acconcia mente ri levando il pregio del-
e d'istromenli all'uopo occorrenti; il 2.°fu la nuova letteraria istituzione , infiam-
fornito de' necessari attrezzi e vasellami. mando i giovani a conseguire un pretino
Il teatro anatomico preesistente sotto il così decoroso; e ricolmando delle meri-
portico, si rese più luminoso con altra fi- tate lodi i due candidati, gli accese a pro-
nestra, e restaurato con eleganza : in se- seguire il sentiero dell'onore e della glo-
guito fuvvi adattata contigua stanza per ria, augurando loro premi maggiori. Do-
le preparazioni anatomiche, co' vasi e istro- po che fu conferita colle solite forma-
di
Poichèsembrava tutto-
rneuti occorrenti. litàad entrambi canditali la laurea dot-
i

ciòormai felicemente compiuto a decoro torale, e il più anziano con breve orazio-
dell'archiginnasio, volle Benedetto XIV ne rese le debite grazie al collegio retto-
tornare ad onorarlo di sua presenza, per rale e a'professori legali, per 1* istruzio-
gustare co'propri occhi gli effetti di sue cu- ne da questi ricevuta sì completa e pro-
re. Per la festa di s. I vo del 1
j5 1 , si portò ficua, e a quello per l'onorifico premio,
a celebrar la messa nella chiesa, ricevuto con cui avea coronalo le loro giovanili
coli' apparato della precedente venuta. letterarie fatiche. Per gli scolari pure di
Indi servilo dal cardinal Cavalcioni e dal teologia e di medicina s'introdusse con-
rettore Argenvilliers, girò per l'edifizio, temporaneamente per superiore auto-
vide nuovi
i teatri, e andò a posarsi nel rità lo stesso uso, e il metodo stesso di
gran salone al trono preparatogli. Ri- laureare. Quindi il collegio de'leologi e
focillatosi, ricevè da tal prelato un ma- quello de'medici, ancor essi in ogni an-
gnifico fiore di filagrana d' argento ar- no conferirono proporzionatamente insi-
tificiosamente lavorato. Dipoi l'esperien- nui guisa la laurea ad uno scolare, che
za fece conoscere che uno de' sostanziali nell'esame fosse riconosciutoli più meri-
e già accennati difetti della riforma, che tevole. Frattanto Argenvilliers, che avea
riusciva poco utile e anche meno opera- esercitato l'uditorato con somma gravità,
tiva, rendeva le scuole poco frequentale, e con rigidezza frenato gli abusi curialc-
VOL. LXXXY. 6
82 UN I UNI
schi, fu elevato alla porpora, e de Vec- qua Vergine, necessaria a 'comodi di e* <

chis gli successe nella rettorale rangistra- so e per uso de'laboratorii e degli speri-
tura, per compensarlo della precedente menti chimici e notomici, benignamente
emergenza. Esercitò il rettorato con vi- fu largocon essa d'alcune oncie. Per gra-
gilanza e molto sussiego, essendo stalo il ta riconoscenza fu posta un'iscrizione in
i

rettore, chegodesse senza contrasto fronte al luogo, dove l'acqua venne con-
d'alcuno d'ogni autorità e plenaria giu- dottata sotto uno de' portici laterali del
risdizione.Dipoi più volte venne deputato cortile.Siccome fu tolta ne'disastrosi lem-
in bibliotecario. Benedetto XIV costan- pi della repubblica del 1798, insieme con
te nel suo amore per l'archiginnasio, seb- altri monumenti della pontificia libera-
bene giunto a vecchiezza inoltrata ,
pur lità verso l'archiginnasio romano, come
a
volle nel 1756 tornare per la 3. volta a gli stemmi così odiati da' repubblicani ,

visitarne la chiesa per la festa di s. Ivo, il Renazzi la trascrisse e riporta. Nel 1


7 5g
dopo esservi stata tenuta la cappella car- Clemente XIII restituì all'ordine de' car-

dinalizia, ricevuto col debito ossequio e melitani dell'antica osservanza l'illustre


con singoiar magnificenza. Ma non disse privilegio della cattedea o lettura della
messa, né ascesele scale per la sua gra- teologia morale, da esercitarsi nell'archi-
ve età. Dopo aver orato in chiesa, andò ginnasio nuovamente e persempre da un
a posarsi nel teatro chimico sotto i por- suo religioso, mediante il contenuto del
tici al pianterreno, servilo dal cardinal breve Splendor paternae gloriae de' ,

Argenvilliers e dagli avvocati concisto- i3 giugno 1759, Bull. Rom. coni. t. r,


riali, e frattanto fu alla di lui corte nel p. 38. Inoltre accordò al professore di
1

salone superiore, e nella biblioteca a'Iet- chimica di poter ottare e far passaggio
tori imbandito lauto rinfresco. 11 Papa alle letture della classe medica. Nel 1769
si trattenne per qualche spazio di tempo fu Papa Clemente XI V, al cui breve tem-

e ammise al bacio del piede i professori. po nulla occorse all'università, né a que-


.Sopravvisse Benedetto XIV altri io mesi, sta fece cosa da somministrar materia d'i-

e morì di circa 83 anni, generalmente storia. Ma molto, anzi tutto,sarebbesi po-


compianto da'principi e nazioni cristiane, tuto fare per la medesima nel suo poli"
per la saggia ed egual condotta verso tut- tificato, poiché osserva Renazzi: avendo
ti da esso tenuta in circostanze scabrose, dovuto Clemente XI V scaricar finalmen-
e per la venerazione concepita per la sua te il gran colpo fatale di sopprimere l'e-
dottrina ed esimie virtù. Lamentai anco semplare e benemerito ordine degesuili,
iiltrove, che i romani soli non se ne mo- colpo chesembròn se soloassorbire i pen-
strarono gran fatto commossi, tanto per- sieri suoi e tutte le affannose sue cure;
chè avidi sempre di novità, sogliono an- conveniva da tale strepitosissimo a vwni
noiarsi d'un lungo pontificato; quanto mento fecondo d' incalcolabili e lagri-
,

perchè erano rimasti malcontenti per la mevoli conseguenze, trarre al men partilo
collazione de' benefizi di Spagna che , a consolidazione e a pieno aumento del-
Benedetto XIV, antivedendo forse le pe- l'archiginnasio romano. Si è già riferito,
ripezie de'lempi futuri, credè prevenire che per la fondazione del collegio roma-
con decoro e con qualche frutto per la no, le scuole dell'archiginnasio, ad ecce-
s. Sede, concedendola al re. Nel
7 58 con 1 zione delle mediche e legali, e d'alcun'al-
universale soddisfazione gli successe Cle- tra, cominciarono a minorarsi di concor-
mente XIII, di gran zelo per la religio- so, ne mai più risorsero alla primiera li e

ne e per In disciplina ecclesiastica, ornato quenzade'discepoli.La gioventù.ehe prin


delle virtù degne del supremo pastore. cipiando dagli elementi deli» grammati-
Mancando l'edifìzio dell'università d'ac- ca latina ricevea in detto collegio la pi i-
UN I U N I 83
aia letteraria istruzione,vi continuavo poi Nell'istituto della Gesù, U-
compagnia di
gli studi nelle scuole delle facoltà superio- niversilatis stiulioruin sono detti que'
ri, fornite di valenti maestri e d'ogni al- collegi ove oltre alle belle lettere s'inse-
tro aiuto per proGttare. Colla soppressio- gnano altresì la teologia e la filosofìa.
ne de'gesuiti, naturalmente si aprì, dopo Questa denominazione perciò molto più
il corso di due secoli , largo campo per si addice al celebre collegio romano, che

restituire tutte le scuole dell' archiginna- è il più illustre de'collegi che ha la me-
sio, e all'aulica sua unicità e alla pristi- desima compagnia. Per altro questo uon
na afllueuza d'uditori. Su questa diletta vale che a giustificare, dirò così, dome-
sua idea il Renazzi rileva la dignità e sticamente, non già iu faccia al pubbli-
decoro dell'università romana, alquanto co, il nome d' Università onde viene di-
adombrata colla sussistenza delle scuole stinto. Quindi, all'opinamento di Renaz-
delle facoltà superiori nel collegio roma- zi, e alla questione che fanno alcuni, se
no : quella esser antica e rinomatissima, debba o no il Collegio Romano dirsi U-
questo assai più recente, non figurare tra nivcrsità, a me sembra potersi risponde-
l'università degli studi d'Europa pubbli- re: In un senso stretto e giuridico un tal
che e celebri. Dice le scuole del collegio titolo uon se gli deve, sì perchè non v'ha
romano, per l'indole loro, di mero tiro- monumento autentico a cui s'appoggi,
cinio,, le quali perciò non ponno aspira- mentre dallo stesso fondatore Gregorio
re alle qualità delle vere scuole dell' U- XIII viene semplicemente denominato
niversità. Poiché sebbene per onorarle Collegium,s\ perchè l'insegnamento non
la denominazione loro attribuiscasi d'U- abbraccia quel ciclo di scienze compreso
nh'crsità Gregoriana, perchè da Grego- nell'insegnamento dalle università d Eu-
rioXIII ampliate, protette e nobilitale ropa , ma è ristretto alla sola teologia e
(dovendo servire per somministrare i filosofia. In un senso però meno rigoro-
maestri a quasi tutti i collegi dal Papa e- so e sanzionato dall'uso (vonsueluclo fit
relti in Roma e in diverse parti del mon- lejc), non solo interno,
anche pubbli- ma
do; egli è per questo che il gran Pontefi- co ecomune, non veggo perchè se gli deb-

ce volle ridurlo a più perfetta forma. Se- ba contrastare. In una parola sarebbe ,

condo il Annali di Gregorio


p. Maffei, falso chiamare il Collegio Romano, U-
XIII, t. 2, p. 228, volendo quel Papa ni versi tà , in quel senso in cui chiamasi
fondare in Roma un seminario generale . IV//'re)higinnasio Romano (col qual voca-
di tutte le nazioni, per tal fine applicò al bolo rilevai sin dal principio di quest'ar-
collegio romano l'abbazia di Chiaraval- ticolo si volle precipuamente distinguere
le , e cominciò la sontuosa e magnifica l'università primaria degli sludi di Ru-
sua fabbrica, assegnandole sopra l'entra- ma), Università di Bologna, ec; non
l'

te de' cardinali nipoti una pensione di disconverrebbe in un senso men ampio e


7000 scudi per 20 anni); il titolo però d'u- iu grado secondario. Quanto alla facoltà
non appartiene, che impro-
niversità loro di laureare non vi è luogo a contrasto,
priamente, quelle mancandovi delle più in teologia e in filosofia. La ed
forza poi
generali discipline, cioè della giurispru- il valore di siffatta facoltà è pienamente
denza e della medicina. E qui mi sia per- eguale a quello che sogliono avere gene-
messa una breve digressione. Per ciò che ralmente le università degli studi. Narrai
si appartiene al titolo di Università Gre- superiormente, che fu tolto al collegio ro-
goriana, solito darsi al Collegio Roma no, mano il poter insegnare Diritto Canoni-
non pare che esso debba ripetersi da Gre- lite mossa al mede-
co, dietro la riferita
gorio XIII , ma sibbene da un costume simo dall'archiginnasio, il quale la vinse,
invalso di così generalmente chiamarlo. e Innocenzo XII fece cessare nel collegio
84 UNI UNI
la cattedra di gius canonico. Pure anzi, deficienza de' virtuosi e dotti gesuiti per-
pel raccontato, che in que'tempi l'archi- de per mezzo secolo non lievi stimoli, pre-
ginnasio fosse molto sollecito in attende- siclii e comodi né alcun vantaggio ne ri-
;

re, che neppure obbliquamente i profes- maggior suo splen


trasse l'archiginnasio a
sori del collegio romano entrassero nel- dorè e ad ampliamento della pubblica
le materie canoniche. Perchè accadendo letteraria istruzione. Successoreal De Vcc-
nel trattare dottrine teologiche di dover chis nel rettorato nel 1760 fu deputato
toccare materie di diritto canonico per Paolo Francesco Antnmoro nobile roma-
l'affinità delle questioni, si astenevano pe- no, già coadiutore all'avvocato Tomma-
rò i professori di esporre al pubblico sodi lui genitore. Versato assai nella scien-

quelle tesi nelle quali avea luogo un co- za legale, presto ammesso in prelatura,
sì fatto innesto, forse per non dar verun fu votante di segnatura e lungamente luo-
appiglio a crederli trasgressori della sen- gotenente civile dell' A. C. con costante
tenza d'Innocenzo XII. A' nostri giorni riputazione di dottrina e d'integrità. Pio
Gregorio XVI permise nuovamente a' VI che avea per lui amicizia e stima, lo
gesuiti la cattedra d'Istituzioni Canoni- promosse ad assessore del s. Offizio, e al
che. E per altro da osservare eh' ella è cardinalato nel 780 col vescovato d'Or-
1

cattedra di semplici Istituzioni, non già vieto. Sino a tal anno fu egli perseveran-
di Diritto, e che però non potrebbe arro- temente rettore, cioè per lo spazio conti-
garsi la pienezza d' insegnamento eh' è nuo di 20 anni, i.° esempio di rettorato
proprio d'una cattedra tli Diritto Cano- sì protratto e continuo; poiché regolò sem-

nico. In sostanza, la compagnia di Gesù pre le cose dello studio con saviezza e at-
nelle sue Istituzioni non insegna ex prò- tenzione, conciliandosi la slima e benevo-
fessoli Diritto Canonico, ma solo quan- lenza de'lettori, co'quali usava contegno
to è necessario per formare il teologo, e decente e convenevoli riguardi. Essendo
di dette Istituzioni vi sono cattedre an- il pavimento del cortile dell'archiginna-
che negli altri primari collegi dè'gesuiti. sio costrutto di mattoni messi in coltello,
Leone XII col breve Rccolmtes , di cui secondo l'uso anticamente praticato an-
parlerò a suo luogo ,
quanto al conferi- che nelle vie; per l'ingiurie del tempo di-
mento delle lauree, pose il suggello alle venuto logoro e sconnesso, anzi pericolo-
concessioni anteriori di Giulio III e di Pio so nel camminarvi, l'Antamoro lo fece to-
IV. Riprendo con Renazzi. Il col-
il filo gliere, e interamente selciò il bel cortile
legio rettorale per l'aumento di lustro al- con guide d'altri selci di diverso coloredi-
rarchigiuuasio fece di tutto per profittar sposle in vaga simmetria. Di più a commi
con piani e progetti nnalo-
dell'occasione, comodo edificò in un adito laterale de'
ghi, e vi travagliò lo stesso Renazzi ;• ma portici una fontana, servendosi dell'acqua
ogni loro sforzo riuscì vano,perchè non vi Vergine concessa da Clemente XIII. Re-
vollero condiscendere i cardinali preposti nazzi loda l'Antamoro anco qual amato,
al governo del collegio romano, con mae- venerato e benemerito vescovo, e riporta
stri sacerdoti secolari, e protessero le scuo- l'iscrizione del sepolcro: Rcsurrcclionem
le di tirocinio. L'università di Roma ri- hic expectat. Nel rettorato gli successe
mase nello slato in cui era; e nel collegio ni».' Prospero Lorenzo Bottini, poi car-
romano non vi fu altra innovazione, che dinale, zelante, savio e diligente. L'ordi-
quella assai rimarchevole di non esservi ne degli sludi nell'archiginnasio, a norma
più gesuiti a insegnare. L'istituzione re- della riforma Benedettina, e che proseguì
ligiosa e letteraria della tenera gioventù anco in tempo in cui Renazzi pubblicò la

romana, oggetto assai delicato, grave e ciotta opera, di cui ampiamente mi giovo,
interessantissimo pel couiuu bene, per ia era i! seguente, riferito ancora dall'altro
UN I UNI 85
benemerito p. Curala die ne fu testimo- arabica, erano opportunamente di visetra
nio. Comprese le uuove istituite da Bene- l'ore mattutine e vespertine con ordine
detto XIV, 27 erano le cattedre e altret- tale,che ogni studente potesse profittar-
tanti i professori che l'esercitavano. Sei di ne a suo gemo e secondo il proprio biso-
loro l'ormavano la classe legale, e un e- gno, seuza che le lezioni spettanti ad og-
gual numero componeva la classe medi- getti d' uua stessa disciplina, di teologia
ca. Nella classe delta dell' arti liberali si per esempio o di filosofìa, s'intralciassero
comprendevano l5 professori di
gli altri tra loro e nell'ora stessa s'incontrassero.
diverse scienze e facoltà. Nei mattino le Quanto alle lezioni quotidiane , e alle
scuole lenevuusi aperte per 3 ore, e per straordiuarie di teologia e controversie,
2 nel tempo vespertino. Succedevansi gli di sopra ne ragionai. Fra l'anno e in tem-
uni agli altri professori nelle rispettive
i pi fissi, il professore di notomia ne' gio-
scuole loro assegnate, sopra le quali era- vedì, specialmente di quaresima, nel tea-
vi iu tavola a lettere unciali indicala l'o- tro anatomico faceva le sezioui e dimo-
ra e la materia die in ciascuna insegna- strazioni delle principali parti del corpo
vasi. Le lezioni d'ogni professore dovea- umano; e incominciando iu primavera dal
no durare per lo spazio intero d'un'ora, professore di botanica pratica neil' orto
che dal bidello puntatore indicatasi col de'semplicisulGianicolo Ricevasi l'osten-
suono della campana a lai elicilo destina- sione dell'erbe e piante, indicandone ca- i

ta. Non era lecito ad alcun professore, che ratteri e le virtù. Iu ciascun mese poi nel
non fosse d'istituto regolare, di entrare teatro fisico per 2 volte nella 2.' ora del
nella scuola a dar lezione senza ber retiti mattino ilei sabato, e 2 volte ogni setti-
dottorale e indosso la zimarra nera, per mana nel laboratorio chimico ne'merco-
doverosa decenza d'abito, e secondo l'u- ledì e sabati alla 2. "ora vespertina doveast
so inveteralo dell'università. Rispetto al- da'professori far pubblici sperimenti nelle
le classi legale e medica, le diverse lezio- rispettive loro discipline. A' 18 ottobre fe-
ni erano così distribuite, che in un trien- sta di s. Luca, nella chiesa dell'archigin-
nio potessero gli scolari a tulle interveni- nasio, secondo l'antichissimo stile, cau la-
re, e compiere il corso di ciascuna facol- vasi messa soleune coll'intervento del col-
tà. Nella i. 'ora del maltino s'iusegnava- legio rettorale e di tutto il ceto de' pro-
no l'istituzioni civili e quelledi medicina fessori.Terminata, saliva in pulpito il bi-
teorica leggevasi nella seguente le Pan-
: dello puntatore, leggeva il catalogo de'
dette, eun qualche trattato di special ma- professori, pubblicava l'editto del rettore
teria medica si spiegava, e davansi gli e- concernente la retta ordinazione degli stu-
lemenli della butauica. Finalmente nel- di, l'obbligo de' maestri e i doveri degli
la 3/ ora si dettavano l'istituzioni crimi- scolari; e finalmente distribuiva il calen-
nali e le anatomiche. Delle 2 ore vesper- dario dell'anno scolastico. La professione
tine la i .'eia impiegata alla sposiziouedel di fede facevasi da'letlori a'4 novembre,
gius canonico e dell' istituzioni di medi- in cui unitamente al rettore e a' bidelli
cina pratica; e nell'ora 2.* si spiegava il recavunsi in veste talare all'abitazione
decreto di Graziano, la chimica, e le par- del cardinal camerlengo, avanti il quale
ticolari materie medico pratiche. Le le- sedente in trono, solennemente compi va-
zioni poi dell'altre facoltà, cioè quelle di si l'atto. L'orazione pel riaprimento de-
teologia dogmatica e morale, di s. Scrit- gli studi rimase fissata a' 25 novembre
tura, di storia ecclesiastica, di logica e me- sagro a s. Caterina. Le lezioni comincia-
la linea, di tisica sperimentale, di mate- vano a'6 novembre, e l'anno scolastico
matiche pure e miste, di etica, di retto- terminava a' 20 luglio del seguente au-
ika, delle lingue greca, ebraica, siriaca, 110. 11 lienazzi nel riportare il catalogo
86 UN I UN I

de'pubblici professori ne'pontificati diBe.* di segretario de' vescovi e regolari, che im-

nedeltoXIV, Clemente XIII e Clemente mediatamente porta al cardinalato ; ma


XIV, giustamente e con ragione protesta la morte nel 786 deluse la sua giusta e-
1

d'entrare in sentiero arduo e-delicato,do- spetlazione, d'una dignità di cui era ben
vendo riferire le notiziedi recenti o viven- degno come uomo di grandeingegno,bra-
ti professori, poicbè il giudicare storica- vo teologo e scrittore latino più che me-
mente sui coetanei , con imperturbabile diocre. Riposano le sue ceneri nella chiè-
franchezza e iugenuità,meglio spelta e può sa di s. Andrea della Valle del suo illustre
(are solo la posterità. Nella stessa diffici- ordine. Gli fu sostituitoli confratello p. d.
le, anzi infinitamente più grave ed espo- Antonio Francesco Vezzosi oriundo d'A-
nente posizione, contiuuamente mi ci tro- rezzo che Renazzi chiama suo Mentore
,

vo anch'ioin questa voluminosa ed enei* qual collega nell'archiginnasio, per aver


dopedica mia opera,che portando in fron- saggiamente temperato la sua naturale vi-
te il titolo,y?«o a nostri giorni, m'obbli- vacità e fuoco giovanile,e loda per dottrina
gòalla sua vasta ampliazione(ampliazione e valentissimo teologo, e quale autore d'o-
bramata pure da que'ehesanno,acciò riu- pere critico ed erudito.Era slato designato
scisse 1' opera di maggior pubblica utili- cardinale da ClementeXlll pei lai. "futu-
tà), precipuamente per l'imponente com- ra promozione, ma insospettitosi il Papa
plesso degli strepitosi e innumerabili av- che fosse alquanto contrario a'bersagliali
venimenti, che rapidamente si successero, gesuiti,da lui giustamente e con impertur-
e dovei raccontare con ispazio misurato, il babile virtù difesi, il che rammentai pu-
<he certamente e affatto non poteva mai re di sopra (e lo rilevai ancora nel voi.
prevedere l'8 agosto i83g nel pubblicare LXXXIII, p. 273), perciò a proposizione
i palli d'associazione. Quindi|continua,au- del cardinal Giuseppe Spinelli (/'.) a'^4
gustiosa e spinosa lotta tra la doverosa ve- settembre i75q creò invece cardinale
rità storica, i molteplici riguardi, la cir- < .anganelli, che fuori della comune espi-
cospezione, la cautela, la prudenza, lem* i lazione gli successe col nome di Clemente
pi eminentemente difficili e pericolosi, si XI V ! Il p. Vezzosi colla disinvoltura die
pe'svariati molteplici argomenti da svol- saggio della superiorità del suo animo,
gere, e si pel novero stragrande delle per- nel 772 fu giubilato dalla lettura, e mo-
1

sone o viventi o slate contemporanee di ri 1783 ex-preposito generale del suo


nel
cui debbo parlare! Laonde sempre uel du- ordine. Tra 'professori di giurisprudenza
ro cimento o di tradire la velila, o d'in- merita menzione il celebre Giovanni De-
contrare l'altrui dispiacere, o finalmente votiromano, autore delle applaudite Isti-
d'esser taccialo di prevenzione di favore inzioniCanoniche, onde Pio V I lo fece ve-
o di malevolenza! Nelle scienze sagre e nel- scovo d'Anagni, e Pio VII segretario de*
la teologia continuarono le letture pro- brevi a'principi; autore eziandio ammira-
prie de'domenicani, de'conventuali e de* to dell'opera, Juris Canonici universi pa-
carmelitani religiosi di
i tali ordini;equel- llici et privati. Di 2 1 anni il mio Meu-
la di s. Scrittili a negli agostiniani torni- lore,in quest'articolo, Filippo M." Renaz-
tati!. Nella storia ecclesiastica ad un ser- zi, per concorso meritò a' 1 9 giugno 768 1

vita, senza concorso successe un teatino, d'esser scelto a lettore legale soprannu-
il p. d. Giuseppe Cara fa sullodato , che mero,e nel 769 divenne professore
1 effetti-

per soli due anni esercitò la lettura. Sto- vo dell'istituzioni di gius criminale, onde
riografo dell'uni versila, Benedetto XIV gli convenne esporre sulla cattedra magi-
subilo lo ricompensò nel 175 1 col vesco- strale la parte più importante e più neces-
vato di Milito, da dove lo chiamò in Ro- saria della scienza legale. »Couie io abbia,

ma Pio VI perla ragguardevole carica egli dice, per il lungo spazio di 34 anni
UN I UNI 87
disimpegnato l'incombenza addossata mi, gni annessoemolumento;ma avendo pub-
non sono così vano di farne qui pompa ; blicato il 1 ."volume di sua storia, per l'im-
ma neppure tanto mal conosco me stesso pegno assunto di continuarla e di com-
per tacerne con allettata umiltà. Gli sfor- pierla, onde soddisfare il suo sincero attac-
zi miei nell'i asegnar colla voce la scienza ca mento verso la patria uni versila, donde
legale del gius criminale, e cogli scritti il- ritrasse nome, decoro e sostentamento, e
lustrarla in nuova foggia, da niuno pri- di contribuire alle sue glorie ed a quella
ma di me tentata, di regolare sistema, di della letteratura romana; dimenticando
sodi principii, di chiaro metodo, di colto i torti fattigli e non profittando de'lusin-
stilettalisono immensi,indefessf,veemen- ghieri vantaggi offertigli, preferì di resta-
tissimi. Testimonianza ne faranno dna -
re in Roma e di ringraziare rispettosa-
ra e perpetua le varie mie opere intor- mente il grand'uomo che a iui avea ri-

no ildirittocriminale stampate e ristam- volto il linceo suo sguardo. Ben fece: di


pate più volte in Italia e oltremonli, tra- classici professori delle scienze non è dif-
dotte in lingue straniere, e da esteri giu- ficile rinvenirne, perciò la gloria è divisa.
reconsulti con uote e commenti illustrate. Classico storico filosofo d'un' Università
E vivi ne sono testimoni tanti valenti al- Ro maiia ,la sua gloria è indivisa; primeg-
lievitanti bravi soggetti, che in Roma e gia e immortale vive e vivrà ne' fasti di
altrove tuttavia fioriscono, usciti dalla Roma. Importante è pure che io aggiun-
nostra scuola". Per virtuoso amor patrio, ga altra rilevante cosa che imparo da lui,
benché trascurato, oscuro, soverchiato e in breve colle sue parole riferirò. Aven-
(sono identiflche sue parole, moltissime do riunite e scritte le notizie storiche de'
altre di lui sparse ne' 4 tomi in foglio professori dell'università romana, per l'ac-
di sua magnifica Storia dell'università concio luogo ebbe slimolo di pubblicar-
degli studi di Roma , e corroborate con vi eziandio le sue, ad esempio del prati-
gravi e autorevoli sentenze , ad occasio- cato da molti autori antichi e recenti, e
ìicm, neppure rimarcai, per i gravi rifles- dello stesso dà lui amato e venerato p.
si appena generico cen-
di cui sopra feci Vezzosi, il quale non reputò sconvenevo-
no, onde non fomentar allusioni), ad on- le e vanaglorioso d'inserire la propria vi-
ta delle pubblicate celebri opere,tradotte, ta nella Biblioteca degli scrittori tea'
lislampate e commentate dagli stranie- tini dà lui compilata e pubblicata. Se ta-
y

ri, delle grandi benemerenze e del lustro luno riprese siffatti biografi di loro stes-
di cui splendeva la sua cattedra, genero- si, di boria e di leggerezza, altri però li lo-

samente e nobilmente ricusò andare a dò per non aver lascialo in balia, o a'
Pietroburgo chiamatovi dall'imperatrice coetanei variamente prevenuti, oa'poste-
Caterinall per travagliareall'ordiuauien- ri mai ben informati, il racconto di loro
to in Piussia della procedura criminale; particolari azioni e letterarie imprese.
ed all'università di Pavia nella cattedra Confessa Renazzi coi suo animo franco e
primaria di giurisprudenza con amplissi- sincero, che simile ghiribizzo eragli salta-
mo stipendio, invitatovi dall'imperial cor- to in capo, e scritta la sua vita voleva pub-
te di Vienna; ed eziandio ringraziando blicarla in questo luogo, senza temer le

l'imperatore Napoleone I, che spontanea- critiche e i sarcasmi de' maligni e de'sac-


mente l'avea neh8o3 nominalo profes- sempre seguito il consiglio
centi, per a ver
sore di diritto criminale nell'università di del sommo Non ti curar di lo /•,
Dante:
Bologna, patria de' suoi genitori, con o- ma guarda, e passa. In seguito, smor-
norifiche condizioni e con amplissimo sti- zato ogni bollore di fantasia,e freddamen-
pendio. In quest'ultima epoca egli avea te ripensandovi, cambiò d'idea perchè da
conseguilo la giubilazione iulera ecou o- saggio coucluse, co'segueoti aurei e filo-
88 UNI li N I

sofici riflessi veramente veridici, ognuno re uno de' principali riformatori e fonda-
potendo applicarli .a- se stesso, se trovasi tori della giurisprudenza criminale, a Ito
nelle discorse condizioni.» La mia vita fu alzando la voce contro le crudeli barba-
ed è come quella generalmente degli al- rie dell'antichità, le riprovevoli torture e
tri a me simili di genio, di stato e di pro- altri tormenti), accennando soltanto la
3
fessione, cioè un misto di piccoli acciden- solai. edizione delle medesime, le quali
ti immeritevoli d'esser narrati, di dome- dopo sono state più volte
o in Pioma o
stici eventi or tristi e or lieti; di persona- altrove ristampate, tanto separatamente,
li vicende qualche volta propizie, e dopo quanto in sol corpo riunite". Che avreb-
avverse; di passioni vivaci, e di gravi ri- be detto il saggio Renazzi se fosse vissuto
flessi; di passi falsi, e di misure ben pre- a'nostri singolari giorni? A tulli è nota
se; di stranezze, d'inezie e talvolta anche la smania di pubblicar le biografìe de'vi-
d'umane stoltezze. A chi mai è per inte- venti, di qualunque paese, da chi sta a
ressare il saper come e perchè menassi Parigi o a Londra V'intimano date vo-
! :

moglie, qual corona mi circonda di figli, stre notizie, per evitare inesattezze An- !

quante abbia incontrato fortune, e quali che a me, vero nulla, si fece la doman-
tolleri ancora soverchinoti torli? La vita da; tacqui con prudente silenzio. Al Gir*
d'un pubblico professore, d' un uomo di di rari Lambì uschini segretario di stato di
lettere, d' un autore che può in qualche Gregorio XVI
si mandò bella e stampa-

guisa riuscire altrui interessante o istrut- ta la prova per la biografia a vapore di


tiva , la formano le letterarie di lui im- tal Papa, coll'intimazione, s'intende ve-

prese, sta nelle di lui opere, da' libri ri' lata da paroloni, di rettificarla, essendo
cavar si debbe che sono stati da esso la composizione sul tavolo aspettando il

composti e pubblicati. Indi rilevasi con torchio! Il Papa fece passarla a me per-
sicurezza quali stati siano i suoi studi, e chè la correggessi. Con urgenza, limita-
quali i principii siano, le massime, la so- to e stretto spazio il feci alla meglio. Al
lidità e l'estensione della dottrina. Scor- savioe illuminato lettore i commenti. Di-
gonsi indi anche il suo carattere , la ma- cela Biografia Univcr sale ,'m quella bre-
niera dj pensare, di scrivere; conosconsi vissima di Renazzi, parlando degli Eie
i costumi, e spesse volte si raccolgono le menti delle leggi criminali. Tale libro
personali avventure e le domestiche cit> intrapreso col medesimo scopo del famo-
costanze (molti scrittori nel descrivere al- so Trattato di Beccaria, non ebbe minor
trui fanno il ritratto di se medesimi). In voga in Italia che nel resto d' Europa.
tal vista io mi limiterò qui a soggiunge- Questo confronto è troppo generale; è ol-
re il catalogo cronologico delle mie ope- traggioso pel mio religioso Renazzi ed ,

re (e sono 1 quai
3 edite, e i inedile fra le offende 1' intemerata sua vita e illibata
li la Vita di maestro Nicolo Zabaglia, riputazione. Non disconosco che il mila?
poi stampata in Roma con magnifica e- nese Cesare Bunesana marchese di Becca-
dizione e tavole nel 1824. A mia cogni- ria, morto nel 1793, fu di grande inge-
zione è pure il libro stampato in Roma gno, e che col suo famoso Trattato de'
nel 1807, di cui, e come di anitre altrove, delitti e delle pene, venne da molli appel-
mi giovai a Sposalizio, non compreso nel lami! benefattore dell'umanità, quale le-
«letto catalogo. Primeggiano fra le ope- gislatore giudice. Imperocché egli si sca-
re edite, e sono classiche: Elementa Jur gliò contro l'accuse segrete, l'arbitrarie
riè Crini 1 nalis .Storia dell' università de- carcerazioni, i fraudolenti iuterrogatorii,
gli studi di Roma e della letteratura i clandestini processi, l'arie di dare alle
romana. Colla prima e co' suoi insegna- presunzioni e alle mezze prove il valore
menti ealtri dotti scritti, si può celebra- d'una prova compiuta e d'una piena di-
UNI li NI 89
mostra7.!one,ec; non meno contro gli or- ri, acciò si conoscesse l'utilità recata dal-
i-uri deliri tortura, I' atrocità dell' inutili le sue opere, colle quali segnò la prima
pene, la viltà degli obbrobri,le frenesie de' traccia ad altri, ne aprì ed appianò la via.

sanguinari ci iminalisti, le loro turpitudi- Affermò quindi, ch'egli pel 1 ."riordinò la


ni. La sua opera fu commentata da Vol- scienza criminale ad altezza da non rag-
taire, e rapidamente moltiplicata e dif- giungere, riducendola a precetti certi; la
fusa. Ma Beccaria fu filosofo influenzato vivificò degli spiriti generosi della filosofìa,
dal lo spi ri lo dell 'empietà voi teriana, e con eia spogliò dalla ferocia derivata da'bar-
quello dettò le sue opere; segni la filoso- bari, e dalle frasche e dal rigoglio di che
fìa del materialismo, in politica i delirii l'aveano ricoperta e quasi oppressa l* i-

di Rousseau, in amministrazione il dispo- gnoranza e l'interesse de'forensi crimina-


tismo giuseppistico a oppressione della listi, e quel ch'è più, ne rese facile a'gio-
Chiesa, il lutto coperto d'una maschera vani l'apprenderla. Prima delle laborio-
d'ipocrisia. Egli slesso confessa, che fu ac- se fatiche del Renazzi, l'insegnamento del-
cusato d'irreligione. Queste noo sono pa- ia giurisprudenza criminale non poteva
role severe, qualora si legga la Civiltà procedere speditamente e con sicurezza.
Cattolica, serie a.*, t. 7,p. 3g4> nella ri- Essa era un ammasso di leggi e di statu-
Le opere di Ce~
vista del libro intitolato: ti, in cui ogni fino intelletto si smarriva.
sare. Beccaria precedute da un discor- Decisioni contro decisioni , fatti contro
so sopra la vita e le opere dell'autore, fatti, autorità contro autorità,da cui com-
di P. biliari, Firenze 854- Laonde non 1 battuto 1' ingegno rimaneva ondeggian-
fu allatto in tutto eguale lo scopo di Re- te e incerto. Rammentò il prof. Monta-
nazzi a quello di Beccaria. A me non ap- nari, con proporzionati elogi, sommi e i

partiene d'entrare nel sagrario della fi- filosofi giureconsulti, e precipuamente il

losofia e della giurisprudenza: fo soltan- vasto sapere d'Antonio Mattei, che ben
to appello al lodato sapiente periodico, trattò de'delilli e delle pene, delle cui dot-
unicamente contento di rimuovere da un trinesi valse pure il Renazzi. iN'è tacque

Renazzi la riprovata ingiuriosa taccia. che l'opera del Beccaria pose a rumore
Dal eh. prof. G. Ignazio Montanari, e in- l'Europa, e applaudila dalla Francia, mi-
a r
titolato al cav. Paolo M. ,ed a mg. Cle- nacciò di rovinare da'fondamenti la vec-
to M." figli del Renazzi, fu pubblicato col chia legislazione; ma l'antica sapienza ri-

suo nome arcadico I' eloquente; Elogio stretta a consiglio colla religione e colla
delVavv, Filippo Maria Renazzi roma- ragione di stato, trovando in mezzo mol-

no, letto nell'adunanza generale di Ar-> ti veri false sentenze, condannò quel li-
radia del 7 luglio 1 836 da Eliodoro Pe- bro e lo strappò di mano alla gioventù
lopeo,{U)ma 836. Chiama ilRenazzi uno
1 che cominciava ad esserne sedotta. Pao-
de' più celebrati uomini che nel decorso lo Risi, profondo giureconsulto, spoglian-
secolo sostennero la gloria della giurispru? do d' ogni prestigio l'opera De' delitti e
(lenza criminale, a cui non sa se più deb- delle pene dei Beccaria, ne sceverò il buo-
bano gli umanità. Poiché
studi o 1' egli no dal reo e pose in chiaro le dottrine
,

quella scienza scomposta e giacente , rU che dal retto si dilungavano. In mezzo


compose e sollevò, anzi pel i.° le die fac- queste cose non eravi guida fidata per la
cia di scienza; e precorse a quelle rifor- gioventù, l'età avversava a quanto sen-
me, alle quali la forza del secolo e degl'in- tiva di novità e sospettava mutamenti, i

gegni In recarono in appresso. Onde le lo- il che impedivano salutari riforme alla
di eh' egli svolse del grand'uomo si gu- scienza criminale,* rendevano quindi più
stassero nel vero suo valore, in prima e- faticoso l'insegnarla, più difficile l'appren-
saminò i tempi e le coudizioui io cui fia- derla. Ciò vide il Renazzi, e sul fiur de*
9° U M I I I I

gli anni tentò a lutto potere ristaurarue la fiducianon si potesse,ovvero morire senza
scienza, e superate le contrarietà ili vec- ulteriore risorsa, come esprimesi il con-
chie consuetudini e altri ostacoli, piena- lemporaneollenazzi.Non voglio tacere un
mente vi riuscì ri duce odo a regola e a
, trailo di sua religione e morale. Nell'ul-
metodo gli elementi del diritto crimina- tima prelezione da lui fatta in uu anno
le. Cominciòa pubblicare la nobile e ma- nel teatro anatomico, con bel garbo ele-
gnanima opera nel 1773. Quindi l'enco- gantemente implorò dagli astanti limosi-
mialo Montanari passa a rilevare gran- i ne per suffragare l'anime di coloro i cui
di pregi della medesima,esponendone bel- cadaveri aveauo servito alle diverse pre-
lamente i sonimi capi, con brevi e chia- parazioni. Possa avere imitatori un sì pio
ri cenni. Narra poi il grido che tosto le- e nobile esempio. Luigi Filippo Giraldi
vò di se per tutta Europa l'opera del Re- ferrarese fu il
1. "professore di chimica. Pa-
nazzi, e l'universale ammirazione che ne squale Adinolfi divenuto medico di Cle-
raccolse, le molteplici edizioni e le tradu- menteXIV, inconseguenza il collegio de'
zioni che in isvariate lingue rapidamente medici lo ascrisse tra'suoi individui, e va-
seguirono. Né tacque delle altre sue ope- cata una lettura il Papa a lui la conferì, a
re, e di quelle restate inedite, fra le quali tenore dell'antica consuetudine di prov-
nominerò Confutazione del sistema del
la vedersi d'una cattedra l' archiatra. Tra'

Contratto sociale di Rousseau, ed il Para- professori di filosofia e matematiche va ri-


lellodi Dionigi d'Alicarnasso e di Plutar- cordato il p. Girolamo Fonda veneto sco-
co. Ragionando dell'opere letterarie del lopio, lettore di fisica sperimentale, per-
Renazzi, definisce la storia dell'universi- chè colla sua direzione negli angoli della
tà rurnana, opera graude, d'immensa e- fabbrica dell'archiginnasio furono collo-
1 udizione e d'impareggiabile dottrina, di cati i conduttori elettrici per prevenire i

quest'ancora dandone un saggio; e cele- gravi danni, che da per lutto, specialmen-
brando i Papi benemeriti della famosa te alla cupola della chiesa, spesso cagio-
università, esternò il desiderio che fosse nava la caduta de'fulmini: contribuì Re-
continuata da Pio VII a Gregorio XVI. uazzi a persuaderei superiori per l'ellet-
Termina l'elogio il eh. Montanari, con tuazione di sì necessaria operazione, spa-
esporre gli onori giustamente resi al Re- ventato dall'infesta che fece un ful- visita
nazzi,reputandolo degno che la sua im- mine nella dava lezione, a tem-
sala in cui
magine fosse collocata in Campidoglio, po fuggendo. BenedettoStay raguseo pro-
in meoioria di chi tanto illustrò Roma e fessore d'eloquenza ornato di profonda ,

rischiarò la fama de'grandi ingegni che dottrina e di molteplice erudizione, fu se-


in tanti secoli fiorirono in quest'Atene de' gretario delle lettere latine di Clemente
popoli; e con accennare le principali vir- XIII, e de' brevi a'principi di Clemente
ili sociali che l'adornarono, disse per XIV, Pio VI e Pio Vii. Tra" professori
ultimo, che di molta gloria accrebbe la di lingue, per la lettura della greca si di-
patria e l'Italia. Faccio ritorno alla con- stinse Gio. Cristoforo Amaduzzi di Sa-
tinuazione della storia dell' università. vignauo, laborioso e instancabile lettera-
Professore di Icologia polemica e poi di Io, d'umore alquanto caustico, ninno ri-

storia ecclesiastica fu Michele de Pietro, sparmiando colla voce e colla penna. Frat-
poscia- cardinale, e perno altro vanto del- tanto manifesto fu in Roma l'aumento e
l'università romana. Fra 'lettori eli medi- migliorazione sempre più splendida del-
cina fiorì il letterato e virtuoso Natale Sa -
le scienze ed erudite discipline, dalla me*
liceti di Corsica, che divenuto medico di là circa sino alia line del secolo XVIII,
Pio VI e il più accreditalo della città, pe'nuovipiesidii,comodi e ornamenti del-
senza di lui sembrava o che guarir con la romana letteratura. L'applicazione più
I- NI UNI yi
generale e più frequeute delle scienze al- l'operato da Clemente XI ci vide un re-
l'ai ti, fu la caratteristica ili tal secolo; poi- stauratore , ma questo propriamente fu
ché come i progressi delle scienze stanno Benedetto XI V grau promotore della glo-
in ragione diretta co' mezzi che hanno ria letteraria del pontificato, in un tempo

per avanzare, così l'arti avanzano pro- in cui la scienza archeologica coltivala da

porzionatamente ii'lum i, che dalle scienze ielici ingegni cominciava a prender no-
mi loro si spandono a dii igeile, accrescer- vella forma. Egli videcolla profondità del
le e perfezionarle, rendendole più adatte suo ingegno che la sede di questi studi
a'bisogui umani, a'comodi della vita e al non dovea esser altrove che in lìouia , e
bene generale della società. Vi contribuì per i grandi monumenti, che ha del prin-
Benedetto XI V con promuovere le scien- cipato del mondo , e per quelli die con-
ze a vantaggio dell' arti, oltreché istituì serva de'primordi cristiani, e per esser la
queM' Accademie scientifiche e letterarie patria delle belle arti e degli artisti. Per
de' Concilii, di Storia ecclesiastica , di tanto ordinò che l'accademia del diseguo
Liturgia e ss. Riti, e dell'antichità di Ra- delta del Nudo avesse stanza nel Campi-
zzia, delle quali in tanti luoghi ragionai. doglio, che abbellì di preziosi monumen-
L'accademia romana di Pomponio Leto ti e di scelti dipinti; quindi nella Biblio-
fu tenuta lai.'" letteraria istituita e lai." teca Vaticana fondò un museo d'anti-
archeologica fondata in Europa, anche chità cristiane, e finalmente raccolse iti-

pel museo primario nella propria casa e- torno a se eruditissimi uomini, e richia-
retto da quel dotto, e sembra che fino mò a vita sotto più lieti auspicii l'acca-
dagl'inizi dell'accademia, questa si divi- demia Leto,ordinaudochequesta uel-
del
desse in soci residenti e corrispondenti, le sue adunanze alternasse le disquisizio-
r
com'è di presente, e lo leggo in mg. Ni- ni ora di sagra e ora di profana archeo-
colai. Questi osserva, che I' archeologia logia. In breve l'accademia mirabilmen-
confusa per f innanzi nell'interminabile te si accrebbe, e decorossi mercè del suo
pelago dell'erudizione, nel secolo XVIII restauratore del titolo di Pontificia, ono-
siseparò dal medesimo, e quasi in proprio rando ed essendo onorata dalla frequen-
alveo derivata formò una facoltà da tut- za de'letterati di grau fama. Era protet-
te l'altre divisa. Sino a detta epoca tut- tore dell'accademia dell'antichità roma-
ti i cultori delle lettere umane erano in- ne ossia d'archeologia, con sua stanza in
sieme archeologi, trattando non partico- Campidoglio, il contestabile d. Lorenzo
larmente di cose d'antichità, ma alla spez- Colonna, e segretario mg.' Caldani. Il nu-
zata come a loro si porgeva occasione, mero degli accademici giunse ai 4- Tut-
per cui lutti restauratori della coltura e
i to cambia col giro degli anni, e al cessar
civiltà europea dal XIII al XVIII seco- del pontificato di Benedetto XIV, cessa-
lo si potino ascrivere nell'albo degli ar- rono pure l'accademie. Delle librerie fon-
cheologi. Dopo la vicenda patita dall'ac- date in lioma nel secolo in discorso par-
cademia romana »otlo Paolo 11, riavuta- lai a'Ioro luoghi, e contribuirono all'in-
si, come narrai, massime nel 1482, indi cremento e propagazione della letteratu-
ulteriormente ricevè un colpo assai più ra. Giovò a questa la pubblicazione di di-
fatale nel 1 52 7 pel sacco di Roma; ripre- versi periodici letterari. Comparve pel i,"
se poi alquanto di vigore, e venne affatto il Giornale de'letterati, in Roma intra-
meno circa il i55o (nel voi. I, p. 4°, per preso, e per alquanti anni continuato,
manifesto fallo tipografico si legge 1 5oo). da alcuni dotti co' tipi del Pagliarini, il

Dare vita hi Roma ad una vera Accade- cuii ."tomo uscì alla luce nel 742; in prin-
1

mia Archeologica era opera da lettera- cipio ebbe per titolo: Novelle letterarie
to, ma da letterato sovrano; alcuno nel- oltramontane. Rese ragione prima dui-
e

9i UNI L 1

1'opere che si pubblicavano ollremonti, quella de'nuovi Lincei, poi detta assolu-
e poi anche di quelle stampate in Italia. tamente come l'antica de'Lincei e acca-
Ad onta della protezione del cardinal Sil- demia fisico-matematica. Quanto a\\' Ef-
vio Valenti, il periodico cessò nel i y54. femeridi (a riassuntala pubblicazione nel
La direzione e la principal parte della principio del 1806, precipuamente dal
compilazione l'ebbe il celebre ab. Gaeta- cari. Felice Mariottiui di Città di Castel-
no Cenni pistoiese, il quale oltre l'erudi- lo, fornito di bel talento, unito ad altri

tissime sue opere, di cui profittai molto, dolti e giudiziosi letterati. Interrotte per
raccolse e pubblicò il Bullarium Fatica.' altre politiche vicende, tornarono a stam-
m/»?.Dal servigio del coro Vaticano, co- parsi nel 1820 e cessarono ancora una
me beneficialo, passava al tavoliuo; mai volta nel 1823 col 3.°volume di quest'ul-
1

pose il piede fuor di Roma, mai fu visto tima collezione. Il dotto ab. Giuseppe An-
a'passeggi e alle conversazioni; visse for- tonio Guatlani neli 784 cominciò con fo-

nito appeuadel necessario, e coll'indefes- gli settimanali a pubblicare l'illustrazio-


so studio abbreviò suoi giorni. Fu se-
i ne de'mouumenti antichi col titolo di.Yo-

polto nell'antica sagrestia Vaticana sen- tizie dell'antichità e bell'arti di Roma.


za neppur l'onore d'una breve iscrizione, Finalmente altra opera periodica lettera-
ma vive la sua memoria immortale nel* ria fu il Giornale ecclesiastico di Roma,

lesue bell'opere. Più fortunato fu Gio. che cominciò a stamparsi il t.° luglio
Lodovico bianconi bolognese, istruito iu 1785, con maggior strepito iìv\Y Effeme-
ogni genere di grave e amena erudizione, ridi, col quale alcuni zelanti e dotti ec-
che eli fu sorbente di ricchezze e onori. clesiastici ribatterono le novità e gli erro-
Intra [Mese la pubblicazione del periodi- ri de'novatori. Cessò a'3o dicembre 1797
co Effemeridi letterarie di Roma, pub- con 12 tomi, olire 9 di Supplemento, il
blicando un estratto de'libri che uscivano quale principiato nel 789 ebbe 1 fine col-
dallestampe e dandone giudizio, coadiu- lo stesso 1797, per le turbolenze de'tem-
vato da parecchi letterali suoi amici, fra' pi. Nefurouo principali benemeriti com-
quali l'ab. Giacinto Ceruti piemontese, a pilatori e scrittori il p. ab. d. demento
cui fu appoggiata I' estensione, ed ebbe Biagi camaldolese, commentatore i\e\ Di-
principio nel 177 3. Presero gran-voga uel- zionario ili Bergier, l'ab. Luigi Cuccagni
la repubblica delle lettere, e incontraro- rettore del collegio irlandese, il p. tu. Sol-
no anche plauso e favore presso le più dati domenicano, segretario dell'indice,
colle e straniere nazioni. Indi sino al 1798 l'ab. Marchetti allora rettore della chie-
lecontinuarono Vincenzo Bartolucci di sa del Gesù e poi arcivescovo d Aucira,
Caimano, poi celebre avvocato concisto- delle cui pregiate opere più volte profit-
riale e fiscale; e Gioacchino Pessuti ro- tai. Amhi: ni altri modi fiori il gusto sem-
inano,professore di matematiche misle,di pre più in Roma per le belie lettere, con
singolare abilità. Inoltre il bianconi nel l'erezione di Specole, dell' Osservatorio
1774 cominciò a pubblicare altra opera nel collegio romano per opera del eardi-
periodica, {'Antologìa Romana, la quale mAZelada (nella quale biografia dirò del-
die d ittiolo ragguaglio dell' accademia la nuova e recente mirabile specola e os-
istituita dal celebre fòlignate d. Felicia- sei' valoriocostruito sopra la chiesa di det-
no Scalpellini rettore del collegio Umbro- to collegio), e nell' Ospedale di s. Spi-
Luccioli e insigne professore di fisica nel rito , colla costruzione del teatro anato-
collegio romano, perciò della iu principio mico e suo gabinetto, col principio del-
accademia Umbra e Scarpelliuiana, e ne la scuola da' Sordo-Muli, con la Biblio-
pubblicò le dissertazioni iu essa Ielle. Più grafia e I" Antiquaria, ed eziandio con di-
lui di tuie accademia si compendiò con verse accademie letterarie. Le scuole del*
UNI UNI 93
l'università erano numerose, equelledel- speciale d' ostetricia che servisse a comu-
l'istituzioni civili frequentate anche dagli ne istruzione de' giovani che attendono
studenti di altre regioni d'ItaKa e sind'ob alla chirurgia, e delledonne che eserci-
tremonli. Vi concorrevanoragusei, corsi, tano I' uffizio di levatrici. A sopperirvi
tedeschi, francesi principalmente, a far il l'aw. Pasquale Di Pietro, fratello del sud-
corso degli studi legali. L'archiginnasio detto cardinale, benemerito dell' istitu-
essendo in riputazione presso gli esteri, zione della scuola de'sordo-muti, con pen-
questi portandosi in Roma non tralascia- siero generoso e umano inviò in Franci.»
vano di visitarlo e d'intervenire a qualche a proprie spese Francesco Asdrubali di
lezione. Loreto per bene addestrarsi nell'osteiti*
Nel 1775 fu eletto Papa Pio VI Bra- eia; e frattanto liberalmente esibì e óo~
schi, d' ingegno penetrante e di spirito nò con diverse condizioni all' università
piorjo, geniale e magnanimo promoto- romana fondi per mantenervi un pub-
i

re delle belle arti, e favoreggiatore delle blico maestro d'ostetricia. Pio VI com-
scienze, vero Mecenate dell'une e dell'ai» mendando l'idea benefica del Di Pietro,
tre.Da tesoriere avendo insinuato a Cle- la secondò prontamente nel 1 786 appro-
mente XIV la formazione del ÌMuseo Fa- vando nell'archiginnasio l'erezione d'una
ticano, egli con entusiasmo lo continuò nuova cattedra d'ostetricia, a cui venne
e ridusse emporio d'insigni monumenti nominalo 1' Asdrubali che in Parigi e- ,

e splendido ornamento primario di Ro- rasi istruito, coll'annuo assegno di scudi


ma, e non fu meno munifico colla pro- 200, e poi pubblico gli Elementi d'Oste-
pinqua Biblioteca Vaticana. In breve, tricia, come narrai ne'luoghi relativi. Fu
il suo pontificato riuscì faustissimo e pro- ingiunto al nuovo professore di dare l'i ole-
pizio alle scienze e alle belle arti ed a- , rò corso d'ostetricia agli studenti di chi-
vrebbe segnato un'epoca nuova e gloriosa rurgia, in ogni anno scolastico sinoa lutto
se le sopravvenute turbolenti e deplora- il mese d'aprile; e d'istruire nella scuola
bili vicende non avessero sommerso ogni dell'ospedale di s. Rocco le levatrici, luogo
ordine di cose. Gli antichi pregiudizi tut- aperto alle povere e alti e partorienti, cioè
tavia lasciavano in balia di vili e igno- ne'mesi invernali nell'archiginnasio e ne-
ranti levatrici la più grande operazione detto ospedate.Di più il Di Pie-
gli estivi in

della natura, nel concepimento e nascita tro offrìun fondo perchè col suo prodot-
degli uomini. Quindi spesso accadeva,che to ogni anno si (lasse il premio d'una me-
in parti scabrosi e non naturali molte fos- daglia d'oro allo scolare d'ostetricia, che
sero le vittime innocenti dell'ignoranza previo esame ne fesse riconosciuto me-
e inettitudine delle stesse levatrici. Ad on- ritevole. Intanto scoppiò la disastrosa ri-
ta del nazionale orgoglio, superiori i ro- voluzione di Francia, che dilatatasi fu-
mani in alcuni rami di scienze e di let- riosamente sconquassò quasi ogni angolo
tere, e nel gusto e magnificenza delle belle d'Europa e principalmente l'infelice Ita-
arti all'altre nazioni, rimasero poi a pa- lia. Nella temporanea occupazione ò'A-
recchie altre assai indietro in varie scisn- vignarne, sotto Clemente XIII, era cessa-
zee in taluni stabilimenti, altrove diretti to provento assegnato alle cattedre di
il

al miglior comodo e al sovvenimento e chimica e di fisica sperimentale, onde i


conservazione della misera umanità, ben- lettori soggiacquero a grave deficienza, ed
ché da Roma in molte ne avessero ap- a ppena si die loro alcun sussidio colla cas-
preso le prime nozioni. Tra le altre cose, sa del rettorato. I rivoluzionari francesi
sebbene fossero in Roma chirurghi de- invadendo nuovamente neh 78f)Avigno-
stri nell'operazioni di parli straordina- ne e il contado Venaissino, doininii tem-
ri e difficili, pure vi mancava una scuola porali della s. Sede, li ritennero per sena-
94 U N I li N I

pie. L'animo grande di Pio VI non per- stampata. Morì di 7^ anni in Roma nel
mise che le prepotenti e straniere violen- 1659), o almeno prendesse incremento,
ze fossero pure di pregiudizio agli studi nondimeno a Pio Vi si deve la gloria di
ed a'pnbblici maestri ; ordinò che l'era- averne introdotto nell'università pubbli-
rio supplisse allo stipendio de'professori, ca e opportunissima istruzione (imparo
r
e che questi continuassero a insegnare dal d. Luigi prof. Buzoni, Intorno la ne-
quelle nobili e vantaggiosissime scienze. cessità d'un linguaggio uniforme e. co-
J
Considerando il Papa quanto sia neces- mune a medici legali, ed a' giudici cri'
saria all' introduzione della teologia la minali nella denunzia delle ferite, pvea-
precedente cognizione de luoghi detti teo- so il Giornale arcadico, t. 46, p. 298,

logici, che sono i fonti da cui quella de- che per la provvida costituzione di Car-
riva^ mancandone la speciale lettura nel- lo Vituperatole, dovette la giurispruden-
l'archiginnasio e che avesse per oggetto za criminale in parecchie circostanze gio-
l'indicarli e Io spiegarli interamente, on- varsi del soccorso della medicina. Queste
de servirdi prodromo agli studenti di teo- due nobilissime dottrine, già divenute so-
logia , ne eresse la cattedra nel 178S e relle, si dierono roano amichevole e quin-
degnamente l'assegnò con congrua dote di di comune accordo procacciarono di
ni p. Pio Sua domenicano, convertendo scoprire le simulazioni e le malvagità de'
in essa la lettura straordinaria di contro- ribaldi ). Fu inoltre imposto al lettore,
versie che dalmedesimo religioso esercì- che ne'giorni di vacanza dovesse nel tea-
lavasi. Contemporaneamente Pio VI e- tro di Notomia fare in ogni anno prima
resse una nuova lettura di chirurgia, an- 16 dimostrazioni anatomiche, e dopo e-
che forense, per renderla più utile; cioè seguire 5 operazioni chirurgiche, in mo-
1

volle che le sue istituzioni si estendesse- do che in un biennio la consueta serie del-
ro a quelle materie e questioni, la cogni- l'une e dell'altre venisse a compiersi pei*
zione, l'esame e il giudizio delle (piali è ammaestramento degli studenti. Al nuo-
di comune ispezione tanto a'medici e chi- vo lettore si fissò dal Papa conveniente
rurghi per formare legale perizia e dar- annuo stipendio, e per tale nominò il ce-
ne parere; quanto a'tribunali e giudici lebre Giuseppe Sisco coi so, che con uni-
eriminali,vegliantialla verificazione e pu- versale soddisfazione eseguiva annual-
nizione de'delitti, per proferire giuste e mente nel teatro anatomico dell'univer-
ben fondate sentenze. Sebbene possa dirsi sitàun corso laborioso d'operazioni chi-
che la scienza medico-legale per opera rurgirhe sui cadaveri preparati. Altrove
del famoso Paolo Zacchia in Roma sor- lo celebrai,ealtrettantopossodiredi mol-
gesse (questo illustre romano medico le- li de' tanti che vado nominando , e per
gale fu in grande riputazione, medicod'In- brevità e per non ingombrare d'una mol-
nocenzo X e d'Alessandro VII, e proto- titudine di citazioni quest' articolo m'a-
medico dello stato pontificio. Si applicò stengo di ricordarne i luoghi. In tale oc-
soprattutto allo studio di quella parte del- casione Pio VI soppresse la cattedra di
l'arte, eh' è destinata a illuminate i tri- botanica pratica, il cui professore incon-
bunali in una moltitudine di questioni gruamente era poi stato incaricato di
spinose e delicate , e chiamasi medicina spiegare i trattati chirurgici de Fulne-
legale. Compose perciò un'opera la cui rihus et Tumoribus. Quando il collegio
profonda erudizione e squisito criterio la degli avvocati concistoriali nel 1786 de-
resero classica e utile non meno a' rap- putò rettore mg/ Carlo Luigi Costanti-
porti criminali che a'teologici pe'casi di ni avvocato de' poveri, ascolano e nato iti

coscienza: Qunestinnes Medico - Lcga- Roma, il quale col penetrante ingegno e


les, Romaeib?. -35, e 1 fu più volle ri- coll'indcfesso studio erasi fornito di buou
~
UN I U N I
9
cupi (ale d'estesa e varia irtuliztone, UftI- innovazioni riguardarono il materiale
to procedeva nell'archiginnasio secondo delle scuole , le seguenti ne concernono
il solito e a sufficienza bene, tranne po- il formale. Quando nella riforma Bene-
ca diligenza in alcuni lettori ri e 11 ' esser dettina tutte quasi le lezioni si dichiararo-
pronti suono della campanella per re-
al no e resero quotidiane.si formò nuovo ca-
carsi alle scuole, sebbene terminata l'ora lendario adattato all'introdotta mutazio-
essi compensassero gli scolari con trat- ne. Il principio delle lezioni d'ogni anno
tenersi in circolo. Da rpiesto prese moti- scolastico si fissò a'6 novembre, e il fine a*
vo l'eloquente mg/ Costantini , di spie- 21 luglio, nel qual giorno doveano co-
gare il suo zelo innovatore , e di esten- minciar le ferie eslive o generali. Sembrò
derlo a ideare un nuovo regolamento, che potesse rendersi più gradevole e op-
cbe abbracciasse il materiale e il forma- portuna la cosa anticipando 1' ingresso
,

le delle pubbliche scuole, cbe distribuite di dette ferie all' antivigilia della solen-
nel 2. e 3.° piano dell' edilizio erano
, nità de's«. Pietro e Paolo, che ricorre a'
alquanto distanti Ira loro e produceva 29 giugno, com'era il vecchio siile del-
inconvenienze. Il rettore vi pose riparo l'università prima di detta riforma. Mi
e per sua industria le collocò tutte nel per ciò fare senza diminuzione di lezioni,
i.° piano, con comune comodità e sod- che determinaronsi annualmente in nu-
disfazione. A tal effetto convenne far uso mero di i 35, si soppressero molte vacan-
dell'antico salone de'medici e de'teologi, ze intermedie. Inoltre si eccitò nuovamen-
ed a questo fu surrogata la sala de'letto- te la diligenza de'professori nell'esatto a-
ri nell'opposto braccio settentrionale, do- dempiinento de'ioro doveri, richiaman-
ve al tempo di Renazzi aduna vansi i col- do il rettore con sua notificazione in os-
legi de'teologi e de'medici, e il collegio servanza il prescritto da Leone Xe Be-
de'procuratori vi teneva le sue sessioni, nedetto XIV sulle puntature de' mede-
esercitandovi altresì le loro funzioni l'ac- simi. Si provvide dal rettore Costantini
cademia teologica, e l'accademia di re- anche alla frequenza, all'eccitamento e al
mi vanto appar-
ligionecattolica alla quale maggior profitto degli scolari , da regi-
A'
tenere edi cui sono prossimo a riparlare. strarsi nella matricola da tenersi dal bidel-
lettori poi fu assegnato per vestiario e luo- lo de'Ieltori detto puntatore. Che non sa-
go da trattenersi in espettativa della pro- rebbero ammessi a' concorsi per le lau-
pria ora di leggere, lai." camera situa- ree d* onore e a conseguir altri premi ,

ta in fondo del braccio delle scuole, a cui senza esibire l'attestato di loro frequen-
altra succede per uso de' medesimi e del za alle lezioni de'professori e sottoscritto
rettore, le quali due stanze, già appar- dal rettore. Alle solite lauree d'onore si

tenevano al i.° custode della biblioteca. aggiunsero altre gratuite e ili premio per
IWa non incontrò egnal plauso presso il gli scolari che avessero cooipinio lodevol-
pubblico la chiusura del gran portone mente l'intero corso degli studi teologici,
dell'università in piazza s. Eustachio. A medici e legali, e fatto sperimento del ri-
far cessare il malcontento della scolare- portato profitto. S'introdusse una nuova
sca, costretta a girar intorno all'edilizio qualificazione, sotto il nome di magiste-
e aver soltanto l'ingresso pel pollone in- ro di premio in giurisprudenza crimina-
contro s. Giacomo, e asedare sii
o univer- le, nella filosofìa e arti, e nelle lingue, e
sali clamori per la privazione d'un tra- finalmente il premio d'una medaglia d'o-
passo consueto (poi affatto tolto con l'or- ro nell'ostetricia, e d'un corpo di libri in
dinaria chiusura di portone),owio ea tal chirurgia, con onorifico attestato dell'u-
lutti comodissimo, convenne d'ordine su- niversità per chi in tutte le riferite disci-

premo riaprire I' altro portone. Queste pline, nell'esame de' rispettivi professori
96 UNI UN I

venisse riconosciuto il più valente e istrui- congruenza di tal sistema e si meravi- ,

to. Finalmente restò fìssalo il giorno 21 glia che in tante riforme mai vi si ripa-
o 22 luglio in ciascun anno per la colla- rò. Chi delta, non sempre spicciola bene
zione delle lauree d'onore e di premio, le parole, né per lo più usa discrezione
e de'magisteri, e per la distribuzione de- di pronunziar con pausa, onde da'disce-
gli altri premi, colla maggior pompa. Si poli possa seguirsene agiatamente la det-
compie la scolastica solennità con discen- tatura, sollecito soltanto di dettare quan-
dere tutti in chiesa a render grazie a Dio. to si é prefisso nel ristrettissimo giro di
Queste e altre più. minute innovazioni fu- mezz'ora. All'incontro chi scrive or non
rono esposte dal rettore Costantini e pub- intende il dettante, or non capisce ciò che
blicate in un libro intitolato Regolamen- ad esso dettasi, e or finalmente non ar-
to dell' Archiginnasio Romano ,nel 788 1 riva scrivendo a tener dietro alla rapidi-
pubblicato colle stampe. Confermò l
J
io tà del dettare. Quindi le lacune, e gli er-
"VI colla sua sovrana autorità il nuovo rori di senso e di parole, onde spesso il

regolamento col breve Postquam divi- cartolato dello scolare contiene più spro-
nac Sapienliae,de 1 5 luglio 788, Bull. i positi che parole. A ciò evitare, Reuazzi
Jiom. coni. t. 8, p. i84i che comprende dettò colla flemma , e con prolungata e
lo stesso regolamento. In esso si divisero flebile monotoniajfacendo violenza al suo
le classi, si stabili la distribuzione di ma- temperamento vivace e intollerante di
terie di scuole e di ore. Cinque furono le nenie. Ciò non bastava, e gli scolari in-
classi: 1. Materie sagre, 2. Giurispruden- correvano in madornali errori. Egli con-
za, 3. Medicina e Chirurgia, 4-Filosofia fessa. » Quando istituitomi le pubbliche
eArti,5.Lingue; nellequali si divisero tut- universitàdegli studi, non vi allignò subi-
te le materie. I professori furono stabiliti a to, come taluno penserebbe, l'uso di della-
3i, oltre 2 soprannumeri, uno per la clas- re.Costumavasiin principio, comedal dot-
se legale e l'altro per la medica. Cinque di tissimo cardinal Gerdil fu notato nel Di-
loro si assumevano da alcuni ordini reli- scorso accademico sopra gli studi della
giosi, tulli gli altri solevansi scegliere per gioventù, di leggere il testo d'un autore
concorso. Questo sistema scolastico te- veramente classico in ciascun genere. I

nuto perfetto, pure lasciò a desiderare pubblici maestri ebbero da ciò la deno-
diverse cose, non trovandosi come altrove minazione generica di Lettori, che sem-
il sistema scolastico legato e connesso col pre loro a designarli rimasta. Essi del le-
sistema pubblico; mancare di mezzi ve- sto letto spiegavano prima le parole, e i
ramente valevoli ad animar lo zelo de' sensi spouevano, poi il fine dall'autore
maestri nell' istruire, e l' impegno degli prefissosi, e l'ordine degli argomenti dal
scolari per profittare; non perfetto il me- medesimo adoprali per conseguirlo. Fi-
todo dell' insegnamento; desiderarsi, co- nalmente ragionavano sulla convenienza
me in altre università, per ogni classe di o efficacia di tali argomenti relalivamen-
discipline, i libri da valersene a uso sco- le all'intento; il che facendo o con con-

lastico su cui studiano gli scolari, e dan- tinua orazione, o per mezzo d'interroga-
no i maestri le loro lezioni, poiché per zioni e di risposte, nulla tralasciavano che
antica consuetudine difettosa, nell'archi- una piena dichiara-
potesse contribuire ad
ginnasio ogni professore formava i suoi zione della proposta materia. Ecco per-
scritti di proprio talento e per mezz'ora chè allora la pubblica istruzione riusciva
li dettava a'discepoli,che li scriveano, per sì proficua, e gli studenti divenivano non
servire di scorta e di materia allo studio, superficialmente e alla moda, ma pro-
ìndi per un'altra mezz'ora spiegava e di- fondamente e all'uso antico imbevuti del-
lucidava. Il Reuazzi svolge e chiarisce l'iu- la scienza a cui attendevano. In progres-
U N I UNI 97
so la vanità de'niaestri sdegnò di segui- moderne. Non manca Renazzi di dare e-
re un metodo, ch'era d'ostacolo a pom- ruditissima contezza della letteratura ro-
peggiare anch'essi, come autori, in mez- mana nel lungo pontificato di Pio VI, e
zo al coro de'propri discepoli. Ciascuno medesima; osser-
degl' illustri fioriti nella
volle che i particolari suoi scritti si su- vando particolarmenle,che mentre le nu-
blimassero alla qualificazione di testo per merose accademie di poesia, in Roma e
gli scolari, e così cominciarono a dettar- altrove in diverse epoche di tempo con
li. Quest'uso nato dalla magistral vana- grande apparato e mollo strepilo istitui-
gloria, divenne in seguilo necessità. Non te, sono dovunque quasi tutte disparse e
si era ancora inventata la stampa, assai giacciono oscure o inoperose, Roma sola
posteriore all'istituzione dell'università. vanta di serbar vegeta e fiorente un' ac-
Troppo gravoso sarebbe stato il dispen- cademia poetica, dopo il corso d'oltre un
dio pegli scolari di far copiare gli scritti secolo. celeberrima Arcadia, ed
Tal è la

del maestro per averli in iscuola sott'oc- in tanto credito e vigore che polè decisa-

chi e studiarli in casa. Convenne dun- mente influire nou seuza però qualche
,

que procacciarseli sotto la dettatura. Ma dissensione fra' suoi pastori arcadi, a far
potendosi adesso scegliere dal maestro per sovrano comando di Pio VI fregiare

e provvedersi da' discepoli con teuuissi- in Campidoglio corona poetica la


della
ma spesa il miglior libro in ciascuna fa- rinomatissima e brava improwisalrice
coltà, acconcio alla pubblica istruzione ; Corilla Olimpica. Cantava ella soavemen-
perche gettare superfluamente le ore pre- te e verseggiava con fluidità , ond' erasi
conciliata l'affezione degli Arcadie il pub-
ziose nel dettare, nello scrivere ? Forse
il tempo, che in dettare consumasi, non blico favore. Di questa coronazione, col-
potiia impiegarsi in tener circolo, nel- le notizie relative, altrove parlai: perciò
1* interrogare e rispondere alla maniera basti il qui detto. Non posso tacere, che
Socratica, e nel soddisfare alle doman- narra Renazzi, che la sua scuola, massime
de degli studenti con vera e presenta- in quaresima, era frequentata per udirne
la loro utilità? II Denina non conten- le lezioni da viaggiatori istruiti,ed una vol-

to di riprovar 1' uso di dettare, ne' Pen- ta vi si recò a udirlo la stessa Corilla, in

sieri diversi sulle pubbliche scuole, si compagniadel principe Gonzaga suo pro-
è dato carico di sciogliere anche le obbie- tettore e di altri letterati stranieri, e quin-
zioni de' sostenitori di quello. Vere so- di l'invitò a mensa. Mentre era in piena
no e giudiziose le sue osservazioni sul- osservanza nuovo regolamento nell'u-
il

comune opinione,che le cose scri-


l'invalsa niversità, scoppiò l'orribile tempesta po-
vendole imprimano più nella mente".
s' litica che sconvolse ogni antico ordine
,

Con riservatezza e insieme con buone di cose, ed immerse tutti nelle desolatri-

ragioni, il Renazzi inoltre non approva ci calamità le cui conseguenze durano an--

l'uso inveteratissimo nello studio roma- cora (in proposito merita leggersi la Ci-
no, di spiegare in lingua latina, benché viltà Cattolica, serie 3.% t. 6, p. 70 1 ,
di

ammirisi maestoso ed energico idioma; quanto grave e interessante


riferisce sul
rilevando però che nelle scuole di scieu- libro: A
guai punto sìa la Rivoluzionet
ze perde di sua dignità e imbastardisce, Lettera di rng.r Luigi Renda vescovo di
oltreché per le molteplici felici scoperte, jlnnccy .V ersione dalfrancese, Genova
le nuove nomenclature mancano di cor- 1857). I repubblicani francesi essendosi
rispondenti voci e frasi proprie latine, per proposti l'occupazione dello Stato Ponti-
esprimerle nel genuino e vero senso, e le Jicio (p^,),\a sua democratizzazioneja pri-

perifrasi essere difficili e rendere incerti gionia di Pio VL, tutto conseguirono ad
sulla rappresentanza e valore dell' idee onta degl'immensi sagrifizi fatti dal Papa
vox,. LXXXV. 7
-

93
UNI UNI
r
nellosciagiu alo trattato di Tolcntino(T .). casa e nell'archiginnasio, avea fregialo
Occupala anche Roma, proclamata l'effi- dell'avvocatura concistoriale. Destituito
mera RcpubllicaT'ìbevìna oRornana,de- dal reitera lo, fu istallato nella sua magi-
lionizzato Pio VI, a'20 febbraio 1 798 fu stratura Gioacchino Pessuti , ricordato
strappato dal Vaticano e tradotto in To- professore valente di matematiche miste,
scana. Tra'consoli della repubblica, uno e allora uno de'consoli democratici. L'or-
fu il Costantini per due volle rettore del dine pure degli studi e le materie che se-

l'università,cioè nell'ultima riforma e nel condo il solito s' insegnarono, non subi-
i.° triennio cominciato neh 793; altro il rono alterazione in quel primo tempo. Gli
suo predecessore nel rettorato, l'avvocato stipendi per alcune volte si pagarono pun-
Francesco Riganti, che pe'suoi talenti e tualmente, ma presto l'apparente calma
legale abilità, e per la sua equità e mo- si turbò. Indi insorse a porre in agitazio-
derazione a vea esercitato la carica con co- ne e a repentaglio i lettori, l'ordine ir-

mune soddisfazione de' professori. Fu il removibile dalle fanatiche autorità costi-

consolalo che fece atterrare gli stemmi tuite emanato, di doversi anche da essi,
gentilizi, insieme a'deplorati dell' archi- qualificati per pubblici funzionari repub-
ginnasio. Sebbene si distrussero quasi lutti blicani ,
prestare il civico Giuramento
gli stabilimenti sagri e profani di Roma, (Z7.). Ad onta che tolse ogni ambiguità
l'archiginnasio si conservò. Perchè itili o- Pio VI con dichiararlo illecito, e che al-
ducendosi opinioni, costumi, sistemi dia- cuni lettori doverosamente ricusarono di
metralmente opposti al pacifico coltiva- giurare (icui uomi registrò con falsa da-
meli to delle scienze; pretendevasi nondi- ta l'anonimo nell'opuscolo: 77 S),eil JYo,
meno di allucinare i meno avveduti, e di Gerapoli 180 1), nondimeno alcuni altri
calmare i più accorti col conservar frat- poi giurarono. Su questo argomeuto, co-
tanto le pubbliche scuole. Anche l'uni- me notai nel citato articolo, nescrisse con
versità Gregoriana restò in vigore a me- particolarità interessanti mg/ Baldavsari,
rito de'sacerdoti che la governavano. Ri- Relazione dell' avversità e patimenti di
cordando essi che il general Cervoni, co- Pio VI, X. 3, p. 193 e seg. Egli dice, che
mandante l'antiguarclo degl'invasori, era difensore del giuramento repubblicano fu
stalo alle scuole del collegio romano, si eziandio il dotto avv. Giuseppe Mangia-
recarono a trovarlo e gli rammentarono tordi di Castro,governo di Vallecorsa nel-
cosa dovea all' università Gregoriana, e la delegazione di Fi osinone, professore di
però la proteggesse. 11 Cervoni tocco da gius canonico nelP archiginnasio, poi di
quest'atto, fu dal generalissimo Berthier, gius civile, giureconsulto di merito e uno
ed ottenne che al collegio romano non de'più distinti censori dell'accademia teo-
s'ardisse recare il più piccolodanno,e con- logica. Il Giornale democratico di Roma
forme alle promesse seguirono gli effetti. denominato/J/om7o/r,a'22 gennaio 1 799
Continuarono dunque tanto lescuole del gli disse alquante parole ingiuriose,perchè

collegio romano, quanto l'università ro- quando a' professori della Sapienza era
mana, sotto l'intruso governo repubblica* stato chiesto il giuramento, il Mangiator-
no,a tenersi aperte colle stesse regole e for- di e un altro professore aveano doman-
me sino allora osservate. In principio l'ar- dato dilazione. Ciò fu bastante a far che
chiginnasio non soffrì altra variazione ,
l'ingiurialo s'inducesse a scrivere toslo a'
fuorché quella di vedere espellere il ret- compilatori deb! foni tare una lettera, col-
tore, l'encomialo Pasquale Di Pietro, che la quale mentre difendevasi presso mal- i

Pio VI per la sua molteplice erudizione, vagi,si disonorò presso buoni. Imperoc- i

perizia legale, e celebrate benemerenze ché in tale lettera, subito pubblicata dal
d'utilissimi stabilimenti introdotti in sua Monitore , dichiarò aver stampalo nel
UN I U N I
99
principio della repubblica un' operetta, due Sicilie, a'quali non parve spediente di
ove mostrava il giuramento non solo le- fare riaprire l'archiginnasio allora chiu-
citoma dovuto: il suo parlare e operare so; bensì rimosso il rettore repubblicano
essere slato sempre conforme al parere Pessuti, ripristinarono nell'uflizio l'avvo-
divulgato col suo libretto, ed essersi ado- cato concistoriale Di Pietro. Questi con
peralo acciocché dìodo de'professori suoi editto de'6 gennaio 1800 dichiarò vacan-
compagni avesse ripugnanza a giurare ti] 3 cattedre e inlimò il concorso a chi
odio alla monarchia e attaccamento alla volesse oliarvi. Fra tali cattedre primeg-
repubblica francese e sue costituzioni. Di- giava quella del Renazzi , il quale avea
poi ilMangiatoidiriprovòquantoavea so- giurato,ma non come lettore, e poi in de-
stenuto. L'erronea dichiarazione di mg. bita forma erasi ritrattato. Non mostran-
Boni pro-vicegerente, e giuramento il dosi favorevole il rettore, 1 icorseal gover-
prestato da molli professori delle due uni- no provvisorio napoletano, e tanto ener-
versità Romana e Gregoriana, fu a l'io gicamente perorò che nacque il decreto
Yl vera spada che gli trafisse l'anima, e di sospensione alla dichiarata vacante sua
lo dichiarò con particolare breve diretto cattedra, finché non giungessero lesovra-
r
a mg. Boni, rimarcando che sembrerà ne disposizioni ; di conseguenza restaro-
Roma, già maestra della verità, siasi fat- no sospesi gli altri concorsi, mentre l'ar-
ta maestra dell'errore. Tosto mg.* Boni chiginnasio continuava a rimaner chiuso.
ritrailo l'emessa dichiarazione, per cui Intanto per morte del glorioso Pio VI,
molli invocarono il giuramento, e fra que- a' 4 marzo 1800 in Venezia
1
si pubblicò
sti alcuni professori dell'archiginnasio, e Papa Pio VII Chiaramonti, quale per il

quelli del collegio romano tutti invocaro- le cose dell'archiginnasio fece sapere che

no il giuramento. Doveano i non giura- vi avrebbe provveduto alla sua venuta in


ti lettori dell' archiginnasio attendersi la Roma, ch'ebbe luogo a'3 luglio tra il giu-
solenne loro destituzione. Questa infatti bilo universale. Tosto indefesso l'animo
non tardò. Il rettore provvisorio Pessu- rivolse a ricomporre gli animi discordi, a
ti, intimò formalmente a'Iettori non giu- riordinare le pubbliche cose, a riparare i

rati, ch'essierano destituiti e dichiarali danni comuni, a far fiorire la religione,

inabili a pubblicamente insegnare.A qual- la giustizia, l'industria nazionale, le scien-


cuna delle letture così rese vacanti, si fe- ze e le belle arti. Appressandosi il prin-
ce il rimpiazzo colla nomina d'altri sog- cipio del nuovo anno scolastico, la chiusa

getti. Ma frattanto le ferie generali so- università faceva sentir la mancanza del-
praggiunsero, terminato l'anno scolasti* la pubblica istruzione. Invisi la più par-
co alla meglio, e gli avvenimenti della te de'professori per la prestazione del ci-
guerra che minacciavano vicina l'estin- vico giuramento,vi fuchi propose di scio-
rione del nuovo governo, ad altre mag- glierne l'intero corpo e la romana univer-
giori e ingenti cure richiamarono i pen- sità totalmente abolire. Dappoiché si e-

sieri di que'che reggevalo colla forza del- sageravano ti isti effetti che dagli studi
i

l'armi, e degli altri, i quali sulla vacillan- potevano provenire al ripristinato ordine
te base del medesimo aveano collocato delle pubbliche cose, e si riguardavano i
le loro speranze e le loro fortune "onda- professori generalmente e indistintamen-
to. Finalmente prevalendo l'armi delle te come pericolosi per l'abuso che far po-

potenze coalizzate contro la repubblica tevano neh' ammaestramento della gio-


francese, le truppe di questa furono co- •ventùdilumi scientifici, di massime nuo-
strette d'evacuare lo stato e Roma nel de- ve, d'opinioni straniere. Prevalse il par-
clinar di settembre i 799, occupandola u- tito di seguire a tener chiuso lo studio,

na guarnigione e i ministri del re delle ed il rettore pubblicò un edillo con cui


ioo u H I ti N I

a'professori e a qualsivoglia altra persona porato mostrò la slessa premura per l'ef-

fu interdetto d'insegnare anche privata- fettuazione del ripristinameuto dell' ar-


n>ente,senza di lui speciale permesso. Tut- chiginnasio, ed anch'egli come il prede-
ta volta a provvedere alla bramata pub- cessore tenne congressi col rettorale col-
blica istruzione, almeno nelle due più ne- legio degli avvocati concistoriali, per va-
cessarie facoltà, cioè giurisprudenza eroe* gliarci professori e prendere savi ed equi
dicina.coll'istessoedi Ito determ inossi, che provvedimenti. Intanto era stato depu-
due professori destinati tenessero nelle tatonuovo rettore 1' avvocato concisto-
proprie case a comun comodo aperta Giuseppe Morelli patrizio spoletiuo,
riale
scuola dell'istituzioni di diritto ci vile e ca- probo e perito nella scienza legale, il qua-
nonico; e altri soggetti all'uopo prescelti le già lodevolmente avea esercitato il ret-
dassero nell'ospedale di s. Spirito lezioni torato per un triennio dal
1790 in poi,
pubbliche di medicina e di notoinia,cioè indi avvocato del popolo romano e cano-
r
il d." Pane e il d. Mora, colla facoltà a nista della s. penilenzieria. Fervorosa-
r
questo di sostituire il d. Bomba, e lilial- mente contribuì alla riapertura e agli or-
r
mente il d. Asdrubali insegnasse nella namenti di cui venne fregiata l'universi-
propria abitazione l' ostetricia. Questo tà. Scevro di prevenzioni epropensissimo

provvedimento singolare, e mai sino allo- a favorire il bene di tutti, nelle relazioni
ra usato, non fu approvato, come inde- che fece aJ Papa delle prese determina-
coroso per Roma e pregiudizievolealla so- zioni, eguale trovò nell'ottimo cuore pon-
cietà. Ma già Pio VII nella sua meniti tifìcio l'inclinazione a far risentire a chimi-
maturava l'alto disegno d'imitare que- queglieffetti di sua somma saviezza e mo-
ll'illustri predecessori, che dopo clamo- derazione. Tutti imi stintamente i pro-
rose vicende politiche reputarono a loro fessori, inclusi vamente al fessoti , colla
glorioso e opportuno al pubblico bene, di sua sovrana autorità riammessi furono
fare risorgere e riaprire 1' università ro- all'esercizio delle rispettive loro cattedre,
mana degli studi, a' loro tempi desolata con quelle provvide avvertenze che la pru-
e chiusa. Essendo camerlengo il cardinal denza esigeva. Con precedente avviso del
bruschi e perciò gran cancelliere dello stu- rettore, fatto pubblicare a'20 novembre
dio romano, il nobil genio per le bel le ar- 1801,8*26 dello stesso mese seguì il so-
ti e le scienze trasfuso in lui dall'immor- lenne riaprimeulo dell'archiginnasio ro-
lal zio Pio VI, e la sua sincera affeziono mano, tranquillamente effettuato. Appe-
per la dignità e utilità di Roma, non sof- na negli estremi mesi del trascorso seco-
frirono che più lungamente l'archiginna- lo sparì da Roma il fantasma democrati-
sio giacesseabbaudonato e negletto. Per- co, da cui tanti furono infelicemente al-
ciò egli perorò così energicamente col Pa- lucinati, che alenili dotti e zelanti eccle-
pa, che ammutoliti contrari, Pio VII cou i siastici, scorgendo quanto le recenti po-

alto magnanimo riordinò il riapri mento litiche convulsioni urtalo avessero gli an-
dell'antico e preclarissimo liceo romano. tichi e veri principi! religiosi, specialmen-
Ma il cardinal bruschi essendo avverso te nelle menti giovanili, saggiamente idea-
all'abolizione dell' Università artistiche rono d' imbrandire il soldo scudo della
di Roma (P.) e alla promulgazione del scienza per combattere i moderni errori,
commercio libero (di che pure ragionai io illuminare i lraviati,guarenlire e far trion-
tale articolo),reputando l'una e l'altra fa- fare le verità della Cattolica (V.) Reli-
pubblico bene, come lo furono, nel
tali al gione (V .). 1 principali di loro furono d.
1801, rinunziò al camerlengato, e il Pa- Gio. Fortunato Zamboni (poi avvocato
pa dichiarò pro-camerlengo il cardinal fiscale e consultore del s. Oflizio, prela-
Giuseppe Doiia Pamphilj. Questo por- to e canonico Liberiauo, chiaro per ope-
,

UNI li N I ior
re ilolte), mg/ Girolamo Napulioni av- nonico di s. Eustachio) e Cleto Maria pro-
vocalo concistoriale e promotore della fe- curatore rotale (poi prelato protonotario
de, d. Settimio Còstanzi, il p. ab. d. Vin- apostolico e luogotenente dell'A.C, mor-
cenzo Garofalo (poi abbate generale de' to chierico di camera: per grato animo
cauoniciLateranensi e arci vescovo diLao- ricordo d' avere da lui ricevuto in dono
dicea). Essi e altri lodevoli soggetti si co- l'opera paterna divenuta rara, Elemen-
stituirono in regolare adunanza, cui die- ta Juris Criminalis, Romaei8o2j edi-
rono il titolo di Accademia di religio- tio altera romana etquinta italica recen-
ne cattolica (P '.), eleggendo a presiden- sii aucta et emendata; e l'onorevole e gra-
r
te il dotto mg. Domenico Coppola arci- ziosa dedica del suo mss. Ragionamento
vescovo di Mira e segretario di propagan- sulle antiche, leggi di letto nel- Roma,
da //7/e (ora Io è il cardinal Fabio M/ A- l'accademia Tiberina nella solenne torna-
squini prefetto dell'Indulgenze e ss. Reli- ta de' 1 4 luglio 1 844)- Poiché per propria

quie), e in segretario il celebre barnabita lodevole inclinazione entrambi ascriver


p. d. Francesco Fontana poi cardinale si fecero i primi d'ogni altro tra 'candida-
r
(ora lo è mg. Gio. Battista Rosani ve- ti dell'accademia, e più volte dierono sag-
scovo d'Eritrea e vicario della basilica gio dell'ingegno e industria loro in com-
Vaticana). Si proposero nell'adunanze di porre e recitar dialoghi nelle sessioni ac-
trattare e illustrare i punti più impor- cademiche. II frutto ubertoso prodotto
tanti e sostanziali della cattolica Religio- da tali accademici esercizi, e quello anche
ne (nel quale articolo celebrai il legato maggiore che da essi attendere si poteva
del milanese Fagnani con pensioni a fa- a pio e gloria della vera religione , in-
vore degli scrittori per la sua difesa e ii*- fiammò personaggi per
i dignità e saggez-
cremeuto), e dall'opposizioni difenderla za più rispettabili, a favorire e benefica-
deglincreduli antichi e moderni, ne'libri re questa nuova accademia. Pio VII col
diesi danno alle stampe, con dissertazio- breve Perlatum ad Nos est, de'2
7 gen-
ni (di molte delle quali, per la dottrina e naio 1 80 1
, Bull. Rom. cont. 1. 1 1 , p. 1 o1
importanza de'gravi argomenti, più sun- altamente commendò l'istituto dell'acca-
ti ne riportai a'Ioro luoghi) e con dialo- demia, l'approvò e gli accordò il suo pa-
ghi, nelle sessioni stabilite ne'giovedì li- trocinio. Piacque poi tanto al dotto e vir-
beri. Per lai." volta l'accademia si adu- tuoso cardinal Francesc'Antonio de Lo-
nò nel fine di maggio 1800 nell'oratorio reuzana, che con indicibile impegno ne
della congregazione primaria del collegio divenne il principale e più benefico me-
r
romano, e mg. JNicola Buschi vescovo cenate. Di più il Papa e il rettorale col-
di Ferentino pronunziò l'orazione inau- legio trasferirono stabilmente la sede del-
gurale. In seguito si tennero ivi altre a- l'accademia nel!' archiginnasio romano,
dunanze, con gran concorso e plauso. Co- ove tuttora decorosamente fiorisce, e la

sìla nuova accademia prese subito voga, solennissima 1 /adunanza vi fu tenuta nel-
e parecchi altri soggetti per qualificazio- la gran sala a'5 febbraio 801, con ma-
1

ni, ingegno e dottrina distinti vi si aggre- gnifica pompa di apparato e di lietissime


garono. Valente storico, egregio filosofo, musicali armonie, pronunziando l'orazio-
profondo e sommo giureconsulto fu il ne inaugurale mg/ Coppola. Ad accre-
eh. Ilenazzi, anco affettuoso padre, perciò scere mezzi di render l'accademia più
i

con ragione dice che ogni discreta perso- proficua e famigerata, venne fornita d'u-
na concederà al suo paterno amore di a- na stamperia sua propria, per imprimer-
ver egli nominato suoi due maggiori fi-
i vi le produzioni accademiche meritevo-

gli, il sacerdote d. Felice Maria uno de' li della pubblica luce, e da'suoi torchi nel
maestri delle ceremonie pontificie (poi ca- 1802 uscirono le leggi proprie e diversi
io2 UNI UN1
opuscoli. In sì nobile sede tuttora l'ac- .-Unzione di tutti fosse destinato. Pio VI r
cademia celebra con bella pompa tanto accorse alla deficienza dell'uno e dell'ai»
1 api imento, che la chiusura dell'anno
ac- tro, e con plauso universale eresse nel-
cademico.FrattanloIaripristinazione del- l'archiginnasio la lettura e cattedra d'isto-
l'archiginnasio fece concepire le più liete ria naturale e mineralogia col breve U-
speranze per la protezione accordatale da beres dum menti, de 1 3 novembre 8o4, 1

Pio VI I, e ne provò munifici efletli.L'ab.


i Bull. Rom. cont. Lia, La dotò
p. 25?..
Costa tizi, L'Osservatore dì Roma, 1. 1, p. di congruo assegnamento, ed elesse ad e-
1 74,discorre nelc. 3 Dell'accademia di : sercitarlail p. Carlo Giuseppe Gismondi

Religione Cattolica.Vv'wna Diari di Ro- i scolopo di Mentane, soggetto in tali facol-


ma e il Giornale di Roma davano uti- tà peritissimo, colla soprintendenza e cu-

lissima contezza delle dissertazioni reci- stodia del nuovo museo mineralogico; di-
tate nell'accademia, ed primi anche de* i chiarando che nella vacanza la collazione
gli argomenti de'dialoghi. Poscia gli An- della cattedra si faccia per concorso. Ta-
nali delle scienze religiose pubblicaro- le gabinetto fu collocato in ampia lumi-
no o le slesse dissertazioni o un sunto del- nosa sala dell'edilìzio sopra le scuole, ov'e-
le medesime; i quali sunti ora sovente ra la stamperia Salvioni. Venne provve-
pubblica l'eccellente periodico della Ci- duto con completa collezione di minera-
viltà Cattolica, come argomenti impor- li a comune istruzione, raccolta da Camil-
tanti a sapersi. Uno de'cardinali censo- lo Chierici veronese, valentissimo profes-

ri onorari dell'accademia suole dare so- sore di mineralogia, in quasi tutte le re-

lenne principio al corso accademico con gioni d'Europa. Ordinato il museo, Pio
un'orazione di libero argomento; ed il VII l'onorò di sua presenza a' 27 otto-
cardinal Lodovico Altieri, ora camerlen- bre 1806, tra il lieto snono delle cam-
r
go e arcicancelliei e, a'7 maggio 857 con 1 pane, ricevuto dal tesoriere mg. Laute,
dotta prolusione aprì il corso delle disser- dagli avvocati concistoriali e dal Chierici;
tazioni che nel corrente anno leggeranno e vi si trattenne circa due ore osservan-
vari distinti soci, e v'intervennero molti do minutamente i più rari e preziosi og-
cardinali e gran numero di prelati e di getti mineralogici, dichiarati dal Chieri-

ecclesiastici secolari e regolari. Ogni an- ci, godendo di vedere arricchita l'univer-
no si pubblica un libretto stampato e in- sità d'un
cospicuo e utile ornamento,

titolato: Accademia di Religione Catto- onde a perenne memoria già eravi stata
lica sotto gli auspicii della S. di N. S. posta analoga iscrizione marmorea. La
Pio IX P. M. felicemente regnante. Vi veterinaria, arte preservati ice o ristabili-
sono gli elenchi de'cardinali censori ono- trice della sanità degli animali domesli-
accademico, e degli ar-
rari, del consiglio ci, che l'uomo ha ridotto allo stato di man-
gomenti da trattarsi nelle pubbliche a- suetudine per rendergli servizi essenzia-
dunanzc, che si chiudono con orazione di onde divennero necessari agli usi e
li ,

libero argomento. L'accademia beneme- a'comodi della vita umana, deve a Pio
rentissima della religione cattolica fiori- VI a pubblico bene l'erezione di sua cat-
1

sce per iS cardinali, molti prelati, il fio- tedra nell'archiginnasio, coli'autorità del
re del clero secolare e regolare, e per al- breve Inter multiplices cura, de'4 feb-
cuni rispettabili laici. Mentre altrove fio- I>raioi8o6,Z>tt//. /fotti. co«M. 422.
12, p.
rivano scuole famose di storia naturale Ne conferì la lettura a Giuseppe Oddi ro-
con insigni musei mineralogici , Roma mano, intendentedi medicina e abile pro-
mancava d'un pubblico magistero di sì appositamente
fessore d'altre scienze, che
importantissima facoltà, ne vi era un ga- si recò a studiarla veterinaria ad Allori

binetto di mineralogia clic a connine i- e in Lione, dichiarando che nelle vacati-


UN I UNI io3
zc si concedesse la cattedra per concor- tavolta avvertirò, per chi bramasse co-
so. Gli assegnò per stipendio annui scu- noscere la serie de' cardinali cancellieri ge-
di 200 da pagani ò,i\\' Università arti- nerali, indi arcicancellieri, de' rettori de-
stica de' Cocchieri (F.), per godere essa putati dal collegio rettorale, de'collegi e
i pioventi dello scortico de'cavalli, muli de'professori dell'università romana, che
e altri animali morti in Roma. Fu stabi- può leggerla nell'almanacco ossia Notizie
r
litoche ne'giorni vacanti, il professore a- di Roma (f .) d'ogni anno. Imperocché
vrebbe aperto scuola di pratica veterina- trovo in esse, principiate a pubblicare dal
ria per gli esercenti la maniscalcheria nel- Cracasnel 1 7 i6,come il Diario di Roma,
l'anfiteatro veterinario: ed a tal effetto si che si cominciò successivamente a com-
preparò un locale ampio e couiodo,ov'e- prendere costantemente nomi e le qua- i

ra il collegio Umbro; Fuccioli, e dove si lifiche, oltre l'orario e mutazione della

stabilìformare un gabinetto veterinario, campana dell'archiginnasio sin dal (728;


per maggiore della nuova pubbli-
utilità nel 1
729 in poi il novero de'lettori pub-
ca scuola di veterinaria. Tra' professori blici della Sapienza, divisi per facoltà, in
dell'epoca di cui ragiono, potè l'universi- uno a' lettori soprannumerari, a' lettori

tà vantare per lettore di storia ecclesia- giubilati, a'giubilati onorari, ed a'Iettori

stica il dottissimo e celebre per raoltepli- onorari; nel 1734 in poi quello degli av-
ciopere Francese' Antonio Zaccaria di Ve- vocati concistoriali, col rettore deputato
nezia ex gesuita; e per lettore di chimica da tal collegio rettorale; nel 1738 in poi

Domenico Monchini di Civitantino,del- i medici di collegio che conferiva le lau •

la cui dottrina e opere in più luoghi fe- ree dottorali e matricole in medicina, e
ci onorevole menzione. Morendo nel 1 8o3 le patenti d'esercizio perle altre arti sa-
Giuseppe Ferrante di Ci vitella di Sora, lutari; uel 1 746 in poigl'individui del col-
lettore dell'istituzioni canoniche,con indi- legio de' pp. teologi che conferivano le
cibile rammarico della scolaresca, questa lauree di teologia e di filosofia;e finalmen-
a proprie spese gli celebrò solenni fune- te dal i825in poi i personaggi componen-
rali nella chiesa dell'archiginnasio, a cui ti l'archiginnasio romauo,ossia il cardinal
assisterono i di lui colleghi. Il discepolo camerlengo arcicancelliere, il rettore de-
can. Antonio Fava di Voghera recitò in putato, il collegio legale degli avvocati
lode dell'illustre defunto l'orazione fune- concistoriali, il collegio teologico, il colle-

bre e fu stampata. Appunto col catalogo gio medico-chirurgico, il collegio filosofi-


de'pubblici professori sino al 1806, ter- co, il collegio filologico, i lettori e profes-

mina la completa, laboriosa, grave, dotta sori pubblici, i loro sostituti, i giubilati,

ed eruditissimaiSVorz'<z dell 'università de- gli onora ri,il vice-rettore,prima il promo-

gli s ludi di Roma, di Filippo M." Renazzi tore fiscale del medesimo archiginnasio
fin qui mio Mentore, qualificandosi giu- e poi il direttore minutante e archivista
bilato. Ora mi resta un'importante e gra- della cancelleria, l'agente generale. Il bi-
ve lacuna da riempire, cioè dal r8o6 al bliotecario, i due custodi della biblioteca,
corrente 1837. Teuterò di farlo alla me- il commesso. I direttori de' gabinetti di
glio genericamente, e con quanto mi fu chimica col collaboratogli fisica col mac-
dato raccogliere sopra documenti pubbli- chinista e custode, di ottica, di farmacia
cati colle stampe, non potendo continuar- pratica, d'ostetricia, di zoologia col pre-
ne la interessantissima e nobile storia col paratore e custode , d' anatomia umana
metodo tenutodall'encomiato storico,seb- col preparatore, d'anatomia comparata
bene da me abbreviato, poiché questo mio col preparatore , di materia medica col
studioso lavoro è un erudito articolo sul- custode, di mineralogia col custode. Il cu-
l' uni versi tà romana e noti la storia. Tut- stode dell'orto botanico. Il direttore e il
io4 UNI UN I

custode dell'osservatorio astronomico si- istituite nell'epoca che discorro. Final-


tualo nel palazzo senatorio di Campido- mente degl' illustri letterali tenni propo-

glio. Prima le Notizie di Roma pubbli- silo in innumerabili articoli. Per tutlo
cavano ancora i nomi de'professori letto- l'appena accennato, ponno altresì tener-
ri e le facoltà da loro insegnate, dell' U- si presenti le biografie de'Papi, che nel
niversità Gregoriana e del Collegio Ur- suddetto periodo di tempo furono innal-
bano, ed era decoroso per Roma come , zati al maggiore de'troni, tutti magnani-

pur Io sarebbe ripubblicandoli insieme mi e munifici colla romana letteratura e


«-/professori e alle facoltà del. Seminario ottimo
colle arti belle, tutti zelanti dell'

Romano. In quest'anno corrente con pia- insegnamento pubblico; nelle quali bio-
cere vidi aggiunto nelle slesse Notizie il grafie, come in quelle degli altri Papi, so-

ragguardevole personale decomponenti novi notizie riguardanti tali argomenti,


l'università di Bologna e di Ferrara ,
co' il pubblico insegnamento e l' università
loro cardinali arcivescovi, arcicanceUiere romana.
la i/e la
a
2. cancelliere, ed i rettori; ed iu- Pio VII emanò il breve In swnmo
oltre i nomi de'vescovi e arcivescovi can- Apostolatus apice, de*25 febbraio 806, 1

Peru-
cellieri e rettori delle università di Bull. Rom. cont. t. li, p. 4^4 Con- '•

gia, Macerataci bino, Camerino. Voglio Jirmatio privilegii concessi Collegio Ad-
sperare, che poi si pubblicheranno anche vocatorum consistorialium compellen-
i nomi de'rispettivi professori delle me- di more camerali debitores, et inqui-
desime 4 università, ora preteriti. Potrei linos Archigymnasii Romani. Dappoi-
in iscorcio ricordare le principali glorie ché ancora indecorosamente ne'pianter-
e fasti della romana fiorente letteratura reni esterni del uobile edilizio sussiste-
del nostro secolo, già narrati in tanti ar- vano diverse botteghe e magazzini, Nel
ticoli , ma ciò per la vastità e rilevante settembre si emanò uu editto sull'ordine

varietà delle materie, vieppiù ingrandi- da tenersi circa gli studi dell'archiginna-
rebbe questo ormai divenuto abbastanza sio romano; ed a'3 novembre con altro

prolisso, e col quale mi proposi trattare editlo si notificarono de'provvedimenti,


dell' Università Romana , e solamente richiamando in vigore le leggi di Bonifa-
spargere qualche nozione sull'ampio ar- cio Vili, Leone X, Sisto V e Benedetto
gomento de' progressi della letteratura, XIV. Dopo tante politiche e deplorabili
per quanto copiosamente ne scrisse Re- vicende,Koma e lo stato pontificio si trova-
nazzi. A'Ioro luoghi bensì e anco con qual- rono presto in nuovi e maggiori guai. Per
che diffusione ne ragionai; così del|e nuo- le imperiose e inammissibili esigenze di
ve Scuole di Roma(V.) e altri scientifi- Napoleone j imperatore de'francesi, on-
ci stabilimenti; così de'n uovi Musei fon- de costringervi Pio VII, vi fece marcia-
dati; così del fiorimeuto dell'arti e delle re le sue truppe, e Roma fu occupata a'
scienze" in tanti modi; e dell'opere lette- 2 febbraioi8o8, mentre era rettore de-
rarie e pei iodiche che si sono andate pub- putato dell'uni versila il sunnominato av-
blicando in Roma, come dissi parlando vocato concistoriale Bottini dipoi cardi-
del Diario di Roma, del Giornale di Ro- nale; indi a'6 luglio 1809 il Papa fu im-
ma, delle Notizie del giorno (ne ripar- prigionato nel palazzo Quirinale, e trat-
liti nel voi. LVW, p. i5a), ed anco ri- to in deportazione. Roma immersa nel
guardanti i Tribunali di Roma, che han- pianto e nella desolazione, poiché Napo-
no la loro parte letteraria, in que' 5 ar- leone I con decreto de' 17 maggio avea
ticoli e ne'luoghi relativi. Neh. decita- riunito all'impero francese gli stali roma-
ti e ne' voi. L Vili, p. 5i,LXX IH, p. 55, ni, e questi divisi ne'due dipartimenti di
99» uJ }
i
parlai delle nuuve accademie Roman del Tevere, e del Trasimeno, di-
f
UNI UNI io5
chinrando Roma la 2." città del l'impero 1808, che applicato all'archiginnasio fu-
e cogli stati romani la 3o.ma divisione rono le seguenti. Un gran maestro, un
militare del medesimo. Nominò il gene- cancelliere, un tesoriere, un consigliere a
rale Alessandro Sestio Miollis governa- vita, un consigliere ordinario, un ispet-
tore generale degli stali romani e presi- tore, i rettori dell'accademie, gl'ispettori
dente della consulta straordinaria; della delle medesime , e i professori delle fa-
quale uno de'membri fu il barone Giu- coltà. Il gran maestro avea il supremo
seppe M. De Girando, maitre des re- governo dell'università; il cancelliere ed
quètes,edestinaloalla soprintendenza de- il tesoriere venivano subito dopo il gran

gli studi, non che al ministero dell'inter- maestro e in mancanza ne facevano le


,

no (de'suoi pregi e delle sue opere par- veci: ili." di essi avea in custodia l'archi-
lai nel voi. LV, p. ig: il Cancellieri nel vio e il sigillo dell'università, sottoscrive-

Mercato, 23g, ragiona dell'accademia


p. va i decreti del gran maestro e del con-
d'archeologia da lui fondata nel palazzo siglio, tullidiplomi i ec. : il tesoriere ac-
Corsini, dal medesimo abitato, di cui a cudiva all'esigenza e alle spese, e soprin-
pieni voti fu acclamato presidente a'3 ot- tendeva a'ragionieri. 11 consiglio compo-

tubreiSio; che ne fece la solenne aper- ne vasi di 3o membri, io de'quali presi


tura con una inqeqnosissima orazione a' fra gl'ispettori, i decaiii, i professori del-
2 novembre; e che a'7 gennaio 18 i l'ac- i le ficoltà, e i provveditori de'licei. Gl'i-
cademia fu trasferita in Campidoglio, ivi spettori dell' università venivano nomi-
radunandosi due volte al mese. Ne fu pre- nati dal gran maestro, che gli eleggeva fra
sidente onorario il conte Miollis, e poi pre- gli affittali di essa, ed il loro numero a-
sidente e*, binario il cav. Canova); prefet- scendeva almeno a 20, e non mai supe-
to di Roma il barone Camillo de Tour- rava i 3o: eglino non potevano apparte-
non; e maire della municipalità di Roma nere a veruna accademia , ma doveano
il duca Quanto riguar-
d. Luigi Braschi. visitarle per conoscere lo stato degli stu-
da il Giuramento che esigette il nuovo di e dell'amministrazione. I rettori del-
governo di/tow<7,ancheda'professori del- l'accademie doveano governarle sotto gli

l 'università romana, sotto pena di perde- ordini del gran maestro, da cui venivano
re le cattedre, ne parlai in tali articoli. scelti fra gli ulliziali d'ogni accademia. Ol-
Cosi 1' archiginnasio decadda da quello tre a ciò con un ordine della consulla
stalo in cui l'uvea fatto rifiorire Fio VII, straordinaria de'28 ottobre 1 809 sj vol-
e soggiacque a moltissimeesignificanti va- le, che nell'archiginnasio s'insegnasse in-
riazioni, die brevemente riporta il dotto sieme al codice romano anche quello di
Nibby, professore d'archeologia nell'ar- Napoleone. Con allro ordine simile de'
chiginnasio, nella Roma neH'annoiSSS, i5 gennaio 18 o, soppresso il collegio de-
1

in cui descrisse i fasli dell'archiginnasio gli avvocati concistoriali, le sue attribu-


con un bellissimo e interessantissimo e- zioni si trasferirono in un dottore, in un
stratto ricavato dal Renazzi, e dalle di- cancelliere e in un ispettore, presi tra le
sposizioni posteriori di Leone Xll gran- persone ad essa università attinenti. Inol-
demente benemerito riformatore degli tre le cattedre si divisero in 5 facoltà, cioè
studi di tutto lo stato, e di Gregorio XVI teologica, legale, medica, fisico-matema-
per utili regolamenti emanati e per quan- tica, e belle lettere : in lulto 3o catte-
to altro fece pel medesimo. Innanzi lut- dre. Un altro ordine de'6 aprile dell'an-
to, le cariche dell'università romana ven- no slesso regolò il modo dell'ammissio-
nero mutate, uniformandole a quelle del- ni nell'università, e il come dagli scolari
l'altre università dell'impero, come rile- si potessero conseguire i gradi eie lauree
vasi dal decreto imperiale de' 17 marzo nelle rispettive facoltà. Le disposizioni, i
io6 UNI U N I

decreli.e Io stato dell'archiginnasio sotto dici di collegio a continuar 1' ispezione


l'impero francese, si possono vedere nel delle droghe medicinali introdottein Ro-
Giornale di Campidoglio, poi Giorna- ma. Il n.° 58 riporta il decreto imperia-
le del dipartimento di Roma, che ivi si le de'28 ottobre 1809 che prescrisse. i.°

pubblicò in quell'epoca, ed era l'ufficiale Il codice Napoleone ed il nuovo codice di

del governo, e nell'opere che ricordai nel commercio s' insegneranno alternativa-
voi. LIX, p. 66. Inoltre il Dizionario di mente col codice romano nelle due uni-
giurisprudenza per gli stati romani, versità della Sapienza e di Perugia, a con-
compilato dall' avv. G io. Antonio Pas- tare dalla prossima riapertura del corso
seri, da p. 637 a 654; ea< '1 Coraccini, degli studi. 2.° 1 professori della facoltà di
Storia dell' amministrazione d' Italia diritto si concerteranno fra loro sotto la

durante il dominio francese , Lugano direzione del rettore delle dette universi-
i82 3.Da'suddetti Giornali ufficiali pub- tà, perchè due fra loro in cadauna delle

blicati in Roma spigolerò i seguenti cen- medesime si dividano quest'ammaestra-


ni in aggiunta a' riferiti col eli. Nibby. mento durante il corso del prossimo an-
Primieramente nella Gazzetta Romana, no scolastico. 3.° Il presente ordine sarà
che gli occupatoli francesi cominciarono inviato a' rettori delle dette università,
a pubblicare in Roma a' 5 aprile 1808, ed inserito nel bollettino delle leggi. Ne'

mentre il Diario di Roma continuava n. n 92 i36 degli 1 luglio e de' 11


e 1

le sue pubblicazioni pel Papa e suo go- ottobre 1810 (anno in cui comincia-
verno inceppalo, nel n.°io i del medesi- ,
rono le Strade di Roma a illuminar-
mo 808 si dà un sunto del suddetto de-
1 si) si dice a p. 367 e 5i4- H giardino bo-

creto de' 17 settembre, col quale. Napo- tanico di Roma, il quale per la sua ristret-
leone ordinò che col 1 ."gennaio 1 809 l'i-
I tezza poteva appena contenere qualche
struzione pubblica fosse confidata esclu- centinaio di piante, sarà accresciuto del
sivamente all'università imperiale. Sta- giardino contiguo, il quale dipendeva dal
bilì il modo col quale doveano essere scel- convento di s. Pietro Monlorio sul Gia-
ti fra le accademie teologiche professo- i nicolo. Questo giardino riunisce vari a-
ri o decani di teologia, che sulla presen- spetti e varie nature di terreni. Esso di
tazione de' vescovi o arcivescovi sarebbe- piò conterrà un vivaio di piante esoti-
ro nominati dal gran maestro dell'uni- che, dove s'insegnerà la loro coltura. Un
versità. Che questi per la involta nomi- altro vivaio di piante indigene sarà sta-
nerà pure i decani e professori dell'altre bdito nelle vicinanze di Roma. Questi
facoltà. Inoltre il gran maestro nomine- due vivai, ordinati dalla consulta con
rà ancora i consiglieri titolati, i consiglie- decreto de' 9 luglio, furono destinati a
ri ordinari, gl'ispettori e il cassiere gene- introdurre ne' dipartimenti di Roma e
rale dell'università, i rettori e ispettori del Trasimeno la coltivazione di molti
dell'accademie, i soprintendenti e censo- alberi esotici che potevano convenire al

ri de'licei. Che le pensioni normali saran- clima e che offrissero del vantaggio. Ser-
no attivate nel corso del 1809, e il nume- viranno essi in egual modo a moltipli-
ro degli allievi sarà completo nel 3.° an- car le piantagioni sopra un territorio nel

no. Nello stesso 1809 sarà aperta la cas- quale erano troppo ristrette. Mancavano
sa degli emeriti. Si autorizzò la cassa assolnta<mente alla specola del collegio ro-
d'ammortizzazione ad aprire all'univer- mano, come anche a'gahinetti di fisica e
sità imperiale un credito d'un milione di di chimica del detto collegio e dell' uni-
franchi, roll'interesse del 5 per 100 per versitàdellaSapienzai più necessari stru- i

un anno. Il n.°io del Giornale di Cam- menti e macchine (cioèsi saranno disper-
pidoglio de'22 luglio 1809, abilitò me- i si nelle politiche vicende). Si sono asse-
UNI U | I 107
gnatide'fondi per provvedere a'più im- gi,i quali saranno divisi in due classi, se-
portanti. A p. 623 dello stesso Giorna- condo il grado dell'insegnamento prefìs-
le , de 16 dicembre 1810, sì legge. Con un so, dovendo portare un abito bleu gli a-

decreto de' 17 della consulta straordina- lunni pensionati. Le scuole situate nelle
ria, e sulla proposta del consiglio muni- città che non hanno uè licei, né collegi,

cipale, è stato deciso che la città di Ro- non potranno insegnare che fino all' u-
ma avrà un liceo di i." classe, che sarà manità inclusive. Le scuole specialmente
stabilito al collegio romano. La città di consagrate all'istruzione degli alunni che
Roma avrà inoltre due collegi, l'uno de' si destinano allo slato ecclesiastico, sono
quali sarà situato nella fabbrica dell' o- quelle in cui questi alunni vengono istrui-
ratorio di s. Filippo Neri alla chiesa Nuo- ti nelle lettere e nelle scienze, conforme
va, e l'altro nella casa de'dottrinari in s. al decreto imperiale de' 6 aprile 1809.
Riaria in Monticelli. Il collegio Nazareno Non vi sarà che una scuola secondaria
sarà conservalo e convertito in collegio ecclesiastica per dipartimento. In campa-
comunale. E stata egualmente decretata gna non sarà permessa. In lutti i luoghi
l'organizzazione delle scuole primarie; ve ove si trovino delle scuole ecclesiastiche,
ne saranno due per ogni giustizia di pa- gli alunni delle medesime saranno con-
ce.Queste giustizie di pace erano g (cia- dotti al collegio o al liceo per seguitar il

scuna composta d'un giudice, d'un can- corso degli stùdi. Cli alunni delie scuo-
celliere, di due uscieri ; erano una specie le secondarie ecclesiastiche porteranno
di presidenze regionarie) ue'rioni Mon- l'abito ecclesiastico (quello d'abbate era
ti; Trevi, Colonna e Campo Marzo; Pon- stato vietato a chi non era ecclesiastico).

te e Borgo; Parione e Regola; s. Eusta- Nessuno, senza la facoltà del gran mae-
chio e Pigna; Campitelli, s. Angelo e Ri- stro, potrà insegnare pubblicamentee te-

pa; Trastevere; Campagna di Roma re- nere scuola; in difello verrà chiusa la

sidente nel palazzo Lancellotti. Trovo a scuola, e il delinquente potrà essere an-
p. 388 del Giornale del 181 1 il decreto cora arrestato ec. Il n.° 17 dei Giorna-

imperiale de'27 luglio: Istruzione pub- le politico del dipartimento di Roma


blica. L'accademia dell'università impe- (avea cambiato titolo col 1812, e per 27
riale nella nostra buona città di Roma numeri procede con una colonna in ita-
sarà stabilita nel locale della Sapienza. liano e l'altra in francese) degli 8 fé li-

Due licei saranno stabiliti in Roma, uno braio! 8 12 riferisce. 11 decreto imperiale
al collegio romano, e l'altro al Cesti. A. de' 17 settembre 1808, che ha preceduto
p. 583 poi de' 3o novembre 18 è det- i 1 in Francia lo stabilimento dell'uni vei -si-

to. Un decreto imperiale de'i 5 e relati- ta imperiale, prescrisse già a tutti gli a
vo all' università imperiale degli studi, genti della pubblica istruzione di dichia-
contiene molte disposizioni, fra le quali rare al gran maestro, se erauo nell'inten-
accenniamo le seguenti. Il numero de'li- zione di formar parte dell'università im-
cei in tutta l'estensione dell'impero ver- periale, e di contrarre le obbligazioni im-
rà portato a 100: quelli che sarà neces- membri. Lo stabilimento del
poste a'suoi
sario d'erigere, debbono essere stabiliti regime dell'università dovendo ben pre-
nel più breve tempo possibile, e ciascu- sto aver luogo ne'duedipartimenli di Ro-
no dovrà contenere possibilmente 3oo ma e del Trasimeno, il gran maestro ha
alunni, ed nuovamente eretti almeno
i incaricato il rettore dell' università di
200 alunni pensionati. Non vi sarà cheuu Roma d' esigere la stessa dichiarazione
liceo nella medesima città, eccettuate pe- da tutti gli agenti dell'istruzione pubbli-
rò le città di 60,000 anime e più, ove ca che trovatisi sotto la giurisdizione del-
potrà esservi un liceo, ed uno o più colle- l'accademia. In conseguenza, d'ordine de'
io8 UNI UNI
Signori prefetti di Roma e del Trasime- dicina.e Antonio Trasfondo nella meJe-
ìio, sono slati aperti nelle Mairiedi Roma, sima facoltà per la classe di chirurgia,
enelleprincipali comuni i registri per ri- Quasi tutti funzionari dell' istruzione
i

cevei ne le dichiarazioni. Que'che trascu- pubblica ne'due dipartimenti di Roma e


reranno di prestarsi a simile in vito,non sa- del Trasinusno eransi affrettati- di far la
ranno approvali dal gran maestro, e non dichiarazioue o giuramento, voluta dal
potranno perciò continuare l'esercizio decreto imperiale de' 7 settembre 1808. i

delfistruzione.e que'cbe riunendolequa- Tutti colorocbe non l'avranno sottoscrit-


Jità richieste brameranno di consagrarsi la al momento prossimo dell'organizza-
nl pubblico insegnamento sono ammessi zione definitiva, sarebbero rimossi dal lo-
a far la medesima dichiarazione. I prin- ro impiego. Siccome venne istituita in Ro-
cipali decreti, statuti e regolamenti dell'u- manna scuola politecnica, il programma
niversità tradotti in italiano furono stam- pel concorso d'ammissione, per l'apertu-
pati dal Salvioni, ed egualmente si pub- ra statuita a' 17 luglio, si può vedere nel

liticò il recente decreto sull'organizzazio- n.° j5 del Giornale. Anzi nel n.°79 de'
ne generale dell'università. Nello stesso 3 luglio 181 3 si tratta della nuova aeca-
1 8 2 fu istituita in Roma la tuttora prò-
1 demia o sosietà Ellenica di scienze e belle
sperosa accademia Tiberina, di cui assai lettere.istiluita inlioma,ela solenueinaii-
ini pregio essere socio residente, e doppia- gurazionedel suo nuovo locale al palazzo
menle grato anche per diverse medaglie Lancellotti seguì a'27 del precedente giu-
di cui mi onorò ripetutamenteil consiglio gno e colle particolarità ivi narrate. Nd
accademico, a senso dell'art. 23 degli u.° 82 del Giornale de'io luglio si di-
statuti. Dal n.° 45 del Giornale de' 14 chiara. Che gli statuti dell'università iui-
oprilei8i3si ricava che I' organizzazio- periale vogliono, che tutti gli allievi de'
ne dell'accademia Roma, preparata e
di licei e de'collegi alla metà dell'anno sco-
cominciala dal rettore della medesima lasticosienoesaminatisulle materie, nelle
Ferii de Saint-Conslant, sarebbe in bre- quali hanno atteso , e che in seguale di
ve felicemente condona al suo termine; questi esami ottenghino de'premi d' in-
poichè il Cuvier consigliere titolare, e coraggiamento , coloro i quali più si di-
Coiflierispettoregenerale econsigliere or- slinguessero nell'applicazione, nel prò-
dinario dell'università imperiale, di con- gresso degli studi e nella buona condot-
cedtocol rettore, erano incaricati di sì im- ta.Adesivamente agli ordini del senatore
portante operazione,e il 2.°giunto in Ro- gran maestro, questi statuti furono mes-
IM. Intanto il gran maestro volendo ac- si in vigore nel collegio romano dal ret-
crescere i mezzi d'istruzione che possedè- tore dell'accademia di Roma. La distri-
vi la gran Roma, già IMI nominalo al- buzione de'premi d'incor igqiamento eb-
cuni professori e supplenti nella facoltà be luogo con molta solennità a'5 di det-
della così delta università della Sapienza, to mese dall' ab. Giuseppe Galandrelli
r
Il d. Oddi ispettore provvisorio di essa, principale provvisorio , nel gran salone
fu nominato professore matematiche di del collegio, ov' erano riuniti tulli i pro-
pine; iLSettele professore di matematiche fossori, tulli gl'impiegati e tutta la scola-

applicateje il DeSanlisprofessoredima- resca dello stabilimento, e moltissime di-


tematiche trascendenti. L'avv. Cini, allo- stinte persone. Il sapiente e rispettabile
la occupante una delle cattedre vacate principale aprì l'interessante ceremonia
per la giubilazione dell'aw. Dorascenzi e con un discorso analogo alla circostanza,

per morte dell'aw. VanSlreip, venne ricordando agli allievi i principii, chefor-
liominalo supplente della facoltà legale; mano base d'ogni buona educazione,
la

Il d,' Alessandro Flajani in quella di me~ siccome della vera scienza. I premi con-
UN I UNI iog
sistevano in libri analoghi agli studi del- lustre capo dell'accademia, secondato dal
le diverse classi , secoudo i regolamenti zelo de'professori e de'magistrali, e dalla
dell' università. Questi libri erano i più. cooperazione degli ufficiali superiori del-
scelli fra le migliori opere elementari , l'università venuti espressamente in Ro-
fra'classici greci, latini e italiani, e varie ma per conoscere e migliorare la condi-
opere francesi. I premiali appartennero zione del corpo insegnante. In appresso
alle classi teologica, cioès. Scrittura, teo- il segretario dell'accademia o archiginna-
logia dogmatica, scolastica, morale, sto- sio Tomassini, lesse l'estratto de'proces-
ria ecclesiastica: classe filosofica, cioè ma- si risultanti dagii esami e da' concordi.
tematica pura, mista, fisico-chimica, mo- Dovendo quindi aver luogo la distribu-
rale filosofica, logica e metafisica: classe zione degradi e de'premi, onori che l'u-
1
di re t lorica, cioè eloquenza, poesia, lingua niversità imperiale per lai.' volta confe-
greca, orazione latina, orazione italiana, riva con nuova solennità, il prefetlo ba-
poesia latina, poesia italiana, traduzione rone de Touruon, rivolse a'candidali un
dal Ialino in italiano, traduzione dal gre- acconcio discorso pieno di nobili senti-
co in latino, analisi: umanità, gramma- menti, da cui eglino mostrarono d'esserne
tica superiore e inferiore e loro sezioni. Il vivamentecommossi,e poscia distribuì lo-
supplimento al n.°io6del Giornale de* ro i gradi e i premi. Dessi furono nelle fa-
4 settembre i-8i3, riporta i successi let- coltà di teologia,di giurisprudenza, di me-
terari e scientifici degli studi nell'impe- dicina, di fìsica e matematica, e di belle
riale accademia o archiginnasio di Roma, lettere; e tra que'cheli meritarono trovo
e la pubblica distribuzione de'gradi e de' alcuni nomi di personaggi viventi che am-
premi, che con solenne pompa e coll'in- miro, ed uno anco degnamente rivestilo
tervento de'supremi magistrali si eseguì della S9gra porpora. Dipoi il supplimen-

Isella sua gran sala. Si dice frutto del ze- to al n.°ii4del Giornale de' 22 settem-
lo indefesso del rettore della medesima, bre 81 3, narrò la solennità celebrata con
1

Ferri de Saint-Ccnstaut, delle curede'ri- non minor pompa nel collegio romano,
speltabili professori ebe componevano Io per simile straordinaria distribuzione di
scientifìcostabilimento.edegli studi e fa- premi, conseguiti da un numero maggio-
tiebe sostenute da'giovani allievi nel de- re di personaggi, diversi de'quali tuttora
corso anno Die principio al-
scolastico. godo ammirare, vivendo due de' tre di
ia funzione con elegante ragionamento quelli che meritarono il cardinalato e la
l'avv. Ruga professore del codice civile, prefettura della s. congregazione degli stu-
in cui prese a dimostrare i vantaggi die di. Quindi notifica il n.° i3i, che seguì
le parti tutte della pubblica istruzione a- il solenne riaprimento de'corsi scolastici,
veano ritrailo, dopo la riunione degli sta- delle facoltà dell'accademia nell'archi-
ti romani all'impero francese: tali sono ginnasio della Sapienza a'3 novembre, e
l'istituzione de'premi, la fondazione delle le romano a' 1 5 dello
scuole del collegio
caltedrede'codici imperiali, di quelled'a- Già raccontai che nel gennaio
stesso mese.
nalomia comparata e di farmacia, l'ara- 1814 Roma fu occupata da' napoletani,
pliazioue già designata degli orti botani- e di essa e de'dipartimenti di Roma e del
ci, e l'erezione della cattedra d' archeo- Trasimeno, con proclama pubblicato a'
logia per illustrare i monumenti prezio- 1q di detto mese, ne assunse il governo
si delle romanegrandezze. L'oratore con- provvisorio il tenente generale De Lavati-
siderò siffatti vantaggi, come l'aurora del guyon mediante decreto de' 16 del re
,

fausto giorno dell'organizzazione defini- di Napoli di fallo e delle due Sicilie di


tiva, .che formava il voto di tulli i buoni, nome, Gioacchino Murat. Questi si recò
e l'oggetto delle cure instancabili dell'il- tosto in Roma, e dal n.°i 3 dei Giorno.-
1

no UNI UN I

le de'3 i gennaio si apprende, che deco- dichiarò mg/ Antonio Rusconi, già udi-
rò dell'ordine delle due Sicilie Gioacchi- tore di Rota e poi cardinale, incaricato
no Pessuti professore giubilato dell'uni- della sorveglianza dell'archiginnasio del-
versità di Roma, benemerito dell'aslro- la Sapienza, dell'università Gregoriana,
nomia e di tutti rami delle matematiche,
i delle scuole e biblioteche, come pure del-
quale illustre veterano della pubblica i- la sorveglianza delle poste, antichità e de'
struzione. Colla stessa decoratone il re lavori per l'ornamento della città: mg.'
volle onorare le arti nelle celebri perso- Belisario Crislaldì di lutti gli affari di-

ne de' Landi e Camuccini pittori, e de' pendenti dalla congregazione del buon
Thonvaldsen e Canova scultori. Indi nel governo, e della così della beneficenza di
n.°23 si 6 febbraio,
dice che mercoledì 1 Roma. Ho voluto qui ricordare quest'in-
secondo costume d'ogni anno,nella chie-
il signe personaggio, perchè come già av-
sa dell' archiginnasio della Sapienza si vocato concistoriale e avvocato de' pove-
cantò la messa funebre in memoria di ri, fu quindi il i.° rettore deputato del-

Leone X, pronunziandone l'orazione di l'archiginnasio, e poscia meritò la porpo-


lode l' avv. Giuseppe Capogrossi roma- ra, che ricevè da lui nuovo lustro. Pio V 1

no, pubblico professore già di filosofia e trionfalmente fece suo Ingresso solen-
il

di diritto canonico, e allora di gius civile ne in Roma a'24 maggio, fra gli applau-
romano nell'università stessa. Del resto, si universali della già desolala città. Tro-

nel governo provvisorio, che precedette vo nell'ultimo numero del Giornali' Ro-
la felice restaurazione del pontifìcio, si mano, succeduto dal Diario di Roma, la

liberarono i vessati dal precedente, e si notificazione de'3o giugno 1 8 4,data dal-


1

ordinò la riapertura di diversi collegi e l' archiginnasio romano , e firmata da


r
conser va t ori i, la riprisli nazione di vari or- mg. Antonio Rusconi rettore provviso-
dini regolari, la restituzione de'beni a pa- rio, e da Antonio Donati promotore fi-
recchie corporazioni, ec. ec. Insomma il scale, sulle lauree dottorali e magisteri
sistema francese nell'archiginnasio non ne' cessati governi conferiti. Essa dice.
ebbe lunga durata, perchè dalle poten- «Non polendosi dal felicemente ripristi-

ze coalizzate ne' primi dello stesso 8 4- 1


1
nato governo pontificio riconoscere le

fu vinto Napoleone I, e costretto ad ab- lauree dottorali e magisteri nelle facoltà


dicare l'impero ; indi restituita la pace legale, medica e arti ottenute nell'i* w-
all'Europa, e gli stati a que'sovrani che ver siici della Sapienza di Roma in tem-
n'erano stati spogliati, inclusivamente a po de'cessati governi, perchè illegittima-
Pio VII, per ordine dello stesso Napoleo- mente conferiti, e senz'aver premessa la

ne I, emanalo prima della rinunzia, cioè necessaria professione del la/ede ^ì'escnl-
a' io marzo. A ripristinare il governo la nella notissima costituzione InsacrO'
pontificio, Papa inviò delegato aposto-
il sanvta } della sa. me. di Pio IV, e rispet-
lico il solertissimo mg. r Agostino Riva- to a'medici per essersi trascurato il giu-
rota, poi cardinale, che giunse in Roma ramento, che prima di ricevere la laurea
a' io maggio, e nel dì seguente il gior- dottoralo prestar devono coerentemente
nale politico e ufficiale cambiò nome e alla bolla di s. Pio V, Super gregem,

presequello di Giornale Romano. In es- l'osservanza della quale fu anche rinno-


so leggo la notificazione di tal prelato, de' vata nel concilio romano celebrato sotto

i4 maggio,emanala pel buon regolamen- la sa. me. di Benedetto XIII neh 725, Ut.
to degli affari del governo provvisorio, re- 32, De Poeniten. et Remis. cap. 1, e per
golato da una commissione di stalo, Ira altre mancanze in opposizione a'regola-
(piali con essa divise la direzione de' va- menti dello stesso archiginnasio romano
li rami del governo medesimo; perciò approvali eoo ispecial breve dalla sa. me.
UNI UNI m
«li Pio VI, perciò si fa nolo a tulli quelli bre, e nell'unitersilà Gregoriana a't) del-

che a vesserò ottenute le delle lauree tlol- lo stesso. Fondatamente sperarsi dalla ge-
torali o magisteri, e volessero godere de* nerosa protezione pontificia, che le scien-

privilegi alle medesime, legalmente con- ze acquisteranno nuovo lustro e splendo-


ferite, annessi, che debbano entro il ter- re, e si verificò ampiamente. Per mira-
mine di un mese dalla data della presen- bile disposizione diDio,la veneranda com-
te, per quelli dimoranti in Roma, esibi- pagnia di Gesù con beneplacito pontifi-
r
re al sig. can. avv. d. Michele Belli pro- cio di Clemente XIV e di Pio VI conti-
fessore emerito nel diritto canonico in nuò ad esistere nella Prussia e nella Rus-
quest'archiginnasio romano, e rispetto a sia^ Pio VII nel 1804 a preghiera del re
quelli di fuori , nel termine di mesi due delle due Sicilie in que'regui la ristabilì,
avanti i rispettivi ordinari, le letteree pa- onde alfidarle le pubbliche scuole , per
tenti dell'ottenute lauree e magisteri, pei* informar l'animo de'giovaui alle lettere,

esaminarne il tenore adesivamente all'i- alla pietà e alla morale cristiana. Le vi-
struzioni che verranno comunicate agli cende poliche avendo impedito a Pio VII
accennati rispettivi soggetti a quest'effet- di ripristinarla ancora nel suo stato e per
to delegati, per ottenere in seguito le op- tulio il mondo, a'7 agosto di detto anno
portune disposizioni uniformi a quanto 1 8 14 effettuò il prediletto proponimen-
viene da'sagri canoni prescritto. Restano to del suo cuore, acciocché istruisse la
avvertiti pertanto i laureati e maestri in gioventù nelle lettere e ne'coslumi. ludi
qualunque facoltà, che non adempiendo Pio VII istituì la congregazione per sta-
nel prescritto termine a quanto nella pre- bilire le leggi ed i regolamenti degli slu-
sente notificazione viene ingiunto, reste- di dell' università e luoghi di pubblica e-
ranno medesimi per espresso oracolo del-
i ducazionein tutto Io slato pontificio, e la
la Santità di N. S. a noi comunicato nel- compose de'ragguardevoli cardinali Del-
1' udienza de' 2 5 del corrente, sospesi e la Somaglia, Lilla, Di Pietro, Pacca e

inabilitati alle cariche,a cui potessero nel- Fontana, nominando per segretario il suo
r
le rispettive facoltà aspirare, e quanto a' elemosiniere mg. Francesco Bertazzoli
medici, all'esercizio della loro professio- arcivescovo d'Edessa, poi cardinale. Pri-
ne, e la presente notificazione pubblica- ma di questa istituzione e nel 181 5 ni
ta dal bidello puntatore, secondo il soli- Roma si ristampò la Pratica della Cu-
to, ed affissa alla porta dell'archiginnasio ria Romana del Villetti. Nel 2, cap. t.

romano e luoghi soliti, avrà il suo pieno 28 Di alcuni tribunali particolari e


: ,

vigore come se fosse a ciascuno personal- detto.» Vi sono anche degli altri partico-
mente intimata". Avendo il Papa ripre- lari Tribunali di Roma (nel quale arti-
so le redini del governo, fra le molte e colo enumerai gli aboliti, come poi lo fu
gravi cure che l'animo suo occupavano, quello in discorso), fra' quali deve anno-
non dimenticò 1' archiginnasio romano, verarsi il rettore dell'università della Sa-
per cui nel novembre ebbe di nuovo prin- pienza di Roma, il quale è uno degli av-
cipio l'anno scolastico; salvochè, aboliti vocati concistoriali , ed ha giurisdizione
gli usi e le leggi seguite sotto l'impero, si economica e contenziosa in tutlociòche
tornò a quanto prima dell'invasione era- concerne la direzione e regolamento del-
si stabilito pegli studi dell'archiginnasio. l'università degli studi e delle scuole pub-
Pertanto si legge nel n.°35del Diario di bliche, e perciò ad esso appartiene il da-
Roma del 8 1
1
4- Sotto i felici auspicii del re la licenza a'maestri, che vanno ad a-
munificenti sai mo Pio VII, fu eseguita la prire nuove scuole, o insegnare in quel-
nuovn apertura de'corsi scolastici nell'ar- le, che già sono aperte ne' Rioni di Ro-
chiginnasio romano il giorno 5 novem- ma (f '.), e il decidere le questioni circa
na UNI li N I

i! pagamento dagli scolari dovuto a'mae- dra,ci diede Cenni intorno la cattedra"
i

stri. Avanti il medesimo rettore si proce- di fisica sagra ne II' archiginnasio ro-
de negli affari contenziosi pei' gli alti d'un mano scritti dall' abbate Salvatore Pro-
notaro del tribunale dell' A.C. , che attual- ja già sostituto a detta cattedra, Ro-
mente e Petti, e da'di lui giudicati non ma 838. Dice in essi, che questa catte-
1

può ricorrersi,se non all' Uditore del Pa- dra ha per iscopo 1' applicazione delle
pa".,N'a rrano il sacerdote Costanzi, L'Os- scienze naturali alla considerazione delle
servatore di Roma, cap. i Università : opere dell'autore supremo della natura,
primaria della Sapienza; e mg. r Fabi col doppio line di magnificare il nome di
Montani , Velia pia unione di s. Paolo questo divino autore, e di confutare gli

apostolo , p. 37, 3g e 53. Che essendo errori che derivarono dall' abuso delle
r
rettore dell'università I' encomiato mg. scienze stessejecomechè un'altra delme-
Cristaldi, in essa verso il 18 16 vi fu sta- desimogeneren'esistessegiàda lunga pez-
bilita la congregazione spirituale della ro- za Dell'uni vera ita di Cambridge fondala
mana università. III. "direttore fu d. Pie- dal celebre Boyle, pure per assai titoli

tro Ostini romano poi cardinale, cui suc- ne va superiore quella di che parliamo.
cessero il p. d. Gioacchino Ventura dot- In un ramo di pubblica istruzione, che
to teatino, il Paolo del Signore
p. ab. d. ha per oggetto l'applicazione delle scien-
de' canonici regolari Laleraneusi, dotto ze naturali alla considerazione di Dio, non
professore di storia ecclesiastica nella me- può immaginarsi sistema né più ordina-
desima, e l'altro dotto professore di mec- to, né più. sublime di quello, che la stes-

canica e idraulica d. Tommaso Mazza ni sa divina Sapienza ne tratteggiò; laonde


canonico della basilica Lateranense, ch'è cou saggio divisamento dali.° libro del
l'attuale. A suo luogo ne riparlerò. Col Genesi desunse questa cattedra l'ordine
breve Pro nostri pastoralis, de'i5 set- nonché
e la distribuzione delle materie,
tembrei8i5, Bull. Rom. coni., 1. 13, p. mosaica, fisica
l'appellazione dì fìsica
4 2 Alumnis acadcmiae Ecclesiasti-
1 : sagra, cosmogonia teologica (abbiamo
cae de Urbe praesentatis a Rectore,vel la bellissima opera ornala di copiosissime
Collegio consistoriali Archigymnasii e pregevoli incisioni , ciascuna abbellita
Romani, concedi turfaculla s consequen- di vignette e fregi eleganti, esprìmenti
dis lauream in dicto Archigymnasio, li- animali, piante, ec, di Gio. Giacomo
cet ibidem utriusq uè j'uris leclione non Sckeuchzero dottore in medicina, e pro-
audiverint. Pio VII nel 18 16 fondò nel- fessore di matematica e di fisica a Zurigo:
l'archiginnasio una nuova cattedra di fi- Physìca sacra, Viodeliconeu et Cima
sica sagra, e l'aflìdò al sapere e al zelo del 1727-28. in foglio, t. 4- Con essa si pro-
celebre e sullodato d. Feliciano Scalpel- pose la gloria di Dio e colio scopo di com-
già come dissi restauratore della fa-
lini, battere gli atei , di conciliate la natura
mosa accademia de'Lincei,stalo professo- della s. Scrittura, e di spargere nuovi lu-
re delle scienze metafìsiche e poi di fìsica mi sopra molti passi del sagro testo). Per-
nell'università Gregoriana, e rettore del tanto in 6 grandi trattati se ne divide
Umbria (^-), per lui dive-
collegio dell' l'ampio argomento, essendoché in 6 gior-
nuta nobile sede di Minerva. Il suo de- ni divise Mosè I' opera divina delia crea-
gno e dotto discepolo, collega ed amico zione, ed a ciascun trattato serve di tema
prof. d. Salvatore Proja, uno de'3o Lin- ciò che creò Dio corrispondente
nella
cei ordinari, ora bibliotecario della Lan- giornata. Lo Scalpellini dopo aver con-
cisiana e professore ripetitore del colle- cepito sì grandiosa idea ,
formatosi un
gio Paraphilj, che meritò d'essere desti- quadro generaledi scienze naturali, esili-

nalo a succederlo nella dottissima calte- lo, metodico, ragionalo, scrìsse su queste
UN I UNI n3
tracce il programma della nuova cattedra, ninno gli successe. Il prof. Proja, già an-
ed n'26 di giugno lesse nell'aula massi- tico allievo della scuola medesima, pre-
ma della Sapienza la solenne orazione in- miatovi con medaglia d'oro nel 1 83y,cioè
augurale, e nel seguente anno scolastico dopo 4 anni, nomina-
cessò di esserlo e fu
la gioventù ecclesiastica pendeva da'lab- to a futuro professore d'algebra e geome-
bri suoi eoe ascoltava le dotte contem- tria nell'università medesimo, con rescrit-

plazioni, nome che grand' uomo dava


il to di Gregorio XVI de'6 settembre 838. 1

alle lezioni , o piuttosto alle parti in cui Mg/ de Luca alla morte dello Scarpel-
suddivideva ciascun trattato; come e for- lini rimase col titolo di professore eme-

se meglio nuovo ne ragiona lo stesso


di rito, ma non ascese la cattedra. Egual-
encomiato prof. Proja nella Necrologia mente interessante, specialmente all'ar-
delprof. Scarpellini, Roma 1 840. Il me- chiginnasio, è che io ricordi un'altra dot-
desimo nuova mente e dottamente ne trat- ta produzione del valentuomo, che con
ta,lucidamente dimostrando a qual im- le som-
tanta sapienza ed affetto analizzò
portantissimo fine era diretta la cattedra, me prerogative che risplenderono in uno
e in qual modo il suo illustre amico sep- Scarpellini, cioè l'opuscolo: Sopralo sta-
pe raggiungerlo, cioè ae\\' Elogiofunebre to in che al presente trovano in Ro-
si

delprof. Scarpellini detto nella chiesa ma le Matematiche, Lettera di Salva-


di s. Al aria in Ara-Coeli nelle solenni tore Proja al nobile sig.r Giuseppe De
esequie de Lincei defunti il giorno i!\ ', Vincenzi da Teramo, Roma i843. Di-
marzo i852 (alle quali mi pregio d'a- scorre da par suo delle matematiche, di
ver assistito, per onorevole .invilo del- cui fu detto assai bene, da Obbes, Logica
l'eccelsa accademia), Roma 1 853. In es- cap. 3, essere le scienze per antonomasia
so giustamente deplora, che al mancare e la base e il fondamento della naturale
dell'esimio professore, quasi luce al tra- filosofia, come fioriscono in Roma mae-
monto del sole, mancò questa nobilissi- stra di verità e d'ogni maniera di buoni
ma scuola; facendo voti perchè fosse chia- studi, e precipuamente sia nell'archigin-
mata a novella vita, e ridonata al deco- nasio romano, sia nell'università Grego-
ro de'nostri studi, al bisogno del clero e riana, e rileva che Alessandro Pieri (di cui
della religione. Indi dichiara^ non è oggi abbiamo: Allocutiones habitae in Archi-
meo vero, come lo era neli8i6»che Ro- gymnasioRomano,T{omaei833:monne\
ma essendo centro e maestra d'una reli- i837,eiln.°86 del Diario di Roma, nel-
gione diffusa in tutto il mondo, ha titoli il chiama insigne matema-
l'annunziarlo,
ed obbligazioni speciali per avere nel suo tico, specchio d'ogni virtù cristiana e ci-
seno e coltivare sopra ogni altro questo vile; perdita che non potrà ripararsi fa-
genere d'istruzione, segnatamente nel cilmente. Indi nel supplemento al n. 96
tempo presente, in cui abusa de'pro-
si dello stesso Diario, il eh. Felice M. a des
giessi delle scienze naturali e delle nuo- Jardius ne pubblicò la bellissima Necro-
ve cognizioni a danno della religione cat- logia. Abbiamo del eli. Pietro Biolcbiui
tolica". Gravi parole usate dal gran car- segretario del Giornale Arcadico: No-
dinal Consalvi nel biglietto di nomina tizie sulla vita e sugli studi delprof. A-
spedito allo Scarpellini a*2i marzo 18 16. lessandro Pieri, Roma 838), valorosis-
1

Del resto, il cav. Scarpellini fu ili. "e l'ul- simo nella difficil arte dell'insegnamento,
timo professore di fisica sagra nell'uni ver- da Perugia ueli822fu chiamato in PiO-
sila romana. Ebbe due sostituti, cioè il ma d'ordine di Pio VII, a sostenere nel-
r
prof. Proja e mg. Antonino de Luca (poi l'archiginnasio la nuova cattedra d'alge-
vescovo d'A versa, arcivescovo di Tarso, bra e geometria sublimeointroduzione
di
e nunzio di Baviera, ora di Vienna), ma al calcolo (ora egregiamente insegnata
VOL. LXXXV.
u4 un» li N I

dal suo ciotto e 'degnissimo figlio Giulia- velti (poi professore d'ostetricia nell'uni-

no); conclude con narrare I' alacrità con versità) e Asdrubali. Quindi lo slesso
cui si coltivano in Roma si begli studi da' Giornale Arcadico nel l. 5, p. 1 77, pub-
giovani ancora ,
quanto docili d' indole, blicò un sugoso estratto delle Costitu-
tanto acri d'ingegno, e quale luce essi zioni dello stabilimento ostetrico regio-
tramandino in sul loro albeggiare, inclu- nario istituito dalla Santità di N. S. Pa-
si va mente al fiore della nobiltà romana, pa Pio FI[per le partorienti della clas-
che calca animosa le vestigia del eh. a- se indigente del popolo, Roma 8 8. Le 1 1

stronomo e matematico d. Mario Massi- costituzioni emanalea' 16 luglio sono per


mo duca di Iiignano (ora presidente del- intero riportate nel Bull.Rom. cont. 1. 1 5,
l'accademia pontificia delle scienze detta p. 7 Da esse si ricava, che il Papa per
1 .

de'nuovi Lincei), sino al figlio del mode- l'esecuzione ne dichiarò supremo diret-
r
sto artigiano, che milita sotto le pontifi- tore mg. Bertazzoli suoElemosiniere (nei
cie bandiere nel corpo del genio e dell'ar- quel articolo ne riparlale per lo stalo pre-
tiglieria. E che i soggetti da lui lodati sente, iti uno a' medici, chirurghi, leva-
sono nella più parte persone di chiesa ad- trici espeziarie regionarie, nel voi. LXXI,
dette al difficile incarico dell' istruzione; p. 94)- Si dice pure, che venne chiamato
poiché la considerazione delle proprietà a parte del benefico istituto anche il pro-
matematiche è come un preludio ed un fessore ostetrico dell'università, il quale
preparamento alla contemplazione delle come perito periziore e consulente prin-
divine. Giova che tristi ne sentano ver-
i cipale concorre a rischiarare co'suoi lu-
gogna; quegli occulti nemici del cattolici- mi, e a decidere ne' casi più oscuri e in-
smo, i quali per discreditarlo ad ogni pa- coadiutore col di Ini as-
certi dell'arte. Il
rola li mettono innanzi l' ignoranza del senso può farne le veci. Siccome dorrò ri-
clero in fatto di matematica e di natura- ferire la remozione delle scuole pubbliche
le filosofia. Il pubblico professore di me- dell' Accademia di s. Luca (i\e\\a quale ri-

dicina clinica dell'archiginnasio cav. Giu- parlai nel vol.LXIII,p.5o, e come già sla-
r
seppe d. De Mattheis nella bellissima ta Università artistica e con suo conso-
Dissertazione sopra il bene e, i favori lalo, anche in quell'articolo), dall'edilìzio
compartiti da' romani Pontefici alla me- del Collegio Germanico-Ungarico,o\'e-
dicina , e sopra ì servigi che la medesi- rano state collocate, e il trasferimento
ma rende alla religione cattolica, let- da quel magnifico locale in uno de'pinn ter-
ta nell'accademia di religione cattolica, reni dell'archiginnasio, conviene che col
celebra Pio VII per a vere istituito nell'u- mio racconto retroceda alquanto alla di-
niversità romana le cattedre di medici- scorsa epoca, con digressionechetrovoop-
na ed esterna, e di mate-
clinica interna portuna.Alla dignità di principe presiden-
ria medica. Avendo il Papa per le insi- te dell'accademia di s. Luca fu nel 1802

nuazioni dell'illustre suo archiatra mg/ tratto il cav. Andrea Vici architetto ro-
Tommaso Prelà,che in ciascun rione del- mano, da'suoi melili nell'altee dal le sue
la città presieda a'easi difficili d' ostetri- virtù. Animalo da generosi spiriti per
cia uno degli ostetricanli regionari , il 1' utilità dello stabilimento accademico
Giornale Arcadico (periodico che tot to- e dell'arie, volle mandare ad ell'ello un
rà è in fiore), nel
t. 4 deli 8 19, p. 75, ri- antico pensamento dell'accademia all'ai li

marca: che mentre loro aprì un campo buone meravigliosamente


e agli artisti
castissimo all'esercizio pratico, tolse in- opportuno. Poiché ideò la forma/ione
sieme da mani imperite la vita delle ma- d'un codiceartislico,di quesiti pratici d'ar-
dri e de'uascenti cittadini, affidandola in chitettura, ove fossero decise le questio-
quelle degli emuli Angelucci, Filippo Sa- ni che insorgono fra gli esecutori d'ope-
,

U N I UNI 11 >

re spettanti all' arti , ed i loro commit- questo suo lodevole pensiero. Per cui il

tenti, die ingenerano liti e funestano la Missirinia p. 338 volle addurre, oltre due
pace dell'arti. Questo mirabile progetto acconci e bellissimi tratti di Luciano
si può leggere nel benemerito Melchior- co'quali si dimostra quanto quel filoso-
re Misurini a p. 3o8 e seg. delle Me- fo critico stimasse utile la pubblica e-
morie per servire alla storia della ro- sposizione de'lavori di tutti le arti gen-
mana accademia di s. Lara fino alla tili, anchei4 gl'avi e interessantissimi ti-

morte di Antonio Canova. Roma 1823. toli sui quali l'accademia appoggiava il

Pel buon ordine poi dell'accademia del suo desiderio per lo stabilimentodelln sa-
Nudo, da Benedetto XIV istituita nel la d' esposizione ; poiché non essendovi
Campidoglio, per delineare la bellezza e fin allora aperto un locale diretto a così

maestria della natura, presso la galleria che tali ragioni


utile istituto, predisse,
de'quadri cominciata da Clemente XII, potrebbero forse un giorno determinare
arricchita e ampliata da benedetto XIV, la sovrana munificenza a condiscendere
il saggio cav. Vici approvò opportune di- liberamente a tanto scopo, il che si ve-
scipline per impedire i disordini della gio- Gregorio XVI,
rificò nel pontificato di
ventù. Tuttavia esse non bastarono, an- ed esiste come raccontai a Università'
co per essere la scuola posta in sito re- artistiche. Così ad esempio dell'antica
moto e pericoloso. Laonde
accademia 1' Grecia,e delle moderne di Parigi, Londra
di s. Luca rappresentò a Pio VII io con- ec, fu aperta agli artisti la sala in Roma
venienza di destinare altro locale per l'ac- capitale del mondo e dell'arti, ove tutta-
cademia del Nudo, e domandò la soppres- via si desidera va tale stabilimento, il qua-
sa chiesa delle Convertite al Corso (della le tanto più. era necessario, quanto in es-
quale località riparlai ne'vol. LXXII, p. sa era maggiore la concorrenza degli stra-
188, LXXII I,p. 197
e 199), onde impie- nieri, e questi quasi tulli amatori dell'arti
garla a'nobilissimi studi delle belle arti, stesse, e inclinali a far acquisti d'alcuni
e così impedire il grave sconcio di stabi- preziosi oggetti, che attesti alle patrie lo-
lirvi una fabbrica di corde armoniche co- ro l'eccellenza dell'arti italiane e special-
me si divisava. Il Papa ne resiò persuaso, mente romana. Inoltre l'ac-
della scuola
e fece acquistare il locale per formarvi cademia Luca propose a Pio VII l'e-
di s.

una sala di pubblica esposizione d'opere rezione d' una pubblica scuola d'archi-
di belle arti, ad un'altra sala per l'acca- tettura, pittura e scultura, non che de'
demia del Nudo, e silo per dar luogo an- primi elementi d'arti subalterne, di cui
che alle sessioni, adunanze e conferenze mancava Roma. emporio universale e se-
degli accademici e a i tri studiosi di belle de delle belle arti e de'suoi cultori, men-
orti; ed ivi trasportò l'accademia del Nu- tre tutte l'altre dominanti abbondavano
do deh 8o4, d'ambedue le sale facendo di sì provvidi istituti; poiché se in Ro-
presidente perpetuo il celeberrimoCanova ma professori dell'arti belle non aves-
i

con intelligenza del presidente dell'acca- sero ricevuto nelle loro particolari scuole
demia di s. Luca, comechè fin dal 1802 i giovani, che concorrono da tutte le
ivi

era stalo dichiarato ispettore generale parti d'Europa,non avrebbero avu-


essi
delle belle arti in Roma e stato pontificio. to alcun indirizzo. L'accademia del dise-
L'accademia andata al possesso del locale gno di s. Luca per le scarse sue rendile
delle Convertite, subito volse l'animo ad mancava di mezzi per supplire alle spe-
aprirvi una sala di pubblica esposizione, se di sì necessaria istituzione. L'accade-
pe' lavori artistici degli operatori delle mia del Nudo ed i suoi concorsi non ba-
buone arti dimoranti in Roma, e fu gran stavano; l'architettura specialmente ri-
danno che non potè mandare ad elletto sentiva il maggior detrimento. Perciò u-
n6 UNI UNI
miliò ni Papa un corrispondente piano allearti : io cattedre di 2.' classe, cioè una
di studi. Malgrado l' indefesse cure del di disegno elementare d'applicarsi alle ar-
cav. Vici, ed a fronte delle generose largi- ti meccanici) e, una d'anatomia, una di geo-
zioni del Canova, la fabbrica delle Con* metria e di prospettiva applicata al di-

vértite appena si terminò per metà, per segno, una d'incisione in pietra, una d'in-
essere sopraggiunte le surriferite disastro- cisione in rame, una d'incisione in me-
se vicende politiche che turbarono i lo- daglie, una d'architettura civile, una d'ar-
devoli progetti dell'accademia. InvasaRo- chitettura pratica, una d'idraulica appli-
ma e imprigionato Pio VII,'le buone arti cata alle arti, una di disegno d'ornati. Di
sulle prime rimasero colte di quello spa- piò dispose 3 aggiunti, cioè il i.° pel mo-
vento, che gli studi della pace contrag- dello in cera aggiunto al professore di no-
gono sempre ue'grandi cambiamenti; ma tami a, il 2. per l'ornato in '«scagliola ag-
buona fortuna volle che nuovi signori i giunto al professore di disegno, il 3.° per

altamente dichiararono protezione agli l'incisione in legno. Che i professori di


a
stabilimenti generosi , cominciando dal i. godranno d'un annuo stipen-
classe
general Miollis. Perchè chiedendo esso dio di franchi 1200, quelli di 2/ classe
un piano di studi artistici 1' accademia , d'8oo, gli aggiunti di 5oo. Ogni anno
di s. Luca procurò trar vantaggio dalla saranno loro accordate gratificazioni sui
di lui propensione per beneficarla, ed in- fondi della cittì» di Roma e sul rapporto
durlo ne'suoi disegni, rinnovando più. e- dell'accademia, e regolate dal prefetto sul
stesa mente progetto altra volta prodot-
il parere del maire. Che sarà riservata u-
to d'uno stabilimento di scuole elemen- na somma d' 83oo franchi sui 2 5,ooo
tari e primarie per le buone arti. Richie- accordati all' accademia per le minute
se per lo stabilimento d'un'accademia di spese di sedute, pe' concorsi e premi , e
belle arti il palazzo di Venezia, ma fu per le spese variabili delle scuote. Che i

risposto che (fovea appartenere esclusi- professori saranno presentanti dall'acca-


vamente al regno d'Italia; indi doman- cademia di s. Luca, e sul parere del mai-
dò il palazzo Imperiale t
e la consulta re saranno nominati dal prefetto, coll'ap-
straordinaria offrì invece il vasto conven- provazione della consulta. Che un rego-
to d'Araceli, vicino al Campidoglio ed a lamento particolare dirigerà l'ordine de-
s.Martina antica sededell'accademia. In- gli studi e la disciplina delle scuole. Che
tanto l'imperatore Napoleone I, con de- lo stabilimento avrà un direttore perpe-
creto di 6 ottobre 1810, dispose che l'ac- tuo. Che l'apertura solenne delle scuole
cademia di s. Luca sarebbe collocata in avrà luogo a'2 del prossimo dicembre.
una fabbrica da destinarsi dalla consulta, Seguì quindi la cessione all' accademia
con l'annua rendita di 100,000 franchi, del convento d' Araceli e sue dipenden-
cioè 25,ooo pel mantenimeto dell'acca- ze, per stabilirvi le scuole dell'arti del di-
demia^ 75,000 per le riparazioni de' tuo- seguo, le sale d'esposizione, i gabinetti,
numenli d'antica architettura. Indi la con- i musei e il servizio dell'accademia ; e lìti-

sulta a'.». 3 novembre approvando il de- che il locale non fosse in istato di rice-

creto sull'organizzazione delle scuole, ne vete le nuove scuole, si destinò provvi-


nominò direttore perpetuo il cav. Cano- soriamente di collocarle nelle porzioni al-
va. Statuì che le scuole delle belle arti lora libere del palazzo de'conservatori sid
dipendenti dall'accademia di s. Luca, si Campidoglio. A pubblica esultanza per
."
componessero di 1 6 cattedre, cioè 6 di r tanto beneficio compartito alle buouearti
classe, 2 di disegno in nudo, 2 di scultu- si fece solenne festa Capitolina colla ce-
ra, una d'architettura civile, una di sto- lebrazione de' premi maggiori nelle sale
ria, mitologia e archeologia d'applicarsi del Campidoglio, e pubblica esposizione
UN I ti N I 117
de'recenti lavori d'arte, aperta con op- se la cognizione dell'arti e delle Iettere,e fu
portuna allocuzione del general Miollis, meritamente scelto l'ab. Giuseppe Anto-
e con belle paroleil baron De Gerando nio G natta ni già segretario dell' accade-
compose la filosofia coll'eloquenza, e di- mia romana d'archeologia. L' apertura
mostrò qual fosseil vero bello morale nel- del!e scuole fu stabilita e indi effettuata
l'arti figurative; a'quali sensi risposero a'4 maggio! 8 12, per l'istruzione pubbli-
felicemente con poesie gli Arcadi. Tutte ca de'giovani sullo studio teorico-pratico
queste cose si passarono nel presidenta- dell'arti belle del disegno, dicendosi nel
to dell'accademia del celebre cav. Vin- programma che ivi s'insegneranno: la

cenzo Camuccini sommo pittore, il quale Pittura, la Scultura, l'Architettura, quin-


rimise l'autorità principesca dell'accade- di I' Architettura elementare teorica e
mia pel i 8mani dell'incompa-
i i nelle pratica, e Ornato; laGeometria, Pro-
rabile scultore cav. Canova, benemeren- spettiva e Ottica ; l'Anatomia ; la Storia,
tissimo dell'accademia e dell' arti. A' 12 Mitologia e Costumi. Volgendo al suo ter-
giugno di detto anno Napoleone I con al- mine l'impero di Napoleone I, nel gen-
ilo decreto, in esecuzione del precedente, naio 1814 il re di Napoli M u rat fece oc-
assegnò i fondi per la concessa dotazione, cupareRoma,senza alterazione delle scuo-
e distinse le rendite per la medesima. In- le dell'accademia. In questo tempo cessan-

tanto non potendosi venire all' ordina- do il presidentatodel cav. Canova, per gra-
mento delle scuole ed alla loro apertura, titudinee ammirazione l'accademia lodi-
perchè il convento d'Araceli non si trovò chiaro principe perpetuo d'onore, confe-
adattalo a' suoi bisogni , incomodo per rendo l'ordinarie funzioni di principe ac-
l'accesso edifiicile per ridurloa uso di pub- cademico al cav. Andrea Vici, che prese il
bliche scuole, e volervi almeno 5oo,ooo nome di presidente accademico. Restituiti
franchi per tale operazione; l'accademia aPio VURomae isuoidominii,vi fece glo-
si propose domandare il palazzo della riosamente ritorno a'^4 maggio, come già
Cancelleria apostolica, ma fu assegnato dissi, il che celebrò solennemente con di-

alla corte d'appello. Per tale disposizio- mostrazioni l'accademia a' i4gi»g'io,non
ne restando vacante il locale del Colle- senza apprensione quanto alla continua-
gio Germanico- Ungarico , ed essendo zione delle scuole di recente istituite, per
questo opportunissimo per mandar ad ef- cui invocò il patrocinio del suo principe
fetto immediatamente le benefiche prov- perpetuo, e si ottenne dal cardinal Con-
videnze di Napoleone I, l'accademia ne salvi segretario di stato I' assicurazione
supplicò l'imperatore protettore dell'arti che nulla per allora sarebbe innovato.
a concederle la parte antica della fabbri- Frattanto pel favore del cardinal Pacca
ca (edificata da Gregorio XIII) di esso pro-segretario a' 4 novembre Pio VII
,

corrispondente alla piazza di s. Apolli- degli scudi 10,000 annui assegnati nel
nare, e Napoleone prontamente l'esau- I 1 802 per l'acquisto d'oggetti ad aumento
dì con decreto de'i5 novembre 18 1. Il 1 de'tiHisei, e per l'incoraggiamento pe'pre-
prefetto di Roma Tournon ne ordinò l'e- mi, per gli onorari a'professori delle belle
secuzione, con decreto de'5 dicembre da- arti, ne assesnò al mantenimento
5ooo
to dal palazzo della prefettura al Quiri- dell'accademia di Luca e di sue scuo-
s.

nale. Ottenutasi dall'accademia sì vasta le. Poscia nel 1820 Pio VII reintegrò il

1 sede e degna delle nobilissime arti, pensò fondo degli scudi 10,000 per l'acquisto
con dignità a ordinar le scuole e scegliere di antichi preziosi monumenti de'tolti
a professori i più riputati soggetti, con se- scudi 5ooo, e indipendentemente da tal
gretario stabile abile letterato e dotto nelle fondo ordinò al tesoriere l'annuo paga-
cose d'arti e dell'a u tiquuriu,che accoppias- mento di scudi 5ooo all'accademia, eco-
ii8 UNI UNI
sì stabilmente conferoiò l' istituto delle ligiose di Roma, perchè partecipasse pu-
scuule pubbliche dell'aiti belle. L'acca- re delle loro indulgenze. L' edificazione
deinia a\endo rinnovato gli statuti a'i5 data da'giovani operò la conversione d'un
dictmbrei8i7, ne ottenne dal Papa la protestante, al modo divotaruente nar-
r
conferma il cardinal Pacca camerlengo rato dall'ottimo mg. Fabi-Montani. l'io
di s. Chiesa
18 febbraio 18 18. Nello
a' VII per incoraggiare gli sludi teologici,
stesso 8 7 l'accademia fondò il pio ora-
1 1 assegnò 1 o annue pensioni di scudi Socia-
torio o congregazione spirituale nella scuna pegli studenti che in essi si distili-

chiesa di s. Martina, per opera di d. Pie- guesseio, pelconseguinventode'premi ne'


Irò Ostini, uno de'più benemeriti meni- rispettivi concorsi, cioè 4 ne attribuì a
bri della Pia Unione di s. Paolo aposto- quelli dell'università, 3 a quelli del col-
lo. Nel Ragionamento isterico della me- legioromano, e 3 a quelli del seminario
r
desima di mg. Fabi-Montani, pare che romano. Di più confermò privilegi del i

il suo stabilimento in s. Martina, alme- collegio teologico col breve che ricordai
ito più regolarmente, avvenisse più tardi, nel voi. LXX1V, p. ^6.
Poiché riferisce essere cominciata in delta Benemerentissimo Pio VII delle scien-
chie»a la congregazione della pia unto- ze e delle arti, nel 1823 passò a ricevete
ne di Paolo nell'accademia delle belle
s. ilpremio delle sue belle virtù, e deguis-
arti di s. Luca, nei decennio del regola- Mutamente gli successe Leone XII della
loie primario di essa mg.' Soglia, il quale Getiga. Volendosi egli tosto mostrare tnu-
cominciò a'12 novembrei826.Diceanco- uifìco protettore delle scienze e de'buo-
ra che il celebre e vivente cav. Owerbeck ni sludi, sin dal principio del suo potiti-

accadeaiic(,piofeSsoi e di pittura dell'acca- ficaio applicò il suo grande animo a rior-


demia,per iacongregazionedisegnòil Na- dinate lutto quanto il pubblico insegna-
zaretio,che in forma di buon pastore,men- mento, sì in Roma che in tulio lo slato

tre sorregge sopra gli omeri la ritrovala pontificio,eco'nuovi mirabili melodi san-
pecorella, mostra dolcemente il cuore dal- tamente la pietà congiunse. Dappoiché
l'aperto seno,e ti fa viva forza ad amarlo, coli' acume della sua mente, egli scoprì
Che in s. Martina, oltre i consueti eser- il gravissimo male de'suoi tempi, quello
cizi in onore della ss. Vergine, di s. Paolo cioè che dalle Selle (V.) politiche si av-
e del ss. Cuore di Gesù, nel i.° sabato velenavano gl'intelletti giovanili con er-
di carnevale, come neli.° usano i giova- ronee dottrine nel seno di certe uuiver-
ni dell'università romana, cohducoiisi as- sita, frammischiandole alle cognizioni
sai di buon' ora alla congregazione per scientifiche che solevano insegnarsi, qua-
suffragare i fratelli defunti : vi ascoltano si tra'fiori i serpi occultandosi. Egli si pio-
quante più possano messe, cantano l'iu- pose di condurre a sollecito termine l'o-

lero uflÌ2,iode'uiorti,assislonoairincnien.- pera bene incominciala da Pio VII per


tei sacrifizio solennemente offerto, e fan- la retta sistemazione degli studi non me-
no In comunione con grande raccoglimeu- no di Roma che di tutto lo stato ponti-
Io e divozione. Nella settimana di Passio- ficio. Primieramente volle compiere ciò
ne gareggiano Dell'intervenire a' santi e- che non fu dato a Pio VII di eseguire.
sercizi,esonoalsopraggiuitger del maggio Col breve Ree o le n te s animo divinimi ,
tulli sossopra per adornare in s. Mattina da' 5 aprile 1824, Bull. Rom.cont. t.ttì,
l'altare ili Maria, coronarlo di fiori, e con p. 4° trasportò il Seminario Romano
>

cantici e con pie pratiche intessono iiobi- (A '.), co' convittori e professori, die sin
fìttimi serti alla Regina degli Angeli, lidi- allora erano stati nel collegio romano ,
1

rettore mg. A ntonioSautelli fece aggrega- nel vasto locale di s. Apollinare, già del
i e la congregazione a tutte le comunità re- Collegio Germanico- Ungarica (/ .), ju\
U N I UNI 119
collegio tributimi creancli doetorcs in pubblico ecclesiastico; il cardinal Raffae-
siterà ikfologìa. Indi col breve , Cimi le Fornari, già professore nell'università
untila in L rbe, de' 1 7 maggio 824, Bull. 1 Gregoriana di teologia scolastica; il car-
cit. p. 5i: Reintegrano Socie tatis Jesu dinale Giovanni Brunelli, già professore
ad esercì' tinnì instiluendi juventulem li- nell' università Gregoriana di logica e
teris et moribus. Gli restituì il collegio metafìsica, e nell'archiginnasio del lesto
con tulle le sue appartenenze, ed auto- canonico, ed óra vescovo d'Osimo e Cin-
rizzò i gesuiti a riaprire le antiche scuo- goli. E al presente prefetto il cardinal
le, come esistevano nel 1773 quando fu Vincenzo Santucci, già sostituto della se-
tolto ad essi, e dichiarò; Jura porro, ac greteria di stato, indi segretario della con-
privilegia Collegii Roma ni,i Ha a ne prae- gregazione degli affari ecclesiastici straor-
sertim, quibus ex Julio III, et Pii JP^ nominato nel novembre 856, co-
dinari, 1

iiuctoritate lauream in artibus et in sa- me riporta il Giornale di Roma de i5


cra theologiae facilitale impertiri. Di novembre di tale anno. Inoltre Leone XI I
più volle che nel collegio romano si ag- nominò segretario della congregazione
r
giungessero le cattedre di eloquenza sa- degli studi mg. GiovanniSogha suo cop-
gra e di fisica chimica. Quanto alla ri- piere e cameriere segreto, e professore di
forma generale degli studi , Leone XII gius canonico, poi cardinale: attualmen-
r
l'effettuò colla celebratissima bolla Quod te n'è segretario ing. Placido Ralli. Tra'
divina Sapientia omnes docci, de' 28 cardinali co'quali formò la congregazio-
agosto 1824, Bull. Rom. cont. t. 16, p. ne comprese il cardinal camerlengo
vi

85, divisa in 27 titoli e 3og paragrafi o prò tempore , eh' era allora il cardinal
articoli. In italiano si legge nel t. 2 , p. Pacca, e tosto gli successe il cardinal Gal-
1 37 Raccolta delle leggi e dispo?
della lelfi. Noterò, che alla morte del i.° pre-
si-ioni di pubblica amministrazione , fetto cardinal Bertazzoli l'università nel-
stampato neh 834- L'illuminato e zelan- la propria chiesa gli celebrò il funerale,
te Papa, colla medesima bolla e col lit. ed altrettanto eseguì alla morte de* «oc*

1 eresse o ricostituì la Congregazione cessori costantemente. Alla congregazio-
cardinalizia degli studi, nel quale ar- ne degli sludi Leone XII sottopose tutte
ticolo riportai in breve i sommi capi del- l'Università [V.) e le Scuole pubbliche
la costituzione,dichiarandole Collezio- dello stato pontificio, dandole su di esse
ni o Raccolte stampate contenenti la bol- amplissima facoltà. Dipoi il Papa a' 16
la, ed posteriori decreti declaratorie
i ,
,
luglioi827 ordinò, che la s. congregazio-
risoluzioni, atti, lettere de'prefetli di es- ne degli studi il ."lunedì d'ogui mese, ec-
i

sa ec, edescrissi la medaglia monumenta- cettuato l'ottobre, tenesse le sue adunan •

le appositamente coniata, il Papa dichia- ze nella biblioteca Alessandrina, 3 ore pri-


rando prefetto d cardinal Francesco Ber- ma di mezzodì. In seguito la congrega-
tazzoli, al quale successero i cardinali ivi zione , come tutte le altre, si adunò nel
ricordati d. Placido Zuila vicario di B.o- palazzo apostolico (mi ricordo che aduna
ma e Luigi Lambruschini segretario di congregazione nella biblioteca v'interven-
stato,ed a questi il cardinale Giuseppe ne Leone XII , e nella biografia narrai
Mezzofanti poliglotta universaleggia nel- l'improvvisata fitta a quella che una se-
l'università di Bologna professore di lin- ra si adunò in casa del cardinal Bertaz-
gua arabica, indi di lingue orientali e bi- zoli, recandovisi del tutto incognito, col-
r
bliotecario della medesima; il cardinal li carrozza e in compagnia di mg. Altie-
Carlo VizzardelU, già professore nell'uni- ri, ora arcicancelliere, il quale fece espri-
versità di Bologna di sagri canoni, e nel- mere in un quadro Leone XII nell'atto
l'archiginnasio dell'istituzioni di diritto di ascendere il suo cocchio). Quanto poi
i2o UNI UN I

all'archiginnasio romano, nel quale con- ad un anno di carcere, col voto del rettore
r
tinuava ad essere rettore deputato mg. od'altroavvocato concistoriale.Seil delit-
Cristalli benché fungesse l'eminente ca- to meriti pena maggiore, si consegnerà il
rica di tesoriere generale, Leone XII col- reo al suo foro competente per essere giu-
la medesima bolla tolse a riformarlo per dicato. AH' arcicancelliere si appartiene
intero, ordinandolo con savissime leggi, presiedere alla scelta de' professori, e alla
aumentando 1' ornamento decoroso de' collazione de'gradi e de'premi. II retto-
suoi collegi, accrescendo gli stipendi , e rato è annesso al collegio degli'avvocati
compartendogli altri segnalati favori. concistoriali, il quale nomina uno del col-
Tutto quanto riferirò qui brevemente, legio per rettore deputato, che dal Papa
ricavandolo dalla bolla. Dichiarando col viene approvato. Obbligo proprio del ret-
titolo 2.° che nello stato vi fossero due tore (che dopo l' arcicancelliere tiene la
università primarie, ed olire 5 seconda- 1. "dignità e a lui supplisce al bisogno) è
rie (una di queste era Fermo, ma poi a' l'immediata vigilanza per la conservazio-
12 febbraio 1826 fu ristabilita quella ne della disciplina da osservarsi da'pro-
Quanto all' università di Fer-
d'Urbino. fessori, dagli scolari e dagl' inservienti ;

mo, confermando Papa il suo studio il deve formare il calendario scolastico, e-


ed i suoi privilegi, lasciò alla città di Fer- saminare requisiti di quelli che vogliono
i

mo la facoltà di 1 iatti vailo quando me- esser ammessi agli studi, o concorrere a'
glio avesse potuto. Contribuì a tali dispo- gradi e a'premi, ammettendo coloro che
sizioni pontifìcie in favore dell'universi- sieno muniti delle qualità richieste da're-
tà di Fermo il libro intitolalo: Sulla i- golamenti; deve ne'giorni di scuola trat-
struzionc pubblica ed università degli tenersi nell'università mentre durano le
studi in Fermo. Memoria storica cotn- lezioni, o deputare a ciò un vice-rettore,
pilata da 'deputali della città arcidia~ col consenso dell' arcicancelliere. Col tit.
cono Bartolomeo Cordella e Giuseppe 4. stobiPi 4- collegi, cioè il teologico, il le-
conte Sabbioni prefetti agli studi, Ro- gale, il medico-chirurgico, e il filosofico.

ma pel Poggioli stampatore camerale, Il r.° si compone del p. maestro del s. pa-
1824)» stabili per primarie I* archigin- lazzo apostolico, che n' è presidente, di
r
nasio romano e l'università di Bologna. mg. sagrista, del p. commissario del s.

Statuì in ciascuna di queste due non Offizio, e de'pp. procuratori generali de'
meno di 38 cattedre, i gabinetti e gli al- domenicani, de'conventuali, degli agosti-
tri scientifici stabilimenti, allineile i gio- niani romitani, de' carmelitani calzati e
vani possano istruirsi nelle varie scienze; de' serviti, aggiuntivi i professori di s.

e quelli ancora che già avranno compito Scrittura, di teologia, di storia ecclesia-
il corso degli studi, abbiano mezzi ed i stica. Il 2. collegio viene formato dal col-
anche gli eccitamenti a perfezionarsi nel- legio degli avvocati concistoriali. Il 3.° si

le facoltà, alle quali si sono applicati. Or- forma di 12 medici e 6 chirurghi, com-
dinò col Ut. 3.° che l'archiginnasio aves- presi sempre il medico e il chirurgo del
se un presidente, col titolo d'arcicancel- Papa regnante in questo collegio, se oc-
:

liere, e questa carica spettasse al cardi- corresse avranno luogo il professore di


,

nal camerlengo. L' arcicancelliere dover veterinaria e quello di farmacia (del col-
sorvegliare al buon andamento dell'uni- legio farmaceutico parlai a Speziale e ,

versità e all'osservanza de' regolamenti, quando Pio VII soppresse tutte V Univer-
avendo giurisdizione anche criminale su sità artistiche, tra le 3 che conservò per
lutti delitti che in essa commettonsi da
i la pubblica sicurezza , una fu quella del
qualsivoglia persona, eziandio estera, con collegio degli speziali, e lo narrai nel ri-
pene correzionali, e anche afflittive fino cordato 2. articolo). 11 4-° collegio «mi-
UNI UNI i2i
ponesi di 12 membri. Ogni collegio ha le degl'ingegneri, e delle lauree filosofi-
un presidente in persona del decano di che, dovendosi trasportare nell'archigin-
esso, eun segretario in quella dell'ultimo nasio il gabinetto di loro scuola, come me-
membro. Con biglietto della s. congre- glio dirò parlando di esse; ma nel cap. 5,
gazione degli studi il Papa nomina mem- i Dellafacoltà filologica e suoi studi,ven-
bri de'collegi. Si abilitarono a formare i ne istituito il collegio filologico nelle uni-
loro statuti e regolamenti, o rimettere in versità di Roma e di Bologna, co'mede-
osservanza gli antichi, da approvarsi dal- simi diritti e privilegi degli altri. Appar-
la s. congregazione. Il fine e l'ufficio de* tiene principalmente a questo collegio l'e-
collegi è di far gli esami, e di dare il lo- saminar negli annuali concorsi que' che
ro voto nella scelta de' professori , nella avranno coltivato gli studi filologici, per
collazione delle lauree e degli altri gra- premiare più meritevoli; il conferir le
i

di accademici, e nella premiazione degli lauree e gradi accademici a quel-


gli altri

scolari alla fine dell' anno scolastico. I liche saranno stati approvati, e l'esami-
membri de'collegi sono consultori nati nar eziandio, perciò che riguarda la lo-
della congregazione, e perciò da essa
s. ro scienza, i professori da eleggersi, ma-
interrogati daranno il loro sentimento, ed nifestando il giudizio con voti segreti. Non
hanno il diritto di proporre alla medesi- è ammesso alle scuole di filologia e del-
ma, per mezzo dell'arcicancelliere, quel- le lingue chi non sia istruito nell' uma-
leriforme e provvedimenti valevoli a nità, nella logica, metafisica ed etica. Il
promuovere il progresso delle scienze e corso degli sludi filologici ivi è riferito.
dell'arti, e il vantaggio degli studenti. Una In questa facoltà, del pari che nell'altre,
salasi destina per le adunanze de'collegi. vengono conferiti i gradi accademici, cioè
Neil' altre università il collegio teologico il baccellierato, la licenza e la laurea; ma
precede gli altri collegi, dopo di esso vie- tanto quelli quanto questa sono di due
ne il collegio legale, quindi il collegio me- specie, una in filologia, l'altra nelle lin-
dico, e in fine il collegio filosofico. Nel so- gue ; al finir dell'anno scolastico si confe-
lo archiginnasio al collegio degli avvo- risce in entrambe una sola laurea o d'o-
cali concistoriali si conserva la prece- nore o di premio, [' allre si conferiscono
denza. Qui noterò, che oltre i riferiti col- in forata comune. Ripiglio il compendio
legi, l'archiginnasio ebbe poi un 5.° col- della bolla Quod divina Sapienlia, nel-
legio di filologia. Si legge nella Collectio la parte die riguarda l'archiginnasio ro-
legum et ordinationurn de recto, studio- mano, sebbene le medesime disposizioni
rum ratione, pubblicata per cura del se- in generale sono comuni alle altre Uni-
r
gretario mg. CaterinijOra cardinale, nel versità dello stato pontificio, tranne le

1. 1, a p. 193, il decreto della s. congre- particolarità proprie di ciascuna; perciò


gazionede' 8 agosto 826, nel quale non
1 1 a'cenni medesime in quell'ar-
riferiti sulle

solo si tratta delle giubilazioni de'profes- ticolo rannoda quasi tutta la bolla che
si

sori (l'intero stipendio a vita dopo4o an- vado riportando. Si ordina col tit. 5.° che
ni d'insegnamento diligente;due terzi del- i professori dell'archiginnasio debbansi
lo stipendiodopo 3o anni, un terzo do- eleggere per via di concorso, e se ne asse-
po 20 anni. Se per malattia incurabile gnano le regole, statuendo i modi da te-
alcuno è costretto rinunziare e abbia in- nersi nella successione alle cattedre: dal
segnalo 3o anni, conseguirà due terzi di concorso però si eccettuano la cattedra di
stipendio, se per 20 la metà, ed un 3.° s. Scrittura, le due di teologia, quella di
se avrà oltrepassato un decennio); delle teologia morale, e l'altra di etica, le qua-
matricole dell' infime operazioni di chi- li si occupano da'regolari riportati più so-
rurgia, farmacia e veterinaria; delle scuo- pra e di ordini determinati. È qui da os-
122 UNI UNÌ
servare ancora, che non van soggetti al- «le re dal professore di questa scienza , e
la legge del concorso, né ad alcun esame venga scelto dal rettore; e coli* i.° si as- i

verbale qne'soggelti cos'i noti, in ispecie segnano le regole da osservarsi dalbidel-


per l'opere da loro pubblicale, da non a- lo e altri inservienti, da scegliersi dal ret-
ver bisogno di prenderne esperimento; in tore, dovendo il bidello in tempo delle le-
tal caso però la scelta è riservata al P#* Rioni vegliare per la quiete e impedire
pa. A'professori, allorché esercitano, in- rumori. Tratta il tit. i %,* dell' ammim-
com borio molti obblighi, de'quali tratta- «trazione economica dell' università, la

si nel tit. 6.°, e tra questi sono: l'obblU quale è conservata al rettore, che in fine
godi servirsi d'uncorsostampato, appro- dell'anno scolastico deve dar conto delle
vato dalla s. congregazione, potendo da- rendite di essa all'ai cicancelliere, il quale
re in iscritto quelle aggiunte o riflessio- dopo approvatoli rendiconto lo trasmet-
ni che stimeranno opportune; quello di te alla s. congregazione per la finale ap-
riportar l'approvazione della medesima provazione. Dice il Iit.i3.° sulle pubbli*

s. congregazione se vogliono servirsi d'un che scuole fuori dell'università. Il seguen-


corso proprio già stampalo; l'altro di non te dell'ammissione degli studenti cia- ,

poter adoperare ì loro scritti che abbia- senno de'quali per esserlo deve scrivere
no inanimo di Stampare, senza aver ri- il proprio nome in. un libro ossia mairi-
portato il permesso; e quello che incombe cola, che resta aperto fino a'io novem-
a '"professori degli studi sagri e legali di leg- bre e nel qual dì si chiude (e dipoi fino
gere espiegare in latino, a'professori delle al i. "dicembre il rettore per gravi motivi
scienze medico chirurgiche di leggere in può far grazia che vi si ascriva alcuno il

latino, servendosi talvolta nelle spiega- quale tardò a presentarsi), notandovi l'e-

zioni della lingua italiaua, fuorché in a- là, la patria, la parrocchia, la dimora, e


natomi.), fisiologia, medicina teorica, me- specificando la facoltà a cui vuole atten-
dicina e chirurgia legale; a'professori di dere. Siccome poi nessuno tra' studenti
lògica, metafisica ed elida di leggere e spie- può concorrere a'gradi e a'premi senz'es»
gaie in latino, mentre i professori degli ser munito della pagella d'ammissione
allristudi filosofici potino adoperar la liti- sottoscritta dal rettore, così questi non la
gua italiana, equelli d'eloquenza edilin- rilascerà se prima non abbia avuto un al-
gue hanno facoltà d'usar o l'uno o l'altro testato de vita et moribus, e doeumen- i

Imguaggio.' Nel tit. y,° si regolano gli oh- ti degli studi fatti, oltre di che gli aurati!*

blighi e i diritti de' sostituti alle cattedre, tendi debbono venire approvati per via
ordinando che uno almeno sia in ogni fa- d' un esame da farsi da 4 professori o

c:o!là; l'8.° titolo ordina che nell'uni ver- membri di collegio a ciò destinati dal ret-
sità sia una biblioteca e un bibliotecario, tore stesso, a seconda delle facoltà in cui
rimanendo in osservanza la bolla d'Ales- vogliouoapplicare nell'anno. A tergo del-
sandro VII, prescrivendo doveri che a i le pagelle i rispettivi professori ad ogni
quello incombono, e V orario per la sua terziaria testificano della frequenza e del
apertura e chiusura in tulli giorni di ,
i profitto de'giovani studenti; e l'infermi*
scuola e nelle vacanze co'tempi determi- là giustificata potrà scusare l'infrequen-
nali ; nel q.° titolo viene adulata la dire- za alla scuola. L'anno scolastico è diviso
•/ione degli osservalorii astronomici, de' in 3 parliclnatnate terziarie: comincia la

musei e gabinetti a'professori delle rela- i.Vo novembre (e se in tal giorno s'incou-
tive scienze, previo inventarli; col titolo tra la domenica, nel seguente, altrettanto
io." provvede ohe il custode dell'orlo
si si pratica nella ». "terziaria) e finisce a' >. >

botanico (del quale, dell'osservatorio e dicembre; la 2. 'comincia a'agean noe ler-

de* musei dovrò riparlare) debba dipen- mina il sabato avanti la domenica delle
UNI UNI 123
l'alme; la 3." principia il mercoledì dopo geliate e conservare nel cuore della gio»
Pasqua e finisce al termine dell'armo «co* ventili semi della soda pietà. Quindi do-
lastico. Il tit. 1
5.° prescrive le discipline pò d'aver cantalo Veni creator Spi-
il

pegli studenti, d'esser pronti e modesti al- rilus e l'orazione Deus qui corda fide-
t

le lezioni, ubbidienti e rispettosi a' prò- lìum, coll'altra Pro Papa,s\ reciterà un
fessuri, e di tener condotta ii riprensibile, notturno e le laudi della ss. Vergine, die
Le mancanze leggere si castigano dal ret- sarà seguito da un breve, ma edificante
loie in proporzione; sedi inulto rilievo, discorso sopra Vangelo del giorno, prò*
il

salvo il disposto per le criminali, siproce- nu noia to dal direttore o da altro sacerdo-
de all' espulsione dall' università, il che te. Ciò compito si dirà messa. Il diretto-

spetla all'arcicancelliere, al rettore e agli re della congregazione troverà alcuni a-


avvocati concistoriali, el'espulso non può bili ed esemplari sacerdoti, ebe ivi si pre-
essere ricevuto da verun'ultra università stino con tutta carità verso gli scolari,
dello slato. Nel tit. i
6.° sono prescrittigli ebe vorranno confessarsi e disporsi alla
esercizi di religione, ed i sacerdoti secola- s. comunione. La congregazione si termi-

ri della Pia Unione di s. Paolo apostolo nera colle litanie lauretane, e con qual-
conlinueratmu ad avere la direzione spi- che salmo o inno di lode, o preghiera per
rituale nell' università, di ebe riparlerò, ottenere dal Signore la perseveranza nel
Nella sua cbiesa liei giorno dell'aperto- divino servizio. E qui debbo avvertire,
ra delle scuole si deve cantare solenne- avere la s. congregazione con lettera de'
mente la messa dello Spirito Santo, col- 21 giugno 1826, Colleclio, t. r, p. 75,
l'intervento dell'arcicancelliere, del ret- diretta agli arcicancellieri e cancellieri
tore, de'membri de'collegi, de' professo- dell'università, ingiunto, ebe nelle vacati-
li, del bibliotecario , degli altri ufficiali ze fra un anno scolastico e l'altro, non si

dell' università e di tutti gli scolari. Do- tralascino le congregazioni spirituali; ed


pò la messa ogni professore deve fare a- i direttori delle medesime esortino amo-
vanti all'arcicancelliere la professione di revolmente gli scolari a intervenirvi an-
fede prescritta da Pio IV; quindi il prò- che nel detto tempo. Prescrive inoltre il

fessure a ciò destinato recita l'orazione tit. i6.°,che accadendo la morte d'uno sco-
latala prò Inauguralione Sludiorum )
Q lare, o altra persona addetta all'univer-
sichiude la funzione col canto del Veni sita, nella 1 /congregazione, in luogo del
creator Spirilus e il suo Oremus, olite notturno e laudi della ss. Vergine, si re*
quello Deus omniumJìdelium Pastor et citi 1' uffizio de' morti in suffragio del-
Jiector. Finito l'anno scolastico, interve- l'anima del defunto. Se questi sarà pro-
neudo le medesime nominale persone, si tessere o membro d'un collegio dell' u-
canta la messa Pro graliaru/n actione, niversità, si canterà la messa di requie,
il Te Deum laudamus collera-
e poscia ed interverranno alla medesima tutti i

zioniDeus citj'us misericordiae, e Deus collegi, i professori e gli scolari. Ogui an-»
omnium. Nel giorno festivo di s. Ivone, no al finir della quaresima si daranno gli
e in quello di s. Michele arcangelo vi è esercizi spirituali a tutti gli scolari , sce*
messa solenne, coll'intervento delle per- gliendosi a taluopo dall' arcicancelliere
sone che già a suo luogo descrissi, e ogni due o più sacerdoti che siano capaci a ,

giorno di scuola la messa bassa. In ogni produrre un cristiano profitto, e la rifor-


domenica e festa di precetto nella cbiesa ina de' costumi negli scolari. A tutte le
dell'università debbono recare tutti gli predette opere di pietà e di religione sa-
scolari per assistere alla congregazione, ranno indispensabilmente obbligati di
Comincierà con mezz'ora di lezione d'un trovarsi gli studenti di qualunque classe
libro spirituale, adattato specialmente a e facoltà, lauto chierici che laici , e chi
1*4 UNI V N I

non interverrà o per infermità o per ol- gica. Ninno può conseguir la laurea sen-
ir» giusta causa , sarà tenuto di nolifi- za prima aver ottenuto il baccellierato e
carlóal direttore della congregazione.So- li licenza. Il baccellierato e la licenza con-
no dispensati solamente que'sacerdoti o cedonsi solo a chi per via d'esame ne sia
chierici, clie nel tempo delle riferite fun- giudicato meritevole da'3 membri depu-
zioni restano occupati nelle parrocchiali tati dal rettore: l'esame del baccellierato
o in altre chiese, alle quali sono addetti, cade su quanto s'insegna nel 1. "anno sco-
pel loro servizioo sagro ministero, col- lastico; quello della licenza su tuttociò
l'obbligazione però d'esibire ogni trime- che s'insegna nel 2. e 3.° anno. Chiun-
slre al direttore il documento del servi- que domandi la laurea deve subire 3 e-
zio prestato alle dette chiese (ordinaria- sarni su lutto quanto riguarda general-
mente gli ecclesiastici frequentano la pia mente la facoltà in cui la chiede. Le lau-
casa e chiesa della congregazione della ree poi sono di 3 specie, d'onore, di pre-
Missione, di s. Vincenzo De Paoli. Di più mio, e comuni: le prime e le seconde si

Doterò, che gli studenti di matematica conferiscono previo l'esame e il concor-


tecnica intervengono nella chiesa di s. so, le ultime previo l'esame. 1 candidati
Martina dell'accademia di s. Luca ,
per vengono esaminati personalmentedal col-
unirsi aglisludenlid'archiletlura,co'qua- legio della facoltà di cui aspirano a'gra-
li hanno in comune parte de" loro stu- di. Perchè l'adunanze collegiali pegli e-
di). Alla fine d'ogni trimestre il diretto' sami sian legali v'è bisogno della presen-
re dell'oratorio o congregazione (quella almeno del ret-
za dell'arcicancelliere, o
dell'archiginnasio è sotto l'invocazione 6 membri del
tore, oltre l'intervento di
della Purifìcaziouedella B. Vergine), da- collegio. Chi nell'esame non venisse ap-
rà al. rettore una nota esatta di quegli provato può impetrare dal rettore la li-
studenti, che sono stali assidui, ed hanno cenza d'esservi di nuovo ammesso dopo
a
li eipicnlatoi sacramenti, e di quelli iqua- 6 mesi; ma se anche per la 2. volta ri-
li per la poca frequenza , o per la poca manesse escluso non ha più speranza d'es-
modestia hanno mancalo al loro dovere; ser nuovamente esaminato. 11 baccellie-
e di tutto si terrà registro esatto. La di- rato e la licenza si conferiscono anche pri-
ligenza servirà di requisito necessario, vatamente: le lauree si danno in pubbli-
non solo per la conferma della matrico- co colle consuete solennità. Tutti quelli
la, ma ancora per concorrere agli onori, che ricevouo il baccellierato, la licenza,
gradi e premi. Di più. le mancanze d'in- e le lauree dovranno ogni volta far la

tervenire a'suddelti atli di religione, o di professione di fede, conforme fu prescrit-


dovuta modestia, daranno
assistervi colla to da Pio IV; i medici poi nel ricevere
motivo d'una giusta correzione, ed per- i la matricola di pubblicoeserciziosono te-
tinaci, quando non vi sia speranza d' e- nuti a prestare il giuramento voluto da
menda, verranno anche espulsi dall'uni- s. Pio V. Tutti i diplomi sono sottoscrit-
versità. La slima e fiducia, che si ha de' ti dall' arcicancelliere, dal rellore e dal

professori dell' università non lasciano decano del collegio. Non si ammette al-

dubitare, ch'essi pure (potendo) saranno cuno a' collegi e alle cattedre di qualun-
per intervenir alle predette funzioni, per que università dello stato senza la laurea
dare cogli atti della loro pietà esempio e dotlorale.Essendo riservata alle universi-
edificazione agli studenti. Nel lil. 17. "del- tà di Roma e di Bologna la facoltà di da-
la collazione de'gradi, l'uni versila confe- re la matricola di libero esercizio in me-
risce i 3 del baccellierato, licenza, e lau- dicina e chirurgia, per posteriore dispo-
rea o dignità dottorale nelle facoltà teo- sizione de'2 giugno iHatì, non proiben-
logica, legale, medica, filosofica e filolo- dosi a'mcdici e chirurghi esteri l'esercizio
U N 1 UNI i25
dell'arte salutare nello stato pontificio, fu professore di gius pubblico ecclesiastico
ordinato che dovessero subire l'esame, e per due anni, in quantocompie ilsuo cor-

trovati idonei, le medesime università po- so, e per due anni le lezioni del professo-

ter loro rilasciarla matricola, previa l'in- re del testo canonico, che in 5 anni è te-
formazione presa sulla loro condotta mo- nuto leggere i 5 libri delle decretali; e fi-
rale e religiosa dagli arcicancellieri e ret- nalmente per 3 anni le lezioni del testo
tori. Fu pure prescritto, che quelli i qua- civile, che dev'esser esposto in 4 anni da

li nell'università fuori dello stato non han- due professori , secondo 5o libri delle i

no compito il corso degli studi medici o Pandette. 11 corso vien tenuto come ap-
chirurgici, se avranno legali requisiti sul- presso. Annoi. i. Istituzioni canoniche.

la loro condottaci ricevano nell'univer- 2. Istituzioni civili. 3. Istituzioni del gius

sità dello stato senza costringerli a ripe- di natura e delle genti. Anno 2.° i. Isti-

tere gli studi fatti, dopo che risulti da e- tuzioni del gius pubblico ecclesiastico. 2.
same aver essi profittato di tali studi. Istituzioni di gius criminale. 3. Testo civi-

Tutte queste disposizioni si resero comu- le.Anno 3.° i . Istituzioni del gius pubblico
ni pure a coloro che si applicano all'al- ecclesiastico. 2. Testo canonico. 3. Testo
tre facoltà. 11 tit.i 8.° del corso scolastico civile. Anno4-° '• Testo canonico. 2. Te-
per le venne diviso nel seguente
lauree, sto civile da spiegarsi d'ambedue i pro-
modo. Tutti quegli studenti che aspirano fessori. 3. Testo civile. Quegli studenti
alle lauree in teologia devono per due an- che ottano alle lauree in medicina sono
ni almeno aver frequentato le lezioni del tenuti a frequentar le lezioni del profes-
professore di s. Scrittura, e per altri due sore d'anatomia, e le dissertazioni e di-
anni quelle di storia ecclesiastica, e final- mostrazioni anatomiche, da farsi nel tea-
mente devono compiere l'intero corso di tro anatomico, e le lezioni teoriche, e le

teologia che si legge da due professori iti pratiche dimostrazioni di chimica; le le-

4 anni, dividendo fra loro i trattati: tino zioni del professore di botanica teorica e
a
di essi legge nella i. ora della mattina, pratica, quelle del professore di fisiologìa
a
l'altro nella i. ora della sera ossiano ore generale e semiottica, e le lezioni del pro-
pomeridiane. Il corso è cosi distribuito. fessore di farmacia pratica , ciascun de'
Annoi. i.S. Scrittura. 2. Lezione di s. quali va compiendo l' intero suo corso io,

teologia nell'ora della mattina. 3. Lezio- un anno; e in fine le lezioni del professo-

ne di s. teologia nell'ora della sera. Anno re d'igiene, terapeutica generale, materia


2.° i. S. Scrittura. 2. Lezione di s. teo- medica; quelle del professore di polizia
logia nell'ora della mattina. 3. Lezione di medica e medicina legale, e del professo-
s. teologia nell' ora della sera. Anno 3.° re di medicina teorico-pratica, i quali tut-
i.Lezionedi s. teologia nell'ora della mat- ti due anni sogliono dar com-
nel giro di
tina. 2.° Lezione dis. teologia nell'ora del- pimento al loro corso. Le lezioni debbon-
la sera. 3. Storia ecclesiastica. Anno 4-° si frequentare nel seguente modo. Anno

i .Lezione di s. teologia nell'ora della mat- I." 1. Anatomia. 2. Botanica. 3. Chimica.

tina. 2. Lezione di s. teologia nell'ora del- Anno 2. I. Fisiologia. 2. Igiene, Tera-


la sera. 3.° Storia ecclesiastica. Gli stu- peutica generale , e Materia medica. 3.
denti che aspirano alla laurea nell'una e Patologia generale, e Semiottica. Anno
l'altra legge han per obbligo di frequen- 3.° I. Igiene, Terapeutica generale, eMa-
tar le lezioni de'professori dell'istituzioni teria medica. 2. Medicina teorico-pratica.
canoniche, civili, criminali, e del diritto 3. Polizia medica, e Medicina legale. An-
di natura e delle genti, ciascun de'quali no 4-° 1 • Medicina teorico-pratica. 2. Po-
compie il corso in un anno; le lezioni de' liziamedica, e Medicina legale. 3. Far-
due professori di diritto canouico,cioè del macia pratica. Gli studenti i quali aspi-
i26 UNI C N l

rano alle lauree in chirurgia devono fre- Meccanica eidraulica. 2. Ottica e Astro-
quentare le lezioni de'professori d' ana- nomia. I concorrenti alle lauree in filo-
tomia, di chimica, tli fisiologia, eli palo- logia sono tenuti frequentare per 3 anni
logia generale e semioltica, d'igiene, te- le scuole d'eloquenza latina e italiana, di
rapeutica generale e materia medica; dì storia e dell'antichità, ossia d'archeolo-
farmacia pratica, medicina legale e poli - gia: dopo ili. "anno di studio ponno aspi-
ziamedica; oltre le lezioni proprie della rare al baccellierato, dopo il 2.° alla li-

chirurgia cioè del professore di chirur- cenza, e dopo il 3. "alla laurea. Il corso di
,

gia teorica, che suol dare in due anni il questi studi così Annoi
vieti disposto.
suo corso , e del professore ci' ostetricia, 1. La storia
L'arte oratoria o poetica. 2.
che lo un anno. Le scuole poi
compie in antica. 3. Le antichità romane. Anno 2.
devonsi frequentarecon quest'ordine. An- 1 Oli scultori classici latini. 2. La storia
.

noi. ]. Chimica. 2. Anatomia. 3. Fisio- greca e latina. 3. Le antichità greche. An-


logia. Anno 2.° 1. Chirurgia teorica. 2. no 3.° I classici scrittori italiani. 2. La
1 .

Patologia generale, e Semiottica. 3. Igie- storia moderna. 3. Le antichità egiziane


ne, Terapeutica generale, e Materia me- e d'altre nazioni. Qui è da osservare che
dica. 4-Medicina legale e Polizia medi- quanto allo studio delle lingue la bolla
ca. Anno 3.° ì. Chirurgia teorica. 2. Igie- stabilisce, che né la laurea, uè i gradi ac-
ne, Terapeutica generale, e Materia me- cademici non si conferiscano se non a co-
dica. 3. Medicina legale e Polizia legale. loro che per 3 anni almeno abbiano con-
4- Ostetricia. Gli studenti che vogliono tinuamente atteso allo studio delle lin-
ottarealle lauree in filosofia han l'obbligo gue ebraica, siro-caldaica e araba. Dispo-
di frequentare le lezioni de'professori di ne inoltre, che alle scuole di filologia non
logica e metafisica, di elica, di elementi s'abbiano ad ammettere se non quelli i

d'algebra e geometria, d'introduzione al quali già sieno istruiti nell'umanità, nel-


calcolo, di calcolo sublime e di fìsica spe- la logica, metafisica ed etica: che le lauree
rimentale, i quali tutti vanno compiendo non si possano conseguire non da chi se

il loro corso in un anno; inoltre convie- oltre la latina non sappia anche la lingua
ne che ascoltino le lezioni del professore greca. Da ultimo statuisce che i dottori
di meccanica e d'idraulica, d'ottica e d'a- in filologia e nelle lingue abbiano da ri-

stronomia, che danno termine al corso in putarsi eguali a'dottori dell'altre facoltà,
due a.nni. Di più sono tenuti a frequen- tantoneglionori quanto ne'privilegi. Per
tare gli esperimenti che si fanno nel ga- quello appartiene alla collazione delle
binetto fisico dell'università, e le lezioni lauree tanto d'onore, quanto di premio,
pratiche che il professore di meccanica e il li t. 19. dispose. Che nelle facoltà teo-

idraulica sogliono dare ne'luoghi e tem- logica, legale, medica, chirurgica, filoso-

pi opportuni, come pure quelle che suol fica e filologica si dovesse fare alla fine
dare il professore d'ottica e astronomia d'ogni anno scolastico il concorso per la

nel gabinetto fisico e sulla specola. Il cor- collazione delle lauree d' onore e di pre-
so filosofico compiesi col metodo seguen- mio. Col mezzo d'un tal concorso annuo
te. Annoi. °i. Logica e Metafisica. 2. Ele- venne stabilito si conferissero 4 laure*
,

menti d'Algebra Geometria (al presen-


e inciascuna delleannoverate facoltà, tran-
te queste i)ne scuole più non esistono, co- ne quella di filologia, alla quale su ciò ap-
sì quella d'Etica, di che dirò in seguito). partiene l'altra riferita regola. I due stu-
Anno 2. 1. Elica. 2. Fisica sperimenta- denti che nel concorso abbiano mostra-
le. 3. Introduzione al calcolo. Anno 3.° to un singoiar merito, superando lutti i

1 .Calcolo sublime. 2. Meccanica e Idrau- competitori, verranno premiati colle pri-


lica. 3. Ollica e Astronomia. Anno 4-° ' • me due lauree ad honorem: gli altri due
U K I UNI i?7
studenti, die dopo que'primi due si di- de' voli favorevoli. Quindi concorrenti
i

stinguono in modo speciale, otterranno vengono chiusi in una sala nell'ora desti-
leallre due lauree ad praemium. ha lau- nati), senza soccorso di libri e di scritti,

rea ad honorem porta questi privilegi a e senza notar comunicar fra loro, ed ivi

ch'i la conseguisce: l'esenzione d'ogni pro- nello spazio di sole 6 ore devono fare n-
pina per qualunque titolo solita pagarsi na dissertazione in Ialino sopra un teina
nel ricevere la laurea; la restituzione del- o testo cavato a sorte da un numero di

le propine pagate nell'oltenere i due gra- temi o testi non minori dì 5o t gli argo-
di del baccellierato e della licenza; il di- menti o testi per le lauree dell'una e del-
ritto di prelazione nel conseguimento del- prendere dal cor-
l'altra legge, soglionsi

le cattedre ,
previo però il concorso, et po del gius canonico e civile. Quegli stu-
caeteris paribus ; il diritto di prelazione denti di medicina e chirurgia, che dopo
nell'ammissione a'collegi, caeteris pari- aver compiuto il corso in una univer-
bnsj e questi due ultimi privilegi riman- sità di 7.° ordine, riportandone il bac-

gono specificali nel diploma dottorale. La cellierato e la licenza, sono stati am-
laurea ad praemium reca con se questo messi alle scuole cliniche di Roma, poti-

vantaggio, l'esenzione cioè delle propine no, presentando al rettore i requisiti ri-

per qualsivoglia titolo solile pagarsi nel- chiesti, esser ammessi all'esame e quindi
1' allo di ricevere la laurea , senza però al concorso delle lauree ad honorem, e
che restituite vengano le propine paga- ad praemium; per altro, se alcuno di es-
te nel ricevere i gradi. Perchè poi uno si viene ad ottenere la laurea, tanto nel
scolare dell'università abhia diritto d'es- i.° che nel ?.." grado, gode de' suddetti
sere ammesso al concorso, la bolla vuole, privilegi, meno quello della restituzione
ch'egli debba aver compiuto il corso sco- delle propine pagate pel conseguimento
lastico nella medesima università asse- , del baccellierato e della lirenza. Discorre
gnalo a ciascuna facoltà: a tal effetto de- iltil. 20 delle lauree comuni. Queste ven-

ve presentare al rettore le pagelle nelle gono conferite a quegli studenti che com-
quali i professori in ogni terzieria abbia- piuto il corso degli studi non amassero
no attestato del profitto e della frequenza; concorrere alle lauree ad honorem e ad
e qualunque altro attestato di frequenza praemium , o pure che nel concorrervi
e profitto, quantunque rilasciato da'me- non l'avessero ottenute ; e vengono an-
desimi professori, non sarà tenuto valido chegeneralmenteconferite a qualsivoglia
affatto oltre a ciò lo scolare ha obbligo
: altra persona dello stalo o estera, la qua-
di presentare la testimonianza d'aver le compiuto il corso degli studi in qua-

frequentato la congregazione spirituale. lunque siasi università voglia esser insi-


Da ultimo la bolla ordina, che non si am- gnita della laurea dottorale dell'archi-
mettano al concorso che que'soli studenti ginnasio. In tal caso e quelli e questi so-
che abbiano compito il loro corso scolasti- no tenuti a fare istanza al rettore, presen-
co in quell'anno stesso in cui si presentano tando documenti necessari, che ricono-
i

per concorrere. Il rettore, trovali ottimi sciuti validi, candidati rimangono am-
i

gli attestati prodotti dallo studente, l'am- messi all'esame. Il rettore ammette del
mette all'esame verbale, che suol prece- pari all'esame perla laurea in teologia
dere d'alcuni giorni il concorso; e tal e- que'chierici che abbianocompiuto il cor-
same vieti fatto da 5 membri del colle- so teologico in alcun seminario vescovile;
gio, o da 5 professori scelti dal rettore. ammette in fine all'esame per la laurea
Non acquistano il diritto di cimentarsi di teologia, o dell'una e dell'altra legge
al concorso che que'soli studenti chenel- tutti coloro che non avendo fatto il cor-
V esame abbiano avuto almeno La metà so de'loro studi nelle università, ottenne-
ia8 UNI UNI
ro un beneficio, una dignità ecclesiastica Questo gli esamina, e trovatili capaci, ri-

o allro pubblico impiego, per cui si ri- lascia loro la matricola di libero eserci-
chiede la laurea dottorale. Anche questi zio o in medicina o in chirurgia. Perciò
però devono esibire documenti degli slu- i appunto l'archiginnasio ha un istituto o
di fatti, dell'onestà de'natali, della con- scuola clinica di medicina nt\\' Ospeda-
dotta religiosa e morale, e fure il depo- le di s. Spirito iti Sassia(V.) t
ef\ un al-
sito delle propine. Quelli che non aves- tro di chirurgia neW Ospedale di s.Gia-
sero ottenuto il baccellierato e la licenza como (f/ .)- Su questo punto si può vede-
ponno conseguir questi due gradi insie- re il decreto della s. congregazione de'
me alla laurea. Quanto poi al loro esa- 2 1 gennaio 1828, tenuta innanzi Leone
me, devono subirlo dal collegio dell'ap- XII, in favore degli studenti poveri delle
posita facoltà. Esso esame viene fatto pri- due facoltà, e riportato nel citato t. 2, p.
ma in voce, poi in iscritto col mezzo d'u- 180 della Raccolta delle leggi. Riferi-
na dissertazione composta in latino entro sce poi l'encomiato prof. De Mattheis a
lo spazio di 6 ore senza l'aiuto di libri, la p. 1 3. Leone XII, oltre l'avere rettificato
quale deve aggirarsi sopra un punto ca- il corso degli studi e degli esami in me-
vato a sorte, fra i oo già destinati in ogni dicina, vi aggiunse la cattedra di polizia
facoltà, e che ne abbracciano le principa- medica e di medicina legale ; rese obbli-
li materie. Dopo ciò il collegio si radu- gatorie e normali le scuole cliniche del-
nile que'candidati che avranno ottenuto l'università di Roma e di Rologna , ag-
più della metà de' voti s' intendono ap- giunse i chirurghi a' medici di collegio,
provati, e le loro dissertazioni rimango- ne miglioiò In condizione, e ricolmò la
no nell'archivio dell'università: i non ap- medicina di molli vantaggi. Tornando al

provali ripigliano loro depositi delle pro-
i tit. 2 in esso si prescrive, che la scuola
1

pine e le loro dissertazioni. Il tit. 2 i


."
si di medicina clinica rimanga aperta lutto
raggira sulle matricole di libero esercizio l'anno, per meglio conoscere le malattie
in medicina e chirurgia. Gli studenti in predominanti nelle varie stagioni. Oltre
medicina e chirurgia dopo ottenuto , in il professore primario vi è un supplente;
qualsivoglia modo la laurea, perchè pos- 4 giovani studenti di medicina, ciascuno
sano esercitatela loro professione devo- per le diverse ore del giorno e della not-
no aver di più la matricola di libero e- te, due inferni ieri, e un chirurgo assisten-

sercizio. Questa viene conferita solo a te, ch'è incaricalo delle sezioni anatomi-
quelli che abbiano frequentato le scuole che. Due sono le sale cliniche mediche,
cliniche della loro professione per lo spa- una per gli uomini, l'altra per le donne,
zio di due anni sotto il professore del- alle quali danno per assisterle due infer-
si

l'università. In questo bienniosono tenu- miere. Anche la scuola clinica chirurgica


ti a farsi scrivere fra gli studenti dell'ar- rimane aperta tutto l'anno: ha pure un
chigiunasio, a ritirar la pagella nella qua- professore supplente e un numero di gio-
le il pubblico professore di clinica di 3 in vani studenti di chirurgia proporzionato
3 mesi attesta della loro frequenza e del alle circostanze. Tutti eduei professori di
profìtto;essi del pari che gli altri studenti clinica (dipoi a s. Spirito furono assegnati
rimangono soggetti a tutte le leggi e a due professori per alternare la scuola; se-
tulli i regolamenti dell'università. Com- guirono alcune altre variazioni, allega-
li non tengo dietro, solo riferendo un
piuto il biennio presentano le loro pa- su-

gelle al rettore e 1' attestato della fre- goso sunto della bolla riguardante 1' ar-
quenza alle congregazioni spirituali ; il chiginnasio) hanno il diritto di scegliere i

lettore, trovando il tutto in regola, li ri- malati convenienti all'istruzione in qual-


metterà al collegio medico-chirurgico. sivoglia spedale della città: il corso di eli-
U NI UNI 129
nica tanto medica quanto chirurgica com- Ceneri; che sia vacanza a Pasqua di Ri-
due anni. Nel 2.° giovani medici
piesi in i surrezione, cominciando dalla domenica
possono curare qualche infermo coll'as- delle Palme tino alla 3.* festa di Pasquu
sistenza del professore; i giovani chirur- iuclusive. Oltre le dette vacanze, 1' arci-
ghi sotto la direzione dei loro maestro cancelliere ha facoltà di dare una qualche
ponno eseguire qualche operazione. Tut- vacanza straordinaria, se ne conosce il bi-
te le spese occorrenti pegl'infermi clinici, sogno e la convenienza. Di più. si ordina,
meno gli onorari de'professori, sono a ca- ne'giorni di scuola, che le lezioni de'pro-
rico dello spedale Ove esiste la scuola cli- fessori abbiano a durare ciascuna un'ora
nica. L'orto botanico dell'università, co- intera. Nell'art. 27. si prescrive, che l'e-
me pure i professori di chimica, farmacia lenco stampato de'nomi degli scolari che
e materia medica, somministrano alla ottennero le lauree ad honorem e ad
scuola clinica qualunque nuovo o parti- praemium ne' concorsi, o premi negli e-
colare rimedio, degno d'esser usato a prò sami annuali, sia letto nella pubblica sa-
degl'infermi, e ad istruzione degli scolari. la dell'archiginnasio nel giorno slesso iu
Al finir d'ogni anno clinico i rispettivi cui 1' arcicancelliere coli' intervento del
professori sono tenuti render conto a'su- rettore, de'collegi e de'professori conferi-
periori dell'università de'risultamenti del- sce le lauree e distribuisce solennemen-
le scuole, accompagnandoli colle riflessio- te i premi. S'ordina ancora, che la s. con-
ni che stimeranno necessarie. Il tit. 22. gregazione degli sludi debba stampare al
discorre della matricola di libero eserci- principio dell'anno scolastico l'elenco de-
zio della farmacia, i cui studenti devono gli arcicancellieri o cancellieri , rettori,

compiere il corso scolastico in due anni, membri de'collegi e professori di ciascuna


frequentando neh. le scuole di chimica università dello stato; enunciando dopo
e botanica, nel 2. quelle di materia me- il nome d'ogni membro di collegio e d'o-
dica e farmacia. Pel resto si può vedere gni professore tuttele opere che ognuno

l'articolo di sopra citato. Nel tit. 26. si abbia dato in luce, e che credansi
d' essi
tratta dell'anno scolastico e delle vacan- degne d'essere ricordate. A tal fine ogut
ze. In esso si stabilisce, che le scuole del- membro di collegio e ciascun professore
l' archiginnasio abbiano a cominciare a' dell'università romana e dello stalo deb-
5 novembre, per terminare a'27 giugno; ba esibire alla s. congregazione ut, \ co-
che le scuole si facciano in tutti i giorni pia dell'opere da esso date alle stampe;
dell'anno scolastico, meno le domeniche, dalla qual congregazione si farà iu modo
le altre feste di precetto e i giovedì, quan- che ottengano premi que' valenti profes-
do sia necessario impedire la 5." lezione sori che co' loro scritti messi alla luce del
conseCutiva,ne'quali giorni si dia vacanza; pubblico onorano se slessi, 1' università
come pure si dia nel giorno di s. Caterina, ove insegnano, e lo stato a cui apparten-
in quello di s. Ivo protettore dell'univer- gono. Si statuisce di più nel nominato
sità (o particolarmeutedel collegio legale: che niun membro
titolo, eh' è l'ultimo,
8 me duole che non si celebri più la festa di collegio eniun professore possa nelle
dell' antico protettore dell' archiginnasio sue opere che dà in luce assumere il ti-
Luca), e nell'altro in cui celebrasi l'anni-
s. tolo di membro di collegio o di professo-
versario della coronazione del Papa; pel re, se prima non abbia presentalo il libro

s. Natale, da' 24 dicembre a tutto il 1 al rettore dell'università e non ne abbia
gennaio inclusive sia vacanza, e il me-
, da lui ottenuta licenza in iscritto.

desimo si faccia pel carnevale, dal saba- Sarà sempre memorando ne'fasti del-
to che immediatamente precede la do- l'università romana il 5 novembre 1824,
menica di sessagesima a lutto il dì delle per la solenne apertura degli sludi che
vol. ixxxv.
9
i3o UNI CN I

volle farne in persona Leone XII ,


prò- tono alla cos'i delta sensibilità, secondo-
lettore magnanimo delle scienze e delle che per essa intendesi o un movimento
lellere,onorandola con una singolare e pe- qualunque della materia organizzata, ov-
renne degnazione,a vendo sommamente a vero una percezione. Meglio è vedere l'in-
cuore che regolamenti contenuti nella
i tera allocuzione nella Collectio legumet
r
sua celebre bolla Quod divina Sapien- ordinationum di mg. Caterini,t. 1 ,p. 33. 1

r
ti a omnes docet, venissero colla massima Indi mg. Cristaldi rettore deputato, ge-
esattezza stabiliti e osservati nell' archi- nuflesso innanzi al Papa, recitò la pro-
ginnasio romano, affinchè fosse come e- fessione di fede cattolica, secondo la for-
semplai e fecondo a tutte le altre univer- mola di Pio IV, e ne prestò il giuramen-

sità. Partito dal Vaticano co' cardinali to. Successivamente e per ordine la ra-
Della Somaglia decano del sagro collegio tificarono con pari giuramento a' piedi

e segretario di stato, e Certazzoli prefetto del trono gli avvocati concistoriali, che
della s. congregazione degli studi, si recò sostengono pure le funzioni di collegio
circa le ore 17 all'archiginnasio, ove fu legale, il collegio teologico, il medico, il

ricevuto dal collegio reltorale degli av- filosofico (dissi già che il filologico fu i-

vocati concistoriali. Portatosi alla chiesa, stituito poi), i professori dell'archiginna-


ov'erano disposti regolarmente i collegi, sio, e quelli delle belle arti. dell' insigne
i professori e gli studenti, assistè alla mes- e pontificia accademia romana di s. Lu-
sa celebrata da un cappellano segreto. In- ca,ammessi tutti al bacio del piede. Do-
r
di visitò l'altare, i vasi sagri, le suppellet- po ciò mg. rettore, interprete dell'uni-
tili e i libri della congregazione spirituale, versa! gioia e gratitudine, con breve e
poscia ascendendo alla gran sala dell'archi- sensato discorso rese le dovute solenni a -

ginnasio, nobilmente adornata, vi trovò zioni di grazie al gran Pontefice, per così
il sagro collegio de' cardinali preceden- segnalati benefìzi. In tale lieta occasione
temente invitati dal cardinal decano, un ilmunifico Leone XII risolvette d'au-
copioso numero di prelati, tutti i colle- mentare gli onorari de'professori,di prov-
gi e i professori. dell'archiginnasio e delle vedere all'accrescimento della biblioteca
belle arti, gli scolari e altre distinte per- Alessandrina, a cui poi anche donò una
sone. Assisoil Papa in trono pronunziò ragguardevole raccolta di libri d'arte; di
una dotta, elegante e paterna allocuzio- supplire ulteriormente a'bisngni de' ga-
ne. In essa eccitò specialmente tutti i binetti o musei di fisica, di mineralogia
professori e gli scolari a richiamare gli e di storia naturale e delle altre scienze,
studi e le loro operazioni al vero loro pri- come pure dell'orto botanico fondato nel-
mario scopo, cioè a Dio e alla sua ss. Re- la villa Salviati alla Lungara, e allo sta-

ligione, alla maggior divina gloria e al- bilimento veterinario che doveasi erige-
l'esaltazione della Fede. Osserva l'ab.Bel- re, secondo il disposto della bolla. Visitò
Ionio, Continuazione della Storia del la biblioteca , i gabinetti e musei scien-
Cristianesimo, t. 2, p. 2 i5, che il Papa tifici; ed osservò distintamente le mac-
nell'allocuzione toccò la piaga, già accen- chine e le diverse collezioni di storia na-
nata, di quelle università che avvelena- turale, servito sempre da'professori che
vano gl'intelletti giovanili, disapprovan- vi presiedono. Siccome il Papa, in occa-
do gli iniqui professori che insegnavano sione che a'3o settembre 1824 avea tra-
il materialismo col malizioso artificio di sferito il seminario romano nel palazzo
presentar l'analisi dell'idee disgiunte dal- del collegio Germanico-Ungarico, rimos-
la psicologia, e que'fìsiologi moderni che se da quel magnifico luogo le scuole pub-
mediche fanno altrettanto,
nelle scienze bliche di disegno, di scultura, d'architet-
abusando dell'idee vaghe che si conuet- tura, di geometria, prospettiva e ottica,
UN I UN I i3r
d'anatomia, di stori», mitologia e costu- che d' Aristotile e d' Orazio sono codici
mi dell'accademia di s. Luca, ed aveale comuni de'poeti e degli artisti. L'arti e
collocate ne' grandiosi pianterreni dell'e- le lettere si propongono le stesse idee da
dilìzio dell'archiginnasio, dal lato di set- esprimere, gli slessi effetti, e ciò opera-
tentrione, rimovendo affatto le ricordate no con metodi comuni, esi giovano a pro-
botteghe e magazzini , anche albergo e va per ottener quelle due parti singolari
stalla di cavalli e muli
(!), che sino allo- dell'opere del genio, l'anima e l'eviden-
ra indecorosamente aveano occupati ;gli za. Omero non solo poeta, ma fu gridato
così gli artisti professori si adunavano in pittore, e Fidia poeta, che l'opere gigan-
mia delle sale. Mentre le scuole di pittu- tesche di questo non furono che poemi.
ra le trasferì in Campidoglio ov'era stata La pittura rappresenta i corpi, e fa in-
l'accademia del Nudo. Ridotti convenien- dovinar i pensieri ; le lettere esprimono
temente locali per tali usi, d'ordine del
i i pensieri , e fanno indovinare i corpi :

Papa, questi prima di partire dall'archi- queste pingono senza colori materiali, si

ginnasio volle visitarli. Ricevuto da'sud- fanno vive cogli spiriti e colla parola ;

delti professori e altri membri dell'acca- quella pinge senza parola, e si fa viva co'
demia di s. Luca .gli umiliarono i più vivi colori. Ambedue rappresentauo le cose
sentimenti di rispettosa riconoscenza, per lontane , le estinte, le invisibili. La filo-
avere formalo dell'archiginnasio romano sofia e la poetica hanno immaginato sim- i

sede delle scienze, la sede pure delle belle boli mitologici: le arti gli hanno figurati.

a iti che vi hanno tanta affinità. (I rap- In somma bisogna dire con Cicerone,
porti delle arti colle lettere uel secolo pas- che vi ha fra loro una grande parente-
sato li dichiai banco lo spagnuolo Fran- la, una stretta amicizia, che si porgono

cesco Preziado pittore,eletto principe del- mutuo servigio e soccorso. Perciò gli ar-
l'accademia di s. Luca nel 1764; riferiti tisti antichi furono congiunti in dolcefra-
da Missirini a p. 247, a guisa di nota qui tellanza co'letterati e co'poeti; e nel bel se-
li compendio. Sono sempre state chia- colo della pittura italiana il Bembo, il Ca-
mate sorelle le arti e le lettere, avvegna- stiglione, e molti altri valenti letterati fu-
ché hanno per comuni nutrici le Muse, rono aldi vinoRaffaeled' Urbino amicissi-
delle quali feci cenno nel voi. LXXI1I, mi, e alla perfezione dell'arte mirabilmen-
p. i5o; sagrificano sulle stesse are di Mi- te concorsero. Apelle con versa va con Teo-
nerva , tutte vanno in cerca del bello e frasto: Pa frasi con Socrate. Questi ricor-
del vero, si propongono per comune e- di vorriansi ripetere frequentemente agli
sempio la natura, progrediscono per le perchè ne traessero due utili inse-
artisti,
slesse vie, adoprano lo stesso linguaggio gnamenti uno di dare opera allo studio
:

espresso per diversi dia!etti,cioè I'eloquen- delle lettere, ch'è compimento dell'arte
ta del bello e del meraviglioso, ed inten- loro; l'altro di recarsi amorevoli e cortesi
dono al medesimo fine, di rendere culto, co' letterati ). Ivi sorgeva sopra notabile
leggiadro, gentile e glorioso il mondo ,
basedi granito il busto del Papa, e si rav-
dilettando e giovando. Hanno anche lo visavano già disposti in beli' ordine i ce-
stesso fuoco che le anima,cioè l'ispirazio- lebri gessi delle più, insigni opere dell'an-
ne: le stesse regole che le guidano, non tichità che possiede l'accademia. Final-
i precetti de'pedanti, ma le regole altis- mente Leone XII, dopo avere ricolmati
sime scritte nella natura, eguali in ogni tutti d'indicibile esultanza per le infinite
tempo, in ogni luogo, e sono la ragione, dimostrazioni di clemenza e di benignità,
la meditazione, il confronto, la cognizio- col medesimo accompagno de'due cardi-
ne dell' uomo, il gusto. Quindi i dettami nali, partì dall'università e si restituì al
sono eguali per le due classi, e le Poeti- Vaticano. Il sin qui narrato lo ricavo prin-
7
i3a UNI UNI
cipalmente dal n.° go del Diario di Ro- grati dall'augusta presenza di Leone XIT.
ma del 1 824 J e siccome il numero ante- Alla porta della chiesa di s. Apollinare
cedente contiene la descrizione delle pre- fu ricevuto da' cardinali Della Somaglia
cedenti visite da Leone XII fatte all' li- e Zurla vicario di Roma ; fatta la preghie-
ni versila e al seminario romano, pel già ra, indi onorò lai.* solenne inaugurazio-
compimento trovo opportu-
riferito e a ne degli studi che si aprivano nel nuovo
no farne cenno, siccome argomento che nobilissimo locale dato al seminario, a-
si compenetra col pubblico insegnamento, scoltando la dotta e commovente orazio-
la letteratura e la munificenza per essa ne recitata dal romano d. Gabriele Lau-
di Leone XII, tanto animato di vivissi- rearli professore di rettorica del mede-
mo interesse per l'aumento della religio- simo (poi i.° prefetto o custode della bi-
sa e scientifica educazione della gioventù. blioteca Vaticana e canonico della basi-
r
Nelle ore pomeridiane de' 2 novembre si lica omonima, di cui mg. Fabi Montani

recò il Papa nella chiesa di s. Ignazio, ri- nel 1 856 pubblicò in Roma Y Elogio sto-
cevuto dal p. Forti s preposito generale rico, ediz. 2/ ), alla quale oltre i prelati
r
della compagniaGesù e da buon nu-
di assistè mg. DellaPorta vicegerente e mg.
mero di questa ; e dopo orato, salì nella Testa segretario de'brevi a'principi e pre-
gran sala del contiguo collegio romano, fetto degli studi del seminario. Gli alun-
da lui restituito a' gesuiti, per ascoltare ni e convitlori sperimentarono anche in
l'orazione latina che suol farsi pel felice quest'incontro quella stessa affabilità di
inauguramento degli studi nel principio cui erano stati onorati poc'anzi nella vi-
d'ogni anno scolastico. La recitò con uni- gna Tizzoni, mentre essi dimoravano nel-
versale plauso l'eloquentUsimo p. Carlo la villa Pariola, pure dal Papa loro data
Grossi gesuita, prefetto delle scuole del per sollievo. In conseguenza d'avere in-
collegio,alla presenza di 1 5 cardinali, d'un giunto Leone XII a mg/ Cristaldi teso-
numero copioso di vescovi e prelati in a- riere generale e rettore dell'archi ginna-
bito prelatizio, di ragguardevoli perso- sio, di presentargli un prospetto comples-
naggi e di scolari. Tutti udirono, con e- sivo di tulli i bisogni proporzionati alla
legante orazione, ben dovuti elogi del
i generale sistemazione da lui ordinata ,

beneficentissimo Leone XII, che ristabilì massime sull'aumento degli onorari de'
in quell'anno la compagnia di Gesù nel- professori e di provvedere all'incremento
l'importante ministero dell'educazione della biblioteca Alessandrina, i gabinetti
de'giovani, e in quel punto cominciava e musei e gli altri presidii delle scienze,
ad assumerlo. Indi il Papa passò nella l'orto botanico e lo stabilimento veteri-
congregazione prima primaria, ed ivi pa- nario, acciò anco in lutto questo la pri-
ternamente ammise al bacio del piede il maria Università Pontificia inferiore
p. preposito, pp. superiori e professori
i non sia all'altre; l'illustre prelato corri-
del collegio, che' volle ad uno ad uno co- spose alla commissione, facendo conosce-
noscere, animandoli con affettuose paro- re l'insufficienza dell'antiche rendile, on-
le ad incominciar con impegno e con zelo de l'erario di tratto in tratto avea sup-
la carriera gloriosa nuovamente ad essi plito all'occorrenza dellamedesima,quin-
aperta, d'istruttori e educatori della gio- tli sembrare spedienle di determinare un

ventù. Nel partire, accompagnalo dal car- annuo fondo fìsso e stabile proporzionato
dinalDellaSomaglia edal p.Foi tis,risalì in anco a' pesi del nuovo impianto , onde
carrozza. A'4 novembre, mentre gli alun- l'amministrazione riuscisse più regolare,
ni e convitlori del seminario romano ce- ed i presidii dell' istruzione fossero soli-
lebravaao la festa del patrono s.CarloBor- damente e perennemente assicurali. Leo-
j omeo,nelle ore pomeridiane furono ralle- ne XII prendendo tutto a minuto esame,
,

UNI U N I i33
e volendo dare all' Archiginnasio di Ro- anziano de' professori conseguisca annui
ma nuovi contrassegni di sovrana pro- scudi 4 00 > '' 2. annui scudi 3oo e gli
tezione pel suo slabile bene e decoro, l'ef- ultimi due scudi 200 per ciascuno. Per
fettuò col chirografo Fin da' principii, le seconde degli ordini regolari ordinia-
de'2 febbraio 1 825, Collectio 1. 2, p.25y, mo, che li due professori giuniori abbia-
r
e diretto allo stesso mg. Crista Idi. Ripor- no scudi 100 per ciascuno, e gli altri due
terò il più essenziale. §. 2. » Incomin- più anziani scudi 200. Quauto alla clas-
ciando dagli stipendi de'professori eser- se legale composta similmente di 8 pro-
centi, in coerenza di quauto annunciam- fessori, cioè d'istituzioni di diritto di na-
mo nell'inaugurazione degli studi, voglia- tura e delle genti, d'istituzioni di diritto
mo che per quelle catledre,le quali a secon- pubblico ecclesiastico y d'istituzioni ca-
da della nostra costituzione si conferisco- noniche, di testo canonico, d'istituzioni
no per concorso, ni uno de'professori con- civili , di altre due pel testo civile ed i-

seguisca meno d'annui scudi 200, e tutti stiluzioni criminali, prescriviamo che a'
abbiano diritto all' aumento, prima di due lettori più anziani debba darsi lo sti-

scudi 3oo e poi di scudi 4<>o. Per le cat- pendio di scudi 400, che ciascuno de' 4
tedre addette agli ordini regolari de'pre- professori che seguono, in ordine d' an-
dicatori, degli agostiniani (romitani),de' debba percepire scudi 3oo, e cia-
zianità,
carmelitani (calzati), de'minori conven- scuno degli ultimi due scudi 200. La 3.*
tuali e de'chierici regolari minori, che si classe medico-chirurgica essendo compo-
conferiscono per privilegio colla presen- sta di 1 5 professori, cioè d'anatomia, di
tazione di terna fatta da'superiori degli fisiologia, di chimica,dì botanica teori-
ordini regolari, e con semplice esame sen- ca, di botanica pratica, di patologia ge-
za concorso, il minimo stipendio sia di nerale e semiottica, d'igiene, di medicina
scudi 100, col diritto d'aumento a scudi teorico-pratica, di medicina politico-le-
200. Essendo poi necessario di stabilire gale, delle cliniche medica e chirurgica,
il metodo e le gradazioni di simili au- deli' anatomica comparativa e veterina-
menti , e determinali noi di conserva- ria, della chirurgia teorica, e deliafar-
re, per quanto è possibile, gli anteriori macia pratica, ordiniamo che a'4 letto-
regolamenti dell'università, intendiamo, ripiù anziani siano assegnati annui scudi
che debbano a quest'effetto considerarsi 4oo, a'g seguenti in ordine d'anzianità
i professori esercenti divisi in 4 classi di servizio scudi 3oo,a'due ultimi scudi
cioè di teologia, di legale, di medicina 200 similmente per ciascuno. Nella 4.'
e chirurgia, di filosofia ed arti, cosic- classe di filosofia ed arti , abbiamo ri-
ché l'ascenso all'aumento di stipendio ab- levato, che oltre la cattedra d'etica ad-
bia gradatamente luogo divisamente in detta a'chierici regolari minori,che si con-
ciascuna classe con una proporzione, la ferisce per privilegio come sopra, vi so-
quale conservi fra tutti una probabile con- no 14 cattedre di concorso , cioè di lo-
sonanza di eventualità. Con questo prin- gica e metafisica, d' algebra e geome-
cipio avendo consideralo , che la classe tria, di fisica sperimentale, d'introdu-
teologica è composta d'8 cattedre, 4 del- zione al calcolo, di calcolo sublime, di
le quali, cioè de luoghi teologici, di .sto- meccanica e idraulica, d'ottica e astro-
ria ecclesiastica, d'eloquenza sagra, e nomia, di mineralogia e storia natura-
di fìsica sagra t si conferiscono per con- le, di archeologia, di eloquenza latina
corso, e le altre di s. Scrittura, di teolo- e storia romana, di lingue ebraica, a-
gia dogmatica, e scolastica, e di mora- raba, siro-caldaica, e greca. Vogliamo
le sono addette a vari ordini religiosi, vo- pertanto , che il lettore regolare di eti-
gliamo che per rapporto alle prime il più ca abbia Dell' ingresso del suo esercizio
1
34 UN I UNI
scudi ioo, e dopo un decennio di servi- menti ulteriori". Provveduto così al più
gio effettivo continuo e lodevole, otten- decente trattamento de'professori, passa
ga annui scudi 200. Nell'altre 4 catte- 1 Leone XII col medesimo chirografo nel
dre vogliamo che a'4 professori più an- § 3 a stabilire un miglior sistema per le
tichi si diano scudi 4°°> a "' & seguen- giubilazioni, togliendo il costume di far
ti scudi 3oo, a'due ultimi scudi 200. E che queste gravassero sullo stipendio del
per dimostrare sempre più la sovrana pro- nuovo lettore. Per cui ordina al tesoriere
pensione verso i professori , e la nostra di formare un fondo annuo di scudi 600,
soddisfazione dell' opera che con plauso aumentato dalle provigioni delle catte-
comune e decoro dell'università impie- dre in qualunque tempo vacanti e duran-
gano tutti ad istruire la gioventù, vo- te la loro vacanza. La cassa di simili fondi
gliamo che tali aumenti col prescritto or- vuol che rimanga a disposizione del teso-
dine d'anzianità abbiano effetto fin dal riere stesso,come rettore dell'università in
principio del corrente anno scolastico, e quel tempo, e de'suoi successori in questa
progrediscano colla ripartizione in terzie- carica, per supplire alle giubilazioni, con
Dichiariamo però es-
rie osservata finora. facoltà, secondo le forze della cassagli preti •
ser nostra mente ed espressa volontà, che derne anche legratifìcazioni per quelli che
u ciascuno de' professori tanto attuali suppliscono agli esercenti legittimamen-
quanto futuri, l'epoca ed il principio d'an- te impediti. Viene in seguito il Papa as-
zianità debba inviolabilmente desumersi segnando i diversi gradi di giubilazione.
soltanto dal giorno in cui abbiano o a- Prosegue il Papa nel § 4 del chirografo
vranno con elletto intrapreso l'esercizio a parlare della .biblioteca Alessandrina
d'una cattedra in proprietà nella classe dell'archiginnasio, e mostrando ardente
Che se si desse il caso in alcun
rispettiva. desiderio eh' essa sia fornita sufficiente-
tempo, che due o più professori nel gior- mente in ogni scienza e facoltà de' libri
no medesimo avessero assunto tale eser- o già pubblicati, o che in appresso si an-
cizio, o nascessero altre questioni interes- dranno pubblicandoci pieno profitto del-
santi le rispettive anzianità, in questi ca- la gioventù studiosa, e più ancora a van-

si riserbiamo a noi ed a' nostri successo- taggio de' concorrenti alle cattedre, che
ri prò tempore il privativo diritto di ri- a norma della bolla Quod divina Sapien-
solvere e gratificare, come a noi sembre- tia, in essa biblioteca debbono radunarsi
rà più conveniente. Intendiamo altresì e a fare il loro esperimento in iscritto , e
vogliamo, che in questi cosi stabiliti sti- ciò oltre il dono ad essa già da lui ordi-
pendi de'professori co'proporziooati loro nato decuplicati esistenti nella biblioteca
aumenti sia interamente compreso e con- Vaticana; stabilisce,che oltre lo stipendio

seguentemente cessi qualsivoglia assegna- annuo pe'due custodi, cioè al 1 di scudi

mento particolare, che ad alcuno di essi 180, al 2. di scudi i44> e dell' inservien-
fosse slato finora accordato a carico del te di scudi 96 , abbia 1' annuale dota-
nostro erario o dateria apostolica oltre zione di scudi 800. Questa somma viene
la provigione che ricevevano dalla cassa destinata a provvederemo ispecie.Ie miglio-
dell'archiginnasio. Siccome pure ordinia- ri e più interessanti opere scientificheche
mo, che qualora alcuno de'professori sia siano uscite alla luce, o di mano in ma-
stato o sia per essere abilitato con nostro no andranno uscendo, e ciò dietro le di-
rescritto oda'noslri successori a ricoprire ligenze dell'avvocato concistorialebiblio-
insieme altra cattedra, in tal caso debba tecario e d'accordo col rettore. Indi col
contentarsi della gratificazione accordata § 5ilPapa provvide all'aumento dell'orto
nello stesso rescritto, senza che abbia di- botanico, il quale perchè ultimamente
ritto di azione per questa cattedra ad au* fondato da Pio VII abbisognava di mag-
U NI UNI i 35
giori sussidii onde giungesse a corrispon-
§ 9 del chirografo. » Conoscendo però
dere al decoro della città e all'istruzione insieme la necessità di stabilire i mezzi
della gioventù ; perciò gli assegna, oltre adequati all'esecuzione della presente no-
le spese attuali ordinarie per la manuten- stra sovrana condiscendenza, abbiamo ri -
zione, coltivazione e stipendi, l'annua do- volto le nostre osservazioni allo stato at-
tazione di scudi 3oo per erogarla special- tivo presentaneo dell' università, su cui
mente negli oggetti che bisognino all'in- avete richiamato la nostra riflessione.
tera sua perfezione e prosperità. Dell'or- Consiste questo stato nell'assegno annuo
to botanico presso il Palazzo Salviati di scudi 7000 circa, che la nostra came-
(Tr.) , fabbricato dal cardiual Giovanni ra Capitolina suol passare alla stessa ti-

Salviati (P'.^oe riparlai nel vol.LXVHI, ni versità, ritenendone per antica consue-
p. 2y3. Ivi Leone XII ne trasferì la cat- tudine il 3 peri 00. Consiste altresì uel-
tedra, l'accrebbe di comodi locali, l' ar- 1' assegno d' altrettanta somma che per
riccia delle più rare ed esotiche piante, diversi titoli erasi stabilmente assegnata
come assicura il Ratti , Notizie p. 3. Col sul pubblico erario. Consiste finalmente

§ 6 Leone Xllsioccupòdelloslabilimen- nelle pigioni delle botteghe e abitazioni


lo veterinario contiguo all'orto botani- che sono nel locale dell'archiginnasio. E
co, ed oltre le spese del i.° impianto gli tutto ciò, com'era di gran lunga spro-
assegnò l'annua dotazione di scudi 4°°- porzionato alle spese dell'antico sistema,
In vece lo collocò poi nella suburbana si suppliva al resto con somministrazio-
Villa di Papa Giulio (V.).\v\ fondò la ni straordinarie ed eventuali o dell'era-
scuola e collegio veterinario, come dissi rio stesso, o de'lotti o della dateria. Ora
nel voi. XXXVIII, p. 8o, e che cessò do- la sproporzione sarebbe molto maggiore
po la sua morte, venendo incorporate le sì per la mancanza delle pigioni, che in
cattedre ali' archiginnasio. Col parte sono cessate e in parte vanno a ces-
§ 7, ri-
volgendo il Papa le sue cure a'di versi ga- sare per la destinazione de'locali ad al-
binetti e musei scientifici dell' archigiu- tro uso, sì per il nuovo impianto, tanto
nasio, ad essi, oltre le solite spese di ma- piò luminoso dell'antico, prescritto dalla
nutenzione e sperimenti, assegnò un fon- nostra costituzione. §10. Altronde abbia-
do complessivo di scudi laoo, da ripar- mo considerato, che sarebbe indecente
tirsi ad arbitrio del rettore nel migliora- nell'impianto d'un nuovo sistema non as-
mento di ciascuno di essi. Asserisce il ci- segnare i fondi proporzionati al medesi-
r
tato Ratti, che al rettorato di mg. Ca- mo, e più indecente ancora, che essendo
staldi, e a'poutificati di Pio VII e Leo- assegnati all' università di Bologna, non
ne XII, deve l'università l'aumento de' siano assegnati all' archiginnasio di Ro-
gabinetti di fisica, di chimica, di storia ma. E quindi vogliamo e ordiniamo, che
naturale, di mineralogia e zoologia; ed fermo rimanendo 1* assegno della came-
io aggiungerò che quest'ultimo locotuin- ra Capitolina in annui scudi 6939, de-
ciò e istituì Pio VII. Col§ 8 Leone XII curtato soltanto d'annui scudi 180, che
rivolse le sue cure alla chiesa dell'archi- non più dovrà ritenersi singolarmente so-
ginnasio. Lodando i direttori e sacerdoti pra professori , ma complessivamente
i

della congregazione spirituale, per le lo- sopra detta somma, debbano sommini-
ro gratuite prestazioni e col solo fine del- strarsi dall'erario annui scudi 18,600,
la maggior gloria di Dio, uell' assegnar divisi nelle 3 solite terzierie, per erogarsi
alla chiesa l'annua dote di scudi 1
000, come sopra, revocando affalto ed abolen-
volle che sopra di essa il rettore dasse lo- do qualunque particolare o straordina-
ro convenienti gratificazioni. Falle que- ria somministrazione comunque sanzio-
ste savie e generose disposizioni, dice nel nata, tanto del pubblico erario, quanto di
1 36 V N I UN I

qualunque altra cassa. A tale effetto co- di 4oo- Musei scudi 2060, cioè per fon-
mandiamo a voi nostro tesoriere gene- do complessivo colla facoltà al rettore di
rale e a' vostri successori, che inognian- ripartire secondo li bisogni, scudi 1200 ;

no nella depositeria della nostra camera pel custode da scegliersi tra gli addetti
destiniate e destinino un fondo di scudi dell'archiginnasio, oltre il proprio stipen-
j 8,600 , i quali uniti alla detta somma dio, scudi 60; per spese e sperimenti in
di scudi6759 da somministrarsi come tutti i rami di scienza scudi 800. Spese
prima dalla camera Capitolina,formeran- diverse, scudi 3940, cioè per trattamen-
no conto a parte a credito dell'archigin- to degli avvocati concistoriali, compreso
nasio e a disposizione del suo rettore de- già nell'assegnamento della camera Ca-
putato prò tempore,a(ì effetto che con di pitolina, scudi 4 20 P er > provvisione di
lui ordine venga erogato nelle cause e- ministri e impiegati , compreso il vice-
spresse col presente nostro chirografo, e rettore e fiscale, scudi 1270; per regalia
nelT altre occorrenze dello stesso archi- a'professori per l'accademie, scudi 200;
ginnasio secondo gli stali a noi umiliati, pe'premi e le lauree ad honorem scudi
e con facoltà a| rettore di supplire ciò che 45o; per pubblicazione dell'anno clinico
manchi a qualunque oggetto, coll'avan- tanto medico che chirurgico, ed altre spe-
zo d'altri. § 1 1. Seguono i titoli di ero- se occorrenti per quell' esercizio , scudi
gazione del sopra espresso assegnamen- 4oo per stampe, mercede di facchini e
;

to, salva la facoltà di supplire reciproca- altre spese minute , scudi 600; per ac-
mente come sopra. Onorari de" profes- concimi e lavori per la fabbrica , com-
sori, scudi 1 3,4oo, cioè per la classe teo- presa la tassa d'acqua, scudi 600. Totale
1 700
logica scudi per la classe legateseli-
;
scudi 24,600. In fine l'avanzo di scudi
d' 2400; per la classe medico-chirurgi- 75o circa rimarrà per le spese nuove e
ca scudi 44°°> pei' la classe filosofica, lin- impreviste, non meno che per gratifica-
gue e arti scudi
49 00> P ei '
\e giubilazio-. zioni a quegl' impiegati , che si accresce
Ili de'professori, scudi 600. Chiesa,scu- fatica senza accrescere onorario ". Oltre
di jooo, cioè per le limosine di messe le descritte disposizioni utilissime e de-
scudi1 00, pe'sacerdoti della congregazio- corose fatte da Leone XII a favore del-
ne scudi 200, per provvista d'arredi sa- l'archiginnasio romano, che deve a lui il

gri scudi 100, per funzioni, esercizi , fu- suo perfezionamento, altre ancora non
nerali, paratura, cera ec. scudi 600. Bi- meno vantaggiose ne vennero emanate
blioteca scudi 1 3oo, cioè per fondo an- durante il suo pontificato dalla s. congre-
nuo di acquisto scudi 800, pe'custodi e gazione degli studi tla lui approvate e
,

altri stipendiati in servizio della biblio- confermate, e contenute nella Collectio, e


teca scudi 420, per'spese minute, riatta- colla quale continuerò a procedere nel
menti di scanzre, legature ec. scudi 80. più principale.
Stabilimenti diversi. Ortobotanico scu- E opportuno che primamente ricor-
ditooo, cioè per spese annue di coltiva- di, che tra'quesiti proposti alla s. con-
tura stipendi, manutenzione di fabbri-
, gregazione de'3i lugliot 825, e riportati
che e altro, ad eccezione dell'onorario del nel t.i, p. 157, vi fu questo. Dubbio 2,
professore , scudi 700 per acquisto di
; Se le lauree in diritti civile e canonico ,

piante scudi 3oo. Accademia e stabili- che il collegio ne' protonotari apostolici
mento Ostetrico, compresi premi e sti- partecipanti conferisce ogni anno in for-
pendi etutt'altro, fuori dell'onorario del za (del privilegio d'Urbano Ville) della
professore, scudi 900. Stabilimento Ve- costituzione di Benedetto XI Y , Inter con-
terinario, compresigli stipendi e tutt'al- spicuoSjB persone presenti in curia, deb.
J ro. fuori dell'onorario del professore.sgu- bario riconoscersi per valide ?Risoluzione.
UNI UNI i3 7
affermativamente% purché non ne confe- ze autunnali d'ogni anno
proseguano si

risca più di 6, secondo tal costituzione. Pe- ne'dì festivi, senza però aggiungere agli
rò si tenga presente l'avvertito più sopra, scolari 1' obbligo d'intervenirvi iu detto
quanto ni breve Quamvis del Papa re- tempo; e soltanto il direttore spirituale
gnante. Dubbio 3.° Se il collegio suddetto non lascierà d'insinuare la frequenza, pel
nell' esaminare i concorrenti dovrà uni- maggior loro vantaggio spirituale. Già
formarsi alle prescrizioni della costituzio- ricordai le ordinazioni della s. congre-
ne Quod divina Sapientia, e darne parte gazione de' 18 agosto 1826, sulle giubi-
alla s. congregazione degli studi. Riso- lazioni de'professoii; sulla facoltà filolo-
luzione. Affermativamente. Dubbio 4-° gica; e sulle scuole degl'ingegneri e loro
E se il collegio de'protonotari apostolici lauree. Per queste solo qui aggiungerò,
partecipanti, per qualche impedimento che decretossi : le scuole degl' ingegneri
d'alcuno de'prelati che lo compongono, comechè unite all' università, dovere i

non si potrà radunare in numero alme- professori e gli scolari esser soggetti a tut-
no di 5, dovrà supplire al detto numero te le leggi della medesima che nella scuo-
:

con chiamare a far l'esame o altri proto- la degl'ingegneri non solo s'abbia ad in-
notari apostolici non partecipanti, o pro- i segnar i precetti e le regole dell'arte ar-
fessori dell'università? Risoluzione. Af- chitettonica e idrometrica, ma anche il

fermativamente chiamando in aiuto


, i modo di porre in pratica i precetti e le
professori dell'università. Dubbio 5.° Se regole slesse: che l'esposizione della teo-
ad ottenere ed esercitare pubblici offici, rica si debba fare con 3 corsi di lezioni,
debbano riconoscersi per valide quelle uno cioè di pratica , ossia di geometria
lauree, le quali il suddetto collegio con- descrittiva; l'altro d'architettura, il 3.°

ferisce tanto agli statisti, quanto agli e- d'idrometria, e ciascun corso si compia
steri nella s. Teologia. Risoluzione. Ne- in un anno, dovendo gli architetti atten-

gativamente rispetto a'sudditi dello stato dere al i.° e al 2. di essi corsi, e gì' in-
pontificio: pegli esteri, non si faccia al- gneri a tutti e 3: che la scuola degl'in-
cuna innovazione. Nel t. 2, p. 271 della gegneri abbia a rimanere aperta iu ogni
Collectio vi è l'editto del cardinal Zurla tempo dell' anno, e che però gli scolari
vicario cliRoma sulla revisione delle stam- ne'tempi di vacanza si eserciteranno nel-
pe nella stessa città e pel consiglio di re- l'operazioni grafiche , architettoniche e
visione diviso in 5 classi corrispondenti idrometriche, sotto la direzione de'pro-
a'collegi dell'università, poiché ogni clas- fessori. Si fa passaggio poi nelle dette or-
se del nuovo consiglio si compose di 4 dinazioni a parlare de' professori delle
soggetti scelli fa' membri di detti colle- scuole degl'ingegneri, assegnandone due
gi, massime della teologica. AI p. mae- per ciascuna, fra'quali dividasi il carico
stro del s, palazzo, a cui gli autori devo- di dettare i detti 3 corsi di lezioni. Si vie-
no consegnare! mss.,si disse spettare com- ne a stabilire ch'eglino saranno scelli fra

metterne la revisione a que'membri del quegli architetti e ingegneri stimati i più


consiglio, a cui per la qualità di mate- periti : che quanto allibri e agli scritti da
ria compete, e che gli autori gli pro-
si dettarsi nelle lezioni , e all' elenco degli
porranno. Nel t, 1, p. 191 della Colle- scolari da notarvi il loro profitto e i co-
elio, coll'enciclica del cardinal Bertazzoli stumi, s'abbiano a osservar le leggi ri-

prefetto della s. congregazione, de' 2 1 giu- guardanti i professori, contenute nel tit.

gno i8a5, si comunica agli arcicancellieri 4-° della bolla Quod divina Sapientia^
ecancellieri dell'universitàil volerediLeo- Che durante il corso delie lezioni non tra-
ne XII sulle congregazioni spirituali del- lasceranno d' istruire i loro scolari negli
le medesime, cioè che esse nelle vacau- esercizi pratici due volte alla settimana ;
] 38 UNI UN I

che essi professori debbano porre in iscrit- sio è di seta paonazza filettata d'arme!*
to tuttociò che risulterà dall'osservazio- lino).Dubbio 3.° Se i dottori del collegio
iti ed esperienze meccaniche e idrauliche, teologico dell'archiginnasio romauodeb-
e che sia degno d'esser notato; quindi do- bano usar l'abito suddetto? Risoluzio-
po l'approvazione della s. congregazione ne. Affermativamente. Dubbio 4-° Se
degli sludi, lo pubblicheranno colle stam- l'antico abito del collegio medico-chirur-
pe. In appresso si ordina, che al termi- gico dell'archiginnasio romano disegna-
ne del corso delle lezioni si faccia in ogni to nella figura n.° 2 (è vestita di sotta-
anno l'esame degli scolari, e di ciascuno na e mantello con fascia co'fiocchi, tolto
separatamente , assistendovi 3 esamina- uero come le calze, con mozzetta intera-
tori del collegio filosofico, e che il te- mente foderata di pelli; le scarpe hanno
ma si estragga a sorte hai 5 proposizio- le fibbie; ed in mano tiene la berretta
ni, che sommariamente abbraccino tutto dottorale) debba conservarsi ? Risoluzio-
quanto in quell'anno siasi spiegato: che ne. Affermativamente, e sarà in arbitrio
i due allievi giudicali fra tutti più va» i del collegio medico-chirurgico dell'uni-
lenti siano premiati, e loro nomi ven- i versità di Bologna l'usare dello stesso a-
gano proclamati nella solenne distribu- bito. Dubbio 5.° Se per gli altri collegi

zione de'premi. In ultimo viene stabilito si approvi l'abito disegnato nella figura
che il gabinetto della scuola degl' inge- n.° 3 (è vestila di soltaua con fascia con
gneri sia trasferito nell'archiginnasio, af- fiocchi di colore, e toga o soprana con
fidandolo alle cure de' professori delle me- maniche come le
increspate, tutto nero
desime scuole, e chea comodo della scuo- calze; le scarpe hanno le fibbie; ed in ma-
la degl' ingegneri rimangano anche le no tiene la berretta dottorale). Di ma-
macchine e gl'istrumenti ch'esistono ne' niera che l'abito d'un collegio si distin-
musei dell' università per farne uso nel- gue dagli altri pel vario colore della fa-
l'operazioni geometriche e negli esperi- scia, che lo cinge? Risoluzione. Affer-

menti d'idrometria. Nel t.i, p. 243 del- mativamente in tutto. Dubbio 6.° Ed iu
la Colleclio, sono ri portati seguenti que- i caso affermativo: di quali colori dovran-
siti sugli abiti collegiali de' membri de' no esser le fa sci e ? Risoluzione. Si con-
collegi, risoluti nella congregazione de'6 servino i colori già adottati nell'univer-
agosto 1827. Dubbio 1. Se Y antico abi- sità di Bologna; vale a dire pel collegio
to del collegio teologico di Bologna di- legale il celeste, pel medico-chirurgico il
segnalo nella figura n.° 1 ( è vestita di rosso, pel filosofico il verde, pel filologi-
sottana e mantello, con mazzetta orna- co Wbianco. Nell'ordinazioni della s. con-
ta nel collo, nel petto e nell'estremità di gregazione de'5 novembre 1827, Colle-
pelli; tutto l'abito è uero, così le calze; ctio t. 1, p. 247, sui dottori collegiali e

le scarpe hanno le fibbie; ed in mano tie- le cancellerie dell'università, nel § r si

ne la debba conser-
berretta dottorale), ordina che vacando un posto nel colle-
varsi? Risoluzione. Affermativamente. gio il presidente aduni i dottori collegia-
Dubbio 2. Se tale abito debba usarsi tan- li, acciò per via di scrutinio scelgansi al-
to da'preti secolari, quanto da'regolari ; meno 3 personaggi capaci e meritevoli
ovvero se regolari debbano indistinta-
i
d'occupare untai posto: i nomi de'pre-
mente portare il solo abito del loro or- scelti scrivansi per ordine alfabetico iu un

dine ? Risoluzione. Affermativamente elenco , che il presidente consegnerà al


per la 1." parte, Negativamente per la cardinal arcicancelliere, il quale vi farà
2.' però i regolari sul!' abito religioso le opportune avvertenze, e poi l' invierà
(
assumono la mozzella collegiale, e quel- alla s. congregazione degli studi, che scel-

la della facoltà teologica dell'archigiuua- to il personaggio du essa stimato oppov-


e

UH I U 1M 1 1 39
limo lo Petra manifesto al Papa. Il § i sta- doglio raccolte da Pietro Biolchini se-

bilisce che in ciascuna università vi sarà gretario della società del Giornale Ar-
una con direttore o cancel-
cancelleria , cadico, Roma 84 1 1 • Ora con esse debbo
che spedisca e conservi gli atti, ed
liere, dire che io stabilimento in certo qual mo-
anco uno o più. ministri secondo il bi- do deve la primaria sua origine a Pio
sogno. La cancelleria dell' università di VII, e innalzato sul più famoso luogo del

Roma, come le altre, devedipenderedal- mondo, indi tosto recò decoro all'ar-
la s. congregazione, salvi sempre i diritti chiginnasio, splendore alle scienze e a Ro-
competenti all' arcicancelliere e del ret- ma, perchè fa conoscere principalmente
tore , in virtù della bolla Quod divina con quale onore siasi sempre fra noi col-

Sapientia. Per mezzo della cancelleria tivato e premosso lo studio del cielo e
si spediscono tutti i diplomi delle lauree delle sue leggi, mediante le varie Speco-
e degli altri gradi accademici, le matri- le o Osservatoci astronomici (/^.),che
cole , le patenti ,
gli attestati e general- in vari tempi vi furono eretti. Quel.Papa,

mente ogni atto riguardante l'archigin- esimio apprezzatoti delle scienze , volle
nasio. In essa si conserveranno: GÌ' in- ch'esse fossero d' ornamento e di difesa
ventarli di tulle le robe e diritti spettanti ; sicché nel centro della me-
alla religione
all'università. L'elenco de'membri di cia- desima fondò quel genere d' istruzione
scun collegio, de'professori, e degli altri che deaom'iaòjisica sagra diretto a far t

ministri e inservienti. Gli atti de'concor- conoscere le moderne scoperte delle scien-
si alle cattedre, dell'elezione e conferma ze, onde ingrandire le idee che ci oliro-
de'professori e delle loro nomine. Gli atti no magnificenza e l'ordine di tutto il
la

de'concorsi alle lauree d'onore o di pre- crealo, ed allineile tali cose non s' igno-
mio, e degli altri gradi accademici. L'e- rino da chi deve rispondere all' abuso
lenco degli scolari, notando la facoltàcui che fa di esse la miscredenza. Volle per-
attendono, l'anno del corso scolastico, tanto che tal facoltà, come già dissi, si

quelli che sono stali premiati alla fine aggiungesse alle altre dell' università di
del medesimo ; notandosi ancora i loro Roma, e che gli allievi destinati al servi-
buoni e religiosi costumi, il profitto ne- gio della chiesa ne seguissero il corso. 11

gli studi e i loro portamenti specialmen- cav. Scarpelliui, di giàlodato, rettore del
te nelle scuole. Il registro di tutte le leg- collegio dell' Umbria, fu invitato dal bene-
gi e regolamenti degli studi, e di tutti gli merito delle scienze d. Francesco Cacia-
ordini e dichiarazioni, che loro si spedi- ia duca di Sei moneta , ad assumere la
ranno dalla s. congregazione. Pel buon direzione della Specola da esso fondata
andamento degli affari la cancelleria a- nel suo palazzo Gaetani o Caetani, si-

via suo regolamento disciplinare, ap-


il tuato innanzi al collegio stesso. Soppres-
provalo dalla s. congregazione. Ciascun so questo per le vicende politiche, lo sta-
collegio depositerà nella cancelleria tutti bilimento di macchine fisico-astronomi-
gli atti che ad esso appartiene di fare a che, e l'accademia de'Lincei ripristinata
forma dell'art. 4§ della bolla, ritenendo- nel 1794 ° '79^, vennero sì l'uno e si

ne copia o registro. Gli atti che faranno l'altra accolte da quel duca nel 80 1 , ed 1

i dottori collegiali come consultori della i redivivi Lincei, per ben 5 anni tennero
s. congregazione, e quegli alti che riguar- le loro adunanze uel suo palazzo, colti-
dano particolarmente il collegio, non si vando l'astronomia. Pio VII vedendo que-
depositeranno nella cancelleria, ma si cu- sto stabilimento onorevole ricoverato in
stodiranno ne'loro rispettivi archivi. Nel un palazzo privato, ordinò che si pren-
voi. L, p. 263 parlai delle Notizie isto- dessero le stanze del collegio umbro , e
rìche intorno V Osservatorio di Canifri- che ivi fosse ricondotta l'accademia colla
i4o UNI U N I

l'accolla delle macchine di fisica, di chi» cisamente sul bastione venne basato tutto
mica e d'astronomia del professore Scar- l'edilìzio dell'attuale osservatorio. Al cav.
pel Imi, e ciò si 80 7. Il sulloda-
effettuò nel i Scarpellini fu dato l'incarico di diriger-
to prof.Proja ntWaNecrologiae neW'Elo' ne e sorvegliarne la costruzione , e seb-
gio del prof. Scalpellini di tutto ne tratta bene conoscesse che propriamente uon
con copia di scienza edierudizione.il re- era esso luogo adattalo per osservatorio,
stauraloreScarpellini fu dichiarato diret- pure volle trarne partilo nuovo e utilis-
tore e segretario perpetuo dell' accade- simo, quale si è quello d'insegnare il ma-
mia. A' agosto, giorno memorabile per-
17 neggio degl'istromenti, con nuovo esem
chè in quello del 6o3 ebbe principio l'ac-
1 pio rimarcato dal Biolchini. Ecco come
cademia de'Lincei, riapri il corso delle sue egli descrive l'osservatorio di Campido-
tornale con orazione inaugurale di mg/ glio. -•» Il vasto ripiano del bastione desti-
Laute tesoriere, dichiarando d'aver vo- nato a servire di base alla camera cen-
luto il Papa porre a lato della propagan- trale di quest'osservatorio permetteva po-
da della religione quella delle scienze. Al tersi orizzontare in guisa, che le sue pareli
line stesso dirigendo cure Leoue XII le fossero esattamente rivolte agli 8 punti
die all'accademia più nobile e grandioso principali della cosìdelta rosa o bussola de'
seggio in Campidoglio neh 825, onde lo venti. A diriger quindi queste particola-
Scarpellini nel trasportarvi il suo gabi- rità alla simmetria ed eleganza dell'edi-
netto fisico e la libreria, a celebrare la me- fìcio, e specialmente allo scopo dell'istru-

moria di sì fausto avvenimento fece col- zione, fu prima di tutto fissato con ripe-
locare nella sala Capitolina de'Lincei l'i- tute osservazioni l'esatto piano del me-
crizione che riporta il Biolchini. Il prin- ridiano, e condotta per esso sul pavimen-
cipe Altieri senatore di Roma generosa- to la linea meridiana tracciata sopra fascia
mente cede gran parte del palazzo sena- metallica incastrata in lastre di marmo.
torio, onde contenere le macchine e la àSu questa linea , descrittosi l'ottagono,
biblioteca. Dediti sempre Lincei al pre- i s'innalzarono le 8 mura formanti l'otta-
diletto studio del cielo, Leone XII apri gono stesso all'altezza di circa 4 metri so-
loro la via per coltivarlo. Sino dal princi- pra il pavimento. A'due muri paralelli al
pio del pontificato (ad istanza <lell'arci- piano del meridiano sono due gabinetti
cancelliere cardinal Galiefiì e del rettore per collocarvi, in quello a ponente il qua-
r
ing. Cristaldi),ri volse le sue cure alla fon- drante murale, e la lunetta meridiana in
dazione d'un Osservatorio, quale conve- quello a levante. Sugli altri 6 muri sono
lli vasi a Roma e che fosse tempio d' Ura- le porle d'ingresso nel gran terrazzo che
nia; laonde stabilì di costruirlo sul Cam* circonda l'osservatorio, ch'èil ripiano del
pidoglio, sopra uno de' bastioni che fian- bastione. Giace a ponente il bel telescopio
cheggiano il detto sontuoso palazzo; e cato-diottrico d'8 piedi di fuoco, sul suo
\enne preferito il lato orientale che guar- ricco montante, tutto costruito in Roma
da l'antico Foro romano, come il più ben per munificenza del duca d. Alessandro
basato, il più aperto e il più accessibile Torlonia, e da esso donato e destinato ad
degli altri dalle sottoposte sale destinate uso de'Lincei e della studiosa gioventù ro-
all'adunanze accademiche de'Lincei. Con mana. Vi fece anche erigere un gabinet-
altri, nel parlare di questo osservatorio to per custodirlo: e da questo facilmen-
nel voi. I, p. 44> 1° dis-i eretto sulla tor- te si trasporta nel terrazzo, onde per o-
re edificata in uno al palazzo da Boni- gni parte si possa dirigere al cielo (nel t.

facio IX j ed il Biolchini dice che Nicolò 74) p. Giornale Arcadico èìatìlc-


1 del
V fece costruire il bastione onde servisse moria sopra alcuni nuovi riflettori la-
di contrafforte a tutta la fabbrica ; e pie- vorati in Roma, letta dal prof. Scarpe 1-
UNI UNI i4*
lini nell'accademia de'Lincei nel i 83d,coI ni di stretto rapporto e legame tra loro,
disegno di essi, e la lapide marmorea die secondo le idee di Rlepero ". Insomma
l'accadèmia pose per gratitudine in det- Leone XII fabbricò la specola astronomi-
ta camera al duca pel donativo del te- ca sul Campidoglio, ad uso de'Lincei ed
lescopio.Questa è la 2." edizione stam- a vantaggio della gioventù studiosa del-
pata anche a parte nel 838, con un'ap- 1 l'università romana, e ne dichiarò diret-
pendice e varie notizie importanti, per cu- tore lo stesso prof. Scarpellini, il quale
ra del eh. Biolchini. 1 nominati rifletto- continuò ad esserlo finché vis<e. Laonde
ri il principe Torlonia alcun tempo li dal i 826 in poi le Notizie di Roma pub-
tenne in detto osservatorio, e poi li por- blicarono , che all' accademia de' nuovi
tò nella sua villa suburbana fuori di por- Lincei era unita la specola e col nome di

ta Pia. Il telescopio è fatto con uno spec- detto direttore. Dice in proponto il prof.
chio di marmo nero antico, colla stessa Proja, nella ricordala Necrologia. Ben
materia cioè di cui sono anche due ri- i avvisò la robusta mente di Leone XII di
flettori). L'esterna parte del muro occi- rivendicare alCampidoglio l'antico splen-
dentale dell'ottagono viene fiancheggia- dore, sebbene in modo più pacifico e me-
ta dalla scala, per cui dalle sottoposte sa- no abbagliante, col riunirvi le scienze, le

le si ascende al ripiano del bastione: e so- lettere, le arti belle, col darvi stanza nel-
pra questa scala ripiegasi l'altra, per cui la Protomoteca agli Arcadi(fra'quali ebbe
si va alla sommità o sopra
dell' edilìzio, quel nome che registrai nel voi. XXX Vili,
la coperta dell'ottagono ede'due para- p. 63), ed a' Lincei, per cui soggiunge di
lelli gabinetti. Tale copertura è formata voler lodare sempre come un documen-
di laminedi piombo, e circondata da una to rivelatore de' vasti concetti di quella

ringhiera di ferro, ove tutto si gode il bel mente, e ad un tempo del dignitoso stile
panorama di Roma. Sul muro orientale di quel suo ministro segretario di stato

dell'ottagono, ch'è il principio del bastio- cardinal Somaglia, la lettera, con cui que-
ne, essendo largo ben 4 palmi, è basa-
i sti annunciava al marchese Funchal la

to il gabinetto e i pilastri di marmo che traslocazione de'Lincei dal collegio del-


sostengono la lunetta meridiana: e su tal l'Umbria al Campidoglio. » L'accademia
fondamento, che sporge dal piano del Fo- de'nuovi Lincei (così in un brano di det-

ro romano, riposa il pilastro prolungato ta lettera) avrà per sua sede il Campido-
sopra la copertura per fissarvi l'islromen- glio; il suo degno direttore e segretario
to a calotta ruotante, ch'è il punto più perpetuo lena conveniente abitazio-
vi

elevato di tutto l'edifizio. Sopra le porte mac-


ne; e la preziosa collezione delle sue
poi al nord e al sud si formarono apertu- chine avrà ivi un tempio più che un ser-
re, onde per opportune fenditure intro- batoio. Così il santo Padre rivendica nel
durre raggi della luce nelle lunette de-
i miglior modo possibile l'onore di quella
gl'istromenti mobili ad esse dirette; e lo rupe, alla quale le scienze, le lettere, le

stesso si praticò per quelle degl'istromen- belle arti, che vi hanno una reggia, dan-
li fissi, e tutte munite e difese dai rispet- no uno splendore meno abbagliante del-
tivi sportelli di ferro. Queste precauzioni l'antico, ma pacifico e tale che l'umani-
al doppio oggetto della pubblica istruzio- tà possa gioirne senza ribrezzo". II prof.

ne: giacché, oltre all'esercizio nell'uso e Proja ripiglia quindi suo dire con di-
il

maneggio degl'istromenti astronomici, si chiarare.» A così fatta sovrana munificen-

volle ancora su quest'osservatorio asso- za il prof. Scarpellini corrispose col rad-


ciare gli usi e gli esercizi di quanto ap- doppiare il suo zelo per l'istruzione, e le

partiene alla parte sperimentale dell'ot- sue premure per l'accademia; e fu allora
tica istruzione, rami dell'umane coguizio- che si vide veramente sorgere come un
i4* U N I U N I

tempio punto più famo-


alla scienza sul poca cosa, dove non vengano confortate
so del globo, tempio sempre aperto alla col proprio merito. Fu egli che propose
gioventù studiosa dell'archiginnasio ro- una nuova teorica sulla genesi de'conta-
mano, agli allievi della scuola del genio gi, alla quale già piegarono le celebrità
e dell'artiglieria, agli alunni de'collegi e mediche d' Italia, come un un
Rufalini,
delle comunità religiose; tempio, di cui Buccinotli, un Pellizzari, ec. Le molte o-
egli era il custode e l'oracolo consultato pere ch'egli dettò per le stampe, vanno
da'suci colleghi, ossequialo da 'dotti d'o- del pari celebrate per la sceltezza della
gni nazione, visitato da' grandi, ec. ". E favella e per la profondità della dottri-
per finirla colle glorie di Leone XII, ri- na, e diverse a'ioro luoghi le ricordai con
corderò qui che nejla sua biografia dissi onore, anche per riconoscenza per aver-
pure di sue benemerenze per avere fab- mele donate e per avermi riguardato con
bricato a decoro e salubrità della città particolare benevolenza, e 1'
ho a vanto
lo stabilimento di mattazione o macello perchè non facilmente l'accordava, il che
pubblico, e ne riparlai a Università ar- è cosa notissima. Il genio , la celebrità
tistiche nel paragrafo Macellari,dietim- d'un uomo che ha consagrato tutta la vi-

randone direttore il dotto Luigi Metaxà ta alla scienza, posponendo ogni altro in-
professore d'anatomia comparativa e i- teresse, e le stesse domestiche bisogna, al-

storia naturale degli animali nell'univer- la pubblica istruzione , è un virtuoso e-


sità romana. Il medesimo celebre scien- sempio da offrirsi al pubblico onde in-
ziato, il Papa prepose ancora al suddet- fiammar gli animi a calcarne le vestigia.

to stabilimento veterinario nella Filladi Meglio è ammirarne il complesso de'pre-


Papa Giulio, nel modo che dirò in tale gi che lo distinsero nella necrologia, che

articolo, come quello che di svegliato in •


rammentai nel voi. XX, p. 1 1, celebran-
gegno 1802 avea fatto conoscere
fin dal do gli annali medico-chirurgici compi-
r
in Roma, con una memoria letta all'ac- lati dal suo degno primogenito d. Tele-

cademia de'Lincei, la necessità d'introdur- maco, che gli successe nella cattedra di
re e coltivare lo studio della veterinaria zoologia, poiché quelle di zootomia e di
nello stato pontificio ,
per cui s'ebbe la veterinaria furono conferite a due altri

cattedra di veterinaria nel!' archiginna- professori; e nella biografia con somi-


sio. Dettava la storia degli animali e da gliante ritrattocheilch. p. Giuseppe ttan-
se stesso e a sue spese preparava gli og- ghiasci Rrancoleoni pubblicò neW Album
getti per la scuola, gettando così nell'u- di Roma ,\.."ii, p. 1 48. Osservo nella Sc-
niversità i fondamenti del museo zoologi- ric de'conii delle medaglie pontificie e-
co e zootomico. Roma deve a quest'illu- sistenti nella zecca di Roma, che sem-
stre dottore 3 facoltà dianzi quasi incogni- bra da Pio VII incominciata espressa-
te, la veterinaria, la zoologia e la noto- mente l'incisione e coniazione de' numi-
mia comparativa: oltre il sostenere nel- smi per le premiazioni degli studenti del-
l'università l'esercizio faticoso e con plau- rarchiginnasio,coU'efligie delPapa che re-
so, a un tempo di tali 3 cattedre, eserci- gna (o per meglio dire, nella zecca tali so-

tò nella medesima anco la cattedra di me- nni più antichi conii in argomento esisten-
dicina legale e quella d'eloquenza, come ti), poiché trovo tra'delli conii del 1820
peritissimo delle lingue dell'antica Gre- la 2g.masua Medaglia avente nel rove-
cia e del Lazio, alle quali regioni doppia- scio nel mezzo d'uua corona l'epigrafe:
mente appartenne perchè originano da' Academiis Archigymnasii Romani. In-
contiMetaxà di Cefalouia e nato in Ro- di di Leone XII e dell'annoi. la 6.* sua
ma. JNon fece mai pompa di titoli , per- medaglia col suo ritratto in mozzelta e
suaso che le sole virtù de'mnggiori sono stola, coli' epigrafe in mezzo ad una co-
UNI UNI i43
rona d'alloro: Academiis Archigymna- eluvio e in quello della s. congregazione
siiRomani. Nonché altra simile dell'an- degli sludi, nella biblioteca Alessandrina,
no ed è la 7/ La 1 1* poi ha l'epigra
2. •
non che le falle presso i seniori avvocati
fé circondata da una corona d'olivo: Au- concistoriali.
ditorihus Arehigymnasii Romani , so- Nella sede apostolica vacante notificò
vrastata da una stella. Altri simili conii il n.° 20 del Diario di Roma dell' 1 1 mar-
esistono de'successori, talvolta colla loro zo 1829. Fra gli stabilimenti che si ac-
immagine vestita del manto e del trire- crebbero in Roma a prò della pubblica
r
gno pontificale. benemerentissimo mg.
1 1 istruzione dopo l'organizzazione del nuo-
Cristaldi, pubblicato cardinale a'i5 di- vo sistema degli studi, e della s. congre-
cembre 1825, formò un nuovo ornamen- gazione destinata a presiederli, sullequa-
to al sagro collegio; e nel rettorato ebbe li cose le prime cure furono rivolte dal-
r
n successore l'avvocato concistoriale mg. la felice memoria di Leone XII, doversi
Virgilio Pescelelli promotore della fede. ancora annunciare il così detto Studio
Che Leone XII volea istituire un collegio pratico di ottica e di astronomia costrui-
provinciale in Roma,sotto la direzione de' to recentemente sopra il bastione orien-
«ornaseli i, lo notai nel voi. LXVII,p.iC)i. tale del gran palazzo senatoriale sul Cam-
Leone XI 1 instancabile, energico, fermo, pidoglio. Lo scopo di questo stabilimen-
giusto, magnanimo fautore delle lettere toè diretto ad apprestare alla studiosa gio-
e delle arti, rèse la sua bell'anima nel ba- ventù, e specialmente agli allievi dell'u-
cio del Signore, e placidamente volò a ri- niversità dell'archiginnasio romano, tut-
ceverei! premio di sue virtù,
io febbraio a' ti i mezzi per istruirsi in questi due ra-
1829. Le sue grandi azioni restano im- mi di scienze, e in particolare perappren-
mortali, e sempre risuoneranno gloriose, dervi la parte pratica dell'astronomia e
llcardinnl Bertazzoli prefetto della s. con- geodesia; maneggio e le ret-
gli usi cioè, il

gregazione degli studi, con circolare de' tificazioni de' rispettivi istrumenti,qua- i

i4 febbraio diretta a'vescovi e riportata li condotti al presente alla più grande de-

nella Collectio,t. 2,p. 1 29, gl'invito a ce- licatezza e precisione, esigono non men
lebrare funerali in suffragio dell' anima di quello delle teorie lo studio e l'atten-
di Leone X 1 1, e dicendo loro : che gli sta- zione di coloro che sono destinati per
,

educazione e istru-
bilinienli di pubblica pubblico ad adoprarli. Porge Ro-
ufficio
zione hanno speciale debito di rendere ma l'esempio di questo nuovo genere d'in-
tale pietoso e grato uffizio ad un Ponte- segnamento per le provvide mire del car-
fice, che fra le altre grandi opere è stato dinal Galleffi camerlengo dis. Chiesa, ar-
il loro restauratore e protettore benefi- cicancelliere dell'università romana, e del
rentissimo. Perciò pregò i vescovi di or- cardinal Cristaldi, già tesoriere generale
dinare che in tutti gli oratori] delle pub- e rettore deputato dell'archiginnasio ro-
bliche scuole, nel giorno che destineran- mano medesimo, i quali pieni di zelo pel
no , si celebri la messa e I' uffizio di re- pubblico bene, e per l'amore e pe' pro-
quie per l'anima di Leone XII. L'uni- gressi delle utili scienze e de' buoni studi
versità romana che tanto gli doveva, e le implorarono la costruzione di detto edi-
altre dello stato solennemente e con ora- lìzio, dappoiché Leone XII volle sul Cam-
zioni funebri lo suffragarono. La descri- pidoglio stabilir l'accademia de' Lincei.
zione del celebrato dalle seconde si leg- Pertanto si avvisava che nello stesso mese
ge ne' Diari di Roma e nelle Notizie del di marzo si dava principio a tale istruzio-
giorno, ma non fu pubblica^
in tali fogli ne, la quale in quell'anno 1 829 era diret-
to l'operato dell'università romana, e riu- ta all'astronomia pratica. Così isoliti pro-
scirono inutili le mie ricerche nel suo ar- fessori, che da più anni la porsero nella
144 uni UNI
detfa accademia , e la studiosa gioventù vò più opportuno che d'allora in poi non
dovranno alla munificenza e alle provvi- per concorso, ma dalla s. congregazione
de cure del governo maggiori comodi e i si scegliessero que' professori, che per
vantaggi che offre questo nuovo edifizio, comune opinione fossero giudicati eccel-
il quale per la celebrità del luogo, per la lenti nella perizia e nell'esercizio dell'ar-
sua bella posizione, e pe' migliori istru- ti salutari, come fu fatto nella 1." istitu-

roenli che vi sono raccolti già riscuoteva zione di tali cattedre, a proposta de'car-
l'applauso de'dotti nazionali e stranieri. dinali arcicancellieri di Roma e di Bo-
La sede vacante ebbe termine a'3 1 mar- logna, di soggetti idonei. Intanto minac-
co colla elezione di Pio Vili Casliglioni, ciata terribilmente la società dalle tene-
prudente, distinto teologo e canonista; il brose trame delle Sette [V.) politiche e
quale tosto per Roma sede delle belle ar- segrete, alto alzò la voce apostolica Pio
ti ordinò che si assegnasse un fondo d'an- Vili , sul progrediente spirito di fallaci
nui scudi 800, da erogarsi
1 in pensioni a novità, avvertendone le funestissimecon-
favore di artisti più meritevoli, studenti seguenze. Afflitto pegli sforzi de' settari,
di pittura, di scultura e d'architettura, proclamanti libertà e unione nazionale,
col mezzo di concorso annuale, secondo per operare nuova e ter-
tra' loro conati
il giudizio degli accademici di s. Luca. ribile rivoluzione, morì a' 3o novembre
Tutte le riferite disposizioni del zelante i83o con 20 mesi di pontificalo. La se-
Leone XII a favoredell'archiginnasio sor- de vacante fu agitata da' tentativi rivo-
tirono un effetto veramente felice; tan- luzionari in Roma e nelle provincie, e sot-
toché quello nel suo pontificalo fiorì as- tosi infausti e pericolosi auspicii, a*2 feb-
sai bene, e prosperò in guisa che il succes- braio 1 83 t fu innalzato alla cattedra a-
sore Pio Vili lo trovò in ottimo stato di postolica i I dottissimo e virtuoso Gregorio
non abbisognare d'alcuna cura. Soltanto XVICappellari, che tanto eminentemen-
sciolse, come narrai, lo stabilimento Ve- te avea contribuito al miglioramento de'
terinario della Villa di Papa Giulio, e ne metodi del pubblico insegnamento, con
riunì la cattedra al medesimo archigin- laboriose fatiche, comechè inlimissimo e
nasio. 11 cardinal Bertazzoli in nome del- affettuoso amico del cardinal Berlazzoli, il
la s. congregazione, con enciclica de'3i quale lo riguardava quale oracolo,e per a-
ottobre, diretta agli arcicancellierie can- verloLeoueXII nominato visitatore del-
cellieri dell'uni versi tà, presso la Collectic, l'università diPerugia,Camefino,Macera-
t.i,p. 287, rimise loro i 3 titoli della bol- ta e Fermo, insieme coll'avvocato conci-
la Quod divina Sapientia, che più par- storiale Teodoro Fusconi, per riordinarne
ticolarmente riguardano la disciplina e i in meglio gli studi. Incolpevole e mentre
doveri degli studenti, per affìggersi nelle ignora vasi la sua esalta/ione, anzi ritenen-
camere rettorati e in altri luoghi dell' u- dosi ancor vacare la Sede apostolica, a'4
Diversità a pubblica vista. Inoltre incul- dello stesso febbraio scoppiò la rivoluzio-
cò a'reltori, a'eollegi, a 'professori di cia- ne Bologna, e rapidamente l'insurre-
in

scuna, di corrispondere, per la parte che zione si propagò e diffuse con tremenda
li riguardava, alla sovrana fiducia per la imponenza per gran parte dello stato pon-
prosperità de'buoni e utili studile pel pro- tificio. Le sommosse e le inique sedizioni
fìtto della gioventù congiunto colla pie- turbarono fortemente anche altre parti
tà e religione. A p. 291 della Collectio d'Italia. Gregorio XVI con magnanima
citata, è il decreto della s. congregazione, imperturbabilità, energia e saggio accor-
approvato da Pio VI 1 1 a'5 gennaio 1 83o, gimento, non solo ne impedì il deplora-
sull'elezione de' professori alle cattedre bile progresso, ma iu breve prontamen-
della clinica medica e chirurgica. Si Irò- te la represse. Fra'provvedioiculi che e-
UNI UNI i4?
mano, vi fu quello di togliere i giovani ei 3g, si leggono: la Circolare del prefet;
dal pericolo d'esser sedotti a commetter to cardinal Zurla, de'2 1 loglio i83i, a
nuove rivolte alla legittima podestà, per- cancellieri dell'università sulla collazione
ciò ordinò la chiusura di tutte le univer- delle lauree durante la chiusura delle u-

sità dello stato. Per non privarli poi del niversità: V Istruzioni dello stesso, del f

comodo d'attendere gli studi dell'arti li- ottobre 1 83 1, per provvedere agli stu-
berali e delle scienze, per organo della s. denti durante lachiusura delle universi-
congregazione degli studi, con decreto del tà.Queste disposizioni vennero in segui-
i

ottobre 83 i ordinò la riapertura del-
1 to per benigna clemenza del Papa gra-
l' università pel nuovo anno scolastico do a grado variate, col permettere nuo-
i83?., ed insieme stabilì che non si unis- vamente l'ammissione agli studi dell' li-

sero in troppo gran numero in un sol gin- ni versila de'giovani anche non provincia-
nasio ad apprenderle, dividendo luoghi i li. Quanto a\V Islruzione) essa fu conve-
destinati all'insegnamento de' vari rami nuta nella congregazione adunatasi a' 12
della letteratura e dell'arti. Questo siste- settembre innanzi il Papa. Nello stessoan-
r
ma stabilito in Roma, volle che si esten- no divenne rettore mg. Girolamo Bon-
desse a tutte le provincie dello stato, da tadosi uditore del Papa, ritenendo que-
eseguirsi dall' arcicancelliere di Bologna sta cospicua carica. Gregorio XVI, ama-
e da'cance'.lieri dell'altre università, nel tore delle lettere, delle arti e de'loro cul-
modo che fosse loro sembrato il più op- tori, Io dimostrò pure con V Accademia
portuno, per destinar per ciascuna facol- romana cV Archeologia, àe\\a quale pure
tà i luoghi separati in cui i professori do- in quest'articolo ragionai più volte, di-
vessero dare le loro lezioni ne'giorni e ore cendo ch'ebbe stanza in Campidoglio. Al
ritorno di Pio VII in Romandi 8 i4iP ar
"
stabilite dal calendario scolastico. Ordi-
nò inoltre che tutti gli altri scolari si ri- ve che seco recasse dall' esilio in trionfo
manessero nelle rispettive città e luoghi, le arti eie scienze. L'accademia d'archeo-
per istruirsi sotto maestri approvati, ri- logia allora, dopo aver fatto breve mostra
servando però sempre alle sole universi- di se nel Campidoglio, ebbe stanza pri-
tà il diritto di conferir le lauree e i gra- ma con le arti belle nel palazzo di s. A-
di; ingiungendo bensì che da per lutto si pollinare , e poi nel Palazzo Pio sopra
eseguisse il prescritto dalla bolla Quod ilTeatro di Pompeo (V.) condottavi per
divina Sapientia , specialmente per ri- mano del virtuosissimo Canova , padre
guardo •'requisiti degli studenti, all'an- delle arti e degli artisti , di cui restò in
damento degli studi, ed a' meriti per le dubbio qual fosse maggiore o l'eccellen-
graduazioni; come ancora per quanto si za della mente o quella del cuore. Aven-
apparteneva all' istituzioni di pietà da do egli assegnata una provvisione all'ac-
praticarsi per positivo obbligo da' fre- cademia archeologica, cessando colla sua
quentanti le scuole. Per riguardo all'uni- pianta morte, il suo fido amico ed esecu-
1
versità romana , volle che le cattedre di tore testamentario mg. Nicola M." Nico-
scienze sagre, di legge e di medicina, non lai, come presidente dell'accademia per
in essa ma provvisoriamente fossero a- la conservazione di essa, domandò e ot-
perte in luoghi fra loro separati; quelle tenne da Pio VII che si continuasse a ca-
delle scienze sagre si aprirono nella casa rico dell'erario. Pio VII, LeoneXII ePio
de' teatini contigua alla chiesa di s. An- Vili, che si ricreava collo studio della nu-
drea della Valle; della facoltà legale nel mismatica, benignamente riguardarono
convento della Minerva de' domenicani; e ne accolsero la dedica degli Alti, co-
e della facoltà medica nell'ospedale di s. minciati a pubblicarsi nel 1 82 1 ,come par-

Spirito. Nel t. 2 della Colleclio, a p. 1 35 landone rilevai nel voi. XX, p. 9 (le dot-
vol. txxxv. 10
i46 UNI ti NI
le dissertazioni degli accademici si pub- bondanza di sua gioia nel ravvisare l'eru-
blicano talvolta anche a parte e s'inseri- dita società, non pure risorta a novella
scono eziandio nell'utilissimo e pregevole vita, ma adulta e validamente stabilita,
Giornale A rcadico, come da ultimo am- e d'ogni maniera di sussidio e lustro de-
mirai nel Discorso archeologico artisti- corala.» Un Canova la rialza; un l'io VII
( o in encomio del defunto commend. la dota d'annua pensione, un Leone XII
Luigi Canina, letto nell'adunanza del- e un Pio Vili accolgono le dediche de'
l'accademia d'Archeologia inRoma,nel- un Gregorio XVI che Iddio
suoi Atti; ,

l' Università Romana, li 8 gennaio i 857, lungamente conservi all'amore de'popo-


dal commend. Clemente Folcili ec). Non li e al progresso delle lettere, oltre esser-
meno de'suoi predecessori, protettore de* sidegnato accettar la dedica di altri Atti
dotti studi e munifico Gregorio XVI, che (cioè di 7tomi dal 4-° alio. inclusive, e
onorò i medesimi Atti, fra le lante e sì per sua munificenza impressi nella Stam-
gravi difficoltà de'primordi del suo glo- peria Camerale col denaro del pontifi-
rioso pontificato, rivolse la sua benevola cio erario), la ripone in questa splendi-
mente all'accademia archeologica, tutta dissima sede. Il decoro accresciuto all'ac-
intenta ad illuminare i monumenti an- cademia deve accrescere le ali dell'inge-
tichi e correggere gli errori invalsi sopra gno degli accademici a più sublimi voli.
i più. conosciuti. Pertanto trasferì l'acea- Per noi non può aver luogo l'antica que-
demi a da' privati lari sopra il teatro di rimonia de' letterati sul poco conto in
Pompeo, alla nobilissima pubblica aula che tengono governi le scienze e le ar-
i

dell'archiginnasio romano,provvidissimo ti. La mano pontificia ha seminato lar-

divisamentoche riuscì a gloria e progres- gamente nel vasto campo de' nobili stu-
so del benemerito istituto. L'enoomiato dile non corrispondesse, ne rimarrebbe
r
mg. Nicolai presidente della pontificia intero il biasimo all'ingrato terreno. Ma
accademia romana d'archeologia, e Udi- tale saggio sempre voi deste (gli accade-
tore generale della Camera (f.),a'i2 mici archeologici) degl'ingegni e dell'a-
gennaio 842 recitò: Per l'apertura del'
1 morevolezza vostra per la gloria patria,

la pontificia accademia romana d'Ar- che in me si raddoppia la letizia del pre-


cheologia nell' archiginnasio romano sente decoro per l'espettazione del futu-
della Sapienza, discorso sull'utilità de- ro splendore dell'accademia". Nel 1. 1 del-
gli studi archeologici per le scienze sa- la Collectio,a p. 1 1, si riporta il decreto
gre e profane. Fu pubblicato nel t. 5 di della s. congregazione de'2 5 aprile 832, 1

detti Atti, a p. 1, ne giovai nel ed io me confermato da Gregorio XVI, sulla pie»


modo riferito. L'illustre prelato celebrò cedenza inter doctores collegiatos col ,

Benedetto XIV, costruttore della sala ove quale stabilì.»» Che un soggetto già nomi-
recitava V dotto discorso,anche quale fon- nato e aggregato al collegio conservi il
datore della moderna archeologia roma- suo posto d'anzianità, ancorché dopo di
na; dimostrò la convenienza della nuova lui sia nominato nitro soggetto per una

sua sede, perchè essendo l'archiginnasio vacanza accaduta anteriormente, e che i


romano destinato agl'insegnamenti delle soggetti nominali a'collegi sotto lo stesso
civili e sagre dottrine, e dell'arti del di- giorno debbano prendere il posto in es-
segno (essendovi ancora le scuole dell'ac- so collegio secondo I' ordine d' anzianità
cademia di s. Luca), accogliere ancor de- della persona a cui succedono". 11 mede-
ve l'archeologia, che presta sommo aiu- simo Gregorio XVI volendo in seguito
to non meno alle civili, che alle sagre fa- regolare ancor meglio la condizione del
coltà, ed è madre dell'arti del disegno. primario romano studio e quello pure ,

Termina il discorso, con esternare lab dell'altre università, in alcune parti d'in-
U N I UNI «4 7
segnamen lo ed in alcune di disciplina, abitieoo persona di conosciuta probità,
con parecchie utilissime riforme e pru- la quale assuma l'obbligazione d'avvisa-

denziali deposizioni di savi regolamenti, re l'arcicancelliere nel caso che il giova-


voluti dalla condizione de' tempi e con- ne tenga una condotta riprovevole, o si
sigliati dall'esperienza, tenne innanzi di se rechi altrove ad abitare; se col certifica-
un' adunanza della s. conqre^a/.ione
ci o
de- to politico e colla fedina criminale non
gli studi a"2 settembre! 833, nella quale provi d'esser scevero uon solo dal delit-
fu emanalo un solenne decreto, e in cui to di ribellione, ma eziandio di non aver
si ordinò quanto segue, il testo potendo- dato alcun motivo di sospetto, e di non
si leggere nella Collectio, t. 2,p. i3. Pri- essere mai stato inquisito per delitto co-
mo: Che le cattedre di filosofia elemen- mune : lo stesso certificato politico e fe-
tare, cioè logica, metafisica, etica, ed ele- dina criminale dovranno presentarsi o-
menti d'algebra e geometria, non fos>ero gni volta che si domandi alcun grado ac-
più annoverate fra lecMtedre dell uni- cademico; se finalmente non abbia conse-
versità. S'ingiunse quindi che questi stu- guito il baccalaureato di filosofia in qual-
di si dovessero fare da ciascuno nella pro- che università: quelli che avessero conse-
pria provincia sotto la direzione di mae- gui to questo grado accademico in forza
stri, i quali siano approvati dalla s con- dell'art. 1 54 della bolla Quod divina Sa-
gregazione. Secondo: Che le cattedre d'i- pientia, sono esenti dall'esame d'ammis-
stituzioni civili, canoniche e criminali do- sione. Nel § 3.° trattasi dell'ammissione
vessero continuare a far parte dell'uni- agli studi di filosofia elementare e dell' 1-

versità. In tali scuole però dovessero so- stiluzioni dell'una e dell'altra legge fuo-
lamente ammettersi gii studenti nativi ri dell'università, previa l'approvazione
della città e provincia , cui I' università del proprio vescovo o suo preside, e de'
appartiene : gli altri dovessero fare questi deputati delle pubbliche scuole, sia sulla

studi nella propria città o provincia sot- probità di vita e costume, sia sull'istru-

to maestri approvati dalla stessa s. con- zione della lingua latina e nelle belle let-
gregazione. Terzo: Che l'altre cattedre tere, al qual etietto saranno esaminati da
dell'università si dovessero frequentare 3 professori. Nel §4-° s dispone delle lau-
'

da tutti che aspirano alle lauree e a'gra- ree e de'gradi accademici, prescrivendo-
di accademici, cornee prescritto nella bol- si che niuna università possa conferir lau-
la Quod divina Sapientia e dalle ordi- y
ree e matricole , uè altro grado accade-

nazioni della s. congregazione degli studi. mico, a quelli che siano di stato estero,
Ma fino a nuova disposizione resteranno eccettuati i collegiali che vengono per ra-
le dette cattedre in luoghi separati, co- gione degli studi ne'collegi di loro nazio-
me fu ordinalo ili. "ottobre 1 83 i. Nel §2 ni. Ma le lauree ed gradi accademici in
i

di detto decreto trattasi dell'ammissione teologia e nelle scienze sagre potranno


degli studenti nell'università, e si ordina conferirsi a tutti indistintamente, purché
che niuno vi sia ammesso, qualunque sia si osservino le coudizioni prescritte dalla
lo studio cui vuole applicarsi, se non ab- bolla Quod divina Sapientia. Che in av-
bia compiuto l'annoi 8.°, se non giustifi- venire non sia permesso ad alcuno l'e-
chi legalmente avere dall'asse paterno sercizio delle professioni e arti liberali nel-
o da altra parte tanto di rendita con che lo stato pontificio, il quale abbia ricevu-
possa mantenersi per compiere il corso to la laurea e la matricola dell'universi-
degli studi: se nell'università di Roma odi tà di stato estero. Che a tutti que'giova-
Bulogna,dovrà aver almeno scudi 12 men- ni, i tempo stabilito dalla leg^e
quali nel
sili, pegli studenti dell'altre università la non domandassero d'essere insigniti de'
fìsseianno i rispettivi cancellieri; se non gradi accademici, o non li avessero con-
i48 UN I UN I

seguiti, non verrà computato quell'anno gradi accademici. In conseguenza di che


nel corso de'loro studi. Che non si avran- nello stesso pontificato di Gregorio XVI
no per valide le lauree e i gradi accade- e nel 1 833 in Roma si aprì la scuola pri-
mici che siano stali conferiti senza osser- vata di filosofia elementare, nelle dette
vare pienamente tuttociòch'é prescritto facoltà, con autorizzazione della s. congre-
ne'titoli 17, 20 e2i della bolla Qnod di- gazione degli studi, come si legge ne Dia-
vina Sapientia, e nell'ordinazioni della ri di Roma, ed anche nel n.° 89 del Dia'
s. congregazione degli studi. Finalmente rio di Roma
837, ed io ne ragionai
del 1

nel § 5.° del decreto, il quale riguarda i a Scuole di Roma, portando il nome di
professori, ed i maestri pubblici e priva- Ginnasio Romano di filosofia , come è
ti, si ordina che nell'elezione de'professo- annualmente annunciato nelle Notìzie di
ri sia esattamente osservata la bolla Quod Roma, fra'stabilimenti pubblici d' istru-
divina Sapientia, ed appena sia vacata zione letteraria , co' nomi del direttore,
una qualche cattedra gli arcicancellieri o professori, scienze che insegnano, e segre-
cancellieri non debbano tardare a intima- tario. Nel n.° 201 del Giornale di Ro-
re il concorso, eccettuato il caso dell'art. ma del i856 si descrive la solenne pre-
70 della medesima; del che debbano ren- miazione eseguita a' 29 settembre con
der intesa la s. congregazione degli stu- gran pompa nella chiesa di s. Maria del-
di, aspettandone le risoluzioni. Che i pro- la Pace, presso la quale esiste la scuola,
fessori dell'università, allorché siano im- dal cardinal Brnnelli prefetto della s. con-
pediti dall'insegnare, debbano deputare gregazione degli studi, rivolgendo gratu-
un soggetto laureato in quella facoltà, a- lazionia'giovani studenti, dopo il discor-
bile e abbastanza cognito, acciocché fac- so letto dal professore di filosofia mora-
cia le loro veci. Questo soggetto dev'es- le d. Alessandro Biondi. Molti prelati e
sere approvato dall'arcicancelliere o can- un numero grandissimo di persone assi-
celliere, e si ordina che in avvenire non sterono a tale atto per eccitamento alla
sianvi professori sostituti. I maestri comu- studiosa gioventù. A suo luogo dirò inol-
nali non saranno confermati senza intel- tre dell'altra scuola più tardi aperta, non
ligenza della s. congregazione. Chiunque che di quella eziandio agrimensura
d'

farà scuola privata senza la necessaria li- teorico-pratica. Fu per tutto questo, che
cenza , sarà punito a forma del regola- naturalmente i chierici regolari mino-
mento Super scho lanini privalaru/n, ri cessarono di godere nell' università
de'26 settembre 182 5, Collectio,l.i, p. l'insegnamento dell'etica, come cessaro-
169. Nel t. 2, p. 23 vi è il decreto della no le altre cattedre di logica e metafisica,
s. congregazione Super scholis privati.?, di algebra e 833 pel de-
geometria neh
de'24 ottobre 833. In esso si dice, che
1 creto de*2 settembre. Nel 8 della Rac- t.

pel precedente non avendo più luogo nel- colta delle leggi, a p. 33, sono riprodot-
l'università fra le cattedre quelle delle ti Regolamenti per V annuali accade-
i

scuole elementari di filosofia e d' istitu- mie scientifiche e letterarie istituite nel'
zioni legali, chiunque domanderà facoltà V università degli studi di Roma, dati

di aprir scuola privata di logica, metafì- dalla sala grande dell'archiginnasio 10-
sica, etica, elementi d' algebra e geome- manoa'4 gennaioi834»dal cardinal Gal-
tria, e d'istituzioni legali dovrà esibire le leffì camerlengo e arcicancelliere della me-

prove derequisiti nelle regole stabilite CUI desima, e dal suo rettore deputato mg.'
decreto. Le scuoledovianno cominciare a' Bontadosi. Riguardano precisamente le
5 dicembre e terminare alla fine d'agosto, annuali accademie de'professori nelle lo-
oltre l'altre descritte vacanze. Ivi ancora ro scuole, ordinandosi che non potevano
si prescrivono le norme per gli esami de' tenersi fuorché nell'archiginnasio, o nel
U NI UN I •49
chiostro de'domenicaui del convento del- Dappoiché divenendo di giorno in gior-
la Minerva, secondo le rispettive classi, i no maggiore la quantità degli oggetti ap-
quali allora ivi davano le lezioni ordina- partenenti alle due indicate facoltà di zoo -
rie, a seconda delle provvisorie disposi- lo"ia e zoolomia, la sala destinata a con
zioni summeutovate. Clic tali annui e- tenerli n' era divenuta incapace. Per la

sercizi duveano essere analoghi alle lezio- ijiinl cosa mancando di buona custodia e
ni ordinarie di ciascun professore, non di luogo ov'essere diligentemente conser-
minori di i 5 all'anno e da tenersi o in gior- vati e disposti, ne sarebbe slata sicura la
ni di vacanza o in ore diverse da quelle perdita pe'guasli che vi avrebbero ope-
delle lezioni. Per l'accademie di ciascuua rati la polvere, l'umidità e gl'insetti. Ol-
si assegnarono 3 medaglie d'argento, da tre a che essendosi al museo zoologico ag-
distribuirsi in ragione di premio agli stu- giunto il zootomico, l'ordine esigea, che
denti, che negli esercizi accademici si se- l'uno fosse distinto dall'altro. Per esten-
gnalassero sugli altri nello studio; doven- dere e far seguito all'antico museo biso-
do ogni professore pel vice-rettore far gnoso di riparazione, non v'era alcun par-
pervenire la nota de'premiati al rettore. tilo a prendersi se non quello di dimezza-
Gli slessi cardinale e rettore a'3 i dicem- re la detta aula magna destiuata alla di-
bre i835 pubblicarono la notificazione stribuzione de' premi. Il Papa approva-
r
sullo studio e per conseguire la matrico*- tone il progetto, quindi mg. Tosti teso-
la di bassa veterinaria, presso lixColleclio, riere generale e poi cardinale, amorevole
1. 1, p. 333. Represse le discordie ei ten- e grato sempre verso l'università roma-
tativi politici, ricomposta stabilmente la na sua iustitutrice , non esitò un istante
pubblica lranquillità,dicuiGregorioXVI ad occuparsene cou tutto l'animo, e con
fu fortissimo e benemerito propugnato- quella indefessa attività che lo distingue.
re, si occupò ancora di migliorare e ab- Magnifica e opportuna fu questa sovrana
bellire l'edilìzio dell'archiginnasio; nel- sollecitudine, perchè olire all'essersi per
1' anno 1 835 restaurò, abbellì e nobili- tal modo nobilitalo il piano inferiore, e
tò l'aula massima dell'università roma- fallo servire il superiore alla continuazio-
na, e avendo eziandio curato l'aumen- ne de'mtisei, con aumento di solidità ad
to e ristora mento de' suoi musei, spe- entrambi pel concatenamento delle par-
ci, dmeute del zoologico aggiungendovi , li; si venne con ciò ancora a scoprire il

tielle vaste camere, ricavate dal tramez- pericolo che minacciava quel lato dell'e-
zar per alto le sottoposte sale dell'acca- dilìzio, e il pesantissimo sovrastante cam-
demia teologica e di delta aula; e di quel- panile, e ad impedire (cingendo frattan-
lo pure d'anatomia comparata o zoolo- to e fortificando di grosse catene l'ango-
gico fu munifico. Dirò pure che alla bi- lo minacciato) una non lontana rovina,
blioteca Alessaudriua fece douo di mol- e con dispendio assai minore, una enor-
tissimi ottimi e necessari libri; a'musei e me spesa. Gli ulteriori risarcimenti poi,
gabinetti presentò oggetti rari ed altre , a'quali già erasi posto mano, preverran-
beneficenze ancora largì all'istituto per no i progressi del cedimento già evidente
1' alletto
che avea all'Ateneo e Arciliceo e considerabile di quel lato, e i danni ir-
romano, come andrò dicendo. Il n.° i5 reparabili, che diversamente ne sariano
del Diario di Roma del i836 riferisce, seguiti. Né sfuggì alle provvide cure di
the il Papa a't) febbraio onorò colla sua Gregorio XVI, oltre la sicurezza dell'e-

augusta presenza l'uni versila romana per dilìzio, la preservazione dall' elettriche
visitante i musei splendidamente da lui meteore, laonde lo fece munire di condut-
aumentali e arricchiti, specialmente quel- tori elettrici in numero più che bastevo-
lo di zoologia e d' anatomia comparata. le a prevenirne e dissiparne gli effetti, ag-
i5o UKI u n 1

r
giungendosi all'altre aste metalliche una proprie opere, dal suo figlio d. Telema*
spranga isolata nell'angolo corrisponden- co date in luce (il quale poi celebrò que-
te al museo fisico, ad oggetto d'esplora- sta sovrana visita con ode stampala con
re le vicende dell'elettricità atmosferica. versi di plauso e augurio, con iscrizione
L'altezza totale sproporzionata della grau dedicatoria a Gregorio XVI, delle divi-
sala dimezzala, ch'era dipalmi 60, fu ri- ne e delle naturali scienze dottissimo,
."
dotta a 4o, serbandone 20 pel piano su- generoso sostenitore e vindice). Nella 1
peiiore destinalo a' musei. A tal uopo il sala trovò il Papa le 4 classi del regno a-
nuovo solidissimo soffitto fu ripartito in nimale, cioè i mammiferi, gli uccelli , i

cassettoni quadrali con analoghe dipin- rettili, i pesci, custoditi entro comodi ar-
ture a mezza tinta, e fra molti ornali è madi, co'loro tegumenti e nella loro na-
l'arme di Gregorio XVI. Le pareti furo- turale attitudine. Gli oggetti che quivi ri-

no similmente divise in riquadrature imi- dondano, doverono in parie sospende-


si

tanti l'alabastro orientale venato. Nell'in- re, in parte sovrapporre agli armadi. A

terno della porta d'ingresso fa di se bel- questa nou mediocre raccolta spettano
la mostra un intercolunnio decorativo vari animali donali nou ha gran tempo
d'ordine corintio, formato da due super- dallo slesso Gregorio XVI, fra'quali l'a-
be colonne del cosi dello occhio dì pa- riete muffionc di Corsi ca, Capra musinon
vonebruno-rossastro[\ar\a\a di calce car- mas (altro vocabolo Ialino lo riferirò in

bonata conchigliare) con basi e capitelli appresso); uno struzzo d'Africa Strulhio ,

intagliati, di marmo statuario, cu'suoi pi- camelusje il più grande fra gli uccelli ac-
lastri, architrave, fregio e cornice; bel- quatici, ch'è la Diomedea exulans. 11 Pa-
l'ai chiteltura di Fabrizio Giorgi archi- pa visitò accuratamente le diverse classi,
tetto dell'università, che tutti ne diresse ordini e famiglie d' animali, mostrando
i lavori. Fra le due colonne, donate al- cognizione profonda de* più rari ancora
l'archiginnasio, commeudatecome raris- e più interessanti. Fra le ilae porte, che
a
sime nell'onere dell'avv. Corsi, è scolpita da questa conducono alle due gal-
i. sala

l'epigrafe Dignitale loci doctrinarum


: lerie, si legge in marmo: Gregorius A/I

pi ae/nia nobilitata. Incontro la lapide o- P.M. - Museum Zoologicum - A Pio ì II


uoraria e il busto, già eretto dagli avvo* Juchoalum-Zooloinu oAdiecto- Amplia-
cali concistoriali a Benedetto XIV, ad e- ri Oruarique lussi t. A. mdcccxxxv. Il
lerua memoria di Gregorio XVI si legge Papa si diresse dapprima verso la galle-
l'iscrizione di marmo riportata dal Dia' tia sinistra ov'è il museo zootomico. Era

rio. In fondo alla sala è una tribuna se- in quesla collocali, olire gli scheletri di
micircolare, in cui sono i sedili di noce, in- tutti gli animali domestici per servire al-
tagliala con garbo, e abbellita con dora- la veterinaria , altri nou pochi di mam-
ture. Il Papa dopo aver approvato il la- miferi, d' uccelli , di rettili, di pesci. La
voro e la decente maniera d'ornati, salì collezione osleologica era quasi sufficiente
a' nuovi musei. Nell'ingresso di essi tro- pel corso delle giornaliere lezioni. Né me-
vò collocato il proprio busto maestrevol- no rilevanti e laboriose sono le prepara-
mente scolpilo dal valentissimo prof, A- zioni delle viscere, fra le quali gli appa-
damo Tadoliui. Le pareli vide adornate recchi digestivo e generativo , e vasi , e
dalle magnifiche tavole del grande no- muscoli, e nervi, colle analoghe prepara-
milo anatomico Mascagni, miniate a co- zioni per l'istruttivo confronto colla spe-
lori con meravigliosa esallezza;ed è quan- cie umana in islato sì uormale che pato-
to di meglio eresi l'alto sino allora nel- logico. Vi si trovano anche i muscoli di
l'anatomia dell'uomo. II prof. Luigi Me- due estremità modellali iti cera ,
primo
luxà uaiorevolmcule vi avea aggiunto le lavoro iti Roma eseguito con felice sue-
è

U N I UNI i5-i

cesso dal collaboratore zootomicod.' Giu- fallici ed eliminati dal novero delle so-
,

seppe Ponzi (oggi professore d'anatomia stanze semplici. I professori Melala, Sa-
e fisiologia comparata). 11 Papa benigna- verio Hai lucci di fìsica sperimentale, Pie-
mente vi s'intrattenne per qualche tem- tro Carpi di mineralogia e storia natura-
po, e ne mostrò evidentissimo gradimen- le, e Antonio Chimenti negli elementi di
to. Nella galleria destra trovatisi riuniti chimica, ebbero l'onore d'accompagnare
gii animali seuza vertebre, cioè i mollu- il Papa nella visita de'musei e di racco-

schi nudi e testacei, i conchiferi in gran glierne insieme col collegio rettorale e-
copia ,
gli articolali e radiati del Medi- spressioni le più animatrici e benigne di
terraneo e dell'Adriatico, gran parte de' clemenza sovrana e di gradimento. Par-
quali in islato fresco conservati nell' al- tì in fine Gregorio XVI dalla romana u-

mezzo della galleria esisteva, ele-


cool. Nel niversità festeggiato, siccome al suo in-
gantemente disposta e ben custodita la , gresso, dalla banda musicale del corpo
ricchissima collezione delle fai falle, eh' de'Pompieri (nel qual articolo dissi che
forse fra le più pregevoli e più. copiose aveauo il quartiere colle macchine per
d'Italia. Passò in seguilo Gregorio XVI l' estinzione degl' incendi nel i.° portone
al museo fisico. Non meno profondissi- dell'edilìzio verso la via che conduce al
mo teologo e canonista, che matematico, teatro Valle, che nel 1849 temporanea-
alla semplice vista di quelle macchine ri- mente cederono a'francesi della guarni-
sovveniasi agevolmente degli usi, de'pre- gione di Pioma, che tuttora guardano il

gi e delle maniere di costruzioni, e con magazzino delle sussistenze della mede-


rara freschezza di mente ne svolgeva la sima, ch'è nel locale già occupato dalle
storia, le origini, le invenzioni, i progres- scuole dell'accademia di s. Luca, ove ne-
si, le correzióni, gli errori, attraverso de' gli ultimi tempi turbolenti vi fu un quar-
quali la fisica, come ogni umano sapere, tiere di civici e militi universitari: i pom-
è slata fino a' dì nostri condotta all'at- pieri si trasferirono nel palazzo Caelaui
tuai grado di perfezionamento e di luce. del duca loro comandante), lasciando di
11 Papa con molto senno e filosofia si fe- seprofonda memoria e desiderio, e le più
ce ad interloquire sopra vari punti delle care speranze di continuazione dell'alto
più moderne scoperte e teorie fisico-chi- suo patrocinio per un così nobile e pre-
miche, e lampada di sicu-
iu ispecie sulla diletto stabilimento; speranze clic non re-
rezza inventata dall'illustre Davy. Nella starono deluse. A' 18 giugnoi837 morì
maggior sala di questo museo ov' era il l'arcicaucelliere cardinal Galleflì camer-
trono, il Papa si degnò ammettere gra- lengo , amorevolissimo dell'archiginna-
ziosamente al bacio del piede il collegio sio. Sotto di lui assai opportunamente il

rettorale degli avvocati concistoriali.i pro- vasto edifizio, dalla parte di s. Eustachio,
fessori e gli addetti all'università. Quin- ebbe il guardaportone. Questo è vestito
di passò al museo mineralogico, del qua- con montura giornaliera formata di so-
le commendò la ricche/za, l'esatta distri- prabito e calzoni lunghi di panno di co-
buzione e l'ordinamento, trattenendosi ad lor verde bottiglia, gallonali d'oro e con
esaminar la preziosa collezione di gemme, bottoni col triregno. La montura di gala

ricco dono fatto all'università dalla mu- si compone d' un vestito di dello panno
nificenza di Leone XII. Recatosi per ul- cou falde tutto gallonato d' oro, calzoni
timo nel laboratorio chimico, nell' atto di panno bianco stretti alla coscia, con isti -
eh' esegui vasi lacombustione del potas- parimenti gallonati d'oro, cappel-
valelti,
siimi per mezzo dell'acqua, rammentò le lo con pennacchio verde e bianco, con
opinioni degli Bulichi sulla natura degli grauouciui d' oro e coccarda pontificia,
alcali, riconosciuti io oggi come ossidi me- spalliue grandi di grauoni d'oro, sopra-
i5* UNI li N I

fascia di panno bianco gallonato ti' oro, gaio, anco per la condizione da lui espres-

da cui pende lo spadino co'fìocchi d'oro. samente voluta e accettata dal governo,
Gregorio XVI dichiarò camerlengo e ar- che delle macchine ne godessero l'uso i

cicancelliere il Giacomo Giusti-


cardinal Lincei. 11 Nibby descrivendo nel 1 838 Ro-
niani. A'27 settembre 838 emanò la no-
1 ma, dicendo pure dell'osservatorio astro-
tifìcazione,riprodolta dallaRaccolta del' nomico, dichiarò: Viene riguardato come
le lcggi,co\[a quale richiamò all'osservan- assai conveniente alle osservazioni degli
za la prescrizione a 'giovani che vogliono ed è fornito di tutti necessari stru-
astri, i

esser ammessi all'università di presenta- menti a così fatto genere di studi. Quan-
re nel tempo stabilito i necessari requi- to poi all'archiginnasio romano, disse reg-
siti, a seconda del decretato a'2 settembre gersi in tulio e per tulio a seconda della
i833 col § 2.° e di già discorso; aggiun- bolla di Leone XII, meno i piccoli e ri-
gendo, che gli ecclesiastici per esser am- portati cambiamenti fattivi da Gregorio
messi nelT archiginnasio al corso delle XVI. L'amministrazione procedere stret-
scienze sagre o degli studi legali, dovran- tamente a norma di detta bolla e cosi ,

no aggiungere agli altri documenti, il tutte le parti morali dell'istituto si reggo-


permesso d'assenza dalla diocesi del pro- no colle leggi medesime in essa stabilile.

prio ordinario. Gregorio XVI che da car- »Non si vuol tacere che dal ritorno di Fio
dinale a'27 luglio 1829 era stalo fatto VII Roma, finoal momentoincui scri-
in
membro d'onore dell'accademia de'Liu- viamo, l'università vennedi mano in ma-
cei diploma nella cui so-
(ne conservo il no crescendo; ma che dopo la costituzio-
si dice Restaura-
scrizione lo Scalpellini ne di Leone XII sembra aver preso mag-
lore dell' accademia), mostrandosi esti- gior vigore ed essersi basata più soli-
matore singolare della medesima e del damente ,
per guisa da sperarne frutti
suo benemerito restauratore prof. Scar- maggiori. In quello spazio di tempo che
pelimi, in più guise consolò gli ultimi pre- passa dalla tornata di Pio VII sino a noi,
ziosi giorni di quelgrand'uomo. Imperoc- f università ha sempre avuto copia di
ché dichiarò l'accademia coll'onorevole buoni professori in ogni ramo di scienze,
titolo di pontificia, e le die peli. in pro- einispecie nelle facoltà medico-chirurgi-
tettore il cardinale camerlengo prò tem- ca e filosofico-matematica". Per la 1 ."volta

pore, a di lui istanza per la perenne sus- nelle Notizie di Roma del 83g l'accade-
1

sistenza dell'accademia e cosi acquistas- mia de'Lincei meglio figurò tra le acca-
se un sostegno governativo. Tale divenu- demie colla denominazione: Accademia
to il cardinal Giustiniani se ne mostrò be- pontificia delle scienze detta de' nuovi
nignissimo, e le ottenne dallo stesso Gre- Lincei. In prova del narrato, si appren-
gorio XVI l'acquisto dell' iusigue raccol- de poi dal u.° 67 del Diario di Roma del
ta di sii omenti iisico-astrouomici ch'era- 1840, che a'26 luglio si aprì il corso del-
no presso l'osservatorio e l'accademia de' le pubbliche adunauze annuali della me-
Lincei, di proprietà del prof. Scalpellini, desima, e indi è detto. »»In quest'occasio-

molti de'quali lavoro delle mani di quel ne ci gode 1' animo di poter annunziare
sapiente instancabile (o costruiti sotto la che la Santità di N. S. Papa Gregorio
sua direzione), come rileva il Biolchiui a XVI, si è degnata di concedere a questa
p.5 delle Notizie, di cui parlai, e aua- famosa accademia il titolo di Pontificia,
logamente ne parla il prof. Proja a p. 9 e di metterla sotto il regime e la special
della Necrologia. In tal modo , il prof. prolezione dell'E.mo sig.' cardinal Giu-
Scalpellini che trepidava sulla sorte di ta- stiniani come camerlengo della s. Il Chie- .

leimportantissima collezione, nel caso di sa, conoscitore e proteggitore esimio di


sua morte, ne rimase dolcemente anna- tutti i buoni studi e delle scienze soprani -
,

UNI UNI i53


modo. Ne taceremo di quell'altro sapien- chine astronomiche rimasero presso l'os-

tissimo provvedimento con cui per ordi- servatorio, e queste pure lasciate in uso
ne della lodata Santità Sua veniva dispo- a'Lincei, sebbene l'osservatorio sia del-
sto, che la Specola di Campidoglio e l'a- l'università. Nel pontificato stesso di Gre-
diacente gabinetto fisico de'Lincei passas- gorio XVI si trattò di proposito a riatti-
se ad essere di proprietà del governo, a vare l'adunanze dell'accademia de' Lin-
fine di perpetuare ai l'accade mia stessa ed cei, con alcune savie provvidenze volute
alla pubblica istruzione [' indispensabile dalle circostanze de'tempi, e n'è prova il

uso dell'una e dell'altro. In colai guisa seguente dispaccio scritto dal cardinal
Roma nou avrà più a temere di veder pe- Lambruschini al cardinal Giustiniani ar-
rire un sì utile e pregevole stabilimento, cicancelliere dell'archiginnasio romano.
di cui se godè finora, ciò fu per l'immen- u Dalla segreteria della s. congregazione
so zelo del sullodato sig.' prof. Scarpel- degli studi li 20 luglioi84i- Essendo ri-

che Io fondò, e nel corso di 4o e più


lini, maste temporaneamente sospese le adu-
anni il rese ornamento e decoro alla pa- nanze dell'accademia de'Lincei per le cau-
tria". FelicianoScarpelliui di 79 anni mo- se all'È. ma V.* ben note, la Santità di
rì a'29 novembre 184», e fu sepolto nel Nostro Signore si è degnata di mostrare
cimi lei io della patriarcale basilica subur- la sua propensione e permetterne la riat-

bana di s. Lorenzo. Il senatore di Roma tivazione, in guisa però che le riunioni


volle che gli si restituisse la casa da lui non abbiano più luogo al Campidoglio,
abitala. D'allora in poi l'università roma- ma bensì entro l'archiginnasio romano,
na pagò gli stipendi alle persone addette inuna di quelle sale, ove sogliono tenersi
all'osservatorio astronomico di Campido- anche altre accademie. E siccome la riat-
glio; ed inseguito all' astronomo del- tivazione dev'essere preceduta dal riordi-
l' università fu concessa come la
la casa, namento degli statuti, e dalla formazione
gode anche il custode. Si deve dunque a d' mi elenco di soggetti che per la loro
Gregorio XVI la duplice gloria , che le probità e per le loro scientifiche cogni-
macchine fisico-astronomiche restassero zioni meritino di far parte del noverode-
in Roma, e che l'archiginnasio avesse sul gli accademici, non saprebbe il sottoscrit-
Campidoglio l'osservatorio astronomico to cardinal prefetto della s. congregazio-
di cui mancava, e ne sono prova anco le ne degli studi a chi meglio rivolgersi per
osservazioni ivi fatte dal professore d'a- ilduplice oggetto,che a V.'E.ma la qua-
stronomia della medesima università le ha spiegato tanto impegno per la con-

massime nel i843 e neli844> come P°» servazione e per l' incremento di sì anti-
dirò. Dopo la morte del prof. Scarpelli- ca ed utile accademia , a cui come arci-
ni il carnei lengato pose i sigilli tanto al- cancelliere dell'università romana spetta
le macchine di fìsica, che a quelle astro- d'assegnare la sala ed il giorno delle scien-
nomiche. Insorte divergenze sulla elezio- tifiche adunanze. A stabilire poi il rior-
ne del presidente dell'accademia, il car- dinamento degli statuti, lo scrivente pre-
a
dinal Lambruschini segretario di stato e ga l'È. ma V. ad assumere fra gli attua-
prefetto della s. congregazione degli studi, li accademici quattro o cinque de'più sa-

trovò prudente per allora di sospendere vi e il lumina ti soggetti (mie noto che dal
l'adunanze dell'accademia stessa. Perciò le cardinal Giustiniani all'uopo furono pre-
macchine fìsiche furono trasportate nel scelti i rispettabili duca d..Mario-Massimo,

gabinetto di fisica dell'università roma- conte Giuseppe Alborgbetli, prof. Giu-


na, ove sono ancora; dipoi Papa regnan- il seppe Venturoli, prof. Michelangelo Pog-
te .ne concesse 1' uno a
uso a' Lincei, in gioli, prof. d. Salvatore Proja, prof. Sa-
quelle dell'archiginnasio, mentre le mac- verio liarlocci), i quali sotto la di Lei di-
-

i54 UNI UN I

lezione si occupino della riforma degli li,da lui io 3o anni riunite, insuffìciento
statuii, riportandoli al primiero ed uni- però alle giornaliere lezioni. E a raggiun-
co scopo dell'accademia de' Lincei, alla gere vieppiù le brame del professore, il

coltura cioè delle sole scienze. Allorché Papa poco tempo gli fece prezioso do-
in
colai riforma sarà condotta al suo compir no d'un superbo Fenicolteso, d' un bel-
mento, e si sarà formalo l'elenco degli ac- lissimo Struzzo, d'un freschissimo esem-
cademici, che rimane stabilmente limi? plare della Diomedeaexulans(g\ìxricoi'-
a
tato al numero di 4° V. E.ma si degne-
3
dala)del Capo di Buona Speranza, d'uno
rà eli farne al sottoscritto la trasmissione, smisurato pesce del genere degli squali,
acciò, previo l'oracolo del santo Padre, SqttalusCarcharodon S/nilh,e d'uuMu •

possa apporvi il consueto decreto d' ap- flone o Muffol di Corsica, OvisMusìmou
provazione e conferma del pielodalo s. Pallas, ceppo tuttor naturale e selvatico
Consesso. Nella ferma lusinga che TE). ma delle nostre pecore domestiche. Raccon-
V." vorrà di buon grado caricarsi di sì ta il n.° 98 del Diario di Roma del 1841,
delicato ed importante lavoro, lo scriven- che Gregorio XVI avendo donato all'ar-
tecardinale consensi di profondoossequio chiginnasio una copiosa serie d'oggetli di
passa a baciarle umilissimamente le ma- mineralogia, non che di volatili e d'ani-
ni". Nel i 889 divenne rettore dell'archi- mali de'tre regni (tra'quali campeggiano
r
ginnasio l'avvoca lo concistoriale mg. An- uno struzzo, un coccodrillo, uno schele-
tonio M. a Cagiano de Azevedo segretario tro in parte vestilo di carne,ed un'inte-f
di consulta, e continuò ad esserlo benché ra separata pelle d'ippopotamo, rarissi-
promosso came-
a uditore generale della mo ne' gabinetti di storia naturale), che
ra. Gregorio XVI
avendo sempre in cuo- ragguardevoli cattolici personaggi avea-
re l'università romana, nari a il ^"78 del 110 ùaW Egitto inviati coli' ultima spedi-
Diario di Roma, del 83g, che a'i 7 set- 1 zione al Papa a significazione di divoto
tembre fatto chiamare il prof.Metaxà.eb- e filiale omaggio; il collegio rettorale de-
be la degnazione di consegnargli una bel- gli avvocali concistoriali subito parte fe-
la e ricca collezione di conchiglie del ma- ce collocare nelle rispettive collezioni de-
re Rosso, in aumento di quella, benché gli appositi musei, e parte consegnò a'ri-
nllora non ordinata, esistente nel museo spettivi professori e preparatori. Indi vol-
zoologico, cui lo stesso professore presie- leumiliarne ringraziamenti al Papa a
i

deva e dirigeva, Il Papa gl'ingiunse che mezzo d'una deputazione composta del
ne facesse collezione distinta. Molle bel- conte Tommaso G noli decano del collegio
le specie di Coni e di Cipree trovatisi io e pro-rettore dell'università, e di mg. 'Ce-
questa; più rara e più preziosa conchi-
la sare Lippi pur esso avvocato concistoriale
glia è un grande e bello esemplare del- e votante di segnatura, a nome ancora del-
la Rostcllaria rectirostris, reputata e- l'archiginnasio e suoi professori; e furono
sclusivamente indigena della Cina. Si ag- accolti cortesemente, con l'assicurazione
giunge. 11 Papa non sa desistere dal dar d'essere sempre ntento ad aumentare il
sempre nuovi argomenti di quell'arden- lustro e 1' importanza dell'ateneo di Ro-
tissimo zelo che nutre in favore delle ma, che di cuore protegge va. Nel t. ideila
scienze naturali e della sua università; e Collectio leguni et ordinationuni de re-
perchè fondamenta ne
egli fin quasi dalle età studiorum ratione>a p. 7 1 e segtien 1

erigesse due musei zoologico ezoolomi-


i ti si leggouo del cardinal La m bruschini

co,d 'altro non fu d'uopo se non delle pre- prefetto della s. congregazione. Il dispac-
ci del professore, umiliate per mezzo del cio de'^g gennaio 1842 a mg/ Cagiauo
cardinal Tosli pro-lesoriere,che n'espose rettore dell'università romana, suH'esen-
il bisogno e la pochezza delle suppeilelli- tioue Ue'poveridal pagamento delle prò-
U N 1 U N I i55
pine, anche pei' le matricole di libero e- illustre, qualunque fosse Io studio in cui
servizio eziandio inferiori. II dispaccio de' il defunto si rese singolare e celebre. Di
j5 aprile 1842 a'conservatori di Roma più Gregorio XVI comandò, che compiu-
sulla Protomoteca capitolina(di cui parlai to l'esame a forma de'vigenli regolamen-
nel voi. XLVII, p. 82 e 86, riportando ti sul merito straordinario della persona,
i nomi degl'illustri italiani che in grado di cui vogliasi onorare la memoria, se ne
sublime si distinsero nelle scienze, nelle presenti da'eonservatori di Roma il rap-
belle lettere e nell'arti, u'quali ivi a gran- porto alla s. congregazione degli studi,
dissimo 01:01 e furono eretti busti o erme alla quale spetterà d'umiliarne corrispon-
marmorei sopra simili mensole), quali a- i dente relazione al sommo Poulefice, e di
vendo implorato dal Papa la prescrizio- consultarne sovrano suo oracolo, come
il

ne del termine da trascuri eie dopo la accennai anche nel voi. LIX, p. y3. A p.
morte d'un italiano celebre negli studi 1 85 poi sono vi le Tkeses ex qualibet fa-

delle scienze, lettere e arti, pria che la di cilitale depromptae. Ricavo dal n.° 20
lui memoria possa essere onorata con b li- del Diario di Roma deli 843, che Gre-
sto od erma nella Protomoteca, propose- gorio XVI per continuare suoi doni a' i

ro che rifiatai termine venga determina- musei dell'archiginnasio, si privò d'una


to d'anni 5o 100
pegli scenziati e d'anni copiosissima e rara serie di volatili della
(dappoiché Pio VII
pe'letlerati e artisti Nuova Granala, sorprendente per singo-
istituendo nel 1820 la Protomoteca a vea larità e per varietà di specie, e per isplen-
ordinalo che in quel luogo dedicato a e- didezzadi piume, volendo che ne fosse ab-
ternarecol dovuto onore la memoria de- bellito il museo zoologico. A tal effetto fe-

gli eccellenti italiani, che per laude d'in- ce chiamare il couteGnoli pro-reltore del-
gegno avessero incontrato sommo vanto, l'università, e gli manifestò tale sua volon-
escludendone i viventi, conservatori di i tà, e questi secondando le pontificie di-

Roma ne fossero i custodi e i curatori; e sposizioni, commise che i detti oggetti, ac-
the quando proponeva loro qualche va-
si curatamente preparati, veuissero posti in
lentuomo da ammettersi uella Protomo- convenevole luogo nella sala della ricca
teca, coU'autorilà del principe, dopo rice collezione zoologica, con memoria che ri-
vuto il giudizio dell'accademie de' dotti cordasse il dono e il donatore. ludi il col-
sulla realtà de'merili, e se d'altre scien- legio retlorale, mediante deputazione, re-
ze o discipline aliene da tali accademie, se le dovute grazie al provvido principe
doversi consultare uomini esperti in quel- e padre. L' ottimo cardinal Giustiniani
le, scelli dal principe; tultavol la non avea morì a'24 febbraio 843, e Gregorio XVI 1

determinalo dopo quanti anni dalla mor- dichiarò camerlengo di s. Chiesa e arci-
te dell'illustre potessi procederea render- cancelliere dell'università romana il car-
gli un tanto onore). Gregorio XVI die ad dinal Tommaso Riario-Sforza. Nel voi.
esaminare l'istanza alla s. congregazione XXVIII, p. 62, descrissi il solenne fune-
degli studi, la quale fattone rapporto al rale celebrato al cardinal Giustiniani nel-
medesimo, il Papa scorgendo essere espe- la chiesa dell'università, dopo il consue-
diente che dalla morte degli uomini illu- to della medesima, dall'accademia d'ar-
stri passi un congruo tempo, onde si possa cheologia, che ivi ha la propria sede, sic-
più imparzialmente formare il giudizio, se come a suo amorevole protettore: cou più
sieno o no meritevoli del busto od erme, dettaglio ne parla il n.° 26 del Diario di
decretò che nou sia in avvenire accetta- Roma del 1 84-4- vl e U1 ta anno fu stam-
' '

ta alcuna istanza pel couseguimeuto d'u- pata: Orazionefunebre detta nella c/ize-
na tale onorificenza, se nou dopo trascor- sa delV Archiginnasio Roinano,dal con-
si anni quaranta dalla morte dell'uomo te Giuseppe Alborglwtli tesoriere della
1 56 UNI UNI
pontificia accademia et Archeologia,in
' piana terra, trovando sempre nuovi sog-
occasione delle solenni esequiefa ite dal- getti di soddisfazione per le specie diver-
l' accademia medesima 9 febbraio a' se de' vegetali, che sebbene quasi tutti
i844j '*U* eh. me. dell' E.mo sig.r car- piantati da pochi anni nel nuovo impian-
dinale Giacomo Giustiniani camerlen- to del giardino, per la perfetta coltivazio-
go di s. R. Chiesa e protettore dell'ac- ne ch'ebbero, erano avanzali assai nel lo-
cademia. Promosso alla s. porpora mg.' ro sviluppo, e bellissimi. pure perCome
Cagiano a'23 gennaio 844> gli successe1 quel gusto e intelligenza con cui Gre-
nel rettorato il conte Tommaso Filippo- gorio XVI si distingueva nelle natura-
in avvocalo concistoriale. Nel 5i del n.° li scienze, e segnatamente neh' erbaria ,

Diario di Romadd 844 Sl dice. Nell'ore


1 di che forniscono amplissima prova suoi i

pomeridiane de' 17 giugno Gregorio XVI giardini anche botanici nel Palazzo a-
onorò per lungo tempo il giardino bota- postolico Quirinale (fu benemerito pu-
nico (dell'università ronxana, ed al quale re del giardino del Palazzo apostoli-
donò la Flora Brasiliana), che deve al- co Faticano, come raccontai ne' due
la munificenza sua e alle sue cure la fa- articoli), già soggetto di ben meritala
tua acquistatasi non solo in Italia, ma nel- lode fattane per le stampe dal eh. auto-
le più remote regioni d'Europa. Fu rice- re della Flora Napolitana. Avvertì il
vuto dal cardinal Tosti pio - tesoriere, giusto collocamento delle piante, secon-
ch'ebbe grandissima parte alla sua pro- do l'esposizione che ad esse conviene; ed
sperità, e dal d. 'Carlo Dunarclli beneme- il modo con cui, giusta i comodi della
rito direttore del medesimo (e professo- località, vennero disposte in famiglie na-
re in botanica pratica nell'archiginnasio: turali per una parte, per l'altra spettan-
nel voi. LXV111 riparlando di quest'or- te alle metodo di Linneo;
medicinali, col
to botanico, e de'migliorameuti recali da mentre poi un gruppo a parte si forma
Gregorio XVI, anche al Vivaio romano delle piante economiche, ed un altro di
delle piante e pubbliche piantagioni, di- quelle dette da giardinaggio. Ricevette in
r
reno dal d. Michelangelo Poggioli pro- pari tempo, il Papa 1' elenco annuale a
fessore nell'archiginnasio nella botanica stampa delle semenze,che da quest'orto si
teorica e medico del Papa, ricordai 3 del- spediscono ad altri giardini botanici per
le sue Enumeratio seminimi fiord bo~ Scambiarsi con quelle che più si deside-
fórncideld/Donarelli). 11 Papa visitò pri- rano, ad arricchire maggiormente questa
ma le piante esotiche,che per le caldissime già cospicua collezione: ed ammirando-
regioni da cui provennero sono costrette ne il prodigioso numero di circa 3ooo,
a viverecostantemente rinchiuse uellestu- restò piacevolmente sorpreso conoscen-
fe dello stabilimento riconoscendone il
, do che pochissimi stabilimenti di suini
buon lenimento, che dà alle varie specie genere ne forniscono un catalogo così u-
tulta quella rigogliosa appariscenza da berloso. Passeggiò il grandioso anfitea-
polersi nelle uosLreslufe ottenere. E do- tro delle piante che neh' inverno chieg-
po aver osservala la vasta sala della scuo- gono ricovero, e che tutte vide fiorenti
la di botanica pratica, magnificamente a- e piene di vegetazione, come quelle che
dorna delle figure tipi a colori dell'an- altrove o in vasi o in vivaio erano in ser-
tico Iforlus lìomanus del Sabati (os>ia bo per rifondersi nelle classificazioni o
la Synopsis plantarum: si può vedere il altrove. Vide con piacere la bella colti-
vol.LVlll,p. i38 ei3c)), volle percorre- vazione delle Caltee. Si fermò lungo tem-
re vari ambulacri dell'orlo, non solo ne'
i po ad ammirare, fra le piante acquati-
piani, tua auco ne'dolci acclivi del colle, che, la fioritura e la fruttificazione delle
giusta i quali sono disposte le piante in Ninfee. E senza più dire, restò il Papa fi-
I

UNI UNI i5 7
nalmente meravigliato osservando dal- pesci, uno de'quali della classe de'Ceta-
l'alto (iella piazza ilei Lecino il grato in- cei o Balene, orna col suo scheletro so-
sieme e imponentiss'uno aspetto della sot- speso in alto il corridoio terreno di que-
toposta semina per la corrente stagione, st'Archiginnasio (il Nihby lo chiama gran

di non meno che circa 1600 vasi, frutto Cachalot, il cui corpo già morto, alquanti
in gran parte delle semenze mandate in anni indietro, fu giltato dal mare sulla
cambio dalle scelle corrispondenze pro- spiaggia presso Palo); e l'altro della clas-
curateal giardino dallo zelo del prof. Do- se de'Cartilaginosi e del genere delle La-
narelli. Le replicale espressioni di lode e mie o Squali, volgarmente detti Pesci Ca-
la piena soddisfazione che dimostrò Gre- ni, arricchisce colla sua pelle impagliata
gorio XVI
con un'amabilità tutta pro- lesale del gabinetto Zoologico. Egli inol-
pria versoil benemerito direttore, ri- tre ha stabilito una nuova Commissione
crearono l'animo suo, ricolmandolo d'u- Sanitaria (della quale riparlai ne' voi. L1I,
na sincera contentezza , vero e gradilo p. 3 24, LXXX, p. i65) coli' intervento
compenso alle sue laboriose cure botani- di molti e distinti medici, onde meglio
che. L'avv concistoriale Gio. Battista de
; provvedere a'bisogni della pubblica in-
Dominicis Tosti nelP eruditissima Dis- columilà". Si ha dal n.° 3i del Diario
sertatio de Operibus publicis , Romae di Roma del i84-5 , che Gregorio XVI
1842, ci diede l'interessantissima colle- sempre intento a promuovere con ogni
zione dii38 lapidi erette al niunificen- maniera d' utili stabilimenti l'arti e le
tissimo Gregorio XVI pel da lui opera- scienze, si degnò fare speciale obbielto
to fino a tal anno, inclusi vamenle a quel- dell'indefessa sua munificenza la scuola
le La 108 riguarda l'or-
de'narrati musei. e il gabinetto di zoologia, già dalle sue

to botanico. Gregorius XV
P. M. An. generose largizioni splendidamente arric-
mdcccxxxvu Botamene Provehendae. chito.Àd una copiosa interessante raccolta
Queste iscrizioni sono collocatesolto il ba- di uccelli, a due grandi Ippopotami, non
samento de'leoni di pietra che ne ornano ha guari da lui donali al gabinetto, volle
l'ingresso. Per analogia campestre e altro aggiungere un Coccodrillo del Nilo di
ricorderò, che la precedente iscrizione ce- non ordinaria grandezza, e in pari tem-
lebra la restaurazione fatta dal Papa del po donare alla biblioteca della slessa u-
famoso Bosco Parrasio, che un tempo fu niversità varie opere d' illustri moderni
in questo giardino botanico e ne riparlai riguardanti la medicina e la storia natu-
nel voi. LI V, p. 266, cioè dell' accade- rale. Chiamali perciò a se il rettore con-

mia d'Arcadia, che la solennizzò con l'a- te Filipponi e il prof. Telemaco Metaxà,
dunanza de'4 settembrei 83g, consagra- aflidò loro la cura di collocare il renile
ta alle lodi di Gregorio XVI, e pubblicata in roedo che servisse meglio alla scien-
colle stampe. Il prof. De Matlheis, nella za e allacomune curiosità. Aggiunge il
citataDissertazione sopra il bene e i fa- Diario queste ei udizioni. Il Coccodrillo
vori compartiti da' Romani Pontefici al- del Nilo non è men celebre per la sua fi-
la medicina, a p. 1 3 parlando di Grego- gura colossale, ferocia, arditezza e vora-
rio XVI, riferisce. » Che ha concorso an- cità, che per la superstiziosa venerazio-
cor egli con alacrità e munificenza ad ar- ne in che era tenuto dall'antico Egitto.
ricchire, ad amplia re, ad abbellire e l'Or- Nutrivasi con cibi consagrati; gli appen-
to Botanico, e gabinetti di Materia Me-
i devano preziose gemme all'orecchie e gli
dica e d'Istoria Naturale, specialmente di venne perfino consagrata una città. I ca-
Zoologia ; e quest'ultimo anchea sue pro- da veri de' coccodrilli imbalsamali erano
prie spese, avendo generosamente paga- deposti nelle famose piramidi d'appresso
to di sua borsa l'acquisto degli smisurali le tombe de' re. Sotto l'imperatore Augii-
1 58 UNI D N l

sto si videro in Roma sino a 36 coccodrilli che le scuole dell'accademia di s. Luci


nel circo Flaminio, a tal uopo riempito situate da Leone XII nel pianterreno di-
d'acqua, restar uccisi da un egual nume- scorso dell'archiginnasio, oltreché non e-
ro di uomini. Questo storico animale ven- rano molto decorose e doveano restar se-
ne collocato e ben disposto nella maggior parate da quelle di pittura , riuscivano
sala del museo di storia naturale dell' ar- notabilmente nocive per l'umido. Reni-
chiginnasio, insieme a'due Ippopotami e gnamente rispose , che volontieri gli a-
ad altri vari oggetti donati dal Papa. Me- vrebbe esauditi proponendogli altro più
rita farsi onorevole menzione del Discor- conveniente locale, che contenesse anche
so recitato dal prof. Salvatore Betti se- le scuole di pittura. Allora i professori do-
gretario perpetuo dell'insigne e ponti- mandarono parte dell'edilizio (e non pa-
fìcia accademia romana di s. Luca,ac- lazzo)cameraledalloste<ssoGregorio XVI
cademivo della Crusca in occasione de' t
edificato nella via del Porto di Ripelta,
premi scolastici distribuiti agli alunni sull'amena ripa del Tevere, onde ne ri-
v
dall' Em.° principe sig. cardinale Ria- parlai a tale articolo o voi. LXXV , p.
rio Sforza camerlengo ec, Roma 1 845. 142, incontro l'estremità posteriore della
Sì legge ancora nel 1. 1
2, p. 366 dell'^/- fabbrica dell'ospedale di s. Giacomo. Non
bum di Roma, da cui fu estratto. Ivi fra solo prontamente li esaudì, ma ne ordi-
le altre belle cose delle con dotta eloquen- nò ancora la riduzione a scuole artisti-
za si celebra Gregorio XV I. » Certo,o gio- che per l'accademia di s. Luca, ed a spese
vani, questo vostro vantaggiarvi nell'ar- dell' erario, come accennai nel voi. LII,
te è gran letizia dell'accademia : ma gran- p. 279 ed altrove. Perciò notificò il n.°
dissimo è il vedere dal ti ono del S.P.Gre- Cj3 del Diario di Roma de'22 novembre
gorio XVI, augusto signor nostro, spar- 1845, che piena della più viva allegrez-
gersi su voi tanta benignità di favori e za e riconoscenza l'accademia verso l'a-
di benefìcii.Oh quali cose ancora non po- nimo munifìcentissimo di Gregorio XVI,
tete promettervi, se lungamente Dio cel che con tanta generosità erasi degnato
conservi, da un Pontefice die sì gene- trasferire le scuole romane delle belle arti,
roso sollecitudine ha sempre mostrato affidate all' insegnamento della medesi-
a proteggere ogni gentil disciplina ! Da ma, in un nuovo edificio più degno della
un Pontefice, a cui non so qual allro,se maestà pontificia e della civiltà di Roma,
pur non fosse quel Giulio II, quel Leone commise in generale adunanza a' cava-
X, quel Pio VI
potrebbe agguagliarsi
,
lieri Giovanni Sii vagrii presidente, Giu-

nella munificenza d'avere non che restau- seppe de Fabris vice-presidente , e Cle-
rato e reso alla luce tanti importantissi- mente Folchi ex presidente, d' umiliare
mi monumenti della nostra o grandezza al Papa sentimenti di altissima gratitu-
i

o eleganza, ma di nuovi tesori arricchito dine e divozione dell'intero corpo acca-


la città sua così nell'arti greche e roma- demico. Ammessa alla di lui udienza a'

ne, come nell'egiziane ed etruschel " A- 1 7 di detto mese, la deputazione adempì


•vea il Papa concesso a'professori dell'ac- il doveroso incarico con quell'ossequiosis-

cademia di s. Luca nel 834,ecome si leg- 1 sime espressioni che il Papa si compiacque
ge nel n.° 58 del Diario di Roma , un accogliere con quella benignità a lui sì na-
nuovo e decoroso abito civile, come pro- turale, che tanto invincibilmente al tira va
tettore dell'accademia e dell'arti gran pa- i cuori alla di lui venerazione. In tal mo-
trimonio di Roma. Incoraggiati i profes- do I' edilìzio dell' archiginnasio riacqui-
sori dalla speciale
benevolenza pontificia, stò l'ampio locale già occupato dalle scuo-
dimostrata anco negli altri modi riferiti le artistiche, e queste furono stabilite più
altrove, rappresentarono aGregorioX VI, assai degnamente, e vi sono fiorenti lui-
€ K I UNI i I9
torà. Che se propriamente il locale lascia disposto a beneficaregli sludi, alanti ilo-
tuttavia qualche cosa a desiderare, non nativi fatti a' musei dell'archiginnasio,
r
è all'atto colpa dell'angusto donatore, il per organo di mg. Anlonelli suo teso-
quale volonteroso non feceche subitamen- riere generale , ora cardinal segretario
te esaudire le vive preghiere degli acca- di slato, volle aggiungere ancora que-
demici^ essendo egli tanto beu disposto ste , onde servissero nel museo zooto-
per essi, se allro ne avessero a lui richie- ro ico o d'anatomia comparativa per co-
sto potevano esser certi d'ottenerlo. In- modo degli studiosi, e come uno de'tanii
oltre perchè I* implorato locale da lui testimoni della grandezza e onnipotenza
concesso, più opportunamente riuscisse del Creatore. Quanto all'osservalorio a-
alla sua destinazione, il Papa colla spesa stronomico dell' archiginnasio, nel pon-
di più che cinquantamila scudi, vi fece tificato di Gregorio XVI, abbiamoli ri-
aggiungere e costruire la sala de'Gessi. e ferito dipoi dal n.° 82 del Diario di Ro-
la sala del Nudo unita all'accademia di s. ma del 847. » NeW Osservatorio Astro-
1

Luca e nuovamente rimossa dal Campi- nomico dell' Università Romana della
doglio colle scuole di pittura. L'accade- Sapienza situato in Campidoglio, seb-
mia peigratitudine perenne collocò sul- bene non fornito di que' delicati istro-
la porla esterna una lapide monumen- menti che si richiedono dalla moderna
tale nello stesso 1 84^. Nel n .* 43 del Dia' astronomia ,
pure da pochi anni a que-
rio di Roma de' 3o roaggioi846 il ret- sta parie non si è trascurato di fare quel-
tore conte Filipponi pubblicò la seguente l'osservazioni, dalle quali si poteva otte-
notizia. Alle tante e belle ossa fossili di nere, con que' pochi mezzi , un qualche
strani animali, che di quando in quando soddisfacente risuliamenlo. Così dal di-
si trovano lungo le vallate de'fiumi Te- rettore prof.(d'ottica e astronomia di det-
vere e Aniene, debbonsi aggiungere quel- to archiginnasio) d. Ignazio Calandrelli
le rinvenute nello slesso anno nelle cave (del quale abbiamo fra le altre opere, E-
di breccia esabbia fluviale di Monte Ver- lementi (V algebra e geometria, Roma
de, a un miglio circa dalla Porla Porte- i836), e dal suo supplente e collabora-
se,non meno celebri di quelle del Monte tore d/ Ottaviano Astolfi furono fatte ,

•Sagro fuori della Porta Nomentana. Nel le osservazioni e il calcolo per la orbita
fare la scoperta della ghiaia sulla collina parabolica della gran cometa apparsa nel
di Monte Rosato, che forma una fiancata marzo i843, ci che si pubblicò una me-
ì

della spaziosa valle delle Tevere, si scuo- moria (le osservazioni della Specola del
prì la più grossa zanna elefantina. che siasi collegio romano si ponno vedere ne' n.i
fino ad ora rinvenuta , e della più desi- 20 22 e 24 del Diario di Roma del
,

derata integrità e conservazione. E' lun- i843). JNeh845, appresso osservazioni


ga palmi i5 e torta a spirale. Rimesco- fatte nello stesso osservatorio, si pubbli-
late colle sabbie erano eziandio un'altra cò un'altra memoria sul calcolo dell'or-
difesa più piccola, ina di quella più cur- bita elittica della cometa scoperta a' 22
va, frammenti d'altre grosse ossa elefan- agosto 1
844 (l'osservazioni e scoperta del-
tine, delle mascelle
d'ippopotami, che be- la cometa fatte nella specola del colle-
nissimo conservano denti molari, una
i gio romano sono riportate nel n.°68del
testa di cervo più grossa dell'ordinario, Diario di Roma
i844 l'osservazioni
del :

diverse aitie ossa del bove primigenio, e posteriori eseguite nella medesima spe-
conchiglie d' acqua dolce. Una scoperta cola, si riferiscono nel n.° 3^ delle No-
grande interesse
di questa fatta è del più tizie del giorno del i844)"- La grande
per le scienze anatomiche e geologiche; anima di Gregorio XVI il i.° giugno 1846
ed è perciò che Gregorio XVI, sempre passò a ricevere il premio di sue splen-
160 UNI UNI
dide virtù. Col testamento olografo di- clesiastica nell'archiginnasio e segretario
spose di sua domestica libreria in favo- del collegio teologico, con eloquente la-
vore di stabilimenti pubblici. Dice l'arti- tino sermone {In Funere Gregorii XVI
colo 3.° Ietterai?. » Alla biblioteca della
i Oratio habila in Universitate Romana
Sapienza, oltre l'opere già da noi conse- etc. SS. D. N. Pio PP. IX dicala, Ro-
gnate di medicina, chirurgia, farmacia e maei846), ricordò i tratti più. gloriosi
botanica, lasciamo tutte quelle altresì che del suo lungo pontificato,descrivendone
si troveranno alla nostra morte esistere l'illustri imprese riguardanti il bene dello
tra' nostri libri di simile argomento. C. stato pontificio, e principalmente lo zelo
All'accademia di s. Luca lasciamo tutte indefesso nell'apostolico governo della
i volumi del Museo Pio -dementino, e Chiesa universale,al cui incremento e pro-
Chiararnonti". Si narra dal n.° 74 del pagazione consagrò sì utilmente le fati-
Diario di Roma del 1846. Solenne tri- che dell'intera sua vita. Intervennero alla
buto di riconoscenza e di lagrime si rese funebre pompa e flebili salmodie l'ar-
a'2 settembre al Pontefice GregorioXVI cicancelliere cardinal Riario-Sforza, i col-

di sa. me. nella chiesa interna del roma- legi delle diverse facoltà dell'università,
no archiginnasio; e tale rendevasi quale ed i professori della medesima, oltre alla
alla maestà di sì benemerito principe e scolaresca numerosa e ad altri cospicui
alla dignitàdell'archiginnasio pienamen- e dotti personaggi , i quali atteggiati a
te si addiceva. Poiché il tempio decen- profondo raccoglimento ben mostrarono
temente ornato a bruno faceva di se ma- quanto fossero penetrati di riconoscenza
gnifica mostra. « Circuito da sontuosi e divozione verso un tanto Pontefice, che
candelabri sorgeva nel mezzo il tumulo fu mai sempre delle scienze e degli stu-
ricco ed elegante pur esso , ne' lati del di costante e splendidissimo protettore.
quale venivano ricordati i molti tratti Inoltre riporta il n.° 79 Dia-
del citato
di beneficenza, de'quali il defunto Pon- rio, che la pontificia accademia d'archeo-
tefice verso 1' università stessa era stato logia, che ha sede nell'università roma-
dispensatore munifico. La biblioteca au- na per benigna disposizione di Grego-
,

mentata di libri anche per testamenta- rio XVI, fu sollecita di rendere anch'essa
ria disposizione , i gabinetti di scienze alla memoria di tanto Pontefice quel tri-
naturali parte nuovamente fondati, parte buto che gli si doveva per ogni ragione
arricchiti d'oggetti preziosi, V archigin- di gratitudine, di venerazione e d' osse-
nasio restituito alla sua interezza col tra- quio. Per cura pertanto del conte Giu-
sferire le scuole di belle arti di s. Luca seppe Alborghetti pro-presidente, venne
Mausoleo d'Augusto,
presso il le varie ciò eseguito a' 12 del suddetto mese, nel
macchine donate, l'annuo censo di visto- quale i soci d'ogni classe convennero con
se somme accresciuto, e vari altri bene- istraordinaria frequenza nella chiesa del-
fìcii ivi rammentati facevano fede del ge- l'archiginnasio. Era questa con ogni mag-
neroso animo e della liberalità del Pon- gior pompa decorosamente adornata a
tefice a pio di questo scientifico prima- bruno, e al di sopra della porta d'ingres-
rio stabilimento". Con iscelto accompa- so vi si leggeva un'iscrizione analoga alla
gnamento di musica,cantò la messa mg/ circostanza, composta dal segretario per-
Andrea M." Frattini avvocato concisto- petuo coiti raend. Pietro Ercole Visconti.
storiali e promotore della fede. A rende- La messa di requie,accompagnata da scel-
re quindi un giusto tributo d'encomio e to canto, venne pontificata da mg. Ba-
di meritata lode all'estinto Gerarca, l'ab. luflì arcivescovo di Pirgi, segretario della
d. Gio. Battista Palma ( di cui nel voi. congregazione de' vescovi e regolari, ora
LXIII, p. 274) professore di storia ec- cardinale; e illodatocommendatore colla
1

V N I UNI 161
nota facondia pronunziò in italiano il fu- stato e dell'amata sua Roma, sarà al pon-
nebre elogio ilei supremo Gerarca.» Fat- tifìcio istituto d'antichità padre benevo-
tosi dal ricordare le molle e gravissime lo e magnifico principe ". Assisterono al-
cose da Gregorio XVI operale con sapien- la religiosa ceremonia gli Etnin.i Cardi-
te e con invillo animo, a sostegno, a di- nali Macchi, al presente decano del sa-
fesa, aincremento della cattolica religio- gro collegio, Polidori , Bianchi , Gazzoli
r
ne venne poi a schierare innanzi con
, , e Massimo, mg. Pallavicino maggiordo-
quella rapidità che il breve spazio con- mo, tutti soci d'onore; non che il conte
cesso al suo dire gli consentiva ,
i som- Broglia ministro del re di Sardegna , il

mi e perenni heneficii da lui resi alle an- duca d. Marino Torlonia, il conte Filip-
tichità co>ì cristiane come profane (mas- poni rettore dell' università. Grande fu
simamente colla fondazione e compimen- poi il concorso d'altre ragguardevoli per-
to de' Musei Etrusco, Egizio e La ter a- sone, e molle se ne numerarono del cle-
ncnse, ed in questo oltre il museo profa- ro secolare e regolare, fra le quali v'eb-
no, anche l'iniziamento del musco Cri- bero dignitari
i dell'inclito ordine benedei-
stiano, come rilevai nel voi. LX1V, p. tino-camaldolese, che ben a ragione van-
166, e celebrò con altre glorie di Grego- ta nel defunto Pontefice uno de'suoi più
rioXVI, l'aurea penna del can. d. Do- segnalali ornamenti. Finalmente trovo
menico Za nel li. a p. 5i del Giornale di nel n.° 82 del Diario di Roma, del 846 1

Roma del 1 85y, e riportando eziandio la la descrizione degli estremi ultimi onori
lapide posta a sua memoiia nel musco re^i a' 16 settembre dalla pontificia ac-
Cristiano della Biblioteca Vaticana, dal cademia di religione cattolica, che ha la
Papa di molto arricchito e abbellito. Di sua sede nell'archiginnasio romano, alla
sue benemerenze colla biblioteca riparlai grand'anima del Papa Gregorio XVI, il
nel voi. L, p. 270 ed altrove,celebrando- quale dopo averla da privato somma-
ne la munificenza usata colla medesima mente onorala co'suoi pregiatissimi scrit-
in tante maniere. Di più le donò i co- ti polemici, ne fu poi da Pontefice pro-

dici da lui acquistali dalle librerie di Fel- tellore munificentissimo. A tal uopo la

ler e di Dtimont ; ed a' rarissimi codici chiesa dell'archiginnasio era decorata a


orientali, pur da lui donati, vi aggiunse bruno con bellissima e religiosa pompa;
quello in foglie di palma, scritto in lin- ed un'iscrizione collocata sulla porta d'in-
r
gua birmana, ed a lui offerto dal colon- gresso ne indicava l'oggetto. Mg. Fran-
nello Luigi Bavari, contenuto in due pre- cesco Pichi arcivescovo d' Eliopoli pon-
ziosi volumi ) , agli studi dell' archeo- tificò la solenne messa di requie, che ven-

logia e delle classiche lettere; alle belle ne accompagnata da scelta analoga mu-
arti e a'cnltori di esse. E venendo al par- sica. L'orazione funebre fu recitata dal-
r
ticolare dell'accademia, alla quale si era Peloquentissimo mg. Gio. Battista Ro-
dimostrato affettuoso socio, padre bene- sani vescovo d'Eritrea, segretariodell'ac-
volo e magnanimo principe; detto de'pri- cademia (che il sagro collegio avea scelto a
munificenze onde l'accreb-
vilegi e delle pronuniiare l'O/vzz/onede'novendiali di
be e favoreggiò; conchiuse il suo discor- Gregorio XVI,con nitidissimo elegante la-
so mostrando quanto essa accademia n- tinoj.Si fece a commendare precipuamen-
vesse giusta ragione d'innalzar 1' animo te i segnalali benefizi recati alla s. Chie-
a ricevere grandi speranze, potendo, per sa dalla fortezza, dalla sapienza e dal ze-
clemenza Pio IX, contare giàfra'suoi
di lo del defunto e pianto Papa. Interven-
soci il nome adorato
e augusto di sapien- ne alla sagra funzione il cardinal A squi-
tissimo Pontefice, che inteso a promuo- llimentissimo presidente dell'accademia,
vere ogni maniera di gloria del felice suo a cui fece corona una nobile schiera di
voi. i/xxxv. 1
X

if>2 UNI UV I

dotti e illustri accademici, tutti premu- 1 ino, che nomino a cagione di onore, mi
rosi di tributare questa pubblica testimo- anche in separati volumi accolti con lo-
nianza di gratitudine e di divozione al lo- de ed ammirazione. Subito il Papa die
ro augusto collega e benefattore. saggio di amore alle scienze e alle ar-
Il regnante sommo Pontefice Pio IX ti. Registrai nel suo articolo, che nel-
(V.) Mastai-Fei retti di Sinigaglia, dalle 1' agosto 1846 donò al museo zoologi-
sedi episcopali di Spoleto ed Imola ( T .), go dell'università, rara collezione d' uc-
ascese sull'apostolica a' 6 giugno 1846, e 1 celli della Nubia e di mammiferi del Se-
vi siede quale descrissi nel suo articolo e negal. E nell'ore pomeridiane dell'i r del
in altri numerosi , magnanimo e splen- seguente mese di set tendile, come lesso
dido protettore delle scienze, delle lette- nel n. 74 c' e " Diario di Roma, si com-
re, delle arti, e dc'suoi cultori; e qu.de piacque visitare l'esposizione delle belle
di recente lo celebrò l'acclamata, nobile e arti nelle scuole dell'accademia di s. Lu-
generosa opera, e di cui rende conterza ca, osservando con fino gusto e d'incerili-

ed encomia l'eminenlemente benemerita mento l'opere di ciascuna scuola, e del-


della religione, della società e delle let- l'augusta sua approvazione onorarle pre-
tere, la Civiltà Cattolica, originata efio- miate. Visitò altresì gran parte del nuo-
rente nelT odierno pontificato, nella se- vo edificiOjConceduto per esse scuole dal-
rie 3.", t. 5 , p. 7i3 : le vittorie delle la munificenza di Gregorio XVI, la gran

Chiesa nel i.° decennio del Pontificato sala de'gessi, e la scuo'a del nudo, dal pre-
di Pio IX, del sacerdote Giacomo Mar- decessore appositamente edificate. Dopo
gotti, Torino i85y. In questo medesimo di che ammise al bacio del piede i! pre-
anno il lodato cb. cari. d. Domenico Za- sidente cav. Giovanni Silvagni,ed pro- i

nelli direttore del Giornale di Rorna,\\e\- fessori che l'aveano ricevuto e accompa-
le p. 5g e 63 del medesimo, compendiò gnato, e partendo lasciò tutti compresi di
le operedovuteal inuuificentissimoprin- venerazione e di riconoscenza per la sua
cipe. In Torino si va pubblicando Sto- : benigna affabilità, e per tale atto di so-
ria di Papa Pio IX del teologo Mau- vrana protezione verso l'insigne accade-
rizio Marocco, Torino 856. Tutte le 1 mia e l'arti romane. Non meno propenso
lodate opere e periodici pongono in gran- si mostrò coli' accademia romana d' ar-

de evidenza fasti del Pontificato ro-


i cheologia, poiché oltre di averle in quel-
mano, e lo difendono dagli attaccbi vio- l'anno fatto celebrare il Natale di Roma
lenti dell'ignoranza, della malizia e della nel giardino Vaticano, al modo ehe nar-
incredulità. Questa è opera sommamen- rai nel voi. XLVll, p. 57, riferisce il n." 34
te lodevole, specialmente ne' tempi cor- del Diario di Roma del 1847, d'averle
renti, in cui vediamo la stampa perio- assegnata nuovamente la sede in Campi-
dica divenuta in mano di pochi fatale doglio. Non ne profittarono gli accade-
stromentodi maldicenza, di calunnia, di mici, restando nell'università romana a
empietà e di sconvolgimento morale e tener le loro adunanze, e tuttora ivi le ce-

sociale, come replicatamele deplorai al- lebrano, come luogo più comodo e centra-
trove. La causa del Papato, principal- le; bensì debbo pur dire,e lo ricavodallu
mente a' di nostri, è causa di Religione dedica del t.i 1 delle Dissertazioni del-
e causa Sociale: onde chi la difende, as- l'/accademia, e meglio dal n.°4del Gior-
sume la difesa della Chiesa e della So- nale di Roma de'7 gennaio 8 fo, Pio 1 I

cietà. E quanto al sacerdote Margotti, essersi degnatogli concedere a nobile stan-


egli felicemente difende la santa causa za della medesima una parte del detto e-
del Papato non solo nell'eccellente gior- difìcio camerale, posto lungo la via di Ri-
nale politico-religioso l' armonia di To- petta, ponendola in tal modo a pari con
UN I UN I iG3
l'altra di s. Luca ; coti l'accademia ha o- p. i5i,e meglio descrive il n.°57 ùc\Dia-
ra un suo proprio luogo, dove gli acca- rio di Roma de' 1 7 luglioi 847, ed il Sup-
demici risiedono con conveniente ordine puratalo al n.°c)i, però conviene tener
e con utile degli sludi , avendovi collo- presente il rifinito disopra. La ristabili,

cati i che possiede, e all' occasione


libri le diede un nuovo statuto , le restituì

vi tengono quell'adunanze per deliberar l'anteriore locale ch'erasi ripreso il sena


d'accademici fatti o giudizi. Di più e se- tore di Roma, e le assegnò l'annuo dote
condo il pubblicalo nel Giornali' di Ro- di scudi 1200. Ailìdò la direzione dell'os-
ma de'2 maggio 1857, nel descrivere il servatorio astronomico a un direttore so-
festeggiato Natale di Roma dall'accade- cio ordinario dell'accademia. da scegliersi
mia archeologica sul Monte Palatino ne- sopra una terna da proporsi dal corpo ac-
gli Orli Farnesiani, si dice, che il Santo cademico, con l'abitazione contigua e la
Padre ha concesso ad essa un luogo adia- cura delie macchine, di cui ragionai più
cente, acciò possa in una sua propria e sopra, secondo il citalo n.° 57 del Dia-
sicura sede celebrare in progresso il gior- rio. Gli Statuti per V Accademia Pon-
no anniversario natalizio di Roma cioè ; tificia de' Nuovi Lincei, furono pubbli-
nel luogo appunto nel cjuale se ne cornili cati colla stampa a'3 luglio 1847. Si leg-
ciò la fondazione, e dove durano in parte ge nel tit. 3, §16. » \i sarà un direttore
le mura di Romolo. Debbo pur anco qui della Specola astronomica , al quale ver-
notare, che il Papa Pio IX è munificen- rà assegnata un' abitazione attigua alla
l issi tuo dell'archeologia sagra e profana Specola medesima, e che avrà cura delle
pe'fecondi scavi da lui intrapresi, che cele- macchine già dal governo acquistate a tal
brai in tanti luoghi e a Strade di Roma, uopo". In seguilo e in occasione che do-
avendo parlato della commissione d'ar- nò all'osservatorio dell'università il cir-
cheologia sagra da lui istituita e del gran- colo meridiano d'Erte), ampliò 1' osser-

dioso aumento del museo sagro Lalera- vatorio medesimo , di che dovrò ripar-
uense nel vol.LXIV.p. i65 e in altri luo- lare a suo luogo. La s. congregazione de-
ghi. Inoltre il Papa nello slesso edilìzio gli studi a'24 aprile 1847 emanò una cir-

presso Ripetta collocò ancora, come ri- colare a' vescovi dello stalo pontificio su-
marcai altrove, eziandio l'altra pontifi- gli asili infantili, scuole notturne (di que-
cia congregazione e accademia de' mae- ste e di quelli ragionai nel voi. LXIII ,

stri e professori di Musica, sotto l'invo p.i 19,125 e altrove), ed altri istituti d'i-
cazione di s. Cecilia, della quale godo es struzione popolare, e si legge con le al-

seme membro onorario, dopo averle con- andrò ricorda ndo nel-
tre disposizioni che
ferito titolo di pontificia, come ripor-
il la Collectìo teguni et ordina tionum de
ta n.° 65 del Diario di Roma de' i4
il recta Sludiorum rottone, ab anno 84^ 1

agosto 847, onore che l'accademia eter-


1 usque ad annum\85i, fussu Em.i ac
rò colla medaglia monumentale descrit- Rw.i principis Card. Rapimeli* For-
ta nel n.° 82 del Diario di Roma del nari s. congregationis Studiis moderan-
1
847 ; ed il n.° i55 del Giornale di Ro- dis praefedi cura Hannìbalis Capalti e-
ma del 855 1 dice che il Papa con rescrit- jusdem s. congregationis secretarli con-
to de' 17 gennaio 852 , le concesse no- 1 Romaei 852. Intanto con
tinuata toni. 3,
bile e dignitoso locale nel 2. piano del 34 delle Notizie
viene di narrare col n.°
palazzo Camerale in via Ripetta. Al- del giorno deli847,che il Papa Pio IX
l' accademia poi de' Lincei, restata ino- a*23 agosto, mentre nell'archiginnasio si

perosa per le surriferite cagioni, accor- faceva l'annua e solenne distribuzione de'
dò maggiori favori, come rilevai ripar- premi, vi giunse inatteso, prima che aves-
landone ue'luoghi indicati nel vol.LYUI, se cominciamento. Appena ciò annunzia-
,

iG4 USI UNI


tosi, in frella In guardia
vica'che nei suor ci a'professori nell'aula magna. Partì final-
mentovato luogo avea stabilito un teropo- mente dall'archiginnasio tra le riverenti
raneo quartiere, si schierò nel corlile, e dimostrazioni di tutti e della numero-
tosto sovraggiunse il suo tenentecolonnel- sa scolaresca. Pio IX col moto-proprio
lo march. Patrizi. Il Papa venne incontra- Quando, de'ag dicembre 847, presso il 1

to dal cardinal Riario-Sforza arcicancel- Supplimento del n.° io5 del Diario dì
liere, dal conte Filipponi rettore dell'ar- Roma, sul Consiglio de'minislri e con 9
chiginnasio e dal collegio rettorale, non ministeri, dichiarò 3.° quello dell'istru-
che dagli altri collegi e dal corpo de'pro- zione pubblica, onde il cardinal Mezzo-
fessoli. In mezzo a questo riverente cor- fante prefetto dalla s. congregazione de-
teggio, il Papa ascese all'aula massima gli studi divenne ministro dell' istruzio-
ove non solo volle con paterna bontà de- ne pubblica. Le attribuzioni del suo mi-
corare e presiedere la funzione, ma con nistero furono le seguenti statuite nel tit.
soavità di modi conferire le lauree e d'o- 3.° Al ministro dell' istruzione pubblica
nore e di premio, e farsi altresì distribu- appartiene luttociò che si riferisce ad in-
tore delle medaglie. Aprì la solennità un segnamento pubblico, salvi i diritti del-

breve e dotto analogo ragionamento del l'autorità ecclesiastica.ed a forma di quan-


cardinal arcicancelliere; e la chiuse co- to è prescritto nella bolla Qttod divina
me un prezioso suggello un discorso pro- Sapientia. Dipendono quindi dal mede-
nunziato dal Santo Padre; discorso det- simo le università, i collegi, le scuole, le
tato dal cuore e che profondi! mente com- biblioteche , le accademie ed istituzioni
mosse quanti erano presenti. Disse paro- scientifiche e letterarie. In genere tulli
le di conforto e di lode alla studiosa gio- gli stabilimenti dedicati o inservienti ad
ventù, di soddisfazione e di gradimento istruzione pubblica sì scientifica, che in-

a chi ivi presiede, e a chi si adopera alla dustriale. Col terminare del dicembre eb-
morale educazione della me-
scientifica e be fine il rettorato del conte Filipponi,
desima. Ricordò, e volle ben fermo fosse e gli successe il collega avvocato conci-
r a
nelle menti giovanili, che fra tanti titoli storialemg. Andrea M. Frattini roma-
di grandezza, de'quali Roma va glorio- no, promotore della fede, protonotario a-
sa, massimo è certo quello d'esser centro postolico partecipante e canonico Vati-
ilei cattolici sino, sede del Vicario di Cri- cano. Per le deplorabili vicende de'tem-
sto : la necessità quindi che la romana pi, secolarizzati i ministeri , ecclesiastici
gioventù sia d' esempio e d'edificazione non rimasero che il presidente de'mini-
al mondo. Terminata la premiazione, il slri cardinal Segretario di stato, e il mi-
Papa visitò gabinetti, ne'quali sempre
i nistro dell' istruzione pubblica cardinal
accompagnato dal cardinal arcicancellie- Mezzofante. Questi avendo rinunziato, il
re , dopo essersi trattenuto in iscienlifi- Papa a'i5 sellembrei848 gli sostituì il
clie osservazioni con quella perspicacia 6 novembre la
cardinal Vizzardelli. A' 1

che tanto lo dislingue; dopo aver in ispe- fazione settaria proruppe in Roma con
cial modo esaminato varie macchine do- disastrosa rivoluzione, che pose in mano
vute alle recenti scoperte , ed altri pre- il potere a un ministero fallo da essa, e
ziosi oggetti appartenenti alle scienze na- lo enumerai nel voi. LI II, p. 202, dichia-
turali ; ed espressane perciò la sua sovra- randosi presidente del consiglio de'mini-
na soddisfazione, si compiacque ammet- slri e ministro dell' istruzione pubblica
tere i rispellivi direttori, custodi e im- d. Antonio Rosmini: avendo ricusato d'ac-
piegali al bacio del piede; il quale ono- cettare, gli fu surrogato mg.' Emanuele
re già avea impartito agli avvocati con- Muzzarelli decano della s. Rota. L'anar-
cistoriali, a'membri degli altri collegi, ed chia aumentando, Pio IX e il sagro col-
UN I UNI i65
legio ripararono nel regno delle due Si- apostolici partecipanti, pel conferimento
cilie, prima in Gaeta e poi a Portici. Fu delle lauree, e la giurisdizione sull'uni»
creata da'sollevati una commissione prov- versata degli avvocati concistoriali. Indi
visoria di governo,la quale dipoi l'8 gen- decretò, che le funzioni di collegio lega-
naio 1849 approvò lo Statuto organico le in essa, fossero provvisoriamente eser-
riportato dal u.°io della Gazzella Ro- citale da' professori titolari, quiescenti e
mana, del battaglione civico università» giubilati della facoltà legale. Il perugino
rio romano. Sue attribuzioni erano la rappresentante del popolo Luigi Tantini
guarentigia e l'ordine de'regolamenti del- fu dichiarato rettore dell' archiginnasio
l'università romana, il fornire i posti di romano nel declinar di detto mese. In se*
guardia della medesima. Si compose de' guito avendo il battaglione universita-
membri de'collegi di tutte le sue facoltà, rio, composto di studenti dell'università

de' professori e supplenti alle cattedre ,


romana , richiesto di recarsi alla guerra
degl'impiegati e degli studenti uè fu di- : che si combatteva in Italia contro gli

chiarato colonnello l'avv. Pasquale de austriaci, per l'indipendenza italiana, fu


Rossi professore uel lesto ci vile, e già mi- posto a disposizione del ministro della
nistro di grazia e giustizia. Con decreto guerra. Lo Slurbiuetti ordinò al cittadi-
de'g gennaio furono istituite le cattedre no Tantini rettore dell'università di Ro-
di economia, e di diritto commerciale ma, ed a'rettori dell'università delle Pro-
tanto nell'università di Bologna che in vincie, d' aprire agli studenti 1' arrola-
questa di Roma , alla quale inoltre fu mento al battaglione, spontaneo e libe-
stabilita la cattedra di scienza agraria di ro. I professori ecclesiastici dell' archi-
cui mancava. A ciascuno de'5 professo- ginnasio delle diverse facoltà interpel-
ri furono assegnati annui scudi 400 d'o- larono il collegio teologico del medesimo
norario. Sempre più itifelicemeute pro- se potevano dare l'adesione e il giura-
gredendo l'auarchica ribellione, ne'pri- mento voluti dal governo repubblicano. A-
mi 1849 il rettore deputato
di febbraio dunatosi il collegio innanzi mg/sagrisla,
mg/ Fratóni partì da Roma e si recò per essere assente il presidente p. maestro
a Gaeta presso il Saulo Padre. Lo sup- del s. palazzo,coosideraudo che l'archigin-
plì colla qualifica di pro-rettore dell'u- nasioé una università pontificia, conven-
r
niversità romana il sullodato collega mg. nero di pieno accordo, non esser lecito, né
Lippi lucchese, ma per poco tempo. Dap- espediente; ed i professori ecclesiastici, co-
poiché la fellonia giunse a tanti eccessi, me molti de'secolari, adottarono tale sa-
che abrogata temerariamente la Sovra- via risoluzione. Tali professori, prima fu-
nità della s. Sede, per tutto il suo stato, rono tollerati e poi licenziati per non a-
a'9 febbraio 1849 sul Campidoglio pro- ver aderito, col pretesto che le facoltà teo-
mulgò la Repubblica Romana, con quel logiche e canoniche sono più proprie de'
ministero riferito a p. 208 del citato voi., seminari, e perciò non necessarie all' u-
e per ministro dell' istruzione pubblica ni versila. A' 12 aprile furono quindi so-
nuovamente Emanuele Muzzarelli, pre- spese le cattedre delle facoltà teologiche
sidente del consiglio de'ministri e già de- e canoniche dell'archiginnasio romano,
cano della s. Rota. X'ij febbraio abolì e fu negato l'onorario a'professori delle
la giurisdizione de' vescovi sulle univer- medesime, col pretesto di mancanza di
sità e le altre scuole , tranne quelle de' mezzi. Indi furono sospesi d* ordine del
seminari vescovili. Divenuto ministro del- rettore universitario del pubblico inse-
l' istruzione pubblica Fraucesco Sturbi* gnamento, i professori esercenti d. Gio.
netti, poi senatore di Roma, a'20 marzo Battista Frati jani prò - professore in s.

abolì i privilegi esercitali da'protouotari Scrittura ; il p. cu. Giuseppe Rosario Al-


i66 UNI L Nì
berli professore di teologia dogmatica ,
cos'i necessarie a tutelare dall' intempe-
supplito dal p. r». Tommaso Bobone di lanza del razionalismo i dogmi della fe-
s.Bemo, ambedue domenicani; il p. m. de, e contro I' arbitrio de' magistrali i

Gio. Battista Marrocu de' conventuali, .diritti della Chiesa, anziché trovare in-
professore di teologia nella materia de' coraggiamento; volendosi far credere
«agratnenti (ex provinciale definitorege- dal ministro della pubblica istruzione
nerale, ed ora procuratore generale del di ristorarle in seguilo, e intanto voler
sito ordine)}i) p. m. Angelo VincenzoMo- mettere le divine scienze sotto l'assolu-
deua de'domenicani ,
professore ne'luo- ta direzione e tutela dell'episcopato, con
glii teologici (poi ed ora segretario della sottrarre al tempo stesso, pel sedicen-
s. congregazione dell'Indice); il p. m. A- te onore del sacerdozio, i professori ec-
a
goslino M. Ferrara priore generale de' clesiastici dal secolare potere. Dimostrò
carmelitani calzati, professore di teologia che il togliere le sagrescietue dall'illustre
morale; e d. Filippo Cossa professore di seggio dell'università romana,era una mi-
storia ecclesiastica. Perciò il collegio teo- sura incompatibile colla dignità d' una
logico nell'adunanza straordinaria de*
i4 metropoli, e colla stima d'un cattolico go-
oprile protestò solennemente, per mezzo verno; sfratto di cattedre, che dichiarò e-
del suo segretario il detto rispettabile p. quivalente a ricusare la professione di fe-

Marrocu, contro l'atto tanto impolitico; de cattolica , la quale deve manifestarsi


quanto irreligioso e ingiusto; e ciò sen- noncol distruggere, ma confortando col-
za pregiudizio degli altri alti, che il col- 1'opera l' insegnamento religioso; deni-
legio avrebbe creduto utili e opportuni grante l'invidiato nome della romana u-
alla dichiarazione e difesa de'suoi diritti, niversità, e renderla acefala, profana, in-
della religione cattolica e di tutto il mon- definibile, non più cattolica. Quell'uni-
do cristiano. Bobonedal n.°
Di più il p. versità che la religione de'Papi eresse ap-
48 del Costituzionale Romano del 1849 punto collo scopo precipuo di provvede-
fece pubblicare un grave analogo arti- re alla purità della dottrina, e al trionfo
colo e intitolalo: Soppressione delle cat- della fede, offrendo un mezzo d'istruzio-
tedre teologiche e canoniche nella ro- ne Poiché in essa co'sac;ri
al chiericato.

mana università. Egli disse : per coscien- studi in quell' anno infausto erano pur
za, per la voce della ragione, pel pubbli- cessati, con iscandalo enorme, gli eserci-
co heite, forte della libertà della parola, zi di cristiana pielà. Terminò l'intrepido
confidalo nella massima di Platone: Non e facondo p. Bobone, con lamentare il

adirarsi contro la verità; ne-


è lecito danno sommo che ne risentiva la studio-
mico non degli uomini ma degli errori e sa gioventù, dovendo sospendere il corso
de'soprusi all'inviolabilità de'sagri studi. intrapreso, anco gli esteri chierici, e dopo
Quindi imprese a svelare delle soppresse tante spese dovere ripatriare privi delle
facoltà i mali gravissimi. Pertanto,dichia- lauree, senza le quali non si può aspirare
rando il sacerdozio estraneo alla politica, a'di versi gradi ecclesiastici.il go verno del-
e solo intento ad esporre una dottrina ce- la repubblica già come dissi avea prescrit-
leste,con animo franco impugnòeloquen- to a tutti gl'impiegati la loro adesione ad
temente e con dotti incontrastabili ar- essa, sotto una forinola detenni nata: que-
gomenti tale pubblica rimostranza. De- sta dura legge sparse la costernazione in
plorò tanta enormità per volersi esclu- tutto lo stato; molti se ne astennero, per-
dere dall' università romana, da coloro dendo impiego e gradi, altri per bisogno
che si proclamavano custodi e vindici del- o per tendenza democratica accederono.
le cattoliche credenze, le teologiche e ca- Altrettanto fecero i professori dell' uni-
noniche facoltà di tanto lustro a Roma, versità, e que'pochi che aderirono, nel ri-
L JN i U N I 167
pristinarsi il governo papale,restarono un fit udi, a' vescovi dello stato pontificio, sul-
tempo sospesi dal consiglio di censura, l'applicazione degli articoli 4 e 5 di della

formato dalla s. congregazione degli slu- notificazione, agl'impieghi riguardanti e


di |>er lutto lo sialo. A'2 maggio il mi- relativi agli studi. 11 u.° 68 del Giorna
nistro dell' istruzione pubblica abolì la le di Roma del 1
849, e la Collectio nel
percezione de'diritti pe'gradi accademici, t. 3, p. 1 2, riportauo la circolare del car-
dal baccellierato sino alla lauiea inclu- dittai Vizzardelli de'3 settembre iti data
Mvuinentc, non cbe per le matricole. Vo- di Gaeta, diretta a' vescovi dello stato pon-
lendosi la repubblica sostenere colle ar- tificio per le norme de'consigli di censu-
mi, indi chiuse le università in uno alla ra, per indagare ed esaminare la condot-
romana. A comprimere la vergognosa ri- ta tenuta ne' passati sconvolgimenti da'
bellione e liberare i sudditi fedeli dall'op- singoli maestri delle scuole pubbliche e
pressione della demagogia, il Papa già a- private, mentre pe' professori delle uni-
\ea invocato l'alto aiuto delle potenze versità se neoccupava il consiglio di [io-
straniere, le quali nel maggio comincia- nia ed anche nell' intendimento di ga
,

rono a occupare lo sialo pontifìcio. Roma rantire la gioventù studiosa da' pernicio-
divenuta il centro degli esaltali e più sfre- si esempi e dalle fallaci dottrine di niae
nati stranieri faziosi, oppose prolungata stri perversi. E nel n.°90 del Giornale
1 esistenza all'armata francete, ivi giunta è la notificazione de' 1
7 ottobre del car-
nel declinar d'aprile, che finalmente, dopo dinal Patrizi vicario di Roma , sulla ria-

•versato molto sangue d'ambo le parli, a pertura a' 5 novembre delle scuole ele-
2 luglio occupate alcune porte della cit- mentari e private, per autorizzarne mae- i

tà, nel d'i seguente entrò in Roma, ter- stri all'insegnamento. Nel n.°93 del me-
minando l'epoca del delirio, della prepo- desimo Giornale, e nel t. 3, p. i5 della
tenza e dell'irreligione , dappertutto ri- Collectio, trovasi la circolare de' 16 ot-
stabilendosi il governo pontificio. Fu al- tobre data iu Portici dal cardinal Vizzar-
lora che il ricordato pianterreno e quar- delli, sul consiglio di censura per le uni-
tiere de'pompieri, nell'edilìzio dell'archi- versità e stabilimeuti di pubblica istru-
ginnasio, fu occupalo dalla guarnigione zione, delle quali la rivoluzione avea so-
francese, e tuttora il ritiene. Fu indi pub- prattutto abusato per sedurre e corrompe-
blicato: Précìs historique et mi lì taire de re la gioventù che li frequentava, sebbe-
l'expédìlioii Francois en ltalie,Mi\ rseil • ne i principali autori e promotori de gra-
le 1849- P'° '^ affidò il governo di tut- vi disordini furono in grau parie estra
to lo stato ad una commissione gover- nei all'università medesime. Per tale ope-

nativa di stato, composta degli E. mi car- razione notificò uou potersi riaprire le li-

dinali Della Genga, Vannicelli e Altieri. no vembre,a oche per le prò v-


ni versila a'5
A'5.3 agosto la commissione municipale videnze da prendersi sull' ammissione e
di Roma invilo il generale Oudinot co- direzione degli studi. Pertanto in nome
mandante de'francesi e gli altri capi e uf della s. cougregazionepartecipò. 1 .°E pro-
iiziali dell'esercito, ad una festa nel mu- rogata l'apertura dell'archiginnasio ro-
seo Capitolino, non che i corpi letterari, mano, della pontificia università di Bo-
scientifici e di belle arti, fra 'quali i collegi logna, e dell'altre università dello stato
e i professori dell'archiginnasio. Nel t. 3 pontificio, le quali dovranno rimanere
della Colleclio, p. 9, è la notificazione de' tutte chiuse sino a nuova disposizione. 2.
2 agosto 1849 della commissione gover- I giovani, che vorranno intraprendere gli
nativa di slato, relativa a'pubblici impie- studi delle facoltà superiori, per ottene-
gati , colla circolare del cardinal Vizzar- rea suo tempo gradi accademici, potran-
i

delli prefetto della s. congregazione degli no farlo nella rispettiva patria o proviti
168 UNI U N I

eia, siu nelle pubbliche scuole, che ivi si sione de* soci rese conto dell'operalo nel
trovassero erette, sia presso privali pro- 3. "annoili sua istituzione. Indi l'adunan-
fessori approvati: e tali sludi potranno al- za passò alla surrogazione delle cariche a
lo slesso effetto proseguirsi presso i me- forma dello statuto. A' 7 gennaio 85o i

desimi, dopo ancora che nel decorso del- da' gesuiti si riaprì nel collegio romano
l'anno avesse avuto luogo la nuova aper- il corso delle facoltà teologica e filosofi-
tura dell'università. 3.° I professori pri- ca, e a'i 8 finalmente tornò a suonare la
vati potranno essere approvati, colle nor- campana del medesimo, che chiama alle
me del decreto della s. congregazione de' sue scuole i giovani che vi studiano 1' li-

24 ottobre 833. 4-° Nell'ammissione de'


1 mane lelleree grammatiche, dopo tall-
le
giovani alle scuole pubbliche o private, si ii mesi di silenzio. L'accademia d'Arca-
seguiranno norme stabilite nella circo-
le dia riprese i suoi letterari esercizi a'3 feb-
lare del 1
." ottobre 83 1 5.° Gli studi di
1 . braio, egualmente dopo lungo silenzio di
clinica medica e chirurgica dovranno far- ben oltre ad un anno, per le triste accen-
si negli spedali più accreditali, da desti- nate vicende. A tenore poi dell'ordina-
narsi nelle provincie dello stato. 6.° Gli to dal cardinal Vizzardelli prefetto degli
studi di farmacia potranno farsi nelle pro- sludi, mi pregio dire che fui destinato per
prie palrie o provincie , sotto farmacisti uno 100 arcadi a dare il volo nella
de*
a
approvati di i. classe. 7. Per la colla- elezione del nuovo custode generale d'Ar-
zione de'gradi accademici si osserveran- cadia. Il bosco Parrasio, alle falde del Già -
no le regole stabilite. 8." Nondimeno, ad nicolo , pacifica stanza delle Muse e che
eccezione delle lauree e delle matricole replicatamele risuouò del cauto de' più
di grado superiore, si potrà, quanto agli famosi poeti italiani , fu nella cessata a-
altri gradi, autorizzare che i candidati so- uarchia asilo e trinceramento a'ribelli. I
stengano l'analogo esperimento nelle pro- quali sconfitti, lo misero in partire a ru-
prie diocesi innanzi al vescovo e ad esa- ba e a sacco, devastandolo nel modo più
minatori da destinarsi dalla congrega- s. barbaro. 11 Papa prolettore de'buoni stu-
zione, a seconda dell'istanza del candida- di , ne ordinò il riparameulo , comechè
lo.Contieneil n.° 108 del Giornale un av- collocato fin dalla 1. "sua istituzione sotto
viso de' 12 novembre, pel corso autoriz- la tutela del Divio Infante, può riguardar-
zalo dalla s. congregazione medico^chi- si come sagro monumento. L'esegui l'e-
rurgico- farmaceutico privato. Essendo gregio architetto conte Virginio Yespi-
morto l'ottimo commend. Gaspare Salvi guani. Quindi gli Arcadi vi celebrarono le

membro del collegio filosofico, nella chie- glorie della B. Vergine, giudicando nou
sa dell'archiginnasio la sua vedova gli fe- poter meglio riparar alle bestemmie e a-
ce celebrare solenni esequie a'22 dicem- gli oltraggi ivi fatti alla religione e al tro-
bre 1849, coli' intervento de' collegi del no, se non cantandovi le lodi di Maria,
medesimo, e dell'accademie di s. Luca e ed invocandola propizia a proteggere in-
d'archeologia, di questa socio e dell'altra sieme colla loro poetica adunanza la san-
professore d'architettura teorica. Canio la ta città e il mondo intero, nel modo solen-
r
messa mg. Ilosani vescovo d'Eritrea, e il ne narrato dal n.° 2o3 del Giornale di
commend. Visconti con eloquente orazio- Roma. Da ultimo tornarono gli Arcadi
ne ne lodò le virtù e il sapere , come e nel bosco Parrasio a celebrare le glorie
meglio si legge nel u.°i43 del Giornale. diMaria Assunta in cielo a' 17 agosto del
Ed a'3 1 dicembre il pio istituto di soc- passalo anno, secondo l' annuo costume,
corso pc'medici, chirurghi e farmacisti di llcardiual Vizzardelli fece ritorno iu Ro-
Roma eContarca, tenue generale adunan- ma l'i i marzo, ed il Papa Pio IX trion-
za nell'aula della Sapicuza. La comiuis- falmente vi si restituì a' 12 aprile. Nel t.
U K I UNI 169
3, p. 20 della Collectio trovasi la circo- p.26, riprodussero il decreto de' 5 set-
lare del cardinal Vizzardelli de'io mag- tembre i85o della s. congregazione de-
gio, a'vescovi dello sialo pontifìcio, colla gli studi, pubblicato dal cardinal
Vizzar-
<|Uiile si richiede un prospetto delle pub- delli e approvato dal Papa col quale si ,

bliche scuole esistenti in ciascuna città e dichiara. Il conferimento de'gradi, delle


animile. Il ii.°j44 del Giornale di Ro- lauree e delle matricole sarà immune pei*

ma riporta il solenne possesso preso a' i o l'avvenire da ogni propina e spesa, qua-
giugno grande aula dell'archiginna-
nella lunque possa essere la specie e il titolo.

sio, come membro


del collegio medico- A tali propine fu sostituita una tassa da
chirurgico, dal prof. cav. Ippolito Guidi pagarsi al principio di ciascun anno del
medico privatodi Sua Santità e onorario corso scientifico nell'alto dell'ammissio-
de'ss. Palazzi apostolici; e la risposta da ne, da chiunque vorrà attendere allo stu-
lui fatta al dotto ed eloquente discorso prò» dio delle facoltà superiori, per domanda-
nunzio to dal presidente d.' Giuseppe Ta- re a suo tempo gradi,
i le lauree e le ma-

gliiibò professore in medicina clinica (nel- tricole. Di più la s. congregazione degli


la sua morte il d.' Fedele Bedoni pubbli- studi si propose d'indennizzare, precipua-
cò una bellissima necrologia col ritratto mente colla tassa, i collegi universitari
e slemma del cav. Guidi, a p. oo del t. i e tutti coloro eh' ebbero finora il diritto
2 i dell' Album di Roma, ed a p. 1 06 del alla percezione delle propine; e di dare le

t. con elegante articolo, L.


9.4, P. Febo norme regolatrici della tassa. Infatti nel
die ragguaglio dell'opuscolo poi stampa- n.° 2 1 3 del Giornale sono riportate 3 cir-
r
lo dallo stesso d. Bedoni t'intitolato: Fio- colari del cardinale stesso, de'io settem-
ri e lagrime sulla tomba del prof. cav. bre 18 "o, che si leggouo pure nella Col-
Ippolito Guidi medico romano). A' i5 lectio, t. 3, p. 29 e seg. La .''contiene le 1

di detto mese si restituì in Roma l'arci- norme per le nuove tasse, con l'esenzio-
cancelliere cardinal Riario-Sforza. A*25 ne a'pro vati e studiosi impotenti dal pa-
agosloi85o il Papa emanò il moto-pro- garle, per l'ammissione allo studio delle
prio, Gli Ospedali, sulla commissione facoltà superiori, e di 1 .°e 2. ordine. La 2/
degli ospedali di Roma; e dipoi alialo in torna a prescrivere, con altri salutevoli
quello di s. Spirito in Sassia 1' assisten- provvedimenti, la cognizione di stillicidi-

za spirituale de'malali «'zelanti cappuc- ti studi preliminari per l'ammissione de-


cini, a'quali lo stabilimento edificò, col- gli studenti alle università, e il metodo da
l'opera dell'architetto conte Virginio Ve- seguirsi negli esami per l'ammissione allo
a
spignani, apposi lo chiostro formato di due studio delle facoltà superiori. La 3. no-
piani e con sua cappella, in una parte del- tifica che nel prossimo novembre avreb-
l'antica canonica. I cappuccini vi presero be luogo l'apertura dell'archiginnasio ro-
possesso a' 12 ottobre 1 856, indi a*2 3 il mano, della pontifìcia università di Bo-
Papa si recò a visitare l'ospedale e tale logna , e dell'altre università dello stato
chiostro, tutto narrando i n.i 235 e 244 papale, a forma della bolla Quod divi-
del Giornale di Roma di tale anno. Del na Sapientia, dovendo provare giovani i

ristabilito ospizio ecclesiastico a ponte Si- d'ammettersi una condotta per ogni rap-
sto, pe' vecchi e infermi ecclesiastici, con- porto incensurabile; abilitandosi con pio-
tribuendovi il clero secolare e regolare ro- ioga per l'auno scolastico i85o-5i, a sen-
mano, parlai nel voi. LXXVI II, p. 67, de- so del riferito disposto a* 1 4 ottobre 84g> 1

scrivendone l'apertura nell'agosto 1 856 e a proseguire gli studi nelle facoltà supe-
la visita che a'26 vi fece il Papa i n.i 1 83 e riori pel futuro anno, quelli che gli avea-
1
96 (lelG/o/'Ma/e roedesinio.il n.°2iodel no intrapresi in patria o provincia, non o-
Giornale deh 85o,e la Collectio nel t. 3, slaule 1' apertura delle università. .Nella
j
7o
UNI li N 1

Collectio vi è pure a p. 37: -Programma- dcraudo essere l'università pontificia, e


ta a s. Congregalione sludiorum propo- per essere l'edifizio appartenente alla ca-

sila ad e orimi perieli tandam doctrìnam mera apostolica),asceséco'niembri di col-

qui majoribus excolendis disciplìnis a- legio e professori nell'aula massima, ove


dituin sibi patere cupiimt, regulae ge- in luogo ornato e distinto, coll'assisleuza
mg. Andrea M. a Frattini avvocato con-
1

nerate*. A.' 1 o settembre col riordinamen- di

to della pubblica amministrazione e del cistoriale e rettore deputato, ricevette la

consiglio de' minisi ri, fra questi non più professione di fede emessa da'professori,
vi fu compreso il cardinal prefetto della presenti i collegi dell'università. Quindi il
r
s.congregazione degli studi, restando col- d. Carlo Maggiorani dotto membro del
le antiche prerogative. Volandosi nel no- collegio medico-chirurgico e professore di
vembre detto riprendere il sospeso inse- medicina legale, pronunziò l'orazione la-

gnamento delle belle arti nell'accademia tina per la riapertura degli studi : nella
dis. Luca,pe'giovani d'ogni nazione, nel- quale con soda eloquenza, dopo aver bre-
l'edifìzio camerale a Ripetta,a'3o settem- vemente accennalo come per ordine del
bre ne pubblicò le disposizioni il ministe- Santo Padre erasi al suo splendore resti-
ro delie belle arti, commercio ec, e si tuita la fabbrica dell'archiginnasio, detur-
potino leggere nel n.° 227 del Giornali. pata nelle passate vicende, indicò le cau-
A'5 novembre) 85o si riaprironole scuo- se che impediscono a'giovani il profitto e
le de'gesuiti nel collegio romano, pel nuo- l'avanzamento nelle scienze e nell'arti.
vo anno scolastico, con numeroso stuolo Graudefu il concorso degli studenti ede-
d'eletti giovani. E nel giorno preceden- gli esteri. Tutti si compiacquero di sì bel-

te in Bologna si riaprì l'università. A' 18 la ceremonia, che riuscì maestosa, gran-

dello stesso mese cominciarono nella bi- de e con moltissimo ordine. À'26 si ri-
blioteca Alessandrina gli esami per l'am- cominciarono da'professori le scuole, e si
missione alle scuole deH'arcbiginnasio,co- vide che con alacrità e impegno ammira-
ine avvertì il n.° 265 del G ionia le, men- bile v'accorsero giovani, com'era avve-
i

tre il n.° 281 descrive nel seguente mo- nuto ne'giorni precedenti, ne'quali si ten-
do la formale apertura degli studi, mer- nero gli esami d'ammissione. Si appren-
coledì 20 novembre. Il cardinal Riario- de dalle Notizie di Roma del 85 , che 1
1

Sforza camerlengo di s. Chiesa earcican- dopo il 1 847 non erano stale più pubbli -
celliere dell'università romana, con nobi- cale, la dichiarazione che l'osservatorio

le treno vi si condusse, ed assunta la cap- astronomico di Campidoglio forma par-


pa alla porta della chiesa, ricevuto colle te dell'università romana, ed esserne di-

solite formalità dal collegio rettorale de- rettore d. Ignazio Calandrelli professore
gli avvocati concistoriali, in un dossello di essa nell'ottica e astronomia, e custo-
a tal uopo preparalo il cardinale assistè de Erasmo Fabri-Scarpellini solerte di-
alla solenne messa cantata, facendogli co- rettore e fondatore dell'utilissima e pre-
rona i membri di tutti i collegi in abito di gevole Corrispondenza scientifica di
formalità, con l'insegne a ciascuncollegio Roma per V avanzamento delle scienze,
competenti, e tutti i professori in abito di Ballettino universale, che già conta 5
costume. Compiuto il s. Sagrifizio,sican - anni di esistenza, ed ora segretario ag-
tò l'inno Feni Creator Spirita*. Il car- giunto della commissione pontificia rela-
dinale deposta quindi la cappa e riassun- tiva all'Istmo di Suez (del quale riparlan-
ta la mozzetta (poiché nell'archiginnasio done nel voi. LXXX1V, p. 22 e seg., feci
vi si recava senza manlelletli, cioè col roc- parola della commissione), ambedue con
chetto scoperto, in segno di superiorità; abitazioneje che ivi l'accademia de'Lincei
altri cardinali ciò non praticarono, cordi- ha specola, biblioteca e sale per le sue riu-
UN I UNI i
7 i

nioni. Il cardinal Vizzardelli con circo- sore nella fisica sperimentale, si facesse-
loie a'vescovi dello stalo pontificio, pres- ro alcune esperienze sulla luce colle det-
so la Collectio, t. 3, p. 4g, richiamò la te nuove macchine, piacendosi eziandio
loro attenzione sui libri in uso nelle scuo- d'osservare quelle de'telegrafi elettrici e
le sì pubbliche come private. Narra il n.° delle strade ferrale a vapore. Nel gabinet-
5 1 del Giornale di Roma del 1 85 1
, che to di mineralogia osservò le collezioni di
il Papa Più IX la mattina de'28 febbraio pietre, che gli venivano mostrate dal di-
r
si condusse all'ai chiginnasio,ove soltanto rettore cav. Pietro d. Carpi professore
venne ricevuto dagli avvocati concistoria- nella mineralogia e storia naturale, ap-
1
li, mg. Fi attilli rettore deputato, e log. palesandoilPapa ogni interessamento per
Bonaventura Orfei bibliotecario dell'A- accrescere gli oggetti d' un gabinetto di
lessandrina e avvocati de'poveri, avendo- già sì ricco. In quello di chimica il diret-
r
li prevenuti particolarmente in preceden- tore d. Francesco Ratti professore negli
za. Cominciò dal visitar la biblioteca, ove elementi di chimica eseguì alla presenza
da mg.' Orfei venne mostrato il brac-
gli del Sauto Padre alcuni esperimenti, e fra
cio nuovo della medesima, ultimamente gli altri quelli della luce semi-artificiale,

aperto e arricchito del medagliere ponti- che produce un chiarore vivo al doppio
ficio per munificenza della slessa Santità del naturale. Si degnò pure di veder il
Sua. Vide le piante dell'università recen- luogo per suo ordine preparato ad un ga-
temente delineate, ove si conoscono i la- binetto d' anatomia umana , il quale in
vori eseguiti dopo I' ultime vicende per quell'anno medesimo venne corredato e
l'ampliai ione de'giibincl ti e delle scuole, ornato di ciòch'è necessario per tale scien-
ed approvò il progetto degli altri lavori za: ne lasciò d'osservare quanto per cura
per accrescere i gabinetti di scienze ed ur- del direttore cav. Filippo Savelti profes-
ti. Uscito il Papa dalla biblioteca, enirò sore d'ostetricia si era fatto nel gabinet-
nel gabinetto di zoologia e di storia na- to ostetrico,ove tra le altre vedonsi ta-
r
turale, ove il pro-direttore d. Temisto- vole incera esattamente in Roma ese^ui-
cle Metaxà gli fece osservare le prepara- te. il Papa a'nuovi lavori del-
Scese infine
zioni della collezione ornitologica , nella le scuole, avendo sempre al suo fianco il
r
quale fanno bella mostra molte specie di rettore mg. Frettisi, che s'attribuì ad o-
rari volatili, di cui il Papa sin dal princi- noie l'indicargli quelle cose che potevano
pio del pontificato si piace di continuo più meritare l'attenzione sua. Il Papa si
arricchirla. La Santità Sua lodò eziandio degnò mostrare in tutto la sovrana sua
la preparazione d'alcune farfalle da lui soddisfazione e protezione, e dopo d'esser-
medesimo inviate non ha guari al gabi- si trattenuto nell'archiginnasio perlo spa-
netto. Quindi s'interessò dell'altra parte zio d'oltre due ore, e lodala in ispecial
r
di esso , che comprende i quadrupedi, i modo la cura di mg. Fraltini, per ave-
pesci, i rettili, le conchiglie, ec. Conti- re nel suo rettorato contribuito non poco
nuando l'incominciato giro, il Papa vi- al miglioramento degli studi.comparlìl'a-
sitò primieramente il gabinetto zootomi- postolica benedizione non solo al rettore
co d'anatomia comparativa, ove osservò e al bibliotecario, ma ben anco a'diretto-
tutte le preparazioni e schèletri d'anima- ri e custodi de'gabinetti, che grati per l'o-
r
li d'ogni sorte indicatigli dal direttore d. nore ricevuto e per la gloria accresciu-
Giuseppe Ponzi professore d'anatomia ta all' università da sì inattesa visita, do-
e fisiologia comparata. In quello di fisi- mandarono il permesso d'accompagnarlo
ca ampliato e di fresco accresciuto di nuo- lino alla carrozza. In ulteriore ragguaglio
ve macchine, degnò permettere che dal
si di questa poulificia visita, per quella tlel
r
direttore cav. Paolo d. Volpicelli profes- gabiuetlofisico > pubblicòilii.°53delG/or-
i
72 UNI UNI
naie. Sua Santità degnossi di osservare i Giornale dell' 1 1 marzo 85 i , si dice che 1

modelli delle macchi uè a vapore e de'prin- il Papa nell'udienza de'i3 febbraio ma-

cipali congegni di meccanica, in ispecie nifestò al cardinal Vizzardelli lu sua so-


quelli per dividere con ogni precisione : vrana determinazione, che alle cattedre
osservò altresì la cliostala, e si trattenne dell' archiginnasio debba aggiungersene
ad alcune sperienze pi rod ina miche, ope- una nuova per l'insegnamento dell' agra-
rale coll'apparecchio del eh. prof. Mello- ria; onde il cardinale ne die comunicazio-

ni, e vide in particolare la trascalesceuzu ned'uflicio al cardinal arcicancelliere, cui


o diatermasia del sul gemma. Ville inoltre spetta la pubblicazione degli avvisi di con-
hi mobilila somma
barometro ane-del corso. Ivi ancor si legge la suddetta cir-
roide, ridotto a mussimi e minimi dui eh. colare del cardinal Vizzardelli a'vescovi
Dent in Londra per suggerimento del
,
dello stato pontificio, per rimuovere e im-
prof. Yolpicclli, e la costruzione delicata pedire l'introduzione uelle scuole di libri
e precisa del piroscopio destinalo a for- diretti all'istruzione religiosa, morale e
mare pendoli di compensazione. Passò
i scientifica della studiosa gioventù, se con-
il Papa nell'ullima camera del gabinetto tenenti i germi d'iufelte dottrine die più o
di fisica, si piacque iulertenersi per osser- meno artificiosamente uascoudonsi in non
vare il fenomeno del magnetismo di ro- pochi libri, per l'insegnamento si priva-
tazione scoperto dal Arago; e quindi
eli. to delle scuole pubbliche, che superiore
esaminò le duemacchine.uua di compres- e inferiore, perciò nocivi e pericolosi alla
sione, l'altra pneumatica a rotazione con- sana istruzione. Quanto alla nuova catte-
tinuata; ed anche l'azione de'moloi i elet- dra d'agricoltura fu conferita al prof. Lui*

trodinamici. Questi congegni furono re- gì Clemente Jacobi ni. llii.°i 1 2 del Gior-

centemente costrutti per l' archiginnasio naie di Roma del 1 85 descrive la solen- 1

con molta perizia dal meccanico Breton ne udunanza dell'insigne artistica congre-
di Parigi. Osservò inoltre l'effetto di due gazione de' Virtuosi alPatitheon, alla qua-
di verse specie di telegrafi elettrici, ed an- le mi è di fregio l'appartenervi.qual Vir-
cora il potere attraente d'una fortissima tuoso d' onore ,
per la dislribuzione de'
temporanea maguete. Da ultimo si degnò premi del grande concorso Gregoriano,
esaminare l'ingegnosissima lampada elet- riunitavi quella de' concorsi d'esercizio.
trodinamica, immaginata e costrutta dal Destinata all'effetto l'aula massima del
eh. Duboscq Soleil, celebre meccanico fi- romano archiginnasio, ciò fu cagione che
sico di Parigi, e l'applicazioni che di que- laradunauzaslabilila pel giorno della fe-

sta copiosa, costante e immobile sorgen- sta di s. Pio V, scelto in ossequio al re-
te di luce furono fatte dal nominalo a- gnante Pio IX fautore beuiguissimo del-
Lidissimo artefice, alla produzione de'fe- la della congregazione artistica, si antici-
nomeni d'interferenza, di diffrazione e di passe al di innanzi 4 tnn gg>°- '" CSS(J per-
polarizzazione luminosa. L'apparatoelet- tanto ebbe luogo la premiazione, essen-
tro-motore che forniva la corrente per do l'aula convenientemente decorata per
tutte le indicate sperienze, consisteva in occasione di tanto riguardo, e fra nobili
un sistema di 5o elementi alla limiseli : ornati primeggiava la venerata effigie del
questo apparato, per evitare qualunque supremo Gerarca, al quale era la riunio-
iucomodo che derivar potesse dalla suaa- ne dedicata. Prima d'ogni altra cosa il
zione, si trovava collocato lungi dalla ca- commend. Giuseppe de Fabris, direttore
mera ove si eseguivano le sperienze, e la generale de'musei e gallerie pontifìcie, e
corrente veniva in essa mediante i ruolo- leggente perpetuo dell' insigne istituto

ri, che traversavano il muro per due fori (che celebrai all'articolo Accademia e
praticali a bella posta iu esso.Nel n.°58 del altrove), pronunziò uu suo discorso ac«
UNI UNl t7 3
comodato alla circostanza. Narrato bre- lavano la riunione, distribuirono le me-
vemente dell' origina, dalla morte cioè daglie d'oro ad uno scultore e ad un ar-
del divino Raffaele, e già istituto im- chitetto del concorso Gregoriano; e quel-
maginato da Ini, presso la propria cap- le d'argento pe'concorsi d'esercizio, alle
pella ov' è sepolto (Gregorio XVI per- classi della pittura in disegno 8, della scul-
mise la ricerca delle illustri sue ossa tura in bassorilievo 7, e dell'architettu-
nel i833, per onorarne la tomba trascu- ra 5, da'cardinali Ferretti e Serafini. Gli
rata, e rinvenute conservatissime, furono Arcadi inviditi, colle loro nobili poesie die-
rinchiuse in un'urna di marmo da lui do- rono gentilmente risalto all'artistica so-
nata, dopo essere state esposte 8 giorni, lennità. Al principio, come ad ogni pau-
con quelle solennità descritte dal princi- sa e alla fine della riunione, armoniose
pe d. Pietro Odescalchi: Istoria del ri~ sinfonie allegrarono la ragguardevole u-
travamento delle spoglie mortali di Raf- dienza di distinti personaggi. La relazio-
faele Sanzio da Urbino, Roma 833. Si 1 ne di tale accademia; nomi de'premiati; i

ha pure dell'avv. Carlo Fea: Compendio ilragionamento del commend. deFabris,


di storia e riflessioni per la invenzione dell'utilità e della convenienza dell' isti-

del sepolcro di Raffaele Sanzio, Roma tuto de'Virtuosi al Pantheon, onde pro-
i833), nel sontuoso Tempio del Pan- muovere il più degno scopo dell'arti bel-

theon (F.)', de'progressi, dello scopo del- le , con ispirare negli uomini sentimenti
la congregazione medesima, e del favore di virtù e di moralità, intento e fine de-
-

mostrato da'Papi cominciando da Paolo gno del la capi tale del cristianesimo; com- !

III, ed in ispecie da Gregorio XVI di glo- ponimenti poetici degli Arcadi; il catalogo
riosae santa memoria. » Il quale nell'al- splendido de'Virtuosi sì di merito ched'o-
ta sua mente avendo apprezzato lo sco- nore dell'insigne artistica congregazione,
po a cui mira l'istituto, non soltanto de- si legge nell'elegante libro dedicatosi Pa-
gnò concedergli molti privilegi, approva- pa Pio IX, siccome peli. "fregiato dell'au-
re i rinnovati statuti, e stabilir dall'era- gusto suo nome, e intitolato: La premia-
rio un peculio onde sopperire alle spese zione del grande concorso Gregoriano
necessarie pe'concorsi bimestrali, ma vol- solennizzata nelVaula massima del ro-
le altresì lasciare del proprio denaro un mano archiginnasio Udì ir maggio dal-
fondo stabile in perpetuo, onde aprire un l'insigne artistica congregazione de* Vir-
aringo a'giovani artisti, purché cattolici, tuosi al Pantheon, Roma 85 1.
1 Nel n.°
di qualunque nazione e'sieno, onde se- 235 del Giornale si trovano: la notifi-

gnalare si possano nell'arte loro sopra te- cazione de'7 ottobre i85i del cardinal
mi sagri. £ questo si è quel grande con- Riario Sforza arcicancelliere, e di mg/
corso che appellasi Gregoriano dal no- Fiat lini rettoredeputatOjColle norme pre-
me del munifico largitore, e di cui oggi scritte dalla s. congregazione degli studi,
rinnoviamo la biennale ricorrenza". In- per la regolare ammissione de'giovani al-
disi aprì il campo a ragionare del pre- lo studio delle facoltà superiori, ove ab-
cipuo fine dell'istituzione de'concorsi bi- biano in mira di conseguire in qualunque
mestrali, e biennali Gregoriani diesi pre- delle medesime i gradi, le lauree e le ma-
miano. Scopo di tanta utilità è il richia- tricole,per l'anno scolastico i85i-52: la
mar le menti degli artisti dalle profane notificazione di detto giorno co'program-
cose alle sagre, dal produrre opere delle mi pubblicali nel decorso anno dalla no-
quali possano un giorno aver pentimen- minata s. congregazione, e contenente le
to e rossore, a quelle che siano per esser regole generali, ed i programmi per gli
loro sempre di soddisfazione e decoro. I esperimenti da farsi a voce e in iscritto,
cardinali Bui bcnni e Gazzoli. che deco- de re literaria, de philosophia ex logi-
,

174 UNI UNI


ca et metapliysica , ex etilica, ex alge- se, e se ne dà Iti furinola. Finalmente oel-
hra et geometria, exphysica. Nel t. 3, p. lo stesso t. 3, p. 79 della Collectio, e col-
52 della Collectio è il dispaccio del car- la quale termina, è riportata la circola-
dinal Fornari prefetto della s. congrega- re del cardinal Fot nari, de' io novembre
zione degli studi, al cardinal Riario-Sfor- 1 85 1, agli arcicancellieri e cancellieri del-
za camerlengo di s. Chiesa earcicnncellie- le uni versila dello stato, sulla prova di stu-
re dell'universitàromana, de'23 ottobre golare profitto richiesta in coloro che per
i85i, col quale s'inculca 1' esatta osser- titolo di povertà domandano l'esenzione
vanza dell'ordinazione de' 18 agosto 1826 dalla tassa di ammissione al corso degli
di delta s. congregazione, rapporto alle studi. In conseguenza della surriferita di -
scuole degl'ingegneri, e si partecipa che sposizionedi Gregorio XVI de'2 selteiu-
per comando sovrano la stessa scuola vie- brei833, che le cattedre di filosofia ele-
ne trasferita nello stabilimento delle scuo- meniate, cioè logica, metafisica, etica, ed
le dell'accademia di s. Luca, con analoga clementi d'algebra e geometria, non fosse-
partecipazione al ministro delle belle ar- ro più annoverate tra le cattedre dell'uni-
ti e commercio da cui dipendonojla qua- versitàj ma doversi fare tali studi da cia-
le diversità di luogo non dover portare scuno nella propria provincia sotto la di-
la menoma alterazione all'attuale rego- lezione de'tuaestri approvati dalla s. con-
lamento organico della stessa scuola teo- gregazione degli studi e de'rispettivi or-
rica ed alla immediata ed esclusiva dipen- dinari, con prescritte norme parimenti di
denza de' suoi professori e allievi dal ro- sopra riportate; non solamente ebbe ori-
mano archiginnasio, poiché le pagelle Roma il discorso Ginnasio Roma-
«ine in
d'ammissionea questi ultimi debbono co- no di filosofìa, presso s. Maria della
me per ('innanzi spedirsi dalla cancelleria Pace e dal quale tempio prese il nome;
de! medesimo archiginnasio. A p.55 del- ma ancora le Scuole di Agrimensura e.
la slessa Collectio è la circolare del me- di misura di fabbriche o Liceo tecnico
desimo giorno 23 ottobre agli arcicancel- di Geodesia ed Icodoinelria, esistenti in

lieti e cancellieri delle università dello sta- via 60, nel locale con-
di Ricetta, n.°
to, colla quale si partecipa le risposte da- cesso dal Papa Pio IX, di cui feci pa-
té dalla s. congregazione degli studi nel- rola nel voi. LXX1II, p. 85 e altrove,
la generale adunanza de' 25 settembre Riferisce Giornale di Roma deh 855
il

i85i ad alcuni dubbi intorno agli esami a ». 720, che il sacerdote romano d. An-
prescrilti dalla bolla Quod divina Sa- ionio Marucchi professore di matemati-
pientia, per le lauree in forma comune, che, perito agrimensore e misuratore di
Quanto al premio delle meda-
dubbio sul fabbriche, a'3o giugno 1 852 cousuperio-
glie d'oro annesse al conseguimento del- re permesso istituì ecolla sua direzionediè
le lauree privilegiate, può vedersi la cir- principio in Roma ad un pubblico corso
colare del cardinal Fornari de*2 novem- 1 d'istruzione regolare uniforme e comple-
brei85i, nella Collectio,l. 3, p. 58. In tornei quale gli studenti agrimensoria(del-
questo a p. 60 è il Decretimi s. Congre- |a quale feci cenno nel voi. LXX, p. 1 19
gationisstudiorumdie'ii octobris\S5t e in altri luoghi) e misura di fabbriche
quoUniversitatumCollegiis acqua assi- (dell'arte di edificare riparlai nel para-
gnatur prò suis laboribus remuneralio. grafo Muratori, nell'articolo Universi-
A p. 64 poi si legge la circolare agli ar- ta artistiche) potessero apprendere teo-
cicancellieri e cancellieri delle università ricarnenteepraticamenteluttociòcheap-
dello stato, dell'8 novembre 85 1 1, sulla partiene alle dette professioni j per quin-
sostiluzione d' un nuovo certificato agli di, previo esame, essere approvati dal col-
antichi diplomi di baccellierato di r.'clas- legio filosofico per esercitare le delicate
U NI li i\ I i
75
e importanti professioni di pubblico pe- na di Passione per 8 sere consecutive si

nto agrimensore, e perito misuratore ili danno loro gli esercizi spirituali. Con no-
fabbriche, onde il benemerito istitutore lificazionedel cardinal presidente si fa co-
cura non meno l' istruzione scientifica, noscere tultociò che si richiede per l'am-
che l'educazione morale, essendo essen- missione alle scuole. Il n.° 17 del Gior-
ziale che tali periti debbano avere scien- naie di Roma dei i856 narra la pubbli-
za e coscienza. Questa scuola è stata ap- ca premiazione degli esperimenti dati al-
provata dalla sacra congregazione de- la fine dell'anno scolastico 1 85^-55, dal-
gli sludi con decreto de' 3 luglio 1 855. li scuola tecnica degli agrimensori e mi-
Si dispose, che sarebbe la scuola sem- suratori di fabbriche. Ebbe luogo a' 17
pre presieduta da un cardinale, coadiu- gennaio nella sala dell'accademia Tibe-
vato da una commissione composta di rina con atto solenne, alla presenza de*
3 individui. Che un direttore e un vice- cardinali Bofondi, D'Andrea e Gaude, ol-

direttore economo, ambedue sacerdoti, tre altri personaggi elettissimi per digni-

ne hanno l'immediata direzione, e vi ap- tà e dottrina, per aggiunger lena a così


pai tengono altresì un segretario e 6 pro- utili studi. Aprì la premiazione con di-
fessori cioè un perito agrimensore , un
,
scorso d. Vincenzo Anivitti professore di
perito misuratore di fabbriche, un archi- belle lettere nel collegio Urbano. Accen-
letto, due avvocati e un professore di fab- nando il perchè altra volta non esistevano
briche. Le istruzioni teoriche e pratiche in Roma simili scuole, e perchè oggi, vol-
sono: Misura e stima de'fondi rustici.
i. ti gl'ingegni di molti con più di proposi-
2. Misura ed analisi de'lavori di vari ar- to alle matematiche, faccia d'uopo che ta-
tisti. 3. Agraria per quello che può riguar- li istituzioni sieno fatte comuni, e, come
dare agrimensori. 4- Architettura e a-
gli lo sono, vengono riconosciute e patroci-
grimensora legale. 5. Quesiti legali. 6.Ar- nate: molto più che gli uffizi di questa in-

chileltura ed ornalo. 7. Disegno topogra- genua professione tendono a mantenere


fico. Gl'individui che compongono la di- le ragioni della proprietà, delle mercedi

rezione e istruzione delle scuole sono. Pre- e del censo, e così a rispondere pratica-
sidente cardinal Giuseppe Bofondi, pre- mente anche a'morali bisogni del tempo;
sidente generale del Censo (di cui ripar- che perciò finalmente fa d'uopo accorda-
lai a Tesoriere e Tributi). Commissione, re con sillatti studi anche quelli del cuo-
mg/ d. Francesco Costa, e professori Ni- re. La bella prolusione si può leggere nel-
cola Cavalieri San-Bertolo e Carlo Sere- l' Àlbum di Roma, t. 22, p. 3gg. Furo-

ni. Direttore d. Antonio Ma ru echi, vice- no poscia distribuite ventisei medaglie.


direttore ed economo, segretario. Profes- Ora in Roma si va compiendo la stam-
sori: della misura e slima de'fondi urba- pa del Manuale pratico per misura la
ni; misura ed analisi de'lavori degli arti- e stima de' terreni, che si propone dal-
sti ;
perito agrimensore e misuratore di l'abbate Antonio Marucchi. Pulorno al-

fabbriche; agraria; architettura e agri- l'anno i852. Negli Annali delle scien-
mensura legale; quesiti legali; architettu- ze religiose, serie 1.', t. 12, p. 4^3, si

ra eornato; disegno topografico. Gli stu- riprodusse il pubblicato moto-proprio,


denti sono 5o; sono vacanze le feste di L'uniformità di regirne, de 28 dicembre
precetto, e le ottave di Natale e Pasqua. i852, del Papa Pio IX. In esso si dice.

Per l'educazione religiosa si adunano in L'uniformità di regime, che come anima


apposito oratorio in tutte le feste della e fondamento d'ogni salutare istituzione,
B. Vergine per recitare il suo ufiizio, per nella chiesa di Gesù Cristo mirabilmen-
ascoltare un'istruzione religiosa, e per as- te risplende, è stata in ogni tempo a'ro-

sistere alla santa messa ; e nella settima- niani Pontefici la norma per fissare da
i
76
UNI U NI
principio e venir progressi vnroen! e mi- gimento trovasi concentrato nel collegio
gliorando lui li quegli ordini, che al feli- degli avvocati concistoriali, che per l'at-
ce governo del temporale dominio della tuale amministrazione deputavano ogni
s. Sede ponno contribuire. A questa rego- anno per rettore uno de' propri colleghi
la di sapientissima uniformità si attenne con esclusiva dipendenza da loro. Da qui
Leone XII quando colla bolla Quoddivi- nascerne, che la presidenza del cardina-
na Sapientìa, dettò opportune leggi per le arcicancelliere rimaneva passiva, e che
regolare ogni maniera di pubblici sludi, e senza effetto, rapporto a lui, si rimanesse
ordinò che il governo delle singole uni- altresì la responsabilità del rettore colle-
versità si rimanesse sotto la presidenza giale, che dovea rendere ragione de'snoi
de'cardinali arcicancellieri, e degli arcive- atti non all'arcicancelliere, ma al collegio
scovi e vescovi cancellieri. Ma in lai co- reiterale. Da qui pur nasceva, che l'or-

stituzione quel Papa eccettuò dalle leggi dinanze emanate dalla suprema congre-
comuni F archiginnasio della Sapienza ; gazione degli studi non avessero quel cor-
poiché volle che il collegio degli avvocali so regolare e spedito, che aveano ed han-
concistoriali continuasse a provvedere al- no nel corrispondere colla centrale e im-
la disciplina de'giovani i quali ne frequen- mediata presidenza dell'altre università.
tano lescuole, come all'economia dell'ar- Ritenutosi esistere una positiva necessità
chiginnasio slesso. Col qual alto confer- di recare un provvedimento a tal difetto,
mò le disposizioni di Sisto V , che avea e per porre F archiginnasio nel comune
conceduto agli avvocati concistoriali di ordine d'altri simili stabilimenti del pon-
poter eleggere nel seno loro un rettore tificio dominio temporale, il Papa volle
annuale, che alla disciplina e all'econo- in proposito consultare i pareri d'alcuni
mia soprastasse colle norme loro ingiun- de'cardinali della s. congregazione degli
te dall'autorità pontifìcia in diversitem- studi per averneopportuni suggerimenti.
pi. Se non che con aver Leone XII rico- Dopo aver egli su tutto portato matura
stituito la congregazione degli studi, con considerazione, a vendo in vista i singoli ti-

facoltàd'eseguire e interpretare e amplia- toli da cui procedevano i privilegi, i di-


re le leggi e ordinazioni di sua bolla; ne ritti e l'attribuzioni del snlloduto collegio
venne che la congregazione si fece a cor- rettorale; non che espressamente in que-
reggere eziandio il sistema pratico dell'e- sto particolare derogato con pienezza
conomia dell'archiginnasio, e abrogasse d'autorità apostolica tulle le singole pon-
particolari norme; talché, non poco meno» tificie costituzioni, chirografi e rescritti e-
mata restò l'indipendenza della giurisdi- m ana ti da'suoi gloriosi predecessori, de-
zione che aveano esercitato gli avvocati cretò e ordinò. » i.° Il collegio degli av-
concistoriali. Per ottenere l'uniformità di vocati concistoriali cesserà dall'uffìzio sta-
regime, varie a lire cose rimanevano a fa- bile del rettorato nell'archiginnasio ro-
re, perchè stabilito il cardinal camerlen- mano della Sapienza, salvi rimanendo al

go di s. Chiesa preside dell'università ro- medesimo gli altri privilegi nel modo e
mana, allora solo vi avrà unità nell'am- forma in cui ora ne fruiscono. i.° Niun
ministrazione dell'economia e della di- atto d'autorità o di giurisdizione potrà es-
sciplina, quando egli sarà come il centro sere esercitato collegialmente o indivi-
di essa, colla relativa responsabilità in fac- dualmente nell'archiginnasio dagli avvo-
cia alla s. congregazione degli studi. Il che cati concistoriali. Saran però conservate
non poter mai accadere nell'archiginna- loro le attribuzioni di collegio legale del-
sio, dove in virtù della bolla di Sisto V, la medesima università, colle stesse leggi,
della bolla e chirografo diBenedetlo XIV, oneri, emolumenti e privilegi comuni a-
oltre altre sovrane disposizioni, ogni rcg- gli altri collegi delle rispettive facoltà, co-
U N I UNI 177
me pure rimane ai! essi conservalo quel- ri prefetto della s. congregazione degli slu-

lo della precedenza tle'collegi medesimi. di, e di mg.' Annibale Capalti segretario


3." II regime disciplinale e amministrati- della medesima e già professore del testo
vo dell'università risiederà presso il car- canonico dichiarando segretario della
,
r
dinal arcicancelliere della medesima ,e commissione mg. LorenzoValenzi. Com-
verrà esercitato mediante l'opera del ret- preso di profonda venerazione per l'en-
tore,secondo le norme prescritte dalla s. ciclica Tra le molteplici angosce , dal
congregazione degli studi. 4-° " rettore Pontefice Pio IX emanata a' 2 r marzo
dell'archiginnasio romano sarà nominato 1 853, in favore degli Scrittori ecclesia-
da Noi e da'nostri successori, ed il mede- stici (V.), massime laici , a incoraggia-
simo verrà tratto dal seno del collegio mento ad onore del' Pontefice, qui
loro e
degli avvocati concistoriali , o da quello pure ne fo riverente menzione. Si legge,
di altro ragguardevole e idoneo ceto. L'e- co'motivi che provocarono l'aureo alto e
letto rimarrà in tal carica a nostro be- il felice successo, nella Civiltà Cattolica,
neplacito, ed a beneplacito de' successori serie 2.*, t.i, p. 71 1 e seg., t. 2, p. 332
nostri. L'onorario rispettivo verrà fissato e seg. Questa licenza sarà condonata ad
dal cardinal prefetto della «.congregazio- un articolo consagrato alla scienza e alla
ne degli studi, il quale lo desumerà dal- letteratura, non meno alla gloria ed al
la cassa dell'università. 5.° Sarà impian- possente e autorevole patrocinio de'som-
tato entro il palazzo dell'archiginnasio un mi Pontefici. Perciò non del tutto estra-
archivio generale , ove si raccoglieranno neo all' argomento. Avea annunciato il
tutte le carte e documenti relativi allo n."i 18 del Giornale di Roma deh 852,
scientifico stabilimento e sue dipendenze, essere nel maggio giunti in Roma gli stru-
che presentemente esistono presso il col- menti astronomici commessi all' illustre
legio degli avvocati concistoriali e pres- Giorgio Ertel di Monaco, direttore dello
so gli uffizi del camerlengato , commet- stabilimento meccanico in Baviera. Che
tendone la sistemazione e la custodia ad tali macchine della più elaborata precisio-

un archivista responsabile. 6.° Rimango- ne, acquistateci privato pecnliodel Papa


no fin da ora soppressi gli uffizi di minu- Pio IX, venivano destinate al perfeziona-
tante e copista del rettorato, e la cancel- mento dell'osservazioni celesti, che han-
leria universitaria soddisferà all'esigenze no luogo nella pontifìcia Specola Capito-
di quest'uffizio nel modo che verrà sta- lina, e delle terrestri che da vario tempo
bilito con analogo regolamento da ema- erano in corso per la descrizione geome-
narsi dalla congregazione degli studi. 7. trica de'contorni di Roma ordinata dalla
Tutte le propine, regalie, gratificazioni, stessaSantità Sua; opera diretta a illustra-
che per abusiva consuetudine sogliono re la topografia del suolo romano, e che

pretendersi da'salariali dell' archiginna- dovrà completare ed estendere le ricer-


sio, saranno del tutto abolite, e la congre- che istituite in proposito dagli astronomi
gazione degli studi resta incaricata della Conti e Ricchebach (col libro intitolato:
formazione d'una pianta stabile di tutti Posizione geografica de principali luO'
gì' impiegati, degli stipendi e loro rispet- ghi di Roma e de' suoi contorni, Roma
tive attribuzioni. 8.° L'uffizio di assesso- 1824), per ladeterminazione de' luoghi
recriminale dell'università romana si di- principali di Roma (e contorni nella po-
chiara soppresso". Allora il Papa affidò sizione geografica). Un tale atto di so-
il governo e la direzione dell'archiginna- vrana munificenza arricchiva l'Osserva-
sio ad una commissione universitaria, che torio di Campidoglio d'un sontuoso cir-
compose del cardinal Riario-Sforza arci- colo meridiano, e corredava i nuovi stu-
cancelliere, del cardinal Raffaele Fuma- di geografici dello stato pontificio co'più.
vo!. LXXXV. 12
i
78
UNI V N I

recenti e accurati strumenti; dava a spe- ampia terrazza che copriva i sottoposti
lare, che mercè la cura e lo zelo de' be- uffizi municipali, alle sue istanze la ma-

nemeriti professori Calami relli e Pieri di- gistratura romana ordinò che porzione di
rettori dell'osservazioni astronomiche e essa fòsse ricoperta di piombo cilindrato,
geodetiche, si potrebbe fra non molto ap- e sull'altra si costruisse una camera de-
prezzare tutta l'importanza delle benefi- stinata alle osservazioni meteorologiche,
che pontificie risoluzioni colla pubblica- che ponno contribuire al progresso del-
zione de' lavori a cui alacremente atten- la fìsica e dell'agricoltura. Quindi passa
devano. Il circolo meridiano è V Argo a raccontare l'arrivo in Roma del valen-
dai 100 occhi, il Briareo dalle 100 brac- te artista Ertel, e a descrivere in breve il

cia de' moderni osservatorii, è lo stru- collocato strumento, incoi l'autore in-
mento che di per sé solo vale tanto, e trodusse tutti i perfezionamenti già con
si pregia quanto un osservatorio. Quin- felice successo da lui introdotti nell'altro
di trovo nel n.°y2 del Giornale di Ro- grau circolo inviato all'osservatorio di
ma deh853, che T encomiato professor Washington; se il Capitolino la cede a
Calandrelli notificò con lettera data dal- quello nelle dimensioni, non la cede pe-
l' Osservatorio della romana universi- rò nella perfezione: il semplice e ben i-

la sul Campidoglio a' 3o marzo, sul dealo meccanismo per rovesciarlo è sor-
gran circolo meridiano dalla munificen- prendente , ciò potendosi ottenere in i5
za di Pio IX donato all'Osservatorio a- o 3o secondi di tempo. Tutti avere am-
slronomico di detta università. Che l'i- mirato l'istrumento, ed encomiato su- i

stromento lavoro del celebre Ertel, do- periori dell'università per aver con zelo
vendo collocarsi nell'osservatorio costrui- corrisposto al dono sovrano. Così gio- i

to sulla torre orientale di Campidoglio, vani studenti della romana università


••he perciò sebbene solidissimo avea biso- ponno trovare nello scientifico stabili-
gnod'esseranjplnito onde poter contene- mento astronomico tutti mezzi per ap- i

re tale gran circolo e gli altri stromenli prenderete scienza degli astri, scienza su-

fìssi. Pertanto i cardinali Riario-Sforza blime che ha fatto tanti rapidi progres-
arcicancelliere dell'archiginnasio e For- si,specialmente nella scoperta di tanti pia-
nari prefetto della s. congregazione de- neti, quali rendono sempre più manife-
i

gli componenti la commissione u-


sludi, sta onnipotenza del Creatore (diceva
I'

niversitaria, ordinarono al conte Virgi- Gregorio XVI non ponno essere atei gli
nio Vespignani architetto della slessa u- astronomi e gli anatomici). Dipoi il Pa-
niversità romana l'esecuzione d'un di pa con biglietto del cardinal segretario
lui progetto, onde provvedere all'amplia- di stalo nominò rettore dell' università
r
zinne decorosa e ad una maggior solidi- romana l'attuale rispettabile mg. Am-
tà dello scientifico stabilimento. Perciò il brogio Campodonico di Castel Gandol-
prof. Calandrelli tributò somme lodi a' fo, già da Gregorio XVI successivamen-
due porporati, che sempre intenti al te fatto incaricato d'affari di Torino, in-

decoro della romana università non ri- lernunzio apostolico e inviato straordina-
sparmiarono spesa acciò il luogo che do- rio di Rio-Gianeiro, prelato domestico e
vea accogliere il prezioso dono riuscisse canonico Liberiano. La s. congregazione
proprio, comodo e decentemente ornato. degli studi a'29 api ile 1 854 approvò la

Laonde racconta, che contigua alla came- nuova scuola di filosofia e matematica,
ra dello strumento altra ne fu costruita «olio la direzione del felice ingegno del
r
per gli strumenti mobili che possedeva d. Achille Aloisi romano, nella giovani-
l'osservatorio. E siccome dal la parte del le età diig anni, da cominciare a'5 no-
sud e annessa all'osservatorio navi una vembre nella sua abitazione in via de'Ma-
U N 1 UNI .
7 <,
ternssnri della del Divino A «noie, n.°! 4- guisa che unite a ben molte altre super
Trasferita la scuola ove ora esiste, fu poi bamente modellate in cera, le (piali fino
pubblicalo il seguente avviso, in parte ri- dal i85i eranostatedall'università acqui-
petuto a p. ioo5 del Giornale di Roma stale, costituiscono oggi un elegante gabi-
del 856. » Avviso. Scuoia di Filosofia
i netto anatomico da non invidiare per ric-
e M <i tematica .kc\\'\\\e Aloisi ingegnere ed chezza, bellezza ed esattezza del lavoro,
nrcliiteito autorizzato dalla s. congrega- quanti ora ornano altri stabilimenti. La
zione degli studi a dar lezioni di Logica^ cura e direzione di questo gabinetto è af-
Metafìsica , Etica, Fisica, ed Elementi fidata al sullodato cav. Rudel, il quale si

di matematica a' giovani, che vorranno proponeva di rendere pubhlica una det-
quindi continuerei loro studi nell'univer- tagliata descrizione di que'pezzi e di quel *
sità romana, fa noto a tutti quelli, i quali le preparazioni anatomiche. In questo ga-
bramano dar opera alle predette scienze binetto, come appendice, sono state pur
sotto la sua direzione , con quell' equo anco collocate due intere mummie e una
compenso, che la possibilità de' giovani testa formanti l'esempio delle 3 diverse
potrà comportare, che il giorno 5 del fu- specie antiche d'imbalsamazioni ; simil-
turo mese di novembre 856 comincerà 1 mente vari oggetti spettanti alla tereolo-
di nuovo il corso delle sue lezioni nella già e alla anatomia patologica, e in fine
propria abitazione posta in Roma , via un buon numero di stromenti chirurgi-
della Minerva entro l'Archetto n.°i6". ci, quali formano un sufficiente arma-
i

Il dotto professore Aloisi, allievo del ce- mentario. Tulio questo essendo conse-
lebre ab. Marco Mastrofini (di cui altro- guenza delia commissione universitaria,
ve feci distinta menzione qui dirò the
: e in particolare del cardinal Fornari, si

a p.oli della Gazzetta di Roma del aggiunge, possano aumentar negli alunni
1848 si riporta l'iscrizione marmorea dMppocrale della scuola romana quell' a-
posta sul suo sepolcro nella chiesa di s. more per la scienza dal quale animatigli
Silvestro di Monte Compatii sua patria, furono Eustachio e tanti illustri che det-
da' suoi ammiratori) e del dotto p. Luigi tando nell'archiginnasio anatomia uma-
Marchetti (di questi parlai nel vol.LXVll, na, colla vastità del sapere loro e molte-
p. '89, dell'altro in più luoghi), in una plicità di loro scoperte, segnarono la via
parola egli solo insegna in tutte le facoltà agl'italiani e agli stranieri, onde condurre
mentovate, precisamente quelle stesse che I' anatomia a quella luce brillante della
s'insegnano da diversi professori nel sul- quale oggi risplende. In occasione che per
lodato ginnasio romano di filosofia pres- la festa di s. Francesco d'Assisi, il Papa
so Maria della Pace. Si ricava dal n.
s. o'4 ottobre i854 visitò la chiesa d'Ara-
120 del Giornale di Roma de 2J mag- celi, passò poi nell* osservatorio astrono-

gioi854,che la mancanza d'apposito lo- mico dell' università romana. Si fermò


cale nell'università romana, era stata ca- primamente nelle sale de'Lincei a osserva-
gione che pezzi e le preparazioni anato-
i re ritratti marmorei degli uomini gran-
i

miche inservienti alla scuola e alle pub- di Lincei che le adornano, indi sali sulla
bliche annuali dimostrazioni d'anatomia vetta ov'è locato l'osservatorio. Ebbero
umana, venissero depositali nel museo l'alto onore d'accompagnarlo, oltre il di •

di zoolomia. Postasi però mano ad una rettore del medesimo prof. Calandrelli e
com-
bella galleria nello stesso edilìzio, e il custode Fabri-Scarpellini, il prof. Voi-
pita per ordine del Papa che regna, cal- picelli segretario dell'accademia de'Lin-
do sostenitore de'buoni studi e mecenate cei e la magistratura romana .che trova-
di chi li coltiva, vennero quelle prepara- tasi nelle sue sale radunata. Osservato
zioni raccolte e situate al posto loro, in nella sala in cui sono gli strumenti por-
180 UNI li N I

Inlili, tntlociò che riguarda la scienza a- bieltivo ; testimonio di che sono


gli og-

stronomica, si recò a visitare il già di- getti,che già si sono presi ad esame: è
scorso grandioso circolo meridiano d'Er- corredato d'un eccellente micrometro cir-
tel e figlio, celebri artefici di Monaco, colare di rara precisione meccanica è :

unico in Europa pe' perfezionamenti che corredalo pure di molle oculari di va-
essi vi portarono, destinato alla mag- rioingrandimento ed una particolar-
;

gior vitalità delle quotidiane osserva- mente è destinala a ridurlo a cercatore


zioni, e donato dalla pontifìcia sua mu- di Comete, che qualifica di certo la sua
nificenza. Dopo averlo esaminato, e in- rara perfezione ottica. L' egregio dona-
formatosi di lutti que' perfezionamen- tore però esternando la sua soddisfazio-
ti, per cui si rendeva superiore a quan- ne e ammirazione per la precisione e for-
ti circoli meridiani erano negli altri os- za con che questo strumento rappresen-
servalorii d' Europa, si compiacque co- ta Dell'osservare diversi corpi celesti, ha

noscerne anche il maneggio, e nel vede- divisato, che venga a proprie spese mon-
re la facilità e prestezza con che faceasi, talo parallatticamente a movimento d'o-
mostrossi soddisfatto d'aver con esso con- rologio: perchè in realtà la precisione
tribuito a'progressi dell'astronomia. Eb- de'moti dell'orologio è tale, che per più
be la degnazione ancora di salire sulla ore riesce agli astronomi di tener fissi o
cupola mobile, ove osservò con partico- stelle o pianeti solto i fili del reticolo con
lare compiacenza la macchina Parallat- qualunque ingrandimento che ivi si ap-
tica recentemente fatta dal romano va- plichi ; e ciò commetteva allineile l'astro-
lente macchinista Angelo Luswergh: in- nomia fisica prendesse anche le mosse
di montò sul grande ripiano per vedere sul Campidoglio per trar vantaggio di
ilmaestoso panorama di Roma e de'colli quelle comunicazioni de' primi lumina-
Tusculani e Albani. Scese indi nella stan- ri di questa scienza, clie ambiscono di dar

za che la romana magistratura avea fatto la mano di fratellanza coti Roma scien-
costruire per un osservatorio meteorolo- tifica e invogliare al culto della medesi-
gico, oltre l'aver donato all'osservatorio ma la studiosa gioventù. ; e dall' ultra a

alcuni strumenti meteorologici, e là il posare le giuste vedute sulla estensione


Papa compiacque di osservare i due
si di questa facoltà, che La Place chiama
grandiosi globi, uno terrestre e l'altro ce- il più bell'ornamento dello spirito uma-
leste, usciti dalla rinomata fabbrica in- no. Quanto all'applicazione del telegra-
glese di Cary.già del cav.Scarpellini;ed fo elettrico alla meteorologia, a sistema
il telescopio donato all' osservatorio dal fisso, Roma pose mano per la prima di

principe Torlonia. E dopo d'a verdette pa- qualunque altra città studiosissima, e la
role d'encomio e di soddisfazione al zelan- Francia non tardò a seguirne l'esempio.
te direttore dell'osservaiorio e alle altre Roma perciò da 3 anni è il centro d'u-
personeche vi appartengono, si compiac- na corrispondenza meteorologica telegra-
que accettar l'invilo di della magistra- fica, e ad essa fauno capo le altre città

tura a visitar lesale municipali. Ora il dello slato, come Ancona, Bologna, Fer-
marchese Giuseppe Ferrajoli ha voltilo rara, che hanno stazioni meteorologiche

donare a questo osservatorio un telesco- telegrafiche : Urbino e Perugia soppe-


pio acromatico di 4 pollici e mezzo di riscono coll'associazione. Tornerò a far-
apertura, e di metri due circa di lun- ne cenno nella biografia di Zelada, ra-
ghezza locale, della tanto rinomata offi- gionando della specola del collegio ro-
cina di Merz pur di Monaco in Baviera. mano. Dell'estensione delle linee telegra-
11 pregio di questo strumento consiste fiche dello stalo papale, riparlai pure nel
nella forra e nella precisione del suo ob- voi. LXXIV, p. i63 e poi anche altrove.
U H I UNI 181
Come l'università romana festeggiò la go discorso, terminando col 7V Deuni la
dogmatica definizione dell' Immacolata funzione, a cui furono presenti il detto
Concezione ili Ma ria,decretata dalPapa,in zelante ministro dell'armi, il comandan-
breve lo mi rai nel vol.LXXIII, p. 87, po- te la divisione di Roma, lo slato maggio-
tendosi leggerne il 286 del
dettaglio a p. re generale di piazza, lutti i comandanti
Giornale del 1 854- H Papa Pio IX volle de' corpi, compreso quello del genio, e
estendere la scientifica e civile istruzione molti altri ufliciali di varie armi , oltre
anche a'cadelti della Truppa pontificia. la banda di linea. Raccontai a suo luo-
Prima però credo opportuno di rammen- go che presso la Chiesa di s. Sisto iti
tare, che nel voi. X, p. 195, descrivendo sulla via Appia che conduce alla porta
il Castel s. 'Angelo, e nel voi. XLV, p. Latina, fino dal 85 1 si coltiva per cura
1

1 3 5, dicendo della /J7///-?a pontificia, par- del multici pio romano un vasto semen-
lai dell'antica scuola militate de'bombar- tano di piante o vivaio delle pubbliche
dieri, pegli sludi teoretici d'artiglieria, piantagioni,piesiedutodalcav. Luigi Ve-
lavorila da'Papi e rinnovatane! 836 da 1 scovati consigliere municipale e deputato,
Gregorio XVI. Di più nel 2.° de' citati che ha abbellito e viemmeglio abbellirà
voi., massime a p. 35 ei36, dissi de'ca-
1 Roma anche nel delizioso Monte L'in-
,

detti ammessi medesima milizia, e


nella cioj enelPalborale di diversegrandistra-
le disposizioni di tal Papa del 834 e del 1 de, come nuovamente nel Foro Romano,
1841. E mg/Fabi Montani, Della Pia distrutte da' repubblicani. Trovansi uel
Linone ili s. Paolo, p. 39, tratta della vivaio floridissimo o piantinaio comuna-
congregazione spirituale de'cadetti delia le romano moltissime e svariate regio-
truppa papale, cominciala nel 838 ad 1 ni d'alberida frutta, da foresta e da orna-
ad unirsi nella cappella del Monte di pie- mento. Le piante (inora raccoltevi ascen-
tà di Roma, sotto la protezione di s. Mau- devano iteli 856 al numero dii5o,ooo ,
rilio principe della legioue Tebea,di cui di cui 5o,ooo entro vasi, e vi bau ben
anco nel voi. LXXIll , p. 7.55 , e delle 200 qualità di viti. Ogni piaula è dispo-
pratiche religiose da essa eseguite e sue sta secondo la sua specie e porla il pro-
premiazioni. Si legge poi nel Giornale prio nome, luogo da
e l'indicazione del
di Roma de'4 gennaio 855, che 1 il Pa- citi proviene ; il che oltre a formare una

pa Pio IX volendo provvedere all'edu- bellissima raccolta che desta meraviglia,


cazione di que'giovani che nati di civili giova nello stesso tempo agli studiosi di
famiglie si sentono inclinati ad abbrac- botanica, uno de' più. dilettevoli e gen-
ciare la carriera militare, ne scelse alcu- tili sludi della natura, per far confronti
ni e riunì in convivenza in apposito lo- di propagini di terreni, e per molle al-
cale, per ricevervi la necessaria istruzio- tre ricerche. 127 del Gior-
Narra il n.°
ne. A tal effetto il commeud. general Fa- nale di Roma, che a' 4 giuguo i856 il
rina ministro dell'armi destinò il palaz- Papa si recò a visitare lo stabilimento ,
zo Cenci e vi fece eseguire quanto era ne- accoltovi dal conservatore conte Anto-
cessario, con decente cappella affinchè la nelli, e dal consigliere Vescovati alla cui
nuova sovrana istituzione avesse il suo solerzia e intelligenza deve il florido suo
1

principio ila Dio. Quindi mg. Tizzani ar- stato, che vi attira l'ammirazione de'fo-
civescovo di Nisibi, professore dell'uni- reslieri sapienti, ed onora Roma come
versità romana, quale cappellano mag- si coki vano le naturali discipline. Nel
giore delle truppe pontificie ne fece la so- percorrerlo in ogni sua parte e cou gran-
lenne benedizione a'3i dicembre ^ 1
~>
[ ,
de attenzione, s'arrestò ud esaminare
assistito da'cappellani militari, e quindi specialmente la Specie e la natura di
celebrala la messa prouuuziò un nualo- molle piante fruttifere e resinose. E pri»
i6a U K I UN I

ma di parlile si piacque d' esprimere la alcune scelte piaule dell'orlo botanico


sua soddisfazione ed encomiare il mu- dell' archiginnasio, e del vivaio munici-
nicipio, e chi con nobile disinteresse e pale romano.Sono membri della commis-
sollecitudine presiede all'incremento d'o- sione di tal società l'encomiato prof. San-
pera così dilettevole e vantaggiosa, facen- guinetti e il prof, d'agricoltura dell'uni-
do pure ogni sforzo per tentare la colti- versità stessa. Dall'eucomiala società pos-
vazione delle piante esotiche le più utili siamo riprometterci moltissimi vantaggi
e belle. Prima della suddetta epoca di- non solo all'arte di coltivare le piante or-
rettore del vivaio delle piante era un pro- tensi, ma alla stessa agricoltura, mercè le
fessore di botanica dell' archiginnasio. profonde cognizioni de' suoi eccellenti
Quello attuale di botanica teorica e pra- membri fondatori. Sul finii e dell'ottobre
tica prof. i855
Pietro Sanguinetti nel i856passòa vita migliore il prof. Nicola
pubblicò in Roma Florae Romanae
la Corsi della provincia di Ch'ioti, già medico
Pi odromus alter ec. (poiché nel 1837 a- primario dell' Ospedale di s. Maria e Gal-
\ea pubblicato la descrizione di 3oo nuo- licano di Roma. Ricco di beui di fortuna,
ve specie da lui scoperte nel territorio 10- dopo aver nel testamento provveduto a*
nianojcoll'opuscolo: Cenluriae tresPro- suoi parenti^ istituì sua erede l'universi-
dromo Florae Romanae addendac), di tà romana, e precisamente il collegio de-
cui e con encomi dà contezza la Civiltà gli avvocali concistoriali, e volle che una
Cattolica nella serie 3. a , t. 3,p. 89. Di- parte di sua eredità fosse erogata nella
ce che mancava agli studi botanici ed a fondazione d'una cattedra speciale per la

Roma, e grandemente desideravasi una cura delle malattie cutanee, coll'onere al


bella e compila Plora Romana, la qua- professore di dare le lezioni di teorica nel-

le contenesse la descrizione scientifica di la medesima università, e di fare il corso


tutte le piaule che crescono naturalmen- di clinica nel detto ospedale di s. Gallica-
te nel suolo romano, così venerato e fa- no. A questo professore da nominarsi, se-
moso per le sue memorie classiche, ed in condo le leggi generali, che regolano la
quello di sue proviucie; perciò facendo pubblica istruzione, preferito a pari con-
anche di esse conduca a buon
voli ch'egli dizioni chi fra 'concorrenti fosse a lui cuti-
termine l'opera sì bene incominciata, in- giunto per vincolo di parentela, assegnò
tanto avendo compreso nella Flora Ro' l'annuo compenso di scudi 5no. Lasciò
mann,à\ sua Campagna co'mouli Alba- poi un legato modale ili 1 2 mila scudi al-
ni e Sabini, le provincieCisapenuiue e l'an- lo slesso spedale di s. Gallicano, perchè in
tico Piceno, ch'è l'ampio tratto che dal esso fosse stabilita una sala clinica termo-
pendio orientale dell'A pennino slendesi metrica per una speciale cura de' poveri
lino alle sponde dell'Adriatico fra Ascoli nelle malattie cutanee. Volle finalmente,
e Ancona. Riporta il nome di quelli che che la rendita risultante da ciò che ri-

scrissero intorno alle piante romane, ma maneva disponibile del suo patrimonio,
ninno come l'encomiato professore giun- fosse erogala in premi annuali da confe-
se a comprendere la descrizione d'oltre rirsi a que' giovani che avessero dato mi-
Goo piaule, distribuite in classi, ordini, glior saggio di se neilo studio delle scien-
geueii especie, secondo il metodo di Lin- ze. Sì provvide disposizioni altamente o-

neo, e con profonda cognizione e dottri- noiauo la memoria del il.' Corsi ,
nome
na magistrale. A M'articolo V ILLE ni Roma, che sarà in perpetua benedizione, e che
dicendo de' suoi antichi orti, e moderni dev' essere unito a quelli che a buon di-
giardini e ville, parlo ancora della Socie- ritto sono chiamati grandi beuefalloii
tà Romana d' Orticoltura, e di sue espo- della scienza e dell'umanità. Tanto rica-
sizioni, ucllequali figurano egregiamente vai dal u.° 270 del Giornale di Roma,
UN 1 UN 1 i83
ove si descrive ancora il tributo di rico- quale segretario di stato faceva le veci del

nosce ti za reso all' illustre defunto nella camerlengo di s. Chiesa arcicancelliere


chiesa di s. Gallicano, con solenne messa dell'università, alla presenza di mg. rei-

di requie, dalla commissione degli ospe- loie, de'vari collegi e de' professori della

efelidi Roma, coll'intei ventodel presiden- medesima , tutti vestiti degli abili loro
te, deputati, priori e primari di tutti gli convenienti. Emessa prima la professione
ospedali, colla famiglia sanitaria eamiiii- di fede, fu fatta la collazione delle lauree
uistrativa di s. Gallicano. A* i4 marzo da '(àngoli collegi, e quindi la distribuzio-

1857 passò a miglior vita il cardinalTom- ne delle medaglie nelle diverse facoltà.
masoRiaiio-Sforza a rcicance 11 iere dell'u- Ciò compito, si passò nel proprio tempio,
niversità romana , ed i suoi moderatori ove dopo la messa di ringraziamento, ac-
nella chiesa della medesima gli fecero so- compagnata da scelta musica , coli' assi-
r
lenni esequie, cantando la messa mg. Ma- sleuza del prefato cardinale, e de'collegi
rinelli vescovo di Porfirio e sagiista del e professori rispettivi, terminò la fun-
Papa, ed ilcommend. Visconti recitò l'o- zione col canto del solenne Te Deui/i, col

razione funebre. Furono presenti alla fu- quale si chiuse l'anno scolastico. L'aper-
nebre ceremonia i professori ed i mem- tura dell'anuo scolastico, che un tempo
bri de' vari collegi scientifici e letterari. 11 si faceva nella festa di s. Luca, e la cui for-

Papa nel concistoro de' 19 marzo confe- oralità fu poi trasferita in quella di s. Ca-
rì nelle solite forine la dignità e ufficio terina, nel modo ripetutamente riferito di

di camerlengo di s. Chiesa al cardinal Lo- sopra, venne fermamente stabilita a'5 no-
dovico Altieri, il quale perciò divenne l'at- velli bre,incl usi vamente all'orazione inau-

tuale arcicaucellieredell'uuiversità roma- gurale e all'altre formalità descritte, e s"è


na. Riportai di sopra gli onorari stabiliti impedito dalla domenica nel dì seguente.
da Leone XII a'professori dell'archigin- Delle vesti e insegne de' membri de^oolle-
nasio, quali ultimamente furono aumen-
i gi già parlai; mi resta a dire del vestiario
tati per beneficenza di Papa Pio IX. Se- de'professori. Tutti i professori insegnan-
condo tal munifica disposizione, restan- do nella cattedra magistrale vestono di
do fermo il disposto sugli onorari de'pro- zimarra di scoto uero, le cui partico-
fessori regolari, e conservali pure quelli larità consistono, di non avere abbotto-
di 4°o scudi annui a' due professori se- natura, fermandola solo al collo un aoci-
niori d'ogni facoltà, a tutti gli altri l'ono- nello. Nel resto ha la piccola mozzelta,
rario di scudi 200 fu aumentato di scudi le sopramaniche corte aperte uel davan-
100, cioè fu portato a scudi 3oo. Pari- ti e arrivanti sino al cubito. Nella parte
menti pel recente decretalo dallo stesso posteriore delle quali, precisamente dal-
Papa, fu ordinato che ciascuno sostituto pendono due strette e fin-
l'orto o spalle,
avesse la successione ad una cattedra spe- te maniche (che ricordauo l'antiche ma-
ciale; però per assenza o impotenza de' niche lunghe poi ristrette de' chierici e
professori che non hanno sostituti, volle monaci). Il capo lo cuoprono colla ber-
che il rettore dell' archiginnasio potes- retta dottorale nera. 11 medesimo abito
se chiamare a supplirli uno de' sostituti i professori indossano ne 11' assistere alle
delle altre cattedre della stessa facoltà. funzioni solen ni,sagre e scolastiche di pre-
L'ultima solenne e consueta premiazio- miazioni e simili Qualche anno addietro
.

ne de'giovani studeutiebbe luogo la mat- i professori in tali solenni funzioni eccle-


tina di sabato ic) luglio 856, che descris- 1 siastiche o accademiche vestivano sem-
se il u.° 166 del Giornale di Roma. In pre di soltana di seta nera esimile fer-
assenza del cardinal lliario-Sforza, la pre- raioloue o mantello, cingendosi con fascia
siedè il cardinal Giacomo Autouelli, che e fiocchi egualmente di seta nera, e colla
j 84 UNI UN l

della beerei la dottorale. I professori del- 70 Tizzaui de' canonici regolari Latera-
In facoltà medica usavano pendente dal neusi, arcivescovo di Nisibi. Mg/ Fran-
collo anche I' ornamento foratalo da due cesco Marinelli dell' ordine romitano di
liste di mei letto increspale chiamalo col- s. Agostino, vescovo di Porfirio, sagrista
iate e vulvarmente bragiuole. 1 professo- di Sua Santità. Boi. p. Giacinto de Fer-
li regolari usano sempre l'abito del pro- rari, dell'ordine de' predicatori, commis-
prio istituto e la bei reità dottorale. Sic- sario del s. Ollizio. B.m. p. o>. Gio. Bal-
come appartengono al collegio teo-
lutti lista Siciliani, procuratore generale del-
logico, sovrappongono all'ubilo regolare l'ordine de' minori conventuali. Rin. p.
la mozzeìla collegiale, così mg/ sagrisla in. Giuseppe M/Cajazza, procuratore ge-

o altro veseuvo. Il rettore odierno veste nerale dell'ordine romilauo di s. Agosti-


da prelato nelle funzioni. Il vice-rettore no.Bm.p. in.MaroellinoMostacciojprocu-
usa la zimarra ecclesiastica nell' esercì» ratore generale dell'ordine de'car meli ta-
ziodciruliizio.il bidello puntatore indossa lli c.dzati. Rin. p. il». Filippo Ceselli, pro-
in tempo delle scuole e nelle funzioni, so* curatore generale dell'ordine de'servi di
pia il sull'abito nero, il mantellone o so- Maria. Km. |). in. Angelo Vincenzo Mode-
prana di panno o saia di color paonazzo, na dell'ordine de'predicatori. Bin. p. m.
e nelle funzioni porta la mazza d'argen- Giacomo Ricca dell'ordine romilano di
to collo stemma del Papa al cui tempo s. Agostino. Rm. p.ni. Gio. Battista Mar-
fu falla tale insegua d'onore e d'aulori- ruca dell'ordine de' minori conventuali.
lù. Il mantellone e la simile mazza, nelle Sig.' d. Filippo can. Cossa. Riu. p. d. A-
funzioni, l'usano pure i lìue bidelli vena- gostino Theiner della congregazione del-
li, così delti perchè i loro ufhzi derivano l'Oratorio di s. Filippo Neri. Rm. p. m.
ù& vacabili. Ora riporterò il ragguarde- Simone Spilotros dell'ordine de'earme-
vole personale decomponenti l'Univer- lilani calzali, segretario. Rm. p. Giovan-
sità Romana della Sapienza , come lo ni Perrone della compagnia di Gesù. Sig/
descrive le Notizie di Roma ufficiali del prof. d. Pio can. Delicati. Collegio Me-
1857. Eni," e Km." Cardinal Lodovico dico-Chirurgico. Signori dottori: Giusep-
Altieri camerlengo di 9. r. Chiesa, Arci- pe Ta»\\dbb,presidenlc. Giuseppe cav. de
cancelliere dell' universilàRomana. Ret- Mullheis. Pietro cav. Carpi (medico pri-
r
tore, Illui/ e Ktu.° mg. Ambrogio Cam- vato di Sua Salitila). Camillo cav. Tra-
1
padonico. Pice-rettore, mg/ Francesco smoiido barone di Mirabello. Pietro M.'
Costa. Collegio de' sig.ri avvocali conci- Celi. Antonio M/ Baccelli. Pietro Luigi
storia li che fa le funzioni di collegio le- Yaìeiitini. Carlo Maggiorana Giuseppe
gale. Sig.' Tommaso conte eav. Gnoli,z/e- Falcioni. Benedetto cav. Viale. Giuseppe
cano. Mg/ Cesare Lippi. Mg/ Bonaveu- cav. Costautim (chirurgo privato di Sua
r
lura Orfei. Mg. Andrea M." Piattini. Santità). Carlo Matteo /Antonini. Gaeta-
Sig/ Gio. Ballista cav. De Dominicis-To- no Albiles. Gio. Battista Ghirelli. Stefa-
r
sti. Mg. Angelo Giausauti. Sig/ d. Fran- no Fratocchi. Pietro Brunelli. Vincenzo
cesco IVIorsilli. Sig/ Carlo Gio. prof. Vil- cav. Sartori. Domenico cav. De Crollis,
lani.Sig/ Ottavio Scaramucci. Mg/ Pie- segretario. Paolo Ranaldi soprannume-
tro Miuelli. Sig/ Filippo Massani. Sig/ ro. Collegio Filosofico. Uni. p. Antonio
Nicola coinmeud. Aunibaldi, eletto suc- Luigi Ferrarmi della compagnia di Ge-
cessole a mg/ Frullini. Sig/ Gio. Balli- sù, presidente. Bm. p. Gio. Ballista Pian-
sta Ratti, segretario. Collegio Teologi- ciani della compagnia di Gesù. Sig/ Ni-
co. Bui." p. ai. Domenico Buttaoni del- cola Cavalieri San Berlolo. Sig/Carlo Se-
l'ordine de'predicatori, maestro del s. Pa- reni. Um.d. Tommaso can. Mazza ni. Si-
lazzo apostolico, presidente. Mg/ Viuceu- gnori d.lguazioCalandrelli. Giuliano Pie-
li K I UNI i85
ri. D. Raffaele Pacelli. D. Barnaba Tor- lamenti di Chimica. Pietro Sanguinetli,
tolini. Paolo cav. Volpicelli. D. Antonio in Botanica teoricale pratica. Pietro M."
r
Ruggieri, segretario. Aggregali ni col- d. Celi, nell'Istituzioni patologiche ge-
r
legio. Signori Clemente commend. Fol- nerali e Semiotica. Francesco d. Scalzi,
cili, ingegnere. Luigi commenti, Pulelti, negli elementi (V Igiene, Terapeutica ge-
r
architetto. Giovanni cav. Azzurri, archi- nerale e Materia medica. Luigi Ga- d.
r
tetto. Collegio Filologico. Mg. Gio. Bat- lassi, nella Medicina teorico-pratica. Car-
r
tista Rosani delle scuole pie, vescovo d'E- lo d. Maggiorani, nella Medicina poli-
r r
ritrea, preside ale onorario. Sig. Pietro tico-legale. Francesco d. Ratti , nella
Ercole commend. Visconti, presidente. Farmacia pratica. Carni llod. 'Trasmon-
Rai. p. Giuseppe Marchi della compa- do barone di Bri irabello, nell'Istituzioni
gnia di Gesù. Signori d. Luigi Vincenzi. della Chiriatria teorica anco forense.
Salvatore cav. Betti. D. Paolo Barola. A ntoniod/Pa nunzi, nell'Ostetricia. Vin-
r
Gio. Battista cav. deRossi. Vincenzo coni- cenzo d. D\or\o,nella Zoologia. Giusep-
r
mene!. Castellini. Giulio comineud. Bar- pe d. Ponzi, in Anatomia e Fisiologia
Juzzi. Luigi Crisostomo cav. Ferrucci. D. comparala. Roberto Fauvet, nella fre-
Paolo Scapaticci. D. Michelangelo Cae- terinaria. A vicenda nella Medicina cli-
r r r
tani duca di Semionda, segretario. Pro- nica. Sig. Benedetto cav. d. Viale. Sig.
r
fessori pubblici di detta università. Sa- Domenico Nella Chi-
cnv. d. De Crollis.
r r
gra Teologia. Reverendissimi:!-1 m. Gia- , riatria clinica. Sig. Giuseppe cav. d.
como Ricca dell'ordine romilano di s. A- Costantini. Filosofia e Matematica. Si-
r
goslino, in sagra Teologia ... in sagra gnori professori: Paolo cav. d. Volpice-
Teologia dogmatica. P. m. Gio. Balli- li , nella Fisica sperimentale. Giuliano

sta Marrocu dell'ordine de' minori con- Pieri, nell' Introduzione al calcolo. D.
ventuali, in sagra Teologia in materia Tommaso can. Mazzani, nella Meccani-
de' Sagramenti. P. ni. Angelo Vincenzo ca ed Idraulica. D. Ignazio Calandre!-
Modena dell' ordine de' predicatori, ne' li, nell'Ottica ed Astronomia. Federico

luoghi Teologici. P. m. Simone Spdotros Giorgi nell' Architettura statica ed t-


,

dell'ordine de'carmelitani calzati, in Teo- draulica. Carlo Sereni, nella Geometria


r
logia morale. Mg. Vincenzo Tizzanide' descriltivae /r/rowie£riVz.D. Barnaba Tor-
canonici regolari Lateranensi, arci vesco- lolini, del Calcolo sublime. Pietro cav.
r
vo di Nisibi, inls toria ecclesiastica. Leg- d. Carpi
, nella Mineralogia e Storia
ge civile e canonica. Signori professori; naturale. Luigi Clemente Jacobini, in A-
Cau. d. Guglielmo Audisio, nell'Istitu- gricollura. Pietro Ercole commend. Vi-
r
zioni del gius di natura e delle genti. sconti, nell' Archeologia. Francesco d.
D. Nicola avv. Borro, nell'Istituzioni del Massi, nell' Eloquenza latina, italiana,
diritto pubblico ecclesiastico. A ngelo A ri- e Storia romana. D. Luigi Vincenzi, in
torno avv. Mangiatordi, nell'Istituzioni Lingua ebraica e nelle Con troversie giu-
r
canoniche. Giuseppe avv. Celioni, nel- daiche. Giuseppe d. Spezi, in Lingua e
l'Istituzioni civili. D. Giovanni Perusiui, Filologia greca. Vincenzo commend. Ca-
nel Testo canonico. Carlo Gio. avv. Vil- stellini, in Lingua araba e degli Assur-

lani, nel Testo ch'ile. Filippo avv. Gioaz- di della setta maomettana. D.PaoloSca-
z\u\ i nel Testo ciVùe.Olimpiade avv. Dio- paticci, in Lingua siro-caldaica e nelle
nisi, nell' Istituzioni di gius criminale. liturgie orientali. Professori sostituti in
Medicina e Chirurgia. Signori professo- diverse classi con futura successione. Si-
r
ri:Fortunato d. cav. Rudel, neW Istitu- gnori: D. Ottaviano Aslolfi, nell'Ottica e
1
zioni anatomiche. Socrate d.' Cadet, mi Astronomia. Gaetano d. Tancioni, ncl-
r
Fisiologia, Francesco d. Balli, negli e- V Istituzioni di Chiriatria teorica cfo-

i86 UNI UN I

r
reitse.Emilio d. Negri, nell'Istituzioni ti esistenti nell' università romana. Chi-
patologiche (Aggiungerò col Giornale mico. Signori: Prof. Francesco Ratti, di-
di Roma tle' 3 maggio 85j, aver il Pa-
i 1 rettore, Vincenzo Latini, collaboratore.
pa con biglietto elei cardinal prefetto ì\<ì\* Fisico. Signori: Prof. Paolo cav. Volpi
la s. congregazione degli studi nomina- AngeloLuswerg, macchi?
ce\\\, direttore,

to a professore sostituto con futura suc- insta costruttore. Giacomo Luswerg.c»-


r
cessione, nella cattedra Medicina teo- ili stode. Ottico. Sig. prof. d. Ignazio Ca-
r
rico-pratica Giuseppe Deros-
t
\l sig. (1/ landrelli, direttore. Farmacia pratica,
r
si, che l'ottenne mediante concorso). D, Sig. prof. Francesco Ratti, direi tore. Or
Filippo De Angelis, nelV Istituzioni ca- '

s letricia, Sig/prof. Antonio Panunti, di-


r
noniche. Ilario d. Alibrondi, nelle cat- rettore. Zoologia. S'\gnor\; Prof. Vincen-
r
tedre di Giurisprudenza civile, Mattia zo Dioiio, direttore. D. Temistocle Ma-
d/ Azzarelli, nella cattedra di Mecca- tiìxh,preparatore. GiacoinoGambell\,cu-

nica e Idraulica. Odoardo d/ R Uggeri, stode. Anatomia umana. Signori: Prof,


nell'Istituzioni di gius criminale. Gui- Fortunato cav. Rixdel, direttore. Antonio
r
do d. Baccelli, nella Medicina politico- Berlini, preparatore. Anatomia compa-
legale. A ndrèa d/ Toscani, ih Anatomia rativa. Signori: Prof. Giuseppe Ponzi,<it%
rr
e Fisiologia comparata. Tito d/ Ar- rettore.D. £etia\$loc\eMeì.<ìx.a tprepara-
r
mellini, nella. Fisica, sperimentale. Pro- iore. Materia medica .... direttore, Sig,
fossori emeriti onorari. Em," sig/ car- Alessandro Mazzolti,r«sto</e. Mineralo~
dinal Nicola Wiscraan, nella Lingua e- già. Signori: Prof. Pietro cav. Carpi, di-
braica e nelle Controversie giudaiche, rettore. Vincenzo Sanguioeltt, custode.
r
Em.° sig/ cardinal Giovanni Drunelli, Orto Botanico. Sig/ d. Ettore Rolli, cu-
r
nel Testo canonico. Eni." sig. cardinal stode. Osservatorio astronomico dell'u-
FranceseoGaUdtv"// sagra Teologia dog- niversità romana situato nel palazzo
1

malica. Mg/ Antonino De Lucaarcive' senatorio di Campidoglio. Sig. prof. d r


r
scovo di Tarso, nella Fisica sagra. Mg. Ignazio Calaudrelli, direttore. Sig/ Era-
Aui)ibaleCapalli,He/7V.s7oc<7/;omVo.Sig/ smo Fabri, custode. Ora col eh. Nibby e
ab. il. Luigi M." Rezzi, nell' Eloquenza con altri passo a dire dell'edilizio in ge-
latina, italiana, e Storia romana, (di re- nere dell' Università Romana e poi del-
r
cente defunto). Sig/ Alessandro d. Bel- le sue parti, con brevità per lutto quanto
locchi, in Architettura statica ed idrau- il già descritto, il quale in alcune cose di»

lica. Professori emeriti. Signori; Giusep- versifica col riferito da quel professore,
r
pe d. Falcioni, nella Medicina politico- per avere pubblicato la sua opera nel
legale, Francesco avv. Norcia, nell' Isti- 1838, laonde a manna mano cronologi-
t tizio ni di gius di natura e delle genti. camente narrai le seguite variazioni, ag-
PottoriGiuseppeTagliabò, Giuseppe cav, giunte e ristami, e dipoi dirò ove segui-
Pe Matlheis, Pietro Luigi Valentini, in rono le variazioni e di quanto è io co-
Medicina clinica. Professore onorario, struzione.
Mg/ Leandro Ci uffa \netla Botanica. pra- La maestosa e vasta fabbrica dell' uni-
tica. Sig.' d. Raffaele cari. Bertinelli, vice-* Roma ha forma d'un
versità degli studi di

rettore giubilalo. Sig.' cav, Antonio Un- quadrilungo: due sue maggiori fàccie
le

gherini, direttore e minutante della can- guardano tramontana e mezzodì, le mi-


celleria giubilato. Sig.' Gio.Battista Rat- nori levante e ponente. Lo stesso Nibby
l\,direttore minulante ed archivista del- ci die il disegno inciso del prospetto dalla
la cancelleria dell' università romana. parte di levante o s. Eustachio. Il Vinati
r
Sig. Gabriele cav. Angelini, agente ge- nella Roma mode ma riprodusse le faccio

nerale dell'università romana, Cabinet- di ponente e mezzodì, e quella di levatile.


UN 1 UNI «8 7
Altrettanto fece Renazzi, e di più le fac- pilastri in travertino d'ordine ionico; nel-
cie di levante intera, e la meridionale. Il l'alto rimangono terminale da una cor»
Cipriani ne\V Itinerario figuralo di Ro- nice architra vaia abbellita da ornamenti
niii, riporta la pianta dell'edifìzio e il pro- architettonici, la quale gira tutto all'in-

spetto di ponente: ancli'egli crede che il torno. Il prospetto della chiesa, che de-
primitivo sia di Buonarroti. Il Milizia, Le scrive una curva , è diviso in due parti,
vite ile piìi celebri ardii le Iti, in quella inferiore e superiore, e in ambedue l'ar-

del milanese Giacomo della Porla, sol- chitettura conserva l'ordine del portico
tanto dice: Ebbe altresì la direzione della e della loggia. Per di sopra al cornicio-
fabbrica della Sapienza. Riguardo a' ga- ne alzasi il tamburo della cupola su cui
binetti e musei, si tenga presente quanto ergesi la calotta e poi la lanterna , cui
sono andato narrando sulla loro fonda- sovrasta il cupolino sormontato dalla co-
zione, incrementi, e sugli sperimenti fatti rona e dalla palla da cui elevasi la Cro-
in alcuni alla presenza de'Papi. Noterò ce. L'interno della chiesa forma d'u-
ha la

che dalla parte di mezzogiorno, per tutta na croce greca, ed è convenevolmente de-
la lunghezza dell'edilizio corrispondente corata; nel fondo è il cappellone con l'al-

due estremità
alla via de'Caneslrari, alle tare e il discorso quadro esprimente s. I-

nella larghezza della strada vi sono due vo iti allo di ricevere le suppliche dalle
catene di ferro attaccate ciascuna a due mani de'poveri. Il Cipriani definisce l'in-

colonne, le quali si tirano durante lescuo- terno di questo edificio: E un misto di


le per impedire il rumore che produco- figura sferica, curvilinea, triangolare, ret-
no il passaggio de'carri e carrozze. Dalla ta ec. Il citato Milizia biasima acremen-
parte di ponente rimane l'ingresso prin- te tanto l'architettura esterna, quanto
cipale, fatto erigere come dissi da Sisto l'interna della chiesa, specialmente la biz-
V. Dal Iato di levante o oriente sono due zarra cupola che sente assai dello strava-
altri ingressi, sopra ciascuno de' quali è gante. Tuttavolta, quanto alla parte in-
una gran loggia di travertino: quello di teriore dell'edifìzio, se non vi è tutta quel-
questi due ingressi che rimane più vi-
,
la sodezza e regolarità che tanto servono
cino all'angolo meridionale dell'edilìzio, a render sublime I' arte , vi si rinviene
già quartiere de'pompieri, oggi lo è della un bello scomparlo de' luoghi, incon-
guarnigione francese; l'altro che sta più trandosi non pochi comodi di Sagrestia
vicino all'angolo settentrionale o tramon- e di stanze,ricavate i:i uno spazio non di
tana è l'unico per cui al presente si ab- soverchio grande. Quel braccio del por-
bia entrata nell'archiginnasio, poiché la tico inferiore, che rimane dal lato di mez*
gran porta principale, dal lato di s. Gia- zodV, contiene le porte d'ingresso al Tea-
como degli Spaglinoli, da gran tempo ri- tro anatomico e a diversi laboratoriusot-
mane chiusa, come notai a suo luogo, e to questo braccio di portico si vede appeso
soltanto suole aprirsi nelle grandi solen- alla volta con gagliarde staffe di ferro lo

nità, come per la festa di s. Ivo. Entran- scheletro del suddetto gran Cachalot. SoU
do per tale porta, si scorge il grati cor- to l'altro braccio verso tramontana ri»
tile quadrilungo, in fondo al quale sor- spondono le grandi finestre munite d'in-
ge la già descritta Chiesa^ tranne la qua- ferriate, le quali danno luce alle sale ove
le parte, neh' altre tre vi sono de' por- erano le scuole del disegno di s. Luca,
tici spaziosi retti da arcate sostenute da separale affattodalf archiginnasio, quan-
solidi pilastri di travertino, d'ordine do- tunque ne occupino una parie, e di pre-
rico. Su questi portici elevasi un online sente vi è il magazzino delle sussistenze
di logge coperte, ricinte da balaustrate, della guarnigione francese. A'iati del brac»
e gli archi delle quali vengono sorretti da ciò del portico volto a occidente incou--
188 UNI U N I

ti l'ampie scale per cui si ascen-


ansi col davanzale per scrivere, e la cattedra
de, mercè due rampe, alle loggie supe- su cui siede il professore. A lato a quella
riori, ossia al 1° piano. Anche quesla log- scuola, in cui il professore di materia me-
gia è divisa in 3 braccia: quello d'occi- dica suol dare le sue lezioni, è il Gabi-
dente «erve puramente d'ambulacro ed netto di Materia medica) ove entro ar-
ha le finestre che rispondono per la via madi muniti di cristalli conservatisi tutte
della Sapienza; quello dalla parte di set- quelle sostanze che ponno servire a tale
lenti ione comprende le porte che metto- studio: questo gabinetto, fondato da Leo-
no accademia teologica, e
alla sala dell' ne XII, contiene tutti i generi e le spe-
alla Biblioteca Alessandrina imponen- cie delle cose occorrenti, delle quali die
te e magnifica, il cui braccio nuovo con- un' esalta descrizione il eh. prof. Giaco-
teneva uno degli ai chi vi degli Uditori di mo Folcili nel Trattato di materia me-
Rota. Nella Sala dell'accademia teolo~ dica da lui pubblicato (di quest' illustre

gica, bastantemente vasta e di forma qua- defunto, tra le altre opere, abbiamo pu-
dra, vedono appesi alle pareti i ritratti
si re Descrizione degli esemplari del-
:

«ti Clemente XI Benedetto XIII , Cle-


, le Chine-chine conservati nel gabinetto
mente XIV, e Gregorio XVI sotto del dell'Università di Roma, fatta per uso
quale fu restaurata; ed anche quelli de' de' farmacisti e droghieri, Romai83o.
cardinali Girclami e de Rossi, ili. fon- Sono 3g di verse specie. Hygienis ctTcra-
datole e il i.° benefico protettore dell'ac- piae generalis compcndium in usum au-
cademia. In tale sala si adunano l'acca- ditorum Archigymnasii romani.,Ron»ae
demia d'archeologia, ed il collegio de'pro- i83o). In fondo del discorso piano è la
curalori (si legge a p. /±6i del Giornale cancelleria e l'archivio dell'università.
di Roma del 1807: Il collegio de' procu- Passando al piano superiore, ove sono i

ratori del s. Palazzo apostolico a termi- gabinetti e musei delle scienze natu-
i

ni delle sue costituzioni nella sessione te- rali, la porta che ad essi conduce rima-

nuta nelP Archiginnasio della Sapienza ne in quel braccio della loggia coper-
nella mattina de' i4 ,ni, gg',0 i presieduta ta che guarda ponente; ma con questa

dalsig.'PietroA mici decano, e da mg/An- descrizione è meglio ascendervi per la


Ionio Pagnoncelli sotto-decano e commis- già piccola ed ora beila scala che rima-
ta rio generale della camera apostolica, in ne poco prima di giungere alle camere
sostituzione agli 8 posti vacanti ha eletto rettorati , e ciò per poterli meglio indi-
i signori Pietro Proja, Luigi Minetti, Fi- care con ordine. Noterò che occorre te-
lippo Maria Salini, Giuseppe Vaselli, Fran- ner presente quanto disM di sopra sull'o-
cesco Lasagni, Filippo Corazziui , Poli- rigine e progressivo incremento de'mu-
ziano de Sanctis, e Francesco Boschetti- sei e gabinetti, egli altri dettagli ripor-
Petti). Da questa sala per una porta a di- tati, sia prima che dopo dell'epoca in cui
ha ingresso neW'Aula magna va-
1

ritta si Nibby stampò nel 838 la sua. pregevo-1

stissima, resa più splendida da Gregorio le opera. Saliti pertanto 4 branchi delia
XVI in questa si aduna sempre l'acca-
: detta scala, trova vasi a destra la porta del-
demia di religione cattolica. Il braccio la Scuola degl'ingegneri (poiché dissi più
meridionale della loggia in discorso ha sopra che nel 1 85 1 fu trasferita tra le scuo-
lungo di sé le porte che mettono alle scuo- le dell'accademia di s. Luca), ed a sini-
le, e nel fondo a diritta le Camere ret- stra é quella per cui si entra nel Teatro
torali, e a sinistra il bestiario de'pro- per le dimostrazioni fisiche e elàmiche:

Le Scuole sono sale pressoché tul-


fessoli. questa è una sala assai vasta, munita del-
le di forma quadra e molto ampie; in l'occorrente all'uso a cui serve, e in u\\
esse non sono che panche pegli studeuti lato di essa trovasi un piccolo Labora-
U N I UNI 189
torio chimico eretto nel pontificato di periormenle, fu donata al gabinetto dal
Gregorio XVI,a facilitare le preparazio- munifico Leone XII: volendolo, può essa
ni che debbono servire nelle dimostra- racchiudersi tutta quanta in 3 piccole bu-
zioni. Da tale teatro si passa in un'altra ste che presentano l'aspetto di 3 libri di
sala ov'è Gabinetto Chimico. Questo è
il mezzana grandezza. Dal gabinetto di mi-
situalo in una sala assai vasta, che in una neralogia e ad esso spettante si entra in
parte ha un terrazzo all'aria libera, che un'altra sala ben grande in cui è il Ga-
serve d' oflicina per le preparazioni ciré binetto Geologico, sistemato secondo il

non si ponno fare in luogo chiuso. All'in- metodo geografico, e perciò sugli arma-
torno delle pareti stanno collocati degli di che ricorrono all'intorno si legge e-
armadi in cui si custodiscono marchine spresso il puntogeografìco a cui le sostan-

d'ogni sorta da servire a'processi chimi- ze in essi custodite appartengono. Entro


ci.Fra le altre merita special ricordo una questa sala si vedono de' grandi avanzi
macchina elettrica, un gazometro, un for- d'ossami di elefanti delle specie primor-
nello di New man, le bilancie pe'pesi de- diali, passati nello stato di fossili: questi

cimali e una macchina pneumatica. Si smisurati pezzi d'ossa furono raccolti dal
passa quiudi nel Gabinetto di Minera- eh. Riccioli naturalista in 3 luoghi diffe-
da Pio \I1, della
logia, istituito cui re- renti nelle vicinanze di Roma. Oltre a ciò
cente ampliazione dirò poi. Qui il pro- in alcuni armadi osservasi riunita una se-
fessore di questa scienza suol dar le sue rie d'esemplari geologici de' colli di Ro-
lezioni, tenendo a vista degli scolari gli ma, ordinati con buon metodo, e raccolti
oggetti di cui ragiona. La sala amplis- cou diligenza e studio sommo dall'enco-
sima è circondata di puliti armadi mu- miato Riccioli. Vi fu aggiunta nel pon-
niti di cristalli, ne' quali si custodisce tificato di Gregorio XVI una rara rac-
la collezione scientifica di tutte le classi colta di litologia antica, la quale con in-
mineralogiche. Quivi si vedono molti og- defesse cure e gravi dispendi fu potuta
getti pregevoli in genere di mineralogia, porre insieme dal eh. av v. Tommaso Belli
e fra gli altri due grossi tronchi d'albe- luogotenente criminale del Vicariato, e
ro di legno egiziano mutati io pietra si- falla acquistare dal detto Papa per sem-
licina durissima. Nel mezzo poi della sala pre più arricchire museo mineralogico.
il

su d'un tavolino si osserva un piccolo ar- Questa raccolta, che si chiamò Collezio-
madio ornato, munito di cristalli e affor- ne Belli, formasi di 600 saggi,diversi tulli
zato con graticcie di ferro, nel quale sta nella qualità, perfettamente eguali nelle
racchiusa una preziosissima raccolta di forme e nella dimensione d'oncie 7 e mez-
sostanze mineralogiche, tanto in gemme za di lunghezza, 4 e mezza di larghezza
quanto in fossili, e quelle e questi ridotti e 2 di profondità. Essa presenta la serie
dall'arte ad un pulimento squisito. Quasi completa di (ulte le pietre adoperate da'
tutte le gemme sono legate in anelli d'o- romani antichi per decorar le loro fab-
ro, e molte di esse hanno per di sopra briche, incominciando da'marmi statua-
alcune, altre pietruzze gemmarie che nel- ri greci e luneusi, e terminando a'basal-
la forma e nel colore imitano a puntino ti, porfidi, serpentini e granati egizi. Dal
diversi insetti. Tutti i ìimanenti pezzi sle- museo mineralogico si perveniva uel Ga-
gali sono tagliati a foggia ottagona e o- binetto di Fisica, dico perveniva perchè
vale, e un per uno ponno esser collocali poi dirò che fu trasportatone! nuovo pia-
entro un anello di s'unii forma, accioc- no elevato sopra a quello che descrivo.
ché gli osservatori a miglior agio possa- A'tempi del M ibby ecco come si trovava.
no osservarne le qualità. Una cosi ricca Si componeva di 4 stanze assai vaste.
e poco comune raccolta, come notai su- Nella 1
."
stanza trovavansi riunite molti»-
1
9o U JN I U N I

siine macchine pertinenti all'elettricismo, stanza sta collocato un bel Cangrù,la cui
fra le quali è osservabile la grandissima pelle è preparata assai bene: innanzi al-
macchina elettrica ch'era posta nel mez- le finestre sono un microscopio e una ca-
zo del luogo, a cui si die per compagna mera lucida, e fra mezzo ad essi è posto
una macchine fìsiche, falle com-
di quelle sopra una colonna il busto in marmo di
prare da Gregorio XVI dal cav. Scar- Gregorio XVI, poiché se Pio VII lo co-
pellini, e ivi colle allre trasferite dall'os- minciò, il successore lo rinnovò e aumen-
servatorio di Campidoglio, a comodo de' tò lanlo, siccome descrissi, che venne ri-

giovani studenti dell'archiginnasio, e per guardalo nuovo fondatore. Presso il Can-


quanto narrai a suo luogo. La 2. a stanza grù si osserva una difesa di rinoceronte
conteneva all'intorno molte macchine di di mole non comune. Si passa quindi iti
differenti operazioni fisiche: fra queste so- amplissima sala di forma quadra, attor-

no osservabili , la bilancia delle gravità no e nel centro della quale stanno disposti
specifiche; la macchina per osservare il degli armadi muniti di cristalli, ne'qualisi
passaggio della scintilla elettrica lungo il custodiscono i volatili di quasi ogni sorta,
conduttore al cader d'un fulmine su di i quali costituiscono una serie ornitologi-
questo; la macchina dell'inclinazione e ca copiosissima: essi sono assai bene pre-
declinazione dell'ago del meridiano ma- parati, e se ne vedono un bel numero pre-
gnetico; la pila papiniana, e la macchi- gevolissimi per la rarità e per la bellez-
na per segnare le qualità del terremoto. za. In una parte degli armadi stessi sono
Entro la 3." stanza si custodivano le mac- racchiusi parecchi quadrupedi, fra'quali
chine che servono a misurar la caduta sono osservabili moltissime scimmie di
de'gravi. La 4-° stanza finalmente conte- specie diversa e non pochi rosicanti. Fra
neva tulle le macchine e gli strumenti le maggior attenzione
cose che meritano
che servono alla fìsica meccanica. Ivi si in questa sala sono un coccodrillo del Ni-
\edeva la nuova macchina elettro-ma- lo d'una prodigiosa grandezza un boa, ,

gnete eseguila in grandi proporzioni ;


, uno sqnalo-gargadia d' una misura po-
un modello delle macchine a vapore; e co comune, due struzzi maschio e fem-
dentro un armadio ch'era nel mezzo della mina, un bel mufflone di Sardegna, una
sala si conservava una vastissima macchi- Jena, un gran cane del s. Bernardo, un
na pneumatica, la quale lira orizzontal- coccodnlo dell'Amazzoni, due grandissi-
mente cou forza prodigiosa. In fondo a mi denti ossiano difese del narval, e un
questa 4-* stanza, presso la porta per cui raro ornitorinco paradoxus. Dalla sala
s'entra al Gabinetto o Museo Zoologi- quadra per i\ue porte si passa in due al-
co, osservasi (cioè descrivo il tutto come tre sale quadrilunghe di grande estensio-

era innanzi la riorganizzazione e amplia- ne. Quella delle due che rimane verso
zione, che stando operandosi, non si può mezzodì ha nel mezzo un armadio pro-
affatto descrivere mentre pubblico que- seguito,alto poco più di mezz'uomo e mu-
ste nozioni) il busto di Fio VII in mar- nito di cristalli, nella cui parte superio-
mo su d'una mezza colonna di granilo, re si conserva una completa collezione di
per averlo cominciato. Appena entrali farfalle, veramente mirabile, e nell'infe-

nella sala del gabinetto di zoologia, veg- riore si vede una miscellanea d'insetti di

gonsi lateralmente collocate lungo le pa- specie differenti. Entro il i.° armadio a
reti le celebri tavole del famoso Masca- destra vedonsi molti zoofili ; nel i.° si os-
gni, colorile con tutta esattezza. Si mi- servano de'pesci conservati entro lo spi-

rano ancora smisurate ossa fossili rinve- rito ; nel 3." sono collocati molti rèttili

nute ne'luoghi propinqui a Roma dal no- in genere, pure conservati entro lo spi-
minalo Riccioli. Nel mezzo di questa i.* rito; nell'armadio di fronte all'ingresso
e n i UNI ipr
sfanno raccolte parecchie preziose con- dalla parte di ponente. Il Gabinetto Ot-
chiglie del mare Rosso clonale da Mehe- tico è unito a quello di fisica, ed egual-
met Ah viceré d'Egillo. Entro l'armadio mente più. sopra dissi dello studio pra-
che occupa tutta intera la parte sinistra tico d'ottica e astronomia, istituito nel-
si contengono degli elici terrestri, di Ho- l'osservatorio astronomico. Finalmente
ma e suoi contorni , de' molluschi e de' il Gabinetto di Farmacia pratica è an-
crostacei conservati nello spirito, de' te- nesso alla sua scuola pianlerrena.
stacei fossili presi da'nionti dello stato pa- Conoscendo il Papa Pio IX la ristret-

pale, delle conchiglie nella maggior par- tezza nella quale Irovavansi i gabinetti
ie viventi, spettanti a mari diversi, e un dell'università romana, perii progredien-
numero non piccolo di pesci curiosi prepa- ti notabilissimi aumentigli proposito vol-
rali a secco. L'altra sala quadrilunga ver- se la mente all'ampliazione del locale; vo-
so tramontana comprende in appositi ar- lendo ancora sistemare in quello minera-
madi delle ossa, degli scheletri e delle pre- logico il recente acquisto della preziosa
parazioni d'ogni genere in servigio del- collezione del conte Lavinio de Medici
l'anatomia comparata (poiché egli è que- Spada (già prelato chierico di camera e
sto propriamente Gabinetto d'Anato-
il presidente dell'armi), per collocar la qua-

mia comparativa o Museo Zootomico, le si mancava di località ; ed anche siste-


formato da Gregorio XVI, come narrai, mare il nobile e generoso donativo del
e separandolo dal Zoologico). Nel mezzo suo direttore e professore cav. Carpi , il

poi sono osservabili due mummie egiziane quale per rendere tal museo perfettamen-
maschio e femmina, svolte da' panni che te completo e uno de'più ricchi d'Euro-
le coprivano, e custodite con cautela sotto pa ,
gli die la collezione delle roccie da
un coperchio di cristalli; una testa d'un lui acquistata e di cui mancava. Deside-
alhino, preparata a foggia delle mum- rando inoltre provvidamente che nell'u-
mie, e una smisurala difesa fossiled'ele- niversità vi dimori qualche individuo per
fànle, trovata dal naturalista Riccioli in la custodia di tanti preziosi oggetti . in
uno scavo al Monte Sagro, mirabile per previsione saggia di qualsiasi eventuali-
esser lunga una canna e mezza e per la tà; imperocché per dar luogo a'successi-
proporzionale sua grossezza. Qui han ter- vi aumenti e formazione di nuovi gabi-
mine musei e gahinelti dell'università
i netti e musei, le abitazioni de'cuslodi del-
romana, secondo il iNihby e il suo tem- la bihlioteca e di altri erano individui
po, e perciò pose fine al parlare di es- state impiegale pe'medesimi musei e ga-
sa, aggiungendo solo che quantunque binetti, laonde ninno allatto e neppure
1' edificio presenti all' esterno ed anche il guardaportone abitava dentro si im-
nell' interno un aspello piacevole all' oc- portantissimo e ricco stabilimento. Per-
chio e solido, pure in molte sue parli è tanto il Papa commise al cav. Andrea Hu-
debolissimo, e ciò a causa di essere stato siri (che porta ilnome del sullodato suo
eretto a più ripreselo diversi tempi e col- avo cav. Vici, come nalo dalla virtuosa
la direzionedidilferenti architeli!. ^[Ga- di lui figlia Barbara, ora sposa in secon-
binétto d'Anatomia umana, istituito nel de nozze ilei pur lodato commend. Fol-
] 85 dal Papa Pio IX; e i\e\Gabinetto di
1 cili architetto particolare di Sua Santità)
d
0.?fcf/icÙ7,ripetutamente parlai di sopra, architetto ingegnere e lenente ini. del
e quest'ultimo restava vicino a quello di genio pontificio, il progetto e quindi l'e-
chimica. Nel gabinetto d'anatomia umana secuzione d'ampliare gabinetti e musei, i

•visono bellissime preparazioni in cera ricavando ancora qualche abitazione. A


acquistate dal Manfredi Napoli: tale ga- tale ellelto quindi si è già sopraelevato il
binetto fu collocato nel nuovo braccio braccio e lato di mezzogiorno, dalla parte
I
93 UN I UNI
rispondente olla via de'Canesfrari,ovesi miaet Zoologiae, Metallurgiae, Phisi-
è costruito il nuovo gabinetto fisico con ces, Chemiae- Suppelleclilem contee*
suo teatro, ed un'aggiunta a quello anato- vandeun adhibendam-Scalis diaetisque
mico, ricavando poi ad una estremità l'in- superstructis - Novam coiilignationem
dicata abitazione.il cardinalSantucci pre- aedibus impostili- P incendo Sanluccio,
fetto della s. congregazione degli studi, Thoma Riario Patribb. Cardinali. - Al-
allogò al prof, di scultura Gio. M." cav. tero Studiis, altero Acadcmiac Praef.
Benzoni, il busto colossale in marmo del Ann. Chr. mdccclv 11 sacri principa-
sommo Pontefice, come apprendo daln.° tus eius XI. Nel citato articolo Scuole
99 del Giornale di Roma del 1857 il , di Roma, che tanto si rannoda con questo,
quale verrà collocato nel centro d' una ragionai delle nuove istituzioni educatri-
galleria del detto gabinetto fisico. Di più ci e insegnanti, e delle nuove scuole che

ordinò il Papa, che vengano sistemati an- hanno aumentato pregi scientifici di Ro-
i

cora tutti gli attuali gabinetti, a motivo ma nel pubblico insegnamento. Questo
del seguito traslocamelo di quello fisi- egregiamente al modo che di-
vi fiorisce
co, che ha lasciato il posto alla suddetta mostrano Giornali di Roma deh 856,
i

nuova collezione mineralogica.Nell'oppo- di cui vado a tener proposito. Dice il n.


sto lato di tramontana, rispondente ad 210. Tre sono in Roma gl'istituti scien-
una delle vie Stadera ri, verrà eseguito il tifici, ove la studiosa gioventù può con-
medesimo lavoro pel museo zoologico, seguire gradi accademici nelle varie fa-
parimenti divenuto troppo angusto alla coltà: I Università Romana t
il Collegio
copia delle sue raccolte, e già le corri- Romano, Scuole del Seminario Ro-
e le
spondenti lavorazioni sono vicine ni lo- mano all'Apollinare.' Veramente si deve
ro fine, coli' altro sopraelevato braccio. aggiungere anco il Collegio Urbano, nel-
Quanto poi a) braccio e lato di ponente,già le facoltà di filosofia e di teologia (avver-
l'avea edificato l'architetto conte Virgi- to ancora che laici studenti non vi ri-
i

nio Vespignani. L'ingresso e la scala a' cevono premi, e le lauree e altri gradi
i

nuovi gabinetti resta in fondo al i.° pia- accademici essi devono prendere nell' u-
no del loggiato dalla parte di mezzodì, ni versi là romana); infatti dallo stesso
cioè presso le camere rettorati ov' era Giornale si rileveràda quanto vado a
la suddetta piccola scala, decorato dal- riferire sulla premiazione del medesimo,
l'arme di Pio IX e sua iscrizione, tut- e dipoi nel n.° 227 nel riportare gì' insi-
to di marmo. Non essendo terminata gniti de' gradi accademici nel 1 856 nel-
la fabbrica, e perciò non potendosi an- l'altre Università dello slato pontificio,
cora sistemare i gabinetti, non potei dar- nel quale articolo li riprodussi, dice espli-
ne una precisa indicazione pare che l'am- : citamente: Ne'eollegi Romano e Urbano
pliazione del museo zoologico compren- si ricevono soltanto i gradi accademici in
derà anche porzione d'uno de'nnovi brac- teologia e filosofia; nel seminario Roma-
ci. In fondo al ."piano e sopra l' ingresso
1 no si ricevono i gradi accademici in teo-
della delta nuova scala che conduce a'ga- logia, ed in legge civile e canonica (anco
binetti, i cardinoliSanlucci eRiario-Sfor- criminale, cioè dopoché nello slesso edi-
za nello stesso 1 85y eressero al Papa l'ac- lìzio vi fu istituito il seminario provin-
cennala iscrizione marmorea con simile ciale Pio, i hanno comuni gli
cui alunni
arme gentilizia, in memoria del discorso studi con quelli del seminario romano, a
incrementodi fabbricati, e di musei e loro cui il Papa fondatore aumentò gradi ac- i

ampliazioni. Eccone il tenore: Pius IX cademici, come rilevai nel citato artico-
Pont. Max. - Ad Academiac Lconianac lo, e da fruirsi anche dagli alunni del se-
dignitalcm amplificandoli - Ad Anato- minario romano , e validi come quelli
3

UN I UNI 193
dell' universitàromana). Sul seminario del seminario romano, anche dopo l'i-

Romano e Piano conviene che dia le se- stituzione del Piano, nello slesso Roma-
guenti più chiare analoghe nozioni. Leo- no vi continuano a laurearsi con lutti i

ne XII col suddetto breve Recolenles, ac- gradi in filosofia e in teologia; ponno al-

cordò al seminario romano di poter lau- tresì studiarvi la giurisprudenza nelle no-
reate in teologia i frequentanti le scuole. minate facoltà, ina le sue lauree e gradi
Poco dopo il seguito stabilimento di es- accademici debbono prenderli nell'uni-
so, oltreché abilitò a continuarvi gli stu- versità romana. Inoltre Pio IX colle Lit-
di quelli che gli a veano cominciati nel col- terae apostolìcac quibus constituitur ra-
legio romano, ordinò che dovessero fre- tio Studiorum Se*
in scholis Pontificii
quentare le scuole del seminario roma- urinarii Romani Apollinaris, de' ad s.
no tutti i chierici romani, e che v'incedes- ottobre 853, che cominciano colle paro-
1

sero però in abito talare. Indi con rescrit- le Ad Piani doctamque, richiamò e con-

to de'i3 giugno 1828, Leone XII diede fermò la bolla d' istituzione del semina-
al seminario stesso la facoltà di laureare rio Piano, dichiarandone meglio il conte-
anche in filosofìa i frequentanti le sue nuto. Di più aggiungerò, che il Collegio
scuole. Con queste disposizioni sensibil- di s. Tommaso d' quino, di cui riparlai A
mente si diminuirono gli studenti dell'u- nel voi. LV, p. 97 , conferisce la laurea
niversità romana , ed anco del collegio in teologia, oltre a'propri religiosi dome-
romano, e invece notabilmente aumen-
si nicani, anche agli estranei. Inoltre a'pro-
tarono gli scolari del seminario vomano. pri religiosi conferiscono la slessa laurea
Siccome molti per profittare delle scuole anco gli altri ordini Mendicanti , cioè A-
del seminario romano, v'incedevano in gostiniani, Carmelitani calzali, Servi di
abito talare, benché non fossero chierici, Maria ec, i quali hanno i reggenti de-
Pio IX per eliminare qualche insorto di- gli studi. Altrettanto si deve dire del Col-
sordine , nel novembre 1846 permise legio di s. Bonaventura de'minori con-
ch'essivi si recassero col proprio abito se- ventuali, e di altri Francescani. I gesui-
colare, continuando a godere il vantag- ti dopo 4 8DOÌ di perfetto compimento
gio d'esservi laureati in teologia e filoso- degli studi filosofici e teologici, senza for-
fìa, con lutti i gradi accademici. Lo stesso malità si laureano, cioè con equivalente
Pio IX Dell'istituire il seminario Pio, con- abilitazione ricevono la facoltà d'insegna-
fermò al seminario romano la facoltà di re. La suddescritta accademia teologica,
laureare in teologia e filosofia, e aumen- esistente nell'archiginnasio, conferisce o-
tandone le cattedre vi aggiunse pure la gni anno una laurea in teologia ad uno de'
laurea e gli altri gradi in gius civile, ca- suoi accademici. Lo stesso Giornale col
nonico e criminale; le quali lauree e gra- 11. °2 1 1 descrive la solenne premiazione del
di tutti dichiarò validi come quelli di qua- collegio Urbano alla fine dell'anno scola-
lunque università , e comuni agli alunni stico, e giustamente dice meritare prefe-
de' seminari Romano e Piano, non meno renza nel conoscersi per la somma impor-
che agli ecclesiastici tutti che ne frequen- tanza di così grande stabi I i mento, e perché
tano le scuole, nelle quali però abbiano serve a rendere palesi al mondo cattolico
fatto il corso di altri studi. Per particola- le belle speranze che danno alle Missioni
re rescritto pontificio poi si ammettono pontificie della Propagazione dellajède,
ancoragli ecclesiastici estranei allo studio massime ne' Vicariali apostolici e nelle
delle scienze che conferiscono gradi acca- Prefetture apostoliche (V.), molti gio- i

demici, ancorché in altre scuole abbiano vani in esso educati. In tale pubblica pre-
fatto il corso di altri studi. Gli scolari se- miazione, fatta nella chiesa del collegio, il

colari che frequentano le slesse scuole cardinal Barnabò prefetto generale della
VOL. LXXXV. i3
j
94 U H l li N I

s.congregazione di propaganda fide, se 1tirgiai2, in farmacia g, in filosofia mo-


gueudo 1' esempio de' suoi predecessori, rale e matematica io5. Onde ne'3 ricor-
esordi con ima elegante, erudita e affet- dati istituti scientifici vi sono stati56 lau- 1

tuosa orazione latina, mostrando agli a- reati, 206 licenziati, e 276 baccellieri: in
Iimiii ivi raccolti d'ugni parte de! mondo tutto 638 giovani che hanno ricevuto un
dalla sapienza e munificenza de'Papi, il grado accademico. Altre notizie analo-
bisogno che hanno d'attendere con impe- ghe, sugli studenti e graduati dell'univer-
gno agli studi, e specialmente a quelli da' sità romana, del collegio romano e del
quali molto aspellano la fede e la civil- seminario romano, riportai a Universi-
tà, siccome destinati a esercitare il subii* tà', articolo che più volte citai perchè in
me ministero dell'apostolato cattolico. Fu si compenetra con questo.
molte nozioni
dichiaralodoltore in filosofia l'alunno ir- Si narra nel n.°22i del Giornale. Ope-
landese Giacomo Rirwan, e furono letti ra grande, a cui il Papa Pio IX, a mez-
i nomi de'7 che duratile l'anno consegui- zo le gravissime cure del supremo suo a-
rono lodevolmente la laurea dottorale in postolato, consagra in modo speciale il

teologia, ed anche ricordato l'altro alun- pensiero, si è quella della educazione ec-
no Giorgio Courey che per aver conse- clesiastica de' giovani che sono chiamati
guito maggior numero di premi fu fatto a servire nel santuario.E ne sono prova
degno medaglia d'oro. Fra'iSo e più
di abbastanza evidente, fra le molte, il Se-
giovani, compresi gli alunni de'colkgi Ur- minario provinciale Pìo dn lui fondato t

bano, Greco-Ruteno e Irlandese, da 5o a beneficio di tutte le diocesi dello slato


furono premiati nelledi verse lingue e nel- pontificio, il nuovo Collegio ecclesiasti-
le varie facoltà scientifiche e letterarie. co Pio Inglese, ed il Seminario France-

Quautoa'3 nominali stabilimenti dell'u- se, de' quali poi dirò alquante parole. Il

niversità romana, del collegio romano e Papa volendo mostrare quanto gli stiano
del seminario romano, col finir deli' an- a cuore i giovani, appartenenti a'vari se-
no scolastico i856 si conferirono 47 minari e collegi ecclesiastici, diesi trova-
lauree in teologia, cioè 25 nelP univer- no uella capitale dell'Orbe Cattolico, e
sità,i5 al collegio, e 7 al seminario. Di quanto apprezzi gli avanzamenti che fan-
queste lauree una è slata ad honorem no negli studi e nella pietà, come ancora
ed una ad pretendimi : 8 sono stale con- eccitarli al meglio, a*25 settembre 1 856
ferite a studenti francesi, 6 a tedeschi, qual padre amoroso non disdegnò di se-

una ad un polacco, ed un' altra ad un dersi a mensa con loro nel braccio del mu-
costantinopolitano; le restanti a giovani seo Chiaramonti al Vaticano. Ivi volle be-
italiani. Nel diritto canonico e civile so- nignamente aver seco lutti gli alunni del
no slate conferite 74 lauree e tutte a gio- seminario Pio, opera degna della specia-
vani dell'università; 26 furono consegui- le sua predilezione, e altrettanti drappel-
ti da studenti nati e domiciliati in Roma. li, formali co'rispettivi loro rettori, de'mi-
Nella facoltà medica sono stati laureali gliori giovani AcW Accademia Ecclesìa-
25 giovani, di cui 9 romani; nella chi- stica, delSeminario Romano, de' Colle-
rurgia 1 3, di cui un solo romano; nel- gi Capranica, Urbano , Greco-Ruteno,
la filosofia e nelle matematiche 8, di cui 1 Germanico- Ungarico, Inglese,!/- lande-
7 romani. I licenziati in teologia furono se, Scozzese , Pamphilj Pio-Inglese e ,

21, in difillo canonico e civile 98, in me- Belga, non che de' Seminari Vaticano
dicina 26, in chirurgia 18, in farmacia e Francese, e del collegio e seminario de'
12, ed in filosofìa morale 22. 1 baccellie- monaci Cassinoti di s. Paolo e della pia
ri in teologia sono stali 65, in diritto ca- casa degli Orfani. In tal circostanza fe-
nonico e civile 106, in medicina Concili- 1 cero corona al Papa, oltre le persone del •
UN I UNI .
97
la sua camera segreta e vari distinti pre- slieo conseguirono la laurea in teologia
lati e vescovi, io cardinali. Dopo il pran- 7, di cui 3 alunni del seminario roma-
zo il Papa si compiacque disporre vari no, e 3 del collegio Cerasoli nel Io slesso
premi di valore, consistenti in bellissimi seminario; 6 in diritto canonico, e lutti
oggetti di divozione, e la sorte decise chi del nuovo seminario fraucese;ei3 in fi-
do vea conseguirli. I giovani penetrali del- losofia, di cui 1 o alunni del seminario Pio.
la più profonda riconoscenza per tanta Dissi di voler dire alquante parole sulle
degnazione, l'espressero in versi, e gli a- recenti utilissime istituzioni già mentova-
lunni di propaganda compirono quest'at- te. Il Seminario Pio (/''.) fu istituito dal
to doveroso ini 5 lingue, fra cui la cine- Papa Pio IX nel 1 853, col denaro che la
se e l'indiana; e con questa varietà d'i- pielàdel mondo cattolico in luttuosi gior-

diomi espressero in certo modo I' unità ni gli a vea offerto, sotto la tutela della lì.

cattolica. Benedetti tutti dal Papa, se ne Vergine Immacolata e di s. Pio V, per


tornarono a' loro rispettivi stabilimenti, giovare anche all'incremento degli studi
lieti di tanto ouore e consolazione reli- del pontificio seminario romano, per es-
giosa, cui ricorderanno come il più caro sere stalo presso il medesimo stabilito, per
giorno di loro vita , e il migliore come vantaggio e beneficio grandissimo delle
eccitamento a sempre più avanzare nelle diocesi esistenti nelle proviucie dello sta-
scienze e nella pietà, doti indispensabili a to pontificio. L' uno però è interamente
chiunque si ascrive al santuario. Convie- dall' altro diviso, ha particolare rettore,
ne che aggiunga al descritto sulle premia- inservienti ed ingresso: solo comuni ueso-
zioni e conferimenti de'gradi accademici 110 le scuole e gli esercizi di pietà nella
del collegio romano e del seminario ro- chiesa di s. Apollinare, essendosi aumen-
mano, altre particolari notizie, che leg- tata la fabbrica con ridurre ad uso alcu-
gonsine'n. n 2076208 del Giornale, che ni locali inservibili. Dissi la nuova e no-
chiariscono meglio il riferito; mentre bilissima istituzione falla anche per van-
quanto all'università romana, e de' suoi taggiare gli sludi de'duestabilimenti, poi-
876 studenti, de'quali 238 romani, pe' ché ivi per disposizione del generoso e ze-
confronti coll'àltre Università dello sla- lante Pontefice, con ben ordinato meto-
to, in quell'articolo reputai più opportu- do d'alte scuole filosofiche, teologiche, le-
no dire d'altre relative nozioni. Nel col- gali, '(storiche, fisiche, morali e linguisti-
legio romano fra' 1000 giovani che du- che, più estesamente s'insegnano le scien-
rante l'anno 1 856 ne frequentarono le ze e le lettere, con incremento pure de'
scuole, 14 conseguirono il premio nella gradi accademici. L'articolo citalo lo pub-
facoltà di teologia, 18 in quella di filoso- blicai nello stesso 8 53, prima dell'aper-
1

fìa,33 nelle classi d'umanità e rettorica, tura del seminario, eh' ebbe luogo a' i5
e 72 in quelle grammaticali. Durante ottobre, per cui non potei dirne abbastan-
l'anno scolastico conseguirono la laurea za. Però di sua grande importanza, de'
in teologia fra 210 giovani i5 di essi, e prosperosi e felici successi che fondata-
4 in filosofia. Fra'laureati in teologia, 5 mente se ne attendono, già assai fioren-
appartengono al collegio germanico-un- do, ampiamente vi supplì 1' cibimi di
garico, 2 al collegio Capranica , ed uno Roma, 20, n.° 3q, con breve de-
nel l.

al seminario francese. Nel seminario ro- scrizione, in un al prospetto della facciata


mano, 19 conseguirono il premio nella fa- della chiesa e contiguo edifiziodi s. Apol-
coltà di teologia, 7 nel diritto canonico linare, in cui vedono due piani innal-
si i

e civile, 1 8 nelle facoltà filosofiche, 26 nel- zati sul cornicione, massime dal lato del-
le scuole d'umanità e retlorica,3o in quel- la piazza, congiunti al piano sul medesi-
le di grammatica. Duratile l'anno scola- mo preesistente nel resto dell' edificio.
,

196 UNI U K I

Soprattutto è ammirabile l'ampia aula, già, di letteratura e di storia che con mol-
the quasi unificando la religione e la scien- te cure a veano raccolta. L'ultima ricchez-
za, tu appositamente costruita sopra la za della biblioteca di s. Apollinare è quel-
chiesa, per esseie ad ambo i seminari co- la venuta dal Papa Pio IX, che neh 854
piosissima biblioteca , che dal nome del vi fece trasportare dal già monastero de'
munifico fondatore chiamasi Piana. Que- Girolamini (F.) de'ss. Bonifacio ed A-
stavenne poi descritta ed espressa con lessio, ora óe'Somaschi(F.), la collezione
altro disegno dallo stesso Album, t. i i libraria che giù vi avea adunato l'eruditis-
n.° 32 , in cui la sapiente eloquenza di simo p. ab. d. Felice Neriui. Questa vuol
rag/ Stefano Fiossi die coutezza colla do- esser principalmente celebrata perle bib-
vuta lode del dotto, erudito e completo bie poliglotte, per l'ottime ediziouidi tutti
storico Ragionamento di mg.* France- i Padri, de'concilii, de'leologi, de'fìlosofl,
sco de' conti Fabi Montani: Il semina' degli storici , degli archeologi precipua-
rio Pio aperto in Roma
dalla munifi- mente cristiani, e de'di zio nari d'ogni ma-
cenza della Santità di N. S. Papa Pio niera. Il Papa continuamente intende ad
IX, Roma 1 854- A p. 8 e 44 'ferisce il 1 » aumentarla, non meno che gabinetti. Ri- i

eh. prelato Fabi-Montani, che il Papa con ferisce il Giornale di Roma dell'i i gen-
lettere apostoliche de' 3 ottobre 1 853 ap- naio 1 855, che continuando le sue inces-
provò il metodo degli studi, di cui dà un santi benefiche cure per il florido progres-
breve e con veniente ragguaglio. Soggiun- so de'due seminari, donò due elegan-
ge l'altro encomiato prelato Rossi. Anche tissime macchine, le quali aggiunte a una

la biblioteca Piana è un nuovo monumen- 3.' non mollo prima regalata costitui- ,

un corredo preziosissimo
to alle scienze, ranno il nucleo, per dir così, del nuovo
pe'due seminari il Piano e il Romano; è gabinetio fisico-chimico, che avea già il

un comodo sopraggiuuto a qualunque a- suo professore e direttore nella persona


mature dello studio, poiché in grazia del del prof. d. Francesco Regnaci, e per sua
provvido principe fu posta a pubblico uso provvidenza viene sostituito a quello che
di lettura. Quivi sono accolti numerosi i fu preda delle fiamme nell'infausto 1849-
volumi che la vasta mente e l'animo gran- Queste macchine racchiudono de' pregi
de di Gregorio XIII avea collocati nel col- non comuni, rilevali dalla descrizione ivi
legio Germanico- Ungarico da lui edifica- riportata, del prof. Reguani medesimo. li-
to, e ora occupato da'due seminari, ornan- na di essa è Wheatstouiana per rap-
la

doli di magnifiche legature e ornale de' presentare moti vibratori dell'ondula-


i

suoi stemmi. Vi risplendono le edizioni zioni luminose. L'altra è un aritmome-


degli Aldi, tutti che si stamparo-
i classici tro, pel quale si eseguiscono meccanica-
no per ogni luogo, e quanti Padri usci- mente tutte l'operazioni d' aritmetica, e
rono in luce nel secolo XVI: e vi si tro- si risolvono problemi complicatissimi, con
vano le opere de' filosofi greci e tutta la infallibile precisione e sollecitudine mera-
commentatori d'Aristotile, del
serie de' vigliosa. La 3." è un elettro-medicale di
quale non era vi allora sapiente che non Breton, la quale riunisce tutti i perfezio-
avesse succhialo il buon logicare. 1 pal- namenti di cui è capace quel, valente arte-
chi sono quelli già falli costruire dal ma- fice meccanico che l'offrì al Papa. Fece-
gnifico Pio VI. Quivi seno pure le reli- ro altrettanto il cav. Tommaso Colmar
quie della privata libreria di mg.' Gaspa- col .suo anlimomelro da lui inventato; e

Francesco Paulini colla Weahtstonia-


1

re Gasperiui e del can. Giuseppe M.' Gra- d.


ziosi, insigni e dotti ecclesiastici tenerissi- na, il ." in Italia a costruirla senza esem-
1

mi delrumano seminario, a cui lasciarono plare né figura, il quale venne destinato a


in dono lu scella suppellettile di teolo- dirigere il laboratorio fisico istituito nel
UNI li NI 197
seminario. Di più il Papa concesse al suo pale del giorno 8 dicembre , della Gran
seminario Pio due delle quattro pensio- Vergine dichiarata concepita senza mac-
ni accordate da Pio VII agli studenti di chia di peccato da Chi dava, a mezzo la
teologia nell'università romana, che si di- sollecitudine dj tutte cose, origine e vita
stinguessero nel conseguimento de'psemi alSeminario Pio , destinato a maggior-
la sua
ne'rispettivi concorsi; e per diporto mente dilatare la scienza e la pietà nel

villi» Santucci fuori di porta s. Pancrazio, clero delle diocesi dello stato pontifìcio".
resa famosa nel 1 849 da'comhattimenti Indi nel n.° 284 dello stesso Giornale è
sostenuti da'francesi contro i ribelli, e la- detto. »Nè volle astenersi dal festeggiare
sciatagli in morte da mg/ Giuseppe San- la dogmatica definizione delConcepimen-
tucci Fihbietti canonico della basilica La- to Immacolatodi Maria (nello stesso gior-
teranense, chierico di camera, presidente no deli. "suo anniversario), l'inclito col-

dell'annona e grascia. I due seminari Ro- legio Paolino eretto nella cappella Bor-
mano e Pio festeggiarono la dogmatica ghesiana di s. Maria Maggiore; conside-
definizione dell'I uimacolatoConcepimen- randosi esso a ciò particolarmente tenu-
to di Maria Vergine nella loro chiesa, e to per l'onore compartitogli dal Pontefi-
con solenne accademia letteraria e poe- ce Paolo V, che presso di sé fosse tenu-
tica nell'aula massima, di che feci ricor- ta il dì 8 dicembre la cappella papale, o
do ne'miei Cenni storici intorno alla de- che tenendosi altrove, il cardinal suo pro-
finizione dogmatica ec.,nel vol.LXXIIT, tettore pontificasse la messa solenne, ec."
p. 99. Quindi e per essere il seminario Pio Veramente ciò non apparisce dalla bol-
sotto gli auspicii dell'Immacolata Conce- la Immensae bonitatis, de' 28 ottobre
zione, giustamente il Papa nel » 855 attri- 16 [5. di Paolo V, Bull. Rom. t. 5, par.
buì ad un alunno del seminario Pio la
4, p.i83: Erectio Capellae in Basilica
prerogativa distinta di pronunziare un di- s. Mariae Majoris de Urbe, e te, et Car-

scorso sul mistero, nella Cappella papa- dinalis Protectorìs jurisdictione. Dissi
le per la festa dell' Immacolata Conce- nel summenlovato articolo, che la cappel-
zione (J-), nella quale non soleva esser- la papale l'istituì Benedetto XIV, da te-

vi sermone; e siccome il Papa volle festeg- nersi nella nominata basilica o nella cap-
giare il [."anniversario della sua solenne pella pontificia, con detta prerogativa al
dichiarazione dogmatica dell'Immacola- cardinal protettore della cappellaBorghe-
to Concepimento della Vergine Madre di siana, e lo confermò coll'allociizione Pa-
Dio, nella proto-basilica Lateranense, in terna animi nostri, pronunziata nel con-
quella [.''chiesa del mondo ebbe luogo la cistoro segreto de' 26 novembre 1742,
i.' volta. Perciò si legge nel n.°28[ uel Bull. Bened. XIV, t. \,Appendix n. 9 :

Giornale di Roma del [855.» Dopo il Celebralio Capellae Pontifìciae in ba-


canto del Vangelo, il chierico Pauluccidi silica s. Mariae Majoris diefesto Con -
Fano, alunno del seminario Pio, recitò ceptionis B. MariaeVirginis decer ni tur.
una latina orazione sul mistero , che in Segue il decreto: Cum Sancii'sszrnus, de'
quel giorno festeggiava la Chiesa , e op- 3 dicembre 174^- Ed eccomi a parlare
portunamente giovossi di quella circo- del Collegio ecclesiastico Pio Inglese, di
stanza solenne per esprimere pubblica- cui già feci parola ne'vol. LVI, p. 171,
mente al sommo Pontefice Ja gioia e la LXI1I, p.124, dicendo di sua istituzione
profonda riconoscenza, da cui erano pe- fatta neh 852 da Pio IX col nome di Col-
netrati moderatori e tutti gli alunni di
i legio Ecclesiastico, e in parte dell'Ospi-
quel seminario, per essersi degnato di sta- zio apostolico de Converlendi(V.), di cui
bilire che uno di loro avesse ogni anno riparlai nel voi. LXXIII,p. 173 e altro
a
l'alto onore di favellare nella cappella pa- ye. Pei- la [ . ne die uotizia la Civiltà Cai-
i
98 DVK.I UN I

lolita, indi la ripelè prima il n.°28o del inglesi convertiti. Questi la celebrarono
Giornale di Roma del 1 852, e poi il eh. col cominciar dall' assistere nella matti-
prof. Arrighi negli Annali delle scienze na alla messa, e con commovente dispo-
a
religiose, serie 2. , Li i,p.i 2.5. Insostan- sizione religiosa riconfortaronsi col cele-
za si dice. Non era infrequente l'interve- ste pane di vila, qual è la ss. Eucaristia:
nire che alcuni individui di varie nazioni quindi ebbero P onore d'essere ammessi
già adulti, massime de'convei fili dall'e- alla presenza del Papa, a fine d'allentar-
resia, mossi d8 superno impulso a dedi- gli i erano com-
sensi di gratitudine da cui
carsi alle missioni ne' propri paesi , con- che loro faceva parteci-
presi per la sorte
venendo in Roma sede e centro della fe- pare. Incoraggiati da parole del più vivo
de, amassero fissarvi per qualche anno
Iti sentimento cattolico e di paterna bontà,
la dimora, a fine d'intender l'animo ad riceverono come pegno di prospero riu-
apprendere in tutta la sua purezza la dot- scimento all'opera la benedizione aposto-
trina cattolica, ed acquistare il vero spi- lica. Nell'ore pomeridiane ebbe luogo nel
rito dell'uomo di chiesa. Nel numero no- nuovo collegio una conferenza tutta pro-
tevole de'collegi che sono fondali in Ro- pria dell'occasione, tenuta dal rev. retto-
ma non eravene alcuno espressamente di re del collegio inglese, che co'suoi alun-
tale scopo che potesse esser apeito a lai ni prese parie alla funzione; e salutala la

classe di persone, e avervi una conviven- ss. Verginecollesue litanie, invocali i lu-
za adatta al loro stalo, per cui si trova- mi e doni dello Spirito Santo, si die com-
i

vano costi etti allogarsi alla meglio in par- pimento alla funzione colla benedizione
r
ticolari ahita/ioni. Il Papa Pio IX ponen- del di viri Sagramenlo, compartita ila mg.
do la sua attenzione a questo speciale bi- De Medici, ora cardinale, chequale Mag-
sogno, e supplicato caldamente eziandio giordomo presiedeva all'ospizio aposto-
a provvedervi, benignamente dispose che lico de'Convertendijin uno all'interven-
nel vasto ospizio apostolico de'converten- to de'deputati del medesimo. Lodata u-
di, posto in Borgo o Città Leonina nella niversalmente P importante istituzione,
Piazza Scossa Cavallini .),da'superio- convennero inoltre a festeggiarla noume-
ri dello stesso ospizio se ne riducesse con- no più notabili ecclesiastici inglesi pre-
i

venientemente una piccola porzione a for- senti in Roma, ma ancora de' sinceri se-
ma di Collegio ecclesiastico, con sua pic- colari cattolici diedi tutlocuore rallegra-
cola cappella, in cui potessero esser accol- vansi cogli avventurosi loro connaziona-
ti princi palmeti le que'minist ri protestan- li. Con tale dimostrazione vollero dire che
ti inglesi, i quali abiurati gli errori della per essi sorgevano liete speranze alla re-

sedicente chiesa Anglicana, volevano tor- ligione, alla Chiesa, all'avvenire di tanti
nare in grembo alla vera fede, e atten- fratelli infelicemente tuttora divisi dalla
dere tranquillamente agli studi, pagando loro propria madre la Chiesa cattolica,
tenue pensione, sotto una direzione a ben fuori della quale non vi è l'eterna salute,
formare la mente e il cuore alla loro vo- il che non cessando mai di ripetere, ancor

cazione. Eseguite con ogni cura le ponti- una volta lo dichiarai nel voi. LXX1X,
fìcie disposizioni, tosto si ebbe un nume- p. 73. La benedizione apostolica data al
ro di domande per 1' ammissione, suffi- nascente collegio fu feconda di copiosi
ciente a inaugurare il nuovo istituto, a cui frutti di grazia; come lo è stato il ristabi-
il Papa die il titolo di Collegio Ecclesia- limento della gerarchia ecclesiastica in In-
itico, e ne stabili P inaugurazione a' 2 i ghilterra, mediante il ri pristina menti) del-
novembre 852 sagro alla Presentazio-
1 la provincia ecclesiastica di IVestnunsler
r
ne al Tempio della D. Vergine, esegui- (I7.). Ne fece cenno anche il lodato mg.
ta dalla nascente comunità de' riuniti 6 Fabi-Moulani a p. 42 » e dicendo pure :
UN I U X I li)]

» Di presente (2 1 giugno 8^4) >' 1 collegio Pwieismo (f^-ì, successivamente furono


viene per maggior comodila de' convit- in que'tempi e continuano mirabilmente
tori trasportato nella via Tordinona di numerose udì Inghilterra; ed fortuna-
1

' i

plesso il collegio Piceno". Ciò però non ti illuminati dalla divina grazia lamen-

si effettuò, come si rileverà dalla seguen- tavano, come notai di sopra, di non tro-
te sicura narrazione, risultato di mie ri- vare ne' copiosi stabilimenti ecclesiastici
cerche. Il col!e"io rimase 3 anni nell'o- e scientifici dell'alma città, propriamen-
spizio de'Convertendi, ma aumentandosi te un istituto conveniente e adattato alla
il numero de'convittori, e trovandosi per- loro speciale condizione, per ascendere al
ciò troppo ristretto il sito , fu deciso di sacerdozio. A questi si aggiungevano tan-
trasferire il collegio ecclesiastico nella ti altri individui, i quali si sentono chia-
fibbrica del Collegio Inglese (/^.), di cui mati allo stato sacerdotale,dopo aver pas-
riparlai ne'vol.XXXIV, p. 3c), XXX. V, sato una parte di loro vita al secolo, laon •

p. 47> e m au ri luoghi, per ivi fare una de anco per tali persone preesistenti col- i

qualche unione tra le due comunità, che legi e seminari riuscivano poco acconci.

già aveano molti punti d'affinità, oltre la Il collegio Pio non ebbe al principio che

nazionalità. Adunque a' 2 1 novembre 7 convittori, fra'quali i suramentovati (>

i855, nello stesso giorno della festa del- convertiti, e tra di essi5 erano stati mini-
laPresentazione della ss. Vergine, in cui stri nella setta anglicana. Questo picco-

3 anni prima avea avuto cominciamen- lo numero progressivamente si è aumen-


to il collegio ecclesiastico, partì dall'o- tato fino a 2i soletti cioè metà con- ,

spizio de'Convertendi, e si recò nel nuo- vertiti al cattolicismo e metà cattolici d'o-
vo domicilio del collegio inglese, dove con rigine. Il collegio Pio serve ancora pe'
l'aiuto de'generosi cattolici d'Inghilterra, sacerdoti o studenti che vogliono prose-
ampia e comoda casa era stata disposta, guire un corso più esteso di teologia, ov-
come mi fu concesso ammirare con piace- vero di gius canonico, od altri studi eccle-

re. D'allora in poi prese il nome di Col- siastici ; perciò gli studenti frequentano
legio eeelesiastieo Pio Inglese, col qua- le prelezioni pubbliche in filosofia e teo-
a
le per la i. volta figura nelle Notizie di logia nelle scuole del collegio romano, ed
Roma del 1837, col nome del direttore anche in altri scientifici istituti con ap-
rev. d. Luigi English. Il collegio Pio re- provazione de'loro superiori, a'quali col-
sta affatto diviso dall'antico collegio in- la nuova residenza sono vicini, prima ri-
glese, meno che si servono amhedue del- manendo ad essi lontani e perciò di non
la stessa chiesa e dell'istessa mensa Sem- lieve incomodo. Per istruirsi negli alti slu-
pre il precipuo scopo del collegio Pio è di in Roma furono istituiti per le diver-
di supplire al suddetto caso particolare se nazioni i diversi Collegi di Roma(fr.),
de' convertiti, o anche de'cattolici di na- ed og™i il non solamenteser-
collegio Pio
scita, i quali vogliono entrare nello stato ve a tal nomina-
fine per gl'inglesi delle
ecclesiastico, in età più matura dell'ordi- te condizioni, ma ormai altresì per gli a-
naria, e perciò non vi si riceve nessuno mericani degli Stati Uniti che hanno vo-
senon ha compito 24 anm tu e,a La i - luto profittare del nuovo utilissimo isti-
mancanza di siffatto genere di collegi in tuto, essendovi entrati diversi individui
Roma erasi fatta notabilmente sentire, 5del
di quella nazione. Si legge nel n.°2
principalmente da io e circa ancora i5 Giornale di Roma del 856, che il Pa^j » 1

anni avanti alla sua felice istituzione; im- Pio IX a'20 gennaio >» degnò d' una visi-
perocché, come in tanti articoli celebrai tail collegio Inglese, ed il collegio Pio, che

con espansione d'animo, le conversioni fondato dal'a stessa Santità Sua, prima
de'ministri protestanti, contribuendovi il che fosse unito quivi, stava nell'ospizio
aoo U N I ti N I

de'Convertendi. Il sommo Pontefice ven- sero alcun altro ambiente, e ne fecero l'i-
r r
ne ricevuto dal Morris rettore del
sig. d. na ugurazione Y 8 dicembre dello stesso
r
collegio Inglese, e dal sig.' d. English ret- i855, giorno faustissimo per essere il i.°
tore del collegio Pio. Si compiacque di glorioso anniversario della definizione
visitare idue locali, lodandosi dell'ordine dogmatica dell'Immacolato Concepimen-
e della proprietà che regna nell' uno e to di Maria, dalla medesima Civiltà tan-
nell'altro : e si trattenne a leggere l'epi- tosolennemente festeggiata e propagata,
grafe, che contiene nomi de'4o missio-i prima e dopo I' immortale decreto co' ,

nari, che successivamente usciti dal col- suoi sapienti e vigorosi scritti. Onorato
legio Inglese •batterò il sangue per la fe- 10 stabilimento della Civiltà Cattolica
de, quando fecero ritorno alla loro patria. d'una beniguissima visita improvvisa del
Indi ammise al bacio del piede superio- i Papa Pio IX, a'ig febbraio 1857, a glo-
ri ed giovani de' due collegi e con essi
i ria del vero mi piace riprodurne il rac-
vari signori inglesi, tra'quali taluni recen- conto più fedele come seguì, e lo ricavo
temente tornati in seno della Cliiesa cat- dal n.° 5 1 del 1857 dell'eccellente e bene-
tolica, e già appartenenti alla celebre u- merito periodico di Torino: L'Armonia
niversità d'Oxford. E lasciando in tutti dellaReligione colla Civiltà, il quale giu-
contento sommo per tanto onore loro stamente con esso distrusse e confutò l'as-

compartito colla sua inaspettata visita, il serzioni false e maligne di 3 giornali ita-

Santo Padre verso un'ora pomeridiana hanissimi,i quali travisarono la verità del-
fece ritorno al Vaticano". Tra le princi- la storia contemporanea, sulla fede de'lo-
pali Stamperie di Roma, in quell'artico- ro sedicenti corrispondenti di Roma.» Il

lo pubblicato nel i854> noverai quella Santo Padre volle visitare la casa de' ge-
dellaC?V//tò Catlolica,sper[a nel novem- suiti a Scossa valli e la tipografìa della Ci-
bre i85o, presso la chiesa di s. Andrea de' viltà Cattolica, per mostrare cosi pub
Gesuiti, dicendo de' suoi singolari pregi blicaraente quanto gradisca quest'opera.
tipografici, precisamente nel voi. LXIX, 11 giovedì grasso (del Carnevale) alle 1 po-
p. 25o, ed insieme celebrando riverente- meridiane fu chiusa quella tipografia pei'

mente e affettuosamente di cuore, il che lasciare che quegli operai se ne andasse-


feci pure di sopra e sempre ad occasio- ro a far carnevale pel Corso, non sapendo
nem, lesornme benemerenze dell'incom- che il sommo Pontefice sidegnerebbe di
parabile eccellentissimo periodico, emi- visitarla in quel giorno. La maggior par-
nentemente e altamente ammiralo e ap- te de'gesuiti che stavano a Scossacavalli,
plaudito da'saggi eda'veri cattolici; per la essipureerano usciti a passeggio. Non re-
profonda dottrina e per l'inimitabile ze- stavano in casa che due: pp. Paria (pe- i

loda cui è informato, nel propugnare con rò infermo in letto) e Curci. Alle ore 4 '/4
imperturbabile valore la ss. Religione no- andò a loro un cameriere di palazzo per
stra, la pubblica moralità, ed buoui stu- i avvertirli, che il Papa si disponeva a vi-
fecondo ornamento, onde
di de' quali è sitare la tipografia della Civiltà Cattoli-
floridamente prospera semper ad medio- ca. Il p. Curci corse per le chiavi, si pro-
ra. Questo cenno era indispensabile per vò ad aprire le officine, ma non vi riuscì.

dire,che la suddetta porzione dell'ospizio Allora voltasi (ad un famigliare pontifi-


de'Converlendi occupata dal collegioPio, cio, quale si diresse ad uno de'carabi-
il

appena questo partito, il Papa dispose nieri)ad alcuni carabinieri che aveano ,

con volere benigno, che vi si trasferisse lo preceduto il sauto Padre, li pregò di far
stabilimento della Civiltà Cattolica. I ri- venire un fabbro-ferraio che aprisse; e
spettabili redattori vi si portaronocolla ti- poi avviossi in tutta fretta al Vaticano.
pografia dal ricordato locale,a cui aggiun- Incontrò il Papa in Piazza Rustiouccit
1

UNI UNI 30
a piedi, con una scorta d'onore, e col cor- scientifici e morali alla Chiesa di Dio ed
teggio ordinario. Gli si geltò in ginoc- alla suagenerosa nazione, con ottimo di-
chio davanti, egli disse i Padri essere fuo- visamente si propose a proprie spese di
ri, e le odici ne chiuse. 11 Papa sorrise e fondare un seminario francese in Roma,
lo rialzò scherzando. Poi se lo mise a' metropoli del cattolicismo, ove i veneran-

fianchi, e andò di passo alla casa de' ge- di vescovi della Francia potessero man-
suiti. Salì nel loro appartamento, si ri- dare con piena fiducia que' tra'loro chie-
posò alquanto, visitò la biblioteca, e poi rici e altri ecclesiastici destinati agli stu-

discese alla tipografia. In questo frattem- di superiori. Considerò saviamente la con-


po era giunto uno de'soprintendenti della gregazione, che mentre in Roma quasi
stamperia che l'uvea aperta, ben illumi- tutte quante le nazioni aveano simili sta-
nata e messo in ordine ogni cosa. II Pa- bilimenti, la sola Francia n'era ancor
pa vi si fermò buona pezza per vedere a- priva, e perciò de'preziosi e salutari van-
gire la macchina, messa in moto da alcu- taggi che ampiamente ne derivano; seb-
ni operai chiamati in fretta; quindi rega- bene la monarchia francese da antichis-
lò di moneta qualche ragazzo, clonò limo- simo tempo vi possegga 6 illustri luoghi
sine, scherzò con molta amubilità secon- pii, con altrettante chiese , che descrissi

do il solito, benedisse a'gesuili, all'opera nel voi. XXVI,p. 227, e ne riparlai altro-
Ioro,e tornossenea piedi al palazzo com'e- ve. Adunque l'encomiata congregazione ,

ra venuto". Ora mi resta a parlare del prese opportunamente l'occasione d'ef-


nuovo Seminario Francese di Roma. fettuare il suo mirabile concetto, del fe-
Quivi fu fondato neh 853 dalla congre- lice ritorno dellaFrancia alla pratica della
gazione delle Missioni straniere del se- Liturgia romana, all' TJffiziatura divina
minario di Parigi delle Colonie (^-), romana,edel ravvivamento della divozio-
che é sotto 1' invocazione dello Spirito ne e attaccamento alla s.Sede,del rinvigo-
Santo e del Sagro Cuore di Maria, la rito sentimento della cattolica unità, come
quale nella nobilissima metropoli della accennai con effusione d'ossequioso ani-
florida Francia dirige il detto seminario, mo verso l'esemplarissimo, dotto e zelan-
e il di cui scopo principale è quello d'e- te episcopato e clero francese, iu questi
vangelizzai e l'Africa occidentale ove pos- due ricordati articoli e negli altri ctie vi

siede missioni; mentre le prefetture apo- hanno relazione. Pertanto manifestato al


stoliche della Reunion o Isola di Borbo- Pontefice Pio IX il geoeroso pensiero di
ne ,d\ Guada lo ape e d'i Martinicca,&i§ stabilire nella città eterna un seminario
settembre 85o furono dal Papa Pio
i IX francese, fu accolto benignissimamente e
elevate a vescovati. Come prefetture le incoraggiato con paterne benedizioni. Al-
descrissi nel suddetto articolo; come ve- lora i superiori della congregazione con
scovati la sola i ."potei descrivere, non es- circolari notificarono il proponimento a
sendo la sua lettera stampata nell'epoca tutti i vescovi della Francia, informando-
dell'erezione. Nel 1846 divenuto superio- li della nuova fondazione, ed insieme sup-
re generale della congregazione d. Maria plicandoli a proteggerla e corroborarla
Francesco Libermann, sotto di lui essa colla loro autorità, e prontamente vi cor-
aggiunse al precedente titolo quello del- risposero non pochi prelati. Si apri in
l' adorabile Cuore di Maria. Morto nel Roma lo stabilimento dal superiore d.
i852,gli successe l'attuale Rm.°d. Igna- Luigi Lannurien, il giorno solenne d'O-

zioSchwindenhammer. Nel suo tempo gnissanti deli 853, nel rione Monti, nella
dunque mossa la benemerita congrega- via degli bernesi, parrocchia de'ss. Qui-
I

zione dal lodevole e pio desiderio di pro- rico e Giul'ilta ; denominazione che prese
emiare grandissimi vantaggi spirituali, dall' esservi stato un tempo nella via il
202 UNI U | 1

Collegio degl'Irlandesi. Aumentandosi s. Francesco d'Asisi, di cui celebri vano


gli allievi e i convittori, e riuscendo il lo- la festa, oltre quella della loro s. Madre
cale angusto, fu d'uopo cercarne altro più Chiara vergine. Queste monache vi re-
grande e anche più vicino pegli studi al starono fino alla soppressione degli ordi-
centro di Roma, a"* suoi stabilimenti in- ni religiosi, effettuata dopo il 1810 d>tl
segnanti e alle sue biblioteche. Fu dun- governo imperiale francese, che avea oc-
que nel i854 dnll'encomiato ab. Lannu- cupato domimi delia s. Sede. Restituiti
i

1 ien acquistato nel rione Trevi il bel mo- questi nel 1 8 4


1 a Pio VII, in tal anno il

nastero detto dell'Umiltà], già delle do- Papa die la chiesa di s.Chiara all' arci-
menicane e allora delle monache salesia- confraternita di s. Gregorio Taumatur-
ne della Visitazione (/.), trasferite al- go; ed monastero da Camillo Polverosi
il

trove per le ultime vicende repubblica- che l'avea acquistato, era stato conver-
ne; ma appunto per queste essendo oc- tito in abitazioni e in lanificio. Minaccian-

cupato dalla guarnigione francese, non do la chiesa di cadere, mentre si dava o-


fu possibile di ottenerne dalle autoi ita pera alle riparazioni , improvvisamente
militari la evacuazione, laonde conven- crollò il tetto e tutta la volta, la mattina
ne abbandonare il contratto. Trascorsi de'22 ottobre 855, senza che alcuno ne
1

due anni, finalmente fu comprato l'an- rimanesse offeso per tratto della divina
tico monastero di s. Chiara da' Poi vero- Provvidenza, e ne fi testimonianza il n.°
si, ridotto da loro ad abitazioni, nel rio- 24 1 del Giornale di Roma del 1 855. Al-
ne Pigna, luogo centrale comechè vicino le notizie riportate ne' citati luoghi, ag-
«dia chiesa di s. Eustachio , considerata giungerò con Venuti ,
Roma moderna.
l'ombellico dell' abitato di Roma; chiesa Neil' altare maggiore eravi il quadro di

in cui si onora solennemente WSagroCuo- s. Chiara di buona mano. I due Profeti a


re di Maria {V.) dall'omonima congre- fresco a veali dipinlilìnIdiiSsareCroce. L'al-
gazione primaria, coll'iutero mese d'ago- tre pitture erano del Volterra, forse l'ar-

sto ad esso consagrato, e dalla congrega- chitetto del suo interno, il quale oltre il

zione francese peculiarmente venerato, la detto altare si formava di 6 cappelle sfon-


quale da un altro lato non lontano ha la date laterali, semplice e senza ornati no-
pia unione del Sagro Cuore di Maria in s. tabili. 1 quadri degli altari di esse erano
Venanzio (mi è di compiacenza religiosa per lo più copie, ricavate però da buoni
l'esser di questa priore e dell'altra depu- autori. Nella casa dunque a destra della
talo). Conviene che io qui ricordi d'avere caduta chiesa, spaziosa ed altissima al suo
riferito ne' voi. XXVI, p. 188, LXXV, scopo, verso metà di novembre i856
la

p. "x^i e altrove (come ne' voi. XXXI, p. fu stabilito il Seminario Francese con ,

io8,XLIV,p.237,LXXI,p.i4o,LXXn, interna cappella del sagro Cuore di Ma-


p.189, LXXI1I, p. 197 e 199), che Pio ria, tutto in bell'ordine econvenienza, che

IV a istanza del nipote cardinal s. Carlo mi fu dato con soddisfazione ammirare.


Borromeo edificò la chiesa e il propin- Il Papa avendo donato la caduta chiesa

quo monastero di s. Chiara, e nel 563 1 e le sue macerie al seminario, questo è in-
vi collocò le donne che da vita licenzio- tento alla sua riedificazione, e iteli' anti-
Sii cimisi convertite e divenute penitenti, che fondamenta vi ritrovò le medaglie
chiamò dal suo nome Casa Pia. Ur-
e lo di Pio IV suo edificatore, che presen-
bano Vili nel 1628 trasferì le Conver tò al Papa regnante. La nuova chiesa
tite religiose al monastero agostiniano di forse sarà dedicata alla Madonna delle

s. Giacomo alla Lungara ed allora nel


,
Vittorie, ma ancora non è stabilito il suo
monastero della Casa Pia vi furono po- titolo. Gli allievi del seminario già sono
ste le monache Clarisse del 3.° ordine di giunti al numero di 32, di cui la maggior
IIMI U N I ao3
parie sono sacerdoti, e si applicano qua- rito e illustre capo redattore il eh. Lui-
m tulli a proprie spese agli studi supe- gi Vevillot, celebrato per sapere vasto,
riori nelle pubbliche scuole di teologia potenza di stile ed elevatezza di pensie-
nel collegio romano, del diritto civile e ri,anche nell'eucomiate recenti Mélan-
canonico nel seminario romano, per le ge» religieux, historiques, poliliqucs
altre scienze e lingue nell'università ro- et litléraires, ossia raccolta degli artico-
mana, tulli luoghi vicinissimi al semina- li più rilevanti di s"i eccellente giornale,
rio francese. In esso può essere
niuno vi partendo sempre dagli slessi principii,bat-
{immesso, se none mandalo o almeno au- te allo stesso scopo di ristorare cioè prin- i

torizzato dal proprio vescovo, e vi si fan- cipe religiosi e cattolici. A compensare


no quotidiana mente le ri petizioni ed i cor- poi, il Papa Pio IX, I' arciconfrateruita
si di supplimen lo per lutti i rami d'inse- di s. Gregorio della perduta chiesa, le
gnamento ecclesiastico. numero delle
Il concesse nel declinar del 18 56 lamagni-
ci

tliocesi di Francia le quali hanno finora fica Chiesa di s. Maria de' Miracoli
fornito di alunni il seminario nascente so- (f-), già del sodalizio omonimo, aven-
no più di 3o, e questo fa di conseguenza done riparlalo nel voi. XLIX, p. 271
ragionevolmente sperare,che tra pochi an- e 276. L'eloquente e mirabile esempio
ni perverrà ad essere uno de'più fiorenti delle celebrate fondazioni del Collegio
stabilimenti stranieri in Roma, tanto pel Ecclesiastico Pio Inglese, e del Semi-
numero digli studenti, quanto pel buono nario Francese, è stato ferace di pro-
spirito da cui è animata la congregazio- spere conseguenze ed ha mosso gli ame-
ne e ihe infonde ne'suoi allievi, non meno ricani ad imitarlo, poiché viene riferi-
che per la forza e progresso negli studi. to a p. 8 7 del Giornale di Roma de'
1

Grande quindi e immenso sarà il bene 4 settembre 1 856. » Leggiamo nel gior-
che ne deriverà alla religiosa Francia, tut- nale americano la Semana, che il sig/Ey-
ta intenta in is trincero i più intimi legu- zaguirre, uno de'più distinti ecclesiastici
mi colla Cattedra apostolica, centro infìd- dell'America, come lo dimostrano le sue
libile di verità, della vera e pura scien- opere, tra le quali la Storia del Chili, e
za e del zelo apostolico. Si legge nelle No- la Storia del catolicismo a fronte del-
tizie di Roma, che il rettore del seminario le sette dissidenti, era giunto nel Messico
franceseèil Pun.° P. Freicle della congre- incaricato della fondazione d'un Semi-
r
gazione di s. Spirito. Mg. Fabi-Montani nario Ecclesiastico per V America Meri-
col suo Ragiona mento, 9 p. 48, impiegò nel dionale, pe'giovani chierici della medesi-
i854 alcune parole su questo stabilimen- ma. Il Correlo Mercant, intorno all'esi-
to: lo dice convitto aperto dalla congre- to di tale missione , contiene quanto se-
ga/ione di Santo Spirito e dell'Immaco- gue: Oggi è partito col vapore il Rio del-
r
lato Cuore di Maria, per quegli ecclesia- la Piata il sig. d. Ignazio Eyzaguirre,
stici francesi che in Roma voglia no atten- il quale ha lasciato nel Brasile profonde
dere agli studi sagri o perfezionarvisi, a- simpatie; e desideriamo che negli altri
vendo primacompito ilcorso di belle let- luoghi in cui si reca la sua missione ab-
tere, e previo il permesso de'vescovi nel- bia l'esito felice, che ha avuto qui nel Bra-
le cui diocesi devono fare ritorno. Che il sile. Egli, com'è noto, è incaricato di sen-
Santo Padre ha assai commendato l'isti- tire l'opinione ed il voto de' vari vescovi
tuzione, cui non lascia di porgei econtras- dell'America sopra l' importante fonda-
segni di paternale benevolenza. Inoltre dei zione d'un Seminario Americano a Ro-
nuovo seminario francese e con giusti en- ma, da cui debba uscire un clero morige-
comi parlò ancora l'ottimo giornale cat- rato e dotto, degno e alto a compiere la
tolico di Parigi YUnivers, il cui beneme- missione augusta del sacerdozio, li l'idea
2o4 UNI UN I

di creareun seminano nella capitale del- vescovi della provincia di Nuova York do-
l'Orbe cattolico è poi una delle glorie del po il loro concilio provinciale tenuto nel
regnante Pontefice, il quale ha preveda* i854, si contengono aperte e calde esor-
to il sommo vantaggio die ne va ad ave- tazioni a que'vescovi perchè si sforzino di
re l'America. E quest'incarico non pote- dar presto principio ad un seminario a-
va essere affidato a persona più degna del mericano in Roma. Il che bastò perchè
r
sig. Eyzagui ire sacerdote del Chili, pro- molti cattolici promettessero subito di vo-
fondo nelle scienze teologiche e nella let- una somma
ler contribuire all'opera per

teratura, accademico di profonda erudi- di 5 nula franchi ciascuno. Ora le prati-


zione e diplomatico di grande urbanità. che necessarie per una tal fondazione so-
iVel Brasile sappiamo eh' è stato ben ac- no già molto innanzi, sì che non tarde-
colto e lodalo dagli arcivescovi e da've- ranno certamente cattolici americani de-
i

scovi il generoso progetto delSantoPadre, gli Stati-Uniti ad avere qui in Roma un

e specialmente dall'illustre vescovo dio- seminario pe'loro chierici nazionali". Co-


cesano di Rio Janeiro, il quale oltre a da- sì co' celebrati nuovi presidii scientifici e
re appoggio a tale idea d' un seminario letterari, atti ancora a diffondere e propa-
americano, promette di spedirvi alcuni sa- gare colla vera dottrina la purità de'
cerdoti di sua diocesi, edi concorrervi con dogmi in diverse parti del mondo,in uno
qualche dono. Speriamo che il sig. Ey- al migliore pubblico insegnamento, ulte-
zaguirre abbia dovunque la bella acco- riormente si aumenteranno la gloria e le

glienza avuta da tutti i vescovi del Bra- grandi benemerenze colla civiltà delle na-
sile". Quanto al Seminario degli Slati- zioni, della religione cattolica e dell' al-
Uniti, si apprende dalla Civiltà Cattoli- ma Roma sua principale sede magistra-
ca, serie 3.", t. 6, p. 254- »> Nel n.° de' i o le; non meno la secolare e illustre rino-
gennaio ( 1807) del giornale cattolico a- manza dell'università dell'archiginnasio
mericano New- York-Freemìans -Jour- romano e dell'uni versila Gregoriana, non
r
nal il sig. Binsse, console generale degli che quella del seminario romano e di
stati pontifìcii in America, pubblicò una tutti quanti i numerosissimi sussidii del
sua lettera in cui dimostra le utilità che sapere che doviziosamente fanno conve-
verrebbero alla causa cattolica negli Sta- niente e splendido decoro e ornamento
quando si fondasse in Roma un
ti-Uniti all'antica signora delle medesime nazio-
Seminario Americano pegli Stati- Uniti, ni, e alla dottissima letteratura romana.

a similitudine di que'tanti che già vi pos- Per ultimo non voglio tralasciare di da-
seggono altre nazioni. Né questa fonda- re on cenno sid Convitto dell' Immaco-
r
zione, dice il sig. Binsse, può esser gra- lata Concezione, eretto da' benemeriti
ve alla liberalità de'cattolici americani, i fratelli delle Scuole Cristiane (A7 .) alla
quali mostrarono già in varie contingen- Madonna de' Monti in Roma, in via dei
ze come non badino a spese quando si Zingari n.°i3 e da'medesimi diretto. Il

tratta della religione. Infatti i cattolici di cardinal Fornari prefetto della con- s.

colà inviarono 200 mila franchi per l'u- gregazione degli studi, avendo come nun-
niversità cattolica di Dublino, decretata zio apostolico in Francia ammirato in
nel memorabile' concilio di Thurles{V.}, Parigi il gran bene pubblico che face-
ei 35 mila al Santo Padre Pio IX in Gae- vano gli encomiati religiosi delle scuole
ta : e novellamente i cattolici della sola cristiane, e specialmente ne' pensionati
città di Nuova York raunaronoi75 mi- ossia convitti, invitò i medesimi religiosi
la franchi per allargare il loro spedale. Al della casa della Madonna de' Monti ad
qual proposito è da sapere, che nel bre- ivi aprirne uno per la classe civile de' fi-

ve indirizzato dal Sauto Padre Pio IX a' gli de' negozianti e de' mercanti, perchè
UN I U B I ao5
Leone XII colla bolla Quoti divina Sa- di acquarello e figura, architettura, ec.
pientia, aveva abilitato le corporazioni 8.°Lingua francese. 9. Lingua inglese.
religiose dedite per propria vocazione al Lingua tedesca. 1 i.° La musica.
io.°
pubblico insegnamento, ad aprire altri 12. La ginnastica. Queste due ultimo
luoghi per esso. 1 religiosi delle scuole parti sono al libero piacimento delle fa-

cristiane, per corrispondere alle zelanti e miglie, pagandosi a parte. Pel suo com-
autorevoli premure del cardinal Forna- plesso, maucavasi in Roma di tale sta-
i-i, ne' primi del 1 854 aprirono nel me- bilimento.
desimo suddetto locale delle scuote pub- Al punto di stampare quest'articoIo,ri-
bliche, il convitto che tosto divenne nu- cevei onorevole biglietto dal nobile cav.
meroso, mediante gli studi che vi s' in- Paolo Renazzi, segretario generale della
segnano diretti tutti al commercio, alle presidenza diRoma e Comarca, d'inter-
arti, alle professioni meccaniche; quin- venire all' inaugurazione dell' erma del
di e presto fu necessario ampliare di mol- eh. giureconsulto romano e padre suo
to il locale. E siccome l'area delle scuo- Filippo M.", nella Protomoteca Capitoli-
le della Madonna de' Monti è di proprie- XL VII,
uà, che descrissi nel succitato voi.
tà della camera apostolica, il Papa Pio p. 86, e ne riparlai superiormente dicen-
IX, sempre premuroso per l'incremento do del decreto di Gregorio XVI che pre-

della pubblica istruzione in Roma e nel scrive dovere essere trascorsi soltanto 4°
resto dello stato pontificio, dopo di ave- anni dalla morte di colui al quale vuo-
re per mezzo della s. congregazione de- le rendersi tale onore. Con sommo pia-
gli studi approvato il convittori suo pro- cere mi vi recai. L'inaugurazione segui
gramma degli studi, l'abito di pramma- dignitosamente, nel segueute modo riferi-

tica de' convittori, con benigna munifi- to dal n.° 1 o5 del Giornale di Roma.» La
cenza concesse lo spazio di terreno oc- mattina di giovedì 7 maggio 1857 nelle
corrente per l'ingrandimento del nuovo sale dellaProtomoteca Capitolina veni-
istituto,il quale numera ioo convitto- va solennemente inaugurato il busto del-
ri, con grande soddisfazione de' padri di l'illustre giureconsulto romano (Filippo
famiglia. Il programma degli studi è que- e non) Angelo Maria Renazzi. E ben de-
sto. Per le scuole inferiori. Studio della gno di tanto onore era egli, dappoiché
religione ossia dottrina cristiana (i fra* non soloRoma, sua patria, ma tutta I-
telli delle scuole cristiane hanno per prin- talia Ponora.Fornito di potente ingegno,
cipale regola dell' istituto loro, di fare ilRenazzi non avea ancor compiuto il
ogni giorno a' loro alunni per mezz' ora quinto lustro, che fu veduto insegnar di-
la spiegazione della dottrina cristiana, e ritto criminale nell'archiginnasio roma-
le feste per un' ora e mezza). Leggere, no, e con quanto successo lo dimostra-
scrivere, aritmetica, geografia, storia sa- no chiaramente le opere che dipoi pub-
cra e romana, grammatica italiana, com- blicava colle slampe. Ricco di tutta la
ponimento ossia stile epistolare. Nelle scienza che su materie criminali erasi pro-
scuole superiori vi si aggiunge poi. .°Uno i fessata fino allora, e con sana filosofia e
studio più profondo, più ragionato della grandi idee sceverando il giusto e l'one-
dottrina cristiana. 2. "Studio più esteso, sto da quell'ammasso di leggi e di sta-
più perfetto della lingua italiana. 3.° Prin- tuti, che gli uni sugli altri accatastati for-
cipii di rettorica. 4-° Matematiche, alge- mavano regola di processura criminale,
bra e geometria. 5.° Tenuta de'libri com- e tutto portando al vero diritto, egli con
merciali in partita semplice ed in par- ammirabile accorgimento e con una gran-
tila doppia. 6.° Scienze naturali, bota- de perseveranza giunse a ridurre a rego-
nica, fisico-chimica. 7. Diseguo lineare la ed a metodo gli elcmenlidel diritto cri-
ao6 U N I U N I

minale, di cui nel 773 pubblicò il i.° vo- i principii dal medesimo coslanlemenle se-
lume, indi a due anni il 2. , ed in seguilo guiti nella pubblicazione delle sue opere).
il 3.° e il 4-° Quest'opera condotta a com- E la solenne inaugurazione di questo bu-
pimento a mezzo inveterale consuetudi- sto, fatto eseguire in marmo dall'egregio
ni e antichi pregiudizi, che dovette ardi- artista Luigi Roversi, ebbe luogo giovedì
tamente combattere, sollevò grande gri- mattina con un' orazione del commend.
do non solo iu Italia, ma anche oltremon- Pietro Ercole Visconti (che giustamente
te ; per cui l'autore ebbe parole di eneo- rese ancora particolari e
alti encomi alla

mioedi ammira/ione da'più distinti giu- Storia dell' Università degli sludi di
reconsulti, da'legislatori e dalle accade- Roma, e la disse compita fino a Clemen-
mie. La Francia, la Germania, l'Inghil- te XIV), congiunto per vincolo di paren-
terra videro tradotta nella propria loro tela alla famiglia del Renazzi, che fu tutta
lingua quest'opera del nuovo giurecon- presente a quella cittadina solennità. Gli
sulto romano, e le più celebri università Em.i e Rm.i signori cardinali Tosti, Al-
l'adottarono come testo nel corso del di* tieri (arcicancelliere dell'archiginnasio
rillo criminale. Onde nessuna meravi- romano ), Gazzoli, Marini, Roberti (pre-
glia se Caterina II imperatrice delle Rus- sidente di Roma e Comarca ), Santucci
sie invitava a Pietroburgo il Renazzi, de- (
prefetto della s. congregazione degli
r
siderosa di giovarsi di lui nella formazio- studi) e Medici. S. E. il sig. principe Or-
ne d'un codice criminale: se la corte im- sini senatore di Pioma, il collegio de-
periale di Vienna lo chiamava a legge- gli avvocati concistoriali, molli professo-
r
re giurisprudenza ne! pavese ateneo, e se ri romana università il
della , sig. prof,
Napoleone I gli offriva cattedre in rino- commend. Tenerani direttore (presiden-
mate università. Il valentegiureconsulto te, anzi a nche del Museo Capitolino) del •

non volle dipartirsi da Roma, ove con- la Protomoteca ed altri illustri perso-
,

tinuando i suoi studi pubblicò altre ope- naggi, onorarono quell'alto, che se per il
r
re importanti finché veniva a morie nel sig. cav. Renazzi è un tributo di amore

1808, onorato da tutti sapienti. Un uo- i al suo padre, per romani è un giusto i

mo sì distinto ben era degno, che avesse tributo di ammirazione ad un distinto


il suo busto nella Protomoteca Capito- concittadino, che accresce gloria alla pa-
lina fra quelli di tanti italiani illustri nel- tria". Adunque mi gode grandemente l'a-
l'arti, nelle lettere e nelle scienze. On- nimo di fare in tempo per riportare in
de la Magistratura Romana assai di buon quesl' articolo, e così porvi nel suo fine
grado e con piena soddisfazione accoglie- quasi un suggello aureo, non solamente
va la domanda, che le venne fatta dal- al meritato concesso serto di perpetua glo-
l'unico figlio superstite di questo gran- ria, ma rimarcarne di più lo speciale splen-
de giureconsulto, il cav. Paolo Renazzi dore , a quello che nel medesimo mi fu
(istanza, che dopo il volo favorevolissi- principal maestro e duce, cioè nel perio-
mo emesso in proposito dal collegio de- do fecondissimo che comprende l'epoc;»
gli avvocati concistoriali, la magistratu- trascorsa da Innocenzo HI circa, e anco
ra rimise al cardinal Brunelli prefetto al. pianto prima, sino in parte al 1806;

della s. congregazione degli studi, perchè perciò arduo, studioso e lungo cammi-
la riferisse al Santo Padre. Il che esegui- no, che poi solo ma animoso tuttavia do-
to a'6 marzo i856, il Papa pienamente vei proseguire sino a oggi, e perciò de-
vi annuì, prendendo in benigna conside- scrivere altro notabile spazio di tempo
razione la celebrità meritamente acqui- ferace di avvenimenti scientifici e lette-
stata da un sì illustre e valente scrittore rari, alternati ripetutamente da gravi vi-
di giurisprudenza, e la rettitudine de' cende politiche. Forse l' entusiasmo da
U N I VN I 207
cui sono compreso per Filippo M." Re- di non esservi ancora rappresentata; men-
dazzi, tradisce e illude la mia pochezza. tre forse sopra tutte le scienze ne ha il di-
Ingenuamente tultavolta confesso, che ritto, per la sua remola antichità, per la
nell'assistere all'inaugurazione della sua sua dottrina, nobiltà , autorità, gloriosi
erma, il tumulto degli alletti e di concen- e innumerabili fasti; siccome astro bene-
trate meditazioni (sempre innamorato e fico e illuminatore della civiltà e delle
veneratore di tutlociò che riguarda la leggi delle nazioni , che signoreggia da
grandezza, la dignità e !a gloria di Ro- tanti secoli e maestosamente tuttora re-
ma, e de'.Sommi Pontefici suoi domina- gna, a pubblica utilità universale. Se tra
tori, per le quali eccelse prerogative e ad gli 82 busti ed erme de'i itratti degl' il-
mnjorem Dei gloria m precisamente in- lustri esistenti nella Protomoteca Capi-
tra [Mesi questa laboriosissima e volumi- tolina, oltre quello del glorioso fondato-
nosa mia opera, che grazie a Dio ormai re della medesima Pio VI I,e oltre quello
definiti vameme tocca al suo termine), in pure del magnanimo Leone XII postovi
essa io ci vidi unito anche un atto di do- da'miei rispettabiliArcadi. principalmen-
verosa , di giusta e di troppo protratta te sono con onorale le belle arti del
essi

riparazione alla romana giurisprudenza, disegno ed alunne dell'ingegno, la


figlie

e toltacos'i finalmente dall'oblio, in quel soave e armoniosa musica eh' esprime i


luogo augusto e Areopago di gloria, con- sentimenti di tutti gli affetti ed è il lin-
sagrato all'immortalità del sapere, del- guaggio dell'animo, la poesia che istrui-
l'ingegno, dell'arte e del valore. Per tutto sce dilettando, quale emanazione nobi-
questo, per mia riconoscenza al savio
la lissima dello spirilo umano; ma però vi-
filosofo, al profondo e benemerentissimo vamente deploro, che in confronto lo so-
giureconsulto, al franco e veritiero sto- no assai meno le scienze sublimi , come
rico,che nella maggior parte mi fu pri- la sovrana filosofia e la erudita lettera-
maria guida nel grave e vasto argomen- tura. La giurisprudenza poi, scienza le-
to già svolto (e nel quale eziandio ten- gale, fonte di sapere e filosofìa che con-
tai fare rilevare il complesso di sua mol- siste nella scienza del giusto, finora non
teplice dottrina ed erudizione, che con- era affatto figurata da veruno dell' im-
tribuì efficacemente a moderare e miglio- mensa schiera de' celebri giureconsulti,
rare il diritto criminale, a indicibile van- e finche il romano giureconsulto Filip-
taggio dell'umana società, e che oltre al- po M." Renazzi ne riempì il lin qui de-
tre opere diede alla celeberrima univer- plorato vuoto; e ciò ad onta che in Ro-
sità romana la completa storia sino agli ma, cominciando da' remoti tempi, e iu
inizi circa del corrente secolo, in uno al quelli altresì degli antichi suoi domina-
prezioso saggio storico della letteratura tori, perchè nata in Roma e scienza de'ro-
romana), in quella lieta circostanza io mani sempre rigogliosamente vi fiorì la
mi credeva di preferenza, dopo i «noi il- giurisprudenza come dal suo principio
,

lustri parenti, e dopo gì* illustri giure- sono andato dicendo anche in quest'ar-
consolli che ivi facevano bella e onora- ticolo, e successivamente ben anco in più
ta corona, quasi a niuno secondo, e cer- parli del resto d'Italia, e nello stato pon-
tamente tra' primi di quelli che più sen- tificio, come nella dotta Bologna e nel-
tivano l'importanza dell'avvenimen- l'augusta Perugia. Forse ancora tale glo-
to compiuto, che più godevano sincera- ria tanto desiderata, non sarebbe prove-
mente dell'atto, che gioivano altresì in nuta a quella scienza, senza il virtuoso
vedere reintegrata la magistrale e insi- amor figliale e la giusta ammirazioneche
gne giurisprudenza del Romano Foro, la un degno figlio procurò al migliore de'
quale ben a agioneavea fin qui lamentato
i padri;e senza il pronto esaudimento con-
2o8 UNI UN N
seguito dalla saggezza e amor patrio della desima , come di Sisto V, di Gravina
magistratura, e confermato dal benepla- di altri che ivi insegnarono. Di più che
cito pontificio costante rimuneratore del- egli volesse farli scolpire a proprie spese
ia virtù.. Questo avventuroso figlio ha in- da'suoi allievi. Ma considerandosi che nel-
oltre il raro vanto d'essere uno de' soli la scelta de' personaggi potevano deri-

4 figli ch'ebbero l'incomparabile conso- varne critiche pe'confronti, l'idea non fu


lazione di veder decretato a'Ioro celebri abbracciata). Si può vedere la bella In-
padri sì eminente lustro e sì segnalata dicazione delle sculture ec. d! Alessan-
onorificenza,cheaveanocon ardore pro- dro Tofanelli direttore della Protomo-
mossa. Veramente non deve poi del tutto teca Capitolina ec, sulla quale ho fatto
sorprendere, se tra'celebrali 83 busti ed le riferite mie deboli osservazioni, per de-
erme, ora compresa quella del Renazzi, coro delle scienze e delle lettere, perché
la scienza, la filosofìa e la letteratura po- vieppiù rifulgesse l'onore reso a Renaz-
chi ne vantino. Conviene ricordarsi, co- zi , e finalmente per ulteriormente e in
me riportai al luogo citato di sopra, che modo non perituro prendere piena par-
fu il gran Canova ili.°a concepir Tele- te alla particolare compiacenza godu-
tata idea d'onorare nel Romano Cam- ta dal l'encomia lo figlio, circondato da-
pidoglio gli uomini illustri italiani con gli egregi figli suoi e nipoti del celebra-
busti ed erme marmorei. Poiché prima- to, colla narrata e festevole inaugurazio-
mente nella Protomoteca vi furono tra- ne. Formalità conveniente, che peli. fe-

sportati i numerosi busti di marmo già ce eseguire nel 1 82 1 il eh. Filippo de Ro-
esistenti nel Tempio del Pantheon , ed manis, quando a sue spese ottenne di col-

ivi eretti a tutti artisti (imperocché do- locare nella stessa Protomoteca l'erma
po esservi stato tumulato Raffaello, pres- d'Aldo Pio Manuzio, già direttore della
so il suo busto marmoreo vi furono suc- famosa Stamperia Vaticana (f/ .) au- ,

cessivamente collocati quelli di molti prin- tore di più opere classiche greche e lati-
cipali artisti, e di qualche dotto, sebbe- ne. Le opere e le penne degli slorici,de-
ne non narra che volevasi
ivi sepolti. Si gli oratori e de'poeli, sono più durevoli

fare il simile col busto d'un protestante de'bronzi e de'marmi, e tramandano a-


illustre. Sia per impedirlo, sia perché or- gli avvenire il nome e l'imprese de'lra-
mai la veneranda Chiesa di s. Maria ad passati, fanno accorti a non degenerar
li

Martyrcs era quasi divenuta un museo da loro, ma ad emularne le grandezze.


di ritratti, Pio VII nel 1820 dal Canova Colla mia quantunque non proporzio-
,

li fece a un nottetempo traspor-


tratto nata, in questo mio Dizionario intendo
tare in Campidoglio, e così ebbe prin- d'erigere un monumento a Renazzi.
cipio la Protomoteca ); indi altri 11 di UNNI, HUNJNI. Gente la più numero-
essi Io stesso generoso Canova a sue spe- sa e rinomata fra tutti gli antichi popoli
se fece scolpiree collocò nella Protomo- barbari, durarono pel corso di ben due
teca , oltreché quelli di 5 poeti , e l'er- mila anni, e senza dubbio hanno origine
ma eziandio del letterato Tiraboschi ge- comune cogli abitanti attuali della gran
suita, storico dell'italiana letteratura (co- Tartaria e la Scizia (V.) t come prova-
me Renazzi Io è della romana G. M. : di rono mg. 'Giuseppe Assemani,autore del-
Cardella abbiamo il Compendio della la Biblioteca Orientale e degli Annali

storia della bella letteratura italia- d'Oriente; e Giuseppe deGuignes, nelle


na ec. Inoltre si dice, che Canova pro- opere intitolate; Memoria storica sopra
gettasse di far collocare sulle porte delle l'origine degli unni e de' tur citi, Parigi
scuole dell'università romana i busti mar- 1748. Storia generale degli unni , de'
morei de'più celebri professori della rae- turchi, de' mogoli e degli altri tartari
UN N DNN 9.09

occidentali, prima e dopo Ccsu Cristo piedi,ovvero per tipi di quo'piuoli che si
fino al presente, Parigi iy58. Alcune del- tagliano grossolamente in figure umane
le loro colonie posseggono oggidì molti per collocai li su'parapetti de'ponti".Qne-
regni nell'oriente, e nominatamente la Ci- sfa nazione era riparlila monte o tribù,
na, la Corea e Giappone: altri sotto il
il che vivevano tutte allo stessa foggia. Gli
nome di tribìi turche regnano nella Per- unni,nemici deH'agricoltura,non conosce-
sia; quelli che furono delti turchi otto- vano l'uso del pane. Dice DeGnignes." Le
mani involarono il supremo potere a'ca- radici e la carne mezzo cruda , appena
lifli de'saraceni, uè altro lasciarono loro mortificata tra la sella e il dorso de' ca-
che un potere assai limitato sulle materie valli, formavano il loro alimento. Essi non
religiose del maomettismo, e fondarono si tenevano sicuri in una casa o entro un
l'impero di Turchia {V.) sulle rovine del- solido edilizio, ma vaganti per le pia-

le monarchie della Siria, dell'Egittoe del- nure e le foreste mogli


lasciavano le loro
la Grecia. Ci sono state altre emigrazio- e figli sotto tende erette sopra carri che
ni degli unni , i quali dopo i Goti (V.) trasportavano ove sembrava loro oppor-
ebbero gran parte nella distruzione del- tuno. Non aveano alcuna stabile dimora,
l'impero romano in occidente. Gli antichi uè vestivano che di pelli jO di tela che la-

unni si divisero in unni dell'Asia, e in un- sciavano marcire sui loro corpi. Erano
ni dell'Europa: questi secondi abitavano sempre a cavallo, anche quando teneva-
sulle sponde del Volga e verso la palu- no le loro assemblee, ed erano sì poco
de Meotide. L'odio implacabile ch'essi a- avvezzi a starsene in piedi, che durante
veano a'goti, la differenza che correa tra la notte si sdraiavano sul dorso de'loro
gli uni e gli altri, simile a quella tra'nor- destrieri, ma pocodormivano.Erano scal-
manni germani, per la com-
e gli antichi tri, incostanti , senza religione ,
avidi di
plessione e forma de'loro corpi, pe've-
la ricchezze, crudeli e senza umanità, orgo-
stiti,cóstumi e linguaggio, prova che que- gliosi, rapaci, collerici, in una parola del
sti popoli non traevano la medesima ori- tutto simili a'calmucchi (de'quali anche
gine. Gli unni vestivansi di pelli d' ani- nel voi. LXXII , p. 2p3) di adesso, ed
mali, col pelame di fuori, come portano a' tartari della Crimea". Che gli unni a
tuttavia gli ungheresi e i polacchi sui lo- cavallo facevano gli uffizi loro, lo dice lo
ro berretti; la bontà e la bellezza di que- stesso Ammiano Marcellino. Eqnis propc
ste pelliccie servivano a distinguere le qffixi, duris quidem, sed deformibits, et
condizioni, ed era soprattutto pregiata mulicbriter iisdem non numquam insi-
quella della martora. La lingua degli un- dentes, fungunhir muneribus consuetis.
gheresi è un dialetto di quella degli unni, Essi non aveano re,ma soltanto capi, la cui
e non ha alcuna somiglianza colla schia- autorità era assai male determinata: chia-
vona, né colla teutonica. Ammiano Mar- mavano il capo Tanjù, cioè figlio del eie-
cellino fa il più. schifoso e orribile ritrat- lo,che risiedeva ordinariamente sotto li-
to della nazione degli unni.» Sino dalla na ramificazione del monte Altan. Usa-
poppa, gli unni frastagliano col ferro le vano molto nel combattere di dar le spal-
guancie de'loro figli per impedir che vi le al nemico, fìngendo fuggir per paura.
crescano i peli, di guisa ch'essi invecchia- I nemici credutala vera fuga, «l'inseguì -
no senza barba, quali eunuchi senz' ab- vano disuniti pieni di fidanza. Ma poi gli
bellì mento nel volto. Con una testa enor- unni voltando ad un segnale i cavalli , si

me, rasa di capelli e sepolta in mezzo a scagliavano di fronte sui nemici, il qua-
larghe spalle , e sproporzionati in tutte le improvviso mutamento tantosto li fa-
l'altre membra, e deformi nniversalmen- ceva sgomentare, ed allora ingrazia del-
te,si prenderebbero per tanti bruti a due la leggerezza de'loro cavalli con maggio-

VOL. LXXXV. *4
-

aio UNN UN N
re furore gli unni con impelo piombava- nano colle provincie settentrionali della
no su eli essi e ne faceva strage. Ancorché Cina. Avendo la discordia suscitale tra
venissero rotti e posti in vera fuga nelle essi guerre civili, i vinti oppressi dalle lo-
battaglie, erano bravissimi per raccozzar- ro sconfìtte e dalla tirannia deVi nei tori
si prontamente. Un pezzo di pelle era il abbandonarono la loro patria per recarsi
loro stendardo. Combattevano senza ve- in traccia dinuova dimora verso l'Oc-
iun ordine, alzando grida orribili. Le lo- cidente. La Baskirie, vasta provincia si-
ro armi consistevano nella sci mi taira, nel- tuata alle radici del Caucaso, ove scatu-
l'arco e nelle frecce. Non pensavano che risce la sorgente di Ja'ik, fu il luogo ove
a derubare e saccheggiare i loro vicini; vennero dapprima a stabilirsi. Ma nemi-
ma fra loro serbavansi fedeli a tutte pro- ci del riposo, questi barbari discacciando
ve. Sopportavano coraggiosi la fame, la da se le nazioni vicine, stesero la loro do-
maggiori fatiche. Odiavano la pa -
sete e le minazione sino alle porte Caspie, donde
ce, poiché nella vita pacifica non traeva- arrivarono alle Paludi Meotidi ossia al
no alcun mezzo di guadagno. Potevano mare di Zabache. Questi successi, lungi
prendere quante mogli volevano, senza di farli contenti , non servirono che ad
riguardo a qualsiasi grado di parentela. irritare vieppiù la sete delle conquiste dal-
Ammiano scrive che abitavano tra la Pa- la quale erano tormentati. Essi varcaro-
Jude Meotide e l'Oceano Glaciale. Sic- no il Tanai e impadronitisi delle contra-
come si divisero in due partitiche vole- de abitate da'goti daiSo anni, obbliga-
vanodue diversi ufiìziali per Tanjù, si se- rono una parte di questa nazione ad ar-
pararono, ed una porzione di essi stabi- rotarsi sotto le loro insegne, e l'altra a
litasi mezzogiorno, nell'anno 48
verso il ritirarsi romane situate
nelle provincie
di nostra era, venne sottomessa dall'im- al di là del Danubio, cacciandone pure
peratore della Cina verso il 216. Ma al gli alani e altri barbari, i quali perciò in-
principio del secolo IV, stanchi del domi- festarono l'impero. Due anni dopo tra-
nio cinese, presero l'armi e s'impadroni- gittarono quel fiume per entrare nella
rono di Loyam, allora capitale dell'im- Palinodia, ove si stanziarono dopo aver-
pero , cui ridussero in cenere; uccisero la soggiogata; paese corrispondente ora
l'imperatore, e soggiogarono parte del- alla Bassa Austria, alla Bassa Ungheria,
l'impero. Quelli rimasti al settentrione si alla Schiavonia, provincia romana, la cui
dispersero nella Tartaria , formandovi capitale era Sirmin {V.) già occupata ,

molti piccoli stati; indi andando sempre da'goti. Balamir o Balember nel 376 era
estendendosi passarono nella Sarmazia a- capo degli unni, quando essi valicarono le
siatica, e scacciandone gli alani si stabi- Paludi Meotidi, e si resero padroni di tut-
lirono tra il Volga e la Palude Meotide, to il ricordato paese tra il Tanai e il Da-
e fino al Danubio. Di mano in mano si nubio. Fu pur egli che dopo averli fatti

resero padroni del paese abbandonato dai tragittare l'ultimo di que' fiumi, li con-
sponde del Danu-
visigoti, fissandosi sulle dusse nella Pannonia, della quale li rese
bio, e non lardarono a far incursioni sul- padroni mercé le vittorie da lui riporta-
le terre dell' impero romano. Secondo le alla loro testa sopra i romani. Narra Bi-
X Arie di verificare le date,%X\ unni pro- naldi negliAnnali ecclesiastici ,c\\t l'im-
priamente cominciarono a farsi conosce- pera toreGraziano vedendosi abbandona-
re all'impero romano sotto il regno del- to dall'esercito di Bretagna e delle Gal-
l'imperatore Valente nel 376.Questo no- lie, che avea acclamato imperatore il ti-

vello popolo, che Dio riserbava ad essere ranno Massimo duce del i.°, e temendo
lo slromenlo di sue vendette, ebbe a suo che disleali pur fossero soldati che avea i

primo domicilio i vasti deserti che confi presso di se, nel 383 fece venirgli unni
UNN DNN 2.1
con gli alani nelle Gallie contro Massimo ri),per marciare contro Radagaso o Ra-
stabilitosi in Treveri, parte de'quali vol- dagasio,uno de'capi de'germani che avea
le che infestassero la Bretagna, per di- fatto un'irruzione nell'alta Italia, con una
storto dalla cominciata impresa. Ma mor- moltitudine di svevi, vandali, borgogno-
to Graziano nello stesso anno, il fratello ni, alani e goti. Stilicone piantò il suo
Valentiniano Il,che gli successe, sperando quartiere a Pavia e lasciò avanzare Rada-
di pacificarsi con Massimo, li mandò via. gaso, che prese e saccheggiò parecchiecil-
Morto nel 395 l'imperatore Teodosio I, tà, e pose l'assedio a Firenze, i cui abitan-
gli successero in tenera età i figli Ono- tifermarono l'impeto de'barbari. Allora
rio nell'Occidente e Arcadio nell'Orien- Stilicone avanzandosi lo chiuse in una
te sotto la protezione di Stilicone supre- circonvallazione , e lasciò distruggere il

mo duce degli eserciti de'due imperi. Ma suo esercito dalla penuria e dalle malat-
Rnflino prefètto del pretorio, a cui Teo- tie. Radagaso tentò fuggire, ma fatto pri-
dosio I avea raccomandato Arcadio, per gione gli fu mozzato il capo: per aver fat-

tale preterizione montò in tanta ira e in- to alleanza co'goti alcuni storici lo disse-
vidia, comechè aspirava ad essere asso- ro loro re, ed altri con più improbabili-
ciato all' impero, che tosto occultamente tà lochiamarono re degli unni. I pochi
si collegò co'goti e Alarico loro re, enei germani risparmiati dal furore de'barba-
395 stesso invitò nelle provincie orienta- ri ausiliari, furono venduti come schiavi,
li Balaniti' co'suoi unni, il quale si gettò ma la differenza del clima e de'cibi li fe-
a
sulle terre vicine alla Paunonia, e ne con- ce tutti perire. Fu questa la 2. volta che
segni ricco bollino, recandovi gravissimi Stilicone meritò il titolo di liberatore d'I-

inali; avanzandosi anche ad assalire con talia , e seppe egli finire d' allontanare i

grande impelo l'Asia, cioè Armenia e


1' barbari colla sua accortezza e attività. Per
la Soria; ma il traditore Ruffino, mentre altro gli avanzi dell'esercito di Radagaso
sognava di montare sul trono, d'ordine di effettuarono due anni dopo l'invasione
Stilicone fu fatto a pezzi. Nel 3g6 e suc- dellaGallia progettata da Alarico. 11 trion-
cessivamente si convertirono al cristiane- fo su Radagaso fu riconosciuto evidente
simo molti unni esciti, e da fieri, indo- miracolo di Dio. Dipoi Uldes divenne ne-
mili e crudeli ch'erano, i nuovi cristiani mico de'romani nel 4o8 sotto Teodosio
divennero, per virtù della Croce, piacevo- 11, e non volle pacificarsi se non a condi-
li, benigni e santi, Come può ve-
e meglio zioni che non potevano essergli accorda-
dersi nel Rinaldi all'anno 444>"-°36.Ba- te; ma alcuni romani introdottisi nel suo

lamir mori al finir del secolo IV, e gli campo eccitarono contro di lui una sol-
successe LJIdes o Uldino qual capo degli levazione. Uldes vedendosi abbandonato
unni. Questi attaccò in diversi combatti- da una parte de'suoi, prese il partito di
menti il traditore Gairoas, goto di nazio- ritirarsi prontamente al di là del Danu-

ne e uccisore di Buffino, il quale cacciato bio. Nella sua ritirata fu però attaccato
dalle terre dell'impero contro cui s'era da'roraani, che gli uccisero molta gente e
ribellato dopo a ver servito con reputazio- fecero un numero ancor maggiore di pri-
ne nell'armate romane, voleva stabilirsi gionieri. Nel Cara ton era il pri-
4 2 1 circa
nell'antico paese de'goli al di là del Da- mario capo degli unni, e siccome Donat
nubio; lo disfece, l'uccise e spedila sua altro capo della nazione venne assassina-
testaad Arcadio, onde fu portata in trion- to da'romani, Caraton ne fu sdegnato e-
fo per Costantinopoli a' 5 gennaio 4 OI > stremamente e risolse di trarne vendetta.
Stilicone nel j.o5 mediante sagrifizi unì Ma Teodosio 11 imperatore trovò la via
alle sue truppe quelle di Uldes (con Sa- di pacificarlo a furia di presenti. Fu for-
ro capo d'una parte di goti equali ausilia- se sotto il regno di Caraton che Ezio o
2i2 DNN ti NN
Aezio,prode generale romano,ollenne nel re a'eapi degli unni che il titolo di gene-
424 un rinforzo di 60,000 unni per so- rali delle sue armate, e chiamava pegni
stenere le parti del segretario o primicc- il tributo ch'egli era costretto di pagare
10 de'nolari Giovanni, che in quell'anno ad essi. Attila però pensava altrimenti, e
per la morte d'Onorio imperatore in Ra - contava tra 'suoi sudditi de're e l'impera-
venna avea usurpato porpora e fattosi la tore medesimo. Il mio padrone ed ilvo-
gridare imperatore. Ad onta però della Predicevano suoi ambasciatori, parlan-
i

pronta morte del tiranno e perciò resosi do all'imperatore che non cessava inai di
inutile il suo soccorso, convenne sborsa- far loro de'doni considerevoli; anzi notai
re agli unni ragguardevole somma d'oro nel voi. XV III, p. 20, che il tributo l'au-
per indurli a ritirarsi da Atjuileia. Roilas, mentò sino alla suddetta cifra, poiché in
altro capo degli unni meridionali, pene- principio erala metà, e ciò avvenne ver-

trò nel 4^5 nella Tracia, e minacciò Co- so 44' Rinaldi dice che Teodosio II
il •

stantinopoli. Fu però ucciso con una por- promise ogni anno ad Attila 1000 libbre
zione di sua armata da uno scoppio di fol- d'oro, divenendo cosi vergognosamente
gore, e l'altra porzione peti dalla peste. suo tributario. Quando Aitila voleva ar-
11 rimanente, compreso di spavento, ripi- ricchire taluno de'suoi favoriti ,
gli spe-
gliò il cammino pel suo paese. Altro ca- di va-in ambasciata a Costantinopoli. Nel
po fu Rouas o Rugulas, ziod' Attila se- 444 ° 445 Attila fece uccidere il proprio
condo Giordano ossia Jornandes, nel 4^7 fratello Bleda, per regnar solo sugli un-
sotto il consolato di Jerioe di Ardaburio; ni, i gepidi, i goti, rimasti nel paese loro,
edi romani assistiti da'goli costrinsero gli gli svevi, gli alani, gli ertili ec. Mai nes-
unni, giusta il detto scrittore, ad abban- sun principe fece conquisti così grandi,
donar la Pannonia , di cui erano da 5o né soggiogò tanti paesi quanto Attila. À-
anni in possesso. Non è detto però ove sien- vea al suo seguilo una schiera di re e
si ritirati dopo la loro espulsione. Pare che di principi che alla sua presenza trema-
non del tutto fossero cacciati da quella re- vano. Essi erano Andarico re de'gepidi,
gione, o che vi rientrassero almeno poco Valmire re de'goti, principi de'marco-i

dopo, poiché riferisce Ammiano Marcel- manni, degli svevi, de'quadi, degli heu-
lino, che Ezio malcontento dell'impera- li,de'turcilingi,de'rugi,e altri regoli di na-
tore Valentiniano III, venne in Pannonia zioni barbare dimoranti nell'estremità a-
nel 432 a chiedere asilo agli unni suoi quilonari. A guisa di folgore atterrava e
antichi nemici. Rouas g li forni alcuni soc- rovinava tutte le
si cose e quanto
para-
corsi, che gli servirono a fare un trattato va dinanzi a con inaudite stragi. Si
lui,

più vantaggioso col suo padrone, il quale faceva ascendere la sua armata a 5oo ed
di nuovo gli affidò il comando supremo anche a 700 mila uomini. Onoria sorel-
dell'armi. Rouas sembra che sia morto nel la di Valentiriiaoo III, da questo rilega-

433. In questo gli successe il nipote, cioè ta sin dal 433 a Costantinopoli atlesa la
il famoso Attila o Atuela cognominalo il sua cattiva e licenziosa condotta, solleci-
Flagello di Dìo e il Terrore degli uo- tava per vendetta Attila a far guerra la

mini, uno de' capi degli unni, insieme a a'romaiii;ed barbaro duce vi si dispose
il

Bleda suo fratello. L'imperatore Teodo- nel 449* Teodosio II, informalo di que-
sio II inviò verso questi due nuovi capi sto diseguo, tentò per consiglio dell'eunu-
degli ambasciatori, i quali conclusero con co e suo ministro favorito Crisafio di far
essi un mercè un tribu-
trattato di pace, assassinare Attila. Si scoprì la trama, e il
to di 700 libbre d'oro, cui romani oh- i re degli unni ebbe la generosità di per-
Migaronsi di pagar loro. Teodosio II tu 1 donargli mediante somma destinata al-
la

far questo trattato pretendeva di non da- l'assassino. Nel 45o egli domandò a Va-
UN N U lN N 2.3
k-nlininno III Ouoria in isposa colla me- le stragi operate dal barbaro nelle Gallie
tà dell'impero. L'imperatore ricusò Ta- si deve ricordare il martirio «li s. Nemo-
na e l'altra, allegandoci^ Onoriti era ma- rio e compagni. Ritornato Attila verso il
ritata, e che le donne non avevano alcu- Reno, passò nella Pannonia perivi ran-
na parie nella divisione dell'impèro. At- nodare le sue truppe e ristorare le patite
tila poi acconsentì alla pace per deludere perdite; indi minacciando fieramente le
Valentiuiano III. Mei 4^i usando dello provincie d'occidente, Valentiuiano III ne

stesso artifizio passò il Pieno, entrò nelle fu tanto spaventato che pensava d'abban-
Gallie come alleato de' romani, agendo donar il centro dell'impero, sapendo che
però realmente da nemico. Il generale E- Aitila avea in mira di penetrare in Ita-
zio e Teodorico I re de'visigoti lo batte- lia e niente meno
prendere Roma, per
di
rono nella Sciampagna presso Orleans a' seppellirla sotto lesue rovine. Di fatti dal-
i4 giugno 45 li ch'erasi portato ad asse- la Pannonia Attila nel 4*1 tentò un'ir-
diare. Attila se ne fuggì, e fu una 2.' vol- ruzione nell'llliria, ma essendone ribut-
ta sconfitto in una sanguinosa battaglia tato, uel 452 entrò in Italia, cui devastò
combattuta a'20 del seguente settembre quasi senza veruna opposizione, essendo-
nelle pianure di Meri sulla Senna, chia- si proposto co'suoi 3oo, 000 furiosi com-
mate dagli antichi pianure Catatoni-
le battenti , composti delle diverse nazioni

che, 6 leghe al disotto di Troyes, ossia a da lui domate e assoggettate alla sua si-
Chalous, per le orazioni di s. Amano ve- gnoria, di disertarla inmodo che sul luo-
scovo d'Orleans. Secondo Paolo Diacono, go ove passerebbe il suo cavallo non sa-
rimasero sul campo di battaglia 180,000 rebbe più nata I' erba. L'antico valore
morti, o 3oo,ooogiusta Jornandes e Ida- italiano nondimeno alquanto risorse a
cio. Ella era decisa per Attila, se il gene- tante minacce e devastazioni; e la città
rale romano avesse voluto profittare di d'Aquileia (della quale meglio a Udine ne
quella vittoria. Ma il timore che l'intera ragionai) oppose barbaro sì forte resi-
al
disfatta degli unni non aumentasse il pa- stenza, che statovi due anni invano all'as-
tere del re de'visigoti ch'era se colui e vi sedio, stretto dalla fame e dalle dirada-
perde la vita, fece ch'egli impedì a quel te schiere, già pensava a ritirarsi; se non
principe di sforzar il campo dc'barbari e che, veduto le cicogne che nidificavano
Per questo, e geloso del
di tutti trucidarli. nelle case portar fuori volando i loro ci-
suo merito, Valentiniauo 111 uccise poi cognini , togliendo ciò a buon augurio,
di propria mano Ezio, così terminan- rinnovando ferocemente V assalto se ne
do forse il più gran capitano romano di resepadrone nella primavera del 4^ 2 > e
que'tempi. Attila avea rovinato Colonia, postala a ferro e fuoco totalmente o al-
T reveri, Spira, Strasburgo, Worms, Ma- meno quasi del tutto la sterminò, passan-
gonza, Toul, Langres, Metz, R.eims, Be- do avanti alla rovina di Aitino, Padova,
sancon e tutte le migliori piazze delle Gal- Grado, Este e Concordia ; saccheggiato
lie che incontrò nel suo passaggio fino quindi e guastato crude! nei) te Mi la no, Pa- 1

a Orleans, eccettuato Parigi , che fu di- via, Bergamo lombarde, tut-


e altre citta,

fesa per l'orazioni di s. Genovelìa, e Tro- te provarono quanto può ispirare la fero-
yes che fu salvata dal suo vescovo s. Lu- cia d' un vincitore avido di bottino e di
po, il quale poscia per gratitudine facili- stragi. superbo Attila vedendo in Mila-
Il

tò la fuga di Attila. Fu l'intrepido


s. Lu- no dipinti gl'imperatori romani in troni
po che calmò il suo furore, al punto che d'oro e gli scili a'Ioro piedi, fece dipinge-
Troyes era vicina alla sua rovina totale, re se stesso nel soglio, e gl'imperatori por-
col saugue e col fuoco con cui feroci un- i tanti sacchi sulle spalle e versanti oro a'
ni segnalavano tutto il loro viaggio. Fra piedi di lui. Giunto alle sponde del Po slet-
-

2 i
4 UN N UNN
le ilcli bei a rido se dovesse definitivamente mente espresse il memorabile incontroi
recarsi a far l'assedio della gran Roma. rappresentando librati in aria fra il Pa-
Yalentinianolllclie vi si teneva rinchiu- pa e il re, i santi Pietro e Paolo avvolti
so, temendo non effettuasse tal partito, in lunghi pallii. Siavanza s. Paolo con-
volle prima tentare il mezzo delle tratta- tro Attila abbassando con una mano la
tive. Pertanto pregò il Papa s, Leone 1 il spada minacciandolo, e con l'altra diste-
Magno di mettersi alla testa dell'amba- sa gì' ingiunge di retrocedere; vien dap-
sceria composta di due senatori, per di- presso s. Pietro che stringe colla sinistra
stornarlo dal suo disegno, e riuscì oltre o- le chiavi celesti, e con l'altra distesa fa ba-
gui speranza. Si è creduto che il feroce lenar al re sugli occhi il ferro ignudo pron-
conquistatore non avesse potuto essere to a ferirlo. E vero che la sloria ci dice
trattenuto in sì bella carriera che da qual- aver Attila veduto minacciarsi di morte
che spaventoso prodigio. Ma la divina po- da un solo personaggio celeste, ma Raf-
tenza che tieue in mano i cuori come de' faele ne immaginò due ed in questi , i

re così de'tiranni, e la meravigliosa elo- principi degli Apostoli, interessato uno a


quenza ch'essa inspirò al gran s. Leone I, difendere il suo successore, ed ambedue
non erano meno efficaci che le più terri- a conservar illeso il loro Sepolcro e pro-
bili visioni. Le truppe stesse di Attila ri- teggere Roma. Ciò fece l'incompaiabile
guardavano Roma come una città santa, pittore per rendere più interessante l'a-
«.•mitro cui era cosa funesta il combattere; zione, ed esprimere, oltre al maggior or-
e gli unni dicevansi l'un l'altro, che Ala- namento del quadro, la forza della divi-
dopo d'averla saccheggia-
rico re de'goti, na difesa. Nella scultura imitò la rappre-
la,non avea lungamente vissuto. Nel ^5i sentazione di Raffaele, con sorprendente
dunque s.Leoue I imperturbabile incoll- bassorilievo di marmo pario, l'esimio A-
ilo Aitila al confluente del Mincio e del lessiindro Algardi, opera degna di som-
Po, giuria la più comune opinione, ovve- ma lode,per l'ampiezza ed esecuzione, nel-
ro non mollo lungi da Mantova, e secon- l'altare di s. Leone I nella basilica Vati-

do il Maffei ove oggi è Peschiera, Attila cana. Il Papa attribuì la felice riuscita di

si compiacque di veder un Papa, per tut- sua impresa al patrocinio di s, Pietro, e


tociò che la fama ne pubblicava, e forse l'annalista Rarouio dice che per memo-
fu contento d'avere un onorevole pre- ria fu coniata una moneta, la quale al-
testo per interrompere una pericolosa tri attribuiscono a s. Leone III, come no-
j-pedizione. Si narra che nell'incontro di tai all'indicato luogo. Afferma Rinaldi,
s.Leone con Attila, il Papa
I soltantoar- coll'autorità di Cassiodoro, che s, Leone

malo dalla maestà pontificia e dalla divi- I accompagnato da alcuni nobili romani
na tutela, al suo aspetto e alla sua voce rese mansueto Attila, il quale gli promi-
ilre fu disarmalo, cangiò a un tratto pen- se fermissima pace co' romani a sua in-

siero, e retrocesse stupefatto da così re- tercessione, e travalicato il Danubio più


pentino suo mutamento. Si ha dall'au- non tornò in Italia, Aggiunge di più che
tore della Miscelici, avere il barbaro re l'implacabile e infuriato barbaro cede al-
confessalo a'suoi amici, che vide al fian- l' istanze del Papa e ubbidì, perchè nel

co di s. Leone I un uomo più di lui ve- suo abboccamento, come narrò poi a'suoi,
nerando, che con una spada sguainata lo vide a fianco di s. Leone I uno in abito
minacciava di morte, se non acconsentiva sacerdotale con aspetto quasi divino, il

alle sue richieste di ritirarsi coll'esercito quale gli morte, se non fa-
minacciava la

dall'Italia. Il divino Raffaele col suo ini- ceva il piacere del Papa, Questo racconto
mitabile pennello, uelle stanze del Palaz- leggesi nell'antiche scritture della Chiesa

zo apostolico Valicano % meravigliosa rotuima, solile di recitarsi pubblicamen-


UNN UNN 21.)
te nelle chiese ogni anno. Altri testi dico- bruno , i capelli sparsi e incolli. Il suo
no, che apparvero due, uno a destra, l'al- sguardo e il suo portamento annunciava-
tro a sinistra , ma del solo ». Pietro fii no la ferocia del suo animo, che unito a'

menzione Paolo Diacono. Del resto, tut- moti convulsivi da cui era continuamen-
ti gli storici sono d'accordo in dire, che te agitato , bastava per ispirare terrore,
Attila fece tosto cessargli atti di ostilità, il nome di Flagello di Dio,
e giustificava
e si Danubio, nella Bassa
ritirò di là dal che si compiaceva di prendere. Egli iu-
Austria, con promessa di concludere so- limprendeva la guerra con ardore e la
lida pace co' romani, alcuni aggiungendo combatteva con prudenza". Secondocer-
mediante un tributo. Attila nel mese di ta predizione d'un santissimo uomo, vol-
luglio ripigliò la strada pe' suoi stati di le Attila slesso esser cognominato Flagel-

Paunonia, carico d'immense spoglie, ma limi Dei, perchè mandato da lui a punir
con l'armata cousiderabilmeule diminui- i peccati de'cattivi cristiani a guisa d'As-
ta dij'morbi. Per l'intercessone di s. Ge- sur detto a Virga furor is Domini. E
miniano vescovo di Modena, fu liberata certamente al solo suo nome tremarono
la città dal furore di Attila, cosi Raven- non che le Gallie, Roma e tutto l'impero
na per l'orazioni di Giovanni suo santo occidentale. Attila disprezzava il faslo,era
vescovo. Dall'invasione d' Attila iti Italia giusto co'sudditi, e scaltro co'suoi nemi-
ebbe origine la nobilissima e singolare ci. Il suo impero fu con lui distrutto per
città di Venezia. Fuggendo a rotta i po- la mala intelligenza de'suoi figli, avuti da
poli delle città e luoghi circostanti, come più mogli; circostanza di cui profittaro-
di Padova, Vicenza, Verona ec. dall'in- no i principi sommessi per iscuoterne il

frenabile furore degli unni, dierono na- giogo. Irnak ricondusse in Asia gli avan-
scimento ad un potente e florido stato zi della nazione degli unni verso il 4^5,
ch'ebbe XIV secoli di gloriosa vita. Spe- non però tutta, poiché gli uuui rimasti iu
rando che Attila, mancantedi navigli, non Europa fecero ancora de'guasti uelle ter-
sarebbe ito a guerreggiarli nell'isolette iu re dell'impero. La Pannonia restata agli
cui si rifugiarono poste nelle lagune del- unni poco appresso divenne preda de'
,

l' Adriatico, ivi superate difficoltà inau- goti nomali gepidi.epassò in seguito sot-
dite, costruirono presso Rialto alcune ca- toildominiodcgli unniabari o avari, che
se e una chiesa ; e popolatesi le altre iso- secondo Paolo Diacono furono cosi delti
le formossi la celeberrima repubblica Ve- da uno de'loro re. Nel 467 Ermida capo
neta, ne'suoi primordi elettosi da ogni iso- d'un drappello della nazione unna fu di-
la un tribuno a governarla, radunando- sfattoda Antemio, acclamato l'anno stes-
si poi insieme a deliberare tutti i tribu- so per imperatore. Dengizic o Dingic o
ni ne'casi importanti e comuni. Attila mo- Densice re degli unni e figlio d'Attila, in-
rì nel 453 da una emorragia nasale che traprese guerra contro romani d'orien- i

lo soffocò la notte del suo matrimonio te verso 468. Col divino aiuto capi-
il i

con una giovane chiamata lldico o Hil- tani dell'imperatore Leone I riportarono
dicone, benché avesse altre mogli, aven- su di lui gloriosa vittoria; il umile princi-
do nel convito delle nozze bevuto srego- pe unno avanzava in fierezza e in inso-
latameule. Tal fu la fine di questo uomo, lenza il padre, e la sua testa nel 469 so-
ch'era stalo il terrore e il flagello dell'u- pra un' asta fu portata a Costantinopoli,
niverso. Jornaudescosì ne descrive la per- con grandeallegrezza di tutti. Dice Rinal-
sona. •> Egli era di piccola statura, largo di di che nel 527 accostossi a'romani la ve-
petto, assai grossa la testa, piccoli gli oc- dova Boazer con 100,000 degli unni sa-
chi e scintillanti, rara la barba , il naso ber o isabeni; nel qual tempo anche Cor-
stiacciato, il colore straordinariamente da, re degli unni che abitavano a lato al
ai6 UNN UN N
Bosforo» venne dall'imperatore Giuslinia- la cui purità non ebbero rispetto alcuno.
no 1 e i>i fece cristiano, onde l'imperato- E partorendo qualche donna nel cammi-
re lo rimandò coti molti doni al paese no, era costretta lasciare i figli nella so-
alla guardia dell'impero. Nel 539 ^'° vo * litudine esposti alle fiere. Si biasimò la co-
leudo punire l'ingiurie e gli strazi fatti al dardia di Giustiniano I, che allontanava
suo vicario Papa s. Silverio, permise die coll'oio e non col ferro i barbari dall'ini-
immensi eserciti d'unni passando l'islro peio, essendo loro abbandonali non pu-
entrassero senza rilegno in tutta Europa, re la Tracia, ma i luoghi vicini a Co-
e fecero orribilissimi danni e maggiori di stantinopoli, pei' cui grandi crudeltà vi
quelli recali da qualunque altra nazione. commisero gli unni. Mettendo sossopra
Misero a sacco tutto il paese dal seno jo- ogui cosa, l'imperatore mandò contro di
oieo sino a* sobburglii di Costantinopo- loro Belisario, che sebbene vecchio fece
li ; abbatterono e fecero distruzioni liei* meraviglie d'arine, e ili fine li cacciò non
l'illirico, massime due foltezze eia cillù senza gran pericolo dell'impero; e ritor-
di Cassa nd rea, e con grandi ricchezze e narono alle loro contrade que'che infe-
100,000 uomini ritornarono alle loro ttavano la Grecia e la Tracia , dopo che
contrade. Dipoi più volte inalili tempi fu loro dala certa somma d'oro e pro-
fecero a' contini dell' impero gravissimi messo annuo tributo. Nel 568 Alboino re
danni. Perciò Giustiniano 1 fu vergogno- de'longobardi, dalla Scandinavia si recò
samente costretto a prometter loro tribu- nella Pauuonia ed entrò in Italia, conce-
to, come anche a 'saraceni, perchè si aste- dendo la Pauuonia agli unni abari suoi
nessero dalle correrie. Nel 552 glischia- collega li, che l'abitavano. Nel 788 Carlo
voni e gli molarono l'impero con
unni li Magno avendo vinto Tassilone duca di
altre invasioni, mentre goti occuparono i baviera, questi invitò gli unni a formare
la Corsica e la .Sardegna. Altri unni era- due eserciti per assalire con uno il Priuh
no anche ausiliari de'rotnani, giacché leg- e coll'altro la baviera; ma iu ambedue i

go nel l. 2, p. 149, della bella Storia di paesi restarono vinti e fugati, riparando
Mulini del eh. d.' Tonini, che due bau- nella Pannouia con notabili perdite. La
de di franchi scoi rendo e derubando ter- i guerra unnica, dopo quella co' sassoni,
ritoiii di llimini e di Pesaro, gl'imperiali fu la maggiore e più crudele che sosten-
che presiedevano l'ultima città, divisi iu ne Carlo Magno animosamente per 8 an-
due corpi di romani e di unni, capitanali ni una spedizione contro gli unni, delti
:

gli uni da Artabaue, gli altri dall' unno anche avari, la lece egli stesso, ed altra
Cloache, unsero 1'agualo per dove lungo commise al figlio Pipino, non chea'pre-
il lido seppero dover coloro passare ^ indi fetti e conti delle pi ovincie. Molte furo-

uscili dalla città e fattisi lor sopra di sor- no le battaglie combattute e molto il san-
presa ne trucidarono i più. Sc\ 558 en- gue versato; la reggia di Cagano fu tut-

tralo nell'impero Zegerbaduce degli mi- ta disti ulta. In tale guerra perì tutta la
ni, mandò parte dell'esercito nella Gre- nobiltà nona, e furono tolti alla nazione
cia, perché scorresse e predasse luoghi i tulli denari e lesoli che aveano in mol-
i

(enuli senza guardie e parte nel Cher- ,


to tempo cumulati argento e preziose
,

soneso, incamminandosi egli con 6000 spoglie predati a'f'i anelli; così venne pre-
cavalli verso Costantinopoli e saccheg- so agli unni (pianto essi alla loro volta a-
giando ogni cosa per la via percorsa. E veano rubato ad altre genti. In tal modo
come i barbari non trovarono contrasto, gli unni, già terrore del mondo, furono
cosi leccio immensa preda e lecarouo in vinlie distrutti, venendo smantellale tut-

servitù si (piantila grande di genie, eira te le loro fortezze. Nel 795 Carlo Magno
essi stuoie nobilissime e sax* e veriMuiul- ricevè gli ambasciatori di Teodoue o
X

UNN vnv 217


Tlicudone o Tiuluino re ti egli unni o a- cene, t. 27, p. 90.» Si ripete da'secoli I

\;iii, il quale si sotlomise co'suoi a lui, e X l'epoca dell'erezione de' castelli, del-
promettendo clic tutti avrebbero abbrac- le torri e delle rocche. Posta allora 1' I-

ciatola fede cristiana; onde Carlo Magno talia in convulsione, parte per l'invasio-
dopo d battesimo ilei re, lo fece tornare ne de' Saraceni , parte per quelle degli
nel regno con ricebi regali. Si vuole die Unni o l ngari, parte per l'intestine dis-
poi apostatò. Già nel voi. LXXXII , p. sensioni de'piiucipi di Spoleto, che con-
100, parlando de'duchi del Friuli, dissi tendevano co'Berengarii il regno d'Italia,
che Ilunrok in detto anno fu mandalo moltissimi nòbili co' loro servi e coloni
da Carlo Magno contro gli unni di Pan- procuravano di salvarsi rifugiandosi ne'
uonio, che li vinse e asportò il famoso te- luoghi più forti e più segregati dalle scor-
soro accresciuto da Attila colle spoglie de' rerie e dalle militari licenze de' barbari
i\ue imperi, e inviatolo a Carlo Magno, soldati, e specialmente ne'propri poderi,
questi uè fece recare parte a Papa Adria- che possedevano circondali da'mouti. Al-
no I, e rimanente distribuì a'suoi mi-
il lora dunque si fabbricarono tanti castel-
liti. Il duca ritornò due volle a guerreg- li, tante rocche, tante torri e altri simili
giare gli unni con felice successo, e per es- fortezzini, che situati in mezzo a scogli,
sersi poi ribellato Teodone, fu deca-
il re sulle cime d'inaccessibili monti, in parte
pitato, econ ini ebbe fine la monarchia alpestri e difficili, sono stati per lungo
degli unni, dopo essersi conservala per trailo di tempo posseduti da persone no-
quasi «lue secoli e mezzo. Nana Rinaldi bili con titolo ereditario, o come dicono
anno 902, che gli unni detti volgar-
all' allodiale, sebbene appena in oggi ne esi-
mente ungheri', venuti dalla Panuonia stano più gli avanzi". Fin dalla morte
nell'Italia, fecero grandissime rovine nel- d'Aitila le discordie aveano indebolito gli
le città situate oltre il Po, guastando le unni , e disperdendosi si confusero cogli
chiese, predando e ardendo ogni cosa. As- ungheri e altri barbari, finché il loro no-
salili da Berengario I imperatore e re d'I- me andò in. dimenticanza. Gli unni aba-
talia, lo vinsero e poi partirono (piando ri erano stati sottomessi agi' imperatori
riceverono da lui grandissima somma di francesi o alemanni , sino all' invasione
deuaro. Indi Berengario I mosso a pietà della Pannonia degli unni iguri o unno-
delle nobilissime città rovinate, le aiutò guri o ungheri, i quali vennero dalle con-
con som ministrar loro più cose, e donando trade vicine al Tanai e alla Palude Meo-
a'sagri templi molli beni. Fu allora dato tide nella Scizia, ch'era il paese degli an-
alle Camme, oltre altri, il celebre uioiia- tichi unni.L'Assemanie Stilling provano

sterodt Nouantola. Dipoi nel 924 abbru- ad evidenza, che gli ungheri o ungheresi
ciaronoPa via, e spietata olente consti ma li- non erano popoli differenti dagli unni, e
do col fuoco 43 cinese con moltissime vit- che furono così delti o da Ogor loro ca-
time umane, ed i superstiti cittadini dic- po, o dall'Iguria loro contrada, conosciu-
rono a' barbari, orinai chiamati anche ta oggidì sotto il nome di Juhra , come
ungheri, 8 moggia d'argento, ricompran- dimostra Herbersteinio, per la somiglian-
do in tal guisa la vita e le mura della cit- za della lingua, de'costumi e degli usi del*
tà. Ma nelle stretture dell'Alpi, tornando le due nazioui. Quesla provincia è al di
nella Golia , furono in parte tagliati a là da' monti Iperborei, molte miglia lun-
pezzi da Rodolfo re d'Italia e da Ugo del gi da Mosca, presso alle coste del mar Ge-
Viennese. Col divino aiuto, 36,ooo unni lato verso la Siberia. Gli ungheri furono
o ungheri nel c)33 furono distrutti da En- cacciali dall'Iguria verso l'anno 888 da
rico 1 1' Uccellatore a\ivì annegandosi nel t
uno sciame di palzitiaci venuti da'eonfì-
fiume. Si legge nel Colucci, Antichità pi* ui dell'Asia, i quali dopo esser per qual-
-

B UN T UNZ
che anno anelali vagando ne Mescili vici- lenza di Cartagine del 484- Porcelli, A-
ni al Danubio, dove vi veanodi selvaggio- frica chr. t. i.
me, di pesce e di ruba entrarono nella , UNUZIBIRA oUNTSIBIRA. Sede ve-
Pannonia nell' 38q disfecero I' annata
,
scovile dell'Africa occidentale, nella pro-
dell' impero, sottomisero gli unni abari, vincia Bizacena, della metropoli d' Ha-
e si stabilirono nel paese loro dell' Un- dramito. Ne furono vescovi: Massimino
gheria, nei quale articolo riportai le di- donatista, che trovossi nel 4' 1 alla con-
verse opinioni sulle origini deMiscorsi po- ferenza di Cartagine; Cipriano, esilialo
poli, e moltissime notizie degli unni , di dal re de' vandali Unnerico, per non aver
Attila e degli scrittori di sua vita e di sua aderito agli errori de'donatisti nella con-
nazione. Gli unsheri alcune volte furono ferenza di Cartagine tenuta nel 4^4-5 Do-
chiamati turchi; ne'secoli di mezzo furo- nato, che sottoscrisse l'epistola che pa- i

no detti unni e poi turchi gli antichi sci- dri del concilio Bizaceuo nel 64' dires»
ti e gli antichi sarmati, a' quali nomi in sero a Costantino Eraclio contro i mo-
seguito furono sostituiti quelli di tartari, noteliti. Moreelli, Africa chr. t. 1.
di moscoviti e d' altri popoli di Russia UNZIONE, Unctio. L'ungere o ugne-
(/'.). Gli antichi schiavoni erano stabiliti re, l'impiastrare con grasso, olio o altra
in certe provincie di quella parte della cosa untuosa. In termine di religione di-
Sci-zia e Sai mnzia, ni presente conosciuta cesi del carattere delle cose sagre che fu
sotto il nome di gran liussia o Moscovia; loro impresso ungendole d'Olio {P.). E
popolo all'atto differente 'dagli altri sciti in questo significato che dicesi l'unzione
appellati unni, come anco da' goti , ma del Battesimo, della Confcr inazione ,(\e\-
nondimeno talvolta furono confusi cogli V Estrema Unzione (F.), I' unzione da'
unni. Uno de'3 popoli della Transilva- Profeti, del Sacerdozio, de' Vescovi, de-
w'a (/'•), delti szekleri o siculi, deriva gl' Imperatori, de Re, delle Regine (I7 .)
dagli unni che Aitila pollò in Pannonia ec, accompagnata dalle divine benedizio-
Dell'invaderla. ni e perciò utilissima a'sovrani, reuden-
UNTI. Setta d'eretici Calvinisti, cW eb- doli più rispettabili nella persona. Dopo
be origine a Banstède nel comitato di ,
l'unzione del re Saule, furono unti pure
Sulheiland in Inghilterra verso ih £70, gli altri re di Giuda e Israele. Nelle al-
essendone il capo Writ. Questi fanati- tre nazioni non si conoscono unzioni re-
ci sostenevano i.°Che quelli deila lo-
: gie a va 11 ti Gi usti noli imperatore del ili 7;

ro selta non potevano peccare egual- alcuni credono che lo fosse anche Teo-
mente che tulli quelli cui peccali e- i dosio II del 4o8 : il primoiinperalore co-
rano stati perdonati una volta. 2. Che ronalo dal Papa fu Giustino I nel 5i5.
tutlo il Testamento Nuovo non era che Pipino re de'fianchi tra questi fu III.*
I

1
una predizione di ciò che dovea suc- a esser unto da Papa Stefano III uel y )^.
cedere, e che Gesù Cristo sarebbe ve- Gl'imperatori franchi e germani pre- i

nuto sulla terra prima del giudizio uni- sero da quelli d' oriente la costumanza.
versale per adempire a tulle le pro- Di quanto praticasi nella Sconsagrazio-
messe. ne, per togliere l'olio santo, lo dissi in

UNURICOPOLI.Sede vescovile del- Unzione dicesi altresì fi-


quell' articolo.
l' Africa occidentale, nella provincia Bi- guratamente de'movimenli della grazia,
zacena, da altri chiamata Uauricapò le, delle consolazioni dello Spirilo Sauto, di
Millo la metropoli d' Had ramilo. Il suo tutte le cose che invitano alla pielite alla
vescovo Servizio fu mandato in esilio da divozione. Nel cristianesimo noi ricono-
Uunerico re de' vandali, gran fautore de' sciamo l'unzione spirituale da Gesù Cri-
donatisti, contro i cattolici, nella conte sto, il vero unto del Padre, dieci hauuti
UN Z li N Z 2 I
(J

per sua grazia, e ci diede il pegno dello gnifica qualche volta l'azione di conso-
Spirilo Salilo, che abita ne'nostri cuori, lare, confortare un afflitto e sollevare i

noi vi riconosciamo altresì l'unzione na- di lui patimenti. L'Olio Santo (F.) è di
turale. Il nome di Cristo (in tale artico- 3 specie e serve a' ^.Sagra/aeriti (ì ' .) del
lo parlando delle unzioni comuni degli battesimo, della cresima,dell'esliema un-
orientali, citando l'articolo Bagno, per zione, e dell'ordine. Egli é uno nell' es-

fallo tipografo si legge Cagno, e qui lo senza, ma differente ne'suoi doni. Lai/
correggo), significa Unto o Messia; poi- Crisma (?".), che serve
specie è l'olio pel
ché nella s. Scrittura la voce l nzìonc é pe'sagramenti della Confermazione e del-
sinonima di quella Consagrazionc{J .) di V Ordine (I .), per ungere battezzati, i

per cui P unto del Signore dee riguar- gli adulti, i sacerdoti, i vescovi, gli Agnus
darsi come un uomo a cui Dio conferì una Dei ( di cui riparlai nel voi. LXXI , p.
dignità peculiare, e destinò a venerabile 67), i Templi sagri, gli Al-
Fonti sagri, i

ministero. Imperocché nel Testamento tari, Calici e altri Fasi sagri (F,). La
i

a
Nuovo unzione un dono di Dio, significa 2. è l'olio de' Catecumeni (F.J. La 3."

una grazia particolare, che ne solleva ad specie é l'olio per l'ultima Unzione E~
una eminente dignità e ne impone de' strema (F.) degl'infermi prossimi a mo-
grandi doveri, per cui s. Paolo disse, che rire. A Gesù Cristo più volte furono unti

Dio ci ha unti, ci ha contrassegnali col i piedi con prezioso balsamo da s. Maria


suo suggello, e infuso ne' nostri cuori il Maddalena, la quale avendo inteso mor-
pegno del suo spirito. Quando nella s. morare dall'avaro e perfido Giuda, co-
Scrittura si parla dell'unzione che Gesù me cosa inusitata per gli uomini, e mas-

Cristo ricevette da Dio, questo termine sime coli' eccellente unguento nardo pi-
racchiude tulli i precedenti significati, ed stico da essa adoperato; indi due giorni
esprime il carattere di re, di sacerdote, avanti la Pasqua, gli unse ancora i Ca-
di profeta, la pienezza de'iloni dello Spi- pelli (U), cosa molto usata ne' conviti.
rito Sanlo, la destinazione al più augu- Per tuttociò, oltre il nominato traditore,
sto di lutti i misteri. Non deve meravi- tutti i discepoli presenti si sdegnarono ;

gliare il nome di unto dato a Ciro re pa- laonde il di viri Maestro li corresse, pre-
gano, poiché in questo caso l'unzione non dicando che quell'azione si sarebbe per
indica né una ceremonia, né una grazia tutto il mondo celebrala. Rinaldi riferisce
soprannaturale, ma una semplice desti' con Suida,che il vaso d'alabastro dell'un-
nazione a rappresentare un personaggio guento adoperato in tali unzioni dalla
luminoso e celebre del mondo, per esser Maddalena, fu collocato con molte altre
egli un gran conquistatore e liberatore reliquie da Costantino I Magno nel foro
degli ebrei. Insegna s. Marco che gli A- di Costantinopoli, e quindi da Teodosio I

postoli mandati dal Salvatore a predica- il Grande fu levato e riposto in luogo


re in tutta la Giudea, facevano ivi molte assai più decente. Si può vedere il p. Me*
meraviglie, che ungevano inalati e li gua- i nocino, Stuore, t. 3, cent. 6.",cap. 86:
rivano nel nome del Signore, pel potere Del vaso d'alabastro, e dell'unguento
di far miracoli loroconcesso da Gesù Cri- pistico col quale la Maddalena unse il
sto. Vuole s. Giacomo apostolo che si ag- capo di Nostro Signore. Il patriarcaGia-
giunga l'unzione alle preghiere de'sacer- cobbe andando nella Mesopotamia unse
doti per gl'infermi Moribondi (I7 •), af- coll'olio la Pietra, su cui avea riposato il

finché la preghiera accompagnata dalla suo capo, e dove Dio lo avea fitto gioire
lede sia loro di sollievo, e perché se tro- d'una visione: la destinò poscia per alta-
vatisi essi in peccato, sia loro rimesso. Ve- re, e la chiamò Bethel, cioè Casa di Dio.
desi nella s. Scrittura, che l'unzione si- Quindi l'unzione d'una pietra fu tenuta
220 UNZ UOM
per una specie di Dedicazione (F-)- A- corpo dopo il Bagno nelle Terme (Tr.).
i oline e i di lui figli ricevettero l'unzione L'unzione pratica vasi pure sui Cadave-
del sacerdozio, e Mosè fece parimenti uso ri, per guarentirli dalla corruzione e dal

dell'unzione sugli Altari esu^W L tensili fetore onde non incomodassero nelle
,

del Tabernacolo, per consagrarli al ser- ceremonie che precedevano la Sepol-


viziodel Signore. Ne'paesiorientali.incui tura (/"'".).
comuni sono, massime gli aromi e le so- UNZIONE ESTREMA. V. Unzione
stanze odorifere,si fece sempre grandissi- e Estrkma Unzione, Sagramenti.
mo uso dell'essenze e de'profumi, ne si UOMINI BUONI, r. Buoni Uomini,
oimnelleva giammai di spargerne su co- Toscana, Roma, Valdesi.
loro, a'quali dar volevasi segni di rispetto UOMINI INTELLIGENTI. Eretici i

e di divozione. Quindi l'unzione fatta con quali insorti nell'anno 14.11 infestarono
l'olio profumato, venne giudicata un alto le Fiandre e specialmente Biusselles colla
santo, e si applicò alla' consagrazione de' loro perversa dottrina. Essi riconosceva-
sacerdoti, de'profeli, de're, de'luoghi e di no per capo Guglielmo d' Hildernissen
tutti gli utensili destinati al culto divino. carmelitano tedesco, ed Egidio il Can-
LaChiesa cattolica saggiamente conservò tore secolare e ignorante. Pretendevano
l'uso dell'unzioni nelle sue ceremonie,co- questi due settari d'esser onorati di visio-
me nell'amministrazione de'ricordati sa- un soccorso particolare di
ni celesti e di
grameli! i, nelle consagrazioni e nell'ordi- Dio per intendere la s. Scrittura, ed an-
nazioni. I protestanti levarono l'unzione nunziavano una nuova rivelazione più
del battesimo e tutte quelle degli altri sa- completa e più perfetta che quella di Ge-
gramenti, col pretesto ch'essa è una cere* sù Cristo. La legge antica, dicevano essi,
moniti giudaica, pretendendo a torto die fu il regno del Padre, l'Evangelo il re-
non se ne parlò nel Nuovo Testamento, gno del Piglio, una nuova legge sarà l'o-
uè negli scrittori de'primi secoli della pera e il regno dello Spirito Santo, sotto
Chiesa. Gli antichi solevano profumarsi cui gli uomini godranno della libertà. As-
nelle ceremonie più solenni, e Davide do- serivauoche la risurrezioneera stata com-
po molli giorni di digiuno e di penitenza piuta nella persona di Gesù, e che non ve
prese un bagno e si profumò; Giuditta n'era alcun'altra; che \'Uomo( ^interio-
lece lo stesso innanzi di presentarsi ad O- re non era macchiato dalle sue azioni e-
loferne.Si usavano altresì unzioni e pro- slerne, di qualunque natura si fossero;
fumi ne'banchelti, e si onoravano con- i che un giorno termineranno le pene del-
vitati col far spargere sulla loro testa del- l'inferno, e non solo tutti gli uomini, ma
l' essenze odorifere. Quest' essenze sono anco demonii sarebbero salvati. Si con-
i

chiamate nella s. Scrittura l'olio o il pro- gettura che questa setta fosse un ramo
r
fumo dell'allegrezza, e siffatta espressio- di quella de Beguardi (f .),i (\i\a\\ qual-
ne, considerata figuratamente , significa che tempo prima aveano fatto dello stre-
l'abbondanza di tutti i doni. Le unzioni pilo. Mosbeiuijche ne parla nella Storia

erano assai frequenti fra gli ebrei: unge- ecclesiastica, si mostra grato a questi uo-
vausieprofutnavansiper principio di sa- mini pretesi intelligenti, d'aver insegna-
nità e per proprietà i capelli, la lesta e to: i.° Che non si può ottenere la vita e-
la barba. Ne'banchelti e nelle ceremouie terna se non pe'meriti di Gesù Cristo, e
d' allegrezza ungevansi tutto il corpo, e che tutte le buone opere sole non basta-

talvolta solamente la testa ed i


do-
piedi, no per salvarsi. 2. Che Gesùdislo solo,
r
po la Lavanda de'piedi (^ .). In Atene e non sacerdoti, ha la podestà d'assolve-
i

si ungevano i piedi con preziosi unguenti re da'peccati.3.°Che le penitenze e le mor-


alcuui deliziosi e le vergini. Ungevansi il tificazioni volontarie non souo necessarie
UOM ii OM 22 1

olla salute. Trova egli cosa mollo strana sona della ss. Trinità (F.) è Uomo-Dio >

che il cardinal d'AylIi vescovo eli Cani- mende i seguaci di Apollinare ripetendo
bray abbia condannato queste proposi* il suo errore pretendevano che il Verbo
fioni come eretiche. Ma il proteslanteMo- divino non avesse preso un corpo ed un'a-
sheim, seguendo il metodo de'suoi settari, nima simile alle nostre, questi accusava-
vuole equivocamente imporre con alcuni no i primi d'adorare un uomo, e li chia-
errori. D'AylIi, né alcun dottore cattolico mavano perciò noniinicoliD\ce il Conlin,
insegna rouo mai che le buone opere sole, che Apollinei e credeva che Gesù Cristo
e indipendentemente da'meriti di Gesù si fosse incarnato e avesse preso un corpo
Cristo, bastino per salvarsi, tutti sempre umano, ma non l'anima umana, o che
insegnarono, contro i pelagiani, che nes- almeno l'anima umana, cui s'era uni-
suna opera buona può esser meritoria to il Verbo, non fosse un'intelligenza,
per la salute se non in quanto è fatta
, ma un'anima sensitiva, incapace di razio-
per la grazia, e che la grazia è il fruito cinio o intelligenza. Gli apollinaristi si dif-
de'merili di Gesù Cristo. In secondo luo- fusero tanto, the poco mancò che i loro
go, che la podestà d'assolvere da'peccali errori si adottassero da tutte le provincie
è la podestà di Gesù Cristo, ed egli solo d'oriente, cioè dalla Cilicia fino alla Fe-
l'esercita pél mi nisterode'sactrdoli dun- ; ìiic'ra. Ad onta di tullociò, non può non
que eziandio è assurdo voler separare la sorprendere la franchezza di molti Etero-
podestà de' sacerdoti da quella di Gesù dossi, che pretendono di scusare e difen-
Cristo. Quanto al terzo capo condannato dere Apollinare e i di lui seguaci.
dal cardinal d'AylIi, anche il Bergier nel UOMINI DELLA QU1NTAMONAR-
Dizionario della teologia, sostiene che CHIA. Sotto ladominazione di Cromwel
questa è un'eresia formale. Basta confron- in Inghilterra sivide comparire in quel re-
tare queste proposizioni circa le peniten- gno una setta di fanatici turbolenti, qua- i

ze volontarie e le buone operexon ciò che lipretendevano che Gesù Cristo fosse per
dicevano i sedicenti intelligenti^ che Vno- discendere sulla lerra,e stabilirvi un nuo-
mo non è macchialo dagli atti
interiore vo regno, e in conseguenza di questa vi-
qualunque natura si sieno, per
esterni di sione s'affaticavano a rovesciare il gover-
comprendere a qual eccesso di deprava- no e mettere ogni cosa in confusione. Si
zione questa morale poteva spingere suoi i appoggiavano sulla profezia di Daniele, il
seguaci. E poiché nel secolo XV vi furo- quale annunzia che dopo la distruzione
no degli nomini lauto corrotti per inse- di 4 Monarchie, succederà il regno del-
gnarla, non ci deve parere strano che ve l'Altissimo e de'suoi Santi. Per cui questi
sieno stati anche ne' primi secoli, e che i sciocchi furono appellati Uomini della
Padri della Chiesa abbiano rimprovera- quinta Monarchia.
to a gnostici le slesse massime. A scorno UOMO, Homo, Vir, Mortalis. Ani-
de'protestanli, una delle sette sortite dal male ragionevole, ossia un essere che vi-
loro seno sostiene ancora questa perni- ve, sente e ragiona ; creatura umana, l'es-

ciosa dottrina. Il carmelitano Guglielmo sere più nobile della creazione, il più per-
fu obbligato a ritrattarsi a Brusselles, a fetto degli esseri animati, il re della natu-
Cambray ed a s. Quintino, dove avea ra per cui furono fatte tutte Con- le cose.

sparso i suoi errori, e la di lui setta si dis- un animale


siderato fisiologicamente è
sipò. vertebrato, mammifero,bimaneebipedej
UOMINÌCOLI. Nome che gli eretici avente il cervello materialmente il più
Apollinaristi un tempo dierono agli Or- perfetto di quello di tutti gli altri, che
lodo ssi. Siccome questi giustamente so- manifesta il pensiero colla voce, co'gesli,
stenevano che Gesù Cristo seconda per- colla potenza di sua penna. La filosofìa
222 U O M L OM
ragionò male sulla natura dell' uomo, più eminente, e l'altro quasi negativo è il

quando non fu illuminala dalla Rivela- desiderio, e dispiacimento di altre cose di


zione'yin falli l'uomo fu credulo dagli an- cui è privo. Così taluno è superbo, e con-
tichi composto d'anima, di corpo e d'om- tento della propria salute e bellezza; un
bra. Che 1'
uomo nasce alla ragione, de' 2.° de' talenti eclelle dottrine; un 3.° (Iel-

suoi doveri verso Dio. verso di se, verso la riputazione e credito pubblico; un 4-°
la società, è l'argomento che svolse l'AI- dell'antichità e nobiltà dell'origine; un
mici nel Saggio sopra la ragione terna- 5.° della virtù e dell'integrila de'costumi.

na ossia la legge naturale, presso il p. Viceversa però il i


.° si
duole di mancare
Calogeri), Opuscoli, 2.° d'essere infer-
44> P* 4
t. I I -
Qsw ' di spirilo e di talenti; il

uomo vale lutti, comprese anche le Doti- mo ed oppresso da mali fisici e da patemi;
ne {V .).-!! sacerdote per invitare il popo- il 3.° d'una nascita ignobile e abbietta;
lo alla Preghiera nella Messa ad esso ri- il 4-° dell'angustie e miserie'di beni di for-
volto dice, Orate Fratres (T'.y Antichi tuna; il 5.° della noncuranza e ingrati-
decreti vietavano il dirsi se non eranvi al- tudine degli uomini. Fu dato il nome di
meno due persone, così il saluto Domi- Microcosmo da alcuni antichi filosofi al-
nilivobiscum (I7 .), che lo stesso sacerdote l'uomo in genere, perchè osserva s. Gre-
fa alpopolo nella medesima. Nondimeno gorio 1 ch'egli ha qualche cosa di conni-
lo dice pure l'anacoreta rinchiuso, che necon lutti gli enti creati ; cioè, con gl'in-
senza ministro sia facoltizzato celebrare, sensibili l'esistenza, la vita colle pianle,
perchè tali parole riguardano tutta la la sensibilità cogli animali, e con gli An-
Chiesa, e con essesi comprendono uomini geli la spiritualità e l'esistenza. In tutte le

e donne, perchè giusta la sentenza di s. creature anche più piccole sta impressa
Paolo, non vi è distinzione d'uomo e eli l'idea della divinità, perchè la natura sen-
donna, ma tutti sono una cosa in Gesù za Dio è un nome vuoto-di senso. L'uomo
Cristo. Il sacerdote nell'aspergere il capo da Dio ti atto dal nulla, è creato e formalo
r
de'fedeli colle Ceneri (F .) benedette, per a sua somiglianza e immagine, ed inoltre
eccitarli alla considerazione di nostra la stessa sapienza pagana, per bocca di Ci-
mortalità, dice Memento homo,guiapul- cerone, attestò ravvisar gli antichi filoso-
vis es,et in pulvere reverteris j e colla fi nell'animo nostro qualche cosa di cele-
slessa parola di homo l'impone sui capelli ste e di divino. Dichiara il p. Menochio,
delle donne Perchè al Papa nel darsi le
. Stuore, 1.
1
, cent. 2,cap. i oo: Li guai sen-
ceneri dal cardinal penitenziere, questi so si dica nella sagra Genesi che. Dio
lo fa senza mitra, senza guanti e senza fece l'uomo ad immagine e similitudi-
anello pontificale, e tralasciando la riferita ne sua. Molte som» le cause per le quali
formola, lo dissi nel citato articolo. Al Papa dell'uomo solamente fra tutte le creature
però si ricorda la sua mortai condizione si dice nella Genesi ch'ei sia fatto a imma-
anche nella sua Coronazione, col triplice gine e similitudine di Dio. Pare però che
bruciamento della Stoppa (V-)- Ogni es- Mosè particolarmente volesse intendere
sere dell' umana specie, tanto sapiente- ciò della podestà e dominio che Dio gli

mente nominalo Microcosmo, Microco- die sopra tutta quanta la terra, sopra tutti
srnus, cioè piccolo mondo,compendio del- gli animali, e sopra le altre creature sen-
l'uni verso, per sua analogia col gran mon- sibili, facendolo con questa amplissima e
do, .semina costituito sopra due opposti universalissima autorità, percosì dire,un
poli morali fra' (piali l'animo oscilla in- Dio in terra, cioè simile a Dio,perchè sic-

cessantemente.L'uno di essi,che può dirsi come Dio è fine di tutto il creato così il ,

positivo, si è la compiacenza, o soddisfa- medesimo Dio ha voluto che l'uomo sia


zione d'alcune cose,che possiede in grado fine di tutte queste cose sensibili diquag-
e

UOM • UOM »a3


giù, le quali per uso ilell'istesso uomo so- ovini crea turar. Per queste ultime paro-
no siale create. E questo pare che voles- le s'intende l'uomo, giacché se creatura
seaccennare Mosè, esprimendo partico- si dice d'ogni cosa ci eata,piùspecialmen!e
larmente il dominio sopra gli animali, e s'intende dell' uomo, e ogni uomo, come
sopra l'altre creature sensibili, delle quali già rilevai, vale tutti e compresele fem-
si serve pel mantenimento della vita. Ol- mine. In un'altra cosa ha l'anima uma-
molto
tre di questa sonoalti'e similitudini na similitudine con Dio, ed è che siccome
principali che ha l'uomo con Dio. Tale è in questo mondo maggiore Dio è in tutti i

quellad'aver lina natura dotata d'intellet- luoghi presenle,per essenza, presenza e po-
to,volontà e memoria, potenze nobilissime tenza; così l'anima dell'uomo è nel suo cor-
dell'anima immortale, con il libero arbi- po, comedicono i filosofi, tutta in tutto,

trio, ond'è in suo potere d'eleggere o ri- tutta in qualsivoglia parte; e l'uomo colla
fiutare le cose proposte, e l'esser capace sua immaginazione può trasferirsi in qua-
tli virtù, di sapienza, della divina grazia, lunque parte più gli piace in un momen-
e della felicità eterna de'beati. La parola to. Si aggiunge, che siccome Dio concor-
Anima, Animus, Genius, si assume oper re a tutte l'operazioni dell' uomo, così
indicare il principio intellettivo e volen- l'anima il tutto opera ne'membri del suo
te, onde han vita gli animali; o per quel -
corpo. Che se consideriamo gli nitri «flètti

l'esser semplice e spirituale che in noi pen- dell'anima, potremo notare q ual che altra
sa. L'anima in quest'ultimo senso è una similitudine, imperocché la facoltà di co-
sostanza immateriale, spirituale, ragione- noscere e d'intendere dell'uomo ha una
vole, immortale, atta ad attivare e dirige- certa infinità di capacità, che si estende
re il corpo. E questa una verità così co- ad intendere ogni sorte d' oggetto , non
stante e sì chiara, da non lasciarci mai solo le cose terrestri e basse di questo
troppo meravigliati e indignati , nello mondo, ma le sublimi ancora e celesti,
scorgere a'nostri dì tanti uomini che ar- e col desiderio di sapere tuttocomprende
discono audacemente dubitarne e com- e abbraccia, l'annienti il desiderio della
batterla. Anzi risplende nell'anima uma- volontà ha una grandissima e come infi-
na una particolare similitudine della ss. nitaampiezza, perchè ninna cosa lo può
Trinità, poiché l'intelletto è come ilPa- contenere e saziare appieno, se non con
dre; la notizia prodotta, verbo della men- l'istesso Dio. lldesiderioancora di perpe-
te, è come il Figlio; e l'amore della men- tuarsi, senon in altra maniera, almeno
te per la notizia prodotta, è in certo mo- nella memoria de'posteri, con opere vir-
do come lo Spirito Santo. Un'altra simi- tuose, è una certa immagine dell'eternità
litudine ha l'uomo con Dio, ed è che sic- di Dio. Si dice ancora dell'istesso Dio,
come in Dio si contiene eminentemente o- ch'egii é retto e senza obliquità alcuna ;

gni essere, così l'uomo partecipa di tutti i cosìl'uomo fu creato nel corpo dritto e
gradi d'essere che in diverse creature so- e non piegato verso la terra come gli
no sparsi. Delle creature, alcune hanno animali quadrupedi. Questi hanno la le-
l'essere, ma non hanno vita, come gli ele- sta curvata verso la terra, l'uomo ha la
menti ; alti e, come le piante e l'erbe, han- faccia rivolta verso il cielo; e pare che
no vita, ma non senso: altre hanno senso, contempli anticipatamente il soggiorno
ma non intelletto e uso di ragione, come che gli è destinato, se farà buone opere.
sono tutti gli animali e bestie irragione- E nell'anima molto particolarmente si

voli, detti anche bruti. Or nell'uomo so- scorgeva questa rettitudiueprima del pec-
no adunati tutti questi gradi. USalvatore cato, perchè il corpo non l'aggravava in
comandò Euntes in mun-
agli Apostoli: quello stato, e non ritardava le opera-
duvi universum, praedicateEvangelium zioni di lei, e le potenze inferiori erano
224 OM UOM
soggette e subordinale alle snperiori,con- felli che producevano. Insieme colla col-

tro delle quali non si ribellavano, e alle j>a, i nostri proto-genitori andarono sot-
qnali non facevano ripugnanza, ma con triposti a molle pene nell'anima e nel cor-
mera tiglioso concerto erano insieme uni- pò, fra le quali si distingue una potente

te, l'ime aiutavano l'altre, e finalmente inclinazione al male, e una grande dilli-

la niente e l'anima umana erano compi- colta a operaie il bene. La disubbidienza


tameutein tutto soggette a Dio e alle sue del primo uomo non ha nociuto a lui soia-

sante leggi. Dopo gli Angeli sono gli no- mente. Il suo peccato insieme colle sue
mini le creature diDio più ragguardevoli, conseguenze si trasfuse in tutti i suoi di-
L'uomo è creato per conoscere Dio, ser- scendenti. Siccome per un sol uomo en-
virlo,amarlo sulla terra, e goderlo eter- trò il peccato nel mondo, e pel peccato la
namente in cielo. La natura dell'anima, morte; così ancora in tulli gli uomini si

le sue facoltà, le sue inclinazioni, mani- estese la morte per quell'uomo, in cui
feslano abbastanza questo nobilissimo lì- lutti peccarono. Vedasi il p. Menochio,
ne.Le creature terrestrisono fatte per lui, t. 2, cent. 7, cap. s5: Se Vuotilo nello

ma egli è il solo che può e deve farle ser- stato dell' innocenza sarebbe stalo ini-
vire alla gloria del divin Creatore, e col mortale. Dichiara che per grazia e fa-
buon uso meritarsi la vita eterna. Iddio vote particolare di Dio, sarebbe restalo
formò colla terra il corpo del i.°uomo, immortale, ma d'una immortalità molto
gl'ispirò la vita, e gli die un'anima intel- inferiore a quella che nel cielo godono i

ligente e immortale, chiamandolo col no» beati; cioè se avesse voluto,perchè quando
me d'Adamo, cioè fatto di terra rossa, si fosse regolalo male, e avesse trascurato
Indi da una sua costa formò Eva, nome i rimedi ordinali da Dio per la conserva-
delia 1." donna che significa vivente orna- zinne della vita, usando come medica-
r/re de'vivcnti, vivificante latita, egliela mento del fruito dell'albero della vita,
concesse per sposa e aiuto. Li benedì e avrebbe potuto morire. Che però ben di-
disse loro: Crescete, moltiplicate, riempi- ce s. Agostino, che l'uomo nel Paradiso
r
te la lena colla vostra posterità, assog- (f .) terrestre o giardino delizioso di E-
gettate alle vostre leggi tultociò che re- den, ove Dio l'avea posto e poi cacciò ilo-
spira, tuttociò ch'è fatto per voi. A vendo pò il peccato, e nello slato dell'innocenza
Dio cavato dal nulla il cielo e gli astri, la avrebbe potuto non morire, ma che in
terra, le piante e gli animali, fece l'uomo cielo non avrebbe potuto morire. Di più
affinchè presiedesse all'universo,e padro- riporta le opinioni de'leologi, che alcuni
ne delle divine opere. La creazione del- accordano, con l'aiuto di tali frutti,alcu-

l'uomo e della donna è il doppio capola- ne migliaia d'anni di vita, altri credendo
voro della mano del Divino artefice. Id- che invecchiandosi la pianta dell'albero
dioavea arricchita la natura de'primiuo- della vita e sminuita la sua virtù, man-
mini Adamo ed Eva, colla giustizia ori- cando all' uomo di lai rimedio avrebbe
ginale,che rendevali santi, retti e immor- cessato di vivere. Ma il p. Menochio non
tali anche quanto al corpo. Ma avendo conviene che 1' albero non potesse pro-
essi volontariamente trasgredito il più gin- pagarsi con altri e così produrre sempre
sto e il più facile comando, che Dio avea frutti vigorosi ed efiìcaci. Iddio pe'snoi a-
lorfatto: Del fruito dell'albero della scien- dorabili giudizi, volle riguardare tutti
bene e del male non mangiarne, im-
za del gli uomini come un solo uomo in quello
perocché in qualunque giorno tu ne man- da cui tutti dovevamo aver l'origine; e
indubitatamente morrai; essi subilo
gerai, come avea risoluto di ricompensare l'ub-
perderono la santità e la giustizia incili bidienza di lui in tutta la sua posterità,
erano stali costituiti, e tutti i preziosi ef- così appena ribellatosi, lo percosse nella
UOM UO M i*5
sua persona e in tutti i suoi Quindi
figli. naturali ire contro il sesso femmineo, fin-
noi siamo concepiti in peccalo, nasciamo ché fu del lutto affrancato, e riposto nel-
soggetti a tante spirituali e corporali mi- l'amore e nella stima degli uomini. Il Re-
serie, allamorie temporale ed eterna la ; dentore, che mentre era aspettato si chia-
nostra nascita è contaminata nella sua mò Alessia, pel mistero dell'Incarnazio-
sorgente. Questa verità resa incoutrasta- ne abbassandosi sino a farsi uomo, pren-
bile dalla s. Scrittura e dalla Tradizione dendo un corpo e un' anima , nascendo
di tutti i secoli, è fondamentale nella re- dal grembo purissimo di Maria Vergine,
ligione cristiana cattolica, ed è necessaria comparve sopra la terra e portò il nome
all'uomo per intendere se stesso. Gli uo- di Gesù Cristo. ha suaanima è stata crea-
mini non sono statij come gli Angeli ri- ta da Dio, come la nostra, nel momento
belli, irreparabilmente riprovati da Dio. della sua unione col corpo ; e fin dal pri-
Dopo aver egli esercitata con l'uman ge- mo istante di vita godè della maggior pie-
nere una giustizia irriprensibile, gli ma- nezza delle grazie e de'doui celesti. Si fe-

nifesta una misericordia, di cui gli effetti ce uomo, prendendo un corpo ed un'a-
non sono meno incomprensibili. Nel pa- nima, e tranne il peccalo, in tulto simile
radiso terrestre a Adamo peccatore pro- a noi, passibile, mortale, e quel ch'è som-
mettedi mandare unRedentore,nella divi- mamente rimarcabile, per noi e per la
na persona dell'Unigenito suoFiglio,cbe a- nostra eterna salute. Nel farsi uomo l'U-
v rebbe riparati tutti i mali cagionati dalla nigenito Figlio dell'eterno Padre, egli ha
sua disubbidienza, come uomo nascendo unito la sua natura all'umana così inti-

da una Vergine,la quale nel suo Imniaco- mamente , che senza mescolanza , senza
IatoConcepimentofu preservata dal pecca- confusione ambedue le nature distinte ,

to originale. Questa promessa non fu ese- insieme unite, non sussistono che nella
guila immediatamente, perchè era neces- Persona divina in un sol Gesù Cristo.
,

sario che il genere umano conoscesse con Di questa unione perfeltissima,che si chia-
una lunga esperienza il bisogno grande ma Unione Ipostatica {V.), ne abbiamo
cbeavead'un tal Redentore. Intanto nella una similitudine, sebbene imperfetta, nel-
fede in Lui, e per l'infinito valore de'suoi l'unione dell'anima e del corpo umano in
meriti futuri , si giustificarono e si sal- un solo individuo. Mediante l'incarnazio-
varono uomini fino alla -sua venuta,
gli ne del Figlio di Dio la natura umana è
la quale accadde 4ooo anni circa dopo stata sostanzialmente unita alla Divinità ;

la creazione del mondo. Tutte le antiche l'uomo redento divenne per grazia figlio
nazioni riguardavano con una specie di di Dio più perfettamente che non era in
r
orrore la donna, questa creatura nobi- virtù della creazione.Così mg. Bronzuoli
lissima , destinata a formare la felicità nelle Istituzioni cattoliche. Eva lascia-
dell' uomo , la sua dolce e cara compa- tasi sedurre dalle tentazioni del Demo-
gnia, per una misteriosa tradizione, che nio, nemico celato sotto la forma di ser-
addilavala qual causa fatale della rovina pe, per la prima ruppe il precetto di-
di tutto il genere umano perla malaugu- vino , colse il frutto proibito, ne man-
rata parie che rappresentò nel dramma giò e indusse Adamo a gustarne 5 e cagio-
del peccato. Divenuta Maria Vergine nò genere umano, che u-
a se stessa e al
a
Madre di Dio, per la i. volta fu in lei scir dovea dal suo seno, la miseria e la
chiamata Beata una donna, e venerata ri- morte. Adamo, benché fosse commos-
storatrice de'mali dell'umanità ; e però a so di gratitudine verso il benefico Auto-
misura de'progressi che fece col cristia- re di sua felice esistenza, porse ascolto e
nesimo il culto di Lei, e pel sagramento si unì alla debole compagna per appa-
magno del matrimonio, si smorzarono le gare i suoi desideri]. Ecco infranto il di-

VOL. LXXXV. !5
2 cjG .
U O M li OM
vino comaudamento, perchè Adamo non tire, errò vagabondo in odio aDioeatut-
seppe nella prosperila che lo circondava la la terra; i suoi discendenti lo somi-
moderare se slesso ; perchè volle secon- gliarono. Si moltiplicò quindi 1' umana
dare l' immoderato amor proprio , che generazione, la quale innalzò città e vi

metteva allora le prime radici, fatali co- si raccolse, coltivò l'agricoltura, la pasto-

tanto sin dal principio del mondo all'u- rizia; indi s' inventarono la forma delle
mana generazione. Una siffatta trasgres- \estimenta, le arti lavoratrici del legno,
sione trasse su di essi e su tutta la loro del ferro e de'metalli, ed altre pe'bisogni
posterità quel cumulo di mali d' ogni degli uomini. Le arti degli inizi del mon-
maniera ond'è tuttora bersaglio l'uomo. do sogliono essere partite in due graudi
Commesso il peccalo, i loro occhi incon- categorie: le une servono di fondamento
tanente si aprirono, s'accorsero d'essere alla vita umana ; e queste gli uomini le

ignudi e ne vergognarono, ciò che non conobbero appena comparsi nel mon-
era loro avvenuto mai prima che peccas- do, avendole apprese dal Creatore; le al-

sero, onde si coprirouo i corpi e da tali trefurono inventate dagli uomini stessila
coperture ebbero origine le Vesti j dap- processo di tempo aumentate, migliorate
poiché sebbene il corpo umano sia l'og- e perfezionale. Il dolore d'Adamo ed Eva
gello il più prezioso e maestoso che la restò consolalo colla nascita di Seth, che
natura presenti alla nostra contempla- camminò nelle vie del Signore,fu probo e
zione, pure il pudore, la decenza e la con- dolce conforto a'genitori; ma i suoi di-
venienza non permettono che venga pre- scendenti commisti a que'di Caino non
sentato a' nostri sguardi in tutte le sue seppero preservarsi dal contagio di loro
nude proporzioni. Adamo ed Eva furo- iniquità, mutarono cuore, e così la ter-
no tosto spogliati della giustizia originale ra venne deturpata di fellonie e violenze,
e divennero soggetti all' ignoranza, alla che accesero Diodi giusto sdegno, il qua-
ribellione della carne, ad ogni sorta di le per punizione sterminò poi 1'
umana
passioni, al dolore, a'travagli, alla morte. generazione col diluvio. Ecco il principio
Iddio li bandì dall'Eden e vi pose a guar- del mondo, ecco la memoria dell'origine
dia un Cherubino rotante una spada di nostra , la quale era nobile e fortunata.
fuoco. I nostri progenitori, esuli dal Pa- Nobile ,
per essere ili. "padre fatto da
radiso terrestre, si sparsero per la terra. Dio, fornito di belle doli, d'un aperto in-
Adamo fu costretto, onde vivere, a pro- telletto a conoscimento della verità, d'ar-
cacciarsi sudore del suo volto,
il pane col bitrio libero, dominatore assoluto di lut-
lavorando il terreno ; poiché questo non taquanta la terra. Fortunata, poiché tro-
produceva che bronchi espine: Eva do- va vasi Adamo nello stalo della primiera
vette soggiacere al dolore del partorire ,
innocenza circondato dalle delizie della
ed a cui soggiacquero pure tutte le don- giovine natura, lavoro splendido, mera-
ne. Tali condizioni furono decretate da viglioso, uscito allora di mano dalla su-
Dio in pena del loro fallo. Ambedue per- perna Sapienza. Morì in eia di g3o anni,
duto il delizioso soggiorno, furono sotto- che il p. Menochio crede eguali a'nostri
posti a fatiche, ad allumi, a miserie. Eb- pel riferito nel cap.97 della cent.i." Vuoi-
be Adamo più figli, la s. Scrittura però si che Adamo sia stalo sepolto sul monte
ne nomina tre, Caino, Abele e Seth. Il lo- Calvario-, già fuori di Gerusalemme^.)
ro figlio maggiore, l'orgoglioso e invidio- e poi racchiuso nella città nuova. Gli e-
so Caino, uccide l'innocente e virtuoso retici Encratici o Ieratici (V.) lo asse-
fratello Abele, consolazione de'genitori , riscono dannato, ma Padri unitamente i

che onorava e amava Dio. Ostinato Cai- alla Chiesa lo credono salvo, dicendosi a-
no nel suo grave fallo, non si volle peli- perlamente nella s. Scrittura che Dio lo
,

U O M V OM 227
li-asse da! suo peccalo. Vengono a Itti at- dopo Adamo e padre di Matusalemme,
tribuite alcune opere, come il salmo 91 che fu l'uomo vissuto più di tutti, si rese
l'Apocalisse d'Adamo, un libro intorno colla sua santità grato a Dio, il quale per-
alla Creazione; ina senza vermi fonda- ciò lo tolse dal consorzio degli uomini e
mento. I greci onorano Adamo ed Eva vivente lo trasporlo nel paradiso terre-
con tutti giusti del Testamento antico
i stre, secondo la comune opinione. Dipoi
la domenica precedente alla festa di Na- altrettanto fece col profeta Elia , ambe-
tale u a'in dicembre. Anche presso Ia- i due riserbandoli a predicare alla fine del
lini trovasi in alcuni martirologi fatta mondo la penitenza, Enoch a' gentili ed
menzione d'Adamo sotto il 24 a P r '' e - P' e '
Elia agli ebrei, durante il regno dell'An-
tro Natale Itaed Eva alla
posto Adamo ticristo che li farà morire. Perciò anch'essi
mondo, nella
testa de'sanli della i/elàdel dovranno subire l'umana condizione,alla
settimana di Setluagesimadopoil 11 gen- quale e come uomo si volle sottoporre
naio, nella sua Storia de Santi. La cre- Gesù Cristo medesimo per espiare la col-
denza eh» Adamo sia stato sepolto sulCal- pa d'Adamo e de'suoi discendenti. Scrisse
vario, fu motivo che vi si erigesse sotto il p. Menochio nella cent.i/il cap. 70:
il suo nome una cappella, la quale com- Se Enoch ed Elia siano vivi, se abbia'
prende anche luogo ove fu crocefis-
il no bisogno di nutrimento corporale, e se
so Gesù Cristo. E uftiziata da'greci, ma siano in istato di morire. Gesù Cristo
non viene nelle pubbliche processioni ono- \enuto al mondo per l'umana redenzio-
rata d'incensazioni o di particolar cullo, ne, patì realmente e sensibilmente; patì
siccome suol farsi degli altri altari ; e ciò come uomo, e come Dio die a' suoi pa-
per indicare che non si ripone Adamo nel timenti un valore infinito. Egli ha real-
novero de' santi di .° ordine, ossia gene-
1 mente patito nel corpo e nell'anima. Nel-
ralmente nella Chiesa riconosciuti. Può l'anima ha patito avvilimenti, tristezza,
vedersi il Badici, Vies des Saiiils, t. 1, tedio, timore, agonia. Nel corpo stanchez-
a'2 3 gennaio. Vi furono gli eretici Ada- za, fame, sete, strazi d'ogni maniera. Ge-
miti (P.), quali pretendendo d'aver l'in-
i sù Cristo accusalo presso Ponzio Pilato,
nocenza d'Adamo, ne imitavano la nudità, governatore romano della Giudea, il qua-
condannavano il matrimonio e ammet- le quantunque altamente e pubblicamen-
tevano la comunanza delle mogli. Si chia- te ne dichiarasse l'innocenza, pure per vii

marono Prcadamili [V.) gli abitanti timore acconsenti che si facesse morire
della terra, che alcuni hanno con para- sulla Croce sul monte Calvario, dopo es-
dosso assurdo supposto avessero esistito ser slato flagellato e coronalo di spine,
avanti Adamo. Si suppone che Eva sia spargendo il suo preziosissimo Sangue
morta verso Io stesso tempo e perciò cir- ( V.) per la umano,
salvazione dal genere
ca 1' anno g3o del mondo. I greci cele- dopo 3 ore d' agonìa morì sulla Croce.
brano la festa o la memoria d' Eva nel La sua morte fu realmente separazione
suddetto giorno. Dice s. Epifanio che gli della sua anima dal corpo. La Divinità,
eretici gnostici aveano composto uno peto restò unita tanto all'anima quanto
scritto sotto il nome d'Evangelo d'Eva, al corpo. Per quanto accadde di porten-
nel quale leggevasi molte cose disoneste, toso e terribile dopo la sua morte, raa-
e usavano. La morte dunque fu costi-
I' uifestandosi la sua Divinità, il centurio-
tuita da Dio a tutti gli uomini in pena ne e soldati che sul Calvario guardava-
i

del peccato, e cominciarono a subirla no- i no Gesù, si commossero, si pentirono del


stri progenitori, i soli due non nati,men- loro misfatto,ed esclamarono: fieramen-
tre due soli nati non sono ancora morti, te Egli era Uomo giusto, Egli era vero
cioè Enoch ed Elia. Enoch 7. patriarca Figlio di Dio. Crollò la terra per spaven-
228 U O M UOM
toso terremoto, per 3 ore tutto l'universo scitalo , anche per confortare la nostra
si cuopiì di dense tenebre suo spirare.
al speranza, e per renderci sicuri della fu-
Si dice che s. Dionisio Areopagita, il qua- tura risurrezione nel giudizio universale.
le convertito fu poii. vescovo d'Alene ,
Gesù Cristo il 4o-° giorno dopo la sua
osservando Dell' Egitto quelle tenebre Risurrezione, dopo aver beuedelti suoi i

straordinarie, prorompesse in queste pa- discepoli, salì al cielo di propria virtù.


role : O V Autore della natura patisce, o Salì al cielo quanto all'Umanità, quanto
la natura si scioglie. Cominciata la mor- cioè al corpo e all'anima, e la forza con cui
te per gelosia del demonio e costituita a salì fu quella delta slessa sua Divinità u-

tutti gli uomini in pena del peccato del ni ta iposlaticamenle all' Umanità. Gesù
nostro primo padre Adamo, molli credo- Cristo in cielo siede alla destra del Pa-
no che perciò si ponga la testa di morto a dre. E questa un'immagine sensibile pre-
pie del Crocefisso (V.), simboleggiando la sa dalle cose umane, colla quale vuoisi
sua, deposta nello stesso Calvario, comesi significare ch'Egli è in possesso tranquillo
crede; e per ricordare che il Salvatore per di quell'eccelsa gloria, che gli è stata da-
espiare le nostre colpe volle morire nel 6.° ta in premio delle sue umiliazioni pro-
giorno della Settimana e nell'ora C'essere fonde ; e che essendo come Dio eguale
affisso in Croce,nel qual giorno appuntoA- perfettamente al Padre suo, come uomo
damo fu creato e in quella stessa ora peccò. è esaltato sopra tulle le creature del cie-
L'anima di Gesù. Cristo discese aW'Itifer- lo e della terra, ed ha ricevuto una pode-
«o(/^.),cioè in quel luogo dove l'anime de' stà assoluta e pienissima di giudicarle. In
patriarchi, de'profeti, de'giusti lutti del- cielo Gesù Cristo esercita di continuo
l'antica alleanza, morii nella IxAe del fu- presso de Padre slesso l'ufficio di nostro
1

turo Salvatore e nella carila, sicure del- Mediatore, e sempre gli presenta le mem-
la loro liberazionee della beata gloria ce- bra del Corpo suo, che hanno sostenuta
leste, riposavano quietamente e senza do- la Passione, per implorare misericordia
lore , aspettando il compimento dell' ri- a favore degli uomini, pe'quali ha patito.
mana Redenzione, non potevano
e che Gesù Cristo alla fine del mondo verrà dal
e ni rare nel cielo, prima che Gesù Cristo cielo accompagnato dagli Angeli suoi, con
con la sua Risurrezione e Ascensione ne gran potenza e maestà, per giudicare lutti
Questo luogo chiamasi
aprisse le porte. gli uomini vivi e morti, riuniti in un me-

anche Limbo (f'.J e seuo d' Abramo; e desimo luogo, che indicai nel voi. XXX,
questo è propriamente quell'inferno, do- p. 4^. Dice s. Matteo: Vedranno il Fi-
ve 1' anima di Gesù Cristo discese , e si glio dell' Uomo scendere sulle nubi del
trattenne fino alla sua Risurrezione, per cielo, cou podestà e maestà grande. Per
cousolare que'Santi, per annunziare il fi- la parola vivi s'intendono i giusti, e per
ne della loro schiavitù, e assicurarli che quella morti i peccatori; i quali quanto
gli avrebbe condotti seco in trionfo nel alla vita naturale, pur troppo saranno vivi
cielo. Secondo l'opinione di s. Agostino, essi ancora, per non morire mai più. E
Gesù Cristo in questa sua discesa liberò certo eh e ciascuno comparirà al giudizio
da' tormenti del Purgatorio (V.) anco universale nel proprio suo corpo , affin-

quell'anime, che secondo la sua sapienza chè ciascuno ne riporti quel ch'è dovuto
e giustizia giudicò degne d'esser liberate. al corpo, secondochè ha fatto il bene il

Gesù Cristo il 3.° giorno dopo la sua mor- male; e che tutti per l'onnipotenza divi-
te, riunita l'anima sua al proprio corpo, na si aduneranno in un medesimo luo-
risuscitò di propria virtù, e uscì dal se- go dinanzi al divin Giudice, senza alcu-
polcro immortale ,
glorioso , trionfatore na distinzione fra loro, tranne quella di
della morie e del demonio. Egli è risu- eletti o di reprobi, venendo separati gli
DOM UO II 329
uni clngli altri, dopo la sentenza del di- grande delle scimie conosciute. Alcuni
vin Giudice di ratifica solenne di quella fra'caratteri che hanno potuto essere os-
già pronunziata nel giudizio particolare servati, in particolare la conformazione

che avviene alla morte diciascun uomo, delle mani anteriori, indurrebbero a sta-
e di cui l'anime già ne avranno provate bilire, che il Gorillo si avvicina fisicamen-

le conseguenze. te all' uomo anche più dell' Orang-Ou-

11 carattere che vale assai a distingue" lang. il p. Menoehio, t. 3, cent.' 12.*, ra-
re l'uomo, come essere corporeo, da tulli giona nel cap. 71: Di certi uomini mo-
gli altri animali, sta nell'avere il pollice struosi, de quali fa menzione s. Agosti-
del piede alquanto più grosso e un po' più no. Sono pure a vedersi il cap. 49: Che
lungo di tutti gli altri diti, paralello ad nelle bestie si scorge una certa appa-
essi, inetto ad essere loro opposto e ad al- renza d'uso di ragione e di discorso. E
lontanarsene. Tale carattere, che sembra il cap. 57: Degli animali irragionevoli
',

una minuzia, è oltre ogni credere impor- che hanno avuto grande amore ad al-
tante. Esso scevera l'uomo dalla sci- cuni uomini. Dissi che il pollice del pie-
mia, genere tra'bruti il più vicino a lui. de umano separa 1' uomo dalla scimia,
Dice il Buffon, parlando dell'Orang-Ou- poiché per esso l'uomo non è quadruma-
tang. Lo confesso, se non dovesse giudi- ne, onde appare destinalo a starsene ritto
carsi che dalla forma, la specie della sci - sulla persona. E di falli sebbene molti
,

mia potrebbe essere presa per una varie- altri animali possano per poco star cosi,

tà della specie umana. Una scimia infat- egli solo non può che per poco e a gran

ti, oltre il non aver coda, oltre la somi- disagio stare altrimenti. L'esame di tut-
glianza della sua faccia piatta, delle sue te le parti del corpo umano somministra

braccia, delle sue mani, de'dili suoi, col- un cumulo di prove fisiche e matemati-
la faccia, colle braccia , colle mani e co' che concomitanti di questa grande verità;
diti deb'uomo, maniera di
olire alla sua tra queste parti primeggia ad evidenza la

camminar diritto come l'uomo, ha pure testa, ch'è la più bella parte del corpo e
una specie di volto, ha lineamenti che si la sede degli organi de'sensi. Eppure al-

accostano a'Iineamenti umani, ha orec- cuni pretesero far dell'uomo, se non uà


chie simili alle nostre, ha capelli sul ca- quadrupede, almeno un discendente da
po, ha barba al mento. Eppure, malgra- qualche quadrumano perfezionato !!! U-
do tutte quesle somiglianze o analogie, na conseguenza eminente della connes-
l'Uomo e rOrang-Oulang sono separali sione del dito grosso dell'uomo agli altri
da un abisso di distanza. Di recente sulla diti pel vici,è questa che, polendo egli star-
costa occidentale dell'Africa fu scoperta sisempre sopra gli arti posteriori può ,

una nuova specie di scimie, e fors'anche usare dell'altre due estremità con immen-
d'un genere nuovo. Questa scimia chia- so vantaggio sopra gli altri animali. Ar-
mata (iorillo è rimarchevole per la sua roge che la disposizione del braccio del-
espressione, e soprattutto per la sua gran- l'uomo, e più ancora la struttura della
de corporatura: essa appartiene al grup- sua Ulano (in quest'articolo dissi parole
po delle scimie delle specie che più somi- sull'uso della destra a preferenza della si-

gliano nella forma all'uomo. Se ne può nistra), racchiude tutte le meraviglie del-
vedere l'incisione e la descrizione a p. 2y3 la meccanica: fu colla mano e coll'inge-
del t. rg de\\' Album di Roma. Il Goril- gno che l'uomo fece quelle opere che di
lo, didimensioni straordinarie e più con- consi le Meraviglie del mondo, e l'enu-
uomo, sebbene la sua al-
siderabili dell' merai nel voi. LXV11I, p. 127. In breve,
tezza non superi tuttavia quella d'uu uo- l'uomo, anche sotto l'aspetto puramen-
mo di mezzana statura, è dunque la più te meccanico degli organi del movimeli
a3o UO M li OM
to, é il più perfetto di lutti gli animali, dere Pranzo. Gli animali anche più pros- i

il meglio organizzalo per l'industria. E- simi all'uomo, giungono rapidamente al-


gli scapita nella forza, ma tal suo scapi- l'ultimo grado del proprio sviluppo , né
lo appunto,oltrechè compensato da gran- hanno altra educazione che la fisica, per-
de vantaggio nella destrezza, vale a sol- chè in loro l'istinto supplisce all'educa-
levarlo sopra gli altri animali, perchè lo zione intellettuale: l'uomo ha lunghissima
costringe a far uso de'mezzi impartitigli l'infanzia e la giovinezza, ha d'uopo subi-
dalla natura con tutta la perfezione del- to e per molto tempo de'soccorsi altrui,
l'organo interno delle sensazioni il cervel- e quindi palesa una tendenza inerente al-
lo, organo nobilissimo , centro non solo la sua stessa natura , la sociabilità. Egli

di tulle le nostre sensazioni, ma anche de' non ha istinto né industria costante che
movimenti volontari mediante nervi che i dipenda dal suo modo particolare d' or-
in esso affluiscono, o che da esso dirama- ganizzazione; quanto conosce gli provie-
no. L'uomo ha il cervello più grande di ne da' suoi predecessori o dalle sue pro-
lutti gli altri animali, proporzionatamen- prie sensazioni esterne ed interne, e queste
te al peso e volume di tutto il corpo. La sue cognizioni, conservate dalla parola e
piccolezza della faccia dell' uomo dimo- dalla Scrittura {V.), danno a divedere in
stra quanto poco predominio abbia in lui lui una perfettibilità forse indefinita. La
la parte del sistema nervoso spettante a' specie umana è unica; tuttavia vi sono tra
sensi esterni; e in questo veramente noi gli uomini certe conformazioni eredita-
abbiamo molte differenze svantaggiose in rie, certe differenze nella statura ,
nella
paragone degli animali irragionevoli; ma forma generale o particolare, massime del
questi svantaggi ridondano a nostro gran cranio e della faccia, nel colore della pel-
bene perchè richiedono il maggior com- le, nella disposizione e colore de' Ca-
penso nel maggior sviluppo delle facoltà pelli e della Barba, (F.), e sopra Unito
intellettuali, che alla fin fine è la nostra nel grado di perfettibilità. Queste diffe-

qualità più manifestamentedistintiva. In renze costituiscono le razze o varietà. Le


ordine a late sviluppo particolare sia l'al- due razze più diverse sono la Caucasica,
tro gran dono speciale dell'uomo, la pa- mal detta europea o bianca, e l'Etiopica,
rola, con suoni distinti mediante la Lin- le quali non sono altrimenti caratterizza-

gua (P.), e le altre parti dell'organo del- te dal colore, mentre Mori (^-), i bar- •

la l'uomo è capace d'espri-


voce. Inoltre bareschi, gli arabi e alcune nazioni quasi
mere le proprie idee con altri segni d'isti- nere dell' Africa e Indie orientali appar-
tuzione, al qual genere di linguaggio si tengono alla razza caucasica. Ella è cos'i
riferisce la mima o mimica, di cui a Tea- detta perchè la tradizione e la figliazione
tro e Sokdo-Muto. Il cuore è quel no- de'popoli s'accordano nel farla provenire
bilissimo viscere muscoloso, centro della peroriginecomune dagli abitatori di quel
circolazione del sangue, che incomincia a gruppo di montagne che stendesi fra il
muoversi sino da'primi istanti di nostra mar Nero e il Caspio ; e difatti anche og-
vita, né cessa di pulsare mai più sino al gidì popoli del Caucaso sono riputati i
i

totale eslinguimento di questa. Dal pol- più belli della terra, e ponno considerar-
so e mediante il tatto, si sente il moto del si come tipo della specie umana, massi-
r
cuore e dell' arterie, che sono vasi che i me quelli della Giorgia, Mingrelia(l .)
conducono il sangue dal cuore a tutte le ec.Àquesta razza appartengono tutti ipo-
parti del corpo. Quanto alla nutrizione poli dell'Europa, dell'Asia minore, della
l'uomo tiene il mezzo fra 'carnivori e gli Siria, della Persia, dell'Arabia, molte na-
erbivori; lo dimostrano gli organi della zioni della penisola di quadal Gange, tut-
masticazione e della digestione. Si può ve- te quelle delle coste settentrionali dell'A-
1

UOM 23
fi molte dell'interne loro vicine, fi-
ita, e dotti dal meseuglio degl'indiani co'cine-
nalmente gran parie della popolazione *i, cioè della razza mongolica e Caucasi-
d'America. La razza negra o etiopica po- ca. Gli americani non hanno caratteri tan-
pola tulle le parti meridionali dell'Afri- to precisi e costanti, ina differiscono dal-
ca , dal monte Aliante, fino al Capo di le razze dell'antico continente: noti è pe-
Buona Speranza; né da per tutto è nera rò da tacere che l'opinione storica più
egualmente: essa pure fu trasportata in probabile fa popolare l'America a poco a
America , principalmente cogli Schiavi poco da una colonia tartara che siasi pro-
(T '.), e vi è didima assai. Molte qualità fi- pagala dal settentrione al mezzogiorno.
siche tratte dallo scheletro , dalle parti Queste 5 razze degli uomini ammesse da'
molli del corpo e dagli organi de'seusi, la naturalisti, sono concatenate insieme da
scevrano affatto dalla caucasica: le più, infinito numero di gradazioni; l'ultimo
principali sono Io schiacciamento del na- grado è occupato da'papou o papus, po-
so, la fronte arretrala, i labbri e le mascel- poli che abitano la nuova Guinea, e par-

le sporgenti, i denti superiori formanti ticolarmente le parti settentrionale e oc-


angolo cogli inferiori, i capelli lanuti ar- cidentale. Sono di colore nero-giallogno-
ricciati finissimi elastici lucenti nei issimi, lo, usano di screziarsi, tranne il viso e il
e soprattutto minore capacità interna
la ventre, e dispongono capelli in guisa af-
i

del cranio, e quindiil minor sviluppo del fatto caratteristica. Appunto da tale coti
cervello, per cui non è caso che la razza ca lena mento sorge la questione massi ina,
etiopica sia sempre stala ristretta in bre- se il genere umano formi una sola spe-
vi limiti di civilizzazione, e la caucasica cie, o se ne abbracci molte. Si definisce
abbia sempre toccato un grado più o me- comunemente la specie per unione d'in-
no elevato di civiltà; le più barbare fra le dividui simili o di pari natura, esistenti
nazioni caucasichesono men barbare del- simultaneamente, di cui per altro nou si

le più itici vili te di quelle àe\YEliopia(P.). pub mai osservare in un sol tempo la in-

Dopo due grandi razze, Caucasica ed


le tera raccolta. E siccome esprime ancora
Etiopica notasi la Mongolica detta an-
, un' astrazione e non una realtà, così la

che Tartara, Calmucca, Gialla o Oliva- questione indetti termini torna insolubi-
stra, la quale si estende dal mar Caspio le. Fisiologicamente vorrebbesi ricercare
all'Oceano orientale, occupando la Tar- soltanto se fra'ili versi popoli della terra
tarici, tutta la massima parte
Cina, la sienvi notevoli differenze d'organizzazio-
della Siberia, tutta la Tarlarla Cinese, ne; e questo è un fatto indubitabile: hav-
il Giappone (/".) ec. Questa razza ha per vi analogia ma non identità di struttura
caratteri colore olivastro, o giallo verdic- fra le diverse razze. Naturalmente parlan-
cio, capelli neri forti diritti lisci cadenti do, pretendono alcuni, non essere affitto
e poco grossi; barba poco folta e solo sul impossibile che tutto il genere umano
mento e sul labbro superiore; testa larga provenga da una sola coppia; ma si dà ra-
e tale che veduta dall'alto pare più lar- gione a Rudolphi quando dice che fu ne-
ga che lunga, schiacciata nel davanti; go- cessaria una luuga serie di miracoli per
te assai prominenti , occhi stretti e con- produrre questo gran fenomeno. Opina-
vergenti dall'alto al basso verso il naso. no alcuni, che le migrazioni de'popoli non
1 malesi e gli americani formano pure due bastano ne fisicamente, ne storicainente
razze intermedie tra la bianca e la ne- a spiegare la distribuzione del genere u-
gra. I malesi abitano il mezzodì della pe- mano sulla superficie della terra. Noi pe-
nisola di là del Gange, tutte l'isole del- rò dobbiamo credere quanto leggesi ne-
l'Arcipelago Indiano, e quasi tutte quel- gli Act. Apost.if, la verità dogmatica:
le del mare del Sud. Vuoisi che sieuo prò • Facitque (Deus) ex uno omnegenus hu-
a3a UOM U OM
manwn. Ammessa l'unità d'origine de- non nasce provvisto a" armi come la ,

gli uomini forza è di ricorrere all' in-


, gran parte degli animali. Plinio si que-
fluenza de'climiead altre analoghe per rela della malignità della natura che al-
rendere ragione delle razze degli uomini, l'uomo non è stata madre, ma madrigna,
ossia dell'insuperabile distanza che corre perchè avendo provvisto gli altri animali
tra la perfettibilità d'un europeo e quel- fin dalla loro nascita di vestimenta, l'uo-
la d'un negro. Eppure gli Ebrei ed Zin- i mo nasce allatto nudo, e bisognevole d'es-
gari (V.), che non si mescolano mai con ser raccolto e fasciato, senza potersi aiu-
altri popoli, ritengono i loro caratteri na- tare con altro che colle lagrime; inabile
zionali dovunque si propagarono; eppu- al moto progressivo, del quale altri ani-
da molle generazio-
re gl'inglesi stabiliti mali godono appena venuti alla luce; sog-
ni all'Indie orientali non divennero pun- getto all'infermità, all'ignoranza, ad al-
to indiani. Dunque? L'anatomia filoso- tre miserie. Dice pure della debolezza del-
fica risponde così: E oggidì dimostrato l'uomo, in confronto degli altri animali,

che gli uomini non differiscono molto gli e che nulla sa fare senon con molto tem-
uni dagli altri quanto al grado di perfe- po, cura diligente e lungo ammaestra-
zione dell'organo spettante all'intelletto, mento. Perciò alcuni stimarono meglio
di quell'organo che fa distinguere emi- non nascer maijOalmenocampar poco nel-
nentemente l'uomo, del cervello; al qual le dette miserie, che aver lunga vita tra

grado di perfezione se ne riferiscono di tanti travagli che li circondano. Altri si


corrispondenti in lutti gli apparati orga- querelarono perchè l'uomo non riunì in
nici.Ora, è indubitabile che l'uomo può se la fortezza, la velocità e la leggerezza
perfezionarsi con l'esercizio, il lavoro, gli degli altri animali. A queste stravaganti e
slromenli impartitigli dalla natura; e ingrate pretensioni, altri saviamente ri-

quindi l'uomo che coltiva il proprio cer- sposero facendo rilevare gl'immensi be-
vello con detrimento degli altri organi, nefizi da Dio fatti all'uomo, concedendo-
giunge nello sviluppo intellettuale ad un gli dominio di tutte le cose della terra,
il

grado assai più eminente del selvaggio, il l'industria di domare e dominar gli ani-
quale, costituito come lui, adoprando in- mali più feroci, l'uso prezioso della ragio-
vece i muscoli ed i sensi principalmente, ne. Che se le fiere e altri bruti sono mu-
iosupera d'assai nello sviluppo fisico. Ma nite di loroarmi naturali, non ponno pa-
è parimente indubitabile che uè 1' abi- ragonarsi all'ingegno dell'uomo, col qua-
tudine né il clima uè qualsivoglia al- le assoggetta al suo impero più potenti i

tra non ponno mai giungere


differenza e grandi animali, usando armi olfensive
ad eguagliare un papou od un negro ad e difensive, che può deporre. In 5 parti
un europeo, e viceversa. Qui sta il miste- si divide il mondo conosciuto: Europa,
ro: i fisiologi concludono, che la specie Asia, Africa, America e Oceania. In
umana composta di molti gradi d'orga-
è tali articoli e meglio ne'speciali delle parti

nizzazione, trail primo e l'uhimo de'qua- che compongono ciascuna, nel descrivere
li, sebbene vi sia qualche distanza, pur le principali nazioni, ne rilevai le razze, la

l'ultimo è molto superiore al grado d'or- struttura, i colori, le costumanze e quan-


ganizzazione che si rinviene nell'animale to altro è relativo alle discorse cose. Il

più prossimo a noi, nella scinda, nell'O- barone di Reden pubblicò un manuale
rang-Outang. Così concludendo non e- statistico, di cui die ragguaglio il n.°i53
scono dal mondo de'fatti. Discorre il p. delGiornale di Roma del 855, onde pel 1

Meuochio nella cent, y.'^cap. 3cj: Se sia- mio scopo ne riprodurrò un brano.» diati I

r
no ragionevoli le querele di quelli che del sig. Engelharl: La superficie della
deplorano la miseria dell' uomo t che terra, Berlino 1 853, e quelli delsig/ Re-
o

UOM UOM a33


den sulla popolazione,supposti esatti ^'Eu- occhi veduti esseri aventi gli organi del-
ropa intiera conterrebbe sopra un'esten- la generazione di entrambi sessi ; né
i si

sione di i ( i, (')(,() m chilometri quadrati, ha alcun fatto provato, che sanzioni si

266,543,199 abitanti, ovvero una me- ingannatrici apparenze. Scrissero sugli


dia di 25,48 abitanti per chilometro qua» ermafroditi o androgeni, Bacchino, Li-
drato.Secondo le medesimesorgenti,Ia su- ceto, De Corn e altri. Credevano gli an-
perfìcie della terra intiera si stenderebbea tichi idolatri d'onorare i loro numi col-
134,373,628chilometri quadrati esareb- l'altribuir loroi due sessi e farli erma-
be popolata da un miliardo, 35,488,ooo 1 froditi,onde esprimere la generativa e
abitanti, divisi nel modo seguente: in Asia feconda loro virtù, come si può leggere
763.000,000 abit., sparsi in una super- nella Mitologia. In questa finsero i poeti
ficie di 43,832, 5 2 chilometri quadrati
1 ; la favola, che Ermafrodito figlio del dio
in Europa 266,543,000 in una super- Mercurio e della dea Venere, per essere
fìcie di 10,064,591 chilometri quadra- stato insensibile all'amante JNajade, alle
ti; in Africa46,000,000 in una super- preghiere di questa gli Dei unirono i lo-

fìcie di 30,019,393 chilometri; in A- ro corpi in tal guisa che per lo innanzi


mei ica 56,ooo,ooo in una superficie di non formassero più. che un corpo solo,
4 ,4' 4:4' ^ chilometri in Australia o
1 ; il quale conservasse ambo i sessi. Ed Er-
Oceania 3, 945, 000 in una superficie di mafrodito pare ottenne dagli Dei, che
9,042,731 chilometri. Onde 1' Europa tutti coloro che si lavassero nel suo fon-

non comprende neppure la 2. 'parte del- 1 te incontrassero la medesima sorte. Mil-

la superfìcie della terra ed un quarto ap- lin è d'opinione che quest'essere della Mi-
pena della intera popolazione ". Nasce tologia, in cui trovansi uniti i due sessi,

l'uomo piangendo nell'entrare in questa fosse un'allegoria della natura; ma che


terra di lagrime, e muore parimenti la- cosa voglia significare quest'allegoria nò
grimando. Di sue diverse età parlai a Spo- Millin lo dice, ne si può indagare. E in-
salizio. 1 diversi stati dell'uomo sono: il contrastabile massima, potersi in ogni
la

Sacerdozio, con tutti suoi gradi, il Re- i slato e condizione giungere all'apice del-
ligioso, il Matrimonio nello stato di Lai' le cristiane virtù per la divina grazia col-
co (/-'.), In quello coniugale l'uomo di- 1' esalta osservanza de' propri doveri in
viene Marito, Padre, Vedovo ( V.). con- mezzo alle molteplici cure, che porta se-
traendo diversi gradi di Parente. L'Eu* co l'individuale posizione, ed in mezzo a'

lineo (V.) o castrato, si suole chiamare complicati rapporti del secolo. Siccome
Mezzo- L omo, Semi-Maschio, Tronco l'estratto il più puro de'corpi del padre
Seccoj rimane Terrae pondus inutile. e della madre entra in tutti gli organi

Gli eretici Va lesianifV.), che facevano dell'embrione per Dirlo crescere e svilup-
eunuchi di consenso o per forza, furono pare, non è da meravigliarsi, eh' egli na-
condannali dalla Chiesa. Dicesi erma- scendo rassembri ordinariamente a quel-
frodito o ermafrodita quello quella che liche l'hanno generato, e ch'egli erediti
ha o che partecipa de' due sessi, cioè che qualche volta le loro maialile e i loro di-
in se rinchiude gli organi de' due ses- fetti. Meraviglioso però si è, che \\ figlia
si ; ed ermafrodismo dicesi la riunione in luogo d'aver la somiglianza del padre
de' due sessi nello stesso individuo. Ap- e della madre, abbia esso bene spesso o
partengono al genere de' mostri, qua- i quella degli avi } o affratelli e sorelle
li partecipano della specie umana e della de'genitori od' altri collaterali. Il Oour-
bruta. Ma gli ermafroditi propriamen- get pensa, che ciò non può da altro de-

te si riguardano come puri enti immagi- rivare, senonchè essendo la disposizione


nari, e niuno può dire d'avere co'propri a'moti capaci di tali effetti di già iu quel-
a34 V °M V O M
liche gli lianno dato la vita, vi siano pe- Nella cent. 7.", cap. 4-5 '-
Se la bellezza
rò d'una maniera meno sensibile di quel- corporale sia segno della bontà de' co-
la che comparisca con quanto altro si , stumi. Riferisce che s. Ambrogio scrisse,
può leggere nelle Notizie letterarie pub- la bellezza del corpo essere una viva ed
blicale in Roma nel 1 744» a P<
2I - Ag- espressa rappresentazione della mente,
giunge , che la somiglianza si manifesta un'immagine esterioreche mostrala bon-
più facilmente nella faccia, che in tutte !à inferiore. E sebbene riporti esempi di
le altre parti delcorpo, che non sono co- deformi di corpo e di animo, saviamente

sì proprie a ricevere de' contrassegni sì di- dichiara che l'esteriore del corpo è falla-
stinti del più o del meno di rassomiglian- ce a voler giudicare delle qualità interio-
za. E' indubitato,che o gobbo, o zoppo, o ri, molti brutti essendo virtuosi, e spesso
guercio che sia il padre o la padre, non in molli belli si accoppiano non pochi vi-
per questo ne segue, che generino de'fì- zi e in particolare la disonestà. Nel corpo
gli quali abbiano medesimi difetti. £
i i male organizzato del virtuoso e sapiente
vero che da'eiechi nati alle volte deriva- Socrate abitava una grande anima e un
no figli ciechi, come da persone che han- vasto ingegno. Nella cent. 7.*, cap. 5o :

no occhi perfetti, si generano qualche voi- Se dalla presenza possa far giudizio
si
J
ta de' figli ciechi. Se alcune volte si ve- d alcuno, eli egli sia nobilmente nato.
douode'fìgli di poco senno nascere da pa- Risolve questo dubbio colle parole del
dri sapientissimi, o perversi da buoni (e Salvatore: Nolitc secundum faciem ju-
ciò avviene perchè la probità umana non dicarej e ripete l'apparenza esteriore es-
sempre risorge pe'rami, così volendo Co- sere molte volte fallace. Tutlavolta in
lui che la dà); sovente s'incontra ezian- molti da'lineamenti del volto, da' porta-
dio che i figli nascono imitatori dell'ope- menti della persona, dal tratto signorile,
razioni paterne; onde comunemente da' si scorge la chiarezza del sangue e de'na-

costumi e dall'ingegno de'genitori si suo- tali;sebbene talvolta ciò si ostenti con ar-
a
le argomentare quale dovrà riuscire la tificio e finzione. Nella cent. g. , cap. 3o;
prole. Non è raro che la scienza e l'arte Se la bellezza corporale e la presenza
abbiano da padre in figlio o nipoti un'e- maestosa faccia l'uomo degno d' impe-
reditaria successione di lode. Come i frut- ro. Si ricerca la bellezza nel principe, per-
ti sono il più sicuro indizio a giudicar chè dessa rende venerabile e amabile
lo

della pianta, così sono sovente i figli per a'sudditi; ed anco perchè la faccia nobi-
Ragionò il
rispetto de' loro padri e avi. lee ingenua suol essere argomento di buo-
a a
p.Menochio nella cent. 3. ,cap. 35: Per na inente. Nella cent. o. cap. 67: Che 1 ,

qual causa Giacobbe amasse più Giu- dalla fìsonomia e lineamenti della fac-
seppe, che gli altri suoi figli, e general- cia, dal vestito e dal portamento del cor-
mente se i padri amino più i primoge- po , si può venire in qualche probabile
niti,o quelli che hanno generalo in vec- cognizione delle naturali inclinazioni e
chiezza. Si suol dire che il volto è quel costumi delle persone. Scrisse Aristotile
cristallo in cui traluce il cuore, ma non nel libro Della Fìsonomia, die la com-
sempre si verifica , sia in bene e sia in plessione, 1'
indole naturale , le passioni,
male. Per quanto l'uomo s'infinga, il no- gli all'etti si scuoprono principalmente nel
stro volto è un libro su cui a grandi mar- volto, negli occhi, nel naso, nella fronte.
che si legge lo stato dell' animo e si ap- Dal vestito poi si apprende se alcuno è
a
palesa. Il p. Menochio nella cent. g. , tie- dissoluto o modesto, leggiero o grave, di
ne proposito nel cap. gì: Della provvi- buona o cattiva mente. Dal ridere immo-
denza divina, in fare gli uomini tutti dif- derato e scomposto, eccessi con! rari alla
ferenti di faccia , di voce, di carattere. gravità e modestia. Nella cent. io.',cop.
UO AI V O AI a35
70 Che le passioni del? animo ridon-
: tra gli altri della «uà sfera, perchè in un
dano nel corpo. Talvolta cagionano ef- sol uomo viene manco il complesso d'o-
fetti gravi e pericolosi, la pazzia, la mor- gni perfezione; e disse sapientemente Ba-
te.Alcuni per eccesso d'allegrezza e di do- cone, che niuno ha toccato l'apice della
lore morirono. Altri e scenziati moriro- gran piramide della scienza e. arte cui
no di vergogna , di confusione e malin- professa. La fortuna e il merito dietro
conia, per non aver compreso alcuni pun- se tira l'ignobile invidia. La capricciosa
ti e cause, fra' quali Omero e Aristoti- fortuna, che domina tutto, anco nella glo-
le. Lo splendore della bellezza, siccome ria tiene grandissima parte, e molte vol-
orna il corpo, così è molle volte segna- te commette
alla fama uomini ch'esser
le delle bellezze dell' animo. Il Sarnel- dovrebbero oscuri, e pone in oblio quelli
li discorre nelle Lettere ecclesiastiche e che in alcun modo meriterebbero d'es-
nel let. 38. Se la brevità della sta-
t. 2, ser celebrati. Quando poi si voglionocol-
tura compresa ne'difetli, che induco-
sia locare uomini in linea colle celebrità,
gli

no l'Irregolarità (V.)? Risponde che la che punto non meritano, é un volerli sol-
breve statura non osta al ricevimento de- levare sopra un troppo alto piedistallo;
gli ordini sagri, purché non sia ridicola per cui quando si pretende metter gli uo-
e deforme, come nani. La virtù non ri- i mini così fuori delle loro proporzioni, si
chiede la statura del corpo, ma dell'ani- finisce a far adessi più male che bene. Il
mo. Osserva che per l'ordinario si trova ^latri/nonio è il gran perno sul quale si
più graudezza d' animo negli uomini di raggira tutta l'economia della società,
bassa statura,! quali per lo più sono più e da esso il ben essere di lei principal-
forti e nerboruti degli alti, poiché la gran- mente dipende. Dopo la promulgazione
dezza del corpo ha più di maestà che di del Vangelo e in virtù del nominato sa-
vigore, generalmente parlando. Volgare cramento la donna fu nobilitata, quindi
è il detto: l'altezza fa bellezza. La breve la moglie non è più la schiava dell'uomo,

statura non impedisce d'esser virtuoso e ma é tornata ad esserne la compagna, co-


grande, e di questi il Sarnelli ne riporta me lo fu quando Dio la trasse dal fianco
un bel numero, come d'Alessandro Ria- di lui. Pure descrivendo l'Artaud il a."
gno e Augusto, ed ss. Paolo e Giovanni i matrimonio di Napoleone I, nella cere-
apostoli, Papa s. Gregorio VII, s. Anto- mouia degli sponsali narra chedisse a mg/
nino arcivescovo di Firenze , il cardinal De Piaci l: » Ho dato un anello alla mia
De Vio, e tanti altri santi e illustri perso- moglie; essa non mene ha dato: perchè
naggi. Nel t. 3, let. 7. Sesia lecito, dipin- ciò?" Dopo qualche spiegazione del prela-
gendosi figure di Santi (^.), far ue'loro to, riprese l'imperatore a dire: » Ho dato
volli comparire Ritratti (V.) di perso- i un anello all'imperatrice, perchè la doli-
ne particolari? Risponde che nelle ligure na è la schiava dell'uomo. Osservate pres-
principali che si espongono sugli altari so gli antichi romani, gli schiavi porta-
per pascere la divozione de'fedeli, non si vano tutti un anello". Tutto considerato
debba riprodurre l'immagine di persone e rigorosamente parlando, pur troppo in
conosciute e viventi , il che sarebbe un generale le mogli sono quasi schiave de*
imitare la vanità degli ambiziosi impe- mariti. Imperocché eroica è l'abnegazio-
ratori gentili. Nelle figure però meno ne della donna in ordine al marito, ed
principali, non disapprova Sarnelli il rap- anco a'fìgli e al buon governo della ca-
presentarsi l'effigie di qualche personag- sa. Una delle glorie della religione cat-
gio a memoria de'posterij massimese be- tolica è la veraed esemplare madre di
nefici e virtuosi. Per grand* uomo s' in- famiglia, Gravissima obbligazione de'co-
tende quello che tiene il posto eminente niugi, e per le conseguenze sue forse la
s36 UO M UOM
più importante, è quella di ben educare i." cosa che apparisce ne' fanciulli, ed è
i figli. germi delle ree passioni dell'uo-
I per questa via che s'incomincia con essi
mo si potino assomigliare alle cattive er- qualunque sorte d'insegnamento. E' pro-
be che nascono e si sviluppano da se stes- vato che più assai delle parole e degli av-
se, ond'è necessario tutlo l'impegno del vertimenti valgono gli esempi. Tristi que'
Padre e àe\\a Madre, per sradicarle nel genitori che danno cattivi esempi e scan-
principio loro: al contrario le virtù di ra- dali : oltre le funeste conseguenze che de-
tio crescono senza un'assidua e diligente ploreranno ne'propri figli, dovranno ren-
cultura. Un amore disordinato verso i fi- derne rigoroso conio a Dio. Affinchè i ge-
gli per lo più suol esser la causa di loro nitori sentano l'importanza di questi do-
i ovina. I genitori devono amarli, e mol- veri e adempino, rifiettino seriamente
gli

lo, perchè la natura potentemente l'esi- che i non son di loro, ma di Dio e di
figli

ge ; ma l'amor loro deve essere regolato Gesù Cristo, che gli ha comprati creden-
•dalla fede e dalla carità cristiana, a Dio ti a prezzo del Sangue suo; che sono un

deve riferirsi, e procurare a'figli stessi il deposito prezioso che Dio ha consegnato
vero bene. Principali doveri de'genitori nelle loro mani, perchè lo custodiscano,
verso i figli sono: Nutrirli , custodire la e del quale severamente ne chiederà ra-
loro corporale salute, provvedere al loro gione. Prima educatrice dell'uomo è la
onesto vivere. Istruirli sulle vere massi- donna, perciò e persi importante desti-
me della religione, sulle virtù, sulla di- nazione essa deve compiere nobili, pre-
vozione, e non bisogna limitarsi solamen- videnti e utilissimi uffizi nell'umana fa-
te ad insegnare d'uopo
a'figli tali cose, è miglia. La donna quindi esercita un im-
anche sollecitarli a praticarle. Si deve lo- pero reale sulla umanità. La missione da-
ro insegnare a temere eatnare Dio,e guar- tale da Dio è quella dell' amore e della
darsi da ogni peccato. La scelta degli e- benevolenza. E' essa lai." a dirigere quel
ducatori e de'maestri è cosa di gravissi- raggio d'intelligenza, che quasi impercet-
mo rilievo pe'genitori, e devesi in ciò con- tibile comincia a spuntare nella piccola
sultare la religione e la prudenza. Secon- mente del fanciullo; è essa iar.*a piega-
do la condizione, per tempo si deve far re il tenero arbusto; essa che tempera le
apprender l'arte o la professione a'figli, passioni focose coli' affezione, e diffonde
a tenore dell'inclinazione del loro animo nella società la mutua condiscendenzajca-
e alla condizione della famiglia, affinchè ratlere esternoe precipuo della civiltà ve-
non si avvezzino all'ozio, e perchè a suo ra. Benefica è l'influenza delle madri sul-
tempo siano utili a se e agli altri. Devo- l'infanzia, sull'adolescenza, sulla gioven-
no genitori al bisogno correggere figli.
i i tù della loro prole. Grandi e meritorie
L'uomo inclinalo al male, a cagione del sono le loro incessanti cure, le molestie,
peccalo originale, senza che sia fin dalla gli affanni, i sagrifizi ch'esse patiscono iu
a
i elà corretto, segue moti di sua pas-
. i detti tre stadi della vita comune. Moltissi-
sione^ procede talvolta come gli animali me sono state assai feconde, ed il p. Me-
irragionevoli. Mala correzione dev'esse- nochio nella cent. 12.", ragiona nel cap.
re come un medicamento, proporziona- 34: De'privilegi conceduti a quelli, che
ta cioè alla natura del male e al tempe- avcaiw molti donne,
figli j e d' alenile
ramento dell'infermo, perchè produca ef- che. ne partorirono molli in un solo par-
fetto favorevole. Edificarli col proprio e- to. Sono meno rari gemelli o binati, na-
i

Kempio. Questo è il massimo de'doveri de' ti cioè in un medesimo parto uno dopo
genitori configli, perchè senza questo po- La donna deve educare figli al-
l'altro. i

trebbe riuscire allatto inutile l'adempi- la all' amore della famiglia


pietà e e a ,

mento di tutti gli altri. L'imitazione è la quella riverenza amorevole verso di se e


UOM UOM 237
verso il padre, die una più molle educa- Jodi degli encomiati trattati certamente
zione deplorabilmente ha cangialo n'iem- si troveranno d'assai minori del reale lo-

pi nostri con una confidenza eccessiva; il ro melilo, il quale ha diritto alla pubbli-

che si lamenta da'savi anco in cpie'padi i, ca riconoscenza. La donna non solamen-


che si degradano con l'eccessiva confi- te nell.i sfera di sua naturale condizione
denza che danno a'figli, senza nemmeno in vari tempi fiorì, oltreché nella santità
riguardo a'sessi. Chi vuol essere rispetta- della vita, nel governo de'popoli,ec<»n ri-

to rispetti; il marito deve rispettare la mo- putazione e gloria si esercita nella scien-
glie e i figli, questi e qitella devono farà za, nella letteratura, nelle arti belle, in
altrettanto con esso. Tutte le più affet- tutti gli ornamenti propri del suo gentil
tuose sollecitudini e cure scambievoli de- sessouna imbrandì eziandio valorosamen-
vono essere regolate e temperate da'de- te la spada, e tuttora fra'corpi il cui in-
Liti reciproci riguardi. L'amore paterno sieme costituisce loslaloinilitaredelSiam,
e materno dev'esser guidato dalla saggez- sopra tulli attira l'attenzione il battaglio-
za ; a' figli conviene ispirare amore e ti- ne che forma la guardia particolare del
more. Su questo delicato, vasto e grave re, e per la sua singolarità non riuscirà
argomento abbiamo molti preziosi e ma- discaro un cenno di queste nuove Amaz-
gistrali trattali. Fra questi e fra' più re- zoni. Questo battaglione si compone di
centi, a cogion d'onore mi limiterò solo 4oo femmine scelte con grande cura e
a qui ricordarne due sapienti, utilissimi e prese fra le giovani più belle e più robu-
dilettevoli. Dell' educazione dell'uomo e ste del paese. Esse godono d'un eccellen-
della donna, CìviltàCattolica,ier.i*,l. 7 te soldo e sono perfettamente disciplina-
e 8 (ne feci già parola nel voi. LXXXIII, te. Ammesse a servire sin dall'età di i3
p. e 277, ove ne dissi pure sulla
276 anni, entrano nella riserva a i5; a que-
pedagogia). La donna nobilitata dal st'epoca lasciano il servizio personale del
Vangelo considerata sotto il triplice
e sovrano e vengono attaccale, sino alla lo-
aspetto dì vergine, di sposa, di madre, ro morie, alla guardia de'castelli reali e
del teologo Maurizio Marocco (il quale delle proprietà della corona. Entrando
dolio ecclesiastico ora è intento all'emen- nell'armata giurano di non maritarsi, a
dala riproduzione e continuazione del menochè il re stesso non le sposi legil-
Bullarium Romanorum Ponlificum j timamcnle.com'è avvenuto non di rado;
grande servigio che renderà alla religio- ma allora il principe, obbedendo più al-
ne, alle scienze, alla storia, e con sì labo- la sua ragioneche a'suoi sentimenti, non
rioso lavoro immortalerà il già suo chia- fa cadere la sua scella sulle più belle, ma
ro nome), voi. i.°, Torino i855; voi. 2 °, su quelle che si distinguono nella supe-
Asti 1 856. La doverosa brevità, con di- riorità delle manovre e negli esercizi mi-
spiacere m'impedisce di farne cenno con litari. La speranza di tale ricompensa nu-
poche parole, alte a far valutare il com- tre un'emulazione straordinaria nel bat-
plesso de'pregi che ambedue racchiudo- taglione, che sorprende gli europei per

no. 11 compendiarli ne scemerebbe il va- l'apparenza marziale, l'abilità agli eserci-

lore, l'eflicacia, l'importanza delle mate- zi e per la mirabile disciplina. Ricchissi-


rie lucidamente trattate. Tali dotti lavo- mo è l'abbigliamento di queste donne.
riappena potei gustare e ammirare , e Loro armi sono la lancia, la sciabola, la
questo stesso mi persuase di nou osare pistola, il fucile, la carabina. I duelli so-
darne un'idea, per la loro ampiezza, pro- no comuni fra loro. 11 battaglione com-
porzionata a quest'articolo o riunione di prende 4 compagnie compostedi 00 fem- 1

fugaci e generici ceuni sull' Uomo. Se si mine ciascuna e comandate da una di es-
leggeranno, le mie riverenti e doverose se col grado di capitano. Altra donila co-
238 U O M C O M
mancia tulio il battaglione, ha il tratta- l'inferiorità ordiuaria di sua condizione
mento eguale a' membri della famiglia non l'abbia iti conto di serva ina di com-
reale, e io elefanti sono a disposizioue pagna. Altre donne rinunziando agli uf-
del suo personale servizio, elefanti da bat- fizi e dolci affetti di sposa e di madre, re-
taglia elie sono i migliori dell'estremo o- starono Vergini (P.) sequestrandosi ne'
vicute. Ciascuna femmina ha 5 negre al chiostri per cautela dalla debolezza del
suo servizio, e così può seni* altre cure loro stato, per l'esercizio delle virtù edi-
dedicami esclusivamente alla nobile sua veutare simili alle pure intelligenze. Tan-
professione. li re non va mai alla guerra to delle prerogative della donna, quanto
o alla caccia o al passeggio senza essere delle virtù e santità della vita dell'uomo,
accompagnato dalla sua guardia pertico* colle quali illustrò la società , non meno
lare, la quale ba per lui un illimitato ze- che del suo ingegno, delle mirabili opere
lo. La buona organizzazione di questo cor- uscite dal suo intelletto e dalle sue mani,
po, unico nel suo genere, serve d'esempio nelle scienze, nelle lettere, nelle arti, com -

al resto dell'esercito siamese, che ne co- presa la militare iti conquisti e valorose
nosce la superiorità, ne ammira il corag- imprese, massime di manifestamente pri-
gio e cerca d' imitarlo. L' Europa può vilegiali da Dio donatore di tali e altre
vantare molte donne bellicose, che si di- virtù, per cui siamo strettamente obbliga-
stinsero con eroico coraggio e militari ti riferire al medesimo Dio sì preziosi e
imprese, e di molle ne ragionai a 'luoghi meravigliosi doni e adoperarli perla mag-
loro: cosìdialtredi differenti nazioni. Ag- giore sua gloria, è impossibile che io qui
giungerò, che i giornali di Madrid del lu- anco in tenui proporzioni svolga sì im-
glio del corrente 857, descrivono
anno 1 menso argomento, che contiene pure gli
le pompe funebri in onore della celebre uffizi e ministeri dell'uomo e della donna

ti. Augusliua di Saragozza, morta testé a nella società. Per quanto colla mia po-
Ceuta. Il generale governatore della piaz- chezza tentassi di volerne dire, riuscireb-
za presiedeva al corteo mortuario, e gli be affatto un nulla, sarebbe un racchiu-
nfliziali della guarnigione in gran tenu- dere il mare in una conchiglia, un rimpic-
ta marciavano accanto alla bara. Al ce- colire la varietà e smisurata grandezza di
meterio di s. Caterina, dove fu sepolta, questo piccolo mondo, mentre e quali di
un picchetto di fanteria rese alla sua sal- tultociò, almeno nella più essenziale per-
ma gli onori ad accordarsi ad un
solili le,ne ho ragionato in quasi tutta questa
ulfiziale dell'esercito. Dopo il famoso as- mia voluminosa opera, e persino scrissi
sedio di Saragozza, nel quale l'illustre sul Saluto e sullo Starnuto (/ .). Solo
trapassata dirigeva le artiglierie, donna dirò, che 1' uomo e la donna dividousi
Angustia* da tutti onorata e insignita di l'impero della famiglia, ne portano il ca-
ordini cavallereschi, fu ricevuta come rico e ne fruiscono le dolcezze con armo-
vuTiziale nell'esercito, e alla sua morte fa- niosa diversità, temperate eallernate dal-
ceva parte dello stato maggiore del reggi- l'umane vicende. All'uomo appartengo-
mento di Menoehio
fanteria di Ceuta. Il p. no tutti gli attributi della forza, la tutela

nella cent, i
Se
2.",discorrene'cap. 12 ei 3: e difesa della famiglia, il formarle l'a-
le donne siano atte a governare stali. bilazione, il domare gli animali domesti-
E nel cap. i4: Delle occupazioni dome- ci, l'agricoltura, la pesca, la caccia; il traf-

stiche delle donne. Forse fu disegno del- fico, il commercio, l'industria, gli acqui-
la divina provvidenza che la donna si su- sti, l'incremento delle sostanze; la prero-
blimasse e distinguesse nelle narrate pre- gativa della signoria del comando,! pre-
rogative, per ricordareall'uomola nobil- mi, i castighi, le disposizioni sui maritag-
tà del minor sesso, e affinchè ad onta del- gi, quelle testamentarie per la sistema-
L O M 1011 23 9
zione della famiglia: insomma l'uomo nel- ino e della donna, benefizio operato dal-
la società è il capo della famiglia e gli al- la Religione (nel cui articolo riportai uà
tri ne sono le membra; è la mente che saggio di classificazione numerica degli a-
dirige, è la volontà che governa. Nondi- bitanti della terra ,
giusta la differenza

meno tutte queste prerogative dell'uomo delle religioni) cattolica, e degno della ri-
non sarebbero beu essere
sufficienti pel conoscenza dell'intera società umana. Di
della famiglia, se non fossero eflìcacemen • quanto tuttora opera per la cessazione e
te coadiuvate dalle qualità più modeste redenzione degli schiavi la religione cat-
della compagna nell'interno della dome- tolica , ne tenni proposito pure nel voi.
stica casa, nelle malattie del corpo e nel- LXXX, p. 323. Ad essa pure deve la so-

l'angosce dello spirito. La donna qual an- cietà la cessazione de' crudeli Sagri/izi

gelo tutelare veglia attenta al letto de- (P.) di vittime umane, e la civilizzazioue

gl'infermi, raddolcisce colle sue grazie le de'selvaggi antropofago de' quali ripar-
amarezze e disinganni della vita, calma lai nel voi. LXIV, p. 128.
gli animi esacerbati, riconcilia i padri co' Sul decantato patto sociale e origine
figli, e i fratelli co'fralelli. Cura la dome- della società, ragionai a Setta ed a Re-
stica economia, prepara il cibo, ec. ec. E pubblica, nel quale ultimo articolo dissi
sollecita de' teneri figli con incessante e dell'antiche e moderne repubbliche/) sta-
continua amorevole assistenza. L'uomo li ci vili e liberi governati da'principali del

domina coli' autorità, e la donna signo- popolo.Del governo monarchico degl'7/rt-

reggia coll'amoreud predominiodella for- peri, Regni, Ducati, Principati e loro


za dell'uomo, risponde nella donna il pre- diverse denominazioni, in tali articoli

dominio della soavità. L' una regna ne' ne trattai, e individualmente negli stati

cuori, l'altro governa l'intelligenza: l'u- monarchici medesimi, rilevando se mo-


na ebbe in sorte la persuasione, l'altro derati con governi costituzionali rappre-
la forza. Il buon andamento della fami- sentativi e loro diverse forme. Del gover-
gliaprocede dall'amichevole composizio- no teocratico ossia del governo di Dio
,

ne dell'uomo e della donna. La differen- nell'ordine temporale, usato cogli israe-


za che corre fra il temperamento fisico e liti, egregiamente ragiona la Civiltà Cat-
1
moralede'due sessi è cagione della diver- tolica nella serie p. 129: Del-
2.' , t. cj,

sità de' loro pregi e ministeri. Cosi ha l'elemento Divino nella Società. Finché
provveduto la benefica natura, per dispo- l'uomo è isolategli è nullo, benché po-
sizione sapiente del Creatore, al viver no- furono e sonoen-
sto in alto stato; perciò
stro; che l'uomo attenda alacremente ad comiate l' Università A rtistichefU.), non
ogni faccenda virile, e lasci all'operosità però quelle turbolenti associazioni che
industriosa della donna il governo della anco ivi riprovai, né le tenebrose società
casa e delle cose minori. Gemeva gran segrete chiamate Sette, così quelle recen-
parte della società nella schiavitù, quan- ti e deplorabili del Socialismo e Comu-
do comparve sulla terra Colui che dovea nismo {V.). Il Romagnosi tanto nell'/rt-

rinnovarne la civilizzazionecolla promul- troduzionc alla storia del diritto pub-


gazione del Vangelo, nel quale il divin le- blico universale ragionò della società, che
gislatore Gesù Cristo preparò gli spiriti nel riprodursi le sue opere scrisse il suo
a sentire che essa feriva la legge dell'u- discepoloMarzucchi \\e\Y Antologia diFi-
manità. E' alla Chiesa, a'suoi ministri e renze del settembre 832.» 1 L'uomo com-
al cristianesimo, che i popoli vanno debi- posto di anima e di corpo, onde provve-
tori prima della mitigazione e in seguito dere alla sua felice conservazione soddi-
dell'abolita condizione dello Schiavo, nel sfacendo a'suoi bisogni di duplice natura
quale articolo parlai della diguità dell'uo- ha d'uopo di perfezionamento. Ma que-
a4o UOM ir O M
sto non può conseguirsi che nella convi- ste cose,anco per quanto sono necessa j
venza sociale.Duuque l'associazione è uno rie, convenne acquistar le mancanti col
stato di diritto e di dovere naturale per cambio dell'altre cose superflue; ma riu-
l'uomo: dunque lo stato di società e non scendo molto disagevole la permutazio- 1

10 stato di selvaggia indipendenza è lo ne, s'introdusse la compra e vendita, col-


stato di natura dell'uomo, perchè quel- lamerce universale chiamata moneta,
lo è lo stato naturale di un essere dove onde si rese necessaria la materia, che di-
quest'essere, considerata la sua propria cesi pasta de'metalli i più preziosi di oro

uà l lira, può giungere a compiere il suo fi- e argento , ed anche in rame in piccola
ne. Ma quali sono questi bisogni dell'uo- quantità per comodo delle minute com-
mo che soddisfa nella società? A tre, dice pre de'generi. Per difendere poi dall'in-
il Romagnosi, possono ridursi: alla sussi- giurie e dagli assalti interni o esterni le
stenza, all'educazione, alla tutela. Quin- persone, e le proprietà delle cose appar-
di nella società il perfezionamento inorar- tenenti ad esse o a tutta la società, è ne-
le con che si provvede al bisogno della cessaria la forza pubblica e l'armi, e l'ap-
sussistenza, il perfezionamento morale con parecchio delle munizioni guerriere". La
che provvede al bisogno dell'educazio-
si Civiltà Cattolica, serie 2/, t.
4> P- '9>
ne, il perfezionamento politico con che si dottamente tratta l'argomento; L 'Auto-
provvede, mediante l'aiuto del governo, rità Sociale, E nella serie 3.",
t. 6 , p.

al bisogno dell'equa libertà e della sicu- 434: Dell' iiifluenza religiosa nella so-
r
rezza comune". Mg. Nicolai, Memorie, cietà. Nella società umana l'amicizia ve-
t. 3, p. 4> ecco come parla de' mezzi di ra, sincera, costante, virtuosa è rara. Si
sussistenza della società. «Ogni civile so- definisce l'amicizia, quell'amore di mu-
cietà ha bisogno di molte cose necessa- tua benevolenza fondata sulla stima e sim-
rie per la sussistenza sì de'suoi individui, patia, sulla conformità de' voleri e lunga
che Queste cose neces-
di tutta la società. conversazione di due persone, che l'Ec-
sarie sono il cibo, la bevanda, l'abitazio- clesiastico e. 6, v. 1 6, chiama inedicanieii-
ne, la materia pel fuoco, le paste de'me- tum vitae et immortalitatis. Ma lo Spi-
talli per le monete, e mezzi della difesa.
i ritoSanto dice; Chi trova un amico, tro-
11 vitto, le vesti, la casa, e tutlociò che vi va un tesoro. Sì perchè difficilissimo è il
si comprende, sono oggetti di necessità, rinvenirlo, ancora pel suo pregio ine*

§e si ricercano per sostentar l'uomo, e per stimabile. La


cattiva natura dell'uomo
ripararlo dall'oltraggio delle stagioni; so- fa sì che i più beneficati divengono facil-
no oggetti di comodo, se si voglia far uso mente e sovente nemici del benefattore
di ciò che la benigna natura
somministra amico. Sono sentenze veridiche e morali
non solo come assolutamente necessario le seguenti. L'amicizia vera non inlìevo-
per vivere, ma ancora per vivere agiata- lisceper volger d' anni e per cangiar di
mente, e con piaceri e comodi onesti: so- pelo. Il trovare chi ci ami davvero per
no oggetti di Lusso (P.), se l'uomo am- principio di schietta e inalterabile amici-
plificando soverchiamente il desiderio di zia, è cosa sommamente difficile. L'inte-

godere di quelle cose, che la natura de- resse, i rapporti, le speranze, ed altre mi-
stinò ad un uso limitato, vada in traccia re consimili di bassa speculazione, che
di nuovi e maggiori comodi e diletti , e ponno concepirsi su d'una data persona,
per una certa svogliatezza si diparta dal- lafanno circondare da tanti falsi amici, i
l'uso comune, sfoggiando sempre più nel- quali non si souo mai sognali d'amarli,
le mense, negli abiti, ne'palazzi, ne' coc- né di volerle quel bene, che con labbro
chi, nelle ville. Non essendovi poi società, mendace e con tanti atti di viltà e di bas-
non che individuo, che avesse tutte que- sezza le manifestano. Guardatevi da lort
UO M UOM 241
son tutti inganni. Mancano ili probità e propria specie di servitù, con sommi-
di coscienza. La coscienza è un effetto (Iel- nistrazione di Tributo (V.) di diver-
la ragione per la quale conosciamo il le- se specie, che si disse omaggio; e quin-
cito e I illecito; cosa sia da farsi, cosa da di uomo sinonimo di suddito, di-
si fece
non fare, ed è però la vera e immedia- pendente, soggettoin tutto, Servo (P.).

ta norma dell' umana volontà. unico U Questo lo chiamano anche uomo no-
7
ben ma grande, Che r'iman fra 'disastri stro. Uomini buoni (T .) nel medio evo
agl'infelici, E' l distinguer da'finti i veri si un magistrato municipale, per-
disse
amici. L'amicizia è un vincolo che tron- ché si compose in principio di uomini

cato una volta è difficile a rannodarlo; ed dabbene: in Roma pel primo li nominò

è terribile la sentenza della sapiente an- ed elesse Alessandro IV neli26r, com-


tichità:Cave ab amico reconciliato j nul' mosso dalle rapine e disordini che vi si
lum crudelius vulnus quarti decipi ab a- commettevano, affidandone loro il gover-
mico. Nella repubblica romana si chiama- no, e con essi ottenne la cessazione del fu-
vano Uomini nuovi coloro quali, primi i i rore popolare e il ristabilimento della
di loro famiglia, cominciavano ad entra- pubblica quiete. I primitivi eretici Val-
re nelle cariche per mezzo di loro virtù desi (V.) pretesero chiamare se stessi

e non pel lustro de' loro antenati. Di que- Buoni Uomini. Uomo d' armi o Milite
sti non ne aveano le immagini, come no- i (Z7.), dicevasi il gentiluomo che combat-
bili, bensì le sole proprie. Gli uomini teva a cavallo, tutto coperto di ferro, ar-
ignobili erano quelli, che non avevano mato di lutto punto, cataphractus eques,
né i ritratti de' loro antenati, ne i loro anco ne' Tornei (V.) : esso cooduceva se-
propri. Uomo vecchio è l' espressione co 5 persone, cioè 3 arcieri, un porta stoc-
frequente negli scritti di s. Paolo, nel- co o scudiere, ed un paggio o servo; ov-
1' esortare i fedeli a spogliarsi del vec- vero portava per lo più due scudieri che
chio uomo, vale a dire di rinunziare portavano la lancia e lo scudo, ed aveano
agli errori e a' vizi cui erano soggetti a- un famiglio per loro servigio. In Francia
vanti la loro conversione, e rivestirsi del- Carlo VII degli uomini d'arme compose
Vuomo nuovo, ovvero della virtù di cui 1 5 compagnie di 1 00 uomini d'armi,chia-

Gesù Cristo ci die i precetti e l'esempio. male compagnie d'ordinanza, che forma-
Uomo libero una volta si chiamava quel- rono un corpodi 9000 cavalli, oltre i vo-
lo il quale da una parte non avea né be- lontari ch'erano in gran numero, perchè
nefizi, né feudi, e dall'altra non era sog- animati dalla speranza d'ottenere un col-
getto alla servitù della gleba: le terre loro locamento. Sotto Luigi XII l'uomo d'ar-
eia no allodiali. Gli uomini liberi romani, mi conduceva seco 7 uomini; sotto Fran-
franchi e galli erano condotti alla guerra cesco I ne abbisognavano 8 per compor-
da'loro conti, da'vicari di questi e da uf- re ciò che in allora si chiamava una lan-
ficiali detti centenari. I diritti che il prin- cia fornita. Inoltre Uomo d' arme o di
cipeimponeva sopra gli uomini liberi,non guerra, dicesi quello che attende alla Mi-
consistevano se non in certe vetture, e- Vizia, al mestiere dell'armi, ed anche Sol-
satte in alcune pubbliche occasioni, e in dato (P.) a cavallo armato d'armatura
certe imposizioni sur i fiumi. In ap- greve, o semplicemente soldato; il quale
presso gli uomini liberi divennero capaci pure è denominato uomo di Spada (V.),
di posseder de* feudi , e siffatto cambia- che cinge la spada, che sta sull'armi. Uo'
mento avvenne tra il regno di Gontrano mo di spada e cappa è detto il non to-
e quello di Carlo Magno. Dopo che i bar- gato, il secolare, laico come
il Came- , i

bari portarono in Italia il feudalismo, il rieridel Papa (V.)d\ tal condizione. Uo-
nome di Uomo valse a significare una mo di Toga (F.), vuol dir persona toga-
VOL. LXXXV. 16
?42 U ° ftI li O M
ta. Uomo di Penna (F.), ch'esercita la 10 è pero che all'uomo di lettere l'ozio è
penna per professione dell'arte deWaScrit- un nome vano, perchè l'ozio d'un sapien-
tura (/ .), ° quale Scrittore letterato. te è sempre una grande contemplazione

Uomo di Corte. chiamasi V addetto alla eh 'è feconda di frutti. Cap. 67: Della vi-
Corle(F.),c anticamente gli uomini pia- ta lunga se debba desiderarsi. E nella
a
cevoli o bulloni, detti anco giuocolieri e cent. 8. ,cap. Che la vita umana è una
1 :

che frequentavano le coiti, ed un


giullari commedia. Tale la qualificò Augusto in
tempo erano pure in quelle de' vescovi. punto di morte, al modo riferito nel voi.

Uomo nobile èchi procede nobilmente, LXXIII, p.i52, con gravi riflessi morali
virtuosamente, o quello che gode per di- sulle miserie della vita umana. Cap. 2 :

scendenza il titolo di Nobile (F.J, o gli Che la vita dell' uomo e simile ad un fio-
è provenuto per decorazioni equestri di ree adunombra. Finalmente nellacent.
Cavaliere (F.) e simili, ovvero per esse- 3.", cap. 5g: La vita umana perche si-di-

re aggregato alla nobiltà d' una città, e ca Pellegrinaggio. La felicità è conse-


diconsi pure Patrizi (F.). Dicesi Terraz- guenza della legge morale adempiuta, la
zano Y Uomo di Terra( 1 '.), Uomo difil- quale non si trova ne'godimenti di que-
la odi Contado il contadino, Uomo bor- sta seducente e lagrimevole terra, ma in
ghigiano quello di Borgo (F.), Uomo cit- quelle speranze immortali che ci sorreg-
tadino quello di Città (F.), ma quanto gono di una futura felicità ch'è risei baia
all'ordine bisogna esservi ascritto ne'libri al virtuoso nella vera sua vita; poiché noi
municipali. Uomo Povero (U.) quello che siamo pellegrini nel mondo, nostro tem-
scarseggia delle cose che gli bisognano, poraneo albergo, e come disse Dante, ver-
conlrariodi ricco che possiede beni di for- mi nati a formar l'angelica farfalla. I
tuna. Uomo fatto è 1' uomo che ha pas- monumenti della forza, le opere dell'in-
sato l'adolescenza, ma non è giunto alla gegno dell'uomo vengono abbattute dal-
vecchiezza. Nestore, famoso eroe assai Io- dormono nella polvere il
l'urlo de'secoli;

dato per valore e virtù, si dice vissuto 3oo sonno dell'eternità. Una sola immagine
unni, perciò da' greci chiamato tre volte sorge gigante fra mezzo alle rovine, quel-
vecchio ,
per cui chiamatisi nestori i più. la della morte La 1 terra che ci alimenta
vecchi e nestorea la loro età. L'età lun- vivi, ci riceve morti:da essa uscimmo e
ghissima del celebre medico Galeno, che ad essa facciamo ritorno. Nudi entriamo
visse i/fO anni, andò quasi in proverbio; nel mondo e nudi nel sepolcro ci conver-
ordinariamente Medici hanno lunga vi-
i tiamo in terra. Cessa la vita dell' uomo
ta, prolungata da loro dalla temperanza, colla ftlorle(F.), ossia la separaziouedel-
1
virtù morale per cui l'animo raffrena o- l'anima dal corpo. Lai.' l'attende Pa- il

gni disordinato appetito, sinonimo di ino- radiso^ Purgatorio, V Inferno, secondo


derazione. Menochio nellacent. io.",
Il p. le sue opere buone o cattive; ed bambi- i

scrisse il Che il vivere tempe-


cap. S'j : ni morti senza il battesimo vanno nel Lini-
ratamente prolunga la vita. Si prova ho. Il 2. "di venuto Cadavere, dopo il Fu-
con vari esempi antichi e moderni. Nella nerale, l'aspetta la Sepoltura (F.). Sia-
cent. 12. *, cap. 35: Dell'affetto natura- mo aiutali fino al punto estremo coll'as-
le di conservarsi fn vita, e in fino a aual sistenza delle preghiere della buona no-
termine si possa arrivare per non per- stra madre la Chiesa, che come ci riceve
derla. Cap. 36: Che li travagli e pati- quasi in consegna al nascer nostro dalle
menti accelerano la vecchiaia. Cap. 37: mani del Creatore, così nelle stesse mani
Quanto gran bene sia la sanità del cor- pietosamente ciraccomanda al nostro ul-
po. Nella cent. 7/, cap. 55: Della vita so- timo respiro,, per mezzo de'suoi sagri mi-
litaria lodevole } se non sia oziosa. Ve- nistri. Lamentano isavi la prodigalità del-
UOM UOM 243
le necrologie anche per chi non ebbe al portalo all'esequie nella chiesa di s. Lo-
ti o titolo ii pubblica commemorazione, renzo in Damaso, senza la nobile pompa
che l'esser cessato di vivere. Tutte quan che sembrava al suo grado richiedersi,
te le testimonianze d'onore più si rendo- mentre precetti va mente
ordinò nel suo
no comuni, facili, frequenti, più. perdono testamento fosse accompagnato soltanto
di loro efficacia. Meglio dunque con equa dalla confraternita del Suffragio, con 1 9
sobrietà limitarle, se vogliamo che la- sacerdoti e 8 cerei, esprimendosi non es-
scino un po' di buona impressione nel- ser quello il momento di spiegar Lusso
l'animo de'Iellori e nella memoria de'po- (F".), quando appunto si conosce la va-
steri. Se tanto si moltiplicano, il severo nità dell'uomo e la caducità delle cose
pubblico, invece di piangere, la Unirà col della terra, e non volendo minimamen-
ridere;massime di certi panegirici dove te, sotto il pretesto d'onorare
il morto,

abbondano le menzogne, gli assurdi, per pascere V orgoglio e la vanità de' vivi.
non dir altro. Taluno legge e sogghigna, Dalla suddetta chiesa fu traslatato e se-
tal altro mastica fra'denti qualche giacu- polto in quella di s. Maria in Yallicella,
latoria, luti' altro che pia, né mancano ove nella tomba gentilizia hanno requie
di quelli che mandano malora il po-
alla leceueri de'suoi paréuti". Al vero merito
vero defunto, la necrologia e anche il gior- viene reso onore anche trascorso notabile
nalista che la pubblicò. D'altronde muo- lasso di tempo, come di Tasso e Meli nar-
iono di frequente zelanti e dotti ministri rai in questo voi. a p. 34 e seg. ; e di al-
di Dio, benemeriti scenziatì e letterati, tri in moltissimi luoghi. Viene ancora re-
eccellenti artisti , amatori e benefattori sa giustizia e ammirazione , oltreché in
della società, esemplari padri di famiglia, vita, anche innanzi della supposta sua ces-
e altri meritevoli d'encomio e di propor- sazione, credendosi talvolta defunto chi
si ad esempio , raramente si rende loro n 'è argomento. Non è raro il caso di pian-
un tributo di riconoscenza o d'ammira- gere, deplorare, suffragare, encomiare
zione! Non è rado il vedere con ingrati- persone che per loro virtù si amano e si
tudine e stupida trascuranza obliata la fa- stimano, credute morte e invece essendo
ma de'più illustri e benemeriti della so- vive: ciò a me avvenne per ben 3 volle, e
cietà, a'quali né un' iscrizione o piccolo di una sono in sagro dovere, capta occa-
monumento si alza, intanto che di fre- sione, qui dichiararlo, ed ancora per e-
quente all'oziosa opulenza e al fasto or- mendare l'asserto nel voi. LII, p. 171 e
goglioso si profondono gli encomi e i mar- 175, pubblicato nel dicembre 1 85 Che 1 .

mi. Non senza indignazione, si leggono o- altrettanto molte volte avvenne ad altri,
norevoli Epitaffi, eretti a famosi e ingor- ampiamente si apprende dalla Lettera
di usurai, e ad altri immeritevoli di me- importante, morale, eruditissima, di cui
inoi Però non mancano e vi sono alcuni
ial e del suo mortale argomento, nella par-
virtuosi, religiosi e saggi, che col Testa- te cioèche mi riguarda, riferirò un estrat-
mento (V.) fanno da per se il loro elo- to, e reputo conveniente di farlo prece-
gio, e lasciano esempi da imitare. A cagio- dere alla correzione propostami, per ob-
ne d'onore ricorderò qui quanto leggo nel bligo e per gioia di celebrare ancora vi-
Giornale di Roma del 852. In tale an- 1 vo quello che pur lodai senza reale dan-
no morì il conte Giuseppe cav. Alber- no anticipatameute nel crederlo morto.
ghetti romano. « Uomo eminentemente Lettera filosofico-morale di Francesco
cristiano, di alto senno, di vasta erudizio- Cancellieri sopra la voce sparsa del-
ne,amoroso padre, affettuoso marito, sin- l'improvvisa sua morte agli 1 1 di gcn-

cero amico. suo cadavere, per adempie-


Il naio del 1 8 1 2 , al eh. sig. cav.AlbinoLui-
re 1' ultima volontà di colant'uomo, fu gi fllillin presidente del gabinetto delle
244 u o m UO II
medaglie di S.M. I. R. Napoleone /,ec, mente a-venuta; come pure molti critici

Roma 181 ?.. In dello giorno e per tutta ne fissarono la giusta epoca. Altri si pre-
il mi) a sua Patria (l .), da lui eminente- sagirono la morte, de'quali specialmente
mente amata e illustrata, si sparse la vo- trattò Dan. Federico Giani, Observatio
ce che fosse morto il grande erudito, clic de Eriulitìs morlem sibi praesagienli-
invece fiorì sino a'29 gennaio 1826, do- bus, Lipsiae, Miscel. I. 2 e 1. 10. Altri si

po averci arricchito con altre utilissime predissero il fine, poi non verificalo. Mol-
e dilettevoli opere: per onore distinto, tu- le persone si crederono morte con tanta
,

mulato nella basilicaLateranense con e- certezza,che furono loro celebratiiS »//rrf-


pitaffio; questo poi rimosso, colla potenza gi(F.)ed Esequie. Altri da vivi strana-

della penna reintegrai imperituramente mente si posero sul feretro, e vollero ce-
nel vol.LXX V,p. 35; che se,almeno lulto- lebrato il funerale, come di Carlo V im-
ra,nou più si legge nella i .^chiesa del mon- peratore narrai nel voi. LXVI1I, p.i25.

do, dappertutto più. leggersi per la mia ve- Alcuni de' più famosi esempi della facilità

nerazione e grato animo a tanto uomo. con cui,fin da'tempi più rimoti, i si sono
Amato e rispettato dall' universale, qual sparse false voci dell' altrui morte, sono
savio e prudeutissimo scrittore, fu deplo- i seguenti. Giacobbe nel veder la tonaca
rata l'inaspettata falsa morie di Cancel- insanguinata del diletto figlio Giuseppe,
lieri; si corse in folla alla sua abitazione lo pianse morto, e poi ebbe il contento
amorosamente, e con meraviglia tenera- di rivederlo salito più alto grado di
al

mente venne con sua consolazione e con- potenza e di onore. Quando Assalonne,
forto, tra gli affettuosi rallegramenti, ab- figlio di Davide, fece uccidere in un con-

bracciato sano e vivo; quasi morto risu- vito dato a' fratelli uno di questi, cioè

scitato, non ombra pallida, non vampiro Amnone, padre fu portala la notizia
al
7
di Superstizione ( J .), la quale in alcuni della morte di tutti; dolore attenuato da
luoghi fece ridicolosamente credere che opportuni riflessi del nipote, sull'impro-
i vampiri, corpi chimerici o cadaveri, suc- babilità di tanta carneficina fraterna,!
chiassero il sangue del cuor de'vivi. Co- quali tosto si verificarono. Alessaudro.l/rf-
sì Cancellieri entrò nel numero di quelli, gno essendosi gillatoda un alto muro nel-
della di cui mortesi è sparsa una falsa vo- 1' assedio degli oxidraci, da tutti fu cre-

ce, e de' quali hanno specialmente trat- duto morto; però onde avvilire la baldan-
tato Gio. Lodovico Marci, De Eruditi,?, za de' nemici, che già cominciavano a
de quorum mortefalso rumor Schedia- trionfare, e per incoraggiare le sue trup-
svia, Servestrae. Cristiano Pilio, Obser- pe, si fece collocare in allo per esser ve-
vatio de Eruditis ì de quorum mortefal- duto da tutti fuor di pericolo dalla feri-

sus rumor, in t. 5 Miscel., Lipsiae. Qua- ta riportata. Mentre Cicerone , oracolo


lunque ne fosse la cagione vera della fal- della sapienza romana,era proconsole nel-

lace notizia, non produsse allo spirito del la Ciiicia, si sparse voce ch'era slato uc-
savio Cancellieri la minima alterazione, Q. Pompeo. Quando in Roma fal-
ciso da
poiché qualunque uomo che abbia fiordi samente si propalò l'uccisione dell'impe-
senno, dev'esser preparato di lasciar que- ratore Tiberio iu Ostia, il popolo che l'a-

si' ospizio temporaneo, ad ogni divina mava per sospetto voleva trucidare i se-

chiamata. Gio. Eurico Fuchsio nel 1694 natori, e per placarlo e assicurarlo che vi-
stampò a Francfort una dissertazione so- vea, fu d'uopo a'magistrati salir sui rostri

pra il desiderio della morte altrui e in- e notificargli che a momenti l'avrebbe ri-

titolata : De voto captandae mortis. A veduto in Roma. Ivi appena si disse uc-
molti il tempo di loro morte fu indicato ciso nella guerra di Persia l'impelato»-
il agli sciillorijO prima dopo che sia real- Yaleriauo, fu generalmente compianto e
e

U O M UOM 245
onorato col titolo di Divo (V.); invece rono creduli estinti, e persino se ne an-
ciò avvenne assai più tardi. Nel concilio nunziò la morte ne'pubblici fogli, smen-
di Tiro, il gran s. Atanasio fu anco ac- tita dal loro inaspettato ritorno, o con di-

cusato d' aver ucciso il vescovo Arsenio, chiarazioni de'fogli stessi. Ne scrissero:R.
mostrando gli audaci calunniatori uà Fet\ev\coSaUa\e,De praesumptione nior-
bràccio del suo cadavere: il santo confu- tis Regicmonti 1713. Jo. Fior. Rivino,
,

se tutti, con far venire Arsenio perfetta- De termino mortis abscntiiini determi-
mente sano. Dell'infame calunnia ripar- nando, Lipsiae 7 5 Va gran numero
1 1 .

lai nel voi. p.iSo. Giulio Pompo-


XLIV, d'invidiati per le loro ricchezze e pe'loro
nio Leto, celebre professore dm\V Univer- posti I unii uosijsi spacciarono per morti, da
sità romana fu supposto morto, on- chi ne aspettava l'eredità o aspirava a'Ioro
(J'.),
de Girolamo Dologni poeta laureato da impieghi. Della bassa invidia, come notai,
Treviso, lo descrisse con epigrammaa gui- ne parlai in molti luoghi anco con G. Mar-
sa d'epitaffio a Bartolomeo Partenio: con- tinetti, L'invidia, opuscolo etico mora-
trastata l'epoca vera del suo decesso, pa- le, Roma 1829 (ogni modesta non
felicità

re che sia avvenuto a'9 giugno 1498, e per può evitare i morsi del livore e dell'invi-
miseria all'ospedale, come vuole Pierio dia; per esserne salvo conviene non aver
Valeriano, DeinfelicitaleLitleratorum; agi e ricchezze , e nulla aver operato di
bensì gli amici dierono al suo corpo ono- glorioso e d'eccelso). Molti riputati mor-
revole sepoltura nella Chiesa di s. Sal- ti civilmente, riabilitati poi ad agire, in
vatore in Lauro. L'astronomo Tileman- certo modo
si richiamarono in vita. Ab-

no Stella, essendosi portato in Olanda, fu biamo G. Stranss, Disputatio de ci-


di
compianto per morto dalla sua sposa Ele- viliter nwrtuis, Vittembergae 1691. C.
na Rotremunda, e ne fu tanto inconso- Federico Wischleri, Dissertalo de nwr-
labile che poco dopo mancò di dolore. tuis ajure in vitam revocatis, Kil 760. 1

Grato il marito a ȓ sviscerato amore, vol- Di quelli che si sono creduti morti, e per-
le esprimere la sua afflizione con luttuo- ciò quasi morti due volte, eruditamente
so epitaffio posto nel principal tempio di ne trattarono: G. Camarino, Disputatio
Schwerin, terminando colle parole uwr- de bis nwrtuis, Ultrajecti 1 6 g. B. Bebe- r

luiuìifalso rumore credidisset. A Luca lio, Dissertatio de bis nwrtuis, Argento-

Lossio rettore del liceo diLuncburg, Gior- rati 1672. G. F. Kober, De nwrtuis re-

gio Fabrizio nel 1 566 fece un tetastrico divivis, Lipsiae 1732. G. A. Gioachimo,
sulla falsa voce di sua morte, la quale non De nwrtuis redivivis, Gerae 1 669. P. P.
seguì che nel i5$2. Di molti sovrani si Tommaso di s. Barbara, Dissertazione
sparse ch'erano morti, mentre erano ap- sopra i Santi risuscitaticon Cristo, pres-
pena malati e anche sani; altrettanto av- so il Mazzucchelli, t. 2, par. \ Rarissima è 1

venne a diversi Papi , sino a farsi i pre- la raccolta di quelli che hanno trattato di

parativi pel conclave, de'quali ricorderò quest'argomento morlale,e intitolata: Fa-


sole» Giulio li, Gregorio XIV, Innocenzo sciculus variorum, ac curiosorum seri'
X. Moltissimi prodi generali e ulliziali si plorimi Calixti,Bebelii, BerneriyCella'
tennero per morti nel letto della gloria, rii, et aliorum de anitnae postsolutio-

poi ricomparvero alla testa di loro arma- ne a corpore, staiti, loco, culla, immor-
te ; similmente avvenne a moltissimi sol- talitate,bis nwrtuis, resurrectione nior-
dati, ed reduci romani dalle famose bat-
i tuoruni, peccatis nwrtuoruni in extre-
taglie vinte da Annibale, a Canne preci- mo judicio non publicandis, Francofur-
puamente, cagionarono la morte a' loro ti 1G92. Degli eruditi e letterati longevi,

parenti per la sorpresa e inatteso immen- Dio che vi com-


tra 'quali fo fervidi voti a
so piacere. Molti per la lunga asseuza l'u- prenda prosperosamente, all'amore della
246 U O M U O A|
famiglia, al piacere dc'suoi ammiratoli, dispiacere sì per la notificata supposta
ad onore della patria, a vantaggio e lu- morte, sì per sentire che non era cava-
stro delle lettere, l'illustre già indicato di liere. Su quest'ultimo punto, ecco come
sopra e di cui vado a ragionare, fra gli ingenuamente mi giustifico. Il professore
altri scrissero. G. Augusto Jenichen, Spe- recatosi in Roma ne' primi del 1 843, fu
cimen Bibliotheca Erudi tornai longae- accolto dal Papa Gregorio XVI con ma-
t'orHW,Lipsiaei73o.EnricoMeibomio,£'- nifeste dimostrazioni di particolare beni-
pistola de longaevis, Helmestadii i664« gnità, perchè da lungo tempo lo stimava
Gio, C. Kochio,Schediasma continens per le sue opere, e per la sua divozione
decadem virorum, qui semìsaeculum fe- algoverno pontificio, per la quale si sot-
re laboribus scholasticisvacarunt} M\se- tomise al volere del cardinal segretario
naeiy io. Giorgio WolfioVedelio, De vi- di stato, di non accettare la cattedra di
ta longa erudilorum , Jenae 1707. Cri- lingua greca nell'insigne universiadi Pa-
stoforo Altmauno , Dissertalo hislori- via con scudi 1000 d'onorario, offertagli
co -philosophica de senio erudilorum, dall'imperatore Francesco I. Di più si de-
Lipsiae 7 1 1. Reinardo E. Rollio, De e-
1 gnò farlo seco ascendere nelle sue priva-
rudilis hiortuis climaterico maximoae- te camere Vaticane, e gli mostrò la sua
tatisy Rostochi'11707. Ora dunque ven- domestica libreria, e la raccolta di quadri
go chiaramente a parlare di chi involon- e altri oggetti d' arte ivi da Ini formala.
tariamente nel suddetto luogo citato dis- Partito il prof.Mezzauotte dalle pontificie
si morto, e per queste ulteriori e più e- stanze, il lodatoPonlefice si compiacque
stese dichiarazioni vivrà sempre in que- dirmi: Lo farò cavaliere di s.Gregorio Ma-
sta mia opera, come tuttora vive onora- gno. Con viene credere, che eguale propo-
lo nel!' augusta Perugia. Neil' indica- nimento abbia significato ad altri, poiché
to articolo, con parole di affetto, grato ho saputo poi che il professore tornato a
animo e riverenza, dissi defunto ileav. Perugia ricevè da Roma alcune lettere
Antonio Mezzanotte, professore della ce- col titolo di cavaliere. Ma, o che il Pa-
lebre università perugina delle cattedre pa dimenticò ordinare la spedizione del
di lingua greca e di eloquenza sublime. corrispondente breve, ovvero dimenticò
Nel 1 85o patì grave e lunga malattia che di eseguirla chi n'ebbe l'ingiunzione, sol-
l'indussero a domandare la giubilazione tanto nella discorsa circostanza venni a
da lui ottenuta, ed appunto da tale pie- sapere che il professore di fatto non era
no riposo di sge letterarie fatiche nel pub- insignito di tal grado. Io avea asserito il

blico insegnamento, migliorò la sua sani- fregio equestre per concesso, nell'appren-
tà e potè applicare il suo bell'ingegno ad derlo dall'autorevole oracolo pontificio.
altre opere. Un egregio amico comune e Se il professore non è cavaliere, assai lo
suo concittadino, con afflizione mi annun- merita: è detto antico, che la croce di de-
ziò la sua morte, senza poi avvertirmi del- corazione non fa il cavaliere, ed esserne
la falsa notizia. Ne fui dolentissimo, lo suf- propriamente degno chi è virtuoso. Cer-
fragai a seconda de'doveri dell' amicizia tamente tal è il prof. Mezzanotte. Dirò
cristiana, e poscia nel più volte rammen- quindi col rispettabile p. d. Benedetto
tato articolo dissi l'accennate parole in Monti camaldolese, con quanto pubblicò
suo onore. Il eh. letterato alla sua pub- sul medesimo nell' Album di Roma de'
blicazione ne venne istruito, ed a' i3 feb- 3 e maggio 856. Fra gli uomini che con-
1

braio 852 mi scrisse urbanamente ch'e-


1 sagrarono la loro vita a decoro e vantag-
ra vivo e non cavaliere! Non posso ri- gio della patria nel culto delle lettere, e-
dire il contrasto di affetti che ne provai gli tiene luogo distinto. Imperocché, do-
per la sua esistenza , misto a profondo po avei arricchito il Parnaso italiano del-
U O M u o ai 247
traduzione celebra fissi ma di Pindaro
l,i cordato e pregevole Giornale Arcadi-
(cioè Tulle le opere , le O^/' olimpiche, co, sempre con parole di commendazio-
Perugia S3 i T: ne dierono ragguaglio con ne, farò menzione della fila e opere di
«•logio piìi volumi -del Giornale freddi- Pietro Vantateci detto Perugino, Peru-
co di Roma, ed in altri periodici lettera- gia 1 836; e della Lettera del pittore Pin-
ri); dopoaver canlato i Filiti della Gre- turicchio, Perugia 1887. Nel dichiarato
ria rigenerata, e i casi dell'infelice E- modo e nel cominciato anno 18 57, io qui
Uo fi la di Parigi; nel 1 85 r egli produsse intendo solennemente e con effusione d'a-
un lavoro in i 3 canti, tutto ispirato dal nimo verso il prof. Mezzanotte, riparare
genio, tutto poetico, tutto religioso, il sa- al duplice involontario abbaglio ed equi*
gro poema che porta per titolo: Il Cri- voco, reintegrare con distinzione e resti-
sto Redentore glorificato nella sua Re- tuire vivo in questo mio Dizionario l'e-

ligione dall' eroismo de' Martiri e da' simio letterato, a cui auguro nuovamen-
trionfi di Costantino. Intorno a ciò va- te vita nestorea circondata di consolazio-
lenti letterati compreso il cav. Cesure
,
ni e accompagnata dall'inestimabile te-
Cantù, e per le stampe e per private cor- soro di perfetta sanità, benché d'imperi-
rispondenze coli' autore pronunciarono tura o«loria vivrà immortale nelle sue o-
giudizio d'alta commendazione; e l'Em.° pere. Ma ecco un nuovo esempio della
cardinal Girolamo d'Andrea prefetto del- fallacia de' calcoli umani. Dopo aver qui

la s. congregazione dell'Indice, cui l'ope- eruditamente reintegrato vivo il prof.


ra era dedicata, non che il regnante Pa- Mezzanotte, come gli avevo promesso, per
pa Pio IX, vollero significare al eh. pro- singolare caso, devo qui stesso dichiarar-
fessore la loro verace soddisfazione con lo e piangerlo morto veramente. Così,

medaglie auree. Amando non pertanto quando altrove io Io diceva estinto egli
il eh. autore condurre a miglior perfezio- viveva, ed ora che aveva voluto ridargli
ne il suo poema, henchè ottimo, vi fece la vita in questa mia opera, debbo ag-
importanti addizioni e varianti. Così ri- giungere il suo decesso sugli stamponi.
forbito,soggiunge il rispettabile monaco, Imperocché all'arrivo di questi, annuncia
rivedrà la luce, per le cure dello stesso il n.° 3 2 il Giornale di Roma del 1 837.
1

professore , il quale nelle sue venerande «InPerugia è morto l'i 1 settembre il prof.
canizie, d'un'epica corona adorna Italia, Antonio Mezzanotte, autore di varie ope-
già bella per altre famose. »Che se causa re letterarie, valente grecista". Requiem
principaleonde poemi di Dante e Tor- i aeternam all' anima, ed onore al suo no-
quato durano e dureranno quanto il mo- me. A quanto brevemente dissi ed a quan-
to lontani, si deve ripetere dall'impor- t' altro dovrei" aggiungere sul vastissi-
tanza de' temi eletti a destare interessa- mo argomento riguardan-
e gravissimo
mento negli uomini; e perchè non potrà te l'uomo, potranno supplire tutti nu- i

farsi il medesimo augurio per simile mo- merosissimi articoli che in questo mio Di-
tivo al poema del prof. Mezzanotte, che zionario vi hanno piena relazione,e quan-
celebra la gloria solenne di nostra Reli- to alla parte filosofica, morale e fisiologi-

gione, universale, eterna; che con soave ca le seguenti erudizioni bibliografiche.


e sublime versocanla ... Del Cristo la di- Tale ripetizione di protesta e di rimaudo
vina Fede ... dal magnoCostantin locata aglianaloghi articoli non è per que'cor-
inSoglio?" Ad accennare altre produzio- tesi che trovano quasi superflua la rinno-
ni del prof.Mezzanotte,mentre è notissimo vazione di siffatte dichiarazioni, le quali
com'egli abbia dato a luce un gran nume- esprimo qua e là ; ma per que'gentili che
ro di traduzioni dal greco di poesie origi- nella benigna simpatia verso l'opera bra-
nali e prose, rammentate in parte dal ri- mando talvolta maggiore diffusione, di-
248 U O M li OM
ntenticano per avventura essere un dizio- z./one,R.oma 834- C. U. Grupen, De Hu-
1

nario quasi enciclopedico, ed avere lo spa- xore romana, Honeveraei727. Educa-


zio limitato. Hisloire de V Ilomme con- zione dell'uomo e del cittadino, Venezia,
siderò dans ses lois,da.ns ses arts,dans ses Gondoliere 1841. Segur, Les Femmes et
sciences ,dans ses moeurs,dans ses usages, leur injluence dans l'ordre social, Paris
etdans sa vie privée, Yverdon 1781. De r825. D. Dai Ioli, L'uomo al punto, Ve-
Microcosmi cimi Macrocosmo analogia, nezia 1669. Cav. Cannetti, Gli ammo-
or alio Caroli Ridia 7 8, presso il p. Ca-
1 1 gliati operai dimentichi de' loro vecchi in-
logero, Opuscoli, t. 22, p. 1 89. Nel t.
g, p. fermi genitori, Macerata 1 838. Spedalie-
269, vi è la Disserlatio de formulis Do- ri, Diritti dell'uomo, Assisi 1 79 1 . Tama-
nae Memorine, Piae Memoriae et simili' gna, Lettere sui Diritti dell'uomo di Spe-
bus ad personas viventes quandoque ap- dalieri,Roma 1792. Celiati, Obbligazio-
plicatisjene\ t.4o,p. i,si legge: DeHomi- ni d'un marito cristiano verso la moglie,
ne invulnerabili disserlalio comitis Ron- Bologna 758. Toderini, L'onesto uomo,
1

r
calli Parolino. L. Muratori, Forze del- Venezia 1780. Mons. Mario Felice Pe-
l' intendimento umano, Venezia 174^ e raldi, Della dignità dell' uomo , Roma
1756. Flogel, Istoria dell' intendimento 1829. A. Pope, L'Uomo, saggi di filoso-
umano, Modena e Pialo i835. Cardinal fìa morale volgarizzati da G. M. Fer-
Paleotti, Del bene della vecchiezza, Ro- rerò, Torino 768. Can. Domenico Dane-
1

ma 1609. Mandini, Trattato della vec- si, Ragionamenti sulla istruzione elemen-

chiezza, Bologna 1800. Cristiano Toma- tare: Sull'Eden: Sull'origine dell'uomo,


si, De homicidio linguae, Hulae 1729. Prato 1842. F. Zucchini, Il Matrimonio
Michele Ranft, De maslìcatione mortilo- consideralo ne' suoi rapporti naturali, ci-
rum intumulis,seu Vampirismo, Lipsiae vili e religiosi, Roma 82 D.' Morison, 1 1 .

j728. Gio. Cristiano Pohlius, De Homi- La uomo, Londra


storia religiosa dell'
nibus post morlem sanguisugis, vulgo sic 1838. Vero rapporto del fisico edel mo-
ampiren, X'j'òi. Girolamo Sehe-
diclis 1 rale dell'uomo diN.N. in risposta a Ca-
ver, De contempla Prophelae in Patria, banis, Padova 1 8 4- P- Angelo Bigoni,
1

1668. Giuseppe Lanzoni, Sopra l'intrin- Vero rapporto del fisico e morale del-
seca ragione del proverbio: Nessun pro- l'uomo, Jesi 1820. Francesco Valori, Ef-
feta alla Ragiona-
sua patria è caro , secondo la diversa co-
fetti delle passioni
mento con una prolusione latina sopra il stituzione fìsica dell' KOMOjBologna 833, 1

medesimo argomento di Francesco Col- nel t. Opuscoli della società me-


9 degli
De Viris sapienlibus Patriae invi-
Irini, dico-chirurgìcadi Bologna. Buffon, Sto-
Ferrara 1729. G. Grataroli, De hit-
sis, ria naturale, Livorno 1829. Antonio Plu-
leralorum et eorum , qui Magislralum che, Lo Spettacolo della natura, Vene-
gerunt, conservando valetudine, Liber, zia 83o. Senac, Traile de la stritoline da
1

Francofurti 1596. Michele Alherti, Dis- coeur et de ses maladies, Paris 749: in 1

.sertalio de mente sana in corpore sano, italiano Brescia 1773. Enrico Feder, Ri-
llaiae 1728.De Pazzi (F.) riparlai ove cerche analitiche sul cuore umano, Bre-
sono principali manicomi. Lasagni, Sur
i scia 1821. Martini, Scienza del cuore, Mi-
la Raison humaine, Parisi 854. Passeri, lano 829. G. Haney , Delle dottrine sul-
1

Della natura umana socievole, Napoli la struttura e sulle funzioni del cuore e
1 8 1 5. Pi tra rea, De'rimedi dell' una e del- dell'arterie e circolazione del sangue, Pa-
:

l' altra fortuna tradotto da Remigio Fio- dova 1 838. Gio.M. 'Zecchmelli,I><-//e dot-
rentino, Venezia 589. Cardinal Gerdil,
1 trine sul cuore, arterie e circolazione del
Ragionamenti filosofici siili'uomo, Roma sangue, Padova 838.Usiglio, Delta mac-
1

1828. Ah. Masti ofini, Paternità e Filia- china dell'uomo, Firenze 182G. Somme-
UOM UPS 249
ring,Strutluradelcorpo umano, Cremo- homìnibus apparenter mortuis, Wittem-
na 1818. Piateti, Structura lumicini cor- bergae 1670. A. Giuseppe Testa, Della
poris, Basileae 1 ^S3.tìa\\ei,Fabrica cor- morte apparente degli annegali, Fireuze
poris Immani, Bernae 1
7 78 Elementa
: 1780. De Gardanne, Catechismo delle
physiologiae corporis Immani, Yenetiis morti apparenti, Venezia 1 787. Di que-
1 7G8. Grillo , Storia della fabrica del ste riparlai nel voi. LXIV, p. !2oei68.
corpo umano, Napoli 826. Caudini, Ar- 1 Clemente Susini, Gabinetto d'anatomia
te dtl polso, Genova 1769. Btlnionle, umana e comparata, Firenze 181 3. J.
Istituzione della sposa, l'ionia l 587. Bay- Maurilio Triller, De gemellis ' in familiis
le, Manuale d'anatomia descrittiva del magnatimi, Erfurtii697. Chr. Wilduo-
corpo umano, Firenze i83g. G. B. Por- gelii, Disputano de Jure gemellorum, Je-

la, Della fìsonomia dell' uomo } Napoli naei7o3 ej 741. Jo. Joach. Schoepfferi,
i5q8: Aggiuntavi la fìsonomia natura- Dispulatio de gemellis concrelis, Rosto-
le degl'ingegneri, Padova \0>i^.. Di Cu- chili709. Balt. Tilesii, Disserlatio cui-
neo, Notizie conducenti alla salvezza de' narn ex gemellis, quorum primogenitu-
bambini nonnati, Venezia 760. Etichi- 1 ra dubia est, jus succedendi in imperiis
ridion de curandis pneri, alidore P. A- individuis competal? Regiomouti 1716.
loysio f'alenlini, Bomae 1807. Doveri Renai. Paul. Jos. Pin, Qui inler fratres
dell'uomo sulla sua salute, Roma 1795. gt tnellos prò primogenito habendus sit?
Pascoli, 1 1 corpo umano, Venezia 1750. Argenlorati 1 726. De gemellis, disserta-
Negriér, Recherete* sur Ics ovaìres dans vo philologico-legalis per S. J. C., Nea-
r espece burnitine, Paris 1840. Wiuslon, poli 1763.
Esposizione anatomica del corpo uma- UPSAL, Upsala, Upsalia. Città ar-
no Venezia 1767. Caldani, Iconum a-
, civescovile di Svezia e antica, un tempo
nalomicarum cum explicatio, Veneliis sua metropoli anche civile, ed ora capi-
1802. Sene, Traile sur l'art de restali- tale o capoluogo della provincia o pre-
rer les dfformilés de la face, Montpel- fettura a cui essa dà il nome, nella Sve-
lier 1842. Tulade- La foncl lìecherches , zia propria, ricca di parecchi grandi sla-
praliquessur les difformi lés ducorps hu- biliraenlijcioèimportanti fucine,per l'ab-
mani, Pari» 1828. Cai bona) , Prospetto bondanti miniere di ferro che possiede.
delle pi ii \ipali deformità del corpo u- Upsal, piccola e vaga città nell'haerad o
tnano, Firenze 842. D. Al. P. Scoutelten,
1 distretto di Vaxala, è distante 14 leghe
lìJémoire sur la cure radicale des pieds- nord-ovest da Stockholm odierna capi-
£>ofr,PnrUclLondresi838,Cowper,^/ia- tale del regno. Giace in vasta pianura, in
tomia corporiun humanorum cur. Dun- riva al piccolo fiumicellò Firisa o Fyris-a,
dast et Sdtamberg, Ultrcijecti 1 y5o. Al- che la divide in due parti, la città pro-
bini, De scheletro limitano,
Leidaei 762. priamente detta all'est, ed il Fierding al-
Vacca, Principali malattie del corpo u- l'ovest, e va un po' al sud a gettarsi nel-
mano,\ y\sa 1 787. Guida allo sta-
Fattori, l'Ekolm, baia del gran lago di Maelaro
dio dell'anatomia umana, Pavia 1807. Malar, che agevola i suoi commerci colla
Liceto, De monstrorum natura, Patavii capitale. Ma questo lago è talmente basso
1634. HWduu, Anatomia corporis Imma- e cosi fuor di veduta che non entra in al-
ni,Amstelodamii 685.CesareCerri, Del-
1 cuno de'prospetti di Upsal o de'suoi con-
l'educazione fìsica de' fanciulli, Milano torni. Parecchi battelli a vapore naviga-
1845. Angelo Comi, A pneologia ovvero no sulle sue acque. Dentro la città le sputi-
morte apparente dell'uòmo, per ricono- de di detto fiume, che scorre per mezzo,
scerla ed evitarne le tristi conseguenze, sono piantate di alberi, e siccome gene-
Ilo ma 1 85 .Theodoro Kit china jerus, De
1 ralmente parlandole case sorgono ad iso-
2 5o U P S U P S
la, fabbricate l'una a parte deli'altra^on e quelledella sua moglie.Questa cappella
circondamento di giardini e di boschetti, venne ultimamente dipinta a buon fre-
così l'effetto della scena, nella bella stagio- sco daun valente pittore svedese, chestu-
ne dell'anno, riesce piacevolissimo. Fab- diando in Roina,siformòlostilesui mae-
bricata regolarmente, occupa uno spa- stri classici della scuola italiana. Gli ar-
zioassai considerabile, molle case sono di gomenti da lui trattati son tolti con molto
legno e ricoperte di vernice rossa, ma le giudizio dall'istoria del soggetto di cui ivi

altre e specialmente gli edilìzi pubblici so- è il sepolcro, e dalle sue avventure tra'
no di pietra o di mattoni le strade so- : montanari della Dalecarlia, i quali dalla
no ampie e ben lastricate. Rimarchevole condizione di misero e disperato fuggia-
è il palazzo arcivescovile. Fra' pubblici sco ridotto ad appiattarsi ed a lavorar nel-
ornamenti no grande obelisco
è notevole le miniere, nel i5i3 lo sollevarono alla
in granilo, eretto ad onore del re Gusta- dignità di re della Svezia^ come narrai
vo li Adolfo il Grande in nome del po- in quell'articolo, articolo in cui ragionai

polo svedese dal re Carlo Giovanni (par- de'principali avvenimenti civili ed eccle-
lando del quale nel voi. LXXI, p. 285, siastici di Upsal, per cui qui sono dispen-
dissi con altri die apostatò il catlolicismo sato di riferirli. In un'altra cappella della
e abbiacelo il protestantismo professato cattedrale, stanno gli avelli delle illustri
dal popolo svedese ; ma qui rettifico la famiglie Oxenstiern e Stenbock; e sparsi
proposizione, dichiarando che Carlo Gio- per la chiesa sono i mausolei di diversi
vanni Bernadotte era calvinista quando sovrani che vi fecero residenza. Fra le

divenne re di Svezia, perciò non si può tombe, troppo numerose a descrivere, ve


dire che apostatò pel trono). La cattedra- ne sono parecchie ornate di sculture, o-
le di Upsal è il piùbeltempiodella Svezia, pere d'artisti nativi , poiché gli svedesi
anzi di tuttala Scandinavia, e siede riin- per molti anni coltivarono la scultura con
petto alla vecchia biblioteca dell'univer- ottimo successo. L'opere di Sergel, man-

sità. E
buono gusto gotico, e fa ricor-
di dato a studiare in Roma ed a Firenze dal-
dare l'abbazia di Westminster a Londra lo sventurato Gustavo III, furono lodate

e Nostra Donna di Parigi. Si dice che i anche nel secolo di Canova. Insigni par-
moderni restauri tolsero le belle opere vero tra le altre la statua di Diomede, ed
d'intaglio dalle finestre, e malamente sfi- il gruppo d'Amore e Psiche. Linneo, van-
gurarono le mura col solito intonaco di to ed orgoglio d'Upsal, giace sepolto sotto
calce imbiancata che ha degradato tanti una pietra presso la porta maggiore del-
nobili edilìzi religiosi del medio e vo.Sin dal la cattedrale. Il sasso funereo non porta
primo convertirsi degli svedesi al cristia- iscrizione, nemmeno il suo nome ma ; po-
nesimo una chiesa venne quivi innalzata, co discosto si eleva un busto di Linneo,
ma la presente cattedrale è opera del se- scolpito in marmo nero , colle seguenti

colo XIV o XV ( forse quella che alcu- parole incise in una tavola di bel porfi-

ni dicono averne gittate fondamenta


le do svedese: Botanìcorum Principi Ami-
Birger 1 padre di Valdemaro 1, a mezzo cietDiscipuliMDCCXCVinMo\lo espres-
d'architetti francesi, ovvero die principio sive sono le sembianze di questo busto ,

all'odierna: birger 1 morì nel 1266). Es- che dagli amici a lui sopravvissuti è detto
sa è lunga circa 260 piedi inglesi e lar- il piùsoinigliante che siavi di questo gran-
gai io. Contiene i sepolcri di molti per- de naturalista. In una specie di grotta an -
sonaggi de'più ragguardevoli della storia nessa alla cattedrale si conserva una roz-
svedese. Inuna cappella dietro l'altare za figura in legno di Thor, deità scandi
maggiore sta la tomba di Gustavo I Wa- nava , la qual figura era uno degl' idoli
sa, le ceneri del quale ivi riposano unite del tempio pagano della vecchia Upsal.
UPS li L» S 25l
A breve distanza dalla cattedrale trovasi narchia svedese, e sono gli ostrogoti, i we-
una vecchia veneranda per esser
chiesa, st cogoli, gli svedesi, i fiimi e i vandali, li-

stala il luogo del martirio di s. Erico o savano ciascuna un ve.slimentoaccademi-


Enrico IX, i.°re cristiano di Svezia, che co diverso da quello dell' alice , e tutto
ivi fu trucidato da'suoi sudditi per aver suo proprio. Ma questa costumanza fu a*
tentato di rovesciare i loro idoli, e cam- Indila, perchè genera- 1 risse ed emula-
biare il feroce culto che professavano. Vi zioni animose. La delta solenne nomen-
è anche un'altra chiesa, il concistoro pro- clatura, ridestante la memoria delle ter-
testante, e una cavallerizza. La presente ribiliinvasioni e rivoluzioni de' Goti e de'
popolazione di Upsal non oltrepassa 6000 Panatili (?), che fecero cadere l'impe-
anime, al qual ninnerò debbonsi aggiun- ro romano, principalmente d'occidente,
gere gli studenti che frequentano la cele- sotto la spada de'barbaci (inoltre la Sve-
bre università e che in generale ammon- zia e la Norvegia, chele èuuita, furono
tano a circa 800. Questo essere la sede anche culla di que' Normanni, che dal
al sapere conferisce un placido aspetto VI secolo fino al XII riempirono l'Eu-
accademico all'intera città, molta parte ropa colla fama di loro molteplici scor-
della quale è occupata da'diversi edilizi rerie, e furono in sostanza una delle più
consagrati alle scienze e alle lettere. Tra' rimarchevoli schiatte donde uscirono le

quali il più cospicuo è la nuova biblio- due grandi nazionalità di Francia e di


teca, fabbricata isolata niente. Semplice ed Inghilterra), viene per altro tuttor con-
elegante n'è 1' architettura, e vistosa la servata , ed ogni nazione ha i suoi capi
situazione, poiché s'erge sopra una gen- e le sue prerogative particolari nell'uni-
tile eminenza che fa riscontro ad una del- versità d'Upsal. Se ne celebra primitivo
le strade principali^ che spicca allo sguar- fondatore il
I morto ueli25o.
re Erico
do da quasi tutte le parti della città. La L' istruzione nella monarchia svedese si
pietra fondamentale di questo palazzo fu dàesi regola nelle due universi là d'Upsal
posta dal re Carlo Giovanni, tosto dopo e di Lumi assistite da parecchi istituti
,

il suo avvenimento al tronodi Svezia. Vi speciali d' istruzione. Nel regno di Nor-
si trasportarono i libri, i mss. e gli altri vegia vi è la pur celebre università a Cri-
tesori deila vecchia biblioteca dell' uni- stiania sua capitale , e floride scuole. Il

versità. I vecchi casamenti dell'università Balbi chiama l'università d'Upsal: La


»' attirano gli sguardi più pel numero più rinomata e la più fiorente di tutta
loro e per la varietà degli utili fini a cui la parte setlentrionale del continente eu-
sono dedicati, che non per alcuna ester- ropeo. Il suo ingrandimento e nuova fon-
na mostra d'architettura. Essi danno al- dazione però la ripete dal Papa Sisto IV
loggiamento a' diversi professori, quali i mediante bolla de'28 febbraio 1476, e il
sono molti. E professori dell'università
i suo fondatore Stenon Sture I, ammini-
d' Upsal, presi in corpo, godono di gran stratore del regno, prese a modello 1' u-
nome, sì pel loro sapere che per la co- ni versila di Bologna allor celeberrima. ,

scienziosa accuratezza con che adempio- Nel corso dell'anno seguente il governo
no a'Ioro doveri. Sono celebrati i nomi ed senatori largirono alla scientifica i-
i

di Linneo, Ihre, Celsio


astronomo, Berg- sliluzione gli «lessi privilegi di cui gode-
man, ed altri professori d'altissimo me- va l'universitàdi Parigi, e si aprì nell'ot-
rito.Tenui ne sono gli stipendi e quasi tobre 1
47 7 -Dipoi nel 1624 Gustavo II A-
nulle le loro propine, le quali si pagano dolfo riordinò L'uoi Tersità d' Upsal, e le

solo per l'ammissione degli studenti. An- donò alcune possessioni, che venuero af-
ticamente le dilfereuli nazioni (come le fidate al reggimento de'professori uniti in
diiamauo), le quali compongono la mo- concistoro. Uu' aulica legge ordiuava che
252 UPS UPS
niuno potesse esercitare l'importante uf- che d'anfiteatro anatomico, di laborato-
ficio di magistrato civile nella Svezia, sen- rio chimico. Apprendo da una statistica

z'aver prima sostenuto un pubblico esa- del 1827 che gli studenti erano allora
me in una delle 3 università d'Upsal, d'A- 1426, de'quali 3 i4atteudevanoalla teo-
bo nella Finlandia, e di Lund nella Sca- logia, -29 alla legge, 102 alla medicina,

nia. Però Abo nei appartiene più colla 397 alla filosofia. Questi calcoli parziali
Finlandia alla Svezia, ma alla Russia. La sommando 8 \?., e perciò mancandone
biblioteca vecchia dell'università d'Upsal 584 a totale, conviene supporre che que-
'

riconosce per suo fondatore Gustavo li sti ultimi studenti appartenessero ad altre
Adolfo, e contiene più. d'8o,ooo volumi, diseipline,ovvero sia grave errore nume-
oltre molti mss. rari ed altri curiosi og- rico nel complesso. Inoltre possiede Upsal
getti. Un palazzotto edificato da Gusta- una scuola, detta della catledrale,frequen-
vo IH verso il fine dello scorso secolo, e tala da circa 200 scolari ; una società del-

contenente una vasta cedraia ed un mu- le scienze che possiede un gabinetto di sto-

seo, è un nobile edifizio con un portico ria naturale, ed una società cosmografi-
dorico, ragguardevole per buone propor- ca. Celebre è la reale accademia delle

zioni e per bellezza. Questo palazzotto è scienze d'Upsal, fondata nel 1 728, ed è la
posto nel mezzo dell' orlo botanico, eli' è piìi antica della Svezia. Neil 854 m Upsal
molto vasto ed uno de' più ricchi d' Eu- si fece un'esposizione industriale, pe'pro-

ropa. Poco oltre, siili' altra riva della dolli naturali e agricoli di tutta la sua
Firisa , ewi la sala isolata in cui Lin- provincia, la quale formasi dalla parte oc-
neo insegnava principii del suo sistema.
i cidentale dell'aulica Uplandia, e dividesi
Da Linneo in poi, il quale visse molli ini 3 distretti. Parecchi oggetti dentro e
anni in Upsal, si sono mai sempre segna- intorno Upsal rammentano la ferrea età
lati gli svedesi pel loro amore alla bota- della runica mitologia, ed i costumi d'un
Il gabinetto botanico dell'universi-
nica. popolo guerriero e dato alla rapina. Le
quale per qualche tempo presiedè
tà, al rovine del tempio pagano, dove Thor fi-
Thumberg, insigne viaggiatore e natura- gliod'Odiuocol formidabile suo martello
lista, che vi depose tutte le piante da lui stava in minaccevole atto (ch'è l'imma-
raccolte nell'Africa meridionale,uel Giap- gine ora conservata nella cattedrale) sus-
pone e in altre contrade, è dovizioso ed sistono tuttora a Gamlà-Upsal, ossia la

alti attivo oltre il dire: esso, insieme col vecchia Upsal, e contengono la spezzala
giardino e il conservatorio che gli sono immagine d' un altro nume. Ivi presso
uniti, e co'valenti professori che gli sono s'ergono alcuni tumuli o poggerelli di
addetti, rende Upsal un'eccellente scuola pietre coperti di terra, quali, secondo la
i

per questo piacevole e pregevole ramo di tradizione, coprono gli avanzi d'antichi
j>cienza. 11 gabinetto zoologico, arricchito re e guerrieri, che una volta dominaro-
esso pure de'doni di Thumberg, ed il su- no in terra e in mare, e portarono le vit-
perbo gabinetto mineralogico, fumilo d'u- toriose Idrarmi a'distanti lidi dell'Ocea-
na collezione di saggi d'ogni paese, e com- no, donde tornarouo con ricco bottiuo a
piuto in ciò che s'appartiene a' minerali gozzovigliare tracannando idromele, ed
di Svezia, paese abbondantissimo di mi- a godere un'anlicipazione de'diletti pro-
niere, sono, si l'uno che l'altro, raccolte messi loro nel Walhalla, quel fiero pa-
mollo preziose. Non manca d'osservato- radiso e palazzo d'Odino, in cui essi do-
rio astronomico, nel quale si fauno dili- veano ubbriacarsi ne'crani de' nemici da
genti e numerose osservazioni meteoro- loro spenti in battaglia. In certi giorni

logiche, onde è il luogo iu cui la tempe- festivi il popolo, ora pacifico e gentile
ratura più esattamente si conosce; uou d' Upsal , si riduce in questo sito e con
UPS UPS 253
larghe libazioni d' ottima birra sembra e alquanti tugurii. La chiesa ha voce d'es-
commemorare la festività de' loro ante- ser stala tempio pagano, e dagli antiqua-
nati pagani. Sulle rive del lago Malar, al- ri del paese viene considerata come il più
cune pietre runiche ed alcuni frammen- importante monumento della Scandina-
ti d'edifizi contrassegnano, a quanto ere- via. Se ne indicano all'intorno diversi al-

desi, il sito di Sigtuna capitale de'domi- tri che servirono al culto sanguinario de-

nii d'Odino-suo fondatore, che fu il Gio- gl'idoli che già menzionai.

ve degli scandinavi. In un altro luogo di Questa città, un tempo chiamata Oe-


pianura, circa un miglio da Upsal, vedesi ster-Aros, nelle remote epoche fu il cen-
una piccola casa, che ha per fondamento tro del culto religioso pagano, per cui i

le grandi pietre sulle quali i prischi re di sovrani svedesi vi fecero l'ordinaria re-
questa contrada solevano essere coronati sidenza, e s'intitolavano He d'Upsal si-
a cielo scoperto, ed in esse sono scolpiti no ad Olao II o III il Fanciullo de' pri-
i loro nomi e l'epoca dell'avvenimento di mi anni del secolo XI, il quale peli. "as-
ciascuno al trono.Odino era la principale sunse il titolo di Re di Svezia j e sino a-
divinità degli antichi popoli del Nord, e gli ultimi tempi coronavano nella cat-
si

precipuamente degli scandinavi , ed il ted io le, solennità che ora ha luogo in quel-
maggiore de'suoi templi e il più famoso la di Slockholm. Fu di sovente rovinata
era quello d'Optai. Da tutte le parti vi dagl'incendi violenti, ed ebbe una delle
brillava l'oro; ed una catena dello stesso principali parti nelle vicende e negli av-
metallo faceva il giro del tetto, quantun- venimenti politici e religiosi di Svezia.
que la sua circonferenza fosse di circa goo La sede vescovile fu eretta verso 1*820,
aune. Nel tempio d'Upsal Odino era rap- dichiarata suffraganea dell' arcivescovo
presentato colla spada in mano, alla sua d' Amburgo e di Brema, secondo Com-
sinistra stava Thor, e Frigga sua sposa manville. Urbano II nel declinar del se-
la Venere del Nord. I più solenni sagri- colo XI la sottrasse da tale giurisdizione
fìzi erano i 9 anni in Upsal,
praticati ogni e l'attribuì a quella de! metropolitano di
anche con vittime umane. Presso il tem- Lund o Lunden. Avendo Papa Eugenio
pio eravi un bosco sagro, detto la fore- III inviato l'inglese cardinalBrekspeare
stad'Odino, di cui ogni albero e foglia nella Svezia, Danimarca e Norvegia qua-
erano riguardali come la più santa cosa: le legato apostolico ,
poi Papa Adriano
era pieno di corpi umani e d'animali sa- IV, nel 1148 consagrò in arcivescovo
grifìcati. II terrazzo del castello d'Upsal d'Upsal s.Enrico suo concittadino e com-
porge una graziosa veduta della città e pagno: questi si meritò il titolo d'Apo-
del circostante paese, che per bellezza ras- stolo della Finlandia , morì martire e
somiglia ad alcune delle più vaghe parti lapidatoneh i5i, secondo il Boiler, ma
dell'Inghilterra. Quest'anticae vasta roc- neh iSf come emendano gli autori del-
ca levasi sopra un poggio vicino alla bi- l'arte di verificar le date, e se ne cele-
blioteca, ed ha il pregio d'istoriche remi- bra 19 gennaio. Il popolo ne
la festa a'

niscenze, pe'memorabili avvenimenti del- restò commosso


di profondo dolore, e lo
la nazione svedese. Vi si ammira uncu- venerò teneramente nella cattedrale, ove
rioso monumento in bronzo, innalzato in venne deposto, fino al secolo XVI e al-

t
onore Gustavo Erikson ossia Gustavo
di l' epoca funesta dell' introduzione nella
1. Quanto ad Upsal Pecchia o Gamlà- Svezia dell'infelice prelesa riforma reli-

Upsal, è ora una parrocchia a settentrio- giosa, per conseguenza della quale i fanati-
ne e distante circa una lega e mezza da ci eretici sacrilegamente ne dispersero le

Upsal , già antico capoluogo della pro- sante sue ceneri. Ne pubblicò la vita il

vinciad'CJplandia. £ molto decaduta dal- celebre Giovanni Magno arcivescovo cat-


la sua importanza, e solo ha una chiesa tolico d' Upsal, nelle Vitac Pontificum
,

254 UPS TI PS
Upsalensis; ed Erico Benzclio arcivesco- stadt, Hernoesand, Wisby o Goltland
vo acattolico d'Upsal (figlio d'Erico e fra- e di questi ne parlo a Svezia, il qual ar-
tello d'Enrico,parimenli arcivescovi acat- ticolo, lo ripelo, si compenetra con que-
tolici d'Upsal: il i
.° morto nel 709 e au- sto, perchè in esso narrai le vicende sto-
1

tore d'alcune opere, come d'un Compen- riche d'Upsal e de'suoi arcivescovi, laon-
dio della storia ecclesiastica; il 2. e- de qui solamente ne ricorderò alcuni. Dis-
gualmente autore di diverse opere , fra si pure che presiedevano all'elezione de'

le Sintagma dissertationum in a-
quali re, di loro grande influenza e potenza, si-
cademiaLundensishabi tarum Compen- gnoria temporale e ricchezze, immunità
dio di teologia, Descrizione della Pa- e prerogative godute dagli altri vescovi e
lestina; successo nel 1747 a ' fratello Ja- dal clero secolare e regolare, fino al ge-
copo, morì nel 758), ne'suoi Monumen-
1 nerale spog'iamento della sedicente rifor-
ta Sveco-Gothica , di lui avendosi pure ma. Dopo l'arcivescovo d'Upsal, il vesco-
altri dotti scritti. Papa Alessandro III nel vo di Lincoping era il più ricco,possente
1 160 confermò l'erezione dell'arcivesco- e indipendente ne'dominii temporali. Pro-
vato d'Upsal e di sua provincia ecclesia- priamente nel regno di Carlo I o VII co-
stica; e siccome neh 164 comparii il pal- me dicesi comunemente, asceso al trono

lio a Stefano, alcuni dissero questo i.° ar- nel 162, gli stali di Gozia e di Svezia
1

ci vescovo d'Upsal. Cos'i il regno di Sve- convennero che il nuovo arcivescovo pri-
zia ebbe il suo metropolita indipenden- mate avesse stabile residenza in Upsal.
te, il quale pare ebe fin d'allora fu sot- Gli antichi vescovati diByrke fondalo nel-
tratto dalla giurisdizione dell'arcivescovo l'836, di Nordlanden nel o55 istituito, e
1

di Lunden venne ; dichiarato l'arcivesco- di.Sigliina eretto nel 1 064 furono soppres-
vo d'Upsal primate della Svezia, col di- si. Commanville registra tra' vescovati

ritto di consagrare nella metropolitana d'Upsal, anche Abo, e Viborg nella Fin-
d'Upsal il re. In tal modo ciascuno de'3 landia, e dice che gli arcivescovi faceva-
regni Scandinavi e del Nord ebbe il suo no residenza pure in Stregnes. L'arcive-
proprio metropolita, la Danimarca aven- scovo d'Upsal Olao nel 1220 divenne tu-
do Lunden, e la Norvegia Dronlbeim o tore del re Giovanni I perchè giovine ,

JVidrosia (f7.). Ma l'arcivescovo di Lun- montò sul trono. L' arcivescovo Jadero
den sostenne le sue pretensioni, le quali col re Erico XI intervenne al concilio di

poi nel finire del secolo XIV cessarono Scheltingen, presieduto dal cardinal Gu-
interamente: gli era riuscito d'ottenere glielmo legato della s. Sede nella Svezia.
neh ic)g circa , che Papa Innocenzo III Di questo concilio non mi riuscì conosce-
rinnovasse la concessione fatta da'prede- re l'anno; bensì trovo che nel 1235 fu te-

cessori all'arcivescovo di Lunden mede- nuto un concilio a Scherung nella Dani-


simo, d'istituire per la Svezia un arcive- marca sopra la disciplina ecclesiastica ,

scovato ad Upsal, con diritto a lui , co- «Iella occupò quello di Scheltin-
quale si

me a suo primate, di consagrarlo e far- gen. Nel 1274 8*17 agosto Papa Grego-
gli giurare ubbidienza. Impadronitisi più rio X in Lione elesse arcivescovo d'Upsal
tardi gli svedesi di Lunden, nel 1675 il re Fulco arcidiacono di questa chiesa, e de-
di Danimarca ne trasferì il grado metro- legò il vescovo Arussieilse per la di lui

politico nella sua capitale di Copenaghen consagrazione, inviando il pallio al nuo-


(J7.). Si compose di mano in mano la pro- vo pastore. Neli3o6 vivea l'arcivescovo
vincia ecclesiastica di Upsal, colle sedi ve- Magno. L'ordine (\e' Serafini (F.)è\ì più
scovili eamplissime diocesi sulliaganee antico e il più distinto degli ordini ca-
diLinroping,Seara } Stregnes, Feste-ras vallereschi svedesi. Fondato nel 128 5 da
o FFesteras, IVexsio, Lunden (de''quali Magno I re di Svezia, dipoi Magno II lo

scrissi arUcoli),Goetheboig,Cuhnar,Carl- rese più illustre nel 1 334 >Q memoria del
UPS U V S a55
famoso assedio sostenuto da Upsal, la cui dignità in tempo dell'amministratore del
noce arcivescovile a foggia della patriar- regno Swante-Nilsou-Sture neh5o3 e ,

cale servì per ornamento alla decorazio- gli successe Gustavo Troll. Tale turbo-

ue.Indi fu ristabilito neh 748 dal re Fede- lento prelato ebbe gravissime vertenze
rico I. Si compone d'una classe e non vie- coll'amminislratore Stenon II, fu troppo
ne conferito che a* principi ed a'più alti tenero della grandezza di sua cospicua fa-
funzionari civili e militari. Lo scudo d'o- miglia e venne deposto. Ultimi arcive-
,

gni cavaliere svedese e straniero resta a scovi cattolici e celebri d' Upsal furono
perpetuità appeso nella chiesa di Riddar* due fratelli. Il i.°è Giovanni Magno di
J
1 lui tom-
men di Stockholm, ove stanno le Lincoping, nunzio nella Svezia de Papi
be de're di Svezia posteriori a Gustavo l, Adriano VI, Clemente VII e Paolo UT,
e la cui campana maggiore ne annunzia dotto, virtuoso e imperturbabile difenso-
la morte. Il regnante Oscar I nel i855 re delle verità cattoliche e della religio-
insignì dell'ordine de'Serafini Napoleone ne ortodossa, contro l'eresia luterana dis-
111 imperatore de'francesi, il di cui pri- seminata nella Svezia. L'annalista Rinal-
mogenito principe imperiale venne tenu- di descrivendogli sforzi di Giovanni Ma-
to al s. fonte dalla regina consorte, pel cno in difesa del catolicismo, narra i vi-

narralo ne' voi. LXX1X, p. 281 e seg., tuperii cui soggiacque e come si tentò la
LXXXI j p. 4^4« La potenza del clero sua costanza con lusinghe nella roccaHol-
svedese toccò il suo apice allorquando fu roense ovverà stato rilegato, di Lorenzo
interamente sottratta dall'oppressiva do- seduttore di Gustavo I,e soggiunge la se-

minazione dell' arcivescovo di Lunden , guente risposta del virtuoso arcivescovo.


primate di tutta la Chiesa scandinava. » Sé non aver inai avuto la sua vita e la
La questione di tal primato, rinnovatasi sua patria in tanto pregio, che per que-
nel principio del XlVsecolo, ebbe gran- sta o quella esser volesse abbandonatole
de sviluppo pel dotto e pioBirgero, il qua- della vera religione: imperocché, che gio-
le nel 1 367 ricevè in Viterbo la consagra- verebbe far acquisto di tutto il mondo e
zione e il pallio dalle mani del Papa Ur- perder l'anima Pur nondimeno se è in
?
bano V, tornando in patria primate del- piacere del re dannarmi in perpetuo e-
la Chiesa di Svezia. Laonde la primazia si'io, mi condanni; Domini est terra, et

sostenuta daLunden cessò poi pienamente pieni ludo ej'us. Se egli mi vuole segare
neh 397 famoso trattato di Calmar,
pel per mezzo mi seghi, avrò l'esempio d'I-
che per un tempo alla Svezia unì la Da- saia. Secomanda che io sia gettato in ma-
nimarcae\a Norvegia. Il clero svedese re, mi rammento di Giona. Se mi vuol
liberato dall'influenza de' danesi, diven- lapidare, mi lapidi, meco è Stefano pro-
ne un forte e potente mediatore fra il po- tomartire. Se mozzarmi la testa, ho Gio.
polo e trono,ebene spesso fu scudo al
il Battista decapitato con violenza somi-

1 contro l'esorbitanze del 2.°,unitamen- gliante.Se vuol rapire le facoltà, le rapisca,
te alla nobiltà. L'arcivescovo d'Upsal Be- nudo io sono entrato nel mondo, e nudo
nedetto d'Oxenstiern fu così potente, che mi convertirò in terra." Udita da Gusta-
nel 14^7 mosse guerra al rediSveziaCar- vo I tale risposta, eguale a quella che s.

lo VII Ingiunse a farlo deporre due volte. Basilio Magno avea fatto al prefetto Mo-
Papa Innocenzo VIII neh 485 scrisse al- desto, non tornò a ravvedersi, ma cacciò
Giacomo Ulfson,ed a' ve-
l'arcivescovo via il santo arci vescovo, chiamandolo em-
scovi di Svezia, sulla rigorosa procedura pio papista. Di lui abbiamo la storia di
delle Canonizzazioni de Santi. Quel be- sua chiesa. Jo. Magnus Gothus, Hislo-
nemerito prelato, dopo un felice arcive- riae Metropolitanae Eccle^iae Upsalen-
scovato di quasi 5o anni , dimise la sua sis in regnis Svelhiae et Gothiae, Romac
,

a56 UPS UPS


1 557- 1 56o. Gothorum Sveonumqve 7ri- sìoni settentrionali , accordato con dure
storia ex probalissimis antiquorum mo' condizioni nel 1785. Sono poco nutrie-
numenlis collecla, Rornae 554- Colicela 1 rosi i cattolici, ed anni addietro in Upsal
opera Olai Magni gothi ej'us fratris in eravi una sola famiglia cattolica, e ciò pe'
lucetti edita, Roma e i55o. Il 2. è O- rigori del governo. L'intolleranza de'cat-
lao Magno, per morte del fratello, succe- tolici s'inasprì finora nella Svezia di quan-
duta in Roma nel i544>'' quale del pari do in quando, al modo riferito e deplo-
zelatore de'dogmi caltolici,anch'esso mol- rato in quell'articolo. Aggiungerò l'avve-
to soffri per sostenerli contro gl'innova- nuto dopo la sua pubblicazione, comechè
tori die, preoccupatolo spirito di Gusta- forse aurora di giorni più lieti per laChie-
vo I, sparsero impunemente il luterani- sa cattolica nelle regioni settentrionali
smo in tutta la monarchia. Non potendo mentre le speranze per la Russia spun-
recarsi al possesso di sua chiesa, passò gli tate sotto più fausti auspicai l'accennai nel
ultimi anni di sua vita nel monastero di voi. LXXXI, p. 438, 45 1 e seg., 468 e
s. Brigida di Roma, sussistendo con una seg. Si legge nella Civiltà cattolica de'
pensione assegnatagli dal Papa. Interven- 2 5 ottobre 1 856, serie 3.*,t. 4i p- 476." Il
ne al concilio di Trento, e morendo in dì 24 agosto erano coronati del più giu-
Roma neh 568 fu sepolto nella basilica livo trionfo i generosi e costanti sforzi de'
Vaticana presso il fratello. Scrisse sulle cattolici, che pervennero ad aprire a Cri-
costumanze e sulle guerre de' popoli del stiania, capitale della Norvegia, una bella
Settentrione, onde si ha: Hisloria
di lui chiesa dedicata a s. Olaf.La benedizio-
de gentibus Septentrionalibus, earumque ne di essa con tutta la pompa e la solen-
diversis statibus, conditionibus , ntoribus, nità de' sagri riti fu fitta da mg. r Sin-
s disciplinis, Ro-
itidem superstilionibus daci], cappellano di S. al. la regina Giu-
maei 555. Tabula terrarum Seplenlrio- seppina cattolica, e vicario apostolico per
nalium et rerum mirabilium in eis ac in la Scandinavia, che in tale occasione re-

Oceano vicino^ Venetiisi639. Messenio citò una eloquente e caldissima orazione.


gli attribuisce, Epitome revelationum s. La nuova chiesa, in istile gotico a 3 na-
Birgittae. Il re Gustavo I, caldo fauto- vate sorrettedacolonnedigranito, è bella
re della pretesa riforma religiosa, peli." assai, e fregiata di bei quadri, tra' quali
intruse nella sede arcivescovile d' Upsal una copia della ss. Vergine di Raffaele
il luterano Lorenzo Peterson ; usurpò i condotta da mano maestra e donata da
beni ecclesiastici, e dichiarò religione del- S. M. la regina. Erano 3oo anni che il

lo stato l'erronea luterana. Ora l'ordine cattolicismo,proscritto da quelle terre de-


del clero della pretesa religione Lutera- solate dall'eresia, non poteva mostrarsi
no-Evangelica della confessione Alt gu- a viso scoperto un giornale protestan-
; e
stano, dominantenella Svezia, compren- te di colà, mal dissimulando il suo ram-
de l'arcivescovo d' Upsal, 12 vescovi del marico della vittoria ottenuta dalla Chie-
reame, e 5o delegati del clero e dell'u- sa romana, si duole che il Papismo ab-
niversità. La Norvegia è divisa dal la- bia ripigliato tanta forza da poter aprire
to religioso in 5 diocesi, sedi d'altrettanti una pubblica chiesa ! Lo sgomento de'ne-
vescovati, cioè di Cristiania, di Cristian- micièla miglior guarentigia che possa de-
sad, di Rerghen,di Trontheim, e di Nord- siderarsi dell'essere ben fondate le nostre
laudai. Perciò la monarchia della Sve- speranze.Un dispaccio telegrafico di Stoc-
zia e Norvegia ha un arcivescovato e 17 colma sotto il 2 3 ottobre annunziando l'a-
vescovati o diocesi luterane essendo il ; pertura della dieta,ei precipui capi del di-
cullo cattolico sotto la direzione del Vi- scorso della corona, ha pure accennato
cario apostolico di Svezia e delle mis- tra questi la libertà de' culli. La Chiesa
UPS Ul'S i~-j

cattolica custode e depositaria delle ve- mocrazia, con sistema costituzionale me-
rità rivelate, non può certamente volere, no complicato. Il re regna senza divisio-
come dicono, per se e in massima gene- ni di poteri, e non governa che col con-

rale la libertà de' culti là dove la veri- corso dell'assemblee deliberanti, che rap-
tà è conosciuta e confessata : ma dee pur presentano sia il popolo come in Norve-
rallegrarsi di vederle aperto un adito là gia, sia i
4 ordini dello stato come in I-

donde una falsa politica o la prevalenza svezia. Nella memoi abile recente guerra
dell'errore sorretto da passioni sfrenate della Russia contro la Titrehia, che de-
I'aveano sbandita. Se non è lecito per- scrissi in quest'articolo, il re di Svezia e
mettere che si opponga la Chiesa, è giu- di Norvegia, come ivi notai , si unì alle
sto desiderare che almeno essa possa sceu- potenze occidentali alleate della Porta ,

dereincampo a difendersi, e vantaggiarsi mercè una dimostrazione di significato


de' diritti eh' ella ebbe dalla sua divina ed importanza tanto maggiore, in quan-
missione."!Giornale di Roma del 856,
I 1 to che fondata sopra interessi più veraci,
dopo avere riportato a p. iot.5 il testo simpatie più profonde, tradizioni più an-
del discorso della corona pronunziato dal tiche e più costanti, e senza interamente
re Oscar 1, a p. 1029 notò il seguente pa- rompere la sua neutralità armata, come
ragrafo,confermativo e più specificato dei la Danimarca. Il previdente trattato di

surriferito. » Una illuminata tolleranza Stockholm de'2 novembre 855 di lega


1 1

perla fede altrui, fondala sull'amore del difensiva, assicurò l'integrità de'regni u-
prossimo ed ispirata da una convinzio- nili di Svezia e Norvegia ed oppose una
ne divenuta incrollabile, forma l'essenza barriera insuperabile all' invasioni della
della nostra Chiesa. Le antiche leggi, che Russia sul Baltico e ne' mari del Nord ;

tuttavia impediscono la libertà de'culti, di quella regno del-


Russia che sotto il

deggiono quindi sparire, affinchè la leg- l'eroe cavalleresco Carlo XII cominciò la
ge comune sia posta in armonia col §16. sua preponderanza nel settentrione, col
della costituzione." Si legge nel medesimo decadimento progrediente della Svezia,
Giornale di Roma a p.go. Tanto nel- che in seguito perde la franchigia de'dazi
la Svezia quanto in Norvegia la monar- del Sund, Stettino colla Pomerania,l'ln-
chia è ereditaria. La legge Salica, trasgre- gria, I' Estonia, la Livonia, la Finlandia.
dita più d'una volta sotto l'antiche co- Al cenno dato sulle strade ferrate di iSVe-
stituzioni, è una delle basi della nuova. zia in tale articolo, posso qui inoltre di-
Nel caso che ad estinguere la
si venisse re che i popoli del Nord essendosi decisi
dinastia di Bernadolte, gli stati dovreb- intraprendere su vasta scala il loro incre-
bero eleggerne una nuova. I diritti della mento, la Russia concesse parecchiegran-
nazione e del trono furono regolati con di strade di comunicazione, e il governo
4 fondamentali dal 1809 al 181 5. Il
alti svedese nell'ultima dieta propose seguen- i

re nella persona è inviolabile, gli è allìda- ti progetti, per la costruzione d'un siste-

lo il potere esecutivo, e gode duplice li- ma generale di ferrovie. Essi consistono


sta civile, ch'è di780,000 scudi per la principalmente nel fare utia linea fra Sto-
Svezia e diioo,ooo perla Norvegia, ol- ckholm eGothemburg, per congiungere
treché percepisce la rendita vistosissima le due città, ed il mare del Nord col Rai-
de'beni della corona. Nella Svezia la co- tico; eil a mezza via staccare un tronco
stituzione de' 6 giugno 1809 ha conser- verso nord-ovest, che passando per Chri-
vato alcun che degli antichi principii ari- stineham e Carlstadt, raggiunga la fer-

stocratici della monarchia. In Norvegia rovia norvegese, in parte già terminata,


all'oppostola costituzione de'4 dicembre per unire Cristiania colla frontiera svede-
18 4 partecipa maggiormente della de-
1
se presso la fortezza di Rongsvinger. Una
vot. LXXXV. l
7
258 UPS UPS
dovrebbe partire da Joenkoe-
3." strada commercio del mondo , dopo negoziali
ping o Liucoping e prolungarsi sino a durati 1 5 mesi co'delegali delle potenze,
Maìmoe sulla costa di. Scania i impello a lilialmente se ne concluse la compensa-
Copenaghen. E mediante un tronco tra- zione col detto trattato. Le difficoltà ine-

sversale fra Joenkoeping eFalkoeping, si renti alla soluzione di questa questione,


verrebbe a compiere la rete principale in cui tutte le nazionicommercianti so-
dellaSvezia e si avrebbe la comunicazione no interessale, erano grandi e per qual-
colle 3 capitali della Scandinavia in me- che tempo anco insormonlabili, il valo-
no 20 ore e in>6 con Gothemburg.
di re capitalizzato de'diritti del Sund ri-

Fu pure proposto di costruire una ferro- comprati in 2.5 anni, rappresentava una
via fra StóckholtUj Upsal eia piazza di somma da'i5o a'170 milioni di fianchi,
Geffedi i8o*chilouietri,anco per conginn- e che in conseguenza della rapida esten-
sere Fai un nella Dalecai lia, occorrendo sione del commercio aumentavano im-
j 00,000 franchi per chilometro. Si va- mensamente. In vece si convenne al pa-
luta a 100 milioni di franchi la somma gamento d'87 milioni di franchi. La Da-
indispensabile pel compiuto termine del nimarca così rinunciò alla percezione ile'

le ferrovie di Svezia e Norvegia. La Da- diritti sulle navidelle potenze contrattan-


nimarca esigeva un diritto di transito dal- ti. La Spagna non vi prese parte, e gli

le navi che per recarsi nel Baltico passa- Stali Uniticon particolare trattalo s'im-
vano il Sund, stretto di mare tra l'isola pegnarono a pagar la loro quota. La Sve-
di Seeland e la spiaggia svedese di Maì- zia cattolica possedeva in Roma la chiesa
moe, quindi le navi erano sottoposte anco e il contiguo monastero di s. Brigida, che
a visite e indugi. Neh 856 non volendo descrissi in detto articolo. Dopo la sua
più gli Stati Uniti d'America sottostare stampa e nel 1 856 il Papa Pio IX ha con-
a tal peso, furono tenute conferenze di- cesso l'una e l'altro alta congregazione re-
plomatiche Ira la Danimarca e le altre ligiosa de'Salvatoristi e Giuseppiti di 9.

potenze europee, per rendere libero il pas- Croce, che dirigono pure le suore ospi-
saggio del Sund, mediante una quota d'in taliere Marianite. Così per mirabile coin-
denuizzoalla .stessa Danimarca e ripartito cidenza , nel monastero già dell'ordine
proporzionatamente tra le potenze me- del ss. Salvatore, fondato dall'eroina «li

desime per una sol volta, in luogo del pe- Svezia s. Brigida per gli uomini e per le

daggio sin allora sborsalo dalle singole na- donne, le quali doveano ricevere l'assi-
vi. Pertanto si pubblicò nel maggioiS^ slenza spirituale da' religiosi, con chie-
il trattato concluso in tali basi per l'abo- sa comune e monasteri doppi separa-
lizione de'dazi del Sund fra la Svezia e ti dalla clausura; ora vi è stata colloca-
la Norvegia, la Russia, la Prussia, l'OI- la la nominata congregazione, la quale
denburgo , il Meklenburgo-Schwerin , non solo porta il nome di Salvatorisli,
I' Olanda, I' Annover, 1' Inghilterra , la ma nella sua origine ebbe anch'essa uni-
Francia, il Belgio, l'Austria, le città an- te le religiose Marianite, delle quali però
seatiche di Lubecca, Brema e Amburgo al presente soltanto uè ha la cura spiri-

da una parte, e la Danimarca dall'altra. tuale, enon con case religiose doppie. Di
In virtù di tal trattato anche bastimenti
i questa nuova congregazione ragionai nel
degli stati che non vi hanno preso parte, voi. LXXXIV, p. 62. Leggo nella Civil-

valicando lo stretto, sia all'entrata, sia al- tà cattolica , serie 3.",t. 7, p. 253, che il

l'uscita, non saranno più uè trat- visitati re di Svezia, fedele alle sue promesse di
tenuti, vantaggio notabile cominciato il voler almeno temperare il rigore dell'in-
i."di detto mese. De'dirilti del Sund, che tolleranza protestante che pesa sopra ì

sono stati per sì lungo tempo pagali dal cattolici ed altri dissidenti dalla religio-
ti PS UPS 259
ne luterana dello stato, fece presentare al- legge ancor lasciava alla libertà religiosa;
le 4 camere o stati che formano la dieta, quelli si spaventano della nuova larghez-
alcune proposte di legge a questo scopo , za che avrebbero d'ora innanzi i dissiden-
delle quali il giornale ufficiale di Stock - ti dalla relicione officiale. Fatto è che tutti
liolm reca il testo nel n.° de' 17 giugno gli oratori della nobiltà, del clero e della
1837, e Io trovo riprodotto a p. 608 del borghesia, i quali parlarono nella dieta,
Giornale di Roma, ov'è detto che il ti- contraddissero alla legge, e l'opposizione
tolo della proposta intorno alla questio- crebbe di giorno in giorno. Sembra che
ne religiosa è concepito così : Legge ri- unica cagione dell'opposizione sia sta-
guardatile una Libertà di Religione più ta la paura che gli svedesi hanno de'
estesa e certe materie, relative. Secondo missionari cattolici : il che fa grande ono-
esse proposte, si potrà d'ora innanzi ab- re alla religione cattolica, la quale così
bandonare la religione dello stato ; nuove viene riconosciuta come la sola, quando
comunioni potranno radunare colla li-
si sia liberamente predicata, che può atti-
cenza del re; ne vi sarà ostacolo al ra- rare a se gli animi e i cuori. La Svezia
duno de' membri d'una religione qua- è dunque in timore di dover essere pre-
lunque pegli esercizi del loro culto. Si
j
sto o tardi nuovamente cattolica, se non

abroga poi la pena dell'esilio per qualsi- si pongono nella legge restrizioni precise
voglia delitto: Di questa pena erano stati contro i missionari della Chiesa romana.
colpiti parecchi svedesi per aver abbrac- Finalmente la Civiltà Cattolica de' 5 set-
ciato il nuovo testo della
cattolicismo. Il tembre 1857 osserva che nella Svezia ,

proposta di legge è molto più largo e li- poca speranza rimane a'eattoliei di ve-
berale che non fosse quello già prima der approvato anco quel poco di libertà
pubblicato sopra giornali. Questa mag- i che loro prometteva il disegno di legge.
giore sua larghezza si deve appunto alla 1 protestanti svedesi abitanti, com'essi di-
meraviglia che il rigore di quella legge cono, la terra classica della libertà, vo-
aveva eccitato in tutta Europa,stupita a gliono che si continui,come per l'innanzi,
buon diritto che in uno stato protestante a bandire dal regno chi esce dalla chiesa
e perciò difensore della libertà di coscien- ufficiale ed a carcerare e far digiunare
,

za, ci fosse tanto eccesso di tirannia e di a pane ed acqua coloro che, pregando in
vessazione contro chi non seguiva il lu- comune, usano altro rituale che l'appro-
teranismo. Nel [«resentare alla dieta que- vato. Il tribunale supremo ha già votato
sti disegni di legge, il ministro della giu- che si mantenga questa legislazione. Ora
stizia dichiarò che essi avevano per isco- il comitato di legislazione della dieta ha

pò di porre in armonia il fatto col diritto, aderito a quel voto, e colla maggioranza
il quale prescrive nell'articolo 16 della co- di 5 voti chiese che la legge sia rigetta-
stituzione la libertà religiosa. Questa sa- ta. De'4 ordini di persone componenti la
rà però molto lungi ancora dall'essere as- dieta, si può credere che quello solo de'
sicurata anche dopo l'approvazione della borghesi sia favorevole alla legge, e gli

legge, come osserva la medesima Civiltà altri3 del clero, della nobiltà che lo se-
Cattolica. Inoltre questa a p. 378 col- gue, e de'contadiui che segue ambedue,
l'arlicolo: La Svezia e la libertà di co- voleranno contro, e così proveranno an-
scienza , rende contezza delle due classi cora una volta non esservi gente più in-
di contraddittori che trovò la nuova leg- tollerante di quella che ha sempre in boc-
ge svedese che temperava alcun poco i ri- ca la tolleranza, perchè la vuole unica-
gori dell'intolleranza protestantica nel re- mente per se e pe'suoi simili. Il re Oscar
gno unito; i cittadini e i foraslieri. Questi 1 ad onta di sua fresca età caduto in de-
si meravigliano delle strettezze che quella bole stato di salute, l'i 1 settembre 1857
2 6o URA UR A
emanò proclama riportato dal Gior-
il portano Ughelli nelP Italia sarra, eCec-
nale diRomaap. 8q6, riguardante l'am- coni nella Storia di Palesfrina. Man-
ministrazione del regno unito durante la dato nuovamente legato in Francia, rin-
sua malattia, che affidò in suo nome ad novò le scomuniche contro Enrico V nei
un consiglio di stato composto d' egual concilii di Beanvais, di Chalonse di Colo-
numero di membri svedesi e norvegiani, nia. Restituitosi in Roma, nel concilio di
col nome di Governo interino della Sve-, Lalerano vigorosamenteparlòcontro l'in-
ziae Norvegia.Cou temporanea men te in- degno imperatore, con ammirazione e ap-
dirizzò analogo messaggio agli stati del re- provazione de' padri. Fu quindi inviato
gno unito, proponendo loro d'invitare il in Germania a confermare que' popoli
suo primogenito principe ereditario Car- nella divozione della Chiesa romana, mal-
lo duca di Scandinavia (che vuoisi dichia- grado le opposizioni e gli sforzi d' Enrico
rato partigiano dell'unione Scandinava), V, che dichiarò di nuovo scomunicalonei
ad assumere nel suo reale nomee confor- concilii di Colonia e di Frizlar. Fu assen-
me alle leggi il governo, finché sarà in te all'elezione di Gelasio II, ma passato
istato di riprendere le funzioni del sovra- questi in Cingili si recò a ossequiarlo, e
no potere. Indi il re con ordinanza de'^nì venuto il Papa a morte, per la somma e-
settembre conferì la reggenza al prefitta stimazione che faceva dello zelo e della
principe reale suo figlio, il quale prestalo capacità del cardinale, lo designò per
r
il giuramento al consiglio di slato, assun- Sueres.wre (I .) a'cardinali ivi presenti.
se il governo de'due regni riuniti,con tutta Egli però nella sua profonda umiltà, ea-
la potenza e autorità reale. lieno d'ambire il pontificato, esclamò: Dio
URACH Coiyone, Cardinale. Tede- mi guardi, che io indegno e infelice abbia
sco e già eremita, poscia canonico rego- a sostenere un peso sì grave. Passato il
lare di s. Nicola d'Arvasia, e uno de'fon- Papa all'altra vita,egli persuase cardinali i

datori di quella congregazione, siccome e si adoprò perchè in sua vece fosse eletto
di santa vita, e fumilo di dottrina e chia- Calisto II. Con questi fu a'concilii di To-
ro per eccellenti qualità, verso il i 107, losa di Rebus ed altri tenuti in Fran-
,

mentre Pasquale II stava in Francia, lo cia. Morì circa fine deli 122, ma Pe-
il

creò cardinale vescovo di Palestrina,e nel trini lo dice ancor vivo neh 1-23, Yielle

1 1 1 1 lo mandò legalo in Palestina. Ivi Memorie.' Pre ne siine altamente lodato


,

avendo appreso, che Enrico V imperato- per le sue grandi benemerenze colla Se-
re, persecutore della s. Sede, avea in Ro- de apostolica. Baronio lo chiama O.ldo-
ma con empia violenza imprigionato il ne; Novaes, Conone e Ottone; altri Co-
Papa e cardinali e strascinati in Sabina,
i rione; Ughelli, Conus sive Canon. Non
irritati vescovi celebrarono contro il fe-
i essendo stato conosciuto da Cardella, co-
difrago principe i concilii di Gerusalem- me notai a Palestrin*, a Conone non ne
me, e poi di Grecia, d'Ungheria, di Sasso- feci biografia. Avendo poi trovato le sue
nia, di Lorena, di Francia e diColonia,che notizie e cognome, qui vi ho supplito me-
presieduti dal Cardinale, Enrico V fu con- glio, altre nozioni potendosi leggere ne'
dannato a sempiterna ignominia. Torna- ricordati autori.
to in Roma, intervenne al concilio di Lu- URACH o URRACR Corrado, Car-
terano, e nel r 1 17 consagròe dedicò nella dinale. De'signori di Schwitz , svevo di
catledraledi Galestrina eryptam et alta- nazione, e canonico di s. Lambertodi Lie-
re, in cui riposavano i corpi di s. Agapito, gi dato in ostaggio da suo zio duca di
,

e de'ss. Gordiano e Abundio, e le reliquie Lorena, insieme con Bertoldo suo fratello,
di s. M diano e di s. Ninfu, e per memoria a Filippo duca di Svevia , si obbligò a
v\ fu posta una marmorea iscrizione che ri- Dio con voto, che se liberato l'avesse da
,

UR A U R A 261
quella servila, avrebbe vestilo l'ubilo mo- protestò non doversi un lume cosi sfol-
nastico cistcrciense, nel monastero ili Vii* goreggiaule rinchiudersi trale mura d'u-

lai io nel Dia bau te, come fedelmente e- na provincia o d'un regno ancora, ricusò
seguì. In progresso ili tempo (u eletto generosamente vescovati di Liegi e di
i

priore e abbate ili detto monastero, die lievi neon. Dopo la morte d'Onorio IH,
per tua industria, diligenza e buona con- divisi i cardinali per l'elezione del suc-
dotta, crebbe di molto nello spirituale e cessore, fecero uu compromesso nella per-
uel temporale. Chiamato quindi a leg- sona di 3 cardinali. Fu compreso in que-
gere il celebre monastero di Chiaravalle, sto numero Corrado, in favore del quale
Io governò con saviezza, prudenza e di- si dichiararono gli altri 2 compromissari

screzione mirabile, onde d'unanime con- per farlo Papa; egli però si oppose cou
senso de'monaci, per le sue eccellenti pie- generosa e intrepida gagliardia a silfalto
rogati ve,congiunle ad esimia santità ili »l« disegno, distogliendoli ellicacemeute dal-
ta,fu sollevalo alla generale prefettura del- la meditata elezione, e si adoperò ili ve-
l'ordine cislerciense. Dopo due anni e nel ce per quella di Gregorio IX come t ri-

dicembre 12 iGOuorio III lo creò cardina- levai nella sua biografia. Terminato il

le e poi vescovo di l'orto e s. Rumna, che conclave, restituitosi alla legazione, con-
altri ritardano al 12 19. Si narra di lui, vocò un concilio in Colonia, nel quale ful-
che l'estremità delle dita, colle quali nel minò sentenza di scomunica conilo gli uc-
celebrare tremendi misteri maneggia-
i cisori dell'arcivescovo e martire s.Eugel-
va il sagrosanto corpo di Cristo, traman- berìo, che ascrisse nel numero de'santi,
davano ogni nulle, come fossero scintil- e promulgò utilissimi decreti riguardanti
lanti facelle,lale prodigiosa luce colla qua- la disciplina di quel clero. Dopo di che
le eragli agevole leggere le divine Scrii* rivolse le sue cure al buon regolamento
ture, e che la B. Vergi uè lo degnò di sue dell'uni versila di Montpellier, che resti-
frequenti visite. Venne impiegalo nella tuì all'antico luslrj e splendore, da cui
legazione di Liuguadoca contro gli albi* era de< ulula. Convocò due altri, sinodi,
gesi, la quale culla direzione di s. Dome- uuoin Mugnaia, in cui furono pubblicali
nico ebbe felicissimo successo, l'ero do- 14 canoni , quali nella maggior parte
i

vette il cai dittale sostenere immeuse fa- condannarono il già vissimoabuso di que-
tiche e molto pali, fino a correre rischio gli ecclesiastici, che con illeciti commerci

di vita. Fra le altre cose celebrò uu cou- macchiavano la salitila del loro caratte-
cilio iu Seta, alla cui apertura interven- re, e la simonia de'Iaiei nella collazione
ne Filippo Fraucia,quautunque
li re di de'benelizi di giuspadi oualo. Fu iu que-
cagionevole e gravalo di febbre, che poi sto smodo, che ascrisse al numero de'san-
lo trasse alla tomba neh 223, ed il car- ti Engelbei lo, dopo uu anno che avea ri-

dinale cou molti vescovi assistè all' ese- cevuto la corona del martirio. L'altro fu
quie. Uu altro sinodo fu da lui Iconio iu celebrato in Liegi, per la riforma del cle-
l'uy, per punire Cosone abbate d'Alet, ro e per ricevervi le giustificazioni de've-
che soppresso il suo monastero vi avea scovi di Munsler eOsnabruch, accu- d'
introdotto alcuni canonici secolari, incor- sati complici dell' uccisione di s. Engel-
porando i fondi al capitolo di iNarboua. bei lo, le quali uon essendo reputale suf-
Collo stesso carattere di legatosi trasferì ficienti, furono due prelati sospesi e tra-
i

in Ispagua e Germania, per trovar aiuti smessi a Roma , allineile dal Papa fosse
e soccorsi di gelile e di denaro , per la definita la loro causa. Questo deguo car-
spedizione di Terra santa. Ad iusinuazio- dinale impiegò utilmente l'opera sua iu
ne del Papa, diedi lui intonile va valersi sopire gli scismi e quietare le discordie
iu vaulaggio ddluChiesa universale, e che ad oula delle calamità a cui si trovò e*
a6a URA U RA
sposto.. Ebbegraude impegno di promuo- invalso un errore di nomeuejatura, con
vere la diffusione del nascente ordine di Beri no poli (F.) e l'etinopoU, mentre so-
s. Domenico, al che fu eccitato dalTap- no con Uranopoli una stessa città e un
parizione della B. Vergine, di cui era di- medesimo titolo vescovile; poiché sebbe-
volissimo, confortandolo a proseguir l'o* ne non trovo Uranopoli uè' geografi sa-
pera cominciala, come riporta il Matrac- gri, ed in soli due di que'profaui, dagli ad-
ci nella Porpora Mariana, p.io3. Gre- dotti esempi la s. Sede lo chiama Uranopo-
gorio IX l'inviò legato in Oriente contro li'.IIBaudtand i\t\LeoQiconGeographicuni
i saraceni per la sagra guerra, e vi si con- parla di Iranopolis oppidum erat Ma-
dusse co'crocesignati; compila la quale., cedoniae sub monte Alho, ab Alexandre
passò alla visita de'santi luoghi, dove u- Cassandri regisfralre conditum. Fuil ti
u itoti a un santo romito visse con esso al- \irbs episcopale Pamphyliae a pud Piolo-
cun tempo. Ma per la debolezza di sua inaeum, et alia Galaliae exlibris Conci-
complessione , non poteudo più lunga- liorum. Intatti leggo inTolomeo, Geogra-
a
mente perseverare nel tenore di vita a- fìa universale della terra, par. i. , lib.

spia e austera, determinò di tornare in 5, p. 4° : Franonopoli di Carbalia nel-


patria. Ivi oppresso dall'immense soste- la Panfilia, e nell'indice Uranopoli. Ma
nule fatiche, riposò nel Signore circa il uè Tolomeo, uè Baudraud registrano uè
12 29, eh e l'epoca scolpita sulla sua tom- Beriuopoli, uè Veriuopoli. Che Berillo-
ba, chiaro per viriti e miracoli. Trasfe- poli e p'erinopoli sono una stessa se-
rito nel monastero di Chiaravalle, fu tu- de vescovile io dichiarai neh. "di tali ar-

mulato presso il sepolcro di s. Bernardo, ticoli ; ma con una Notizia la dissi nella
in un avello di marmo fregialo di magni- provincia ecclesiastica d' Iconio , avver-
fico epitaffio in versi leonini, che risente tendo però che Commanville aeW'Histoi-
la barbarie de' suoi tempi, li suo nome re de lous les Archeveschez et Eveschez,
trovasi registrato nel calendario cistcr- laqualifica suffragauea ò'Ancira (di que-
come ancora nel
ciense col titolo di sauto, sta riparlai nel voi. LI , p. 324, ' v ' l)U '

Martirologio Gallicano d'Andrea Suus- landò cht Berinopoli sua suthaganea, al-
say. tri chiamano A erinopoli o Uranopoli),
a
URANOPOLI. Sede Ga-
vescovile di nella i. Ga!azia, esarcato di Ponto, e del-
lazia nell'Asia minore. Uranopoli, Ura- la pure Sanctae Crucis. 11 Mireo, Not'uiii
nopolitan, è un titolo vescovile in parli- Episcopatuum, a p. io4> il vescovato lo
bus, sotto l'arcivescovato simile d' And- registra sotto Andra, dicendolo Verino-
ra, che conferisce la s. Sede. Per morie politanus, sive Crucis. Il p. ab. Carlo da
di Giuseppe Olechowski essendo vacante s. Paolo, Geographia sacra , riferisce u

il titolo, Leone XII nel concistoro dc'23 p. 7, descrivendo la provincia della Ga-
.';.>,

r
giuguo 1828 lo conferì a mg. Gio. Ba- lazia 1/ con Andra per metropoli, che
guasco palermitano, dottore in teologia, tra le sufiiagauee è Berino polis civitas li-

predicatore e parroco, esaminatore pro- bro Conciliorum et Noliliac antiquac: sed


sinodale della diocesi di Catania e di Pal- hujus episcopum non inveni ante Slepha-
li, con quell'elogio che si legge nella pro- no, qui Synodo Conslantinopolilano ge-
posizione concistoriale, nella quale questo nerali FI subscripsit. Finalmente trovo
titolo èdello: Ecclesiae Uranopolilanae. nel p. Le Quieu, Oriens Christianus t. ,

Dipoi fu latto vescovo d'Urauopoli mg." 1 , p. 48 1 Ecclesia Ferinopolis seu Bc-


:

Giuseppe Ileudreu de'miuori, che il Pa- rinopolist sive Staarus in Nolitia Leonis-
pa Pio IX a'20 settembre i85o fece i.° quod postremo ejus nomea Crucem signi-
vescovo di Cliflou e amministratore apo- Ferinopolim appcllalum palo a I e-
ficai.
stolico di Plymouth (K). Io temo che sia linaZcnouìs imperaloris sociu,Ariaducs
ORA U RB *G3
n imi rum uxoris illius genitrice. Priscum che dello sialo omonimo, ed ove a dipor-
cj'its nomea incomperlum est. Di più an- to solevasi egli condurre, ed in seguito i

ch'egli la dice diocesi dell'esarcato di Poa- suoi successori, fra' quali Francesco Ma-
lo, della metropoli d'Ancira, e ch'ebbe a ria II che vi soggiornò per molli anni e
vescovi; Stefano, che sottoscrisse nel G8o vi fini i Questo 6.° e ultimo
suoi giorni.
al 6." concilio generale ed a' canoni in duca d'Urbino per suo sollievo, presso la
Trullo, Slephanus misericordia Deiepi- città che soleva chiamare elicilo luogo,
scopus F ermo politanorum Galatiaepri- vi formò un delizioso parco murato, e ucl

mae; A.iiliiiìo t episcopus f èr inopolis, che vicino colle Ber ticchio un'amena villa con
irovossi nel 692 al 7.°conciIiogenerale;Si- giardino e cacce riservate, di gran copia
sinnio, misericordia Dei episcopus f eri- di cervi , capri e daini. 11 palazzo ducale
nopolis, intervenne all'8.° uell' 869 ed , passò in proprietà della virtuosa princi-
ali' altro di Costantinopoli uell' 879 pel pessa d. Antonietta Lilla Albani di Ca-
ristabilimento dell'iniquo Fozio,dopo la slelbarco di Milano. Tuttora ha bellissi-
morte di s. Ignazio. Adunque sono sino- mi pavimenti di quadri di maiolica du-
nimi Uranopoli , Berinopoli, Verinopo- rali lina, dipinti a diseguo con figure gran-
li, ma la s. Sade usa la i." denomina- di e ben intese. Decorosa è la resilienza

ziooe. del governatore, ampio e comodo V epi-


URATISLAVIA. F. Whatislavia. scopio prossimo alla cattedrale. Quest'an-
URBANI A (Lrbanien). Città con re» tica chiesa, la cui nuova esterna facciala
sidehza vescovile, e sede di governo del è in costruzione , è sagra a Dio e sotto
distretto d'Urbino, nella legazioue delle l'invocazione di s. Cristoforo martire pro-
Marche, già d'Uibino e Pesaro, distante tettore della città. Ha il batlisterio e la
da s. Angelo in Vado circa o più di 6 mi- cura d'auime affidata a 4 curati e parrò-
glia, 7 da Urbino, e da Roma poste 27. E chi, eletti per coucorso e approvali dal
bene costrutta in un piano circondalo da vescovo, l'uno e l'altra essendo gli unici

culline, che la restringono, e in mezzo vi d' Urbania, la quale è divisa in 4 l'ioni.

passa il fiume Melauro; per la quale ri- In essa è in gran venerazione la prodi-
strettezza e corso del fiume nouè vero che giosa immagine della Madre delle mise-
l'aria vi sia poco salubre, come dice il Re- ricordie ossia la B. Vergine Immacolata
posati, meutre invece prima di lui il Ci- delta de'Portici, nella sua nobile e orna-
marelli ne avea lodala la bontà dell'aria, ta cappella, situata a cortili Evangelia in
ed eziandio moderno Caliudri
altri, e il capo alla chiesa, e che a suo luogo dovrò
all'erma che l'aria è buona. Altrove il Re^ celebrare. Il capitolo si compone di 4 di-
posali aggiunge che il Melauro scorre in- gnità, la 1 /delle quali è il preposto, le al-

torno ad Urbania, per cui sembra un' i- tre l'arcidiacono, 1' arciprete, il primice-
sola; e perciò erra il Castellano che la vuo- rio; di 1 o canonici, comprese le prebende
le posta sulla destra riva del fiume. Cer- del teologo e del peniteuziere, di 8 man-
io è che il Melauro circonda Urbania per sionari e di altri preti e chierici addetti
modo che la rende penisola. Quasi tutta all'uffiziatura divina. L'insegne corali del-
la città è abbellita nelle sue principali vie le diguità e de' canonici sono il rocchet-
da sufficienti portici, alla foggia di quelli to e la mozzelta di color paonazzo, quel-
di Bologna, che rendono più grata la co- le de'mausionari la cotta e la mozzelta ne-
modità del passeggio, ed ha buone piaz- ra. Vi sono altre chiese, nonché quelle
ze. Maggiormente però la rende vaga il co'convenli de'minori osservanti riforma-
sontuoso palazzo che vi si ammira costrui- ti nel parco (nel quale convento fu tenu-

to da Federico Feltra 2. duca d'Urbino, to capitolo nel 1 5o8, e la comunità di Du-


una delle più belle e magnifiche fabbri -
rante fece tutte le spese), e de'cappucci-
264 uR B U R B
ni, quelle co'monasleri delle benedettine fi In, sovente con essi s'io tratteneva in e-

e delle Clarisse. 11 p. Ci valli nella Fisita roditi ragionamenti. Il seminario Barbe-


In enfiale della provincia de' minori con- rino, cos'i detto per essere stato eretto sot-
ventuali della Marca a" Ancona, presso ti» Orbano Vili, fiorisce pel numero de-
il Colucci, Antichità picene, t. 25, descri- gli alunni, e negli studi per l'ottimo in-
vendo la Custodia iV Urbino , n p. 201, Si'guamenlo di riputati professori, e lo ri-

parla di Castel Durante, precedente no- levo ancora dal prospetto della premia-
me d'Urbania, e dice ebe il suburbano zione dell'anno scolastico 856, ove 1 si di -

parco ducale, al suo tempo era pieno di ce, che presiede agli studili preposto del-
varie sorte d'animali, nel cui mezzo sor- la cattedrale m™/ Gaetano de'conti Leo-
ge la convento de' minori os-
cbiesa e il nardi cameriere segreto soprannumera-
servatili riformali, die dice mollo belli, rio di Sua Santità, sua no- oi;n amento di

delizioso luogoebe il Bellucci celebrò con bilissima famiglia. Altri due seminari mi -

questi versi Durantis posilo* fluviali


: nori sono in Mercatello ed in Sasso Cor •

margine inuros- Vidimus, et lacunt qui baro, luoghi della diocesi, anch'essi deno-
moenibus undique cinctus- Gerla feris minali Barberino pel detto molivo. Inol-
semper slatto venantibus apla est. Ag tre nella città vi sono le maestre pie, i ric-

giunge, che in questo luogo i minori con- chi ospedale e molile di pietà, due monti
ventuali e un miglio distante ebbero sul frumenlari, e diversi sodalizi. Quanto al-

Aiutile s. Pietro,un convento ritenuto fon- l'ospedali?, leggo nel Giornale di Roma,
dato sin da'tempi di s. Francesco, il qua- che ora va ad ingrandirsi, coli' erezione
le poi fu trasportato dentro l'abitato nel d'una casa di ricovero pe'poveri abban-
silo comprato dall'ordine nel 1286 vici- donati, per la quale vi ha concorso con
no alla corte del duca, col nome di detto cospicuo dono il Papa Pio IX, il (piale

santo (pare die la cbiesa sia sotto l'invo- dopo a ver onorato di sua presenza nel fi-

cazione della Natività della Beala Vergi- ne di maggio 8J7 1 la provincia d'Urbi-
ne);convento comodo, cbiesa grande con no e Pesaro, il magistrato urbaniese de-
molle cappelle e pitture assai belle, par- putò il concittadino a vv. GaetanoRossi vi -

ticolarmente T esprimente l'adorazione ce-presidente al tribunale forlivese , ad


de'Magi. Che la chiesa fu consagrata nel umiliargli in Bologna le più vive azioni di
]33y da'vescovi di Camerino e di Cagli grazie. La pietà degli urbaniesi, già du-
(leggo neirUghelli deli. "Francesco Beau* rantini, si esercita anco in altre opere vir-
caleoui, del 2." fi. Alberto de Sicardisde' tuose, fra le quali l'opera pia della Pro-
minori), e arricchita di ss. Reliquie; e nel pag'izione della fede (JT.) fa gl'infedeli,

convento vissero i padri molto onorati, e che stampa gli annui sui rendiconti , e
nel i352 e i5o6 vi si tennero capitoli. quella della s. Infanzia, di cui riparlai nel
Anche Ueposati dice che prima 4 d'ano i voi.LXVII, p. 288; opere sante ed emi-
conventi religiosi d'Urbania, oltre 2 mo- i nentemente cattoliche, delle quali è del-
nasteri di monache tuttora esistenti. L'al- la i." zelante chiliarca e della 2.* diligen-
tra casa religiosa era quella de' chierici te tesoriere il conte Pietro Leonardi pa-
regolari minori del ss. Crocefisso, fuori trizio urbaniese, lodato per pietà e singo-

della porla del Parco, nella cui chiesa ri- lare amor patrio, la cui pianta e virtuosa
posano le spoglie mortali dell' amato moglie era parente del glorioso Pio VII.
Francesco M.* Il prelodato, tìella tomba Rilevano Reposati e Cilindri, che le ma-
da lui vivente fabbricata , il quale dopo nifatture particolari d' Urbauia erano le
(i vervi introdotti tali religiosi e assegnate sue maioliche ben lavorate, leggere, me-
rendile pel mantenimento di 1 2, e collo- glio verniciale e colorite di molle altre.
catavi la sua famosa libreria che loro af- Antica è la celebrità e rinomanza dello
5

UH B U R B 265
inai. lidie duranline e urbaniesi, dipinte Europa, da tanti accorti raccoglitori, per
elegantemente ne' vasi, ne' piatii e altre cui ormai poco restava di sì leggiadri la-
stoviglie, con bellissimi disegni di storie, vori , con lodevolissimo intendimento si

con isleintni,emblemi e altro. Le lodai an- dedicò a riunire quante mai memorie gli
cbe celebrando quelle di Petti' «( ^.)j* nel riuscì trovare su queste patrie manifat-
voi. LXXXIV,p. 219 e seg. Le fabbri- ture, almeno perchè ne restasse imperi-
cbedi maiolica fiorirono molto in Urba- tura ricordanza, deplorando l'obbrobrio
nia per il favore de'duchi d'Urbino, spe- di far mercato dell'avite opere per basso
cialmente Francesco Maria II. 1 fran-
di guadagno. Il magistero di queste mera-
cesi gli diedero il vanto dopo quelle di vigliose maioliche o vogliaui dire dell'ar-

Faenza; di versi scrittori fecero altrettan- te plastica, ceramica, fittilia, figuliuaria,


to. Si può vedere Gio. Battista Passeri : del vasaio e del boccalaro, pare che s'in-
Discorso, che conlienc la storia delle pit- troducesse quando intorno all'abbazia di
r
ture in maiolica d' Urbania, cioè a p. 3 1
s. mg. Durante edificò per e-
Cristoforo
Dell'istoria de' Fossili del Pesa rese ed al- ternare ilsuo nome ben architettato Ca- il

tri luoghi vicini, Bologna 1 775. E del eh. stel Durante, laddove fra'selvosi Àpeuni-
G. Ignazio Montanari la Lettera intor- ni il veloce M etauro co'suoi bruni gorghi
no è Ile maioliche dipinte raccolte dalca v, e il torrente Maltempo co'dirupati bur-
Domenico Mazza, Pesaro 836. Il quale 1 roni rendeano il Cerreto inaccessibile pe-
cavaliere uou contento di aver lasciata la nisola. Il che risale al 28 \, quando cioè 1

sua pingue eredità per l'erezione d'un 0- Papa Martino IV ordinava al prelatoche
spedale, volle anco che la sui raccolta, ad colle macerie del due volte arso Castel del-
onore della patria, si conservasse in per- le Ripe rialzasse agli sbandati Guelfi (P.)
petuo; ed in essa si ammirano pure le bel- più sicura stanza. La gran (piantila di

lezze delle maioliche eugubiue. Il eh. ur- ceni ed abeli allenati per disboscar la pe-
bauiese Giuseppe Raffaelli, professore di nisola, la creta del circonfluente Melau-

belle lettere, scrittore delle patrie memo- 10, a giudizio di Vasari gentilissima so-
rie, è perito conoscitore delle maioliche pra l'altre d'Italia, il fiero abbonimen-
lavorate in Urbania , come ricavasi dal to d'aver commercio cogl'iutet delti Ghi-
suo opuscolo impresso nel 1 846 in Fer- bellini (
/'*.) distruttori di loro patria, da'
mo dal Paccasassi, Memorie i storiche del- quali erano per ogni dove circondali, è
le maioliche lavorate in Castel Durante ben naturale che per tutti gli accennati
o sia Urbania compilate ec. Degnamen- motivi consigliassero que'profughi disgra-
te le intitolò a quel fiore di letteratura ziali a chiamare nella costruzione del nuo-
eh' è l'avv. Raffaele de Minicis di Fermo, vo paese, insieme cogli altri artisti,aucorai

il quale insieme col non meno dotto suo vasari. L'imperiosa brevità che mi è leg-

fratello avv. Gaetano , indefessamente è ge, impedisce che io segua il dotto scrit-

intento a raccogliere nel prezioso dome- tore, il (piale veramente nou pure alla pa-
museo le maioliche dipinte, special-
stico tria sua ina all'Italia ha donato un eru-
mente in Castel Durante; e di lui si bau- ditissimo trattato sull'arte delie maioli-
no, Cinque Lettere sulla raccolta delle che lavorate, principalmente delle duran-
maioliche dipinte dellefabbriche di Pesa- tine, e se a vessi spazio ne ornerei con bre-

ro e della provincia Metaurense di Gere- vi cenni quest'articolo. Con pena dunque


mia Delsetle esistente in Bologna. L'au- soltanto mi limiterò a ripetere i capi del
tore delle dette Memorie, giustamente do- suo ini poi tantissimo libro, da'quali si può
lente di veder decimate da 3 secoli le fa- prendere un'idea del bellissimo studioso
migerate maioliche durantiue-urbaniesi, lavoro. Epoca dello.stabilimento delle ma-
per la celebrila cui erano salite iu tutta ioliche iu CaslelDuraute.Peifeziouanieu-
2 66 IRB un
lo delle dottatine maioliche. Auge tlelle pera e delle maioliche si vogliono i più
pitture iu queste maioliche dui i5a5 al bei vasi della spezieria di Loreto, stima-
i 58o. Cartoni eseguiti su queste maioli- ta da Cristina reginadi Svezia sopra tut-
che. Pittori durantini io maiolica. Delle to quel tesoro: venue lodato a cielo da
tene. Delle varie sorte di vasi. De'colori. quanti scrissero delle maiuliche.il suo fra-
De'mol'mi. Delle fornaci. Celebrità delle tello Camillo a lui solo cedeva in valor

dui alitine maioliche.Decadeuza delle du- di pittura. 11 Cav. Cipriano Piccol Passo
ìanlinemaioliche. Vaserie durauline. Ar- di famiglia oriunda di Bologna, dotto rid-
tisti durantini, Siccome poi questi e i pit- i' arte figulinaria, in creare stupendi di-
tori appartengono agli uomini
illustri du- segni a niuno secondo riuscì. Scrisse 3 li-

mi propon-
rantini, de'principali ile'quali bri dell' Arte del Vasaio e de suoi se,-'
go fare ricordo,così conùncierò da essi. A v- greti j ed un libro su\V Architettura e
verle il eh. Raflaelli, prima di parlare di fortificazioni di tutte le città e terre del-
que'maestri pittori durantini in maiolica, l' Umbria j oltre un' opera Astrologica

i quali eternarono co'loro pennelli que- de Partibus. Ubaldo Scaonavino dalla


sta patria manifattura, non dover mera- Morcia, antico villaggio di Castel delle Ri-
vigliare se fra essi figurano taluno delle pe, da gessarolo vinse tutti nel grido di
principali famiglie, perchè 1' arte antica- maneggiar lo slecco. Luca e Angelo Pic-
mente era tenuta nobilissima e in gran chi, figli di Giorgio il più commerciante
pregio, altrettanto praticandosi in Gub- fra'duraulini vasai; pel decantato loro no-
bio, Urbino e altrove; opportunamente me ricevettero da'genovesi ordinazioni di
ricordando che Agatocle re (tiranno di Si- piatterie e d'ogni altra specie di vasi in
racusa, figlio d'un vasaio di cui in gioven- Tari modi dipinti, per portarli fino a Pa-
tù esercitò la professione, gloriandosi di lei ino. Simone da Colonelio eseguì una
t>ua oscura origine, col dire ch'ei non ces- piatteria per Sicilia , e 202 vasi da spe-
sava d'esser vasaio quantunque cingesse ziale. Pier Francesco Calze pittore di sto-
il diadema, per cui ostentava d'aver sul- viglie.Luzio Dolci figlio delf encomiato
le sue mense i vasi di terra misti co'vasi Otlaviano,egregiameute dipinse anche in
d'oro) ogni anno presentava i senatori tela, Probabilmente fu suo fratello Pier

d'un vaso tornilo di sua mano; e che Al- Francesco valente pittore nel 558, 1 al cui
fonso 1 duca di Ferrara inventò il vaghis- tempo fiorivano Durante i3
in Castel

simo bianco ferrarese. Bernardino Dolci fabbriche di maioliche da due e tre for-
in fiore sul i/±5o, buon pittore e assai a- naci: ebbe a nipote Agostino. Maestro A ^
bile negli stucchi, non dipinse piatterie, gostino Apolloni fu grande in pittura e ri-
r
ma fornì belle bozze di nobili plastiche. lievi, a Flaminio Tei zi, auto^
detto del d.
Sebastiano Sabatini detto Martori, il più re degli Annali Durantini, mss. esisten-
antico valente pittore duranlino, la vivez- te in originale nel municipale archivio

za de'suoi colori non fu vinta mai da nes d' Urbania, os-<ia la Cronaca di cui poi
suno;sul nascer del secolo XVI fiorì. Gior- profitterò, la quale vuoisi dal suo anno-
gio Picchi il Vecchio^ già compagno del tatore scritta poco dopo il 16 16; moren-
precedente, lasciò a'figli una fabbrica fio- do nel 602 adottò in figli i poveri, legan-
1

ritissima. Cecco o Francesco del Vasaro. do al s.Monte vistosi suoi beni. Il cri-
i

Guido Beruacchia dipinse 3oo vasi per tico annotatore di tal Cronaca dice che
la spezieria di Palermo. Orazio Fontana deve rendersi il suo a chi si deve. L' A-
non ebbe pari in ritrattar bozze, idear polloni nacque di madre durautiua , ma
miste, distribuire i colori, calcolategli ef- per padre fu di s. Angelo in Vado, tut-
fetti del fuoco nelle maioliche; fu princi- toché la maggior parte di sua vita la pas-
pal campione uell' arte, e suoi cupi d'o» sasse in Castel Durante presso lo zio ma-
URB li R B 267
terno. Giorgio Picchi il Giovane, figlio volò il meglio di quella fama che s'era-

etàAngelo già lodalo, rifulse fi 'a'prinii di- no meritata colla loro perfezione. Essen-
scepoli delfamoso mimiate Barocci, nel do trasportate in lontani regni e paesi,
disegnare ebbe pochi eguali, niuno nel- dov'era ignoto iuqual luogo precisamen-
la velocità del dipingere. Lasciando di di- te fossero state dipinte , di necessità le

pingere nella patema vaseria, eseguì va- dovettero appellare col uotue generico
ri dipinti altrove: in lìonia la Scala San- della provincia, vale adire tu binati odi
ta, la sala ove si faceva il Papa (ina l'e- Urbino. E siccome se ne lavoravano del-
lezione allora procedeva nella cappella Si- le sottendenti pure nello stesso Urbino,
stina), tutta la cappella di s. Gio. a Porta i meo pratici quindi credettero eseguite
Latina, non poco uella libreria Valicaua: propriamente in quella famigerata città
iti patria il chiostro di s. Francesco, nel- quante maioliche d' Urbino o urbinati
la chiesa la Concezione e il Paradiso , la sentirono nominare. La morte di Frati*
Cena nella fraternità del ss. Corpo di Cri- casco AI. 1 liei 1 63 1 annunziò l'ora estre-
1 1

sto, e la chiesuola del Carmine. Giustino ma a'fasli de'metaurensi, e alleistrultive


Episcopi o Lavolini, lasciala per tempo pitture delle maioliche durantine. Sicché
la paterna vaseria, si recò in Roma a im- dopo la metà del secolo X VII in Li baino.
parare la pittura, e tornato in patria con non rimasero che innominati artisti,! qua
gloria vi lasciò belleopere magnifiche, fra li a Ilio fuori d'alcune bambocciate, picco-
le quali il quadro grande all'aitar mag- le storie e immagini di santi in biauco so-
giore di s. Caterina, di s. Maria della Mi- pra uu pallidissimo azzurro o viceversa,
sericordia , e lo Spirito Santo oggi nel- ovvero a solo giallo e turchino, non s'oc-
1' episcopio. Perla vaseria Episcopi ese- cupavano che di fiorami, trofei e minuti
guì stupende bozze e cartoni , allorché grotteschi ranci, gialli e celesti, malgra-
mancava di lavori in tele o a muro, o pet- do un'ombra di crudo, incarnati e gra-
ti astullo.FrancescoSal vi dipinse alla con- ziosi. Da andarono sempre
quell' epoca
fraternita di s. Giovanni la candela bene- più iu decadenza, tranne qualche tempo-
detta da presentarsi alla duchessa. Ac- raneo tratto, al modo pur narralo dal eh,
curzio Magmi accurato pittore nella de- Rall'aelli. Altro si attende dalie sue ela-
cadenza dell'arie. Gio. Baltisia e Gio. Lu- borate ed erudite osservazioni in che ver-
ca Carli, padre e figlio, ma meu che me- sa fra il magistero pubblico letterario, ad
diocri. Francesco Barlocciui deli636, il utile aucora della storia artistica, a lustro
miglior pittore del suo tempo, e siccome e decoro maggiore della sua Urbania. Il
le maioliche ogni dì più scemavano di cre- eh. Gio. Battista Baudana-Vaccolini ra-
dito, d'ordinario dipingeva in tela. Tom- vennate, attuale governatore d'Urbania,
maso Amantiui estremo fra' pittori del- in una recente erudita stampa, di cui par-

l'antiche maioliche, indi scultore eccellen- lerò a suo luogo, celebra il durantino no-
te e buon plastico ; sepolto nella chiesa di me specialmente nel meraviglioso magi-
S. Biagio della Fossa di Roma, essa non stero delia plastica, di tanti valenti in ce-
più esiste. Degli artisti durantiuio vasai, ramica, in disegui, in pittura e per copia
1' autore riporta uu lungo catalogo, così di prestanti lavori chiamati taluni deno-
delle 32 vaserie durauliue. Dice che le minati duraiUiui all'isole Jonie, in Anver-
varie sorte de' vasi ordinari erano di 3 sa, a Roma, Veuezia, Firenze , Urbino,
classi,a torno, a forma, ed a slecca. Ra- Ferrara; li dice ricercati d' oltremonli e
gionando poi della celebrità delle durau- oltremarea direttori di fabbriche, del che
liue maioliche o urbaniesi, avverte op- fanno testimonianza in vedendo di tanto
portunamente, come a quelle di Pesaro bello artistico molti capolavori, de'quaii
e Gubbio, mia sinistra couibiuazioue iti- egli all'erma souo ancora ili Libatila e
2 68 IRB URB
prato i conti Materozzi-Brancaleoni, i terra, Firenze, Roma, Bologna, Perugia,
r
conti rng. Gaetano e Pietro Leonardi, e Fermo, Loreto e Pesaro, ad abbellire son-
i Antonio Alberlucci Boscarini me-
nobili tuose e rinomatissime gallerie. Nominai
ntissimo gonfaloniere, fratelli Marfori- le maioliche di Gubbio j^ev analogia del-

Savini, il prof. Ralfaelli Iodato (princi- la pregevolissima arte, ed anco per sup-
palmente e in buon numero), e in altre plire al non riferito in quell'articolo, non
case. Fra queste il d.' Baudana compren- voglio qui passare sotto silenzio, che ne'
de la sua raccolta di quadri , di maioli- I. 23 e 2.4 deW'sllbum di Roma si ripor-
die e anticaglie ed aggiunge, ora me-
, ta l'eruditissima e assai interessante: Let-
glio che inalili luoghi ad ornamento col- tera del marchese Francesco Ranghia-
locata nella sala della bella residenza go- sci Brrtncaleoni, al chiarissimo signor
vernativa, Vi sono alcuni oggetti e an- marchese Giovanni Eroli di Narni, da-
che frammenti di lavori, che dimostrano ta in Gubbio a '6 gennaio 857. Di Mae- 1

in quale magnificenza e perfezionamento stro Giorgio da Gubbio e di alcuni suoi


fosse giuuta in Libatila l'arte ceramica, lavori in maiolica. Non essendo propria-
sia che si miri la dolcezza e grazia del mente questo il luogo di ragionarne, mi
disegno , sia che si contempli la morbi- limiterò a qualche generico e fugace cen-
dezza delle tinte co'chiaroscuri, e loro in- no. Il finalismo il' alcun tempo risve-
dustriosi passaggi; onde alla conoscenza gliatosi intorno a' lavori dell'arte pla-
d'altri originali da lui veduti, ritiene per stica, ceramica, Attilia o figulinaria, vol-
fermissimo, come opinarono diversi in- garmente maiolica; i prezzi quasi favolo-
tendenti, che questi artisti nell'esser for- si a cui sono salili, singolarmente quelli
niti dalle stampe e dà'coutorui d'un Bat- diMaslroGiorgioAndreoli fiorito in Gub-
tista Franco di Venezia, del Viti urbina- bio sul cadere del XV e nella prima metà
te e de! Tiziano di Cadore, avessero e- del XVI secolo, indussero il eh. marche-
ziandio delle bozze del priucipe defitto- se a riferirne le notizie per contentare l'ot-
li l'urbinate Rallàele, con quelle di Giu- timo amico suo, com'esso cultore della
lio Romano o Pippi,di Raffaellino del Col- dotta ed amena letteratura e conoscito-
le della scuola chiarissima di lui per mez- re profondo dell'arti belle, il quale n'era
zo dell'allora domiuanle Guid'Ubaldo II bramoso. Dichiarato il desiderio che an-
tinca d'Urbino, che promosse e protesse co dell'eugubine maioliche si scrivesse la
le belle arti; anzi si sa che dopo la morte storia , come fecero i benemeriti Passeri
di Rall'aele, accaduta nel 1 520, fece rac- delle pesaresi e RaiTaelli delle durantine,
colta di quanti disegui e invenzioni potè passa a dire della famiglia di Giorgio o-
avere di quel commise l'e-
sommo, e ne riginaria dei territorio di Pavia, della qua-
secuzione sui vasi e sui piatti. Con que- le il di lui illustre genitore uel 1778 ne
sti classici modelli non potevano non sor- pubblicò le Notizie genealogiche. Reeos-
tite maioliche o porcellane di eccellenza si Giorgio a Gubbio co' fratelli Salini -

inarrivabile, operate da uomini abilissi- bene e Giovanni per essere in grido la per-
mi, già fino tla que'giorni avute per am- fezione in cui ivi erano salite le arti del
bito e caro dono da' grandi e da'reguau- disegno per la protezione de'magmfioi du-
ti, ed oggi pure desideratissime, cercale chi d'Urbino, massime la pittura, l'archi-
a lull'uomo, e avidamente commerciate tettura, la scultura, l'intarsiatura. Dipoi
con prezzi alti e di piena affezione, sì pel i 3 fratelli neli498 ottennero l'eugubi-
bello artistico, che per il moda,
lusso e la na cittadinanza cull'obbligo di mantener-
n. udirne dell'epoca presente. Perciò mol- vi l'arte che da molli anni vi esercitava-

tissime maioliche durantine urbauiesi fu- no, anzi Giorgio ne conseguì pure la no-
rono portati; in Francia, Spugna, lughil- biltà e fu sì uccello a' duchi Federico e
URP. (IRB 269
Francesco I, clic lo fecero castellano del- bri(he di maioliche contemporaneamen-
la fortezza di Gubbio. Giorgio divenne te in Gubbio decaddero, o sopravvisse-
celebre come qua-
pittore di maioliche, e ro poco, e ciò per le ragioni che narra

le scultore e modellatore in creta, sia per il marchese, deplorando anch'esso la bia-

l'eccellenza e per la varietà delle vernici simevole esportazione altrove di tante


in argento, in oro, a sm eraldo, a rubino, meravigliose opere. Con altra JLetteraAe

sia in line per altre ti nte sempre rilnrrn- 27 aprile, con patria gioia manifesta il

ti d'uno smalto trasparente a iride d'un marchese, d'esser giunto l'eugubino Lui-
effetto meraviglioso. Egli introdusse nel- gi Carocci, giovane d'ingegno atto a gran-

le sue maioliche quello siile rhe lo con- di cose, ad avere ritrovato dopo ripetuti
dusse 8 grado di rinomanza. Il
sì alto sperimenti il tanto desiderato segreto per

tutto è riferito egregiamente con interes- fai e rivivere i lustri a iride, metallico-can-

santi particolari, e prove indubitate me- gianti, perfettamente simili agli antichi

diante descrizione artistica di diverse o- (leggo nel n.°220 del Giornale di Roma
r
pere, nella Lettera che vado spigolando. del 1857, che mg. ministro del com-
I superbi dipinti che per tutta Europa si mercio e lavori pubblici ha premiato con
ricercano con tutto studio e dispendio, medaglia d'argento Annibale Cellini pit-
con ist ile più purgalo s'inlrodusseio nelle tore di Frosinone, per avere ritrovato
maioliche eugubine circa il i5i5da Gior- dopo*molle investigazioni il modo d'ap-
gio, vale a dire vari anni prima che lo plicare l'oro in libretto sulla carta e sul-
fosse nell'altre fabbriche italiane, poiché la pergamena, onde farne fregi dorati
l'auge delle maioliche durantine il Raf- ne' libri alla foggia de' codici antichi);
faella la stabilisce ali 525, e la perfezio- il quale inoltre operosamente si sta occu-
ne delle maioliche pesaresi il Passeri la pando di riprodurre le stoviglie sul co-
riferisce intorno ali 54o. Egli creava, di- stume di quel le del i5oo; essendo sem pie
segnava, modellava, coloriva, perfeziona- ricchissimo e ferace il territorio eugubi-

va; laonde nelle sue opere ammira quel-


si no delle terre e materie mineralogiche
l'unità di stile che comunemente non per le vernici, manifatture
usale in tali

s'incontra inalile; poiché ordinariamen- figulinarie. Dipoi V. Prinzivalli di-


il eh.

te i lavori figolinari degli altri doveano rettore del roma no giornale VEptac ordo,
passare per molte mani prima d' esser nel n.° 14 dell'anno 3.° die bella contez-
compiti. Descrivesi ancora nella Lettera za del libro: Di Mastro Giorgio da Gub-
alcune di quelle molle maiolitheche nel- bio e di alcuni suoi lavori in maiolica.
lo scorso secolo adornavano i palazzi, le Lettera del march. Ranghiasci Bran-
private abitazioni e perfino i tugurii eu- caleoni nuova edizione riveduta dal-
,

gubini, non meno 1e poche esistenti, an- l'autore ,cd arricchita di note ed Appen-
che dal marchese possedute nel suo pa- dice, Pesaro 1857. L' encomiato autore
lazzo, con altri copiosi oggetti di bellear- parlò nell'interessante libroanchediLuca
ti, i cui disegni incisi pubblicò nello stes- della Robbia ingegnoso scultore fioren-
so Album. Giorgio vi vea ancora neh 552; tino, e meglio delle prime terre cotte di-
i! suo figlio Vincenzo fu erede eziandio pinte a smalto, di che si ha un segno nel-
di sua abilità, come apparisce dalle sue la storia dell'arte. 11 suddetto lodato ma-

opere similmente descriile nella Lettera. gistrato d'Uibania celebra gli nomini pre-
Colla sua morte, avvenuta neliSyfi, eb- rlarissimi in ogni genere di scienze, lette-
bero fine P eugubine maioliche ed lu- i re, belle arti, in toga, in armi, e nelle pub-
stri a iride, dopo una vita di poco meno bliche sagre e civili magistrature e ge-
cheioo annidacchèMastro Giorgiov'in- stioni dello stato, e precipuamente con
tradusse il suo segreto. Anche le altre fab- lui ,che preferisco per l'indispensabilebi e-
270 DRB li R B
vilìi, ne vado a riferire gì' illusili nomi; put-Suì Olim Ch'is- Nomini- Majestali-
di altri parlerò in progresso dell'articolo que Principis'-Hoc Publicum Monumen-
colla Cronaca e altri. Oltre i già memo- tum Posuit. Todi descrive le scarpe colle
rati in tante rinomatissime opere di pla- quali venne espresso nella statua, con to-
stica o ceramica, in tele o in tavole, e in maio la cui cima è semicircolare , e nel
architettura, conviene cominciare dal ri- suo mezzo la croce greca ornala di raggi
Cordare con gloria di venerazione quelli la cui forma riprodusse con
negli angoli,
che fiorirono in santità di vita, ed a'quali tavola.Vanta quindi il cardinal Latino
fu concesso il culto degli altari. Tra essi Brancaleone (con questo nome non lo co-
le diocesane e del circondario urbaniese: nosco: co'biografi de'cardinali bensì dissi
b. Margherita nata Metola neh 287,
alla del cardinal Leone Brancalrone nobile
indi terziaria domenicana, morta a' 3 a- 1 romano) di Ermanno,
due Brancaleo- i

prile 1 320} s. Veronica Giuliani^.) na- ni vescovid'lmola edi Camerino, Costan-


ta in Mei-catello nel 1660, poi cappucci- zo Felici vescovo di Città di Castello, co- 1

na, morta nel 1727 e canonizzata da Gre- gli altri vescovi dì Epiro Giacomo Venan-
gorio XVI neli83gj il b. Filippo Betti- Scutari Bartolomeo Barbadori , di
7.i,di

ni dell'ordine de'gesuali, defunto inFiren* Bitonto Sebastiano Delio, di Minori Ora-


ze nel 1 5 00. Fra 'servi di Dio: la vcn. suor zio Basilischi, d'Amelia (della quale me-
Francesca d'Ugolino agostiniana, moria gli aSpoi.ETo)Gio. Antonio Lazzari proni-
a'2 febbraio 1484 uel monastero di Gub- pote del celeberrimo Bramante e morto
bio delle rocchettine del ss. Salvatore, e in buon odore di santità, il vescovo Ven-
suor Paoladi Bartolomeo Papa o Papi, turi, mg/ Alessandro Angeloni odierno
r
egualmente morta in Gubbio nel 1496* arcivescovo d'Urbino, mg. Guerr'Anto-
ambedue colà mandate da Federico 1 du- nio Boscarini Gatti attuale vescovo d'Ur-
ca d' Urbino ad erigervi il monastero di bania e s. Angelo in Vado. Altri illustri
s. ove fecero grandi e belle co-
Spirito, ed sono principalmentejPierAn-
ecclesiastici
se; fr. Francesco minore osservante mor- tonio Pelruzi, mg/ Orazio Basoja, Ubal-
to nel 49^ m Casliglion Aretino; ed An-
1 dini, Paolo Scirro, p. Onofrio conventua-
tonio M." Ubaldini de'conli di Monte Vi- le, p.M. Ubaldini gesuita, Federico U-
cino, per tacere di altri che in ogni ge- baldini, can. Gio. Battista Santi uno de'
nere dierono perfetti esempi di virtù cri- deputati alla riforma del Calendario ro-
sliane, Nelle dignità ecclesiastiche pri- mano, e tra altri dotti e cospicui prelati
meggia il Papa Clemente XIF Ganga- mg/ Nicola preposto Boscarini Gatti. In
nelli diocesano, conforme egli si appella guerra e in pace si distinsero valentissimi
nel breve diretto al magistrato urhanie- durantini e urbaniesi, specialmente i se-
se a' 12 agosto 1 769, anno t.°del suo pon- guenti: Bernardino Benedetti, d/ Felice
tificalo, con esprimersi, ld nobis neque Costanzo, il Solitario durantino, France-
novum, neque inexpectatum fuit, cum, sco Luzzi, Sebastiano Macci, fr. Stanislao
quo animo ergo Dioecesanum vestrum, Rossi francescano riformato, Gio. Balli-
r
silis } palam jampridem feceritis> nostra sta Bellini, d. Flaminio Terzi, Ugolini
scilicel in civitalem veslram coaptatiO' ec. In armi e iu Ioga divennero famosi :

ne etc. Leggo nel p. Povyard, Disserta.' nel 1296 Brancaleone di Ermanno, nel
zione sul bacio de' piedi de' Pontefici, che 1 356 Brancaleone brancaleoni, nel 1 364
Urbania gli eresse in dello anno una sta- rilecchino Leon, u di Hentivegni contesta-
tua colla seguente iscrizione.. Clementi bile della repubblica fìorenlina.Gioacchi-
XIV P. O. M. - ExDioecesi Urbanie.ns.- 110 di Sercecchi, Francesco di Gorio Ni-
Principi amantissimo - Civitas Urba- coluzzi ambo contestabili, Pier Francesco
niae-Provinciae Massae Trabariae Ca- Brancaleoni senatore di Roma dal 4° 1
f
1

une u b n 97
ni 1 4o6 e conte di Monteverde, Paceo Po- crescendoli e ricucendoli a miglior lezio-
li'inoiie condottiero di eserciti, Giovanni ne,inedi a nte l'interessa ole opuscolo : Od-
Uhaldini capitano, Scirro Scirri architet- ia patria di Bramante Lazzari per Raf-
to e ingegnere militare, benemerito e ce- faello Rossi socio corr. dell'accademia
lebre per l'espugnazione d'Otranto con- di scienze , lettere ed arti de' Quiriti in
tro i turchi, Francesco Gugni ingegnere, Roma, precettore di umane lettere in Sa-
bernardino L'balditii aiutante e consiglie- l'ignano, Urbania dalla tipografia Rossi
re in s. Leo del giovinetto Sigismondo i852. Anche il Ciinarelli dicendo che ,

Varano, Bernardino Ubaldini , Curzio CastelDurante per la bontà dell'aria pro-


Scirri prode colonnello della repubblica dusse uomini d' ingegni sublimi in ogni
di Venezia; i capitani Antonio e Curzio tempo, più d'ogni altro si vanta di Bra-
Scirri , Paolo Allegrini, e Gio. Battista mante, il quale siccome alle meccaniche
Papi; ingegneri e architetti militari Bel- e alla visuale architettura die lo spirito,
lo e Girolamo de Medici; Flaminio e Be- cosi di esso il nome alzò fino alle stelle*
nedetto Uhaldini ; cav. Ostilio, oY Gio. Nella Cronaca di Castel delle Ripe e del-
Pietro,avv. Pompeo nobile e cittadino ro- la Terra di -Durante, sebbene l'annota-
mano della famiglia Lazzari, sempre fe- tore propenda più in favore per Durante
conda d' ingegni egregi, già Severucci e che per Urbino, vi sono riflessi opportu-
ab aulico oriunda di Città di Castello, se- ni alla buona critica. Tuttavolta per slo-
condo il Papi, però confutalo. In essa con rica imparzialità riferirò le opinioni di
gloria patria rispleude Francesco Lazza- nitri scrittori parlando di Fermi guano e
ri detto Bramatile, celebre e famoso in- di Urbino dire
in quest'articolo, sia nel
gegnere e architetto (anche poeta e pit- di tal comune e della villa del Monte A-
mente e magnificen-
tore), a cui l'elevata sdrualdo, sia nel celebrare gl'illustri ur-
za di Giulio 11 commise neli5o6 la rie- binati, anche per farlo suo Urbino. Inol-
dificazione d'una delle meraviglie del tre neila giurisprudenza fiorirono gli ur-
mondo, la Chiesa di s. Pietro in fatica- baniesi, Giuseppe Raffaeli! pretore di li na-
no , il più sontuoso tempio del medesi- ca e morto in Genova uditore del senato
mo, e divenne il mecenate del divino Raf- rotale, Pucci avvocato concistoriale e bi-
faele. Cosi quando Brunelleschi avea il bliotecario del laChigiana, Otta vianoLeo-
già operato in Firenze i primi saggi del nardi avvocalo e uditore in Pesaro. Ur-
bello, Castel Durante contribuì al risor- bania ancora si pregia d'altri giurisperiti
gimento dell'architettura, ed è celebrato e magistrati viventi i
come pure di altri
divino restauratore della romana il suo che onorano la patria nelle lettere, nel-
Bramante. Pregiandosi gli urbinati di l'arti liberali, nell'armi. Nel 1846 morì
vantare anche Bramante fra 'grandi con- in INapoli, direttore della scuola di canto
cittadini, contrastandolo ad Urbania, a- di quel reale collegio, l'urbaniese cav. Gi-
vendone persino fallo dipingere il ritrat- rolamo Crescentini celebre musico, già
to nel sipario del teatro nuovo, perchè maestro dell'imperiai famiglia di Vien-
si ammiri quasi una di quelle fulgide e na e dell'imperatrice M. a Luigia, onde il
preziose gemme che adornano la glorio- marito Napoleone 1 lo fece direttore del-
sa corona della città ducale, mosse il vir- la musica di Parigi; è altresì lodato qual
tuoso amor patrio del eh. Raffaele Rossi sommo restauratore del canto italiano
urbaniese di conservarlo a Urbania sua, (con queste parole e il suo nome, nella ca-
a gloria della verità, e volle provarlo col- sa in via dello Spirilo Santo si ricorda
la storia desunta piecipuameute dagli nell'esterno prospetto che vi nacque fra
scritti del suo avo Guido Luzi, delle pa- queste mura l'anno 762 oli febbraio),
1

trie cose erudito e tenero conoscitore, ae- e autore del Metodo elementare, ricono-
272 URB DRB
scinto vero codice del canto italiano e a- la sua municipale amministrazione l'ap-
dottato quasi in tutta l'Europa. Si può podiato Orsaiola. L'avv. Castellano, Lo
considerare mbaniese il sapiente* inte- Stato pontifido, r^xona ndo d'Urbani a, ri-
gerrimo can. Saverio Pierpaoli di Fano, ferisce che un'ampia novella strada con-
come lo qualifica l'urbaniese suo biogra- giunge Urbania ad Urbino, compita cir-
fo, con quanto altro vado ad accennare cail 83o mercè le cure indefesse del ma-
1

di lui; poiché amò riamato Urbania qual gnanimo cittadino urbinate Fulvio Cor-
2." sua patria, vi fece lunga dimora e ivi boli. Grandioso monumento nella stessa
terminò la sua onorevole carriera mor- pubblica via innalzato, ha reso eterna la

tale. Dotto in varie discipline, esercitan- memoria della parte che prese a tant'o-
do la medicina,per la sua fama la città ver- pera il benemerito cardinal Cristalli ,

so il i 8 14 il volle a suo medico, nel qua- mentre lepubbliche rendite sagacemen-


le rilevante uffizio si ammirarono gareg- te amministrava. Venne dipoi la via con-
giare in lui la perizia, le virtù, la pietà, tinuata per Borgo s. Sepolcro a secondar

l'amore del prossimo. Ottenne in degna le viste di Leopoldo 11 granduca di To-


consorte Virginia de' conti Leonardi, la scana, e divenendo essa il mezzo più ra-

quale dopo aver formatocolle distinte do- pido di comunicazione fra il Mediterra-
ti che l'ornavano la sua felicità, nel dar- neo e l'Adriatico, contribuì a ravvivare
gli ilio. pegnodell'aflettoconiugale, mo- fra'due popoli confinanti il commercio e
rì nel bacio del Signore col neonato. In- l'amichevoli relazioni. Di sua grandissi-
consolabile e colpito da profondo dolore, ma importanza e lavorazioni eseguite di-
si consagrò al santuario, ed asceso al sa- scorre l'opuscolo Nuova strada dell' A-
:

cerdozio fu onorato d'un canonicato nel- pennino per Urbania alla Toscana che
la cattedrale. Nel nuovo stato si fece ve- compie il progetto della comunicazione
nerare per zelo ecclesiastico dottrina e , de' due mari Mediterraneo ed Adriatico,
qual decoro del capitolo. Morì fra il ge- Rapporto dell' ingegnere vice-ispettore
nerale compianto e meritò; L'Elogio del Pompeo Mancini cav. del r. ordine del
can. Saverio Pierpaoli letto da Raffael- Merito di s. Giuseppe, direttore de'prìmi
lo Rossi professore di belle lettere in Ve- 4 tronchi della strada suddetta ec, Pesa-
nicchio e socio di varie accademie, nel- ro 1840. Il Saggio del Ponti-
Calindri,
la chiesa delle rr. inni, di s. Chiara in ficio stato, dice che nel territorio sono le
Urbania il 23 settembre i&5i, giorno tri- vestigia della città d'Urbino Metaurense,
gesimo del pubblico lutto. Rimini i853. città degli umbri, della tribù Stellatimi,
La città ha un cardinale per protettore, ch'ebbe i suoi vescovi , e fu città della
e nel i
847 il Papa che regna dichiarò ta- Pentapoli. Però Brandi marte, Pi-
il p.
le il cardinal Benedetto Barberini, la cui ceno Annonario ossia Gallia Senonia,
nobilissima casa fu sempre aflezionatissi- dichiara che vi furono l' Urbino Metauren-
maaUrbania,dopochèUrbanoVlll ^ al **
se eI' Urbino Ortense, questo nelle vici-
belisi fu tanto munifico colla medesima, nanze ó'Asisi, l'altro è l'esistente Urbino i
con quanlocelebrerò poi. La città, il borgo, per quanto riferirò in tale articolo. Non-
co'suoi annessi, conta quasi 4ooo abitan- dimeno non voglio occultare, che si ap-
ti. L'ultima proposizione concistoriale prende dal n.° 3 del Diario di Roma del
1

dice d'Uibania in planitit condita in suo 1824, chel'inclila città d' Urbania è l'£/r-
unius milliarii ambitu una cum suburbiis binum Metaurense,[)o\ capitale della pro-
5oodomos, et 4ooo circiter continet in- vincia Massa Trabaria di s. Pietro, che
colas. Il suo governo comprende i comu- pare fosse uno de' Presidali dello slato
ni diBorgopace, Mercatello, Peglio, Pio- ponlificio(V.). Gli urbaniesi ritengono che
bico e loro appod iati. Di più dipende dal- l'Ughelli m\\' Italia sacra, t. 2, p. 882>
URB URB 273
riportando un'antica iscrizione, bene at- Notai altrove, parlando dell'antiche Mas-
tribuì ad Urbaniu la condizione d' Urbi- se, che il vocabolo significa complesso di
no Metaurense, ripugnando di riconosce- più possessioni unite insieme.o per la vi-

re per tale il presente Urbino. L'iscrizio- cinanza, o sotto una stessa denominazio-
ne la riporterò poi. Vedasi Annibale de- ne principale, e I' etimologia deriva dal
gli Abati Olivieri Ragioni del titolo di
, greco; cioè un'unione di più fondi ristret-
Provincia Metaurense dato alla lega' ta da un solo recinto, un corpo di molti

zione detta volgarmente di Urbino, Napo- poderi. Giuseppe Colucci, che ne riporta
li 177 1. Ebbe Castel Durante, al pari di le spiegazioni eie testimonianze degli scrit-

Corfù, Genova e Pesaro, cave d'ottima tori, conclude che la vasta estensione di
creta; e tuttora possiede terre argillose territorio in discorso fu delta Massa, a
per stoviglie comuni e di lusso, oltre le cui si aggiunse il vocabolo Trabaria per
filande di seta. 11 tacito Metauro produ- le riferite ragioni. Il Reposati nel t. 2,p.

ce nel suo letto gentilissima terra, la qua- 4og , descrive la provincia della Massa
le in esso si depone allorché l'escrescen- Trabaria. Di questa si crede che antica-
ze tirano più che al fulvo al biancastro ; mente ne fosse metropoli la città d' Aleria,
indubitabile indizio che fra le terre stac- i cui vestigi vedutisi nella pianura,che dal
cate dalle marnose sue ripe la predomi- suo nome Aleria s'appella, situata sulle
nante in allora è l'argilla. Da tale terra rive del Candiano, alle radici del vicino
i 1! tira 11 tini traevano la materia per for- monte Rocella. E siccome i suoi ruderi
mare le narrate maioliche lavorate. Il Me- apparivano meravigliosi , si congetturò
tauro è anche famoso per la rotta del car- che fosse nobile, popolata e grande. Si
taginese Asdrubale, operata dal console ha dalla tradizione,ch'ella volendosi man-
romano. tenere in fede, da'barbari, probabilmen-
Urbania sorge ove e ne'suoi dintorni te i goti, come che tentarono resi-
l'altre
abitavano anticamentegli Urbinates Me- stere alle loro violenze, venne saccheggia-
(aurenses, e tutta la parte innaffiata dal ta e arsa; e che dalle sue rovine in un col-
fiume Metauro compose la provincia ap- le sfaldalo da' superstiti abitanti venisse
pellata Massa Trabaria o Trebaria. Ri- rifabbricata, e dalle ripe del medesùnocol-
a
cavo da fr. Vincenzo M. Cimarelli, Isto- le, che invece di mura lo circondavano,
rie dello stalo d'Urbino, da' senon ideila non più Aleria, ma Castel delle Ripe ven-
Umbria Senonia, che la provincia di Mas- ne indi denominalo. Il Colucci, Dell' An-
sa Trabaria è nella regione a'Iati del Me- tichità picene, t.
9, p. 1
9 1 , tratta: Del Ca-
tauro, ove dalla Toscana dividesi l'Urbi- stello detto delle Ripe, dell'origine e del-
nato. Chiamasi con tal nome per la mol- le rivoluzioni di Castel Durante, come e
titudine d' abeti che in quegli Apennini aitando fosse detto Urbania, condizioni
più che in altra parte d'Italia vegetano, di questa città. Con taleguida, e con quan-
i si usano per gli e-
quali in molta copia to altro pubblicò il Colucci ,
il quale di-
difizi,massime pe'lravi delle grandi fab- chiara essersi profittato d'alcune notizie
briche, a motivo di loro lunghezza e gros- ricevute dall'arcipreteLazzari d'Ui bania,
sezza, e servirono all'antica Roma ezian- principalmente m'accingo a dare de cen-
dio per le basiliche, i templi, i palazzi e ni sulla medesima. Insorsero dubbiezze
trasportavano col mez-
altri edifizi,dovesi se I' odierna Urbania fosse uno de* due
zo del Tevere per 1* opposto versante. Urbini succennati, ed il Colucci col pre-
Quindi da tale abbondanza di travi, voglio- cedente trattato: Dedite Urbini Metau-
no Flavio Biondo néV Italia illustrata, e rense e Orten se, stabilì pel Metaurense il

Pamphilio nel Pìcenum, che la provincia presente Urbino, dell'altro ignorarsene il

abbia preso il nome di Massa Trabaria. sito. Anzi aggiunge, che a togliere alfat-

VOL. LXXXV. 18
274 ORB U II B
to PopinioneclieUrbania fossestata l'Ur- no pontifìcio. Che
Massa Trabiiria della
bino Melaurense, nulla volendo l'analo- ne prese premura e impegno anche l'im-
gia del nome Urbania con Urbino, trovò peratore Ottone IV, prendendola sotto
necessario ragionarne e mostrarne l'ori- la sua protezione, con diploma de'7 otto-

gine. Dunque l'iscrizione cbe l'Ughelli at- bre 208, riferito dal Colucci.il quale ser-
1

tribuisce ad Urbania appartiene a Urbi- ve per conoscere quali fossero gli antichi
no: la ricavò da Cluverio, che credette Ur- termini della Massam B. Pelriquae Tre-
bino F Urbinati Hortensem, e Durante baria voeatur, e se differiscono da' pre-
F Urbinati Melaurense. Eccola": Reipub. senti, se pure si può ravvisarlo da'voca-
Mediolanensium -Reipub. Nolanorum - holi delle contrade, de' luoghi, de' fiumi
Reip. Urbinatium Metaurensium.Ma sic- variati e corrotti in processo di tempo.
come Colucci nel citato tomo comincia la Leggo inoltre nel Cohellio, Nolitia Car-
sua narrazione coll'ultima distruzione del dinalati^, p. 1 4 '
» il diploma dell'impe-
Castel delle Ripe, e colle ricerche di sua ratore Rodolfo I de' 19 marzo 1277, di
origine; avendo poi nel t. 27 delle stesse conferma a Papa Nicolò 111 de' domimi
Antichità picene riprodotto a p. 1 la Cro- temporali della Chiesa romana, ratificato
naca di Castel Terra
delie Ripe e della dagli elettori dell'impero, in cui si con-
di Durante, con Appendice Diplomatica ferma anco la signoria sulla Massa Tra-
de' documenti esistenti nell'archivio se- baria, Urbino, Monte Feretro, Pentapo-
greto d Urbania, prima con essa procede- li , Massa Trabaria cum adiacentibus

rò a chiarire diversi punti storici, indi pro- Terris suis et omnibus aliis ad praedi-
,

seguirò di conserva per le notizie di mag- ciani Ecclesiam pertinentibui, cum omni-
gior interesse. L'antico Castello delle Ri- bus fìnibus, terriloriis etc. Nel 1224 Ca-
pe, come dicesi in molti istromenti esi- stel delle Ripe era ragguardevole, si go-
stenti nell' archivio municipale d' Urba- vernava e reggeva da se in nome della
nia, rogati nel i3o8 enei i3og, è posto Chiesa romana, senza essere soggetto riè
nella Marca d'Ancona (V.), dirò pure ad Urbino, né ad altro luogo, ed a vea giu-
nel Piceno {F.) Annonario chiamato an- sto circuito, per cui Città di Castello fe-
co Gallia Senonia , provincia di Massa ce seco comunanza con alto del 1225, con
Trabaria, lungi dal Metauro e ora da Ur- obbligarsi alla sua restaurazione e in ca-
bania un tiro di lucile, era in piedi nel so di guerra sommi lustrargli 5o cavalli e
i2o5, nel 1224 e neh 277, cioè in quelle 200 prendendolo sotto la sua pro-
fanti,
coste nel luogo detto il Castellato , nel tezione per sempre. Era assai popolato e
quale ora sono vigne, alboreti, terre e n'opro va che dipoi nel principio della sua
sassi. Si deve credere che il castello fosse ultima riedificazione, che fu sollecita far
slato forte per sito e altro ,
per resistere eseguire la s. Sede pel conto che ne fa-
alle continue guerre contro i vicini urhi- ceva, il consiglio si formò di 100 uomini,
nali di parte ghibellina mentre gli abi-
, quello de'giurati di 60, e F altro de' sa-
tanti erano guelfi, sempre di voti e fedeli pienti di 1 o.Avea l'istesso tei ritorioch'eb-
al principato temporale de'Papi e della be poi Durante, nel quale eraviil Castel-
s. Sede. E qui fo avvertenza, che l'Esar- lo della Torre della Badia dove sorgeva
cato di Ravenna (A.) datosi spontanea- una fortezza guardata da uomini d'arme,
mente alla sovranità de'Papi, compren- e uè restano alcuni ruderi. Nel dello 122 5
deva anche la Massa Trabaria, per cui il o poco prima per l'accennale guerre in
dominio sulla medesima e sull'Urhinato parte era restato distrutto, onde per aiu-
risale al secolo Vili; e nel voi. LV, p. to si collegò con Ciltà di Castello, ed a-
180, ricontai che nel 12 25 n'era lettore ver in comune la pace e la guerra, obbli
spirituale Nicolò suddiacono e cappella- gandosiil Castello di ricevere sempre da
U li B URB 27 7

essaun suo console o rettore, accordando sali, godendo l'abbate il privilegio della
l'esenzione agli uomini di tal comune nel mitra concessa da Ronifacio IX. Tutto
passaggio del Castello dalla gabella e gui- quasiil territorio di Castel delle Ripe era

da, e corrispondergli ogni anno un tanto enfiteusi dell'abbazia, come ancora tutto
per fumo, ossia per cani mino o casale con- il territorio di Talucchio, Colbordolo,
tentandosi che la città vi potesse edifica- un numero infinito nel territorio di s.
re una fortezza. L'atto con Città di Ca- Angeloin Vado, Sasso Corba ro e alcuni
stello per la ricostruzione della notabile nel territorio di Rimini. Da tuttociò si

parte abbattuta di Castel delle Ripe, ri- può argomentare non meno 1' antichità
portato dall''Appendice Diplomatica, fu del Castel delle Ripe, che della famiglia
stipolato per questo da Ildebrando abba- Brancaleoni del medesimo, riconosciu-
te di s. Cristoforo de Ponte, rappresen- ta fondatrice del monastero, e di esso
tato dall'arciprete Martino di s. Alessan- protettrice e difendi trice, come si ha da
dro in qualità di sindaco e procuratore un documento elei i 3q3 rogato nel pos-
del monastero e suo capitolo, dichiaran- sesso che prese dell'abbazia il cardinal di
do ilcamerlengo di Città di Castello d'ob- Padova Bartolomeo Oleario, i.° abbate
biigarsi e di procurare i necessari aiuti commendatario di essa. Nel territorio, la
per quella restaurazione prò maxima u- villa di Monte s. Pietro avea il convento
tiliiale saepedictae Ecclesiae. Siccome de'conventuali, eretto con parte de* ma-
non v'intervenne alcuno autorizzato dal teriali del distruttotempio di Giove. La
comune Ripano, e confrontato ancora il villa delPonte avea monasteri di s. Ma-
i

laudo del io5 di Guido di Mantello po-


i ria del Ponte colle monache di s. Chiara,
destà d'Urbino per vertenze, presso VAp- e di s. Maria Maddalena dell' ordine di
pendice, in cui Ramone faceva istanza al- s. Benedetto dirette da'benedettini di s.

l'abbate, che mandasse fuori gli uomini Cristoforo, ambo sussistenti in Urbania,
di Ramone da 1 Castel delle Ripe, avendo ed allora abitati da molte religiose: eta-
l'abbate Ildebrando distrutto a Ramone vi ancora il monastero delle monache be-

il Montevecchio o Castel Vec-


castello di nedettine di s. Maria della Neve, egual-
chio con gente armata in detto anno, si mente governate da'benedettini del luo-
può credere che la somma del governo go, con circa 7 monache; mancando tut-
Ripano o l'autorità del principato della te neli474> beni furono uniti all'abba-
i

s. Sti\e risiedesse nell'abbate e monaci di zia, e la casa e chiesa fu ridotta in quel-


s. Cristoforo almeno in quel tempo. Il
, la del ss. Crocefisso. Perciò la villa del
cardinal Gai ampi ne\\e Memorie ecclesia- Ponte, che comprendeva l'abbazia e i 3
stiche dice d'aver letto nel registro de- monasteri di religiose, nell'edificazionedi
gPistromenti di Città di Castello, che ad Castel Durante vi fu compresa. 1 Bran-
essa a' 6 agosto 1 22^ l'abbate Ildebran-
i caleoni furono antichissimi e nobili di Ca-
do sottomise Castrimi Riparimi , auod stel delle Ripe, e di loro si couoscono due
mine des trite t uni est, et in proposilo ha- sigilli gentilizi, uno col leone rampante
bemus reaedificare. Dice inoltre la Cro- avente una branca il giglio di Francia
in
naca, che la pieve di s. Giovanni del Ca- o la punta d'uno scettro odi dardo, con
stello era chiesa collegiata con preposto o l'epigirafe S. Monaldi deCas'roRiparimi ;
arciprete e 3 canonici. Vi era l'abbazia l'altro ha il solo leone rampante, coll'e-
di s. Cristoforo nelle Selve, antica e fra le pigrafe S. Monaldi d. Oddonis d. Ripe.
prime che furono erette, a quel tempo Il Castel delle Ripe dunque fu quasi di-
detta del Cerreto, con l'abbate e alcuni strutto nel 1224, ma secondo la Crona-
monaci benedettini neri; badia insigne, ca, ignorandosi propriamente da chi e la
ricca di rendite, con molti benefìzi uieu- causa. Si può però ben giudicare dagli
27G UEB URB
avvenimenti successivi, che venne rovina- Terzi, la Cronaca, il Colucci e altri scrit-

to per la costante fedeltà ed ossequio ohe tori sono inesatti nel narrare I' estremo
avea per s. Chiesa e sua sovranità tem- eccidio di Castel delle Ripe dicendolo
,

porale, per essere stati i popoli suoi e del neli^.yy avvenuto nel governo del fran-
territorio sempre guelfi , e che fosse di- ceseGuglielmo Durando (fy -)o Durante
strutto dagli urbinati di fazione ghibelli- domenicano, celebre in giurisprudenza
na imperiale. Che se gli urbinati fossero e nella liturgia, poi vescovo di Mende e
stati amici de' ripani, a questi conveniva rettore o conte di Romagna, perciò ne
meglio d'invocare il loro vicino aiuto, in- parlai in molti luoghi. Ne corresse gli er-
vece di domandarlo alla più lontana Cit- rori l'ab. Pietro Paolo Torelli di Copra
Se Castel delle Ripe e suo
tà di Castello. Montana colle dotte e critiche: Lettere
certamente compreso nel-
territorio fosse all'ab. d. Francesco Miniateci di Ca-
la Massa Traballa, ovvero fra le terre a pra Montana sulle antiche Memorie
questa aggiunte e smembrate dal conta- di Castel Durante oggi Urbania, pub-
do d'Urbino, qua e fuerunt quondam Co- blicate dal Colucci nel t.i3, p. 53 Del- 1

mitatus Urbini, si ponno esaminaceli di- l'Antichità picene. Egli ammette chela
ploma d'Ottone IV, e le bolle posteriori distruzione del Castel delle Ripe seguì in
di Nicolò IV e Bonifacio Vili, nelle quali tempo delle guerre de'ghibellini urbinati
è menzione del rettorato di Massa; non con Guglielmo Durante,allora decano del-
che la pergamena del n.° 3 Ae\V Appen- la cattedrale di Chartres, preside e retto-
dice, e titoli che si davano
i rettori del- i re generale nello spirituale e temporale
la s. Sede , cioè : Rect. Provinciae Mas- per la Chiesa romana nella provincia di
scieTrabariae, terra rum s. dgalhae, et Romagna (lo Spreti nelle Memorie, i do-
pertinentiarum tandem Comitatus quon- mimi e governi della città di Ravenna,
dam Urbinì prò s. Romanae. Ecclesiae. registra nella serie de'conti e rettori di
Notai nel luogo citato, che nel 1272 sot- Romagna 1287 e I2g5 Gu-
negli anni
to Gregorio X fu divisa la rettoria della glielmo Durante per Onorio IV e Boni-
provincia in più giudici, ch'erano desti- facio Vili), e della città d'Urbino e suo
nati chi al governo politico, chi all'eco- contado, diretta da Galasso conte di Mon-
nomico , chi allo spirituale. Innanzi dì te Feltro e d' Urbino, non mai qual vi-
progredire, debbo far cenno di quanto il cario o capitano di Barba rossa ossia Fe-
Colucciavea pubblicato sull'antichità del derico I, niente meno che morto nel 1 igo
Castel delle Ripe. Secondo il durantino (ancorché si volesse dire del nipote Fede-
Sebastiano Macci, nel suo dotto mss. De rico II, tutti sanno che morì nel i25o),
Porto Pisaurensi , e per l'iscrizione che in quindi dichiara. » Or questa guerra e que-
esso si legge e ripetuta da Colucci, non sto rettorato di Gugliemo non può an-
si può dubitare che Castel delle Ripe e- teporsi all'epoca di Papa Martirio IV, cioè
sistesse ne'secoli remo-
romani, e di sua non prima de'2 3 21) febbraio 1281",
(o
tissima antichità, echiamato Municipiuni giorno di sua assunzione al pontificato.
Costrutti Ripensem. Tuttavolta Colurci Dunque quella rovina al Castel delle Ri-
crede incerto, e coli' Olivieri dubita, se pe non puòanteporsi al 1281, né per con-
veramentegli si possa attribuire tanta an- seguenza ritrarsi al 127 7. Non esser vero
tichità, per avere tale scrittore tenuta fra che Guglielmosostenneil pi-esulato diRo-
le spurie l' iscrizione, sulla quale si ap- magna anco nel 1276, essendone testi-
poggia la supposta antichità del Castello monio irrefragabile la tavola marmorea
Ripense. Questa e altre difficoltà che tro- posta in s. Maria sopra Minerva di Ro-
\<"> l'Olivieri sulla sincerità della lapide, ma, chiesa del suo ordine, sotto il nobile
si ponno leggere nel Colucci. L'annalista deposito di quell'illustre prelato, col suo
li R B li R B 277
ritrailo in stemma, ove in-
musaico e lo talmente distruggere. A punire i torti ri-

ciso il suo epitaffio in versi, dopo ram- cevuti, fece inoltre parte de'ripani passa-
mentati altri pregi si legge: Paridi Ro- re a iil di spada, parie li condusse seco
magna ( Romania ) scettro j Belligeri prigioui,ed il resto si disperse per procac-
comitis Martini tempore Quarti, Edi- ciarsi salvezza. L'ero il Ci ma rei li racconta
ditinjure librimi ". Neil' Ughelli si leg- diversamente la distruzione di Castel del-

ge per intero l'epitaffio posto sul sepol- le Ripe. Dichiara pertanto, die esseudo i

cro, e il canneti scolpito iti marino presso cittadini d' affezione guelfa, mentre un
di esso; ed un brano della vita che ne giorno n'orano partili per recarsi per ne-
scrisse Simone Maiolo vescovo VullorO' gozi ad una fiera, benché forte, fu sorpre-
nensis ove tixc&ixCastrumRiparuniMas-
y
so dagli urbinati ghibellini, saccheggiato
f
sae Trabariae undi tus. Laonde sembra e arso. Penetrato Martino IV al vivo per
contrastato il 1277, comunemente asse- l'infortunioestremo solferto dagli abitanti
gnato alla distruzione del Castel delle Ri- di Castel delle Ripe, che lo teuevauo per
pe, e piuttosto doversi rilardare nel pon- la s. Sede, iu odio d'esser guelfi e perciò
tificato di .Martino IV, perciò non pri- divoli e propugnatori delle ragioni de'
ma del 1281 (sebbene alcuni 1' anticipa- Papi, volle che se uè fabbricasse uno nuo-
rono ali 280, come dissi nel voi. LY1, p. vo, e ne die ingerenza al rettore Durante.
221 col citalo Spreti). Deve tenersi pre- Datosi questi premurosamente a racco-
sente il citato Gara m pi, che riferisce al gliere gli sbandati cittadini, riedificò da'
dicembrei283 la destiuazioue di Duran- fondamenti il distrutto luogo in piccolis-
te al rettorato della contrada; e dice Ca- sima distanza dall'abbattuto, precisamen-
stel Durante nella diocesi d' Li bino. Nar- te in una pianura circondata da colline
rando Culacci il motivo della distruzio- e dalla selva di Cerreto, la quale fu acqui-
ne di Castel delle Ripe, lo dice paese ben stata da'beuedeltiui di s. Cristoforo cui
furie e d'una grandezza non ordiuaria ,
apparteneva. Premendo al rettore d'e-
collocato sulle vette d'un monte poi dila- tentare la memoria dell'eseguita commis-
niato il Castellaro. Seguendo il riferito sione, iu vece dell'antico impose al nuo-
dal Reposati, aucb' egli crede che gli a- vo luogo il nome di Castel Durante,Ca-
bitauti non solo non fossero molto amici strani Durantis,ìì che avvenne nel 1284,
degli urbinati, ma per la diversità di lo- secondo il Sansovino, riferito da Coluc-
ro fazioni di lauto in tanto andassero a ci. Questi credeudo seguito l'eccidio 7 an-
inquietarli nel territorio. Offesi gli urbi- ni prima, iu parte con anacronismo, sep-
nati da'frequeuti insulti, e allidali al po- pure non è errore tipografico, soggiunge
tere del loro signore di gran coraggio, si che ciò ripugnerebbe al poter dire che
mossero contro i ripani, e fatto copioso Martino IV fu l'autore della riedificazio-
bottino nel territorio se ne tornavano lieti ne, poiché s'egli fu creato Papa a'2 2 feb-
a casa. Ma i ripaiii in buon numero falla braio 1 285 e se morì a'29 marzo 1 285, è
un'imboscata viciuo a Monte Solilo, nella vano cercare altra epoca della riedifica-
selva detta del Mal Consiglio, sorpresero zione fuorché uel suo pontificato. llCima-
gli urbinati e fece loro restituire il predalo, relli riferisce chern»/ Duraute teneva in
non senza l'uccisione e la prigionia di mol- protezione speciale i caslelripeggiaui, per
ti. Arsero di vendetta gli urbinati, e con- cui piegalo da'loro ambasciatori a prov-
doni dal loro ammuso conte Galeasso, vedere alle loro sciagure, a sue spese, es-
marciarono con forte armala all'assedio seudo ricchissimo, intorno alla sua ab-
formale di Castel delle Ripe. In breve bazia ove dimorava, con miglior condi-
Galeasso se uè impadronì, e per non aver zione fece fabbricare il nuovo paese e lo
più da temere da questo luogo, lo fece Io- chiamò col proprio nome. A. udì e il Ca-
278 URB URB
stellano dice che il prelato somministrò territorio di Durante nel luogo detto la

larghi mezzi per la costruzione del nuo- Pozza, e un lenimento di terre arative ,
vo castello. Altri assegnano l'anno 1282 vignale e sassose nel Castellalo delle Ri-
alla fabbricazione di Castel Durante; ma pe, dov'era già il castello omonimo. Nella
la Cronaca registra 1284» e nell' Ap-
il costruzione di Castel Durante fu tolto il

pendice è l'atto die prima mensis julii materiale dal rovinato Castel delle Ripe,
1 284, col quale Oddone abbate di s. Cri- dal Castello di Proverzo e dalCaslel Vec-
stoforo consente, che una parte del ter- chio,parimeuti diruti, il quale Castel Vec-
reno appartenente all'abbazia e con essa chio pare diverso dal sunnominato Mon-
confinante, sia ceduta per potersi edifi- tevecchio già signoria di Ramone. Gli a-
care il nuovo paese, e che la quantità di bi latori delnuovo Castel Durante furono
quel terreno e l'annuo censo da pagarsi quelli medesimi del Castel delle Ripe, di-
dal novello comune, siano fissali da Bran- cendosi il nuovo paese circondato di vi-
caleone e Monaldo de Brancaleonij sicut gne e alberi fruttiferi , particolarmente
in arbilros arbitratores et amicos comu- producendo in abbbondanza vini buonis-
nes super dando concedendo jure en-et simi, massime il moscatello; e in tutto il
phyteutico, TJniversitalis hominum Ca~ territorio esservi lepri in buona quantità,
stri Durantis. Actum in Castro Duran- e in alcune montagne selvose cervi in no-
tis in platea guae estante dictumMona- tabile numero, già di grandissima soddi-
slerium. Dunque già in detto giorno al sfazione per le cacce degli antichi signori.
nuovo luogo era stato assegnato il no- La Cronaca qui aggiunge la descrizione
me, e anche già cominciato a fab-
fors' delle chiese e monasteri di Castel Duran-
bricare, qual penisola del Metauro, pre- te, con altre notizie, che compendici ò :

cisameule intorno all'abbazia del mona- siccome Cronaca


arriva circa ali 604,
la

stero di s. Cristoforo. Analoghe nozioni naturalmente seguirono poi diverse va-


si ponno vedere nel documento deli 3o8 riazioni, e ciò servi d'avvertenza, sebbe-
di Clemente V,ch'è l'ultimo della Crona- ue giovandomi delle note e per quanto
ca. Fu condato d'assai bella e fòrte mu-
cii ^
allrojdovrò riferire, in buona parte si ri-

raglia, con terrapieno e alcune casemat- leveranno. Di tali note fu autore 1' ab.
te, e nella piccola parte non bagnata dal Pier Paolo Torelli. La chiesa di s. Cri-
fiume si fecero fossi colla controscar-
i stoforo dell'abbazia essere antica e d'as-
pa e acqua all'intorno con giusta misura sai bella forma, sufficientemente grande;
di lunghezza e altezza ; ed in questa parte venerarsi l'osso della spalla di tal santo
più debole vi fu edificala una bella for- patrono, dono di Sisto IV e ivi portato iu
tezza, con alta e conveniente muraglia di bel tabernacolo dal celebre cardinal tes-
cinta, munendola di fossa assai giaude sanone. Era allora ufficiata dall'abbate
con acqua e controscarpa, e dipoi vi furo- e da' monaci. Il vescovo di Bayeux Lo-
no collocati alcuni pezzi d'artiglieria gros- dovico Canossa abbate commendatario
sa e piccola; la grossa consisteva in 5 bom- deh 52 1, costruì il palazzo abba/iale d'as-
due spingarde, la piccola era in
bai de e sai bella forma. Dopo 1' edificazione di
maggior numero. Era voccu con custo- Durante vi fu trasferita la collegiata di
dia di pi. chi soldati e il castellano, pagati s. Alessandro, il cui capitolo iu seguito si

dal comune per privilegio. JNel circuito ridusse col solo preposto: da detta pie-
del castello vi fu inclusa la suddetta \ii!<i ve di s. Alessandro nel 1480 fu trasporta-
del Ponte e il monastero di s. Chiara, to il foute battesimale nella chiesa di s.

già appartenenti a Castel delle Ripe. Al Lucia per comodità del popolo. La chie-
monastero di s. Ctisloforo, in compenso sa e il bel ceni vento de'minori conventuali,
del terreno ceduto, fu dato il podere nel fubbiicuto nel 1297, possedere uu copio-
URB URB 279
so numero il' insigni ss. Reliquie, delle pozzi di buon' acqua , l'aria buonissima
quali si riporta l'elenco, donate neh 437 onde viveano vecchi ottuagenari e nona-
da Margarita de'Malatesti di Rimini: pe- genari. Fatta generica menzione de'mol-
rò va tenuto presente il riferito di sopra lissimi illustri durantini, la Cronaca del
col p. Ci vai li. Bello essere il monastero Terzi riprende il filo della storia crono-
delle religiose di s. Chiara e assai spazio- logicamente a forma di Annali Duran-
so; e quello delle benedettine di s. Ma- tini, com'è anco chiamata; ed io la se-
ria Maddalena, bello e grande, trovarsi guitò, procedendo insieme coli' Appen-
nel borgo fuori delle muri. Altre chiese dice Diplomatica, e col Col ucci. Questi
di Durante essere quelle delle confrater- osserva, che forse il Terzi colla Crona-
nite denominate di s. Maria della Miseri- ca si propose fare un abbozzo d'opera più
cordia, poi soppressa neh 638 per appli- completa, vedendosi accennati documenti
carne i beni all' eiezione del seminario non riferiti. Appartenendo il dominio u-
de'chierici d'Urbania; del Corpo di Cri- tile e diretto di Castel delle Ripe alla s. Se-
sto; di Sauto Spirito ; di s. Giovanni, la de, perciò fu molto a cuore del Papa Mar-
quale colla precedente furouo soppresse tino IV che venisse rifabbricato, e quin-
neh 782; di s. Cateriua; di s. Gio. De- di come signore supremo anche del nuo-
collato per seppellire i morti; del Buon vo Castel Durante nel 284 lo concesse1

Gesù; chiese qualificate belle assai e cou in vicaria perpetua a Brancaleoue figlio
belle pitture. La chiesa di s. Antonio a- d'Armauno e uou d'Arimauo di Alberi-
ver beneficio semplice cou buona rendita, go, e per suo ordine ne fu investito dal
propinqua al palazzo de Brancaleoni e poi preside Durante. In seguito di tale inve-
tutta annessa al ducale. Chiesa antica era stitura i signori di tal famiglia presero oc-
la cappella di Cola. Fuori della porta che casione del loro ingrandimento, facendo-
va ad Urbino esistere uua piccola chiesa sipadroni anco de' luoghi cou vicini, se-
col/immagine della B. Vergine, e ne'pri- condo il costume de'tempi. II Colucci col
inordi di Durante eranvi contigue celle Sansoviuo così ragiona de' Brancaleoni.
de'fratigesuati. Altra piccola chiesa della Varie sono l' opinioni di loro origine, la
ss. Yergiue del Carmine esistere fuori del- tradizione dicendoli venuti di Germania
la porla che conduce al Parco, cou im- cou un imperatore tedesco. Altri rimar
magine già venerata nella rocca. Nel ter- caudoli sempre guelfi e difensori di s. Chie-
ritorio di Durante nella suddetta epoca sa, li dissero venuti iu Italia con alcun Pa-

coutavansi da 3o chiese, tra le quali 1 8 e- pa oltramontano, mandati da loro iu


ranopievie benefici 1 curati. Neh 58g po- capitani d'Avignone, il che è falso per es-
co lungi da Durante fu fabbricato il con- sere cominciata la residenza pontificia iu
vento de'ciippucciui. Nel Parco ducale es- Francia da Clemente V neli3o5ein A-
sere l'antico e nobile convento de'minori viguone neh 3og, mentre Brancaleoni i

osservanti riformati , detti anticamente fino dal 1284 fungevano il governo del
bechiguani, edificato da' Brancaleoni e in- vicariato di Durante. Devo avvertire, che
1

grandito uotabilmeute da Francesco M. i Brancaleoni furono sempre vicari di Ca-


11, cou assai bella libreria, e nella chiesa stelDurante, ma non sempre rettori, il

esservi in alcuni tempi dell'anno le sagre che importa singolare dilferenza, come si

stazioni per soddisfare la divozione di tal può rilevare da uu documento esistente


duca. Si rimarca la moltitudine degli a- nell'archivio municipale d'Urbania, ap-
bilatori in proporzione del circuito, la de- partenente alle Ri l'or manze de' l5 feb-
cenza di molli palazzi,ollre il ducale, bel- braio^ 1 1, assai interessante per questa
le strade interne ed esterne ; predurre il parie di storia patria. Neh 3 1 5 avendo i

fiume pesci di più specie, esservi fuuli e popoli di Cagli e Gubbio guerreggiato iu-
2 8o U R B U R B
sieme, elessero per giudice di loro diffe- reputazione,del pari si aumentò il loro po-
renze Monaldo d'Oddone de'Brancaleo- tere, i titoli d'onore e il numero degl' il-

nidi Castel Durante. Altri inoltre preten- lustri Ira essi fiorili. Allaigandoi loiodo-
dono che li condusse seco Martino IV da minti divennero tanto grandi che compe-
Bologna confondendoli col senatore di
, terono e guerreggiarotio, non che s'im-
Roma Bartolomeo Brancaleone (il sena- parentarono più volte, colla famiglia di
tore bolognese fu Bartolomeo d' Andalò Monte Feltro signora d'Urbino e altre
e fiorilo nel 1252),' contro il vero pel sur- molte terre e castella. 1 Brancaleoni, ol-
riferito della precedente antica loro esi- treCastel Durante, furono signori di Mei-
stenza, ovvero Urbano IV, Innocenzo V catello, Castel Lunaro , Sasso Corbaro ;
e persino Clemente V, tutti assai poste- distendendo la loro signoria fino a s. A.-

riori alla loro assai anteriore ragguarde- gata, alla Selva piana, alla Bilia di Rai-
vole esistenza. I Brancaleoni talvolta fu- niero, a Monte Oriolo, Pignatta , Mace-
rono ghibellini ossia di fazione imperia- rala Fellria, Gattaia, Timilbitona e Sa-
le, secondo propri interessi e tempi; in
i i vina come si legge in una declaratoria
,

seguito si divisero in più rami, e la divi- della Massa Trabaria, fatta nel 1288 da
sione de'beni e delle ricchezze diminuì e Nicolò IV. Ebbero ancora in signoria Ca-
poi annientò la loro potenza. Quindi va- stel Pecoraro, il Piobbico dove si vedo-

riarono perciò d'armi e d'insegne, per di- no vestigia di castelli e fortezze disfalle,
stinguere i rami. Que'di Castel Durante Rocca di Leonello col contado , Monte
ne'molteplici monumenti esistenti in es- Guerrino., Secchiano, la Carda e altri che
so, in s. Angelo in Vado particolarmente, lungo sarebbe a ricordare: il più antico fu
in Mercatello e altrove, hanno il leone Piobbico sul Catidigliauo che nasce so-
r
rampante, fermalo didietro con una pra Scaloixhio. Mg. Durante dopo tan-
zampa e colPaltra un poco elevata, delle te dimostrazioni di grazie e favori verso
quali una è quasi tutta coperta da una ilpopolo durantino, a'i5 maggio 1295
sbarra che passa dall'alto in basso; ma o 1296, con diploma riportato nt\Y Ap-
que'della Rocca e parte que'di Piobbico, pendice, dopo aver fatta testimonianza di
non portarono altro che la branca con sua invariabile fedeltà verso s. Chiesa, gli

una croce bianca di sopra; que'di Mer- concesse molti privilegiedeseuzioui;e nel-
catello usarono per lo più il leone inte- lo stesso vi sono gli accordati a Sasso Cor-
ro senza la sbarra, colla croce sopra; e baio. Ivi silegge ancora la convenzione
que'di Piobbico costumarono ordinaria- comunità di Durante nel 3o8,
fatta fra la 1

mente il leone intero senza la sbarra, e monastero di s. Cristoforo sulla im-


il

colla croce di sopra, quantunque abbia fra munità da ogni canone del suolo, in cui
loro la sbarra. Fanuzio Campano pone i erasi fabbricalo il Castello; seguita da al-
Brancaleoni in Cagli, nobile e antica città. tro prolisso documento riguardante Io

De'Draucaleoni dovrò riparlare,e mi riu- stesso oggetto; e dalla deliberazione del


scirà opportuno per la descrizione della capitolo del monastero sulla conferma
legazione d' Urbino (V.) e Pesaro, nel della transazione, in dalai 9 aprile! 3o(j,
dire in breve de' principali suoi luoghi, come pure da altre due deliberazioni e
alcuni de' quali furono signoreggiali da' nuova dettagliata conferma e laudo. Seb-
Brancaleoni, senza ripetere le notizie di sì bene a Durante fu concesso il magi-
possente casa; mentre di que'della Rocca strato, confermalo quello che avea avu-
r
Leonella e del Piobbico a tal articolo di- to il Castel delle Ripe, da mg. Durante;
cendo di questi le riferirò. Governando circa i danni ciati, le fortezze e alito, tut-
questi quali vicari pontificii Castel Duran- tavia a suo favore fu sentenziato su cioè
te, col l'incremento di questo in popolo e sopra molte altre cose, nel i3i3 da Ja-
è

u i\ b L II B 281
copo de Bombassi*. 11 i.° od aver la vi- la tolse Pier Francesco altro suo figlio.
caria di Castel Dui ante, che si conosca, Tale accordo e parentado dispiacendo
Giovanni della Matrice neh 343 giudice molto al cardinal Albornoz, come nemi-
e vicario in Castel Durante e suo vica- co de' regoli e lirannelti, mandò per Bran-
riato per s. Chiesa; indi mg." Geutile da ca, e insieme inviò genti per togliergli s.

Camerino. Dopo il /investito Brancaleo- i Angelo in Vado, ma Branca le ruppe. Al-


ne lo fu Branca, uou di lui figlio, ma di Mo- lora Nolfo 1 fu costretto a dare iu mano
naldo detto anco Broncone da Castel Du- al legato il Peglio, castello sopra il Parco,
ratile,accorto e capace negli all'ari; alla perlai- la guerra di Castel Durante; il car-

naturale destrezza riunì straordinario va- dinale vi pose l'assedio e durò molto tem-
lore militare, a seguo che si faceva rispet- po. Il Colucci, Montecchio illustrata, a.

tare e temere. Il perchè volle ingrandir- p. 1 3 3 e lxvi illustra e riporta docu- il

si, ma questo gli cagionò le maggiori dis- mento, col quale il cardinal Albornoz a'
avventure. Sede dopo f edificazio-
La s. iq novembre 366 ordinò a'monteccliie-
1

ne di Durante ogni anno vi deputava un si che contribuissero^ ducali mensili per

podestà o vicario quasi sempre dottore lo stipendio eli 1 j soldati destinati insie-
di leggi. Veramente nel 355 non Branca i me con molti altri alla bastia che avea
era vicario, ma il figlio maggiore Nicolò fatto costruire sopra il Castel Durante, per
Filippo, anzi per la i /volta unito colla ret- espugnare l'ostinazione colla quale resi-
toria di Massa Trabalia e della terra di steva e si difendeva, non volendosi arren-
s. Agata. Brauca divenuto signore di tnol
-
dere a'piacevoli invili per fargli la più be-
lo dominio, il quale si estendeva fin dal nigna accoglienza. Quesla resistenza cer-
fiume Marecclna di Himiui, fece acquisto tamente la fecero durautini obbligati da' i

di Mercatello, chiamatovi da'suoi uomi- dominanti Drancaleoui. Il sagace Branca


ni, mentre trovavasi colle sue genti a soc- tutta volta si accordò col cardinal Albor-
correre s. Angelo iti Vado, e recatovisi ne noz, gli lasciò il suo dominio; nondime-
cacciò Nicolòe Francesco della Faggiuo- no ed essendo Brancaleoni divenuti in
i

la che l'aveauo tolto alla signoria de'Ca- Durante uomini privati, Bianca neh 366
stellarli ossia Città di Castello; onde nac- recatosi da lui in Ancona venne impri-
que guerra tra'Castellaui e i Brancaleoni, gionato e mandato a'eonfini col figlio Pier

ma interpostisi i perugini si pacificarono. Francesco, cioè a Bologna: Gentile fu con-


Ma il Torelli dice che Brauca pagò per finalo a Verona, e l'altro figlio Nicolò Fi-
Mercatello 5ooo scudi d'oro. Continuan- lippo ebbe il bando dalle terre della Chie-
do la residenza pontificia in Avignone, sa, spogliandoli della vicaria di Durante
molti signorotti dello stalo pontificio ne che talvolta esercitavano. E poiché il le-

profittarono con usurpare i domimi di s. gato occupò ogni cosa, tolse anche a'Fel-
Chiesa. ImiocenzoVI a reprimerne le vio- treschi tostalo, ma non andò mollo che
lenze e ricuperare il lollOj nel 1 353 in- i Brancaleoni e i Feltreschi ricuperarono
viò in Italia per legato il celeberrimo car- tutte le loro signorie. Neh362 si trova:
dinal Alboruoz, con esercito e ampie fa- Venerabili* vir daminus Paulus Cora-
coltà , ed ottenne il pieno intento. Avea clutii de Durante auditor gcncralis su-

Galeotto Malatesta Rimini con Bran- di per spiritualibus (per le cause apparte-
ca lungamente guerreggialo col conte nenti al foro ecclesiastico) in provincia
d'Urbino Nicolò I o oliò 1 neh j u); pe- IN' Massae Trabariae prò s. Romana Ec-
rò in esso Brauca fece la pace con lui e La residenza de'supremi giudici di
clesia.
die al suo figlio Gentile per moglie la fi- Massa Trabaria ordinariamente fu sem-
glia del conte d'Urbino, ed altra rima- pre iu Durante, riconosciuta qual capita-
sta vedova del signore di Monte Lupone, le della provincia. Neil' Appendice è il
9.8 2 V R B u a b
documento col quale nel 1367 In comu- di. E siccome li ricavai da Torelli con ,

nità di Castel Durante costituì suo pro- esso qui ne compirò la serie da lui ripor-
curatore e ambasciatore Antonio Brad* tata, tanto de* vicari che de' rettori. Nel
caleoui, per portarsi al parlamentogene- 1 362 Giovanni de Babuellis di Bologna,
rale da tenersi in s. Angelo in Vado, e for- che pare lo stesso di Giovanni de Coccha,
vi le necessarie proteste. Allora il rettore vicario in Terra Durantis prò s, Roma-
di Massa Trabaria, nobile e potente uo- uaZscr/ej/'a.DelreltoreRodei'ici nel 1 363

mo Giacomo Aguselli di Cesena , faceva era vicario in Durante .Nicolò diFossom-


la sua resilienza in s. Angelo in Vado col- brone,e poi ser Giovanni di Pietro da Sas
la curia. Ivipure risiedeva a'5 febbraio soferrato.Nel 1 364 l'ettoreBonifazio d'Or-
1372 Dominila Tornasius quondam Bo- \ieto,vicarioBonfigliolodaForb.Nel i365
ti/ de Pedemonlis Vicaria* generalis , rettore Nicolò Angelino de Siuibaldis pe-
Domini Rectoris 3Iassae,\n casa di Pie- rugino, e vicario Giovanni di Pietro ro-
truccio Blancutii, dove il camerlengo di mano. Nel marzo 366 rettore Cicco di 1

Castel Durante pagò al vice-tesoriere di Penna s.Giovanni, vicario Bartolino Gio-


Massa Matteo de Incisa 100 ducati della vameli d'Imola: nel maggio rettore Pie-
tangente del sussidio, e lo slesso pagamen- tro Locti de Magalotti d'Orvieto, e suo
to fecero que'di Mercatello per lire 2o3, vicario in Durante Brancazio Luzi; nel
e di Lamoli per lire 65. Nel 1367 il car- dicembre rettore Giacomo de Agusellis
dinal Alboruoz fece la seguente testimo- di Cesena e continuava a'i5 aprile 1 367,
nianza della fedeltà del popolo di Duran- In questo vicario in DuranteTobaldo Pa-
te verso s. Chiesa. Dilectis in Cliristo Re- ruli di Fano. Neh 368 vice rettore Ber-
giminibus Universitatis nec non liomini- to de Baccialeris di Bologna, e vicario Gio-
biis Castri Durantis et ejns districtus ad vanni de Grazioli d'Imola. Nel 1 36g ret-

Romanam Ecclesiam pieno j'ure imme- tore Tassino de Donatis fiorentino, udi-
diate spectan salutati in Domino, Devo •
tore Pietro LumeriMonte Santo, giu-di

tionem etfidelitatem quam adRomanam dice o vicario Nicolò deDoctisdi Borgo


Ecclesiam Ecclesiam Matrem veslrani
> s. Sepolcro. Ne'rogili del 374 s cnce: Ser 1 '

antiquitus habuisse noscimus recensen- Giovachinus Ser Cecchi de Durante


les etc. Con tal diploma confermò an- Conestabulus peditum s, Romanae Ec-
cora tulli privilegi concessi da
i mg/ Du- clesiae. Franciscus Gorii Nicolutii de
rante. Della medesima testimonianza di Durante Conestabulus s, Romanae Ec-
fedeltà ne fece fede colle medesime paro- clesiae. Non senza causa la s. Sede nel
le Adimaro d' Agrifoglio di Limoges ma- principio dell'edificazione di Durante si
resciallo della curia ecorte romana e del- contentò che avesse i mentovati privile-
la Marca d'Ancona per s, Chiesa, rettore gi ed esenzioni, e la giurisdizione, e sopra
generaledella provincia di Massa Traba- ciò facendo le grazie alle persoue , che
ria pel cardinal Anglico Grimoardi lega- commettevano delitti in tali casi in detto
to e fratello d' Urbano V, confermando territorio, avendo ancora il dominio as-
lutti i privilegi concessi al popolo durati- soluto sulle fortezze. Nel qual principio
ti no da mg/ Durante e dal cardinal Al- avea la metà condanne per qualsi-
delle
boino/. , circa i danni dati e altre cose, voglia delitto che commettesse nel suo
si

<:on privilegio del i368. Di altri rettori territorio; privilegi che si concedono a'
della Massa Trabaria, anche de'Branca- luoghi iusigni, e che nel principio erano
leoni, parlai nel voi. LV, p. 180, se non liberi, e ancora pe'gran benefizi ricevu-
che dicendo della succennata unione del ti.Nel 1377 era uditore generale super
vicariato colla rettoria, dopo cioè man- spiritualibus nella provincia di Massa
cano queste parole Nicolò Filippofiglio Trabaria per s. Chiesa , e risiedeva uel
URB URB 283
monastero di s. Cristoforo,un Brancaleo- lo per s.Chiesa nel 1378, era ancora ret-
ne forse figlio di Nello, avanti a cui com- tore di Massa Trabaria e di s. Agata, e lo-
parve citato a istanza dell'abbate di s. ro pertinenze, e visse sino al i38o. La-

Vincenzo de Petra per t usa, il durantino sciò 3 figli, cioèsunnominati Nicolò Fi- i

Ciccolo Cucciai. Trovo nell'Anziani, Me- lippo, Pier Francesco e Gentile, de'quali
morie di Fano, 1. 1 3oo, che nel 377
, p. i il i.°nel 38o era vicario di Durante, ret-
1

quel pubblico inviò 3 compagnie di fan- tore della Massa Trabaria e delle terre
ti e 60 lancie con 20 balestrieri inutil- di s. Agata nec non Comitatus Urbini
,

mente contro Brancaleone, per sloggiar- per s. Chiesa. Inoltre Nicolò Filippo con-
loda CastelDurantee da s. Angelo iu Va- tinuava il rettorato nel 1387, essendo i

do, e ciò per mancanza di soccorso. In delti suoi fratelli governatori e difensori
detto anno Gregorio XI ristabilìiu Pioma di CastelDurante ed annessi castelli, ed
la papale residenza; tua alla sua morte, aveano parte del pedaggio o gabella del
per l'elezione d'Urbano VI, insorse il passo di Durante per un 3.°; erano an-
grande Scisma d'occidente sostenuto in cora luogotenenti del fratello maggiore.
Avignone dagli autipapi. Dirò col Torel- Nicolò Filippo morì nel 1393, e delle sue
li che messer Branca al tempo del suo e- due mogli lasciò Venanza celebrata per
silio dalla patria anche ne'beni allodiali bellissima, nata da Elisabetta de' inarche-
soffri qualche uotabile diminuzione, per si del Monte s. Maria, e maritala a Pino
alienazioni fatte in suo nome nel1369 e degli OrdelafTì;e Galeotto, Armanno, Al-
nel 1375 dal proprio agente. Quanto al- berigo o Almerigo, e Rengarda marita-
la ricupera delle signorie,ciò avvenne tra' ta a Giovanni Cima de'signori di Cingo-
i5 ottobre i375 e il luglio 1376, in cui li, tutti nati da Caterina di Pietramala,
8*29 giù si trova rettore di s. Chiesa del- perciò parente del cardinal Tarlati de'si-
la Massa Traballa e annessi, e suo vica- gnori d'Arezzo. 11 fratello del defunto,
rio in Durante il sapiente uomo Ranal- Pier Francesco, fu molto amico e fami-
do di Artendisda Forlì; e nel 1377 a' 12 gliare di Bonifacio IX, e senatore di Ro-
settembre si legge parimenti vicario pel ma 4o
nel 402, 4o6, detto il conle
1 1 , 1 1

rettore Branca ser Giovanni Zucchi di di Monte Verde: per la moglie ebbe la si-

Mei-catello, e nel 1 378 vicario per lui ter gnoria diMonleLupoue, toltagli nel 3ip 1

Francesco Guidonis di Gubbio. Avverto- da Paudolfo Malatesla. Bonifacio IX nel


no il Terzi nella Cronaca e il Torelli nelle 13g3 concesse a Pier Francesco e Gen-
Lettere,che Sansovino fu male informa-
il tile Brancaleoni, ed a Galeotto figlio del

to nel descrivere la famiglia Brancaleoni fratello loro Nicolò Filippo , domicellis


di Durante, eglino però procedere cogli Castrorum Durantis cum Castro Tur*
antichidocumenti de' patrii archivi. Nel ris, Abbaliae Castri Sascorbarii, Ca-
riprodurre ilColucci,che seguì Sansovino, stri Montis Coculi, Castri Pierilis, Ca-
fui oculato, rischiarai alcuni punti oscuri, stri s. Crucis, Castri s. Angeli in Va->
riservandone altri allorché poi furò paro- do, Mcrcatellis,Plebis, Tigiani sive Fi-
la della genealogia pubblicata dal ricor- giani, Leoneni sive Leonani, Desis, Ra*
dato Torelli per mezzo dello stesso Co- spa gatti sive Raspagnani, nec non alio-
lucci. Non è dubbio che la famiglia Brau- rum Castrorum infrascriptorum et eo-
culeoni è antichissima del già Castel del- rumComitatuum acDistrictuum ad Non
le Ripe, e dopo la sua distruzione abitò et Romanam Ecclesiam immediate spe-
sempre in Durante fiuo al \J\.2^.. Messer ctantium Urbinaten. Fere tran. Civita-
Branca o Brancaleone magnificus et po- tis Castelli dioecesum ad Nos et S. R,

lens miles, figlio di Monaldo de'Brauea- E. iu temporalibus Vicariis Generali-


leoui di Duratile, vicario di dello Castel- bus. Nel corpo dell'investitura si nomi-
284 URB URB
nano altre castella, e Mon lisLocc hi, Tulli' pose immediatamente alla s. Sede, come
he s. Crucis, Sorheloli, MontisMaij,Ar- nullius dioecesis. Mori Pier Fratesco
sicioli sive Astizoli... s. Martini, Lere~ verso il 1 4 i i e seguì la divisione de'beni
sti et Palaricum , Petrellae Massano- rimasti fino a quel tempo in comune tra'
rum. Sicché il paese compreso solto il figli di Nicolò Filippo, Galeotto e Albe-
commissarialo di Massa, quale da Boni- rico, e gli altri di Gentile, essendo a que-
facio IX fu concesso in vicariato eredita- sti toccato in parte de'beni giurisdiziona-
rio a'Brancaleoni, cassai ristretto in pro- li il dominio di s. Angelo in Vado, Mer-
porzione di quella prefettura che antica- catelio e altri castelli minori; a Galeotto
mente si disse il rettorato di Massa Tra- e ad Almerico Castel Durante, Sasso Cor-
balla, per cui il vicarialo di Durante in- baro, Monte Locco , Pirli e s. Croce ec.

vestito allora a' Braucaleoni non fu che a'confiui degli urbinati, pe' quali confini
una parte ossia alcuni ritagli della Mas- nata con essi contesa neli4i2 si fece com-
sa slessa, come disse Zucchi nella Sto- il promesso in Carlo Malatesta signore di
ri// di Monte Feltro. Però va notalo, che Biasini. Essendo vicari di Castel Duran-
nel 1 388, mentre Nicolò Filippo era ret- te Almerico e Gentile, o Galeotto come
tori: tutta laMassa Trabaria,i delti suoi
ili uole l'annotatore della Cronaca > cioè
fratelli , oltre il chiamarsi rispetto alla figli il i

di Gentile nato da Branca, il 2.°

medesima luogotenenti del rettore, si da- di Nicolò Filippo, che Reposati e Coluc-
vauo ancora UloUGubertialores, Defen-
i ci chiamano Almerico e Monaldo, dando-
sore.set Vicarii pio S. R. Ecclesia Ca- si ogni gioì no ad aggravare eccessivamen-
stri Durantis et nonnulloruni aliorum te il popolo cou angarie, invece di farsi
Caslrorum provinciae Massae Traba- amare, dice Reposati, idurautini nel \^iZ
riae, et comitat. quondam Urinili. .Nel per ambasciatori odrirono il dominio del
1397 la repubblica di Firenze concesse castello con alcune condizioni a Guid'An-
ni comune di Durante per una sol volta, Ionio conte di Monte Feltro e d'Urbino
che potesse eleggere 4 de'suoi notali, e esignoredi Gubbio; sebbene altri voglio-

di essi sin dalla sua edificazione sempre no che Cinici" Antonio pigliasse Durante
abbondò, quali doveano servire iti certi
i per la s. Sede, sotto la quale restato per
tribunali di delta città. Neil' Appendice circa 3 anni nel diretto e utile dominio,
w sono due documenti del jo3. Uno ri- i ne fu poi investilo da Martino V per se e
guarda la compiila della comunità di Ca- suoi successori. L'Amimi invece raccon-
stel Durauted'alcuue possidenze di s. An- ta, che nell'universale sconvolgimento
gelo in Vado, di Sorbelolo, Mutile Majo, della provincia, trovandosi solamente il
SassoCoi baro eMouteLocco. L'allro con- conle Guid'Antonio fuori d'ogni perico-
tiene più. itilioinenti di coiuprita di ter- lo d'esser molestato nelle sue terre, cre-
reni a favore del comune di Durante, e ri- dè non dover trascurare la congiun-
di
spettivamente del possesso presone dal tura di dilatarne confini invadendo im- i

monastero di s. Cristoforo in compenso provvisamente quelle de' Malatesta, do-


dell' enfiteusi da cui era slato liberalo po aver tolto Castel Durante a'Branca-
quasi lutto il territorio di Castel Durati- leoni. Ecco come la Cronaca narra lo
le al medesimo appartenente, in vigore spoglia mento di Castel Durante a'Bran-
della transazione fatta tra esso pubblico caleoni , e il passaggio del dominio ne'
e la della comunità coniooo ducati d'o- Felli esclu. A' 17 febbraio 1 4^4 dal teso-
ro. .Nello stesso i4o3 Bonifacio IX, come riere generale della Marca d'Ancona (A-
dirò alla sua volta, sottrasse l'abbazia di gnensi poi cardiuale), furono citati Al-
s. Cristoforo , che avea dichiarata com- merico e Gentile o Galeotto de'Branca-
uicudu, dulia diocesi d'Urbino, e la sotto- Icoui di Duiautc, fra 12 giorni presentar-
UR B URB 285
si nello curia d'Ancona a scusarsi e di- facendo sulle giurisdizioni di casaFeltria,

fendersi da cerla inquisizione falla contro prevalendosi di quella poca forza che po-
di loro, anche per negligenza sul paga- tevano disporre nel rimastogli possesso
mento dell'annuo censo dovuto pel vica- di Limano e Monte Loc-
Sasso Corbaro,
riato alla camera apostolica. Tale moni- co loro feudi.Trovo nella Cronaca un
torio o citatoria del tesoriere si legge in bando emanato nel 426 da Gnid'Anlo-
1

fine della Cronaca tra' documenti , ove nio e diretto a Giacomo de Giraldi di
propriamente leggo citati Magnifìcis Do- Trevisi podestà della Terrae Dura/itis,
minio Domino Galeotto et Alberico, nec a chiunque parlava o faceva conversazio-
non Bartholomeo de Branca leonibns as- ni (forse lagnanze e complotti de'fautori
sertis Vicarìis Merco felli, s. Angeli in de'Brancaleoni), sotto pena di cento du-
Vado, etCastriDuranlis. Quanto al cen- cali d'oro da applicarsi alla camera sua,
so annuo che Brancaleoni pagavano al*
i e di due tratti di corda. Con tutlociò si

la camera apostolica per Durante, era al- riunirono animi de' Brancaleoni co'
gli

meno di dieci ducati, e se ne ha monu- FVltreschi pel matrimonio che Guid'An-


mento del i3g7. Quindi d'ordine di Mar- toniosi studiò di concludere tra il suo na-
tino V il conle Guid' Antonio di Monte turale Federico d' 8 anni e legittimato
Feltre e d' Urbino, come generale di s. da Martino V, con Gentile figlia di Bar-
Chiesa, tolse Durante a'Brancoleoni, ed tolomeo Brancaleoni e di Giovanna di
a'3 settembre ne fu egli dichiaralo vica- Beltrano Alidosi signore d'Imola, unica
rio, che riuscì gratissimo all'università
il erede de' luoghi restati al padre, cioès.
e popolo di Durante in aver per padrone Angelo in Vado, Mercalelloe altri 20 ca-
un tanto signore sì nobile e dotato di stelli. Federico divenne poi valorosissimo
tutte le virtù. Guid' Antonio die subito guerriero e 2. duca d'Urbino, erigendo
segni al popolo di giustizia e liberalità, in Durante l'esistente suddescritto palaz-
poiché recatosi in Durante confermò le zo ducale.
sue esenzioni e privilegi antichi, altri ne Innanzi di proseguire, conviene che di-
concesse e promise difendere mediante ca alcuna cosa delle già mentovate Lei'
allo pubblico. Che Almerico e Galeotto ter e sull'antiche memorie di Castel Du-
governassero tirannicamente, oltreché rante e della genealogia de'Brancaleoni
viene comprovalo da'versiche si scolpi- durantini, ricavate l'une e l'altra da'mo-
rono in una pietra del palazzo municipa- numenti urbaniesi di Pietro Paolo Torel-
le di Durante; è dimostralo pure dall'e- li,anche per correggere il Sansovino nel
migrazioni d'intere famiglie dnranline in riferito nell'opera, Della origine e fatti
altri luoghi, per cui a'i5 roarzoi422 il delle famiglie illustri d'Italia, e mi di-
podestà di Durante Giovanni d'Imola or- spenserà dal rendere ragione de'Branca-
dinò con suo bando che se nel termine leoni ne'luoghi da lorosignoreggiati nella
d' un mese tulli i parliti da Durante e provincia e ducato d' Urbino, in qnest' ar-
suo territorio non vi ritornavano colle ticolo.Dirò pure meglio ove mi propongo
famiglie sarebbero tenuti per ribelli, e i parlare de' Documenti che riguardano
loto beni confiscali e applicali alla came- il dominio dell' antichissima famiglia
ra del comune di Durante, come risulta Brancaleoni della Rocca e del Piobico,
da'libri delle Rifoi manze. Osserva Coluc- illustrati con note da Pietro Paolo To-
ci, che in seguito di tale spoglio, da'Bran- relli, inseriti dal Colucci nel t. 27, p. 61
caleoni contro i Fellreschi rolla ogni a- Dell'Antichità picene. La genealogia de*
micizia, si dovea anche covare odio e ran- Brancaleoni di Piobbico si vuole deriva-
core, che dierono manifestamente a vede- ta da un Brancaleone vecchio, che sino
re coli' incursioni che i primi andarono dal 1 107 pagava pensione pel castello del-
286 U II B U R B
laRocca de' Branca leoni, detti inoggiRoc- si trova che la fì»lia Bianca maritata a
ca Leonella, a' confini del territorio di Nicolò Guelfucci di Città di Castello, for-
Piobbico, sua frazione soggetta al comu- se la madre di quel Branca o Brancaleone
ne e nel governo d' Urbania , legazione Guelfucci che nel 1 358 s'insignorì della
d' Urbino j perciò in quest'articolo, dicen- patria, ed anche di Borgo s. Sepolcro :

do di Rocca Leonella e di Piobico, ragio- morto nel i3o,8 Pier Francesco Branca-
nerò de'suddetti documenti, insieme alle leoni, il comune di Durante elesse il pro-
derivazioni e origini de'Brancaleoni. Non prio podestà Bartolomeo di Colle amba-
mancano scrittori che vogliono Branca- i sciatore per andare a Città di Castello
,

leoni un ramo della celebre romana fa- ad onorar l'esequie del defunto, e far gli
miglia Anicia consolare, ed imperiale per uffizi di condoglianza al comune Tifer-
la linea de'Pierleoni Frangipani. Comin- nate ed a'figli di detto Branca de Guel-
ciando l'albero genealogico, formato dal fucci. Di Brancaleone sembra fratello ger-
Torelli, con Rambei lo o Alberto del XII mano Capoleone padre di Francesco e
secolo,secondo le scritture durantine, cre- Brancuccio. Francesco neh 338 era uno
de non diverso d'Alberico o Almerico de- de'consiglieri della patria e capitano con
gli scritti cagliesi; anzi poi sene persua- giurisdizione; con Francesco terminò la
se credendo identici l'Alberto oRamberto nead' Armanno. Passando a quella d'Od-
li

delle carte durantine, coli' Alberigo de' done del Castel delle Ripe, fu padre di
monumenti cagliesi e piobichesi. Manca- Monaldo, il cui sigillo sud descritto passò
no documenti sicuri per fissare il comune nelsecoloscorsoin poteredel conte delPio-
stipile de'Brancaleoui durari tini, con que' bico AntonioMaitarazzi(sic)Brancaleoni;
dellaRocca e deiPiobico,pe'quali si hanno e del giglio si congettura averlo aggiunto
tracce fino al principio del XII secolo, in- per la venula in Sicilia de'guelfi Angioi-

dubitatamente sembra comune la deriva- ni, essendo i Brancaleoni in patria capi-


zione da uno stipite medesimo egual- : parte de'guelfi. Monaldo avea in Duran-
mente è certo che verso il principio del te la sua casa munita a guisa di fortili-

XIII fiorirono in Castel delle Ripe e coe- zio a peso del pubblico: nel 1 3 1 1 fu po-
tanei dueBrancaleoni, Armanno e Oddo- destà di Firenze, e nel 1 3i3 di Perugia,
ne, dali.° nacque Brancaleone de Bran- marciando contro Todi per la ricupera
calconihus, dal 2. Monaldo. Questi due di Spoleto; nel 3 5 podestà di Cagli che
1 1

cugini furono eletti nel 1284 arbitri tra pacificò con Gubbio. Suo figlio France-
il comune del nuovo Castel Durante e sco da Giovanni XXII fu fatto vescovo
Y abbate di s. Cristoforo, sul concedersi di Camerino nel 328; altro figlio fu mes-
1

il terreno del monastero in enfiteusi per ser Branca o Brancone, diverso da altro
la costruzione del castello. Riuscì poscia Bianca che vivea in Castel Durante nel
a Torelli di trovare un 3.° fratello in Rai- principio del XIV secolo, la cui successio-
niero , la cui discendenza finì in Castel ne terminò in ser Giovanni suo nipote e
Durante dopo ili4i4 m un ser Giovan- figlio d'un Oddone dopo il 4 4- Questo 1 <

ni di Oddo di Branca di Ranuccio di Ra- Branca non fu della linea di Castel delle
niero, il quale ser Giovanni lasciò eredi Ripe e di Durante, ma figlio di Ranuc-
i figli di Nicolò Filippo allora vicari di cio di Raniero da'Pecorari, il quale Ra-
Durante. Brancaleone dunque d* Arman- niero era nato d' Alberico li di Branca-
no nello stesso anno ebbe
governo e il leone II della linea di que'della Rocca e
vicaria della novella colonia. A quel tem- del Piobico. La 1." memoria di inesser
po Di bino era stato privato di tulio il Branca è del 336, da cui si apprende la
1

suo contado, in cui nel 269 era compre- 1 maggioranza che Brancaleoni aveano i

so Castel delle Ripe. Di Brancaleone non in patria e nel partito guelfo; nel 1 338
U R I U R B 287
era capitano insieme col consanguineoCa- Malafcsta,amici antichi di sua casa e nemi-
poleone. Di lui parlai abbastanza; morto ci quasi perpetui de'Fellreschijfece qual-
prima ile' 22 dicembre i 38o, lasciò i 3 che tentativo, ma indarno, per ricupera-
Bgli Nicolò Filippo, Pier Francesco, Gen- re perduto dominio, e morì in Riinini
il

tile, ed anco un Antonio naturale resta- neli444> dove gli furono celebrate solen-
to in patria non ostante I' esilio del pa- ni esequie e data onorevole sepoltura in
dre e ed ebbe un Angelo per fi-
fratelli, s. Francesco da Sigismondo Malatesta. E-
glio. Nicolò Filippo fu rettore della Mas- gli erasi sposalo con Caterina Bianca ni-
sa Traballa nuovamente, ed fratelli suoi i pote ex Bernabò Visconti duca
/ilio di
luogotenenti; morì prima del 3c)4> a ' i ' di Milano; questa parentela co'Visconti,
sciando memorati figli Venanza, Galeot-
i giurati capiparte ghibellini, degenerò in
to, ArmantiOjA Iberigo o Alm erigo, e Ren- lui la venerazione e avito rispetto verso
garda. Galeotto neh3g3 venne investi- la s. Sede, di cui ne avea avuto luminosi
to insieme co'zii Pier Francesco e Genti- esempi da'suoi maggiori. Di essa moglie
le del vicariato di Durante e di altri luo- lasciò òue figlie, una maritata ad Ange-
ghi. Morto Pier Francesco nel 1 4 ' '
> P e i* lo d'Anghiari famoso condottiere di gen-
la involta sucresse tra'Rrancaleoni la di- te d'armi; l'altra chiamata Imperia spo-
visione de'beni. e quanto toccò a Genlde sò Giovanni Malatesta conte di Sogliano,
già lo dissi, cioè s. Angelo in Vado e al- dotata da Sigismondo di Rimini co' ca-
tri luoghi; cos'i a'di lui nipoti Galeotto e stelli di Pondo e di s. Martino in Cou-
Alberico, cioè Durante e altri luoghi. Ga- verseto. Aimannoo Ermanne,aliro figlio
leotto qualificato come messer Branca suo di Nicolò Filippo, era abbate commenda-
avo magnificus potensmiles, nel 4 8
et r ' tario di s. Cristoforo in patria fin dal 1
4° t

podestà de'fiorentini, indi cominciò a sof- benché minore: fu a suo tempo che Bo-
frire travagli in uno al fratello, e non sen- nifacio IX a petizione del zio Pier Fran-
za loro colpa; angustie che terminarono cesco liberò l'abbazia dalla soggezione del
colla narrata totale umiliazione ed anni- vescovo d'Urbino. Pier Francesco dopo la
chilimento di loro grandezza e potenza. morte del fratello Nicolò Filippo sotten-
Secondo il Torelli ciò avvenne per la ci- trò nella rettoria generale della Massa
tazione di comparire innanzi i ministri Trabaria,e la tenne sino allamortejgoden-
di Mai tino V, per difendersi dalle incol- do cornei Malatesta la confidenza di Boni-
pazioni lorodate,e pel non soddisfatto an- faciolX,qnandogli conferì la dignità di se-
nuo censo in ricognizione del sopì emodo- natore di Roma, marciò a questa città al-
minio dovuto camera apostolica pel
alla la testa d'8oo cavalli, in Durante facen-
vicariato di cui erano investiti, venendo dosi fuochi di gioia. Resta Torelli mera-
preso tale ritardo per un attentato di vigliato come gli fu tolto Mónte Lupone
spogliare la s. Sede de'diritti di sovrani- da Malatesta, suoi stretti e intimi amici.
tà e giurisdizionesulle terre del vicariato. Sostenne molte cure per le scorrerie che
La citatoria fu spedita a' 17 febbraio 1424 nel territorio durantino e luoghi circo-
e presentata nelle forme 21 a'prion e il stanti fecero compagnie di genti
varie
ufìjziali di Durante; siccome pare che i d'armi, che si movevano da Sigillo, Fos-
fratelli Brancaleoni non ubbidirono alla sato, Gualdo e Sassoferrato sotto la con-
citatoria, d'ordine del Papa furono cac- dotta di diversi capi, e da altre parti an-
ciati dal vicariato a mano armata da cora, come quella del conte di Carrara,
Guid'Antonio di Monte Feltro generale che sul fine di luglioi 3c)7 stanziò nel vi-
di s. quale entrò in Castel Du-
Chiesa, il cino territorio di Peglio, e liberatosi da
rante a'5 settembre. Di Galeotto non si sa tale incomodo l'allontanò dal territorio
altro. Albei igo ritiratosi inRimini presso i du ranliuo a forza di donativi. Morendo
288 U I* B U R D
dopo il i4 io non lasciò successione. Gen- anni lo die ad allevare a Giovanna fu-
tile ultimo figlio di messer Branca si vuo- tura suocera che poi sposò di i5 e di-
,

lenaloda una Varana «1 Camerino, for- ì venne celebrato signore d'Urbino nel
se figlia di Gentile II, pel quale le fu im- 1444- Gentde, in assenza «lei marito, tal-
posto il nome, ovvero de' Vai ani di Ro- volta governò lo stato, e non avendo figli

vellone. Da Agnese figlia di Federico con- per soverchia grassezza, si ritirò nel mo-
te di Monte Feltro ebbe Capoleone o , nastero di s. Chiara d'Urbino, e Tenuta a
Gaproleone, Luigi e Bartolomeo, moren- morte, lasciò luogo al consorte di passa-
do nel 3cj7. Capoleone non più vivea nel
1 re a seconde nozze neh 4^9 con Battista
i4'o, armo in cui il fratello Luigi insie- Sforza ,ornaniento del suo secolo. ConGen-
me col zio e cugino era vicario di Duran- tile finì la nobilissima stirpe de'Branca-
te; cessò nel i4i 3 per la seguita divisione leoni di CastelDurante. Quanto a'docu-
de'beni, essendone alloro vicari i cugini menti raccolti dal Torelli, riguardanti il
Galeotto e Alberigo. Toccarono a Luigi dominio degli antichissimi Brancaleoni
s. Angelo Vado, Mercatello e altri ca-
in dellaRocca e del Piobico, che si vogliono
stelli minori, al qual tempo pocosoprav- derivati dallo stesso stipite de'Brancaleo-
visse. Bartolomeo suo fratello restò uni- ni di Castel delle Ripe e di Castel Duran-
co signore di detti domimi, ma si rese an- te , ed esistenti nell' archivio del conte
eli* egli fellone, negando di pagare alla Mal erozzi Brancaleoni di Piobico, erede
Chiesa romana il solito censo in ricogni- de'Brancaleonidi Piobico, già dissi il luo-
zione della sovranità di quelle terre, che go nel quale ne terrò proposito, e convie-
dalla medesima godeva in feudo e per in- ne tenerne presente il contenuto quale
vestitura, perciò compreso nel «4 2 4 "ella argomento che si compenetra in quello
citatoria del tesoriere della Marca Agnen- discorso; poiché dall'albero de' Branca-
si, diretta purea'cugini di Castel Duran- leoni riprodotto dal Colucci, neW'Osser-
te. Bartolomeo però o ubbidì o morì in vazione che segue a 'documenti, è mani-
quel frattempo, certamente non era più festa la comune derivazione da un me-
in vita a'3 ottobre 4^6, o che fosse fra-
1 desimo ceppo. Noterò, che nella preziosa
stornata l'esecuzione della pena per ma- Bibliografia storica dello stalo pontifi-
neggi di Guid'Antonio Feltrio, allora in cio , del benemerito p. ab. Luigi Ran-
molta grazia e riputazione di Martino V ghiasci-Brancaleoni diGubbio, registran-
zio della sua 2." moglie Caterina Colon- do le Lettere del Torelli dichiara: » nelle
na , colla mira riuscita di metter nella quali si pone assai in chiaro la storia del-
sua casa l'ultima erede di Bartolomeo, o l'antichissima famiglia Brancaleoni un dì
in finequalunque altra ne fosse la cagio- signora d'Urbania, e poscia nostra stretta
ne, non subì come cugini lo spoglio de*i congiunta". Aggiungerò che l'eugubina
suoi dominii , e così seguitò nella figlia nobile stirpe de' Ranghiasci Brancaleoni
Gentile la signoria. Morì Bartolomeo in viene proseguita dal sullodato suo degno
Mercatello e fu sepolto in s. Francesco nipote marchese Francesco in Gubbio,
de' conventuali, in nobile mausoleo di letterato e virtuoso, amatore delle bel-
Diarmo bianco ottimamente intagliato le arti.
sul gusto de'bassi secoli, con lapide che lo Castel Durante passato nella casa Fel-
dice eretto dalla vedova Giovanna Ali- tresca signora A'Urbiito, di questo stato
dosi. Dotata questa d'accorgimento,pru- seguì i destini e le vicende, descritte in
denza, valore e d'alto intelletto, governò quell'articolo. Martino V non solo investì
lo stato per l'unica figlia, la quale, come Guid'Antonio di Castel Durante, ma per
già notai, fu fidanzata a Federico natu- l'affetto portava e pe'suoi meriti,
che gli

rale di Guid'Antonio, il quale di circa 9 con bolla de' 1 3 marzo 1 4^9 eresse in con-
U 11 B un 189
tea Castel Durante in Gomitatimi eri- , 7.0 miglio di circuito, bagnato in gran par-
eimus , ci Comitalus litulo dccordmns, te dal Metauro, e lo riempì di daini, pa-

deinccpt Coinitatus CastriDuranti* per- voni ed altri animali, con bella selva di
petuo nomine tur f confermandolo indi* ceni, comprendendovi l'antico convento
pendente rt Comi tatù et Dheeesi Urbi' di s. Francesco. Per tutto questo Fede-
natcn. A Guid'Antonio confermò tulle le rico, come afferma Cimarelli, in Duran-
città, tene e luoghi ch'egli possedeva con te passava a diporto alcuni mesi dell'an-
titolo di vicario, spettanti alla s. Sede, e no, come fecero più o meno i successori,
10 costituì insieme feudatario di s. Chie- n'Iettati dalla buon'aria, dal sontuoso pa-
sa, colla conferma insieme di tutti i pri- lazzo e dell'ameno parco, insieme alla lo-
vilegi e grazie altre volte da lui e dagli ro splendida corte. Grandi vantaggi ne
altri antecessori al medesimo concesse. derivarono al luogo e agli abitanti, a'qua-
Nel febbraio i44 2 morto il conte, gli suc- li affezionandosi i loro signori, di frequen-
cesse il figlio legittimo Odd'Autonio, on- te agli altri erano preferiti nel conferi-

de la comunità di Durante gl'invio am- mento delle cariche. Federico fece con-
basciatori per condolersi della morte del dottiero del suo esercito Pace o Palmone
padre, ed a questo celebrò funerali nelle durantino valoroso. II comune nel i4^7
chiese di s. Cristoforo e di s. Francesco. in occasione della guerra somministrò
11 nuovo conte lasciato erede dal padre soldati balestrieri 74 e guastatoli 4^, da
de'suoi stati, ne assunse il governo, tran- esso pagati a ragione di 4bolognini al gior-
ne s. Angelo in Vado, Mercatello eallii no e doppia paga a'capilani, sotto il co-
castelli che restarono al suo fratello na- mando di Lodovico Frazovauni de Se-
turale Federico per ragione della dote di veri, dalla cui casa uscì poi quel Maria-

Gentile Branca leoni sua consorte. Nel- no ottimo umanista, versato nelle lette-
l'aprile Odd'Autonio si recò a Siena per re greche e buon poeta latino, a cui Du-
inchinare Papa Eugenio IV, il quale l'ac- rante deve l' istituzione del registro de'
colse con grandissimo onore e l'insignì del battezzati 4 an 'd e mesi anteriore al-
,

titolo di duca d'Urbino; ma a suggestio- la prescrizione del concilio di Trento.


ne altrui abbandonandosi a vita turpe, La somministrazione de'soldali colle vet-
per congiura fu ucciso in Urbino nel lu- tovaglie e munizioni fu fatta da Durante a
glio 1 444- I Q seguito di tal morte e in vi- tutte le occorrenze registrate dalla Cro-
gore del testamento paterno, ricaddero naca del Terzi, o per guarnire la fortez-
tutte le signorie, compreso Castel Duran- za di Carpegna e altre rocche, come in

te, all'altro figlio naturale Federico le- quella di Sasso Corbaro, e diversi duran-
gittimato, conte di Monte Feltro, signore ti ni furono deputati in castellani di esse.

di s. Angelo Vado e di Mercatello. To-


in Morta in Gubbio nel i47 2 Battista Sfor-
j>to il comune di Castel Durante mandò za moglie di Federico, il suo cadavere fu
a lui ambasciatoli per le condoglianze del portato a Urbino, e pe' solenni funerali
defunto duca, a cui celebrò esecpiie nel- la comunità di Durante inviò 5i cittadi-
l'abbazia, ed a giurargli fedeltà. 11 nuo- ni con vesti lunghe nere di lutto, onde
vo conte a'ao settembre confermò tutti dopo le città dello stato Feltresco ten-
i capitoli falli tra il genitore e il comu- nero il i.° luogo. Prima di questo tempo
ne, ed a questo concesse altre cose. Fe- trovo il cardinal Latino Orsini legato di
derico ornò Durante con edilizi , e bel Massa Trabaria, di Bologna e presiden-
palazzo con giardino e grandissime co- te del presidato di Farfa. Neli474 Papa
modità da ospitare qualunque principe. Sisto IV dichiarò Federico duca d' Ur-
Lungi da Durante più di due terzi di mi- bino, gonfaloniere di s. Chiesa e genera-
glio vi formò il delizioso parco con mez- le della legn ; così il di lui stato divenne
VOL. LXXXV. •9
-

290 L R C U R D
ducuto. Per !e guerre sostenute da'Fel- e il florido stalo d'Urbino, facendosi forte
li eschi e poi da'liovei eschi, molli duran- colla parentela e protezione di Luigi XII
tiui si distinsero nel comando di corpi e re di Francia, e della benevolenza di Ales-
per prodezze, nomi de' quali valorosi
i sandro VI suo padreche lo secondava. Per-
capitimi onoratamente registrati
sono tanto nel giugno i5o2, dopo essersi im-
nella Cronaca in uno alle loro belle im- padronito di Cagli, sottomise circa a' 2 1
prese, non meno che quelli de'loro figli, Urbino e in breve tutti gli altri luoghi del
colle cariche esercitale e iti che si distin- ducato, facendosi riconoscere per signore.
sero: si potrebbe formare un lungo ca- Anche Durante vi soggiacque con tutte
talogo di moltissimi valentuomini in ar- le conseguenze, e dovè dare in ostaggio
mi e in toga, nelle scienze e nelle lette- alcuni durantiui. Dopo alternale vicende
re, fiorili nella corte veramente regia de' diperdileericupere di luoghi, colla tour*

duchi, ed inalilo, con copiose notizie bio- ted' Alessandro VI a' 1 8 agosto 5o3, pre- 1

grafiche delle persone e delle famiglie, sto si dileguò l'apparente prosperità del
inclusivamenle ad ecclesiastici illustri se- Borgia, e tosto il duca d'Urbino ricuperò
colari e regolari; imperocché la maggior il suo stato. Nello slesso anno il i.° no-
parte della Cronaca è consagrala in ce- vembre fu eletto Papa il magnanimo Giu-
lebrare gl'illustri durantiui. Nel 1482 mo- lio II, zio di Francesco M." I della Rove-
ri il «luca Federico, e gli successe il figlio re [V.) signore di Sinigaglia e di Moti-
Guid'Ubaldo I, che ritenne colla ciucia la davio, il quale nato dalla sorella di Gui-
vicaria di Durante. Il comune mandò al d'Ubaldo I, questi per mancanza di pro-
nuovo siguore ambasciatori per deplora- le l'avea adottato per successore, e lo fu

re la morte dell'invitto genitore, e giu- a' 3 o 1 1 aprile 5o8 per morte del du-
1

rargli fedeltà; uon che 43 cittadini ve- ca. Già la comune di Durante a' i5 del
stili a lutto di negro e vesti lunghe ad as- precedente settembre 1 5o4 avea spedi-
sistere in Urbino all'esequie, celebrando to suoi ambasciatori a Francesco M." I,

ne esso nella badia e in s. Francesco. come disegnato successore dal duca zio,
Guid'Ubaldo 1 volle distinguere ed esal per giurargli fedeltà. Alla morte poi di
lare Durante, ordinando che tulli solda- i Guid' Ubaldo 1 mandò ambasciatori per
ti della Massa Trabaria visi recassero a secoli ii condolersi , ed alcuni cittadini
far mostra di loro nelle rassegne, e stabilì con vesti nere per intervenire a' fune-
che in Durante risiedesse un magistrato rali del defunto in Urbino, facendogli
col titolo di cancelliere e poi di commis- celebrare esequie nell'abbazia) Così si

sario, per soprintendere a tutta la pro- estinse la nobilissima e antichissima ca-


vincia di Massa Trabaria, così facendo si sa de' conti di Monte Fcltre, e Fran-
può dire Durante capo di lulla la mede- cesco M." I divenne pur siguore di Castel

sima, e dove in seguito fecero residenza Durante e sue pertinenze. E ad esempio


isupremi giudici e ufiiziali della Massa. de'suoi predecessori, confermò al comu-
Perciò al governo di Durante soggiaceva- ne e università di Durante tutti i capi-
no s. Angeloin Vado,Mercalello, e gli al- toli stipulali tra esso e il duca Federico,
tri castelli e ville. Nel piano di spoglia- e ve ne aggiunse molti alici a' 12 settem-
mento de' vicari feudatari della s. Seile, bre. Durante è grata alla duchessa Eli-
concepito dall' ambizioso Cesare Borgia sabetta Gonzaga vedova del defunto du-
duca Valentino (già arcivescovo di I a- ra, per aver donato una sua possessione
lenza e cardinale, poi duca del Valenti del valore di 3ooo scudi in aumento del
nois,di cui era capitole J alenzaò'x Fran- monte di pietà, pe'bisognosi durantiui. Il

cia, onde ne' due articoli non poco ripar- cronista dice che il monte impiegava 8000
lai di lui), vi comprese la casa Feltresca scudi in prestiti a servitù) de'poveri. Il co-
URB URB 29 1

mune anche Francesco M.* I in oc-


a ne X riunìducato d'Urbino alla Chie-
il

casione di guerra più. volte die soldati sa, tranne Pesaro e Siuigaglia che die a
pagati , ed egli teneva in Durante molti Varani peropporlo al duca, il quale ce-
uomini d'arme. A Giulio II, successo Leo- dendo alle circostanze con accordi nuo-
ne X Medici, mal disposto contro Fran- vamente si ritirò. Morto il Papa a'2 di-
cesco M." I, che dallo zio avea ricevuto cembre 1 52 1 fu agevole a Fi ancesco M.*
,

l'investitura di Pesaro, tolto agli Sforza, I cori piccola squadra di ricuperare lo


con incremento di potenza al ducato, nel stato che avea riperduto, allorché mar-
l5i6 di questo lo spogliò e scomunicò; e ciò contro di lui l'esercito pontificio. Ne*
di tulle le signorie Roveresche, in un a primi di febbraio morta in Urbino Eli-
Durante, ne investì il proprio nipote Lo- sabetta duchessa vedova, nel marzo Du-
renzo de Medici e discendenti. Il Papa rante mandò 9 cittadini in vesti lunghe
spedì un'armata a occupare il ducato, e nere per assistere alle sue esequie. Mor-
a
Nicolò Vitelli di Città di Castello nel mag- to poi nel 1 538 in Pesaro Francesco M. [,

gio 5 16 prese Durante e volle ostaggi.


i portato il corpo in Urbino, ivi nell'otto-

Francesco M.* I da Mantova, ov'erasi ri- bre Durante inviò gli ambasciatori per
tirato, provocava i suoi aderenti e invia- condolersi col figlio e successore Guid'CJ-
va milizie per riprendere vari luoghi; in- baldo II e giurargli fedeltà, celebrando
di con piccolo ma valoroso esercito vi si le consuete esequie al defunto. Narra Co-

gennaioi5i7 potè ricuperare


recò, e nel lucci che dopo detta morte nacquero de'
Urbino. Perciò nello stesso mese Duran- torbidi sulla successione al ducato d'Or-
te elesse 3 cittadini per ambasciatori al bino per conto di quello di Camerino, su
duca a farne le congratulazioni, aveudo- cui avea pretensioni il duca come mari-
lo aiutato nel conquisto in ogni possibi- to di Giulia Varani erede di quello sta-
lemaniera. L'ullimodi detto meseiuDu- lo (e non Francesco M." I come dice
di
rante il popolo gridò Feltro, Feltro: di Colucci); tuttavia il duca temendo di re-
ciò fu causa il piobichese Diomede milite star senza l'uno e senza l'altro, venne ad
•valoroso delduca e da esso mandato, e un accordo con Paolo III, e restituitoli
partirono da Durante 3oo fanti castella- ducato di Camerino alla Chiesa (oude il
ni del presidio della Bastia, pare medi- Papa ne investì il proprio figlio Pier Lui-
cei, quali furono svaligiati da'soldati di
i gi Farnese, la cui figlia Vittoria sposò in
Durante. Qui la Cronaca è oscura, co- seconde nozze Guid'Ubaldo II), restò du-
me in altri luoghi. Uno è questo: «Quan- ca d'Urbino e rispettivamente vicario di
J
do Lorenzo de Medici prese lo stalo d Ur- Castel Durante. Qui la Cronaca rimar-
bino fece gettare a terra tutte le muraglie, ca, che per la bontà dell' aria, lacomo-
che circondavano Durante, e fece spia- dità dell'abitazione, per il bel parco, per
nare sino a Ili fondamenti la Rocca, e tut- la quautità di cacce di più. sorte d' ani-
te l'artiglierie fece portare alla Città di mali e per altre delizie, non solamente i

Castello ,dove al presente ancora si trova- duchi e duchesse d'Urbino con altri prin-
no, l'ultimo di noverobrei5i8, ed a que- cipi abitavano buona parte dell'anno in
sto effètto mandò uu commissario da Mei- Durante, ma ancora vi si recavano i car-
,J
dola . Dunque Durante fu ripresa nella dinali Farnese e s. Angelo colle loro no-
guerra che i Rovereschi ei Medicei si fa- bilissime famiglie; e dopo di loro vi abi-
cevano? Trovo nella Cronaca che il Vi- tò per molti anni il celebre cardinal Fran-
telli tornò a Durante nel 1 5 1 7 e vi fu cesco Tournon, ed eziandio Ersilia del
alloggiato e ben trattato co' suoi dal co- Monte moglie di Gio. Battista nipote di
mune. Dice la storia : Lorenzo de Medi- Giulio III, donna di grande autorità in
ci morì senza figli a'28 aprile i5i9, Leo- Roma anche dopo la morte del Papa.
,
2 cp U R lì U R P>

Nel 1.^74 per motte di Guid'Ubaldo II, ambasciatori, oltre quello unito ad altri
che eoa replicate lettere aven lottalo hi delle terre della provincia in rappresen-
fedeltà e bontà ilei popolo di Durante, tanza della Massa Tra ba ria, che tenne il

questo nell'ottobre inviò 4 ambasciatori i.° luogo. Allorché Francesco M." Il si

al figlio e successore Francesco AI.'' II, recò dopo tale avvenimento in Durante,
per esprimere suo cordoglio, e gli giu-
il furono fitti solenni segni di giubilo. In
rarono ubbidienza e fedeltà. Questo du- piazza fu esposta la statua del duca Fe-
ca d' LJrbiuo, signore di Pesaro e conte derico, le cui imprese vennero espresse
di Castel Durante, come suoi maggiori i in un arco trionfale. Si vestirono 8 "io-
Prefetto di Roma (P •), ebbe a suo resi- vani di drappi bianchi per servire il sere-
dente in Roma e Venezia Giuliano U- nissimo signore, e molte altre cose. Ogni
goccioui di famiglia antica di Castel deb anno poi si fecero allegrezze nel giorno
le Ripe; ed altro suo residente presso la Termina la Cronaca di
del suo natale.
s. Sede fu il duranti no Filippo Fila retti Durante con dichiarare. Quanto utile poi
de'Calfarelli, uno della qual [«miglia, A- e onore abbia recalo a Durante l'abita-
goslino, era stalo capitano prodenlec va- zione e presenza per buona parte dell'an-
loroso di tulle le fanterie di Massa Tra- no del serenissimo duca, non si può ab*
balla di Francesco M. I, composte di bastanza esprimere. Fu aumentatoli cul-
i5oo soldati circa, non die capitano di to divino anche colla celebrazione di
,

quelle di Monte Feltrò; perciò laiduca maggior numero di messe, e con quella
gli douò l'area dell' abbattuta Rocca di de'divini ullizi che prima non si faceva-

Durante, ch'egli ridusse ad abitazione, al- no. Il duca largamente soccorse poveri i

la comunità cedendo il duca materiali. i duranliui , i religiosi e le religiose biso-


Si crede che la famiglia Calfarelli durati* gnose , onde non più si conobbe al suo
lina , poi estinta, derivasse da un ramo tempo la povertà. Abbellì colle sue largi-
della nullissima romana. Altro residen- zioni molti templi di Dio, accrebbe e me-
te ducale in Roma fu Pirro Nuli patri- glio decorò il palazzo ducale, in molti luo-
zio di Gubbio. Per la penuria del i njo ghi di Durante eresse fabbriche, oltre la
a
in poi,Francesco M. Memorevole eo'du- già ricordata del parco, per suo uso e di-
rantiui, imprestò alla comunità gratuita- vozione. Ad evitare il molto caldo dell'e-
mente molte migliaia di scudi per I' ac- state, nel prossimo monte Berlichio, di-
quisto de'graui a sostentamento del po- stante da Durante due tiri di lucile , co-
polo. Il duca restato vedovo di Lucrezia struì un bel palazzo rurale ma comodis-
d'Este, iu seconde nozze nel i
5gg fu spo- simo. A benefizio del popolo ilnraiitino,
salo dall'abbate di s. Cristoforo a Livia co' propri denari eresse un con veniente
figlia del suo cugino marchese della Ro- ponte di legno Metauro. Francesco M."
sul

vere. Morta la madre Vittoria Farnese Il siccome duca d'Urbino, in quest'arti-


nel dicembre 1602, Durante le fece no- colo ne farò in buona parte la biografia,
bili esequie nel seguente mese. Indi a' laonde qui solo aggiungerò il risto e sin-
23 maggio 60 j 1 il comune per mezzodì golarmente quanto ha particolare rap-
4 ambasciatori si rallegrò col duca per porto coti Castel Durante, pel lungo pre-
la nascita del principe sospiralo creile Fe- diletto soggiorno che vi fece, e come af-
derico-Ubaldo , e fece in Durante pub- fclluosissimo de'duraulini, i quali tutto-
bliche dimostrazioni di gioia, come quel- ra per lui ne conservano vivi l'amore e
lo che per tal prole a sue spese col po- la gratitudine; virtù rare che servono di
polo avea fatto un voto a s. Ubaldo di pubblico e nobile esempio, ed a me edi-
Gubbio qual patrono della casa ducale. ficarono assai con sensi di ammirazione.
Per la solennità del battesimo deputò \ Sempre ue'durantini urbaniesi resterà cu-
URB URB 293

ra la dolce memoria ilei virtuoso Fran- baldo. Nel palazzo di Durante , con in-

cesco RI.' Il, poiché dimorandovi colla trepidezza ne ricevè l' infausta nuova
corte, più de'suoi antecessori, oltre quan •
Francesco M." II. Rassegnato a' voleri di-
to lodai del suo operato, vi fece fiorire le vini solo disse. Mi si toglie per giustizia,

scienze, le belle arti , il commercio, e in quello che mi si concesse per grazia! Do-
modo particolare la religione. Anche la minili Dorninus abstulit, sit No-
di'dit,

duchessa Livia si mostrò molto amorevo- mea Domini benedir tum. Il duca parte-
le co'duianlini. Dopo la nascita del prin- cipò la morte del figlio al sagro collegio,
cipe ereditario, il duca si ritirò a Pesaro, essendo sede vacante, il quale inviò a Du-
r
e vedendosi inoltrato nell'eia, con previ- rante mg. Pavoni a visitar'o, condoler-
denza saggia volle provvedere al caso ili si e consolarlo. Indi nel significarla a'sud-
sua morte, nella tenera età del figlio. Per- diti a'3 luglio, insieme gl'invito a sceglie-
ciò creò un consiglio di 8 idonei per go- re 8 consiglieri per formare una congre-
vernare lo stato con residenza in Urbino, gazione governativa ad aiutarlo nel rias-

e lo compose di persone fatte scegliere dal- sunto potere e corte in Durante, doven-
le nrovincìe stesse, e Massa Trabaria e- do risiedere in Urbino il ristabilito con-
lesse messer Stefano M ilici. Cominciò ad siglio e colla slessa autorità del preceden-
agile nel gennaio 1607, e come narra Re- te. Eguale partecipazione fece con lette-

posati e ripetè Colucci , duca


il si ritirò ra a Dorante, invitando i magnifici ma-
in Castel Dui ante, colla moglie e il figlio, gistrati del comune ad eleggere un cit-
oltre parte della corte e funiglia , senza tadino per consigliere della provincia di
mancare d'accudire al governo dello sta- Massa Trabaria idoneo al buon governo
to; anzi nel 161 3 soppresso il consiglio ne dello stato. Risposero il gonfaloniere e
riprese interamente le redini. Queste poi priori di Castel Durante a Sua Altezza
neliG2i «flidò al figlio Federico- Ubal- Serenissima, con ossequiosa e affettuosa
do, che spo>ò a Claudia de Medici figlia lettera de'q luglio, nominando per con-
del granduca di Toscana Cosimo 11, con sigliere degli 8 per la provincia di Mas-
r
3oo,ooo scudi d'oro di dote. La princi- sa, il d. Ottaviano Leonardi, persona in-
pessa giunse a Durante a'27 maggio, e si tegra e fedele, pieno d'esperienza pera-
ti attenne nel palazzo col duca suocero si- ver esercitato 7 oflizi nello stato d'Urbi-
no al ih seguente, tra le molte feste de' no con quello di s. Marino, non che il
durati tini Da questo matrimonio a' 7 servizio prestato al duca di Parma in ca-
gennaio] 622 nacque la principessa Vit- rica principalissima; esprimendo la fon-
toria. Il duca nel cedere l'amniiuistrazio- data speranza , che fosse per corrispon-
ne al figlio, si riservò un 3.° delle rendi- dere alla benigna e ottima volontà du-
te di tutte le cose, che ascendevano ad cale, ed a benefizio di tutto lo stato. Inol-
annui 3oo,ooo scudi; ma popoli passa- i tre il duca mandò ad Urbino a confor-
rono dal governo d'un vecchio prudente, tare la vedova, e offrirle ogni servizio e
virtuoso e pio, a quello d'un giovane dis- onore ; e volendo sistemare la condizione
soluto, d'animo feroce, affatto degenere futura della bambina nipote, riuscì al
da'suoi avi, per cui si alienò il paterno conte Mamiani di Pesaro , suo intimo
animo venne in odio a'sudditi. La se-
e favorito, d' indurlo a prometter la sua
ra de'28 giugno 1623 Federico Ubaldo erede e consegnarla per tale, in isposa
recitava nel pubblico teatro cogl'istrioni, al giovinetto Ferdinando II granduca di

e la mattina seguente fu trovato morto Toscana, ove il conte celeremente la por-


nel suo letto d'anni Di Francesco Sa-
1 8. tò;con biasimode'saggi e dispiacere d'Ur-
verio Passeri si hanno stampate alla sel- bano VIII Barberini, eletto pochi giorni
va: Memorie del principe Federico U' dopo, senza aspettarsi di consultarlo in
2 94 u R B U R B
affare di lardo rilievo. Cosi Vittoria si deboli talmente che i rimedi non pote-
trovò collocala nello casa materna , cre- rono essere efficaci, morendo insensibil-
scere col fidanzato (del quale parlando mente per mancanza di calore naturale
nel voi. LU, p. 202, per mancanza del- d'83 anni in Durante, dopo 56 e più di
le parole Vittoria figlia di, sembra che regno, a'28 aprile 1 63 1, da giusto com'e-
fosse sposo di Claudia, ommissione tipo- ra vissuto. Vedendosi avvicinare il pun-
grafica che rilevasi dal contesto), senza to estremo, disse al p. d. Stefano chieri-
aver conosciuta la propria di Monte Fel- co minore suo confessore: Spariscono gli

tro-Delia Rovere. Si precipitò troppo, per onori , finiscono le grandezze. Così ter-
favorire i Medici, e ingerir loro preten- minò la potentissima casa de'Feltreschi
sioni a danno della Sede suprema si-
s. e Rovereschi. Così terminò il feudale du-
gnora del ducato, ed intrigare il nuovo calo d'Urbinoe la vicaria di Durante, che
Papa forse in gravi complicazioni e guer- tornati all'immediato dominio tempora-
re. Queste evitò l'alto intendimento d'Ur- le de' Papi , seguirono le vicende politi-
bano VII!, colle varie negoziazioni saga- che dello Stato Pontificio. Lasciò Fran-
a
cemente maneggiate col savio duca, ea'3o cesco M. II una vita Diario mss. da
aprile 1624 W stipulò la devoluzione del se medesimo in compendio, la quale ar-
ducato d'Urbino e altre signorie alla s. riva sino al 1621 circa, mentre avverte
Sede, tranne Poggio di Berni facente par- Reposati che il resto fu tolto da altro
ie de'beni allodiali de'Rovereschi, come mss. di Antonio Donato nobile venezia-
diretta padrona di tali domimi, da ese- no suo famigliare e confidente, e da al-
8
guirsidopo la morte di Francesco M. II, tri autori contemporanei. Mi è noto, che

dichiarandosi tra'beni spellanti all' ere- un eh. letterato d' Urbania ora sta scri-
de il palazzo di Castel Durante. Dipoi il vendo le vite de'6 duchi d'Urbino, signo-
duca, amando la quiete, con atto ema- ri di Pesaro e conti di Castel Durante.

nato in Durante a'20 dicembre 1624, ce- Riusciranno interessantissime sì per Ur«
de l'esercizio del governo dello stato al bino, che vi figurerà la famosa capitale
prelato BeiTiughiero Gessi deputalo dal del nobilissimo ducato, di cui pure si a-
Papa ad amministrarlo pel resto di sua vianno notizie assai importanti, e sì per
vita nel nome durale, licenziando il con- Durante qual già capo della Massa Tra-
siglio di stato degli 8. Laonde col 1. "gen- balla e considerata 2." città residenziale.
naio 1 625 la s. Sede ebbe governatori nel- Inoltre il duca lasciò mss. un trattato di
lo stato d' Urbino nominati dal Papa, e educazione pel principe suo il qua-
figlio,

il duca fissò stabilmente la sua favorita le colla detta vita sono monumenti del
residenza in Durante, die soleva chiama- suo ingegno, di sua lunga sperienza, di
re diletto luogo. Pretende l'annalista Mu- sue virtù e di sua erudizione. Uomo, non
a
ratori che di tutti gli accennati atti di
, fu Francesco M. I! senza difetti, quali i

abnegazione generosa del duca, questi poi però non poterono oscurare 1' eccellenti
se ne pentì, ma dal complesso della sto- qualità che risplenderono in lui, le quali
ria sembra ricavarsi tuli' altro, Invece in buona parte si compendiarono nel te-
nell'esercizio delle virtù, nella conversa- slamento che lasciò, di cui, comechè ro-
zione pia ed erudita de'cbierici regolari gato nella biblioteca del convento de'
minori e de'francescani riformali, nell'in- francescani riformati di Durante, oltre
cessanti beneficenze verso iduranlini, e- quanto riguarda il luogo, in questo ar-
gli alternò gl'incomodi e dolori della got- ticolo preferisco ragionarne. Cinque di
ta di cui pativa; finché volendo domare ne furono testimoni, eildu-
detti religiosi
i suoi mali con rigorosa dieta, sino a ri- rantino notaio Francesco M." Rainaldi
cusare talvolta il necessario alimento.s'in- lo rogò a'3o gennaio 1628, sebbeue il Re-
U fi B U R B ac,?

posati ed il Colueci.che ne riportano al- Alla marchesa del Vasto Livia sua sorel-
coiti traiti, scrivano il ."aj marzo 1624, i la la casa e giardino di Montebello ed ,

e il 2.°a'i2 agosto 1627. Premesse le al suo figlio una gioia di scudi 1000. Al

solite forinole, l'i ri vocazione di Dio, del- re di Spagna d ss. Crocefisso spirante di
la B. Vergine, de' ss. Raffaele e France- Baroocio. Al granduca «li Toscana quello
sco suoi avvocali, dispose. Di esser sepol- di Znccari. Al duca di Modena una gioia

to nella chiesa del ss. Crocefisso sotto la di scudi 1 000 Al duca di Parma eal prin-

pila dell'acqua santa di finissimo alaba- cipe di Mis-sa altre simili. Al marchese
stro, con pietra nera di paragone roton- di Pesaro (?) una gioia di scudi 2000. Al
da sulla sepoltura (edificata nel 1 62 3),seu- cardinal de Medici un orologio da tavo-
za verno ornamento, ma solo coll'iscri- lino. Alla comunità di Castel Duratile

zione già ordinata (cioè l'Oremus: Incli- scudi iooo, coll'obbiigo di far celebrare
na Dòmine aurem tuam ... famuli lui inogni anniversario di sua morte iti per-
Francisci Marine Urhini ducis sexlir petuo una messa cantata e 12 basse nella
{jucm eie.), coli' obbligo della celebra- chiesa del ss. Crocefisso. Alla comunità
zioue quotidiana d'una messa per un an- d'Urbino la libreria di mss. e di disegui,
no in suffragio di sua anima. Per la sles- che avea in lai città, con quelli esistenti

sa dopo la morte doversi tosto celebrare nella libreria di Castel Durante , e pel
1000 messe negli altari privilegiali. La- mantenimento de'cuUodi il catnpoacqui-
sciò scudi 5ooallaCompagnia della Grot- statoda'Galli e posto nella medesiuia,co'
ta d'Urbino, altrettanti a s. Ubaldo di terreni contigui. Alla propria famiglia di
Gubbio, e s'unii somma alla sagrestia,con- corte scudi 1 2, 000. Tutori e curatori lem •

vento e spezieria de'francescani del Par- porti nei di sua erede i cardinali Medici e
co di Durante. Alla chiesa e frali del s. Gessi,el'ambasciator di Spagna in Roma,
Sepolcro in Gerusalemme scudi 000, ac- 1 colla proiezione del re di Spagna e arbi-
ciò si preghi per lui. A'poveri dello sta- traggio nelle questioni, pel patronato e-
to scudi 12,000. Alias. Casa di Loreto sercitalosui R.overeschi. Eredeuniversa-
in perpetuo annui scudi 00, affinchè sem- 1 le de'mobili, stabili e ragioni d. Vittoria
pre avanti la B. Vergine arili il lume del- di Monte Feltro della Rovere sua nipote,
la lampada d'oro donata, si celebri mes- grauduchessa di Toscana; e morendo sen-
sa quotidiana, e la festa della ss. Annun- za figli, sostituì per eredi i duchi di Mo-
ziata nella cappella gentilizia, della qua- dena, ili Parma, il marchese del Vasto,
le parlo anco ad Urbino. A' chierici re- il principe di Massa. L'eredità toccata a
golari minori del ss. Crocefisso di Duran- Ferdinando II granduca di Toscana si va-
te donò tutta la libreria de'libri stampa- lutò due milioni di scudi d'oro e non ,

ti che avea nello stesso Durante colle diede nulla a nessuno, neppure a'della Ro-
scanzie, ordinando loro di mandare alla vere di Genova da cui discendeva il de-

libreria d'Urbino tutti libri mss. e di di- i funto. Spirato il duca, tutte le campane
segni a spese dell' erede; e prescrivendo con mesto suono ne dierono il fatale an-

che d'Urbino, che donava a


la libreria nunzio a'durantini, che ne restarono pro-
quella ciltà,non dovesse mai muoversi dal fondamente addolorati. Tutto il ducato
luogo sotto pena d'applicarla in proprie- d'Urbino affettuosamente lo pianse, l'Ita-

tà alia suddetta Compagnia della Grotta. lia ne restò dolente, e molti luoghi d'ol-
D'indennizzate i proprietari degli stabili tremonte lo deplorarono. La sua memo-
pe'danni patiti nelle cave. Alla duchessa ria è in benedizione. Untosi il cadavere

moglie la pittura con indulgenza donata- con prezioso unguento per preservarlo
gli da Urbano Vili, 5o,oooscudiper una dalla corruzione, fu indi vestito alla du-
sol volta ed annui 4000 vita durante.
,
cale con veste di fiuissirna lama d'argen-
a 9 f> u n D une
lo, a (ale effetto già preparala dui defun- proprie de'principi, fu il cadavere posto
to, foderata di tubi con onda di color pao- nella cassa ili piombo coperta d'incenso,
nazzo. In lesta gli fu posto un berretto con sua iscrizione, e indi portata nel sot-

ducale allodi velluto nero, circondalo d'o- terraneo del suddetto sepolcro e colloca-
ro massiccio, e ol collo il Toson d'oro da ta su due verghe di ferro distatiti dal pia-

vari colori smaltalo, ricevuto da Filippo no. I durantini urbaniesi fedelmente ce-

li re di Spagna. Così vestito, col Croce- lebrarono l'annuo funerale, sempre con
fisso d'argento nelle mani (leggo in Ci- niTelto verso il padre e il benefattore, col-
marelli, collo scettro in mano, la corona I' assistenza della magistratura e di ogni

in capo ecopei lo del munto ducale), dal- ordine di persone. L'ultimo e 226. an-
la sua camera fu portalo nella sala mag- niversario de'28 aprile 1857, fu illustra-
giore del palazzo ducale, le cui pareti e- lo dal sullodato attuale governatore d'Ur-
r
rano coperte di panni lugubri, e colloca- bania il ch.d. l'audana- Vaccolini, il qua-
to sul gran catafalco ornato e circonda- le eo'lipi di Filippo Rossi della stamperia
to d'8 gradini, sopra nobile strato di vel- esistente in Urbania, pubblicò un opusco-
luto con croce ricamata d'oro e argento, lo di sole 12 pagine e intitolalo: RiiinO'
ed a' 4 lai' altrettante grandi armi geu. vazione di solenni pubbliche esequie ni'
lilizie medesimo ricamo. Contornato
del la serenissima memoria di Francesco
da 5o lorcie ardenti, con 6 paggi a'Iati Maria li della Rovere F I e ultimo du-
vestili di coruccio con banderuole di taf- ca d'Urbino, dalla pietà e gratitudine
fetlano nero ondeggiante, le quali anda- degli urbaniesi celebrate in tributo di
vano muovendo sul corpo. Il catafalco era osservanza e di amore perenne. In così

sovrastato da gran baldacchino di vellu- breve spazio, l'egregio magistrato seri Mo-
to nero con 48 bandinelle. Così rimase re riunì un complesso di erudizioni sto-
per due giorni il ducale cadavere deco- riche, le quali illustrano le glorie di Du-
rosamente esposto agli affiliti e piangen- rante e Urbania, i durantini e gli urba-
ti sudditi. Nella prima ora della sera del niesi, tulli quelli che vi fiorirono e fiori-
dì seguente, seguì la pompa del traspor- scono; terminando con 8 epigrafi, a tut-
to nella chiesa del ss. Crocefisso, i cui re- to facendo suggello la biografia di Fran-
ligiosi «/conventuali, riformati e cappuc- cesco AI." Tale è il suo complesso, che
1 1.

cini principiarono nella sala l'uffizio con io ne profittai con piacere. Amante ma-
buona musica in più cori. I confrati du- gislraloriainalo,nobilmenle l'illustre ma-
1 ati Lini gareggiarono nell'associare il ca- gistratura municipale d' Urbania, pene-
davere dell' ottimo principe, giusto con trala di riconoscenza per tale patrio mo-
tulli. Precedeva la compagnia Mor-
della numento, all'eccellentissimo governante
te, seguita da'sodalizi del Booti Gesù, di con foglio stampato in dello opuscolo, la
s. Caterina, di s. Giovanni, dello Spirito dimostrò pubblicamente con solenne at-
Santo, del Corpus Do mini , con circa più testalo, per aver unito all'elogio del pian-
di 200 confrati con torcie e fìaccole.Ginn- to principe, quello della citlà e de' suoi
ti nella chiesa esponente e tumulante, tut- v;mti antichi e moderni; ed in quest' in-
ta quanta addobbata a bruno, fu il ca- contro la magistratura fece un magnifico
davere deposto sul catafalco circondato encomio de'pregi letterari e governativi
da 12 lorcie. L'altare maggiore avea il che singolarmente lo distinguono, e gli di-
paliollo di raso nero, colla croce in mez- chiarò ancora la sua doverosa estimazio-
zo e lateralmente gli stemmi ducali, tut- ne; protestando che tali pure sono sen- i

to in ricamo d'oro e argento: altri simili si da cui è penetrata eziandio l'intera po-
paliolli decoravano i i\ue altari laterali. polazione urbaniese. Apprendo da Co-
Eseguile tutte le ceremonie della Chiesa, lucci che i durantini temperarono il do-
URB ORB 297
(ore pei" la grava perdita da loro fatta, grandezza e maggior di quello che si cre-
con ritornare volonterosi sotto il placido deva. Avvenne poi in quel tempo, che i
governo del supremo e antichissimo loro cittadini di s. Angelo in Vado, dove fu

(ignote il Sommo Pontefice. Eletti quindi già l'antico Tife.rno Melaurcnsc cliie- ,

ambasciatori gl'irivinrono a Urbano Vili sero allo stesso Papa d'essere reintegra-
per rassegnare n lui la loro ubbidienza, ti all'onor di città e di riavere la catte-
e raccomandargli la loro terra: gli amba- dra vescovile. Condiscese anche con que-
sciatori furono Giulia Cesare Scirri e sti il Papa. Eresse il vescovato, e formò

Francesco M." Minio, come leggo in U- la diocesi a parte, ma


due chiese de- alle

ghelli. Quest'atto di sommissione fu mol- stinò un vescovo Urba-


solo insieme con
tUsimo accetto al Papa, il q naie seppe »u- nia colla residenza del vescovo 6 mesi
,

com luminosamente premiarlo, lui peroc- per ciascuna città, siccome le due chiese
ché gii ambasciatori avendolo supplicato cattedrali le dichiarò aeque principali-
a degnarsi illustrare In loro terra sempre ter. La bolla poi per tali erezioni , con

fedele alla s. Sede, come dichiararono Urbano Vili l'e-


varie grazie e privilegi,
Bonifacio IX, Martino V e altri Papi, an- manò a' 20 ottobre
da Castel Gandolfo
che in tempi turbolènti, ed innalzarla al i636, dice Colucci. Ma nel Bullarium
grado onorevole di città, per le preroga- leggo Datimi Roniae anno millesimo
:

tive che in essa si riunivano; pieno Ur- se.irrntesimo trigesimo quinto, xil Ka-
bano Vili di nobili sentimenti, d'amore- lendas martii. Da un Iato poi è forse er-
«-olezza, di clemenza, di gratitudine, con- roneamente detto: Dal. die 18 februar.
discese alla ragionevole inchiesta , e per 1 636. La bolla comincia colle parole: Pro

un tratto più chiaro del suo «detto e del cxcellcnti praeminentia Sedi.? Aposto-
buon animo con cui lo faceva, volle che licae, presso il Bull. Rom. I, 6, par. 2,p.

la nuova città non più Castel Durante 49- Oppi da Castri Duranti.?, et s. An-
venisse chiamata, ma Urbania dal prò- geli in Ch'itates et eorum Collegiatae
,

prio suo nume (a quali stabilimenti al- ih Catliedrale? eriguntur sub tilulu? K-
tro Urbano flit comparti eguale ono- piseopatus Urbaniae,ets. Angeli in Va-
re, nella sua biografia lo riporto). Sicco- do. BensìUrbano Vili nell'assegnareMer-
me il suo territorio formava nullius dioe- catello a Urbania e Lamola a s. Angelo
cesi.?, si pensò ancora di sublimarla a se- in Vado, ambedue castelli nullius dioe-
de vescovile , destinando a cattedrale la cesis, da Castel Gandolfo spedì il breve
rhie«a di s. Cristoforo. A formare la men- Cu in nuper Not ì
636,de' 20 ottobre 1

sa vescovile concorse la magnanima ge- Bull, 81


cil., Oppidum Mercalellì
p. :

nerosità del celebre cardinal Francesco L rbauiae Epi'scopatili Lamolae autem ',

l)ii bei ini nipote del Papa , il quale con Oppidum Ecclesia* s. Angeli quoadju-
nobile disinteresse e in grazia del popo- risdiclionem ecclesiasticam addicuntur.
lo dnranliuo, essendo abbate commen- NelPUghelli meglio si trovano non sola-
datario ili », Cristoforo, nel 1 635 rasse- mente riferiti breve e bolla, questa de'
i

gnò P abbazia. Tutta volta sarebbe stata 18 febbraio i635 e non 636, quello col- 1

assai ristretta la diocesi della nuova cat- la data de'20 ottobre 636, ma ancora la 1

tedrale d'Uibania, se si fosse limitata al bolla speciale per s. Angelo in Vado, da-
solo territorio diCastel Durante. Fu dun- ta nello stesso giorno! 8 febbraio i635,
que ottimo provvedimento del saggio principiando colle stesse parole dell'altra:
Pontefice d'ampliarla con unirvi Sasso Pro excellenti praeminentia Sedi? Apo-
Corderò e Mercalello, ne'quali luoghi vi stolicae t co\\e particolarità che la riguar-
sono «tue cospicue collegiate, e così ven- dano. Di più Urbano Vili volle che Ur-
ne stabilita una diocesi di competente bania alzasse per arme municipale la prò*
298 U RB L li C
pria formata ila 3 Api, che unita alle al- luoghi della stessa Massa, i quali riporta
tredue, cinèdi Castel delleRipe il Giglio, col seguente ordine alfabetico." Urbania
di Castel Durante il Gonfalone o Padi- già capitale. S. Angelo in Vado città con-
glione colle chiavi incrocia te, forma un ealtedrale con Urbania, ed inoltre: A pec-
solo stemma in 3, come si vede nell'U- chio, Delfcrte, Horgopace, Castel du'Fab-
glie Ili. Questi riprodusse pure quello di lui ,
Castel della Pieve , Dese, Figiano,
s. Angelo Vado, formato d;dl' imma-
in Frontino, Lamoli , Limano, Mercalello,
gine óe\\' Arcangelo s. Michele che tie- Metola, Montedale , Palazzo de* Mocci,
ne colla destra le bitancie e la spada , e l'arehiule, Peglio ,
Quinza, S. Martino,
colla sinistrala lancia: da un lato vi è uno .Sompiano, Torriola, Valbonna, Viano".
scudo con croce. In altro stemma, pure Le contentezze degli urbaniesi dopo po-
presso l'UglteMi, l'Arcangelo senza la lan- chi anni furono alterate, per la perdita
cia è in alto di calpestare e minacciare il d'uno stabilimento che decorava la città,
demonio colla spada.. Ma di queste due e formava un efficace aiuto alle scienze
diocesi, secondo il mio metodo riparlerò e alle lettere. Ad onta della disposizione
in fine. Nella citata Urbano Vili
bolla di
1

Francesco M.' II che la sua libreria ,

riconobbe inCastel Durante: ac in quo itti esistente in Durante e composta di circa


inter catterà dueatus olitn LJrhini pri- 16,000 volumi, restasse sempre a bene-
mario ,et capite provinciae Massac Tra- ficio de'durantini in custodia de' chierici
l ariae resicleanl commissarius fisca lìs t regolari minori nella casa delss. Croce-

et offìciales dictac provinciae. Già quel qualche invidioso persuase Alessan-


fisso,

Papa a\ea conservalo a Castel Durante dro VII essere più proficuo agli studiosi
lo stesso diritto di capo di governo. Fal- il trasferimento in Roma, e con essa au-
lo col suo nome Durante città, conservò mentarvi la Biblioteca Ale ssciiìdrina del-
o il giudice, o il commissario, o il gover- l' Università Romana (f.), per quanto
natore a seconda de'tempi, avendo sem- ivi narrai col Renazzi. A Jal effetto da Ro-
pre soggetti s. Angelo in Vado, Mercatel- ma si recò in Urbania il prelato Buratto
lo ed altri castelli e ville. Si legge nel Ile- con ordine al p. d. Francesco Mini pre-
posati: In Urbani? vi risiede pel cardinal posilo de' chierici minori, che si conse-
legato o presidente un giudice dottore gnasse la libreria pel detto uso, e ciò ven-
con titolo cUCommissario di tutta laprO' ne eseguito a'
19 gennaio 1667, con quel
vinata di Massa Trabaria> ed un pode- compenso areligiosi riferito ne'ricorduti
stà giudice ordinario di tulle le cause ci- articoli, cioè un consnllorato e una cat-
vili e criminali. Ha sotto di se il solo ca- tedra la quale cessò anni addietro. Dirò
stello di Torre nel suo territorio. Per le io: nella biblioteca Alessandrina però non
onorificenze ricevute dagli urbaniesi, per vi è l'intera libreria del ss. Crocefisso; par-
celebrare Urbano Vili, si fecero in Ur- te de' libri si trasportarono allora nella
bania molte allegrezze e feste di gioia, e Biblioteca Chigiana (P-), parte allora e
per imperituro monumento di gratitudi- poi altri si presero. Tale privazione di la-

ne al gran Pontefice collocò il magistra- scito ducale così prezioso, la perdila d'u-

to una corrispondente lapide marmorea na memoria tanto cara e importante, riu-


nel palazzo pubblico, riportata dal Coluc- scì digrave dispiacere agli urbaniesi, ed
ci nel t.
9, p. 228. Mentre egli scrivea a molte città e luoghi della provincia
nel r 790, dicendo Urbania capitale della d'Urbino, che vi si recavano a studiare,
provincia diMassaTrebaria, parte del du- oltre l'essere visitata da' colti forastici 1,

calo d'Urbino, e che n'era commissario venendo riguardata Rove- la biblioteca


ildegnissimo Antonio Ligi Vannini, sog- resca-Urbaniese, la 3." dello stalo pon-
giunge che esercitava la giurisdizioue sui tificio dopo la Vaticana, ove poco dopo
URB U 11 B 299
si riunì quella d' Urbino. Gli urbaniesi Vado , nel quadro della Madonna della
fecero ti i tulio per impedire la deplora- Stella col divin Bambino, gli occhi d'am-
ta perdita , ma riuscirono inutili anche bo le ligure volsero prodigiosamente le

le premurose rappresentanze deli, ve- pupille in giro. I n Mercatello, come di-


scovo mg/ Onorati, il quale penetrato del co pure a Urbino descrivendolo, con re-
tolto senza compenso agli urbaniesi , a lazione impressa in Urbania nella stam-
questi donò la sua libreria, alla quale fu peria di Gio. Buratti, e ricavata da'pro-
poi unita quella lasciata alla città dal no- cessi vescovili autentici, rilevasi il prodi-
bile urbaniese coute Ubaldini, che inol- gioso aprimenLo d'occhi e volger di pu-
tre legò al municipio un capitale col di apparso nella collegiata la !.* volta
pille,

cui fruttato annuo si dovessero acquista- a'^4 luglio 796,6 continuato interrotta-
1

re opere moderne. Ripelo, che Urbani* mente a tutto ili 5 agosto, in un'imma-
seguì la sorte della legazione d'Urbino, gine di Maria Assunta in cielo dipinta
perciò soltanto ricorderò il tanto soffer- sulla tela,che serve a coprire l'antichis-
to pel Terre/nolo (U.) tei libile del 1781, sima immagine di s. Maria delle Grazie.
e I' incomparabile M01 celli nelle sue In- In questa poi con nuovo prodigio appar-
scriptiones a p. 3o, immortalò Urbania vero con vivido colore nel volto e occhi
con iscrizione, riprodotta da Novaes nella risplendenti quelle fattezze che l'antichi-
Storia di Pio V I,\. 1
6, p. 64, descrivendo tà di più secoli avea reso appena discer-
la desolazione de'popoli nel disastro e la nibili. Il divino Infante, che la Madonna
divina misericordia placata a intercessio- tiene in braccio, fu dal numeroso popo-
ne di s. Cristoforo. Le scosse si alterna- lo veduto cambiarsi di colore nel volto,
rono giugno a*a5 luglio, e l'al-
dall' 1 1 di e presa un'aria di paradiso inchinarsi più
iare eretto nella pianura vi restò 35 gior- volte verso il cristallo che lo copre, e dar
r
ni. Nel libro di mg. Marchetti: De pro- quasi segno di gradimento della divozio-
digi avvenuti in molte ss. Immagini, os- ne e tenerezza popolare. Tanti prodigi fu-
sia apertura e chiusura d' occhi e altro, rono forieri dell' iliade dolorosa delle vi-
a p. 287, delle diocesi d'Urbania e s. An- cende politiche che successivamente de-
gelo in Vado, si legge il ricavato da'pro- solarono lo stato papale. I repubblicani
cessi autentici fatti nella curia vescovile. francesi neh 796-97 occuparono il duca-
Che io luglio 1796, in Urbania, una
a* tod'Urbino e lo democratizzarono; indi
piccola immagine della B. Vergine del cederono pel trattato di Tolentino, ces-
Carmine dipinta in tela, nel fondaco del sando di far parte della repubblica Cisal-
Donino Mariani, prodigiosamen-
cuoiaio pina alla quale era stalo unito. Ma il go-
te aprì gli occhi e continuò per più gior- verno imperiale francese tornò a occupa-
ni ; onde pel gran concorso di popolo fu re il ducalo nel 1808, lo dichiarò dipar-

stabilmente collocata nella chiesa di s. timento del Metauro e riunì al regno I-


Chiara. Che lo stesso prodigio non molti talico. S. Angelo in Vado ebbe il giudice
giorni dopo operò in altra immagine
si di pace, a preferenza d'Urbania, per er-
della B. Vergine dipinta in tela, esistente rore coni messo nella formazione della sta-
in una camera del monastero di s. Cate- per cui nel 181 3 Napoleone I a-
tistica,

rina d' Urbania, nella cui chiesa venne vendo ciò dichiarato, fece ritornare Ur-
trasferita. In essa, dopo fatta la novena di bania nell'antico diritto, ripristinandovi

s. Anna, essendovi nel suo quadro espres- la la quale tosto con-


sede del governo;
sa anco la figlia Maria ss., gli occhi di fermò Pio VII ritornando nel 181 4 uel
questa replicatamele si aprirono. Nel- possesso di sua sovranità, cogli antichi
l'oratorio del monastero di s. Bernardino luoghi da esso dipendenti e già ripetuta-
dell'ordine della penitenza dis. Angelo in mente descritti, e ratificò nel riparto ter-
3oo URB li U B
liloriale pubblicalo nel 1 8
1
7. Il governo polo a divozione verso la gran Madre di

«ili lumia così si mantenne sino all'an- Dio , sorreggendo il s. Bambino in atto
no j 848, in cui la città di s. Angelo in di benedire. La grazia dell' esecuzione e
Vado ottenne per se e suo territorio, a la vivezza delle tinte la fecero attribuire
proprie spese, un vice-governatore dal al gii lodalo durantino Bernardino Dol-
cardinal Fieschi legalo d'Urbino e Pe- ci. lN'oii pochi del popolo venerandola, si

.saro, il che confermò il governo repub- aumentò la divozione per le grazie che
blicano del 1849, uou senza intralcio operò; e si narra, che invocata da un mi-
al governo d'Urbania, costituendosi coù sero tratto ingiustamente al [latibolo, gri-
due piccoli governi. In quell'infausta e- dasse a viva voce: Lasciatelo, egli è in-
poca la fedeltà al Papa degli urbanicsi nocente. Desiderandonegl'infernii lonta-
i.on venne meno. Nella proclamazione ni l'immagine, il municipio la fece inci-

«Iella comecbè riprovata dal


costituente, dere, e col diffondersi si estese il cullo e
Papa Pio IX, per non volare la magislra- moltiplicò i prodigi. Una copia di essa
lura fu destituita, edella popolazione d'ol- miracolosamente pervenuta nel 1 5oii per
ire 4>ooo anime, a stento si raccolsero l'acque del lago formalo da un fonte a s.

da'faziosi un 4° voti, e questi, come al- Donnino in Solio,diocesi di Certinoro (no-


trove, nella più. parte estolti per denaro, terò che il Papa L'io IX, colla bolla Super
inganni e minacce. JNou solo Urhnuia in oeeumenica agri Dominici, tle'20 mar-
tale infelice periodo sortiinon poco, ma zo! 853, dismembrò il vescovato di Ber»
si guardò bene di commettere quegli at- linoro da quello di Sarsina t e qual se-
ti che deturparono moltissime altre cit- parata sede vescovile, essendo morto mg/
tà e innumerabili luoghi, che inveirono Guerra vescovo d' ambedue, nel conci-
contro i pontificii stemmi e innalzarono sloro di Bologna de' 3 agosto 8 T7, no- 1

r
l'albero dulia sedicente libertà. Appena minò l'attuale vescovo di Dei linoro mg.
d'istruita la repubblica e ricomposto l'or- Pietro Buffetti di Bologna, già rettore par-
diue, la coni missione municipale urbanie- roco del la chiesa della ss. Trinità di sua pa-
se rassegnò al Papa la sua invariabile ve- tria), colà si venera sotto il titolo della
nerazione e fedeltà, riferendogli l'accen- prodigiosa immagine della Madonna
nalo contegno tenuto dalla popolazione del Fonte, di cui pubblicò nel 1849 le
nella dcploranda epoca di ribellione; e Memorie in Forlì d. Luigi Pucci, e col
n'ebbe onorifica e confortante risposta di patrocinio della quale il paese nel 1 G3o
elogio e di benedizioni, seguala dalla sa- restò liberato dalla pesle della di Milano.
gra mano che le compartiva con singo- Prima di questo tempo e nel 5Sc) 1 il ma-
iar benignità. Ora conviene che esauri- gistrato durantino si propose rimuovere
sca il promesso sulla Madonna de'Porti- la ss. Immagine dal portico divenuto an-
ci, per intercessione della quale e di s. Cri- gusto pe'fedeli accorrenti, e per decenza
stoforo riconoscono gli urbaniesi la ces collocarla nella cappella Cola della chie-
sazione del tremendo cholera nel (855. sa abbaziale, il che per allora non fu ese-
Abbiamo le Memorie della prodigiosa guito. Intanto i durantini afflitti di non
immagine di Maria ss. intitolata Ma- veder successione a Francesco M. n II, nel
donna de' Portici di Castel Durante og- ]Go consiglio de' 60 fece voto
1 il alla
gi venerata nella cattedrale d' Urbania. Madonna de'Porlici, che se lo avesse fat-
Dalla tipografia di Filippo Rossi, Urba- to lieto d'un figlio, avrebbe elletluala la
nia 1 853. S'ignora chi prima della metà traslazione in delta chiesa, con edificarle
del secolo XV la fece dipingere a fresco una cappella nell'altare di s. Barbai a,ch e-
sotto i portici di casa Basoja e Ugolino, ra il più decoroso. G maggio 6o5 col-
A,' 1 1

piclu.su e ben condotta per accender il po- la nascita di Federico Ubaldo, esaudito
URB U R D 3o r
il voto, i (tarantini si dierono a scioglier- duca stesso e dal general Sladion, si ri-

lo, ea'i8 dicèmbre già la Madonna de' fugiarono nella repubblica di s. Marino,
Portici con solenne processione era stata altri venendo disfatti. Pel quale evento,
collocata nella cappella. IV allora in poi la divozione della Madonna de' Portici si
il popolo riguardò la Madonna de'Poi li- raddoppiò, stabilendosi celebrarne l'ufli-

ei cpial sua comprotetlrice. Fra le offer- zio e messa sotto il titolo delle Miseri-
a
te die successivamente le si fecero, nel cordie, nella domenica fra l'8. della fe-
1646 la magistratura formalmente le sta del s. Protettore, con decreto de'ss. Ri-
presentò in oblazione rul>oni di seta pao- i ti, ed in apparecchio a tale festeggiamen-
nazza con mostre di tocca d'oro, che nel- to si compose il divoto triduo che legge-
le solennità indossava coll'abito di spada, si in fine delle Memorie. Nel dedicarsi poi
come oggidì. Dipoi nel ridursi tutti gli al- a'a5 luglio 85^, per antecedente decre-
1

tari della cattedrale ad uno stesso disegno, to della commissione municipale, l'alta-
fu rimossa la ss. Immagine, ma il luogo re marmoreo a s. Cristoforo , in rendi-
ove fu depositata essendo umido ne fece mento di grazie pe'pericoli evitati nelle
sparire i colori, e non senza miracolo so- passate luttuose vicende, quello incontro
lo vi restarono i volti della D. Vergine e fu destinalo alla Vergine delle Mise-13.

del Bambino. Riportata nella sua cappel- ricordie, che si mani*


tale ulteriormente
la, ad onta dell'acconciature operate per festò nel più terribile flagello divino. Sde-
coprirne le deformità, s'intiepidì il fervo- gnato e giustamente iralo Iddio pe' pec-
r
re de'fedeli. Intanto nig. Gregorio Pe« cali degli uomini sensuali, orgogliosi, di-
ranzani nel i84gda Ci vitella, governo del scordi, guerreggiantijci va castigando col-
distretto di Forlì e diocesi di Bertinoro, la stravaganza delle stagioni, co'poco u-
chiedendone le più minute notizie pel sur- bertosi raccolti, colla malattia ingenera-
riferito lavoro dell'ab. Pucci, ridesiò ne- ta nelleuve e ne' bachi di quando iit ,

gli urbaniesi la pietà degli avi versola Ma- quando ha visitali col morbo asiatico.
ci

donna de' Portici; e giunto poscia il li- Quello del 855 dalla primavera in poi
1

bretto da s. Donnino colla s. Elfigie, nel desolò anche l' Urbinato, con Urbino, s.
momento in cui le popolazioni per l'av- Angelo in Vado, e per mollo tempo Ur-
vicinarsi degli sperperati repubblicani, re- bania e suo territorio ne restò preserva-
duci da Roma, sognando una nuova ca- ta, e penetratovi in sull'incominciar del-
lata d'unni, massima
erano nella coster- l'autunno, nel suo lento procedere dura-
nazione e fuggenti, serù non poco a farne to circa tìue mesi, solo ebbe a compian-
invocare il patrocinio. Fu allora che l'o- gere la perdila di pochi in confronto del-
dierno zelante vescovo, pieno di fede, pro- le vittime de' limitrofi e lontani luoghi
ponendosi di restituire alla ss. Immagi- dello stato; in sostanza appena vi appar-
ne la precedente venerazione, in sul par- ve, vi serpeggiò per poco tempo e cessò,
tire raccomandò ad essa la città e il ere;*- per l'intercessione della Madonna de'Por-
gè affidatole. In quel trambusto si ripre- tici e di s. Cristoforo. Interprete il gon-
non rimasero
se la disusata di vozione, e faloniere Antonio A {bertucci Boscarini e
delusi voli comuni. Mentre si trepidava
i la magistratura municipale della comu-
di veder giungere in Urbania le genti di ne gratitudine verso la divina protettrice
Garibaldi, a'28 luglio improvvisamente e il glorioso patrono, a'quali con fidenti
comparve dalla porta Nuova sulla piaz- suppliche la città erasi rivolta, a' 12 lu-
za l'.i vanguardia
o dell'armi liberatrici del- glio 1 855 si propose pubblica e solenne
l'arciduca Ernesto d'Austria, la quale in- manifestazione per mezzo d'un voto , si

dusse le Ipgioui repubblicane a dirigersi per la città che pel territorio, formato ne'
per altra via; poiché inseguiti dall'arci* seguenti 3 articoli. i.° Da detto giorno a
3o2 URB URB
tutto l'intero annoi 856, rigoroso divie- ne a lettere d'oro, la cappella della Ma-
to da qualunque pubblico e privato di- donna de'Portici, la prodigiosa immagi-
vertimento teatrale e spettacoloso, n." Un ne con solennità e processione vi fu col-
dono pubblico da determinarsi, median- locata a*25 dicembre 1 856.
te spontanee oblazioni di colletta pecu- Innanzi di ragionare del vescovato
niaria, alla B. Vergine ed a s. Cristoforo. ò'Urbania e del vescovato di s. Angelo
3.° Dal corrente anno a lutto il 1860 da in Fado, in perpetuo uniti, di quest'ul-
premettersi alla festa di s. Cristoforo la vi- tima città debbo riparlare. Siccome l'ar-
gilia,ed a quella dellaMadonna de'Portici ticolo di s. Angelo iti Vado lo pubblicai
il digiuno,però per consiglio; e che ambe- nel1840 col voi. II, e colle proporzioni
due le feste si solennizzeranno colla mag- più compendiose da quelle che adottai in
gior pompa possibile, escluso qualunque seguito, per le ragioni più volte ripetute
profano divertimento.Tutlo conferma- fu in diversi articoli, e per essermi propo-
lo dalla delegazione apostolica, e da mg.' sto di tornare nell'argomento suo in que-
Guerr'AntonioBoscarini zelantissimo ve- sto, riferendo meglio 1' istituzione delle
scovo, il quale prolungò le vigilie al 86 1 1 due sedi e riportando la serie de'vescovi
inclusive. Quanto al donofustabilito,due che governarono le due diocesi, ora vi a-
corone d'oro per fregiarne le venerate ef- dempio. In tale articolo fui indotto in er-
fìgie della B.Vergine e suo diviu Figlio, rore da un libro che dice s. Angelo in Va-
e due chiavi d'argento da offrirsi a s. Cri- do dato in feudo a'conti Mamiani, con-
stoforo; ed aggiunse la magistratura, che fondendolo con s. Angelo comune di Pe-
nelle loro feste farebbe celebrare per io saro, il quale propriamente fu il feudo
anni 5 inesse per ciascuna, di più promet- dato a tale illustre famiglia, come nar-
tendo d'intervenire in perpetuo alla mes- ro nel descriverlo nell'articolo Urbino.
sa solenne in cattedrale nella festa della Dopo avere nel decorso del presente ar-
Madonna de'Portici. Il 1. "novembre 1 855 ticolo discorso di s. Angelo in Vado, ove
fu destinato per celebrarsi con pompi» ec- la storia me ne apriva l'adito, vuole quin-
clesiastica la solenne offerta del munici- di la storica imparzialità che io qui ag-
pio nella cattedrale, e della benedizione giunga altre speciali notizie sulla mede-
episcopale delle corone e delle chiavi, qua- sima come una delle due diocesi u-
città,

le attestalo di pubblica gratitudine di tut- nite, che precisamente è a seconda del


il

ti gli abitanti; le corone simbolo della tu- tante volte praticalo con altre concatte-
tela , le chiavi segno del dominio. Tulio drali, in occasione di descrivere la secon-
r
procedette decorosamente, e mg. vesco- da di esse per ordine alfabetico; uè in fi-
vo dopo aver benedetto le corone auree ne potrei dispensarmene dopo il sin qui

e le chiavi argentee, impose le prime sul- narrato, per la posteriore pubblicazione


le sagre immagini del s. Bambino e della dell'opuscolo che porta per titolo: A Sua
Madonna, ed appesele seconde al simula- Eccellenza il Ministro dell'Interno umi-
cro di S.Cristoforo. La Civiltà Cattolica, lia preghiere e raccomandazioni il Mu-
che nella 582, in parte
serie 3. a , t. 1, p. nicipio diAngelo in Vado patria di s.
s.

tultociò narra, termina condire: Quasi a Clemente XIV per rivendicare antichi
significazione di aggradimento, piacquesi di ri iti e.sposti in questo ProMemoria. Ur-
laOivina Maestà da quel giorno medesimo bino 1848. Però non intendo aderire a
troncare meravigliosamente nervi alla i tutte le proposizioni contenute nell'intro-
malattia che, senza mietere altre vittime, duzione alla Pro-Memoria, anche quan-
rapidamen-
oltre alcune decine già colte, to a'confronti con Urbania, ed all'asser-
te scomparve. Essendosi nobilmente or- zioni sull'antichità del governo per la già
nata con dorature e fregi, e con iscrizio- descritta storia. Alieno di fomentar d i ile -
U R D U R B 3o3
lenze e rispettando tutti, della pro-me Questo in quanto al circondano delle due
moria non darò che un semplice raggua- città, senza contare gli altri comuni prin-
glio del contenuto, tranne qualche giun- cipali delle due sezioni. Segue l'estimo ru-
tarella tra parentesi per non ritornare stico e urbano ed apparisce maggiore
,

Miti'argomento; e poi riporterò alcune quello di s. Angelo. Quanto al commer-


altre notizie di s. Angelo in Vado, do- cio eall'industr'. a, si dico Urbania un tem-
po le quali per imparzialità storica farò po famosa per la fabbrica delle stoviglie,
rcniio dell' Osservazioni del municipio ed essere considerabile la fiera di s. Lu-
Vrbaniese. Principia col dire: La cit- ca. In s. Angelo agli antichi ricchi nego-
ta di s. Angelo in Vado dimanda d'esser zi d' oreficeria esser succedute le molte

smembrata dalla giurisdizione del gover- fabbriche di cappeUari, calzolari, caliga-


no d'Urbania e d' avere un giusdicente ri, bigioltieri, i quali commerciano nel-

distinto e suo proprio, come l'ebbe sem- l'Umbria, nelle Bomagne e nella Marca.
pre avanti la riforma del riparto terri- A'suoi mercati settimanali accorrere i cir-

toriale pubblicata nel 1817. A lai uopo costanti comuni, eque' della prossima To-
si premettono alcuni cenni statistici ge- scana e Monte Feltro: dal riportato nu-
nerali di lutto il governo d'Urbania, co- mero delle famiglie, si deduce la neces-
me si trova ripartito a! presente, per di- sità della presenza d'un giusdicente. Nel
lucidazione e schiarimento alla carta to- § Antichità, sì dice. Sotto il regime Ita-
pografica e relative tavole. Si descrive la lico molti comuni, fra'quali Urbania nel

situazione topografica di governo e la tal diparliinentodel Melauro,distretlo d'Ur-


divisione del medesimo6 comuni , cioè bino, dipendevano da s. Angelo in Vado,
principali, 3 a levante verso Urbino, e 3 ove risiedeva il giudice di pace, la dogana
n ponente verso la Toscana. Perciò si cre- di riscossione, la soprintendenza de'sali e
de potersi dividere in due sezioni, l'ima tabacchi , l' amministrazione demaniale
orientale, l'ultra occidentale, e con esse (questa non più esiste, in vece è la distri-

l'ormare due governi. I comuni principali buzione delle lettere). Avanti tal regime,
della parte orientale sono Urbania, Pe- comuni risiedeva d.i
in ogni de'principali

glio, Piobbico, cogli appodiali Orsajola, tempo immemorabile un podestà con


Montegrino, Offredi , Pecora ri. Quelli giurisdizione illimitata in i. a istanza. Ne'

della parte occidentale verso Toscana so- tempi di comuni, e special-


mezzo detti

no s. Angelo in Vado, Mercatello, Bor- mente s. Angelo, formavano parte della


gopace con altri 1 appodiati e annessi
1 : provincia governata dal prelato rettore
questi, ad eccezione di Lamoli e Par- di Massa Trabaria, cui confini sono in- i

chiulle, non sono al presente che parroc- dicati nel diploma d'Ottone IV: paesi i

chie di poche anime, avanzi «l'antichi ca- più rispettabili di essa essere stati s. An-
stelli diruti. In base di tal divisione, se- gelo in Vado e Mercatello, secondo leco-
condo la statistica del 84-3 il governo 1 ,
stituzioni Egidiane del cardinal Albor-
dis. Angelo avrebbe maggior popolazio- noz. Nel diploma leggersi plebem s. An-
ne dell'altro. La statistica deh 847 m "• geli in Vado cura stu's populis ec (non
Angelo e suo contado, compresi gli ap- lo trovo nominato nel Col ucci, che lo ri-
pndialiMonte Majóe Bacciuccaro, ascen- produsse per intero, neppure ivi è nomi-
dere a 3547 animejcompro vario nel 1848 nato Castel delle Bipe); e nelle costitu-
l'attestato del vescovo. Se si aggiungesse zioni dirsi : De. Massa Trabaria duo ca-
Pappodiato Metola, che dicesi spettargli, stra sunt mediocria, videliccl castrimi s.

aumenterebbe di 229.ll circondario d'Ur- Angeli in Vado et castrimi ]\Ic r catelli :

bania, con l'appodiatoOrsajola, nella det- alia castra et villae sunt minores. Si ag-
ta ipotesi, ascenderebbe a 3997 auirue. giunge non essere allora compreso nella
3o4 U R B V li B
Massa Trabaria, poiché è detto nelle co- neUut Vaden Pont. M. Nel rovescio si c-
stituzioni Egidiane: De comi tatù Urbini sprime il Redentore che porla la croce al
duo suut mediocria, vidtUcel Castrimi Calvario), la sua statua marmorea in piaz-
Duranlis, et Castrum Sascorbariae. Sot- za, f illustre casa e famiglia tuttora esi-
to 1' impero romano apparteneva s. An- stente (i nobili Runini-GanganelliJ.eiede
gelo in Vado, col nome di Tiferno Me- del suo nome immortale. I secondi si con-
taurense, alla regione degli Umbri Seno- tano fra'più famosi pittori, e l'uno di e>si
ni} fra' quali era città considerabile con Federico Zuccari fondò l'illustre Accade-
flamine e diritti municipali. JNel § Uo- mia di s. Luca (di cui riparlai in tanti luo-
mini illustri, ad Urbania soltanto dicesi ghi). II 3.° è quel classico canonista, le cui

il più noto Bramante, che da taluni di- opere e dottrine fanno anch'oggi autorità
cesi Asdruvaldino, da altri Duranti no (di ne'tribunali e nelle», congregazioni cardi-
talinomi rendono ragione la Cronaca di nalizie (già della famiglia boni, il (piale
Durante e il Bossi). Fra'molti di s. An- assunse il cognome Fagliati! per l'eredità
gelo in Vado basta ricordare Clemente omonima entrata in sua casa : il nipote
r
XIV, due Zuccari, e mg. Prospero Fa-
i Gio. Francesco fu surrogato al padre nel-
gnani. III. s. Arcangelo da padre
nato a l'avvocatura concistoriale, e divenne lo-

medico Angelo dice Novaes nella


(di s. dalo rettore dell' Università Romana). Il

Storia di Clemente XIF, e aggiunge o- catalogo degli uomini illustri di s. Angelo


riundo di Borgopace, luogo di s. Angelo in Vado si ha nella Raccolta de' poetici
come rilevò Cancellieri ne' Possessi, ove componimenti per F esaltazione di Cle-
riporta le composizioni pubblicate per menle XlVt Roma 1769 pel Barbielhui.
quella funzione e per l'esaltazione) ripete Nel § Regime Ecclesiastico, dicesi esser
fuor di dubbio l'origine e patriziato da nel governo due diocesi e curie vescovili
s. Angelo, come attestano i suoi brevi e distinte, l'una in s. Angelo in Vado, l'al-
una sua bolla (si legge nel breve spedito tra in Urbania, senza che l'una città o
a'16 luglio! 769 al gonfaloniere e priori chiesa possa vantar preminenza sull'altra,
della ciltàdi s. Angelo in Vado. » SeNoi e con perfetta alternativa di preuoui'ma,
accogliessimo con grato e volonteroso a- di funzioni episcopali, di residenza. Co>ì
nimo le espressioni di tanto amore e ri- fu decretalo dalla bolla d'Urbano Vili,
verenza per Noi, ben lo potete compren- aequo jure et pari dignità te praesit; e di-
dere dall'aulica Nostra benevolenza per chiaralo dalla Rotale decisione corani E-
»oi e la città vostra, onde avemmo ori- meiix 765 del aogiugno 687, ove 1 si ad-
gine, e che perciò chiamiamo a buon di- duce per ragione di siffatta disposizione,
ritto Nostra patria, ed a cui ora, come ne. inter pares oriantur discordiae. In ta-

a carissima figliuola, siamo stretti di spe- le decisione si legge, che proposto il dub-

ciale benevolenza. Ma questa Nostra pa- bio: An competat praeiiommatio Ui ba-


terna predilezione meglio conoscerete in lline, \'elpo'ius sii serranda alternativa
seguito , ove Ci si porga opportunità di in omnibus aclis: dopo allegali vari titoli,
mostrarvi anche col l'atto la propensione fra 'quali ex tradì tione plurium hisiori-
Nostra per voi e per le cose vostre. lJ erò corum consta t Terra m s. Angeli fuisse
l'animo Nostro sarà sempre tutto per voi, olmi antiquissimam Civitatem Tfcrnum
allineile possiate conoscere a prova di non Melaurensem nuucupalam ; fu risoluto:
esserviindarno rallegrati per Noi), lesue Re matura discussa servandam esse al-
medaglie (in falli tra'conii esistenti nella ter nativ ani fundatam in dai a, et li nera li
zecca pontificia,
vi è quello coH'edigiedel disposinone bullae Urbani FUI. Di que-
J'apa con camauro, stola e niozzettsi, e in- sta eguaglianza del governo spirituale. ri-
torno l'iscrizione: Clcmens XI F Ganga- levasi uon potersi sperar concordia fin-
U II D 365
die quello civile debba star soggetto al- il § 2 Posizione topografica d' Urbauia
1

l'altra città. Nel §9 Istruzione pubblica, e s. Angelo, distanze, dicendosi 7 miglia


si. dichiara ni ambo le città esserti flori- quella fra le due città. Dimostrare la carta
dissimi seminari, con iscuole unite alle topografica dell'attuai governo d' Urba-
comunali. Esservi maestri in più facoltà, nia, che s.Angelo è nel mezzo,oride ne'lem-
comprese l'istituzioni civili e canoniche, pi antichi dicevasi CorMassacTrabariae,
la teologia morale e dogmatica. In s. An- pei ciò aver più florido commercio. Vice-
gelo poi esservi ancora scuole d'archilei- versa Urbauia trovarsi nell'estremità del-
tura, prospettiva, ornato, algebra, geome- la periferia , nella situazione più eccen-
tria, storia e geografia, di cauto e suono; trica, talché dista assai più di s. Angelo
oltre le conferenze ecclesiastiche pel clero, dal maggior numero de'sotloposti 20 co-
le società filodrammatica e filarmonica, muni, di cui si riferisce il confronto tra
e la società agraria per migliorare la col- le due ne risulta che 4 sono più
città, e

tura del territorio. Quanto a'pii istituti, vicini a Urbania e 6 a s. Angelo. Ne'sue-
1

detti i già riferiti d'Orba aia, essere quelli cessivi §§ si tratta. Dispendio e incomo-
di s. Angelo f\ monasteri di monache (be- do per gli accessi ad Urbania con danno
nedettine, Clarisse, servite e terziarie fran- dell'agricoltura. Danni notabili del clero
cescane) con molte educande e probande e de' beni della chiesa per la mancanza
delle provincie circostanti, scuola pia fre- d'un giusdicente a s. Angelo. Passaporti
quentala da oltreioofanciulIe,3 conven- e ordine di polizia. Paralello fra s. An-
ti di frati (servili, minori osservanti ecap- gelo in Vado ed altri paesi che hanno la
puccini); 2 monti di pietà pecuniario e residenza governativa. Confronto con
frumentario, e 2 ospedali pegPinfermi e Nepi e Monte Rotondo ( nel distretto di
pe'poveri, 6 confraternite, e florida cassa Tivoli) Squali sic. accordalo un vice-go-
li risparmio. Il capitolo della cattedrale vernatore, perciò s. Angelo in Vado con
t'ormarsi di 4 dignità (arcidiacono, pre- Nepi furono le sole due città vescovili la -

posto, arciprete e priore), di 12 canonici sciate senza governatore nel liparto ilei

(ro dice l'ultima proposizione concisto- 1817.- Come


l'attuale governo d' Urba-
riale,nou comprese le prebende teologale nia potrebbe dividersi in due governi che
e penitenziale, perciò 12) e 8 mansionari risulterebbero maggiori di molti altri del-
(6 dice la delta proposizione, ma sarà fallo lo stato. Come dovrebbero unirsi a s. A ri-
di stampa. Le dignità e canonici han- i gelo i comuni diMetola, Apecchio, Pian
no l'insegne corali del rocchetto e moz- di Meleto e Belforte. Conclusione di s.
zetta paonazza, i mansionari il rocchetto Angelo in Vado: Senza toglier niente ad
e la mozzetta nera con asole e bottoni ros- alcuno de'litnitrofi governi, co'prospelti
si; di questi mansionari 4 hanno la cura che esibì, dice potersi ben dividere in due
dell'anime di tutta la città, essendo nella l'attuai governo d' Urbania e collocarsi
cattedrale 1'
unico battisterio, ed un 5.° un governatore in s. Angelo, per tulio
quella d'una parrocchia suburbana). Le quanto l'espósto. A me non spetta inda-
parrocchie del circondario sono 20, Nel gare se esso sia in tutto preciso, essendo
§ 1 Deduzioni, si conclude che da'cen-
1 semplice riferente per dare un' idea del
che s. Angelo in Va-
ni generali rilevasi, contenuto della Pro- Memoria e dello sla-
do non è superiore ad Urbauia in po-
se tti <7«o.Eccomi in breve, coU'intendiuieu-

polazione, commercio, istituti pii, coltu- dimeuto di sopra espresso, a dar contezza
ra, antichità, uomini illustri, non è cer- dell'opuscolo intitolato: Sopranna slam-
tamente inferiore, né meritava per con- pa pubblicata dalla Magistratura di s.
seguenza d'essere a quella posposta. econ- Angelo in Fado tendente a provare la
fusa col volgo de'couiuni riuniti. Segue necessità di dividere in due l' attuai go-
VOL. LXXXV.
.

3otf u r. p» U R B
verno d' Urbania, Osservazioni del Mu- § 3 si disamina, da quale delle due cititi
1

nicipio Urbaniesc^ll' Eccellenza delsig. si promovono le gare municipali; e si par-


Ministro dell' Interno, Urbino 848. So-
i la d'un articolo inserito nel foglio roma-
no divise in 1 3 §§ collo stesso metodo del- no denominato la Speranza^ di un di-
l'altro e con note,precedute da lettera de' scorso dell'arcidiaconoMengacci sulla cas-
7.5 luglio del magistrato al nominalo mi- sa di risparmio di s.ÀngeloinVado, stam-
nistro, successore di quello a cui ricorse pato nel 1 848 in Pesaro, in cui fra le al-
il municipio Angelo in Vado per pro-
di s. tre cose sicelebrano 8 grandi cittadini
vaie la necessità di dimezzare I' attuale va desi , compresi Clemente XIV Drec- ,

governo d'Urbania protestando di non ;


cioli, Massoni e B rozzi. Nel § 4 ragionasi
voler discutere la questione primaria, per del nuovo incaricato straordinario am-
le ragioni esposte nel medesimo opuscolo, ministrativo e politico, posto dal gover-
ma solamente rettificare »> certe asserzio- no in s. Angelo in Vado indipendente dal
ni, certe inesattezze e paragoni, non pe- governo d'Urbania; cioè del destinato a'
sali con giuste bilancie . . . indotti non di 4 aprile 1848 dal cardinal Fieschi legato
buon animo, ma per necessità di difesa ,
della provincia, per calmare l'agitazione
perchè il silenzio nostro non fosse preso de vadesi impazienti di riacquistare un
acouferma di tutto quanto nell'indirizzo governatore residente e indipendente.
Vadese venne asserito"; rimettendosi al Tuttavolta , allorché a' 28 aprile passò
ministro di bilanciare l'esposto nelle due per Urbania una sezione di civici volon*
stampe.Nel § 1 si lamenta la miseria e inop- tari santangiolesi, per trasferirsi alla guer-
portunità delle gare municipali, in tem- ra italiana, dalla città furono ricevuti con
pi di politica effervescenza, come prema- ogni pubblica dimostrazione d'onore di
ture perchè i rettori dello sialo aveano buon vicinato, per cui il gonfaloniere Va-
promesso piti volte di voler occuparsi d'u- dese ringrazimi municipio Ui banicse.Nel
na nuova legge sui municipii , la quale § 5 si dimostra, che la Pro-Memoria nel
per necessità trae seco una nuova distret- numerare la popolazione delle due città
tnazione; non che si deplora l'essere co- si prese per guida la statistica del 1 843
stretti a discutere una miserabile questio- del cardinal Della Genga legato della pro-
ne, mentre si combatteva la guerra d' I- vincia, e non quella del 1
847 ; e rilevate
tciiiaNel § 1 si discorre della necessità di
. le inesattezze sul conto delle due popo-
rispondere alle allegazioni che tengono lazioni, si riporta la cifra di 4?-4° abitanti
dietro alla lettera della magistratura Va- d'Urbania cogli appodiati, e perciò supe-
dese al ministro dell'interno; protestan- rare d'806 anime quelle di s. Angelo in
dosi di non voler entrare nella discussio- Vado. Nel § 6 dimostrasi come dalla Pro-
ne dell'indirizzo Vadese al ministro me- Memoria si fece il confronto dell' estimo
desimo sul dimezzamento del governo
, urbano, non dell'estimo rustico, a danno
d'Urbani», e dell'istituzione d'uuo nuo- d'Urbania, e perchè; vale adire per vo-
vo ; nondimeno l'allegazioneche tienedie- lersi da'santangiolesi la cifra maggiore, e

tro alla lettera, senza entrare nella que- di questa nuovo gover-
comporsi il loro
stione sulla divisione del governo d'Ur- no, mentre due catasli su-
si calcola sui
bania, costringere a rompere il propostosi perare quello d'Urbania l'altro con un e-
silenzio; allegazione, che amplificando le stimo di scudi 4 T »o43- Nel § 7 si ra-
cose proprie deprime le altrui, con dan- giona dell'industria Urbania e
in in s. An-
no della slorica verità, perciò intendere gelo in Vado , e dichiarasi che nella 1

solamente fare alcune necessarie rettifi- vi è una fabbrica di stovigliechiusa prov-


cazioni, mediante osservazioni, seguendo visoriamente per cagione di lite, ma che
passo passo la Pro-Memoria Vadese. Nel per patto deve riaprirsi, e vi sono 4 f'd>
URB URB 3o 7
briche di maiolica rossa, né si manca d'al- Massa Trabaria, ciò che negasi dall'alle-
Ire ai li e mestieri. Si osserva che il con- gazione della Pro-Memoria ; e si nota che
froiilo fallo fra le due città dalla Pro-Me- i parlamenti generali provinciali si tene-
moria, fu inutile e dannoso in generale. vano or in un Iuogo,orain altro della pro-
Si dicenon esser vero, che la città di s. vincia^ come neh 235 in Mercatello, nel
AngeloinVado siasoggettaa quella d'Ur- 1367 in s. Angelo iu Vado, ed anche nel
bania. Nel § 8 si riportano t\ rettificazio- Monte Feltro, come riporta Marini, Sag-
Sulla residenza del giudice di pace
ni. i.° gio di ragioni, p. 8 (il quale ivi enumera 1

sotto regno Italico in s. Angelo in Vado,


il le persone di cui si componeva no,cioè ve- i

dal quale dipendeva Urbania,ma nel 8i3 1 scovi, i prelati, i chierici, i religiosi ; i ma-
il governo decretò istituirsi anche in Ur- gistrati delle città, università e luoghi;
biinia una giudicatura, riconoscendo con ipodestà o rettori, nobili, qui vocali per i

ciò il fallo antecedente, e facendone ono- Rectorem, The.iaurarium, vel efus Vica-
revole ammenda, quantunque pe'soprav- r/«m).Nel§9SÌ tratta degli antichi privile-
venuti casi rimase impedita l'esecuzione gi e pregi della città d'Urbania, quali so» i

del decreto. 2.° Suldiploma d'Ottone IV no andato descrivendo in quest'articolo.


esuidubbidell'autenticitàdel medesimo, Solo ripeterò co\Y Osservazioni, che se per
da cui rilevasi essere*. Angelo in Vado la sua giacitura s. Angelo in Vado fu chia-
eMercatello nel 1209 paesi più ragguar-
i mato cuore o centro della provincia di
il

devoli della Massa Ti abaria conforme , Massa Trabaria Urbania ne fu sempre ,

si raccoglie dalle costituzioni Egidiane. riconosciuta per capo, preminenza di cui


Si risponde con dimostrare apocrifa la abbondano documenti chiamandosi
i ,

caria imperiale per la diversità che corre commissario di Massa il giudice che vi ri-
tra la copia pubblica e la nota, nella r. "di- siedè da tempo antico sino agli ultimi an-
cendosi che diploma è d'Ottone V, nella
il ni dello scorso secolo. Tale giudice era
a
2. ch'è d'Ottone IV, il quale fu l'ultimo d'appello sino a determinata somma, a-
imperatore di tal nome; e considerandosi •vea giurisdizione in cause economiche in

che in altre copie del documento non si 1


."
istanza, rivedeva i conti a'ministri del-
legge plebem s. angeli in Fa do, crescono l'abbondanza, e in tempi stabiliti faceva
gli argomenti sull'illegittimità del diplo- la visita della provincia; ed avanti di lui
ma. 3.° Quanto a'dubbi sulla costituzio- e in Castel Durante si celebrarono più
ne Egidiana, in cui descrivendosi Massa tardi parlamenti provinciali, nel 1607
i

J
Trabaria nonsi nominaCaslelDurante,dal reintegrati da Francesco M. II. Col coin-
che si vuol dedurre che non era compreso missario di Massa, risiedevano in Castel
verso il 1 36o in questa provinciali ricor- Durante il cancelliere, il fiscale e gli altri
da però essere stato osservalo altre volte, uffiziali della provincia, oltre il podestà
che ciò fu un'ommissione del cardinal E- per le cause civili, il qua! magistrato a-
gidio Albornoz, o un errore di chi stam- vea pure s. Angelo in Vado. Allorché

pò le sue costituzioni; il quale errore pro- nel i4 2 4 Castel Durante fece la sua de-
vasi chiaramente nella descrizione mede- dizione al conte Guid'Antonio di Monte
sima che trovasi nell'archivio Vaticano, Feltro, suoi Cittadini furono pareggiati a
i

in cui nell'enumerazione de' luoghi di que d'Urbino; e al magistrato fu già dato


Massa Trabaria si pone ini.° la terra di il diritto di giudicare cumulativamente
Castel Durante, e fva'ca slrum Mercatello col commissario le cause di polizia muni-
e s. Angelo inVado. 4-°Con un documen- cipale, per sentenza del i3 i3 di Bombassi
to ulteriormente si emenda l'erroneità giudice di s. Chiesa; mentre fin dal 1291)
dell'Egidiana, dal quale si trae che nel il rettore di Durante avea concesso, che
1 36y Castel Durante faceva parte della il giudice di danno dato sia eletto dal co-
3o8 U R D DRB
mime. All'antichissima abbazia di s. Cri* antico e illustre por uomini di scienze,luo-
sloforo soggiaceva l'arci predirà di s. An- go una volta destinato per la pace tra'
gelo in Vado, il che si prova col disposto guelfi e. ghibellini, dove quivi esiste l'.-in-

di Bonifacio IX nel renderla esente, e dal tica e paterna abitazione Ganganelli e-


4-° sinodo tenuto B*a5 luglio 6 4 '" Ca- 1
1
redilata sino dall'avo di jN. S.,che quivi
stel Durante, dal leggente dell'abbazia d. fu sempre del grado de'priori in quella co-
Gio. BattistaMatniani,uel quale interven- munità, e si chiamò sempre da Borgopa-
nero tutti i parrochi e il clero di s. An- ce, come da istrurnenli; e quivi nacque
gelo in Vado, e soltanto per cagione di tra gli altri Ganganelli lo stesso eccellen-
salute non potè assistervi l'arciprete. § o 1 tissimo genitore della Santità di N. S.,co-
si discorre sull' origine della famiglia di me da'libri battesimali". Nelle note stori-
Papa Ganganelli, rimarcandosi cheili. che ad un sonetto, che accompagna il sud-
che fece di s. Angelo in Vado Clemente detto Componimento drammatico,^ leg-
XI V Ganganelli, fu il Caracciolo editore ge che i maggiori di Clemente XIV furo-
delle pretese sue Lettere, in ciò copiato no battezzali nella matrice dell' insigne
da altri scrittori e dal Bomba, De Ponti- collegiata di Mercalello), dove da un se-
fìcibus I\ledicis > ani mcdicoritm {ìliis. colo era stabilita la sua famiglia.
ci
Da Lo-
L'autore delle Osservazioni co' docu- ronzo (che trovasi ascritto alla nobiltà
menti dell'archivio urbaniese Volle da- d'Urbania nel 709) e da Anna Serafina
1

re gli schiarimenti che vado a riferire sul- Mazza di patrizia famiglia pesarese nac-
f illustre famiglia Ganganelli e sulla ve- que Gian Vincenzo in s. Arcangelo, do-
ra patria di Clemente XI V. Gio. Giaco- ve il padre esercitava la professione di
mo Ganganelli viveva prima del 1600, medico e Gian Vincenzo nel vestir I' a-
;

e ignorasi il luogo della nascila. Ebbe a bito di s. Francesco proso nome del pa- il

figlio Alessandro nato da d. Caterina Ma- dre, cioè di Lorenzo, che quando fu as-
gnani, battezzalo in s. Angelo in Vado sunto al pontificato cambiò con quello
nel 161 3, il quale sposò Anna Porzia di Clemente XIV. Da ciò si rileva, che se
Franceschi di Borgopace, morta in Mon- l'origine di questa famiglia è in s. Angolo
te Gridolfo nel 169? presso il figlio parro- in Vado, lo stabile suo domicilio però fu

co di quel castello. Alessandro andò ad a- in Borgopace; e n'è prova il breve dà Cle-


bilare inBorgopace nella casa della moglie mente XIV a'12 agosto 1769 diretto al

Anna,edebbeun figlio che chiamò Loren- magistrato urbaniese, nel quale il Papa
zo (che poil\\ padre a Clemente XIV), il si dichiarò diocesanum vestrum; e ciò per
quale dev'essere nato in quel luogo (co- l'evidente ragione, che la sua famiglia a-
me si ha da Filippo Timoteo Salvetti , vea domicilio antico inBorgopace che ap-
De Patria ClemenlisXfP7 Romaei772. , parteneva e tutl'ora appartiene alla ilio-
Che Alessandro abitasse in Borgopace è cesi urbaniese, essendo stato ascritto alla

provalo anche da un suo attestato del nobiltà d'Urbania nel 1 7 5t). § r 1 si parla
|665), giacché si ha un documento ch'e- delle scuole che ha pure Urbania, tranne
gli facevasi di Borgopace (Lettera al capi- quella del disegno, e si osserva che il se-
tano G. B. Papi d'Urbino de' 1 3 ago-to minario di s. Angolo in Vado provviso-
1769. Note al Componimento dramma- riamente era stato chiuso da vari anni ;
tico per le feste celebrale in Urbania per che la biblioteca ducale trasferita in Lio-
V esaltazione al pontificato di Clemente ma, si compose di 6,000 volumi, e quel-
1

Xlf Fanoi 769,


'',
in cui a p. ix trovanti lache pel legaloUbaldiniogniannosi au-
queste parole. » Si allude a Borgopace si- menta contava 2, 4oo volumi. §i2sidi-
tualo nella provincia di Massa Trabari», cede'luoghi di pubblica beneficenza, ri-

e quasi alla sorgente del Melauro, castello levandosi avere Urbania 4 confraternite,
5

u n iì U il lì 3m9
due monti l'i umentari, uno nella città e si dovuti concerti colla presidenza ge-
i

l'altro nella parrocchia di Torre; che la nerale del Censo, si è rilevato, che avu-
diocesi di s. Angelo in Vado enumera 1 tosi a calcolo la migliore divisione terri-

parrocchie, e quella d'Urbauia 4'» c ^ ' toriale, è neli' interesse de" comuni di

18 di Ui banici, ig di Mercatello,4di Sas- Mercatello, lìorgopace e loro appodiali


socorbaro ; ciie la giurisdizione ecclesia- ili essere sottoposti a s. Angelo in Vado,
stica Vadese non contava più di 3769 in- piuttosto che ad Urbania. In questa cir-
dividui^ laUrbauiese euunierariiey3-74> costanza ebbe ail apprendere, che il
si

vji3 si ragiona sui pretesi danni cagionali comune Apecchiu co' suoi appodiali,
di

dalla dittatila a'comuni soggetti al gover- fin qui soggetto al governo di Cagli, più

no d'Urbauia, rimarcata da' sanlangio- utilmente, per la maggior vicinanza, po-


lesi, senza mostrare l'adesione di tali co- trebbe assoggettarsi al governo di Urba-
muni e ueppure di Mercalello, terra insi- nia, cui in tal modo ritornerebbe l'ani-
gne e la più popolosa e notevole del go- mato tolto per la sunnominata dismein-
verno dopo le due città, distante sole 4 brazione, mentre che Cagli, per la so-
miglia da s. Angelo in Vado,e 1 da Ur- 1 prabboudante popolazione, rimarrebbe
bania ma di strada tutta piana. Termi- sempre nel suo rango ui\ governo im-
nano le Osservazioni, colla conclusione. portante. Udito il parete del Consiglio di
» ì\'è tutto questo c'impedisce dal dichia- Stato e ilei Consiglio de'ministi i; nell'u-
rarci lealmente amici della rispettabile dienza de' 29 luglio decorso, iporlala- 1

magistratura Vadese e del suo popolo ,


«eue l'approvazione dell'Eni, e Rai.
i quali abbracciamo come fratelli, e la cui sig/ Cardinale segretario di stato, in as-
carila del loco natio, come dicemmo un' senza della Sautilà di Nostro Signore da
pubblicamente e sinceramen-
altra volta, Roma, si dispone. 1

1 cornimi di Mer-
te onoriamo". Mio scopo precipuo , nel calello e lìorgopace co' loro appodiali,
dare un laconico ragguaglio della Pro- ora soggetti governo d'Urbauia, sono
al
Mtmoria Vadese,e dell' OsservazioniUv- uniti al vice-governo dis. Angelo in Va-

baniesi, fu di ricavarne parlilo per le no- do, che assume il nome di Governo.
tizie che contengono sulle due illuslricit- 2." Nulla però è innovalo in quanto alla

tù e di quanto le riguarda. Pei' singolare misura ed al modo di corrispondere la

coincidenza, al giungermi precisamente provvisione sia al governatore, aia al can-


queste colonne, come prove di slampa, ad altri impiegati di quest'ul-
celliere e
vengo a conoscere la circolare appena timo governo (cioè il pagamento degli
stampata dal Ministero dell' Interno, in stipendi d.i somministrarsi dal nuovo go-
data de'io agosto 1857. Essa dice.» Il verno). 3.° 11 comune di Apecchio co'suoi
comune di s. Angelo in Vailo, provincia appodiali, ora soggetto al governo di Ca-
d' Libino, rassegnò istanza alla Santità gli,è sottoposto al governo d' Urbania.
di i\. implorando che
S., comuni di i 4.'Talidismembrazioni ed unioni avran-
Mercalello eBorgopace co'loro appodia- no il loro elicilo nel i.° gennaio i858.
ti (per cui non deve fare contraddizione Nondimeno le cause civili e criminali in-
il riferito in principio, che non sono in trodottesi fino a lutto il corrente anno
tempo di rettificare), dismembrandosi dal innanzi i governatori d'Urbania e di Ca-
governo d'Urbauia, fossero sottoposti al- gli, quantunque appartenenti a' comuni
la giurisdizione del vice-governo di s. An- sopra notali, saranno dagli stessi giusdi-
gelo in Vado, il quale venisse innalzato centi conosciute e giudicale. Il ministro
ul grado di Go ver uo. Convenendo le det- dell' iuteruo T. Merlel ". Ora alle noti-
te due comuni a tale dismembrazione, zie riferite all'articolo di s. Angelo in Va-
asauute le opport uneiuformazioui,e pie do, albe vado ad aggiungerne sull'antica
3io U II B lo B B
Tiplieruuni JMetaurinse, poi ed ora citlà nas Episcopus, successore di Mario, fu al
con residenza vescovile di s. Angelo in 3.° e 4-° de'sinodi tenuti dallo stesso s.

Vado, che ilCalindri dice distatile daRo- Simmaco in Pioma, et Tferlinus solus E-
r
ina poste 29, in aria buona co'suoi bor- piscopus nolatur.ls\». Gio. Muzi arci-
ghi, succeduta a Tiferno Metaureuse e- vescovo vescovo di Città di Castello nel
difìcata da' siculi, colonia romana della 1 842 pubblicò lepregievolissime Memo-
tribù Siellalina, e disti ulta da' goti, uè' rie ecclesiastiche e civili di Città di Ca-
loro tempi e sul sito dell'antica surse l'o- stello. Nel t.i, p. 162 di esse, ragiona di
dierna. Narra i'Ugbelli, Italia sacra, t.2, di Eubodio e lo dimostrai. vescovo di
p. 8t)4 : •& Angeli in Vado Episcopi, es- Città di Castello. Dice che lo Stefani arci-
ser posta in riva al Melauro nella Massa prete di s. Angelo in Vado nelle Memo-

Trabaria, succeduta a Tiferno Melaureu- rie T adensi inviale a Cesare Orlandi (pa-
se antica città dell' Umbria Senonia. Ne trizio fermano, di cui e dell'opera meglio

attcstano la remota origine le medaglie, poi), che cominciò a descrivere le citlà


le pietre, l'iscrizioni, che tutte riporta, tro- dello stato pontifìcio , ma poi non ebbe
vate presso la presente città o ne'suoi din- seguito, sostiene, che Eubodio fosse ve-
torni, siad'una cisterna, sia d'un gran- scovo di Tiferno Melanrense; ma se egli
dioso acquedotto eretto al tempo d'Adria- avesse consultalo le collezioni de'concilii,
no, sia delle basi delle statue di Traiano e avrebbe trovato insieme con Eubodio,
Comodo,siadel fi amineMelaurense,il qua- l'altro per nome Lucifero, che presso la
le non si concedeva che alle nobili città , collezione de'concilii del p. Arduino si sot-
per cui in esse s. Pietro vi faceva costi- Lucifer Tifernis Metauris. Anzi
toscrisse
tuire i vescovi. Vuoisi che s. Brizio apo- v'intervenne ancora l'altro Lucifero ve-
stolo dell'Umbria vi propagò la fede cri- scovo delle TreTaberne, Lucifer Trinili
r
sliana, già da allri introdotta, e poi vi fu Tabernar uni. Così mg. Muzi colla dotta
fondata la sede vescovile. Non pare che sua critica, non solo riconobbe il vero ve-
ivi fosse martirizzato s. Cresceuliuo, che scovo IMelaurense di Tiferuo,ma corresse
venerasi nella metropolitana d' Urbi- quegli scrittori che l'avcano confuso per
no, poiché riportò la! palma nel Tifcr- la comunanza del nome con quello diTi e
iiuin Tbcrinum, ossia a Citlà di Castello. Taberne; e I'Ugbelli che già tra'vescovi
L'Ughelli riporta 3 vescovi della sede ve- di Città di Castello avea registralo Eubo-
Eubodio Tifernasfuil Episcopus,
scovile. dio, e poi riprodotto nel vescovato d' I-
che intervenne nel .'\i)5 al concilio roma- sernia con Mario e Innocenzo. Quanto a
r
no tenuto da Papa s. Ilaro. Std hic Ti- Mario, mg. Muzi confuta pure 1' Olsle-
fcrnates Tibcrinoruni situili Episcopum uio che uelle note della Geographia sa-
adstruere conanlur : tamencuin simplici cra del p. Carlo di s. Paolo, l'atea detto
Tiferai dignilale denominelur, volani Ti- vescovo Mclauiense odi Triferni in Sani'
ferai Melaurensisfuisse Episccpuni.Ma- Tiberinum. Dimostra poi che
aio, e lo fa
1 io Tifcrninus Episcopus fu al sinodo ro- Innocenzo fu a'sinodi di Papa s. Simma-
mano celebrato da Papa s. Simmaco nel co nel 5oi, nel 5o2, nel 5o3, nel 5oj, e
499, e lo sottoscrisse. Hic eliani Tifé ma- si sottoscrisse Trferninus o Trifernatis.
les Tiberinorum contendimi suiim fuisse Tibeiiuoiuin secondo i codici de'concilii,
Praesulcmj lanini eadem ralione sibi anche Trìfenialius, TrifernalisTiberino,
adslrucre conanlur Melauienses; maxi- Tfernorum Tiberinorum. Dunque se i
me cimi Luminosus Tiferni Tiberino/uni, 3 vescovi dall'Ughelli dati anche a Tifer-
atti sub Martino I Papa inleifuit conci- 110 IMelaurense, li tolse mg, 'Muzi, perì» gli
lio romano an. G49 TiJ ci niTibei •inorimi die il vero suo vescovo Lucifero, che a-
òiibsiripliis iuvenitur. lnuocenzo Tifa- via avuto successori di cui si è perduta
U R B URB 3n
la memoria, e venne a stabilire con si- servi di Maria, il cui culto immemorabile
curezza l'antico vescovato Metaurense, riconobbe Pio VI nel 1775), Federico e
che alcuni ponevano in dubbio. Dopo la Taddeo Zuccari sommi pittori, Guelfuc-
distruzione di Tifertio Metaurense, del cio Guelfucci insigne matematico imita-
qual vocabolo parla anche Riposati nel tore d'Archimede, i due nominali pre-
t. 2, p. 60, per opera de'goti, i suoi abi- lati Fagnani de'quali fa splendido elogio
tanti erigendovi sopra un castello, vi fab- biografico. Che il celebre cardinal Bem-
bricarono una magnifica chiesa in ono- bo nobilitò il luogo colla sua presenza, et

re di Michele Arcangelo, che preso a


s. musasfeliciori, amoeniorique in loco co-
loro patrono lo chiamarono s. Angelo.
,
lere possetj e che il cardinal Cristoforo del
Questa in seguito divenne collegiata e , Monte cugino diGiulio III, ch'era stato ar-
siccome soletta all'abbazia di s. Cristo- ciprete della collegiata, con piacere vi pas-
Toro di Castel Durante, quando fu dessa sava parte dell'anuo,vi morì e fu sepolto iti

fatta nulllus dioecesis da Bonifacio IX, Io tale chiesa, come notai nella biografia, ove
diveuneancora s. Angelo in Vado col suo dissi della magnifica cappella da lui fonda-
territorio, e chiesa arcipretale pel cardi- ta, e della risarcita casa e campanile. Disse
nal Antonio del Monte zio di Giulio III. l'Ughelli che in s. Angelo in Vado eranvi
Allorché poi,come narrai e tornerò a di- 4 conventi, mentre ora sono 3. L'altro era
re, nel 1 635 Urbano Vili elevò s. An- quello de' minori conventuali soppresso
gelo in Vado al grado di città vescovile, nelle vicende politiche de' primi anni del
eia collegiata in cattedrale,soppressa far- corrente secolo. Ne tratta il suuimento-
cipietura, per allora fu eretta la sola di- vato p. Ci valli nella frisila triennale a p.
gnità dell'arcidiacono e padronato della 206. Lo chiama bello e vago di fabbrica,
gente Fagnani. Grati i santangiolesi a Ur- ridotto inlai forma dal p. F. Giacomo

bano Vili, ne perpetuarono la memoria Silvestri; leggersi nel clauslro in pietra ,

con lapide marmorea che posero sull'e- Ser Jdcobi de Salvis iiyS la chiesa fu :

sterna facciata della porta della città col consagrata l'ultima domenica di settem-
seguente epigramma, //aite Urbem quon- bre deli3o8, con indulgenza concessa da
dam vetcresdixere Tiphernum-Nuncest j vescovi. Nel 1 56 vi fu teuuto uu ca-
1

Aligerum nomine dura Ducis- Extinse- pitolo generale, ludi riferisce alcune noti-
re Collii, Urbanus pielale decorus Re- - zie dis. Angiolo in Vado, da Federico
stituii Scythicae quod rapuere matms. Bovario chiamala: Tifernum Metaaren-
Passa quindi l'Ughelli ad enumerare gli se oli m civitas Epìscopalis ad Melauntni
uomini illustri santangiolesi e pel 1 .° Mat- amnem perfluenlem in valle amoena moti-
teo Gridoni belli ftdmen, nel secolo XIV tibus ac collibus sepia mine oppidum ,

supremo duce principalmente delle mi- praeclarum nrbibus mullis conferendutn.


lizie lio renti ne e venete, celebre per glo- Egli poi dice: La terra di s. Angiolo, seb-
riose imprese, riportando l'epitaffio scol- bene è fra'monli, nondimeno il sito è in
pito nel nobile sepolcro della chiesa di s. piano vago e delizioso ; vi sono conti, ca-
Domenico di Crema ove giace, ed in cui valieri, capitani, dottori eccellenti, ed è
essendosi stabilito colla famiglia questa vi molto mercantile. Riporta diversi illustri
fiorì. ConsalvoDurante vescovo di Monte santangiolesi, fra'quali Anastasio nell'ar-
Fellre, Vincenzo Candiotto vescovo di mi molto celebre, e Castora moglie d'Od-
Bagnorea(a' quali aggiungerò io il vesco- do morta in buon odore di santità, il cui
vo di Civita Castellana, Orle e Gallese corpo integro e bello si conservava nella
1

mg. Mattia Agostino Mengacci, per non sagrestia del convento. Il Cimarelli, Isto-
dire d'altri illustri viventi ; come pure ag- rie dello stato di Urbino, a p. 43 chiama 1

giungerò il beato Girolamo Ranuzzi dei li città di s. Angelo in Vado, già terra fa-
$r* DRB U li B
musa per l'industria degli abitatiti,' e ginn no y ; e benché questi fossero di domi-
concorso di merci, e di cui scrisse Pamfi- nio di vari signori furono poi soggettati
lio: Angelus lune quintum lapidali cir- al governo economico e politico del ma-
cnuispicil Alvus-Limina tncrcalor pluri- gistrato, e nei civile al podestà della città.
miLS ista petit. Quindi descrive cose già Il commercio sunicienlemente vi fiorisce

riferite di sua antichità, importanza, uo- (stampò l'opera nel 1


y 7 3), ed in ispecie
mini illustri, e che probabilmente il sac- nelle manifatture d' oro e d'argento, in
cheggio e distruzione di Tiferuo fu ope- lavori minuti però e dozzinali, numeran-
rato da'harhari goti che arsero e disti us- dovisi fino a 24 botteghe d'orefici. Non
sero Pilino (V.), da lui creduto il Pisau- può negarsi che prima della devastazio-
rense, invece del Mergenle come voglio- ne fatta da'goti nell'antico Tiferno Me-
no alili. Che sotto la protezione di s. Mi- taurense, questo non fosse città, e non a-
chele Arcangelo la rifabbricarono gli a- vesse la sua chiesa vescovile, ritrovandosi
) nienti, indi divenne signoria degli Ubai- i suoi vescovi sottoscritti negli atti de'con-
dini, poi de' Fel treschi e de' Rovereschi cilii e sino de'celebrali in Roma e in Co-
fino alla devoluzione clellostato alla s. Se- stantinopoli sotto diversi Papi ;
quindi
de sua antica suprema signora. Nel do- Urbano Vili alle preghiere de'citladini,
minio Pioveresco molto si nobilitò e ac- fitte maturamente esaminare le loro vi-
crebbe, in modo da pareggiare l'altre cit- ve istanze e conosciute ragionevoli, nel
tà più granili della regione; e pel con- ] 635 decretò che le si restituissero gli o-
corso de'foraslicri. e pel valore de'propri nori di città e ritornasse alla chiesa di s.

cittadini assai divenne per tutta Italia in Michele il proprio vescovo di cui era ve-
ogni più lodata professione famosa, per dova da tanti anni. E siccome eguale o-
cui Urbano VII} insieme con Urbani a la nore compartì a Urbania, volle che un
dichiarò città vescovile con vescovo nd sol vescovo governasse le due diocesi se-
ambedue comune; impedire tra'
e per parale colla residenza di 6 mesi per dio-
i\ue popoli liti di maggioranza, volleche cesi. Essere allora la città divisa in 4 par-
il vescovo in ciascuna vi facesse residen- rocchie, e governala nel temporale da un
za metà dell'anno. Che s. Angelo in
la podestà mandato dal cardinal legato o
Vado fu sempre madre gloriosa di cit- presidente della legazione. I castelli del
tadini che si distinsero nell'armi, nelle non mollo vasto territorio essere Bare-
lettere, nelle prelature, nella pittura e in sto, oggi Cà Resto, Palazzi, Monte Mag-
altre onorevoli professioni, nominando i giore, oggi Monte Majo, Sorbetolo e Ba-
più celebri e le loro cospicue azioni. Fi- schiccali (alcuni de'quali prima avea det-
nalmente dirò con Ileposati, Della zec- to non più esistenti). Nel 44 2 P e1 a guer- 1
'
'

ca di Gubbio e delle gesta de" con ti edu- ra d'Eugenio IV contro il duca di IVI Ma-
chi d'Urbino, 1. 1, p. 17 ,t. 2,p. 4o5, che
1 no ,
pel valore del conte Federico Fel-
la città è posta in una lunga pianura di trio, in e»sa dimostrato a favore del Pa-
sufiiciente e capace larghezza, attraver- pa, essendo egli come dissi superiormente
sata dal Metauro che bagna le mura della signore di s. Angelo in Vado e di altre
città e la divide dal borgo. Il terreno è terree castella derivategli dalla dote della
fertile di vino, grano e d'ogni genere di Brancaleoni di Durante, gli conferì il ti-

prodotti, e di frutti d'ogni specie; e col- tolo di contea, e nel 1 443 con onorevole
tivale e fruttifere colline l'adornano, in privilegio pontificio ne investì il mede-
eminenza delle quali giacevano una volta simo Federico. Agli autori citati nella
i seguenti castelli: Palazzi, Careslo, Val- Pro- Memoria, che scrissero di s. Angelo
diatele, Basciuccari , Sorbelolo, Monte in Vado, aggiungerò Francesco Slefanio;
Majo (verameute questi 3 ultimi esislo- Della città di s. Angelo in Vado, presso
" 5

URB 3i3
il t. 2 dell'Orlandi già rammentato: Coni- rata, et curtejuris ecclesiae Mariae in s.

ora di Ose notizie sagre e profane delle cit Turrismuro in civitate Aritnirii.Ntìi 190
tà d'Italia e sue isole adiacenti, Perugia a'2 dicembre Rustico abbate del mede-
1770. Awerle il p. ab. Ranghiesci, che simo monastero die in enfiteusi priori ba-
l'Orlandi si propose con tal collezione di silicale s. Salvatori*, tenimentum in rivi-
Ini inai e un dizionario di (otte le cititi ti I -
tate Ariminijet regione B. Mariae in Tur'
tatui, ina non tulli gli articoli Milo d'e- rismuro, apud diclam ecclesiarn.A' 1 2 ot-
ditai inerito, per negligenza di chi non cor- tobre 1207 Rolando suddiacono aposto-
1 i-pose agl'inviti dell'Orlandi, per hi cui lico e rettore di Massa Trabaria confer-
morte l'opera restò alla metà della let- mò un contratto stipulato fra Bartolomeo
tila C. Se ne dà ragguaglio uell' Effe- rettore dell'ospedale di s. Spirito di R.i-

meridi letterarie' di Rotnd del J773, a niini, e Aldobrando abbate di s. Cristo-


p. 268. foro del Ponte. Ma essendo da Costanti-
Dell'antichissima insigne badia e mona- nopoli venuta l'abbadessa e monache ci-

stero di s. Cristoforo nella villa di Ponte stereiensi di s. Maria di Perzejo per fer-
dell'ordine di s. Benedetto, di Castel del- marsi in Rimiui, fr. Ambrogio vescovo
le Ripe, poi compresa nel Castel Durante, della città, d'ordine di Papa Gregorio X,
nella diocesi d'Urbino, fondala da'Bran- a'i4 dicembre 273 assegnò loro 1 il luo-
caleoni,con estesa possidenza in (piasi tutto go ili s. Mani in Muro, cedendo in ve-
il Castel delle Ripe, e ne'lerrilorii di Ta- ce all'ospedale la chiesa di s. Bartolomeo
Incchio e Colbordolo , e moltissimi in appartenente alla sua mensa ; con che pe-
quello di Angelo in Vado e Sasso Cor-
s. lò si seguitasse a soddisfare il monastero
baro, parlai abbastanza di sopra. Ne avea di s. Cristoforo dell'annuo solilo canone,
ancora nel territorio di Rimini, e in falli ed Gai ampi ne riprodusse l'islromen-
il
r
nelleMemorie ecclesiastiche della b. Chia- to a p. 365. Il d. Tonini, Storia di Ri-
ra di Rimino del cardinal Garattini, |i. min;,[. 2, ragiona del monastero di s. Ma-

529, si apprende che l'antichissimo mo- ria in Tane Muro, de'suoi abbati e di
nastero delle monache di s. Maria o de sua parrocchia. Neil' Appendice Diplo-
g Angeli in Muro o Torremura di Ri-
i matica delle Me/norie sloriche diDuran-
mini, di cui egli scrisse la dissertazione te, vi è la procura di Taddeo abbate di

XlY, perchè ivi si conserva il corpo della s. Cristoforo , e di altri sacerdoti rettori
b. Chiara, nel secolo XI appai teneva im- delle chiese, per intervenire nel i38o al
mediatamente alias. Seile, ma nel 1 5 1 sinodo del vescovo d'Uibino. L'abbate
prvsbyler Marlinus reclor et gubemator ivi èdetto Reverendus virDominus Tad-
ecclesia* B. Mariae in Muro, de obedien- deus de Monlefoleo Dei et Apostolica^
tia s. Christophori de Ponte, concesse in Sedis gratia abbas monaslerii s. Cristo-
enfiteusi Turrim unam suora murimi ci- pkori deCastro Durantis. A'q luglio 1 3g3
vilalis,ubi ecclesia antiqua fuit, cuius vo- Papa Bonifacio IX, essendo morto nel
cabulum est Firgo Maria j poiché for- precedente mese suddetto abbate Tad- il

se per pontificia donazione la chiesa e il deo di Montalfoglio, die in commenda al


monastero erano passati in dominio del cardinal Bartolomeo Oleario (f.) l'ab-
monastero abbattale di s. Cristoforo del bazia ili s. Cristoforo di Durante,
il quale

Tonte, dal quale tenevalo ad annuo censo ne fu il 1



abbate commendatario, e per
il convento e fratelli dell'ospedale di s. lui qual suo procuratore ne prese possesso
Spirito di Rimini. Però prima di tal ces- l'abbate de Ferali, col consenso di Nicolò
sione si trova che nel 1 164 a' 26 loglio Filippo , Pier Francesco e Gentile de'
Ranieri abbate di s. Cristoforo concesse Braucaleoni di Durante, come padroni e
unum tenimentuin,cutncasa } el volta imi- antichi feudatari, e edificatori di tal ino-
34 URB URB
naslero, come leggo nella Cronaca, colla lo era; errò pure
il Sansovino dicendolo

quale riporterò i successori che registra figlio del senatore Pier Francesco. Os-
e vi aggiungerò qualche schiarimento. Il serva Torelli, che il bisoguo d'affidare la
suddettoPierFrancesco senatore di Roma, chiesa d'Imola a persona potente, deter-
essendo in favore di Bonifacio IX, come minò l'accorgimento del Papa a confidar-
già narrai, ottenne che Papa colla bolla
il la alBrancaleoni giovinetto, mentre ne si-
Et si cundis, dell' 8 marzo 1402 e non gnoreggiava la città l'Alidosio di granile
«4o3, presso l'Ughelli, Italia sacra, t. 2, autorità. Fa inoltre osservare, che pel di-

p. 788, e il XIV documento àeW Appen- scorso diploma di Bonifacio IXl'agroDu-


dice Diplomatica, distaccò e liberò dalla rantino, quasi tutto per l' innanzi enfi-
giurisdizione della diocesi d'Urbino (n'e- teutico all'abbazia, fu liberato da tal peso
ra allora vescovo Oddone, non pare col compenso dato dal comune di Dar
però il Colonna poi Martino V come si panie alla mensa abbaziale in tanti beni
pretende), l'abbazia di s. Cristoforo, co- slabili acquistati pel valore di 1000 dur
gli abitanti e i castelli di Durante, Sasso cali d'oro, il che si elfettuò con atto de'
Corbaro, Monte Locco, s. Angelo in Va- 26 febbraio i4q3, in cui tuttavia Etma-
do., Monte Majo e Sorbetolo diete dioe- no è chiamato; R. in Christo Pattern Do-
cesisCastrorum, luoghi lutti che asse- minimi Hcrmannum de Brancaleonibus
gnò per suo distretto e diocesi; la pose Dei et A postolicaeSedis grafia Redo rem
sotto la protezione di s. Pietro e della s. s. Christophori de diclo Castro. Di più ri-

Sede, la dichiarò nitllius dioecesis, con- leva, che essendovi nominati due mona-
ferendo all'abbate commendatario l'au- ci, ad onta che da o anni 1 il monastero
torità di poter conferire alquanti di que' era stato dato in commenda, seguitarono
benefizi ecclesiastici ch'ella avea sotto la ad aver ingerenza nel monastero, e du-
sua ubbidienza, posti ne'territorii Du- di rarono ancora quasi per un altro secolo,
rante, s. Angelo in Vado, Sasso Corba- trovandosene un avanzo Deli 494* Morto
io, loro castelli e pertinenze, i quali be- neh 412 Ermanno, nello stesso divenne
nefìci ascendevano circa aa5e alcuni di abbatecomrnendalarioGiovanni de Ver-
bulina rendita; facendo l'abbate mitra- ruculo, poi nel i4 20 vescovo di Fos-
to, quasi congiurisdizione e dignità epi^ sombrone. Gli successero; neh 42 5 il catv
scopale , capace di tutte le commissioni dinal Lucido Con'i (V.); neh 437 il car-
pontificie. L'abbate avea buone rendite, dinal Angelotto Fondu {f^.) ; neh44^ il

dipendenti 3 terre co'loro castelli e ville, celebre cardinal Bessarione (^.), che re-
molti beni enfileutici, numeroso clero se- catosi inDurante gli furono apparate le
colare e regolare, oltre monache, on- le vie donde passò, fatti donativi e grandis-
de n'erano stati commendatari princi- i simi applausi; nel 1468 e per rinunzia
pali prelati di s, Chiesa. Fino dal i4oi del cardinale nel solo titolo, il suo fami-

11' era abbate commendatario Ermanno gliare Gio. Francesco Beutivoglio di Sas-
Brancaleoni di Durante, figlio di Nicolò soferrato,emorendoli cardinale neh 472
Fdippo,onde fu il .° abbate nullàis dioe-
1 assunse 1' il godimento
autorità e delle
cesis, anzi a'i3 agosto dello stesso 1402 rendite; neh48o Ottaviano Ben ti voglio
Bonifacio IX lo fece vescovo d' Imola , di Sassoferrato, vescovo di Melfi; nel 1488
nel quale articolo con Ughelli lo dissi Paolo diMiddelburgo diZelanda, nel |g i 1

preposto di quella cattedrale, benché ri- vescovo di Fossombrone, celebre mate-


tenuto minore neli4o3 sebbene d'anni matico, che scrisse De recta Paschae ce-
a5, come trovo nel Torelli che riporta lebra l'ione et die Passionisi. Cyneh494
analogo documento, e la Cronaca vuole Bartolomeo Florido arcivescovo di Co-
che in tuie anno divenisse abbate, magia senza e segretario apostolico, falsificalo-
u u e U R B 3i5
re ile' Brevi (I~.) t perciò condannato a uuali Notizie di Roma. Come sanlangio- i

inoi le, sculenza commutala col carcere lesi, grati gli urbaniesi a Urbano Vili, ne

perpetuo; ueli494 '' cardinal Giovanni fecero scolpire la memoria in un mai ino
Lopez (F.) vescovo di Perugia modo , del pubblico palazzo nel i636, in cui si
nel 5o i ; indi fr. Gaspare Golfi della Per-
1 legge: Duranlis oppidum Massae Traba-
gola vescovo di Cagli e segretario aposto- riae Caput, assumplo Urbaniae nomine.
lico; nel Lodovico de'conli Canos-
i 52 i L'iscrizione è riportata da Ughelli e da
sa vescovo di Bayeux, che edificò il bel Coluccicon poca diligenza. Urbano Vili
palazzo abbuiale nunzio di Leone X , ,
elesse Onorato degli Honorati patrizio di
col mirabile suo ingegno pacificò i re Lui- Jesi per ."vescovo d'Urbania e s. Angelo
1

gi Xll Francia ed Enrico Vili d'In-


di in Vado a' 19 settembre 636, a'22 il Pa- 1

ghilterra ; neh 532 il celebre cardinal A- pa gl'indirizzo il breve Apostolati^ offì-


7
Icssaudro Farnese (/ .) nipote di Paolo proso l'Ughelli, ov'è detto eleclo
ciuni,

111; nel1 538 il cardinal Ercole Gonza' Urbaniae et s. Angeli in Vado, ed a'28
ga (V.); nel 567 il cardinal Ferdinan-
i fu consagrato in Roma. A*20 ottobre il

do de JÌJedici (ì '.) poi granduca di To- Papa fece la della ampliazione, ed a' 2.4

scana; nel 1075 il cardinal Giulio Felino seguì il solenne ingresso del vescovo io
della Rovere [f .) d'Urbino. Altri abbati Urbania, onorato assai dal popolo, recan-
commendatari nullius furono Pandolfo dosi poi a s. Angelo 111 Vado, a Mercatel-
Pelrucci sanese; Teofilo di Angelo in s. lo, a Lamoli, ed in lulle le due diocesi che
Vado; Virgilio da Urbino; chiudendo il visitò diligentemente. Degno pastore, TU'
Terzi la Cronaca con Gio. Callista Ma- girelli loda la sua dottrina in uti'oque j'u-
iri iani, e aggiunge l'annotatore dah6t>4 re, gli ufiìzi egregiamente esercitati in di-
«11627. In questo probabilmente lo di- verse citlàdello stala pontificio, l'integri-
venne il cardinal Fraucesco Barberini tà, lo zelo, avendo due volte retta e visi-
(F.),il quale colla rinunzia che celebrai, lata la diocesi di Rimini pel cardinal Gal-
pi ecipuamenle contribuì all'erezionedel- limentre era nunzio, Eresse seminari i

le diocesi vescovili d'Urbania e s. Angelo d'Urbania, di s. Angelo in Vado e di Mer-

in Vado, e delle loro collegiata e arcipre- calello, A'22 novembre 1637 con solen-
lale all'onore di cattedrali, colle rendite ne rito consagrò la cattedrale d'Urbania,
abbattali formandosi la mensa vescovile, in memoria di che, e in onore d'Urbani»
che all'epoca del contemporaneo Ughelli Vili e del cardinal Barberini, nella me-
ascendeva a scudi 2000, con 200 fiorini desima fu erella quell'iscrizione marmo-
q
di tassa ad ogni nuovo vescovo. Pertanto rea diesi legge in Ughelli e Colucci. Ih.
e nel modo che descrissi, Urbano Vili vicario generale d'Urbania fu l'arcidiaco*
in un medesimo giorno a' 18 febbraio no della cattedrale Francesco Felici ur-
i635 istituì idue vescovati separatamen- baniese. Il vescovo Houorati, per la sua
te e governali da un sol vescovo, assog- grave eia e dopo lunghissimo vescovato,
gettandoli quali suffragane! all'arcivesco- sidimise nell'agosto 1 683. Gli fu dalo da
vo d'Urbino e lo sono tuttora. Alle due Innocenzo XI a successore il io aprile ,

diocesi aggiunse i due castelli pur nullius 1684? Orazio Ondedeidi Gubbio, in ra-
dioecesis, di Mei calcilo e di Lamoli, as- /nana curia causarurn patronus,che mo-
segnò ili. "alla diocesi d'Urbania, il 2. a rì in Urbania nel 1688. A' 18 novembre

quella di s. Angelo in Vado, il vescovo in- gli fu sostituito Pietro Barugi di Foligno,

titolandosi alternativamente vescovo di luogotenente criminale del vicarialo di


Vrbania angelo in Vado, e il suc-
e di s. Roma, preposto della collegiata di s. Gio-
cessore vescovo di s. Angelo in Vado e di vanni di Pavia e vicario generale di quel
Vrbania, e cosi sono registrali ueile au- vescovo, morto nel maggio 1708. Nel se*
3.6 U R B U R B
guenle anno a'6 maggio divenne vesco- 1780 a p. 187. Inoltre le me-
di Rotjia del
vo Antonio Antonelli nobile di Vellelri, desime a p. 78 assai encomiarono 3o sue
1

canonico peuilenziere di quella cattedra- odi pubblicate col titolo: Saggio di Odi
le, vicario capitolare e generale, morì a' filosofico-morali Bologna 1 780. Celebrò
',

12 sei tembrei 711. A'2 marzo o nel giu- 1 il sinodo in Urbania neh 790. che fu da-
gno 7 i4 dall'arcivescovato di Marciano-
1 to alle stampe: Synodus dioecesana P. A.
poli in parùbits, visitatore e vicario apo- Agostini Zamperoli Episcop. Urbaniae
stolico in Oriente, fu traslatatoa' vesco- et s. Angeli in Vado, Fulginiae 790. Ze- 1

vati di Angelo in Vado e Urbania fr.


s. lante e virtuoso pastore, fedele al suo mi-
Gio. Vincenzo Castello domenicano di nistero, nell'invasione francese e in tem-
Scio, colla ritenzione del titolo arcivesco- po del governo italico fu deportato e mo-
vile , il quale generosamente a proprie rì in glorioso esilio. Nel libro delle Di-
spese restaurò la cattedrale d Urbania, chiarazioni e ritrattazioni degì' indirizzi
che per 1' antichità minacciava rovina, stampati in Milano nel\ 8 1 1 , umiliate a
1' arriccili di preziose sagre suppellettili, Pio F II dagli arcivescovi e vescovi e da
e con gran pompa la consagrò nuovamen- capitoli d Italia, Roma 18 16, nel t. 2, a
te a'24 ottobre 1726, morto in s. Ange- p. 1 43, si leggono gli alti del capitolo di s.

lo in Vado a'24 settembre! 736. Con es- Angelo in Vado de'20 febbraio 8 1 1 1 , da'
so ne\ì' Italia sacra si termina la serie de' quali risulta non potere aderire alle pro-
vescovi, e la compirò colle Notizie di no- posizioni del prefetto del dipartimento del
ma. A'ig novembre 736 vescovo d'Ur- 1 MelauroG. Casali, perchè in sostanza con-
bania e s. Angelo iti Vado Giuseppe Fa- tenevano dottrine riprovate. Ad onta di
brelli d' Ui bino, celebrò il sinodo dioce- nuovi eccitamenti l'arcidiacono Pasquale
sano Urbania, costruì di marmo l'alta-
in Mancini e il capitolo gloriosamente resta-
re maggiore della cattedrale, a cui fu pu- rono fermi di astenersi dal bramalo in-
le largo di nobili utensili sagri, aumentò dirizzo.A p. 1 69 sono riportati gli atti
Je rendite della mensa e finì di vivere a' del capitolo d Urbania de' 2 1 e 22 feb-
18 novembre 747- Dopo un mese vesco- 1 braioi8i 1, riguardanti le suddette pro-
vo di s. Angelo in Vado e Urbania fr. posizioni, tenuti nell'aula del seminario,
Deodalo Bajaidi della congregazione del in deficienza della capitolare per la fab-
b. Pietro da Pisa, nato in Riguauo dio- brica della cattedrale, co'quali l'arcidia-
tesi di Civita Castellana, traslato dal ti- cono Francesco Zucchi e il capitolo com-
tolo vescovile in partibus di Samaria, es- pilarono saggiamente un indirizzo, ma a
sendo sulfraganeodel vescovo siiburbica- seconda delle vegliatili sanzioni della cat-
rio di Sabina, morto nel gennaio 1777. tolicaChiesa,onde togliere ogni discrepan-
A' 7 del seguente febbraio vescovo d'Ur-
1 za di religiose opinioni. Ritornato l'io VII
bani» e s. Angelo in Vado Giovanni Per- alla sua sede fece terminare la vedovan-
golini di Monte Nuovo diocesi di Siniga- za delle chiese d' Urbania e s. Angelo in
glia, traslato da Monte Fellre, morto con Vado, preconizzandone vescovo a'22 lu-
2 1 mesi circa di vescovato. A'i3 dicem- glio 18 16 Francesco Leonini di Recatia-
bre 1779 vescovo di s. Angelo in Vado e li,morloa'9 aprik'1822. Pio VII nomi-
LI rb inni Paolo Antonio Agostini Zampe- nò amministratore delle chiese d' Urba-
nia es. Angelo in Vado mg. Stef mo Scer-
1

ioli di Cagli, nato in Pesaro. Subito pub


blicò la Lettera pastorale al clero dell'u- ladi Bagnorea, ma poi avendolo fatto So-
na e l'altra diocesi, Pesaro 780. Pe'pre- 1 stituto dell'immunità ecclesiali iua(indi fu
gì non comuni meritò che ne dassero rag- pure amministratore di Spoleto Norcia ,

guaglio e la celebrassero robusla,cIoqueii- e Farf.i, 1. "commissario apostolico di Lo-


te, dolce e saggia, {'Effemeridi letterarie reto, vescovo d' Orope, ed è ora arcive-
U R B URR 3.7
scovo d'Ancira come notai nel voi. LI, p. sono chiamale le monache di s. Urla'
37.5, e riparlai di lui nel voi. LX1V, p. no, ed anche / rbaniste.
17,), col breve Apostolici Nostri, ùe'G lu- URBANO Papa XVIII. Nobilis-
I (s.),

glio i 823, Bull. Rom.cont. t.i5, p. 617, simo romano, tìglio di Ponziano, le cui
deputò in amministratole INicola Mazzo- case si ci edeche fossero ove poi venne fab-
ni poi vescovo di Terni (/ *.). Indi a' 27 bricata la chiesa del suo nome e tuttora
settembre 1824 Leone XII dichiarò ve- esistente inRoma, presso la quale nel 264 1

scovodis. AngeloinVadoeUrbania Fran- fu eretto sotto il suo nome un monastero


cesco Rinaldo Tassinari di Faenza, mor- di religiose, il quale disfatto, fu sottopo-
to nel dicembrei832. Gregorio XVI a' sta la chiesa a quella patriarcale di s. Lo-
1 5 aprile iB33 fece vescovo d'Urbania e renzo fuori mura; dipoi ripristinato
le fu

s. Angelo in Vado Lorenzo Parigini di dato alle monache Cappuccine [P.) , a-

Col della Noce diocesi di Nocera,giòpro- vendone riparlato nel voi. XIX, p. 247,
lonotario e canonico di quella cattedrale, 248 e 24q. Annoverato da alcuni fra 'ca-
della medesima, di Forlì e di Urbino vi- nonici regolari, pe' suoi singolari meriti
cario generale, visitatore de' regolari in fu creato Pontefice a'2 1 ottobre del 226.
Sardegna. Per sua morte il regnante Pio Pel suo zelo incoraggiava i confessori del-

JX nel concistoro di Gaeta de'20 aprile la fede, convertì nu gran numero d'ido-

1849 promulgò l'odierno vescovo di ». latri e battezzò molli della nobiltà roma-
Angelo in Vado e Urbania mg/ Guer- na, tra' quali s. Cecilia, col suo sposo s.

r' A 11 Ionio Bancari ai d'Urbania, già arci- Yaleriano, fratello de' ss.Tibnrzio Mas- e

prete e poi arcidiacono della patria cat- simo, da lui egualmente convertiti, qua- i

tedrale, ed esaminatore prò- sinodale-, vi- li tutti poi soffrirono il martirio. Prima
cario generale d'Urbino, e suo camerie- di questo, il Papa ottenne da s. Cecilia che
re soprannumerario vicario capitolare ,
nella sua propria casa edificasse la Chie-

d'Urbania in sede vacante, lodandone la sa di s. Cecilia (U.) , indi la consagrò


prudenza, la gravità, la dottrina, la pro- (conviene tenere presente quanto narrai
bità, il i85o inter
zelo ecclesiastico. Nel nel vol.LXXXIV.p. i5o, i52,i53, i54),
venne Sinodo' P .) della provincia del-
al Ordinò che le rendile ecclesiastiche eie o-
la Marca e d'Urbino tenuto in Loreto. Le hl azioni de'fedeli non possano impiegarsi
due diocesi unite a più miglia si esten- se non che in usi pii e in sovvenimento
dono. Ogni nuovo vescovo è tassato ne' de'poveri, per la ragione: Quia sunt vo-
libri della camera apostolica in fiori- ta fìdeliiim , ac
et pretia peccatorum ,

ni 200, ascendendo le rendile della men- patrimonio pauperum. Si dice, che s. Ur-
sa a 1600, onere perpetuo usque ad bano fece fare d'argento Vasi sagri,
I i

Man mani sciiloruni 200 simìliiim gra- che doveano servire pe'santi misteri, on-
vati. de non bene alcuni deducono il principio
URBANISTE. Religiose di s. Chiara i\e'Calici{JP.) d'argento, che già si usa-
Francescane (P.), le quali seguono la re- vano. Interrogato da s. Bonifacio vescovo
gola più mite data loro dal Papa Urba- e martire, se fosse lecito celebrare co' va-

no VI, dal cui nome sono chiamate Ur- si di legno, rispose: Anticamente i sa-
baniste, per distinguerle dall'ai tre religio- cerdoti d'oro adoperavano calici di le
se francescane di s. Chiara o Clarisse, che gnoj oggi al contrario i sacerdoti di le-
seguono la 1 .'regola, e da quelle riforma- gno usano i calici d'oro. Ordinò che i

te da s. Coleta di Corbio nella Picardia. battezzati ricevessero la Cresimaci'.) dal-


In Roma vi è il monastero delle CappuC' la manosollanlode'vescovi, per cui alcu-
cine {P'.), la cui annessa chiesa essendo ni eretici moderni scioccamente argomen-
sotto l'invocazione di s. Urbano 1 Papa, tarono avere istituito il sagramentodel-
3i8 U R B U R B
la Confermazione (Z7 .), essendo noto che grata dal cardinal duca di York, commen-
questo è tanto più antico di Urbano I, datario di quella basilica, a' 14 novembre
quanto lo sono più di lui Gesù Cristo e 1 762, della quale il capitolo gli avea fat-
gii Apostoli. Dicesi pure avere prescritto, to dono. Il Butler sebbene riferisca che
che le Sedie de'vescovi fossero elevate e s. Pasquale fece portare il corpo di s.
I

ornate a guisa di trono, per dimostrare Urbano I in s. Cecilia, crede ches. Leone
l'autorità ricevuta da Cristo per senten- IV lo mandò poi a Irmengarda moglie
ziare fedeli, che però si dissero ancora
i di Lotario I, la quale lo depose nell'abba-
Tribunati, Dichiarò che aitino fosse elet- zia da lei fondala ad Erstein in Alsazia,
to vescovo, se non era insignito dell'or- e più tardi l'imperatore Carlo IV otten-
dine sagro, cioè prete o diacono, e che i ne porzione di sue reliquie per Praga.
Suddiaconi ministrassero all'altare. In 5 L'annuale Diario Romano dice che il
ordinazioni nel dicembre creò 8 vescovi, corpo di s. Urbano I è nella chiesa di s.

9 preti e 5 diaconi. Governò la Chiesa 6 Cecilia. Neil* Emero logio di Roma del
anni, 7 mesi e 4 giorni. Patì il martirio a' Piazza si legge a' s5 maggio, che gran
25 maggio del 233, nel quale si celebra parte del suo corpo si venera in delta
la sua festa» Fu sepolto nel cimiterio di chiesa, il capo in quella di s. Maria d'A-
Pretestato nella via Appia, parte di quel- racelijUn braccio nella basilica Liberiana,
lo di Calisto e presso la porta di s. Seba- ed altre reliquie nelle chiese di Roma ivi

stiano. Il suo corpo fu trasferito e si ve- nominate. Una lettera col nome di s. Ur-
nera nella detta chiesa di s. Cecilia; il bano I, diretta a tutti i cristiani, non è ri-

cranio è nella chiesa diMaria in Traste-


s. cevuta per legittima da' critici. Vacò la

vere,nella cappella dellaMadonna diStra- s. Sede 29 giorni.


da Cupa, restaurala riccamente e consa*

FINE DEL VOLUME OTTANTESIMOQUINTO.


286074 UXXX v
BX 841 .M67

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