DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE
STORICO-ECCLESIASTICA
DA S. PIETRO SINO AI NOSTRI GIORNI
SPECIALMENTE INTORNO
AI PRINCIPALI SANTI, BEATI, MARTIRI, PADRI, AI SOMMI PONTEFICI, CARDINALI
E PHJ CELEBRI SCRITTORI ECCLESIASTICI, AI VARII GRADI DELLA GERARCHIA
DELLA CHIESA CATTOLICA, ALLE CITTA PATRIARCALI, ARCIVESCOVILI E
VESCOVILI, AGLI SCISMI, ALLE ERESIE, AI CONCILII, ALLE FESTE PIÙ SOLENNI,
Al RITI, ALLE CERIMONIE SACRE, ALLE CAPPELLE TAPALI , CARDINALIZIE E
PRELATIZIE, AGLI ORDINI RELIGIOSI, MILITARI, EQUESTRI ED OSPITALIERI, NON
CHE ALLA CORTE E CURIA ROMANA ED ALLA FAMIGLIA PONTIFICIA, EC. EC. EC.
COMPILAZIONE
VOL. LUI.
wSflmtovfc, fi*/
IN VENEZIA
DALLA TIPOGRAFIA EMILIANA
KDCCCLI.
DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE
STORICO-ECCLESIASTICA
PIE PIE
riENZA (Pietìtin). Citlà con resi- questa cattedrale fu arricchita dal fonda-
denza vescovile del granducato di Tosca- tore di preziose reliquie e di ricche sup-
na, capoluogo di comunità e di vicariato pellettili, non che della rosa a" oro be-
regio, nel compartimento di Siena in Val nedetta d'oncie i4, poi venduta per far-
d'Orda e alla destra sponda di quel fiu- vi due statuette d'argento. Non sono da
me. Giace nella sommità pianeggiante tacersi16 libri corali superbamente mi-
sopra il lembo australe d'una collina tu- niati ed una grossa campana fusa nel
,
facea dirupata dal lato di ostro, dove i463 da Tofani da Siena intorno alla ,
restano gli avanzi di sue mura castella- quale si leggono tre distici relativi all'e-
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4
no di s. Vito. La rozzezza de'bassorilre- e rèse 1' edifìzio capace di 5o giovani a
vi die ne adornano le due porte , il suo convitto, oltre i quartieri pei superiori e
sotterraneo a uso delle antiche basiliche maestri ; come pure ne aumentò i fondi.
si conserva il battisterio di pietra ove fu- ciulle educande. Tra le altre pie isti-
rono battezzati Pio II e Pio IN, benché tuzioni va ricordato il già monte di pie-
la sanese famiglia del secondo fosse do- tà fondato nel i645 dal vescovo Spen-
miciliala in Sarleano, onde vi fu scolpi- nazzi, rna terminato nel 1820 per de-
to il distico seguente: rubamento. L' episcopio resta prossimo
alla cattedrale. Tra gli uomini illustri
Hic duo Pontifices sacri baptismatis iindas^ pientini, oltre Pio li ed altri Piccolomi-
Patruus accepìt, et Pius inde Nepos. ni, fiorì Giorgio Santi, uno de'più esper-
ti naturalisti. In vicinanza de' colli sono
Fuori di porta Murello era il monaste- molte scaturigini d'acque termali, oltre
ro di S. Gregorio delle benedettine;, che le salso-marine pullulanti in mezzo alle
nori francescani, de' quali essendo bene- formaggio delicato fatto con latte di peco-
fattori i Piccolomini e Pio li, nella vaga re che si nutriscono di piante aromatiche.
chiesa si conserva il sepolcro gentilizio 11 castello di Corsignano esisteva nel IX
gelilo fu soppresso nel 1 653 dal vesco- miata de'benedettini, come da istru men-
vo Spennazzi per beneplacito apostolico, to dell' 828 e privilegi dell'imperatore
nella mira di erigervi il seminario vesco- Corrado II del 1027 e io36. Nel 1272
vile iucontrò difficoltà dal governo di
; i magistrali di Siena vi destinarono un
Siena, ed Alessandro VII ad istanza dei giusdicente civile. Nel seguente secolo fu
pientini vi ristabilì i conventuali nel i65q istituito un monastero di recluse e nel
si, ammettendovi i chierici delle due dio- roEnea Silvio poi Pio TI nel i458eLau-
cesi di Pienza e Chiusi, finché il sovra- domia madre di Pio III. Nel 1 4^9 la
no nel 1792 tolse l'accademia oude isti- repubblica di Siena alle premure ester-
tuirvi il seminario. Ad accrescerne le ren- nate da Pio II fin da quando era cardi-
dite, vi furono aggiunte quelle de' con- nale, concesse agli abitanti di Corsigna-
ventuali di Radicofani e alcune rendi- no alcuni privilegi ed esenzioni di gra-
te del piccolo seminario di Chiusi a que- vezze, non che l'annua fiera, cui più tar-
sto riunito. Indi il Pannilini fece ingran- di ne aggiunse altre tre. Nel i4^9 recan-
dire notabilmente la fabbrica pel semina- dosi Pio li a Mantova, da Perugia passò
rio, la qua-
incominciata dallo Spennazzi, a Corsignano, dove celebrò la festa della
le di più venne accresciuta dal vescovo cattedra di s. Pietro in Antiochia a' 22
Pippi, che rinnovò il locale delle scuole febbraio, ricevuto con dimostrazioni in-
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descrivibili.Quindi volendo il Papa o- gioii disastri, incendi e saccheggi furono
Dorare il luogo dove nacque, servendosi sopportali da' pientini durante 1' ultima
dell'opera di Bernardo Rosellini già ar- guerra di Siena ,
per le tante volte che
chitetto di Nicolò V, edificò il duomo e Pienza dai combattenti fu presa, perdu-
la torre campanaria, il sottoposto baiti* ta e riconquistata; non credendo oppor-
sterio o tempio di s. Giovanni a simili- tuno di difenderla Giordano Orsini ca-
tudine di quello di Siena, il palazzo ve- pitanode'sanesi,si trasferì colle sue genti
scovile, la canonica, il pretorio o palazzo a JMontalcino, seguito dagli abitanti piìi
della magistratura con la torre, ed il gran- distinti di Pienza colle lore cose. Gl'impe-
dioso palazzo Piccolomini. Diversi cardi- riali facilmente se ne impadronirono a'
nali e prelati creature di Pioli, per far- 28 febbraio 1 554 e solo l'abbandonaro-
gli la coite v'innalzarono varie palazzi- no nel giugno. Ripresa dal conte di s. Fio-
ne private, essendo il clima salubre ed il ra per Carlo V, indi venne occupata dai
luogo fertile di squisite produzioni agra- francesi, che nell'aprile 555 furono cac-
1
rie. Pio li tornea Corsignano nel i/\.6o ciati dalle truppe cesareo-medicee, atter-
e per la terza volta nel i-\.6^., trovando randone le mura il Vitelli. Ritornati i fran-
le fubbróbe tanto sacre quanto profane cesi le rialzarono a secco, ma ne furono
molto avanzate e quasi che rivestita da distolti dal compirle da Pietro .Iacopo del -
me e la disse Pienza, e l'eresse in sede ve- diti del granduca di Toscana e ne segui-
scovile, dotandola coi propri beni ; indi rono i destini, dopo essere sempre stati
nel giorno della Decollazione di s. Gio. attaccatissimi a Siena : quindi per l'ame*
Battista dedicò la cattedrale col cardinal na situazione molti de' luoghi circostan-
d'Estouteville vescovo d' Ostia. Sembra ti passarono a stabilirvisi.
che nel maggio i4^4 Pioli tornasse ad o- La sede vescovile nel 1462 fu eretta
norare disua presenza la sua nuova e be- da Pio lì Montala' no (f^X
con quella di
neficata Pienza e si può vedere
,
suoi i dovendo un vescovo governare le due dio-
Commentari. La città nel 5o2 solfri gra- 1 cesi, formate con diversi popoli delle li-
sue truppe per indurre il governo sane- to vescovo di Pienza e Montalcinoe sepol-
se a ribandire i fuorusciti e ribelli, e abi- to in cattedrale. Gli successero, nel 1470
litarli a tornare liberi in patria. Nel 53 1 i Tommaso Testa Piccolomini nobile sa-
il Gonzaga si mosse contro Siena. La cit- nese, traslato daSoana; nel i483 Ago-
tà fu visitata nel i536 da Carlo V e nel slino Patrizi Piccolomini sanese, celebre
1 538 da Paolo III reduce da Nizza. Mag- maestro di ceremonie (col precedente lo
e ri e PIE
celebrai a Piccolomini famiglia); nel 1 496 si legge nell'Ughelli t. 3,p. 585, e la con-
cardinal Francesco Piccolomitiì ammini- tinuazione nelle Notizie di Roma.Lz fede
stratore, poscia Pio III; nel 1 49^ Giro- si vuole predicata in Chiusi dai discepoli
lamo Piccolomini sanese che restaurò dai degli apostoli, ed il i.° vescovo fu s. Mar-
fondamenti il convento de' francescani ;
co o Florenzio del 462, indi Eulogio cui
nel i5ioGirolamo Piccolomini figlio di scrisse s. Gregorio I ; fra'successori me
Bonsignore sanese, che nel 028 passò a 1 rilano ricordo: A rialdo del 743, sotto il
Giovanni Spenuazzi nobile sanese del nio Sforza nel 538 ; cardinale Bartolo-
1
1637, di somma prudenza e integrità, che meo Guidiccioni nel 544> cardinaleGio- 1
istituì la prebenda del penitenziere la- , vanni Ricci nel 1 54-5 ; Gio. Battista Pic-
sciò fondi pel seminario e fu munifico colomini sanese già di Salamina nel 1 633;
colla patria metropolitana; nel 1668 Gi- Alessandro Piccolomini sanese nel 1657;
rolamo Borghese nobile sanese, traslato da Gaetano Maria Bargagli olivetano sanese
Soana, dottissimo benedettino, che cele- nel 1706; Gio. Battista Tarugi di Mon-
brò il sinodo e riformòi riti. La serie dei te Pulciano nel 1729; Pio Maglioni sa-
vescovi è nell'Ughelli, 7tà//rt sacra t. i,p. nese nel 1736 ed surriferiti. Nella dioce- i
1 1 r
j\ ì
e la continuazione ne\\e Notizie di si di Chiusi sono 5parrocchiee 36 in quel-
3
Roma.Ne\i 74 Fra ncescoM. Piccolomi- ' la di Pienza; ambedue sono suffraganee
ni nobile sanese. ClementeXIV con breve dell'arcivescovo di Siena.
del 17 giugno 772 stabilì in perpetuo l'u-
1 PIER DAMI ANI (s.), Cardinale.Mxc-
nione delle diocesi di Chiusi e Pienza ,
que in Ravenna verso il 998 di onesta
conferendo questa al vescovo di Chiusi ma povera famiglia, e perde i genitori au
Giustino Bagnesi olivetano di Firenze; cor fanciullo, dopoché madre lo avea la
venna. L'amorevole fratello lo fece stu- diGubbio, s. Domenico \' Indurito ,s. Gio-
diare in Faenza, ed a Parma ov'ehbea vanni da Lodi pur vescovo di Gubbio, che
maestro il celebre Ivone. I progressi di poi scrisse la vita del suo abbate. L'im-
Pietro furono lapidi, imperocché a rara peratore Enrico III Io pregò di portarsi
penetrazione di spirito aggiunse smisura- a Roma per assistere co'suoi talenti econ-
to amore per lo studio. Sorpassò nel pro- sigli Papa Clemente II, avendo già resi
fitto i condiscepoli, divenne abilissimo pre- servigi a Gregorio VI, come fece a Vit-
cettore e per l'eccellenza de'suoi insegna- tore II. Dipoi Stefano X, informato del
menti si procacciò una gran moltitudine merito straordinario del Damiani, come
di scolari e copiose entrate. Questa agia- uno de'più illustri personaggi che allora
tezza e le generali acclamazioni che ri- fiorissero in Italia, lo trasse a forza dalla
scuoteva sembrandogli pericolosa tenta- solitudine, eda'aS febbraio io 58 Io creò
zione, adottò tutte le cautele della vigi- cardinale vescovo d'Ostia. Ripugnò for-
lanza cristiana, e se la voluttà veniva isti- temente il santo ad accettare queste di-
gandolo al peccato durante la notte, su- gnità, con resistere alle pontificie preghie
bito s'immergeva nell'acqua fredda; indi re ed a quelle di parecchi vescovi ; ma
si determinò a ritirarsi dal mondo nel l' intimazione dell' ecclesiasliche censure
i o34, in età di circa 29 anni, e si rinchiu- se non ubbidiva, n'espugnò la costanza,
se nel celebre e rigoroso Fonte eremo di dolendosi però sempre della violenza sof-
Avellana 3 ora nella diocesi di Pergola ferta, in un tempo che pur impiegavasi
(V .), dove ricevè l'abito monastico dal- nel sacro ministero. Dopo la morte di Ste-
l'abbate Guido, da alcuni sospettato per fano X, nel io58si oppose validamente
l'aretino benemerito della musica sacra. all'intrusione dell'antipapa Renedetto X,
Quivi applicossi con tal fervore di preghie- fulminando di anatema fautori e par- i
re alla pratica delle austerità, delle vi- tigiani. A tale effetto unitamente ai cele-
gilie e digiuni, delle discipline ecilicii (on- bre monaco Ildebrando, poi s. Gregorio
de a Disciplina penitenziale lo celebrai VII, procurò l'elezione di Nicolò II, il qua-
come uno de'maggiori suoi propagatori), le ad istanza degli ambasciatori di Mila-
che ne contrasse pericolosa infermità. Dio no spedi in quella città il cardinale come
illustrò col dono de'pi odigi una vita tan- legato a Intere, con s. Anselmo vescovo
to santa ed esemplate, de'quali ne operò di Lucca. Gli ecclesiastici indisciplinati,
senza numero. Divulgatasi per l'Italia la temendone la riforma, si sollevarono con-
sua mortificazione, lo splendore di sua tro e con temeraria sfrontatezza fecero
dottrina profonda eia famade'miracoli, loro intendere , che la chiesa di Milano
s. Leone IX ne concepì alta stima e gli non avea punto che fare con la romana.
scrisse lettere piene di amore e venera- Il cardinale fu pure avvertito dell'insidie
zione. Nel 1 o4o circa fu dai superiori de- che si tramavano, ma non rimase punto
stinato al monastero di Pomposa, dove diminuito il suo coraggio anzi dal pul- ,
meglio usare discrezione, ed intimata sa- In questa città il cardinale tenne un si-
lutare e moderata penitenza , stabilì al nodo, ove dimostrò inammissibile la ri-
governo delle chiese soggetti rispettabili chiesta dell' imperatore, e ripresolo con
non meno per dottrina, che per integri- libertà sacerdotale, lo indusse a rispettar
tà di vita. Intanto il peso soverchio del- le leggi della Chiesa. Indifesa di Alessan-
l'episcopato eil suo amore per la vita mo- dro 11 moltoavea fatto per indurre l'im-
nastica gli fecero chiedere nel io5g a Ni- peratore ad abbandonar l'antipapa Ono-
colò li permesso di tornare alla dilet-
\l rio Il o Cadolao, persuadendo questi di
solvere al ritiro, ad esempio di tanti san- altrettanto eseguì per la recita quotidia-
ti, breve però fu il soggiorno nell'ama- na dell'uffizio di Maria, di cui fu restau-
ta solitudine, perla quale avea rinunzia- ratore, a chi era tenuto alla recita delle
to alla superiorità de' monasteri da lui ore canoniche. Ritornato il cardinale al-
fondati, mentre nel 1062 d'ordine d'A- la solitudine Avellanense, di nuovo dovè
lessandro li, che avea consagrato Papa, lasciarla chiamato dal Papa agli atlari.
passò legato in Francia, dicendo nella pon- Essendo nel 072 legatoin Ravenna, per
1
tifìcia lettera ai cinque arci vescovi, che lo- ridurre i cittadini ali unità colla chiesa
ro spediva il personaggio più rispettabi- romana, dalla quale erano stati divisi per
le della romana, chiamando il car-
chiesa le frodi dell' arcivescovo Enrico scomu-
dinale occhio dritto e sostegno immobi- nicato, il quale favoriva l'imperatore; e
le della s. Sede; inoltre il Papa comandò vedendoli umiliati e compunti, impose lo-
loro uniformarsi alle prescrizioni del suo ro salutare penitenza, li assolse dalle cen-
legato, sotto pena d' incorrere nell'apo- sure ed ammise alla cattolica comunioue.
stolica indignazione. Giunto il cardinale Passato a Faenza per restituirsi in Roma,
in Francia, in Chalons sur Saone celebrò fu colto dalla febbre nel monastero della
un sinodo per esaminar la causa del ve- Beata Vergine del suo ordine, e pieno di
scovo Drogone coi monaci passò poi a ; meriti e virtù ivi morì d'anni 66, sili feb-
trattar quella d'Arderico vescovo d'Or- braio 1072,0 qualche anno dopo, quan-
leans e di Reginaldo abbate di s. JMedar- tunque non manchi alcuno che gli pro-
do, accusati di simonia. In seguito fu man- lunga la vita sino al 1080, e nella contigua
dato legatoa Firenze per istabilirvi, quan- chiesa restò sepolto. Zelatore della disci-
tunque indarno, la tranquillità e la pace plina ecclesiastica molto operò per ripristi-
turbata dal vescovo Pietro eletto per si* narla nel clero secolare e regolare, dando
monia. Venne poi spedito legato in Ger- egli l'esempio dell'esatta osservanza del-
mania j
per impedire ad Eurico IV che le pratiche monastiche e delle leggi del-
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la Chiesa : la sua divozione per la Reata come ascritto al patriziato. Quantunque
Vergine fu tenerissima. Mentre era car- dotato delle più belle qualità, pel focoso
dinale, tranne il suo scarso alimento, im- temperamento si die alle vanità e biz-
piegava tutte le sue rendite in sollievo zarrie, che degenerarono in libertinaggio.
ve per sovvenirli. Nel monastero, con- la divina grazia gli cambiò il cuore, e tut-
lento di frutti ed erbaggi, passava interi to si dedicò al di vili servigio. Abbraccia-
mesi senza prendere bevanda o gustare to lo slato ecclesiastico, si die allo studio
il pane. Molte sono le opere che lasciò, ri- ed ottenne per riguardo allo zio, assai ca-
tenutoli più dotto scrittore del secolo XI, ro a Gregorio XIII, diversi benefizi. Nel
nelle quali spicca un ardente zelo per la i574picse nel collegio romano la laurea
riforma de'costumi e degli abusi, per la dottorale, in cui ebbe compagni Valerio
purità della disciplina, ed una vasta eru- e Bandini poi cardinali, co'quali incomin-
dizione relativa a que'tempi, con stile as- ciò la fondazione delia congregazione del-
sai elegante, chiaro, facile e pieno di for- la ss. Annunziata nello stesso collegio. La
za, parlando con rispettosa libertà ai Pon- sua specchiata esemplarità , dottrina ed
tefici ed altre persone costituite in digni- elegante aspetto determinarono Grego-
tà; onde meritò che Leone XI 1 lo dichia- rio XIII a nominarlo nel 1077 vescovo
rasse dottore della Chiesa, con uflìzio e di Martorano, di cui ricevè la consagra-
messa propria, come dissi nel voi. VI, p. zione dal cardinal Peretti poi Sisto V. ,
2C)4, registrandolo tra' cardinali camal- Condottosi alla sua chiesa, da sé stesso
dolesi, con altre notizie. La sua festa si volle spiegare al popolo il vangelo, visitar
celebra ai 2 3 febbraio, ricorrendo nel la diocesi, correggere gli abusi, sovveni-
precedente quella della Cattedra in An- re largamente i poveri; fondò nuove chie-
tiochia. Le opere di s. Pier Damiani se, risarcì ed ornò le antiche, singolar-
sono divise in parecchi tomi , che si le- mente la cattedrale. Ben presto si gua-
gano comunemente in un solo volume. dagnò la stima dei vicerèe dei grandi, ed
1 primi tomi contengono lettere ai Pa- egregiamente fece la visita apostolica del-
pi ed ogni sorta di personaggi, sermoni le chiese di Calabria, con Fosso arcive-
per molle feste dell'anno, e vite di mol- scovo di Reggio. Nel 585 eletto Sisto 1
tisanti, come de' ss. Oddone di Cluny, V, lo chiamò in Roma, e come lo ama-
Mauro da Cesena Romualdo fondatore ,
va lo fece governatore, al modo detto nel
òe camaldolesi, Rodolfo e Domenico ve- voi. XXXII, p. 43; quindi a'14 dicem-
scovi ec. Negli altri tomi si trovano pro- bre i5Scj lo creò cardinale prete de' ss.
se, preghiere-, inni e 60 piccoli trattati Marcellino e Pietro , valendosi de' suoi
sotto il nome di opuscoli Queste opere consigli negli affari più ardui, ed accet-
sono state più volte stampate, e le più am- tando la rinunzia del vescovato. Grego-
pie edizioni sono quelle di Parigi 1642 rio XIV per l'alta stima che ne avea, gli
e i663, \enezia 1742. Abbiamo anco- conferì pingui benefìzi, dichiarandolo suo
ra dei p. Laderchi filippino, Vita s. Pe- gran elemosiniere. Innocenzo IX gli af-
tti Damiani S. R. E. card, cpisc. Ostien- fidò col cardinal Salviati la presidenza su
si s, Romae 702. t tutti i tribunali di R.oma,con ampie fa-
PIERREINEDETTI Mariano, Cardi- coltà e giurisdizione. Clemente Vili eoa
naie. Nacque in Sarnano da illustri e no- detto cardinale e col cardinal Mon tallo
bili genitori., altri dicono iu Camerino, nel i5()i lo deàtinò alla prefettura di Ro-
io IME PIE
ina, della consulta e delle città dello sta- renze nel suo convento dell'Annunziata,
to,con copiose rendite profittando del ,
indi collo stesso carico fu richiamato in
suo parere in gravi contingenze: aven- Roma, ed ebbe al tri onorevoli uffizi. Que-
do ricusalo vescovati di Viterbo e Fer-
i sti provocarono l'altrui invidia, che ser-
mo, il Papa die al fratello Roberto quel- vendosi della calunnia , lo fece depone
lo di Nocera. Leone XI, cui fu accettis- da reggente e preparòla sua fortuna. Im-
simo, subito Io volle prefetto della con- perocché ricorse contro il p. generale Ca-
gregazione di corwdta ; e Paolo V, di cui stelli, al cardinal Corsini protettore del-
si era guadagnato la grazia e il favore, l'in- l' ordine, il quale Io accolse sotto il suo
caricò della sopri n tendenza di tutti gli af- patrocinio, Io fece suo teologo e biblio-
fari dello flato, politici e militari, con al- tecario, e gli assegnò 5o scudi annui. Re-
tre incumbenze, finché non la concesse al nedetto XI li lo annoverò tra'consultori
cardinal Borghese: Paolo V lo voleva far dell'indice, dei riti e del s. offizio, tra gli
titolo donò sacri arredi e vi fece vaghe marie congregazioni. Intervenne al con-
pitture. Ad onta di tante belle doti , il clave di Benedetto XIV, e dopo lunga
suo naturale fu aspro e iracondo. Inter- malattia sofferta con pazienza , morì in
venne a 5 conclavi e morì in Roma di Roma ne'primi del 1743, d'anni 63, e fu
anni ^3, nel 161 1, con vivo rammari- sepolto in s. Marcello avanti l'altare di s.
co di Paolo V che si dolse aver iti lui
,
Giuliana Falconieri, con nobile e prolis-
perduto un fedele coadiutore ed un ami- so epitaffio, postovi dai suoi correligiosi.
co santo. Lasciò un patrimonio di qual- PIERLEONI Giangrazuno, Cardi-
che entità e fu sepolto nella basilica Li- nale. V. Gregorio VI Papa.
beriana in nobile ed elegante avello, col PIERLEONI Pietro, Cardinale. F.
suo busto e bella iscrizione. Anacleto II Antipapa XXVIII.
PIER.I Pier Maria, Cardinale. Sane- PIERLEONI Ugo, Cardinale. Roma-
se di nobile epovera famiglia di Pianca- no, secondo Panvinio e altri mentre
il ,
slagno, venne educato appena cogli ele- il Ciacconio e altri lo credono della casa
menti della grammatica. II p. Ponzoli ser- Ricasoli di Firenze col Cardella. Ales- ,
vita suo concittadino, avendo penetrato sandro III nel 1 63 lo creò in Sens car-
1
cendo progresso negli studi, con ispirilo Benevento nel ri 77 o 1 182, lasciando
sostenne una conclusione di teologia, che molte sacre suppellettili e vasi d'argento
dedicata a Clemente XI, ne riportò il ti- alla chiesa di Piacenza, e loafferma Pog-
tolo di maestro, benché avesse 27 auni. giali. Lo Schiavo, nelle Notizie della casa
Fu mandalo reggente degli studi a Fi- Penti miglia di Benevento , a questa lo
PIE PIE 11
nltribuisce, ed il Pelrini lo creile forse ve- PIERLEONI Egidio, Cardinale. No-
scovo di Palestrina. bile romano, Clemente III nel 1 190 Io
P1ERLEONI Ugo, Cardinale.'Roma- creò cardinale diacono di s. Nicola in Car-
no, di nobilissima, potente e antica fami- cere. Celestino III lo spedì a Tancredi re
glia, per cui in tanti luoghi di essa ragio- di Sicilia per indurlo a liberare dalla pri-
no, nipote dell'antipapa Anacleto li, co- gione l'imperatrice Costanza, indi fu fatto
me insigne per dottrina e prudenza, nel •\icecancelliere di s. Chiesa, e morì dopo
i i55 fu cousagrato vescovo di Piacenza circa 5 anni di cardinalato.
da Adriano IV indi Alessandro 111 nel , PIERLEONI Guido, Cardinale. No-
i 164 o i65 io Sens lo creò cardinale
1 bile romano, erroneamente detto Guido
vescovo di Frascati Tusculano, e morì di Bisenzio d'Orvieto nella seiiede'car-
in Roma nel 1 1 66. dinali elettori d'Onorio III, fu creato car-
P1ERLEONI Ugo o Uguccione, Car- dinale diacono di s.Nicola in Carcere da
dinale. Patrizio romauo, Alessandro III Innocenzo III nel i2o5, e donò a tal chie-
in Francia, Scozia e Inghilterra. Fu rice- Morì nel 1226 o 1227 prima dell'ele-
vuto in quesl' ultimo regno dal re En- zione di Gregorio IX.
rico II, il quale gli andò incontro col pro- PIETRA, Petra, Lapis. Concrezione
prio figlio, ed ottenne facoltà di citare ne di materia terrestre, per la quale si pro-
tribunali laici gli ecclesiastici accusati d'es- ducono in varie maniere corpi di diver-
sere stati a caccia nel recinto de'boschi di sa durezza, i quali si possono spezzare,
riserva regia , azione che gli provocò lo ma non tirare a martello a guisa de'cne-
sdegno del suo clero. Per le differenze tra talli. Pietre antiche si dicono quelle che
gli arcivescovi di Cantorbery e York in- portano iscritta qualche memoria anti-
torno la primazia del regno, convocò un ca, o che appartengono agli antichi mo-
concilio in Westminster ossia Londra, numenti, che diconsi pure marmi anti-
dove insorta controversia chi di loro do- chi. Delle pietre e loro principali cave
vesse sedere a destra del legato, mentre ne parlo in tanti articoli. Delle pietrepre-
vi si era collocato quello di York, su que- ziose, delle pietre antiche e di altre pie-
sto si scagliarono famigliari dell'emu- i tre, anche per uso sacro, tenni proposi
lo, lo calpestarono e percossero, onde l'a- sito a Gemma. Si possono vedere seguen- i
scomunicato dall'arcivescovo
di Scozia, ranea, Napoli 1730. Gemmaeveteris ad
diYork. Restituitosi Alessandro III in christianuin usura exsculptae brevis ex-
Roma, fu mediatore con altri cardinali planalio, Romae 732. Jannon de s. Lau-
1
nella pace stipulata coi romani, e gli riu- rent, Dissert. sopra le pietre preziose de-
scì imprigionare V Antipapa Innocenzo gli antichi e sopra il modo col quale fu-
III. Morì dopo essere intervenuto all'è» rono lavorale, Roma 1 7 5 1 Dissert. di .
ze 1 8 1 8. Ah med Teifasci te, Fior di pen- suole concedersi anche ai campi aperti
sieri sulle pietre preziose, Firenze 18 18. in occasione dì mietitura e di altre ne-
Hay, Dei caratteri fisici delle pietre'pre- cessità dicampagna, premesse le oppor-
ziose, Milano 18 19. Tommaso Belli, Ca- tune cautele. Ogni vescovo ha il diritto
talogo della collezione di pietre usale da- di consagrare le pietre degli altari per
gli antichi per costruire ed adornare le la sola propria diocesi, dentro i limiti del-
loro fabbriche, ora posseduta dal conte la quale può dar facoltà di consagrarle
Stefano Karoly, Pioma 1842. Marango- a qualunque altro vescovo, ma sempre
ni, Delle cose gentilesche, parla degnar- per uso della sua diocesi. I vescovi e vi-
mi forestieri, quando introdotti in Roma, cari apostolici talvolta ottengono dal Pa-
loro miniere in diverse regioni e paesi ;
pa la facoltà di consagrare pietre anche
differenza tra i marmi orientali egli oc- per altre diocesi e luoghi , non ex jure
cidentale di quelli adoperati per men- proprio, sed ex speciali apostolica dele-
se di altari. Nel capo 79, dell'uso di ogni gallone. Delle cerimonie e riti per la be-
qualunque sorta di marmi gentileschi nedizione de'foudamenti degli edifizi sa-
per servigio e adornamento delle chie- cri o profani, dell' imposizione della 1.
se ; e come questi eziandio colle iscrizio- pietra, ove si scolpisce analoga iscrizio-
ni debbano conservarsi e non si possano ne, con medaglie o altro, fatte anche dai
alienare. marmi di qualunque sorta non
1 Papi, come neile Porte sante (P.), e sen-
si possono togliere dalle chiese, sotto pe- za la benedizionedai principi e personag-
na di scomunica di Sisto IV. A Colonne gi, ne trattai principalmente ne'vol. XI,
di Roma narrai come romani ebbero
i in p. ?-33 e seg. sino a 2 38, 2^4 e 2 55, e
pregio di ornare gli edifizi con belli mar- XLIV, 70 e 77 che ne' fondamenti
p. :
mi, e del loro gran trasporlo per le pie- si pongono anche monete, lo rimarcai nel
tre fine, decorando vari luoghi di Roma voi. XLVI, p. 98 ed altrove. La nostra s.
cogli Obelischi (V.). L' Altare (V.) do- religione sanziona e benedice per mezzo
ve si celebra la AJessa (Z7 .) deve essere de'suoi ministri le opere dell'uomo, sem-
di pietra e consagrato dal vescovo, o al- pre che in esse nulla veda che tornar possa
meno con una pietra consagrata in esso spiacevole agli sguardi del suo diviuo au-
inserita, che sia tanto ampia., che possa tore. G. B. Lllathorne vie. gen. di Sidney
comprendere 1' ostia e la maggior parte ivi nel 183G pubblicò Le ceremonie della
:
del calice: chi celebra in altare senza pie- benedizione, e del posamenlo della pietra
tra consagrala pecca mortalmente. Tan- fondamentale di una nuova chiesa, tra-
to nell'altare che nella pietra si racchiu- dotte dal pontificale romano. 11 cardinal
dono le reliquie de' santi, come prescri- Ascanio M/Sforza vescovodi Pavia, rifab-
ve il Pontificale romano, e perchè si veri- bricando nel 1488 il duomo, ne'fonda-
a
fichi ciò che il sacerdote sino da tempo menti vicino alla t. pietra fece porre due
immemorabile dice nel baciare 1' altare vasi, uno pieno di vino vermiglio, l' altro
all'introito della messa, quorum reliquiae d'olio d' olivo. Benedetto XIII nel 728 1
lue sunt. Vedasi il Ratti, Trattato de* sa- pose solennemente la impietra fondamen-
53, dell'altare. Tra privi-
cri templi, p. i tale per la chiesa di s. Claudio de' bor-
legiche ha sempre goduto e tuttora go- gognoni (che descrissi nel voi. XXVI, p.
de la patriarcale basilica Lateranense, 229) e pronunziò erudito sermone. Nel-
come prima chiesa madie dell'orbe cat- la lamina ch'era dentro la pietra, l'iscri-
tolico, avvi quello di concedere e consa- zione espresse averla collocata Benedet-
PIE PIE 1
to XIII, regnando in Francia Luigi XV, s. Petri; Grabio, ad Spic'degium ss. PP.
il notne ilei santo cui si erigeva il tem- p.33o; Metrafaste in Cliron.j eCotelerio,
pio, e l'epoca. Inoltre pose nella pietra Oper. ss. Apostol. t. i,p. 557, anno '- 4°-
una pigna dorata con ampolla d'olio, tre Clemente Alessandrino dice che essa ri-
Agnus Dei grandi benedetti ed alcune me- portò la corona del martirio, avendola
daglie, altre ne collocò il cardinal j'oli- s. Pietro medesimo esortata a confessa-
gnac ambasciatore di Francia. re generosamente la inde Strom. t. 7,
:
creazione del mondo 4o34 del diluvio , avendo incontrato Simone, gli disseaver
23y8, della fondazione di Roma yS^del- trovato il Messia e lo condusse da Gesù.
l'impero di Augusto ì'8.°, della battaglia Questi dopo averlo guardato gli disse:
d'Azio il i 2°, 3 anni prima della Bea- Voi siete Simone figlio di Giovanni, voi
ta Vergine e 17 prima di Cristo ma se ; sarete chiamato d'ora in avanti Cefa, cioè
genuina sia questa cronologia, non è qui Pietra (orupe). Che Cefa o Cefas ripre-
luogo da esaminarsi. Ebbe a fratello s. so da s. Paolo non sia s. Pietro, per quan-
Andrea apostolo (delle cui reliquie par- to poi dirò, è sentimento di buoni auto-
lo meglioPatrasso ove dissi del suo
a , ri: Clemente Alessandrino dice presso Eu-
apostolato e morte, non che a Proces- sebio, Ilist. eccl. lib. 5, cap. 12, che. que-
sione), di Ini maggiore in età, secondo s. sto Cefas era uno de' 72 Discepoli, che
Epifanio, Haeresi 5f, § 17 ma per la ; avea l'istesso nome di s.Pietro. Doroteo
maggioranza di s. Pietro si dichiarano s. di Tiro, in Synopsi de vita et morte di-
Gio. Crisostomo, Homìl. 5q in Matth. p. scipulos, nomina questo Cefas fra' <ji di-
5if) ; Cassiano, De Incarnat. lib. 3, cap. scepoli, e avverte che a lui fu indirizzala
1 9 des. Andrea in Bibl.
1; Proclo, orai. 1 la riprensione di s. Paolo. L'istessa as-
PP. Lugdun. t. 6, p. 61 1, e Reda inJoan. serzione si legge nella Cronaca d'Ales-
cap. 7, quali non vuole Baronio, An-
i sandria, dove detto Cefas non è che il5i.°
nal. eccl. an. 3 1 ,n.° 2 3, che in ciò si an- discepolo. S. Girolamo scrivendo su que-
tepongano all'autorità di s. Epifanio, ag- sto luogo di s. Paolo, inepist. ad Galat.
giungendo che se Pietro fu minore in età 2, dichiara che sulla fine del IV secolo
ad Andrea, pel merito della confessione e l'opinione che s. Pietro non fosse il Ce-
della fede fu maggior di lui e degli altri fas, cui s. Paolo resistette si fortemente,
apostoli. Prima dell'apostolato era am- aveva i suoi partigiani fra'greci e latini :
t4 l'iE PIE
vino gesuita con ingegnosa dissertazio- Alcuni vogliono che i ss. Andrea e
ne. La medesima sentenza fu sostenuta Pietro fossero del numero de'discepoli
dal p.Boucat dotto minimo, nel celebre di s. do. Battista, e curavano la santi-
niet confessa che questa opinione avea do udito dal suo maestro a chiamare
diviso gli antichi ne' primi secoli e che si Gesù, Agnello di Dio, si unì a lui e si
citano sì pei' una che per l'altra parte convulse ch'era il Redentore del mondo;
scrittori ragguardevoli e della maggior indi sua prima cura fu come dissi di por-
antichità.Per quella però che nega es- targli il fratello Pietro, che impaziente
ser s. il Cefas ripreso da s. Paoio si
Pietro non men di vederlo che udirlo si recò da
dichiarò con valore un anonimo con dot- lui, credette tosto in Gesù. Cristo e visi
tissima dissertazione iuseritanel Trinili- tratteune un giorno; dopo diche i fratelli
phe de la calholicité 011 reponses d' un ritornarono alla loro ordinaria occupa-
protestane nouvellement converti aux zione della pesca. Circa la fine dello sles-
dijjicultés, que lui propose sa soeursur so anno, ch'era il i.° della predicazione
la relìgion pretendile reforméej Paris del Salvatore, questi avendo veduto Pie-
1742. Il p. Alessandro della Croce car- tro eAndrea che lavavano le reti sulla
melitano scalzo in una dissertazione, su- sponda del lago, entrò nella barca del
per quaestionibus : .° Quaenarn fuerit
1 primo per sottrarsi alla calca e da colà si
controversia Inter Cepharn et Paulum. mise a istruire il popolo che lo avea se-
2. An Cephas iste a Paulo reprehensus guito. Finito il suo discorso disse Gesù
a
fuerit Petrus ? ed è la i. delle Disser- a Pietro di gettar la rete e prese sì gran
tazioni i storiche recitate in Brescia nel- quantità di pesci, che non solo riempì la
Calmet, che tutti sostengono essere s. primo Ecco,o Signore, che noi ab-
disse:
Pietro il Cefas ripreso da s. Paolo. Il p. biamo tutto lasciato per seguir voi. II Sal-
ce nel 1768. A Nome de' Papi rilevai che moglie appena chiamato da Cristo, viven-
niuno per venerazione a s. Pietro ne volle do sempre continente, Io asseriscono di-
assumere il nome, ed avendolo Io cam- versi padri ; si veda Tertulliano, De mo-
biarono. nogamia e. 8,s. Girolamo aclv. Jovin. 1.
1
PIE P 1 E \ 5
e. ì^,eVepist. 22 ad Eustachio: s. Gio. apostolica come esprime il simbolo, il
Crisostomo, parlando della sua continen- primato concesso alla sola cattedra di s.
za, lo dichiara illustre modello di castità, Pietro, l'unità della Chiesa, di un solo
De virgin. e. 8?.. Che s. Pietro fu il i.° ovile e di un sol pastore, di un solo ca-
a confessare il Salvatore, e comechè fosse po; nelle tre chiavi triplex coeleslium
il più giovane Gesù lo scelse in capo di terrestrium, etinfernorum imperlimi. In-
tutti i s. E-
suoi discepoli, lo affermano oltre Gesù dichiarò l'infallibilità di Pie-
pifanio, Haer. 5i, e. 17; S.Atanasio, O- tro e confermare nella Cede
il fratelli: i
rat. 4 contro, Arianos; s. Ilario in alili. M Ego rogavi prò te, ut non defìciat fi-
cap. 16, § 7 ; e s. Ambrogio, De Incanì. des tua. Et tu ali quando conversus con-
Domin.myster. t. 4, cap. 4- Da detto mo- finila fratres tnos ,
pregando appunto
mento Pietro e Andrea si unirono al lo- perchè la fede di lui non si spengesse.
ro di vin Maestro, e non lo lasciarono più. Pertanto Gesù Cristo pose nella cattedra
Portatosi questi a Cafarnao, vi guarì la di Pietro l'inespugnabile fondamento di
suocera di Pietro, e poi riti rossi nella Ga- sua Chiesa, gli consegnò le mistiche chia-
lilea. Dopo Pasqua dell'anno
la festa di vi del regno de' cieli ,
per cui i romani
3 1 di nostra era, Gesù scelse suoi 12 i Pontefici suoi Successori hanno il Pri-
apostoli, e fin dal cominciamento del lo- mato sopra tutta la terra, sono veri i
ro collegio il i.° posto e la preminenza Eicari di Gesù Cristo, capi della Chie- i
sugli altri fu assegnata a Pietro, come sa, i padri, i maestri di tutti i cristiani
dichiarano gli evangelisti : il Salvatore (Matt. xvi, 18 e ig; Luca xxn, 3i e 3-2;
rivolgeva ordin;iriamente i suoi parlari Conc. fior. gen. nel fine , decreto del-
a lui, ed egli rispondeva a nome de'suoi l' unione). Nel pagare che fece Gesù il
compagni. Gesù Cristo sempre distinse tributo per se e per Pietro, volle confer-
Pietro dagli altri suoi discepoli, e gli pro- mare il principato e primato di questi
mise, circa un anno prima della sua mor- sugli apostoli. Questa preminenza su- ,
te, di affidargli la cura di tutta la C/j/e- blime potere e indefettibilità, ben me-
sa(F.), e glielo confermò appena risor- ritò Pietro, imperocché il divin Maestro
to, dopo aver voluto una testimonianza essendo fra i discepoli e volendone pro-
di sua fede, del suo amore per Iddio e del vare la fede, mentre essi erano tituban-
suo zelo per la salvezza delle anime. Gli ti e incerti nel dichiarare chi egli fosse,
disse Pasci il mio ovile, pasci le mie pe-
: s. Pietro prendendo la parola lo riconob-
core. Tu sei Pietro, e sopra questa pie- be pubblicamente senza esitare pel Fi-
tra edificherò la mia Chiesa, a te darò glio unico di Dio e Dio stesso in Gesù
le chiavi del regno de' cieli, e qualunque Cristo: Tu es Christus Filius Dei vivi.
cosa avrai legalo sopra la terra, sarà Nella Trasfigurazione Gesù fece parte-
legata anche ne' cieli ; e qualunque cosa cipe di sua gloria i tre diletti discepoli
avrai sciolta sopra la ieri a, sarà sciolta Pietro, Giacomo e Giovanni. Per ben due
anche ne'cieli. V . Chiavi pontificie, con volte il suo ardente amore lo indusse a
le quali venne rappresentato s. Pietro,, gufarsi nel mare percorrere incontro ;i
nel quale articolo oltre il potere spiri- Gesù, non potendo aspettare che la bar-
tuale delle chiavi, spiegai perchè s. Pie- ca approdasse. Quando Pietro ebbe in-
tro si trova rappresentato con una, con teso da Gesù predir la sua morte con
due e altre volte con tre chiavi, coi loro tutte le circostanze che l'accompagnaro-
significati. Vedasi T01 re, De duohuspsal- no, si sentì tutto fremere il cuore, e pro-
teriis, t. 48, p. 367, del Calogeri, che mise che mai avrebbe abbandonato.
I'
tra le spiegazioni dice figurarsi in una Allorché prima dell'ultima cena Gesù si
chiave la Chiesa, una, santa, cattolica e mise a fargli la Lavanda de' piedi [f•'.)_,
i 6 P 1 E PIE
gridò tutto ad un Come, o Signo-
tratto: amore: questa triplice confessione ripa-
re, voi mi laverete i piedi ? No, io noi rò lo scandalo del suo triplice rinunzia-
permetterò giammai. isoXo si arrese quan- mento. Fu allora che Gesù gli disse: .Se
do il Salvatore l'accertò, che senza que- voi mi amate, prendete la cura di go-
sto non avrebbe parte con lui. Egli ebbe vernare i vostri fratelli. Dopo di che gli
il privilegio di seguirlo all'orto di Get- predisse che terminerebbe la vita col
semani, ove con. Giacomo e Giovanni fu martirio e che la croce ne sarebbe lo stru-
ripreso dal Maestro peressersi addormen- mento. L'apostolo si rallegrò, sperando
tato. Gli ebrei, condotti dal perfido Giu- di espiare così il suo peccalo. Gii apo-
da, essendosi impadroniti di Gesù, Pie- stoli un monte
essendosi radunati sopra
tro, tulio cuore e zelo, trasse fuori la spa- della Galilea,apparve ad essi il Salvato-
da o il coltello e ferì o tagliò l'orecchia re, e loro ordinò che andassero a predi-
volte di conoscerlo: allora il gallo cantò, fermare con miracolila loro dottrina. Do-
secondo la predizione che avea fatto di po l'ascensione gli apostoli si adunarono
giando che radici o erbe di spiacevole sa- cevuto dono delle lingue, Pietro prese la
mava più. degli altri discepoli, cui rispo- e convertì 8,000 persone. Con la sua
se ch'egli conosceva la sincerità del suo ombra e in nome di Gesù Cristo egli
PIE PIE .7
faceva miracoli. Lo Spirito santo con la nuovo divieto di predicare Gesù Cristo.
sua grazia avca oneralo in lui mirabi- Il numero di quelli che credevano in Ge-
do loro aperto le porte della prigione, essa i fedeli furono chiamati cristiani ,
nel dì seguente ricomparvero e predica- .° princi-
giustamente ebbe a 1 pastore il
rono Gesù Cristo pubblicamente. Con- pe degli apostoli. Durante il suo gover-
dotti poscia avanti ai magistrati, replica- no non lasciò di fare diversi viaggi in
rono ch'era d'uopo ubbidire a Dio piut- altri paesi, per dilatare la conoscenza del
tosto che agli uomini tuttavia furono : nome di Gesù Cristo, annunziando la fè-
battuti con verghe e poi licenziati con de ai gentili nelle provincie di Ponto,
Jv&ì>eKwani, reo.
8
1 PIE PIE
Galazia, Cappadocia, Asia minore e Bi- due edizioni fu eruditamente illustrata
linia. Verso l'anno 3.7 Pietro fu visita- nel 1770 dall'abbate Costanzi e da molli
r
to in Gerusalemme ila s. Paolo {V-), col altri. 7 Cattedra e festa di s. Pietro
.
quale passò i 5 giorni : gli raccontò questi in Roma. E' incontrastabile la venuta di
lia ed in Napoli (ove come dissi a quel- ministrando a' fedeli i sagra menti e di-
l'articolo consagrò il ."vescovo, celebran-
i spensandovi la divina parola. Da questo
do la prima messa sull'altare che vi eres- luogo scrisse la prima lettera ai cristiani
se nel luogo ove fu poi edificata la chie- dispersi nelle provincie nelle quali avea
sa di s. Pietro ad ararti) e vi giunse l'an- promulgato il vangelo; vi approvò quel-
no zjo o più tardi nel ^5 circa, secondo lo scritto da s. Marco sotto la di lui det-
Cuccagni e altri, ed a'i8 gennaio vi sta- tatura, vi ordinò s. Lino e s. Cleto che
bilì la pontificia sua sede, trasferita da An- gli successero, e spedì molti suoi discepoli
tiochia. Diversi protestanti negarono la a predicar la fede in diverse città d'Ita-
venuta di s. Pietro in Roma, fu però e- lia ed isole adiacenti, nelle Gallie, in Bre-
gregiamenle convinta la loro miscreden- tagna e probabilmente nelle Spagne e
za da Panvinio, De adventu Pelri ad nell'Africa. Sulla dimora di s. Pietro nel-
Urbein Romani, nella Biblìot. del Roc- la casa di Pudente sono a vedersi Ba-
caberti t. ij; da Schelstrate, Antìquit. ronio, Armai, eccl. ad an. 44; Costanzi
ìllustr. t. 2, dissert. 3, cap. i e 2 ; da Fog- citato, Armai, s. Petri ad an. f±i ; Gae-
ginio, De romano divi Petri itinere et tani in vita Gelas. II, in praef.j Bened.
episcopalu, e/usque anliquissimis imagi- XI V, const. 84 in Ballar, t. i,p. 270,
nibus, Florentiae i y4- * 5 dal p. Calmet, § 5o; Palazzi apostolici di s. Pudenzìa-
Comment. in Bibl. t. 8 dissert. de itìn. , na e di Prassede. Sulla dimora poi di
s.
venuta del Messia da lui annunziata co- In Pioma Pietro trovò Simon mago
me effettuata. Verso questo tempo Pie- che godeva il favore dell'imperatore Ne-
tro si trovò presente alla morte della rone, il quale era fanatico per le super-
Beata Vergine. Tornato nell'oriente e stizioni della magia, come pure eravi ri-
brei e gentili convertili alla fede. Essen- tro e Paolo s' inginocchiarono per fare
dosi recato in Antiochia, Pietro man- orazione, e l'impostore abbandonato dai
giando indifferentemente coi gentili con- demonii, cadde precipitosamente a terra,
vertiti, senza osservare la distinzione del- si fracassò le membra e poi mori dispe-
le carni prescritta dalla legge mosaica, rato. L'odio che Nerone portava ai due
sul «ito tralasciò di farlo, per timore di apostoli pei felici progressi del vangelo
dispiacere ai giudei di fresco arrivati da in Pioma, si aumentò per l'avvenimento
Gerusalemme : fu per questo che s. Pao- di Simone, e die motivo alla sua perse-
lo lo riprese pubblicamente, chiamando- cuzione contro i cristiani, molti de'qua-
lo col nome di Cefa, come narrai diso- li già ne avea sagrificati. Ora trapelan-
pra. Mentre Pietro visitava la chiesa di do i cristiani di Roma che il crudele prin-
Gerusalemme afflitta dalla persecuzio- cipe meditava di avventarsi contro il ca-
ne di Erode Agrippa, zelantissimo del- po anche per aver nelle sue
della Chiesa,
la legge giudaica,
d'ordine suo e per prediche esortato il popolo alla custodia
farlo morire pubblicamente fu messo in della castità, scongiurarono s. Pietro di
carcere, donde venne liberato pel mini- sottrarsi alla furia di quel mostro. Egli
stero d'un angelo, che sciolte le catene., ricusò dapprima di farlo, ma alla fine si
lo condusse fuori della prigione, come arrese alle loro importunità amorevoli,
si legge in Ad. Apost. xii, 4> 7> ad on- e si salvò notte tempo, altri dicono do-
ta che 16 soldati la custodivano. In essa po eh' era nel carcere Mamertino e col
ao PIE PIE
favore de' custodi Processo e Marti*
ss. e ne' voi. XXIIT,p. 1 55, eXLIV,p. i56.
ninno, come dissi nel voi. XII, p. 8(3, i Ivi conPaolo soffrì innumerabili di-
s.
parlando della fascietta della gamba di sagi^ vennero ambedue battuti con sfer-
s. Pietro. Giunto fuori la porta s. Seba- ze, legati a due colonne, cbe si conserva-
stiano, incontrò Redentore; ciò bastò
il no nella Chiesa di s. Maria in Traspon-
per farlo retrocedere, e per quanto nar- tina: però questo supplizio si vuole cbe
rai nel voi. XIII, p. 35: oltre a ciò, in solo s. Pietro Io patisse percbè dovea esse-
questo luogo in tempo d'Adriano impe- re crocefisso, secondo le leggi romane, e
ratore furono arsi vivi 4>ooo martiri, non s. Paolo come cittadino romano. Con-
onde la cbiesina rotonda ivi eretta fu dannati due apostoli al martirio, più
i i
delta ancbe di s. Maria delle palme, rin- antichi scrittori dicono cbe avesse luogo
novata nel i536 dal cardinal Polo, rie- a'29 giugno dell'anno 69, sul quale non
dificata nel 1610 dal sacerdote Ignazio siaccordano gli altri posteriori molti ,
Floriani da Castel Fidardo, cbe vi pose de'quali sono impugnati dal citato Fog-
una pietra simile a quella cbe si venera gini , che assegna !' anno 66 , altri opi-
nella vicina chiesa di s. Sebastiano, per nando pel 65. Novaes, Baronio e San-
avervi il Redentore impronta
lasciato l' gallo, Gesta de' Pont. t. 3, art. 13, rife-
de'suoi piedi: finalmente il cardinal Fran- riscono la morte di s. Pietro all'anno 69,
cesco Barberini nel 1687 ne rinnovò la epoca tuttavia incerta per mancanza di
facciata. Le notizie si leggono nel Can- sicuri documenti.
cellieri, Notizie del carcere Tulliano o Nel luogo ove i due apostoli si sepa-
M amcrtìno p. 68. Appena s. Pietro rien- rarono per andare al martirio, cioè fuo-
trò nella città fu arrestato per ordine ri della Porta Ostiense, a sinistra della via
di Nerone e condotto nel carcere Mamer- che conduce alla basilica omonima, dopo
tino, ovvero vi ritornò, in unione con s. essersi abbracciali e onoratamente salu-
Paolo, per aver questi convertito una con- tati, fu eretta una piccola cbiesa o cap-
cubina o meretrice (due dice 1' Ensche- pella sotto la loro invocazione, e ne par-
nio, Propil. ad Act. ss. Maii, exerc. 4) lano Panciroli, Tesori nascosti p. 695;
dell'imperatore cbe ri era perdutamen- e Piazza, Emerologio t. 1, p. 4^8, il qua-
te innamoralo, collera cbe crebbe nel le dice ancora de'luogbi ove in Roma si
tiranno per aver poi Pietro guadagnato venerano le loro reliquie, come a p. 4^5
a Cristo ancbe il suo coppiere. Di al- e 44' • P'° IV die la cbiesa all' Ospizio
tre conversioni operate nel carcere dai della ss. Trinità de* pellegrini, la quale
ss. acqua
apostoli e battesimi fatti coli' si vede ornata di pitture antiche nell'in-
scaturita prodigiosamente, cbe sebbene terno, essendovi nell'esterno un bassori-
se ne tolga sempre si conserva allo stes- lievo esprimente l'abbraccio di congedo
so livello e tuttora si beve con divozione; de'ss. apostoli. Giunto s. Pietro al luogo
e del carcere stesso convertito in luogo del supplizio, domandò in grazia ai ma-
sacro, parlai a Carcere e ne' voi. II, p. nigoldi di essere crocefisso capovolto,
3o4, IX, p. 1 5 1 e ^58, XLVII, p. i5g. slimandosi indegno di morire nella stes-
In questa prigione stette s. Pietro lega- sa guisa che il suo divino Maeslro, per
to per circa 9 mesi con una catena, la umiltà e per più soffrire per amore al
ne' volumi che citerò, ne'qualisi potrà leg- sta della Commemorazione di s. 'Paolo
gere come il corpo di s. Pietro fu sepol- (della quale e della festa della Conversio-
to nel sito ov'è la sua Confessione (dice- ne di s. Paolo alla sua biografia netrat-
si dai giudei convertiti che abitavano quel to), come afferma Micrologo, nella Bibl.
rione), e quello di Paolo egualmente
s. PP. t. 18, cap. 42. Come il Papa, i car-
sotto l'altare della propria Confessione^ dinali ed i prelati celebrino tali feste so-
come furono rubati dai greci orientali e lenni, lo dissi ne' voi. IX, p. 70,78, i4o,
riposti neile catacombe di s. Sebastiano, i4 9 e seg; XII, p. 225e 226; XXXIV,
indi restituiti alle loro basiliche, posse- p. 1
54 ; in un a quanto decretò Benedet-
dendo ciascuna metà del corpo de' due to XIV per Ronia^onde rendere più so-
apostoli, sebbene molti sostengano che lenne la loro ottava, con celebrarsi ne-
nella basilica Vaticana vi sia il solo corpo gli 8 giorni in altrettante chiese, cioè in
di s. Pietro, e quello di s. Paolo (F.) quelle che conservano qualche memoria
stia nella Chiesa di Paolo nella via
s. de' principi degli apostoli, mentre come
Ostiense^ /-'.). Queste due patriarcali ba- pur dissi nel voi. XVI, p. 129, col breve
siliche, per contenere sì inestimabili te- Cum omnium, de' 1 6 ottobre 1 743> Bull.
sori, furono sempre oggetto della più te- Magn. t. 16, p. i5j, dispose ancora che
nera divozione di tutte le nazioni, come le Confraternite di Roma si recassero in
dichiarai a Lùnina Apostolo rum (F.). processione a dette chiese. A FuocOj par-
Però le Teste de' ss. Pietro e Paolo [F.) lando delle dimostrazioni di allegrezza
si venerano nella Chiesa di s. Giovanni pubblica, che per la festa de' ss. Pietro
in Laierano {V.). Argomento che trat- e Paolo si fanno in Roma, indicai l'illu-
protettori della Chiesa, della sede apo- Petro et Paolo § 2, n.° io, ciò che ilNo-
stolica e dell'alma Roma; come innu- vaes crede il più probabile. Governò s.
merabili sono i luoghi sacri e pii stabi- Pietro la Chiesa 2 5 anni, uu mese e 8
22 PIE P1E
giorni. Il Baronio ad an. con Euse-
fir). Siro ( che Costantino con quella di s.
1
bio in Chron.,e la più ricevuta opinione, Paolo trovò eguali a quelle apparsegli),
appresso Sangallo, Gesta de' Pont. t. 3, p. che fu espressa in musaico nell'arco trion-
ioo,d.°io, 109, n.° r,assegnaas. Pie-
p. fale della basilica Liberiana, d'ordine
tro il pontificato di 24 anni, 4 mesi e i5 di s. il 43o, e nelle Chiese
Sisto III, verso
giorni. Quanto agli anni dell'apostolato, di Prassede e di s. Cecilia, da s. Pa-
s.
alcuni dicono 35. Abbiamo di Bernardino squale I, ed è il perfetto ritratto del prin-
Mezzadri, Disseti, criticonistorica de vi- cipe degli apostoli, secondo che afferma
giliti quinque annis romanae Petti ca- Adriano I aeW'epist. a Carlo Magno, pres-
thedrae adversus utrumque Pagium, Ro- so Labbé, Concilior. t. 7, p. qi5. Laon-
juae 1^50. Anche Vignoli, nel Liber Poti' de il Bianchini prese occasione di avver-
tifìcalis dell'Anastasio, appoggiato a'co- tire la licenza di quei pittori, che dipin-
ne, giacche tutti i codici concordano nei ca Vaticana. A Aerina s. Agostino che già
25 anni, sebbene discordino nel nume- a suo tempo si solevano dipingere due i
ro de' mesi e de' giorni. E favola che apostoli tenendo in mezzo il Salvatore :
ai Papi nella loro Coronazione si can- questo si praticò ancora ne' vetri cimi-
ti,non videbis annos Petti; certo è che teriali, con diverse rappresentazioni, ari-
niuno arrivò agli anni del suo Pontifi- che simboliche. Vedasi gli autori che seri S*
cato, come dimostro, a quell'articolo. In sero sulle immagini de'ss. Pietro e Pao-
due ordinazioni s. Pietro creò 5 vescovi, lo, nel voi. XLII, p. 1 38, e Luigi Poli-
io preti e 7 diaconi. Era s. Pietro alto dori, Dissert. sulle immagini de'ss. Pie-
di statura o giusta e dritta, ma gracile; tro e Paolo, Milano i834- A Pallio e in
di volto assai bianco, ma scolorito; i ca- altri articoli ragionai delle vesti adopera-
pelli della testa e i peli della barba li a- te dagli apostoli. Delle immagini de' ss.
vea folti, ricci e corti, e calvo dal mezzo Pietro e Paolo ne parlo in molti artico-
del capo verso la fronte; gli occhi neri, li, non chea Monete, Medaglie, s. Pao-
ma rossi e sanguigni all'intorno dal con- lo, Stendardo, Sigillo, e descrivendo le
tinuo piangere, le ciglia inarcate e spo- chiese loro dedica te, ed ancora ne' voi. XII,
gliate,ed il naso lungo e curvo, non pelò p. 1 n, XVIII, p. 3i5e 3 16, XXXIV,
acuto in punta, ma piuttosto finoeschiac- p. 8, io, 11, 16.
ciato, come lo descrive INiceforo, Hislor. Si attribuiscono a s. Pietro un Evan-
lib. 2, cap. j
7, lib. 3, cap. 37, citato dal gelio (V.), alcuni Alti, ed un'Apocalisse,
Rinaldi, Annal. eccl. an. 6q, n.°3 1. Ve- un'opera sulla predicazione ossia dottri-
dasi Foggini, De rom. d. Pelri itinere, na di s. Pietro, ed un giudizio; ma quan-
de ima-
antiquiss.Jìctis pictisque d. Petti tunque alcuni di questi libri sieno stati
ginib. p. 453Se s. Pietro fu tosa-
e seg. citatida qualche padre della Chiesa, e
to ne' capelli, ond'ebbe origine la Ton- benché sia stata permessa per qualche
1
sura de Capelli, lo dico a tali articoli. Vi tempo la lettura del vangelo che gli ve-
sono antichissime immagini di s. Pietro, niva attribuito, tali opere sono general-
le quali lo rappresentano co' capelli ric- mente considerate apocrife. Lo stesso de-
ci come la barba, ma senza principio di ve dirsi della liturgia che porta il suo
calvezza. 11 Bianchini, in Anastasio t. 3, nome, ma va Ietto il voi. XXXIX, p. 45,
p. 128, ne produsse una conservata nel- 49 e 54; e di una prelesa epistola di s.
pico; bensì sono sue le belle epistole ai torio, Romae 5o7 Teodoro Bibliandro
1 ;
fedeli di Bil'mia, Ponlo, Galazia, Asia, luterano, Basileae i 55o Gaspare Odon-
;
Cappadocia ec, sugli ebrei e gentili con- zio tedesco in versi, Allorfii 1 584; Carlo
certiti, con salutari avvertimenti ed e- Slengelio benedettino tedesco, nel 1620.
soi fazioni a perseverare nella dottrina Ab. Luigi Cuccagni lettore del collegio
degli apostoli e nella pratica delle buone Roma, Vita dis. Pietro princi-
scozzese di
opere, lodando \' Epistole di s. Paolo (F.). pe degli apostoli, cavata dalla sacra scrit-
3Non pare ebe s. Pietro abbia scritto la tura ed illustrata colle considerazioni dei
2/ sua lettera nel carcere di Roma. Il ss. Padri, Roma 1
777, e poi coll'aggiuu-
principe degli apostoli fu potente in o- ta di 2 tomi, Venezia 1782, ope-
altri
pere ed in parole, lasciò ogni cosa per ra molto stimata. Ed il Palafox scrisse,
seguir Gesù Cristo, ebe amò tanto s. : Eccellenze di s. Pietro, Roma 1788 in 3
Gio. Crisostomo lo cbiama corifeo del tomi. Dopo
morte del la s. apostolo la
coro apostolico, bocca di tutti gli apo- sede romana non vacò, e gli successe s.
stoli, lesta e capo di quella santa fami- Lino, al quale senza interruzione i Pori-
glia, prefetto di tutto il mondo, salda romani successori di s. Pietro.
tejici
postoli e i.° romano sommo Pontefice cinanze di Lampsaco, città dell'Asia mi-
vive e presiede ne'suoi successori, la cui nore, durante la persecuzione di Decio,
sublime dignità non viene meno in uiun fu condotto davanti al proconsolo Otti-
suo erede, avvegnacbè indegno, come di- ino, il quale, dopo averlo interrogalo, gli
cbiarò s. Leone I, Senti, in anniv. as- comandò di sagrificare a Venere. Rifiu-
sumpt. Considerando Ennodio la
siine. tando Pietro di eseguire gli ordini del
•vita santissima de' Pontefici romani, di- proconsolo, sofferse intrepido la tortura
cbiarò ebe i meriti della vita di s. Pie- della ruota, quindi fu decapitato. Altri
tro venivano trasfusi ne' suoi successo- tre cristiani furono condotti davanti al
ri. A Mano, come avvertii nel voi. XLVI, proconsolo, Andrea, Paolo e Nicotuaco.
p. 1 12, dilucidai l'errore di conio o di L'ultimo di essi solFrì da prima con co-
pitture o altro, di porre s. Pietro al- raggio i tormenti, ma poi si lasciò vin-
la sinistra di s. Paolo, dichiarando co- cere e perdette miseramente la palma.
me anticamente la parte sinistra fu te- Una vergine per nome Dionigia, confes-
nuta più degna: ivi parlai ancora de- sando d'esser cristiana, sottentrò in di
gli scrittori delle immagini de' ss. Pietro lui vece. Il giorno appresso Andrea e
e Paolo. Oltre i citati autori, scrissero Paolo, dopo essere stati vergheggiati^ fu-
la vita di s. Pietro, Egesippo, nel t.
7, rono abbandonati alla ciurmaglia, che
Biblioth. PP.j Amato monaco cassinese legatili pei piedi e trascinati fuori della
e vescovo, con 4 libri iu versi che indi- città, li lapidò. Dionigia, che data iu ba-
rizzò a s. Gregorio VII; Alessandro Ca- lia a due perduti giovani, aveva conser-
praia gesuita bolognese; Alfonso Salme- vata la castità, venne decapitata. Ciò av-
ron pur gesuita, Opere t. 12, traci. 60, venne circa l'anno 25o. Il martirologio
Coloniae i5i4i A nnibaldoCeccano car- romano menzione di questi
fa santi mar-
dinal vescovo di Frascati iu versi ; Fran- tiri il giorno i5 di maggio.
cesco Bosio di Gubbio filippino; Federi- PIETRO BALSAMO (s.), martire.
co Nausia vescovo di Vienna d'Austria, Oriundo dal territorio di Eleuteropoli in
Panigarda, Veuetiis i5y5; Paolo San- Palestina, fu preso a Aulona durante la
24 PIE PIE
persecuzione di Massiruino e condotto a di Massimino Daia, ch'era venuto in A-
Severo governatore della provincia, il lessandria, e da esso condannalo a mo-
quale dopo avergli fatto subire i più cru- rire senza ninna formalità, fu decapitato
deli tormenti per indurlo a sagrifìcare insieme coi preti Fausto, Dione ed Am-
secondo l'editto dell'imperatore,
agli dei, monio. Il martirologio romano fa la com-
senra aver potuto vincere la sua eroica memorazione del suo martirio e di quello
costanza, ordinò che (osse appeso ad una de'suoi compagni il giorno 26 novembre.
croce. In questa maniera consumò il suo Egli compose diverse opere che non ab-
martirio verso il 3 i giorno 3 di gen-
i, il biamo più concilii di Efeso e di Calce-
: i
naio, in cui egli è onorato nel martiro- donia pongono alcuni passi del suo libro
logio romano ed in quello di Beda. sulla Divinità, e ci sono anche rimasti
PIETRO (s.), martire. Esorcista del- alcuni frammenti del suo trattato della
la chiesa di Roma, patì il martirio nella Pasqua.
persecuzione di Diocleziano circa l'anno PIETRO (s.), vescovo di Sebaste. Ul-
3o4,col prete s. Marcellino (f/ -)- In Ro- timo de'dieci figli di s. Basilio e di s. Eni-
ma vi sono due Chiese de' ss. Marcelli- meli;!, perde suo padre essendo ancora
no e Pietro; della suburbana parlo pu- in fascie e fu educato da s. Macrina sua
re in altri luoghi relativi. sorella. Poscia entrò nel monastero che
PIETRO (s.), vescovo d'Alessandria, era governato da s. Basilio suo fratello,
martire. Eccellente dottore della religio- al quale successe nel 362. Per molti an-
ne cristiana , ed ammirabile per la sua ni esercitò gli uffizi di abbate con pru-
virtù e sapere, siccome attesta Eusebio; denza e virtù, e dimostrò la sua carità
succedette a Teona sulla sede d'Alessan- nella carestia che afflisse il Ponto e la
dria l'anno 3oo. Governò la sua chiesa Cappadocia. S. Basilio, che nel 3^o fu
con eminente santità, e mostrò coraggio eletto vescovo di Cesarea in Cappado-
e prudenza nella violenta persecuzione cia, l'ordinò prete, ed egli applicossi con
l'Egitto, della Tebaide e della Libia, che ro. Divenuto vescovo di Sebaste nel 38o,
erano sotto la sua giurisdizione. Convo- trovò la sua diocesi infetta dall' ariane-
cò un concilio, nel quale fu deposto Me- simo, e nessuno era più acconcio di lui
leziovescovo di Licopoli nella Tebaide, a rimettere la verità sopra le rovine del-
convinto di avere apostatato e commessi l'errore. Intervenne al concilio generale
altri misfatti. Costui sparse varie calun- di Costantinopoli del 38 1, e sottoscrisse
nie contro il vescovo d'Alessandria, si cogli altri vescovi la condanna de'segua-
separò dalla sua comunione e die origi- ci di Macedonio, che negavano la divini-
ne allo scisma dei Meleziani [V.)', ordi- tà dello Spirito santo. La storia non ci
nò vescovi del suo partito, e ne pose uno rammenta ciò ch'egli fece durante il suo
sino nella diocesi d' Alessandria. Queste episcopato; ma tutta l'antichità concorda
sue usurpazioni restarono impunite, per- nel dire, che si rese commendevole per
chè s. Pietro era costretto a nasconder- la sua santità, per la sua prudenza e pel
si per salvarsi dal furore della persecu- suo zelo. Morì al più tardi verso il 387,
gior parte perdute, solo restando alcune vevano sotto la regola che s. Rernardo
omelie, la risposta data da lui a Eoliche avea posto a Chiaravalie. Pietro abbrac-
eresiarca, alcuni sermoni de'i83 che gli ciò con tutto il fervore e con tuttala con-
si attribuiscono dal p. Pauli , ne' quali tentezza le austerità di quell'istituto, né
spontaneo apparisce l'uso della Scrittura, alcuno possedeva più di lui l'obbedienza,
stile elegante e armonioso, frase fluida e la modestia e l'umiltà. Non aveva anco-
sempre aurea, che gli meritò dai greci il ra 3o anni compiuti, che fu nominato
titolo di Grisologo ,
aureo nel discorso: abbate del nuovo monastero di Tamies,
opinano alcuni critici, che tuttavia non nella diocesi di Tarantasia , nel quale,
debbansi riguardare come modelli della cogli aiuti di Amedeo
di Savo- III duca
vera eloquenza, bensì sono assai istruttivi. ia, fondò uno spedale pei forestieri e po-
Nel44^ accolse con molto rispetto s. Ger- veri malati, the pigliava piacere in ser-
mano di Auxerre, ch'erasi recato a Ra- vire egli stesso. Rimasta vacante la se-
venna; gli rese eziaudio grandi onori do- de arcivescovile di Tarantasia, I' abbate
po la sua morte, e non gli sopravvisse Pietro nel i4^ fu eletto ad occuparla:
1
lungo tempo. Secondo la più probabile egli però ricusava questa dignità, ma s.
opinione egli morì ad Imola il 2 dicem- Bernardo e il capitolo generale del suo
bre del 45o. Fu seppellito nella chiesa di ordine l'obbligarono ad accettarla. Sen-
s.Cassiano, dov'è ancora maggior par-
la za mutare in nulla la semplicità ed au-
te delle sue reliquie, mentre a Ravenna sterità della vita monastica, egli rivolse
si custodisce un suo braccio. Si celebra tutti i suoi sforzi per correggere gli abu-
la sua festa a' 2 di dicembre. si eh' eransi introdotti nella sua chiesa,
PIETRO (s.), abbate in Inghilterra. e farvi borire la disciplina e lo spirito di
Allievo del Papa s. Gregorio Gran-1 il pietà. Provedelle eziandio con pii stabi-
de, fu il i.° abbate di s. Pietro di Can- limenti alla educazione della gioventù
lorbery, che prese poscia il nome di s. ed al sollievo de' poveri; riparò molte
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chiese, e stabilì per tutto l' amore agli miglia, nacque nel1 igo in Aslorga, cit-
esercizi religiosi e la decenza del cullo tà del regno di Leone in Ispagna, e do-
esteriore. Rimesso il buon ordine nella tato di singolare penetrazione di spirito
sua diocesi, desiderando di vivere nella fece rapidi progressi negli studi. Avendo
solitudine e di sottrarsi agli onori che da abbracciato lo stato ecclesiastico, il vesco-
ogni parte venivano, avendogli Dio
gli vo di Astorga suo zio gli procurò un ca-
concesso anche ii dono dei miracoli, scom- nonicato nella cattedrale, indi gli conferì
parve tutto ad un tratto nel 55, e si i i la dignità di decano del capitolo. Com-
ritirò in un monastero di cisterciensi in prendendo la vanità delle cose mondane,
Germania, ove non era conosciuto. Fu si ritirò a Palencia per vivere nella soli-
però scoperto e costretto tornare alla sua tudine e nella pratica dell'orazione e del-
chiesa, ove fu accolto co'più vivi segni di la penitenza. Entralo poi nell'ordine di
giubilo. Egli riprese le sue funzioni con s. Domenico, si dedicò al ministero del-
nuovo ardore, e sempre pieno di carità la predicazione e ali istruzione de'fedeli
pei poveri, sovveniva ai loro bisogni, a- con abbondanti frutti. Giovossi della con-
limentando specialmente colle sue limo- fidenza del pio re Ferdinando III , che
111 osi ne gli abitanti delle montagne nei accompagnò in tutte le sue spedizioni con-
3 mesi prima della messe; e fondò de- tro i mori, per procurare la gloria di Dio,
gli spedali sulle Alpi a benefizio deman- e riformare i disordini che regnavano alla
danti. Fu egli quasi il solo suddito del- corte e fra le truppe. La presa diCor-
l'impero che osasse dichiararsi in favore dova aperse un vasto campo al suo ze-
di Papa Alessandro 111, contro l'antipapa lo, moderando egli l'empito de'vincitori,
Vittore IV detto V ch'era sostenutodal- e convertendo le moschee in altrettante
l'imperatore Federico I. Non limitando chiese la grande moschea di Cordova,
:
il suo zelo alla sola sua diocesi, annun- la più famosa di quante erano in Ispagna,
i 170 tra il re di Francia e quello d'In- bitatori delle campagne. Nelle diocesi di
ghilterra, il Papa incaricò il santo pre- Tuy e di Compostela le sue predicazio-
lato di metter la pace tra questi due prin- ni produssero più che altrove maraviglio-
cipi, il che eseguì egli con felice succes- si frutti, e acquistarono maggior forza dai
so, ed ottenne eziandio che essi facesse- miracoli che Dio fece operare al suo ser-
ro tenere dei concilii nei loro stati per- vo fedele. Gonzales aveva un'attitudine
chè Alessandro III vi fosse riconosciuto particolare per ispiegare e far amare ai
per legittimo Papa. Un' altra volta fu poveri le verità della salute; andava a
mandato dal Papa al re d' Inghilterra, cercare i marinari sui loro vascelli, cre-
per riconciliare questo principe con suo dendoli bisognosi in modo speciale delle
figlio, ma questa deputazione non ebbe fatiche del suo zelo, né cessò di ammae-
il risultato che si sperava. Al suo torna- strarli finché visse. Perciò i marinari di
re in Savoia, cadde malato e morì nella Spagna e di Portogallo lo invocano nel-
badia di Bellevaux. dell'ordine de'cister- letempeste, e sperimentarono frequen-
ciensi 174, in età di 73 anni.
l'anno 1 temente il di lui patrocinio, laonde è ono-
Papa neh 191,
Celestino III lo canonizzò rato come il loro protettore. Gonzales mo-
e la sua festa si celebra il giorno 8 di rì Tuy, pieno di meriti, li i5 o 16 a-
a
maggio. prile 1246: il vescovo di Tuy, suo ami-
discono le di lui reliquie, celebri per multi loro odio crebbe maggiormente quando
miracoli, rinchiuse in una cassa d'argen- lo videro investito dell'autorità della s.
to. Papa Innocenzo IV lo beatificò nel Sede contro di loro. Finalmente veden-
1254, e permise ai domenicani di Spa- do essi che il zelo del santo cresceva col-
gna di farne 1' ufficio il quel privilegio,
la sua autorità congiurarono alla sua ,
fu poi accordato anche alla città diTuy. morte, ed appostarono due assassini che
IN'on fu mai canonizzato, ma Benedetto lo uccidessero al suo ritorno da Como a
XIV ne approvò l'ufficio per tutto l'or- Milano. Uno di questi scellerati, essendo-
dine di s. Domenico, che ne celebra la gli accostato, gli diede due colpi d'ac-
festa a' i 5 aprile. cetta sul capo, e poscia si scagliò su fiate
PIETRO (s), dell'ordine di s. Dome- Domenico di lui compagno e lo ferì. Men-
nico, martire. j\ a eque a Verona ne! i 2o5, tre il santo ri zza vasi sulle ginocchia per
da genitori infetti dell'eresia de' catari. raccomandare la sua anima a Dio e re-
Tuttavia suo padre, volendo farlo alle- citare simbolo di nostra fede, ricevet-
il
vare nella letteratura, lo affidò alle cure te un colpo di pugnale nell'un de'lati, e
di un precettore cattolico, e poi lo man- finì così la sua vita a' G aprile 12*32, in
dò all'università di Bologna. Pietro sep- età di 46 aimi ed alcuni giorni. 11 suo cor-
pe preservarsi dalla corruzione de'costu- po fu portato a Milano nella chiesa di s.
mi, come ai era preservato dall'eresia, ed Eustorgio dei domenicani. Un anno do-
acceso dal desiderio di rendersi maggior- po fu canonizzalo da Innocenzo IV, il
mente perfetto, deliberò di allontanarsi quale stabilì la sua festa a'29 d'aprile. I
dall'umano consorzio. Si presentò dun- miracoli che Dio operò per meriti del i
que a s. Domenico, il quale, assicurato- suo servo fecero rientrare nel erembo
,
si di sua vocazione, gli diede l'abito del della Chiesa un buon numero di mani-
suo ordine, sebbene non avesse allora che chei; ed il suo assassino, chiamato Cari-
i5 anni. Esatto osservatore della rego- no, entrò fra'domenicani di Forlì in qua-
la, egli si distinse pel suo fervore e pel- lità di frate converso, e vi espiòilsuo de-
le sue austerità. Incessantemente occu- litto con austeiissima penitenza. F.ivol.
pato fra lo studio, la preghiera, la lettu- IX, p. 1
37, XVI, p. 22 1, e XXXVI, p.
ra e il servigio degli ammalati, esercita- 42 e 43 per la cappella cardinalizia e per
va ancora i più vili offizi della comuni- la distinzione dal santo omonimo di Ca-
tà. Essendo fregiato di tutte le doti ne- slelnuovo.
cessarie per annunziare con frutto la di- PIETRO PASCHAL o Pascasio (s.),
vina parola, allorché giunse al sacerdo- religioso della Mercede, vescovo di Jaene
zio, i suoi superiori gli ordinarono di martire. Dell'antica Simiglia Paschal, la
predicare. I successi de'suoi discorsi fu* quale aveva avuto la gloria di dare 5 mar-
rouo straordinari; convertì una smisura- tiri alla Chiesa, nacque a Valenza di Spa-
ta moltitudine di peccatori e di eretici gna nel 1227. Ricevette primi elementi i
nella Romagna, nella Marca d'Ancona, della pietà da s. Pietro Nolasco, che allog-
nella Toscana, nel Bolognese e nel Mi- giò in sua casa, ed avendo poi abbracciato
lanese, avvalorando Dio la di lui predi- lo stato ecclesiastico gli fu conferito- un
cazione col dono de' miracoli. Il suo or- canonicato di Valenza. Ebbe per precet-
dine, conosciutone appieno il grandissimo tore un prete di Narbona, dottore della
merito, gli commise la direzione dei con- ficoltà di teologia di Parigi , che i suoi
venti di molte città, e nel 1282 il Papa genitori avevano riscattalo dai mori, e
lo fece inquisitore generale della i'tde. Gli con esso si recò a Parigi, ove studiò teo-
eretici manichei, de'quali era sempre sta- logia e fu dottorato. Predicò poscia e in-
28 PIE PIE
segnò con molta riputazione propu- ,
penitenza e coli' assiduità delle sue ora-
gnando con molto zelo l'immacolato con- zioni e delle suecontemplazioni. Dopo la
cepimento di Maria. Compose alcuni li- morte del p. Villacretios fu eletto a suc-
bri contro la setta maomettana, e ad cedergli nel governo della congregazio-
erudizione de' fedeli. Ritornato a Va- ne riformata, e finì la sua vita ad A qui-
lenza, entrò nell'ordine della Mercede, leria a'3o marzo 1456, in età di 67an-
di cui vestì l'abito nel i25i, avan- ni. Fu canonizzato da Benedetto XIV nel
zandosi sempre più nella perfezione, sot- 1 74-6 ed è nominato nel martirologio
,
como I re d' Aragona lo scelse per pre- fatta la traslazione delle sue reliquie.
celtore di suo figlio Sanco^ il quale en- PIETRO ACOTANTO (b.). Nacque
trò nell'ordine della Mercede. Questo a Venezia di nobile famiglia, e fiorì nel
principe, in giovanile età fatto arcivesco- secolo XIII. Inmezzo al mondo e in una
vo di Toledo, nel 1262 fece consacrare coudizione comunedella società, egli pra-
Paschal vescovo titolare di Granata, ed ticò le più ammirabili virtù, e si distin-
affidò a lui il governo della sua diocesi. se soprattutto perla sua carità verso i po-
Ucciso Sanco dai mori nel 1275, Paschal veri, a sollievo de'qualiimpiegò tutto il
ritornò nel suo convento; fecediverse mis- suo ricco patrimonio, dimodoché nella sua
sioni, e fondò molte case del suo ordine. vecchiaia fu ridotto a ricevere la picco-
Quando fu eletto vescovo di Jaen nel la limosina ch'eragli necessaria perii pro-
i2f)6, egli andava spesso a Granata, ri- prio sostentamento. Consumata la vita
scattando i prigioni, istruendo i cristiani nell'esercizio delle opere di misericordia,
e predicando agl'infedeli. I mori irritali e conservata intatta la sua castità nel ce-
dal suo zelo, lo imprigionarono e dipoi libato, morì ricco di meriti nel mese di
lo trucidarono a pie dell'altare, ove avea agosto 180 o 1 187, essendo discordi gli
1
dò di essere mandato nel nuovo mona- lebra a' 26 di agosto per concessione di
siero che il p. Pietro Villacretios avea Papa Clemente XIII.
fondalo a Tribulos, poco lungi da Aqui- P1ETR-0 (b. ), domenicano. Uscito
legia, ed in cui avea stabilito una rifor- dalla nobile famiglia de' Capuzio, nac-
ma austerissima. Ivi agguagliò i più per- que a Tiferno o Città di Castello in 1-
fetti del suo ordiue colle austerità di sua lalia nel i3go, ed in età di i5 auni si
PIE P I E 29
consacrò a Dio entrando nel conven-
,
calo di Pio VI la sacra congregazione de'
to dei domenicani della sua patria. A- riti a' 5 agosto 1780 pubblicò il decre-
niante della solitudine ed intieramen- to riguardante il culto di questo santo
te abbandonato alla contemplazione, con- religioso.
servò tutto il tempo di sua vita 1 inno- PIETRO di Palermo (b.), domenica-
cenza ed il fervore della prima giovi- no. Della nobile famiglia De Jeremi di
i44^. Subito dopo la sua morte gli abi- addottorarsi allorché risolvette di con-
tanti di Cortona e quelli di Tiferno co- sacrarsi al servigio divino ed enti are nel-
minciarono ad onorarlo come beato. 11 l'ordine di s. Domenico; ma dovette su-
Papa Pio VII nel 1816 approvò il di perare molti ostacoli, poiché suo padre,
lui culto, e la sua festa è fissata a'22 di che Io vedeva con pena pigliare questo
ottobre. Le sue reliquie che nel ìjS6e- partito, vi si oppose da principio forte-
rano state trasferite a Colorno presso Par- mente. Avendo poscia pronunciali suoi i
ma, furono di poi riportate a Cortona, voti e finito il corso di teologia, si dedi-
ove si venerano. cò a procurare la salute del prossimo,
PIETRO di Moliamo (b), francesca- ascoltando le confessioni ed annunzian-
no. Nato a Mollano nella Marca d' An- do la divina parola. Rigido osservatore
cona, di onesta famiglia, si diede allo stu- della disciplina regolare, egli aggiungeva
dio delle belle lettere e a quello del di- i digiuni, le veglie e le più aspre peni-
che coltivò con felice successo, ot-
ritto, tenze. Divenne successivamente superio-
tenendo il grado di baccelliere all'uni- occupò questo
re di parecchi conventi, e
versità di Perugia. Dipoi entrò nell'or- posto con rara prudenza e con zelo in-
dine di s. Francesco, e distinguendosi defesso, inteso soprattutto a far osserva-
per la sua dottrina e riputazione di san- re fedelmente la regola e ravvivare Io
tità, fu scelto per aiutare s. Giacomo spirito religioso. 11 Papa Eugenio IV, in-
della Marca nelle sue predicazioni e fa- formato della santità e del sapere del
tiche apostoliche. Dopo la morte di que- servo di Dio, volle che assistesse al con-
sto sauto fu incaricato di subentrargli, cilio generale da esso convocato a Fi-
non può dirsi con quale ardore e carità renze nel 1 4^9» e dipoi lo incaricò della
egli siasi adoperato per condurre i po- riforma del clero di Sicilia. Pietro però,
poli a penitenza e correggere i costumi, per sua modestia, non consentì che di
la
avendogli Iddio accordato il dono dei adoperarsi nella riforma degli ordini re-
miracoli. Due volle fu eletto suo mal- ligiosi di questo regno, in uflizio di vi-
grado provinciale della Marca e una vol- sitatore apostolico, e la sua grande dol-
ta della Romagna. La sua attenzione nel- cezza gli -fece superare gli ostacoli ,
gli
de confidenza nel suo palroci nio presso gnifica tomba, stabilendo che si dovesse
Dio. Il Papa Pio VI approvò il di lui celebrare ogni anno la sua memoria. Pa-
culto, e permise all'ordine domenicano pa Pio II, in un discorso che fece a Siena,
di celebrarne la festa. pubblicò la sanlilàdel servo di Dio, e Pio
PIETRO da Siena (b.). Nato a Sie- VII nel 1802 permise di farne la festa.
na, apprese 1' arte di fabbricare pettini, PIETRO da Pisa (b.), fondatore degli
cb 'esercitò infino alla sua vecchiaia, si le- eremiti di s. Girolamo. V. Girolamini
gò in matrimonio e visse saggiamente col- della Congregazione del b. Pietro da
la sua sposa. Morta questa senza lasciar- Pisa.
gli figliuoli, vendette tutto quello che pos- PIETRO FOURIER(b.), detto di /J/a-
sedeva, ne distribuì il prezzo ai poveri, e taincourt, perchè fu curato della parroc-
diedesi intieramente alla pratica della per- chia di questo nome. Nacque a Mirecourt,
fezione; avendo già prima della vedovanza città della diocesi diToni, a'3o novem-
abbracciato il terz'oi dine di s. Francesco. bre i565, da Domenico Fourier merca-
Egli passava in orazione gran parte del tante di mediocre fortuna, ma di rara pie-
giorno ed anche della notte, e molto fre- tà. Fu mandato all'università di Pont à-
quentava il celebre spedale di Siena, chia- Mousson per farvi suoi studi, e ne tras-
i
mato di s. Maria della Scala. Entrò po- se grande profitto. Cominciò fin d'allo-
scia nell'ordine de'l'rati minori di Siena in ra a darsi alle più rigorose mortificazio-
qualità di ospite, ove dimorò il restante ni della penitenza, e giunto all'età di 20
della sua vita. La meditazione delle cose anni entrò ned' abbazia dei canonici re-
celesti aveva sì (attamente acceso nei suo golari di Chaumousey, poco lungi da Mi-
cuore il fuoco della carità, che si manife- recourt. Dopo la sua professione, andò
stava all'esterno, e sembrava tutto cir- a Poirt-à-Mousson per farvi il suo corso
condalo Questo prodigio gli pro-
di luce. di teologia; indi ritornò a Chaumousey,
cacciò gran fama di santità, ma non isee- e ripigliò gli esercizi della penitenza. Le
mò punto la di lui umiltà. Coll'àstinen- sue virtù gli suscitarono l'odio dei più ri-
to : col segno della croce liberò u\\ abi- pietà. Pietro Fourier spiegò tutto il suo
tante di Siena chiamalo Ma ìlei da un do- zelo per farvela rifiorire, riformando gli
lore di testa. Diede e scrisse parecchi av- abusi, dissipandole tenebre dell'ignoran-
visi salutari, i quali dimostrarono ch'egli za, adoperandosi indefessamente alla con-
era ripieno della scienza dei santi. Questo versione dei peccatori, all' istruzione dei
povero artigiano divenne sì celebre, che fanciulli, alia santificazione delle anime.
i suoi cittadini Io consultavano negli af- Né era meno ammirabile la sua carità
fari più importanti, ed il p. Ambrogio di verso i poveri, cui sovveniva malgrado
Siena, dell'ordine di s. Domenico, ono- la tenuità della sua rendita parrocchia-
ravasi d'essergli amico e neseguiva con- i le, non vivendo egli che di legumi. Alcu-
sigli. Ricco di meriti pel ciclo, morì san- ne zitelle della sua parrocchia desideran-
tamente a'4 dicembre i 289, e fu seppel- do di consacrarsi a Dio nello slato di vir-
lito nella chiesa di s. Francesco, dove il ginità, egli le raccolse, ed in tal modoisli-
PIE IME Sì
tiùlacon2:re"azioneJel!emonacliediiTo- de'suoi e la benevolenza de'coetanei : le
stra Signora, delle quali parlai nel voi. sue divote occupazioni in far altarini e-
XLVII[,p.i 19, destinate alla pia educa- rana preludio all'apostolico ministero.
sione delle fanciulle, il quale istituto ven- Apprese la grammatica e altri studi nel
neapprovatodallebollediPaolo V deli." collegio de' gesuiti di Barcellona,, levali*
febbraio 161 5 e del 6 ottobre 1616. Uè- do fama d' uno de' più svegliati ingegni
golato eh' ebbe tutto ciò che concerneva pei progressi che faceva, maggiori essen-
te sue figlie spirituali, fu incaricalo del- do quelli della perfezione e della santità
la riforma della propria congregazione, di vita. Il vescovo di Solsona l'ammise al
e vi riuscì felicemente. Le abbazie che chiericato e gli conferì la tonsura nel 1 Ti) 5,
la sua carità senza limiti, né si finirebbe gesuita, a cuiDioin una meravigliosa vi-
più se si dovesse parlare minutamente sione manifestò d posto altissimo di glo-
di tutte le sue virtù, le quali furono ri- ria, che teneva apparecchialo a Claver,
compensale da Dio col dono della profe- in premio di sue eroiche virtùe delle in-
zia e de'iniracoli. Costretto a fuggire con numerabili anime che dovea poi nel T In-
parte de'suoi figli, per la guerra che tur- die occidentali guadagnare alla Chiesa,
bò la Lorena, ri li rossi a Grey nella Bor- Ottenuta dai suoi superiori la missione
gogna, dove passò io anni, e dove mi- dell'America, già destinatagli da Dio. nel
se l'ultima mano alle costituzioni della 1610 fece vela dalla Spagna, cominciati-
congregazione di Nostra Signora. Morì do il suo apostolato col predicare, istrni-
il 19 dicembre i636, e fu beatificato il re, correggere e santificare i passeggeri
29 gennaio 1730. 11 suo corpo si costo- e i marinai ch'erano nella nave; In S. Fe-
disce a Mataincourt. Oltre le costituzio- de compì gli studi, a Tunca fece il 3. an-
ni delle religiose della congregazione di no di provazione, ed in Cartagena si or-
Nostra Signora, compose pure gli statuti dinò sacerdote nel 1616, facendo la so-
de'canonici regolari di cui fu il riforma- lenne professione religiosa nel 1622. Fa
tore. La raccolta delle sue lettere mss. è sostituito inCartagena all'apostolico p.
considerabile e potrebbe formare 3 vo- Alfonso Sandoval,cheavea da parecchi
di
lumi in foglio. Mentr'era curato abbozzò anni intrapresa la grande opera della con-
un'opera intitolata Pratica de' parrocìii,
: versione de'mori, che rubati sulle spiag-
nia non la condusse a termine. gie dell' Africa si portavano fino a io
PIETROCLAVER(b.).' Nacque no- o 12 mila ogni anno in quel porto, per
bilmentein Verdù nel principato di Cala- farne, cjuasi di vili giumenti, barbaro ed
logon, diocesi di Solsona, da Pietro e An- inumano mercato. Durò oltre a 4o anni
na Sabocana nel 1 585. Subito la madre ad aver cura di que'meschini; e nonèa
Io consagrò a Dio e lo allevò con isqui- dire quante immense e indefesse fatiche
sita cura.Cogli anni cresceva nella divo- di stenti e di patimenti gli costasse il gua-
zione e nella pietà, essendo d'indole can- dagnarli a Dio, dovendoli prima da mez-
dida, affabile, manieroso, e di tale ange- ze bestie che erano, rifare uomini, poi
lica modestia che gli conciliava l'amore domesticarli, istruirli, ammaestrarli, dis-
.
32 PIE PIE
porli al battesimo, e battezzati coltivar- tagenn il p. Diego Ramirez Farigna per
li e promoverli nella vita cristiana e ci- dedicarti intieramente alla conversione
vile; il che importava un complesso di de' mori, soltentrando alla sua ardua e
inesprimibili so(Ferenze,pel continuo trat- laboriosa impresa, infermò gravemente
tare con quella gente, la più rozza, bar- a'6 settembre 1 654, e prevedendo la vi-
bara e selvaggia che a'quei tempi si co- cina sua morte, volle per maggiore rive-
noscesse. Per ie quali sue caritatevoli e renza essere portato nella contigua chie-
fervoroseindustrie, accompagnate da bel- sa pubblica a ricevervi con somma divo-
le maniere, trasse alla fede una moltitu- zione il s. Viatico. Finalmente asili 8 set-
dine sterminata d'infelici mori. Si è cal- tembre soavemente rese l'anima al Crea-
colato chepiù di 3oo,ooo ne battezzò col- tore d'anni ji. Tutti gli ordini religio-
le proprie mani, onde si acquistò il glorio- si, il magistrato di Cartagena, la nobil-
so titolo di Apostolo de Mori o degli Etto- tà ,
ii popolo in calca assisterono ai so-
Gesù, mai trasgredì le parti più piccole PIETRO, Cardinale. Prete cardinale
della mirabile resola. Poverissimo in tut- di s. Clemente, fiorì sotto s. Gelasio I
dinale diacono e l'incaricò di predicar la tori di Fozio, ma quelli ancora del par-
parola di Dio nelle chiese di Roma, non lilo d'Ignazio e di Metodio aveano final-
conoscendo altro più abile e fervoroso. mente consentito che Fozio fosse resti-
Dopo la morte di sì gran Pontefice, ne fu a- tuito nella sede di Costantinopoli. Il Pa-
cerrimodifensoredella fama e degli scritti pa per tali testimonianze, senza verifi-
colsuccessore ed emulo Sabiniano, il qua- carle, ebbe la debolezza di scrivere al-
le, se deve credersi a Giovanni Diacono, in l'imperatore, ai patriarchi d'oriente e a
ciò rigettato dai critici, unito con la plebe tutti coloro che ricusavano comunicar
voleva bruciarne i libri , onde protestò con l'empio Fozio, che non avessero dif-
con gagliarda opposizione alla moltitudi- ficoltà di farlo, e senza più lo restituì a
ne che stava per gufarli alle fiamme, di detta sede, credendo ciò necessario alla
aver più volte veduto lo Spirito santo in pace della Chiesa ; bensì con la condizio-
forma di colomba sul capo e all'orecchio ne, che alla presenza de'legati domandas-
del santo, allorché li scriveva, e disse che seperdono dell'inique procedure e atten-
ciòavrebbe permesso se fosse sopravvissu- taticommessi contro la chiesa romana.
to al giuramento solenne che andava a Giunte queste lettere a Costantinopoli,
pronunziale. Salito il cardinale sull'am- quantunque il cardinale chiaramente co-
bone col vangelo, affermò giurando, che noscesse l'aperta frode cui l'imperatore
i libri di s. ciano pieni di sa-
Gregorio I avea ingannato il Pontefice, sedotto non
pienza celeste, e ciò detto placidamente pertanto dalle arti e maneggi di Fozio,
spirò a'i 2 marzo 606, anniversario della s'indusse a compiacerlo, onde il Baronio
morte di lui, indi sepolto avanti fon- i altamente riprovò questa irregolare le-
damenti d'un' antica torre. Sorpreso il gazione.Vero è però, che conosciuto Gio-
popolo da tal morte, desistè dal teme- vanni Vili l'errore, non solo proscrisse
rario disegno. Non solo questo racconto il conciliabolo di Fozio, tenuto da lui coi
nale, visse sotto Benedetto IX del io33. PIETRO, Cardinale. Prete del titolo
IME PIE 3 ì
di s. Susanna, forse lo stesso che il car- cui bolle spedile nel 1 1 18 in Pisa appo-
dinal Cannano , cveaio óu Alessandro 11 se la sua soscrizioue, figurò molto nelle,
Guastalla con Pasquale li, e difese ala- trovasi nel registro de'cardinali di Cali
cremente Innocenzo II contro l'antipapa sto li del 1 1 19, ma il nome della chie-
Anacletoli , ond' ebbe un lungo cardi- sa deve essere sbaglio d'amanuense, solo
nalato. essendo divenuta titolo cardinalizio per
PIETRO, Cardinale. Fu creato car- Leone X.
dinale vescovo di Porlo da Pasquale II : PIETRO, Cardinale. Nato in Fontai-
forse lo slesso che Pietro romano, fattodal ne nella Borgogna da Calisto II fu nel ,
Papa carJinal vescovo diPorto neh 106, dicembre 1 1 20 creato cardinale prete di
intervenne con lui al concilio di Guastal- s. Marcello: indi Onorio li lo spedì le-
vescovo Landolfo per aver a pregiudizio seguì l'antipapa Anacleto II, ma tornato
della chiesa romana introdotti i longo- all'ubbidienza d'Innocenzo II, nell'ottava
bardi nella città. Divenne vicario di Pa- della Pentecoste 1 1 38 Io restituì al pri-
tempo Calisto II uiù al suo vescovato quel- Reims. Morì nel 1 165.
li di s. Rufftna o sia Selva Candida. Ab- PIETRO, Cardinale. Va Onorio II nel
bandonato Innocenzo II, vituperosamen- dicembre 1 127 fu creato diacono cardi-
te seguì l'antipapa Anacleto li e perse- nale di s.Adriano, quindi lo mandò le
verò sino alla morte nello scisma. gaio in Francia s. Bernardo : gli scrisse
PIETRO, Cardinale. Detto Diacono, tre lettere, lodandone il fervore e ringra
celebre monaco cassinese, nacque in Ro- ziandolo de' favori compartiti a' suoi a-
ma da famiglia patrizia, fece graudi pro- mici. Ma abbandonato Innocenzo II, s^
gressi nello studio della sacra Scrittura, guì le parti dell'antipapa Anacleto II, che
della teologia e della storia sacra e pro- lo dichiarò pseudo-cardinale prete di s.
i 1
da Innocenzo il fu creato cardi-
4«> bre 1 178 Alessandro III Io creò cardi-
nale prete di s. Pudenziana, concorse al- nale vescovo Tusculano. Lucio III lo fe-
l'elezione di tre Papi e morì sotto Euge- ce vicario di Roma e vi perseverò sino
nio HI. alla venuta in tal città di Clemente 111.
PIETRO, Cardinale. Nel dicembre Morì nel 1 189, dopo aver assistito all'e-
1 i4o da Innocenzo II venne creato car- lezione di quattro Papi.
dinale prete del titolo di s. Susanna, e fu PIETRO, Cardinale. Fu da Alessan-
ai comizi di tre Pontefici. dro 1^9 o 1180 creato cardi-
III nel 1
Meaux, venne da Alessandro III creato te di s. Clemente, e morì nel suo ponti-
za eprudenza felicemente ottenne; come 1 188 venne da Clemente III creato car-
ancora per obbligare lo stesso sovrano ad dinale prete di s. Lorenzo in Damaso, e
eseguire la promessa già fatta d'indurre vuoisi che Innocenzo 111 lo facesse legato
Riccardo a sposare Alice figlia del re di in Francia eSpagna. Onorio III, alta cui
Francia. Inoltre il Papa nel 1 73 gli af- 1 esaltazione contribuì, per la sua eminen-
fidò la laboriosa legazione contro gli e- te dottrina lo deputò giudice in molte cau-
relici agennesi nella provincia d'Aquita- se gravi, e morì nel suo pontificato, do-
nia e nel 1 1 78 contro gli albigesi in quel- po un lungo cardinalato.
la di Tolosa. In essa gli furono assegna- PIETRO, Cardinale. Di Douay fiam-
ti per compagni i vescovi di Beziers e mingo, Innocenzo III nel 1212 o 12 i3
Narbona, ed Enrico abbate di Chiaraval- lo creò cardinale diacono di s. Maria in
le poi cardinale, il quale in una lettera A qui ro, ed Onorio III nel 12 Ci Io trasferì 1
al Papa fece glandi encomi della virtù e al vescovato di Sabina. Celebrò un sinodo
disinteresse del legato. Dopo aver usalo in Dijon contro il re di Francia, al qua-
il cardinale contro gli albigesi i modi più le col collega legato pronunziò la scomu-
soavi, fulminò la scomunica, e scrisse con- nica e interdetto del regno. Altro sinodo
tro loro una famosa lettera. Mori verso convocò in Montpellier-, in cui stabilì u-
il 1 180. Probabilmente egli è della fami- ti fissimi decreti per la riforma de'costu-
glia D andini, antichissima e nobiledi Sie- mi, non che le crociate contro gli albigesi,
lota, Zalti, Montemasi e Monticciano nel- principe. Nel 1221 morì placidamente.
la diocesi di Volterra. Da essa uscirono PIETRO, Cardinale. V. Collemezzo.
molti uomini illustri, riportati dal Mar- PIETRO (da s.) Domenico, Cardinale.
chesi, Galleria dell'onore par. i,p. 180, Spagnuolo, fino dalla giovanile sua età si
e tre cardinali di cui feci le biografie, e da dedicò al divin servigio nell'ordine del-
Siena si Roma.
trapiantò in Cesena ed in taMercede, dove in breve arrivò alla più
PIETRO, Cardinale. Da Pavia, ma- sublime perfezione, segnalandosi singo-
PIE PIE 37
burnente nel T denegazione di sé stesso e piìi difficili circostanze d'un governo in-
nella mortificazione della propria carne, vasore e tra le aberrazioni di tanti ,ne
che con frequenti digiuni e vigilie assog- fece giustizia l'intera cristianità. Ut\ gran
gettava allo spirito. Bonifacio Vili a'i5 numero di vescovi e di personaggi rag-
dicembre t3oa lo creò cardinale, e moiì guardevoli ne resero le più illustri testi-
nel i3(>7 in Barcellona. Alcuni pongono monianze al nuovo Papa Pio VII, il quale
in dubbio la promozione di questo car- onorandolo al pari dell'antecessore della
furono isuoi progressi negli studi più gra- i voti generali che desideravano premia-
vi, dandone nella sua fresca età applau- to colla porpora il complesso di tanti me-
ditissima prova in un alto pubblico su riti. Il perchè a'23 febbraio 180 1 Io creò
pontifìcii in Francia il cardinal di Pietro, sua patria, traslato poia'20, maggio 1820
che pel suo zelo riteneva per nemico, an- al vescovato di Porto e s. R.uffina,come
7\ autore della bolla Omini memoranda sotto-decano del sacro collegio; chiese che
di scomunica. IJ breve col quale Pio VII sperimentarono le sue cure benefiche, il
autorizzò il cardinale per gli affari spi- suo zelo e la sua carità. Presiedette co-
rituali di Francia, l'emanò da Savona. me prefetto alla congregazione dell'indi-
Nel messaggio o manifesto diretto da Na- ce edagli studi del collegio romano, es-
poleone al concilio di Parigi, ingiurioso sendo membro di altre o, delle primarie
al Papa quanto al congresso, riprovò al- congregazioni : fu protettore de' collegi
tamente la condotta del cardinale, cui maronito e greco e dell'accademia teolo-
accusò di allentati contro il trono e l'al- gica. Inoltre fu impiegato in tutte quelle
tare, e di aver ordito oscure trame coi congregazioni straordinarie, che pel rior-
ciitlivi preti di Francia. L'odio di Napo- dinamento degli affari ecclesiastici più gra-
leone contro il cardinale derivava dal cre- vi ebbero luogo sotto Pio VII, ed il suo
derlo uno degli autori de' brevi co' qua- voto fu sempre valutato e tenuto in som-
li il Papa avea negato l' istituzione ai ve- mo pregio, per le sue vastissime cogni-
scovi da lui nominati e disapprovato quel- zioni e lunga esperienza. Ma una vita lo-
la loro data dai capitoli,, per cui da Se- gora da tante fatiche e dalle angustie e
mur lo fece tradurre nelle pubbliche car- disastri sofferti per la Chiesa, soggiacque
ceri di Parigi e a'22 febbraio 1 8 i 1 trasfe- ad una complicazione di mali. Tormen-
rire nelle prigioni di Vincennes, con que- tato lungamente da dolorosa e molestis-
gli altri illustri campioni della Chiesa che sima infermità, vide avvicinarsi il suo fi-
nominai nel voi. XXXIII, p. i3- Nel voi. ne, e con quella fiducia che inspirata vie-
XXVII, p. i 32, e meglio a Pio VII, nar- ne dal testimonio della buona coscienza
rando preliminari del concordato diFon-
i incontrò placidamente la morte, come si
tainebleau e la liberazione de' cardinali, conviene all'uomo giusto, in Roma a' 2
dissi pure come Napoleone fece carcerar luglio 182 1, d'anni <j5i assai compianto.
di nuovo il cardinale, che pel primo avea I funerali si celebrarono nella sua chiesa
illuminato Pio VII circa quel fatale ac- parrocchiale di s. Carlo ai Catinari, in cui
cordo, e lo mandò in Auxonne. Lungo pontificò la messa il cardinal de Grego-
sarebbe il ricordare disastri in cui fra i rio. Nella sera, giusta la disposizione del
lecomuni perturbazioni fu involto il car- defunto, cadavere fu trasportato nella
il
dinale, mentre a gloria del vero gli si de- cattedrale d'Albano e tumulato con lapi-
ve lode di costanza, fermezza ed equa- de di onorevole elogio. Lo spirito di pie-
nimità che serbò immobile sotto gli urti tà, l'amore della religione, la purità del-
delle maggiori disavventure, lo che può si le massime, la costanza inalterabile la ,
dinale in Roma, nominandolo nuovamen- tributo de' comuni encomi e del commi
te delegato apostolico allorché partì por dolore, cosi ne perpetueranno il nome,
PIE P I E 39
quindi dolce e carissima ne renderanno cessila in cui trova vasi, assegnando loro
la memoria. l'annua rendita di 5 scudi per 100 del
PIETRO (s.) nel Rio grande del Bra- contribuito. Gli concesse diversi privile-
sile (s. Petri de Rio Magno). Città con gi, dichiarò i loro primogeniti nobili del-
residenza vescovile del Brasile nell'Ame- la primaria nobiltà e conti Lateranensi.
rica meridionale, nella provincia di s. Pie- Gli assegnò l'abito di corte simile a quel-
tro, la più meridionale dell'impero, sulla lo de camerieri del Papa, cioè di colore
riva destra del Rio grande do Sul, all'u- rosso nel dì della coronazione del Papa e
scita del lago Pathos, ed all'estremità di nero in quellodi sue esequie. Volle che por-
una lingua di terra. Caldissimo n'è il cli- tassero uua collana d'oro, da cui pendes-
ma, con case generalmente piccole, inco- se una medaglia simile, con l'immagine
modate spesso dalla finissima sabbia che del principe degli apostoli da una parte
vi porta il vento, mentre del resto è va- e dall'altra Io stemma pontificio, altri di-
go l'aspetto della città, chiamata pure s. cono la propria effigie. Nelle Memorie del-
Fedro, Rio grande es. Pedro de Riogran- l'ordine dello speron d'oro di Angeli, si
de. Ebbegrande importanza finoal 1763, legge che l'ordine fu sotto il titolo e pa-
in cui cessò d'esserecapoluogo della pro- trocinio de'ss. Pietro e Paolo, la cui im-
vincia , dato alla cospicua
onore che fu magine portavano appesa alla collana, con
città di Portalegre. Abbastanza attivo è l'obbligo di combattere per la s. Chiesa.
il commercio, che si fa particolarmente Siccome sotto Pio II presso Civitavecchia
pel porto del casale di s. Giuseppe, situa- ne'mouti della Tolfa si scuoprirono mi-
to di faccia alla città, sulla sinistra spon- niere d'allume, la cui rendita fu da quel
da del fiume, massime di cuoi e carni sa- Papa assegnata per la guerra contro i
late sfumate. Novera più di 8,000 a- turchi e per difesa della religione, cos'i
bitanti. Il regnante Pio IX con bolla del avendo Leone X decretata nel concilio di
1848 vreresse la sede vescovile, dichia- Laterano V tal guerra, affidò ai cavalie-
randola suflraganea della Baia di s. Sal- ri l'esatta amministrazione delle rendite,
vatore {J/ -)- come la vigilanza, onde l'allume non fos-
PIETRO (s.). Cavalieri e soldati di se venduto ai nemici della Chiesa. L'or-
s. Pietro, ordine equestre e collegio di va- dine fu confermato da Clemente VII, co-
cabili. A Milite dissi del Miles s. Petri, me rilevasi da questo opuscolo: Bulla e-
nalzavano alla dignità regia nel voi. : Petri de numero participantium nuncu-
XXIV, p. 107, riportai come Paolo II nel patorum, quamplurimis privilegiis deco-
1471 creò cavaliere di s. Pietro Borso rati a Leone X sum. Pont, una cum bul-
d'Este che elevò a duca di Ferrara. Nel la confirmalionis Clementis I' II et alio-
possesso di Giulio li si legge che a' 5 di- rum privilegiorum concessione, Romae
cembre i5o3 celebrò la messa in s. Pie- 1527 apud Bladium. Altra conferma i
tro alla presenza de'cardina!i,dopola qua- cavalieri l'ebbero da Paolo III, il quale
7
le creò milite di s. Pietro d. Girolamo, istituì cavalieri di s. Paolo (Z !). Narra
i
indi incominciò la cavalcata. Quanto al- il Ratti, Della famiglia Sforza par. 1, p.
l'ordine e collegio de' cavalieri e soldati 223, che Paolo III a*23 dicembrei534
di s. Pietro, fu istituito da Leone X col- creando un cavaliere di s. Pietro, gli cin-
la bolla, Sicut prudcns palerfamilias , se laspada il conte Bosio Sforza , capi-
de' i3 agosto i52o o 1 52 1 , componen- tano della guardia del Papa. Dopo la sua
dolo di 4 01 cavalieri, i quali contri- morte l'ordine mancò di splendore, mol-
buirono ciascuno 1000 fiorini d'oro, ti cavalieri rivocò s. Pio V, solo restan-
per sollevare il tesoro pontifìcio dalle ne- do quelli uffiziali di cancelleria detti va-
4o PIE PIE
cubili, di cui feci cenno nel voi. VII, p. albigesi; ne parlai ne' voi. XXX, p. 106,
l85, perchè con denaro ne compravano e XXXVI, p. 46- Tuttora forma un or-
1' uiLizio. Sisto V che aumentò tutti gli dine equestre nella Spagna e lo conferi-
uflizi vacabili, trovò che allora i cavalie- sce il sovrano. Il re Ferdinando VII a' 1
7
ri di s. Pietro erano 4° i e quelli di s. Pao- maggio 1 8 1 5 ordinò che i ministri del-
lo 200 ; de'quali appartenevano al vice- l' Inquisizione ogni giorno portassero o-
cancelliere 26 cavalieri di s. Pietro e i3 slensibile la decorazione di questo ordine.
di s. Paolo, cui li tolse Innocenzo XI nel P1ETR.O Venerabile. V. Cluxì e
il
ai cavalieri di s. Pietro esteri, qualora non parola nel voi. XXXII, p. 1 4g e relati-
fossero al servizio della s. Sede. Nel voi. vi articoli), dirigente gli affari generali
XVI , p. 129 , dissi che Leone XII nel del clero della religione greca , di cui è
1825, alla custodia delle porte sante, ai autocrate l'imperatore, d'un arcivescovo
cavalieri de' ss. Pietro e Paolo sostituì metropolitano, di un' eparchia diocesi
i guardiani delle confraternite. Antica- che comprende anche Revel, d'una uni-
mente celebrandosi nella chiesa di s. Pie- versità, la cui giurisdizione si estende so-
tro in Vincoli la festa di questi, vi assi- prai governi di Arcangelo, Kaluga, Mohi-
stevano i cavalieri di s. Pietro, e vi con- low, Oionelz, Pietroburgo, Pskov, Sino-
correvano i pescatori e marinari, perchè lensko, Vitepsco e Vologda, e di un am-
l'apostolo fu pescatore. Prima e sino a miragliato. Questa magnifica e illustre
Pio VI nella processione del Corpus Do- città, di forma quasi rotonda, che si an-
mini in due tratti di strada cavalieri
, i nunzia da lontano col gran numero di cu-
sostenevano le aste del baldacchino sotto pole e campanili ond' è coronala, ha cir-
cui incedeva il Papa. Il p. Bonanni nel ca otto leghe emezza di circonferenza e
Catalogo degli ordinicquestri, p. 9I, par- due leghe e uu quarto di diametro, ma
la di questi cavalieri e ne riporta la figura* sopra questa estensione si trovano vasti
PIETRO MARTIRE (s.). Ordine e- terreni vuoti, specialmente nell'isole Ba-
(jiifistre, istituito con l'invocazione di Ge- silio e s. Pietroburgo, una parte delle
sù Cristo e di s. Domenico, che se ne ce- (piali è coperta di paludi e di boschi; co-
lebra iondatore per le crociale coutro gli me molto spazio pur occupano la Nevka
PIE PIE 4<
ed i suolo che occupa Pie-
suoi rami. Il tediale de'ss. Pietro e Paolo, la zecca, il
e più bella parte di questa capitale oc- stimenti della marineria imperiale , es-
cupa la sinistra sponda del fiume, dove sendovi nel villaggio il lazzaretto. Dal la-
le persone di tutte le condizioni. Dal pa- tura, la cui costruzione fu principiata nel
lazzo d'Inverno per una galleria costrui- 1810. Questo vasto e magnifico edifizio
ta sopra una volta si passa in quello del- è tutto di pietra e metallo, tranne le por-
l'Eremitaggio, fabbricato da Caterina II, tee alcuni pavimenti: la copertura è di
che vi raccolse preziose collezioni di qua- ferro. Le mura sono di marmo , il pavi-
dri, una biblioteca di 4o,ooo volumi, ga- mento delle gallerie di musaico, ed il pe-
binetti di storia naturale e di fisica: qui ristilio che circonda il grande cortile in-
la sovrana, circondata da uomini di spi- terno si compone di 182 colonne corin-
rito, andava a ricrearsi , occupandosi in tie monolite di marmo di granito.
letteratura e in belle arti, lungi dall'eti- Presso l'Ammiragliato inoltre si pre-
chetta inerente al suo titolo d' impera- sentano il palazzo del senato e la chiesa
trice. Alquanto più all'est trovasi il pa- di s. Isacco, magnifici edifizi, distinguen-
lazzo di Marmo, costruito quasi tutto di dosi il secondo pei grandiosi lavori di fer-
inori ; dirimpetto sta una statua di Pie- zio , colla facciata decorata di colonne e
tro I. Tra la piazza di questi e il palaz- di statue; l'ostello albergo di Malta, do-
zo d'Estate, un passeggio piantato a ti- ve tengonsi i capitoli di lutti gli ordini
gli contorna il paralellogratuma dell'Am- equestri di Prussia, e 1* elegante palazzo
miragliato, cui sormonta un'alta freccia del granduca Michele. Nella bella e lar-
di rame doralo, col tribunale della ma- ga strada Prospettiva della Fonderia ev-
rineria e cantieri da costruzioue per 8 o vi il palazzo imperiale di Tauride , con
PIE Pi! E 43
vaste gallerie e giardini,con vento Suiol- il verse collezioni orientali, come 3ooo vo-
noi sormontato dà numerosi campanili, lumi omss. cinesi, parecchi de'quali giap-
la chiesa di s. Gio. Battista, il monaste- ponesi, ed alcuni mongoli e tibetani, a-
ro di s. Alessandro Newsky e la vasta ca- rabi, persiani, turchi, con monete idoli ,
tro II, lutti i sovrani, sormontata da gu- di rame d'i piedi di diametro, di Got-
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glia diramedorato alta ben 5 j tese. Nel- torp, un tempo collocato sulla torre del-
l'isola Basilio la Borsa, edifìzio moderno, l'accademia.
è cinta da colonnato e preceduta da ri- Numerosi sono in Pietroburgo gl'isti-
adorna ili Il uè
viera a foggia di terrazzo, tuti d'istruzione che contribuiscono a dif-
colonne rostrate e dalla quale si gode una fondere il gusto, l'amore delle scienze e
vista imponente ed estesa. Pumarchevoli delle arti che vi hanno fatto grandi prò*
pur sono la dogana : 3 collegi forman-; i i gressi, cioè : l'università in elegante edi-
ti lunga serie di bei fabbricati , occupati fìzio eretto nel 1 783, alla quale è addet-
dal santo sinodo e dagli archivi; il corpo to un istituto orientale, dove s' insegna
de'cadetli nobili, con cavallerizza, giuo- l'arabo, il persiano, il turco, il tartaro,
co di palla , immenso giardino e piazza il cinese, il manciù, il sanscrito, il tibe-
d'esercizi; l'accademia delle belle arti, tano, il mongolo, il calmucco, il giorgia-
uno de' più belli edilizi di Pietroburgo, uo e l'armeno; le accademie russe, oltre
eretto nel 1788, ove sono mantenuti 3oo delle scienze e delle belle arti, di medi-
alunni a spese dello stato, e possiede nu- cina e di chirurgia ; gran numero di so-
merosa collezione di modelli, di gessi, di cietà dotte, come quella degli amici del-
quadri originali e di abbozzi di grandi la lingua russa, la società libera degli a-
maestri; l'accademia imperiale delle scien- mici della letteratura russa, quella degli
ze, fondala insieme coll'osservatorio che amici della letteratura, scienze e arti, la
vi torreggia nel 1724 da Pietro I, diret- società libera per le scienze economiche,
to dai consigli di Leibnitz, indi continua- quella per lo stabilimento delle scuole di
ta da Anna e da Elisabetta, e dotata da insegnamento reciproco, le società mine-
Caterina Ihl^accademiasi divide in 3 clas- ralogica, farmaceutica e di mediciua, le
si, matematiche, scienze naturali, scien- altre di economia rurale e per l'incorag-
ze storiche e politiche possiede un pre- ;
gimeuto degli artisti, la società imperia-
zioso scientifico tesoro, cioè la biblioteca le filantropica, quella militate ec; uu isti-
di 1 10,000 volumi, con molti rari e cu- tuto calmucco destinato a somministra-
riosi; il museo asiatico che contiene di- re alla corona abili interpreti di lingua
44 PIE P IE
calmucca, una dozzina nobile dell' uni- nifatture producono stoffe, maiolica, por-
versità; 3 scuole di cadetti, una delle qua- cellana, lavori di fonderie, di eccellenti
li perla marina imperiale; 3 ginnasi, una orificerie e gioiellieri ec. ; vi sono più di
scuola superiore, un istituto pedagogico; 26 stamperie, delle quali 17 pel gover-
scuole di veterinaria, di paggi , di com- no. Il commercio favorito dalla Nevka vi
mercio marineria mercantile, cui è
, di conduce tutte le produzioni dell'interno
unita quella di navigazione, d'architettu- dell'impero e da tutti suoi punti vi af- i
rali, come si trovano in seno della terra; cui viaggio si farà in 20 ore, come si dice),
istituto delle strade e comunicazioni, ar- l'eseguì a'20 agostoi 8 Ji l'imperatore Ni-
gini e ponti ; istituto tecnologico ; scuola colò 1 colla sua eccelsa famiglia, giorno del
di cavalleria per formare istruttori ai reg- i5. anniversario di sua coronazione. Nel
gimenti; i 5 scuole primarie, 4 delle qua- 1 85 1 fu compito il ponteSamson, median-
li di mutuo insegnamento,edu- case di te il quale con l'altro nuovo ponte Blaho-
cazione pegli orfani militari, perle don- vest la città venne intimamente unita al
zelle nobili o istituto di s. Caterina, oltre gran principato di Finlaudia. Alla testa
il monastero Voskrecensky che ha la
di del commercio trovasi il collegio, indi la
stessa destinazione; istituto de'sordo-mu- banca de'biglietti d'assegnazione fonda-
ti, i i biblioteche pubbliche, la più impor- ta nel 1786, quella dell'ipoteche, l'uffi-
chiese pel rito greco oltre le cappelle, 33 principale ned' inverno, in cui il clima è
chiese o templi pei culti stranieri, come eccessivamentecrudo, consiste a farsi tra-
3 luterane tedesche, una svedese , olan- scinar giù in islitla sopra moutagne arti-
dese, riformata tedesca, armena altri pe- ; ficiali coperte di nevi gelate : la Nevka
rò d'assai diminuiscono il numero delle ordinariamente sta gelata 5 mesi. I con-
suddette chiese: delle cattoliche parlerò in torni della città sono ornati di numero-
fine. Vi sono due conventi, casa pei tro- se e belle case di villeggiatura, tra le qua-
vatelli, d' inoculazione, tre grandi ospe- li si nota sulla spiaggia del golfo di Fin-
dali militari, il monte di pietà, casa d'in- landia il palazzo imperiale di Catheri-
validi, ritiro di penitenza, asilo de'ciechi, nenhof, fabbricato da Pietro l nel 171 1,
parecchi ospedali civili, casa per le par- all'occasione del felice esito della guerra
torienti , tre teatri, russo, francese e te- contro la Svezia , e che forma la metà
desco. Fiorente è l'industria e le sue ma- d'un ameno passeggio; è di leguo, mu va-
IME P 1 E \~>
sto, e contiene parecchi oggelli rlie ap- no fatto di questa capitale una delle più
partennero al Conciatore, ed ha propin- belle del mondo ;
quell'imperatore ma-
qui ameni giardini, gnanimo nel i8i() fondò l'università
vi
Pietroburgo nel sito ovesorge nel 1 703 degli studi. Il rigore del verno vi cacciò
era il luogo delle capanne de' pescatori dentro nel 1821 una torma di lupi af-
svedesi, protette dalla fortezza di Nien- famati, che furono prestamente distrut-
schantz, che in quel medesimo anno cad- ti. La Nevka vi fece talvolta risentire di-
gi ch'esibiva tale posizione pel commer- quale trovarono la morte ben 5,000 per- 1
cio del Baltico, determinò di edificarvi sone, numero che vuoisi di molto esage-
una città, che fece incominciare sul mo- rato; incalcolabili furono le perdite del
mento, trionfando degli ostacoli che ad o- commercio, che si valutarono circa 1 5o
gni ora riproduceva il terreno limaccio- milioni di scudi; ecome l'inondazione si
so, deificandola al principe degli apo- estese 5 leghe all'intorno, distrusse gran
stoli s. Pietro, di cui portava il nome, numerò di villaggi. Alessandro 1 prodigò
che fu quello impostogli. Non fu da prin- in tale infortunio i più generosi soccor-
cipio che una piazza d'armi, cui edilì- i si, e sì nobile esempio dalla nazione imi-
zi erano di legno e difesi da un terrapie- tato fece sparire ben presto le traccie di
no; ma la vittoria di Pollava, la conqui- tanta sciagura. Nel ib>25 per l'ammuti-
sta della Livonia, la Viburgo, presa di namento militare che scoppiò dopo la
decisero Pietro sua nuo-
I ad ingrandire la morte d' Alessandro I, vi rimase ucciso
va città ed a faine la capitale del suo im- il generaIeMiIoradowitch.il regnante im-
perodi Russia (F.) invece di Mosca (I7 .): peratore Nicolò I ha accresciuto i pregi
fortificazioni di pietra sostituironsi alle di questa floridissima metropoli, che in
prime, vi fu nel i y 1 4- trasferito il senato parte accennai, il cui nome va unito ai
e quattro anni dopo vennero a risieder- più grandi avvenimenti, per l'influenza
vi gli altri dicasteri, nello slesso mentre della sua potentissima corte. Ne'suoi din-
che il sovrano ingiungeva alle primarie torni sono i vasti castelli imperiali di Pe-
famiglie dell'impero di venire ad abita- terhow, Orianenbaum,Zarkoi-Selo, Gat-
re Pietroburgo, laonde alla sua morte schiua, Tchesmè, Pawlowsky, Rapscha e
trova vansi fabbricati. 11 troppo breve re- di Pietroburgo, i quali sotto Caterina 1!,
nistra sponda della Nevka sino allora , gato o nunzio Stelletti, il quale sottomi-
parte meno importante della città. De- se a quel prelato le missioni di Pietro-
\esi all'imperatrice Elisabetta del 1 7/4. burgo, Mosca, Riga e Revel, ma non po-
il palazzo d'Inverno, dove risiedono i so- premure del Papa che vo-
tè effettuare le
vrani ; ma i regni di Caterina II del 1 76?. leva creare due vescovi latini per Pietro-
e sopra tutti d'Alessandro 1 del 1801 han- burgo e per Mosca. Bensì alla presenza
46 PIE PIE
dell' imperatrice e della corte consagrò verno; i francescani riformali, i cappuc-
nella chiesa latina di Pietroburgo un ar- cini ed domenicani. L'arcivescovo di
i
Mo-
civescovo e tre vescovi, e solennemente hilow da ultimo vi teneva un proposto
impose il pallio al primo: così ebbe luo- con 5 vicari, il i.° con titolo di canoni-
go e fu condotto a termine ciò ch'era sta- co di Mohilow: nel I7q3 vi celebrò un
to immaginato da Pietro I, progettato da sinodo diocesano. Dipendono dallo stes-
Clemente XI e vivamente desiderato da so arcivescovo, nella provincia ecclesiasti-
benedetto XIV, cioè che restasse atterra- ca di Pietroburgo, la città vescovile di Ri-
to quel muro di separazione che da io ga {y.)t e la città di Pievel capoluogo del
secoli divideva la chiesa greca dalla lati- governo d' Estonia ove hanno chiese i
,
l'n rei vescovo di Varsavia Rhoromansky dinati al loro pievano o plebano. Pieva-
in occasione del riordinamento dell' ac- no dicesi tale perchè rettore della plebe,
cademia ecclesiastica di questa città ". giacché col vocabolo plebe, una volta si
Spero all'articolo Russia di potere avere designava l'unione de' fedeli posta sotto
la consolazione religiosa di riportare al- la cura dei sacerdoti, nel qnal senso tal-
trettanto de'ruteni e la ripristinazionedel volta ancora troviamo le diocesi appel-
suddetto loro collegio o accademia in late pievi ; e Sisto III del 4^2 nell' epi-
Pietroburgo. Quindi nel concistoro de' grafe della basilica Liberiana s' intitolò
3 luglio 1848 Pio IX dichiarò arcive- episcopus plebis Dei, come notai nel voi.
chowski di Kuzmicz diocesi di Minsk, già volta tutto il popolo cristiano. Simili e-
da Gregorio XVI nel 84o fatto vesco- 1 pigrafi si resero anticamente comuni nel-
do Elano Kahn domenicano della Ga- bano, con preminenza nella propria chie-
1
lizia austriaca. Mg. Holowinski essendo sa e in quelle dei curati del plebanato. In-
succeduto nella sede di Mohilow, n'ebbe oltreil pievano arciprete è quel parroco,
il 5 settembre i85i.
pallio a' capo del plebanato, nella cui chiesa par-
PIEVANO. V. Parroco e Pieve. rocchiale con fonte battesimale ,detto anti-
PIEVE o PIEVANIA, Plebs. Chiesa camente titolo battesimale, si portano a
parrocchiale o arcipretale, che ha sotto battezzare anche quelli estranei alla par-
di sé chiese figliali o rurali, dette anco- rocchia plebanale.il Giovenardi riporta le
ra priorie e rettorie, e per lo più di ville preroga ti ve del le chiese pleba ne o a rcipre-
e castella. Piviere e Pivieri, plebaiialus, tali, dellepremineuzede'plebani arcipreti
dicesi contenuto della giurisdizione del-
il e de'parroehidel plebanato. Anticamen-
la pieve;e Pievano, plebanus ed arcipre- te il pievano era dignità nelle chiese cat-
te chiamasi capo del piviere. V. Par-
il tedrali, il quale avea cura di amministra-
forensi sono quelli del plebauato, subor- battesimali e delle loro prerogative, ri-
48 P I E PIG
ferisce die anticamente si chiamavano le citta e poi nelle ville, affinchè sempre
Plebes, pievi, a cagione dell'affluenza del più crescendo il numero de'cristiani, più
popolo, che vi concorreva per soddisfare facilmente questi sacri ministri provve-
ai doveri del cristianesimo; e che di là vie- dessero al loro bisogno, in progresso di
ne senza dubbio il nome di pievani, che tempo battesimali furono appellate que-
si dà ancora ai parrochi in alcuni paesi. ste chiese, perchè il diritto del battesimo
Si chiamavano anche Oracoli, orari/la e di ministrarlo a'fedeli, una volta riser-
(lo slesso che Oratoria, perchè anche bato alla sola chiesa cattedrale della cit-
T Oratorio, V ., pubblico a comodo del tà, fu comunicato anche alle chiese ru-
popolo fu detto pieve, facendosi in quel- rali o forensi, acciocché la troppa distan-
li rurali o forensi quanto avea luogo nel- za òe\ fonte sacronon riuscisse di trop-
le chiese parrocchiali ), come si vede nei po incomodo e danno ai fanciulli che si
capitoli di Pipino re d'Italia ed altrove. aveano a battezzare. Quanto alle chiese
L'imperatore Carlo Magno, avendo ri- urbane, più tardi fu loro conceduta fa-
guardo alla dignità delle chiese battesi- coltà di ministrare il battesimo, poiché
mali, nel 798 fece una legge con cui proi- si trovava in ciascuna città una sola ba-
bì di darle in benefizio a persone laiche. silica battesimale, quasi sempre vicina
Osserva il Nardi, De'parrochi, che le par- alla cattedrale, a cui si doveano portare
rocchie rurali di campagna sorsero alla i fanciulli della città per ricevervi il sa-
line del III secolo, indi nel seguente si pro- gro lavacro: questo antichissimo rito si
pagarono da per tutto. Ogni pieve do- conservò in Pisa, Parma, Cremona, Fi-
veva aver un diacono per battezzare in renze, Bologna e in altre città, come ri-
assenza del prete o pievano parroco, detto marco a'ioro articoli. Il Col ucci nella Tre-
anche presbyter plehis, e più tardi presby- ia illustrata, parlando dell'origine delle
ter parochialis e preshyter plebitanus. pievi, dice a p. 1 83, che dividendosi ogni
Dopo il mille sorsero i parrochi figliali, territorio dell'antiche colonie o munici-
o rurali o forensi, che non aveano bat- pi in pagi, ed ogni pago in tanti vici o
tisterio,con dipendenza dalla pieve. I par- castella con nomi particolari, abbracciata
rochi figliali, benché abbiano il s. fonte poi dai popoli la religione cristiana, ai pa-
e sieno regolari^ devono nel sabbato san- gi si sostituirono le pievi e furono per l'or-
to intervenire alla rinnovazione del sa- dinario contraddistinte col nome di qual-
cro fonte nella pieve; dal pievano devo- che santo, con-
se col cristianesimo non si
no ricevere l'acqua consagrala quei fi- faceva il primitivo Quin- nome del pago.
gliali che hanno il diritto di battezzare; di a ciascuna pieve furono subordinate
tutti i parrochi della pieve debbono ri- molte parrocchie, nelle quali passarono
cevere l'olio degl'infermi dal pievano; quelli che prima chiamavansi vici, pren-
ninna parrocchia nel sabbato santo può dendo il nome anche di arcipreture. E
suonar le campane prima della pieve; il poiché ogni pago si stabiliva nel vico più
pievano ha il primo posto nelle funzioni popoloso e più frequentato, e dove si a-
entro il plebanato; in qualche diocesi cia- donavano maestri del pago per cele-
i
scun pievano conduce sotto di sé i figlia- brare le loro feste, gli spettacoli e altre
li, anzi precede i parrochi di città, come funzioni, così anche le pievi si costitui-
dice il Nardi t.2, p. 544; mentre il Gio- rono nel più frequentato luogo e nel vi-
venardi riporta altri accessi de'curali nel- co più popoloso. De'pagi parlai a Paga-
la pieve arci pre tale. Il Muratori nelle dis- nesimo. Vedasi G. Paolo Giovenardi, Dei
3
sertazioni, nella -/\.. tratta delle parroc- plebanati delle diocesi, Cesena 177^.
chie e pievi, antiche chiese battesimali ;
PIGI J INI Sebasti Am,Cardinale. Nac-
imperocché istituiti i parrochi prima nel- que in Arcete sotto Scandiano diocesi di
PIG PIG 4g
ReggiodiModenaepoineassunselostenr Discorsi delle famiglie nobili di Napoli,
ma. Applicatosi con successo alio studio par. 2, p. 88 a 169. Ronanni, Numism.
delle leggi, ottenne un canonicato nella Pontifìcum,i.i,\t. 83Summonte, Sto-
1.
metropolitana di Capua,indi eletto udi- ria del regno di Napoli. Mugnoz Sto- ,
tore di rota e spedito da Paolo III nun- ria de vescovi sicilianij e Gcncalogies hist.
zio a Vienna, nel 1 546 lo fece vescovo des rois etc.conlenanlles maisons souve-
d'Alife e nel i548 di Ferentino. Giulio raines d'Italie avec les familles Papales
111 nel i55o lo nominò alla chiesa di Si- depnis iSoatis, p. 666. In quattro prin-
ponto, lo rispedì all' imperatore, di cui cipali rami fu diviso il tronco di questa
vuoisi che ne fosse consigliere; quindi con nobilissima famiglia. i.°De'signori d'Or-
suo grande onore e come d'iucompara- ta e Turrita, poscia marchesi di Casal-
bile valore e soavi costumi, lo inviò nun- nuovo, duchi d'Alife e principi di Stron-
zio al concilio di Trento, perchè col car- goli. Stefano Pignattelli fu il i.° signore
dinal Crescenzi legalo lo presiedesse. Nel d'Orla pel matrimonio con Francesca del
breve di sua missione Giulio III lo chia- Giudice. Cesare loro figlio comperò Tur-
mò uomo di pietà, dottrina e sperienza ritada Ferdinando I re di Napoli, e Lo-
insigne e chiaro, protestando mandarlo dovico bisnipote di questo fu marchese
all'augusta assemblea co'suoi compagni, diCasalnovo; ma questo marchesato pas-
quale angelo di pace. In compenso dei sò ne'duchi di Palma, pel maritaggio di
suoi meriti a'20 dicembre 155 lo creò
1 Maria, nipote di Lodovico, con Nicolò di
cardinale prete di s. Calisto, colla soprin- Rologna duca di Palma. i.° De'marche-
tendenza a tutti i tribunali di Roma, co- si di Spinazzola e principi di Minervino,
me vicario del Papa, e nel i553 venne capo del quale ramo fu Marzio Pignat-
trasferito a Adria. Il Riganti afferma che telli i.° marchese. Francesco Pignattelli
quelle pignatte per arma e percognome. glio diun altro Giulio, per la moglie Gi-
Sulla famiglia Pignattelli e suoi uomini rolauia Pignattelli fu duca di Monteleo-
illustri, fioriti nelle dignità ecclesiastiche ne e conte di Borello. Ettore suo figlio
e civili, armi e nelle scienze, si pos-
uelle sposò Giovanna, erede di Iacopo Taglia-
sono leggere Campanile, Dell'armi ov-
: va di Aragona duca di Terra Nuova e
vero insegne de' nobili, p. 1 5o. De Lellis, marchese del Vaglio nella Sicilia, che pe-
vol. lui. 4
e
H, P G I PIG
jò aggiunsequesti titoli aHa sua casa. Fa- se calunnie, e provocarono cardinali e
brizio loro figlio, morto iu Catalogna nel ambasciatori per rappresentare al Papa
fGrr per le guerre contro i francesi, la- essere Stefano pieno di detestabili vizi,
sciò Giovanna, che impalmata a suo zio per l'onore del nipote doversi onnina-
Nicolò, dell'altro ramo Pignattelli ducili mente allontanare. Paolo V cadde nel-
di s. Mauro e principi di Monte Corvi- l'inganno e lo fece sloggiare dalla casa del
no, vi trasferì la ricchissima eredità la- cardinal Scipione. Questi però conoscen-
sciataleda suo padre. 4°De'ducbi di Bel- done l'innocenza, raddoppiò il suo amo-
risguardo, cominciato da Iacopo fratello re per l'oppresso, anzi soggiacque a gra-
di Giulio principe di Noia, il quale acqui- ve malinconia per la sua disgrazia, e gli
stò questo ducato per averne sposata l'e- produsse lunga e pericolosa malattia. Ri-
rede Florenzia Vaez. Vi sono anche altri chiamò Stefano, che si die a servirlo al
rami Pignattelli descritti ne'citati storici. letto con tanta diligenza e premura, che
11 gran Pontefice Innocenzo XII, che re- ne restò commosso lo stesso Paolo V, che
gnò dal 1 6g i al 1 700 gloriosamente, non di sovente visitava il nipote, onde a poco
solo abolì il Nepotismo (F.),ma non la- a poco depose l'avversione concepita con-
sciò accostarsi a Roma i suoi parenti, in tro di lui, mentre nel cardinale si aumen-
luogo de'quali adottò i poveri che sole- tò l'affezione. Riacquistata la sanità, fece
gorio XVI creato cardinale e arcivesco- Pontefice a questi divenne più caro di
_,
vo di Palermo [P.). Ad essa appartiene quello che lo era al nipote. Con pena e
ancora il ven. p. Pignattelli gesuita, la rabbia videro gli emuli di Stefano eh' e-
di cui causa è introdotta per la beatifi- gli correva a gran passi al cardinalato,
cazione. per cui tornarono per alcuni più auto-
PIGNATTELLI Stefano, Cardinale. revoli cardinali e per qualche ambascia-
Perugino di Piegato nacque da un la- ,
tore a ricorrere a Paolo V sui molti delit-
lanciasse contro di lui maligne e veleno- gennaio 1621, 17 giorni prima di sua
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St
inni onde subito entrò nel conclave per
te, dio promuovere le scienze e i buoni co-
l'elezione di Gregorio XV. A fronte che stumi. Fondò una sontuosa cappella al-
«lasse preclari argomenti di gravità e mo- la Beata Vergine nella metropolitana e
strasse gran pratica intorno alle cause fo- la fornì di sacri arredi e preziose suppel-
rensi e civili, vedendosi poco grato al nuo- né minor sollecitudine mostrò per
lettili;
vo Papa, si ritirò a Morlupo, feudo dei l'immunità ecclesiastica, per la cui difesa
Borghese. Morto Gregorio XV nel 1623, fece considerabili spese. Innocenzo XI F
ritornò in Roma e si mostrò impegnato nel 1700 lochiamo in Roma e spedì nun-
per l'esaltazione di Urbano Vili, alla qua- zio in Polonia, dove singolarmente per
le molto contribuì, ed ebbe luogo a'6 a- suo mezzo rimase estinto lo scisma de'ru-
j^osto. Ne avrebbe senza dubbio goduto teni, che ritornali al seno della chiesa ro-
J.i grazia e il favore; se non che avendo mana, in loro vantaggio e sotto gli au-
sofferto nella salute in conclave, torna- spicò diClemente XI prese cura di fon-
to in Morlupo, ivi colto da febbre acuta, dare un seminario in Leopoli, dove istrui-
ne mori poco dopo, cioè a' 3 agosto, d'an- 1 ta la gioventù uella vera credenza, potes-
ni 4^>- Trasportato il cadavere in Roma, sero i comunione
ruteni mantenersi nella
fu sepolto ins. Maria sopra Minerva senza cattolica.Finalmente Clemente XI, pie-
funebre memoria. L'A lessi, scrittore pe- no di stima per lui, nel 1702 lo promosse
rugino, fece grandi elogi di questo cardi- all'arcivescovato di Napoli, e a' 7 dicem- 1
nale, che tanto fu bersaglio de' capricci bre 1703 lo creò cardinale prete. II Pa-
della fortuna, dicendolo d'alti spiriti, di pa gli spedì la berretta cardinalizia pel
gran coraggio, d' incredibile costanza e proprio nipote Annibale Albani, che nel
nato fatto per trattare e condurre al bra- 1 704 l'incontrò a Loreto. Venuto in Ro-
mato fine qualunque scabroso affare. ma, ricevè il cappello rosso e per titolo
PIGNATTELLI Antonio, Cardinale. la chiesa de'ss. Marcellino e Pietro: ivi
V . Innocenzo XII Papa. si trattenne circa 4 anni, applicato in af-
PIGNATTELLI Francesco, Cardina- fari gravissimi riguardanti la Chiesa u-
le. De'dnchi .li Montelcone, congiunto o ni versale. Portatosi a Napoli governò san*
nipote d'In locenzo XII, mostrando sino la mente la diocesi e vi celebrò il sinodo
dall' adolescenza inclinazione alla pietà, che rese pubblico colle stampe ampliò :
in Roma ed in Madrid spiegò ai suoi cor- femmine penitenti, ed un collegio pei no-
religiosi le filosofiche e teologiche facol- velli convertili al cattolicismo,oltre una
tà. Per la specchiata sua virtù nel iG83 magnifica e sontuosa cappella in onore
fu nominato da Carlo li re di Spagna al- della Concezione in ss. Apostoli, predi-
l'arcivescovato di Taranto, dove indefes- cando sovente non meno al clero che al
samente intento al vantaggio spirituale popolo. Nel 1725 divenne vescovo di Por-
di quella chiesa, chiamò uomini dotti e to, e dopo essere intervenuto a 3 concla-
santi a parte di sua sollecitudine episco- vi, morì in Napoli nel 1734, d'anni 83,
pale, ed in loro compagnia ne visitò la e fu sepolto in delta cappella, e secondo
diocesi più volte. Profuso co'po veri, libe- il Guarnacci era giunto al decanaio del
gendovi nuovi edilìzi, e risarcì pressoché in Pioma, nel 1758 entrò convittore nel
dai fondamenti il seminario, in cui si stu- collegio dementino, indi fu ammesso in
4
52 PIG PII
prelatura e fatto vice-legato di Ferrara, gnò tali gravi e difficili incarichi, lo re»
ponente di consulta, finché Pio VI nel sero accetto a Dio , caro agli uomini ed
1780 lo fece maestro di camera, per cui utile all'umana società.
nel 79 incontrò a Viterbo il re e la
1 1 re- PIGNATTELLI Domenico, Cardina-
gina di Napoli, ed a'2 1 febbraio 1 794 lo le. Di Belmonte, nacque nobilmente a Na-
creò cardinale prete di s. Maria del Po- poli a' 19 novembre 1730. Inclinato al-
polo, donde passò a s. Maria in Traste- la vita religiosa , ben presto entrò nella
vere. Pel credito che si era acquistalo in congiegazionede'chierici regolari teatini,
Ferrara, il Papa poco dopo lo dichiarò dove essendosi distinto negli studi ed in
legato. Quando Napoleone passò in Bo- vari gradi, meritò che Pio VI li 2 5 feb-
logna chiamò a sé il cardinale e lo dichia- braio 1782 lo facesse vescovo di Caser-
rò prigioniero di guerra, indi lo rilasciò, ta. Pio VII nel concistoro de' 29 marzo
per cui il cardinale si portò a Napoli : 1802 lo trasferì all'arcivescovato di Pa-
tultavolta avendolo nuovamente preteso, lermo, ed in quello de' 9 agosto lo creò
coll'intimazione di recarsi a Milano, Pio cardinale dell'ordine de'preti. Gliene die
VI pel bene della pace lo indusse a recar- la notizia col berrettino rosso pel cadetto
la solenne messa il cardinal Gallefii; indi la bolla Cum nos, aggiunse al collegio al-
il cadavere fu trasferito al suo titolo e tri 160 cavalieri. A tutti assegnò l'an-
tumulato. Le sue morali virtù e special- nua pensione di 34,5oo scudi (poi aumen-
mente la sua fermezza e costanza, Io zelo, tata a scudi 73,000, secondo Giustinia-
l'attività e la prudenza con cui disirnpe- ni), come meglio dissi nel voi. Vii, p. 1 85,
PII PII 53
in retribuzione e ricompensa dei 267,000 ducali i5o liberamente ; che potessero
scudi d' oro dai medesimi cavalieri offer- testare di beni ecclesiastici da loro acqui-
ti al Pontefice, per sollevare lo stato ec- stali sino alla somma di ducati 1000; li
clesiastico e provvedere agli urgenti bi- fece immuni ed esenti dagli ordinari, sot-
sogni. Jl Giustiniani pretende che il col- toponendoli immediatamenle alla s. Se-
legio coìla detta ampliazione si compo- de. Pio IV impose l'obbligo ai cavalieri
nesse di 1 535 cavalieri, e che loro fosse pii di stare a disposizione del Papa per la
accresciuta la rendita di 104,000 scudi, spedizione della crociata contro gl'infedeli
oltre l'altra da lui riportata. Pio IV li di- o d'intervenire ai concilii generali senza
chiarò uftìziali della cancelleria apostoli- stipendio. Per insegna poi de' cavalieri il
ca, nella quale si radunavano, commen- Pontefice stabilì una medaglia d'oro pen-
sali, scrittori , camerieri e famigliari del dente dal petto, con l'immagine di s. Am-
Papa; nobili anche nella loro discenden- brogio (patrouo di Milano patria del Pa-
za,con titolo di conti del sacro palazzo pa) e dall'altra ilsuostemma decoratodel
Laleranetise ( titolo che secondo Angeli triregno e delle chiavi o quello del Pontefi-
vuol dire custode del principe e suo con- ce prò tempore.A\ Giustiniani, Historie
tinuo seguace e compagno), con facoltà ordini equestri p. 34o, ri-
dell' orig. degli
di delegare giudici in gius canonico e ci- porta medaglia e descrive l'istituzione,
la
vile e notati ; di legittimare i figli spuri affermando che il suo lustro finì colla vita
e promuoverli agli onori, derogando al- del fondatore, benché il collegio nel 1 56o
le leggi s'i apostoliche, che imperiali. Inol- avesse stampato i suoi statuti. Il p. Bo-
tre decretò che quan-
tutti i cavalieri pii, nanni, Catalogo degli ordini equestri, p.
to ai chierici, s'intendessero ipsojure no- 96, ne riprodusse la decorazione e la fi-
tari apostolici quanto ai laici cavalieri
,
gura, sebbene cavalieri non avessero a-
i
della milizia aurata dello speron d' oro bito particolare, notando che tutti gli ec-
(il Giustiniani chiama vacillante 1' opi- cessivi privilegi e prerogative furono an-
nione del Menenio e di Michieli, che at- nullati dagl'immediati successori di Pio
tribuirono a Pio IV la riforma di tale no- IV, cioè s. Pio V del i56G e Gregorio
bilissimo ordine ),
qualifica che restereb- XIII del i5y2 restando uffìziali vaca-
,
be loro, come di conti Lateranensi, an- bilisti della cancelleria e cavalieri pii. Nel
corché terminassero di essere partecipan- pontificato di Sisto V, che ampliò e ri-
ti alla quota della pensione. Abilitò i ca- formò i vacabili, erano 671,
i cavalieri pii
valieri pii, benché coniugali, a consegui- e quelli che conferiva a suo vantaggio il
re più benefìzi ed uffizi di ducali i5o cardinal vice-cancelliere 20, quale nomi-
d'oro di camera per cadauno, né fossero na abolì nel 1679 Innocenzo XI. IN'el se-
tenuti pagare alcuna componenda perle colo decorso ridotti a poco numero, que-
pensioni e benefìzi loro assegnati, anzi che sti cavalieri vacabilisti (che con torcia do-
gli oflizi de' cavalieri fossero compatibili veano intervenire alla processione del
con ogni altro. Coucesse pure al collegio Corpus Domini ) restarono col collegio
la precedenza sopra ogni milizia (Auge- soppressi. Nel 1847 '' regnante Pio IX
li aggiunge, in Roma e ovunque, ai ca- ripristinò sotto altre forme questo ordine
valieri di Malta e di Cracovia), e che iu col nome di Piano (P.).
mancanza d'alcun principe o ambascia- PII LUOGHI. V. Oblazione, Legati
tore, un cavaliere sottentrasse a sostener pii, Compagnie, Ospizio, Ospedale, Mon-
l'asta del baldacchino, sotto il quale in- ti di pietà, Conservatorio, Doti, Con-
cede Papa. Finalmente dichiarò che i
il gregazioni, Luoghi pii, e tulli gli artico-
cavalieri dopo due anni potevano confe- li relativi a benefiche e pie istituzioni.
rire pensioni, di cui potessero disporre, di PII OPERAI. Congregazione e comu-
54 P 1 1 PI I
nità regolare di sacerdoti. Il ven. p. Car- con tanto Ter vote e carità, che molte per-
lo Caraffe, nato in Napoli nel 1 56 1 dalla sone dabbene s' indussero ad imitarlo,
nobilissima famiglia de'duchi d'Andriu, ond'egli istituì di queste nello stesso spe-
ni eia di 16 anni entrò nella compagnia dale una congregazione sotto il titolo di
di Gesù ; ma perchè dopo 5 anni con- S.Francesco, obbligando*! confrali a man-
trasse una pericolosa malattia, come pro- tenere 1 2 letti a proprie spese. Stenden-
strato di forze, chiese ed ottenne di uscir- dosi il suo zelo ad ogni sorta di persone,
ne. Ritenne per qualche tempo nella ca- andava per le pubbliche piazze di Napo-
sa paterna l'abito clericale, ma ripristi- li istruendo il popolo nelle verità eter-
natosi in forza dedicò all'esercizio del-
si ue, nel modo di ben confessarsi e di star
le armi, nel quale dopo iter esercitate lontano dal peccato. Mentre egli si eser-
molte virtù cristiane, trasportato dal bol- citava in queste ed in altre molte opere
lore dell'età e dai cattivi esempi, si ab- di carità, due sacerdoti suoi conoscenti,
bandonò a vita disonesta. Iddio presto desiderosi di formare con lui una santa
gli fece conoscere i suoi errori in modo società, lo invitarono all'oratorio del s.
straordinario, onde lasciala la milizia, per Sepolcro fuori di Napoli, dove si aduna-
soddisfare alla divina giustizia decise di vano sovente in orazione.
applicarsi a vita austera e penitente. Si Benché il servo di Dio si sentisse in-
recise da sé i capelli e la barba, si portò clinato anon abbandonare poveri., ac- i
al collegio de' gesuiti per comunicare la cettò nondimeno l'invilo, ed essendo ivi
stia risoluzione al religioso che prese per un eremo a pie della montagna in cui ,
confessore. Cominciò pertanto ad afflig- erano due camere incavate nel masso con
gere il corpo con rigorosi digiuni e con cappella, egli vi si ritirò nella risoluzio-
sanguinose flagellazioni, con dormire sul- ne di proseguirvi le sue penitenze e di non
la nuda terra e con passare la maggior uscirne, se non per procurare la salute
parte delle ore in esercizi di pietà ed in dell'anime. Si portava perciò la mattina
sante meditazioni. Risoluto di abbraccia- alla ci Uà e nel quartiere delle meretrici
re lo stato ecclesiastico per consagrarsi faceva le sue missioni, esortandole a la-
tutto al servigio di Dio e de'prossimi, in sciare la loro vita infame; onde avvenne
età di 34 anni si applicò allo studio di che molte computile dall'efficacia de'suoi
filosofia e teologia , ed avendo ricevuti discorsi e mosse dalla divina grazia, si re-
tutti gli ordini sacri in tre giorni festivi cavano al suo eremo per confessarsi e far-
di seguito, per breve di Clemente Vili, si insegnarci' sentiero della salute. Giun-
celebrò l* messa nel dì della Circon-
la se a tanto il numero di queste converti-
cisione 1G00. Vestitosi allora di panni vi- te, che oltre lui congiunte in
le molte da
li e grossolani e contento d'un solo ser- matrimonio, riempì di esse 4 monasteri
vo, raddoppiò le sue penitenze, cingen- e procurò loro onesto sostentamento. Al-
dosi d'aspri cilizi e di catene di ferro sot- tre volte usciva dalla solitudine e anda-
to la camicia di lana; in breve ridusse in va ne' villaggi ad annunziare la divina pa-
tale stato il suo corpo, che sembrava uno rola ai poveri contadini, molti de' quali
scheletro animato. Mosso dalla carità ver- dalla via dell'iniquità ritornarono a Dio
so i poveri e bisognosi, lasciò la propria con sincera conversione. L'arcivescovo di
casa e andò ad abitare vicinoallo speda- Napoli ammirando copiosi frutti che il i
le degl'incurabili di Napoli, per essere pio sacerdote produceva nella vigna del
più pronto a sollevare gl'inferni inelle loro Signore, gli Ordinò abbandonare 1' e-
di
necessità, ed assisterli particolarmente nel remo e di portarsi ad abitare in una ca-
punto della morte. Si occupava giorno sa contigua alla chiesa di s. Maria di tut-
e notte in queste opere di misericordia ti i beni, ch'era nella città. I molti ec-
Vìi P 1 55
clesiastici, che viveano sotto la sua dire- Per siffatte contrarietà non si avvilì, an-
zione , si unirono a lui per aiutarlo nel zicon (jueste prove la di lui virtù diven-
ministero apostolico, ed alcuni abbando- ne più perfetta. Prese quindi casa a pi-
nando le proprie case per vivere iu sua gione presso il conservatorio detto lo ,
compagnia e soggetti a lui, si fecero suoi Splendore delle vergini, di cui era diret-
discepoli. Parve ciò al servo di Dio una tore^ quivi con tre compagni eh'eraugli
occasione opportuna per meglio intra- restati, proseguì i suoi esercizi con pie-
prendere le missioni, onde ottenne licen- na rassegnazione e fiducia in Dio, che pre-
za dall'arcivescovo di vivere in comu- sto lo consolò nell'accrescimento di sua
ne con quelli che avessero voluto farsi comunità, nella qualedomandarono l'am-
suoi discepoli, e di ricevere sotto la sua missione molte persone d'un merito sin-
direzione i sacerdoti ed i laici, che gli si golare. Sempre sollecito di procurare la
fossero presentati, quantunque non pen- salute de'prossimi, il ven. Carlo fondò al-
sasse egli allora di fondare una congrega- tro monastero perle zitelle, che per la po-
zione. Accomodata la detta chiesa, l'apri vertà erano esposte al male , si applicò
a
nella 3. domenica di Pasqua 60 1, in- 1 alla conversione degl'infedeli, che schia-
di cominciò con 8 sacerdoti suoi disce- vi si trovavano allora in Napoli, all'istru-
poli a procurare la salute de'prossimi, con zione de'catecumenijde'quali fu fatto su-
tanto zelo e profitto, che oltre il gran nu- periore, ed al governo del seminario, di
mero di peccatori da lui convertiti , fu cui procurò la riforma, dandogli nuove
obbligato a fondare due altri monasteri, regole ripiene di carità e di sapienza. Per
per collocarvi le molte meretrici, che al- istabilire poi la sua congregazione vol-
le sue prediche ed esortazioni risolveva- le che la prima sua casa fosse situata in
no di far penitenza della vita passata. In luogo solitario, acciocché servisse di ri-
seguito pensò d'istituire una congregazio- tiro ai missionari, onde la fece fabbrica-
ne, il cui principale scopo fosse di far le re un miglio lunge da Napoli, in mezzo
missioni in città e nelle campagne: comu- alla montagna, ed altra ne fece edificare
nicò il pensiero ai compagni che l'appro- in amena solitudine, detta la Madonna
varono. Ottenuta la permissione dall'ar- di Monte Decoro, nella diocesi di Caser-
civescovo,si portò a Roma per averne la ta. Ne fondò ancora due altre nella città
conferma da Clemente Vili. Il Papa l'e- di Napoli e quindi si portò in Roma per
sortò a non desistere dall' impresa, e gli ottenere l'approvazione del suo istituto e
comandò di stendere le regole pel nuovo delle regole da Paolo V, il quale ne com-
istituto con molta accuratezza,
: lo fece mise l'esame alla congregazione de' vesco-
tornato a Ptoma per farle approvare, tro- vi e regolari. Morto questo Papa, il suc-
vò Clemente Vili di sentimento diverso, cessore Gregorio XV nel 62 1, col breve 1
per le false rappresentanze d'alcuni ma- Ex quo divina Majestas, de' 2 aprile, 1
56 PII PII
nell'esercizio indefesso delle più eroiche al modo detto all'articolo Neofito, tras-
virtù, favoritoda Dio con estasi e con do- ferì da s. Lorenzo alla casa e chiesa di
ni di profezia e di miracoli. Oppresso in s. Maria de'Monti, che ivi pure descrissi,
fine dalle molte fatiche, sostenute per la i pii operai, affidando loro l'amministra-
gloria di Dio e per la salute de'prossimi^e zione del collegio de' neofiti e pia casa
dal rigore delle penitenze, cadde malato de' catecumeni, non che la cura, distru-
e fu portalo nella sua casa di s. Giorgio zione ed educazione de'neofili (che però
Maggiore in Napoli, ove dopo aver sof- tralasciarono prima della deportazione
fèrto con invitta pazienza mali eccessivi di Pio VII), in un alla chiesa e casa dei
per quasi due mesi, volò al cielo agli 8 catecumeni. La congregazione è proprie-
seìlemhre 633, d'anni 72. Moltissimo
1 Pioma della casa e chiesa di s.
taria in
popolo concorse a venerarne il cadavere, Giuseppe alla Lungara nel rione Tras-
illustrato da Dio con vari prodigi, quali tevere, residenza del p. procuratore ge-
operali eziandio ne' tempi successivi, se nerale. La chiesa venne fabbricata nel
ne spera la beatificazione pei processi fat- 1732 Clemente XI I, col disegno di
sotto
ti. Ne pubblicarono la vita il p. d. Pie- Giuseppe Lodovico Iiusconi Sassi, con-
1
tro Gi solfo della stessa congregazione, ed tribuendo a gran parte della spesa mg.
il celeb re vescovo Sarnelli, nel 3.° tomo Carlo Majella napoletano, segretario dei
del suo Specchio del clero secolare, Na- brevi a' principi e canonico vaticano. Il
Olivo argentario , ora del Consertalo- co da risolversi nell'istessa guisa che in-
rio di s. Eufemia, al quale articolo la de- torno al caso morale usa la Pia unione
scrissi. Lo stesso Clemente XI per mag- di Paolo j onde non si sono più pubbli-
s.
gior comodo delle loro missioni, a' cati dagli Annali delle scienze religiose i
inaggio 1707 col breve SoIliciludo,cìie sunti degli argomenti liturgici che vi si
a
si legge nel Bull. Rom. t. io, par. i. trattavano.
, p.
dal capitolo generale che si celebra ogni tro l'altro, nell'ingresso principale delle
anno : i superiori delle case particolari chiese, ed in alcuni luoghi corrispondenti
sono chiamali rettori. Quantunque non dal lato per cui entrano gli uomini e le
facciano voti, tuttavia menano una vita donne. Si sogliono costruire non aderenti
alquanto austera, poiché non usano pan- alle pareti, e distanti da esse in proporzio-
ni di lino, e dormono sopra un paglia- ne dello spazio. Si fanno ancora sporgenti
riccio seuza lenzuola, con sole coperte di dal muro a guisa di tazza o di conchi-
lana. Osservano esattissima povertà e glia o altra cosa simile o a foggia di ba-
nulla tengono chiuso uua tavola, una : cino, il quale in qualche chiesa è soste-
sedia, e alcune immagini di carta devo- nulo da angeli di marmo in piedi o in
no essere le suppellettili delle camere. altri alteggiameuti, grandi e piccoli. In
Più volte nella settimana si accusano dei manico con
diversi luoghi vi è appeso pel
loro falli, alla presenza de' superiori ; una catenella un aspersorio d'ottone, di
digiunano ne' io giorni precedenti alla ferro d' avorio o altra materia. Nelle
Pentecoste, nell'Avvento, in tulli i ve- antichissime basiliche si vedono pile a-
nerdì e sabbati dell'anno, uelle vigilie venti nel fondo scolpiti di buon rilievo
delle feste del Signore e della Madonna; granchi, anguillelte, pesciolini e altre
fanno due volte la settimana la discipli- galanterie. Dei più singolari pili feci men-
na , ogni giorno 1' orazione mentale. Si zione parlando delle chiese ove sono. 11
alzano due ore dopo mezza notte pel Boldetti nelle Osservazioni sopra i cimi-
mattutino, ed all'uffizio del breviario ro- teri de màrtiri, discorre de'vasi di vetro,
mano aggiungono quello della Madon- di terra e di marmo in due e più palmi
na, le litanie de' santi e la Salve regina di diametro, trovali nelle chiesuole sot-
dopo la compieta. Esemplarmente si af- terranee; ma è difficile assegnar loro al-
faticano per la salute delle anime, nel- tro uso che l'acqua santa, mentre si co-
l'udir le confessioni, nel dare esercizi spi- nosce che a' tempi delle persecuzioni già
rituali e missioni. Vestono di lana nera erano in uso questi recipienti d' acqua
con abito talare e benché il collare ap- benedetta, giacché 1' uso di questa è di
parisca di lino, la camicia che pollano è tradizione apostolica, stabilito da s. Mat-
di lana ne riporta la figura il p. Bo-
: teo e ridotto ad uniformità da s. Ales-
nanni, nel Catalogo degli ordini religio- sandro I Papa del 121. Tultavolta si
si, par. i, p. i 3g. Scrissero de' pii ope- dubita dagli archeologi se tali vasi real-
raianche il p. Annibali daLatera, Com- mente fossero destinati per 1' acqua be-
pendio della storia degli ordini regolari, nedetta , o piuttosto per fanali onde il-
PILA o Vaso dell' \cqua santa o be- na {'Eucaristia si riceveva nella Coniti-
58 P 1 AI PIN
mone {V.) sulla mano, per poscia met- convento Croce di Segovia. Dopo
di s.
tersi in bocca, per cui la lavanda prece- essere slato prima rettore e poi reggente
dente delle mani facevasi per rispetto e dell'università d'Alcalà, dove insegnò la
politezza, quindi in alcune chiese si be- teologia con applauso, ottenne cospicui
nedicevano quelle acque, donde derivò gradi nel suo ordine, in cui fu esempio
il costume di metterle ne'pili all'ingres- agli altri di virtù, d' umiltà, di discre-
so delle chiese. Dissi pure che può es- zione e carità. Per l'innocenza e probità
sere derivato da quanto praticavano gli de' suoi costumi e per la nobiltà di sua
ebrei nel tempio, modo che dichiarai
al prosapia, nel i63o
nominato vescovo fu
anche a Fontana. Ad Aspersione notai d' Osma ad istanza di Filippo IV, indi
chi presenta V Aspersorio [V.) al Papa, nel 63 traslato a Cordova, dove stu-
1 1
al vescovo ead altri. La benedizione del- diossi di far rifiorire la pietà e la scien-
l'acqua col sale si fa ogni domenica, o za nel clero, d'istruire
ed edificare il po-
nel sabbato, per conservarsi incorrotta, polo. Col suo zelo bandi gli odii e le ini-
su di che può vedersi il Dielich, Dizio- micizie, distrusse gli abusi eie supersti-
nario sacro-liturgico, agli articoli : Ac- zioni popolari radicate nel paese per la
qua e sua benedizione; Acqua e sua be- lunga dimora de' mori. A tal effetto e-
nedizione nella vigilia dell'Epifania, del- manò savi decreti, celebrò sinodi, intra-
la quale feci parola in fine di Liturgia. prese la visita della diocesi più volle,
Nel giovedì e venerdì santo l'acqua be- predicando il vangelo e donando ai tem-
nedetta si toglie dai pili, quindi si ri- pli ricche suppellettili. Spedito da Filip-
mette dopo la benedizione di quella che po IV ambasciatore del clero ad Urba-
si fa nel sahbato santo. Si apprende dal no Vili, die nell'alma città luminosi e-
Nardi, De parrochì t. i, p. 125, che sempi di vita ecclesiastica vi fece lavo- ;
prima ne'sabbati santi di Pasqua e Pen- rare molti vasi preziosi e nobili candel-
tecoste (V.)t benedetto eh' era dal ve- lieri d'argento, per farne dono alla sua
scovo il sacro fonte (prima d'infondervi cattedrale, a cui nel i635 si restituì ter-
i sacri olii) era permesso ai fedeli porta- minata l'ambasceria. Nel 1649 fu tras-
re a casa di quell'acqua benedetta, ciò ferito da Innocenzo X all'arcivescovato
che in alcuni luoghi ancora si fa. Nel voi. di Siviglia, mostrandosi qui pure padre
XLVII, p. 223, parlai di tali benedizio- de' poveri e tutore de' pupilli e delle ve-
ni fatte coll'assistenza de'greci, e del rito dove. Finalmente ad istanza del re, il
di questi per l'altra dell'Epifania. Che Papa a' 19 febbraio 1632 lo creò cardi-
l'acqua benedetta fu praticata anco per nale prete di s. Silvestro in Capite, indi
le case ne' tempi di mezzo, si legge nel venne dichiarato ministro di Spagna
Calogeri 37, p. t. 1 io e i32. Vedasi, presso la s. Sede, e come vide che si oppo-
Riflessioni intorno uso che dee farsi all' neva la legge della residenza della dio-
dell' acqua benedetta nel giovedì e ve- cesi, questa rinunziò. Mori in Roma nel
nerdì della settimana santa , Perugia 1653, d'anni 63, e fu sepolto nella chie-
1 78 1 . Domenico Maria Manni, Intorno sa de' domenicani in s. Maria sopra Mi-
alle pile dell'acqua santa di Firenze de' nerva, in uu sontuoso monumento del
secoli bassi, nelle Memorie di varia eru- Bernini, presso la porta laterale dalla
dizione della società Colombaria, Fireu- . parte dell'altare maggiore, con la sua sta-
7e 1747. tua in atto di orare, con magnifico elo-
P1MENTEL Domenico, Cardinale. gio, che dichiara eredi i poveri già sue
De' conti di Benevento, nacque in Sego- delizie in vita.
via e lasciate le grandezze di sua casa PINAB.A. Sede vescovile della Licia
professò nell'ordine de' predicatori, nel sotto la metropoli di Mira, il cui vesco-
P I N P I N 7,,
chiarissima famiglia di Genova, porta- didue mesi fa ridusse iti piena quiete, li-
tosi a Padova per apprendervi le leggi, berandola dai sicari e assassini che l'infe-
in 6 anni divenne professore dell' uni- stavano : in luogo del cardinal Aldobran-
versità. Restituitosi in patria, dopo poco dini lo nominò prò- penitenziere, pro-
piìi d'un anno venne ammesso nel col- prefetto di segnatura, ed ammise nelle
legio degli avvocali, indi passato a Ro- congregazioni del s.oflìzio, de'rili, di con-
ma vi allenii* da Pio IV, nell'età di 23 sultarle] concilio e degli affari di Fran-
unni, il grado di referendario di segna- cia, dichiarandolo legato delle pontificie
tura. Per la sua probità e talento s. Pio V galere e marina. Urbano VII gli affidò
nella riforma die fece del tribunale lo la prefettura di consulta, in cui lo con-
confermò, conferendogli l'uffizio di cor- fermò Gregorio XIV, il quale pur lo de-
rettore o uditore delle lettere contrad- stinò legato dell' Umbria e di Perugia,
dette e altri onorevoli impieghi, come lo dove fece risplendere la sua maschia vir-
deputò uno de' riformatori dei tribunali tù, lasciandone diversi monumenti. Cle-
di Roma, nominandolo luogotenente ci- mente VIII lo ascrisse alla congregazio-
vile dell'uditore della camera. Gregorio ne per la compilazione del settimo delle
XIII l'ebbe ia tal conto che Io negò al decretali, di cui in seguito Io dichiarò pre-
cardinal Sforza per suo vice-legato di fetto. Divenne vescovo Tusculano, poi di
Bologna, e lo destinò commissario apo- Porto, e nel 1607 d'Ostia, e decano del
stolico nella questione de' confini tra sacro collegio. Dopo aver assistito a sei
Narni e Terni, che esaurì con soddisfa- conclavi morì in Roma d'anni 70, nel
zione delle parti ; quindi lo die al cardi- 161 i, e fu sepolto avanti la confessione
nal Cornaro camerlengo per sostituto e della suddetta sua basilica, nella tomba
vice-gerente, carica che poi amministrò che si era preparata. Stefano Bui'One
come principale, avendola da lui acqui- ne pubblicò la vita in latino in R.oma nel
stata per 5o,ooo scudi. Nel $77, per ri- i 1616. Questo cardinale si guadagno la
nunzia del cardinal Perelti, poi Sisto V, stima universale pel suo amabile e mo-
ebbe il vescovato di Fermo, iti cui si mo- derato carattere, per l'incorrotta giusti-
strò padre degli orfani, delle vedove e zia e illibati costumi , solo tacciato di
de' miserabili per giovare al suo popolo
: eccessiva parsimonia, con la quale potè
introdusse nella città i filippini ed i ge- lasciare al nipote fondi e possessioni con -
suiti, a' quali fondò anche una casa a siderabili , ed alcuni feudi nel regno di
Montesanto , e restaurò diverse chiese. Napoli, tutti acquisti fatti da lui. L'OI-
Passati 7 anni, si dimise da quella chiesa, doino Ateneo Ligustico, parla del
nell'
e per 40,000 scudi acquistò un chieri- suo trattato rass. sali' autorità del Papa,
cato di camera, poscia funse molti e gra- che fu posto nella biblioteca Vaticana.
vi negozi e venne destinato nunzio in I- P1KEROLO (Pinerolitn). Città con
spagna da Sisto V. Nel punto però che residenza vescovile del Piemonte negli
slava per partire, il Papa a' 18 dicembre stati sardi, circondario di Torino, capo-
1 585 lo creò cardinale prete di
s. Loren - luogo di provincia e di mandamento,
zo iti Pancperna,poi arciprete della Chie- presso la sinistra sponda del Clusone o
sa dis. Maria Maggiore (V), del quale Clision, in bella situazione, alle falde d'u-
edilìzio fu benemerito per quanto vi fece, bertosa collina , ultimo scaglione delle
6o P N
I PIN
Alpi, che difende l'ingresso della valle di di Ratisbona e Cherasco doveva ren-
di
n
Peiosa ; sede d'un intendente di 2. clas- dersi al duca ma questi con
di Savoia;
se e di un tribunale di giurisdizione del un segreto articolo avea pienamente ce-
senato regio di Torino, da cui è distante duta la piazza ai re di-Francia, e per
q le^lie e 28 da Nizza. Cinta di mura, è non adombrare gli spagnuoli fìnse di la-
però irregolare e mal fabbricata, ma la sciarla in deposito per 6 mesi, però nel
sua cattedrale magnifica sulla piazza d'ar- 5 luglio i632 pubblicò la vendita, con-
mi è un edilìzio superbo. E dedicata a fermata poi dal trattato di Westfalia.
Dio sotto l'invocazione di s. Donato, con Durante la lunga occupazione francese
capitolo di 3 dignità, la 1." delle quali è furono condotte a perfezione le sue for-
l'arcidiacono, di 12 canonici, compresi il tificazioni, e vi si tenevano rinchiusi i
a due preti eletti dal capitolo. L'episco- dovuto nuovamente cedere a Vittorio A-
pio è poco distante dalla cattedrale. Al- medeo 11 duca di Savoia, i francesi ne
tra chiesa parrocchiale e con battisterio smantellarono bastioni, e danneggiati
i
ria l'erg: ne di Pinerolo (f7 .). Avvi pu- Benedetto XI F, colla bolla In sacro-san-
re un collegio reale ed una bella caser- età, de'23 dicembre 7-^8, diesi legge 1
sede d'Ivrea, e nel 18178 i.° arcivesco- Portogallo, ed abbellita da Sancio I del
vo da Pio VII
di Vercelli. Ripristinata 1 85, da Dionisio del 12 79 e da altri re.
1
1 824 ; gli successe Pietro Giuseppe Rey di Braga, di cui è ancora su (Fraga nea, di-
1
della diocesi di Annecy, alla qual chiesa chiarando a 7 giugno 1771 per i.° ve-
1
fu trasferito da Gregorio XVI nel i832, scovo Gio. Raffaele de Mendoza mona-
affidandogli in amministrazione questa di co girolamino di Lisbona, cui successe-
Pinerolo fino al 1 834, i" cui preconizzò ro: nel 773 Cristoforo de Almeida Soa-
1
si di Taranlasia, istitutore de' reali duchi seppe Antonio Pinto de Mendoza Airaes,
di Savoia e di Genova, commendatorede' della diocesi di Coimbra; nel 1797 Ber-
ss. Maurizio e Lazzaro. Persila dimissione nardo Bernardino Beltrao di Guimaraens
il regnante Pio IX nel 1848 lo nominò diocesi di Viseu. Essendo da diversi anni
all'arcivescovato di Sebaste in parLÌbus, la sede vacante, il re d. Michele nominò 1
r
dandogli in successore nel 1849 nig. Gu- vescovo e Gregorio XVI preconizzò nel
1
glielmo M.' Ronaldi di Torino. Al presen- concistoro de'i 7 dicembre 1 832 Leonar-
te ogni nuovo vescovo è lassato in fiorini do Brandao di Vinho di Souto diocesi di
5oo, essendole rendile della mensa scu- Lamego, filippino. Dal 1839 la sede è va-
di 5oo, la diocesi si estende per circa 22
1 cante. Oqni nuovo vescovo è tassato in
miglia e contiene più di 5o parrocchie. 900, ascendendo le rendite a circa
fiorini
PliMIIEL (Pinchelen). Citlà con re- 10,000 crociati portoghesi, poiché dal re-
sidenza vescovile di Portogallo., nella pro- gio erario fu il vescovo esonerato della
vincia di Beira,capoluogo di comarca, a pensione che pagava al tribunale dell'in-
6 leghe da Guarda e 20 da Lamego, sul- quisizione. La diocesi si estende per qua-
la sommità e a ridosso del pendio meri- si 7 leghe, e contiene diversi luoghi e ca-
dionale d' una collina, presso la sinistra stelli.
sponda del fiume del suo nome, influen- PINSCO (Pinseien). Città con residen-
te del Domo ,
per cui viene irrigata. È za vescovile nella Lituania (F.), nell'im-
cinta di mura. Contiene la cattedrale, cioè pero russo a 5o leghe da Minsk e 7$
,
Voliuia. La sede vescovile è antica, suf- staurazione della chiesa rutena e la rein-
fraganea del metropolita di Kiovia (f/ .). tegrazione della latina, a mezzo del suo
Leonzio suo vescovo sottoscrisse al con- legato Litta, ottenne l'annullazione delle
Michele metropolitano di Kiovia,
cilio di due sedi di Pinsk e di Tatitschew, e l'e-
pel alla lettera di questo prelato al Papa spulsione da Camieniecz dell'intruso ve-
Clemente Vili, concernente l'unione del- scovo Sierakowski. Questo argomento lo
la chiesa romana. Gli successe Giona, in- toccai anche a Mohilow. V. Ruteni.
di Raffaele che divenne metropolitano di PINTERVILLE. Luogo di Norman-
Russia, Pacomio, Oranisco, come ripor- dia, in cui nel 13o4 fu tenuto un conci-
ta il p. Le Quien Oriens chr. t. i , p. , lio sulla disciplina ecclesiastica. Bessin.
1285. La chiesa di Pinsco fu unita a quel- PIO I (s.), Papa XI. Nacque
Aqui- in
la di Turovia (V.), pure di rito greco-ru- leia città della Rufino
Venezia, figlio di
teno. Nelle Notizie di Roma si leggono i e fratello di s. Ermete soprannominato
seguenti vescovi delle due chiese unite di il Pastore. Alcuni lo annoverano tra'ca-
Pinsco e Turovia, di rito greco- ruteno, nonici regolari, che in Roma viveano uni-
nella Polesia in Lituania. Nel 1 ^3o Gior- ti e si regolavano con leggi comuni, come
gio Bulhak basiliano della diocesi di Vil- osserva Sangallo, Gesta de' Pont. t. 3, p.
na. 1769 Gedeone Horbacki basiliano 202. Essendo prete, dopo la morte di s.
della diocesi di Polosko,succeduto per coa- Igino, meritò d'essere eletto Pontefice ai
diutoria. 1
784 Gioacchino Horbacki del- i5 gennaio del 1 58. Proibì che le pos-
l'ordine di s. Basilio: nel dicembre i"-88 sessioni date per il divin culto servissero
gli fu dato in coadiutore con futura suc- ad altri usi. II decreto, Si per neglige/i-
cessione GiosafatteBuihak basiliano, col liam, cap. 27, dist. 2 de consacra t., con
titolo vescovile di Turovia. Nel 1808 vi- cui dicesi aver stabilito le pene a' sacer-
veva ancora il vescovo Gioacchino, ma doti, che per negligenza avessero nelle
senza coadiutore : da lui in poi la sede messa versata qualche parte del Sangue
delle duediocesiè vacante. Per alcuni an- di Cristo, diceil Sandini, Vitae PP. t.
ni in Pinsk vi ebbe pure una sede lati- I, p. 28, che non si trova in autore an-
na, eccone l'origine e il termine. Cate- tico. Apocrifo è parimente quello che in-
rina II divenuta padrona della maggior dusse alcuni a scrivere, ch'egli ordinasse
parte di Polonia, nel 3.° suo smembra- di celebrare la Pasqua (f.) nella dome-
mento, violando trattati i in cui avea pro- nica, mentre ciò era stato già comanda-
messo conservare intatto lo stato della to dagli apostoli, come riferisce Pontaco,
chiesa cattolica de'riti Ialino e ruteno, an- in Chron. Eusebii p. 28 \. Ordinò bensì
nullò 4 de'5 vescovati Ialini di LWonia, che gli eretici venuti dall'eresia de' giu-
i cui beni parte incamerò e parte die ai dei alla religionecattolica, vi fossero rice-
suoi generali e uffiziali, compresi quelli vuti e battezzati. Per questa eresia de'giu-
de' capitoli , seminari e altri luoghi pii. dei vedasi il voi. XXI, p. i3. Condan-
Eresse in vece di. proprio talento li 28 nò Marcione e Valentino eresiarchi, capi
settembre 1
790 due vescovati latini, uno àn'/narcioniti e valentinianì. Ad istanza
a Pinsk, l'altro a TafitscheìV, ove il rito di s. Prassede, figlia del senatore s. Pu-
latino non era conosciuto nominò al : dente, s. Pio I eresse nel palazzo di lei,
1
.°
Gasparo Casimiro Cieciscowski ve- in cui avea abitato s. Pietro, il titolo di
scovo di Kiovia, e al 2." destinò X inde- Pastore, dedicando in esso una chiesa, che
PIO IMO 63
porta il nome di s. Pudenziana , sorella pochecol resto della nobiltà fu Silvio cac-
confessore glorioso di Cristo, ma non già nato, rivolse tutti i suoi pensieri, laonde
martirizzato, ed all'autorità de'messali e ben presto si accpiistò fama di poeta esi-
breviari della Chiesa, che col rito di mar- mio e di oratore impareggiabile. A per-
tire l'onorano, risponde che in essi la venire a questa eccellenza s'informò alla
Chiesa non definisce per legittimo talli- scuola declassici latini e italiani ; studiò
to , ma si accomoda piuttosto in questi in Siena anche il diritto, ma poco, non a-
alla pietà e divozione de'fedeli. Fu sepol- vendo vi trasporlo, questo vivo invece mi-
to in Valicano e ne scrisse la vita Fon- trendo per le belle lettere e per l'erodi-
lanini, nella Storia letteraria, d'Aquile- zione, massime profana. La vivacità del
ia, lib. 2, cap. 3. Quatlro lettere si rife- suo spirito ed il criterio di cui fu larga-
a
riscono di questo Pontefice, la 1 . a tue- mente dotato supplì alla mancanza de-
a
ti i fedeli, la 2/ ai fratelli d'Italia, la 3. gli altri studi ecclesiastici, per cui fu in
d
e 4- a Giusto vescovo di Vienna. Tutte grado di trattareabilmente ogni piògra-
sono stimate apocrife dai moderni criti- ve affare e di salire in celebrità ili uot-
r
ci,non ostante che da mg. Godeau ve- lissirno, per avere arricchito I' intelletto
scovo di Vence, le due ultime principal- con altre cognizioni e perla felice sperien-
settembre 1406 ; quindi il Gigli nel suo credulo unito a'suoi nemici e al duca di
Diario saneseì. 2_, p. 329. lo dichiara na- Milano Visconti, lo privò de'beni laon- ;
genitori furono Silvio e Vittoria Forti- silea, seguito da Enea, e per aver ricorso
guerri nobile di Pistoia, i quali si erano contro Eugenio IV, fu deposto da tutti gli
ritirali in detta villa per economia edo- onori e dignità, per cui cadde in povertà.
64 pio PIO
Restato Enea perciò senza impiego, en- quel monarca, che lo fece coronare culla
trò per segretario con Nicodemo Scali- poetica corona, lo prese per segretario e
gero vescovo di Frisinga ; indi con Bar- consigliere e lo trattò come amico. Intan-
tolomeo. Visconti vescovo di Novara, che to curando Eugenio IV l'estinzione del-
recandosi insieme a Firenze,, quivi ven- lo scisma sostenuto da Felice V, l'impe-
ne chiamato in giudizio da Eugenio IV, ratore per tanto grave negozio lo mandò
per cui Enea entrò al servizio coi b. car- suo ambasciatore in Roma. Giunto Enea
dinal Albergati, il quale molto si valse di in Siena parenti, suo padre e gli a -
, i
sua opera e consiglio, indi l'ebbe a com- mici procurarono impedirglielo nel ti- ,
pagno in alcune legazioni, come ad Ar- more che il Pontefice lo punisse per aver
ras per riconciliare il duca di Borgogna parteggiato e servito contro di lui il con-
partigiano degl'inglesi, con Carlo VII re ciliabolo e l'antipapa, ma non si lasciò
di Francia. Inoltre il cardinale spedì E- vincere da tali congetture.
nea suo segretario nella Scozia per paci- Appena Enea giunse in Roma, si pre-
ficare il re Giacomo II con Enrico VI re sentò ad Eugenio IV e gli diresse un di-
d'Inghilterra, con molto suo onore per la scorso così elegante e leale, che non solo
riuscita. B. educe dalla Scozia, Enea pas- pervenne a giustificarla sua condotta, ma
sò in Basilea e fatalmente prese parte al- ottenne generoso perdono, fu assolto da
le funeste discordie che divisero i pachi due cardinali dalle censure in cui era in-
da Eugenio IV. Imperocché il concilio lo corso, e divenne a lui ben accetto, e segre-
fece scrittore de' brevi, abbreviatole del- secondo alcuni, oltre di che lo uo-
tario
le lettere apostoliche, e diverse volle fu minò canonico di Trento: quanto allosci-
scelto a presidente della deputazione del- sma, il Papa spedì due legati in Germa-
la fede, tribunale di censura composto di nia a pacificare gli animi. Intanto a' 23
12 individui, cui ogni mese eleggevasi il febbraio i44? morì Eugenio IV, e ad E-
presidente. In questo uffizio di sovente nea, quale ambasciatore imperiale, fu af-
a
pronunziò eloquenti orazioni, e desiò me- fidata la guardia della 2. porta del con-
raviglia quella sulla traslocazione del con- clave, con gli altri ambasciatori, com'egli
cilio a Pavia, soggetta al duca di Mila- slesso narra nel Comment. de reb. Da-
no, rifiutando Avignone, Udine e Firen- sileae, nel descrivere l'elezione di Nicolò
ze. Per la sua integrità e destrezza nel V. Questi ammirando il parlar grave di
maneggio de'negozi, il concilio di Basi- Enea, concetti e lo stile gentile e robu-
i
lea tre volte lo mandò legato ad Argen- sto del suo eloquio, lo dichiarò suo se-
tina, una a Trento, due a Costanza, una gretario e suddiacono apostolico, e nella
a Francfort, due in Savoia, e da per tut- sua coronazione gli fece portare la croce
to conseguì quanto per lui si richiedeva pontificia. Ritornato Enea in Germania,
ad universale soddisfazione. L' adunan- Federico III se ne servì in altre amba-
za di Basilea, divenuta conciliabolo, ebbe come di Milano e di
scerie, Napoli, e lo
ordine da Eugenio IV di sciogliersi: ma nominò vescovo di Trieste, a cui lo preco-
in vece pretese deporre Eugenio IV, e- nizzò Nicolò V a'5 luglio 1 44? : a Mila-
leggendo nel 4^9 in antipapa Felice V,
1
no vi si recò per la morte del duca, onde
al cui conclave assistè Enea qua! chieri- far valere le ragioni dell' impero, a Na-
co di ceremonie. Pel di lui credito l'an- poli per combinare con Alfonso V re d'A-
tipapa lo volle per segretario, e ben pre- ragona il matrimonio di Federico III con
sto se ne guadagnò la stima e 1' amore. Leonora di Portogallo. Nel i4^o Nicolò
Dovendo Felice V mandare un amba- V lo trasferì alla sede patria di Siena, per
sciatore all'imperatore Federico III, scel- amore della quale ricusò quelle di Var-
se Enea, il quale si rese tanto accetto a mia e di Ralisbona che loaveano poslu-
PIO P I O 65
Inlo. Continuando il vescovo Enon n fun- la contentezza di convincere gli uditori;
gere l'uffizio eli ambasciatole imperiale, se non die per l'inattesa morte di Nicolò
avvisò il Papa del desiderio di Federico V, nuovi interessi e passioni insorsero, on-
III di recarsi in Roma a ricevere da lui de il congresso fu disciolto.
le insegne reali e imperiali, tranquillan- I principi di Germania consigliarono
dolo Dileguò pure quei
sui timori spaisi. l'imperatore di francarsi dalla soggezio-
de'sanesi che già aveano espulso nobi- i ne de' Papi dicendo esser e^li più ser-
,
li, ed a Pisa incontrò Leonora accompa- vo che signore in Italia ina Enea colla ;
gnata dai suoi portoghesi, che poi a' i3 forza del suo parlare e con valide ragio-
l'ebbra io ìf^i condusse a Federico HI ni persuase Federico III a rigettare sif-
fuori di porta Camollia in Siena e li con- fatte insinuazioni e mandare lui al nuo-
giunse in matrimonio, per cui ivi fu al- vo Pontefice Calisto III per prestargli giu-
zata una colonna monumentale e il Pio- ramento di fedeltà. Enea si recò in Ro-
turiochio rappresentò I' avvenimento in ma, e adempito l'incarico, si congratulò
un bel quadro nella libreria del duomo. col Papa della guerra stabilita contro gli
Enea precedette l'imperatore in Roma, infedeli. A toglierne gl'ini pedi nienti e per
'e nella sua assenza per l'andata aNapo- la necessaria paced'Italia, Calisto III man-
li custodì il giovane Ladislao re d' Un- dò in Napoli Enea, per indurre Alfonso
gheria, e poscia lo seguì in Germania, ove V a rimuovere il conte di Pitigliano e
disimpegnò anche le parti di nunzio di Giacomo Piccinino dalla guerra che fa-
Nicolò V in Austria, nell'Ungheria, nel- cevano a'sanesi, come quello che molto
la Boemia, in Moravia e nella Slesia, non poteva sull'animo del re, quale mosso il
che a tre diete di Germania, nelle quali dalle sue persuasive si associò alla sa-
fu arbitro assoluto, come egli stesso at- cra guerra. Ritornato dqpo alcuni me-
testa ne'suoi Commentari Uh. i. Federi- si in Roma , il Papa lo accolse con pa-
co III egualmente Io mandò con ampli role affettuose e per premiarlo di quan-
poteri ai boemi, discordi per volere La- to avea operato, a'18 dicembre i/\.56 lo
dislao in loro re. Riuscito con gran sod- creò cardinale dell'ordine de'preti, con-
disfazione del principe in sì difficile mis- ferendogli per titolo la chiesa di s. Sabi-
sione, Enea ricevè l'altra di recarsi alla na, non la diaconia di s. Eustachio, co-
dieta di Ratisbona per conchiudere la me erroneamentescrissero alcuni, confu-
guerra contro i turchi. Alla presenza di tati dal Cardella, lìlem. ist. de' cardinali
Filippo duca di Borgogna e Lodovico di t. 3, p. i34- Affranto Enea dalle fatiche
Baviera, parlòcon tanta potenza di ragio- e da tanti viaggi e ambascerie, celebrate
ni, che si deliberò la guerra ad unanimi- con elogio dal Campano, come per libe-
tà di suffragi, per liberare il gran sepol- rarsida un malore che di continuo lo tra-
cro di Cristo : tutta volta con dolore re- vagliava, andò ai bagni di Viterbo, tro-
stò deluso il suo zelo, poiché i principi vandosi assai bisognoso, non avendo po-
per diverse ragioni, senza aver nulla sta- tuto in 23 anni di carriera diplomatica
bilito, tornarono alle loro case. Federico sopperire ai più necessari bisogni, come
IIInon perciò si perde di coraggio, e con- si legge neW'epist. 365ad card. Papien-
vocata nuova dieta in Francfort volle , seni. In fatti molti patimenti soffrì per
cb'Enea v'intervenisse, onde colla sua ma- terra e per mare, sino ad essere spoglia-
schia eloquenza volgessegli animi alla sa- to dai masnadieri , ridotto in cattività e
cra guerra. Nel congresso provò con lu- gittato in prigione, e ben 20 volte cadu-
cida orazione, da quella santa guerra di- to in pericolo di morte. Mentre era ai ba-
pendere ancora la salute di Europa e la gni, morì Calisto III in Roma, ove resti-
Joro) ; il 3.° quando portatosi in iNapo- trova nella biblioteca de' filippini, cod.
li, Alfonso V voltato a 'suoi cortigiani dis- let. b, n.°-i Si, p. 97, dopo avere invoca-
se loro : eccovi il Pontefice romanoj il to il decreto del predecessore, che avea
4-° lo ricordai nel voi.XXIX, p. i58; dichiarato il reame decaduto in favore
il quando in Roma un cardinale ve-
5.° della Chiesa per morte di Alfonso V, e
dendo nella sua arma le lune, disse esi- l' interdetto messo ai luoghi die ubbidi-
stere una predizione che il Papa futuro vano a Ferdinando. Essendo in cima dei
dovea avere quello stemma. Altre pre- suoi pensieri la difesa della minacciata
dizioni al pontificato riporta l'Oldoim, cristianità e di proseguire con più ener-
A cidi t. in Ciaccon. t. 2, p. 1 o 1 7. Ad es- gia la guerra contro gli ottomani, per re-
so fu esaltato nel 3.° giorno di conclave primere le formidabili conquis-te che fa-
o 8.° dice Dercastel), in cui si trova- cevano, pubblicò il congresso di Manto-
(7.
rono 8 cardinali, in età di 53 anni e con-
1 va, che descrissi nel voi.XLII,p. 189 e
cordemente nel i458 a' 19 agosto, secon- seg., mentre ne! voi. XVlII,p. 56 e seg.
do ISovaes, la Cronaca bolognese, il Mal- narrai quanto fece per riunire principi i
volli, Storia di Siena, e l'Infessura; a'20 cristiani a danno del nemico comune;
dice il Platina, a'21 ['Istoria sanese, ed a' s. Mariadi
dell'istituzione dell'ordine di
28 l'autore della storia di questo conclave^ Betlemme (F.) per difendere le isole del
die fu uno de'più fecondi di brighe, che mar Egeo della generosa ospitalità data
;
narrai ne' voi. XI, p. 67, 283, XV, p. in Roma a Tommaso Paleologo despota
XXI, p. 233, 240, 245, dicendo ancora di Morea e fratello dell'ultimo impera-
del saccheggio dato alla sua cella e alla tore de' greci, ed altri cacciati dai tur-
sua casa. chi, a cui die la rosa d'oro benedetta, e
Col nome di Pio II si fece coronare dono oltre il braccio di s. Gio.
ricevette in
nella basilica Vaticanadal cardinal Pro< Battista (chedonò a Siena), il capo ve-
spero Colonna i.° diacono, e nello stesso nerando di s. Andrea apostolo (1! quale
giorno in cavalcata si recò alla Latera- dai Piccolomini fu preso a patrono), che
nense pel solenne possesso, in cui corse nel 1462 portò alla basilica Vaticana con
grave pericolo di vita tra quelli che col- solennissima Processione^.) fra' canti-
le spade pugnavano avanti il suo cavallo ci, l'entusiasmo e la vivissima espansio-
per impadronirsene. Dopo la funzione ne de' di voti affetti di tutto il popolo di
PIO P I O 67
Roma ; finalmente dissi della lettera clic ri che lo molestava, come pure per ri-
scomunicando il duca d' Austria, come Puglia, sostenuto dai francesi, e lo scon-
toccai nel voi. XV, p. 168 ed altrove. fisse a Troia : il Papa aiutò il primo. Ad
Alcuni dicono che in Mantova creasse un tempo i germani si battevano eontro
cardinale il nipote Francesco Todeschi- gli ungheri, gl'inglesi benché divisi tra il
noverò in adozione, concedendo loro col rono il passo al nemico comune ebbero
cognome il proprio stemma. Per le guer- la punizione. Il Papa espulse da'suoi do-
re ricordate a Mantova, descrivendo il mimi quelli che vaghi di novità e di pe-
congresso, le fatiche del zelante Pontefi- scare nel torbido, vi promovevano il di-
ce non ebbero effetto. Trattato sempre sordine. A mezzo di Federico signore di
magnificamente come nell'andata, Pio II Urbino e di Alessandro Sforza signore di
partito da Mantova ripassò per le men- Pesaro, impedì al Piccinino di unirsi ai
tovate città, e nel febbraio 1461 si re- francesi a danno di Ferdinando d' Ara-
Siena e vi si trattenne sino al
stituì a gona da lui protetto. Scomunicò il Ma-
settembre per profittare de'bagni di Ma- latesta, che per vendicarsi occupò alcu-
cereto e Petriolo per la flussione d'umo- ne terre della Chiesa, cacciò il cardinal
68 PIO PIO
legalo e manomise le Marche: però il P.i* Papi, ed essendo rovinale le sue scale le
pa eli mosse contro Federico d'Urbino e rifeceponendovi a'piedi le statue de' ss.
Napoleone Orsini, che ricuperarono Si- Pietro e Paolo e come Paolo V le col-
;
uigaglia, presero Fano e gli tolsero par- locò in nuove basi rispettando di lui
, i
te del territorio di Rimini, come raccon- stemmi, vi aggiunse i propri, come dissi
tai a s. Marino, dicendo che pei soccorsi 25o;però avendole il
nel voi. XII, p. re-
dati dai repubblicani per questa guerra, gnante Pio IX rimosse nel 1847 per so-
Pio li die loro in feudo alcune terre. stituirvi quelle magnifiche ch'erano nella
Inoltre il Pontefice s'interpose nelle ver- basilica Ostiense, fatte scolpire per essa
malica sanzione in Francia, come nata tue coi basamenti al principio dell'in-
nello scisma di Basilea, presso i re Carlo grèsso interno della sagrestia, dopo aver-
VII e Luigi XI, avendo onorato il pri- le fatte ritoccare, per conservarne la me-
mo col titolo di difensore della fede. As- moria. A tale capitolo Pio li donò Pog-
salita Roma da 1^62,
fiera pestilenza nel gio Donadeo in Sabina, nella quale eres-
Pio II passò a Viterbo per prendervi i se la collegiata di Magliano, che onorò di
bagni, ma come neppur qui si trovava sua presenza nel viaggio d' Ancona. Nel
colla corte garantito dall'infezione, si tra- i464 fio II imposesilenzio sulla contro-
sferì a Bolsena e poi a Corsignano che versia insorta pel Sanguedi Cristo (f^.).
esaltò a sede vescovile col nome di Pieri' in mezzo a queste cure sempre più cre-
za, al quale articolo ho descritto tutte le sceva nell' animo del Pontefice l'ardente
quel suo luogo di nascita. In detto anno formidabile Maometto II, che estenden-
eresse ancora le sedi vescovili di Lubia- do le sue conquiste faceva deplorabile ec-
na e Montalcino. cidio de'cristiani. Formò una lega, armò
Nel i463 con la bolla In minoribus una flotta, eccitò alla crociata Luigi XI re
agentes, de' 26 aprile, Bull. Rom. t. 3, di Frauda eFilippoducadi Borgogna col
par. 3 , p.100, Pio II cassò ed aunullò donalivodello stocco benedetto, esi porlo
tutte le opere da lui scritte in favore del in Ancona per porsi alla testa della crocia-
vere errato nella gioventù come s. Pao- nastero del Soratte, e per Otricoli, dove
lo, per seduzione e ignoranza, e ritratta- sbarcòj'Narni, Spoleto, Asisi, Fabriano e
re gli errori propri come s. Agostino, e- Loreto^.), arrivò ad Ancona a' 19 luglio,
sortando tutti a seguirlo vecchio non gio- ricevutocon sommo applauso da un popo-
vane, Pontefice non privato, a rigetta- lo infinito. Il Lambertini,Z?e can. ss. 1. 2,
re Enea Piccolomini, ed abbracciare Pio n.° io, scrive che Pioli nel i464p a i"l' da
11. Eguale ritrattazione a vea fatto da ve- Roma per Siena, alfine di prendervi ba- i
scovo, come notai nel voi. XIV, p. i5c), gni petriolani, onde rimettersi da una ma-
mentre nel voi. V, p. 268, dichiarai co- lattia sofferta, e che dalla diocesi sanese
me annullò i preliminari tra il concilia- s'avviò per Ancona: in vece il Novaes nar-
bolo ed boemi. In Sieua eresse un por-
i
ra, che da Siena passò in Roma, indi si
belf], disponendo con ordine i sepolcri dei sero a retrocedere. Ne' voi. II, p. 48 e 5o,
PIO PIO %
XII, p. ag6, XVIII, p.58,XXII,p. 120, e mollo ammaestrato nelle lettere demen-
XL1II, p. 23, XLIV,p ia5, XLIX, p. tili, eloquentissimo, stimato uomo buono
4<), con diffusione raccontai la lega con- e giusto, amatore della pace e zelatore
chiusa, In flotta pontifìcia armata, l'estre- della fede, come lo dichiararono s. An-
ma unzione che l*io li ricevette per la tonino, Cronaca par. 3, tit. 22, cap. 17,
2/ volta, e l'esclamazione contro i medici ed il cardinal Ammanati nelP orazione
per non averlo avvertito del pericolo di pel successore. Questi poi,
che tanto lo co-
vita la morte,
; solenni funerali, le ora-
i nobbe, neWepisl. 46 gli rese il seguen-
zioni funebri, precordi lasciali in Anco-
i te giusto e grande elogio. Era Pio 11 un
na, il cadavere portato in Roma nel Va- sovrano Pontefice pieno di belle virtù,
ticano e poi trasferito in s. Andrea della commendabile pel suo zelo per la religio-
Valle de'Tealrnì^y.), e (pianto lasciò per ne, per l'integrità de'suoi costumi, per la
la sacra guerra, alla quale istantemente fermezza del suo spirito e per la sua pro-
esortò il sacro collegio. fonda erudizione. Era di piccola statura,
Essendo Pio II in Ancona si aggravò, di capelli prima di tempo canuti, di fàc-
pel flusso si pose in dopo 2 giorni
letto, e cia bianca e dimostrante maggior età, di
di lenta febbre morì a'i4 agosto 1 4^4-5 a occhi spiranti severità insieme e piacevo-
2 ore di notte, per testimonianza ocula- lezza, di corpo robusto, ma stenuato dal-
re del vescovo Patrizi Piccolomini, da le fatiche de'lunghi e frequenti viaggi, dal-
preferirsi a quella di Platina e Ciacconio le vigilie e da continui incomodi della tos-
che dicono a'avendo domandato e
16, se, di calcolo e di podagra, che spesso lo
ricevuto i sagramenti. Nel momento che riducevano ad uno stato pericoloso. Fa-
spirò fu veduta l'anima sua portata in dare udienza ancorché ammalato,
cile in
cielo dagli angeli, dal b. Pietro Teutoni- parco nelle parole , ma giocoso e faceto
co o Cornelio calabrese, monaco camal- nella conversazione, nemico giurato de'
dolese. Visse 58 anni, 9 mesi e 28 gior- falsane dei relatori, e sempre ameno co-
ni, avendo governata la Chiesa con zelo gli amici, alcuni de'quali voleva ogni gior-
apostolico 5 anni, 1 1 mesi e 25 giorni ; no seco a tavola , la quale per quanto si
dopo aver creato in due promozioni 1 1 potesse faceva imbandire all'aria aperta.
cardinali, tra'cjuali il celebre Ammana- In essa fu sempre moderatissimo e con-
ti-Piccolomini. Dopo la sua morte, ben- trario a'eibi delicati o per qualità o per
ché assai compianta, fu mossa fiera per- condimento. Facile ad inquietarsi, ma più
secuzione a' suoi famigliari e general- facile a rimettersi incalma e a perdona-
mente al nome sanese, non senza scan- le le ingiurie; onde che non riprese mai
dalo ; calamità ch'egli vivente avea con chi di lui sparlasse volendo che in una ,
ripugnanza e fremito veduto nella mor- citlà libera tutti fossero liberi a parlare.
te de' predecessori, coi loro famigliari e L'Oldoino neìi' Addìi, al Ciacconio più
concittadini, massime contro quelli che ampiamente descrive il carattere di Pio
ne avevano meritato la benevolenza, co- II: ben a ragione dunque gli si adattò
me notai meglio a Famiglia pontificia. il verso di Virgilio: Sum Pius Aeneas fa-
che gli stessi suoi paesani gli legarono le con lo stemma de'Piccolomini e l'epigra-
mani con tratti di mala corrispondenza, fe : Gloria. Senensis D. C. Piccolomini.
a
pure da magnanimo soleva dire Si fac- : La 2. con l'iscrizione: Velocìler scriben-
cia sempre bene a'sanesi, quando anche tis sobolcsj nell'esergo, Ne tanti ecclesia e
non lo vogliono. Fu Pio 11 savio legista pacisq. amantis ddealur memoria. Si
1
7o PIO PIO
vede pure una tavola con libri, in uno dei allredi diversi dotti fu stampala in Franc-
quali si legge Imposita turcarum lcx }
: fort, e colle opere del Pontefice nel 1 55
alludenti i libri alle molteopere che com- in Basilea. Incominciò a scriverla anche
pose. La 3." col motto: Optimo principi, AndreaContrario, che ne abbandonò l'im-
in memoria dell'insigni qualità del suo a- presa quando fu bandito da Pio 1 1 da Ro-
nimo. L'illustrazione di tali medaglie e ma e dallo stalo. Ciampini ae\YExamen
di altre 4 5
si legge nel Bòoafmi, Numism. lib.Pont. riporta l'epistola di Pio 1 1 a Carlo
colte in due tomi e stampate ad Helm- C. H. Verdière, Essai sur Aeneas SyU
stad nel i6pq, cioè la Cosmographiaj vius Piccolomini. Vacò la chiesa 5 giorni. 1
V Historia bohemica j In libros A. Panor- PIO III, Papa CCXV. Francesco To-
milae ec. Alphonsi regis commenta rins; deschini Piccolomini, nacque a'g maggio
ffistoria Friderici 111; Commentario- i439 in Siena, altri dicono inSarteano
rum historicorumj De concilio Basileen- nella contea sanese, altri in Corsignano
òij Epitome decadimi Biondi. Tra le al- poi Pienza : certo è, come dissi a quell'ar-
tre opere ricorderò : Della miseria dei ticolo, che ivi come lo zio vi fu battezza-
corti giani j Dell'arte della grammatica al to. Ne furono genitori, Nanno Todeschi-
giovine Ladislao re d 'Ungheria j il Poe- ni, uomo ricchissimo di Sarteano, e Lao-
ma sulla Passionej"òi orazioni tutte di- domia sorella di Enea Piccolomini poi
rette alla pace de' re, alla concordia dei cardinale e Papa Pio I1(V.), il quale lo
principi, alla tranquillità delle nazioni, prese in adozione e gli die il proprio co-
alla difesa della religione e alla quiete del gnome e stemma de' Piccolomini {V .). ' Si-
inondo; un gran numero di lettere, men- no dai primi anni mostrò speditezza d'in-
tre ne'suoi verdi anni dettò circa 3,ooo gegno, senno e inclinazione alla virtù. Sot-
versi, gran parte de'quali audò smarrita to l'amorevole cura del dotto zio, si ap-
a Basilea. In tutte queste ed altre opete plicò allo studio delle belle lettere, della
si ammira abbondante ed eletta proprie- storia, della teologia e singolarmente del
tà di vocaboli, vagbezza d'immagini, chia- diritto canonico , a cui diede opera nel-
rezza di frasi, stile elegante e dignitoso. 1' università di Perugia, dove ne ripor-
La sua biblioteca e quella di sua famiglia tò la laurea di dottore. Divenuto lo zio
col titolo Commentarla, ec, riveduta da vo della comune patria Siena, in cui co-
Francesco Piccolomini arcivescovo di Sie- me zelante pastore sostenne molte e gra-
na, chela pubblicò in Roma nel 1 584» vi fatiche, per sedarvi i tumulti che te-
che si attribuì da lui a Gio. Gobelino Per- per la divisione della nobiltà de' monti.
sona famigliare dello stesso Papa, men- Nello stesso anno Pio II a' 5 marzo o
tre sono commentari scritti dal Papa
i maggio lo creò cardinale dell'ordine dei
stesso, di cui Gobelino fece copia, come diaconi e per diaconia gli assegnò la chie-
si apprende da un codice della bibliote- sa di s. Eustachio, indi fu dato in pro-
ca Corsiui. La medesima vita fu compi- tettore ai camaldolesi, e nel 1461 di-
lata ancora da Giannantonio Campano chiarato legato della Marca. Perla sua
vescovo di Teramo, la quale insieme con prudenza e valore, quaudo Io zio parli
PIO PIO 71
per Ancona onde porsi alla lesta della Detestò il cardinale simonia con cui
lu
crociata, lo lasciò suo legato e vicario in Alessandro VI consegui il pontificato;
Roma, dove ritornato cadavere lo fece Papa nel
tultavolta questo C)4- '° "'an- 1
tumulare nella cappella da lui eretta per dò Toscana legato a Carlo Vili redi
in
riporvi la testa di s. Andrea, nella qua- Francia, venuto armato contro gli ara-
le cardinale fondò una cappellania se-
il gonesi di Napoli e per rivendicar le ra-
condo alcuni, ma ilTorrigio, Grotte Pra- gioni degli angioni; ma non fu ricevuto,
ticane p. 23 1, attribuisce la dotazione né ammesso a trattative pel rancore che
a Francesco Bandini Piccolomini arci- i francesi conservavano contro lo zio Pio
vescovo di Siena, pronipote di Pio II. li perchè nella guerra di Napoli avea
,
L'imperatore Federico 111 avendo do- favorito e si era imparentato cogli ara-
mandato a Paolo II un legato per la die- gonesi, a danno degli angioni. Nel 1496
ta di Ratisbona, il Papa vi deputò nel il Papa lo nominò vescovo di Pienza e
1 47 i il cardinale, che univa a molto in- Monta Icino, che governò sino al 1498.
gegno e studio, perspicacia e modi gen- Nel i497 quando Alessandro VI in con-
tili, che gli procacciavano la benevolen- cistoro die il ducato di Benevento e Ter-
za de' principi. In quel congresso alla pre- ragna al proprio figlio Giovanni Borgia,
senza de' principi di Germania, perorò solo il cardinale vi si oppose con eroico
con gran zelo ed energia a favore della coraggio. Morto Alessandro VI ,
per la
a
cristianità nuovamente minacciata dal- 3. volta il cardinale entrò in conclave, il
l'impeto de'turchi, per le scorrerie fatte quale fu prolungato dalle violenze di Ce-
in Cari tv/ ia e nella Croazia, e rappresentò sare Borgia, altro figlio del defunto, e dal-
occorrere forze poderose, non le lievi sta- la presenza de'francesi in Roma, che poi
narrando il vescovo di Te-
bilite, tutto partirono per Napoli a guerreggiare cogli
ramo Campano che l'accompagnò. Tro- spagnuoli. Quanto riguarda il conclave,
vandosi in Germania seppe la morte del le prepotenze di Cesare amico del cardi-
Papa e l'elezione di Sisto IV, per cui ri- nale, onde poi per sicurezza lo fece cu-
tornò in Roma a render couto della le- stodire in Castel s. angelo, per salvarlo
gazione; indi si ritirò alla sua diletta dagli Orsini, e della cella toccata al car-
cbiesa di Siena, dove adempì tutte le par- dinale, lo raccontai ne' voi. VI, p. 47> XI,
ti di sollecito e vigilante pastore, facen- p. 67, XV, p. a85, e XLIX, p. 7 Nel- 1 .
dosi vedere rare volte in Roma. Sisto IV la Vita di Nicolò Bonafede, scritta in par-
nel i.}83 gli affidò in amministrazione te da lui stesso (del quale parlai anche
la chiesa di Fermo, che governò sino al ne' voi. XXXVI,
263, XL, p. 262), sip.
i5o3, come dissi con altre notizie, e se legge come essendo quel celebre perso-
!o zione fosse stato vescovo, nel voi. naggio di s. Gi usto diocesi di Fermo, mol-
XXIV, 36; quindi gli conferì la so-
p. to conosceva il cardinale, nonché era in-
printendenza di Massa Trabaria, colla trinseco di Cesare, il quale influenzan-
presidenza dell' abbazia di Farfa, dove do i numerosi cardinali spagnuoli creatu-
guadagnossi la stima e l'alletto di tutti re del padre e per la sua possanza vole-
que'popoli, non meno per la sua solleci- va un Papa di suo genio, ed agognava la
tudine, che per gì' illibati suoi costumi. siguoria di Siena a danno de'Petrucci.
Innocenzo Vili gli affidò la legazione Cesare preferiva il cardinale Antoniotto
dell' Umbria, sconcertata e divisa dalle fa- Pallavicini, che essendo nemico di Bona-
zioni, lacerata e sconvolta per le civili di- fede, riuscì a questi di persuadere Cesa-
scordie, che colla sua saviezza e pruden- re che le non sarebbero riuscite,
pratiche
za sopì ed eliminò, restituendo la pro- in vece proponendo il Piccolomini ama-
vincia all'anteriore quiete e tranquillità. to e rispettato da tutti e idoneo alla su-
-
7u
PIO PIO
prema dignità, come bei» accetto ai so- condanuò ed essendo il cardinal Piccolo-
vrani, e uon dare sospetti per non essere mini virtuosissimo, non si deve precipita-
passata buona intelligenza tra lui, Ales- re il giudizio sulle promesse fatte in ante-
sandro VI ei cardinali spaguuoli, ai quali cedenza da ambedue, e considerarle qua-
ed a Cesare resterebbe grato. Allora Bo- li dimostrazioni di riconoscenza pel favo-
nafede ebbe l'incarico di esplorare l'ani- re offerto e non per mercede del futuro
mo del cardinale Piccolomini, che udito benefìzio.
tutto il negozio, baciandolo e ringrazian- Ecco come il Novaes racconta questa
dolo cou elfusione, gli die facoltà di pro- elezione. Entrarono in conclave 36 o 3? o
mettere lutto quanto si bramasse, salvo 38 cardinali, che trattando dare al mon-
il proprio onore e quello della sede apo- do cristiano il successore di Alessandro
stolica, laonde veuue stabilito di pronao VI, vi agognava il cardinal ci' Amboise,
verne l'esaltazione, di concerto cou Gia- però deluso dal cardinal Rovere poi Giu-
como Piccolomini fratello del cardinale, lio II, essendo questi nulla meno deside-
che recatosi da Cesare ne combinò i patii, roso del triregno. Dopo alcuni contrasti
sottoscritti quindi dal cardinale. Intanto de'sacri elettori, in parte distratti dalle
Bonafede adoperò con altri potenti
si fazioni, in parte propensi a favorire le
spagnuolo, vescovo d'Elna non Elvas , fu condotto per la prima adorazione dei
accortamente si adoprò per la felice riu- cardinali ,
prese il possesso ueila basi-
scita; regolando il suo cardinale che di- lica Vaticana. Dichiarò governatore di
ligeva gli spaguuoli, e guadagnati fran- i Roma il Bonafede, poi confermato dal
cesi, l'elezione fu compita, onde nella successore Giulio li, promettendogli che
i5o3, con soli 26 giorni di pontificato, rum tnarum 5o3, vedendosi il Papa in
1
e di età anni 6^., mesi 5 e giorni io. Pe- trono in mezzo a due cardinali, che pren-
rì non senza sospetto di veléno, propina- de sotto la sua protezione Cesare Borgia.
togli per commissione di Pandolfo Pe- Il Bonanni, Numis. Pont. t. i,p. i3y,le
trucci signore di Siena, come il Panvi- riporta in un ad altre tre. Lo Scilla, Mo~
nio nella vita ed elogio di Pio III dice nete pont. , riferisce che per Pio III fu
essere stata la faina; della quale opinio- solo battuto lo scudo d'oro. Questo Pa-
ne furono molti secondo Mal volti, Hist.
il pa fu universalmente compianto, per l'e-
Seneiis. lift. Questo sospetto
8, par. 3. gregie sue virtù e per le speranze che di
non è fuor di ragione, imperocché Pio sé prometteva. Lo commenda Pietro Del-
III non vedeva di buon occhio che Pe- fino, Epist. 79 e 97, lib. 7; e Natale Ales-
trucci si fosse usurpato il dominio della sandro, Hist. eccl. t. 8, art. 12, come
patria eia tiranneggiasse; e Pandolfo a- insigne in eloquenza, prudenza, religio-
vea a confidente e consigliere Antonio da ne, innocenza e gravità. Più lungamen-
Venafro, uomo capace d'ogni macchina- te parla di sue virtù mordace Galim-
il
zione e di fomentar qualunque reo divi- berti vescovo di Gallese, Vite e fatiime»
samento, come osserva il Gigli nel Dia- vwrabilì. Vacò la s. Chiesa 12 giorni.
rio sanese t. 1, p. 2o3. PIO IV, Papa CCXXXIV. Giannan-
La morte gì' impedì di' eseguire lo- i gelo de Medici, nacque in Milano a'3i
devoli disegni che avea concepito, per la marzo i499 da Bernardino e Cecilia Ser-
riforma degli abusi con un concilio ge- belloni dama illustre: a Medici famiglia
nerale, ch'erasi proposto di convocare do- ho parlato da cui derivò, de'suoi
di quella
po due anni, e di partire contro il turco, parenti con altre notizie, ed a Palazzo
come si legge in Raffaele da Volterra, nel- Altemps, del suo nipote di tal cognome.
\a Storia de' Pont, j benché erasi progno- Narra il Ciacconio che essendo bambino
sticala la vicina morte, quando nella co- in culla, nella sua camera comparve una
ronazione si bruciò la stoppa, scioglien- innocua fiamma, che vagando per essa
dosi in pianto. Ne'novendiali ne pronun- accese poi la lucerna; fenomeno che fu
zio l'orazione funebre Domenico Crispi ;
preso per preludio di futura grandezza.
venne sepolto in Vaticano nella cappella 1 suoi studi con impegno li fece prima
di s. Andrea presso lo zio, in un bel se- in Pavia, poi inBologua, ove s'istruì nella
polcro di marmo che vivente erasi pre- filosofìa, medicina e giurisprudenza della
parato per sé e per Agostino Piccolomi- qua! ultima ottenne la laurea di dottoro.
ni suo nipote, donde poi nel 161 4 fu Ritornalo in patria ed insorta grave di-
74 IMO PIO
scordia tra'nobili, per la riputazione che questo Papa, pose al collo del cantore
erasi formato, fu scelto arbitro e felice- una ricca collana d'oro per giubilo.
mente compose le vertenze, come pacifi • Dopo la morte di Paolo /^Caraffa,
coil fratello Giangiacomo col duca Fran- a'g settembre r 55q entrarono i cardina-
cesco li. Assunto l'abito clericale d'anni li in conclave, che fu lungo per la discor-
28, si portò in Roma a' 26 dicembre dia de'44 saci- ' elettori e altre cagioni ri-
ì5i r
], cioè nello stesso giorno e ora in portate dal Rinaldi a detto anno n.° 35.
cui32 anni dopo ebbe il triregno. Cle- Si prolungò anche per le trattative fatte
condottiere delle milizie papali ausiliarie Cueva, e questo ultimo per l'industria
diFerdinando re d'Ungheria, donde re- del conclavista, che narrai nel voi. XVI,
catosi in Roma nel 1 5/f4 venne desti-
, p, l3. Nella notte di Natale o in quella
nato al governo d'Ancona, dal quale pas* seguentead ore 7 de' 26 dicembre i55g
so alla dignità di arcivescovo di Ragusi fu eletto Papa il Medici, non per iscru-
e nel 1 54-7 a v ice-legato di Bologna nel- tinio, ma per acclamazione, e meglio lo
la legazione del cardinal Moroui, quin- racconto nel voi. XXI, p. 219, per ope-
di nel i548 fu fatto governatore di Pe- ra de'cardinali Sforza, Guisa, Carlo e Al-
rugia (che visitò da Papa) e dell'Umbria. fonso Caraffa, e principalmente del car-
Finalmente Paolo 111 agli 8 aprile 1
549 dinal Farnese per terminare un concla-
lo creò cardinale prete del titolo di s. Pu- ve ch'era motivo a tante mormorazioni.
denziana, dal quale in seguito otto a quel- I medesimi si determinarono per lui ri-
stasia e di s. Prisca. Giulio III apprez- per la colomba che entrata nella cappel-
zandone egualmente il mento, lo nomi- la Sistina e girata per più giorni nel con-
nò prefetto delle due segnature, legato clave, si era fermata stanca sulla cella del
di Romagna con la soprintendenza delle cardinal Medici, ciò che alcuni stimaro-
milizie della Chiesa contro Ottavio Far- no prodigio. Col nome dunque di Pio IV,
nese duca di Parma. Dopo la pace, Car- perchè meglio fosse confermata f opinio-
lo V nel i553 lo nomiuò amministra- ne che si avea della sua pietà e mansue-
tore della chiesa di Cassano, donde Pao- tudine, fu solennemente coronato a'6 gen-
lo IV nel i556 lo trasferì al vescovato naio 1 56o (le disgrazie accadute pel get-
di Foligno {?.). Come l'' Antoniano gli tito del denaro, le ricordai nel voi. XXI,
predicesse il pontificato, lo notai a quel- p. 70), ondeil Panvinio osservò, che nato
1
labiografia; solo aggiungerò, che appe- egli nel giorno di Pasqua, fu eletto Papa
na improvvisato con versi sulla lira, Lo- in quel di Natale e coronato dell'Epifa-
dovico Madrucci, poi fatto cardinale da nia, tutti e tre chiamati Pasqua. 11 pos-
PIO PIO 7j
sesso lo prese in lettiga, corteggiato da 3 i i voi. XV, p. aoo, XXXII, p. 42 e luo-
cardinalia'28 gennaio. Ad istanza del sa- ghi relativi. Dopo di aver con questo
cro collegio e singolarmente del cardinal esempio di severità avvisato i suoi mini-
Carlo Caraffa, perdonò ai romani gli ol- stri della fedeltà cui lo doveauo servire,
traggi e vergognose violenze l'atte alla me- per esserne più sicuro creò cardinale e
moria del di lui zio Paolo IF (F.), ob- segretario di stato s. Carlo Borromeo fi-
bligando il senato ai risarcimenti notali glio della sorella (del quale e della no-
a quell'articolo. Non fu però cos'i clemen- bilissima famiglia meglio parlai a Mila-
te con Pompeo Colonna, uccisore della no e Padova), ed il di lui fratello Fede-
suocera sotto Giulio III, rispondendo a rico conte d'Arona generale delle milizie
chi implorava la grazia della pena capi- ecclesiastiche, con 1000 scudi il mese
tale: Iddio mi guardi dal cominciare il d' onorario. Fece terminare la causa e
pontificalo coli' assoluzione d'un pani' dichiarare innocente il celebre cardiual
cidio. Bensì s'imparentò colla famiglia, Moroni (F.)j come altresì furono di-
le restituì le terre confiscate, onde il re chiarati innocenti il pio edotto vescovo
diSpagna dodo Federico Bor-
al nipote di Modena Foscherari domenicano, ed
romeo il ducato d' Oria ( F. ). Quanto altro di quest'ordine già teologo al con-
riguardala famiglia domestica di Pio IV, cilio di Trento , che quale amico del
silegga nel voi. XXIII, p. 75. Poco do- Moroni, avea con questi patito il carce-
po confermò nella dignità imperiale Fer- re. 11 Papa restituì ancora la fama e la
na di debiti, eresse 1' ordine o collegio ti sotto Paolo IV, per falsi sospetti in
de' vacubilisti venali, cavalieri Pii^F.). materia di fede, avendo spiegato in senso
Ne'minislri e nipoti del suo predecesso- cattolico alcune proposizioni delle qua-
re Paolo IV, volle il Papa dimostrare qual li era stato incolpato. Quindi il Ponte-
fosse la giustizia ch'egli voleva praticare fice rivolse tutta la sua attenzione a ter-
nel suo governo, e di qual tempra dovea- minare il concilio di Trento (^.^inter-
no essere ministri della corte pontifìcia.
i rotto a cagione delle rivoluzioni d'Euro-
A'7 giugno 56o fece carcerare cardi-
1 i pa, e ciò maggiormente per essersi al suo
nali Carlo e Alfonso Caraffa, ed il duca proseguimento ohbligato in conclave: se
di Paliano nipoti Paolo IV, e due pa-
di ne celebrò l'ultima sessione nel i5G3, e
renti dell'ultimo, che tranne Alfonso tut- ad istanza de' padri l'approvò formalmen-
ti perderono la vita. Pio IV fu indotto te, istituendo per l'osservanza de'suoi de-
ad essere con loro severo dai molti loro creti la Congregazione del concilio (F.).
nemici, e dall'animosità particolare della Pel i.° il re di Portogallo accettò i de-
Spagna contro la memoria di Paolo 1 V, creti del concilio, ne felicitò il Papa e ne
eh' erasi impegnato liberare l'Italia dalla promise l'adempimento; ed avendolo ri-
dominazione spagnuola. Il successore s. cevutola repubblica veneta senza alcuna
sione di fede, che riporta Io Spondanoad forma del clero secolare e regolare, invo-
an. i 562, n.° 34, e fu letta nella sessio- cando le concessioni e privilegi contrarie
ne 32 del Tridentino e da lui sottoscrit- ai decreti del Tridentino, per secondare
ta a'7 marzo, laonde il Papa con s'ingo- il quale favorì 1' istituzione de' semiuari.
iar compiacenza gli die il pallio e colmo Rifiutò di scomunicare Elisabetta regina
di preziosi sommamente con-
doni l'inviò d'Inghilterra, ed ottenne con tal mode-
tento alla sua patria, come si ha da Ri- razione trattamenti meno severi contro
naldi, an. r562*n.° 28. Approvò l'ardi- i cattolici. Colla bolla Cani domus,'j idus
ne equestre di Stefano (P-); ampliò
s. oct. 1 56o, Pio IV per le benemerenze
quei lo di s. Lazzaro (V.)j e terminò la degli Orsini eresse il loro feudo di Brac-
controversia di precedenza tra' canonici ciano in perpetuo e nobile ducato eoa
regolari ed i monaci,' in favore de'prinii. giurisdizione, potestà d'impero e di san-
Esortò cardinali a non adottar
i l'uso del- gue, e con privilegi, stemmi e insegne
/
le Carrozze (f .) j proibì che i palazzi proprie. Elevò le sedi d'Urbino, di Lan-
stero annesso pei certosini, e la consa- ta, la notle del c^ venendo il IO dicem-
grò. Da DLpnle Quirinale, fece continua- bre [565, assistito da s. Filippo Neri e
re la bella strada fino alla Porla Pia, da da s. Carlo che con santa libertà mani-
lui costruita; come pure riedificò la Por- festò allo zio il suo pericolo e gli ammi-
ta angelica, Porta Castello., rinnovan-
la nistrò sagramtnli. Visse anni 66, mesi
i
dola pei solenni Ingressi in Roma. Edili- mozioni creò 46 cardinali, fra'quali mol-
co il Borgo Pio, cinse di altre mura la Cit- li benemeriti della Chiesa nel concilio di
bri loggie con stupendi dipinti e ornati; Maria degli Angeli, nel deposito che de-
istituendo la stamperia Vaticana per ri- scrissi a quell'articolo, il quale vuoisi di-
produrre le migliori edizioni de'santi pa- segnato dal Buonarroti, io «un a quello
dri.Fece un gran tratto del soffitto nel- del cardinal Serbelloni. Vedasi il Vitto
la basilica Lateranense. Principiò il Pa- relli in Ciaccon., in vita Greg. Xlll, t.
a Fontane, ed ai citati articoli vi è il re- che alla gravità conveniente all'alto suo
lativo dettaglio. Siccome per queste e al- grado. Aveva così felice memoria che ,
tre opere Pio IV ebbe bisogno di esor- improvvisamente recitava intere pagine
bitanti somme di denaro, così fu costret- di giureconsulti, poeti e storici. La sua
to di aggravare Roma e lo stato d'impo- eloquenza fu grande, né minore la spe-
sizioni e gabelle, da cui derivarono com- rienza negli affari, come la pazienza nei
mozioni, salire, amare critiche di vana- travagli. E' vero che non gli mancarono
gloria per tante spese senza i corrispon- piccoli difetti, ma questi scompariscono
denti mezzi, non che congiura nel i565 in confronto alle sue grandi virtù e fasti
contro la sua sacra persona, Io che ricor- del suo pontificalo, come osserva Mura-
dai nei voi. XX, p. 1 58, e XL1 V, p. 1 83. tori, Annali d'Italia, an. 1 565. Ne scris-
78
p 1 O PIO
nel Milanese, a' 17 gennaio i5o4 e non Consigliato dai suoi correligiosi di prov-
altrimenti, da Paolo di nobile madeca- vedersi colle limosine del marchese d'un
duta famiglia, e da Dpminina o Dome- mantello, per difendersi dalla pioggia e
nica Augeria a Ghislieri famiglia orion-
: dal freddo in recarsi da lui, si protestò al-
da di Bologna parlai di sua antichità e tamente di giammai profittare, nemmeno
lustro (del suo casino Pio con contigua d'un denaro, delle limosine a lui affidate.
chi esina ora de' Pacca, Vedi), con al- Pel singolare credito ch'erasi acquistato
tre notizie su questaPapa e quanto fece anche in Roma, la congregazione del s.
pei parenti. I genitori conforme alla lo- oflìzio lo nominò inquisitore della fede
ro pietà educarono il figlio, che giunto in Como pel Milanese e Lombardia, do-
all'età dii4 anni, invece di applicarsi v'ebbe a soffrire gravi persecuzioni con
ad una professione, con Io stesso nome rischio della vita. Quindi fu spedito a
battesimale vestì l'abito de'domenicani Coirà de' Grigioni per terminarvi alcu-
nel convento di Vigevano, ove nel 1 5 1
ne differenze, e poi deputato inquisitore
fece la solenne professione: il Cardella di- a Bergamo, in cui essendone vacante la
virtù, fu mandato dai superiori al col- col capitolo e col vicario capitolare, a ca-
legio di Bologna a studiarvi teologia e gione di alcuni libri eretici, la quale gli
poi a Genova per ricevervi il sacerdozio. acquistò molta riputazione presso i car-
Obbligato a dettare un corso di filosofìa, dinali di delta congregazione, che lo in-
sitrasferì dipoi al convento di Pavia a viarono nella Rezia, e nuovamente in
insegnarvi le discipline teologiche, del- Bergamo, non senza sua esposizione, per
le quali fu professore per 16 anni, con processare il vescovo Vittorio Soranzo e
istraordinario plauso. Nel 1 543 fu invia- altri infetti dell' eresia luta'ana. Infor-
to al capitolo di sua provincia, che si tene- mato il cardinal Caraffa i.° inquisitore e
va in Parma, a sostenervi pubbliche con- poi Paolo I V delle distinte sue qualità, lo
clusioni. Eletto per superiore in più con- elesse commissario generale dels. offizio
venti del suo ordine, in tutti dimostrò in Roma. Divenuto il Caraffa Pontefice,
che le sue grandi virtù non erano infe- malgrado la sua ripugnanza nel 556 lo 1
riori alla dolcezza, con la quale li go- promosse a vescovo di Sidri eNepi(V.),
vernava : in uno di tali conventi coll'ef- conservandolo nella carica con la quali-
J
ficacia di sue preghiere impedì che al- fica di prefetto dell'inquisizione, ed a 5 1
cuni soldati per cupidigia preda vi di maggio 557 lo creò cardinale prete di
1
de' suoi costumi gli acquistò il nome di tolare, dichiarandolo supremo inquisito-
secondo s. Bernardino, di cui seppe imi- re perpetuo, uffizio che in seguito fu ri-
di col carico delle sue robe indosso fa- fece tenere lo stesso metodo di vita mor-
ceva i viaggi, ai quali o dall'ubbidienza tificata e nascosta, e fino l'abito religio-
o dalla carità veniva obbligato. La fama so che sempre portava, tranne nelle pub-
di sue virtù e zelo contro gli eretici mos- bliche funzioni. Da Pio IV nel i56o fu
y
trasferito al vescovato di flìondovi (f .)
se Alfonso d' Avalos marchese del Va- ,
cardinali. Portatosi quindi l'ambasciato- tamento che avea in palazzo egli diminuì
re toscano in nome del suo principe a lagrande autorità che avea sul s. offizio.
ringraziare i cardinali, il Ghislieri fran- Ma s.Carlo che non maneggiava con ri-
camente gli disse, eh' era ciò per lui su- flessioni umane un affare di tanta impor-
combere alla violenza del male, si elesse 11 cardinal Ghislieri, dopo aver per
la sepoltura avanti i gradini dell'altare qualche tempo resistito, anche alle pre-
maggiore Ma-
del suo titolo antico di s. ghiere de'suoi amici, fu eletto Pontefice
ria sopra Minerva, die quantunque cam- a'7 gennaio 1 566 e prese il nome di Pio
bialo con quello di s. Sabina (quanto fu V per ciò che dissi a Nome de' Papi. Ta-
benefico d'ambedue lo dissi ai loro ar- le fu la sorpresa e lo stupore che provò
ticoli^ da Pio IV eragli stato di nuovo nell'elezione, che si espresse con quelle
conferito. Nel proferire la sua sentenza, sentenze che riportai nel voi. XX, p. 62.
usava di Savia e prudente libertà, inca- Segni straordinari aveano preceduto e
pace di tradire la verità, per qualsiasi seguirono la sua assunzione al pontifica-
rispetto umano, onde soleva dire il car- to, già predetta da s. Filippo. A' 17 gen-
dinal Bozzuto che
, il di lui sentimento naio, giorno in cui 62 anni prima era na-
prevaleva ed era di maggior peso di to, seguì colle solite cerimonie la sua co-
quello di lutti MortoPio IV
i cardinali. ronazione, per la quale abolì l'uso del
entrarono in conclave 5o cardinali, o Si getlitodella moneta e volle che si dispen-
secondo Panvinio, tra' quali il Gonzaga sasse a mano, come può vedersi nel voi.
che vi mori nel d"i avanti l'elezione del XXI, p. 70; ed ancora abolì il Banchetto
1
successore. Poco mancò die non lo fos- {V.) annuo che si faceva a' cardinali ed
sero i cardinali Niocoiini e Pucci, e per ambasciatori. Frattanto avendo saputo
1
8o P 1 o PIO
che romani erano poco contenti di sua
i riformare la sua corte: della famiglia do-
elezione, temendone la inflessibile seve- mestica di
s. Pio V, e quanto di essa fu e-
nore e ne' beni Caraffai perseguitali soito gravi pene ordinò la venerazione
z
(/ .); creò cardinale Antonio, colmò di nelle chiese, e vi fece togliere le sepoltu-
grazie e di rendite malmenati famigliari i re in forma di mausolei erette nel mez-
e ministri di detto Papa, e fece troncar la zo di esse. Impose severi castighi ai si-
rafia. Ecco una delle tante prove dell'in- so di comunicarsi colle due specie sagra-
stabilità e incertezza degli umani giudi- mentali , come rivocò ai latini e greci di
zi , soprattutto negli affari politici ed in celebrare con diverso Per promuo- rito.
splendore il culto divino e la disciplina. e quanto in diversi tempi fece il Papa col
Per riuscirvi più facilmente esorlò i ve- massimo zelo per abbattere la possanza
scovi a fare osservare i decreti del conci- ottomana, che dopo la presa di Fama-
lio di Trento e a riformare le loro chie- gosla minacciava d'invadere tutta l'Italia
se, dandone egli il primo 1' esempio col e di arrogarsi la signoria de'marij sia cou
P I o P IO « r
recarsi in Ancona, sia nelP implorare il rei. Dipoi i5 agosto con la bolla In-
a'
di vino tiiulo, sia nel formare la triplice defessa pasloralis, ampliò la precedente
alleanza e sacra lega che produsse la fa- contro fautori de' delinquenti, dichia-
i
mosa vittoria nel golfo di Lepanto, che randoli incorsi nella pena di vita, confi-'
pur descrissi bMabina ed a Minzu(ove scazione di beni, demolizioni di case e
parlai eziandio de'soccorsi dati alla Fin/i' perpetuo esilio di loro famiglie. Nel i56^
eia contro gli ugonotti, come è espresso uniformandosi al disposto di L'io IV, con
nei bassolie vi del suo sepolcro, anche a di- la bolla Licet alias, degli 1 1 luglio, proi-
fesa d'Avignone e suo contado, come me- bì che i banditi in contumacia potessero
glio dissi a tali articoli, ponendo nella essere ammessi prima non
alle difese, se
l'ultima delle Crociate bandite in tutta la bolla Cam vìces efus, de' 1 2 febbraio 1 572,
cristianità contro gl'infedeli nemici della sottoponendo i contravventori alle pene
religione di Cristo, essendo stati promoto- de' rei di lesa maestà. A Palazzo Bra-
ri principali delle imprese di Terra santa scht,parlando delle pasquinate e satire,
i Papi. Si vedano Commentari della i ho riportato le severe provvidenze di s.
guerra di Cipro e della lega de'principi Pio V, contro la pubblica maldicenza ed
cristiani contro il turco, di Bartolomeo i libelli. Fece disposizioni sui testamenti
Sereno, pubblicali dai monaci della ba- e spogli de' benefiziati. Con particolare
dia cassinese. IV tipi di Monte Cassi- vigilanza promosse l'agricoltura, confer-
no i845. Fra le altre maggiori appli- mandone colla bolla Pia devotio, de'g
cazioni che tennero occupato l'animo di settembre i5G6, i nuovi statuti, e dando
questo gran Papa, una fu quella di soste- ampia facoltà ai consoli di giudicare de-
nere romana
la dignità e le ragioni della finitivamente tutte le controversie ad es-
chiesa a lui affidata, per cui emanò la sa concernenti, ancorché tra persone pri-
celebre bolla Admonet nos, de' 29 mar- vilegiate. A Lana si può vedere quanto
zo 1567, Bull. Rom. t. 2, p. 220, proi- di tal arte fu benemerito; a Mercante le
bendo infeudare o alienare dominii del- i leggi sui falliti; a Dote la prammatica su
la s. Stde, come riportai nel voi. XV, p. di esse. Con la bolla Quoniam nos più-
287. Pel buon regolamento dello stato ries, de'24 maggio 1567, Bull. Rom. t.
ecclesiastico, a'3 luglio 56G pubblicò la 1
4, par. 2, p. 38q, approvò e in essa in-
bolla Ex superna dispositionis, confer- serì il nuovo statuto del popolo romana,
mando quelle di Pio li, Paolo II, Sisto compilato per suo comando dai deputali
1 V , Giulio li Clemente VII
, Leone X , Antonio Vellio, Mario Gabrielli e Marco
e Pio IV,coutro gli assassini, sicari, ban- Antonio Borghese avvocati concistoriali,
diti e altri malviventi, e contro chiun- Domizio e Tommaso Cavalieri, Vincen-
que avesse dato loro ricetto o prestato zo Nobili, Piero Tharo, Vincenzo Pa-
difesa e assistenza. E per meglio riuscire renti Galeazzo Poggi, Antonio Massa,
,
nell'intento, convenne cogli stati di Napo- Luca Peto dottori in diritto, Mario e
li e di Toscana la reciproca consegna dei Cencio Frangipane, Ettore Muti, Orazio
VOL. LUI. 6
82 PIO PIO
Naro, Pietro Paolo Fabi e Girolamo Pi* somme da lui impiegate per abbattere
chi. Con la bolla Cum onus, del i.° feb- gl'infedeli e gli eretici armali, come pure
lito agli usurai. A Ebrei raccontai quanti L'applicazione che il s. Padre dovea
ne convertì, come ne limitò il vivere e dare a questi affari di tanta importanza e
il ghetto. Dichiarò dottore della Chiesa s. così scabrosi, nulla scemava la cura ch'e-
Tommaso d'Aquino domenicano, ed e- gli continuamente avea per la vigilante
resse i vescovati di Boulogne e di Ripa- amministrazione del suo ministero. Proi-
Iransone: alcuni gli attribuiscono la ri- bì negli spettacoli combattimenti delle i
tri la riferiscono all'immediato successo- mano o troppo licenzioso, lo che toccai nel
re Gregorio XIII; altrettanto dicasi del voi. XXXI, p. 1 84- Con rigorosa pram-
J
vescovato d Elvas, di cui vuoisi fatta l'e- matica riformò il lusso degli ecclesiastici
rezione da Paolo IV. A Baianesimo si negli abiti, ne'giuochi, ne'leatri, ne'ban-
può leggere quanto operò s. Pio V nel chetti e in altri disordini. Volle che i
condannare le proposizioni di Baio, i cui cardinali che non pagavano i loro debi-
errori professarono poi i Giansenisti.Mol- ti, potessero essere costretti come gli al-
to si affaticò il buon Pontefice nella ri- tri in tribunale: bensì fulminò le pene
forma buon regolamento degli ordini
e a chi attentasse contro la loro vita, lo
religiosi, onde abbiamo: Compendio del- che dissi ancora nel voi. X, p. 6. Privò
le grazie e favori conferiti da s. Pio V delle rendite de' Benefìzi, al quale artico-
agli ordini religiosi, Roma 1 7 1 3. Questo lo notai quanto per essi ordinò, chiunque
argomento lo trattai a Mendicanti, Ira i lasciasse di recitare l'uffizio divino, a pro-
no, a Umiliati che abolì, ed altri. BJfor- moniaci ; dichiarò nulli i testamenti fatti
7
mò la Peitilcnzìei ia (P .), ed istituì i tre dagli ecclesiastici in favore de' loro ba-
collegi apostolici de Penitenzieri di Roma stardi quantunque legittimati, mediante
(F.). Nel voi. XVII, p. 182, riportai co- la bolla Quae ordini ecclesiastico, de'27
me s. Pio V dichiarò granduca il duca gennaio 1 57 1 . Avendo s. Pio V impo-
di Toscana, e della corona che gli donò sto altre riforme agli ecclesiastici, per le
a mezzo di Michele Ghislieri Bonelli suo quali qualcuno gli disse che molti si la-
nipote. Fece correggere e pubblicare il gnavano e che questo era il modo di ro-
Breviario romano, il Messale romano e vinare la corte, pieno di mirabile zelo
l' Uffizio della Beata Fergine, ed a questo rispose: £" meglio che perisca la corte e
concesse indulgenze. Indi permise a' ca- con essa periscano tutti coloro che vi vo-
nonici regolari di s. Agostino l'uffizio e gliono tali disordini e corruttele, e non
messa del b. Ivo vescovo di Chartres e perisca la Chiesa eia religione profana-
cardinale. A Luoghi di Monte ragionai di ta da abusi tanto enormi. Con editto del
quelli eretti da s. Pio V, per Je immense 1 5(x), per rimuovere le crapule, proibì
no PIO R3
rigorosamente romani die avessero
ai pressione dell'eresia e della potenza tur-
casa, di andare alle osterie per mangia- chesca, sono le opere più grondi di que-
re,bere e giuocare, dicendo ch'esse era- sto magnanimo Pontefice. A Conorec. \-
no solo istituite per comodo de'forastieri zione dei s. offizio dissi quanto operò per
che non hanno abitazione. Avendo rifor- la prima , donandole la vasta tenuta di
mata la pompa femmine, ed espul-
delle Conca e stabilendo in Roma l'ampio edi-
se le meretrici da Roma e da tutto lo lìzio medesima, cioè coi due palaz-
per la
stato, alle rimostranze del magistrato ro- zi già abitati da due cardinali (uno fab-
mano, pel danno che proveniva alle ca- bricato dal cardinal Lorenzo Pucci ) e
se spigionate, il Papa gì' impose silenzio comprati di suo peculio (il Catena, p. 148,
ed esclamò: Sarà dunque giusto e decen- dice il palazzo cominciato da Pio IV a
te, che il senato romano prenda la di- persuasione di Pio V, il quale bensì vi
s.
fesa delle donne pubbliche e la proiezio- spese 2^,000 scudi). Ridusse ì'edifìzio
ne dell'impudicizia ? Fi diremo, che se allo stato attuale con l'opera del Vignola,
queste non usciranno da Roma, ne par- atterrando una diruta chiesina detta di
tiremo noi con tutta la corte. Uscirono in s.Zenone e incorporandovi quella della
fatti molte, ed altre vi si tollerarono per confraternita degli avignonesi, trasferiti
ovviare a maggiori disordini, ma furono altrove, destinandola al servizio del luò-
confinale in luogo remoto. Alla bolla go, restandovi ancora un avanzo. Questa
Coena aggiunse ohe niun sovrano potes- chiesina fu edificata da s. Leone III, con
se imporre nuovi tributi a'ministri della scuola e ospizio eretto da Carlo Magno.
Chiesa, sotto pena di scomunica. Con- Si chiamò s. Salvatore del torrione per
fermò decreti in favore della Concezio-
i quello poi eretto vicino da s. Leone IV,
ne (f'.)j ed ordinò le congregazioni del- vimacello per quello ivi fatto de'cristiani
la Dottrina cristiana (E.). Nel voi. XLf, da Nerone (Torrigio, Gioite^. 5i 1, 5'JlVj,
p. 2o3, raccontai come s. Pio V dichia- de ossibus per la quantità dì quelle che
rò canonico teologodella basilica dis. Pie- ivi si seppellirono, principalmente di quel-
tro il p. maestro del s. palazzo, ma eb- li che sirecavanoa Roma in Pellegrinag-
be breve durata. Accordò agli spagnuoli gio (a questo articolo narrai l'ospitalità
di portare il corporale fuori della borsa che vi ricevevano), per ultimo ristorata
Judica ine Deus, e che sacerdoti al fine i Martinelli, Roma e x ethnica sacra p.^Hcj.
di essa (lasserò una sola benedizione. A Palazzo Vaticano parlai dell' area e
Emanò diversi brevi per le missioni pon- dell'acqua del palazzo dell'inquisizione.
tificia che si leggono nel t. i dell' Ap-
, Alle opere ancora di magnificenza si
pendix, Bull. prop. fide, cioè Exponi, estesero le cure di s. Pio V, in vantag-
per predicare e amministrare sagramen- i gio del pubblico. Terminò il soffitto del-
ti dai religiosi nell' Indie; Exponi, am- la basilica Lateranense e l'indorò. Edi-
pliazione del precedente; Romani, sul ficò il monastero e la chiesa de'ss. Dome-
battesimo e matrimonio degl'indiani con- nico e Sisto per domenicane, poi am-le
vertiti. Come s. Gregorio VII, volle as- pliati magnificamente da Paolo V a ,
sicurare l' impero della religione col vi- Monte Magnanapoli. Nel Palazzo Vati-
gore di sua potenza, preferendo l'opera cano(V.) fabbricò un appartamentocon
di Dio ai vani omaggi del secolo. La re- cappella, e l'abitazione degli svizzeri con
84 Pio PIO
chiesi na, diverge cose operando nella Cit- modestia e purità di lasciarsi vedere, né
tàLeonina ( V. ). Come dissi nel voi. toccare ove slava il suo male, non volle
XLVIIj p. 8],donòal museo Capitolino più ammettere medici, ma ricorse sola-
le statue ch'etano in Belvedere al Vatica- mente all'antico e familiare suo rimedio
no, per cui nel giorno anniversario di sua del latte di asina.Questo però o per la
nascita e coronazione a' i 7 gennaio il se- quantità o perchè il suo stomaco fosse
nato offre un calice d'argento e torcie di troppo indebolito, non lo poteva più di-
cera alla chiesa di s. Maria sopra Minerva, gerire, onde lascialo anch'esso, si appi-
assistendo alla messa; non convenendo il gliò all'unico rimedio deila pazienza, col-
Maffei, con Ciacconio, Cabrerà e Pan vi - la quale in mezzo al tormento de' calco-
nio, che gli fosse imposto il nome d'Anto- li, andava spesso ripetendo, rivolto a Ge-
nio, almeno pel i.°, ch'è la festa che in tal sù Crocefisso: Accrescete, Signore, i do-
di ricorre. All'università di Pavia ag- lori, ma
piacciavi di accrescere ancora
giunse il collegio Ghislieri (quello di Bo- la pazienza. In questi gagliardi attacchi,
raa non fu fondato da lui. pel quale si può che durarono per 4o giorni continui, egli
vedere il voi. XIV, p. 164)- Donò all'ospe- siconfessava quasi ogni giorno, e cele-
dale di s. Spirito 25,ooo scudi, 6.000 al brava la messa quando i dolori glielo per-
seminario romano,epiù di 5,oooaH'arci- mettevano.
confraternila della ss. Annunziata per do- Siccome in questo stato non poteva il
te alle fanciulle; ingrandì la casa de'ncofi- santo Padre dar più udienza a veruno,
ti, e concesse lachiesadiMaria Egiziaca s. così corse la voce che fosse morto, e ne
con ospizio agli in Bosco
armeni. Fondò spedirono la notizia con corrieri alcuni
sua patria un convento ai domenicani ,
ambasciatori. Alla sparsa voce seguì nei
con reudite per 5o religiosi. Restaurò i romani un amarissimo pianto onde a- ,
drina e Bonella, così dette da lui e dal estremo piacere. A' 21 aprile volle fare
nipote cardinal Bonelli (per la qual via i l'ultima visita delle 7 chiese, ed a piedi
Bonelli ebbero un palazzo ) che come il camminò per gran tratto di quella stra-
Papa fu detto V Alessandrino : queste vie da, ad onta delle rimostranze di Marc' An-
incominciano incontro l'arco di Settimio tonio Colonna. La mancanza di vigore
Severo, e vanno sino alla crociera che con- gì' impedì la visita della scala santa e si
duce ai Pantani. In tre promozioni creò contentò baciarne l'ultimo gradino. Qui
21 cardinali, fra'quali il detto nipote e ascoltò molti cattolici inglesi . che fece
Sisto V; che a molti fece donativi, lo no- provvedere del bisognevole, e il celebre
tai a Piatto cardixalizio. Inoltre prov- Navarro gli parlò della causa di Carran-
vide 3o6 chiese di altrettanti vescovi. za arcivescovo di Toledo. Indi tornò al
Principiato il 15^2, cominciò s. Pio V palazzo Vaticano e dopo aver spedito 12
ad infermarsi per male d' orina. Con la memoriali , non avendo lena per far al-
cura sembrava di avere ricuperato la sa- tro, si mise a letto, dal quale non si alzò
lute ,
quando nel marzo gli ripresero i più. Con esemplarissùna divozione rice-
dolori con tanta veemenza, ch'egli stes- vette dal cardinal nipote i sagramenli
so si persuase di essere vicino a morire. della Chiesa, dopo i quali avendogli rac-
Sperando poco sui rimedi umani in età comandato con ardore la sacra lega con-
sìavanzata, e nou permettendo la sua tro gii ottomani, passò a godere in para-
PIO PIO 8j
eliso i fruiti delle sue virtù, nel i.° mag- dopo lunghissimo tempo riconosceva qua-
gio i J72, d'anni 68, 3 mesi e 1 4- giorni, lunque persona, sebbene l'avesse vedu-
assistito dai cardinali b. 15 ti ra 1 i e Caraf- ta una sola volta, laonde dopo il i.° an-
fa, dal Pontefice a ciò chiamati. Gover- uo del pontificato già avea perfettamente
nò con esemplar zelo la Chiesa anni 6, appreso gli affari del suo stato e quelli
mesi 3 e giorni 24. Nel cadavere furono della Chiesa. Alle moderate spese che fa-
trovate tre pietre della slessa grandezza, ceva nel cardinalato, fatto Pipa aggiun-
forma, colore, durezza e figura, le quali se 4 paoli il giorno; ma co'poveri la sua
eransi formate da lunghissimo tempo e liberalità non ebbe misura, poiché con
perciò cagione di sua indicibile sofferen- essi consumò due milioni di scudi d'oro.
za per lungo trailo distia vita, e dell'ul- Non ostante queste spese e le altre de-
tima sua malattia durata 5o giorni e scritte, alla sua morte lasciò nel tesoro
descritta dal Marenghi presso il Marini, pontificio un milione di scudi, oltre a 5oo
Archiatri, t. 2, p. 3 18. Fu sepolto nel mila chedopo tre mesi si doveano riscuo-
Valicano, nella cappella di s. Andrea, in tere. In questi non sono compresi 3, 000 1
forma di deposito, finché venisse il tem- scudi trovati nella sua camera, che te-
po di condurlo al convento de' domeni- neva per sovvenire bisognosi, e 100,000
i
cani di Bosco, come avea ordinalo. Che altri eh' erano in mani del suo maestro
da cardinale egli erasi apparecchialo il di casa, per lespese occorrenti. Nella zec-
sepolcro nel pavimento della chiesa di s. ca pontifìcia si conservano 16 i conii di
Maria sopra Minerva, come toccai di so- sue medaglie, celebranti pon-
i fasti del
done l'iscrizione fatta dal medesimo scol- ce e convento eretti in Bosco. Queste e le
pire, a p. 4 '4- Che da Papa edificò in altre medaglie sono illustrate dal Bonan-
Bosco il monastero di s. Croce de'dome- ni, Numism. Pont. : quanto alle sue mo-
gro, ma
bianco con qualche mescolanza si celebravano per l'anima del santo, ed
di vermiglio; occhi azzurri, naso adun- in vece statuito di celebrarsi uel giorno
co,barba lunga e canuta, testa calva. Era anniversario di sua morte la messa della
dotato di profonda memoria, in guisa che ss. Trinità. La stessa congregazione agli
86 P1O P I
8 marzo 1672 emanò il decreto pei pro- Giacobilli, Feulclt, Miuorelli, Fila s. Pii
cedere alla sua beatificazione, con la con- V, Roruae 1712, ed i seguenti. Il bar-
cessione di in essa e uffizio proprio; decreto nabita Jo. Antonio Gabulio, De vita tt
che approvato da Clemente X, il quale
fu rebus gestis Pii V Pont. Max. } Romae
Io beatificò con solenne cereuionia nella i6o5. Girolamo Catena suo segretario,
basilica Vaticana il i.° maggio, mediante Vita del gloriosissimo Papa Pio 3 con V
la bolla Unigcnilus 3 de' 27 aprile, Bull. una raccolta di sue /eto'e,
647- Roma 1
Rorn. t. 7, p. i65. Innocenzo XII fece e- Paolo Alessandro Maffei, Vita di s. Pio
strarre il cada vere a pie del deposito, e for- V Papa, Roma 1712. Fr. Pio Ghislie-
malmente collocare nell'urna che apresi ri, Elogio islorico dis. Pio VP. 31. of-
nel giorno di sua festa, con celebrazione di ferto alla S. di N. S. Pio VI, Asisi 797: 1
t. ii,par.i,p. 33o, concesse indulgenza struirsi nelle scieuze maggiori nelle scuo-
plenaria perpetua nelle chiese de'dome- le de'gesuiti, dove in breve tempo die a
nicani, de'quali il sauto avea professalo conoscere la sua mente felice, il suo per-
la regola, nel giorno di sua festa; e col spicace giudizio e la sua facilità nella p-
breve Cum
sacra, degli 8 luglio , Bull. preudere le cose più difficili, e uel con-
Magn. 8, p. 437, prescrisse l'elogio
t. servarle con sicuramemoria, cheuon mai
chesidovea mettere uel martirologio 10- poi l'abbandonò, laonde ancor dopo 5o
inauo, e che alla 6/ lezione del suo uf- anni recitava a meute de'pezzi iutieri dei
fizio si aggiungesse, ch'egli lo avea cano- più celebri autori greci e latini, come se
nizzato. Questo uffìzio comaudato a tut- li avesse letti poco prima. Non ave* com-
ta la Chiesa dalla congregazione de' riti piti 17 anni quando prese in patria la
a'28 geuuaio 1 7 o con rito semidoppio,
1 laurea dottorale in ambe le leggi, ed iu
Pio VI con decreto de' 20 aprile 1775 quel tempo risolvè di abbracciare lo sla-
l'elevò al rito doppio. Di lui abbiamo da to ecclesiastico, nou Ostante che fosse l'u -
avvertirò che per dovere di brevità e per Braschi salvare le carte di sua cancelle-
non ripetere ciò che di Pio VI e suo lun- ria e impedire che non cadessero in ma-
go pontificato, ferace di grandi avveni- no de' tedeschi , onde il re nel recarsi a
menti, ho detto in innumerabili luoghi, Roma ne lodò lo zelo, e gli disse diesi
i nomi che indicherò con carattere cor- sarebbe in ogni incontro ricordato di lui,
lo prese per dirigere la sua segreteria e luzioni del governo che offendevano di- i
lo ammise all'intima sua confidenza, per ritti della Chiesa, Benedetto XIV stimò
cui divenne suo amico e benefattore. Per a proposito «di mandar segretamente in
morte Clemente XII nel 174° '° di-
di Napoli l'abbate Braschi per aggiustale
chiarò suo conclavista, però prima di an- queste gelose vertenze, come in fatti gli
dare a Roma il Braschi die una scorsa riuscì, con soddisfazione delle due corti.
a Cesena per rivedere i genitori e con- Or per questo e per compensarlo del-
gedarsi dal vescovo Guidone Orselli for- la perdita che il Braschi avea fatto del
livese,che rispettava qual secondo padre suo cardinale , lo stesso Benedetto XIV
eslimava per amico particolare. Narra sottentrò a premiarne il merito, con con-
il Tavanti che essendo il Braschi nel-
,
ferirgli nel 1754 il posto di suo ama-
l'anticamera del prelato, il p. Leonardo nuense o sia aiutante di studio, dove sot-
da Porto Maurizio, poi da lui beatifica- to la dettatura d'un Pontefice disì emi-
lo, si prostrò a'suoi piedi e gli chiese la nente dottrina dovea riuscire ancor egli
benedizione, come predicendogli il pon- consumato nella scienza delle materie ec-
tificalo; ma Pio VI sull'av-
il silenzio di clesiastiche : ed in fatti scrivendo Pio VI
venimento, lo pone assai in dubbio; può di Benedetto XIV in un breve a Marti-
essere stato un tratto di riverenza o di ni arcivescovo di Firenze, gli dice: quem
umilia del bealo. Restituitosi dal cardi- No* . . . cum XlV)yìz-
in ej'us (Benedicti
nale, con lui si pose in viaggio per l'al- miliamfdicittr oliin adsciUfuerimus } ec-
ma città, ed entrò in conclave dove fu clesiasticae erudilionìs magistrum opti-
eletto Benedetto XIV. Divenuto il car- mum Imbuisse gloriamur. Nel luglio del
dinale vescovo d' Ostia eVelletri, Io de- medesimo anno Benedetto XIV lo fece
stinò per uditore del vescovato, nel qua- suo cameriere segreto partecipante, e nel
leimpiego si conservò per i3 anni, sino gennaio 1755 lo nominò canonico Vati-
alla morie del suo benevolo protettore, cano, di cui nello stesso mese prese pos-
da lui sofferta con estremo cordoglio nel sesso, determinandosi d'iniziarsi alsacer-
1753. Per ragione di tal carica si trova- dozio, col deporre ogni pensiero di ma-
va il Braschi in Velletri , (piando segiù trimonio con una nobile donzella, la qua-
il fallo d' armi tra gli austriaci ed i ua- le poi abbracciò lo stalo religioso. Tre
88 PIO PIO
anni dopo fu ammesso il Braschi in pre- cuiavea goduto il favore soltoLuigi XV),
latura, prestando nel settembre i^58 in che pose questo berrettino sulla mia te-
mano del cardinal Corsini prefetto di se- sta ! Il cardinal deBernis, benché sentis-
gnatura giuramento in qualità di re-
il se il motto frizzante, stimò bene di unir-
ferendario. Nel mese pur di settembre si coi cardinali italiani seguaci del car-
i y5g fu scelto dal cardinal Rezzonico ca- dinal Albani , che favoriva il cardinal
merlengo e nipote di Clemente X11I per Braschi, ed i sagri elettori si determina-
suo uditore civile, posto sempre occupa- rono per lui, sebbene il penultimo de'car-
lo da un prelato perito nella giurispru- dinafi ed uno di età più fresca, e lo e-
denza. Da questo Io promosse Clemente lesseroconcordemente Papa a' i5 feb-
XIII nel settembre 1766 all'importante braio 1775. 11 cardinal de Bernis mini-
carica di tesoriere generale, nella quale stro di Francia, scrisse alla sua corte, co-
sottoClemente XIV contribuì alla for- me talvolta sogliono fare gli ambascia-
mazione del Museo Faticano ed al mi- tori, che a sé solo era dovuta la scelta
glioramento delle Dogane, ma per la sua del Papa ad onta che il Braschi da
eletto,
inflessibilità nella gelosa carica e pei ma- tesoriere e da cardinale avea veduto con
neggi degli ambiziosi fu affrettata la sua pena perseguitare gesuiti, usando loro i
esaltazione. Questo Papa a'26aprilei 773 diversi atti di umanità, ma con tal mo-
lo creò cardinale dell' ordine de' preti e derazione da non provocar diffidenze nei
gli conferì per titolo la cbiesa di s. Ono- loro nemici bensì con Clemente XIV
;
cia. Il cardinal Gio. Francesco Albani sono registrate dal Novaes nella Vita dì
decano del sacro collegio però dichiaros- Pio VI, eda Cancellieri ne Possessi. Du-
si uno degli oppositori alla fazione fran- rante il conclave il fiorentino ab. Gae-
cese, alloracon molta sagacità sostenu- tano Sertor con un dramma pose in ri-
ta dal cardinal de Eei.nis. In un alterco dicolo tutto il sacro collegio, con grave
ch'ebbe il decano con lui, si tolse il ber- scandalo del mondo cattolico. Dopo lun-
rettino rosso dal capo, e mostrandoglie- ga prigionia e rilegazione nel convento
lo, con ferma voce gli disse: Emineuza, de' minori osservami di Cori, Pio VI lo
non fu una cortigiana (la Pompadour, di pose in libertà coll'esilio; ed il cardinal
PIO IMO 89
Zelaila, benché il più olfeso dalle sue mal- sul/ilo rivoco,
annullò e soppresse; laon-
dicenze, eroicamente gli mandò un 1 seu- de con questa misura e di altre simili pen-
di pel viaggio, consigliandolo nel tempo sioni venne ad economizzare in vantag-
stesso d' applicarsi a professione più Liti- gio dellacamera apostolica 40,000 scudi
le e sicura del poeta mordace. Questo gè- annui. Per procurare ancora le risorse
neroso contegno servì di limite ai libelli del suo stato, troppo decaduto nelle li-
satirici e pasquinate, che continuavano a nanze, non mancò di risvegliare ne' ro«
danno della memoria di Clemente XIV. mani con utilissime leggi l'arte dell'a-
pio VI dopo l'elezione fece subilo ili- gricoltura, in cui v'era dell'indolenza nel
spensare denaro a'poveri, e nelle. prime coltivarla. Nominò una congregazione di
grazie ecclesiastiche preferì i più onesti cardinali, per prendere in considerazio-
e abili prelati ai meno ricchi. A' 5 apri- ne più gravi disordini dello stato, per
i
le pubblicò i due moto propri, Nos vo~ proporrei rimedi pi ìi opportuni, e dare
lentes, per concedere ai conclavisti e da- alle imposizioni e gabelle una forma più
pifferi le solite grazie eprivilegi. Suoi con- utile all'erario e meno gravosa pei par*
eia visti furono d. Giacomo Paris di Su- ticolari. Questa congregazione subito or-
tri che nominò i.° cappellano segreto e dinò a Nicolò Dischi, che goduto avea la
caudatario, e Stefano Brandi romano(il grazia di Clemente XIV, di render conto
cui figlio Giacinto divenne suo privalo de' 900,000 scudi ricevuti per compra-
maestro di casa) che fece aiutante di ca- re il grano nella carestia 77 1 -1 772, e 1
mera favorito, poi primo, dichiarando per lai" deg-T imprestiti ai mercanti, che
pure aiutante di camera Bai tolomeoNa- ne avessero bisogno per sementare la cara-
tali, secondo l'antica consuetudine, per pagna. Fatto processo al Dischi, che niu-
esserlo slato del predecessore. 11 dapife- no seppe condannar di frode, ma d'iner-
10 del cardinal Braschi fu il patente d. zia all' incarico, non polendolo garanti-
Gregorio Bandi che elesse cameriere se- re ministri che ne aveano preso dichia-
i
che in Doma si credeva necessaria sul ve- corse a Pio VI contro l' irregolare pro-
stiario e sulla mollezza introdottasi ne- cedura de' giudici e venuto in chiaro
,
gli ecclesiastici. Occupossi ancora nel ri- dell' ingiustizia, ordinò la rimozione di
zionale, si occupò particolarmente sulle piedi con indicibile clemenza e pari te-
miniere di piombo scoperte nelle vici- nerezza. Per abitazione di lei finché vis-
nanze di Civitavecchia, de\\a quale fu be- se in Roma assegnò parte del palazzo
nemerito, come del conservatorio. Sotto ch'egli teneva da cardinale a Campo
di lui si rinvennero ancora le cave di tre Marzo, ora Lavaggi ed ordinò che le
,
belli marmi, cioè l' alabastro di Civita- fosse somministrato conveniente mante-
vecchia, quello del Monte Circeo presso nimento per tu tto il tempo che le restas-
s. Felice, che riuscì adatto anco per la se di vita. Prima che il conte Lavaggi
scultura, e quello chiamato corallina, rin- acquistasse tal palazzo, I' edifìzio appar-
venuto nel territorio di Cori, con la qual teneva alle vicine monache benedettine,
breccia il Papa fece decorare la sagrestia che all' esaltazione di Pio VI, per me-
Vaticana. In diversi modi procurò l'in- moria di averlo abitato, posero sulle pa-
cremento del celebre Ospedale di s. Spi- reti del i.° ramo di scale la lapide mar-
rito, il cui edilìzio venne aumentato del morea che riprodusse il n.° 26 del Dia-
braccio pei pazzi e di altro edifìzio in- rio di Roma 17 j 5, e Cancellieri nelle No-
contro. Con severe leggi raffrenò l'ingor- tizie della nobil famiglia Lavaggi.
digia di que'fornari,che mescolavano al Entrato l'anno 1776 cominciò a ma-
grano altri generi. Colla stessa fermezza nifestarsimaggiormente l'animo genero-
rimproverò il governatore di Pioma Po- so di Pio VI, ed il suo vasto genio nel-
tenziani, pei disordini che non a vea sapu- l'intraprendere cose della più splendida
to reprimere. Per l'incendio della stam- magnificenza. Essendo rimasta sospesa
peria del Collegio Urbano di propagan- per mancanza di denaro la maestosa fab-
da, ne riparò le perdite; ed a facilitare brica annessa al Collegio Germanico e
il commercio, rese più comodo il porto di sua pertinenza, gli accordò un presti-
d' Ancona. Terminò la vertenza sulle to di 20,000 scudi sul monte di pietà,
pensioni da imporsi sugli arcivescovati, onde si potè condurre al suo compimen-
vescovati e altri benefizi di Toscana, sta- to, dopo il quale vi collocò a pigione il
bilendo che solo gravitassero sull'arci- ministero della Congregazione del buon
vescovato di Pisa e sul vescovato d' A- governo. Altri 10,000 scudi fece dare
jezzo. Nella 2.* sua promozione elevò al all' Accademia de' nobili ecclesiastici, di
cardinalato il suddetto zio Bandi che , cui fu benefico restauratore. Affinchè poi
Benedetto XIV nel 1744 avea fat0 ve "
tultociò che di più raro e di più per-
scovo di Bostra in partibus e sulfraganeo fetto nelle belle arti si trovava disperso
d'Ostia e Vellelri, indi vescovo d'Imola, in Roma o rinvenuto negli scavi che fa-
di cui parlai ancora nel voi. XXXI V, p. ceva eseguire, fosse riunito con decoro e
88, 89, io5 lo celebrò con elogio fu-
: vantaggio degli artisti e intendenti, conti-
r
nebre il d. Aldini cesellate, come si leg- nuò sontuosamente il Museo Faticano
PIO PIO 91
con grandiosi edifizi, ove collocò inunme- confini di Toscana con Io stato pontifi-
rabili inonunienti e moltissimi d'un pre- cio perla parte delle Chiane di Città del-
gio inestimabile, aumentando eziandio la la Pieve, di cui prosciugò le paludi, così
Biblioteca Vaticana, che arricchì di do- più tardi quelle di Perugia, Spoleto e Tre-
ni. Trasferendosi in quest'anno a Roma vi , onde si acquistò un vasto territorio
Cristina arciduchessa d'Austria (cui donò fruttifero e si eliminarono le malsane e-
la rosa d'oro benedetta), col maritodnca salazioni palustri. Il Conservatorio Pio
Alberto di Saxe-Teschen, per visitar il Pa- prese questo nome per riconoscerlo ma-
pa, questi li ricevè con amorevolezza: lo gnanimo benefattore , facendovi fiorire
stesso praticò dipoi'in diversi tempi cui il lanificio e altre manifatture. Conside-
landgravio d' Assia Cassel ; col principe rando il Pontefice quanto sia necessario
Augusto eli Saxe Gotha; col principe Au- per la pubblica sicurezza il rigore contro
gusto fratello del re d'Inghilterra; col re i facinorosi che la disturbano, estiman-
di Svezia e col real duca d' Ostrogozia do dall'altra parte erroneo il sistema di
suo fratello; con l'arciduchessa d'Austria Beccaria sopra i delitti e le pene con a-
Maria Beatrice d'Este e l'arciduca Fer- bolizione di quella di morte, dal princi-
dinando governatore di Milano suo spo- pio del suo governo attese con immuta-
so sovrani di Modena; con l'imperatore bile costanza a conservare l'autorità del-
Giuseppe II; col re e la regina di Napo- le leggi, ed usar la forza contro refrat- i
li, alla quale die la rosa d'oro, come alla tari : questi per difetto di educazione, in-
duchessa di Parma Maria Amalia; con fingardagginee speranza d'impunità, par-
Paolo granduca di Russia, e con altri so- ticolarmente in Roma dove a ogni passo
vrani e principi che nel suo lungo pon- erano i sacri asili, le franchigie e giuris-
tificatosi portarono in Roma perammi- dizioni di altri sovrani , commettevano
rarne da vicino le virtù eie distinte qua- alla giornata tanti atroci delitti, che nel
litàcome sovrauo temporale e qual capo pontificato benigno di Clemente XIII si
della Chiesa universale come pure le , coulavano ne' registri criminali più di
grandezze di Romada lui accresciute. Uno 10,000 omicidii in tutto lo stato e 4,000
di tali principi fu il duca di Charlres, da almeno entro le mura di Roma, dove Pio
cui nacque Luigi Filippo Ire de'france- VI trovò quasi abituati questi delitti, ai
si, cui Pio VI fece illuminare la croce (ne quali in breve riparò, secondato dall'in-
parlai uel voi. XII, p. 2 3g e 2 48, che d'or- flessibile giusto rigore del prelato Spino-
dine di Leone XII si tralasciò, solo rin- la, che nel governo di R.oma avea sosti-
novata nel venerdì sauto 1849 ^ a o°" ' Coruaro. Quindi ebbero luogo le
tuito al
verno repubblicano) della basilica Vati- clamorose giustizie capitali di Lunadei,
cana, ondegodesseilmirabileefletto delle per aver tolto dal braccio del marito la
sculture, uel dicembre 1782. Nel mede- moglie, dello spedizioniere ab. Anguilla
simo anno 1776 concepì la grandiosa i- e del fratricida ab. Cerocchi.
dea,che pose ad efletto, di erigere la ma- Inoltre nel 1776 eresse i vescovati di
gnifica sagrestia alla Chiesa eli s. Pietro Rowiavia, di Scepusio e di Neosolio nel-
in Faticano, al quale articolo narrai tut- l'Ungheria. In sostenimento de'di ri Iti del-
te le altre sue tnuuifìceuze per quella ba- la chiesa romana altamente protestò pel
silica,con palazzo pei canonici e arcipre- sospeso tributo della Chinea, pei regnidi
te, come pure la gran Campana, gli Ci- Napoli e Sicilia, ed i successori tuttora
tologi ed Musaici, del cui studio fu tanto
i protestano, come
dico nel voi. IX, p. 76,
benemerito. 11 genio suo intraprendente 77 e 8 1. Sebbene questo atto sia incomin-
tentò riunire col Tevere il lago Trasi- cialo più tardi, qui l'ho riportalo perchè
meno di Perugia; bensì potè stabilirei dei ivo dalie contestazioni nate in que-
92 PIO no
st'anno e dalle minacce fatte di restrin- lui usata da cardinale. Veramente il Pa-
gere le pubbli che di mosti-azioni. Per l'im- pa era contrario a tale determinazione,
pegno di alcuni personaggi, in Campido- ma riuscì al cardinal Giratici d'i superar-
glio ricevè la corona poetica Gorilla O- ne le difficoltà, in un tempo che ne go-
inimica pistoiese, poetessa arcade; ma la deva la benevolenza. 11 i.° fece maegior-
pubblica disapprovazione la dimostrò la domo e cardinale, per cui oltre alla sua
satira ed fischi cui fu accolta uscendo
i biografia, ne parlai nel voi. XLJ, p. 272
da Campidoglio. Nel 1777 gli all'ari reli- ed altrove. A Braschi famiglia dissi come
giosi del Portogallo si ricomposero, e Pio d. Luigi fu ricolmato di possessioni e di
VI istituì le sedi vescovili di Linares, onori, gli die il di Nemi e il Pa-
ducato
Gran Faradino, Crisio, Salaria e Al- lazzo Braschi Papa edificato. Il con-
(Jal
i bagni dell'acqua santa, spettanti all' O- uomini illustri che uscirono dagli Onesti
spedale del ss. Salvatore. Ad una gran principalmente si noverano, s. Romual-
quantità di contadini, che per le conti- do fondatore de'camaldolesi, il b. Pietro
nue dirotte pioggie non potevano lavo- Peccatore canonico regolare Lateranen-
rare, più volte fece distribuire pane nel se che fondò il monastero Portuense di
Colosseo. Aiutò l'ospedale e l'università Ravenna, e s. Pietro Damiani cardinale
di Ferrara. Inquest'anno, come nel 17B3, riformatore del monastero di Avellana
Papa preseprecauzioni sulla Pestilenza.
il (è assai dubbio), come afferma anche il
Egualmente nel 1778 chiamò in R.o- p. Flaminio da Latera, nella dedica del
mn Romualdo, e nel 781 Luigi Onesti, 1 Compendio degli ordini religiosi, al car-
figli di sua sorella; li adottò nella propria dinal Romualdo Onesti Braschi , cele-
famiglia col nome e stemma de' Braschi, brandolo quale zelante del culto divino,
concedendo loro per abitazione quella da amante dell'erudizione ecclesiastica, alfa-
PIO PIO 93
bile, prùdente, caritatevole, e fregiato di lori delle provincia , da cui derivavano
altre virtuose prerogative, come ili giu- perniciosi abusi e venalità, invitando i
sto criterio e prontezza nel dire il suo con- sudditi a ricorrere al trono o alla congre-
siglio. Nel i
770, Pio VI istituì la sede ve- gazione deputata a provvedere ai recla-
scovile di Chambcry, Brunii, Sonora e mi. Con dolore seppe ia persecuzione de-
Carpi, ripristinando quella di Gattelli. In gli armeni di Costantinopoli, adoperan-
questo anno fu in gran pericolo di vita dosi a loro vantaggio coi re di Spagna e di
per grave e lunga malattia, che superò Francia ; però ricevette consolazioni dal-
con estremo piacere de'sudditi. Provò an- le missioni di Cina e Giorgia. Ad istan-
che afflizione per le replicate scosse di ter- za dell'imperatrice Caterina II permise
remoto che spaventò Bologna e per la , nella Russia i gesuiti. Ai tanti disturbi che
siccità di 4 mesi che gravemente danneg- pativa Pio VI si aggiunse il
, nel 17S1
giò le campagne, per cui intimò per 8 gior- terremoto chegctlò nella desolazione Ca-
ni le processioni di penitenza. Nello stes- gli, Faenza, Brisighella ed altri luoghi di
so tempo un fulmine caduto sulla polve- Romagna e dell'Umbria; ed egli con ge-
riera di Civitavecchia cagionò molti dan- nerosa sollecitudine accorse al sollievo dei
ni , cui ripagò il Pontefice. Accrebbe il danneggiati: tale si diede a conoscere nel-
museo del p. Kircher nel Collegio ro- la straordinaria scarsità di biade, ripa-
mano j restaurò le antiche strade conso- randovi a mezzo de'mercanli di Genova.
lari,migliorando l'Appia. Nel 780 sop- J Avendo ordinato il Catasto e conoscen-
primendo la sede di Miranda la unì a _,
do mal corrisposto da'mi-
d'essere stato
Braganza. A. reprimere l'usure emanò nistri, ad esaudirei reclami elesse 8 com-
severe pene, come pel mercimonio della missari legalicon un agrimensore e li spe-
moneta e il cambio delle cedole; grave dì nelle provincie per rimediarvi: veda-
argomento che trattai a Moneta pontifi- siCongregazione del Censo. Rinnovò ai
cia. Fu pure zelante a' reprimere la Be- Medici l'obbligo di fare ricevere sagra- i
Le massime funeste d'irreligione, che può vedersi a Germania, ed a' voi. IX, p.
si andavano divulgando con un torrente 180 e 181, XV, p. 210 e 273. Avendo
di pestiferi libri, pieni tutti di libertinag- alcuni cardinali latte rirnoslranzesul viag-
gio,preparavano le vicende infauste che gio nel timore che fosse soggetto di de-
ne furono deplorabili conseguenze. Pio risione ai maligni,sembrando certo che
Vi pieno di afflizione, a porre un argine non produrrebbe l'effetto bratnato,PioVI
alla crescente corruttela de'costumi, pub- rispose Anelerò dove ini chiama il do-
:
blicò un'enciclica a lutti i vescovi, ani- vere , nella stessa guisa che anelerei al
mandoli contro perversi scritti che mi-
i martirio per l'interesse della religione, in
navano l'altare e il trono, a difendere la difesa della (piale tanti successori di s.
ro, Rimini, Cesena, F01T1, Faenza, Imo- noterò a Vienna. Giuseppe II dispensò
la, Bologna, Ferrara, Clvoggia, Trevi- alla corte pontificia i seguenti. Ai prela-
so Udine, Gorizia, Lubiana, Gratz,
, tiMarcucci vicegerente, anello con gran
IVeustadt, I ienna, in cui arrivò a'22 mar- smeraldo contornato di brillanti Con- ;
zo e ne partì a'22 aprile, passando per le tessini elemosiniere, anello con topazio
abbazie di Molk o iUelk e di s. Floria- contornato di brillanti; Nardini segreta-
no, di cui feci parola nel voi. XLA 1
, p. rio delle lettere latine, scatola con minia-
84, indi per Monaco, Augusta, Bressa- tura contornata di brillanti; Dini prefet-
none, Trento, Verona, f icenza, Pado- to delle ceremonie, scatola d'oro smal-
va, Venezia, Ferrara, Bologna, Imola, tata contornata di pietre preziose; Rossi
Faenza, Cesena, Rimiai, Sinigaglia, An- medico, Ponzetti confessore facente le ve-
cona, Loreto, Recanati , Tolentino, Foli- ci di caudatario, eSpagna chierico segre-
gno, Spoleto, Nami, Otricoli, Civita Ca- to supplendo pel crocifero, ciascuno una
stellana, arrivando in Roma a' i3 giu- scatola d'oro smaltata. A Brandi primo
gno festeggiato dai romani, come lo era aiutante di camera,una scatola d'oro smal-
stato per tutto solennemente. Il Papa eb- tata, ed una chiave con diploma di ca-
be a lodarsi del viaggio, ma poco otten- merista d'onore di sua maestà cesarea;
ne, sicuroalmeno di aver accresciuto nei a Calvesi terzo aiutante di camera, una
luogbi in cui passò l'attaccamento alla scatola d'oro rotonda; simile a Morelli
religione e alla s. Sede. Non mancarono chirurgo di campagna e scopatore segre-
satire e mormora7Ìoni, ed il Papa trovò to; a due scopatori segreti, una gran me-
sulgenuflessoriouna carta inciderà scrit- daglia d'oro per ciascuno; al capitano An-
to: Ciòche s. Gregorio FU, il più gran- nibale Nelli direttore del viaggio, un a-
de de" Pontefici, aveva stabilito, Pio FI nellocon nove brillanti; ai due corrieri,
V ultimo de' preti lo ha distrullo. Senza al credenziere, al cuoco, altre medaglie
punto scomporsi, il Papa di suo pugno vi d'oro; più piccole l'ebbero i palafrenieri,
aggiunse: Ilregno di Cristo non e in que- cocchieri e carrozziere, con una ragguar-
sto mondo, e colui che distribuisce le co- devole somma da dividersi cogli scopatori.
rone celesti non si cura di cnielle cadu- Nel medesimo anno il Papa ristabilì
prese memorate di sopra. Nel i 788 pro- accordò la nomina ai vescovati di Lom-
seguendo le .mutazioni sulle materie ec- bardia ; il 2. si trattenne per le feste di
clesiasticbe, incominciate da diversi prin- Pasqua, e s'illuminò per lui la cupola di
cipi ne'loro stati, tuttavia Carlo III re di s. Pietro, come erasi fatto nel 1782 pel
Spagna per quelle ebe voleva operare si granduca di Russia. Mosso a compassio-
rivolse al Papa, non così fece il re delle ne che il terremoto avea devastato la Ca-
due Sicilie, ebe si regolò secondo il con- labria ulteriore, il Papa nel 1784 con-
siglio de'suoi ministri, ed insorse la con- cesse a Ferdinando IV re delle due Sici-
troversia sulla nomina de'vescovati. Ca- lie i fondi de' conventi e monasteri rovi-
terina II in vitò Pio VI a mandare un nun- nati. Nel medesimo anno eresse il vesco-
zio in Pietroburgo, come fece riconoscen- vato di Lintz e nel 1 785 quello di s. Ip-
done il titolo imperiale, quando prima la polito perla soppressione di quello di Neil'
s. Sede dava solo quello di Czar. Re-
gli stadt. Inoltre nel ! 785 eresse le sedi ve-
candosi in Roma
il duca di Baviera Car- scovili di Tarnovia e di Budweis, e die
della Chiesa, fu d' uopo aprire un pie- pri figlia del fratello,ed i due fratelli dir-
stilo di tre milioni di scudi coi genovesi, ti figli della sorella, ed il cugino Ambro-
colPipoteca di vari fondi e reudite came- gio Lepri. Questi quattro pretendenti do-
rali , da restituirsi nello spazio di q an- po la morte di d. Amanzio protestarono
ni. Quando il Papa palesò al sacro colle- contro la disposizione e fecero causa in-
gio questa risoluzione, niun cardinale ri- nanzi il tribunaledell'A. C : il Pontefice
spose , ed uno domandò, qual necessità dichiarò di non voler essere consideralo
obbligava a prender tanto denaro? Non come Pio VI, ma come semplice parti-
poco di questo fu impiegato nell'incoiag- colare, secondo la testamentaria disposi-
gimento dell' agricoltura molto trascura- zione di d. Amanzio. Il prelato Cioia Ino-
la nell'agro romano e nella provincia del golenentedel tribunale giudicò che il fi-
Patrimonio; quindi Pio VI ordinò che decommisso Lepri, spirando nella persona
ogni anno si rompesse la terza parte dei di d. Amanzio, ne poteva disporre libe-
terreni annonari, abilitando chiunque a ramente ; e come la donazione fu accet-
seminare in que'terreni che proprieta- i tata inter vivos fin dal 1 782, venne am-
ri non avessero lavorati, senza dar loro ministrala per la casa Braschi dal prela-
compenso. Quanto alle censurale spese to Nardinij eh' ebbe influenza nella do-
96 P I O PIO
nazione, per cui poi domandò l'assoluzio- ancora imposta la tassa sui testamenti e
ne agli scrupoli desiatisi in lui.I litignnti codicilli, e sul mosto a favore dell'ospe-
appellarono alla rota, la quale rivocò il dale degli esposti di Viterbo e dell' or-
decreto delCioia,colla-decisioneannullan« fanotrofio da lui creilo in Fabriano. In-
le la donazione di d. Aruanzio, per non es- coraggi l'insegnamento de' sordomuti,
sersi in questi purificato il fidecorn m'issò, incominciato in Roma, ed ora fiorente
clic andava a [lassare dopo la di lui mor- presso l' Ospizio di s. Maria degli An-
Cusani. Inoltre d. Amanzio prima di mo- naco j la quale venne subito contesta-
rire con biglietti chiese scusa alla nipote ta da alcuni principi di Germania in- ,
e alla sua madre pel livore loro portato, sorgendo vertenze in quella di Colonia
e con testamento avea annullala la dona- per le Dispense, e celebrandosi il conci-
zione fatta Papa, sebbene irrevocabi-
al liabolo d'Ems nel 1786. In questo tem-
le, esponendo le ragioni che ve loavea- po, come narraia Francia, la buona ar-
no indotto e ingiuriose a Pio VI. Si pro- monia con quella corte fu in pericolo di
segui al terzo giudizio e il prelato Prioc- essere turbata, per l'affare della collana
ca luogotenente dell' A.C. dichiarò valida in cui si trovò implicato il cardinal Ho-
la donazione in virtìtd'apoca, rigettamlo han. Indi mandòad elletto l'erezione del-
qualunque eccezioneespecialinenle il po- le Dogane ai confini , a vantaggio del
steriore testamento. Quindi fu di nuovo commercio e dell'erario, misura che pro-
portata la lite in rota che emanò altra
, vocò le più mordaci invettive de' roma-
decisione in favore d'Anna Lepri, e fu mi- ni, facili a mormorare e a dimenticare i
rabile il con legno tenuto dall' uditore benefizi; mentre il disordine sulla mo-
Malvasia {l7 .), e lodato dallo slesso Pio neta divenne più grave. Altre amarezze
YI sebbene soccombente. L'uditore Aze- trafissero il cuore di Pio VI, pel nuovo
do progettò un accomodamento per via sistema di ecclesiastica disciplina da Giu-
di transazione , cui cooperò Aulici poi seppe II introdotto anche nel Belgio o
tre notati, con accordare adAnna4oo mi- unì con riprovevole ardore Scipione Ricci
la scudi e la mela delle gioie, mentre ce- vescovo eli Pistoia, ove celebrò il famoso
dendo ai propri nipoti resto del fide- il conciliabolo, poi con bolla condannato da
commissoe patrimonio di d. Amanzio, es- Pio VI, olfeso in più modi dal grandu-
si compensarono gli altri pretendenti, al ca, pei danni che recava alla Chiesa e per
inododeltoaBiiAsciiiFAMiGLiA. Perla mi- l'abolizione della nunziatura di Firenze.
nacciante peste, il Papa prese le dovute Nel medesimo anno 1786 dichiarò sedi
precauzioni ; come per l'inondazione del vescovili Cnenca e Leoben.
Tevere, terremoto in varie città, e per le Immerso Pio VI nelle amarezze per
locuste e cavallette che rovinarono mas- le riforme delle cose ecclesiastiche che
sime i territori'! d'Orvieto e Bagnorea, si vieppiù propagavano, nel 1787 eresse
si
drizzare Y Obelisco eli Monte Cilorio. Nel stituzione civile del clero e si die ad e-
1788 Pio VI tentò terminare le diffe- sorlare il buon re Luigi XVI a non la-
renze colla corte delle due Sicilie, quan- sciarsi sorprendere da siffatti attentati.
do fu cagione di nuovi dissapori il Di' Intanto francesi fecero ri bel lare Avigno-
i
i'orzio tra il duca ili Matalona e sua mo- ne e il contado V&udasìnos dominii che
glie, e terminò definitivamente la corte la s. Sede possedeva in Francia, riuscen-
si, proibì i giuochi d'azzardo, le armi da l'^ rciconfraternità de' ss. XII Apostoli
fuoco e da taglio a motivo delle frequen- fece somministrare 1 2, 000 scudi alle mo-
ti risse e omicidii; aumentò i botteghini nache del Bambin Gesù, per estinguere
del Lotto, soccorse le fabbriche di tele, ca- i loro debiti; ed in questo o nel seguente
lancà, bambacina e panni; accordò pre- anno eresse la sede vescovile di Guara-
mio a chi seminasse il cotone ne'territo- nà. Ad Egidio Petit e sua moglie con-
lii di Civitavecchia, Terracina e Mon tal- cesse una pensione , per avere il i.° co-
lo. Nel 1789 Pio VI si recò a Subiaco municato l'arte di fabbricare le carte do-
per consagrare la cattedrale da lui edifi- rate, inargentate e colorite ; ed a Luigi
cala, e con tale sua abbazia fu largo di Lazzarini appaltatore della stamperia ca-
beneficete, abbellendo il palazzo abba- merale ne accordò la privativa per fab-
ziale. Scoppiando più apertamente le tur- bricarle per 20 anni, dando al Petit un
bolenze di Francia, ii Papa ne fu trafit- terzo d'utile. Premiò Mariano Pandolfì
to di dolore e incominciò a risentirne le per la scoperta d'una vena di terra, atta
funestissime conseguenze e tribolazioni, a fabbricar vasellami; e per garantire le
di cui gli annali della Chiesa non davano fabbriche e manifatture indigene, aumen-
esempio, e che riportai a quell'articolo e tò i dazi ai generi che producevano. Nel
nel voi. XV, p. 2 1 1 e seg., laonde qui 1 791 per la settimana santa si recarono in
appena indicherò le principali. Si vide pe- Roma il ree la regina delle dueSicilie,che
rò pregalo da Giuseppe II, ad interpola- Pio VI fece incontrare a Viterbo dal mae-
si coi ribelli belgi, dopo essere stato sordo stro dicamera Pigna ttel li, e giunti nel loro
alle paterne sue insinuazioni, perchè de- palazzo Farnese, mandò loro dal Maestro
sistesse dalle religiose riforme. Lo spirito di casa il solito decoroso regaìodi squisiti
di vertigine invase anche la Polonia, che commestibili, che Roma usavala corte di
ad esempio di Francia attaccò le rendite coi sovrani al loro arrivo:non fu però ac-
de' vescovi e degli ecclesiastici, ed inutili cettato, bensì accolsero con piacere qua- i
riuscirono le cure del Papa per impedir- dri di musaico che poscia loro rimise. Do-
lo. Contro gli elettori ecclesiastici difese po scambievoli visite, ebbe luogo il Con-
l'istituto àé Nunzi Apostolicij ed eresse cordato fra Pio FI e Ferdinando IF.
VOL. LUI.
98 PIO PIO
Contiminndo la Francia rivoluziona- e quindi la convenzione nazionale abolì
ria a dare funesti colpi alla religione, il ogni culto religioso,' tutto disponendo per
Papa lasciata la moderazione, stimò ne- abbattere la s. Sede e democratizzare Ro-
cessario con brevi apostolici di far sen- ma con lo stato pontifìcio. Si cominciò
tire la sua voce, condannando Giura- il ad esigere il riconoscimento della repub-
mento civico edi vescovi Per l'im- intrusi. blica francese, ma Basville che tentò ri-
menso peso degli spinosissimi affari, anche voluzionare romani, da questi fu ucci-
i
in diverse notti dovette applicare pel be- so. Allora Pio VI prevedendo la vendetta
ne della religione; ne risentì il fisico an- de'suoi connazionali pensò a prendere mi-
cora e fu più volte costretto guardare il sure di sicurezza per la capitale e per le
letto, e nel settembre il male si aggravò provincie, cui dovè imporre nuove gra-
a segno che il re di Napoli gli orni il suo vezze, ed il popolo vi si rassegnò convin-
medico. Portandosi ogni giorno ad orare to dalle imponenti circostanze. I romani
nella basilica Vaticana, quando abitava per meglio attestargli il loro sincero at-
il contiguo palazzo, mentre si avvicinava taccamento, volevano innalzargli una sta-
al genuflessorio, un fulmine gli fece ca- tua di bronzo, e per l'opposizione del Pon-
dere vicino un lastrone, per cui nella con- tefice il senatore si contentò di porre una
fusione alcuni lo temerono morto. Ter- lapide onorevole in Campidoglio. A fron-
minò rinnovazione più elegante e de-
la te di tante calamità, Pio VI continuan-
corosa de' quattro Triregni e Mitre pre- do a beneficare i sudditi, nell'università
ziose, con le quali avea arricchitola sa- romana istituì la cattedra di ostetricia,
grestia pontifìcia, oltre diverse suppellet- aprì nuove strade pubbliche, fece coniar
tili per uso dei le Cappelle pontificie. Nei moneta plateale: proteggendo l'utile isti-
1792 Pio VI accordò ampie facoltà ai tuto delle Scuole cristiane , edificò loro
vescovi di Francia, dove l'assemblea le- la casa di s. Salvatore in Lauro per l' i-
gislativa abolì tutti gli ordini religiosi, e struzione gratuita. Inoltre nel i7q3 e-
die asilo nel suo stato agli ecclesiastici e- resse il vescovato di Nuova- Orleans nel-
migrati che non aveano giurato, previa V America. Le assidue cure e i disgusti
dichiarazione che non fossero gianseni- provati di somme angustie, sconcertaro-
sti, colla carità d' un pastore e colle la- no la Papa e soggiaccpie
salute del vecchio
grime d' un padre. In tanta affluenza di a diverse febbri.Quindi rassegnato ai de-
forasti eri il governo vegliò sui malinten- creti del cielo e considerando che de- i
zionati ed in fatti si scuoprirono emis- litti degli uomini avean'o provocati ca- i
sari, finti vescovi, falsi preti, e la maggior stighi della guerra e di quanto affliggeva
parte della corte delle zie di Luigi XVI, tutta Europa, per implorare la divina
eh' eraiisi rifugiale in Roma, della setta misericordia, il Papa nel 1794 fece P ro "
de' giacobini. In mezzo a tanti pericoli, cessioni di penitenza, pubbliche preghie-
Pio VI per la sicurezza dello stato e dei re, giubilei e missioni, lo che dai fran-
sudditi aumentò la Milizia, cooperan- cesi veniva interpretato per muovere il
eia nella più orribile anarchia, nel 1793 pontificia e non si accordarono più udien-
decapitò suo re; il Papa fu penetralo
il ze segrete ; si visitarono le lettere alla po-
dal più profondo cordoglio, che manife- sta e molte persone sospeltefurono espul-
stò al modo che dissi nel voi. XV, p. 212, se dalla capitale, anzi persino alcuno del-
PIO P I O 99
In bassa famiglia palatina. Nelle provin- lagna, Ferrara e altri luoghi, senza re-
cie si presero misura energiche contro i sistenza, perchè il Papa vedendola inutile
malvagi ed ingrati alle sue taute bene- e provocatrice di maggiori disastri lavca
ficenze;mentre emissari francesi da per impedita. Frattanto per timore partiro-
tutto procuravano sollevare il popolo e no da Roma le zie di Luigi X VI, i prin-
corrompere la truppa. cipi reali Augusto d' Inghilterra e Save-
Nel 795 sapendo Pio VI che il diret-
i rio di Sassonia, molti cardinali, prelati e
torio di Parigi avea decretata la sua de- famiglie cospicue. Privo di mezzi di di-
tronizzazione, continuò ad accrescere le fesa e per impedire ulteriori occupazio-
milizie; ed a rimediare alla penuria della ni, Pio VI fu costretto dalla Francia al-
moneta, invitò tutti a portare alla Zec- l'armistizio de' 28 giugno 17965 a 23 e
nefizi, sospese i lavori del museo, ven- franchi , e consegnare per Parigi 100
dette più di 4o cavalli della scuderia pon- codici della Biblioteca Vaticana e 100
tificia, moderò le spese del palazzo apo- pezzi di pittura e scultura i più 'famosi,
stolico per riparare alla scarsezza de'mez- ed i busti de' due Bruti,
dai musei tolti
camera pose in vendita diverse sue pos- con l'ipoteca di lutto lo stalo pontificio;
sessioni, come Albano; spedì a Genova finalmente fu intimata la consegna al-
il marchese Gnudi per prendere a cam- la zecca di tutti gli ori e argenti, a riser-
bio 5oo,ooo scudi, dando per garanzia va de' vasi sacri e de'personali abbiglia-
la M esola nella legazione di Ferrara, ac- menti, ricevendosi quale imprestito frut-
quistata da Pio VI , e l'affitto dell'allu- tifero , e produsse più di 4o milioni di
me di rocca ; e prese molle somme a cen- scudi. In questo tempo l'erario pontifi-
so dai privati, onde dalla sola Marca di cio si trovava gravalo di circa 100 mi-
Ancona s'introitò 3oo,ooo scudi. Segui- lioni di scudi di debito, fra cedole, Luo-
tando laFranóse Spagna, a
guerra tra ghi di Monte e Vacabili. Nel medesimo
questa il Papa concesse d'imporre 36 mi- anno in Roma ed altrove molte sacre Im-
lioni sul clero e 3o su quello d' ameri- magini della Madonna prodigiosamente
ca, oltre le rendite de' benefizi vacanti. aprirono gli occhi, il che fece concepire
Per loslesso motivo permise al redi Sar- speranze e timori : dipoi Pio VI concesse
degna d'alienare per 3o milioni di beni 1' uffizio e messa alla Beata Vergine per
ecclesiastici. A tante afflizioni si aggiunse memoria di tal prodigio, pel clero ro-
a Pio VI la detronizzazione del redi Po- mano a' 9 luglio. Commosso il Papa da
lonia, e per non disgustare il re d'Inghil- questi miracoli, per infervorare il popolo
terra, che mostravasi favorevole ai cat- a confidare nel patrocinio della B. Vergi-
tolici, convenne alle variazioni operale in ne, volle che si facessero missioni m6prin-
Corsica. Nel 1
796 la Francia, pei prete- cipali piazze di Roma e diverse processio-
sti riportati a quell'articolo, occupò Bo- ni di penitenza, per cui si operarono in-
ioo prò PIO
finite conversioni in lutti i ceti di per- pie i romani; ma
loro malgrado dove-
sone. rono rendergli giustizia dopo morto e
Quando Pio VI per tanti enormi sa- quando poterono istituire de' confronti,
grifici sperava tranquillila, venne a sape- onde il biasimo si converti in non peri-
re che il direttorio di Parigi, per artico- tura lode. Era però sicuro Pio VI di non
lo preliminare della pace definitiva, vo- aver procurato se non che il bene della
leva pubblica ritrattazione de' brevi con Chiesa e de' sudditi, nulla aversi a rim-
cui condannò la costituzione civile del cle- proverare e perciò niun pericolo spaven-
ro di Francia. Sommo ne fu il dolore che tarlo: ne diede prova quando recandosi
provò, e radunata la congregazione dei alla quotidiana visita in s. Pietro, un cer-
cardinali deputati agli affari di Francia, to Alessandro Deodati, per procacciarsi
tutti furono concordi in rigettare la ri- premio, lo avverti non inoltrarsi, essen-
chiesta del direttorio, consigliando il Pa- dovi due persone impostate per uccider-
pa ad esporsi piuttosto ad un glorioso lo, avviso ch'egli disprezzò. Intanto po- i
martirio, che tradire il suo onore, il suo poli si accorsero quali erano le mire dei
dovere e violare le massime della Chiesa. francesi, predicanti libertà ed eguaglian-
Questa decisione non poteva essere più. za; insorti al grido di viva Gesù, viva Ma-
conforme ai sentipienti di Pio VI, escla- ria, viva Pio FI, non pochi ne massa-
mando con aposlolica franchezza Io tro- : crarono, vendicando gli oltraggi d'ogni
vo la corona del martirio molto più sorte cui erano segno, le rapine, i tradi-
brillante di quella die io porlo in capo, menti, le brutalità cui furono esposte le
e dichiarò la negativa al direttorio, non donne d'ogni età. Il Papa prima di dar
senza tentare la pace a mezzo del cav. principio ai militari preparativi volle ren-
Azzara ministro di Spagna di dubbia fe- dere intese tutte le corti cattoliche, come
de, e di altri, ma senza risultati. Allora avea fatto in tutti gli altri avvenimenti,
deciso di difendersi per quanto potesse, delle ragioni che l'aveano costretto a da-
benché fosse l'erario esausto e le finanze re l'assoluta negativa alle pretensioni del-
rovinale afìalto, approvò il piano di for- la repubblica francese, come di difender-
za armata per difendere Pioma e le prò- si nel caso che i francesi tentassero inva-
vincie rimastegli. Si formò la guardia Ci- dere il resto dello stato: si lusingava che
vica, si fecero reclute, si aumentò la Mi- esse sarebbero concorse ad aiutarlo, ma
lizia anche colle offerte di vari signori, restòdeluso, perchè i sovrani aveano ben
ebbe luogo nuova requisizione d'ori e di da pensare per loro e tutti cercavano la
argenti, e spontanee contribuzioni; si rin- pace col formidabil nemico. Sospese le
novarono pubbliche preghiere, obbligan- rate dell'imposizione convenuta nell'ar-
dosi tutti gli ecclesiastici a far per dieci mistizio, e fece partire le milizie colla sua
giorni gli esercizi spirituali di s. Ignazio, benedizione e tra le pratiche divote, con
nella sua chiesa e in quelle del Gesù e il generale austriaco Colli, man-
alla testa
de' ss. Apostoli; inoltre il Papa rinnovò dato dall'imperatore Francesco II.
gli ordini sul rispetto ai sacri templi e il La sorte de'dominii della s. Sede già era
donne. Queste e altre cure lo-
vestire delle stata decretala dal direttorio di Parigi, e
devolissime,che infaticabile l'opprimeva- per consumarne l'occupazione attese la su-
no, sebbene dovessero rendere il suo no- periorità dellesuearmi sulle tedesche. In-
me caro a lutti, pure ebbe nemici in tutte tanto il generale in capo Bonaparte, chia -
contentabilità più o meno dominò sem- vina equella deluciditi, ritrattando i sud-
PIO P I O i oi
detti brevi : ma il Papa fidando nella cau- l'armistizio, lo che toccai anche nel voi.
su della fede e ne' soccorsi promessi da XIX, p. io'). Quindi si fecero tornare in
Vienna e da altre corti, rispose non te- Castel s. Angelo gli elfelti preziosi spe-
mere i perìcoli e le minacce, hi vece l'o- diti il governo
a Terracina, ed si occu-
del Papa o del popolo, ma di quelli solo cinese. Queste contribuzioni unite ad al-
che lo consigliavano alle ostilità. Fermo tre enormi che francesi aveano tolto in
i
Pio VI nel proponimento di respingere molti luoghi, insieme ai più preziosi mo-
la forza con la forza, ordinò a tutti i sud- numenti ov'erano entrati, esacerbarono
diti suono delle campane a martello al-
il talmente i popoli che molti ne massacra-
l'avvicinarsi del nemico, di levarsi inmas- rono, di che ebbero a pentirsi per l'aspra
sa e colle armi affrontarlo, con quel co- veudetta che ne fecero. Pio VI bisognòche
raggio che ad un cattolico ispira la fede, e ricorresse a nuovi prestiti, prese 800,000
ad un buon cittadino l'amor di patria, a- scudi dai banchieri e col metallo dei can-
nimando tutti a difendere col propriosan- noni fece battere moneta ; adottò la più
gue la religione de'loro padri, l'onore di strettaeconomia, incominciando dal Pa~
Dio e quanto vi ha di più caro al mon- lazzo apostolico, diminuì la milizia e fe-
do. Il general Bonapai te intercettò la let- ce altri risparmi. Di tutte le gioie spet-
tera che il nunzio di Vienna Albani scri- tami ai triregni, mitre e altri indumenti
veva al cardinal busca segretario di sta- pontifìcii cedute ai francesi, solo potè con
to, sui soccorsi che avrebbe mandalo indennizzi ricuperarne piccola parte.
Francesco II laonde fece marciate la sua
; Adempiti i patti della pace, fio VI si
vanguardia, che avendo incontrato la Mi- guardò bene di fornire pretesti ai fran-
lizia pontificia presso Faenza la sbara- cesi di lagnarsi, anzi li trattò colla più lea-
gliò, e continuando la marcia s'impadro- le confidenza, ricevendo sempre con par-
ni di Forlì e di Cesena, quindi occupò s. ticolare distinzione il ministro Cacault
Leo, Sitiigaglia ed /I/icona, avanzandosi e tutti i francesi che recavansi in Roma,
a Macerata, derubando in Loreto il su- i quali ne restavano commossi. Intanto
perstite tesoro e trasportando al museo Pio VI accordò al re di Napoli per una
di venerando simulacro della
Parigi il sol volta la nomina di tutti i vescovati;
Beata Vergine. Caduta Roma nella più indi soggiacque a pericolosa malattia che
gran costernazione, si consigliò il Papa a fece temere de'suoi giorni, derivata dal-
porsi in salvo e partire perTerracina, on- le tante sofferenze patite, neh' età di 79
de passare in Napoli , il cui re s' inter- anni. Perciò die la facoltà al segretario
pose poi con Bonaparte; ma il general de' brevi e al datario, per la spedizio-
Colli gli fece sapere che stante la buona ne degli affari, cui applicava ,
quando i
posizione che avea occupato, se vi fosse molli suoi incomodi glielo permetteva-
stato pericolo l'avrebbe avvisato. Sospe- no. Ricevette il cardinal Lorenzana, Des-
sa la partenza, Pio VI mandò a Terra- puig arcivescovo di Siviglia e Musquiz
cina i più preziosi oggetti del tesoro di arcivescovo di Seleucia, mandati da Car-
Loreto, de' musei e di Castel s. Angelo. lo IV re di Spagna per le riforme che
Finalmente in Tolentino iq febbraio
a' voleva fare sid clero, ed assicurarlo del
i
7Q7 fu conchiusa la pace con durissime suo patrocinio coi francesi. A rimborsa-
condizioni, che riportai anche a Francia, re quelli che aveano somministrato gli
cedendo il Papa la Romagna, Avignone ori e gli argenti, ed i suddetti banchieri,
e il Veuaissino, oltre il convenuto ucl- fece stampare due milioni di cedole. INel-
102 PIO PIO
la penuria de'comnieslibili, Pio VI si die preghiere, processioni di penitenza ; fece
tutta ia premura perchè nulla mancasse. esporre in s. Pietro le reliquie maggio-
A riparare poi il discredito delle cedole ri, Sancta Sanctorum l'immagine del
nel
e per diminuirne il numero, ordinò la Salvatore, quella di s. Maria in Portico
vendita della quarta parte de'beni eccle- alla sua chiesa e le catene di s. Pietro. Per
siastici rustici in tutto lo stato, compre- conservare la pubblica quiete prescrisse
si quelli de'luoghi pii. Mandò le Fascie la pena di morte a chiunque insultasse i
la vigilia de'ss. Pietro e Paolo si die fuo- nuato al Papa di ritirarsi a Napoli, ma
co ad un magazzino di polvere in Castel egli fidando nelle promesse del genera-
s.Angelo con funeste conseguenze. Es- le si ricusò. L'avanguardia entrò in Ro-
neral Duphault per democratizzarla coi Monte Mario, attendendo 1' invito dei
domimi restati a Pio VI, al modo nar- suoi fautori repubblicani, cioè la feccia
rato a Fraxcia; restò vittima nel procla- della città prezzolata, scostumati, falliti,
mare la repubblica, nel tumulto de' 28 truffatori, avanzi di galera, che recativi-
dicembre, senza colpa del governo. Tan- si nel dì seguente, trepidante fece il suo
to bastò perchè il direttorio di Parigi or- ingresso in Roma, e prese alloggio nel pa-
dinasse 1' intera occupazione dello stato lazzo Quirinale. Subito mandò il general
papale, la detronizzazione e carcerazione Cervoni, fatto comandante di piazza, ad
di Pio VI, il quale inutilmente offrì qua- assicurare Pio VI di uulla temere per la
sempre cagionevole di salute, fu dolen- Papa si convinse che francesi aveano in-
i
tissimo dell'accaduto, fece chiudere tea- i vaso Roma, poiché si lusingava che ciò
tri per evitate la riunione del popolo, in- non avrebbero effettuato. Tuttavolta il
timò uu giubileo, le missioni, pubbliche goveruo pontifìcio proseguì ad agire, ma
PIO PIO io3
per poco. S'incominciò con imporre la imperocché il general Cervoni ebbe l'au-
contribuzione di 200 mila scudi, con la dacia di consigliarlo alla rinunzia de' suoi
requisizioue di 3, 000 cavalli, col seque- stali, per conservare la dignità spirituale
strare gli elfetti de' portoghesi, inglesi e e conseguire dalla repubblica francese
russi; iu finea'i5 febbraio sul Campido- l'annua pensione di 3oo mila lire, altri-
glio fu proclamata la repubblica Tiberi- menti avrebbe perduto tutto e la sua li-
na e cambiato il governo, al modo detto bertà. A questo nuovo assalto, Pio VI di-
ne' voi. VII, p. i^5, XX, p. 16 e 17, gnitosamente rispose La potestà in vigo- :
sione. Ma Pio VI, imperturbabile e sere- scatola a forma di urna che conteneva il
no, francamente Io nonconosco
gli disse: tabacco che soleva donargli il re di Spa-
altre divise, che quelle di cui mi ha onorato gna, ed ordinò che si portasse in sua casa
la Chiesa. Voi avete lutto ilpoteresulmio perchè gli piaceva. Pio VI si limitò a dire:
corpo, ma non già sulla mia anima, che E voi mi volete ancora privare del tabac-
si ride e disprezza i vostri attentati. Non co ? Sì sequestrarono le porte dei palazzi
lio bisogno di alcuna pensione. Un basto- apostolici, de' musei e gallerie in favore
ne ed un abito il più rozzo bastano ad della repubblica francese. A questa si ap-
uno, che in difesa della fede deve quan- plicarono i beni confiscati alle famigliedcl
to prima spirare sulla cenere. In tal guisa cardinal decano Albani e di Braschi: di-
Pio VI si dimostrò sempre superiore agli poi nel seguente pontificato, a mediazione
obbrobri e persecuzioni de' suoi nemici. di Cacault, alle due famiglie furono re-
Questi eroici sentimenti non bastarono stituiti gli oggetti d'arte sequestrati, non
a confondere i suoi accanili persecutori, però tulli quelli della Villa Albani. I la-
io4 Pio PIO
tirocini e dilapidazioni corti messe dai frati •
ci alquanto oppresso di spirito, questo ri-
sofferte nel 1 798, o sia V ottavo saccheg- mase in Roma. A'20 febbraio prima che
gio di Roma dato dai francesi, coli' elen- spuntasse il sole, per timore d'una sol-
co delle pitture, statue, sculture e busti comparve al Vatica-
levazione popolare,
trasportate a Parigi. A Medaglie parlai no un distaccamento di feroci soldati per
delle collezioni che si presero i francesi, i istrapparvi il Pontefice e condurlo a Sie-
quali si calcola che abbiano tolto dallo sta- na, vomitando bestemmie in attendere
to pontificio 200 milioni di lire tornesi. che ascoltasse la messa. Gli fu data una
Credendosi dai francesi necessario l'esilio piccola somma pel viaggio, come spoglia-
del capo della Chiesa, a' 18 febbraio, to di tutto, e tra'gridi d'Haller per sol-
mentre desinava, si presentò PHaller col lecitar la partenza e le lagrime de' suoi,
cappello in testa, benché non fosse mili- con pena si recò alla carrozza. Ad accre-
tare, e con orgoglio disse a Pio VI che scerne il dolore un indegno suddito da
gli dasse V Anello Pescatorio, impadro- luiperdonato, ^)be la temerità di dirgli:
nendosi pure d'una scatola di biscotti e Tiranno, il tuo regno è finito. E il Papa
confetture, credendo contenesse gioie. Nel si contentò rispondere: Se io fossi stalo
partire, Haller disse ai famigliari: Noi tiranno, voi non potreste essere a quest'o-
non sappiamo che far qui del Papa, on- ra in vita. Rivolgendosi Pio VI verso il
de ordino di fargli sapere, che si pre-
vi tempio di s. Pietro colla più tenera divo-
pari a partire domattina alle ore 6. Un zione, partì dalla sua capitale e sede, eoa
prelato gli rispose: Andate voi stesso a tre carrozze e due altri legni con pochi
dargli sì trista nuova ; io non devo né vo- famigliari, oltre un carro con pochi equi-
glio farmi ministro delle vostre crudeltà paggi : i famigliari furono i notati ne' voi.
contro mio sovrano. Adunque Haller
il XX11I, p. 9 5, XXX, p. i53, XLI, p.
rientrato nella camera del Poutefice, bru- 13^, 2y4> 2 7^j ove pure accennai le lo-
scamente gl'intimo di preparai si alla par- ro peripezie. Per Monterosi, Viterbo, s.
tenza. Ma Pio VI con mirabile coraggio Lorenzo nuovo e Radicofani giunse Pio
replicò: Vicino agli 80 anni , logorato VI a Pontecentitio, avendo trovato il con-
dalla vecchiaia e dagl'incomodi di salu- forto del nipote d. Luigi, il quale era sta-
te sofferti in questi due mesi, pe quali to spogliato del suo palazzo e ricche sup-
ogni momento mi sembra eli esser debba pellettili. Il duca montato in carrozza con
l'ultimo di mia vita, io non so se potrò lo zio proseguì il A s. Quirico il
viaggio.
sopportare la fatica d'un viaggio. Il mio Papa fu ricevuto da Zondadari arcive-
dovere poi mi vuol qui enon possoabban- scovo di Siena e poi cardinale, e prese
donare senza delitto le funzioni del mio alloggio nel palazzo de'suoi nipoti Chigi,
ministero ,iìè il mio popolo, onde qui vo- come si legge nella lapide monumenta-
glio morire. Soggiunse Haller con arro- le. A'25 febbraio il Papa arrivò a Siena
ganza, che quanto a morire si muore da ricevuto con ogni venerazione, mentre
per tutto, non valere ragionamenti e pre- in Roma accadde terribile sollevazione
testi, e se non partiva colle buone, par- con molta strage, che si estese ne'luoghi
tirebbe per forza. vicini. Imperocché divulgatasi per la cit-
Rimalo solo Pio VI co'suoi domesli- tà la prigionia del Pontefice, gran parte
PIO PIO io5
del basso popolo avviddc che la sua pro-
si ti; altre n'ebbe dai vescovi di Francia e
clamala sovranità allro non era clic la d' Inghilterra, di Germania e di altre par-
dilapidazione delle comuni sostanze, non ti, oltre gli attestati di divozione che ri-
esclusi i sepolcri, a vantaggio de' più fa- ceveva da quelli di Toscana. La repub-
cinorosi e de'minislri repubblicani. Del- blica francesetemendo del luogo centra-
l'avvenimento furono incolpati e carce- le ove dimorava Pio VI, invitò il gran-
rali più probi ecclesiastici, per colora-
i duca a licenziarlo, ed il buon principe di
re la fiera persecuzione de'ininistri della concerto con l'Austria gli stava procuran-
religione, la quale ad ogni modo si vole- do un asilo nella summentovata abbazia
va distruggere. Indi furono pure arresta- di Molk presso Vienna, quando scoppiata
ti quasi tutti i cardinali e prelati, fra 'qua - nuova guerra coi tedeschi, restò impedi-
li de Gregorio poi cardinale, che si pen. ta l'esecuzione. Si trattò dai francesi di
sava creare antipapa, come può vedersi mandarlo in Sardegna (si disse elicla Spa-
alla sua biografia; si voleva da loro giu- gna ebbe qualche mira di fissare in quel-
ramento in favore alla repubblica e odio l'isola la residenza papale, e far cedere
alla monarchia, più da'cardinali la rinun- le provincie della Chiesa al
Borbone du-
zia della porpora; ma tutti eroicamente ca di Parma, onde ingrandirne il domi-
ricusandosi, furono deportali o esiliati in nio), ove l'avea invitato il re, ma il ti-
varie parli, come dico alle biografie dei more che domi-
lo liberassero gl'inglesi
cardinali, tranne Altieri ed Anticiche ri- natori del Mediterraneo, mandò a vuoto
mmziarono la Porpora, e Rezzonico per- ilprogetto; anzi essendo accaduti gravi
chè languiva infermo nel Ietto. Pel terre- tumulti ne'confini pontificii contro la de-
moto che afflisse Siena, il granduca di To- mocrazia, se ne incolparono il clero, il du-
scana Ferdinando III, invilo il Papa a re- ca Braschi e lo zio Pio VI, che fu perciò
carsi nella certosa presso Firenze , come obbligato farlo allontanare, con sommo
narrai nel voi. XXV, p. 46, e vi fu condot- suo rammarico, per le affettuose cure cui
to in forma d'arresto ili.°giugnoi 798, se- segno che gli produsse gagliar-
l'assiste va, a
guito dalla piccola sua corte e dal cardinal da febbre. Disfatti gli austriaci, la Tosca-
Lorenzana che per ordine di Carlo IV na divenne preda de'francesi, che subito
soccorreva il Pontefice del bisognevole. intimarono al Papa la partenza dal suo
Ivi fu visitato dal granduca e dai sovrani tranquillo e salubre soggiorno, dove con-
di Sardegna detronizzati. Essendo il Pa- tinuava ad occuparsi del governo della
pa nella certosa, si occupò come in Siena Chiesa, avendo a'6 marzo istituito il ve-
degli altari della Chiesa, e principalmen- scovato di Supraslia. Pertanto a'27 mar-
te sul Giuramento che in Pioma si esi- zo 1799, scortato da 200 soldati, senza
geva dai professori delle università Ro- riguardo all'età e all'infelice stalo di estre-
mana e Gregoriana; sulla futura elezio- ma debolezza e numerosi incomodi di Pio
ne del successore.derogando a di verse leg- VI, fu portato a Bologna, indi a Mode-
gi, nel modo detto ne' voi. XV, p. 273, na, e Parma, ove giunse quasi moribon-
e XXX, p. 1 1 ; sull'istituzione dell'arcive- do. Ivi gli fu staccato il cardinal Loren-
scovato di Mohilowe di altre sedi vesco- zana, e per forza fu strascinato a Piacen-
vili in Russia, comedi Minscko. Mentre za, e fu sul punto d'essere liberato dagli
nel 1798 e nell' istesso luogo eresse il ve- andavano in traccia. Ai
austriaci che ne
scovato di Varsavia. 16 aprile arrivò il Papa a Castel s. Gio-
Dimorando Pio VI nella certosa , ri- vanni, a' 7 a Voghera, il 18 a Tortona,
1
bile, si sottomise pienamente alla volon- strarsi disposto a parti reanch'esso, anziché
tà di Dio. A' 25 arrivò a Susa, ma ad soggettarsi a sì amara separazione. Dal
Oulx mancandogli le forze, con voce fle- l'altri} lato non è a dire il profondo ram-
domandò che vi si lasciasse morire,
bile marico e le lagrime de'suoi affettuosi fa-
vedendo le scoscese balze del Moucenis, migliari nellostaccarsidaunpadresì amo-
che dovea varcare, coperte di perpetua roso, massime dell'arcivescovo Spina fa-
neve. Per quelle altissime vette, tra'rigo- cente funzioni di maggiordomo e Carac-
ri eccessivi del freddo, il Papa fu com- ciolo maestro di camera, poi cardinali, e
mosso in vedere ovunque que'montana- di Ma rotti ex gesuita segretario. Rimasto
ri accorrere a ricevere la sua benedizio- Pio VI privo di tali domestici, che lo con-
ne, e trepidare quelli che a braccio lo por- solavano nelle sue continue afflizioni, e-
tavano tra enormi massi di ghiaccio. Sot- gli non trovò altro compenso che nell'o-
to le ali della prolettrice provvidènza, a razione e nel meditare sull'incostanza del-
traverso di tanti disagi e pericoli, il ve- l'umane grandezze, sempre benedicendo
nerando viaggiatore giunse finalmente le disposizioni della provvidenza che in
sulla frontiera di Francia, dove il diret- tante maniere avea messo a prova la sua
torio lo faceva inoltrare, per fargli sem- costanza e rassegnazione. I più libertini
so l'ospedale, senza mai lagnarsi, a fron- cino al teatro della guerra, ordinò diesi
te di tulle le privazioni e rigori de'suoi trasportasse aValenza nel Delfinato, nul-
custodi, interamente rassegnato ai vole- lacurando le proteste de'medici, che cor-
ri divini. Non essendo più in grado di ce- reva rischio di perire nel viaggio. In una
lebrare messa, dupo la malattia sofferta carrozza fu collocato il Pontefice col con-
alla certosa, quella che ascoltava era per fessore e i due aiutanti di camera, dichia-
istrada assistita da numeroso popolo. randosi dal direttorio non doversi spen-
La tranquillità dell' animo del Papa dere più di 1800 lire per tutto il viag-
fu un continuo rimprovero ai persecuto- gio; ma Pio VI non volle essergli di al-
ri, che si videro delusi in tutto quanto cun peso e prese perciò le sue misure. Ai
fecero per avvilirlo, sino a privarlo del 27 giugno parti da Briancon, pernottò
conforto che riceveva da'suoi famigliari, a s. Crispino, traversò Ambrun, eda'28
quali in gran parte furono allontanati, fu albergato a Savines nella capanna di
incolpandoli di segrete iutelligenze.Quan- un contadino; il 29 proseguì per Gap,
do gli fu intimalo questa disposizione, e- ove si fermò tre giorni. A'2 luglio il Pa-
gli non potè far a meno di sentire tutto pa giunse a Cors, il 3 a Lamur, il 5 a
il nuova sventura con escla-
peso di si Vizi Ile, il 6 a Grenoble (a questo artico-
mare: Noi siamo pronti a sacrificarci, lo ed anche a Gap riportai i particolari
PIO PIO 107
ilei viaggio Briancou a Valc/iza sul
tla doppiando gli atti di sua rassegnazione e
Rodano tla Pio VI e
e la gioia provata le pratiche di pietà. A' 19 agosto fu as-
dai suoi famigliari che trovò a Grenoble) salito da violento vomito, e sempre più
ove fu ricevuto dal cav. Labrador inca- aggravandosi, ricevette il s. Viatico a'27,
ricalo dal re di Spagna di restare presso previa la professione di fede, che recitan-
di lui, per diminuire con tutti mezzi le i dola il prelato Caracciolo, egli la confer-
pene della schiavitù. A' io luglio partì per mò ponendo una mano sul petto, l'altra
Tullins,in cui cattolici e protestanti cor- sul vangelo. Nel ricevere la s. Eucaristia
sero a rendergli loroomaggi; si distinse-
i pregò caldamente Dio a restituire a Pioma
ro una vedova con due figlie, che corren- la residenza pontifìcia, ed alla Francia la
do dietro la carrozza, sempre gridavano : religione, la prosperità, la pace. Perdonò
noi siamo cattoliche apostoliche romane, a'suoi nemici di tutto cuore, come gli avea
e si meritarono d'essere ammesse dal Pa- perdonati e benedetti nell'entrare sul ter-
pa alla sua presenza e lodate di loro vi- ritorio francese. Nel di seguente, sacro a
va fede. Lungo la strada, drappelli di don- s. Agostino, peggiorando, il prelato Spina
zelle vestite di bianco sparsero fiori. La che avea comunicato, gli somministrò
lo
sera degli i i giunse a s. Marcellino, spet- l'estrema unzione, che il moribondo Pon-
tacolo della divozione de'popoli, che da tefice ricevè con edificante sommissione
per tutto accorrevano per venerarlo; e co- tra le lagrime degli astanti. Regolate le
me gli ahi ta<i ti celebra vano la festa di s. Pio cose dell'anima, donò qualche momento
l,gli offrirono un gran mazzo di rose, desi- a sottoscrivere il codicdlo al suo testa-
derando ch'esse fossero per lui senza spine. mento, il quale già fatto in Roma avea
A'i 3 luglio si portò a pernottareaRo- consegnato con esso volle
al confessore:
mans, benedicendo come altrove la mol- dimostrare, secondo le forze, la propria
titudine che con ardore religioso lo cir- gratitudine verso i suoi fedeli domestici
condava, incontrato da 200 donzelle ve- e compagni di sue sciagure. Si legge nel
stite di bianco e dalla municipalità. Chi Viaggio del pellegrino apostolico il soni'
dovea alloggiarlo, essendo uno degli spi- mo Pontefice Pio VI, da Roma a Va -
riti forti, non volle fare alcun preparati- lenza, malattia e morie ivi accaduta, ed
vo, ritenendolo uomo come gli altri; ma altri falli posteriori, e suo codicillo pre-
quando vide la maestosa serenità del Pon- messo al ragguaglio di quanto avvenne
tefice romano, benché da'suoi portato dì in Roma nel 1798, Venezia 1799. Im-
peso dalla carrozza allesue stanze,sicom- pedito di parlare, stendeva la mano a tut-
rito di pietàgrandemente si ravvivò, con culatorie e versetti di salmi passò gli ul-
Della sezione del cadavere, come dei sciatoil Pontefice, perchè il meschino e-
medici e chirurghi di Pio VI, parlai nel quipaggio era stato dichiarato proprietà
voi.XLI V, p. 1 37, ed a p. 79 delle mo- nazionale, laonde furono costretti ricor-
nete poste nella cassa di piombo col ca- rere al direttorio. La piccola pisside en-
davere imbalsamato, vestito degli abiti tro la quale Pio VI soleva portare la ss.
papali di raozzelta cou armellinOj stola, Eucaristia sospesa sul petto in Valenza
camauro e cappello, con iscrizione delMa- e nel doloroso viaggio, in cui talvolta al
rotti (di cui è il laconico, magnifico e giu- medesimo modo la portavano i prelati
sto elogio di Pio VI, che riportai nel voi. ch'erano in carrozza, donde il Papa rice-
VI, p. 99), venendo la cassa sigillata da vette lume, conforto e il viatico, essendo
quattro sigilli cioè dell'amministrazione
; pervenuta in proprietà dell'attuale vesco-
dipartimentale di Drome, del cav. Labra - vo di Valenza mg/Chatrougse, la donò a
dor, de'prelati Spinola e Caracciolo, ol- Pio IX, il quale ne fece lo stesso uso nel
tre la cifra del chirurgo che fece la se- suo breve e memorabile viaggio da PiO-
zione: il vaso di piombo coi precordi fu ina a Gaeta nel 1848.
sigillato dal Caracciolo. A'3o agosto nella Al doloroso annunzio della morte di
cappella del palazzo della cittadella i pre- Pio VI, non solo Valenza e la Francia,
lati e sacerdoti della corte umilmente e ma tutto il mondo ne rimase commosso,
poveramente cominciarono funerali no- i né vi fu città alcuna che non gli rendesse
vendiali, con quattro candellieri sopra la i funebri onori, e persino in Londra co-
cassa mortuaria, non volendo il governo me narrai ne' voi. XXII, p. 63, e XXXV,
che si facessero pubbliche dimostrazioni p. 1 12; in Pietroburgo nella chiesa cat-
di onori funebri. Ggni mattina dicevano tolica cou l'intervento dell'imperatore
tutti la messa e poscia l'uffizio de'morti; Paolo I; Vienna dall'imperatore Fran-
in
in ultimo celebrava l'arcivescovo Spina, cescoll, nella metropolitana, benché non
che faceva l'assoluzione senza incensare, fosse consueto; e per non dire di altri ,
non essendovi uè incenso, né turibolo, e solenni esequie si celebrarono nella cer-
per l'aspersione dell'acqua benedetta u- tosa di Firenze e nella metropolitana di
sava l'issopo, in mancanza d'aspersorio. Siena con orazioni funebri, molte delle
Però queste esequie pel gran concorso e quali sono ricordate da Cancellieri nei
pietà fcrventissima de'fedeli, che venera- Possessi, p. 420. Ben note erano all'uni-
vano Pio VI come un santo, furono più verso tutte le gloriose qualità, che a que-
di qualunque
decorose e più memorabili sto gran Pontefice meritarono gli ultimi
magnificentissimo funerale. Tutti bacia- uffizi del cornuti dolore, per confessione
vano la cassa, la toccavano cou sacre im- slessa de'suoi nemici. All'elogio che gli
me reliquie: felice poi si reputò chi po- tutti umano, accessibile, laborioso e tem-
tè avere qualche memoria del defunto. perante. La sua affabilità a tutti fu co-
Finiti i novendiali, la cassa fu deposta mune: non vi era fbrastiere alcuno, che
nella camera sotto la cappella, come più egli non ammettesse alla sua presenza ,
r
fresca. M. Spiua scrisse subito al cardi- nella qualerestava ognuuo sorpreso della
PIE PIO 109
prontezza de'suai talenti e delle graziose sto genio, benefico, splendido e magnifi-
accoglienze con che riceveva tutti. Quan- co, giustificano l'enormi somme da lui
do l'u ti' uopo sostenne tutta la maestà spese in tante grandiose intraprese. Fu
<lclsuo trono, alquanto scaduta nel pre- alquanto disapprovata la eccessiva pre-
cedente pontificato, come nelle sagre fun- dilezione ch'egli ebbe pei suoi due nipo-
zioni ; l'orse non fu mai circondata la cat- ti, ed il troppo favore che accordò a di-
tedra di s. Pietro di più grande e di più versi suoi famigliari, permettendo che ri-
imponente decoro, quanto in tutto il suo cevessero gratificazioni per grazie che lo-
pontificato, anche per l'incremento delle ro faceva ,
però sei)7a altrui pregiudizio.
pariva rivestito delle pontificie insegne. conii delle medaglie coniate per memo-
La sua dignità acquistava maggior risal- ria de' fasti del suo pontificato. Celebrò
to pel taglio di sua persona maestosa, li- le solenni beatificazioni del b. Bonaven-
na delle più belle del suo tempo, essen- tura da Potenza conventuale nel 1775;
do di alla slatina e insieme proporziona- del b. Lorenzo da Brindisi generale cap-
to e gentile, di tratti nobili e cortesi, d'un puccino, e della b. Giovanna Bonomo be-
bel colorito fresco e d' un portamento , nedettina nel 1783; del b. Pacifico da
non meno nobile che venerabile, per lo Sanseverino min. osser.. b Nicolò Fatto-
che fin dagli eretici e dagli spiriti forti re siciliano ni in. ossei-., b. Gaspare de Bo-
riscuoteva giustamente una compunzio- no spagnuolo dc'minimi, e b. Nicolò dei
ne insolita e non mai inlesa. A tutte le Longobardi de'minimi nel 1786; del b.
cure del governo temporale, come del suo Sebastiano Apparisiomin. oss. nel 1789;
minosi attestati della pubblica conside- cassa pontificia, ed a' 1 o gennaio 1 802 con-
razione. Si ritiene che se Pio VI fosse so- segnata all'arcivescovo Spina. Posto il sa-
pravvisuto all'elevazione di Bonaparte, crocadavere sopra un carro tirato a 4 ca-
questi lo avrebbe restituito alla sua se- valli, agli 11 partì il lugubre convoglio
de. Adunatosi il conclave in Venezia sotto <\n Valenza e giunse a'12 a Sorgues, ed ai
vendiali celebrati nella chiesa patriar- notte. Nella mattina del 24 proseguen-
cale e primaziale di s. Pietro in Castello do il viaggio, la sera approdò a Genova,
di Venezia, per suffragare l'anima di Pio ove si^ celebrarono solenni esequie, indi-
VI, Venezia 1799- Relazione delle fun- cate nel voi. XXVIII, p. 343.A'3i il ba-
zioni eseauiali eseguite in Venezia, per stimento partì per Sestri e vi pernottò,
Vanima del sommo Pontefice Pio FI, in ed il i.° febbraio s'avviò per Lerici in cui
cui si contengono varie notizie, che possono giunse la sera, e nel dì seguente le sacre
servire di appendice al suo elogio storico, spoglie furono sbarcate e col loca te nel car-
Venezia 1 ^-qq. Funus adornatimi Pii VI ro con la scorta di numerosa guardia fran-
P. 31. a collegio palrum cardinalium ad cese. In mezzo a numeroso e divoto po-
Pelri apostoli ecclesiam } Venetiis 1799- polo si condussero a Sarzana, patria dello
Oratio ad S. R. E. cardinales a Caesa- Spina, il quale nelle magnifiche esequie
re Drancadoro etc. habita Venetiis in pa- che si celebrarono nella cattedrale cantò
triarc. basilica prid. kal. novem. 1799, la messa solenne, coll'intervenlo di tutte
Venetiis. Cum elog. Jos. Marinovich,in- le autorità civili e militari. Agli 8 il con-
script. Mauri Boni, etelogio Aloysii Lan- voglio procedette per Massa, ovegli fu re-
zi. Di cui si hanno traduzioni in diverse so un religioso tributo di ossequio ; ad ore
PIO PIO iti
21 giunse a Pietrasanta,i cui abitanti la p. 3 12, ed a' 1 5 si fermò alla stazione del-
mattina del g fecero solenne funerale nel- la Storta, nella cappella ove Gesù, appar-
la collegiata, e nelle ore pomeridiane il ve a s. Ignazio, come dissi nel voi. XXX,
convoglio pervenne a Pisa. A Porta Nuo- p. i53, col funere celebratogli.
va l'attendevano de Gregorio nunzio di A'i6 febbraio il sacro deposito passò
Firenze, e l'arcivescovo Franceschi col a Pqrta del Popolo nella propinqua villa
d'immenso popolo. Qui il prelato Spina regno. Le guardie nobile e svizzera si re-
ebbe ordine, che senza ulteriore ritardo carono a circondare il feretro, che fu in-
proseguisse il viaggio sino alla Storta, on- contrato alla Porta dal senatore, conser-
de il Tolomei non potè recitare l'ora-
can. vatori e nobiltà romana in abito, coi ca-
zione funebre. Dopo mezzodì del i3 partì potori ad ore 18, mentre il clero secola-
il convoglio pel confine di Toscana, ove re e regolare l'attendeva nella piazza del
si trovarono d'ordine di Pio VII a rice- Popolo. Al i.° colpo di cannone di Ca-
verlo un corpo di cavalleria,
i
prelati Ma- stel Angelo tutte le campane di Roma
s.
compagnato l'illustre defunto, non che i se un colpo di cannone, ed una salva con-
propri camerieri segreti IVlancurti cop- tinuata d'artiglieria incominciò quando
piere e Ginnasi guardaroba. Indi il con- il feretro giunse sulla piazza del Ponlee
voglio partì perAcquapendente,aBolsena continuò fino al suo ingresso nel Borgo.
ricevette gli omaggi ricordati nel voi. V, La processione progredì con quest'ordi-
uà PIO PIO
ne, precedala da plutoni tli cavalleria e pontificii, cantando le preci de' defunti,
fanteria. Seguivano due cursori del car- come tutti gli altri della processione, che
dinal vicario con soprane e mazze d'ar- la Chiesa prescrive nella loro associazio-
gento, tulli i palafrenieri de'cardinalicon ne. Assistevano lateralmente al feretro 6
torcie accese e livree di gala, la croce del- canonici delle tre patriarcali che regge-
la basilica di s. Pietro, gli alunni dell'o- vano i fiocchi d'oro della coltre, gli al-
spizio di s. Michele, i due primi con tor- tri venivano sostenuti dal senatore e con-
cie, gli altri con candele accese, così tut- servatori, e da'4 prelati spediti al confi-
te le allre corporazioni ; cioè gli orfani, ne dello stato ; in due ale incedevano an-
i religiosi frati della penitenza, gli ago- cora i cursori apostolici, con soprane e
stiniani scalzi, i minimi, i cappuccini, i mazze d'argento, e la guardia svizzera,
girolamini, i francescani del terz'ordine, ed ai quattro lati altrettanti esenti delle
i conventuali, gli osservanti riformati, i guardie nobili. Seguiva il letto, il sud-
minori osservanti, gli agostiniani, i car- detto baronaggio romano, coi capotori
melitani calzali, i serviti, i domenicani, i e fedeli di Campidoglio. Quindi incomin-
canonici regolari lateranensi, i monaci ciava la cavalcata, lungo la quale cam-
cisterciensi, icassinesi; il clero romano, minavano i palafrenieri pontificii, con
cioè gli alunni del seminario, i narrochi, quest' ordine. Il capitano degli svizzeri,
j vicari perpetui; i capitoli delle colle- due mazzieri pontificii con mazze d' ar-
giate di s. Girolamo, di s. Anastasia, dei gento e due ceremonieri pontifìcii. Alla
ss. Celso e Giuliano, di s. Angelo in Pe- testa della prelatura cavalcava il mag-
le del vicariato, e l'arcivescovo Spinache ro, quali portavano eziandio tutti gli al-
avea accompagnato da Valenza a Roma tri ufhziali. Chiudeva la pompa funebre
ilcadavere sulla porta della basilica ene no. Dopo la messa Gioacchino Tosi se-
fece l'assoluzione, che incombeva al car- gretario delle lettere Ialine recitò w\ e-
dinal arciprete, vestito pontificalmente, legantissima e grave orazione funebre,
indi eseguì In solenne, dopo che il letto colla (piale rappresentò le virtù grandi,
fu collocato al luogo stabilito. singolari e gloriosissime di Pio VI, ed i
Verso un'ora di notte la cassa mor- suoi patimenti. Questa fu pubblicata col
tuaria fu portata nella cappella del coro, titolo: In inslauralìonc funeris Pii FI
ovecolle consuete formalità, alla presen- P. lì/, ej'us corpore e. Gallia reportato,
za de'cardinali e di Marianna arciduches- oratio liabìta in Vaticana basilica, Ro-
sa d' Austria, si fece la ricognizione dei maei8o2. Terminata l'orazione, Pio VII
sigilli delle casse e del cadavere che fu ed i quattro cardinali vescovi più degni
trovato intiero ma contraffatto: gli si ag- fecero le cinque solenni assoluzioni ; ed
giunsero gli abiti pontificali, il pallioed in tempo della funzione il battaglione del-
una borsa di raso rosso con le medaglie le milizie schierate nella piazza Vatica-
del suo pontificato, postavi dal tesoriere; na, con le artiglierie esplosero tre salve
quindi chiusa nuovamente la cassa, fu ne' consueti tempi rispondendo ad o-
,
sigillata coi consueti sigilli, di tutto ro- gnuna il Castel s. Angelo con dieci colpi
gandosi atto. Fu collocata la cassa nella dicannone, mentre tutte le campane di
gran macchina dignitosa e magnifica, e- Roma durante il funere suonarono a lut-
retta con disegno di Tommaso Zappati to. Innumerabile fu il popolo accorso,
architetto, avanti la quale formò
qua- il molti in vesti nere, ed il corpo diploma-
drato per contenervi i personaggi che do- tico, diversi forestieri e signori con vesti
veano assistere al solenne funerale; men- lugubri. Nel dì seguente ebbe luogo la
tre innanzi la confessione eresse un gran- cappella cardinalizia per invilo del cardi-
de altare isolato, ed il trono papale in- nale Braschi a tutto il sacro collegio, a
contro la statua di s. Pietro. Nella notte molti vescovi e prelatura, facendo i primi
molti ecclesiastici e divote persone resta- lecinque solenni assoluzioni ; finalmente
rono a recitar preci di suffragio al de- nel 3.° giorno del funerale, lo celebrò il
funto, e nella mattina seguente un'ora capitolo Vaticano, che inoltre per grati-
prima dell'alba Pio VII fece incomincia- tudine condonò quanto gli si spettava
re la celebrazione delle messe con copio- per le descritte funzioni, di cui si ha il
secolare e regolare; ma non fu possibile cadavere con l'urna de' precordi fu po-
soddisfare alla pietà di tutti, e dovettero sta temporaneamente nel solito luogo a
molti celebrare le messe in altre chiese; destra dell'ingresso della cappella del co-
quelle dette in s. Pietro fino a due ore ro, donde dopo morto Pio VII fu tras-
dopo mezzodì furono circa mille. Il car- portata avanti la tomba del principe de-
dinal Antonelli i." creatura di Pio VI ce- gli ove fu posta la di lui statua
apostoli,
lebrò la solenne messa, con 1' assistenza scolpita da Canova, di cui parlai nel voi.
del sacro collegio e di Pio VII, che con XII, p. 3oi.
raro esempio fece il funerale al prede- Il cuore poi ed precordi furono ri-
i
cessore praesenlc cadavere, e di tutti portali a Valenza, per cura del cardinal
que' personaggi che hanno luogo nelle Spina, onde soddisfare alle richieste del
cappelle pontifìcie, cui si aggiunse per af- governo francese e de'valentini e loro ve-
fettuosa venerazione il baronaggio rotua- scovo, per essere deposti nel luogo do-
VOL. LUI. 8
n4 pio PIO
v'ersi morlo, nel monumento a lai fine e dellacorvelta francese l'Alcione coman-
eretto e in Roma scolpito da Francesco data da Crisostomo Laguée. Dopo l'as-
si legge nel Diario di Roma i8o3 , n.i gilli, fecero la formale consegna dell'ur-
2 io, 220,225, 240 e 247 ; ne darò un na con rogito al sacerdote Giovanni Du-
cenno. A' 29 dicembre 1802 si tolse da eda Gio. Bat-
fau Fortis de'Bassi Pirenei,
detto luogo il vaso de' precordi, e rico- tista Domai Digny comandante di divi-
del capitolocan.Olgiati, facendo il primo precordi di Pio VI, ricevuti con solenne
l'ecclesiastica assoluzione. L'urna fu po- cerimonia dal parroco e trasportati in
sta dentro cassa di noce con l'iscrizione ; cattedrale, ove gli si resero gli onori fu-
Praecordia Pii VI Poni. Max. Con de- nebri ;
quindi ripreso il sacro deposito,
cente accompagnamento fu la cassa tras- a' 23 marzo approdò ad Aix, ricevuto
ferita sul carro funebre, il quale prese la con solennissima pompa da tutto il cle-
via di Civitavecchia, preceduto eseguito ro, magistrature e popolo, colle più gran-
dai dragoni edalla carrozza defletti pre- di dimostrazioni di rispetto, e portato al-
lati, non che da altra carrozza col can- la metropolitana, ove riconosciuta l'i-
celliere, soprastante e manuali della ba- dentità dell'urna, gli fu celebrato magni-
silica. La fortezza di Palo e tutte le torri fico funerale, indi depositata nella sa-
del litorale salutarono il convoglio con grestia parata a lutto. Finalmente a'29
colpi di cannone. In Civitavecchia fu ri- marzo il cuore e le visceredi Pio VI giun-
cevuto la sera dalla milizia francese e sero al loro destino in Valenza, fatte ac-
pontificia a lutto con solennità e da un compagnare dall' arcivescovo d' Aix da
cerimoniere pontificio, al suono funebre due sacerdoti e dal Dufau Fortis. Fu ri-
di tutte le campane, dal clero secolare e cevuto il vaso fuori di porta s. Felice dal-
regolare e dalle magistrature , facendo le autorità da popolo
civili e militari e
nella chiesa parrocchiale di s. Maria, ove innumerabile plaudente e Iagrimante,
fu portata la cassa, l'assoluzione il pio- con tenerissimo spettacolo, al suono del-
vicario generale. Nella notte salmeggia- le campane e allosparo de'cannoni, rico-
rono i religiosi, come ne! dì seguente, ed nosciutisi legalmente! sigilli dal vescovo
all'alba la fortezza fece il saluto con tiri Becherel. Questi pronunziando analogo
di cannone, accompagnati dal suono del- discorso, ricevette i preziosi avanzi pon-
le campane delle chiese. Pio VII avendo tifìcii alla porta della cattedrale nobil-
dichiarato tutti gli altari privilegiati, vi mente apparata, in cui si celebrarono so-
si celebrarono gran numero di messe, lenni suffragi con orazione funebre di Mil-
quindi la cantata da detto vicario, con veaux , avendo detto prima opportune
l'assistenza del clero secolare e regolare, parole il prete francese Dufau Fortis, cui
de'due prelati Vaticani, delle magistra- in Civitavecchia erano stati consegnali
ture, delle milizie e de'consoli esteri. Nel i precordi, dichiarando che Pio VII a-
tempo della messa seguirono salve di rno- vea esauditi i fervidi voti de'valentini. Il
mento fu con splendida pompa funebre ab. Zanelli nel n.° 90 del Diario di Ro-
inaugurato a'25 ottobre 18 1, celebran- r ma 84 e da altri è in 4 tomi col ti-
1 1 :
assistito dai vescovi d'Avignone e di Va- ti del glorioso Papa Pio FI negli ultimi
lenza, pronunziando il can.° Bisson un (reanni del suo pontificato, edizione ?.."
discorso relativo alla funzione. corretta cdaumentata,Mo<.\ena 8{o-43. 1
Tutte quasi le nazioni fecero a gara Le bolle, brevi ed altre lettere di que-
i
per onorare la memoria dell'immortale sto Papa sono riportate dal Bull. Rom.
Pio VI con medaglie, rami, elogi, poesie, continuatio, in numero di ! 177. La s.
iscrizioni e orazioni funebri, come molti Sede vacò mesi 5 e giorni 16.
scrittori ne compilarono le gesta, ripro- PIO VII, Papa CCLXI. A Chiaramon-
vandosi l'autore anonimo òeWeMèmoires ti famiglia ho riportato oltre le notizie
etson pontificai. Senza critica e discer- rio, nato nobilmente in Cesena a' 14 a-
nimento è la Vita pubblicata in Milano gosto i74?-> monaco cassinese, fatto dal
da Giacinto Ferreri , come insulsa è la suo concittadino e parente Pio VI ab- ,
pretesa Storia imparziale del papato di bate, vescovo di Ti voli, poi d'I mola, e car-
Pio FI, Poschiavo 1
797. Sono da lodar- dinale dell'ordine de' preti a' i4 febbra-
si i seguenti savi e veridici storici , die io 1785. Gli conferì il titolo di s. Cali-
vendicarono la memoria di Pio VI dalle sto, le congregazioni del s. offizio, dei ri-
odiose calunnie de'suoi detrattori. Storia ti, di propaganda e de' vescovi e regolari,
civile, politica e religiosa di Pio V^com- non che le protettone delle confraterni-
pilata sopra documenti autentici da un te di s. Anna
Terni e del ss. Sagra-
di
cattolico romano, Avignone 1 801. Fran- mento di Fusignano. A Tivoli dirò del
cesco Beccatini, Storia di Pio FI P. O. suo governo episcopale, essendo sue prin-
M, Venezia 1801. Fila Pii TIP. M. cipali virtù, sincera umiltà, zelo aposto-
auctore. Joh. Bapt. Ferrari (ex gesuita), lico e candore d'animo. Ad Imola rac-
Patavii 802. Giambattista Tavantiji^-
1 contai quanto operò a vantaggio di essa
sii del S. P. Pio FI, con note, critiche, e della diocesi; come si regolò nell'inva-
documenti autentici e rami allegorici, I- sione de'repubblicani francesi e dell'ome-
talia 8o4- Di questa e di quella del Bec-
1 lia pubblicata a impedire inutili rivolte,
catini si servì il Novaes per scrivere la di cui tanto si parlò; come fu allontana-
Fila di Pio FI in due volumi, e del qua- to dal gregge rifugiandosi altrove, donde
le mi sono giovato come in tutte le bio- si recò al conclave,oveesaltato al papato
grafie de'Papi sino n Pio VI. Altre vite continuò a governare la diocesi imolese
meno copiose sono : Elogio storico poli- sino al 18 16 dopo averla in più modi
,
dovea patire. Divenuto 1' imperatore carsi a Venezia. A tale carica concorse il
Francesco II sovrano delle provi ncie ve- celebre Devoti vescovo d'Anagni, ma di-
nete, orni al sacro collegio Venezia per cesiche nelle votazioni de' cardinali il
tenersi il conclave, facendolo a sue spese Consalvi lo superasse per un voto. Si ha
costruire nel monastero di s. Giorgio, ed stampato in latino e italiano il Discorso
il redi Spagna somministrò quanto dis- (c/iuto nella cappella del conclave il i.°
si nel precedente articolo parlando de'no- dicembre 1^99 dall' Em. card, decano
vendiali in tal città celebrati per Pio VI. Gio. Francesco Albani al sacro colle-
Invitato il cardinale a Venezia, vi si re- gio de cardinali congregato, ec. Intanto
cò nell'ottobre, e non trovando alloggio Roma e le provincie non cedute nella pa-
dai cassine», lo prese nel convento de'do- cedi Tolentino, eranostatesgombrate dai
menicani in ss. Gio. e Paolo. A Pio VI francesi, ed occupate da Ferdinando IV
narrai le sue disposizioni per 1' elezione re delle due Sicilie pel futuro Papa, co-
del successore, e nel voi. XXI, p. 2 28, qua- me accennai nei voi. X, p. 190, XX, p.
li cardinali componevano il sacro colleg- 17, 18 e 19, e XLVII, p. 2o3.
gio, cioè 45, ma intervennero soli 34, h"- Il cardinal Bruschi, come nipote di Pio
pediti gli altrida diverse circostanze di VI, era seguito ne' voti da 2 cardinali, 1
a
santo il p. abbate Scardi benedettino. dinal Anlonelli, quantunque creatura
1 .
Abbiamo ¥ Oratio ad Eminen. et Rever. eh Pio VI, si dichiarò capo d'un partito
S. R. E. cardinales eligendi stimmi Pon- contrario che contava i3 voli, bastanti
causa conclave ingressuros, habita
tificia a formare l'esclusiva, poiché per l'elezio-
kal. decembris 799, ab Antonio Maria 1 mesi il cardinal Belùsomi n'ebbe 22, ed
Gardini ord. s. Bened. et cong. carnai- il cardinale Mattci ogni giorno dal parti-
be luogo il i.° dicembre, prima domeni- vessero continuato a regnare; pel Maltei
ca dell'avvento, con tutta la calma e per- si opponeva il debole carattere, per cui
fetta apostolica libertà, garantita dall'im- non solo non avrebbe il coraggio necessa-
peratore Francesco li, mentre il sacro col- rio per ridomandare all'Austria le tre le-
legio ricevette pure lettere confortatrici gazioni che avea conquistale sui francesi,
da vari sovrani, che ricordai nel voi. ma il nepotismo saiebbesi posto sul tro-
XXVII, p. 1 i4- I vescovi e prelati fu- no, e come principe romano la famiglia
rono deputati alia custodia delle iole, ed facilmente avrebbe dominato negli affari
ilprincipe Chigi maresciallo di s. Chie- di stato. I partiti erano vivi, costanti, in-
sa a quella del conclave, restando a di- flessibili, ad onta delle vicende politiche
un'altra volta gli sguardi si portarono sul re un Pontefice dolce, affabile, modera-
dottissimo Gerdii, ma ricevette l'esclusi- to, la cui paterna voce s'impiegasse a di-
va formale dal cardinal llerlzan, ch'era minuire il male. Esaminò la situazione di
entrato in conclave quulche giorno do- tutti i cardinali proposti, e conchiuse che
po, in nome dell'imperatore Francesco doveansi raccogliere tutti i voti sulla per-
11. Rappresentavano la Spagna due car- sona un cardinale che fosse indipen-
di
dinali spagnuoli, ma senza missione di dente dall'influenza di qualunque gover-
loro corte; il cardinal Maury agente del no. L'ingegnoso prelato con eloquenza vi-
ram miugo Luigi XVI 1 1 re di Francia, nou vace dimostrò l'imperiosa necessità di por
osava pronunziare nelsuonomeiui'esclu- fiue allavedovanza della Chiesa, con la
siva che poteva essere contrastata. Frat- pronta elezione del suo capo e sovrano
tanto per !a lunghezza del conclave, per do'dominii pontificii, cui sudditi aveano
i
la noia cagionata dalle privazioni, si stac- bisogno del suo governo per far cessare
carono due voli dcll'Antonelli percom- il provvisorio de' napoletani. Col quadro
piere l'inclusiva di Bellisomi e già stava energico che fece dello slato presente e
per consumarsi l'elezione, allorquando il futuro delle cose politiche, cominciò a far
cardinal llerlzan fece osservare, che es- trapelare quel carattere diplomatico che
sendo il conclave raccolto in una città gli assicurò poi la stima e la confidenza
dell' imperatore, da cui i cardinali rice- degli uomini di statoedi tutti gli altri di-
vevano cortese ospitalità, sarebbe conve- plomatici suoi contemporanei. Senza in-
niente far conoscere la scelta a Francesco dicare una scella, per le qualità che cre-
JI per un corriere, non dubitando di sua deva necessarie nel futuro Papa, tracciò
soddisfazione, anche per essere il candi- quelle che fregiavano il cardinal Chiara-
dato nato di lui suddito, il partito che monti. Egli fu ascoltato dai cardinali con
favoriva Bellisomi vi convenne, ma tra- molta attenzione, ma quello che il Con-
scorso un mese senza risposta, gli animi durò maggior fatica di trarre a'suoi
salvi
cia in R.oma, ecco conle si riporta la sua dine del suo carattere, parve piegarsi a
elezione. quello che si desiderava da lui. Piestava
L'accorto Consalvi segretario del con- a Consalvi la cura di guadagnare suf- i
clave, lasciò che i partili stancassero le fragi raccolti da Maury divenuto capo
,
proprie forze, persuaso che Bellisomi e d'un piccolo partito di 6*voti, per le sue
Matlei non sarebbero eletti, credette per argute considerazioni e celebre facondia.
molle ragioni meritare la preferenza il Vi si accinse con tutta la finezza del suo
cardinalChiaramouti, trascurato dalla fa- genio, facendogli manifesto., che per le
nS rio PIO
belle qualità del candidalo Chiara mon- Braschi rispose, questo mi piacerebbe
ti probabilmente la sua esaltazione era molto, perchè Io stimo e l'amo assaissi-
\iciua, onde sarebbe grave fallo l'oppor- mo, ma ignoro cosa ne pensano i mieia-
visi: felicemente riuscì nell'intento, on- mici. Soggiunse decano, dunque li con-
il
il suo padrone compagno d'esilio di Pio quale già più volteavea pregato isuoi pro-
VI, nella Relazione delle avversità e pa- motori a non pensar più alla sua persona.
timenti di quello, t. 2, p. 4o5eseg., nel 11 cardinal Autouelli, capo dell'opposto
rettificare quanto riguardò la scelta del partito, attento e sagace com'era, s'avvi-
segretario del conclave e poi quella del de che qualche novità rilevante era in
pro-segretariodi stato, dichiara che l'ele- conclave, e volle ancor esso abboccarsi col
zione di Pio VII non segui ne'modi ripor- cardinal decano, il quale gli fece un'esor-
tati e Io prova con testimonianze inecce- tazione che in sostanza guidava allo stes-
zionabili, rigettando la cooperazione e in- so fine della ricordata, e gli disse in confi-
fluenza del Consalvi , del pari disonore- denza ciò che avveniva in favore del Cina-
vole per lui, pel sacro collegio e pel can- ramouli. Rispose l'Antonelli, sentire an-
didato. Solo mi limiterò a indicare la ve- ch'egli la necessità di non ritardare ulte-
ridica storia di questo importante esalta- riormente la creazione del Papa, e quan-
mento, con l'autorità sicura del Baldas- to alla persona del Chiaramonti, non op -
sari. Il merito e la gloria di aver fallo e- pose difficoltà, solo si riserbò interrogar-
leggere Pio VI I appartiene soltanto al de- ne cardinali amici. Ancor questi abbrac-
i
cano cardinal Albani, imperocché come ciarono subilo tal partita e la sera del ,
altri suoi colleghi infastidito della lunga 12 marzo 1800 tutti cardinali erano i
to degli interessi della s. Sede. Fra le al- legio (d'un compromesso toccai nel voi.
tre cose disse l'Albani al Braschi : e che, XXI, p. 224), perchè d'unanime consen-
mancano altri cardinali meritevoli del suo so si procedesse all'elezione di Chiara-
favore e di quello de'suoi seguaci? E qui monti. Quindi dopo lo scrutinio Grego-
annoverando i meriti d'alcuni, comme- rio Speroniromano, che faceva da 2.
morò ancora il Chiaramonti. Allora il maestro di cerimonie, inlese confermarci
PIO PIO 119
la notizia da molti cardinali, essendo per* partecipò l'esaltazione di proprio pugno
ciò tutti in molo d'esultauza, onde si por- al fratello ch'era in Bologna, ed alla co-
tò a significarlo al cardinal Chiai amonti. gnata che stava in Cesena. Altro corrie-
Questi cambiò di colore e non pronun- re recò la nuova a Faenza alle cugine di
ziò parola, ma lo Speroni giuslificòla sua Pio VII, A una Cantoni e Maria Livia Con-
presentazione per domandargli quando ti rampollo de' conti Severoli. La pub-
voleva misurarsi il vestiario, perchè non blicazione del nuovo Papa si fece dal (i-
ve n'erano tre di diverse grandezze co- nestrone del monastero, con gran giubilo
me il consueto, ma soli due; il cardina- de' veneziani, indi nella chiesa ebbe luo-
le rispose che fosse andato alle ore 24, go la solenne adorazione del sacro colle-
come fece, e perchè riuscirono larghi su- gio. Nello stesso giornoe ne'seguentiPio
bito furono ristretti. Divulgatasi per Ve- \ Il fece diverse cariche, confermò la da-
nezia nello stesso giorno i3 tal novella, teria al cardinal Roverella, e la segreteria
il maestro di camera si portò alla ruota de'brevi al cardinal Braschi, cui aggiunse
del conclave, ed intese dal cardinal Bra- la dignità di camerlengo di s. Chiesa; co-
schi ch'era verissima, anzi sopraggiunto me pure confermò il raaggiordomo,mae-
il maggiordomo, ad alta voce gli disse camera, segretario delle lettere la-
stro di
che preparasse quanto era necessario pel tine, ed
il cameriere segreto soprannu-
nuovo Pepa, la elezione del quale suc- mero del predecessore. Col consiglio di
cederebbe nella mattina seguente, e pre- diversi cardinali, nominò prosegretario
parasse eziandio il desinare pel Papa Chia- di stato mg/ Consalvi. Fece lo Speroni
1 a monti. Nella sera a questi si recarono cappellano segreto crocifero e soprannu-
iu cella a baciargli la decano e mano, il mero ai ministri della cappella pontifì-
gli altri cardinali. Nella mattina del 14 cia, per non diredi altri. Delle feste e per-
nello scrutinio unanimemente fu eletto manenza di Pio VII a Venezia e quanto
Papa, non essendovi bisogno di accesso, vi operò, vedasi quell'articolo, avendo
ed egli die il suo voto al cardinal Alba- parlato del i.° concistoro ne' voi. IX, p.
ni ; indi fu vestito degli abiti pontificii 181, XV, p. 2 1 3. Il lungo pontificato di
dai suoi conclavisti, coli' aiutode' maestri Pio VII, tanto memorabile di strepitosi
di cerimonie; ed in memoria del prede- avvenimenti, esigerebbe una diffusa bio-
cessore prese Pio VII, e con
il nome di non si confà col metodo di
grafia, quale
sembiante tranquillo e sereno ricevè al- questo mio Dizionario; laonde dovrò
l'ubbidienza i cardinali. Tali particolari- limitarmi a registrare i fasti e le cose
tà volli riportare perchè appunto con esse principali, giovandomi in parteanche de-
il Baldassari corresse il lodato biografo. gli encomiati Pistoiesi e Artaud. Per non
Non tacerò che il eh. Pistoiesi, Vita di ripetere poi tante notizie già pubblicate
Pio VII }
asserisce che avendo il cardi- in moltissimi articoli, e che darò nei suc-
nal Chiara monti dichiarata la sua inet- cessivi, li rimarcherò in corsivo, per po-
titudine al governo temporale, ed a reg- tersene legger meglio l'argomento qualo-
gere la Chiesa in tempi tanto scabrosi, lo ra piaccia, avvertendoche delle tante cose
persuasero il cardinal Ruffo e Consalvi. operate da Pio VII, ne tratto anche in
Subito si spedì in Roma il corriere Ca- altri che in questo non saranuo nomina-
tenacci colla lieta notizia, come ad Imo- ti. Si vociferò che gli austriaci volessero
la e a Cesena, proibendo il Papa ai pa- impeguare il Papa a fermarsi in Vene-
renti che niuno si movesse, lo che dissi zia, ed anche passare in Vienna, finchègli
a Chi 4RAM0NTI famiglia, raccontando pu- affari politici d'Europa avessero preso un
nedetto, la cui regola a vea professata, eb- l'imperatore Francesco li, e fatta la pa-
be luogo la solenne corona? ione nel la chie- tetica prospettiva de' inali che affligge-
sa di s. Giorgio. Il cardinal York, come vano la Chiesa, tracciò i vigorosi rimedi
arciprete Vaticano, pronunziò secondo il che inculcò adottare. Indi Pio VII desti-
consueto una breve allocuzione; fecero da nò legati ad assumere il governo di Ro-
i
fice comparti la solenne benedizione apo- tarsi a Roma, per cui il ministero austria-
stolica. Recaronsi a visitare il nuovo Pon- co si occupò del modo di condurvelo col
tefice molti ragguardevoli personaggi, e decoroconvenienteal supremo capo del-
il duca e la duchessa di Par-
fra gli altri la Chiesa. Nel concertare il viaggio i com-
ma, duca di Berry, il principe di Condè
il missari austriaci giudicarono prudente
col duca d'Enghien,e l'arciduchessa Ma- evitare il passaggio delle legazioni con-
rianna sorella dell' imperatore, la quale quistale sui francesi dall'imperatore, che
implorò il pontificio favore pel p. Pacca- non gli si restituivano per allora, per ri-
nari e suo istituto. Coi due moto-propri, muovere qualunque dimostrazione po-
Nos volentes,ùt\ i.° maggio 1800, Bull. polare; laonde si stabili che per mare si
Roni. continuaiio (nel quale sono ripor- conduces-e ad un porto de'suoi domiuii,
tate le bolle, i brevi, le lettere, le allo- ponendo a tale effetto in disposizione la
cuzioni , ec. di Pio VII, incominciando fregata imperiale Bellona di 4° pezzi di
dal t. bi), concesse le solite grazie e pri- cannone, l'i ima di partire, Fio V pub- 1 1
vilegi ai conclavisti edapiferi del suo con- blicòun giubileo universale, pel felice go-
clave. Furono conclavisti del cardinale versamento della Chiesa. A'6 giugno tra
Chiaramonli gl'imolesi d. Giacomo Bra- ilplauso de' veneti il Papa s'imbarcò col
ga (zio dell'attualecardinal Giovanni So- cuore colmo di paterna affezione e rico-
glia vescovo d'Osimo e Cingoli, anch' es- noscenza, invocando loro dal cielo tulte
so intime famigliare di Pio \ 11) che no- le benedizioni. A motivo de' venti contra-
minò i.° cappellano segreto, e Giuseppe ri, la fregata dovette fermarsi alcuni gior-
Moiraghi che fece i.° aiutante di came- ni a Spignon
ed in questa circostanza
,
mo ad avere due soli aiutanti di camera; per luoghi che tragittò. Frattan-
gli altri
cotta che ritennero i tedeschi, cui succes- cio liberoche si organizzò nel seguente
sero i francesi dopo la vittoria di Maren- anno, e sul quale fu tanto detto e scrit-
go e vi restarono sino al giugno 1802. to, se vantaggioso o pregiudizievole. Es-
Inoltre tanto i napoletani, chegli austria- sendo di questo ultimo avviso il cardinal
ci continuarono a guarnire gli altri forti Braschi, allorchèebbe effetto tal sistema,
e posti militari dello stato pontificio. Pro- subito rinunziò i! camerlengato. Sulle
seguì il cammino per Macerala., Tolen- provvidenze prese in questo tempo e in
tino, Nana, Civita Castellana Monterò- , altreepoche del pontificato per l'Anno-
si come dissi nel voi. XIII, p. 6f), facen- na, V Agricoltura e le Dogane, ne par-
do il solenne ingresso in Roma a' 3 lu- lai a tali articoli ed ai relativi.
glio, che descrissi nel voi. XXXV, p. 83, 1 Verso quest'epoca, per la seguita rivo-
di cui fu stampata la Relazione. Ai 6 Pio luzione di Napoli, nella punizione de'col-
\ II per prima uscita volle celebrare mes- pevoli vi furono compresi religiosi , ec-
sa sull'altare papale di s. Pietro, ed iu al- clesiastici e vescovi distinti, ed alcuni an-
tro giorno nella cappella Sistina assistè che innocenti. In questa circostanza Pio
al solenne funerale iu suffragio del pre- VII die saggio della fermezza del suo ca-
decessore. A regolare lo ristabilimento del rattere in difesa delle leggi della Chiesa e
governo pontifìcio nelle proviucie ricu- contro un tribunale laico che avea fatto
perate, il Papa a'c) luglio istituì quattro perire gli unti del Signore, soppresso mo-
a
congregazioni: la i. per gli affari del go- nasteri, ed appropriato beni senza il be-
a
verno provvisorio; la 2. per occuparsi neplacito pontifìcio. Energicamente scris-
alla ri pi islinazione dell'antico sistema, a- se aFerdinando IV, e punì colle censu-
venio i francesi e la repubblica lasciato re i che aveano influito alle con-
prelati
disordini iu ogni ramo d'amministrazio- danne. Questo atto irritò numerosi a- i
ne, cioè ripose in attività la Congrega- genti di quel governo, che fecero circola-
a
zione economica; per l'economica la 3. re libelli e calunnie contro il Papa per
riforma del palazzo apostolico e famiglia renderlo odioso. In questo frangente il
pontificia, di che trattai nel voi. XLI, p. governo di Pio VII offrì quella felice li-
a
2746282; per gli acquisti fatti dei
la 4- mone di moderazione e di rigore, di sa-
beni ecclesiastici e dello stato, messi al- viezza e di equità che dovea produrre
,
gloria e lustro nel suo pontificato. Lo stato nanza, creò corpo de' carabinieri, die
il
za del Ponteficea nominare una congre- zia urbana e de'feudi del senato e popo-
gazione,acciò sollecitamente prendesse in lo romauo, perciò che riguarda l'opera-
esame la loro infelice situazione, e ne pro- to da PioVII, vedasi Capotori. Dalla ci-
ponesse que' mezzi riconosciuti validi e tata bolla nel darsi un migliore ordina-
opportuni. A benefìzio eziandio dell'in- mento anche al tribunale del governo, al
digenza ordinò, die si attivasse di nuovo modo che dico nel voi. XXXI I,p. 12 eseg.,
WDlonte dipietà. Perturbando alcune vo- ebbe origine l'abolizione de' fc/rri, l'orga-
furono severe, inclusivamente alla mor- che di nuovo fu padrona d'Italia sino al-
te. Tutta volta per ridonar la calma a tan- l'Adige ed ai confini degli stati della Chie-
te agi tate famiglie, ed abbonacciare gì ispi- sa. Avendo Bonaparte rovesciato la co-
riti irrequieti, accordò generale perdono stituzione e riunito gli elementi del po-
a tutti quelli ch'erano rei delle anterio- tere, manifestò a Pio VII il desiderio di
ri rivoluzioni, ancorché ecclesiastici. Non ristabilire in Francia la religione , per
furono corrisposte le sue paterne cure e quanto dissi a Francia, al quale articolo
mal si retribuì a tanta clemenza. Fece riportai tutto ciò che riguarda Pio VII e
cessare la dispendiosa bonificazione delle mi
quella regione, per cui nelle cose dette
Paludi pondne; ed emanò ordini sull'im- limiterò accennarle. 11 prelato Spina che
modestia delle donne. Agli 1 1 agosto 1800 avea raccolto l'ultimo respiro di Pio VI,
tenne in Roma il 1
.°
concistoro di 3o ve- fu accreditato ministro pontificio a Parigi.
scovi, creando cardinali Caracciolo suo Nel 180 1 Pio VII rivolse le sue sol-
maestro di camera, compagno d'infortu- lecitudini al sussidio de'poveri, eccitando
nio di Pio VI, ed il celebre Consahn che la pietà de'fedeli a mensili oblazioni. Ap-
dichiarò segretario di stato effettivo. Ai provò e beneficò {'Accademia di religio-
3o ottobre fu pubblicata la bolla , Post ne cattolica. Agli marzo emanò il mo-
1 1
diuturnas, per riformare tutti irami del- to-proprio sul commercio libero, indi il
le amministrazioni dello stato, sopprime- regolamento del sistema daziale: nel mag-
re vari impieghi inutili, regolatela giu- gio istituì il corpo delle Guardie nobili
risdizione de' tribunali civili e criminali, pontifìcie, ove notai come Pio VII sta-
ec: le vicende politiche ne impedirono la bilì l'odierna coccarda papale, e nel voi.
totale esecuzione. Pio VII assegnando XLIX, p. 9, feci parola degli anteriori
nuovo ordinamento alle provincie, istituì colori della chiesa romana. 11 i.° conso-
le Delegazioni aposlolicìie di Viterbo, le Bonaparte restituì la statua della Ma-
Spoleto, Perugia, Camerino, Macerata e donna di Loreto al Papa , e questi non
Ancona. A Milizia riportai le provviden- senza penosi sagrifizi conchiuse il Con-
ze prese su di essa, e senza ritornare su cordato fra Pio Vile la repubblicafran-
questo punto, qui uoterò, che in segui- cese , di che parlai pure a Francia, ri-
no P[Q 123
portando le fatali leggi organiche del cul- pestivi, perchè non preceduti daque'mez-
to cattolico, che alterarono lo spirito e zi di economia, che garantiscono il prin-
l'essenza dell'atto. L'andata a Parigi del cipe eia nazione. Altri premi furono pro-
cardinal Consalvi ,
per consiglio di Ca- messi ai coltivatori delle terre dell' agro
cault ambasciatore in Roma e già so- Tiomano, del Pontino, di Castro, Montal-
scrittore della pace di Tolentino, facilitò to, Corneto e Toscanella, ma non ebbero
la avendo
stipulazione del concordato, buon effetto, per cui venne prescritta l'as-
guadagnato Bonaparte co'suoi seducenti segna de'terreni seminativi. Nel giugno,
modi: nell'assenza del porporato, fu pro- per l'interposizione di bonaparte, Ferdi-
segretario di stato il cardinal Giuseppe nando IV restituì alla s. Sede Beneven-
Doria. In questo tempo era segretario del- to e Ponte Corvo, principati ch'erasi ri-
l'ambasciata francese il comm. Aitami, tenuto quando consegnò a Pio VII le pro-
storico e ammiratore personale del Pon- vincie da lui occupate. Quindi lo stesso
fice. Quindi Pio VII per l'esecuzione del i.° console fece restituire al Papa la cit-
concordato nominò legato a lettere e spe- tà di Pesaro. Frattanto Bonaparte con gli
prara, delia cui legazione tenni eziandio noscere il principio d'un sistema ch'esegui
proposito nel voi. XXXVII, p. 2.85. Ri- in ogni operazione nel politico suo cor-
pristinata magistratura romana, il Pa-
la so. Egli considerava i pastori della Chie-
pa a' 24 novembre si portò a prendere sa, come funzionari civili e militari del
solennepossesso della basilica Lateranen- suo governo: la un
religione era per lui
se,con quella pompa che descrissi nel voi. ramo dell'amministrazione pubblica, che
Vili, p. 179, ed il Cancellieri con mi- dovea essere sottomessa alla sorveglian-
za d' un ministro, come il dipartimento
1
rò vari anni in Roma e protesse l'istitu- zio della cattolica religione quella liber-
to del p. Paccannri. Indi reintegrò il pa- tà, che nella convenzione erasi come ba-
triziato sabino. Nel 1802, con la coope- se spiegata, pa'tuila e promessa; inutil-
razione del tesoriere Laute, ripose in e- mente reclamò. Sebbene il concordato
quilibrio il sistema della Moneta. Aven- salvò la chiesa in Francia forse da irre-
do papa ottenuto dalla Francia il cor-
il parabile rovina, pure fu 1' oggetto di a-
po di Pio VI, che si custodiva a Valen- inare critiche, massime di de Pradt, Dau-
za, ove mori, fece celebrarne la traslazio- nou e Potter: Pio VII si dimenticò d'es-
ne e il funerale in s. Pietro con quella , sere giudice, e rammentò soltanto ch'era
gratitudine e splendida magnificenza che padre; a Pace parlo della natura e ca-
narrai a quell'articolo. La libertà del com- rattere essenziale de' concordati. Il rista-
mercio riguardo ai commestibili, contri- bilimento del culto preparò quello della
buì non poco a quella delle arti, laonde monarchia, ed agevolò il trono a Napo-
a' 1 3 marzo promulgò la libertà dell'in- leoneBonaparte. Cedendo alle istanze del-
dustria : furono abolite le università ar- l'ex vescovo d'Autun Talleyrand, mini-
tistiche , le patenti, ed alcune privative, stro degli affari esteri di Francia, lo seco-
come quella delle galangà presso la fon- larizzò. A' 2 ottobre il Papa emanò un
tana di Termini. Inoltre si stabilirono al- chirografo con alcune leggi relative alle
cune leggi sulle manifatture e sulle arti, antichità e belle arti di Roma ,
per im-
e si accordarono privilegi e premi sull'e- pedire l'esportazione d'ogni genere di pit-
strazione de'generi di patria iuduslria. Ta- tura e scultura e altri oggetti loro appar-
li provvedimenti però riuscirono intem- tenenti, massime i capi d'opera, slabilen-
i2| Pio Pio
do un fondo di annui scudi 10.000 pei' dre, noi abbiamo tutti, chi più clii me-
l'acquisto delle cose interessanti pei mu- no, al nostro fianco un Marianino. Il or-
se i , acciò non partissero da Roma. Indi dinaie volle alludere alla gran confiden-
fece una gita a Ostia, incominciandone za e potere, che il Papa concedeva al Coli-
gli scavia benefìcio di quella città, ed al- salvi; ma per quanto altri ancora ten-
tra a Frascati. A Marina ricordai i due tasserò di rovinarlo, a aitino riuscì, e Pio
brick da guerra, donati da Bona parte a VII sempre Io sostenne. II Papa approvò
Pio Vii, per proteggere il commercio pon- le monache servite di R.oma e ne vestì la
tifìcio; ed il Papa invitò il sacro collegio fondatrice. Per memoria del luogo in cui
a scrivere lettere di felicitazione per Na- era stato eletto, donò a s. Giorgio di fe-
tale al i.° console,come faceva col redi nezia alcuni .sagri arredi, opera delj'esi-
Fraucia. Quindi Papa mandò al i.°con- il mio artefice Righetti. Nel luglio prescris-
sole un cammino di grandissime dimen- se provvedimenti sulla dimissione de'de-
sioni, ornato di marini preziosi, ed un o- bili gravanti le comunità dello stato, in-
rologio a pendolo di sommo valore. camerandone i loro beni, esclusi i fondi
Nel i8o3 in gennaio nella promozio- dati antecedentemente in enfiteusi. Pro-
ne de'cardinali, ad istanza di Napoleone lettore delle belle arti e dell'antichità, fé-
vi comprese il suo zio Fesch corso, e tre ce sgombrare e isolare l'arco di Settimio
altri francesi, Boisgelin, Belloy e Cani' Severo nel Foro romano e cingeredi mu-
baceres. A'g marzo con la bolla Divina ra, altrettanto facendo più tardi nel iSo }
1
disponente, cit. Bull. t. r i , p. 463, rista- con quello di Costantino e nel 1823 ri-
bili la sede vescovile di Bisarehio con re- sarcendo I' altro di Tito. Nell'ottobre si
sidenza in Ozieri. Per la rinunzia del ha- recò alla villeggiatura di Castel Gandul-
lì Papa nel precedei!-
Rnspoli, eletto dal fo (quando vi ritornò e ciò che vi fece,
te anno gran maestro dell'ordine Gero' lo narrai aquelfarticolo), \isitandoanco-
solimilano.gW sostituì il Tommasi di Cor- ra circostanti Marino, Grollaferrata,
i
tona ; dopo di lui surrogò que' luogote- Frascati, Albano, Genzano e Riccia, al
nenti del magistero, di cui ragionai alci- cui santuario di Galloro coronò la Ma-
tato articolo. Già era ritornata la corte donna. Ripristinò la festa di precetto di
romana nel dignitososuo carattere, e l'ai- s. Giuseppe, ed a favore dell' Ospedale di
ina città di nuovo ritenevasi centro ina- s. Spirito statuì una sovvenzione ne' te-
portantissimo degli affari europei; il per- slamenti. Il concordato con la Francia
thè anco le corti d'Austria, di Portogal- non produsse quel bene che generalmeu-
lo e di Russia vi tenevano rappresentan- te spera vasi; pure bisognò conchiudere
ti. Inoltre la Francia avea nominato li- il Concordato tra Pio e la repub- FU
ditore di rota nazionale Isoard, poi car- blica italiana, che Bonaparte presidente
cimale nel 1827. Essendo morto il cardi- di essa ratificò in novembre. Il ministro
naie Gian Francesco Albani, divenne de- francese Cacault fu richiamato, benché
cano il cardinal Antonelli. Il defunto a- potente in Pioma amato e stimato dal ,
li relazioni colla s. Sede. Nel voi. IV, p. nio, per ottenere una maggiore divisio-
2 ì cenno del battesimo ammini-
3, feci ne de' latifondi. Quindi fece una gita a
strato da Pio VII alle due figlie gemelle Civitavecchia, anche per dar luogo a di-
del re di Sardegna, ora imperatrice Ma- versi utili provvedimenti, fra'quali la fab-
rianna l'ima, l'altra madre del duca di bricazione delle tele nella darsena. Ad
l'arma e Piacenza. In questo anno rad- istanza del re delle due Sicilie in que're-
doppiò le sue paterne sollecitudini per la gni ristabilii Gesuiti, eziandio pel riflesso
chiesa di Germania, che ivi raccontai con che essi fino dalla loro istituzione si era-
qualche diffusione, come pure a Magon- no resi benemeriti della religione, della
za ed agli altri articoli delle grandi chie- società, delle scienzee delle lettere. Ema-
se alemanne, anche per gli anni succes- nò premi a favore de' drappi di Lana ,
sivi, narrando la perdita de'dominii tem- visitando perciò V Ospizio apostolico e la
porali che fecero prelati tedeschi, e le ri-
i fabbrica delle galangà di sopra ricorda-
forme religiose ulteriormente introdotte, ta. Con le bolle In universa e Quum in
per cui un numero immenso di cattolici supremo, degli t 1 agosto 1804, eresse le
teressi de' governi: il prelato però parti pubblicamente il solo conte di Lilla os-
da Roma 8o5. Con la bolla In u-
nel i sia Luigi XVIII ; la repubblica francese
niversalis, de'24 novembre i8o3, Bull. venne adunque ad un tratto cangiata in
cil. t. 1 2, p. 97, elevò in arcivescovili le impero, variandoNapoleone politica; ma
sedi vescovili di s. Giacomo di Cuba, e senza accorgersene , tenendo dietro alle
di .v. Giacomo de Benezuelao Caraccas segrete disposizioni della provvidenza ,
eretta nel i53o da Clemente VII. rialzò quel trono che un giorno egli stesso
Entrato l'annoi 804, Pio VII neh. "feb- dovea restituire alla casa reale de'Borbo-
braio con la bolla In universalis, Ice. cit. ni di Francia.Fece scrivere al Papa dal
p. 261, eresse Ratisbona in arcivescova- legato cardinal Caprara di portarsi a ,
to; indi agli 1 1 febbraio si portò al col- Parigi per consagrarlo e coronarlo im-
legio romano per osservare dalla specola peratore de'francesijCou le più lusinghie-
la celebre eclisse del sole, presso noi qua- re promesse e vantaggi per la religione.
si totale: di moltissimi luoghi onorali di 11 Pontefice a questa notizia cadde in un
sua presenza, ne fo menzione a'ioro ar- grande abbattimento, e risolvette di chie-
ticoli. Nell'aprile emanò un moto-pro- dere consiglio a' cardinali : i più furono
prio per favorire ulteriormente 1' agri- per l'affermativa con alcune condizioni,
coltura dell'agro romano, non meno che che l'imperatore facesse l'invito diretta-
mG PIO Pi O
niente nuche per trattare di persona gli ci cerimoniere; Andrea Morelli 2." aiu«
affini ecclesiastici eda presentarsi da due tante di camera, Ceccarini chirurgo, Tar-
vescovi; che favorevolmente ascollerebbe ghini cuoco; i cappellani de'cardinali, i
i rilievi sopra alcuni articoli delle leggi segretari del maggiordomo, maestrodi ca-
organiche aggiunte al concordato, i qua- mera, elemosiniere e segretario de'brevi
li oltrepassano le libertà della chiesa gal- mentovato. Il cardinal Fesch partì il i.°
licana ed abrogando quelle della con-
, novembre, per raddolcire colle sue ze-
sulta diMilano; che il ricevimento e le lanti sollecitudini le fatiche del viassio,
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cerimonie della consagrazione fossero se- come per rimuovere gli ostacoli; e le guar-
condo la sublime dignità pontificia e il die nobili per accompagnare il Papa al
prescritto dal pontificale romano, ed al- confine del suo stato. Nello stesso gior-
tri patti. Tutti sono riportati, in un alle no Pio VII spedì le facoltà necessarie pel
ragioni gravissime de'cardinali che opi- cardinal Consalvi, per reggere politica-
narono perla negativa, dali'Artaud voi. mente tulli gli affari di Roma: il cardi-
j, cap. 35, il quale a questa solenne epo- nalFesch lasciò la cura degli affini «li
a
ca fu nominato per la 2. volta segreta- Francia all'Artaud ed all'Isoard. Nel se-
rio dell'amb