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BATTISTERO DI SAN GIOVANNI

Tipologia di manufatto: architettura.


Autore: Ignoto , mentre il proprietario attuale è Giovanni Battista.
Denominazione: Battistero di San Giovanni.
Datazione: XI secolo (inizio costruzione), XII secolo (fine costruzione).
Luogo di conservazione: Italia, Toscana, Firenze.
Stile architettonico: romanico fiorentino.
Religione: cristiana cattolica di rito romano.
Struttura: Costruito tra i secoli XI e XII, nel corso del duecento venne
ulteriormente accresciuto e decorato, fino a raggiungere l’aspetto che conserva
tutt’oggi. Ricostruito intorno al 1059, il Battistero presenta una semplice pianta
ottagonale, di diametro pari a 26,50 metri, tipica della tradizione architettonica
tardo-antica e bizantina.
Esterno: La copertura è doppia, infatti, all’esterno si ha un tetto rivestito di lastre
di marmo bianco a forma di piramide con base ottagonale. La sommità dell’edificio,
aperta a imitazione del Pantheon, si conclude con una lanterna in marmo bianco,
anch’essa in pianta ottagonale. La sua copertura è sostenuta da otto colonnine, e
le otto facce vetrate che la compongono danno abbondante luce alla sottostante.
Interno: L’interno fastoso, ha una spazialità che richiama la tradizione romana
rinviando direttamente al Pantheon. Ciascuna delle otto pareti, decorate da intarsi
marmi colorati, è tripartita da colonne con fusto liscio sormontate da capitelli
dorati.
La porta sud: Nel perimetro si aprono tre porte che si trovano a
sud, nord e est. La porta a sud, di Andrea Pisano, è suddivisa in
28 formelle, disposte su sette file di quattro, con scene
inquadrate da una. Le prime 20 formelle narrano episodi della
vita di San Giovanni Battista, iniziando da quelle che si trovano
a sinistra e proseguendo poi con quelle di destra, mentre le
altre 8 recano personificazioni delle tre virtù teologali (fede,
speranza e carità) con l'aggiunta dell'Umiltà, nella penultima fila
sui due battenti, invece le quattro virtù cardinali si trovano
nell'ultima fila di formelle in basso.
La porta nord: La Porta a nord, di Lorenzo Ghiberti, in modo
analogo alla porta di Andrea Pisano, anche questa è suddivisa in 28
formelle, con scene inquadrate dalla medesima cornice. Le prime 20
formelle superiori narrano storie del Nuovo Testamento, le ultime
due file mostrano i quattro evangelisti e quattro Dottori della
Chiesa. Questa porta si trovava all’inizio ad est e fu spostata poi a
nord vista la bellezza dell'ultima porta eseguita.

La porta est: La porta ad est, anch’essa di Andrea Pisano, detta


porta del paradiso, è suddivisa in 10 ampi riquadri rettangolari,
disposti su cinque file, ciascuno dei quali, con le incorniciature
ornate da tondi con teste di profeti, occupa l'intera larghezza di
un battente. I riquadri presentano scene dell'Antico Testamento,
che si susseguono su entrambi i battenti da sinistra a destra e
dall'alto in basso. La porta fu danneggiata dall'alluvione del 1966
e i rilievi sono attualmente sostituiti da copie, mentre gli originali,
restaurati, si trovano nel Museo dell'Opera del Duomo.

I mosaici: I mosaici più antichi vennero realizzati a partire


dal 1225 dal frate francescano Jacopo. Al centro, entro una
struttura a ruota decorata con elementi vegetali, è
raffigurato l'Agnus Dei circondato dalla Madonna e da
Apostoli e Profeti; ai due lati, San Giovanni Battista in trono
(a sinistra) e la Madonna col Bambino in trono (a destra). Il
rivestimento a mosaico della cupola fu impresa difficile e
dispendiosa; i lavori iniziarono forse intorno al 1270 e si
conclusero agli inizi del secolo successivo.

MATTIA CARTIGLIANI

24/03/2020 2BLA

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