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MADONNA RUCELLAI

La Madonna Rucellai fu dipinta nel 1285 da Duccio


di Buoninsegna, un’artista senese di età
trecentesca, considerato maestro della scuola
della città, tanto che gli furono commissionate
molte opere. Il nome che gli è stato dato deriva
dal nome della cappella di Santa Maria Novella,
dove fu custodita.

DESCRIZIONE
Madonna Rucellai, o denominata anche Madonna
dei Laudesi, è una madonna col bambino in trono
(definita anche Maestà) contornata da sei angeli
dipinta da Duccio di Buoninsegna. E’ una tempera
su tavola di grandi dimensioni (450x290 cm).
proviene dalla chiesa di Santa Maria Novella, ma attualmente è esposta al Museo
degli Uffizi è posta accanto ad altre due Maestà: la Santa Trinità di Cimabue e la
Maestà di Ognisanti di Giotto.

La tavola è una delle più grandi che è giunta fino al nostro tempo ed è stata dipinta
durante il periodo giovanile dell’autore. Di essa ne parla anche Giorgio Vasari in uno
dei suoi libri, specificando l’imponenza e la maestosità dell’opera.

Si può notare la sua somiglianza con la maestà di Cimabue, custodita attualmente al


Museo del Louvre. Nonostante molti particolari dell’opera simili al dipinto di
Cimabue, si può osservare come la maestà di Duccio sia influenzata da uno stile
gotico. Sono diversi gli elementi gotici: le bifore e le trifore che si trovano sul trono
della Madonna e l’utilizzo di colori cromatici e molto intensi. Sul fondo
dell’immagine Duccio utilizza l’oro, seguendo la tradizione bizantina e risaltando le
figure e i loro colori. Come si può vedere dall’ osservazione del dipinto si scorge la
poca solidità del trono come se non riuscisse a sostenere il peso della Madonna. Sui
lati della cornice si trovano gli angeli posti verticalmente uno sopra l’altro. Essi Gli
angeli danno l’impressione di sembrano volere sostenere il trono con le mani ma in
realtà non hanno alcun rapporto spaziale con l’immagine e la loro presenza è solo
simbolica.

Molto importante è anche la cura delle immagini e dei volti della madonna e degli
angeli che sono molto umanizzati. La madonna guarda il fedele con espressione
spensierata che sembra anche sorridere, il velo di colore blu è stato realizzato con
un delicato panneggio che lascia intravedere il ginocchio piegato. Il bambino indossa
un velo rosso che sembrerebbe essere in porpora.

STORIA
L’ opera fu commissionata a Duccio dalla compagnia dei laudesi ed era destinata a
essere conservata nella cappella dei Bardi. In seguito fu però spostata nella chiesa di
Santa Maria Novella, più precisamente nella cappella Rucellai da cui prenderà il
nome.

CURIOSITA’
Inizialmente tutti i commentatori trecenteschi attribuirono l’opera a
Cimabue, molto probabilmente per la somiglianza stilistica che l ‘ autore
era solito usare nelle sue opere. Questa situazione fu risolta solamente
nella seconda metà del diciannovesimo secolo, quando un tale Franz
Wickoff, uno storico dell’arte austriaco, attribuì per primo l’opera a Duccio
scoprendo un documento che fino a quel momento era stato ignorato.

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