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Le crettature possono essere causate da: fenomeni chimici, fisici, biologici, ma anche difetti esecutivi. Hanno
un diverso aspetto dipendente da: cause della formazione e momento della formazione.
Le forze che intervengono nella formazione delle crettature possono essere di origine accidentale, o causate
dal naturale assestamento dei materiali costitutivi e degli strati pittorici, come da incompatibilità tra i vari
materiali. La stesura di strati molto consistenti può causare la formazione di crettature (ossidazione e
polimerizzazione degli oli, il primo stato si sta restringendo mentre il secondo si sta espandendo). Altra causa
di formazione è la scorretta sovrapposizione di strati incompatibili tra loro, che può dare origine a scorrimenti
e ritiri. Avvengono perché non hanno seguito la regola del grasso su magro.
Garantisce la stabilità degli strati poiché lo strato sottostante essendo “ magro ” è più poroso e quindi in
grado di offrire migliore “ aggrappo ” allo strato grasso sovrammesso. Lo strato magro inoltre garantisce una
buona stabilità alle deformazioni, costituendo così un buon sostegno per lo strato grasso, più fluido e
deformabile.
Le crettature si distinguono in due grandi categorie che dipendono dal momento della loro formazione: da
filmazione o premature (il film si sta assestando) e da invecchiamento (il film si è già assestato).
Il riconoscimento si basa sull’osservazione de: il profilo della rottura, la linea di frantumazione, la forma
dell’isola, la campitura colpita, la collocazione su tutti o alcuni strati (quali).
Elementi costitutivi della craquelure sono: linea di frantumazione, isola, bordo, apertura e profondità del
taglio.
La linea di frantumazione corrisponde al taglio che si forma attraverso gli strati pittorici, la cui forma e
dimensione varia a seconda della cause che le hanno generate. L'intersecarsi delle diverse linee di
frantumazione genera isole di materia separata di forme e dimensioni variabili. Con bordo si intende il profilo
esterno del taglio che può essere netto e tagliente o irregolare e stondato. La distinzione e lo studio di questi
elementi hanno permesso di giungere ad una classificazione dei differenti tipi di craquelure.
CRETTATURE DA INVECCHIAMENTO
Tutti fenomeni che si verificano e ripercuotono sul film pittorico già assestato. Il profilo più profondo e in
genere colpisce entrambi gli strati (preparazione e pellicola pittorica).
Per le opere dipinte a olio possiamo individuare due fasi fondamentali che possono causare crettature da
filmazione:
- l’aumento di volume del film dovuto all’assorbimento di ossigeno dall’aria
- la riduzione di volume nella fase di polimerizzazione
➢ CVCP (Concentrazione Volumetrica Critica del Pigmento)
Anche il rapporto inadeguato tra legante e pigmento è causa di formazione di crettature. Il fenomeno è
facilmente distinguibile poiché la superficie dipinta presenta crettature di diversa forma ed entità
secondo le diverse campitura di colore.
CRETTATURA A NIDO D’APE O A CONCHIGLIA = Creata dalla cosiddetta “azione vortice”, fenomeno
provocato in seguito all’evaporazione del solvente e all’eliminazione di composti gassosi (es. vapore in
presenza di umidità). Si verifica quando il film è già rigido all’esterno, ma ancora fluido all’interno. Si
presentano con un centro depresso (per l’evaporazione del solvente) e le zone circolari alte.
CRETTATURE A SCAGLIE = Si verificano quando uno strato pittorico consistente viene steso su una
preparazione sottile, quindi fragile, e grassa, che non garantisce sufficienti punti d’aggancio. Si formano
isolotti di pellicola pittorica ben distinti, grumosi e irregolari.
CRETTATURE A GRINZE = Si verificano quando nell’esecuzione è stata utilizzata una quantità eccessiva
di legante. Le deformazioni che si vengono a creare sono simili a rughe.
CRETTATURE POLIGONALI = Causate principalmente da un errato rapporto di CVCP, o dalla
sovrammissione di strati incompatibili tra loro
CRETTATURE A ISOLE = Si verificano quando la quantità di legante utilizzata è insufficiente e lo strato
pittorico è collocato su una preparazione grassa o molto compatta che non offre possibilità di adesione.
Formano isole di colore molto distanziate tra loro
CRETTATURE A FOGLIA DI CARDO = Si formano in presenza di una pellicola pittorica posta su una
preparazione poco assorbente e già assestata, oppure quando la pellicola pittorica è grassa su uno strato
decoeso. La forma è tipica, a foglia di cardo, con una fessura principale di andamento sinuoso e altre
diramazioni con le stesse caratteristiche e l’estremità a punta.
INVECCHIAMENTO ESSICAMENTO
Interessa tutti gli strati pittorici Interessa solo lo strato
Strati interessati costitutivi superficiale dell’ opera
Netta e regolare È arrotondata, non ci sono spigoli
Linea di frantumazione vivi
Si formano quando la pellicola La pellicola pittorica è ancora
pittorica è già rigida, il film è fresca, il film è ancora plastico
Periodo di formazione polimerizzato e sta invecchiando poiché non ha concluso il
processo di filmazione
Un ulteriore causa delle crettature da ritiro possono essere le preparazioni lisce. Asciugandosi, o meglio
ossidandosi e polimerizzando, lo strato di colore si contrae. Non trovando appiglio sulla preparazione liscia,
le tensioni superficiali provocano una formazione più o meno estesa di crettature da ritiro.
La CRETTATURA DA PENNELLATA segue il solco più o meno visibile lasciato dal pennello nella pellicola
pittorica. Si sviluppa all’interno della traccia, ovvero nel punto in cui lo strato di colore è più sottile. In base
alla tecnica pittorica usata, la formazione di crettature da pennellata si può verificare anche a poche ore
dall’esecuzione. Sono particolarmente frequenti nei dipinti del XIX secolo, più rare nei dipinti anteriori. Nel
caso dell’immagine le crettature da pennellata si sono trasformate in incrinature da invecchiamento.
La CRETTATURA A RETICOLO si differenzia da quella a “pelle di coccodrillo” per l’andamento irregolare del
reticolo di crettature primarie e secondarie. L’ipotesi è che si formino su pitture realizzate su grosse tele di
lino quando il colore steso viene “lisciato”.
Un tipico sistema di crettatura da ritiro è quella detta “A PELLE DI COCCODRILLO”. In questo caso le crettature
primarie e secondarie hanno un andamento perpendicolare le une alle altre. La struttura risulta perciò più
marcata quanto più liscio è lo strato di preparazione sottostante. Le crettature primarie seguono spesso la
direzione della pennellata e si formano sul solco.
LE CRETTATURE DA INVECCHIAMENTO
Con il passare del tempo la superficie pittorica diventa talmente fragile che basta il minimo movimento del
supporto per romperla; si formano così le crettature da invecchiamento.
Nei dipinti su tela con preparazione più consistente, le crettature da invecchiamento tendono a svilupparsi
con maglie più allargate rispetto a quelli con preparazione sottile.
A volte la forma delle crettature da invecchiamento, rivela l’armatura del supporto tessile. I dipinti su tele
ad armatura larga possono presentare una crettatura a reticolo che corrisponde alla grandezza degli spazi.
Le CRETTATURE DA TELAIO si raggruppano in genere lungo una linea che corrisponde all’angolo interno del
telaio. La linea di questa crettatura non è tanto provocata dal fatto che la tela afflosciata si appoggia
sull’angolo interno del telaio, segnandosi, quanto dalle diverse tensioni di origine climatica che si creano in
questo punto (segno della battuta del telaio). Infatti una sottile striscia del retro del dipinto è relativamente
protetta dal telaio, mentre il resto della tela è soggetto alle influenze climatiche, cioè a sbalzi di temperatura
e umidità.
CRETTATURA A RAGGIERA causata da una forte pressione esercitata sul retro del dipinto.
La CRETTATURA DIAGONALE è un’incrinatura da strappo collocata negli angoli del dipinto. In genere si tratta
di una o più incrinature parallele. Tali crettature sono causate da tensioni del supporto tessile provocate dalle
variazioni di umidità, e probabilmente da un tensionamento troppo energico.
Sui bordi dei dipinti su tela possono comparire CRETTATURE A GHIRLANDA isolate in corrispondenza dei
chiodi. Si pensa che questo tipo di crettatura si sviluppi durante il tensionamento e il montaggio della tela sul
telaio.
I bordi rialzati delle linee di frantumazione, subiscono per primi fenomeni di consunzione e decoesione.
➢ SCODELLAMENTI E CONCHIGLIATURE
Il termine “scodellamenti”, indica ogni forma di scaglia di colore sollevata e concava
Esistono due generi di scodellamenti:
1. I margini di ogni singola scaglia di superficie pittorica si sollevano, trascinando con sé anche il
supporto tessile Le scaglie di superficie pittorica hanno la forma di minuscoli catini. È un fenomeno
che insorge in particolare nelle superfici di colore bruno, mentre le zone confinanti, di colore diverso
non presentano o quasi alterazioni della materia pittorica
2. I margini della scaglia pittorica si sollevano e si staccano dal supporto. Tale scodellamento può
estendersi a tutto il dipinto. Le scaglie sollevate assumono le forme più disparate.
La causa principale della formazione degli scodellamenti è l’UMIDITÀ, che li provoca soprattutto su
dipinti composti da materiali sensibili alla stessa.
Le sostanze nutritive principali sono i leganti e le resine utilizzate come vernici. La stessa cellulosa che
costituisce i supporti tessili è attaccabile dai microrganismi.. La temperatura ottimale per la crescita delle
muffe è compresa tra i 15 e i 35° C., mentre per i batteri è tra i 20 e i 30°C. Il tasso di umidità relativa che
permette il proliferare di muffe si situa intorno all’85-90%.
Nei dipinti su tela l’attività dei microrganismi comincia in genere sul retro del dipinto. Da lì penetrano
nei vari strati. Nello stadio avanzato, la microflora aggredisce lo strato pittorico e distrugge coesione e
adesione dei diversi strati, decomponendo i leganti. Gli strati colpiti, disgregati dall’insinuarsi delle ife
(“radici” di alcuni funghi), diventano sempre più porosi, polverulenti e sensibili all’umidità e si scolorano.