Sei sulla pagina 1di 4

Andrea del Castagno

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.


Andrea di Bartolo di Bargilla detto Andrea del Castagno (Castagno, 1421 circa –
Firenze, 1457) è stato un pittore italiano.

Fu uno dei protagonisti della pittura fiorentina nei decenni centrali del XV secolo,
assieme a Beato Angelico, Filippo Lippi, Domenico Veneziano e Paolo Uccello. Il
suo stile personalissimo fu influenzato da Masaccio e Donatello, dei quali sviluppò
in particolare la resa prospettica, il chiaroscuro plastico, che drammatizzò con l'uso
di tinte più scure, e il realismo delle fisionomie e dei gesti, talvolta così esasperato
da raggiungere esiti espressionistici.

A Firenze la sua lezione fu solo in parte capita e recepita, mentre si sviluppava, in


età laurenziana, un gusto prevalentemente legato alla ricercatezza del disegno e a un
accordo elegante di tinte chiare. Fu invece a Ferrara che l'opera di Andrea del
Castagno venne ulteriormente sviluppata, ponendo le basi per la scuola locale di
Cosmè Tura, Francesco del Cossa ed Ercole de' Roberti.

Il Cenacolo di Sant'Apollonia, Firenze

Indice
Biografia
Giovinezza e formazione
A Venezia
La maturità a Firenze
Ultima fase
Opere
Opere della scuola
Bibliografia
Bibliografia
Altri progetti

Biografia

Giovinezza e formazione
Andrea nacque nel 1421 circa a Castagno, villaggio sulle pendici del Falterona circa a metà strada tra Firenze e Forlì, da Bartolo di
Simone di Bargilla e Lagia. Durante la guerra tra Firenze e Milano visse a Corella, nella fortezza di Belforte, al riparo dalle scorrerie
e dai saccheggi. Al termine della guerra rientrò con la sua famiglia a Castagno. Nel
1440, con la protezione di Bernardetto de' Medici,
si recò a Firenze, dove dipinse, dopo la battaglia di Anghiari, l'effigie dei ribelli impiccati (Albizzi e Peruzzi), sulla facciata del
Palazzo del Podestà (perduti già nel 1494), da cui il soprannome di «Andrea degli Impiccati».
Non si sa niente della sua formazione, ipoteticamente si possono fare i nomi di
Filippo Lippi e Paolo Uccello, ma gli artisti che influenzarono di più il giovane
Andrea furono Masaccio e Donatello. Nel 1439 era, con Piero della Francesca e altri,
tra gli assistenti di Domenico Veneziano durante la realizzazione degli affreschi
perduti delle Storie della Vergine nella chiesa di Sant'Egidio, ai quali lavorò per
completarli anche più tardi.

Tra il 1440 e il 1441 realizzò l'affresco con la Crocifissione e santi per l'Ospedale di
Santa Maria Nuova: la costruzione prospettica della scena e la volumetria delle
figure sono di originemasaccesca.

A Venezia
Nel 1442 si recò a Venezia dove,
Crocifissione di Santa Maria Nuova, nell'abside della cappella di San
Ospedale di Santa Maria Nuova, Tarasio in San Zaccaria, eseguì gli
Firenze affreschi con Dio Padre, Santi e i
quattro Evangelisti in
collaborazione con Francesco da
Faenza. Di sua mano sono il Dio Padre, San Giovanni Battista e San Giovanni
Evangelista. L'opera, asciutta nella grafica e nei contorni, fu coraggiosamente Cappella di San Tarasio in San
impostata in modo prospettico e con la centralità delle figure umane, in netto Zaccaria
contrasto con la cultura figurativa veneziana dell'epoca.

Successivamente lavorò allaBasilica di San Marcolasciando il disegno


per alcuni mosaici con le Storie della Vergine (tra cui Visitazione e
Morte della Vergine), databili al 1442-1443.

La maturità a Firenze
Tornato a Firenze nel 1444 fornì il cartone per una vetrata a Santa
Maria del Fiore con la Deposizione. Il 30 maggio 1445 si immatricolò
all'Arte dei Medici e Speziali. Di quello stesso anno è l'affresco con la
Madonna col Bambino e santidella Collezione Contini Bonacossi.
Mosaici delle Storie della Vergine, San Marco,
Nel 1447 lavorò nel refettorio di Sant'Apollonia a Firenze, una delle
Venezia
sue opere più significative. Nella parte superiore della parete affrescata
dipinse a destra la Deposizione, al centro la Crocifissione e a sinistra la
Resurrezione (scene molto rovinate poiché scialbate, ma ancora leggibili); nella parte inferiore l'Ultima Cena: la scena della
rivelazione del tradimento si svolge in un ambiente ricco, caratterizzato dalla decorazione a tarsie marmoree e con richiami all'antico,
come le due sfingi ai lati della tavolata. In questa scena, scorciata con violenza, le figure, in pose pacate e solenni, si allineano
seguendo il ritmo orizzontale e convergono nel gruppo centrale formato dal Cristo, Giovanni e Giuda (seduto, diversamente dalle
altre figure, nella parte opposta della tavolata). Sempre per Sant'Apollonia dipinse su una sopraporta l'affresco con Cristo in Pietà
sorretto da due angeli (di cui rimane anche lasinopia).

Tra il 1449 e il 1450 dipinse l'Assunzione della Vergine tra i santi Miniato e Giulianoper la distrutta chiesa di San Miniato fra le Torri
(ora a Berlino). In quegli anni lavorò per Filippo Carducci al Ciclo degli uomini e donne illustri nella Villa Carducci di Legnaia, che
comprende i ritratti a tutta figura di Pippo Spano, Farinata degli Uberti, Niccolò Acciaioli, Dante, Petrarca, Boccaccio, la Sibilla
Cumana, Ester e Tomiri.
Ultima fase
Al 1450 circa fanno riferimento la Crocifissione di Londra, il David con la testa di
Golia e il Ritratto d'uomo di Washington. Tra il gennaio 1451 e il settembre 1453
riprese gli affreschi delle Scene della vita della Vergine lasciati incompiuti da
Domenico Veneziano a Sant'Egidio (perduti). A ottobre Filippo Carducci gli
commissionò altri affreschi per la sua villa di Legnaia, in particolare Eva e una
Madonna col Bambinomolto lacunosa.

Nel 1455 lavorò alla chiesa della Santissima Annunziata (affreschi con Trinità san
Girolamo e due sante e San Giuliano e il Redentore). Nel primo seppe coniugare
l'accentuazione dei valori espressivi a un esasperato realismo. Di poco precedente e
certamente più drammatica è la statua in terracotta visibile nell'oratorio di San
Francesco Poverino, a pochi passi dalla basilica, rappresentante san Girolamo
penitente che, recentemente restaurata, può considerarsi il modello cui Andrea si è
ispirato per il suo san Girolamo: stessa postura, stessa veste, stesso nervosismo e
realismo. Sempre che la scultura non sia proprio opera di Andrea, modellata prima
di accingersi agli affreschi.

Di quegli anni dovrebbe essere l'affresco della Crocifissione di Santa Maria degli
Angeli, oggi in Sant'Apollonia. Nel 1456 affrescò in Duomo il Monumento equestre Apparizione della Trinità, Santissima
di Niccolò da Tolentino, in pendant con un analogo affresco di Paolo Uccello. Annunziata, Firenze

Morì di peste il 19 agosto 1457.

Opere
Storie della Vergine (con Domenico Veneziano, Alesso Baldovinetti e
Piero della Francesca), 1439 poi 1451-1453, affreschi perduti, già nella
chiesa di Sant'Egidio, Firenze; qualche frammento è esposto nel
Cenacolo di Sant'Apollonia, Firenze
Crocifissione e santi, 1440-1441, affresco staccato, Ospedale di Santa
Maria Nuova, Firenze
Dio Padre, Santi e i quattro Evangelisti, affreschi, chiesa di San
Zaccaria, Venezia
Storie della Vergine, 1442-1443, cartoni per mosaici (con altri artisti),
Basilica di San Marco, Venezia

Visitazione
Dormitio Virginis
Deposizione, 1444, cartone per vetrata,cattedrale di Santa Maria del
Fiore, Firenze
Madonna col Bambino e santi, 1444, affresco staccato, Collezione
Contini-Bonacossi, Firenze, Galleria degli Uffizi
Cenacolo di Sant'Apollonia, 1447, affreschi e sinopie, ex-monastero di
Sant'Apollonia, Firenze

Ultima Cena
Deposizione David, National Gallery of Art,
Crocifissione Washington
Resurrezione
Cristo in pietà sorretto da due angeli, 1447-1448 circa, affresco
staccato, ex-monastero di Sant'Apollonia, Firenze
Ciclo degli uomini e donne illustri, 1448-1451, affreschi staccati, già a villa Carducci di Legnaia, Galleria degli Uffizi,
Firenze
Assunzione della Vergine tra i santi Miniato eGiuliano, 1449-1450, tempera su tavola,Gemäldegalerie di Berlino
Crocifissione, 1450 circa, tempera su tavola,National Gallery, Londra
David con la testa di Golia, 1450 circa, tempera su pelle applicata su tavola,National Gallery of Art, Washington
Ritratto d'uomo, 1450-1457 circa, tempera su tavola,National Gallery of Art, Washington
Adamo, Eva e Madonna col Bambino, 1450 circa, affreschi, villa Carducci di Legnaia, Firenze
San Giuliano e il Redentore, affresco, 1451, basilica della Santissima Annunziata, Firenze
Trinità e santi, 1455, affresco, basilica della Santissima Annunziata, Firenze
Trinità e santi, 1455, sinopia, ex-monastero di Sant'Apollonia, Firenze
Crocifissione di Santa Maria degli Angeli, 1455 circa, affresco staccato, ex-monastero di Sant'Apollonia, Firenze
Monumento equestre di Niccolò da Tolentino, 1456, affresco, cattedrale di Santa Maria del Fiore, Firenze

Opere della scuola


Martirio di San Tommaso, Museo dell'Opera di Santa Croce, Firenze
Cardinale giacente, Museo dell'Opera di Santa Croce, Firenze

Bibliografia
Pierluigi De Vecchi ed Elda Cerchiari,I tempi dell'arte, volume 2, Bompiani, Milano 1999.ISBN 88-451-7212-0
Stefano Zuffi, Il Quattrocento, Electa, Milano 2004. ISBN 8837023154

Bibliografia
Eugenio Battisti, ANDREA di Bartolo, detto A. del Castagno, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 3, Roma,
Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1961.URL consultato il 16 settembre 2017.

Altri progetti
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file suAndrea del Castagno

VIAF (EN ) 95708912 · ISNI (EN ) 0000 0001 1795 0721· LCCN (EN ) n80117398 · GND
Controllo di autorità (DE ) 118638653 · BNF (FR ) cb122853741 (data) · ULAN (EN ) 500004603 · NLA
(EN ) 36143641 · BAV ADV10160764 · CERL cnp00397009

Estratto da "https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Andrea_del_Castagno&oldid=91525335
"

Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 24 set 2017 alle 12:16.

Il testo è disponibile secondo lalicenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo
; possono applicarsi
condizioni ulteriori. Vedi le condizioni d'uso per i dettagli.

Potrebbero piacerti anche