le sue «figure vivissime e con bella prontezza a la similitudine del
vero» Vasari
• fonda l’umanesimo in pittura
• non sappiamo nulla sulla sua formazione • la tradizione lo vuole allievo di Masolino da Panicale • Le sue opere risentono dell’influenza di Giotto Masaccio, Trittico di San Giovenale, 1422. Firenze
San Bartolomeo e San Biagio, Madonna in trono con bambino, i
santi Giovenale e Antonio Abate. • La fisicità fredda e scultorea del Bambino come Masaccio cercasse ispirazione nella scultura coeva, in particolare nelle opere di Donatello, come farebbe pensare anche il particolare delle dita in bocca, tratto dalla vita quotidiana alla quale attingeva anche il grande scultore. • Lo schema prospettico rigoroso può derivare solo dalla collaborazione diretta di Brunelleschi. Conoscendo la nota riservatezza del grande architetto nel divulgare le sue scoperte, può darsi che il contatto con Masaccio fosse stato intenzionale, con la consapevolezza di vedere realizzate le sue teorie in pittura. Le figure sono massicce e imponenti, scalate in profondità, e occupano uno spazio costruito prospetticamente il primo conosciuto in pittura le linee di fuga del pavimento di tutti e tre i pannelli convergono verso un punto di fuga centrale, nascosto dietro il capo della Vergine Masolino e Masaccio-Madonna col Bambino e Sant’Anna, Firenze, Uffizi, 1424 nota come S.Anna metterza
La pala, ha sant‘ Anna "messa come
terza" sul trono (Il Metterza deriva dalla tradizione toscana e sta per l'espressione "mi è terza", con la quale si specifica il rango della santa che viene subito dopo il Bambino e la Madonna), alle spalle della Madonna con in braccio il Bambino, sullo sfondo di un drappo damascato sorretto da angeli;
l'iconografia del tema prevedeva che fosse
data maggiore importanza all'effigie di sant'Anna, Masolino riservò per sé il compito di dipingere la santa Masolino e Masaccio-Madonna col Bambino e Sant’Anna, Firenze, Uffizi, 1424 Masaccio dipinse la Madonna col Bambino e l'angelo reggicortina a destra al centro. Evidenti sono i rimandi a Giotto come la sagoma contenuta del gruppo sacro e la forma del mantello della Vergine, con le pieghe che scendono solenni, evidenziando la fisicità del corpo sottostante; la Madonna e il Bambino in posizione piramidale sono solidi blocchi che occupano uno spazio preciso, modellati da un forte chiaroscuro, al contrario della sant'Anna che appare evanescente, in questo modo l'inserto masaccesco divenne il centro visivo del dipinto La Cappella Brancacci, situata all'interno della chiesa di Santa Maria del Carmine di Firenze rappresenta uno degli esempi più elevati di pittura del Rinascimento (1424-1428).
Essa è frutto della collaborazione di due dei più grandi artisti
dell'epoca Masaccio e Masolino da Panicale
Masolino e Masaccio lavorarono separatamente a scene diverse,
pianificando accuratamente i loro interventi in modo da poter operare contemporaneamente. Essi usarono un solo ponteggio dipingendo scene contigue, in modo da evitare una netta separazione tra le loro opere, Masaccio; il Tributo l’angelo con la spada sguainata espelle Adamo ed Eva dal paradiso: il suo volto è serio, ma non vendicativo, il vestito può richiamare l’aurora oppure il tramonto. Il gesto della mano sinistra indica con volontà perentoria la direzione opposta alla porta del paradiso, che si trova appena accennata alla sinistra del quadro I corpi denotano una conoscenza precisa dell’anatomia, probabilmente frutto di studi dal vero e dall’osservazione di situazioni reali. Eva non è una Venere nuda, il suo corpo è sformato, la sua nudità è piena di dolore e vergogna; Adamo ha le spalle incurvate come sotto il peso della colpa, il petto gonfio in fase inspiratoria e il ventre contratto come in un singhiozzo. Sono però i gesti e le espressioni dei visi che trasmettono emozioni precise, una sensazione di desolazione e sconforto:
Adamo, con la testa ripiegata in avanti, si
copre il viso con le mani, in preda al pianto anche se trattiene l’urlo, come per esprimere il dolore di cosciente ripensamento e rimpianto; Eva, che si copre la nudità con le mani, ha la testa rovesciata all’indietro, grida all’esterno la sua angoscia, libera un urlo; i suoi occhi sono occhiaie, la bocca è spalancata e la testa intera richiama il teschio, la morte. L’effetto drammatico è dovuto ad un uso sapiente del contrasto luce-ombra: l’ombra scolpisce le loro teste, il chiaroscuro viene usato per evidenziare il dolore • I colori caldi accentuano il tono drammatico, sottolineato anche dall’assenza di dettagli che possono distrarre l’osservatore. • l’ambiente sembra rispecchiare il dolore devastante dei protagonisti: un deserto, un ambiente quindi altamente ostile agli uomini, che accresce la sua valenza negativa in contrapposizione al favoloso giardino dell’Eden. • Unica nota di speranza i raggi di luce che, proveniente dal giardino attraverso la porta non sbarrata, sembrano accompagnare il cammino futuro dei protagonisti Masolino da Panicale Il peccato originale Masaccio; la cacciata dal Paradiso Masolino immagini eleganti e raffinate. Raffigura la Tentazione di Eva la bellissima e raffinatissima è nuda e tenta , Adamo. Arte raffinata ,manca la passione, e l’umanità. Masaccio Eva, la bellezza cede il passo all’espressione realistica del senso di dolore e di vergogna , misto però a rabbia e desiderio di riscatto. Una scena piena di dinamismo,di forza bruta, muscolare ed emotiva. Le figure sono inserite in architetture e paesaggi veristici Iconografia della trinità nel medioevo Masaccio, la TRINITÀ, santa Maria Novella Firenze1425-27
Le figure seguono il modello iconografico con il
Padre che regge la croce del Figlio, che si diffuse nella pittura fiorentina alla fine del XIV secolo. l'opera di Masaccio fu la prima rappresentazione di a scala monumentale e la prima realistica e con uno sfondo architettonico illusionistico. La figura del Padre ha le stesse dimensioni di quella del figlio Nelle precedenti rappresentazioni della Trinità lo sfondo era sempre o fatto d'oro oppure di cielo. Per la prima volta il tutto venne collocato in una grandiosa architettura dipinta, che è quindi uno spazio terreno, frutto dell'attività umana. Costruzione piramidale 1. Su una piattaforma orizzontale si erge in piedi la figura di Dio Padre con tunica rossa ed un mantello blu l'aureola che ne incornicia il capo tocca la volta della cappella facendo apparire gigantesca. 2. Su di un piano inferiore ci sono San Giovanni e la Madonna. Maria è stranamente distaccata e si volge verso chi guarda il dipinto. Essa è raffigurata come donna già avanti negli anni, cinta in un mantello blu; 3. su di un terzo piano prospettico stanno le due figure inginocchiate dei committenti • rivoluzionaria è la scelta di assegnare ai due comuni mortali proporzioni identiche a quelle delle divinità abbandonando con sicurezza le proporzioni gerarchiche Di solito Dio era seduto in trono è raffigurato in piedi la posizione evocasse nello spettatore quella del sacerdote quando durante la messa solleva l'Eucarestia, quale simbolo del sacrificio.
•Tra i due la colomba dello
Spirito Santo: le sue ali sembrano disporsi attorno al collo di Dio Padre, tanto da rendere problematico, a prima vista, il suo riconoscimento. « Quello che vi è bellissimo, oltre alle figure, è una volta a mezza botte tirata in prospettiva e spartita in quadri pieni di rosoni che diminuiscono e scortano così bene che pare che sia bucato quel muro. » (Giorgio Vasari, Le vite… )
• La potenza illusionistica della volta a botte
nello sfondo, fortemente scorciata, impressionò i contemporanei.
• La facciata della cappella appare delimitata
da due lesene con capitelli corinzi che reggono una trabeazione sotto la quale sono presenti due medaglioni ornamentali; si tratta di elementi posti in rilievo rispetto alle due colonne ioniche ed all'arco trionfale che dà accesso alla cappella. • La raffigurazione dell'architettura segue alle leggi della prospettiva- • La volta a lacunari è decorata con rosoni (ormai poco visibili) dipinti alternativamente nelle tonalità del rosso e del blu. Sulle pareti laterali è appena percettibile la presenza di architravi sorretti da colonne doriche. • Il registro inferiore è occupato dalla raffigurazione di un sarcofago posto in una nicchia delimitata da due coppie di colonnine; • su di esso è posta la figura di uno scheletro ed una scritta con evidente intento didattico di “memento mori”: IO FU’ GIÀ QUEL CHE VOI SETE, E QUEL CH’I’ SON VOI ANCO SARETE.