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PIERO DELLA FRANCESCA

Piero della Francesca nasce a borgo Sansepolcro, centro Italia, ma la sua


formazione è prevalentemente fiorentina.(si spostano i territori papali.
A Firenze viene a contatto con Domenico Veneziano, importante perché qui viene a
contatto con“La pittura di luce“
le sue opere sono caratterizzate Da uno spazio rigorosamente geometrico, pulito e
nitido, Illuminato da una luce quasi sempre priva di ombre.
Gli episodi sacri delle sue opere sono rappresentati da corpi immobili, privi di
emozione ma convincenti nella loro sostanza spirituale.
le proporzioni e le misure sono perfette e rendono l’immagine grandiosa e
monumentale.

Piero della Francesca realizza il POLITTICO DELLA MISERICORDIA Per la chiesa


di San sepolcro È costituito da 21 elementi.
la cornice è andata perduta male figure si vedono bene, al centro È presente la
vergine, che apre il manto in segno di protezione e di accoglienza. La parte di
sinistra viene realizzata per prima. Importante il confronto tra il pannello con la
crocifissione e quello centrale, con differenza tra i corpi, poi con il tempo egli
raggiungerà una maggiore gestualità.

Composizione più matura è il BATTESIMO DI CRISTO,in questo dipinto è evidente


il gioco tra forme e gesti connesso ad elementi simbolici.
Il corpo di Gesù è affiancato ad un albero di noci e lungo le sponde del giordano San
Giovanni offre a Cristo l’acqua di battesimo, mentre la colomba dello spirito Santo
dispiega leali su di lui.
Tre angeli sono dilato e assistono mentre sulla destra un catecumeno di snuda per
accogliere il sacramento. Alla base dei suoi quadri utilizza strutture quasi magiche. I
personaggi si muovono con un ritmo rallentato e hanno stessa solidità di archi e
colonne. I piedi poggiano a terra e le figure appaiono perciò possenti

con la tecnica dell’affresco la sua impresa più impegnativa e la decorazione della


cappella maggiore (cappella baci) della chiesa di San Francesco ad Arezzo.
Tema del ciclo e la LEGGENDA DELLA VERA CROCE , ovvero la storia della croce
di Gesù: dal legno con cui fu costruita fino alla passione e al ritrovamento della
reliquia. Il pittore non disponeva le scene in ordine cronologico facendo in modo che
l’osservatore fosse costretto a passare da una parte all’altra per seguire la sequenza
della storia.
la composizione prevale quindi sulla narrazione per permettere maggiore chiarezza
all’occhio del fedele.
nel ciclo possiamo notare una diretta conoscenza dell’arte classica, Come
nell’episodio della morte di Adamo, dove il figlio riceve dall’arcangelo Michele il
germoglio dell’albero della conoscenza, dal quale nascerà il legno per la croce di
Cristo e lo bionda e la bocca del padre. In questo episodio licitazioni dalla tradizione
antica sono evidenti.

L’utilizzo del linguaggio classico è ancora più notevole nell INCONTRO TRA RE
SALOMONE E LA REGINA DI SABA, dove la colonna corinzio che separa il quadro
in due distinti episodi, appare la protagonista dell’intera scena e volgi un ruolo
simbolico potentissimo. La regina appare due volte: sulla sinistra si inginocchia di
fronte al ponte sul fiume lui mentre sulla destra si inchina di fronte al Re Salomone.
L’incontro di due si svolge in uno spazio con ampie specchiature marmore e un
soffitto a cassettoni che ha funzione di accentuare il senso di profondità.
forte e il contrasto tra lo scenario naturalistico della parte sinistra e la severa
architettura della parte destra: una contrapposizione tra spazio naturale e spazio
razionale.
tra le scene più importanti ricordiamo il SOGNO DI COSTANTINO, il riquadro è
costruito intorno al cilindro della tenda illuminata dal bagliore prodotto
dall’apparizione miracolosa dell’angelo. in primo piano due armigeri Fano da quinto
introducono le schermature nel cuore dell’episodio. L’effetto di notturno è ottenuto da
un contrasto tra luce È un Bra e con colori caldissimi che si contrastano alla
tavolozza brillante utilizzata negli altri episodi. Costantino riposare serenamente,
mentre riceve l’annuncio della vittoria nella battaglia di ponte Milvio.

Pala di Piero più conosciuta è la Madonna con bambino tra angeli e santi, nota
come PALA DI BERA. La tavola è presente sull’altare maggiore della chiesa di San
Bernardino a Urbino e la presenza del duca Federico di Montefeltro colloca l’opera
nell’ambito del soggiorno ad Urbino di Piero.
Montefeltro è posto in primissimo piano con un’armatura lucente, in parte adagiato a
terra con precisione geometrica, Montefeltro e davanti alla Madonna in atto di
penitenza.
Piero concepisce la composizione all’interno di una chiesa: la vergine appare in
trono al di sotto di un abside e all’incrocio dei bracci di un presbiterio. I pilastri e le tre
abitazioni forniscono all’osservatore le coordinate per ricostruire l’architettura dove si
volge la scena.
L’atteggiamento composto di ciascun personaggio accentua il tono solenne della
composizione.
cristo bambino è disteso in grembo a Maria e possiamo notare che le due figure
sono distaccate poiché la donna muore al parto e quindi non c’è un legame, mentre
il corallo rosso che porta al collo il bambino rimanda al sangue della passione.
simbolico e compositivo Ludi struzzo sospeso, simbolo della fecondità di Maria.
Per la ricchezza di rimandi innovazioni il contributo offerto da Piero della Francesca
fu di importanza per il successo dell’arte occidentale.

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