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La storia

Il Mausoleo di Galla Placidia risale alla metà del V secolo d.C ed è stato
voluto da Galla Placidia nel 425-26 d.C, era collegata all'antica Basilica di
Santa Croce, oggi scomparsa. Aveva una funzione funeraria: il termine
'mausoleo' indica infatti una tomba monumentale e secondo la tradizione
doveva contenere le spoglie di Galla Placidia, però la sovrana non fu mai
sepolta a Ravenna, la sua tomba infatti si trova a Roma, nel Mausoleo
Onoriano.

Chi era Galla Placidia?

Era una principessa romana nata nel 390 d.C ca; figlia dell’imperatore
Teodosio I e sorella di Onorio, l’imperatore che nel 402 trasferì la capitale
dell’Impero romano da Milano a Ravenna.
Durante il sacco di Roma del 410 d.C, venne fatta prigioniera. Nel 414 d.C
sposò Ataulfo. L’anno dopo, Ataulfo fu ucciso e Galla Placidia fu restituita
al re Onorio a Ravenna.
Nel 417 sposò Costanzo, generale di Onorio. Rimasta nuovamente vedova
nel 421 d.C e in contrasto con il fratello Onorio, si recò a Bisanzio.
Alla morte di Onorio ritornò in Italia e fece salire sul trono il proprio figlio
Valentiniano III.
Architettura

Esterno

La pianta è a croce Latina, ma essendo simile alla croce greca è


considerata una pianta centrale. I bracci e il corpo racchiudono le volte a
botte interne.
L'esterno è costruito con mattoni in cotto, cioè senza intonaco. Sono stati
usati dei mattoni lunghi e sottili, tipici delle costruzioni ravennati di
questo periodo.
All'incrocio tra il corpo e bracci sorge una torre squadrata con tetto a 4
spioventi che racchiude una cupola.
Tutt'intorno la costruzione è percorsa da una serie di archetti ciechi
impostati su lesene. Le arcate cieche sorgono su uno zoccolo squadrato
interrato.
Il pavimento originale è un metro e mezzo più sotto, quindi le proporzioni
originali erano più grandi di quelle attuali.
I bracci sono coperti con tetto a spioventi, e terminano con timpano
triangolare.
È una struttura basica, fatta di volumi geometrici semplici: cubi,
parallelepipedi, prismi. C’è un evidente contrasto tra l'esterno spoglio e il
ricco interno del monumento, che simboleggia la realtà materiale, il
corpo, e la ricchezza dell’anima.

Interno.

Entrando si può notare la copertura con le 4 volte a botte e la cupola. Le


cupole bizantine sono tutte costruite con anfore vinarie o tubi di argilla.
Sono molto leggere quindi non pesano sulle strutture. È ricchissima
invece la decorazione a mosaico.
Mosaici

La decorazione a mosaico risale alla prima metà del V secolo d.C e ricopre
completamente le pareti e le volte. Lo spazio interno quindi è
caratterizzato dalla luce, dal colore e dallo splendore dei mosaici.
Si ha l'impressione di un'atmosfera notturna, per via della colorazione
cromatica in cui prevale il blu, che è di una tonalità intensa e con una
particolare luminosità. Inoltre il colore non è uniforme e piatto ma ha
sfumature diverse che creano una profondità indefinita. Sullo fondo blu si
evidenziano tutti gli altri colori, risultando più chiari e sembrando luci o
apparizioni.
Oltre a questo c'è il luccichìo prodotto dalle tessere del mosaico, disposte
con inclinazioni diverse per creare questo effetto.
Gli artisti che hanno realizzato questi mosaici volevano suggerire l'idea
dell'al di là e tutti i soggetti rappresentati alludono a quest’ultimo.

Cupola

Nella Cupola è raffigurato un cielo notturno con cerchi concentrici di


stelle d'oro, per rappresentare l’universo. Al centro c'è Dio, rappresentato
dalla croce d'oro. Le stelle si diventano più piccole avvincinandosi alla
sommità della cupola partendo dall’esterno.

Agli angoli, è rappresentato il tetramorfo: l'iconografia con i simboli dei


quattro evangelisti. Il toro, l'aquila, il leone e l'uomo sono figure
simboliche che l'iconografia cristiana ha derivato dalla mitologica
orientale. San Marco inizia il suo racconto parlando del leone. San Luca
indica il bue come simbolo del sacrificio. San Giovanni indica con l'aquila
la contemplazione e il dominio del cielo. San Matteo si associa all’uomo.
Volte a botte

Sono decorate con rosoni dai colori chiari sullo sfondo blu di tonalità
diverse e profonde.
I motivi floreali e stellati sono elementi geometrici astratti e di
provenienza orientale.
In fondo alla volta un arco a tutto sesto, coperto di mosaici.
Nell'intradosso si trovano eleganti motivi di festoni con frutta e fiori che
escono dai due cesti di giunchi e si incontrano alla sommità dell'arco,
dove si trova una croce gemmata.

Lunette con gli apostoli

Sulle lunette del tamburo si trovano mosaici con le immagini degli


apostoli. Sono rappresentati come senatori romani, vestiti con toghe
bianche e in atteggiamenti da oratori.
Ai piedi di ogni coppia di santi figura un vaso o una fontana a cui si
avvicinano due colombe per bere.

Lunette dei cervi

Le Lunette dei cervi hanno un significato simbolico, l’animo che cerca di


raggiungere Dio paragonato al cervo che cerca la fonte per dissetarsi.

Le finestre a feritoia hanno una forma tipicamente medievale. Saranno


molto frequenti nei castelli ma anche nelle chiese romaniche. Nascono da
esigenze estetiche e funzionali, per diventare di utilizzo difensivo e
strutturale. Sopra l'ingresso si trova la Lunetta del Buon Pastore, uno dei
più famosi capolavori del mosaico bizantino di Ravenna.

La scena è molto equilibrata, impostata su una composizione simmetrica,


non rigida, ma vivacizzata da varianti.
L'ambientazione è naturalistica
Anche i colori sono chiari, luminosi come quelli di una giornata serena,
primaverile: sono tutti elementi che rinviano al Paradiso come è descritto
nei testi sacri.
Gli animali sono simili, ma ognuno si pone con un atteggiamento diverso.
Tutti però rivolgono la testa verso Cristo. E' l'immagine dei fedeli che si
rivolgono a Cristo e Cristo si rivolge a loro.

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