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La cripta
Nella cripta, ai lati, entro nicchie, quattro santi scolpiti nel 1481 denotano chiari
influssi della scuola dell’Amedeo, inoltre in essa sono presenti numerosi mosaici
riguardanti numerosi soggetti che raccontano l'evoluzione della Vita umana e
insegnamenti attraverso l’uso di allegorie e metafore che sono incomprensibili per i
profani. I costruttori medievali spesso hanno affidato alla pietra questo messaggio.
Un tempo questo pavimento musivo doveva avere un labirinto, oggi perduto. Esso
portava con sé un messaggio negativo mettendo in guardia i fedeli, che vi
dovevano vedere il mondo: largo per chi entra ma stretto per chi tenta di liberarsi
dai vizi per uscirne. La presenza di un labirinto su questa direttrice della via
Francigena ci fa pensare all’ipotesi che sia un percorso preciso perchè esempi
simili a quest’ultimo sono stati ritrovati nella città di Lucca, di Pavia e a Cremona.
Questo mosaico pavimentale oltre a farci riflettere sul mondo dei pellegrinaggi
medievali ci fa pensare che nel medioevo venne recuperato il suo valore simbolico
e messo in chiave cristiana assumendo un significato iniziatico.
La struttura a volta a crociera è retta da sottili colonne aventi capitelli istoriati, alcuni
di arcaica fattura, inoltre ci sono intrecci e Nodi di Salomone in cui su un lato dello
stesso capitello ne spicca uno e sull'altro lato due, su un terzo lato infine vi è un
simbolo strano, che pare fondere due nodi insieme.
All’ interno della cripta si può notare l’Annus e il ciclo dei mesi rappresentati da
mosaici che narrano le operazioni umane da compiersi. Dai dodici originari si sono
conservati bene intatti nove, il grande mosaico era delimitato da tre lati in cornice
geometrica e nel quarto lato era delimitato da scene figurate di scontri tra cavalieri,
che pare abbiano qualche collegamento con quella raffigurate nella basilica di
Bobbio, e una dama con un unicorno. Il valore letterale dei Mesi va a pari passo
con quello simbolico, infatti sarebbe opportuno associare quest’ultimi alle feste
religiose e alle tradizioni che sono ancora oggi presenti, quindi avevano la funzione
di tramandare gli usi, i costumi, la cultura e la religione del popolo alle generazioni
future. I mesi sono ritratti entro clipei circolari e l’intero sfondo è un fondale marino
a onde, popolato di pesci che probabilmente rappresentano i cristiani che
costituiscono la Chiesa di Cristo, inoltre sono presenti un Tritone e una Sirena che
hanno un valore simbolico: lei rappresenta la madre che genera il pesce, mentre il
mosaico con i pesci rappresenta la Comunità dei fedeli che vive nella Santa
Assemblea che rappresenta la Perfezione e la incorruttibilità.
Nel secondo registro sono presenti tutti gli altri mesi nonostante alcuni abbiano
qualche parte danneggiata. il mese Marzo è rappresentato da un uomo che porta
un berretto e una corta tunica mentre sta suonando il corno rivolto verso due pesci
che sono il segno zodiacale del mese. Intorno al clipeo circolare c’era la scritta
"Procedunt duplice sin marcia tempora pisces" con un simboletto conclusivo e la
croce.
Aprile è rappresentato da un giovane tra due alberelli che hanno messo le foglie, e
dei quali sembra avere il potere poiché li tiene saldamente per i rami. L' Ariete,
simbolo zodiacale del mese, lo guarda docile. Nel clipeo non c’è nessun nome. Le
immagini ci fanno capire che l’anno iniziato sta proseguendo sulla via giusta.
Figura 7: Mosaico mese di aprile
Giugno Lavora i campi mentre il segno del mese, i Gemelli, impersonato da due
fanciulli intenti a discutere tra di loro, sembrano commentare il suo operato. Il clipeo
è parzialmente abraso e parte della scritta che corre intorno non è più leggibile. Per
la prima volta nella sequenza seguita compaiono sia il nome del mese che quello
del segno.
Luglio e il segno zodiacale del cancro sono rappresentati in due modi differenti
utilizzando il gioco di bicromia tra il bianco della figura maschile e il nero del
Cancro, impresso sul fondo bianco. Questo effetto forse vorrebbe rappresentare il
solstizio estivo.
Figura 10:Mosaico mese di luglio
Anche per il mese di agosto compare il nome così come quello del relativo segno
zodiacale, il Leone. L'uomo prepara le botti per la vendemmia, ed è seguito
benevolmente dall'espressione contenta del leone, in atteggiamento di riposo.
Infatti attende la mortificazione totale del sole fisso.
Il mese successivo, novembre, non è visibile. Però che il segno zodiacale del mese
è lo Scorpione, notoriamente un aracnide velenoso.
Il clipeo di dicembre, ultimo mese per il nostro calendario ma decimo in quello
romano antico, è molto deteriorato riuscendo a vederne solo una piccola porzione.
Essa ci offre la scena di un uomo che squarta un animale appeso ad un gancio
sulla parete, che fa da divisoria con il segno zodiacale, il Sagittario, di cui si
intravedono l'arco e la freccia, ma manca tutto il resto; sappiamo che esso è
raffigurato da un centauro che simboleggia l’unione degli elementi primari. È il
mese del Solstizio d'Inverno, che prima della riforma del calendario gregoriano
cadeva attorno alla festa di S. Lucia, la cui radice è lux, lucis, luce (oggi cade il 21).
Segnava la fine delle tenebre, il ritorno del Sole Invicto. Il 25 dicembre si festeggia
secondo la tradizione cristiana la nascita di Gesù.
La chiesa superiore
La basilica si presenta con impianto planimetrico longitudinale a tre navate e tre
absidi semicircolari, senza transetto, e dotata della cripta. Il sistema di copertura è
a volte costolonate, si tratta di pseudocrociere a cupola con costoloni, con una
funzione per lo più decorativa, e con la copertura estradossata in modo che
all’esterno fosse visibile la natura cupoliforme richiamando i modelli bizantini. La
nave centrale è fiancheggiata da numerose colonne e pilastri sui cui capitelli si
ammira un repertorio di simboli zoomorfi e di nastri intrecciati, di matrice lombarda,
databili al XII secolo che richiamano a quelli della chiesa di S.Maria e S.Sigismondo
a Rivolta d'Adda (CR).
Oltre alle varie opere parietali c’è un prezioso crocifisso ligneo del XII secolo, con il
cosiddetto "Cristo triumphans" con il corpo rigido e lo sguardo fiero producendo
un’immagine intensa, propria di colui che vince la morte divenendo la luce di chi lo
adora. Il capo, il busto e il perizoma sono scolpiti in un unico massello di noce
svuotato sul retro, sul quale si innestano per mezzo di cavicchi, come le gambe, le
forti braccia perpendicolari, le mani sono aperte e inchiodate nel mezzo. Sulla testa
è presente la grande aureola intagliata a raggiera è suddivisa in spicchi dal simbolo
di una croce alla cui estremità si collocano sottili incavi ovali originariamente dipinti
fungendo da pietre preziose. I capelli si scandiscono in corti segmenti paralleli che
confluiscono in due trecce. La barba, circondando le labbra fini e precise, si
presenta suddivisa come i capelli. Le orecchie sono ampie e particolareggiate
come i gli occhi sporgenti e spalancati, lo sguardo è esasperato dalle larghe e
curve linee della fronte. I pettorali consistono in due rigonfiamenti, la griglia costale
è appena accennata e l’addome è realizzato con un’incisione a forma di “V”
rovesciata. Il busto e il perizoma costituiscono un’interrotta sagoma cilindrica.
Figura 17: Crocifisso ligneo
Sitografia e bibliografia
www.academia.edu
www.okarte.it
V. Poli, Romanico e gotico nell’architettura medioevale a Piacenza (997-1447),
Piacenza, Tip. Le. Co, 2005.