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Arte bizantina

Per studiare l’arte bizantina non studieremo opere modo si poteva graduare il pigmento e
che si trovano a Bisanzio, ma studieremo delle assumere varie tonalità. Spesso tra due
opere italiane che si trovano a Ravenna. Questo colate di vetro veniva messa una lamina
perché ad un certo punto, la capitale dell’impero d’oro battuta che dava alla tessera il
romano d’occidente venne spostata a Ravenna, la colore d’oro. I bizantini useranno
quale era dotata di un porto di classe. Quindi, moltissimo le tessere dorate. Nelle opere
creata Costantinopoli, essa permetteva un bizantine viene utilizzato moltissimo il
collegamento diretto. colore dell’oro che diventa simbolo della
divinità. Se nel mondo paleocristiano si
Però accadde che ci fu la caduta dell’impero rappresentava il buon pastore e non Gesù,
romano d’occidente. Quindi, quando parliamo di ora si rappresentava Gesù, la Madonna in
storia dell’arte bizantina, fondamentalmente oro

Individuiamo tre fasi distinte:  Rappresentazioni tendenti all’ieraticità e


alla tipizzazione: nell’arte greca e romana
 Fase imperiale, dal 402 al 490 d.C., fase c’era una tendenza alla mimesis, ora si fa
ancora all’interno dell’Impero un passo indietro e si torna a figure prive
d’Occidente. Fase in cui Ravenna funge d’espressioni, tutte posizionate in modo
da capitale dell’impero romano e ci sarà paratattico.
come imperatrice Galla Placidia che regge
le veci di suo figlio Valeriano (mausoleo Novità a livello architettonico
di Galla Placidia)  Pulvino: elemento formale posto sopra il
capitello di forma troncoconica
 Fase Teodoricana –Ostrogota, dal 490 rovesciata. Era come un marchio di
d.C. al 526 d.C. Teodorico, re degli riconoscimento dell’arte bizantina
Ostrogoti, sconfigge Odoacre, colui che  L’abside esterno con un profilo
aveva deposto l’ultimo imperatore, poligonale
Romolo Augustolo. (Basilica di
Sant’Apollinare nuovo)
Mausoleo di Galla Placidia
 Fase giustinianea – bizantina, dal 526 al Sorella di Onorio, dopo la sua morte detiene il
565 d.C. (Basilica di San Vitale). In trono. Fa erigere varie strutture tra cui questo
questa fase lo stile raggiunge il suo mausoleo. Anche se quando morì non venne
culmine. Abbiamo l’imperatore orientale, sepolta qui ma a Roma. L’esterno è molto
Giustiniano, che riprova a riconquistare il semplice, rivestito in mattone, e l’unico elemento
territorio occidentale, tant’è vero che decorativo è dato da archi ciechi.
Ravenna diventerà un esarcato, una specie
di provincia governata da un esarca. La pianta della struttura era tendente alla croce
Ravenna in questa fase è come se non greca. Questa croce greca era coperta al centro
fosse più un luogo autonomo, ma fosse con una cupola, che non era sferica, ma era una
dipendente dall’impero romano orientale. volta a vela.
Caratteristiche arte bizantina Volta a vela: è come una cupola semisferica, ma
 Contrasto tra esterni molto semplici ed la sua sfericità è tagliata ai quattro lati. È come se
interni molto ricchi. la cupola venisse smussata da quattro lati. Quindi
mi rimane solo la parte superiore, detta a vela
 Profusione dell’oro: Il mosaico è formato proprio per il richiamo alla vela di una nave.
inizialmente da tesserine di pietra
naturale, che erano limitate in natura, La curvilineità di questa cupola non è visibile
quindi si iniziò a crearle con delle all’esterno, poiché all’esterno è inglobata in una
colature di vetro. Il vetro allo statop struttura quadrangolare chiamata tiburio, che ne
liquido venvia colato in queste forme in cela la presenza. All’interno si entra e si trova una
modo da creare il mosaico. In questo ricchezza decorativa enorme.
Le colonne sono tutte coordinate. La copertura
La volta a vela è decorata con un cielo blu non è a spioventi, ma è a cassettoni, quindi è piana
stellato, con più di 570 stelle posizionate in modo e decorata con questi cassettoni.
concentrico attorno alla croce. Ai quattro angoli ci La particolarità delle colonne bizantine è il
sono delle figure strane, che diventeranno pulvino che serve sia ad allunga l’altezza delle
ricorrenti, si chiama il tetramorfo. Sono animali colonne ea convogliare la verticalità delle spinte
che simboleggiano i quattro evangelisti. Ci sono dall’alto sopra le colonne.
anche dei simboli che rappresentano i dogmi
cristiani. Innanzitutto la croce, e poi il tema degli Sopra il sistema di colonne ci sono una serie di
evangelisti quattro. Sulle pareti laterali, che mosaici che sono divisi in tre fasce. Abbiamo una
secano la volta vi vengono rappresentate delle piccolina, delle figure di mosaici inframezzate alle
figure di santi accanto ad una finestra e il tema finestre e poi il terzo registro che è quello
della fontana a cui si abbeverano le colombe, che inferiore.
indicano la grazia divina. Il mondo cristiano parla
di grazia, non di predestinazione. Chiunque può Nella parte più alta abbiamo scene del nuovo
cambiare l’andamento della propria vita, non è testamento, come la scena dell’ultima cena.
predestinato. (confronto di questa scena con la lunetta del buon
pastore)
Sotto queste pareti verticali ci sono le volte a botte
decorate con motivi floreali, quella volta a botte Qui l’ambientazione è quasi profondamente
che è quella dei brecci della croce ha delle lunette. definita dal fondo d’oro. Abbiamo un‘ idea di una
In una di queste lunette è rappresentato il buon tavola, perché sopra ci sono i pesci.
pastore. Qui ancora c’è quel concetto classico di
rappresentazione naturalistica e realistica. Quindi Ma la parte sopra del tavolo sembra ribaltarsi e
c’è molta influenza classica nel modo di poi il tavolo davanti, e dal punto di vista realistico
rappresentare le figure e le scene. sono due cose inconciliabili.

Così come Gesù e Giuda ai lati opposti, e tutti gli


Basilica di Sant’Apollinare Nuovo apostoli non sembrano l’uno accanto all’altro, ma
All’inizio viene commissionata da Teodorico, che sono tutti affiancati.
abbiamo detto essere un barbaro, convertito al
cristianesimo ariano. La fece costruire dedicata a Quindi si perde la resa realistica e la funzione
Cristo salvatore, che per lui è una figura umana e mimetica che aveva l’arte classica.
non divina. I mosaici sono figure di profeti, nell’ultimo
registro abbiamo due processioni, a sinistra
Anche per Sant’Apollinare abbiamo degli esterni abbiamo una processione di sante o vergini donne
molto semplici e interni ricchi. che partono da questo porto di classe poi loro
fanno la processione dove viene rappresentata la
Viene chiamata chiesa palatina perchè era annessa madonna in trono.
al palazzo. Quando la chiesa di culto ariano
diventerà chiesa cristiana, verrà dedicata al Sul lato alla nostra destra abbiamo figure
vescovo Agnello, vescovo di Ravenna. Alla fine maschili, i martiri o santi che partono da un luogo
vi verranno trasportate le spoglie di che si intravede, che è il palazzo di Teodorico e
Sant’Apollinare, per cui assumerà questo nome. arrivano nella zona finale in cui viene
rappresentato Gesù. Donne e uomini che partono
È una chiesa che collochiamo al 6 secolo d.C., in da luoghi concreti a Ravenna a arrivano invece a
età ostrogota. luoghi divini.
È una pianta longitudinale divisa in tre navate, Due settori, due figure che estrapolano i santi e le
non ha il transetto e ha un’abside poligonale, sante. Qui il linguaggio pittorico cambia. Le
secondo una delle caratteristiche tipicamente figure sono tutte più o meno uguali, non c’è una
bizantine. La parte antistante è il nartece, che differenziazione se non piccole cose.
nell’arte bizantina assume anche un altro nome,
l’ardica. Non è una pianta a croce, ma ad aula Figure sempre uguali che si ripetono come dei
longitudinale. moduli, l’una affianco all’altra. Dove ci sono
degli spazi liberi vengono inserite delle palme.
La palma è il simbolo del martirio. Ma diventa un Lo spazio centrale è molto articolato, perché fatto da
elemento più che altro decorativo, perché inizia a queste esedre a doppio livello. L’altra novità è
definirsi il concetto di horror vacui, orrore del l’inserimento di due spazi collaterali all’abside, che
vuoto. Questa è una caratteristica dell’arte bizantina in generale si chiamano pastofòria, e sono il
e medievale. Si tende a riempire le scene anche con prothesis, luogo in cui si conservava il pane e il vino
elementi che non c’entrano nulla con la scena e diachonicon, il luogo in cui si conservavano i
rendendola ancor meno realistica. Si vede un preparamenti per la liturgia. Introno c’è l’ambulatro,
minimo di verde su cui poggiano i piedi però sta il corridoio.
aumentando il dorato e sembra quasi che le figure La cupola dall’esterno non si vede, perché sempre
appartengono al divino più che al terreno. coperta dal tiburio.

Non c’è più la regola prospettica tipica dell’arte Nella zona dell’abside veniva rappresentato il cristo
classica. Il porto di classe viene incasellato e le pantocrator, il cristo che ha il dominio su tutto il
barche che dovrebbero dare l’idea della profondità mondo. Quindi in quell’abside viene rappresentato il
sembrano una sopra l’altra. Stessa cosa per il cristo sul mondo accompagnato dagli angeli e due
palazzo di Teodorico perché le due ali laterali santi ravennati, San Vitale e sant’Ecclesio.
vengono riportate tutte sullo stesso piano San Vitale prende la corona, Ecclesio invece porta il
Domina la bidimensionalità e una rappresentazione modellino della chiesa di san vitale.
non più mimetica.
Le figure sono diventate ancora più schematiche e
ieratiche: volti uguali, occhi sbarrati molto grandi,
Basilica di San Vitale naso a canna, lungo. Quindi una fisionomia
Anche in questo caso esterno spoglio, tipizzante dell’arte bizantina. Vestiti detti a canna,
monocromatico e materiale povero, interno, invece, perché hanno un andamento lungo. La scena è tutta
molto ricco. dorata, ci sono solo queste nuvolette stilizzate che
danno un minimo di ambientazione, sotto quel poco
In questa fase giustinianea succede che Giustiniano, di natura rappresentata è molto geometrizzata, i
imperatore d’Oriente, prova a riconquistare l’impero quattro fiumiciattoli sono tutti uguali, anche il
d’occidente e toglierli alla dominazione ostrogota di terreno.
Teodorico, e lo fa attraverso una guerra lunga,
chiamata guerra greco-gotica. Ai due lati dell’abside ci sono questi cortei (p.357)
che rappresentano Giustiniano a sinistra e la moglie,
Per cui temporaneamente viene ricostituita l’unità Teodora, a destra.
tra l’impero d’oriente ed occidente. Solo che la Giustiniano non fu mai stato a Ravenna ma chiese di
sottomissione dell’Occidente è totale all’oriente, essere rappresentato in questi cortei, visto che
infatti Ravenna diventa una provincia chiamata dominava su Ravenna. Giustiniano sta portando
esarcato. l’ostia e Teodora il vino, quindi culto cristiano. E lo
riconosciamo perché ha l’aureola, quindi è divino,
Studiamo questa chiesa perché ha una pianta l’imperatore è considerato figura divina. C’è il
centrale. E in oriente domina l’impianto basilicale vescovo maximanianus e poi abbiamo sacerdoti e
centrale, rispetto a quello longitudinale, più tipico soldati, per indicare tuti gli elementi che
dell’occidente. Infatti questa pianta è centrale, più costituiscono l’imperatore Giustiniano.
precisamente ottagonale. L’interno è raggiungibile
dopo aver attraversato un nartece, detto a forcipe. Le figure trasmettono un’idea del movimento perché
stanno andando verso il cristo pantocrator, profonda
Abbiamo due ingressi. Dal nartece per entrare nella ieraticità.
chiesa si può scegliere di entrare da due ingressi. Il
cambio d’ingresso da una prospettiva diversa al Stessa cosa per il corteo femminile in cui c’è un
fedele o al visitatore, perché colui che entra a minimo di cambiamento perché c’è quest’ultima che
sinistra si ritrova in un ambiente che intuisce come apre la tenda, per far vedere la direzione del corteo.
centrale, perché la sua traiettoria non è Ma le prospettive sono totalmente errate, ma non per
immediatamente portata a guar5dare l’abside e incapacità, ma proprio perché sacrificano la
l’altare. Invece se entro dall’ingresso centrale, naturalezza.
sebbene lo spazio sia centrale, ho più l’idea di una
longitudinalità. La tipizzazione è molto più evidente in questo
gruppo di donne tutte ravvicinate, qui invece c’è una
L’altra cosa è che noi abbiamo un doppio spazio, un maggiore differenze, soprattutto vediamo la
nucleo centrale e uno anulare attorno. La novità è ricchezza del pettorale e del copricapo di Teodora
che ci sono queste nicchie grandi, chiamate esedre. che sta portando il calice. Qui abbiamo il trionfo
della rappresentazione bizantina che punta all’idea
del divino, alla rappresentazione del singolo e non
della naturalezza dell’immagine.

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