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ANNALISA MONETA

DA COSTANTINO PALEOLOGO
A KAROLOS PAPULIAS

Sintesi di storia greca moderna


Sintesi di storia greca moderna

a cura di
CATERINA CARPINATO
Materiali e documenti

DA COSTANTINO PALEOLOGO A KAROLOS PAPULIAS

MATERIALE DIDATTICO PER IL CORSO DI LINGUA E LETTERATURA NEOGRECA a.a. 2006-2007


ANNALISA MONETA

Pubblicazioni dellI.S.U. Universit Cattolica


http://www.unicatt.it/librario
ISBN 978-88-8311-482-3

Pubblicazioni dellI.S.U. Universit Cattolica


ANNALISA MONETA

DA COSTANTINO PALEOLOGO
A KAROLOS PAPULIAS
Sintesi di storia greca moderna

MATERIALE DIDATTICO PER IL CORSO DI


LINGUA E LETTERATURA NEOGRECA
a.a. 2006-2007

a cura di
CATERINA CARPINATO

Milano 2007
2007 I.S.U. Universit Cattolica Largo Gemelli, 1 Milano
http://www.unicatt.it/librario
ISBN 978-88-8311-482-3
INDICE

Prefazione ..........................................................................................7

Introduzione .....................................................................................9

Capitolo primo
Genesi e formazione della coscienza nazionale greca
La caduta di Costantinopoli ................................................. 17
Dopo la presa della Polis: Venetocrazia e Impero
Ottomano ................................................................................. 21
Illuminismo e questione della lingua.................................... 36

Capitolo secondo
Dalla rivoluzione ad Atene capitale
Le condizioni che prepararono la rivoluzione .................... 43
La rivoluzione .......................................................................... 50

Capitolo terzo
Dalla monarchia assoluta alla Costituzione del 1843
Organizzazione dello Stato .................................................... 61
Politica interna e politica estera della monarchia............... 62
Il colpo di stato del 1843. La Costituzione ......................... 67
Dagli inizi della monarchia costituzionale alla guerra
di Crimea .................................................................................. 69

3
Capitolo quarto
Lo sviluppo della Grecia moderna
fino alla vittoria della borghesia
Cambiamenti economici e sociali......................................... 73
Modificazioni economiche e nuovi orientamenti
culturali ..................................................................................... 74
Il movimento liberale. La caduta di Ottone........................ 78
Lo sviluppo economico con Trikupis. La vittoria
della borghesia .......................................................................... 83
Il problema delle terre irredente e la questione doriente..........87
La rivolta del 1909................................................................... 90

Capitolo quinto
Dal primo governo Venizelos alla prima repubblica
La creazione dello Stato borghese......................................... 95
Le guerre balcaniche ............................................................. 102
La prima guerra mondiale. La grande catastrofe .............. 106
Conseguenze sociali e politiche........................................... 114
Linstaurazione della Prima Repubblica ............................ 116

Capitolo sesto
Dalla prima repubblica ad oggi
La breve vita della Prima Repubblica ................................. 117
La seconda guerra mondiale................................................. 121
La guerra civile ....................................................................... 127
La vita politica greca dal 1949 al regime dei colonnelli........ 130

4
La caduta della dittatura militare........................................ 134
La Grecia democratica .......................................................... 136

Cartografia storico-politica ....................................................... 143

Cenni Bibliografici...................................................................... 161

5
PREFAZIONE

Il presente lavoro nasce in gran parte da due considerazioni


di base:
gli studenti universitari di Lingua e Letteratura neogreca
non hanno ricevuto nel loro corso di studi scolastico nulla,
o quasi, della storia greca successiva a Giustiniano;
manca un profilo, ordinato e, possibilmente, chiaro, che
contenga i dati (e le date) fondamentali entro cui operano
gli autori neogreci presi in considerazione nel loro corso di
studi.
Si tratta, quindi, di un contributo, sul quale pesa non so
se in bene o in male la mia esperienza pi che trenta-
cinquennale di insegnante di lettere in un liceo scientifico.
Non si cerchino, quindi, in questo volume elementi di
approfondimento critico o scientifico. Ho consultato varie
opere di storia della letteratura, di storia della lingua greca e di
storia neogreca tout-court. Pur attingendo utili spunti un po
da tutte, ho creduto opportuno concentrare la mia attenzione
sui testi prettamente storici. Nella nostra lingua gli strumenti a
disposizione per lo studio della storia greca moderna sono
pochi (oppure hanno un taglio settoriale), mentre esiste un
numero maggiore, anche se non abbondante, di testi in italiano
di storia dei Balcani nei quali la Grecia spesso trattata solo
marginalmente.

7
In bibliografia ho riportato anche un testo scolastico greco
per la terza liceo. La ragione della sua consultazione sta nella
curiosit di sapere come temi e periodi importanti della storia
contemporanea siano presentati ai giovani greci, a tutti i
giovani greci di terza liceo. Il testo scolastico viene scelto da
una commissione ministeriale, cui partecipano anche i
rappresentanti della Chiesa ortodossa, ed unico in tutto lo
Stato greco. In pratica tutti, proprio tutti, gli alunni di terza
liceo, da Salonicco a Kalamata o a Iraklio, studiano su un unico
testo, non scelto, non voluto dal loro insegnante, ma dalla
commissione centrale. In compenso gratuito.
La suddivisione e lintitolazione dei capitoli segue quasi
sempre limpostazione data da Nikos Svoronos. Alla fine di
ogni paragrafo vengono inseriti brevi finestre o box di
approfondimento relativi ad argomenti o personaggi trattati
nel corso dello stesso paragrafo.
Il primo capitolo pi esteso rispetto agli altri perch
contiene informazioni (come quella sul concetto di
ellenismo e di grecit, intesa come insieme dei greci), utili al
neofita per comprendere meglio il seguito dellevoluzione
storica e culturale della Grecia.
Di contro la trattazione del periodo dal 1923 in poi,
nonostante limportanza di alcune questioni come la guerra civile,
Cipro o la dittatura dei colonnelli stata volutamente tracciata
solo nelle linee generali di riferimento. Gli ultimi decenni di storia
greca avrebbero meritato unattenzione ben pi precisa e
approfondita di quella che si poteva prestare in una trattazione
generale. Ma questo non lo scopo del lavoro presente.

8
INTRODUZIONE

Lattuale Repubblica Greca ( ) una


realt storico-geografica recente: il Regno di Grecia stato
creato in seguito alla rivoluzione greca contro i turchi
scoppiata nel 1821 ed i confini politici-geografici della Grecia
di oggi sono stati delimitati solo dopo la seconda guerra
mondiale, quando cessato il protettorato italiano nelle isole
del Dodecanneso, nellEgeo orientale. Una nazione giovane
dunque, la Grecia moderna, con un territorio non
particolarmente esteso (131.940 Km2), contorto e frastagliato,
sminuzzato in pi di duemila isole (oltre duecento quelle
abitate). La cartina geografica svela immediatamente quanto
sia complesso, e in parte inaccessibile e disabitato, il territorio
greco: una fitta rete di montagne copre circa il 70%
dellinsieme.
Per avvicinarsi ai greci moderni e alla loro storia politica e
culturale necessario tenere sempre a mente la configurazione
geografica della Grecia nei suoi confini politici attuali: ad est le
isole greche di fronte alla Turchia, cos prossime alle coste da
mettere in crisi la definizione politica di acque territoriali,
accendono la spia rossa dallarme sui rapporti intercorsi tra i
due popoli anche in epoca molto recente. A nord-est la Grecia
confina con la Turchia stessa e con la Bulgaria: questi limiti
geografici riportano alla memoria la dominazione secolare
dellImpero Ottomano e la stretta connessione dei greci con il
mondo slavo. La Repubblica ex Jugoslava di Macedonia e

9
lAlbania segnano il confine settentrionale: fino alla caduta del
muro di Berlino era qui definita una vera barriera tra un
mondo ed un altro, tra una realt politica ed unaltra, tra
lOccidente della Nato e lOriente dellU.R.S.S. e dei suoi
alleati. Negli ultimi quindici anni questa linea di confine
stata continuamente violata: attraverso di essa si sono riversati
in Grecia, e poi in altre parti dellEuropa, molti extracomuni-
tari dellest in cerca di una sorte migliore nel mondo
occidentale. Ad ovest la Grecia confina con il mar Ionio, nelle
cui acque si trovano le isole dellEptaneso che rimasero fuori
dal giogo ottomano e che furono per secoli dominate dal
Leone di Venezia: una porta spalancata verso la penisola
italiana.

Per capire la Grecia di oggi bisogna poi considerare alcuni


aspetti che hanno caratterizzato levoluzione storico-culturale
di questa nazione: 1) questione della lingua; 2) diaspora; 3)
identit nazionale e ruolo svolto dalla Chiesa ortodossa (il 98%
della popolazione stato battezzato con il rito ortodosso); 4)
rapporto con il patrimonio storico, archeologico, letterario
dellet antica e bizantina.

1) La Grecia dunque una nazione giovane politicamente


indipendente nei suoi attuali confini geografici solo da poco
pi di mezzo secolo, con un patrimonio culturale straordinario
e nello stesso tempo straordinariamente gravoso; con una
lingua che ha una continuit storica di pi di tremila anni.
Una nazione che ha identificato integrit e unit nella lingua,

10
la quale ha assunto una valenza politica. La questione della
lingua in Grecia, che ha provocato anche spargimento di
sangue per le strade di Atene allinizio del Novecento (a causa
delle traduzioni dei Vangeli e di una tragedia di Eschilo in
greco volgare), non ancora definitivamente conclusa, sebbene
ormai la dimotik, la lingua del , sia la lingua ufficiale
nazionale. La dimotik la lingua dello stato greco dopo il
ripristino del sistema politico democratico in seguito alla
caduta del regime dittatoriale nel 1974.

2) Nelle terre della penisola balcanica, dellEgeo, delle coste


dellAsia Minore e delle sette isole dello Ionio, ma anche nelle
grandi e piccole citt dellEuropa occidentale ed orientale
(Venezia, Napoli, Parigi, Vienna, Livorno, Trieste, Bucarest,
Mosca, Odessa, ...) dove i greci si stabilirono dal XV sec. in poi
per esercitare essenzialmente i loro commerci o per studiare, in
tutte queste terre fuori dai confini territoriali della Grecia, per
secoli, si continuato a parlare greco e a produrre letteratura in
lingua greca volgare. Nonostante il fatto che i greci fossero
dominati da potenze che professavano unaltra religione e si
esprimevano in unaltra lingua essi hanno tuttavia sviluppato
una cultura che, pur mantenendo particolarit regionali,
appare comunque piuttosto omogenea, unificata da un
comune credo religioso e da una lingua comune, che sebbene
variegata, ha tuttavia una sua intima unit morfologica,
sintattica e lessicale. Questi greci non si sentivano pi ,
ma , greci, cristiani ortodossi. La diaspora greca non
deve essere confusa con la , lemigrazione,

11
fenomeno pi recente e in parte di diversa natura socio-
economica.

3) La Chiesa greca ortodossa unistituzione fondamentale


nella vita quotidiana, pubblica e privata, non solo dei cittadini
della Repubblica di Grecia, ma per la Repubblica stessa. La
chiesa con i suoi riti, i suoi funzionari, i suoi dogmi, ha avuto
un ruolo di collante e di sostegno per secoli: la vita civile dei
greci tuttora scandita sempre da una celebrazione religiosa.
In seguito allo scisma del 1054 tra la Chiesa cristiana ortodossa
dOriente e la Chiesa Cattolica dOccidente nonostante
qualche tentativo fallito di riavvicinamento non vi stato un
vero dialogo: questo fatto ha compromesso la nostra capacit
di interpretare il mondo dellEuropa orientale, non solo di
capire la realt delle popolazioni di lingua greca, ma anche di
quelle di lingua russa, serba, bulgara. Il mondo slavo, i Balcani e
i greci hanno molte affinit determinate dalla comune eredit
storica di Bisanzio e dellImpero Ottomano e dal comune
credo religioso. Senza tenere in conto il peso ed il ruolo della
Ortodossia nella vita dei greci non possibile tracciare un
profilo storico di riferimento: basti soltanto pensare che la data
della festa nazionale greca (il 25 marzo) ricorda il giorno
dinizio della rivoluzione contro i turchi e che la coincidenza
con la festa religiosa dell (lAnnunciazione) non
casuale. Il giorno assume una doppia valenza: celebra lavvio
di una rivolta che porter ad una nuova vita, come lannuncio
dellarcangelo Gabriele a Maria porter nove mesi dopo alla
nascita del Cristo liberatore. Non si sottolinea mai abbastanza

12
quanto rilevante sia il ruolo svolto dalla religione e dalla chiesa
ortodossa: indispensabile farsi carico di questo elemento
portante per adire alla conoscenza della cultura greca moderna.
Senza comprendere lortodossia non solo non si possono
spiegare, ad esempio, i rapporti che storicamente hanno legato
la Russia e i greci, ma anche non si pu interpretare gran parte
della produzione letteraria greca (ad esempio non si capisce a
fondo nemmeno la poesia novecentesca di Ritsos o di Elitis).

4) La formazione dellidentit nazionale e il recupero del


passato, dellantichit classica e bizantina, la consapevole
percezione di essere gli eredi dello straordinario patrimonio
storico, artistico, filosofico, letterario, musicale, scientifico
della Grecia antica e della grandezza politica e culturale
dellImpero bizantino, sono conquiste relativamente recenti.
Sebbene si rintraccino nel corso dei secoli le tracce consistenti
di un ininterrotto legame di continuit storica, linguistica e
culturale. Si era infatti in gran parte perduto il senso del
continuum storico-culturale. Il mondo greco antico e Bisanzio
fanno parte della consapevolezza culturale dei greci solo da
poco pi di due secoli. Per un lungo lasso di tempo i greci, la
maggior parte dei greci, non hanno avuto la fierezza di sentirsi
in linea di successione diretta con il proprio passato perch
non avevano gli strumenti per comprendere la propria
dimensione storica-culturale. Chi mette (o chi ha messo) in
discussione tale continuit visto come un nemico da
ostracizzare. La continuit indiscutibile, quello che in parte
mancata la percezione di tale fenomeno.

13
Conoscere le varie fasi della storia moderna di questa
regione del Mediterraneo orientale consente di capire meglio
alcune questioni relative allEuropa dellEst, al Vicino e Medio
Oriente e permette altres di interpetare alcune vicende
fondamentali della storia europea (si pensi soltanto alla
battaglia di Lepanto del 1571, o alla crisi balcanica degli anni
12 e 13 del Novecento che determin lo scoppio della Prima
Guerra Mondiale).
Per aver un quadro complessivo della storia della Grecia
moderna bisognerebbe inoltre considerare che questa area del
bacino mediterraneo ha avuto un ruolo di primaria
importanza anche in et antica e medievale (bizantina): la
storia della Grecia e della sua lingua un unicum, un percorso
unico, complesso ed articolato nellarco di tremila anni.

Il lavoro di Annalisa Moneta nato inizialmente in classe, a


Venezia, durante lanno accademico 2003-04 quando abbiamo
affrontato il percorso storico greco dallet tardo-bizantina fino ai
nostri giorni, grazie anche alla collaborazione di Lydia Tryfona,
docente al ginnasio della prestigiosa scuola ateniese Moraitis.
Insieme abbiamo sintetizzato per grandi linee il profilo storico
greco durante i secoli delle dominazioni straniere (turca e
veneziana); il processo verso la rivoluzione del 1821 e i principali
momenti storici che hanno caratterizzato gli ultimi due secoli
della storia greca. Lesperienza di quel ciclo di lezioni ha
evidenziato ancora di pi lassenza di uno strumento didattico
agile ed essenziale in grado di fornire agli studenti dei corsi di
lingua, letteratura e cultura della Facolt di lingue e letterature

14
straniere dellUniversit Ca Foscari di Venezia (triennio) un
quadro di riferimento relativo ai fatti, ai nomi ed alle date pi
importanti della storia greca moderna.
Questa rassegna, il cui nucleo di partenza la tesi di laurea
triennale sostenuta dallautrice nella.a. 2004-2005, intende
fornire un profilo cronologico dei principali avvenimenti e
protagonisti della storia greca moderna, attraverso un discorso
espositivo tradizionale e senza pretesa di ulteriori
approfondimenti critici ed analitici. Tale sussidio destinato
essenzialmente agli studenti dei corsi di laurea triennale, ma pu
giovare anche come primo manuale di base per chi desideri
conoscere pi da vicino la Grecia di oggi.
Il volume rivolto agli studenti del Corso di Lingua e
Letteratura neogreca attivato presso lUniversit Cattolica del
Sacro Cuore di Milano nella.a. 2006-2007, tenuto da Caterina
Carpinato, dellUniversit Ca Foscari di Venezia, per
promuovere linsegnamento della cultura neogreca nellambito
delle attivit svolte dal Centro Ellenico di Cultura del capoluogo
lombardo.
Si ringraziano il Consiglio di Facolt di Lingue e letterature
straniere dellUniversit Ca Foscari di Venezia per aver concesso
il nulla osta, la Facolt di Lettere dellUniversit Cattolica per
aver accolto lofferta didattica proposta dal Centro Ellenico di
Cultura di Milano, il Ministero della Cultura e dellIstruzione di
Cipro, per il contributo alla stampa, e gli studenti, che con
interesse ed entusiasmo, hanno seguito le lezioni.

Caterina Carpinato

15
CAPITOLO PRIMO
GENESI E FORMAZIONE DELLA
COSCIENZA NAZIONALE GRECA

La caduta di Costantinopoli (cartografia p. 135)

LImpero Bizantino era entrato in una crisi profonda ben


prima del 1453, anno nel quale la citt di Costantinopoli
cadde nelle mani dei turchi. I potenti proprietari terrieri e
laristocrazia militare avevano raggiunto gi nei secoli
precedenti una notevole indipendenza. Nei secoli XIV e XV si
giunse a un tale grado di decentramento amministrativo e di
indebolimento del potere centrale da ricordare alcuni aspetti
del nostro feudalesimo, con il suo strascico di scontri interni
ed esterni e di disordini politici e sociali. In questo contesto la
conquista franca del 1204 (IV Crociata, detta lIncompiuta)
appare come una evoluzione organica dellImpero (Box 1).
In questi stessi secoli si svilupparono movimenti politici e
rivolte che determinarono in seguito la nascita dei moderni
Stati balcanici. In questo stesso periodo la componente di
lingua greca dellImpero di Bisanzio comincia a prendere
coscienza della propria identit.
Nellet degli imperatori Paleologhi (1261-1453) (Box 2),
grazie ai loro interventi che provocarono cambiamenti sociali e
politici, la trasformazione dellimpero si accentu. Piccoli Stati

17
e Signorie franche e greche, create dopo la presa di
Costantinopoli del 1204, si scontravano tra loro tentando di
imporre il loro predominio. Anche i governatori delle province
bizantine sfuggivano al controllo centrale per diventare quasi
indipendenti. Nelle grandi citt la classe media, i ricchi
commercianti e artigiani, gli alti funzionari che si
opponevano dallXI secolo allaristocrazia militare
mostravano tendenze separatiste.
Il governo centrale, malgrado il suo assolutismo, fu
costretto ad accordare diversi privilegi alle grandi citt
(Adrianopoli, Salonicco, Serres, Ioannina, Monemvassia). Dal
XIII secolo Costantinopoli cess di essere lunico fulcro
dirigente della grecit; nelle province delle regioni
corrispondenti allantica Grecia, dove le tradizioni greche
erano pi vive e il ricordo dellantichit pi diretto, si
formarono vari centri, gruppi politici e intellettuali.
Lo spezzettamento dellImpero e il decentramento
amministrativo favorirono il liberarsi degli elementi popolari,
che avevano conservato le tradizioni greche e che erano stati
oppressi dalle direttive orientali o romane o sovranazionali
(bizantine). Gli intellettuali di Bisanzio tornarono a rivolgere
la loro attenzione alla forma e, soprattutto, allo spirito
dellantica letteratura. Ci provoc il cosiddetto rinascimento
dei Paleologhi, che precedette quello occidentale e, per certi
aspetti, vi contribu.
Tale fenomeno costituisce una delle prime manifestazioni
di una presa di coscienza nazionale, confermata, per altro,
anche da altri elementi: la conquista commerciale del

18
Mediterraneo vedeva i mercanti greci contrapporsi agli
occidentali (Veneziani e Genovesi, soprattutto), la fondazione
degli Stati balcanici (Bulgaro, Serbo, Rumeno), i movimenti
nazionali in Asia Minore (per es. la rivoluzione degli Armeni
del 1158), lesistenza di piccoli Stati franchi.
Svoronos ritiene che in questa et sorga il primo germe di
una presa di coscienza nazionale, che, pure, contrastava con
lassenza di separazione fra i Greci e gli altri gruppi (la
ripartizione geografica delle diverse nazionalit balcaniche era
continuamente modificata e mancava totalmente di
omogeneit). In questo stesso periodo la componente di lingua
greca dellImpero bizantino inizia a prendere coscienza della
propria identit e diversit culturale. Ci dimostrato da vari
fattori.
Pur rimanendo in uso la lingua classica, parallelamente ad
essa, cominci ad essere usata in letteratura la lingua
popolare, la quale aveva assunto, gi a partire dallXI sec.,
elementi propri del greco moderno.
Il termine , perso il suo significato originario per
assumere quello di pagano, riprendeva il suo primo senso
accostandosi al termine (letteralmente romano,
in realt suddito dellImpero romano doriente, per
traslato valoroso).
Gli stati greci, fondati dopo la conquista franca, sono
di nome, di organizzazione e di concezione. A
conferma di ci basta pensare ai nomi che si diedero gli stati
greci indipendenti formatisi dopo la quarta crociata:
lImpero di Nicea viene chiamato ,

19
Bisanzio viene detto e limperatore dei
Romei ( ) inizia a definirsi
.

BOX 1 ELLENISMO E ELLADISMO


Prevelakis opera una interessante distinzione tra ellenismo e
elladismo. Egli scrive che il secondo termine deriva dal fatto che nella
seconda met del XIX sec. la Grecia indipendente si riappropriata
dellantico nome di , per cui elladismo viene ad evocare linsieme
delle realt politiche, istituzionali, sociali, economiche e culturali
associate a questo Stato. Secondo lautore ellenismo, invece, fa
riferimento a una entit etno-culturale, caratterizzata da una continuit
storica di pi di tremila anni, una dispersione geografica considerevole e
una grande eredit culturale, di cui fanno parte la civilt greca antica, ma
anche quella bizantina e il folklore greco.
Lelladismo cos una sintesi tra elementi dellellenismo e certe idee
occidentali, mentre lellenismo comprende espressioni culturali, sociali
e politiche che possono collocarsi ai limiti, e perfino al di l dellambito
dellelladismo. Lelladismo si riferice quindi a quanto concerne la realt
(politica, economica, sociale, culturale, etc.) dellattuale Stato Greco,
mentre ellenismo si riferisce a tutta quanta la realt greca o, meglio,
ellenica, anche al di fuori dei confini territoriali, in particolare a quella
della diaspora e a Cipro.

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BOX 2 COSTANTINO PALEOLOGO
Lultimo imperatore fu Costantino XI Dragases Paleologo, nato nel
1405, figlio secondogenito di Manuele II e di Elena Draga. Succedette
al fratello maggiore Giovanni VIII nel 1448, dopo aver svolto incarichi
importanti in varie parti dellImpero, soprattutto in Morea, dove cerc
di rafforzare ed espandere i territori bizantini, sottraendoli a turchi e
occidentali. Continu il tentativo del fratello di realizzare lunificazione
tra la chiesa ortodossa e quella cattolica, condizione essenziale per
ottenere aiuto dagli occidentali contro un attacco dei turchi. Tale
attacco era evidentemente imminente, dato che Maometto II stava
costruendo una fortezza sulla parte occidentale del Bosforo, dalla quale
poteva controllare agevolmente ogni passaggio per lo stretto. La
costruzione fu terminata nellagosto 1452: Costantino fece rafforzare le
mura della Polis e blocc le navi occidentali, nel tentativo di indurre i
veneziani ancora presenti a chiedere aiuto alla madrepatria. I soli aiuti
che riusc ad ottenere furono un piccolo contingente armato, che
accompagnava Isidoro di Kiev, patriarca latino inviato dal papa per far
rispettare gli impegni sulla riunificazione delle due chiese, e una nave
genovese sotto il comando di Giovanni Giustiniani Longo. Nonostante
una difesa strenua ed eroica la Citt fu presa il 29 maggio 1453.
Costantino cadde ucciso. Varie sono le versioni sulle modalit della sua
morte, comunque eroica. Fu fatto santo e martire della Chiesa
ortodossa: una statua con le sue sembianze si erge davati alla cattedrale
di Atene.

Dopo la presa della Polis: Venetocrazia e Impero Ottomano


(cartografia pp. 136 e 137)

Alla fine del XV sec. il territorio dellattuale Grecia si


trovava per la maggior parte sotto la dominazione turca, ma

21
anche in buona misura sotto legida dei veneziani (Box 1),
soprattutto isole (dellEgeo e dello Ionio) e porti, che servivano
ai loro traffici mercantili. Corf non fu mai sotto i turchi, le
altre isole Ionie, esclusa Leucade, lo furono solo per brevi
periodi. Leucade, o Santa Maura, conobbe il dominio turco
per circa 200 anni, poi torn veneziana con la cosiddetta
seconda Venetocrazia nel 1684. Di grande rilevanza, anche
per laspetto culturale Creta, che rimase alla Serenissima fino
al 1669. Anche se, come afferma Clogg, molti greci ortodossi
preferivano la dominazione ottomana a quella veneziana, dato
che gli ottomani musulmani offendevano meno la
suscettibilit religiosa dei loro sudditi ortodossi di quanto non
facessero i veneziani cattolici, alla fin fine il governo della
Serenissima si dimostr relativamente benigno e tollerante
avendo saputo adeguare la sua amministrazione alle peculiarit
locali.
Val la pena di ricordare che soprattutto a Creta (Box 2) e,
in seguito alla sua caduta in mano turca, nelle isole Ionie, si
diffuse una fiorente letteratura in demotico, ispirata in buona
parte da modelli italiani (ma non solo).
Nel corso del XVI secolo la presenza greca a Venezia era
una realt consistente sia dal punto di vista numerico che
economico e sociale. Nel 1514 fu concessa lautorizzazione ai
greci di Venezia di costruirsi la propria Chiesa, che divenne
centro di aggregazione e di attivit culturale ancor oggi
fiorente. A questo va aggiunta la fondazione, nel 1665, del
(Scuola di Flanghinis, dal nome del
suo fondatore, Thoms Flanghinis), che inizi a preparare i

22
giovani greci a intraprendere gli studi presso lUniversit di
Padova. Proprio qui si laurearono molti greci sia ortodossi che
musulmani.
Ma due fatti sono forse ancora pi importanti, per i riflessi
che ebbero nel medio e lungo periodo: il primo riguarda la
grande produzione editoriale veneziana di testi religiosi in
greco ecclesiastico (praticamente tutti i messali in uso
nellImpero Ottomano venivano stampati a Venezia) e
soprattutto di testi di carattere profano in demotico che
diedero vita a un fiorente commercio, che non si svolse solo in
terra greca, ma anche nella stessa Venezia. In particolare i testi
letterari cretesi in demotico, primo fra tutti Erotkritos di
Vitsentzos Kornaros, dimostrano che nellisola si erano
raggiunti un linguaggio poetico e una tecnica compositiva di
altissimo livello, che avrebbero potuto costituire unutile base e
un valido modello per la futura letteratura neogreca.
Purtroppo la caduta dellisola sotto il dominio turco nel 1669
provoc la diaspora degli intellettuali cretesi verso le isole Ionie
e lEuropa occidentale e segn la fine di quella raffinatissima
stagione letteraria.
Il dominio veneziano sulle isole ionie, che rimase fino alla
fine del XVIII sec., consent ai greci di mantenere vivi i
rapporti con lOccidente e di avere, tramite lo Ionio veneziano,
un canale di influenza su un mondo ortodosso altrimenti in
gran parte isolato dal resto dEuropa. Diversa la situazione
nella parte turca. Dopo la conquista di Costantinopoli
lImpero Ottomano si era espanso velocemente nei Balcani, nei
principati danubiani di Moldavia e Valacchia, in Bessarabia e

23
in Ungheria, ma tale rapida espansione aveva creato non pochi
problemi sia perch si trattava di popolazioni parlanti lingue
diverse e di religione in maggioranza cristiana, sia perch
lImpero era di tipo teocratico e militarmente ben organizzato,
ma fragile nella capacit amministrativa. La teocrazia
Ottomana applicava i principi islamici di tolleranza verso i
popoli della Bibbia (cristiani, ebrei e zoroastriani) ed esercitava
la propria autorit sui non musulmani attraverso il sistema dei
millet, i quali venivano individuati non su base etnica, ma su
base religiosa. Pertanto il millet principale era quello
musulmano, cui seguiva quello ortodosso, poi si aggiunsero
quello armeno-gregoriano, lebreo, il cattolico e, dal XIX sec.,
quello protestante.
Il millet ortodosso era considerato lerede delle tradizioni
dellImpero Bizantino, da cui il suo nome di Rum (da =
Romis). Il Rum i millet comprendeva tutte le popolazioni
ortodosse dellImpero, indipendentemente dalla loro lingua e
aveva alla sua testa il Patriarca ecumenico di Costantinopoli, il
quale, a questo titolo, occupava il terzo posto nella gerarchia
dellImpero stesso, dopo il Sultano e il capo religioso dei
musulmani (lo Sceik ul islam). Il Patriarca di
Costantinopoli, nella sua qualit di Etnarca () non
aveva soltanto una giurisdizione religiosa sul suo popolo (anzi,
sui suoi popoli, come diremmo noi, visto che tutte le
popolazioni ortodosse, anche slave o arabe, erano a lui
sottoposte), ma seguiva pure lamministrazione della giustizia
civile e listruzione pubblica e riscuoteva le tasse ecclesiastiche.
La sua autorit veniva delegata ai metropoliti e vescovi della

24
Chiesa ortodossa. Per questo in molte parti dellimpero gli
ortodossi avevano pi rapporti con le autorit ecclesiastiche
che con lautorit civile ottomana.
In cambio il Patriarca doveva dare garanzie sulla fedelt
della popolazione ortodossa allImpero. Nonostante i cristiani
godessero di una certa autonomia a livello locale, erano
sottoposti ad alcune restrizioni e ad alcuni obblighi, il pi
pesante dei quali era il pedomazoma () o devsirme,
cio la leva dei giannizzeri: le famiglie cristiane, a intervalli di
tempo irregolari, dovevano consegnare agli ufficiali incaricati i
loro figli pi sani e pi forti, perch essi diventassero
musulmani e sudditi fedeli. La resistenza era, in genere, strenua
(si ricorreva a tutto, ivi compresa la corruzione degli ufficiali),
ma ci sono prove che qualche famiglia povera offr il proprio
figlio alla leva, che costituiva per loro lunico strumento di
avanzamento sociale e di accesso alle alte cariche dello Stato.
La leva forzata divenne sempre pi sporadica dal XVII secolo e
scomparve nel XVIII. In alcune zone lautorit turca non riusc
mai ad affermarsi, come nei villaggi del Pindo detti Agrafa
(), non iscritti nei registri delle tasse. Altre zone
godevano di notevole autonomia, come i Dhervenochoria
() della piana di Megara, gli Elefterochoria
() della Calcidica, gli Zagarochoria
() dellEpiro e altre localit sparse nelle isole e in
Asia Minore, nonch il Peloponneso nel suo complesso, che
aveva addirittura i propri rappresentanti (Vekil) a
Costantinopoli.

25
La relativa autonomia goduta dai cristiani ortodossi non
imped a molti di essi di aderire allIslam, specialmente in Asia
Minore, tanto che nel XV secolo si contavano qui solo 17 sedi
metropolitane, un arcivescovo e tre diocesi, mentre nel 1204
cerano 48 sedi metropolitane e 421 diocesi. Sempre nellAsia
Minore molti cristiani, pur restando tali, adottarono la lingua
turca (furono chiamati karamanlides (), dalla
regione anatolica dove erano in maggior numero).
Utilizzavano lalfabeto greco per scrivere turco; furono anche
stampati libri turchi in caratteri greci proprio per queste
popolazioni. Molti si convertirono per poter fare carriera
(cristiani o ebrei rimanevano cittadini di seconda categoria) e
giungere anche a cariche molto elevate. Ci furono conversioni
di massa e anche apostasie generalizzate, come a Creta, dove,
per, si continu ad usare la lingua greca. Vi furono anche
quelli che aderivano ufficialmente allIslam e prendevano un
nome musulmano, ma privatamente restavano cristiani e in
famiglia usavano il nome di battesimo: costoro a Cipro furono
detti linovamvaki (). Ci fu, poi, chi non volle mai
sottomettersi. Gi qualche decennio dopo la caduta della Polis
una vera e propria forma di resistenza fu quella esercitata dai
kleftes (). Si trattava di veri e propri banditi (il loro
corrispettivo in mare erano i pirati) che occupavano le
montagne, sia per non pagare le tasse, sia per sfuggire, per
qualunque motivo, alle autorit. vero che rubavano ai ricchi
greci, ma le loro azioni si dirigevano soprattutto contro gli
esattori fiscali e contro i simboli del potere ottomano. A loro
fu dedicato tutto un corpus di ballate, che cantavano il loro

26
coraggio, la loro resistenza alla fame e alla tortura e la loro forza
e prestanza fisica. Per bloccarli, o per tenerli almeno sotto
controllo, le autorit ottomane arruolavano gli armatol
(), che dovevano soprattutto controllare i passi
montani, proteggere i messi imperiali, i mercanti e i viaggiatori.
Ancora una volta occorre distinguere la situazione e la
produzione cretese. La dominazione turca si diffuse su tutta
lisola solo dal 1669 e da quel momento anche a Creta i canti
popolari costituirono un mezzo per esprimere la protesta e la
propria identit culturale, ma la musica cretese ha, ancor oggi,
impasti, colori e ritmi che la distinguono nettamente dal resto
della Grecia. Anche a Candia la popolazione rurale si rifugiava
in zone montane per fuggire i turchi, soprattutto sugli
altopiani dei Lassithi, di Sfaki e nella zona di Anogia. Non a
caso sono gli stessi luoghi della strenua resistenza antitedesca
della seconda guerra mondiale. Ma gi nel corso del XVIII
secolo i canti dei clefti, mantenuti vivi dalla tradizione
popolare, avevano riacceso la coscienza nazionale, diffondendo
le loro idee di libert dalle montagne dellinterno fin sulle isole.
Essi costituirono la base ispirativa del (Thurios =
Inno) di Rigas (trattato nel paragrafo successivo). Quando la
Grecia insorse i canti furono fatti conoscere allEuropa intera
da Charles Fauriel, professore di filologia romanza alla
Sorbona, che nel 1824 pubblic a Parigi il primo volume dei
suoi Canti popolari della Grecia moderna. Fauriel e il
pensiero romantico tedesco costituirono le fondamenta
dellopera di Niccol Tommaseo Canti popolari toscani corsi
illirici greci, pubblicata a Venezia nel 1841-42. Da essi emerge

27
la visione di un popolo creatore esso stesso di poesia,
contrapposta alla vecchia concezione, paternalistica e
demagogica, di un popolo subalterno da educare e far
progredire con interventi dallalto.
La Rumeli () o Grecia continentale era divisa in 14
(o 18) regioni militari, dette armatolkia (),
comandate ognuna da un kapetanios (). Nel
Peloponneso lordine pubblico veniva tenuto dai kapi ()
al soldo dei magnati locali. Un po alla volta la distinzione tra
kleftes e armatol and scemando, perch cerano kleftes che si
facevano armatol, anche se solo temporaneamente, per poter
avere una paga regolare dal magnate locale, cos come cerano
armatol che si facevano kleftes se non erano soddisfatti della
paga turca. Furono proprio loro, kleftes e armatol, a costituire
il braccio militare dellinsurrezione greca del 1821.
Ma torniamo alla conquista turca e alla successiva
penetrazione ottomana nei Balcani sotto il regno di Solimano
il Magnifico, che si arrest soltanto alle porte di Vienna, cinta
dassedio nel 1529. Ci non imped che lUngheria cadesse in
mano turca nel 1541. Nel Mediterraneo Solimano aveva gi
dato prova della forza della flotta turca nel 1522 con la
conquista di Rodi, da cui i Cavalieri di S. Giovanni fuggirono
per rifugiarsi a Malta. Tali conquiste ebbero anche come
conseguenza la fine del primato genovese e veneziano nei
commerci del Levante e del Mar Nero. Certo la fine della
supremazia veneziana non fu cos immediata, se nel 1571 la
Serenissima pot giungere alla battaglia di Lepanto, nella quale,
coalizzata con la Spagna e lo Stato della Chiesa, riport una

28
brillante vittoria contro la flotta turca, ma anche vero che
tale affermazione non arrest lespansione ottomana nei
Balcani e nellEgeo e non imped la conquista turca di Cipro
(Box 4). Tuttavia per quanto attiene le storia greca
Lepanto costitu un importante stimolo per accendere focolai
di resistenza anti-turca in vari punti dellEllade. Questo ci
rende testimonianza del fatto che cerano greci che
confidavano ancora in una resistenza armata a dispetto di
quanti, ed erano la maggioranza, speravano in un intervento
divino e nella stirpe bionda che li avrebbe liberati.
Anche se la Serenissima rimase a Creta fino al 1669 e riusc
ad avere un breve ritorno di supremazia nel Peloponnesso con
il Morosini nel 1684, ormai nei commerci del Levante e sul
Mar Nero i veneziani venivano pian piano sostituiti, in un
primo tempo, da ebrei e armeni (pochi i greci). Solo nel XVIII
secolo i Greci riuscirono a diventare la forza commerciale pi
potente dellImpero Ottomano. Non fu casuale, cos come non
fu casuale che nei primi decenni del secolo successivo la Grecia
insorgesse e raggiungesse la sua indipendenza. Pertanto, se
allinizio della dominazione turca, i Greci si erano concentrati
sulla mera sopravvivenza, in seguito affiancarono ebrei e
armeni nei commerci, per poi superarli di gran lunga.
Uno storico greco moderno, Konstantinos Tsukals,
attribuisce questa preminenza di non turchi nei commerci alla
ideologia stratocratica ottomana che disprezzava le attivit
mercantili. A parte questo furono alcuni fatti concreti a
portare al predominio dellelemento greco nellEgeo e nel Mar
Nero.

29
Con la pace di Passarowitz del 1718 cess definitivamente
la presenza veneziana nellEgeo (ricordiamo che Creta era
stata persa nel 1669) e ci apr le porte di questo mare ai
greci.
Il trattato di Kutciuk Kaynarcik del 1774, a conclusione
della guerra russo-turca, riconobbe alla Russia il
protettorato sugli ortodossi dellImpero Ottomano.
Laccordo commerciale russo-turco del 1783 consent alle
navi dei greci, cio di ortodossi della Sublime Porta, di
navigare nel Mar Nero sotto bandiera russa.
Vale la pena di ricordare che, se nel 1718 i Peloponnesiaci
avevano accolto i Turchi come liberatori dal dominio
veneziano (Box 3), nel 1769, in piena guerra russo-turca, i
fratelli Orlov, inviati da Caterina II, trascinarono gli stessi
abitanti dellex Morea a una rivolta contro gli Ottomani.
La rivolta fu un disastro e i greci non furono molto
soddisfatti del trattato conclusivo della guerra; solo in
seguito se ne videro le conseguenze positive e, in ogni caso,
non diminu la fiducia ellenica nel xanthn ghenos (
), il quale, secondo una leggenda popolare molto
amata, avrebbe liberato la Grecia. I Greci identificavano
tale stirpe bionda con i russi, poich erano ortodossi, biondi
e provenivano da nord, come il mito voleva.
Laltro fatto basilare per capire limportanza dei greci
nelleconomia (e non solo) dellImpero Ottomano lascesa
dei fanarioti, cos chiamati perch provenienti dal quartiere
del Fenr (o Fanr) sul Corno doro, dove si trovava la sede
del Patriarcato ecumenico (chiesa di S. Giorgio), naturale

30
punto di aggregazione dei greci a partire dal XVII secolo. I
fanarioti erano in genere discendenti dellaristocrazia
bizantina, di gruppi nascenti di banchieri e commercianti
che controllavano la maggior parte delle transazioni
economiche. La loro elevata cultura e la loro abilit
diplomatica li portarono a svolgere un ruolo non solo
finanziario, ma anche politico e amministrativo.
Raggiunsero posizioni molto rilevanti sia nella capitale che
nelle province, soprattutto in Romania, dove assunsero in
alcuni casi funzioni governative, perfino con carattere
ereditario.
Cos, nella seconda met del XVIII secolo, troviamo dei
greci in posizioni ragguardevoli sia nel campo politico-
amministrativo che nelle attivit commerciali e marittime,
tanto da costituire un emergente ceto borghese, e riscontriamo
una produzione letteraria, in gran parte proveniente dalle isole
ionie e dallestero (cio dai greci della diaspora (Box 5),
rifugiatisi in Francia, Impero Austro-ungarico, Gran
Bretagna), che indica una sempre pi chiara presa di coscienza
della propria identit e del diritto alla propria libert.
In effetti siamo in pieno Illuminismo e ormai nel clima
incandescente della Rivoluzione Francese.

31
BOX 1 LA QUARTA CROCIATA, LA VENETOCRAZIA, LO SCONTRO
CON GENOVA

Lorigine della supremazia veneziana nel Mediterraneo orientale fu


senza dubbio la quarta Crociata, lincompiuta, detta anche la Crociata
dei veneziani. Essa fu bandita da papa Innocenzo III e fu comandata da
Bonifacio del Monferrato. Venezia doveva fornire, oltre a un
contingente militare, le navi, gli equipaggi e tutto quanto dovesse servire
di supporto allimpresa. Limpegno anche finanziario richiesto alla
Serenissima era terribilmente gravoso, tanto pi che alcuni comandanti
crociati non mantennero limpegno di servirsi dellorganizzazione
veneziana, altri rinunciarono a partecipare allimpresa. Di fronte al
pericolo di un fallimento economico Venezia scelse di dirottare le azioni
della Crociata a suo favore, prima verso la Dalmazia (conquista di Zara
nel 1202), poi verso Costantinopoli, tralasciando completamente la
Terrasanta. Conquistata la Polis, fu proclamato lImpero Latino
dOriente sotto la guida di Baldovino di Fiandra. Dallimpresa i
veneziani ricavarono enormi vantaggi: il territorio dellImpero bizantino
fu diviso in tanti piccoli feudi, alla Serenissima furono assegnate gran
parte delle isole dellEgeo e dello Ionio. I veneziani ottennero lesenzione
dai dazi per le loro merci in tutti i territori del nuovo Impero.
Questo, per, ebbe vita breve: nel 1261 i Paleologhi, principi di
Nicea, ristabilirono lImpero bizantino con laiuto di Genova, che
mirava a scalzare i veneziani dal Mediterraneo orientale. La concorrenza
di Pisa a occidente fu annientata dai genovesi nella battaglia della
Meloria del 1284. Infruttuosa, invece, fu la guerra di Chioggia contro
una Venezia apparentemente pi debole, poich i liguri erano appoggiati
da una coalizione formata dal regno di Ungheria, dal ducato d Austria,
dalla signoria di Padova e dal reno di Napoli. Dopo un inizio
difficile,Venezia alla fine ebbe la meglio e la pace di Torino del 1381
sanc la definitiva supremazia veneta nel Mediterraneo orientale.

32
BOX 2 VENETOCRAZIA A CRETA
Dopo il sacco di Bisanzio del 1204 Creta era stata assegnata a
Bonifacio del Monferrato, re di Salonicco, che la vendette a Venezia.
Lisola e il suo capoluogo furono ribattezzati Candia dai nuovi signori.
Chandax () era il nome dato a una citt costruita dagli arabi
vicino a Iraklio nell825. La venetocrazia a Creta si pu dividere in tre
fasi:
1204-1350. Dopo un primo periodo di scontri con Genova, che si
conclusero con laccordo del 1218, Venezia dovette affrontare una
serie di sollevazioni locali, dovute allatteggiamento troppo
intransigente dei dominatori. Fu dopo la ribellione dei nobili cretesi
(, 1299) che gli atteggiamenti di entrambe le parti si
ammorbidirono. Il popolo, per, non accett mai questo stato di
cose e continu a riconoscere lautorit del solo Imperatore, anche
dopo la caduta di Costantinopoli.
1350-1453. Si assist a un progressivo avvicinamento tra nobili
cretesi e veneziani, anche se permanevano contrasti e ribellioni,
come quella di Aghios Titos nel 1363/64. Con la caduta di
Costantinopoli gli atteggiamenti cambiarono e la collaborazione si
fece pi intensa, pi stretta.
1453-1669. la fase della piena collaborazione (sempre dei nobili
cretesi coi veneziani; il popolo continua nel suo rifiuto). Dal 1463 al
1540 si susseguirono tre guerre veneto-turche, nel 1571 avvenne il
primo sbarco di Turchi a Creta, dal 1645 al 1669 si svolse la quarta
guerra veneto-turca, conclusasi con la conquista ottomana dellisola.

33
BOX 3 LA SECONDA VENETOCRAZIA NEL PELOPONNESO
Dopo la perdita di Modone e Corone nel 1500, lultimo baluardo
del dominio veneziano da mar era rimasta Creta. Abbiamo visto, per,
che essa fu perduta nel 1669 dopo ventiquattro anni di resistenza. La
Serenissima aveva iniziato il suo declino, ma nel 1684 entr a far parte di
una nuova lega antiturca con lo Stato della Chiesa, lImpero
Austroungarico e la Polonia. Le truppe della lega, guidate da Francesco
Morosini (detto il Peloponnesiaco), sbarcarono in Morea e la
conquistarono, giungendo fino ad Atene. Morosini mor nel 1694
combattendo a Nafplio. Nel 1699 la pace di Carlowitz sanc la conquista
veneziana, che, tuttavia fu di breve durata. Nel 1714 i turchi iniziarono
la riconquista della Morea, che completarono in breve tempo.

BOX 4 CENNI SU CIPRO DAL 1197 AL 1947


Cipro era stata ceduta da Riccardo Cuor di Leone a Guido di
Lusignano nel 1193. I Lusignano rimasero signori dellisola per quasi
trecento anni. Inizialmente subirono linfluenza dei genovesi, che vi
aprirono alcune colonie (Limassol e Famagosta nel 1218, Cerines nel
1373 e 1382), poi, nel secolo XV, ai liguri subentrarono i veneziani. Nel
1489, a seguito del matrimonio di Caterina Cornaro con Giacomo II di
Lusignano, lisola fu incorporata nella Repubblica di Venezia e da quel
momento ne divenne il principale caposaldo del Mediterraneo orientale.
La conquista turca del 1570-71 fu accolta con sollievo dalla popolazione
cipriota, che in tal modo veniva liberata dalla servit della gleba, ancora
applicata dai veneziani. In seguito leccessivo fiscalismo ottomano nei
confronti della comunit greco-ortodossa provoc una serie di rivolte
(1764, 1804, 1821) da parte di questa etnia, che rappresentava pi
dell80% della popolazione dellisola. Dal momento in cui la Grecia
raggiunse lindipendenza, la maggioranza greca dellisola tent di unirsi
alla madrepatria (enosi, ) senza mai riuscirvi. Nella seconda met del

34
XIX secolo cominci la penetrazione inglese nel mediterraneo orientale
(Canale di Suez e Questione doriente) che port nel 1878 alla
convenzione anglo-turca di Costantinopoli, con la quale Cipro, pur
rimanendo sotto la sovranit turca, diveniva di fatto un possedimento
britannico. Nel 1914 lisola fu annessa alla Gran Bretagna e nel 1925
ricevette lo status di colonia britannica. La situazione non cambi nel
periodo tra le due guerre mondiali data limportanza strategica dellisola e
il conseguente interesse inglese per essa. Nel frattempo si andavano
inasprendo i rapporti tra comunit greco-ortodossa, desiderosa dellenosi,
e comunit turca, infiammata dai successi di Mustaf Kemal.
Alla fine del secondo conflitto mondiale, col trattato di Parigi del
1947, Cipro rimase alla Gran Bretagna, decisa a non rinunciarvi in
quanto di fondamentale importanza per le forze anglo-americane a causa
della guerra fredda e della incandescente situazione mediorientale.

BOX 5 LA DIASPORA (O LE DIASPORE) DEI GRECI


La caduta della Polis ebbe come conseguenza una diaspora di greci,
che si trovarono senza un punto di riferimento politico e, soprattutto
per la parte turca, senza la possibilit di esprimere la propria identit
religiosa e culturale. I dotti, gli intellettuali fuggirono, perci, in
Occidente, per lo pi in Italia, e l svilupparono, nel XV e XVI secolo,
una preziosa azione come insegnanti di greco antico e come correttori,
commentatori ed editori di testi classici. Essi trasferirono in Italia quel
pre-umanesimo che si era gi manifestato negli ultimi anni dellImpero
bizantino, fornendo cos un valido contributo per lo sviluppo del
rinascimento. In questo contesto agirono molte importanti personalit
come Bessarione, che raccolse attorno a s molti allievi e una ricchissima
biblioteca che don, alla sua morte, alla Marciana di Venezia. Altri
rappresentanti illustri furono Ians Laskaris, allievo di Bessarione e
fondatore del Ginnasio greco di Roma (1513), e Nikolaos Sofians, la
cui importanza per lo studio della storia della lingua neogreca
fondamentale.

35
Altre fughe di intellettuali avvennero mano a mano che il dominio
turco si espandeva. La caduta di Creta e, precedentemente, quella di
Cipro provocarono il trasferimento di molti dotti nelle isole
dellEptaneso o in Occidente, ancora con una certa preferenza per
lItalia.
Fra il XVII e il XVIII secolo venne a cambiare la tipologia dei greci
della diaspora: accanto agli intellettuali si tovavano sempre pi numerosi
i greci che si recavano in occidente non per insegnare, ma per imparare.
Erano attirati dalle universit italiane, soprattutto da Padova
(ricordiamo a Venezia la gi citata Scuola di Flanghinis, sorta proprio
per preparare i giovani greci ad entrare nellateneo patavino).
Verso la fine del 600, tuttavia, anche in territori ottomani di lingua
greca cominciarono ad essere fondate scuole in diverse citt, listruzione
e leducazione dei giovani riprendevano vigore e sostanza,
particolarmente, come naturale, a Costantinopoli attorno al
patriarcato e allambiente dei fanarioti. Lesigenza di estendere e
approfondire la formazione culturale venne trasferita nei principati
danubiani, nelle corti dei governatori greci, aprendo la strada a una
emigrazione intellettuale verso lEuropa centrale. Proprio dai principati
danubiani comincer, prima lentamente, poi con sempre maggior forza,
il cammino per lunificazione dei vari lembi dellellenismo, sparsi ormai
in tutta Europa, che porter alla rivoluzione del 1821.

Illuminismo e questione della lingua

I primi greci che si accostarono allIlluminismo, anche se in


modi e con fini diversi, furono Kosms lEtolico (
), Evghenios Vulgaris ( ) e Iosipos
Missiodakas ( ). Pur nella loro diversit essi
dimostrarono un interesse comune nel tentativo di far uscire il
popolo greco dalla sua ignoranza, tentativo che implicava la

36
necessit di affrontare il problema della lingua: il popolo non era
in grado di leggere le opere letterarie, scientifiche o filosofiche
perch non conosceva la lingua dei dotti. Questa era rimasta
ancorata alla tradizione bizantina e alla Chiesa ortodossa, alla
quale va riconosciuto il grande merito di averla salvata, protetta,
dalle invasioni e dominazioni che si erano succedute nei secoli,
ma il popolo non la usava pi, si esprimeva attraverso parlate
locali, derivate s dallantica koin, ma influenzate dalle lingue
dei diversi occupanti. La mancanza di un adeguato sistema
scolastico, anche ammesso che fosse concesso di aprire scuole
greche, aveva provocato il resto: la lingua dotta era diversa
rispetto a quella popolare. Da qui la difficolt di far avvicinare il
popolo alle lettere, alle scienze, per non parlare dei nuovi
concetti di libert, di diritto, di nazione. Il grande merito degli
illuministi fu quello di capire lurgenza di colmare la profonda e
secolare frattura fra la popolazione e llite intellettuale e
religiosa. In realt la diglossia, che spaccava in due il mondo
greco, rester un problema politico costante e scottante almeno
fino agli anni Settanta del XX secolo. Il principale
rappresentante dellilluminismo greco, colui che cerc di
diffondere con coerenza e coraggio le idee del secolo dei Lumi,
fu Antonios Kiriazs, pi noto con lo pseudonimo di Rigas
Velestinls Feros ( ). Nato a Velestino
(lantica Fere) di Tessaglia (da cui lo pseudonimo) nel 1757,
dopo gli studi nella sua terra, si trasfer a Costantinopoli e poi a
Bucarest, dove complet la sua formazione, impadronendosi
anche di alcune lingue straniere. Entr a far parte della buona
societ dei fanarioti (fu precettore dei figli di Alxandros

37
Ipsilantis) e dei boiari dei Principati danubiani, dove ebbe modo
di fare carriera e di ricoprire incarichi importanti. Nel 1790 era
al servizio del barone von Langenfeld a Vienna, dove cominci a
pubblicare le sue opere, che stupiscono per la loro variet di
generi e argomenti: da unopera di fisica, a racconti ispirati da
Restif de la Bretonne, alla traduzione dellEsprit des Lois di
Montesquieu. In realt anche Rigas voleva dare al popolo greco
unidea generale delle nuove idee e tendenze del resto dEuropa.
Torn in Valacchia, e poi di nuovo a Vienna nel 1796 per
altre pubblicazioni ancora lontane dallo spirito rivoluzionario
che lo caratterizzer in seguito. Tradusse lOlimpiade di
Metastasio, la Pastorella delle Alpi di Marmontel e una parte
del Viaggio del giovane Anacarsi dellAbate Barthlemy. Nello
stesso anno diede alle stampe alcune carte geografiche, tra cui
una Carta dellEllade, in 12 fogli, che comprendeva le isole e
sono parole di Rigas parte delle sue numerose colonie in
Europa e nellAsia Minore. Sono qui delineati i confini ideali
dellEllade, allincirca quelli che pi tardi ispirarono la politica
della Megali Idea, cio la riconquista dei territori nei quali da
secoli era vitale la lingua e la cultura dei greci. Il quarto foglio
presenta il titolo circondato da incisioni con scene mitologiche
e figure simboliche, tra cui Eracle che brandisce la clava,
simbolo della Grecia, e combatte contro unamazzone armata
della scure bipenne, simbolo dellOriente. gi un messaggio
politico e rivoluzionario. Lanno successivo Rigas pubblic
clandestinamente il Manifesto Rivoluzionario, la Dichiarazione
dei diritti delluomo e lAtto Costituzionale, opere con le quali
voleva diffondere le idee dellIlluminismo e applicare una

38
costituzione rivoluzionaria (quella del 1793) ai territori
dellImpero, una volta liberati. Queste idee arrivarono al
popolo attraverso il suo famoso Inno guerresco, il Thurios
(), con cui incitava i Greci a combattere per
lindipendenza. Rigas tent di far giungere in Grecia tutta la
tiratura delle opere teoriche, ma il suo piano fu scoperto a
Trieste e i libri vennero consegnati alla polizia austriaca.
Lautore fu arrestato con i suoi complici e trasferito a Vienna.
Il Tessalo fu anche scomunicato dal Patriarca di
Costantinopoli e le sue opere condannate al rogo. In tal modo
le sue idee poterono circolare solo attraverso il Thurios
(), che veniva imparato a memoria, musicato e cantato.
Al momento dellarresto lAustria, in pace con la Turchia, non
poteva tollerare idee rivoluzionarie di nessun tipo, pertanto,
nel 1798, consegn Rigas e i suoi amici al Kad di Belgrado, il
quale, senza processo, li fece strozzare e gettare nel Danubio il
24 giugno dello stesso anno. Fortunatamente si sono salvate
due copie manoscritte e due traduzioni (una in tedesco per la
Magistratura di Vienna e una in russo), tramite le quali
conosciamo le opere di Rigas.
Meno affascinante, ma pi influente dal punto di vista
culturale fu il medico Adamantios Koras (1748-1833) che
trascorse a Parigi gli ultimi quarantanni della sua vita. In
accordo con le idee dellepoca Koras considerava il Medioevo
e lImpero Bizantino come un periodo di decadenza, lImpero
Ottomano come corrotto e oppressivo. Secondo Koras, la
nazione greca, allontanatasi dalla cultura classica, si era
addormentata: il compito di risvegliarla spettava proprio al

39
recupero delle vere tradizioni di democrazia e di libert che
venivano dagli antichi e che tanto erano ammirate nellEuropa
del Settecento. Per attuare il suo progetto di rinnovo della
condizione greca Koras si impegn nella realizzazione della
Biblioteca Ellenica ( , 1805), unopera in
pi volumi tramite la quale cerc di far conoscere ai greci gli
antichi scrittori classici, profondendo grande cura nelle
spiegazioni filologiche e nelle introduzioni, attraverso le quali
chiar le proprie teorie linguistiche ed educative.
Ma il nome di Koras legato soprattutto alla proposta di
adottare una lingua popolare purificata da elementi stranieri e
dialettali, che in seguito venne definita katharevusa
(). La lingua proposta dallo studioso non coincide
con il greco classico, ma , invece, una lingua artefatta,
costruita a tavolino. Fu, comunque, una proposta coraggiosa,
che intendeva superare la diglossia e avvicinare il popolo alla
letteratura attraverso una specie di via di mezzo tra arcaismo e
modernit popolare.
Dal punto di vista politico Koras appoggi la lotta per
lindipendenza attraverso la sua opera scritta e aiut con i suoi
interventi personali la lotta per lindipendenza, anche se era
convinto che il popolo greco non fosse ancora maturo e
culturalmente preparato per costruire uno Stato moderno e vitale.
Il progetto linguistico di Koras non fu totalmente realizzato,
nonostante laiuto del neonato Stato greco che impose la
katharevusa come lingua ufficiale nellamministrazione e la
introdusse, pur con modalit diverse, nellistruzione scolastica.
Dato il suo carattere erudito e letterario la katharevusa non riusc a

40
soppiantare le parlate locali, mentre, soprattutto nella seconda
met del XIX secolo, prese via via consistenza lipotesi di sostenere
la lingua demotica come lingua ufficiale. Il glottologo Ghiannis
Psicharis (1854-1929) con lopera Il mio viaggio (1888) ne il
principale rappresentante. Nel 1941 Manolis Triandafillidis
(1883-1959) diede al demotico la sua definitiva sistemazione. La
sua Grammatica del Neogreco ancor oggi testo basilare.
La diatriba tra katharevusiani e demoticisti ha assunto anche
accesi caratteri politici, essendo i primi accostati ai conservatori,
i secondi prima ai liberali, poi ai comunisti/socialisti, e quindi ha
caratterizzato la vita intellettuale e politica del XX secolo. Solo
dopo la caduta del regime dei colonnelli nel 1974 si pu parlare
di abbandono definitivo della katharevusa. Esso avviene,
comunque, per gradi: nel 1976 il demotico viene imposto in
tutti gli ambiti dellamministrazione, nel 1982 un decreto
governativo ha abolito gli spiriti e introdotto il sistema
monotonico; nel 1985, infine, la katharevusa lascia anche i
tribunali e i documenti legali.

Adamantios Koras

41
CAPITOLO SECONDO
DALLA RIVOLUZIONE
AD ATENE CAPITALE

Le condizioni che prepararono la rivoluzione

Durante i secoli della dominazione ottomana la


popolazione di lingua greca riusc non solo a difendere la
propria identit, ma anche a raccogliere di nuovo insieme i
suoi elementi costitutivi, dispersi nel tempo in un territorio
anche extra-elladico, ad assimilare il contributo culturale
delloccidente e a incorporare gli elementi etnicamente
estranei (slavi, valacchi e albanesi) che, col passare dei secoli,
erano penetrati nelle regioni propriamente greche. Inoltre vi
erano componenti di lingua greca in tutti i Balcani. A questo
proposito si gi fatto riferimento allimportanza dei
commercianti greci e dei fanarioti.
Lelemento greco fu il punto di contatto tra i popoli
balcanici, la cultura e le idee europee e contribu alla
formazione della loro coscienza nazionale. Cos parallelamente
si svilupp una coscienza transbalcanica, , che
non si scontr, per, con il nascente nazionalismo di ciascuno
dei popoli di tale territorio, tanto che i singoli movimenti
indipendentisti videro greci, serbi, bulgari, albanesi e rumeni
tra loro solidali almeno fino al XIX secolo. Rigas Fereos, che

43
mirava alla realizzazione di una confederazione balcanica,
linterprete pi noto di un utopico progetto politico che aveva
come scopo una nuova organizzazione dei territori dellEuropa
orientale sottomessi al Sultano. La Russia, soprattutto con
Caterina II, tentava di approfittare del desiderio di libert dei
greci per aprirsi un varco nel Mediterraneo durante le guerre
russo-turche (fratelli Orlov, Box 1).
Un altro fattore importante nella preparazione del terreno
per la rivoluzione fu lo stato di frantumazione e di anarchia
esistente allinterno dellImpero Ottomano. Un esempio per
tutti quello della potenza raggiunta dal Pasci di Ioannina (Al
Pasci di Tepelen) (Box 2). La sua vicenda, oltre a dimostrare la
debolezza imperiale, serv alla promozione sociale e economica
dei greci, che andarono a occupare posti amministrativi
importanti, cosicch lesperienza con Al Pasci a Ioannina
divenne scuola politica e strategica per lelemento ellenico.
Altra importante esperienza, che risult utile ai fini della lotta
per lindipendenza, fu la seconda guerra russo-turca, cui partecip
per la prima volta la classe borghese (nella prima guerra solo
lelemento aristocratico fu coinvolto). Questo fatto indica un
orientamento di questa classe verso le idee liberali, che la
porteranno ad accogliere entusiasticamente la rivoluzione
francese, cos come accadde presso tutti i movimenti nazionali
dEuropa. Molti greci, che vivevano in Francia (come Koras),
presero parte, in un modo o in un altro, alla rivoluzione, alcuni
anche ponendosi direttamente al suo servizio. Si trattava non solo
di intellettuali, ma anche di commercianti. La comunit greca
acquist tale importanza che fra gli anni 1792 e 1795 la bandiera

44
greca era al secondo o terzo posto nel porto di Marsiglia. Fu allora
che si pot parlare per la prima volta di greci indipendenti, che
navigavano, sotto la protezione francese, con la bandiera
gerosolimitana. Gruppi di combattenti greci si unirono, poi, alle
truppe napoleoniche e si costituirono addirittura due formazioni
militari, i Cacciatori dOriente e il Reggimento albanese, in cui
combatterono molti eroi della rivoluzione greca.
Con il trattato di Campoformio i territori che erano
appartenuti alla Serenissima furono ceduti in parte
allAustria, in parte alla Repubblica Cisalpina, mentre
lEptaneso e i territori veneziani dellAlbania passarono alla
Francia. Questo nuovo assetto port Napoleone a formulare
una politica verso lOriente che vedeva favorevolmente una
Grecia indipendente.
Nel frattempo si costituirono veri comitati rivoluzionari,
come lAgenzia di Ancona ( ), si
coinvolsero anche le popolazioni agricole della Tessaglia,
infiammate dalle idee di Rigas; kleftes e armatol affinarono
con le truppe napoleoniche le loro tecniche militari, nacquero
partiti repubblicani che agivano nellambito delle autonomie
locali a Kozani, a Kea e a Samo. LEptaneso, che aveva
conosciuto un periodo di semiautonomia con Napoleone, mal
sopport la perdita di essa prima a favore dei russi e poi degli
inglesi e diede vita a varie insurrezioni, che si susseguirono fino
allunione con la Grecia nel 1864 (Box 3).
Il movimento assunse cos caratteristiche diverse da quelle
volute allinizio dai ceti pi elevati e dallalto clero, ma

45
mantenne lappoggio degli elementi pi progrediti della
borghesia e degli intellettuali progressisti.
Sullesempio delle societ segrete occidentali si costituirono
(Lalbergo di lingua greca o dei
parlanti greco, Parigi 1809), la (Societ
Amica delle Muse, Atene 1812) e la pi importante
(Societ amichevole, Odessa 1814) (Box 5).
Questultima fu attiva in tutta Europa e comprendeva
appartenenti a tutti i gruppi sociali, accomunati dallo scopo
finale di liberazione del Paese, anche se ciascuno manteneva il
proprio orientamento politico e le proprie idee riguardo alla
strategia da seguire.
Alla vigilia della rivoluzione la direzione dellEteria pass ai
conservatori, nella persona di Alxandros Ipsilantis, tuttavia il
gruppo rivoluzionario, profittando delle circostanze favorevoli
date dalle rivolte di vari Pasci, riusc a dissipare le esitazioni e
a proclamare la Rivoluzione. Siamo nel 1821.

BOX 1 LE GUERRE RUSSO-TURCHE


Fino alla prima guerra russo-turca le coste del Mar Nero erano quasi
completamente sotto il dominio della Sublime Porta. Prima di allora la
Russia non aveva potuto far sue le regioni prospicienti il Mar Nero sia
per problemi di politica interna sia per le lunghe e difficili guerre contro
la Svezia (1700-1721 e 1741- 1743). Fu Caterina II, che regn da 1762
al 1796, a muoversi per la prima volta contro la Turchia nel 1768.
Questa prima guerra si concluse nel 1774 col trattato di Kutciuk
Kaynarcik, che assegnava alla Russia una parte della costa settentrionale
del Mar Nero e dava lindipendenza alla Crimea. Essa fu poi annessa alla
Russia nel 1783.

46
Le possibilit commerciali fornite dallacquisto e dallo sviluppo di
importanti porti sul Mar Nero spinsero la zarina, appoggiata anche dalla
classe borghese, a intraprendere la seconda guerra russo-turca (1787-
1797), conclusasi con la pace di Jasi, che consent alla Russia di
estendersi fino alla foce del Dnestr.
I conflitti continuarono anche con lo zar Alessandro I, che inizi
una nuova guerra nel 1806, conclusasi nel 1812 con lannessione della
Bessarabia, che portava il dominio russo fino ai confini con la Romania.

BOX 2 AL PASCI DI TEPELN

Nacque nel 1741 nel villaggio albanese di Tepeln. Intelligente, pieno di


risorse, ribelle e vendicativo, fu alternativamente alleato e nemico della
Porta, ma anche di altre potenze con cui entr in rapporto. Combatt con i
turchi nel 1787 contro lAustria, per cui lanno successivo fu nominato
Pasci di Trikala. Pose la sua sede e il suo quartier generale a Ioannina, che
allora poteva contare 35.000 abitanti. Nel 1797 fu alleato di Napoleone, ma
lanno seguente tolse Preveza ai francesi. Nel 1803 represse con spietata
violenza la resistenza degli abitanti della regione di Suli. Questa sanguinosa
repressione fece s che la Filik Etera guardasse con sospetto, se non con
ostilit, i tentativi di avvicinamento di Al alla causa greca. Ormai la sua
dipendenza dal sultano era puramente nominale. Nel 1809 ricevette la visita

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di Byron, nel 1817 divenne alleato degli inglesi, dai quali ricevette Parga. A
questo punto il sultano decise di eliminare quello che era divenuto un aperto
nemico. Nel 1820 la Porta allest un vero e proprio esercito di montagna per
battere Al. Sconfitto e catturato a Ioannina, vi fu giustiziato nel 1822, a 81
anni di et.
Le sue gesta sono cantate in unopera in versi (circa 10.000), la
Alipasciada, di Hatzi Sekret, autore del quale non si hanno notizie e che
forse era greco-albanese. La lingua usata greco volgare con parecchi
arcaismi e molti termini turchi. Limpostazione del prologo, con la
presentazione del contenuto dellopera e dellautore, che si lamenta dei suoi
mali e poi parla dei visir, per concludere con la lode di Al Pasci, di tipo
islamico.

BOX 3 LEPTANESO DOPO IL 1797


Il 21 marzo 1800 era stata proclamata la Repubblica settinsulare,
autonoma, con obbligo di pagare i tributi al sultano, pur sotto la
protezione russa. Segretario di Stato era Ioannis Kapodistrias (Box 4).
Rimase autonoma fino alla pace di Tilsit del 1807, quando pass sotto il
diretto dominio dellImpero francese. A partire dal 1815, col trattato di
Parigi, fu sottoposta al protettorato britannico, prendendo il nome di
Stati uniti delle Isole Ionie. LEptaneso ebbe particolare importanza
anche per il nostro risorgimento, in quanto, grazie ai rapporti che si
erano mantenuti fra intellettuali di queste isole e italiani, alcuni nostri
patrioti vi trovarono aiuto e rifugio. Un esempio importante quello del
grande poeta Dionisios Soloms, che aiut i fratelli Bandiera e N.
Tommaseo, in esilio a Corf dopo lesperienza sfortunata della
Repubblica di Venezia. Soloms (Zante 1798-1857) scrisse sia in
italiano che in neogreco, con un linguaggio letterario di alto livello, che,
per, non fu apprezzato dai sostenitori della lingua pura. La sua opera,
corposa, ma frammentaria, comprende lInno alla libert, le cui prime
due strofe costituiscono lattuale inno nazionale ellenico.

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BOX 4 IOANNIS KAPODISTRIAS

Nacque a Corf nel 1776. Studi medicina a Padova. Per la sua


conoscenza del russo e per la sua abilit diplomatica occup cariche
importanti per conto dello zar: fu segretario di stato della repubblica
settinsulare nel periodo del protettorato russo (1800-1807), fu membro
della delegazione russa al congresso di Vienna, divenne ministro degli
esteri di Alessandro I con il particolare incarico di seguire i rapporti col
vicino oriente. Nel 1817 e nel 1820 i membri della Filik Etera gli
offrirono il comando dellorganizzazione, ma Kapodistrias rifiut,
ritenendo che la Grecia avrebbe goduto di una forma di autonomia a
seguito di una nuova guerra russo-turca.
Allo scoppio della rivoluzione si dimise dai suoi incarichi presso lo zar, si
stabil a Ginevra da dove aiut la causa greca. La sua abilit diplomatica e la
sua posizione neutrale, rispetto alle varie fazioni che si contendevano la
guida del futuro stato ellenico indipendente, gli valsero la fiducia delle grandi
potenze che lo riconobbero come candidato ideale per la prima presidenza
della Grecia. Ricopr, infatti, questo ruolo dal 1828 al 1831, anno in cui fu
assassinato a Nafplio dal fratello e dal figlio di Petros Bey Mavromichalis, del
Mani, uno dei pi importanti maggiorenti peloponnesiaci con cui
Kapodistrias aveva avuto fortissimi contrasti.

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BOX 5 LA COMUNIT GRECA DI ODESSA
Con la pace di Iasi del 1792 tutto il territorio ottomano compreso
tra il Bug e il Dnestr fu incorporato nellImpero zarista, allora retto da
Caterina II. Dal 1795 la citt, che aveva il nome ottomano di Chadzibej,
fu ribatezzata Odessa, dallantica colonia greca di Odessos. La zarina fece
potenziare la fortezza e il porto. Anche a seguito del trattato di Kutciuk
Kaynarcik, che era stato firmato dalla stessa Caterina II, il commercio
marittimo cominci a prosperare. Odessa era diventata lo sbocco
commerciale dellUcraina sul mar Nero e furono proprio i greci a trarne
i maggiori benefici a seguito del trattato russo turco del 1783. Si form
una classe imprenditoriale, commerciale e intellettuale forte e coesa, che
cominci a considerare utile e possibile unindipendenza greca, a spese
degli ottomani e a vantaggio della Russia zarista. Questa classe, cui
partecipavano i fanarioti, port alla fondazione della , da
parte di A. Tsakalof, E. Xanthos e N. Skoufas.

La rivoluzione (cartografia p. 139)

Linsurrezione si svilupp in due punti e in due momenti. Il


25 marzo Alxandros Ipsilantis proclam la rivoluzione in
Moldavia e Valacchia, ma senza successo. Qualche mese pi tardi
Dikeos Papaflessas e altri membri dellEteria proclamarono la
rivoluzione nel Peloponneso, nella Grecia continentale e nelle
isole dellEgeo.
Fra il 1821 e il 1824 gli insorti avanzarono rapidamente. Le
truppe irregolari dei kleftes e della flotta delle isole si
impossessarono di parecchie fortezze e respinsero le spedizioni dei
turchi. La pi importante, quella di Mahmud Dramali, venne
annientata dal genio militare di Thedoros Kolokotronis (1822).

50
Intanto si svilupp una lotta interna al movimento concernente i
principi politici e sociali del nuovo Stato, che si stava creando.
Allinizio furono i notabili a prendere in mano la direzione della
Rivoluzione e si istituirono vari governi locali, tutti sotto il loro
controllo. La prima Assemblea Nazionale, a Epidauro, vot una
Costituzione democratica (gennaio 1822) che diede forma al
primo Governo generale della Grecia, senza sopprimere i governi
locali. LAssemblea proclam anche lindipendenza della Grecia.
La Costituzione di Epidauro, per, lasciava tutto il potere ai
notabili, lasciando fuori i capi militari, che rivendicavano una
partecipazione pi larga al governo della nuova realt politica.
Lopposizione tra i due gruppi sfoci in una aperta guerra civile
nel 1823-24. Si giunse a una seconda Assemblea Nazionale ad
Astros (1823), che miglior la prima costituzione, ma non riusc a
far superare i contrasti tra militari, rappresentanti delle esigenze
popolari, e notabili delle isole e peloponnesiaci. La guerra civile
riprese. In questa fase gli abitanti delle isole, appoggiati dagli
elementi liberali, e gli intellettuali, ai quali si collegava la gran
parte del popolo, ebbero la meglio sui notabili del Peloponneso e
presero in mano gli affari della Grecia, avendo come capi
Gheorghios Kunduriotis e il fanariota Alxandros Mavrokordatos.
La nuova direzione, per, non fu in grado di far fronte ai grandi
pericoli che la rivoluzione dovette affrontare nel 1825. In
questanno, infatti, entrarono in azione il vice re dEgitto,
Mohamed Al, e suo figlio, Ibrahim Pasci, i quali, con le loro
flotte e armate regolari, riportarono per due anni successi tali da
mettere in serio pericolo la rivoluzione greca. Le imprese pi
famose furono certamente la presa di Missolungi nel 1826, la cui

51
eroica vicenda infiamm lanimo dei filelleni di tutta Europa, e
quella dellAcropoli di Atene.
A Missolungi nel 1824 era morto di dissenteria Lord George
Byron, forse il pi celebre dei filelleni (Box 1). Gi famoso e
lodato in tutta Europa, nel 1823 fu nominato membro del
Comitato per lindipendenza della Grecia, cui si dedic anima e
corpo, tanto da abbandonare la donna amata e la stesura del Don
Giovanni (rimasto incompiuto). Recatosi in Grecia, spese tutte le
sue energie, conoscenze militari e risorse finanziarie alla causa di
questo paese. Il suo esempio trascin tanti giovani europei ad
abbracciare la causa dellindipendenza greca.
Il governo greco risultava incapace di agire efficacemente e
poggiava ogni speranza sullaiuto britannico. Solo i capi militari,
Theodoros Kolokotronis (Box 2) nel Peloponneso, Ghiorghios
Karaiskakis nel continente, Andreas Miaulis e Ghiorghios
Sachturis per mare, dove si distinsero anche due eroine della
rivoluzione, Laskarina Bubulina e Mand Mavroghenus (Box 3 e
4), ebbero la forza di rianimare la resistenza e riuscirono a
spingere le grandi potenze (Russia, Gran Bretagna e Francia) a
intervenire nella questione greca. Fino a quel momento esse erano
rimaste contrarie alla rivoluzione in quanto fedeli al principio
legittimista della monarchia assoluta insieme con Spagna e
Austria. Tuttavia, se su questo le potenze si trovavano daccordo,
diverso era latteggiamento nei confronti della spinta
espansionistica russa nei Balcani e nel Mar Nero. Daltro canto i
successi dei greci fino al 1825 e la loro resistenza successiva,
nonch la grande pressione esercitata dal movimento filellenico,
espressione del liberalismo europeo, obbligarono le tre maggiori

52
potenze a cercare un compromesso. Nel luglio 1827 la Triplice
Alleanza intraprese una mediazione tra greci e Sublime Porta
sulla base dellautonomia della Grecia sotto la sovranit del
Sultano. La Triplice esigeva dai due belligeranti un armistizio
immediato. Il rifiuto della Porta di sottomettersi alla volont delle
potenze europee ebbe come risultato la battaglia di Navarino
(ottobre 1827) e lannientamento della flotta turco-egiziana. In
realt questo evento bellico fu il preludio di una nuova guerra
russo-turca, che le altre potenze non riuscirono a scongiurare. La
Turchia fu vinta e costretta a riconoscere lautonomia greca
(trattato di Adrianopoli del 1829). In questo modo la liberazione
della Grecia sembrava merito della Russia, cosa che la Gran
Bretagna voleva evitare a tutti i costi. Cos il ministro Aberdeen
propose un nuovo Protocollo di Londra (febbraio 1830), con cui
si dichiar lindipendenza della Grecia sotto una monarchia
ereditaria. In questo modo lInghilterra separ la causa greca dal
trattato di Adrianopoli e rafforz il suo prestigio in Grecia.
Nel frattempo, esattamente dal 1827, si era svolta la terza
Assemblea Nazionale, che aveva eletto governatore Ioannis
Kapodistrias, che era stato ministro dello zar. Costui, appoggiato
dai filo-russi e da capi militari, tra cui Thedoros Kolokotronis,
approfittando anche della stanchezza della popolazione, stremata
dalla guerra e dalle carestie, impose il suo potere. In politica estera
tendeva a subordinare la Grecia alla Russia, quanto alla politica
interna, Kapodistrias non riusc a risolvere il problema principale,
che era quello della distribuzione delle terre dei turchi ai
contadini greci. Si mostr esitante di fronte alle pressioni dei
notabili, cui, alla fine, pass la gran parte di queste terre, mentre la

53
quasi totalit della popolazione restava, come sotto i turchi, senza
terra e alle dipendenze dei notabili, ricchi proprietari terrieri e
incaricati di riscuotere le imposte.
Il governo di Kapodistrias, tuttavia, ebbe il merito di prendersi
cura dellistruzione pubblica, di vincere la pirateria, di organizzare
lamministrazione e di disciplinare lo spirito indipendente dei
notabili, che volevano rimpiazzare i funzionari turchi e
mantenere i loro privilegi. Per questo trov una resistenza
durissima della borghesia e in particolare di quella delle isole,
legata allInghilterra, e degli intellettuali. Si succedettero varie
cospirazioni, appoggiate da Francia e Gran Bretagna, finch
Kapodistrias fu assassinato a Nafplio da due membri della
famiglia peloponnesiaca dei Mavromichali (1831).
Segu un periodo di anarchia pressoch totale, che permise alle
potenze della Triplice di imporre una monarchia assoluta con un
re di loro scelta. Con la Convenzione di Londra del 1832, la
Grecia venne riconosciuta anche dalla Porta monarchia
indipendente sotto la protezione di Gran Bretagna, Russia e
Francia. Il re prescelto fu il quindicenne Ottone I di Wittelsbach,
principe di Baviera, il quale giunse a Nafplio, capitale provvisoria
della Grecia, nel gennaio 1833 accompagnato da un Consiglio di
Reggenza, presieduto dal conte Joseph Ludwig von Armansperg.
Lanno successivo la capitale venne trasferita ad Atene.
In quel momento la Grecia era un piccolo Paese, devastato da
una guerra decennale, la cui popolazione era quasi totalmente
contadina con una struttura semi-feudale. Allinterno del nuovo
Regno non si trovava nessuna citt importante, i suoi centri
religiosi e culturali erano al di fuori dei suoi confini. Si calcola che

54
in quel momento i greci nel mondo fossero circa tre milioni: solo
700.000 vivevano entro i confini dello Stato greco. La stessa
Atene, quando divenne capitale, era poco pi che un misero
villaggio di neanche 5000 abitanti, che ben difficilmente poteva
essere confrontato con Costantinopoli, sede del Patriarcato,
centro dei fanarioti e della ricca borghesia, sede di scuole e di
tipografie greche, con una prestigiosa Universit, la Grande
Scuola della Nazione. Costantinopoli contava allepoca pi di
200.000 greci.

BOX 1 IL MOVIMENTO FILELLENICO


Dal punto di vista culturale i filelleni si ispiravano allopera di I.
Winckelmann, agli scritti di F. Hlderlin (Iperione) e di A. Kotzebue
(Le rovine di Atene), nonch di F.G. Klopstock, C.F. Wieland, F. Herder
e F. Schiller. Tuttavia, dietro al recupero degli ideali della classicit, cera
lattivit politica delle ricche colonie greche che finanziavano borse di
studio per giovani greci e pubblicazioni rispondenti ai loro scopi. Non
mancarono diari, storie e reportages di viaggiatori innamorati
dellEllade, fra cui lo stesso Byron. Lopera di Rigas e della Filik Eteria
fecero il resto.
Fu cos che, allo scoppio della Rivoluzione, molti intellettuali
tedeschi e fuoriusciti italiani e altri giovani europei partirono entusiasti
per dare il loro aiuto agli insorti.
In questa prima fase il movimento filellenico fu interamente
democratico e non vide alcuna partecipazione delle grandi potenze.
Questi giovani con la testa piena di Omero, Socrate e Pericle andarono a
far parte di formazioni organizzate come le truppe regolari. Un esempio
fu il reggimento Baleste, dal nome del comandante, ex ufficiale
napoleonico, le cui truppe erano abituate alla disciplina e obbedivano ai
loro comandanti. Ben diverso era il comportamento dei greci, abituati
alla guerriglia dei kleftes, affidata allimprovvisazione e al coraggio dei

55
capitani, ma esposta a subitanee fughe o addirittura a cambiamenti di
fronte delle truppe, quando le cose si mettevano male.
I filelleni si trovarono inoltre di fronte a una popolazione assai
differente da quella immaginata, pi vicina alla mentalit e ai costumi
dei turchi, che ai modi occidentali. Oltre a ci cera estrema miseria
dappertutto. Per questo la maggior parte di loro non mor sul campo di
battaglia, ma di fame o malattia. La differenza di strategia militare tra
occidentali e greci, poi, caus sconfitte e carneficine (la peggiore forse fu
quella di Pera) che portarono allo scioglimento dei reparti filellenici. Si
concluse cos la prima fase del movimento.
La seconda ondata vide la partecipazione attiva della Gran Bretagna,
che temeva lingerenza russa. Il governo britannico favor lemissione di
due grossi prestiti, promossi da un comitato appoggiato dal filosofo
Bentham e da lord Byron. Questa fase vide anche la fattiva
partecipazione del conte Carlo Gamba e di Santorre di Santarosa,
entrambi poi morti in terra greca. I partecipanti alla nuova spedizione
erano esponenti di classi pi agiate e colte, erano meglio equipaggiati e
militarmente preparati, aiutati dal denaro dei prestiti britannici. Per
controbilanciare linfluenza inglese ci fu anche un intervento russo, che
port al trattato russo-inglese del 1826 per compiere una comune azione
diplomatica a Costantinopoli. A questo punto si mosse anche la Francia,
preoccupata di restare in una posizione di isolamento. Anche in Francia
si cominciarono a raccogliere fondi e uomini e si diede vita a un
Comitato Cosmopolita con lo scopo di sostenere tutti i movimenti che
nascevano per combattere contro ogni forma di oppressione. Si giunse a
un patto tripartito (1827) tra Francia, Gran Bretagna e Russia con lo
scopo di far nascere uno Stato greco indipendente. Lalleanza diede
inizio alla terza fase dellintervento dei filelleni, che port alla vittoria
finale, determinata dalla battaglia di Navarino, in cui la flotta turca fu
annientata.

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BOX 2 THEDOROS KOLOKOTRONIS (1770-1843)

Fu kleftis, quindi bandito alla macchia, armatols, pertanto al


servizio degli ottomani, pi tardi anche kapos, cio miliziano al servizio
di potenti peloponnesiaci. Si arricch grazie allabigeato e a un favorevole
matrimonio. Nel 1805 fu a Zante per sfuggire alla campagna ottomana
contro i kleftes. Durante loccupazione britannica dellisola fu al servizio
del duca di York, con il quale acquis una tale capacit militare da essere
promosso maggiore. Per le sue successive azioni militari durante la
rivoluzione gli fu molto utile laddestramento del suo comandante
Richard Church, che partecip alla guerra dindipendenza come
filelleno. Church divenne comandante in capo delle forze greche nel
1827. Kolokotronis, intanto, si era messo in luce come il pi grande
stratega militare della guerra dindipendenza. Dal punto di vista politico
fu uno dei capi del partito militare o democratico, che si opponeva a
quello civile o aristocratico dei maggiorenti peloponnesiaci e dei
fanarioti. Per questo fu anche imprigionato per breve tempo. Fu a favore
di Kapodistrias e contro la reggenza di Ottone, tanto da essere
condannato a morte. La sentenza non ebbe seguito, anzi Kolokotronis
fu nominato generale. In tarda et dett le sue memorie a Gheorghios
Tertstis, scrittore e amico di Tommaseo, nato a Zante nel 1800 e
morto ad Atene nel 1874.

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BOX 3 LASKARINA BUBULINA
(COSTANTINOPOLI 1776 SPETSES 1825)

Dopo la morte del padre nelle prigioni turche, la madre si rispos


con Dimitrios Orlof, di Spetses, dove si trasfer. Qui Laskarina si marit
due volte con due comandanti che persero entrambi la vita combattendo
contro pirati algerini. Si ritrov vedova con sette figli, ma con una
cospicua eredit, ottenuta dal secondo marito, Dimitrios Bubulis.
Dovette difendere tale eredit dal tentativo dei turchi di imposses-
sarsene con la scusa che la somma derivava dallaiuto fornito da Bubulis
ai russi durante la terza guerra russo-turca. Andata a Costantinopoli, vi
riusc anche con laiuto della madre del Sultano, una francese. Entr a
far parte della Filik Eteria e nel 1821, allo scoppio della rivoluzione,
torn a Spetses, dove costru una grande fregata, lAgamemnonas, per
partecipare alle azioni belliche. La sua casa fu trasformata in un arsenale
e la fregata trasportava armi e munizioni per gli insorti. Partecip a
numerose azioni belliche (blocco navale di Nafplio, espugnazione di
Tripoli, di Monemvassi e di Nafplio) dimostrando coraggio e umanit
sia per i vincitori che per i vinti (a Tripoli mise in salvo le donne del
turco Hursit).
Nel 1825 fu assassinata a Spetses durante una lite di famiglia tra un
suo figlio e un suo fratellastro.

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BOX 4 MANDO MAVROGHENUS (TRIESTE 1796 PAROS 1840)

La famiglia di Mand faceva tutta parte della Filik Eteria e allo


scoppio della rivoluzione si trasfer da Trieste a Mikonos, sua isola
dorigine. Qui Mand fu molto attiva nellincitare gli isolani a insorgere
contro i turchi: a sue spese arm due navi per combattere i pirati. Riusc
anche ad allestire un corpo militare, indossandone la divisa e
combattendo molte battaglie. Si conquist la simpatia delle donne
francesi che divennero favorevoli alla causa greca. Alla fine della
rivoluzione le fu riconosciuto il grado di tenente generale e, trasferitasi
a Nafplio, le fu assegnata una casa, vicina a quella di Dimitrios Ipsilantis,
che si innamor di lei, suscitando le ire di Kolettis. Questultimo riusc a
farla espellere dal paese. Mand mor in estrema povert a Paros, ospite
di parenti e amici.

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CAPITOLO TERZO
DALLA MONARCHIA ASSOLUTA
ALLA COSTITUZIONE DEL 1843

Organizzazione dello Stato

Il Consiglio di Reggenza presieduto da Armansperg


organizz lo Stato greco secondo un sistema fortemente
centralizzato, di tipo germanico, escludendo dal potere ogni
elemento indigeno. Il Regno fu diviso in dieci nomarchie
(prefetture), a loro volta suddivise in eparchie (sottoprefetture)
e queste in demi (comuni). Tutto era amministrato da
funzionari nominati dal re. Furono abolite tutte le libert o
forme di autonomia municipali. Il sistema giudiziario fu
durissimo e improntato al diritto romano secondo
linterpretazione allora corrente in Germania. Senza consultare
il Patriarcato, quindi senza la sua approvazione, la Chiesa di
Grecia fu dichiarata amministrativamente indipendente da
esso. La Reggenza si occup anche di istruzione pubblica,
creando scuole secondarie nelle citt e istituendo nel 1837
lUniversit di Atene. Si rivel fallimentare nellaffrontare il
problema dellorganizzazione dellesercito e delle finanze. I
bavaresi si comportarono esattamente come una potenza
occupante un Paese straniero: licenziarono tutte le truppe
greche, tranne circa 1000-1200 effettivi, e le sostituirono con

61
volontari bavaresi arruolati dietro elevati compensi. Le cose
andarono ancor peggio dal lato finanziario: le imposte
rimasero pesantissime, anche pi onerose di quelle turche,
senza che per questo fosse messo ordine nel bilancio dello
Stato.

Politica interna e politica estera della monarchia

Lorganizzazione del nuovo regno non soddisfaceva


certamente le masse popolari, ma andava anche contro gli
interessi delle classi pi elevate, che si vedevano escluse dal
potere. Daltro canto queste erano socialmente poco
differenziate e non avevano idee politiche ben chiare. Si
distinguevano tre partiti, che si identificavano con gli interessi
delle potenze straniere, le quali volevano influire sui destini del
nuovo Stato: il partito inglese, quello francese e quello russo.
Sembra quasi che i greci fossero assenti dalla politica del loro
Paese: vero che davano vita a continue proteste, ma senza
una forma politica precisa contro la dinastia e la Reggenza. I
disagi maggiori, comunque, restavano appannaggio delle classi
pi povere, in particolare dei contadini. La questione
sostanziale restava quella della distribuzione delle terre, dato
che la maggior parte delle famiglie contadine non possedeva
nulla e viveva in totale miseria. Artigiani e commercianti erano
oppressi dalle tasse e non vedevano nessun intervento a favore
dello sviluppo delle loro attivit. Si delineavano tre diverse
posizioni politiche:

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Il partito russo proponeva la separazione della Chiesa
greca dal Patriarcato di Costantinopoli, religione ortodossa
per il re e i suoi successori, politica filo-ortodossa (che
significava anche filo-russa).
I partiti costituzionali (francese e inglese) chiedevano
libert politiche e lemanazione di una costituzione.
Per tutti, comunque, la parola dordine generale era il
rifiuto dei bavaresi.
La Monarchia, che si sentiva ovviamente minacciata, cerc
di porre rimedio allo scontento con misure inadeguate poich
mantenevano il potere nelle mani dei soliti bavaresi. Anche le
dimissioni di Armansperg (sostituito con Ignaz von Rudhart)
non ottennero risultati, anzi aumentarono le proteste. Furono
la crisi orientale e quella finanziaria del 1839 a far precipitare
gli eventi. La crisi orientale ebbe la sua origine nella politica
derivante dalla Megali Idea ( = Grande Idea), cio
il sogno di poter radunare sotto un unico Stato le popolazioni
greche che un tempo costituivano parte dellImpero Bizantino
(Box 1). Su questa linea erano daccordo, pur con varie
sfumature, tutti i partiti e la maggioranza della popolazione
greca dentro e fuori dei confini dello Stato. La Megali Idea
serv per decenni ai politici per distogliere lattenzione della
popolazione dai problemi pi pressanti e gravi. Essa fu
formulata dal grande statista Ioannis Kolettis (Box 2), di cui si
tratter pi avanti.
Le tre grandi potenze avevano atteggiamenti diversi su
questo tema.

63
La Russia, accarezzando lidea di uno Impero greco sotto un
principe ortodosso, era favorevole allinsurrezione delle
terre ancora sotto il dominio Ottomano.
La Francia era tornata alle idee rivoluzionarie e favoriva
qualsiasi insurrezione contro la Turchia.
La Gran Bretagna era pi prudente: cercava di conciliare il
suo desiderio di conservare lintegrit dellImpero
Ottomano in funzione antirussa con il suo appoggio alla
Grecia, la quale, altrimenti, si sarebbe ancor pi vincolata
alla Russia. Gli inglesi, quindi, suggerivano di rafforzare e
riorganizzare lo Stato e di preparare convenientemente
lesercito, prima di avventurarsi nellimpresa. Bisogna anche
tener presente che lInghilterra era la potenza che
maggiormente sosteneva la Grecia dal punto di vista
finanziario.
In questa situazione avvenne la confisca dei beni degli
abitanti di Samo, in seguito a una loro rivolta repressa dalla
flotta turca. Ci provoc lemigrazione degli stessi nei territori
del nuovo Regno di Grecia, che pose il problema alle tre
potenze, chiedendo lunione dellisola alla Grecia. La Gran
Bretagna rifiut. Nello stesso tempo vennero fatti alcuni
tentativi per annettere la Tessaglia, lEpiro e Creta al Regno di
Grecia. I disordini scoppiati non ebbero il risultato sperato.
LInghilterra ottenne dalla Porta la destituzione del Patriarca
filo russo Gregorio IV (1840), il protocollo di Londra del 1841
restitu Creta al Sultano, togliendola al vice re dEgitto (esito
della guerra turco-egiziana del 1830-1841). La rivolta cretese
dello stesso anno fu repressa.

64
BOX 1 LA MEGALI IDEA TRA UTOPIA E REALT
I suoi fondamenti furono enunciati da Ioannis Kolettis in un suo
discorso allAssemblea Costituente del 1844: Il Regno di Grecia non
la Grecia. Il regno costituisce della Grecia soltanto una parte, la pi
piccola e la pi povera. Un greco non solo chi vive dentro i confini del
regno, ma anche chi vive a Giannina, a Salonicco, a Serres, a
Adrianopoli, a Costantinopoli, a Smirne, a Trebisonda, a Creta, a Samo
e in ogni altra terra collegata con la storia e con la razza greca. Tutti
condivisero questa visione, le differenze riguardarono solo i modi per
realizzarla. Si formarono due tendenze: quella pi decisa, pi combattiva
attribuiva la colpa della debolezza e delle difficolt della Grecia proprio
alla piccolezza e povert dello Stato e al fatto che le regioni pi ricche e
produttive si trovavano al di fuori dei confini del regno. Per i sostenitori
di questa tesi finch il popolo greco non fosse stato unito, non si sarebbe
verificato un progresso reale; per questo la lotta per lunit doveva essere
al primo posto nella politica del governo. I pi moderati, vicini agli
inglesi, affermavano che era sbagliato sottovalutare la forza dellImpero
Ottomano: lo Stato avrebbe dovuto prima consolidare le proprie risorse
economiche e militari, altrimenti ogni avventura avrebbe portato a un
disastro. Inoltre, fin tanto che il regno non fosse stato in grado di fornire
un efficace appoggio militare alle popolazioni che insorgevano, le
avrebbe esposte inutilmente alle rappresaglie turche. Un argomento dei
moderati, poi, era la presenza della potente flotta inglese nel
Mediterraneo, la quale avrebbe sempre potuto intervenire per
mantenere lintegrit dellImpero Ottomano contro lespansionismo
russo. Daltro canto molti greci irredenti non avevano consapevolezza di
essere greci, per cui nel XIX secolo furono prodotti grandi sforzi per
riellenizzarli attraverso maestri, formati o allUniversit di Atene o in
associazioni culturali, dette silloghi (). Luso, per, della
katharevusa o, addirittura di un greco arcaizzante, non facilit il loro
compito e non imped che alcune comunit di lingua greca delle regioni
anatoliche passassero dal greco al turco. Nello stesso tempo molti greci

65
ottomani presero coscienza di essere gli eredi della Grecia classica. La
situazione delle popolazioni non redente era di divisione in due correnti:
una aderiva completamente alla Grande Idea ed era formata soprattutto
da insegnanti, medici e avvocati, laltra era pi moderata e proponeva
una graduale e pacifica ellenizzazione dellImpero Ottomano dal suo
interno. Questa era costituita soprattutto da banchieri, armatori,
commercianti, alti burocrati e diplomatici. I greci, infatti, potevano
assumere posizioni di grande importanza ed erano in numero rilevante
entro i confini della Sublime Porta. Smirne, ad esempio, aveva pi
abitanti greci del Pireo, il porto di Atene, capitale del regno greco. Altra
condizione che favor lo sviluppo dei greci in terra ottomana fu il grande
aumento demografico tra il 1830 e i 1860: sempre tenendo lesempio di
Smirne, notiamo che qui la popolazione turca scese da 80.000 a 41.000
unit, mentre quella greca pass da 20.000 a 75.000. Tutti questi fattori,
uniti ai continui sommovimenti dellelemento greco nelle terre
irredente, caratterizzarono tutta la politica del regno fino al 1922, lanno
della Grande Catastrofe.

66
BOX 2 IOANNIS KOLETTIS

Di origine valacca, nacque nel 1774 a Sirko, fra i monti del Pindo.
Studi medicina a Pisa e divenne medico personale del figlio di Al
Pasci a Ioannina. Fece parte della Filik Etera e assunse vari incarichi
durante la reggenza bavarese. Fu poi inviato come ambasciatore a Parigi,
dove suscitava un certo imbarazzo la sua abitudine di indossare la
fustanella. Torn in patria nel 1843 a seguito dei moti che portarono
alla promulgazione della costituzione del 1844, per la cui stesura
Kolettis ebbe grande influenza. Provenendo dallEpiro sosteneva i diritti
dei greci eteroctoni, vale a dire quelli che vivevano fuori dalle frontiere
del nuovo stato, diritti che erano contestati dagli autoctoni, abitanti
delle regioni che si erano rese indipendenti per prime. Proprio la difesa
degli eteroctoni costitu il punto di partenza per la formulazione della
politica della Megali idea. Mor nel 1847.

Il colpo di stato del 1843. La Costituzione

La xenocrazia, come i greci chiamavano la monarchia di


Ottone, aveva generato e continuava a generare malcontento e
varie cospirazioni. Le tre potenze favorivano tali disordini,

67
ognuna per i propri interessi: lAmbasciata inglese in
particolare divenne un vero centro di agitazione. A capo della
rivolta posero, dunque, un capo militare di loro fiducia, vale a
dire il nobile cretese Dimitrios Kallerghis. Ad aggravare la
situazione della monarchia fu la terribile crisi finanziaria,
dovuta anche alle spese militari tra il 1839 e il 1841, che
indusse il governo greco a dichiarare ufficialmente fallimento
nel 1843. La conseguenza fu la Convenzione finanziaria di
Londra, con la quale si vincolavano tutte le risorse messe a
disposizione dalle potenze al ripianamento dei debiti. Lo stesso
giorno, 3 settembre 1843, scoppi una violenta rivolta ad
Atene. Ottone dovette cedere e fu convocata una Assemblea
costituente, che lavor dal novembre del 1843 al marzo 1844.
La Costituzione non port in realt grandi mutamenti, dal
momento che era fortemente conservatrice e lasciava al re
praticamente tutto il suo potere: era comunque un segno di
cambiamento.
I punti salienti della Costituzione del 1843 possono essere
cos riassunti: il potere legislativo era esercitato collettivamente
dal re, da una Camera, eletta dal popolo secondo un sistema
censitario, e da un Senato nominato a vita dal re, il potere
esecutivo apparteneva al re ed era esercitato dai ministri
responsabili, nominati o revocati dallo stesso re, anche la
giustizia emanava dal sovrano.
Erano presenti, tuttavia, anche elementi democratici: i
cittadini erano dichiarati uguali davanti alla legge, erano
garantite le libert individuali, di stampa e di associazione, la
schiavit non veniva riconosciuta in Grecia.

68
Dagli inizi della monarchia costituzionale alla guerra di
Crimea

Le prime elezioni che seguirono la promulgazione della


costituzione videro la divisione dei partiti che lavevano voluta
e le bande armate di Kolettis usare ogni mezzo per fargli
ottenere la maggioranza alla Camera. Questo politico,
costituzionalista quandera allopposizione, divenne centralista
e sostenitore del re, quando sal al potere. Non diede vita ad
alcuna seria politica di organizzazione e sviluppo del paese.
Viene ritenuto da parte della storiografia greca un
avventuriero che introdusse pi dogni altro la corruzione
nellesercizio del potere. Secondo Kolettis il solo mezzo per
raggiungere una condizione di progresso era costituito dalla
realizzazione della Megali Idea. Di fatto la costituzione era
abolita.
Kolettis mor nel 1847, i ministri che si succedettero ebbero
breve durata ed erano essenzialmente emanazione della Corte.
Di conseguenza le rivolte per la difesa e il ripristino delle
libert costituzionali ripresero forza. Il 1848 vide tutta
lEuropa attraversata da grandi sommovimenti di carattere
costituzionalista e indipendentista che coinvolsero anche i
Balcani. Qui la questione si faceva pi complessa perch tali
movimenti non erano sempre collegati soltanto con le idee
liberali, ma anche con quelle conservatrici e nazionaliste: la
Grecia ne era un esempio. Ancora una volta furono gli interessi
stranieri a giocare un ruolo determinante.

69
Dopo il 48 Ottone, temendo che lo spirito rivoluzionario
dilagasse anche in Grecia (Box 1), si avvicin sempre pi alla
Russia e al partito filo-russo. La Gran Bretagna si vide
minacciata e reag con vari pretesti, al rifiuto della Grecia di
sottostare alle richieste, ordin il blocco del Pireo (giugno
luglio 1850). Ci provoc lintervento della Francia e
soprattutto dello zar, che seppe subito approfittarne: rinunci
a una parte del credito nei confronti della Grecia, regol la
questione dellindipendenza della Chiesa greca dal Patriarcato
e quella relativa alla successione di Ottone. In tal modo lo zar
conquist non solo la stima della Grecia, ma di tutto il mondo
ortodosso, nel contempo Ottone recuperava credito presso i
suoi sudditi. A questo punto scoppi la guerra di Crimea e
subito le regioni irredente del nord (Epiro, Macedonia e
Tessaglia) insorsero, ma il governo greco, non ancora pronto
per un intervento, non si mosse. La rivolta fu soffocata, i
rapporti greco-turchi troncati, Francia e Gran Bretagna
occuparono il Pireo, fra maggio e giugno 1854, per sorvegliare
la Grecia che fu dichiarata neutrale e costretta a riprendere i
rapporti diplomatici con la Turchia.
Le due potenze continuarono la loro occupazione oltre la
fine della guerra e rifiutarono la partecipazione della Grecia al
Congresso di Parigi. Finita loccupazione militare, imposero
una commissione di controllo fino al 1859.

70
BOX 1 TOMMASEO NELLE ISOLE IONIE. MARKOS RENIERIS

N. Tommaseo

Le idee rivoluzionarie e costituzionaliste avrebbero potuto, in effetti,


diffondersi in Grecia poich le isole dello Ionio, in particolare Corf nella
quale viveva il grande poeta Dionisios Soloms, offrirono rifugio a vari
patrioti italiani, tra cui i fratelli Bandiera. Il pi famoso, per, di questi
fuggitivi fu Niccol Tommaseo, che giunse a Corf nel 1848, dopo la caduta
della Repubblica veneta, e vi rimase fino al 1854. Qui spos Diamante
Pavello, che gli diede due figli, qui inizi la malattia che lo porter alla cecit.
Tuttavia linteresse di Tommaseo per la Grecia era cominciato molto prima:
gi nel 1836 aveva tentato di trasferirsi a Corf come docente, nel 1840
aveva iniziato a studiare il neogreco, del 1840-41 la sua opera sui canti
popolari toscani, corsi, illirici e greci. I rapporti con la Grecia sono
testimoniati anche dal carteggio scambiato con Emilio Tipaldo, Andreas
Mustoxydis, Gheorgios Tertsetis e con Markos Renieris (1815-1897), greco
nato a Trieste e laureato a Padova. Proprio Renieris, che era anche un
appassionato di letteratura italiana ( sua una traduzione dei Promessi
Sposi, in collaborazione con Efthatios Simos e Panaghiotis Chalikiopulos),
forn a Tommaseo parte del materiale per la sua opera, aiutandolo anche
nella traduzione dei canti popolari greci. Renieris non particolarmente
noto in Grecia anche se ha ricoperto, dopo una brillante carriera come
giudice e docente universitario, la carica di presidente della Banca Nazionale
di Grecia e lincarico di ambasciatore in Turchia. Alla sua morte don allo
stato la sua ricchissima biblioteca privata.

71
BOX 2 LA GUERRA DI CRIMEA
Si svolse tra il 1853 e il 1856 fra la Russia da un lato e lImpero
Ottomano, la Gran Bretagna, la Francia e, in un secondo tempo, il
Piemonte dallaltro. La causa fondamentale del conflitto fu il contrasto
fra le mire dello zar per unespansione politica e territoriale verso sud e la
necessit della Gran Bretagna di salvaguardare il suo predominio nel
Mediterraneo e nellAsia britannica. La Francia di Napoleone III
desiderava recuperare una posizione di potenza europea, compromessa
dagli esiti del Congresso di Vienna, totalmente favorevole allAustria.
Ad accendere il conflitto fu la pretesa dello zar Nicola I di imporre
allImpero Ottomano il protettorato russo su dodici milioni di ortodossi
sudditi dei turchi. Al rifiuto del sultano, appoggiato da Gran Bretagna e
Francia, i russi invasero la Moldavia, la Valacchia e lArmenia turca e
annientarono la flotta ottomana a Sinope. Falliti vari tentativi di
soluzione diplomatica, Gran Bretagna e Francia dichiararono guerra alla
Russia. LAustria rimase in una posizione di neutralit, essendo
preoccupata per una eventuale espansione russa nei Balcani, ma anche
per un eccessivo predominio anglo-francese nel Mediterraneo e nel Mar
Nero. Gli anglo-turco-francesi posero sotto assedio la citt di
Sebastopoli. Loperazione risult lunga e difficile, tanto che, nel 1855, si
dovettero impiegare nuove forze, fra cui 15.000 piemontesi comandati
dal generale La Marmora. Sebastopoli capitol dopo una strenua
resistenza, stremata da unepidemia di colera che cost alle due parti in
conflitto oltre 250.000 morti.
Il Congresso di Parigi del 1856 sanc lindipendenza e lintegrit
dellImpero Ottomano, che, per, si impegnava a riconoscere ai sudditi
cristiani gli stessi diritti dei musulmani. Lo stretto dei Dardanelli fu
chiuso alle navi da guerra, fu proclamata la libert di navigazione sul
Danubio, i principati di Moldavia e Valacchia furono riconosciuti
autonomi, pur sotto lalta sovranit turca e il protettorato delle potenze
europee.

72
CAPITOLO QUARTO
LO SVILUPPO DELLA GRECIA
MODERNA FINO ALLA VITTORIA
DELLA BORGHESIA

Cambiamenti economici e sociali

Dopo la guerra di Crimea linfiltrazione di Inghilterra e


Francia nel vicino Oriente, nei Balcani e in Egitto cre uno
straordinario movimento economico, del quale i greci, presenti
in questi territori con le loro attivit, seppero ampiamente
profittare. Lo sviluppo economico dei greci fu possibile grazie
alla marina mercantile sul Danubio e sul Mediterraneo. I
progressi economici via mare furono dovuti, strano ma vero, ai
tentativi inglesi e francesi di organizzare la Turchia attraverso
due trattati: il Tanzimat (= riforma, riorganizzazione) del
1839 e, soprattutto, lHatti-Ioumayoun (editto che perfezion
la riforma) del 1856, con cui i sudditi cristiani dellImpero
(), ma anche quelli di altre fedi religiose, furono posti,
almeno teoricamente, sullo stesso piano dei musulmani in tutti
i campi della vita civile. Le riforme riguardarono il sistema
giudiziario, i commerci, la tassazione, i diritti civili, il
reclutamento, la scuola. Ancora furono i greci a beneficiare
delle grandi imprese britanniche in Turchia, le quali
costruivano ferrovie e linee telegrafiche, e a partecipare ai loro

73
affari. Cos, dal 1860 si fece sentire in Medio Oriente
linfluenza dei greci, sia come banchieri, sia come soci di
imprese britanniche. Nacquero in questo modo le grandi
famiglie imprenditoriali greche, le quali influirono, nel bene e
nel male, sulle scelte politiche sia della Grecia che della
Turchia. in questo periodo, compreso tra il 1856 e il 1875,
che si osservano i primi veri progressi, lenti ma costanti,
delleconomia anche allinterno del regno greco. Si avvertono
prima di tutto nella marina mercantile e nei commerci in
generale, ma pure nelliniziativa privata dei ricchi proprietari
fondiari, che raddoppiarono la produzione agricola.
Contemporaneamente aument lesportazione di prodotti
agricoli come olio doliva, vino e, soprattutto, luva di Corinto.
Sempre negli stessi anni si verific un notevole aumento della
popolazione Grazie allarrivo di un numero considerevole di
greci provenienti dai Balcani e dalla Turchia. La popolazione
greca entro i confini del regno, che nel 1840 era di 850.246
unit, pass nel 1861 a 1.096.810 abitanti.

Modificazioni economiche e nuovi orientamenti culturali

Un altro fenomeno che si evidenzia nella stessa epoca


lunificazione economica e culturale di tutte le popolazioni di
lingua greca residenti nellarea. La creazione del Regno di
Grecia pareva aver diviso le popolazioni di lingua greca in due
diverse realt geografiche: quella entro i confini del nuovo
stato e quella periferica, costituita dai greci dellImpero
Ottomano e della diaspora. Al momento dellindipendenza, i

74
greci al di fuori dei confini del regno erano pi numerosi e pi
ricchi di quelli allinterno e, di conseguenza, avevano
nelleconomia del vicino oriente e in Russia unimportanza che
il nuovo stato ellenico non poteva loro assicurare.
Costantinopoli manteneva per i greci il suo ruolo di capitale
economica e culturale, sebbene Atene fosse ormai la capitale
politica del Regno di Grecia.
Ma, allinizio della seconda met del XIX secolo, la
situazione cominci a cambiare (Box 1). Si stabil in primo
luogo un pi sereno rapporto col Patriarcato, dopo la
risoluzione del problema dellindipendenza della Chiesa di
Atene e della religione del re e dei suoi successori (Box 2).
In seguito alla guerra di Crimea, inoltre, le relazioni
economiche tra i greci del regno e quelli che vivevano al di
fuori dei confini politici della Grecia si fecero pi serrate e
collaborative, tanto che i greci dellImpero Ottomano
cominciarono a introdurre i loro capitali in Grecia e, di fatto, a
dirigerne leconomia. Poco importa se questo avvenne non
tanto per motivi nazionalistici o sentimentali quanto invece
perch essi cominciavano a sentire la loro posizione allinterno
dei confini turchi sempre pi precaria per motivi politici.
Contemporaneamente allunificazione economica si verific
quella culturale: la creazione di un regno ellenico aveva posto
fine al decentramento e alla dispersione intellettuale
determinati dalla dominazione turca. Atene con la sua
Universit divenne il centro culturale di tutte le popolazioni di
lingua greca e la sua sfera di influenza giunse fino in
Cappadocia. Daltro canto la maggior parte della classe colta

75
greca era costituita da fanarioti, di modo che si aveva
limpressione che Costantinopoli fosse stata trasportata ad
Atene. Sempre negli stessi anni, precisamente nel 1864, le isole
ioniche furono annesse alla Grecia e vi portarono, oltre alla
loro vitalit culturale, anche strutture sociali precise che si
erano formate in condizioni simili a quelle degli stati
occidentali. In questa situazione di unit maturarono le
condizioni per lo sviluppo del movimento liberale e
riformatore che porter ai cambiamenti politici e istituzionali
degli anni successivi.

BOX 1 GLI ORIENTAMENTI CULTURALI DOPO KORAS


La creazione dello stato nazionale e, soprattutto, la politica della
Megali Idea provocarono un allontanamento dalla katharevusa (Koras
venne considerato straniero, occidentale, franco) e un recupero della
classicit attraverso una lingua arcaizzante, purificata, nazionale e
ortodossa, anti-occidentale. Ci non imped che gli intellettuali
fanarioti e della scuola di Atene imitassero le tendenze occidentali,
neoclassiche prima, romantiche poi.
Il problema nazionale, per, comportava anche quello della
continuit della tradizione popolare, che pareva abbandonata dal regno
ellenico. Essa, tuttavia, assieme alla lingua demotica, rimaneva viva nelle
isole ionie, dove fu attivo Dionisios Soloms (1798-1857), poeta
nazionale greco e autore dei versi dellattuale inno nazionale. Soloms
nella sua pur frammentaria opera, rappresent una nuova presa di
coscienza delle popolazioni greche e le invit a imparare a considerare
nazionale tutto ci che vero. Tutta una serie di pensatori e
soprattutto di poeti, che usavano il demotico, si sforzarono di
trasportare linsegnamento della tradizione e di Soloms dalla poesia
pura alla concretezza della vita sociale e della storia.
Lunione delle isole ionie alla Grecia contribu alla diffusione di

76
queste idee. Allinterno della stessa Scuola di Atene si svilupp una
corrente realista che usava una lingua purificata, ma non arcaizzante. Le
opere degli appartenenti a questa corrente erano tutte ispirate alla lotta
per lindipendenza e, assieme agli storici e ai cronisti di tale lotta, fecero
nascere nei greci una coscienza storica che si svilupper meglio in
seguito. Tale coscienza fu resa ancor pi acuta dalla reazione contro le
teorie di J. Fallmerayer che contestava la continuit dellellenismo e
negava ai greci ogni relazione con la classicit.
La reazione pi importante e cospicua fu rappresentata da
Konstantinos Paparrigpulos (1815-1891), professore di storia
alluniversit di Atene dal 1851, il quale pubblic tra il 1860 e il 1872
unopera complessa, in sette volumi, dal titolo Storia della nazione
greca dai tempi pi antichi fino ai tempi moderni, nella quale lautore
cerc di rintracciare lunit dellellenismo attraverso i secoli. Fu unopera
unilaterale, ma rappresent anche una reazione contro il culto esclusivo
dellantichit, mostrando gli aspetti positivi dellellenismo lungo ogni
periodo della storia relativa alla penisola greca e ai suoi territori insulari e
limitrofi.
Lopera di Paparrigpulos fece sviluppare anche lo studio della vita
contemporanea del popolo, dei suoi costumi e della sua letteratura. Ci
condusse allopera di Nikolaos Politis Studio sulla vita dei greci
moderni (1871), che fond in Grecia la laografia o scienza del
folklore. Politis scrisse: Allidea del ritorno al passato si oppone oramai
la scoperta del passato nel presente.

77
BOX 2 CHIESA E STATO IN GRECIA
Vale la pena di sottolineare il profondo legame esistente fra Chiesa
ortodossa e Stato in Grecia. Alla Chiesa riconosciuta, infatti, la
fondamentale importanza nella conservazione e difesa dellidentit
greca. Lortodossia vissuta come unespressione della cultura greca,
un elemento fondamentale dellidentit profonda della nazione e
costituisce il legame con il passato, antico, bizantino o moderno. I greci,
indipendentemente dalla loro fede, conservano sempre vivo il loro
legame con lortodossia. Ancor oggi le pi alte cariche dello stato fanno
il loro giuramento nelle mani dellArcivescovo di Atene.

Il movimento liberale. La caduta di Ottone

Il movimento liberale, legato allascesa della borghesia, si


fece sentire con sempre maggiore forza dentro e fuori del
regno. Allinterno dellImpero Ottomano la borghesia ottenne
una serie di riforme che le diedero una maggiore autonomia
amministrativa anche rispetto allautorit religiosa,
partecipando a decisioni di solito riservate al solo Sinodo. In
Grecia, finita loccupazione anglo-francese, lopposizione alla
dinastia regnante si fece sempre pi forte, mentre i ministeri di
corte abbandonavano nei fatti la Costituzione. Intanto si
presentava sulla scena politica una nuova generazione,
capeggiata dai giovani universitari, i quali, come rimedio alla
corruzione generale, proponevano il parlamentarismo
occidentale. Questa nuova generazione entr in Parlamento
dopo le elezioni del 1859 con Epaminondas Delighiorghis,
provocando spaccature allinterno dei conservatori, i quali

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persero la maggioranza alla Camera. Il re volle mantenere lo
stesso governo, ma una serie di complotti (un attentato alla
regina e fatti sanguinosi fra il 1860 e il 1862) indussero Ottone
a cercare una conciliazione, mentre lopposizione si un
attorno a Kostantinos Kanaris, eroe dellindipendenza (Box 1).
Seguirono scontri, rivolte, tentativi di vera e propria
rivoluzione. Il governo si rifugi dietro alla Megali Idea, ma gli
avversari la sfruttarono anche meglio, legando la questione
nazionale al liberalismo italiano e a Garibaldi. Approfittando
della situazione lInghilterra si mise a capo del movimento
antiottoniano, date le simpatie decisamente filozariste del re.
Seguirono rivolte di guarnigioni militari in Acarnania, a
Patrasso, a Corinto e soprattutto ad Atene.
Ottone, destituito, lasci la Grecia nellottobre 1862 e, un
anno dopo, al suo posto fu nominato Giorgio Glcksburg di
Danimarca, che prese il nome di Giorgio I, re dei Greci.
LAssemblea Costituente che ne segu fu formata in gran parte
da elementi dellalta finanza e dei proprietari terrieri, ma vide
anche la presenza di radicali, appoggiati dai deputati
dellEptaneso. Ne usc una costituzione con un carattere
manifestamente democratico (ottobre 1864): le prerogative
della corona erano limitate, il potere legislativo andava a una
sola Camera eletta a suffragio universale (escluse, ovviamente,
le donne), il potere esecutivo spettava al re che lo esercitava
attraverso i suoi ministri responsabili, la libert di stampa era
garantita. A queste aperture democratiche si aggiunse nel
1875, per merito di Charilaos Trikupis (Box 2), la legge che
obbligava il re a nominare ministri solo coloro che potevano

79
contare su una maggioranza dichiarata ( =
dedilomni) della Camera. Linsediamento della nuova
monarchia e la situazione nei Balcani e in Italia, che favoriva lo
Zar e la Francia, indussero la Gran Bretagna a cedere
lEptaneso alla Grecia, in modo da consolidare la propria
influenza in questa parte dEuropa. Era il 29 marzo 1864.

BOX 1 KONSTANTINOS KANARIS (1790-1877)

Si distinse per le sue qualit di ammiraglio durante la guerra


dindipendenza, particolarmente a Tenedo, dove nel 1822 distrusse la
flotta ammiraglia turca. Abile politico, fu per varie volte ministro della
marina e premier nel 1848-49. Come gi riportato, fu protagonista nel
1862 della rivolta che port alla destituzione di Ottone e alla sua
sostituzione con Giorgio I. Durante il regno di questultimo fu due volte
primo ministro, nel 1864-65 e nel 1877, anno in cui mor.

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BOX 2 CHARILAOS TRIKUPIS

Nacque a Nafplio nel 1832. Il padre Spyridon fu storico della guerra


dindipendenza e ambasciatore a Londra, dove soggiorn con il figlio per
14 anni. Charilaos partecip nel 1864 ai lavori dellassemblea costituente
come rappresentante della comunit greca di Londra. Venne eletto
deputato nella circoscrizione di Missolungi e fu ministro degli esteri
durante il terzo governo Kumunduros. Con questo incarico condusse le
trattative che portarono al patto di alleanza con la Serbia, primo
importantissimo accordo della Grecia con uno stato balcanico. Nel luglio
1874 con un articolo pubblicato anonimo sul giornale Kier, Trikupis
inizi il suo attacco al re Giorgio I per la sua abitudine di dare lincarico di
formare un nuovo governo a rappresentanti della minoranza, con la
conseguenza che i vari governi avevano vita breve. A seguito di questo
articolo Trikupis fu anche arrestato, ma alla fine il re dovette accettare la
richiesta di nominare capi di governo soltanto parlamentari che potessero
contare su una maggioranza dichiarata (= ). Dal 1882 Trikupis
pot contare su una chiara maggioranza, anche se non stabile, come
dimostrano i vari governi di Thedoros Dilighianns che, alternandosi con
quelli di Trikupis, ne smantellavano programmaticamente le iniziative.
Nonostante ci realizz ingenti opere pubbliche (il prosciugamento del
lago di Kopada, il canale di Corinto, la rete ferroviaria), riuscendo a
reperire capitali allestero e tra i greci della diaspora.
Tuttavia tutte le sue iniziative, comprese quelle di ammodernamento
dellapparato statale e militare, provocarono un aumento abnorme del
debito verso lestero. La conseguente politica di austerit gli cost la
perdita delle elezioni del 1895. Partito in volontario esilio, mor a Cannes
nello stesso anno.

81
BOX 3 LE CASE REALI E I RE DI GRECIA
Casa di Wittelsbach (Baviera)
Ad essa apparteneva il primo re di Grecia, Ottone, secondogenito
del re di Baviera, Ludwig I. Nato nel 1816 a Salisburgo, sal al trono nel
1833, inizialmente coadiuvato da un consiglio di Reggenza guidato da
Joseph von Armansperg. Pur tra difficolt e rivolte il suo regno dur
fino al 1862, anno in cui fu dichiarato deposto. Spos Amalia di
Oldenburg (1818-1875), dalla quale non ebbe figli e che fu oggetto di
un attentato, non riuscito, nel 1861.

Casa di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glcksburg (Danimarca)


Il primo re di questo casato fu Giorgio I, che regn dal 1863 al 1913.
Figlio secondogenito di re Cristiano IX di Danimarca, era nato nel 1845
a Copenhagen. Sua sorella Alessandra spos Edoardo VII dInghilterra.
Giorgio sal al trono di Grecia non ancora diciottenne, dopo aver
prestato servizio nella marina militare danese. Nel 1867 si spos con
Olga Kostantinova, cugina dello zar di Russia. La politica dei matrimoni
era sempre stata una delle caratteristiche dei Glcksburg, cosicch essi
avevano legami con quasi tutte le corone dEuropa. Giorgio I e Olga
ebbero otto figli: Costantino (1868-1923), che successe al padre sul
trono di Grecia, Giorgio (1869-1957, alto commissario a Creta fra il
1898 e il 1906, anno in cui dovette lasciare lisola e lincarico a seguito
della rivolta organizzata da Venizelos), Alessandra, Nicola, Maria,
Andrea (1882-1944, spos Alice di Battenberg, da cui ebbe quattro figlie
femmine e un maschio, Filippo di Edimburgo, nato nel 1921 e sposo di
Elisabetta II dInghilterra) e Cristoforo.
A Giorgio I successe, dunque, Costantino I (sposo di Sofia di
Prussia), il cui regno fu assai tormentato: rimase sul trono, infatti, dal
1913 al 1917. Il suo regno fu interrotto a causa dei dissidi con Venizelos,
che portarono alla Separazione Nazionale: nel periodo fra il 1917 e il
1920 fu sostituito dal figlio secondogenito Alessandro. Tornato sul
trono, vi rimase fino al 1922, quando dovette dare le dimissioni a causa

82
della Grande Catastrofe contro i turchi. In quellanno sal al trono
Giorgio II, figlio primogenito di Costantino I, e regn fino al 1923, anno
in cui fu instaurata la prima repubblica greca. Giorgio II riprese il suo
regno nel 1935 e lo mantenne fino al 1947, anche se fra il 1941 e il 1947
fu costretto allesilio a causa delle vicende belliche.
Gli successe il fratello Paolo, che rimase sul trono fino al 1964, anno
della sua morte. Il figlio secondogenito Costantino II prese il suo posto e
regn fino al 1973, ma nel periodo dei colonnelli (1967-1973) visse a
Roma, dove si era rifugiato a seguito del fallito tentativo di
controgolpe a danno dei colonnelli stessi. A conferma del permanere
della politica dei matrimoni di casa Glcksburg da ricordare che la
sorella di Costantino II, Sofia, lattuale regina di Spagna, essendo
moglie di Juan Carlos di Borbone. Lo stesso Costantino II sposo di
Anna Maria di Danimarca, dalla quale ha avuto cinque figli.
La monarchia fu definitivamente abolita in Grecia con il referendum
del dicembre 1974.

Lo sviluppo economico con Trikupis. La vittoria della


borghesia

Il periodo successivo alla promulgazione della Costituzione,


e in particolare nel ventennio fra il 1875 e il 1895, fu
caratterizzato da un grande sforzo per modernizzare le
strutture economiche e amministrative. Domina leccezionale
personalit di Charilaos Trikupis, che, a parte qualche breve
interruzione, fu al potere per ventanni. Laspetto pi
impressionante della sua attivit fu un programma
ambiziosissimo di lavori pubblici: il chilometraggio delle strade
tra il 1863 e il 1909 fu decuplicato, si gettarono le basi per la
costruzione di una rete ferroviaria, si costru una serie di porti

83
per navi di grosso tonnellaggio, si realizz il Canale di Corinto
(1893) (Box 1) e si svolsero ad Atene le prime Olimpiadi
moderne (1896) (Box 2). Queste ultime, in particolare,
servirono a diffondere in campo internazionale limmagine di
una Grecia efficiente e moderna, pur restando fedele alle
tradizioni del pi antico passato. Furono completamente
riorganizzate sia lamministrazione civile che lesercito e la
marina. Subito si sentirono i risultati benefici di questa
modernizzazione nel campo mercantile, bancario e industriale.
La Grecia, tuttavia, restava ben lontana dallessere un paese
industrializzato: il progresso si avvert essenzialmente nei
settori finanziario e commerciale. Il proletariato urbano era
ancora allo stato embrionale (alla fine del secolo i lavoratori
dellindustria raggiungevano le 20.000 unit) e, nonostante la
nascita di un movimento sindacale intorno al 1880 e la
proclamazione di vari scioperi, restava troppo debole, mentre i
sindacati erano troppo piccoli e dispersi nel paese per potersi
far valere a livello centrale. La classe che si emancip
maggiormente fu la piccola borghesia: la popolazione urbana
pass dall8% nel 1853 al 28% nel 1879. Si stava formando una
nuova classe di cittadini, la media borghesia, che porter alle
modificazioni della struttura sociale di fine secolo.
Fu proprio il ceto medio che serv come base naturale per lo
sviluppo delle forze liberali, di cui Trikupis fu forse il massimo
rappresentante. Il movimento liberale ebbe anche lappoggio
della nascente borghesia industriale e del mondo finanziario,
mentre il conservatorismo restava ancora appannaggio della
vecchia classe dirigente dei proprietari fondiari. Questi ultimi

84
soprattutto nelle province annesse dal 1884 (Tessaglia ed
Epiro), dove essi si sostituirono ai signori feudali turchi e si
trovarono a possedere ben il 75% delle terre coltivate si
opponevano ad ogni cambiamento e temevano fortemente una
riforma agraria che ridistribuisse le terre. Daltro canto i
contadini senza terra erano culturalmente arretrati e incapaci
di organizzarsi. Soltanto alla fine del secolo lesigenza di una
riforma agraria fu veramente sentita ed affrontata come un
problema politico nazionale. Di fronte allopposizione dei
latifondisti Trikupis esit, commettendo un grave errore. Ma
lo scacco pi netto per lui fu proprio la sua politica finanziaria.
I grandi lavori pubblici, ovviamente, implicarono un notevole
aumento delle spese dello stato, che non furono coperte con
una adeguata riforma fiscale. Le imposte erano per la maggior
parte indirette e non avevano nulla di egualitario, ad esclusione
di una tassa elettorale, retaggio del sistema feudale turco. Non
esistevano imposte fondiarie n sui redditi. Trikupis fu
costretto a ricorrere ancora ai prestiti stranieri e a quelli di
privati. La parte pi cospicua dei creditori privati era costituita
di solito da greci residenti allestero.
Si arriv al punto che i rimborsi del debito estero
assorbivano pi del 40% delle entrate del governo. I privati, dal
canto loro, esigevano il pagamento puntuale dei loro crediti.
Fu cos che proprio quella borghesia, che aveva avuto e avrebbe
ancora potuto avere i maggiori vantaggi dal governo Trikupis,
fu la concausa del suo affossamento. Nel 1893 Trikupis fu
costretto a dichiarare il paese in fallimento. Due anni dopo
perdette il potere. Di fronte alla sconfitta della loro guida le

85
classi sociali che lo avevano sostenuto, ripiegarono, almeno
momentaneamente, sul conservatorismo.
I problemi sociali, per, non furono risolti e lo sviluppo
economico ottenuto coi governi Trikupis si arrest. Di fronte
al malcontento generale ritornarono in auge le posizioni
filonazionalistiche della Megali Idea.

BOX 1 IL CANALE DI CORINTO


Costitu uno dei pi gravosi impegni finanziari di Trikupis che con
questopera mirava a dare impulso allattivit del Pireo e ai traffici tra lo
Ionio e lEgeo (e viceversa) poich le imbarcazioni che seguivano questa
rotta potevano evitare il periplo del Peloponneso, risparmiando cirsa
400 km. di percorso. I finanziamenti giunsero grazie allabilit di
Markos Renieris (v. Box), allora presidente della Banca Nazionale di
Grecia, che riusc a ottenere prestiti cospicui da importanti banche
estere. La realizzazione del canale dur dal 1881 al 1893, la sua
lunghezza di 6345 metri, ma la sua larghezza non consente oggi il
transito delle grandi navi transoceaniche, per cui il canale viene usato da
imbarcazioni da diporto o di piccola e media stazza o per uso turistico-
culturale.

BOX 2 LE OLIMPIADI MODERNE


Esse furono realizzate soprattutto grazie agli sforzi diplomatici e alle
risorse finanziarie, profuse nei molti viaggi compiuti per contattare e
convincere i vari paesi europei, del barone Pierre de Coubertin. Egli
riusc a coinvolgere un numero sufficiente di nazioni e di organizzazioni
sportive negli anni fra il 1892 e il 1896. Il suo sogno era quello di poterle
realizzare ad Olimpia, che a quellepoca era un piccolo villaggio, inadatto
allorganizzazione di una manifestazione gi allora molto complessa. Le
Olimpiadi si tennero perci ad Atene, dove si poterono costruire le

86
strutture idonee (uno stadio sullesatto modello di Olimpia) grazie ai
mezzi messi a disposizione dal banchiere Averof. Parteciparono 13
nazioni per un totale di 300 atleti. Si contarono circa 5000 spettatori,
unaffluenza enorme per quellepoca. La gara che provoc le emozioni
maggiori fu la maratona, che si svolse sul percorso originale e vide
vincitore un greco, Spyridon Luis, pastore dellAttica che gareggi
indossando la divisa della fanteria greca. Fu un vero trionfo nazionale.

Il problema delle terre irredente e la questione doriente

Dalla fine della guerra di Crimea i Balcani divennero teatro


di grandi scontri e di conseguenti grandi cambiamenti: Serbia e
Montenegro ottennero una larga autonomia, i Principati
danubiani si unirono in un unico stato, mentre i Bulgari
ponevano con forza la questione della propria indipendenza. Il
problema non era solo politico, ma anche religioso: i Principati
chiedevano una Chiesa indipendente da Costantinopoli, ma il
Patriarcato, che l possedeva terre immense, non voleva cedere.
In Bulgaria esisteva gi una Chiesa nazionale, riconosciuta dal
Patriarcato, ma il disaccordo riguardava i confini meridionali
di tale Chiesa nazionale, che andavano ad interessare
lintricatissima questione della Macedonia, rivendicata anche
dai Greci e, in seguito, pure dai Serbi. Il giovane Trikupis,
allora ministro degli esteri, aveva capito che, per venire a capo
del problema dei confini settentrionali e di Creta, avrebbe
dovuto cercare accordi con tutti i soggetti interessati e per
questo aveva intavolato trattative con lEgitto, con i rumeni e
con i montenegrini, mentre con la Serbia aveva siglato il

87
trattato di Vslau (1867), in cui si affermava che loriente
cristiano apparteneva solo a se stesso. Nello stesso periodo
scoppi una rivolta a Creta, che diede loccasione al re di
interrompere ogni iniziativa diplomatica e di sciogliere il
governo, per sostituirlo con uno pi gradito alle potenze
protettrici. Segu una Conferenza di Parigi (1869) cui la Grecia
non fu neanche ammessa. Larea balcanica, per, non poteva
rimanere tranquilla, per cui tutti i problemi di indipendenza
politica e religiosa tornarono a esplodere, originando la guerra
russo-turca del 1877.
Allinizio la Grecia non ne approfitt e rifiut le aperture
della Serbia, su pressione inglese. Lopinione pubblica e le
societ patriottiche non condividevano latteggiamento
inattivo voluto dal re e prepararono una rivolta in Epiro e in
Tessaglia. A questo punto il governo fu costretto ad
intervenire e invi lesercito in Tessaglia (febbraio 1878), ma
era troppo tardi. La Russia aveva gi firmato in gennaio un
armistizio con la Turchia e questa poteva inviare tutte le sue
truppe contro i greci, i quali dovettero ritirarsi. Russia e
Turchia firmarono il preliminare di Santo Stefano con cui si
ingrandivano Serbia e Montenegro, che divennero Stati
indipendenti, cos come la Romania. Si creava anche un
Principato bulgaro autonomo. Le potenze occidentali si
opposero e la Russia fu costretta ad accettare la convocazione
del Congresso di Berlino (giugno luglio 1878). La Grecia, solo
grazie agli interventi delle potenze protettrici, riusc a ottenere
la Tessaglia. Lisola di Cipro pass agli inglesi. Serbia e
Montenegro videro ridimensionati i loro ingrandimenti

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territoriali, il nuovo principato bulgaro occupava il territorio a
nord della catena dei Balcani, mentre la parte meridionale fino
a Adrianopoli e Serres, col nome di Rumelia orientale, tornava
sotto il dominio turco, anche se con un governatore cristiano.
Seguirono un accordo e una convenzione di Costantinopoli
(1881) tra Turchia e Grecia, in cui a questultima veniva
riconosciuto, oltre alla Tessaglia, anche il distretto di Arta. La
grande novit di questo momento storico fu lentrata in scena
di un nuovo soggetto politico, molto forte e determinato a
influire sempre di pi in oriente: la Germania di Bismarck. Il
Drang nach Osten (spinta a oriente) della Prussia preoccup
subito la Gran Bretagna, che cominci a interessarsi di pi del
problema slavo e greco. Il punto cruciale restava la Macedonia,
dove erano presenti popolazioni diverse che stavano per
scontrarsi tra loro. La crisi scoppi nel 1885 con lannessione
della Rumelia da parte della Bulgaria. Gli interessi opposti
delle potenze occidentali bloccarono il conflitto ufficiale,
che, per, continu sotto la forma di una propaganda
promossa dalle opposte Chiese, il Patriarcato da una parte,
lEsarcato con le scuole di ogni etna, che si stavano formando,
dallaltra. Agivano febbrilmente, poi, le associazioni
patriottiche. Nel 1895 a Sofia un Comitato superiore,
organo della politica nazionale bulgara, lavorava per
lannessione di tutta la Rumelia. Furono organizzate bande
armate (komitadjis) bulgare e greche che si scontrarono
ferocemente provocando sanguinose rappresaglie da parte dei
turchi. Nel 1904 un corpo di polizia internazionale si install
nella Rumelia orientale per lintervento delle potenze,

89
specialmente Russia e Austria, ma la lotta tra bande continu.
Il problema cretese, tuttaltro che risolto, era tenuto in vita, per
non dire in ebollizione, dalle societ segrete patriottiche. Nel
1897 il governo Delighiannis invi delle truppe nellisola e
contemporaneamente si sollevarono Epiro e Macedonia. La
Turchia, le cui truppe erano organizzate da ufficiali tedeschi,
dichiar guerra e in breve disperse le truppe greche comandate
dal principe Costantino. Ancora una volta le potenze
protessero la Grecia che, nonostante la sconfitta, mantenne la
Tessaglia e ottenne che Creta, pur restando di dominio turco,
avesse un governo nazionale sotto lAlto Commissariato del
Principe Giorgio di Creta (1898).

La rivolta del 1909

I continui fallimenti in politica estera e le difficolt interne


palesarono la necessit di un cambiamento profondo. La corte
reale era considerata la principale responsabile delle disgrazie della
nazione. A ci si aggiunse nel 1905 la rivolta di Creta, organizzata
da Elefterios Venizelos, ministro della Giustizia e degli Affari
esteri del governo autonomo, contro il principe Giorgio, che fu
allontanato e sostituito da Alxandros Zamis. Il movimento dei
Giovani turchi (Box 1) riport nuove vittorie e Ferdinando di
Bulgaria si proclam Zar dei Bulgari nel 1908, provocando
lagitazione dei greci di Macedonia e di Tracia. A Creta, intanto,
si proclam lannessione dellisola alla Grecia: lintervento delle
potenze scongiur una nuova guerra, ma linazione del re
accrebbe il malcontento e lostilit nei confronti della corona. Nel

90
maggio 1909 si form una lega militare che esigeva la
riorganizzazione dellesercito e della marina e lallontanamento
dei principi da ogni comando militare, nonch la riforma e il
risanamento della vita politica. Di fronte al rifiuto del re e dei
politici, la lega attu un colpo di stato in agosto obbligando il
ministro Kiriakulis Mavromichalis e il re a cedere alle sue
richieste. Contemporaneamente venne chiamato in Grecia
Venizelos (Box 2). Ci signific lentrata di questo grande statista
sulla scena politica principale della Grecia e rappresent linizio di
un nuovo periodo storico.

BOX 1 I GIOVANI TURCHI E LA GUERRA CONTRO LITALIA


(1911-1912)
Il movimento dei Giovani turchi sorse nel 1868 con lo scopo di
modernizzare e liberalizzare lo stato ottomano. Esso concorse ai movimenti
che portarono alla proclamazione della costituzione del 1876, di stampo
liberale, rimasta in vigore soltanto per due anni. Nel 1894 i suoi aderenti,
organizzati in un Comitato Unione e progresso e preoccupati che
lavvicinamento tra Russia e Gran Bretagna portasse a un nuovo
smembramento dellimpero, attuarono nel 1908 una rivolta militare, che
port al ripristino della vecchia costituzione e alla caduta del sultano, cui
subentr Maometto V (1909). Da quel momento essi determinarono la
politica turca e impressero alla politica estera unimpronta nazionalista, che
si evidenzi con la guerra contro lItalia (Libia e Dodecaneso, 1911-12) e
con la prima guerra balcanica (1912). La linea di condotta del movimento,
ormai divenuto partito, fu molto aspra e repressiva nei confronti delle
minoranze balcaniche, armene e arabe. Con questa logica di nazionalismo
esasperato la Turchia partecip alla prima guerra mondiale. La sua disfatta
provoc la dissoluzione del partito e lentrata in scena di Mustaf Keml.

91
BOX 2 ELEFTERIOS VENIZELOS

Nacque a Creta nel 1864 e comp gli studi di giurisprudenza. Si sent


subito attratto dalla vita politica della sua isola, che era ancora sotto il
dominio ottomano, dedicando la sua attivit a favore dellenosi, unione,
col Regno di Grecia. Ottenuta lautonomia dellisola per effetto della
guerra greco-turca del 1897, Venizelos contribu alla stesura della
costituzione e fece parte dellassemblea governativa. Entr ben presto in
contrasto con il principe Giorgio, alto commissario dellisola, tanto da
organizzare una rivolta contro di lui nel 1905. Il principe fu sostituito e
nel 1908 Creta ottenne lunione con la Grecia. Il colpo di stato militare di
Gud signific anche lentrata sulla scena politica greca (non pi solo
cretese) di Venizelos, protagonista della vita politica greca dellinizio del
900. Sul versante interno la sua azione fu rivolta alla modernizzazione
dello stato greco, affinch divenisse un vero stato di diritto sul modello
occidentale. In questo campo si mosse abilmente e con estrema prudenza
in quanto il paese stava s radicalmente cambiando sia economicamente
che socialmente e culturalmente, ma nel contempo rimanevano forti
alcune vecchie famiglie di potentati che avevano determinato la politica
precedente e tendevano a bloccare ogni iniziativa di cambiamento.
In politica estera tese ad ampliare i confini della Grecia secondo le
linee della Megali Idea, ma cerc sempre di non scontrarsi direttamente

92
con gli interessi degli alleati maggiori, soprattutto della Gran Bretagna,
del cui appoggio, anche finanziario, la Grecia non poteva fare a meno.
Non per nulla Alberto Savinio (Atene 1891-Roma 1952) lo
definisce lastuto cretese nellomonimo ironico racconto in Narrate,
uomini, la vostra storia, scritto nel 1942.

93
CAPITOLO QUINTO
DAL PRIMO GOVERNO VENIZELOS
ALLA PRIMA REPUBBLICA

La creazione dello Stato borghese

La chiamata ad Atene di un uomo politico come Venizelos


era la conseguenza di tutta una serie di situazioni economiche
e sociali che creavano uno stato di costante malcontento. La
rivolta militare del 1909 non aveva un contenuto ideologico e
politico chiaro e preciso. Gli ufficiali che la sostennero
volevano semplicemente vedere soddisfatte le loro aspirazioni,
irrevocabilmente condannate dallincompetenza e dallegoi-
smo delloligarchia dominante. Tuttavia lultimatum del
colonnello Nikolaos Zorbas ebbe delle conseguenze che
oltrepassarono di molto le sue intenzioni. La stragrande
maggioranza delle classi medie sostenne la rivolta con la
speranza di vedere velocemente cambiare il sistema di
tassazione e di sviluppo. I militari scoprirono di essere lunica
forza organizzata del Paese. Quando posero le loro richieste il
re non intervenne, lasciando loligarchia dei clan priva di
autorit. Questo gruppo di potentati delle grandi famiglie
aveva determinato la politica greca senza incontrare una reale
opposizione. Il malcontento era generalizzato, ma non riusciva
ad organizzarsi, anche perch il sistema feudale ancora vigente

95
impediva che si formassero chiare divergenze e contrapposi-
zioni di interesse fra le varie classi sociali. Anche i movimenti
liberali borghesi si vedevano ben presto inquadrati da
rappresentanti delle vecchie caste e perdevano la loro identit e
omogeneit ideologica. Nel 1909, per, la realt era
radicalmente cambiata: le classi medie si erano rafforzate grazie
soprattutto alla marina mercantile, che pass, fra il 1875 e il
1915, da 8241 a 893.650 tonnellate, la rivoluzione dei Giovani
turchi, che aveva rovesciato il Sultano, aveva anche ravvivato le
speranze dei radicali, il sistema di tassazione per le classi medie
e per i contadini era divenuto insopportabile. Il 14 settembre
1909 una enorme protesta, cui parteciparono circa 50.000
persone (Atene allora contava 200.000 abitanti), infiamm la
capitale. I manifestanti chiedevano con forza la riforma delle
imposte, il miglioramento dellamministrazione in modo che
diventasse un vero servizio pubblico, labolizione del sistema
secondo cui erano assunti negli uffici pubblici gli aderenti al
partito di governo, il miglioramento delle condizioni dei
lavoratori e la proibizione dellusura, che doveva essere
considerata come un vero e proprio crimine. Tutto ci andava,
come detto, ben oltre le intenzioni dei militari, i quali si
trovarono di fronte a rivolte contadine che ponevano ancora il
problema della distribuzione delle terre. Questa lintricata e
grave situazione che Elefterios Venizelos dovette affrontare e
risolvere quando, nel 1910, vinse le elezioni con una
schiacciante maggioranza. Egli aveva intenzione di organizzare
uno stato moderno secondo il modello occidentale, ma doveva

96
contemporaneamente dar prova di estrema moderazione, pena
il fallimento del suo governo.
Cominci con la convocazione di una Assemblea per la
revisione della Costituzione del 1864. La nuova carta venne
approvata nel 1911: essa garantiva meglio le libert individuali
e sottraeva i funzionari pubblici al condizionamento dei partiti
politici. Questa costituzione, unita ai decreti applicativi e alle
numerose leggi che seguirono, pose le basi per un reale Stato di
diritto, fino ad allora sconosciuto ai greci. Furono riorganizzati
tutti i servizi dello stato, lesercito fu affidato a una missione
francese, la marina a una inglese. Si riformarono la giustizia e
leducazione pubblica, si vararono efficaci misure per
leconomia nazionale e per lagricoltura, creando scuole e
diversi organismi tecnici per lagricoltura stessa. Oltre a ci la
borghesia, ora al potere, tent per la prima volta un riforma
sociale: si introdusse unimposta sul reddito globale, si
promulg una serie di leggi a favore dei coltivatori, si soppresse
lo statuto agrario medievale di Corf, si crearono delle
cooperative agricole, agevolate da prestiti della Banca
Nazionale (1914), si modific lart. 17 della vecchia
costituzione sullinviolabilit della propriet privata, in modo
che, per fini sociali e contro adeguato indennizzo, lesproprio
dei latifondi fosse possibile. In pratica si voleva risolvere il
problema dei senza terra, ma lapplicazione di questa norma fu
rimandata. Nel contempo cominci a farsi sentire sulla scena
politica anche il movimento operaio, gi ben organizzato a
Salonicco in una Federazione socialista. Nel 1910 furono creati
dei Centri operai ad Atene e al Pireo; nello stesso anno fu

97
votata la legge 281 che proibiva la partecipazione dei padroni
alle organizzazioni operaie, gettando cos le basi del
sindacalismo greco. Negli stessi anni cominciava a porsi anche
in Grecia la questione femminile, sostenuta dallazione e dal
pensiero di Kalliroi Parren (Box 1). Questa velocissima
evoluzione dovette essere rallentata, quasi sospesa, a causa delle
guerre che seguirono.

BOX 1 KALLIROI PARREN

Fu la principale sostenitrice della questione femminile tra la fine


del XIX e linizio del XX secolo in una Grecia ancora incerta fra
loccidentalizzare la propria cultura e laffermare la fondamentale grecit
dei propri usi e costumi. In quegli anni il Paese era pervaso
dallirredentismo della Megali Idea, ma era anche travolto
dallannessione della Rumelia orientale da parte della Bulgaria (1885),
con il conseguente trasferimento di migliaia di persone, vessate dagli atti
di terrorismo e dai tentativi di bulgarizzazione nei confronti della
popolazione greca di Macedonia e Tracia. In questo contesto storico e
sociale le donne, viste come depositarie e perpetuatrici delle tradizioni

98
elleniche, potevano giocare un ruolo fondamentale sia per il
mantenimento della grecit delle popolazioni poste ai margini del regno,
sia per la presa di coscienza del significato di tale grecit. Le donne, nella
loro qualit di madri e di insegnanti, potevano dare vita e sostanza a un
processo di costruzione dellidentit nazionale in quelle zone di confine.
Le discussioni tra intellettuali definivano messianico tale ruolo
femminile. Kalliroi Sigan Parren (1859-1940), nata a Platania, in
provincia di Rethymon a Creta, divenne la prima donna giornalista e
editrice di successo con Il giornale delle donne, che usc per ben
trentanni, dal 1887 al 1917. In quegli anni cominciavano a organizzarsi
varie associazioni femminili che si occupavano di problemi concreti
presenti nella societ greca come, ad esempio, quello di inviare giovani
insegnanti alle scuole greche dei territori non ancora annessi al Regno di
Grecia, in terre molto difficili e con rischio reale per la propria
incolumit. Ma donne pronte e capaci di affrontare un simile incarico e
tali pericoli non potevano essere relegate al ruolo tradizionale di madri e
maestre, avevano diritto a riconoscimenti sociali e economici ben
diversi. Occorreva soprattutto che le donne potessero accedere ai centri
di cultura e istruzione esattamente come gli uomini. Con il suo giornale,
la Parren, che era stata insegnante a Odessa e a Adrianopoli, mobilit le
donne per dare aiuto e supporto a istituzioni filantropiche fondate da lei
o dalle sue collaboratrici. Nel 1911 fond il Liceo delle donne greche
per la difesa e promozione delle danze popolari e tradizionali.
Listituzione ancora in vita. Nelle conferenze internazionali (Parigi
1880, Chicago 1893, e altre) la Parren rappresent la Grecia. In seguito
decise di dare alle sue idee per i diritti delle donne una forma narrativa.
Desiderava una armonizzazione tra la donna messianica, che la societ
greca vagheggiava, e la donna nuova che tentava di affermarsi in quella
stessa societ. Per questo scrisse, tra il 1900 e il 1917, due trilogie di
romanzi e un dramma. Queste opere, altri brevi racconti e opere di
storia furono pubblicate a puntate sul Giornale delle donne.

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BOX 2 ETNIE IN GRECIA
I Kutzovlachi
Greci, abitanti delle montagne balcaniche, praticavano una
pastorizia seminomade. A una parte di loro stata data la nazionalit
greca con entusiasmo. Alcuni kutzovlachi erano emigrati allestero, dove
si erano arricchiti, e allo scoppio della rivoluzione e nei primi anni del
regno si erano distinti per finanziamenti alla causa greca e alle prime
opere pubbliche importanti. Le annessioni di Tessaglia, Epiro e
Macedonia fecero aumentare di molto la loro presenza e influenza in
Grecia. Ora i kutzovlachi sono in una situazione delicata poich da un
lato il passaggio da una vita seminomade a una stanziale rischia di far
perdere la loro specificit culturale, dallaltro sia la Romania sia la
Grecia, almeno finora, non si scostano da una politica di
omogeneizzazione culturale delle minoranze.

Gli Arvaniti
Si tratta di popolazioni greche che parlano un dialetto simile
allalbanese, ma che oggi si esprimono anche in greco. Molti vivevano
nelle isole di Spetses e di Idra, che hanno avuto un ruolo fondamentale
nella guerra dindipendenza grazie alla loro flotta semi-commerciale e
semi-pirata. Pure in Attica si trovavano albanofoni, che furono
considerati anchessi appartenenti allethnos greco grazie alla loro
partecipazione alla guerra dindipendenza. Intorno al 1830, infatti, si era
ancora lontani dallapparizione del nazionalismo albanese e lelemento
di identificazione nazionale era la religione: questi albanofoni erano
ortodossi. Diversa era la situazione di una grande trib albanese
musulmana, quella dei Chams che rimasero nella Grecia occidentale fino
alla seconda guerra mondiale. Molti di loro collaborarono con gli
occupanti tedeschi e commisero molte atrocit. Alla fine della guerra si
rifugiarono in Albania per sfuggire alle sanzioni per i loro atti. Essi,
pertanto, non sono pi presenti in Grecia.

100
Gli Slavofoni
Contrariamente agli arvaniti e ai kutzovlachi, che rappresentano la
sopravvivenza di due gruppi strutturati prima della nascita dello Stato
greco, gli slavofoni rappresentano una categoria residuale e piena di
ambiguit. In quello spazio di passaggio delle identit greca, serba, bulgara,
albanese, macedone che furono la Macedonia e la Tracia fra la fine del
XIX e linizio del XX secolo, si potevano distinguere, allinterno delle
popolazioni ortodosse, un gruppo ellenofono e uno slavofono. Il confine
tra i due gruppi era molto fluido e i movimenti nazionali balcanici
lottarono per appropriarsi della maggioranza di queste popolazioni.
Avvennero varie suddivisioni dei territori balcanici e diversi scambi di
popolazioni. Lunico obbligatorio fu quello greco-turco del 1923, ma negli
anni venti si verificarono altri scambi volontari. Un gran numero di
abitanti della Macedonia e della Tracia, considerandosi bulgari,
emigrarono in Bulgaria, mentre altri slavofoni rimasero accettando, di
fatto, la cittadinanza greca. Questi si trovarono in grande difficolt nella
seconda guerra mondiale, quando la Bulgaria era alleata della Germania.
Alcuni collaborarono col nemico, pur non commettendo atrocit.
Durante la guerra civile in generale sostennero i comunisti e dovettero
seguirli in esilio oltre la cortina di ferro. Alla fine degli anni 40 non
restavano in Grecia che circa 40.000 slavofoni concentrati nella regione di
Florina, ai confini con la Repubblica Macedone.

I musulmani della Tracia occidentale


Costoro non furono toccati dallo scambio di popolazioni tra
Turchia e Grecia a seguito della Grande Catastrofe e del trattato di
Losanna del 23, come contropartita dei greci che poterono rimanere a
Istanbul. Non costituiscono un gruppo omogeneo: la maggioranza
turcofona e si accosta allidentit nazionale turca, gli altri sono o
Pomachi, bulgarofoni, o Rom. I turcofoni sono dediti alla coltivazione
del tabacco e allagricoltura in genere. Essendo entrati in Grecia prima
della nascita della Turchia moderna, laica e kemalista, hanno mantenuto
le tradizioni precedenti.

101
I Pomachi vivono ai due lati del confine con la Bulgaria, praticano
lagricoltura e lallevamento. Essendo stati islamizzati tardi, le loro
pratiche religiose risultano un miscuglio di riti islamici, cristiani e
pagani. I Rom, detti anche tzigani o gyfti () della Tracia sono
musulmani, mentre quelli greci, la maggioranza, sono cristiani ortodossi,
integrati col resto della popolazione. La comunit musulmana di Tracia
attira da tempo le attenzioni della Turchia che la vorrebbe sottoporre
alla propria influenza. Ci provoca vari problemi. Uno quello dei testi
scolastici, che, come scritto in prefazione, vengono scelti da una
commissione ministeriale e sono uguali per tutti: Ankara vorrebbe che
gli alunni musulmani si servissero di testi scelti dal ministero turco
delleducazione. Altro problema quello dei muft, capi religiosi della
minoranza islamica. Sono nominati dalle autorit greche su proposta dei
rappresentanti della comunit musulmana.

Le guerre balcaniche

Dopo la vittoria dei Giovani turchi la situazione delle


popolazioni cristiane nella Turchia europea divenne ancora
pi difficile: persecuzioni, chiusura di scuole e misure
oppressive contro i cristiani di Macedonia e di Tracia si
moltiplicarono. Contro questo pericolo comune le diverse
popolazioni di queste regioni tentarono di arrivare ad un
accordo. Anzitutto le lotte fra i komitadjis furono sospese. La
guerra tra Italia e Turchia del 1911-1912 per il possesso della
Libia (Box 1) diede ai popoli balcanici loccasione per trovare
unintesa e attaccare il comune nemico.
Dopo il Congresso di Berlino le tre grandi potenze,
preoccupate del Drang nach Osten tedesco, avevano cambiato
il loro atteggiamento nei confronti del problema balcanico e

102
della Turchia, sempre pi legata alla Germania. La Gran
Bretagna non aveva pi alcun interesse a mantenere lintegrit
dellImpero Ottomano (nemmeno la Francia, men che meno
la Russia), mentre le riforme portate da Venizelos rendevano
lo stato greco pi credibile e solido, un elemento su cui far
conto nello scacchiere balcanico. La politica nazionale greca,
quindi, non si trovava pi in disaccordo con quella inglese e
Venizelos poteva intavolare trattative con la Serbia e la
Bulgaria per attaccare la Turchia. Il patto con i bulgari
prevedeva che la questione dei confini di Macedonia e di
Tracia sarebbe stata definita alla fine del conflitto.
Il 17 ottobre 1912 Serbia e Bulgaria dichiararono guerra
alla Turchia, che aveva rifiutato di applicare una serie di
riforme chieste da questi due paesi. Il 18 ottobre la Grecia
accoglieva alla Camera i deputati cretesi e dichiarava a sua
volta guerra agli ottomani. La vittoria degli alleati, soprattutto
delle truppe greche, fu totale.
Il trattato di Londra del 30 maggio 1913 mise fine alla
prima guerra balcanica e port i confini turchi al fiume Evros,
tutti i territori a ovest di tale fiume furono assegnati agli alleati,
fu riconosciuta la sovranit della Grecia su Creta. Subito, per,
scoppi il problema della Macedonia. La Bulgaria, consigliata
dagli Imperi centrali, attacc prima la Serbia, poi la Grecia, che
rispose con successo. Contemporaneamente Romania e
Turchia entrarono in guerra contro la Bulgaria, che, vinta, fu
costretta ad accettare il Trattato di Bucarest (10 agosto 1913).
La Serbia ottenne il nord della Macedonia fino a Radowitza e
Stroumitza, con Monastir e la maggior parte della valle del

103
Vardar, la Grecia ebbe Salonicco, la Calcidica, il porto di
Kavala, il sud dellEpiro con Ioannina e le isole dellEgeo,
escluso il Dodecaneso, che rimaneva allItalia e rimarr
possedimento italiano fino alla II guerra mondiale, Imbros e
Tenedo, che restavano turche e lo sono tuttora. Alla Bulgaria
fu riconosciuto un corridoio per lo sbocco nellEgeo tra Lagos
e Dedeagatch e alla Turchia la Tracia Orientale con
Adrianopoli. Con lo stesso trattato fu riconosciuta una
Albania indipendente (Box 2).

BOX 1 LA GUERRA DI LIBIA. LOCCUPAZIONE DEL DODECANESO


(1911-1912)
Le origini del conflitto risalgono al netto cambiamento della politica
estera italiana provocato dalla caduta di Crispi nel 1896. Fino ad allora
lorientamento era stato filo-tedesco (Triplice alleanza con Germania e
Austria, 1882), ora si sposta a favore della Francia, tanto che si giunge a
un trattato commerciale nel 1898 e a un accordo per la spartizione delle
sfere di influenza nellAfrica settentrionale nel 1902. In base a tale
accordo lItalia otteneva il riconoscimento dei suoi diritti di priorit
sulla Libia, mentre alla Francia era concessa mano libera sul Marocco.
Giolitti otteneva dalla Gran Bretagna il diritto di intervenire in
Tripolitania e Cirenaica in cambio del riconoscimento dei diritti
britannici in Egitto. Germania e Austria non poterono protestare in
quanto questultima aveva proceduto nel 1908 allannessione della
Bosnia-Erzegovina con laccordo della Germania, ma senza informare
lItalia. Questo comportamento degli Imperi centrali determin un
clima di riscossa nazionale che fece riemergere vecchie rivendicazioni sul
Trentino e la Venezia Giulia e riaccese mire espansionistiche e
colonialiste, ormai sopite dopo la sconfitta di Adua nel 1896.
Loccasione per agire fu data dalle manovre della Francia per
annettersi il Marocco. A quel punto lItalia fece valere laccordo del

104
1902 e attacc la Libia con un contingente di 35.000 uomini. Decisa fu
la reazione dei turchi e degli arabi, che adottarono una strategia di
guerriglia. LItalia aument il contingente militare in terra libica
(100.000 uomini) e contemporaneamente occup Rodi e il Dodecaneso.
Nel 1912 con la pace di Losanna i turchi rinunciarono alla sovranit
sulla Libia (il sultano mantenne lautorit religiosa sui musulmani), ma i
guerriglieri arabi continuarono la loro resistenza. Ci forn agli italiani il
pretesto per far riconoscere loccupazione delle isole dellEgeo come
garanzia per il disimpegno della Turchia dai territori libici. La sovranit
italiana fu confermata anche dai trattati successivi alla prima guerra
mondiale. Rodi e il Dodecaneso furono dichiarate colonia italiana nel
1930 con Mussolini. Divennero greche nel 1947 a seguito del trattato di
Parigi.

BOX 2 LA NASCITA DELLALBANIA


Lo stato albanese nacque in conseguenza della guerra balcanica del
1912. Serbia, Montenegro, Grecia e Bulgaria avevano sconfitto in pochi
mesi lImpero Ottomano. Gli albanesi, abbandonati dai turchi e
circondati dai nazionalismi balcanici, proclamarono lindipendenza. Lo
stato albanese fu creato nel 1913. Le frontiere furono il risultato di una
contrattazione tra la Serbia e la Grecia da una parte, che volevano
limitare il pi possibile il territorio del nuovo stato, e lItalia e lAustria
dallaltra parte, che volevano impedire alla Serbia lo sbocco al mare: una
grande Serbia oltre il canale dOtranto metteva in pericolo le coste e i
traffici italiani e metteva anche in pericolo la supremazia austriaca nei
balcani, ottenuta con lannessione della Bosnia Erzegovina. Il governo
provvisorio albanese richiedeva un territorio ancora pi ampio. Il
risultato fu che tra lo spazio etnico albanese e il suo spazio statale cera
una notevole differenza: gran parte degli albanesi (Kosovo e Metohija) si
trovarono fuori dalle frontiere dellAlbania, mentre alcune popolazioni
greche vi furono incluse.

105
La prima guerra mondiale. La grande catastrofe del 1922

Le guerre balcaniche furono il preludio della Grande guerra.


LEuropa era divisa in due campi nemici: quello dellIntesa
(Gran Bretagna, Francia e Russia) e quello degli Imperi
centrali. Ogni campo cercava di attirare a s i piccoli stati
balcanici e di renderli propri satelliti. La Turchia, istigata dalla
Germania, cominci una persecuzione sistematica dei greci
della Tracia e dellAsia Minore (Box 1), che suscit le vive
proteste della Grecia. Le isole del Dodecaneso chiedevano con
forza lunione alla Grecia, mentre lItalia desiderava estendere
il proprio potere anche in Albania e in Epiro. LEpiro del
Nord, abitato da una popolazione mista di greci e di albanesi
in proporzioni pressoch uguali era stato assegnato allAlbania
(Protocollo di Firenze del 1913). La Serbia era alleata
dellIntesa, mentre la Bulgaria si orientava verso gli Imperi
centrali che le promettevano la Tracia, la Macedonia e la
supremazia nei Balcani.
La Grecia, intanto, si trovava in una situazione
estremamente complessa: il re Costantino aveva sposato Sofia
di Prussia, sorella di Guglielmo II, quindi era legato per motivi
di politica familiare alla Germania, mentre Venizelos e il
movimento liberale si schieravano a fianco dellIntesa. Era,
inoltre, sempre in vigore lalleanza coi serbi del 1913, con cui la
Grecia si impegnava a intervenire in aiuto della Serbia in caso
di aggressione (altrettanto si impegnava a fare la Serbia nei
confronti della Grecia). Quando scoppi la guerra a seguito
dellattentato di Serajevo (Box 2), questa divisione interna alla

106
Grecia pes molto: il re e i suoi sostenitori volevano la
neutralit, mentre Venizelos cercava di trattare con lIntesa per
ottenere vantaggi e garanzie in caso di entrata in guerra al suo
fianco. Il braccio di ferro tra il re e il primo ministro Venizelos
port a un primo allontanamento di questultimo nel marzo
1915, seguito da un ritorno nellagosto dello stesso anno, ma
giunse al culmine nellottobre, quando lo statista cretese fu
costretto dal re a dare le dimissioni, poich aveva accettato lo
sbarco a Salonicco delle truppe dellIntesa che portavano
soccorso alla Serbia.
In segno di protesta i venizelisti non parteciparono alle
successive elezioni e lasciarono cos libero campo ai partiti
favorevoli agli Imperi centrali, i quali, con lalleanza della
Bulgaria, occuparono la Macedonia. Il quarto corpo darmata
greco fu trasferito in Germania. La Francia allora occup il
Pireo, mentre le forze dellIntesa avevano fatto di Salonicco
una loro base militare e avevano preso possesso di varie
piazzeforti. Era ormai impossibile mantenere la neutralit.
Venizelos, appoggiato da una Lega militare, proclam un
governo provvisorio a Salonicco e la Grecia fu divisa in due
( = separazione nazionale). Venizelos entr ad
Atene con laiuto degli alleati, il re se ne and senza abdicare e
lo sostitu il secondogenito Alessandro (1917). Per il resto del
conflitto la Grecia fu a fianco dellIntesa.
Alla fine della guerra la questione dei confini di Macedonia
e di Tracia fu risolta abbastanza facilmente: col trattato di
Neuilly (27 novembre 1919) la Bulgaria cedeva alla Grecia la
costa del mar Egeo fino allEvros. Pi difficile fu la trattativa

107
per lEpiro settentrionale, le isole dellEgeo e lAsia Minore,
perch gli interessi greci si scontravano con quelli italiani e con
la rivalit franco-britannica. Alla fine il trattato di Svres (10
agosto 1920) dava alla Grecia Imbros e Tenedo, la Tracia
orientale, le altre isole dellEgeo, tranne il Dodecaneso, che
restava italiano, e lamministrazione della regione di Smirne,
che sarebbe dovuta diventare totalmente greca dopo cinque
anni, previo plebiscito favorevole. Nel trattato non si
nominava lEpiro settentrionale e Cipro rimaneva britannica.
Intanto era, per, accaduto che Mustaf Kemal (Box 3) aveva
vinto, nel 1919, la sua rivoluzione e voleva salvaguardare
lindipendenza della nuova Turchia. La Grande Assemblea di
Ankara e il primo governo nazionale ripudiarono il trattato di
Svres.
Per imporlo ai kemalisti occorreva un vero atto di forza e
Venizelos non aveva che lappoggio della Gran Bretagna. Lo
sbarco di truppe greche in Ionia e la loro uscita dalla zona di
Smirne in direzione di Ankara suscitarono le reazioni negative
della Francia e soprattutto dellItalia, che denunci il trattato
firmato con la Grecia nel 1919 e sigl un accordo con lAlbania
nel quale riconosceva la sua indipendenza e integrit
territoriale. La Francia aveva gi firmato un armistizio con
Ankara, col quale si poneva termine alle ostilit in Cilicia. I
sovietici appoggiavano anche materialmente Kemal, che
poteva presentare la propria resistenza come una guerra di
indipendenza contro uninvasione greca.
Nel novembre 1920 si svolsero in Grecia nuove elezioni,
nelle quali il partito antivenizelista proponeva ad una

108
popolazione stanca di guerre e di violenza la ricostruzione del
paese e riforme sociali. Venizelos fu battuto ed and in esilio.
Ritornarono i realisti e un plebiscito richiam re Costantino
sul trono. A seguito di questo fatto tutte le forze dellIntesa
abbandonarono la Grecia, la quale, nonostante il programma
pacifista, continuava lavanzata verso Ankara. Ma ormai lesito
della guerra era scontato e la battaglia di Sakarya segn linizio
della ritirata greca. Il 9 settembre 1922 le truppe turche
entrarono in Smirne, che fu incendiata. Il 18 settembre tutte le
truppe greche abbandonarono lAsia Minore.
Fu quella che i greci chiamarono la Grande Catastrofe, che
ebbe conseguenze enormi per la storia greca del Novecento.
Nella confusione generale, anche per evitare una ribellione
popolare dalle conseguenze imprevedibili, i reparti militari che
avevano trovato rifugio a Chio e a Lesbo si sollevarono contro
il regime del re Costantino. Guidavano la rivolta i colonnelli
Niklaos Plastras e Stilians Gonats e il capitano di fregata
Dimitrios Foks.Venne emanato un bando in cui i militari
chiedevano le dimissioni del re, lo scioglimento del
parlamento, la formazione di un governo che avesse la fiducia
dellIntesa, il rafforzamento del fronte in Tracia. Dopo
lultimatum la flotta, seguendo navi da trasporto zeppe di
soldati, approd a Lavrio. Il 27 settembre 1922 il re fu
costretto a dimettersi a favore del suo successore Giorgio e ad
andare in esilio. Mor nel dicembre dello stesso anno a
Palermo. Il nuovo governo, guidato da Sotirios Krokids
procedette allistituzione di una corte marziale che giudicasse i
responsabili della catastrofe micrasiatica. La corte condann a

109
morte i politici Dimitrios Gunaris, Gheorghios Baltatzs,
Nikolaos Theotoki e il generale Gheorghios Chatzianstis. La
condanna fu eseguita il giorno stesso (18 novembre 1922),
suscitando profonda emozione e reazioni contrarie allinterno
e allestero. Lo stesso Venizelos tent, con un telegramma, di
impedire lesecuzione. Nel frattempo il generale Plastras
venne incaricato di trattare con i turchi per il rientro dei
soldati di stanza in Tracia, mentre Venizelos ricevette il
difficile compito di condurre il negoziato per la pace con la
Turchia.
Il 24 luglio 1924 fu stipulato il trattato di Losanna, con il
quale la Grecia abbandonava definitivamente lAnatolia,
mentre il confine fra Tracia e Turchia rimaneva sullEvros, il
Dodecaneso restava italiano e lEpiro settentrionale albanese.
Ma la clausola pi pesante del trattato fu lo scambio coatto
delle popolazioni: un milione e mezzo di greci dellAsia
Minore, in gran parte agricoltori nullatenenti, si riversarono
nello stato elladico, mentre circa quattrocentomila turchi di
Grecia, soprattutto della Macedonia, furono costretti ad
andare in Turchia. Solo i greci di Istanbul e i musulmani della
Tracia poterono restare nelle loro case.
La Grande Catastrofe ebbe importanti ripercussioni anche
nella produzione letteraria della prima met del Novecento,
dando origine ad opere di impronta antimilitarista, come
(Vita nella tomba, 1931) di Strats Mirivilis, o di cupo
pessimismo e fatalismo, come (Prigionieri, 1932) di
Anghelos Terzakis. Lopera poetica che forse meglio di ogni
altra fa capire gli stati danimo e i drammi vissuti dalle

110
popolazioni della Mikrasa (Mithistrima,
1935) di Ghiorghios Seferis (1900-1971, Nobel nel 1963).

BOX 1 GRECI E ARMENI IN ASIA MINORE TRA IL 1908 E IL 1920


Dal 1908 i Giovani turchi tentarono di diminuire linfluenza delle
popolazioni cristiane nello stato turco e in particolare dei greci e degli
armeni. La politica seguita fu quella della turchizzazione (imposizione
della lingua e dei costumi turchi) di queste popolazioni, pena
lespulsione dal territorio turco, specialmente dopo le guerre balcaniche.
Il nazionalismo turco trov un valido appoggio nella politica germanica
in Medio oriente. I tedeschi, infatti, consideravano i greci, che
concentravano nelle loro mani il commercio e lindustria della
sottosviluppata Turchia, il pi serio ostacolo alla loro penetrazione
economica nella regione. Durante la prima guerra mondiale, con la scusa
della sicurezza militare delle citt turche, un gran numero di greci della
Tracia Orientale, dellAnatolia occidentale e del Ponto vennero scacciati
e costretti ad andare nelle regioni interne dellAsia Minore. Qui, lontani
dal Patriarcato e senza scuole greche, furono costretti alla
turchizzazione. Un altro sistema di annientamento fu quello dei
cosiddetti battaglioni di lavoro ( ) nei quali erano
costretti a prestare servizio uomini sopra i 45 anni che non erano
arruolati nellesercito. Questi battaglioni operavano nelle parti pi
impervie dellAnatolia e dovevano lavorare nelle latome, nelle miniere,
nellapertura di strade, sempre in condizioni pessime. La maggioranza
mor di fame, di polmonite e altre malattie.
Nel Ponto i greci avevano raggiunto il 40% della popolazione e con
gli armeni tenevano in mano la vita economica della regione. Dal 1915,
reagendo alloppressione turca, molti si diedero alle montagne come
partigiani; altrettanto fecero gli armeni. Questo fatto provoc la
recrudescenza delloppressione da parte dei turchi: nel 1915 la maggior
parte degli armeni di Turchia fu trucidata.
Alla fine della prima guerra mondiale la situazione non miglior,
anzi i turchi di Kemal Atatrk tentarono di annientare i greci del Ponto

111
e per questo trovarono una giustificazione legale. Nel 1919 i greci del
Ponto con gli armeni rimasti e col temporaneo appoggio del governo
greco tentarono di organizzare un autonomo stato greco-armeno nella
regione del Ponto e dellArmenia turca. Il progetto fu subito vanificato,
ma i Turchi lo sfruttarono e per mezzo di Tribunali straordinari
condannarono a morte molti greci pontici che avevano partecipato al
movimento.
Fra il 1915 e il 1922 pi di 200.000 greci del Ponto caddero o
furono messi a morte. Si salvarono quelli che erano riusciti a fuggire in
Grecia o nella Russia meridionale.

BOX 2 LATTENTATO DI SERAJEVO


Il trattato di Bucarest, che pose fine alla seconda guerra balcanica del
1913, risult largamente sfavorevole agli Imperi centrali per la quasi
totale estromissione dallEuropa dellImpero Ottomano, loro principale
alleato, e per il forte ridimensionamento della Bulgaria. Di contro la
Serbia aveva quasi raddoppiato il suo territorio e manteneva i suoi
disegni, appoggiati dalla Russia, di unificazione dei popoli slavi e di
acquisto di uno sbocco al mare. In quel periodo tutte le popolazioni
slave, comprese quelle di Boemia e di Moravia erano in fermento.
Dal 1867 limpero si era dato una struttura dualistica: gli slavi
nord-occidentali erano sotto legida austriaca, quelli sud-occidentali
erano sottoposti ai magiari. Il continuo ampliamento e rafforzamento
dei movimenti indipendentisti slavi, soprattutto del sud, che avevano
come loro punto di riferimento la Serbia, port una parte della classe
dirigente e dei circoli di corte a formulare unipotesi trialistica,
staccando gli slavi del sud dal controllo ungherese per creare un terzo
polo nazionale. Il pi autorevole sostenitore di questipotesi era
larciduca ereditario Francesco Ferdinando, avversato da altra parte della
classe dirigente austriaca, che voleva un intervento contro la Serbia. In
un simile crogiuolo di opposte tensioni scoppi la scintilla che diede
origine alla guerra.

112
Il 28 giugno 1914 lo studente bosniaco Gavrilo Princip,
appartenente a un gruppo irredentista con sede in Serbia, uccise con due
colpi di pistola larciduca e la moglie, mentre attraversavano in auto
scoperta le vie di Serajevo. Si trattava delliniziativa di un singolo, ma
tanto bast per dare ai fautori dellinvasione della Serbia il pretesto per
lanciare un durissimo ultimatum contro di essa. Le inaccettabili richieste
furono respinte e la guerra ebbe inizio.

BOX 3 MUSTAF KEMAL (SALONICCO 1881 ISTANBUL 1938)

Fra tutti i paesi che uscirono sconfitti dalla I guerra mondiale, la


sorte peggiore tocc alla Turchia. Limpero era stato fortemente
impoverito dal punto di vista territoriale, ridimensionato anche nel suo
nucleo storico, lAnatolia, dalloccupazione greca di Smirne. Era, inoltre,
in corso un tentativo di spartizione in zone dinfluenza da parte di
Francia e Gran Bretagna, che occupavano militarmente alcune regioni
costiere e controllavano il governo centrale, debole e corrotto. La
reazione a questo sfacelo venne dalle forze armate, guidate dal generale
Mustaf Keml. Egli aveva fatto parte del movimento dei Giovani
turchi e aveva combattuto contro gli inglesi durante la guerra. Riusc ad
assumere la guida della riscossa nazionale potendo contare sullappoggio

113
degli intellettuali e di buona parte della borghesia. Mentre le potenze
vincitrici si illudevano di poter continuare a trattare con il sultano,
ormai a capo di un governo-fantoccio, unassemblea nazionale, riunita
ad Ankara nella primavera del 1920, affidava a Keml il compito di
liberare la Turchia dagli stranieri. Il generale riusc nellimpresa in circa
due anni, anche perch Francia e Gran Bretagna rinunciarono ai loro
propositi di penetrazione economica e lItalia badava soltanto a tenersi
Rodi e il Dodecaneso. La Grecia fu lasciata sola contro i nazionalisti
turchi, che la sconfissero ripetutamente, riconquistando infine la zona di
Smirne (1922). Quando lazione di Keml fu conclusa la Turchia era
tornata in possesso di tutta lAnatolia e della Tracia orientale,
rcuperando cos il controllo degli stretti.
Contemporaneamente Keml procedeva allammodernamento e
risanamento del Paese. Nel novembre 1922 fu abolito il sultanato e un
anno dopo fu proclamata la repubblica. Mustaf Keml, insignito del
titolo di Atatrk, ossia padre dei turchi, fu nominato presidente con
poteri semidittatoriali. Procedette velocemente verso una
occidentalizzazione e laicizzazione dello stato che lo portarono a
scontrarsi con i musulmani tradizionalisti. Ci non gli imped di
continuare nel suo progetto, anche se i problemi legati ai rapporti con la
tradizione e lislam si rifecero acuti alla morte di Atatrk, nel 1938.

Conseguenze sociali e politiche

Come conseguenza dei conflitti che scossero la Grecia nei


primi decenni del XX secolo vi furono un allargamento del
territorio e un aumento della popolazione: 2.187.208 abitanti nel
1889, 6.204.674 nel 1928. Laumento di abitanti, pur di fronte a
un gran numero di caduti sui vari fronti, fu determinato, quindi,
in gran misura dalle migrazioni volontarie dai paesi balcanici e
dallo scambio coatto di popolazioni dallAsia Minore a seguito

114
della Grande Catastrofe: solo per questa causa si calcola una
crescita di un milione e mezzo di abitanti.
Le regioni annesse con le stesse guerre ammontavano a quasi
500.000 ettari di terre coltivabili, ma erano in mano a grandi
proprietari. Laumento di popolazione dovuto ai rifugiati e la
grande quantit di contadini nullatenenti imponevano una
urgente riforma agraria. Le prime misure serie in tal senso erano
state prese dal governo provvisorio di Salonicco nel 1917. Tali
misure furono completate e perfezionate nel 1919 e nel 1923.
Grazie a queste leggi furono distribuiti circa 1.200.000 ettari di
terre, di cui 673.000 coltivati o coltivabili, a 130.000 famiglie
contadine. Fu abolito ogni residuo di legislazione feudale. Fu
anche istituito un Ministero per lagricoltura, si svilupparono le
cooperative e le scuole per lagricoltura. Si venne, quindi, a creare
una nuova classe sociale di piccoli e medi proprietari terrieri che
avranno un ruolo importante per la politica del paese.
Le guerre portarono grandi cambiamenti anche negli altri
settori economici e sociali. Il deficit della bilancia commerciale,
che era stato riassorbito tra il 1909 e il 1912, riprese a salire,
mentre la marina mercantile sub gravi perdite (il 64% del suo
tonnellaggio tra il 1915 e il 1918). Il deficit di bilancio e le spese di
guerra fecero crollare il valore della dracma.
Contemporaneamente larrivo dei rifugiati e limpossibilit di
emigrare fecero abbassare i salari degli operai, gi colpiti dal
minore potere dacquisto dovuto alla svalutazione. Cominci,
quindi, a porsi con forza anche la questione operaia, che port alla
formazione di nuovi soggetti politici. In realt le misure
economiche e sociali adottate prima da Venizelos e poi dal

115
Comitato rivoluzionario del 22 furono importanti, ma non
risolutive. Il disagio e il malcontento, soprattutto dopo la
Catastrofe, ebbero come conseguenza la formazione di nuovi
partiti riformisti e repubblicani, capeggiati da personaggi politici
che si erano staccati dal movimento venizelista, sempre meno
riformatore. I pi importanti furono: lUnione Democratica
( ), a tendenze socialiste, capeggiata da
Alxandros Papanastasiu e, dal 1924, il Partito Comunista ellenico
(KKE = ), conseguenza del
movimento operaio, sempre pi politicizzato, e della creazione
della Confederazione generale dei lavoratori (
) del 1920.

Linstaurazione della Prima Repubblica

Mentre nel corso del 1923 il Comitato rivoluzionario, diretto


da Stilianos Gonats e da Alxandros Plastiras, cercava di
riconciliare venizelisti e monarchici per giungere ad un nuovo
regime costituzionale, il generale Ioannis Metaxs, fedele al re
tent un colpo di stato, subito represso, che ebbe come
conseguenza il rafforzamento del partito repubblicano. Le
elezioni del 1923 diedero la vittoria a Venizelos, il quale, per,
tent di rimandare la questione istituzionale. Di fronte alla ferma
opposizione repubblicana, dovette cedere e Papanastasiu form il
nuovo governo. La Camera proclam la Repubblica il 25 marzo
1924 e lammiraglio Pavlos Kunduriotis assunse la presidenza di
questa prima repubblica. In aprile un plebiscito assegn al nuovo
regime i due terzi dei consensi.

116
CAPITOLO SESTO
DALLA PRIMA REPUBBLICA AD OGGI

La breve vita della Prima Repubblica

La repubblica era nata in circostanze molto sfavorevoli e nei


primi tempi fu caratterizzata da una continua instabilit
politica: in un anno si succedettero ben tre governi. Ci
permise al generale Thedoros Pngalos di compiere un colpo
di stato nel giugno del 1925 e di imporre la sua dittatura, cui
mise fine un altro colpo di stato del generale Gheorghios
Kondylis, nellagosto del 1926. Linstabilit continu fino al
1928, quando torn al potere Venizelos, che lo mantenne fino
al 1932, pur tra mille difficolt. In politica estera Venizelos
dovette affrontare i problemi relativi ai rapporti con la Turchia
kemalista e con i vari stati balcanici per le situazioni presenti in
Macedonia e in Tracia. Furono stipulati vari accordi: il
Protocollo di Ginevra con la Jugoslavia nel 1929, una
Convenzione con la Turchia nel 1930, seguiti da un Patto
balcanico del 1934 fra Jugoslavia, Turchia, Romania e Grecia.
La Bulgaria firmer pi tardi un trattato di non aggressione con
lIntesa balcanica (1938). In politica interna fu approvata nel
1927 una nuova Costituzione che, per, rispecchiava i
tentennamenti dei vari partiti e risult pi conservatrice di
quella del 1911. La produzione nazionale agricola e
commerciale aument, come pure quella industriale, ma in

117
questultimo caso fu per merito dellintroduzione di capitali
esteri, che ebbero come conseguenza laumento del debito e il
deprezzamento della moneta nazionale. Crebbe la
disoccupazione, il reddito operaio fin sotto il minimo vitale,
mentre le ricchezze si concentravano nelle mani di una
minoranza. Si susseguirono scioperi e disordini, mentre si
moltiplicava lattivit dellestrema sinistra. Proprio a questo
punto si fece preoccupante la questione cipriota.
Nel 1878 Cipro era stata sottoposta allamministrazione
inglese e col Trattato di Losanna del 1925 la Turchia
riconobbe la totale sovranit britannica sullisola. Nel 1929 la
popolazione greco-cipriota chiese di essere unita alla Grecia. La
risposta inglese fu un controllo pi rigoroso dellistruzione
nazionale e laumento delle tasse. I disordini che seguirono
furono repressi con estrema durezza, tanto che
lamministrazione nazionale fu abolita e gli inglesi presero a
governare direttamente lisola.
Venizelos mantenne la neutralit sia su Cipro, sia sul
Dodecaneso, per correttezza politica nei confronti
dellInghilterra. Il suo atteggiamento suscit una netta
disapprovazione e una opposizione che lo costrinsero a dare le
dimissioni nel maggio del 1932. Segu un periodo di contrasti e
colpi di stato. Nel 1933 lo stesso Venizelos fu oggetto di un
attentato, fortunatamente fallito.
Nel 1935 si giunse alla presa del potere da parte del generale
Gheorghios Kondylis, che aveva represso una rivolta venizelista.
Il generale restaur la monarchia: re Giorgio II torn in Grecia
col consenso di Venizelos e dei repubblicani nel novembre

118
dello stesso anno. Lanno successivo Venizelos mor a Parigi,
mentre ancora pendeva sulla sua testa una condanna a morte
in contumacia.
Per legittimare il rientro del re fu organizzato un simulacro
di plebiscito, al termine del quale fu annunciato che il 98% della
popolazione aveva scelto la monarchia. In realt si tratt di un
vero e proprio imbroglio in quanto il numero dei voti aveva
sorpassato di molto quello degli iscritti alle liste elettorali.
Poco dopo il generale Ioannis Metaxs, chiamato al
governo dal re, divenne primo ministro e abol la costituzione,
imponendo la dittatura: era il 4 agosto 1936. La dittatura non
port a nessun miglioramento sociale, introdusse la corruzione
nei servizi dello stato e favor lasservimento economico del
paese. Ogni opposizione fu repressa, si giunse a considerare
pericolose, quindi a proibire, lAntigone di Sofocle e lOrazione
funebre di Tucidide considerate troppo democratiche.
Fin dallinizio Metaxs consider il regime come qualcosa
di permanente che avrebbe influito profondamente sulla vita e
sullo sviluppo generale del paese. Tuttavia un regime durevole
aveva bisogno di una visione del mondo, di fondamenti
ideologici precisi che lo legittimassero storicamente e
sostenessero il suo carattere antipopolare e ultraconservatore.
Metaxs e i suoi consiglieri, nel tentativo di comporre il
credo ideologico del regime, ricercarono i loro modelli nella
storia greca e in particolare nellantica Sparta, nellantica
Macedonia e in Bisanzio. In questi tre periodi i teorici del 4
agosto vollero trovare la materia prima per costruire lideologia
di regime, che chiamarono Terza Civilt Ellenica. Sparta

119
offriva loro lideale della libert disciplinata (
), la Macedonia classica lautorit del comando e
Bisanzio la religione. Dalla composizione ideologica del regime
mancava ogni riferimento alla democrazia ateniese.
La formulazione della teoria della Terza Civilt Ellenica fu
seguita da una vera marea di giri di parole di contenuto
sciovinista che non riuscivano a nascondere la vera ideologia
del potere, quella fascista. Il regime, infatti, aveva tutte le
caratteristiche del fascismo: oppressione dei lavoratori,
abolizione delle libert democratiche, propaganda martellante
di regime, esaltazione della saggezza dellantichit,
valorizzazione esagerata e interessata del patriottismo, saluto
romano, etc. Tuttavia la prova principale del fondamento
fascista del regime del 4 agosto costituita dal tentativo di
Metaxs di inquadrare in maniera obbligatoria tutta la
giovent greca, dagli 8 ai 20 anni, entro una organizzazione
paramilitare, lOrganizzazione Nazionale della Giovent
( = E.O.N.). LE.O.N. fu fondata il
5 settembre 1936, ma la compatta resistenza del popolo greco
fu tale che dovette passare un anno prima che si giungesse al
giuramento della prima sezione dellorganizzazione. La
dittatura, per attirare i giovani, us ogni mezzo, come
elargizioni materiali, istigazione a istinti abbietti e
sfruttamento di qualsiasi vanagloria giovanile.

120
La seconda guerra mondiale in Grecia

La guerra dAbissinia del 1935 e loccupazione dellAlbania


del 1939 avevano reso chiari gli intenti espansionistici (Box 1)
dellItalia mussoliniana nel Mediterraneo e nei Balcani. La
Gran Bretagna, preoccupata a causa delle mire italiane e anche
dellinfluenza economica tedesca in Grecia, giunse ad un
accordo con lItalia per lo status quo nel Mediterraneo e offr il
proprio appoggio a Romania e Grecia in caso di aggressione.
Dopo lo scoppio della guerra (settembre del 1939), che vide
la Germania da una parte e Inghilterra e Francia dallaltra,
queste due ultime potenze siglarono una alleanza tripartita con
la Turchia (ottobre 1939). Per controbilanciare linfluenza
economica tedesca, la Gran Bretagna firm con la Grecia un
accordo di commercio, mentre gli Stati Maggiori greco e
franco-britannico regolavano la questione dellinvio dei sussidi
di guerra (1940).
In questo contesto il rifiuto di Metaxs, il 28 ottobre 1940,
di cedere allultimatum di Mussolini (il famoso ), inteso a
ottenere il libero passaggio delle sue truppe in suolo greco, non
fu una sorpresa.
Lattacco di Mussolini contro la Grecia si inseriva in primo
luogo nel quadro del proseguimento dellespansione
dellinfluenza italiana nellAdriatico, in secondo luogo nel
desiderio del duce di poter condurre una guerra parallela e
non coincidente con quella di Hitler. Il precedente attacco
allAlbania, con successiva annessione, pur essendo stato,
nonostante tutto, vincente, aveva dimostrato la totale

121
disorganizzazione delle forze armate italiane, nonch la loro
mancanza di equipaggiamenti e armamenti idonei. Aveva
soprattutto evidenziato una incredibile superficialit
organizzativa da parte dei maggiori responsabili del governo, a
partire da Mussolini e da Ciano. Stesse caratteristiche ebbe la
campagna di Grecia con i soldati italiani mandati in autunno
avanzato con lequipaggiamento estivo fra monti impervi, che
sarebbero stati ben presto ammantati di neve.
Limpegno dellesercito ellenico, sostenuto dalla popolazione
e ben motivato a resistere, e le montagne dellEpiro
consentirono ai Greci non solo di opporsi, ma anche di riportare
significative vittorie contro gli italiani. La situazione, per,
doveva cambiare radicalmente dopo la morte di Metaxs e
soprattutto quando intervenne sul fronte balcanico (aprile
1941) direttamente la Germania, gi penetrata in Romania e
stanca delle sconfitte italiane non solo in Grecia, ma anche in
Libia ed Egitto e nei mari di Calabria e Creta.
Dopo la sconfitta della Francia e loccupazione di gran
parte dellEuropa da parte di Hitler, la Grecia si schier a
fianco dellInghilterra, rimasta sola di fronte al nazifascismo,
avendo su questo punto il favore di tutta la popolazione greca.
Il successore di Metaxs, Alxandros Korizis, si uccise al
momento dellentrata dei tedeschi in Grecia. Il re nomin
primo ministro il banchiere Emmanul Tsuders e con tutto il
governo fugg a Creta, prima che i tedeschi entrassero ad
Atene. Lattacco tedesco allisola costrinse, poi, il re e i ministri
a rifugiarsi in Egitto.

122
A Creta una resistenza feroce ed eroica procur enormi
perdite allesercito nemico, che si trov costretto a impegnare
in questazione molte truppe scelte, le quali avrebbero potuto
giocare un ruolo significativo nel Mediterraneo orientale.
Lisola cadde, come tutta la Grecia, che fu divisa in tre zone
controllate dai tedeschi, dagli italiani e dai bulgari.
Loccupazione fu durissima, in pi la fame annientava la
popolazione, le esecuzioni, le carcerazioni e i confini
completavano la catastrofe.
Tuttavia fin da subito si cerc di organizzare la resistenza,
soprattutto attraverso gruppi di sindacati, personalit politiche
e con il partito comunista, quello socialista e quello della
Democrazia popolare. Queste forze fondarono poi lE.A.M.
( = Fronte di liberazione
nazionale) nel 1941 e contemporaneamente crearono una
formazione militare di resistenza, lE.L.A.S. (
= Esercito di liberazione nazionale).
Accanto a queste organizzazioni a netta maggioranza
comunista, nellinverno tra il 1941 e il 1942, nacquero altre
formazioni non comuniste, tra le quali lE.D.E.S. (
= Lega nazionale ellenica
democratica) fu la pi importante. Altra organizzazione
significativa fu lE.K.K.A. ( K
= Liberazione nazionale e sociale), che entr nella lotta armata
solo nel 1943. In realt queste due ultime formazioni furono
create per la preoccupazione della Gran Bretagna, del re e dei
partiti dellanteguerra di fronte alla crescente importanza e
autorevolezza dei gruppi comunisti. LE.L.A.S. collabor con

123
gli alleati in imprese militari di importanza strategica, come la
distruzione del viadotto sul fiume Gorgoptamos nel novembre
del 1942, attu sabotaggi contro le vie di comunicazione
nemiche e liber zone di campagna da bande di Valacchi
reclutate dagli italiani. La guerra di resistenza, che si svolgeva
in tutta la Grecia continentale e nella maggior parte delle isole,
tenne impegnate tre divisioni tedesche e quattro italiane.
LE.A.M., dal canto suo, svolse un ottimo lavoro politico
attraverso scioperi e manifestazioni nelle citt e occupandosi
dellorganizzazione amministrativa e giudiziaria delle zone
liberate. Qui instaur una forma di governo, basato su elezioni
e fondato su un Codice di autonomia e giustizia popolare,
emanato il 1 dicembre 1943; furono attuate anche varie
riforme sociali. Il nuovo organismo politico trov la sua forma
matura nella creazione, il 10 marzo 1944, del Comitato
provvisorio di liberazione nazionale (
= P.E.E.A.), presieduto dal professore
dellUniversit di Atene Alxandros Svolos.
Il comitato rappresent il vero governo greco in terra greca.
Riusc perfino a organizzare, nella primavera del 1944, elezioni
politiche segrete, cui per la prima volta parteciparono anche le
donne. Ufficialmente le donne votarono per la prima volta in
Grecia solo nel 1956, con Konstantinos Karamanls. La
contrapposizione politica fra le diverse formazioni era sfociata
anche in scontri aperti fra E.L.A.S. e E.D.E.S. nellinverno
1943-1944. Questo fu il preludio della guerra civile che
scoppi alla fine del conflitto mondiale. Molti erano stati i
tentativi, da parte del governo in esilio e della Gran Bretagna,

124
di trovare una via di conciliazione tra i gruppi di resistenza. Il
tentativo pi importante fu quello di Gheorghios Papandreu,
che port allaccordo del Libano del maggio 1944, non
accettato dal Comitato centrale dellE.A.M.
Gli alleati, intanto, si accordavano tra loro su diversi punti.
Roosevelt e Churchill decisero di inviare ad Atene, dopo la
liberazione, un corpo di spedizione britannico per salvare il
paese dallanarchia. Nel frattempo si svolgevano trattative
segrete tra Churchill e Stalin a proposito della Romania e della
Grecia, cui poi furono aggiunte Bulgaria, Ungheria e
Jugoslavia. Laccordo fu concluso a Mosca nellottobre 1944: la
Romania era assegnata al controllo russo, la Grecia alla Gran
Bretagna. Il tutto fu compiuto allinsaputa sia di Papandreu,
sia dellE.A.M., il quale contava di conquistare il potere dopo
la liberazione dai nazifascisti. Per favorire la cacciata delle
truppe tedesche lE.A.M. aveva aderito allaccordo di Caserta
(settembre 1944), col quale accettava che lE.L.A.S. non
occupasse Atene e che armate britanniche fossero sbarcate in
Grecia. Proprio nellottobre 1944 la celere avanzata
dellesercito sovietico nei Balcani obblig i tedeschi a evacuare
la Grecia. Il 12 ottobre furono liberati Atene e il Pireo, il 14
una brigata britannica, guidata da Ronald Scobie, che assunse il
comando di tutte le forze alleate, giunse in Grecia. Alcuni
giorni dopo arriv anche il governo. Mentre i tedeschi non
avevano ancora totalmente lasciato la Grecia e Creta era
ancora occupata, il generale Scobie impose il disarmo
dellesercito di resistenza entro il 10 dicembre.

125
A questo punto i ministri dellE.A.M. diedero le dimissioni
mentre lE.L.A.S., rifiutando di sciogliersi, si oppose agli inglesi
e alle truppe monarchiche che nel frattempo erano giunte in
Grecia (3 Dicembre 1944). Gli scontri ad Atene, noti come i
fatti di dicembre (ta dekembrian = ),
durarono pi di un mese.
Giunse nella capitale lo stesso Churchill per cercare di
calmare le acque, ma inutilmente. La sua venuta non fu,
comunque, del tutto vana, poich il premier britannico pot
rendersi conto personalmente dei sentimenti antimonarchici
di tutta la popolazione, comunista e non comunista. Accett,
quindi, lunica soluzione possibile in quel momento, vale a dire
la nomina a reggente dellArcivescovo Damaskins (30
dicembre) e la sostituzione di Papandreu col generale Nikolaos
Plastiras, veterano della Repubblica (3 gennaio 1945). Si pot
giungere cos allaccordo di Varkiza (febbraio 1945). Con
questo importante trattato lE.L.A.S. accettava il disarmo, in
cambio Plastiras prometteva unamnistia per i soli reati politici
(questa limitazione cre non poca confusione in seguito) e si
impegnava a epurare con maggiore decisione i collaborazionisti
dellesercito e della polizia e a indire un referendum
istituzionale, che doveva essere seguito da elezioni politiche.

BOX 1 ESPANSIONISMO MUSSOLINIANO


Le mire espansionistiche di Mussolini nei confronti della Grecia si
erano palesate gi fra lagosto e il settembre del 1923 con il tentativo di
annessione di Corf. Il pretesto per tale azione di forza fu luccisione in
Albania del gen. Enrico Tellini e dei suoi collaboratori italiani, mentre

126
viaggiava sulla strada tra Ioannina e Santi Quaranta, il 17 agosto 1923.
Tellini era a capo della commissione che, su incarico della Conferenza
degli ambasciatori (organismo interalleato che presiedeva alla esecuzione
dei trattati di pace), doveva sovrintendere alla definizione dei confini tra
Albania e Grecia. Subito Mussolini invi ad Atene un ultimatum con
richieste in parte troppo onerose per la Grecia e un termine di
ventiquattro ore per la risposta. Atene rispose in tempo, rifiutando,
per, alcune condizioni. Il 31 agosto una squadra navale italiana giunse
nelle acque di Corf. Il suo comandante, ammiraglio Emilio Solari,
intim al prefetto dellisola di consegnargli Corf. Al rifiuto del
prefetto, Solari, contravvenendo agli ordini ricevuti, fece aprire un fuoco
di intimidazione contro la fortezza vecchia, dove, per, in quel
momento erano ospitati dei profughi dellAsia Minore, molti dei quali
rimasero vittime del gesto ordinato da Solari. Il 1 settembre il delegato
greco present ricorso alla Societ delle Nazioni, pur non accennando al
bombardamento. Il ricorso fu accolto e la Conferenza degli ambasciatori
ebbe lincarico di risolvere la questione delluccisione del gen. Tellini,
che era allorigine di tutta la faccenda, attraverso uninchiesta che si
sarebbe dovuta concludere il 27 settembre, mentre la Corte dellAja
avrebbe stabilito lindennit che la Grecia avrebbe dovuto pagare
allItalia per lo stesso attentato. Su pressione internazionale Mussolini
accett di lasciare Corf entro la stessa data, dopo il pagamento, da parte
di Atene, di una cospicua indennit. I rapporti tra Italia e Grecia si
erano, comunque, definitivamente guastati ben prima delloccupazione
dellAlbania.

La guerra civile

Laccordo di Varkiza non port n pace n chiarezza nella


vita politica greca: il fatto pi chiaro fu la reazione indignata
della destra che preparava il proprio ritorno al potere.
Avvennero scontri fra bande armate di sinistra e di destra (nel

127
Peloponneso, ad esempio, era attiva lorganizzazione militare
di estrema destra detta X (Chi), ma si tent ugualmente di
preparare le elezioni. LArcivescovo Damaskins, su pressione
britannica, volle che queste si svolgessero prima del
referendum: furono fissate per il 31 marzo 1946. Avrebbero
dovuto svolgersi sotto la supervisione delle forze alleate, ma
lURSS rifiut, ritenendola uningerenza negli affari interni di
un paese straniero. Il K.K.E. non si present alle elezioni,
lasciando cos campo libero alla destra e ai moderati, che
ottennero una netta maggioranza (206 seggi su 354). Il 1
settembre 1946 si svolse il referendum istituzionale, che vide
vittoriosa la monarchia con il 68% dei voti. Molte furono le
accuse di broglio, che trovarono in seguito conferme anche da
parte degli alleati, i quali non erano stati chiamati a controllare
anche il referendum. Il re Giorgio II torn in patria, ma poco
dopo mor e gli succedette il fratello Paolo (Aprile 1947). Le
repressioni e le persecuzioni contro la sinistra continuarono,
anzi il governo di Konstantinos Tsaldaris le rese ancor pi
crude: si trattava di un vero regime del terrore.
La conseguenza fu che i vecchi partigiani dellE.A.M. si
concentrarono sulle montagne e crearono, il 28 ottobre 1946,
lEsercito Democratico della Grecia (
) e poco dopo, 23 dicembre 1947, il Governo
provvisorio della Grecia democratica (
). La guerra civile divenne pi aspra che
mai. Il governo provvisorio non fu riconosciuto da nessun
paese, nemmeno dalla Russia, che, daltra parte era legata
allaccordo con Churchill del 1944 e doveva affrontare il

128
problema della Jugoslavia di Tito. In effetti Stalin era
preoccupato per il progetto dello statista jugoslavo mirante a
creare una federazione balcanica sotto legida jugoslava. Da
varie fonti si pu arguire che nel 1948 Stalin avesse intimato a
Jugoslavia e Bulgaria di far terminare al pi presto la guerra
civile greca, poich Gran Bretagna e Stati Uniti non avrebbero
mai permesso alla Grecia di diventare un paese socialista, dato
che questo avrebbe troncato le loro linee di comunicazione nel
Mediterraneo. Contemporaneamente la Gran Bretagna
informava gli Stati Uniti di non poter pi sostenere le spese
per la sicurezza della Grecia e della Turchia. Il presidente
Henry Truman dichiar di sentirsi in obbligo di aiutare la
Grecia a difendere il suo regime democratico (12 marzo
1947). Nel 1948, in piena guerra fredda tra mondo occidentale
e Unione sovietica, Tito decise di rompere i suoi rapporti con
il Cominform (Ufficio dinformazione tra partiti comunisti e
operai, costituitosi allinizio della guerra fredda per contrastare
linfluenza americana in Europa), che lo aveva condannato
come riformista. I comunisti greci si schierarono a favore dei
sovietici, commettendo un grave errore: come conseguenza
Tito chiuse le frontiere della Jugoslavia ai partigiani greci, che
non poterono pi rifugiarvisi, come avevano fatto fino a quel
momento quando erano pressati dallesercito regolare.
Lisolamento delle forze partigiane e il consistente intervento
americano portarono alla sconfitta dei comunisti, che
nellottobre 1949 proclamarono la fine provvisoria della
guerra civile. In realt fu una fine permanente.

129
La vita politica greca dal 1949 al regime dei colonnelli

I partiti del dopoguerra si erano formati attorno a


personalit di spicco e si basavano pi sullautorevolezza e sulle
capacit dei singoli che su programmi politici ben definiti.
Niklaos Plastiras era a capo dellUnione politica nazionale
di centro ( ), Alxandros
Papagos del Raggruppamento Nazionale (
), Konstantinos Karamanls dellUnione Nazionale
Radicale ( ), Gheorghios Papandreu
dellUnione di Centro ( ). A raccogliere leredit
della sinistra, dato che i comunisti non potevano presentarsi
alle elezioni, cera la Sinistra democratica unitaria (
). Prima re Paolo e poi, in seguito,
Costantino II, cercarono di influire o di controllare
direttamente la vita politica secondo le loro personali
convinzioni. I governi che si susseguirono, pur attuando un
considerevole lavoro per la ristrutturazione del paese, non
riuscirono colmare le spaccature createsi con la guerra civile.
Luccisione a Salonicco del parlamentare della Sinistra
democratica unitaria, Gheorghios Lambrakis, il 22 maggio
1962, fu la chiara testimonianza dellesistenza di movimenti
che agivano al di fuori e in maniera indipendente dai partiti
ufficiali.
Le due vittorie di Gheorghios Papandreu nelle elezioni del
63 e del 64 provocarono interferenze della corte che
condussero allallontanamento di Papandreu nel luglio 1965 e
a una serie di governi scelti dal re. Nessuno di questi dur a

130
lungo n fu di giovamento al paese. Si giunse, quindi, ancora
una volta a una soluzione extraparlamentare e militare: il 21
aprile 1967 si instaur la dittatura dei colonnelli Gheorghios
Papadpulos e Nikolaos Makarzos (con un passato nei servizi
segreti) e del generale Stilians Pataks. Il re Costantino, in
dicembre, tent un controgolpe, che fall e lo costrinse a
fuggire a Roma.
Papadpulos col tempo concentr tutto il potere nelle sue
mani e rivolse la sua attenzione allepurazione degli elementi a
lui contrari dallesercito e dalla pubblica amministrazione. Nel
1968 fu indetto un referendum per promulgare una nuova
costituzione. La propaganda martellante, la legge marziale in
vigore e vari sistemi di coercizione fecero s che la nuova carta
costituzionale ottenesse il 92% dei voti. Si trattava di un
documento molto autoritario che concentrava nelle mani dei
militari un potere permanente e assoluto sul governo della
nazione.
Ci fu certamente una opposizione al regime, come si pot
vedere in occasione dei funerali di Papandreu, che si
trasformarono in una dimostrazione di protesta da parte di
centinaia di migliaia di persone presenti alla cerimonia. Tale
opposizione tent anche di organizzarsi, ma lefficienza e la
brutalit del servizio di sicurezza (Asfalia = ) e della
polizia militare (ESA = )
repressero ogni tentativo di ribellione. Gli oppositori furono
uccisi, incarcerati, condannati ai lavori forzati o al confino,
molti si rifugiarono allestero, dove organizzavano la
propaganda contro i colonnelli. Questi furono sempre molto

131
attenti a ottemperare agli obblighi nei confronti della NATO,
di cui la Grecia era membro dal 1952. Linfluenza americana
assicur loro unesistenza abbastanza tranquilla, nonostante le
proteste di alcuni membri dellorganizzazione contro un
regime cos coercitivo. Negli anni 70 molti intellettuali greci si
rifugiarono allestero. Altri furono mandati al confino. Gli
studenti nel marzo 1973 occuparono lUniversit di Atene. La
brutale repressione non fece altro che inasprire ancor pi gli
animi. Nel maggio dello stesso anno ci fu un tentativo di
ammutinamento in marina e la fuga in Italia del
cacciatorpediniere Velos, segni questi di un malessere che si
diffondeva anche fra i militari. Il regime tent di salvarsi
accusando il re, che si era stabilito a Roma, di tradimento,
proclamando la repubblica presidenziale parlamentare e
promettendo libere elezioni.
A novembre una commemorazione di Gheorghios
Papandreu fu seguita da scontri violenti con la polizia e
qualche giorno dopo gli studenti occuparono il Politecnico di
Atene e le universit di Salonicco e Patrasso. Gli allievi del
politecnico misero in funzione una radio clandestina che
lanciava appelli per unalleanza tra studenti e lavoratori per
rovesciare la dittatura. Papadpulos, allora, diede ordine alle
truppe corazzate di entrare nellistituto per reprimere la
rivolta. Nonostante le proteste della comunit internazionale
il colonnello continu col suo programma e indisse le elezioni.
Il 25 novembre, per, un golpe lo rovesci. A muovere le fila
del golpe era il maggiore Dimitrios Ioannidis, comandante
della polizia militare e famoso per la sua ferocia, anche se

132
ufficialmente il presidente fu il generale Fedon Ghizikis. A
porre termine definitivamente alla dittatura in Grecia fu il
complicarsi della situazione internazionale e soprattutto il
riacutizzarsi della questione cipriota. (Box 1)

BOX 1 IL PROBLEMA CIPRIOTA DALLA FINE DELLA II GUERRA


MONDIALE AGLI ANNI 60

LArcivescovo Makarios

Col trattato di Parigi del 1947 Cipro era rimasta alla Gran Bretagna,
mentre i greco-ciprioti, che rappresentavano l82% della popolazione,
continuavano a sperare nellunione alla Grecia. Nel 1950 su ispirazione
dellArcivescovo Makarios vi fu un plebiscito con il quale i greco-ciprioti
si dichiararono a favore dellunione (96% dei voti). La Gran Bretagna
rifiut di considerare questo risultato e aument il proprio controllo
sullisola. Ci provoc linizio della lotta armata dellE.O.K.A. (
= Organizzazione nazionale dei
combattenti ciprioti), comandata dal generale Gheorghios Grivas,
soprannominato Dighens.
Il governo turco, fino ad allora piuttosto indifferente alla questione
cipriota, fu incoraggiato dagli inglesi a considerare i propri interessi
nellisola paragonabili a quelli della Grecia. Nel 1955 scoppiarono

133
tumulti a Istanbul contro i greci rimasti nella citt dopo il trattato di
Losanna del 1923. Per ritorsione la Grecia ritir i suoi ufficiali dalla base
NATO di Smirne. In tal modo ogni tentativo di costruire una
cooperazione greco-turca nel patto balcanico fu reso vano. Lanno dopo
fall una conferenza su Cipro fra Grecia, Turchia e Inghilterra, in cui
Harold Macmillan offr un buon grado di autonomia dellisola, ma poi
fu mandato a Cipro come governatore il feldmaresciallo sir John
Harding, che provoc un inasprimento del regime britannico. Nel
marzo del 1956 Makarios fu deportato alle Seichelles, con la
conseguenza di rafforzare ancor pi la lotta. Nellaprile 1957
larcivescovo fu rilasciato, ma gli fu impedito di tornare nellisola, quindi
si stabil ad Atene. La lotta nellisola continuava senza che si vedesse una
reale possibilit di unione alla Grecia. Lo stesso Makarios giunse ad
accettare lidea di una Cipro indipendente. La Grecia, daltro canto, per
ragioni politiche interne aveva interesse a concludere la questione. Si
giunse agli accordi di Zurigo e di Londra con i quali si diede origine ad
uno stato cipriota indipendente. Nel 1960 Cipro divenne, dunque, una
repubblica indipendente allinterno del Commonwealth; lindipendenza
e lintegrit territoriale erano garantiti da Grecia, Turchia e Gran
Bretagna. Alla Grecia veniva concesso di stanziare a Cipro 950 soldati,
alla Turchia 650. Lo statuto della repubblica prevedeva un presidente greco
e un vicepresidente turco: il primo presidente fu larcivescovo Makarios, il
primo vicepresidente il turco Fazil Kuuk.

La caduta della dittatura militare

Le nuove difficolt tra Grecia e Turchia relative alla


questione cipriota furono causate, in piena crisi petrolifera a
seguito della guerra del Kippur (6 ottobre 1973), dalla scoperta
del petrolio nellisola di Thasos e al conseguente riaprirsi della
disputa tra Grecia e Turchia sulla suddivisione della
piattaforma continentale dellEgeo. La Grecia considerava

134
sotto la propria giurisdizione quasi tutte le isole dellEgeo,
anche se lontane dalle coste continentali, e distribu
autorizzazioni a eseguire ricerche in tutte le acque che
considerava di propria competenza. La Turchia si oppose e si
fu molto vicini ad uno scontro armato nella primavera del
1974. Ioannidis assunse un atteggiamento molto aggressivo
contro Makarios, che sentiva la Grecia come una minaccia per
lindipendenza di Cipro. In effetti larcivescovo fu vittima di
una serie di attentati, cui scamp miracolosamente. Makarios
accus Atene di usare la guardia nazionale e lE.O.K.A. B,
contro di lui e per distruggere lo stato cipriota. LE.O.K.A.
B, infatti, era una emanazione della precedente omonima
organizzazione, che continuava a combattere per lenosi anche
dopo la morte di Grivas. Il 15 luglio la guardia nazionale attu
un colpo di stato contro larcivescovo, aiutata dal contingente
militare greco. Makarios fu tratto in salvo da un aereo
britannico. La Turchia ammass truppe sulla costa di fronte a
Cipro e il 20 luglio fece sbarcare i soldati a Kirina, nel nord
dellisola (Box 1). La guerra era ormai imminente, ma il
regime, incapace di affrontare la situazione e totalmente
isolato dalla comunit internazionale, si sgretol in breve
tempo. Ancora una volta un militare, il generale Davos,
costrinse il generale Ghizikis a ritornare alla legalit
democratica. Fu richiamato in patria da Parigi Konstantinos
Karamanls, che giunse in Grecia il 24 luglio 1974.

135
BOX 1 CIPRO DALLA CADUTA DEI COLONNELLI AI GIORNI NOSTRI
Dallo sbarco delle truppe turche a Kirina a tuttoggi Cipro divisa in
due. Nel 1983 nella parte settentrionale fu proclamata la Repubblica
turca di Cipro Nord, riconosciuta solo dalla Turchia. Essa controlla il
35,4% dellisola, mentre il resto occupato dalla Repubblica di Cipro,
che dal 1 maggio 2004 fa parte dellUnione Europea. Vari sono stati i
tentativi di ricostruire una confederazione cipriota, tutti vani, compreso
lultimo referendum dellaprile 2004, svoltosi sotto legida dellO.N.U. e
preceduto da intensi colloqui di pace bilaterali iniziati nel 2003. Esso
sottoponeva alle due comunit cipriote un piano per la risoluzione del
problema politico e per il risarcimento ai greco-ciprioti dei danni subiti
a causa delloccupazione delle loro propriet da parte dei turchi: si
trattava del cosiddetto patto Annan. La parte turco-cipriota ha
approvato il piano (64,90% di voti a favore, 35,09% contrari), quella
greco-cipriota ha respinto la proposta (75,83% contrari, 24,1%
favorevoli). La situazione dellisola rimane, quindi invariata.

La Grecia democratica

Con il rientro di Karamanls la Grecia ritrov la via per una


vita politica democratica. Sarebbe stata una via difficile,
soprattutto allinizio, per rimediare alle gravissime fratture
provocate prima dalla guerra civile e poi dalla dittatura dei
colonnelli, ma fu percorsa, portando la Grecia ad un livello di
benessere mai conosciuto prima. Inizialmente Karamanls
dovette affrontare la questione cipriota: il cessate il fuoco
definitivo avvenne il 16 agosto 1974, ma lesercito turco aveva
gi occupato il 38% dellisola e controllava molte terre fra le
pi fertili. 180.000 greco-ciprioti si rifugiarono nella parte

136
dellisola controllata dai greci. Lambasciatore americano a
Nicosia fu ucciso nel corso di violente manifestazioni popolari.
Gli Stati Uniti, infatti, venivano accusati di aver almeno
tollerato linvasione turca e di aver favorito il regime dei
colonnelli. Karamanls, che non poteva fare niente per Cipro,
non avendo forze sufficienti, rispose allondata antiamericana
ritirando le forze greche dalla struttura di comando della
NATO e mettendo in dubbio il futuro delle basi americane in
Grecia.
Altro problema da risolvere era lallontanamento
dallesercito, dalla polizia e dalla vita politica di tutti gli
elementi compromessi con la giunta militare. Karamanls si
mostr molto attento a non cedere agli eccessi chiesti dalla
folla e volle che i responsabili fossero giudicati da tribunali
democratici, espressione di un governo legittimato da una
consultazione popolare. Gravissima, poi, era la situazione
relativa allinflazione e alla corruzione, diffusa a tutti i livelli.
Alle elezioni del novembre 1974 Konstantinos Karamals si
present alla testa del suo nuovo raggruppamento, la Nuova
Democrazia ( = ..). Per la prima volta dal
1936 alle consultazioni elettorali parteciparono anche i
comunisti, divisi in due formazioni: il vecchio K.K.E. e il
K.K.E. , cio dellinterno, espressione
delleurocomunismo. Le due formazioni si presentarono
insieme alle elezioni come Sinistra democratica unita. Altro
elemento nuovo nel 1974 fu il PASOK (
= Movimento socialista panellenico) di
Andreas Papandreu, figlio di Gheorghios. Vinse Karamanls

137
con il 54% dei suffragi. A dicembre un referendum sanc con il
70 % dei voti labolizione definitiva della monarchia.
Nel 1977 il PASOK divenne il primo partito di opposizione e
nellottobre del 1981 vinse le elezioni. Nel gennaio 1981 la Grecia
era entrata a far parte della Comunit Economica Europea.
Da allora la vita politica greca stata un continuo alternarsi
al governo dei due partiti maggiori, la N.D. e il PS, con
una prevalenza dei periodi dominati da questultimo. I governi
succedutisi dopo il 1974 hanno dovuto affrontare soprattutto
problemi relativi alla situazione economica del paese, che si
presentava veramente drammatica. Karamanls ricorse anche
alla nazionalizzazione di tre banche, tutte e tre controllate dal
finanziere Strats Andreadis, e rinegozi alcuni contratti con
investimenti esteri, stipulati dai colonnelli e decisamente
svantaggiosi per la Grecia. Poi si dovette modernizzare
lamministrazione pubblica, listruzione e lesercito, il cui
mantenimento pesava ancora molto sul bilancio dello stato. In
ogni caso la ripresa economica c stata e ora linflazione nella
media europea, anche se permangono varie sacche di povert.
importante ricordare che fu risolto (almeno dal punto di vista
legale e formale) definitivamente il problema della lingua nelle
scuole e in tutti i settori dellamministrazione dello stato.
In questi anni si supera, almeno formalmente, la diglossia,
che rappresenta un progresso in senso democratico,
abbattendo quelle barriere culturali che rendevano difficile, se
non impossibile, per le classi popolari laccesso all istruzione
superiore o agli impieghi pi qualificati. Vale la pena di
ricordare che linsegnamento superiore, testi compresi, si

138
svolgeva in katharevusa e che erano redatti in questa lingua i
documenti ufficiali, i regolamenti, la normativa pubblica. I
tribunali costituirono la pi tenace roccaforte della lingua
pura, per cui chiunque partecipasse, a qualunque titolo, ad
unazione legale doveva conoscerela se voleva capire quel che
gli succedeva attorno. Se a ci si aggiunge il fatto che per un
lungo periodo buona parte della letteratura, soprattutto in
prosa, fu scritta in katharevusa, si comprende chiaramente
come la situazione fosse fortemente discriminatoria nei
confronti delle classi meno colte.
In campo estero rimasero contrasti ricorrenti con la
Turchia (per Cipro, per luscita dalle acque territoriali della
nave turca Sismik, ufficialmente adoperata per esplorazioni
sismologiche, per la sovranit sullisoletta disabitata di Imia)
fino al 1998, quando si cominci a cercare seriamente di creare
un clima di amicizia nei rapporti tra i due paesi (governo di
Kostas Simitis, del PASOK).
Nel 1992 (governo di Konstantinos Mitsotakis, N.D.) si
dovette affrontare il problema dellafflusso di greci provenienti
dallAlbania e dalle repubbliche dellex Unione sovietica,
soprattutto Ucraina e Georgia. La svolta epocale dovuta alla
caduta del muro di Berlino nel 1989 ha avuto tra le sue
conseguenze il ritorno di greci espatriati durante la guerra
civile o di loro discendenti.
Altro grave problema scoppi nel 1993 (governo Papandreu)
a seguito del riconoscimento da parte dellUnione Europea e degli
Stati Uniti, della Repubblica ex iugoslava di Macedonia. La
Grecia, che non ammetteva che si usasse il nome di Macedonia

139
per quel territorio, proclam addirittura lembargo. La questione
fu risolta con un accordo ad interim nel 1995 (governo
Papandreu) in cui fu deciso che la nuova denominazione fosse
Repubblica Jugoslava di Macedonia. Nel 2001 la Grecia entr a
far parte dellarea Euro nellUnione europea (governo Simitis).
Alle elezioni del 2004 risultato vincente Konstantinos
Karamanls, nipote dellomonimo fondatore della Nuova
Democrazia (che era suo zio), di cui leader dal 1997.
Allopposizione Gheorghios Papandreu, nipote del celebre
Gheorghios (suo nonno) e figlio di Andreas. Nel 2004 la nuova
Grecia si presentata al mondo con le Olimpiadi di Atene. Dal
febbraio 2005 presidente della Repubblica Karolos Papulias, gi
ministro degli esteri di governi socialisti, in esilio durante gli anni
della dittatura militare.

K. Papoulias

140
BOX 2 LA RIVOLTA DEL POLITECNICO DI ATENE
Gli studenti del Politecnico di Atene entrarono in sciopero il 14
novembre 1973, iniziando in tal modo una forte azione di protesta
contro la Giunta militare. Nelle prime ore non vi fu una vera e propria
reazione da parte del governo e ci diede modo agli studenti di
organizzarsi allinterno delluniversit e di costruire e far funzionare una
stazione radio, usando il materiale trovato nei laboratori del politecnico
stesso. La radio era in grado di essere ricevuta soltanto nellarea di Atene,
ma riusc ugualmente a sensibilizzare e coinvolgere migliaia di lavoratori
e di giovani che rafforzarono la protesta, unendosi agli studenti dentro e
fuori lUniversit.
Il 17 novembre Papadpulos fece intervenire lesercito con lordine
di far terminare loccupazione e i disordini. Il Politecnico fu
completamente privato di illuminazione, mediante linterruzione della
rete elettrica della citt, e un carro armato abbatt i cancelli dellAteneo,
travolgendo gli studenti che vi si erano arrampicati sopra nel tentativo di
fermarlo.
Secondo le indagini eseguite dopo la caduta dei colonnelli non vi
furono studenti morti, moltissimi furono, per, i feriti, alcuni dei quali
rimasero invalidi. Seguirono violenti scontri tra soldati e cittadini, nei
quali rimasero uccisi 24 civili, di cui almeno uno fu ucciso a sangue
freddo da un ufficiale.
Un movimento terrorista denominato 17 novembre, ha avuto
come obiettivi principali gli interessi americani (considerati conniventi
con i colonnelli) in Grecia e alcuni imprenditori e solo di recente stato
sgominato.

141
CARTOGRAFIA STORICO-POLITICA

ATTORNO AL 565: LIMPERO BIZANTINO, EREDE DELLIMPERO ROMANO

ATTORNO AL 1050: LIMPERO BIZANTINO, EREDE DEL MONDO GRECO

143
EUROPA CENTRO-ORIENTALE (1250 ca.)

144
EUROPA CENTRO-ORIENTALE (1480 ca.)

145
EUROPA CENTRO-ORIENTALE (1721 ca.)

146
EUROPA CENTRO-ORIENTALE (1815)

147
FORMAZIONE DELLA GRECIA CONTEMPORANEA

148
149
150
151
I BALCANI (1912-1913)

152
153
LO SMEMBRAMENTO DELLIMPERO OTTOMANO (1863-1920)

154
LE NUOVE FRONTIERE DELLEUROPA CENTRALE (1919-1921)

155
LA FORMAZIONE DELLA TURCHIA CONTEMPORANEA

156
157
158
CENNI BIBLIOGRAFICI

Bibliografia principale

Indipendenza e Unit nazionale in Italia e Grecia, Atti del


Convegno di studio, Atene, 2-7 ottobre 1985, Biblioteca
storica toscana, Leo S. Olschki, Firenze, 1987. In
particolare: C. Francovich, Il movimento filoellenico in
Italia e in Europa, pp. 1-23
Beevor A., Creta, Rizzoli, 2003.
Clogg R., Storia della Grecia moderna, Bompiani, Milano,
1998.
Prvlakis G., Gopolitique de la Grce, Complexe, Bruxelles,
1997.
Skulatu B., Dimakopulu N., Kondi S.,
, Atene, 2002. Edizione governativa per una terza
classe di liceo unificato dello
.
Svoronos N., N
, Ed. Themelio, Atene, 1999.
Tsoucalas C., La Grce de lindpendance aux colonels,
Maspero, Paris, 1970.

159
Bibliografia secondaria

Akam Taner, Nazionalismo turco e genocidio armeno.


DallImpero Ottomano alla Repubblica, Guerini e ass.,
Milano, 2005.
Banfi E., Percorsi socio- e storico-linguistici nel Mediterraneo,
Dipartimento di scienze Filologiche e Storiche, Trento,
1999.
Benbassa E.-Rodrigue A., Storia degli ebrei sefarditi. Da Toledo
a Salonicco, Einaudi, Torino 2002.
Castellan G., Storia dei Balcani, XIV-XX secolo, Argo, Lecce,
2004.
Cervi M., Storia della guerra di Grecia, Ottobre 1940-Aprile
1941, BUR, Rizzoli, Milano, 2000.
Hsch E., Storia dei Paesi balcanici. Dalle origini ai nostri
giorni, Einaudi, Torino, 2005.
Kopidakis M.Z., ,
, Atene, 2000.
Mantran R. (a cura di), Storia dellImpero Ottomano, Argo,
Lecce, 2004.
Meschini M., 1204, Lincompiuta, La IV Crociata e le conquiste
di Costantinopoli, Ancora Editrice, Milano, 2004.
Molcho F., Donne e uomini di Grecia paesaggi di storia,
S.A.R.G.O.N., Padova, 2003.
Ortalli G., Scarabello G., Breve storia di Venezia, Pacini
Editore, Ospedaletto (Pisa), 2001.

160
Perlorentzou M., La lingua greca dalla al XX secolo,
Universit degli studi di Bari, Istituto di studi dellEuropa
orientale, 1996.
Politis L., ,
(Fondazione culturale della
Banca Nazionale), Atene, 2003.
Prevelakis G., I Balcani, Il Mulino, Bologna, 1997.
Vitti M., Storia della letteratura neogreca, Carocci, Roma,
2001.
Desideri A., Storia e storiografia, DAnna, Messina-Firenza,
1997.
Mack Smith D., Le guerre del duce, Mondadori, Milano 1992.
Pedani M.P., Tra economia e geo-politica: la visione ottomana
della guerra di Cipro, Istituto Romeno di Cultura e Ricerca
Umanistica di Venezia, Annuario, Anno 5 (2003),
Enciclopedica, Bucarest.

161
finito di stampare
nel mese di gennaio 2007
presso SELECTA GROUP
negli stabilimenti di Peschiera Borromeo (MI)
ANNALISA MONETA

DA COSTANTINO PALEOLOGO
A KAROLOS PAPULIAS

Sintesi di storia greca moderna


Sintesi di storia greca moderna

a cura di
CATERINA CARPINATO
Materiali e documenti

DA COSTANTINO PALEOLOGO A KAROLOS PAPULIAS

MATERIALE DIDATTICO PER IL CORSO DI LINGUA E LETTERATURA NEOGRECA a.a. 2006-2007


ANNALISA MONETA

Pubblicazioni dellI.S.U. Universit Cattolica


http://www.unicatt.it/librario
ISBN 978-88-8311-482-3

Pubblicazioni dellI.S.U. Universit Cattolica

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