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La Sapienza bizantina

Un secolo di ricerche sulla civilt


di Bisanzio allUniversit di Roma

Milion

a cura di
Augusta Acconcia Longo
Guglielmo Cavallo
Alessandra Guiglia
Antonio Iacobini

Campisano
La Sapienza bizantina
Un secolo di ricerche
sulla civilt di Bisanzio allUniversit di Roma

a cura di
Augusta Acconcia Longo, Guglielmo Cavallo
Alessandra Guiglia, Antonio Iacobini

Campisano Editore
Roma 2012
La Sapienza bizantina.
Un secolo di ricerche sulla civilt
di Bisanzio allUniversit di Roma
Atti della Giornata di Studi
Sapienza Universit di Roma,
10 ottobre 2008

Il volume stato realizzato


con il contributo della
Sapienza Universit di Roma

In copertina:
Citt del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana,
Vat. gr. 1162, f. 119v: la Visione di Isaia, particolare.

Nessuna parte di questo libro


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Progetto grafico di Gianni Trozzi


Sapienza Universit di Roma
copyright 2012 by
Campisano Editore Srl
campisanoeditore@tiscali.it
ISBN 978-88-88168-93-7
Indice

pag. 5 Premessa

9 La Sapienza bizantina. Il contributo della Storia dellarte (1896-1970)


Antonio Iacobini

39 Le missioni di studio in Oriente e il Centro di Documentazione


di Storia dellArte Bizantina (1966-2006)
Andrea Paribeni

55 Il progetto di ricerca sui marmi della Santa Sofia


Alessandra Guiglia, Claudia Barsanti

79 Hagia Sophia: nuovi studi e ricerche per il restauro


Mario Docci

99 Storici dellarte, esploratori, antropologi, archeologi:


le missioni lungo il limes orientale (1982-1992)
Enrico Zanini

119 Alcune considerazioni sullarchitettura bizantina a Creta


Spiridione Alessandro Curuni

135 Il Corpus della pittura monumentale bizantina in Italia:


il caso di Umbria, Marche e Abruzzo
Mauro della Valle

153 Il mosaico parietale aniconico da Tessalonica a Costantinopoli


Alessandro Taddei

183 Basilio parakoimomenos, laristocrazia e la passione per le arti


sotto i Macedoni
Livia Bevilacqua

203 Il colore scolpito. Raffinatezze cromatiche nella scultura


ad incrostazione del Medioevo mediterraneo
Silvia Pedone

225 Viaggio di un trittico eburneo da Costantinopoli a Roma.


Note in margine al Corpus degli oggetti bizantini in Italia
Simona Moretti
245 Linsegnamento della Filologia e della Storia bizantina a Roma
dalla fondazione agli anni Settanta del 900
Augusta Acconcia Longo

253 La Filologia e la Storia bizantina alla Sapienza


nellultimo trentennio del 900
Andrea Luzzi

263 La Paleografia greca e bizantina alla Sapienza, dagli anni Venti


del 900 a Enrica Follieri e alla sua scuola
Francesco DAiuto

285 Ricerche e iniziative promosse dalla Sapienza per lo studio


delle scritture greche antiche e bizantine nellultimo trentennio
Guglielmo Cavallo

295 Immagini eloquenti. Nuove osservazioni sul codice Atheniensis


gr. 211 con le Omelie di Giovanni Crisostomo
Giovanni Gasbarri
La Filologia e la Storia bizantina alla Sapienza
nellultimo trentennio del 900
Andrea Luzzi

Desidero precisare che la mia relazione sar incentrata sullattivit di inse-


gnamento e di ricerca nel campo della filologia e della storia bizantina negli ul-
timi decenni del 900, limitatamente allunica cattedra di bizantinistica nellA-
teneo romano della Sapienza ricoperta con continuit, in tale periodo, da un
professore titolare incardinato, ovvero la cattedra che attualmente1 compresa
nel settore scientifico disciplinare denominato Civilt bizantina e che in pre-
cedenza era definita Filologia bizantina e ancor prima Filologia e Storia bizan-
tina, nella Facolt di Lettere e Filosofia del nostro Ateneo. Titolare della sud-
detta cattedra, negli anni accademici compresi tra il 1976-1977 e il 1998-1999, fu
Enrica Follieri, certamente una delle figure pi rappresentative della bizantini-
stica, non solo italiana, del 900 e ritengo che, come accade a me, anche a mol-
ti dei presenti cui sia capitato di avere dei rapporti di colleganza scientifica o
di discepolanza accademica con lei, venga del tutto naturale associarne il ri-
cordo al titolo della presente Giornata di studi: Sapienza bizantina.
Enrica Follieri nacque a Roma il 5 dicembre del 1926 da una famiglia origi-
naria della provincia di Foggia e a Roma concluder la sua giornata terrena un
altro giorno dello stesso mese, l11 dicembre del 1999, tre soli giorni dopo aver
discusso, come relatore, la sua ultima tesi di laurea nellallora ancora indivisa
Facolt di Lettere e Filosofia del nostro Ateneo. Nella medesima Facolt ave-
va conseguito lei stessa, nel 1948, la laurea in Lettere classiche sotto la sapiente
guida di Silvio Giuseppe Mercati, discutendo la tesi su un argomento che
avrebbe poi ripreso e approfondito in varie pubblicazioni nei suoi primi anni
di attivit scientifica 2. Tra i maestri che pi incisivamente concorsero alla sua
formazione nel periodo degli studi universitari, accanto al filologo classico An-
tonio Maria Cervi, al bizantinista Ciro Giannelli, al linguista Antonino Paglia-
ro e al grecista Gennaro Perrotta, va certamente annoverata lepigrafista greca
Margherita Guarducci, come ella stessa amava ricordare, con la quale manten-
ne, negli anni, una relazione di cordiale familiarit e di assidua collaborazione
scientifica. Subito dopo essersi laureata, Enrica Follieri intraprese la carriera
universitaria nella medesima Facolt di Lettere e Filosofia, iniziando il cursus
honorum dal gradino pi basso, quello di assistente volontario, prima di Anto-
nio Maria Cervi e poi di Ciro Giannelli, fino al 1959, anno della prematura
scomparsa del Giannelli. Lanno successivo, 1960, consegu la libera docenza
in Filologia bizantina e, nel 1961, quella in Paleografia greca. Dallo stesso anno
254 ANDREA LUZZI

1961 e fino al 1975 ha insegnato alla Sapienza, in qualit di professore incarica-


to, Paleografia greca, sia presso la Scuola Speciale per Archivisti e Bibliotecari,
sia presso la Facolt di Lettere e Filosofia, finch, risultata vincitrice, nel 1975,
dei concorsi a cattedra per la stessa Paleografia greca e per la Filologia bizanti-
na, dopo essere stata chiamata dalla Facolt di Lettere e Filosofia a ricoprire la
cattedra di Paleografia greca, nella.a. 1976-1977 opt per quella di Filologia e
Storia bizantina 3, che tenne fino al 31 ottobre del 1999.
Credo non ci sia sintesi pi efficace dellattivit di alto magistero didattico
da lei svolto alla Sapienza per quasi un quarantennio nelle cattedre di Paleo-
grafia greca e di Filologia bizantina di quella offerta dalla sua allieva Lidia Per-
ria nel suo affettuoso Ricordo di Enrica Follieri che apre la pubblicazione de-
gli Atti della Giornata di studio in sua memoria svoltasi nella Facolt di Lette-
re e Filosofia della Sapienza il 31 maggio 2002 , allorch rievoca il momento
del suo primo incontro con la Maestra, avvenuto nel novembre del 1969 nella-
trio della Facolt, vedendosela venire incontro, sorridente e un po frettolosa,
pronta ad accogliere gli studenti per la prima lezione del corso di Paleografia
greca [...]. A distanza di tempo, chiaro che quellincontro fu uno di quelli
che segnano una svolta e cambiano la vita: dopo un anno di corso, anzi, dopo
qualche lezione, in quel novembre buio e tormentato di agitazioni studente-
sche e piani di studio selvaggi, mi resi conto di aver incontrato una persona-
lit forte e autentica, una studiosa rigorosa e dedita al suo lavoro in modo
profondo e totale, ma capace anche di tendere la mano a una matricola diso-
rientata e di introdurla, senza sorridere della sua ingenuit, al mondo della pa-
leografia e, in seguito, degli studi bizantini. La sua capacit didattica di chiari-
re e rendere semplici, almeno in apparenza, anche gli argomenti pi comples-
si, ricostruendo le varie tappe dellequivoco da cui scaturiva la cosiddetta mi-
nuscola damascena o dipanando lintricata matassa di un dossier agiografico
particolarmente complesso, stata la prima virt di Enrica Follieri che ho im-
parato ad apprezzare. Ma altrettanto forte, e inseparabile da quella, mi rima-
sta impressa nella mente e nel cuore la capacit di minimizzare gli errori e va-
lorizzare gli sforzi degli studenti, di sorridere lei cos severa con se stessa e
con gli altri anche di fronte a errori marchiani che, sia pure sussultando
inorridita, riusciva a trasformare in preziose esperienze di apprendimento 4.
Sono certo che tutti coloro che hanno avuto, come chi vi parla e altri presenti
in questaula, la fortuna e il privilegio di frequentare i corsi di Enrica Follieri,
non possono che concordare con Lidia Perria nel celebrarne il garbo e la
straordinaria cortesia e disponibilit nei riguardi dei discenti. E non sembri
questa una digressione sentimentalistica rispetto al tema trattato nella presente
Giornata di studio, giacch il magistero didattico svolto con tanta costante de-
dizione ed entusiasmo dalla professoressa Follieri fu sempre strettamente e in-
dissolubilmente legato alla sua attivit di ricerca. Lo sottolinea pi volte lei
stessa nei suoi lavori scientifici, ad esempio nella prefazione alla ponderosa
edizione della Vita di san Fantino il Giovane, quando afferma: Nellanno ac-
cademico 1982-83 ho svolto buona parte del mio corso universitario nella Fa-
colt di Lettere romana su una selezione del testo greco, per costringermi a ri-
FILOLOGIA E STORIA BIZANTINA ALLA SAPIENZA NELLULTIMO TRENTENNIO DEL 900 255

solverne o almeno chiarirne alcuni problemi per spiegarli ai miei studenti 5; o,


ancora, nella Prefazione alla Vita di san Nilo da Rossano, dichiarando: Pi di
una volta ho illustrato, in parte o per intero, la Vita di Nilo nelle mie lezioni di
Filologia bizantina allUniversit di Roma La Sapienza. [...] Non posso di-
menticare quanto debbo ai miei studenti, per i quali e spesso con i quali ho
cercato di risolvere i problemi piccoli e grandi presentati dalla Vita di Nilo 6.
Connessa al suo magistero didattico svolto alla Sapienza stata, infine, anche
la sua attivit di coordinamento di due cicli, ottavo e nono, del Dottorato di
Ricerca in Filologia giudaico-ellenistica, bizantina e neogreca 7.
Tornando ora a trattare degli esordi della sua attivit scientifica, ricorder
che fra il 1950 e il 1951 Enrica Follieri aveva debuttato, per cos dire, nella com-
munitas studiorum, sia pubblicando i suoi primi articoli, sia partecipando per
la prima volta con una relazione ad un congresso scientifico, e precisamente
allottavo Congresso Internazionale di Studi Bizantini, svoltosi a Palermo dal 3
al 10 aprile del 1951. In seguito fu costantemente presente a quasi tutti i con-
gressi nazionali e internazionali di bizantinistica e in particolare a quelli inter-
nazionali a partire, appunto, dallVIII di Palermo e fino al XVIII di Mosca 8. Un
altro aspetto importante dellattivit da lei svolta nella e per la Sapienza fu
senza dubbio quello editoriale, dacch, nel 1977, assunse la direzione sia della
Rivista di studi bizantini e neoellenici, sia della collana ad essa legata, Testi e
studi bizantino-neoellenici, luna e laltra edite dal nostro Ateneo. Sotto la sua
direzione sono stati pubblicati diciassette volumi della Rivista, e precisamente
quelli che vanno dal numero 14-16 (1977-1979) al numero 36 (1999), e otto volu-
mi della collana, dal numero 4 al numero 11. Entrambe le pubblicazioni sono
state dirette da Enrica Follieri perseguendo un coerente programma scientifi-
co con unimpronta personale che, seppure certamente influenzata dai suoi
prediletti interessi negli ambiti dellinnografia, dellagiografia e dellItalia bi-
zantina, non ha trascurato di incrementare anche lapporto del settore paleo-
grafico, accanto a molti altri campi di indagine della bizantinistica e della lette-
ratura neoellenica. Dellattivit organizzativa da lei svolta alla Sapienza mi pia-
ce invece ricordare in questa sede il coordinamento scientifico dellimportante
Congresso Internazionale sulla filologia medievale e umanistica greca e latina
nel secolo XX, svoltosi a Roma, in parte nella sala Marconi del Consiglio nazio-
nale delle ricerche, e in parte in questa stessa Facolt, dall11 al 15 dicembre del
1989 9. Un ulteriore tratto saliente della sua attivit fu senza dubbio lestrema
attenzione da lei riservata alle ricerche bibliografiche, condotte con scrupolo-
so puntiglio e continuamente aggiornate, e non certamente un caso se uno
dei lasciti pi notevoli della sua eredit culturale alla comunit scientifica co-
stituito dal ricchissimo patrimonio di segnalazioni bibliografiche pubblicate in
circa un quarantennio di collaborazione ai bollettini bibliografici delle riviste
Byzantinoslavica (dal 1958 al 1992) e Byzantinische Zeitschrift (dal 1960 al
1999): la grande chiarezza che contraddistingue la segnalazione dei lavori ivi
considerati e la sapiente valutazione degli stessi col espressa ne fanno uno
strumento davvero prezioso per chi effettua ricerche bibliografiche inerenti al-
la bizantinistica.
256 ANDREA LUZZI

Passando, infine, a trattare, necessariamente in modo molto sintetico, della


produzione scientifica di Enrica Follieri (e astraendo dallanalisi delle sue im-
portanti pubblicazioni nel campo della paleografia greca, argomento trattato
nella relazione del professor DAiuto), essa si protratta, con tenace costanza,
per oltre cinquanta anni, facendole conseguire numerosi riconoscimenti, a li-
vello sia nazionale sia internazionale, tra cui baster qui solo ricordare le sue
cooptazioni nel Comitato direttivo dellAssociazione Italiana di Studi Bizantini
(dal 1980), tra i soci onorari della  di Atene
(dal 1981), e tra i soci corrispondenti della Pontificia Accademia Romana di
Archeologia (dal 1969; dal 1982 socio effettivo), dellAccademia Nazionale dei
Lincei (dal 1987) e dell  (dal 1992). Reverente ammirazione

desta la constatazione della grande variet dei temi da lei trattati nella sua fe-
condissima produzione scientifica, che conta ben tredici monografie edite
mentre era in vita, a cui se ne aggiunger presto una quattordicesima, postu-
ma, contenente ledizione della Vita di Nilo da Rossano, ultimata da Enrica
Follieri solo pochi mesi prima della sua scomparsa, oltre a quasi centociquanta
ulteriori contributi tra recensioni, prefazioni, articoli e saggi 10. Se indubitabi-
le che i due principali filoni di ricerca da lei coltivati nel cinquantennio della
sua prolifica attivit sono rappresentati, da un lato, da agiografia, liturgia ed
omiletica, e, dallaltro, dalla poesia religiosa bizantina, nella duplice ottica del-
la produzione epigrammatica e di quella innografica, parimenti innegabile
che la predilezione per tali argomenti di ambito sacro 11 non la trattenne, co-
munque, dal percorrere anche altre vie, che la condussero a produrre dei con-
tributi notevoli per erudizione e innovazione metodologica anche nel campo
della storia, della diplomatica, della letteratura, della filologia, dellarcheologia
e della storia dellarte di et bizantina. In effetti uno dei suoi approcci meto-
dologici preferiti fu sempre quello di mettere a fuoco, mediante un attento la-
voro di scavo sui testi, tutta una serie di indagini ad ampio spettro e di varia
natura, da cui riverberassero i pi disparati aspetti della civilt greca del Me-
dioevo. A testimonianza dellestensione, anche temporale, dei multiformi inte-
ressi scientifici di Enrica Follieri, protesi cronologicamente fin oltre la conclu-
sione dellet medioevale, ben si presta largomento trattato nei suoi primi la-
vori, che pertiene allambito dei primi esordi della letteratura neoellenica, es-
sendo rappresentato dallo studio della versione greca del Teseida boccaccesco,
di cui, dopo la stesura di alcuni saggi preparatori, riguardanti per lo pi la tra-
dizione manoscritta dellopera, nel 1959 pubblic, come saggio di edizione, il
primo libro, nella monografia che inaugura la collezione Testi e studi bizanti-
no-neoellenici, allora appena fondata da Ciro Giannelli e da Giorgio Zoras 12.
Al medesimo filone si possono poi collegare uno studio uscito nel 1970 sulla
leggenda, formatasi in et paleologa, testimoniata nel cosiddetto poema di Be-
lisario e relativa alla tragica presentazione della figura del famoso generale giu-
stinianeo cieco e mendicante 13, oltre a due ampie e documentate ricostruzioni
delle attivit editoriali, concernenti i libri greci, a Roma e a Venezia nella pri-
ma et della stampa 14. Con lo studio su Loriginale greco di una leggenda in sla-
vo su San Pietro, apparso nel periodico Analecta Bollandiana (74, 1956, pp.
FILOLOGIA E STORIA BIZANTINA ALLA SAPIENZA NELLULTIMO TRENTENNIO DEL 900 257

115-130), sinaugurava, invece, la feconda collaborazione di Enrica Follieri con i


Bollandisti, i quali arriveranno infine ad accoglierla, nel 1990, addirittura nella
loro Socit quale membre adhrent. Tale lavoro rappresent anche linizio del-
la sua produzione scientifica nel campo degli studi agiografici, sicuramente il
filone di ricerca da lei pi amato e maggiormente frequentato. Argutamente
Vera von Falkenhausen ha cos sintetizzato loriginalit del metodo che ella
applic nellapprocciarsi a questa disciplina: Ci che distingue la ricerca di
Enrica Follieri da quella di molti altri studiosi nel campo dellagiografia la
passione per la tradizione del testo o meglio dei testi. Prima di iniziare ledi-
zione cercava di raccogliere tutto il dossier agiografico relativo al santo che
linteressava ed ai suoi eventuali omonimi (canoni, Bioi, Passiones e calendari),
e in questo modo spesso scopr e rivel i segreti degli agiografi medioevali: 1)
di quelli che fabbricavano Vitae da canoni che spesso avevano interpretato in
modo audace o perfino sbagliato. Si pensi, ad esempio alle Vitae di s. Ardomio
(non Armodio) di Larissa 15 o di s. Agrippina di Mineo 16; 2) di quelli che sdop-
piavano un santo, forse per riempire qualche giorno vuoto del calendario agio-
grafico, come risultava dalle ricerche sui santi Saba il Goto e Saba lo stratela-
ta 17 e santa Trifena di Cizico 18; 3) o di quelli che inventavano una narrazione
agiografica per un santo, le cui reliquie erano venerate localmente, senza che si
fossero avute, oltre al nome, notizie relative alla vita, come per esempio per s.
Leone di Metone1920. Nelle sue numerose pubblicazioni di testi agiografici
inediti Enrica Follieri ha poi sempre prestato una particolare attenzione alla-
nalisi della lingua dellopera da lei studiata e tale attenzione risalta con parti-
colare evidenza, ad esempio, nella Vita di san Fantino il Giovane, monaco na-
to e vissuto in Calabria durante il decimo secolo, ma morto a Tessalonica, ove
la sua Vita fu composta da un discepolo locale. Il testo della Vita Fantini, da
lei avventurosamente rinvenuto in un codice moscovita nel 1962, fu oggetto,
nel 1966, di una relazione letta al IV Congresso Storico Calabrese, in cui venne
data notizia della scoperta 21, ma ledizione commentata della Vita vide la luce
solamente una trentina di anni dopo, nel 1993, nella collana dei Subsidia hagio-
graphica 22. Ebbene, nella suddetta edizione il commento linguistico ben pi
corposo del testo della Vita stessa, configurandosi come una sorta di vero e
proprio manuale della grecit medievale 23. Ma la Vita Fantini non costituisce
di certo uneccezione: in tutta la sua produzione scientifica ella ha sempre ap-
plicato un rigoroso metodo di severo vaglio storico-filologico delle fonti, e in-
fatti lo stesso metodo dimostrer, per rimanere sempre nellambito agiografi-
co, anche nellapprontare la nuova edizione della Vita di san Nilo da Rossano,
il capolavoro indiscusso dellagiografia italogreca, che stata oggetto di vari
studi preparatori pubblicati negli ultimi anni della sua attivit, alcuni dei quali
usciti postumi 24, e che, dopo una serie di sfortunate vicissitudini editoriali se-
guite alla scomparsa dellautrice, finalmente in procinto di essere pubblicata
sotto il patrocinio del Comitato Nazionale per le Celebrazioni del Millenario
della Fondazione dellAbbazia di S. Nilo a Grottaferrata. Allanno 1956 risale
anche la pubblicazione del suo primo lavoro sulla poesia epigrammatica, che,
nelle sue multiformi tipologie, intrecciandosi allo studio del calendario eorto-
258 ANDREA LUZZI

logico sacro in uso a Bisanzio, costituir poi uno dei pi fertili campi di ricerca
da lei coltivati allinterno dei suoi pi vasti interessi agiologico-innografici. Ba-
sti pensare ai vari, fondamentali e innovativi lavori dedicati allanalisi e, in
molti casi, alledizione, dei principali calendari metrici ecclesiastici bizantini, a
partire da quelli composti, nel secolo undecimo, dallautore che pu essere
considerato liniziatore di tale genere letterario a Costantinopoli, Cristoforo
Mitileneo, al quale si devono due coppie di calendari, luna, che godette di
maggiore fortuna, in metro classico, di cui Enrica Follieri ha studiato a fondo
la tradizione manoscritta 25, e laltra, in metro innografico, da lei edita nel 1980,
con ricco commentario, in due corposi volumi appartenenti alla collana dei
Subsidia hagiographica 26. Ancora da ricordare, nellambito di questo medesimo
e fecondo filone di studi, sono almeno le edizioni dei due calendari in forma
di canone attribuiti luno a Teodosio Calociro, un monaco altrimenti ignoto
che compose la sua operetta, con ogni probabilit, nel 1160 27, e laltro a Grego-
rio Monaco, autore attivo nel secolo tredicesimo avanzato 28. Ultimi, ma non
meno importanti, gli studi dedicati da Enrica Follieri, in particolare, al calen-
dario eortologico italogreco. Tra questi mi limiter a menzionare la minuziosa
analisi da lei condotta, nel 1982, su un calendario ecclesiastico sui generis, ov-
vero quello in dialetto volgare siculo, ma trascritto in caratteri greci, traman-
dato in un codice messinese 29, e il lavoro di pi ampio respiro su Il culto dei
santi nellItalia greca, edito negli Atti del Convegno Storico Interecclesiale La
Chiesa Greca in Italia dallVIII al XVI secolo, apparso nel 1973, ma ancora oggi
sotto molti aspetti fondamentale, rivolto allo studio del santorale in uso nellI-
talia bizantina 30. Della sua ricca produzione nel campo dellinnografia sacra
costantinopolitana mi limiter, infine, a citare soltanto le opere pi note, ovve-
ro i sei volumi contenenti lincipitario dellinnografia bizantina, apparsi tra il
1960 e il 1966 nella prestigiosa collana vaticana Studi e Testi 31, al tempo stesso
insostituibile strumento di lavoro (tra laltro realizzato giova sottolinearlo
in unepoca nella quale lapplicazione della telematica agli studi umanistici era
ancora di l da venire) e autentica espressione del suo spirito di servizio, co-
me ha efficacemente affermato Francesco DAiuto nel necrologio di Enrica
Follieri pubblicato dall Osservatore romano nel gennaio del 2000. Della
preparazione di tale incipitario ella diede notizia in occasione dellXI Congres-
so internazionale di studi bizantini svoltosi a Monaco nel 1958 32, e anche negli
anni successivi alla pubblicazione continu costantemente a pensare a uninte-
grazione dello spoglio bibliografico da lei effettuato in origine, che si arresta-
va, appunto, al 1958, come chiaramente testimoniato dal supplemento biblio-
grafico pubblicato nel 1971 nella rivista Studies in Eastern Chant, nel quale
segnalato nuovo materiale da prendere in considerazione per un ammoderna-
mento dellincipitario stesso 33. Alla fine del 1993 le fu assegnato dal C.N.R. un
finanziamento per un progetto di ricerca triennale finalizzato alla costituzione
di una banca dati relativa al materiale edito negli Initia e alla preparazione di
un aggiornamento, nel quale progetto furono coinvolti anche alcuni suoi stu-
denti neo-laureati, ma, purtroppo, per una serie di motivi, tra cui, evidente-
mente, anche la sua improvvisa scomparsa, il materiale raccolto in quella occa-
FILOLOGIA E STORIA BIZANTINA ALLA SAPIENZA NELLULTIMO TRENTENNIO DEL 900 259

sione non ha potuto, in seguito, essere convenientemente rielaborato e prepa-


rato per ledizione elettronica e cartacea. Nel biennio 2008-2010, per, anche
grazie al cofinanziamento ministeriale PRIN 2007 ottenuto nellambito di un
progetto di ricerca sui manoscritti innografici bizantini antiquiores, coordi-
nato da Francesco DAiuto, al quale chi scrive partecipa in qualit di respon-
sabile dellunit locale di ricerca del nostro Ateneo, auspichiamo sia finalmen-
te possibile portare a compimento almeno una prima fase di questa iniziativa
tanto cara a Enrica Follieri. Sempre nel medesimo filone di studi innografici,
accanto agli Initia, si segnalano le due monografie apparse nellArchivio ita-
liano per la storia della piet: la prima, pubblicata nel 1962, rappresentata
dalledizione di una raccolta di inni mariani e trinitari tramandati in un codice
Marciano 34, e la seconda, edita nel 1968, costituita dalla pubblicazione di otto
canoni paracletici a Ges Cristo, opera del metropolita di Eucaita Giovanni
Mauropode 35; infine, la riproduzione del Triodio Atonita curata nel 1975 per la
celebre collezione dei Monumenta Musicae Byzantinae in collaborazione col
musicologo statunitense Oliver Strunk 36. Certamente questa veloce carrellata
non ha la pretesa di aver scandagliato tutta la variegata ricchezza di temi carat-
teristica della produzione scientifica di Enrica Follieri, ma mi auguro di essere
riuscito almeno a tratteggiare, sebbene in modo non esaustivo, il suo sapiente
operato nel campo della bizantinistica, strettamente legato al suo alto magiste-
ro esercitato dalla cattedra romana della Facolt di Lettere e Filosofia.

NOTE
1
Precisamente a partire dalla.a. 2001-2002, anno dellattivazione dellordinamento didattico uni-
versitario ex D.M. 509, che nel nostro Ateneo ha coinciso con lo smembramento della fino ad allora
indivisa Facolt di Lettere e Filosofia in quattro nuove Facolt.
2
Cfr. infra.
3
In seguito, dalla.a. 1996-1997, denominata Filologia bizantina.
4
Gli Atti della Giornata di studio in ricordo di Enrica Follieri sono stati pubblicati in Rivista di
Studi Bizantini e Neoellenici, n.s., 39, 2002 [2003]; il Ricordo di Enrica Follieri di L. Perria si legge
ibid., pp. 3-8.
5
E. Follieri, La Vita di san Fantino il Giovane. Introduzione, testo greco, traduzione, commentario
e indici, Bruxelles 1993 (Subsidia hagiographica, 77).
6
Sulledizione della Vita di san Nilo da Rossano, ancora in corso di stampa, cfr. infra.
7
Rispettivamente negli a.a. 1992-1993/1994-1995 e 1994-1995/1996-1997.
8
Precisamente il IX a Tessalonica nel 1953, il X a Istanbul nel 1955, lXI a Monaco nel 1958, il
XII a Ocrida nel 1961, il XIII a Oxford nel 1966, il XIV a Bucarest nel 1971, il XV ad Atene nel
1976, il XVI a Vienna nel 1981.
9
Come ha notato la stessa Follieri nellintroduzione ai due ponderosi volumi di Atti nei quali fu-
rono pubblicate quarantatr delle quarantacinque relazioni lette, in tale occasione, dai principali
esperti mondiali del settore , il Congresso si svolse in un momento storico davvero eccezionale: Da
poco pi di un mese (9 novembre) era caduto il muro di Berlino, e un vento impetuoso scrollava i re-
gimi di gran parte dEuropa. I rappresentanti di molti paesi ebbero la possibilit di presentarsi a Ro-
ma e di parlare con una libert che sarebbe stata impensabile qualche anno prima. Sono le loro rela-
zioni quelle che presentano un pi vivo interesse non solo scientifico, ma umano: esse alzano il pesan-
te velame che per molto tempo ha nascosto le vicende culturali e personali di intere generazioni di fi-
lologi: cfr. E. Follieri, pref. a La filologia medievale e umanistica greca e latina nel secolo XX. Atti del
Congresso Internazionale (Roma, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Universit La Sapienza, 11-15
dicembre 1989), I, Roma 1993 (Testi e Studi Bizantino-neoellenici, 7), pp. V-VIII, in part. p. VI.
260 ANDREA LUZZI

10
Per lelenco dettagliato delle pubblicazioni di Enrica Follieri si rinvia ad A. Luzzi, Bibliografia di
Enrica Follieri, in Rivista di Studi Bizantini e Neoellenici, n.s., 39, 2002 [2003] [= Atti della Gior-
nata di studio in ricordo di Enrica Follieri (Roma, 31 maggio 2002)], pp. 9-22.
11
Predilezione che scaturiva come stato acutamente osservato da A. Acconcia Longo, Enrica
Follieri (5.12.1926-11.12.1999), in Byzantinische Zeitschrift, 93, 2000, pp. 800-804, in part. p. 802
Dalla sua intensa religiosit, da un cristianesimo vissuto senza ostentazione, ma anche senza con-
cessione alle convenienze: una sorgente profonda di spiritualit che la ispirava in ogni circostanza del-
la vita e che traspariva dalla sua attivit scientifica.
12
E. Follieri, Il Teseida Neogreco. Libro I. Saggio di edizione, Roma-Atene 1959 (Testi e Studi bi-
zantino-neoellenici, 1).
13
Ead., Il poema bizantino di Belisario, in La poesia epica e la sua formazione, Atti del Convegno In-
ternazionale (Roma, 28 marzo-3 aprile 1969), Roma 1970 (Problemi attuali di scienza e di cultura -
Quaderno, 139), pp. 583-651.
14
Ead., Su alcuni libri greci stampati a Venezia nella prima met del Cinquecento, in Contributi alla
storia del libro italiano. Miscellanea in onore di Lamberto Donati, Firenze 1969, pp. 119-164 (rist. in
Ead., Byzantina et italograeca. Studi di Filologia e di paleografia, a cura di A. Acconcia Longo, L. Per-
ria, A. Luzzi, Roma 1997 [Storia e Letteratura. Raccolta di studi e testi, 195], pp. 67-110); Ead., Il li-
bro greco per i Greci nelle imprese editoriali romane e veneziane della prima met del Cinquecento, in
Venezia centro di mediazione tra Oriente e Occidente (secoli XV-XVI). Aspetti e problemi, a cura di
H.-G. Beck, M.I. Manoussakas, A. Pertusi, II, Firenze 1977 (Civilt Veneziana. Studi, 32), pp. 483-
508 (rist. in Ead., Byzantina et italograeca, pp. 249-272).
15
E. Follieri, S. Ardomio martire in Tessaglia, in Analecta Bollandiana, 93, 1975, pp. 313-348.
16
Ead., Santa Agrippina nellinnografia e nellagiografia greca, in Byzantino-Sicula II. Miscellanea di
scritti in memoria di Giuseppe Rossi Taibbi, Palermo 1975 (Istituto Siciliano di Studi Bizantini e
Neoellenici. Quaderni, 8), pp. 209-259.
17
Ead., Saba Goto e Saba Stratelata, in Analecta Bollandiana, 80, 1962, pp. 249-307.
18
Ead., Santa Trifena di Cizico, ibid., 89, 1971, pp. 343-362.
19
Ead., Santi di Metone: Atanasio vescovo, Leone taumaturgo, in Byzantion, 41, 1971, pp. 378-
451.
20
V. von Falkenhausen, Lagiografia nellopera di Enrica Follieri, in Rivista di Studi Bizantini e
Neoellenici, n.s., 39, 2002 [2003], pp. 25-31, in part. pp. 26-27.
21
E. Follieri, La Vita inedita di s. Fantino il Giovane nel codice Mosquensis 478, in Atti del 4 Con-
gresso Storico Calabrese, Napoli 1969, pp. 119-164.
22
Ead., La Vita di s. Fantino il Giovane.
23
Ibid., pp. 132-272.
24
Ead., S. Nilo e i monaci del Mercurio, in Atti del Congresso internazionale su S. Nilo di Rossano
(28 settembre-1 ottobre 1986), Rossano-Grottaferrata 1989, pp. 401-409; Ead., Niccol Balducci e la
prima traduzione in lingua italiana della Vita Nili (1628), in Bollettino della Badia greca di Grottafer-
rata, n.s., 45, 1991 [1992] [= Miscellanea di studi in onore di P. Marco Petta per il LXX compleanno,
V, a cura di A. Acconcia Longo, S. Luc, L. Perria, pp. 263-290]; Ead., Un luogo discusso della Vita
Nili, in Rivista di cultura classica e medioevale, 40, 1998 [= Scritti in onore di Agostino Masarac-
chia], pp. 115-118; Ead., Per il testo della Vita di san Nilo da Rossano, in Byzantino-sicula III. Miscella-
nea di scritti in memoria di Bruno Lavagnini, Palermo 2000, pp. 123-133; Ead., Lingresso nella vita
monastica di Nilo da Rossano, in POLUPLEUROS NOUS. Miscellanea fr Peter Schreiner zu seinem
60. Geburtstag mit einem Geleitwort von Herbert Hunger, a cura di C. Scholz, G. Makris, Mnchen
2000 (Byzantinisches Archiv, 19), pp. 10-16; Ead., Echi della Vita di Antonio nella Vita di Nilo da Ros-
sano, in Lellenismo italiota dal VII al XII secolo. Alla memoria di Nikos Panagiotakis, Atene 2001, pp.
19-26.
25
In particolare quella indipendente, costituita dai manoscritti Palat. gr. 383 e Paris. gr. 3041:
cfr. E. Follieri, Il calendario giambico di Cristoforo di Mitilene secondo i mss. Palat. gr. 383 e Paris. gr.
3041, in Analecta Bollandiana, 77, 1959, pp. 245-304.
26
Ead., I Calendari in metro innografico di Cristoforo Mitileneo, I: Introduzione, testo e traduzione,
II: Commentario e indici, Bruxelles 1980 (Subsidia hagiographica, 63).
27
Ead., Il calendario in forma di canone di Teodosio Calociro, in Mlanges Eugne Tisserant, II,
Citt del Vaticano 1964 (Studi e Testi, 232), pp. 103-169.
28
Ead., Il calendario in forma di canone di Gregorio Monaco, in Revue des Etudes Byzantines, 24,
1966 [= Melanges Venance Grumel, I], pp. 115-152.
29
Precisamente il manoscritto Messan. San Salvatore 107: cfr. E. Follieri, F. Mosino, Il calendario
siciliano in caratteri greci del Mess. S. Salvatoris 107, in Bisanzio e lItalia. Raccolta di studi in memo-
ria di Agostino Pertusi, Milano 1982, pp. 83-116.
FILOLOGIA E STORIA BIZANTINA ALLA SAPIENZA NELLULTIMO TRENTENNIO DEL 900 261
30
E. Follieri, Il culto dei santi nellItalia greca, in La Chiesa Greca in Italia dallVIII al XVI secolo.
Atti del Convegno Storico Interecclesiale (Bari, 30 aprile-4 maggio 1969), II, Padova 1973 (Italia
Sacra, 20-22), pp. 553-577.
31
H. Follieri, Initia Hymnorum Ecclesiae Graecae, I-V, 2, Citt del Vaticano 1960-1966 (Studi e
Testi, 211-215bis).
32
E. Follieri, Sulla preparazione di un incipitario della poesia liturgica bizantina, in Akten des XI. in-
ternationalen Byzantinisten-Kongresses 1958, Mnchen 1960, pp. 160-164.
33
Ead., The Initia Hymnorum Ecclesiae Graecae. Bibliographical Supplement, in Studies in East-
ern Chant, 2, 1971, pp. 35-50.
34
Ead., Un Theotokarion Marciano del secolo XIV (cod. Marciano-cl. I, 6), in Archivio italiano per
la storia della piet, 3, 1962, pp. 37-228.
35
Ead., Giovanni Mauropode metropolita di Eucaita, Otto canoni paracletici a N. S. Ges Cristo,
ibid., 5, 1968, pp. 1-200.
36
E. Follieri, O. Strunk, Triodium Athoum. Pars principalis et Pars suppletoria, Hauniae 1975
(Monumenta Musicae Byzantinae. Srie principale, 9).

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