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Antropologia Storia
Tripodes 17
Comitato scientifico:
Vladimiro Achilli (Universit degli studi di Padova)
Giorgio Bejor (Universit degli studi di Milano)
Renata Cantilena (Universit degli studi di Salerno)
Filippo Carinci (Universit degli studi di Ca Foscari di Venezia)
Gianfranco Fiaccadori (Universit degli studi di Milano)
Mario Lombardo (Universit degli studi di Lecce)
Emanuele Papi (Universit degli studi di Siena)
Edoardo Tortorici (Universit degli studi di Catania)
Claudio Varagnoli (Universit degli studi di Chieti-Pescara)
Alessandro Viscogliosi (Universit degli studi di Roma 1 La Sapienza)
Tutti gli articoli e i saggi monografici pubblicati nella collana sono sottoposti a revisione da
parte del comitato di redazione e di referees anonimi.
@ Copyright 2017
Scuola Archeologica Italiana di Atene
www.scuoladiatene.it
ISSN 1791-1850
ISBN 978-960-9559-08-9
TRIPODES 17
A cura di
Emanuele Greco
Atene 2017
INDICE
E. GRECO Premessa 9
M. T
127
M. ,
149
. - Luigi
Beschi 257
PREMESSA
Per molti di coloro che erano studenti di archeologia negli anni 60-70 del
secolo scorso, mentre Doro Levi richiamava Creta, Luigi Beschi significava
soprattutto Atene. La topografia di Atene, specialmente le pendici meri-
dionali, era largomento di una delle lezioni magistrali che impartiva agli
allievi ateniesi, negli anni in cui scriveva il suo celeberrimo saggio sullAn-
nuario della SAIA, che ancora oggi rimane insuperato modello di metodo
e di dottrina. Poi Luigi passato allUniversit, migrando, nel giro di pochi
anni, da Chieti allOrientale di Napoli, a Pisa per terminare la corsa a Fi-
renze. Il suo insegnamento, i suoi scritti sullarte greca, con gli interessi per
altri campi di studio come larte moderna e la storia della musica che do-
minava con unincredibile competenza, tenuto conto della distanza di tali
argomenti da quelli che costituivano la sua professione, lo hanno reso fa-
moso nel mondo accademico che nutriva per lui ununanime profonda am-
mirazione. Ma c un aspetto che voglio qui richiamare, al di l della statura
scientifica: si tratta della sua affabilit della sua cortesia: in breve, Luigi era
un vero signore e viene perci naturale definirlo archeologo gentiluomo.
Non avrei mai creduto che dopo aver ascoltato una sua lezione ad Atene mi
sarebbe toccato, quasi mezzo secolo dopo, lingrato compito, per il quale mi
sento inadeguato, di parlare di Lui al passato e di presentare questo Tripo-
de che la Scuola Archeologica Italiana di Atene Gli dedica con laffetto e la
riconoscenza pi profondi, in qualit di Atti di un convegno da noi svolto
nellaula Doro Levi nel novembre dello scorso anno. Sono grato a tutti i
colleghi che vi hanno partecipato con lo stesso spirito, lo stesso commosso
affetto che sto cercando di esprimere parlando di Luigi Beschi e per aver
voluto onorare fino in fondo il nostro Maestro e Amico, italiano, greco e
studioso di fama internazionale, permettendo con i loro contributi di re-
alizzare questo volume che offriamo alla cara Caterina come espressione
della nostra gratitudine per tutto ci che Luigi ci ha insegnato.
Emanuele Greco
Atene, 7 novembre 2016
45
Luigi e Louis
1
Il titolo di questo contributo fa allusione, come omaggio, ai titoli di due articoli di Beschi:
Vecchie ricerche a Thera (Beschi 1999) e Uno scavo del 1819 nel demo di Aixone (Glypha-
da): nuove individuazioni (Beschi 1975).
2
Basti ricordare ad esempio la celebre pianta di Atene realizzata da Fauvel intorno al 1794
e considerata gi dai suoi contemporanei come la pi precisa dellepoca. Cf. Beschi 2001.
3
Poche immagini di Luigi Beschi sono note, poich egli non amava farsi fotografare. Rin-
grazio Caterina Spetsieri-Beschi che mi ha trasmesso la foto del marito che pubblico qui
(Tav. I.1). Si tratta di una fototessera (scannerizzata da Anna Bournia, che ringrazio ugual-
mente) che ritrae il Beschi nei primi anni Novanta e proviene dal suo tesserino di socio
dellAccademia dei Lincei.
4
Settis 2015.
5
Sulla formazione di Fauvel, cf. Zambon 2014a, 27-29.
46 Alessia Zambon
del tempo ad Atene, che port avanti con genialit, anche se disorga-
nicamente varie ricerche di natura topografica e storico-architettonica6.
necessario ritracciare brevemente la vita e le ricerche di Fauvel per
comprendere appieno il lavoro svolto da Beschi negli archivi del suo prede-
cessore francese.
Fauvel trascorse ad Atene circa 40 anni della sua vita, durante i qua-
li si occup di molteplici attivit. Arriv in Grecia per la prima volta nel
1780, come pittore al seguito dellingegner Foucherot. Entrambi erano stati
assunti dal conte di Choiseul-Gouffier (che preparava allepoca il secon-
do volume del suo Voyage Pittoresque de la Grce) per esplorare i siti e i
monumenti antichi ancora visibili: Foucherot doveva misurarli e realizzare
i rilievi architettonici e le carte topografiche, Fauvel doveva disegnarli e
dipingere le vedute pittoresche. Fu durante questo viaggio, durato quasi
due anni, che Fauvel si familiarizz per la prima volta con la topografia os-
servando loperato dellingegnere. Ed probabilmente proprio Foucherot
che Fauvel ha immortalato in un acquerello del tempio di Apollo ad Egina,
in cui si scorge un personaggio impegnato a fare dei rilievi con tavoletta
pretoriana e alidada (Tav. I.3).
Nel 1784 Choiseul-Gouffier fu nominato ambasciatore di Francia alla
Sublime Porta. Fauvel lo accompagn a Costantinopoli e a partire dal 1786
si stabil ad Atene. Lavor fino al 1792 al servizio del conte e dallanno se-
guente in maniera indipendente, divenendo poi nel 1802 vice-console fran-
cese di Atene, carica che tenne fino al 18317. Durante i suoi primi anni ate-
niesi, Fauvel si occup di realizzare i calchi in gesso delle principali sculture
architettoniche antiche della citt e di riunire il maggior numero possibile
di antichit per la collezione del conte8. Fu incaricato anche di verificare
e completare i rilievi eseguiti da Foucherot durante il loro primo viaggio.
Cominci cos ad aprire vari scavi, dapprima sullAcropoli di Atene, con lo
scopo di liberare dalle macerie il Partenone e lEretteo per poterli misurare
e rilevare correttamente, poi un po dovunque in Grecia. Le ricerche svolte
da Fauvel sul Partenone sono state magistralmente documentate dal Be-
schi, che ha inoltre consacrato diversi articoli agli scavi effettuati da Fauvel
in Grecia e in Egitto9.
6
Beschi 1983, 3.
7
Zambon 2010.
8
Zambon 2007.
9
Beschi 1984 (Fauvel e il Partenone); Beschi 1975 (scavi di Fauvel ad Aixone), Beschi 1983
(ricerche ad Alessandria), Beschi 1994 (scavi a Maratona), Beschi 1996 (scavo di una tomba
vicino Atene), Beschi 1999 (ricerche a Thera).
Luigi Beschi e Louis Fauvel: vecchie ricerche e nuove individuazioni 47
I beni di Fauvel, rimpatriati a Parigi dai suoi eredi, furono venduti alla-
sta nel 184012. In questa occasione la Bibliothque nationale de France ac-
quist due carte in rilievo, un plastico dellAcropoli di Atene e linsieme
delle carte, manoscritti e disegni del pittore. Una parte degli archivi di Fau-
vel era andata persa durante le peripezie della sua lunga vita; il restante si
trovava in condizioni disastrose. La scrittrice Ida Saint-Elme, che incon-
tr Fauvel a Smirne nel 1829, racconta che gi allora il vice-console aveva
abbandonato lidea di pubblicare le sue memorie scoraggiato proprio dal
disordine nel quale versavano i suoi documenti: Figurez- vous le disse
quel travail, dabord pour mettre ces paperasses en ordre, classer seule-
ment et numroter []Cette impossibilit, concludeva la Saint-Elme, je
la reconnus moi-mme lorsque M. Fauvel meut montr comment il gardait
ses manuscrits: quon se figure des feuilles entires, de petits morceaux de
papier jets ple-mle dans un tiroir, dans des cartons, plusieurs rouls en-
semble, mais tous dans un dsordre pouvantable, prsentant un vritable
10
Zambon 2011.
11
Zambon 2014b.
12
La vendita del 1840, documentata in un primo catalogo (Notice de la collection Fauvel,
ancien consul de France en Grce, 27 avril 1840), fu seguita due anni dopo da una seconda
vendita allasta,il cui catalogo (Fauvel, Notice de vases, terres cuites et marbres dcouverts
dans lAttique et autres lieux de la Grce, 18-19 novembre 1842), menzionato da Duplessis
1896, 113, n 2032, risulta oggi introvabile. Beschi aveva consultato questo secondo catalogo
(cf. Beschi 2001, 84, n. 54), ma mi confess di non ricordarsi pi in che biblioteca lavesse
trovato.
48 Alessia Zambon
chaos ; enfin, par dessus tout cela, une criture trs difficile dchiffrer. Je
concus merveille que M. Fauvel, ntant aucunement possd de la manie
dtre imprim, recult devant ce travail13.
Le carte di Fauvel entrarono in queste stesse condizioni nelle collezio-
ni della Bibliothque nationale de France. I conservatori, nellurgenza di
archiviare il fondo, realizzarono una selezione sommaria dei documenti,
distribuendoli fra i vari dipartimenti della Biblioteca in base alle differenti
categorie: i manoscritti andarono al dipartimento dei Manoscritti, i disegni
e gli acquerelli al dipartimento delle Stampe e le carte topografiche e geo-
grafiche al dipartimento di Cartografia, dove furono pure depositati il pla-
stico dellAcropoli di Atene e due carte in rilievo14. La classificazione vera
e propria ebbe luogo solo un cinquantennio dopo, fra il 1892 e il 1894: la
corrispondenza indirizzata a Fauvel fu riunita in cinque volumi seguendo
lordine alfabetico dei nomi dei corrispondenti15. Le altre carte, raramente
datate, furono rilegate in quattro faldoni e raggruppate in base alla natura
dei documenti (annotazioni, frammenti di diari, brutte copie delle lettere,
etc.)16. I disegni e i rilievi topografici furono invece riuniti in vari fascicoli
o cartelle seguendo semplicemente il loro formato senza subire un reale
riordino tematico o cronologico17. I conservatori si limitarono a copiare,
riscrivendole sui disegni stessi, le rare didascalie o le annotazioni autografe
di Fauvel che, essendo tracciate a matita con tratto molto leggero, erano
spesso quasi cancellate e in generale difficilmente leggibili. Questa opera-
zione non solo ha rovinato i disegni apponendovi nuove scritte, ma in pi
lattenzione del lettore si concentra ormai pi facilmente sulle nuove di-
dascalie, e si tende cos ad ignorare il testo originale che contiene invece
spesso informazioni omesse nella copia. Infatti i conservatori non sempre
seppero decifrare correttamente la scrittura del Fauvel e quindi il testo da
loro aggiunto comporta in pi casi errori ed omissioni.
13
Saint-Elme 1831, II, 273.
14
Bibliothque nationale de France (qui di seguito abbreviata BnF), Dpartement des Car-
tes et plans, Ge DD 6318, f. 10-77 (carte topografiche e geografiche), Ge A 170 (plastico
dellAcropoli), Ge A 179 (carta in rilievo di Atene) e Ge A 306 (carta in rilievo dellAttica).
15
BnF, Dpartement des Manuscrits, ms. fr. 22872 (lettere della famiglia), ms. fr. 22873
(A-C), ms. fr. 22874 (D-G), ms. fr. 22875 (H-P) e ms. fr. 22876 (Q-Z).
16
BnF, Dpartement des Manuscrits, ms. fr. 22870, ms. fr. 22871, ms. fr. 22877 (I e II), ms.
fr. 22878.
17
BnF, Dpartement des Estampes, Gb 15 fol., Gb 15 a fol., Gb 15 b pet. fol., Gb 15 c pet. fol.
(I-III).
Luigi Beschi e Louis Fauvel: vecchie ricerche e nuove individuazioni 49
18
BnF, Dpartement des Cartes et plans, Ge DD 6318, f. 74, 77 bis e 70.
19
BnF, Dpartement des Estampes, Gb 15 b pet. fol., f. 27; Gb 15 d bote fol., f. 463, 471-474.
20
BnF, Dpartement des Cartes et plans, Ge DD 6318, f. 73 (lettera di Gell del 20 marzo
1806); Dpartement des Estampes, Gb 15 d bote fol., f. 616 (rilievi di Gell); Gb 15 a fol.,
f. 52, n 283 (pianta di Eleusi di Gell), f. 9, n 196 e f.101, n 383 (elementi architettonici
rilevati da Haller von Hallerstein).
21
BnF, Dpartement des Manuscrits, ms. fr. 22878.
22
BnF, Dpartemnt des Manuscrits, suppl. grec 560.
23
BnF, Dpartement des Manuscrits, n.a.f. 7558, f. 1-40.
50 Alessia Zambon
24
BnF, Dpartement des Estampes, SNR-3 Fauvel (in cui SNR sta per srie non rlie). Il
numero di inventario di questi disegni stato modificato nel 2012 ed ora Gb 15 d bote fol.
25
BnF, Dpartement des Cartes et plans, SHM 18e, portefeuille 93, div. 9, pice 4. Per lana-
lisi di questa carta, cf. Zambon 2014b.
Luigi Beschi e Louis Fauvel: vecchie ricerche e nuove individuazioni 51
Beschi, pur non possedendo tutti i pezzi del puzzle che rappresenta lar-
chivio di Fauvel, aveva studiato a fondo i documenti disponibili e grazie
ad un vero talento investigativo, al suo occhio acuto, al suo intuito e ad
una profonda conoscenza della topografia e dellarcheologia greca, seppe
analizzare magistralmente le ricerche di Fauvel reinserendole nel loro con-
testo.
Beschi e Fauvel
Durante il nostro incontro del 2004, Beschi mi trasmise una lista bi-
bliografica dei suoi articoli (pubblicati o in corso di preparazione) relativi a
Fauvel. Fra i lavori pubblicati figuravano 11 articoli26 e fra i lavori in cor-
so tre titoli: Fauvel e le fortezze dellAttica, Fauvel a Salonicco, e Louis
Dupr e L.S. Fauvel. Stando a questa lista, il primo articolo di Beschi in-
teramente consacrato a Fauvel risale al 1975 e riguarda lo scavo eseguito
nel demo di Aixone nel 181927. Tuttavia, i disegni di Fauvel sono gi men-
zionati o illustrati in due precedenti articoli di Beschi sulle Disiecta mem-
bra del tempio di Poseidon a Capo Sunio, uno pubblicato nellAnnuario
della Scuola Archeologica italiana di Atene del 1969-70 (uscito in stampa
nel 1972) e laltro pubblicato nell del 197228. Poi-
ch nei Contributi di topografia ateniese del 196929 Beschi fa allusione a
vari viaggiatori del Settecento e dellOttocento senza menzionare Fauvel,
probabile che la scoperta degli archivi conservati a Parigi sia avvenuta
proprio alla fine degli anni Sessanta o nei primissimi anni Settanta. Inoltre
la lista trasmessami nel 2004 va completata con altri due articoli, pubbli-
cati negli anni seguenti; uno su Louis Dupr, che figurava gi fra i lavori in
corso, e laltro sul corredo della tomba di Achille, pubblicato nel 200630. Gli
studi in preparazione su Fauvel e le fortezze dellAttica e su Fauvel a Salo-
nicco sono invece rimasti inediti.
Non possibile ripercorrere qui tutte le ricerche di Beschi relative a Fau-
vel; mi limiter quindi ad analizzare alcuni esempi aggiungendo qualche
nuovo dato.
26
Beschi 1975; Id. 1977; Id. 1983; Id. 1984; Id. 1988; Id. 1991; Id. 1994; Id. 1996; Id. 1999;
Id. 2001; Id. 2002.
27
Beschi 1975.
28
Beschi 1969-1970 e Id.1972.
29
Beschi 1969.
30
Beschi 2005 e Id. 2006.
52 Alessia Zambon
31
Beschi 2001. Il volume n140 dell porta la data del 2001, ma in
realt stato pubblicato nel 2003.
32
Quinet 1830, 336.
Luigi Beschi e Louis Fauvel: vecchie ricerche e nuove individuazioni 53
da Louis Dupr che mostra Fauvel in compagnia della sua cameriera nella
terrazza della sua casa sullagora (Tav. IV.1). Analizzando il profilo dellA-
cropoli raffigurato sullo sfondo, Beschi e Ioannis Travlos sono riusciti a
identificare il luogo esatto in cui sorgeva la casa del vice-console. E com-
parando la piantina manoscritta di Fauvel con i resti portati alla luce dagli
scavi americani in quel settore dellagora di Atene (scavato negli anni 30),
hanno potuto ricostituire laspetto della casa facendone perfino realizzare
un modello plastico33.
La ricerca sulla casa museo di Fauvel, iniziata fin dagli anni 70, stata
pubblicata solo nel 2003. Il caso volle che allepoca io stessa terminassi
una tesi di laurea sulla collezione di Fauvel. Prendendo spunto da questo
articolo e ampliando la ricerca a partire dalle mie scoperte, ho creato un
database che riunisce tutte le antichit passate fra le mani di Fauvel nel cin-
quantennio in cui visse nellImpero ottomano. Questo catalogo stato poi
trasformato in un sito internet34, il Muse Fauvel, che riunisce in maniera
virtuale la collezione del vice-console ormai dispersa o distrutta. Il Muse
Fauvel, attualmente disponibile su un server commerciale (www.fauvel.
free.fr), sar prossimamente riversato sul server istituzionale dellcole
franaise dAthnes grazie ad un progetto di collaborazione in seno al nuo-
vo programma quinquennale di ricerca dellEfA (2017-2021), che si conclu-
der con una mostra consacrata a Fauvel.
33
Beschi 2003, 91-92, figg. 12-13. La casa sorgeva fra langolo SE dellOdeion di Agrippa e
la via delle Panatenaiche.
34
Grazie allaiuto di Alain Duplouy e dellingegnere informatico Franck Eyraud, che rin-
grazio.
35
Beschi 1983.
54 Alessia Zambon
36
BnF, Dpartement des Cartes et Plans, Ge DD 6318, f. 59. Una lista redatta da Fauvel
dopo il 1806 (BnF, Dpartement des Manuscrits, ms. fr. 22877, I, f. 25) menziona un plan
dAlexandrie lev en 1790; ma questa indicazione, scritta a distanza di anni dal suo viag-
gio in Egitto, senzaltro erronea; pi degno di fede un appunto scritto nel 1792 (BnF,
Manuscrits, ms. Fr. 22877, I, f. 3 v.) in cui Fauvel attesta di essere tornato a Costantinopoli
venendo da Alessandria nel dicembre 1789.
37
BnF, Dpartement des Estampes, Gb 15 d bote fol., f. 325-326, 339, 344, 349, 351-352,
356, 369-372, 391, 417-456.
38
BnF, Dpartement des Estampes, Gb 15 d bote fol., f. 445-456.
39
Cf. Zambon 2014a, 33.
40
Beschi 1991, 40, fig. 7.
41
Boisgirard & associs 2011, 16, n 25.
42
DEstourmel 1844, t. II, 502.
Luigi Beschi e Louis Fauvel: vecchie ricerche e nuove individuazioni 55
Nel 1806 Fauvel scopr una tomba inviolata nei pressi di Dafn. Analiz-
zando lo scheletro ancora intatto, adagiato in posizione supina su un ma-
terasso, e il corredo funerario (che comprendeva una coppia di sandali, i
resti di uno strumento musicale, uno strigile di ferro, un pettine a doppia
dentatura in legno, un vaso e un piatto a vernice nera e i resti di due cas-
sette lignee), egli riconobbe correttamente che si trattava di una sepoltura
femminile. Identific invece erroneamente la defunta con una sacerdotessa
di Atena a causa di una corona dolivo in rame dorato che le cingeva il capo.
La presenza nel corredo funerario di uno strumento musicale, descritto da
Fauvel come una lira45, ha attirato lattenzione di vari studiosi, che hanno
dapprima identificato loggetto in questione con la lira entrata al British
Museum tramite la collezione Elgin46. E. Phlmann ha per dimostrato che
lo strumento rinvenuto da Fauvel non poteva essere la lira Elgin e ripren-
dendo le descrizioni del pittore era giunto alla conclusione che loggetto
deposto nella tomba non fosse una lira, ma uno strumento musicale ad un
43
Beschi 1983, 8.
44
BnF, Dpartement des Estampes, Gb 15 d bote fol., f. 436 (sezione frontale de la grande
catacombe dAlexandrie), f. 443 (una camera ipogea delle Catacombes); Atene, Museo
Benaki, Album Thomas Hope, vol. III, n 27172 (pianta del complesso: copia di Thomas
Hope da un originale perduto di Fauvel).
45
Magasin Encyclopdique 1807, II, 363-364 (lettera scritta a Barbi du Bocage il 30 set-
tembre 1806); BnF, Dpartement des Manuscrits, ms. fr. 22871, f. 196 (brutta copia di una
lettera a Choiseul-Gouffier, senza data).
46
British Museum, inv. n1816,0610.501. Fra i vari sostenitori di questa ipotesi, Beschi
1996, 99, n. 2 cita A. Gevaert, C. von Jan, Th. Reinach, P. Faklaris, P. Courbin, H. Roberts
e A. Blis.
56 Alessia Zambon
solo braccio con tastiera, come la pandura47. Spinto dalla volont di chiari-
ficare la tipologia e i dati di provenienza dello strumento e dalla necessit
di allargare lo studio a tutto il contesto archeologico di quel lontano ritro-
vamento, Beschi ha ripreso in dettaglio lo studio dei dati di scavo e del
corredo funerario. Con unanalisi mirabile egli riuscito a definire la data
e le implicazioni ideologiche e culturalidi questa sepoltura di una fanciulla
attica. Inoltre, grazie al ritrovamento di un appunto inedito fra le carte del
Fauvel, in cui il pittore ricordava la sua scoperta a distanza di anni corre-
dandola con un piccolo schizzo dello strumento musicale rinvenuto nella
tomba 48, Beschi ha potuto precisare la tipologia di quelloggetto che aveva
fatto scorrere tanto inchiostro e sollevato molti dubbi fra gli studiosi. Lo
schizzo di Fauvel, di piccole dimensioni e in parte obliterato da una mac-
chia di inchiostro, non lascia dubbi sul fatto che si tratti proprio di una lira,
seppur frammentaria. Ci smentisce definitivamente una possibile identifi-
cazione con la lira Elgin, conservata invece quasi integralmente. Fra le car-
te di Fauvel riscoperte alla Bibliothque nationale de France figura unaltra
immagine della lira rinvenuta a Dafn: un disegno, assai dettagliato, che
presenta lo strumento a grandezza naturale e conferma in ogni punto le
conclusioni del Beschi49 (Tav. II.2). Pur non conoscendo questo documen-
to, egli era riuscito a fornire unanalisi esatta dello scavo e del corredo della
tomba, dipanando lintricata matassa di errori dei suoi predecessori.
47
Della stessa idea del Phlmann erano anche R. A. Higgins e R. P. Wannington Ingram:
cf. Beschi 1996, 102, n. 14.
48
BnF, Dpartement des Manuscrits, ms. fr. 22877, I, f. 237 v.
49
BnF, Dpartement des Estampes, Gb 15 d bote fol., f. 191.
50
Tsigakou 1985. Museo Benaki, Collezione Thomas Hope, vol. I-V.
51
Cf. Tsigakou 1985, 30-31, 155, fig. 64-65, 107, fig. 34 e 193, fig. 88. Museo Benaki, Collezio-
ne Thomas Hope, vol. IV, n 27251, 27252, 27240 e 27255.
Luigi Beschi e Louis Fauvel: vecchie ricerche e nuove individuazioni 57
cinque album, Beschi scriveva nel 1991: sorprende che la studiosa, che
storica dellarte, non abbia usato il criterio stilistico e gli ausili paleografici
per discernere chiaramente gli autori dei singoli disegni. Proprio usando
questi criteri ho condotto la mia ricerca di cui presenter alcuni risultati52.
Beschi isol cos tre gruppi distinti:
- un primo nucleo, distinguibile per le didascalie in lingua inglese, la
linea sottile e calligrafica di un disegno nitido e pulito e certe consuetudini
quali limpaginazione della tavola con un margine rettangolare inferiore
per il titolo, nonch la redazione doppia delle vedute, una a semplice tratto
lineare e una a china acquarellata, fu attribuito a Thomas Hope per un
totale di circa 60 disegni;
- un secondo nucleo, composto da 11 disegni con didascalie in francese,
con un disegno pi sciolto, pi sicuro, pi colto e con rapide ombreggiatu-
re acquarellate, con uno stile pi radicato nella tradizione settecentesca,
in particolare con la pittura di rovine di Hubert Robert, era attribuibile
secondo Beschi ad uno stretto collaboratore di Thomas Hope, che aveva
effettuato con lui il viaggio in Grecia nel 1799: il pittore francese Preault,
allievo di Hubert Robert;
- un terzo nucleo fu infine attribuito a Fauvel, sia per il carattere grafico
delle didascalie originali, sia per lo stile, che Beschi conosceva bene.
Ventidue disegni, oltre ai quattro gi individuati dalla Tsigakou, ritro-
varono cos la loro provenienza. Beschi individu inoltre in seno ai disegni
di Fauvel due serie numerate: una pertinente al viaggio effettuato con Fou-
cherot fra il 1780 e il 1782, in cui i numeri sono apposti in alto al centro del
foglio in un ordine progressivo che segue litinerario geografico da Corf
alle Termopili (cf. ad esempio Tav. I.3 e Tav. III.1); e unaltra costituita da
disegni realizzati negli anni seguenti (cf. Tav. III.2). Beschi lamentava le
numerose lacune nelle due liste, dovute al gran numero di disegni di Fauvel
che andarono dispersi o distrutti gi durante la vita del pittore, e rimpian-
geva soprattutto la perdita dei disegni realizzati da Fauvel durante il suo
viaggio con Foucherot. Scriveva a questo proposito: del vasto apparato il-
lustrativo che doveva costituire la parte pi originale di una impresa durata
ben due anni, nessuna notizia concreta fino ad oggi. Alla sua ricomposizio-
ne, almeno parziale, dedicato il mio intervento53. Integrando i disegni del
museo Benaki con quelli conservati alla Bibliothque Nationale di Parigi,
52
Beschi 1991, 30.
53
Beschi 1991, 29.
58 Alessia Zambon
54
Louvre, Dpartement dArts Graphiques, RF 4841.
55
Joseph de Laborde era il figlio primogenito dellarcheologo Lon de Laborde.
56
Potrebbe trattarsi del compositore Benjamin Godart, morto il 10 gennaio 1895. La data
del 1899 di dubbia lettura nel foglietto manoscritto.
57
Come menzionato sopra (n. 23), nel 1900 la famiglia Laborde aveva gi donato alla Bi-
bliothque nationale de France una parte della corrispondenza di Choiseul-Gouffier.
Luigi Beschi e Louis Fauvel: vecchie ricerche e nuove individuazioni 59
58
Stando a Fauvel, il secondo volume del Voyage Pittoresque doveva portare originaria-
mente su le Ploponnse, lAttique, la Botie, la Phocide, ltolie, la Thessalie, une partie de
la Macdoine et de lpire, lAcharnanie et les Isles Ioniennes (cf. Lowe 1936, 208). Alla fine
il secondo volume del Voyage Pittoresque fu dato alle stampe in due tomi, pubblicati nel
1809 e nel 1822, che riguardano invece Constantinopoli, il monte Athos, Pergamo, Assos, la
Troade e le isole vicine. La parte inizialmente prevista sulla Grecia centrale e il Peloponneso
fu completamente omessa. Cf. Choiseul-Gouffier 1782-1822, vol. II, t. I (1809) e t. II (1822).
59
Beschi 1991, 27.
60
Peltre 1997, 37.
61
I primi disegni riguardano le isole e le coste greche del mar Ionio; dallEpiro e lEtolia si
passa poi a Patrasso e a Corinto. Litinerario del viaggio riprende via mare fino alla Focide
per poi tornare nel Peloponneso e da l ad Atene via Megara ed Eleusi. Litinerario completo
del viaggio dettagliato da Fauvel nel suo diario pubblicato da Lowe 1936.
60 Alessia Zambon
62
BnF, Dpartement des Manuscrits, ms. fr. 22877, I, f. 25-26 v e f. 147-148 r.
Luigi Beschi e Louis Fauvel: vecchie ricerche e nuove individuazioni 61
no fra il 1786 e il 180663: questa serie rende quindi conto di almeno un ven-
tennio della produzione grafica del Fauvel. Sulle 116 illustrazioni che figu-
rano nella lista, si contano solo due vedute pittoresche. Il resto costituito
essenzialmente da rilievi architettonici e topografici (si veda ad esempio la
pianta dei Propilei dellAcropoli di Atene qui illustrata nella Tav. III.2). La
produzione del pittore ha quindi avuto una sensibile evoluzione attraverso
gli anni: dalle vedute pittoresche realizzate durante il primo viaggio in Gre-
cia e documentate nella prima serie numerata, si passa progressivamente
a dei rilievi architettonici e topografici fino a giungere alla realizzazione di
vere e proprie carte geografiche64. Come Beschi aveva gi perfettamente
intuito, confermandolo al momento del nostro primo incontro, Fauvel si
gradualmente trasformato da pittore in topografo e la topografia ha finito
per diventare la sua passione predominante.
63
Il disegno pi recente che si possa datare il n23 della lista, in cui figura il capitello della
tomba di Temistocle, scoperto da Fauvel nel 1806.
64
Fra i disegni conservati alla Bibliothque nationale de France figurano del resto numero-
sissimi schizzi topografici e cartografici che Fauvel non ha incluso nella sua lista. Oltre alla
celebre pianta di Atene (cf. Beschi 2003, 76, fig. 3), citiamo ad esempio al Dpartement des
Cartes et Plans: Ge DD 6318, f. 14, 17, 19 e SHM 18e port. 93 div. 9 p. 4 (carte dellAttica);
GeDD 6318, f.15 (carta dellEubea), f. 77 (carta del Peloponneso), f. 10 (pianta di Atene e
del Pireo), f. 24 (pianta di Maratona), f. 41 (pianta di Tebe), ecc. Sul lavoro topografico e
cartografico di Fauvel, cf. Zambon 2011; Ead. 2014a e Ead. 2014b.
65
Beschi 2005.
66
Dupr 1825, pl. XIX.
67
Cf. Rowland 2000, 101, pl. 9 e http://smartcollection.uchicago.edu/view/objects/asi-
tem/230/16/title-desc;jsessionid=637C55C5234A16A3A301A116C1EBBD2D?t:state:flow=
b606099e-f4ea-45fa-96b7-5ef9625095a8.
62 Alessia Zambon
quadri con lo stesso soggetto: il primo, venduto prima del 1833 al direttore
della Monnaie di Parigi, Nicolas Tiolier, sarebbe andato distrutto nel 1940
stando alle indicazioni degli eredi del Tiolier, mentre il secondo doveva es-
sere quello oggi conservato al museo di Chicago68. Nel 2014, per, un altro
quadro di Dupr con soggetto identico comparso sul mercato antiquario
di Parigi (Tav. IV.2). Questa scoperta smentiva la testimonianza degli eredi
del Tiolier e una domanda sorgeva spontanea: il quadro originale realiz-
zato da Dupr nel 1819 era quello di Chicago o quello venduto allasta da
Sothebys? Senza conoscere questo secondo quadro, Beschi sosteneva che
la tela conservata a Chicago dovesse essere la copia posteriore, ma purtrop-
po non forniva argomenti determinanti in appoggio alla sua identificazio-
ne, che sembrava fondata pi che altro sullistinto. Con i conservatori del
Louvre abbiamo discusso a lungo ed esaminato meticolosamente il quadro
di Dupr in vendita da Sothebys per determinare se si trattasse dellorigi-
nale o della copia. Il Museo del Louvre era interessato ad acquistare il qua-
dro in entrambi i casi e disponeva di un budget di 150.000 euro, sapendo
che il quadro era stato valutato fra gli 80.000 e i 120.000 euro. Alla fine,
il confronto dei due quadri e losservazione di alcuni dettagli ci ha convinti
che il quadro di Sothebys fosse proprio loriginale, mentre quello a Chicago
doveva essere la copia69. Beschi ancora una volta aveva visto giusto! E non
si era sbagliato neppure quando affermava che lopera del Dupr era valu-
tata a cifre stupefacenti sul mercato antiquario. Durante lasta il prezzo del
quadro ha rapidamente superato i 150.000 di cui disponeva il Louvre ed
stato aggiudicato per 289,500 ad un collezionista privato che ha voluto
mantenere lanonimato70.
Grazie alle sue ricerche e ai numerosi articoli dedicati a Fauvel, Luigi
Beschi ha contribuito ad attirare lattenzione dei ricercatori su questo po-
liedrico personaggio e sul suo operato. I manoscritti del pittore conserva-
ti alla Bibliothque nationale de France sono stati digitalizzati e dal 2012
sono disponibili su internet, sul sito di Gallica71. Questi documenti, ben-
68
Beschi 2003, 93-96 e Id. 2005, 142-144.
69
Mettendo i due quadri a raffronto appare evidente che quello di Sothebys presenta un
maggior realismo mentre quello di Chicago offre un trattamento pi rigido dei volumi e dei
chiaroscuri e una stesura del colore pi piatta e rapida.
70
Cf. http://www.sothebys.com/en/auctions/ecatalogue/2014/tableaux-anciens-19-sie-
cle-pf1409/lot.72.html.
71
http://gallica.bnf.fr: Papiers, correspondance et notes archologiques de Fauvel, consul
de France Athnes (1838). Si noti tuttavia che una parte della corrispondenza di Fauvel
era stata gi pubblicatada Clairmont 2007.
Luigi Beschi e Louis Fauvel: vecchie ricerche e nuove individuazioni 63
Alessia Zambon
64 Alessia Zambon
Appendice
Localit
N Titolo che figura sul disegno Referenze dei documenti
illustrate
72
Serie ricostituita a partire dai disegni di Fauvel conservati al Dpartement des Estampes della
Bibliothque nationale de France,al Dpartement des Arts graphiquesdel Museo del Louvre e nella
collezione Thomas Hope del Museo Benaki di Atene, qui di seguito abbreviati rispettivamente con
Est., Louvre e Benaki.
Appendice 65
73
Si tratta di un porticciolo vicino Galaxidi, nella Focide, e non della Salona croata.
Appendice 67
Est., Gb 15 fol., f. 2, n 3
87 Athnes prise duO.
(originale)
Vue du thtre dAthnes prise dans Est., Gb 15 a fol., f.6 v., n 191
?
linterieur [Odeion] (originale)
103 Vue des Propiles prise de lO. Benaki, inv. 27237 (originale)
128 Vue du port Phalre prise de lO. Benaki, inv. 27222 (originale)
137 SUNIO Vue du cap Colonne prise du N. Benaki, inv. 27219 (originale)
Numeri e titoli dei disegni che figurano nel Referenze dei documenti
Catalogue de plans et de mesures darchitecture identificati alla BnF
3 Carte du Pire
4 Plan du Pnix
7 Plan dun ancien tribunal sur la colline du Pnix Est., Gb 15 fol., f.19, n 39
74
Lista redatta a partire dallinventario autografo di Fauvel intitolato Catalogue de plans et de
mesures darchitecture (BnF, Dpartement des Manuscrits, ms. fr. 22877, I, f. 25-26 v, 147-148
r). Nella colonna di destra ho inserito i numeri di inventario dei disegni ritrovati alla Bibliothque
nationale de France (BnF), al Dpartement des Cartes et Plans (CP) e al Dpartement des Estampes
(Est.).
Appendice 71
61 Chap. dorique Canope semblable celui de Nme Est., Gb 15 fol., f.161, n 508
lvation des colonnes grand et petit ordre du Est., Gb 15 Fol, f.41 r/v, n 85
82
temple de Nme au Rv. de Rhamnus e 86
96 Carte de Marathon
Mesures du temple drecte profilles lune sur Est., Gb 15 fol., f.66 r, n 137
105
lautre. Rv. Pidestal dAgrippa e 66 v, n136
1. Luigi Beschi (1930-2015) intorno ai primi anni 2. Louis F. S. Fauvel ritratto da Louis Dupr nel
Novanta ( A. Bournia) 1819 (dettaglio). Coll. privata ( A. Zambon)
3. Resti del tempio di Apollo ad Egina (1780). N 143 della pri- 4. Ascensione della c.d. colonna
ma serie numerata. BnF, Est., Gb 15 a Fol, f.98 ( A. Zambon) di Pompeo ad Alessandria (1789).
Coll. privata ( A. Aymonino)
Tavola II
1. Carta topografica di Alessandria rilevata da Fauvel nel 1789. BnF, CP, Ge DD 6318, f. 59
( A. Zambon)
2. Frammenti della lira scoperta da Fauvel in una tomba vicino Dafn intorno al 1806. BnF,
Est., Gb 15 d, f.191 ( A. Zambon)
Tavola III
1. Atene vista da Sud (1780). N 84 della prima serie numerata. Atene, Museo Benaki, coll.
Thomas Hope, vol. IV, n27232 ( A. Zambon)
2. Pianta topografica dei Propilei dellAcropoli di Atene. N 18 della seconda serie numerata.
BnF, Est.,Gb 15 d, f. 68 ( A. Zambon)
Tavola IV
1. Quadro ad olio di Louis Dupr raffigurante Fauvel nella sua casa ateniese nel 1819.
Chicago, Smart Museum of Art, inv. n 1980.33 ( Smart Museum of Art)
2. Quadro ad olio di Louis Dupr con lo stesso soggetto della figura precedente, venduto
allasta da Sothebys nel giugno 2014. Collezione privata ( A. Zambon)
Luigi Beschi e Louis Fauvel: vecchie ricerche e nuove individuazioni 81
Bibliografia
Beschi L. 1972, Disiecta membra del tempio di Poseidon a Capo Sunio (II),
AEph 111, 173-181.
Beschi L. 1975, Uno scavo del 1819 nel demo di Aixone (Glyphada): nuove
individuazioni, ADelt 30, 309-321.
Beschi L. 2001, La casa di L.S. Fauvel, primo museo ateniese, AEph 140,
72-120.
Beschi L. 2005, Louis Dupr al Museo Benaki: nuovi documenti della sua
produzione, 5, 135-154.
Rowland I. 2000, The Place of the Antique in the Early Modern Europe,
Chicago.
Settis S. 2015, Luigi Beschi (1930-2015), intreccio greco di arte e vita, Sole
24 Ore, 9 agosto 2015.