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Burke, Chartier, Poirrier, Arcangeli, Aron, Berenson, Bouchard,

Christiansen, Lung, Lyons, Natchkova, Pons, Roodenburg,


Serna, Von Tippelskirch, Vallotton, Vanderpelen-Diagre

La storia culturale:
una svolta nella
storiografia mondiale?
a cura di
Philippe Poirrier

postfazione di
Roger Chartier

edizione italiana a cura di


Alessandro Arcangeli
storie/culture
–4–

Collana diretta da

Alessandro Arcangeli,
Federico Barbierato, Adelisa Malena
Stampato con il contributo del Dipartimento di Discipline
Storiche, Artistiche, Archeologiche e Geografiche,
ora Dipartimento di Arte, Archeologia, Storia e Società
dell‟Università degli Studi di Verona

Titolo originale
L‟Histoire culturelle: un “tournant mondial” dans l‟historiographie?
© 2008

Traduzione di
Alessandro Arcangeli e Francesca Brunetti

Copyright © by QuiEdit snc


Via San Francesco 7 - 37129 Verona
Via Francesco Crispi 9 – 39100 Bolzano, Italy www.quiedit.it
e-mail: informazioni@quiedit.it
Edizione 1 Anno 2010

ISBN 978-88-6464-076-1

La riproduzione per uso personale, conformemente alla convenzione


di Berna per la protezione delle opere letterarie ed artistiche, è con-
sentita esclusivamente nei limiti del 15%
Indice

IX Gli autori di questo volume


XI Prefazione
di Alessandro Arcangeli
3 Introduzione: per una storia comparata della storia
culturale
di Philippe Poirrier
13 La storia culturale in Australia
di Martyn Lyons
39 La storia culturale in Belgio: studi e tendenze
di Paul Aron e Cécile Vanderpelen-Diagre
59 La storia culturale in Canada
di Carl Bouchard
85 La storia culturale in Francia: “una storia sociale
delle rappresentazioni”
di Philippe Poirrier
111 La storia culturale in Germania
di Xenia von Tippelskirch
137 “Niente cultura, siamo inglesi”: la storia culturale in
Gran Bretagna prima e dopo il cultural turn
di Peter Burke
161 La storia culturale in Italia
di Alessandro Arcangeli
183 La terra di Huizinga: qualche appunto sulla storia
culturale nei Paesi bassi
di Herman Roodenburg
203 La storia culturale in Romania
di Ecaterina Lung
223 L‟esperienza e la vita quotidiana: la storia culturale
in Scandinavia
di Palle Ove Christiansen
249 Variazioni sulla storia culturale in Spagna
di Justo Serna e Anaclet Pons
275 La storia culturale americana: la storia culturale della
Francia vista dagli Stati Uniti
di Edward Berenson
301 La storia culturale in Svizzera: tra splendore e
ripiegamento
di Nora Natchkova e François Vallotton
327 Postfazione: la storia culturale fra tradizioni e
globalizzazione
di Roger Chartier
341 Indice dei nomi e dei luoghi
Gli autori di questo volume

ALESSANDRO ARCANGELI, Dipartimento di Arte, Ar-


cheologia, Storia e Società, Università di Verona.
PAUL ARON, Fonds de la Recherche Scientifique e Univer-
sité Libre de Bruxelles.
EDWARD BERENSON, Institute of French Studies,
New York University.
CARL BOUCHARD, Département d‟histoire, Université de
Montréal.
PETER BURKE, Emmanuel College, University of Cambridge.
ROGER CHARTIER, Collège de France, Paris.
PALLE CHRISTIANSEN, Dansk Folkemindesamling, Det
Kongelige Bibliotek, København.
ECATERINA LUNG, Facultatea de Istorie, Universitatea din
Bucureşti.
MARTYN LYONS, University of New South Wales, Sydney.
NORA NATCHKOVA, Université de Genève.
PHILIPPE POIRRIER, Centre Georges Chevrier, Université
de Bourgogne, Dijon.
ANACLET PONS, Departamento de Historia Contem-
poránea, Universitat de València.
HERMAN ROODENBURG, Meertens Instituut e Vrije Uni-
versiteit Amsterdam.
JUSTO SERNA, Departamento de Historia Contemporánea,
Universitat de València.
XENIA VON TIPPELSKIRCH, Ruhruniversität, Bochum.
FRANÇOIS VALLOTTON, Faculté des Lettres e Centre des
sciences historiques de la culture, Université de Lausanne.
CÉCILE VANDERPELEN -DIAGRE, Université Libre de
Bruxelles.
La storia culturale in Italia
Alessandro Arcangeli

Tracciare un quadro degli studi italiani di storia culturale


richiede alcune precisazioni preliminari, che in parte hanno
a che fare con il “nome”, in parte con la “cosa” in oggetto.
Per cominciare, il quadro offrirà necessariamente un campio-
ne selettivo,1 e ritaglierà uno spazio più ampio per la storia
moderna, sia per le competenze di chi scrive, sia perché

Ringrazio Alberto Banti, Federico Barbierato, Lodovica Braida, Antonio


Ciaralli e Alessandra Tarquini per i loro preziosi suggerimenti,
ben consapevole che non sono stato sempre in grado di tenerne conto in
modo compiuto.
1 Un criterio elementare di selezione sarà quello di concentrare

l‟attenzione quasi esclusivamente su monografie e grandi opere,


non essendoci spazio in questa sede per esplorare, per quanto
superficialmente, la sfera dei saggi più brevi. Resta vero tuttavia che
proprio alcune riviste – e prima fra tutte cronologicamente «Quaderni
storici», portabandiera della nuova storia italiana sulla scena
internazionale – hanno giocato un ruolo di primo piano nel promuovere
e dare visibilità ad alcuni degli indirizzi di ricerca qui delineati. Al quadro
andrebbe aggiunta, come minimo, «Storica». Il paesaggio degli studi in
questo settore in Italia ha conosciuto sviluppi sensibili con la nascita del
Centro Interuniversitario di Storia Culturale, al cui sito si rinvia
direttamente il lettore per informazioni e suggestioni:
<http://www.centrostoriaculturale.unipd.it>.
ALESSANDRO ARCANGELI

effettivamente è settore che ha giocato metodologicamente


un ruolo decisivo. Inoltre, in sintonia con buona parte dei
saggi raccolti nel presente volume, si adotta qui una nozione
relativamente inclusiva di storia culturale, nella consapevo-
lezza che se ne potrebbero proporre delle messe a fuoco
più puntuali e organiche, ma la parzialità del panorama rive-
lerebbe più l‟orientamento dell‟osservatore, che lo stato di
una pratica storiografica, che è caratterizzata in parte proprio
dalla difformità degli orientamenti e da una certa frantuma-
zione. Di conseguenza, si presenteranno anche tendenze
reciprocamente piuttosto distanti.
Al lettore di questo volume risulterà piuttosto chiaro
(se non altro alla fine della sua lettura) che la nozione di
storia culturale non è priva di ambiguità, e che si presta di
fatto a una pluralità di usi, che almeno in parte rappresentano
delle varianti o costumi “regionali”. Una delle particolarità
della declinazione italiana di questa vicenda sembrerebbe
essere una certa resistenza all‟adozione dell‟espressione
da parte degli storici. Sia nella ricerca sia nella didattica,
di “storia culturale” si trova scarsa traccia nel mondo
accademico italiano. Un‟eccezione è stata rappresentata,
negli ultimi anni, da qualche seminario (la formula, dapprima
timida, con cui tendono a fare capolino le novità metodolo-
giche). La chiamata di Carlo Ginzburg a tenere, alla Scuola
Normale Superiore di Pisa, un insegnamento intitolato
“Storia delle culture europee” (2006) sembra aver rappresen-
tato da questo punto di vista un segnale di discontinuità e
punto di svolta.
Eppure, se si accantona per un momento la dimensione
nominalistica, lo studio degli aspetti culturali della storia è
patrimonio ben radicato nella tradizione storiografica italiana
(non presenta, cioè, quella marginalità rispetto all‟ossatura

162
La storia culturale in Italia

generale del settore che Peter Burke individua, nel suo con-
tributo a questo stesso volume, nell‟esperienza britannica).
Su di essa aveva pesato (certamente caricando di peso i fatti
culturali), l‟influente impostazione idealistica che alla storia
aveva dato, nella prima metà del Novecento, Benedetto
Croce. Anche due indiscussi maestri fra gli storici italiani
della generazione successiva, Federico Chabod e Delio
Cantimori – entrambi nati nel 1901 e attivi a cavallo della
seconda guerra mondiale – si distinguevano fra l‟altro per
l‟importanza da loro attribuita alla ricostruzione delle idee
politiche e religiose. Per uno storico italiano della loro genera-
zione, come di quelle successive, tenere un corso o pubblicare
un saggio su una figura come Machiavelli era del tutto normale,
anzi parte essenziale del mestiere, che richiedeva di misu-
rarsi con le grandi tappe dell‟evoluzione del pensiero, oltre
che delle istituzioni e pratiche sociali. Se da un certo punto
in poi si vennero a ritagliare uno spazio più distinto storie
speciali come quelle delle dottrine politiche (o della filosofia,
della scienza, delle religioni), non per questo il loro campo
d‟indagine venne sottratto alla curiosità dello storico generale.
Naturalmente, il lettore sarà anche consapevole del fatto
che storia culturale e storia della cultura non sono la stessa
cosa. Una grande tradizione di studi ha lavorato a lungo su
una storia delle idee, concepita prima di tutto come rico-
struzione di grandi figure di protagonisti e di pagine e svolte
fondamentali nella storia del pensiero (c‟è, su questo piano,
in Italia, una scuola specificamente torinese, che ha visto al
lavoro Franco Venturi, Furio Diaz, Luigi e Massimo Firpo,
Giuseppe Ricuperati, Luciano Guerci, fino a Vincenzo
Ferrone ed Edoardo Tortarolo). Ma non è in questo filone
che si possono trovare scelte metodologiche in sintonia
con la storia socio-culturale che dagli anni Settanta veniva

163
ALESSANDRO ARCANGELI

teorizzata e praticata dai protagonisti della ricerca interna-


zionale che più comunemente si associa al logo della “storia
culturale” (anzi, vi si riscontreranno non di rado delle resi-
stenze). La scelta che qualificava il diverso approccio alla
cultura che cominciava allora a prendere piede era, al con-
trario, quella per il discorso medio, piuttosto che le vette
più alte; più ancora, l‟attenzione per la diversità dei gruppi
sociali e culturali, e le loro relazioni (“livelli di cultura” è
espressione che ricorre di frequente nell‟intitolazione di
volumi e convegni di quegli anni). Convergevano a produrre
quell‟angolazione del discorso una serie di fattori. Fra questi,
senza dubbio, l‟influenza delle scienze sociali, che portava
ad attribuire al termine “cultura” un‟accezione più vasta,
antropologica; ancora, una nuova attenzione per una storia
sociale, intesa soprattutto, anche per passione civile, come
storia dal basso, dei gruppi sociali meno privilegiati
(qui un‟influenza riconoscibile esercitava la storiografia
britannica d‟ispirazione marxista, accolta in Italia con vivo in-
teresse: Eric Hobsbawm, Edward P. Thompson, Christopher
Hill). Più specificamente, una fonte di ispirazione era
l‟opera di Antonio Gramsci, in particolare i suoi Quaderni del
carcere, pubblicati postumi fra il 1948 e il 1951, che mettevano
all‟ordine del giorno del dibattito politico-culturale e della
ricerca storica lo studio del ruolo giocato in momenti chiave
della storia nazionale dagli intellettuali (un tema che sarebbe
rimasto fondamentale per gli studi di storia contemporanea,
anche in relazione al problema del consenso al regime fasci-
sta),2 e più in generale la natura anche ideologica dei rapporti

2Si vedano ad esempio A. D‟ORSI, Intellettuali nel Novecento italiano, Torino,


Einaudi, 2001; M. ISNENGHI, Intellettuali militanti e intellettuali funzionari.
Appunti sulla cultura fascista, Torino, Einaudi, 1979. Il secondo autore è

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La storia culturale in Italia

di dominio (“egemonia”), mai limitati a puri e semplici


rapporti di forza fra gruppi di potere o classi sociali.
Centrale a questo proposito risultava la categoria di
“cultura popolare” (che, contemporaneamente, impegnava
fuori d‟Italia studiosi dell‟età moderna quali Peter Burke,
Natalie Zemon Davis e più d‟uno storico francese). Anche
questa nozione non era priva di ambiguità, come erano
ben consapevoli gli stessi studiosi che se ne avvalevano.
Esponeva al rischio di ipostatizzare l‟esistenza di un “po-
polo” con una sua identità e visione del mondo autonome e
consapevoli (quasi una “coscienza di classe” ante litteram,
proiettata all‟indietro a partire dalle esperienze novecentesche
del movimento operaio e socialista). Si scontrava inoltre con il
dilemma esistenziale di dover dipendere, per risalire alla
cultura dei ceti subalterni, da fonti indirette, di norma
“avversarie”. La consapevolezza di questi problemi, però,
permetteva a chi si mosse in questo ambito di produrre
esperienze di ricerca metodologicamente avvertite e sofisticate,
che non a caso hanno fatto epoca, divenendo dei classici della
storiografia internazionale. È il caso soprattutto di due delle
prime monografie di Carlo Ginzburg, quelle accomunate
dal fatto di basarsi su documentazione dell‟archivio del tri-
bunale dell‟inquisizione di Udine: I benandanti (1966) e
Il formaggio e i vermi (1976).3
La prima mostrava al lettore un‟inquisizione prima incredula
di fronte a una credenza popolare sconosciuta, poi attiva nel

stato di riferimento anche per un altro tema caro (com‟è quello degli
intellettuali) alla contemporaneistica francese: I luoghi della memoria, a cura di
M. Isnenghi, 3 voll., Roma-Bari, Laterza, 1996-1997.
3 C. GINZBURG, I benandanti, Torino, Einaudi, 1966; ID., Il formaggio e i

vermi, Torino, Einaudi, 1976.

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ALESSANDRO ARCANGELI

reinterpretarla sulla scorta della demonologia già consolidata;


veniva così a suggerire un ruolo decisivo dell‟inquisitore
nell‟imboccare la risposta di testimoni e inquisiti (da cui
l‟autore avrebbe successivamente preso le distanze, sottoli-
neando la lunga durata della stregoneria europea come mito,
anche se non rito – quindi non pura invenzione inquisitoriale).
Come in tutta la famiglia degli studi su questi fenomeni che
sarebbe seguita, la posta in gioco proposta dalla documen-
tazione e dal suo utilizzo è altissima: proprio Ginzburg
sarebbe tornato ripetutamente sulle implicazioni metodolo-
giche del ruolo dello storico e delle ambiguità dell‟indagine
compiuta dall‟inquisitore, a suo modo apparentabile a un
antropologo (o allo storico stesso) nel suo rapportarsi al
problema di come meglio stabilire e narrare la verità.
La seconda opera aveva per protagonista il mugnaio etero-
dosso Menocchio – destinato inaspettatamente a divenire
una vera star per la quantità delle citazioni rimbalzate su libri
altrui. Ed è proprio il rapporto di Menocchio con i libri la
chiave di alcune delle pagine di maggior impatto di Ginzburg.
La visione del mondo originalissima dell‟inquisito (quella
che, recidivo, lo trascina alla fine sul patibolo) si era infatti
costruita soprattutto sulla base di letture di libri in parte pos-
seduti in parte presi in prestito, squarcio aperto all‟appetito
degli storici di oggi per le forme della circolazione dei testi,
la mediazione orale della conversazione con altri, la sogget-
tività degli usi e libertà di interpretazione, appropriazione
personali. Di qui Menocchio sarebbe figurato, anche
emigrando all‟estero, in più di uno studio dedicato alla storia
della lettura, come exemplum di un complesso rapporto fra
livelli di cultura (il mugnaio era, a suo modo, un mediatore
fra diversi gruppi sociali). Come in generale per la microstoria
di cui Il formaggio e i vermi era uno dei casi più paradigmatici,

166
La storia culturale in Italia

un problema evidente che il caso e la sua utilizzabilità


presentano è la sua improbabile tipicità (di nuovo, ne era
certo consapevole l‟autore). Scontato questo monito – ci è
difficile stimare quanti “Menocchi” popolassero l‟Italia e il
mondo del passato – lo storico può interrogare le fonti carico
di domande e attese. Lo scavo è difficile ma non impossibile,
e alcune delle piste di ricerca effettivamente seguite negli
anni successivi, cui si accenna nelle pagine che seguono,
hanno lavorato in quella direzione e prodotto dei risultati.4
Che, per introdurre temi e approcci della storia culturale,
si sia venuti a parlare di libri, era inevitabile: la storia delle
forme di comunicazione è stato internazionalmente il terreno
privilegiato di sperimentazione e applicazione di quel modo
di fare storia.5
Nello scenario degli studi italiani nel settore spicca la figura
di Armando Petrucci, studioso che unisce le competenze –
e ha alternato le occupazioni – di archivista, bibliotecario e
docente di paleografia e diplomatica. Pioniere nella ricerca
sulla storia della scrittura e della lettura, per sua cura usciva
anche la traduzione italiana (con quasi vent‟anni di ritardo
sulla pubblicazione originale) de La nascita del libro di Lucien
Febvre e Henri-Jean Martin (1977). A quella data Petrucci
aveva già prodotto saggi importanti e influenti, nonché

4 Quanto a Ginzburg, invece, a partire soprattutto da Occhiacci di legno,


Milano, Feltrinelli, 1998, le sue pubblicazioni hanno preso una direttrice
che, pur chiaramente rilevante per gli studi storici e stimolante sul
terreno teorico, indaga particolarmente le forme del discorso letterario,
in termini che vanno oltre gli scopi di questa rassegna.
5 Sul panorama italiano degli studi, anche con riferimento a contributi

quali quelli di Carlo Dionisotti e Luigi Balsamo, cfr. M. INFELISE, Per una
storia della comunicazione scritta, postfazione alla trad. italiana di F. BARBIER,
Storia del libro, Bari, Dedalo, 2004, pp. 543-560, in part. pp. 552-560.

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ALESSANDRO ARCANGELI

curato o contribuito a più volumi collettivi (come una serie


di pubblicazioni in questo ambito in cui si distinse, nella se-
conda metà degli anni Settanta, la casa editrice Laterza).6
La sensibilità per le varie forme dell‟alfabetismo e l‟impegno
civile hanno sempre mantenuto salda la sua attenzione anche
per i problemi del presente.7 In quel particolare terreno
d‟elezione che, comunque, nel suo ambito di studi è
rappresentato dal medioevo italiano, le sue ricerche nel
loro insieme hanno fatto emergere «la città altomedievale
come luogo di produzione, di uso, ma anche di insegnamento
della scrittura, come scuola e scriptorium soprattutto dei laici,
dai notai ai giudici, dai medici ai possidenti e agli stimatori,
fino agli amministratori locali».8 In alcuni dei numerosi
approfondimenti su aspetti specifici, Petrucci spaziava per
la storia dell‟Occidente dall‟antichità ad oggi alla ricerca degli
usi e delle funzioni delle scritture esposte (epigrafiche) e
dell‟uso funerario dello scritto, cioè del tipo di rappresentazione

6 A. PETRUCCI, Alle origini del libro moderno. Libri da banco, libri da bisaccia,
libretti da mano, «Italia medioevale e umanistica», 12 (1969), pp. 295-313
(poi in Libri, scrittura e pubblico nel Rinascimento. Guida storica e critica, a cura
di A. Petrucci, Roma-Bari, Laterza, 1979, pp. 137-156); ID., Scrittura e libro
nell‟Italia altomedievale, «Studi medievali», s. III, 10/2 (1969), pp. 157-213 e
14 (1973), pp. 961-1002 (parzialmente riprodotto con il titolo
La concezione cristiana del libro fra VI e VII secolo, in Libri e lettori nel medioevo.
Guida storica e critica, a cura di G. Cavallo, Roma-Bari, Laterza, 1977,
pp. 3-26); Libri, editori e pubblico nell‟Europa moderna. Guida storica e critica,
a cura di A. Petrucci, Roma-Bari, Laterza, 1979.
7 G. BARONE-A. PETRUCCI, Primo non leggere. Biblioteche e pubblica lettura in

Italia dal 1861 ai nostri giorni, Milano, Mazzotta, 1976; A. PETRUCCI,


Scrivere e no. Politiche della scrittura e analfabetismo nel mondo d‟oggi, Roma,
Editori Riuniti, 1987.
8 A. PETRUCCI-C. ROMEO, “Scriptores in urbibus”. Alfabetismo e cultura scritta

nell‟Italia altomedievale, Bologna, il Mulino, 1992, p. 239.

168
La storia culturale in Italia

del morto che di volta in volta si è inteso tramandare.9


Nell‟insieme, la sua lezione metteva all‟ordine del giorno in
termini nuovi per lo storico un oggetto di cui andavano va-
lorizzate le molte sfaccettature: la varietà dei testi, le caratte-
ristiche del loro supporto materiale, le molteplicità dei loro
usi. Per la tanto discussa rivoluzione nei mezzi di comuni-
cazione che data al Rinascimento, poi, l‟indicazione era a
non dimenticare la sopravvivenza del manoscritto anche
nell‟era della stampa, e tener presenti gli elementi di conti-
nuità, anche o piuttosto che di rottura, che caratterizzano
l‟emergere della seconda a fianco del primo.
Per una storia della scrittura l‟Italia rappresenta un oggetto
di studio particolare, considerando anche che si tratta di un
paese che tuttora di lingue ne parla tante, ma che a un certo
punto ha preso a scrivere in una sola. Qui come altrove il
periodo che si è rivelato un momento di svolta è il Cinque-
cento, secolo che ha visto porre in atto una serie di processi
di normalizzazione, in seguito ai quali l‟obbligo a “scrivere
bene” ha comportato anche una tendenza a “scrivere meno”.10
Marina Roggero, studiosa che ha alle spalle un profilo di
ricerche di storia dell‟istruzione, ha recentemente esplorato
quell‟area di confine (o meglio ancora zona di sovrapposi-
zione) fra oralità e scrittura, fra consumo popolare e colto
che è rappresentata da una particolare consuetudine italiana
con la poesia; una consuetudine che, proverbialmente, col-
piva la sensibilità dei viaggiatori stranieri, al punto da tra-

9 A. PETRUCCI, La scrittura. Ideologia e rappresentazione, Torino, Einaudi,


1986; ID., Le scritture ultime, Torino, Einaudi, 1995. Per una bibliografia
completa si veda: M. PALMA, Bibliografia degli scritti di Armando Petrucci,
Roma, Viella, 2002.
10 A. BARTOLI LANGELI, La scrittura dell‟italiano, Bologna, il Mulino, 2000.

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ALESSANDRO ARCANGELI

sformarsi in stereotipo (che in quanto tale va considerato


con cautela, evitando di pendere troppo alla lettera le
immagini di “contadini con il liuto in mano” e “pastorelle
con l‟Ariosto in bocca”, lasciateci da Montaigne e altri).11
La fortuna di un genere come la letteratura cavalleresca e
il ruolo giocato, nella sua trasmissione, dalla voce, dal canto
e dalla memoria, permettono sotto questo profilo di ritoc-
care almeno in parte la storia del difficile rapporto degli ita-
liani con i libri – una storia condizionata dal pesante
intervento della censura ma anche dalle difficoltà che poteva
presentare una tradizione letteraria scritta in una lingua
diversa da quella di uso quotidiano. Il ruolo della scena
popolare, occupata dall‟arte degli improvvisatori, richiama
anche l‟importanza che, nel panorama degli studi italiani a
partire dalla fine dell‟Ottocento, aveva giocato la scoperta
del teatro popolare;12 e presenta suggestivi paralleli con
ricerche su tradizioni epiche orali che hanno segnato in
modo indimenticabile la storia dello studio delle forme della
comunicazione, come quelle di Milman Parry e Albert Lord
sui bardi dell‟area balcanica, e la loro applicazione (fra gli
altri da parte di Eric Havelock) ai poemi omerici.
Studiare la produzione e circolazione di testi e di idee
comporta necessariamente che si presti attenzione agli
impedimenti e filtri con cui si è cercato da più parti e in più
modi e occasioni di ostacolarle o almeno condizionarle,
e cioè all‟insieme dei meccanismi censori. Su questo piano,
ad esempio, è stato oggetto di ricerca il caso della censura

11M. ROGGERO, Le carte piene di sogni, Bologna, il Mulino, 2006.


12 Cfr. A. D‟ANCONA, Origini del teatro italiano. Studi sulle Sacre rappresentazioni,
Torino, Loescher, 1891 [ristampa anastatica: Roma, Bardi, 1971];
P. TOSCHI, Le origini del teatro italiano, Torino, Einaudi, 1955.

170
La storia culturale in Italia

fascista nei confronti degli scrittori ebrei, che venne applicata


sistematicamente nel 1938 dal Ministero della cultura popo-
lare, con riservatezza e coinvolgendo il mondo dell‟editoria,
prima ancora che venissero emanate le leggi antiebraiche.13
Il siglo de oro della censura rimane l‟epoca della Controriforma
che oltretutto, colpendo anche i volgarizzamenti della Sacra
Scrittura, finì per assimilarli nell‟immaginario collettivo ai
libri degli eretici, determinando una scarsissima familiarità
degli italiani con il testo sacro.14 Revisionismi alla moda
hanno cercato di sfatare la leggenda nera dei roghi di libri
(oltre che di scrittori), che avrebbero posto una pesante
cappa sopra le forme di elaborazione ed espressione del
pensiero nell‟Europa mediterranea di età moderna. Anche
se si evita la scorciatoia di reinventare completamente il
passato, è probabile comunque che i rapporti fra testi e
censura abbiano conosciuto dinamiche più complesse di
quanto un tempo si immaginava. È anche per eludere i con-
trolli che ci si ingegnò a elaborare forme sottili di espressione
di idee eterodosse e mezzi efficaci di trasmissione di infor-
mazioni. L‟esame del caso di Venezia – su cui ha lavorato, fra
gli altri, Mario Infelise – rivela l‟emergere, fra Cinque e
Seicento, di un vero e proprio mercato dell‟informazione,
che prepara l‟esplosione settecentesca del fenomeno delle
gazzette. La curiosità del pubblico per le vicende politiche e
militari veniva soddisfatta da resoconti periodici che era-
no prodotti in apposite botteghe e prevalentemente in forma
manoscritta – anche qui, dunque, a correzione della troppo
schematica imputazione all‟arte tipografica di ogni novità e

13 G. FABRE, L‟elenco. Censura fascista, editoria e autori ebrei, Torino,


Zamorani, 1998.
14 G. FRAGNITO, La Bibbia al rogo, Bologna, il Mulino, 1997.

171
ALESSANDRO ARCANGELI

sviluppo significativo.15 Lo stesso ambiente veneziano cono-


sceva fra Sei e Settecento modalità di circolazione di idee
eterodosse in ambito religioso, in dimensioni che solo una
vasta ricerca archivistica ha permesso finalmente di apprez-
zare.16 La storiografia italiana si è misurata con la ricostru-
zione dei percorsi originari della pubblica opinione non
solo entro i confini nazionali, ma anche per contesti come
quelli castigliano e inglese.17 La centralità, in questa vicenda,
della parola, del controllo sulle forme della sua espressione,
della concettualizzazione stessa delle sue funzioni, era pre-
sente anche in importanti passaggi storici precedenti, che
ricerche originali ci hanno permesso di apprezzare nella ric-
chezza delle loro implicazioni: è il caso della svolta duecen-
tesca che porta la teologia cattolica a inventare una categoria
apposita di “peccati della lingua”, rispolverata dallo studio di
Carla Casagrande e Silvana Vecchio.18
Si è accennato sopra all‟impegno specifico di una casa
editrice italiana nella pubblicazione di studi dedicati alla storia
dell‟editoria, del libro e della lettura. Vi andrà affiancata la
menzione di almeno un‟altra impresa, quella dell‟einaudiana
Storia d‟Italia, che prendeva le mosse negli stessi anni Settanta,
fungendo in modo inconfondibile da catalizzatore e vetrina

15 M. INFELISE, Prima dei giornali, Roma-Bari, Laterza, 2002.


16 F. BARBIERATO, Politici e ateisti. Percorsi della miscredenza a Venezia fra Sei e
Settecento, Milano, Unicopli, 2006.
17 S. LANDI, Il governo delle opinioni. Censura e formazione del consenso nella

Toscana del Settecento, Bologna, il Mulino, 2000; M. OLIVARI, Fra trono e


opinione. La vita politica castigliana nel Cinque e Seicento, Venezia, Marsilio,
2002; M. CARICCHIO, Politica, religione e commercio di libri nella rivoluzione
inglese. I libri di Giles Calvert, Genova, NAME, 2003.
18 C. CASAGRANDE-S. VECCHIO, I peccati della lingua, Roma, Istituto della

Enciclopedia italiana, 1987.

172
La storia culturale in Italia

di una tendenza importante della storiografia italiana di


quegli anni – quella, per intenderci, più vicina alla coeva
storiografia francese; tant‟è che una serie di studiosi attivi
all‟École des Hautes Études en Sciences Sociales figurava
con un ruolo prominente nella lista dei contributi a
un‟iniziativa parallela e non meno influente dell‟editore
torinese nella stessa tornata di anni, l‟Enciclopedia (16 voll.,
1977-1984). Ora, la Storia d‟Italia si apriva con un volume
dedicato ai “caratteri originali” (1972), in cui gli aspetti
culturali dell‟identità nazionale giocavano un ruolo di
prim‟ordine. A un primo tomo dedicato alla storia del
paesaggio, a quella economica, sociale, politica e giuridica,
seguiva infatti un secondo praticamente votato per intero
ad aspetti culturali: dal polemico apparentamento, da parte
di Carlo Ginzburg, fra folclore, magia e religione, allo studio
di lingua, dialetto e letteratura (Alfredo Stussi), all‟esame dei
casi dell‟arte (Giulio Carlo Argan e Maurizio Fagiolo) e della
scena (Alessandro Fontana).19 Il seguito dell‟iniziativa editoriale
avrebbe mantenuto l‟attenzione per l‟area tematica, anche
con la pubblicazione di volumi, all‟interno della serie degli
“Annali”, dedicati al rapporto fra cultura e potere, una
declinazione del discorso su istituzioni e professioni intel-
lettuali particolarmente cara alla riflessione di quegli anni.20
Con questo accenno non si intende identificare sic et simpliciter
le ricerche degli anni Settanta e Ottanta con prospettive
metodologiche almeno in parte diverse, e che certamente

19 Storia d‟Italia, a cura di R. Romano-C. Vivanti, I caratteri originali, Torino,


Einaudi, 1972.
20 Fra gli altri: Storia d‟Italia, Annali, 4. Intellettuali e potere, a cura di C. Vivanti,

Torino, Einaudi, 1981; 9. La Chiesa e il potere politico dal Medioevo all‟età


contemporanea, a cura di G. Chittolini-G. Miccoli, Torino, Einaudi, 1986.

173
ALESSANDRO ARCANGELI

sarebbero emerse in modo consapevole soltanto in un


momento successivo (arruolando le prime nell‟album di
famiglia dei “precursori”); si suggerisce solo che, secondo
modalità di volta in volta adattate a mutamenti di gusto e di
stile nelle forme della ricerca e della comunicazione dei suoi
risultati, è esistito con continuità nella storiografia italiana
un filone particolarmente attento ai fatti culturali: se lo si
dimentica, si rischia di immaginare che gli sviluppi più
recenti siano spuntati inspiegabilmente in un deserto, o siano
esclusivamente prodotto di importazione. Come – lo si è
detto all‟inizio – la storia intellettuale è tradizionalmente
una componente insostituibile della ricerca storica italiana,
così pure un‟attenzione specifica per l‟editoria e le forme
anche organizzative della circolazione delle idee vi è
tutt‟altro che inconsueta: uno storico straordinariamente
influente nel formare le generazioni successive di studiosi,
come Marino Berengo, aveva dedicato all‟opinione pubblica
la sua tesi di laurea (nel 1953, con Cantimori), e non avrebbe
mancato di occuparsi di temi come i giornali e i librai, indi-
viduando nella Restaurazione un momento chiave nella
divaricazione fra intellettuali e potere;21 e Alberto Tenenti,
che con i suoi studi sul senso della morte nel Rinascimento
offrì l‟apporto più diretto da parte italiana a un‟antenata della
storia culturale di oggi quale fu la storia delle mentalità,
si occupò anche di tipografi.22 Renato Pasta, egli stesso stu-

21 Giornali
veneziani del Settecento, a cura di M. Berengo, Milano, Feltrinelli, 1962;
M. BERENGO, Intellettuali e librai nella Milano della Restaurazione, Torino,
Einaudi, 1980. Cfr. M. INFELISE, Intellettuali, editori, libri, in Tra Venezia e
l‟Europa. Gli itinerari di uno storico del Novecento. Marino Berengo, a cura di
G. Del Torre, Padova, il Poligrafo, 2003, pp. 155-168.
22 A. TENENTI, Luc‟Antonio Giunti il giovane stampatore e mercante, in Studi in

onore di Armando Sapori, Milano, Cisalpino, 1957, pp. 1024-1060.

174
La storia culturale in Italia

dioso di storia dell‟editoria, ha contribuito significativamente


a questo ambito di studi anche introducendo il lettore
italiano alla lettura di un maestro nel settore come Robert
Darnton.23 Anche in Italia, come altrove, lo studio delle varie
tipologie di testi in circolazione ha portato a prestare atten-
zione a pubblicazioni di genere popolare come gli almanacchi;24
o ancora, a fogli volanti e libelli come quelli che erano
veicolo di immaginazione profetica, o satira anticlericale.25
Quanto agli usi meno prevedibili dei testi, è stato rilevato
che non solo fogli e libri di magia, ma anche stampe o copie
manoscritte di preghiere e invocazioni potevano venire por-
tate addosso a mo‟ di talismani o addirittura ingerite –
un insieme di pratiche con cui si trovarono a misurarsi i
tribunali dell‟inquisizione.26
Oltre che prestare attenzione ai diversi gruppi sociali,
la storia culturale ha particolare sensibilità per quegli incontri
e conflitti fra culture che hanno luogo a partire dalla mobilità
geografica di individui e popoli. Su questo piano, anche
studiosi italiani hanno trovato nell‟età delle scoperte un
terreno particolarmente fertile di analisi.27

23 R. DARNTON, Il grande massacro dei gatti e altri episodi della storia culturale
francese, a cura di R. Pasta, Milano, Adelphi, 1988.
24 L. BRAIDA, Le guide del tempo, Torino, Deputazione Subalpina di Storia

Patria, 1989; E. CASALI, Le spie del cielo. Oroscopi, lunari e almanacchi


nell‟Italia moderna, Torino, Einaudi, 2003.
25 O. NICCOLI, Profeti e popolo nell‟Italia del Rinascimento, Roma-Bari,

Laterza, 1987; EAD., Rinascimento anticlericale, Roma-Bari, Laterza, 2005.


26 F. BARBIERATO, Nella stanza dei circoli. Clavicula Salomonis e libri di magia

a Venezia nei secoli XVII e XVIII, Milano, Edizioni Sylvestre Bonnard, 2002.
27 A. GERBI, La disputa del nuovo mondo, Milano-Napoli, Ricciardi, 1955

[Milano, Adelphi, 20003]; G. GLIOZZI, Adamo e il nuovo mondo, Firenze,


La Nuova Italia, 1977.

175
ALESSANDRO ARCANGELI

Naturalmente fare storia culturale non significa esclusi-


vamente occuparsi di comunicazione e lavorare su testi,
ma comporta anche un‟indagine su una pluralità di fonti
che possono dar conto di costumi e stili di vita28 e permet-
tono di far emergere le varie forme assunte dalla sociabilità.
Il panorama italiano degli istituti di ricerca contempla anche
un caso più unico che raro in cui attenzione specifica viene
prestata per la storia e cultura del gioco.29 In questo contesto
si possono collocare anche le indagini sulla festa e le tradizioni
popolari,30 ed è doverosa la menzione della storia della musica
e dello spettacolo, come pure – in posizione di assoluto
riguardo nel fardello dell‟identità nazionale – del loro punto
d‟incontro nel melodramma. Le ricerche dei contempora-
neisti italiani più sensibili alla valorizzazione dei fattori
culturali hanno fatto emergere l‟intreccio fra la scena e la
politica, il peso di musica, arte e letteratura nel plasmare la
sensibilità risorgimentale. In particolare, Alberto Mario
Banti, prendendo spunto dalla categoria di “comunità
immaginata” proposta da Benedict Anderson, ha rinnovato

28 In materia spiccano i numerosi studi di alcuni medievisti: Massimo


Montanari per l‟alimentazione, Maria Giuseppina Muzzarelli per
l‟abbigliamento. Per l‟età moderna e contemporanea: P. CAPUZZO,
Culture del consumo, Bologna, il Mulino, 2006.
29 È uno dei settori di attività della Fondazione Benetton Studi Ricerche

(Treviso), sotto la guida prima di Gaetano Cozzi, poi di Gherardo Ortalli.


L‟elenco delle pubblicazioni (monografie e un periodico, «Ludica»,
che ha superato i dieci anni di attività) è disponibile sul sito
<http://www.fbsr.it>. Vi ha contribuito, con una ricerca sulla danza,
anche chi scrive, che ha poi proseguito altrove sullo stesso filone di studi
(A. ARCANGELI, Passatempi rinascimentali, Roma, Carocci, 2004).
30 Si considerino le ricerche originali di M. BERTOLOTTI, Le ossa e la pelle dei

buoi. Un mito popolare tra agiografia e stregoneria, «Quaderni storici», 41 (1979),


pp. 470-499; ID., Carnevale di massa 1950, Torino, Einaudi, 1991.

176
La storia culturale in Italia

sensibilmente gli studi sul nazionalismo italiano, in una


direzione che valorizza i sentimenti patriottici, i sistemi di
valori cui si associavano e i canali culturali attraverso i quali
circolavano e facevano presa su un pubblico. Implicita in
questa ricostruzione è la percezione di una distanza fra
“noi” e “loro”: come lo stesso Banti ha recentemente
suggerito rifacendo una celebre frase di Leslie Pole Hartley
che è diventata un po‟ un motto dell‟antropologia storica,
«il Risorgimento è un paese lontano: fanno le cose diver-
samente, laggiù».31
Un altro caso importante di percorso di interpretazione di
una vicenda storica contemporanea che ha sottolineato
l‟influenza dei fattori culturali – decisivo per il peso della
vicenda in questione sulla storia nazionale – è dato
dall‟interpretazione che Emilio Gentile è venuto proponendo
del fascismo, che dedica particolare attenzione all‟ideologia
e alle manifestazioni culturali del regime. L‟attenzione portata
a questi aspetti, e al modo in cui permeavano la vita della
nazione, ha permesso allo storico italiano anche di rivedere
l‟ipotesi di Hannah Arendt, secondo cui nel caso italiano
non si sarebbe realizzato un regime totalitario.32 Su questo
piano Gentile è stato anche il principale tramite della circo-

31 Cfr. C. SORBA, Teatri. L‟Italia del melodramma nell‟età del Risorgimento,


Bologna, il Mulino, 2001; A.M. BANTI, La nazione del Risorgimento.
Parentela, santità e onore alle origini dell‟Italia unita, Torino, Einaudi, 2000;
ID., L‟onore della nazione. Identità sessuali e violenza nel nazionalismo europeo dal
XVIII secolo alla Grande Guerra, Torino, Einaudi, 2005. La citazione è presa
dall‟introduzione del curatore a Nel nome dell‟Italia. Il Risorgimento nelle
testimonianze, nei documenti e nelle immagini, a cura di A.M. Banti, Roma-Bari,
Laterza, 2010, p. VI.
32 E. GENTILE, Le origini dell‟ideologia fascista (1918-1925), Bologna, il Mulino,

2001; ID., La via italiana al totalitarismo, Roma, Carocci, 2008.

177
ALESSANDRO ARCANGELI

lazione in Italia della prospettiva di analisi delle radici del


nazismo aperta dalle ricerche dello storico tedesco George
L. Mosse, impegnate a dar conto della Shoah e del consenso
al regime sulla base delle matrici simboliche e dei modelli
socioculturali che li hanno generati.33
Come i casi del Risorgimento e del fascismo aiutano a tener
presente, la questione dell‟identità nazionale – lo ricordano
per le rispettive situazioni anche altri saggi in questa raccolta
– presenta una varietà di sfaccettature e si propone come
un nodo centrale negli studi culturali. Nel passare in rassegna
l‟identità italiana così come la presentava il volume
d‟apertura della serie einaudiana, si è incontrato poc‟anzi
anche il tema del paesaggio. Si era trattato di un motivo caro
anche alla storiografia francese delle prime «Annales»,
e costituiva a suo modo un tema d‟elezione di un filone di
studi italiani.34 Ci si chiederà qual è la sua parentela con la
sfera della cultura: essa risulterà più chiara se si considerano
appieno le interrelazioni nei due sensi fra le comunità umane
e l‟ambiente, l‟impronta lasciata dalle prime sul mondo che
abitano e i condizionamenti operati dal secondo, al punto
da caratterizzare inconfondibilmente civiltà, stili di vita e
rappresentazioni del mondo. È questa la prospettiva in cui
si sono collocate le analisi di uno dei più originali medievisti
italiani, Vito Fumagalli, studioso della storia rurale attento ai
dettagli del paesaggio vegetale, ma anche appassionato

33 Cfr. ID., Il fascino del persecutore. George L. Mosse e la catastrofe dell‟uomo moderno,
Roma, Carocci, 2007.
34 Lo studio classico è E. SERENI, Storia del paesaggio agrario italiano, Bari,

Laterza, 1961. Sereni avrebbe poi contribuito al primo tomo de I caratteri


originali cit.; e nel suo libro dava prova anche di una familiarità non
troppo frequente nella storiografia italiana, quella con le fonti
iconografiche.

178
La storia culturale in Italia

ricercatore delle tracce documentarie lasciate dagli uomini,


con una predilezione per i perdenti. Sua è una fortunata serie
di agili volumi, concepiti specificamente per il lettore non
specialista, al cui centro è soprattutto la ricostruzione del
“clima” dell‟epoca da lui studiata: modi di vita, città e natura,
vicende del corpo.35
Il corpo, in effetti, è tema caratteristico della storia culturale
degli ultimi decenni, per effetto di una varietà di stimoli e
approcci, non ultimi quelli derivanti dall‟emergere della storia
delle donne e di genere (una prospettiva, quest‟ultima,
che richiederebbe un discorso a parte; ma la cui pertinenza
è evidente se solo si consideri quanto coinvolga questioni di
identità, e quanto rilievo sia venuta a dare alle scritture
femminili). Era anche fra le cifre che contrassegnavano
l‟opera di uno storico culturale sui generis come Piero Cam-
poresi, vagabondo di formazione letteraria, studioso del
mondo di marginali d‟altri tempi, ai confini con gli studi di
folclore.36 Si ritrova negli usi funebri regali del Rinascimen-
to rivisitati da Giovanni Ricci, riprendendo riflessioni sul
simbolismo del potere che rinviano alle suggestioni di Ernst
Kantorowicz.37 Domina tanto ricerche di ispirazione più

35 V. FUMAGALLI, Quando il cielo s‟oscura, Bologna, il Mulino, 1987;


ID., La pietra viva, Bologna, il Mulino, 1988; ID., Solitudo carnis, Bologna,
il Mulino, 1990; ID., L‟alba del Medioevo, Bologna, il Mulino, 1993 - poi
riuniti in ID., Paesaggi della paura. Vita e natura nel Medioevo, Bologna,
il Mulino, 1994. Su di lui si vedano i ricordi di Luigi Russo e Massimo
Montanari, disponibili alla sezione “Memoria” del sito
<http://www.retimedievali.it>.
36 Si veda ora “Academico di nulla academia”. Saggi su Piero Camporesi, a cura di

E. Casali, Bologna, Bononia University Press, 2006, con bibliografia degli scritti.
37 G. RICCI, Il principe e la morte, Bologna, il Mulino, 1998.

179
ALESSANDRO ARCANGELI

immediatamente foucaultiana;38 quanto una storia della me-


dicina ricostruita sia dal punto di vista delle sue pratiche e
istituzioni,39 sia da quello della produzione e circolazione
dei testi (storia del libro medico).40 Fino alla coraggiosa
ricerca di uno storico contemporaneo – esperto nell‟uso
della documentazione fotografica – che ha ricostruito,
nell‟arco delle guerre del Novecento, la dura storia del corpo
del nemico ucciso, profanato in una varietà di forme,
dall‟esibizione in pubblico alla cancellazione in una fossa
comune, cui corrispondono diverse tipologie della guerra.41
La questione del genere, cui si è fatto riferimento soltanto
en passant, andrà ricordata anche come lo sfondo su cui
una ricerca come quella di Roberto Bizzocchi è venuta rivisi-
tando una storia della famiglia attenta alle variabili culturali,
dalla costruzione delle identità familiari alle implicazioni
morali della pratica del cicisbeismo.42

A rendere possibile un‟esperienza come i due libri di


Ginzburg da cui aveva preso le mosse il nostro discorso era
stato anche l‟incontro di uno storico d‟eccezione con un
archivio straordinariamente ricco. Un filo rosso che attra-

38 Così l‟erudita ricerca di V. MARCHETTI, L‟invenzione della bisessualità,


Milano, Bruno Mondadori, 2001.
39 A. PASTORE, Le regole dei corpi. Medicina e disciplina nell‟Italia moderna,

Bologna, il Mulino, 2006.


40 A. CARLINO, La fabbrica del corpo. Libri e dissezione nel Rinascimento,

Torino, Einaudi, 1994.


41 G. DE LUNA, Il corpo del nemico ucciso. Violenza e morte nella guerra

contemporanea, Torino, Einaudi, 2006.


42 R. BIZZOCCHI, Genealogie incredibili. Scritti di storia nell‟Europa moderna,

Bologna, il Mulino, 1995; ID., In famiglia. Storie di interessi e affetti nell‟Italia


moderna, Roma-Bari, Laterza, 2001; ID., Cicisbei. Morale privata e identità
nazionale in Italia, Roma-Bari, Laterza, 2008.

180
La storia culturale in Italia

versa le ricerche e le analisi che si sono qui ripercorse è


rappresentato dalla effettiva produzione, trasmissione,
sopravvivenza, (ri)scoperta, disponibilità e opportuna
utilizzazione di fonti adatte a raccontare il tipo di storia di
cui si occupa, il fondamento su cui si basa la possibilità
stessa di questa impresa. Si tratta evidentemente di materiali
che per le loro caratteristiche devono essere in grado di
trasmetterci una testimonianza per quanto parziale delle
rappresentazioni che di sé e del mondo davano uomini e
donne del passato. Senza togliere nulla all‟importanza
dell‟iconografia43 o di altri monumenti possibili, il lascito al
centro di questa eredità è destinato inevitabilmente a essere
la massa delle documentazioni della scrittura, nelle varianti
manoscritte e a stampa di cui qualcosa si è qui detto.
Quel sottoinsieme fra le scritture che è rappresentato dalle
fonti inquisitoriali ha dimostrato una particolare capacità di
restituirci quel tipo di informazioni: erano di questo genere
i materiali su cui si fondavano non solo le già menzionate
ricerche di Ginzburg, ma anche altre che si sono citate. È su
questo terreno che si è potuta apprezzare anche la portata di
un‟esperienza spirituale eterodossa come il quietismo;44 o le
peculiarità della circolazione in Italia dell‟opera di Erasmo.45
Su questo piano, novità documentarie come l‟apertura agli
studiosi dell‟archivio romano del Sant‟Uffizio rappresentano
delle occasioni storiche che possono aprire nuovi squarci alla

43 Se ne occupa programmaticamente O. NICCOLI, Con gli occhi del cuore


[titolo provvisorio], Roma-Bari, Laterza, in corso di pubblicazione.
44 G. SIGNOROTTO, Inquisitori e mistici nel Seicento italiano. L‟eresia di Santa

Pelagia, Bologna, il Mulino, 1989; A. MALENA, L‟eresia dei perfetti, Roma,


Edizioni di Storia e Letteratura, 2003.
45 S. SEIDEL MENCHI, Erasmo in Italia (1520-1580), Torino, Bollati

Boringhieri, 1987.

181
ALESSANDRO ARCANGELI

conoscenza del passato.46 Dall‟altra parte – dal lato dello


storico –, si diceva, ci vuole l‟interesse e la capacità di porre
a quelle fonti le domande che quell‟esperienza meglio possono
far emergere. Un esempio particolarmente efficace lo offre
uno storico che a fianco di Ginzburg ha avuto occasione di
lavorare. Dopo aver rivisitato sistematicamente in una
molteplicità di studi il complesso dei “tribunali della coscienza”
messi in opera dalla Chiesa della Controriforma, Adriano
Prosperi ha proposto, in Dare l‟anima (2005), un modello
esemplare di scrittura: un drammatico studio di caso – un
processo per infanticidio – gli offre lo spunto per condurre
il lettore, tenendolo per mano, in un viaggio vertiginoso
attraverso secoli di riflessione filosofica e teologica intorno
alla natura dell‟anima e all‟origine della vita.47 Fuori da quel
contesto, i capitoli che Prosperi dedica alle dottrine
dell‟anima potrebbero appartenere a una più tradizionale
prospettiva di storia delle idee. Nell‟incastro della costru-
zione del libro, essi vengono invece a illuminare la tragedia
di due vite spezzate (il neonato, la madre condannata a
morte), rimandando al complesso di credenze e di pratiche
sociali che circoscrivevano l‟esperienza quotidiana e regolavano
le scelte possibili di tutti i soggetti coinvolti; e questo altro
non è che il senso stesso della prospettiva di indagine di cui
qui ci si è occupati.

46 Si vedano le ricerche di Oscar Di Simplicio (da ultimo il suo Autunno della


stregoneria. Maleficio e magia nell‟Italia moderna, Bologna, il Mulino, 2005) rese
possibili dal ritrovamento, presso la sede romana del Sant‟Uffizio,
dell‟intero archivio dell‟Inquisizione senese.
47 A. PROSPERI, Dare l‟anima, Torino, Einaudi, 2005. Cfr. ID., Giustizia

bendata. Percorsi storici di un‟immagine, Torino, Einaudi, 2008, per


l‟importante esito di un‟altra ricerca iconografica.

182
Indice dei nomi e dei luoghi

Adamoski, R. 78 Arendt, H. 177


Adelung, J.C. 113 Argan, G.C. 173
Aerts, R.A.M. 188, 200 Argentina 329, 336
Aguirre, J.M. 263 Ariès, P. 87, 190, 191, 241
Agulhon, M. 270, 278, 296, 320 Ariosto, L. 170
Ajmar-Wollheim, M. 152 Armstrong, E. 147
Aldrich, R. 30 Aron, P. 39, 54, 110
Allen, G. 71 Aróstegui, J. 259
Alpers, S. 106 Augsburg 136
Alted Vigil, A. 260, 261 Australia 13, 14, 15, 16, 17, 18,
Altermatt, U. 308 22, 25, 26, 28, 333, 334
Althusser, L. 24 Austria 309
Ambjörnsson, R. 243 Bæcque, A. de 105
Amburgo 140 Baggerman, A. 198
Amelang, J. 264, 265, 266 Bailey, P. 145
Amsterdam 183, 192, 199 Baker, K. 106
Amundsen, L. 237 Ballantyne, T. 29
Andenmatten, B. 317 Balsamo, L. 167
Anderson, B. 150, 176, 335 Balthasar, A. 318
Anderson, P. 150 Balthazar, H. 50, 57
Anglo, S. 155 Bannerji, H. 60
Ankersmit, F. 184, 185, 193, 194 Banti, A.M. 161, 176, 177
Antal, F. 140, 147 Barbier, F. 167
Antón, J. 262, 263 Barbierato, F. 161, 172, 175
Appleby, J. 292 Barcellona 262, 266
Arcangeli, A. XI, 4, 161, 176, 338 Barone, G. 168
Barros, C. 258 Bismarck, O. von 223
Bartlett, R. 151 Bissoondath, N. 60
Bartoli Langeli, A. 169 Bizzocchi, R. 180
Basilea 115, 306, 309, 310, 312, Blaak, J. 198
317 Black, F.A. 69
Batsford, B.T. 148 Blainey, G. 22
Baumann, G. 158 Blécourt, W. de 195, 196
Baxandall, M. 147, 148, 149 Bligh, W. 33
Beato Angelico 148 Bloch, M. 86, 123, 204, 205,
Beattie, A. 157 235, 237, 257
Bédarida, F. 102 Blok, A. 191, 192, 196
Béguin, A. 319 Boas, F. 237
Bélanger, D.-C. 70 Bocşan, N. 216, 220
Belgio 7, 39, 42, 46, 47, 48, 49, Bödeker, H.E. 9, 135
53, 56, 58 Boekhorst, P. te 196
Bellagio 243 Boer, P. den 188
Bellany, A. 154 Boia, L. 209, 210, 215, 216
Below, G. von 119, 120, 121 Bonjour, E. 305
Berchtold, A. 319 Bonnell, V. 4, 10, 283
Berengo, M. 174 Bonville, J. de 71
Berenson, E. 8, 275, 288, 290 Boschetti, P. 315
Berg, H. van den 190, 191 Bosshart-Pfluger, C. 308
Bergeron, L. 86 Botrel, J.-F. 263
Bergier, J.-F. 315, 322, 336 Bouchard, C. 59
Bergsma, W. 185 Bouchard, G. 80, 81
Bergson, H. 141 Bouchet, T. 85
Bergvelt, E. 199 Boudia, S. 102
Berkel, K. van 189, 190, 194, 195 Bouman, P.J. 189, 190, 192
Berland, J. 60 Bourdieu, P. 92, 99, 103, 127,
Berlino 23, 55, 257, 316 130, 131, 133, 137, 159, 191,
Bernard, H. 50 255, 329, 332, 339
Bernard, J.-P. 61, 63 Bourke, J. 157
Berstein, S. 100 Bouza, F. 262, 263, 264, 333
Bertolotti, M. 176 Bradbury, B. 66, 78
Bethancourt, F. 329 Bradshaw, B. 160
Beyen, M. 51 Braga, C. 220
Biedermann, K. 114 Braida, L. 161, 175
Bielefeld 14 Brandes, G. 225
Binder, P. 211 Brasile XII, 332, 334, 338

342
Indice dei nomi e dei luoghi

Brătianu, G. 205 Cambron, M. 70


Braudel, F. 27, 86, 96, 109, Camporesi, P. 179
123, 315 Canada 7, 11, 28, 59, 62, 63,
Braun, R. 316, 317 64, 66, 68, 69, 72, 73, 74, 76,
Bremmer, J. 196 78, 79, 81, 160, 334, 336, 337
Brenner, R. 55 Canal, J. 270
Brewer, J. 151 Canberra 15, 16, 23
Breysig, K. 121 Cantimori, D. 163, 174, 332
Brezeanu, S. 218 Capistegui, F.J. 10, 258, 260
Briggs, A. 145, 146, 151 Capuzzo, P. 176
Brisbane 16 Caraibi 28, 29, 337
Brocke, B. vom 121 Carani, M. 73
Brøndsted, J. 238 Cardinal, R. 158
Brown, P. 151, 159 Caricchio, M. 172
Brunner, O. 11, 123, 134 Carlino, A. 180
Bruxelles 40, 49, 58 Carlo XII di Svezia 244
Buarque de Holanda, S. 332 Carter, P. 19
Bucarest 205, 207, 210, 219 Casagrande, C. 172
Buckle, H. 138, 140 Casali, E. 175, 179
Bugge, A. 241 Casanova, J. 267
Burckhardt, J. 115, 116, 117, Casey, D. 24
138, 147, 148, 184, 204, 225, Cassasas, J. 266
230, 251, 301, 305, 306, 310, 332 Castillo, A. 264, 333
Burgess, J. 62 Cátedra, P. 268, 334
Burghartz, S. 317 Cavallo, G. 168
Burgos Rincón, J. 262 Ceausescu, N. 211, 212, 213
Burguière, A. 91 Cercas, J. 272, 273
Burke, P. XII, 4, 5, 11, 12, 68, Cernovodeanu, P. 211
137, 146, 148, 163, 165, 184, Certeau, M. de 14, 24, 88, 92,
186, 189, 191, 192, 193, 196, 192, 255, 339
201, 204, 243, 245, 251, 259, Chabod, F. 163
263, 264, 265, 333, 335, 338 Challard-Fillaudeau, A. 105
Burucúa, J.E. 329 Champlain, S. de 74
Busken Huet, C. 187 Chapman, H. 299
Butler, J. 9, 287 Charle, C. 99
Bygdøy 233 Charleroi 48
Cabrera, M.A. 267, 268 Chartier, R. XI, XII, 3, 4, 5, 7,
Câlinescu, G. 332 8, 10, 12, 42, 69, 87, 90, 91, 92,
Cambridge 14, 144, 147, 153, 159 93, 94, 102, 105, 106, 107, 131,

343
159, 219, 251, 253, 254, 255, Conze, W. 11, 123, 134
256, 257, 258, 259, 260, 261, Cook, J. 34
262, 263, 264, 265, 282, 283, Cook, R. 82
294, 295, 327, 330 Copenhagen 233
Chaunu, P. 207, 315 Corbin, A. 42, 90, 94, 95, 96,
Chennells, D. 78, 79 97, 98, 108, 270
Chiciudean, I. 216 Corlan, S. 216
Chickering, R. 119 Cormier, J. 79
Childe, G. 237 Côté, L. 71
Chiquet, S. 323 Coupal, S. 70
Chittolini, G. 173 Cozzi, G. 176
Christensson, J. 241 Croce, B. 163
Christian, F. 33 Curthoys, A. 19
Christiansen, P.O. 223, 228 Curto, D. 329
Chunn, D.E. 78 Cusset, F. 293
Ciaralli, A. 161 D‟Ancona, A. 170
Cile 329, 336 d‟Arabia, L. 30
Cina 139, 142, 329, 337 D‟Orsi, A. 164
Cizek, E. 211, 212 Dagenais, M. 76
Clancy-Smith, J. 297 Daher, A. XII
Clark, A. 24 Daigle, J.-G. 71
Clark, E.A. 10 Dändliker, K. 303
Clark, G. 158 Daniel, U. 3, 112, 119, 127,
Clark, L.L. 288 128, 130, 132, 251, 306
Clark, S. 154 Danimarca 224, 233, 235, 236,
Clavero, B. 329 239, 243
Clavien, A. 322 Darian-Smith, K. 20
Clendinnen, I.V. 24, 31, 32, 33, Darnton, R. 5, 87, 106, 131,
35, 36, 37 175, 251, 265, 279, 280, 281,
Cluj 210, 219 282, 283, 284, 319
Coates, C. 74 Darras, B. 11, 105
Coffin, J.G. 288 Davies, J. 157
Cogniaux, J. 57 Davison, G. 18, 23
Colley, L. 160 Dawn, L. 79
Collini, S. 137 Dawson, C. 140, 141, 148, 151
Conklin, A.L. 297 Dawson, M. 76
Conrad, C. 3, 10, 132 De Jong, A. 232
Constantinescu, I. 211 De Luna, G. 180
Constantiniu, F. 210 De Wever, B. 50

344
Indice dei nomi e dei luoghi

De Wilde, M. 50 Eakin Thimme, G.A. 123


Decurtins, K. 307, 308 Eck, O. van 198
Degen, B. 318 Egmond, F. 195, 197, 199
Deile, L. 134 Eibach, J. 5, 112, 134, 135
Dekker, R. 195, 196, 197, 198 Eichhorn, M. 111, 121
del Río Barredo, M.J. 265 Einfalt, M. 115
Del Torre, G. 174 Eksteins, M. 75
Delacroix, C. 86, 91 Eley, G. 4, 6, 11, 125
Delporte, C. 85 Elias, N. 92, 96, 137, 139, 183,
Delumeau, J. 98, 215 190, 191, 193, 245, 251, 255,
Demartini, A.-E. 98 256, 313
Deneckere, G. 55 Eliot, T.S. 139
Dening, G. 24, 31, 32, 33, 34, Elsner, J. 158
35, 36 Englund, P. 244
Dennis, F. 152 Epp, M. 77
Derrida, J. 24, 160, 293 Erasmo da Rotterdam 181
Devillez, V. 53 Erauw, W. 56
Di Simplicio, O. 182 Espagne, M. 7
Diaz, F. 163 Esteban, M. 259
Dickschen, B. 53 Evans-Pritchard, E. 146, 242
Dilthey, W. 117 Exeter 140
Dinges, M. 112, 113 Fabre, G. 171
Dionisotti, C. 167 Fagiolo, M. 173
Dirk, M. 25 Fahrni, M. 59
Dixson, M. 19 Falke, J. 114
Djebabla, M. 75 Febvre, L. 86, 96, 123, 167,
Dosse, F. 11, 86, 105 188, 204, 235, 242, 257, 338
Douglas, M. 146, 149, 242 Ferree, M.M. 286
Downs, L.L. 8, 9, 287 Ferrone, V. 163
Droysen, J.G. 117 Filipepi, S. detto Botticelli 148
Dubinsky, K. 76 Fincoeur, M. 53
Duby, G. 86, 215, 241, 315 Finlandia 12, 240, 244
Ducharme, M. 70 Firpo, L. 163
Duffy, E. 155 Firpo, M. 163
Dülmen, R. van 128, 131 Fisch, J. 11
Dumolyn, J. 55 Fitzgerald, C.P. 139
Dupront, A. 207 Flaig, E. 116
Durkheim, É. 192, 296 Fleming, P. 69
Duţu, A. 203, 207, 208, 217, 218 Fontana, A. 173

345
Forcadell, C. 269, 271 García-Sanz, A. 271
Forestell, N.M. 77 Gaskill, M. 159
Fortin, A. 70 Gauvreau, M. 82
Fortuyn, P. 186 Geertz, C. 14, 31, 35, 127, 135,
Foucault, M. 14, 24, 92, 96, 156, 242, 269, 279, 280, 281,
127, 159, 191, 197, 242, 292, 282, 330, 331, 333
293, 296, 339 Geiger, P. 309, 316
Fox, A. 157 Gentile, E. 177
Frader, L.L. 299 Gérard-Libois, J. 50
Fragnito, G. 171 Gerbi, A. 175
Franceschi, Piero 148 Germania XII, 3, 7, 11, 111,
Francia 3, 8, 9, 10, 11, 12, 70, 117, 123, 124, 130, 131, 159,
73, 85, 86, 87, 91, 95, 98, 99, 184, 224, 229, 309, 311, 313,
101, 102, 103, 106, 152, 159, 317, 336
184, 207, 211, 218, 224, 235, Gerson, C. 69
275, 276, 277, 278, 280, 286, Gerson, S. 8, 98
291, 293, 294, 297, 298, 299, Geymonat, L. 158
313, 328, 334, 337 Gezelle, G. 49
Francis, D. 82 Ghiţulescu, C. 217
Frénette, Y. 73 Giappone 98, 139, 328, 337
Frevert, U. 135, 136 Gijswijt-Hofstra, M. 196
Frey, J. 318 Gilbert, F. 116
Freyre, G. 332 Gilcher-Holtey, I. 130
Friburgo 308, 310 Gilchrist, R. 152
Fried, M. 106 Gilomen, H.-J. 317
Friedman, D.M. 157 Gimeno Blay, F. 264, 265, 333
Frijhoff, W. 184, 192, 193, 196, Ginevra 312, 315, 319
201 Ginzburg, C. 5, 87, 106, 126,
Fruin, R. 187 162, 165, 166, 167, 173, 180,
Frykman, J. 245 181, 182, 184, 191, 194, 197,
Fumagalli, V. 178, 179 243, 246, 251, 265, 333, 334
Furet, F. 100, 207 Girona 262
Gagliardi, E. 304, 311 Girouard, M. 146
Gaimster, D. 152 Glassford, L. 65
Galarneau, C. 69 Gliozzi, G. 175
Gallichan, G. 69 Goertz, H.J. 125
Gand 48, 50, 55 Goldenberg, S. 211
García Cárcel, R. 261, 262, 333 Goldmann, L. 143
Garcia, P. 86 Gombrich, E. 140, 147, 251

346
Indice dei nomi e dei luoghi

Goody, J. 127, 146 Hanssen, L. 185


Gordon, A. 74 Harbsmeier, M. 229, 247
Gossman, L. 295 Hardtwig, W. 113, 116, 130,
Gothein, E. 118, 119, 121 132, 134, 135
Gotovich, J. 54 Hardy, R. 82
Gotovitch, J. 50, 54, 57 Harvey, J. 152
Gottinga 243 Harvey, L.G. 80
Gouda, F. 297 Haskell, F. 106
Goudsblom, J. 183 Haupt, H.G. 136
Graf, R. 112 Hause, S.C. 289
Grafton, A. 106 Hauser, A. 140, 147
Gramet, F. 275 Hauser, C. 321
Gramsci, A. 143, 164 Havelock, E. 170
Gran Bretagna. Vedi Regno Unito Haver, G. 323
Grancea, M. 220 Hawaii 32, 34
Graus, F. 317 Hazareesingh, S. 10
Greyerz, H. von 316 Hazelius, A. 232
Grimshaw, P. 19, 32 Heaman, E.E. 76
Gröbli-Schaub, F. 315 Heinßen, J. 114
Grüner, S. 114 Helduser, U. 133
Guardia, C. de la 266 Hemmings, F.W.J. 148
Guerci, L. 163 Henne am Rhyn, O. 115, 302, 303
Guevara, E. 263 Henty, G.A. 29
Guglielmo I di Germania 223 Hepp, A. 132
Guilland, A. 310 Herder, J.G. 113, 228, 233
Guizot, F. 138 Hernández Sandoica, E. 259,
Gullotti, H. 322 266, 269, 271, 272
Guyot, C. 318 Hespanha, M. 329
Haas, S. 117 Hess, B.B. 286
Habermas, J. 295 Hill, C. 31, 71, 142, 149, 164
Hacke, J. 112 Hilton, R. 142
Halbwachs, M. 72 Hitler, A. 139, 140
Hale, J. 148, 149 Hoak, D. 154
Halic, B.-A. 216 Hobsbawm, E. 142, 145, 146,
Hall, S. 104, 143 150, 151, 164, 266, 335, 336
Hamilton, P. 20 Hoffmann-Kreyer, E. 309
Hansen, K.P. 131 Hoftijzer, P. 199
Hanson, C. 157 Hoggart, R. 103, 143, 328
Hanssen, B. 239, 240 Honegger, J.J. 115

347
Horia Mazilu, D. 216 Johnston, R. 72
Howard, J. 13, 17, 26 Jongh, E. de 193
Howarth, D. 155 Jordanova, L. 156
Huber, E. 309 Jost, H.U. 319, 320
Hubert, O. 76, 82 Jover, J.M. 259
Hudon, C. 82 Joyce, P. 158, 268
Hugger, P. 309 Jutikkala, E. 241
Huizinga, J. 183, 184, 185, 186, Kaelble, H. 123
187, 188, 189, 190, 191, 193, Kaenel, A. 105
200, 204, 251, 313 Kägi, W. 306
Hunt, L. 3, 4, 5, 8, 9, 10, 257, Kaldal, I. 223
283, 292, 293, 295 Kalifa, D. 8, 10, 98, 105, 108
Iacovetta, F. 77 Kantorowicz, E. 179, 262
Iaşi 205, 210, 215, 216, 217, 219 Kaplan, S. 254
Igartua, J. 79 Kealey, G. 66
Iggers, G. 114, 117 Keating, P. 22
India 139, 329 Kessel, M. 3, 132
Infelise, M. 167, 171, 172, 174 Kidd, C. 160
Ingold, T. 243 Kingston, B. 19
Ingram, E. 67 Kistemaker, R. 199
Iorga, N. 332 Klein, L.E. 158
Isaac, R. 31 Klemm, G. 114
Isnenghi, M. 164, 165 Kocka, J. 123, 124, 129, 130
Israel, J. 201 Kolb, G.F. 115
Italia XII, XIII, 3, 152, 161, Koselleck, R. 11, 125, 134
163, 164, 165, 167, 169, 175, Koslowski, P. 114
178, 181, 184, 224, 313, 320, Kramer, L.S. 293, 294
329, 332, 334, 336 Kreis, G. 321
Jackson, P. 77 Krieken, R. van 313
Jacob, M. 292 Krul, W.E. 185, 188
Jäger, F. 111, 114, 116 Kuffert, L. 72
Jardine, L. 201 Kungl 237
Jardine, N. 156 Labrousse, E. 86, 95, 96
Jarrick, A. 243 LaCapra, D. 254, 293
Jasen, P. 76 Laett, J. 322
Jerne, N. 247 Lagrou, P. 52
Jewsiewicki, B. 73 Lake, M. 19, 24
Jodl, F. 115 Lake, P. 155
Johns, A. 156 Lamonde, Y. 59, 62, 69, 70, 80

348
Indice dei nomi e dei luoghi

Lamprecht, K. 117, 119, 120, Löfgren, O. 245


121, 122, 238, 244, 306, 310 Londra 139, 140, 147, 152,
Landi, S. 172 153, 158, 160
Landwehr, A. 112, 121, 135 Lorber, J. 286
Langa, A. 269 Lord, A. 170
Langewiesche, D. 10 Lotman, Y. 45
Langford, P. 160 Lottes, G. 5, 112, 134, 135
Laporte, C. 48 Loyer, E. 8
Larner, J. 148 Lucas, C. 154
Laval, F. de 73 Lüdtke, A. 125, 126, 231, 238
Lăzărescu, D.A. 216 Lukács, G. 143
Le Goff, J. 87, 88, 90, 184, 215, Lumley, R. 158
241, 253 Lund 233, 245
Le Roy Ladurie, E. 184, 211, Lung, E. 203, 219, 220
215, 243, 315 Lutter, C. 131
Leach, E. 127, 149 Lyngby 233
Leanca, G. 214 Lyon-Caen, J. 8
Leavis, F.R. 139, 143, 147 Lyons, M. 10, 13, 14, 17
Lebovics, H. 6, 8 M‟Bokolo, E. 8
Lebrun, F. 98 Macé, É. 11
Lehmann, H. 125 Macfarlane, A. 146, 243
Lejeune, C. 105 Machiavelli, N. 163
Lem, A. van der 185 Macintyre, S. 24
Lemire, M. 69 Maeterlinck, M.P. 49
Lemny, S. 216 Magalhaes Godinho, V. de 329
Leopoldo III 49 Magarey, S. 19
Lepenies, W. 313 Maigret, É. 11
Létourneau, J. 81 Mainz XIII
Levi, G. 106, 126 Majerus, B. 52
Levine, P. 30 Maland, D. 148
Lévi-Strauss, C. 35, 149 Malcolmson, R. 145
Lévy-Bruhl, L. 316 Malena, A. 181
Liegi 40, 48 Malinowski, B. 188
Lillehammer 233 Mamina, A. 219
Limoges 97 Mandler, P. 160
Lindström, D. 244 Mandrou, R. 86, 88, 98, 315
Linz 136 Marchal, G. 317
Lipp, C. 135 Marchetti, V. 180
Lloyd, F. 106 Margueritte, V. 291, 292

349
Marin, L. 262 Michon, J. 9, 69
Marks, L. 82 Mitu, S. 216, 218, 220
Marquis, D. 59, 71 Mollenhauer, D. 115
Marti, P. 322 Mollier, J.-Y. 4, 9, 10, 14, 69,
Martin, H. 88 85, 101, 110
Martin, H.-J. 69, 90, 167 Montaigne, M. de 170
Martin, L. 3, 6, 10, 85, 88, 108, Montanari, M. 176, 179
204 Montréal 70, 71, 74, 77
Maset, M. 133 Montreuil, S. 69
Mason, P. 197 Mooser, J. 312
Matonti, F. 8 Morales, A. 259
Mattelart, A. 105 Morgan, C. 74, 76, 77
Matthiessen, H. 228 Morris, I. 152
Mattioli, A. 307, 312 Moss, M. 77
Mattmüller, M. 317 Mosse, G.L. 178
Maurer, M. 112 Mountbatten-Windsor, D. 157
Mauritius 29 Muchembled, R. 192
Mauss, M. 35, 192, 237 Muir, E. 186
McGrath, A. 26, 30 Müller, B. 105, 315
McKay, I. 76 Müller, K.E. 111
McKillop, B. 82 Müller, S. 234
McPherson, K.M. 77 Muzzarelli, M.G. 176
Medick, H. 126, 127, 134 Myers, T. 78
Meer, T. van der 195, 196, 197 Nabholz, H. 304
Meillassoux, C. 243 Naef, B.W. 313, 314
Meillet, A. 237 Natchkova, N. 301
Melbourne 15, 16, 20, 31, 34 Neckers, J. 57
Mellafe, R. 329 Needham, J. 142, 143
Menocchio 166 Nelles, H.V. 73
Menzies, R. 78 Neuchâtel 318
Mergel, T. 112, 132, 135 Neveu, E. 104, 105
Messico 329 Newton, S. 152
Mesure, S. 110 Niccoli, O. 175, 181
Metzger, F. 308 Nicoară, S. 207, 212, 215
Meuli, K. 309 Nicoară, T. 207, 212, 215, 216,
Mexía, P. 263 218, 219, 220
Miccoli, G. 173 Niederer, R. 310
Michaud, Y. 104 Niethammer, L. 125, 128
Michelsen, P. 225 Nipperdey, T. 127, 316

350
Indice dei nomi e dei luoghi

Noiriel, G. 294 Passeron, J.-C. 103, 104


Nolte, P. 10 Pasta, R. 174, 175, 281
Nora, P. 20, 73, 87, 88, 89, 90, Pastore, A. 180
270, 296, 336 Paulsson, G. 239
Norvegia 224, 233, 235, 237, 240 Peabody, S. 299
Novick, P. 277 Pecican, O. 220
Nuova Zelanda 28 Peeters, H.F.M. 191
Nye, R.A. 290 Pellistrandi, B. 6, 260, 261
Nys, L. 53 Peña, M. 260, 262, 263
O‟Brien, P. 293, 294 Perelman, C. 56
Oceania 33 Pérez Garzón, J.S. 271
Oexle, O.G. 113 Pérez Ledesma, M. 266
Offen, K.M. 289 Perth 16
Ofrim, A. 217 Petit, J.-G. 219
Oghină-Pavel, C. 219 Petre, Z. 210, 217
Oişteanu, A. 216 Petrucci, A. 167, 168, 169, 263,
Olabarri, I. 10, 258, 260 264, 265, 333
Olanda 152 Pettegree, A. 155, 158
Olariu, E. 218 Pfister, U. 301
Olivari, M. 172 Phillips, R.B. 82
Olsen, B. 232, 233 Piero della Francesca. Vedi
Ortalli, G. 176 Franceschi, Piero
Ortner, S. 285 Pierson, G.W. 277
Ory, P. 3, 4, 6, 8, 42, 85, 98, 99, Pinkney, D. 276, 277
104, 105, 107, 204, 301, 338 Pio X 307
Oslo 235 Pippidi, A. 211, 218
Österberg, E. 244 Pitcairn 33
Osterhammel, J. 10 Pithon, R. 319
Otterspeer, W. 185 Piuz, A.-M. 315
Oxford 147, 159 Platon, A.F. 207, 210, 215, 219
Paesi Bassi XII, 183, 184, 185, Pocock, J.G.A. 134
186, 187, 189, 191, 197, 200, 201 Pohlig, M. 112
Pallares Burke, M.L.G. 194 Poirrier, P. XI, XII, 3, 6, 68,
Palma, M. 169 85, 89, 102, 327, 338
Panofsky, E. 251 Pol, L. van de 195, 196
Parigi 5, 14, 159, 192, 232, 243, Pole Hartley, L. 177
276 Polonia 328, 335
Parr, J. 77 Poltava 244
Parry, M. 170 Pons, A. 4, 5, 6, 249, 338

351
Portogallo 329, 334 Revel, J. 87, 103, 253
Poulat, E. 308 Reynebeau, M. 48
Prieto, J.M. 262 Reynold, G. de 308, 312
Princeton 14, 159, 279, 280 Reynolds, H. 25, 26
Pro, J. 266 Rhodes, C. 30
Prochasson, C. 8, 100 Ribeiro, A. 152
Prosperi, A. 182, 334 Ricci, G. 179
Prost, A. 102, 107, 270, 296 Richet, D. 94
Python, F. 308 Rico, F. 106, 334
Radosav, D. 216 Ricoeur, P. 339
Ragaz, L. 317 Ricuperati, G. 163
Raibmon, P. 82 Riehl, W.H. 115
Ramirez, B. 61 Righart, H. 199, 200
Ranger, T. 150, 335, 336 Riot-Sarcey, M. 9
Ranke, L. von 116, 117, 120, 305 Rioux, J.-P. 3, 4, 42, 85, 100,
Raphael, L. 123 101, 107, 110, 218, 270
Rasmussen, A. 102 Ritter, G.A. 129
Rasmussen, H. 225 Roberts, M.L. 289, 291, 292
Raulet, G. 105 Roberts, P. 160
Raulff, U. 131 Robinson, D.J. 71, 72
Raven, J. 156 Roche, D. 93, 94, 98
Rawlinson, H.G. 139 Rochet, B. 53
Raymond, M. 11, 137, 142, 143, Roggero, M. 169, 170
148, 153, 156, 189, 231, 319 Romania 203, 204, 206, 207,
Rebérioux, M. 100 211, 213, 332, 334, 335
Reddy, W. 287 Romano, R. 173
Regno Unito 11 Romein, J. 189, 198
Gran Bretagna XII, 3, 7, 18, Romeo, C. 168
28, 29, 137, 141, 142, 143, Roodenburg, H. 183, 195, 196
145, 149, 151, 154, 157, 159, Rooijakkers, G. 195
160, 313, 334, 336, 338 Roper, L. 154
Inghilterra 139, 140, 147, Rosaldo, R. 31, 333
149, 151, 152, 155, 157, 184, Rosanvallon, P. 100
206, 224, 332 Rossignol, M.-J. 105
Reingold, N. 137 Rotterdam 193
Reinhard, W. 130, 135 Rousseau, J.-J. 191
Rémond, R. 6, 98, 270 Rousseau, L. 82
Repubblica Ceca 329 Rousset, J. 319
Resnick, P. 79, 80 Rowley, S. 19

352
Indice dei nomi e dei luoghi

Roy, F. 59, 69, 71 Schleier, H. 115


Rudin, R. 73 Schlup, M. 319
Rudy, J. 77 Schönwälder, K. 135
Ruiz-Manjón, O. 259, 260 Schorn-Schütte, L. 119
Rüsen, J. 114 Schorske, C. 331
Russell, P. 17 Schöttler, P. 135
Russia 329 Schrumpf, E. 247
Russo, L. 179 Schulz, G. 127
Rutherford, J. 19 Schulze, W. 127
Rutherford, P. 71 Schwarz, D. 314, 315
Ryan, M. 22 Schwietring, T. 133
Saada, E. 275 Scott, J.W. 8, 9, 76, 268, 284,
Sabean, D. 127, 243 285, 286, 287, 288, 290, 291,
Sahlins, M. 35, 149 292, 294
Said, E. 296 Scott, W. 6, 106
Saint-Jacques, D. 110 Scribner, R.W. 155
Salmond, A. 34 Sebald, W.G. 273
Sammer, M. 116 Secord, J. 74, 156
Samuel, R. 127, 145 Secord, L. 74
San Gallo 302 Seidel Menchi, S. 181
Sánchez Mazas, R. 273 Seligman, C. 139
Sandberg, M.B. 225 Sellin, V. 124
Sanders, R. 153 Semmingsen, I. 241
Sandmo, E. 246 Sereni, E. 178
Sansom, G.B. 139 Serna, J. 4, 5, 6, 249, 272, 338
Santiago di Compostela 257 Serrano, C. 271
Santing, C. 200 Sewell, W. Jr 280, 281, 283,
Sarasin, P. 134 284, 286, 294
Sarto, G.M.. Vedi Pio X, papa Sewell, H. 268, 279
Savidan, P. 110 Shakespeare, W. 139
Scandella, D. Vedi Menocchio Sharpe, K. 154, 155
Scandinavia 223, 225, 231, 232, Sheridan, S. 19
235, 246 Sherman, D.T. 296
Schäfer, D. 118, 119, 229, 230 Shore, M. 63
Schaffer, S. 155 Shorto, R. 201
Schama, S. 151, 201 Sieber-Lehmann, C. 317
Schenda, R. 310 Sieder, R. 130
Schepens, L. 57 Signorotto, G. 181
Schieder, T. 123, 124 Silverman, D. 289

353
Simonis, L. 116 Stelian, B. 211
Sirinelli, J.-F. 3, 4, 6, 42, 85, Stengers, J. 57
90, 98, 99, 100, 101, 102, 107, Stoccarda 215
218, 270 Stoccolma 232, 233
Skinner, Q. 134, 200 Stockhorst, S. 112, 121
Skougaard, M. 232 Stoklund, B. 229
Small, H. 82, 156 Stoler, A.L. 296, 297
Smith, A. 62, 79 Stollberg-Rilinger, B. 136
Snow, C.P. 158 Stone, L. 127, 159
Söderqvist, T. 247 Stovall, T. 299
Sorba, C. 177 Strohl, J. 304
Sorbets, C. 82 Strong-Boag, V. 78
Soubiran, S. 102 Strupp, C. 184
Southern, R 148, 149, 151 Sturkenboom, D. 196
Spagna 3, 249, 252, 253, 258, Stussi, A. 173
259, 260, 263, 265, 268, 269, Sudafrica 28
271, 272, 329, 333, 334 Summers, A. 19
Spary, E. 156 Suolahti, G. 241
Spencer Frances, D. Vedi Svezia 224, 233, 235, 239, 240,
Mountbatten-Windsor, D. 243, 244, 245
Spencer, H. 138 Svizzera 7, 301, 302, 303, 307,
Spengler, O. 141 309, 312, 313, 314, 315, 319,
Spiegel, G.M. 8, 11, 268, 284 320, 321, 322, 324, 325, 332, 333
Spierenburg, P. 191 Swansea 153
Spivak, G. 160 Swyripa, F. 77
Stadler, P. 311, 315, 321 Sydney 14, 15, 16, 20, 35
Stahlberger, P. 322 Sydney Cove 32
Stämpfli, R. 323 Symonds, J.A. 139, 140, 147
Starobinski, J. 319 Szöllösi-Janze, M. 131
Stati Uniti 4, 7, 18, 44, 59, 79, Tadmor, N. 156
80, 98, 159, 184, 257, 275, 278, Tahiti 33
279, 285, 293, 312, 329, 334, Tanner, J. 128, 317, 323
336, 337 Tarquini, A. 161
Stedman Jones, G. 145, 150, 335 Tenenti, A. 174
Steen, S. 241 Teodor, P. 210
Steensberg, A. 241 Thatcher, M. 138
Steffen, T. 318 Thébaud, F. 9
Steffens, A. 128 Theresienstadt 317
Steinmetz, W. 130 Thiesse, A.-M. 8

354
Indice dei nomi e dei luoghi

Thomas, K. 85, 146, 149, 153, Uhl, H. 131


157, 184, 316 Ungheria 328, 335
Thompson, E.P. 14, 66, 103, Vadelorge, L. 85, 108, 109
142, 143, 144, 145, 146, 149, Valencia 264
150, 159, 164, 189, 191, 241, Valín, A. 270
265, 266, 268, 269, 278, 328, 333 Valjean, J. 96
Thornton, P. 152 Valloton, F. 10
Ţighiliu, I. 215 Vallotton, F. 14, 101, 301, 314
Tilly, L. 287, 288 Van Damme, S. 105
Tillyard, E.M.W. 139 Van Isacker, K. 57
Timor 33 Vance, J. 74, 75
Tippelskirch, X. von 111 Vande Winkel, R. 53
Tippett, M. 59 Vanderpelen-Diagre, C. 39
Toews, J. 292 Vanpaemel, G. 52
Tollebeek, J. 41, 52 Vázquez Gestal, P. 261
Tommila, P. 244 Vázquez, M. 260
Tonga 33 Vecchio, S. 172
Toronto 75 Velde, H. te 200
Tortarolo, E. 163 Venayre, S. 3, 6, 10, 85, 108, 204
Toschi, P. 170 Venezia 171
Tours 97 Venturi, F. 163, 332
Toynbee, A. 140, 141, 143 Verchères, M. de 74
Trébistch, M. 42 Verhaeren, E. 49
Treviso 176 Viala, A. 110
Troels-Lund, T. 224, 225, 226, Vibert, E. 82
227, 228, 229, 230, 231, 232, Vico, G. 228
234, 238 Victoria 22
Trolle Larsen, M. 229 Vidal, C. 73
Trudel, F. 72 Vierhaus, R. 125
Tschopp, S.S. 112, 115, 116, Vietnam 17, 276
122, 124, 131, 134, 135 Vincent, D. 158
Tübingen 118, 229 Vipond, M. 59, 72
Ţurcanu, F. 220 Virginia 31
Turner, V. 35, 242 Visser, R.P.W. 199
Tyler, S.A. 228 Vivanti, C. 173
Tylor, E. 188 Vögelin, S. 303, 304, 310
Tyrrell, I. 15, 27 Vovelle, M. 87
Udine 165 Vrints, A. 52
Ugarte, J. 268, 269 Walden, K. 76

355
Walker, D. 15 Wils, K. 52
Wallerstein, I. 27 Wind, E. 140
Warburg, A. 140, 147, 184, 251 Windschuttle, K. 24, 25, 26,
Ward, R. 17 33, 37
Watson, G. 138 Winkler, H.A. 125
Weber, M. 133, 135 Winter, C. 132
Weber, W. 112, 115, 116, 122, Winter, J. 107
124, 135 Wirsching, A. 114, 130
Wecker, R. 318 Witte, E. 54
Wehler, H.U. 3, 113, 124, 125, Wittkower, R. 140
129, 130, 132, 133, 134, 135 Woodtli, S. 318
Weimar 7 Woollacott, A. 28, 29, 30
Weiss, R. 310, 316 Wrangel, E. 241
Welskopp, T. 112, 132, 133 Wynants, J. 57
White, H. 26, 194, 293, 295 Yeo, E. 145
White, O. 297, 298 Yeo, S. 145
White, S. 31 Yucatan 32
Whitehead, H. 285 Zemon Davis, N. 5, 106, 165,
Whitlam, G. 17 184, 191, 194, 251, 265, 266,
Wien, T. 73 279, 281, 333
Wiggershaus, R. 312 Ziegler, B. 323
Wilke, M. 200 Zimmermann, A. 313
Willey, B. 139 Zub, A. 203, 205, 210, 216
Williams, R. 11, 137, 142, 143, Zugravu, N. 217
144, 148, 149, 150, 153, 156, Zurigo 304, 310, 316
189, 191, 231

356
Volumi pubblicati nella collana

1. Peter Burke, Ibridismo, scambio, traduzione culturale, 2009.


2. Claudia Evangelisti, Roffeno. Ricerche su una comunità montana
di fine Cinquecento, 2010.
3. Arlette Farge, Corpi del re. Condannati e condanne nella Francia
del XVIII secolo, 2010.

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