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GIANFRANCO FIACCADORI

Il 24 gennaio 2015 è prematuramente scomparso Gianfranco


Fiaccadori, vicedirettore della nostra rivista dal 2002 e condirettore
dal 2010.
Fu allievo alla Scuola Normale di Pisa di Giovanni Pugliese Car-
ratelli, di cui da quel periodo è sempre stato collaboratore e amico: in
suo onore ha curato un volume di studi a lui dedicato in occasione del
suo novantesimo compleanno 1 e, nei Rendiconti dei Lincei e nell’Archi-
vio Storico della Calabria e della Lucania, ha scritto due ricordi che ne
ricostruiscono magistralmente la personalità e le ricerche.2 Nel 1979
si laureò in Storia bizantina all’Università di Pisa.
Dal 1987 al 2001 Gianfranco Fiaccadori ha insegnato Storia della
produzione artigianale e della cultura materiale nel Medioevo, Storia bizan-
tina, Epigrafia e antichità cristiane, e Antichità etiopiche all’Università di
Udine. Dal 2001 e fino alla sua scomparsa, è stato poi professore or-
dinario di Cultura artistica della tarda antichità e dell’alto medioevo e di
Civiltà bizantina all’Università degli studi di Milano.
Il solo elenco degli insegnamenti da lui tenuti mostra l’ampiezza
dei suoi interessi e la vastità dei suoi orizzonti culturali. Già nel perio-
do universitario Fiaccadori aveva cominciato lo studio dell’arabo, del
sudarabico e dell’etiopico classico, forse anche ispirato dal tema della
sua tesi che aveva come oggetto la figura di san Gregentios vescovo di
Taphar. Questo lavoro, che è rimasto inedito, ha costituito il nucleo
di un bellissimo saggio pubblicato nel 2006 all’interno dell’edizione
della Vita di san Gregentios curata da Albrecht Berger.3 Dall’epoca

1  In partibus Clius: Scritti in onore di Giovanni Pugliese Carratelli, a cura di G. Fiac-

cadori, con la collaborazione di A. Gatti e S. Marotta, Napoli, Vivarium 2006.


2  Giovanni Pugliese Carratelli e la tradizione greca: I neoplatonici, Bisanzio, il Rina-

scimento, in Antiquorum philosophia. In ricordo di Giovanni Pugliese Carratelli, Atti del


Convegno, Roma, 28-29 novembre 2011 (Atti dei Convegni Lincei 274), Roma 2013,
pp. 205-255; Per Giovanni Pugliese Carratelli, «ASCL», 76, 2010, pp. 5-12.
3  Life and Works of Saint Gregentios, Archbishop of Taphar, Introduction, Critical
4 MARCO DI BRANCO – VERA VON FALKENHAUSEN

della sua tesi in poi, uno dei suoi filoni di ricerca più importanti ha ri-
guardato il mondo sudarabico ed etiopico, che purtroppo non ha mai
avuto occasione di vedere da vicino. Tra i maggiori frutti di questi
studi vanno menzionati la monografia su Teofilo indiano 4e la decen-
nale collaborazione con il Zentrum für Äthiopistik dell’Università di
Amburgo e con l’Encyclopaedia Aethiopica, dove ha svolto il ruolo di
cocuratore, consulente, revisore e autore di numerosi articoli (voll.
2-5). Ma Fiaccadori non ha certo mai dimenticato le sue origini di
bizantinista: a questo proposito va ricordato il suo soggiorno presso
il Centro di studi bizantini di Dumbarton Oaks, avvenuto negli anni
immediatamente successivi al periodo di perfezionamento alla Scuo-
la Normale (1983-1984 e 1985-1986), dove fra l’altro ha partecipato
a una grande ricerca sui typiká dei monasteri bizantini, instaurando
una collaborazione che non è mai venuta meno nel corso del tem-
po.5 All’ambito degli studi bizantini va anche ovviamente ricondotta
la sua attività di insegnamento di epigrafia bizantina presso la Scuola
Archeologica Italiana di Atene, nel quadro dei corsi di Archeologia bi-
zantina tenuti dalla Professoressa Raffaella Farioli Campanati, attività
che, iniziata nel 1988, è proseguita fino al 2014.
Sin dagli anni della prima giovinezza, la sua figura di studioso è
stata caratterizzata da sicura e solida dottrina che spaziava in tutti i
campi delle scienze storiche, filologiche, archeologiche e storico-ar-
tistiche con una poliedricità e una finezza di approccio davvero non
comuni. Fiaccadori poteva occuparsi con la medesima competenza e
intelligenza di epigrafia romana, bizantina e araba (dal 1983 ha parte-
cipato come epigrafista alla Missione archeologica italiana a Bosra, di-
retta dalla Professoressa Raffaella Farioli Campanati),6 di manoscritti,

Edition and Translation edited by A. Berger; with a Contribution by G. Fiaccadori,


Berlin & New York, de Gruyter 2006, pp. 48-82.
4  Presentazione di Raffaella Farioli Campanati, Ravenna, Edizioni del Girasole

1992.
5  Tra i risultati delle sue ricerche di Dumbarton Oaks va annoverata la pub-

blicazione del typikón del Monastero di San Giovanni Battista di Pantelleria: Pan-
telleria: Typikon of John for the Monastery of St. John the Forerunner on Pantelleria, in J.
Thomas – A. Constantinides Hero (Eds.), Byzantine Monastic Foundation Documents.
A Complete Translation of the Surviving Founders’ Typika and Testaments, I, Washington
dc, Dumbarton Oaks Center 2000, pp. 59-66.
6  Tra gli studi epigrafici più significativi vanno almeno menzionati La situazione

religiosa a Bosra in età umayyade (con un cenno alle liste episcopali), in La Syrie de Byzance
à l’Islam, VIIe-VIIIe siècles, Actes du Colloque international De Byzance à l’Islam, Lyon,
GIANFRANCO FIACCADORI 5

icone e reliquiari bizantini, russi ed etiopici,7 della storia tardoantica


di Atene,8 della fortuna degli autori classici e bizantini in lingue del
Vicino e Medio Oriente,9 ma anche di problemi storici e filosofici rela-
tivi all’età moderna e contemporanea,10 nonché di tematiche storiche
e storico-artistiche connesse alla sua città natale, Parma, alla quale
Fiaccadori era fortemente e intimamente legato.11
C’era anche spazio per gli studi sul Meridione italiano. Si pensi
soltanto al suo dotto articolo sul celebre medico, astrologo e scien-

Maison de l’Orient méditerranéen, Paris, Institut du monde arabe, 11-15 septem-


bre 1990 («Publ. de l’IFEAD», 137), Damas, IFEAD 1992, pp. 97-105; Prósopsis, non
próopsis. Efeso, Gerusalemme, Aquileia (nota a IEph. 495, 1 s.), «PdP», 58, 2003, pp. 182-
249; Nuova iscrizione greca da Aksum, «PdP», LXII, 2007, ma 2008, pp.  70-76; Sulla
perduta epigrafe greco-latina della porta bronzea del duomo di Amalfi, in Ch. Maltezou
(a cura di), Philanagnostes. Studi in onore di Marino Zorzi, Venezia, Istituto Ellenico di
Studi bizantini e postbizantini 2008 («Biblioteca», 27), pp. 47-53.
7  Bisanzio e il regno di ‘Aksum: sul manoscritto Martini etiop. 5 della Biblioteca For-

teguerriana di Pistoia, «Bollettino del Museo Bodoniano di Parma», 7, 1993, pp. 161-


199; Parergon Tarvisinum, in M. Mason (a cura di), Un’icona lignea mediobizantina,
la Beata Vergine della cintura detta di Costantinopoli nel monastero della Visitazione di
Treviso, Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana 2003, pp. 47-70; Bisanzio, le icone, i
modelli, in Duecento. Due icone russe, Testi di E. Smirnova et al., Vicenza, TerraFerma
2006, pp. 53-63; S. Chojnacki, Portare le icone: arte e pietà religiosa dell’Etiopia cristiana,
a cura di G. Fiaccadori, con la collaborazione di C. Gossage, con scritti di A. Scola e
S.M. Tomasi, Crocetta di Montello, TerraFerma 2011.
8  Si veda soprattutto il fondamentale articolo Il tramonto dell’Accademia. I. Ka-

vâdh, in XXX Corso di Cultura sull’Arte ravennate e bizantina. Seminario giustinianeo,


Ravenna, 6-14 marzo 1983, Ravenna, Edizioni del Girasole 1983, pp. 255-272.
9  Vd. ad es. Autori classici in lingue del Vicino e Medio Oriente, Atti del 3º, 4º e 5º

Seminario sul tema: Recupero di testi classici attraverso recezioni in lingue del Vicino e
Medio Oriente, Brescia, 21 novembre 1984; Roma, 22-27 marzo 1985; Padova-Venezia,
15-16 aprile 1986, a cura di G. Fiaccadori; presentazione di M. Pavan, Roma, Istituto
Poligrafico e Zecca dello Stato 1990; Autori classici in lingue del Vicino e Medio Oriente,
atti del 6., 7. e 8. Seminario sul tema: Recupero di testi classici attraverso recezioni in
lingue del Vicino e Medio Oriente: Milano, 5-6 ottobre 1987, Napoli, 5-6 dicembre 1988;
Bologna, 13-14 ottobre 1989, a cura di G. Fiaccadori, presentazione di G. Puglie-
se Carratelli, Roma, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato 2001; John of Nikiu, in
D. Thomas – B. Roggema (Eds.), Christian-Muslim Relations: A Bibliographical History,
I, Leiden, Brill 2009, pp. 209-218.
10  Come direttore della collana «Folia», edita a Udine presso Campanotto, Fiac-

cadori ha curato la pubblicazione di volumi di storia delle idee che spaziano dal
neoplatonismo inglese alla critica d’arte di Anthony Blunt.
11  Oltre Parma: immagini della città dal Ducato all’Unità d’Italia, Catalogo della

mostra, a cura di G. Fiaccadori, A. Malinverni, C. Mambriani, Parma, Cariparma


2011.
6 MARCO DI BRANCO – VERA VON FALKENHAUSEN

ziato ebreo del X secolo Shabbetay Donnolo nel Dizionario Biografi-


co degli Italiani,12 l’articolo sulla Calabria tardoantica nella Storia della
Calabria antica 13 e alla sua intensa attività di redazione nell’Archivio
storico per la Calabria e la Lucania.
Il multiforme ingegno di Gianfranco Fiaccadori ha trovato una
forma espressiva particolarmente notevole e pregnante nell’organiz-
zazione di importantissime mostre che, in alcuni casi, hanno costitu-
ito una vera e propria pietra miliare negli studi su temi fondamentali
quali la cultura bizantina in Occidente, la figura del cardinale Bessa-
rione o la storia e l’arte dell’Etiopia, unendo sempre l’estremo rigore
scientifico al gusto e alla passione per il bello e alla capacità di comu-
nicare con il grande pubblico senza mai cedere a un facile e deteriore
approccio divulgativo.14
Un aspetto essenziale della sua figura è certamente quello dell’in-
segnamento, a cui Fiaccadori si dedicava con impegno e generosità
davvero non comuni. Sono noti a tutti i suoi numerosi allievi la libe-
ralità con la quale egli dispensava preziosi consigli e indicazioni biblio-
grafiche a ogni ora del giorno e della notte, la severità e la gentilezza
con cui provvedeva a correggere gli errori, la straordinaria capacità
di indirizzare le ricerche verso prospettive feconde. Inoltre, in questi
tempi difficili, Fiaccadori era sempre attento anche agli aspetti umani
e concreti della vita dei giovani e dei meno giovani che collaboravano
con lui, preoccupandosi costantemente di fare tutto il possibile per-
ché essi potessero continuare il loro lavoro.15
Infine, sia come redattore e condirettore sia come autore di punta
della Parola del Passato, Fiaccadori ha svolto un lavoro eccezionale,
unendo rare doti di intelligenza, competenza, precisione, dedizione
e distinguendosi per la generosità con cui si metteva a disposizione

12   Dizionario biografico degli Italiani 41, 1992, pp. 213-218.


13   Storia della Calabria antica, a cura di S. Settis, II, Roma-Reggio Calabria, Gan-
gemi 1999, pp. 707-762.
14  I Greci in Occidente. La tradizione filosofica, scientifica e letteraria dalle collezioni

della Biblioteca Marciana, a cura di G. Fiaccadori, P. Eleuteri, Venezia, Il Cardo 1996,


pp. xvii-lxxv; Bessarione e l’Umanesimo, Catalogo della mostra, a cura di G. Fiacca-
dori, Napoli, Vivarium 1994, con l’articolo dello stesso Fiaccadori, La tradizione bi-
zantina, l’Oriente greco, l’Italia meridionale, pp. 21-32; Nigra sum sed formosa: sacro
e bellezza dell’Etiopia cristiana, Catalogo della mostra, a cura di G. Barbieri, M. Di
Salvo, G. Fiaccadori, Vicenza, TerraFerma 2009.
15  Tra i frutti della sua esperienza di insegnante, v’è il manuale I luoghi dell’arte,

pubblicato nel 2008 dalla casa editrice Electa con G. Bora e A. Negri.
GIANFRANCO FIACCADORI 7

della rivista, supervisionando molti degli articoli da pubblicare e of-


frendo la sua preziosa consulenza di orientalista, bizantinista e storico
dell’arte. Per questo gli saremo sempre grati.

Marco Di Branco
Vera von Falkenhausen

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