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C I T T A D I N A N Z A E PRIVILEGI
NELL'ORIENTE GRECO
IN ET T A R D O - R E P U B B L I C A N A
A N D R E A RAGGI
MMVI
156127 Pisa
Tel. +39 050542332 (r.a.) Fax +39 050574888
E-mail : accademiaeditoriale@accademiaeditoriale.it
UFFICI DI ROMA: Via Ruggiero Bonghi n/b
100184 Roma
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Stampato in Italia Printed in Italy
ISBN 88-427-1459-3 (brossura)
ISBN 88-427-1458-5 (rilegato)
SOMMARIO
Prefazione
CAPITOLO I
IL TESTO
i. Descrizione dello stato del testo
2. Edizione del testo
3. Traduzione e retroversione latina da doc, n
4. Note ali 'edizione
13
19
33
39
CAPITOLO II
I DOCUMENTI
1. Natura formale
2. La fonte giuridica del doc. n: la lex Munatia Aemilia
3. La datazione e il contesto storico
75
85
94
CAPITOLO III
CIVITAS E IMMUNITAS
1. Cives Romani immunes
2. li diritto di cittadinanza
3. La concessione delle immunit
4. La questione della cosiddetta 'doppia cittadinanza7
109
116
125
145
CAPITOLO IV
I BENEFICIA
1. il concetto di
2. Privilegium fori
3. Ius legationis e sanctio
151
153
164
CAPITOLO
SOMMARIO
APPENDICE I
La polis di Rhosos
199
APPENDICE II
223
INDICI
Abbreviazioni
Bibliografia
Edizione di rfenmento per le iscrizioni citate per nome
Indice dei nomi
Indice delle fonti antiche
Soggetti
Termini greci discussi nel testo
233
239
263
265
271
283
287
TAVOLE
291
PREFAZIOiNE
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M E L E A G R O DI GADARA
del documento che qui presento e commen' to non era sfuggita agli specialisti. Conosciuto grazie all'edi
tto pnnceps di Pierre Roussel (1934), il dossier epigrafico di Seleuco
di Rhosos fu immediatamente considerato una testimonianza di
tale valore da attribuirgli la capacit di risolvere l'annosa questio
ne dello status dei neo-cittadini romani prima della promulgazio
ne della Constitutio Antoniniana. Un intenso dibattito, che suscit
non poche polemiche tra gli studiosi, produsse una lunga serie di
contributi dedicati all'argomento, ma svi attenzione da altre
questioni poste dall'iscrizione, in particolare quelle di ordine epi
grafico e storico.
stato cos necessario attendere pi di cinquantanni per vede
re nuovamente alle stampe, con il contributo di Hartmut WolfF
(1986), un ampio studio di questi aspetti del dossier di Seleuco
di Rhosos. Tuttavia, l'osservazione di WolfF, per cui eine Uberpriifung des Steines ist hier ... ein dringendes Desiderat (p. 83, n.
108), rilevava che molto vi era ancora da Fare.
Da qui nata la mia decisione di affrontare lo studio di questa
iscrizione, nella quale mi ero gi imbattuto nel corso delle mie
ricerche riguardanti il se. de Asclepiade. L'opportunit di recarmi
nell'ottobre 2000 ad Antakya per esaminare l'iscrizione ed effet
tuare i calchi ha consentito di rendermi conto da una prima veri
fica del testo che, in uno studio consacrato al dossier di Seleuco
di Rhosos, la predisposizione di una nuova ed accurata edizione
doveva avere la priorit.
Il mio contributo intende colmare questa lacuna negli studi di
epigrafia giuridica della tarda repubblica. La prima parte pertan
to occupata dal frutto di un lungo lavoro dedicato all'esame dei
calchi: dopo la descrizione del testo, presento un'edizione critica
dell'iscrizione, corredata dalla traduzione e da un puntuale com
mento interlineare del testo. Parte delle osservazioni contenute
nel primo paragrafo e la nuova edizione del testo dell'iscrizione
'IMPORTANZA
10
ANDREA RAGGI
ZPE
147
(2004).
PREFAZIONE
11
12
ANDREA RAGGI
CAPITOLO I
IL TESTO
. D E S C R I Z I O N E DELLO STATO DEL TESTO
GLI inizi degli anni trenta del secolo scorso,1 M. Prost, Con. servateur du Muse d'Antioche e da poco tempo nominato
Inspecteur du Service des Antiquits du Sandjak d'Alexandret
te, decise di rimuovere una lunga iscrizione in greco dal cimite
ro alawita di Al Houb (localit ad ovest di Ahmadli e a 4 km. ad
est di Arsuz), identificato come il sito dell'antica necropoli della
polis di Rhosos,2 e di farla trasportare presso il costituendo museo
delle antichit di Antiochia (odierna Antakya), dove si trova an
cora oggi.3 L'epigrafe era stata individuata da non molto tempo
da Henri Seyrig nel corso di una delle numerose ricognizioni che
stava effettuando nella regione; il trasporto in un luogo custodito
evit che venisse riutilizzata da parte degli abitanti locali come
1
Quasi sicuramente nel 1931, secondo quanto desumibile da P. CHAMMAS,
Alexandrette, [Alexandrette] 1931, p. 89: 1- Une grande pierre avec Inscription
grecque de 95 lignes, la ligne tant de 50 cm., reproduisant les lettres de l'Empereur Auguste aux habitants de Rhossus pour les remercier des honneurs qu'ils
lui ont dcerns; 2- Une petite colonne ...; 3- Un chapiteau.- M. Prost... les fit
transporter au Muse d'Antioche. Stranamente il primo editore dell'iscrizio
ne, P. ROUSSEL, Un Syrien au service de Rome et d'Ottave, Syria 15 (1934), pp.
33-74, non fornisce alcuna indicazione in proposito. in errore E. LEVANTE, The
Coinage ofRhosus, NC 145 (1985), pp. 237-243, part. p. 238, quando parla di un
ritrovamento dell'iscrizione nel 1933 perch, come si evince dalla LETTERA 1 pre
sente infra in APPENDICE , nel mese di maggio del 1932 il dossier epigrafico di
Seleuco di Rhosos era gi da tempo noto a Seyrig e Roussel; la LETTERA5 attesta
che nel mese di settembre del 1933 l'iscrizione si trovava ad Antakya.
2
Sulla piccola comunit di Rhosos vd. infra APPENDICE I.
3
Oggi il museo si chiama Hatay (dal nome dell'omonima regione circostan
te Antakya). Il progetto di fondazione del museo fu elaborato da M. Prost e
venne messo in pratica a partire dal 1934; nel 1939 furono completati la costru
zione degli edifci e la sistemazione del materiale rinvenuto nella regione dal
le missioni archeologiche americane (Chicago Orientai Institute e Princeton
University) e inglesi (British Museum). Nel 1948 il museo stato ufficialmente
aperto al pubblico; la sua splendida collezione di mosaici ellenistico-romani lo
ha immediatamente reso celebre nel mondo.
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IL TESTO
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7
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IL TESTO
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nel museo di Antakya) parte tra le linee 28 e 29 sul lato sinistro
(a m. 0,38 dal bordo superiore) per giungere fin sotto la 1. 57 sul
lato opposto (a m. 0,53 dal bordo inferiore). Tra questo punto e
la 1. 51 sono ancora presenti due frammenti (pi altre due piccole
schegge provenienti dal blocco di pietra), che conservano poche
lettere finali delle 11. 53-56; questi frammenti, insieme alla frattu
ra, sono forse il risultato della rottura della lastra al momento
di una sua caduta da una posizione verticale. Probabilmente
questo anche il motivo per cui oggi epigrafe giace adagiata per
terra in un angolo poco illuminato del lato corto di un porticato
esterno all'edificio del museo di Antakya; non posso far altro che
notare che queste condizioni di conservazione non sono certa
mente le migliori.
Lungo tutto il lato destro, la pietra presenta una specie di corni
ce rialzata di qualche centimetro rispetto al piano dello specchio
epigrafico e larga mediamente m. 0,05, che Roussel definisce une
ciselure assez profonde. Il testo dei documenti inscritti non risul
ta in alcun modo intaccato da questa specie di cornice laterale. La
presenza della ciselure ha fatto ritenere a Seyrig che il blocco di
pietra sia stato utilizzato come battente sinistro della porta di un
sepolcro. Se si ritiene valida questa ipotesi, possibile che la lastra
facesse parte della tomba stessa di Seleuco di Rhosos, consideran
do anche la circostanza che l'epigrafe, come ho gi detto, stata
ritrovata in una localit corrispondente alla necropoli dell'antica
citt di Rhosos.11
In un'epoca successiva all'incisione del testo, la lastra calcarea
stata tagliata lungo il bordo sinistro: questa operazione ha aspor
tato all'inizio di ogni linea un gruppo di lettere che, sulla base
di alcune integrazioni sicure, pu essere calcolato in un numero
variabile tra le 5 e le 10 lettere per linea, con una media di 7 lettere
per ciascuna lacuna.12 Originariamente, quindi, il blocco di pietra
doveva essere almeno m. 0,05 pi largo a sinistra.
11
Cfr. P. ROUSSEL, Un SyHen, cit., p. 33. pertanto in errore G. MANGANARO,
A proposito, cit., p. 289, quando scrive che, insieme a quella lungo il lato destro,
vi anche una profonda 'ciselure' ... nella parte inferiore e che il testo ne
risulta deturpato.
12
Questo riutilizzo delle iscrizioni molto frequente. Una testimonianza
emersa recentemente costituita dalla lastra marmorea sulla quale inscritto il
18
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IL TESTO
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IL TESTO
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IL TESTO
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Del resto, come gi notato, anche le fotografie pubblicate dal primo edito
re, sebbene scattate in condizioni migliori, non permettono di sciogliere i dubbi
riguardo alla lettura delle parti lacunose del testo dell'iscrizione di Rhosos.
ANDREA RAGGI
24
2. 1. DOC l(ll
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2. 2. DOC (IL 9"72)
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proposuit Ci. Praux apud Mouterde, /[ ] Sherk; [
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26
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IL TESTO
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43
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53 [ vel ] Schonbauer; [
][. .]
[...] ed. pr., [ ] [ (?)] rest. Grgoireapud
De Visscher, [ ] [ ] Schonbauer
54 [
20
] ed. pr., [
] Schonbauer, [
] Arangio-Ruiz
55 [ ] Schonbauer
56 [
20
] ed. pr., [
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Arangio-Ruiz, [ bzw.
] Wolff
IL TESTO
11 60
2
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58
59
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64
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ANDREA RAGGI
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2.3 Doc. ili (II. 73)
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IL TESTO
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2. 4 Doc. nr (. 85-93)
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32
ANDREA RAGGI
92
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89 -[ ] ed. pr.
90 [] ed. pr.
91 [ ] ed. pr.; ed. pr.
93 [ ] ed. pr.
IL TESTO
33
3. a. Traduzione15
Doc. 1 (11.1-8)
Nell'ottavo anno, il [] del mese di Aveuaios. 1
[Imperatore Cesare, figlio del Divo Giulio, imperator per la
quarta volta, con[sole] / designato per la [seco]nda e terza volta,
ai magistrati, al consiglio e al popolo di Rhosos, (citt) sacra, in
violabile e / 4 [autono]ma, salve; <se state bene, sia bene cos>:
anch'io e il mio esercito / [siamo in ottima salute]. Il documento
riportato qui sotto un estratto (trascritto) da una stele (che si
trova) sul Campidoglio a Roma, / [e (vi) chiedo] di registrarlo nei
vostri archivi; inviate anche una copia / [di questo] al consiglio
e al popolo di Tarso, al consiglio e al popolo di Antiochia, / 8 al
consiglio e al popolo di [Seleucia (?)], perch la registrino.
State bene. /
25
II dossier epigrafico di Seleuco di Rhosos stato tradotto varie volte in una
lingua moderna; fino ad oggi, per quanto di mia conoscenza, traduzioni del
l'iscrizione, nella sua totalit in parte, si trovano: in francese presso P. RousSEL, Un Synen, dt., pp. 40-43; F. D E VISSCHER, La condilion, cit., pp. 30-31; F. D E
VISSCHER, Le statu, cit., pp. 74-77; P. F. GIRARD, F. SENN, Les bis, cit., pp. 355-365
34
ANDREA RAGGI
IL TESTO
35
I paragrafi ye8eL parte iniziale del paragrafo 9 (II. 36-47) sono molto
lacunosi e non consentono una traduzione continua.
9
/ 48
di loro in una citt territorio delle pro
vince dell'Asia e dell'Europa, / [dal pubblicano [
s]e (?)
importa esporta per uso personale / [da una cit]t territorio
] se (?) esporta [qualche cosa (?)] dei beni e del bestiame /
per u[so personale [
] su queste merci nessuna comunit
cittadina e nessun I* [pubblicano [richieda lo]ro il pagamento
del dazio (doganale). /
10 [Nel caso qualcuno] voglia accusarli portare un'accusa
[contro di loro] e accettare un procedimento a loro carico /
istituire (?) un pro[cesso
], in tutti questi casi, / [se essi]
desiderino essere giudicati in patria secondo le loro [leggi in
citt] libere davanti ai nostri magistrati e I56 [promagistrati
], che essi abbiano (il privilegio del)la scelta / e che nessuno
agisca diversamente [rispetto a quanto prescritto dalle presenti
disposizioni], n li giudichi
/ e pronunci una sentenza (nei
loro confronti) [
se qualche cosa (?)] in violazione alle
disposizioni presenti fatto, che questo / [non sia] valido. / 6o
11 [Se contro] il sopraddetto, i genitori, [la moglie], i figli e
i loro discendenti qualcuno [abbia acconsentito (?)] a ricevere
un'accusa / e abbia portato avanti un'azione che crea un pregiu
dizio in una procedura capitale [
] di venire in delega
zione (per avere udienza) presso il [nostro] senato / e presso i
no[stri] magistrati e promagis[trati] e di inviare una delegazione /
[in merito] alle questioni personali sia permesso [ai suddetti].
12 Qualunque comunit I6A [cittadina e qualunque] magistrato
e qualunque (?) [] abbia agito [contrariamente a] queste di
] abbia preteso qualche
sposizioni abbia giudicato - - - / [o
cosa in pegno e con un'azione fraudolenta [abbia fatto in modo]
che i suddetti / [non po]ssano godere dei [bene]fici assegnati, al
popolo romano / siano condannati] a pagare cento mila se[ster]zi
e per (il recupero di) questa somma a chiunque / 68 [desideri] sia
dato il diritto di [iniziativa] e di una domanda in giudizio, s[ia] che
voglia nella provincia davanti ai nostri magistrati e promagistrati
/ oppure a Roma agire e domandare il recupero; per questa /
[somma] a colui che dar garanzie idonee sar lecito [
].
In vista della corretta esecuzione di tutte queste / disposizioni,
36
ANDREA RAGGI
i nostri magistrati e promagistrati che l /72 sono incaricati delramministrazione [della giustizia] prenderanno le misure e le
precauzioni appropriate. /
Doc. m (li. 73-84)
[Nell'anno ] . il 15 del mese d Dystros. Imperatore Cesare, figlio
del Divo, imperator per la sesta volta, console / [per la ter]za vol
ta, (console) designato per la quarta volta, [ai magistrati], al con
siglio e al popolo di Rhosos, (citt) sacra, inviolabile e autonoma,
/ salve; se state bene, sia bene cos: anch'io e il mio eser/76[cito
siamo] in ottima salute. Gli ambasciatori inviati da voi, Seleuco
mio navarco, Heras, KALLI/[
]EROS, Symmachos, uomini
rispettabili (provenienti) da un popolo stimabile, nostro amico e
alleato, / [dopo aver] viaggiato alla volta di Efeso hanno discusso
con me in merito alle disposizioni ricevute (da voi); da parte mia
/ [ho fatto] buona accoglienza a questi [uomini] che ho trovato
devoti alla patria e rispettabili, e ho accettato gli onori e la coro
na, / 8o [e mi sforzer], quando mi recher nei (vostri) territori, di
essere promotore di qualche vantaggio per voi e di salvaguardare
/ [i bene]fici della (vostra) citt, e far pi volentieri queste cose
a causa di Seleuco, mio navarco, che ha combattuto / [con me]
durante tutta la durata della guerra e si mostrato valoroso in
ogni occasione e ha fornito ogni prova della (sua) devozione /
[e della (sua) le]alt, (un uomo) che non si mai lasciato sfuggire
l'occasione di intercedere a vstro favore e che / 84 [ha esercitato
[tut]to il suo zelo e il suo entusiasmo al servizio dei vostri interes
si. State bene. /
Doc. rv (11. 85-93)
[Nell'anno ] , il 9 del mese di ApeUaios. Imperatore Cesare, fi
glio del Divo, imperator per la sesta volta, console per la quarta
/ [volta], ai magistrati, al consiglio e al popolo [di Rho]sos, (cit
t) sacra, inviolabile e autonoma, salve; se state bene, sia bene /
[cos: anch']io e il mio esercito siamo in ottima salute. Seleuco,
vostro citta/88[dino e mio] navarco, che ha combattuto con me in
tutte le guerre e ha dato nu[mero]se pr /[ve] della (sua) devozio
ne e fedelt e coraggio, come era dovuto a coloro che / [hanno
IL TESTO
37
38
ANDREA RAGGI
(?)
], etiam postquam ciuis Romanus immunis factus est I si [eo
(?) uti uolet] iure [uti liceto. Quaeque] sacerdotia} [honores]f praemia,
beneficia I [commoda]que [habuerunt (?), ea, ita uti quisquam optima]
lege optimo iure habet, f32, [uti ei habeantpossideantfruanturque ]. /
6 [Inulto] eo ncque [magistratum neque legatum neque praefectum]
neque mancipem uectigalium / operumuepublicorum [ncque procuratorem in domo eius] deuertendi I hiemandi causa [esse placet]. I36
I paragrafi 7 e 8 e la parte iniziale del paragrafo 9 (11. 36-47) sono
molto lacunosi e non consentono una versione completa.
9 - - - - /48
eorum in ciuitatem agmm Asiae Europaeprouinciarum I [a]publicano [
siue (?)] importabit exportabit usus sui causa
I [e] ciuitate agro [
siue quid (?)] suarum rerum pecorumque usus
sui causa exportabit I [
] pr eis rebus neque ciuitatem l5Z neque
publicanum portorium db eis [exigere placet]. I
10 [Si quis] eos accusare uolet crimenque [eis] inferre iudiciumque
in eos accipere I litemque contestare [vel instituere] (?) [
], de eis
rebus omnibus I [siue] domi [legibus] suis [siue in ciuitatibus] liberis
] iudicio cena
siue apud magistratus I56 [promagistratus] nostros [
re uolent, eis optionem esse I [placet], neue quis aliterfaciat [atque uti
hic scriptum est] neue de eis iudicet / sententiamue dicat [
si
quid (?)] aduersus eafiat, id ratum I [ne esto]. I60
11 [Si quis autem] eius qui s(upra) s(ariptus) e(st), parentum, [uxoris], liberorumposterorumque eorum nomen recipere I [uoluerit (?)] capitisque praeiudiciumfecent [
] legatosele ad senatum I nostrum
magistratusque promagistratus nostros uenire legatosque I de rebus
suis eis mittere [qui s(upra) siaipti) s(unt)]potestatem esse placet.
12 Quae ciuitas, l6A [qui] magistratus, quaeque (?) [
aduer
sus] eafecent uel
cognouent I [u
] uelpignera cepent doloue malo [fecent] quo minus ei qui s(upra) s(cnpti) s(unt) I [beneficiis]
quae decreta suntfrui potuernt, p(opulo) R(pmano) I HS (sestertium)
C (centena milia) nummum dare damnas sunto eiusquepecuniae cui /68
[uolet actio] petitioque esto, siue in prouincia apud magistratus proma
gistratus I nostros siue Romae agere petere uolet] de ea I [pecunia] ei,
] placet. Ea omnia quae s(upra) s(aripta)
qui praedes satis dedexit, [
s{unt)f magistratus promagistratus nostn, I quicumque ibi [iure dicundo] praerunt, lirL [ut ita]fiant decernunto curantoque.
IL TESTO
39
4. NOTE ALL'EDIZIONE 27
p. 64, n. 18.
40
ANDREA RAGGI
(1993), Hauptblatt, pp. 113-150, nr. 2 = SEG 43 (1993), 758 = AnnEpigr 1993,1461,11. 8-9.
32
Per esempi e letteratura sul termine vd. H. ENGELMANN, D. KNIBBE, DOS
Zollgesetz der Provinz Asia, cit., pp. 34-36.
33
SEG 7 (1934), 1; da ultimo,ripubblicazionein F. CANALI DE Rossi (a cura di),
Iscrizioni delio Estremo Oriente Greco (IK 65), Bonn 2004,218. Gi C. B. WELLES in RC
75, part. p. 302, avanzava dubbi sull'interpretazione del verbo data dal
primo editore dell'iscrizione, F. CUMONT, Une lettre du roi Artaban III foville de Suse,
CRAI 1932, pp. 238-260, part. p. 245, che lo traduceva recue dalla citt; ancora
recentemente R. MERKELBACH, Der Briefdes Artabanos an die Stadt Susa (= Seleukeia
am Euiaios), EA 34 (2002), pp. 173-177, part. p. 175, ha reso il verbo con l'espres
sione [Der Brief] wurde empfangen. E. C. D. HOPKINS, Letterfrom Artabanus II
to Susa Validating the Eiection ofthe City Treasurer December, A.D. 20, http://www.
parthia.com/artabanus2_letter.htm (ultimo aggiornamento 5 maggio 2006), os
serva come diversi studiosi attribuiscano erroneamente la lettera al re Artabano
III (80-90 d.C.) e al 21 d.C, mentre la datazione corretta 17 dicembre del 20 d.C.
34
Vd. Wrterbuch 1-11, s.v., 4; Worterbuch rv, s.v., 2; cfr. P. ROUSSEL, Un Syrien,
cit., p. 46 e n. 5; LSJ, s.v., v.2.
IL TESTO
41
35
procs de DrusiUa, ZPE 130 (2000), pp. 211-217; vd. ora P. SCHUBERT, I. JORNOT,
42
ANDREA RAGGI
IL TESTO
43
[ ] (1.
6)
Roussel suggerisce di integrare nella lacuna , osser
vando tuttavia che au lieu de , on peut crire ; ,
che utilizzato da Ottaviano in una epistola indirizzata a Plarasa/Afrodisiade,43 sicuramente troppo lungo. La proposta di
Wilhelm, qui accolta, mi sembra la migliore, poich anche nella
frasefinaledel doc. (1. 8) il soggetto deve essere integrato a senso
dal lettore.44
Su quest'uso del verbo vd. RC, pp. 344-345, e LSJ,
5.v., ILI. Sull'espressione cfr. le osser
vazioni di Wilhelm;45 ovviamente, Tatto della registrazione del
documento negli archivi cittadini di Rhosos e'delle altre tre poltis
nominate alle 11. 7-8 aveva lo scopo di assicurare al provvedimen
to autenticit e pieno valore legale (probabilmente in tutto l'am
bito provinciale: vd. infra il commento alla 1. 8).
(. )
Dall'esame dei calchi su carta . risultato che la parola stata in
cisa nuovamente dal lapicida, che si era accorto di aver tralasciato
una lettera: infatti sotto lo iota di si intravede un omicron, tanto che la lettera sembra un rho, sotto l'omicron successi
vo si vede un chi, sotto il chi si percepisce forse un epsilon.
[(?)] (1. 8)
La lacuna di 7 8 lettere. L'integrazione pi soddisfacente
parsa, anche agli editori successivi, quella proposta da De Visscher: Seleuco di Rhosos, proprietario, forse, di alcune navi,
avrebbe avuto degli interessi commerciali nella citt di Seleucia
di Pieria, porto principale della regione di Antiochia, e Ottaviano
avrebbe quindi ritenuto necessario informare le autorit cittadi
ne che il provvedimento dei triumviri accordava al suo navarco un'esenzione dai dazi doganali.46 Per quanto riguarda l'invio
43
44
p. 198.
45
A. WILHELM, Beitrge zur griechchen Inschriftenkunde mit einem Anhange
iiber die offentliche Aufzeichnung voti Orkunden, Wien 1909, pp. 257-275.
46
44
ANDREA RAGGI
49
50
IL TESTO
45
chia era anche sede del koinon e sifregiavadel titolo di ,
che indicava la centralit e la preminenza della citt nella regione
di appartenenza, dall'epoca dei Seleucidi.51 In definitiva, Antio
chia e Tarso rappresentavano i centri amministrativi del territorio
provinciale e, in quanto tali, probabilmente ospitavano gli archivi
dove venivano registrati, tra gli altri, anche i provvedimenti delle
autorit romane riguardanti lo status dei cittadini e delle comu
nit. bene ricordare che in epoca triumvirale Tarso, assieme al
territorio circostante, la Cilicia Pedias, era associata alla provincia
di Siria.52
Secondo un'ipotesi avanzata da alcuni studiosi per spiegare i
motivi che spinsero tre differenti localit, Adramitto, Smirne ed
Efeso, ad esporre la copia di un atto che non le riguardava diret
tamente, il cosiddetto se. de agro Pergamena,53 ciascun capoluogo
di conventus iundicus era tenuto a pubblicare il testo di un prov
vedimento importante.54 La stessa motivazione spinse un ignoto
magistrato romano (probabilmente il governatore provinciale Q.
Minucius Thermus) ad affidare a due ambasciatori di Magnesia
al Meandro una lettera da esporre nelle (all'epoca) nove sedi di
diocesi (conventus) della provincia d'Asia.55 Nel 9 a.C. la novit
in der rormschen Kaiserzeit, Mainz am Rhein 1997, pp. 20-22, 244-245 e 257 sul
ruolo di Antiochia, 267 sgg. su Tarso.
51
R. HAENSCH, Capita provinciarum, dt., pp. 19, 24-26, 251 e 258; K. BUTCHER,
Coinage in Roman Syria. Northern Syria, 64 BC-AD 2%, London 2004, pp. 13 e 220-221.
52
Vd. infra APPENDICE I, in particolare le considerazioni di H. TAEUBER, Die
syrisch-kilikische Grenze whrend der Prnzipatszeit, Tyche 6 (1991), pp. 201-210,
sulla situazione amministrativa di queste zone negli ultimi decenni del 1 sec.
a.C.
53
Edizione recente in G. Di STEFANO, Una nuova edizione del Senatus Consul
timi de agro Pegameno, RAL S. 9,9.4 (1998), pp. 707-748, studio al quale si riman
da per le indicazioni bibliografiche.
54
S. MITCHELL, The Administration of Roman Asiafront133 BC to AD 250, in Lokale Autonomie und r'mische Ordnungsmacht in den kaiserzeitlichen Provinzen vom
1. bis 3.Jahrhundertf Hrsg. von W. Eck unter Mitarbeit von E. Mller-Luckner,
Mnchen 1999, pp. 17-46, part. pp. 26-27; cfr. G. D. MEROLA, Autonomia locale
- governo imperiale. Fiscalit e amministrazione nelle province asiane, Bari 2001, pp.
33-3455
RDGE 52,11. 43 sgg. (51-50 a.C.); vd. da ultimo D. CAMPANILE, I distretti giudi
ziari d'Asia e la data d'istituzione da distretto ellespontico, in Artissimum memoriae
vinculum. Scritti di geografia storica e di antichit in ricordo di Gioia Conta, a cura di
U. Laffi, F. Prontera, B. Virgilio, Firenze 2004, pp. 129-142, part. pp. 133-135.
46
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IL TESTO
47
48
ANDREA RAGGI
68
IL TESTO
49
50
ANDREA RAGGI
presente sulla pietra, e questa lettura non solo esclude altre inte
grazioni proposte,70 ma porta alla conclusione che il sostantivo al
dativo plurale retto dall'articolo non possa essere altro che
. Resta invece da determinare il nome di luogo di circa 6-7
lettere, retto da , che indica l'area geografica interessata
dagli avvenimenti bellici ai quali presero parte i beneficiari deiTatto emanato dai triumviri.
La Guarducci, che ebbe comunque il merito di aver individua
to in il sostantivo corretto da integrare (pur non essendo
sicura della presenza della lettera ), riteneva che l'espressione si
riferisse al duello fra l'Occidente e l'Oriente, quale era la guer
ra imminente tra i triumviri e gli uccisori di Cesare (secondo la
Guarducci, infatti, la lex Muriatici Aemilia venne promulgata -prima
della battaglia di Filippi), e pertanto propose la frase seguente:
/ [ ], da intendere come traduzione
del latino in Qrientis partibus.71
Alcune osservazioni inducono a respingere l'integrazione della
Guarducci: il termine nella sua accezione di oriente,
levante come luogo geografico utilizzato quasi esclusivamen
te al plurale.72 Inoltre, da una ricerca effettuata con l'ausilio del
TLG CD-ROM, risultato che il sintagma pre70
Ad esempio [ ] (E. SCHNBAUER, Die Inschnfi, cit., . 198, e [.] Berger in FIRA f, . 310, n. 3, sulla base del confronto
con la 1. 88), oppure [ ] vel [ ], questi
ultimi due termini suggeriti rispettivamente da G. Manganaro e S. Mazzarino:
vedi G. MANGANARO, A proposito, cit., p. 295, n. 23, che pensa ad operazioni
svolte contro le forze dei Cesaricidi nel 42 (la sua proposta di integrazione
giustamente respinta da H. WOLFF, DieEntwickhngder Veteranenpnvilegien, cit.,
p. 75, n. 94). Un'altra soluzione, di natura generica, potrebbe essere /
[ ]: ma vd. le mie osservazioni nel prosieguo del testo.
71
M. GUARDUCCI, Intorno iscrizione, cit., p. 58, per la quale in questa
espressione potevano essere compresi anche coloro che ancora prima della
battaglia di Filippi avevano combattuto i Cesaricidi in Grecia e in Asia Minore;
la Guarducci respinge l'integrazione perch data il doc. u al 41 a.C. Per
H. WOLFF, Die Entwickhng der Veteranenpnvilegien, cit., p. 75, n. 94, l'integra
zione della Guarducci es ist bisher der beste Vorschlag, auch wenn er etwas
lang ist und sehr allgemein bleibt, so dafi er . . ebenso auf Illyrien oder Kreta,
Parthien oder Syrien usw. hindeuten konnte.
72
Nel Monumentimi Ancyranum, ad esempio, al latino ad solis orientis regionem
(5,14-15 = Auc, Res gestae 26, 4) corrisponde il greco (14,12);
ad orienter (5,32 = Auc, Res gestae 27,3) reso con (15,14-15). In
IL TESTO
51
74
87.2; , .8; , 35; , 87.6; , 434 , 1.11; DIOD. rv, 50.1 e , 15.6; STRAB. ,
52
ANDREA RAGGI
XLVIII, 30.5 (saccheggio delle coste delTEtruria); XLVIII, 31.1; XLVIII, 36.5; XLvm,
IL TESTO
53
/ [ ] (11.17-18)
La Guarducci propone di non supplire prima di , per la
posizione non naturale occupata dalla particella in questo conte78
Per le varie proposte sulla datazione del bellum Italicum menzionato nel se.
de Asclepiade va. H. WOLFF, DieEntwicklungder VeteranenpnvUegien, cit., p. 57, n.
51, e le osservazioni di V. ROSENBERGER, Betta et expeditiones. Die antike Termino
logie derKriege Roms, Stuttgart 1992, pp. 35-41.
79
Cfr. STRAB. v, 4.4 e vi, 1.6; VELL. , 73.3 e 11, 82. Su questi passi vd. G. D.
MASSARO, A proposito della guerra 'piratica7 contro Sesto Pompeo. Nota su Strabone v,
4,4; vi, x, 6; vi, 2,3; vi, 2,4, AFLPer 22 (1984-1985), pp. 289-299
Vd. V. ROSENBERGER, Bella et expeditiones, cit., pp. 56-59. Cfr. la celeberrima
espressione mare pacavi a praedonibus. Eo bello servorum... (AUG., Resgestae 25,1)
e la frase Siciliam et Sardiniam occupatas bello servili reciperavi (AUG., Resgestae 27,
.^inoltre le considerazioni sul bellum Siculum nel cap. v, 1.
' Haec sunt propria Cornell, pietas in rem publicam nostram, labor, adsiduitas,
dmicatio, virtus digna summo imperatore.
54
ANDREA RAGGI
83
84
IL TESTO
55
ne pi plausibile all'inizio sia (nell'edizione apparsa in ZPE
avevo lasciato in sospeso questo punto).
Per la parte iniziale della lacuna di 1. 20 mi sembra preferibile
l'integrazione proposta da CI. Praux (/[ ]), sulla base
dell'espressione presente nell'editto di Ottaviano a favore dei ve
terani (1. 9: uxonbus qui seenni), rispetto allafrase
/[ ] (corrispondente al latino uxori quae eius
postitele ent) suggerita in maniera dubitativa da De Visscher ed
accolta da Sherknella sua edizione.85 Purtroppo, anche se restano
diverse tracce di lettere, difficile capire quale parola espres
sione seguisse , lettura, quest'ultima, che potrebbe anche
rivelarsi non corretta: infatti non chiaro se il sia seguito da un
T, come supposto da Roussel, da un ( ?). Immediatamente
dopo si intravede una specie di asta obliqua, forse appartenente
alla parte destra di una A, ma segue una lettera che pare quasi
certamente un omicron: in effetti, in un primo tempo Roussel
leggeva dalle fotografie e dai calchi dell'iscrizione proprio ,
ma decise di scartare la restituzione [][] (dont je ne sais
que faire)86 proposta da Seyrig.
A quest'omicron seguono le tracce di 4-5 lettere: la prima let
tera indecifrabile (forse E ), le altre lettere sembrano, in suc
cessione, (la lettura di tutte queste lettere, in special
modo la T, incerta). In questo contesto, la presenza di un termi
ne come potrebbe trovare una sua giustificazione nel senso
dell'interpretazione generale della proposizione data da Wolff:
la civitas e la immunitas vengono accordate ad una sola moglie di
Seleuco, ovvero alla donna con la quale il beneficiario dell'atto
sposato al momento della concessione che eventualmente si
unir a lui pi avanti nel tempo. Tuttavia, alla luce di queste nuo
ve letture, non mi sembrano accettabili le restituzioni proposte
da Wilhelm e dallo stesso Wolff per colmare la lacuna che pre
cede .87 Giustamente Wolff osserva che nel testo era
85
,Vd. iGLsra.i,p. 404, e F. D E VISSCHER, Le statut, cit., pp. 81-82; cfr. infra
n. 87. Inizialmente P. Roussel aveva pensato alla restituzione /[ ]: la
femme qui participe ... quoi? (vd. infra LETTERA in APPENDICE ).
; '7 Vd. infra LETTERA 1 e LETTERA 2 in APPENDICE IL
Vd.^ Wilhelm arpua E. SCHNBAUER, Die Inschrift, cit., p. 199: /[
] [ , ' ] ( nel senso di una
ANDREA RAGGI
56
sicuramente presente una clausola di salvaguardia, altrimenti il
principale beneficiario del provvedimento avrebbe potuto ren
dere cittadina romana qualunque donna avesse sposato dopo la
concessione della civitas; probabile, quindi, che nella lacuna si
trovassero sia un'indicazione temporale sia una delimitazione
numerica delle possibili beneficiarie della clausola (e forse anche
un riferimento allo ius conubii concesso alla moglie), ma purtrop
po, per quanto si riesce a leggere dalla lastra di pietra, dubito che
sia possibile pervenire ad una ricostituzione pienamente soddisfa
cente del testo di questa linea.88
Passiamo ora all'esame della frase presente alle 11. 21-22. La pro
posizione corrispondente nell'editto depnvilegiisveteranorum, che
retta dall'uti di 1. 10 e termina all'inizio della 1. 12 con sunto,
stata intesa in vari modi, in ragione dell'incertezza sull'esatta for
ma del verbo essere presente alla 1. 11: le interpretazioni pi
condivisibili sono, a mio avviso, quella di considerarla come
una finale dipendente da immunes sunto, etc. (e in questo caso va
accolta la lezione sint)," oppure come una comparativa semplice
(con verbo finale sunt). Sicuramente da scartare la lezione sunto,
sia perch da un punto di vista grammaticale non pu accordarsi
con ut, sia perch verosimilmente per i veterani dell'editto, es
donna che si unir al principale beneficiario secondo le regole del matrimonium iustum); H. WOLFF, Die Entwicklung der Veteranenpnvilegien, cit., p.
77 e n. 99 (dove, con valide motivazioni, si respingono le restituzioni suggerite
da Wilhelm e da De Visscher) : /[ ] [
] corrispondente grosso modo al latino uxori eius quam
secum habet habuert dumtaxat singulae sulla base della formulazione standard
presente nei diplomata militana (CIL XVI): ipsis liberis posterisque eorum civitatem dedit et conubium cum uxoribus, quas tunc habusent cum est civitas iis data,
aut si qui caelibes essent, cum iis quas postea duxissent, dumtaxat singulis singula.
38
11 testo del papiro che contiene editto di Ottaviano de pnvilegiis veteranorum non d'aiuto: qui, come in altri passi del papiro, dobbiamo presumere che
l'originale sia stato trascritto in modo impreciso. Il Prof. . . Crawford mi
suggerisce lafrase come possibile integrazione per la lacu
na di 1. 20; da osservare, tuttavia, che in altri due luoghi del dossier si parla di
civitas tout court e non di civitas Romana (doc. 11,1.10 e doc. rv, 1. 91).
89
Cos H. WOLFF, Die Entwicklung der Veteranenprivilegf,eny cit., p. 78, n.
100 (oder vielleicht auch indirekter Fragesatz?); della stessa opinione gi F.
SCHEHL, Zum Edikt Domitians ber die Immunitaten der Veteranen, Aegyptus 13
(1933), pp-137-144, part. p. 142, n. 3.
IL TESTO
57
sendo questi gi cittadini romani, non fu prevista, a differenza di
Seleuco, la concessione dello ius civitatu (la 1. io, da confrontare
con le 11.20-21 dell'iscrizione che stiamo esaminando, parla di dare
solamente la immunitas omnium rerum).90
Accogliendo la seconda interpretazione, Roussel sugger di cor
reggere l'uiiqiie presente nell'editto in uti qu<i> e integr il testo
crreco del provvedimento a favore di Seleuco di Rhosos in ma
niera corrispondente.91 La conferma della correttezza della sua
restituzione ora fornita dalla nuova lettura del verbo , a
I. 22, lettura che scioglie ogni possibile dubbio sulla costruzione
della frase; a confronto si possono citare alcune clausole presenti
nella lex agraria, nella lex Ursonensis e nella lex Imitami, dove la
terminologia utilizzata analoga.92 Per un'analisi di queste linee
rimando infra al cap. in, 1.
Alla 1. 22 ho restituito il pronome e la congiunzione
(al posto del integrato dal primo editore) prima di ,
in modo da rispettare la lunghezza della lacuna e mantenere la
distinzione con la frase precedente.
Per supplire la lacuna di 1. 23, non sono riuscito a trovare una
soluzione pi soddisfacente di quella adottata da Roussel, il quale
ha inteso come traduzione del latino vacatio (esenzio
ne, cfr. 1.13 dell'editto depnvilegiis veterdnorum), bien que cette
quivalence ne soit pas atteste.93 In effetti, la sola attestazione
90
91
92
Lex agrana, 1.27 : [is ager locus do]mneis pnvatus ita, utei quoi optuma lege pnva
tus est, esto\ lex Ursonensis LXVI, 11.33-37: eiq(ue) I pon<t>i\fi]ces auguresque... sun
to, ita uti qui I optima lege optumo iure in quaque colon(ia) I pontifiices) auguresq(ue)
sunt erunt; ibid. LXVII, 11. 14-16; lex lrnitana 28, 11. 11-12: uti qui optum<o> iure
La/tini libertini liberi sunt erunt (su cui vd. F. LAMBERTI, Tabulae Imitanae.
Municipalit e ius Romanorum, Napoli 1993, p. 56 e p. 285 con n. 30); ibid. 30,
II. 38-39: uti qui optimo iure optumaque lege cuiusque municipi I Latini ecuriones
conscrpti{s}ue sunt. Cfr. anche GELL. I, 12.14 (la sottolineatura mia): In libro
prmo Fabii Pictoris ... scriptum est. Ea verba haec sunt: Sacerdotem Vestalem, quae
sacra faciat quae ius siet sacerdotem Vestalem facere pr populo Romano Quiritibus,
uti quae optima le%efu.it. ita te, Amata, copio \ le traduzioni di questo inciso for
nite dalle edizioni Loeb Classical Library (a cura di J. C. ROLFE, London-New
York 1927: as one w h o has fulflled ali the legai requirements) e Les Belles
Lettres (a cura di R. MARACHE, Paris 1967: en tant que candidate choisie selon
*a plus pure des lois) non sembrano, alla luce dei passi citati sopra, corrette.
,J3
P. ROUSSEL, Un Synen, cit., p. 48, n. 7. Nei papiri di et imperiale il termi-
ANDREA RAGGI
58
epigrafica del termine che ho trovato si trova nel lungo decreto in
onore di Polemaios emesso da Colofone alla fine del secondo se
colo a.C. (ca. 120 a.C); i Robert traducono con l'espres
sione remise de dettes.94 Analogamente, nel Nuovo Testamen
to il significato prevalente quello di rimessa, perdono dei
peccati (Ep, Rom. 3, 25).95
IL TESTO
59
[ ]<> [][] [ ]
con una maggiore aderenza del testo alla disposizione delle
parole nell'editto di Ottaviano depnvilegiL veteranorum, 11.13-14.
Inoltre, rispetto alla pubblicazione in ZPE, ho sostituito al
congiuntivo il pi appropriato a 1. 26 e ho esclu
so dalia lacuna centrale di 1. 24 l'integrazione proposta da
Wolff, perch una cittadina romana non era iscritta ad una tri
b.97 Resta il fatto che la lacuna centrale di 1. 24 lunga almeno
3-4 lettere in pi rispetto a quanto supposto da Roussel e la tenta
zione sarebbe quella di supplire , cos come fatto per ben due
volte dal primo editore per integrare completamente la lacuna
centrale cu 1. 28, ma assai probabile che nell'originale latino in
entrambi i casi non fosse presente alcuna congiunzione tra i ter
mini (cfr. 1.19 e 1. 60).
L'interpretazione della seconda parte della frase finale resa
assai problematica dalle condizioni lacunose nelle quali si trova il
testo. Per queste ragioni, rifiutando l'integrazione del termine
proposta per primo da Schnbauer e accolta succes
sivamente da Wolff, ho lasciato a 1. 27 le lettere edite dal primo
editore, che i miei calchi su carta non hanno per evidenziato.
da osservare, infatti, che Roussel all'inizio delle linee di questa
clausola edita diverse lettere che io non sono riuscito a leggere
dai calchi.
Alla 1. 26 verosimile che il termine rendesse municipium
piuttosto che civitas: municvpium Icolonia ovviamente un bino
mio che si trova di frequente nelle clausole delle iscrizioni di et
tardo-repubblicana che fanno riferimento alla condizione del suo
lo.98 Per un commento alla clausola vd. infra cap. in, 2."
97
ANDREA RAGGI
6
5 [ (?)] [ ...] ... [ ][,
] (11. 28-32)
In queste linee ho seguito la divisione in due frasi separate (che
non considero, ad ogni modo, due clausole distinte) individuata
da Woiff;100 tuttavia, rispetto alle sue proposte di integrazione,
alcune modifiche sono necessarie in ragione del calcolo pi pre
ciso della lunghezza delle lacune e delle nuove letture. A 1. 29
ho eliminato il integrato da Wolff e edito in ZPE perch
grammaticalmente non corretto e costituisce quindi una restitu
zione molto dubbia.
Il confronto con l'editto de prvilegiis veteranorum (1.15) induce
a supplire nella lacuna iniziale di 1. 28 un termine equivalente al
latino quodcumque. Tuttavia, ritengo anche possibile che la parola
iniziale della clausola fosse (cfr. 1. 24) e che (= ius)
a 1.30 facesse riferimento alla condizione giuridica ai diritti pos
seduti dai beneficiari della clausola prima dell'ottenimento della
civitas (cfr. infra cap. ni, 3). Il Prof. M. Crawford mi suggerisce i
termini ; per il prosieguo della clausola pensa ad
un'espressione del tipo ... ,....
Grazie all'esame dei calchi su carta dell'iscrizione, sono apparse
all'inizio della 1. 32 le lettere , che inducono a modificare so
stanzialmente le restituzioni proposte dai precedenti editori per
le linee finali della clausola.101 Ho cos cercato di ricostruire un
periodo analogo a quello delle 11.17-20 dell'editto depnvilegiis ve
IL TESTO
6l
62
ANDREA RAGGI
IL TESTO
63
V d P RoussEL
' '
Un
ANDREA RAGGI
IL TESTO
65
[ ] [ ] (1. 53)
L'esame dei calchi ha mostrato che la lettura corretta ,
il verbo che gli scrittori di lingua greca in genere collegano al so
stantivo ,116 e non , come proposto
dai precedenti commentatori dell'iscrizione.117 In considerazione
del fatto che spesso viene associato ad un dativo di per
sona, ho integrato sulla base dello spazio a disposizione
nella lacuna.
[
19
] ,
/ [] [ ][ ] (11. 56-57)
Prima della lacuna centrale di 1.56, possibile scorgere nei calchi
su carta dell'iscrizione un'asta obliqua, appartenente sicuramente
ad un A, un ad un . Si possono suggerire alcune integrazio
ni: [ ] potrebbe essere una di queste,
altre possibilit sono fornite dal confronto con la corrispondente
espressione del se. de Asclepiade (1. 19: ; sfor
tunatamente in questo punto il testo latino mancante). Non
da escludere, ad esempio, che al posto di si trovasse
proprio , oppure che nella lacuna debba essere restituita
una frase del genere: ],
anche se sembra leggermente troppo lunga rispetto allo spazio a
disposizione.
Le restituzioni a 1.57 sembrano corrette; Roussel e De Visscher
le avevano gi messe a confronto con clausole analoghe presenti
in altri documenti epigrafici.118 Ho modificato il tempo di
da congiuntivo aoristo, come era stato edito da Roussel, a con
giuntivo presente in maniera d adeguare la forma verbale alle
" Cfr., ad es., CASS. DIO LIX, 8.1 e LIX, 10.6; PAUS. , 6J\ Lue, Lex. 10.3.
"7 II primo verbo era stato suggerito da Mouterde in IGLS IH 1, p. 406, il secon
do da Grgoire apud F. DE VISSCHER, La condition, cit., p. 27, n. 1.
,IB
56
ANDREA RAGGI
Linee 20-22: /
,
/ , corrispondenti alle 11. 14-15
della parte latina: seiqua [iudicia de eis absentibus, postquam domo profetiti sunt,
facto] I [sunt, ea] utei in in[tegrum restit\uantur et de integro iudium ex s(enatus)
c{onsulto) fiat.
* Vd. P. ROUSSEL, Un Syrien, cit., p. 37
m
122
67
IKEIN o IXEIN davanti a . La questione da risolvere
se rinfinito prosegue la proposizione ipotetica in linea con i ter
mini precedenti (si pu ipotizzare ),124 oppure
va riferito alla successiva disposizione sullo ius legationis; si pu
allora pensare a a = quaerere, cfr. il commen
to in RS, p. 505, alia LexFonteia, (i) + (g), (i), 1. 3.125
IL TESTO
123
[ ] (1. 63)
Seyrig legge [
]0[. .] []; da parte mia, ho accet
tato la restituzione proposta da Arangio-Ruiz, poich combacia
con la lunghezza della lacuna.126
T[. . ][- - 6 - - ]
(1. 64)
L'esame dei calchi su carta dell'iscrizione non ha confermato
la correttezza della lunga integrazione di Roussel;127 in ogni caso,
la sua proposta rimane la migliore sulla base del confronto con
espressioni analoghe presenti in altre iscrizioni (cfr. soprattutto
la lex de provinciis praetonis, Delphi e, 11. 15-16 e 1. 18). Tuttavia,
dal momento che la presenza di un tau dopo mi pare abba
stanza incerta, non sono da escludere altre possibilit: in teoria,
potremmo pure pensare di restituire [ ] oppure 5 [ ] (non
mancano paralleli: cfr. sempre la lex de provinciis praetonis, Delphi
e, 11. 9-10 e 1. 26). Su vd. infra cap, iv, 3.
[ - - 7 - -]OIHI <> []
<> ... / [] &
[] (11. 65-66)
Sulle restituzioni possibili per la lacuna iniziale di 1. 65 cfr. infra
cap. iv, 3. A 1. 65 Roussel integra il verbo sulla base del
Ui
ANDREA RAGGI
68
confronto con la lex de provinciis praetonis, Delphi e, 1. 25, ma qui
va reso quasi certamente il latino fecerit. Roussel fa notare che
l'espressione { quo minus) si trova con il futuro nella
stessa lex de provinis praetonis, Delphi B, 1. 4, e con l'indicativo
presente in altri documenti epigrafici (sono esitazioni dovute si
curamente ai traduttori dei testi latini). L'analisi dei calchi su carta
ha confermato la correttezza della restituzione & suggerita
a suo tempo da Wilhelm.128
[ ] (1. 6)
L'integrazione di Roussel ( ), basata sul
confronto con la lex de provinis praetonis9 non convincente,
poich la frase traduce sicuramente l'espressione tecnica (e arcai
ca) latina dare damnas sunto.130 La locuzione 3 , ipotizzata
dallo stesso Roussel e da De Visscher, si ritrova ancora nella lex
de provinis praetonis, ma non corrisponde alle tracce di lettere da
me rilevate. D'altra parte, la soluzione di Arangio-Ruiz (
), che sembra la migliore, non sufficientemente lun
ga.131 Al contrario, la restituzione da me proposta combacia per
fettamente con la lunghezza della lacuna e, al centro della linea,
la posizione delle lettere EK, che riesco a leggere con sicurezza
dai calchi su carta dell'iscrizione, corrisponde alla posizione delle
rispettive lettere appartenenti al participio integrato.132
[] [] (1. 68)
Al posto di ci si aspetterebbe (il verbo uti
lizzato nella lex de provinis praetonis, Delphi e, 1. 23), ma questo
128
p. 208.
129
Delphi e, 11. 22-23: [] / .
,3
Vd., ad esempio, lex Tarentina, col. 1,11. 5, 31 e 35; lex Ursonensis LXI, 11. 7-8;
,, 1. 6; LXXIV, 11.15-16; LXXV, 11. 22-23.
131
69
termine troppo lungo per essere supplito; il corrispondente la
tino sicuramente cui volet, cfr. la lex Tarentina e la lex Cobniae
Genetivae.133
Per la lacuna successiva, le tracce di lettere visibili non permet
tevano agli editori di proporre un'integrazione sicura: addirittura
Seyrig avanzava l'ipotesi che non fosse presente alcuna parola in
correlazione con e che lo spazio di circa 4-5 lettere fosse
stato lasciato anepigrafe.134 Sono state comunque avanzate due pro
poste: Grgoire ritenne che il termine corretto da restituire fosse
, mentre Oliver indic , e quest'ultima soluzione ha
successivamente convinto anche De Visscher; il senso dipetitio risul
terebbe da alcune attestazioni del termine citate da Oliver.135
In realt, su base paleografica non ci sono le condizioni per in
tegrare il sostantivo , che Oliver definisce an awkward,
but nevertheless a literal translation of the Latin word petitio : la
lacuna lunga almeno cinque lettere, non tre come presuppone
la restituzione di Oliver, e l'epsilon prima della lacuna leggibi
le con sicurezza. Prima dell'epsilon, inoltre, mi sembra di vede
re una gamba verticale, con una piccola rientranza centrale, che
potrebbe appartenere ad un e, prima dell'alfa visibile dopo la
lacuna, un'asta verticale identificabile con uno iota. Dalla parte
terminale della LETTERA 6 della corrispondenza riportata in AP
PENDICE veniamo a sapere che proprio la lettera M, al posto
del edito da Roussel, era stata la lettura indicata da Seyrig.136
Il termine ricercato quindi (anche se la lacuna
permette di integrare cinque lettere, ricordiamo che il occupa
uno spazio minore rispetto agli altri caratteri) e ci conferma la
somiglianza delle clausole del nostro provvedimento con quelle
IL TESTO
133
Lex Tarentina, col. 1,1. 35; lex Ursonenrs LXI, 11. 8-9; LXXIII, 1. 7; LXSTV, 1.15;
ANDREA RAGGI
70
138
IL TESTO
71
143
Linee 68-69: [ , ] []
/[
]; vd. J. REYNOLDS, Aphrodisias, cit., p. 87, che ricorda alcuni documenti
nei quali attestata la forma verbale: RDGE 61,1.11 ( ()),
e lex de provinciis praetoriis, Cnidos r/, 1. 34. Gir. inoltre RS, p. 266, nota alle 11.
34-35, per altre testimonianze del termine; ora anche D. KNIBBE, H. ENGELMANN,
B. IPLKOGLU, Neue Inschriften aus Ephesos, cit., nr. 10,11.36-37: / [
.
144
Delphi , 1.17 : <> ; cfr. la versione latina e il com
mento rispettivamente in RS, p. 250 e RS, p. 263.
145
Cfr. soltanto la lex Antonia de Termessibus, 11, 11. 1-2: magistrati^ pr[ove] I
tnagistratu, quoia de ea re iuris dictio erit\ lex UrsonensL CXXVII, 11. 9-10: quisque
nw&istratus) prove magfatratu) I p. R. q(ui) i(ure) d(icundo) p(raeent).
14
R. K. SHERK, Rome and the Greek East, cit., p. 108; B. LEVICK, The Govern
ment, cit., p. 171; F. MILLAR, The First Revolution, cit., p. 21.
72
ANDREA RAGGI
IL TESTO
73
[] (1. 89)
Ottaviano parla di conferiti a Solo
ne nell'epistola indirizzata a Plarasa/Afrodisiade.155
(1. 90)
Sulle sottili sfumature che il verbo (adorno) assun
se, a partire dal momento nel quale inizi ad essere utilizzato in
relazione al potere romano, vd. le osservazioni di L. Robert.156
(1. 91)
Nei documenti di et ellenistica il significato di quel
lo di mostrare, rendere chiaro, segnalare (vd. RC, p. 367);
in seguito, il termine divent sinonimo di commendare, e perci
questa terza epistola di Ottaviano indirizzata alla polis di Rhosos
si configura formalmente come una commendano, vale a dire una
vera e propria lettera di raccomandazione.157 Secondo Millar, si
1,1
Cfr. soltanto RC 64, 11. 14-15: [] [/] [ ], [], e i passi citati in RDGE, p. 380, s.v.
.
153
Testo ripubblicato in B. LE GUEN, Les associations de Technites dionysiaques
l'epoque hellnistique 1, Nancy 2001,12 A.
154
Osservazione di Mouterde in IGLS , p. 410.
155
J. REYNOLDS, Aphrodisias, cit., 6,11.38-40.
L. ROBERT, Thophane de Mytilne a Constantinople, CRAI 1969, pp. 42-64
[= OMS v, pp. 561-583], part. p. 44, n. 4.
157
Vd. Worterbuch MI, p. 543, s.v., 2b, e LSJ, S.V., A.IV. Cfr. CASS. D I O LV, 34; IGLS
74
ANDREA RAGGI
avverte gi, in queste linee finali del doc. rv, che Octavian writes
as amonarch.158
(1. 92)
lapis: YQ stato inciso sopra un precedente A ed
leggermente spostato verso il basso rispetto alla linea principale
di scrittura.
195, p- 354 Per l'uso del verbo nel Nuovo Testamento vd. F. W. DANKER, Benefactor, cit., p. 103. Anche riscrizione pubblicata in J. REYNOLDS, Aphrodisias, cit.,
10, presenta le caratteristiche di una lettera di raccomandazione, cfr. 11. 2 e 5.
158
F. MILLAR, Triumvirate and Pnnpate, JRS 63 (1973), pp. 50-67 (= ID., Rome,
the Grek world, and the East 1: The Roman Republic and the Augustan Revolution,
ed. by H. M. Cotton and G. M. Rogers, Chapel Hill and London 2002, pp. 241270), part. p. 58, che continua affermando: It is here, rather in the documents
of the Triumvirate proper,... that a pattern appears in which decisions will be
made by the untramelled will and judgement of an individuai; cfr. anche ID.,
The Roman NearEast (31 BC - ADsyj), Cambridge (Mass.)-London 1993, p. 29 e ID.,
The First Revolution, cit., p. 26, dove ancora una volta si sottolinea il graciously
monarchie style della lettera di Ottaviano.
CAPITOLO II
I DOCUMENTI
. N A T U R A FORMALE
76
ANDREA RAGGI
I DOCUMENTI
JJ
78
ANDREA RAGGI
I DOCUMENTI
79
cimento di Schonbauer, il quale intese l'intero atto come una verbalizzazione protocollare sul modello dei commentarvi (in greco
), dato che, secondo lo studioso
austriaco, nel provvedimento non dato rintracciare le caratteri
stiche proprie di un decreto di un editto.12
Naturalmente non siamo in grado di precisare se le disposizio
ni presenti nella lex Munatia Aemilia e nel documento esposto in
Campidoglio fossero state accolte nell'atto a favore di Seleuco
di Rhosos nella loro totalit e, da un punto di vista testuale, in
maniera fedele, oppure avessero subito modifiche; non possiamo
inoltre formulare alcuna congettura sul contenuto di eventuali
parti rimosse e sui motivi di queste esclusioni. Alcuni elemen
ti sembrerebbero indicare un rimaneggiamento, ma questo da
mettere in conto, perch sicuramente non sempre tutti quanti i
privilegi previsti dalla lex furono accordati ai beneficiari dei diver
si provvedimenti di concessione, ma venne effettuata una loro
'scelta'. Nell'editto depnvilegiis veteranorum, infatti, non previ
sto il conferimento della civitas; inoltre, secondo Wolff, l'assenza
del termine dal del doc. n e l'inizio del io (1.53),
dove manca, a differenza delle altre clausole, una determinazione
dei beneficiari, sarebbero un'indicazione del fatto che non tutti i
benefici previsti dalla lex venivano concessi e che alcuni destina
tari, pertanto, non ricevettero quelli processuali (cfr. infra cap. iv,
1-2); allo stesso modo, il riferimento nei 7 e 9 all'Europa e
all'Asia potrebbe essere un indizio di clausole speciali destinate
unicamente ad una determinata categoria di soggetti.13
Possiamo invece sostenere con un certo grado di sicurezza che
alcune parti del doc. 11 furono modificate rispetto all'atto esposto
in Campidoglio. Cos, il nome del principale beneficiario (1. 12)
fu sicuramente inserito nel testo al momento della promulgazio
ne del provvedimento a favore di Seleuco da parte dei triumviri;
anche nelle clausole successive al secondo paragrafo si riscontra
una rielaborazione rispetto al testo esposto in Campidoglio, in
12
E. SCHONBAUER, Die Inschnft, cit., p. 197: il doc. 11 weder ein Edikt nodi
ein Dekret ... ist wie ein amtliches Protokoll gegeben; lo segue H. MALCOVATI, Imperatoris Caesaris Augustif cit., p. 33; contro, gi G. I. LUZZATTO, Epigrafia
giuridica, cit., p. 294.
13
H. WOLFF, Die Entwicklung der Veteranenpnvilegien, cit., p. 93.
ANDREA Rx^GGI
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I DOCUMENTI
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ANDREA RAGGI
85
anche della lingua greca; tuttavia, il testo non permette di stabili
re se il traduttore fosse di lingua madre greca latina.20
I DOCUMENTI
Per alcune considerazioni sulla traduzione del dossier di Rhosos cfr. RDGE,
pp. 204-207, part. p. 206.
17
L. Munatius Plancus e M. Aemilius Lepidus: vd. MRR , . 357.
28
G. LURASCHI, Sulle 'leges de civitate' (Iulia, Calpurnia, Plautia Papiria), SDHI
44 (1978), pp 321-370, part. 326, n. 15, contributo ancora valido al quale si ri
manda per l'elenco delle fonti e la discussione sulla datazione delle tre leges de
civitate (lex Mia dellafinedel 90 a.C, lex Calpurnia forse dell'89 a.C. e lex Plautia
Papiria della fine dell'89 a.C.) rogate negli anni della guerra sociale. Per altri
punti di vista cfr. E. GABBA, Esercito e societ neUa tarda repubblica romana, Firen
ze 1973, pp. 252-255; C. Letta in E. CAMPANILE, C. LETTA, Studi sulle magistrature
indigene e municipali in area italica, Pisa 1979, pp. 78-83; Y. THOMAS, Orgine et
commune patrie. tude de droit public romain (89 av. j.-c. - 212 ap. j.-c), Rome
1996, pp. 103 sgg. La lex Gellia Cornelia, proposta dai consoli L. Gellius Publicola
e Cn. Cornelius Lentulus Clodianus nel 72 a.C. (MRR , . n6), ci nota dai
ripetutiriferimentidi Cic, pr Balbo 5,11; 8,19; 14,32-33 e 17,38.
Vd. SISENNAfrg.120 P. : milites, ut lex Calpurnia concesserat, virtutis ergo civi
tate donari; O c , pr Balbo 8,19: nascitur, iudices, causa Cornell ex ea lege quam L.
Qellius Cn. Cornelius ex senatus sententia tulerunt; qua lege videmus satis esse sane-
ANDREA RAGGI
86
ombra di dubbio in questa specifica categoria della legislazione de
civitate danda.30
Alcuni accenni nelle fonti costituiscono un chiaro indizio del
l'esistenza di altre leges de civitate, oltre a quelle nominate sopra,
delle quali purtroppo non ci giunta testimonianza;31 secondo
una certa dottrina, il cosiddetto decretum. Strabonis si riferisce ad
una lex lulia diversa da quella che autorizzava la concessione
collettiva della cittadinanza ai Latini ed ai sodi Italia, in pratica
ad una legge rogata dallo stesso L. Giulio Cesare per concedere
la dvitas Romana singiUatim e virtutis causa ad alcuni auxiliares,
quali appunto erano anche i trenta cavalieri della turma Salluitana*
Ho indicato i delegati alla concessione della cittadinanza gene
ricamente come comandanti militari senza utilizzare il termine
tum, ut cives Romani sint vi quos Cn. Pompeius de consili sententia singiUatim civitate
donaverit; cfr. G. ROTONDI, Leges publicae populi Romani, Milano 1912, p. 340.
30
Questo si ricava dal testo del doc. del dossier, che prescrive concessioni
di privilegi a singoli individui (11.19-21), adducendo come motivazione il valore
e l'abnegazione dimostrati in guerra dai principali beneficiari (11.12-18).
31
Sulle 'leges de civitate', cit., p. 327, e ID., La questione detta cittadinanza nell'ultimo
secolo deUa Repubblica, in F. MILAZZO (a cura di), Res publica e Pnnceps. Vicende
politiche, mutamenti istituzionali e ordinamento giuridico da Cesare ad Adriano, Na
poli 1996, pp. 35-99, part. p. 77, n. 229. Vd. gli elenchi delle donationes in O c ,
pr Balbo 22, 50-51; C. E. GOODFELLOW, Roman Citizenship. A Study oflts Terrtorial and Numerical Expansion from the Earliest Times to the Death ofAugustus,
Lancaster (Pa.) 1935, pp. 34 sgg.; E. BADIAN, Foreign Clientelae, cit., pp. 302-308; A.
KRAWCZUK, Virtutis ergo. Nadania obywatelstwa rzymskiego przez wodzw republiki
(De civitate Romana ab imperatoribus liberae rei publicae temporibus data), Krakw
1963, 83 sgg.; cfr., inoltre, N. CRINITI, L'epigrafe di Asculum, cit., p. 188, n. 8, e le
generiche affermazioni in Cic, pr Archia 10, 25-26.
32
Linee 1-3 del decretum Strabonis: [C]n. Pompeius Sex. \f. Imperatori virtutis
causa I equites Hispanos ceives [Romanos fecit in castr]eis apud Asculum a. d. xivK.
Dee. I ex lege Mia; vd. G. LURASCHI, Sulle 'leges de civitate', cit., pp. 325,330-331,337
e n. 67. A. KRAWCZUK, Virtutis ergo, cit., pp. 60 sgg., reputa questa lex Mia ante
riore a quella de civitate del 90 a.C., mentre N. CRINITI, L'epigrafe di Asculum, cit.,
PP 39 sgg> P art *5> l e identifica; per ulteriori indicazioni bibliografiche cfr.
da ultimo L. AMELA VALVERDE, La turma Salluitana y su relacin con la clientela
pompeyana, Veleia 17 (2000), pp. 79-92, part. p. 81. Sulla datazione dell'epigra
fe vd. la discussione in A. KRAWCZUK, Virtutis ergo, cit., pp. 50-52 (attribuisce il
decretum Strabonis al 90 a.C), e N. CRINITI, L'epigrafe di Asculum, cit., pp. 47"61
(data la concessione all'89 a.C).
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Vd. G. LURASCHI, La questione della cittadinanza, cit., pp. 77-78 e 99. Per le
caratteristiche del periodo vd. E. GABBA, L'et triumvirale, in Storia di Roma Ei
naudi , Torino 1990, pp. 795-807, part. pp. 798-804, e E. No, Cedatforum ca
strisi : esercito e ascesa politica nelLriflessioneciceroniana, Athenaeum 83 (1995),
pp. 67-82, part. pp. 73 sgg. e 80-81.
36
Sulla politica di Cesare in tema di estensione della civitas Romana vd. F.
VITTINGHOFF, Rmische Kolonisation una Burgerrechtspolitik unter Caesar una Augustus, Wiesbaden 1952, pp. 49-95; E. FERENCZY, ZU Caesars Burgerrechtspolitik, in
Studi in onore di Cesare Sanfilippo rv, Milano 1983, pp. 207-222; G. LURASCHI, La
questione detta cittadinanza, cit., pp. 77 e 84-94, part. p. 93: Si discute in base a
quale diritto Cesare avesse agito. difficile dire: forse se lo arrog ..., forse gli
fu riconosciuto da leggi rimaste ignote, forse, e pi probabilmente, gli deriv
dalla dittatura. Per A. KRAWCZUK, Virtutis ergo, cit., pp. 138 sg., Cesare si fece
autorizzare dai comitia; secondo A. N. SHERWIN-WHITE, The Roman Citizenship,
cit., p. 294, n. 4, the later enfranchisements of Pompeius and Caesar suggest
that this power was included in the leges de imperiofromthe lex Gabinia depiratis
onwards.
Le testimonianze di donationes cesariane sono raccolte da C. E. GOODFELLOW,
Roman Citizenship, cit., pp. 90-97; A. KRAWCZUK, Virtutis ergo, cit., pp. 125 sgg.
(per le concessioni in Asia vd. B. HOLTHEIDE, Rmische Biirgerrechtspolitik una
rmische Neubrger in der Provinz Asia, Freiburg 1983, pp. 26-31). Un riferimento
alle concessioni di cittadinanza effettuate da Cesare si trova nel terzo editto di
Cirene, 11. 58-60 (vd. supra n. 4).
37
G. LURASCHI, La questione detta cittadinanza, cit., p. 95, parla di scrupoli
legalisti di Ottaviano rivelati, fra l'altro, dalia lex Munatia Aemilia del 42, ormai,
dopo esperienza cesariana, del tutto anacronistica.
I DOCUMENTI
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te di Pompeo, soprattutto quelle operate durante la guerra sertonana in Spagna.41 Luraschi, nella convinzione che l'ambito di ap
plicazione di queste leges dovesse essere circostanziato, individua
come destinatari della lex lulia del decretum Strabonis i milites peregni stipendiarvi e come beneficiari della lex Calpumia nominata
nel frammento di Sisenna i sodi Italici ed extraitalici.42 Tuttavia lo
stesso Luraschi, riprendendo una vecchia ipotesi del Pais, ammet
te anche la possibilit che la lex lulia del decretum Strabonis fosse
la stessa di quella de civitate Latinis et sociis danda e che Pompeo
Strabone si fosse richiamato a quest'ultima in maniera illegittima
per un errore di interpretazione della legge stessa.43
Nei decenni successivi 'inconvenienti' di questa natura pote
rono essere evitati grazie ad una maggiore genericit nell'indi
cazione dei destinatari delle leges de vitate; in questa maniera, a
mio modo di vedere, si rese inutile la promulgazione di leggi che
si differenziassero in ragione dello status dei beneficiari.44 In altre
41
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ANDREA RAGGI
47
Cfr. supra cap. i, 4, commento alle 11.12.-13. Anche la motivazione princi
pale dell'azione politica dell'editto triumvirale per le proscrizioni veniva iden
tificata nella necessit di vendicare l'uccisione di Cesare: vd. E. GABBA, Miscel
lanea triumvirale, in R triumvirato costituente, cit., pp. 127-134, part. p. 12,7. G. I.
LUZZTTO, Epigrafia giuridica, cit., p. 293, ritiene che la legge attribu ai triumviri
un potere generico di concedere la cittadinanza a veterani delle guerre civili.
Inesatta l'affermazione di G. LURASCHI, La questione della cittadinanza, cit., p.
78, che la lex Munatia Aemilia serv a legittimare le concessioni di OttavianoAugusto almeno sino al 7-6, quando appunto per legge e senatus consultum egli
attribu la civitas ai Cirenenses: la legge accord quasi sicuramente la potestas
civitatem donandi anche ad Antonio e i documenti trovati a Cirene non rappre
sentano in alcun modo provvedimenti di naturalizzazione.
48
noto, infatti, che les lois rpublicaines n'hsitaient pas reprendre de
manire tralatice des articles entiers de lois prcdentes: J.-L. FERRARY, Chapitres tralatXces et rfrences des lois antrieures dans ks lois romaines, in Mlanges
la mmoire de Andr Magdelain, tudes coordonnes et rassembles par M. Humbert et Y. Thomas, Paris 1998, pp. 151-167, part. p. 158.
49
Cfr. O c , pr Balbo 23, 54: an accusatori maiores nostri maiora praemia quam
bellatori esse voluernt? I casi a noi noti, anteriori in ordine di tempo, nei quali
semplici peregnni vennero ricompensati indicano che la civitas fu conferita dal
popolo romano nngilhtim e virtutis causa, ma purtroppo il testo dei relativi
provvedimenti non ci pervenuto; vd. le testimonianze raccolte da C. E. GOODFELLOW, Roman Citizenship, cit., p. 32: a Lucio Mamilio dittatore di Tuscolo nel
460 a.C: Liv. m, 29.6; al medico Archagathus, nativo del Peloponneso, nel 219
a.C: PLIN,, N.H, XXTX, 12; al siracusano Sosis, allo spagnolo Moericus e ai suoi
uomini, per i servizi resi nella cattura di Agrigento nel 211 a.C : Liv. xxvi, 21.9-13
(cfr. A. GUEMES AMADO, Moerico, un mercenario nispano al servicio de Roma, in Homenaje a Jos Ma. Blzquez n, eds. J. Mangas, J. Alvar, Madrid 1994, pp. 249-256);
I DOCUMENTI
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52
I DOCUMENTI
95
Una precisazione maggiore pu essere fornita dalla datazione
locale posta subito all'inizio del documento (1.1), che ci dovrebbe
fornire l'indicazione di quando l'atto fu registrato negli archivi
della citt di FJiosos e, quindi, di quando l'epistola fii ricevuta
dai suoi destinatari. Il nome del mese utilizzato macedone (o
corrisponde a novembre-dicembre), ma, ad un pri
mo esame, non purtroppo agevole identificare con sicurezza,
a causa di una scalfittura nella pietra, la cifra riferita all'anno che
riscrizione ci restituisce. Nelle altre due lettere (doc. in, 1. 73, e
doc. iv, 1. 85) non resta che il giorno dei due mesi nominati: il
15 di (mese corrispondente a febbraio-marzo) e il 9 di
.54 Un'attenta analisi dei calchi dell'iscrizione ha tut
tavia confermato che la lettura che fu rilevata da Seyrig, ma non
edita dal primo editore, vale a dire il numerale H, corrispondente
ad otto, risulta essere con molta probabilit corretta; l'altra possi
bile lettura IP (= 110!) era gi stata a suo tempo scartata da Roussel e da Seyrig sulla base di valide motivazioni.55
Si pone quindi il problema di stabilire a quale anno risale l'ini
zio dell'era locale di Rhosos. La risposta stata fornita dagli studi
numismatici dello stesso Seyrig: esaminando le emissioni di Rho
sos, l'illustre studioso francese giunse alla conclusione che alcune
zejewski); K. CHISHOLM, J. FERGUSON (edd.), Rome, cit., p. 136 (trad. dij. Carter);
B. LEVICK, The Government, cit., p. 169: twice consul, designated consul for the
third time. L'espressione assume questo significato soltanto se viene soppressa
la particella copulativa ; cfr. la titolatura di Ottaviano nella seconda lettera
del dossier (doc. m, 11. 73-74): / [ ], .
54
Sui calendari utilizzati in Siria vd. la nota di J.-P. REY-COQUAIS, Calendriers
de la Syne grco-romaine d'aprs des mscriptions indites, in Akten des vi. Internai.
Kongr.fir Griech. una Lat. Epigraphik, Mnchen 1973, pp. 564-566, part. pp. 564565; sul calendario macedone-seleucidico in generale A. E. SAMUEL, Greek and
Roman Chronology. Calendars and Years in Classica! Antiquity, Mnchen 1972, pp.
139-145.
55
ANDREA RAGGI
96
monete in bronzo recanti un ritratto di Commodo imberbe e da
tate 219 (0IC) furono emesse verosimilmente per commemorare
il matrimonio del giovane Cesare con Bruttia Crispina (da iden
tificarsi con la figura di donna rappresentata sul rovescio?) cele
brato nella primavera estate del 178 d.C. Altre monete emesse
dalla citt, catalogate recentemente da Levante,5* riportano una
datazione che si basa sulla medesima era e, solamente a partire
dall'inizio di questa, aggiungono il termine alla
legenda: l'era di Rhosos chiaramente un'era della libert della
polis ed ebbe inizio nel 42/41 a.C, anno 1 nel quale con molta pro
babilit Marco Antonio concesse l'autonomia alla citt; quest'era
locale fu utilizzata almeno fino alla prima met del terzo secolo
d.C. (principato di Caracalla).57 All'incirca nello stesso periodo,
anche le poltis di Apamea sull'Oronte (anno 1 = 41/40 a.C.) e di
Balanea (anno 1 = 37/36 a.C.) iniziarono a datare le proprie conia
zioni seguendo un'era antoniana.58
56
E. LEVANTE, The Coinage, cit., pp. 240-243, part. nrr. 78-80 del catalogo per
gli esemplari delle monete con il ritratto di Commodo e la rappresentazione
di unafigurafemminile. Da notare la corrispondenza testuale tra l'espressione
usata nelle lettere indirizzate da Ottaviano alla citt di Rhosos e la leggenda sui
rovesci delle monete emesse dalla stessa citt:
(doc. : 11.3*4 doc. m: l. 74; doc. rv: 1.-86); si tratta pertanto della
titolatura ufficiale.
57
H. SEYRIG, Sur les res de quelques villes de Syrie, in ID., Antiquits Synennes
rv, Paris 1953, pp. 72-117, part. pp. 98-101, invalidando una volta per tutte la da
tazione proposta da G. MACDONALD, A New Syrian Era, cit. (seguita anche da
P. ROUSSEL, Un Syrien, cit., pp. 63-64), il quale riteneva che l'era della libert di
Rhosos iniziasse con il 39 a.C., anno nel quale P. Ventidio, legato di M. Anto
nio, sconfisse Labieno e liber dai Parti la Cilicia e la Siria; cfr. H. R. BALDUS,
Syria, in The Coinage ofthe Roman World in the Late Republic, ed. by A. M. Burnett
and M. H. Crawford, Oxford 1987, pp. 121-151, part. pp. 137-138, e RPC I, p. 598.
Perplessit su questa identificazione della figura fernminile con Crispina sono
mostrate da K. BUTCHER, Coinage in Roman Syria, cit., pp. 218 e 426 (la moneta
la nr. 25 del catalogo a p. 430). Sappiamo da APP., b.c. v, 29-31 (cfr. CASS. DIO
XLvm, 24.1-3), che Marco Antonio, dopo la vittoria di Filippi, si rec a visitare le
province orientali, tra le quali la Cilicia e la Siria, e concesse diversi privilegi a
numerose citt: per esempio, rese libere ed immuni Tarso e Laodicea.
58
Vd. H. SEYRIG, Sur les res, cit., pp. 86 e 89; J.-P. REY-COQUAIS, Syneromaine,
de Pompe Diocltien, JRS 68 (1978), pp. 44-73, part. p. 47; H. R. BALDUS, Syria,
cit., pp. 125 e 131-133; RPC 1, pp. 631 e 639-640. Un altro caso di adozione di era
antoniana lo troviamo a Tessalonica: vd. F. PAPAZOGLOU, Quelques aspects de
Vhistoire de la province de Macdoine, in ANRW VILI (1979), pp. 302-369, part. p. 328
I DOCUMENTI
97
Un facile calcolo permette di identificare l'anno 8 della data
locale del doc. con il 35/34 a.C. Risulta quindi che la lettera fu
archiviata dai funzionari di Rhosos nel mese di dicembre del 35
a.C, mentre venne redatta alcuni mesi prima, a parere di Seyrig
nell'autunno dello stesso anno.59 tuttavia possibile precisarne
meglio l'occasione e i tempi della stesura rivolgendo la nostra
attenzione all'atto che segue immediatamente sulla pietra.
Abbiamo visto che il doc. 11, allegato alla prima lettera di Otta
viano, viene definito dallo stesso mittente un atto estratto da una
posta in Campidoglio (1.5). Come terminus-postquem in base
al quale datarlo ci si riferisce all'anno nel quale fu promulgata la
lex Munatia Aemilia (42 a.C), come terminus ante quem si pongono
gli ultimi mesi del 35 a.C, quando il doc. 1 fu registrato a Rho
sos. Purtroppo la titolatura in questo caso ci viene poco in aiuto:
l'espressione
(11. 9-10) non slo non permette di in
dividuare chi fosse il triumviro in questione, ma non presenta
collegata ad essa alcuno di quegli elementi (assunzioni del conso
lato acclamazioni imperatorie) utili a determinare con maggior
precisione la datazione dell'atto. sembrato comunque logico
integrare nella lacuna all'inizio dell'atto di concessione (1. 9) il nomen di Ottaviano, visto che, come risulta dalla prima lettera del
dossier (doc. 1), lo stesso figlio adottivo di G. Cesare che si prese
cura di far recapitare il doc. n alla citt di Rhosos.60
e n. 114. Sulle ere locali vd. in generale J.-P. CALLU, Eres et monnayages Yore de
l'Empire romain, Ktma 18 (1993), pp 113-129 (dove, tuttavia, non si prendono
in considerazione le ere della libert).
59
H. SEYRIG, Sur les res, at., p. 101. G. MANGANARO, A proponto, cit., p. 290,
ANDREA RAGGI
98
L'esame della fraseologia del doc. ha posto in luce un'altra
anomalia, costituita dal fatto che, pur emanando Tatto da una
sola autorit (la lacuna a 1. 9 permette di integrare un unico
nome), tutte le espressioni verbali e nominali presenti nel testo
riferite ad essa sono poste al plurale, a cominciare dalle prime
linee ( a 1. 11).6l Nelle tre lettere dei dossier di Seleuco di
Rhosos, Ottaviano si rivolge ai destinatari utilizzando sempre
la prima persona del singolare: di conseguenza le espressioni al
plurale presenti nel doc. non vanno intese come forme di pluralis maiestatis. Anche la frase culminante nel verbo impersonale
a 1. 90 indica che Ottaviano non confer da solo questi
privilegi a Seleuco, altrimenti avrebbe enfatizzato il suo persona
le interessamento.62 Ci porta alla conclusione che anche Marco
al posto di Iulius, il nomen di Caesar, che inizialmente, a seguito dell'adozione,
fungeva da suo cognomen. Ma, a livello informale, lo 'scambio' dovette avvenire
molto presto: come osserva R. SYME, Imperator Caesar: a Study in Nomenclature,
Historia 7 (1958), pp. 172-188, part. pp. 172-176, tra gli aristocratici romani della
tarda repubblica la tendenza era quella di preferire nell'onomastica l'uso del
cognomen come gentilizio; cos, subito dopo l'assassinio di Giulio Cesare, O c ,
ad Att. xiv, 12.2 (22 aprile del 44 a.C.) attesta che gi gli amici chiamavano Ot
taviano Caesar, probabilmente dietro suo espresso desiderio: cfr. C. RUBINCAM,
The Nomenclature of Julius Caesar and the Later Augustus in the Tnumviral Period,
Historia 41 (1992), pp. 88-103, part. pp. 89-90. Ad ogni modo, tutti i documen
ti ufficiali successivi all'istituzione del triumvirato (27 novembre del 43 a.C.)
presentano Caesar come nomen di Ottaviano: per quanto io sappia, l'unica ecce
zione fino ad oggi nota che testimonia l'uso del gentilizio Iulius costituita da
un'iscrizione onoraria proveniente da Satinila nel Sannio (CIL IX, 2142 = 1LS76
= ILLRP 416); cfr. A. DEGRASSI, I nomi dell "imperatore Augusto, cit., pp. 356 e 371;
C. J. SIMPSON, Imp. Caesar Divi Filius. His second imperatorial acclamation and the
evolution of an aUegedly 'exorbitant' nome, Athenaeum 86 (1998), pp. 419-437,
part. pp. 421 e 426. Sui cambiamenti nell'onomastica di Ottaviano/Augusto
vd. in generale A. MAGIONCALDA, Lo sviluppo della titolatura imperiale da Augu
sto a Giustiniano attraverso le testimonianze epigrafiche, Torino 1991, pp. 3-18; cfr.
D. KIENAST, Romische Kaisertabelle. Grundzge einer rmischen Kaerchronologie2,
Darmstadt 1996, part. pp. 61-62 e 65-66.
61
Le altre sono: (. 12),
... /^ ] (11. 13-14), / [ ] (11.178), [ ] (1. 2). Vd. . ROUSSEL, Un Syrien, cit., pp. 69-70, e, da ultimo, H.
WOLFF, Die Entwicklung der Veteranenpnvuegien, cit., p. 74 e n. 91.
62
Verosimilmente tramite la forma verbale , come ritiene H.
WOLFF, Die Entwicklung der Veteranenpnvilegien, cit., p. 69, n. 76. Cfr. le osserva
zioni di J. REYNOLDS, Aphrodisias, cit., pp. 23 e 45, a proposito di altre iscrizioni di
I DOCUMENTI
99
Antonio partecip alla promulgazione del provvedimento, ma
successivamente il suo nome venne omesso dall'intestazione;
pertanto in origine all'inizio dell'atto era forse possibile leggere
un'espressione del genere:
,
.63
Ci si interrogati sulla scomparsa del nome di Marco Antonio
e si risposto adducendo come motivo una damnatio memoriae.
Tutto il dossier, in effetti, fu inciso su pietra dalla stessa mano e fu
esposto solo dopo il ricevimento a Rhosos dell'ultimo documen
to del dossier, vale a dire la terza lettera; purtroppo non siamo in
grado di precisare quanto tempo dopo. Nel doc. rv la titolatura
recita che Ottaviano in quell'anno rivesti il consolato per la quar
ta volta ed aveva gi ricevuto per sei volte il titolo di imperator (11.
85-86): , [ ]. Ci troviamo
nel 30 a.C, pi precisamente in un periodo dell'anno compreso
tra il mese di gennaio e quello di agosto, poich il futuro Augusto
ricevette la settima acclamazione imperatoria proprio in questo
mese estivo, a seguito della conquista di Alessandria d'Egitto.64
Prima di recarsi in Egitto, Ottaviano pass proprio dalla Siria, se
condo quanto possibile dedurre da alcuni riferimenti in Flavio
et triumvirale: [] ought to mean ... the triumvirs, rather than Octavian
himself.
63
Cfr. P. ROUSSEL, Un Synen, cit., p. 70: le lapicide ngligent a laiss cette forme , qui ... nous avertit de la retouche apporte l'intitul de
l'acte.
64
Per le acclamazioni imperatorie seguo qui la datazione proposta da L.
SCHUMACHER, Die imperatorischen Akklamationen der Tnumvirn una die Auspicio,
des Augustus, Historia 34 (1985), pp. 191-222, part. pp. 209-211; cantra V. LICA,
Die siebente Akklamation Octavians, Tyche 12 (1997), pp. 159-168, che data la set
tima salutazione imperatoria all'agosto del 29 a.C. seguendo le vecchie conclu
sioni del Mommsen. Se le argomentazioni di V. Lica si dimostrassero fondate,
il doc. rv potrebbe essere stato redatto in un qualsiasi mese del 30 a.C, persino
quando Ottaviano, alla fine dell'anno, pass di nuovo dalla Siria sulla via del
ritorno (CASS. DIO LI, 18.1). Ottaviano ottenne la sesta acclamazione imperato
ria grazie al successo riportato ad Azio (2 settembre del 31 a.C. : cfr. cu, x, 3826
= IL
$ 79; OROS. VI, 19.14; CASS. DIO LI, 1.1); per il trionfo e gli onori decretati ad
Ottaviano dopo la vittoria in Egitto vd. CASS. DIO LI, 19.5-6. Il trionfo per Azio e
quello per l'Egitto furono celebrati a distanza di un solo giorno secondo CASS.
DIO LI, 21.7.
100
ANDREA RAGGI
65
CASS. DIO LI, 19.3; PLUT., OC. 49, 6; cfr. PLUT., Ant. 86, 9.
67
Vd. P. HERRMANN, Rom und die Asylie gechischer Heiligtiimer: eine Urkunde
des Dictators Caesaraus Sardeis, Chiron 19 (1989), pp. 127-164, part. p. 138 (cfr.
SEG 39 [1989], 1290 e AnnEpigr 1989, 684,1. 11); lex Fonteia (a) + (b), (i), 11.1-2 e
1. 8, vd. RS, pp. 498 e 504; F. PAPAZOGLOU, Quelques aspects, cit., p. 328, n. 114:
IG 2.1, 83 (37-36 a.C?) e 109 (39-38 a.C.?); cfr. J.-L. FERRARY, M. S. VERGER,
Contnbution l'histoire du sanctuaire de Claros lafinduif etauf ncle av. j.-c:
l'apport des inscriptions en Vhonneur des Romains et desfouiUes de 1994-1997, CRAI
1999, pp 811-850, part. pp. 838-840, per un'altra possibile testimonianza. Alcuni
documenti posteriori, tuttavia, mostrano unariabilitazionedi Antonio: cfr. da
ultimo le osservazioni di C. . JONES, Memories ofthe Roman Republic in the Greek
East, in The Greek East in the Roman Context, ed. by O. Salomies, Helsinki 2001,
pp. 11-18, part. p. 17.
68
M. GUARDUCCI, Intorno aUa iscrizione, cit., p. 56, e G. MANGANARO, A pro
ponto, cit., p. 290; contra F. DE VISSCHER, Le statu, cit., p. 79, e H. WOLFF, Die
Entwicklung der Veteranenpnvilegien, cit., p. 70, n. 76 infine, e p. 74 con n. 92. La
presenza di L. Munatius Plancus, tenace sostenitore di Marco Antonio, quale
I DOCUMENTI
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ANDREA RAGGI
and Prinpate, cit., p. 55, propende per la datazione alta, ma con riserve. Sherk
in RDGE, p. 301, non si pronuncia: good possibilities would seem to be either
41 B.C. ... or perhaps 36 B.C.; COS anche C. E. GOODFELLOW, Roman Citizenship,
cit., p. 44, n. 11. Le informazioni che abbiamo sulle operazioni navali del 42 a.C.
sono scarse: vd. H. WOLFF, DieEntwicklungder Veteranenprivilegien, cit., p. 75, n.
94 e letteratura ivi citata.
78
L'omissione del prenome Imperator e Tanno della sua assunzione da parte
del futuro Augusto sono stati pertanto considerati elementi determinanti per
datare il doc. del dossier. Questo anno posto al 40 a.C. da TH. MOMMSEN,
Romisches Staatsrecht n3, Leipzig 1887, p. 768, n. 1 = Le droit public romain v, Paris
1896, p. 27, n. 2; R. COMBS, Imperator. Recherches sur Vemploi et la signification
du titre d'Imperator dans \a Rome rpublicaine, Paris 1966, pp. 132-135; A. DEGRASSI, nomi dell'imperatore Augusto, cit., pp. 364-371 (cfr. Inscr. It. xin 1, p. 58), e
D. KIENAST, Rmische Kaisertabelle, cit., p. 61; al 39 a.C. da L. SCHUMACHER, Die
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107
IIIIVIR
IVIR RR P cC(RRC
AVG517.(RRC1-2493-i
:-8:4341a.C);
CAESAR
ANT IMIMP
P AVG- ANTONIUS
I IVIR R IMPC -(RRCCAESAR
IMP PONT
e
.
7
a.C);
529.
1
-2:
eCAESAR
IMP (RRC 529.4a [4b non presenta IMP]: 39 a.C);
39ANTON
a.C);IMP ANTON
I
I
V
I
R
R
C
CAESAR
IMP)
I IVIR(R )
C (RRC 528.
(85 ) () () (
(RPC1-2:1551:39 a.C);
37 a.C(?).)
Va comunque
osservato
che nelle
monete,nella
quando
nominato unocfr.,soload
deiesempio,
triumviri,
si
pu
anche
trovare
l
a
titolatura
sua
completezza:
ANTONIUS IMP cos DESIG ITER ET TER - mviR RPC (SYDENHAM, CRR
1197
=
W.
TRILLMICH, Munzpropagana, cit., nr. 311: zweite Halite 39 v. Chr.)
oppure
IMP CAESAR DIVI F IHVIR ITER RPC- cos ITER ET TER DESIG (RRC 540.2: 36
., ma cfr. W. TRILLMICH, Munzpropagana, cit., nr. 308: zwischen 37 und 34
v.a.C8Chr.
6 ).
M.delGUARDUCCI,
Intornodi conferimento
atta iscrizione, aicit.funzionari
, p. 59, giustidell'archivio
fica la tardipubblico
va spedi
zione
provvedimento
didoRhosos
(secondo la sua ipotesi almeno 5-6 anni dopo remissione!) supponen
87che Seleuco lo avesse richiesto solamente dopo la vittoria di Nauloco.
Per alcuni
commentatori,
se Tatto
fosse distatoOttaviano,
emesso dopo
Nauloco
avreb
bedeldovuto
includere
l
a
titolatura
completa
con
il
rinnovamento
triumvirato
e la seconda
salutazione
imperatoria:
vd. adcomees. imperator
M. GUARDUCCI,
Intorno
atta
iscrizione,
cit.
,
p.
56.
La
seconda
acclamazione
fatta
risalire
al
febbraio-marzo
del
40
a.
C
.
(capitolazione
di
Perugia)
da
L.
SCHUMA
CHER, Die imperatorischen Akklamalionen, cit., p. 199, e C J. SIMPSON, Imp. Caesar
Divi
Filius,dellacit.,monetazione
p. 424. Il rinnovamento
dela triumvirato
inizia
adelcomparire
nelle
leggende
di
Ottaviano
parti
r
e
dal
l
a
met
37
a.C,
dopo
l'accordo di Taranto (cfr. per es. RRC 538.1-2: IMP. CAESAR DIVI F. IIIVIR ITER. R.P.C.
COS.
ANDREA RAGGI
CASS. DIO LI, 4.1 e LI, 5.2 (cfr. LI, 2.1-3 e SUET., Aug. 17). Sappiamo di altre due
CAPITOLO
CIVITAS E
i. CIVBS
IMMUNITAS
ROMANI
IMMUNES
A civitas Romana concessa a Seleuco e ai suoi familiari (gef nitori, figli, discendenti e moglie) nella sua forma pi com
pleta, poich la condizione giuridica dei beneficiati equipara
ta ai
(= optima lege optimoque iure cives Romani immunes)
alle 11. 21-22 (cfr. anche 1.31). Se la parte centrale del provvedimen
to di concessione ci fosse giunta nella sua completezza, il nostro
documento sarebbe di un valore inestimabile per comprendere i
privilegi connessi all'ottenimento della cittadinanza romana da
parte cu wciperegpnus. comunque possibile fare alcune conside
razioni, che confronteremo con altre testimonianze contempora
nee.
Le espressioni optimo iure (= o.i.)e optima lege si incontrano an
che in altre disposizioni legislative della tarda repubblica1 e assu
mono differenti sfumature di significato se, nel contesto, sono ri
ferite a res oppure a persone; in generale, comunque, esprimono
la realt di una condizione che si basa sul diritto migliore.2 Uni1
Vd. supra cap. 1, 4, commento alle 11.19-23, in part. nota 92; cfr. anche il
se. de Aphrodisiensibus, 11. 51-53: xv [] ,
/ ,
[] / <>
() () . Per la lex agraria, 1. 27, cfr. le
osservazioni in RS, p. 166.
2
Vd. B. KUBLER, Optima lege, in RE XXVIII.I (1939), coli. 772-773, part. col. 772:
.Optima lege heifit... nach dem besten im Gesetz verliehenen Recht... . . ist
daher gleichbedeutend mit optimo iure und wird auch bisweilen damit verbunden; ID., Optimo iure, in RE xxvin.i (1939), coli. 798-804, part. col. 798: In der
Rechtssprache bedeutet 0. i. 'nachbestem Rechte'... Bei Personen driickt es die
Rechtsfhigkeit. A lafinde la Rpublique et au commencement du Principat,
on a utilis Optimo iure* ou Optima lege' pour signifier, dans les lois au sens large
(snatus consultes, eictum), le maximum de ius qu'on pouvait attendre d'une
telle situation pour un Romain: P. CORNIOLET, IUS et lex: leurs rapports, in
Studi in onore di Arnaldo Biscardi rv, Milano 1983, pp. 31-57, part. p. 37. Cfr. anche
HO
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CIVITAS E IMMUNITAS
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CIVITAS E IMMUNITAS
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114
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115
vernment, Society, and Culture in the Roman Empire, ed. by . . Cotton and G.
M. Rogers, Chapel Hill and London 2004, pp. 47-72), part. p. 40.
16
CIL in, 5232 = ILS 1977; vd. da ultimo M. SASEL KOS, The Roman Inscrptions
of Celeia commemorating Emperors, in Vana epigraphica. Atti del Colloquio Interna
zionale di Epigrafia, Bertinoro, 8-10 giugno 2000, a cura di G. Angeli Bertinelli e A.
Donati, Faenza 2001, pp. 383-402, part. pp. 385-387: l'autrice ritiene che Vepo
was granted both privileges for special merits acquired during the Augustan
conquest of the southeastern Alpine regions (ibid., p. 386), quindi per meriti
militari, come nel caso di Antipatro di Giudea e Seleuco di Rhosos.
17
S. LINK, ...ut optimo iure optimaque lege, cit., p. 375 e n. 27, giustamente nota
la separazione tra civitas e immunitas nel caso della concessione ad Antipatro
di Giudea, mentre non ritiene probante per la sua tesi episodioriportatoda
Svetonio.
Cfr. J. BLEICKEN, In provinciali solo dominium populi Romani est vel Caesaris.
ZurKolonisationspolitik der ausgehenden Republik undfriihen Kaiserzeit, Chiron 4
(W4), pp. 359-414, part. p. 374.
Ilo
ANDREA RAGGI
Vd. S. LINK, ...ut optimo iure optimaque lege, cit., pp. 379-380; A. N. SHERWIN-
Third CyreneEdict, cit., p. 31, persuasa che esistesse un rapporto stretto tra que
ste concessioni e un ipotetico ius ltalicum personale; cfr. A. N. SHERWIN-WHITE, The Roman Citizenship. A Survey ofits Developments into a World Franchiset in
ANRW 1.2 (1972), pp. 23-58, part. pp. 52 sg.
20
Sul contenuto del diritto di cittadinanza vd. G. CRIF, Cittadinanza, a) Diritto romano, in ED vn (i960), pp. 127-132, part. pp. 130-131.
21
Sulla funzione e l'importanza del census vd. C. NICOLET, Le mtter de citoyen
CIVITAS E IMMUNITAS
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CIVITAS E IMMUNITAS
121
2. i. Absens censen
noto che per chi non si presentava alle operazioni del censiis a
Roma erano previste sanzioni pi gravi di una semplice ammen
da pecuniaria, che si risolvevano nella confisca dei beni e nella
riduzione in schiavit degli incensi. Le fonti, tuttavia, non hanno
conservato alcuna testimonianza di un utilizzo di queste sanzio
ni, evidentemente perch applicate molto di rado.37
Per evitare di incorrere in queste ritorsioni, il cittadino romano
impossibilitato a comparire di persona per motivi di salute, di et,
di lavoro (come i funzionari civili e militari, i negotiatores e i publicani operanti nelle province) poteva delegare un altro cittadino
a rappresentarlo alle operazioni del census. questo il parere di
autorevoli studiosi, che ritengono che il diritto di farsi sostituire
da procuratores in caso di assenza fosse espressamente previsto
nella parte terminale della formula utilizzata dai censori per la
convocazione dei cives;38 pertanto le autorit romane, per scorag
giare assenteismo al census, avrebbero messo a disposizione dei
cittadini la procedura del censen in absentia.39
In realt, le poche testimonianze disponibili non sono, al ri
guardo, sufficientemente chiare. Valutiamo innanzitutto il passo
di Vairone: il legame tra la procedura del quis pr altero rationem
dari e quella del censen in absentia non esplicitato; in altre pa
role, non detto che i cittadini che si facevano rappresentare da
un delegato venissero automaticamente registrati come absentes.
37
TH. MOMMSEN, Romisches Staatsrecht n3, cit., pp. 367-368; E. VOLTERRA,
Sull'incensus in dirtto romano, RAL s. 8, 11.11-12 (1956), pp. 298-312 (osserva
die sono previste sanzioni per gli incensi ancora nel m sec. d.C); P. A. BRUNT,
Italioti Manpower (225 B.C.-A.D. 14), Oxford 1971, p. 33; C. NICOLET, Le mcier e ci-
toyen, cit., pp. 87 e 93. Vd. O c , pr Caecin. 99; DIONTS. HALICARN., Ant. Rom. TV,
15.6; cfr. DIONTS. HALICARN., Ant. Rom. v, 75.3; Liv. 1, 44.1; GAI., Inst. 1,160.
38
Riferita da VARR., de ling. Lat. vi, 86: omnes Quirites, pedites armatos privatosque, curatores omnium tribuum, quis pr se sive pr altero rationem dari volet,
voca[t] inlicium huc ad me.
39
TH. MOMMSEN, Romisches Staatsrecht 3, cit., pp. 366-367; [K. J.] NEUMANN, Absentia 1, in RE 1.1 (1893), coli. 116-118, part. col. 116; P. A. BRUNT, Italian
Manpower, cit., pp. 37-39; C. NICOLET, Le mtter de citoyen, cit., p. 93; J. F. RODRIGUEZ NEILA, Algunos problemas del sistema lectoral romano, Habis 17 (1986), pp.
349-368, part. pp. 365-366 (segue il Brunt).
122
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CIVITAS E IMMUNITAS
123
Per queste ultime considerazioni vd. T. P. WISEMAN, The Census, cit., pp.
60-61 (il quale ritiene che questa situazione sia propria della prima met del 1
sec. a.C), e C. NICOLET, Le mtter de citoyen, cit., pp. 93-95.
45
GELL. v, 19.16 : In alia trib patron, in aliafilium suffiagiumferre;filium adoptivum tam procedere, quam si se natum habeat; absentis censeri iubere, ut ad censum
nemini necessus sit venire.
46
VELL. n, 7.7: maiores ... civis Romanos ad censendum exprovinciis in Italiani
revocaverant.
47
Vd. supra cap. n, 2.
48
Vd. per tutti E. Lo CASCIO, Census provinciale, imposizionefiscalee am
ministrazioni cittadine nel Principato, in ID., R pmiceps e il suo impero. Studi di
storia amministrativa efinanziariaromana, Bari 2000, pp. 205-219. In generale, per
le considerazioni che seguono nel testo, specialmente quelle relative alle testi-
124
ANDREA RAGGI
Pertanto, il privilegio di absens censen conferito a Seleuco alle 11.2526 probabilmente aveva efficacia a livello locale e va inteso come
un esonero dal dover presenziare alle operazioni del census in pro
vincia, oppure come il diritto a poter inviare in rappresentanza un
delegato.49 Del resto, soltanto nella frase successiva, alle 11. 2627, che si fa riferimento ad un trasferimento in itaiia e, forse, an
che ad un eventuale census presso una municipalit della penisola.
Nelle province dove la presenza di colonie municipi romani
era del tutto assente - questo il caso della Siria in et triumvirale
- molto probabilmente erano le autorit dei conventus civium Romanorum ad occuparsi dei registri (commentani) dei nuovi cittadini
da inviare a Roma e delle liste dei cives Romani dalle quali sorteg
giare i membri delle giurie.50 Una prova che il nome di Seleuco
venne registrato presso gli archivi dei conventus, situati nei princi
pali centri amniinistrativi della provincia, potrebbe essere fornita
dalla clausola sull'invio del provvedimento alle principali pohis
della Siria e della Ciucia Pedias (doc. 1, 11. 6-8): forse questa la
risposta che cercavamo quando ci chiedevamo i motivi alla base
di questa disposizione.51
Una famosa iscrizione trovata a Venezia, ma proveniente forse
da Berytus, documenta resistenza di operazioni di censimento
nella citt di Apamea in Siria, probabilmente le prime ad essere
state effettuate nella provincia.52 Non sappiamo se anche in Siria,
monianze siriane ed egiziane, vd. C. NICOLET, L'inventano del mondo. Geografia e
politica alle orgini dell'impero romano, Roma-Bari 1989, pp. 127-150.
49
Per questa ragione la L. R. TAYLOR, The Voting Districts, cit., p. 22, parla
dell'esonero per Seleuco e i suoi familiari dal doversi recare alla domus (da in
tendersi evidentemente come domicilim) durante le operazioni del census.
50
Cfr. il 1 editto di Cirene, tramite il quale Augusto fornisce nuove istruzioni
in merito all'albo locale dei giudici, da reclutarsi in base al censo. I commentarii
civitate Romana donatorum sono testimoniati dalla tabula Banantana, 11. 20-21 {in
commentarios nostros referti) e 11. 22-23. CAES., beli.riv.m, 102.6, riferisce di un
gruppo ben organizzato di cittadini romani ad Antiochia.
51
Vd. supra cap. 1, 4, commento alla 1. 8. Y. THOMAS, Origine et commune
patre, cit., p. 7, reputa che les concessions viritanes s'accompagnaient-elles
parfois ... d'une dcision d'affecter le nouveau promu soit une cit de droit
romain ... soit mme une cit peregrine dans laquelle tait tablie une forte
communaut de citoyens romains.
51
CIL ni, 6687 = ILS 2683,11- 8-11: idem I iussu Quirini censum egi I Apamenae
civitatis mil/lium homin(um) civium cxvu (P. Sulpicius Quirinius fu legato di Siria
CIVITAS E IMMUNITAS
125
53
12
ANDREA RAGGI
CIVITAS E IMMUNITAS
127
59
O c , pr Fiacco 20: in aerano nihil habent civitates, nihil in vectigalibus. Duae
rationes conficiendae pecuniae, aut versura aut tributo; ad Quint. 1,1.25: sumptus et
tributa civitatum ab omnibus qui earum civitatumfinesincoant tolerari aequaliter.
Cfr. T. R. S. BROUGHTON, On Two Passages ofCicero referring to Locai TaxesinAsia,
AJPh 57 (1936), pp. 173-176, part. p. 174; G. D. MEROLA, Autonomia locale, cit.,
p. 115. L'utilizzo nelle fonti degli stessi termini per indicare le imposte versate
alla citt di appartenenza a Roma ha spesso provocatofraintendimentitra gli
studiosi moderni: quanto osserva giustamente M. CORBIER, Cit, tenitoire et fi
scalit, in Epigrafia. Actes du clloque international d'pigraphie latine en mmoire de
Attilio Degrassi pour le centenaire de sa naissance, Rome 1991, pp. 629-665, a p. 637.
60
B. LE GUEN, Les associations de Technites, cit., 1, 34 = RDGE 44 (pi preciso
nell'edizione del testo), 11. 5-6 (146 a.C).
61
84 a.C); traduzione in R. K. SHERK, Rome and the Greek East, cit., 62, p. 75. Cfr.
D. MAGIE, Roman Rule, cit., p. 900, e C. GARTON, Sulla and the Theatre, Phoe
nix 18 (1964), pp. 137-156, part. pp. 144-146. Alcune di queste esenzioni sono
certamente legate al particolare periodo storico (la prima guerra mitridatica e
lariorganizzazionedella provincia d'Asia ad opera di Siila): cfr. RDGE, p. 265; B.
LE GUEN, Les associations de Technites, cit., 1, p. 286; G. D. MEROLA, Autonomia
beale, cit., pp. 52-54.
RDGE57,11.14-15 (42-41 33-32 a.C. : cfr. D. MAGIE, Roman Rule, cit., p. 1279, n. 4) ;
vd. anche SEG37 (1987), 874; B. LE GUEN, Les associations de Technites, cit., 1, pp. 32-33.
128
ANDREA RAGGI
Per queste considerazioni vd. A. RAGGI, Senatus consultum, cit., pp. 90-91;
cfr. H. WOLFF, Die Entwicklung der Veteranenprvtiegien, cit., p. 61 e n. 61. Su que
sta questione, tuttavia, non esiste unanimit di opinione tra gli studiosi: vd.
da ultimo S. ANEZIRI, Die Vereine der dionysischen Techniten im Kontext der hellenistischen Geselschafi. Untersuchungen zur Geschichte, Organisation una Wirkung
der hellenistischenTechnitenvereine, Historia Einzelschriften 163, Stuttgart 2003,
p. 250, n. 241.
64
L'espressione citata appartiene a H. WOLFF, Die Entwicklung der Veteranenprivilegien, cit., p. 78; su Antipatro vd. supra p. 114. Contro. A. N. SHERWIN-WHITB,
The Roman Citizenship. A Survey, cit., p. 50, n. 131, e A. N. SHERWIN-WHITE, The
Roman Citizenship, cit., p. 299, il quale ritiene che Yimmunitas rerum can refer
only to remissions from Roman taxation; cos anche . . . ATKINSON, The
Third Cyrene Edict, cit., p. 31, a proposito del in editto di Cirene.
65
Vd. supra n. 18. Ma noto che i triumviri introdussero diverse imposte in
Italia.
CIVITAS E IMMUNITAS
129
66
LXVI, 1.39.
68
F. GRELLE, Munus publicum. Terminologia e sistematiche, Labeo 7 (1961),
pp. 308-329, part. p. 310 con n. 13 e pp. 312-314; cfr. anche A. J. B. SIRKS, Munera
publica and exemptions (vacatio, excusatio and immunitas), in Estudis de dret
Roma i d'historia del dret camparat en homenatge a Ramon d'Abadal i de Vinyals
pel seu centenari = Studies in Roman Law and Legai History in Honour of Ramon
d'Abadal i de Vinyals on the Occasion ofthe Centenary, ed. by J. Sobrequs & M. J.
Pelez, Barcelona 1989, pp. 79-111, part. pp. 98-100. Sulle liturgie rimando nuo
vamente a S. ANEZIRI, Die Vereine, cit., p. 250.
69
I quali restituivano commentavano le 11. 28-32 come se formassero
un'unica clausola: P. ROUSSEL, Un Syrieny cit., p. 55 (che aveva comunque in
tuito che a 1. 30 inizia una nuova frase: ibid.t pp. 35 e 41); E. SCHNBAUER, Die
Inschrft, cit., p. 202; FIRA f, p. 311; F. DE VISSCHER, Lestatut, cit., pp. 84-86; A. N.
SHERWIN-WHITE, The Roman Citizenshipt cit., pp. 299 sg.; R. K. SHERK, Rome and
the Greek Eastt cit., p. 107.
130
ANDREA RAGGI
APPENDICE IH.
71
CIVITAS E IMMUNITAS
131
ANDREA RAGGI
132
WOLFF, Die Entwicklung der Veteranenprivikgien, cit., p. 82. Per il testo vd. infra
APPENDICE in.
78
Col. 11, 11. 6-17: nei quis magistratus prone magistratu legatus ne[u] I quis
alius meilites in oppidum Thermesum Maiorum I Pisidarum agrumue Thermensium Maiorum I Pisidarum hiemandi caussa introducilo, neiue I facitot quo quis
eo meilites introducat quoue ibei I meilites hiementy nisei senatus nominatimy utei
Thermesum I Maiorum Pisidarum in hibernacula meilites I deducantur, decreuent;
neu quis magistratus I proue magistratu legatus neu quis alius facito I neiue inperato, quo quid magis iei dent praebeant I ab ieisue auferatur, nisei quod e<o>s ex
lege Porcia I dare praebere oportet oportebit. Lo studio fondamentale relativo a
questa iscrizione resta quello diJ.-L. FERRARY, La Lex Antonia de Termessibus,
Athenaeum 73 (1985), pp. 419-457; cfr. anche il commento in RS, p. 339. Sul
la datazione del documento vd. di recente H. B. MATTINGLT, The date and significance ofihe Lex Antonia de Termessibus, Scholia n.s. 6 (1997), pp 68-78.
79
Ios., Ant. xiv, 204 :
.
80
Linee 32-36 (cfr. J. REYNOLDS, Aphrodisias, cit., 9, U. 2-6, e il commen
to a pp. 77-78): [ '
/ ] [] . []
[ /, ], [ ]
[][] [ , / Istop ] [ tstop Istop Istop ]
stop [ Istop / ] [
]. Sul termine (= pr milite)
vd. J. LINDERSKI, Rome, Aphrodisias and the Res Gestae: the genera militiae and
the Status ofOctavian, JRS 74 (1984), pp. 74-80 = ID., Roman Questions, Stuttgart
1995 pp i47-i53> con addenda a pp. 642-644.
CIVITAS E IMMUNITAS
83
134
ANDREA RAGGI
CIVITAS E IMMUNITAS
135
F. DE VISSCHER, Lacondition, cit., p. 36, e ID., Le statu, cit., p. 87; E. SCHNBAUER, Die Inschrift, cit., p. 202; G. I. LUZZATTO, Epigrafia giuridica, cit., p. 298; H.
grafia giuridica, cit., p. 298. Il Prof. M. Crawford invece mi scrive che there
must have been a concem to maintain conuhium with the Rhosians - see the
Lex Irnitana.
136
ANDREA RAGGI
P. ROUSSEL, Un Syrien, cit., p. 57. J.-L. FERRARY, Chapitres trlatices etrfrences des lois antneures, cit., part. pp. 151-160, ha esaminato in che modo i testi
legislativi romani di et repubblicana menzionano al loro interno leggi ante
riori.
94
II testo di riferimento GAI., Inst. 1, 185: si cui nullus omnino tutor sit, ei
datur in urbe Roma ex lege Atilia a praetore urbano et maiore parte trbunorum plebis,
qui Atilianus tutor vocatur; in provinciis vero a praesidibus provinciarum lege Iulia et
Titia,ripreso,sostanzialmente senza modifiche, in IUST., Inst. 1,20 pr.; cfr. inol
tre GAI., Inst. 1,186-187,194, *95 e 195^; Tit. Ulp. 11,18: lex Atilia iubet mulieribus
pupillisve non habentibus tutores dori a praetore et maiore parte trbunorum plebis,
quos ltutores Atilianos' appellamus. sed quia lex Atilia Romae tantum locum habet,
lege Iulia et Titia prospectum est, ut in provinciis quoque similiter a praesidibus earum
dentur tutores.
95
La letteratura sull'argomento vasta: rimando a P. ZANNINI, Tutela (dir.
rom.), in ED XLV (1992), pp. 305-315, e a F. LAMBERTI, Tabulae Irnitanae, cit., pp.
57-64; cfr. in generale M. TALAMANCA, Elementi di diritto privato romano, Milano
2001, pp. 86-91, e A. GUARINO, Diritto privato romano*, Napoli 2001, pp. 599-612.
Da ultimo X. D'ORS, Sobre el cap. 29 de la Lex Flavia municipalis: una nueva
interpretacin, in luris vincula. Studi in onore di Mario Talamanca m, Napoli 2001,
pp. 1-64; G. MELILLO, Le Istituzioni di Giustiniano e la storia deUa tutela, in luris
vincula. Studi in onore di Mano Talamanca v, Napoli 2001, pp. 351-393; D N3**
Zur Palingenesie der romischen Vprmundschaftsgesetze, ZRG 118 (2001), pp. i-72
CIVITAS E IMMUNITAS
137
96
J.-L. FERRARY, Pnnceps kgis et adscrptores, cit., pp. 238-240. Diversi do
cumenti che invocano come fonte giuridica la lex Mia et Titia sono stati rac
colti e studiati da J. MODRZEJEWSKI, A propos de la tutile dative aesfemmes dans
l'gypte romaine, in Akten des XIII. Internationalen Papyrologenkongresses, hrsg. von
E. Kiefling und H.-A. Rupprecht, Mnchen 1974, pp. 263-292. L'autore ritiene
che si tratti di un'unica legge e la data al 31 a.C. (ibid., p. 273, n. 8); cos anche D.
138
ANDREA RAGGI
Cfr. G. ROTONDI, Leges publicae, cit., p. 440, e G. NICCOLINI, I Fasti dei tribu
ni, cit., p. 443; A. D O R S , LOS Bronces, cit., p. 146.
100
CIVITAS E IMMUNITAS
139
SCHNBAUER, Die Inschrift, cit., p. 202. F. GRELLE, La datio tutoris, dt., p. 418,
ritiene che le leggi sulla tutela dativa siano richiamate nel dossier di Rhosos
probabilmente al fine della concessione di un esonero dal munus tutelae.
140
ANDREA RAGGI
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141
142
ANDREA RAGGI
.CIVITAS E
IMMUNITAS
143
The two last amendments attributable to the consular pair of 75 (11. 813 and 83-4, 35-6) do not concern specifically the province of Asia, but are
applicable to any provincial customs district; the borrowing from a more
general set of customs regulations seems therefore patent: CUSTOMS LAW, p. 13.
xrr
II 37 sembra limitare la disposizione del 35 introducendo la nozione
di domkilium; in pratica, venivano esentati dall'imposta soltanto i beni suo usu
trasportati verso il territorio la citt di appartenenza: vd. il commento alle 11.
84-88 in CUSTOMS LAW (a cura di O. Salomies).
J.-L. Ferrary., commento alle 11. 74-78 in CUSTOMS LAW.
144
ANDREA RAGGI
CIVITAS E IMMUNITAS
145
14
ANDREA RAGGI
O c , pr Caecin. 100: nam, cum ex nostro iure duarum civitatum nemo esseposnt,
tum amittitur haec civitas denique, cum is quiprofiigit receptus est in exsilium, hoc est
in aliam civitatem; pr Balbo n, 28: duarum civitatum civis noster esse iure civili nemo
potest; pr Balbo 12,29: sed nos nonpossumus et huius esse civitatis et cuiusvispraeterea,
ceteris concessum est; pr Balbo 13, 31: ne quis nostrum plus quam unius civitatis esse
possit.
126
Cfr., tra gli ultimi studi, H. OMERZU, DerProzefi des Paulus. Etne exegetische
und rechtshistorische Untersuchung der Apostelgeschichte, Berlin-New York 2002,
p. 23 e n. 28.
127
Tsi enunciata in F. D E VISSCHER, La condition,cit.; ID., Les dits d'Auguste
dcouverts Cyrne, Louvain 1940, 108 sgg.; ID., Le statut, cit., e ribadita a pi
riprese, anche se con alcuni aggiustamenti, nei contributi posteriori. Aderir-
CIVITAS E IMMUNITAS
147
no alla sua linea studiosi del calibro di Wilhelm, Wenger, Schnbauer; contea
principalmente Arangio-Ruiz, Jolowicz, Luzzatto, Sherwin-White. Letteratura
e storia degli studi in E. FERENCZT, Rechtshistorische Bemerkungen zur Ausaehnung
des rmischen Brgerrechts una zum ius Italicum unter dem Prinzipat, in ANRW
u.14 (1982), pp. 1017-1058, part. pp. 1046 sgg. Da ultimo, concorda con Timpostazione di De Visscher anche L. CAPOGROSSI COLOGNESI, Cittadini e territorio.
Consolidamento e trasformazione deUa civitas Romana, Roma 2000, pp. 178-184.
128
Su questo vd. V. ARANGIO-RUIZ, Sul problema deUa doppia cittadinanza nella
repubblica e nell'impero romano, in Scritti giuridici in onore di Francesco Carnelutt
iv, Padova 1950, pp. 55-77 = ID., Scritti di diritto romano iv, Napoli 1977, pp. 157181.
129
A. N. SHERWIN-WHITE, The Roman Citizenship. A Survey, cit., pp. 46 sgg., e
ID., The Roman Citizenship, cit., pp. 297 sgg.
148
ANDREA .AGGI
306.
131
E, infatti, furono in parte conferiti anche ai tre beneficiari del se. de Asclepiade. Non concordo, pertanto, con la seguente affermazione di A. N. SHERWINWHITE, The Roman Citizenship, cit., p. 307: the sea-captains ... received as their
reward in 78 instead of the Roman citizenship a bundle of positive privileges
in their own cities, which the Roman citizenship would have conferred upon
them, sudi as exemption from locai liturgies and the right to claim jurisdiction
outside their locai courts.
132
Come ritiene A. N. SHERWIN-WHITE, The Roman Citizenship, cit., p. 297
n. 2.
133
M. TALAMANCA, I mutamenti detta cittadinanza, MEFRA 103.2 (1991) PP
703-733, part. pp. 720-721.
CIVITAS E IMMUNITAS
149
CAPITOLO IV
I BENEFICIA
*
i.
rrn / A r s /-.> ^.
152
ANDREA RAGGI
Vd. RDGE, p. 384, s.v.; J. REYNOLDS, Aphrodisias, cit., 6,11. 39-40 e 48; 9,1.1;
13,11. 2,4 e 7; 35,11. 7-8; se. de Aphrodisiensibus, 1.48; lexFonteia, (a) + (b), (i), 1.13.
Cfr. anche L. PIETANZA, Formulano dei benefici imperiali nei documenti del mondo
greco, in Epigrafia e territorio. Politica e societ. Temi di antichit romane VII, serie
a cura di M. Pani, Bari 2004, pp. 279-293, part. p. 283, Tabella 1 (con alcune im
precisioni).
5
J. RETNOLDS, Aphrodisias, cit., 13 = J. H. OLIVER, Greek Constitutons ofEany
Roman Emperorsfrom Inscriptions and Papyri, Philadelphia 1989,1. Su queste linee
cfr. da ultimo le osservazioni di F. MILLAR, The First Revolution, cit., pp. 22-23.
6
L'espressione, riferita all'et imperiale, di V. NUTTON, The Beneficiai Ideo
logi, in Imperialism in the Ancient World: the Cambridge University research seminar
in ancient history, ed. by P. D. A. Garnsey and C. R. Whittaker, Cambridge 1978
pp. 209-221. Per queste osservazioni, in generale si rimanda allo studio di V.
SCARANO USSANI, Leforme del privilegio. Beneficia e privilegia tra Cesare e gli Antoni
ni, Napoli 1992, part. pp. 5-6,13-14 e 22 sgg.
7
Per un'elencazione dei beneficia concessi da Cesare, M. Antonio e Otta
viano/Augusto vd. V. SCARANO USSANI, Le jOrme del pnvilegio, cit., pp. 3-34 e
39-43-
I BENEFICIA
153
154
ANDREA RAGGI
I BENEFICIA
155
E. SCHNBAUER, Die Inschrifi, cit., p. 204; PIRA I2, p. 312; R. K. SHERK, Rome
and the Greek East, cit., p. 109, n. 10; cfr. A. N. SHERWIN-WHITE, The Roman
Citizenship, cit., p. 297, in nota.
17
Sulla litis contestano vd. M. TALAMANCA, Elementi di diritto privato, cit., pp.
t77-i8i; cfr. A. GUARINO, Diritto privato, cit., pp. 219-221, e l'ampia trattazione in
M. KASER, K. HACKL, DOS rmische Zivilprozessrecht, cit., pp. 285-301.
156
ANDREA RAGGI
I BENEFICIA
157
24
27
A. RAGGI, Senatus consultum, cit., pp. 98-109. Cfr. ora anche le riflessioni di
S. MITCHELL, The Treaty between Rome and Lycia, cit., pp. 199-205.
ANDREA RAGGI
58
28
role di Pugliese, con riferimento alla notissima clausola della lex
Rupilia riportata da Cicerone.29
Come seconda opzione, previsto il tribunale di una civitas libe
ra. Gli studi degli ultimi anni hanno messo in evidenza come, seb
bene esistesse nella realt una prassi lontana dall'osservanza del
principio dell'autonomia giurisdizionale delle civitates liberae, que
ste citt, da un punto di vista formale, erano escluse dalla compe
tenza del governatore provinciale. Notevoli erano ad ogni modo
gli sforzi sostenuti dalle citt greche per ottenere il pieno riconosci
mento del loro status privilegiato da parte del popolo e del senato
romano; non dobbiamo pertanto pensare che in et repubblicana
fosse possibile trovare nelle province una netta divisione di com
petenza tra il governatore romano e le comunit privilegiate.30
28
I BENEFICIA
159
L. e J. ROBERT, Claros 1, cit. : il 1 decreto, in onore di Polemaios, a pp. 1117, il decreto, in onore di Menippos, a pp. 62-66. Testo e traduzione anche in
G. A. LEHMANN, "Rmischer Tod" in Kolophon/Klaros. Neue Quellen zum Status
der "freien" Polisstaaten art der Westkste FMnasiens im spten zweitenjahrkundert
v.Chr., NAWG 3 (1998), pp. 125-194, part. pp. 170-189. Gli avvenimenti riferiti nel
le due iscrizioni si riportano agli ultimi decenni del secondo secolo (120 a.C. ca.).
32
Claros, Menippos 1,11. 37-40: ...
, . Menippos
a libere les habitants de la ville ... du pouvoir du gouverneur, Yparcheia (la
province du gouverneur) tant retranche de l'autonomie (traduzione a cura
di J. e L. Robert).
33
Claros, Menippos n, 11. 4-7: \
*,
. Menippos a rap
port cette addition la rponse (du Snat) que, en dehors de la province, il ne
convieni au gouverneur ni de juger ni de se mler de tout: une rponse tout
fait conforme la dmocratie et trs belle (traduz. a cura di J. and L. Robert).
Lo status della citt di Colofone confermato dalla parola , che
indica , , ne caractrisant pas le regime politique de la cit
mais impliquant qu'elle n'est pas directement soumise un pouvoir extrieur :
J--L. FERRARY, Le statut des cits Ubres, cit., p. 564.
ANDREA RAGGI
inviare ordini scritti alla citt (11. 16-17); indica l'obbligo di sot
tomissione alle leggi della citt da parte dei residenti romani a
Chio.34
Negli stessi due decreti di Claros si sottolinea a pi riprese che
alla base dell'autonomia della citt vi la preservazione delle sue
leggi.35 inoltre significativo il fatto che Cicerone contrapponga
la libera citt di Apollonide a Pergamo, Smirne e Tralles, citt
non libere e pertanto incluse nella sfera di attivit del governatore
provinciale.36
Le vitates liberae, pertanto, godevano di una piena autonomia
dell'ordinamento costituzionale, legislativo e giudiziario, garan
tito dalla frase suis legibus uti. In altre parole, possibile afferma
re che nella tarda repubblica nelle fonti ricorre una categoria
unificata di popuhis liber e che il fattore unificante delle diverse
realt stato individuato proprio nella libertas dei populi liberi nei
confronti del governatore.37
Ma vi di pi : da un episodio menzionato nel decreto in onore di
Menippos, che presuppone l'eventualit di una pena capitale inflit
ta ad un romano dal tribunale di Colofone, possiamo dedurre che
una citt libera poteva esercitare non solo la giurisdizione civile, ma
anche quella penale nei confronti dei cittadini romani residenti.38
Questi risultati ottenuti dalle ricerche condotte da Ferrary
sono estremamente importanti, perch hanno rettificato le
conclusioni alle quali erano giunti gli studiosi che non avevano
34
KDGE 70,11.17-18 : ot 1 []
.
35
QaroSy Polemaios 11,11.56-58: ...
... (Polemaios ayant t en ambassade auprs du gouverneur ... il a conserve intacts les jugements [de la cit]... e: les
lois: tradtiz. a cura di J. e L. Robert). Claros, Menippos 1,11. 40-41:
' (Me
nippos il a maintenu l'autoiit de nos lois pour toute accusation porte mme
contre des Romains: traduz. a cura di J. e L. Robert).
36
O c , pr Fiacco 71: ubi et multi cives Romani sunt et ius a nostro magistrata
dicitur.
37
L. PEPPE, SuUa giurisdizione in populos liberos del governatore provinciale al
tempo di Cicerone, Milano 1988, p. 25.
38
Claros, Menippos 1,11. 40-48. Vd. J.-L. FERRARY, Le statu des cits libres, cit.,
pp. 567-570; una diversa interpretazione del passo suggerita da G. A. LEHMANN, "Rmischer Tod" in Kolophon/Klaros, cit., part. pp. 162-167.
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l6l
12
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I BENEFICIA
163
ANDREA RAGGI
64
esponenti dell'elite locale gelosi dei propri privilegi e della pro
pria posizione di preminenza.50
p. 27, n. 7, e ID., Le statut, cit., p. 68, n. 42. Per cfr. RDGE 23 (se. de
Oropiorum controversiis), 1. 43.
53
E. SCHNBAUER, Die Inschrifi, cit., p. 206, ritiene che indichi una deci
sione giudiziaria propriamente detta, mentre i termini seguenti si riferiscano ad
una procedura analoga al procedimento per rescritto, per cui il giudice, dopo
aver richiesto un parere ad un'autorit superiore tramite una relatio, emette la
sentenza conformemente alla risposta ricevuta.
I BENEFICIA
54
Linee 26-28 della versione greca: /
, /
= 11.18-19 del testo latino: [ seive de rebus sueis legatos ad
senatum] I \mit\tere ipseive veneire vellent, uti eis, leibereis postereisque eorum legato
venire mittereque liceret. Agii amici populi Romani si era soliti concedere lo ius
legationis: cfr. ancora Ios., Ant. xiv, 210 (Ircano di Giudea).
55
Nella lex deprovinciis praetoris nomen deferre reso in greco per mezzo della
locuzione (Delphi e, 1. 24) (Cnidos , 11.
31-32; cfr. RS, p. 270,1. 32). Anche V. ARANGIO-RUIZ, Epigrafia giuridica greca e ro
mana (1933-1935), cit., p. 515, parla erroneamente di nominis delatio. La procedura
ben descritta in O c , Verr. 2,94: Pacilius quidam... ait, si liceret, absentis nomen
eferre se vette. Iste [scil. Verres] vero et licere etfierisolere, et se recepturum; cfr. O c
Verr. 2,101-102; VAL. MAX. m, 7.9
166
ANDREA RAGGI
pertanto lo studioso francese ipotizza una formula senza condemnatio e quindi un processo sullo status del convenuto, de liber
iate de ingenuitate, che comporta la pena capitale {iudicium ca
pite).57
In realt, in questo contesto il significato di praeiudicium capitis, come ha ben visto Arangio-Ruiz, alquanto diverso: infatti,
accanto all'accusa criminale prevista dall'espressione precedente
nomen repere, si voluta contemplare l'azione privata che rei
capitali praeiudicium faciat.5* In pratica, il caso qui considerato
quello di un magistrato che permetter ad un'istanza privata di
seguire il proprio corso, quando la vertenza d d'altra parte luo
go ad una procedura capitale, in contrasto con la vecchia regola
repubblicana che una sentenza resa nell'azione privata non deve
creare un pregiudizio per la decisione che deve intervenire nel
l'istanza criminale.59
Nella stessa accezione la nostra espressione compare due volte
in Cicerone ed presente anche in un rescritto imperiale inviato
alla polis di Sparta probabilmente da Adriano.60
Il 12 costituisce la sanctio, una disposizione vincolante, tipica
degli statuti romani, che, nel nostro caso, mira ad assicurare
l'efficacia delle clausole finali del provvedimento. Vengono infat
ti prescritte sanzioni contro quelle comunit autorit (civitates,
57
P. ROUSSEL, Un Syrien, cit., p. 60, n. 3. La procedura prevista nella lex
Imitano, 84,1. 5. Per la definizione di praeiudicia vd. A. GUARINO, Diritto privato,
59
I BENEFICIA
167
61
ANDREA RAGGI
64
I BENEFICIA
69
Vd. RS, pp. 21-22: Actions for the benefit of xht populus.
II termine integrato: vd. supra cap. 1, 4, commento alla 1. 68. Osserva
D. MANTOVANI, R problema d'origine dell'accusa popolare. DaUa quaestio unilate
rale alla quaestio bilaterale, Padova 1989, p 140, n. 67, che il cap. xcv della lex
Ursonensis sembra presupporre che la concorrenza fra privati e magistrati nella
petitio di una multa legale fissa sussista implicitamente ogni qualvolta sia nella
legge usata la formula cui volet. Sui processi recuperatoli per multa vd. anche
C. VENTURINI, Quaestio e multaepetitio neUa lex Ursonensis, Studia Historica. Historia Antigua 15 (1997), pp. 229-246 = MEP 1 (1998), pp. 79-102.
70
Seguo qui la schematizzazione di D. MANTOVANI, Rproblema d'origine, cit.,
P 124, n. 20. Un'analisi sommaria della sanctio della lex de provinciis praetoriis si
trova in L. MONACO, Persecutio piratarum. 1. Battaglie ambigue e svolte costituziona
li nella Roma repubblicana, Napoli 1996, part. pp. 127-133 e 137-143.
69
170
ANDREA RAGGI
ARS,
p. 111, n. 5.
I BENEFICIA
171
77
78
172
ANDREA RAGGI
82
Vd. D. NRR, Prozessuales aus dem Babatha-Archiv, in Mlanges de droit romain et d'histoire ancienne. Hommage la mmoire de Andr s/lagdelain, tudes coordonnes et rassembles par M. Humbert et Y. Thomas, Paris 1998, pp. 317-341,
part. p. 341, n. 135. E. METZGER, Litigation in Roman Law, Oxford 2005, p. 181, pur
richiamando la nota di Nrr, parla correttamente di una actio popularis offerta
nel testo a chi presenter garanzie sufficienti.
83
L'esegesi dei passi gaiani relativi alle garanzie fornite sotto forma di satisdatio durante la fase in iure del processo formulare svolta da D. MANTOVANI,
Un esempio dell'efficienza delia comunicazionegaiana. Gai. 4,88-102, SDHI 51 (1985),
pp. 349-366.
84
Resta il dubbio se il termine greco indicasse le garanzie personali
(praedes) reali {praedia), sempre prestate, comunque, da terze persone. Festa
in FIFA r\ p. 314, cos rende l'espressione di 1. 70: qui sponsores idoneos praebuent.
Per la resa in greco del latino praedia cfr. lexportoni Asiae, 11.102,106-107, no 124
Per la retroversione latina cfr. lex agraria, 1. 84: quei ex h(ac) l(ege) praedia dederit,
e supra p. 70, n. 140. Sulle testimonianze relative a praedia e praedes rinvio al
recente contributo di C. VAN GESSEL, Praedes, praedia, cognitores: lessurets
relles et personneles de Vadjudicataire du contrai public en droit romain (textes et
rflexions), in Tdches publiques et entreprise prive dans le monde romain, Actes du
Diplme d'Etudes Avances, Universit de Neuchtel et de Lausanne, 20002002, sous la direction de Jean-Jacques Aubert, Genve 2003, pp. 95-122, dove si
trover una bibliografia aggiornata in merito.
85
J. H. OLIVER; Notes on Documents, cit., p. 538.
CAPITOLO V
D S L L A M A R I N A M I L I T A R E PROMANA
1
Una versione del testo di questo paragrafo (fino a p. 189) stata discussa il
31 gennaio 2002 in un seminario nell'ambito del Dottorato di ricerca in Sto
ria Antica presso il Dipartimento di Scienze Storiche del Mondo Antico (Pisa);
successivamente, grazie all'interessamento del Prof. Umberto Laffi, apparsa
come A. RAGGI, Navarchi e trierarchi neUa Manna romana in et tardo-repubblicana, RAL S. 9,13.3 (2002), pp. 419-431. Rispetto a questa pubblicazione, ho
apportato alcune modifiche al testo.
* Per C. G. STARR, The Roman Imperiai Navy, 31 B.C.-A.D. 324, Ithaca (N.Y.) 1941,
p. 40, ogni squadra era composta di sei dieci navi, ma vd. M. G. GRANINO
CECERE, C. luliusAug. I. Hilarus, navarchus, ZPE 109 (1995), pp. 289-297, part. p.
291, n. 24: la presenza di una divisione della flotta in squadroni, a capo dei quali
sarebbero stati i singoli navarchi non ha il supporto di nessuna testimonianza;
di certo una tale partizione documentata in et bizantina.
3
In generale vd.E. KIESSLING, Nauarchos una Nauarchie, in RE XVI.2 (1935), coli.
1889-1896; C. G. STARR, The Roman Imperiai Navy, cit., p. 39; M. REDD, Mare no
strum. Les infiastructures, k dispositi/et Vhistoire de la manne militaire sous VEmpire
romain, Rome-Paris 1986, pp. 541-542.
174
ANDREA RAGGI
Vd. APP., Mithr. 431, e C. G. STARR, The Roman Impenal Navy, cit., p. 3; cfr.
IGRR m, 1018 = IGLS vii, 4008; CAES., beli civ. m, 5.3. C. G. STARR, The Roman
attestato pochi anni prima della battaglia di Azio in un'iscrizione (CIL in, 7*6
= ILS 891 = ILLRP 433) proveniente da Mitilene in onore di M. Titius, console
designato per il 31 a.C (MRR II, pp. 409 e 420); per la datazione vd. J.-L. FERRARY,
Les inscriptions du sanctuaire de Claros en Vhonneurde Romains, BCH 124 (2000),
pp. 331-376, part. pp. 355-357.
7
IGRR 1, 843 = I. Kalchedon 15, 11. 2-6, proveniente da Hieron, nella regione
175
176
ANDREA RAGGI
le soldat Rome de 107 a50 avant notre re, Paris 1967, pp. 213-221.
14
M. REDD, Mare nostrum, cit., pp. 457 sgg., part. 463-465, con letteratura
precedente.
15
ancora aperta la discussione sulla data precisa dell'istituzione delle due
flotte italiche, ma sicuramente si colloca dopo Azio e prima del 12 a.C, anno
177
17
Per il potenziale navale dei Romani nel periodo che qui interessa vd. l'an
cora utile J. KROMAYER, Die Entwicklung der rmischen Flotte vom Seeruberkriege
des Pompeius bis zur Schlacht voti Actium, Philologus 56 (1897), pp. 426-491, part.
432-449
18
Per le navi inviate da Eraclea Pontica vd. MEMNON, FGrHist 434, F 21 (il
rientro in patria avvenne dopo undici anni); da ultimo, esame del passo in E
SANTANGELO, Meninone di Eraclea e il dominio romano in Asia Minore, Simblos.
Scritti di storia antica 4 (2004), pp. 247-261, part. pp. 255-256. Per Smirne vd.
TAC, Ann. TV, 56.
19
APP., Mithr. 222 e 240; PLUT., SuUa 22. Su Murena vd. O c , Verr. 1, 89.
178
ANDREA RAGGI
Vd. apparato critico in A. RAGGI, Senatus consultum, cit., pp. 77 e 81; sulla
datazione del bellum Italicum vd. supra cap. 1, 4, commento alle 11.12,-13.
31
Lucullo: PLUT., Lue. 2, 2 e 3, 3; APP., Mithr. 131 (
, , ) e 226. Pompeo: APP., Mithr. 428431; PLUT., Pomp. 25-26; Cic, ad Att. ix, 9.2; cfr. FLOR. I, 41.8. Per l'aiuto fornito
da Rodi a Roma nel, corso delle guerre mitridatiche vd. IGRR TV, 1111 e 1113-1115.
22
PLUT., Lue. 13, 4, negli anni della terza guerra mitridatica.
23
Vd. CAES., beli civ. in, 3 e m, 101 (49-48 a.C); beli Alex. 1,1. Per queste ulti
me considerazioni cfr. P. RUSSEL, Un Syrien, cit., pp. 43-45, part. p. 44: forse in
C. Iulius Menoes, cittadino siriano di Antiochia sulTOronte nominato in CIL IX,
41 (vd. infra nota 32), bisogna individuare un ufficiale di Marina che ricevette la
civitas Romana ad opera di Ottaviano?
179
v, 235-237.
25
Cfr. APP., b.c. v, 72; v, 280; v, 304-305; CASS. DIO XLVIII, 18.1; XLVIII, 20.1;
XLvni, 31.1; VELL. 11,77.1; OROS. VI, 18.19; FLOR. 11,18.
26
18
APP., b.c. v, 230; PLUT., Ant. 30,3; cfr. T. R. S. BROUGHTON, Roman Asia Mi
nor, in ESAR rv, Baltimore 1938, pp. 499-918, part. p. 586, n. 41.
ANDREA RAGGI
XLVIII, 54.2; XLIX, 1.1 e XLIX, 1.5-6; PLUT., Ant. 35, 7. Di queste navi Ottaviano ne
restitu nell'inverno del 36 a.C. solo 70, perch 60 furono perse nello scontro
contro il figlio di Pompeo Magno: APP., b.c. v, 537 e v, 577; CASS. DIO XLIX,
14.6 (su cui E. GABBA, Appiani, cit., p. 232). Diversi autori ritengono probabile
la presenza di Seleuco nelle navi inviate da M. Antonio: vd. supra cap. 1, 4
commento alle 11.12-13.
31
Constatazione della M. G. GRANINO CECERE, C. lulius, cit., p. 291.
32
Le iscrizioni dove lo status giuridico dei personaggi menzionati incerto
sono le seguenti:
CIL vi, 8928 = ILS 2821 (da Roma): Caspius / trierarchus / Ti. Caesaris hic/
situs est;
l8l
M. REDD, Mare nostrum, cit., pp. 473-486; K.-W. WELWEI, Unfreie im antiken Kriegsdienst, in: Rom, Stuttgart 1988, pp. 44-55; M. G. GRANINO CECERE, C.
Mius, cit., pp. 289-290, dove possibile ritrovare tutti i riferimenti riguardo agli
autori citati nel testo.
182
ANDREA RAGGI
1S3
1968, pp. 313-330, part. pp. 325 sgg.; C. G. STARR, The Roman Imperiai Navy, cit., p.
44; E. GABBA, L'et tnumvirale, cit., p. 799: il militare finiva per considerarsi miles Caesaris miles Cn. Pompei e, stabilitosi cos fra soldati e generale un vincolo
personale, l'esercito cessava d'essere dello stato per divenire privato.
36
Cfr. anche le espressioni classis mea, exercitus meus e militum meorum in
Auc, Res gestae 26, 4; 30, 2; 15,3, con le osservazioni di S. PANCIERA, Gli schiavi,
cit., p. 317, che non cita, come la maggior parte degli studiosi, l'iscrizione di
Rhosos: l'aggettivo possessivo non indica possesso, ma vanto, esprime orgo
glio di comandante, non di proprietario. Per una corretta interpretazione del
termine (those campaigning with) vd. C. P. JONES, Events
surrounding the bequest ofPergamon to Rome and the Revolt ofAristonicos: new inscrptionsfrom Metropolis, JRA 17 (2004), pp. 469-485, part. p. 480.
37
PLUT., Ant. 32,1; cfr. 32, 6. Vd. E. MARTI, Die Rolle der Seeruber unter den
Anhangern des Sextus Pompeius, in Sozialkonomische Verhltnisse im alten Orient
una im klassischen Altertum, hrsg. von H.-J. Diesner, R. Gunther und G. Schrot,
Berlin 1961, pp. 208-216, part. p. 214. VELL. , 73.3 considera pertanto Menodoro
liberto di Gn. Pompeo; ma cfr. le osservazioni di R. SCUDERI, Commento a Plu
tarco, Vita di Antonio, Firenze 1984, p. 69.
38
ORQS. VI, 3.2: archipirata Seleucus. Vd^jj. MANGANARO, A proposito, cit., p.
294 e n. 20 per le testimonianz". Contro?. DE SOUZA, Piracyin the Graeco-Roman
World, Cambridge 1999, p. 127: questo Seleuco probabilmente non era a pirate, but rather a mercenary leader, or even a general. Sempre in Orosio si ricor
da un archipirata della Cilia, Agamennone (non menzionato da P. DE SOUZA,
Piracy, cit.), che si era posto al servizio degli Ascolani nel 90 a.C. (OROS. V, 18.10;
cfr. Diop. XXXVII, 16): per un commento all'episodio vd. U. LAFFI, Asculum 1.
Storia di Ascoli Piceno nell'et antica, Pisa 1975 (ristampa 1982), p. xxv, n. 56. Lo
stesso Tarcondimoto, il dinasta cilicio beneficiato da Gn. Pompeo, viene defl-
84
ANDREA RAGGI
185
menzionato in un'iscrizione trovata nell'isola di Lemno, ma proveniente forse da Chio (datazione: a.C. -1 d.C), ven
ne onorato come patrono dagli (piccoli commercianti
e bottegai dell'agor) probabilmente per le sue funzioni politicomilitari, quale protettore dei dedicanti nei confronti delle minac
ce che i pirati arrecavano alle loro attivit commerciali via mare.4:
A mio parere da ritenere pi fondata l'ipotesi che gli ufficiali
di origine greco-orientale che militarono nella flotta romana nel
la tarda et repubblicana e nel primo principato fossero peregrni
liberti. Un utilizzo degli schiavi pu essere ipotizzato per fun
zioni di grado inferiore (ad es. come rematori), ma va rilevato
che le fonti riferiscono che i 20.000 schiavi arruolati per necessi
t da Ottaviano alla fine del 37 a.C. vennero liberati prima della
loro integrazione nella flotta.42 In ogni caso, se l'ipotesi che alcuni
tnerarchi servirono nella flotta romana come schiavi pu anche
trovare qualche fondamento,43 ci da escludere per i navarchi.
Infatti, per quanto di mia conoscenza, non vi sono attestazioni
che possano far dubitare che lo status giuridico dei navarchi sia
stato inferiore a quello di peregrini liberti.
La promozione a navarco nella Marina militare romana forse
comportava l'automatico affrancamento dell'ufficiale di fresca
41
L'iscrizione IG xn 8, 16. Vd. L. ROBERT, Trois inscriptions de l'Archipel,
REG 42 (1929), pp. 20-38 = OMS 1, pp. 530-548, part. pp. 32-38, le precisazioni
della L. CRACCO RUGGINI, La vita associativa nelle atta dell'Oriente greco: tradizioni
locali e influenze romane, in Asnmilation et rsistance la culture grco-romaine dans
le mond ancien. Travaux du vf Congrs International d'tudes Classiqu.es, runis et
prsents par D. M. Pippidi, Bucuresti-Paris 1976, pp. 463-491, part. p. 481, n. 67,
e soprattutto di H. W. PLEKET, Urban elites and business in the Greek part ofthe
Roman Empire, in Trade in the Ancient Economy, ed. by P. Garnsey, K. Hopkins
and C. R. Whittaker, London 1983, pp. 131-144, part. p. 135.
42
SUET., Aug. 16; CASS. DIO XLVIII, 49.1; XLIX, 1.5. Una delle clausole del patto
di Miseno stabiliva che gli schiavi della flotta di Sesto Pompeo venissero libe
rati: APP., b.c. v, 307; CASS. DIO XLVIII, 36.3. Su queste testimonianze vd. K.-W.
WELWEI, Unfireie, cit., pp. 52-55. S. PANCIERA, ree. a D. Kienast, Untersuchungen zu
denKriegsflotten derrmischenKaiserzeit, Bonn 1966, RFIC 96 (1968), pp. 475-478,
part. p. 477, nega che come rematori potessero venire utilizzati schiavi.
43
H. CHANTRAINE, Kaiserliche SMaven im rmischen Flottendienst, Chiron
1
(1971), pp. 253-265, part. pp. 264-265, afferma che i trierarchi nominati nelle
iscrizioni citate supra alla nota 32 non comandavano unit regolari della flotta
romana, ma spezielle Schiffe usate dall'imperatore dai suoi congiunti per
gli spostamenti via mare.
ANDREA RAGGI
3
nomina nel caso che fosse di condizione servile: di fronte ai que
siti posti da CIL vi, 8927 (cit. supra), si ipotizzato che Hilarus
prima di diventare navarchus fosse stato un tnerarchus al seguito
di Tiberio e che fosse stato liberato con la nuova nomina.44 Se
torniamo a considerare la figura di Menodoro/Menas, ex-pirata
liberto di Gn. Pompeo e navarco di Sesto Pompeo, le fonti lette
rarie attestano una carriera inaspettata: quando nel 38 a.C. disert
una prima volta per Ottaviano, quest'ultimo lo fece diventare cit
tadino libero; in seguito venne elevato al rango di cavaliere come
ricompensa per i servizi prestati alla Marina militare romana. Nel
35 a.C. lo ritroviamo in Illiria, presumibilmente al comando del
l'intera flotta di Ottaviano che operava nel fiume Sava, dove ri
mase ucciso durante l'assalto navale a Siscia.45
Negli anni del ed. secondo triumvirato e nella prima et augustea, i navarchi si conquistarono un ruolo e un rispetto nella
Marina militare romana che valse loro non solo premi ed ono
rificenze, ma anche la stima dei loro concittadini ed un deciso
avanzamento sociale, come testimoniano le iscrizioni che ora
prenderemo in esame.
Nel dossier epigrafico trovato a Rhosos si ricorda che il na
varchus Seleuco oltre a ricevere, in base alla lex Munatia Aemilia
del 42 a.C, la cittadinanza romana ed una serie impressionante
di benefici e privilegi, che senza dubbio gli avrebbero permesso
di condurre una vita decisamente agiata in patria, fece parte del
l'ambasciata che si rec presso Ottaviano ad Efeso all'indomani
della vittoria di Azio (11. 76-78). Indubbiamente gli stessi cittadini
di Rhosos lo nominarono ambasciatore ufficiale in base a consi
derazioni di mera opportunit politica, visto che ormai Seleuco
era un civis Romanus a tutti gli effetti, ma testimoniarono con il
loro atto che l'antico capitano di Ottaviano si era conquistata una
grossa reputazione tra i suoi concittadini, tanto che questi gli
affidarono le sorti della loro stessa citt in quei frangenti delicati.
Il caso di Seleuco di Rhosos non isolato. Ad Arado un'iscrizio
ne nomina il personaggio di Ariston, figlio di Asclepiades,
, / , / (11. 2-4).
44
45
187
L'iscrizione IGLS VII, 4012 = IGRR in, 1019 e il prezioso commento di ReyCoquais (che, tra l'altro, ipotizza la concessione della cittadinanza romana al
figlio di Ariston, ) si trova sempre in IGLS vn a pp. 40-41. La citazione
tratta da L. ROBERT, Voyages pigraphiques en Asie Mineure, RPh 17 (1943), pp170-201, part. pp. 183-184. Vd. anche J.-P. REY-COQUAIS, Arados et sa pre aux
poques grecque, romaine et byzantine, Paris 1974, pp. 164 e 256, dove si avanza
l'ipotesi che Aristion fosse un sacerdote del culto imperiale provinciale; ad ogni
modo, la titolatura del sacerdote propria del periodo 27-13 a.C.
47
CIL ni, 6980 = ILS 2824 = I. Sinope 100: C. Numisio S[p.f.] / Qui. Pnto na/varcho sacerd. / Imp. Caesaris Aug. / aed. iivir. iter. uvtr. / quinq. Numisia / PauUa
filia eius. Sul culto imperiale valgono le stesse considerazioni fatte supra per
Aristion di Arado.
48
C. G. STARR, The Roman Imperiai Navy, cit., pp. 40-41 e 48, n. 48 ; lo segue D.
188
ANDREA RAGGI
APP., b.c. v, 277; cfr. CASS. DIO XLVIII, 30.8 e XLVIII, 45.5. Vd. D. B. SADDIN-
GTON, Praefecti classis, cit., p. 306, nr. 3. L'iscrizione CIL X, 5808 = ILS 6267: C.
Iulio Augusti l. / Heleno / ex decreto decur. / municipii Aletrnat. / et pollicitatiane
sevir. / et municipum et incoiar. / oh menta eius; vd. Suppl. It. xvi, pp. 38-39, dove
viene proposta una datazione agli inizi del 1 sec. d.C. trattandosi di un liberto
di Augusto, piuttosto che di Caligola; cfr. da ultimo E. FORBIS, Municipal Virtues in the Roman Empire: the Evidence ofltalian Honorary Inscriptions, Stuttgart
1996, p. 106, nr. 3.
50
Vd. M. G. GRANINO CECERE, C. Iulius, cit., part. pp. 294-297 per le frasi cita
te. L'iscrizione recita: C. Iulius Aug(usti) l(ibertus) / Hilarus / navarchus / sibi et /
luliae Nice / coniugi suae / posterisque suis.
189
190
ANDREA RAGGI
191
L'aiuto prestato alla flotta di Ottaviano frutt a Seleuco di Pvhcsos un alto riconoscimento e un deciso avanzamento sociale:
messosi inizialmente al servizio delia causa dei triumviri, forse
come comandante di una piccola flottiglia requisita richiesta
da Antonio alla comunit di Rhosos, oppure come volontario
desideroso di acquisire prestigio e ricchezze, il navarchus di Otta
viano si ritrov al termine del periodo delle guerre civili a capo
di un'ambasciata della propria citt e destinatario di un impor
tante attestato di fiducia da parte del futuro Augusto, che evi
dentemente aveva apprezzato la sua lealt nel periodo di domi
nio antoniano della parte orientale dell'impero.
La figura di Seleuco quindi caratteristica dell'epoca delle
guerre civili.57 Alcuni personaggi greci greco-orientali, pi in
traprendenti rispetto ad altri, percepiti come maggiormente
rappresentativi dalle loro comunit di provenienza, instaura
rono legami di amicizia (spesso, infatti, erano definiti dai
magistrati cum impeno nelle epistole indirizzate alle loro citt) e
rapporti clientelali con i dirigenti romani, che ricompensavano i
loro servigi con elargizioni di benefici e privilegi.
Sono numerose le testimonianze di notabili e letterati (filosofi,
poeti, retori e storici) che collaborarono con i vari Siila, Lucullo,
Pompeo, Cesare, Marco Antonio, Ottaviano come consiglieri po
litici, svolgendo opera di propaganda presso le lites cittadine,
e che si servirono di questo rapporto privilegiato non solo per
consolidare la loro posizione, ma anche per migliorare lo status
delle proprie citt.
Nacquero cos quelle relazioni di fondamentale importanza per
la vita delle citt greche nei momenti cruciali della loro storia.58
57
A generation earlier or later, his career would hardly have been possible:
it belongs very mudi to its times: R. R. R. SMITH, The Monument ofC. Julius
Zoilos, Mainz am Rhein 1993, p. 8.
58
Ancora fondamentale G. W. BOWERSOCK, Augustus and the Greek World,
Oxford 1965, part. pp. 30-41, 45-46 e 59-60. Vd. inoltre gli studi di L. ROBERT,
Insariptions d'Aphrodisias, cit., pp. 420-423; L. ROBERT, Thophane de Mytilne,
cit.; J. REYNOLDS, Aphrodisias, cit., commento ai docc. 6,10,11 e 12 e App. v;
192
ANDREA RAGGI
193
194
ANDREA RAGGI
J. REYNOLDS, Aphrodisias, cit., pp. 157-158; cfr. W. ORTH, Der Triumvir Octa-
ment ofC.Julius Zoilos, cit., pp. 66-67, per alcune considerazioni su questi perso
naggi greco-orientali degli anni 40 e 30 a.C.
195
68
69
190
ANDREA RAGGI
Lex repetundarum, 11. 78-79 = 11. 85+86 (123/12,2 a.C); cfr. supra pp. 92-94
Queste sono le acute e condivisibili osservazioni di J.-L. FERRARY, Les Grecs
des cits et l'obtention de la ciuitas Romana, in Citoyennet etparticipation a la bas
se epoque helnistique. Actes de la tble ronde des 22 et 23 mai 2004, Paris, BNF, dits
par P. Frhlich et C. Mller, Genve 2005, pp. 51-75, part. pp. 53-55.
72
J.-L. FERRARY, Les Grecs des cits et l'obtention de la ciuitas Romana,tit.,p.
55. Sulla scarsit di 'Pompeii' in Siria vd. M. SARTRE, Les progrs de la citoyennet
romaine dans les provinces romaines de Syrie et d'Arabie sous le Haut-Empire, in Ro man Onomastics in the Greek East. Social and Politicai Aspects, ed. by A. D. Rizakis,
2i, Athens 1996, pp. 239-250, part. p. 241.
71
197
M. ROSTOVTSEFF, Caesar and the South of Russia, JRS 7 (1917), pp. 27-44,
part. pp. 35-38; traduzione dell'iscrizione in onore di Satyros in R. SHERK,
Rome and the Greek East, cit., 82.
74
Rimando a J.-L. FERRARY, Les Grecs des cits et l'obtention de la civitas Roma
na, cit., pp. 56 e 61.
198
ANDREA RAGGI
76
J.-L. FERRARY, Les Grecs des cits et l'obtention de la ciuitas Romana, cit., p.
APPENDICE I
LA POLIS DI RHOSOS
Per una raccolta delle fonti antiche su Rhosos vd. E. LEVANTE, The Coinage,
cit., part. pp. 237-238, e M. H. SAYAR, Weihung an Dionysos aus Rhosos, EA 33
(2001), pp. 89-93, part. pp. 89-90. Nell'ottobre dell'anno 2000 mi sono recato a
visitare il sito: alcune osservazioni presenti nel testo sono anche frutto della
mia indagine autoptica. Sul sito e sui resti dell'antica Rhosos vd. R. HEBERDET,
A. WILHELM, Reisen in Kilikien, ausgeflhrt 1891 und.1892 im Auftrage der KaiserlichenAkademie der Wissenschaften, Wien 1896, pp. 20-21; F. HILD, H. HELLENKEMPER, Nette Forschungen in Kilikien, Wien 1986, p. 115; F. HILD, H. HELLENKEMPER,
Kilikien und Isaurien 1, TIB$, Wien 1990, p. 392, s.v. Rossos.
200
ANDREA RAGGI
LA POLIS DI RHOSOS
201
Thurn). Su questi episodi vd. A. MEHL, Seleukos Nikator und sein Reich 1, Lovanii
1986, pp. 223-230; J. D. GRAINGER, The Cities ofSleukid Syria, Oxford-New York
1990, pp. 16 e 109; . . BOSWORTH, The Legacy ofAlexander. Politics, Warfare, and
Propaganda under the Successore, Oxford 2002, pp. 112 e 261-263.
9
A. MEHL, Seleukos Nikator, cit., pp. 229-230; E. LEVANTE, The Coinage, t., p.
238; J. D. GRAINGER, Seleukos Nikator, Genova 1993, pp. 159-160 e 168-169.
10
MALALAS, Chronographia vili, p. 152 (ed. Thurn).
11
M.-TH. COUILLOUD, Les monuments funraires de Rhne, Paris 1974* pp.
316-317.
202
ANDREA RAGGI
LA POLIS DI RHOSOS
203
18
Una zona dell'Amarai, forse il Monte Pieria (vd. FIG. 14), rappresentata
come tipo sul rovescio di alcune emissioni monetali di Rhosos: vd. K. BUTCHER,
Coinage in Roman Syria, cit., p. 10, n. 13, e pp. 232 e 426.
19
Gir. R. DUSSAUD, Topographie histonque de la Syne antique et medievale, Pa
ris 1927, p. 444; J. LAFONTAINE-DOSOGNE, Itinraires archologiques dans la rgion
d1Antioche. Recherches sur le monastre et sur Viconographie de S. Symon Stylite le.
Jeune, Bruxelles 1967, pp. 63-64.
20
W. M. RAMSAY, The Histoncal Geography ofAsia Minor, London 1890, p. 386;
H. SEYRIG, Inscriptionsgrecques, cit., p. 13; A. H. M.JONES, The Cities oftheEastern
Roman Provinces, cit., pp. 197 e 200.
71
Vd. anche T. B. MITFORD, Roman Rough Cilicia, in ANRW n.7.2 (1980), pp.
1230-1261, part. p. 1232 e p. 1233, n. 10, e H. TAEUBER, Die syrisch-kilikische Grenze,
cit., p. 201. Da ultimo, K. BUTCHER, Coinage in Roman Syria, cit., colloca Rhosos
tra le citt presenti nel suo catalogo numismatico della Siria settentrionale.
204
ANDREA RAGGI
APPENDICE II
LA CORRISPONDENZA EPISTOLARE
TRA PIERRE ROUSSEL E HENRI SEYRIG
RELATIVA AL DOSSIER EPIGRAFICO
DI SELEUCO DI RHOSOS
E lettere riportate qui di seguito, fino ad oggi inedite, si trovai no attualmente presso la Bibliothque Henri Seyrig (Fonds H. Seyrig) come parte delle collezioni del Sminaire des Scien
ces de rAntiquit classique, Institut des Sciences de TAntiquit
classique, Facult des lettres et sciences humaines, Universit de
Neuchtel. Sono conservate in un fascicoletto di circa 20 pagine,
che raccoglie alcuni brevi lavori sulla Siria antica di Henri Seyrig
e la corrispondenza da lui intrattenuta con Pierre Roussel negli
anni trenta del secolo scorso. Grazie all'interessamento del Prof.
Anselmo Baroni, che ha preso contatti con il Prof. Denis Knoepfler, sono entrato in possesso, alla fine dell'anno 2001, di una ri
produzione fotostatica di questa corrispondenza tra i due studiosi
francesi (per un esempio vd. FIG. 13).x
1
206
ANDREA RAGGI
CORRISPONDENZA ROUSSEL-SEYRIG
207
Ringrazio il Prof. J.-L. Ferrary per aver rivisto accuratamente la mia trascri
zione delle lettere.
208
ANDREA RAGGI
CORRISPONDENZA ROUSSEL-SEYRIG
209
LETTERA 1
Peu avant notre retour, une / grve des postes avait desorganis les
services. / C'est sans doute cet heureux vnement que / je dois de
210
A N D R E A RAGGI
n'avoir pas trouv ici un courrier / trop lourd. J'ai quelques nouvelles
de nos / fouilles: Thasos continue n'offrir que / des fragments d'difices archaiques indnniment / remanis jusqu'aux temps byzantins.
Philippes / nous offre dblayer toute l'ampleur de son / forum, mais
l aussi les Byzantins ont commis quelques dgts. /
espre que la fvre qui avait saisi / Madame Seyrig au moment
de no tre dpart / a rapidement cede. Presentez lui mes respecraeux
/ hommages avec mes remerciements renouvels pour / l'hospitalit
dont nous avons joui chez vous.
... omiss ...
[all'inizio detta pnma pagina detta lettera, trasversalmente:]
... omissis ...
Trs affec/tueusement vous /
P. Roussel
COLE
FRANgAiSE D'ATHNES
6, RUE DIDOT
CORRISPONDENZA ROUSSEL-SEYRIG
211
LETTERA 2
212
ANDREA RAGGI
CORRISPONDENZA ROUSSEL-SEYRIG
213
lieu dont vous nJavez pas / gard, je crois, un trs bon / souvenir.
Mais il faut / l aussi procder une / liquidaticn, ainsi qu'au / Vai des
Muses. ... omissis ...
Mes respectueux hom/mages Madame Seyrig / et trs amicalement / vous
P. Roussel
[sul margine sinistro deUa puma pagina deUa lettera, trasversalmente:]
Flaccliere dont vous me demandez des nouvelles, est maitre de confrences Lyon depuis le / ier Janvier.
LETTERA 3
214
ANDREA RAGGI
CORRISPONDENZA ROUSSEL-SEYRIG
215
Actium pour le notifier aux Rhosiens, qui / taient aux mains d'Antoine. /
Je regarde encore le texte. Votre belle hypothse / d'un dit rendu
en commun par les triumvirs, et sophistiqu plus tard, / rscut toutes
les questions que je me posais vainement. je me creusais / la tte pour
comprendre comment on avait omis le chiifre des saluta/tions irnpriales et le praenomen imperatoris dans un dit que je / regardais, d'aprs
les circonstances historiques, comme rcent. Tout / cela est maintenant bien clair. /
La date de la seconde lettre est discutable aussi, / et certainement
fautive. Ne peut-on croire que le graveur ait mis / l o son
modle portait, peut-tre en abrg, / Cela arrangerai bien les
choses. La lettre serait du 15 Novembre 31, / et cette hypothse rpondrait bien la mention d'un consulat dsign, / car cette dsignation
n'a pu se produrre qu'aux comices consulaires, / qui se tenaient d'ordinaire en juillet, et jamais en tous cas avant / mars (Dystros). Les ambassadeurs de Rhosos ont du apporter leur / or coronaire Ephse le plus
tt possible aprs Actium.
LETTERA 4
6, RUE DIDOT
LE DIRECTEUR
2l6
A N D R E A RAGGI
LE DIRECTEUR
CORRISPONDENZA ROUSSEL-SEYRIG
217
LE DIRECTEUR
2l8
ANDREA RAGGI
LETTERA 5
P. Roussel a H. Seyrig
COLE FRANAISE D'ATHENES
Les Riceys
AQines, le 19 Septembre 1933
6, RUE DIDOT
CORRISPONDENZA ROUSSEL-SEYRIG
219
LETTERA 6
P. Roussel a H. Seyrig
COLE FRANAISE D'ATHNES
Paris
Athcncs, le 24 Octobre 1933
6, RUE DrooT
Mon cher ami
Je vous envoie mes demandes propos du texte de / Rhossos: si elles
arrivent trop tard, ce sera pour votre / prochain voyage. Je n'ai aucune
hte de publier cette / inscription qui demande une minutieuse attention. / J'espere que le retard ne vous contrarie pas. /
Je suis arriv la conclusion que Tedict est contempo/rain de la
lettre: Tabsence du praenomen Imperator n'a pas / Timportance que
j'avais cru d'abord: les monnaies de Rome / ne le donnent jamais Octave avant 29. Et bien qu'on / le trouve 10 ans avant sur des monnaies
d'Agrippa frappes en / Gaule, la conclusion ne s'impone pas qu'il devait tre nces/sairement employ dans un dit. Ainsi Tdit a d tre /
rendu au nom des deux triumvirs restant aprs la victoire / sur Sextus
Pompe. L/intitul ne reproduit en aucune manire / ce qui tait grave
sur la stele du Capitole, comme Tindiquent / / la fois Tabsence de
(ou ) et les mots / qu'on retrouve
dans le rsum du senatus / consulte relatif Oropos. Ce rsum a t
encore dfigur, / quand on a copie tous les textes sur le tombeau, par
la / suppression du nom d'Antoine. /
Vous allez encore tre dcu par rinscription de Thasos:7 / c'est un
beau texte mtrique datant au plus tard du dbut de vme sicle: /
' ,
[] *
'
[], .
7
220
ANDREA RAGGI
CORRISPONDENZA ROUSSEL-SEYRIG
221
L. 70: ( ) [] [ ][][ /
] : la costruction est un peu dure. / /
L. 68: devant , vous lisez un A: est-il sur? / avant ME est-il
sur aussi? On lisait volontiers : / [][
mais la restitution au dbut de / la ligne est trop courte et il reste en
suite avant A une lettre, ce qui ne donne rien /
L. 71-72 je n'arrive rien avec les 1. 71-72 o les lectures semblent /
assures: il y a certainement une omission devant : mais / ceci
mme admis, je ne sais comment dcomposer et interprter: /
(dbut 1. 72). Vous lisez ensuite (lecture au crayon) / [][]
(remp^ant ) : est-ce assur [?]
APPENDICE III
L'EDITTO DI OTTAVIANO
DE PRIVILEGIO
VETERANORUM
i. IL TESTO
EDITTO
Sulla scrittura e la datazione del papiro vd. Ck. Lat. A. x, p. 32; cfr. anche H.
WOLFF, Die Entwicklung der Veteranenpnvilegien, cit., pp. 96-97 e n. 140.
'-x Errori elencati in Ck. Lat. A. x, p. 32: vulgarismes, fautes de dclinaison,
banalit croissante, barbarismo), mcoupures du texte, sauts, distractions, mauvaise rsolution d'abrviations, fautes graphiques.
3
Ck. Lat. A. x, p. 32.
224
ANDREA RAGGI
. . segni diacritici utilizzati per l'edizione del papiro sono gli stessi elen
cati supra a p. 23.
5
Cfr. anche P. ROUSSEL, Un Syrien, cit., p. 48, n. 5.
6
Vd. H. WOLFF, Die Entwicklung der Veteranenprivilegien, cit., p. 78, n. 102,
con ampia discussione delle proposte precedenti (in particolare quelle di Rous
sel, di De Visscher e di Mazzarino) e lororicusazione;cfr. ibid., p. 8i, n. 104, per
l'influenza che tali interpretazioni hanno esercitato sul provvedimento a favore
di Seleuco di Rhosos.
7
H. WOLFF, Die Entwicklung der Veteranenprvilegien, cit., p. 94, n. 136, ipotiz
za che le 11. 6-8 dell'editto nel papiro contenessero una descrizione dei meriti
dei soldati premiati.
VETERANORUM
225
226
ANDREA RAGGI
8
3
[
]
[
]dire[
]..[
----]
]
[
]1[. .]bro[
]
[
] maio . po[
[ .] ipsis parentibu[s lib]erisque eorum e[t uxo]ribus
qu<ae> sec[um] <sunt qui>que erunt imm[u]nitatem omnium rerum d[a]re, uti
qU<>
{sunto}
VETERANORUM
227
3
4
5
9
10
11
13
14
15
16
17
18
21
22
23
-10 Cfr. K. M. GIRARDET, Per continuos annos decem (res gestae divi Augusti 7
Zur Frage nach dem Endtermin des Trumvirats, Chron 25 (1995), pp. 147-16
part. p. 160. Il terminus post quem costituito dall'anno di assunzione del praenomen di Imperator da parte di Ottaviano: 39 38 a.C. (vd. supra cap. 11, 3).
228
ANDREA RAGGI
423; B. CAMPBELL, The Roman Army, cit., p. 208: editto should be dated to the
period just before the battle of Actium.
13
Cos perentoriamente A. DEGRASSI, nomi dell'imperatore Augusto, cit., p.
370, n. 129: esattamente datato al 40-37 il noto editto di Ottaviano ... sulle
concessioni di diritti ai veterani. Vd. anche U. Wilcken in W. Chr. 462, p. 545;
R. Cavenaile in C. Pop. Lat., p. 201; S. DARIS, Documenti, cit., p. 198; H. MALCOVATI, Imperatoria Caesaris Augusti, cit., p. 55; P. B[raun] in P. F. GIRARD, F. SENN,
A conclusione di questa Appendice due osservazioni, la prima ricmardante i destinatari dell'editto, che sono indicati a 1. 4 come
veterani. difficile comprendere a quale categoria di militari ci
si riferisca. Tuttavia, sono state formulate alcune ipotesi, il Saddingtn ipotizza che si tratti di soldiers irregularly recruited into
one of the questionable legions of the period; Sherwin-White
pensa invece a militari delle truppe ausiliarie.17
Un'ultima osservazione concerne la traduzione dell'editto,
certamente non agevole date le numerose scorrettezze e lacune
presenti nel testo del papiro, ma che, a mio parere, deve sicura
mente ricalcare a grandi linee quella delle rispettive clausole del
provvedimento a favore di Seleuco di Rhosos. Non concordo,
pertanto, con l'interpretazione delle 11. 20-23 fornita in diverse
traduzioni moderne, un'interpretazione che stata certamente
influenzata dalla proposta di Lesquier di considerare ceteros un
errore per gerere alla 1. 20 dell'editto (vd. supra nota 9), ma che
non mi sembra confermata dal testo del 6 (doc. 11) del dossier
trovato a Rhosos.18
16
INDICI
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234
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C. Pap. Lot.
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DE
DHA
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Emerita
Epigraphica
ESAR
FDelphes
FGrHist
FHG
FIRA
A N D R E A RAGGI
pa
E. DE RUGGIERO Dizionario epigrafico i antichit ro
mane, Roma 1886- (ristampa Roma 1961)
Dialogues d'Histoire Ancienne (Paris)
Der neue Pauly: Enzyklopdie der Antike, hrsg. von H.
CANCIK und H. SCHNEIDER, Stuttgart 1996-
ABBREVIAZIONI
FIRA
GKR
GRBS
235
Habis
Historia
I Cos
I. Dlos
I. Istros
I. Kalchedon
I. Kibyra
I. Mylasa
I. Sinope
IG
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iGRR
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1972-
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Inscr. Aquil.
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OGIS
OMS
Philologus
Phoenix
RAL
RC
Monumenta Asiae Minoris Antiqua, Manchester 1928Mnstersche Beitrge zur antiken Handelsgeschi
chte (St. Katharinen)
Mediterraneo Antico: economie, societ, culture.
Rivista internazionale di storia antica (Pisa-Roma)
Mlanges d'Archologie et d'Histoire de l'cole
franaise de Rome, Antiquit (Paris)
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ABBREVIAZIONI
^
RDCE
^g
237
J^EA
REG
RFjc
RHD
UN
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RPh
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RS
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SEG
5GDi
SicGymn
Suppl. It.
SYDENHAM, CRR
238
A N D R E A RAGGI
SylU
^J
TAM
Tyche
Veleia
W. Chr.
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Tabula Heracleensis: RS 24
Tessera Paemeiobrigensis: AnnEpigr 2000,760
1
Per gentile concessione del Dott. C. Crowther, che qui ringrazio vivamen
te, ho potuto prendere visione dell'accurata riedizione del testo dell'iscrizione
predisposta da lui stesso in collaborazione con M. Cottier e presentata nel corso
del Colloquium on the Monumentum Ephesenum (Oxford 1999).
Bruttia Crispina 96
Bruto 104
266
ANDREA RAGGI
Gellius Publicola, L. 85 n. 28
Glicera 200
H e r a s (ambasciatore di Rhosos)
36
Hilarus (navarco) 186
Ircano di Giudea 46 n. 56, 165 n.
54
Iulius Helenus, C. 188
Iulius Menoes, C. 178 n. 23
Iulius Satyros, C. 197
Iulius Vepo, C. 115
Iulius Zoilos, C. 193-194,197-198
Labieno, Q. 96 n. 57,119 n. 31
Laelius, D. 174
Lepido, M. Emilio 85 n. 27,100,101
n. 68,102 n. 71,118
Licinius Murena, L. (propretore in
Asia) 175 n. 7,177
Livia 114
Lucullo, L. Licinio (console nel 74
a.C.) 178,191
Lutatius Catulus, Q. 189
Mamilio, L. (dittatore di Tuscolo) 92 n. 49
Mario, C. 87 n. 34,118 n. 26
Menas/Menodoro 180 n. 29, 183,
186
Menippos di Colofone 159, 192 n.
58
Mindius Marcellus, M. 175
Minucius Thermus, Q. 45
Mitridate Eupatore 159, 177-178,
183,194
Moericus (mercenario spagnolo)
92 n. 49
Mucius Scaevola, Q. 158 n. 29
Mummius, L. (console nel 146
a.C.) 127,134
267
N O M I GEOGRAFICI
Adramitto 45
Aigeai 46 n. 57
Africa 144
Afrodisiade 43, 73, 75 n. 2, 76, 83,
94,101 n. 68,106,193,198
Ahmadli 13
Alatri 188
Alessandretta 199
Alessandria d'Egitto 99
Alessandria sulTlsso 199, 202-203
Al Houb 13
Anazarbo 202
Antigonia 201
Antiochia sulTOronte 13, 33, 43-46,
47 nn. 60-61,124 n. 50,178 n. 23,
200-203; Antakya 13, 14 n. 6, 17,
19, 22, 200
268
ANDREA RAGGI
Colofone 58,159-160
Cos 174,184
C u m a 52 n. 76
D a r d a n o 177
D e l o 201
i i f e s o 18, 36, 40 n. 31, 44-45, 72, 84
n. 23,108,142,186, 202
Egitto 40,' 99,120,125,178
Ellesponto 127
Eraclea Pontica 177 n. 18
Ercolano 41 n. 38
Etruria 52 n. 76
Eubea 144,178
Europa 35, 79,140,143
F e n i c i a 46,178, 200
Filippi 50-52, 96 n. 57,101,102 n. 71,
103-106,179 n. 27
Galliaii4
Glanum 198 n. 76
Grecia 50 n. 71,53,122,179 n. 24
H e r a k l e i a Salbake 119
Illiria 103,186
Ionia 127
iskenderun 199
Isso 199, 202-203
Istro 53
Italia 19, 34, 51-53, 83, 115-117 119120, 122-124, 128, 146, 177, 179,
194-196
L a o d i c e a di Siria 47 n. 61, 96 n. 57
L e m n o 185
Les Riceys (Aube) 206
Libano 206
Libia 178
Licia 176 n. 12
Lidia 202
M a c e d o n i a 51
Magnesia al Meandro 45
Milasa 108 n. 89
Mileto 178
M i s e n o 94 n. 52,176,179, i 3 i n. 32,
185 n. 42
Mitiiene 174 n. 6
N a u l o c o 53, 94 n. 52,102 n. 73,103,
105,107,175
N e u c h t e l 205
N o r i c o 115
Olba 119 n. 31
Ostia 176
P a l i n u r o , capo 52 n. 76
Panfilia 176 n. 12,178
Parigi 206
P e r g a m o 160
Perugia 107 n. 87
Plarasa v e d i Afrodisiade
P o n t o 197
R a v e n n a 176
Rodi 178 n. 21
R o m a 19,22,33,41-42,52,77-78, 828 4 , 1 0 2 n. 71 e n. 73,103,121,124,
128,131,137,141,148,159,161-164,
169, 176-179, 180 n. 32, 184, 188,
190,194-195
S a m o 108 n. 89,152
Sannio 98 n. 60
Sardegna 188
Sardi 100
Satinila 98 n. 60
Seleucia di Pieria 43-44,47,201-203;
S a m a n d a g 203
Seleucia sul golfo di Isso 201-202
Sicilia 34, 51-53,102,158 n. 29,196
Sinope 187,188 n. 48
INDICE D E I N O M I
Siria 19, 21, 44-47, 95 n. 54, 96 n. 57,
99, 103 n - 75, 124-125, 176 n. 12,
178-179,196 n. 72,199, 203-206
Siscia 186
Slovenia 115
Smirne 45,160,177 n. 18
Spagna 90
Sparta 166
Stratonicea di Caria 202
Susa 40
T a r a n t o 107 n. 87,179-180
Venezia 124
U lucinar 199
Velletri 175,182
269
Acta Sanctorum
u Jan., p. 678: 204 n. 26
APPIANUS
b.c.
11,239:17911.24
11, 242:179 n. 24
iv, 298:17411. 6
iv, 353: i 7 4 n . 6
iv, 358:179 n. 27
iv, 394:174 n. 6
rv, 404:174 n. 6
v, 4-9: i 7 9 n . 27
v, 29-31: 96 n. 57
v, 72: 52 n. 76; 17911. 25
v,104:179 n. 27
v, 221:179 n. 27
v, 230:179 n. 28
v, 235-237:179 n. 24
v, 277:188 n. 49
v, 280: 52 n. 76; 179 n. 25
v, 304-305: 52 n. 76; 179 n. 25
v, 307:185 n. 42
v, 313: 94 n. 52
v, 344: 52 n. 76
v, 382: 52 n. 76
v, 387:180 n. 30
v, 396:180 n. 30
v, 406:180 n. 30
v, 422:175 n. 9
v, 528-537:102 n. 73
v, 537:180 n. 30
v, 577:180 n. 30
Mithr.
131:178 n. 21
222:177 n. 19
226:178 n. 21
240:177 n. 19
428-431:178 n. 21
431:17411.4
ATHENAEUS
beli. civ.
1, 25.2: 51 n. 75
m, 3:178 n. 23
ni, 5.3:174 n. 5
ni, 23 sgg.: 17911.24
m, 101:178 n. 23
ni, 102.6:124 n. 50
beli. Gali
vi, 14.1-2:126 n. 56
CASSIUS D I O
XLIV, 53.4: 41 n. 39
XLV,
23.7: 41 n. 39
XLVI, 40.3:174 n. 6
XLVin, 17.1:174 n. 6
XLVin, 17.4: 52 n. 76
XLvm, 18.1: 52 n. 76; 179 n. 25
XLVin, 20.1: 52 n. 76; 179 n. 25
272
ANDREA RAGGI
adfam.
XLVIII, 24.1-3: 96 n. 57
in, 8.4:158 n. 29
XLVIII, 30.5:5211. 76
XLVIII, 3O.8: l 8 8 n . 4 9
XII, 5.3:5111.75
XLVIII, 36.3:185 n. 42
XLVIII, 36.5:5211. 76
XLVIII, 45.5:188 n. 49
XLVIII, 45.7:5211. 76
XLVIII, 46.1.2 e .4-5: 52 n. 76
XLVIII, 48.6:5211. 76
XLvm, 49.1:185 n. 42
XLvm, 54.2:180 n. 30
XLIX, 1.1:180 n. 30
XLIX, 1.3:5211. 76
XLIX, 1.5:18511. 42
XLIX, I . 5 - 6 : 1 8 0 I I . 3 O
XLIX, 13-14:102 n. 73
1.1: 99 n. 64
LI, 2.1-3:108 n. 89
LI, 4.1:108 n. 89
LI, 5.2:108 n. 89
LI, 18.1: 99 n. 64
LI, 19.3:100 n. 66
LI, 19.5-6: 9911. 64
LI, 21.7: 99 n. 64
LV, 34: 73 n. 157
LIX, 8.1: 65 n. 116
LIX, 10.6: 6511.116
LI,
CICERO
adAtt.
1,18.8:12211.42
vi, 1.15:158 n. 29
vi, 2.4:158 n. 29
ix, 9.2:178 n. 21
xiv, 12.2: 98 n. 60
XIII, 36.1: 41 n. 39
XIII, 67.1:158 n. 29
ad Quint.
1,1.25:12711.59
de domo sua
45:15611.21
de inv.
11,59-60:166 n. 60
Lael
65:156 n. 23
Part. orat.
99:15611.21
100:155
Phil
1,1.3:4111.39
11,36.91: 41 n. 39
n, 36.92: 42 n. 41
11,37.93: 42.11.41
m, 12.30:4211. 41
ix, 5.11:156 n. 22
-pro Archia
10, 24: 89 n. 40
10, 25-26: 8611.31
pr Balbo
2,5:9011.41
2, 6:5311. 81; 13111. 75
5,11: 8511. 28; 8911.39
8, 19: 78 n. 10; 85 n n . 28-29; 89
n.39
9, 22-23:131 n. 75
9, 2 4 - 1 0 , 25:131 n. 75
11, 28:146 n. 125
12,29:146 n. 125
12,30:14911.135
13,31:146 n. 125
14,32-33: 85 n. 28; 91 n. 46
17,38: 8 5 n . 28; 8 9 n . 3 9
21, 49:131 n. 75
22, 50-51: 86 n. 31
273
DIONYSIUS HALICARNASSENSIS
Ant. Rom.
iv, 15.6:12111.37
v, 75.3:12111.37
vi, 56.5:16411. 51
FLAVIUS IOSBPHUS
Ant.
x, 226:5111.74
XII, 141: 64 n. 115
xiv, 137:114 n. 14
xiv, 188: 4211. 41
xrv, 197: 46 n. 56
xiv, 204:132 n. 79
xrv, 210:16511.54
xrv, 266: 4211. 41
xv, 198:100 n. 65
XVIII, 1:125
n.
52
xvni, 54: 51 n. 73
Ap.
1,141:5111.74
B. I.
1,194:114 n. 14
1,394:100 n. 65
rv, 441: 51 n. 73
FLORUS
COLUMELLA
in, 2.11: 51 n. 75
ix, 13.2:5111.75
1,41.8:17811. 21
n, 18:17911. 25
FRONTINUS
CORNELIUS NEPOS
Att.
Aq.
24: 51 n. 75
3:149 n. 135
GELLIUS
DlODORUS SlCULUS
iv, 50.1: 51 n. 74
v, 15.6:5111. 74
xvra, 51.4:16411.51
xviii, 63.6: 20111.7
xxxvn, 16:18311.38 '
xxxvii, 18:19511.68
1,12.14: 57 n. 92
v, 19.16:12311. 95
xv, 16.2: 51 n. 75
Lrvius
1,44.1:12111.37
in, 29.6: 9211. 49
274
ANDREA RAGGI
xxix, 25.5:17411. 4
xxix, 37.5:12211. 41
xxx, 28.8: 51 n. 75
XXXTX, 9.7:138 n. 98
LUCANUS
ix, 224:184 n. 38
LUCIANUS
Lex.
10.3: 65 n. 116
MALALAS
Ep. Rom.
3,25:58
OROSIUS
V, 18.10:18311.38
vi, 3.2:183 n. 38
vi, 18.19:17911.25
vi, 19.14: 99 n. 64
PAUSANIAS
Satyr.
18,5:15611.20
PLINIUS M A I O R
N.H.
11,136:5111.75
v, 79: 4711. 61
v, 80: 20411. 25
xiv, 22: 51 n. 75
xxix, 12: 92 n. 49
xxxrv, 96:5111. 75
PLUTARCHUS
Ant.
30,3:17911. 28
32,1:183 n. 37
32,6:18311.37
35,7:18011.30
64,2-3:17711.16
86, 9:100 n. 66
Cic.
49, 6:100 n. 66
Dem.
31, 6: 201 n. 8
32, 2-3: 201 n. 8
Lue.
2, 2:178 n. 21
3,3:17811.21
13, 4:178 n. 22
Pomp.
25-26:178 n. 21
Sulla
22:177 n. 19
POLYAENUS
iv, 6.9: 20111.7
POLYBIUS
n, 39.1:51 n. 74
0,15.3:5111.74
111,33.18:5111.74
ni, 87.2:5111.74
v, 10.8:5111. 74
v, 35.11:5i n. 74
V, 87.6:5111. 74
ix,. 43.4: 51 n. 74
Aug
16:185 n. 42
17:108 n. 89
40,3:114 n. 15
8 9 , 1 : 84 n. 23
XVIII, 9.10:16411.51
, 1.11: 51 n. 74
POMPONIUS M E L A
1, 69: 20411. 24
TACITUS
Ann.
iv, 56:17711.18
PTOLEMAEUS
Geogr.
v, 14.2: 204 n. 26
THEOPOMPUS
QUINTILIANUS
Inst.
VII, 4.29:15611. 22
VALERIUS MAXIMUS
Rhetorica ad C. Herennium
4, 47:156 n. 23
SCRIBONIUS I_ARGUS
CLXin, 20:5111.75
m, 7.9:165 n. 56
vin, 14.3: 89 n. 40
vin, 15.6:15811.29
VARR
de ling. Lat.
vi, 86:121 n. 38
SISENNA
VELLEIUS PATERCULUS
n, 7.7:12311.46
11, 73.2:174 n. 6
H, 73.3: 5 3 n . 79; i 8 3 n . 37
11, 77.1:179 n. 25
n, 82:5311.79
STRABO
m, 2.3:5111. 74
m, 2.13: 5111.74
v, 4.4:53 n. 79
vi, 1.6:5311. 79
xrv, 5.19:20411. 22
xvi, 2.8: 20411. 23
VITRUVTUS
v, 5.8:5111.75
2. F O N T I EPIGRAFICHE
AnnEpigr
1925,93:17511.8
1976, 678,1. 5 e 1.34: 42 n. 41
1989, 684,1.11:100 n. 67
1993,1461,11. 8-9: 40 n. 31
1996, 407: 41 n. 38
2000, 760:125 n. 56
AUGUSTUS
Res gestae
15,3' 183 n. 36
2 5 , 1 : 53 n. 80
26, 4 : 5 0 n. 72; 183 n. 36
27, 3:5011. 72; 53 n. 80
30, 2:183 n. 36
275
276
ANDREA RAGGI
BOFFO L.
FDelphes
*5
HERRMANN P.
Chiron 19 (1989), pp. 127-164:100
n. 67
HGHAMMAR K.
^ ( b ) : 114 n. 14
I. Dlos
^ l 6 > B n > L 8 7 e U 110 " 111: 54 n. 84
* Istros
54,1- 3^: 53
J. Kalchedon
*5, U- 2-6:174 n. 7
J- Kibyra
i> U- !3-i4: 42 n. 41
J. Mylasa
602:108 n. 89
I. Sinope
100:187 n. 47
IG
v 1, 21, n, 11. 7-9:166 n. 60
Triumpha-
XIII 1, p. 5 6 8 : 1 0 4 n. 78
KNIBBE D .
ICLS
277
E N G E L M A N N H.
IPLX-
CGLU E.
JAI 62 (1993), Kauptblatt, pp.
113-150
nr. 1,1.3: 61 n. 104
nr. 2,11. 8-9: 40 n. 31; 11. 9-11: 72
n. 147
nr. 10,11.36-37: 71 n. 143
LAFFI U.
ILLRP
416: 9811. 60
433:17411.6
L E G U E N B.
ILN Frjus
13:18111.32
ILS
76: 98 n. 60
79:9911.64
891:174 n. 6
1977:115 n. 16
2683,11. 8-11:124 n. 52
2817-2822:180 n. 32
2823:181
2824:187 n. 47
6267:188 n. 49
8853: 20211.14
9059:11811.24
diony-
Lex agraria
1. 27: 57 n. 9 2 , 1 0 9 n. 1; 1. 30:155;
1.31:59 n. 9 8 ; 1. 72: 65 n. 118; 1.
84:172 n. 84
Lex Antonia de Termessibus
4211. 40
1,11. 23-24 e 34-35: 60 n. 102
11,11.1-2: 71 n. 145; 11. 6-17:132 n.
78; 1.16:16111.41
Lex Cornelia de xx quaestorihus (CIL
Inscr. Aquil
II, 2821:18111.32
I2,587)
4211. 40
Inscr. It.
xiii 1, p. 87: vd. Fasti
Capitolini
Triumphales
278
ANDREA RAGGI
de
insula
Lex
repetundarum
29:136
Lex Ursonensis
LXI, 11.7-8: 68 n. 130,11. 8-9: 69 n.
133; LXVI, 11. 33-37: 57 n. 9 2 , 1 .
Lex Irnitana
28,11.11-12: 57 n. 92
29:136
30,11.38-39:5711.92
77, 79, 92:131 n. 74
8 4 , 1 . 5 : 1 6 6 n. 57
Lex portoni Asiae
Ephesenum)
11. 81-87:141
I. 96: 64
II. 96-98:142
I. 99: 64
1.102:172 n. 84
11.106-107:172 n. 84
1.110:172 n. 81
1.118:133
1.124:172 n. 84
1.133: 64
169
71
vi, 104:119 n. 30
Mon. Ancyr.
vd. A U G U S T U S , Res
gestae
OGIS
762,11.13-14: 42 n. 41
OLIVER J. H .
2,1.55:i55n.l4
15,1.48:73
16,11.48-49:42 11.41
23,1.30:164 n. 51; 1. 43:164 n. 52;
1.54:76 n. 3
30,1.10: 61 n. 104
44, 1. 5: 134 n. 85; 11. 5-6: 127 n.
60
49 B, 11. 8-11:127 n. 61
52,11. 43 sgg.: 4 5 n . 5 5
57,11.14-15:127 n. 62; 1.15:134 n.
85
60:108 n. 89
61,1.11: 71 n. 143
70,11.14-18:159; 11.17-18:160 n. 34
REY-COQUAISJ.-P.
279
REYNOLDS J.
Claros 1 (1989)
Menppos 1,11. 37-40:159 n. 32; 11.
40-41:160 n. 35 ; 11.40-48:160 n. 38
Menippos 11, 11. 4-7: 159 n. 33
P o l e m a i o s 11,11. 56-58:160 n. 35
P o l e m a i o s ni, 11. 42-47: 58 n. 94
Se. d&Aphrodisiensibus
1. 26: 48; 11. 26-27: 106 n. 83; 11.
32-36:132 n. 80; 1. 48: 48, 61 n.
104, 152 n. 4; 11. 48-49: 106 n.
83; 11. 48-50: 76; 1. 49: 49; 1. 53:
61 n. 103; 11. 51-53: 109 n. 1; 11.
58-60: 60 n. 102; 11. 68-69:71 n.
143; 1. 92: 42 n. 41
Se. de Asckpiade
41; 42 n. 40; 53 n. 78; 78 n. 10;
93; 127; 148 n. 131; 154; 157; 161;
184; 189-190; 193 n. 62; 195-196;
207
Lat. 1. 5:189 n. 53; 1. 8:126; 1.11:
60 n. 102; 11. 11-14: 153 n. 9; 11.
280
ANDREA RAGGI
Suppl. It.
II 8:17511. 8; 182
xvi, pp. 38-39:188 n. 49
SylV
559,1.9:720.148
613 11.16-17: 72 n. u.8
705,1. 36: 72 n. 148
708,1. 36: 53
826 G, 1. 22:170 n. 74
Tabula Banasitana
11. 20-21 e 11. 22-23:124 n. 50
SEG
7 (1934), 1: 40 n. 33
12(1955X314,1.8:5411.84
31 (1981), 952,11.1-4:142 n. 111; 11.
5-6 e 7-8:16411.51
37 (1987), 874:12.7 n. 62
39 (1989), 1290,1.11:100 n. 67
43 (1993), 55o: 11411.14
43 (1993), 758,11. 8-9: 40 n. 31
45 (1995), 1131:114 n. 14
51 (2001), 1990: 200 n. 4
Tbula Contrebiensis
1. 6:16211. 46
Tabula Heracleensis
59 n. 98; 11. 19, 97, 107, 125, 140:
167; 11.142-158:123
TAM
SGDI
2197,11.18-19: 54 n. 84
ON
NT
T II G I U R I D I C H E
3. FF O
CORPUS IURIS CIVILIS
Digesta
D. 47, 8, 2 , 1 ( U L P . 56 ad ed.): 166
n.59
D. 4 9 , 1 6 , 8 ( U L P . 8 disput.):
n.34
182
182
n.34
D. 5 0 , 1 , 2 7 , 1 ( U L P . 2 ad ed.): 131
n.74
D. 50,1,35 ( M O D E S T . 1 excus.): 61
n. 105
D. 5 0 , 1 6 , 203 (ALFENUS V A R U S 7
dig.): 142
Institutiones
1, 20 pr. : 136 n. 94
Novellae lustiniani
90, 4 pr.: 4111.36
GAIUS
Institutiones
1,160:12111.37
1, 185-187, 194, 195 e i95b: 136 n.
94
Tituli excorpore Uipiani
n , 18:13611. 94
A.
28l
MONETE
BUTCHER K.
SYDENHAM,
CRR
1197:107 n. 85
RRC
490.3-4: 48 n. 66
492.1: 48 n. 66; 106 n. 84
493.1: 48 n. 66; 107 n. 84
511:174 n. 6
517.1-2 e .7-8:107 n. 84
TRILLMICH
W.
Mnzpropaganda
(1988)
294:106 n. 84
308:10711. 85
308-310: 9411. 53
311:107 n. 85
5.
PAPIRI
SOGGETTI
absens censeri vedi census
acclamazione imperatoria 94, 97,
^, 107 n. 87
accusa popolare vedi azione a le
gittimazione popolare
actio 169
agnomen 181-182
amici populi Romani 93, 165 n. 54,
193 n. 62
Apellaios (mese macedone) 33, 36,
95,101
archivi 43, 45, 95,101,103,107 n. 86,
108,124
artisti dionisiaci 127
asylia 39,108
auxiliares 86, 229
azione a legittimazione popolare
78,169-170
bellum Alexandrinum 178
- ltalicum 52, 53 n. 78,178 n. 20
- Siculum 51, 53,175,179,183
beneficia 41 n. 39,151-152
calendario 46, 95 n. 54
censimento, census 116,119,121-125;
absens censeri 117,120-124; incensi
121-122
284
ANDREA RAGGI
eparchie 46
era antoniana 39, 96, 97 n. 59
- cesariana 97 n. 59
esenzione vedi immunit
exactio 169
formula valetudinis 40, 75
garanzie 171-172
Giove Ottimo Massimo, tempio
di 42
Gnomon delVIdios Logos vedi Indice
delle fonti papirologiche
governatore provinciale 158-163
guerra alessandrina 178,197
- sertoriana 90
- sociale 52, 85, 89,177,184
guerre mitridatiche 93, 127 n. 61,
177,178 nn. 21-22,184,196
- puniche 176
hospitia 133
immunit, immunitast esenzione
19, 34, 43, 55, 57, 63, 7*>, 80, 85,
93-94,110-115,12.5-130,134-135,139145,147,151-152,184,195
iota parassitico 16, 58
iudicium accipere 155-156; i. constituere 156; i. postulare 155
iurisdictio 161,167; ixts dicere 71
txts civitatis vedi cittadinanza ro
mana
- conubii 19, 56,134-135
- Italicum 116
- legationis 19, 67,151,164-167
- suffraga 116
koinon 45,127
leges de civitate 85-86, 89-90
le* agraria vedi Indice delle fonti
epigrafiche
- Antonia de Termessibus vedi In
dice delle fonti epigrafiche
SOGGETTI
- Valeria Aurelia vedi Indice
delle fonti epigrafiche
lex locationis 142
lex provinciae 157 n. 29
litem constituere, l instituere 156
litis contestano 155,165
liturgie 114,126,128-129,147
lustrum 122
mandata 72
Marina militare romana 173-176,
181-183,185-190
Monumentimi Ancyranum vedi In
dice delle fonti epigrafiche
-. Ephesenum vedi lex portoni
Asiae
munus publicum 129
navarchus 75,100,102,173-175,180182,184-188,190-192,197,199
negotiatores 121
nomen (rei) eferre 165; nomen (rei)
recidere 165
optima lege optimoque iure 109-110
optiofori vd. privilegiumfori
persecutio 170 n. 71
petitio 69,169
pirateria, pirati 176, 178, 183-186,
197
portorium 139-143
postliminium 146
praedest praedia vedi garanzie
praefectus classis 174-175
praeiudicium capitis 165-166
praemia 131
privilegium 152
privilegiumfori 19,46, 81,93,153-154,
157-158,160-163,195
processo de repetundis 92-93,196
processo per multa 169
procurator 133
proscrizioni 92 n. 47,131 n. 76
285
provocatio 195
publicanus 121.133,142,145
redazione in greco 83-85,101
sanctio 19, 78,151,164,166-169
satisdatio 172
senato 78, 82 n. 18, 93,158,164,174,
176,187,197
se. de agro Pergameno 45
- de Aphrodisiensibus vedi Indi
ce delle fonti epigrafiche
- de Asclepiade vedi Indice delle
fonti epigrafiche
suis legibus uti 157-158,160
tabula Banasitana vedi Indice delle
fonti epigrafiche
- Bembina vd. lex repetundarum
- Contrebiensis vedi Indice delle
fonti epigrafiche
- Heracleensis vedi Indice delle
fonti epigrafiche
tessera Paemeiobrigensis vedi Indice
delle fonti epigrafiche
titolatura 94, 95 n. 53, 96 n. 56, 97,
99, 104, 105 n. 79, 106-108, 207,
227
trib
Camilia 118
Cornelia 19,34,116,118-119
Fabia 118
Palatina 118
tributum 115,126-128
trierarchus vedi navarchus
triumvirato, triumviri 43-44,47,48
n. 66y 50, 76, 79, 81-82, 83 nn. 2122, 88, 91, 92 n. 47, 94 n. 52, 98 n.
60, 100-102, 105-107, 118-119, 137,
152, 179, 184, 187, 189, 191, 196,
228
turma Salluitana 86
tutela 19,136-139
286
ANDREA RAGGI
vacatio 57
- miiitiae 93, 104, 113 n. 12, 129,
190,195
vadimnio, 172
vectigalia 140,144
veterano, veteramis 56, 80,116,190,
223, 225, 229
73, 98,151
6
64,155
113 n. 12
69,169
45
173, 175, V*> n. , 178,
183,185
165
134
57-58, 84
4
59,145
, 64
170
187
165
164
59,119-120
41
73
183
73
64,139,141
173,175
40
134
79
6, 73, 76, 79* 151-152,
6 7
6
133
145
TAVOLE
300
ANDREA RAGGI
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30
301
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55
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e/u>. 20 l. xpc']vea6at OtXaxnv, rv TT,V eapcatv elvat
. . . . . I^TC tt? ctXXafc ) v T]OUT[OI$ YCYpajijuvov sari ironia ?]r,t ircpf TI oriv xp(vi)<t> itpooocv[v]ty[x yv]|xijv TS s,lrtf[i ' [ttv Si xpcnjpcv TI itspt ecrv unJevavTta; TOUTOC[^ Y*}''J'r*W TOUTO xupiov
[j| Tv]i (vide).
60 9 ['Ew 8* TIJ; TOIJTOU [T]OU irpoYeYpaW^700 Y[OV*]CII>[V 7Wix$, T]<XVV ixyvtav Te riv 5v<xia 8?ao0o
[6cX^<n)t?Jrtp^[x]?inaT6 xe^aX^? iro(^aa[$ nu. 20 /. ] &cv, 7t[p]eo<wrac TC irpbc T))V [OTJJVXXUTOV
[rr|v ^yxetijpav [icptfc] TC sp^ovrac avTfpxovrai; TC TOIK TjtiT6p]ou< icapaYtv6[a p]taeoTa^ TC WJI[nciv itept] TWVt'ttvttpaY(ia,Ta>[v env. fl L g]ouafcv elvoa [pc]9xei. V HTH otv icoXci[fa Sorte] TC apycov foat{c xar TOMT 8, JI-J m>i^i)i IJ itcvavrtov] tourotc 017,0711 ^ x KpoocrT'. T*1
65
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ANDREA RAGGI
302
[OSXOVTI ?] y\E . . . ot IX.TZpi;'-? T S<TTG[I iv TC] v r?,i STtxpyzia: tropi ap/ouciv vtzpyfou][av T f,(xe]Tpoi<; sav re v 'Ptuvqt . . O O v {[xj.xpzcce-.v re 6Xr(t ' rapi 8 xovxcav TMV
70
[va ? oux]a; YstVijxai, p/[vxs; vxap/cvxt}; TI ?,(ixs?ot orr.vcc < a v > |mxevj} ir xvfe 8t[xatoSoa.']a< jjTejj i<xtv fmxpstv[x]<d[s]sv 9povxtCtTUffzv TE
{vide).
['Erotic. . . , ] fu)vc< Auaxpou te' * zxoxpxxttp Kataap, Oeou ui;, ay-roxpixop T SXXOY, uicaxo?
[x xp{]xov, eoio&SeiYfivo? x xxapxov, 'Pcwcav trfi icpac xa evXou xa axov|x.ou
75
[fpyouot], 8.ouX}t, Srjxcat xatpctv ' " ppo>o8s, xaX2< av fyot * xa axcs Se" per xou <rrsxeu[fiaroq Cyi]xivov ' ot ^epupdvxts irpeauxal 69' ji.iv ScXcuxo* vauap/oc i(xoc, *Hp3c, KaXXt[
]*FU<' Sfifia/oc vSpe; iyoBoi nees 8r,nou Y8OU, 91X00 oufijix^oo TC ijiuxcpou
[ito8i)(iY,ff]avT^ ct< "Eoeaov pc'c; pc JteXy^ffav irspc i v t*/ov x s ivxoXag * y> ouv xoq
[avSpac cbr]ccca|ii)v e-jpv 9tXonaxpica< xa ayaCoc xa x c xtpzc xa xiv arfzvov SseYjiat
80
[Tttipa<joji]ai re liA xo? xitou; &0<>>v ayaOou xtvc^ juTv TetvcaCat wapai'xios xa ouvri|pYJcat
[x cptXvOjpuita Trjt nXet xat xouxa vjSetov Sta StXcuxov xv vauapyv [iou itotV,a<i)t auvcorpaxeu|is[vov (xot -njzvxo xv xou noXjiou y^pvov xa 8i vx? Tjptoreuxxa ;:a ftxoav xSctgtv cvo(a<
[xc XOJ irtffjreac Ttapc<jyT,utvov, oc oSsva xatpcv icapzX'Xolirsv evxuY/zvuv nep nSv xa TIS[ffotv ela^Jepfievo? <jitoo8v,v xat irpodupuav nip T<3V &(icrv aupfcpvtuv.
"EppaaOe.
IV
85
["Exous . , t*jivc? 'AireXXatou 6 ' axoxpzxop Kasap, 8tou uic, aTOxpzxup T CXTOV, uiraxoc x xt'xzp[xov ' P u o c j u v TiJ? iepie xat o-JXoo xat axcvpLOu apyouat, PouXv,t, 8^n<oi Xfpetv ' ci eppuafe, xa)3?
[av ^ot ' xat] axo$ per xou oTpaxcu|xaxoc bytoivcv. ZcXcuxoc xa (uxepc n&Xef[TTJ? xa\ t(i]o vauapyo? (t itStn rote *oXi|*oi ouveoxpaxeopLvo*; (OI xa Tt[oXX]? dheo[8et^ci< x]a rf|< evota? xa xf,c istaxcu; xal xv.c v8ptta< ScSuxa?, w xa0^xc[v j] xo(
90
"Epptaflt.
Ottobre
2006
(CZ2/FG3)
STUDI ELLENISTICI
Collana fondata e diretta da BIAGIO VIRGILIO
I (1984)
E. GABBA, Prefazione. - J. WOLSKI, Les Sleucides et l'hritage d'Alexandre le Grand
en Iran. - B. VIRGILIO, Stratone e la storia di Pergamo e degli Attalidi. - L. TROIA
NI, Per un'interpretazione della storia ellenistica e romana contenuta nelle Antichit
Giudaiche di Giuseppe (libri xn-xx). - G. BODEI GIGLIONI, Una leggenda suJLe origani
dell'Ellenismo: Alessandro e i cinici. - D. FORABOSCHI, Archeologia della cultura eco
nomica: ricerche economiche ellenistiche. - A. GARA, Limiti strutturali dell'economia
monetaria nell'Egitto tardo-tolemaico. - A. BARONI, I terreni e i privilegi del tempio di
Zeus a Baitokaike (IGLS VII, 4028).
n (1987)
I. LA LETTERA DI ARISTEA E IL GIUDAISMO ELLENISTICO: O . MURRAY, The Letter
Conflittualit
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Cults in the Letters of Apllonius of Tyana - MOTE E DISCUSSIONI: A. PRIMO, il ruolo
di Roma nella guerra pontico-pergamena del 183-179: Giustino XXXVIII, 6.1.
*
Articoli 0 monografie di cui si propone la pubblicazione negli Studi Ellenisti
ci, redatti secondo le consuetudini editoriali della collana (dischetto converti
bile Macintosh e stampa; font greco: Kadmos o Athenian), vanno inviati a:
Biagio Virgilio Studi Ellenistici
Universit di Pisa
Dipartimento di Scienze Storiche del Mondo Antico
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Tel.: (oo39).050 2215563 Fax: (oo39).050 500668
E-Mail: b.virgilio@sta.unipi.it
AUTORI E CONTRIBUTI
DI STUDI ELLENISTICI
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1 (1984)
BOFFO L., Sentirsi greco nel mondo romano: espressioni epigrafiche: xm (2001)
, vd. KRSTEVSKI C. & BOFFO L.
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STUDI ELLENISTICI
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, Nuovi antroponimi indigeni nelle iscrizioni greche della Licia di et ellenisticoromana, n: xvi (2005)
, Onomastica licia: xvi (2005)
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COARELLI F., Aristonico: xvi (2005)
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SALMERI G., La vita politica in Asia Minore sotto l'impero romano nei discorsi di
Dione di Prusa: XII (1999)
SALMERI G., D'AGATA A. L., FALESI L., OLIVA G., MARTORANO F., VENOSO S.
M,
STUDI ELLENISTICI
, Re e regalit ellenistica negli affreschi di Boscoreale: XII (1999)
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, Re, citt e tempio nelle iscrizioni di Labraunda: xm (2001)
, Su alcune concessioni attalidi a comunit soggette: xin (2001)
, Lancia, diadema e porpora. R re eia regalit ellenistica. (Seconda edizione
rinnovata e ampliata con una Appendice documentaria.): xiv (2003)
, Sidle citt dell'Asia Minore occidentale nel 11 secolo a.C. (A proposito di: Les
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& Raymond Descat, Paris-Bordeaux 2001): xvi (2005)
, Sui decreti di Metropolis in onore di Apollonio: xix (2006)
WOLSKI J., Les Sleucides et l'hritage d'Alexandre le Grand en Iran: 1 (1984)