ANALECTA PAPYROLOGICA
una rivista peer reviewed
diretta da
Rosario Pintaudi
Diletta Minutoli
comitato scientifico
Daniele Castrizio
Paola Colace Radici
Alain Delattre
Lucio Del Corso
Hermann Harrauer
Antonio Lpez Garca
Gabriella Messeri Savorelli
Paola Pruneti
Dominic Rathbone
Silvia Strassi
Giuseppe Ucciardello
Antonino Zumbo
in copertina:
PSI IX 1092 Callimaco: Chioma di Berenice
Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana
XXVIII 2016
SICANIA
university press
Questo volume, cos come il precedente, stato finanziato personalmente
dal Direttore di questa Rivista.
ISSN 1122-2336
28.04.1955-10.11.2016
TIMONE DI FLIUNTE, EURIPIDE E POTAMONE:
NUOVE IPOTESI DI ATTRIBUZIONE PER PSI XV 1476*
* Per la pazienza e i buoni consigli prestati nella lettura del presente lavoro, desidero
ringraziare vivamente lamico e collega Lucio Del Corso (Universit degli Studi di Cassino)
nonch gli anonimi referees di AnPap che, attraverso attente osservazioni, hanno contri-
buito a migliorare limpostazione e lefficacia dellesposizione.
1
Vd. BARTOLETTI 1966.
2
Vd. BASTIANINI 2008b; la bibliografia registrata a p. 51 pu essere aggiornata: cfr.
AUSTIN 2009; PAGANO 2010, pp. 37, nt. 62, e pp. 185-186; PUGLIA 2010 e 2011; NERVEGNA
2013, p. 191, nt. 216 e p. 206, nt. 24; PORDOMINGO 2013, p. 224. Numerose ragioni, tra cui
la morte di Vittorio Bartoletti, avvenuta il 15 aprile 1967, spiegano il lungo arco temporale
intercorso tra le prime bozze di stampa di PSI XV, risalenti al 1967, e la sua uscita nel 2008,
vd. BASTIANINI 2008a, pp. V-VII.
3
La definizione fornita dagli studiosi per i papiri che accolgono materiali di questo
tipo risponde al senso aristotelico di elaborato nel II libro della Retorica: unaffer-
mazione generale concernente le azioni degli uomini e in particolare i princip che devono
ispirare le scelte della loro vita, vd. 1394a 21-25
!
La massima unaffermazione che non riguarda il particolare ad esempio, che
genere di uomo sia Ificrate ma di carattere universale, e che non concerne tutti gli uni-
versali ad esempio che il diritto il contrario dello storto ma solo ci che in rapporto
con le azioni e che pu essere scelto o evitato in funzione di esse (trad. M. Dorati); sulla
definizione aristotelica, cfr. MOST 2003, pp. 145-146.
208 MENICO CAROLI
4
Tale contrapposizione, su cui torneremo, realizza quella che il primo editore ha defi-
nito una sorta di antilogia di sentenze: unalternarsi di lodi e biasimi, intorno a uno stesso
soggetto favorito dal meccanismo retorico delle contrapposizioni () che risale
ad antichit molto notevole, come anche mostrato da papiri antologici di et tolemaica
(BARTOLETTI 1966, p. 9, con adattamenti).
5
La definizione di MOST 2003.
6
Vd. fr. 1, col. II, ll. 5-9: a parte il nome, parzialmente restituito, dellautore (>),
si leggono solo 7 lettere iniziali di ciascun rigo, al punto che il frammento accolto come
dubium dalla pi recente editrice del poeta, vd. LOMIENTO 1993, p. 55, ad fr. *67.
7
BASTIANINI 2008b, p. 54.
Timone di Fliunte, Euripide e Potamone: nuove ipotesi di attribuzione per PSI XV 1476 209
A proposito dei frr. 6-19, i pi esigui del rotolo, le cui dimensioni va-
riano da un minimo di 0,5 1,7 cm (fr. 7) a un massimo di 3,6 4,4 cm (fr.
6), lultimo editore rinuncia a formulare ipotesi identificative per la scrittu-
ra riportata al loro interno8. Tuttavia, possibile riconsiderare il fr. 11 (cm
1,7 1,1), che restituisce nitidamente tre lettere al primo rigo e quattro al
successivo:
@>
@>
Gli scarni resti di scrittura potrebbero confluire nei primi due versi di
un passo di Timone di Fliunte che Ateneo leggeva ancora nel II libro dei
Silli. Lipotesi, resa possibile dallampiezza materiale delle colonne, le quali,
nel manoscritto, arrivano a contenere fino a una trentina ca. di lettere (e.g.
fr. 4, col. I, l. 12), consentirebbe di documentare la prima (e ad oggi unica)
attestazione dellopera di Timone tramandata da papiro. Si tratta del fr. 3
DI MARCO, che cos recita:
27
.
8
Vd. BASTIANINI 2008b, p. 55: sul contenuto degli altri frammenti [= 6-19], impos-
sibile dire alcunch.
9
La traduzione ripresa da DI MARCO 1989, p. 101, alla cui opera di commento si
rinvia per una interpretazione complessiva del frammento, vd. pp. 117-120.
210 MENICO CAROLI
10
A sinistra della col. I si scorgono infatti i resti di un ampio , che con i suoi
5,4 cm rivela unampiezza superiore a quella di qualunque altro intercolumnio presente
negli altri frammenti.
11
Testo e traduzione sono dati supra, 1.
12
Vd. supra, 1.
212 MENICO CAROLI
_
_
>@_>@_
_y
_
_.
!> @> @> @>
13
Bibl. 3, 15, 8 ; che la figura cui si
allude sia Dedalo evidenzia R. KANNICHT in TrGF 5, 2, p. 930 (ad fr. 928a): ad Daedalum
spectat. Sulla figura di Dedalo nel mito e nelle fonti classiche,
vd. BECATTI 1987, pp. 169-183, e PUGLIARA 2003, pp. 176-240.
14
Il riferimento a Dedalo, nellEcuba, si sovrappone al motivo della voce animatrice:
la protagonista dispera di avere il potere di persuadere Agamennone e implora: Ah, se le
mie mani, i miei capelli, i miei piedi per mezzo delle arti di Dedalo o di qualche dio avessero
voce per piangere e pregarti con ogni parola possibile stringendosi tutti insieme alle tue
ginocchia (836-840 (
). E ancora, nellEuristeo, un personaggio, rivolgendosi a un
vecchio, forse turbato dal repentino agitarsi di un idolo, lo rassicurerebbe, spiegando come
tutte le statue dedaliche sembra che camminino e parlino, tanto era sapiente quelluomo
(fr. 372, 2-3 KANNICHT y
).
15
Se Dedalo, come scultore magico e prodigioso, gi evocato nel fr. 78a RADT dei
Theoroi o Uomini dellIstmo di Eschilo, una parte dei frammenti comici incentrati sulla sua
Timone di Fliunte, Euripide e Potamone: nuove ipotesi di attribuzione per PSI XV 1476 213
7
figura riporta lo scolio al v. 838 dellEcuba, vd. vol. II, p. 67 SCHWARTZ. Tra i passi paralleli
a quello del dramma euripideo, in cui si farebbe riferimento sulla scena a Dedalo e a statue
mobili e parlanti, sono citati il passo dellEuristeo di cui si detto alla nt. 14 e inoltre i frr.
75 e 204 K-A di Cratino e Platone Comico. Un frammento del commediografo Filippo
citato da Aristotele (De an. 406b 15 = fr. 1 K-A), su cui vd. PUGLIARA 2003, pp. 192-193.
La figura di Dedalo al centro di drammi perduti che recano il suo nome gi nel titolo: un
Dedalo, forse satiresco, compose Sofocle (frr. 158-164a RADT); tre drammi omonimi com-
posero Aristofane (frr. 191-204 K-A, su cui vd. PELLEGRINO 2015, pp. 130-137), Platone
Comico (frr. 19-20 K-A, su cui vd. PIRROTTA 2009, p. 85) ed Eubulo (frr. 20-21 K-A, su
cui vd. HUNTER 1983, pp. 112-113). Drammi collegati alle vicende di Dedalo includono
anche gli Abitanti di Camico di Sofocle (frr. 323-327 RADT) e il Cocalo di Aristofane (frr.
359-371 K-A, vd. PELLEGRINO 2015, pp. 221-226), ambedue dedicati alle avventure siciliane
di Dedalo, contrapposte alle vicissitudini cretesi del Minosse di Sofocle (fr. 407 RADT) e dei
Cretesi di Euripide, di cui diremo.
16
Sul passo, cfr. DE MARTINO 1998, p. 73; GREGORY 1999, p. 143; HAFFNER 2001,
pp. 126-128.
214 MENICO CAROLI
17
Vd. COZZOLI 2010, p. 9.
18
Vd. WILAMOWITZ 1935, p. 192.
19
Vd. CANTARELLA 1964, p. 89 e nt. 2.
20
Vd. JOUAN-VAN LOOY 2000, p. 332; COZZOLI 2001, pp. 12, 15, 67, 116; COLLARD-
CROPP 2008, pp. 554-555 (cfr. COLLARD-CROPP-LEE 1995, pp. 66 e 78).
21
Vd. DI GREGORIO 1980, pp. 64-65.
Timone di Fliunte, Euripide e Potamone: nuove ipotesi di attribuzione per PSI XV 1476 215
esso non derivi dai Cretesi. Anzi questa affermazione doveva con ogni
probabilit essere pronunciata da Minosse che incolpava Dedalo della sua
connivenza con Pasifae22.
Quale sarebbe, allora, il tenore dellaccusa di Minosse e quali i punti
di contatto che essa potrebbe eventualmente rivelare con il passo del papiro
fiorentino?
Plasmatore eccelso di statue tanto simili alla realt da impressionare
anche la fantasia di Platone23, Dedalo non si sarebbe degnato di dedicare
altari a Pluto. Eppure, dimentico degli di pi influenti nella vita degli uo-
mini, egli non si sarebbe preoccupato di rigettare il progetto di Pasifae,
umiliandosi lui che mai aveva voluto degradarsi al ruolo di ad as-
semblare, come lultimo dei falegnami, le assi di legno simulanti le fattezze
del famigerato animale24. Quel suo gesto sarebbe stato causa di mali infiniti
per i Cretesi, come lo era stato il cavallo di legno per i Troiani25.
Di questo tenore potrebbero essere state le accuse formulate da
Minosse attraverso il modulo retorico-accusatorio dellessere o non essere
qualcuno o qualcosa che si voleva richiamare alla memoria del pubblico
teatrale. Lipotesi che laddebito di colpa a Dedalo fosse mosso in due
passi, traditi distintamente (uno il verso plutarcheo su Dedalo-,
laltro quello sulla dimenticanza di Pluto), riconducibili entrambi alla
22
COZZOLI 2001, p. 116.
23
Le oscillanti e instabili sono paragonate, nel Menone (97c 4-98a 3), alle statue
di Dedalo, che avrebbero la capacit di fuggire se non legate (sul passo, vd. BECATTI 1987, p.
181). E ancora, nellEutifrone (11b-e), Socrate confronta le parole di Eutifrone alle opere di
Dedalo: vd. PUGLIARA 2003, pp. 191-192.
24
Il gesto di Dedalo, che, pur di compiacere Pasifae, regredisce al ruolo di ,
era cos proverbiale nellantichit da lasciare un segno persino nel campo dellarte pub-
blicitaria. Come osserva TOSO 2007, p. 116, a Pompei, sullesterno della cd. Bottega del
Profumiere (VI 7, 8), rappresentata Pasifae con la vacca lignea realizzata dallartigiano
ateniese, cui fa pendant la raffigurazione di scene da una falegnameria. Si tratta evidente-
mente della bottega di un falegname che aveva scelto queste immagini a scopo pubblicitario:
lartigiano si identifica cos con Dedalo, mitico collega e insieme modello (ZANKER 2002,
p. 217; per un esempio in ambito funerario, cfr. TURCAN 1999, p. 41, per lurna dellebanista
C. Volcacius Artemidorus).
25
Sulle statue animate, come fonte di insidia, vd. PUGLIARA 2003, pp. 164-166. Come
mi fa notare lanonimo referee, va certo anche osservato come il rimprovero a Dedalo per
aver fatto il manutengolo di Pasifae dovrebbe fare di lui un personaggio cattivo. Il rimpro-
vero di non aver costruito un altare per Pluto porterebbe invece a identificare come buono
il (Dedalo, secondo la nostra ipotesi) e come cattivo il rimproverante, non
perch la ricchezza sia da avversare in s, ma perch non pu godere del piano etico vincente
colui che metta Pluto al di sopra di tutti gli di (fr. 928a KANNICHT, v. 5).
216 MENICO CAROLI
Fra i passi presenti nella sezione del papiro dedicata alle potenzialit
del , meritano nuova attenzione i versi trascritti alle ll. 1-6 del fr. 4,
26
COZZOLI 2001, p. 12, che ovviamente non considera il passo dellantologia fiorentina,
si dichiara certa che il fr. 9, tramandato da Plutarco, rappresenti lunico verso appartenente
a un dialogo tra Minosse e Dedalo, da collocarsi o subito prima dellagone tra Minosse e
Pasifae (parte del suo discorso di difesa si conserva nel fr. 7 COZZOLI), conseguente alla con-
fessione di lei, o immediatamente dopo questo.
27
Si tratta di un testimone pergamenaceo del I-II secolo d.C. (Pergamena Berolinensis
13217 = MP3 437) e di uno papiraceo del II d.C. (P. Oxy. 2461 = MP3 451).
28
Ch. Collard in COLLARD-CROPP-LEE 1995, p. 53.
29
Ad esempio, POHLENZ 19542, vol. I, pp. 248 ss., rimarca quello che lui reputa senzal-
tro un inizio comune alle due tragedie: in entrambi i casi il presupposto dellazione scenica
sarebbe costituito da amori illeciti, di Pasifae, nel dramma intitolato , e di Aerope, nella
pice intitolata . Sul fatto che lEschilo aristofaneo di Ran. 849 abbia potuto deridere
Euripide per aver scritto due drammi dai titoli quasi identici, vd. DEL CORNO 1985, p. 208.
Timone di Fliunte, Euripide e Potamone: nuove ipotesi di attribuzione per PSI XV 1476 217
uno dei pi estesi del manoscritto (cm 20,2 10,3). Si tratta di quattro tri-
metri giambici di autore ignoto che, per il tono tragico che li caratterizza,
furono gi inclusi fra gli adespota dei Tragicorum Graecorum Fragmenta
come fr. 702 KANNICHT-SNELL.
Dal primo contributo di Bartoletti alledizione di Bastianini, sforzi
apprezzabili sono stati compiuti per restituire al passo una correttezza,
formale e metrica, inficiata dallimperizia dello scriba e dai danni materiali
del papiro:
>@>@_
>@_>@
_>@
_>@30.
30
Per il testo, seguo BASTIANINI 2008b, p. 88, ad eccezione del v. 3: leditore, muoven-
do dalla sequenza, sicuramente corrotta, del papiro, , stampa >@. Per le
ragioni argomentate da PUGLIA 2010, p. 75, forse preferibile leggere qui >@: il
curioso del papiro pu risolversi in pensando a uno dei tanti scambi per di
cui il testo pullula (si vedano almeno a fr. 1 col. I 5 per e nel v. 2 del nostro passo @
@. Alla fine dello stesso verso Bastianini stampa , che potrebbe per essere
erronea trascrizione di , come si dir pi avanti.
31
Esperti nella reversibilit delle argomentazioni, i sofisti si dicevano egualmen-
te capaci di amplificare e attenuare a piacimento: Grazie alla forza delle parole essi dan-
no alle piccole cose lapparenza della grandiosit, a quelle grandi quelle della piccolezza
(Plat. Phdr. 267a
, a proposito di Tisia e Gorgia; ugualmente Isocr. Pan. 8); su Euripide e i Sofisti, vd.
CONACHER 1998.
218 MENICO CAROLI
32
Non raramente esso considerato elemento utile nel riconoscimento di passi
frammentari del poeta, cfr. PAGANO 2010 sui frr. 127 e 129 KANNICHT dellAndromeda,
entrambi introdotti dal vocativo : si ritiene che la paternit euripidea del pri-
mo tra i due trimetri [che costituiscono il fr. 127] possa essere accettata per la presenza
dellallocuzione , particolarmente cara a Euripide, tanto che la si ritrover nel
fr. 129 (p. 155).
33
Vd. (fr. 2, col. II, l. 9 = Frisso II, fr. 820b, 1 KANNICHT); (fr. 4, col.
II, l. 1 = Andromeda, fr. 140, 1 KANNICHT); (fr. 4, col. II, l. 2 = fab. inc. fr. 928b, 1
KANNICHT); allo stesso modo () comincia anche lunico escerto del papiro (vd. fr. 3
col. I, l. 11) desunto da tragico minore; si tratta del fr. 12 SNELL di Moschione.
34
Sul passo si soffermano MAIULLARI 2000, p. 87, e MANUWALD 2011, p. 126; per il le-
game, non documentabile, dei versi con i misteri eleusini, cfr. CLINTON 1992, p. 128: Soph.
frg. 757 Radt seems to be an allusion to the Eleusinian Anaktoron, but not enough is pre-
served to allow any confirm conclusions about the nature of the structure.
Timone di Fliunte, Euripide e Potamone: nuove ipotesi di attribuzione per PSI XV 1476 219
35
Rigettato anche nel volume degli adespota comica (PCG VIII) di Kassel-Austin
come passo di tragedia, il frammento archiviato come tragico anche dal pi autorevole
commentatore dellopera di Plutarco, testimone del passo: vd. TEODORSSON 1989-1997, vol.
III, p. 90: it is uncertain, whether this line derives from a tragedy or a comedy: the latter
seems the more improbable.
36
Cfr. in Med. 465-466 lo sfogo liberatorio della protagonista contro Giasone:
, Infame: di pi
non posso offenderti a parole per la tua disumanit; cfr. Suppl. 112
non si ottiene alcun risultato senza luso della parola) e il fr. 5 KANNICHT
dallEgeo se non terrai a freno la lingua, mal te ne
incorrer).
37
Aggiungerei altres il fr. adesp. 698 KANNICHT-SNELL, da papiro antologico (vd.
PORDOMINGO 2013, nr. 32, vd. p. 219), fondato, malgrado i danneggiamenti che impedisco-
no di focalizzarne il senso, sul gioco verbale >_ (ll. 1-2).
38
In tal senso il passo interpretato anche da PORDOMINGO 2013, p. 224, che ne accen-
na il contenuto, con riferimento a un pasaje, posiblemente de tragedia, en el que se censura
la lengua, capaz de ensalzar lo malo y de envilecer lo bueno.
220 MENICO CAROLI
39
Vd. STEVENS 1971, p. 205: from the common meaning adorn, embellish,
sometimes acquires the special connotation (not noticed in LSJ) gloss over, disguise.
40
Giover ricordare come anche in un altro dramma di Euripide, lOreste, la colpa
di Elena sia elusa attraverso un modulo eufemistico, ricorrente in tragedia, che consiste
nella ripetizione del verbo insieme con , , et al.: poich a Troia, ci andai come
ci andai (Or. 78-79 / ), dice, appunto Elena, per al-
ludere ai suoi trascorsi e velare il senso di abbandono della patria. Sul valore retorico della
frase, vd. SCARCELLA 1958, p. 20, che parla di elegante eufemismo. Dalle stesse premesse
parte DI BENEDETTO 1965, p. 22: sostituisce eufemisticamente unespressione pi
forte come o , ma tutto il giro di frase ha un valore eufemistico;
cfr. WILLINK 1986, p. 95, che parla di a common turn of phrase, usually euphemistic. Il
peccato di Elena, come quello originale di Eva, divenne nel mondo antico il prototipo di
colpa velato da eufemismi. Nel (un manuale di retorica costituito a
partire da materiali di Basilico di Nicomedia e Dionisio di Mileto, attribuita a un imitatore
di Elio Aristide: vd. PATILLON 2002, pp. VII-XXII), la capacit delleufemismo di capovol-
gere lantinomia tra vitia e virtutes sarebbe dimostrabile proprio con riferimento allantica
colpa di Elena, causa della guerra infinita tra Greci e Troiani. Assunto quale soggetto di
un particolare tipo di elogio, fondato su un uso sapiente delleufemismo, lepisodio del
suo rapimento produce linaspettata rivalutazione dei protagonisti: Si ricorre alleufemi-
smo quando, anzich evitare i fatti spiacevoli, li esponiamo in modo pi velato, come se,
nellelogiare Alessandro, non chiamassimo il rapimento di Elena n torto n adulterio n
fallo verso Menelao che lo aveva ospitato, ma desiderio di diventare genero di Zeus. Allo
stesso modo, di Elena, diciamo non che commise la colpa di abbandonare marito, figlia
e casa, ma che aspir a diventar famosa (12, 164, p. 158 PATILLON (
.
.
Timone di Fliunte, Euripide e Potamone: nuove ipotesi di attribuzione per PSI XV 1476 221
41
unaffermazione, quella euripidea, che i commentatori moderni hanno giustamen-
te messo in relazione con un passo della perduta Fedra di Sofocle, dove linvito al silenzio
eufemistico (), per mettere a tacere le colpe delle donne, risolto col mero occulta-
mento () delle stesse: Perdonate e mantenete il silenzio: una donna deve aiutare a
nascondere la vergogna di unaltra donna (fr. 679 RADT y
). Sfugge talvolta agli studiosi come unanalogia
ancora pi forte sussista tra il passo euripideo dellAndromaca ed uno delle Tesmoforiazuse
di Aristofane, dove la Prima donna minaccia il Parente (travestito da donna) di depilargli
il pube e aggiunge: Cos imparer per lavvenire che una donna non deve dir male delle
donne (538-539 ).
222 MENICO CAROLI
rentino. Sia in questo sia nei passi citati da Ione, Troiane e Andromaca il
verbo , unito a complemento oggetto di termine dalla forte accezio-
ne negativa (), sembra perfezionare il
senso del procedimento eufemistico: quanto costituisce causa di vergogna
sociale pari a un errore da abbellire con la , strumento ingannevo-
le, capace di mitigare il lato spregevole della realt42.
Se il particolare costrutto di costituisce un buon indizio a
favore di una possibile paternit euripidea del frammento, ulteriori affinit
lessicali e linguistiche col tragediografo rivelano altri punti del passo
fiorentino. Esclusivamente euripideo ad esempio luso dellaggettivo
, che nel dramma attico attestato solo nel passo in oggetto e in al-
tro verso, sicuramente euripideo, come il celebre fr. 382 KANNICHT del Te-
seo, dove il pastore analfabeta sorpreso a descrivere la forma delle lettere
componenti il nome . Con riferimento alla lettera epsilon, egli dice:
La quarta una linea verticale e ad essa sono puntellate tre linee per tra-
verso (8-10
). Si potrebbe altres notare come, a livello stilistico,
anche laggettivo , che al v. 1 connota la quale male
intollerabile per gli uomini (>@>@_), sia raro
nel dramma attico, contando, ad oggi, una sola attestazione in Euripide (HF
1422) ed una in Sofocle (Ant. 1346). E un altro aggettivo formato sul pre-
fisso , non raro nel lessico euripideo (cfr. Med. 109 ),
figura nel passo del papiro, obliterato dalla disperata, ma paleograficamen-
42
Che (indipendentemente dal citato costrutto di ) sia, questo, un concetto
caro a Euripide suggerito anche da altri brani di sue tragedie. Valga, uno per tutti, quel
passaggio cruciale delle Baccanti in cui la tendenza a nobilitare le colpe con nomi attraenti
significativamente racchiusa nel concetto di , nientaltro che un trucco per giusti-
ficare un errore e trasformare la vergogna in un onore di cui vantarsi. E perci, ai vv. 29-30
del dramma, le sorelle di Semele affermano che Dioniso non fosse figlio di Zeus ma che
Semele, sedotta da comune mortale, avesse rigettato su Zeus la colpa del suo accoppiamen-
to (v. 29 ): queste, aggiunge Euripide, erano solo trovate di Cadmo
(v. 30 ; sul passo, vd. MAIULLARI 2000, p. 107). Il termine usato dal poeta,
, notevole in riferimento alla volont di mitigare lorrore di una colpa. La capa-
cit di mutare i in , tipica delleufemismo, infatti procedimento che non
sporadicamente produrrebbe . Lo attesta, fra gli altri, un passo della plutarchea
Vita di Solone in relazione al pi antico eufemismo politico coniato dal nomoteta, un legi-
slatore che era per anche poeta: 15, 2
il trucco, a quanto sembra, lebbe per primo Solone,
che aveva denominato sgravio lestinzione dei debiti.
Timone di Fliunte, Euripide e Potamone: nuove ipotesi di attribuzione per PSI XV 1476 223
43
Vd. BASTIANINI 2008b, p. 88: il primo, , suggerito alleditore da Colin
Austin.
44
Vd. supra, nt. 30.
45
BASTIANINI 2008b, p. 88; a pensa anche AUSTIN 2009, p. 198 (che leggeva il v.
3 >@ toi qui rends le beau quivoque par des mots
inconsidrs) e PUGLIA 2010.
224 MENICO CAROLI
46
BASTIANINI 2008b, p. 88.
47
BASTIANINI 2005, p. 233.
48
Vd. BASTIANINI 2008b, p. 54, con descrizione di singoli casi.
49
Per il solo teatro, VOLPI 1994, p. 2284, registra, oltre il titolo di Euripide, altre tre
presso tragediografi (Phryn. frr. 8-12 KANNICHT-SNELL) e commediografi (vd.
Aristoph. frr. 570-576, Strattis frr. 46-53 K-A).
Timone di Fliunte, Euripide e Potamone: nuove ipotesi di attribuzione per PSI XV 1476 225
50
Vind. phil. gr. 321, su cui vd. HAFFNER 2001, pp. 63-68.
51
Ledizione di riferimento curata da HAFFNER 2001.
52
Su tali aspetti, vd. diffusamente PICCIONE 2003 e 2004.
226 MENICO CAROLI
53
Della redazione originaria in tre libri, di cui reca traccia la tradizione indiretta, si
vogliono riconoscere i resti nei fogli 264r-266v dellunico testimone citato supra alla nt. 50.
54
I titoli dei capitoli sono: 1. ; 2. ; 3.
; 4. ; 5. ; 6. ; 7. 8.
55
Cos il capitolo VII () prende le mosse (VII 1),
mentre i passi che seguono, scelti da altri drammi euripidei, recano o solo la formula +
titolo () o solo il genitivo del titolo (), senza il
genitivo .
56
Cfr. la sequenza dei passi registrati in I 24-25: I 24, intitolato , ha una cita-
zione corrispondente a Op. 293-297, mentre I 25 reca la didascalia perch il passo
antologizzato il fr. 61 MERKELBACH-WEST del Catalogo delle donne, opera, evidentemente,
dello stesso .
57
Cfr. la sequenza I 14-15: ad I 14 il passo scelto da commedia tratto
, per cui ad I 15 la didascalia segnala che il passo ivi registrato
sar tratto dallo stesso dramma () di Platone comico.
58
Non influisce, nello schema che si ricostruito, il fatto che, in un secondo tempo,
uno scriba abbia corretto il titolo di VII 9 in , rendendosi conto che
il verso era tratto in realt dagli Epitrepontes (= fr. 9 SANDBACH). Orione, evidentemente,
riconduceva i passi comici di VII 9 e VII 10 a uno stesso dramma di Menandro, il .
Diversamente si dovrebbe immaginare che il compilatore, resosi conto di aver sbagliato il
titolo, abbia corretto la dicitura in , riferendo il suc-
cessivo non pi al dramma ma al poeta. Lintervento correttivo sul titolo sembra
invece imputabile al copista, non al compilatore.
Timone di Fliunte, Euripide e Potamone: nuove ipotesi di attribuzione per PSI XV 1476 227
4. Potamone (comico?)
59
PICCIONE 2003, p. 255.
228 MENICO CAROLI
60
Di ambedue i Potamone reca notizie bio-bibliografiche il lessico Suda, cfr. 2126 Adler
per Potamone alessandrino (
; vd. ora DORANDI 2016) e 2127 per lo-
monimo di Mitilene (
y
). Sulle attestazioni del nome in papiri
documentari greco-egizi, vd. il contributo (ancora inedito) di S. PERRONE, Operazioni ban-
carie sul recto di una lettera di Nerone agli Alessandrini (PUG I 10)?, presentato al XXVIII
International Congress of Papyrology (Barcelona, 2 August 2016).
61
BASTIANINI 2008b, p. 76.
62
PERNIGOTTI 2003, p. 107, n. 22.
63
Vd. ANCPF 1999.
64
Vd. ANCPF 1999, p. 636, e BASTIANINI 2008b, p. 82.
Timone di Fliunte, Euripide e Potamone: nuove ipotesi di attribuzione per PSI XV 1476 229
dettato originale lelisione del dittongo davanti alla vocale iniziale della
parola successiva, non inclusa dallantologista. In pratica, una volta che il
verso fu estrapolato per essere antologizzato, lelisione non
avrebbe pi avuto ragion dessere. E metricamente, i versi di Potamone
suonerebbero secondo Puglia:
>@
Tu, nel prendere una decisione, affidati anche alla fortuna.
>@
!
66
65
BASTIANINI 2008b, p. 84.
66
Secondo PUGLIA 2011, p. 94, lo iato >@ si supererebbe facilmente sul model-
lo di quanto, tra i commediografi, professa Timocle nel fr. 6, 8-9 K-A, dove posto
a fine verso e allinizio del trimetro successivo (
). Non meno problematici sono i due attestati nello stesso
passo, di cui il primo (da espungere) era forse indotto dalla presenza di quattro termini
uscenti in - e forse solo da diplografia della sillaba finale di , ripetuta in forma di
congiunzione al rigo successivo: - | . Espunta la congiunzione in eccesso, il trimetro
necessiterebbe, dopo , di sillaba breve facilmente reperibile nella congiunzione
, forse obliterata dal primo dei due . Inadatta alle esigenze del trimetro sarebbe infine la
forma verbale , emendabile per in per quello scambio di iota per
epsilon-iota, che costituisce uno degli errori pi ricorrenti dello scriba.
230 MENICO CAROLI
67
Vd. PORDOMINGO 2013, nr. 18, pp. 139-144.
68
Su cui vd. TENTORI MONTALTO 2009.
69
Vd. AP XI 131
. N lacqua, quando al tempo di Deucalione sommerse tutto, n Fetonte che distrus-
se col fuoco i terrestri, uccisero tanti uomini quanti ne fece perire il poeta Potamone e il chi-
rurgo Ermogene. Dunque dallalba dei tempi vi furono quattro flagelli: Deucalione, Fetonte,
Ermogene, Potamone (trad. M. Marzi); sullepigramma vd. FLORIDI 2014, pp. 234-236. Sulle
stragi, di cui sarebbe stato capace Potamone, cfr. MORELLI 1916, p. 103. Lo studioso richiama il
caso di un altro celebre poeta-stragista, Polliano, che in Ammian. AP XI 228 presentato come
una sorta di triplice Edipo, non solo assassino del padre, ma anche della madre e del fratello:
Polliano avrebbe commesso qualche strage in qualche sua poesia, e lavrebbe commessa pres-
sappoco come loraziano turgidus Alpinus iugulat dum Memnona [Sat. I 10,36].
Timone di Fliunte, Euripide e Potamone: nuove ipotesi di attribuzione per PSI XV 1476 231
@>
@
70
PUGLIA 2011, p. 95.
71
Attestata anche in Alessi, Damosseno, Posidippo e Difilo, la grafia del titolo
>@, avanzata gi da KUMANUDES 1877, p. 478, ritenuta pi probabile rispetto
allalternativa >@ scartata da OLSON-MILLIS 2012, p. 105.
232 MENICO CAROLI
Traill72. E anche quel poco che di tale poeta traspare dai trimetri ricostruiti
da Puglia riconduce indubitabilmente ai temi della Commedia nuova.
unanimemente riconosciuto da studiosi del dramma attico come gi in tra-
gedie tarde di Euripide (Elena, Ifigenia Taurica, Ione) e poi, specialmen-
te, nella Commedia nuova, il dinamismo degli eventi sia determinato dalla
presenza continua della fortuna come motore delle vicende umane.
forza capricciosa e imprevedibile, potenza semireligiosa che getta confu-
sione fra le cose e gli uomini, stabilendo il destino degli individui con una
pur consapevole loro partecipazione agli eventi73.
BIBLIOGRAFIA
72
Vd. TRAILL PA, vol. 1, pp. 392-393.
73
Sul ruolo di allinterno delle trame e degli intrecci della Commedia nuova, vd.
BRUZZESE 2011, pp. 157-172, con ampia bibliografia.
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ABSTRACT
Rosario Pintaudi
La Papirologia italiana alla luce del giudizio sui progetti PRIN 2015 pag. 7
Diletta Minutoli
Due frammenti letterari adespoti della Biblioteca Medicea Laurenziana:
PL III/280 A; B 11
Lincoln H. Blumell-Michael R. Trotter
Three New Fragments from the J. Rendel Harris Collection (Birmingham) 19
Alain Delattre-Paul Heilporn-Alain Martin-Nam Vanthieghem
Trois fragments de registres de la Bibliothque Laurentienne 29
Diletta Minutoli
Frammento di contratto? (PL III/512) 49
Gabriella Messeri
Riedizione di PSI V 448.
Rapporto di episkepsis ed edizione del conto privato presente sul verso 59
Alain Delattre-Rosario Pintaudi-Agostino Soldati
O. Medin. Madi: riedizioni e nuovi testi 71
Dieter Hagedorn
Bemerkungen zu Urkunden 95
Roberto Mascellari
Note di lettura a papiri documentari:
P. Oxy. I 38, P. Bastianini 17, P. Mil. Vogl. IV 222 107
Paola Pruneti
Alcune considerazioni sui biglietti dinvito 117
Lucio Del Corso-Laura Lulli
Le avventure di Eracle in un papiro tolemaico: per una riedizione di P. Lond. Lit. 190 129
Giuseppe Russo
Padri vili e figli eroi nella declamazione greco-romana: P. Hamb. II 134 181
Francesco Valerio
Quattro note al Vienna Epigrams Papyrus (CPR XXXIII) 197
Claudio Meliad
Sul verso di P.Laur. III 56: note di lettura 203
Menico Caroli
Timone di Fliunte, Euripide e Potamone:
nuove ipotesi di attribuzione per PSI XV 1476 207
Raffaele Luiselli
Il toponimo pygela in un frammento di Ipponatte 237
Salvatore Costanza
Nuove acquisizioni palmomantiche: P. Mich. inv. 4281b; P. Runnels 241
Giuditta Mirizio
Archetypes and Antigrapha in the Papyrological Documentation:
Preliminary Considerations 255
Valeria Piano
Sullautore del P. Herc. 1067: una nuova lettura della subscriptio 273
Giuliana Franz
Scelte traduttive della terminologia critico-esegetica del
nella traduzione di Domenico Pizzimenti 285
Andrea Filocamo
Moneta prezzo e moneta merce in C.Th. 9.23.1.
Tra legge di Gresham e penuria monetae 301
Rosario Pintaudi
Schch Farag el-bedawi 383
Francesco Pagnotta
Lo scolopio e il venerato maestro: il carteggio Pistelli-Vitelli 391
Alain Martin
Integer vitae scelerisque purus.
Un papyrologue mconnu: Josef Luke (1893-1942) 445
Rosario Pintaudi
Excusatio 459
LIBRI RICEVUTI
A. Magnani: Corpus dei papiri filosofici greci e latini (CPF), Testi e lessico nei papiri
di cultura greca e latina, Parte II.2: Sentenze di Autori Noti e Chreiai,
L. Olschki, Firenze 2015 461
INDICI 501
a cura di Diletta Minutoli
Stampato su carta Palatina
della Cartiera Miliani-Fabriano
Messina 2016