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L’ epica nacque prima della scrittura

L ‘epica era tramandata oralmente attraverso i cantori che imparavano a memoria i poemi epici per

raccontarli . Nel VII quando fu inventata la scrittura, i poemi epici furono scritti , alcuni poemi invece
come l ‘ eneide furono scritti direttamente

Il linguaggio solenne

L ‘ epica è un racconto in versi che narra avventure eccezionali , battaglie e imprese degli dei.

Il linguaggio usato è molto ricercato e ricco di figure retoriche cioè , di "trucchetti" che usiamo per
rendere più forte il nostro messaggio . Tra le figure retoriche utilizzate nei poemi epici
ricordiamo le similitudini che  paragonano due elementi ad esempio si affrontarono come leoni
oppure metafore quando sostituiamo una parola con un ‘ altra invece di dire Achille è forte dico Achille
è un leone. Inoltre nei poemi epici sono presenti le figure ricorrenti cioè dei versi che sono ripetuti
L ‘ eneide a differenza dell ‘ iliade e dell ‘ odissea fu scritta direttamente e virgilio usò un linguaggio
poetico raffinato ricco di similitudini metafore ed altre figure retoriche
La struttura della narrazione
I poemi epici sono divisi in libri o canti 24 per l ‘ iliade e per l ‘ odissea e 12 per l ‘ Eneide .Il
poema epico inizia con  il proemio che contiene l'invocazione alla Musa protettrice della poesia
epica cioè Calliope e un riassunto dell'argomento che verrà trattato nell'opera  Inoltre il poema
epico contiene lunghe descrizioni di paesaggi, armi , personaggi; anticipazione di alcuni eventi e
flashback cioè un salto indietro nel racconto perché vengono narrati eventi avvenuti prima

Il tempo e i luoghi
I racconti dell ‘ epica classica sono collocati in un passato lontano e avevano come tema fatti che
avrebbero avuto conseguenze in un lungo periodo di tempo come la distruzione di una città
( Troia /Iliade ) oppure la fondazione di una città ( roma / eneide ). I luoghi raccontati nei poemi
dell ‘ epoca classica sono città , monti fiumi esistiti realmente oppure luoghi immaginari come il
monte olimpo che era casa degli dei , palazzi di personaggi semi divini
Temi ricorrenti
I temi narrati nell’ epica classica sono anche alla base di racconti romanzi e film moderni .
i temi trattati sono :
la guerra è scatenata per volontà divina, alla guerra sono collegate le imprese degli eroi che
combattendo mostrano il proprio coraggio quindi la guerra è un modo per esprimere l ‘ invincibilità
e la ricerca della gloria dell ‘ eroe
il viaggio che ha come scopo una missione da svolgere . Il viaggio spesso è voluto dagli dei, è
pieno di pericoli è ricco di incontri con personaggi semidivini umani e mostruosi
L ‘ amore che coinvolge uomini e dei l ‘ amore è rivolto ad una donna alla patria alla casa alla
famiglia agli amici l ‘ amore può essere lungo come quello raccontato nell ‘ odissera tra ulisse e
sua mogle penelope e breve e tragico come quello ta enea e didone regina di cartagine nell ‘
eneide .
Nell ‘ Eneide è presente il tema del fato cioè del destino a cui nessuno può opporsi , il tema della
fondazione di una nuova città nata dall ‘ unione di popoli diversi .Inoltre
mentre nell'Iliade, la guerra è un modo per affermare l’invincibilità dell’ eroe , nell'Eneide la
guerra diventa un episodio tragico  e pieno di sventure
Epica pag 86 e 87
L ‘iliade è un poema in versi scritto da Omero nel secolo VIII anche se prima era stato raccontato a voce . L’ iliade
è composta da 24 libri e narra gli ultimi 51 giorni della guerra di Troia ( dalla lite tra Achille e Agamennone e i
funerali di Ettore ) Il luogo dove si svolge il poema è Troia una città dell ‘ asia minore ,che oggi si trova in turchia

La guerra di Troia fu combattuta tra i Greci e la città di Troia. L a guerra ebbe inizio a causa del
rapimento di Elena, regina di Sparta, ritenuta la donna più bella del mondo, per mano di Paride, figlio di Priamo re di
Troia Zeus fece preparare una festa per il matrimonio di Peleo e teti ma dimentico di invitare Eris la dea della
doscordia che per vedicarsi mise su un tavolo del matrimonio una mela d’oro  con l'iscrizione "alla più bella".Era
Atena e Afrodite volevano prendere la mela e chiesero a Zeus chi di loro fpsse la piu bella ma Zeus disse che
dovevano rivolgersi a Paride che era il bellissio figlio di Peiamo re di Troia . Paride disse che Afodite era la piu
bella e lei gli concesse l'amore della donna più bella del mondo.Cosi Afrodite aiutò i Paride a rapire  Elena, moglie
di Menelao, re di Sparta, e il fatto fu la causa scatenante della guerra di Troia.

Gli eroi greci.

Achille:  il più forte tra i guerrieri che combattono a Troia. Achille era figlio Peleo, re dei Mirmidoni di Ftia

e della nereide Teti ninfa dei mari 

Agamennone:  re di Micene , fratello di Menelao, Menelao: re di Sparta, marito di Elena e fratello di

Agamennone.
Ulisse o Odisseo: era il re di Itaca Diomede: re di Tirinto, è forte e coraggioso

Elena: moglie di Menelao Aiace : cugino  di Achille

Gli eroi Troiani:

 Ettore: figlio di Priamo, re di Troia, e

 Paride: figlio di Priamo

 Priamo: re di Troia,

 Adromaca: moglie di Ettore.

 Cassandra: sacerdotessa figlia di Priamo, ha, come tragico destino, quello di non essere mai creduta pur

sapendo prevedere il futuro.

Gli dei a favore dei Greci

Era: moglie di Zeus e regina degli dèi, parteggia per i greci perché il troiano Paride non le ha assegnato il titolo di


più bella tra le dee.

Atena: figlia di Zeus, è la dea della guerra  intesa come tattica strategia ; anch’essa combatte contro i troiani per


vendicarsi del giudizio di Paride.

Teti: ninfa marina, figlia di Nereo e sposa del mortale Peleo, è la madre di Achille.

Efesto: figlio di Era, è il dio del fuoco e il fabbro degli dèi

Poseidone: fratello di Zeus, è il re del mare. È nemico dei troiani perché dopo la costruzione delle mura di Troia


non ha ricevuto il compenso pattuito.

Gli dei a favore dei troiani

Ares il dio della guerra intesa come combattimento fu convinto da Afrodite a combattere al
fianco dei Troiani

Afrodite: figlia di Zeus, è la dea dell’amore e della bellezza; è schierata dalla parte dei troiani poiché Paride
aveva dato a lei la mela della piu bella durante il matrimonio di Peleo e Teti  

Apollo  dio del Sole, della poesia, della musica e Nella guerra tra greci e troiani è contro al popolo greco perché
Agamennone ha offeso un suo sacerdote Dove deriva il nome Iliade?
Il titolo Iliade deriva da Ilio Ilo  Fu fondatore e re della città di Troia.

Crise, sacerdote di Apollo, si reca all'accampamento dei Greci per farsi restituire la figlia Criseide,
rapita da Agamennone
Agamennone però si rifiuta e cosi Crise chiede ad Apollo di punire i Greci che sono colpiti dalla peste.
Calcante spiega che è stato proprio il maltrattamento di Crise da parte di Agamennone a scatenare l'ira del
dio. Agamennone convoca una riunione e decide di restituire Criseide al padre ma prende con se Briseide
schiava di Achille . Achille si arrabbia lascia il campo di battaglia e sua madre teti chiede a Zeus di
vendicarlo

VIII Xviii
Achille ritirandosi dalla guerra fafida a Patroclo, suo migliore amico, la propria armatura. un giorno
Patroclo, all’insaputa di Achille, decide di scendere in campo con i vestiti dell’amico ed in battagklia è colpito
prima da apollo epoi Ettore, capo dei Troiani e figlio del re di Troia Priamo, lo uccide credendo si trattasse
di achille il quale ritorna a combattere e chiede alla madre nuove armi

Achille che, venuto a conoscenza della morte dell’amico per mano di Ettore, viene assalito dall’ira e da un
enorme desiderio di vendetta: si fa quindi fabbricare una nuova armatura da Efesto, il fabbro degli dei, e
torna a combattere. Cavalcando la piana di Troia uccide molti combattenti fino a quando non incontra
Ettore. Il comandante troiano decide di affrontare Achille che, vendicando Patroclo, lo uccide. Il corpo
senza vita di Ettore viene portato nell’accampamento greco.

Priamo, re dei troiani, si reca di persona da Achille per chiedere che il corpo del figlio Ettore venga
restituito. Dopo varie suppliche il re di Troia ancora non ottiene il permesso di portare in città il corpo del
figlio per onorarlo: solo quando Priamo ricorda ad Achille il buon cuore del padre Peleo riesce a commuoverlo
e così gli viene concesso di recuperare il cadavere del figlio.

La guerra di troia si conclude con la distruzione della citta da parte dei greci grazie all ‘ inganno del
cavallo di legno inventato da Ulisse l’eroe più astuto della guerra troiana,i greci fecero pensare ai troiani
di aver abbandonato l’ accampamento lasciando solo un cavallo di legno . Furono gli stessi Troiani a
portate il cavallo di legno all’ interno di troia ma di notte uscirono dal cavallo i guerrieri tra cui ulisse che
distrussero tria questi eventi non sono narrati nell ‘ iliade ma eneide

pensando che fossea lui infatti si deve l’invenzione dell’espediente del cavallo di Troia per riuscire a
penetrare nelle mura della città ed espugnarla definitivamente. I Greci infatti, nel corso dell’ultimo periodo
del conflitto, fecero credere ai Troiani che erano salpati verso casa.

Così ha inizio l’Iliade, con il proemio, ossia con la premessa, l’introduzione al racconto vero e proprio. Il
proemio è costituito da un’invocazione e da una protasi. Nell’invocazione il poeta si rivolge a Calliope, Musa
della poesia epica, affinché ispiri il suo canto. Nella protasi (o enunciazione dell’argomento) il poeta espone
in modo breve e rapido l’argomento che si propone di cantare, cioè l’ira di Achille e le conseguenze che ne
derivarono per gli Achei e per i Troiani.

Cantami, o Diva, del Pelide Achille l'ira funesta che infiniti addusse lutti agli Achei, molte anzitempo
all'Orco generose travolse alme d'eroi, e di cani e d'augelli orrido pasto lor salme abbandonò così di
Giove l'alto consiglio s'adempia), da quando primamente disgiunse aspra contesa il re de' Prodi Atride e
il divo Achille

Cantami, o dea, l'ira apportatrice di morte di Achille, il figlio di Peleo, che arrecò innumerevoli lutti ai Greci:
molte grandi anime di eroi trascinò prematuramente nel regno dei morti e abbandonò i loro corpi quale
orrendo pasto di cani e uccelli; così si realizzava la suprema volontà di Zeus, da quando per la prima volta
un grave litigio aveva contrapposto Agamennone, figlio di Atreo, re dei valorosi, e il divino Achille.
Alcune osservazioni. 1. Gli antichi credevano che esistessero nove divinità ispiratrici degli artisti e le
chiamavano muse. Calliope ispirava la poesia epica. 2. Pelide è un patronimico. Achille è indicato come divo
(cioè divino, poiché figlio di una divinità, la ninfa Teti). Tallone d'Achille è un modo di dire per indicare una
debolezza. La figura di Achille: impulsivo e passionale (che imparerà a modificare il suo atteggiamento; per
questo motivo lo si può classificare un personaggio “dinamico”, cioè che subisce dei cambiamenti nel corso
della narrazione). 2. Achei = Greci (detti anche Danai o Argivi) 3. La suprema volontà di Zeus: il re degli dei
aveva promesso a Teti la vittoria sugli Achei dei Troiani, finché gli Achei non avessero reso onore al figlio. 4.
Gli antichi ritenevano che l'anima di un corpo rimasto privo di sepoltura avrebbe errato senza pace
nell'impossibilità di giungere nel regno dei morti.

Il significato del premio Esso, in quanto dono di guerra, rappresenta il riconoscimento tangibile del valore
con cui i guerrieri hanno combattuto ed è proporzionale a tale impegno. Sottrarre le due fanciulle,
pertanto, significa per i due guerrieri, essere privati di fronte a tutti i Greci non tanto di due schiave, ma del
segno concreto dell'onore. Di qui lo sdegno che spinge Agamennone a pretendere Briseide e Achille a
ritirarsi dalla battaglia.

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