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NELL’ANTICHITÀ
I Poemi omerici furono oggetto di studi già nel periodo
ellenistico.
NEL MEDIOEVO…
-Si diffuse lo studio del Greco, quindi fu possibile leggere in
lingua originale i proemi, il poeta appariva rozzo.
NELL’ETÀ MODERNA…
-1670: NASCITA QUESTIONE OMERICA
Nel 1670 si ipotizzò che i due poemi attribuiti a Omero
derivassero dall’assemblaggio di diversi poemetti di origini
popolari (fu D’Aubignac a ipotizzarlo).
NELL’800…
-Degli analisti hanno analizzato i due poemi e sono arrivati alla
conclusione che erano Opera di un poeta unico.
-I neounitari non ipotizzano più che i poemi siano stati
progettati da un unico peta.
NEL 900…
-Nel 1928 Milman Parry pubblicò un saggio.
Ebbe occasione di studiare il racconto epico della battaglia di
Cossovo (nella quale i Turchi ottomani sconfissero i Serbi e i
loro alleati)
LE TESI DI JANKO…
-Anche Janko si riconosce nell’idea che i poemi omerici sono testi
orali, poi dettati e trascritti.
-Su invito di Parry: Avdo Mededovic (cantore)che non sapeva né
leggere né scrivere, cantò, perché fosse scritto sotto dettatura,
un poema di lunghezza pari all’Odissea.
-Janko dice: se oggi possediamo i poemi omerici è grazie agli
AEDI, lo SCRIBA invece fissava il canto dell’aedo.
AEDO…
(grazie a studi di Parry)
-Le storie e le imprese di Dei sono state narrate da POETI-
CANTORI, gli aedi.
-L’aedo accompagnandosi con la cetra narrava i miti e le vicende
eroiche che riguardavano gli eroi, svolgeva il ruolo di
intrattenitore dell’aristocrazia locale durante i banchetti.
MEMORIA E FORMULARITÀ
-La memoria ha una funzione fondamentale per aedo.
Quando compone l’aedo ha a disposizione non solo storie di Dei e
di Eroi, ma anche temi, scene tipiche già pronte; anche
espressioni fisse e interi versi codificati.
-L’Aedo inizia il canto inserendo delle variazioni che lo rendono
originale sempre nuovo.
IL PASSAGGIO ALLA FORMA SCRITTA
-I Micenei conoscevano il LINEARE B (MA utilizzata per contabilità
delle attività economiche e per gestione vita).
RAPSODI…
-Cucitori di canti, per professione recitavano testi che
imparavano a memoria
INTRODUZIONE:
“Vicende intorno a Ilio” è il significato letterale del titolo con
cui l’opera è nota, (ilio indicava parte alta di Troia).
51 GIORNI FATALI…
-L’iliade non narra tutti i fatti della guerra, ma solo serie di
eventi dalla durata di 51 gg.
Il Poema appare come un susseguirsi ininterrotto di scontri e se
ne ricava percezione di lunga durata.
-Le battaglie (ognuna durata di un gg) costituiscono il contesto
nel quale rifulgono l’eroismo e la virtù guerriera.
-Su tutto alleggia la morte, la moira.
TECNICA DI COMPOSIZIONE…
-Composizione ad anello= Ringkomposition
IL PROEMIO E L’ANTEFATTO…
-Il poeta anticipa argomento: ira Achille (+ forte eroe acheo) in
seguito ad un duro scontro contro Agamennone (capo spedizione a
Troia. Achille abbandonerà guerra.
TETI SULL’OLIMPO…
Trascorsi 12 gg Teti sale all’Olimpo e chiede ed ottiene che i
Troiani abbiano la meglio sugli Achei finché Achille non abbia
avuto soddisfazione per il torto subito.
Il colloquio tra i 2 non sfugge ad Era (moglie Zeus) la quale
spinta da gelosia intavola una feroce discussione con il marito.
La lite viene sedata da loro figlio Efesto.
SOGNO INGANNEVOLE…
-Mentre gli uomini e gli Dei sono immersi nel sonno Zeus (per
tenere fede alla promessa fatta a Teti) convoca il sogno
ingannevole e gli ordina di comparire ad Agamennone e di dirgli
che ormai tutti gli Dei sono sfavorevoli ai Troiani e che è giunto
il gg della caduta di Troia. Agamennone crede alle parole, convoca
il Consiglio dei Capi, riferisce loro il sogno e stabilisce come
disporre le schiere per quello che crede essere l’attacco decisivo
alla città.
LA PROVA DELL’ESERCITO…
-Prima però Agamennone decide di mettere alla prova l’esercito per
saggiarne la volontà di combattere. Convocata assemblea degli
Achei dà il falso annuncio di voler rinunciare alla conquista di
Troia e ritornare in patria.
I soldati contenti dopo 10 anni si precipitano alle navi.
SOLO ODISSEO spinto da Dea Atena riesce a ricondurre di nuovo gli
Achei in assemblea, dove mette a tacere Tersite, che reclama il
ritorno in Patria.
AGAMENNONE quindi con aiuto di NESTORE E ODISSEO riprende il
controllo della situazione e ordina agli Achei di compiere
sacrifici agli Dei.
SI PREPARA LA BATTAGLIA…
Subito dopo l’esercito acheo si schiera.
Il Poeta passa in rassegna gli eroi e i popoli che combattono con
gli Achei e quelli che combattono con i Troiani.
IL PROEMIO… (T1)
-I primi versi dell’Iliade corrispondono al Proemio, essi
precedono il canto (la narrazione) e contengono l’invocazione alla
Musa e l’enunciazione dell’argomento, L’IRA DI ACHILLE.
IRA…
-in italiano collera, sdegno
-in greco corrispondono a IRA 2 termini (mènis: reazione collerica
di personaggi divini, e chòlos: letteralmente bile, è l’ira dei
comuni mortali.)
-L’ira dell’eroe è una reazione impetuosa e irrefrenabile,
l’eroe ripara il torto subito e riacquista l’onore tolto o messo
in discussione; rientra tra i comportamenti positivi dell’eroe.
CONTESA…
-Significa scontro, discussione, contrasto.
Contesa traduce il vocabolo greco Eris, discordia, anche
personalizzato nella Divinità Discordia.
ATRIDI…
-indicati attraverso patronimico o nome del padre.
-In questo caso figli di Atreo. (Menelao e Agamennone)
HYBRIS ED EMPIETÀ…
-Il tema principale dell’episodio è l’EMPIETÀ di AGAMENNONE,
colpevole di HYBRIS: arroganza e tracotanza.
Agamennone maltratta un supplice, i supplici sono sotto protezione
di Zeus, minaccia il sacerdote di Apollo che si è presentato al
campo con le insegne delle sue sacralità (bende e scettro d’oro).
L’IRA DI APOLLO…
Apollo, compare in prima scena brandendo le armi che lo
caratterizzano (arco, faretra e frecce), mentre scende adirato
dall’Olimpo per vendicare il torto fatto al suo sacerdote.
I greci attribuivano alle sue frecce la capacità di colpire gli
uomini con malattie e epidemie.
DONO…
Il ghèras, indica la parte prescelta del bottino, quello
accumulato con le razzie e con il saccheggio delle città
conquistate, che veniva riservato ai capi prima della
suddivisione, comune e pubblica con il resto dell’esercito.
La preda di guerra, quindi, non era assegnata in modo egualitario,
ma attribuita in virtù dello status e del valore in guerra, a
volte indipendentemente dal contributo effettivo alle conquiste.
(Achille lamenta la disparità con Agamennone, il suo ghèras è
sempre più ricco del suo).
Per l’eroe omerico il ghèras assegnato è la prova del suo onore
(timè) e della stima di cui gode tra la sua gente.
Privare un eroe del suo ghèras significa precipitarlo in una
condizione di atimia, di disonore.
SAGGIO ZEUS…
-Epiteto del Re degli Dei, Di Zeus, saggio.
Il mito narra che Zeus sposò Metis (l’intelligenza); quando gli fu
predetto che il figlio che avrebbe avuto da lei lo avrebbe
scalzato ingoiò Metis e quindi lui stesso divenne intelligente.
HYBRIS
L’atteggiamento di Agamennone che sottrae Briseide a ad Achille è
ritenuto arrogante, è definibile HYBRIS.
ATIMIA
È il DISONORE, è disonorevole rimanere indonato.
FORMULA FISSA…
-Ripetizione di parole in sequenza fissa.
La + diffusa e la + breve formula è costituita da nome + epiteto.
La formula più lunghe si estende a un intero verso.
L’EPITETO
-Detto fisso perché riferito invariabilmente ai soggetti.
Alcuni epiteti sono generici, altri sono esclusivi.
Anche gli Dei hanno epiteti esclusivi.
LE ITERAZIONI O RIPETIZIONI…
-Caratteristica testo epico, possono consistere nella ripetizione
di una parte del verso, di un singolo verso o di un’intera
sequenza di versi.
AGAMENNONE E IL SOGNO INGANNEVOLE (T4)
-Mentre dei ed eroi dormono, Zeus medita come vendicare l'onore di
Achille rispettando così l'impegno preso con Teti.
Decide quindi di mandare ad Agamennone il sogno ingannevole con la
falsa notizia che gli achei potranno finalmente conquistare Troia,
perché Era, acerrima nemica dei troiani, ha ormai convinto gli
altri dèi ad abbandonare la città al suo destino.
Il sogno assume le sembianze di Nestore, il più saggio consigliere
tra gli achei, e instilla nella mente di Agamennone questo
pensiero.
La mattina seguente il re ordina agli Araldi di convocare
l'esercito in vista dell'imminente attacco contro la città.
Prima però convoca il consiglio degli anziani.
SCETTRO…
Nella nostra cultura è simbolo del potere monarchico.
-Nel mondo greco lo skèptron era lo scettro sacro, chi lo
impugnava era la persona sacra e inviolabile.
In Omero lo scettro appare come una reliquia del passato.
Non rappresenta più il potere assoluto; il potere nella società
aristocratica descritta nel poema, appartiene ora all’assemblea.
L’ANTIEROE…
Gli eroi del mondo omerico sono belli e buoni, splendidi per
fattezze e armonia del corpo, perfetti nell'animo virtuosi,
magnanimi e generosi.
La corrispondenza tra bellezza esteriore e interiore
(kalokagathìa) è un canone estetico e un codice ideale di
comportamento.
Tersite è la negazione della kalokagathìa, è l’opposto. È un
soldato semplice, insignificante, buono solo a far ridere i
compagni; ha difetti e brutture fisiche.
IL RUOLO DI TERSITE…
-L’iliade svolge anche una funzione educativa: il poeta attraverso
i suoi personaggi propone modelli di comportamento da seguire e
modelli negativi da evitare.
Tersite è da evitare, è spregevole e imbelle.
LA SIMILITUDINE…
-Regina figure retoriche dei poemi epici.
-consiste nel paragonare tra loro due immagini sulla base di
caratteri comuni, è introdotta da avverbi ed espressioni come:
così, come, simile a, tale a, allo stesso modo…