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STORIA MEDICA

DELLA

GRAVE FERITA
toccata in Aspromonte

GENERALE GARIBALDI
Il

giorno 29 Agosto 1862

MILANO
TIPOGRAFIA
Via

DI
S.

8 G 3

GAETANO BOZZA

Prospero, N.

5.

64- ~*rS

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AL LETTORE

Questa medica storia della grave

ferita

toccala

dal generale Garibaldi in

Aspromonte;

da palla

italiana, lanciata

da braccio italiano co-

mandato

e diretto da

Gente

uomini

italiana, io scrivo per

capo-medico
e vergogna

di

italiani

nazionale

dalla

governanti la

obbligo e

magnanima impresa,
ostinata

ferita fatta

diritto

di

recata a lutto

prostrazione

volontaria dei Reggitori della cosa pubblica

in

To-

rino allo straniero.

Medico-Capo nel 49

in

Roma

agli

avamposti di

Porta S. Pancrazio pei generosi guidati dal generale Garibaldi

nella lotta

gigante contro Francia,

II

facendo

slesso trasportare allo Spedale dei Frati

io

lamericano Andrea Aghiar,

della

Scala

moro

del Generale, infranto

grosso pezzo di bomba, vi

prode dei prodi

il

il

fidato

il

parietale destro da

trovava l spirante

milanese colonello Manara,

il

col-

pito al ventricolo a Villa Spada, da traditrice palla

secondo giorno della bandiera bianca


innalzata sulle mura da tre mesi assediate, e gi
francese,

rotte

il

breccia larga

in

per tre

sili.

Onore

ai

generosi volontari di Garibaldi caduti per la Patria

si

La

fresca gloria imperitura del colonello Nullo

riflette

nuovamente sfolgorante su

tutti.

Nel 59 fui pi che chirurgo, soldato, avendo

capo espertissimo e lodatissimo

il

professore dottor

Agostino Bertani grandissimo pratico, nella

felice,

allegra e virtuosa guerra contro laustriaco.


lorgoglio del rovinoso alleato,

per

seguirlo
baldi,

il

la

via

se

non avesse sdegnato

apertagli

Gari-

dall italiano

gran mastro di guerra; certamente

Napoleone non rischiava perdere

come

tutto,

il

terzo

anchelonore,

un pelo di fare a Magenta, n tanto


smisurato numero dossa francesi starebbero ora
sepolte nella terra lombarda, n una intera divisione
fu ad

di Franchi avrebbe dato linfelice spettacolo di chiu-

dersi in Brescia, precipitatavi in piena fuga da in-

giusto scompigliato spavento.

tenebroso

intelletto,

Ma

in

quel fasciato

balenava sin dalla Senna

siero della attuazione, in

qualunque punto

il

di

pen-

Lom-

bardia, della vagheggiata stipulazione del contratto

Ili

ili

comprato

Villafranca; scherno giusto,

XIX,

dal Farinata del secolo

e pagato

quale por altro non

il

conserv sua costa.

La ciclopica spedizione di Marsala, ritenendo Brtani in Genova, aiutatore pi maraviglioso che creduto; ripresi grado e

demenza

conforto questo; che nella

da camicia
l'

esercito

meridionale e suo

loperato dal corpo

furiosa dellira

governo di Torino contro

forza del

di

capo-medico, e mebbi

titolo di

divino

Condottiero,

medico andasse meno

assassi-

nato di censura dogni altro. Sebbene a volere che


il

farsetto del

nano servisse

di orrevole veste

gigante, la buesca legge degli


rigore applicala a chirurghi,
scrutati

scrupolosamente

al

esami venisse a

tutto

quali recavano

fatti

e lodati, e

da una cam-

pagna, per la quale dieci milioni ditaliani aveano


steso fraternamente la

mano

ai

Piemontesi; per

la

quale (e pare non mai abbastanza ripetuto, tanto


si

effetta

dimenticarlo)

Parlamento piemontese,

il

era diventato Parlamento italiano, dichiarato, fatto


re dItalia

il

re di Piemonte, resa possibile la

na-

zionalit ed unit dItalia.

Tanto sfregio

alla

ragione ed

al

buon senso, tanto

provocato suicidio del sentimento patrio, tanto smisurato insulto alla dignit nazionale,

contenendo

e vituperato

generazioni; ed
esse,
gliori.

quando

il

nostro

un grido

a scernere

dovranno contare

di
gli

nome

manderanno
alle

lontane

sdegno correr per


ottimi nostri tra

mi-

quanti vituperi furono

IV

fatti

bersaglio, quante accuse vergognose

quante volte furono


nati a

morte; e

interrogarne

tratti prigioni,

ribrezzo

Ma

avvenuta, dubiteranno trasognati

gravemente piagato
pi forte

uomo

il

colpirono,

quante condan-

di febbre

gli stessi patiboli.

li

dovranno

tanta enormezza

cercato

pi umile,

il

a morte,

pi santo,

il

lamore, la speranza, lorgoglio

del popolo, popolo egli stesso e tale da onorare per


s solo la intera umanit.

D.

PIETRO RIPARI.

1]

sentenza grave di Tacito, male sapersi le cose grandissime,

tenendo alcuni ci che odono per sicurissimo, Ravvolgendo


la verit

rimo

e l'altro chi vien

dopo accrescendo.

per possa

essere e sia dovere di chi, per et, e prove date, testimonio


ritevole di fede e parte

di

scrivere di questi fatti largamente,

biano ad essere

penne vendute

tratti in
ai

potenti

sia dovere

fatti gravissimi,

affinch

altri

venturi,

me-

ripeto

non ab-

inganno nel loro giudizio dalle mille


tristi,

desiderosi di coprire

le

loro

bruttezze, e passare bianchi alla posterit.

Scrivendo la storia medico-chirurgica della grave ferita


generale Garibaldi,

mi

del

sar forza toccare dalla cosa pubblica per

necessit dello scritto, che tratta delluomo pi eminentemente


politico del secolo; per cui incomincier col dire per debito
storico,

come dopo

il

per s stesso e pieno di follia,


nasse
averlo

il

di

fatto materiale della ferita, scelleratissimo

trasporto del ferito, in

il

governo di

modo

di

Torino, ordi-

mostrare ad evidenza,

risolutamente chiamato a morte, e non riuscitogli nelferirlo, avere tentato venirne a capo col lento

latto

breve del

delle

privazioni, del disagio, della fretta in quello, e degli sti-

moli mortalmente nemici

al piagato.

8
Il

comandante regio della lagrimevole impresa, non mand

un chirurgo che prendesse

notizia a

riferire

sulla gravit e
qualit della ferita, e sulla possibilit del trasporto senza danno
del ferito non fece esibire una benda, una filaccia, un sussidio
;

qualunque, un mezzo qualsiasi a trasportare


restato privo di tutto; ch

il

giacente,

me

soldati regj assaltate le casse della


a tutto fecero vento, tutto sperperarono, ogni cosa

ambulanza
mandarono disseminata

o portarono rapita.

Ben vero che di quella perdita fu principale cagione chi,


invece di restare con la ambulanza al posto da me fissato, vi-

impostomi
se ne era

cinissimo alla nostra fronte

tale dalle circostanze, e

da luogo foltamente boscoso

dugento passi, prima anche cominciasse

allontanato da oltre
lattacco.

fu

vero

dovrebbe sentire rimorso mortale, e non


ha scientemente commesso: per che dato il caso

delitto questo del quale

pare, chi lo

troppo luttuoso, che la ferita del Generale, fosse stata tale

da
domandare una immediata istantanea amputazione, non poteva
Egli perire per mancanza provocata deliberamente di mezzi ad
eseguirla? Con qual cuore, con qual fronte, avrei io potuto volgermi, per sussidj indispensabili; con quale speranza di averli
efficaci e prontissimi, a chi non solo non mostrava di essere
tocco dal caso nefando,
bile gaudio?

ma

ne sentiva forse interno inesprimi-

Chiunque non abbia sciroppo per sangue nelle vene,

me

comprende cosa restasse a fare a


Il

governo, che

luomo, che nella sua prostituzione a


aveva ordinato fosse morto, se possibile atterrarlo

ferito e prigione

sentire

Francia
di

(1)

piombo; dimentico, o non curante

guerra, per le quali,


i

meno

il

universali

delle

caso di fuga di

un

spedale; ponendosi anzi

vicino

quelle leggi, ordinava

vissimo

ferito

il

leggi

di

esercito perdente,

gravi vengono depositati od alle ambulanze

feriti

nella

allora.

diceva italiano, fatto briaco di gioia dal

si

deliberatamente

o nel

pi

sotto ai piedi

trasporto immediato affrettato di gra-

per un viaggio di oltre dodici ore di tempo

speranza senza dubbio,

che quello che non aveva

loffesa materiale, potessero fare

Grave certamente la
aperta a non dubitarne

ferita

del

fatto

disagi e lo strapazzo.

generale

Garibaldi,

la articolazione del piede, la

perch

pi peri-

colosa alle offese; per essere la pi complicata dossa di tendini,


di sinovia, di

membrane,

perch presumibile la palla

dentro

9
al piede,

mancando

foro duscita.

il

che la articolazione fosse

aperta non vha chirurgo iniziato appena negli studi


il

quale non acconsenta, se rotto

parte inferiore,

come

il

dellarte,

malleolo interno

sua

alla

lo era di fatto nella ferita del Generale.

Di

quale irreparabile danno, n possibile ad essere calcolato, potesse


quindi essere cagione un trasporto precipitato, senza

non

infelicissimi,

dele per dirupi e torrentelli da passare sopra sassi

mal

fermi, che

duramente

mandavano sobbalzato ad ogni

stranamente

mezzi,

se

ad un viaggio lungo montagnoso, orrido cru-

il

ferito

angolosi

tratto, scrollato

affannoso per

raggio ardente

permanente
da un battaglione di bersaglieri di avanguardia, rincalzata da
retroguardia, si che il giacente ne andava deturpato e sozzo
capelli e barba, annerite e secche le labbra
non vha persona
per quanto rozza, che non comprenda.
Ad un uomo necessitoso di assoluto riposo, il governo di
Torino imponeva un viaggio di oltre dodici ore. A questuomo,
di sole, per polvere scura vulcanica alzata a nugolo

il

cui piede, forato da palla, -doveva essere

mantenuto

fetta immobilit, faceva quel governo percorrere

nosa a disperazione

delle quali di notte

in

per-

una via rovi-

primamente per cinque lunghe ore, quattro


su di un letto di tortura per angolosit

scabre di rozzi rami dalberi, aspri di curve e nodi, velati malamente da capotti da soldato
lo obbligava passare la notte in
una cameruccia, alle capanne del pastore Vincenzo, il cui suolo

era fango, dalle finestre e dai tetti della quale entrava furiosa
laria

fortunati

di potere turare le

prime con abiti

disteso su

un tavolato per letto, coperto da poca paglia ammuffita. A questuomo affranto da un tale viaggio di cinque ore e dalla notte,
passata in un covile di fiere piuttosto che in abitazione umana,
si d conforto la mattina dopo di altre otto ore di
cammino,
abbominando
pericoloso per scoscendimenti paurosi,
per afa soffocante di Sole, per nube perenne darena calda e scura
e sosta
di mezzora a S. Angelo
calatolo a Scilla, trafugato sulla pirofregata il Duca di Genova navigandolo, come mia cosa, difilato
al Varignano (2).
E quelluomo era un Generale il re dItalia lo aveva chiamato
di

suo amico;
il

ministri feritori ne avevano implorato

il

patrocinio

popolo lo aveva accompagnato in ogni suo passo di ovazioni

e di trionfi

venti e

come

il

mondo

intero lo salutava

tale lo onorava, e lo onora

il
!

pi grande dei vi-

~
1 futuri,

10

quali visiteranno pellegrini numerosi

colle infame,

il

sul quale fu ferito luomo che avranno in quella religiosa venerazione della quale il tempo circonda sempre gli antichi, a se-

conda di che suona di loro la fama muovano da Reggio


;

il

faticoso

monte dal quale quel

volgono a sinistra

percorreranno

e salito

colle si declina a pianura


l

intiera

strada

che

se

gran

il

martire italiano ha segnato di spasimi mortali, non confortati


che di fiele insino a Scilla: e se camminino pedoni
intende,

meglio

ranno

come

non per

che

l'antico, se

non perch

altro

nuovo Cristo non

il

finiva

saliva quello e condannato; discen-

deva questo, e tre volte fatale

fatale per la ferita

fatale pel

Varignano; fatale per lamnistia del 5 ottobre 1862 (3).


Era ribelle! E dove era il Rubicone da lui passato con armi
minacciose e potenti a sottomettere la patria, se egli accennava
a

Roma, non come Cesare

fece

egli

all

non questa

ma come

Camillo

Quale risposta

aggressivo tempestare improvviso delle palle

di gridare ai suoi: restate,

non tirate?

se

e di dare

il

suo sangue, incerto di aver data la vita? Credete voi forse che
avreste potuto ottenere di lui s facile la vittoria per voi allegra,

averlo prigione, se non vi avesse avuti allora,

come

vi

ha anche

addesso, e vi avr sempre, in conto di fratelli?


Ribelli voi, ministri di dissoluzione, traditori aperti, e solenni
del

vostro re.

col dito,

Al pi grande

tra di voi, parve toccare

ciare lo straniero collo straniero

gogna daver radicato

in Italia

lui la onorata e valorosa

glio italiano antico


il

Casa

e ne usc con la doppia ver-

due stranieri a vece

di

Savoia caro

terso e lucido suo scudo

mare, l'Aristide ed
e di seconda

il

di imo.

Per

vanto, ed orgo-

fu schiantata dalle fondamenta; capovolto


;

venduta perfin la sua

senza la sua stanza ove nacque, senza

prima

cielo

il

rinnovando lesoso vecchio delitto del tentare di cac-

il

Camillo dei nostri tempi. Per

mano, sbarattata

di poi

Per

culla.

suo cielo, senza


lui

il

lui

suo

donata in

come una cosa

la

Lom-

bardia. Per lui lAustriaco padrone ancora del formidabile quadrilatero

occupante per

di pi

e per isbagljo geografico

con 15 miglia di sponda destra del Po

Revere

che in poco pi di un gior-

no, fatta una


italiane, e

punta a Modena, avrebbe potuto tagliare in due le forze


movendo su Bologna farsi padrone di Ferrara a tra-

ghettarvi sicuro da S. Maria Maddalena pel ponte di Lagoscuro


soldati e tormenti di guerra quanti avesse creduto.

Per

lui re-

11

cata a passeggiata militare la ripresa della Lombardia per lAustriaco

per

impedito
lui

il

Francese la occupazione di Torino (4). Per lui


passo alla Cattolica, negato al Faro a Garibaldi. Per
il

maciullato rabbiosamente lesercito meridionale, operatore dei

prodigi eroici di Palermo e di Napoli. Per lui creata

condotta

s in fondo la

basso,

maggioranza della Camera, che pi gi

non avrebbe pi nome. Per

lui

decretata a scherno

Roma

ca-

ch nessuno
pitale d Italia per verit a non lasciare Torino
vivente Italiano, lui vivo, intendeva ad andare a Roma, meno
del conte di Cavour: il quale non lo pensando neppure, adagia
vasi invece nel contrario col permessogli, o forse anche imposto
da fuori famoso ordine del giorno del Parlamento nel 61
col
;

Roma,

quale era dichiarata

modo

capitale dItalia (5). Gittava in tal

lesca lastuto; laddentarono

migliori e simpiant loro

nelle fauci, e fu ragione starei per affermare.

Di

Roma

per libert di concetto domando poter dire:

Roma, dopo trafugata a Bisanzio dal santo

radata

scomparsa anzi

parricida, e di-

primo

la fitta tenebra del

evo medio

voleva andare per primo lAllighieri, e salvo onore al divino intelletto,

aveva torto di avervi ad essere cogli imperatori di Ger-

mania. La sua monarchia universale, forse trasse

il

Vico, per la

grande autorit del grande repubblicano gridante monarchia, a


dettare

aggirarsi

popoli tra

commovimenti

per riposarsi sempre nelle monarchie

delle repubbliche

immaginandoli forzati a

correre dentro unorbita politica fissa e ricorrente, presso a poco

come

nella

pontefici,

fisica

pianeti.

Fiacca ragione politica

argomento a combatterli. Tanto pi sporca

nide, tanto pi sozzo

un vegetale

il

popolo.

Il

vizi

dei

la tiran-

tiranno nasce e prospera come

nellorto, ingrassato di vizi

per corruzione di popolo

la vilt allaccia le scarpe alla prepotenza. Si sarebbero -visti papi

scaldarsi a festevole fuoco iu

un re a piedi nudi batteva


verno

se

non

compagnia

di donna, intanto che

denti dal freddo nel cortile, din-

vi fossero stati re tanto vigliacchi

denti dal freddo a piedi nudi in un cortile

che un papa

si

da battere

dinverno

intanto

scaldava a festeggiato fuoco, a fianco di donna,

camera ben chiusa ? N Arrigo di Germania portava in corpo,


come un membro di pi, la virt, da tramandare per privilegio

in

di razza ai nipoti.

Meno

poeta, e pi pensatore, Nicol Macchia velli cercava lu-

nit dItalia,

ma

12

italiana, e fosse

pure un Cesare Borgia valente

a darla. Doversi, xliceva egli, adoperare

uomini quali sono

gli

a volerli ricomporre quali avrebbero ad essere

a cominciare.
al

tempo nostro

accontentavano
di

Roma

fatto

tutto essere

buono

questo ha compreso perfettamente Garibaldi,

come^Cristo

di

pane

con

al suo

le

turbe

le quali si

cerchia

e pesce. Il solco tracciato alla

un

rosso da

fratricidio

1
;

asilo

che la rese al

scellerati da
donne a saldi matrimoni, fruttarono la lunga collana luminosa
degli eroi nati dalla libert. Trovare o fare mi potente a cacciare lo straniero
la virt pubblica verr da s, stretta per

nascere

covo di tanto

mano con

la libert

doversi rubare le

solenni

Che direbbe Macchiavelli

di noi, Italiani

dadesso, che tra buoni e tristi

sommiamo a 22

patti a dignit di nazione; che

abbiamo due potenti a cacciare

10 straniero, luno

Re

della nazione, laltro

comportiamo, non uno straniero


anzi

dei quali

ma

Re

milioni e

del popolo

due in casa nostra

abbiamo volontariamente conceduta

come

che

ad uno

in possesso

parte della nostra terra?

Poeta daltissimo volo robustissimo; ingegno sovrano; pensatore gagliardo; anima di bronzo che non pieg mai; cuore nel
V uno d amore di patria
quale due altari fumarono sempre

laltro dodio alla tirannide

Ugo

Foscolo

fece

all

amore

accapezzandola di

dellintelletto colla unit e libert italiana,

Terra promessa per lui, che egli


non dover vedere, come Mos, neimneno

desiderii infiniti senza sponda.

aveva la coscienza

[di

da lontano.
Di tempra eguale ed insistente d una insistenza di trapano
Giuseppe Mazzini predic per oltre trentanni la unit dItalia,

Roma.JXa sua voce salmodiata

la capitale

pendo dalle nebbie del Settentrione,


bile sorriso della classica terra,
lato.

si

esagitato

spandeva sullintermina-

come quella

11

un veggente vedaf-

non abbia

non
commovendolo a generosi intendimenti. Fortunato
petto tra di noi che

ch ancor vivo vedesti adempiuto di diritto


I

prorom-

La sua parola calda imaginosa, sgorgante impetuosa

fetto dal cuore palpitante,'

e solenne,

tempi forse aiutarono

Guerrazzi

il

faticato concetto!

certo Leopardi, Giusti, Berchet; certo

con lavori di troppo pi vasto polso

di dettato, di erudizione, di passione;

mini ad atterrare

inarrivabili

fiamme a suscitare;

ful-

Nessuna

Roma

aspirazioni nazionali accentrate in

delle

varcato per altro

almeno

tra le recentissime le quali pare dovessero presentire

cinissimo

ha

cerchio di Popilio del classicismo, neppure

il

vi-

totale completo rinnovamento sociale, politico, eco-

il

nomico, religioso, per la nuova era in gestazione del Lavoro e


dei Diritti

Koma non

fu mai di
Brenno
era
lombardo
tutti gli italiani d adesso.
lebbe mai in conto ditaliano, certo. Per Roma

La grandezza

antica di

Cesare
tempi
Allobrogi quali
di

lItalia finiva a

gran malva del suo tempo

italiani

Roma non

e siamo ai

Rimini, verso noi. Dicano gli

dica Verre se

cittadinanza romana,

Roma

li

ed

di

un

Roma

testa di sette

grado equestre fuori di Roma,

il

il

quale

accessorio

primo dei
1

esiglio

al contratto la

per trecento mila sesterzi

Che valesse

imperante lumanissimo Trajano, aveva venduto


cavaliere romano
amici suoi

Tullio,

considerava

Siciliani erano italiani per

provino Mario Prisco e Cecilio Classico proconsoli


quali,

Marco

della patria

dicano se

e siamo al secolo doro della letteratura latina


la

n per

ebbero la maggior parte del merito di fare

acclamare dai moderati dallora Padre


la

tutti,

F altro

per settecento mila, pi supplizi di altro cavaliere romano, che


era stato frustato, condannato

Vedasi Trajano stesso togliere

romana ad un

E
alla

metalli, e strozzato in carcere.

in pubblico

pochezza
i

presente.

vile

Pontefici,

Foro

la

cittadinanza

perch non conosceva di latino.

tale,

grandezza antica mancata

la

stanno

ai

Ma

non sarebbe che vergogna


tra

quella grandezza e noi

quali trafugatane la parte pi viva e pi

luminosa, quella della sapienza, e chiusala in una bara a sette

impronti di suggello dellanello del pescatore, recarono a modo


di cataletto in chiesa, lasciandovela per morta
ed accomodatovi
;

sopra la veste di lana bianca le chiavi,


le arsero d intorno

il

pastorale la tiara,

con loro magiche cerimonie

le salme vive
cavamela fuori.

delle divine intelligenze, che adoperavano a

Roma
il

quale per

troppi

chiave e velato

fecero

secoli

pontefici

di vita.

patibolo del Sapere,

dovette starsene

non mostrandosi che

vano con pericolo

il

pochi

in casa,
i

chiuso a

quali lo visita-

Se la nazionalit italiana potesse avvantaggiare in decoro e


valore diffondendo la luce della sua maest dal Campidoglio

non potrebbe per sempre

arrivarvi cbe attraversando la lunga

schifosa grassa caligine della ignoranza sacerdotale, che ne


anneriti atrii e sale,

camminando per

arrivarvi che

Roma

fatta fetente la atmosfera;

ha
non potrebbe

linfinito arido deserto creato in

dal prete al progresso, deserto del quale sono

oasi

tor-

ture e roghi al pensiero, del quale ancor vivo lurlo di dispe-

razione della messa nera

N un

pensiero

uccide

si

col

forzarlo a cambiare

bens con altro principio che pigli

il

luogo di quello.

di sito;

Fac-

ciamoci liberi al tutto ed indipendenti davvero, e quel principio,


se altro

non ne occorra da surrogargli, adopereremo quale mezzo

utile, s

come a mezzo dannoso

niera

Strappati

lo volge ora la

prepotenza stra-

denti al serpente lo avremo maneggievole,

e strisciantesi innocuo ai nostri piedi

La gloria di Roma, chi pu spegnere ? Essa durer, quanto il


mondo lontana, se anche non restassero di Roma che i suoi sette

ma

umanit fattasi positiva, travolta dai tempi


Tutto il passato deve scomper altra via, che non la antica.
Felici i poparire assorbito dal grande interesse universale.
poli, se il grande cataclisma morale sar per compiersi senza
colli

sangue

la

per

Roma

nessuno pensava

eccitamento potentissimo a fare

lItalia,

quando

che la iniziativa potesse partire da Torino

quantunque movesse

di l

impotente perch incatenata a con-

quando

corso e sussidio straniero

nessuno immaginava che un

immortale la creasse una questa Italia, co suoi mille ad un tratto,


incominciando da Palermo; miracolo di ardimento e di valore;
Roma decretata capitale dItalia in Parlamento italiano, per
comando, o consiglio, consenso almeno, di chi la occupa a tempo,

e la niega allalleato

Re

dItalia,

al quale spetta di diritto,

ed

alla nazione, assentita, riconosciuta nazione italiana, della quale

quindi propriet legale;

una

fortezza

e che la

Roma

Italia officiale

che resiste passiva come


asserisce

non potere n

dovere assaltare.

Roma

15

che pure debbe essere nostra, come

deve essere Venezia, senza di che sarebbero scherni incomIle d'Italia, Nazione Italiana.
Roma vuole essere
portabili.
10

come una

fortezza che resiste, girata, ad andare oltre

an-

dare oltre, vuol dire andare a Napoli.

Che che
11

e si pensi,

si dica,

non a credere n accettare che

Sire di Francia, sia tanto tenero delle cose del Papa,

Roma, per

corte in sottana, da restarsene a


S.

Madre Chiesa

plomatica

almeno, questa non pu essere la ragione di-

che accontenti

alla Russia, che

sua

linteresse unico di

il

od a Gerusalemme

dEuropa. Poco importa

gabinetti

S.

Padre, sieda in Roma, od a S. Marino,

molto meno n cale allInghilterra, dove

ogni anno in dato giorno trascinato in effigie per le strade,


ed arso di poi con grande baldoria di popolo
capestro non

dove la legge del

La Francia

ancora tolta dal collo beatissimo.

Roma

repubblicana occup
occuparla prima di

lei:

per la quale venne

nel 49 per impedire allaustriaco di


almeno fu questa la ragione politica,

assentita

quella vandalica

occupazione.

ben vero che la repubblica francese avrebbe raggiunto lo stesso


scopo, e pi onoratamente, e con maggiore interesse, non troncandogli soltanto la strada di

Ancona, e
quella

le fatali

lagune;

repubblica parve

neonata sorella in

fascie,

Roma, bens

ma

togliendogli eziandio

al sapientissimo

invece

miglior

preludiando cos

presidente

di

strozzare

la

partito
ai

massacri del 2 di-

cembre, e sedersi, fariseo sogghignante sui sette colli, arbitro


a met collAustria, dei destini dItalia ufficio ambito tanto, da
;

essere stato ribadito da lui imperatore a Villafranca.

Ma Roma, la quale

non poteva essere fatta sicura da aggressioni austriache dal piccolo Piemonte, e da Torino con Napoli
borbonica, lo pu essere, anzi lo naturalmente da Napoli capitale
dItalia.

Napoli capitale, Ancona nostra, e la certezza di una

diversione armata in Lombardia,

toglie

persino

il

pensiero al-

una aggressione, di una minaccia qualunque contro Roma, e fa nello stesso tempo militarmente pi
protetta, pi sicura la Lombardia stessa.
Mancata per tal modo al Napoleonida la ragione politica del
restare a Roma, non si comprende perch dovessero i gabinetti pi
lAustria e per sempre di

oltre permettere
inoltre,

che

vi si fermasse.

malamente comporterebbe,

La

dignit sua dimperatore

forse, la dignit della

Francia


certo, che egli

toch

assumesse

16

portamoccolo al Papa, tut-

ufficio di

beatissimo questi

La

e santissimo.

quistione

sarebbe quindi sciolta forsanche senza colpo


pontefice e la sua corte non
dItalia tanto vicina.

ferire,

Roma

di

ch lo stesso

sentirebbero sicuri con la capitale

si

Immediati istantanei vantaggi intanto sail mancare ad un tratto


del bri-

rebber questi, e non piccoli;

gantaggio nel napoletano, ed

piegarsi del

il

Papa a

trattative

avvianti a possibile conclusione, la ornai troppo vulnerata, a ridicolo, quistione

romana

rotto

corso a qualunque altro impe-

il

riale tenebroso progetto neHoriente dItalia (6).

Ma

amene

affacciano obiezioni al capitalato di Napoli, parte

si

e parte in apparenza gravi, ed escono da Torino, che per nessun

conto intende rinunciare ad essere capitale, da Torino fucina


infaticata darti sottili a scambiare

parenza

il

falso nel vero, a dare ap-

di onesto al disonesto, dutile al

dannoso, e va contando.

Dopo due mila anni Ponte Milvio non dimenticato.

amena questa, che le capitali antiche, acconsentano di buona


voglia il primato a Roma, lo neghino a Napoli.
Davvero,

ministri umanissimi, tanta carit di patria vi tocca


le proteste,

ben

altri

motivi avrebbero

a protestare, che questo.

le

se valessero

antiche capitali dItalia

quistione finita,

se

veruna di esse

Roma

sar capitale, che importa loro, che lo sia piuttosto

Napoli

Laltra apparentemente grave

una

di

citt

mare

a capitale,

si

questa

ricolo, fatto

maggiormente

che non convenga

potendo essere quando che


mare.

Il

nuovo modo

di

soggiogata con tutta facilit appunto dal


certo, dal

che

sia

quale pe-

armare

bastimenti da guerra, pare a me, doversi salutare piuttosto come


providenziale, di quello che averlo in conto di proibente e pauroso.

Il

bisogno trov

le arti.

Napoli troppo stretta nella

sua larghezza, per cui gli forza avvantaggiarsi in lunghezza,

con danno non lieve dei negozj, e dei negozianti, per

come giustamente dicono


il

il

mare, a far sicura da quello la citt

tategli dentro Castel S.

tirannide, con tutto

la

gli Inglesi,

citt

il

Elmo, questo schifoso arnese

monte che

da Nord quanto volete;

lo sostiene;

quali,

di vecchia

allargherete cosi

e Charleston in

insegna ora in qual modo arrestare sconquassare


picco, navi le meglio salde e corazzate (7).
,

tempo oro. Invadete


da assalto nemico. Dit-

America vi
mandare a

17

Cos facendo proverete davvero di volere lasciar Torino, ci


avrete fatto un opera che
che infino ad ora nessuno crede

non potr essere nemmeno avvicinata


audacia da veruna
il

in grandezza, utilit ed

delle pi vantate della antichit,

mai

secolo, e pi che

il

nome

italiano

data

illustrato

una

allItalia

capitale degna della nazione, e de suoi nuovi destini

creata

mondo.

la pi bella citt del

Na-

Altri ostacoli di sconvenienza, pericolosi al capitalato di

poli, vengono sussurati pianamente alle orecchie dei democratici,

e sono lavoro solito astuto governativo, se gli identici

giano contro

quello

di

Roma.

governo italiano,

Il

il

campegquale sa

che lepoca attuale per essere di transizione fiacca, irresoluta,


tutto

incerta,

aperto: cos p.

sicuro di

ardisce,
e.

non arma

non essere combattuto a viso

popolo per paura del popolo,

il

per la stessa paura usa ogni arte a minargli anche lappoggio


fede e confidenza negli

della

eminenti per genio e per cuore;

tentando pur questi con argomenti democratici.

Vi fu chi per arroganza cinico-pellagrosa alla Diogene, chiam

Quella bestemmia francese mosse


ministeriali andarono pi
non poteva
a
Spaventati invece dalla troppa
e parve non facessero
non
vita del paese uccisero lindividuo Luomo, secondo
che
principi
quale valga Stolta
conta pi nulla; non
tramandando con religione
onoranza indur

nomi dei tanti sapientissimi


della
sino a noi
la terra dei morti.

lItalia,

altro.

riso, e

oltre

ridere.

loro,

il

il

la storia

fatica

di

Ed

antichit.

viri

ora che siete voi in Italia, Cattaneo e Ferrari,

pi gagliardi pensatori viventi? Cosa conta


in Francia?

chi

si

Ben

il

principio suo che

il

due tra

francesi, servendo, onorano;

cura di lui? chi sa che sia vivo?


vero che

il

popolo

si

ostina ad adorare lindividuo in

Garibaldi, che continua ad avere in lui tutta la sua fede,


in lui solo concentra tutte le sue

che

terzo imperatore

lo stesso

speranze.

Ben

che

vero altres

governo confessa che lindividuo sta nella appli-

cazione al principio, come latto al proposito, colla sua guerra


sconsigliata rovinosa a quella anima santamente intemerata ma
:

che importa?

Il

sasso

gittato

ha

colpito.

Prova:

lodio

aperto
accanito del governo italiano contro Mazzini, non attutito nc combattuto solennemente in Italia dagli Italiani.

Ed

ora pi che

mai bisognerebbe andare

a Napoli.

Una nuova
2

nube

18

distesa sullorizzonte politico italiano, rosea se si vuole,

si

leggiadra anche

ma

abbastanza densa da offuscarlo in modo

da non potersi oramai distinguere pi


fatta la grande fresca scoperta, che

lItalia

deve essere la me-

diatrice naturale della alleanza anglo-francese, e

resse soltanto italiano

ma

la luce dalla tenebra. Si

non

nellinte-

in quello della civilt e della pace,

non che dEuropa, del mondo. La bisogna cammina chiara abbastanza quindi; lInghilterra, dovendo essere alleata leale
della Francia, si guarder bene, dal farla sgombrare da Roma.

la Inghilterra eratia sola potenza, giova ripetere, dalla quale

potevamo sperare diplomaticamente il fatto onestissimo.


Ed ecco come^sia provata verit, che non avremo Roma
se non quando la Francia sar gentile di darcela e no l sar
mai. LItalia, come naturale mediatrice di questa necessaria,
provvidenziale alleanza

che

guarder pure dal canto

si

suo

dal

Roma

alla Francia colla forza, perch oltre

offendere la Francia

sua alleata, offenderebbe allo stesso

tentare di togliere

tempo

arrester

Inghilterra

alleata della

Francia.

immobile come la moglie

L Italia quindi

Lot,

di

dopo

si

guardatasi

addietro, con quel piede in aria che si trover avere alzato

cam-

governo italiano rester a Torino, perch non vorr


andarsene se non per portare le sue tende a Roma decretata
capitale dItalia. La Francia non se ne andr da Roma, sicura

minando.

11
,

delTassentimento inglese a restarvi, per la pace mondiale


rester a

Roma

a godervi

che nessuno per ora gli strappi

denti

e lAustria

il

papa

mondo

naturalmente

non se ne andr neppure essa dal Veneto, essendo


chiave di

papato, senza un timore al

il

il

Veneto

la

luogo

di

Roma.

Godi benedetto ingegno

di

Cavour, esulta dal tuo

pace; questo limbo ilaliano laudabile valorosa opera tua. Tu


quando chiamavi la Francia arsapevi quello che ti facevi
,

mata

Roma

in Italia, ^quando vendevi Nizza e Savoia,

capitale dItalia, e lo sapeva pure

piccolo caporale

e pare lo

sapessero

tratto nel canto di

unto anche questo


litica

napoleonica in

piccolo

persino le

nipote

del

intelligenze

magnetica ammirazione proruppero


Debora pel promesso Campidoglio. E fu
ed italiano alle ruote della macchina po-

italiane le quali assorte in

un

il

quando decretavi

Italia.


Accettato, riconosciuto
liani

il

19

grande vantaggio di essere noi Ita-

mediatori della alleanza franco-inglese, cascataci addosso

la gloria di diventare

paraninfi della pace universale,

der la logica a piantarci nel cranio.

Roma ? Non

per Venezia e

non

era,

Venezia

Roma?

Malta

perch non potr essere senza

Tanto pu che

Forse che non sarebbe

Sardegna?

Sarebbe
legge Cairoli sugli emigrati Veneti

egualmente senza la

Italia

tar-

che tanto scalpore

era lItalia senza la Corsica e

senza Nizza e Savoia ?


e

non

Sicilia e la

che altro suona per verit la


a Romani respinta di recente dalla maggioranza della Camera?

Se lintemperanza di Torino
due
ministri
hanno fatta troppo certa
nellusare il
che la Italia non pu essere retta da Torino
testimonianza
addesso pi che mai bisognerebbe, ripeto, andare a Napoli. Bi la
sognerebbe perch Napoli come la terza citt dEuropa
capitale naturale dItalia che che si sussurri di sconvenienze pauBisognerebbe, perch trasportando la sede del governo
rose.

Bench

il

parlare sia indarno

primato; se

cadrebbero

a Napoli

al tutto le

essere e da chi alimentate, del

speranze

Borbone

di

quali che potessero

ricomporsi

il

perduto

avito nido; e quelle daltri che per avventura aliassero dintorno

a quel regno

Bisognerebbe per provare se

rerebbe a starsene fermo in

Roma

se

il

il

Napoleonida du-

pontefice persistesse a

tenersi abbrancato ancora a quel Dio Termine del suo non posBisognerebbe perch tolta in tal modo la ragione posumus.

della

litica

esistenza

del

brigantaggio mancherebbe a questo

larrogante provocatore nutrimento da


bonica.

Roma

sacerdotale e bor-

Bisognerebbe perch allesercito italiano, tolto ad una


lui, sarebbe fatta libert di concentrare cos

guerra sterile per

nel settentrione dItalia le gagliarde sue bandiere, parato a qua-

lunque eventualit di guerra.


questo, sar giuoco forza

Bisognerebbe, perch senza di

che diventi alla fine per gli Italiani

lundecimo comandamento del decalogo.

Negheranno

0 Roma,

o morte.

la ornai troppo nota renitenza di Torino,

il

Veto

di Francia.

voi ministri pigmei, venuti dopo

il gigante, che avete voi


22 milioni dabitanti dalvostro reggimento?

fatto di questa nazione, ingrandita a

limmortale Nizzardo, soggetti al

Voi avete continuato a coprire del mantello della menzogna

20

]a piaga per voi vergognosissima del brigantaggio nelle pr vincie

napolitane

fucilando uomini, senza giudicato, e senza sacra-

menti, vi siete fatti doppiamente assassini. Perch sono briganti

non per essere voi

in quelle provincie, se
dirli

da prima, a disperderli di

stati inetti

ad impe-

poi, e per ci cagione precipua

voi del loro esservi stati, e dal loro esservi ora?

La paura che

posa con voi al vostro capezzale vi negava adoperare


logico e sicuro dell armare quel popolo

modo

quale la farebbe in

il

mezzo

il

da s con un flagello, che per vergogna vostra


dura da oltre 30 mesi. Supremo rimedio pensato intanto da voi
una commissione che riferisca e provveda, quasi che non sia
tal

finita

abbastanza chiara e potente voce, pi che centomila uomini di


truppa regia

una guerra

sacrificati in

di briganti.

Voi avete

accarezzati, chiamati ad impieghi, onorati, austriacanti, borbonici, duchisti, granduchisti, respingendo con arrogante disprezzo
i

il

avevauo

liberali che vi

nistratori,

come

fatti quello

che siete

stati.

Voi ammi-

gli orsi sono cantanti, sperperaste, dilapidandolo,

danaro della nazione

ed

in contratti rovinosi in casa

alle-

stero, in giornali dentro e fuori, in falangi dimpiegati, in cara-

binieri e spie, dissolvendo cos quel


affetto tra governati

salda e duratura

cemento

di simpatia

di

ragion prima della

e governanti che la

un popolo
tolta a voi la onoranza
Voi avete forzata la parte eletta della

vita di

sostituita dal disprezzo.

emigrazione a riparare

ai proprii focolari, incresciosi e freddi pel

soffio

gelato della dominazione straniera

miserevole esempio la stessa diserzione


proprii soldati

avete

osteggiato le libere

all'Austriaco dei vostri

arrestati deputati supposti rei

ad affermarli innocenti di poi


zionale

fatta possibile con

violato

il

domicilio

forzati

ferito lo Statuto, arca santa della alleanza tra

e la nazione.

Non

avete

associazioni, diritto sacro in paese costituil

re

vi siete arrestati davanti allorrore dello stato

dassedio, apoplessia sanguigna di pretta tirannide; vi siete in-

chiodato in fronte

il

Tau

parricidio di Garibaldi

di maledizione di

Caino col comandato

cibati di cenere, abbeverati di aceto colla

povera vendetta del Varignano; sprofondati nellabisso della abiezione colla forzata amnistia del 5 ottobre.

Dopo

tanto lavoro di dissoluzione, e tanto nemico alla dignit

ed interessi del Re, del quale siete stati servi pagati


trincerati dietro

esercito

vi siete

da voi adoperato in opera

nemica

blandendolo di lodi e premi; giudici

alla nazione,

tempo

2i

e parte.

non era per voi

ad un

voi

caso di lodare n di pre-

il

miare, bens di piangere.

Certamente

esercito italiano

uno dei pi prodi

agguerriti e meglio'disciplinati dEuropa

meglio

e per prove recenti

fianco del francese, avuto in conto del migliore esercito di terra,

che uno

di questo, piuttosto

sempre due passi avanti

fu visto

indietro, s che suon bello e lodato

il

concetto del

Ma

Re che

lo

esercito

non

egli parte della nazione, sortita al nobilissimo ufficio di

difen-

mise tutto quantera allordine del giorno.

derla al di fuori, di farla sicura dentro da assalto nemico ?

Per

quale ragione adunque, se non di coscienza paurosa per delitto

commesso, avete voi

sbrigliati squadroni di dragoni per le strade

di

Milano, contro

popolo senzarmi, e commosso a grave dolore

ma

tranquillo,

voi che fosse

il

dopo

modo

il

fatto miserevole di

questo di fare

amare

il

Aspromonte? Pare a
governo, ed

Re?

il

Venite qui, interrogate questo popolo che uno dei meglio civili,

dei meglio pazienti, dei meglio valorosi della nazione, in-

terrogatelo

me

onesto in

ed abbiatevi per voi

non dare per

di

stessi quella

risposta

che

lui.

voi ministri, caduti di fresco sullambito sfuggevole seggio,

ad andarvene anche voi

che intendete voi fare? Proseguirete

magnanimo ? Mala

rimorchiati per le acque del

via terreste

che mala via ha presa, e mala via percorre quel vostro grande
politico,

il

quale ha presunto cacciarsi in tasca, come faceva suo

zio del tabacco,

tempi

sti

Strana

una nazione,

cosa invero

la sapienza sia

lui

che un trono

calcata,

ma

una potenza,
tra

pare

possa

pu accettare

si

nel suo stretto

uomo che popolo


da

e in

faccia

que-

senso largo sapiente,

piente

e la nazione francese

senso
il

che

fare

in questo significato,
si

in.

che

abbia ad avere per sa-

perch indossata la clamide, un

popolo non

credesse,

lo era, e

che per la strada

creda potere

ristorare

ima

dinastia impossibile, in tempi che si preparono o sono a questora

che esce affatto da ogni concepi-

impossibili a questo; cosa

mento
pienza

dellintelletto. Allantico adagio.

bisogner

sostituire invece questaltro.

nota ignoranza governi

anima

di

Vedete quanto poca sa-

Vedete quanto

mondo. Se non che, anche


Dopo me. orda il mondo.
Tiberio imprecava
il

la

cupa


un luogo

V ha
di

spasimata

doro,

come direbbe

verit, recato

Francesco Domenico

22

egli, iu

Gian. Batt. Vico

da quel Varroue vivente italiano di

Guerrazzi

questo

magnanimo

dettato:

mie parole fossero di ferro, vorrei trapanarvi il cuore


Se
per mettere in mezzo di questo la verit, che i popoli hanno
sempre il governo che meritano. E non pertanto anche il cac

le

vallo

pi mansueto, se troppo duramente e troppo a lungo

il

strappato in bocca, imbozzarisce talora, e levate le groppe, ab-

bassata la testa, scaraventa improvviso a rompicollo lontano

il

cavaliere.

Un

ministro,

di senno, frase classica, e

plicazione,
Ite,

ma

non dir

quale nudasse provveduto,

il

non

di semplice

di troppo

facile

di

fiore

aggiustata ap-

sano buon senso, dovrebbe

dire al

Sire ascoltatemi: Il vero che vi parlo ve lo dico nellinte-

resse vostro presente, e nellinteresse vostro futuro, uel quale per

ventura va compreso pure quello stabile e duraturo della intera


Corrono tempi, e se ne preparano lontanissimi in

nazione.

avvenire, nei quali nessuna forma, od atto di governo assoluto,

n sar pi possibile
Una forza morale invincibile dalla
materiale, sta in cima della piramide sociale; migliaia danni

non sar per ricadere in basso senza lace rovinare della base.
Yoi sapete. I primi Re furono

durata a salire sin


casciarsi,

uomini dai polsi

l,

di ferro, dal cuore di leone

che nelle guerre

ruba rapivano violentemente la vittoria; i pi forti stando


con loro, i molti fiacchi per paura servivano. La violenza san-

di

tificata

statori

da poi dai sacerdoti, faceva grandi

Roma

famosi

tempo tutti i Re, e con


Era sempre la prepotenza della

ingoi

stomaco assai spesso.

nel

vantaggiata per verit dal senno

il

conqui-

dolori

di

forza, av-

caso delle Indie adesso.

Sorse intanto una voce in un angolo di Giudea, la quale disse


tutti liberi

ed uguali gli uomini. Quella voce non nuova attec-

ch in parte per

tempi: che lo schiavo per tirannide incredi-

bile imperiale era pauroso al padrone. Il

con un giuoco di
che

mano trafugava

nuovo prete per

altro

in Cielo la uguaglianza, intanto

Re, la libert, voltavano in quella di servire senza fango

al piede,

senza collare al collo.

Il

ingoiato a sua volta dai propri

Colosso iugoiatore, cadde infine

vizi,

e fu

caduta mondiale che


Dalla
numi

travolse nella sua rovina arti, scienze, industrie,

tenebra di sangue del primo medio evo, che strinse come in


fascia

adulte

ghiose

mondo noto

il

come

le

si

23

ma

nella barbarie, sbucaronojion gestate

dice di

Adamo

ferro e rin-

sol che vestite di

repubbliche in Italia, giganti di virt, di

vizj, di

ope-

rosit, di genio, di atrocit, di superstizioni, di piet, di valore

nuovo prete usurpato per s

Il

Ieiova spodestato, rapito

il

quoniam ego Dominus, dello.

fulmine a Giove, lunto a Samuele,

il

rovinava a terra con superbo piede


prostrati al bacio di

le

corone dalla testa dei

una pantofola Se

in lui alla stessa misura

Re

senno avesse aiutato

il

potere, quelle repubbliche tutte po-

il

teva egli allora ad una ad una far sue e lItalia sarebbe da


tempo una e santa ma il fumo dellorgoglio offuscatogli il fiacco
lume della fiacca mente, lo faceva superbamente pago di avere
;

spada dei Re pronta a percuotere dove egli accennava; sino


a che i Re, pensato un tratto meglio convenir loro di percuotere per proprio conto, guardarono in faccia da eguali da prima,
da padroni il prete da ultimo e lItalia rest per sette spicchi

la

possedimento

di sette potenti

Dio e

il

spada per sette grossi mila anni diciamo


dicono

altri,

condussero

linfinito

lunto

diritto,

noi,

la

per quaranta mila

gregge dellumano pecorume

a pascolo su per la sudata crosta della terra, tosandolo sino al

sangue.

Un

trovato

ingegnoso,

scalzava

inavvertito intanto,

sordamente e dalle fondamenta, il colossale millenario edificio;


e fu la stampa. I divini concepimenti dei divini intelletti, raccolti in

Codice per quella, emersero come vulcano improvviso

in Francia, irrompendo rovinosi nel rinnovamento sociale e polidell 89.

tico

Tutto che vi era

medio evo scomparve

di

atrocemente

schifoso

del

non restandovi che

allora per sempre,

lo

sconsacrato suo genitore.


Il

pensiero spiegate

lali

fiammeggianti

liberamente pei due emisferi

e chi

sarebbe da tanto di arrestarlo

adesso? Ben vero che la stampa

anime che

si

e poderose, spazia ora

arma a due

tagli;

che

vendono non mancano mai che giornalisti pagati,


il numero, del
ventre sociale attuale,
;

borborismi romorosi, per

negherebbero

il

sole se comandati, e noi

sappiamo meglio

daltri

quanto tesoro costino dentro e fuori gli Iscarioti della umanit:

ma

nuovo poderosissimo non corruttibile della stampa,


Vapore, il quale sfuggendo ad ogni previsione, n potendo
essere contenuto da legami e sorveglianza, quello che strapper
risolutamente la sua armatura di ferro e piombo al dispotismo.

il

ausiliario

11

Vapore travasando a

e velocit di moto

24

cos dire per la rapidit dei

commerci

popoli luno nellaltro porta per ogni dove,


dissemina tra le nazioni la stampa parlata, la vitale, la vera
i

percli semplice, la sentita perch vera

umanitario,

quale avanz per

il

aritmetica, forza che

cammini

per

stampa

la

il

progresso

colla proporzione

col vapore con

la proporzione

quadrupla matematica.

ma un
servire ma

Uguali, e non in Cielo soltanto,

povera Terra; liberi e non di


piena, e quale la

comanda

umana

la

poco anche su questa


della

dignit

libert vera

aspirazione

che

stampa ha fatto universale, ed tanto profondamente sentita


che non quieter nel petto degli uomini, se non appagata a qua-

la

lunque costo,

e fosse

pure con la violenza.

sar

il

vapore che

la porr in atto per forza.

Ponete mente a questo, Sire; che


senza

Re, esistono

dalla

finestra

porta Non

il

ben

anzi;

di Dio,

ha esempio

le Nazioni possono esistere


Re, senza Nazioni no. Non gettate

che vi entrato in

di

un Re,

al quale la nazione

voluto dar tutto volonterosa ed abbia dato,


voi

ansiosa

casa per

come

la

abbia

la italiana

quel che ha fatto una volta pronta a farlo sempre,


anzi di essere chiamata a farlo
Un rinnovamento

sociale universale inevitabile; tutto sar rifatto, e nel vantaggio

non aspettate la valanga, che tanto pu franare


improvvisa dagli Appennini e dalle Alpi, quanto da qualunque
altra catena di montagne in Europa, e il contraccolpo sarebbe
sentito in ogni pi lontana parte di essa
Perch non amerete
meglio di essere capo di una nazione contenta, libera e felice che
non di ima inquieta perch incerta del suo avvenire, inceppata
nei suoi commerci, non sicura da dipendenza straniera?
E solenne il momento
chiamate a voi onesti, noti e provati
chiamate se siete ancora in tempo Garibaldi, tanto santamente onesto noto, da personificare in s la stessa onest
dei

popoli:

vi

ritenga la sciagurata ferita, ch per

il

bene del paese, per

non valga a venire da s


chiamate laltro onesto, ultima veneranda reliquia
del Calvario dello Spielbergh, al quale vostro Padre, morendo
linteresse della nazione, egli si far portare se

vi

ammoniva

volgervi per consiglio nei casi gravi, ed avere

lui quella fede

Agli onesti

in

che nello stesso Padre vostro.


si

affiancheranno

sovrani intelletti, Magistrati-

25

morale astratta eterna, padri creatori sino


dalla pi remota antichit della magistratura in atto armata,
delle assemblee nazionali, ispiratori dogni vitale ordinamento

Re menni

della

sociale politico

economico

buono, dellequo, del bello,

scientifico; triplice
il

raggio santo del

quale, sorrise, compenetrandole, le

vaste plaghe delle Nazioni, y suscita la vita allegra equamente

appagata del senso, la razionale dai


operosa

di

mano

liberi voli intellettuali,

e di braccio delle arti,

la

delle industrie, della

agricoltura.

Dalla splendita maest di tanto Senato privato, comandate la


onest. I disonesti- a qualunque partito simbranchino, qualunque
ufficio esercitino, sia civile, sia militare, sia ecclesiastico, e fos-

fama in Torino, che alcuni non


vergognin o far mercato del loro voto nelle locande pubbliche
vendendolo a barattieri stranieri che si vedono tratto tratto
sero pure deputati, dei quali

calare alla rapina del danaro della nazione nella capitale dItalia,

infetta,

La grangrena tagliate
non pu non guastare la sana.

relegate in Isole

Comandate

il

e gittate;

rispetto reciproco tra ogni

classe

di

la

parte

cittadini

che ancora non tace in Europa contro la

L urlo di sdegno

violenza imperiale russa, cincischiante

viso al diritto Polacco,

il

more romano antiquo ; la diplomazia che la condanna, la opinione

come addimostrano che la


fianchi alla ragione hanno spez-

pubblica che la esecra imprecandola


giustizia, e la equit postesi ai

zata la spada al dispotismo, e per sempre, provano allo

stesso

tempo, che n la stessa forza uomo-macchina pi possibile in


casa delle nazioni, contro le nazioni.
Il Pensiero lesercito

morale della Umanit, contro del quale nulla possono tutte

le

forze materiali della terra.

Rigettate quali consigli di ingannati od ingannatori quelli che

mettono paure di republica e di republicani


Italia

come

in tutti

doro n donori, n di
I

paesi sono

comando

I veri republicani

gente onesta, non avida


e la parola

in

data non rompono :

republicani italiani hanno detto di stare con la monarchia che

faccia lItalia libera, una, indipendente da qualunque pressione

straniera; e staranno

La

republica, fu bene intesa pei tempi che

corrono, e per gli avvenire forse, e bene definita

vivente dItalia, (8)

il

generale Garibaldi,

forte senno politico, la

forma

il

da quellonore

quale la dichiara con

di governo, che sentono convenir


le

E non

in seguito

maggioranze

meglio loro
dellinglese?

26

Quale popolo pi

republicano

ne a capo una regina? non ne sar capo

un re?

Considerate quindi, o Sire, quanto poco meritasse

grande quel vostro ministro,

il

titolo di

il

quale, chiuso al tutto lingegno

alla luce che di gi appare splendidissima sullorizzonte

umani-

non solo non ristette davanti al delitto politico di invoun forte braccio straniero a spezzare altro braccio straniero
forte, ed allo scopo di emancipare un popolo ma non vide lonta,
al grave fatto
di un uomo che aveva
e il pericolo dell aiuto
tario,

care

nel suo paese ferito a morte dignit, diritto, moralit pubblica

Diciamo pane

al pane.

Lo

Tsar

il

quale versa londa fu-

riosa dei suoi cavalli e dei suoi fanti in Polonia contro

polo magnanimo,

un po-

quale ha dispiegata alla faccia del cielo e

il

degli uomini la animosa bandiera della redenzione dalla schiavit,

pu dire

non curo;

Quel paese, ebbi per

colla forza

Europa maledice

il

riprendo, se

Russo

al

ma

trattati.

Equi od iniqui

dato. Eppure tutta

mi
nome dare ad un uomo

quale

che per agonia di clamide imperiale, abusando della potenza ed


autorit

di

primo

cittadino

colte e popolose Capitali del

strade

stranieri

cuffiaie intente a

assalta improvviso

mondo

una

delle pi

ne uccide di notte per le

paesani, ne fa sventrare per le botteghe le

guadagnarsi stentatamente la vita ?

Si po-

e doveva mai credere che un tale uomo avesse a volere


veracemente e di cuore la libert in casa daltri ? Chi pot pen-

teva

sarlo, ai

tempi che corrono, non fu mai certamente n

visitato

dal genio, n sorriso.

La diplomazia,
fa caso della

vi

si

dice,

morale

pu essere chi

lo

non sente

pare

non ha

religione,

non

creda; che non abbia religione, pochi o

nessuno vorr contrastare,


morale,

passioni,

che la diplomazia non conosca passioni,

ma

del tutto falso.

che non curi, adesso almeno,

che

gli

infiniti

la

Incensieri

mantenere avvolto in nubi di lode


lImperatore? A che questo impeto di sentimento diplomatico
per la Grecia, e per la Polonia ? Tutti sanno che preparasse la
periodici in Francia pagati a

diplomazia settantanni fa alla Francia gravida del presente e


del futuro.
Si ribatte, senza
adesso, Nazione.

un

tale uomo,
non vero.

lItalia

non Sarebbe, quale

Quelluomo avrebbe lasciata


l'

cinque parti

in

divisa

Italia

27

come

aveva

la

egli spartita a

e il Piemonte preso in mezzo, ai fianchi, da due


come un prigioniero tra due carabinieri; col Borbone
Papa di fronte; senza un forte baluardo naturale non sicuro

Villafranca

stranieri,

il

che dalla Svizzera

sarebbe ancora

il

impotente a difendere la sua stessa capitale,

paese

il

pi umiliato,

pi dipendente,

il

il

pi

inceppato nella sua volont, dogni altro paese dItalia.


Litalia Nazione, quale adesso

le

epoche non

possono n

si

cancellare n cambiare) frutto dello sbarco a Marsala

del passo
opera infine

presa di Palermo

di Garibaldi

Del popolo,
imperitura

Faro

di virt di popolo.

umana

societ

lampi del genio e

povero e sudato padre antico


re

del popolo

anima

della

del popolo dal quale escono, e la

maest dei magistrati,


i

il

raggio della

miracoli delle arti e

digi della fisica e la onnipotenza della

dellentrata in Napoli

ossa, muscoli, tendini, nervi, sangue,

forza degli eserciti e la


intelligenza, e

al

della

pro-

del popolo

meccanica

della nobilt, della opulenza e dei

quale dal tempo che la storia ne parla le

il

poche gioie e i troppi dolori fu infino ad ora adoperato come


bestia, avuto in conto di cosa (toltine i brevi periodi delle re,

pubbliche; povere di numero nella antichit, rozze feroci nei

dalla prepotenza santificata dal sacerdozio


tempi di mezzo)
del popolo che in Italia escito di tutto il petto dal pozzo di

Giugurta della millenaria abiezione, salir in minor tempo che


non si creda alla maest e potenza del vicino Campidoglio.
Salir

tutti

popoli, e forse primi

liranno al Campidoglio dei loro

marea

della universale

meno

pensati, sa-

diritti, portati dalla ineluttabile

coscienza del proprio valore;

coscienza

lavorata con inavvertita insistenza sapiente della stampa; diffusa

per lintero

mondo

colla prodigiosa rapidit sua dal vapore.

Saliranno allegri, operosi, pacati scuotendo la loro maschia testa,


alzando con santo orgoglio la loro larga fronte, se aiutati, diretti

con amorosa previdenza dai governanti

scapigliati, ansanti,

sanguinosi, se lasciati a loro stessi, e cercanti, dopo attraversato

campo del comuniSmo, rifugio e riposo nella repubblica.


Che sar allora del secondo impero, del quale, i gradini del
trono sono macchiati di sangue, sangue che il tempo non vale
il

a cancellare?

NOTE

()

Persona

non vha

tra le pi alto locate nel

caduto Ministero, ha affermato, e

chi lo ignori qui in Milano, che da Parigi arrivavano ogni giorno,

nella ultima

met dagosto scorso, telegrammi in

stantemente ripetuto

cifra, nei quali era co-

doversi assolutamente farla terminata e per sempre

con Garibaldi, questo ostinato sturbatore dei sapienti sonni imperiali.


(2)

Francesi allassedio di Pamplona se non erro onorando

addimostrato alle mura, su per

valore

grosso era
lese

il

libero,

presa che fu la citt,

una gamba

da una spingarda:

statagli spezzata

infortunio della umanit che dura tutt ora


sia per

durare ancora

lungo tratto

di
lui

si

e chi

la

guarigione

sa per quanto

venuto egli di poi in voglia di farsi santo

di tanto correva loro avanti nel

le pesti, della

compagnia che per

Loio-

che per miserevole

di

lasciava a dietro in austerit e durezza di vita

presi ad imitare

pessima tra

il

affinch in propria casa

andasse pi largamente provvisto, di quanto potesse chiedere


di

singolare

il

dove pi certo, dove pi

vedevano aggirarsi infaticato ed intrepido

pericolo,

mandarono

lo

le quali,

danno

lui sintitola di

tempo
,

di

come
tipi

da

quella

Ges.

Quella incolpata gentilezza di Francia, non sognava certo dessersi posta


in via di fabbricare

Pi vicino a
che

raro.

un Santo -

noi, e per

pi calzante

Pongo qui parte

provocata in proposito.

e quale

di
Il

rotola

il

ed documento pi presto unico


il 20 dicembre 1862 , da me

lettera scritta

frammento di Ettore
uno dei pi prodi

di Bozzolo, dottore in matematica,

Garibaldi, e tra

Santo!

Aporti, di

S.

Martino

e pi colti ufficialidi

pi modesti; ferito al ginocchio destro in vicinanza della


macine tra Brescia e Castenedolo. Cadendo

15 giugno del 1859 alle

rottasi la tibia, fu fatto prigioniero.

Erano circa

29

undici ore antimeridiane,

le

sito si era fatto deserto

il

di andare in cerca di un'ambulanza per


mi trovava disteso da circa mezzora in un campo,
quando sopraggiunse una mano di nemici per raccogliere proprii feriti -Due soldati che mi videro per i primi, fecero atto di dispetto e di minaccia
contro di me, appuntandomi luno la baionetta al cuore, e laltro prendendomi di mira il cranio col calcio del fucile: ma furono allistante
rattenuti dal rimbrotto di un caporale, che mi si qualific Ungherese ed
amico. Lufficiale di quel picchetto dopo chiestami la spada, mi fece

prendere con assai garbo, e trasportare a braccia sulla strada carreggia-

(i suoi soldati gli

avevano detto

farlo trasportare)

ed io

momento con

attraverso di ponti costrutti al

bile

tagliate. -- Di l fui

nostri Garidaldini.

lutti

dizionato, pel nostro trasferimento a Montechiari.

piante a bella posta

condotto a Castenedolo, ove trovavansi

altri i3 dei

La fermata fu breve, e non dur che

tempo necessario a medicarci

il

provvisoriamente ed a provvedere un carro comodo, a buoi, ben con-

Prima che

si

partisse, presentossi a

me un

militare attempato in bassa

tenuta dufficiale, e mi diresse preferibilmente la parola, per essere io

solo ufficiale che facesse parte di quel piccolo convoglio.

disse

superiore

Di pi

replic

--

Risposi

no;

ma

Sono qualche cosa di pi

ancora - Dunque non

saprei.

--

Soggiunse

Sono

il

Un generale? -

egli.

Urban ed anche a San

tenente maresciallo

- Vi siete trovato a Varese contro di me ? Si,


Fermo - Fatta breve pausa soggiunse: Oggi mi proponeva

orecchie a Garibaldi

narchia austriaca?

costituirsi

sotto gli

- ma
--

di tirare

le

voi tutti cosa volete ? distruggere forse la ino-

non cercano

Gli Italiani, io replicava,

nazione libera indipendente. Al che esso

in

il

Mi conoscete?
certamente mi trovo dinnanzi ad un ufficiale
--

auspici di Napoleone vi ingannate a partilo

altro che di

Se lo sperate

sopratutto questo

uomo ancora fanciullo nellarte della guerra, avr da fare i conti con noi
in meno che non si pensa. - Lasciamo per questo discorso. - Voi vi trovate a fronte di un soldato; io pure rispetto voi come tale. - Avete credulo
di compiere un dovere. - Il vostro compito sgraziatamente c terminato. Ci che oggi toccato a voi, domani potrebbe accadere a me - Compresi
che il feroce Urban si ammansava e si inteneriva. - Ci detto, cavata

una borsa, faceva

lit

marenghi. -

compagni

sonale sanitario di piena soddisfazione.

ne

lo

Ad

feriti

Io solo era

cosi

darmi

atto di

del danaro,

preveniva, mostrandogli

la

ed

io

con segno

mia, che conteneva da

di sensibi-

circa otto

ogni modo, egli replicava, far opera, onde voi ed

abbiale

il

migliore

eravamo congedati.
gravemente

soccorso; al quale

effetto

vostri

avrete un per-

ferito,

per cui

soffrii

da Castenedolo a Montechiari, dur

sferta

tiero tracciata del

ad un medico divisionario e a tre chirurghi

mio sangue.

--

pi degli altri ~ La tra-

sei ore, e la

strada fu per in-

Yi arrivammo sotto scorta, ed assieme


,

quali in quell ospedale

30

prestarono cortesemente in concorso di quei medici civili, ed adoperarono strumenti proprii ed accessorii di cui era sfornito lo stabilimento
- Venni subito operato, previa aspirazione del cloroformio. - Io ed i

si

miei compagni prigionieri di guerra, ricevemmo spesse, e rispettose visite


di ufficiali austriaci, fino al giorno della battaglia di Solferino, e per tutto

quel tempo non ebbimo indizio alcuno di sorveglianza.

Ed

era Urban

ed erano Austriaci

Pi vicino ancora

gravemente

tenente colonnello Cattabene Gio. Battista, ferito

il

di baionetta a Caiazzo,

il

19 settembre, e prigioniero, era fatto

Gapua, dove molti altri feriti, e prigionieri si


facevano raccogliere. -- Ferdinando li visitava quello spedale, e sin che
stette davanti al colonnello Cattabene, vi stette a capo scopertd, onorando
cavallerescamente in tal modo il valore atterrato. -- La visita del re ed il
trasportare allo spedale di

da

rispetto

usato ai presi giacenti, frutt loro urbanit di modi, cure

lui

premurose intelligenti, trattamento onesto. Lesempio non pass quelle


mura, che il popolo grosso per la strada, mi gridava morte, alcuni giorni
darte

dopo, quando

io

ad occhi bendali scendeva di carrozza

lospizio in visita dei nostri feriti;


fatto atto utile

tili

non monta:

alla porta di quelil

giovine

re,

aveva

un tenente colonnello,

era che

Ferdinando,

e per

se-

ribelle.

La amnistia arriv

(3)

scrissi le linee

ci

ai feriti, nobile e lodevole.

E Cattabene non
condo un vero

ma

Varignano

al

la stessa sera del 5.

In questa notte

che qui trascrivo, e che allora non stampai per ragioni inu*

dirsi ora.

Varignano, o ottobre 1862.

Questa sera alle ore nove e mezza, era recato qui al Varignano dal sig
colonnello Santa-Rosa comandante del forte

il

seguente telegramma, spedito

dal governo italiano in Torino al vice-prefetto della Spezia.


M. ha firmato

Oggi

l. Gli autori e

S.

il

decreto damnistia, del seguente tenore.

complici dei

fatti, e

tentativi di ribellione che ebbero

luogo nello scorso mese di agosto nelle provincie meridionali, e non col-

pevoli di reati comuni, sono prosciolti da ogni debito incorso per questo

titolo colla giustizia.

2.

terra e di mare.

Sono per eccettuati dal benefzio

Domani sar pubblicata

questo indulto

di

5 ottobre 1862.

Rispetto

il

nella Gazzetta ufficiale.

re dItalia, quale

nazione che

rispetto in lui

me

militari di

lo

lui la

capo della nazione italiana, perch onoro in

ad unanimit di voti, e perch


individuo qual sono della nazione medesima.

ha acclamato suo

stesso,

URBANO RATTAZZ1

re,


Ratlazzi

Al signor

quale pubblica

il

31

il

decreto sottoscritto da

lui

mi

permetto osservare.
sento, n. sono ribelle. Ribelle chi congiurando secreto, o con

Non mi

armi aperte nostrali o straniere, tende a rovesciare

il

governo

di casa pro-

pria o daltrui.

uno

10 sono

per

duce

quali,

dei mille cbe nel 60

programma

pi onesto,

il

Italia

una

compierono laudace impresa

pi santo,

il

Vittorio

il

di Marsala,

pi forte petto italiano, col

Emanuele, Palermo

e Napoli,

sono en-

trate a far parte della costituzionale famiglia italiana; fortunoso ardimento,

non notato

per

di ribellione,

quale

il

re dItalia, parlamento italiano

il

re di Piemonte stato proclamato

il

parlamento piemontese.

fianco allo stesso immortale, che dichiarava

lo

stesso

programma

del 60, io era a Palermo, alla Ficuzza, a Catania, a Rocca-Falcone di Ca-

labria prima ultra, in

mano

in

Aspromonte questo 62
--

dello straniero.

decreto del 3 agosto vi dichiarava

11

ribelli, se

ma

sono

per

la

Roma

citt italiana

non posavate

come ptr

Al re la stessa onoranza per quel decreto


stesse ragioni;

diretti per

Perch ribelle adesso, e non allora?


le

armi.

tutti gli altri, e

mi

nazione, pei ministri, per me, non

perle

sento, n

ribelle.

Dottor

PIETRO RIPARI.

Le cose del Piemonte dopo la pace di Villafranca, ed il trattalo di


prima della spedizione di Garibaldi in Sicilia, il Conte di Cavour

(4)

Zurigo, e

Il Piemonte colla Lombardia, Ducati, Ronord lAustriaco padrone dei passi del Tirolo

avea condotte a queste condizioni.

magne

Est di Trieste

all

aveva

e Toscana,
,

al

famoso quadrilatero

e dell Adriatico e del

Napoli al Sud in potere del Borbone.

e di Revere.

Roma del Papa ed occupata dalla

Francia, la quale era padrona allovest della Savoia, al sud di Nizza. Nessun

modo quindi

a proteggere la Lombardia, Ducati,

Romagne,

e Toscana.

Il

Piemonte avrebbe dovuto riparare ad Alessandria, Casale e Genova, chiamare


in aiuto il Francese se irrompeva lAustriaco. Torino restava interamente
aperta alla Francia se non si avesse voluto chiamare lAustria a ributtarla
assalilrice.
(6)

che

Roma
ci

ci

darebbe forse tosto Venezia, e non sarebbe piuttosto Venezia

darebbe subito

Roma?

Lo sbarattatore

della

Lombardia

colla Sa-

voia e Nizza a stornare cuore e pensiero Italiani dalla Venezia, gilt dopo Villafranca lesca dei ducati; poi vistala addentata ingordamente, se ne fece

nuovo

non saperne nulla, nulla potere n volere


sene lav come Pilato le mani. La calata a Marsala, il passo

al tutto, protestando

rantire, e

Faro di Garibaldi, avendogli rotte tutte


Italia,

paventando rivolte

zioni italiane,

pnntasse

facili

anima

di

le

maglie della rete da

nuovo operose,

alle

e boriose alla eterna citt

del

lui distesa in

lagune adriatiche

e cuore della quistione italiana, fece che

ga-

il

le

aspira-

conte leap-

fidente di stancheggiarle a suo

beneplacito pascendole di vento. Alleato segreto pi sicuro dellAustria che

non magnanimo aperto

del Piemonte, saldato

il

piede per diritto in Italia,


che da prima non
posava

le

vi

aveva che per assentiremo non duraturo, larmi aperte

sotterranee adoperando, e

gli Italiani

Roma

schio dei ducati, cosi a quello di


(6)

32

coma

Era da pensare e sperare veramente che se

lasciar

Roma
mano,

impigliarono al

vi-

la

Francia avesse dovuto

per forza diplomatica, questa dovesse muovere precipuamente

dal gabinetto di S. James.


carte in

si

restarono presi.

Ma Francia

ed Inghilterra

giuocano a giuoco sicuro, ora

in pieno

si

sono scambiate

accordo tra

cose di Grecia che adesso apertamente la Inghilterra, gi

di

le

loro. Le

tempo trattava

in

segreto la Francia e qualche cosa ne so di certo io stesso.


(7) Il

rebbe

terreno fatto libero al nord a fabbricarvi le nuove cose, franche-

la spesa,

restando libero

rato, e condotto a viali,


e vagoni a

materia.

la

spazio rapito al mare, che potrebbe, albe-

lo

venire destinato a passeggiata pnbblica.

rebbe assai prestamente terminata.


i

Romani condussero

per tutto

il

Binari,

vari punti trasporterebbero velocissimi

macchine di vapore
Adoperandovi lesercito a compagno
in

dei terrieri lopera sa-

In modo pei tempi loro non dissimile,


mondo lavori dei quali durano ancora
i

vestigi.
(8) N

avez-vous

pas un militarisme qui pousse la consigne jusq faire

feu sur Garibaldi, cest dire sur lhonncur vivant de lItalie ?


lettera di Vittor
dei

Mixerabili.

Hugo

al Daelli, editore in

- Brano

di

Milano della traduzione italiana

La grave
non

lia

clii

non pensata, non creduta, alluomo

ferita,

lo

anicini, se non tra

il

quale

grandissimi dei pi bei

tempi delle antiche repubbliche, percosse a stordimento la immaginazione, a dolore

miglia vivente;

cuore di tutti gli onesti della

il

tristi

umana

Italia specialmente,

soltanto, in

sciagura non sono pochi (e se per induzioni politiche

avere per tali anche

fa-

per

debbansi

moderati, troppi per vero in giornata) ne

sogghignarono contenti, sperando calato allultimo ocaso, e per


sempre, questo fiammante sole, che loro ferisce gli occhi di luce
incomportabile
essere

il

Aristide cos era chiamato allostracismo per

pi giusto dei Greci.

Vi fu anche chi pens


fortunata ferita se fosse bastata a
commovere, a far prorompere a virili fatti patrii i fratelli colpiti hi essa,

sanguinosi per essa

avesse fruttato ci che frutt


rotto di

una

fanciulla.

Ma

se

il

dal grido di universale indignazione,

mare, stirando sonnacchiosa

sangue sgorgato da quella

traboccante dal petto virginale


Italia, destata come a soprassalto
il

si

accontentata di escla-

le braccia

forte,

magnanimo
3


bello quel

mio

rir egli in

figlio

modo da

e di

34

domandare

Sar egli salvo? Gua-

potere essere piagato di nuovo?

Quando

sar egli in piedi parato a nuove ferite? e mutato fianco

si

riaddorm di nuovo.

Vedete ora

allo straniero,

Tra
primi

suoi custodi, affaccendati, amiccando deirocchio

a farle silenzio intorno, perch nessuno la

gli sfolgorati alla

immane

professanti larte salutare,

novella

della cura deHimmortale piagato.

ne

dir le ragioni, le quali a

paiono oneste

La quale

si

domandando

desti.

avanti per

fecero

di entrare a parte

Negai, come medico capo

me

sembrarono

e tutt ora

in questa storia.

a volere andare meglio ordinata e chiara, panni ab-

bia a dovere essere distinta in tre Periodi.


Il

primo dei quali comprenda latto materiale della materiale


ed arrivi sino al primo consulto al Varignano.
secondo segni, il tempo percorso da questo, sino al grande

ferita,

Il

consulto alla Spezia.


Il terzo si

compia colla estrazione della palla a Pisa, e ter-

mini col 18 dicembre.

PRIMO PERIODO

Il

generale Garibaldi fu ferito

giorno 29 agosto 1862, al-

il

che dalla selva di Aspromonte

lorlo del colle,

pianura da Est ad Ovest.

Erano

le tre e

mezza pomeridiane circa

declina

si

alla

Alle prime fuci-

late (tre particolarmente si facevano distinte luna

conoscendo impossibile, a volere essere


al

io di

dopo laltra)
nuovo e prontissimo

luogo dellattacco, dal quale mi era allontanato

dellambulanza, che per

me

fosse raggiunta

in

traccia

appunto la ambu-

un dugento e pi passi,
n ancor ferma; pregati i soldati di alcune compagnie distese
nella foresta da Sud al Nord, direzione nella quale lambulanza, in fuga, che scorgeva lontana di

lanza se ne andava, di far passare

colle,

dal quale

il

grido ad arrestarla, e che

a gran corsa riguadagnava

tornasse indietro,

un cento metri

era lontano

spianato

lo

forse

del

Giunto

correndo allestremit del bosco, vedeva a 20 passi, portato a


braccia dal luogotenente Manci
da Enrico Cairoli
Giovanni
,

Malato

Civinini e Turillo
in cui

venne

temente

colpito,

ferito.

Vincenzo.

il

nel

restassi

comparve Bideschini e Cattabene


non ho parole ad esprimere

Lultima cosa a pensare possibile era che egli fosse

da essere portato

momento

Generale, nudo di un piede, ed eviden-

Subito dopo

Quale

quali erano con Lui

tra tanti

milioni

di

palle

ferito, e tale

aveva

io

viste*

Roma (1) per giorni a Palestrina, a Vela Varese, a S. Fermo, a Como, a Calatafmi, a Palermo, a
Capua ed escirne sempre illeso.

aggirarsi per mesi in


letri,

Egli

fiss il

luogo, nel quale

volle essere

gruppo

di cinque o sei piante isolate, corpo

mermi

della

immensa

non presentava foro,

posato, e fu tra un

avanzato a cos espri-

Guardata la ferita, la quale


considerata la forma di lei quasi triangolare,
foresta

curva al lato anteriore del malleolo interno, a bordi sottili e


netti
quasi fatti da coltello anatomico
leggermente lacero,

contusi alla parte inferiore, considerato che

il

piede restava fermo

e saldo nella sua postura naturale, che dalla ferita

non

escivi!

che un icore sanguinolento a gemizio leggerissimo, che il piede


non presentava gonfiore di sorta da far sospettare frattura grave
dossa, n nel tarso, n nel metatarso, pensai, e sperai, che il

ma rimbalzato a dietro dopo


anche in seguito avendo visto
piede non alter in nulla il suo stato normale, sino al

proiettile feritore

che

non

fosse entrato,

Questo pensiero mantenni

lurto
il

quarto giorno, nel quale subentrata la reazione, gonfi per legge


naturale morbosa, e mi vi confermava maggiormente il fatto
che

il

Generale fece da cinque o

sei passi e pi

dopo colpito,

che lo stivale fu cavato senza bisogno di essere tagliato


che

il

senza

Generale dasse indizio del bench pi lieve dolore.

Dissi quindi di mantenere sempre bagnato

il

piede con acqua

fredda, lasciandola cadere, a getto continuato da qualche altezza


sulla ferita coperta di panuoliui

tabene,

si

maggiore Vincenzo Cat-

Il

prestava con grande amore, e con singolare maestria

allopera affettuosa, e la continu in seguito per tutto

il

viaggio

sino a Scilla.

Intanto essendo fuori per ordini ai vari corpi tutto lo stato-

maggiore,

onde

il

Generale mi disse di andare alla estremit del colle

riferire dei

movimenti dei regj

erasi di gi fatta viva; ch

nostri,

n pi sentendo la sua voce chiara

alla pianura.

veduto

ferito

La
il

fucilata

Generale,

sonora che gridava non

da quando i regj gi vicini avanzavano a passo


non ascoltarono pi le trombe, le quali continuavano
a suonare di non tirare , ordine non mai revocato - Tornai
tirale sino

di carica

dicendo che

regj

avanzavano dal piano sulla nostra destra,

contro la colonna di Corrao, la quale


ordinata.

si

ritirava

combattendo


Sopraggiunti gli
i

ufficiali di

chirurghi dellambulanza,

37

stato-maggiore, pensai ad avere

aggirandomi dintorno

al

ferito,

pregando quanti vedeva mi facessero il favore di andarne


Arrivarono cessato
traccia, indicando la direzione ove trovarli
Lambulanza era perduta.
il fuoco, mezzora dopo lattacco
in

Fu

allora che

doti Albanese, sedutosi di fronte

il

e sottentrando colla coscia destra al piede ferito,

mani

il

piede, lo pieg a tutti

movimenti

Generale,

al

preso

tra

le

dalto in basso,

da

basso in alto, da destra a sinistra, da sinistra

destra

di

semirotazione, senza avvertenza di dolore di sorta nel ferito.

Generale,

Il

quale nella pacata saldezza della sua mente,

il

avanzava consigli, discuteva proposte, come la sindomandavano, e


faceva levare la spada ad ufficiali regj che si presentavano a

dava

ordini,

golarit non prevista, e la gravezza del caso

lui

per intimargli la resa, notato un gonfiore alla parte esterna


piede, avvertito da lui non naturale,

del

segnandolo del dito


bito.

Guardate

Un

gonfiore esisteva di fatto apparentemente a fiore di pelle

tutti

chirurghi,

Pensai

io, se

visto

palpato

quali da poi visitarono quel piede ferito,

e che per nessuno dichiar od immagin

estraetela su-

resistente al tatto ed era quel gonfiore che fu

da

con forte voce

disse

l se ci la palla,

la palla, o

il

prodotto della palla

qualunque altro corpo

sar sempre bene averlo fuori a primo tempo

estraneo,

non sono, qua-

se

lunque sia la ragione di quel gonfiore resistente

al

tor-

tatto,

sempre utile venirne in qualche modo possibilmente in


un piccolo taglio integumentale, non pu mai recare
conseguenze funeste e quando Albanese, mi domand se doveva

ner

chiaro

incidere,

accennai del capo di

si

Operatosi

il

taglio degli

integumenti per la lunghezza dun pollice forse su quel corpo


resistente, quel corpo resistente scivol

stenza

manc

Dissi allora di

allindentro,

non fare altro

tempo e dalle circostanze (2).


Fu detto che Albanese doveva approfondare

la resi-

cos consigliato

dal luogo e dal

di

pi

ed andare avanti nella ricerca del corpo resistente

giudicare dalla quiete di un gabinetto,

farlo per censura

non era ben

come non

il

taglio

facile

onesto

il

trovarsi in atto cosa diversa. Avanti tutto,

certo, che quel corpo resistente fosse la palla

nessuno la giudic tale per alcuni mesi dopo

veruno fenomeno


locale grave ci forzava; quel
la

mia

33

corpo non

pi:

resisteva

autorit di capo-medico, durava integra in

Perch in allora incidere

inoltre

Aspromonte

gli integumenti, si ribatte; fu la-

Ed anche questo non vero. Uno schiarimento,


una luce qualunque su quel corpo resistente, sulla natura sua,
valeva bene una leggiera soluzione di continuo.
voro inutile.

erano intanto raccolti dintorno al Generale,

I nostri feriti si

parte gi medicati, parte no,


teva senza ambulanza,

il

quali ultimi medic,

dottor Basile,

suo sacco contenente ferri darte, ed

Un

il

come

si

altri sacchi dequipaggio.

vasto cerchio di soldati e di ufficiali nostri chiudeva

lintorno

gruppo dalberi sotto

il

po-

quale pot salvare un

ai quali

stava seduto

al-

Gene-

il

profondamente su tutti i volti


uno sgomento, come per cosa non credibile avvenuta, occupava
Stavamo tutti guardando il Generale
le menti di tutti.
guardavamo guardavamo come istupiditi quasi non sapendo
rale ferito. Il dolore era scolpito

prestar fede ai nostri stessi occhi.

Venuto

il

tempo

quale trasportare

il

di dar

mauo

ferito (della

a preparare la barella

ambulanza niente fu

sulla

salvo.) fu-

rono abbattuti rami dalberi che per mancanza di strumenti addatti, di

tempo

e di

uomini pratici a

sceglierli e pulirli, si do-

vettero adoperare rozzi, curvi e nodosi.

Capotti da soldati formarono letto e guanciale.

Mezzora prima di sera il Generale fu levato sulle spalle da


otto ufficiali di stato-maggiore, che lo portarono per tutto il
viaggio sino a Scilla, cambiandosi a vicenda con

altri

ufficiali

e soldati.

maggiore Menotti a cavallo. Una palla morta gli si era fermata contro il polpaccio
della gamba sinistra, battendolo in pieno, e gonfiandola da rendergli impossibile star fermo su di essa, e molto pi il camDietro

il

Generale, era

il

suo

minare..

Era un ben mesto spettacolo.


pudore di una vittoria peggiore

figlio

di

Bersaglieri avanti

una

sconfitta

che per

camminavano

Generale superante della testa e del petto il


folto cerchio desuoi che gli erano intorno, calmo di ima tranquillit seria, fumante il suo mezzo sigaro.
Cattabene assiin silenzio.

Il

duo a lasciar cadere da vasi di legno da soldati lacqua a spilli


ferita.
Menotti disegnantesi colle erculee sue forme

sulla

dietro la testa del

39

padre contro la bianca luce del giorno che

andava mancando
il procedere
lento per la difficolt del
la mestizia
la solitudine della campagna deserta
cammino
silenziosa di tutti, attestavano che un grave fatto e solenne

era avvenuto, al quale prendevano parte, dal quale erano tocchi


gli

uomini

Non

e la natura.

ignorando la durezza della strada da percorrere,

per acque da passare

difficile

pericolosa per sentieri calanti al basso,

ingombri da macigni

ferito non poteva


duramente scrollato a balzi e sussulti, rovesciato
forsanche, chiesi ed ottenni dal comandante regio delle lanterne
militari, per le quali verso mezza notte potemmo raggiungere
senzaltro maggiore danno che di fieri conquassi al portato le
dirotti

per

quali

il

che essere

capanne del pastore Vincenzo.


Dove arrivati, il Generale fu fatto posare in una camera a
piano terreno, ingombra di botti, di sacchi, e

ogni sorta di

un arsenale, un magazzeno),

arnesi di agricoltura, (evidentemente

e fatto distendere su di un tavolato di legno, a poca paglia ammuffita che gli serv di letto. I piedi posavamo noi nel fango
;

laria nottiurna

entrava fredda, e pungente dalle finestre e dalle

fessure dei tetti, 'non intonacati per di dentro, n chiusi da solaio.

Le

finestre

potemmo appena turare

alla

meglio con capotti

arrottolati.

Le bagnature fredde
delle imbroccazioni.

si

Il

usarono per tutta quella notte a vece

Generale avvolto nel suo punch, son-

necchiava svegliato da sussulti di tratto in tratto.

Il

suo polso

si mantenne sempre regolare quantunque nervoso, e normale


fum per alquanto tratto della notte.
calore della pelle

Prese un caff presso alle due del mattino

il

un secondo pi

tardi con pane.

Sorta lalba del 30, ed essendo stabilito che la barella di prima


troppo dura al ferito, venisse sostituita da una meglio addatta;

Albanese
stanza e

il

quale aveva notate certe aste lunghe, grosse abbache servivano di sostegno ad una vite , la quale

forti,

camminava sopra coi suoi


lopera, e ne riusc un mezzo
vi

tralci

fattele calare

di trasporto pi

pi pesante. Il maggiore Basso,

uomo

di

si

pose al-

comodo, sebbene

mare, affezionatissimo

Generale e suo fidato segretario, come pratico, sald il tutto


con corde, s che verso le sette del mattino fu ripreso il cam-

al

mino per

Scilla.

40

Dalle capanne del pastore Vincenzo a S. Angelo


la strada
per essere di montagna ancora, va dirupandosi sempre per gole
aspre e scoscese; la luce del giorno avvertiva per altro ove met,

tere
bii

piede pi sicuri, e

il

S.

Angelo fu sosta

dasciolvere;

mezzora circa, e vi

di

Generale mangi pane nel

il

da

Fattasi piana la strada


supplizio di

nuova maniera,

pel Generale ferito.

ma meno

tenevano ora

La strada

zato

tutta

fece

si

dub-

latte.
,

saettava de suoi

ferito, dai quali alcuni soldati nostri,

ora no

difeso

un polverio

con lunghe fronde

d alberi.

secco, denso, caldo, scuro, innal-

battaglione di bersaglieri di avanguardia.

dal

im poco

Angelo a Scilla eccoti altro


non meno duro, n meno crudele
S.

Sole ardentissimo

Il

raggi cocenti la testa del

s,

che non la notte, e pi franchi.

lo

proseguiva lenti

si

Quella

polvere entrava con la respirazione per le narici e per la bocca,


nelle

polmoni del Generale,

fauci e nei

il

tirar fiato tra

il

tessuto di

un

domandava
Schermo unico

quale

spesso da bere, ad inumidire labbra e fauci arse.


fazzoletto!

Alle 2 toccammo Scilla, che

ci fu

fatta percorrere

la sua lunghezza, ed a trionfo a quanto pare,

in tutta

ben misero

certo,

ben commiserevole, di chi bambinando nella cecit del suo orgoglio, non vedeva che nella offesa alla nazione stava la caduta
dei dementi che la comandavano, era ferita la stessa casa del De.
Un po prima delle 4, una lancia, condotta da soldati di marina, armati di pistole e stocchi, riceveva il Generale (3) adagiato
nella sua barella,
al

il

quale, dalla lancia, alzato cos

bordo della pirofregata

Duca

il

di

Genova,

come

calato

era,

nella

stanza del comandante, pot almeno posare fermo in un letto.


I professori dell arte chirurgica,

facilmente

lungo

come

precipitoso viaggio per

dal

e scosceso, a squassi continui al ferito

ordinario prorompere

tendini

comprenderanno meglio che

estensori

il

cammino

tanto

potesse in caso

tetano per istrappamento avvenuto

del piede

di

che la palla avesse tocchi nel suo

passaggio sia a forma sua ordinaria, sia slembata a taglio per

da qualche scheggia ossea del malleolo


interno rotto necessariamente recata dal proiettile ad impiantarsi in un punto qualunque delle parti bianche che tapezzano

la esplosione, o causato

tuttintiera la naturale struttura articolare del piede

dentrati nella medica scienza

e gli

ad-

vedranno la troppo facile possi-

41
bilit, che, tra

per le cagioni traumatiche, che dir darte, tra

per limprovviso

(lanimo compresso da virt grande di

patema

forza morale, recato

quinto paio del petto

patimento nervoso dalla localit offesa

il

una

tifoidea

gravissima

al

generasse a

si

sintomi cerebrali per la insistenza di protratta forzata

cocente

insolazione.

Le quali conseguenze funeste se non sono avvenute non fu


certo per previdenza del Governo che adoperasse ad impedirle,
ma perch la fortuna ha seguito il suo figlio prediletto persino
,

nella gravissima ferita, confermandolo cos anche ai

denti

meno

cre-

destinato a stabilire veramente ad imperitura la unit e

libert del proprio paese, la quale di gi attuata per lui di diritto

paurosi venduti

si

die la lo sia egualmente


loro

anzi mostrando

essi

meraviglioso di gloria per

attraversano

con

ogni lor possa a

per intero di fatto


,

desiderare
il

poco importando

che quello stesso diritto

ferito sia lacerato.

Le bagnatine fredde, furono fatte pi ghiaccie dalla neve.


Il Generale non mut della sua calma dignitosa, e parl al
Comandante, ed a quanti lo visitarono, con quella serena affabilit dalla quale sono legati a vero affetto, e venerazione, quanti

conversano con

Allindomani

lui.

demmo

fondo nelle acque della Spezia, vicinissimi

ed in quel giorno fu steso il


chiamato il Yarignano
nostro rapporto medico, che io dettai per la forma, e che pongo
al forte

qui affinch perdimi palese, che

curanti

il

da meritare, quanto altri, lonore, al quale


parati, una miserissima sciagura nazionale.

Generale, erano tali


li

aveva

sortiti,

non

RELAZIONE MEDICA
Compilata
di

il

31 agosto 1862 a bordo della pirofregata

Genova da noi

il

Duca

sottoscritti dottor Pietro Ripari capo-medico,

dottore Enrico Albanese, gi chirurgo

divisionale

nell esercito

meridionale, dottor Giuseppe Basile, gi primo chirurgo nella


ambulanza generale stesso anno, tutti appartenenti alla ambii-*
lanza generale del generale Garibaldi.

mentre percorreva la fronte dei volontari, ordinando a tutti di non far fuoco, toccava ad un tratto
il 29 agosto 1802, versole 4 pomeridiane, due ferite, dai primi
colpi di fuoco delle truppe regolari in Aspromonte.

Il generale Garibaldi,

42

Lima strisciante appena,

gli

denudava i comuni tegumenti


gran trocantere, e di

coscia sinistra in vicinanza del

alla

nessuna importanza.
Laltra grave al collo del piede destro, della quale ecco la

descrizione.

La

palla penetrata a tre linee al disopra e al davanti

melleolo interno; la ferita

una

figura

triangolare a

del

lembi lacero-contusi del diametro di mezzo pollice circa

Alla parte opposta, mezzo pollice circa al davanti del malleolo

esterno, si avverte

un

Ira

gonfiore, che sotto

tatto resistente.

il

Si dubita che la palla sia in questo luogo incastrala: Vi argo

mento a credere che

la palla

lazione tibio-tarsica, sotto

La

sono

tanto sentite, che lAlbanese, sino

una

incisione per

dellartico -

ligamento annidare anteriore.

il

resistenza e gonfiezza al davanti del

pratic

zione,

abbia corso al di sopra

la

malleolo esterno

ancora sul campo,

estrazione del proiettile, estra-

che fu trovato sano consiglio rimettere al secondo tempo,

e dalla resistenza fattasi pi oscura,

dopo

il

taglio dei

comuni

tegumenti, e dalla mitezza della alterazione locale.

Lo

specillo, arrestato nella ferita

da una resistenza scabrosa,

supporre delle sclieggie ossee die non


chiaramente.

il

fa

Il piede

non

Il

ferito

ha polsi normali,

mangia con molto

dorme molte ore a riprese. La


mento sul campo stesso venne

qua fredda che

vennero poscia sostituite dalle bagnature fredde

Vincenzo)

pirofregata

il

Duca

Tenuto presente

saremmo

sino

dal primo

di Genova).
la

il

mitezza dei sintomi locali e generali,

una prognosi

tragitto della palla,

felice;

se

essere avvenuti nella articolazione tibio-tarsica, ed

luogo dove

nunciare un giudizio dubbio.

proiettile si trova,

non

che,

guasti che possono

capanne

(alle

ghiaccio (sulla

il

mo-

trattata con imboccazioni dac-

e dalla applicazione del

tentati pronunciare

* ignorando tuttora

localit

appetito,

continuarono sino alla mezzanotte, e che

si

del pastore

per

ha una temperatura normale solo


un poco tumido; dalla ferita geme un ?'co;v

gonfio, ed

collo del piede

sanguinolento.

accertano

si

il

preciso

crediamo prudente ora pro-

Doti Pietro Kipari,

dott.

Enrico Ai.ba.ne3e,

dott. Giuseppe Basile.

48

Nella quale relazione segnato

preciso tragitto della palla,

il

e con un savio dubbio darte indicato


trovata

che

triste,

al

pronostico dubbioso, volgente per

Il

prova quanto

fatto

il

andassero lontani dal vero, coloro


di

non avere amputato

viamente

luogo ove fu realmente

il

giudicassero

il
i

dell

pi al

felice

come

averlo salvato,

quali fecero rimprovero a noi

come pi

piede iu Aspromonte, e
curanti

prima

dopo

le

sa-

gratuite

censure.

comandante la pirofregata il Duca di Genova,


tuttoch ottima per un uomo di mare sano, non poteva albergare
troppo a lungo un ferito, e molto meno un ferito destinato ad
essere raccolto in un Forte, nel quale, comunque esso fosse per
essere, era a supporre doversi avere maggiori i mezzi indispensabili alla cura del piagato. Protestammo quindi (4) contro la
sconvenienza e* il danno di forzare il Generale a pi oltre re-

La camera

stare

del

in mare, ed

del giorno 2 settembre

alle ore 2

ore di fermata nel Porto della Spezia, erane avviato


al

dopo

28

trasporto

il

Yarignano.

Ora avvenne, che

comandante

il

la Pirofregata,

stimando far

am-

cosa che tornasse ad onoranza del Generale, ed era, facesse

manire in vece della rozza barella delle capanne del pastore


Vincenzo, una specie di cataletto pi appariscente allocchio
pi ornato,

il

quale

si

trov poi non potere passare dalla porta

della stanza, per cui fu forza sconnetterne le pareti di legno a


far pi

ampia

apertura.

In quella lettiga

il

letto affondava di troppo,

piede del ferito a dolore gravissimo


se

non quando attraversata

la sala

11

comprimendo

il

Generale non ne parl,

da pranzo,

ci

trovammo da-

vanti allo stesso ostacolo, alla seconda porta, e forzati allo stesso

lungo lavoro dellallargarla, dislocandone

un

nerale pativa fuor di misura;


tutta

la

faccia, le sue labbra

ma

giunture

la sua

mi

disse

Il

il

me diretto: E non
per me solo meritato,

bio che quel rimprovero venisse a

per me, e lebbi

ben

Ge-

io

vero che

voce era cos calma,

occhio cos mansueto, da dovere allontanare anche

io lo presi tutto

erano livide; imprecando

quella imprevidenza colpevole, egli


qualcuno doveva pensarvi

le

sudore lucido gli correva per

solo

il

suo

dub-

pertanto
ed anche

adesso che scrivo lo ricordo a puntura di rimorso. Se facessimo


riportare la barella sulla qua'e ha fallo

il

viaggio, Generale? pr-


posi

No,

io.

prontissimo riprese, e quel suo riciso

no,

voleva dire, che egli

amava meglio

fatta quella nobilissima

anima

rifiuto,

appamaniera

patire, di quello che

tocco della gentilezza del comandante.

non

rire

44

Di

tal

del generale Garibaldi.

Sbarcati al Varignano, ed entrati nell appartamento destinato


a prigione pel Generale e suo seguito,

mobile tutte le stanze,

meno

trovammo nude

di

ogni

quella preparata al Generale, nella

quale era un letto abbastanza buono, qualche sedia ed un tavolo

Tutti

del seguito,

posammo

la notte per terra

sopra

ma-

terassi (5).

La

distrazione, tutto che leggerissima, che pare certo essersi

operata nel piede pel soverchio affondare di questo nella lettiga,

generante una compressione

in esso laterale scompigliata,

con-

sociandosi al periodo dinvasione della inevitabile reazione (quattro compiuti giorni

una notte

contava la

sebbene di mezzana forza


spalla

coscia

sinistra

preparava al

La febbre non

reumatiche

fitte

non dorme;

empiastro di farina di semi di

3,

ferita)

di dolore; e fu tale

lo

mai,

punzecchiano alla

piede

il

Generale

lo lasci

involto in

lino.

La supinazione per avviata per tempissimo la mattina del


per cui sebbene aumenti il gonfiore al collo del piede, e si

estenda sino anche al piede,


la febbre

sima

Avendo

il

ferito

dolore

il

mangia con

per pi mite, mitis-

assai appetito

io scorto la mattina del 3

compagnia

si fa

il

pane nel

dottor Riboli di

caff.

Parma

non conosceva,
e seppi di poi essere quelleccellente cuore del dottor Di-Negro
chiamati Albanese e Basile dissi loro Guardate
di Genova
Vedete quei due? luno il dottor Riboli amoroso
li gi
dalla finestra, in

daltra persona, che

del Generale, e che lo cur con

me

de suoi dolori abituali ri-

correnti reumatici nel 61 in Torino, in via della Rocca.

che egli venga non solo per visitare

marsi ad aver parte nella cura

Mio

desiderio che la

me

felice.

curanti, e

ma

Penso

per fer-

ambulanza abbia sola


,

lonore di portare

dico a guarigione

perch

sono convinto
toccheremo ad un fine
Voi nella relazione del 31 agosto siete firmati quali
facenti parte dellambulanza generale, dovete mante-

tengo

Generale,

intendiamoci adunque bne

a guarigione la ferita del Generale


per

il

anzi che

nervi nel vostro grado, sostenere lonore di quella.

provocheremo

quanti stimeremo

necessari

ma

Consulti

per ci che

si

45

a materiale esecuzione darte deve essere fatto da voi.


Quanto vi dico non riguarda me e lo comprenderete facilmente quando poniate mente alla et mia troppa ed al non
avere io mai esercitata di proposito larte. Bene tocca voi
riferisce

direttamente,
ringo

il

elie

giovani quali siete, avete avanti di voi lar-

pi splendido, nel quale addimostrare

Che rispondete?

lopera loro darte,


di poterla

dare, quale la importanza

caso,

del

sua carit di

da

il

lui nel

accettando

invece

a tanto Padre, aveva chiamato per telegrafo

dove a quel bravo

59 a

S.

chirurgo d bella

fama una

e laccettai di gran cuore e per lamicizia


Germano, ed a valida autorevole garanzia

estesa pratica onorata

con

e la

dottor Prandina, che Menotti nella previdente

figlio

Cagliari,

la virt

domandavano.

Rifiutai quindi ogni concorso di chirurgo

gran cuore

valore.

affermando s parati a prestare


non solo per debito, ma per cuore, coscienti

gloria grandissima del ferito

di

vostro

il

Risposero

del nostro futuro operare, prevedendo sino d allora le superbe


ire, le

invidiuzze, le guerricciole contro di

fu ventura la venuta del Prandina

me cbe non

mancarono.
che noi da strettezza

per poco dissimile da vera povert, ci -trovammo tutti adagiati


ad un tratto e per opera sua in una morbida opulenza. Ogni
cosa fluiva al Varignano, quasi per virt dincanto, e quello

che pi monta
sucide da

pot

il

Generale togliersi

ospedale, dalle

al

ribrezzo di pezze

quali era forzato vedersi

avvolto

il

piede a mantenerlo coperto degli empiastri ebbe lenzuoli finissimi, e finissima ogni altra maniera di biancheria.
;

Stimando opportuno

il

luogo, dico qui delle ragioni, le quali

dichiarai oneste, per le quali, rifiutai sempre,


1

opera

d altri

come capo-medico

chirurghi nella cura giornaliera della ferita del

Generale, e sono:

La prima che un chirurgo

di divisione quale fu

Albanese

ed un primo chirurgo dellambulanza generale, quale si era Basile, credei, e credo ancora, valere quanto altri chirurghi di
pratica civile, o meglio, trattandosi di offesa darma da fuoco (6).

La seconda

che la chirurgia essendo

arte

ed arte mate-

sua parte pratica, ha leggi materiali note stabilite a


tutti gli operatori e per ogni operazione, leggi che scaturiscono

riale nella

appunto materialmente dal fatto morboso materiale

ha

ferri,

stesso,

come

apparecchi, bendaggi appositi speciali per ogni materiale


forma morbosa, por cui non
un chirurgo medicatore

tra

da una mano pi o meno

possa essere differenza di merito

vi

altro

non quella che viene

se

agile, pronta, sicura,

nellintersse del paziente

40

intende

Lalta operazione chirurgica stessa non

dellarte,

riale arte.

il

arte

medica per esempio.


Chi non
colpito ad ammirazione dall atto materiale della
quale non che il merito materiale della mate-

non elucubrazione
manualit,

morbida, leggera,

non conta.
poesia, non pittura,

che per

La

dintelletto,

virt vera della chirurgia sta in ben pi alta

sfera, in quella del pesare, discutere, stabilire della necessit o

no di conservare
.

mandare amputata

la parte

allora si eleva a grado ed importanza di scienza

offesa
ed in
ne sono agenti
,

Di tal modo il pi avvisato


un mediocre operatore. Due anni
(1824-1825) fui a studio di clinica chirurgica in Padova insegnante il professore Buggeri di Crema gigante di corpo di
mente e di cuore. Quel professore era di tanto universa nota

validi

il

criterio e

chirurgo pu

ingegno.

essere appena

sapienza

nell arte

membro

che nessun

era demolito per offesa

chirurgica n in Padova, n a Venezia, n a Trieste e provincie,

senza prima avesse egli dichiarato impossibile conservarlo. Eb-

bene

stabilita da lui la necessit della operazione, era ringraziato

e latto

materiale concesso a fare, almeno in Padova,

sore Fabris

il

Terza ragione

al profes-

quale non era che un materiale operatore.

che accettati

gere onestamente

altri,

primi,

non vi

ed in tal guisa

schiasse diventare un piastrone per le

il

fosse modo di respin-

piede del Generale ri-

mani

dei chirurghi; cosa non


che a concedere, ad immaginare concedibile soltanto, impossibile.

N era da far caso, e noli feci dei consigli e dei farmaci che
ne piovevano dal di fuori, mandati questi, dettati quelli, a non
dubitarne dal grande interesse suscitato nell universo mondo
,

dalla ferita del grandissimo piagato.

Ma

consigli zoppicavano

tutti per le informazioni, precipitate, storte allestero,

non avendo

visto

il

lazioni altrui, (puerile jattanza, se


gli scopi disonesti e

da

chi, o

piede ferito, argomentava falso per false re-

non

fosse stata colpevole per

per la menzogna disonestissima sempre) o

da chi avendolo visto e visitato, vedendo male, malamente giudicava. Farmaci lasciai da mi canto, essendo doveroso diffidare
di essi se rappresentanti un cieco empirismo diventando impos;

sibili, se noti, pel

numero

e loro

diversa azione.

Logica,

semplice e nota, la cura imposta a noi dalla scienza e dallarte.

<

DIARIO CLINICO

PEL PRIMO PERIODO


29 agosto

La

muscolare

notte passa tranquillo

polsi nervosi, qualche sussulto

sonno a riprese

bagnature fredde.

Acqua con ghiaccio applicata al piede sulla pirofregata


Duca di Genova poco dopo le 4 pomeridiane, che si continua

30.
il

mangia minestra

dorme tranquillamente la notte.


esaminata la ferita la spedi-

e pollo

31. Tolta la fasciatura

zione arrestata da scheggie


linee

piede non gonfio

nolento dalla ferita

calore

im

po di

non va

naturale

collo del piede

due

al di l di

icore

sangui-

leggermente tumido

mangia con appetito


rifebbre la sera
mezza bottiglia

sospesa lapplicazione della neve

posa tranquillo

ossee

di decotto di tamarindo.

Dormita tranquillamente la notte svegliato


6 del mattino larga deiezione alvina mitissima la
febbre
piede nello stesso stato icore unguento
1

settembre

alle

olio

il

e cera sulla ferita.


2.

tumido
semi

piede un po dolente; al collo un po


medicatura solita aggiuntovi lempiastro di farina

Riposata la notte

Alle 2 pomeridiane calata al Varignano


dolor grave causato dal trasporto.
di lino

di

collo

pi gonfio il
Avviata la supurazione a prima mattina
il gonfiore va anche sino al piede
del piede
manca

per

il

3.

rossore

minore

guento ad empiastro

grande appetito.
4.

Notte inquieta

gamba

il

dolore

medicatura

febbre mitissima

il

gonfiore accenna

11 mattina consulto

caff

solita

un-

pane con

un poco anche

alla

alle
Porta e Rizzoli
mandati dal Governo, Zannetti e Prandina chiamati, Di-Negro
e Riboli venuti da loro. Porta dubita rimbalzata la palla
stanno con lui, Rizzoli, Zannetti, Prandina e gli altri due
lo
coi professori

specillo

non entra al di l di dieci linee


non essere tempo di cercare

la ferita

si

conchiude, grave

la palla

cura-anti-

flogistica locale con emollienti ed applicazione di mignatte.

NOTE

(1)

A Roma

fuori porta S.

gnale,

gli

il

Generale Garibaldi fa per verit

ferito.

Pancrazio, una palla francese incontralo

integumenti erano

La

medicava

--

unguento

rosato, tenuta a posto da


il

ferita

ferita, fuggenti

per Palo a

sempre per

tutto

nessuno immaginava

il

compressa e larga fascia che girava

sei

feri ta,

I)

cavallo; insegu

sebbene guarisse tardi

Generale port sempre

la

Francesi l'indomani della

il

avamsanno e

re di Napoli; a S. Pancrazio agli


,

come

tutti

non leggermente certo.


aperto - senza ambulanza - non ben

egli fosse ferito e

Su nuda terra - a cielo


ancora di non avere a cavare
(2)

le

certi

sciabole e morire a fianco del ferito.

Seguono il Generale - suo figlio Menotti


maggiore Bideschini e i tre medici.
(3)

--

il

In altra lancia salgono pure a bordo col Generale


-- Cairoli

di

tea p del famoso assedio

che

pollice nel suo

ammortizzato

Civitavecchia; fu alla battaglia di P^lestrina

contro Zucchi, a Vellelri contro

Guastalla

del pu-

mattina e sera con faldella spalmata

ultimi di giugno.

negli

sua sciabola, mont sempre

posti

io

corpo. Pochi seppero di quella

non cicatrizz che

mezzo

stati distrutti; ladipe sottoposto

gangrena.

sette volte

manico

il

produsse una piaga circolare alla regione dellipocondrio destro

in corrispondenza dellala sinistra del fegato, di oltre


asse. Gli

30 aprile 184u,

-- Il

- Caltabene - Frigyesy

--

Nullo

maggiore Basso

Corto

Manci

Bruzzezi

--

Turillo

il

--

--

Malato.

bordo della pirofregata

il

(4)

A
*

Noi qui sottoscritti

rale Garibaldi

dottori

gravemente

settembre 1862, ore 5 |4 p.

Duca

di

Genova.

nel dovere di linciare

ferito al piede, --

la

salute del gene-

protestiamo altamente contro

49

misura addottala di far rimanere fino a domani il Generale a bordo


mentre pria di ora avrebbesi dovuto ordinarsene lo sbarco , essendo qui
la

arrivati gi da quattro ore.

considerazione che

Sulla

meno penoso

suo stato, in

il

dove trovasi attualmente per

letto

il

riguardi scomodissimo, dove

tutti

non pu trovare una posizione^che gli renda


un locale privo anche daria, dove soffre tutti

disagi di bordo;

Credendo indispensabile che

il

'Generale non rimanga pi oltre a bordo

e che venga sbarcato avanti notte:

Dichiariamo barbara ed inumana questa misura che vieta ad un ferito

il

non dovrebbesi negare a nessuno.

sollievo che

PIETRO RIPARI.
ENRICO ALBANESE.
GIUSEPPE BASILE.

Dott.
Dott.

Furono

(5)

Basso

centi

(6) 11

Yarignano -- i tre medici -- il figlio Menotti


Lindomani ebbimo mobiglie tanto quanto de-

col Generale al

e Bideschini.

--

vitto abbastanza;

urbana gentilezza

dottor Basile, essendo stato

nerale in tutto

il

tempo

il

di

modi, sempre.

chirurgo medicante speciale del Ge-

della cura della ferita del grande Italiano, fino al

quale arriva questa storia, giova parlare di lui un po diffusa-

giorno al

mente.
Esciva

egli

di

Palermo

lo maggio 1860, colla missione dal comitato

il

far raccogliere tutte le

segreto di

squadre in armi nei dintorni della

e di dare cognizioni topografiche parlate al generale Garibaldi


stessa.

16

Il

raggiungeva

Generale a Partenico

i!

- Lambulanza

quel giorno.

citt,

della citt

ove medic

feriti di

generale era rimasta a Vita pei molti

feriti di

Calatafimi.
Il

dottor Basile

amputava

il

braccio sinistro al suo terzo inferiore a certa

Salvatore Gatti di Partenico, tuttora vivo.

Incontratomi col Basile a Renna, ebbi ordine dal Generale di impiegarlo

come

chirurgo.

--

Entrando noi in Palermo, medic

feriti,

ed estrasse la

palla dal piede a Giorgio Manin, e lebbe in cura di poi.

Abbandonata a Palermo

la

ambulanza generale dal dottor Cesare Bolprimo chirurgo della stessa,

drini vice-capo e dal dottor Francesco Ziliani,

giovane dottor Cipolla prese

il

il

posto di Boldrini

di Ziliani

il

dottor

Basile.
Il

18 luglio io spediva da Palermo

Basile, e

il

e Cassinelli

dottor Giliberti, ed
,

a Milazzo

il

dottor Cipolla, e

farmacisti dottor Paolo

il

dottor

Papa speziale-capo

restando io col grosso della ambulanza agli ordini del gene-

rale Sirtori.

La presa
raccolti nel

da

lui

molto sangue. - Cento cinquanta feriti furono


convento dei Carmelitani dal dottor Basile eretto ad ospedale

di Milazzo cost

e del quale

ebbe

la direzione tecnica, e

dove fece

la

resezione par-

ziale della mascella inferiore.

Fa in

quello spedale che

il

50

doltor

Cipolla elegantissimo

abilissimo, e

prontissimo operatore, pratic quale vice-capo della ambulanza generale


disarticolazione

omero destro

la

dalla scapula per frattura

comminutiva
della estremit superiore omerale; operazione che tanto maravigli poi, tur
baniolo, il professore Riheri, perch stata fatta da un chirurgo dellesercito
dell

meridionale su di un soldato regio, e senza


lui

Tornando
la

preventivi esami dordine da

comandati.

gamba

al dottor Basile

il

amput

2G settembre

sinistra al terzo inferiore a certo dottor

della divisione Turr,

con

campo

in

(a S.

Angelo)

Angelo De-Paoli milite

esito felice.

Nello spedale succursale di S. Maria di Capua ebbe due sale.

Vi amput al terzo medio della

coscia destra

Pasquale Masella, soidato

borbonico, e guar.

Al terzo inferiore della

gamba

destra, pure

con

esito felice, Luigi Vasi-

Reggio, tenente del battaglione Palizzolo, brigata Milbitz.


Alla met della coscia sinistra Giuseppe Scaglia, soldato del primo reg-

rano

di

gimento.
Chiesta in ottobre del 18G0 la sua dimissione,

nomina di chirurgo divisionale da

me

conferitagli.

Dandosi opera alacremente in Palermo

me, che

ridionale, parve a

alla

formazione dellesercito me-

prima divisione

alla

rurgo-capo un Siciliano, affinch

il

dottor Basile declin la

il

fosse

da destinare a chi-

paese andasse convinto che noi della

prima spedizione di Marsala, non pensavamo a pigliarci i migliori


n i pi grossi salari. Per il che rivoltomi al pi grande chirurgo
sola,

il

professore Gorgone, lo pregai di

mandarmi un giovane

spondesse allo scopo, e quel chiarissimo professore fu cortese


il

di

delli-

quale

ri-

spedirmi

dottor Enrico Albanese di Palermo.

Proseguendo
il

il

posti

la

ambulanza generale per Messina, dopo

dottor Albanese ebbe a dirigere

fino a

concentratine

che

divisionale in

uno

professore

Stradivari,

che

fatta passare a

presa di Milazzo

con

essi

a chirurgo

quale trov sempre lodevole loperato del dottor

sempre con zelo

Torino
il

la

ambulanza generale,

e sapienza darte, ed ala-

tempo, nel quale

egli diede le

nostro arrivo in quella capitale.

--

sue dimessioni

Ritornato in pa-

pubbliche lezioni danatomia regionale, per qualche tempo.

Era naturale che in Palermo


vatili, era

in Barcellona pass

alla direzione daltri spedali, sino al

alquanti mesi dopo


tria vi lesse

il

prest pur

si

non comune,

feriti,

la

spedale militare della stessa Milazzo;

dei molti spedali di quella citt, sotto la direzione del

Albanese,
crit

lo

pure naturale che

io,

io cercassi e dAlbanese, e di Basile; e tro-

conoscendone

il

merito,

li

domandassi

di

nuova ambulanza, che il Generale mi ordin di ammanire


volante. - E fu il dottor Albanese che trov mille franchi per le

far parte della

piccola

indispensabili spese di ferri doperazione, di rimedi, di casse ecc.

Se

il

aveva

paese per altro avesse risposto,


fatto nel CO; se

il

come avrebbe dovuto

fare e

come

governo, avesse agito rispetto a Garibaldi, come

agi per la liberazione di Sicilia e Napoli,

il

bravo dottor Gemelli avrebbe

-ricondotto dalla Lombardia con s uneletta schiera di chirurghi


necessario a costituire varie

da

me con

lui

stabilito.

ambulanze divisionali

--

Nomino

tale

c tutto

il

essendo raccordo

qui a dovuto ossequio, ed a pi che

meritato attestato di tutta lode, queiregregio chirurgo,

il

quale fu uno dei

pi distinti professori darte nel 60; morto forse appunto per quella cari*

pagna nella freschissima et

di sette lustri

di

tisi

polmonare, ora sono

pochi mesi, qui in Milano, sua patria, lasciando lungo desiderio di s n^g'i
amici, e clienti suoi che aveva numerosissimi.

*
'

SECONDO PERIODO

pi lungo,

Il

dolori

il

il

durissimo al paziente per ispasimati diuturni

pensate, o credute, per ansie

per paure
poca o nessuna fede

avventati

pi clamoroso per giudizi vari


ipocrite di

nei curanti.

quale periodo, ragion vuole, che io incominci dicendo

Il

dicamente della materiale

s trattura

del

ferito e

me-

sue naturali

forze.

Il

cia

Generale Garibaldi

Ha

di

corpo pi proporzionato che grande.

larghe spalle quadrate


foggiato in tutto

bel

collo, bel petto, belle

a bellezza da scalpello.

nunciata la muscolatura, grossi gagliardi


letro

nessun punto che fuori esca ad

brac-

Fitta pro-

tendini; dello sche-

offendere la universale

armonia delle membra, per la quale poi tanto meravigliosafemori e


mente atto ad ogni maniera di corporali esercizi
tibie svelte, per cui s infaticabile camminatore.
Testa forse im po grossa, se non fosse che la larghezza delle

spalle tolga che tale appaia. Alta, e vasta la fronte

occhio vi-

vace eloquente, che

moti del-

T anima

si

informa, riflettendoli, a tutti

vista acutissima

singolarit questa in lui

egli la appunti fissa orizzontalmente nello spazio

come

che se

in caccia

54

una idea qualsiasi, l iride si ristringa ed una fiammella si


vegga prorompere guizzante dal centro della cornea.
Anima
umana non vive che valga a penetrare allora il profondo del

di

suo pensiero.

La sua

Simile in questo al padre,

faccia ricorda Cristo, quale

la pittura.

Pelle

ha bianca

il

Menotti.

figlio

almeno ce

la rappresenta

che non imbruna

al

sole

ma

arrossa del colore di rosa.

suo temperamento

Il

la natura

ad un mortale

pi

il

sanguigno, e di linfatico.

si componga di nervoso, di
Di questa maniera sono, a modo
in lui. Luomo del pensiero
luo-

per che

di dire, tre uomini distinti

mo

dellazione

che possa essere larga

felice, di

luomo della saldezza calma

e sicura nei

me-

ditati proponimenti.
Il nervoso, lo

cetto, a
lati

rende prontissimo a comprendere qualsiasi con-

notarne la importanza a colpo

occhio in tutti

ch anzi per una certa quasi divinazione

suoi

egli afferra di

primo colpo, sempre, il punto vitale di una quistione qualunque.


Genio vero, perch non educato in giovinezza a studi profondi,
egli ha per s solo idee per le quali furono grandissimi gli anDotato di grande memoria, pu essere sapiente,
tichi sapienti.
come e quanto vuole, se come dice Tullio sapere ritenere .
Nel 48 non conosceva d italiano
adesso lo scrive, come mi
pare non trovarne riscontro che nel chiaro nervoso robusto Mi-

chelangelo.

una cosa, eccoti il temperamento sanguigno


preponderare. Sono lampi i suoi comandi lampo il dar dentro
ad eseguire. N lui ritiene o ritarda fatica a piede, od a casino a che
non fame o sete
non Sole o pioggia
vallo
lo stabilito in lui abbia compimento. Per ci abborre in guerra
gli impedimenti di Cesare, ad operare pi spedito.
EvidenNella azione di guerra nessuno pi calmo di lui.
temente in allora prepondera in lui il temperamento linfatico.
Stabilita a farsi

Ho

conosciuto, e conosco soldati fortissimi.


,

in frenesia di gioia,

affrontava ruggendo

sola volutt di affrontarlo.

cerca,

a festa di tutto

il

Bassi, che

pericolo, e per

Mazzina, che sogghignante

sprezzo, lo provocava disfidandolo.

come

il

Ugo

Manara che

suo largo petto.

lo

incontrava

Bivio che ne va in

galoppando davanti alla fronte nemica tutta un fuoco.

Sirtori, che incollato

la

di di-

ad un muro e fatto bersaglio a scariche

intima da una barricata,

di pelotone a dieci passi di distanza,

per Dio cessare

Menotti saldo

torre tra

riero,

Missori,

cavallo che inforcava.

via la testa del

che a colpi di revolver, fa una barricata


sostiene lurto a piede fermo,

Generale

menando punte

bel guer-

il

uomini

e ca-

furiosamente da dragoni, dei quali

valli a Garibaldi assalito

di spada.

fil

mezzo a migliaia di palle, a mezzo tiro di fucile.


Corte eccitato ad ilarit da una palla di cannone che porta

come

fuoco, o tutti a

il

e fendenti.

parando con

il

la sciabola,

Nullo, che lisciandosi

lunghi

baffi, si slancia nella zuffa di tutta la velocit del suo cavallo....

troppo lungo sarebbe nominare tutti

Ma

la solenne

calma

non ho

pidezza,

di Garibaldi

osserva
ruchette

non

la

tutto
,

vista.

lo

del suo

Ritto

supremo grado della intre-

cappello sugli

occhi per pi

immobile

cavallo

da

provvede

a tutto

piombo

sul

vicino.

Bombe

egli
palle,

avvolgono talora quasi in una nube, ed egli

d per avvisato

se ne

valorosissimi volontari....

visto in nessuno.

Egli abbassa la falda

concentrare

tenendo posa ed aspetto

di chi a

tutto suo bellagio contempli unopera darte di egregio lavoro.

Baleni una compagnia, un battaglione ed eccolo lanciarsi, alzando


il

suo grido di guerra, e di piegante rifarsi


Il

sentimento che predomina in

lui,

il

soldato assalitore.

quello nel quale tutti gli

altri si apuntano, come raggi al centro, si lamore. Egli ama


luomo individuo, luomo complesso, lumanit intera tutta quanta

ama

il

creato

la natura che sorride alla creazione dal

nitrire del cavallo, dal volare dei pennuti, dal guizzare del pesce,

dal profumo dei

fiori,

dal verde delle piante, dal limpido delle

acque, dalla maest del mare.

La sua anima

non risuona, non


ha materialmente

risponde che amore.

E lamore

foggiato la natura

egli rinforza di altissimo concetto

tuale.

Egli

al quale lo

intellet-

sente che lUniverso non pu avere, non ha sponda,

non un muro oltre il quale non vi sia pi nulla; discorre per


mondi noti
ne vede colla immaginazione altri senza
numero al di sopra, di sotto, ai fianchi, dell immenso cerchio

gli infiniti

del Cielo nello spazio incomensurabile, ed ecco lidea dell infinito per quanto pu adombrarla mente umana
si ferma in

questa, assorto in estasi di ammirazione


poi calando a questa povera Terra, ne misura la piccolezza, e dallalto di qualche

montagna

guardando gi

alla pianura

dov

domanda


questa

infelice

per una

vita

di

56

umana? Perch non

irrequieta famiglia

un giorno

vorrebbe

e tutti

felici lutti

felici.

Di questo suo universale amore mi piace addurre questa prova.


Dopo una dolorosa medicazione della sua ferita, lho sentito dire
pi di una volta Diavoli di Bersaglieri ! e non in senso dira,

ma

e sorridendo
in quello di lode
compiacendosi quasi della
maestria nelle armi di gente italiana; confrontandola certo in
suo pensiero con quella dei famosi Cacciatori di Yincemies ai
,

uu

quali fu bersaglio noto per

a Roma, e fuori porta

mese

intero

S. Pancrazio,

giugno) nel 49

(il

ed al bastione di sinistra,

e sulla torretta di casa Savorelli a cavaliere quasi delle

mima,

sulla quale aveva piantata lordinaria sua dimora, e senza essere

mai

tocco

I tristi

compiange

dicendo per doversi lasciar loro

la strada a farsi uomini dabbene.


tenti a rendere felici

Con

aperta

ira parla solo di

po-

popoli, e che per vilt, per ingorda epa,

per voracit di comando,

mantengono nella agonia del

li

dolore.

I pochi veri onesti a lui noti distingue di stima e di aperto

affetto.

In giovinezza

credere facilmente

vuoisi

elementi di questo suo fortunato

il

sanguigno

il

linfatico; per che

gare come egli

temperamento

e questo sopra quello

si

non

prevalessero

il

possa in nessuno altro

si

nervoso

quali moderi

presti con infinita pazienza, e

degli

ed

adesso

modo

spie-

non mai dismen-

tita e squisita gentilezza, al turbinio dei visitatori, dei quali, se

togli

li

andanti a lui per la cosa pubblica, e

sempre
fama meritata una
i

famigliali

Certo la
una corda sola che suona.
ma non senza spine ed in ispecialit per
e santa cosa
Garibaldi, il quale, intelletto eminentemente pensatore ha bisogno di solitudine, come daria, e che se non fosse carit di patria,

bella

chiuderebbe da credere a
porta di casa sua.

ci che

riguarda

come

il

Dio, se fosse

grande Ginevrino,

il

la

uomo, andrebbe no-

messe sempre la stessa

iato di sentirsi dire nelle

Per

tutti,

Anche

fatto morboso, per

il

cosa.

quale dettato

questo lavoro, alla regolata simmetria e perfetta armonia delle


parti esterne nel piagato

compagini fortunate,

il

rispondendo

come sempre

perfetto comporsi delle parti

in simili

interne, e

quindi dei visceri delladdome, del petto, e della cassa ossea del
cranio e loro funzioni corrispondenti, ne venne di felice conseguenza

la costante mitezza;

nemmeno

57

turbamenti generali

(lei

non mai smentita

pel concorso della sciagurata complicazione reumatica ;

per cui limitatissima, e quasi nulla la cura medica

La

fittezza dei muscoli e saldezza dei tendini,

eguale fortezza

(1).

ritemprando ad

tubo gastro-enterico, favoreggiante quindi una

il

normale secrezione di sughi gastrici nello stomaco, ne avvenne


pure, che si mantenesse sempre desto un vivo appetito nel paziente

rarissimo

caso

non

se

forse

unico

avuto riguardo al

lunghissimo forzato decubito in individuo uso a costante fatica


giornaliera, ed al locale patimento nervoso: e che

corporale

cibi ingesti

sebbene abbondanti

tocchi pel condotto colledoco

dalla bile in giusta proporzione, andassero con assai facilit re-

golarmente. digeriti
tiperistaltico,

e pel

preponderare normale

moto an-

del

conseguenza della robustezza della tonaca muscolare

del tubo intestuiale, deiezioni alvine composte giornalmente

mancassero. Dal cibo

facile,

ed appetito

il

non

sonno

ristoro del

che sebbene poco ed a riprese nel periodo dei pi forti dolori,

non manc

di confortare

sempre lammalato, sovrabbond man-

cato quello.

Solo le orine non mai critiche

sintonia della oramai costimorbosa cronica reumatica a grado di gotta.

tuzionale forma

quarto giorno di settembre.

il

agitata

Generale;

il

il

Alle undici antimeridiane

gran mastri della chinirgia


al piagato

consulenti

piede dolente,

come

La

notte ebbe fortemente

un poco

gonfiore sal anche


i

alla

professori Porta e Rizzoli

italiana, principe

Porta, entravano

il

del fatto pel governo.

gamba.
i due

Palpavano

il

chinirghi palpano, senza misericordia, ad

accertarsi, positivamente se scricchiolio dossa a


rotte, e

per ci cedevoli, avvertissero le dita.

sopportava

Lo

il

non va

specillo

arrestano
palla.

paziente con saldo viso;

il

tra

professore Porta

un mese

La cura
lienti in

al di l di dieci

si

locale

seguito

temuto senso manc.

linee;

dubita

scheggie ossee lo

rimbalzata a dietro

la

non potersi n doversi per


del momento andare in cerca del proiettile

Dichiara grave la

le condizioni locali

il

molta frattura
La dura manualit

ferita,

vedr chiaro

(2).

antiflogistica, subito

(empiastri di farina

di

(mignatte)

semi di lino

emol-

faldelle

spalmate dunguento

58

da noi proposta,

dolio e cera sulla ferita)

troppo ovvia invero, acconsente.

vennero

altri consulenti

gli

solenne, nel quale con-

giudizio di professore

fu solenne

dalla grande autorit

tirati

del

grandissimo professore.

Nella magistrale relazione del quale, del giorno G settembre,


offendono per altro queste parole La sera del due correlile il
,

insignor prefetto di Pavia da parie del ministro dell' interno


al
Vargnano
recare
nel
Golfo
vit a voce c per lettera di volermi

della Spezia per estrarre la palla dal piede del G. Garibaldi.

Eccb?

Oltre che stolto era anche ebbro

piede?

Era

di propriet

forse diventato

del Ministero

sporne a suo talento

una cosa

assoluta

il

Non

era

dentro

al

generale Garibaldi e

perch potesse questo di-

Per quel Governo,

sinonimo di Spilbergh?

Governo, quando

di estrarre la palla se

Porta

ordinava al professore

il

Yarignano era forse

il

Generale nel suo diritto

il

da chi meglio credesse, in cui maggiore avesse


da un amico, per esempio e senza offesa alla grandissima meritata fama dell illustre clinico di Pavia ?
Non

di farsi operare
la confidenza,

era col ferito la ambulanza generale,


incapaci di estrarre

chirurghi della quale, se

una palla da un piede,

di fissare

il

tempo

giusto per la estrazione, quale non ne avrebbe diretta puntura


lo stesso

generale Garibaldi,

il

quale portava

pi generosi tra

a certezza di ferite in campo, mancando desperti in


arte a curarli; perch se tali i chirurghi della ambulanza generale, quali mai gli altri ? Dopo tale prova, con quale animo,
ritornerebbero in campo i volontari?

gli Italiani

vedete senno e cuore di ministro.

Porta

Andate

Generale, la

Egli dice al professore

Varignano a cavare la palla dal piede del


palla che vi abbiamo conficcata noi governanti per
al

ordine superiore di Francia quasi che, levare una palla da un


piede d uomo fosse come strappare ,un ferro da un zoccolo di
,

un

cavallo, per la quale strappatura tutti

son buone cavatela, poi lasciatelo l

anche troppo

gliela

avremmo

saldato, al poi pensi cui tocca

tempi, tutte le ore

che per noi avremo fatto

ficcata dentro

poi tolta

conto

Bertani, di saldo merito neghiamo, domandato. Gli accorrenti come di minor polso lascieremo passare. La speranza di perdere il piagato, non era, si
vede chiaro, per anco del tutto morta.


Quel tutto cuore
letto

e tutto intelletto

di Fanti, ministro

piagnucoloso per

59

e qual cuore

per la guerra, in un impeto d'affetto

soldato gregario regio

il

intel-

decretava esami ai

chirurghi dellesercito meridionale, ad essere confermati nei gradi

per

regio

il

provocante

ammirato, facendogli

Riberi,

il

quale volle vedere, e salut

il

di cappello (storico)

giovine

il

operatore

un soldato

della disarticolazione omero-scapulare a Milazzo, in

non sapendosi dar pace che un tanto lavoro fosse stato


fatto da un chirurgo dell esercito meridionale e su di un soldato regio e per soprappi da un chirurgo della ambulanza
generale; e lo volle non ostante allesame, quella dura testa
regio

austriaca di Riberi

la quale

si

renza davanti allesaminando.

era per altro

scoperta a reve-

Ora spunta ovvia

la

domanda

se una buesca legge pretendeva, ordinava esami a medici

rurghi per

esercito piemontese e

li

e chi-

comanda ancora per

1*

e-

sercito italiano a gente, che laureata nelle Universit, dichia-

rata per

il

fatto del

diploma

abile a curare gli stessi facitori

di simili sapientissime leggi; perch

logico decreto, esami anche per

non

stabiliscono con pi

si

non hanno a
curare vero le febbri e le piaghe di una compagnia, di un
battaglione di un reggimento di soldati ma devono per altro
essere valenti ad impedire che si ammali e si impiaghi una intera nazione
e malata
o piagata che sia
e come Giobbe
talora sul letamaio, quale una troppo nota adesso
vuoisi che
conoscano o creino e mettano in pratica rimedi a tornarla sana
e mondata da piaghe e da scabbia? Se vi fossero esami per i
ministri avremmo noi visto un Fanti a ministro per la guerra,
i

ministri,

il

quali

il

quale attaccato alle falde dellabito del conte Cavour


fanciullo alle gonnelle della nutrice

mostr

come

viso e talora

il

morto appena, scomparve ad un


tratto come una evaporata apparizione ?
Avrebbe un ministro
detto il 2 settembre 1862 al professore Porta Andate al Va-

denti anche, finch lui vivo

rignano a cavare la palla al Generale Garibaldi

un

sol

La

motto

allo stesso

sera stessa del 4

senza farne

di

sanguisughe

Generale?
si

tenta

applicazione

mordere non afferrano che tre. Avutene


buone da Genova, se ne applicano 26. Prandina

(del luogo); impotenti a


il

domani

di

obbliga a suggere.

che con sue industrie

le

plicatene altre 11,

venti, 25.

il

Il sei

a sera, ap-

Tra

giorno 4 ed

il

il

00

10, vicenda di veglia, e sonno spezzato,

a seconda della febbre pi o meno risentita, turgore stazionario,


dolori vivissimi; conseguenza del locale comod in aumento

movimento traumatico nella discesa dalla pirofregata

il

Duca

di Genova in parte, in parte dello avviarsi del lavoro riparatorio,


al quale tende, per la materiale legge di conservazione, la natura.

Lente morboso nella sua essenza non conosciamo, neppure


sebbene evidenti i guasti materiali; bene
pei fatti traumatici
la
voce,
la quale parla per dalla chiusa corsono
ne
sintomi
i
,

cammina

tina: conosciamo la via anche per la quale

ma

misterioso,

non

non mortale
lindividuo, e ne venga
cale, p. e.

in atto, sia recato ad impotenza di vita

meno sappiamo, od altretmedica interna. La natura per altro

la morte; e

tanto, se trattisi di offesa

abborrendo dalla distruzione,

venga

pedirla, se le

questente

dato entrare nel perch, per lesione lo-

ci

fatto.

aiuta di mezzi tutti suoi ad im-

si

Data una parte

del corpo lesa

da

violenza esterna, di casi medici non da far parola qui, eccola

che vi accorre secondo la gravezza del fatto ed importanza delle


parti offese con pi o

grado

di

febbre

meno

sangue, quindi con maggiore o minor

ad attutire

danni del dolore, ad

quelli dellinusato stimolo dell aria, e vi riesce

pure

le fonti della

vita,

quando

fili

per

impedire

quando corrano

quali questa vita

discorre unisona, complessa, istantanea, siano abbastanza validi

per vitalit; vi riesce, o col pronto mezzo della risoluzione,


collarcano lavoro della supinazione

vi fa fallo,

quando che no,

dandosi vinta nella gangrena.

non possono essere avuti


non vogliono essere quindi come tali combattuti, bens regolati
moderandoli ad avere Vittoria dellente
morboso ignoto per questi accertato. Proscritta giustamente
I sintomi,

quali a quanto ne penso,

in credito di nemici,

quindi la cura sintomatica in medicina, sebbene per altra ragione.

Ma
mente

per ci che

si

discreto fiemone era trattato

il

discreto, allo stesso

come sapientecon metodo antiflogistico

riferisce al caso concreto

modo non

era da far gran caso del gonfiore

Prima ragione questa: che il periodo infiammatorio


mai breve nelle offese delle osse e parti bianche in ge-

persistente.

non

sia

nere

seconda

che senza concorso anormale di sangue nelle so-

luzioni di continuo superficiali o profonde,

lavoro di

restaurazione, di eliminazione

come pretendere

al

specialmente se ossa

,,

fratturate a scheggi e o solcate?

gue

senza turgore?

indeterminato

E come

concorso anormale

di

san-

quale turgore persiste poi per tempo

Il

pi delle

il

61

volte sotto

forma

ingrossamento

di

ed indurimento dei comuni tegumenti.

Ho

segnato

breve

il

compreso in questo
cato

periodo del 4 al 10 settembre

lo spazio di

tempo entro

perch

quale fu prati-

il

sanguisugio locale, ed al di l del quale non venne pi

il

oltre ripreso

e perch

dopo

della eliminazione

quello

estranei, parte

esciti

il

dieci

sia di

incomincia altro periodo

frantumi

ossei

di corpi

sia

per medicazione, parte estratti dallarte.

In proposito del quale primo processo di eliminazione trovo


di dovere notare due cose. La prima che quando si dicono in
,

tal giorno

estranei

come

di indumenti, si intenda particolarmente di questi

piccolissime
mutande che
menti

ed estratti frammenti dosso, o parti di corpi

esciti

ossei

il
,

e capillari

ferito

le parti, pezzetti

di

usa di lana sempre, assai fine

quelli a tavolato

esterno

fila

non molti

di calze o
e dei

fram-

numero

di

(cinque o sei) e piccoli di volume, cos che a voler render avvertito

come si vedr in seguito,


mi credessi obbligato chia-

questo fatto di non poca importanza,


io nei bollettini sanitari giornalieri

mare areniformi frammenti d osso d ordinario fuoruscenti.


Le specialit per volume di materie escite od estratte sono partii

colarmente distinte nella Tav.

L altra

che

le parti di

materie

eliminate, od estratte, tutte passarono per le mani, o lo furono

per una sua singolare leggerezza


mano, unicamente volle essere medicato il ferito, o sondato,
fino alla estrazione
di parti da cavarsi dalla ferita liberato

dal dottor Basile, dal quale


di
e

della palla, e dopo.

prova di che, pongo qui lattestato affettuosissimo, del quale


generale Garibaldi onor

dottor Basile, e con quanta


non potrei abbastanza esprimere con parole, essendo per questo ristorato 1 onore della ambulanza generale
lo stesso

il

gioia del cuore

tanto ingiustamente cacciato in fondo da colpevoli passioni individuali.

Mio

Eccolo, e tutto di proprio

del Generale:

caro Basile

pugno

Caprera, 22 gennaio 1863

Voi aveste di me cura affettuosa di figlio


mio speciale curante, dotato di mano leggiera

lunque vostra pratica operazione.

oltre

ad essere

e benefica

in

qua-

,,

fin dal principio e

Voi

02

durante la cura, sosteneste sempre

fermamente essere il proiettile dentro


mente in corrispondenza della incisione

la ferita

dal vostro amico dott. Albanese.

Voi accertaste che la articolazione tibio-tarsica non era lesa;


fin dal 19 settembre 62, al Varignano, proponeste la spugna

preparata per dilatare

In fine dal

tramite della

ferita,

per passare alla

momento

in cui fui ferito, sino a questo di quasi

completa guarigione, voi mi avete

assistito cos caramente


da trovarmi nella impossibilit di esprimere tutta la mia gra-

titudine.

il

estrazione della palla.

e precisa-

Aspromonte

fatta in

Vogliate gradire queste parole dal cuore ricono-

scente del

Vostro per la vita

Ed

Al

G.

GARIBALDI.

Basile Giuseppe

D.''

ora proseguendo con pi largo petto

Dal 10

giorno

19

al

il

liberissimo inglese

pro-

il

mandato da quel magnanimo

fessore Partridge di Londra,

neroso popolo che

nel quale consult del piagato

ge-

a giudicare di pre

senza e riferire delle vere condizioni locali e generali del famosissimo e veneratissimo ferito, e prigioniero

per parecchie ore

e dal piede

non

quasi normali

me

Troncata per

tollerabile

per ragioni

meno

notti tranquille

quella del 16

ledema

supina-

calato dalla

gamba

aumentato invece al collo del

la dieta delle tre minestre al giorno

troppo a lungo senza grave danno


ad occhio medico; ripreso quindi un

dal malato

troppo

cibo animale valido


criterio

non poca non troppa

zione buona,

piede.

di

sonno

scientifico,

facili
,

con caff e biscotti la notte

garante del

un pungente gagliardo appetito

ed un

digerire facile e pronto.


Il

professore Partridge di opinione che la palla sia rimbal-

zata a dietro (3) col quale convengono il professore Zannetti e


Prandina, come gi avanti col professore Porta. La avversano

Albanese

e Basile;

gi avanti
nunciare

io,

una

agosto 62.

della quale opinione Porta e Partridge fui

per cui misi queste parole


prognosi

felice

nella

saremmo

relazione

tentati

medica

del

pro31

03

professore Partridge, poteva essere entrato nel concetto

il

che la palla non fosse penetrata, avviatovi tanto dal voto gi


pubblico del grande chirurgo italiano, quanto da criteri propri
clinici al letto dell

ammalato

o per

uno

per gli

altri in-

Per questi ultimi credo certo avendo notato con


quanta sicurezza giudicasse non doversi far troppo caso del gonil tempo essere buon mefiore al collo ed allesterno del piede
dico; doversi attendere; e neppure correre troppo precipitosi ad
sieme.

incidere

piccolo seno fistoloso, che accenna dallalto al basso

il

al tendine dAchille

profondissimo piccolo ascesso so-

lo stesso

spettato allesterno del piede potere essere assorbito.

partiva

ammalato nulla trovando da aggiungere o da


metodo di cura s locale che generale.
Prometteva

soddisfatto dell
togliere al

spedire un apparecchio a sospensione dal quale assicurava avrebbe


l

illustre

avuto non leggiero vantaggio

ferito

quellapparecchio

Della

cura

giunse

ci

il

essendo sempre

locale

e diceva vero

29.

stata la stessa sino alla

ima volta tanto la quale


consistette sempre in medicazione completa due volte il giorno
mattina e sera, talvolta anche la notte per la quale, scoperta
la ferita, veniva pulita dal pus, aiutato ad escire dallo scorrere
delicatamente colle dita lungo il segmento anteriore del piede
estrazione della palla, da dire per

tramite della ferita

frammenti
talora

incominciando dallesterno

presentandosi

ossei o dindumenti, erano levati col levare del pus,

afferrati

avvertiti

dallo

faldella larga sulla ferita,

specillo

estratti

spalmata dunguento,

con pinzette

olio e cera,

pre-

parata nei primi tempi dal dottor Basile, mandato da poi, del
suo, a grossi

vasi

grande sollievo
piede

il

collo

parte della
fitte

maglie

chille,

del piede

gamba
,

da Occhipinti dal quale unguento traeva


Si ungeva largamente con questo il

ferito.

il

il

calcagno

e gli empiastri

il

tendine

comprendevano parte della gamba

calcagno e collo del piede

piastri tenuti in- sesto

Achille

quali coperti

secondo

il

da fapiatura a 18 capi

fermato

velo a

tendine

bisogno
;

di

gli
il

dA-

emtutto

da leggier fanone, e posato dentro doccia fatta morbida da cuscinetti addattati

la doccia del dottor Eiboli preferibile per

la fonna, e desiderata

sempre dal Generale.

Gli empiastri spessissimo cambiati; ch


lievo di alquanta

calma

ai feroci dolori dalle

il

ferito traeva

sol-

pappine caldissime.

Con grande riguardo

64

somma

e delicatezza

sto ripetuto avvicendarsi di empiastri, e

era eseguito que-

naturalmente

le stesse

medicature complete , perch il piede per assai tempo piegava


allindentro, ed a certo grado di pronazione, mancando dellappoggio delFinterno malleolo rotto , per cui dovendosi alzare la
a toglierla dalla doccia col piede, sebbene senza fasciaed empiastri bisognava leggierissimamente sostenere del
palmo della mano la pianta del piede, assecondando questo nel

gamba
ture

suo alzarsi e riabassarsi

ma

con modi

soavi da allontanare

anche la possibilit di ogni bench minimo falso moto; ed

io

ricordo con quale sudore dell anima la pianta del piede appunto
sostenessi in tante simili

contingenze

spasmodico improvviso qualunque.


scarpa della doccia
colla

gamba,

e tremassi

uno sconcio

e mantenuto alla posizione d angolo retto

sempre delicatamente richiamato dalla

era poi

sua anormale tendenza allindentro


tardi la articolazione

piede posto a contatto della

Il

sino a che rassodata pi

pot stare iu sesto da s

quasi allultimo (intendo per

me

sempre

fin

fino allestrazione della palla)

sostenuto da fascia circolare, fermata allapparecchio di sospensione di Partridge, ingegnoso


il

modo

trovato dallo stesso Generale,

quale con molti altri al migliore adagiarsi del piede, o sospeso,

o posato, provvedeva da s.

vanno dimenticate

tra la cura

le solerti affettuose pre-

mure, dalle quali fu sempre circondato giorno e notte al Varignano, specialmente dove pi abbisognavano, dai maggiori Basso
e Bedeschini, a

vicenda coi curanti.

tramutato da un letto
mozione, vedere
il

il

E quando

allaltro, era spettacolo

Generale tra

il

ferito

veniva

parlante a com-

braccia di suo figlio Menotti,

le

quale per la erculea sua forza, toltolo dallun letto, con quella

facilit,

che la madre

senza la

minima

il

suo bambino

scossa nell altro

lo

portava di peso e

sostenendo intanto

altri il

piede piagato.

Dal giorno del consulto col professore Partridge, per tutto il


restante mese di settembre, e fino al 4 di ottobre, la generalit
si sempre alzata gradatamente
fino a toccare il grado pi
,

soddisfacente, e desiderato: e la localit tanto era migliorata,


.

da essere
se

si

il

piede ferito ridotto allo stato normale tutto iutiero ;

tolga un

po

di gonfiore ai labbri e circonferenza della

ferita; gonfiore, che leggiero pure, correva

esternamente lungo

65
anteriore. Tanto

segmento

lintero

persuase alcuni tra

rapido progresso in bene,

curanti a dismettere luso degli empiastri,

assentendo volontieri lo stesso Generale,

bene

tal

in

modo non

quale disse

il

avr pi quel peso sul piede

Sar

L im-

provviso mancare per di un indumento alto, spesso e caldo quale

pappa

si la

di farina di

semi di lino

in

tuzionalmente reumatico, gener istantaneo

morboso abitualmente

calit dellente
lassalto

cembre.
pratico

che

un individuo

ricorrente, e fu cos fiero

ne restavano vestigia non piccole

Se era

facile a prevedersi

non era limpedire

un

tal

fino

al 18 di-

danno da un medico
senza consiglio

fatto compiutosi

il

costi-

gittarsi nella lo-

il

avanti, o cenno di sorta.

La violenza dell aggressione morbosa-locale, avendo naturalmente tratto in concorso la generalit, il ferito fu preso da febbre,
non molto grave per altro
ci che era manifesto dal leggierissimo
e non mai alterato in pi
movimento del torace
da insonnia, inquietudine, e da dolori, oltre che al piede ferito,
,

al ginocchio e

mano

e braccio e spalla destra

passanti poi an-

che al gomito e spalla sinistra.

Tanto improvviso imponente apparato fenomenale, creava per


un pronto consulto. Fu chiamato per ci te-

s la necessit di

legraficamente
ci

aveva detto

ler

il

professore Zannetti,

il

quale con largo cuore,

Chiamatemi sempre ad ogni evenienza,

e giunse infatti la sera dell8 alla

Spezia.

9 con-

11

sultava coi curanti in compagnia del professore Gherini

e vo-

tanto

La tumefazione grave
Stabilivano que due esimii
piede
mi giorni
dipendere dallattacco reumatico manifestatosi negli
articolazioni non escludere per
anche in
potere essa
,

modesto, quanto sapiente, mandato in tutta fretta da Milano.


al

ulti

altre

derivare anche da una recrudescenza solita osservarsi nellanda-

mento

di tali lesioni

argomentare che

lesito della

sar favorevole; ritenendo per la ferita grave


stere nella cura in corso.

Dal consulto

(Y.

malattia

doversi insi-

la Relazione).

del giorno 9 settembre coi professori Zannetti

e Gherini, sino al 18, nel

quale consult

il

professore Bertani,

lammalato, pi che guadagnare, perde, e nella localit e nella


generalit. Mal essere generale
dolori in varie articolazioni

gonfiore alla parte, persistente

allargatesi anzi anche alle dita

del piede, e montante su per la tibia

febbre

remitente per

poca

66

viso pi che dordinario pallido.

sonno rotto inquieto

Bertani nella prima visita percorre tutta la localit offesa con


un taxis tanto premente ed insistente , da far scomparire , per

poco tempo

interamente tutto

edema

al malleolo esterno

collo del piede, ed estremit inferiore della tibia.


operazione sopportata dal Generale senza dolore

vicinanze circolari della ferita

come
tani

elettrico, al

non

cuboide

il

senso, che

nella fossetta
nella seconda

tra

a stallatiti

ferito dice

astragalo

visita

il

cal-

che somiglia

Giudica che larticolazione astra-

e scabrezze ossee.

galo-tibiale almeno, trovisi aperta, suppurante, con


ossei distaccati, e per

Ber-

per esplorazione

interna di specillo, avvisa vaste trabeccole plastiche

il

sebbene ne designi perfettamente

distingue la palla,

ed

cagno

un

La lunga
meno nelle

luogo della incisione in Aspromonte

luogo del suo stare

il

e di

frammenti

sua convinzione, con corpi estranei nello

spessore di quelle ossa.

Conclude

Doversi dissipare nel minor tempo possibile la

complicazione reumatico-articolare, coi purgativi, col chinino


dissipare

ogni turgore infiammatorio al collo del piede

cando anche

le

sanguisughe

sgombrare per quanto

repli-

sia con-

gamba

cesso ogni infiltramento del terzo inferiore della

con

vocare le autorit chirurgiche gi sentite, affinch sia appurato

se pi alle incerte e lente risorse riparatrici della natura, od agli

espedienti dellarte debbasi affidare la vita del Generale Garibaldi.

Persuasa la necessit di passare alla Spezia,


trasportato
gli

il

dolere

fa

22

alle ore dieci del mattino.

fieramente

il

il

Generale vi

Una brusca scossa

ginocchio destro

Quel dolore

mitigato da unzioni di astratto di belladonna; vinto affatto da

bagnature di acqua caldissima ordinate dallo stesso Generale.


Luso del chinino incominciato

maggiormente

lappetito vivo

il

ed esce in discreta quantit

soimo lungo ristorante

la febbre

scom-

affatto.

giorno

28 sono presenti alla visita del mattino l illustre


famoso professore Nelaton
il
dottor Vio Bonato
accompagna da Parigi e quell onestissimo ed esperio

francese

che

mara-

tutto procede a gran passi in bene

la suppurazione si rif bianca

Il

19; e pi che questo, laria

elastica ed ossigenata della Spezia, recano

viglioso vantaggio al ferito

parsa

il

lo

il


medico dottor Maestri

(D

che lo segue da Torino.

Al primo

colpo docchio del gran pratico francese, rifulgono a lui chiare le


felici condizioni

generali dellillustre piagato, e tali le dichiara

La

egli con vero senso di gioia.

tami

scritta in

sua relazione darte, lascia-

data del 28 ottobre

prova con quanto amore

(6),

e sapienza tratti la chirurgia quell illustre francese

dentro, nettamente, l'uomo onesto ed ingenuo.

tramite della

ed

estrarlo.

piede

si

quello

era

avvisatissimo

e vi si sente

Consiglio suo

allargare con argomenti d arte

di

il

per potere andare in traccia del proiettile

ferita,

Appoggiato

manteneva

di

come

era al grande criterio che

il

gi saldo da s sulla tibia, quel consiglio

diventava giudicato clinico del pi alto valore.


Il
il

giorno 29, che quello del grande consulto, visitano

il

malato,

professore Porta, Rizzoli, Zannetti, Bertani ecc. Il professore

Porta entra improvviso col dito mignolo della mano destra nella
ferita; arriva fino al corpo dellastragalo; non sente il proiettile,
sibbene due scheggie ossee che egli dichiara mobili.

Pi tardo passiamo

come

consultanti,

tutti in unaltra stanza, e sono presenti

professori Porta, Rizzoli, Zannetti, Cipriani,

Bertani, Gherini, Zoply svizzero, Di-Negro, Riboli, Oddicini


Carbonelli
consesso

il

Tommasi
professore

esposizione di quanto

Palasciano

Porta

il

quale

curanti.

Presiede

una chiara

fa

aveva trovato nella localit

il

il

e lucida

giorno 4

settembre, giorno del primo consulto al Varignano; e discorre


con ordinata eloquenza le condizioni generali dallora
stre

nell illu-

ammalato.

Dopo

di che

ha

la parola

il

professore Rizzoli,

il

quale prova

che la ferita del Generale non grave n pericolosa quanto alcuni diari avevano asserito; opinare egli doversi rifiutare ogni
idea di amputazione; opinare bens che la palla sia
piede,

ma

dentro al

credere che la guarigione possa compirsi senza altri

guasti, fuorch forse quello di

una

fstola;

non doversi alterare

la cura presente.
Il

professore Zannetti, parla pure contro la amputazione.

Dice lodevoli assai le condizioni dell infermo


e buono il pus, pensa col Rizzoli che la cura
se per altro avvenga di potere precisare

il

essendo non molto


in corso

continui

luogo ov la palla,

in allora star con quelli che affermano doversi estrarre

rifiuta

68

per intanto qualsiasi incisione, la quale non farebbe che aggra-

vare le condizioni generali e locali dell infermo.


Il professore Gherini convinto della presenza della

palla

nel piede ; crede per inutile tormentare lammalato con lunghe


e dolorose ricerche stimando sia per avvenire la totale guari,

gione

malgrado

che non
Il

che

si

presenza del proiettile

la

consigliare quindi

alteri in nulla la cura attuale.

professore Cipriani, nega egli pure la amputazione


il

nella

proiettile sia nella ferita

inferiore

estremit

della tibia

ammette

che possa trovarsi

e sospetta

Conclude

per la cura

aspettante.

Porta contrasta al Cipriani che la palla

Il professore

trovare nella estremit della tibia

perch egli dice

sua esplorazione digitale ha toccato, senza dubbio


corpo

si

possa

che nella

alcuno,

il

dell astragalo.

Di-Negro acconsente
esplorazioni avvenire

si

aspettativa; propone che nelle

la cura

abbia a curvare uno specillo, per venire

in chiaro, se, introdotto nella ferita, protuberi alla parte op-

posta;

per avere

ci

criteri

a stabilire se

attraversato le ossa, ed iu quale rapporto

Riboli vuole che


della

si

allarghi la ferita

facilmente

eliminare pi

palla e per

proiettile

il

abbia

trovi con esse.

si

e per

la

estrazione

frammenti ossei

coipi stranieri.

Palasciano
ia

riguardo

Sia stabilita avanti tutto e fatta la diagnosi

alla presenza e sito in cui trovisi

mancata questa

Porta per la sensibilit dellinfermo,


vanti al malleolo esterno.

si

faccia uso della eteriz-

una incisione daVha un punto, premendo sul quale

Si faccia anche

professore Porta nella esplorazione esterna, fu visto escire poca

marcia dalla
il

proiettile

in onta alla esplorazione digitale del professore

zazione ad averla precisa.

il

il

ferita

riconoscimento,

tale incisione

ma

potrebbe aiutare non solo

anche lestrazione del proiettile e delle

scheggie.

Tommasi

Combatte

idea dell'estrazione

ed appoggia la

cura attuale.

Sta col Tommasi e calorosamente sostiene che


avuto riguardo allo stato soddisfacente dell infermo pargli imprudenza contrariare lopera della natura, e doversi proseguire
Gherini

la cura in corso.

Rizzoli

Opina che

si

(39

abbiano a fare pi accurate ricerche,

e con ogni insistenza assicurarsi del luogo nel quale

palla, e qualora

verificasse

si

una raccolta

di

pus

dicato dal Palasciano allora concorda con lui che

una

al
si

trovi La

si

luogo in-

abbia a fare

incisione.

Bertani
ferito

il

esamin

Dice delle condizioni assai gravi nelle quali era

il

giorno 18, 19, 20 dello spirante mese, epoca nel quale


l

ammalato per
non
ammalato

giorni miglior

tutto dell

la

prima volta

solo la parte ferita,

Per

egli

Afferma che in pochi

ma

anche

organismo

pensa non essere possibile la

guarigione senza lestrazione del proiettile; perci insiste su nuova


esplorazione accurata, e mantiene che se Pinfermo non valga a

sopportarla
Il

abbia a ricorrere alla eterizzazione.

si

presidente professore Porta, riassunto quanto

vari profes-

sori esposero, nomina, incaricato dalla assemblea, una commisla


Zannetti e Bertani
sione nelle persone dei signori Rizzoli
,

quale

abbia

compilare

il

dispaccio seguente a conforto dei

numerosi amici del generale Garibaldi.

Spezia,

29

ottobre

18 32
(

Lesplorazione della ferita del generale Garibaldi, fatta colla

sebbene riuscisse incompleta per le soffe-

tenta

renze dellammalato, e non rivelasse la presenza della palla,

pure per

col

criteri i

altri dati, si

dito

ottenuti dalla esplorazione medesima, e per

opina oggi dai consultanti, che

il

proiettile esiste

nella ferita.

Si dovranno quindi ripetere a

esplorazioni

per

tempi ed in modi opportuni,

stabilire la sede precisa della palla

ed

le

estrarla, se riesca possibile, senza gravi e pericolose lesioni.

Lo stato soddisfacente attuale della ferita e dellorganismo,


non presenta indicazioni per unalta operazione chirurgica.

Per

medici concitanti:

Zannetti
Rizzoli

Beutant.

,,

70

grande consulto non data la parola ai curanti.


Lindomani 30 ottobre, arriva laltro illustre professore il russo
Pirogolf, il quale visita nel pomeriggio lammalato. E gioioso
'Nel

largamente

delle condizioni generali, e si riserba visitare pi

piede,

il

Londra

il

giorno dopo: nel quale giorno, soppraggiunge pure da

una

professore Partridge. L illustre Busso passa ad

il

esplorazione

esterna del piede assai minuziosa

dicendo di non

abbisognare della interna. Misura con compasso la differenza di


distanza dei due malleoli del piede offeso, paragonandola a quella

un cenmezzo maggiore che

del sano; e trova che quella del malleolo interno di

timetro e un quarto ad un centimetro

non quella del malleolo

esterno. Dichiara presente la palla; do-

metodo aspettative, sino a che, troppo


distacco di frammenti dossa, od abscesso
di-

versi .per altro proseguire

pus o cattivo, o

il

mostrino la necessit di estrarre


dicare

il

tal

il

proiettile.

Il

modo

di

me-

malato dai medici curanti non presentare nulla a far

desiderare

Di

(7).

modo,

il

giudicato perfettamente concorde di non poche

tra le maggiori autorit chirurgiche dEuropa, che cio, in nulla

mancasse delle piu severe leggi

modo

di medicare, fasciare

piagato, e che

il

dellarte

far posare

e pi giudiziose

il

piede del grandissimo

il

piede stesso fosse da salvare, torn a tutta lode

ambulanza generale, ingiustamente sospettata dinettezza,


e sentenziata troppo inferiore allaltissimo mandato. Certo nessuno di noi ha mancato di mettere tutte le sue forze di cuore,
della

di

mente, di volont nel delicato assunto certo anche,


;

le fasi di

una

il

seguire

offesa materiale, e sue complicazioni accidentali,

giorno per giorno, ora per ora, minuto per minuto, notarne allo
stesso

modo con

generalit

occhio medico

al giudicare

riflessi

una potenza

che non pu che raramente essere


visite,

il

pensati, previsti, nella


di logica convinzione

prodotto di poche, od uniche

e brevi.

E per io non solo non disperai mai che il piede andasse salvo,
ma non entr mai neppure in me il dubbio che dovesse o potesse andare perduto.

e furono ben molti

quanti

mi domandavano per

lettera

che io dicessi liberamente nettamente


quale e quanto pericolo corresse quellarto, risposi sempre, non

vedere che ne corresse alcuno.

per tacere degli

altri,

nomino


quel
il

fiore donest, antico

generale Sacelli, che

71

mio compagno darmi,

mi

Stiviere,

e pur
lo

e caro amico,

scriveva da Pavia pochi giorni prima

del consulto del 29 ottobre, e

simo mio

compagno

il

colonnello Chiassi altro caris-

armi

che da Castiglione delle

stesso professore Bertani; e quella gentilissima

che la marchesa Anna Pallavicini Triulzio moglie

al martire

trilustre dellAustria, alla quale scriveva io ogni giorno, troppo

pungendo quelle anime affettuosissime


tizie dell

amico amatissimo

la necessit di avere

ed onoratissimo.

no-

'

-,

DIARIO CLINICO

DEL SECONDO PERIODO

5 settembre

mignatte

le

germente

Notte

da Genova ne vengono applicate

febbrili

medicato

come

pervenuteci
2G polsi leg-

tanto quanto tranquilla

gonfiore locale alquanto aumentato

il

al solito

mangia

tre sole minestre.

la febbre di
Dormite pi ore a riprese nella notte
prima mattina
la localit migliorata per la larga applicazione
di sanguisughe di ieri
a sera ne vengono applicate altre 11
sospesi gli empiastri
per dar luogo a bagnature calde, dalle
6.

quali riceve sollievo.


7.

Medicatura

al

solito

ripigliati gli empiastri

gonfiore ristretto al piede e collo del piede

ed assai mite.
8.

zione
9.

Maggiore calma neHammalato

10.

medicatura

Medicatura

il

febbre remittente

limitata la infiamma-

solita.

solita

Notte assai inquieta

amministrato del tamarindo.

febbre pi viva che dordinario

atrocissimi dolori al collo del piede, al quale sono applicate

25 mignatte

74

a sera la febbre declina;

il

meno

dolore

in-

tenso, e nella notte tace quasi al tutto.

Notte tranquilla

11.

di lana di

filo

12.

Nulla

mutanda con
di

nella medicatura si tira fuori

piccoli

frammenti

un

ossei.

nuovo.

13. Limitata e

buona

la suppurazione

piccolissimi fram-

mattina nella medicatura uniti a fili di


mangia ancora tre minestre al
calze, o mutande (di lana)

menti sono

estratti la

giorno.
14. Estratti altri piccoli

manifesto

gamba

la

come

oscuro

senso

15.

frammenti

ossei con pinzetta

pi

gonfiore alla parte esterna del piede, e pare dia un

il

un

di

piccolo ascesso profondo

il

piede

quasi normali.

Ledema

per telegrafo

il

al collo del

piede pi pronunciato

chiamato

professore Zannetti perch sia presente

rivo del professore Partridge

all

ar-

da Londra, annunciato pel 17 o

18.

dirige con
inferiormente tra
integumenti ed
tendine dAchille
calcagno, quasi accennante
accertano scheggie ossee mangia
meglio.
Arrivato Partridge lammalato
16.

Notte inquieta

specillo si

10

avvertiti dolori al malleolo esterno


gli

facilit

al

il

al solito.

si

17.

18.

Nulla

di

nuovo.

19. Consulto del professore Partridge col professore

e curanti

Partridge

a credere

Zannetti

con Zannetti, Ripari e Prandina inclinano

che la palla non sia entrata, stimandola rimbalzata

Albanese

e Basile sono di opinione contraria, senza

per que-

concludere che la palla sia dentro alla articolazione tibio-

sto

ma

tarsea,

piuttosto incastrata nella tibia in vicinanza del

leolo esterno

Al metodo

il

mal-

dottor Basile propone la spugna preparata.

di cura

non

si

trova che aggiungere

tutto pro-

cedendo regolarmente nella generalit, si giudica dai consulenti


non doversi tentare nulla per il momento
soltanto se il pic-

colo

seno avvertito dallo specillo continui a dare pus

si

incida

a sera
estraggono frammenti
La notte del 19 fu tranquilla dolori sono calmati
pus
buona qualit
congeda
professore Partridge
soddisfatto

estraggono
stato dellammalato
sera

si

lagna

di bruciore al tendine dAchille


ossei.

si

20.

11

ed al calcagno

di

si

il

dello

la

si

molto profondamente frammenti ossei ed un pezzetto di fodera


dello stivale.

Prosegue regolarmente in bene


nella medicatura
della mattina escono piccoli frammenti ossei con fili di lana.
22. Continua egualmente
a sera vengono portati fuori
SI.

piccoli frammenti

Le

23.

ossei.

condizioni generali sono molto elevate

le tre

mi-

nestre sono state da pi giorni surrogate da vitto pi nutriente

localmente nessuna novit.

Bene

24.

25-26.

marcia

al solito.

Va sempre

meglio

minore

in quantit

mangia con appetito

la febbre remittente

la

sempre ed

assai leggera scomparsa del tutto.

medicando, un pezzetto dosso e piccoli

Si presentano,

27.

frammenti

ossei.

un apparecchio per il quale viene reso libero


quale si copre con un pezzo di cerotto adesivo a

28. Si applica
il

calcagno

mitigare

il

grave bruciore al calcagno e tendine dAchille.

il

Egualmente bene
applicato mi apparecchio a sospensione spedito da Londra dal professore Partridge.
30. Notte tranquilla, dovuta in parte al nuovo apparecchio
si presenta altro frammento osseo medicando.
di sospensione

29.

1 ottobre.

La

generalit assai

bene

la localit pro-

cede pure regolarmente, se non che tormentato dagli ostinati


dolori al calcagno.
2.

Nulla di nuovo.

3.

Progredisce assai bene in meglio.

4.

Tanto bene che

si

levano, togliendoli improvvisamente

gli empiastri.
5.

colare;

febbre
6.

Notte assai inquieta


si

Il

forzati

aggressione di reumatismo arti-

togliere lapparecchio a sospensione

di

rimessi la notte gli empiastri.

reumatismo

si

fa pi manifesto

dolori alla artico-

lazione del piede destro e spalla destra.


7.

Il gonfiore a tutto

8.

La

di solfato di soda

dolente.

rini,

anche

il

grandemente aumentato.

ginocchio destro

Arrivato alla Spezia

mato per telegrafo


9.

piede,

il

notte alquanto tranquilla. Amministrati 30

Consulto tra

il

si

grammi

gonfiato, ed

professore Zannetti

chia-

dai curanti.
il

professore Zannetti, ed

mandato da Milano,

il

professore

Ghe-

curanti (V. la Relazione medica)-

il gonfiore
al piede ferito
Notte piuttosto quieta
ne
anzi
presa
pure
la
articolazione mestazionario,
altro

per
tatarso falangea dellalluce. Il reumatismo ha pure invaso le

10.

mano

articolazioni della

destra, del braccio e ginocchio destro.

medica sempre con grandi empiastri

Si

gamba

lino abbraccianti piede e

Si amministra

11.

un purgante

23, dal quale ha beneficio

mi

di

nuiti la sera.
12. I dolori articolari sono in

di

gramdimi-

diminuzione

gonfiore al

il

piede ferito pare in decrescenza.


13. Fissato

reuma

il

di

alquanto

magnesia inglese

dolori sono

semi

di farina di

febbre.

alla spalla ed al

gomito

sinistro

localmente migliora lentamente.

Come

14-15.

ieri e ier laltro.

reumatici

16. I dolori

calmati

la

tumidezza locale mi-

norata.
17. Si rimette

stato di

apparecchio a sospensione

come da quattro giorni


manc sebbene a ritmo

negata

la

addietro.

ferito alla Spezia.

chiamo

Legger febbre che non


non

stabilito di trasportare

Incomincia ad essere amministrato

alla dose di 10 centigrammi, con 8

di estratto d oppio per pillola

una

Generalit e localit

amputazione proposta dal Bertani, e doman-

Continua istessamente.

19.

remittente, e pi mite sempre, che

dato un Consulto generale.

fato di

continua lo

ieri.

18. Consulto col professore Bertani

grave

ogni

tre,

il

il

sol-

millegrammi

quattro

pi ore

pillola.

20-21.

La febbre interamente scomparsa*

parsi quasi;

il

dolori

gonfiore locale positivamente diminuito.

22. Passaggio dal

Yarignano alla Spezia,

10 ant.

alle

Una

scossa grave improvvisa rende fieramente dolente

chio

destro.

scom-

Unzioni di estratto di belladonna

il

ginoc-

fomenta-

zioni dacqua caldissima, in breve ora tolgono laccidentale

com-

plicazione.
23.
estratto,

Notte tranquilla

nessun dolore al piede

medicando, un pezzo di tessuto

nato accuratamente

si

fibroso,

esce fuori

che poi esami-

riconosce per un pezzo di tessuto apone-

vrotico, appartenente forse al

legamento annidare.

geme un liquido
medica con grossi stuelli.

24. Dalla ferita


filante; si

non
gemi-

citrino assai diluito,

sera cessato

il

pus bianco in dimolto diminuito.

zio del liquido e ritornata la separazione del

screta quantit.

Edema

al piede

25-26. Continua migliorando

time le funzioni generali


a periodi

tranquillamente

il

proiettile a

amputazione.

mangia con

alle ore

la

assai

appetito

8 ant. presente

il

Specillata la piaga, crede av-

due centimetri

ingresso della ferita.

momento. Loda

ot-

11

condizioni generali del ferito.


vertire

accompagnato dal dottor Maestri e dottor


professore Nelaton assai soddisfatto delle

professore Nelaton

l'

prosegue tutto regolarmente.


28. Alla visita del mattino

Vio-Donato.

mangia con appetito

continua luso del chinino, sebbene

svariati.

Dorme

27.

cura

mezzo

di profondit dal-

Dice non avervi nulla a fare per

passata

esclude

assolutamente

il

la

(V. la relazione Nelaton).

29. Consulto generale.

Sono presenti Porta, Rizzoli, Zannetti, Cipriaui, Bertani, GhePresiede il congresso il prorm, Di-Negro ecc. e curanti.
fessore Porta.
elettrico

Il risultato del

mandato

quale congresso sta nel dispaccio

fuori lo stesso giorno.

conseguenze.

30. Il Generale decisamente pi allegro deHordinario.

Le dure esplorazioni di ieri non hanno


La notte ha dormita tranquillissima.
Il

russo professore

Pirogoff vede

il

lasciato

Generale

e si

dichiara

assai contento della generalit, e localit del ferito.


31. Il professore Pirogoff rivede

ammalato

col professore

Partridge ed entrambi sono soddisfacentissimi della cura e modo


di tenere il piede e fasciarlo ecc.
Credono presente il proiet-

tile,

e locato pi alla parte

P interna (V.

esterna del piede

la loro relazione del

31 ottobre).

che non presso

NOTE

(1)

Eccola dal giorno della ferita sino a quello del 18 dicembre al quale

arriva soltanto questa storia.


31. agosto, sulla pirofregata
9.

settembre

--

7.

ottobre

Acqua

8. detto

--

quattro ore

--

Duca

di

Genova

--

Decotto di tamarindo.

imperiale.
--

grammi 30.
grammi 23.

--

Solfato di cbinino

alla

dose di

10,

cenligrammi con otto

- Una pillola ogni due, tre o


a lungo tempo luso, non osservato lintervallo

di estratto doppio per pillola

Protrattone

- Noto

Rasori contro

il

decotto di tamarindo al Varignano.

Magnesia inglese

--

millegrammi
delle ore

il

Solfato di soda

11. detto --

19. detto

replicalo

Il

solfato purissimo di

gli schietti

al giorno, e domavali

reumi cronici,

- Da me quando

chinino amministr per primo


alla

dose di due, sin tre grammi

esercitava praticamente la scienza

fu dato a dosi altissime con fortunati effetti negli assalti epilettici

caso concreto, sar sempre utile


farmaco.

Per tutto

il

qualche tisana di riso con

il

nel

necessario

il

chinino, preso affatto

oppio per leggieri

turba-

di ventre.

14-17.

giorno

dose se stimato

novembre, nessun rimedio tranne

irregolarmente;

menti

la piccola

dicembre - Solfato di soda alla dose di 30 grammi per ciascun


Barbarismo clinico colle idee mediche della giornata, se non

--


fosse

7D

che lammalato abituato da anni molti a drastici fortissimi (Le-Rov)

e ne trae singolarissimi innegabili vantaggi.

Relazione Porta
Pavia, 6.
(2)

La sera

due corrente

del

il

da parte del

signor prefetto di Pavia,

minvit a voce e per lettera di volermi

ministro dellinterno,

recare al

pi presto ai Varignano nel golfo della Spezia per estrarre la palla dal
piede del generale Garibaldi. Partito lindomani col

arrivato a

Genova

prefetto che

il

secondo convoglio ed

due pomeridiane, seppi quivi

alle

era partito da unora col corriere per la Spezia, e che


dott.

Torino e De Negri di Genova

Riboli di

mente

Yarignano

al

sera, pregai

il

prima volta dal

la

me

professore Rizzoli di Bologna, chiamato con

allo stesso

un

prefetto per

si

il

dal Governo,

giorno avanti

erano portati spontanea-

intento; avendo rifiutato

calesse di posta, e ripresi

rimbarco
viaggio

il

della
alle

pomeridiane. La mattina del giorno 4 verso le ore 9 arrivai alla Spezia,


ove, nellalbergo della Croce di Malta, seppi che un ora innanzi
sore Zannetti di Firenze ed
pel Yarignano, ed

il

dott.

Prandina

di

Chiavar!

dal vice-prefetto che

io avvertito

si

il

il

profes-

erano imbarcati

colonnello

Santa

Rosa, comandante di questo, prevenuto della mia venuta, avea ampli poteri

dintrodurmi per la stessa via del golfo, mi vi recai dopo

rignano

il

10.

le

Il

Va-

Lazzaretto della Spezia, fabbricato sullestrema punta sinistra

all'ingresso del golfo dirimpetto alla citt, in luogo isolato ed eminente.

Ammesso da Santa Rosa, trovai


mi aveano preceduto, Riboli, De
mia sorpresa da

raccolti in

una stanza

tutti

medici

Negri, Prandina, Zannetti e Rizzoli; e con

che non avevano ancora ottenuto di vedere

essi intesi

mia venuta,

paziente, e che, sapendo la

mi attendevano. Delli sei medici


neamente, due inviati dal governo, ed

stero,

il

il

gendo a ciascuno

mano

la

generale

ci

prof. Zannetti era stato

sponta-

chiamato

accolse con ilarit,

di essere spesso addolorato della ferita e del piede,

sorridendo e strin-

assicurava di non star male della persona,

il

telegrafata laltra notte dal Mini-

presenti, tre erano venuti

dallo stesso Generale. Condotto dal Santa Rosa nella stanza e presentati

medici uno ad uno,

--

che

perch

il

ma

trasporto in

avea cestato molta pena; dichiarava


anche allamputazione del piede, quando
da noi si tenesse necessaria. Erano presenti due medici garibaldini. Albanese e Ripari: il primo siciliano, allievo della scuola di Firenze, figurava
come medico della cura, aveva assistito il generale da Aspromonte al Vaispecie dal vascello al

Varignano

gli

del resto di essere disposto a tutto,

rignano,

pareva goderne

la confidenza, e

fece la relazione.

della consulta (ore li antim. del 4) la ferita datava da


giorni,

arrecata

come

Aspromonte dalla palla


il

tutti
di

Al

momento

poco meno

di

sanno, al cominciare del combattimento

un bersagliere, che colp

il

sei

di

prode capitano sopra

malleolo interno del piede destro, passando parte a parte

il

calzone di


panno,

cuoio del coturno

il

e la

80

calza di lana.

11

damano manca

ancora alcuni passi sul piede destro,

ferito, fece

sarebbe venuto

proiettile

e dal basso. Garibaldi, che subito

accorse di essere stato

si

ma

poi pel dolore

fu co-

non ha pi dallora fatto tentativi di marciare: non


vi fu emorragia; non presenza di corpi stranieri, e neppure della palla che
ha provocato la ferita. Sul campo, da un rilievo che si credette di vedere

stretto di sedersi, e

alla parte anteriore esterna dellarticolazione davanti al malleolo

sospettando che sotto

si

appiattasse la palla,

si

fibulare

Albanese

pratic dal dott.

unincisione longitudinale della pelle di due centimetri; ma, avendo trovato


nulla

si

laticcio,

ricuc la ferita, e

facendo

al

si

medic

laltra,

disopra dei fomenti freddi

operata dal proiettile, con


:

dopo

essendosi larticolazione resa tumida, calda e dolente,

erano

si

fi-

Yarignano

la discesa al

sostituiti

dei cataplasmi amollienti.

Scoperta
la

la

parte offesa, presentossi una sola ferita fatta dal

proiettile,

quale corrispondeva alla base del malleolo tibiale destro dirimpetto

al

medesimo, ed era come unampia fessura obliqua diretta dallalto al basso


e dallavanti all'indietro, lunga poco pi di due centimetri e larga la met,
con margini nerastri e leggermente infossati: questa ferita, compresa ad

un dipresso fra due margini anteriore e posteriore della base del malleolo,
gemeva della seriet rossastra. Al di sotto si poteva col dito distinguere la
i

punta del malleolo, che cedeva alla pressione:


.itinco delia tibia,

in fuori:

il

malleolo esterno ed

ma

zione naturale,

il

il

perone

si

mostravano

primo, compresso, doleva;

senza gonfiore o resistenza allintorno ed


riore dellarticolazione tibiotarsiale fra
teso,

sopra

al di

o lo

diofisi

la

sebbene di superficie regolare, era sensibilmente piegato

caldo e dolente; gonfiezza che

si

il

ed in posi-

intatti

tendine di Achille

al di sotto;

ed

il

due malleoli, mediocremente


dileguava verso

illeso

contorno antegonfio,

dorso dellavam-

il

sopra della giuntura; il piede stesso era in una legnon poteva adempiere pi piccoli movimenti neliarticolazione colla gamba senza risvegliare dolori. Lesame esterno il pi
accurato non ha dato il minimo indizio della palla. La ferita fatta dal
piede e appena

al di

gere estensione, e

taglio quasi cicatrizzata.


tibiale fosse o

no infranto

Ora limportante era di conoscere, se

uno

e larticolazione aperta. Preso

tonato con delicatezza sinsinu nel mezzo

il

malleolo

specillo bot-

della ferita; listromento da

principio urtava contro la faccia esterna del malleolo sotto pelle alla pro-

una fessura
avanz dirigendosi un

fondit di qualche linea; ma, smosso, penetr senza difficolt


dello

stesso malleolo, che lo teneva impegnato, ed

poco in basso fino alla profondit


centimetri, arrestandosi ad
la

un

di dodici a

tratto contro di

puleggia dellastragolo ; la quale,

il

in

una

fessura

un

linee,

osso,

ossia di

assolutamente

di

tre

manifestamente

comunque mosso listromento

senso, gli chiuse la strada, impedendogli

buco od

tredici

in

vario

entrare in

un

qualunque del proprio tessuto, come avea permesso

malleolo. Questa esplorazione

non ha prodotto dolore palese

allinfermo,

e neppure riuscita a scoprire alcuna via dietro o allintorno dellastragolo, alcun movimento di scheggie, alcun rilievo o scroscio che facesse so-

spettare

la

presenza della palla.

sili
il

Generale avea ricevuto anche una contusione da una palla morta sopra

ginocchio sinistro, che non fu esaminato, perch, al dire del

non ha avuto

un

seguito. Eravi

po di febbre risvegliatasi

dal vascello: del resto nessunaura complicazione esterna od


il

paziente,

dopo

discesa

la

interna,

ed

morale dellinfermo apparentemente tranquillo, o per dir meglio, ras-

segnato.
i medici presenti unanimemente
hanno dovuto ammettere come fatto
generale Garibaldi era una ferita da palla di

In seguito dellesame sopraindicato, tutti


e senza obbiezione da parte di alcuno,
positivo, che la lesione del

penetrante nellarticolazione tibio-tarsale destra con frattura del

fucile

malleolo interno, a cui avea tenuto dietro un flemone di mediocre grado


della stessa articolazione.

Intorno al proiettile (una grossa palla conica di carabina da bersagliere)

sebbene

la ferita sia penetrante, tutti

medici presenti, daccordo col pa-

sia penetrante, e non si trovi


grembo alla ferita stessa, sul triplice riflesso: l. che il malleolo tibiale
non appare in pezzi, ma semplicemente distaccato alla sua base, lasciando
una rima della larghezza di qualche linea, che appena ammette il passaggio
dello specillo; 2. che la puleggia dellastragalo, naturalmente compresa nella
morsa dei due malleoli, continua a riempiere la cavit senza segni di rottura
o di perforazione; 3. che fra questosso ed il malleolo infranto, non havvi
spazio notabile, n una strada allevanti, allindietro, al di sopra o al di sotto,

ad ammettere che non

ziente, inclinano ora

in

che permetta alla tenta di avanzarsi e di scoprire in alcun punto

come

quale,

la

qualunque

gi

si

disse,

della periferia.

zione delle

parti

non appare neppure

la palla,

un luogo

La semplice frattura di un malleolo con laceraun corpo ottuso qualunque basta per

molli esterne da

rendere

la ferita

che

disse, intera, schiacciata,

si

al di fuori in

penetrante nellarticolazione sottoposta;


o

rotta,

ma

lagrossa palla

non avrebbe potuto penetrare

senza arrecare un guasto maggiore al malleolo, probabilmente spezzare

capo superiore dellastragalo, e lasciare un buco pi largo tra


della tibia che concedesse allapice del dito di penetrare. Si

emesso per-

tanto colla maggiore verosimiglianza che la palla, attraversati


strati del calzone, del coturno, della calza e dei

colpito

il

il

frammenti

quattro

comuni integumenti, abbia

malleolo tibiale, lo abbia staccato dalla sua base, e poi sia stata

respinta senza penetrare larticolazione, o girare intorno alla medesima.

Per

la cura, tutti

medici convennero che non eravi al presente alcuna

operazione da fare, sia per cercare ed estrarre


ossee,

od

altri corpi stranieri,

un

proiettile, delle scheggie

che non appaiono, sia per ovviare degli ac-

cidenti avvenire; e che le sole indicazioni da adempiersi erano:

di

com-

flemone in corso coi mezzi antiflogistici adattati, e di medicare


giornalmente la ferita con filaticcio semplice o spalmato di unguento ce-

battere

il

rato; riservandosi di prendere altri provvedimenti, a

norma

degli accidenti

che potranno insorgere.

Adunque la
come fu detto

lesione del generale Garibaldi

non

e ripetuto in parecchi giornali

lieve ed insignificante,

dappoich una

ferita

darma

82

da fuoco penetrante nellarticolazione tibio-tarsale con frattura di un malleolo,, scopertura dei frammenti ed inevitabili nevrosi dei loro margini
denudati., in qualunque individuo e specialmente nel paziente in discorso
che pi volte ebbe attacchi articolari, unoffesa grave, che pu essere
susseguita da tutti quegli accidenti locali e generali, che le persone delconoscono, e che sarebbe stato fuori di proposito di avvertire in

larte

presenza dellinfermo. Nullameno la lesione di Garibaldi nel suo genere,


ossia come ferita penetrante dellarticolazione per frattura del malleolo,

quando procedesse regolarmente, senza sopravvenienza


nuove complicazioni oltre il flemone attuale, potrebbe offrire lesempio
margini
che molte fiate si verificato, che linfiammazione si dissipi,
la
ferita
si
riduca
esfoglino,
in
malleolo
rotto
si
una
fistola,
del
denudati
una
rigidit
articolare
restando
cicatrizzi,
ed
fstola
un
po dine questa
delle pi miti; e
di

clinazione del piede allinterno. La probabilit di tale esito nellipotesi

fortunata che lammalato

si

tenga bene, come non avvi dubitare; che la

cura sia condotta debitamente, come

si

ritiene; e che

la ferita

proceda

pianamente, come facciamo voti che avvenga. Ed ancora in questa lusinga,


la

guarigione deHillustre Generale

non

si

potr ottenere che nello spazio

di mesi.

Porta.

Relazione Partriclge
Spezia, 20 settembre 1862.

Le notizie che

(3)

si

avevano in Inghilterra circa

la salute del

generale

Garibaldi e sulla gravezza delle sue ferite, erano tanto differenti, contradittorie, allarmanti, che io

sono stato pregato dagli amici del Generale

di

venirlo a visitare a conoscere personalmente la vera condizione delle cose.

Sono arrivato
visitato

il

alla

Spezia

16 settembre, e da quel giorno

il

ho sempre

Generale portandomi al Varignano in compagnia del D. Pran-

dina, e presenziata la medicazione fatta dai curanti. Mi fu


dalla cortesia dei colleghi di fare osservazione
piezza, e profondit della ferita.

La

lesione

manuale

pu

anche permesso
am-

sulla natura,

essere definita

--

ferita alla

parte interna del piede destro con frattura del malleolo interno, prodotta

da palla di
spazio

zione.

II

ferto.

fucile,

non

malleolo
Il

pi

zione presente,

che quantunque abbia aperta larticlazione, in ristretto

ha trapassata
esterno

accurato

rimase

esame

si

fermata in altra parte dellarticola-

illeso, e lastragalo

fatto subito

pare aver poco

dopo laccidente e

sof-

la osserva-

portano alla conclusione che nessun altra parte ossea sia

lesa.

Nei primi giorni,

si

lori eccessivi, febbre...

svilupp grave infiammazione, gonfiezza somma, do-

ma

questi sintomi furono dominati,

dapprima

colla

applicazione del freddo, poi dei cataplasmi, delle sanguisughe (ripetute pi


volte); col riposo, dieta ecc. Al presente le parti

sono quasi in istatonor-


meno

male,

La

ferita

gonfiezza

la

all'

83

articolazione.

piede in ottima direziono.

Il

che presentasi della grandezza dun franco di bellaspetto e d

materia di buona qualit e regolare quantit.

frammenti

dei

come grani

ossei,

di sabbia.

--

Alcune volte

Il

presente stato delle

si

presentano
pa-rti

permettendo un esame accurato, conferma quello che fu detto in altre


costanze, che la palla

non ha attraversata

larticolazione e

nemmeno

cirsi

fermata in altra parte vicina.

Linfiammazione

come

dissi, cessata, e la

non duole. La ferita coperta con


si

uso dei cataplasmi di semi

fa

a tener

La

fi

non

parte lesa, se

mossa

spalmate dunguento refrigerante,

laccie

di lino e di

adatto apparecchio destinato

fisso larto.

ferita al terzo superiore, parte esterna del

femore sinistro, leggiera

superficiale, quasi guarita.


Il

ma

Generale molto tranquillo e paziente. La apparenza soddisfacente,


--

per magro.

Lappetito buono, polso normale, lingua bella, eva-

dorme sufficientemente. Negli ultimi giorni che lo visitai


in una camera pi grande, pi bella ad ariosa della prima.

cuazioni regolari,
fu trasportato

Ognuno che

sta intorno al Generale fa ogni possibile per attendere ai suoi

bisogni e voleri.
farlo) di tutto

il

suoi amici lhanno fornito (e spero continueranno a

necessario che la sua situazione

che deve aver riposo assoluto

di

mente

e di

domanda. mia opinione

corpo

e la

gamba

principal-

mente in assoluta immobilit. Le forze vogliono essere sostenute con buoni


cibi (se fa duopo, anche con stimolanti) e con tutti quei conforti indispensabili alla sua presente condizione.
Il

una

Generale, col

tempo (certamente pi mesi)

e colle assidue cure, otterr

nore difficolt nei movimenti articolari.


Io devo esprimere il mio pieno consentimento
nuto

una maggiore o mi-

perfetta guarigione, restando forse per reliquato

chirurghi che sono presso

il

sulla cura

Generale e lodare

che hanno

te-

la loro sollecitudine

e perizia.

Ebbi

anche

la

favorevole occasione di vedere

il

generale Garibaldi in

compagnia del professor Zannetti di Firenze e di trovare pienamente daccordo col mio giudizio questo eminente chirurgo.
Io non posso terminare questo rapporto, senza esprimere la mia gratimezzi di soddisfare al mio incatudine alle autorit che mi facilitarono
rico, ed in pari tempo far conoscere la gentile ed onorevole accoglienza
i

fattami dai curanti del generale Garibaldi, dottori Ripari, Prandina, Albanese, Basile, coi quali ebbi

il

piacere di lungamente trattenermi.

Prof.

PARTRIDGE.

Medico dellOspedale del Re


nel collegio del
siglio

del

ghilterra.

Re

in

Professore

Londra,

il'

Membro

Anatomia
del

Regio Collegio dei chirurghi

Con-

in

In-

CONSULTO DEL

(4)

Esaminata
tumefatto

reumatico

affetta,

localit

la

abbiamo trovato

collo del piede assai

il

tumefazione noi crediamo sia dipendente dallattacco


manifestato anche in altre articolazioni in questi ltimi

effe si

quali le condizioni atmosferiche sono state variabilis-

nei

Non intendiamo

perci di escludere che possa essere anche derivato

dalla natura stessa della lesione per

andamento

osservarsi nello

Nella parte esterna

processo

OTTOBRE

e questa

quattro giorni
sime.

84

una

della

ferita

vegetano dei bottoni carnosi dovuti

infiammatorio e suppurativo per

ossee. Specillando

ferita

la

trasversalmente, lungo due

ad

di quelle recrudescenze solite

di queste malattie.

si

penetra

con

pollici circa, nel

la

al

eliminazione delle scheggie

facilit

quale

in

si

un tramite

diretto

avvertono delle

pic-

cole scabrosit ossee. Lestremit dello specillo si arresta in prossimit del


r*alleolo esterno senza urtare

La suppurazione
estensione della

corpi duri.

buona qualit ed in quantit proporzionata

di

alla

ferita.

Nel segmento anteriore del contorno della articolazione tibio-tarsica

si

osserva una edemazia, e poche linee al davanti del malleolo esterno, pre-

cisamente dove

dopo che

esiste la cicatrice dellincisione praticata

Generale fu

il

sveglia dolore e

il

si

vede

la pelle arrossata,

immediatamente
palpando si ri-

profondamente una certa resistenza. Premendo poi

.sente

e al davanti del malleolo

disotto

al

ferito, si

medesimo geme

dalla ferita del pus,

segmento posteriore del contorno articolare pur esso adematoso.

Lo

stato

funzioni

generale dellillustre infermo soddisfacente

perch tutte

le

compionsi normalmente; soltanto sono da notarsi, e quel dima-

gramento che inevitabile dopo lungo decubito e sofferenze cos prolungate , e quei dolori che da quattro giorni lo molestano nelle articolazioni
prese da reumatismo.
Dall

andamento

della

malattia e dal sovra esposto

noi possiamo argo-

mentare che lesito sar favorevole non ostante il grado di anchilosi che
ne risulter, ritenendo per sempre che la ferita sia grave: -- 1 perch
aperta l importante articolazione del piede colla gamba con frattura del
malleolo

interno

--

perch non

esclusa lesistenza del proiettile

3 per la disposizione artritica che esiste nel paziente

per

le quali

potrebbero insorgere successioni morbose

circostanze tutte

tali,

da prolungare

ed aggravare la malattia.

Quanto

alla

cura, noi crediamo conveniente insistere nel trattamento

tenuto finora.

Firmati Ripari

Corrado Tommasi

Ferdinando Zannetti
Prandina
Gh Basile

Gherini
E. Albanese.

85

Efelaxioiic Bertamii
Illustre

(5)

Dacch Ella vide

maestro
il

mio.,

generale Garibaldi ai primi di settembre, una vicenda

di voci ora

troppo rassicuranti, ora troppo tementi, ba di continuo agitata

la pubblica

opinione sullo stato dellinfermo. Linteresse che portano al

uomini

ferito tutti gli


altri consulti

di cuore,

ba

sollecitato,

dopo

il

di

lei

intervento,

con ragguardevoli chirurghi; ha suscitato infinite interpel-

lanze; ha provocato qualche penosa polemica; ha infine, e da pochi giorni,


fatto sorgere e diffondere unapprensione gravissima per le sorti dellarto,
e per la vita del martire patriota.

Come

Ella pu di leggieri immaginare, desiderava io pure

offerire sino dai primi giorni lopera mia, gi altre volte

vivamente di
bene accetta al

Generale, e dividere poi coi colleghi attualmente curanti la grave respon-

Ma se appena dopo lamnistia, motivi indipendenti dalla mia vomi impedirono di correre al Yarignano, durante la prigionia del Generale mi fu dal governo recisamente negato il permesso di quella visita.
Fino dal 31 agosto il deputato commendatore P. S. Mancini, ed il giorno

sabilit.

lont

dopo

altri deputali,

a voce ed in iscritto, chiesero, per desiderio

medesimi, per me, e per

altri amici,

a lui per mezzo del ministro Pepoli,


tenza. Io

mi era

essi

direttamente al ministro Rattazzi, od


il

permesso della mia sollecita par-

offerto di costituirmi prigioniero col Generale e restare presso

lui coi colleghi curanti.

domanda, ed

di

il

Ma

il

Pepoli intercedente non era favorevole alia

Rattazzi con mille tortuosit a lui

consuete

si

schermi

dapprima, e per poco, della istante preghiera, ed infine conchiuse pel no.
Il

Generale stesso con un telegramma inviatomi a Genova dal colonnello

Guastalla suo aiutante di campo, e da lui di ci incaricato,


chiesto appena

toccato

il

sono, potei visitarlo, chiamato presso di lui da


miei,

mi aveva

ri-

Varignano: ed allora quando, pochi giorni or

un dispaccio

degli

amici

deputati Miceli e Nicotera, e dal colonnello Missori, quasi innanzi

salutarmi, al cospetto di molti che erano nella camera sua, dissemi

mosso: Tre
ci volessi

volte vi

ho

fatto

chiamare ,

comnon
fu uno

quei signori sostenevano che io

Questo fu un grande conforto per me, e per quei signori


di pi. E questo ho dovuto anche qui richiamare, perch

sbugiardamelo
innanzi a

lei,

maestro mio, ed innanzi

il

pubblico, pi oltre

non durasse

una menzogna ed una maligna insinuazione.


Al dolore sofferto come amico per la bassa e dura negativa, fu per me
pi che largo compenso come medico il sapere che ella aveva con altri
distinti chirurghi veduto il generale, e confortato di encomi e di consigli
i medici curanti. Nellansia lungamente provata e divisa dagli ammiratori
del Generale ferito, lessi, rilessi e meditai la di
altre

lei

relazione

tutte

le

che seguirono, finch potei, per esse e per rapporti verbali, farmi un.

86

ben poco discosto dal vero, della qualit delia

criterio

ferita,

dello

stato

generale del paziente e delle vicende sue percorse e da percorrere.

Ma
non

momento, in

il

netti

cui Ella vide

Rizzoli, e coi

dottori

il

generale Garibaldi coi professori Zan-

De Negri

e Riboli in consulto coi curanti,

reazione infiammatoria giunta al suo maggior grado,

era, per la

propizio ad un esame completo e preciso della ferita, e per ci


possibili

da quellesame potevano scaturire. Ella verr


quanto prima ad un nuovo consulto per de-

decisioni che

le

pi

il

non furono

cogli altri professori invitato

terminare un definitivo

partito;

e per

che vidi e riscontrai nelle

narri ci

mi permetta che intanto


da

visite

me

io

al Generale

fatte

le

nei

giorni 17, 18 e 19 del corrente mese.

Generale stava come

al solito seduto in letto colla gamba ferita soLa sua fsonomia parventi a prima vista come al solito; era un
po smagrito in faccia, ma pi assai nei membri inferiori le gote aveva un
po rosse al di l di quanto mi dicevano esserlo di consuete; locchio era
11

spesa.

lucente, direi quasi pi che nello stato ordinario;

sione

come sempre carezzevole

sguardo e lespres-

lo

Le molte

cessivo lo era ancor pi;

il

la sera del

polso batteva da 96 a 108; la pelle

ed asciutta; aveva ancor dolente, quantunque un po tumido,


nistro; eran dolenti, caldi, gonfi, arrossati

amici cari

visite di

mattinata lavevano alquanto eccitato,

nella

giunteli

e gentile.

malleoli della

un

suc-

pocalda

carpo

il

gamba

si-

sinistra

ed annunciava qualche rigidezza e sentori di prossimi dolori nel lato destro pel suo

reumatismo articolare che

lo

travagliava da alcuni giorni; la

lingua mostravasi pressoch in istato normale ; lappetito era buono; le digestioni

buone;

le

secrezioni regolari in qualit e quantit;

il

sonno da

pi giorni era sufficiente e ristorante; aveva buon umore, piena serenit

pu facilmente immaginare che fra tanti


non mancavano i temi a molti discorsi; ma

e direi quasi gaiezza. Ella infatti

amici raccolti intorno a

lui

non volendo il Generale parlare a lungo, giacch saffaticava, supplivasi con


epigrammi politici e con piccanti contraddizioni.
Rivedeva egli in
quei giorni buona parte de suoi pi diletti compagni darme venuti da

facili

tutte le prigioni settentrionali dello Stato; rivedeva Mordini e Fabrizi

da

poco sbucciati dall Oro, e Crispi colla sua signora e tanti

gli

altri

che

richiamavano, quasi attori in iscena, tutti gli avvenimenti di questi tre


mesi, che egli riassumeva guardando non desolato, ma ancora stupido, la
sui gamba sospesa.

La gamba destra era tutta ravvolta in cataplasmi


ginocchio era ancora un po gonfio e dolente sotto

la

di farina di

il

il

rotella, e con qual-

che macchia rossa sevresso, residuo del sopravvenuto accesso


reumatico;

lino,

artritico

polpaccio, poveri polpacci, era indolente e quasi di normale

- A

sei dila trasverse in su dei malleoli cominciava una tuinidezza


edematosa che facevasi pi resistente scendendo in basso, finch giunta al

colore.

collo del piede

dove stazionava con poca vicenda da tempo, marcava un

colore rossiccio dilavato ed un colore alquanto maggiore del normale.


Al tasteggiamento mio che fu lungo, minuto ed anche premente, non

87

accenn inai vivo dolore, ma, dove

pi,

dove meno, una sorda

profonda

dolentatura.

Appena a riscontro

del taglio fatto nel

della cicatrice

campo

sotto

il

malleolo esterno, cicatrice lunga poco pi di quattro linee, risente un frizzo


cliei chiama elettrico e si distenle alle dita. Fu un po dolente al tatto lo
spigolo della tibia nel suo terzo inferiore, e direi anche tutta quella

Ma non

col dito.

che

con istromenti

di queste pressioni o delle esplorazioni

Generale principalmente

il

su-

capo corrispondente che mi fu dato percorrere premendo

perficie del suo

si curi,

sibbene dei movimenti di flessione

c di estensione del piede sulla gamba, per evitare i quali, sempre dolorosi
bench brevissimi, usa ogni riguardo nelle manovre della medicazione.
Ailingiro

malleolo esterno e del tendine dAchille non riscontrai

del

altro infuori del notato ed innocente edema; n col dito

pressando,

che,

anatomizzava quella parte di piede, potei rilevare sporgenza o scabrezza


alcuna

solamente nella fossetta che trovasi fra lastragalo,

il

tallone ed

cuboideo, pi sotto del luogo dellincisione cicatrizzata, l dove aveva

Generale risentito pi vivi dolori, dove fu


di essere promossa dalla palla, e dove
tato glindizi di

un

po pi senza

vidi al malleolo

altra cosa

chirurghi pi tardi avevano no-

un muso protuberante

della marcia,

piccolo rialzo su cui

interno e suoi conlorni. La ferita ha

di fungosit,

di cicatrizzazione, e sotto

che impediscono la libera uscita

chiudono e confondono lapertura dingresso nel canale della

Di sotto queste fungosit, pel diametro di oltre un pollice e pei due

ferita.

ed

terzi, l'inferiore

tumidezza un po

il

un
il

mi

si

disse,

Con un grosso

un

specillo

po molliccia,

che va declinando verso

il

tendine dAchille. In buona parte di questa

penetra colla tenta attraverso


riparato,

havvi una

posteriore della risultante circonferenza,

elastica,

margine plantare e verso

al

un

molto dolore.

superiormente un margine lineare semi-circolare


questo

il

prima tumescenza sospettata

la

ascesso profondo, l riscontrai

ho potuto premere un

Ben

il

le

afflusso

fungosit.

La

si

esistette gi e fu altra volta

ed una circoscrilta sosta della marcia.

alquanto curvato entrai nella

malleolo esterno, e pi di una via

trando e superando scabrezze ossee o

ferita,

mi ha condotto bene

meno

rigide,

dirigendomi

in

l,

incon-

con poca molestia del

paziente. Avrei potuto spingere ben oltre lesplorazione colla tenta,

e,

ri-

volgendo questa pi allimbasso, rompere trabeccole plastiche e percorrere


tutto

il

cammino

del proiettile;

ma

a che pr? La parte era gi alquanto

pi gonfia ed un po pi calda per la lunga esplorazione digitale da


fatta

il

ficienti

di innanzi.

Eravamo a cinquanla

me

giorni dalla ferita; vi erano suf-

sintomi razionali e tangibili per completare la diagnosi; non volli

quindi andare pi in l in quel momento. La verit nuovamente ed am-

piamente costatata era questa: che larticolazione astragalo-tibiale, almeno,


trovavasi aperta, suppurante, con frammenti ossei distaccati, e per mia
convinzione, con corpi estranei nello spessore di quelle ossa.

La fisonomia del piede


quando il Generale alza

gamba, a chi li osservi


mani quel povero membro, rammenta

e del terzo inferiore della


colle sue


quegli antrocavi
parte, veggendo

di

cui

si

gamba

fa la

88

diagnosi ad occhio, appena scoperta

scarna,

la

tumido tutto in giro


ed il piede secco. Quel gozzo la rivelazione di un male di cui la storia
del caso e gli stromenti esploratori distinguono bens il grado ma che la
provetta scienza medico chirurgica coastata immancabilmente anche a
priori , designando i pochi, ma sicuri mezzi curativi e riparatori che larte
la

il

collo del piede

possiede.
11

tatto allintorno

della ferita poco doloroso;

limiti laterali e superiore


il
*

Voi cercate

1.
probabilit,
ogni

stato attuale, che

la palla,

la palla

la

non

vero?

che vi apri questa

dopo cinquanta giorni

mi soggiunse,

percorrere

minuta perquisizione, dissemi natu-

di

e cercai

come

perch con
mantiene anche lo

S, gli risposi,

ferita vi

cura tanto vigile ed affettuosa,

2.
con altra supposizione, essere ben diverso.
dovrebbe,

vi 3.piace

potei

con pochissima molestia del paziente.

Generale mi vide fare

Quando
ralmente:

stesso malleolo

dallo

fratturato o piuttosto solcato al suo margine inferiore

Cercate pure quanto

ma non

esposi,

la

vidi

solo

toccai che col testo senso.

Le indicazioni del momento vennero discusse, o meglio furono ad una4.


dichiarate coi medici curanti; erano chiare e furono cosi precisate
nimit

e formulate:
Dissipare nel

minor tempo

possibile la complicazione reumatico-arti-

colare infesta e penosa, coi purgativi, col chinino, gi altre volte al

Ge-

nerale proficuo, colle cautele igieniche e coi mezzi sussidiari locali.

mantenere un libero scolo

Aprire e

alle marcie,

conveniente direzione la pelle tumida che


Dissipare

anche

le

spaccando nella pi

fa saccoccia

incorno alla ferita.

ogni turgore infiammatorio al collo del piede, replicando

sanguisughe e coi mezzi gi usati; ridurre cos

la ferita e

suoi

dintorni nella condizione della maggiore semplicit possibile, sgombrando,

per quanto sia concesso, ogni infiltramento del terzo inferiore della gamba.

Ottenuta nel minor tempo possibile codesta desiderata semplificazione,

convocare
loro esame

le
il

autorit chirurgiche gi sentite e sottoporre

nuovamente

al

piede ferito, affinch venga presa quella determinazione che

debba infine decidere: se pi

riparatrici

della

natura, od agli espedienti dellarte, debbasi affidare la sorte di quel

mem-

alle incerte e lente risorse

bro e la vita del generale Garibaldi.


Io esposi anticipatamente ai colleglli curanti la

mia convinzione, ed

il

me oramai maturo. Dibattemmo per poco le proposizioni messe


campo, ma ricordando le autorit chirurgiche gi convocate e fra di

giudizio per
in

esse la grandissima di Lei, illustre professore, la nostra disputa fini


in famiglia e ci

alzammo dicendo: ad ogni caso

Generale e non
stri

sia

tutto

si accetti sentenza innanzi avere avuto


maggiori in esperienza e per senno.

il

pel

come

meglio del

giudizio dei no-

Annunciammo al Generale la necessit del di lui trasporto alla Spezia


per tanti motivi, ed affinch si sentisse libero in casa sua, contornato e
vigilato

soltanto dagli

gi stato trasportato.

amici suoi: accett la decisione e credo che sar


Innanzi congedarmi,

da noi

erasi

consulto

si

stabilito, e

il

d diciannove, esposi

Generale

al

quanto

tutto

presso a poco gli soggiunsi: Nel nuovo e prossimo

modo

decider del

non vogliamo per

89

pi spiccio per togliervi dal letto dove

noi

lungamente a dileguarvi, e

motivi che giaciate

tanti

languire, e per ridonarvi la maggiore facolt possibile

disporre

di

della

vostra persona, non importa con quale sacrifizio fatto alla salute dItalia

ed alla perdizione de suoi

ma

mi rispose: Non mi vanto,

falsi profeti. -- Egli

fui, sono e sar sempre docile alle prescrizioni dei miei medici:

scrivano essi

pel

vitto,

il

tempo,

misura, e

la qualit e la

non

pre-

fallir;

dicano cosa debba fare o non fare, e ubbidir ; posso promettere di pi ?

commosso,

Io era

rivederci

illustre

e pensando al fra poco. Nella trepidazione che

come amico, per quei supremi

per me, e lo di certo anche pei curanti,

che sia al

mi domina

grande sollievo

sapere di

il

quando

trovarsi

onorandi professori.

quel ferito con Lei, e cogli altri

letto di

gi

e prossimi momenti, di

maestro mio, e mi congedai balbettando:

Ogni e qualsiasi decisione che venga allora da Lei con

essi

sar

presa,

confortata dalla coscienza che scatur dal miglior senno chirurgico dItalia

maggior bene del suo dilettissimo figlio.


e sempre grato qual suo alunno e gi

pel

Memore

mi abbia, egregio

assistente,

professore, per

Devoto ed affezionato suo


Doti.

Agostino Beetani.

Relazione Nelaton
Ne pouvant prolonger mon sjour

(6)

confrres de mexcuser. Je leur soumet

de

la plaie et

de

la

sant du Gnral, ainsi que

che suivre ultrieurement dans


Cet

avec
stri,

examen
le

fut

la Spezia, je prie

le rsultat

fait

le

mes honorables

de lexamen que

mon

opinion sur

jai fait

la

mar-

traitement.

lheure ordinaire des pansement, en prsence et

concours empress de M. Ripari

Prandina

Albanese, Basile, Mae-

Vio, Odicini.

Je dois dire dabord que lorsque le membre fut dcouverl jefus tresfavorablement impression de sa bonne installation iltait maintenu dans
;

un appareil de suspention ayant subi dans


perfectionnements et qui pour

Ngligeant tous
qui

le

les dtails dj

peuvent servir assoir

le

ces drnires annes divers

cas actuel tait parfaitementconvcnable.

connus, je ninsisterai que surlespoints


jugement que nous portons aujourdhui

28 octobre 1862.
Laspect

du membre

est satisfaisant; le pied est bien plac angle droit

sur la jambe, et prsente dj une fixit qui permet de soulever

sans douleur. La coloralion des tguments est normale;

veau de larticulation tibio-tarsienne, o


rose, surtout dans le

lon

si

observe une

le

membre

ce nest

au

ni-

tres legre teinte

voisinage de la mallole interne, ou se trouve la

plaie produite par le projectile.

La tumfaction

est limite

au voisinage du


cou de

pieci.

90

Elle selve trois travers de doigt

mme

articulaire et se propage dans la

au dessus de

tendue sur

et au dessous de Iune et lautre mallole.


La palpation dans tous les points indiques

dessus

ci

linterligne

la face dorsale

fait

dupied

connatre un

emptement oedemateux, mais aucune fluctuation. Les pressions expulsives


faites dans le voisinage de la plaie et sur les points oedemateux ne fait
pas sortir une seule goulte de pus. Je dois ajouter que ces pressions ne pro-

voquent aucune douleur. Bien que 15 heures se fussent coules dpuis le


dernier pansement la quantit du pus depose sur les linges et la charpie tait tres-peu considrable, environ une cuillere caf.
Lexploration laide

dun stvlet

dabord reconnatre que

fait

dont rentre correspond au bord antrieur de

la plaie,

mallole interne se di-

la

A deux centimtres et demi la pointe de


un corps dure resistant, qui la percussion
scnsalion percue alors par la main nest pas

presque transversalement.

rige

cet instrument est arrt par

un

produit

bruit sourd; la

que produit un os dnud;

celle

la percussion sur le tissus

elle

ce frottement rugueux quindique

le

Aprs cette premire constatation


le fait

et

du point

et

il

est impossible

contact avec
si

le tissus

dobtnir

spongieux.

lon incline legerement le stylet

darrt que je viens de signaler et

pntrer profondement vers

fait
il

passer audessus

a quelque chose de moins sec que

compact des os;

la

on

on
le

mallole externe. Parvnu ce point

est arrt de nouveau par une surface osseuse facile reconnatre.


Pour terminer lxpos des symptomes locaux disons que le genou droit
le

poignet gauche prsentenl peine une legre tumfaction , dernires

traces dune aCfction rhumalismales dont le Gneral a bien des fois dj

constater les rtours.

la

Quant ltat gneral il


physionomie excellente,

est parfait.

Le pouls

est

lappetit developp, le

normal,

sommeil

la

peau fraiche,

suffisant et r-

parateur.

De

ce qui precde je crois pouvoir conclure que le gneral nest pas actuel-

lment en danger.

Cepandant

plaie prsente certaines complications

la

qui doivent attirer lattention.


Ainsi je pense que la balle est contenue dans la plaie, que cest elle que
le

stylet

rencontre deux

centimtres et dmi de

pour emeltre ce jugement sur

les

loriflce.

Je

me

fonde

circonstances dans les quelles t pro-

du projectile, sur le trou obmarche de la blessure, sur lissue des fragmens de


cuir sortis tardivement et venant dun point profond de la plaie, enfin sur
la sensation toute parliculire percue par la main lorsque lon touche avec

duile la plaie, sur la forme cylindro-conique

serv sur

le

le stylet le

bas, sur la

corps rsistant qui obstrue

Bien que lon

ait

vu gurir des

le

canal de la plaie.

plaies darmes feu des articulations

avec sejour du projectile dans les jointures, ces faits sont rares, et je pense
que les signes exposs ci dessus etant suffisants pour guider avec securit

dans

la

recherche

extraction.

du corps

trar.ger,

il

est indiqu de soccuper

de son

91
je conseillerai de dilater

Dans ce but

graduellement

le travet

de la plaie

jusqau corps rsistant, par lintroduction dun petit cylindre de racine de

gentiane bien sec, qui sera conduit jusque sur

meure. Ce cylindre sera retir plusieures

fois

le projectile et laiss de-

par jour pour permettre lissue du

pus, et rmis immdiatement dans la plaie pour continuer


Les jours suivants on agira de

mme

la dilatation.

avec des corps de plus cn plus gros

en agissant cepandant avec une extrme lenteur.

Pour obtenir un passage trslargeon substituera lponge prpare

la

Ocello la racine de gentiane.

Je presume que dans cinque six jours le trajet sera assez grand, soit
pour permettre lintroduction du doigt, soit pour voir le projctile en se

servant dune petit speculimi cium,

que lextraction ainsi

Je pense

on pourra alors le saisir avec toute


anneaux et extraire au dehors.

et

scurit en se servant dune pince

faite serait prfrable

lxtraction im-

mdiate; qui certainement ne serait pas impossible, mais qui plus


douloureuse, provoquerait un retour fbrile

trs

et

difficile,

qui nest pas imprieu-

sement xige par les circonstances actuelles de la blessure, puisque ltat


du membre samende de jour en jour.
Si contre mon attente on chouait dans la tentative dextraction queje
dexposer, que faudrait

vien
de

il

faire? Je seraisdavis de maintnir le trajet

largement ouvert par lintroduction soit dune tente,

la plaie

'soit,

ce qui

prfraLle, par la prsence des ptits tubes de coutchouc; ceux-ci

serait

auraient en

effet

lavantag,

tout en maintnant la plaie beante, de pere

mettre une issue non interrompue du pus secret par

nullement tonne que


lextrieur, et

comme

le projectile

que son exlraction devint alors

facile;

mais

ne serais

je lerpte, si,

bien la balle que lon touclie avec

je le crois, cest

plus que probable

la plaie. Je

sbranlat peu peu et sapprochat de

que son extraction sera rendue

facile

le stylet, il est

par

la dilatation

graduelle.
Je vais plus loin; jadmets quaprs plusieures semaines dattente le corps

tranger ne se prsente pas, faudrait

moi

je

ne

la ferais pas, tant

il

se

rsoudre une amputation? Quant

que je ne verrais pas

la vie

mnace

soit

par labondance de la suppuration, soit par la douleur, la lvre ou toute


autre complication. Dans ce cas seulement je

me

dcidrais sacrifier le

membre.
Aprs

un

exlraction

du

projectile je serais davis de piacer

dans

la

plaie

petit tube en caoutchouc et de comprimer uniformement toute la sur-

face
ci

de

dessous

avec un appareil construit daprs

articulation

Envelopper

le

pied, larticulation et

le

bas de

la

jambe avec plusieures

cardes de coton, en ayant soin de ne pas couvrir la plaie

ment

le

les indications

tasser rgulire-

coton avec une bande coule, dispose de manire laisser libre

la plaie --

rcouvrir avec une dernire bande enduite damidon et laisser

secher.

On obtiendra

ainsi

une compression douce

et

permanente qui expulsera

92
lexterieur les liquides qui tendraient sjourner dans la plaie.

vers

jointure et on faciliter

immobilisera

la

osseuse;, qui

me

le travail

On

dadhsion des surfaces

parait invitable dans des conditions actuelles.

Spzia, 28 octobre 1862.

NELATON

Relazione Pirogofl* c Partriilge


Lesplorazione del piede ferito del generale Garibaldi ci ha dati

(7)

guenti risultati

se-

1 Larticolazione del piede (tibio astragallicum) aperta dal proiettile


dalla parte anteriore.

come

malleoli sono tumefatti,

3 La palla

si

trova, per

quanto

la parte anteriore della articolazione;

se

ne pu giudicare dalla esplorazione

esterna, pi vicina al lato esteriore della articolazione, essendo inchiavata


nellosso;

4 La suppurazione buona e poco abbondante;

Il

piede

un poco deviato verso

il

lato interno;

6 La distanza tra

i due malleoli, dalla parte malata, pi grande ( di


un centimetro e un quarto, ad un centimetro e mezzo) che dalla parte sana;

7 Lesplorazione manuale ed istrumentale della piaga


se

non

nel caso della certezza che la palla

cina alla superficie

e allora

si

esplorazione

non

necessaria,

fatta pi mobile e pi vi-

deve essere susseguita dalla

estrazione immediata;

8 Lo stato generale del malato eccellente;


9

Il

metodo aspettative deve essere seguito sino al momento in cui


il distacco di frammenti o la formazione

quantit del pus, come pure

un ascesso, mostrino evidentemente


10

Il

modo

di

medicare

il

la
di

la necessit di estrarre la palla;

malato dei medici curanti non ha nulla a

far desiderare;

11 indispensabile che il malato abiti una camera grande e spaziosa


bene arieggiata, e che passi linverno in clima caldo e secco.
Spezia, 31 ottobre 1862.

P1ROGOFF

R.

PARTRIDGE.

TERZO PERIODO

terzo periodo comincia e

curanti

pei

brit

in

che

un ampio campo
quale

nel

il

piede possa, e voglia essere salvato

fino

dalle ordinarie

pi decisive esplorazioni usando sin an-

alle

che della eterizzazione

apre a proseguire, e terminare la cura,

ci si

sia libero usare dei mezzi dell arte

speciUazioni

animoso

franco, pi

com dal giudizio di non poche cele-

confortato

arte

cammina pi

onde venire in chiaro del luogo, ove

si

trovi la palla assentita esistente nel piede.


Il dottor Basile

introduce intanto nella ferita stuelli che va

ingrossando gradatamente

che

Spezia a Pisa,

stabilito convenire

8 novembre

approda

si

lArno in quella citt dopo otto ore di viaggio felicissimo

per

ferito passi dalla

il

di giorno in giorno

il

gonfiore pel

reuma

al

piede va

le condizioni generali del ferito

giorno 10 vedono

Basile,

mancando giornalmente,

sono sempre eccellenti.

ammalato

che specilato dal dottor

professori Zamietti e Cipriani,

quali trovando che le

cose progrediscono alacremente in bene, n avendo che proporre,

pensano che convenga stabilire


si

il

potesse venire a capo di fissare

strumentale

il

giorno 16, per vedere se mai


il

sito del proiettile,

per tatto

professore Tassinari, famoso chimico di Pisa,

pregato

ili

esaminare

il

94

pus, se per caso vi si trovasse qual-

che traccia di piombo. In mancanza di prove certe materiali,


desiderate invano sino a tutto il 15 novembre, si pensa giusta-

mente

anche a questa quel professore non trova

di avere ricorso

nessuno indizio di piombo nel pus di tre giorni, 13, 14, 15.
Arrivano intanto gli specilli di Nelaton, e sono adoperati senza
frutto

il

giorno 16, nel qual giorno

netti tornarono di nuovo a visitare

arrestato da

centimetri

scheggia

di

primo

per

introduce

netti

ossea

ferito. Il professore

lo specillo ordinario,

un

mai

il

fessori dichiarano

il

punta

piatta, di sua in-

corpo sporgente alla parte esterna

del piede potesse essere smosso.

dalla specillazione

che a quattro

ripetutasi in lui adoperando lo

specillo di Nelaton, ed altro specillo a

venzione, per vedere se

ZanZan-

corpo, che a lui rende sensazione

sensazione

professori Cipriani e

il

La

stessa sensazione riceve

professore Cipriani, e tutti e due quei pro-

mobile la scheggia ossea toccata, ed avevano

ragione. Quella scheggia ossea tanto era mobile, che esci da s


sette giorni dopo attaccata alla
Il giorno

mite della

20

si

ferita

spugna preparata.

arriva finalmente a toccare la palla


,

il

tra-

era stato allargato abbastanza con torunde

gradatamente ingrossate dal dottor Basile, da potersi praticare


specillazioni profonde, senza troppo dolore del piagato. Era arrivato

il

professore Zannetti

Sino

dal giorno avanti

Uno

specillo apposito a

sottilissimi, tra di loro divisi per la

timetro

circa

due

esimio

una mac-

professore di fisica dottor Felice, aveva fatto portare

china termo-elettrica.

fili

metallici

lunghezza di un mezzo cen-

doveva essere introdotto nella

ferita

se quello

specillo tocchi la palla, lago del golvanometro, col quale po-

sto in comunicazione lo specillo a

fili

metallici, deve correre in

si ottiene sempre toccando con quello


una palla di piombo stretta fra le dita; (1) dentro la
ferita invece, fa sempre cattiva prova.
Mancato di esito fortunato lesperimento del professore Felice,
il professore Zannetti entr con uno degli specilli di Nelaton, e
come il giorno 16 lo ritira bianco
Entra dopo di lui il dot-

giro sul suo asse mobile. Ci


specillo

tor

Basile

piano

all

collo

stesso specillo, ed eccitandolo

orecchio

io,

a spingere con un po di forza

parlandogli
lo specillo

questo d un piccolo suono secco ben distinto nel profondo


lenzio

della generale aspettazione,

come

se superato

un

si-

osta-

95

colo avesse lo specillo urtato contro

percorso ad

un

tratto la distanza di

un corpo duro, dopo avere


un mezzo centimetro forse.

Fregasse bene in giro, gli era detto allora, la punta dello specontro

cillo

vatolo

di

corpo che toccava;

il

poi

vedemmo

lo

il

che da lui eseguito, e caper due buoni

tutti tinto in nero,

terzi della circonferenza del suo bottoncino di porcellana.

Data

a trattare chimicamente, quella sostanza colorante in nero


dal

Tassinari trovata vero e schietto piombo.

professore

fu
Il

buoni

proiettile feritore era alla fine trovato, e stava a quattro

centimetri di profondit dallingresso della ferita, in linea retta


colla articolazione del piede sulla tibia.

Quale indicazione pi chiara, e pi opportuna di estrarre


adunque la palla? Le condizioni generali continuano da 20 e pi
giorni eccellenti, il gonfiume edematoso gi mancato di oltre
la met, e diminuisce regolarmente di giorno in giorno

da

oltre

che

il

dato;

un mese

resta fermo ad angolo retto sulla tibia

il

piede

prova

malleolo interno staccato, o spezzato alla base,

rasso-

nessuna controindicazione prossima o remota

oppone;

giustamente

quindi

si

stabilisce

il

si

giorno 23 per la estrazione

del proiettile.
Il

22 a sera

il

dottor Basile introduce nella ferita la spugna

preparata e la spinge alla profondit di 4 centimetri.


tina del 23, presenti

direttore degli spedali di Pisa

Bideschini ed

altri,

la grossa scheggia,

Dopo

Cuturi

come

si

Menotti

vede nella tavola alla

di che introdotto di nuovo lo specillo

con certezza

dalla palla

fig.

Vili

Nelaton

arrestato, e questa volta si

pi grande

dolori
tile in

let. x.

egual-

pu dire

e riesce novellamente tinto in nero.

facilit ritira la

cos pronta e semplice

il

Basso
punta interna

professore Zannetti entra allora colla pinzetta dentata

e colla

la

dott.

la ritira con attaccata alla sua

mente a quattro centimetri


Il

La mat-

professore Zannetti, professore Felice,

il

che

il

palla.

fig.

IX.

L operazione

Generale asserisce avere sentito

da non paragonarsi a questo della estrazione del proiettalune delle ordinarie specillazioni.

La

fig.

VI presenta

forma della palla come escita, e come stava dentro al piede


VII dimostra il suo rovescio col quale posava al lato
;

la fig.

esterno del piede e nella fossetta segnata dalla linea b

nella

figura IV.

Nessuna reazione

e prodotta dalla estrazione.

La

localit

uon

dolente.

96

Si praticano iniezioni dacqua tepida lungo

canale della ferita

il

29

il

incomincia a praticarle col decotto

si

di china, pi tardi di glicirina.

Lo

chiaramente in un canale osseo per

specillo corre

timetri di profondit

cen-

sei

rispetto al quale lungo tragitto da te-

ner conto, e delledema che ingrossa tutta la parte integumentale, e della

sporgenza dei labbri della ferita

per cui

bisogna

almeno almeno due buoni centimetri, per-

togliere al tragitto

duti nel calcolo del tramite vero anatomico.

questo cal-

che deve necessariamente essere adoperato in tutte

colo,

mensioni

lunghezza

anteriori di

state fissate

al

le di-

canale

della

ferita.

Lammalato fa per
acqua col piede

nell

serrata.

istinto gentile

un bagno

fasciato a fasciature

Tutto procede benissimo.

di pulizia

di Scultet

entrando

un poco

parola di fasciatura

amidata, della quale arrivo a far ritardare la applicazione sino

stimandola controindicata. Prima ragione sensi-

al 6 dicembre,

bile della sconvenienza

che

il

pus che

si

stabile

era

caldo, e per lavoro

laltra razionale

ossa

ima fasciatura

ancora troppo

piede era

tuttora persistente

teva frattura

di

e soltanto

reumatico

ed era questa. Io non ammet-

una solcatura della

raccogliesse in parti profonde, p.

piede, dove si creduto travedere

questa

un

e.

tibia

focolare di tanta

impor-

tanza da persuadere la facile necessit di una incisione. Per


il

pus sempre ottimo

alla

poco

non

alla esterna del

me

colava appuuto dalla tibia solcata

sua parte inferiore al di sopra appena della sua articola-

una fasciatura amidata ?


d essa precetto di solenne artista nel professore Nequale stimando il proiettile, a forma conico -cilindrica

zione sul piede

Era bene
laton,

il

a quale scopo adunque

nel corpo dellastragalo, vedeva necessariamente col criterio pratico

una quantit da non potersi

stabilire di

frantumi astraga-

fluttuanti nella marcia, che la fasciatura stabile avrebbe


molto bene aiutati a presentarsi ai labbri della ferita, o in vi-

lici

cinanza di questa, facilitando allo stesso tempo la escita della


materia, e pezzetti di corpi estranei, che la palla avesse potuto
portare dentro al piede con s.

Applicato
dall

il

ammalato.

gliere, e

giorno 6 la fasciatura amidata

rimessa

il

levata, anzi tagliata

giorno 10.

Il

giorno 13

non

tollerata

per non potersi toi

dolori al collo del

sono cos gravi ed insistenti, che

piede
di bel

nuovo.

rialzata, e

La

pelle era

Il

piede

mettono

stata

si

si

presa dalla fasciatura e

gonfio e dolente

a tutto

gli empiastri,

la

lunghezza

qualche centimetro su per la

era fatto rosso

Le prove per due

toglierla

forzati

compressa come a pizzicatura per tutta

dalle dita del piede, fino a

97

per cui

tibia.
si ri-

16.

il

volte infelici, della applicata fasciatura ami-

data, fanno accettare con pi facilit la convenienza di supplire

invece con liste lunghe di cerotto adesivo strettamente fatte girare

intorno

al

piede

alla indicazione di

da fascia valida espulsiva,

dita,

mantenere sostenuti

metatarso e tarso del piede, la-

sciando per scoperta la ferita a mantenere libero lo scolo della


marcia, e luscita di frantumi dosso ecc. come
fasciatura stabile amidata

si

praticava colla

la lista di cerotto adesivo

due o tre giorni.


Procedendo poi regolarmente generalit

da cam-

biarsi ogni

e localit nel

ferito,

entrato di gi in perfetta convalescenza e persistendo in questa,

dopo
sendo

25

giorni

perci

dalla estrazione del proiettile feritore

avviato

quindi

il

eliminazione, lasciai in Pisa lillustre ferito

bre

ed es-

lungo indeterminato lavoro di

accompagnandolo a Caprera

il

giorno 18 dicem-

due chirurghi della ambu-

lanza generale dottor Enrico Albanese e dottor Giuseppe Basile.

NOTE
VW'imw

(1) Il

**

giorno 10 novembre mi era mandato da Milano

firmato del

sig.

Per verificare

Rafaele Tarelli fisico dilettante

gomma od

filo

mediante

pure di

filo di seta,

seta, e si

copra

il

poi

di

una

non restino scoperte che


non aver contatto fra loro.
di queste estremit

si

si

mettono

le

in

fe-

aghi di

uniscano e

con vernice

tutto

altro corpo isolante;

aghi, in guisa per di

Le due punte

progetto seguente,

Maria Valle:

seguente pratica. Si piglino due sottilissimi

acciaio, si isolino separatamente

leghino paralleli con

il

5, S.

ubicazione precisa del proiettile nella

la esistenza e la

rita, si suggerisce la

si

di

estremit degli

comunicazione

con una buona pila termo-elettrica (nella quale sia interposto un galvano-

metro per misurarne

la intensit) le

due punte

dellaltra estremit di que-

sti aghi (che essendo riuniti costituiscono una maniera di specillo) sintroducano nella ferita. Essendo minima in detta pila la resistenza interna,
non si avr alcun indizio di corrente finch lo specillo sar a contatto con
sostanze animali , menine si otterr la corrente intera quando si giunga a

toccare la palla metallica.

Ammesso che con

tale

mezzo non

si

scoprisse

il

proiettile nella feritasi

possono eseguire esplorazioni in ogni altro punto esterno, ove si sospettasse essere sottoposto il proiettile, mediante limmersione (ben poco dolorosa) di aghi sciolti nei punti prescelti.

NB. Questo suggerimento sembra


Il

professore

di

fisica

della

attuabile e fecondo di risultamenti.

Universit di Pisa potrebbe allestire quel

semplicissimo ordigno che fu pi sopra indicato, e potrebbe vegliare inoltro


alla applicazione per contestarne gli effetti.
Il sig.

mese

di

allievi,

avendo visto nel giornale de Farmacie et de Chimie, del


dicembre, riportato in una lezione del professore Nelaton ai suoi
un apparecchio proposto dallillustre Favre di Marsiglia, appogTarelli,

giantesi allo stesso suo principio, se


idroelettrica,

mi

di

non che in quello agiva una corrente

interpellava per lettera in data 10 gennaio 63 da Milano,

onde venire in chiaro


specilli

99

se

resperimento chimico precedente quelli degli

Nelaton fosse stato

base al suo

pratirato in

progetto,

od a

quello daltri.

curanti

Stabilitosi dai

troppi, e
Tarelli.

Felice

il

debito di dovere rifiutare qualunque proposta

qualunque natura come notato a pagina 46 per essere


venendoci da troppe parti, io non feci caso di quello del signor
di

di progetti

Lo

eccitai

per a volersi

dirigere

fisico chiarissimo di Pisa, nel

quale

per ispiegazioni
la gentilezza

passo colla modeslia, e sapienza grandissime in

cammina

Tarelli,

non comune

il

quale datosi a studi

gentili,

di pari

lui.

Credo adempiere un dovere ricordando qui a tutta sua lode


sig.

professore

al

il

milanese

vi si applica

con vantaggio

cammina a

fianco dei pi

delle scienze naturali, se in esse

famosi stranieri.
Il

professore Partridge

da Londra

mi mandava

la quale per altro agisce

anch'egli

una macchina completa

con una corrente idroelettrica, e quindi

col principio del professore marsigliese.

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DIARIO CLINICO

DEL TERZO PERIODO

1.

novembre

Restato solo per alcuni giorni col dottor

Basile, nulla essendovi a fare tranne le solite

tina e sera, le facevamo aiutati dal


7.

nese a Firenze

stabilito dal dottor

Alba-

nei suoi giorni di assenza di far trasportare

Generale a Pisa, ne viene deciso


8.

maggiore Basso.

Continua sempre in meglio

medicature mat-

il

il

trasferimento lo stesso giorno 7.

Dalla Spezia, passato a bordo del Moncalieri, in quattro

ore tocca la foce dellArno, ed in altre quattro, in barca pisana


arriva a Pisa

Nulla

9.

ottimo

il

viaggio.

di nuovo.

medicatura della mat-

10. Zannetti e Cipriani presenziano la

tina;'

non trovando

che

aggiungere,

si

limitano a stabilire

giorno 16 per tentare nuove e possibilmente


zioni.

decisive osserva-

Lentrare nella ferita con la tenta eseguitosi dal

Basile, tale essendo stato

il

il

dottor

desiderio del Generale.

11-12-13. Nulla di nuovo.


14.

si procede dal dottor


Poco il pus e di ottima qualit
una nuova specillazione ed constatata la presenza

Basile ad

102

una scheggia ossea alla profondit


estraneo non si avverte; s che a non
prega

si

il

mai dasse

4 centimetri

di

di

corpo

lasciar nulla dintentato

esaminare

Tassinari di volere

professore

pus se

il

traccia alcuna di piombo.

da Parigi a bottoncini di porcelmandati dal professore Nelaton, con altri ferri chirurgici

15. Arrivati due specilli

lana

per la estrazione della palla; uno speculimi auris

Nulla di nuovo,

16.

vato nulla nel pus

professore Tassinari

dusse lo specillo ordinario


il

non ha-

tro-

professori Zannetti e Cipriani sono pre-

senti alla medicazione mattinale

da un corpo

ecc.

il

professore Zamietti intro-

che viene arrestato a 4 centimetri

quale d a lui

sensazione

la

di

una scheggia

ossea; ripete quindi la osservazione collo specillo Nelaton, e con

ua

altro suo a

punta piatta, e
toccato

un osso
si
quando questa scheggia sia distaccata
di gi mobile
medichisi intanto la
tamente sempre pi grossi.
17-18-19. Nulla di nuovo.
zione di

20. Si fanno nuove esplorazioni

netti

in

il

a doppii

fili

che al Zannetti sembra

ferita

nella

con

stuelli

grada-

Zan-

ferita presente

professore di fisica dottor Felice porta

uno

specillo

metallici sottilissimi tenuti divisi per alquante linee

punta da seta

Non

sensa-

si ripete in lui la stessa

conclude ripetere le osservazioni,

filata,

conducente mia corrente termo-elettrica-

entra con questo prontamente

che

il

dottor Basile per la

grande pratica del tramite della


dal solito ostacolo

il

deviazione di sorta.

Nelaton
Basile

il

introdotto dal Zannetti lo specillo di

introdotto

di

nuovo dal dottor

quale, spingendo con alquanto di forza, fa sentire


,

ben

distinto

come

un

se la punta dello spe-

superato un rialzo di qualche linea, fosse andata ad urtare

contro
cillo

ed esce bianco.

piccolo suono secco


cillo,

ferita. Arrestato a 4 centimetri


galvanometro non marca n movimento, n

un corpo

mosso in

di fronte.

Fregando quel corpo con

giro, lo specillo esci

per due

terzi della

lo spe-

sua pic-

cola palla davorio colorato in nero alla sua periferia. Il quale

coloramento in nero, trattato chimicamente dal professore Tassinari,

Non

dimostrato puro piombo.

vha dubbio adunque,

la palla dentro ed trovata,

21.

Medicatura

solita.

iaoLvcfoolifr;

'vvib er lo!

ho

v.::'

n:.?-

103

22. Il dottor Basile introduce

pezzo di spugna

preparata

nella ferita

ad allargare

un conveniente

tramite per la pi

il

facile estrazione della palla.

23. Presenti

il

Zannetti,

professore

dottor C. Cuturi, Menotti ed altri,

il

professore Felice,

il

dottor Basile ritira dalla

il

tiene attaccata alla sua


spugna preparata,
estremit interna mia scheggia ossea di oltre un centimetro e
mezzo di lunghezza e di una linea e pi di larghezza. Introdotto
la quale

ferita la

nuovamente lo specillo Nelaton, arrestato sempre a 4 centimetri


E allora che il profesda corpo ignoto, riesce tinto in nero.
introdotta
ima
pinzetta
dentata
ad anelli, tira con
Zannetti,
sore
gran facilit la palla, ed in minor tempo che non segni un milocalit non dolente.
nessuna reazione la sera
nuto
menulla di nuovo nella localit
24. Notte tranquilla

dicatura solita

ossea necrosata,

Lo

25.

punti neri stimati di sostanza

nel pus diversi

ma

specillo

forse punti del feltro dello stivale.

cammina liberamente per

profondit in un canale osseo

come sempre.
26. Iniezioni di china e glicirina

come nel 24.


27. Sempre bene. Piede

sei centimetri di

pus poco e di ottima qualit,

gamba

escono

altri

punti neri

chiusi nella fasciatura alla

Scultet, e piuttosto strettamente, fino al 6 dicembre.

Si applica la fasciatura amidata.


6 dicembre.
7-8. Nulla di nuovo.
9.

Esce una piccola scheggia ossea.

10. Forzati
tolta

a tagliare la fasciatura che

ad essere

rifiutasi

rifatta di nuovo.

11-12. Al solito.
13. Dolori esterni al collo del piede che obbligano a toglier

Levata la quale il piede


nuovo la fasciatura stabile.
gonfio una lunga striscia di pelle rialzata per compressione didi

sordinata corre dal metatarso fino a qualche centimetro


tibia.

caldo

Rimessi
il

piede

quindi gli empiastri


rosso.

Unzioni

essendo anche

sulla

troppo

dunguento occhipinti.

Fasciatura alla Scultet sugli empiastri.

Ripreso lapparecchio

a sospensione.
14.

Solfato

di soda, pel

reumatismo

di

con leggieri dolori in diverse articolazioni.

nuovo

risvegliato

15. Levati gli


di cerotto adesivo

16.

104
empiastri chiuso
piede
lunghe
fasciatura circolare compressiva.
in

il

striscio

Nulla di nuovo.

17. Solfato di soda.

18.

Nulla

di nuovo.

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ii.

IV.

Arrivata al suo termine questa storia, mi giova far parola


degli opposti
quali

pareri dei grandi pratici nostrali e stranieri,

pubblico

il

dei

da loro, a

voto, e che io sentiva, espresso

voce, al letto dellammalato.

Fu argomento,

per un tempo non corto

palla nel piede o no.

Primo

mente, pubblicando

suo diniego

Furono con

lui

il

il

la presenza della

il

G settembre 1862 da Pavia.

professore Rizzoli, Zannetti, e

il

dina. Della opinione che la palla

dai

professore Porta la neg ricisa-

primi momenti della

ferita,

non

il

dottor Pran-

fosse entrata fui

sostenendolo contro

il

sino

io

dottor

Basile di parer contrario; e nel viaggio da Aspromonte al

rignano e dopo. Poi la neg

La

il

Va-

professore Partridge di Londra.

palla trovata ed estratta ci ha dato torto.

Affermo per che

il

parere della non presenza della palla fosse

pi clinico, che non laltro opposto del non esistervi.

Paradosso apparente, perch


palla non

io

non affermo che

tenitori della

presente, prevalessero nel fatto materiale

o non esistenza, ai mantenitori della palla presente

della

sua

sibbene che

nel giudicato clinico, quelli andassero avanti a questi.

Che

vedevano

nongan-

infatti

mantenitori della palla presente, se

altro

106
grena amputazione morte? che altro avevano per
la sola coscienza che vi fosse, e tanto sola che

ingegno

forte

il

non

loro, se

di Bertani disse con bella frase, di averla sentita col sesto senso?

Ma

dove

si

trovasse, nessuno sapeva nessuno diceva

e s che lo

spazio da speculare non cos vasto da non dovere ammettere

una certa

facilit di sentirla,

e nascondere senza che

spondente gravezza di sintomi

Ma

le parti tali

grave fatto

il

si

da poterla ricevere
con ri-

facesse palese

locali, e generali.

vera forza clinica a negarne la presenza sono

criteri di

questi: l. Il ferito fece alquanti passi dopo colpito; 2.

Lo

sti-

vale, alto fino al ginocchio fu cavato liberamente, senza neces-

Albanese mezzora dopo la ferita, fece fare


movimenti dalto e in basso, da destra a sinistra
a destra e di semi-rotazione senza il bench minimo

sit di tagliarlo; 3.

al piede tutti

da

sinistra

La

senso di dolore nel ferito; 4.

ferita

non presentava

foro di

sorta alcuna; 5. I suoi bordi anteriore superiore posteriore, ed


anteriore inferiore,

una curva erano

descriventi

leggermente lacero-contuse soltanto


al basso del malleolo a

piede

nel

gonfiore

che

si

non pel flemone

se

di icore sanguinolento

allo svolgersi della suppurazione e

dopo;

8.

netti,

avvicinavano

formare un quasi triangolo;

ferito

Gemizio lentissimo

7.

le basi

sottili

6.

di

dalla

Nessun

riazione
ferita

sino

Viaggio orribile la

notte del 29 agosto; pessimo mezzo di trasporto, peggiore fer-

mata

la notte dello 29, nella quale

sulto e polsi nervosi; 9.

Ed

non

altro che qualche sus-

piede in onta a tanto strapazzo

il

in perfetto stato normale sino al 2 settembre,

normale

lappetito,

Il professore

normale

Porta senza

il

polsi,

sonno.
sussidio di tutti,

il

normali

certo, questi cri-

soltanto dal suo maestro tatto clinico, e da pro-

teri; guidato

fonda sapienza medica, dopo bens accurata esplorazione interna

ed esterna, concretava con alto sapere

non

astragalo

ma

non avervi spazio


sotto

che

l. a

non

in pezzi

alla base; 2. La puleggia delempire la sua cavit senza segni di

staccato

solo

continuare ad

rottura o perforazione

di

concetto, che la palla

fosse entrata, in queste tre possenti ragioni;

malleolo,

il

il

3. a fra lastragalo, e

notabile, n

il

malleolo infranto,

una strada avanti addietro

permetta alla tenta di avanzare

di sopra

scoprire

in

alcun punto la palla, la quale non appare neppure al di fuori


in

nessun punto della periferia.

riassumendo

107

La semplice

frattura

delle parti molli esterne

da corpo

le tre ragioni, rincalza.

un malleolo con lacerazione

di

qualunque, basta per rendere la ferita penetrante nella

ottuso

articolazione sottoposta;

ma

tera schiacciata o rotta,

non avrebbe potuto entrare senza av-

la grossa palla (da bersagliere) in-

verare un guasto maggiore al malleolo, probabilmente spezzare

capo superiore dellastragalo, e lasciare un buco pi largo

il

nella tibia, che concedesse allapice del dito di penetrare.


1.
Adesso
che abbiamo

la palla estratta; adesso che

nuova forma assunta,

la

e la

sappiamo

la

met

grossa palla conico-cilindrica da bersagliere,

grammi
2.

mezzo

a due punti

(1), e la

ne vediamo

una
pesante perci 22
precisa

di

vediamo concavo-scabra, convesso-liscia,


da cavallo,

convergenti a guisa di ferro

si

com-

3.

prende facilmente:

Come col bordo sottile della sua base


incidesse a modo di coltello gli integumenti al

tagliente,

fig.

VI

aa

del malleolo inferiore interno, lasciando margini sottili arcuati

tali

erano alle prime ore della ferita

davanti ed al disopra

anteriormente

supe-

riormente.
4.

la

Come

colle sue

base della

Come

ferita.

staccato

interno, con

una

due estremit acute facesse lacero-contusa


Fig.

VI

bb

o rotto

d.

con queste

il

malleolo inferiore

(la destra allentrare) solcasse la tibia alla

sua

5.

parte inferiore anteriore, ed andasse poi a posare collintero suo


corpo,

colla

cuboide ed

il

sua concavit, sulla fossetta tra

lastragalo,

il

calcagno; mezzo pollice al davanti appunto del

malleolo esterno,

fig.

IV,

let.

presentando la sua convessit al

disotto degli integumenti, e del


al

legamento annulare anteriore, e


punto sul quale fu praticata la incisione sul campo: punto

dincisione corrispondente alla base tagliente libera della palla

volta allesterno del piede. Fig.

Come

mite della

la

VI

aa.

punta sinistra acuta, restasse parallela al traed in corrispondenza del capo superiore del-

ferita,

lastragalo, per cui fosse la

prima ed unica afferrata nella soa-

vissima estrazione e mantenga ancora la intaccatura fattale dalla


pinzetta.

Come

quindi non lasciasse foro di sorta, da rendere, o da

far pensare possibile

una specilazione

nei primi giorni della ferita.

qualsiasi

sul

campo


Come non

G.

108

portasse con s che pochissime e piccolissime

7.

parti di indumenti

piccoli

peli del cuoio delhf stivale

fili

di lana delle calze e

mutande,

meno un pezzetto di fodera

di questo.

Come

trascinasse dentro la ferita con le sue due estremit


grande scheggia ossea a tavolato esterno, escita attacestremit della spugna preparata la mattina della estra-

acute, la

cata alla

zione della palla,

Vili

fig.

let. x,

scheggia ossea, che poteva appar-

tenere tanto al malleolo interno, quanto al corpo della tibia

pi

probabilmente per altro a quello, perch portata molto in dentro


8.

mantenutavi fino al momento


sembrando che a produrre un tal
e

simultaneo di

corso
e

tutt e

due

non potesse troppo [facilmente

della

estrazione

della

fatto fosse necessario

le

palla;
il

con-

estremit acute convergenti

ottenersi

sola estremit

colla

acuta destra che avesse staccata la grossa scheggia dal corpo


della tibia.

Come

dotta

le

due estremit acute della palla, quale venne

dopo la esplosione, potessero

gombrato

all

interno

canti la specilazione
potessero

avere in-

ingresso della ferita di scheggie impac-

allo stesso professore

ed a suppurazione da oltre 48 ore avviata


tanto

modo

allo stesso

ri-

Porta

il

le quali

4 settembre

scheggie pure,

venire dal malleolo infranto, quanto dal corpo

della tibia solcato, o meglio dalluno e dallaltro.

La palla sformata

e ridotta a

met

di

volume

di peso (2), quale

che prima

stata estratta, ci porta alla facile deduzione logica,

di abbattersi al piede, abbia percosso contro

lunque , per cui ne venga piano pure

masta

il

che la parte

ri-

del proiettile feritore, possa essere entrata colla sua base,

e che abbia inoltre colpito con s poca forza


il

un corpo duro qua-

fatto

da fermarsi dentro

piede; ch la distanza di duecento metri, distanza dalla quale

fu tocco

il

generale

d ad una palla da bersagliere

tale

violenza di velocit, da passare fuor fuora non un piede

una

ma due,

e pi.

il

invece induzione anatomico-clinica ragionevole, che quando

generale fu ferito

stasse fermo sul piede destro

sulle dita di quello, o sul metatarso in

modo

che

e posasse

tendini esten-

non nella massima, almeno in tale grado di tend lasciar passare, loro di sotto, la palla conformata com,

sori, fossero, se

sione,

senza restarne lesi menomamente, e che la tibia perci formasse


col piede un angolo acuto tale per il quale la palla, colla sua


punta destra solcasse bens

ma

inferiore,

109

corpo della tibia alla sua parte

il

al di sopra pi in alto, della articolazione,

membrana

bastanza tanto, da avere impedito, che la


fosse

ed ab-

articolare

anche leggerissimamente toccata, dalla quale anche piucch

lieve offesa,

ne sarebbero state conseguenze inevitabili, ed una

membrana

grave infiammazione della stessa

una

sinovite quindi, e da ultimo

articolare

ed una

non qualche cosa

anchilosi, se

di peggio.

Per il quale criterio dinduzione, sarebbe anche spiegato permantenendosi nel tempo della cura il piede ad angolo retto

ch,

con la

tramite della ferita apparisce pi alto di quello

tibia, il

che la postura della palla (mezzo pollice al davanti del malleolo


esterno) mostrasse, dovesse essere stato, allatto dellingresso del

corpo feritore.

La sporgenza

sulla quale fu praticata la incisione in Aspro-

monte era quindi veramente rappresentata dalla palla, la quale


col suo margine anteriore acuto liscio libero tagliente della sua
base,

da

guardava

tutti

la parte esterna del piede,

chirurghi che visitarono

per altro per tale, o pens.

sporgenza che toccata

piede ferito

il

veruno ebbe

con lecita compiacenza che

cordo qui, avere uoi curanti scritto, nella nostra relazione

io ri-

me-

dica del 31 agosto, queste parole: Alla parie opposta (lesterna),


al (lavanti del malleolo esterno, si avverte

mezzo pollice
che sotto

tatto

il

luogo incastrata.

resistente.

Vi

un gonfiore

Si dubita eh ? la palla sia in questo

argomento a credere che

sopra la articolazione libio-larsica,

sotto il

la palla abbia coi'so

legamento annidare an-

teriore.

Non nego

che a pensarla ed a cercarla l dove accennava

nostro dubbio, e dove era in fatto, potente


dicato del professore Porta

ma

si

opponeva

il

il

giu-

se quel dubbio fosse stato invece

emesso da quello stesso grande italiano, certo ogni mezzo, ogni


cura, ogni

argomento sarebbero

rebbe trovata facilmente.


fatto

entrare

dagli

Un

stati volti a cercarla l, e si sa-

ago grosso ordinario per esempio,

integumenti

lago-puntura in parti profonde

quel corpo sporgente resistente,


di tocco dosso

contrare
quella

e girato a

una resistenza

modo

tale,

al

modo che

si

pratica per

ad impiantarsi su
avrebbe dato un senso diverso
e

forzato

di trapano,

avrebbe dovuto in-

da essere facilmente distinta da

che avrebbe dovuto presentare un osso od altro corpo

qualunque che osso non

fosse,

n fosse piombo.


Di contro

al professore

e per debito di ossequio

110

Porta da porre per parit di fama,


francese professore Nelaton, appunto

il

mantenitore della palla presente nel piede e per ci stesso naturale competitore del grande italiano.
Nelaton, e sia detto per la libera onesta discus-

Il professore

cb

sione scientifica

lillustre francese,

troppo per meriti

soli-

fama comanda ben doverosa reverenda


il professore Nelaton sent vero quando giudic essere la palla dentro
al piede del generale Garibaldi, ma quando asser averla sentita
a due centimetri e mezzo di profondit orizzontale dal malleolo
dissimi, e vecchia

interno, asser
profondit

falso;

il

perch la palla fu afferrata invece alla

quattro buoni centimetri dal professore Zannetti

di

ad una delle due punte acute; che il corpo di essa stavasi ancora
pi in l. Ci ricordo a notare di nuovo, potere la difficolt di
e

toccare la palla essere stato argomento di qualche valore a ne-

gare che la palla fosse veramente entrata, esistesse nel piede.

Err parimenti

professore Nelaton parlando di palla conica,

il

senza accennare alla probabilit o possibilit almeno di cambiata


forma.

questo errore panni di maggiore gravezza che non laltro

di ubicit: in

quanto che una palla conica intera, avrebbe do-

vuto nel suo ingresso produrre quei guasti, che tanto chiaramente

trovati poi
ed artisticamente segnati dal professore Porta
argomento
certamente
di
non
lieve vamancare
prestavano

lore

all illustre

italiano a

Posta da un canto
poteva

anche

questa

poco

fare troppo

senza

negare la presenza del


considerazione

proiettile.

conto del voto del

non

si

professore

Porta, reso di pubblica ragione

profondamente affondata, o nella

tibia, o nella depressione, sia pure,

una palla conica intera, fermata dentro un piede a due centimetri e mezzo dal malleolo
interno, al di sopra della quale passa la tenta, deve essere ben
dinnanzi alla puleggia

data di tanto nella


gior quantit

dell

astragalo

tibia, il

sul collo di quest'osso.

Affon-

pus avrebbe dovuto colare in mag-

maggior numero

di pezzetti

esterno e di maggior volume avrebbero

osso

a tavolato

dovuto escire;

il

corpo

della tibia forse essere screpolato nella sua lunghezza, offesa la


stessa articolazione, certo dolentissimo
riore

alla

sua estremit infe-

febbre di qualche riguardo e continua avrebbe dovuto av-

vertire del fatto grave; e febbre

per pochissimi giorni, se

si

tolga

non
il

vi fu se

non mite

assai, e

periodo della invasione reu-

Ili

matica nella quale la febbre non era naturalmente causata dalla


Affondata invece la palla (cilindro-conica intera)

offesa traumatica.

nella depressione dinnanzi alla puleggia dellastragalo, sul collo

reggono

di quellosso, oltre che

profondamente allogata nella

le osservazioni, fatte

meno

tibia,

screpolatura longitudinale del

per la palla

quella della possibile

corpo di questa, sembra troppo

che non ne dovesse venire interessata la stessa artico-

difficile,

lazione tibio-tarsica
palla, e tramite

tenuto calcolo del punto

ingresso della

il quale cammina appunto


meno una gravissima infiammazione

da questa percorso,

sopra larticolazione; per lo

ne doveva conseguitare della intera articolazione, della quale non


si

ebbe mai

il

pi lieve indizio.

professore Nelaton

data la opportunit della operazione

e dato che gli fosse stato

permesso che non poteva, senza troppo

Se

il

manifesto e duro sfregio ai professori dellarte italiani


professore Nelaton, avesse dato

come pare avere

mano

se

il

alla estrazione della palla

egli pensato possibile

che avrebbe esso fatto

colla convinzione sua, anzi dir colla sua quasi certezza di tro-

varla a due centimetri e mezzo dal foro dentrata


egli fatto

non trovandola

debito suo di trovarla

l,

che avrebbe

ed essendovi di mezzo lonor suo

ed estrarla

il

Lavrebbe cercata, trovata

anche con tagli maestri ma non col sublime errore di Colombo.


N parmi che il professore Nelaton usasse col professore Porta
;

della troppo

ben nota gentilezza francese, quando, parlando

suoi studenti della ferita del generale Garibaldi

del l. dicembre 1863) diceva queste parole

(vedi

La

il

ai

Siede

plaje se diri-

geait trans versalment, et a deux centimetres et demi de pro-

fondeur le stylet touchait un corp


tait

pour moi dune certitude

dur.... la

absolue....

duction du doigt dans la blessure,

che

il

Porta aprs

le intro-

n'ayant pas rcconnuc

ne fut pas convaincu de son existence.

Non

presence du projectile,
la balle

professore Porta dopo lintroduzione

abbia negata la esistenza della palla nel piede

del

del

dito,

Generale,

che anzi presidente del grande consulto del 29 ottobre, poneva


per primo

il

suo

nome

al giudicato di quella, nel

quale venne

formalmente assentita. Il professore Porta per ci, dicendo di


non averla incontrata nella sua esplorazione digitale di tre centimetri di profondit nella ferita, affermava che non potesse essere nel luogo indicato dal professore di Parigi, se a

due cen-

112

timetri e mezzo, e certo non poteva riconoscerla

l,

se l

Gli illustri professori Pirogoff di Russia, e Partridge di

(questo per la seconda volta) visitavano

Generale

il

tandosi della esterna.

presente nel piede

Dopo due lunghe

30 ottobre.

visite accurate, giudic

ed incastrato nellosso.) Le balle

proiettile,

il

il

interna acconten-

professore russo rinunci alla esplorazione

Il

trouve, autant quon peut juger par lexploration

se

sori

il

(Vedi

consulto scritto lasciatomi dagli illustri profes-

il

31 ottobre). Pi tardi

dichiaravano

exterieure

enclave dans

plus pres du cote exterieur de larticulation, etant


los

6 novembre nel Sicle) entrambi

(il

dicendolo la tibia

losso,

incuneata nella

e la palla

sua porzione anteriore inferiore. Se non che la palla


altrimenti incastrata.

La

fessore Nelaton

galo,

31 ottobre che

il

non dal pro-

28.

il

palla era veramente al di l del capo superiore dellastra-

mezzo

pollice al davanti del malleolo esterno (nstra rela-

zione del 31 agosto 62), sulla fossetta tra lastragalo,


il

non era

meglio stabilita dai

localit fu per altro

professori Pirogoff e Partridge

La

non era.
Londra

cuboideo,

fg.

IV

il

(Bertani, lettera al professore Porta).

quindi non poteva essere incastrata nella tibia, perch

entrata

forma che presenta

nella

colla sua base, fg.

VI

6,

ed

estratta,

il

La

4 settembre un ampia

palla

essendo
colpito

tre linee al davanti e al disopra del

mal-

31 agosto) formava

leolo inferiore interno (nostra relazione del


vero di gi

avendo

tallone e

fessura (Relazione Porta)

obbliqua diretta dallalto al basso (col suo lato sinistro entrando) e dall

avanti

all' indietro

ma

(col suo destro)

appunto per la ragione della

come

obbliguit della ferita la palla

formata,

deve avere sol-

ma

non lungo tutta

cato bens la tibia alla sua parte inferiore


la sua

superficie

suo

sottigliezza

del

ai bordi

per posare con quasi tutto

sul

tarso

non pare potesse

catura lavorata per


avvalorato

ottobre

destro

lato

dal

poteva

essa

fatto

che
il

il

allaltro

e per la

convessit liscia declinante

nella
ferito

il

suo asse traversale

tenuta

essere

stessa

articolare

da un malleolo

anteriore

tibia.

ferma
Il

dalla

quale

sol-

criterio

sino dai pr imi giorni di

piede sulla tibia, senza ostacolo

meno il morale della sconvenienza, ci che non avrebbe


potuto se incastrata la palla, e per ci ferma nella tibia col suo
materiale,

lato destro, perch la palla sarebbe stata forzata ad

dappoggio troppo solido contro

il

un punto

tarso col suo lato sinistro, e

lisda impedire

tale

modo da

renderlo stentato in

Metteva

da

libero articolare del piede sulla tibia, o

il

in via con la sua

farne avvertita la difficolt.

grande autorit a dubitare che la

palla non fosse altrimenti incastrata nella tibia, lassoluto suo

negarlo del professore Porta

il

giorno 29 ottobre, quando egli

contrasta appunto in quel grande consulto al professore Cipriani,

che la palla
egli dice

possa trovare alla estremit della tibia

si

che nella sua esplorazione

dubbio alcuno

corpo

il

dell astragalo.

avere certamente toccato

il

ha

digitale

il

perch,

toccalo

senza

professore Porta devo

corpo dellastragalo col suo dito mi-

gnolo, avuto riguardo a questo

che entrando col dito, egli faceva

rientrare tirandole con s le fungosit dei labbri della ferita, ac-

modo

corciando in tal
il

il

tramite della ferita stessa

che anzi

professore Porta, deve essere per questa ragione, arrivato fino

capo superiore

al

scheggie ossee, da

dell

astragalo stesso,

ha avvertite

se

due

dichiarate mobili, le quali evidentemente

lui

dovevano essere rappresentate dalla grossa scheggia uscita colla


spugna preparata il 23 Dicembre figura Vili let. x. Quella
grossa
specillo

dai

scheggia

si

di

Zannetti

professori

centimetri,

poi

dichiarata

e Cipriani

Porta

il

ossea

fig.

mobile

collo

giorno 16 dicembre anche

il
,

ed

alla

profondit

Vili

let.

di

langolo col quale

si fosse,

punta afferrata nella estrazione

Quella lunga scheggia

sale, e

Nelaton

attraversava, qual che

lo facesse, alla

al professore

sentita

ossea

ordinario

fig.

VI

let.

deve aver dat o

senso di due per la postura sua trasver-

per la sua mobilit.

Il fatto

certo,

ferita, toglieva

che

il

professore Porta, entrando col dito nella

per la violenza

dell atto

al tragitto

di

quella,

tanto di lunghezza, quanto egli tirava dentro col dito di sporgenza

fungosa dai labbri della ferita stessa, e quanto di edema abassava egli col suo passaggio forzato, reca a stabilire, che almeno

almeno un centimetro debba essere levato a tutte

le misure di lunghezza del tramite della ferita state date risultanti da esplorazioni

strumentali, le quali lasciavano

come erano e la sporgenza dei labedema precorrendoli soltanto

bri della ferita e lo spessore dell

per cui la palla fosse afferrata alla profondit di tre


tri

il

23 dicembre

centime-

ecc.

Che

poi la palla entrasse veramente colla sua base,


provato
da questo; che la palla fu estratta afferrata alla sua pi lunga punta,


fig.

YI let.

d,

114

la quale era parallela nel suo escire al tramite della

ferita e rivolta col suo lato sinistro al


ferita uscendo

lingresso della

di

metacarpo
guardando dalpoi la punta pi corta paral-

lelamente alla prima, e guardante il corpo della tibia: ed ultima


la base. Ora il gonfiore mezzo pollice d avanti al malleolo esterno,

non avendo mai cambiato di

provato tale

dotto della palla


stessa

sito, e

evidente che

il

quel gonfiore, essendo

il

pro-

dal suo scomparire alluscita della

proiettile entrasse nel piede nella stessa

direzione e colla stessa postura che


tragitto della ferita, per cui

come

mantenne sempre dentro

al

usc per la punta, sia neces-

sariamente entrato per la base.

Adesso due considerazioni


grandissimi tra
specularono

il

si

presentano spontanee; chirurghi

pi accreditati

Europa

videro

piede ferito del generale Garibaldi

soltanto disparit di giudizio tra di loro,

ma

questi

quali

non fuwi

nessuno a dir vero

concret una diagnosi chiara, precisa, netta, vera


tra

trattarono,

sentenziarono non presente

soltanto quelli

il

proiettile nel

piede, che realmente invece vi era, furono pi speculativamente

Che pensare adunque della infinita mediocrit


ignorante, praticante larte? Che giudicare dellarte, da taluni
avuta in conto di potenza matematica in quanto a certezza di
scientifico-clinici.

doperato?

criterii e

Il piede del

Generale fu salvato pi dalla scienza che non dal-

larte. Il giudizio dellillustre clinico di

laltro illustre clinico di

Pavia, confermato dal-

Bologna e dal professore Zannetti,

ri-

petuto pi tardi dal professore Partridge di Londra, dichiarando,


per

criteri

ferita,

ma

medici rinfiancati da

criteri d arte

grave bens la

non perduta la parte offesa, fiss il metodo di aspetcura; metodo che gi stabilito dai curanti fu da

tazione nella
essi

continuato con pi salda fiducia, e pi sicura coscienza.

Un

scienza, scusabile in chirurghi non medici, provocava

errore di

la infelice complicazione reumatica, per la quale le mediocrit


darte,

mossero poi in Italia e fuori tanto rumore

ma

locchio

esercitato del scienziato, distinguendo perfettamente ci che era

complicazione accidentale, da ci che era lavoro della

effetto di

traumatica

offesa, e

forme morbose
dallaltra non
;

seguendo dora in ora landamento delle due

vistele progredire

regolarmente separate

una

alterarsi che leggerissimamente la essenziale trau-

matica; percorrere regolari

suoi stadii la consociata secondaria.,

non pot pensare, n pens cambiate in peggio le condizioni


morbose del ferito, se non in quanto venisse attraversato, necessariamente ritardato quindi,

il

regolare avviamento e progredire

a guarigione di quello. Il quale improvviso non aspettato assalto

reumatico, essendo di gravezza imponente nella localit


pi apparente che reale

non coprendola

in

dover nostro, nei telegrammi giornalieri

noi, tale

sebbene
essendo

il

quella maniera che

domandare un nuovo consulto col professore


Zannetti dichiaratosi prontissimo sempre ad ogni chiamata, ecspingeva

ci

citava pure Milano, citt quantaltra amorosissima al generale

Garibaldi a mandare nel bravo professore Gherini un espertis-

simo in arte

il

quale stabilisse col suo giudicato

di presenza,

che sperare, o temere dellillustre ammalato.

Quel professore consult del


corso col professore Zannetti

ferito

giorno 9 ottobre in con-

il

e vi portava tale saldezza di senno

da provare

e di giudizio pratico, tale copia di solide cognizioni


di dover essere giustamente avuto in conto di

uno dei migliori

professori dellarte salutare.

Laltra considerazione

dettata

mata

il

questa:

La

31 agosto sulla pirofregata

nostra relazione medica

il

duca di Genova

e fir-

dai rie medici dellambulanza generale, la sola che abbia

precisato, e fino dallora, la vera localit nella quale trovavasi

che ne abbia segnato

fissato il proiettile; quella sola

gitto; la sola che abbia

emesso pi ragionevoli

il

vero tra-

diagnosi, e

prognosi.

In quella relazione detto

La

palla entrata a tre linee

doveva dire

al di sopra,

ed

al di sopra,

ed al davanti della base del malleolo interno, vero

ma

al

appunto viene

davanti del malleolo interno


in nostro soccorso

il

si

con quella sua costante nettezza di espressione

ima

sola ferita

professore Porta, dicendo

presentossi

fatta dal proiettile, la quale corrispondeva alla

base del malleolo tibiale destro, dirimpetto al medesimo... quella

compresa ad un di presso Ira

ferita,
steriore

della base del

noi adunque

malleolo

due margini anteriore e po-

a tre linee

al di

La palla

colpiva,

abbiamo

sopra e al davanti della


base del malleolo interno; alla parte opposta, mezzo pollice al
detto

davanti

del

malleolo esterno si avverte

tatto resistente;
strata

vi

si

un gonfiore

che sotto

il

dubita che la palla sia in questo luogo inca-

argomento a credere che

la palla abbia corso al di

sopra

dell articolazione tibio-tarsica,

LIO

sotto il

legamento annidare anteriore.

palla era realmente al luogo da noi indicato, e deve avere

La

percorso

il

tragitto designato da noi.

Quella relazione terminava con queste parole:


pronunciare una prognosi
il

tragitto della palla,

si

guasti che possono essere avvenuti nella


preciso luogo dove

il

trova, crediamo prudente pronunciare

Yi sar

tentati

non che ignorando tuttora

felice; se

tibio-tarsica, ed

articolazione

Tenuta pre-

saremmo

sente la mitezza dei sintomi locali e generali,

il

proiettile

un giudizio dubbio.

forse, chi pensi essere contraddizione in questo nostro

rapporto del 31 agosto, tra quello che abbiamo detto riguardo


alla diagnosi e quello che riguarda la prognosi, e

biamo detto per la diagnosi che noi pensavamo


mento a credere che la palla corresse sopra la
tibio-tarsica

al

Ab-

esservi argo-

articolazione

sotto del legamento annulare anteriore

di

che la palla fosse incastrata mezzo pollice al

dubitare

potersi

non

davanti del malleolo esterno. Quel nostro primo linguaggio, po-

teva

anzi doveva essere avviamento

indicazione a cercare la

palla l dove dicevamo dubitare noi che fosse

e lungo

prognosi

il

ed era infatti

tragitto creduto da noi percorso dal proiettile ; nella


stesso criterio ci recava naturalmente a dover

quello

dire di ignorare, e

guasti possibili nella articolazione, e la pre-

cisa ubicazione della palla, essendo ufficio della esplorazione

pleta

ferita

lappurare luna e gli

impossibile allora per non presentare foro di sorta la

tempo un

tere nello stesso

pi un pensato
Ci

non

ma non ci ratteneva dallemetpronostico dubbio bens, ma indicante


altri

creduto esito

persuadesse

ma

il

felice,

quale

si

che non un

professanti

mi diceva

perch venuta da

arte a cercare

vero.

triste.

fece caso affatto di quella

pare anzi che appunto

da quella F ignoto e possibile


bulanza,

ostante non solo non

nostra relazione
noi

com-

Ad un

alla Spezia:

fuori e lontano

chirurgo della

am-

Bisogna convincersi che

noi non abbiamo credito ; io feci una generosa risposta, dicendo

Ebbene noi siamo

sulla strada di crearcelo questo credito

quella risposta fu non pertanto indarno per quello.


di credito nei curanti colpiva certo

La mancanza

me direttamente, quale

capo -

medico, e per vero, non a torto.

E non

dellancora pi stupido Riberi,

quale nello smisurato orgoglio

della sua povera testa

il

era lo stupido giudicare

faticosa di cognizioni sudate,

come av-

117

mai da un

viene di tutte le piccole menti non ventilate


dala di genio,

non vedeva che distruggendo, per

sol buffo

gli eserciti, la

autorit da secoli religiosamente rispettata, delle Universit, egli

non era

stesso

plete

medico, che di fatto. Simili amaurosi com-

pili

dellintelletto,

non sono

possibili che in

Era invece

conforto e trionfo del raziocinio.

Torino a grande
il

giudicato della

pubblica opinione, che deve meritarsi, a cercare daverla favorevole, chiunque si dedichi operoso a qualsiasi

ramo

dello scibile

umano.
Tirato quindi dalla necessit dellargomento a dire di me, lo

ommettendo

faccio

le

consuete proteste stupide di lamentata

violenza.

Studiai la scienza e larte, docenti in Pavia

il

grande italiano

professore Panizza, e quel maraviglioso di universale sapienza

in

Padova

grandissimo professore Buggeri ed

il

professore Brera,

professore Francesco Hildenbrand


il

sebbene inferiore alla sua fama, come

essendo

il

clinici

il

quale

uno dei pi
Larte non
praticai non nato-atto a lavori di mano la scienza abbandonai
dopo anni, trovatala povera di mezzi ed abbonendo dallesercidotti

scrittore, fu

consumati pratici del suo tempo

iu

Italia.

tarla, impotente quale , per guadagno.

Della severa, virile campagna del 49 a Boma, nella quale fui


capo-medico agli avamposti del generale Garibaldi, il quale era

sempre in prima
d arte

relazione

Porta

non potei dare


quantunque in quella ambulanza venissero

linea, fuori

praticate 14 amputazioni

S. Pancrazio,

e 3 disarticolazioni

di

braccia dalle

mese di giugno e pi che 600 feriti d ogni


pi strana, e grave forma di offese, per essere fulminato a gragnuola di bombe il bastione di sinistra, vi fossero medicati: non
potei ch le galere del Papa me lo impedirono
e Francia mi
scapule

nel solo

anni e mezzo, condannato a 20, per corrispon-

vi lasciava sette

denza epistolare

Della pi che

pagna

illecita

umana

60 in

del

spedizione di Marsala, e ciclopica

Sicilia, e

Napoli,

nelle quali pure era

camcapo-

medico doveva, perch poteva, scrivere una relazione medica. E


voleva darla, e per quanto le mie forze avrebbero concesso, conveniente in parte alla straordinaria

immortale
tutti gli

grandezza della

impresa

e tanto voleva, che destinava Ispettore generale per

Spedali militari di Sicilia, e Napoli

a radunarvi gli


indispensabili elementi

mona, uno

il

118

professore

Cesare Stradivari di Cre-

dei pi distinti pratici nellarte, e nella scienza sa-

lutare in Lombardia. Quel

runico suo

figlio,

fiero

giovane di

repubblicano,

aveva mandato

forti e nobilissimi spiriti, al

ge-

nerale Garibaldi, nel corpo delle Guide del quale combatt poi

con singolare valore in tutti

campagna

ma

poco dopo

negava

lo seguiva

fianco,

stesso

egli

supremo conforto
non poteva mancargli quest altro,

se la et gli

famosissima

scontri di quella

gli

il

fidente

di aver parte

a salvare taluno di quei generosi, pei quali


tocchi dammirazione e reverenza

futuri

convinto come era che Gari,

roso
virile

XIX

il

Italia

dal disprezzo degli Avvenire. Esempio di gene-

sentire e prova di quanto

fessore,

almeno

andranno

baldi soltanto, colla sua spedizione del 60 abbia sottratto


del secolo

che

di combattere al suo

operi

gagliardamente in petto

sentimento della patria carit. Quello espertissimo pro-

ebbe da

Barcellona di

me

la

Direzione di tutti gli Spedali nostri di

Sicilia, alla

tuto destinare; chiusi

quale stimai fortuna mia averlo po-

quali pot egli dar

mano

a raccogliere

non pochi e faticosi dati statistico-clinici necessari alla non


impresa di mio stretto dovere, di dettare cio una relazione
medica della prodigiosa campagna del 60 e fu il suo lavoro,
quale non poteva mancare di dare un dottissimo, siccome egli ,

lieve

in chirurgia e medicina.

stimandomi
messa con lettera inglese

tanto voleva darla quella relazione, che

certo di poterlo, ne aveva di gi fatta pubblica proalla Inghilterra, alla quale la

ambu-

lanza generale specialmente era debitrice di singolari grandissimi


sussidj.

Quel prezioso lavoro mi fu consegnato dal medesimo Stradimi venne involato. Dovrebbe

vari in Napoli, ed in Napoli stessa

mia asserzione, ma il secolo cammina tanto bruttamente chiazzato in volto di bugiarderia, la menzogna moneta
bastare la

che tanto speditamente corre spesa ed accettata

ragione

spor-

chissima tra le principali, della grande vilt ed immoralit del

tempo presente
il

che ne do a testimonianza

Tarantini officiale di amministrazione, e

il

tutta la ambulanza

capo speziale Paolo

Papa di Genova, giovane di specchiata onest, e singolare bont


dhanimo dotato, nel quale non so se pi prevalgano le cogniy,

ioni al coraggio

ed al forte sentire, o questi a quelle.


Ignoto affatto ed avendo mancato di parlare, quando era mio


debito

di

se

che naturale che

farlo, pivi

principalmente me, come


nerale.

119

ben vero che

io

non fossero ragioni, a

il

discredito

il pi alto locato nella ambulanza genon avrei mosso parola neppure adesso

chi cuore abbia troppo facilmente aperte.

Vecchie dime prove e recenti mi hanno insegnato


degli uomini; n io poteva mettermi

fare

colpisse

(piale

conto

a mazzo con

quelli

impudenti, che in Italia, e penso in ogni paese si predicano


loro

stessi

mani

da

grandi in cose mediche e chirurgiche; che gittano


per ogni dove, e farebbero tagliare

e braccia, ficcano scritti

come Alcibiade per

Vedete
che abbiano fatto le relazioni false di questi sulla famosa ferita, innondandone come diluvio i giornali stranieri: non ultimo
danno fu quello di avere tratto in inganno ingenui onesti Professori e di gran merito. Ma per quelli basta che si sappia dove
la coda al cane,

stanno di casa

che

far parlare di

dica consultare essi^di casi gravissimi in

si

personaggi altissimi sempre, e se anche non


il

s.

vero,

che importa?

resto viene da s.

Larcadia dei verseggiatori,

si

tramutata qui da noi in quella

tormentatori della scienza. Scrivono memorie

dei

quel

daltri, si

lodano, sincensano lim

come

rifriggendo

laltro, sarrabattono, sac-

buona memoria dei Tifili e Melibei; e


beato chi pu arraffare vm diploma accademico. Gli come delle
ciliegie che se ne afferri una le ti vengono a gruppi. N il Barcapigliano anche

retti

la

ancor nato per questa brava gente e stenter a sbucare

dallovo, trattandosi di cosa

non a

gni saccontentano di alzare

le spalle;

nella folla

ad andarne

tutti aperta. I potenti ingei

pi fiacchi

si

cacciano

tinti della stessa pece.

Guardate inve ce a quel vivace operoso gagliardo intelletto di


Bertani. Giudicando egli col cuore sopraffatto da dolore imposalla vista straziante del vecchio e troppo amato
sibile a dirsi
,

e venerato amico, nei giorni

colla

denza

appunto del suo peggio

mente soggiogata dal sentimento,


le condizioni

generali del ferito

dichiarare doversi amputare

il

al

che fuori

venerato maestro suo

dido, n solo, della

il

da
una vita
fuori minac-

grave la locale

piede, a tentare di salvare

troppo preziosa, necessaria troppo alla patria dentro e


ciata, e pi dentro

stare, vide

poco parlanti confi-

ma la ingenua sua lettera e tutta cuoro


professore Porta,

documento splen-

ordinata lucidezza del suo

ingegno

e di

quanto sia egli addentrato nelle solenni speculazioni della me-

120

dica scienza, senza della quale non pu essere ne vero

ed segnato

rurgo;

in quella

il

vero

chi-

sito nel quale la

palla

sebbene per la singolare forma acquisita di quella


non la avesse, come tutti gli altri per il proiettile da esser#
era fissata

eliminato.

Parmi quindi che il vero della grave ferita toccata in Aspromonte dal generale Garibaldi il giorno 29 agosto 1862 possa

essere compreso in questo affermare


ritore fosse la

confrontando

YI

met precisa
due

di

che

l.

proiettile fe-

il

una grossa palla da bersagliere

proiettili della

fig.

della Tavola, colla

YII apparisce chiaro per testimonianza d occhio


2. che il corpo feritore, essendo met di una palla da bersagliere, e dovendo avere percosso di primo colpo, contro un corpo
duro qualunque per ridursi tale, manchino al tutto di valore i

fig.

primi di direzione e distanza del proiettile; e che per

criterii

questa stessa ragione sia facile comprendere, come possa essere


entrato nel piede per la base

confermato, colpendo
rotto

staccato

3.

che

malleolo interno alla sua base, lo abbia

il

portandone con s una parte colle sue

punte acute taglienti

fig.

4.

suo

che la palla conformata cos com

i i fig.

appoggio e

naturale

fondamente colla sua punta acuta destra


spondente

due

VI, facendo di tal maniera

aperta la articolazione, pel mancato

sostegno

modo

proiettile a tal

il

solcasse pro-

lato tagliente corri-

VI, la tibia nella sua parte anteriore su-

periore, al di sopra per altro della articolazione, e quanto

sia

menomamente

non

bastato a non lederla

la quale

solcatura

non abbia interessata tutta la lunghezza trasversale della


tibia da un malleolo all altro, ma non sia arrivata neppure ai
due terzi perch se la avesse corsa tutta, o fosse giunta anche

solo

sino ai due terzi soltanto, dovendo

nel suo

cammino

larteria,

non poteva schivare, o

il

corpo solcatore incontrare

vena e nervo tibiale fig. Ili let. a,


gruppo parzialmente, o
e che perci la solcatura incomin-

di offendere quel

di tagliare tutto in fascio

ciata assai profonda, tre linee al di sopra e al davanti del


leolo interno, andasse, nel suo avanzare,

diminuendo

mal-

di profon-

per la direzione obliqua da destra a sinistra, dall indietro


al davanti del corpo feritore, il quale fin a posare tutto intiero
dit,

mezzo

pollice al davanti del malleolo esterno

lastragalo,

il

cuboideo ed

il

calcagno

fig.

IV

nella fossetta tra


let. b,

avente

il

suo

121

asse longitudinale parallelo alla articolazione tibio-tarsea, ed il trasversale volto per conseguenza da questa al piede

Generale posasse
forza, che

il

il

corpo feritore,

senza

e che la tibia formasse col piede un

lunque,

il

ferito,

5.

che

il

con tal

tendini estensori fossero alzati di maniera da lasciar

passare sotto di loro


tati

quando fu

piede destro,

quale bastasse

esserne maltrat-

angolo acuto qua-

per quanto poco fosse

salva da qualsiasi offesa la

articolazione

6.

mandare

che la difficolt

del sentire la palla, posata precisamente nella fossetta alla parte

esterna

del piede,

causata dalla grossa scheggia

fosse

ossea

lei x

fig.

Vili, attraversata alla punta pi lunga del proiettile

let.

fig.

VT, la quale grossa scheggia, toccata nella sua esplo-

d,

razione digitale del giorno 29 ottobre dal professore Porta, dasse a


lui la

sensazione di due scheggie

e per la sua postura

il

per

da poi dal

la sua mobilit; la quale grossa scheggia, superata

dottor Basile

giorno 20 novembre collo specillo Nelaton, ca-

duto sul proiettile da quella, accertasse alla fine e la presenza


del proiettile nel piede, e quindi

il

vero sito dove

e nel quale afferrarlo per la estrazione

corsa dal dottor Basile nellaccertare

proiettile

ciata
let.

sempre da tutte

VI

c fig.

specillo

il

le specillazioni

e fosse

quella

estraneo

corpo

il

7.

trovava,

che la linea per-

linea trac-

sia rappresentata dalla

lungo la quale

incontrato

si

superato

sempre nelle

dallo

ordinarie

4 centimetri di profondit dallingresso della fespecillo camminasse poi per altri due centimetri
stri-

esplorazioni a
rita, lo

sciando sul lato destro del proiettile rivolto verso la tibia;

un punto qualunque
giorno 20 novembre lo
di

Basile

8.

del quale
specillo

su

appunto

annerito

il

Nelaton introdotto dal dottor

distanza anatomica

che per la reale

siano da levare

si sia

delle

parti

da mio a due centimetri dalle misure di pro-

fondit percorse dagli specilli

nelle molteplici

esplorazioni

dalla pinzetta nella estrazione, portati via, e dallingrossamento


degli integumenti per la gonfiezza edematosa causata dal reuma,
e dal

muso

della piaga, protuberante di fungosit

malleolo interno

staccato alla sua base, obbligando

il

9.

che

piede a

piegare allindentro ed in basso, indicasse col suo riassodarsi

tempo

utile alla decisiva ricerca della palla e sua estrazione

10. che

il

il

il

piede giudicato salvabile dalla scienza, sia poi stato

salvato veramente e materialmente dallarte, e col molto amore

122

col quale fu trattato localmente dai chirurghi curanti, ed assi-

stenti affezionatissimi al ferito

non

la articolazione,

11.

che infine;

tendini, ne grossi

offesi

se

non lesa

nervi, e solcata

soltanto la tibia alla sua estremit inferiore, quantunque assai

profondamente

per la met della sua lunghezza

tra

un mal-

leolo e laltro, la ferita possa guarire perfettamente colla ripro-

duzione naturale ordinaria della sostanza ossea perduta, e con-

seguente callo

chiudersi con perfetta

restando

della ferita,

per altro

esterno
piccolo

cicatrice

il

parte interna del piede, corrispondente alla base del

forse, alla

malleolo interno infranto

non

foro

un infossamento non

infossamento

come per

al tutto facili e liberi,

il

quale

lo avanti,

possa rendere

movimenti del

piede sulla tibia.

Quel proiettile estrasse il professore Zannetti


forse non doveva , perch la operazione troppo
provetto Professore

gi

niva ad uno dei curanti

in
il

alta

fama, troppo

ferito, quali

di Firenze
facile

ad un

meglio conve-

appartenenti allambu-

lanza generale, della quale era dovere, lonore della quale co-

mandava, che luno de suoi chirurghi, i quali avevano ricevuto


il ferito in Aspromonte, accompagnatolo lungo il viaggio, circondato di solerti amorose cure sapienti al Varignano
alla
,

Spezia in Pisa, capacissimi entrambi di estrarla, la cavasse; e

perch lessere estratta da


direttamente

il

altri,

non poteva non offendere

senno e la previdenza del gran Capitano,

il

in-

quale

ai mal volenti a far dubitare almeno che egli


guerra con inesperti troppo a trattare offese mateimpossibili a schivarsi, quando tormenti bellici fulminano

prestava appiglio

movesse
riali,

fischianti

in

da due

fronti che si combattono.

Ed avrebbe dovuto essere estratta dal dottor Basile, il quale


medic sempre il piede del Generale, lo specill, ne cav frammenti d osso
e di corpi estranei, con tale fortunata leggerezza
,

mano, che il Generale non voleva essere toccato, sondato, se


non da lui. (V. a pagina 61 lattestato del generale Garibaldi

di

al dottor Basile.)

Avrebbe dovuto essere estratta dal dot. Basile, il quale fu pure il


primo a toccare la palla collo specillo Nelaton lo stesso giorno 20,
cavandolo colorato in nero, per due terzi della circonferenza del suo
bottoncino di porcellana; avrebbe dovuto cavarla il dot. Basile, il
quale recato a sufficiente larghezza colla spugna preparata il tramite

123

da essere percorso dalla pinzetta ( con la quale fu poi tirata


fuori tanto facilmente, e tanto prestamente la palla il 23 novembre dal professore Zamietti) la ritirava la stessa mattina
del 23, avanti appena la estrazione del proiettile, con attaccata

punta la pi grossa scheggia ossea a tavolato esterno


fosse escita, o stata estratta infino allora, n dopo.

in

che

mai

dubito quindi affermare, che

il

professore Zamietti avrebbe

forse meglio provveduto alla dignit dellarte, se avesse detto egli

cavate

stesso al dot. Basile

voi la palla

accontentandosi di

non ignorando che tutto fosse stato


fatto antecedentemente, in opera di mano, e con molta lode da
quello, e con sollievo, e compiacenza grande del piagato
Era
un atto officioso, ed alTindividuo, e ad un corpo morale, il ridirigerne egli la estrazione

spetto al quale

si rifletteva

naturalmente sul grandissimo

che

intendono ad onorare.

tutti

Che

se la incomportabile sciagura, avesse fatta indispensabile,

impossibile a declinare la amputazione del piede; certo la

ambu-

lanza non avrebbe ardito di pur pensare ad aggravarsi di tanta


responsabilit, in faccia ai presenti ed alla storia, cercando praticare la operazione,

Generale

stesso professore Zannetti la avrebbe

lo

ma

per s solo assunta;

forse

colo

che

che consigli erano stati

mai nulla nel

che non fosse da assentire e lodare

modo

trovarono

recchi,

generale

aveva

fatto

da

che professori

il-

Francia, di Russia, tutti la cura gene-

lustri di Inghilterra, di

rale e locale, e

suoi stadi di peri-

e provocati dai curanti

chiesti,

consulenti non avevano trovato

quelli,

della

essendo invece che la ferita del

aveva percorsi felicemente tutti

di tenere

senza

il

piede, e fasciatura, ed appa-

censura

giudicato

che

un grande consulto

rispondere perfettamente ai dettati

scienza e dellarte, loperato, e praticato dai curanti; la

estrazione al tutto facile della palla, resa facilissima dal lungo

lavoro

di

cuore

premio essere

di

intelletto, di

diritto; e quindi al dottor Basile

colla fortunata opera della sua

a quel felice

mano

dei curanti, doveva a

a questi concessa, ai quali spettava in vero per

momento

invocato.

il

quale tutto aveva condotto

mano

leggiera tutto predisposto

NOTE

(1)

me

II

peso del proiettile estratto dal piede del generale Garibaldi

grammi

trovato di 22

e distinto

mezzo, potei

da

del Generale di farne cavare

Manzoni

fu

il

Con questo gesso

come

proiettile

me

si

ed

al

da

modo. Lottimo

permesso dai famigliari

il

distinti artisti, la

tanto gentile di dare a

col proiettile estratto.

pure

stabilire in questo

giovane dottor Manzoni di Pisa, ebbe

forma in piombo.

dottor Basile

il

Il

dottor

gesso fatto

potei in Milano far rifare in

piombo

vede nelle figure VI e VII, rispondente necessa-

riamente alla forma, e peso preciso del proiettile estratto.


(2)

rale

Mi pare di potere affermare che

non

ragioni.

che

fosse

Che

i.

essere cambiato

la
il

nella

met

di

la palla

una grossa

proiettile estratto mostri

forma

ma

anche

entrata nel piede del Gene-

palla da bersagliere per queste

di

evidentemente non solo di

non

essere intero

2.

Che

nella sua forma assunta figura VI e VII, conservi molta somiglianza con
la

intera

Vi e VII.)

palla

da bersagliere, e assai pi con

3.

una palla da bersagliere

la

la

sua met. (V. Fig.

met precisa
quale intera pesa appunto 45 grammi.

che pesata a bilancia

di orefice pesi la

V,
di

F.AIII

Y.

Ili'

Spiegazione della Tavola

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scitcojop <k ossea,

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riservarsi la propriet letteraria e

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12 Ordinata e chiara

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57

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63

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32

34

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