Sei sulla pagina 1di 5

Virgilio

Cenni storici

Virgilio vive durante il I secolo a.C, epoca di grandi cambiamenti:


- Impero vive numerose guerre civili ( congiura di Catilina )
- Nel 60 a.C ci fu il triumvirato di Cesare, Crasso e Pompeo
- Numerose battaglie per la conquista della Gallia Cisalpina e Narbonese, conquistare tutta
l’Italia e sbaragliare le legioni di Pompeo in Spagna.
- Cesare perde la carica di Console e viene eletto Ottaviano, poi adottato da Cesare per diventare
Gaio Giulio Cesare Ottaviano ( difensore dell’aristocrazia e di Cesare )
- Scontro tra Ottaviano ( e senato ) contro Marco Antonio che pretendeva il controllo delle
Gallie.
- Nel 43 a.C ci fu il secondo triumvirato di Ottaviano, Marco Antonio e Lepido.
- Guerra contro Bruto e Cassio, uccisori di Cesare
- Distribuzione delle terre ai 150000 veterani = grandi proteste
- Antonio si allea con Cleopatra allora il senato dà il potere Ottaviano.
- Dopo la morte dei due, inizia l’età augustea, periodo di pace e libertà
- chiusura delle porte del tempio di Giano
- Passaggio da repubblica al principato ( princeps -> Augustus -> imperator + Pontifex
Maximus)
- Sfruttò l’arte degli intellettuali come mezzo di comunicazione dei propri ideali e della sua
politica pacifica.

Vita

- Nasce il 15 Ottobre del 70 a.C ad Andes, vicino Mantova.


- Vive un periodo difficile legato alla ridistribuzione delle terre ai veterani. ( Turbamento espresso
nelle bucoliche )
- È figlio di una famiglia benestante è quindi si può permettere un’istruzione completa.
Inizialmente si reca a Cremona, poi Milano, Roma, dove studierà retorica.
- Si trasferisce a Napoli per studiare Filosofia presso la corte dell’epicureo Sirone.
- Vive la Pax Augustea.
- Scrive le Bucoliche ( tra il 42 e il 39 a.C. )
- Scrive le Georgiche ( tra il 38 e il 30 a.C ), che dedica a Gaio Cilnio Mecenate, funzionario di
Augusto
- Mecenate ha avuto il ruolo di organizzare il consenso di letterati e poeti intorno all’ideologia del
principato ( propaganda ). Organizzando un vero e proprio circolo con i migliori poeti del tempo,
togliendo così le preoccupazioni economiche.
- I risultati del circolo di Mecenate furono opere che descrissero l’età augustea con i
migliori dei valori. ( alcuni temi: Mos maiorum, vita di campagna e città, moderazione,
parsimonia, rifiuto del lusso ecc.)
- Le odi di Orazio, le bucoliche, le georgiche e l’eneide di Virgilio, l’ab urbe condita di Tito
Livio.
- Scrive l’Eneide ( tra il 29 e il 19 ) come opera celebrativa di Augusto e di Roma. Si reca in
Grecia per approfondire l’aspetto culturale del territorio. Torna indietro con Augusto.
- Si ammala e muore a Brindisi il 21 settembre del 19 a.C. e viene sepolto a Napoli.
- L’Eneide viene pubblicata per volere di Augusto postuma alla morte di Virgilio.
Virgilio e il circolo di Mecenate
- Virgilio è uno degli intellettuali maggiormente noti del circolo di Mecenate.
- Il circolo di Mecenate: funzionario di Ottaviano era un “ministro” della cultura a Roma e
ha avuto il compito di organizzare il consenso dei letterati e dei poeti intorno all’ideologia del
principato e della politica pacifica e libera di Ottaviano ( propaganda ) togliendo loro le
preoccupazioni economiche.
- Virgilio entra in contatto con Gaio Cilnio Mecenate ed entra a far parte del suo circolo. Sente ad
esso una certa vicinanza, tanto da dedicargli le “Georgiche”.
- Tutt’ora si definisce un mecenate qualcuno che finanzia la cultura.
- I risultati del circolo di Mecenate furono opere che descrissero l’età augustea con i
migliori dei valori. ( alcuni temi: Mos maiorum, vita di campagna e città, moderazione,
parsimonia, rifiuto del lusso ecc.)
- Le odi di Orazio, le bucoliche, le georgiche e l’eneide di Virgilio, l’ab urbe condita di Tito
Livio.

Struttura dell’Eneide
- Poema epico suddiviso in 12 libri ( esade Odissiaca + esade Iliadica )
- Riprende temi dei poemi di Nevio ( belum penicum ), di Ennio ( Annales ), l’Iliade e
l’Odissea.
- Venne pubblicato post mortem.
- Modello principale è Omero, infatti Virgilio fonde in un’unico personaggio la figura di Odisseo
( perseguitato dagli dei ) e degli eroi greci che combattono per la propria patria, primo tra tutti
Achille.
- Così come l’Odissea inizia in medias res.
- L’autore spesso abbandona la posizione narrativa e si lascia coinvolgere dalle vicende esprimendo
opinioni e considerazioni soggettive.
- Il poema racconta delle vicende di Enea, combattente della guerra di Troia che viene mosso dalla
provvidenza verso le coste italiane per la fondazione di Roma e della gens Iulia ( di cui farà
parte Ottaviano Augusto ).
- Non è tuttavia solo un poema epico-storico, poiché ha un ruolo centrale il mito, che permette di
spaziare con i temi e una maggiore libertà di scrittura, senza toccare temi contemporanei.

Rapporti con Omero


L’eneide è un insieme di numerosi materiali culturali : storici, letterari, antiquari, filosofici, tuttavia
ne risulta un’opera originalissima. I riferimenti a Omero sono molteplici:
- Enea così come Odisseo è perseguitato da una divinità ostile, viene ospitato dopo un
naufragio, racconta in prima persona le sue peregrinazioni ( viaggio senza meta precisa ) ed
incontra le anime dei defunti ( seppur in modo diverso ).
- Per quanto riguarda l’iliade è ripresa in punti in cui si narra dei giochi funebri per Anchise
( che ricalcano quelli per Patroclo ) e soprattutto il duello finale sulla falsariga di quello tra Ettore
ed Achille.
- Tuttavia vi sono anche delle differenze, celeberrima è la Catabasi ( la discesa negli inferi ):
mentre Enea compie un vero e proprio viaggio nell’oltretomba, Odisseo rimane sulla soglia,
non entrando nel regno dei morti.
- Inoltre appare nuovissimo nell’ideazione di un libro interamente dedicato a Didone, alla sfera
amorosa e alla psicologia della donna innamorata; temi che non provengono da Omero,
bensì da Apollonio Rodio ne “Le Argonautiche”.

Proemio
- Già leggendo i primi versi del proemio si nota la volontà di Virgilio di “Omerizzare” la sua
opera. Infatti le prime parole sono proprio “arma virumque” che sono riferimenti ai poemi
omerici: “arma” che richiama il tema bellico dell’Iliade (tema della seconda esade) mentre
“virum” richiama il tema dell’uomo per eccellenza Odisseo (tema della prima esade con Enea come
uomo virtuoso ). Notiamo anche un chiasmo, forse involontario tra l’ordine delle parole e
quello delle esadi.
- Inoltre è importante la posizione di queste parole: così come nell’Iliade la parola “ira” appare tra le
prime, così è posizionata la parola “arma”, allo stesso modo come l’Odissea inizia con la parola
“uomo”, Virgilio pone la parola “virum” all’inizio del proemio.
- Se si guarda globalmente la protasi e si analizzano i temi di cui si parlerà nel poema, è chiaro il
collegamento con i poemi omerici.
- Sostanziale differenza la troviamo però nell’invocazione della musa; messa in secondo
piano, in contrasto con la tradizione omerica. Virgilio infatti segue la poesia epica ellenistica
che poneva al centro l’opera del poeta. Questa caratteristica è evidenziata dal verbo ”cano”
coniugato alla prima persona e non alla terza come nell’iliade.

Arma virumque cano, Troiae qui primus ab oris1 1: anastrofe (ab oris Troiae) = enfasi alla Guerra
2: concezione provvidenzialistica del destino
Italiam fato2 profugus Laviniaque3 venit 3: città fondata in onore di sua moglie Lavinia
4: abl. irregolare di “vis” = sostantivo difettivo (G
litora, multum ille et terris iactatus et alto, e D)
5: uso del plurale enfatico
vi4 superum5, saevae memorem Iunonis ob iram6, 6: doppio iperbato incrociato
7: diversi valori (temporale, finale, condizionale)
8: i Lari, protettori del focolare e della patria
multa quoque et bello passus, dum 7 conderet
9: iperbato
10: allitterazione della M
urbem 11: genitivo plurale irregolare (deorum)
12: per la cultura romana la pietas è il più grande
inferretque deos8 Latio, genus unde Latinum9 dei valori: rispetto per gli dèi, famiglia e patria.

Albanique patres atque altae moenia Romae.

Musa, mihi causas memora,10 quo numine laeso

quidve dolens regina deum11 tot volvere casus

insignem pietate12 virum, tot adire labores

impulerit. Tantaene animis caelestibus irae?

Enea e Troia
- Enea viene descritto fin dai poemi Omerici come legato alla propria terra, Troia, tanto da
prendere il comando dei dardani e tentare la difesa della città.
- Omero lo descrive come coraggioso in battaglia ( per difenderla ).
- Nel II libro si narra della caduta di Troia e della malinconica fuga di Enea da essa. Dopo
una vana resistenza, Enea è costretto a scappare con il padre ed il figlio, mentre la moglie Creusa lo
segue da dietro.
- Ad un certo punto Creusa non si vede più allora Enea torna indietro, ma si trova di fronte al
desolante spettacolo della città saccheggiata ed incendiata.
- L’ombra di Creusa gli appare per congedarsi affettuosamente da lui e invitarlo nel compiere il
volere del Fato.
- La fine di troia segna anche la fine della sua relazione amorosa, quindi della sua famiglia
e della sua città. La vita di Enea era legata alla città.
- Questo episodio può essere letto in chiavi diverse, una che accentua l’amore tra Enea e la moglie e
una che usa quell’amore per sottolineare il legame tra lui e Troia.

Enea tra pietas e modernità


- Virgilio già nel III delle “Georgiche” si sente l’eco del mito di Enea, poiché Virgilio vuole cantare in
un’opera futura del gesta di Augusto, lodandolo a partire dai suoi antenati.
- Virgilio utilizza quindi un mito già noto per uno scopo “personale”.
- Il suo intento era quello di dare validità e statura eroica all’impero augusteo.

- Decide di usare Enea, Perchè? Per Omero Enea era un guerriero di origini nobili, e Virgilio
proporziona tale aristocrazia alla sua grandezza d’animo, che gli permetterà di sopportare miserie
e dolori pur di “obbedire” al fato.
- Virgilio al principio della sua opera chiama Enea “insignem pietate virum”. Pertanto la Pietas
è una caratteristica fondamentale dell’eroe.
- Essa si diversifica dalla concezione omerica, infatti quella che prima era una virtù personale (
menis achillea e polytropìa ulissiaca ), con Enea si trasforma “nell’amore doveroso”,
dove si agisce per amore e senso di dovere.
- Enea lascia la sua città, arsa e distrutta, per obbedire al volere del fato; abbandona l’amata regina
di cartagine e si mostra sordo alle sue preghiere per ripartire verso le coste italiane. Questi sono
passaggi in cui vi è una completa realizzazione della pietas.
- Abbandonare le proprie debolezze e i desideri in vista di un disegno provvidenziale più
grande.
- In questo modo Virgilio rende Augusto glorioso e virtuoso fin dalle origini, elevandone la figura
in modo assoluto.
- La pietas diventerà uno dei valori fondamentali nella cultura romana.

La morte dei giovani eroi nell’Eneide


- Gli eroi sono sempre esistiti nel corso della storia, in letteratura nasce con l’epica.
- Secondo la cultura greca, a cui virgilio si rifà, l’eroe è un essere umano di ascendenza divina,
che ricerca l’immortalità attraverso le sue imprese, portate a termine grazie alla propria gloria (
klèos ).
- Nel caso di Enea l’eroe permette anche agli altri di essere nobilitati ( per la gens iulia ).
- A Roma si era creata un’epica basata sulle gesta degli antenati, con forte valore di esempio
morale. A differenza dell’eroe greche che era individualista, quello romano era parte di una
collettività = in contatto con altri.

- Proprio questo tema viene ripreso da Virgilio nel IX Libro dell’Eneide, in cui racconta la
vicenda accaduta ad Eurialo e Niso.
- Vicenda: Enea è assente perché cerca di fare alleanze, quindi i Rutuli, guidati da turno attaccano
l'accampamento troiano. Niso ed Eurialo tentano di andare ad avvertire Enea ma vengono
assediati da una squadra di Rutuli guidati da Volcente, e muoiono.
- Questo libro è scritto sulla falsariga del X dell’iliade ( esade iliadica ).
- Uno dei tempi che maggiormente emerge da questo brano è quello dell’amicizia; punto di
originalità rispetto ai poemi omerici in cui aveva solo un ruolo superficiale. I due amici incontrano
la morte insieme, l’uno per l’altro. È un chiaro esempio del rapporto di collettività della
nuova epica romana, che induce nel lettore un maggiore senso di empatia e coinvolgimento.
- La morte degli eroi viene dunque vissuta in maniera diversa da come avveniva nell’iliade o
nell’odissea.
- Inoltre Virgilio sfrutta questo avvenimento "triste" per far riflettere il lettore sulla brutalità della
guerra. ( modo per promuovere la politica pacifica di Augusto ) .

IV Ecloga
- Le bucoliche: sono un’opera virgiliana caratterizzata dall’influsso alessandrino e neoterico.
Pur essendo la prima opera di Virgilio vi è una cura immane: numerosi e raffinati richiami ad
altre opere, l’accuratezza della struttura e creazione di ogni singola ecloga ma anche del loro
insieme, la brevitas dei componimenti e la scelta di un tema originale senza precedenti
significativi.
- Alcuni temi importanti per virgilio sono la natura idealizzata ( limpida, serenamente bella,
fondamentale per la vita agreste ), e la centralità della poesia, come piacere, conforto e valore
supremo.
- Esse sono un insieme di 10 ecloghe (quelle dispari in forma mimica, quelle pari hanno una
struttura narrativa).
- I temi: In particolare l’ecloga IV (scritta nel 40a.C. ) si distacca parzialmente dal tema
bucolico, lasciando da parte la sfera pastorale e concentrandosi sulla profetizzazione della
prossima fine di un ciclo cosmico e l’inizio del successivo, che sarebbe stato in corrispondenza
della nascita di un puer, durante la cui vita il mondo sarebbe cambiando significativamente.
- Virgilio profetizza la venuta della mitica età dell’oro.
- Un tema molto discusso è l’identificazione del puer: alcuni lo identificano nel figlio di Pollione,
altri in Ottaviano, altri non in una persona bensì nel simbolo della generazione aurea.

Potrebbero piacerti anche