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Cenni storici
Vita
Struttura dell’Eneide
- Poema epico suddiviso in 12 libri ( esade Odissiaca + esade Iliadica )
- Riprende temi dei poemi di Nevio ( belum penicum ), di Ennio ( Annales ), l’Iliade e
l’Odissea.
- Venne pubblicato post mortem.
- Modello principale è Omero, infatti Virgilio fonde in un’unico personaggio la figura di Odisseo
( perseguitato dagli dei ) e degli eroi greci che combattono per la propria patria, primo tra tutti
Achille.
- Così come l’Odissea inizia in medias res.
- L’autore spesso abbandona la posizione narrativa e si lascia coinvolgere dalle vicende esprimendo
opinioni e considerazioni soggettive.
- Il poema racconta delle vicende di Enea, combattente della guerra di Troia che viene mosso dalla
provvidenza verso le coste italiane per la fondazione di Roma e della gens Iulia ( di cui farà
parte Ottaviano Augusto ).
- Non è tuttavia solo un poema epico-storico, poiché ha un ruolo centrale il mito, che permette di
spaziare con i temi e una maggiore libertà di scrittura, senza toccare temi contemporanei.
Proemio
- Già leggendo i primi versi del proemio si nota la volontà di Virgilio di “Omerizzare” la sua
opera. Infatti le prime parole sono proprio “arma virumque” che sono riferimenti ai poemi
omerici: “arma” che richiama il tema bellico dell’Iliade (tema della seconda esade) mentre
“virum” richiama il tema dell’uomo per eccellenza Odisseo (tema della prima esade con Enea come
uomo virtuoso ). Notiamo anche un chiasmo, forse involontario tra l’ordine delle parole e
quello delle esadi.
- Inoltre è importante la posizione di queste parole: così come nell’Iliade la parola “ira” appare tra le
prime, così è posizionata la parola “arma”, allo stesso modo come l’Odissea inizia con la parola
“uomo”, Virgilio pone la parola “virum” all’inizio del proemio.
- Se si guarda globalmente la protasi e si analizzano i temi di cui si parlerà nel poema, è chiaro il
collegamento con i poemi omerici.
- Sostanziale differenza la troviamo però nell’invocazione della musa; messa in secondo
piano, in contrasto con la tradizione omerica. Virgilio infatti segue la poesia epica ellenistica
che poneva al centro l’opera del poeta. Questa caratteristica è evidenziata dal verbo ”cano”
coniugato alla prima persona e non alla terza come nell’iliade.
Arma virumque cano, Troiae qui primus ab oris1 1: anastrofe (ab oris Troiae) = enfasi alla Guerra
2: concezione provvidenzialistica del destino
Italiam fato2 profugus Laviniaque3 venit 3: città fondata in onore di sua moglie Lavinia
4: abl. irregolare di “vis” = sostantivo difettivo (G
litora, multum ille et terris iactatus et alto, e D)
5: uso del plurale enfatico
vi4 superum5, saevae memorem Iunonis ob iram6, 6: doppio iperbato incrociato
7: diversi valori (temporale, finale, condizionale)
8: i Lari, protettori del focolare e della patria
multa quoque et bello passus, dum 7 conderet
9: iperbato
10: allitterazione della M
urbem 11: genitivo plurale irregolare (deorum)
12: per la cultura romana la pietas è il più grande
inferretque deos8 Latio, genus unde Latinum9 dei valori: rispetto per gli dèi, famiglia e patria.
Enea e Troia
- Enea viene descritto fin dai poemi Omerici come legato alla propria terra, Troia, tanto da
prendere il comando dei dardani e tentare la difesa della città.
- Omero lo descrive come coraggioso in battaglia ( per difenderla ).
- Nel II libro si narra della caduta di Troia e della malinconica fuga di Enea da essa. Dopo
una vana resistenza, Enea è costretto a scappare con il padre ed il figlio, mentre la moglie Creusa lo
segue da dietro.
- Ad un certo punto Creusa non si vede più allora Enea torna indietro, ma si trova di fronte al
desolante spettacolo della città saccheggiata ed incendiata.
- L’ombra di Creusa gli appare per congedarsi affettuosamente da lui e invitarlo nel compiere il
volere del Fato.
- La fine di troia segna anche la fine della sua relazione amorosa, quindi della sua famiglia
e della sua città. La vita di Enea era legata alla città.
- Questo episodio può essere letto in chiavi diverse, una che accentua l’amore tra Enea e la moglie e
una che usa quell’amore per sottolineare il legame tra lui e Troia.
- Decide di usare Enea, Perchè? Per Omero Enea era un guerriero di origini nobili, e Virgilio
proporziona tale aristocrazia alla sua grandezza d’animo, che gli permetterà di sopportare miserie
e dolori pur di “obbedire” al fato.
- Virgilio al principio della sua opera chiama Enea “insignem pietate virum”. Pertanto la Pietas
è una caratteristica fondamentale dell’eroe.
- Essa si diversifica dalla concezione omerica, infatti quella che prima era una virtù personale (
menis achillea e polytropìa ulissiaca ), con Enea si trasforma “nell’amore doveroso”,
dove si agisce per amore e senso di dovere.
- Enea lascia la sua città, arsa e distrutta, per obbedire al volere del fato; abbandona l’amata regina
di cartagine e si mostra sordo alle sue preghiere per ripartire verso le coste italiane. Questi sono
passaggi in cui vi è una completa realizzazione della pietas.
- Abbandonare le proprie debolezze e i desideri in vista di un disegno provvidenziale più
grande.
- In questo modo Virgilio rende Augusto glorioso e virtuoso fin dalle origini, elevandone la figura
in modo assoluto.
- La pietas diventerà uno dei valori fondamentali nella cultura romana.
- Proprio questo tema viene ripreso da Virgilio nel IX Libro dell’Eneide, in cui racconta la
vicenda accaduta ad Eurialo e Niso.
- Vicenda: Enea è assente perché cerca di fare alleanze, quindi i Rutuli, guidati da turno attaccano
l'accampamento troiano. Niso ed Eurialo tentano di andare ad avvertire Enea ma vengono
assediati da una squadra di Rutuli guidati da Volcente, e muoiono.
- Questo libro è scritto sulla falsariga del X dell’iliade ( esade iliadica ).
- Uno dei tempi che maggiormente emerge da questo brano è quello dell’amicizia; punto di
originalità rispetto ai poemi omerici in cui aveva solo un ruolo superficiale. I due amici incontrano
la morte insieme, l’uno per l’altro. È un chiaro esempio del rapporto di collettività della
nuova epica romana, che induce nel lettore un maggiore senso di empatia e coinvolgimento.
- La morte degli eroi viene dunque vissuta in maniera diversa da come avveniva nell’iliade o
nell’odissea.
- Inoltre Virgilio sfrutta questo avvenimento "triste" per far riflettere il lettore sulla brutalità della
guerra. ( modo per promuovere la politica pacifica di Augusto ) .
IV Ecloga
- Le bucoliche: sono un’opera virgiliana caratterizzata dall’influsso alessandrino e neoterico.
Pur essendo la prima opera di Virgilio vi è una cura immane: numerosi e raffinati richiami ad
altre opere, l’accuratezza della struttura e creazione di ogni singola ecloga ma anche del loro
insieme, la brevitas dei componimenti e la scelta di un tema originale senza precedenti
significativi.
- Alcuni temi importanti per virgilio sono la natura idealizzata ( limpida, serenamente bella,
fondamentale per la vita agreste ), e la centralità della poesia, come piacere, conforto e valore
supremo.
- Esse sono un insieme di 10 ecloghe (quelle dispari in forma mimica, quelle pari hanno una
struttura narrativa).
- I temi: In particolare l’ecloga IV (scritta nel 40a.C. ) si distacca parzialmente dal tema
bucolico, lasciando da parte la sfera pastorale e concentrandosi sulla profetizzazione della
prossima fine di un ciclo cosmico e l’inizio del successivo, che sarebbe stato in corrispondenza
della nascita di un puer, durante la cui vita il mondo sarebbe cambiando significativamente.
- Virgilio profetizza la venuta della mitica età dell’oro.
- Un tema molto discusso è l’identificazione del puer: alcuni lo identificano nel figlio di Pollione,
altri in Ottaviano, altri non in una persona bensì nel simbolo della generazione aurea.