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Nel filone dell’invettiva lui attacca determinati personaggi come Mevio, augurandogli di naufragare.
Oppure attacca una vecchia libidinosa che pretende prestazioni sessuali mentre l’autore la aiuta. Uno
spazio particolare è riservato alla descrizione di questa donna, caratterizzata da un decadimento fisico.
L’invettiva assume anche toni giocosi come quella contro l’aglio, donato ad Orazio da mecenate. Orazio
parla dell’aglio, paragonandolo ad un veleno più potente di quelli preparati da medea.si parala anche del
tema della magia, ritornando la strega Canidia e le sue pozioni velenose. Orazio parla anche di temi
civili e delle battaglie come quella di Azio. Orazio esprime una critica nei confronti dei cittadini che
combattono tra di loro e nell’epodo 16 propone una fuga verso isole immaginarie, chiamate isole
fortunate, nelle quali è possibile vivere nelle stesse condizioni dell’età dell’oro. Ancora è presente il
riferimento in altri epodi della battaglia di Azio, spunto per esaltare la figura di Ottaviano e di
Mecenate. È presente poi il filone erotico che si differenzia da quello dell’invettiva (dove era presente
l’attacco alla vecchia) poiché il tono è più pacato ma Orazio non si preclude la possibilità di attaccare la
donna spergiura che fa promesse che non mantiene. Nell’epodo11 emerge il contrasto tra una donna
avida che vuole sfruttare il proprio uomo e un poeta che non può offrirle niente. Sono interessanti gli
epodi 2 e 13. Il 2 è un aprosdòketon (imprevisto) poiché nell’epodo si esaltano i campi ma questa
esaltazione viene fatta da un usuraio che non vuole rinunciare alla vita di città. L’epodo 13, invece, è sia
gnomico che simposiaco perché il poeta invita quanti sono coinvolti i marinai che affrontano una
tempesta gli invita ad allontanarsi dai banchi per andare ad un banchetto. Il richiamo è a Chirone che
formava Achille intervallando i momenti di impegno con quelli di sollievo per renderlo più forte.