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( D1'\1J::t.LO l!i-+ I, I'. (l2i) : cOndt' 01'idio iu pt> r,ona di l.aodanua: Crrdt' 1111111 plti-; rst. quam quod 11drauu tma"o.
i\d<le so1u1m Cl'l'fll'. Prorl1rsil11m; rril >.
18 unn Penelope nella qualr sc111hrn nwn1c dipint lr cprnlit interiori (,\'/f X. xr, o3 [rrnd. R . .\lugdlc,i]).
19 volle prima e aminare le loro fauciullP uudr, quindi ne serbe ciuque conu' rnoclell affinch la pittura rcndl\' -
c ci rhc c' era di pi1 brllo in cit1st111J11 di loro {il i, 6-+).
20 Cfr. S.11mrn o 1997. PoMMIER 2003,
0
t'01r.111T.1 2006 e infra. 'i. J.
19
.-6). fin dal .\I dioC'vc lo rnltor rappr. nta un paradigma a Iulo di grandezza
m1i,tica. indipendcntemcnt !alla ua art<' di appartcn nza. uittonc d' ,\rczzo, ad
esempio. lo evoca com pitt r ( h la natura cntcsa/ fo di f rmarc voi. co 1 b n
pintor .IP li r to f de la ua pentura'.!
1
): P trarca. in apertura dcl . onctto L ' VTI.
cmbra fare lo ' te o, . n n he, om hanno 'Ollolincat B ,ttini antagata. in
qu to e ordi P li I t c nta in primo luocro om rapprc entantc (\ clllplarc ci 11,
arri wttc. contrappo t alla 1 ia ( cP r mirar Poli 1 t a prorn fi , o/ n
crli altri h bb r fama di qu Jr art f
2
. Petrarca. dC'I r ,,10. n va altri nomi di
m1i ti anti hi. al uni compaiono in altri luocrhi cl 1 a11:;011ier
1
\n hc I r quC'. to.
come vedremo. difficil I en ar h n lla . elta di n minare P liclcto a I r posito
lei ritratto di Lama n n ri uoi un ri ordo dant o.
n valore mit logi o' analocro a quello dcl confronto con i mae tri dcl pa ato
pu aver la menzione. per paralleli mo op r antifra i di arandi oprrc r mcravialie
d ll"ami hit. om la citata rodite Anady m n di Ap JI o lo rriso lcfanti-
no di Fidia (XH'\XXTY :- -t). La funzione di imili rif rimenti e aia chiara nrlla r -
torica ta.rdoanti a. condo i pr tti pidittica di \lenandro retore ( m-1\" . c. ).
n i pan miei di itt di f t non d Y mai man ar un'ekphrasis cl Ila tatua d I
dio. che forator d ,. para a na.re a.110 Zeu di limpia o a.U. _\t na d Jr \cropoli
loda.re fino a.lJ'ip rl ole. uaaerendo che p ra di O dalo. il miti o inY ntore delle
arti. o eh ia caduta dal ielo
2
i. X l di cor o n omia. tico on l poemetto c lcbrati-
vo, un opera d'art di qu . to luogo di qu t tempo defin ceco ' la sua grandezza
in rapporto a op r cl I pa ato e a un'mi!!in traordina.ria. ovrwnana p r I doti
deir artista o per h' donata da ali dei enza m diazion mortale. :\ I pa saggio alla
liri a in en o tr ti . la topi a d Ir loai uhi e agaiu tam nti rifunzionalizza-
zioni. La Yen r di ,\p Ile ' rn ata. ad e mpi . in un on tt di orquato Ta. o.
a propo ito d l ritratto di wia donna amata da Yircrini r 1m. mmitt nte del
ritratto e del on t1 (quale p ile la di,a in ar1 fin ./tal l'av t p r man d"altro
pittor ):!.'>. Il ampo d I paraaone. qui contato. J'r ezionale belll.'zza eh a omu-
na la dama la dea. Un eff tto pi marcatamentr iperbolico produce. in 1111 n tto
cli Antonio Tebaldr . I" lenco di p rdut OJ ere colo ali d Irantichit nrl conte. to
d Ila e lcbrazioM di un I u to marmor o ( D Ci ,.e Olyrnpio il imulaC'hro r p('r. o/
rIIercul d Li ippo. u pi mira/ Rhodi la tatua de C'Olui h aira/ col . 110 carro
illu tra.udo f uniy r 0:>
26
).
::! 1 'i 1rana dri n '. 10-12 di Ila canzone . ' p 1oi. donna geni<' ( ,1 11ro,t o \.REZZO 19-+0. I). Il paragorH' qui 1 ra la
natura e il pittore(!], LIII la clor111a e l'imrna"inr dipinta.
22 Pr il sonetto e i prolil1111i intrrpr Jali\i clre ollrva, cfr. i11fr11. 1.-+.
2:; Cfr. Bn.1 '\DUL 199't !' 2005. pp, 128-1:35.
2-+ \b \."IDRO HTORE 1981. 011 epideictic. Il. pp. 220-222.
2:> 'I\ o 199-+ [fl7]. 1:; 10. w. 7 -8.
2b 1989-1992. (I/ I. 229, n. 1-4.
20
Cn ntributo senzial . a partire dal X re lo. ' off rto dal!' ppendi:r Planu-
dea, raccolta di <'pigrammi areC'i dal!' t al , andrina al YT olo. C'h i. pira e ali-
menta r oprra di 11111a 11 i. ti e porti neolatini e olgari tra Quattro e 'inqnec nto (pi
visibilmcnt dal 1.) 15, ad rs rnpio 1wgli . tram botti di ccolti e in lamanni). ma
e crcitcr la propria ma ima influenza tra il 1.)50 e il 1610. in particolare nel ma-
driaale17. um<'rosi <'I i
11
ramrni di qu ta :illoa . ri coperta necrli anni e :anta d I
Quattroc 11to e . tampata p r la prima v lta 11 I H9-t. venaono traci tti e riadattati
dai po ti ali' rlo
11
io di oprr e nt mporan :!S_ on v ri propri al hi. che po ono
funzionar p r il prr C'nte I erch' n I conte to ernpr ripetuto <leir en mj ali l -
menti indfridualizzanti no. di fatto. intrrcambiahili. La maa i r pa11e d Ile fomr
dipinte o olpitc cui ali epicrranuni i rifcri cono apparten no alla mitoloaia. ono
roi e divi11it (1 iohr, Ercole, Medea, rianna Poli ena. Z u . \'enrr ...
2
q), ma non
mancano ri1 rutti di rno11ali :
1
o. Ricordo ad e rrnpio la lunaa e rie di omponimenti
dedicati allr . tatur di auriahi vin i.tori. \ r i che. alm no in pmt , fmono in ritti
u 111011um nti (11P X\'I. 33- -38-t). Da qu t patrimonio di narrazioni tereot1p1.
pr enti \ariati an h ndl"Antologa Palatna (n ta a partir dalla prima met
d I XYII . ec. largament 'O\Tapponibile alla Planudea ). derirnno m tfri poetici
di luncra durata. eh ,il up[ ano il t ma deirillu i n d Ila ,-ita nf rita alr opera
dall'eccezional e abilit detrarti ta: l"inarumo pr dotto in p ttatori umani animali,
il tox sola deest (manca solo lavo e) il rapporto tra parola imrnauin 1 tto om
rapporto tra anima e corpo.
Co la cagn tta cli Taumar ta cred di a r dmanti la propria padrona in cam
e O'sa. 11011 la sua iuuna!!ine (AP L . 60-t). o, r ipro a.ment .. \lcimen rea.cri e
a una riproduzionr . omialianti ima d l I roprio ca.n e m r animai fo e Yi.vo
(,1P \'l. 1?:- r
1
. L fonnule eh comprrndono l'aaa ttivo c\-fro> a.ranno tra I pi
frequenti nrlla crlrbrazione di ritrat1 i. anche ulla corta di Yinrili ( x udent alii
pira.ntia molliu!'l aera/ (credo equidem). ' 'i\'O ducent de manu r rnltu
3
:?). razie
alfoprra degli arti ti . il bronzo embra re pirar , il marmo i dir bb ul ptmto di
27 P<r l'tn<lit mttrica dtll'<pigramma rl!'l madri;wlr rfr. infra. rap. 3. passim: cfr. I hTHl' I pp. 56-5-:' r
prr \(arino dr. C1Rt o :!002.
28 crr. I ltno' J 9:35. pp. ;j ;j ( . ;j :j ;j_
29 l-+:i (, \riaima). J51 (Diclonr). Cfr.11ndwi1i.9-.105.
107. l IC)-U2 (,u \11--1111clro ,folpi10 da Li,ip1o). 127 (,1a11111 di Lirnrgo).
:30 ' 1tl.1R\11"1 199;) (p, 11-+) 1111110111 rh cTra gli irnniri ?elr.tntolo!!'ia un ch_e
rigu, rda i rilrnlli : !-.OllO <'pirn111mi dw t>prirnono propno lo . tornggrnrnem eh prmw11 Ghrrlandaro: e lo il
pi li ore li av!'SS!' 11ggi1111to pnrola. ,a1'<'>ri dawrro tu sH'o'u (cfr. il gi citato rpigru11111111,JP \' L ;3;2).
31 Qursto <'ttrw sapie111r di forti b11ttute di rneeia/ :<colp Liront'. \lcmene Critirht 11011 nr trov._ l'off-
rente: vedl'ndo dre in tutto/ ri>pondl'\ a J'in1111agine 11l 111oclllo. ror1 un collare or fec<' da pregando L1conr:/
Fa' dw ('11111111ini ! Che ahbain. lo o (. IP \ 'I. 17.'l [ la!'l'Cloniu rori-ole] . CT"ad, F.\I. Po111a111)
:32 e Forgeranno altri con maggiore rl "'llllZH ,pirante bronzo.I rndo di cerro. r tr11m111no dal manno \'iY miti
(\mcn.ro 198.) (, len]. \I.'' 8-+7-8-+8. 1rnd. L. 'anali ).
_1
prendere Yita. In linea con l adagio attribtto a imonide:
3
\ a una rappresentazione
co nro' imile manca olo la parola: e il ritrntto di gatarchidc ave la voce, sa-
remmo in presenza di lei in tutta la ua verit (AP VI, 352)
3
;: alla , tatua di Omero
manca olo la voce. che al pittore non dato rubare al modello. L'ru:tc in grado di
raffigmare l , mbianze le Iorm , ma non pu oltrepa ru i limiti del corpo (Di-
pinaere 1 arrima oo-liere le parvenz esteriori facile:i.;) . Pu afferrmlrlo il
poeta, pro domo sua (Pittore. tu puoi rnbarc soltanto la forma, ma non [ ... ] cattu-
rare la Yoce
3
<
1
), o l'artista te o ricono cendo i limiti del proprio lavoro (Io che ho
dipinto la forma vorrei aver potuto dipino- r ru1che il carattere, ma i limiti dell'Arte
ham10 frenato la mia ambizione
37
): qu to uno scambio di voci in ver i, di norma
fittizio e co t:ruito dal poeta che ar ripreso e variato per secoli. A immensa fortuna
de tinata la versione del topos 'h dobbiamo al pi celebre autore di epigrammi
della letteratw:a latina)vlarziale (I ec. d. C.):
Haec milri quae olitLu- violis pictma rosisque,
quo reforat voltus. Caecliciane, rogas?
Tali erat Marcu mecliis Antoniu anni
Prmu : in hoc iuvenem se vid t ore enex.
Ars utinam mor animumque effingere posset!
pulclrrior in terri nulla tabella foret3
8
_
All'amico Cedicano che gli chiede h rappre enti (lett. quale volto riprodu-
ca) l'immagine (pictura) omagaiata con viole e rose, il poeta risponde he ritrae
Marco Antonio Primo nella mezza et; nell1a petto (ore) che vede raffigurato il vec-
chio ritrova se stes o giovane. Plinio racconta che os ervando i ritratti dipinti da
33 Il <letto di imonide ricordaio da Fiuta.reo (Moralia, lJJ_ 346(-347 e), Cicemnc ( Orator. XlX, 65 ), Qui11 !ilitmo
(l11stitul1 oratoria, XI 3, 67). ma cfr. ancbe Lucano ( omnium. 8 e Eikones, 8).
3-+ 'T'ratci di gracili mani. Ci sono_ Promteo dile110./ persone wnaJle pari a tenelra1t ./ S chi dipinse r rffgic vera-
ce le dava la Yoce} Aaat.rchide aYre1mno vrva e v ra (AP \Il. 352 [Erinna), trar!_ F.,VL Ponta:ni )_ li libro VI dell'A11-
tologia raccoulie epigrammi \'OtivL bialietti per accornp3f,rnru doni in occa ioni .reali o meno. auguri per ricorrenze.
con cararteii che a.ranno condivisi da rnolci testi sul rioatto. Cfr. ad e . un epi"rarmna di Leonida di ' lranto, a
di un ritrar10 di scarsa qualit: \'olle la madre r effi"ie parlaJlte di Mcito. A Barco/ questa ero ta regala (
tanto )/Ora, Bacco, fa' tu eh Mcito cr ca. Una ero tal il dono? La mi eria questo l (ivi, \rJ, 355). Cf r.
anche i,i, \1. 338. vv. 1-2 (Eccovi, '.\1use, la tatua di rnarrno che nocle dona/ a tuff 'e nove. per riconosce11za ).
35 Lanima arduo ritrarla: ua ciare una forma riesce/ me,,lio. Per te va tutto al la rove eia./ Evidenzi ' la 'lor-
tura tua la.Natrn'.a,/ la.rec ndJa fcra del meni re il pasticcio di quella tua forma., gurl fi ico
olnau1110/ chilo traccia, e l'o duo ne nfogae? (AP Xl, 412 [Antio o]).
36 <AJrro non puoi carpfre che forme, pittor . La voce,/ obbedendo al colore, non la rubi (A P XL, 433 [Lu-
ciano]).
37 Cercai di dare. pi che i tratti, l' indole, ma i de idcri l'arte mia 11011 econrl ( P IX, 687, vv. 1-2)_
::is chi _ il ritratto che adorno di rose e di vi le? Vuoi aperlo, Cediciano? Que te erano le sembimiz di Marco
nel ])J('fl? dei. suoi anni: in questi uani lui vecchio si rivede giovao . Pc:aesse l' arte riprndu1Tf' i
wsruun e il, carattere! Non VI archhe al mondo w1 quadro pi bello (J:,pigrammi, X. 32, iJr MAllZJAl.E 1996, Il,
trad . .\f. Scandola).
22
Ape.Ile era possibile risalire all et dei oggetti rappresentati, e addirittura per chi
sapesse iJ1terpretare i segni nei tratti del volto, predire quanti anni ancora sarebbe-
ro vi suti ( 1-1 XXXV, 88 93). Talvolta nel Cinquecento i ritTatti dipinti saranno
accompagnati nella cornice o dentro il quadro stes o dall'indicazione dell' et del
oggetto al momento dell' esecuzione del ritratto: questo l'unico dato materiale che
1 immagine non pu cornunicare con preci ione, mentre in grado di illustrare pro-
venienza e estrnzione sociale attraverso vesti, arredi e attiibuti. Il poeta Niccol da
Correggio, muovendo dalla constatazione della deperibilit dell apparenza visibile
a fronte dell' immortalit dell'anima (le parti invisibih L antepone la scritnu-a alla
pittura per la sua capacit cli superrue la breve durata della vita umana, annotando,
a beneficio dei posteri, origini familiari ( origin ), condizione ( tato) ed et della
persona ritratta in questo caso una donna premattll'amente comparsa:
Se a gli omin mo tri qual tu fusti viva,
morti lor como te, nulla vedranno;
ma le parti invisibil tue taranno
puoi che dii secul que ta et sia p1iva.
Laudo il pictor, ma pi laudo un che criva
quello a' futuri che i presenti sciauno,
origin, stato e che al triseptimo anno
. b h . fi . 39
morte spen e ogru en e e m te onva' .
Per farziale il ritratto dipinto ha il potere cli custodire le embianze al di l del
loro mutare nel tempo ma gli negato il privilegio di spinger i oltre la uperfcie del
corpo: se com i er i au picano, l arte pote e rappre entare i costumi e r animo
non esisterebbe in terra dipinto pi bello del ritratto di Marco Antonio Primo. Non
tu1te le opere d' arte, per, sono imperiture, e solo la parola ha o a una vera
eternit, come all ' anima:
Dum mea Caeclio formatur imago e .anelo
spirat et 1rguta pi 'tu tabella mrum,
i, Jiber, ad Geticam Peuc n Histrumquc iacentem:
haec loca perdomitis gentibu ille tenet .
P;uva dabis caro, sed dulcia, do11a odali:
ceri ior in no tl'O carmine vo!tus erit;
casibns hic nulli
1
nulli. del bili , annis
Il
. -!O
vivet, Ap eum cum mon tm opus .
39 GonHEGCIO 1969, 51 vv. 1-8.
40 Mentre prende forma il .mio ritratto per Cecilio . ec?ndo e il piccolo emh1:a all'abile
mano [dell ' artL ta] , va' libro, verso la getil'a Peuc' e 11 rnto 1 tro: ono 1 che, c?l , !
I
. 8' ' . l 1 1 l I f ' -o) 111'0 COJD'P""l10" LI volto ara pw onuabanten I rrue.1
eg 1 governa., ara pie o o ma gn1< 1to t < ono e 1 ,ua1" 1 "m "o , o
23
L" piornnuna t un parallelo trn due immagini di che il p eta invia m
dono atr amico .ccilio condo. he i n va lontru10 da Roma, nella terra di cui r
a Ycrnatore: tm vivace ritratto dipinto e lUl libro di wri . ln quc to duplice omaugio
umi le ma caro alrami o, ruru1110 le poc ie a cu todire in modo pi preciso (' icuro il
Yolto i chi crive. eh n li paro! \'vr al di l d gli mrni e deali a cidenti, molto pi
a lunao del deperibile ritrntto. Que to potere memoriale, onaiunto a qu Ilo di rfrclare
aire1erno l'interiorit.' p o attribuito alla crittura pi tolar . Peb:arca chiuck tuia
Familiare rirnlta all ' ami o Ci \'filmi Colonna preaandolo di mo t:raiali"i ( t ip um
nobi o t nd ) empre con a idu cai1ibio di lettere ( literruum [ ... ] frequenti
collllllercio-1
1
). Per Annibale Gua co. un po la piem nte d l pieno Cinquecento. I
l tt r che la moalie lontai1a ali imia co titui no il pi autentico e pr zio o ritratto di
lei
42
. Il topos. qui declinato in un conteto intimo e privato, trova un orri pettivo pi
mondai10 e olenne n lridea. forttmati ima. che le opere di uno crittorc ne couser-
\WO J'immacrine mealio di un dipinto: tra i molti po ibili. ricordo un farno o e empio
t::raniero. f epiQ'ramma To the Reader compo t da Ben fon on p r accompagmue il
ritrnlto di hake I care (di Dro hout) tilla prima edizione in-folio delle uc opere
(1623) (O, could be [th GraYer] but haYe dra"'ne hi wit/ " elJ in bra !?e. a he
hath bit/ Hi face: the Print would then urpa e/ AH. that wa euer writ in bra c./
Bue ince he cannot. Reader. look I . ' ot on bi Pi ture. but hi Book -1:i) .
L'iperbole e la negazione. fin qui leaa1e alrimpo ibilit di rappr entare rint -
riorit. in realt tracciano anche altri, pi ri tr tti. onfini: quelli che l' arte non pu
travalicare, per ralt zza del ogcretto, perfino re tando nel proprio dominio naturale.
cio' il ,1 ibile. Il paracrone on la luce del ole. talvolta col legato alla difficolt di
dipingere ranima (AP XVI. 32). pu e primere an h rimpo ibilit di imitai per
intero. nei pi ublimi dettagli. la bellezza originale, com in w1 epigramma di Paolo
ilenziario (i'i ?7): Gli o hi oltanto il penn ilo ha re o di lei. non la clorna/ n,
qu 1 chiarore della p lle e nemo./ olo chi rend re I u col pennello il harbacrlio del
olei dipinger il barbaglio di Ti odora. Pi aitifcio a la variazion te timoniata
dalf epiQ'frunma ucce ivo. anonimo (ivi. 8). dov i propone uno d i mairra1 i
. tratagemmi che nel Rina cimento la poe ia uggerir alla pittura. dubbio a e re-
ticente davanti a pa11icolari troppo difficili eia r nderc: fovidio o pennello. he a
quanti contemplano negl/ i rirci doro eh la cuffia cela!/ e d' una t ta : upr ma la
erra.zia uprcma na condi./ non farai fede alla belt r tant ./ Ouni perni Ilo le forme
wr !'n gli cwa n 1rli amti potnumo rancl'llarlo ed e o vi\,r quando pcrir ropcra di Apelle> (f..iigrammi. \'Il.
8-t. 111 \hRZl\I. E 1996. I. trad. cndola). A que Lo t lo. illlerc ante rwr come oi lr 'a al tema drlhi lo11ta11anza.
della l1ttera e d1I rapport o tra ricordo cu5todito dalle parole o dfillc imma<ri11i. toruerrrno a propo5ilo di :\avarro
I' T baldco (cfr. infra., -t .4 e BoLZO'IJ 2008. pp. 131-133 . 1-t2-H:- ). t- n
-t I Pi:THARU 1970 [Fam ]. 11. 6. 10.
42 Come VE'dremo, il motivo vie111 amplificato in un vrro e proprio tour de force sonl'tli tico: fH'r i quararna rroli
d1c lo compon11ono rfr. infra. : 't.4.
-t3 This Figure, thai thou here seest p11t , vv. :i-1 O. rii. i11 l'rl\ tF.11 198-t. p. 27.
24
Jusiricra , ma tu stranamP11tc/ rubi a 1 odora un po' del uo fuJuore,, . 'el grand tema
d lrirnit aziouc irnpo sihile,, e implicito u11 clo io del ou11 tto da rappre entarct4.
ma anche r 11Ull<'iHzione obliqua. da part della poe ia, di 'JU Jle te e
degne di . ere idolatrate com le tatue degli dci:
Dov' r Pra itcle? Dove ono le mani di Policleto
che alla loro arte da ano vita? Chi apr riprodurre
i capri li profumati di Mclite. o "li occhi ardrnti.
o la lucr dcl candido collo? Dove pu e effi
chi la modelli . chi la rnlpi ca( A que ta b llrzza clo\T mmo
con aerare un antuario. come alle tatue d ali immortaLi
4
:;.
Le chiome, o-li occh i acre i e il collo bianco ono bellezz irrappre entabili che la
poe ia nomina nel momento te o in cui. con w1a ta ita rivendi azione di up riori-
t, le nega agli artisti dcl pre ente. r grandi ultori del pa sato apevano infondere la
vita alle propri cr azioni. e olo un loro ritorno potrebbe prodtme un buon ritratto
della meraviglio a Melitc.
'ella Planudea. che i po ti del taido Quattro ento del Cinquecento poterono
cono cere. ono atte. tati modelli enunciativi topoi de rinati a grande fortuna nella
celebrazione poetica del ritratto. Limmagin parlante che pr nde ' :oce nella fin-
zion dci vcr i ( n lottatore on io . .. ; Pro o di Pa lo on io ... ; E un ameti ta
la pirtra; Dioniso on io- bevitor :/ e non fa ob1io me, i borni lei"t>), fida i limiti
dell'arte ccondo modalit che, di fatto. riaffermano la uperiorit della poe ia. e
tal olta coinvolgono il cmmnittente, alludendo. eppur vacramente. al conte to in cui
fopera fu richie ta ed e eguita (Fui meretrice a Bi anzi - la Roma del Bo foro: a
tutti/ io feci div nale amor dono./ ono Callro . un capolaYoro. Pazzo d'amore./
quei nel dipinto po e me Torna ./ ome a mo traie che brama nell.anima cova: i
trucrge/ come la cera che i trucrge. il uorc
47
). La dei i, attraver o dimo
e inviti alla vi ione. rimanda alla oncr tezza di una pr enza. facendo paz10 al-
l' innna11ine senza abbandonaie il recrime Yerbal (Guardalo: que t' Teo!!11eto ... :
Di o di Cipri dorata tu vedi 1 effigie: Anche di l i capi ce che rende,
l'immagine. a pieno/ la belt, la crrai1dezza di ab 'tide./ Guaidala: qu ila aggezza
di lei , 1u ila grazi milludo/ di ora r . B ata donna. al e!"'
8
). Ila te a a cen-
H , i tratta. i11so111ma. di un lopo.v c!Plrcncomio. P r il rapporto Ira rdogio epidittico e la po
rii rullo cfr. infra. 3.6. La ,ezione :32-3'.34 della Plarwdea in. oriuine ez1one ep1.u1.1t1 a
drlr 11110/of{ia Palalina (libro IX). dO\ r r elogio ingegno-o I rsrrc1t11z1ont' che ncorr a tereotJpt per
pnrlar dei . oggc11 i pi1 disparali 00110 111011eia 01Tcnt >. .
-t3 AP V, JS (Huftno] , per il quale 11do110 la traduzione di Guido Paduano {in erotici 1989, ad loc.).
46 lvi , XVI. 1 -t8, L\ , 748.
4 lvi. X\'I. 80.
48 lvi I. (' 79, \'I.
2
lenza :si po. ono a criwre la ' truttura e ri pirazioue ' e ria le cd cpigrammat ira di
molti componim .nti quattro-cinquentc chi -ul ritratto, i pirazio11e ewntualmcnte
gnata da] rapporto con uni -crizion ,. rn e propria. oltr eh con r cpigrann11a
on l'epitaffio inte i come generi poetici. L'originario lrgamr d !l'epigramma ('On
un upporto matrrialc all origin di alcunt' modalit cmmcia1ivc che soprav ivo-
no anch quando il riferimento al dato oncret re ta . olo conY nzionalr: ru o di
dare la YOC , attraver O il te ' tO. a orrgetti e 'tatu , C rc\'entuale apo trofc a] lct1o-
r - pettator orientano fortement il te ' to sulrimmagine. o meglio sulrann u ncio
d lrirmnao'n . Il rapporto trn autor de tinatario una pc uliarit dcl rretH'rT.
L epirrramma un gener so tanziahnente dialogico
4
1) e. aggiungerei. almeno nel
1;otro cao. proteo ulla realt e-terna. ul 111011 I d gli gaetti e delle immagini.
E n que ta fom1a. e nl uo imuJacro oprawi uto in altri metTi. che fa leva il
ponte te o tra runiv r o lirico e il ritratto. la po ibilit retorica che l'effigie faccia
il 'UO nO"r ' O nel te to.
eh nelr nto/oaia ompaiono in r lazione a fiaure mitologiche. n I Ri11a-
imento Yerranno riferiti a ritratti di p r one in arnc <l o ' a. Ad e empio la orte
della Yenturata . 'iobe tramutata in pietra. che lo cultor Pra it l ha riportato in
'ita. row ciando la condanna pronunciata daali dei (AP XYL 129:>
0
). attende tal-
volta il ritratto d I poeta aiunto alla pre enza della donna. che ali ridona lo pirilo
che ali ayeya ottratto
51
na tatua he embra \iYa ma , cli fatto. e anime. non e
oagetta all pene e ai peri oli che tormentano i mortali: e, come l"dfiaie del re che
merit il ca tigo di Zeu p r aver cercato di imitar il tuono ( M Polianoto di l o
Te: almneo on io [ ... ]/ferma. e daffira de i ti. B r aalio inanjme ono:/ con
mnagini morte non lottar [AP ,1, 30. \T. L 5-6]). o ome il bu to marmoreo cr-
lebrato dal Tebaldeo
52
. i proacnitori deff umanit fo ero. tati -ratue. for il ca ti110
la coprendo i in apaci di ucciderli. avr bbero ri l armiato gli e, eri umani
in carne ed o a. L te pu uperare la Xatura perfino ul piano deffereditari t.
quando a tra mettere w1a embianza che. parado 'almente. appar pi1 omiglian1e
del modello in carne o a rreuerato da un padre: i11 altri termini. quando a dare
\ita a tm ritratto che ornialia alroriginale pi di quanto l'originai omigli a e
o (Pi di Timma o. ia e. che non di tu padre ei figlio./ Art in-e
,\el delirio/ e
11
li ti vid . e fwente divenne la mano. quel pianto/ dipinto tutti i tuoi
colori fu e;;.
3
). Lid a eh rarti ta debba oltrepa. ar i limiti d ilo guardo della
-+9 RLozz1 2001. lnuoduzione. p. \L Cfr. 1u1cl1r il rapporto tra epi"rammi ed r111ble111i. !>ia a li\'l'llo di fonti cht
di morMli di lrasmi ione dcl i!(1lilieato.
50 Trado110 da u 011io (Fpigmmmi. LXJIJ) r ripr o ad rsrmpio da Celio Calra.,nini. fr. I h no\ 19:35. pp. 146
(' 632.
51 Cfr. \QLil.\l'iO 200:-' 16.
. )2 Cfr. infra. 2.3.
53 AP X\ I. 83. 1momaco un piuori dtato in \'fl \ 'Jl . Cfr. AP IX. ?38. dw fa pai1e drlla rric Mi ll a vacTa di
26
mano rnortali per a rapprcsrntarf' soggrtti divini gi in un epigramma chr
celebra il famoso Zrus di I< i dia (Verme il dio sulla IC'rra dal ciclo a mo trarti rcffi-
gie./ o tu andasti a mirarlo. Fidia. in cielo:;"'); ro. servazionr del moclrllo avvenuta
in condizioni eccezionali. fuori dal comune, o. ernndo ri11tcrpretazion<' di Plotino.
urlio . pirito delr artista: Fidia 11011 lia cr ato il suo Zcu sr ondo una rralt vi ibile.
ma cosi come ZNt. tcs. o apparircbue e i vole sr man ife tar aO"}i occhi no tri:;:;.
Ancll(' il ecolarc intreccio di effigi concrete e immagini i11teriori eh a compagna
la parabola poetica del ritratto sembra trovare un precedrnte. ad e empio. in due
epigrammi di (AP X Il ;)6-5 7). costruiti u una doppia omonimia. a parti
im erti te. tra scultori e . ogcretti ritratti:
Pra::.:.itelr ha srolpill in marmo pario una tatua cL\rnore.
riproducendo l"a:;prtto dC'I fi11lio di Af roditC'. ma ade so
\morr, il pi1 lwllo fra tutli gli dci. ha pia mato Pra itclr
a sua imma<riue. u11a . tatua ,ivente: iu tal modo
l'uno pargc i uoi incanti tra <t)j UOIIlLni. raltro nrlrrtcre.
r i dr idrri gmrrnano in ien1e la terra e i heati.
Felire la arra citt dri che ha educato
il nuorn \morr. il figlio di un dio. il re dri crioHtni.
L' antico :cul1ore Pra. modell una tatua di delicata fattura.
ma enza vita. 111111maginr muta della bellezza.
dando forma alla pirt ra: il 11110,o cultore.
ar1rftce magico cl' esseri ,-ivi. mi ba pla mato nell'anima
,\more il rr dei furfanti. U nome lo te o.
lr operr assai pi1 grandi. perch non ha tra formato la pietra,
ma lo spirito. Po heni11nam nte pia marmi il carattere.
co da avere cl ntro di me un tempio d",\more:;b.
L arti ta Pra ' itcl ha colpit un ,upid nel marmo. ma Ero te o (il dio) ha
pia. mato un ritratto ivo (lctt. tilla . tatua \'ivente ). un nuoyo Ero- in carne d
os 'a. il b Ili imo Pra itclc. Co le due 1atue, di marmo e di carn . e ercitano il
loro fa. ci no in i lo in terra. Nel econdo epigramma. he CO' titui ce una d bole
variazione ul primo. il 11onH' Pra sitele de O'na inv c due cultori. LUlO alla lctt ra
e uno per rnetaf ra. ai quali ono don1ti ri p ttiYamente un Cupido
un'irnmaain di Amor<' che occupa ranima del poeta. La conda opera e la p1u
uote il ruat eriaJe nel qual ' tata e-eauita ' I -pirito. non la pi tra: e
\lirn11e: cln que!.ta 1 arra. :'laturn con l'Ane sovrnna t'Oli! "e./ D' equo le dot \lironc:/ se. per chi guarda.
a Natura fu tolto potl'rr dall"Artc./ la '\atun1 r natttrn pl'r chi t()('<'11.
!i.+ lvi , X\ ' f. 81 .
." 5 /:,111eadi, \ ', 8. I, cit. in I\ \OFSJ..\ 1996. pp. I'.!- 13.
.-6 /Il' .\Il. ;-(h)7. secondo la 1ruduzio111 di Paduano (F.pigmmmi emtici 1989, ud /oc.).
')
_,
il po ta. innamorato dcl gi vane b llo OUH' un Cupido. ha nel petto una , tatua di
Ero-, que to pazio i11l riorc diY nta un l 1111 io consacrato al di0';
7
.
Tra i materiali anti l rielaborati dalla p ia cinqueccnt ca sul ritratto i
contano anch due te ti pi ampi. appartene11ti al co1pus erroneamente ri f rito ad
Anacreonte. le odi. xVTU-/ L '
8
. Ri cop rte ver o la m t del XVI rcolo eia l l n-
ri E tienn ( tephanu ). in w1 quaderno agcriunto al mano ritto dell'antologia li
Cefala po eduto da John ,lemente a Lornnio - quaderno ocrcri a Parigi - le odi
p eudoanacreonti he furono da lui r note anch in It alia e poi edi te nel 155;.:>CI. I
omponim nti. che I umani ta cmmn nt te 'ament . rimandando a modelli e 1if -
rimenti. bbero wmm diata forhma. pr ocemente imitati. in Fran ia. da Belleau
(15- 6) da Ron a.rd. Le odi " xvIII-XXIX, in ui il poeta-a.mante hiede al pittorr
di ritrarre frpetrivam nte la fanciulla amata e J'amaio BatiUo. in Itali a incoracr-
giarono lo Yi.luppo d Irattitucline dida alica e pre crirtiva frtiziam nte a unta
dai poeti nelrapo trofe acrli arti ti, e tend ndola dal pa ' O breYe del onetto alle pi
ampie ampitur della canzone
60
.
e po iamo enz.altro con iderare la .Vaturalis Historia e la Planudea fonti
e reperto1i di mod Ili p r i poeti eh criYono di ritratti. l'apporto cl Jrekphrasis.
iute a come e p cliente del di cor o e ome crenere anti o. ' molto difficile da sta-
bilir . Que to fatto pu apparire parado per h u o omun con id rare
pacificament ecfra tici i mat ria.li poeti i di ui i occup remo. IJ punto che
una irnil definizione valida olo in enso molto lato. perch que ti 1 ti ricruar-
d:rno opere d'arte ma non ono de crittivi. La nozion oricrinaria di ekplzrasis (>,
d :iID_'a r.arte. ben pi comple a di quella vulgata di 'de crizion di un.opera d. ar-
te : n_ dal no tro u o del termine a quello antico imifica mettere in campo
que t10ru di lunga durata al contempo e plorar i marcrini della tellazione del
ritratto-_ inte a in en o tretto era uno <leali ercizi pr liminari cli
compo iz1one (prog> mnasrnata) pre ritti dalla teoria retorica antica: w1 discorso
crittirn che mette il oo-getto davanti acrli o chi in modo vivido1>
1
Le parole cJel-
1 ora tor dov Yano pr entare alla vi ta d li" a coltatore o del lettore i che
non poteva fruttando la ua capa it di immacrinazion . cio la facolt di
produrre immagini mentali.la poe ia e la r torira hanno il potere di crear effetti
.ar?hiutt ure delri?tcrio:,it nel :\l ed_i OC\'O cfr 1999. Cfr .. in Pf'trarca. eia portai dr l'alma (Rif
\. 6). c1.
1
e d(igna J o u]1 o? hJ. f' 11 para"OllC tra !"immagine di Laura f' la domiua
11c a ua dimora (Come donna m uo albrrgo altera ven [fbid., v. 9]).
58 Cfr. Cam1ina 1nacreontea 198-t. 16-17.
09 \.'iACRfO\'Tt ] 05-t.
395-t2-t: P _e iii . particolar<' pp. -t02-40-t: cfr. anchr DELBOULLE 189 1 e O'R1m,N
j
' .
1
1
1975. Ta o 1 11 pruno poeta di rango in Italia che imiti IP orli p e11doanacrcontidw.
c1 a tre mJJtaz1om cfr. mfra. 4.1.
6 I la d d<'i Progymnasmata cli 'n1con, un di coun; qui prrsrnte e11 rt rn<t 0 11 b y< nx
d faon cnde11te ce qu il donnr co11naitrc (Trn:oN 1997. p. 66, tracl M. Pa1illon).
/
28
di pcrcczion imili a quelli pro lotti dall arti vi ive proprio perrh acri cono ulla
fa ol t di visualizzazione rnent alr ((antasia Y'i. Quintiliano (Jnslilutio oratoria. 6.
1 .. 32) di sapprova l'u o di alruni oratori che, p r impre ionar il rriuilice. portano
in aula quadri raffiguranti i fatti in cliscu ione, p r h un buon oratore dovrebb
saper uscitare lo tesso effetto con le paro] enza a pettar i che un'irnmagin
muta parli al uo posto. L'ekplzrasis era un e er izio ron cpito preci amente p r
viluppare quc ta capacit. e oggetto ne pote ano e ere non olo oper d'arte.
rna per on , eventi. tempi luoghi cateo-orie imili a quell pre critte per renko-
111ion61. La cont iguit. ncll ercitazione e nella pratica retorica. di ekphrasis cli
enkomion. un dato ianificati o e per i t nte, eh trova un doppio in poe ia,
nell'intreccio tra topoi ncornia tici descriptio. e i rifl tte. ad empio. nella
concezione di un.opera come i Rilralli (1524) di Tri ino. dialocro i pirato alle
Eikones di Luciano<>-1. Come vedremo nel or o dei coli. tanto sul front retorico
quanto su quello lirico, per rao"ioni eparate e diver c. i a i t a uno po tam nto
delr a e di q ue to cqu i libri o in ilirezione delf encomio
6
;.
La tradizione ecfra ti a. inte a in en o lato. comprende ali innwnerevoli epi-
gramllli dc crittivi dcllAntologia Palati11a
06
. poemetti cli impianto allecrorico opere
in pro a. come lcEikones di Filo tTato (II-lll e . d. '.). In que (opera. la ornice
p r introdurr due erie di de crizioni (31 pi 3;. ) di e!!nata da un finto cont to
narrativo: nel proemio il retore rievoca una lezione tenuta a u ri chie ta del
ficrlio del uo o pite che gli avrebbe cbie to di int rpretare. per lui e per i uoi am:i i .
i quadri collocati lungo le pareti cli un portico che da,a ul mare. La me in cena
serve a tenere in ieme una eqncnza di di cor i che i fingono pronun iati davanti
a un pubblico ed o tenuta dall 'atteggiamento elida calico e mai utico d I per o-
nagcrio-Filo trato. che coinvolge gli a coltatori nel tcntati\'O di de ifrazione delle .i.nl-
magini. ;\Tell ingol ekphraseis ricorrono deittici. cerba cidendi e richiami a tutti i
en:i . soll ecitati dall 'incredibile 'ivacit dei dipinti: prima di identificare il ocrcretto,
pesso il retore fa rifcrim nt alla ver ione omerica d Ir epi odio ef.ficriato e ortand
i gio ani allievi a tornar , con la m moria a m1 r p rtorio noto, che li pu oc orr r
n lla lct.1ma dell'immagine ( ... Omero che c Io dipincre ... : Qu ti ono i quadri
di Omero: eque tor il sogcretto trattato dal pittore
67
).
62 Ekphra is a particular l'xploitation of che mental imaaes which \Wr(' 1hough1 to be e emial to ali
nwntal activitp (\h:ss 1992. p. 52).
63 d esempio i11 rl'ton.
6-t Cfr. 14ro. 2.3 e :3.6.-t.
65 Huth WC"hb ha o scnato che nei tncrnto mmi o pi rhe epamno l h1honios d11 Theon l'!'kphrasi appear to
have shiftrd fru111 I eing o l)'pe of ,.i,id narrati\'I' to lwing clo ely link d with enkomion 1992, p. 5-t).
66 111 pnrti colarr la seconrla mr1 dcl lilmi X raccogli!' descrizioni d palazzi e h10..,hi ameni e la elcbr ltmga
serie di epigrammi per In vacra di
67 faosTRATO 1997. 7.
29
Anche nel Rina cimento. come ha ottol.neato Ruth Webb, I Eikones nou era-
no cos note com ' i pen a
08
. ono tat tudiate oprat1utto come font.e iconografica
e come fonte letteraria. e in e e vetlana lpers ha rimrncciato uno dci modelli per
la d di opere d'arte nelle Vite di \a arib
9
. La lezione di queste e perienze
appare pi evi.deute fe onda per la pro a di trntta1i e lettere ( i pe11si ad Aretino)
che per la poesia. ma ad e sa i legano. almeno in parte, i modi in cui la poesia ste,sa
dipinue e ri.tlett Lle proprie capacit rappresentative. Fin dalrantichit, infatti,
le arti :figmative ono tate tra le pi ricche fonti di metafore di testo:
0
. L'esplicila-
zion deJrntento mimetico ' segnata da un u o i11 i tito ed e te o del le co dell
1
ru1e
come metaliuguaP"go , in poe-ia come in prosa. le sezioni propriamente de crittive
ono pesso precedute e eguite da topoi di modestia e d elogio, oglie di tm ritrarre
in parole che in e e rima.rea la propria nza di .
In Filo trato Yespo izione, pm omportando. per la ua propria vivacit, una
" imwtanea testimonianza vi iva", non pu tuttavia fare a meno d rinviare [ ... J
ad <ogg tti a enti' ,. pa a.ti , futmi. Sono oggetti che, dunque, sono s)
' pre entati. ma olo in quanto 'rivisti immaginativamente, [ ... )con gl occhi del-
l'intelletto
71
. Torniamo CO alle immagini m ntali che roratOTe deve imparare
a fruttare e a quel protender i verso il mondo degli oj)'getti che abbiamo ricono-
ciuto come caratteri tico dell'epigramma. Il di corso adop ra prncise strategie
retori he (dei si, invito alla visione, appelli e imperativi. al lettore) per definire
la contiguit :li.sica dell'immacine e per rendern, letteralmente, pr sente ci he
a sente. Per poter de crvere un'immagine vista, chi compone il di cor o ha bi-
ogno di ritrovare in l'impronta che e a ha lasciato nella memoria, il doppio
della realt prodotto dalla fanta ia; al tempo te o, deve . ap r metter in azione
la facolt immaoinativa dei lettori, inducendola a formare il imwacro m ntale di
qualco a che i loro occhi non hanno vi to. Que to processo muov dapprima dal-
l'e terno all'interno, da.Il'ogg tto reale, p rcepito dalla vista, aJ uo imulacro n Ila
mente dello crittore quindi dall'interno all' e terno., alla rappre entazione verbale
di que to imuJacro e. alla ua comunicazione, e di qui., infine, a un altro simulacro
prodotto da.Ile parole nella fantasia altrui. Alcuni di que ti pa saggi i ritrovano,
ad esempio, nel topos lliico e romanze co delFinnamoramento per fama, econdo
68 Laldina delleEikones del 1503 e la prima menzione in un'opera dedicata unicamente all'art ' nel De sculjJ-
lura (1504) di I riferimenti a Filo trato nella letteratura del XV secolo sono pochi. e pi[1 in
ontesto p dagog1co che artistico, con alcune ccezioni. prevedibili (ad e . nel De politia lilerw"ia di Deccrnhr.io ):
serondo t:"!to Deceiubrio che Gamico e Ca tiolione, per tudi e frequentazioni, potevano avere acces-
so alle Eikones nell originale greco, in particolare nel caso dl 'astio-I ione e di Cauric i pu irnmagir1are come il
t"to passare dal pubblico rstretto delle cuole di gramma1ica al pi ampio contesto clella teoria artistica;
per contro, 11 fatto he entnunbi facciano riferimento al proemio dell 'opera i11dichercb1e la sostanzi(C estraneit
del testo integrale a queste di cussioni (WEBB 1992).
69 Cfr. ALI'ERS 1960.
70 Cfr.
71 Co. Fanizza nella sua introduzion a Fn.os1'RATO 1997, pp. 13-14.
30
r
il quale possibile concepe una passione per qual uno che non si ma.i vi to,
.invaghirsi di un ' immagine mentale nata sentendo lodare le beJiezze e le virt di un
soggetto
72
. Nella finzione dialogica messa in . cena nei Ritratti di Tri. sino, facro
descrive dettagliatamente una bellezza impareggiabile, che ha visto e ammirato.,
ma della quale gli ignoto il nome; nell 'immagine tracciata dalle sue parole Bembo
rconosce senza esitazioni la ignora Marche ana di Mantova, I abella d'Este.
A un' analoga con ezione risponde l' idea che attraverso le parnle i possa comu-
nicare anzi ' rendere vi i bile' all'arti ta un modello as ente, lontano o scomparso,
ottratto alla vista ma vivo nella mente dei uo cari. 11 poeta Giuliano Goselini
ompose una lunga serie di onetti per ringraziare il. pittore Francesco C1ivelli, che
gli aveva lipinto un ritratto del figlioletto morto: se l'artista, senza aver mai vi to il
bambino, aveva potuto realizzare un immagine viva e somigliante, era tato grazie
alle parole della madre, eh gli aveva de critto efficacemente quanto ricordava del
figlio (vivo ' l serbaste entro la vostra idea:/ quinci vivo il ritra se e no 'I vedea,/
lo stil, che '] prufar vostro ebbe p r ducen) .
Proprio 1 que to intrico di retorica pensiero ed espe1ienza i rafforza un ne o
l ci ivo per la s1oria che stiamo trac iando: quello tra iitratto, de cr.izione e im-
magini mentali. Per La.oda.mia, dopotutto, ognare Prote ilao o abbracciare la sua
statua sono consolazioni eh apprutengono allo so ordine di reaJt.
1.2 L'immagine nel cuore
Credevo che fosse nece..ssa:rio cono ceTla e amarla come la cono' co l' amo io, per
saper scopi-ire in lei la ua e pres ione pi imima e pi dolce" pen ava Vronski, sen-
za rendersi conto eh' egli tesso non avrebbe notato q o e ione dolce e intima,
se nou gli fos e stata rivelata dal ritratto.
Lev 1blstoj , Anna Karerzina
ella no tra ti-adizione poetica il ritratto innanzitutto il ritratto dell amata. Non
una tatua o un dipinto, ma un imulacro interiore del quale i poeti parlano, per,
come se fos. e una statua o un. dipinto, cio attraver o il l sico dell' rute. B 11 p1ima
di consolare i ensi dell' amru1t on i colori della pittma o con la levigatezza del mar-
mo, il r.itratto conforta gli occl d Il anima. una pre enza mentale che si forma con
la vista e. i al:im nta fino a diventai- talvolta, l'ogP"etto ste' o
dell' runore: amore non transitivo, perch amore di im'ombra, di un fantasma che
continua a produr i anch in a enza dell'orio-inale; amore di lontananza. h i ap-
Ah1:e vnlt c l'amore da lontiu10 u citaf'o da un ritnuio.
73 Go, icu, .1 1:-88, S(iconda pmte, CL, X.Xli , vv. 6-8.
31
paO'a 11el cerchio chiu od ljoi7
4
h1 que ta chiave AO'amben ha pi gato !"importanza
d i mili di .\'arei o e PiO'malion n I Ro111a11 de la Rose nella poc ia prownzalc. La
toria dello cultor eh i innamora della tatua d'a\'orio labili -cc un paradi gma
fondamentale per 1 antropologia e per la teoria dcl ritratto. ma costitui et' an he un
embi ma traordinariamcnt ffieac p r fiO'urare il rapporto tra il poeta-amant e
e l'amata fi it:amente a ente e al contcmp in opprimibil c dalranima. oggetto di
immoderata cogitatio e in awibile font di tonnenti di poe ia (poc ia di torm nti
e po ia cli lod ).
Il le11ame d ila poe ia che elebra i ritratti ' ti e le loro op re con 1u ta ori11ine.
amoro' a e m taforica. non verr mai ompl etam nte reci o, i pirer, al contrario.
t ti fondati ulia contrnppo izione tra inunagini dcl]" arte e imma11ini del uore p r
poi riemergere. in rapporto al eone tto. in pro pcttiva platoni a. Quando i vrr i
ri11uardano imulacri interiori. i parla pur empre di effi gi o titutive. di er e dall
opere d li art ma a] pari cli quelle attrav r ate. pe o p r a" enza. dal fanta ma
della :figura umana e dal tentati"o cli riprodurla. In e e la nume i non prc u1 pone
tm.inrenzion arti ti a, emplicemente accade nella mente nel cuor . :;ecou lo m c-
cani mi che la poe ia a i.mila con f rza e ontimt a quelli della cultura e della
pittura. Que to aV\1. inamento i realizza attrav r o l'attriliuzion del ' imulacro a
imi iliili arti ti come ramore. il de iderio. il peni ro. la memoria. il ogno. L'as o-
ciazione tra ge ti e trumenti del pro e o cr ativo e fa olt interne. anonime natu-
rali, interiorizza tra pon u un piano metaforico la relazione tra il po ta e !'arti ta:
nel confronto con la f11wa nel cuore la poe ia ripen a il proprio og11et.to e la propria
origine amoro a pi cli quanto i guardi attraver. o lo pecchio dcli" art . La pro pet-
tiva cambia e. nello te o te to o nella te a ra olta, ono in 11ioco alt.Ti ritratti ,
dipinti o colpiti. Com vech-emo ubito. ' per una via tutta intrrna e metaforica che
il linruaggio dell 'e perienza f!!urativa. dapprima in rto e in \'ia cli definizione, i
fa trarla nella liri a, per aprir i. con P trarca, a una vitale e de i i a interazione
tra un ritrarre tra lato un 1it:ra:rr pienam nte letterale: da que to momento i
daranno po ibilita di combinazion variazion pre och infinite. ori ntate ora ul
fronte interiore, ora ui dati e terni, ora ul loro equilibrio irnmetrico o incrinato.
. Per re perienza cono citiva ed erotica eh pre uppone, tra memoria malattia
d amore. il l game tra f immao-ine nel cuor e le metafore fiaurativr ' potente e
tabile. na ce in i me alla concezione eh illu tra e in una certa mi ura oincide
con e a
75
. La fi
11
ura nel cuore le11ata al pa a1111io delrirnma11in attra r o O'li
occhi e alla formazion del imula ro interior nella fanta ia. i ella rn moria t a
d I luogo comune. memoria tratificata di ap ri medici e filo ofi i. e istc dun-
que una co tituti a componente vi iva iconi a. che i poeti po 0110 valorizzar o
?-! Cfr. AcmBE!\' 1977. p. 152.
75 ,\GA}IBEX 1977. Cfr. anrh l3n1x1 1988. \L\SCl;\11988. C1wo1.EtLI 1992, BOLZONI 1995, .flcrn 2000.
32
111eno. pri vilegiando ora !"aspetto pi a. t.ico e r ativo della vita deWimmaaine. ora
sua. collocazio11 (11 I .cuore, n nrlla rncnt ). he ia pittura. impre _
1011e in rera o s ult11ra m il . unulacro ha una piccata dimension [i ica
an hc fino al grotte co
76
e pu e .. ere un o tituto rotico pi
0
meno
inten o ed cffrcace.
Qu lii di Narciso Pigmalion ono miti e enziali p r la toria della e.figura nel
cuore, ma anche prr la del ritratto per l rifl ioni teori che e po tiche eh lo
riguardano. Per il Medioevo I amore cli " arei o amore di un' ombra pi che amor
di e ste 0
77
, e per que La ia . i intende la continuit tra la ua vicenda quell cli
PiJJmalione e cli Endirnione. ignil ativamente ri tabilita, n 1 Quattro ento in pro-
p tti a neoplatonica. in un onct.to di Lorenzo de Medici:
olea gi dil eggiare Endimi'one,
la 111ltizia acr u ar dcl bel \arei o,
prender admirazion eh tanto f o
mir l'imagin ua Pigmalione.
La cOL il mio vaneggiar con men ragione
condotto ad amar ta1llo un pitto \-i-o,
clw non pu con parole o con un ri o
quetar quel gran di io eh nel cor pone
78
.
Quelli di Endimione per un'inunaP"ine 011nata (la Luna, che gli dato amare
olo n ] onno ), cli arei o p r un rifle o, cli Pigmalione per una tatua e del po -
ta p r un pitto vi o sono innamoram nti accomunati daffillu ione, da un rror
cono citivo, e u que te ba i i api ce bene p rch' il ritratto diY nti p r ccell nza
l' og11etto o l' embl ma di un amore ingannato fru trante. Pietro Bembo hi e in
dono all' ami co Bernardo Dovizi da Bibbi na una tatuctta cli Diana-luna n lla qua-
le avrebbe creduto cli ri corro cere l'immagine dell amata. Lucr zia Bor ia. fredda e
in ostant e come la luna nel onetto che rievoca que to epi dio non poteva mancare
il pa tore amante della Luna:
6 Conw accade, ad (" . in una srri r di ott ave di \1ich lan.-.clo: Tu m'entrasti prr li occhi. ond'io mi spar"o./
conw "rappol in 1111' ampolla./ [ ... ]I co l'immauin tua. che fuor m"immolla./ dentro per li occhi cresce.
ond'io m'allargo/ conw prllc ow gonfi a la midoUa;/ [ .. . ]/Come q1111nd'entra in una palla il v nto./ [ ... ]/ co
l"immagiu d 1 tuo volt o bdl a/ per gli occhi dentro all'alma venir sento: (Bro. lRRon 19Q8. 4. n . 73 74. O '?8,
81 , 8-!-85).
77 Come .' fa rcis i, in ua pera [immagine rifle -a (Conrini )] mirarnlo/ "inamorao per ombra a la fonrana
(Chi11ro Davanzali , in Poeti del Duecento. I, p. -!25 [JX, vv. 1-2]).
78 Mw1c1 1991 LXXXIII , vv. 1-8. Q11es10 1rio di amanti idolatri sar ripre. o dn n Ila Galeria
1979], nrl co111ponrnrnto che clriude la srrir drdicata al ritratto della ua Donr111 : D' un foJ o oguo ndinon
fu vago./ d' un rmbia111e spr<rhi11to arse Narriso./ Pi1r111a[ione una lcagiadra imago/ d"avorio am, da dott.n 1111111.0
inci o./ lo, che non mrn di vanit 111pp110'o./ adoro l'ombra d' un dipinto vi o,/ es orto ognor da volontari nron/
rg110 i miri folli , e fuggitivi urnori (i1i, Rellicose. e llrtuose [IO], L'imagine rmdele [ tanza \ ', "" 3+-tO]).
33
Mentre 'l fero destin mi toO'lie e vieta
veder Madonna e tiemmi in altra pmte,
la bella imagin ua veduta in parte
il diO'iun pasce i miei sospiri a qu ta.
Per s'a l'apparir del bel pianeta.
che tal non torna mai qual i diparte,
ebbi conforto a I alma dentro, pru1e
ri tetti in vi.sta desio a li.eta.
fu, perch 'io 'J miro in vece et in embanza
de la mia donna, che men fredda o ria
o fugace di lui non m:i i mo tra;
e pi ne avr, se piacer vo trn lia,
che 'I om10 de la vita, che gli avanza,
si tenga Endimion la L1ma vo tra
79
.
Gli occhi, digiuni perch lontani dalla donna, i nutrnno della vista della tat11a
(pi precisamente della bella ima gin di Lucrezia in e sa riconosciuta) e della luna;
il poeta-amante o erva {miro) il bel pianeta continuamente mutevole proprio
come e gumda se un ritratto perch in vece ('al posto di ', pro-traho) ed in em-
bianza ('per somiglianza re-traho) dell'amata. Il uo conforto ar mag.oiore la
statuetta del Bibbiena rester per empre con Endimione, :figura del poeta forse
anche oggetto rappre entato in una tatua da lui posseduta {Dionsotti).
Come ha egnalato Silvia De Laude, a rigore il tema del ritratto presente nel
nell'anima ginell'AntologiaPalatina (V, 155 266 274, 232) . anche se le
onglll del topos nella nostra lirica da cercare in te ti in volgare:
Den:o il mio cuore Eliodora che parla co dole mente,
anima della mia anima l'ha fatta Amore mede imo. (AP V, 15-)
La mia immagine, che Amore audace aveva impre o
un tempo nella calda profondit del tuo cuore
ahim, l'hai putata via; d io n n me lo aspettavo,
e serbo in me intatta l'improilta del tuo pleudore.
Barbara, la mo trer al ole ed al dio dei morti.
e contro di te chieder giustizia a Minosse. (ivi; 274)
.B.EMll.o XCL per Corni umani tica ul terna "l unare" del sec ndo sonetto pe-
traichesco a nnone (Rvf, 78) (P?e/7. Cinquecento, comm nto ad. loc.). 'el suo cappello introduttivo al
2,0?8, 1?4J, D{Jnrum nporta. un onet.to e un epigramma ckl Tebaldeo i pirati a q111;sto cpi-
o,
1
.n parncol.a
1
.al da parte del B1bb1ena di consegnare la ta1uetta; la prima quartina del S(ll10tto
l
11
umphi al mondo venne) rnwoca l'aneddoto di Ales andro Magno, A.pelle e Pancaspe (cfr.
34
I
In entrnmbi gli epigrammi., rspetiframente di Meleagro e di Paolo 'ilenziarioi
che riporto nella traduzione di Paduano (Epigrammi erotici 1989, ad loc.) , autore
del ritratto Amore e Ia presenza dell'lmmagine legata alla condizione del poeta
.muunorato; nel econdo testo per i fronteggiano in un confronto ineguEt.le., due
simulacl'i interiori uno a ente e uno pr sente: l'immagine del poeta non pi ne]
cuore dell 'amata dove un tempo era impre sa mentre l' impronta della donn.a
ancora viva nel petto dell'amante, che pu e ibirla come prova di un' inalterabile
devozione. L'operazione presuppo ta da queste effigi un'impressione, come nel
metallo o nella cera e ondo la metafora platonjca del sigillo (Teeteto 191 d-e) ,
presente in Dm1te, in Petrnrca e poi rilanciata da Lorenzo de' Medici
80
.
La storia romanza del topos comincia per con i trovatori. Il ritratto nel cuore
nasce com manifo tazione del grand tema lirico dell' oguetto amato pre ente e
assente e come metafora della corrispondente condizione interiore. La presenza del
imulacro descritta ora empli emente come uno tato o un po e o (porto)) ,
tengo) , ora come la conseuuenza di un proce so, un fenomeno che discende da
una precisa origine visiva e amorosa. In Bemart de Ventadom e in altri trovatori
il poeta porta la bellezza e l'inunagine dell' amata nel cuore (e port al cor, on que
m stei,/ sa beutat e sa fachura )
81
In Sordello da Coito 1 insediar i della fgma
nel cuore esplicitamente collegato alla prima vita della donna- e dunque all'in-
namoramento e presuppone un intaglio>> lacerante ( Dompna, al prim lans/
q'ieu vil oen cors de vos./ vostras faisso I m'entaillet per emhlans/ al cor, tren-
chm1s I . , p r ui datz/ a o qeu platz/ fin ferm a totz mo an )
82
;
il pur evidente riferimento a un procedimento delrarte (l intaglio) qui dominato
da una componente ' pre-iconica', che molto deve al topos della feiita d' amore
83
.
La folgorazione di un esperienza visiva enza precedenti. .I irnmagn:e
a sua volta doloro amente in i a nel cuore determina la dedizione e la fedelta
80 In Pla,one si trov11 l' immagine della cera della qual le no tre cope.rte e. ulla quale 'im-
primerebbero le sensazioni : avremo memoria di i che ' imprirne Jmche ne l 191
d-e). Su questo tema e sulla metafora del igillo, in ar;bit? filosoi1co, ba gli. cola_ oc:i, e presente
in Dante ( ALIGlllEHI 1994-1997, Pwgatorw [Purg], X r_n, I'. 39 xxx_m, "". 9-31 J I cera da
sucrirello,/ che la fi"11ra impressa 11011 trasmota/ rnato e or da voi lo nuo cerv Ho]). {1. \VEm1rn..:R
che, dopo er parlato del Menone, della tavola . rn della .. ogru anuua
paragonabile a 1111 blocco di cera eque to e 1111 re"alo per il de,.ono la dea
m moria>, .ma la tavola di grandezza varii1bile a seconda d gh ind1v1du1 e la cera e d1 purezza dur zza
anch'e. se variabili (ivi p. 34).
31 l3.ER AllT ne VmrADO.llN 191.5, XXIV [Bibliographie der Troubadours, 70.24], w. 39-40 (e porto ne! uore.
ovunque io , tia, la sua .bellezza e la sm1 immagine (trad. n:a]) . Bcrnart. olITC eh 1 g" nda Tnsmno e
ai romanzi di Chr1ie.n de Tr yes, i deve 1Jna parte con i tr.nte della fortuna del rnotl.vo cl l cuo1-c m molte uc
varianti (D.1 Gmot.AMO 1988, pp. 32-34).
82 OJ1DELl..O 1954 Xl [ Bibliocrraphie der nonbadours, -:!:37.3 ). w. 71-. 8 (. ignora. momento in CLL vidi .i,1
' A J I . I . do 1'1 ' '<> t1a 'ut11na""' 1cchc m1 ono d d1cato a c10
vo uo corpo gentile more nu ia mc1so .ne c.ume, aceurn , ' s . a" ,
rhc a oi piace, leale e (:ostnnte, per sempre (trad. D1Gntoi..AMO1988, p. H ]).
83 Per il legarne tra ferit!l d'amore e figura nel cuore dr. J,1c;En 2000, pp. 70-71.
35
dell'amante. In que to n , o i radica la nozione di una tabilit naturale. fi sio-
logica imaainativa del entimcnto amor , . stabilit che mbra trovare nel
ritratto interiore la propria videnza fi ica. l ' interna e tangibile 011 JU ta d Ilo
-pazio del cuor da part d !ramata ha una controparte e t ma n I dono del ri-
tratto materia! . al qual poeti narratori altribui cono un igni ficato imbolico:
la onc ione, ri rrnta e pe o differita. d Ila propria embianza ' innanzitutto
una prom a un 'ammi ion d"amore.
Leaata a qu ta pr enza int riore an he la o tanza del ri ordo, p r i ten-
te proprio perch' a icmato dalrincanc llabilit delfimmagine ( Ja d mon cu r
n 'i tra maiz la amblan ./ Donc me conqui t a ' mo plainz cl douour/ clc qui j'ai
du tout en ramembrance./ i qu me uer ne ert d'autrc labow )
8
"'. La sembianza
amata non ce n potr mai u cir dal p tto dell amante. mentre, come abbiamo
vi to nell'epigramma di Paolo ilenziario. pc o la donna non e ita a ca ciare dal
proprio cuore l'immaaine di olui che un tempo ha amato. Cos. n I Filosfralo di
Boccaccio, Troiolo ac u er ri eida di aYcrlo in,11iu tan1ente allontanato dal pr pno
petto, per a coglieni. Lm altro uomo:
Del tutto \'ea!!io eh m'hai di acciato
del petto tuo. ed io oltre mia malia
nel mio ancora tengo effigiato
il ruo bel ,1 o con noiosa doglia.
[ ... ]
Tu m'hai cacciato a torto della mente,
l dov'io dimorar empre credea.
e nel mio luoao hai po to fal amente
D
. d' [ ]8.)
wme e ...
C" un divario incolmabile tra le po ibiliJ once alla donna (o, per la pre-
ci ion , a chi' amato al tu d Ila comuni azion lirica) , che pu re idere il legame
o bandir il imulacro dal proprio uore: e la condanna enza appello delrarnante
(l io). che anch conno la propria volont (oltre mia oglia ). d v conviver
con un'immagine che lo o e iona. L'impo ibilit di cacciar via dal cuor la
bellezza delramata i intreccia con un ervizio d"amor h dur r quanto la vita.
nza p ntimenti. com in ordello e in Guitton d Arezzo ( Tant aggio en amar la
8-t C1u DE Coi.:c1196-t. 7. vv. 11-14 ( cMai dal mio r11or uscir la embianza con la quale mi conqui t C'On
parole p1cn,. cL.dol ezza colei ricordo bene. cosicch il mio uorc non ervc ron altrn falica ). Cfr. Cuillaw11e
.\fachaut, Da de la in appendice a FR01 SAHT 1979: e Et dc pcn rr a a donrr . anla1m/ Qui figure I
E,t rn mou cuer par 1 noblc ordrnance ( cE di pensare alla sua doler sembianza che rnffitrurata nrl mio ruore
con una cos nobile armo11ia (vv. li7-149)).
0
85 Filoslralo. Vili. 15. vv. 1-4e16. vv. 1-4. i11BocCAcc101964. BRu 11988b ron idra !'ffiuia10 1111.i11novazio-
nc di Boccaco: cfr., 11clfElegia di Madonna Fiammella (I 10). imaginata effigie.
36
oglia pe11ta. [spinta]/ e tanto ua piag nza in cor m" p nta. [dipinta]/ eh mai
d . cr ir lei non redo penta [di pentinni]/ n ia de me la sua figura emp n1a
8
u).
cl Cabine! de Monsiew de cud1y (1646) ' un te. to d dicato a un"immagjue
di Didone, nel quale il poeta invita 1 infelice regina a gettar nelle fiamme il ri-
tratto di Enea, clic l' ha abbandonata, ma le raccomanda dj eliminar anche le
p rtrait che ' nella sua rnent ( Jetez, jet zA dan la fiamme/ Le portrait d"un
incon 1ant/ clui qu' il mit dan votre ame.// Otcz de otre mmoire/ Cet indiane
ana d'Hector;I C n t qu' en J'aimant en or/ Qu ou off n ez la
proprio Didone il oggetto di quel ver o irO'iliano ( illum al en ab entem.
ditquc vidctque [Aen. I . 83]) che Petrarca riprend , nel ecretum. per defirnr
il trist privil gio d gli amanti. cio' quello di vedere e udire r oagetto amato onti-
nuamcnte, anche in ua a enza ( t. quod e t amantum infam privilerrium. illam
ab entem ab en. audie et vid bi '
88
). Di qui la necc it di liberar i ri olutamente
anche della traccia rima ta nell" anima.
il 1 otaro Giacomo da Lentini. funziona.rio alla co1te di F derico IL a introdur-
r la fiaura n l uore nella no tra poe ia. Nella ua pi elcbre canzonetta. he rie-
labora bun motjvo prc o. con ogni probabilit. dal trovatore Folchetto cli Mar ialia
89
.
[immagine interim del!' amata de critta. metaforicamente come fiaura> che il
poeta-amante tiene dipinta nel uore:
Mera,igliosa-mente
un amor mi distringe
e mi tene ad 0<111 ora.
Com 'om che pone mente
in altro exemplo pinge
la imile pintura,
CO . bella. fa c" CO
che nfra lo core meo
porto la tua figuraq
0
.
86 GorrroNF. D' /\Rv.zzo 19.+0. Xli. I' \. 19-22.
87 c(;l'Oati. " ' tiatc ndla finmma il riuauo di un incostante. quel ritrnlto che egli mette nella 10 trn au111L
0
d 1E1t e 1011 e' che amandolo anrora rhe offemlcle la
Canrt' lla1t' lo dalla vostra mcmona. questo m egno angur < .. or . 1
gloria(. crnF.R1 1991 . XXX. v, . '.37-.+2 [trad. mia]).
88 ' dancro tribtC privilr"io drcrli amami, pur lontano da lei. lei udirni e. vedrai, se andir lo11truia
199,, [' . . / ] Ili 9 ? tratl L" Dotti) cfr fmiliares. XITI t, 8: lrigm quodam rt amantum pn11- ,> e< 1e 11111 , . . - .. . .. , ,
lcgio ah:.rntr111 ab. cn. a11di>><111e videsque 19'.33-19-t2. lll) .
89 Cfr. FotQlJF.T DE M,i.RSEIU..E 1999. \' chanlan m 'an!n a membrar), w. I O: qu 'i.nz e I e r po:t, do,mna.
' [ 'I po to donna 11 10 Lro 11 o/ clic m1 orta <1 non
1ost ra fai5son/ qw.' w cba t1a q11 en 11011 vir ma ra on ne cuoi 1 , ,
I "1 .
1
J Oa Fokhrtto (h'i, VIII. 11. t 1-50) mbra dip<'mkrc anche Or come pote, 1 gm11 donna
cam 1in11 1 11110 111, n o . . , , ( , ) .
1
, "' h '
11
nto dRli occhi al cuore
enltW'<' dove il ot11ro tl1cr rht" porta la donna con'" 01' unqi.1e 1a 1. t t le no e e P "
non ' la persona. 11111 la sua figura ( . 12). ,fr. A "\TO :ELLI 1977, PP 62-65. . . .
90 Cii1coMo
011
LEl\ltNI 1979, 11, w. 1-9, ma c:fr. ant'he le ll grazio11i r il e nunento in Poeti della cuoia s1cilw11a,
I, pp. 39-6!), oltrr d1t' Pcwti del Duecento, I, pp. 55- -
37
11 topos si pr cnta dii'.pi gat . n Ila f mm di un para
11
011c tra il pittore'<' il poeta-
amamc (Com ... e ). e ribaci iii e la co ta11za clell"amon' eh<' ani11c e do111ina il
pota (n . 1-: ): l'io. che porta rim111agine dcJramata Il 1 CUOI'(' . fa proprio COlllC chi
cruanla ali 11tam ntc' (Contini) un mod 1l ( .\empio) e ne dipinge 111rn riprodu-
zione ' Orniglia11te ( la pintura) . i awcrt una di sparit tra L1zio11r liua-
mi a dclrani ta e qudla. non ancora esplicitata. dcl poeta-arnant ( fac(''co ). al
qual 'attribuita. per il m m mo. una e ndizio11 , tatica (tenere l'immacrinc cl ntro
di ''). La imilitudinc tabili c p r l'ordo p r le du ' trofe su('CC ' i\ :
In eor par eh eo 'i porti.
pinta eom parete.
e non par dif r .
O Deo. c mi par forte
non o lo apele.
on Yamo di bon core:
clo li ' \ ercr gnoso
ca pur,; !marcio aco o
e non,; mo tro am re. (YY. 10-18)
Attrav r o I o illazi ni di ignifi ato del ,. rl parere. id ntif ate con icur zza
da 'ontini. i d finis on I caran ri ti h delrimrnao'ine che il pot'ta ' embra ( par)
portar Il I u re: ripr du e fed Lnent ra petto della donna (pinta Olll parete
[dipinta ome apparir . ondo il \ 'O Lr a pett ')) non si wd (pare) alr temo.
Tr t mi orr lati (la pinura. la omioJiama e l'atto di ruarclarefreder ). intr dotti
n Ua prima trofa. Yeng n co ripre in ila e nda proscgu no nella terza:
.hendo !ITan di io
dipin i m1a pinlura.
h Ila. mi imigliante.
" quando voi 11 n io
guardo n qurlla figura.
par eh o v agcria davant :
ome quello dii' crPde
i per ua f cl .
a11eor non "rggia inanti'.(' . 19-2.)
Sei pa acr!!io dal pr nte al pa ato razi lH' d l dipincrrre"
1
Yi rw attribui-
ta direttam nte alrio ( dipin i>). che ha r alizzato int nzionalm nt la pi11t ura.
u11.irnmagi11e omicrliant (com qurlla del pittor al v. 6). con funzione o tit11tiva.
colmando 11 una diver a e illu oria \'i ion (par b'eo aggia davant ) il vuoto
91 t'<'omlo Bai"' 1988b {p. 92) l'w.o d I \'erbo d1lla piltura co ti111i"1 la \ariaziorn pi1 ii.,rr1ilirn1i,n i111rodo1tll
rial \ 01aro 11rlla -.1oria del lopos.
38
eh si apre ali guardo in a e11za cl li' amata (quando voi non vio ). L' n imula ro.
invi ' ibil o materialc
1
r
2
con la l'arnant cl Ila lontananza di colei ch . in pr nza.
egli guarda oltanto ( pw) di na co to. celando il proprio d iderio. L'illusione di
vcclne r paragonata alla ondizionC' del cristiano, hc couvinto di al\ar i perchr
r cl . b nch non , hbia innanzi agli occhi !"oggetto drlla . ua fede (Couti11i). n
man a dunqu una spia. per quanto marcrinalr e indir tta. cl Ila comp n nte idola-
trica dell 'amor . rin parti olarc drll'amor cantato dai p ti. Que to a pett . m lto
ttolineato da Acrambr11. dc tinato ad arccntuar i. fino ai limiti di un'adorazione
bla. fcrna. nella por. ia corticriana. JJ motivo della ,.i ion con echi intrrni o e t rni.
d l ,-i ihil e dell'invi. ibile. I rcorre le tre tr f c n una trama alt rna fitta: il
pittor o , rva il mo I Ilo (v. -+).la ficrura non . i \'ed aJre t m (\-. 12). il poeta
erYa la donna senza far i vedere (v. 17), quando non la vede erva la fiaura (vv.
22-2:3). Qualco a di imile ace ad . ad e empio. in LUl , on tto del rimat r pi auo
Panucci del Baano (12:-1 ca.-1276). d ,. i contrapp ncrono appanr r
na co ti" (Amor pri. o in m \Tapotenza./ e ua virt. eh par f' r. na coza.
[per cpianto na co ta, appare di fuori (nel mio vi o) p r i u i ffettf (Acr no)]/ la
fornra di tua gran I iagienza/ formata nel mi' cor errati za./ che e 1 ol pare over
eh I ia na cozo./ on-o up zo. ovunque io mpr ia./ tua forma nel nli cor pia-
gente. cruard :/e quando te v <l r. la o. , no ozo/ n v d r p o. mir . in fede mia./
dentro al mio core ove io te porto e cruarclo
9
.i), nella na d !l'innamoramento
ncll'E/eO'ia di Madonna Fiammella (E cri n Ila mia m nte endo l'effi!ri. della
ua figura rima a. non o con eh ta ito cl.il tt m co la ri!!ua.rdava. [ ... ] ontema
cl.e .ere da lui riauardata. talrnlta cautam nt e o mi ricrua.rda miramll-t).
Il po rs o di un"immauin m ntal dell'e re amato. la vagh gcriare nza divieti
cnza o tacoli. costitu ce in fondo anch una ver ion pr t rint nzional . non
p rseguibil . di un crimine cornm . o da molti amanti romanze hi. prima e dopo la
Prinresse de Lce : il furto d 1 ritratto.
In MerrwiO'liosa111ente I' azion di dipincr r ' un termine di paracron per prirn r
o , I
la prod11zionc di i111ulacri imrnaainari. e il pitt r ' un alt r-ccro dell amante piu 1c
d I poeta. 'on di,cr o u o metaf rico. in ,\fadonna, dir 10 roulio Gia m paragona
92 P r Ull .i11trrl's>anlr i111l'rpn111zionc dclln rnmmnetta. rhe intl'lld1 lu pintur 1 drl , .. 20 in Ul'l'(Zillll!' m11t1riale.
ri mi a M 1 "1.c11 ElTt 200.).
9:3 P\'\L tuo ou. lhc:'lo 1977. I." 5-H. Il pro,enzali mo piurienza indica gnuio. flbcino. hdltun. do1i ama-
bili . Il mutho, r he derirn din1tanwnte dal \ otaro. pre,'1111 !llll'he i\i. \ '. n. o 1-b2 ( Do1u1a. poi 'nma!!U1ai/ la
pia r111e di, i nd cor ligora), \la. " 19-'..W aHndo/ nd core[: .. ]) o:l-6-t.(ma
poi <'h ' io. lri amane! , ' magginai/ In :iua formu li hgura ). \ \ , '':". 1.3-18 { mnorozo n]de l alma
porlo forn1U./ come:. I vulcn vr1ro./ conw ligurn i guardo.I 1n1ro 11 me. 1 n 0Jfom111/ ('lii sC'g111 111111
['Coll'i d1I ('ui m1pe110 arnoro-.o porw la for11111 11ell'11ni111a. 1111ri> in 1111 ro1111 il ,ole {pt'nctra) nl'lln r 10 m
ritrncro 1111'i1111nagi11 d11 mai llllO 'Jl<'C'l'hio 1um rit11111e (pi1 .fedele di '[!"'l!n d? uno
Il 1om11111110 (I(/ foc. rim in a Pil'r della \ 'ignu. tmando co11 J111 mn ( 1 m 1'[-1r J figura al rore [ '
9] ). t' u n1ol1i 11hri poe1i . 11 1whe pl'(>H'llzali.
<i't Bocc1C<:10 1987. 1, p. :38. Sulla delln ' prima visw 1wl romnnzo cfr. il clos,ico Hot 'ET 11>81.
'9
lo conforto di n n aper dire con e altezza il proprio ntim nto c n la fru trazion
dcl pittor che int ni ne continuam nte -ulJa ua opera, re tandone empre dclu o.
perch non attina lma ornialianza perfetta (Lo non-poter mi turba./ com 'on che
pinge turba./ e pure li di piace/ lo pina re che fa , - e riprende./ he non fa p r
namra/ la propi:a pinttua%). La yana ri era d ll'arti ta in que to caso corri ponde
al tentativo poeti o di rappr entare l'an1ore, ma pi pe o la imilitudinc d igner
lo -forzo di cantare l'ogaetto amato, di 1itrnrlo con le parole.
on i poeti d llo tilno o la oppia oc l- uore a impor i, m ntr il motivo
elrimmaain portata d ntro di 'coinvolg ra iJ uor ra la mente
90
. Lapo Gianni
ceglie la ment ( [ ... ] 'n la mente/ 'i porto pinta p r non ubliare. [HL "'' 3-4
cfr. L\, \T. 2 -2 ]Q
7
), m ntre Cino da Pi toia alterna cuore e m nte (I, vv. 1-2, dove
-ono ali occhi t i ad a er dipinto), perirn ntando i pi vari rnotiYi contiaui, al-
uru aia mcontrati di lunaa durata: l'inalterabilit d Ila :figura. eh neanche il uo
autore potr bb di trugaere ( 'Amor mede imo n ' a e e olcre./ non di farebbe in
cor la ua pintura [VL ' " -6]). il aelo o na condimento all 'e terno del imulacro
eh i cela nel uore ( vano guardo a falsi embianti/ elo olei eh n la mente
ho pinta [ VI. vv. 1-2])- la \icinanza dell'immaaine all'oriainale. eh p rmette
una o tituzione con olante (Lo intelletto d'amor eh 'io olo porto./ m'ha 1 dipinta
ben propiam nte/ qu ila donna aentil dentro a la mente./ h'i' la veaaio lontano e
mi conforto [ IV w. 1--]; E e non fo e che p o ricorro/ a la faurn ' n ua
embianza pinta./ fOra dango eia la mia vita e tinta [CXLIII,' . 9-11]).
Al Dant dell Rime oprattutto della Vita ova i de e un' inno azion igni-
ficativa per la toria del topos: l'attribuiion deff immagin interiore ad Amore
98
.
Xelle Rime la figura pu collo ari tanto nel cuore (nel mio cor pinta [R 6 . v. 3])
che nell'anima ( Lanima folle che al uo mal inaegna./ com' ella e bella f' ria/ co
dipinae e forma la ua pena [R 15, vv. 19-21 ])- mal bell zz amate ono cu todit
in modo privilegiato dalla mente. che ricorda e immagina:
eh Lii m' ofonto fero nella m nte
e pingevi una donna gentile (R 45. vv. 9-10)
95 DA LE-'Tll'\I 1979, I. vv. 41--+6: a propo ito drl \. -+2 Contini a11nota cdipin"c e cancella. rif. e ron-
Linua a piacergli la ua pittura. e i rimprovera di non aprr perfettamrntc elaborarr una riproduzione esatta
(Poeti del Duecento. 1. p. 52).
96 ul problema di quc tao cillazione, leaata alla disti11Zione tra ori"inr \'ital e sede drlri.mmagi11e, cfr. 801..zo 1
1995 e ACA.\IBEN 1977.
97 La numerazione che adotto per i te ti di Lapo Gia1111i <> di ino. salvo diverse indicazioni, i rifrri cc a qu Ila
di .\larti in Poeti del Dolce stil nuol!o.
cfr. la anz?ne di 1Le1:10 da sa di \laremma Donna. mro core in parie. i11 Poeti del Ourcento, I, pp.
3.?9-361 ( lo vo ':a pc110/ e I amoro a e ra/ more in cormi pingr./ ond gioi re aspetto [ vv. 63-66]) il Dello
d'Amore [Dello d amore 198.3), poemetto da alcuni attribuito a Dcrntr. <love si lr""'C: M'Amor l'ha s a punto/
mia mente pinta.I i la mi wggio pinta/ nel or, 'i. dormo o ve,,lio (vv. 256-259). Tutte le ritazio11i dalle
limze darne he C"uono I edizione De Hoberti ( LIGHIERI 2005 [R]).
40
Quan10 nrll'css1r suo bella crrntile
n crli atti cd a111oro. a.
tanto lo nmaginar clic 11011 i posa,
r adorna nella rncn1c ov.io la porto; ( R 5. vv. :31-34)
I paragoni( ome ... CO ' [R 15]: Quanto ... tanto [R. ]) fanno ri altru. an-
cora una volta. la omigli anza 1ra la donna in carnr e a, con la ua bellezza con
i uoi atti crudeli o g rllili , r l'immagine he i trova nel p tto dell'amant . dipinta
dalJ aruma dalfimmaainazione ( imaainar ). Lidea tatica. 11i provenzale e ici-
liana. cli portar la fianra in s, si a ocia ormai con forza a una componrnte di-
namica. legata alr oriJJin alla formazione cl lla fiaura tf' , a in i me. all"indivi-
duazionc di un e ecutorc. L po sibilit metaforich offerte dall arte aJr e pre ion
di quc 1i procedimenti interiori fanno eh i tal)ili. ca una pi viva corri pon lenza
trn le facolt dcll ' anna e ali ruti ti. che i affianca e i intreccia a un topos !!i attivo.
quello della Natura o di Dio come arte:fici
99
. In Dante rarti ta che e eru la pittura
intniore i identifica pi volte con Amore. ad e empio ne La dispielata mente:
E crno la docrlia pi miu ende
quand'io mi prn o ben. donna. eh vui
per 111a11 d'Amor l entro pinta te:
co e voi dovete
vie maggiormente aver cura cli lui,
ch Que da cui comien cl1t> 'I b n sappari.
per l'imagin ua ne lien piL1 cari . (R 12, vv. 20-26)
li dolore del cuore tormenta il poeta con fimnrnf' pi a pre al pen iero che la donna
dipinta l entro. per opera di Amore: di n eauenza. a mag!ri.or ragione l i d ve
aver cura d l cuore ( hu )- I erch noi simno pi crui a Dio per rimma11ine di che ha
voluto la eia re rifle a in noi. Co, in Cino da Pi toia Amor -pittore non pu di truager
rop ra che ha realizzato nel cuore del poeta (Yl VY. 5-6) e a[j impon una doppia 'i io-
ne dell'ogaetto, a sediando enza rimedio ali o chi della fronte e ali occhi delranima:
O\'r piangrr mi fece il bel cmbiante.
lr trecc I iomr e 1 Jolcr sguardo fin
eh.Amor con l'una man mi pon avamc;
e mir altra nella [mia] ment J 1ge
a imi! di piacer bella foggia
che l'anima guardando sr 11 ' estin"e
100
.
99 Per la ll!lllU'a !lShirni lnta l'fr. LAlDE 1989-1990.
I 00 Sigt101; r' 11011 pass mai peregrino (Poe/i del Daecenlo. Il , !ll). \ v. ?-11 _(di qui R!f n.
35 ). dia ezionr ci11ia11a di Poe/i del J>11ece11/o rg11aJo anch Xl\,\._ 7. dov tmagmando> t' ternun<" tt'C'lll('O
-+1
... & .................................
Amor 'On tuia mano gli pre ' enta allo .:ruardo ( avante) le b il zzc della don-
n:L C n raltra gli cliping 11 ila mente, dunque ab nefi io dcc:r)i O hi interni. un
aspet1o bello ( fogofa) o imil a qu llo reale (a imi] di piacer=' on bellezza
id ntica' [ ontini]) che l'anima , i truaae
101
. La bipartizion tra ouoetti e oggetti
di que to doppio atto cli p r zione- ompren ione, tra auardo en ibile e auard
i..nt riore. qui m a in relazi ne on il a to di uore. ar viluppata da P trar a
nel motivo del Yelo e poi complicata dai poeti ortiaiani, anche in virt dell'allar-
aamento tematico uaaerito dalr peri nza del ritratto faurativo.
Xel petrarchi mo Amor -pittor ar affiancato da altri artefici int riori (p n-
icro. d iderio. oano ), come n ila dante ca anzone 'montanina (Amo1; da che
concien pur eh io mi doalia). doYe la Yi ione int riore della donna' inevitabil com
il pen i ro:
r non po o fuuru eh' Ha non veuna
nell'imauine mia
e non come 1 penier che la 'i mena.
L'anima folk eh 'al uo mal 'inuema,
com.ella bella e ria
co dipinue e forma la ua pena:
poi la riuuarda. e quand'ella b n piena
del !!fan di io che degh occhi le tira,
incontro a adira.
c'ha fatto il foco ond'ella tri ta incende.
[ ... )
La nemica figura. eh rimane
vittori:o-a e f rra
e ignoreg!!ia la ' 'ert chr vole.
yaga di mede ma andar mi fan
col dov.ella ' 'era.
come imile a imil correr le. (R 15. n .16-25 e 31-36)
Qui e l'anima eh clipi.na la donna proprio com'. bella e pietata ( 'ontini) e poi
la !!Uarda. rinfo olando la pa ion tormento a (lett. ' i crea da e 1e a il proprio
tormento (Contini]) per cui la <mimica figura domina ramante molto pi di quanto
lo con oli. La tirannica ignoria dell'irnma!!ine, h qui i rci1a ulla facolt volitiva
cli asrendenza leminiana ('co111c111plando fi amente in immaginazione (il'i. p. 659]), e , X. vv. 1-i: cA vano
e a fai i embianci/ celo colei che nrlla meme ho pintaJ e covro lo desio di tal infin1a./ h'altr non a di
qual donna eo mi canti (ivi. p. 668).
101 'fr. quando potr io dir (ivi. XXVl],' . 16-18 (lncrr <'ali la "U<'rrn della mfnle./ J dove tu dipingi/
quel rhc nmua I mteUetLO accorto). e in Poeti del Doler stil nuovo. i onclti Lo intelletw d'amor eh 'io solo porto
[ J IV]. \'v. 1-3 e .i Amor del suo piacere [VJ]. \'. 6. Per la fortuna ciuque emr r.a di que ti motivi cfr.
ad P un son tt? B Mentre la bella imago. che nrI petto/ gi di ua propria man m' impr se
Amore/ traggc licu 1 rn1f'1 pll'u 111torno I r{)rc/ a rimirar il uo chino aspf'tto; (CAPPW..O 1997. XVI. vv. 1-<t ).
42
(v. 3:3) torna iii Per quella 1 ia che-lla Bellez:::;a corre (R 47). dove ad Amore vif'ne at-
trilmita l' iniziativa cli un.irrvc titwa (ch quella donna he dibopra iede./ quando di
ignoria chiese la verga/ corn ella voi e, to to Amor glie I di de [ vv. 9-11]) o di una
' collocazione', come in E' m 'incresce di me: Limagine di que. ta donna iede/ nella
rnc11tc ancora./ l ove la p11osc quei chef u ua guida; (R 10, vv. -t3-4.'").
e1 traUo eh cpara Dante dai provenzali. la lunga storia d ila figura nel cuor
attraver ata da du o cillazi011i tra poli contrappo ti. eh . aranno in pa1te re-
di tate da Petrarca: l'immaain ha un Ga.rattn o pe o tra la natura di tato e di
processo e la ua ede re ta incerta tra il uor e la mente. Pi 1 agibile. nono tante
durature ahernanze, la predilezion accordata ora alla pittura ora alla cultura
come 11:'rrnini di paragone p r l' attivit imrnaainativa. e. in ori!line. la figwa
impressa o intagliata n l uore, vero imilrnente per l'influ o cl terminante di altri
topoi. la cera dell'anima la f rita
con la uola iciliana. la t cnica pi
frequ('ntl:'mcnte richiamata cli nta la pittura io:
3
Il modello pia tico- ultoreo. eh
in Petrarca e n ivc con quelJo pittori o. tender poi a oppianta.rlo. probabilm nte
in ribposta al contemporaneo emeraer . come oaaetto di poe ia. del ritratto inte o in
sr nso lett rale. La pittura cmbra allora far i portatric d Ile i tanze pi leaate ali
impr<' . ioni terne e oncrete e aali effetti ui cn i. mentr la cultura i pr ta ad
e primere l' immutabili1a propria cl l imulacro amor o e memoriale. Alruniform.it
dci colori , qua i univer almente impieaati dalla pittura. i ontrappon la vari t
di materiali nei quali l'irmnagine int riore' in i a, dalla pietra alla cera. dal marmo
al diamante. spes o con connotazioni imbolich oltr he fi i he.
1.3 Laum (Petrarca)
N I 1987 Miquel Bare 16 ha dipinto un quadro che mo-ua un corpo femminil ti-
lizzato nudo come quello di va: a ini tra d Ila fiama. qua i <Traffita tilla co ta
di un libr paO'inato. i 1 ggc la 1itta Petrarca. L:arti ta d forma emblematica
all'incolrnabil di tanza tra l'amor e il uo ouaetto (il titolo dclr op ra Petrar a.
non Laura) interpretando, for e incon apevolm nt . Lma tendenza alla cli incar-
11azione e ali autoriile ivit molto forti nella no tra tradizione po ti a. L fatt zz
102 Long aft 'r th uuubadour,. thr hC'art could coma.in d!>ual image repre rutin" rrelings or memorie.
imagt'' 1hat \\'(.'f(' \'ariou ly likenrd IO lh(' or sculpting. rugrming. or paimu1g. [ ... ] Pary a a rcsult or Pc-
trarch's i11fl11encc. imilar pi c1orial nw1aphor continurd to appc 1r in IO\' lpi thrnughout th Renai:; ance. Fn.im
the corly 1hincen e ntury. ho\\PV<'t". lyric iu1d r<nnunrP be!!}rn 10 portray 1hc lowr' heat1 al -o in t:.'l.pre li tex1ual
ttrms ( ... J lnstcad or ontainiug a wo1111d or an imn"t'- 1hr hcart now spdled out th tbc b'loYc?
or rarrird 11 wriltcn trru1btripl of du lowr's thought s. [ ... ] 2000. pp. cfr. p1u m, "'neralc il
capitolo -t , f,o,.ers. che riguarda la secolarizzazione del libro del ruon'. dow srnw Cupido. I amame o I amata}.
103 Nn111ralm nte esi tono eeet'zioni. rfr. ad t'>. ,'.mozzo 1965. IX. w. 65-6(): [ ... l il hrl ,.i o/ che m' , colpito
111 J CtlO>.
43
della donna cantata n i Rerum f'ulgariwn Fragrnenta sono s1ate inseguite da gene-
razioni di poeti e di appas ionati, vagheggiate for e pi di qualunque altra reliquia
petrarchesca. Il desiderio di onoscere l'a petto di olei .he nell otti a biografi tica
dei commentatori e di molti lettori ed emuli avrebbe i pirato la pi grande poesia
d amor di tutti i tempi, port i petrarchi ti francesi, come Marot, in Provenza ulle
tracce dei due cel bri amanti e oli it la rie r a di un 'immagine concreta di un
ritratto he re titni ,e fedelmente i tratti di Lama. La complicata vicenda di que to
inseglmento, fatto di le<rnende pelleg1inaggi fal e identificazioni, prende 1 mosse
dal Canzoniere tes o, o meglio dal modo in cui i primi 1 ttori di Petrarca hanno
interpr tato i sonetti LL'XVII-LXXVID
10
-i .
Il Canzoniere che in alclllle edizioni cinquecente che i intitola proprio Il Pe-
trarcha un mondo di p echi nei quali Lama riflette Wla moltiplicazione di
imulacri attrave1 ata da una di continuit radi ale senza ritorno: il passaggio
che conduc Madonna, oggetto dell amore e della poe ia, dalla vita alla morte. La
diffrazione dell'immagine amata nei luoghi e nelle parole dichiara impo ibile la
rico truzione dell'intero e rinvia indefinitamente, a un tempo che non quello della .
vita mortale, il ritrovamento della forma vera. In que to a tello di Atlante il mago
Amore e il cavaliere enante procede come un pell(\,orino, gravato non dell'armatu-
ra, ma del corpo e delle pa ioni. La prima impressione (alla lettera) provocata dalla
vista di Laura fatale, erna il destino del poeta e il suo rapporto con le altre n-
magini, co tringendolo a cercare o a ritrovare la sembianza della donna in tutto ci
che incrocia il uo guardo. La fu azione amoro a che conseaue all'esperienza visiva
della bellezza si esprime come cultura interiore che non dato alterare o iimuovere
oppure come visione per istente, interna o proiettata sulla natura e u volti nei quali
ci i illude di ricono cere quello amato. La vista della donna cui tutte saranno infe-
riori produce nell'amante un immagine che lo pervade, e trornettendone ogni altra
e pe o an.ivando a compromettere le facolt dell anima, tanto che gli piriti vitali,
cacciati, i tra feriscono nella persona amata
105
:
Quando giugne per gli occhj al cor pr fondo
J"rrnagn donna, ogni altra indi i parte,
104 La otoria delr immagine di Laura stata rico truita con rande ricchezza di documentazione da 1!APP 2001 .
Tutte le citazioni dal Car1Z011:re aranno tratte da PETRARCA 1996a [Rvj].
105 Jn caso di reciprocit, emrambi gli amanli dovrebbero. ubire lo ste o tipo cJj vuotamento, come non accade
onetto petrarchesco, i1 cui mod Ilo agir, ad esempio, 1J cl Go. elinl di Com e che morto in se stesso 1 in. due
(CosELl:-<J 1588, P.rima parte, CCL). Per la prepotenza dell'immagine ricordo un fra mm nto di sonetto di
Michelangelo (<Q1J.and'Amor lieto al ciel leva1mi ' volto/ cogli occhi di co tei, anzi col sole./ con breve riso ci che
e dole/ del cormi cacci.a, mettevi 'J suo volro; [B1:0N.1nnon 1998, 40 vv. 1-4)) e un suo madrirralc in 11i
l 10 che attende di , serr: riempita dal metallo fuso ( lt:a donna e gradita/ iJ1 discende
per si br trarla fuor mi rompa e trazi> (ivi , 1-3, w, 10-12]); egnalo anche un sonetto di
e t0 vo, sto, gentil madona mia (CXL]) in cui l'os essione delramm1te per il collo della donna
sfocia m una v1s10ne continua e torm.ent.o a (cit. in BL\M;m e rfonnE 2003, pp. 183-184 ).
44
et le ert che l'arma compartc
lascian le membra, qua i irnmobil pondo.
Et del pri.mo miracolo il s condo
nasce talor, che la scacciata pa1te
da e stessa fuggendo arriva in parte
che Ia vendetta e 'I suo ex.ilio giocondo. (Rvf CIV, vv. 1-8)
L incancellabilit del snu.lacro interiore ( l'imagin donna cio 'padrona }
tra i fattori che ne determinano la natura di prova d amore, assicurando la crudele
permanenza della passione. n tormento che chi ama spesso 'i procura da , cer-
cando di fissare il volto desiderato nel ricordo o con pi colpevole cedimento, in un
ritratto vero e proprio la superficie dipinta o colpita si offre all'appagamento dei
seni aggravando il gi infelice privilegio degli amanti
106
. L'immagine inci a nel-
1 anima co salda e ine orabile che pu es er eliminata olo con la morte di chi
la porta in s:
Misero me, che volli
quando prinrier fi o
gli te1mi nel bel vi o
per iscolpirlo imaginando in pmte
onde mai n per forza n p r arte
mo"SO sar, fin eh 'i ' ia dato in preda
a chi tutto dipaite! ,
T so ben ancho che di lei mi creda. (RifL, vv. 63-70).
La prima contemplazione del bel vi o ' continuata e intensa, ed caratte1izzata
con ]o stesso aggettivo in funzione avverbiale eh ar riferito al mirar degli arti ti
( <<fso )> cfr. R1f LXXVII v. 1) que to rruardo protratto alimenta intenzionalmente
( volJi) l'immaginazione producendo una cttma i:nt riore che potrebbe . opravv:ive-
re, per iperbole, perfino al corpo eh la conti ne. Altrove, tilla scorta di Dante e di Ci-
no107, autore del simulacro Amore, che nel cuore dipinge o scolpi ce crive o detta:
Ch' aver denlro a lui panne
un che madonna empre
l l 1 l (R
J
XX ' rv, V". 33-' 5)
108
e ep:inO'e t e e ci par a: v ,
106 1lL, quod st amantum infame privlegituu, illam ab-entem ab en auclie et videhi ( ecrel.wn. llI, 9.2).
107 Cfr. R 45, . 9-1 O e Marr Amoroso, vv. 41-4. (voi vedereste la v tra lgLtra/ dipnm Il 1 mi .
con),/ e lettere dintorno ehe diriano in qnesta ui. a:/ v'amo, d"'a, h non faccio DeoJ e on pw vostro a ai
che 11011 son meo" [Poeti del Duecento, l, p. 488]).
'108 ccoodo Santag111a (in Prr.mAnr .. 1 1996a, p. 570) qui e inR1!fCLV il topos embra_ dipendere da Cino. mtt cfr.
andH) R 12, vv. 21-.:.2:, m()difica p1:trarchc. tu l'aggiunta l parla a depmge (p.
4
Quel doler pianto mi d pin e .\ more,
anzi colp , et quc' detti oa,;
mi cri e entro un diamante in mezzo 1 rorr:
on, con alde ed ingcgnos chiavi
anchor torna sownt a trarne for
Jaarim rar ' et o pir" ltmghi et gra,; . (ivi . CIX. \'\'. 9-1-t )
Il I a aggio. on correzione o ripen amento (anzi ) dalla pittura alla Tultura
(iYi . .LY' . 9-10), tradi ce un re c ndo nella re i t nza attribuita al ri rdo dei
lamentj ed ll paro] dell amata. culminando n Ircvocazione d l ruamant c: il matr-
riale inru truttibile per eccellenza ricorre anche in una Familiare. emprc in rapi orto
a tma prima vi ta:
Reliq11um erat ut te memori animo re ommi um haberem: iuvat e11i111 verbi. eti am
tt uti . Id ,ero iandu<lum factum e e conldito; e:r quo te pri111w11 1idi. irnaaincm
tuam e.r adamante purissimo imi precordi i indelebiter affo;j. quam nulla rev Il ei
clie . nullu locu- xcuri et
10
'>.
Co Petra.i a probabilmente nel 1.3-l-0. a \faT o Portonario da Genova.
caro runico h ritorna a lui attraYer o le letter . La co tellazion di topoi mem -
riaJj leP"ati al ritratto interiore i applica comw1em nte anche in conte ti non amom-
i. per e primere la olida intinlit di leO'anti anlicali e familiari, come in una l ttera
a Giovanni Colonna:
Quantum enim locomm imen-alli ab an1i rorum onver aci onc di si un!!imur. tan-
tum ah enti e detrimentum idua commemoratione di culimu. : cuiu si tanta \'is
et. ut mort uperala. defuncto etiam ami co pro \'iventibu celebremus [ ... ). qui I
tam ma
11
num e L . i. ab enta imiliter vi la. lonae po ito ami rorum niltu pro
pr ntibu haheamu
110
?
Lepi tola illu tra I ragioni p r ui la lontananza non ' nemica dell' ami izia. con
echi iceroniani (De amicitia. VII, 23) che ri uoneranno. a propo ito dfl ritratto. nel
109 c.\'el re to deUa leu rami prrgavi di averti ; rmpre in me con animo rnr morc (uso le tur parol r). , ta pur
ccrto che lo sei da gran trmpo: dal primo giorno clic ti conobbi la tua imma,,inr mi ' rima ta :,colpit a 11 c I cuori'
<omr ia un vi\O diamante. indcl bi le: non la canCC' llrr ne un rc mpo. non la strapper nessun 111 0" 0 (Fwn lii.
12. 10 [ trad. U. Dotti]).
110 Di quanto infatti siamo eparati dall a loro compagnia prr la di tnnz11. di tanto canrr lli u111 0 gli vantagai
.con _i l tani ricordo. la cui forza i> tale cli c. vinto il poten della mort e, fa prr; i110 i11 modo cli t
1101 1 pra11ch1 gl i r tmtt come fo ero vivi ( .. . ] Percli r rncravinfo:irci. quindi , oc, vinto allo strsoo modo il potere'
del la la del ricordo .a .riportarci dinnanzi agli oclii l'immagine degli runici lontani ? (Fom li, 6.
3 (trad._ U. _Dotti]). Lep1 molt o vtc111 a a u11 pa o drl De remPdii.s ulriusque forlunae (li . . 12 [5.3)), fa parte di
una bme d1 Lr!' lettere a C10\'anni Colonna (Fam II , 6-8). annunri11f (' in Fa111 Il. 5.
46
De pictura di Lcon Balli ta lbfrti (II. 2. )
111
. e con verr proprie citazioni da ir-
o-ilio: se il po1 cre d I ricordo. e ernplifcato daJJ'irnrnao-ine di Enea colpita nel cuor
di Didone ( hercnt infix.i pcctor vultus/ Vrbaqu .. . ), co forte per l'amore pa
sionale. tani o pi1 lo sar per un affetto nobile rni ura1o come l'amicizia.
1_; immagine dell'amata cende al cuore attra er o gli occhi. che da quel mo-
mento 11on vedono altro ( Yla 'I bel vi o l ggiadro cl1e depinto/ porto n J petto. et
VCO' O'j ove eh io miri [R1f I, vv. 5-6]' <i: [ .. . ] per h"io miri/ mille CO e ruver e
attento edi o./ ol una donna vegO'iO e'] uo bel vi O [i i. e X IL vv. 12-14))
112
.
La pre enza della fi gura clunqu non olo donuna irr i tibilm nte il teatro interior ,
ma produce una proi zione cl 11 embianze amate neO'}j enti naturali che pu e r
formulata anche come ritratto, come di egno:
tal or m' arresto e pur nel primo a so
disegno co la mente il uo bel vi o (R1f ' XIX. vv. 28-29)
Fuggir vorrei: ma gli amoro i rai,
che d et nott e ne la mente tanno.
1isplendon , eh' al quintodecimo anno
m'abbaglian pi'1 che ' l primo !!iomo a ai :
et l' imaaine lor on co parte
che volver non mi po o, ov'io non veggia
o quell a o imil iJ1di acce a luce.
olo d' un lauro tal ek a verdeauia
che ' L mio adver a ri o con mirabil rute
vago fra i rami ovunque vuol m adduce. {ivi. C\'IJ. VY. - -1 i )
L'immagini;- eh ingombra la \ri ta opera amoro a ( an-
tao-a ta). Per que to nella mente (la memoria) la lu e dei rai amati r ta viva nel
tempo e non biadi e come accacfrebbe a un 'effiO'ie dipinta. L' o e iva p r i tenza
del. simulacro si traduc in ' tati di allucinazione e qua i di inco cienza. dolce erro-
H' (ivi , XXIX. v. 50) al quale l' amante i abhandona, p r poi riave i doloro a-
Il1C' ll1C dall illu ione:
[ .. . ] <l ei suo proprio error l'alma ' appaga:
in tante parti t b Ila la vegcri
he, l'error clwa e, altro non h ggio. (R1f , \'Y. 3 -39)
111 Su qursto pas o cfr. 801..zo 1 2008 p. - e per un esempio di 11$0 del lopos in contesto non eroti o. cfr. BE \RI
1967, XVII, vv. 1b-17 e LL\, v. 5.
112 Cl'r. nncli RifCL\' Jll : ovunque l' io guardi t:r va chi bella donna ivi per far empre mai verdi i miei
(ksiri./ Con I g"iadro dolor par ch'ella piri/ alta piet[ . .. )(' '"
47
et YO cantallCI (o pe1rcr mi i non . aagi!)
I i che 1 riel n n poria lontana fanne
chT l" negli occhi. et ,cclcr eco par111r
clonnr et donzelle. et ono abeti et faggi. (iYi . ,L, x,1. 3-8)
el onrtto , .L -\.Xl il poeta rn11a prr luo11hi olitari e rcando l'amata
p n iero. ed ella ali appare ome ninfa o dea ('. 9) o nma donna ' ' irn> ( , ..
l"
113
). in arn ::-a. he mo. tra. n Ira. petto (in ,; ' ta> ). e mpas. io11C' di lui.
Cna ' ituazion eh tr Ya il ' UO innr::io in , \.\ l. H. -1-t. dov . tri un lo in una rnll
riparata (\'al hiu::.a. che qui orri -pond . a li\' Il di frmzion . <i luo11hi ombro i
et fo chi> di CLXXXI). non lr va d nn . ma fontane et a!->. i.I et l'imagirH'
[ ... ]cli quel 11iorno/ che 'l peirier mio faura. ovunque io auardo (n . 12-H).
La menle. avczza a contemplare olo Laura. n n ve I hc lei r vorrrbhe non
,edere nient'altro ( ,\.\'L '" 5-8). cmpn il uo mito eh . faticosam ntc. il
po ta in egu in quello d ile altr donne. e m il ncchio romeo crrca rimmacrine
di Dio n lla \' r ni a (X\'I)
1
H. Le ntinue apparizioni di Laura provocate dal-
la memoria arn r a appannano I tato yj eril enza int rromper la , per
la , ia:re il po lo. nel nno. ad altr pi compl ' e vi ioni. n I(' eccezioni di
. ' X..\.III. L xxm
1
1.
5
' L- LI. i ' ouni del Canzoniere i collo an dopo la mort
d ff amata. con una - lta be ar ripr po. ta n !runico canz nicre ' mat rimonia-
1 del Cinque nto. quello d l napoletano B rardino Rota. "\ Jral ro viruiliano
d 1 primo oano dominano
11
li o hi (quanto anuiata. oim. da qurl di pria!/ Et
P.U: P r h tuo valor perd . I \'cd r quc (o chi anchor non ti i 1011 > [RLf
, XlII. \ 'Y. L-1-t]) nella coppia 'CL- CLI !"annuncio luttuo o. h . horribil
,; fone >. i f rmula nell parole di Laura t " a. \ cll rim in morte la ,i itazio-
ne in omo divien con uetudin pi to a itf'rata ( ovent 1orni > [CCLX, XII.
, .. 1]: torna a con olar> [C L - ' Xlll. " ]: .p o a m torna [ :L :xv."
'.]). hep runi a con.olazion. pur fugucvol ( CL r T \'. \ 1--t): il con-
forto onmco ffirncro rna alle in1maui11i aer iuner le parol e. talvolta. il cres to
(in CCLXXXIll. v. 12. ella parla luce. ior ri plende: doler i11 vi ta et
oave in ,.o [ ' LX, ' IV. ' ' 8]: la ua ,i -1a. ov r col parolr [CC LI.
113 C&.. Trionfi: Triumplws (upidini.t. II. 1. 18-t ( Pi!?r11ullon ron la 'ua donna 1 ha). Pi!!lnalio11f' i rirorduro
1
la fine drl canio P !lrlla rn"rgna '.li a dopo . '<i li a 1 Canarr ( cf r. f /er. \I. :) ) t' .,11hito pri111u d1llr
llC(
1
.
1
de amoro,r. dw furo!ro 0
11
gruo d1 tra nazione lcwrana (e millr eh ... ) e di 'idipp1 (cfr. / ler . .\ \ 1 \\I).
a chiudere la come m 13cX'nirrio. i l morosa fi.5io11e. \.\ \ . 11. 76-88.
1 Qur to uno dci po.,,,ibili _liwlli di di u110 d1i >01wt1i pi comrncnuni cl <'i R1f: p<'r 111111 di.,l'u.,sio11r
r)IU ari1irofond11a lii 1iro11ri-rto cfr 1nrjir1 ] .I ('fr li f("V(' I I .J. s . . I o I , ..
. , . : " .... , 1 " ' , 11. - -. : . r rome eterna 1ri 1a e v11 Pr 10. m pru
1
brama .. uc p111 lrn./ eos 111 donna. il 1oi 1f'd1r. frlke/ fo in q11rs10 ur \ C <'I frnil r Yiwr mi o. La vita
<"lerna dei heatr 'il co111r1111ih11<" ulh fugarrru' (
1
nJI.< t 1 b1 J
< ' ' J, ,.., l'llZIJ Cfl('lllJ, ma I l'!'r, 1 la I IS('OJI() 111111 (' OITl hlHlll( ('llZU
tra la fclk11a scn1.a d1-s1d ri rhr dc11'1a dal!, 1 J) " Il I 11
. ,1 11 ionr r 1 10 1 1111r a 1 1 10 111 pre nza d<ll amata. Prr 1111 ou1111a
lruura d1 que-io >on<'lro 1fr. Bf R ro1_\" 2005. pp. 187- 193.
115 Limmagirre crnd<lr di Laura p11J turbar!' il 11110. 1111111011 tanll> da inurrompt>rlo (R1fL\ \\lii. 11. 1:3- 1-t ).
4
v. 10]). \ el sonetto chr apr la sequrnza CCL X II-CCL \'I id rive una
uioia che. imile a quella d I ri orcio . . i nuln <l I ri ono. rim nto dC'Jlc fattezz
wnto o pirate. drlla loro numerazione appa. ionata delrillu ionr rh colei eh
in ciclo sia ancora in trrra:
Cos co111i11 cio a ritrovar prc-srnti
le !LU' bellrzze a usati ogaiorni.
[ ... ]
:ol un riposo trovo i11 molti affanni.
che. qua11do torni. te rnnosco e ntendo
a !"andar. a la rnre. al\ lto. a' panni . (RtfCCLXX.\11. w. ?-8. 12-H)
'e q1t<lra11ra !>Oa,e de sospiri
dr.i' odo di <'olei dw qui fu mi a
donna. or( in cielo. rt anch r par qui
et 'i' a. e l senta. rt vada. et ami. et . piri.
ritrar (in wrsi ). [ ... ] (i' i. CCLXXXn. \T. 1-5)
Da qu ta agnizi n in rta e pronata dal d rio tra onumf' uno chema che
nel QuattTOC nto e Il I Cinquecento. pe i in r rma i:nt ffOUativa . e I rim r reffet-
to di illu ionr provocato dai ogni e dai ritratti. mo trando com un r dit formal
po a t rasmel trr<' una rrlazionr t mc tic a. Ndla canzone C 'LL . in irco tanzc
,ici nr a qurlle di CCCXI H. i narra un 11110 dalla n u!riatura compie a. che
comprendr un vero f' proprio dial ero: nf'lr ultima tanza prima del e nued . il poeta
addonn ntato . i chi de e Lama ia in arne ed o -sa
110
( on qu ti i ap i bioncli.
et raureo no lo/ - diclo- ch.an or mi triner . t qu i b Ili bi/ eh fur mio ol?>
[' . ]). la donna ri p nel eh ' pur pi1it . an h e le dal apparirali
o i com la veci . c n qu l orpo che 'ii 1iunir alr anima ol cl l la r mrezion
dei corpi ( v . 6:3-6-+)
11
., . Tutti ali altri 'ouni del an:=oniere n ri ,. cati in on tti.
anche sr un c<'rto rrspiro nmTativo on cntito dalJa co truzione di equenz . , ei
onrtti CCL ' ,\'. , \' <' CCLXXXYI Lama a umr il ruol di
11
ui<la piritual dcl po -
la. poichr ora. in cielo. pu v cl rn l'anim.a il cuore di . on t n n olo.
com fa va in vii a. udire par I, f rmar:.1 al,. lto ( . L n .. - ). Quand
il conf ri o del ano ,i n a mancare. ramant pr era la d nna di appa1ir
11
li nuorn-
m nt (Tu eh d ntro mi v di . e 1 mio mal nti./ [ ... ]/ con la tua rnbra acqu la
11 () Cfr. il com111 e1110 ad /oc. di ,'1111tag11w in PnruRt \ I 9%11. p. 13h0.
11 7 Cfr. Ri f CCL\ \'111. Il'. :l-t--t4: O11r. h'ITll r fotto il suo hd \ io.I chi ,,o!ra far dd rit'lo/:1 Jel
fede fra noi;/ J"im i .. ihil .,1111 forma - in p11r111Ji,o./ di sciolta di quel wlo/ che qui kcr nl fior anm onm/
ptr poi/ 1111 "n ltra 1olta. et 111ai pi1 11011 pogliur,i./ quando alma rt lwll11 fnr:-il la.filo pm In. ndnm.
quanto pili , nll'/ ,1111piurnu brll zza du 111or111l1 . \ lit /lime drl Rota la 1i,iom delln moglir 111or11
1
St formula
I I .. ( 'ce11dnr eia 1)"111 r"111n'' il ht'I 'do/ 1mrt'a
ron u11 nfen111111to al rorpo 1' ir. 111 sog110. 1111 ira ?'er np1'. so '
mad 11na. ('al '110 twd1io mt>munu [Ror \ . . L.\ \\I\. 11 . 9- 10)) .
-+9
i mi i lamenti [ . CXL. '
1
12-1-t:]
1
rn), ott nendo una eri e di ''i ioni notturne
(C ,CXLI-CCCXLlll) nelle quali gli con a mia vicinanza fi ica n aata in vita
(et picto a a id in u la ponda./ Con quella man eh tanto d iai I m'a ciuaa Ji
occhi.[ ... ] [ CCXLTI, n '. 8-10] ). 11 poeta. com lm Endimi ne ri tiano. incontra
veramente Laura. on cambio di paro! di lacrim ( cfr. C CL f), olo in una
climen ione doppiam nte altra dalla vita, in oano in morte. Proprio al giovan
amant d Ila Luna il Cariteo intitoler. all'inizio del inquc nto. il uo anzoni re
(Libro de onetti et Can::.one di Charileo intitulato Endnion alla Luna, Napoli. per
Ioanne Antonio d PaYia. 1506).
Diveram nte dal ogno, il ricordo ono ce ia una d:im n ione involontaria. che
pro ma conforto o dolor
119
, ia un a petto int nzionale, di o ciente ri crea, cu-
todia e vagh go'iamento cli tra e e r liquie delr amata. L inc ante t ntativo di
riprodurr il mira olo della pre enza di Laura auida il poeta ui luoahi in ct la vid .
per raccogliere eQ':ni e frammenti. come e il uolo e le rocce pote ero trnttenere
qualco a del uo pa aggio ( o vo ricercando oani contrada/ ov 'io la vidi; [ ... ]
[CCCVI.'"' 9-10]; n' tante rnlte ti vedr gi mai/ ch'i' non m'inchini ari ercar
de forme/ eh 1 bel pie' fece in quel orte e !!:ro [CYIIL vv. 9-11]). Agli occhi
dell amante. pelleQ'rino rabdornant cli immagini, tut1o div nta acro e prczio o per
il fatto cli e ere ntrato in contatto on ramata. e tra i fiori e l'erba fo e rima ta
qualche par-a orma di Laura. gli n avrebbe conforto. com dalla uppo izione che
lo guardo di l i i ia po ato dove ora -i po a il proprio (C V vv. 59-61, 66-76).
ttraver o que ta ricer a. !!llidata dalla memoria e dalPimma.o'inazion . nulla e 'n
perde ( ibid., v. 5) e proprio l'impo ibilita di identifi are pr ci ione i luoahi
on aerati dalla pre enza permette di moltipilcarli all'infinito ( t pi ertezza aver-
ne fora il pegaio> [ibid .. v. 6]). La vi ione di Lama non i rirmova n ila ua unit,
ma on in traccia non perduta. a enza eh pro a di un pa aggio a' e-
nuto ( trov 10: ma uoi anti e tigi/ [ ... ]/ veagio [ ... ][CC VI, vv. 12-1'] ).
Que ta impronta frammentata. di per a in e.on.i orme ( [ ... ] quanti luoah i ua
b Ila copri mai a on:hra. o di gn col piede [ , . 7-8] ). si ricompone,
per ali occhi della ment . ne!J irnpre ion d Irint ro h alda nel cuor .
Gli tup ndi lacerti deir ogaetto amato dun e, in forme illu ori e.
e oniriche fictione.s. el r gi trar .oli affioramenti di una bellez-
rinnova lo chema della descriptio, codiicando quello che
C10 anm Pozzi ha chiamato canone br ve
120
: dalla front . al peti o, alla mano, i
1,; 8 ignifica 'imrna?ine". il confronto con R1f ' UL w. J 08- 109: El io non riuo-
' ando ullo1 no mtorno/ ombra d1 le1. ne pur d suoi pi<'cli orma>.
1
1
9 C8fr. Rif CLVL ." 3 ( tar che di rimembrar mi giova Cl dole>): cxx l, I'. 41 ( dolce llC la memoria) e lii
vv. 5 ( pnma pona per 1cmpo ,en / I J d' 1 '
J I l
, . . ir meno un 1mag111e a< a 1e1amante/ che I atlo doler non mi htia davante/
(e qua o la memona e I cor [)ieno )e Il 18 ( A I . .
. . p f ; " '"mor co nmcmbrar ol 1111 mantene). Sul tema della
mrmona u1 clrarca e r. TORRE 200 .
120 Pozzi 19 . 9 e 1993.
a
-
cont ano i seg11H11Li di un iu ierne p<'r<luto, radUJ1ati in UJla rico truzionc ne e'. a-
rinrncnte fragile di continua. el det lato dC'I Canzolliere le bellezze di Laura i
danno non ol per.fiagmenta. ma per sottrazione e na condimento, cio ome non
viste, rrsc inacce . . ibili allo sguardo dalla lontananza (XX.XVII) e n n dalla mort
(CC 'Cli , . 1-8) , oppure e late da un o tacolo, ad e empi dal velo o dalla mano
( I XXX IJl e LX Il, . 55-57). Pr fetizzando. in . oano. la propria morte. Laura
ammoni c il I oeta a non -perare di ederla mai piu in terra (CCL, v. 1')
121
:
icrnificativo che anche r annuncio di una dimen ione ultraterrena. la ola in ui ia
p
0
11
abile uu nuovo incontro tra l"amant la donna. i formuli con un rme imo
ritorno all a i ta. li vedere agognato. impedito. differito. la modalit fondamentale
dcl rapporto tra l' io e Laura. e il Can:::.oniere. i pu lea.oere an h com la toria del
rapporto tra ramante I" immaaine d il' amala. ia e a imulacro. allu 'inazion
velo
12
z. cl cataloao dell bellezze dominano, per numero cli oc orr nze. ali o chi.
le chiome e il bel vi o. Gli occhi in particolare ono o e i am nte pre enti (l .
XLVll. I XT, C ... ). centrali n lla volta piritualizzante eh coincide con la canzon
L ' ' e con le canti! ne oculorum (L1 I-LXXIII). fonte delr amore (.1 Cill: CY.
. 5) e del can t ( L ' V)
123
Laura la pi b Ila donna cli tutti i tempi, up eri ore
per avvenenza e per vir1 a oani creatura del pa ato. d.el pre .del futuro
12
-+.
Ccccezionalit celeste ( C. vv. 9-11) he ha mo trato m t 1Ta cntta nella ua
na cita paracli iaca e nei uoi effetti bearifici. nella ua non-ripetibilit (CLYITI. \ 'Y.
10-11) e nel uo e er de ianata come ommo cap lavoro d lla Tatura (CLIX. vY.
2--+: CXCI r' W. 3-'i. in riferimento alla mano: e y V. 2: CYTI . VY. 10-11). In
l i Dio ha raccolto il m a)io delle qualit e teriori ed interiori, econdo il topos gi
mcdiolat ino della d nna d paradi . eh la traclizion ombiner a pi ripr -
se con l'aneddoto ili Zewi
12
:>. Laura. che 1 er fermo nacqu in Paracli o (CXXYL
v. 55) un al to et novo miracol apparo in terra ubito ripre o dal cielo (CCCLX,
v. ] ): l'anima uscita clalr alberao del corpo poaliando i cl
bella ve ta de le terr ne membra (VIII. YV. 1-2). qu l v lo h e oaaetto dl
ammirazione per gli occhi della fronte e O' tacolo p:r ali occhi della he .ce1:-
ano la forma vera
1
2
6
Poi h' una imi! bellezza e enza prec denu nza c1cdi.
chi non ha vi to Laura vi ad v ap r che non ali ar mai dato di incontrare una
121
011
,islo iwr rrc Urnzu J' uspr1to di Laura inveccl1iata. eh Pclnirrn immaaina nC'I onetr Xli.
122 , rgnulo il uggerimento di B1:.RTO'% 2008. p. -19. che con id ra rimma<rim di Laura (pi che Laurn
on)
In vrrn d uhragonbta d I Can-:.oniere.
12:) P r le chiom d'r. ad es. R1f \LX.XL\ , \'. 3; LX\"11. 1. O; XC. . '
12
' L , 11' 1 (R f('CL' ' 7-8) ''ht' non si pare1r<ri a lei>. eome a Luerezia, Polncna. ls1h le
-r aurn r suprnorr a< cn11 t' ' " '' =
rd Cfr. ivi . C. XIX, vv . .+'.3-H r CCCLXI, w. I;'\- I-+. .
1
')5 1 r. f'' f C''(' I 'L-1 ( [ .. ] beltatr.I non fu ai 11111 i sr non in que, ta r1!1ll'/ tutto in un "orpo, et c10.ru
- " 1.
11
'" ' ' \'V. - r " : f. D I t 989-1990 e le o.srnaz10111 d1
111i pene). , 111 topos della don no come op ra dell artd1<C d1' 1110_ 1. i,, _..u or.
Hosanna Br1tt1rini 11cl uo 01111nt111 0 n RifL,':X\'11 (l\:111 1nc.1200 ad lor.).
126 Cfr. ad e . quarciato velo (R1fCCCLXll , ' " -+ ).
51
donna paragonabile ( u:.' . 9-10: ..: r, Y. I O). nr di leagcr o a coltare parole
capaci di rend rla in tutto il ' UO fta re.
Oltre che ottratto na co to. nel an.::oniere il corpo di Laura e dunque in-
di ibile' impo ibil da rendere in parole ( ' X: X ... IX. ' '. 6). P r e I ri111ere
rin, uffici nza della poe ia. eh an-iYa fin dentro il oauo ( , ,L ' III, , '. 12-1 +
, ,L:X.XVI, w. 1-6). P trar a impieaa rip tutament . in accezione metaforica. il
I ico della pittura. Que to u o appar con i t nt e icnro, e accoaJ ie un vocabola-
rio pi ampio di quello. pur i!D:ficativo. di Dant :
a voler poi ritrarla
per me non ba to. et par h'io men t mpre. (R1f C, ,\ \'. '" 36-37) 1:17
e quell'aura om de o piri
[ ... ]
ritrar pote i.[ ... ] (ivi. CLX: .X\1. "'" 1. - )
Da poi pi ,. lte riprornto indarno
al ecol che'" rr I' alte beU ze
pinaer cantando. a ci eh rame et preze:
n col mio til e il uo bel 'iso incarno.
Le lodi mai non d'altra, et proprie u ,
che n lei fur come telle in ciclo partr.
pur ardi co ombreaaiar , or una. or due:
ma poi eh 'i' aiuncro a la di,ina parte
eh un chiaro et bre\'e ole al mondo fue.
i\i manca l'ardir. l'1geano et l'arte. (ivi. CCVIII. w. -H)
. n tentativo. vano e rip tufo, ili de crivere Laura in V r i ( pinO'ef cantando) .
\'lene evocato con formule he rimandano co lant mente alla ilimen ionf' (iO'urati a:
gi in Dant wrbo ambivalente. che pu indi ai-e tanto la cn-
m ( cfr. Rif e LX X\ J. V. 5) quanto la re a on altri mrzzi ( fr.
L VU). ma. mcarn? e ombr aO'iar ono termini temi ci della pitl ura ( auta-
n J_Jettivamente una rappr : ntazione al vivo e un abbozzo: la
diu. l 1 arie deriva dalla retorica ant i a e div nta pre 10 canonica
n il elogw art.J ti (Baxandall). "-el onetto 'CCI Amor vu le che il poeta-
arnante dep!Ilaa a chi noi VI.d 1 J } ' ] J
- o e i nura o o c 1e lata ,atu-a 111 t rra, e md e
1
,2
7
'. amagata (in hn.1i1Rc 1 l 996a. p. ;)79) qui e in Rif CLV il topos . emlm1 di( ndf'rf' da Cino. ma f) r
more clw d1pmge rfr. R 12. vv. 21-22.
.2
volte (v. 7) ha ri olto invano a quc (op ra le energie e l facolt cl Irio. i.ng <mo.
1 mpo, penne, carte r nchio tri (v. 8). l po teri , nati troppo tardi per ammirare
Madonna con i propri occhi. non potranno allora cono e re la . ua bellezza nemmeno
per t erba: a chi rifleue ull irripetibilit di Laura) prr l'arte e per Ja natura. non
re ta he o pirar beati gli ocel1j che la vider viva ( v. 14).
Le metafore pittoriche e pia tiche tenaono in ieme il i tema di doppi illu ori n i
quaJi la ficrurn amata si frammenta e riapparr, nel cuore n JJ parole d 1 poeta
128
una ovrappo izion cruciale <' feconda. perch na cita d tramor . della po ia
e !ell a fiaura nel uor tendono a coincider , alr alba della lirica o cidentale
all"origin della forma-canzonier :
Vergognando talor eh.ancor si ta<.:cia.
donna. per me vo tra bellrzza in rima.
ricorr al trmpo d1 i' vi vidi prima.
tal che nulraltra fia mai che mi piac ia.
tro\'O peso non da le mie braccia,
n owa da pulir colla mia lima:
per l"ingegno che 5ua forza extima
ne l'operaon tutto agghiaccia.
Pi Yolte gi per dir le labbra apersi.
poi la voce in mezzo 'l pecto:
ma qual n p ria mai alir tam'alto?
Pi1 voltr incominciai di criver
ma la penna N la man et f'int ellecto
rima er ' rir1ti n I prirnier a, alto. (Rif; X)
Quc ti ver i uni ono in un ne. o ine tricabile ne e it della del dir.
trmpo dcl primo in ontro ( h defin ce p r empre il ntim nt?, l del
<l<'rc e l'oggetto d 1 anto) <'in ufficienza d ila I oc ia. La dell 1mmagm
menlale (> legata alla prima vi 1a e all'innamoramento. e,en.Lo d i JY?
che nel racconto liriro !'' inizio della t ria e i colloca ub1to dopo le ordio r tro-
pettivo. ll riconoscim<'nto del i.mula ro interiore a ompaQTla il d ila po ia
com lamento d' amore e ne ritma rin ante tentatiYo di lodare e di ritrarre.
Le parole. , tando al anzoniere. non po no per far i v.,dere' Lama -
non aiularci a intuire re cczionalit che non anno e pnmer - ma e tat un tcmp
in cui for avr mmo avuto otto ali occhi un'irrnna11in f d led 'lla ua bellezza: tm 1i-
trarre di enuto l tteral . n l di un mano ritt o ' Il tm foglio di peraam na.
I
1 i en o metaforico. lOrne
128 Cfr. 1u1d1r R1f LXVI. v. dcl\ C, in un controverso. t t'Plll 1 e mA o
11
'dipiwi con lu 1111111oria' .
3
1.-+ TI ritratto di Laura
Oltre che nella mente e nell parol , J'irnmacri11e di Laura ' dipinta in cart per
opera di llil arti 1a vero e propri , tori amcnte e i tito e legato a Petrarca da un
Yincolo di ami izia. Il pa acrgio dcl ritra.tt dallo ' 1atuto m taforic di irnulacro
mentale a quello lctt rale di opera d"artc w1111ovazione eh re ter bbc ' icruifica-
tfra, n Ila toria della topica. an h e il pittor non ave - ' C un nome; ancora pi de-
ci iva ri ulta. per. perch a11rib1, I'effiai d Irarnata a un arti ta identificabil .
imone Jlartini ne (128-t-1' H). i t rapporti on il po ta -ono do umcntati.
Cna nella toria po tica delle rappre entazioni dell"ogaetto amato coincid
co con una Yolta n Ila della celebrazione po ti a dcl ritratto e degli artisti.
Per h que to doppio pa aacrio i compie cou P trruca? Prima di tentare unari po-
ta. torniamo ai du onetti h . econdo Va ari, re ero a imone quella fama che
non avrebbe mai potuto ottener on tutte r op re ue m:
Per mirar Polideto a prorn fi o
con
11
li altri h ebber fama di quell'arte
miff anni. non vedrian la minor parte
de la belt che m a,e il or conqui o.
J.la certo i.I mio imon fu in paraci.i o
onde questa gentil donna i parte:
iYi la ,-ide. et la 1itra e in carte
per far fed qua gi del uo bel vi o.
L'opra fu ben di quelle che nel cielo
' i ponno ima!!inar. non qui tTa noi.
ove Je m mbra fanno a I" alma \'CIO.
Corte ia re: n la potea far poi
eh fu di ce o a pro\'a:r caldo et gielo.
et del mortaJ. entiron gli orchi uoi. (Rv/L VII)
Quando giun e a imon ralto ron etto
eh' a mio 110111 gli po e in man lo tilc.
. ave e dato a r opera g nti le
colla figUl'a vo e cd intcll cto.
di o pir molti mi gombrava il p tto,
cl](' ci eh altri pi caro. a m fan vile:
129 Cfr. \A ARI 1966-1 987 [l'ite 1368). 1. p. 192.
per clic n vista ella i mo, Lra humi]('
promet1endomi pa<" Il<' l'a petto.
la poi rh' i. vc11go a ragionar rollci.
benignamente assai par eh ma colte.
e ri spolldcr . avrs e a' detti miei.
Pigmal"ion. quanto lodar ti dei
de l' irnagine tua. se mili voh
nave ti quel ch"i ' ol una vorrei. (ivi. LXXVIII)
Il dittico i pre enta com unit internamente variata, ma bilanciata e chiu a
come un cerchio: la ua coe ion tabilita da elementi formali (mille
130
imon.
opra ecc.) e dall' organizzazion del di cor o, con I' ordio tempora! di LXXVIIl
che torna sul gesto creativo di 'imone lo ri on egna. in prute. al poeta, i pirntore
innamorato di front al ritratto. Al tempo te o. i due fraumenta ono parte di un
in ieme pi ampi , il Can::.oniere. trama di ritratti tentati e e LXXVII in
particolare raccoglie l fiJa <l ila rete laurana che abbiamo attraver ato: il veder in-
ce ant ( mill'anni ) e in iem impo ibile (non vedrian ). la b llezza che ha con-
qui tato il cuore enza rimedio (v. i:), il paradi o come luoao da cui ramata proviene
che ne piega r eccezionalit. r oppo izi ne e l'intreccio tra ci lo e terra: inoltre ci che
il ritratto rappresenta, il bel i O (da intend re in o come ineddoche), ri petta il
taalio de crittivo pi frequente nel Canzoniere (occhi-vi o-chiome) . Il onetto net-
tamente dominato dall' e perienza vi i apre uppo ta dal rappre entare, nell'oppo i-
zione tra un veder paradi iaco, dal quale muoy la po ibilit di ritrarre Laura.
un vedere- ntirc tcrr no J:H. La di tru1za pazial tra I' i,i dove all'arti ta' dato
di ' 'edcr ritrarre e il qua gi della vita umana ' uperata la imone i\lartini.
in un'irnpr -a cono citiYa r atirn e cezionale. Lantite i tra cielo e tena, tra la
visione diretta e quella mediata dai en i, i riflette in qu ila tra imon e
11
li arti ti
ru1Lichi. t'condo la Bettarini , r a' entura oltr mondrum d l pittar dc ritta ai \'V. -8
i piega sernpli ernente come una ersione amplif ata narrativa del
11
i evo
topos nudiolatino per cui la clonJla cru1tata un capolavoro prodotto dalle d1
Dio; per la maggior parti" dei commentat01i antichi e da ta
G lli a Erwin Panof kv la alita dell arti ta al i lo-ipenuaruo fomra mvece m chia-
v platonica. la ua di ima<Ti.Irnr - formru nella mente' o
secoudo la ra immagin ' (Bettmini)
132
- l'immaaine p rfe1ta del modello, hdea di
130 Cfr. /!1fCCCIX, v. 7. dove mille volte co111p11re in riferimento a u11 ttntarirn di ritratto verbal
131 Cfr. BACCIO 1979, pp. 321-:1:1-t.
132 Cfr. anche RifL ' XJJJ , w. 61-62. dovr imaginar ignifiea 'dar un inunacri 11e di: (comr riuru nel
' I d" l d" Plato 1 da pme di Pcrrarca cfr. FE:-- 1.1 2003
di rapre. Pii iare con paro! ); per 11 eonoscrnza 1 a cune opcre 1 ' \
(' Bf,ltTONE 2008, p. H .
55
Laura. Le du pr pctliYe non appai no. di fatl . in ompatibili: i ovrapp ncrono
11
ila m nzi n dcl paradi ono ::.o tenut dal co11fro11to con altri luocrhi d I
an::.oniere. 11 percor:o d lrartista e della ua opera dal cielo alla terra ' mod llat
11
qn llo compiuto da Limra alla na eita, rievocato al v. 6 e in molti altri testi come
11
l pla11cl11' di . L \ YIU. con formulazione molto ,.i ina al v. 8 ( On, t rra - fatto
il uo bel ,i - ./eh ::.olea fard l ci l I et del bl."n di lass fede fra noi: [w. :H-36)).
' o tante nei Rtf' del r to la mhinazion di ciel t rra ( \'Ol e/ m . trar qua uit
quanto lass potea? [ .LL\. "" --! ]), che pu liY ntarc in a tro indi. soluhilr ( l'
,i li in terra mwelici e :-.tumi/ t celesti b llezz al mondo ole [CL\' L ,., . 1-2) : [ ... ]
colei che qui fu mia/ donna. or in cielo. et anchor par qui ia./ rt \iHL <'l et
yada. t ami t piri > [ ; 'L:. ' X\1.' -. '.....--) ). lla conti.unita di quc to mcnimento
e mt uta tutta la conda quartina di XXYll: il vettore dcli' azione e cl I sen o i
diriae prima \'ero l'alto. dalla t rra al ci lo ( fu in I aradi o). quindi dal ci .lo alla
terra ( cond [ ... ] i I arte>) . poi orizz ntalmem n Ila dim n ione iperurania ( ci\i > ).
e in.fin di nuo\"O a , nd r . in terra (equa gi>).
L'i.rnff o di Lama n l mondo pre uppon lo ' t S' pa . acrgio. dalricl a a una
ua mbra o ima crine. eh la creazi n arti ti a. n Ila fatti . pe i il ritra t1 o. rurn va
rip t . Ch i Yoglian o meno ITT.1ire i comrn ntatori eh . ottolin ano la matri-
ce filo ofica d I on tto. r ta indubbio che la n zione del rapp 110 tra opera e
modello q1 rille a n n ' fondata n un imitazi n di tipo naturali tico. l 'Onetto
, \1. eh ' tato pi \'Olt me o u1 relazione e n il dittico
1
:
1
:i. Berton ha propo to di
rintracciar una Y ra e propria pr me a p ulativa fondamentale p r L xYII: la
ricerca della cforma v ra> n i Yolti d Ile altr cl nn (<in altrni>) fiaur rehbc la for-
mazi n di mffui m ntale a partir da una '>Orta di ricordo rombinat rio, olleci-
tato riani,-ato dalla \i. ta di altr b Il zz . un pro e o int li ttual e i11mrn11inati\"O
analo110 a quello p rim ntato da imone t.li. La co..,t ruzione. nella rn nte.
I leone tto di qu lla bellezza inimitabile. r nderel b po ibile la rappre. cntazion
n aata alla pura imitazione dal natural . Pi e min nt mi embra la 1<'11 ura della
Bertolani. h tiene conto della tradizion biblica e pani tica e sottolinea lo 8fatuto di
fictio condi'i. o dal!' opra> di irnone e i1 ieme il . u I 11am n tm.i11t111z1one v1.1-
va up rior all'umano. In i lo il piuorr ha 'i. to la,, ra imma ine di Laura. l'idea
(<forma>) e non rid lo. e ha realjzzato un ritratto imp il)il in terra, dove il
orpo na conde r anima ott 1rnd la vi ta. , ilo tudio d I modello. gli orchi mortali
. ono o tacolati non dal \' lo> lett ral con il qual Laura i pr (cfr. ' X\'lll).
ma dal Yelo metaf rico. la b ila ve ta> indo ata al mom nt della na cita.
Cfr. Ff,112003. pp. 1 .;39_ B1 w101...-1..'1 200:J. pp. 167-18-+. Cm.!. 1 200;'}.
1:3-+ 'i1110111 ( ... ]balza a!!'ilnw111< in Paradi'o prrrh ha portato fino a compim 1110. drn1ro la 111i111t'. i arti tira.
c1url perC'ONJ rlw il poeta rra riuci10 in 1111 lampo ( ... ] a ,intr1izzare in wrra. nclla Jll('JJU'. quando awrn
dall1 1ant fornii' 1rm1w donn s lw la 1era forma d<'lrunic11 Mia donna ( B1.RTO'\f, 2008. p. 62). Pl'r
1111 altra rrc:11111 lrttura dri d111 001w11i l'fr. BAJITl !iCJJff 2007.
:-6
nch a un mp11to meram nl<' quantitativo, apparr vident che prota11oni ta
d I onetto L VII non l'amata. mar arti ta con la ua 01 rra. per la qual<' il ve-
ci re r 11t_ralc 11011 111<'110 di qua11t? I ia p r l'arn r rantato nei Rvf ignifi ativa-
m<'nte, rH li 1ncunal)O)o del anzolllere annotat e illu trato da ntonio Grifo (1470)
il dittico non r ac ompaanat da u11' irnma
11
i11 di Laura o del uo ritratto. ma da una
d ppia raf'Ggurazi n ciel pittore
1
:
1
;;. Quanto al p La. abbraccia p r int ro il r piro
di un '011 tt intro petti o-narrativo t:l, ma. al uo int mo. riman in di part .
ri rrvanclosi il ricono ccnt mi lo pazio della p rifra i be in lohandolo
0
can llandolo in quanto tale. de icrna la donna comr ianora cl I uo cuor (\'. ;. ).
Ben altro ruolo ricopr inv e nel on tto L ' \'Hl. dominato dalJ u r azioni
di p ttatore-amante davanti alr <op ra 11entil > dipinta da 'imon
137
La riOe ion
inguadra I con cguenz dell'operazione rievocata in L Il. con uno arto t rn-
poral<" e ano louic . dal pa alo cl Ila creazione (Quando criunse>) al pr ent
dei o piri. dal \ide> aut ntico d lrintuizion on citirn alla \i. ta> incrannevol
d I ritratto. ll po e ivo mio. eh n l prim on tt ra aff lt110 ament ciaco
al nome dell arti ta
1
:
18
vif'n ri oll alo nella pi ampia f rmulazion d I . 2. a
ttolin ar come l"alta i I irazi n .. ( concett >
1
:
19
). con la m diazione d 1 po ta (<a
mio llOill > ). abbia pint i] pittor a lltrapr nd r l'e e uzi n cl 1 dis !ffiO (culi
po in man lo tilc> ). Il coimolaim nto d Jrio i pu intend r com rYazion
attenta part ipe di un' impre ad ll'arte o com v ra pr pria committ nza, om
n I a od lla miniatura, probahilm nte co va. per il hrcrilio A:mhro ian . L'io tra-
m o dai pronomi (mi > a me>, e- mi. ci. cm. ci.) ' ppo' tO ad caltri> (v.
6) a Piamalion . in un antite i hc ripr nd qu lla tra imon e ali arti ti antichi
(altri [L \11, v. 2]) rafforza il Yincolo r atfro e di id ntit tra il pitt r e il
poeta. Il ra conto cl l clic locro muto o impo ibile tra amante ritratto i int rrompe
nell"ultima t rzina
1
"'
0
eh i rivola dir ttament allo , ultor Pi!!Illali n . n J cui
n me i chiud . ul pian d 1 mit il erclo lirico aperto da Poli I to. L'avY r ari-
va del ' ' 9 con un parali li mo evidente ri p tto alla e onda quartina di L xnt
defin ce i limiti d Ila rappre ntazion . fru trant . in quant muta inanimata.
ri p tto al ri ultato lt nel primo on tto. 'a u a impli ita n l rimpiant h
13f [ ... ] 1\1 cir1waging IH'arded likl'11 es. labrlll'd imo11'. of thr painter him lf (TR.u>r 200 I. p. 99 <' n. l:H).
Cfr. anche \hn11\J 1'\011 1990. pp. '101-102e183. e infra, .' I.o .
136 bo una ratccroria di Ctt ;i\ 2002.
13 . 'fr. B1 K HN :W08. p. 6:3: e ( ... ] fuori d1l C'an:.oniere ai alla la po-sihilit_ di una '>toria (O?nato ). [ ]
!' d ntro il c111zoniere si proponi' conw 1eorico nffubulant . in' n.i cli omaurrro. del proce o di numr-1::
olorirn t' ftnomrnologia (X 1), ptrroroo 1 risnllaii (LXX\'U). effett i (L:X'\rlll ) dell'iter mimetico.
138 c\110 ' imo11: le pcr o11r urni IH' dilrttc dir no tn'. ( ... ] ( E. t 11 oo 1533. CXr).
1:39 Conr!'l10 se ond i pu rendere 1011 '. nhlimr i-pirnzionc' 11111 pir prt>Ci amentc t'orri>pomle Il
,l'dt(I ( Pl.TRAJl( I )<)9(>a, p . .+0-+).
1-+0 U ritrnllo Laurn co11 un b ne1ol e pi cfr. rchabito cli R1f ;xm. '" 75, t' .L:'\.':'\J.
' " 14 ( in viola).
l"immagin non .ia la donna \Wa mbra riY lta alrarle i11 ruant o lai<' pi che
al pittor r ui tra la d lusione ri p tto alra. p tlalirn e allo . talo di grazia della
cr azion arti tica, alte m nt piritualc ma i11capac d infondere toce cd i11tellecto
alle creatur create (B ttarini)HI. B rtone rilt>ni ll\'CC rin oercnza tra reloaio i
imone (e cl I ritratto) e la Yalutazi n cl l rilratt t o. propone di colleuar
il v. 6 al rimpiam [ ... ] prorncato dalla mancanza di recipr cit dialogi a. che
farebb di pr zzarc [al p ta] qu i d . i<l ri m rament -en uali e \isiYi [ ... J eh ali
altri nY c appr zzan > (Berton 2008. p .. O). L due lettur I r . uppongou du
con id razio1 ompl irnm nte dinr del tema: runa \' d n l ritratto la fiuura
p r eccelJenza d Il' illusione n ual . di quant nella Yita ' nmo mute\'ole: !"altra
lo con idera un uperam nto d Ha cupiditas tidencH (ivi. p. 6 ) .. ublimata nel
ielo delle i lee. un pr grc. o cono itirn <lopo la v lta piritualizzaute
da antacrata (R1f L ' X-LXXIII). La ontrad<lizi n na l'ammirazi n I r r opra
di imon e la cl lu i ne p r rin uffi ienza ontolocri a d 1 ritratt i ri oh e Il Ila 1 -
cri a interna d 1 dti o alla luce d ila di tinzi n . propo ta n l inquec nt . na llll
netto plat nico (L ' X\'II) e uno ari tot li o (L ' XYIIJ). fondati u due diwr
nozioni di mimesis. una om ono c nza rir r cluzi n d Irldea. una com imita-
zi n della realt. ri r a di una ornicrlianza Yi ina airillu ione. Inoltr n I rcondo
onetto mbra arrir la memoria di antichi t reotipi ecfra ti i. in I rimo luocro il
topos della man anza d Jla voc com ol dif t1o dell 'iimuagin 1-12.
Lu o del I ic cl lrart . ben radi ato n l t rr no metafori o dri Rerum f'ul-
aarium Fragmenta in rif rimento ai imula ri immacrinari di Laura <' al tentativo
cli de crinrn in par I la bellezza. n l ditti o i rinnorn p r la pr nza d I pittor
e de-ima in m do pr ci o la riproduzion arti lica di Lma embianza umana indi-
'iduale. Il n me la ficrura di imon jlartini ono intr d tti com fulcro li una
compl a mediazi n liri a tra il po ta. l"op<'ra e il m dello. mediazion eh<' tra for-
ma. una i r t rica anti a (fa -unzi n di m taf r figurative per I arlarr della
nttura) m w1 luocro prfrileaiato della rifl ion ull'impo ibilit di rapprc entar .
u to pa agcrio i mpi all"interno di un orO'ani mo ofi ticat (il <litti o). a sua
volta pa11e di una t ria e cli un proa tto unitario. eh compren altn liirurc altre
1 i I ulla 1-0mraddi1iom ira i dur 'oneui rfr anchr Bi::R101 ,, >oo;
11
f-' ') ( [ J 7 - l
1
1 1 1 l
1
. . - " -._ .. . rn u I J "('IO,!( un 1 n rat
o martIDJano. dunq11r 1l ,c"110 lig11ra1irn. dal rigorr drlla 111inw,i rhc poi 1ondurc in\'ecc a"li <''>ili d I ,onrtto ?8 ).
200'.. PP 2.19-222. e IP os rYazioni clw Bernardino Dani rllo dedica a L, :X\ lii. int e,o ronH l'orrrt
rhp tto
3
li rrcr,,11logia1i' i r 'tili-.tici di LXX\ Il: c, \crono'>i il po[rta] d'r,.,cr nel prPcrdtntc 011[1110] (la
11
'.
1111
Donna i11sic1111 r.on la rccellrnza drI Piuor 1011111w1ulando) per a1 vr111 ura pii'1 ullo oo li10, dw 11011
gli 1
1
c
0
11
nwniva .(prr la <111:11ros1111 on[ctto] lii' nniva ad <s.,cn 11. sni pi gonfio). volle in <ftH' '>ltJ prl' '>f' llH' (1 li "(
pur e e a mede ima nral<rra rompo to) emendar i( ... ] {01\111..1..0 J.j.+ 1. c. 621').
1-+2 c\ ei noi '0lll'lli italiani P<rrarrn rlo!!io' I p'tt , 1 " \I [ J
J . . ., a 1 11ra e 1 11110111 art1111 ... in l nn1111 d1 mat1 ahhn,tanza
(
':<'
1
11.ar:1e111.r e ai luo,,111 co1111111i d1ll anwlo!!ia da sica rnm1 <'l'ltat lprlles {'i uprri \pell e)[ ... ] e l'llllus l'il'C'ltfPS
\O li C'lll' \J\ono) ( ... ]: le formule IOfJichr dir in Je<I r '
di, i . cli . , . . ,'r
1 0 1
or,, un po meno W>1mHr d1 q11111110 pm 11011 fossl'ro
nate
'
1
, .
1
,' ( rh'i' tia
11
wder et l'uno t l'al-
<01t>lo? ( nw11fi : Tr111111plius E1er1111a11s, '' 1-+.l- 1 '.. ).
cli'. : .
11
. di un )er<:or
0
di Yirinanza progn sini
lro 1olto ). ul ('Orpo rrlorio>O di Lu11ro romr 11h11no n 1h1le a mtt 1 0 J
nll'Et crno chr 11011 i d senza il drll immarrin cfr. lhRT01-1"1 20 5, P
6
i di qua al_ di l di du an nim nti fo11da111en1ali. cntra111bi Jr11a1i ri
11
me Pi tro B mb
1
();: la tampa aldina dcl r'a11::.011i'ere ( 1.-0 I) <' I p.
0
I Il I
l'oluar_l111f411a ( i.-2:J). 1ra I chio-e puntnt e cortigian d I F'ilrlfo r da11 ioscl' 1c e 6a
ma clitr nel 1- 611>6
11
+t
' ' ' - lutti 1 commenti cinqu crntr chi i rr()'i ' t. I
de i \'O per la toria della rie 'Zion dci 1'-aamr11fa. C;la
l 1 ntr la cquenza d i te ti he arn ora O'O'j O'LJiarno. Paraclocs1l1n I _el
\'a r l q11 ( d' , ' . ' C' ,, , e li I
Pel
.
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1
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1
imm n1rndd tfo dal primo comm nto dcl nuovo -e,.olc>
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1
rarcacurat a e and y Il li (l-)-) '
no. rir nuto >i or:et10 ute . _,) . he ad un liwr o ordin intrr-
b c1 I p emplat ulla cr n lo0'1a e tei11a, rico.,truita Il
a <' I una \'a ta Tn I . . d' . , . . . su a
bioornfi ti a (e n T" . . a\010 I impo taz10nc d1ch1ar tarn '11te
<
11
ne 1ta e costunu del poeta) a cl d li
te o anno drll Prose della l' /u . /' ppro a unqu. a e -,tamp li Ilo
eh affennazione di un e mm.ento. t' te mico oltre
mau1 1co (r 1mpl1c1tam H .
attrawr-o un mod Il I' Il ,
1
r. 1 unico <' retonco)
1
c rnza. r la pr po ta di B ili j
Ync nt . Ja foruma cl Ir cli . . n n. u ta . roncrurnnte
. . 1 . z1 n commentata dal! er tico Yellutello (B Il ') ,
mun n a. 1 a ia ali pa11 il
1
. . d. .
1
. e orn r
con eana alla tracli . 1 i tutti a 1 e ueti pr c d nti f' ucc -, iyjl hll e
e ZJ Il imrn !!ln ndaata d Ir ]' p
t ollarnentotraf 1 lta' Jd I amor ci etrarcarLaura.lnqur-
a ttato petrar 1r e li I J , Il f
tra nclivi ion d l codice e obli d lJ' e
11
cc. ta a a ornrn-canzonicrr.
alm no du e oli la t . d lJ o op ra .e m or()'am mo. i pu in c1frer . per
. na e a no tra po 1a.
I commenti quattr rent chi a Jprutenaonc . . . . ,
tutt poe ia do c ion . J. . . J a una fase m cui la poe. 1a r opral-
. . . 1 nmaton attm pre I .
1
. .
,er 1 arti tJ e ritratti -
110
d' . .
1 1
c mm iano a crlrl rru 111
. . I qu IJ p tl B rnardo u . I
important commento ai Trionfi d di B . icm anc 1e autore di un
protettori fe1rnr i att
11
d e '
1 1
. catol a or
0
d E ti>. ed ' probabil d1 i uoi
. r e a w anc 1e ru t
Lrntr c io tra la fr .
111
az10rn. mai ultunate. ali r.Inr11>'
1
qu ntaz1 n -eu tira di P t . . 1 . . . .
Fraumenta i on rctizza Il . r mica 11rntaz1one-nscriflura dei
, , . ni> a p1 i po tica. Il Ila riprr. a di moti\i in chiav ill-
16.) 'ui COllllllrmi <j1131lro-('inqu<r nt -ihi 111 C - .
BEU.O\I 1992: ul Filrlfo. Br, i 1987. dr. 010\l'>OlTJ 197-+. B\Llht<1 19?-+. 19911
166 Il "omrn nt f
. . . .
0 11
poi mw111pato 1wl 1-+8-+ . . .
r;cr_;, 1nonf: 1_.:;o:J i larnri di Filelfo e dr!lo . 'q11an11firo per le rime(' rJj Bl'mardo llil'ino
'a rmpo. ir1a rd111 nf'l 1-+?J. ' <fU.ir
7
a iro napparnro uniti. iJ1,irnw alJp dtio,r di \utonio
1?: Fil<lfo [eh!' 11011 .,i era '''" il , . .
e Laura. il \ 'plfutel\o
11
dri !Poti) 11v!'111 farnlPggi1110 , 11 1Ja
_,
11
ona 1 U.O.\f 1992. p. 67). '
1
rN m"re '
111
do ume111i t' .,11Jlc implica1.io11i del
168 Ira ,,,. al I
r:
1
ffl. r 111,11ano drrto l<au
1
J,
1
.
" 'to11f1 '>IOllC rlrll' I'
0
r a ,ongia110 ( \ r11ezh 1-3>)
(
\' . I l)f( lflllfllClllO 11lcli110 '>Cetrli1 rii dfr'd 'I e ' . > - i; 1re11o lfll llll1'11zio111 filolrwicu 111 f(.,10
I> . alli110 dr! \Jinturno. c11i lrz' i I a.11umiere in . 01wrti r l'amm11i . inrntnil Cc<,111ldo
11 11 111 11c perduro t t 1
10111
"" t1 11 pr1r1rrl I '
Il' I r . lii Lato rmdemia. molto dr1 . , < I .,,. li. JlfOllllfl('flJI( lfll il (' il 2s ('
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1
11'11110 da \ ruafro (\ apoli. :
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e il Danif'llo (\ 't1wzi11. 1.)-f I) 1011111110
' 1 r rnnm111.
1
< f>< ro rn:mt1111e una 111111wrazione bt'l>"raJ .
. u 3 Jlt'r I OIWfll !'
169 ull lll('i110 dr. Pot.O\L l'J?-+ (' 19<. ) .
flll 1).3. I 1r 11 '"" SfJllf'(lO I .
11
ritrailo di Cinc1Ta. cfr. infra. 2.8.
66
g crno a r attualizzantr. qursfa altezza. come vrdr mo. la crittura ul rifratto
pratica ormai faniiliare h non pirnarnente codificata. la riproduzione rui tica drl-
la figura umana ispira co111ponimrnti di vena mohilC' e varia. affacciati. ul r
immc rsi in qurlla slessa ila di corte h li ri hiNlc r li procl11ce. li Vrllutcllo. invece.
annota il canzonirre in un rno111rnto po al di drfinizionc e il u c della . ua
lettura ('On oli da I' marginazic)Jlr cJelJ' a I rtto macrolc tualr del ran:::.oniere. molto
mrno imitato nella ua organizzazion i11trrna che nelle rime n l le ico. GiO\an
\ndrca Cc ualdo ( 13. :3 ) non . ol crivr dopo B mbo quando il aen r p etico
d dicato al ritratto definito e matur . ma an he a ontatlo con un ambi ntr. quello
napolrtall . molto attrnto ai contenuti apienziali della po ia: qu t pieua. ad
r. empio. il uo modo di Yilupparc l'interpretazione plat 11ica eh ar approfon-
dita da Giovan Batti ta Crlli . Di cr a la po ' izione di Ludovico Ca telvNro, che.
nrlrall tire le propri annotazioni (Ba ilc"L 1:-82). ha a cli po izi ne. oltrr al lavoro
dei prrdrce ori. tm numrro pili con i t ntc di matrriali fonti. il cli tacco di wia
con apevol zza attardata. qua i po turna.
Gli autori d i prin i1 ali conmt nti quauro-cinqu c nte chi ono e ncordi n Iriden-
t ificar<' come . copo dri son tri L./ \11-L' ' \'Ili I' lo!!io della bellezza di Laura e
d lringrono di
. . arebb . econcl il e ualdo. offrire on olazione. nono tan-
tr il I o ta-amante po i da gi l'immagine mterior della cl nna: B n h' 1 Po La
av e dipinta. I i colpita nel uore 1ad nna Laura. nulla di meno per maaai r uo
conforto la re ritrar ll cart da ' imone da iena [ ... ]>
172
. Que ta rum tazion mhra
ri entire della fortu11a d I tema n Ila p ia co11tgiana di primo inqu e nt . dov .
p o il rapporto tra in1ulacro int ri r cl fficri dipinta ' e nfQUfa l roprio n i
trrmini cli w1"altC'ntativa o di una uradatio di efficacia con olatoria (<per maacrior
[ .. . ]conforto)
17
:
1
VellutC'llo.Ge ' ualdo. Ca teh tr tabili conounc il aam ntotra
il onrtt e . ' X e i due ul ritratto di Laura. attrav l"O la po . ibile iclrntificazion dr!
miglior ma tro, autorr d U'immagin h onfmia il po ta nella I ntruianza. n
' imone Mar1ini. ma i primi clu la ciano aperta anche la po ibilit li un rif rimento
ad nor<'-pitt r . pr frrita nza ri rYC dal Danirllo dai m
170 Conunrnda [ ... ] i11,icmr l'Oll la h1' lltz11 di \l [adonna] L[ aura] l"i1irrrg110 tr rune tli mar-tro , i111011 da ' il'nn.
pirlor in qurlla 1t1 hol11111iohi1110, il qunl h111111 ri1ra10 dul 11atunik t'''!'ndo i11 \1 ign . ne lu 1lc<ta do1111n n ru11u111-
plntio111 di F[rnmt.,co] (F11.u.ro t:>O:t c. Hr). C:fr. h\llRO 1:;:3;3. t'. L Xllr.
171 P r 11oti7ia, una dellr pochr dlt' tulli i co111111t'ntatori <'i hio"mfi ,1mbrano e n-idl'rtlrt' 'i11ir11 in qm111-
10 inl!'rnll al I {'>f (), tall'olta 1i('fl(' addotto r Il\ 11110 dr! , 'C'cre/11111 ( rfr. ad ('S. LO"\ I\ '\O , ('' :10r).
172 CEsl \l.OO 1;;3;J c. CXr.
17:3 Cfr. i11fra, s r :H.
17-+ Srhm.tiuno' ;: llll>lo dn Longiano annotu clu simili1 11diuc riu1111111 11tll11 nirn1c. nd i111i1111iom di \'irg[ilii]
inuwine rnpla [: lr11, I\ , I'. 84] (Lo r.f\, o 15:3:.l . c. 4()1'): .'ill'UllO du '01111'
1 11 111ore dli' lit n \li fj., a ;,e111pn l'imagim di la '"a don1111 1wl <' Ort' o.[ ... ] Dlll"_ ( \r"\\rRO l.:i3;3, c. ( \ \ r) t'
Daniello o natura, o \more:(' 11011 nw-,1ro .'i111011e da ."ir1111. rn1m 1oghtrno ulrnm (0\"\IH LO h-11. t'. C).+r).
6.
[ ... ) mirrlion e pi incregno o int 11de11do di . imont' pillon': d<'I cp_ialr
biamo clc110 di ;.opra. iuantunqm' nllri no che il Poe[1a) parli della
di lei che nrl rnore a,ca. ed il ma:,1ro ('hl 1 a, a fatta per \111orr, la qualr opm1on
i pu tollerar . nondimeno prrchr dice Et di pi alto ingegno. a noi piace pi la
prima. [ ... ] ( \hLLTELLO 13r. ('(' .
[ ... ] \ TR : \m r chenel rnorc dipinto_ i!_hel rnho 'erameu-
t tra mac tri il prim crartifcio. rd il nobil1:-"1mo d mg gno. t'Olll(' Il li ('<YllH n 1
. uo Comito Platone.[ ... ) ( l \LDO 1533. c. CL xxYll')
La j m zza n ui wnfra recepito il lcaam tra LXX.VJl-LXX\'ITI e CXX '
' onfennata dalla equenza in ui il \' Hutcllo di 1 one i tre on tti nella ua rico-
truzion p ndobioarafi a i::;: Poi che '[ camin 'iene collo ato ditti o
prima di Per me= "i bo chi (CL ' X\'I). a formare una qu nza 111 Clii il p tere
del ritratto i trorn ubito m alla proYa d Ila I ntananza e delle
olitari allu inazioni dell'amante.
CondiYi a appar anch la l ttura plat nica di L XYIL che nrl G ualdo r nel
Daniello i p i fica. d codificando il ,iaaaio paradi iaco di imone e mr formazio-
n dell'immaain nella mente delrarti ta
\ do\'et intendere. che nel Para<li. o la riLrae -e in cart . ma ne la ment e bila i' i
a,endola mata. poi che fu qua git1 in terra in ca1i e la e: prrocl1r il
ma!ri trrio de ritrano1i dawr benr colla mente il ,. lto raffi urato. (CE l .\LDO
"
1-33_ c. CX1 )
\'ocrliono i Platonici che c mc nella m nt e di eia;, uno artefici' sr111prr prima
ima!!'nata la o a eh 'e!l'li dr. iclrra di fare. co nella divina 111 llLC', rior in Dio, ia la
idra (o \O!l'liam dire imauin ) n n particolare, ma generai<' di riam1na ('osa. [ . .. )
La quale idea dicono e er non al trim 11t i rh un uagell , ol qual 1 utte runa crini
e imprimino: come nella e ra l"unamnc delranello. la qualr tanto pi1 ' perfeua.
quanto pit1 con la omiglianza a quello. ondr ' imprime. ac o ta. Co l" uman
co e tanto pii'1 hanno cU prrfezionr. quanto e pi alle e le I i idei' . CHIO conformi. <'
i a:. imirrliano. Finge adunqu il P [ ta) in questo n [etto] ch"tm certo ' imone da
' i na pittorr [ ... ] nel ritrar o al vivo e naturale imjaliantr 'vf [adonna) L[aura).
in ciclo pr nd e ri.ma!l'ine di lei. eia qu lla idea ch' n<'lla divina mr11tr. e per la
f acr .. <' poi co bella [ ... ] ( D\XIELLO 1 ;- -t I. <'. 62r)
175 :\rl 1ornmrnto del \ 'ell111Pllo agisce opra1111110 il ('riHrio drlla prrtinrnza dei oagrui e dell"unit legli
ar"omenti. 1M quali egli cra 10,1rrtto a r\ir i ptr gli poiianwnti in1rrni [ ... ] (Bi-;uo'<i 1992. p. 66). La sua
opera a c0111Pn1a i rnrio i 11011 filologi e riempi< il '11010 umani tiro. r in.,irmc poi mina. impli<'iiamem cd
p,pli1i1amenH'. ron Il' rdizioni aldine r con Bembo[ ... ] il . ucce o del \'ellu1<llo. rlH rimarr il co111me111atorr
pi1 lr1to in 1u1to il :;oo. dr, e al . 110 opportuni mo. 1d nlla <orr nza - pcr q11ri trmpi - di un proge1to imilr
(i\ i. p. 130).
176 B1lloni olloliiwa lu !'OlllJJOncnlE' filo. ofra nel ("(JJllJlll'lllO drl e . ualdo r il 1aralH' fl' didattko della Ua CopO
,,izio1w (BF.1.1.0\J pp. r 207-208).
68
li rllu!ello forni cr n tizi u Polirlc>to r Pigmalione. rnrntr gli altri comm nti
indugiano rnn particolarr in i t nza ulla vie nda fa.volo a drJlo rultor di Cipro.
Il Gc. ualdo. interpretando il v. 6 di L ' Ylll in una chiave r pinta dai moderni.
i off rrrna u altri sempi di am ri on umati" con immauini. contrapponendo' i
I" n ta cH p ta:
[ . .. ] bramano ali altri amanti ra tutto e com uh imo fine di loro gioirr
di lor do111w la:cirnmr11tr. la qualr gioia alcuni enLirono abbracciati colle imacrini
aniatr: con ri sia che de la \'rnrr(' di Pra itele. opra pi1 b Ila di quante mai ne
furnn al mo11do. prr la qual(' Cnido, isolrtta ov ella ra. dinnne famo i!> ima. inna-
llll aiOWU1C amorosalll('nte C'Oli Jei i trin C. che per C'!mO de rardentr
'>llO dbio 'i la ci la macrhia. Parimrntc il figlio di I i. opra d lo t ,; o cultore bel-
li !> inia. rs. ('ndo fen cm ment amato dal Rhodiano .\lchida. fu da lui dokem nte
abbracciato. che vi rima e il scano cl I caldo amore - qur e adunquc ocrliono aver
gli altri a 1rrado . .\la il p eta [ .. . ] (C1 L\LDO r33. c. CXlr-r)
Filrlfo. con il gu to cortigiano tipic d l uo e nrmento. l di a uno pazio pr -
po itato. al limite della digre ion . a Piumalione alla ua imaain d"avolio>,
rico' tru ndone la toria con ace nti cru<li n uali: la hio a, alquanto ini,'er n-
te. Pu adunqu eia chuno comprend r 1 P trarcha mondarn n poi quando
de imi I materia parlarn> i--. ott:intend un 'int rpr tazion pi nam m roti a d l
Yer o finalr ( n ave. ti quel eh.i ol una" rrei > ). Il Ca t h- tro. pur lud ndo omi
riferimento aJl'appaaarnento e ual I ga nel qu I> com cruclirla parlar >.cri-
tica la Jta di una , imil pr ione. tro1 p equi\'oca ( ( ... ] io non l do qu to
modo di dir , clic i pu aae"olm nt tirar a di on to en >i-s).
' elle not al dittico ad altri te ti , il le ico della pittura vi neri ono ciuto
piegato con deft11izi ni appropriat . h , in i m alradozion d llr formul
ingeano t't arte (Filrlfo) dal natural (Fil lfo) , riv lan . eia parte <leali
inlerpreti. una distirna con ap ,ol zza d lla prati a del ritratto d i primi pa i
della co \'a rill<". ion ull arti fiaurati' (il Depictura di ,\lb rti drl 1-r ).
'on radozi n del fra ario di matrice umani tica eh d fini e le doti naturali
(ingenium) acq11i . ite (ars) d Irarti ta e la pra i dell'imitazione dal" r (dal
naturale) i gi hi della po . ia ul ritratto :ono pi o men fatti
17
'>. la rnrict e
la rie hezza . taranno allora dalla part cl Ile singol itw nzi ni I 11erari , dalla
part d J ritratto tutto immao'inario, al limit enza autor enza oaaett .
177 Fu.r.uo I .')03. ('. Hr (' rrr . ibid.: El alcuni ,fiochi ,fom111du.i farr dd ,o)r tenebrr \llgliono per IUla
Laura s" i11tr11d11 alchuni la p0t,in. ahri 1'1111i11111 C'I altri la' in1 \'I mille ahrt' fnnrtict' rt bizarc l'O>t'>.
178CA
179 La codilinviont di q111-.1e formulr (per rni dr. lh.\.1"\D1LL JQQ.+ e infm. s r pas im) ' ro, forn dir. ad
eoP111pio. pi11gC' \ 'rll111rllo n propoilo di R1f :\\\, u prrft'rirC' l'interprctazio11c di m11>tro comr :imonr \111r-
ti11i perchr di("(' E di pi alto ingegno [ ... J ( \'f'.11.l I li.LO I s2:- , r. 201').
69
ottolinea l'alllbirnlenza di til , ri ordando che e s torrnent o d<' I dipi11t re.
d llo ::.crittore ( .a ' t h--tr 1-82. p. 6-t ). <' che i ar ci , ianifica 110 . cri vcr
t diping r on I ;,t e. o verbo. gmpho (ibid.)
180
. cl e_ttaali at ono le
annotazioni al onetto . , .YIII, in un cont t n I qual l u -o dell e I arol e
<lclrart e r compiutamente rnetaf rie (il ping r antando ). ia una vien il -
lu trata minutam nt : Ca tclvetr , pi aa eh incarnare ignifi ca e ffi aiare con
tutti i uoi colori. qua;,i che ali abbi a po ta la ca rne>. parafra anelo con I mie
rim non celebro l ue lode [incarno>). non o curam ntc e par eh int nda
d 11 lodi d I rpo, clic ndo Vi o (ibid. [con riferim nt a h I vi o)): per om-
breaaiar ualdo int nd di " gnar . non po - ndo dipinaer le ue bell ezze>
e aagiunae h la m tafora tolta da pittori , i quali pincron quando fo rmano
al una fiaura oi u i colori oi u i ornam nti . d ornbr gaiano quando ola-
rncm- la di eanano li ue linc enza i colori e enza i uoi lumi ; tanta
differ nza tra il piu er r ombreaaiare quanta ' tra la\' ra embianza e l'ombra;
[ .. . )> 1s1. . lv. 12 cl li t o on tt . relati\' all'irnp ibilit di rapprc ntar
!"anima di Laura (la di,1na parte>). a t h tr rintraccia un concett o che gli
mbra di aver incontrat negli pi!ITammi ar hi >:
o come i pu clipinu r Phetonte e 1 carr d l olr. ma non lo pl r ndore del
arro. co i pu clipinuere la ua faccia. 111 a non i rag"i d llc u 'irtr. La di,i na
pane non . i pu' clipi.nuere. ma r umana pczialmcnt e e sendo liii ehiaro -ole.
eh' lo plenclore, come di co. non dipingcvole. (C.4- TEL\'ETRO 1. 82-. p. 6'f )
L pi!!ramma in qu tione i pu id ntifi ar n un ornp nim nt l di cato da
L onzio la ti o a un ritratto di abrielio pr f tto di Co tantinopoli ( P -vL
. - ). eh ra tato imitato. pi di w1 colo dop P traTca uno prima d Jla nota
di t lvetr . dair ruclito ferrar lio Calcaanini
18
:i . u ta chi a d pr va
di w1 att aaiamento ana roni tico. eh t nd a pr i ttar alr indietro acquisizioni
tardoquattror nte h inque ent eh ; ' la t -a e n zi n he far scrivere a
Ta o nel cornm nto a un propri t to i pi rato a Rif LX Il, h in quel onetto
P t:rarra m de imo imit Anacr ont n la cultura di en r n l D (C'armina
180 ( .. . ] lo . tilr in qm,10 luo"O [ CC\' 111 ] n <' r al cantar . e al dipirvrrrl'. p1'r<' h i prende 1wr il pl' nnrll o.
rlr"adopra il pi11orr. come pn' ' C f(ltalldo disse: Quando giun<,(' a ," imon r alw ("() lll"l' llO. Ch" mio 11 ()111 (' li (l O'(' ili
man lo -l . F. Dante nel Purgatorio: Qual di prruwl fu mar 1ro. o di -1ile ( ... ) (D1,ir1.1 .o 15-t 1. r. 18 lr)
181 t 11_00 l:i33. c. CCCX \ \ r. fr. h\HKO 15;3;3, r. C:L\ \ \ \r (( ... ]ombreggiar( ... )( a11 rnr 1ra. l11zi o1w
da l"!'ffrtto all'o111bra. onw ,i 1rdc negli uomini r n gli ahri 11 11i111ali. che 1"0111hra di quelli (> quuklw di111 m,1ru-
tionr di ']Uri dw sono. non p1r pl' rfena). DA'<lhtW t :- -11. I' . 181r (ombrr"l-(iar: qu Il o chr diro110 i Pi11ori .
di, cgnarr. r far di l'hiaro. closl'11ro) e 1 rEIH1 no 1582. p. (J4 ( Dipinger i1111 wrfP1tururnte. dw il primo clior-
wiare chiamano i dipintori ombrr" i are rd ai rndo chiamate le lodi cli L( aura J comi sull r. ben cJ ic;,1 0111hrrggiurr.
n>IPndo ig11if1are dw dallr sur rime rrano osrurafl ).
182 Cfr. infra. 2.2.
70
A11acreo11t ea, LV)
1
ll:i. lmpli ita111 ntr. il pofla del pieno Cinqu cent , 11rntatorr in
prima prnma di A11acre nte. attribui cc a P<' trarca la propria c n aprvol ezza d lla
continuit d I cr<' nere <' dci modelli eh ntrambi hanno all e pali .
Accant o ai co111111C'11ti che ill11. trano l'intcro co1pus d li rime petrarche. he. i
registrano int er enti dedi cati peciGcarnentr al dittico. come le p rdut lezioni cli
' iccol Mart elli . pronunciate nel 15-t- daYanti alr \c ademia fior ntina. e il di cor-
o di Giovan Batti . ta Celti opra i due sonPtti che lodano il ritratto di Jladonna
laura
18
"'. TI commC' nto. che Ot-i titui e la ta d Il Le::.ioni petrarchesche (15-t9).
ri. ent e della volont sotte a ali.intero proo-ctto <' . eo-e1 ico d Il Le::;ioni: dim trar
che non solo in Dant e ma anche in Petrarca ., dottrina> oltr h I li til
lin
11
ua. La I ttura dc i du t ti in -erita in un lunao di ror o he muo, dalla d -
fini zio11 e dell a della pittura orne arti cl Irimitazion (ri p ui,arnent con
le paro I e con i colori
18
:;) e eia una loro brevC' tori a ( h cuhnina in Dant
Petrarca per la poesia. in \1i ch laiiaelo per l' art ). p r approdare alla 1"\' ndi azion
dello pes or filo!io fi co dcl ditti ' . L intenzi on > del ditti o manifc ta (e lodar
uno ritralt di Laura>). ma il aper h nti en . di contro. e tato trn curato daali
i11t rpr ti . I r quanto :,, ia molto diffi cile comprcncl re i on t1i enza la e anizion
cJell a (il o:,,ofi a e Pl atoni ca Ari toteli a> (LP. p. _-t 1 ). Lo cop d 1 dittic . ul quale
qua. i tutti i commentatori ncordano. non minimam nt m o in qu . tion .
!" intera argomentazion i e n entra ulla profonda dottrina e la mara' ialio a arte.
che u il poeta 1wl t ere q11c to elogio (in fare que to [ivi, p. 2-t:O]). lnterro-
aancl o i ull a ragione che avrebbe indotto Petrarca a c1frer un eone Ilo. o- non
m lt alto. di lodar uno ritratto d' una donna >
1
110. elli la indi,idua n ll"int nzion
di elogiar r opera di ' imon e prattutto di emulare Puruatorio X:
Del qualr 111 ocl o par a nw che qua i impo trornrc uno pi efficace
r cli maggior \ alorr. \'Olr ncl o cwno' trar ehr tuia pitturn o una cultura pru , i crr-
tamr11t P ' ra. [ ... ) paro I in co fa tt a br 'it tant o e f caci di tanta forza. pr r
lodure un rit rall o di scultura o di pittura, chr io non r do che fu e qua i po si bile
trovare lr pii a pr I osito r le pilr att . \'ole11do adunquc [ .. . ) lodarr ancora il poela
no t_ro 1111 0 ritrati o della sua i\ladonna Laura. fatt da rnaestro non da iena. e
' rggrncl o chr Da111 e aw\'a lodato con tanta brc' ita e tanto artilizi arnrnt i rirraui
delle racrnntate di opra da 11 i [Puru .\.], [ ... ] p r mandar ad ffetto
18:3 111 llT il ,onruo ' il lt''tu 898 P fu purt r di una dtdkalll a 1111 ritrailo di \larfsa d"[,te (dr. iufm . ."
1.- ).
18-i . 1111 1 %9 (lP]. pp. 219-282.
185 per In qual ragio111 sono alcuni , i q11uli hnn110 cl111 u dir la poe ia ' 111111 pittura eh parlu, e la pi1111rn
111111 poc ia m11iola (ivi , p. 229).
186 h i. p. 241. Cfr. '' 1958, p. ?:3, 11 . -18 {i due tiO!Wlli c1wre anal) 1.1' d h) ,l'lli in 1h 'i\lt'emh
11 a11 clabor111i n of 011 111t\ 'i111pl cr ironi r 1t' N ' in dt t' Purgatorio. ( ... ] Celli. in an (lll"ll "t' that rt>-
l'('a(, a k<1 11 s( ri-e of hi,t ori rnl eo111i11ui1, in 1h1 mntt rr of iro11i r wr c. helie1 e, Pt' trurrh had tht ttnd1 hool.. f lht'
l
1
11rgotorio in 111incl when Ir e 11 rolc thc hOnnr h )-
. 1
S\10 Ull modo molto dolfO (' llJOllO \'al'O, {' fol' S(' di llOll 1'.lillOI' \'Ul .r:
e hrlltzza. sr non <li tanta bre' it. dtt quello che a' 'a Dantt'. l, 1 e
di lodarlo con ragioni e mezzi fil .. . ] (l,P. pp.
ll dittico na e r bbe clw1que dal ' nfrout con un m d Il altissi1110. Il I campo
p cifico cl lla I clc di op r fiumati,e. ma in P trarca ar bb. a .. o.ciato a un
non parti larmenle pr ' ti!!io o (non molto alto). la i de d1 un ntraHo fcmrmmlr.
Bi valutar quanto in que to aiudizio ia don1to ali' ottica ciel conunen-
tato; cinquec nt ' CO. per il quale la elebraziOll(' poetica l ritratto C Ormai una
pra i ter
contemp non po iamo tra urarc rarnbiguit di rultus. che . ignifica 'ia volto he
a p tto. n' escluder la p ibilita cl Ila -in dd he. intra,i, ta da Ca ' tch tro n I
bel Yi. o> li Rt:f C YTII (dove par eh [il p ta) intenda> il e rpo. contrai po lo
alr anima - n n )
1911
.
Le.trcma p ,ert dcl materiai da rappr ' ntare - i porlti dati d rritlivi for-
niti dall rime - i combina poi con una difficolt interna. statutaria, drlrimmao-ine
poeti a ad er rappr ntata. eh -pi era. ad -empio. perchr contino pili raf-
figurazioni di Laura nelle illu trazi ni d i Trionfi che in qu Ile del Can:::oniere. per
quanto. a lfr Ilo d l te to. la ituazionc , ia attament rov
1
'
1
Q. I inuuamrn
liriche rnbran "offrire pi dell imrnauini narrati\ quando 'rncrono -onop t
affin \itahil 1 Lteralizzazion - r du tion to literalne > (Trapp) - implicata
daffillu trazi n wo. difficile definir i t nnini di qu ta . una forzatu-
ra qua i Lma violazione che appare piu vident nelle -ue co11 rguenze che nella
ua origine: ad empio nell'eff tto traniante provo ato dalla ,isualizzazione ica-
tica di m tafor pre e alla lettera. daali car1 i tra il te to l"immagine. In un
ca o rillu tratore corpo a ci che il l tl r ' abituato a p re pire com involucro
trnspar nte. a n 'id rare io' non in ' ( on tutto il u Ha11ra11t impre\i to
co f1 i nte di con r t zza). ma com tra lato. come inc n. i tente Jicrura di altro:
nell'altro a . rimma
11
ine fa,. r qual o a eh nel 1 . to non c. o vice,ersa. Il
m agrio liri molto pi di quello 11arrativ e ag!!redito dall"illu trazione. che n
impov ri 'Ce la I oli ernia e ne mplifica le cillazioni. Tutto que. to. come ndremo.
ha una on1sopa11 vi nte n Lle <liffi olt dimo tra te dalla por 'ia nrl comunicare
cont nuti vi ibili. a front della vi\'acit 1on ui la pro a (> in grado di accouliere
que
11
li t i cont nuti. L emblema la m tafora. pi in crenrral il li1wua11crio delle
figure. ono l \e predilett . tant p r la I o ia che p r rillu trazionr. p r fua!rirr
a.que la incomuni abilit: vi di ftwa chr div ntano vi di un po sihil incontro.
un di onv ru nza. p r quanto obliqua I r caria. P r que to le
metamorf1ch o metaforid1 di Laura. in viri t'1 di una para do, al co11-
cr.etezza. 1 pre tano ad ere vi ualizzate molto pi d l 110 a petto puro e rmplice.
D altro <auto. he co a in grado di interromp re la co11tinuit del di coro liric
19? CE! 11Loo 1:>:n. r. '.\r.
198 C-1. rwr.rno 1:)82. p. 6i.
199 \I p111110 rltr romr llOla BfRTOI ,, ?OO- 1 11 . I . r rfi .
. . . -
1
" - >- "1 1 11 1r111on 1 r1 Tnon 1 .ono cm.tntti ad a"ai11nrrcr1 cl1111en11 non
pr ,1nu n11 11r1 La di I a Il 11 I 7 rfi "'" " I '
.
11
: ,.iur uc '
1
w.traz10111 e c1 mm 1 <' cl1111q11c marnrion >,1'111plin11unte peri' 11.
prr 1 oro a'pl'lto nurra11w1 (1Jl'r quamo Il. ) .. '":-
a cgorno. f1110 .,tafi p111,,peo.o corrcdnti clt i11111111rr1111 .
200 Cfr. Twr 2001, pp. 66-67. '"
76
con addC'nsat1H'11ti di vi ivit? Proprio la metafora. che, com<' i rif rimrnti al mito
auli aneddoti. introduce un a petto . paziale in u11 r gime t mporalr e in taura una
o pen. ionr cristallizzante
201
.
In qur. to quadr . runica' ra ree zion r rappre. entata dall.in unabolo qu ri-
niano G \' X\'. ul qual torner mo. . olo parzialm nte. dalle vi!m tt d Ila tarda
edizione Zatta ( 17S6 ):!O:!. :\ gli altri due ca i noti i illu trazioni il l crame
tra i t ti e le immagini . icrnifi ati\amentc. di tipo mbl matic m tal m t-
te fuori crioco il problema della vi . ualizzazione dir tta
20
:i. L metafor i oncetti
ono fonte di emblemi (in uu mano cTitto d I VI e . con rvato a Baltimora
201
)
r di imprrsc. drllc quali i rimarca on pr ci i ne il 1 cram e I te to (i n una copia
cieli aldina 151-+ ora a hat worthw:;). Alcuni ca i inquecent chi di anzonieri il-
lu trati. e mr la Dlie (1.- +) di c've e La f'ginia di Er ol Ta o (1.-93)
funzionano ccond mcc ani mi imi li.
econdo le ricerchr di Trapp. nei m n critti Laura rappr entata in '. om
incamazion 11011 caratt rizzata della b llczza. oppur econd una cl 11 metamor-
fo i che . uhi '<'e nel Can::.oniere. o ancora nel\' atto di compi r un azione vocata
in uno o pili te ti. e on<lo e n l terzo ca.so la vi ualizzazione ' facilitata ii-
pettivam nt<' dal fi ar i di Laura in immauin (Laura ome lauro, com Dafne.
ecc.) o in metafora (Laura-fort zza) e dalla pre enza di una comp n nt nan-atfra
(Lama che porcrr al poeta la corona dallor ulla riva della orcra):!
00
. I miniatori
emhran dar corpo nza nopp difficolt ali tr formazioni di Laura. proprio
la canzone dellr Yi:ioni" (Rtf ' CXXllI) praticam nt runica illu trata an h
fuori Alcuni illu trntori pr ndono ul . eiio un trav .-timcnt mitolo!!ico-
:201 <:rr. Hos1.'<11t11.1<J98.
:202 :olo parzial11H'ntr , 0 10 un cerio n11111rro di tt,ti ' dallt> t' allt inci ioni
la1 ora110 pi1 art i,1 i. 1111cht' ,t ropt'ntzio11e co111plt"i"111u111r conct'rtata nrntata dal! d1ton.
20:3 Come Hdn1110 (t'ap. -t ). le ,tt,, ,j di fu!!a. pur i111butTa1e dalla direzione opp ta. 'ono penor.-c dalla
por,in ndfan'O'.tllrt' 1'1ptril'nza figurativa.
20-t Baltimorr. \Xulttr, \rt \1
11
, eum. nh. \X i-:'O. dO\r ;J:) per la magirinr pane rrattt' dal ( a11::.011iere. al
cum da Q, idio t' dai , 'almi. ,nno 1ra,formate in tmhl!'mi (' la \PP :WO I. p. 88. nota I 00: rfr. lORRE 2008 e 200<J).
'.W:> l: tdiziont ;. l'flrmlnta. mi di 17:! piteolr rnflinmi-,ime inunagini. 1<>_6 rifrrile ai .in Yita.
attrihuitr 11 \'i11cr11zo Hai111011di. im11mgi111 collegata al tt,10 da una ng:i ro"a.
1
11 1crhe il
rnrri,pondrnt!' usou111t' un ruolo ;, imile a quello di un 1110110 prr un' impresa (rfr .. 200 I. P
11
U1 100
e .hc ]<)85.
11
. :tlo). il e:bo di un rnro <1111zo11il'rl' ill11otrnto tl1 l1nd1t troh11tlond.1t
o \'111('zia. 1280 ru. ). in1ens,
1
uite pcrchf le iJ11111al(it1i nti 11111rgi11i infrriori oom1. ltg.11te 11! lt''tll da piccoli
I
. I ( I I i I' l I r- '11111 1998 (t'I> '0 31) nuuurdu un te;,t Ili cui
< 1 nc uamo nt 1<,1111p10 e r1 punt1111 : l'"<'lllfllO 11por111 o ' 11 \ .1 -- '' " .
Fokl111to di \lnriglia lamrma lr offerrnzr 1111i-11tt cltl"li 11cd1i. eht' ,etlono e piangono (\ ) . P1erpont
Library. nh. 819. f. ;)(>r ).
206 Con
1
imi,o rifrri11111110 alrinco1 naJ:ion tapitolin11: tli ,wdt lauro tuta ghirlanda col,1./ !:
1
qunl co lr ur
1 I I (l' ((' \I\ 10'3105) ln un m111osnitt11 lo111h11rdo dd H-tO
ma111 mtorno 111torno a r 1111r L mp1 n,o -.r 11: " ' . .
Il I ' li ' 1111 are 111dw \mon rlll' ,rn"lu1 la fnrc1a.
ca. 111 c1uesta M't'll!I. rnpprc,rntata a prnnu p11cr11111 t t t ' . < ... _
1i ihilinentt ro11fitta 1111 petto di Fnu1ces('O (Bihliottrn \p<htoltru \atJt'ana. Ili' Burh. lut . .39i.l. f. 1. ). Per uhn
raffignrazioni 1hlla scc1111 d!'ll'incoronazionr t'fr. Tn 1PP 200 I. PP 7:2- 6.
207 , ullr ill11strazio11i drllu l't\llZ ne prsr111i 111'1 ( 1368) di Jan drr \oot cfr . \11Tu 200<>.
all gori o. dandoali forma 'i ibil . <l e empi . a met tra emblema r narrazion
(e dunqu a I rocevia di un doppio p t nziaJ vi i, ) i o I loca qua11 to mo t rru10
mia dozzina di mano critti di ambiente fior ntino. che i a1 rono con l'in auimcnto
di Laura-Dafne da part di P tra.rea- \pollo e con la h'a formazion cl Ila prima in
laur :!08: al di l del ci rato omacrgio a Lorenzo d ledici. qu ti front . pizi. a tutta
pacrina o m n . nd n ano in mrni a immacrin la trama allecrc rica e metamorfica
d lrint ro offrendo un on tu : ace o d"in ieme al testo. nel :ecrno
dell"all g ria della tra:.ficrurazi n . ella miniatura d"apertura di 1111 quattrocen-
t co mano .ritto napoletano delle rime lo eh ma i raddoppia nella compre enza.
in, rtita. cl Ha c ppia mitolocrica (Dafn e .\poll ) e di quella I tterale. 'i:itata da
Cupido (P trar a Laura)2Q.
front di un cr neral n.10to i n grafi o ul ritratto dipinto da ' imon
po ediamo innum r Y li immacrini di col i eh 'i ra rappre ntata. Degno di n ta
'. p r. il fatto eh la raffi!!mazion di Laura ' qua i empre accompa(Tnata da quel-
la di Petrarca. trrurne. non ecc zioni. alrinizi d lle rime in morte. dow e
n rappre enta il b I corpo di te e enzc vita'.!
10
. L'int rdi1 nd nza tra i due ritratti.
eh i pu l crcr r anche come ubalternit di quello di Laura. ha anche una ragio-
ne torica. I r h tra Quattro e i11qu nto un'iconografia d'invrnzi ne acq11i ta
r clibilit daira iazion on il 1itratto documentato del p ta. La e n u tudin
di que-to abbinamento. p o nella f rma d i du bu ti riYolti r uno wr o raltro
(di profilo di t:r quarti). det rminer alcun on cruenz ull lte drgli i.ne ori
italiani ri prtto. ad mpio. ai fran i
211
. \ macrcri r racrione allora non d ,. tu-
pi.re che n uno t nti di rappre emar il ritratto di I aura dipinto da ' imonr. \ cli
dizioni a tampa cl Ile rim compar dapprima il olo ritratto di P trarca (\' nezia.
ol Zoppin . 1 36: V nezia. Brutolom o Z ppino. 1.-38). co1 11 ancora sul fron-
te pizio d I Petrarca lione e (Jcan de Ti urnr1'. 1 -5)
212
: a partirr dal fronte pizio
de Il Petrarchisla di .
1
iccolo Fran o (\'en zia. Giolito. 1539). i incontra an he wia
ua iconocrrafia all'anlica
21
:
3
L' ffi!!i di Laura comincia arl affiancar. i a qu lla d l
po la in erli illu trativ che tabili n . arafi am nt . un e Il 11am nto tra i du .
e ondo una connotazi ne ora olenn ora amoro a. T ritrai ti appai no ad mpi
raffigmati ulr urna che nterrebb Jr n ri d i dur innamorati (Ven zia, Giolito.
208 ' fr. TR.ur pp .. 6 8: La mctamorro;i att1111ta o in OrMJ raffigurata, ad c;,1 111pio. i11 1111 111&. fiorrnti110
drl 1-+60 c-a. (B1bl101rca Apo 1ohra Vaticana. 111 Chigi L. I\' 1 H. f. 10).
209 Bil1liotr a \po., tolira \'a1icanu. 111 . Ottob. lat. 2998. r. 2. PPr una riproduzion rfr. 'Tt \l'I' 2001. 1av. ;;a. p. 83.
i'i;,l?' 11.); 111i11i11tura aggiunta a una copia drlraldina 1501. Pariui. Bibliothrqur \u1io1111lt. Rr,,. clr;,
.,_ \rlin .2 H2. Ptr Laura morta pianta la Pr1rarca ;,1t-sso cfr. ivi. ta\'\ . 118. 120, 121 (nrlrultirno ra'l(J
la fanrmlla 1 rarf1g11n11a ul (oprrchio dcl arrofa,.o).
211 Cfr. infm. : :3.6.-+ e \1 2007.
2 Il fro1111,pizio 1110 ira il ritra110 drl olo Petrarca. di profilo, in 1111 1ondo. eo11 il olito rapptH'eio. la orona
d alloro la -rri11a FR \\CE. 'CO PETR.\H(C ].
21:3 Cfr .. \ Ioni l\lllt 196-t, 11. e D1 i'ERRA\ 1995. n. 4.5.
78
1543-4-t: 154 7). at t cstando la drvozio1w prr lr rrliqui petrarchr.-ch chr . i e prime
anche in Llll ade poto, '011 ello sopra le sarre reneri del Pelmrcha e di M. Laura: il
te to (f_,a11ra, eh 'un , olfu Ira le Donne in terra ) a ompagna l'immacrin n tre po-
izione dc' I VPll11tello. notoriamr11te votata al culto di memori e tracce rnat riali21-t.
,\ltr ve i lue hu ti affrontati wn
11
ono incorni iati. in i me. in un uor . come ul
fr nte pizio drll'edizione Lyon. Jea11 d Tourne . . 1. -i. 1.-:-Q'.!
1
:;: ul ruorc- ornice i
libra w1 picrnlo Cupido nelr atto di ca11liar una fr e ia. rh vi. ibil pi in b o.
ulla traiettoria drl tir . alraltezza dei due v lti
21
".
L impaginazione delle crrigi di Petrarca Laura ri ent in mi ura ere e ntc
dell"a. fi unzionC' d<'lla loro vi nda a toria e mplru . toria di un amor nobil e
one to che ha prodotto Lmo til. che mai non ebbe cruale. donando ad ntrambi
fama immortalr. Proprio co r citano i ' r i cin laud d J P trar a di
Laura eh p . o corr dano l'inci ion . ul fr nt pizio del Petrarca n il com-
mento d I C :iualdo n lredizion \ ' n zia. Dom ni o iO'lio. r i du ritratti
on hiu. i in o,ali eparati . ma le critte in e1ite n lle ri p tti, ornici ( IAI . "OA'
\ OL I AITRO DA TE HE .L OL DE ,LI O 'Hl TY h - cT , ERA IL COR
A ME CLI OCCI Jl RJYOL I) e n i cartigli ovra tanti invitano a una lettura unita-
ria clellr dur i111ma11ini. intrecciar n I mito di un amor imparecruiabil : L\I
T DOLCE Fl L T Dl CORl AR E.
1.6 li libro i1111amoralo e il co1po del :e1pente
I due ruoli del e mrnentator e cl lrillu tratore oincidono. e zionalment . nella f-
crura di li ton io Grifo. al quale i deYe r a1 parato e eretico e icono11ra fico he COITeda
!"incunabolo qucriniano C V X . Que to gcr tto tanto tra :rdinario quanto i olato
fu realizzato in ambi nte milane e, uegli a1111i novanta d 1 Qu< ttro nto. V neziano o
padovano. il Crifo frcqu nt la orte di l odoYico il necrli te i anni in cui 'i ra
attivo il I eta fiorentino B rnardo B Llinci ni . fu runico di L lio , mico e in
corri ' ponci nza poetica n Ca par Yi nti e con il Tebald
ue Li nomi om-
21i ll u!.to compan a partirr dalrrdi1io111 t:>-+7 dtI ro111 11w1110 wll111rlliano td riporu110 nrll'rdizionr Zattu
( PHRAJl ' \ I ?:>o (ZJ, p. XX\\' ). Di\rr,a r rinci , ione dl'll'urnn 1wlrt>dizione \'entzia, Dl'11ehi110. 1586: .i due.
l>OllO nei rarli!(li ootto;,tnn1i (' l' im111agin(' r ;,rguit!I dnll'C'pitnf!io 111trib11ilo a I(' d1 ver I
in lode cli Pl'lrarca r di l.nnra (rrr. Co1.1,\Rll.f: t' \hm\ :200-+, La\. 27. p. 76). \ ell tchz1one h?n e ?el
1558 (Houillr). dovr ril'vora il n1i1ico ri1ron11111nto d!'lla tcunhn di Laura da pari<' drl poeta \lnuncc
(rac onto 1dito fin dal 15-+5). r pn'M'lll(' nn doppio rilrullO <li Petrarca e Latu-a. a 'C011lpag1111to da 111111 quarllllll
di vrroi in loro lode.
215 Per due riproduzioni
1
fr. ri;,1)(1t iv11111cnH' Cou \R!l .f. t' \hm\ 200-i. ta,. -t9. p. 119t1t\PP 2001. P 11'.l.
216 Cfr. 1111che 11 idizioui Lv n. Cuillaumc Rouillr, 1;;;;0 1 1:>.>L d ' e i ritratti -on cirro11dati d11 un rnorr ('011
Cupido<' Fama.
117 P1r una riprodu1io111 t' fr. Cou.AlllLE e \ 200-t. Hl\ . -+ I. p. 99.
218 Ptr lo ra111bio di
0
om11i con Ga piu-o \ 'i conti e per In 1111nziont da parie di efr. FR1 '.O
1990, pp. -+6-+7 , .. pC'r il canzonicrr del Grifo i1i, pp. -t lH.
pren lono alcuni e ponenti di primo piano della tagione poetica cori igiana lornbar-
da e ferrar . molti cl i quali. e m 'cdremo. ri' ono ,. r::.i , 111 rii rallo. L'<' emplare
qu riniano della princeps di Rime e Tt-ionfi (Yen zia. Yindelino de la pira. H 70) '
d dicat a una alma forse da id ntificare n B alrice d"fa.te. giovane
spo a dcl La tC ' lll"U delle po tille dovC'tle prwcderc re ccuzi one dclrapparato
illu tratirn. r alizzat e n un oc hio al romanzo d'an entura uno alla favola
cortigiana ,an ,a). mo,.,tra lUla c rta omp t<.'nza filologica. pur ri ul-
tando in un omm 1H eh<.' molto 1r,c al bin mio Fil lfo- 'quarzafi o e ancor pi
al! hi ::ie lel co iddetto ,\ntonio da Tempo-:!
20
. Protaaoni. ta indiscu o d1 I ciclo di
ilhnrazioni il libro. a dalla fr ccia <'dal erpmte. che fiaura il p eta
in balia d Jr amore e della tentazione
221
: con p che ezioni. Prtrarca attraY r a il
mr:;oniere in que ta ,. t cifrata ed mblemati a
222
. Laura im ce rappr entata
ra in arne e o a, abbialiata alla paanola. erondo la moda dell'epoca, ora per
mezzo cl J lauro e cl Il meta.morfo i autorizzat dal t to. Pit eh la mute\'01 zza
d lle u mbianz . appar nt ment indefinite e irnpr ndibi1i
2
:?:l. mi colpi con le
leaITT eh mbrano preiedere al frazionamento ic n grafico del uo e rpo: la lta
in merito a quale e quanta I art ne ,; n rappr entata no11 ha a che wd r con il
taalio cl l ritratto di imon . ma on il problema I lla pre enza fibica di
Laura c ome vi" n po. lo nel an=.oniere. In particolare. nrlle rin1e in morte il
rifo riduc ckasticam nt il campo d lla raffi!Turazione. mo-.trando olo la tr ta e il
219 L'cpi.,tola drdicatoria. don -i )rage Come pia<JUf ala ubli111it \o;rra dw io lini--e rhmnilr lurnro rhr rra
gi prin<'ipiato in papiro a ,,uo nonw r come in altro rnllwne non lo \Olc\i. lodando prr grntia dr opinion pitt 10,IO
tal pirtura dc mia deLile mano ,he de omi altra. i ,dita in FR" o 1990. pp. Q0-9 I.
220 Prr il rapporto con qu >ti rommrnti cfr. i' i, pp. ?6-8-t.
221 Cfr. \llRtL'\t C.\'\O\A 1990. pp. l-18 e 16:).
221 omc ''"''rzioni \lum_,, c,,01 \ 1990 (p. 172) '-<'!mala: f. ? r. in ('urrispond1nza di e far udomi d" uom 1 i10
lauro \er<le (RtfX.'\Ul. 1. :39. prima rena nlatirn alla rru1zonr d1ll1 metamorfo,i'): f. ] il'. dow. rwl ,onno.
J rance-co '.oma "2!r. prr di Na,-i prrhirr 1111 una twhbin (R1:fL\\ I.\. 8). dO\l' i
'." 111 al111conr o. m 1111 par-;aggio rlw rirchrggia qurllo 11of'Olo nrl testo: f. :ne. do1r.
con ti libro 111 mano. e colpito dalla frl'f'cia clw ,cona dagli 01'd1i di Laura ( Et f't'rto 011 ..J1c 1oi dirl'.,lf' all ora:/
( ... lo .,trai onde \m?r 1il dw mora [Rtf LXXX\'11. H . <J . 11}): f. -f:31'. clolt' r pre ..o al lardo. Jll'r il
madn"alc I (ron fed h ali at.nliir11rn1ionr d1ll11 l'altura nri prr,.,i c)p)Ja frt'!'a rirn ): a f. 9c il frrno dd-
.d1 La.ura. _che fama ti p1w1a ( ( ... ] Indro/ d I b<l lunw leggiadro [R1f CC\'11. \ "Y. 8-9)) in preda al
dtgtun.o
1
"'rrn. 'tene tllu trato con un Petrarca dlt' <h.,rna la nw,cchtO dietro un "ruppo di alhrrL dr11agli
11
""ntJ nf'l f. 81r. il 1iaggio di RtfCCIX: f. 12-+r. pl'r R1fCCCLIX. 111 mrlt1qur.,1c11011 >0110 I!' 11nirhr
1
fr. ad e: f. 8. r: Prtrarca appan rirnlto a UllH 11na t"ompagnia di donrn (co tu11tota il Crifo
11.t dt R1f CCX '\11 ): f. 1101'. pl'r U1f CCC,\l: f. 11 alla finr;.1ra. rwllu 111nzone drJIP 1"i-,ioni (H1 f
CC f. 12.k alla fi11r 1ra. 1wr /i1fCCCLlll : f. 128r. n lra110 di ,ouoporrr \morr al ui11dizio drlla Giuotizia
RifCCCL.\ ): f. 131r. im1<rhia10. ,Javarni a uno >jW<Tlrio. pl'r Rif CCCLXI : f. 1:3-tt'. in prrahirro da1a111i alla
0
2.2::3 _' ugli 3'>)lf'lti rii co111 i11uitt e di corrr11zu ,hr contra tano 1"11pparcn1r 1u'>uali1 dr i tratti drlln don11u cfr.
.200i. r.hr spiega lt' illu lrnzioni del Grifo alla luce di Ull
0
Htlenl!1 lrlluru drll'i1111ro f"Ol]JllS; r rorrr ll o !'
<'OrNdtran ti rapporto Ira illu. trazioni I' 11-.1i dal p1111to di 1 i,11:1 paradi"matko. !"Olllr in. iem di luorrhi chr
I .'11.'."''rat'.'r'. pn'_ rnti. 11111 il punto di 1i. ur i pub far 1al1n ,olo pc-r rordinc Qu -
rrruano. 1 ht 1 drH r,,o d.11110 tro. 1 talrnlta compnnde nmr "'"trai 11ga111i.
80
volto drlla do1rna:.!:H. co11 una ola<' fiignifi ativa ecc ziorn. in corri p ndenza d Ila
canzonr CCCLI '. dm< la donna 'i:iita il I octa in 011110 (f. 12-+r: ili. 2F:.!:;: la e11a
fedeli alt to fino ai df'ltaali - Laura pon i drl letto in u la ponda manca> (\.
3) e 1111 ramo cel cli palma/ et u11 di lauro trae d 1 uo hrl no (vv . . -8) - e prr-
se11ta i du<' protaao11ifili nrll"atteggiamcnto di due' interlocutori , che intcra11i s ono e
si protendono hmo vC'rso l'altra:.!:u. Proprio la visibilit apparrnt mente tanaibile di
Laura e l"ogg<'llo drll" ultima domanda che Francr co. incredul in i me
fj lurio:io. lr pone (,'on questi i capri biondi. et r aUl"O 11ocJo/ - di h'io - eh' ancor
mi fit ringe. et quei belli occhi/ eh fur mio I? [ ... ] [ibid .. vv. int rrocrata
a propo. ito della realt del proprio a peno pre ente. Laura ammoni ce il po ta a n n
far i incrannare com ciocchi. per h lei pirito icrnudo. I ' dato apparirali
in que!.ta fonna . olo prr trarlo <f affanni. \nrhe e la modalit adottata p r la raf-
figurazione in morte (-. alla lrttera senza corpo, i11 que t oano Laura pu dunque
apparire. ab ncficio drll'amante. rive lita di quel velo eh in r alt ha la ciato in
trrra:.!r. ' Ile uree iw ,; ioni in . ano. eh corri pondono a CCCXLI. C XLIII.
CCL\'! (ri p ttivament a ff. 12:-1'. 125c-1-6r. 126r). la pre fi ica
dell'amala non vi< rH' problematizzata in m do o pii ito. nell r lative illu-
. trazioni la fiaura intera nu0\a111cnt o tituita dalla ola te ta. che punta da un
ottile !.trato di cielo. Con e trema e r nza. p r la canz ne : 'LXIY
228
il rifo e
gita una ra1 pre entazione eh ri e a e prirn r I e n CTlJ nz p amino della
bellezza di LaLtra pur omettendone il corpo: il crpen1e che i era a ten1ar ancora il
libro irma111orato ha il volto e le chiome dell ' amata (f. 1:32r: ill. 3). in un.immagin
che ci rip rta. on un alto di cinqu ecoli. alla Laura-fa a oncethial di Bare l'.
22-f In <"orrio.pondenza drllr 1 i,ioni ' dd p<k' ta. ad per ll1f CCC\X .. \ \ (C \ \\". 12 lr). dow_gl! ,Ptm' cli
1rd1n Luurn ira le animr heatr. e ibid. pt> r il ,ucce"i'o Otlt'llO CC '.\.\\\I ( fom1:1rnt a mtntr. a11z1 1 e drntro
( ... J }: 11r-11 que te appari.rioni. lgw-au in rirlo. il libro ' rh olto. aprrto. ron il 't'rprntello 11. .. \
dilla ctmtda. rhe la co l'i!'nza poi pt>rcrpit't' rome un a1noin1rnnno. ril'om un modulo d1e. nrt te,IJ 'u ' !!1ll ,11
ri1ru11i . .,i co111hinrr rnn l"itlHrrogazimw ( cSon que,ti ... . rfr. infra.: 3.3): cd1"i" grido: -D/" ben de a: andtor
- in 1i111 -/ r ' 11 don Jr dwggio ,na dokl' fo\!lla (CC .\\\\I. n. 7-8. ror,il"O mio).
22'.i Fa ec(eziour anrlw 111 n1111011r dt'lll' l''-ioui (ff. 113c- l Ht), nl'lla <1unl1 ptr a rigore Laura non rnppl1.'>l't1-
tt1lll i11 q11anto tale. mn nt'll1 .,m '11rrr,,i11 mrmmorfo i.
226 La rnrhUJl'''ol1zza di qtll''l!t inH'rn1imH' ' ronfermata dalla nlatin1 po-tilla. 't' la qual( ndla raiu.om
rautorr cdkhinra )1 propo;.tt 1 rr,po;.tl' rin IHh<on fra loro>. r. <' ronlmno. dal.In ,celta adotta.la per
il sogno di H1:( XX \lii , dw acc11111111 pi11111"10 lo stato di inrn,ri111za dc) clorn11r11H'. Bt W\I 2000 ha
cl"indipcrHltnza (di qur;ta L1111ra) cl111ln f'Ollh' tllplazion [ ... ) d1Jl"io liriro, ,,ulJa drl
tra l'io t Lnuru ril'Oll(hC'iUIO du Bi'oEJ 197.) (p. :36) 11), di RifCCCLl\: Dtc Br1lt11tu11g .dtrorrTl'XlC.. h1:i
a).,o darin. Laura nun rinnurl "t'"<'thtiincllil'h wird. - da" i.,1, urul zum amll'nt. ,ie de, D1dmr, \ erhaltni..
zu ihr [ ... ) diul1wi,,rl1 d11Nl'll111 .
22? Per 1111 nitro ,,ogno in mortl' cfr. f. 1221 (p1r R1f CC.\ LII ), do' e -,i vrd.r Lnura a bu,to. ron lt
mn11i wrso il por ta, qui rapprt'M'llllllO ('llllll' un libro 11JH'rlo. >tt unu paor11111 dtl quale :,1 Hdt' ti . 110 'olto
pi1111gen1r .
228 \rlJ'ordinr .,eguito dalla princeps, )a t"tlllZOll<' r p ta tra i) >OIWltO \ .1 .. ln \tr!!nl'. e?n:r
1111\tlti11111 rirnduta nel pNTlllO in iut 101111,,to ormni cl min1110 dalle 1erN0111 'prrrtuolr cbe m1111111uo la ez101 e
fin11l drl Cmr:.oniere.
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P rfno nel conte to cli qu ta in olita O"(' ll <'l'O it illu tratirn, chr nrl . uo a petto
I tt ral pr mia Laura pi eh P trarca. n n r ta traccia del ritratto lipinto da
imonc. I on tti XX\ ll-LXXYIIl on im cc ac mpagnati da du immagini drl
pitt re. che cmbra int rl qlr con il libr . da dur obri p :tille:
l no ' imon hawa r tratta madonna Laura e per' fa rauc1or tal emetto. Et <la
sapere eh qu to imon ha,N1 retratta madonna Laura una' olta h <lapoi
rnl:.e ritrarla e mai non poteo farla eh te ;,e bene: e per f ere rauctor que to o-
netto. xcusanclo el pictor. come apar. ( \" .\T. f. 3.-,., margine dr;.lro)
eaue la menza dila pi tura. ma muda ubiecto. ( ibid.)
Il rifo mbra 11 n aper eh unon ne oli O'a in manirra m<:>c-
ani a la ompo izi n d l onett alr uzi n I l ritratt dicr rnolt p co dcl
- condo t to. a munat al prim dalla e ent 11za. ma di tint 11 I O'O"etto:!:!'l. La
na cita cl I dirti o \i n pi O'ata in hiav r ali tira. dando unlterprctazionr olida-
mente t rr na d Ila aduta d I pittor . int a omc mplic irripetibilit di un O'C ' to
cr atirn. Grifo riporta tutto a una mi ma c mune e quotidiana. re tando ai fatti: la
cir o tanza del ritratto 1iu cito b n una ,olta ola e !'in lulgcnza con a al pitt re
-embrano u cit dal r p rtorio della p ia oeva Ye110'0110 riferit con una familia-
rit riYelatri . . ()'li anni in ui l"incun ol vi n illu trat . il confront tra poeti
piuon m ont t orri!rian fa !ri pai1 di una on uetudin c n olidata. qui brn
p r epibile n i toni di una medi t conficl nzial alla quale . mbrai1 i:1 irat tanto
la prima po tilla quanto l due raffirurazioni d I pittor . ritratto mC' tm !ri.ullare
di cort (Mariani 'anova). al lnit della caricatura (ill. 1) . . ella <'Ila di rappre-
entare im n non Lawa contano div r i fattori: il rapporto q11antitati,o tra i du
tabi]jto dal on tto L VII. la predi lczion dcl Crif o p r la raffigurazione dei lc-
tinatari. v rio pr unii. cl i t ti petrar h bi2
30
_ ma prattulto lo status del po ta
OftO'allO. eh lo indu ad a ociar raiO' m Ili d 1 on tto alla pr pria perimza
dir t1a del rapport tra poeti e pittori. li n m dcli" arti ta. eh riporta u un cartiO' lio
( I\10. >).lo e lpi e piLt delrasp t1 fu0'11 nte d Ila donna: il ritratto ' per lui un
00'0' tto noto. h i richi cl . i dona i ri vr. he i approva o i rifiuta. h i pu
far ridipin
11
er pi pi volt . La
1
nt11ra menta) del ritratto tra i lo' tC'rra ai uoi
or hi di nta all ra una cmplice qu tionc di e llenza non pi raggiunta, di una
quela di ritratti in uffi ienti dopo uno ri11. ito. e di on cgu nza i ne inlerpretata
ome pr t to p r un mani rato ompliment alr arr o arti ta. Pi in grnC'ralr la
?)9 P r d I . I
-- er uso tcmum c. un IO nelle d1das ali1 roen\ rfr. \1 co" 1 1-+93. (3 1 ). c. B2r: cli pre. rnu rl
lf <-0netto fumo far1i ad q11P. 10 uliircto ( ... ).
230 IO ' al il cri1ldmo Ami('o di P trarl'a ptr i d tinatari toriri dci tr ti 111 11 an hr in altri 1'11 i: ad
''f'ffifllO a f 9G (' C . d 1 'Cl ' Il ( h .. '
. . Jr. ,no ' 1. '>0111 Il? . , e: 1 oggi 1 mtrrprru.1 come dialogo ira Laura e 111111 donna anzi ana
a pro!>O"ll? \'atore dd.l Olll',,lll C ) C'OlllC eff(llivanwnrc indirizzato ca una donna di tempo. I' rnffigura liii
volat1I< (. 1 dirl'libr una l'll'ogna) ncll ano di rerapitarc la mi. iva r la donna chi la a cogli( 11 mani np1rt<'.
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lcllura drl Crifo ri se111c drl roinvolgimPnlo di arti ti e porti nellP oC'ra i ni politiche e
f e to e della corte C&