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Andrea di Michele Cione detto Il Verrocchio (probabilmente cognome del suo primo maestro) figlio di Gemma e di Michele di Cione,

nasce a Firenze nel 1435 nella parrocchia di SantAmbrogio. Verrocchio fu unartista di molteplici interessi, infatti fu scultore, pittore e orafo italiano. Comp un primo viaggio a Venezia nel 1465, ma vi risedette pi volte tra il 1479 e il 1488, anno della sua morte, avvenuta proprio nella citt lagunare. Dal 1461 Andrea divenne un artista indipendente e organizz la propria attivit in modo imprenditoriale impiantando una bottega che in breve tempo divent una delle pi rinomate della citt. Alla sua bottega si formarono allievi come Leonardo da Vinci, Botticelli, Perugino, Domenico Ghirlandaio, Francesco Botticini, Francesco di Simone Ferrucci; i quali intervenivano direttamente nelle opere del maestro. Per questo motivo spesso difficile distinguere nei dipinti e nei disegni della bottega la mano del Verrocchio da quella dei suoi allievi migliori.

Le prime opere autonome


Nel 1465 circa scolp il lavabo della Sagrestia Vecchia di San Lorenzo, mentre tra il 1465 e il 1467 esegu il monumento funebre di Cosimo de' Medici nella cripta sotto l'altare della stessa chiesa. Nel 1472 termin il monumento funebre per Piero e Giovanni de' Medici (nel quale possibile notare limpronta orafa dellartista). Il sarcofago, collocato entro unapertura ad arco posta fra la Sagrestia Vecchia e lattigua Cappella del Sacramento, una

preziosissima struttura, quasi un reliquiario, dalle faccie di porfido rosso con incastonati grandi tondi di porfido verde. Il coperchio costituito da una fascia conformata a gola, di marmo bianco embricato, sormontata da un basso tronco di piramide di porfido rosso. Larca sostenuta da un basso piedistallo di marmo che, tramite tartarughe bronzee, poggia sulla soglia di pietra serena. Gli spigoli della cassa recano un elaborato motivo di foglie dacanto di bronzo le cui volute panciute terminano a zampa di leone che tengono la cassa stessa sollevata rispetto al piedistallo. Di bronzo anche il folto cespo dacanto che si sviluppa al centro del coperchio. Nella sua sommit svetta il diamante (simbolo araldico dei Medici), mentre quattro calici ricadono in basso, diagonalmente, trasformandosi in cornucopie. Una rete bronzea, a larghe maglie, imprigiona il sarcofago e svolge una funzione luministica, con i numerosi riverberi a cui d luogo; oltre che un invalicabile filtro visivo tra i due ambienti che unisce, ma che anche separa. Nel 1466, quando era appena trentenne, il Tribunale di Mercatanzia gli commission il gruppo scultoreo dell'Incredulit di San Tommaso. I due personaggi sono inseriti in una nicchia (realizzata da Donatello): la struttura dell'edicola tra quelle pienamente rinascimentali. Mancano gli archetti gotici e si trova invece una calotta ad arco a tutto sesto, decorata come la valva di una conchiglia e sorretta da due colonnine tortili con capitelli ionici; due paraste corinzie reggono un fregio di cherubini e festoni e un timpano dove, entro un medaglione di ghirlanda, raffigurato a bassorilievo la Trinit. I pennacchi attorno all'arco sono decorati da rilievi di putti, che si ritrovano anche sulla base mentre, in volo, reggono un clipeo a ghirlanda; ai lati della base si trovano due mascheroni. Il gruppo di Cristo e San Tommaso, realizzato con il metodo della fusione a cera persa con modello salvo, mostra l'episodio evangelico (Giovanni 20, 24-29) in cui l'apostolo dubita del Cristo risorto e per questo viene invitato dal Redentore a toccare con mano la sua ferita nel costato. Innovativa l'idea di rappresentare le figure sacre come in dialogo fra loro in una simulazione teatrale, con Cristo che rappresentato mentre alza il braccio e discosta la veste per mostrare la ferita al discepolo, che guarda incredulo e fa per toccare. Il gruppo venne ben presto ammirato per la felice scelta compositiva, per le espressioni dei protagonisti e per la perizia con il quale si era risolto il problema dell'angusto spazio della nicchia: San Tommaso posto un gradino sotto al Cristo, la sua gamba copre la base di una delle colonnine e il suo piede destro esce dalla nicchia, "bucando" lo spazio della rappresentazione e entrambe le sculture sono cave posteriormente. Il panneggio pesante e cade come se fosse bagnato, secondo un tratto stilistico che venne ripreso anche dall'allievo Botticelli.

Il Battesimo di Cristo
Verrocchio tra il 1474 e il 1475 realizz il Battesimo di Cristo, un dipinto a olio e tempera su tavola, alla quale produzione partecip anche il giovane allievo Leonardo da Vinci, che dipinse quasi sicuramente l'angelo di sinistra e i fondali paesistici. L'opera impostata su una composizione triangolare, con al vertice la ciotola nella mano di san Giovanni Battista e come base la linea che collega il piede sinistro del Battista a quello dell'angelo inginocchiato; in essa inscritta e funge da centro visivo la figura del Cristo stante, che d alla scena anche un movimento rotatorio, accentuato dalla posizione di tre quarti dell'angelo sulla sinistra che volge le spalle all'osservatore. Lo sguardo dell'angelo inoltre guida lo spettatore verso il Cristo. La testa dell'angelo leonardesco leggermente pi bassa nella superficie: se ne deduce che il pittore dovette raschiare via una vecchia preparazione prima di ridipingerla. L'intervento di Leonardo sul corpo di Cristo si riconosce bene in alcuni dettagli minuziosamente naturalistici, come i morbidi peli del pube, molto diversi ad esempio dal lucido e spigoloso perizoma rosso rigato. La mano di Leonardo intervenne anche nelle acque del fiume in primo piano, estese fino a immergere i piedi di Ges e del Battista. In alto le mani di Dio Padre, di scarsa fattura, inviano la Colomba dello Spirito Santo circondata da raggi divini. Il paesaggio sullo sfondo aperto su di un'ampia valle percorsa da un fiume ed reso con valori atmosferici che ammorbidiscono e sfumano le forme, differenziandosi dalle rocce rozzamente squadrate. Alcune figure a monocromo, pure attribuite a Leonardo, si trovano sul retro del dipinto. Sul lato posteriore si vede come la tavola sia stata composta da sei assi, escludendo l'ipotesi di uno scorcio sul lato dell'angelo leonardino. Inoltre vi si leggono alcune cifre in una grafia quattrocentesca.

Altre sculture

Del 1468 il candelabro, ora ad Amsterdam, realizzato per un corridoio di Palazzo Vecchio. La base formata da tre lati, su due dei quali scritto rispettivamente MAGGIO e GIUGNO, sul terzo vi la data in numeri romani, 1468. Intorno al 1474 fu chiamato ad eseguire il monumento Forteguerri per il Duomo di Pistoia, che lasci incompiuto.

Il Putto con delfino


Il Putto con delfino una statua bronzea (altezza 67 cm), databile al 1470 originariamente destinato a una fontana per la villa medicea di Careggi, dove l'acqua usciva dalla bocca del delfino e spruzzava alto ricadendo, ora conservato a Palazzo Vecchio. Un puttino alato con fare fanciullesco, sorridente e danzante, in precario equilibrio, tiene in mano un delfino, stilizzato secondo lo stile dell'epoca che lo rappresentava come un grosso pesce. putto ha un manto che si incolla alla schiena e il ciuffo bagnato, appiccicato alla fronte.

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La Dama col mazzolino


La Dama col mazzolino e una scultura in marmo (altezza 60 cm), databile al 1475 circa e conservata nel museo del Bargello a Firenze; fu un'opera innovativa nel panorama della scultura italiana dell'epoca, per il taglio della figura all'altezza dell'ombelico e per la presenza delle mani, che sono atteggiate con estrema naturalezza nel gesto della donna di stringere un mazzolino di fiori a s. Tali elementi si riscontrano solo nella pittura nordica coeva, che a quell'epoca godeva di una larga diffusione anche a Firenze, con una minuziosa descrizione dell'abito e dell'acconciatura. L'opera lavorata su tutti i lati, il che fa pensare a una fruizione originaria a tutto tondo, con una particolare attenzione riservata alla gestualit delle mani, di grande impatto comunicativo. Per evitare una rigida visione frontale e per rendere pi dinamica la composizione Verrocchio gir leggermente il volto della donna.

Il Monumento a Bartolomeo Colleoni


Il Monumento equestre a Bartolomeo Colleoni una statua bronzea (altezza 395 cm senza la base), realizzata tra il 1480 e il 1483 e situata a Venezia in Campo San Zanipolo. Si tratta della seconda statua equestre del Rinascimento, dopo il monumento al Gattamelata di Donatello a Padova, del 1446-1453. Verrocchio riusc, primo fra tutti gli scultori precedenti, a far appoggiare il monumento di bronzo su tre sole zampe (per dare lidea del cavallo al passo). Il condottiero impostato secondo un inedito rigore dinamico, con il busto impettito ed energicamente ruotato, la testa saldamente puntata verso il nemico, le gambe rigidamente divaricate a compasso, la gestualit grintosa e vitale. Le linee di forza ortogonali (orizzontale nel profilo superiore del dorso e del collo del cavallo, verticale della figura del condottiero) amplificano l'effetto dinamico.

David
Il David aveva come illustre precedente quello bronzeo di Donatello (1440 circa), al quale l'artista si ispir distaccandosi per dal modello anche sostanzialmente. La figura dell'eroe biblico non pi nuda, ma abbigliata come un adolescente paggio cortese, dall'idealizzata e goticizzante bellezza che rimanda piuttosto alle opere di Lorenzo Ghiberti. Con la testa del gigante Golia ai piedi, Davide si erge vittorioso con una posa fiera ed elegante, dolcemente ancheggiante sulla destra, bilanciata da il braccio appoggiato in vita e dalla testa girata a sinistra. Nel braccio destro invece tiene la spada, che scarta verso l'esterno. Lo spazio viene quindi occupato in maniera complessa e sollecita molteplici punti di vista da parte dello spettatore. Lo sguardo sfuggente, rivolto vagamente di lato, e con il sorriso appena abbozzato genera una sfumatura espressiva di spavalderia adolescenziale, che testimonia un inedito interesse verso le sottigliezze psicologiche.

Altre opere
Gli viene inoltre attribuita la Madonna Ruskin della National Gallery of Scotland a Edimburgo, datata al 1470 e alla sua bottega sono da riferire le tavole della National Gallery di Londra con Tobiolo e l'angelo, realizzata tra il 1470 e il 1480 e la Madonna col Bambino e due angeli del 1470 circa.

Madonna Ruskin
Madonna Ruskin

Madonna col Bambino e due angeli

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