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Artisti padovani dopo il lavoro di Giotto Imitazione di Giotto.

Spazio e la croce
rappresentata con maggiore realisticità: croce
Padova fu un comune negli anni in cui Giotto
immersa in uno spazio diverso da quella dei
lavorò, e rimase tale fino al 1318. Da quell’anno
dolenti. Disegno, la forma dei tabelloni danno
viene dato potere da Iacopo da Carrara,
l’idea che la croce sia un oggetto tridimensionale
appartenente ad una famiglia importante. A loro
inserita nell’oro.
viene affidate le sorti della città. Da subito si
mette in evidenza come il potere non sia in pieno “Reggia dei Carraresi”-> parente nell’accademia
potere ai carraresi. Stabilizzazione del potere lo si galileiana. Palazzo con loggiato su due piani che
ha alla metà del 1300. Con Francesco I da Carrara nel 1780 viene dato all’Accademia, che mantiene
e lo zio Jacopino si ha un potere ampio del la struttura esterna mentre l’interno subisce delle
potere. Dal 1355 fino al 1405 i Carraresi modifiche. Allargamento di un salone, va perduta
dominano la città. Ampliamento delle mura parte della decorazione della cappella privata
cittadine. Si ha un periodo fecondo. 1388 la città della famiglia Carrarese. Decorazione finita prima
viene occupata dai Visconti per due anni. Nel del 1354. Stanza rettangolare con quattro pareti
1390 ripresa della signoria da Francesco Novello affrescate di cui una viene abbattuta. Ci dovevano
fino al 1405 con l’occupazione di Venezia. essere delle tavole sul soffitto, agganciate alle
Presenza a Padova di Petrarca, chiamato nel 1349 pareti. Tema dedicati agli angeli. Presente
e poi tornerà in città tra il 63 e il 74, quando decorazioni a mensoline nello zoccolo, con gioco
anziano si ritira ad Arquà Petrarca. Era un di prospettiva, come faceva Giotto. Molti finti
canonico, colui che gestisce la cattedrale. Scrisse marmi. Maggiore continuità rispetto Giotto, senza
il “DI Billisi illustribus”, primi esempi di opera suddivisione in varie sezioni. Racconto degli
storica cui la storia è fatta dall’uomo e dalle sue interventi degli angeli a sostegno degli uomini.
scelte-> nuovo umanesimo. Dipinto giottesco, con figure meno plastiche ma
più allungate, mostra le occhiaie. Attenzione alla
Anni 50 lavoro pittorico di Guariento, artista
malinconia dei personaggi, focus sulle espressioni.
padovano che lavorò presso la Cappella Carrarese
Scene anche cruenti: Giuditta che uccide
e Abside della Chiesa degli Eremitani. Negli anni
Oloferne. Alcuni affreschi della parete che è stata
70 poi vennero chiamati altri artisti dalla famiglia
abbattuta vengono presi alcuni frammenti: La
dei Carraresi. Tutti coinvolti della decorazione
cacciata di Adamo ed Eva; Giuseppe interpreta i
della Reggia Carrarese. Rimasta solo la Loggia e la
sogni del faraone. Nel soffitto ci sono quattro
Sala dei Giganti. Fonte di Michele Savonarola->
tondi, cui ne possediamo solo due: Madonna con
scrive “Libellus de magnificis ornamentis regie
il Bambino e Evangelisti, cui possediamo San
civitatis Padue” e nomina alcuni pittori attivi a
Matteo.
Padova già citati. Dicendo che tali pittori
conobbero la pittura prospettica. _Paolo Veneziano-> artista giottesco che lavora a
Venezia. Si vede una prospettiva occidentale con
_Guariento-> nasce a Piove di Sacco circa nel
preziosità gotica con iconografia bizantina.
1310 e muore tra il 1368 e il 1370. Alcuni
“Maestà con bambino e angeli” abito in tessuto
documenti scrivono che il pittore nel 1341 è
d’oro, decorazione con lamina d’oro.
residente vicino al Duomo di Padova. Aveva una
fama di bravo pittore, citato come “pictor” in vari Sempre Guariento-> “Chiesa degli Eremitani”
documenti. In contatti con i francescani del Santo chiesa esisteva già nel 1264 e ampliata più volte,
e con gli agostiniani degli Eremitani. Attivo nel mentre le ultime versione fu fatta da Giovanni
Palazzo dei Carraresi nel 1351. Lavora anche a degli Eremitani, sorta di loggia con cinque arcate
Bolzano e Palazzo Ducale a Venezia. unione tra gotico e romanico. Più soffitto in legno
a calena di nave. Nel 1944 venne bombardata e
“Croce di Guariento”-> cristo rappresentato
pesantemente danneggiata, soprattutto
morto e si trovava nella Chiesa di San Francesco a
nell’abside dove c’erano le pitture di Guariento.
Bassano. Croce con firma dell’artista e il nome
Solo una parete e sopravvissuta. Lavoro tra 1361-
della committente, la suora Maria de Bovolini.
1365. In una delle scene c’era la consegna della
regola di Sant’Agostino agli Eremitani. Nell’abside
abbiamo storie di santi, tra cui anche
Sant’Agostino e San Filippo. Guariento immagina
la parete in un cielo. Più scene all’interno di un
riquadro. Raffigura anche edifici religiosi, come
una chiesa a tre navate, cui ci sono due scene
diverse. Guariento di un omaggio a Giotto sullo
zoccolo, cui lo dipinge in marmo monocromo con
ciclo di figure emblematiche del rapporto tra
astronomia e vita umana. Ogni pianeta ha
influenza sull’età dell’uomo, ad esempio la Luna
affiancata da dei bambini.

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