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L’architettura gotica in Italia si afferma tardi a causa della frammentazione politica,inoltre in Italia le

chiese sono realizzate dai nuovi ordini religiosi mendicanti così chiamati perché i monaci avevano
scelto di vivere in povertà e per la loro sopravvivenza facevano la questua cioè la raccolta casa per
casa.Sia i francescani che i domenicani(ordini mendicanti) si stabiliscono ai margini della città dove
si accalcano i poveri inoltre per non entrare in concorrenza per la raccolta dei viveri si allontanano
gli uni dagli altri.
LA BASILICA DI SAN FRANCESCO AD ASSISI
E’ un importante esempio di chiesa gotica in Italia,la basilica è creata lo stesso anno della
santificazione di Francesco ,figlio del ricco mercante Pietro da Bernardone.La basilica si trova sulla
collina a nord di Assisi.L’edificio è costituito da 2 aule sovrapposte(inferiore e superiore) ,con una
sola navata e l’abside ottagonale,l’abside della chiesa inferiore ospitava il corpo del santo e lì si
celebravano messe private,era più piccola ed è stata ampliata nel 1300,l’abside superiore era
dedidata alla predicazione pubblica e conteneva anche il trono papale.I pilastri dell’unica navata
sono fascicolati ,esternamente troviamo il rosone e gli archi rampanti ci sono ugualmente anche se
mancano le navate laterali

STORIE DI SAN FRANCESCO DI GIOTTO


Nella basilica superiore di Assisi si trovano,nella parte bassa dei muri perimetrali dell’unica
navata,le 28 storie della vita di San Francescotratte dal libro di San Bonaventura da
Bagnoregio.Nella parte superiore della parete si trovano scene dell’Antico Testamento,a scendere
sotto del Nuovo Testamento ed infine la vita di San Francesco che viene visto come il continuatore
dell’opera di Cristo.Non tutti sono d’accordo su Giotto come autore di questi storie
murali,sembrano che gli autori siano più di uno.La datazione è tra il 1290 e il 1295,fu il papa
Niccolò 4 a finanziare l’impresa per esaltare l’ordine francescano di cui era stato membro.La
narrazione è oraganizzata in 28 quadri e si possono raggruppare in 3 periodi: 1.vita di Francesco
2.episodi dell’ordine francescano 3.francesco diventa santo e i miracoli dopo la sua morte.Ogni
quadro reca una didascalia in latino per meglio comprendere l’episodio.Le scene sono inserite in
una cornice sempre dipinta composta da 2 colonne tortili (1 a destra 1 a sinistra)che sostengono un
architrave.La vita di Francesco non parte dalla nascita ma dalla giovinezza
Omaggio dell’uomo semplice
Un uomo stende il suo mantello al passaggio di Francesco,la scena è il primo avvenimento
ricordato da Bonaventura e l’ultimo ad essere stato dipinto da Giotto.Ci troviamo ad Assisi e lo
sappiamo dagli edifici cioè il palazzo comunale e le carceri,4 persone commentano con il viso e non
riescono a comprendere il gesto dell’uomo,l’abbigliamento induce a pensare che siano i nobili della
cittàL’aureola posta sul capo di francesco,non ancora santo,indica la sua prossima santità.Si vede
un panno steso ad asciugare simbolo che quel luogo è vero,abitato da qualcuno.
San francesco dona il suo mantello
Ricorda l’episodio di San Martino con la differenza che Francesco fa di più,dona tutto il suo
mantello.L’abbigliamento dell’uomo indica che non è un mendicante ma un ricco caduto in
disgrazia.Il cavallo in origine era bianco,il tempo lo ha annerito e il bianco è simbolo di purezza e
bellezza.Dal capo di Francesco partono idealmente 2 lineee ascendenti che formano una X .Queste
2 linee collegano idealmente Francesco alla città da una parte e al monastero dall’altra
parte.Francesco si trova ad un bivio e deve scegliere se seguire la via politica(come impone suo
padre) o quella religiosa.Il colore giallo del mantello simboleggia il cambiamento che sta per
verificarsi nella sua vita.
San Francesco rinuncia ai beni

Il padre di Francesco ,il ricco mercante Pietro da Bernardone,chiama in causa suo figlio perché con
le sue ideee di uguaglianza ed amore metteva in ridicolo il buon nome della famiglia,la scena si
svolge a Foligno.Pietro lo porta davanti al vescovo e gli intima di comportarsi bene altrimenti sarà
ripudiato,Francesco decide di rinunciare ai beni paterni.La scena è divisa in 2 ,da una parte la
famiglia di francesco e la nobiltà,dall’altra la Chiesa rappresentata dal vescovo e da monaci,si nota
il taglio di capelli.L’ira del padre si nota dal pugno trattenuto da un amico.francesco ha i capelli più
lunghi del solito,si trova in un momento di passaggio.La scena avviene davanti a Dio che appare in
cielo con la mano benedicente e crea idealmente una diagonale con le mani giunte di Francesco
rivolte verso il cielo.Il gesto del vescovo che con il suo mantello copre Francesco nudo è stato
interpretato sia come simbolo della Chiesa che protegge sia come azione per non mostrare un
corpo nudo.I 2 bambini all’angolo della scena sollevano il vestito dove nascondono pietre da
lanciare a Francesco,considerato pazzoperchè rifiutava la sottomissione al padre.
Il presepe a Greccio
La notte di Natale del 1223 a Greccio,Francesco realizza il primo presepe ed ecco che gli appare
Gesù Bambino.Giotto dipinge proprio il momento della comparsa del bambino,il momento
miracoloso.Si notano i monaci che cantano seguendo il leggio,le donne che si accalcano per
vedere.La scena è dinamica non solo per i personaggi ma anche per l’uso di vari colori e per
l’impiego di diversi oggetti disposti in uno spazio concreto,reale.

******ARTE ROMANICA IN SICILIA***** pagine 112-116

A Palermo il re Ruggero 2 d’Altavilla vuole adornare la cappella palatina cioè la chiesa del
palazzo dei Normanni con ricchi mosaici come avviene nell’arte romanica.Purtroppo la tecnica
del mosaico è poco conosciuta in Sicilia perciò il re fa venire maestri dall’oriente.Nella cappella
palatina i mosaici del presbiterio risalgono al 1143 invece quelli delle navate sono più tardi.Lo
sfondo ro annulla ogni riferimento terreno,sono rappresentate scene del vecchio e nuovo
testamento,dei Santi pietro e Paolo,oltre alle figure sacre solo a Palermo si trovano anche
animali e vegetazione.Nella cupola domina Cristo Pantocrator(Cristo onnipotente,che tutto
può),rappresentato mentre benedice,secondo il rito ortodosso,con pollice e anulare che si
toccano,rappresentano le 2 nature,divina ed umana,le altre tre dita distese che indicano la
trinità.Ai mestri arabi spetta il soffitto di legno che segue l’architettura islamica con stalattiti
che scendono dal soffitto.

Nel duomo di Monreale troviamo 6 mila metri quadri di mosaici,anche qui scene del testamento e
l’immagine di Cristo Pantocrator che a differenza della cappella palatina ha 3 dita unite e 2
distese,lo stesso avviene nel duomo di Cefalù,qui i mosaici sono più raffinati perché le tessere
sono piccole e le interlinee sono ridotte al minimo.

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