DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE
STORICO-ECCLESIASTICA
DA S. PIETRO SINO AI NOSTRI GIORNI
SPECIALMENTE INTORNO
AI PRINCIPALI SANTI, BEATI, MARTIRI, PADRI,, AI SOMMI PONTEFICI, CARDINALI
E PIÙ CELEBRI SCRITTORI ECCLESIASTICI, AI VARII GRADI DELLA GERARCI1IA
DELLA CHIESA CATTOLICA , ALLE CITTA PATRIARCALI
ARCIVESCOVILI E,
COMPILAZIONE
GREGORIO XVI.
VOL, XIX.
IN VENEZIA
DALLA TIPOGRAFIA EMILIANA
MDCCCXLIII.
DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE
STORICO -E CG LE SI ASTIO A
CRO CRO
Chosso, ode cross o,«, 1 383 , dopo dodici anni di Cardi-
Cardinale. Giovanni Crosso, o de nalato.
Gross nacque a Calimaforte di Li- CROSSO o de GROS Pietro,
moges, era dottore nel diritto canoni- Cardinale. V. Corson.
co, e consanguineo tanto a Clemente CROSSO, o COSSO Giulio,
V, che a Gregorio XI. Clemente VI Cardinale. Giulio Crosso, o Cosso,
nel 348 lo fece vescovo di Limo-
1 patrizio romano, forse nel 1378 da
ges, e Gregorio XI a' 6 giugno del Urbano VI venne creato Cardinale
1 37 1 lo creò Cardinal prete dei
, col titolo di s. Maria della Traspon-
ss. Nereo ed Achilleo, penitenziere lina, ove fu sepolto quando mori
maggiore, e nel 1876 lo fece vesco- nel secolo decimo quarto. Ma non
vo prenestino. Segui lo stesso Gre- trovandosi alcun documento del car-
gorio XI d'Avignone a Roma. Di- dinalato di lui, la maggior parte
poi da 11 ubbidienza di Urbano VI, degli storici è incerta se debba ascri-
che dicevasi dagli scismatici eletto verlo tra i porporati. Tuttavolta per
per solo timore dai Cardinali, pas- tale ce lo dà il Ciacconio, che ne
sò al partito dell'antipapa Clemen- riporta l'epitaffio sepolcrale in versi.
te VII, il quale lo spedì con ot- CROTONE. V. Cotrone.
timo successo legato a Carlo V CSAKI o CSARO
Embrico ,
Csaki fece il possibile di non ac- corpi, o sia le reliquie dei principi
cettar la sacra porpora, al qual fi- degli apostoli, i quali dall' abitare
ne interpose lo stesso Carlo VI, ma dette camere vennero chiamati Cu-
indarno, poiché il Pontefice lo voi- biadarti, perchè camera in latino
le Cardinale, quindi dopo quindici dicesi Cubiculum, o Cappellani [Ve-
anni morì nel 1782, nell' età di ses- di) a Cubiculo. 11 Bernini, del
santa anni nel castello di Scalka, Tribunale della Rota, p. 1 1
»j, ere-
cai fabbricava presso a Varadino, de che i prelati uditori di rota
ed ebbe tomba in chiesa a s. An- derivino dai giudici dei primi se-
CUB CUB
7
co li della Chiesa, i quali nel secolo ordinati suddiaconi, ed allora inco-
V avendo s. Leone I consegnato minciavano ad esercitare l' ufficio
loro la custodia de' corpi dei ss. dei cantori, servendo il Papa nelle
Pietro e Paolo, presero il nome di solenni messe, nelle stazioni, nelle
cubicularii, e cappellani, dicendo a processioni, e nelle principali feste
pag. 8, che s. Leone I diede in della città. V. Cantori Pontificii.
consegna tali venerabili reliquie ai Il citato Bernini, p. 1, aggiunge,
suoi intimi Cubicularii. Bovio di- Il che gli antichi giudici, per la di-
ce, che i cubicularii furono istitui- scussione delle cause forensi si con-
ti dal detto Pontefice del 44°> a gregavano in una parte del pontifi-
custodire i sepolcri de' ss. Pietro e cio palazzo, che dicevasi Cubiculum,
Paolo. Il Torrigio, Grotte Pratica- per cui essi furono detti Cubicula-
ne, p. 527, parlando dei mansiona- rii, dappoiché Cubiculum anticamen-
li più capaci nel canto, i quali ve- gorio 590, che questo gran
1 del
nivano promossi a custodi de' se- Pontefice rimosse non dal suo pa-
polcri degli apostoli, ufficio che al- lazzo, ma dal suo cubiculo, tut-
tri vogliono prima di s.
istituito ti i secolari , o laici , e in lo-
Leone I, Ciò apparisce chiaramen- ro vece sostituì altrettanti cherici
te da uno statuto sulla scuola dei in grado di consiglieri e familiari
cantori, riportato da Cassandro in pontifìcii, per cui, in largo signifi-
Liturgie, p. 14 1. » Primum in cato, pel nome di cubiculo si deve
« quacumque schola reperti pueri intendere tutta la gente del servi-
*• bene psallentes, tollantur inde, et zio del Papa. Però a distinguere
» nutriantur in schola cantorum, Giovanni diacono le ordinanze dei
»» postea fìaut cubicularii si autem : laici, e dei clerici circa il servizio
» nobilium pueri fuerint slatim in generale del Papa, ecco come si es-
« cubiculo nutriantur, et hanc ac- presse. » JNemo laicorum quodlibet
» cipiant potestateni ab archidiaco- » palatii ministerium, vel ecclesia-
« no, ut liceat eis super linteum » sticum patrimonium procurabat,
» villosum sedere, quod mos est « laicis ad armorum solam mili-
» ponere super sellam equi." Cre- « tiam, vel agrorum curam depu-
sciuti i giovani in età, venivano » tatis." L'istesso autore pur dice,
8 GLLì CUB
che questi clerici, cubiculari, consi- na, e di farvi osservare il buon or-
glieri, e familiari, Gregorio I
con s. dine, per cui da lui dipendevano
din, nocliique. versabantur, ed erano gli uffìziali del palazzo, sì mi-
altri
dicato a s. Nicolò vescovo di Mi- pace che le diede 1' imperatore Co-
ra, ed eretto da Calisto II, nel stantino, fossero addetti al patriar-
1124, e che ora trovasi incluso chio lateranense o palazzo pontifi-
nell'abitazione de' padri penitenzieri cio, per prestare ossequio, e servire
della basilica, non solo serviva ad il Papa nelle pubbliche, e private
uso de' Pontefici; ma il medesimo funzioni, specialmente sagre, si rac-
Calisto II fece vi fabbricare dappres- coglie in peculiar modo negli Ordi-
so due stanze, una pei cubiculari, ni Romani (nel IX, e XI de'quali
r altra per l'udienza, le quali era- si fa menzione dei cubiculari, e in
no dipinte con varie figure, che so- quello di Cencio, nel cap. 33 del-
no descritte dal Panvinio. l' uffìziale detto Custo<! camerae) ,
mato anche Afìarta, per indurlo a Pontefici molle volte anche nella
rovinare presso il Papa, Cristoforo funzione del possesso si fecero pre-
1
,
io CUI3 CUB
cedere dal ss. Sagramento. Quindi alias cubicularii secreti, con vesti
nel descrivere, che il decano della rosse e cappe simili , indi cavalca-
rota portava la mitra pontificia, ag- vano i gentiluomini romani. Nel
giunge: mediu* ìnter dominos Lau- possesso preso da Leone XI nel
rentium de Mari (parente di In- i6o5, dopo i camerieri extra mu-
nocenzo Vili che poi lo fece Car- ros, gli avvocati concistoriali, e gli
tatis suae pincerna, et post eos Da- camerarii secreti Papae cum ve-
rius, Ruvarinus, et Rudulphus de stibus rubris, et caputiis sine pel-
Silvestris medici omnes eodem ha-> libus (perchè era il mese di mag-
bitu indilli, ut de aliis Papae cu- gio). Così in quello preso nel 1
644
biculariis dietimi est. Nel possesso da Innocenzo X, dopo cubiculari i
preso nel 1592 da Clemente VIII extra muros amidi vestibus rubeis
si legge che dopo il barbiere e , amplis sine caputiis, e gli avvocati
bartore del Papa con li cappotti concistoriali, incedevano cappellani
rossi, e valigie di sua Santità , e familiae Papae et cappellani secreti,
dopo gli scudieri con le vesti ros- cubicularii honoris, et secreti vesti-
se ; venivano i camerieri di onore, bus, et caputiis rubeis cum pellibus
,
CUB CUB 11
amicti. Nella relazione che del pos- ste, con quanto li riguarda. A dare
sesso d' Innocenzo X fece il celebre un'ulteriore chiara idea degli effettivi
Gio. Vittorio de' Rossi , conosciuto cubiculari del Papa , e di quelli per
sotto il nome
Giano Nicio Eri-
di tali considerati, ed addetti al suo
treo, i cubiculari del Papa si chia- personale domestico servigio, per ul-
mano cubicularii apostolici, e came- i timo riporteremo tradotto dall'idio-
rieri segreti ecclesiastici partecipan- ma latino in italiano quanto il p. d.
ti, si dicono cubicularii apostolici Gio. Battista Gatlico riporta nel-
majores. Nel possesso preso nel 1676 1' Ada selecta caeremonialia a pag.
da Innocenzo XI, si dice, che dopo 263 , nell' Index opuscoli de ojji-
i monsignori arcivescovo Pignattelli cìalibus palatii Pontificii au- ( coli'
mera )
determinabili a beneplacito alla custodia degli ufficiali pubblici
suol farsi la consegna delle suppli- Nostro Signore insieme alle pel-,
che tale sia lo stato loro, che dinalatus nel riportare l' ordine
,
abbiasi in essi in tutto e per tutto della processione del Corpus Domini,
e
quella piena confidenza, che ricer- fatta nell'anno santo \% ] ì dal som- r
1 cuc CUC
ratnj indi cubicularii apostolici par- za che sopravvanzava con rito solen-
ticipanle<; j poi clerici sacri collcgiì ne benedetta tagliavasi in molle
seguiti dai cubicularii secreti, dai parti, e nel fine della messa distri-
cubicularii, sai cappellani portante; buì vasi a quelli, che non volevano,
mitram, e dai nobiles, qui sedent in o non potevano comunicarsi ; anzi
gradibus solii. Indi aggiunge, die si legge, che talora fu dato pure a
dopo ilPapa, incedeva auditor de chi si era comunicato; queste pro-
mitra medius inter duos cubicu- priamente dicevansi Eulogie, il qual
larios. nome significava cibi benedetti, ed
CUCCHIARO o CUCCHIAIO. introdotte furono a far le veci del-
Cochlear. Strumento concavo d'ar- l' euenristia , e per rappresentare
gento, d'oro, o di altro metallo, o quella comunione più frequente che
materia, di piccola forma pegli usi pratica vasi per innanzi dai primi-
della sagra liturgia, detto comune- tivi fedeli.
mente cucchiarino . 11 Berlendi I cucchiai sono stati, ad uso del-
Delle obblazioni all'altare, a pag. la sagra mensa, adoperati fino da-
22, parla del cucchiajo, che anti- gli antichi tempi, o per infondere
camente si usava per raccogliere i il vino, e l'acqua nel calice, o per
frammenti delle obblazioni, e ne mescolile i sacri olii, e per met-
riporta anche la forma, chiaman- tere l'incenso ne' turiboli, bacian-
dola Cochlear ad colligenda frag- dosi il cucchiaio da chi presenta
ìnenta oblalionum
dappoiché le , la navicella coli' incenso e il turi-
obblazioni del sagrifìzio, o pane con- bolo, e la mano o l'anello di quel-
sagrato, essendo sottili, allorché tra lo che deve porre l'incenso nello
la messa si faceva con esse la co- incensiere o turibolo. Gli spagnuo-
munione al popolo subdiaconus , li ancora usano nelle loro chiese
Corpus Domini accipit a diacono, il cucchiarino per infondere nel
et fert presbyteris frangendum pò- calice l'acqua, e il vino. Quan-
pulo . Non potendosi fare tale spez- do nell'America fu rinvenuto il
zamento senza che qualche piccola metallo chiamato platino, Carlo III
parte delle consagrate obblazioni re di Spagna nel 1788, ne offri le
non andasse nella distribuzione in primizie al Pontefice Pio VI col
minuzzoli, e frammenti, si adope- donargli un calice, con sua patena,
rava un cucchiajo di argento, affine e cucchiarino di platino, lavorato
di raccoglierlied unirli. Qui note- con bellissime cesellature, e basso-
remo che queste particole del pa- rilievi. I cucchiai per i detti sagri
ne consagrato si trovano negli an- usi ora sono stati solidi, ora tra-
tichi secoli talvolta chiamate col forati, formarono di varie
e se ne
nome di Eulogio, giacché comune- materie. Monsignor Giorgi, Liturgia
mente non erano le particole della Rom. Pont, fra le disquisit. de s.
sagra comunione, che si dava al minislerio XCIX, tratta de Cochlea-
popolo, ma una semplice loro rap- ribus, ed alla pag. 72 riporta la
presentanza. E qui sembra indis- figura di un cucchiaio d' argen-
pensabile aggiungere, che facendosi to. Nella storia de' vescovi di Au-
del pane che veniva offerto all' al- xerre e. XX, si parla di varii cuc-
tare, tre divisioni, una pel celebran- chiai lasciati alla sua chiesa dal
te, l'altra pei comunicanti, la ter- vescovo Desiderio. Nel settimo se-
5
cuc CUC 1
ziale parla del cucchiaio col quale in esilio alcuni grandi uomini. Di
si estraevano le conchiglie dal loro fatti l' imperatore Costanzo vi rilegò
struito, detto di s. Paolo, alto cen- quie, fra le quali è in massima "ve-
voi. xix. 2
5tW*mmi>< Ha»
8
1 CLE CUJ
zione di Giulio III, Marcello II, ha nella cattedrale di Malaga. Era
Paolo IV, e Pio IV, e poco mancò fornito delle migliori virtù, e lo si
ch'egli medesimo non salisse al su- crede autore del libro che porta a
premo pontificalo a mezzo d'uno , nome Squittitilo della libertà ve-
stratagemma del suo conclavista neta.
Ferrante Torres, perchè questi se- CUFRUTA. Sede episcopale del-
paratamente aveva impegnato tren- l'Africa occidentale, nella provincia
tadue Cardinali pel voto al suo si- Bizacena, sotto la metropoli di A-
gnore, come si può meglio vedere dramito. Feliciano, vescovo di Cu-
al volume XVI, pag. i3, del Di- fruta, si recò al concilio di Carta-
zionario. Da ultimo morì in Ro- gine.
ma d'improvvisa malattia nel i5Qi, CUICULUM. Sede vescovile del-
di sessantatre anni , e diciotto di la Numidia, nell'Africa occidentale,
Cardinalato, e fu sepolto all'ingres- che Commanville pone sotto la me-
so della chiesa di s. Giacomo della tropoli di Cirta Julia, di cui fa men-
nazione spaglinola. zione s. Agostino nel lib. 7 contro,
CUEVA Alfonso, Cardinale. Al- Donai. Il vescovo Prudenzio inter-
fonso Cueva de' duchi di Albuquer- venne ad un concilio di Cartagine,
que, nato nel 1572 nella Spagna, da e Cresconio, altro vescovo, fu alla
militare dell'Ordine di Alcantara, conferenza tenuta nella detta città.
nici comprese le prebende del teo- del palatinato del suo nome. Fece
logo, e del penitenziere, oltre di- poscia anche parte della lega ansea-
versi preti, e chierici inservienti tica. Però nel 1 4^7 la ripresero i
mosa caverna, che trovasi nei din- ne ricevette il velo per le mani del
torni di questa città , supponendo vescovo di Paderbona. Tutto che
che avanti la sua fondazione ser- forma l'elogio di una perfetta re-
niosamente d' illecita tresca, fu sog- naria verso i poveri e gì' infelici,
gettata alla prova del fuoco, secondo non disdegnando ella stessa di vi-
a4 C UN CDN
(lenza vescovile del Piemonte, negli glio 1 8 1 7, allorquando coll'aulori-
stali Sardi, cupo luogo di divisione là della bolla Beati Petri aposto-
di provincia, e di mandamento. Gia- lonim principis, provvide alla nuova
ce sopra una elevata collina al con- circoscrizione di tutte le diocesi del
Uuente della Stura, e del Gezzo, Piemonte. Il vescovato fu dichia-
ed ha una prefettura di giusti- rato sulfraganeo della metropoli di
zia di prima istanza della giuris- Torino, e primo Pio VII vi
pel
dizione del senato di Torino. Que- prepose a vescovo Giuseppe A.ma-
sta città è ora cinta da una sem- deo Bruno de' conti di Samonio
plice muraglia con due porte. La della città di Cuneo, ciò che fece
strada principale è bella e larga nel concistoro del primo ottobre
fornita di portici e di botteghe, per 18 17. La cattedrale, di recente
tutta la sua lunghezza. Vi sono il restaurata, è dedicata alla purifica-
collegio reale, i pubblici bagni, ed zione della beata Vergine Maria
un ospizio pegli orfani, nonché un detta volgarmente del bosco. Il ca-
bel palazzo del pubblico. pitolo è composto di tre dignità
Cuneo, Cuneum, un tempo fu cit- prima delle quali è il prevosto, di
tà forte, e tale da sostenere parec- quindici canonici, non che di altri
chi assedi. Nel 1 64 1 venne presa preti, e chierici addetti al servigio
dai francesi, sotto il comando del divino. La cura delle anime della
conte di Harcourt, durante il regno parrocchia esistente nella cattedrale
di Luigi XIII re di Francia. L'as- è esercitata dal prevosto. Inoltre
sediarono di nuovo, ina invano nel nella città vi sono due altre par-
1691, e nel 1706. Nell'anno pre- rocchie con fonte battesimale, due
cedente 1705, durante l'assedio di conventi di religiosi, un monistero
Torino, la duchessa di Savoia qui- di monache, un conservatorio, tre
vi si ritirò. Sostenne Cuneo un nuo- confraternite, due ospedali, altret-
vo assedio nel 1 744» lDa ' france- tanti orfanotrofi, un monte di pie-
si, e gli spagnuoli furono obbliga- tà, e il seminario. L' episcopio è
ti a levarlo , dopo una battaglia un ottimo edifizio, situato però al-
che riuscì ad essi funesta. Cadde quanto lontano dalla cattedrale.
iu potere dei francesi nel 1796, in La mensa ad ogni nuovo vescovo
seguito del trattato di pace col re è tassata ne'libri della cancelleria
di Sardegna. Fu poscia presa da- apostolica, in fiorini trecento.
gli austriaci nel 1799J dopo nove CUNHA di Attaide Nuno, Car-
giorni di trincera aperta, e final- dinale. Nuno da Cimba, nato nel
mente fu ripresa dai francesi in 1664 in'Portogallo da chiari genito-
conseguenza della famosa battaglia ri, fu canonico di Lisbona; inquisitore
di Marengo. Allora furono distrut- in quella città ; commendatore del
te le sue fortificazioni, e converti- regio Ordine di Gesù Cristo; maestro
te in ameni passeggi. Incorporata di camera del re Pietro II_, e consi-
all'impero francese, divenne capo il gliere nel dipartimento ecclesiasti-
luogo del dipartimento della Stura co. Ricusò la chiesa di Elvas_, ma
finché fu restituita al re di Sar- dovette accettar quella titolare di
degna. Tanger, per poter essere cappellano
La sede episcopale di Cuneo maggiore, e membro del consiglio
venne eretta da Pio VII a' 17 lu- di stato di Giovanni V, a cui era
CUN CUJV 25
rarissimo per le sue distinte qua- te XIV, nella seconda sua promo-
lità; il perchè lo dichiarò supremo zione, e nel concistoro segreto dei
inquisì tor della fede in tutto il Por- 6 agosto 1770, Io creasse Cardi-
togallo, suo consiglici- intimo, e sup- nale dell'ordine de' preti, e gli ri-
plicò la santa Sede perchè venisse mettesse la berretta cardinalizia per
esaltato al Cardinalato, a cui venne l'ablegato commendatore d. Cesare
assunto da Clemente XI, a' 1 8 mag- Lambertini, nipote del predecessore
gio del 17 12 col titolo di s. Ana- Benedetto XIV, facendo il Papa ac-
stasia, che gli conferì però il suc- compagnare tale ablegato da mon-
cessore. Morto il Papa, si recò a signor Pietro Antonio Tioli, stato
Roma pel conclave, ma vi trovò institutore di d. Cesare, e per que-
già eletto Innocenzo XIII, che lo sta ablegazione fatto cameriere se-
ascrisse alle congregazioni dei vesco- greto soprannumerario, e guarda-
vi e regolari, de'riti, di propaganda roba. Questo Cardinale non si re-
Dopo una carriera luminosa,
ed altre. cò mai in Roma, neppure pel con-
morì a Lisbona nel 1750 di ottanta- clave per l'elezione di Pio VI, laon-
sei anni, e trentotto di Cardinalato. de restò senza cappello, e titolo car-
Si distinse per la sua generosità coi dinalizio. Morì in Lisbona ai 3i
poveri, e verso i sacri templi. Ri- gennaio 1783, di anni sessantot-
parò la ruinosa basilica di santa to dopo dodici anni, cinque mesi, e
porato spiegò una gran costanza, porta detta santa, e fece doni gene-
ed uno zelo veramente apostolico rosi a quella basilica. Nel pontifi-
nelle vicende, che produssero nel cato di Paolo III passò al vesco-
Portogallo la costituzione del 1820. vato di Ostia e Velletri nel 1537.
Fu quindi perseguitato, e mandato La sua famiglia , ed egli concor-
in esilio. Si fermò egli in Francia, sero all'erezione sul Gianicolo del-
sinché venne abolita la costituzio- la chiesa di sant' Onofrio ; inol-
ne. Al suo ritorno in Lisbona, fece tre l'istaurò molto bene le cat-
CUR CUR 27
concilio di Cartagine adunato da s. di sua nazione per vendicare l'af-
Bonifacio. fronto ma per accordo fatto coi
;
Sanco nume loro nazionale, che da suo distretto, per cui la città rima-
alcuni era pur detto il nume Fi- se deserta. I pochi abitanti super-
dio. In principio abitarono un luo- stiti si ricoverarono nelle vicine ter-
go detto Testrina, vicino ad Ami- re inaccessibili ai barbari, i quali
terno, da dove fecero un' irruzione divenuti signori di una gran parte
sulla terra Reatina tenuta allora della Sabina, che fu aggregata al
dagli aborigeni ; fabbricarono poscia ducato di Spoleto, fecero coltivare
molte città, fra le quali Cures, sen- le terre dai coloni, onde a poco a
esse. Cures divenne ben presto ce- la il rivo, che ne bagnava le ter-
747 av ai)ti la nascita di Gesù Cristo, sulle rovine di Cures, essi furono
Tazio re de' sabini regnante a Cu- detti Castrimi Currisii, et Castrimi
res, pel famigerato ratto delle Sa- Arci. 11 primo richiama alla me-
bine , si recò in Roma alla testa moria l'antica Cures, l'altro la sua
iH CUR CUR
cittadella Arx. Non è noto preci- 499 al concilio celebrato a Roma
samente quando per la prima vol- dal Pontefice Simmaco. Nel 5o4
s.
castelli, ma fino dal secolo undeci- da s. Gregorio I nel lib. da' Dia-
mo si hanno memorie, e dell' uno loghi. Nel 58 o fu vescovo Bono, o
se, sebbene v' intervenisse pure A- di Sabina scoperta, ove e ora Tor-
sterius, vescovo Foronovanus.Lo Spe- ri, ovvero le grotte di Torri, Ro-
randio dice, che i vescovi Curensi ma 1757.
qualche volta per l'eccellenza di CURIA, e CURIA ROMANA. Di-
tutta la provincia, furono detti Sa- ciamo Curia, Forum, il luogo dove
binesi. Dulcizio, vescovo sabinense, si trattano le cause , e dove con-
e di Antimo, con Projettizio ve-
s. corrono i litiganti , e i loro procu-
scovo Foronovanus, intervenne nel ratori, avvocati, e curiali; il perchè
,
rlicesì curiale chi- agita le cause nel- i calendario Abbiamo voluto dare
la curia, causidicus , e (insanirti actor3 un cenno delle curie degli antichi
ed anche curialis. Secondo Festo, romani, perchè non s' intenda che
eziandio dalla voce curia si disse di esse vogliamo trattare, ma sib-
curialis.Si appella corte, o curia, bene di quella, che propriamente
il luogo ove si tiene ragione, come dicesi Curia romana , ed anche
anche li ministri, ed esecutori stessi Corte romana.
di essa. V. il Du-Cange, e il Carpcn- All'articolo Corte romana {Fedi)
tier alla voce Curia. si dice quando incominciò tale im-
In Roma anticamente furono ce- propria denominazione, e quella di
lebri la Curia Ostilia, e la Curia Curia romana, in significato di
di Pompeo. La prima era nel foro santa Sede. Nel Galletti, Del Fri-
romano dietro ai rostri , chiamata micero, a pag. 307 , si legge che,
Ostilia da Tullio Ostilio terzo re di nel 1
1
4-8, i senatori di Roma chia-
Roma, che la staiti lì, ed allora for- marono la curia romana: Veneran-
se non fu che un luogo elevato dam apostolìcam curiam. In pro-
semplicemente, circondato di mura, gresso di tempo col vocabolo di
ove i cittadini radunavansi divisi Curia romana si vollero intendere
per curie, affine di dare il voto due cose; i Cardinali cioè, la pre-
nelle cause, o negli affari, ne' quali latura romana , e tutti quelli che
erano chiamati a decidere. Alcuni servono la santa Sede, e il sommo
posero questa curia presso il mon- Pontefice nell'apostolico ministero ;
di Clodio ; venne quindi rifabbri- dice che hac curia vuol diir
in
cato da Augusto, che gì' impose il in questa corte. Aggiunge però, che
nome di Giulio, da quello dello volgarmente la curia significa quel
zio Giulio Cesare che aveva vo- , luogo, dove si trattano le cause, ec.
luto riedificarlo. La curia di Pom- Giovanni Sauzheriense, che fiorì nel
peo fu da questo eretta avanti il I i4o, scrisse un volume diviso in
suo teatro, il primo edificato in otto libri, cui intitolò : Policrati-
R.oma con costruzione solida di pie- cus, sive de nugis curialium, et ve-
tre, nel luogo al presente chiama- stigiis philosophonim, parlando sem-
to il Biscione presso la piazza di pre della corte. Presso il Duchesne,
Pompeo venne stabilita per adu- legge : » Segenus Jordanis civis Gau-
narvi il senato nei giorni degli spet- » densis testis productus super con-
tacoli, e divenne famosa perchè ivi » tentis età, dicit, quod uxor Bal-
Giulio Cesare fu ucciso dai congiu- « duini de curia est multurn nobilis
rati appiedi della statua di Pom- >> mulier ex parte matris suae, etc. ".
peo. Sul Campidoglio poi eravi la II Panvinio, nel suo libro De civi-
Curia Calabra, ove annunciavansi tate romana, alla pag. 307 e seg.,
al popolo convocato le calende, e parla delle tribù, e delle curie, spie-
le none, non essendo ancora in uso gando che cosa fossero appresso i
.
3o CUR CUR
romani, trovandosi bene spesso no- » mine ostiensi ?, et sic si coram e-
minata da Cicerone, Livio, Tacito, » piscopis Cardinalibus, supprimes
ed altri scrittori con vari epiteti. » et nomen titilli, et nomen Car-
V. Hunoldus Plettembergius Noli- li dinalis ; et procedes sic Coram :
sità degli studi di Roma, voi. I, Questo era adunque lo stile, che
capo II , DeW università, o studio tenevasi nella curia romana, risuar-
della Curia romana, ovvero scuole do ai titoli onorifici, i quali si do-
Palatine, diverse dall'università, o vevano dare ai Cardinali, nel pon-
studio di Romaj Pratica della cu- tificato di Gregorio IX anzi è da ;
ria romana, che comprende la giu- notarsi, che a quel tempo le va-
risdizione dei tribunali di Roma, canze dei negozi nella curia roma-
e dello stato, e l'ordine giudiziario, na, facevansi ne' mesi più caldi, e
che in essi si osserva, Roma 1 78 1 specialmente nei tempi caniculari.
IVe sono state fatte tre edizioni, e Altre notizie però più antiche sulla
l'ultima nel i8i5, con importanti curia romana si hanno nelle rela-
aggiunte. zioni de' Possessi de Pontefici, rac-
11 Garampi, nel Sigillo della colte dall' infaticabile, e benemerito
Garfagnana, riporta alcuni antichi Cancellieri. Le principali sono le se-
esempi sulla denominazione di Cu- guenti, da cui apparisce chiaro che i
Museae in Pugna, nella via papa- cavalcata omnes togati curiales, qui
le, uno de' curiali del Papa ascen- volebant , sequebantur. Innocenzo
deva sul palazzo, e dalle finestre Vili, dopo aver dispensato il pres-
gettava denaro al popolo pel sud- biterio, passò a desinare solo, e lo
detto fine, ciocché due altri curiali stesso fecero i Cardinali, mentre
facevano poscia, uno quando il Pa- prò romanis et officialibus curiae
pa giungeva a s. Marco, l' altro paratae fuerunt multae mensae, et
quando arrivava a s. Adriano, a- cibaria in abundantìa in palalio la»
scendendo perciò il palazzo di s. teranensi, in inferiore illius parte.
Martina. Da questo racconto si de- Nell'ordine del possesso preso da
duce l'uffìzio, che curiali palatini
i Leone X nel i5i3, dopo i came-
esercitavano anticamente nelle ca- rieri del Papa sine capulio, forse
valcate de' Pontefici, di cui faceva- gliextra muros, cavalcavano, nobiles
no parte, siccome andiamo a dire, curiae minores cum fratribus car-
come altrettanti famigliari del Pa- dinalium. In quello preso, nel 1590,
pa. Sino dal secolo IX si rinven- da Gregorio XIV, si legge, di es-
CUR CUR 33
esaminasse gli uffici de'curiali ec. riguardo alle pontifìcie costituz ioni,
colla costituzione Stimmi apostola- die prescrivono doversi eleggere
confermò, e colla costituzio-
ti^, lo il Papa dove era morto il prede-
ne Cum nostrum, stabili diversi ca- cessore, perchè si riguarda che ove
pitoli pegli ufficiali della curia ro- sta il Pontefice sia la curia roma-
mana. Quindi rinnovando le pre- na, decretò che la curia romana,
scrizioni di Urbano Vili, proibì ai benché egli fosse assente, restava in
curiali l'uso dell'abito detto di ab- Roma, e che in caso di sua morte,
bate adoperato dagli ecclesiastici, in Roma soltanto i Cardinali do-
non che il collare: questo divieto vessero in conclave procedere al-
dici nelle pubbliche udienze, della non dovesse altrove trasferire la cu-
curia Innocenziana , tanto se tali ria romana senza il consenso del
difensori si presentino a perorare le sagro Collegio. V. il p. Gattico, Acta
cause in nome proprio, come pro- caerem. p. 295, il quale ivi dice :
della curia romana , e dell'incre- fosse stata fatta sino da! 1807, e
mento, e della gloria di questo isti- non effettuata, perchè Pio VII de-
tuto. Quindi Benedetto XIII, gran stinò il lodato prelato in vicario
benefattore dell'istituto, per prov- generale, ed uditore generale del
vedere ai suoi bisogni, gli applicò Cardinal Giovanni Castiglioni , ve-
in perpetuo un ufficio prelatizio va- scovo d'Osimo e Cingoli.
cabile, chiamato abbreviatura del- Altri onori e prerogative accor-
CUR CUR 37
tria Sezze; ma, a seconda del breve giorno di Roma, dell'anno 1842,
ottenuto da Clemente XI, ne affidò si legge quanto segue: » Nell'adu-
l'amministrazione alla congregazione, « nanza generale tenuta dalla pia
e la protezione e giurisdizione spi- >» congregazione di s. Ivo nel giorno
rituale al Cardinal protettore prò » 19 giugno 184.2, il sig. avv. Giu-
tempore dell'istituto di s. Ivo, di- *» seppe Maria Combi, nella sua qua-
venuto perciò anche protettore del >» lifìca di erede fiduciario ed esecu-
» riali rotali , dai quali è for- Ivo, gli avvocati concistoriali, Car- i
CUR CUR 39
fermi, che erano abbandonati nelle primicerio, e Cardinale
poscia un
strade, procurandone il sollecito tras- per protettore. Finalmente, ai 14
porto all' ospedale, od
altrove per dicembre 1 y44> monsignor Ferdi-
curarli. L' istituto ebbe adunque nando Maria de Rossi, vicegerente
principio con autorizzazione del Car- di Roma, ed arcivescovo di Tarso,
dinal Fabrizio Paolucci vicario di ne approvò gli statuti, e regolamen-
Roma, e le consuete concessioni, ti. La confraternita fiori secondo la
con l' uso del sacco di saja color sua istituzione, e verso la fine del
turchino celeste, con mozzetta di sa- secolo decorso, fu ad essa concessa
ja nera orlata di passamano bian- la chiesa di s. Macuto, già del se-
co, col cinto di pelle rossa, da cui minario romano, presso la chiesa
pendesse una corona divozionale ne- di s. Ignazio. Ma, nel i8a4j aven-
ra. Per istemma del sodalizio, da do Leone XII istituito nel contiguo
porsi nel sinistra lato della mozzet- luogo il Collegio de? nobili (Vedi),
ta, fu adottata l' immagine della ed affidandolo ai benemeriti gesuiti,
beata Vergine, col divin Figlio in concesse ad essi anche la chiesa di
braccio, sotto l'immagine de' santi s. Macuto, i cenni storici della qua-
protettori Egidio, Ivone, e Ginnesio, le riportansi a tale articolo, ed a
e nella parte inferiore le anime questa confraternita diede in vece
purganti. Ben presto fiorì la pia la Lucia della Tinta
chiesa di s.
unione a segno, che il sommo Pon- nomiuata di sopra, ove tuttora ri-
tefice Innocenzo XIII, col breve a- siede. Non deve per ultimo tacersi,
postolico Cimi sìcut accepimus ec. che è pure di onore ed ornamento
dat. ignovembris 1723, neh' appro- alla pietà Romana l' Arciconfrater-
vare la confraternita, le concesse nita di Girolamo della Carità
s.
prima di lui la fecero s. Agostino, nel 1627 in Basilea con questo ti-
Origene, Alano, ed altri padri. V. tolo : Discursus historico-politico-
il Muratori, nell'opera, Sopra i di- furidicus. L' autore pone per mas-
fetti della giurisprudenza; Gaspare sima, che i principali giurisconsul-
Zieglero, Rabulistica, sive de arti- ti dell'antichità, ch'egli chiama in
bus rabulariis, Dresdae 168 5; e rassegna dai tempi di Tarquinio
Giuseppe di Gennaro, Sulle viziose Prisco fino a Papiniano, ed indi
maniere di difendere le cause nel prosiegue dai bassi tempi fino al
foro, Napoli 1744» non cne a dis- ' secolo XVI, appartengono esclusi-
sertazione Convivami Rabularum
, vamente alla classe degli avvocati,
<lel medesimo autore, Napoli 1769. e celebri oratori, non già alla clas-
Però 1' officio paterno e dignitoso se di semplici causidici addetti alla
de' difensori in ispecie de' buoni av- prassi, ed alle forinole forensi, cui
vocati, dei causidici onesti, ed in- successero i così detti curiali, e pa-
telligenti, come dei causidici scelti, trocinatori. Quindi l' Olafio enume-
che denominavansi già patroni au- ra tutti i patriziati, consolati, pre-
gustales, viri defensores spcctabìles, fetture insigni, e dignità equestri
s. palatii augusta lis defensores no- sostenute dai celebri giurisconsulti,
bilissimi, a cui possono corrisponde- che accoppiarono l'arte loro ad una
re oggidì gli onorevoli curiali, o nobile qualità, e prerogativa. L'im-
CUR CUR 4t
ponitore Anastasio qualificò gli av- cato de' poveri nelle cause civili,
vocati col titolo di conti,L. sug- al quale dovesse nominarsi un no-
gestionem cod. de adv. div. jud., bile cittadino dal prefetto o sella-
ed erano fino da allora annoverati tole di Roma. Dell' avvocato , e
3
tra i chiarissimi e nobilissimi, L. procuratori de poveri della roma-
providen. cod. de. postulando. In na curia, eruditamente tratta il
favore della Chiesa non isdegnaro- Piazza ne\Y Eusevologio romano trai,
no il titolo di avvocati i più gran- terzo, capo V; e noi in diversi
di sovrani, come si dice all'artico- luoghi del Dizionario.
lo Difensore della Chiesa o della Lungo sarebbe di far menzione de-
Fede (Fedi)j e in più luoghi il tito- gli avvocati più celebri della curia
lo di avvocato passò nel reggimen- romana, massime di quelli che furo-
topolitico. Lo Schoepflino nella sua no decorati del cardinalato, ed an-
Alsalìa illustrata, tom. II, cap. 7, che sublimati al pontificato, come
De advocatis provìncialiò us Alsa- Benedetto XIV. A volerne accennare
lìae, fa conoscere in qual credito alcuni, Gregorio XI che, per aver
erano tenuti gli avvocati, dal cui vissuto un solo giorno non è da
ceto si eleggevano i prefetti, e sot- tutti contato fra i Papi, era stato
toprefetti delle provincie, che chia- avvocato famoso, e fatto fu Cardi-
maronsi avvocati, e sotto avvocati nale nel 1273, dallo zio Gregorio
provinciali, ed il cui titolo ambi- X. Gherardo Bianchi, da contadino
vano spesso gli stessi principi. Gli divenne pedagogo de'fìgli d'un bolo-
eletti trasmettevano alle loro fami- gnese, accompagnando i quali all'u-
glie la stessa nobiltà, che potevano niversità, ne profittò per divenir
godere i langravi, i duchi, ed i vi- dottissimo legale a segno che re- ,
sconti, per cui si vuole che una catosi a Roma, per la fama, che go-
gran parte di famiglie nobili fran- deva nel 1278, Nicolò III lo creò
cesi ed alemanne derivino dogli Cardinale. Nel 1294 s. Celestino
antichi avvocati, e sotto avvocati V fece Cardinale Guglielmo Lon-
delle provincie. ghi, famoso giurisconsulto. Calisto III
Gli avvocati concistoriali [Vedi), nel i456 elevò al cardinalato Gio-
di origine antichissima sono uno dei vanni Castiglioni, insigne nella scien-
principali ornamenti della curia ro- za legale, e nell'arte oratoria. Nel
mana, pei nobili, e ragguardevoli uf- 1529, Clemente VII creò Cardina-
fizi sono investiti, e pel nobile
di cui le Mercurio Arboreo, famoso avvo-
scopo pel quale furono istituiti per cato. Paolo V
nel 1616 fece Car-
la difesa e tutela della Chiesa, e dei dinal Pietro Campora, che fu ri-
nobis, data a' i5 ottobre, eresse pel dinale Flaminio del Taja, che eser-
popolo romano un ufficio di avvo- citò l'avvocatura nella curia roma-
fa CL'R CUR
na per sola carità, e senza mercede ;
Roma, e del rinomato monte Ci to-
e Giambattista de Luca, avvocato rio. La gran mole della curia In-
sime quella, che porta per tito- bunale dell' A. C, giace sopra una
lo : Rclatio Rom. air. Alessandro eminenza artificiale, che dal volgo
Vili nel 1690 promosse alla di- si chiama monte Glorio, e dai più
gnità cardinalizia Bernardino Pan- colti, monte Cilatorio. Pretendono
datici, celebre avvocato nella cu- gli eruditi, che tal nome sia anti-
XI, nel 17 12, fece Cardinale Pietro vendicata a M. Agrippa, dall' avv.
Trfitore (Fedi), già avvocato della rare, che siasi formato a poco a
curia romana. Clemente XII nel poco con la congerie dei rovinati
1734 elevò al cardinalato Giacomo cdifizii, che in questa parte del cam-
"\
I; Erskine, e Turiozzi fatti Car- la seconda era nel Monte chiamato
dinali da Pio VII; Gamberini de- Accettatorio in una bolla di Urba-
corato della porpora da Leone XII; no HI nel 1187, presso Montfau-
ed Alberghini annoverato al sagro con, Diar. Ital. p. 243; e che in
Collegio dal Papa che regna, tutti un'altra di Martino V del i4'8,
slati prima celeberrimi avvocati. presso Francesco Bordoni nel Bui-
Non riuscirà finalmente discaro, lar. terlii ordinis s. Francisci p. 92,
che per ultimo si faccia qui men- dicesi Mons acceptabilis. può ri-
Si
zione della curia Innocenziana di tenere per altro, che questa munì-
CUIi CL'R 43
zinne, o fortezza fosse situala sulla Stalìlio Tauro, forse il nome che
filcla del monte là dove si disten- nel secolo XV portò di Accentato-
deva verso la chiesa di s. Maria in rius, Aeceplorius, che sembra la ra-
Aoquìro in Equiriìs, e vi erano dice dell'attuale, sanzionato dall' li-
avanzi di antica fabbrica, sulla qua- so, a che è destinato questo palazzo,
le sono fondati il palazzo, e colle- formossi dal detto cognome di Tau-
gio Capranica, e che si videro al- ro,o Toro avuto da Statilio, e quin-
lorquando fu abbassato il terreno di da Monte di Toro nacque insensi-
avanti la curia Innocenziana. Ma bilmente 1' odierna appellazione.
può poco vi duras-
giudicarsi, che Di altre erudizioni sulla deno-
se poiché nel resto del monte, fino minazione di questo monte, degli
alla cima, allorché fu tolta la terra scrittori che ne hanno parlato, co-
nel cortile del medesimo non vi me dell'erezione dell' edilìzio, parla
era segno di fabbrica alcuna. il nell' Euscvologio Romano,
Piazza
Osserva il eh. Nibby, Roma ncl- capo XI, Della Curia In-
trat. Ili,
fondare 1*
odierno palazzo della cu- tribunali civili, laonde vi fece ie
ria Innocenziana; e che sorgendo il -cale, il portico, e l'ultimo piano.
monte principalmente sulle rovine, La facciata esterna era rimasta co-
e colle rovine dell'anfiteatro di ine l'aveva fatta il Bernini, ma in
44 CLR CUR
Fon- sovrasta il cam-
orologio, a cui
seguito Tallio architetto Carlo l'
del piacevole, e del teatrale, massi- XII donò il palazzo all' Ospizio
suo principale fondatore, e dal fine non che la medaglia dal Pontefice
prese nome di Cu- fatta per esso coniare nel i6ry>,
onde lo fece, il
lotto : sulle due minori veggonsi in trada de' Banchi trasportò nel detto
Giustizia, e palazzo gli uffizii de' notari dell'u-
due tondi effigiate la
piani superiori l'uditore della came- la prima visita che ha fatta al pa-
ra, i tribunali di prima istanza, il lazzo a' 4 maggio 1690, onorò di
CUR C UR 45
avea ridotti a quattro, ed ivi tras- mandato di procura nel procurato-
feriti dalia via dei Banchi, ed anche re, e mancanza di citazione de'col-
essi onorati dalla pontifìcia presenza. litiganti.
Abbiamo dal suddetto Carlo Fonta- Parlando poi delle curie di Be-
na il Discorso sopra l'antico monte nevento, di Civitanova, e di Monte
Citatorio, situato nel campo Marzo s Cosaro, dice che queste curie ave-
ed altre cose erudite ad esso attinenti, vano di particolare che, oltre la
con V istoria di ciò die occorso nel- prima istanza, godevano nei loro
V innalzamento del nuovo edijìzio tribunali anche la seconda, nelle
della Curia romana, e di quanto cause però profane, e temporali
è accaduto nel ritrovamento della solamente, quanto alla curia di Be-
nuova Colonna Antoniniana (di que- nevento; e ciò per privilegio di Ur-
sta, e della colonna di cipollino o bano VIII, confermato da più Papi,
caristio , eh' è giacente nel cortile 1' ultimo de' quali fu Clemente XII
della curia Innocenziana, si trat- Bull. Mainardi t. XIV, p. 2 38; e
ta al voi. XIV, p. 3 1 3, e 3i4, quanto alle altre curie de' soprad-
del Dizionario), Roma 1708. Dipoi detti luoghi, per privilegio di altri
il Pontefice Clemente XII, per mag- Pontefici, come può vedersi nella Fir-
gior ornamento del palazzo della mana jurisdictionis, proposta nella
curia, ne ampliò la piazza, me- piena segnatura de' 17 marzo 1763;
diante la demolizione di alcune avvertendosi che da Civitanova ap-
piccole case ; e Pio VI tolse da pellavasi a Monte Cosaro , e da
questa piazza il piedistallo già ser- questo luogo si appellava alla città
vito alla vera colonna di Antoni- di Fermo. Della Curia Capitoli-
no, e vi eresse l' obelisco che ora na, si tratta all' articolo Tribunale
si ammira. di Campidoglio, eh' è il tribunale
L' autore della Pratica della cu- del senatore di Roma. Del tribuna-
ria romana, parlando delle Curie le del Cardinal vicario, il quale si
ste curie, die' egli, non si osservano regolamento disciplinare sui curiali;
in tutto le regole giudiziarie, e fo- le tasse dei procuratori ed avvoca-
rensicome in Roma, anzi alcune ti ; le norme da osservarsi nella pro-
46 eu r CUR
Da ultimo monsignor Orsi Man- mente ecclesiastiche, ancorché vi sia
gelli, come uditore generale della di mezzo alcun laico. Solamente si
camera, ora Cardinale, a' 2 dicem- è loro accordato di potere eserci-
bre 1^42, fece pubblicare la noti- tare sopra de' laici la giurisdizione,
ficazione coli' elenco dei procurato- qualora si provi la consuetudine
ri e sostituti die possono compari- ;; quae et quadragenaria sit, et per-
re avanti la sua curia, cioè dei >- petuo constans non unquam vel
procuratoli di collegio, dei procu- » contradicta, vel interrupta. Prae-
ratori rotali, e dei procuratori in- »»terea constitui eam volumus mul-
nocenziani, e dei rispettivi sostituti -•:
tiplicate, ac frequentia actuuni
degli uni, e degli altri, approvati » non levium, quos constet gestos
tanto da lui, ebe dai suoi prede- » fuisse animo praescribendi juris-
cessori. .Nella medesima notificazio- dictionem saecularem
-•>
non ex. ,
pure in qualche caso non si trovi raris, loc. cit. n. 12, che deve os-
tenere a proprio conto, più volte ha cuna delle partite della sopraddetta
risoluto la sagra congregazione dei tassa, si può ricorrere a quanto av-
vescovi , e regolari. V. Ferraris verte il CanccU
Ferrari alla voce
nella Biblioth. verbo Cancelleria. Icria num. i4 e seguenti. Il Mat-
Però affittandosi, non devono affit- teucci scrisse un volume in foglio,
tarsi ad altri fuori che al can- con questo titolo : De officialibus
celliere attuario, o notaro, come di- curiae ecclesiasticae, Romae 1709.
ce il Pignattelli, consttlt. can. tom. Benedetto XIII a' 12 luglio 1725,
Vili, consult. II, n. 5, e seg. e col motu-proprio, Avendo Noi ec,
num. 23, e seg. Esse hanno un presso il Bull. Rom. tom. XI, par.
certo limite negli emolumenti, sta- II, pag. 327, creò un promotore
,
48 CUR CUR
generale del fisco, per patrocinare CURIALE. V. Curia.
in Ptoma a favore delle curie eccle- CURIO o CURIUM (Curiocen.).
siastiche forestiere, le cause crimi- Città vescoTile dell' isola di Cipro
nali, e le controversie, che |>er ap- sotto il patriarcato Antiocheno , la
pellazione dalle sentenze de' prelati cui sede vescovile, secondo Comman-
ecclesiastici e regolari si trattano in ville, tu eretta nel quinto secolo, e
R.orua, ed al quale assegnò venti- fatta suffraganea della metropoli
cinque scudi mese dalla camera
il di Nicosia. E situata tra Pafo, e
apostolica. Questo ufficiale ora più Amatunta , verso il promontorio
non esiste, e le attribuzioni fiscali chiamato Curia, dal quale è lungi
sono esercitate presso tutti i tribu- sedici miglia al nord. Secondo al-
nali e congregazioni anche ecclesiasti- cuni chiamasi oggidì Piscopia, se-
che da monsignor fiscale generale del- condo altri la sede episcopale ven-
la Camera apostolica ( Kedi)j ed i ne riunita a quella di Lemissa. Si
rei sono difesi dalla procura de' po- couoscono quattro vescovi, che vi
veri. L'appello delle sentenze delle ebbero sede. In questa città della
curie ecclesiastiche, si porta alla con- Grecia, al dire di Erodoto citato
gregazione de' vescovi e regolari. dall'Ortelio, avvi una montagna
Per ultimo è da notarsi, che il co- dal paese stesso chiamata Curium.
dice Gregoriano, ossieno le riforme V. il Baudiand. Al presente è un
giudiziarie del regnante Gregorio titolo vescovile in parlibus, che si
CUR CUR 49
isola di Sabioncello. Ha in poca 1 8o1 : poi fu laureato teologo in
distanza da un lato il porto Pi- Parigi ; quindi fu prima canonico di
docchio, eh' è uno dei migliori del- Noion, poscia di Parigi, in appres-
la Dalmazia, e dall' altro il pro- so cancelliere in quelF accademia ,
prio porto fornito di un ottimo ed ivi ottenne molta fama. Nel 1 208
molo. La città ha circa mezzo mi- il Papa Innocenzo III, ch'era stato
strutte col marmo, che trovasi nella gnori della Francia, che lo chie-
stessa isola. Fuori della città sono deano Papa, come legato Ponti-
al
due conventi, uno di francescani ficio, qual carica era inve-
della
situato sopra uno scoglio, separato stilo il Cardinal Pelagio. Fu pre-
tate, come avverte il Sigonio nel ministri della verga nera, che por-
libro de Nominibus Romanorum ,
tano i comandi del governo, disciol-
portandone in testimonio Tito Li- gono le camere, ed eseguiscono i
stesso titolo, dalla prontezza on- agli ordini degli arconti, o dei re,
de eseguiscono gli ordini supremi, o dei consoli per far eseguire i lo-
coli' accorrere ove faccia bisogno, ro comandi nelle pubbliche adu-
secondo i comandi del sommo Pon- nanze, ne' comizii, e ne' pubblici
Il cursore apostolico fu anche
tefice. spettacoli. Si racconta di Agamenno-
chiamato Correrario apostolico, Cur- ne, re d' Argo, che spedi i suoi a-
sor, viator apostolicus, perchè, sic- raldi nella tenda di Achille per
come a' tempi delle persecuzioni, la fargli torre Briseide, la quale i gre-
primitiva Chiesa valevasi di corrie- ci gli avevano data in ricompensa
ri per portare le lettere dei vescovi, del suo valore, e che Achille trattò
avvertire i fedelidel tempo, e del con rispetto gli araldi, come inviati
luogo delle assemblee ec ; in ap- dei numi, sull'esempio di Mercurio,
presso furono istituiti appunto i cor- eh' era araldo del cielo.
reari,o cursori apostolici, come me- Gli uscieri, ed i cursori sono ri-
glio si dirà. Ma, per distinguere i conosciuti in oggi per quegli nffi-
cursori Pontificii dai cursori ese- ziali, che servono l'esercizio con-
cutori dei tribunali civili, ci per- tenzioso, sia per chiamare i litigan-
metteremo seguente digressione.
la ti al giudizio, sia per eseguire le
Presso nominati romani, secon-
i sentenze de' tribunali. Gli uscieri
do il Bonanni, Gerarchia p. 490) furono così delti ab emulo, et in-
1 cursori vennero istituiti da Numa trodeundo , perchè cundo chiama-
e un CUR 5i
vano i litiganti al giudizio, o si di Campidoglio, sono affatto diversi
prestavano per servigio del tribu- dal collegio de' cursori apostolici,
nale, introdeundo stavano presso benché i cursori del vicariato di
T uscio, e nella periferia del tribuna- Roma, che debbono servire il capi-
le, per assistere le udienze. I veri tolo lateranense nelle principali fun-
uscieri antiebi, addetti soltanto a zioni, poco differiscano nell' abito
chiamare ed assistere
in giudizio, violaceo, nella mazza d' argento, e
il tribunale, chiamavansi lìburni ,
nel diritto di portare la berretta
et praccones. Quegli uscieri per al- clericale, come nota esattamente il
tro, eh' erano veri agenti della for- Rusponi, nella Storia dell' arcìba-
za pubblica, e che furono a tale silica, pag. 1 33.
oggetto istituiti da Romolo, erano L' antichissimo ufficio dei curso-
i littori, i quali facevano eseguire ri apostolici si trova accennato, si-
gli ordini de' giudici, e de' magi- no dalla nascente Chiesa, dall'anna-
strati. Essi arrestavano i debitori lista Raronio all'anno 44j hi cui
talliti, toglievano i pegni, pianta- parla del cursore, a cui toccava por-
vano l' asta pubblica , ed esercita- tare le lettere de' vescovi alle chie-
vano ogni comandata giurisdizione. se. Tale incarico fu dappoi affidato
Dopo cessati i littori, la forza pub- ai lettori, agli accoliti, ed ai sud-
blica è stata sempre rappresentata diaconi. S. Ignazio, vescovo di An-
da altri consimili agenti, come gli tiochia, come abbiamo dal Macri,
arcieri, la gente d' armi, e talvolta nella Notizia de'vocaboli cccl., alla
ogni sorta di soldati, con l'assisten- parola Cursor, parla dell' elezione
za per altro del rispettivo agenti del cursore chierico nell' epist. XI
giudiziale. Ma
quanto ai cursori, in a s. Policarpo vescovo di Smirne,
la loro etimologia nacque in Italia ove si espresse con queste gravi pa-
poco prima dei tempi di Costanti- role: » Decet, beatissime Polycarpe,
no, in cui, cessando lo stile delle » concilium cogere sacrosanctum ,
stro della chiesa, detto cursore, ed come più esposti degli altri cristia-
aggiunge che alla stessa opera at- ni alle ricerche dei gentili. Quindi
tendevano talvolta i diaconi, di che il medesimo autore ricolma dei me-
scrivendo medesimo s. Ignazio 1' e-
il ritati elogi l' esempio di sì grave
pistola i3 ad Herone diacono, dice: e benemerito ministero, chiamando
« Synaxim negligas, omnes nomina- i cursori della primitiva Chiesa coi
« timinquire", inculcandogli l'esat- più onorevoli titoli, come di depo-
tezza e la sollecitudine di avvisare sitari della pubblica fede, di nunzi
tutti i fedeli alle sagre adunanze. Il del governo ecclesiastico, di araldi
Cancellieri nella sua opera sulle Cam- dell'apostolico impero. E con somi-
pane, a pag. i5, osserva, che le glianti, ed altri epiteti ed elogi, fu-
campane maggiori furono collocate rono distinti dagli scrittori ecclesia-
sopra le torri, perchè succedendo stici, tanto gli antichi cursori quan-
alle trombe sacerdotali del vecchio to quelli che ad essi successero.
testamento, in loro vece nel nuovo Che i cursori apostolici fossero
convocassero il popolo al culto dei presso la santa Sede un ordine di
divini ufiìcii, a cui finché durarono persone ragguardevoli nel secolo XII,
le persecuzioni, non erano chiama- lo abbiamo da quanto si legge nel-
ti, che dai cursori, e dai diaconi. lo scisma insorto nel ii3o contro
V. il Conc. Tolet., cap. i i de offic. il legittimo Pontefice Innocenzo II,
CUR CUR 53
Pontefice risiedeva in Roma, perchè bellionibus, et j'udicibus. Ma dal pos-
a cagione de' rovinati acquedotti si sesso, preso nel «4^4 ^a Innocenzo
penuria va di acqua buona in quella Vili, incominciando ad essere le
città. Ne' ruoli di Paolo IV, che descrizioni più circostanziate, i cur-
sono i più antichi dell' archivio del sorivengono chiaramente nomina-
palazzo apostolico, e ne' successivi, i ti; dopo nobiles curiae, ne-
in fatti
cursori pontifìcii sono nel ruolo dei potes et ajjines Cardi nalium, ince-
famigliari Papa, ed avevano
del devano duodecim cursores Papae,
perciò la parte di pane e vino, che cum duodecim vexillis rubeis, bini
fruirono sinché tale distribuzione et bini, vestibus rosaceis induti, e-
venne abolita al termine del passa- questres, si recte memini ; quindi
to secolo, per le note lagrimevoli cavalcavano altri, e poi duo alii
vicende. Anzi risulta dai medesimi cursores vestibus rosaceis indilli e-
ruoli, alcuni de' quali si riportano questres cum duobus vexillis rubeis
all' articolo Famiglia Pontificia (Ve- primis de XII majoribus , in qui-
di), che i cursori apostolici per dis- bus (lepidi eranl duos spiritelli
vesti paonazze lunghe, con mazze quali soli cavalcavano pel buon or-
res Papac cum clavis. Ciò viene con- luogo per quello di Pio VI nel
ierruato dalla relazione, che della 1775, che fu l'ultimo possesso pre-
cavalcata fece Lorenzo Banck: Il- so con solenne cavalcata.
luni sequuli magislri viarum. cum Il medesimo Cancellieri, nella lo-
nocenzo XI, dopo la croce papale, del i464, Div. Cam. XXX, p.
e gli con due
svizzeri, i cursori 148, ed in moltissime altre. Do-
maestri precedevano il
di strada vevano però eziandio servire il
Pontefice. In quello di Alessandro palazzo apostolico (Gattico, Acta
VIII del 1689, dopo i Mazzieri Caeretn. t. I, p. 2 32), e precede-
circondato dalle guardie lancie spez- sere differente dalla mazza, o cla-
zate, dai paggi, dai mazzieri, dai va de' mazzieri, lib. Ili, Secret.
cursori, e dagli svizzeri ; 1 mazzie- p. 264. Paride Grassi però rac-
ri, e i cursori procedevano a piedi, conta, che al tempo di Paolo II,
come i paggi, e gli svizzeri. Al- allorché egli usciva in pubblica
trettanto ebbe luogo nel 1721 pel forma, essi costumavano di por-
possesso d' Innocenzo XIII. Clemen- tare quasdam coriaceas mazias
te XIV, nel 1769, prese il possesso, velai caligas, furfure, aut scobe
ed era circondato dai cavalieri di plenas, quartini ictibus, et strepi-
guardia, ossiano lancie spezzate, o ta populos ex via summoverent,
,
CUR CUR 55
Cod. Mss. de sac. Rit. in archi v. 1576, dopo i generali degli Ordini
Vat. p. 256. Dacché poi si è religiosi, ed i referendarii, parla dei
reso più comune V uso delle po- cursori, dicendo : » Servientes ar-
ste per la trasmissione delle let- »* morum, et cursores cum suis
tere, è cessato il primario uffi- »> maziis a porta palatii per viam
cio de' cursori, e per esso desti- »» processionis usque ad portam s.
nati si sono i Corrieri [Vedi). 11 » Petri, custodiant processionem, et
numero de' cursori è stato vario, » hortcntur ad procedendum".
mentre nel ruolo di Nicolò III, Le altre funzioni pontificie, cui
come si dirà in appresso, se ne hanno luogo cursori, sono le se-
i
nel i/P9j e indi Nicolò V nel tri che diremo, e quale sia il loro
1482 (deve essere errore perchè abito che indossano nelle intima-
egli morì nel 4^5) li ridussero1 zioni, e quando fanno parte delle
al numero di dieciuove. V. l'emi- pontificie cappelle, e funzioni.
nent. Garampi Appena, de Docu- L' abito de' cursori del Papa, che
menti delle monete Pontifìcie p. vestono nelle intimazioni suddette,
122". Avendo riscontrato il Ga- nelle cappelle e funzioni cui inter-
rampi, da cui il Cancellieri trasse vengono, è sotto abito nero, con
interamente questo pezzo, ho tro- calzoni corti, e calze nere;, con iscai-
vato, che 1' anno di Nicolò è V pe con fibbie, collare o bragiuole
14^2, ed avendo riscontrato il Gat- di merletto mantellone
bianco, e
tico, non a pag. 2 32j ma bensì a di saja paonazza con mostre di seta
pag. 272, come poi mi accorsi che di tal colore, ossia una veste talare
diligentemente avea anche fatto il dot- aperta nella con
parte anteriore,
tissimo Garampi, ecco quanto ivi vie- finte maniche lunghe pendenti dal-
ne riportato : » XXI De cursoribus le spalle, come hanno tutti i man*
cat, col ramo di spino nero vuoisi giare quando arriva il cursore, si
denotare, che siccome Io spino, al costuma, finita V ambasciata, di far-
dire di alcuni naturalisti, è il re gli dare da bere, ed ai tempi di
degli alberi, ed insieme è il simbo- Paolo III quest'uso ancora si pra-
lo di vigilanza, cosi questi ministri ticava, come narra Novidio Fracco
debbono con fedeltà, e prontezza nei Fasti sagri, stampati nel i547,
eseguire gli ordini supremi del som- ove alla pag. 1 1 o racconta an- ,
al venerabile capo della Chiesa, ov- pratica, delle intimazioni che fanno
vero che riesce cosa difficile e spi- in idioma latino a voce, o per ische-
nosa l'inosservanza delle leggi, e dula stampata, la quale sempre in-
dei comandi del principe e final- ; comincia con queste parole Inti- :
mente credono mostrarsi per esso matio per cursores facienda domi
la rappresentanza, e far rispettare quoque dimissa copia, si tratta in
i cursori apostolici, non cogli odio- vari luoghi del Dizionario, massime
si fasci de' littori, che annunziavano nel volume VIII, p. 241, e 2 42 »
rigore e severità, ma con questo ove pure si dice dell' intervento dei
etra CUR 57
cursori nelle cappelle Pontifìcie, con ne Consìstorium ? sta genuflesso con
altre interessanti nozioni, che ìi ri- ambo le ginocchia, e senza lo spino
guardano; e nel volume XV si trat- in mano.
ta di ciò che appartiene ai conci- Conclave (Fedi) di-
All'articolo
stori segreti, pubblici, e semipubbli- cemmo anche quanto riguarda i
ci, con le analoghe notizie, cioè alle cursori, che intimano le cappelle
pag. 238, 248, 249, e 25o. Solo de' novendiali ed altro, in nome
qui aggiungeremo, che anticamente del Cardinal decano del sagro Col-
i cursori dovevano inlimare le cap- legio. Il Lunadoro, edizione del
pelle, e i anche
concistori pubblici 1 774» *• I>
P- 85, dice, che in
ai principi di sangue regio, che si conclave, dopo essersi portato il
ri di essa. Nella settimana santa, i maestro dei cursori co' suoi colle-
cursori intimano ai Cardinali i mat- ghi va da monsignor maggiordomo
tutini delle tenebre, e 1' ora di essi, governatore del conclave, il quale
matutìnae tenebrosae, e per le altre comunica ad essi il modo come
sagre funzioni consegnano la con- devono disimpegnare le loro attri-
sueta schedula stampata, ma prima buzioni nell' assistere alla custodia
questi intimi della settimana santa, delle rote del medesimo conclave,
e di tutto il resto delle feste, si fa- cioè alle due, che sono a pian ter-
cevano dai cursori a voce. Quando reno, dalla parte del Quirinale, e
i Cardinali, al modo che si trova- da quelle delle quattro fontane, in-
no, ricevono i cursori, che fanno sieme ai rispettivi prelati, e due
l' intimazione con un ginocchio a capitani, che elegge il maresciallo
terra , e collo spino in mano ,
del conclave. Lo stesso maggiordo-
si coprono il capo colla berret- mo assegna ai cursori l' ora, nella
ta cardinalizia. E quando il mae- quale la mattina seguente devono
stro de' cursori domanda al Papa, andare a prendere la chiave per
colla formola che riportasi al citato l'apertura di dette rote, che tiene
volume XV, pag. 2 38: Cras eril il prelato presso di sé. Quattro
58 CUR CUR
cursori più anziani, divisi in due Pontefice. A pag. 80 inoltre si di-
turni, sono destinati ogni giorno a ce delle altre tre citazioni fatte dai
fare la guardia alle ruote. Dopo che cursori nella mattina della festa
i dapiferi hanno portato il pranzo suddetta, e della quarta, che il mae-
a' Cardinali, i due cursori chiudo- stro de' cursori pronunzia al pas-
no le rote, e ne consegnano le chia- saggio del Papa, cui risponde come
vi al prelato più degno tra quelli nel precedente giorno. Dell' inter-
destinati alla guardia delle medesi- vento de' cursori nelle pompe fu-
me, e che restano a pranzo presso nebri colle mazze di argento rivol-
il conclave. Dopo di questo i due tate, fa menzione il citato Bonan-
ridiane alle rote, per riaprirle alla esequie pei Cardinali defonti, sì ai
venuta de' prelati. Quindi verso not- Cardinali ed altri, che ai quattro
te i due cursori richiudono le ro- Ordini religiosi mendicanti per la
te, e ne riportano le chiavi al mag- recita dell' uffizio, ricevendo dagli
giordomo; e ciò si fa dai cursori eredi del defunto dieci ducati di
per tutto tempo, che dura il con-
il camera, e ventiquattro libbre di ce-
clave. Dovendosi ad essi passare il ra, ed altri otto scudi , in com-
pranzo, come lo hanno i prelati de- penso della berretta nera cleri-
stinati alle rote, i cursori ogni gior- cale, che soleva ad essi darsi nelle
no hanno scudi tre in compenso, esequie di ogni Cardinale. Nella se-
che si ripartono in detti quattro; conda edizione del Lunadoro, stam-
compenso, che percepiscono dal gior- pala nel i632, leggesi a pag. 187,
no della morte del Papa, sino alla quanto segue « Al corpo morto vi
:
CUR CUR 59
lettere apostoliche, come nella curia ter, iste est cursor noviis3 qui humì-
innocenziana, alla cancelleria aposto- liter a Sanclìtate destra petit oscu-
lica, al palazzo dell' inquisizione, a lavi pedis. Ammesso egli dal Papa
Campo di fiore, alle colonne este- al bacio del piede, in uno al mae-
riori delle patriarcali basiliche ec. stro, ambedue ricevono la apostoli-
spedizioni, e 1' assiduità, con che do- colle mazze d'argento circondavano
vevano sempre stare all'ingresso del- il feretro, ed avevano intimato e-
la porta dello stesso consiglio, ed ziandio la famiglia Pontificia , che
infine ne leggiamo i nomi dei primi solevano invitare anche pei princi-
due. Nella basilica di s. Maria in pi reali defonti. Altrettanto i cur-
Trastevere di Roma, in cappella del sori praticavano, ed insieme inter-
ss. Sagramento di proprietà dei du- venivano al trasporto funebre con
chi di Altemps, ed al lato manco, cavalcata, dei Cardinali vice-cancel-
è dipinta l' apertura di tal celebre, liere, camerlengo, e penitenziere
e sagrosanto concilio, ove si veggo- maggiore. Il collegio de' cursori è
no i padri che lo formavano, ed i aggregato alfarciconfraternita del ss.
cursori apostolici ai cancelli con zi- Sagramento, e cinque piaghe, esi-
marra, o abito paonazzo, come usa- stente nella basilica di s. Lorenzo
no gli odierni, colle maniche, e ma- in Damaso maestro prò tem-
; e il
nichetti co' relativi rivolti bianchi, pore de' cursori ha sempre luogo
alla cravatta, come i filippini. I nella congregazione segreta, e quan-
medesimi cursori tengono in mano do il sodalizio faceva la solenne
un bastone di spino, non già lo spi- processione del Corpus Domini, i
no corto, come quello usato pre- cursori sostenevano le aste del hal-
sentemente. Hanno il capo coperto dacchino. Nel Martinelli, Roma ex
di berretta clericale a quattro pizzi. ethnica sacra, pag. 59, e 1 33, si
Dopo che il Papa, per mezzo del legge: » In monte lordano, in ve-
prelato maggiordomo, ha ammesso » teri cursorum vico, olim espella
nel collegio de' suoi cursori un in- » s. Angeli Mincinelli, seu in Ma-
dividuo, nel prendere il possesso del- » cerello , augustun? sub cura so-
l' ufficio, giura innanzi a tutti i col- » cietatis laicorum ". Oggi è la
leghi sull' evangelo di esercitare fe- chiesa di s. Giuliano. V. il Panci-
delmente l' ufficio, uno
e siccome roli, Tesori nascosti di Roma, pag.
di essere stati sempre famigliari del bunali della curia romana ; con
Papa. Il Galletti, nelle memorie di questo però, che i dodici cursori
tre antiche chiese di Poeti, ha pub- vacabilisti titolari si servivano di
blicato, alla pag. 173, un ruolo e- altrettanti giovani, e subalterni pei
sattissimo di tutti i famigliari del detti atti giudiziali. La proprietà
Pontefice Nicolò III, che regnò dal dell'ufficio fu loro conservata, sino
1277 1280. Que' famigliari ri-
al alla seconda invasione che, nel
cevevano la così detta parte di pa- 1809, fecero i francesi dello stalo
lazzo, e neh' elenco intitolato Pri- pontifìcio. Il nuovo governo, liqui-
mo de coquina rccipit, in ultimo dando i proprietari de' vacabili, vi
che doveva-
sto di persone idonee, perchè essa , e i vacabilisti non
no sborsare una somma di denaro liquidati, vennero a formare nuo-
pei bisogni del tesoro pontificio ;
vamente il collegio de' cursori, e
laonde presero il nome di Colle- quindi a percepirne emolumen- gli
CUR CUR 6
Nel gennaio 8 8, essendosi cam-
1 1 ra, e del tesoriere generale in XIV
biata la procedura giudiziale, dal- articoli, alcune provvidenze, di cui
l'uditore generale della camera, ci limiteremo ad accennare le prin-
monsignor Pallotta poi Cardinale, cipali.
la convenienza dei giovani, quanto con dodici giovani cursori, e con otto
quella de'cursori principali, che era- giovani cursori copisti, compreso il
no al loro livello, mentre erano custode dell'officio. La nomina dei
destinati all'onorevole servigio del dodici cursori principali esercenti
sagro palazzo. Per evitare la pro- fu riservata al Papa, a presentazio-
miscuità di tal distinto servigio dei ne dell'uditore della camera, di
proprietari vacabilisti, e dei sei in- concerto col tesoriere generale, at-
dultari esercenti per quei che ave- teso l'interesse camerale, sorvegliato
vano liquidato, confermati nel po- dall' economo ,
perciò dal secondo
sto, e riconosciuti per principali del- dipendente, mentre la nomina dei
la reverenda camera , il Cardinal dodici giovani cursori, e quella dei
Consalvi segretario di stato con cursori soprannumerari venne attri-
ordinanza de' 5 dicembre 1 8 1
1
buita all'uditore. Ma i cursori de-
proibì che quelli nominati dall'u- stinati al servigio del sagro palaz-
ditore della camera, e che eseguiva- zo, ed agli intimi delle cappelle,
no i mandati, s'ingerissero nel ser- concistori ec. , si dovranno appro-
vigio del sagro palazzo apostolico, vare dal maggiordomo pontificio.
ed intervenissero alle cappelle ponti- Tutti i sopraddetti si dichiararono
ficie. Tanto il servigio del sagro impiegati camerali, con diritto alla
palazzo, che l'assistenza alle pontifi- giubilazione. Le provvisioni mensili
ficie cappelle, venne progredita da si fissarono in quaranta scudi sì al-
sei individui del collegio. Dal 1818 l' economo che ai cursori prin-
al 1824, venne in tutto dai me- cipali esercenti , e la metà ai
desimi eseguito 1' antico sistema sei cursori di seconda classe, e ai
ma per morte ed impotenza di det- dodici giovani mentre a-
cursori,
ti cursori non poterono intervenire gli otto giovani soprannumeri si
a tutte le cappelle papali, e dovet- assegnarono scudi nove al mese,
tero limitarsi a quelle delle princi- ec. Ai quattro cursori esercenti
pali solennità, come di Pasqua, Na- destinati al servizio del sagro pa-
tale, processioni del Corpus Domini, lazzo, intimi ed assistenza alle cap-
ec. Fu allora che i superstiti curso- pelle, si men-
stabilirono scudi tre
ri implorarono in difesa de'loro di- sili di compenso, quando il Papa
l'itti l'autorità del Pontefice Leone abiterà il Vaticano, e due quando
XII, per cui nel 1826 determinò risiederà al Quirinale. Questi ulti-
per mezzo dell'uditore della carne- mi dovranno scegliersi dal tesorie-
6-ì CUR CUR
re, ed uditore tra i più probi dei pò, e come cursore del s. offizio,
di Cusa, detto cos'i dal luogo di simò la figlia del duca di Bruns-
nascita, sulle rive della Mosella di vick, accordò indulgenza di cento
i4o5 da
Treviri, nacque nell'anno giorni a chi di buon mattino al
un povero pescatore. Secondo al- suono della campana avesse recita-
cuni, era canonico regolare pre- to tre volte l'orazione del Signore,
posto al monistero Wotobergen- e cinquanta a que'sacerdoti , che
se, e arcidiacono di Liegi, decano nel divin sagrifizio pregassero per
di s. Fiorino di Costanza, e proto- la salute, e prosperità del sommo
notario apostolico. Nel concilio di Pontefice, e del proprio vescovo.
Basilea si mostrò contrario alla s. Fece il possibile per condurre alia
Sede, ma dipoi pentito dell'errore, chiesa gli eretici ussiti ,
provando
fecequanto potè a togliere lo sci- in una erudita lettera scritta ad
sma, dicendolo delitto diabolico in essi, colla Scrittura, e colla tradizio-
una lettera, che scrisse all'ambascia- ne, non esser necessaria a salvar-
la dieta di Magonza nel i44'j ove cie. Intervenne alla elezione di Cali-
presente l'imperatore Federico III, sto III, Pio II, e nell'assenza
e
difese da valoroso il Pontefice. Lo di quest' ultimo da Boma, egli di-
stesso fece nelle Gallie, ove conob- venne vicario legato della città ap-
be il Cardinal Parentucelli, o Calan- plaudendovi ognuno. Era gran teo-
drini, il quale poscia divenne Papa logo, perito giureconsulto, valente
col nome di Nicolò V, che, a'20 di- matematico, dotto nelle scienze sagre
cembre del i44^ 1° innnalzò all' o- e profane, e scrisse parecchie opere
nor della porpora col titolo di s. Pie- pubblicate a Basilea in tre volumi in
tro in Vincoli, cui abbellì di nuovo foglio nel i565: fondò una chiesa,
il soffitto, e d'un monistero. Nel i4^o ed un ospedale ad onore di s. Ni-
fu vescovo di Bressanone; ma nomi- colò della sua patria, assegnandovi
nato dal capitolo di quella cattedrale pingui rendite, non che una bi-
64 cus CUS
Todi nel r 464 a g'> ' ' agosto, di cin- fu traviatalo al titolo dei ss. Gio.
quantanove anni, e sedici di Cardi- e Paolo, ove fece lavorare un no-
nalato. La sua salma fu portata a bile soffitto, ed abbellì la tribuna
Roma, ed ebbe tomba nella cbiesa di pitture d'eccellente pennello.
del suo titolo. Dal gesuita Gaspero Quando Roma per Fer-
partì da
Hartzeim abbiamo scritta elegante- rara, l'accomandò al suo
null'altro
mente in latino, e pubblicata in maestro di casa, che i poveri da
Tre veri nel 1730 la vita di questo sovvenire. Donò le sue sostanze
Cardinale, che fu fra i moderni allo spedale di Milano, e parec-
quello cui si attribuisce il rinno- chie migliaia di scudi ai suoi do-
vamento dell'ipotesi del moto della mestici, e dopo avere accompagna-
terra intorno al sole,messa in ob- to a Ferrara Clemente Vili, pas-
blio dopo Pitagora, benché in que- sò a Milano, dove mori nel i5g8
sto Copernico, e Galileo fossero più di cinquantasei anni e dieci di car-
fortunati del Cardinal Cusa. dinalato. Fu seppellito in chiesa a
CUS ANI Agostino, Cardinale. s. Barnaba.
Agostino Cusani dei marchesi di CUSANI Agostino, Cardinale.
Somma, patrizio di Milano, nacque Agostino Cusani, marchesi di
dei
nel i54^. Apprese le leggi in Bolo- Somma, nobile patrizio milanese
gna, Avignone e Pavia, lesse ono- nato nel i655, divenne protonota-
revolmente in questa ultima. Era rio apostolico partecipante, nell'an-
saggiamente diretto da s. Carlo no i685. Il ven. Innocenzo XI lo
Borromeo, ed amico a san Filip- scelse a commissario di sanità per
po Neri- Gregorio XIII lo ascrisse tener lungi dallo stato della Chie-
ai chierici di camera, poi divenne sa la peste, che a Napoli menava
uditore della medesima, e fu impie- orrenda strage; locchè egli eseguì
gato in affari delicati della Chiesa con molta accortezza. Quindi A-
con sommo vantaggio. Sisto V, ai lessandro VIII lo annoverò tra i
1 4 dicembre del i588, lo creò Car- ponenti del buongoverno, e poi lo
dinal diacono di s. Adriano, colla fece presidente alla camera. In ap-
protettoria dei minori conventuali, presso, cioè nel i6g5, da Innocen-
e la deputazione a parecchie con- zo XII venne ascritto tra chierici i
gregazioni, ov' ebbe gravissimi affa- della medesima camera, colla nun-
ri, specialmente in quella delle co- ziatura al senato veneto nel 1696,
se di Francia. Introdusse i religiosi dopo la quale, nel 1706, ebbe quel-
della Mercede nella sua diaconia^ e la alla corte di Francia. Clemente
trovò il corpo di s. Adriano con XI, volendo premiare le egregie ge-
quelli di altri santi, cui fece collo- ste del Cusani, nel 171 1, il pro-
care sotto aitar magnifico, da lui mosse al vescovato di Pavia, e nel-
fatto costruire, e colla permissione l' anno seguente lo creò prete Car-
del Pontefice, donò a s. Filippo dinale del titolo di s. Maria del
Neri i corpi dei ss. martiri Papia e Popolo, e gli diede la legazione di
Mauro, riposti maggiore
nell'aliar Bologna. Dopo aver governato la
della magnifica chiesa di s. Maria sua chiesa per quasi tredici anni ,
in Vallicella, ove fondò una cappel- la rinunziò, nel 1724, con pensio-
la ricca di dote alla purificazione ne di diecimila cinquecento scudi
della Vergine santissima. Quindi nelle mani del Papa Benedetto XIII,
cus CUS 65
ove mori nel
e ritirossi alla patria, Inoltre la città conteneva molti
1730, di settantacinque anni di età, palazzi costrutti di pietra ,
gli e-
e diciotto di Cardinalato. Interven- sterni ornamenti de'quali erano del
ne ai conclavi d'Innocenzo XIII, e pari incrostati d' oro, e di ar-
Benedetto XIII , e fu sepolto nella gento, tal che si può congetturare
chiesa delle monache di s. Prasse- quali ricchezze vi rinvenissero gli
de nella tomba de' suoi antenati. spagnuoli conquistatori, affermandosi
CUSCO o CUZSCO (de disco). che molti e vasti sotterranei n'erano
Città con residenza vescovile, nella ripieni, come anche di lavori di pre-
America meridionale nella repub- gio,avvegnaché gli abitanti di Cusco
blica del Perù,capo luogo della pro- sempre furono industriosi, e prin-
vincia del suo nome. Giace in una cipalmente distinti nel ricamo, nella
pianura bagnata dal Guatanay, ed scoltura , e nella pittura. E no-
è cinta da montagne, sul declivo to, che a Cusco si portava tutto
delle quali furono costrutti i suoi l'oro, e l'argento delle altre Pro-
primi edifìzi. Le sue case sono fab- vincie del Perù, allora le più ric-
bricate con gran pezzi di pietra vi- che del mondo conosciuto. A poca
va con buon gusto architettonico, distanza dalla città Cusco di evvi
e con eleganza. L'università egual- la bella valle Vucay, luogo assai
mente è un bell'edifìzio. Vi sono delizioso, per cui gl'Incas talvolta
nella città parecchi bagni forniti vi fecero residenza. Quivi pure su
di due sorgenti calda, e fredda. alta rocca era una fortezza che si
66 CtlS CtJS
cesco Pizzarro, alla testa di una pic- consagrata all'Iride; e la quinta
cola armata spagnuola ne rese se serviva di sala di udienza al gran-
padrone, e ne prese possesso, a no- de sagrificatore, e ad altri ministri,
me dell'imperatore Carlo V, re di che dovevano essere tutti della fa-
Spagna. Quell' armata sanguina- Le celebri vergi-
miglia degl'Incas.
ria vi esercitò tutti gli orrori, che non erano alloggiate nel
ni dei sole
la storia ci ha tramandati. Tali ra- tempio, come volgarmente si cre-
paci conquistatori vennero presi da de, ma piuttosto dicesi che abi-
maraviglia alla vista della grandez- tassero un vasto quartiere assai lon-
za e magnificenza degli edifizi, soprat- tano, ed occupavansi nel fornire il
tutto da quella del famoso tempio ricco vestiario agi' Incas, ed alle
del sole, detto Curiacanche, le cui loro numerose famiglie. Per l' or-
mura, e tutto l'esterno erano rico- dinario tali vergini erano mille cin-
perte di lamine d'oro, e di pietre quecento, e supplizio terribile puni-
preziose. Vedevasi ornato pure dal- va quelle che frangevano i voti fat-
le figure, e dagl'idoli delle nazioni ti. Su questo tempio dipoi furono
diverse soggiogate dagl'Incas, non edificati il convento e la chiesa dei
che dai trofei eretti onore del
in domenicani.
sole loro Dio. Era esso venerato La sede vescovile venne eretta
in forma di astro d'oro massiccio da Paolo III poco dopo la conqui-
di una immensa grandezza come , sta di Cusco, operata, come dicem-
sagra alla luna, moglie del sole, e preti, e chierici pel divino servigio.
tutta era ricoperta di lamine di La cura delle anime della parroc-
argento, come di argento erano il chia della cattedrale è affidata al
simulacro, ed il trono delle im- capitolo, il quale la fa esercitare da
peratrici, e delle mogli degP Incas, un prete ed avvi il sagro
rettore,
di cui si conservavano i cadaveri. fonte Dappresso alla
battesimale.
Sagra a Venere, alle Plejadi, ed a cattedrale elevasi l'episcopio, ottimo
tutte le stelle era la seconda cap- edificio. Nella città vi sono altre
pella parimenti in argento. La cinque parrocchie, munite di batti-
terza, fregiata in oro, era dedicata sterio. Vi sono religiosi di parecchi
al baleno, a 1
tuono, ed alla folgore; Ordini, e tre monisteri di monache,
e del pari in oro era la quarta, uno de' quali sta nel sito stesso
CUT CUT G7
in cui era il ritiro delle mento- rinunziò all'episcopato, e ritiratosi
vate vergini del sole. In oltre vi nell' isola di Farne ,
quivi santa-
sono conservatori i, confraternite, tre mente morì a' dì 20 di marzo del-
ospedali riccamente dotati, ed il se- l'anno 687.
minario. La diocesi è amplissima ,
CUTBURGA (s.), regina, vergine
ed ogni nuovo vescovo è tassato e badessa in Inghilterra. Quantun-
ne' libri della cancelleria apostolica, que stretta in matrimonio con Al-
in fiorini trenta tre. fredo, re dei Nortumbri, avutane
CUTBERTO (s.), vescovo di Lin- da lui permissione, conservò la pro-
disfarne. Chiamato dalla vita pa- pria verginità, che avea consecrato
storale alla monastica, ne vestì l'a- al Signore, ritirandosi nel moniste-
bito appresso i monaci di Mailvos ro di Barking, nella contea di Es-
sulla Tweed , nelle cui vicinanze sex. In progresso di tempo, avendo
avea egli tratto i natali. Quivi am- ella stessa fondato il monistero di
maestrato nelle sante Scritture, tan- Wimburn, nella contea di Donset,
to profittò nello studio, che in bre- ne tenne con molta saviezza il go-
ve egli divenne modello di sapere verno. Si rese a tutti imil abile e
a' suoi confratelli , siccome lo era cai"a per lo spirito di orazione , e
egualmente per la santità dei co- fervore nelle cose di Dio insieme,
stumi. La sua carità non sapendo e per l'affabilità delle maniere e ,
contenersi entro i confini del chio- sollecita cura delle altrui indigenze.
stro, volle spandersi al di fuori in Dopo che piacque al Signore di af-
vantaggio dei prossimi, e non per- fliggerla e purificarla con penosis-
donando a fatiche, e vincendo ogni sima, e lunga malattia, la chiamò
contraddizione, ebbe la consolazio- a sé a' dì 3 1 del mese di agosto
ne di ammaestrare quei popoli nel- in sul cominciare dell'ottavo secolo.
le verità della fede , e di ridurre Le sue reliquie riposarono a Win,-
ogni maniera di peccatori sulle vie burn in fino a che la pretesa ri-
della giustizia cristiana. La fama forma acconsentì, che si venerasse-
delle sue opere si diffuse per ogni ro le spoglie mortali dei santi. Di
parte, e, quantunque suo malgra- questa santa è fatta menzione nel
do, dovette assoggettarsi alle cure breviario di Parma.
episcopali della diocesi di Lindisfar- CUTMANNO (s.), di stirpe anglo-
ne. Il nuovo stato da lui intrapre- sassone, e pastore di professione,
so, se tutto lo teneva occupato per sino dai più teneri anni, diede non
la santificazione degli altri, non gli dubbie prove di santità nell' eser-
impediva però l'esercizio della fer- cizio d' ogni cristiana virtù. L'ora-
vorosa orazione, e delle usate au- zione, e la contemplazione delle co-
sterità,perchè non accordando al se celesti lo unirono per modo al
suo corpo che un breve riposo, con- Signore, eh' egli parve in tutta la
duceva le intere notti nelle più sua vita, condotta nella semplicità
strettecomunicazioni con Dio. Il di pastore, più angelo che uomo.
Signore lo volle privilegiato anche Morto il padre di lui, giovò con le
in vita col dono dei miracoli, ed sue fatiche ai bisogni della vecchia
è perciò che, vivente ancora, otten- sua madre, edificò di propria mano
ne il nome di Taumaturgo. Sen- un tugurio per abitarlo unitamen-
tendo vicina 1' ora della sua morte, te a quella, e, compito il lavoro ,
68 CZA CZA
pensò di innalzarvi appresso una titolo czar si possono consultare
di
chiesa: del che compiaciutisi molto il Cerimoniale diplomatico, p. II,
gli abitanti del luogo detto Sterin- 671, de titulo Czar; il Budeo, in
ges, lo aiutarono a porre in effetto Biblioth. hist. Struv. 1 740 p. 1 648 e;
D
D 'ACIA. Antica provincia di Da-
che era
era Scupi
Sardica per
Dacia mediterranea, con
;
nell'anno 347 ebbe luogo in Sar- 1' arcivescovo fissò la sua sede, sen-
dica, una delle sue metropoli il , za che Acrida cedesse le sue prero-
rinomato concilio. Il Rinaldi, all'an- gative, per cui la diocesi venne cosi
no 3c)6 num. i3, riporta la testi- divisa, finché i potenti principi di
monianza di s. Paolino, il quale Servia adoperarono perchè la
si
dice, che il grande apostolo Niceta loro capitale Pesch avesse il me-
vescovo dei Dacj, ridusse al vange- tropolitano come Acrida, e Torno-
lo non solo questi popoli, ma i bia. Nei primi del secolo XIII, il
bassi, i goti, e gli sciti. L'imperatore sommo Pontefice Onorio III spedì
Giustiniano I, essendo nativo di A- al re di Dacia il Cardinal Grego-
crida, nel sesto secolo, vi formò una rio Crescenzio per legato. France-
diocesi ecclesiastica, colla residenza sco Torrigio, nelle Sagre grotte
in Acrida, al cui arcivescovo il Pa- vaticane, a pag. 608, riporta le tre
pa Gregorio I trasmise il sagro
s. lettere, che Onorio III scrisse per
pallio. L' abbate de Commanville, questa legazione, due all' Illustri
Histoire de tous les archèv. et évéq. Regi Daciae, l' altra al Cardinal
de l'anivcrs, a pag. 1 3 e seguenti, 1 Crescenzio, diacono di s. Teodoro.
ne riporta le notizie ecclesiastiche. DADYBRA. Sede vescovile del-
Egli dice, che formavasi l'esarcato l' Asia, nella provincia di Paflago-
di Dacia da sei provincie, cioè Pre- nia, dell'esarcato di Ponto, eretta
valis, che aveva per metropoli A- nel quinto secolo sotto la metro-
crida ; Dardania, la cui metropoli poli di Gangra.
7o DAG DAL
DAGOBERTO (s.), figlio dì san veva, e fosse poi perito di mor-
Sigeberto re di Austrasia, e della te ingiusta e violenta era per tale
regina Imneilda, rimase privo del considerato.Il suo corpo venne por-
padre in tenera età l'anno 656, e tato a Rouen, indi trasferito a Ste-
sedette sul trono pochi mesi, per nay, dove è onorato il 2 settem-
la violenza di certo Grimoaldo, che bre, ed il 23 dicembre.
fece valere a favore del proprio fi- DALDA, o Daldus. Città vesco-
glio la successione al trono. Fu spe- vile della Lidia nell'esarcato di A-
dito in Irlanda a vivere una vita sia, eretta nel quinto secolo. Fu
oscura, e venne pubblicato in ap- anche chiamata Hialsa , ed ebbe
presso anche morto, perchè fosse quattro vescovi residenti , suffraga-
da' suoi fidi vassalli dimenticato. La ne! della metropoli di Sardi.
regina sua madre si lagnò altamente DALISANDA, o Dalisandum. Se-
della violenza, ed ingiustizia fatta al de vescovile della provincia d'Isau-
proprio figlio, e ricoverò a Parigi ria, nel patriarcato di Antiochia.
presso il re Clodoveo II. Da 11 a Fu eretta nel secolo quinto sotto
qualche tempo saputosi da'suoi sud- la metropoli di Seleucia, e sei ve-
diti che Dagoberto viveva e si tro- scovi vi ebbero la sede.
vava in Irlanda, con tutto l'impe- DALISANDUS, seu Daldasus.
gno neprocurarono il ritorno . Sede episcopale della prima Pam-
Scrissero a s. Vilfrido, vescovo di filia, nell' esarcato d'Asia, eretta nel
Yorck, che lo aveva assistito nella nono secolo, e fatta suffraganea del-
riconosciuto dai diversi ordini del re- co, oggi propria de' diaconi , ma
gno. Nel suo principio governo
il usata sopra camice anche da al-
il
fu felice, e scelse i palazzi d' Insem- tri, nella celebrazione della messa,
sia di una pace santa sotto il dol- scendevano sino al pugno, come af-
ce freno di questo re, quando ac- ferma s. Isidoro, Origin. lib. 19,
cesasi guerra con Teodorico III, i cap. 22 ; Alcuino, de clivin. offtc.
due re, alla testa delie loro ar- cap. quid siguificent vestimento,; ti-
mate, si scontrarono sulle frontiere gone di s. Vittore de sacrament. ,
DAL DAL 7
scrisse Lampridio, quod dalmaticus ri vano alla metà del braccio: si
vescovi, i quali oggi tutti la por- matica si usava dai sacerdoti in ve-
tano nelle messe, ed altre solenni ce della pianeta ; ma quando essi
e. 48 Anticamente quando
Regist. all' arcidiacono dei franchi. In se-
i Cardinali diaconi si paravano per guito si concesse la dalmatica ai
assistere il Papa, sotto la dalmati- vescovi, insieme alla tonicella, per
ca portavano anche la Tonìcella lo che il Papa, ed i vescovi quan-
(Vedi), come si rileva da un mss. do celebrano solennemente la mes-
del Davantria, che fiori nel ponti- sa assumono l'una e l'altra, e poi
ficato di Giovanni XXII ; la qual visovrappongono la Pianeta (Fedi),
tonicella dice il Macri forse era di come ordina il Rituale Romano pub-
,
DAL DAL 73
!>lic;ito dal Mabillon num. 5, car. vero che non solamente non de-
64- La dalmatica chiamasi dalma- vono essere avari e applicati ai bi-
tica maggiore, e la tunicella dal- sogni temporali, ma liberali verso
matica minore. Che la dalmatica i bisognosi, e perciò conviene che
venisse accordata a' vescovi dalla abbiano le maniche larghe, e le
Sede apostolica, lo nota il Bona, de mani libere per dare soccorsi. Tut-
reb. lìturg. § II, cap. 2-4, rilevan- tavolta alcuni vescovi portano le
dolo da quanto scrisse s. Gregorio maniche delle dalmatiche, e delle
I ad A regio vescovo. Nella messa tonicelle più strette delle dalmati-
di Ratoldo, riferita da Menardo che diaconali. Lo stesso Innocenzo
si ricava che il vescovo talvolta III disse, che la dalmatica signifi-
pitture antiche pag. 32g, prima » nondum venerar, qui vestem in-
i vescovi portavano la dalmatica » nocentiae, et immortalitatis nos
bianca, e la tonicella rossa. A ina- » induere debebat, ideo vestes lae-
lano, lib. 2, cap. 22, soggiunge che » titiae dimittuntur ". Si servo-
la tonicella era di color di gia- no però della pianeta piegata nel-
cinto, o ceruleo, perchè ne' tem- la parte anteriore sopra le brac-
pi di digiuno, nel deporre i ve- cia, per la cagione assegnata dal
scovi la dalmatica, restavano colla medesimo autore nella seconda par-
tonicella di tal colore conveniente te del suo Rationale, tit. de diaco-
all' indicato tempo. no. Su di che può consultarsi il
maniche alquanto più larghe, che suddiacono deve leggere 1' epistola,
quelle del diacono, e suddiacono, poiché allora esercita l'ufficio di let-
volendo ciò denotare, che i prelati tore, ufficio che appunto anticamen-
devono essere pronti in provvede- te veniva da lui esercitato al mo-
re ai bisogni delle chiese , ed alle do stesso dei greci. 11 diacono quan-
anime alla loro cura affidate, ov- do deve leggere l'evangelo, o ripie-
y/f DAL DAL
ga pianeta sopra la spalla sini-
la ca, ma
che poi , come asseri-
stra, come si praticava nella cap- sce Onorio Augustodunense, lib. I
pella pontificia al dire del Bonanni, cap. 229, furono ad essi conce-
ovvero totalmente ne spoglia, co-
se duti manipolo [Vedi), e la to-
il
più angusta nella forma, come os- renza per lo più si trascura, né si
servò il Baronia ai i3 maggio del può indagare, disse il Bona, in qual
suo Martirologio, sopra le parole tempo sia stato questo uso intro-
di s. Gregorio I, il quale nel lib. dotto. Il cadavere del sommo Pon-
ile manicis textam. Che si usasse tratta con più diffusione agli analo-
DAL DAL 75
matica non solo al vescovo di Gap la superfìcie Dalmazia,
totale della
s. Aregio o Arrigo, ma anche al suo cioè a dire comprendendovi le iso-
arcidiacono, e per l'abbate Ciriaco le che ne dipendono, le quali for-
gliela trasmise. Eugenio III, del mano quasi la metà di questo sta-
i 145, concesse le dalmatiche a set- to. Le più considerabili di queste
te canonici della cattedrale di Co- isole sono: Arba, Pago, Isola gros-
Ionia. Prima di lui Lucio II, del sa, Cherso, Ossero, Ugliau, Pasmam,
1 r 44j accordò a R.oggero re di Si- Incoronata, il gruppo di Sebenico,
cilia l'uso del bacolo, dell'anello Bua, Solta, Brazza, Lerina, Curzo-
della dalmatica, della mitra, e dei la, Lissa, Lagosta, Maleda, Veglia
sandali. Innocenzo III, del 1198, ec. Fra i numerosi stretti, che
concesse a Pietro II re di Aragona separano le une dalle altre, o dal
l'uso della mitra, e lo coronò. In una continente, ed ai quali si dà il
cronica di questa funzione si dice del- nome di canali, si distinguono quel-
la dalmatica di drappo vermiglio, che li della Morlacca , di Mezzo, di
egli assunse. Benedetto XIII, nel Solta, di Brazza, di Lesina, di Na-
J726, conferì a Giovanni V re di renta, di Lagosta, e di Maleda. Le
Portogallo la dalmatica, e V uso di sue coste formano molte penisole,
altri paramenti sagri. Hartmanno di cui la più vasta è quella di Sab-
Mauro nel libro de coronatone Caro- bioncello. Il clima della Dalmazia
li Vì
tra le vesti solenni enumerò la è temperato: l'aria in generale è
dalmatica, e la disse : albani holo- pura e sana, meno in vicinanza
sericam pretiosis margaritis gemmis- alle paludi presso le coste, Le mon-
ene distinctam. Negli annali Ful- tagne della Dalmazia sembrano es-
densi, Carlo il Calvo, si descrive sere una massa non interrotta di
vestito talari dalmatica, et baltheo un marmo d'oro pregno di prodi-
desuper accinclus pendente, usque. ad giose marine cristallizzate in uno
pedes, Molti esempi abbiamo d'im- spalto bianco e calcareo. Antica-
peratori, e di re vestiti di dalma- mente questo paese dava dalle sue
tica nelle loro solenni coronazioni, miniere oro abbondanza. Mar-
in
cousagrazioni , ed altre cerimonie. ziale lo chiamò la terra che porta
Assistendo gl'imperatori al pontifi- l'oro, aurifera. I suoi migliori por-
cale del romano Pontefice, vestiti ti sono quelli di Zara, Spalatro, Se-
di dalmatica, esercitarono varii uf- benico, Macarsca, Piagosi, e Cattaro.
fizi di diacono, massime nella notte Secondo 1828, la
un'anagrafi del
di Natale, in cui cantavano il van- popolazione ascendeva a più di
gelo. trecentotrentaquattro mila abitanti
DALMAZIA. Regno il più meri- divisi in diciassette città, in trenta-
dionale dell'impero austriaco, lun- due borghi, e 932 villaggi; popola-
ghesso la costa orientale dell'Adria- zione assai tenue al confronto del-
tico, al sud della Croazia militare, la sua estensione, per altro aumen-
dalla quale i monti Velebitchi lo tala negli ultimi tempi. Il maggior
separano, ed all'ovest della Bosnia numero di questi abitanti professa
e dell'Albania, con la quale ha per la religion cattolica, e sta sotto la
sto nome, infine la divisione più sua vedova, avendo fatto morire
meridionale, è l'antica Albania ve- gli ambasciatori dei romani , traes-
precisa, che fu presa, e quasi di- libertà a tutti i popoli della Illiria.
DAL DAL 77
Non si sa di preciso quali sieno Eraclio, che montò sul trono nel
stati poscia gli stabilimenti eretti 6io; il quale non si liberò da lo-
dai romani nella Dalmazia, sino al ro, se non abbandonando ai croati
regno di Augusto, il quale dopo le ed ai serviani i paesi, nei quali que-
sanguinose guerre conosciute sotto sti barbari sembravano volere sta-
il nome Dalmatiche, e dopo l'al-
di bilirsi, dopo averli ridotti quasi de-
tra lunga guerra., che descritta ci serti. I croati occuparono la Libur-
viene da Floro, da Dione, e da nia, e parte della Dalmazia sino
Appiano, finalmente pervenne a sog- alla Cettina, ed i serviani presero
giogarla del tutto, divenendo allora, possesso del restante della Dalmazia,
insieme colla Liburnia, una pro- ch'ebbe i suoi re particolari, l'ul-
vincia dell'impero romano. Si no- timo de' quali morto senza posteri-
minano le tre principali città , in tà, avendo lasciato il regno alla mo-
565. Gli avari, od unni, vi commi- sue forze contro i corsari narenti-
sero orribili guasti, sino al regno di ni, slavi, e croati. Questi ormai
78 DAL DAL
possenti, datisi A- a scorrere nell' perati interamente gli sforzi de' se-
driatico, non solo divenuti erano condi, i quali si videro ridotti ad
dannosissimi al veneto commercio, accettare la legge dai vincitori. In
ma terribili ancora alle città tutte tal guisa ebbe principio il veneto
della Dalmazia marittima, oppresse dominio nella Dalmazia, dominio
dalle loro reiterate vessazioni. I ve- che seco trasse anche quello dell'in-
neziani, per evitare le loro pirate- tero Adriatico, e dei grandiosi acqui-
rie, eransi indotti a patteggiare coi sti della repubblica nelle isole, e
corsari, e a sborsar loro un'annua nelle bagnate da questo
provincie
somma di danaro. Ma il dose Pie- mare. Continuarono i veneziani nel
tro Orseolo II persuase la repub- possesso non interrotto di questa
blica ad una guerra aperta contro provincia, sino verso la fine del se-
di essi, piuttosto che sottoporre la colo XIV, in cui per la sfortunata
nazione a questa specie di disono- guerra genovese, furono costretti a
rante tributo. Era già governata a rilasciarne la maggior parte a Lu-
que' tempi la Croazia dai propri re- dovico re d' Ungheria, collegato coi
goli, i quali, unitamente ai narenti- genovesi. Morto questo però nel 1 38t,
ni, come si disse, infestavano le ed assunto trono Ladislao figlio
al
marittime città della Dalmazia, ed del re di Napoli Carlo III Durazzo,
il traffico dei veneziani, disputando vedendo quanto dispendiosa gli riu-
per ben centosettanta anni l'impe- scisse la difesa di questa provincia,
ro dell'Adriatico alla veneta repub- sempre d' altronde infestata dai con-
blica. Le città ricorsero più volte finanti vaivoda della Bosnia, ne re-
per difesa e protezione alla greca stituì ai veneziani quella parte, che
corte di Costantinopoli, ma inutil- gli era rimasta, con un pagamento,
mente, attese le deboli forze di quel- ed in tal in po-
guisa ritornarono
l' impero. Abbandonate quindi, e tere della repubblica contado di il
disperando della loro salvezza, de- Zara, con le isole di Arba, Cherso,
liberarono, in un congresso univer- Ossero, e Pago, amichevolmente
sale della nazione, di spedir legati sgombrate dagli ungheri. Dallo stes-
alla repubblica, già de' pirati natu- so vaivoda di Bosnia comprarono
rale nemica ,impegnandosi colla poscia i veneziani Ostrovizza, e con
stessa, che qualora fossero liberate essa si facilitarono 1' acquisto di Se-
dalle crudeltà e vessazioni dei cor- benico. Nel i4'7) certo Balza Stru-
sari, si assoggetterebbero volentieri simero, principe slavo, consegnò per
al suo dominio. trattato pacifico ai veneti, Drivasto
I veneziani allora, avendo adu- Dulcigno, Alessio, Antivari, e Bu-
nate tutte le forze marittime, accor- dua. Nel 1 4^3 passarono volonta-
sero a sollievo dell'oppressa Dalma- riamente sotto il dominio veneto,
zia, e, ricevuto giuramento di fe- della Brazza, Le-
il Almisso, le isole
deltà da quei popoli, proseguirono sina, Curzola, e quindi Traù, Spa-
vivamente la guerra. Il re de'croa- latro, e Cattaro. Acquistata tutta la
ti, atterrito, tentò d' intavolare del- Dalmazia, qualche suo territorio pe-
le trattative. I narentini si oppose- rò confinante, e qualche città, co-
ro con tutte le loro forze, ma glo- me Dulcingo, An livari, Durazzo ed
riosamente furono dai veneziani ri- altre, passarono in progresso di
gettati i progetti del primo, e su- tempo sotto il dominio ottomano,
DAL DAL 79
conservandone del restante il pos- re, e fu zio di s. Susanna. V. Chie-
sesso la veneta repubblica, sino alla sa di s. Susanna, e Chiesa di s. Ca-
sua estinzione. Finalmente, pel trat- jo. Nel quarto secolo fiorì l'altro
tato di Campo Formio, nel 1797 dalmatino s. Girolamo, dottore del-
tra la Francia, e 1' Austria, la Dal- la Chiesa, Cardinale, e segretario di
mazia fu ceduta a questa ultima s. Damaso romano Pontefice. Nel-
potenza, che in conseguenza del- l'anno 494j s- Gelasio I si oppo-
la campagna del i8o5 la restituì se ai progressi dell' eresia pelagia-
alla Francia, essendo stata allora na, che tentava insinuarsi anche
riunita al regno di Italia, ed aven- nella Dalmazia. Nel 5go, sotto s.Gre-
do poscia fatto parte delle provi n- gorio I, la Chiesa romana possedeva
cie illiriche amministrate separata- nella Dalmazia un pinguissimo pa-
mente dalla Francia. Nel 1806 i russi trimonio, che faceva amministrare
s'impadronirono delle bocche di Cat- per mezzo di un rettore. Dall' an-
talo, che restituirono ai francesi per la nalista Rinaldi abbiamo all'anno
pace di Tilsit. Dopo
1814, l'Austriail 594 num. 16, che s. Gregorio I
basato sopra ciò, che dicesi nella divieto della Sede apostolica. Nel se-
cioè che Tito, discepolo di s. Pao- tro suo concittadino, dappoiché nel-
lo, andasse in Dalmazia. Certo è, l' anno 64ofu creato Papa Giovan-
come dice Commanville, Ilisloire de ni IV, figliuolo di Venanzio, scola-
tous les arcìièv. et évécj. pag. g5, re di Zara. Questo Pontefice fece
cles archév. et èv. de Dalmatie 3 trasportare dalla Dalmazia sua pa-
che le metropoli di Salona, e di tria, perchè la vedeva sovente in-
Ragusi furono erette nel primo se- vasa dai barbari, le reliquie dei ss.
8o DAL DAL
na, e poi nella slava. V. Schiavo- riconosceva la fondazione, in uno al
bio ss. Bonifacii et Alexìi a pag. po che gì' infedeli presero Acri os-
85, e seg., parla di tal concilio, sia Tolemaide ai cristiani, l' unica
perchè Gebizo era stato abbate di città che loro rimanesse presso i san-
tal monistero di B_oma, e dice che ti luoghi di Palestina, pei quali a-
vi fu interdetta la vendita degli uo- vevano avuto luogo otto crociate.
mini. Bonifacio Vili vi spedì per le- Ma dopo tre anni, e sette mesi, ai
gato il Cardinal Boccasini, che poi io dicembre 1294, gli angeli tras-
gli successe nel i3o3, col nome di portarono la medesima santa casa
Benedetto XI, e Nicolò nel 1 449 V nella marca di Ancona, in una sel-
spedì in Dalmazia il rinomato pre- va di certa donna chiamata Lore-
dicatore Antonio minore fran-
fr. to, e poscia passati otto mesi, in
cescano.Gregorio XIII nel 1576 altro luogo più in là dal monte
fondò un convento pei francescani mezza lega distante, e finalmente
in un' isola dell' Adriatico per van- poco dopo, e nel 1290, nel sito ove
taggio spirituale della nazione dal- rimase, e tuttora si venera la detta
mati na, e per la conversione dei Santa Casa di Loreto (Fedi).
turchi. II suo successore Sisto V, Clemente VII, volendo riconosce-
che riteneva la sua famiglia origi- re l'identità del gran prodigio, in-
naria dalmatina, o illirica, dai fon- viò tanto in Nazaret, che nella Dal-
damenti riedificò in Roma la Chie- mazia, alcuni soggetti idonei, i qua-
sa di s. Girolamo de* Schiavonì liesaminarono con diligenza le tras-
(Fedi) } e v' istituì una collegiata lazioni della santa Casa, e la pe-
con capitolo, che dovesse essere com- riferia di essa, e si ebbero per ri-
la uffizio, e del
perdita dell' bene- donne. Il titolo di Dama altre vol-
fizio. che davano benefizii,
I laici, te era onorevolissimo in Francia ;
e quelli che li ricevevano dalle lo- non accordavasi che alle persone
ro mani, furono condannati. Si ful- di alta portata, ed era riserbato
minò la scomunica ai mariti che alle mogli de' cavalieri, giacché quel-
abbandonassero le mogli, senza il le degli scudieri qualificati dicevan-
giudizio della Chiesa. Venne vietata si soltanto Madamigelle. Francesca
la ordinazione de' bastardi, e si pre- d' Angiò, essendo rimasta vedova
scrisse l' interstizio di un anno pel avanti che suo marito fosse stato
diaconato, e il sacerdozio; e si or- creato cavaliere, non ottenne dagli
dinò di conferirli prima di trenta storici se non che il titolo di ma-
anni di età. Diz. de Concilii, p. damigella. Sul trattamento delle Da-
1 44 > Labbé t. XI. me, nel formolario epistolare, può
DALON o DALONE. Luogo del consultarsi il Parisi , Istruzioni per
Limosino in Francia, in cui eravi la secretoria.
un'abbazia de'cisterciensi. Quivi nel- In appresso s'introdusse il nome
l'anno 1 1 1 4- si tenne un concilio, di Madama, e questo titolo si die-
rammentato dal Mabillon, Annoi. de alle donne, che possedevano qual-
s. Benedici, t. V, p. 5g5. L'abba- che signoria ;
poscia sidiede a tutte
zia fu nel medesimo anno fondata le donne di qualità, ed anche alle
da Gerardo di Sala, e divenne con- mogli dei magistrati, e finalmente
siderabile a segno ebbe sino a eh' si prodigò senza distinguere, massi-
tre chiostri, uno pei monaci, l'altro me appresso i francesi. ?Vwerle Can»
voi. mx.
82 DAM DAM
cellieri, loco citato pag. 72, che ma- strettissima nel mezzo, andando ad
dama fu titolo privativo una volta allargarsi verso l' estremità. Ha no-
delle regine, e delle principesse del ve porte, ed è circondata ila mu-
sangue reale,' e fu usato dagli An- raglie mezzo rovinose, non che fian-
gioini quando montarono sul trono cheggiata d;i torri con fosse. E for-
di Puglia e Sicilia. Piitornando al tificato parimenti da torri con fosse
titolo di Dama, aggiungeremo che il castello che la difende. L'aspetto
le dame nella corte di Francia fu- di Damasco è triste e monotono,
rono introdotte sotto il re France- non avendo come altre città dell'o-
sco I, forse avendone preso l'idea riente veruna piazza pubblica. Le
dalle corti italiane, per cui allora case sono semplici all' esterno ; ma
venne creato il titolo di Dama del di una grande magnificenza al di
palazzo. Caterina de' Medici, per dentro. Oltre gli addobbi fastosi,
un raffinamento di politica, chiamò ed i loro bei tappeti, ordinaria-
alcune damigelle di onore, tolte tra mente hanno esse un vasto cor-
le fanciulle del più alto grado, non tile quadrato, con alberi odoriferi,
tanto perchè ad essa servissero di e belle fontane di marmo, che con-
compagne, quanto per potersene ducono 1' acqua ad ogni angolo del-
valere come di un mezzo più adat- l' abitazione. Le strade sono ben
to a favorire i suoi disegni per i- lastricate, ed adorne di ricchi ba-
scoprire destramente i segreti dei zar ben fabbricali, di bagni super-
grandi del regno. Il Vossio dimo- bi, e di caffè detti cavenech, appa-
stra, che da Domina discende Do- rati con buon gusto. Quello detto
micella, e da questa Damigella,, e Chan-verdy, ossia caffè de' rosai, è
Damoiselle, come avverte anche il rinomato in tutto l'oriente. Gran-
Carpentier. dissimi sono i sobborghi, ma di for-
DAMASCENI Peretti, Cardina- ma irregolare. Uno monumenti
de'
le. V. Peretti. i più curiosi di Damasco è il ser-
DAMASCO, Damascus. Città ar- raglio o palazzo del pascià osserva-
civescovile della Turchia Asiatica, bile anche per la sua grandezza. Vi
nella Siria, capoluogo del ragguar- si distingue Ran, od ospizio prin-
il
devole pascialatico del suo nome, e cipale eretto da Asad pascià, e quel-
residenza del pascià. Trovasi situa- lo di Solimano pascià. Numerose
ta in una fertile pianura, e sì a- sono le moschee, essendoil popolo
mena, che fu chiamata il più va- fanatico pel maomettanismo. La più
go paradiso dell' Asia . E posta bella è la Zekia, o gran moschea,
a' piedi del versatolo orientale del un tempo cattedrale dedicata a s.
mila abitanti, de' quali dodici mila ché i califfi abassidi trasferirono
sono cristiani, e quasi altrettanti ad A ubar la loro sede. Fu in ap-
ebrei ; il resto siriaci, maomettani, presso soggetta ai sultani di Egitto
arabi, e turchi. sino a che Timur-Beg la distrusse.
DamascOj secondo tutte le tradi- Finalmente, dopo molte altre vicen-
zioni, deve la sua origine alla più de, cadde in potere dei turchi con
ri mota antichità, ed evvi chi la vuo- tutta la Siria, per opera dell'im-
le esistente sino dai tempi di Abra- peratore Selim i5i7, e finoI, nel
mo. Altri, e principalmente lo sto- da quel tempo fece sempre parte
rico Giuseppe, le danno per fon- dell' impero ottomano. Nel i j5g,
datore Hus figliuolo di Aram, ul- fu molto danneggiata- dal terremoto.
timo figlio di Noè. Verso l'anno io44 La religione cristiana vi fioriva
avanti G. C, divenne la capitale d'un quando Areta re degli arabi, ne a-
regno, fondato da Rasin generale vea il possesso ; e si può dire che
delle truppe di Adareser, che più 1'
apostolo s. Paolo battezzato da A-
tardi prese il nome di regno di Siria. nania discepolo di Gesù Cristo, fos~
84 DAM D \M
se uno de' suoi allievi. Dal Rinaldi contnno s. Giovanni Damasceno, ed
all'anno 35 si apprende che in Da- Abulfeda.
masco raccolse la chiesa il detto DAMASO, Cardinale. V. S. D\-
Anania, dopo che fedeli erano i maso I Papa.
slati cacciati da Gerusalemme dopo DAMASO (s), Papa XXXIX. I
Melezio. Tuttavolta, nel sinodo ce- Roma il canto dell' Alleluja in tem-
lebrato dal Pontefice, diede ragione po pasquale, ma bensì di avere in-
a Paolino, col prescrivergli di non giunto che si cantasse più frequen-
rigettare dalla comunione cattolica temente , ed anche fuori di quel
s. Melezio; quindi s. Damaso I in- tempo. Alcuni attribuiscono a san
terrogato da s. Girolamo, il quale Damaso I altre cose, come l'istitu-
il consultò se potesse cattolicamen- zione della pena del taglione. Chia-
te dirsi che in Dio ci fossero tre mò s. Damaso I a Roma il dotto-
ipostasi, e con chi dovesse comu- re s. Girolamo, per servirsene co-
nicare, rispose che comunicasse con me di segretario nelle risposte che
Paolino, e che professasse in Dio dava ai concili, ed alle chiese; inol-
uri ipostasi, e tre persone : insegui- tre s. Girolamo per comando del
to i due
partiti vennero a transa- Papa tradusse nel latino idioma
zione,che fu approvata dal Papa. •varie opere. Governò diciassette an-
Nell'anno 378 s. Damaso I battez- ni,due mesi e ventisei giorni e , ,
alcuni egizi dell'ambizioso Massimo per l'ottimo governo del suo pon-
Cinico a vescovo di Costantinopo- tificato, s. Damaso I fu uno de'più
li, e costituì suo vicario nelle pro- celebri Papi della primitiva Chie-
vincie dell' Illiria orientale il vesco- sa. 11 suo cadavere venne sepolto
vo di Tessalonica Acolio. Venuto a nella basilica da lui eretta nella via
Roma Priscilliano condannato dal Ardeatina, accanto alla madre, ed
concilio di Saragozza, il Papa non alla sorella Irene, e quindi trasferì-
85 DAM DAM
to nella Chiesa di s. Lorenzo in morto agli 8 di agosto a Pale-
Damaso {Vedi), da lui medesimo strina, ove erasi recato per fuggire
(ondata. Vacò la sede Romana tren- l'eccessivo caldo di Roma. Fu quin-
tuno giorni. di il suo corpo trasferito in Roma, e
Le opere di s. Damaso I, colla sepolto fuori della città nella chiesa
sua furono date alla luce da
\ita_, patriarcale di s. Lorenzo. La s. Sede
Federico Ubaldini nel i63o, illu- vacò sei mesi, e quattro giorni. Per
strate poi colle note di Marzio Mi- altre notizie su questo Papa, che
lesio Sarazzano J. C. romano, per pel brevissimo suo pontificato , e
la cui industria furono raccolte nel per essere straniero poco si cono-
1671. Vi è un'altra edizione roma- scono, si possono consultare gli scrit-
na del i638, del p. Carlo d'Aqui- tori delle vite de' Pontefici.
no; e poscia il p. Antonio Maria DAME del sagro Cuor.E. V. Sa-
Merenda nel 1754 ne procurò al- gro Cuore, Dame.
tra romana edizione in foglio. Il DAMIANO Pietro (s.) Cardina-
Papebrochio, in Propileo par. I, le. V. Pietro Damiano (s.)
pag. 58, sopra alcune Epistole at- DAMIAMSTI. Eretici, ramo di
tribuite al santo Pontefice, fa una acefali severiani. Presero il nome
bella dissertazione. Scrisse ancor la da un certo Damiano vescovo di
vita di questoPapa, il p. Antonio Alessandria , il quale essendo pri-
de Macedo, nella sua Lusitania In- ma del partito di Severo ereti-
cidala, pubblicata in Parigi nel co vescovo di Antiochia, si divi-
i663. Intorno poi alle opere di se anche dalla sua scuola, e
poi
s. Damaso I, Elogia sanctoruni, si formò una setta particolare. I
stanno nella Biblioth. PP. edit. Lug- Damianisti, seguendo 1* errore di Sa-
duni, tom. V, p. 635; nell' Append. bellio, ammettevano in Dio una so-
Bibliot. Veter. PP. p. 844, e nel- la natura, ma senza distinzione di
la seconda edizione del Bigni, tom. persone, insegnando, che inomi Pa-
IV, col. 920 ; e nella terza al to- dre, Figliuolo, Spirito santo, non
mo IV, pag. 543, Elogium de Pau- sono altro che diverse denomina-
lo Apostolo^ sta in 2, choro Poe- zioni della stessa persona.
tar. Latin, edit. Hanoviae, tom. II, DAMIANO (s.). Era questi fra-
pag. 673. Le Epistole si possono tello a s. Cosma, ed ambedue ara-
leggere in Labbé, Conciliar, tom. bi di nascita. Si applicarono in Si-
II, col. 864, e con s. Clemente ria allo studio della medicina, e
edit. Coloniens. pag. 536. Hymni riuscirono medici si per l'arte che
tres stanno in Hymnario ad eal- per la pietà famigerati. Professan-
cem Thomasii pag. 4^-52.
psalterii do essi la religione cristiana, ani-
DAMASO II, denominato prima mati da questa, assistevano gli in-
Poppone nativo della Baviera in fermi con quella carità , eh' essa
Germania, vescovo di Bressanone, ispira, non curando per nulla l'in-
dinò che fossero presi, ed assog- soli europei. I dintorni sono assai
gettati ai più crudeli tormenti ,
deliziosi, e l'aria vi è sana.
perchè obbedissero a Cesare, ma La presente città di Damiata fu
costanti essi nella loro fede , li fabbricata nel luogo stesso, e secon-
fece perire sotto la scure. I loro do alcuni poca disianza dalla
a
corpi furono raccolti ,
portati in antica Tamiathis, situata quasi in
Siria, e sepolti a Ciro. Questi ge- faccia di Pelusio, che qualche volta
nerosi soldati di Cristo furono assai si confuse con questa città, e che
onorati. Alcune delle loro reliquie fu distrutta durante le crociate.
vennero portate in Pioma sotto il Damiata segui il destino delle altre
pontificato di s. Pel ice III detto IV, città, allorché i saraceni si resero
ed attualmente riposano nella chiesa padroni di questo paese. All' artico-
del loro nome,
eh' è ancora diaconia lo Crociata (Vedi), si parlò molto
V. Chiesa de' ss. Cos-
cardinalizia. di Damiata, e dei Cardinali legati,
ma, e Damiano, non che ss. Cosma, che vi spedirono i sommi Pontefi-
e Damiano, ove si parla delle tre ci, cogli eserciti de' crocesignati, pel
coppie di sauti di egual nome. La conquisto di Palestina, e dei santi
Chiesa onora la loro memoria il luoghi. I crocesignati la presero do-
di 27 settembre. po un lungo assedio nel 12 18, o
DAMIANO, Cardinale. Questi 1219: laonde Tafadino sultano ne
viene annoverato dal solo Ciacconio mori di dolore per non poterla
tra i Cardinalidiaconi, creati da soccorrere. Il Papa Onorio III mol-
Urbano Papa eletto nel 088. Gli
II, 1 to si adoprò per conservare Damiata
altri scrittori non fanno di lui men- ai crociati, che vi edificarono diverse
zione, cosicché della sua vita non pos- chiese; ma fu restituita al soldano di
siamo raccogliere ulteriori notizie. Egitto nel 1221. Il re s. Luigi IX,
DAMIATA oDAMIETTA. Cit- avendo preso la croce, passò in E-
tà arcivescovile dell' Africa nel bas- gitto, e giunse nella rada di Da-
so Egitto, capoluogo di provincia, miata il
4 ghigno 1249, e fu allo-
sulla riva destra, e presso la foce ra la città dai saraceni abbando-
88 DAM DA N
di una guerra fatale al loro paese, DANABA (Danaben). Sede ve-
distrussero Daraiata. Dipoi, in suo scovile della Fenicia marittima nel-
luogo n'eressero una nuova, o, se- 1'Asia, posta da Tolomeo nella Pal-
condo alcutiL ripararono la vecchia. mirena al sud ovest della città di
È certo, che oggidì la foce del Ni- Palmira. Il vescovato venne eretto
lo è più lontana, cioè a dire più nel secolo quinto, e sottoposto alla
settentrionale, che non era al tempo metropoli Damasco. Di questa
di
di s. Luigi IX.
Questo prolunga- chiesa si trova menzione negli atti
mento ebhe egualmente
della costa de' concili, ove pure sono ricordati
luogo all' imboccatura di Rosetta. due vescovi, che vi ebbero sede. Al
Dannata divenne sede metropo- presente è un vescovato in parti-
litana; ma né si conosce l'anno bus, nella giurisdizione pure in par-
della sua erezione, né se lo fosse tìbus di Damasco. Gli ultimi che
dopo che fu presa dai crociati. Cer- ne portarono il titolo, sono monsi-
to è, che nel 1249 n'era arcivesco- gnor Giuseppe Schuller de Ehren-
vo Egidio, a cui il re di Francia tal, e monsignor Ignazio de Natale
29 agosto 182 1 dichiarato vescovo Paolo III lo spedì più volte inter-
assistente al pontificio soglio, quin- nunzio in Francia presso France-
di da Gregorio XVI, nel mentovato sco I ed Enrico II suo successore;
suo concistoro, fatto patriarca di col quale trattò ancora intorno alla
Costantinopoli. Prima di lui Pio VI futura celebrazione di un concilio
fece arcivescovo di Damiata, colla generale, ch'ebbe luogo dipoi nella
nunziatura apostolica di Colonia, città di Trento. I protestanti face-
monsignor Bartolommeo Pacca, ora vano allora grandi progressi, e per-
Cardinal decano del sagro Col- seguitavano a tutto potere i catto-
legio. lici: e si fu appunto per reprimere
,
DAN DAN ò9
Ja forsennata loro prepotenza, clic il sua morte accadde a' 3 dicembre
Dandini venne insignito del carattere i55g, ed ebbe il sepolcro nella
di nunzio ordinario nella corte del- chiesa di s. Marcello presso l' al-
l'anzidetto Enrico. Dipoi Giulio III, tare della Beata Vergine addolora-
successo nel i55o a Paolo III, lo ta; sul pilastro si vede il suo ri-
richiamò presso di sé in qualità di tratto, che credesi dipinto da Pel-
marzo 1823, lo creò Cardinale del- degli studi, e del censo, e fu pro-
l'ordine de' preti, conferendogli il tettore dell' aiciconfraternita di s.
tura tributa profondi e meritati en- rono una parte dell'Inghilterra, for-
comi il secolo ammiratore, e le sue mandone piccoli regni, e saccheg-
opere ne perpetueranno la fama. I giarono, e fecero orribili guasti in
caratteri dei danesi sono runici, e Francia. Erano assai intrepidi , e
si credono anteriori alle invenzioni molto abituati a vivere sul mare.
del papiro, delle tavolette incerate, Avevano un culto rozzo bensì, ma
e delle membrane. Il pincipale or- accompagnato da una certa gran-
dine cavalleresco della Danimarca dezza virile. Molto si disse di essi,
è quello dell'Elefante (Fedi), quin- e de'loro primi re, ma la storia
di è più distinto quello di Danne- n'è favolosa assai ed incerta sino
borg, al quale è da aggiungersi un all'anno 5oo, o al regno di Aroldo
terzo, cbiamato della perfetta unio- I. Basterà nominare fra quegli an-
ne, ovvero della fedeltà, creato dal- tichi monarchi della Danimarca
la regina Sofia Maddalena , il
7 quello Skiold, quale acquistò tan-
il
minciò gettare una qualche luce una gran parte di quel paese, og-
nella storia della Scandinavia. Sem- gi formante la Danimarca, la sua
bra, che i primi abitanti della Da- storia incomincia a presentare mag-
nimarca, e principalmente della gior chiarezza, e verità. La Scania
sua porzione continentale, sieno sta- era una delle sue provincie, ma
ti i cimbri, o celti, i più antichi lo Sleswig fu occupato dagl' impe-
abitatori conosciuti, cioè gli ante- ratori di Alemagna ed , eretto in
nati dei "welsci, che stavano special - margraviato. Da un altro lato, Sve-
DAN DAN 95
no, minor figlio di Gormon, con- zia scosse ilgiogo danese nel i44^>
quistò l'Inghilterra, e suo figlio essendo prima morto il deposto
Canuto poi aggiungendovi la Nor- Enrico di Pomeriana, detto il IX, e
vegia, si videro i tre scettri uniti morto essendo senza prole il di lui
nelle mani di questo re, detto per- successore dopo sei anni di monar-
ciò il grande. Sotto suo regno
il chia, Cristoforo III di Baviera, quel-
gli abitanti della Danimarca, ces- lo che trasportato avea la sede a
sando di fare i pirati, incominciaro- Copenaghen e che può dirsi la
,
sua testa delle tre corone del nord, però nel i5ii interamente la pri-
mentre prima fu dichiarata reggen- stina libertà. L'abolizione della cat-
te, poscia alla morte del suo pic- tolica religione , eseguita sotto Fe-
colo figlio, salì sul trono della Da- derico I nel i5s3 o i5i6, ed il
DAN DAN 97
Erico li 847 863
Canuto I 863 87 3
Froto 873 889
Gormo II 88q 897
Araldo VI 897 9*9
Gorrno III 919 g3o
Araldo VII 93o 980
Svenone I, ed Aral-
do VII 980 1014
Svenone re di Nor-
vegia 1000
re d'Inghilterra io3i .
Norvegia furono preti inglesi; che Pagi, ed altri gravi autori sono di
i popoli di Danimarca abbraccia- sentimento, che Canuto II, il gran-
rono il cristianesimo con
molto de, si recasse in Roma nell'anno
ardore, che quelli di Svezia non ne 1027, in cui governava la Chiesa
imitarono l'esempio, anzi misero ilPontefice Giovanni XIX, detto
a morte un inglese nominato Eskil- XX. Sono memorabili le espressio-
lo,che predicava la fede in certe ni usate dallo stesso monarca nella
barbare contrade. I principali tra mentovata lettera scritta agl'ingle-
questi missionari inglesi, che pre- si, e conservatasi dal Malmesburien-
dicarono la fede in Isvezia, furono se, lib. II, e. II: » Notifico vobis,
Ansgero, Sigfrido, Rodualdo, Ricol- » novi ter me iisse Romam, oratimi
fo, Odoardo, Eskillo, Davide, ed « prò redemptionepeccatorum meo-
Enrico. V. il discorso di Stiermann >: rum Et ideo hoc ma-
sopra lo stato delle scienze, tra gli » xime patravi ,
quia a sapienti-
antichi svedesi. Nell'anno 1027 si » bus didici, s. Petrum apostolum
recò a Roma Canuto II, re di Da- » magnani potestatem accepisse a
nimarca, ed Inghilterra, ciò che gli » Domino ligandi, atque solvendi,
storici assegnano ad altri anni, co- n clavigerumque esse regni coele-
me al io3o per l'autorità di una » stis; ed ideo specialiter ejus pa-
DAN DAN 99
» trocinium apud Deum expetere, mito IV spedi colà truppe per iscac-
« valde utile duxi ". Tornato clie ciare i normanni , e ricuperarne
fu ne'suoi stati, Canuto II per di- il dominio; e siccome vide con-
mostrare al sommo Pontefice la trariata la sua discesa in quel rea-
slavi occidentali, dalle mani dell'im- rigo conte di Zwerin, il quale era
peratore Lotario II. Canuto V fu stato ardito di ferire a tradimento,
assassinato dai danesi a' 7 gennaio e d' imprigionare il re YYaldemaro
ii3o, che presi di gelosia avevano lì suo signore insieme al figlio di
mosso le armi contro di lui. La- lui. Laonde commosso il Pontefice
sciò un figlio, il quale divenne duca per tal misfatto, e perchè il re era
di Sleswig, e re dì Danimarca nel censuario, ossia tributario della Pro-
1 1 5-, o nel 1 1 58. Questi fu Val- mana Chiesa, e ad essa di voto e
demaro I, detto il grande, per le riverente, pose ogni studio, e pote-
sue virtù, e per le sue gloriose ge- re per liberarlo dal malvagio con-
ste. Il Pontefice Alessandro III, pel- te, scrivendo pressantissime lettere,
le istauze di questo Valdemaro I, principalmente all' arcivescovo di
solennemente canonizzò s. Canuto Colocza.
V, martirizzato da Magno figliuolo Il Danimarca Erico Vili,
re di
del re Nicolò. V. i Bullandisti ai per vendicare la morte del suo ge-
7 gennaio, giorno in cui se ne ce- nitore Erico VII, dopo aver fatto
lebra la festa. Il Lambertini, De ca- morire l'assassino, eh' era nipote del
non, ss. lib. I, cap. 9, mini. 3, cap. vescovo di Lunden, fece porre in
29, num. 6 dice, che la canonizza- prigione anche quel prelato. Ma il
2ione segui nel 1 164, ed altri so- Papa Bonifacio Vili ne prese le di-
no di parere che siasi fatta nell'anno fese, scomunicò il re, lo condannò al
li 54, fu eletto Papa col nome di Danimarca, col quale, e con altri
Palestina, altre volte dai porti della de' suoi sudditi per la singoiar pro-
Svezia, della Norvegia, e della Da- dezza, dolcezza e liberalità verso i
vuole quindi, che i cortigiani, te- fecero quattro canoni contro le vio-
mendo che realmente il re ritor- lenze, che i signori facevano ai ve-
nasse al grembo della vera Chiesa, scovi. Questi canoni vennero con-
lo dislogliessero dal condursi a fermati dal Pontefice Alessandro
Pioma. Egli mostrassi per altro gra- IV ai 3 ottobre del medesimo an-
tissimo alle attenzioni fattegli da no. Dizionario de' Concilii, p. i4 2 >
Clemente XI, ed ai regali che in Lenglet tomo II, p. 346, Labbé
suo nome gli presentarono i nipo- tomo XI, Arduino tomo VII.
ti: il perchè ritornando nel suo DANNEBROCH, o DANEBROY.
legno colmò i cattolici di benefizi, Ordine equestre di Danimarca. Fu
e privilegi. Francesco Cancellieri ci istituito da Waldemaro II, re di
nimarca ec, Roma 1820. Lettera dal cielo, in quello stesso di nel
al eh. Salvatore Betti sopra la quale doveva dar battaglia ai livo-
derabile del regno, se prima non pelle, donde si diffusero nel paese
fosse stato ammesso in questo. Nel- di Liegi, nell'Haynaut, e nella Fian-
le grandi solennità, i cavalieri por- dra. In alcuni tempi, tanto uomi-
tano una catena, i cui anelli altro ni come donne, si mettevano a
non sono, che le lettere W. C. ballare, tenendosi per mano, e così
V. intrecciate. La prima di queste fortemente si agitavano che il più
nota Waldemaro fondatore dell'Or- delle volte audavano a terra senza
dine; e le altre due Cristiano V, respiro. In quella straordinaria a-
ristauratore del medesimo. Per in- gitazione pretendevano di ricevere
segna della loro dignità , i decora- le divine ispirazioni e di essere
ti portano sul petto una croce di ricreati di celesti che dipoi
visioni,
oro, smaltata d' argento, con bordi sognando si raccontavano a vicen-
vermigli, ornata con undici dia- da. Giravano di città in città ac-
manti, pendente da un gran cor- cattando elemosina per vivere senza
done bianco, bordato di rosso, e fatica, e si credevano fare una bel-
dal lato destro, una stella bordata l'opera quando si davano con tut-
clave . Il Macri nella Notizia dei debbono sedere dalla parte de' ca-
vocaboli ecclesiastici dice, che Dapi- valli. Siccome i dapiferi godono dei
fer è l'officio del portatore delle vi- privilegi che diremo, acciò ne pos-
vande. Dapifer abbalis Prumiae, sano fruire, Cardinali debbono i
a sinistra. Ognuno però segue l'uso coloro, che sono benemeriti, e che
della corte, e dei luoghi in cui scri- hanno prestato servigi alla Sede
ve. A quelli poi, ai quali non si apostolica, ed ai romani Pontefici,
dà alcun titolo, la data si pone in non che servono a provvedere i
cima, ed alcuni anche la pongono poveri, e meritevoli chierici. La fa-
in fine; ma nelle lettere confiden- coltà, e giurisdizione della dataria
ziali si pone la data , o in cima si estendono per tutto dove il Pa-
ovvero in fine come più piace. Nei pa è venerato per capo della Chie-
biglietti la data ponesi nella colon- sa cattolica.
na sinistra del foglio, per esempio: La dataria si mostra benefica e
Di casa 11 agosto 1842^ Dalle generosa, siccome organo del Papa,
stanze del Vaticano; Dalle stanze il quale persuo mezzo com parte
del Quirinale; Dalle stanze di le mentovate provvisioni, dispense,
Montecitorio ; Dalla segretaria di assoluzioni, ed altre cose proprie
Consulta; Dal palazzo reale, ec. di si importante, ed antichissimo
Alcuni pongono la data incontro tribunale ecclesiastico. I suoi nu-
alla seconda o terza riga dello scrit- merosi, e distinti officiali sono chia-
to, altri più in basso del foglio mali oracoli della voce, e mente
per usare, come dice monsignor del Papa, come ne insegna il Cor-
Fontanini nell' Elog. Ital., più con- rado, in Prax. Benefic, lib. I, cap.
venienza alle persone eguali, o su- 1, num. g. Quindi è, che ai detti
periori. L'usanza del luogo, in cui ofliziali si deve prestare piena fede,
o
i i DAT DAT
non solo perchè provano, ma ezian- formassero anticamente un solo di-
dio perchè prevalgono a qualsisia castero; ma coll'andar del tempo,
altra prova anche di testimoni, e con l'aumento degli a/Tari, si di-
conforme è stato più volte dichia- visero i due distinti tribunali. Il
rato dalla sagra rota, e specialmen- tribunale della dataria può chia-
te avanti Buratto nella decisione marsi il tribunale della grazia
888 ; il perchè contro le risoluzio- concessa, e quello della cancelleria
ni di sì supremo tribunale non si il tribunale della grazia spedita,
ammettono appellazioni. Per quan- come sarebbe il decreto, che nasce
to l'Amidenio, ed altri canonisti nel recinto del tribunale di data-
abbiano tentato di pubblicar noti- ria, e la spedizione che si ottiene
zie sulla prassi della dataria, non a diligenza delle parti in cancelle-
ostante questo precipuo ecclesiastico ria,come qui più chiaramente di-
dicastero è rimasto sempre in cer- remo. Anche l'autore dell'opera,
to modo ascoso nelle sue fonda- Caeremouiae, ac mores religiosi
mentali teorie, per e nella prassi omnium populorum orhis, cum ex-
la molliplicità che delle materie, planatìouibus historicis, et aliquibus
sono di sua pertinenza il perchè : dissertationibus, voi. 2, supplem. p.
scrivendo Ottaviano Vestrio a Gia- 172, dimostra
che la dataria, e
como Pelleo, gli diceva « Io credo : cancelleria erano in principio una
» inaccessibile la prassi della cosi medesima cosa; ma in progresso
» detta curia graziosa, e così furo- di tempo la moltitudine ed affluen-
» no meco acerbi , ed inumani za degli affari, e negozi produsse
» quei seniori, che non solo non mi la separazione dei due dicasteri.
» esternarono i principii, ma giani- Laonde venne stabilito, che per
« mai li hanno pubblicati riteuen- l'organo della dataria s' implorasse-
w do sempre ascosi colali tesori ". ro, e ricevessero le concessioni, men-
A ciò si aggiunga, che Pamfìlo tre per quello della cancelleria se
Persico soleva dire nel suo tratta- ne effettuerebbe la legale spedizio-
to del Segretario:» L'arte di agi- ne quindi la dataria prese la sua
:
paulvs . v . p. . M.
DATARIAM . APOSTOLICAM
CVRIALIVM . COMMODITATI
IN . HIS . AEDIBVS . COLLOCAVO 1
nale. Tanto è notato nel Rotulo colo Famiglia Pontificia, dove ri-
della famiglia pontificia, che segui portami alcuni ruoli. Gli offiziali
nel 1 56 1 Pio IV a Perugia do- : di dataria godono il privilegio di
cumento, che è nell'archivio del spedir gratis non solamente le pen-
palazzo apostolico. E non sarà inu- sioni, che si danno loro dal Papa,
tile qui notare, che gli officiali e le proviste per obituni, e le ras-
della dataria sono considerati fami- segne, ma anche nell'acquisto de-
gliari del Papa, il Cardinal pro-da- gli uffizi hanno il gratis
vacabili
tario è Cardinal palatino, monsi- della componenda. Li confidentiarii
gnor sotto-datario è prelato pala- delle pensioni , volgarmente detti
tinOj e sino al termine del passa- testa di ferro, spedivano gratis non
to secolo ,
gli officiali di dataria, solo le pensioni, che si conleri-
DAT DAT n3
•vano loro dal Pontefice, ma anche espettati ve si conferivano dal Papa
le provviste per olitimi, non già i benefizi non ancor vacati, alle
le rassegne. persone ecclesiastiche, che perciò a-
La dataria apostolica , siccome spettavano la morte di quelli, che
curia pontificia, ed una delle più li possedevano. Per meglio spiegar-
ragguardevoli parti della curia ro- si, le espettative erano un certo
mana, fu sempre sommamente a privilegio, che dai
Papi, dai Car-
cuore de'Pontelici. Pure nominere- dinali, e dai vescovi si concedeva
mo quelli, che presero su di essa a persone ecclesiastiche, col quale
speciali provvidenze, oltre quelle venivano abilitate alla successione
che noteremo in seguito. Varie e de' beuefizi, dopo la morte de'pro-
ino] tipi ici sono le grazie, che per prietarii , che frattanto aspettava-
organo della dataria concede il no, come appunto ora sono le Coa-
sommo Pontefice, come si può ve- diutore {fedi), e tra' secolari le
dere nel paragrafo di questo artico- sopravvivenze. Assunto al pontifica-
lo, il quale tratta degli officiali di to nel i522 Adriano VI, mentre
essa. Oltre quanto si dice agli ar- trovavasi nella Spagna, ai5 aprile
ticoli Beneficio ecclesiastico (Vedi), in Saragozza rivocò tutte le espet-
e Pensioni ecclesiastiche ( Vedi), tative de'benefizi, e giunto in Ro-
c