Sei sulla pagina 1di 8

VESCOVI E RELIGOSI ILLUSTRI A

PIAZZA ARMERINA
PIAZZA IN DIRETTA
Promo
Tra storia, curiosità, miti e leggende abbiamo voluto far battere il
cuore di una città medievale qual è Piazza Armerina nota in tutto il
mondo per la sua Villa tardo-antica del IV secolo d.c.
Queste prime serie di puntate saranno, infatti, dedicate ai vescovi e
ai personaggi illustri che sono stati protagonisti della storia di questa
Città.
Va precisato che storia della città nuova parte dal 1163 dopo la sua
ricostruzione avvenuta a seguito della distruzione voluta da
Guglielmo detto “Il Malo”.
E da qui da questo posto che riparte la storia della città. Difatti alle
mie spalle si trova la prima chiesa della nuova città dedicata a San
Martino Tours, patrono delle milizie. Ess fu anche parrocchia e
chiesa madre sede di un piccolo capitolo di quattro sacerdoti, detti
Rettori che si occupavano della cura delle anime e
dell’amministrazione dei sacramenti. Piazza come Catania, quindi,
per antico privilegio normanno ebbe sempre una sola parrocchia ed
un solo parroco.
Noi però concentreremo, come detto, la nostra attenzione, a partire
dal 1817 dopo che Piazza venne innalzata a sede di Diocesi e
ripercorreremo con suoi illustri personaggi, i suoi palazzi baronali e
le sue viuzze storiche questa parte della storia di quella che venne
definita la capitale delle colonie lombarde in Sicilia (nobilissimum
Lombardorum oppidum).
Lo faremo con il professore Gaetano Masuzzo, che ci racconterà
anche degli episodi curiosi e inediti. Gaetano Masuzzo autore del
volume che parla appunto della “Storia civile ed ecclesiastica di
Piazza e dintorni” in maniera cronologica, mettendo in ordine tutte le
notizie più importanti riguardanti la città di Piazza Armerina e non
solo. La sua passione ormai è nota a tutti così come la sua
preparazione e con lui vorremmo non solo far conoscere meglio
questa nobile Città a chi abbia deciso di volerla visitare ma anche per
far battere il cuore ai piazzesi invitandola ad amarla sempre di più.
(Riprese esterna accanto alla chiesa di San Martino);

Questa prima puntata del programma “vescovi e religiosi illustri di


Piazza” si concentrerà per la maggior parte sul primo dei grandi nomi
della storia ecclesiastica di questa Città dopo che Piazza venne
innalzata come Sede vescovile. Il primo personaggio che
conosceremo a fondo è il cardinale piazzese Gaetano Trigona; poi
ricorderemo il primo vescovo della diocesi piazzese Girolamo Aprile
Benzo e faremo solo un breve accenno sul piazzese mons. Vincenzo
Velardita a cui dedicheremo gran parte la seconda puntata del
nostro programma.
La terza e quarta puntata sarà centrata sulle due figure, forse più
note della storia ecclesiastica della città di Piazza: Mario Sturzo,
vescovo a Piazza Armerina dal 1903 al 1941, anno della sua morte.
Fu colui che volle la quindicina in onore della Patrona della Città e
della diocesi Maria Santissima delle Vittorie. Le sue spoglie furono
inizialmente sepolte nel cimitero di Piazza Armerina. Il suo
successore, Antonino Catarella le fece trasferire con rito solenne nella
cattedrale di Piazza Armerina il 25 aprile del 1960.
La quarta puntata, per l’appunto, sarà incentrata sul vescovo
Antonino Catarella che riattiva le antiche associazioni religiose
laiche chiuse dal Fascismo, e fa sorgere il consultorio diocesano.
Lo faremo con leggerezza ricordando anche gli altri vescovi e
personaggi illustri che hanno animato la storia di Piazza.
Dalla quinta puntata faremo un breve stacco per dare conto anche
delle curiosità di notizie per lo appunto più frivole ma non per questo
meno interessanti. Inizieremo a parlare, con il professor Masuzzo dei
barbieri degli anni ’50 e ’60 e in particolare dei barbieri di via Marconi
a Piazza Armerina e nella sesta puntata conosceremo i calzolai,
gruppo più antico della Città, probabilmente risalente al 1253,
incentrando la nostra attenzione sulla via più elegante che esisteva
a Piazza: la via Garibaldi.
(Riprese esterna via Garibaldi e via Marconi);

Questo è il quadro generale che abbiamo voluto dare al programma


che strada facendo potrà trovare suggerimenti e consigli dai nostri
telespettatori.

Prima Puntata: Gaetano Trigona


Questa prima puntata del programma “vescovi e religiosi illustri di
Piazza” si concentrerà per la maggior parte sul primo dei grandi nomi
della storia ecclesiastica di questa Città dopo che Piazza venne
innalzata come Sede vescovile. Il primo personaggio che
conosceremo a fondo è il cardinale piazzese Gaetano Trigona; poi
ricorderemo il primo vescovo della diocesi piazzese Girolamo Aprile
Benzo e faremo solo un breve accenno sul piazzese mons. Vincenzo
Velardita a cui dedicheremo gran parte la seconda puntata del
nostro programma.
Prima di soffermarci, nei particolare, sul cardinale piazzese Gaetano
Trigona, non possiamo non segnalare ai nostri telespettatori che la
famiglia Trigona dal XVI secolo ha svolto a vari livelli un ruolo
importante per la città di Piazza Armerina e nella storia ecclesiastica
di questo meraviglioso borgo medievale dell’entroterra siciliano.
Non possiamo non iniziare dal barone Trigona (1546-1598), barone
di Gatta, Alzacuda, Sofiana e Ursitto, grazie a cui abbiamo la
Cattedrale dedicata alla patrona della città e della diocesi Maria
Santissima delle Vittorie. (Qui dai spazio all’ospite)
Numerosi sono poi i Trigona che hanno fatto parte di Ordini religiosi,
Ordini Cavallereschi. Troviamo difatti un cognome Trigona negli
ordini monastici maschili degli Agostiniani, nei Carmelitani, nei
Francescani, nei Gesuiti, nei Teatini, nei Cavalieri Ospedalieri San
Giovanni Battista.
Ancora il cognome Trigona è presente negli ordini monastici femminili
quali le Agostiniane e le Benedettine e tra i Benefattori e le
Benefattrici.
Quindi i Trigona hanno ricoperto cariche a tutti i livelli sino ad arrivare
al nostro protagonista di questa puntata il cardinale Gaetano Trigona
che fu anche Vicario apostolico della Cattedrale e per ultima una
suora, morta in odore di santità nel 1619 Serafina Trigona
(Fai parlare l’ospite su suor Serafina Trigona benedettina del
monastero di San Giovanni Evangelista).
Senza dimenticare di citarne altri come mons. Benedetto Maria
Trigona della Floresta; L'arcivescovo Matteo Trigona Palermo
di questo e di altro chiederemo conto al nostro gradito ospite
presenta ospite

Gaetano Trigona

Dalla sua grande generosità nacque un detto popolare


ancora ripetuto tra gli anziani “Chi campi a spesi di S.
Andria”. Di chi stiamo parlando di mons. Gaetano
Trigona, (nella foto) dei baroni di S. Andrea, che resse
la nostra diocesi per oltre un anno.
Difatti eretta il 5 maggio del 1817 la diocesi di Piazza
Armerina fu nominato vicario apostolico della diocesi.
Nato a Piazza il 2 giugno 1767 fu un religioso d’animo schietto e
semplice, generoso ed amabile che governò la nostra diocesi fino alla
terza decade del gennaio del 1819.
A prova della sua generosità il Villari ci racconta che mons. Gaetano
Trigona, fatto Vescovo, a Monreale nel 1819, e dopo aver governato
la diocesi di Caltagirone fino al 1833 e dopo essere stato trasferito
alla sede arcivescovile di Palermo venne, nel 1834, ordinato
Cardinale ricevendo il berretto cardinalizio da re Ferdinando II.
E fu allora che durante l’epidemia del colera, rinnovò le gesta di San
Carlo Borromeo (che tra le altre cose istituì i seminari per la
formazione e l’educazione dei presbiteri) per che si impegnò in opere
assistenziali in occasione di una durissima carestia nel 1569-70 e,
soprattutto nel periodo della terribile peste del 1576-1577, detta
anche "peste di San Carlo".
Basti ricordare l’assai noto è l'episodio della processione organizzata
dal santo per chiedere l'intercessione affinché il morbo si placasse,
fatta a piedi nudi, con in mano la reliquia del santo chiodo inserita in
una croce lignea appositamente costruita.
Incredibilmente, il morbo si placò e ciò fu interpretato da molti come
una manifestazione della santità dell'arcivescovo.
Su questo esempio il nostro Gaetano Trigona trasformò il palazzo
arcivescovile di Palermo in ospedale e diede in elemosina e in
medicine tutti i suoi beni. Fu visto addirittura su un carro per la città
a chiedere aiuto di oggetti e di viveri per gli appestati.
Colpito anch’egli dal colera morì il 5 luglio del 1837 all’età di 70 anni,
e fu sepolto nella chiesa del convento dei francescani dell’antica
borgata di Baida.

Bisognerà aspettare il gennaio del 1819 per l’insediamento del primo


vescovo di Piazza: Girolamo Aprile-Benzo, calatino, nacque a
Caltagirone nel 1759, creato vescovo di Piazza il 2 ottobre del 1818
fu consacrato da Domenico Benedetto Balsamo arcivescovo
metropolita di Monreale il 17 gennaio 1819. Girolamo Benzo morì poi
a Enna il 22 aprile del 1836 ove si era ritirato su consiglio del medico
visto le sue cattive condizioni di salute.
Fu costui che abitò il palazzo del barone Pasquale Capizzi, sito
al piano Castello (angolo con via Mandrascate).
Perché abitò qui il primo vescovo di Piazza?
Perché si era in attesa che finissero i lavori di restauro del palazzo
vescovile sito accanto alla basilica Cattedrale e delle trattive che i
Fidecommissari della stessa Cattedrale conducevano per l’acquisto
del palazzo Trigona di Dainammare e di Canicarao (Largo S.
Rosalia).
Fu un vescovo come scrive il sito web della nostra diocesi che “riuscì
in breve tempo ad accattivarsi la simpatia dei fedeli e a promuovere
un maggiore senso di responsabilità tra i presbiteri, avviandoli verso
una visione del sacerdozio non limitata alla semplice amministrazione
dei sacramenti. Morto a Enna, è seppellito nella chiesa madre, ma
nessuna lapide ne indica la tomba”.

Potrebbero piacerti anche