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Palazzo Rucellai a Firenze

Il palazzo è il modello esemplare per l'architettura residenziale fiorentina della


nuova borghesia mercantile emergente, inteso come manifesto del benessere e
del potere familiare; in questa opera Alberti rivela chiaramente la propria
disposizione a considerare l'architettura romana come norma per l'architettura
moderna, non solo religiosa ma anche civile: egli combina le citazioni di elementi
classici con la rigorosa razionalità geometrica rinascimentale.La facciata è
suddivisa orizzontalmente in tre piani da fasce marcapiano classiche, mentre è
ripartita verticalmente da lesene i cui capitelli propongono una sequenza di ordini
classici: tuscanico, composito e corinzio. E' il primo tentativo di codificazione degli
ordini. Anche il trattamento murario è classico: lo zoccolo, in cui sono incisi finti
plinti per le lesene, riproduce l'opus reticulatum romano, mentre il resto della
facciata è a bugnato a conci levigati. Il coronamento è costituito da una cornice
fortemente aggettante che poggia su mensoloni classici. Mentre al piano terreno
le porte architravate e le finestre sono inquadrate da cornici classiche modanate,
nei piani superiori le finestre sono bifore di ascendenza romanica. Equilibrio delle
parti e rigore classico non impediscono un effetto generale di movimento e
ariosità, anche grazie alla varietà dei conci e alle numerose aperture, dato
innovativo nell'edilizia civile, che fino ad allora aveva avuto un aspetto fortificato.
Assente è il cortile interno, tipico dei palazzi fiorentini, sostituito da un'altana, cioè
una costruzione a loggia posta sul tetto e non visibile dalla strada perchè arretrata
rispetto alla facciata.

CACCIATA DEI PROGENITORI:

Cacciata dei progenitori dall’Eden è un affresco di Masaccio presente all’interno


della Cappella Brancacci della Chiesa di Santa Maria del Carmine di Firenze.
L’intera decorazione venne commissionata da Felice Brancacci a Masolino da
Panicale, maestro di Masaccio.Adamo ed Eva hanno peccato e disubbidendo a Dio
hanno colto il frutto del sapere. Nel dipinto Cacciata dei progenitori dall’Eden,
Masaccio rappresenta il momento in cui i due peccatori vengono allontanati dal
Paradiso Terrestre. Adamo ed Eva sono nudi, indifesi e non più sereni e felici di
vivere in un contesto privilegiato. I due personaggi biblici varcano una soglia in
muratura e si dirigono verso destra. In alto il cherubino li conduce all’esterno con
atteggiamento deciso brandendo una spada con la destra. Intorno a loro il
paesaggio è spoglio e privo di vita.

Sant’Anna Metterza di Masaccio e Masolino:

Sant’Anna Metterza di Masaccio e Masolino è un dipinto frutto della


collaborazione tra Masolino e il suo celebre allievo.La Vergine è seduta su un
trono con il Bambino tra le braccia. Sant’Anna invece è dietro di lei e poggia la
mano destra sulla spalla della Vergine. Due angeli in basso agitano un turibolo
mentre altri due scostano le cortine di lato e uno le solleva in alto.La Vergine è
seduta su un trono con il Bambino tra le braccia. Sant’Anna invece è dietro di lei e
poggia la mano destra sulla spalla della Vergine.Sant’Anna assume il termine che
appartiene al dialetto toscano del Duecento, di ‘Metterza’. Letteralmente si può
tradurre in lingua italiana come “mi è terza” e descrive la posizione assunta da
Anna nel dipinto. L’anziana Santa infatti è collocata in terzo piano in quanto,
madre di Maria e progenitrice di Gesù.Secondo questo modello iconografico, la
figura di sant’Anna, nonostante si trovi in terzo piano, acquista maggiore evidenza.
Sant’Anna è accompagnata da un’aureola più grande e stende la mano per
proteggere e benedire Maria e Gesù.Solo l’illuminazione centrata su Maria e il
Bambino crea un maggiore interesse nei loro confronti.

TRIBUTO:

Il Pagamento del tributo di Masaccio raffigura tre momenti della narrazione


rappresentati all’interno di una unica scena.A sinistra l’apostolo Pietro è chinato
verso la sponda del lago. Ha posato il mantello a terra e afferra un grosso pesce.A
destra, Pietro è di fronte all’uomo che parlava a Cristo in centro. L’apostolo
consegna qualcosa nella mano destra dell’uomo che si regge su un bastone con la
sinistra. A differenza di Cristo e degli apostoli ha un’apparenza più ordinaria e non
porta l’aureola. Dietro i due personaggi, inoltre, si intravede un edificio con un
porticato d’ingresso e un altro accesso con tre bassi gradini.Le scene si svolgono
nel paesaggio sulla riva del lago e sullo sfondo si alzano alte e massicce
montagne.Nell’affresco di Masaccio è riprodotto l’episodio narrato nel Nuovo
Testamento del pagamento del tributo. La scena, inoltre, racconta tre momenti
dell’evento. In centro il gabelliere chiede a Cristo il denaro dovuto per le tasse.
Gesù poi indica a Pietro di recarsi presso la riva del lago. Pietro pesca un pesce e
nella bocca dell’animale trova il denaro necessario. A sinistra, infine, l’apostolo
paga il tributo al gabelliere.Masaccio inoltre volle inserire un particolare di
attualità. Nel 1427 a Firenze fu istituito il catasto che prevedeva una forma di
tassazione per i cittadini.

TRINITA':

La Trinità di Masaccio è uno dei più grandi capolavori del noto pittore morto a soli
27 anni. Realizzata nel 1427, La Trinità è un affresco che occupa la navata sinistra
della Basilica di Santa Maria Novella a Firenze. Non è certa l’identità del
committente, tuttavia si suppone che sia stato un membro della famiglia Lanzi,
tanto che è stato raffigurato ai piedi del dipinto insieme alla moglie.È comunque
fondata l’ipotesi che Masaccio, vista l’importanza del tema scelto, ovvero il dogma
cristiano, si sia avvalso della consulenza di un teologo per la realizzazione
dell’opera. Con La Trinità il pittore dà avvio alla pittura rinascimentale, riunendo
insieme le principali novità tecniche e figurative: gli oggetti vengono collocati nello
spazio secondo le regole della prospettiva geometrica, le figure assumono
espressioni naturali ed i volumi sono resi attraverso l’utilizzo del chiaroscuro.La
Trinità rappresenta la Crocifissione con Dio Padre che sostiene la croce con le
proprie mani. Tra il volto del Padre e la testa di Cristo si trova la colomba dello
Spirito Santo, mentre ai piedi del Salvatore sono raffigurati la Madonna e San
Giovanni.La scena è inquadrata in una nicchia caratterizzata da un arco classico
sorretto da due colonne con capitello. Ai lati esterni delle colonne sono raffigurate
due paraste con capitello corinzio. All’interno del vano in cui è raffigurata La
Trinità è presente una volta a botte con lacunari.

FACCIATA SANTA MARIA NOVELLA:

La facciata era già stata parzialmente registrata durante il periodo trecentesco:


nella porzione inferiore, prima della rielaborazione ad opera dell’Alberti, erano
presenti i porlati laterali, i profondi archi acuti con le tombe gotiche e le alte
arcate cieche. L’architetto dovette quindi trovare il modo per armonizzare il
vecchio al nuovo. In questa parte inferiore egli limitò il suo intervento alla
realizzazione di un arco a tutto sesto, incorniciato da due semicolonne corinzie su
alti piedistalli. L’arco introduce ad una breve volta a botte cassettonata che poggia
su supefici murarie scendite da coppie di lesene scanalate, a imitazione del
l’ingresso del Pantheon. Le semicolonne vennero riproposte, nelle due estremità
della facciata, affiancate alle paraste d’angolo. Le paraste sono rivestite da fasce
orizzontali di marmo alternativamente verdi e bianche, ricordando i pilastri
angolari del romanico battistero fiorentino di San Giovanni.’alto attico fra l’ordine
inferiore e susperiore segna l’inizio della realizzazione completamente
quattrocentesca: per l’intera altezza della navata centrale, la porzione superiore
della facciata venne organizzata come un tempio classico testratilo. Quattro
paraste corinzie, dalla tipica zebratura marmorea, sorreggono una trabeazione al
di sopra della quale poggia un timpano. Due ampie volte riccamente e
minutamente ornate raccordano l’ordine superiore all’attico nascondendo gli
spioventi del tetto delle navate laterali.

PECCATO ORIGINALE:

La Tentazione di Adamo ed Eva o Peccato originale è un affresco di Masolino che


decora la Cappella Brancacci nella chiesa di Santa Maria del Carmine a Firenze.
L'opera, databile al 1424-1425 circa e ritrae una famosa scena dell'Antico
Testamento, ovvero la caduta in tentazione di Adamo ed Eva da parte del serpente
demoniaco, dal libro della Genesi.l ciclo inizia proprio con questa scena, che si
trova a destra in un riquadro alto e stretto sullo spessore dell'arcone che delimita
la cappella. Questa scena e quella simmetrica sul lato opposto sono gli antefatti
della storia.L'affresco mostra Adamo accanto ad Eva in piedi, che si guardano con
misurati gesti mentre lei sta per addentare il frutto proibito, che il serpente le ha
appena offerto dall'albero dove essa appoggia il braccio. Il serpente è avvolto
sull'albero e si sporge in alto per sincerarsi che la donna addenti il frutto. Esso ha
una testina dotata di una folta capigliatura bionda, molto idealizzata. Eva sta
tentando Adamo affinché anche lui addenti il frutto, sempre sotto l'influsso del
serpente.La luce, che modella le figure senza asprezze, è morbida e avvolgente, e
pare quasi che essi stessi emanino un diffuso bagliore, non esistendo una fonte di
luce precisa; lo sfondo scuro fa risaltare la loro sensuale plasticità, lasciandole
come sospese nello spazio. I rapporti tra i loro gesti sono governati dal ritmo,
come è chiaro ad esempio nella posa delle braccia. I volti sono generici e le
espressioni indefinite, che non esprimono alcun sentimento in particolare.

MASACCIO:

è stato un pittore italiano. Fu uno degli iniziatori del Rinascimento a Firenze,


rinnovando la pittura secondo una nuova visione rigorosa, che rifiutava gli eccessi
decorativi e l'artificiosità dello stile allora dominante, il gotico internazionale.
Partendo dalla sintesi volumetrica di Giotto, riletta attraverso la costruzione
prospettica brunelleschiana e la forza plastica della statuaria donatelliana, inserì le
sue «figure vivissime e con bella prontezza a la similitudine del vero» (Vasari) in
architetture e paesaggi credibili, modellandole attraverso l'uso del chiaroscuro.
Bernard Berenson disse di lui «Giotto rinato, che ripiglia il lavoro al punto dove la
morte lo fermò».

LEON BATTISTA ALBERTI:

è stato un architetto, scrittore, matematico, umanista, crittografo, linguista,


filosofo, musicista e archeologo italiano; fu una delle figure artistiche più
poliedriche del Rinascimento. Il suo primo nome si trova spesso, soprattutto in
testi stranieri, come Leone.Alberti fa parte della seconda generazione di umanisti
di cui fu una figura emblematica per il suo interesse nelle più varie discipline.Un
suo costante interesse era la ricerca delle regole, teoriche o pratiche, in grado di
guidare il lavoro degli artisti. Nelle sue opere menzionò alcuni canoni, fornì la
prima definizione della prospettiva scientifica e infine scrisse tutta la casistica
relativa all'architettura moderna, sottolineando l'importanza del progetto e le
diverse tipologie di edifici a seconda della loro funzione. L'aspetto innovativo delle
sue proposte, soprattutto sia in ambito architettonico che umanistico, consisteva
nella rielaborazione moderna dell'antico, cercato come modello da emulare e non
semplicemente da replicare.La classe sociale a cui Alberti faceva riferimento è
comunque un'aristocrazia e alta "borghesia" illuminata. Infine lavorò ai Rucellai a
firenze

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