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RINASCIMENTO

L’inizio di ogni periodo storico è datato in base a eventi che hanno segnato la storia. Con la
scoperta dell’America si sono ampliati i confini invece con la caduta dell’impero romano si è
innovato il governo.
Arte antropocentrica=Rinascimento
Arte teocentrica=Medioevo
Nel 1400 ci sono artisti come Michelangelo, Leonardo, Raffaello.
Nel 1492 Leonardo era già in un gran pittore, la gioconda è poco successiva alla scoperta della
America. Artista del rinascimento artistico che non coincide con l’inizio del rinascimento che per
gli storici ha inizio nel 1492. Il rinascimento italiano secondo gli storici dell’arte ha inizio nel 1401 a
Firenze, noi riteniamo che il successo artistico di questa epoca sia toscano o meglio fiorentino.
Rinascimento= rinascita cioè riscoperta dei classici.
Le premesse del rinascimento hanno inizio nel 1200-1300 durante l’umanesimo. Giotto, infatti, è
un artista che ha anticipato il rinascimento—>realismo, visione della prospettiva(3D).

BRUNELLESCHI
Nel 1401 si usa per la prima volta la prospettiva cioè la forma simbolica nella cultura
rinascimentale cioè quella antropocentrica dove l’uomo è il centro perché la visione parte
dall’occhio umano. La prospettiva l’ha inventata Brunelleschi che è fiorentino. In questo anno c’è
stato un concorso pubblico per fare la porta del paradiso del battistero s.giovanni. Essendo un
concorso pubblico tutti poteva partecipare, era commissionata dall’arte dei mercanti(ente che
finanza questo concorso).
Regole
-Data di consegna delle formelle di bronzo
-Scheda tecnica con scritto costi, tempi di realizzazione e tecniche
-Tema= sacrificio di Isacco
-La cornice ha forma gotica che sin richiama all’architettura del battistero fiorentino Participano
diversi artisti selezionati dalla giuria, vengono scelte queste due formelle. A sinistra quella del
Ghiberti e a destra quella del Brunelleschi.

La commissione poi sarà assegnata al Ghiberti perché costa meno. E’ più economica perché la
colata di bronzo è solo una invece il Brunelleschi voleva assemblare più pezzi fatti separatamente.
Il Ghiberti però era già un artista affermato, il Brunelleschi inizia ad avere visibilità con questo
concorso. Negli stessi anni essendoci la famosa cupola mancante al duomo fiorentino il
Brunelleschi si riscatta sia moralmente sia artisticamente(questa opera non prevede una tabella
con scritti i calcoli come richiesta nel concorso).
Due servitori con asino, monte, albero, angelo inviato a dio, due protagonisti e Angelo sacrificale
sono le figure che per forza dovevano esserci. Il sacrificio Isacco= il padre Abramo per fedeltà a
dio deve essere sacrificato, poco prima dell’uccisione Dio manda un angelo perché vede la
fedeltà e viene interrotto il sacrificio. Entrambi seguimi il tema ma il modo di raccontare e il ritmo
sono sono solo del Brunelleschi del rinascimento, invece il Ghiberti è tardo gotico.
Perchè l’arte si diffonde in toscana?
-Giorgio vasari ha scritto il primo libro d’arte chiamato “le vite” dove va a elogiare gli artisti toscani
perché anche lui della zona.
-Firenze era una grande potenza non solo per l’Italia centrale, strette alleanze tra Firenze e altre
città.
-Il rinnovamento artistico italiano si ritiene che è nato in toscana dato dalla nascita dei comuni. Alla
fine del medioevo nasce la tecnica dell’affresco grazie a Giotto. Nel medioevo l’arte era anonima
infatti vi sono pochi nomi di artisti famosi, i committenti erano membri del clero. Mecenati= coloro
che commissionano le opere.
Differenza tra medioevo e rinascimento
Nel medioevo ti pagano per recarsi in un posto(tipo chiesa) per dipingere. Nel rinascimento il
mecenate crea una sorta di cenacolo culturale perché fa contratti con più artisti che dipingono
nella corte del mecenate stesso. Questi artisti spesso vivono addirittura alla corte, inoltre, questi
artisti sono dei intellettuali che si esprimono in più campi(detti poliedri). Le loro opere sono frutto
di collaborazioni—>decompartimentazione, conoscenza ampissima e si esprimono in diversi
campi
Brunelleschi mette al centro l’uomo con la prospettiva.
Brunelleschi impara il disegno da un gioiellieri(al tempo facevano anche le monete), disegno è la
lingua madre degli artisti. Impara anche l’uso del chiaro scuro.
Inizi 1400 ci sono due opere incompiute, la porta e la cupola di santa Maria del fiore. Il
Brunelleschi fa parlare il disegno della forma architettonica—>bicromatismo tipico del
Brunelleschi.
La musica è armonia e presenta diversi ritmi che vengono stabiliti dalla chiave e dalla frazione
numerica. Trasferire le proporzioni matematiche che sono di tipo uditivo in proporzioni visive.

Messaggio importante della cupola del Brunelleschi


-viene a essere progettata mentre Firenze si sta affermando non solo territorio toscana—
>egemonia a cui Firenze sta avviandosi
Il Brunelleschi non ha lasciato i calcoli. Non ha visto l’opera conclusa, mancava la lanterna. Ha
fatto degli accessi interni cosi quando andrà ristrutturata sarà più easy.
Michelangelo si ispirerà per la cupola di san Pietro a Roma
La cupola è formata da 8 spicchi e servirono 16 per la terminazione.
Ospedale degli innocenti, Brunelleschi
Non erano delle casa di cura per curare ma erano degli orfanotrofi. Si usa il bicromatismo—
>unisce due diverse pietre. Composizione modulare basata sul numero 3. All’inizio cerano delle
monofore circolari vuote ma poi la committenza commissionò dei ceramisti(della robbia) per fare
dei medaglioni da mettere in quelle monofore. Gli archi sono formati da un quadrato e una
semicirconferenza. Il diametro è il lato del quadrato
Cappella pazzi, brunelleschi
pazzi famiglia importante di Firenze
Bicromatismo nella pavimentazione. Sarebbe lo stile minimalista di adesso. Architettura è
l’espressioni delle arti maggiori—>matematica, geometria e musica
TOMMASO MASACCIO
Una delle figure più importante del rinascimento. Il Masaccio si confronta con il Brunelleschi e lo
scultore Donatello. Masaccio si reca a Roma per studiare la cultura classica quindi ripropone la
lezione antica nelle sue opere. In un viaggio a Roma scopare lasciando un vuoto incredibile.
Muore probabilmente di morte violenta. Muore giovane e gli storici cercano di capire come
sarebbe stata arte se lui avesse potuto continuare a vivere.
Masolino da caligale era il suo maestro.
Pala d’altare con tema di san Anna e la sequenza generazionale del cristo. Questa opera è stata
fatta da masolino e continuata da Masaccio.
Caratteri tardo medievali, sfondi oro. Doveva fare parte di un polittico. Iconografia doveva mettere
al centro Sant’anna ma i resta viene messa in luce Maria e il bambino. Si usa molto il chiaro o
scuro. Il Masaccio in quest’opera costruisce la posa di Maria pensando in modo prospettico—>le
gambe di Maria sono un ideale piano di appoggio. La linea di contorno richiama la forma ogivale
della cupola di santa Maria del fiore infatti è un omaggio al Brunelleschi. L’unico che guarda loo
sguardo verso l’esterno è il bambino. Gesù bambino retto in modo fermo dalle mani di Maria, non
ce un incrocio di sguardi tra bambino e Maria. Il bambino mostra una muscolatura
erculea(richiamo ai classici). Masaccio usa prospettiva, monumentalità.

Ciclo di affreschi nella cappella brancacci. Questa famiglia commissiona al masolino. Il tema è
la storia di san pietro. Viene rappresentato Adamo e Eva uno mentre mangiano la mela l’altro
dopo. Gusto tardo gotico.
Masolino a sinistra
I due personaggi sono collocati in un contesto astratto, c’è solo l’albero. Appoggiano i piedi sul
piano terreno senza creare ombra, figure etere per la scelta cromatica. Gusto mediovale per albero
che avvolge i due. La responsabile del frutto proibito è Eva che ha in mano la mela ed è avvolta al
serpente. Il serpenterà lo stesso volto di Eva. La figura femminile è vista male dal medioevo quindi
è la sua faccia quella sul serpente.
Masaccio a destra
Adamo ed Eva hanno già peccato e vengono cacciati dal paradiso terrestre. Dio viene
rappresentato con un fascio di luce dalla porta verso l’esterno. esecuzione viene assegnata ad un
angelo che ha la spada e indica con il dito ed è fatto di fuoco. In questo caso nn sono elementi
astratti infatti proiettano ombre. Il paesaggio è spoglio e desertico—>uomo destinato a perire
Si dirigono nella stessa direzione con i piedi paralleli. Adamo incurva le spalle e riflette su ciò che
ha commesso e nasconde il volto dalla vergogna. Eva rappresenta un’altra manifestazione della
vergogna, si copre seno e pube e porta indietro la testa e grida dal dolore. Agli inizi del 1900 gli
espressionisti tedeschi e austriaci si ispirano a certe maschere del dolore come queste. Eva
coprendosi richiama il castigo divino e richiama al fatto che partorirà nel dolore e allatterà. Si
supera l’idea che la colpa sia solo di Eva. Il Masaccio fa propria la lezione classica e richiama due
opere importanti. La figura femminile richiama le veneri pudiche di età ellenistica come la venere
di Botticelli. La figura maschile fatta con chiaro scuro richiama opera Marsia di età ellenistica.
Tributo
Capolavoro Masaccio (pagamento del Tributo)
Cristo perviene con gli apostoli in una città che non sappiamo. Un daziere chiede la tassa per
entrare in città. Presenta 3 momenti. Il Masaccio rappresenta l’intelligenza umana. Supera il taglio
teocentrico con questa prospettiva. Gli apostoli si distribuiscono come se fosse un abside della
chiesa. Il gabelliere mostra le spalle. La sequenza è fatta da un gioco di mani(risoluzione dello
scorcio). Il gabelliere chiede a cristo i soldi e cristo ordina a san pietro di andare a raccogliere le
monete nel pozzo. E poi san pietro poi parla il pedaggio. Possiamo leggere le cause e gli effetti
come ha fatto il Brunelleschi nel sacrificio di Isacco. Quest’opera è sempre nella cappella
brancacci.

Filippino Lippi figlio di Filippo lippi che è un abate.


È un importante artista della seconda generazione del primo quattrocento e completa questo ciclo
di affreschi perché il masaccio muore. Come il padre ha uno stile dice e aggraziato. Il papà era
specializzato nelle Marie con bambino. Filippino è figlio di un abate e di una suora. Le opere del
Masaccio stanno nel registro superiore.
Pala d’altare la crocifissione di massacio (non fa parte della cappella brancacci ma fa parte di
un polittico)
-umanizzazione del sacro
-prospettiva
-ritrattistica
La distribuzione dei personaggi guida lo sguardo sulla figura del crocifisso, grazie alle mani della
Maddalena. A sinistra del cristo Maria cioè la nostra destra e a destra del cristo ovvero alla nostra
sinistra san Giovanni. Maddalena con i capelli sciolti, non mostra il viso perché peccatrice. Maria
mostra una diversa espressione del dolore, scinge le mani in segno di supplica. San Giovanni che
è il più giovane e l’apostolo preferito appoggia le mani in simbolo di pietas ovvero pietà. Maria
chiede perdono e Giovanni sottolinea la pietas.
Gamma cromatica ridotta. Maddalena in rosso(cioè natura carnale perché è una prostituta) e gli
altri in blu(natura spirituale) per rispettare iconografia. I capelli sciolti sono simbolo di pentimento e
espiazione dei peccati e sottolineano la parola di dio che ha raggiunto il cuore di una peccatrice.
Nella storia iconografica la maddalena è l’unica che viene rappresentata con i capelli sciolti. Il
capello sciolto viene attribuito all'amore mercenario perchè è fonte di seduzione o a ha perso la
ragione cioè i pazzi.
La testa del cristo è particolare, il Masaccio lavora secondo le leggi della prospettiva. In realtà
questa pala doveva essere piegata verso i fedeli. La testa e il collo sporgono cosi chi guarda vede
prima la testa del cristo e poi vede il resto—>spazio più umano, umanizzazione del sacro.
La trinità di Masaccio
Affresco, stile maturo e moderno.
Dipinge una nicchia dove sono presenti la trinità. C’è Maria e san Giovanni. Maria con le mani
porta a osservare il cristo e Giovanni che prega. Secondo la tradizione Maria e Giovanni sono
posizionati come prima. I due committenti vengono rappresentati nella posa medaglistica cioè di
profilo, servono per dimostrare la loro devozione e sono inginocchiati.
Il bicromatismo è in onore del Brunelleschi(colonne e medaglione). Chiasmo=le due nigiri
femminili colorate di blu su una diagonale e le figure maschili vestite di rosso sull’altra diagonale.
Sotto ce una scritta in latino “io sono stato quello che tu sei ora e io sono quello che ti sarai” è
Adamo che si rivolge all’uomo—>memento mori cioè ricordare all’uomo la sua fragilità come
essere vivente. Adamo dice che è stato uomo e ora morto e cosi succederà anche all’uomo.
L’opera va letta dal basso. Il massiccio colleca il punto di osservazione in basso e la prospettiva si
apre verso l’alto verso la posizione centrale dove ce il cristo. C’è un primo livello quello del mondo
terreno, il secondo livello dove ci sono i due committenti che rappresentato i credenti che sono
fuori dalla nicchia, il livello dove ce Maria e san sangiovanni e poi il cristo.
DONATELLO
Terzo artista del rinascimento fiorentino quindi italiano. Evolve il linguaggio artistico della scultura.
Riprende la lezione classica(bello, il chiasmo). Amico del Brunelleschi e del Masaccio quindi usa
anche la prospettiva. Lui fa parte di una bottega di orafo quindi migliora tecniche fusione metalli,
tecnica dell’incisione e del disegno. Stile personale: realismo delle espressioni nei ritratti come i
Romani, tecnica dello stiacciato(schiacciato dal fiorentino)che è un rilievo bassissimo(proporzione,
equilibrio forme e prospettiva). Questa tecnica influenza il Ghiberti e il buonanotte nella madonna
con la scala(opera di quando era giovane).
San Giorgio, Donatello, opera marmorea

Rappresentato con la corazza ed è stato commissionato dall'Arte dei Corazzai e Spadai. Un


giovane con la testa ruotata in senso opposto delle spalle, rotazione del busto, chiasmo per arti
superiori e inferiori, divaricazione delle gambe che lo rendono fiero e nobile. Raccolta in un edicola
che doveva completare un edificio religioso. Non la completa ma è una opera a se.
Nel basamento, fatto con lo stiacciato, si racconta la storia tra la lotta tra drago e cavaliere. Sono
vicini ad una grotta che simboleggia la materia brutta Alle spalle del cavaliere c’è una fanciulla.
Stile rinascimentale.
Banchetto di erode, Donatello, Fusione bronzea
Diviso in tre sequenze come ha fatto il Masaccio. Il massaggio sviluppo le sequenze su una stessa
line a orizzontale qui invece ci sono tre strati diversi. In alto a sinistra c’è un servitore che porta la
testa di Giovanni Battista, cugino di cristo, ad erode. In primo piano c’è il servo che porge la testa
dal vassoio alla tavola del banchetto. Il punto di fuga è al centro. Le fughe della pavimentazione ci
guida alla lettura dei passaggi dell’opera, piatti bicchieri e stoviglie sono in prospettiva e anche la
tavola converge verso il punto di fuga. I piedi sotto il tavolo rimandano alla prospettiva centrale. I
gruppi delle persone si discostano, da una parte i servitori che si accalcano. La testa è l’omaggio
alla Salomeé(?). Ogni arco circoscrive un momento narrativo.
Il Donatello lavora anche a Padova, e qui gli viene commissionata la statua al gattamelata e si
riprende alla statua equestre di marco Aurelio.

Stempiata non si vuole mostrare la bellezza ma la fierezza del cavaliere e del cavallo. Il cavallo è
simbolo di fierezza e nobiltà—>fusione tra cavallo e cavaliere.
David di donatello, bronzeo
Storia del David che sconfigge secondo la leggenda ebraica e cristiana il David che è un soldato
ritenuto invincibile. Rispetta la tradizione ebraica perché ci mostra un fanciullo, la muscolatura non
è accentuata. Anche il volto e tutto il corpo ci mostrano un ragazzo che deve ancora crescere.
Richiama anche modelli classici come il braccio e la gamba a riposo. Sotto i piedi del pastore c’è
la testa del Golia.
Il David viene mostrato nel momento in cui l’azione è già finita. Il Davis guarda la testa dello
sconfitto ma non mostra l’orgoglio ma ha un viso sereno e mostra una certa pietas. Ha i calzari, la
spada e l’elmo e quindi è un giovane guerriero e riprende il paganesimo inteso come ebrei e
cristiani.
La Maddalena penitente, statua in legno
Figura della peccatrice. Il legno era di facile reperimento nel medioevo ora non era molto diffuso
ma Donatello mostra come è capace di usare qualsiasi materiale bene. Nel medioevo le opere in
legno erano rivestiti da un gesso che nasconde irregolarità del materiale legnoso e poi viene
dipinta. In questo caso no. Queste irregolarità però vengono sfruttate a vantaggio, rendono di più
l’idea. Non ce nessun riferimento alla femminilità. I capelli sono i vestiti stessi. Mani che si
congiungono nell’atto di preghiera.
Monumento equestre del Gattamelata di
Donatello

La statua del Gattamelata di Donatello fu il primo monumento equestre celebrativo su modello


classico dopo gli esempi romani.

Donatello, Monumento equestre al Gattamelata, 1447-1453, fusione in bronzo, 340×390 cm.


Padova, Piazza del Santo

Descrizione

Il Gattamelata siede fieramente in sella al suo cavallo. Il condottiero indossa un’armatura di


rappresentanza, decorata e finemente cesellata. Il capo è nudo e privo di elmo. La fisionomia è
quella di un uomo non più giovane. Con la mano sinistra stringe le redini larghe e decorate. Con
la mano destra invece tiene alto lo scettro simbolo di comando attribuito dalla Repubblica di
Venezia nel 1438. Una lunga spada con ampia impugnatura pende poi dal fianco sinistro.
L’armatura è elegante fornita di corazza per il busto, ginocchietti e lunghi speroni. Il cavallo è
possente con gli arti aperti al passo. La zampa anteriore sinistra è sollevata e lo zoccolo poggia
su di una sfera. La figura del condottiero è fermamente frontale mentre il cavallo volge
leggermente il muso a sinistra.

Monumento equestre del Gattamelata di Donatello particolare del volto

Interpretazioni e simbologia

I monumenti equestri contemporanei a Donatello o del secolo precedente erano monumenti


funebri. Sì trovavano al di sopra delle tombe ed erano realizzati in pietra. Simone Martini dipinse
l’effige a cavallo di Guidoriccio da Fogliano. Paolo Uccello realizzò il ritratto a cavallo di Giovanni
Acuto. Non furono però questi i modelli presi in considerazione da Donatello. Forse il cavallo
sul quale siede il condottiero fu ispirato dalla quadriga di San Marco. Si trattò così di un omaggio
al governo della Serenissima. Oltre a citare le opere del passato Donatello adattò la
rappresentazione al suo presente. Ad esempio il condottiero cavalca come un uomo del
quattrocento. Per questo il monumento equestre del Gattamelata accorda idealizzazione
classica e realismo psicologico.

Le maggiori dimensioni del cavallo, forse, suggeriscono le capacità di controllo del condottiero.
Anche l’espressione dell’animale trasmette il suo carattere irrequieto, dominato con mano
leggera e ferma dal condottiero. Il Gattamelata, in vita non fu molto celebrato ma in questo
monumento rappresenta un uomo d’arme in grado di governare una potente cavalcatura. La
monta rappresentata è quella in uso all’epoca Donatello. Lo testimoniano la forma delle briglie,
la sella e gli ornamenti che decorano il corpo dell’animale.
Il monumento al Gattamelata descrive un condottiero moderno

Il Gattamelata è privo di elmo. La sua effige esprime così l’intelligenza del condottiero e non la
potenza distruttrice di un guerriero spinto da una forza superiore. Donatello scelse così di
realizzare un ritratto del protagonista e non una sua idealizzazione. La fisionomia è infatti quella
di un uomo avanti negli anni. Lo scultore preferì esprimere la forza e la determinazione
attraverso l’espressione del viso e la postura del corpo.

Monumento equestre del Gattamelata di Donatello particolare della piazza

I committenti e la storia espositiva

Il Gattamelata in realtà si chiamava Erasmo da Narni ed era un capitano di ventura. I suoi eredi
commissionarono la statua equestre a Donatello per celebrare la figura del loro congiunto. Il
monumento fu eretto nel 1453. Donatello lasciò la città e fu pagato in gran parte dalla vedova
del condottiero, Giacoma Bocarini Brunori e dal Senato veneziano con con la cifra di 1650
ducati. Secondo Vasari, autore de Le Vite, il Gattamelata fu la prima opera di Donatello
realizzata a Padova. Per questa commissione infatti partì nel 1443 da Firenze. Il Gattamelata
morì nello stesso anno. Questa ipotesi, però, non è comunemente condivisa. Per altri la
commissione fu del 1446 momento nel quale Donatello cominciava a nutrire una discreta fama.
I lavori iniziarono nel 1446. Nella primavera del 1447 lo scultore predispose infatti i modelli per la
fusione delle statue del cavaliere e del cavallo.

La storia dell’opera
Il monumento al Gattamelata si trova in piazza del Santo a Padova, di fronte alla Basilica del
Santo. Il modello al quale si ispirò Donatello per il monumento al Gattamelata fu con molta
probabilità la statua di Marco Aurelio che si trovava a Roma. Esisteva anche un altro esemplare
al Regisole di Pavia che però andò perduto nel 1796. La fusione del bronzo non fu di semplice
realizzazione. Furono necessari diversi anni di preparazione e tentativi per arrivare alla statua
compiuta. Donatello visse a Padova per dieci anni, dal 1443 al 1453.

Il Gattamelata è svincolato da funzioni architettoniche e concepito come statua a se stante.


Infatti la statua non fu pensata per essere posta all’interno di una nicchia. Di conseguenza
dialoga direttamente con lo spazio circostante. La statua del Gattamelata fu progettata come
cenotafio, cioè un monumento funerario privo dei resti, sepolti altrove. La collocazione scelta per
posizionare il monumento fu attentamente studiata. Fu scelta una zona antistante la basilica del
Santo, leggermente spostata rispetto al centro della facciata. Questa posizione, oltre a porre il
cenotafio all’interno di un’importante necropoli del tempo, favorisce maggiore visibilità. Si
trovava infatti allineato con una principale via di accesso.

Lo stile del Monumento equestre del Gattamelata di Donatello

Donatello riscoprì la classicità e soprattutto la statuaria antica. Insieme allo studio delle forme
l’artista condusse quindi anche una riscoperta delle tecniche di realizzazione. Infatti la fusione a
cera persa era stata abbandonata durante il Medioevo. Il modello classico che Donatello utilizzò
per creare la statua equestre del Gattamelata fu quella del Marco Aurelio. Sulla corazza del
condottiero si trova la testa di Medusa. Altri elementi decorativi come putti musicanti si notano
poi sulla sulla cintura e piccole teste virili riconducono al mondo classico.

Il monumento in bronzo del Gattamelata fu realizzato con la tecnica della cera persa. Donatello
ricoprì tale procedura classica già nel San Ludovico di Tolosa del 1421-1425. L’impresa dello
scultore ottenne una menzione da Vasari che ne segnalò già nel Cinquecento la grande
importanza.

La luce sulla scultura

Il modellato del cavallo descrive ampie zone sulle quali la luce scivola morbidamente e rivela
rotondità muscolari. Si creano ombre profonde nella zona degli occhi, del muso e della criniera.
In tal modo i particolari del cavallo emergono chiaramente. La figura del Gattamelata è invece
molto dettagliata. Le alternanze di luci e ombre rivelano le decorazioni dell’armatura e dei tratti
del viso.

Approfondisci con le altre opere di Donatello intitolate: Il David, Il Crocifisso.


Interazione con lo spazio

La statua equestre del Gattamelata si trova su di un basamento molto alto. Il punto di vista
dell’osservatore è basso e determina quindi la sua monumentalità. Tale collocazione crea così
una distanza dal passante che si trova in posizione di inferiorità spaziale. Tradizionalmente il
piedistallo fu utilizzato per isolare il monumento e rimarcare l’importanza del protagonista. Il
Gattamelata non condivide lo spazio del popolo che si trova in basso. Lo spazio nel quale è
posto è ideale e senza tempo. La statua è come cristallizzata nella dimensione storica che
rende il personaggio eterno. Il monumento è visibile nella sua interezza in posizione laterale
privilegiando il lato sinistro. La rappresentazione è quindi molto vicina a quella delle immagini
celebrative stampate su medaglie o monete.

La struttura della statua

Il cavallo poggia con lo zoccolo anteriore su di una sfera scolpita. Tale scelta fu di tipo statico e
consentì quindi di conferire maggiore equilibrio alla scultura. Lo scettro impugnato dal
Gattamelata e il fodero della spada sono obliqui. Il cavallo, invece contribuisce alla
composizione determinando una solida orizzontale. Il busto eretto del Gattamelata, invece, si
erge in verticale.

Il cavallo che sorregge il Gattamelata ha un aspetto molto potente e rivela proporzioni maggiori.
La massa muscolare dell’animale inoltre è mossa da un gesto controllato e sicuro che trasmette
molta forza.

Approfondimenti. Donatello rinnovò la tipologia del monumento


equestre

Donatello con la sua opera affrontò il tema classico del monumento equestre. Si tratta infatti
della prima statua equestre realizzata dopo il lungo periodo medioevale. Il monumento nel
basamento presenta due porte. La tomba del Gattamelata, però si trova nella basilica di San
Francesco dal 1458. Il monumento realizzato da Donatello rappresenta così un primo esempio
di opera pubblica celebrativa con risvolti politici. Nonostante l’importanza celebrata dalla statua
del condottiero il Gattamelata non fu considerato un combattente valoroso dai suoi
contemporanei.

Con il Gattamelata, Donatello rilanciò così la tradizione del monumento equestre. In Europa si
diffuse poi progressivamente fino al XIX secolo. Già nel Quattrocento la statua del condottiero fu
un modello per altri monumenti equestri come il monumento a Bartolomeo Colleoni del
1480-1488 del Verrocchio e il monumento a Cosimo I del Giambologna.

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